I'm sorry i'm not strong enough

di 3lkom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jeff ***
Capitolo 2: *** Julia ***



Capitolo 1
*** Jeff ***


 

Era inverno quando ti ho conosciuto, e tirava vento e pioveva, ma da quando mi hai preso per mano era come se fosse spuntato il sole: mi hai sorriso, e ho capito di amarti. Nulla di più semplice. Jeff
Ho paura.
 Non voglio perderti, non posso, anche se non potremo stare insieme.
Sono troppo piccola, io, e tu sei famoso.
Ma ti amo. E tu mi ami.
E l'età è solo un particolare, una sottigliezza, di fronte a certi sentimenti così profondi e forti. Julia

Ti ho conosciuta in quel pub dove vado sempre coi miei amici. Cioè, li ti ho rimorchiata.

O forse tu hai rimorchiato me, non ricordo di preciso come è andata.

Ero ubriaco. E fatto. E arrapato, anche.


Pensavo solo a trovarmi una fighetta qualunque con cui divertirmi un po', e poi l'avrei scaricata la mattina dopo.

Solita routine. 


Odio quando si lagnano.. Cosa si aspettano, forse che io brami il loro cuore, le loro attenzioni, dopo che ho già avuto il loro corpo?

Solo perché, se mi ci metto, sono capace di scrivere testi per canzoni romantiche, a tratti quasi smielate, mica vuol dire che sono in cerca del vero amore, cazzo!

Sono un uomo, mica una ragazzina..


Ma tu si. 

E questo è un fottutissimo problema.



Mi guardavo intorno, allucinato, in cerca della fortunata a cui avrei permesso di passare la notte con me. 

Axl era con la ragazza, Steven anche, e infatti quella sera c'eravamo solo io, Slash e Duff. 


Avevamo bevuto parecchio, fumato crack e sniffato coca ancora di più, e con Slash ci era scappata anche una strisciatina di ero.

Stavo da favola, lo ammetto, ma non ci capivo proprio un cazzo: e quando Slash si è avvicinato al vostro tavolo, dove tu e la tua amica stavate tranquillamente sorseggiando i vostri cocktail, e dopo avervi parlato mi ha fatto gesto, tutto ghignante e soddisfatto, di venire a sedermi con voi, io non ti ho nemmeno guardato negli occhi..

Ero troppo preso ad ammirare il tuo corpo, la tua pelle nuda, le tue gambe lunghe che spuntavano da sotto il tavolo, e quando finalmente ho incrociato il tuo sguardo sono rimasto incantato. Come l'idiota che sono.


E poi mi sono ritrovato davanti due pozzi neri, scuri proprio come i miei: lo ammetto, ne fui completamente risucchiato. 


Ancora oggi, il mio sogno più grande è di potermici perdere dentro, di annegare nelle profondità del tuo sguardo..



Ma quella sera ero troppo fatto, e riuscii solo a stabilire che eri altamente scopabile; Slash giudicò la tua amica nello stesso modo, e così voi con noi due; in breve tempo, ci siamo ritrovati all'uscita.

Tutti sbronzi, chi più chi meno; tutti rilassati, senza problemi in testa, pronti a una più che piacevole notte di sesso..


Duff intanto aveva rincontrato una sua vecchia fiamma, e quando ce ne siamo andati loro due erano ancora li al tavolo, ridendo nel rievocare bei momenti.

A bere, a provarci spudoratamente l'uno con l'altro, in attesa che qualcuno dei due prendesse l'iniziativa, prima di ritrovarsi di nuovo a darci dentro come conigli, come ai bei vecchi tempi..



Ti ho portato subito in camera mia, bramoso di averti.

Ci siamo spogliati a vicenda, di fretta, come se non avessimo avuto tutta la notte: oggi me ne pento, avrei voluto che la nostra prima volta fosse stata più romantica, più dolce..


Ma cazzo, se mi era piaciuto.. Mica capitano tutti i giorni, amanti che sanno fare quelle cose.. 

Hai saputo compiacermi come non mi succedeva da tempo, e nel momento di estremo piacere, ho creduto di amarti..

Ma poi mi sono ricreduto, e ho giudicato la mia un'enorme imprudenza: eravamo estranei, tu  solo una ragazzina, chissà poi quanti avevi, e io solo un tossico. 

Non sarei stato mai quello che si dice un bravo ragazzo, non potevo prometterti niente!


