Amore e circuiti

di LadyGaunt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ricordi ***
Capitolo 2: *** l'inizio ***
Capitolo 3: *** una nuova vita ***
Capitolo 4: *** L'appuntamento ***
Capitolo 5: *** La sera prima del dì di festa ***
Capitolo 6: *** Un incontro difficile ***
Capitolo 7: *** Il vulcano ***
Capitolo 8: *** Imprevisti all'orizzonte ***



Capitolo 1
*** ricordi ***


RICORDI



Volava, il vento le scompigliava i lisci capelli biondi e i caldi raggi del sole le illuminavano il giovane volto. Non aveva idea di dove si stesse dirigendo, ma non improtava, voleva andare lontano. Aumentò la velocità e con la sola compagnia dei suoi pensieri si scagliò tra le bianche nuvole, come se la loro purezza la potessero aiutare a trovare un po' di serenità.

Perchè? Perchè l'aveva fatto? A che scopo sprecare un desiderio per lei e per suo fratello, coloro che fino a qualche giorno prima avevano tentato di ucciderlo insieme all'intera umanità? Si trattava di pazzia o di qualcosa di molto più profondo?

Si passo una mano tra i capelli sistemandone una ciocca dietro un orecchio.

Sollevò lo sguardo e gli occhi cristallini come il ghiaccio si posarono su una nuvola che in lontananza predominava sull'orizzonte. Improvvisamente le apparve la sua tonda faccia sorridente, goffa ,ma allo stesso tempo molto dolce. Non riusciva a sopportarlo, perchè si sentiva così?

Sei uno stupido!” urlò lanciando una sfera d'energia contro l'immagine illusoria di Crilin.

Sospirò, che stava facendo? Se la prendeva con il nulla ora?!.

Rallentò l'andatura e dall'alto del cielo scorse un piccolo arcipelago di isole, ne scelse una e cominciò a scendere di quota.

L'isola era piccola, ma incantevole, un vero proprio angolo di paradiso.

Non aveva dove andare, ma al momento non le importava, la sua mente era occupata da altro. Atterrò sulla spiaggia e quasi stremata si sedette su quel manto dorato ad osservare l'immensità del mare.

Cosa l'aveva spinto ad essere stato così gentile con lei? Non solo aveva cercato disperatamente di difenderla da Cell, ma l'aveva tratta in salvo e adesso aveva eliminato l'unica arma che lui e si suoi amici potevano avere contro di lei e C17.

Cosa lo rendeva così sicuro di non doversi più preoccupare di loro? Non era stato imprudente da parte sua?

Si sdraiò lasciandosi baciare dal sole. Nessuno le aveva mai dimostrato tanto affetto, nessuno. Chiuse gli occhi e con amarezza lasciò che i frammenti della sua vita la circondassero.


Era buio, il sole aveva già lasciato spazio alla luna, una luna a cui era stato impedito di risplendere quella sera.

Un immenso manto di nubi ricopriva la Città del Sud.

Pioveva e le nuvole cariche di quella gelida pioggia non sembravano voler dar tregua ai poveri cittadini che date le circostanze si affrettavano a raggiungere il calore del proprio focolare domestico. Tra questo via vai di gente, due bambini se ne stavano seduti sotto la tettoia di un negozio, stretti l' uno all'altra per poter contrastare il freddo che li avvolgeva, loro non avevano nessun focolare a cui fare ritorno.

Improvvisamente un fulmine squarciò il cielo.

Ho tanta paura!” piagnucolò la bambina nascondendo la testa biona tra le braccia del fratello gemello.

Sta tranquilla era solo un fulmine, presto questo temporale finirà”le rispose cercando di rassicurarla.

Me lo prometti?”

Te lo prometto” rispose lui sorridendole amorevolmente.

Vi ho detto che non dovete stare qui, mi ifastidite i clienti! Andate via!!” urlò il negoziante uscendo fuori dalla bottega.

I bambini non si mossero, sperando di non dover lasciare il loro momentaneo rifugio, almeno fino al termine del temporale.

Siete sordi forse?! Andateveme!” gridò con fare minaccioso.

Signore, la pre...” implorò il bambino.

VIA!”

Notando l'aggressività dell'uomo il bambino prese la sorella e insieme corsero via.

Durante la fuga il bambino dai capelli corvini era furioso, non con qualcuno in particolare, quel negoziante non era certo il primo che li aveva cacciati.

Era furioso con il mondo intero, un mondo che sembrava averli abbandonati.

Il suo cuore si stava tanto riempiendo di rabbia che non riusciva a sentire la voce della sorella.

Rallenta, non correre così veloce, non ce la faccio!” implorava inutilmente, finchè inciampò e cadde. Solo a quel punto il fratello si fermò.

La bambina si stava rialzando dolorante con i vestiti logori zuppi e non riuscendo più a trattenersi scoppiò in lacrime.

A quel punto le si avvicinò il gemello e dopo averle poggiato le mani sulle spalle, guardandola nei candidi occhi azzurri così simili ai suoi disse:

Dai, non piangere, non è successo niente”

Uft, uft, mi sono fatta tanto male” disse tra le lacrime.

Non ti preoccupare. Coraggio asciugati le lacrime.” inutilmente cercava di consolarla e poi continuò:

Dobbiamo essere forti! Noi non abbiamo nè una mamma, nè un papà che si possa occupare di noi” il suo tono non era più dolce, ma era diventetato forte e deciso e forse era stato questo cambiamento a interrompere il piagnucolio della sorella.

Perchè non c'è nessuno che ci vuole bene? Perchè tutti ci trattano male e sono cattivi con noi? Perchè siamo soli?” chiese tristemente con la sua tenera voce.

Qualche secondo di silenzio precedette le parole del fratello, che dopo averla abbracciata le disse:

Non sei sola, ci sono io qui con te e ti prometto che ce la pagheranno! Un giorno ci vendicheremo, sorellina!”


C18 aprì gli occhi e si asciugò la guancia sinistra su cui scendeva una lacrima.

La giovane voce del fratello continuava a risuonarle nella testa, così chiara e nitida, che sembravao non aver risentito del trascorrere del tempo.

Adesso però era sola.

Si mise in piedi e dopo qualche attimo di esitazione si alzò in volo lasciandosi circondare dall'immensità del cielo.

Doveva trovare C17.


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Capitolo 2
*** l'inizio ***



L'INIZIO


Salve gente! Prima di tutto volevo ringraziare chi ha letto il precedente capitolo e in più volevo anche scusarmi per l'attesa, ma sono tornata da Lisbona solo da qualche giorno. Ringrazio in particolare Shira per aver messo tra i preferiti la mia storia e monicar92 e scImMIA per aver lasciato un commento. Buona lettura!


Il sole splendeva alto in un cielo così limpido da sembrare quasi trasparente.

