Love is a game for everyone di Daehsij Deathly (/viewuser.php?uid=112703)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** »1. Sea ***
Capitolo 2: *** »2. Piercing ***
Capitolo 3: *** »3. Travelling ***
Capitolo 4: *** »4. Birthday ***
Capitolo 5: *** »5. Traumi ***
Capitolo 6: *** »6. Spiders ***
Capitolo 7: *** »8. Lavori ***
Capitolo 8: *** »7. Food ***
Capitolo 9: *** »9. Equilibrio ***
Capitolo 10: *** »10. Scream ***
Capitolo 11: *** »11. Intelligenze diverse ***
Capitolo 12: *** »12. Gusti diversi ***
Capitolo 13: *** »13. Speaking ***
Capitolo 14: *** »14. Finzione ***
Capitolo 15: *** »15. The same ***
Capitolo 16: *** »16. Sing ***
Capitolo 17: *** »17. Inganni ***
Capitolo 18: *** »18. Merry Christmas! ***
Capitolo 19: *** »19. Quesiti ***
Capitolo 20: *** »20. Il tutto fare ***
Capitolo 21: *** »21. Eggs ***
Capitolo 22: *** »22. Jealousy ***
Capitolo 1 *** »1. Sea ***
~{Love
is a game for everyone
»1.
Sea
Era
una giornata perfetta per andare al mare: cielo limpido spoglio di
qualsiasi nube, sole splendente che con i suoi raggi irradiava il
terreno circostante, trasmettendo un calore non indifferente, lieve
venticello.
Solo
una coppia, con simile giornata a disposizione, era ancora intenta a
decidersi sul da farsi, nonostante fossero passate da un pezzo le
undici e mezza del mattino.
«Andiamo
al mare, cosa ti costa?» continuava a chiedere imperterrito
Marco,
guardando con un'espressione, che poteva sembrare esaurita, il
proprio ragazzo.
«Mi
costa la benzina, la crema solare e la pazienza per tutte le file
ciclopiche che troveremo!» esclamò di rimando Ace,
altrettanto
spazientito da tutta quella questione.
«Ma
se fino all'altro anno mi avresti trascinato al mare anche se ero in
punto di morte, si può sapere cosa ti prende ora?»
«Si
vede che la mia ossessione convulsiva per il mare ora me l'ha fatto
odiare!» si difese Ace a spada tratta.
Ovviamente
non avrebbe mai detto che, dopo aver visto la scorsa notte il film
“Lo Squalo” si era giurato di non mettere
più piede in acqua,
che non fosse quella della sua vasca.
____________________________________________________________
Buongiorno!
Mi
navigava per la mente da tempo immemore di scrivere una raccolta
sulla coppia AcexMarco (visto soprattutto che se ne vedono poche in
giro e.e).
Spero
che la mia idea vi possa piacere^^ e se magari lasciaste una
recensione, ne sarei estremamente contenta! *fa gli occhi da
cucciola*
Bene,
al prossimo aggiornamento!:3 Baci!
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Capitolo 2 *** »2. Piercing ***
»Piercing
Era
un afoso, noiosissimo pomeriggio estivo. Marco non sapeva spiegarsi
bene come Ace fosse passato dalla cucina allo sdraiarsi sul divano in
una frazione di secondo, con tanto di giornalino anonimo tra le mani.
All'inizio
pensò che il suo ragazzo fosse regredito mentalmente da
voler
comprare a tutti i costi un giornalino tipo 'Topolino'.
Poi
pensò che ebbe una crisi di identità, credendosi
momentaneamente
Anne, e comprandosi quindi giornalini della serie 'Cioè'.
Quando
si decise di farsi avanti cercando di svelare l'arcano mistero che
l'assillava, Ace alzò il proprio sguardo sul suo ragazzo e
lo
precedette con un: «E se mi facessi un bel piercing sulla
lingua?»
con tanto di sguardo lascivo e sorrisetto malizioso.
Dopotutto
quel pomeriggio non sarebbe stato così tanto noioso.
Buondì
gente!
Che dire, grazie a tutti
coloro che hanno recensito e messo nelle seguite, mi avete fatta
davvero contenta!*^*
Spero che anche questa
flash vi piaccia, io sbavavo nell'immaginarmi Ace con il piercing
alla lingua, mlmlmlml.
Al prossimo
aggiornamento! Baci!
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Capitolo 3 *** »3. Travelling ***
»Travelling
«Per
l'ultima volta Ace, non mi
sono perso! E' scritta qui la via, vedi? E' questa, o quest'altra...
vabbè, è qui da qualche parte. E' tutto sotto
controllo!»
continuava ad insistere Marco, sotto lo sguardo disperato del proprio
ragazzo, la quale espressione, verbalmente tradotta, diceva
“chi
pensi di prendere per il culo?”.
Grazie al navigatore, senz'altro
tarocco, di Marco, i due ragazzi si erano ritrovati a camminare in
una zona totalmente sconosciuta di Berlino, dalla parte opposta del
loro hotel.
Incrociarono per caso un
passante, al quale provarono a chiedere indicazioni.
«Entschuldigen Sie! - provò ad
approcciarsi Marco – Wie...ehm... kann? Können?
Ehm... wir! Là – indicò con un vago
gesto l'orizzonte –
andaren?»
Prima
che il Berlinese scoppiasse a ridere sguaiatamente in faccia ai due
giovani, Ace prese le redini della situazione:
«Wie
können
wir nach Postdammerplatz gehen, bitte?». Marco
guardò sbigottito il
moro.
D'altronde,
c'era chi possedeva la calma e la saggezza e chi, invece, possedeva
Google Traduttore sempre a portata di mano.
Buongiorno
a tutti,
carissimi!
Per questa flash mi sono
ispirata ad un fatto reale, tra l'altro accaduto di recente, e non
sono riuscita fare a meno di pensare come se la sarebbero cavata i
due piccioncini:3
Spero vi piaccia!
Baci, al seguente
aggiornamento!
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Capitolo 4 *** »4. Birthday ***
»Birthday
Ace sapeva
benissimo che non era
un mostro di bravura in cucina. Sapevo benissimo anche che, se
tentasse solo di metterci piede dentro, inspiegabilmente, darebbe
fuoco non solo alla loro cucina e all'intera casa, ma anche a tutto
il vicinato.