Ci siamo addormentati, e il giorno dopo, quando mi sono svegliato, tu non c'eri già più..

Il letto mi sembrava stranamente vuoto, senza di te.

Ho fatto finta di niente con i ragazzi, solo Axl si è accorto -senza commentare alcunché, ottenendo la mia più profonda gratitudine- che ero più cupo del solito: che dire, lui mi conosce troppo bene..


Ho raddoppiato la dose quel pomeriggio.



Ti ho rincontrato due giorni dopo per strada, per caso, e ti sono corso incontro come un invasato: ho temuto di averti spaventata, ma tu sei scoppiata a ridere come una bambina, felice, e prendendomi per mano abbiamo passeggiato insieme, come una coppietta di innamorati.


Era strano, per me, ma era bellissimo starti accanto, inebriarmi del tuo profumo ancora una volta.



Abbiamo parlato, ci siamo confidati, mi hai raccontato dei tuoi problemi con tua madre e del tuo sogno di sfondare come ballerina: per questo eri venuta a Los Angeles, scappando da casa, ma le cose non erano andate esattamente come volevi.. Ora ballavi, si, ma da spogliarellista in uno squallidissimo locale.

Avevi problemi a pagare l'affitto, dopo che la tua compagna di stanza era scappata chissà dove, il tuo stipendio era da cani, e odiavi il tuo lavoro.

Ti ho proposto di venire a stare da me, e tu dopo qualche titubanza hai accettato: è stato bellissimo averti vicina tutti i giorni, tutto il giorno, sapere che anche quando tornavo a casa col morale a pezzi, c'eri tu ad aspettarmi.



Ci siamo messi insieme quel fine settimana, quasi mi vergognavo a chiedertelo: era tutto nuovo, per me, mai provato niente di simile!



Non mi hai mai detto quanti anni avevi, meglio..

Sarà che non te l'ho mai chiesto: sai, non lo volevo sapere.

Immaginavo fossi troppo piccola, beh, non mi importava. 

Non mi importa..



Era inverno quando ti ho conosciuto, e tirava vento e pioveva, ma da quando mi hai preso per mano era come se fosse spuntato il sole: mi hai sorriso, e ho capito di amarti. 

Nulla di più semplice.


La nostra storia era iniziata così, e si era protratta a lungo, ininterrotta fino ad oggi.

Quando ti avevo presentato agli altri, notando le occhiate che ti hanno rivolto ci mancava poco che esplodessi di rabbia..

Non ero mai stato geloso prima d'ora, non avevo mai messo tutto in gioco per una ragazza, prima di incontrarti!

Ma poi hanno capito cosa significavi per me, che non eri affatto da una scopata e via, e hanno tenuto le mani al loro posto.. O gliele avrei staccate, e loro lo sapevano più che bene!



La nostra complicità non aveva pari, e non ti ho mai tenuto nascosto niente.

Ricordo ancora il giorno in cui ti ho rivelato che mi bucavo, che ero un fottuto tossico: ero terrorizzato dall'idea che ti spaventassi, che ti facessi schifo, e che fuggissi a gambe levate..

Ma tu non mi hai abbandonato, e comunque, molto probabilmente, lo sapevi già.

Non sei ingenua, affatto.

Anzi, spesso mi sono chiesto come mai una così bella e intelligente fosse finita con uno come me..


E i giorni passavano così, tra gli scherzi che ti facevo con i ragazzi e tu che fingevi di offenderti, che mettevi il broncio, minacciando di lasciarmi per sempre.. 

E le mie serenate improvvisate per farmi perdonare, seguite dalla tua risata melodiosa che si diffondeva per tutta casa..

E i tuoi baci che mi attorcigliavano lo stomaco, sconvolgendomi, facendomi sentire un ragazzino alle prime armi!


Ricordo ancora il giorno di San Valentino, una festa smielata per persone con seri problemi, avevamo commentato..

Ti ho fatto una sorpresa a lavoro: tu non volevi che venissi li, e infatti in un primo momento ti sei arrabbiata.. 

Ma avevamo bisogno di soldi, e non volevi essere un peso a casa: e così quasi ogni maledetta sera ti ritrovavi a ballare mezza nuda davanti a schifosissimi arrapati.

Giuro, gli avrei ammazzati uno per uno..


Proprio all'inizio del tuo turno mi sono presentato li con un sorriso idiota sul volto e un mazzo di rose in mano, in quel posto così squallido, e ti ho convinta a scappare via con me, sotto la neve. E' stato bellissimo, amore.