I caldi raggi solari l'avvolgevano come se avessero voluto darle, con il loro calore, quel conforto che in quel momento sentiva tanto d' aver bisogno.

Non aveva idea di dove si potesse trovare C17 ma l'unico luogo che le era venuto in mente era quello in cui lo aveva visto l'ultima volta.

Con decisione aumentò la velocità e così decise di ritornare sull'isoletta in cui suo fratello era stato assorbito da quel mostro di Cell, già Cell, pensare per una frazione di secondo a quel terrificante essere di cui alla fine era diventata parte, le aveva fatto sentire un brivido su per la schiena.

Era viva, viva per miracolo e questo lo doveva solo a lui, a quel tenero nanetto pelato. Il solo pensarlo fece diventare triste il suo volto, l'aveva trattato male e non se lo meritava, pensò, poi scosse la testa e il suo viso tornò serio.

Lei non gli doveva niente, lui aveva fatto tutto da solo.

Scese di una decina di metri e senza rallentare rimase a fissare, pensierosa, la sua immagine riflessa sull'oceano.

Mentre volava, lasciando che la brezza marina le sfiorasse il volto, continuava a pensare alla sua vita prima che tutta quest'assurda storia avesse inizio.


In una strada resa buia dalla notte una serie di rombi e di fasci di luce facevano eccezione a quell'oscurità e a quel silenzio.

Un gruppo di moto sfrecciava a tutta velocità sull'asfalto.

Erano ragazzi di strada, un gruppetto di teppisti che dopo aver compiuto la loro ultima balordia, stava facendo ritorno al proprio rifugio.

In testa al gruppo, un giovane dai corti capelli castani e gli occhi verdi, con la sua imponente moto, spadroneggiava sulla strada sentendosela quasi sua, in fondo perchè non doveva? Erano anni che con la sua banda aveva il controllo di quella zona della città.

Dietro di lui, con le candide braccia che gli stringevano l'addome muscoloso, stava seduta una ragazza con i lunghi capelli color dell'oro scompigliati dal vento. Era la sua ragazza, la più bella di tutte quelle insignificanti ragazzine che volevano unirsi a loro.

Più indietro, su una moto di cilindrata più piccola rispetto alle altre, ma che riusciva lo stesso a fare la sua figura, c'era un giovane ragazzo dai lunghi capelli neri raccolti in un codino. I suoi occhi cristallini erano fissi sulla sorella. Non gli andava che lei stesse con quel tipo, tra le tante cose, era famoso per il modo in cui trattava le ragazze e al giovane non andava che la sua gemella facesse parte di quella lunga lista di cuori spezzati e umiliati. In quanto capo della banda, però, la decisione su chi ammettere nel gruppo era sua e sapeva bene che lui aveva accettato la loro richiesta solo perchè quel delinquete era attratto da lei.

Ma non avevano scelta, dopo tutto quello che stava accadendo sarebbe stata una follia rimanere da soli.

Da un pò di tempo si raccontava di strani rapimenti e uccisioni. Tutta la popolazione della Città del Sud stava vivendo da mesi nel terrore. Giravano voci su esseri spaventosi che con la loro crudeltà seminavano terrore e morte. Creature infernali prive di ogni umanità.

Presero per una strada secondaria e dopo qualche minuto giunsero a quello che da qualche tempo potevano definire casa. A guardarlo bene non era altro che un enorme capannone situato ai confini della città. Dopo aver spento i motori i giovani scesero dai loro mezzi.

Erano ragazzi come loro, tra i 14 e i 20 anni, ogniuno con una storia diversa da raccontare, ma tutti con uno scopo in comune: vendicarsi, vendicarsi di quel mondo e di quella società in cui molti credevano e da cui loro erano stati emarginati.

Eheheh, abbiamo raccolto un bel bottino, vero capo?” disse tra le risate un ragazzo magrolino e pieno di orecchini.

Ahahah già, hai sentito come urlavano? “vi prego non fateci del male”ahahah, patetico!” aggiunse un altro ricoperto di tatuaggi mentre sventolava trionfante dei sacchi pieni di banconote ed era accompagnato dalle acclamazioni dei compagni.

Bene ragazzi, questa sera siete stati molto bravi, complimenti!” alle parole del giovane dagli occhi verdi seguirono urla e applausi.

Adesso divertiamoci!!” gridò, ma non ebbe il tempo di dire o fare altro che un'esplosione richiamò l'attenzione dei giovani.

Che cosa è stato?” domandò tremante una ragazza coi capelli neri.

Non saranno mica loro?” chiese un'altra terrorizzata. Nessuno rispose, in compenso la paura apparve negli occhi di tutti. Non ebbero il tempo di reagire che un'altra esplosione, questa volta più vicina, li scaraventò a terra, poi 3 gigantesche figure apparvero dinnanzi a loro.

Anche se avevano forme umane bastava guardarli in viso per capire che in quei corpi non vi era nessun cuore che batteva. Contemporaneamente i due mostri alzarono le mani su cui erano già apparse delle abbaglianti sfere di energia, ma una voce interruppe le loro intenzioni.

Fermi!” un vecchio con dei grandi baffi e una lunga chioma bianca era apparso da dietro i due esseri. “Non fategli del male, mi servono vivi” poi riferendosi al gruppo di giovani continuò:

Non abbiate paura, nessuno vi farà del male, almeno finchè non lo vorrò io. Sono qui per farvi una proposta...”


Già, tutto aveva avuto inizio da quella sera, da quando il dottor Gelo li aveva convinti ad unirsi a lui nella sua lotta contro l'umanità. Ciò che li aveva spinti ad accettare era stata l'opportunità di potersi finalmente vendicare, ma forse aveva contribuito il timore di venire eliminati da quei mostri, perchè loro in fondo non erano cattivi, erano stati solo sfortunati.




























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Capitolo 3
*** una nuova vita ***




Una nuova vita


Ripensare al passato non migliorò di certo il suo umore, al contrario, rivivere tutte quelle esperienze le provocò un vuoto interiore che non era neppure paragonabile all'immensità dell'oceano che stava sorvolando. Da quando era nata aveva avuto un fato avverso, ma adesso basta, l'unica cosa che desiderava era un pò di pace e serenità.

Qualche istante dopo, qualcosa all'orizzonte attirò la sua attenzione.

Era arrivata, finalmente aveva raggiunto quella maledetta isola.

Dopo essere atterrata si guardò intorno alla ricerca del fratello, ma l'unica cosa che vide fu solo la natura selvaggia che regnava in quel luogo.

Dove sei finito C17?” sospirò tristemente, poi decise di alzarsi nuovamente in volo, dall'alto avrebbe avuto una visuale migliore dell'isola e così fu. Con gioia riuscì a scorgere la figura del gemello. Se ne stava in piedi su una scogliera con un' aria seria lasciandosi circondare dal vento, anche lui in quel momento di solitudine ripercorreva i passi della sua esistenza.