Eppure non poteva far a meno di
pensare che, sotto sotto, se si impegnasse, forse, nella più
remota
delle possibilità, riuscirebbe anche a lui a creare una
torta, o
qualcosa che le assomigliasse, possibilmente commestibile, per il
compleanno del suo ragazzo. Sapeva che, infondo infondo, anche lui
possedeva un Gordon Ramsey nell'anima.
Marco arrivò a casa dal lavoro
puntuale come al solito e si avviò verso il soggiorno, dove
lo
aspettava un raggiante Ace.
«Auguri!» urlò quest'ultimo,
senza smettere di sorridere per un singolo istante.
Marco gli schioccò un casto e
dolce bacio sulle labbra, prima di osservare la torta adagiata sul
tavolo.
Incredibile, ce l'aveva fatta.
Ace, il suo ragazzo, era riuscito veramente a cucinargli una torta
per il suo compleanno! Quasi si metteva a piangere per la
felicità.
Ace sorrise compiaciuto di se
stesso.
Era
stata davvero dura convincere la signora Galdi del piano inferiore
affinché cucinasse una torta per il suo ragazzo, ma alla
fine ce
l'aveva fatta.
E
rieccomi qua!
Buongiorno a tutte!
Chiedo venia per il
ritardo, ieri non ho avuto un momento libero.
Oggi, come ben sapete, è
domenica 1° Settembre, ed oggi compiono 24 anni i gemelli
Kaulitz,
odsafjopjwa0dè. Scusate, ma dovevo dirlo anche qua. Infatti
mi sono
ispirata un po' a loro per questo capitolo:3
Quindi keep calm che so
benissimo che la nostra fenice non fa gli anni né oggi,
né domani,
né in questo mese ma appena nel prossimo.
Bene, detto ciò, mi
dileguo e vado ad impazzire per i gemelli, preparandomi ad andare in
escandescenza 'sta sera che C'E' ACE, capiamoci.
Al prossimo capitolo,
baci!
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Capitolo 5 *** »5. Traumi ***
»Traumi
Erano le
cinque e mezza del
mattino, ma l'attico della giovane coppia era già pieno di
vita: Ace
si era, infatti, alzato in fretta e furia, aveva ingurgitato i primi
cibi che gli erano capitati per mano, senza preoccuparsi che della
pastasciutta non rientrasse nel menu della colazione, ed ora si stava
precipitando in bagno con l'intento di prepararsi in un tempo record
di dieci minuti.
Marco, svegliato dal baccano
causato dal suo ragazzo, si era diretto verso il soggiorno, fin
quando non si appoggiò con una spalla sullo stipite della
porta,
intendo ad osservare il moro che nel mentre correva all'impazzata a
destra e a manca.
«Ace, cosa diamine fai?» aveva
chiesto pacatamente.
«Non mi interrompere, che sono
in ritardo!» rispose affannato il moro, senza degnarlo di uno
sguardo.
«Ace, hai finito scuola due
anni fa.»
Il moro guardò Marco,
sbiancando, mentre quest'ultimo tornava indietro scuotendo la testa.
Certi
traumi ti segnano a vita.
Buongiorno!
Chiedo venia in ginocchio per questo enorme ritardo, ma ho dovuto
partecipare alla parte finale di un corso intrapreso quest'estate, e
ciò mi ha portato via tutto il tempo dalle 8.45 fino alle
20.00 di
ogni giorno e.e ma adesso torno ad aggiornare giornalmente o, per lo
meno, un giorno sì ed uno no!
Grazie,
come sempre, a tutti quelli che lasciano una recensione, mi rendete
il cuore pieno di gioia, grazie! *^*
Al
prossimo capitolo, bacioni!
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Capitolo 6 *** »6. Spiders ***
»Spiders
Un
urlo attraversò l'attico della giovane coppia, facendo
trasalire Ace
e facendogli perdere minimo una decina di anni di vita.
Il
suo primo pensiero andò subito a Marco, chiuso in bagno a
farsi una
rinfrescante doccia.
“Un
assassino è entrato di soppiatto nell'appartamento ed ora
sta
sgozzando il mio ragazzo!” pensò allarmato.
Si
alzò di scatto e corse verso il bagno, armato di padella
nella mano
destra.
Spalancò
la porta come un degno cavaliere azzurro e la scena che si
trovò di
fronte lo spiazzò: Marco era spiaccicato contro una parete,
con gli
occhi sbarrati all'invero simile e tutti i muscoli tesi. Al centro
della stanza un simpaticissimo ragno, probabilmente più
impaurito
lui del biondo.
Ace
non poteva crederci: Marco, il suo
Marco, aveva paura dei ragni? Lo avrebbe preso per il culo a vita.
Ma,
d'altronde, tutti hanno le proprie fobie: anche le ananas.
Eeh
buondì dolci donzelle!
In
questa flashfic Marco rappresenta un po' me (un po' tanto xD) con la
mia consueta ossessionante fobia per i ragni c':
Spero
vi piaccia anche questo:3
Grazie
mille per le vostre recensioni, vi adoro! *^^*
A
presto!
Baci
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Capitolo 7 *** »8. Lavori ***
»Lavori
Era una giornata cupa
ed
uggiosa, che rispecchiava a pieno l'umore, che rasentava la
depressione, di Marco.
Non riusciva a
superare l'ultimo
esame di mitologia della sua facoltà di
università e in più non
aveva ricevuto nessuna risposta dai posti di lavoro in cui aveva
spedito il suo curriculum giorni addietro.
«E'
inutile che ti abbatti
tanto Marco – disse pacato Ace continuando a sgranocchiare
schifezze a manetta – se segui un titolo di studio ambiguo
come
mitologia, chi vuoi che ti assuma? Silente per prendersi cura della
sua fenice?».
Marco sapeva
infondo che il moro
aveva un pizzico di ragione, ma aveva pur sempre un orgoglio ed un
titolo di studio da difendere. Con risolutezza e pacatezza,
peculiarità che lo contraddistinguevano tra la gente,
rispose:
«Ha
parlato quello che, con i voti che si ritrovava alle superiori,
potrà
ambire solo ad avere un futuro come accarezzatore di materassi
Eminflex».