Il giorno dopo ti hanno licenziata, e hai detto addio per sempre a quel postaccio, grazie al cielo.


Hai iniziato così ad esibirti durante i nostri concerti, come ballerina: probabilmente non era granché, ma la paga era migliore, e sopratutto, ti divertivi.

Vederti felice, piccola, era la più grande ricompensa che potessi mai ricevere..

No, anzi, odiamo questo nomignolo, è il motivo per cui..



Ed è stato proprio dopo un concerto, nel backstage, che hai scoperto quanto fosse piacevole l'eroina. Mi dispiace..


Avrei dovuto impedirtelo, dannazione!


Ma io ero troppo debole, troppo egoista per preoccuparmene: eravamo felici, innamorati, tu non mi impedivi di drogarmi, anzi, ci sballavamo insieme, e col gruppo stavamo per sfondare..

Un paradiso, dicevi. E lo era davvero.


Io, te, sdraiati uno accanto all'altra sul letto, persi ognuno nel proprio viaggio.

Sfioravo la tua pelle candida, bianca come la sostanza che ci eravamo appena sparati in vena..

I tuoi capelli sul mio viso mi facevano il solletico: forse lo facevi apposta, forse no, fatto sta che finivano sempre li..


Ti baciavo piano sul naso, ridevi sempre. Adoravo sentirti ridere.

Un paradiso, pensavo. E, cazzo, lo era davvero.



Ma tu, tu sei solo una ragazzina.. Maledizione! 

Per una volta che credevo di aver trovato l'equilibrio, per una volta che avevo trovato quella giusta, con cui impegnarmi..

Non sei nemmeno maggiorenne!


E io non posso stare con te, è "contro la legge".

Come se me ne fosse mai fregato qualcosa, poi.. 

Non l'ho mai rispettata, non ho mai fatto quello che lo stato voleva da me, anzi, spesso sceglievo il contrario solo per il gusto di farlo.


Ma la complicazione, quel fottutissimo problema che mi sta facendo andare fuori di testa, nasce dalle lamentele della casa discografica.

Hanno detto, testuali parole: o la pianti, di scoparti le minorenni, o mandiamo tutto affanculo.


Per loro sei solo un inconveniente..


Il contratto, i soldi, la nostra occasione di sfondare.. E non posso permettermelo, non sarebbe giusto per gli altri della band.

Ma così è ingiusto per me, dannazione!


Sei la prima per cui provo certe cose.. Non sei stata da una scopata e via, come la tua amica con Slash, come tutte le altre amanti della mia vita: ti amo, tu mi ami, e vederti andare via è la cosa più difficile che mi sia capitata. 

Ma devo farlo.



So che non piangerai, perché tu sei una persona forte, forse molto più forte di me.

E prego che non ti butterai giù, come farò io, che non cercherai salvezza nelle braccia della droga, come farò io.

Non ho più niente, se non lei. Mi dispiace di non esser forte abbastanza.

Non vorrei mai farti soffrire, ma devo.. E forse lo farò ancora.

È nella mia natura, dopotutto, io sono solo un tossico..


Ma mi sono incontrollatamente, follemente, morbosamente innamorato di te, ed ho il terrore di svegliarmi nella mia, anzi, nostra camera stanotte, e di non avere più i tuoi rassicuranti piccoli sospiri da bimba addormentata a cullarmi.

Il tuo profumo è ancora qui, tra le lenzuola, e io sto impazzendo..


Ti amo, mia piccola Julia, e il mio cuore è, e sarà sempre e solo tuo.

Non mi dimenticare, ti prego. Io aspetterò.



Jeff.



P.S. Devi smettere con quella merda, ti prego, fallo per me..

Ho triplicato la dose questo pomeriggio.

Mi sembrava giusto dirtelo.