Aprì gli occhi. Non vedeva chiaramente cosa avesse dinnanzi a se, l'intera stanza era avvolta dal fumo e dall'oscurità fatta eccezione per qualche piccola fonte di luce proveniente dai numerevoli apparecchi scientifici che lo circondavano. Si trovava all'interno di una strana capsula da cui uscì dopo qualche secondo e non appena il fumo diminuì riuscì a distinguere la figura che aveva difronte. Era lui, anche se lievemente diverso non poteva che essere lui, il Dottor Gelo.

Un buon risveglio a te C17” gli disse fissandolo con un espressione maligna e soddisfatta allo stesso tempo “e anche a te, mia cara C18” continuò voltandosi alla sua destra.

Il giovane si voltò nella sua stessa direzione e vide la sorella uscire da una struttura uguale a quella in cui si trovava lui.

Non si ricordava niente. Perchè erano stati rinchiusi in quegli aggeggi? Perchè li aveva chiamati con quei nomi? E soprattutto, che cosa gli aveva fatto?

Cercò lo sguardo della sorella sperando di avere qualche chiarimento, ma pure lei era confusa quanto lui.

Ascoltatemi bene” disse lo scienziato “voi siete i mie nuovi androidi C17 e C18. Vi ho costruiti io, dotandovi di un immenso potere che dovrete usare per sconfiggere chiunque osi contrastare il mio volere. Adesso venite, mettete pure alla prova le vostre capacità”.

Ancora confuso, uscì fuori dal laboratorio segreto dello scienziato. Appena l'enorme porta di metallo si aprì ebbero difronte un vasto paesaggio roccioso.

Coraggio, distruggete la città più vicina, mi raccomando non risparmiate nessuno, dovete essere spietati! In questo modo attirerete sicuramente quel maledetto Goku. L'ho osservato bene in questi anni e sono certo che nè lui nè i suoi amici sono al vostro livello. ” ordinò il vecchio scienziato. Diversamente delle sue aspettative però, nessuno dei due si mosse.

Che vi prende? Non mi avevte sentito? Andate a distruggere quella città, è un ordine!!” gridò.

Gli occhi dell'androide numero 17 si accesero di rosso. Si sentiva fortissimo e l'ultima cosa che aveva in mente era quella di obbedire agli ordini di un vecchio pazzo.

Io non prendo ordini da nessuno!!!” gridò scagliandosi sull'indifeso dottore, poi tutto si fece nuovamente buio.


Questi, erano i suoi primi ricordi da androide.

L'incontro con il Dottor Gelo non era stato del tutto negativo, se era un potente guerriero lo doveva solo a lui, ma quel pazzo li aveva ingannati, li aveva usati come delle cavie e peggio li aveva creati con il solo scopo di farli assorbire da quel dannato Cell.

Quando aveva deciso di unirsi a quel folle, non era altro che un ragazzino che voleva pareggiare i conti con l'umanità che lo aveva fatto soffrire, ma adesso si rendeva conto d'esser stato uno stupido.



C17!!!” urlò la giovane sorridendo.

Udendo quella voce così familiare si girò in tempo per ricevere in un abbraccio la sorella.

Ah, finalmente ti ho trovato, temevo di non rivederti mai più”.

Sono contento di vedere che tu stia bene, temevo che alla fine Cell avrebbe assorbito pure te, ma dimmi che cosa è successo?”

A quel punto C18 raccontò al gemello tutti gli eventi che erano accaduti da quando lui era finito nelle grinfie di quel mostro, evitando di nominare Crilin e il desiderio espresso per loro.

Capisco... dunque adesso siamo liberi” concluse il giovane.

Già, non mi sembra vero”

Bene, allora a presto sorellina” le disse dandole le spalle e sul punto di spiccare il volo.

Cosa? Come sarebbe a dire? Dove hai intenzione di andare?” gli chiese mettendogli una mano sulla spalla con l'intenzione di bloccarlo.

Non lo so, c'è un mondo tutto nuovo da scoprire e non ho intenzione di perdermelo e ti consiglio di fare lo stesso. Per colpa del Dottor Gelo abbiamo rinunciato a tanto e adesso spetta anche a noi la nostra porzione di felicità, non credi?”.

Lasciò la presa. Le sue parole la sconvolsero, anche se vere non poteva accettare l'idea di separarsi dal fratello.

C17 notando la tristezza nei suoi occhi aggiunse:

Non fare così, il mio non è mica un addio!” . Le fece un tenero sorriso e dicendole “Stammi bene” volò via.


Con amarezza lo vide andare sempre più lontano da lei, finchè non divenne un piccolo puntino.

Si guardò intorno spaesata. Non aveva più senso stare li, forse non aveva più senso stare in nessun luogo. No, si sbagliava un luogo in cui andare c'era. Si alzò in volo e a tutta velocità si diresse verso la sua meta.


Ondaa-eneeergetiicaaaa”.

Un potente raggio di energia di un azzurro argenteo interruppe la tranquillità delle acque marine dividendole. Nessuno avrebbe mai detto che un nanetto di quelle dimenzioni fosse in grado di compiere certe cose.

Non ci siamo, non è ancora abbastanza” disse non appena l'onda si estinse dalle sue mani.

Da quando era tornato dal palazzo del supremo non aveva fatto altro che allenarsi. Mai come nell'ultimo scontro si era reso conto della sua inferiorità . Si era convinto che l'unico motivo per cui quel dolce angelo cibernetico l'aveva rifiutato era la sua debolezza fisica.

Come poteva innamorarsi di qualcuno molto più debole di lei, pensò. Uno che non era stato neppure in grado di proteggerla. Questi pensieri fecero tornare alla mente del povero Crilin l'immagine della sua amata che veniva “elegantemente” assorbita dalla “coda-aspirapolvere” di Cell.

Come, come avrebbe potuto conquistare il suo cuore di metallo?

Neppure il desiderio che aveva espresso per lei sembrava averla impressionata, anzi dalla sua reaziore sembrava aver suscitato l'effetto contrario.

Stava impazzendo non riusciva a togliersela dalla testa. Non ci era riuscito prima quando per amor suo aveva messo in pericolo l'intera umanità figuriamoci adesso che era finalmente tornata la pace.

Esasperato lanciò un'altra onda energetica, questa volta più potente.

Ansimando si sedette a terra e contento per il buon risultato fece un lieve sorriso.

Te la prendi con i pesci adesso?!”.

Riconoscendo la voce , Crilin si pietrificò. Aveva paura, non voleva girarsi per avere la conferma della sua speranza, temeva di sbagliarsi, eppure avrebbe riconosciuto quella voce fra mille.

Si voltò e lì vicino alla parete rosa della Kame House con le mani sui fianchi, c'era C18.




Continua...