Buonaseraaa!
Ce l'ho fatta a postare, non posso crederci!
Sono
arrivata a casa appena alle 15.00, dopo che avevo finito scuola alle
12.20, giusto per farvi capire l'organizzazione dei mezzi pubblici
della mia regione. Potessi mandare tutti al rogo.
Comunque
sia, non ho la più pallida idea da dove mi sia uscita questa
flash,
se la trovate bizzarra, assurda, idiota, avete tutte le ragioni. Mi
preparo per i pomodori e.e
Ringraziamento
generale a tutte coloro che si prendono la briga di recensire ogni
capitolo, davvero, vi adoro!
Bacioni,
al prossimo aggiornamento!
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Capitolo 8 *** »7. Food ***
»Food
Tutti
sapevano qual'era il
chiodo fisso di Ace: il cibo.
E chi meglio del suo ragazzo
Marco sapeva quanto fosse pericoloso anche solo adocchiare il piatto
del moro, senza che quest'ultimo attentasse alla propria vita?
Quel giorno i due ragazzi non
erano riusciti a fare la spesa alla mattina e Marco era appena
rientrato a casa dopo un intenso pomeriggio di palestra: moriva
letteralmente di fame. Sul tavolino in soggiorno vi era posato un
piatto stracolmo di patatine fritte. Nel divano adiacente vi era un
Ace vittima di un suo classico attacco di narcolessia.
Il biondo si accertò che il
ragazzo fosse davvero caduto nel suo solito sonno comatoso e poi, con
passo felpato, si avvicinò al piatto.
«Allunga una tua lurida mano
verso il mio fantastico spuntino pomeridiano e te la stacco a morsi,
poi la do in pasto ai cani e quando sputeranno le ossa ci
giocherò a
Shangai davanti ai tuoi occhi.»
Marco rabbrividì.
Ace vedeva tutto, o per lo meno
quando c'era in gioco il suo prezioso nutrimento.
__________________________________________________________________________________________
Buongiorno! Come ve la passate?
Vi eravate mai chiesti quanto Ace potesse essere possessivo nei
confronti del suo amato nutrimento? Ebbene, qua ne avete avuto una vaga
dimostrazione.
Prima di dileguarmi, volevo fare un piccolo appunto: purtroppo, domani
io rinizierò scuola, e visti gli orari orripilanti e
stancanti a cui dovrò far fronte per nove mesi, non
potrò garantire il quotidiano aggiornamento. Ovviamente
farò di tutto per non lasciare in sospeso questa fic e
postare normalmente, ma ho preferito avvisare in caso sparissi per
qualche giorno.
Bene, ringrazio come sempre coloro che hanno avuto cuore di lasciare
una recensione nel precedente capitolo!
Un bacione, a presto!
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Capitolo 9 *** »9. Equilibrio ***
»Equilibrio
Era una
tranquilla giornata
soleggiata.
I due ragazzi stavano
passeggiando mano nella mano proprio come due innamorati.
Tutto era nella norma, fino a
quando Ace non ebbe un'idea.
Avvistò una staccionata a pochi
passi da loro, larga poco più di dieci centimetri, e decise
di
salirvici sopra.
Sotto lo sguardo allibito di
Marco, il moro iniziò a fare dei giri su se stesso, fare
piccoli
saltelli, improvvisandosi equilibrista.
D'un tratto, preso da uno
spirito esibizionista fin troppo esuberante, provò un salto
poco più
articolato dei precedenti. Perse l'equilibrio, sbattendo prima la
spalla e poi la testa contro la staccionata e cadendo, infine,
rovinosamente a terra, con il braccio piegato sotto tutto il peso del
corpo e una moltitudine di imprecazioni che avrebbero fatto
vergognare anche il più rozzo scaricatore di porto.
Marco lo raggiunse guardandolo
sconsolato, nonostante nella sua espressione si vedesse un'ombra di
lieve divertimento.
Promemoria:
impedire ad Ace di guardare ancora 'Ginnaste vite parallele'.
*Tratta
da una storia vera*
Buongiorno!
Eccomi di nuovo qua, signore mie!
Non
ho molto da dire su questa flash, la prima riga delle note d'autore
dice tutto!
Quindi...
avete iniziato anche voi scuola? Io continuo a deprimermi sempre di
più pensando che c'è ancora gente che deve appena
fare il suo
debutto per il nuovo anno scolastico mentre io sono già
piena di
compiti .-. Che triste realtà.
Bene,
mi dileguo! Spero vi possa piacere anche questa flash^^
A
presto, bacioni!
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Capitolo 10 *** »10. Scream ***
»Scream
«Daaaai,
siiiì, cossiiiiì!» urlava estasiato Ace.
«Ti
prego, ti prego, non ti fermare! Continua così!»
continuava imperterrito, le sue urla che arrivavano a scuotere le
pareti e le vetrate della casa, talmente forti ed acute che erano.
«Daaaai,
daiiiii, sì, così!» procedeva sempre
con più impeto.
Marco
era appena arrivato di fronte alla sua porta quando sentì le
urle del suo ragazzo. Perse qualche anno di vita, qualche battito
cardiaco, perse colore, lo riacquisì, lo riperse... Si
sentì montare su un moto di gelosia, che poi si
trasformò in depressione, che poi si ritrasformò
in collera.
Non
poteva crederci, Ace, il suo caro fidanzato, lo stava tradendo!
Raccolse
tutto il suo coraggio, mentre le urla dall'appartamento si facevano
sempre più assordanti, entrò e
spalancò la porta, visibilmente arrabbiato, per non dire
furioso.
Arrivò
in soggiorno, luogo dal quale provenivano gli incitamenti, giusto in
tempo per vedere Ace, dapprima completamente disteso sul divano,
scattare in piedi portandosi le mani nei capelli.
«MA
NOO! VETTEL SI E' FATTO SUPERARE DA ALONSO!»