 

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Capitolo 2
*** Julia ***


 

Il bianco è un colore versatile.
No, ho sbagliato, il bianco non è un colore. È la totale assenza di essi, è il nulla.
È tutto. 
Bianco è quello che non si può definire, quindi non so dire se esista o meno.
So solo che lo odio, il bianco mi è nemico. Ci sta uccidendo, anche se non vogliamo ammetterlo..
Ma tu lo ami, e anche io. Io amo il bianco e la sua maledizione.
Lo zucchero, il sale, le nuvole sono bianche. 
Ma non sono queste le cose a cui mi riferisco, no.
Non sono cose per tutti, o innocenti, o innocue..
La gente ne ha paura, e fa dannatamente bene.
Io vorrei, ma non ci riesco. Sono parte di me, o forse sono io ad essere parte di loro..
Tu l'hai accettato, io sto provando a lottare. 
Ma è difficile, e sto malissimo..
Ne vorrei un po', ora. Giusto una minima parte di bianco, cazzo, non sto chiedendo la luna!
Bianco è quello che vedo se mi alzo di scatto. Mi spaventa un po', a volte.
Mi chiedo se i ciechi vedano tutto nero o tutto bianco, e come sarebbe vedere tutto in bianco e nero, come i cani.
Mi è capitato, a volte, di non vedere niente per qualche secondo. Poi passa sempre, ma in quegli istanti odiosi il mio cuore si ferma..
Ho paura, quando sto male. Forse è stato quello a farmi capire che devo smettere, il fatto che rischiassi la vita troppo spesso, per cazzate.
Ho visto la morte tanto vicina, la luce e il bianco e tutte quelle stronzate li, che non riesco nemmeno più a chiudere gli occhi per dormire.
Io non voglio morire. È tutto bianco, lassù. Ho paura.
Bianco è il colore degli ospedali. Odio gli ospedali, sono posti spiacevoli.
Dottori in bianco, lettini bianchi, medicine bianche per pazienti vestiti di bianco.
I cadaveri sono bianchi, pallidi. I capelli dei vecchi sono bianchi, e bianco è il paradiso, almeno così me lo hanno sempre descritto..
E oggi entro proprio in un ospedale. Sono vestita di nero, apposta. 
Voglio contrastare tutto questo bianco, annientarlo, odio la finta purezza di questo posto..
Ma mi sento in trappola. Risalto, attiro l'attenzione, e in men che non si dica sono bianca anche io. Pallida, quasi cadaverica, non sto affatto bene..
Sarà l'ansia, l'astinenza o il semplice fatto di trovarmi qui. 
Odio questo posto. 
Chiedo di te a una donna in bianco. Un dottore, per lei provo solo ribrezzo.
Mi indica la tua camera, non la ringrazio.
Non mi sfugge l'occhiata torva che mi rivolge, ci credo, sembro un fantasma.
Uno spettro venuto ad infestare le povere anime di questo ospedale, a condividere un po' del suo nero dolore con loro..
Come se ce ne fosse bisogno, qui hanno tutti una faccia da patibolo!
Entro nella tua camera, il respiro mozzato in gola: anche tu sei bianco, quasi mi sembri morto..
Bianche le pareti.
Bianco il tuo vestito, e il camice dell'infermiere che dopo avermi vista esce, e ci lascia soli.
Io e te. È così assurdo, così surreale..
 Così dannatamente prevedibile, lo sapevo che prima o poi sarebbe successo..
Un immagine terribile, che da quando ci siamo lasciati mi perseguita ogni notte, impedendomi di dormire sogni tranquilli: tu, steso in un letto, attaccato a dei tubi senza di quali non vivresti; io, in piedi all'entrata, un'egoista attaccata alla propria vita, una masochista contemporaneamente attratta e terrorizzata dalla morte stessa.
(Ogni volta che mi sveglio, il cuscino è bagnato.. E dire che di solito non piango mai, lo sai!)
Non posso farne a meno, cammino come un' equilibrista sul cornicione di un grattacielo, in punta di piedi, e so che se facessi un solo passo falso precipiterei di sotto..
Ma mi piace sporgermi, mi piace da morire, l'ignoto mi attira..
E se solo avessi un po' meno paura, io..
Una stupida ragazzina, ecco cosa sono!
Ma tu..
Tu mi chiamavi piccola, e non lo dicevi per schernirmi, mai.
Tu mi hai preso per come ero veramente, con tutte le mie piccole follie e paranoie e dipendenze, mi hai accolto nella tua casa senza sapere quasi nulla di me. Mi hai dato fiducia.
Mi hai fatto sorridere.. Mi hai fatto riscoprire la ragazza timida e dolce che ero un tempo, seppellita dentro di me da così tanto che ormai la davo per morta..
Mi hai accolto nella tua vita salvandomi dalla mia pazzia, proprio come un principe azzurro che libera la sua bella dalla torre nella quale è rinchiusa..
Si, l'ho fatto, ti ho paragonato ad un principe delle favole!
Ti farebbe di certo ridere.. Scuoteresti la testa con fare superiore, atteggiandoti da gran figo come fa sempre Axl, sostenendo che è un'idea assurda: nemmeno io ti ci vedo in calzamaglia, sia ben chiaro!
Quei pantaloni di pelle che indossi, vanno più che bene..
Ma ora addosso hai quello straccio anonimo che danno a tutti i pazienti..
Persino tu ti lamenteresti, anche se non hai mai avuto un gran senso dello stile, ecco!