Buona sera a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Finalmente C18 e testa pelata si sono incontrati, che cosa accadrà adesso? Beh, dovrete aspettare il prossimo capitolo.

Ringrazio Sailor Fede per aver aggiunto la fic tra i preferiti, monicar92 e scImMIA per i loro adorabili commenti e tutti quelli che hanno semplicemente letto.


Ciao ciao!


Lady Gaunt














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Capitolo 4
*** L'appuntamento ***




L'APPUNTAMENTO



Non riusciva a spiccicare una sola sillaba, era come se si fosse incantato.

Provò ad alzarsi e goffamente ce la fece, ma continuando a fissarla, come se distogliere lo sguardo da lei la facesse svanire da un momento all'altro.

Tremante fece qualche passo verso la giovane.

C-C18, ma sei proprio tu?” balbettò.

Lei accennò un sorriso carico di sarcasmo e incrociando le braccia al petto rispose:

Certo che sei perspicace, ci siamo visti solo poco tempo fa e già ti faccio questo effetto?”

Arrossì, che idiota, si stava rendendo ridicolo.

Scusami, è solo che... ecco... sono sorpreso di rivederti e non ti nascondo che la cosa mi fa molto piacere”

Ehi, non farti strane idee, carino. Sono venuta qui solo perchè volevo ringraziarti per il desiderio che hai espresso per me e per mio fratello, tutto qua”.

Il povero Crilin fece una smorfia quasi di dolore per quello che aveva sentito, ma non si afflisse del tutto, in fondo lei era li con lui e non doveva rovinare la sua seconda chance.

Oh, si figurati è stato un piacere, ma a proposito, dov'è C17? Sta bene, è tornato pure lui in vita con le sfere, vero?”

C18 abbassò lo sguardo cercando di nascondere la tristezza che stava provando, non si era ancora abituata alla separazione dal suo gemello.

Si, sta bene...” riuscì a dire, per poi aggiungere “Bene, ora io vado, grazie ancora per quello che hai fatto” si voltò e nello stesso momento in cui i neuroni di Crilin capirono che se ne stava per andare via un 'altra volta, un pezzo del suo cuoricino si spezzò.

Aspetta, non andare via subito, che ne dici se... aaahh!”

C18 si girò nuovamente e l'immagine che ebbe difronte era quella di Crilin con la faccia sulla sabbia, il poverino era inciampato su una delle sdraio nel tentativo di raggiungerla e adesso, dopo essere riemerso, la stava guardando imbarazzato.

Lei ricambiò con il suo sguardo di ghiaccio.

Il giovane abbassò la testa in segno di sconfitta, era inutile, qualsiasi cosa facesse era un disastro, se contiunava con questo suo atteggiamento non l'avrebbe mai conquistata. Continuò a fissare i granelli di sabbia, incapace di reggere il suo sguardo, finchè una risata cristallina non lo ridestò.

Alzò il capoccione pelato e quasi non riuscì a credere a quello che vedeva: C18 stava ridendo.

Ahahah, sei proprio buffo, lo sai?”

Bhe, se ti rende felice, sono contento di esserlo!” rispose entusiasta di come le cose stessero andando.

Si rialzò e dopo essersi ripulito vide che lei lo stava fissando dolcemente, era incredibile come quegli occhi color del ghiaccio potessero sembrare così dolci.

Senti, ti andrebbe di...”

Ehi, Crilin! Ma che sta succedendo? Che cosa è tutto questo baccano?”

In quel preciso istante si era affacciato “l'immortale” Genio, armato dei suoi occhiali da sole e impugnando una rivista “per soli adulti”.

Crilin si pietrificò, se il suo vecchio maestro avesse fatto o detto qualcosa di depravato, come era solito fare alla presenza di una bella ragazza, C18 se ne sarebbe andata via sicuramente, dopo averlo polverizzato, si intende.

Si slanciò verso la finestra e dopo aver ricacciato al suo interno l'anziano, si affrettò a chiuderla dicendo:

Niente, non ti preoccupare Genio! Sono solo inciampato!”

Ma che fai, Crilin? Ti sembra questo il modo di comportarsi con il tuo maestro? E poi non me la racconti giusta, io ho sentito una voce femminile!cosa mi stai nascondendo? ” gridò e ormai deciso a scoprire cosa il suo giovane allievo gli stesse tenendo segreto si diresse verso la porta che Crilin si era premurato a tenere chiusa facendo forza sulla maniglia.

Dannazione, Crilin! Apri immediatamente questa porta! Non puoi tenerla tutta per te, la voglio solo vedere!”

Chi è quel vecchio?” chiese la ragazza.

Oh, nessuno di importante... è solo il mio maestro di arti marziali , sai ormai è molto anziano e non ha tutte le rotelle al posto giusto, quindi non far caso a quello che dice”. Rispose sperando che Genio si arrendesse e lo lasciasse in pace.

Il tuo maestro hai detto? Tsk, ora mi spiego perchè sei una frana!”

Crilin incassò il colpo e sperando di non fallire rispose:

Bhe si, devo ammettere che hai ragione, non sono un gran chè e sicuramente non sono al tuo livello. Che ne diresti se ci andassimo ad allenare da qualche parte? Magari mi potresti insegnare qulache tecnica nuova, che ne dici, ti va?” ecco, l'aveva detto, ora non gli restava altro che aspettare e vedere la sua reazione, se avesse rifiutato allora si sarebbe dovuto arrendere e accettare la sua decisione.

Un imbarazzante silenzio scene tra i due, un silenzio che veniva rotto solo dai brontoli di Genio.

Le sue guance si tinsero di rosso, e rivolse lo sguardo a Terra afflitto, come se stesse aspettando una sentenza di morte.

Ti va bene domani?” gli disse.

C-come hai detto? D-domani?” non riusciva a crederci, gli aveva detto di si.

Che c'è? Vuoi rispondere o no?”

Si, si domani va benissimo” si affrettò a dire prima che cambiasse idea.

Bene, allora ci vediamo domattina presto” e senza aggiungere altro volò via.



Continua...


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ci vediamo domani con un aggiornamento di Drabble Ball!

Ciao, ciao

Lady Gaunt




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Capitolo 5
*** La sera prima del dì di festa ***




LA SERA PRIMA DEL DÌ DI FESTA




A Crilin cedettero le ginocchia. Le aveva detto di si, domani l'avrebbe rivista, non ci poteva credere!

Nel frattempo, Genio era riuscito ad uscire.

L'anziano, stanco d'essere tenuto rinchiuso in casa propria e all'oscuro dell'accaduto, aveva deciso di prendere la rincorsa e di dare una poderosa spallata alla porta che, ormai libera dalla presa di Crilin, si aprì senza nessuna resistenza.

Di conseguenza, Genio aveva fatto un bel volo ed era finito contro una delle palme. Quando si alzò, dal naso gli usciva una sottile scia di sangue e una delle lenti degli occhiali si era rotta.

