Di primi appuntamenti, partite a poker e crisi di mezza età

di Enigmista96
(/viewuser.php?uid=174304)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kiss ***
Capitolo 2: *** Faccia da Poker ***
Capitolo 3: *** Compleanno ***



Capitolo 1
*** Kiss ***


POV PEPPER

Pepper non era mai stata tanto emozionata come in quel momento.
Certo, era una vita che lavorava – si occupava di lui come una baby-sitter- per Tony e l'aveva visto cambiare ragazza allo stesso ritmo, se non più velocemente, dei calzini; quella volta, però, era diverso.
Quella volta, infatti, era la sera del loro primo vero appuntamento dopo il bacio su quel tetto una volta sventato l'attacco di Vanko alla Expo.
La donna girava per casa in preda al panico, indecisa praticamente su ogni cosa a cominciare dal vestito fino al trucco, passando ovviamente per comportamento da assumere, scarpe, acconciatura e lingerie.
Sconsolata ed in preda agli ormoni come una ragazzina di quattordici anni, tornò in camera da letto per poi spalancare le ante dell'armadio.
Per ogni abito che trovava aveva almeno una critica spietata ed una ragione per non indossarlo: era una situazione critica.
Dopo minuti tanto interminabili da sembrare ore, si decise a calmarsi perché, si era detta, Tony sarebbe di certo rimasto tranquillo in situazioni del genere e lei, essendo Virginia Potts, non poteva certo essere di meno.
Optò per l'abito crema decorato sotto il seno da una fascia blu notte, dall'aspetto molto semplice e senza pretese, perfetto per ogni tipo di ristorante.
Il trucco era molto naturale ed i capelli sciolti e mossi le ornavano le spalle.
Dopo aver preso la sua borsetta poté finalmente dichiararsi pronta e si sedette sul divano ad aspettare il suo cavaliere per la serata.

 

POV TONY

Tony Stark non era mai stato uno che si preoccupa per il primo appuntamento: gli era sempre bastato schioccare le dita per trovarsi accerchiato da belle giovani desiderose di una notte insieme a lui.
Con molta flemma si era fatto una doccia ed aveva indossato l'abito prescelto: un completo nero gessato in grigio antracite con camicia del medesimo colore.
Tutto sommato era piuttosto sicuro di sé e della piena riuscita del suo appuntamento – da quanto tempo non ne aveva uno vero? - con Pepper perché sapeva che avrebbe potuto usare tutte le sue armi di seduzione, compreso il pluricollaudato “bacio alla Stark”
Ma se era tanto tranquillo perché diavolo stava baciando un cuscino?!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Faccia da Poker ***


Il Tenente-colonnello James Rhodes sedeva al tavolo in velluto verde; gli occhi puntati sulle sue due carte.
Di fronte a lui si trovava uno tra gli uomini più ricchi del mondo: il plurimiliardario Anthony Edward Stark, anche lui in osservazione della sua mano.
«Non sorridere quando ti sale una carta vincente, devi ostentare un'espressione impassibile, la cosiddetta faccia da poker» Corresse Tony.
L'amico annuì, mettendo sul tavolo le ultime carte comuni.
«E con questa dovremmo essere al Turn» Commentò.
«Si chiama River» Lo corresse l'altro.
Quello sfogliò un piccolo manuale.
«River o 5th Street: il mazziere brucia una carta, scopre l'ultima community card e i giocatori fanno l'ultimo giro di puntate» Lesse.
Stark annuì.
La puntata venne fatta ed il milionario mostrò le sue carte.
«Coppia di donne, tecnicamente stai vincendo tu, giusto?» Si accertò il militare.
«Proprio così, amico. Hai imparato bene le combinazioni vincenti» Si congratulò.
Quello lanciò le sue carte sul tavolo con un'espressione di estrema felicità stampata sul volto.
«Ah-ha! Coppia di Re! Pare le abbia imparate così bene da aver vinto!»
Esclamò entusiasta, portando le fiches vinte nella sua metà di tavolo.
L'amico divenne improvvisamente silenzioso ed ostentò un'espressione quasi meditabonda.
«Hey, Tony, che ti prende? Mi fai preoccupare se fai il serio»
Quello sollevò lo sguardo sul Tenente-colonnello.
«E' solo che non sono abituato a perdere...»
L'altro annuì con aria comprensiva.
Sul volto del miliardario, però, si accese nuovamente quel sorriso beffardo di sfida.
«Ma non abituarti: voglio la rivincita!»
«Sai, Tony, ho scoperto una cosa che non sai fare»
«Non esiste nulla che non sappia fare, Rhodey, dovresti saperlo oramai...»
«Anthony Edward Stark non sai assolutamente accettare le sconfitte!»
Rise, divertito dalla smorfia dell'amico.