____________________________________________________________
Alzi
le mani chi ha perso assieme a Marco qualche battito cardiaco a inizio
capitolo! Io, da cara autrice, rotolavo per terra dal ridere mentre
scrivevo. Mi immaginavo l'espressione di Marco (ammesso e concesso che
ce ne abbia una) dopo aver scoperto il vero motivo di quei loquaci
incitamenti apparentemente poco ortodossi!
Bene, detto ciò, mi volevo scusare per l'astruso ritardo.
Tra scuola, tra il moto di rifiuto della mia fantasia a collaborare,
tra l'inerzia procurata dopo aver trascorso un'ora e mezza in corriera
in piedi schiacciata come una sottiletta Kraft grazie alla mancanza di
coordinazione dei mezzi pubblici locali, non sono riuscita ad
aggiornare prima. Chiedo umilmente venia in ginocchio.
Spero vi sia piaciuto questa flash!
Ci vediamo alla prossima (che spero riesca a postare presto).
Baci!
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Capitolo 11 *** »11. Intelligenze diverse ***
»Intelligenze
diverse
Marco
era comodamente seduto sul loro nuovo acquisto: un lussuoso ed elegante
divano in pelle nera. Lo avevano posizionato al centro dell'enorme
soggiorno, proprio davanti all'immensa televisione al plasma da
sessantaquattro pollici. Sorrideva sornione a tutto quel ben di Dio che
lo ricondava; suo padre, Edward Newgate, famoso amministratore
delegato, li aveva regalato uno splendido nido d'amore, non c'era alcun
dubbio.
Ad
irrompere quella strana quiete fu Ace che, uscendo dalla cucina armato
di panino con minimo cinque strati, si era afflosciato totalmente sul
divano.
«Sei
più pigro del solito che non riesci nemmeno a sederti come
Cristo comanda o...?» indagò Marco, con fare
sarcastico.
Ace
si voltò e lo guardò intensamente.
«Chiedo
venia se quest'inerzia m'ha soprafatto conducendomi a simili
comportamenti, lungi da me evidenziare la vostra esigua considerazione
del mio quotidiano sgamellare che mi porto appresso, ma ben
nota è l'attitudine di voi uomini integri, che biasimate noi
pover'uomini con silenziosa alterigia e predicate come un fariseo
ringraziando Iddio giacchè non vi abbia creato simili a noi
e...»
«Ti
do un biscotto se la finisci.»
_____________________________________________________________
Eeeeee ci
siaaaamo! Buongiorno!
Madonna mia, sempre più tardi posto. Abbiate
pietà di me!
Bene. Questo capitolo non ha senso, è pietoso! Ma ho trovato
spunto da una storia vera (notare come traggo ispirazione a disgrazie
realmente accadute), ed anche qua ho immaginato i due piccioncini
piccini picciò. La faccia che fa Marco pronunciando l'ultima
frase me la immagino come qualcosa di epico AHHAHAHAHHAHAH.
Inoltre l'influenza di Goethe si fa sentire, uahauahauah, come amo
quell'uomo.
Tooornando a noi, spero che questo capitolo vi possa piacere almeno un
pochettino (anche ino ino ino va bene).
Chiedo umilmente perdono per non aver risposto a tutte le vostre
recensioni, non mi sono dimenticata, risponderò a tutti al
più presto! Prometto! Grazie per tutti i complimenti che mi
fate, love you girls!
[N.B. se tutto va come
deve andare, probabilmente posterò domenica il prossimo
capitolo! Non prometto nulla, ma avviso u.u]
Bene ragazzuole, ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Bacioni splendori!
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Capitolo 12 *** »12. Gusti diversi ***
»Gusti
diversi
Marco
attraversò il corridoio principale dell'attico a grandi
falcate, con sicurezza, spigliatezza, quasi immaginandosi di dover
sfilare in passerella sotto gli occhi curiosi ed ammirati di milleuno
personaggi illustri dell'alta moda.
Con un movimento frettoloso, ma al contempo deciso, afferrò
le chiavi della sua auto, girò il pomello della porta e...
«Dove pensi di andare?»
Fece la sua entrata in scena Ace dalla cucina.
«A fare la spesa?» doamndò retoricamente
Marco, cercando di fargli capire l'assurdità di quella
domanda.
«Okay, infatti il dramma non sta nel 'dove vai?' ma 'con che cacchio di vestiti ci vai?'
!»
Marco diede una veloce occhiata al proprio vestiario.
«Una normale t-shirt e dei normalissimi jeans,
perchè?»
Ace lo squadrò basito. Nonostante tutti i suoi sforzi
nell'arco di tanti anni da quando conosce Marco, quest'ultimo non
potrà mai cambiare. Tutte le sue fatiche sono sempre state
vane.
«Ti
sembra per caso normale abbinare una t-shirt fucsia a pantaloni verde
acceso e concludere il tutto con dei mocassini marroni? Sembri un
geraneo camminante.»
____________________________________________________________
Buongiorno! Sono riuscita a postare! Oddio,
quasi mi commuovo per la puntualità del postaggio.
Bene bene bene, come state fanciulle adorate?
Ditemi voi se avete mai letto capitolo più veritiero su
Marco! So benissimo che nell'Anime, Oda lo dipinge con colori diversi
(che a mio modesto parere sono orridi tanto quanto quelli della flash)
ma ho voluto cambiare per rendere meglio l'idea! Che ne pensate?
Spero vi sia piaciuto e di ritrovare tutte le mie care lettrici che
nello scorso capitolo purtroppo non ho visto:(
Ciao a tutte, splendori!
Bacioni
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Capitolo 13 *** »13. Speaking ***
»Speaking
Era
pomeriggio inoltrato, Ace aveva appena terminato il suo turno
pomeridiano al lavoro ed ora stava aspettando il bus che lo
riportasse a casa.
Aveva
imprecato per i vivi e per i morti, in tutte le lingue possibili, con
ogni arrangiamento immaginabile, quando poche ore prima Marco lo
aveva chiamato dicendogli che per oggi si sarebbe dovuto arrangiare
con i mezzi di trasporto perchè doveva portare la sua
automobile a
fare il tagliando. Non capiva perché il suo ragazzo fosse
così
rigido e tenesse in particolar modo alle regole: anche se la macchina
non aveva il tagliando, che importanza faceva? Era davvero una simile
eresia chiedere di avere la propria auto ancora per un giorno per
poter andare a lavorare in santa pace?