Dov'è? Dov'è?” chiese cercando di ricomporsi “Insomma, Crilin! Dove l'hai nascosta?”

gridò avvicinandosi al ragazzo.

Crilin non rispose, stava immobile con lo sguardo rivolto al cielo, esattamente verso la direzione in cui la sua amata aveva preso il volo. Genio gli passò una mano difronte agli occhi, cercando inutilmente di attirare la sua attenzione.

Crilin? Terra chiama Crilin!”

Niente, Crilin continuava a rimanere imbambolato.

L'anziano gli si pose davanti, scrutandolo dubbioso.

Wooooow! Non vedo l'ora che sia domani”

Esultò improvvisamente e facendo un grande salto che fece cadere, spaventato, Genio.

Ma sei imapazzito?” gli urlò, mentre il giovane entrava in casa sprizzando gioia da tutti i pori.




Il sole stava tramontando e C18 si trovò ad ammirare uno spettacolo di colori che armoniosamente si estendevano su tutto l'orizzonte.

Abbassò lo sguardo e finalmente trovò quello che stava cercando, una città.

Non era grandissima, ma poteva anche andar bene.
Atterrò precisamente nella via principale della cittadina, attirando naturalmente l'attenzione degli abitanti.

Ehi amico, deve essere il nostro giorno fortunato, piovono bionde mozzafiato dal cielo!”

Disse un giovane bulletto al volante di un'auto sportiva all'amico seduto al suo fianco.

Hai ragione, non possiamo lasciarci sfuggire un bocconcino come quello!” disse abbassandosi gli occhiali da sole per vedere meglio C18.

Ehi dolcezza, che ne dici di venire a fare un giro con noi, eh, ti va?” aggiunse l'altro.

C18 li ignorò e cominciò a guardarsi introno.

Il giovane, dopo essersi sitemato gli occhiali da sole, scese dall'auto e con le mani in tasca si avvicinò a C18.

Allora? Vieni con noi o no?” le chiese senza avere nessuna risposta.

Ehi, sto parlando con te! Coraggio bellezza, non essere timida...” aggiunse poggiandole una mano sulla spalla.

Velocissima, C18 afferrò il ragazzo per la gola, cogliendolo di sorpresa.

Aiuto!” cercò di dire, mentre l'altro ragazzo sfrecciava via terrorizzato facendo sgommare le ruote sull'asfalto.

Smettila di piagniucolare, non ti farò nulla se ti comporterai bene” gli disse allentando la presa, poi gli chiese:

Sapresti dirmi dove si trova l'albergo più lussuoso di questa città?”

Si,si si-gno-ra! Deve percorrere fino in fondo questa strada e poi girare a destra. Si chiama Phoenix Hotel, è un grande edificio bianco che si affaccia sul mare”. Rispose.

Bene, adesso sparisci!” lasciò la presa e lo scaraventò al suolo prima di librarsi in volare verso la direzione indicatagli.

Le ci volle solo qualche minuto per raggiungere l'hotel, in fondo quel pallone gonfiato le aveva suggerito bene, a prima vista l'hotel sembrava bellissimo. Entrò e potè constatare come l'interno fosse ancora più bello.

Posso aiutarla, signorina?” le chiese una graziosa ragazza dietro il bancone della recepsion.

Si, vorrei alloggiare qui per qualche giorno” rispose spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Bene, ha una prenotazione?” domandò sorridente.

No, è un problema, per caso?” disse fulminandola con lo sguardo.

No, assolutamente” si affrettò a rispondere. La giovane prese il registro facendola firmare, poi le consegnò la chiave della sua stanza.

Ecco a lei, se aspetta un momento qualcuno l'aiuterà con i suoi bagagli”

Non c'è bisogno, non ho nessun bagaglio, sono qui solo di passaggio” rispose voltandole le spalle.

Capisco, le auguro un buon sogiorno!”

C18 non rispose ed entrò nell'ampio ascensore.

La giovane rimase un pò sconcertata da quella strana ragazza, anzi le aveva quasi messo paura, guardò nuovamente il registro curiosa di conoscere la sua identità e stupita disse:

C18 RedRibbon ? Ma che razza di nome è?”


Una volta nella sua camera, C18 uscì fuori nella terrazza, si appoggiò alla ringhiera ad ammirare il panorama lasciandosi baciare dal chiaro di luna. Stava ripensando a quello che aveva appena fatto, come le era venuto in mente? Era andata a casa di quel nanerottolo con una banale scusa e aveva pure accettato il suo invito. Quell'atteggiamneto non le si addiceva proprio! Eppure aveva sentito dentro di sè una forza che le impediva di comportarsi diversamente, che fosse amore?

Chiuse gli occhi.

No, i circuiti non potevano provare amore.

Continua...



Salve a tutti! Con mia grande meraviglia sono riuscita ad aggiornare questa ff su Crilin e C18!

Mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento, un particolare grazie a chi ha commentato:

scImMIA: grazie, il tuo commento mi lusinga e mi rende molto felice, hai ragione di ff su Ve/Bu e Go/Ch ce ne sono a quintali, motivo per cui ho provato a scrivere qualcosa di diverso, con questo spero di non deludere nessuno!

Shira: grazie, spero che ti piaccia anche questo, per sapere cosa accadrà nell'allenamento dovrai aspettare il prossimo aggiornamento!

LadyDreamer: sono anche io una fan di Crilin e C18, mi piacciono le coppie formate da buoni ed excattivi (adoro particolarmente Bulma e Vegeta). Grazie anche per aver messo la ff tra i preferiti!

Grazie anche a chi ha solo letto!

A domani con un nuovo capitolo di “ e se la principessa è azzurra quanto il principe?”


Lady Gaunt




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Capitolo 6
*** Un incontro difficile ***





UN INCONTRO DIFFICILE





Stupido... idiota... incapace... e... incompetente!

Come aveva potuto?

Come aveva fatto a non pensarci?

Possibile che non ne combinava una giusta?

Per una volta il destino sembrava essere dalla sua parte e lui aveva gettato tutto alle ortiche!?

Mentre le prime luci dell'alba cominciavano a farsi strada attraverso le tapparelle e illuminavano a tratti il suo viso, il giovane non potè evitare di concludere quanto fosse idota.

Bene, allora ci vediamo domattina presto”

Le ultime parole che l'amore della sua vita gli aveva rivolto prima di svanire nel limpido cielo azzurro gli rimbombavano ancora nel testone pelato.

Domattina presto...

Già, ma dove?

Era un pensiero difficile da elaborare e da esprimere a parole?

Ovviamente no!

Allora perchè non le aveva chiesto dove incontrarsi???

Un rumore proveniente dalla camera adiacente, fastidioso come solo il russare può essserlo, rispose alla sua domanda...

