Il Guardiano di Hoenn

di FABRIZX
(/viewuser.php?uid=263294)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- Il Monte Camino ***
Capitolo 2: *** Un incontro e un ricordo ***
Capitolo 3: *** La fiamma dell'amicizia, parte 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo- Il Monte Camino ***


 

 

Il mondo... dei Pokémon!
È un luogo popolato da ogni sorta di fantastiche creature, che vivono ovunque si abbia il coraggio di cercarle: sulla terra, nei cieli, e in fondo al mare.
Quanti sono i Pokémon?
300? 400? 500? Perfino di più?
Nessuno lo sa... L'unica cosa certa è che, per ogni nuovo Pokémon che viene scoperto, ce ne sono moltissimi ancora da incontrare.
Tuttavia, i Pokémon non sono certo gli unici abitanti di questo mondo: da tempo immemorabile, umani e Pokémon condividono il nostro meraviglioso pianeta, lavorando, giocando, e crescendo insieme.
Alcuni umani, in particolare, si alleano con i Pokémon per intraprendere un viaggio di formazione e sfide, affrontando insieme prove di ogni genere. I Coordinatori, per esempio, si esibiscono in Gare di stile e abilità, mostrando il meglio che hanno imparato nel loro viaggio. Gli Allenatori, invece, si sfidano tra loro in combattimenti entusiasmanti che mettono a confronto forza, intelligenza e gioco di squadra. E non è detto che la stessa persona non possa intraprendere entrambe le strade...
Qualunque strada si scelga, però, il viaggio rimane il modo in cui persone e Pokémon si conoscono e fortificano insieme, tirando fuori il meglio di se stessi, man mano che scoprono nuovi orizzonti e si vivono nuove avventure.
E Fabrizx, un giovane Allenatore della Regione di Hoenn, dotato tuttavia di grande talento e determinazione, è sul punto di vivere l'avventura più grande della sua vita...

 Il Guardiano di Hoenn

 