Così
ora si ritrovava lì, seduto su una misera panchina verde,
coperta da
una tettoia a dir poco impregnata di ragnatele e ragni grandi quanto
un cane.
Si
accese la terza sigaretta nel giro di un quarto d'ora, continuando la
sua attesa, con sempre meno pazienza.
Ad
un tratto si avvicinò un signore di mezza età e
prese posto accanto
a lui. Si scambiarono un'occhiata fugace e bastò questo per
far
scattare il bottone 'conversazione' all'interno del cervello
dell'uomo più anziano.
«Hello
my new friend, how are you today? I'm from England, I'm here just for
a little holiday. I think that your city is very beautiful, I'm in
love with it! It's incredible! So, are you waiting for the bus too? I
can't find many people with speak, maybe you're the first! It's very
funny it, yes? In a big city like that I can't find people! Oh,
sorry! I don't tell you who I am! My name is George McKall. And you?
What's your name? I can guess that you've got a really pretty
name...»
Ace
lo guardò sconvolto, con gli occhi fuori dalle orbita e, se
fosse
stato in un fumetto, sopra di lui sarebbe aleggiato un enorme punto
di domanda.
«Sono
le 16.50»
Buongiorno
a tutti!
Che
dire, tratto dall'ennesima storia vera! Non personale, ma vissuta!
Con
questa flash vi ripropongo quella che trattava del viaggio in
Germania dei due spasimanti. Vi ricordate? No Google Translate, no
party.
Oggi
ho scritto più del solito, non penso si possa ritenere
propriamente
una flash, chiudete un occhietto per favore t.t
Ora
mi dileguo, baci!
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Capitolo 14 *** »14. Finzione ***
»Finzione
Era
un giornata cupa, uggiosa, il cielo plumbeo si stagliava all'orizzonte
mentre forti folate di vento spazzavano via dai rami le ultime foglie
rimaste.
Faceva freddo, alquanto. Era quel tipo di freddo che ti penetra dentro,
ti scava nel profondo sino ad insinuarsi nelle ossa. Quel tipo di
freddo che ti spezza.
Ace corse a casa, infreddolito. Appena entrò neanche
notò il caminetto acceso, ospitante del caldo fuoco
schiopettante.
Neanche notò la sua dolce metà, che stava
bellamente sdraiato sul divano, accanto al caminetto, a leggere qualche
libro dal titolo impronunciabile.
Marco notò questo suo comportamento, e seguì con
lo sguardo il proprio ragazzo, fino a quando non lo vide rifugiarsi in
camera.
Dopo qualche istante di spaesameto gli andò dietro e, una
volta aperta la porta, si ritrovò davanti ad un Ace disteso
sul letto e ricoperto da sciarpone di quindici chili
ciascuna, berretto da montagna, giubbotto, piumone, sopra al quale si
ergeva una montagna e mezza di qualsiasi forma di medicinale:
antibiotico, antidolorifico, antinfiammatorio e chi più ne
ha e più ne metta. Con voce flebile, il malato disse:
«Ascolta Marco, queste potrebbero essere le mie ultime
parole. Ti prego, avvicinanti, sono un malato terminale e non ho
più abbastanza voce per parlare ad alta voce.
Morirò, qui, tra queste lenzuola. In questo letto.»
«Tranquillo
Ace, vivrai abbastanza a lungo per replicare per la miliardesima volta
questa farsa ogni volta che ti prenderai un raffreddore.»
____________________________________________________________
Buongiorno
gente! Come va? Finalmente riesco ad aggiornaree *^^*
Con una flash poi, che viste le puntante di questi giorni di One Piece,
fà proprio al caso nostro!
Quindi, domandina di sondaggio: come avete reagito all'ennesima replica
della morte di Pugno di Fuoco?
Personalmente parlando, ho pianto come una bambina, neanche fosse la
prima volta che vedessi la puntata. Al solo pensarci mi tornano su i
lacrimoni.
Ieri avrò perso mezza puntata poichè ero intenta
a piangere contorcendomi nel letto. Sono arrivata ad un certo punto che
pensavo di aver seriamente finito le lacrime a disposizione.
Ogni volta che rivedo quel fatidico episodio scoppio in mille pezzi,
una parte del mio cuore si stacca completamente. Ace è
sempre stato il mio personaggio preferito, vedergli fare una simile
fine mi fa sempre morire dentro.
Anche se spero ancora che Oda me lo faccia rivedere di nuovo, che lo
faccia resuscitare o qualche cosa simile. Altrimenti non ce la faccio
proprio.
Voi cosa ne pensate di questo argomento? Ace rivivrà secondo
voi?
Oggi sono in vena di dialogare x°D
Bene, mi dileguo, mi sono dilungata fin troppo oggi c:
Bacioni mie adorate fanciulle!
|
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Capitolo 15 *** »15. The same ***
»The
same
Marco
ed Ace non era soliti svegliarsi presto la domenica, per lo
meno non avevano intenzione di alzare i loro regali fondoschiena da
quel comodo materasso non prima di essersi dati un dignitoso buongiorno.
Quel
giorno, però, qualcosa (o meglio dire qualcuno), li
distrasse dai loro affettuosi
convenevoli.
Squillò il telefono di casa e Marco, sapendo bene che il suo
caro ragazzo non si sarebbe alzato per porre fine a quel suono neanche
volendo, andò a rispondere.
«Pron...-»
«E' MORTO! E' MORTO! E' VERAMENTE MORTO!»
«Ma che cazz...-»
«E' MORTO! ACE E' MORTO!»
Marco riconobbe finalmente la voce urlante dall'altra parte della
cornetta: era Rufy, il fratellino di Ace che, in quel momento, stava
delirando, urlando e piangendo come un forsennato.
«Rufy, per la centesima volta: Ace non è morto. E'
vivo e vegeto, gode di ottima salute! Okay?»
Riattaccò senza esitare e si diresse nuovamente verso la
camera da letto.
«Ace, devi impedire a tuo fratello di guardare ancora One
Piece! Non è concepibile che ogni nove mesi ci chiami
pensando che tu sia morto e sepolto!