Lui!

Quell'impiccione del suo maestro, non aveva fatto altro che creare scompiglio nella sua mente già confusa dall'irripetibile e inaspettata occasione.

Se non avesse voluto ficcare il naso nei suoi affari di cuore, o di “circuiti”, se vogliamo essere precisi, la semplice domanda sarebbe uscita spontaneamente dalle sue labbra.

Afferrò il lenzuolo, nascondendo il capoccione sotto di esso mormorando: “Stupido, stupido che non sei altro”





Il disco solare colorava con i suoi caldi toni il paesaggio circostante, risvegliando ogni essere vivente.

Gli occhi della giovane cyborg ammiravano la distesa marina brillare sotto il sole, come se le stelle della notte appena trascorsa avessero preferito trattenersi su quelle serene acque.

Senza riuscire a prendere sonno, aveva aspettato l'arrivo dell'alba mentre mille dubbi riempivano la sua tecnologica mente.

Doveva riprendere in mano le redini della sua vita che per troppo tempo era stata in balio della sventura e di un pazzo scienziato. Suo fratello aveva ragione, avevano sofferto troppo e ora spettava anche a loro un pò di felicità.

Chinò la testa fissando dal balcone i primi cittadini che iniziavano la loro routin quotidiana.

Si sentiva circondare da pace e tranquillità, al punto da non voler abbandonare quel luogo, poi un alone di tristezza apparve sul suo viso al pensiero che se non fosse stato per Crilin e per i suoi amici, lei avrebbe messo fine a quella pace e a quella tranquillità in cui ora si trovava.

Era lui quello giusto? L'uomo giusto con cui iniziare una nuova vita?

Una folata di vento le scompigliò i capelli che con un gesto meccanico della mano vennero sistemati.

Rivolse lo sguardo al cielo quasi sperasse di ricevere una risposta, per poi scuotere il capo facendo agitare le ciocche bionde.

Stava correndo troppo, dopo quell'assurda avventura si stava appigliando all'unica persona che sembrava volerle bene per quello che era, anzi per quello che la scienza l'aveva fatta diventare: una macchina da guerra in grado di amare.

Fissò il sole che splendente le ricordava la sua sferica e allegra faccia. Un sorriso nacque spontaneo sul suo freddo volto, mentre alzandosi in volo si dirigeva verso il mare aperto.





Arreso, scese dal letto dirigendosi in cucina con l'intento di affogare i suoi dispiaceri in una abbondante colazione. Appena fuori dalla camera la sua attenzione fu attratta da un borbottare proveniente dalla stanza adiacente.

Venite qui... non scappate ragazze... datemi tutte un bel bacino...”

Crilin rivolse uno sguardo assassino a Genio che anche nei suoi sogni non riusciva a starsene tranquillo.

Aprì il frigorifero afferrando svariate cibarie che collocò sul tavolo a cui svogliatamente si sedette.

Mi sembrava d'averti detto domattina presto

Quasi spaventato si volse verso la finestra dove apparve l'angelico viso dell'androide.

C-c-18... io...” balbettò scattando in piedi.

Non sei ancora pronto... da quello che posso vedere”

Imabarazzato, Crilin si rese conto d'essere ancora in mutande, ma quel che lo fece vergognare di più, erano i simpatici e deliziosi orsacchiotti che risaltavano sulla stoffa azzurra dell'indumento.

Ti prego, aspetta solo 5 minuti e sono pronto” le disse mentre correva su per le scale, diventando completamente rosso.

C18 si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito, era incredibile come quell'ometto riuscisse a farle dimenticare gli incubi del suo passato.

Non dovette trascorrere molto tempo prima che Crilin scendesse nuovamente le scale con addosso la sua classica tuta arancione.

Scusa se ti ho fatto aspettare, allora? Possiamo andare?” le disse con il viso ancora lievemente arrossato dalla precedente figuraccia.

Fa strada tu”

Si certo, conosco un'isola poco lontana da qui che è l'ideale.”

Va, ti seguo”





Allora? Manca ancora di molto?” chiese al giovane dopo aver sorvolato già parecchie isole.

No, guarda è quella là giù” rispose indicando un'isoletta a forma di spicchio di luna su cui sovrastava, imponente, un vulcano e cominciando la sua discesa.

C18 atterrò poco dopo Crilin e incuriosita cominciò a guardarsi intorno.

Sono curiosa di sapere perchè ha scelto proprio quest'isola, pensò.

Qui possiamo allenarci tranquillamente, si tratta di un' isola deserta e non corriamo il rischio di fare del male a qualcuno”

La voce del giovane interruppe i suoi pensieri.

Ah, quindi hai intenzione di fare sul serio, sono contenta perchè voglio proprio vedere cosa sei in grado di fare” gli disse sfogiando un sorriso maligno.

Un lampo di terrore attraversò le pupille nere del ragazzo.

Eh, aspetta, non esagerare” le disse consapevole della sua inferiorità combativa.

Tranquillo, voglio solo insegnarti come si combatte! Preparati...” .

Terrorizzato, Crilin la vide avventarsi su di lui... non era esattamente l'appuntamento che si aspettava!.



Continua...




Ciao a tutti! Chissà come se la caverà il povero Crilin?! Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Ringrazio chi ha letto e chi ha commentato:

LadyDreamer: già la nostra cyborg non cambierà mai! Grazie per i complimenti, sono contenta che la fic ti piaccia.

Shira: grazie, spero che anche questo capitolo ti piaccia... cmq nei prossimi capitoli saprai come finirà la questione dell'albergo.

trullitrulli: grazie per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti diverta!

Grazie a chi ha messo la storia nei preferiti: PaolaDeve; fulmy; trullitrulli.



A presto


Lady Gaunt




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Capitolo 7
*** Il vulcano ***



IL VULCANO




Ecco, una delle sue tante fantasie stava per divenire realtà:

C18 gli stava venendo in contro.

Quante volte l'aveva immaginata?

Il suo splendido sorriso, i morbidi capelli biondi, i teneri occhi azzurri.

Il solo problema era che invece di unirsi in un magico abbraccio, come sempre accadeva nei suoi sogni, lei lo stava minacciando con una serie di rapidi e potenti pugni.

Con molta difficoltà era riuscito ad evitarli.

Quella furia bionda, invece, continuava ad attaccarlo, ma lui, da gentiluomo che era, non osava rispondere ai suoi colpi, limitandosi a difendersi.

Dopo qualche minuto, un calcio ben assestato lo colpì al fianco e con violenza il povero Crilin rotolò sulla spiaggia.

Si può sapere che cosa stai combinando?” lo rimproverò.

Eh? Che vuoi dire?”

Gli occhi della cyborg divennero due fessure.

Mi hai preso per una stupida?”

Ma di che parli?”

Perchè non mi attacchi?”