Il pomeriggio – ed anche la notte seguente, in verità – li vide coinvolti in ben più che una rivincita perché, come risulta dai fatti, nemmeno James Rhodes sapeva perdere con dignità.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Compleanno ***


Malibù, 28/04/2013

Lo scampanellio di una sveglia risuonò nella camera da letto di Tony ed i filtri che oscuravano le finestre vennero disattivati per lasciar vedere il magnifico panorama ed illuminare la stanza con la luce di un nuovo giorno.
«Salve signor Stark, sono le 10:30 il cielo è terso ed il clima è ottimo per una passeggiata in spiaggia.
Le auguro buon 40° complea-»
«Muto» Tuonò Tony.
L'uomo si rigirò tra le lenzuola azzurrine del suo comodissimo letto.
Si passò una mano sul volto con fare scocciato e sconsolato.
Dopo una mezz'ora buona si decise ad alzarsi, convincendosi di sentire i primi segni della vecchiaia.
Si trascinò stancamente verso il bagno borbottando di non essere più quello di una volta e di prendere in considerazione il pensionamento.
La tragica rivelazione, però, la ebbe dopo essersi guardato allo specchio posto sul lavabo.
Non riuscì a trattenere un lieve urletto sconcertato a quella spaventosa visione.
«J, è terribile!» Si rivolse all'I.A. della casa.
«La scansione dei suoi valori fisici non ha rivelato nulla di anormale, signore, cos'è terribile?»
«Non vedi il mio povero volto deturpato? Ah, nessuna mi guarderà più in questo stato pietoso!
Jarvis, cancella tutti gli appuntamenti di questa settimana e prenota una visita dal miglior chirurgo plastico del mondo: e' tempo del mio primo lifting!» Ordinò.
«Signore devo informarla che la signorina Potts è in salotto che l'aspetta per discutere di alcuni punti importanti sulla riunione del consiglio che si terrà questo pomeriggio»
Il miliardario ebbe una crisi di panico all'idea di mostrarsi in quello stato.
«Dille che scenderò tra un momento» Disse mentre rovistava nel cassetto degli abiti invernali in cerca di un berretto di lana.
Vi ritagliò due buchi per gli occhi ed uno per la bocca e lo indossò a mo' di passamontagna.
Così conciato scese in salotto dal suo amministratore delegato.
«Tony! Cosa le è successo?» Domandò la rossa, preoccupata.
«Sono sfigurato, Pepper, l'intera mia carriera è finita, devastata, non potrò mai più mostrarmi in giro» Rispose, melodrammatico.
Lei iniziò a temere il peggio – cosa che comprendeva anche incidenti in laboratorio che potevano averlo portato a somigliare a Due Facce di Batman – e si fece sempre più ansiosa.
«Ma cosa è accaduto di preciso?» Cercò di ottenere informazioni più precise.
A quella domanda, dopo aver riflettuto sul fatto che poteva sempre imporre a Pepper il segreto professionale, Tony decise di togliersi il passamontagna improvvisato e rivelare alla giovane il suo volto “deturpato”.
Lei alla vista di nessuna ferita aperta, escoriazione o ustione di Dio solo sa che grado tirò un sospiro di sollievo.
«Tony le assicuro che non c'è nulla che non vada nel suo viso»
Lui si fece ancora più agitato.
Possibile che non capisse o notasse l'enorme sfregio che campeggiava sul suo splendido volto?
«Ma come, Pepper, non nota quell'enorme, imponente, profonda e terrificante ruga vicino all'occhio?» Chiese sconcertato.
Lei s'avvicinò per riuscire a vedere la minuscola increspatura della pelle.
«Beh, se mi presta un microscopio potrei anche dirle cosa ne penso, visto che è quasi invisibile ad occhio nudo» Iniziò.
«E poi è solo una piccola rughetta d'espressione, non ha di che preoccuparsi»
«Arrivi ai quaranta e poi ne riparleremo, Pepper...
Fino ai trenta si cresce, poi si invecchia ed io, ahimè, sto diventando vintage, oramai»
Lei si lasciò andare ad una risatina che nascondeva una ben più fragorosa risata interiore a quella crisi di mezza età.
«Potrebbe sempre stuccarla»
Scherzò lei.
«Ottima idea, Potts, mi ha appena ricordato perché l'ho assunta: ha sempre le idee migliori nei momenti peggiori» Si alzò dalla poltrona, diretto in laboratorio.
Lei venne colta da un brivido.
«Tony! TONY! Guardi che stavo solo scherzando!»
Corse, cercando di raggiungerlo e fermarlo prima di dover passare la giornata a lavargli via lo stucco dalla faccia o, peggio, al pronto soccorso.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2107386