Quando ti deciderai a
spiegargli che quel cartone è solo un fottutissimo tuo
omonimo e/o sosia?»
_____________________________________________
Buonasera
donzelle!
Ho cercato di aggiornare il più in fretta possibile, visto
che ho notato il calo di recensioni e non vorrei sia per la mia
costante assenza e ritardo negli aggiornamenti ^^"
Che ne pensate di questa flash? Visto il tema che tratta in questo
periodo l'anime, ho deciso di adeguarmici! :')
Allora, parlando di cose più concrete: mi ero proposta di
scrivere almeno 19 flash e visto che siamo agli sgoccioli ormai, vi
pongo questo quesito:
continuare o no?
Anche perchè sto lavorando ad una cosuccia (piccolo spoiler
dai), una One Shot (AcexMarco) e ad una Long (AcexRufy). Quindi se
dovessi porre fine alla raccolta, avrei più tempo per
dedicarmi a questi due lavori. Voi che ne pensate?
Fatemi sapere il vostro parere:)
Baci, alla prossima!
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Capitolo 16 *** »16. Sing ***
»Sing
Che
le giornate fossero uggiose e cupe oppure soleggiate e calorose faceva
poca differenza per Ace, per lui qualsiasi momento era buono per
intonare qualche hit del momento o qualche canzone storica.
Ace era sempre di buon umore e, anche quelle poche volte in cui non lo
era, gli bastava cantare e tutto era come prima, tutto rose e fiori.
Almeno per lui.
Marco non la vedeva esattamente in quest'ottica.
«PUCCIENZA IN DEIR, PUCCIENZA IN DEIR! Dai Marco! PUCCIENZA
IN DEIR, PUCCIENZA...IN DEIR!¹»
Marco si girò orripilato nella direzione da cui proveniva
quel suono tanto fastidioso che avrebbe potuto procurargli in men che
non si dica un'emicrania da record.
«Oltre a saper cantare tanto quanto un coniglio in punto di
morte per soffocamento, ti inventi pure le parole!»
Quella frase riuscì a far calmare Ace per qualche nano
secondo.
«Sai, io e le lingue
straniere andiamo a braccetto»
proclamò infine con voce sensuale, passandosi la lingua
sopra al labbro superiore.
Marco
giurò su se stesso che non avrebbe mai più
permesso ad Ace di uscire da solo senza la sua costante supervisione.
_________________________________________________________________________________________
¹
= Put your hands up in the air
Buongiorno!
Dai,
sono stata brava questa volta! Ho postato in tempo record! *^* (sia
lode all'eroe trionfatore, nanananana).
Okay,
basta, mi ricompongo.
Beh,
non ho nulla da dire su questo capitolo oltre al fatto che volevo farmi
perdonare per avervi fatto prendere un mini infarto nella precedente
flash :'3
Allora,
volevo comunicarvi che alla fine penso che continuerò ancora
per un po' questa raccolta ma vi informo che sto già
iniziando a scrivere la One Shot, sia mai che riesca a pubblicarla
già la prossima settimana! ;)
tenetevi
pronte donzelle! Per la long mi prendo ancora un po' di tempo, fidatevi
che alle amanti dello Yaoi e della coppia AceLu piacerà
molto! *^*
A
risentirci noccioline! (Noccioline?! Lasciate perdere. La chiamavano
deformazione professionale)
Bacioni!
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Capitolo 17 *** »17. Inganni ***
»Inganni
Marco
aveva appena terminato il suo corso di mitologia quando, tornando a
casa, trovò, al posto del suo consueto attico, un vero e
proprio campo di battaglia: cacciaviti, forbici ed addirittura trapani
erano sparsi per tutta casa.
Dalla
cucina provenivano strani rumori, piuttosto insoliti; quando
entrò nella stanza qualcosa di estremamente insolito,
più dei trapani grandi quanto una scrivania, si ergeva al
centro di essa: un barattolo di Nutella, alto almeno due metri e largo
uno e mezzo, sopra al quale vi era seduto Ace, intento ed indaffarato,
come mai in vita sua lo era mai stato, a cercare di svitare
quell'enorme coperchio.
Marco
lasciò cadere a terra la propria cartella, contenente tutti
i libri dell'università, e si dedicò ad osservare
la sua dolce metà mentre operava e tirava giù
tutti i santi del Paradiso.
«Ace,
che stai facendo?»
«Ho
trovato al supermercato questo enorme vaso e sono riuscito a convincere
il proprietario a vendermelo! Guarda tu che gente che si trova in giro,
voleva tenerselo solo per sè più di ottanta chili
di favolosa Nutella! Solo che ora non riesco ad aprire questo dannato
coperchio!» rispose a denti stretti il moro, senza togliere
lo sguardo dal suo nuovo tesoro.
Marco
guardò con tenerezza mista a pietà il proprio
ragazzo.
«Ace... -
incominciò, cercando di essere il più cauto
possibile - il
barattolo è finto.»
_____________________________________________
Buonasera
belle donzelle!
Rieccomi a postare questa flash da cui ho tratto ispirazione giusto
un'oretta fa mentre facevo la spesa. Solo un malato di cibo come Ace
avrebbe potuto credere che quegli enormi barattoli di Nutella messi a
scopo pubblicitario fossero veri ahahah!
Bene, sono un po' di fretta per cui mi dileguo dandovi un piccolo
avviso: la One Shot verrà pubblicata a breve
(mercoledì credo di potercela fare); non posso spoilerarvi
nulla al riguardo, tranne che il titolo sarà "Forte come la morte".
Per tutte le appassionate della coppia AcexMarco il nostro prossimo ritrovo sarà lì! :')
Bacioni, a presto!
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Capitolo 18 *** »18. Merry Christmas! ***
»Merry
Christmas
Natale: la festa più aspettata dell'anno.
La festa in cui tutti si riuniscono, per condividere quella gioia che
fa da padrone nei cuori di tutti, per quell'unico, singolare, speciale
giorno.
Ace e Marco scartavano i propri regali, tra semplici baci di
ringraziamento al dono dato e promesse cariche di passione che
sicuramente verranno mantenute fedelmente.