Contro il cielo rosso e ornato di cenere del tramonto, si stagliava il Monte Camino.
La mole dell'enorme vulcano, maestoso monumento alle forze della natura di Hoenn, cominciava ad accendersi del delicato fuoco del sole morente, avvolgendosi al contempo in un manto di penombra imponente, a seconda di dove cadesse la luce del crepuscolo.
Tuttavia, quel fuoco era niente in confronto a ciò che il massicio celava al suo interno.
Sul fianco della bestia rocciosa dormiente, gli alberi del Passo Selvaggio stormivano leggermente alla brezza serale. Tra l'erba di un punto particolarmente scosceso, un Numel brucava placidamente, incurante del mondo circostante, e anche del curioso Spoink che lo osservava da un po', rimbalzando piano.
Nonostante ciò, una serie di fruscii e passi rapidi attirò all'istante l'attenzione di entrambi i Pokémon. Numel rizzò la testa, con una guancia gonfia e un ciuffetto d'erba che usciva dall'altro lato della bocca. Spoink sgranò gli occhi e saltò più indietro, andando a nascondersi in un ciuffetto d'erba fitta.
Sul sentiero dirupato c'era qualcuno.
Un ragazzo stava salendo il passo selvaggio, in parte correndo, in parte arrampicandosi nei punti più difficili. Puntava con determinazione a un punto preciso: un grosso masso che sporgeva da una piazzola circa a metà del passo. Nascosti e spaventati dalla sua fretta, vari altri Pokémon lo osservavano inuriositi.
Dopo poco tempo, il ragazzo raggiunse il masso, e si fermò in piedi di fronte ad esso, tirando il fiato.
Chiuse gli occhi, mentre armeggiava nelle tasche della giacca, e ne estraeva un piccolo oggetto a forma di disco, con una M in rilievo.
Li riaprì, squadrando il masso, e sorrise, infilando il disco in un in una rientranza circolare, per poi spingere.
Uno scatto, e un rombo roccioso segnalò che il meccanismo si era attivato. Una sezione dell'enorme masso si separò dal resto, e scorse all'interno, rivelandosi per ciò che era: l'ingresso segreto di un rifugio artificiale, scavato nella montagna.
Senza alcuna esitazione, il ragazzo sparì nell'ombra calda che si era spalancata oltre il portale.
I Pokémon selvatici si avvicinarono, sempre più incuriositi, ma non osarono avventurarsi così vicino da riuscire a vedere nell'ampia apertura rettangolare. Tuttavia, sentivano d'istinto che qualsiasi cosa stesse per succedere al di là di esso avrebbe potuto cambiare del tutto la loro vita... e non solo.
All'interno del rifugio, il ragazzo si fece circospetto, bloccandosi in tensione, assolutamente immobile, ma pronto a scattare. Faceva caldo, lì dentro. Un caldo umido e ovattato, che avvolgeva un po' tutto ciò che si muoveva. Il rosso, in ogni tipo di sfumatura, dal ruggine al rosato, dominava la caverna. Nonostante la temperatura, le piccole bolle e nuvolette bianche di vapore che salivano dal terreno lasciavano intuire un fuoco ancora più terribile assopito nelle viscere della roccia.
Tuttavia, sembravano non esserci segni di vita nel tunnel roccioso. Un'ultima occhiata circospetta, e il ragazzo cominciò a correre.
Adesso, però, non c'era più traccia del rumore di passi, del suono della fretta che aveva accompagnato la sua salita del Passo Selvaggio. Il ragazzo correva, più rapido che poteva, lo sguardo dterminato, ma quasi non faceva rumore. La sua abilità nel muoversi rapido e silenzioso, ignorata prima a causa della fretta, era ora diventata fondamentale. Il terreno sbuffò, come irritato, e il ragazzo evitò agilmente la nuvoletta di vapore. Dopo una curva, il tunnel rientrava nelle viscere della montagna. Correndo, il ragazzo imboccò il varco alla fine della galleria, e passò nella zona successiva della caverna. Un suono improvviso gli fece sgranare gli occhi verde smeraldo durante la corsa. Si tuffò in una rientranza della roccia, sul fianco di un gradone rialzato e aderì alla parete, aspettando.
Passi. In avvicinamento.
Trattenendo il respiro, provò a sporgersi per osservare. Gli bastò un attimo, e vide senza esser visto, per poi tornare al suo nascondiglio.
Un uomo e una donna, vestiti di rosso, si stavano avvicinando circospetti. Entrambi portavano un giacchetto dalla foggia strana, con un cappucio dotato di piccole corna nere e una grossa M nera sul petto.
Più oltre, la caverna si apriva in una larga sala a gradoni, con gradini lavorati nella roccia che collegavano un livello e l'altro. Sul gradone più ampio, macchinari con strani indicatori ronzavano e registravano senza sosta.
Il ragazzo aspettò, valutando, mentre i passi venivano verso di lui. L'uomo e la donna, d'un tratto, si fermarono guardandosi intorno. Lui si voltò e chiese: “Sei sicura? Davvero la porta si è appena aperta?”
“Già...” rispose lei: “Ma noi siamo tutti qui dentro. C'è qualcosa di sospetto e preferisco controllare.” Poi avanzò verso la rientranza nella parete vicino all'entrata... dove non trovò nessuno.
I due si guardarono perplessi. Lui commentò: “Ho paura che sarà una cosa lunga.”
Un suono lieve alle loro spalle.
“Io invece credo che ci vorrà poco...” fece una voce ironica. I due si si girarono stupefatti, e si trovarono di fronte il ragazzo, saltato giù dal gradone di pietra vicino all'entrata... anche se non l'avevano sentito nè visto salirci.
In un attimo, i loro volti si fecero duri, e misero mano alle Pokéball, lanciandole con un grido.
Il ragazzo fece lo stesso, con un sogghigno.

 

 