Sono sicura che ti saresti incazzato di brutto, se quando avessero provato ad infilartelo fossi stato cosciente..
E invece eri svenuto, almeno così mi hanno detto, respiravi a fatica e la tua pelle era di un inquietante colorito bluastro..
Perché l'hai fatto? Soffro nel vederti così, Jeff.
Non sei un idiota, aumentare così tanto le dosi non è da te.. Io..
Bianca é la roba che ti cali. Anzi, siamo in due.
Ero, coca, bianca vuol dire qualità, purezza.
Bianche sono le tue notti, non dormi. 
Le tue occhiaie sono nere, nere come le mie. Sembra che ci abbiano tirato un cazzotto, e invece è solo insonnia!
 La coca scandisce i ritmi delle mie giornate, con l'eroina riesco a riposarmi..
Ma ho smesso, non mi buco più, o almeno ci provo.
E tu sei obbligato, ora che sei in ospedale.
E non dormo, tu nemmeno, e rimango a fissare la parete vuota della mia camera, maledicendomi per quello che sono diventata.
Senza di te, muoio ogni giorno.
Ma io non ho ancora le tue guance quasi scavate, e sopratutto non sono io quella ricoverata d'urgenza in ospedale: del resto ho iniziato da poco, solo qualche mese, tu da anni.. 
Ti tiri su, sforzandoti di sembrare normale.
Non ci riesci.
Non puoi, non lo sei mai stato. E nemmeno io.
Non saremmo qui, tu mezzo morto e io (solo?) per un quarto..
 Ma poi mi vedi, mi riconosci, e i tuoi muscoli facciali, seppur con tanto sforzo, riescono a produrre quello che è un'inconfutabile accenno di sorriso. Tirato, sofferto, ma è pur sempre quello che è.
Bianchi i tuoi denti, il tuo sorriso un po' storto. È ancora li, l'unica cosa di te che non è cambiata in questa merda di posto.
Mi è sempre piaciuto. Non sorridi spesso, anzi, quasi mai, ma quando lo fai sei sempre sincero. E quando sorridi fai star meglio anche me.
Mi avvicino al tuo letto. Vederti mi da gioia, ma anche dolore. 
Provo così tante emozioni insieme, che credo che potrei scoppiare..
Siamo simili, la cosa mi piaceva. 
Capelli neri, lunghi, pelle lattea, occhi come pozzi. 
Vite sregolate, repulsione per le regole. Odio per le responsabilità, un irrefrenabile desiderio di restare bambini, spensierati. Liberi.
Forse è per questo che ci droghiamo. Per evadere, tornare piccoli, senza il peso di tutto il mondo addosso.. 
Ti prendo una mano, la stringo. È così pallida, così fragile, di un candore che non sembra umano.
Il tuo braccio è violaceo. I segni dei buchi sono ancora qui, non si vede una vena.
Saranno scoppiate tutte, non lo so. 
Forse si sono nascoste, forse hanno paura anche loro.
Sto tremando, Jeff..
Non voglio perderti, non posso, anche se non potremo stare insieme.
Sono troppo piccola, io, e tu sei famoso.
Ma ti amo. E tu mi ami.
E l'età è solo un particolare, una sottigliezza, di fronte a certi sentimenti così profondi e forti.
Insani, probabilmente.
Fanno male a me, hanno fatto quasi morire te..
Lo so che lo hai fatto per me, coglione.. Non negare l'evidenza, tu per me sei come un libro aperto.
Vorrei non averti incontrato, sarebbe meglio..
Non perché mi hai fatto conoscere l'eroina, no.
Ma perché ti ho causato solo altro dolore, altra sofferenza, e io non volevo, ti giuro!
Ti amo troppo, e lasciarti era la cosa giusta da fare, per la tua carriera.
Per te, anche. Ci stavamo sabotando a vicenda, con il nostro amore malato e tossico..
Ma non riuscirò mai a dimenticarti, io.
Tu si, devi, e quando sarò maggiorenne probabilmente tu avrai altre mille ragazze a tuoi piedi.
Ma qualcosa mi dice che tornerai da me..
Io ti aspetto, lo sai. Non c'è di bisogno di parole.
Poso un leggero bacio sulle tue labbra, l'ultimo?! 
Potrebbe, lo sappiamo tutti e due, ma spero con tutto il cuore che non lo sia.
Colgo il tuo sorriso triste, mi lacera l'anima. 
Non voglio vederti soffrire, ti prego. 
Raccogli una mia lacrima con la punta delle dita, mi accarezzi delicatamente la guancia. Mi baci sul naso, mi ha sempre fatto ridere: ma questa volta non rido, non ci riesco.
Mi dispiace di non essere forte abbastanza.
Ti lascio li, nel letto, a farti divorare dal bianco che ti circonda.
Corro fuori, i capelli neri mi si scompigliano al vento.
Da lontano sembro nera, forte, sicura di me, ma in realtà è solo una facciata.
Sono bianca dentro, debole e fragile come un malato terminale, debole e fragile come te, un cazzo di tossico..
Ma sei comunque l'uomo migliore che abbia mai conosciuto, non dimenticartelo, amore.
So che non è stata una tua scelta abbandonarmi, lo so, e ti amo da morire..
Per sempre, nulla potrà separarci. 
Nemmeno la morte che incombe sulle nostre teste, mai!
Fuggo in mezzo ai fiori. 
Nemmeno questa bella giornata di sole può scaldarmi il cuore..
Non posso fuggire da me stessa. 
Devo farcela, non posso buttarmi giù: devo dimostrarti che sono forte, e forse ti trasmetterò un po' della mia determinazione, forse ti aiuterò..
Ma ora sono sola, sola in mezzo al bianco, e anche se il mio cuore batte sono morta dentro.