Crilin abbassò gli occhi iniziando a giocherellare nervosamente con la sabbia.

Ecco... io...”

Ho accettato il tuo invito perchè hai detto di volerti allenare, ma se le cose non stanno così allora io me ne vado! Non tollero di essere presa in giro!”

No! ti prego aspetta, non era mia intenzione! Ti prometto che ...” disse seguendola in volo e parandosi davanti a lei.

C18 lo fissò nelle nere iridi che le imploravano di rimanere.

Tsk! E va bene, sappi però che se non ti impegni non rimarrò qui un minuto di più.”

Crilin non riuscì a trattenere un enorme sorriso.

Non ti deluderò!” e mettendosi in posizione di combattimento si preparava allo scontro.




Il sole splendeva alto nel cielo creando con i suoi raggi un gioco di riflessi sulla testa pelata dell'anziano che se ne stava sulla sua sdraio a deliziarsi delle immagini di giovani fanciulle semi vestite.

Improvvisamente una raffica di vento mise fine alla sua piacevole lettura facendo volare via dalle sue mani la rivista e facendo tremare la sdraio.

Ma che cosa sta succedendo?” si chiese assordato dal rumore.

Ehilà!”

Genio alzò la testa e lì, su un piccolo elicottero grigio con lo stemma della Capsule Corporation in bella mostra, una ragazza con i capelli di un azzurro scuro agitava la mano in segno di saluto.

Dopo che il veicolo atterrò la giovane scese giù da esso con un piccolo salto, facendo mostra del suo corto vestito fuxia.

E' un piacere rivederti mia cara!” disse l'anziano mentre si sistemava gli occhiali da sole e scrutava per bene le forme della ragazza.

Ciao Genio! Crilin è in casa?”

No” rispose, in effetti quando si era svegliato il suo allievo non c'era.

Perchè non resti qui con me ad aspettare che torni? È una bella giornata, potremmo farci un bel bagnetto a mare” aggiunse.

Si, che splendida idea!” rispose togliendosi il vestito sotto cui indossava già un costumino giallo.

A quella visione, dalle narici del genio delle tartarughe uscì in rivoletto di sangue.

Non ho idea di dove sia Crilin” pensò “ma spero che non torni tanto presto”



Calci, pugni, onde energetiche...

I due giovani erano alle prese con un vero e proprio combattimento.

Crilin non aveva idea di quanto tempo fosse passato, solo il cambiamento del cielo che da splendido azzurro, come quello degli occhi di lei, era passato lentamente ad arancione, come la sua tuta da combattimento, gli facevano intuire che si stavano allenando da tutto il giorno.

Era esausto, forse non si era mai sentito così stanco in tutta la sua vita, al contrario C18 non aveva neppure il respiro affannato, anzi sembrava più riposata di quando avevano cominciato, ma a lui non importava, se quello era l'unico modo per stare insieme a lei era pronto ad allenarsi anche per tutta la notte.

Un ki-blast gli sfiorò il viso facendolo destare dai suoi pensieri.

Non sarai mica stanco?”

Tsk, scherzi? Ho appena cominciato!” mentì.

Bene, perchè io non ho ancora finito!” sottolineò con un ghigno che la rendeva malignamente bella.

Accidenti! Se continua così mi farà fuori!” pensò il giovane guerriero sospeso in aria.

Anticipando ogni sua mossa, Crilin era scattato in avanti , ma invece di colpire la sua avversaria, si era diretto verso il centro dell'isola.

Dove stai scappando?” gli urlò dopo un primo attimo di stupore, per poi seguirlo.

C18 vide Crilin sorvolare gli alberi, finchè il giovane non entrò all'interno del cratere del vulcano inattivo da secoli.

Ma che cosa ha in mente?” si disse mentre a sua volta volava all'interno del cratere.

Ormai era scesa in profondità e in quel luogo fu avvolta dall'oscurità, ma di Crilin non vi era più nessuna traccia.

Una volta toccata terra, C18 rimase incantata da quello che i suoi gelidi occhi videro.

Le pareti del vulcano brillavano a causa delle piccole gemme incastonate su di esse e la poca luce che riusciva ad entrare si rispecchiava in una sorta di piscina naturale che comunicava con il mare.

Magico.

Era l'unico aggettivo che i suoi circuiti avevano trovato per quel luogo.

Non è magnifico?”

Si voltò e lì, reso visibile solo a tratti dalla luce quasi sovrannaturale, vide Crilin seduto sul bordo di quella conca d'acqua.

E' straordinario” rispose avvicinandosi a sedendosi accanto a lui.

Sono contento che ti piaccia, l'ho scoperto anni fa...”

Ci si potrebbe ricavare una fortuna con tutte queste pietre preziose”

Si, ma in questo modo toglieresti tutta la sua magia”

C18 fece incontrare i suoi gelidi occhi con quelli d'ebano di lui che brillavano esattamente come tutte quelle gemme.

In tutta la sua giovane vita aveva sempre avuto a che fare con uomini spietati e bramosi di potere e adesso, stare in compagnia di quel giovane dall'animo nobile e gentile le parve un sogno.

Gli sorrise e poggiò la mano sulla sua.

Hai ragione”

A quel contatto, Crilin si sentì svenire, ringraziando che la poca visibilità non facesse notare le sue gote arrossate.

Con il cuore in gola, azzardò ad intensificare quel contatto e strinse la sua mano facendo intrecciare le loro dita.

Sono contento che tu sia qui... anche il solo guardarti mi riempie il cuore di gioia, quasi fino a farlo scoppiare, uft... forse ti sto sembrando uno stupido, ma vol...”

Non riuscì ad aggiungere altro, le sue labbra furono sigillate da quelle della cyborg.



Continua...



Ciao! Scusate, scusate per l'enorme ritardo, ma spero d'essermi fatta perdonare con questo capitolo! Fatemi sapere!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e messo la ff tra i preferiti, ma soprattutto chi ha commentato:

PaolaDeve: grazie, sono contenta che la storia ti piaccia e grazie per averla aggiunta ai preferiti.

8WeirdSisters8: quando riuscirò a farti capire che Genio e Geneu sono due persone diverse?! grazie!

Trullitrulli: ahahaha, già che tenero, grazie!

Shira: ahaha, già un orsacchiotto pelato! grazie!



A presto


Lady Gaunt








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Capitolo 8
*** Imprevisti all'orizzonte ***


IMPREVISTI ALL'ORIZZONTE




Uffa, Genio! Ma dove è finito Crilin?” domandò Marion poggiando annoiata i gomiti sul tavolo e graziando l'anziano maestro, seduto difronte a lei, della sua scollatura.

Tranquilla, mia cara. Sono sicuro che sta per arrivare”

Già, ormai è ora di cena” aggiunse Oscar lanciando occhiate furtive nella stessa direzione in cui guardava il vecchio.