Dovevano velocizzare i tempi, Edward Newgate, padre di Marco e Gold
Roger, padre di Ace, amici dall'alba dei tempi, si erano promessi di
riunirsi a Natale, con le rispettive famiglie ed i rispettivi figlioli
adorati; i due giovani non potevano perdere mezzo secondo di
più a farsi smielati ringraziamenti o qualcos'altro che di
smieltato non aveva nulla, se non il pensiero, non potevano permettersi
di ritardare mezzo minuto, ci tenevano assai alla loro
integrità, sia fisica che morale, si intende.
L'ultimo regalo fu scartato da Marco: la forma del pacco era assai
singolare, il biondo non riuscì ad ipotizzare nulla, cosa
che lo fece quasi preoccupare.
Quando strappò la carta regalo vennero alla luce delle
maschere: una sorridente, una imbronciata, una arrabbiata.
«Carine! Ehm...singolari! Ma ti potrei chiedere
l'utilità, amore?» chiese guardando il proprio
ragazzo, che nel mentre si crogiolava su se stesso per
chissà quale oscuro pensiero la sua mente distorta possa
aver partorito.
«Sono delle maschere, le puoi portare ovunque tu voglia -
iniziò guardando compassionevole il biondo e, visto che non
sembrava che quest'ultimo desse segnali di accertata acquisizione del
vero utilizzo di quel singolo regalo, continuò -
così ora hai anche tu le espressioni facciali! Non sei
contento, amore?»
A
Natale si diventa tutti più buoni, tranne Ace, che rimane
bastardo dentro anche durante quel giorno.
_________________________________________________________________________________________
Buongiorno
signorine mie!
Buon
Natale a tutte voi! Spero lo stiate passando al migliore dei modi!
Sono
riuscita a sgattaiolare via dai parenti, concedendomi qualche attimo di
pace per postare questo capitolo e farvi tanti auguri di cuore!
Fuggo,
spero vi sia piaciuto il capitolo!
Ci
vediamo sicuramente il 1° Gennaio, con un nuovo capitolo e/o
una One Shot, devo ancora decidere u.u ma visto che è una
giornata speciale, possiamo fare le cose in grande:D
Bacioni
a tutti e, di nuovo, buon Natale!
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Capitolo 19 *** »19. Quesiti ***
»Quesiti
Il
tempo quella giornata non era dei migliori, c'era un'umidità
del cento per cento, cosa estremamente poco gradita dalla giovane
coppia, che decise che quel giorno avrebbero occupato qualche ora
girovagando per il nuovo supermercato poco distante dalla loro dimora.
Ace aveva ricevuto una telefonata, poco tempo addietro, da suo fratello
Rufy che, implorante, gli chiedeva aiuto con i compiti di matematica,
materia a lui assai ostile.
A quanto pare il gene 'genio in matematica' non presenziava neanche nel
fratello maggiore, cossiché dovette affidare Rufy
nelle mani di Marco.
«Io mi chiedo perchè facciano studiare simile
materia, ritenendola una tra le più importanti
addirittura!» esclamò stupefatto Ace, avanzando
assieme al biondo nella fila per il banco salumi.
«Perchè lo è, Ace, la matematica
è ovunque, onnipresente nella tua vita quotidiana!»
«Ma fammi il favore»
Arrivati al banco salumi, l'addetta si rivolse gentilmente a loro
chiedendogli cosa volessero.
Ace prese la parola: «Allora gradirei 3xz-4y+5y-3xz :
¼y - (¾x)² + 3x(z-y) di prosciutto
crudo, grazie.»
L'addetta lo guardò esterefatta: «Prego
scusi?»
Ace si rivolse verso Marco, vittorioso: «Visto che la
matematica non serve a nulla?»
__________________________________________________________________________________________
Ed
eccomi qua!
Lo
so, lo so. Ce l'avrete a morte con me perchè ovviamente non
ho fatto fede alla parola data aggiornando il 1° Gennaio.
Trucidatemi pure, non opporrò resistenza!
Dunque,
dunque: AUGURONI
DI BUON ANNO!
E
ovviamente: AUGURONI
AD ACEEEEEEEE!
In
clamoroso ritardo, ma meglio tardi che mai:3
Spero
che questo capitolo discriminante la matematica vi sia piaciuto!
Prometto
di aggiornare appena posso, giurogiurogiuro t.t
Mi
dileguo velocemente poichè devo studiare giusto qualche paginetta
di storia .-.
A
presto, fanciulle mie adorate!
Bacioni!:)
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Capitolo 20 *** »20. Il tutto fare ***
»
Il tutto fare
Marco
lasciò l'attico la mattina presto, per dirigersi
all'università dove avrebbe dovuto sostenere uno degli esami
finali prima della tesi.
Aveva
raccomandato Ace di chiamare un idraulico affichè mettesse a
posto il rubinetto del bagno, poichè era da un paio di
giorni che continuava a spandere ininterrottamente. Ace si
mostrò alquanto restio sull'argomento, sostenendo che si
fidava poco che estranei mettessero le mani nel loro rubinetto. Marco
ci fece poco caso alla cosa, fermo nella sua convinzione che la
razionalità potesse, anche solo per un istante, prendere il
sopravvento sul suo compagno impedendogli di compiere sciagure.
Tornò
a casa la sera, dopo essersi fermato a far la spesa che li consentisse
di cucinare qualcosa a cena.
Aprì
la porta, inizialmente non curante del pavimento bagnato all'ingresso;
si addentrò maggiormente nell'attico, fino ad arrivare al
corridoio che avrebbe condotto al bagno o alle camere, completamente
sommerso dall'acqua per buoni venti centimetri.
Dalla
porta del bagno uscì, oltre ad una quantità
indecifrabile di acqua, Ace con mascherina, costume e pinne, un sorriso
stampato in faccia che supplicava perdono.
«Beh,
non hai sempre detto di voler una piscina in casa?»
_____________________________________________
*Si
nasconde dietro ad un angolo*
Ahem...BUONASERA!
*schiva per un pelo un pomodoro marcio*
Okay, lo so, lo so. Sono, tanto per cambiare, in un ritardo senza
precedenti. Vi ho lasciato in sospeso per quasi tre mesi! Potete
odiarmi quanto volete, non posso che appoggiarvi.