Il bianco è un colore versatile.

No, ho sbagliato, il bianco non è un colore. È la totale assenza di essi, è il nulla.

È tutto. 

Bianco è quello che non si può definire, quindi non so dire se esista o meno.

So solo che lo odio, il bianco mi è nemico. Ci sta uccidendo, anche se non vogliamo ammetterlo..

Ma tu lo ami, e anche io. Io amo il bianco e la sua maledizione.

 

Lo zucchero, il sale, le nuvole sono bianche. Ma non sono queste le cose a cui mi riferisco, no.

Non sono cose per tutti, o innocenti, o innocue..

La gente ne ha paura, e fa dannatamente bene.

Io vorrei, ma non ci riesco. Sono parte di me, o forse sono io ad essere parte di loro..

Tu l'hai accettato, io sto provando a lottare. 

Ma è difficile, e sto malissimo..

Ne vorrei un po', ora. Giusto una minima parte di bianco, cazzo, non sto chiedendo la luna!


Bianco è quello che vedo se mi alzo di scatto. Mi spaventa un po', a volte.

Mi chiedo se i ciechi vedano tutto nero o tutto bianco, e come sarebbe vedere tutto in bianco e nero, come i cani.


Mi è capitato, a volte, di non vedere niente per qualche secondo. Poi passa sempre, ma in quegli istanti odiosi il mio cuore si ferma..

Ho paura, quando sto male. Forse è stato quello a farmi capire che devo smettere, il fatto che rischiassi la vita troppo spesso, per cazzate.

Ho visto la morte tanto vicina, la luce e il bianco e tutte quelle stronzate li, che non riesco nemmeno più a chiudere gli occhi per dormire.


Io non voglio morire. È tutto bianco, lassù. Ho paura.

 

 


Bianco è il colore degli ospedali. Odio gli ospedali, sono posti spiacevoli.

Dottori in bianco, lettini bianchi, medicine bianche per pazienti vestiti di bianco.

I cadaveri sono bianchi, pallidi. I capelli dei vecchi sono bianchi, e bianco è il paradiso, almeno così me lo hanno sempre descritto..


E oggi entro proprio in un ospedale. Sono vestita di nero, apposta. 

Voglio contrastare tutto questo bianco, annientarlo, odio la finta purezza di questo posto..

Ma mi sento in trappola. Risalto, attiro l'attenzione, e in men che non si dica sono bianca anche io. Pallida, quasi cadaverica, non sto affatto bene..

Sarà l'ansia, l'astinenza o il semplice fatto di trovarmi qui. 