Uffa, Uffa e Uffa. Voglio il mio Crilin, voglio il mio Crilin, voglio il mio Crilin”

Marion cominciò questa sorta di canzoncina battendo i pugni sul tavolo esattamente come avrebbe fatto una bambina capricciosa.

Avanti, non fare così” le disse Genio mentre seguiva con attenzione i movimenti della ragazza che mettevano in evidenza le sue curve perfette.

Tartaruga, tu sai dove è finito il mio amato Crilin?”

Il saggio animale fissò incerto la giovane.

Lui li aveva visti.

Ben nascosto, quella mattina aveva visto Crilin volar via con quell'affascinante androide.

Che doveva fare?

Mentire? Non era nella sua natura

Tartaruga? Mi hai sentito?”

Beh ecco... è andato ad allenarsi, ma starà tornando e sono sicuro che avrà una fame da lupi...”

Ad allenarsi? E perchè? Ora che Cell è stato sconfitto non ne vedo il motivo” constatò Oscar sorseggiando il suo succo d'ananas.

Già e in più con una bella ragazza a casa che lo aspetta” continuò dubbioso Genio tornando a scrutare Marion “bhe peggio per lui” aggiunse in un bisbiglio e lanciando uno sguardo d' intesa a Oscar.

Nel frattempo, all'ignara Marion era apparso un sorriso sul volto.

Ohh! Allora devo preparare una cena coi fiocchi per il mio adorato Crilinuccio” disse contenta e dirigendosi in cucina saltellando.

Tartaruga tirò un sospiro di sollievo.

Era riuscito a non tradire Crilin e a non mentire, eppure sapeva che di lì a poco sarebbe scoppiata una bufera nella vita del suo piccolo amico.





Calda, passionale, tenera e dolce...

Possibile che fosse la stessa terribile creatura da cui quel lontano giorno di tre anni fa il ragazzo del futuro li aveva messi in guardia?

Uno dei due mostri che avrebbe sterminato l'umanità?

La stessa che possibilmente in un altro mondo aveva causato la sua morte?

Non aveva idea del motivo per cui gli eventi avessero preso quella piega, ma la delicatezza e la dolcezza con cui le labbra di lei cercavano le sue lo rendevano sicuro di una cosa:

Lei non era un mostro.

Niente altro che una marionetta nelle mani di un pazzo scienziato, niente più che un'altra vittima di quel vecchio.

Anche i suoi compagni si erano fermati all'apparenza, tanto bella quanto fatale, ma lui aveva visto di più.

Gli era bastata un'occhiata per capire che dietro a quegli occhi così freddi e spietati in realtà si nascondeva una grande tristezza.

Si erano lievemente separati.

Non riusciva a muoversi.

Aveva paura di aprire gli occhi con il terrore che quel meraviglioso momento potesse finire.

Temeva di fare qualche gesto sbagliato o di dire qualcosa di inopportuno da farla scappare via.

Finalmente, Crilin aprì gli occhi per poi perdersi in quelli della cyborg in cui, ne fu certo, vide un barlume di felicità.

Rimase in silenzio e, anche di questo era certo, con un espressione inebetita.

Come era bella, pensò.

Il riflesso dell'acqua e delle gemme incastonate nelle rocce creavano sulla sua pelle un gioco di luci tale da farla sembrare una ninfa, custode di quel posto incantato.

Lo sai, piccoletto? non sei poi così male”gli disse abbozzando un sorriso affascinante.

Eh?... io?... cosa?... ahahaha!” farfugliò imbarazzato per poi rischiare un infarto quando lei gli prese la testa tra le mani e gli regalò un altro bacio.

Sai, sto bene con te” disse poggiando la testa sulla sua spalla.

D-davvero?” farfugliò emozionato.

Lei fece segno di si con il capo.

E in parte è grazie al dottor Gelo”

Che vuoi dire?”

Vedi... la mia vita non era un granchè prima di diventare una cyborg... e poi è solo grazie a lui se ci siamo conosciuti... quello che credo si chiami l'ironia della sorte” confessò con un sorriso amaro.

Crilin si appoggiò alla parete rocciosa, mentre lei si accucciava meglio accanto a lui sospirando e chiudendo gli occhi.

Trascorsero i minuti o forse erano ore, ma a lui poco importava, sarebbe rimasto lì anche per il resto dei suoi giorni, basta che al suo fianco ci fosse lei, poi... un brontolio ruppe quella magica atmosfera.

Era il tuo stomaco?”

No, non preoccuparti non era niente” rispose arrossendo, in effetti era da tutto il giorno che non metteva nulla sotto i denti..

Scusa, spesso dimentico le abitudini di voi umani” aggiunse con rammarico e mettendosi in piedi.

No, sul serio... non è un problema”

E' meglio che vada” disse amorevolmente.

Aspetta! Dove possiamo rivederci? Hai un posto dove stare?” chiese spontaneo il giovane per poi affrettarsi ad aggiungere “cioè, volevo dire potrei ospitarti sull'isola del Genio? O vederci lì più tardi?”

Ecco, si era reso ridicolo! L'aveva travolta con una miriade di domande nella speranza che almeno a una di queste gli avrebbe permesso di rivederla.

C18 rimase per un istante perplessa, poi rispose:

Sto in un albergo a Phoenix Town... ahah... Non credi di correre un pò troppo?”

Ancora più imbarazzato, Crilin abbassò lo sguardo intuendo d'aver perso punti nei suoi confronti.

Accidenti!

Nel mondo c'erano centinaia di palloni gonfiati senza scrupoli che riuscivano senza problemi ad aver successo con le ragazze, lui invece nonostante cercasse di comportarsi nel modo più cavalleresco possibile non riusciva ad ottenere proprio un bel niente!

Non fare quella faccia, non ti ho mica detto di no”

All'istante il giovane guerriero sollevò il capo mostrando un radioso sorriso infantile.

Forse passerò sul tardi su quel misero pezzo di terra che tu chiami isola...” lo schernì.

Come preferisci. Sappi però che io ti aspetterò anche tutta la notte se necessario” aggiunse sincero.

C18 mostrò il sorriso più dolce che gli occhi di Crilin avevano visto fino a quel momento, poi si alzò in volo e scomparve nel buio della notte.

Crilin si lasciò cadere al suolo e osservando il meraviglioso cielo stellato, non potè evitare un urlo di gioia.




Ciao a tutti! So che siete stanchi di sentire le mie scuse, ma è il minimo che possa fare dato il mio enorme ritardo con gli aggiornamenti di questa storia! Spero che mi perdonerete, ma soprattutto che il capitolo sia di vostro gradimento!

Ringrazio che ha letto e chi ha messo la ff tra i preferiti.

Un particolare grazie a chi commenta:

PaolaDeve

trullitrulli

LadyDreamer

8WeirdSisters8

Shira



Ossequi


Lady Gaunt





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