La mancanza di ispirazione è stata fatale, si è
sommata a tutti gli impegni/casini con la scuola e mi ha impedito di
avvicinarmi al computer per aggiornare fino ad ora! Chiedo umilmente
venia.
Ma, grazie al cielo, è tornata più vigorosa di
prima! Infatti, oltre alla famosa long di cui vi parlavo, ora ne ho in
mente un'altra! *^* che spero di pubblicare al più presto,
tra l'altro.
Mi incuriosiva chiedervelo da molto tempo, quindi ora ne approfitto:
Vi piace il genere soprannaturale? Che ne pensate?
Io l'ho "scoperto" da poco, ne sono rimasta invaghita!
Bene, forse è meglio che termini qua le mie note
d'autrice, sto diventando man mano sempre più prolissa, e non
so se la cosa risulti a mio favore o meno.
Aufwiedersehen, ragazzuole mie!
Bacioni!
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Capitolo 21 *** »21. Eggs ***
»Eggs
Mancava un
solo giorno a Pasqua e, come ad ogni festa, si respirava aria di
felicità, soprattutto tra i bambini. Infatti Ace era
alquanto elettrizzato all'evento, avrebbe mangiato per un'intera
giornata solo cioccolata, dei più svariati tipi; come ogni
giorno d'altronde, con la sola differenza che questa volta non sarebbe
servito spendere i propri soldi per potersene ingozzare.
Camminando
per le strade si potevano scorgere ogni forma di pubblicità
esistente che potesse invogliare il consumismo: esibivano, infatti,
manifesti multicolore raffiguranti uova di Paqua enormi, oppure piccoli
gruppi di persone che intralciavano le tranquille passeggiate altrui
per piazzare in mano ulteriori voltantini pubblicitari.
La
persona che ben pensò di interrompere la quiete tra Ace e
Marco fu un uomo, di mezz'età, travestito da uovo gigante.
«Buongiorno,
cari ragazzi! Posso lasciarvi il volan-AAAAAH!»
Neanche
il tempo di finire la frase che Ace, accorgendosi immediatamente del
miracolo che lo fronteggiava, un uovo alto minimo un metro e ottanta e
largo almeno un metro, non si lasciò scappare l'occasione;
saltò agilmente sulle spalle dell'uomo, sussurrando frasi
inerenti a metodi di cottura che neanche Gordon Ramsey potrebbe
conoscere.
Marco
si schiaffeggiò una mano sulla fronte.
Possibile
che il suo ragazzo, tutti gli anni, dovesse scambiare un uomo per un
dannatissimo uovo di Pasqua e cercare di mangiarselo?
________________________________________________________________________________________
Buonasera
fanciulle!|
Ormai
non riesco a pubblicare un capitolo senza farvi aspettare almeno trenta
giorni dal precedente! Sono da fucilare.
Ma
almeno questa volta ho una scusante: il computer si era rotto e non vi
racconto le epiche imprese per riuscire a prendere uno nuovo!
L'organizzazione italiana lascia sempre a desiderare.
Comunque
sia, ora che ho un computer veloceveloceveloceveloce ( e soprattutto so
come usarlo ), potrei quasi giurarvi di riuscire a postare il prossimo
capitolo o lunedì o martedì u.u Prossima
settimana cercherò di aggiornare il più
possibile, visto che il 28 torno tra i banchi di scuola e da
lì in poi non garantisco più niente sulla
costanza degli aggiornamenti!|
Spero
vi possa piacere! Al prossimo aggiornamento!
Baci
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Capitolo 22 *** »22. Jealousy ***
»Jealousy
L'estate
era oramai iniziata, il sole splendeva alto nel cielo terso, la
temperatura sfiorava vette quasi inacessibili agli esseri viventi e
rendeva perfetta ogni giornata per andare al mare, a crogliolarsi nella
freschezza dell'acqua.
Ace e Marco erano arrivati già di buon ora in spiaggia, per
riuscire a prendere i posti migliori.
Ovviamente entrambi diederero sfoggio del loro perfetto fisico
scolpito, costato duri sacrifici durante tutto l'anno per arrivare
pronti alla prova costume.
Qualche ragazza, passando accanto ad Ace rimasero folgorate dalla sua
bellezza, rimanendo completamente incantate sulla sua figura. L'unico
errore, era che non avevano tenuto conto di Marco...
«Ciao carina! - esclamò d'un tratto il biondo,
avvicinandosi ad una ragazza dai lunghi capelli castani - come va?
Tutto bene spero! Sai quel ragazzo che ti stai mangiando con gli occhi
da mezz'ora? Ecco, quello è il mio ragazzo. Evita di
fissarlo fino a consumarlo, altrimenti ti stacco gli occhi a morsi e li
immergo nel tuo squisito Mojito che ora stai tenendo tra le mani.
Afferrato il concetto, cara?» detto ciò,
abbandonò la ragazza per raggiungere Ace, dall'altra parte
del bar.
«Senti Marco, ne ho le palle piene della tua gelosia! Dacci
un taglio, no?»
«Le metto solo in guardia! Non vedo che problemi ci siano,
finchè non ti chiedo di occultare un cadavere! Ah, a
proposito, secondo te,
che probabilità ho di lanciare il coltello e beccare
l'occhio della tipa bionda al tuo fianco?»
____________________________________________
Buongiorno a tutte! Oddio, non voglio neanche sapere da quanto tempo
non aggiorno e.e
Comunque sia, questo sarà l'ultimo capitolo della raccolta,
ho in mente svariate fiction da attuare e non vorrei prostarmi
ulteriormente con questa, visti i tempi di aggiornamento interminabili.
Dunque, ringrazio tutte/i coloro che hanno seguito la fiction, messa
tra le preferite/seguite/ricordate
e, soprattutto, coloro che hanno sempre
recensito! Mi avete rallegrato le giornate, davvero!
Spero di vedervi nelle storie che prossimamente
pubblicherò, sarebbe un vero piacere!
Grazie di nuovo per tutto il supporto dato, vi ho adorato fanciulle mie!
Arrivederci alla prossima!
DeiiHsy Deathly
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