Odio questo posto. 

 

Chiedo di te a una donna in bianco. Un dottore, per lei provo solo ribrezzo.

Mi indica la tua camera, non la ringrazio.

Non mi sfugge l'occhiata torva che mi rivolge, ci credo, sembro un fantasma.

Uno spettro venuto ad infestare le povere anime di questo ospedale, a condividere un po' del suo nero dolore con loro..

Come se ce ne fosse bisogno, qui hanno tutti una faccia da patibolo!

 

 


Entro nella tua camera, il respiro mozzato in gola: anche tu sei bianco, quasi mi sembri morto..

Bianche le pareti.

Bianco il tuo vestito, e il camice dell'infermiere che dopo avermi vista esce, e ci lascia soli.

Io e te. È così assurdo, così surreale.. 

Così dannatamente prevedibile, lo sapevo che prima o poi sarebbe successo..

 

Un immagine terribile, che da quando ci siamo lasciati mi perseguita ogni notte, impedendomi di dormire sogni tranquilli: tu, steso in un letto, attaccato a dei tubi senza di quali non vivresti; io, in piedi all'entrata, un'egoista attaccata alla propria vita, una masochista contemporaneamente attratta e terrorizzata dalla morte stessa.

(Ogni volta che mi sveglio, il cuscino è bagnato.. E dire che di solito non piango mai, lo sai!)


Non posso farne a meno, cammino come un' equilibrista sul cornicione di un grattacielo, in punta di piedi, e so che se facessi un solo passo falso precipiterei di sotto..

Ma mi piace sporgermi, mi piace da morire, l'ignoto mi attira..

E se solo avessi un po' meno paura, io..

 

Una stupida ragazzina, ecco cosa sono!


Ma tu..

Tu mi chiamavi piccola, e non lo dicevi per schernirmi, mai.

Tu mi hai preso per come ero veramente, con tutte le mie piccole follie e paranoie e dipendenze, mi hai accolto nella tua casa senza sapere quasi nulla di me. Mi hai dato fiducia.

Mi hai fatto sorridere.. Mi hai fatto riscoprire la ragazza timida e dolce che ero un tempo, seppellita dentro di me da così tanto che ormai la davo per morta..

Mi hai accolto nella tua vita salvandomi dalla mia pazzia, proprio come un principe azzurro che libera la sua bella dalla torre nella quale è rinchiusa..


Si, l'ho fatto, ti ho paragonato ad un principe delle favole!

Ti farebbe di certo ridere.. Scuoteresti la testa con fare superiore, atteggiandoti da gran figo come fa sempre Axl, sostenendo che è un'idea assurda: nemmeno io ti ci vedo in calzamaglia, sia ben chiaro!

Quei pantaloni di pelle che indossi, vanno più che bene..


Ma ora addosso hai quello straccio anonimo che danno a tutti i pazienti..


Persino tu ti lamenteresti, anche se non hai mai avuto un gran senso dello stile, ecco!

Sono sicura che ti saresti incazzato di brutto, se quando avessero provato ad infilartelo fossi stato cosciente..

E invece eri svenuto, almeno così mi hanno detto, respiravi a fatica e la tua pelle era di un inquietante colorito bluastro..

Perché l'hai fatto? Soffro nel vederti così, Jeff.

Non sei un idiota, aumentare così tanto le dosi non è da te.. Io..

 

 

Bianca é la roba che ti cali. Anzi, siamo in due.

Ero, coca, bianca vuol dire qualità, purezza.

 



Bianche sono le tue notti, non dormi. 

Le tue occhiaie sono nere, nere come le mie. Sembra che ci abbiano tirato un cazzotto, e invece è solo insonnia! 

La coca scandisce i ritmi delle mie giornate, con l'eroina riesco a riposarmi..

Ma ho smesso, non mi buco più, o almeno ci provo.

E tu sei obbligato, ora che sei in ospedale.

E non dormo, tu nemmeno, e rimango a fissare la parete vuota della mia camera, maledicendomi per quello che sono diventata.

Senza di te, muoio ogni giorno.

 

Ma io non ho ancora le tue guance quasi scavate, e sopratutto non sono io quella ricoverata d'urgenza in ospedale: del resto ho iniziato da poco, solo qualche mese, tu da anni.. 


Ti tiri su, sforzandoti di sembrare normale.

Non ci riesci.

Non puoi, non lo sei mai stato. E nemmeno io.

Non saremmo qui, tu mezzo morto e io (solo?) per un quarto.. 

Ma poi mi vedi, mi riconosci, e i tuoi muscoli facciali, seppur con tanto sforzo, riescono a produrre quello che è un'inconfutabile accenno di sorriso. Tirato, sofferto, ma è pur sempre quello che è.

 

Bianchi i tuoi denti, il tuo sorriso un po' storto. È ancora li, l'unica cosa di te che non è cambiata in questa merda di posto.

Mi è sempre piaciuto. Non sorridi spesso, anzi, quasi mai, ma quando lo fai sei sempre sincero. E quando sorridi fai star meglio anche me.

 

 


Mi avvicino al tuo letto. Vederti mi da gioia, ma anche dolore. Provo così tante emozioni insieme, che credo che potrei scoppiare..

 

Siamo simili, la cosa mi piaceva. Capelli neri, lunghi, pelle lattea, occhi come pozzi. 

Vite sregolate, repulsione per le regole. Odio per le responsabilità, un irrefrenabile desiderio di restare bambini, spensierati. Liberi.

 Forse è per questo che ci droghiamo. Per evadere, tornare piccoli, senza il peso di tutto il mondo addosso.. 

 

Ti prendo una mano, la stringo. È così pallida, così fragile, di un candore che non sembra umano.

Il tuo braccio è violaceo. I segni dei buchi sono ancora qui, non si vede una vena.

Saranno scoppiate tutte, non lo so. Forse si sono nascoste, forse hanno paura anche loro.


Sto tremando, Jeff..

Non voglio perderti, non posso, anche se non potremo stare insieme.

Sono troppo piccola, io, e tu sei famoso.

Ma ti amo. E tu mi ami.

E l'età è solo un particolare, una sottigliezza, di fronte a certi sentimenti così profondi e forti.

Insani, probabilmente.

Fanno male a me, hanno fatto quasi morire te..


Lo so che lo hai fatto per me, coglione.. Non negare l'evidenza, tu per me sei come un libro aperto.

Vorrei non averti incontrato, sarebbe meglio..

Non perché mi hai fatto conoscere l'eroina, no.

Ma perché ti ho causato solo altro dolore, altra sofferenza, e io non volevo, ti giuro!

Ti amo troppo, e lasciarti era la cosa giusta da fare, per la tua carriera.

Per te, anche. Ci stavamo sabotando a vicenda, con il nostro amore malato e tossico..

 


Ma non riuscirò mai a dimenticarti, io.

Tu si, devi, e quando sarò maggiorenne probabilmente tu avrai altre mille ragazze a tuoi piedi.

Ma qualcosa mi dice che tornerai da me..

Io ti aspetto, lo sai. Non c'è di bisogno di parole.

 

 


Poso un leggero bacio sulle tue labbra, l'ultimo?! 

Potrebbe, lo sappiamo tutti e due, ma spero con tutto il cuore che non lo sia.

Colgo il tuo sorriso triste, mi lacera l'anima. 

Non voglio vederti soffrire, ti prego. 

Raccogli una mia lacrima con la punta delle dita, mi accarezzi delicatamente la guancia. Mi baci sul naso, mi ha sempre fatto ridere: ma questa volta non rido, non ci riesco.

Mi dispiace di non essere forte abbastanza.

 

 

Ti lascio li, nel letto, a farti divorare dal bianco che ti circonda.

Corro fuori, i capelli neri mi si scompigliano al vento.

 


Da lontano sembro nera, forte, sicura di me, ma in realtà è solo una facciata.

Sono bianca dentro, debole e fragile come un malato terminale, debole e fragile come te, un cazzo di tossico..

Ma sei comunque l'uomo migliore che abbia mai conosciuto, non dimenticartelo, amore.


So che non è stata una tua scelta abbandonarmi, lo so, e ti amo da morire..

Per sempre, nulla potrà separarci. Nemmeno la morte che incombe sulle nostre teste, mai!

 

 


Fuggo in mezzo ai fiori. 

Nemmeno questa bella giornata di sole può scaldarmi il cuore..

 


Non posso fuggire da me stessa. 

Devo farcela, non posso buttarmi giù: devo dimostrarti che sono forte, e forse ti trasmetterò un po' della mia determinazione, forse ti aiuterò..

 


Ma ora sono sola, sola in mezzo al bianco, e anche se il mio cuore batte sono morta dentro.

 

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