Giù, nel ventre del vulcano, in una grande sala rocciosa piena di uomini e macchinari, un uomo era in piedi, immobile vicino a una macchina, su una sporgenza rocciosa. Al di sotto di essa, un pozzo ribollente di magma, la più grande, rovente e profonda delle caldere interne del Monte Camino.
L'uomo, dall'aspetto maturo, era un po' stempiato, con capelli rosso carminio corti su quasi tutto il capo, ma lunghi dietro, fino metà del collo, dove ciuffi appuntiti sbuffavano ai lati. La sua giacca svolazzava nel vento caldo che saliva dal pozzo, muovendo anche i suoi capelli. Il suo sguardo inquietante bruciava di esaltazione, e gli occhi rossi erano fissi nell'abisso rovente della caldera.
Intorno a lui, reclute e scienziati erano indaffarati ed eccitati attorno ai macchinari. La macchina vicino all'uomo sul pozzo si accese, e luce azzura percorse i suoi circuiti, mentre l'energia prodotta dai potenti motori degli altri apparecchi la animava. Un indicatore cominciò lentamente, ma inesorabilmente a riempirsi, mentre la luce del macchinario aggiungeva altri riflessi e ombre al volto dell'uomo impassibile, che d'un tratto, girandosi verso il macchinario, sorrise... un sorriso minaccioso e oscuro.
Poi, le sue meditazioni vennero interrotte da un boato.
L'uomo ebbe un attimo di sorpresa, ma ancora non reagì. Gli altri nella sala, invece, si girarono di scatto nella direzione dell'ingresso. Gli scienziati si tuffarono sui loro computer, aprendo le mappe e tutti i sistemi di controllo del rifugio. Uno di loro gridò: “Capo, abbiamo un intruso nel Settore A!!! Rilevo danni a...”
BOOOOOOM!!!
Ancora più vicina, si udì un'altra esplosione.
Lo scienziato annunciò, la voce tremante: “Abbiamo perso i collettori di energia del settore B...”
Stavolta, l'uomo si girò, tuonando: “Che cosa state aspettando? FERMATELO!!! ORAAA!!!!”
Atterrite, le reclute annuirono e si precipitarono verso la porta, le Pokéball strette nel pugno e pronte al lancio.
L'uomo ordinò con voce calma ma sferzante: “Aumentate il più possibile la velocità del caricamento.”
Gli scienziati si precipitarono a fare il possibile, le fronti imperlate di sudore.
Tra sè e sè, l'uomo mormorò, rivolto al calore insopportabile della caldera e all'imponente sagoma celata dal magma: “Anche ora... al culmine dei nostri piani, quel maledetto Allenatore è sulla nostra strada...”. Digrignò i denti con un ringhio, e un fuoco battagliero si accese nel suo sguardo esaltato.
Si girò e diede le spalle al pozzo, mentre una ventata più forte delle precedenti saliva dal magma, confondendone i contorni e trasformandolo in una sagoma di fiamma e ombra.
Sempre a sè stesso, proclamò: “E allora vieni, ragazzo. Dopo stasera, avrai imparato cosa vuol dire sfidarci...”
E Max, Capo del Team Magma, si preparò alla battaglia, in piedi immobile sull'orlo della caldera.
Dalla sala precedente, giungevano grida e ordini lanciati ai Pokémon, e suoni di esplosioni.
Max attese. Le sue reclute erano in netto vantaggio numerico, più forti e motivate che mai. Tuttavia, gli altri incontri col ragazzo avevano ribaltato tutti i pronostici, e Max sapeva di non potersi adagiare sulla vittoria. Ma stavolta, non sarebbe stato fermato. Stavolta, forse per la prima volta, aveva dalla sua la possibilità di sconfiggerlo una volta per tutte. E non solo il ragazzo... stavolta, il Team Magma aveva in mano l'intera Regione di Hoenn.
BOOOOOOOOOOOOOMMMMM!!!!!
La porta della grande sala esplose, scagliando polvere e cenere giù per i gradini che portavno al livello basso. Insieme ai detriti, volarono a terra anche alcuni Poochyena e Zubat, esausti. Uno sbuffo nella nube rossiccia, e il ragazzo si lanciò fuori dal fumo, saltando agilmente e atterrando in fondo senza un graffio, per poi rivolgere lo sguardo verso la pozza di magma mentre si rialzava, e cominciava a correre. Fece il giro del pozzo di corsa, e si fermò di fronte a Max, gli occhi che bruciavano di un verde glaciale.
“Ferma i motori, Max... O dovrò farli saltare io!” sibilò.
“E credi di riuscirci?” ghignò il Capo del Team Magma.
“Assolutamente.” rispose lui.
Passi rapidi tra il fumo del portale. Una macchia di colore rossa e gialla schizzò fuori dalla nube e saltò velocissima da una parete all'altra, atterrando sul terreno caldo, per poi correre al bordo del pozzo di lava... e superarlo con unico salto, atterrando di fronte al ragazzo.
Il giovane sorrise, e chiese: “Sei pronta?”
Un lampo di assenso brillò negli occhi di Blaziken, che si alzò in tutta la sua statura e lanciò un urlo stridente, rivolta verso il nemico.
Max estrasse una Pokéball, e la rigirò fra le dita: “Regola numero uno: prevedere possibili interferenze. Regola numero due: prendere opportune precauzioni!”
Sei figure vestite di rosso apparvero di corsa, circondando il ragazzo e Blaziken. Il Pokémon Vampe faceva saettare lo sguardo in ogni direzione, ringhiando. Uno dei nuovi arrivati avanzò tra le reclute ghignando, e disse, beffardo: “Qualche scontro di fila con le reclute potrà anche essere facile per te. Ma affrontare quattro delle reclute migliori, due Magmatenenti e il nostro Capo... beh, posso capirti se hai paura. Siediti e goditi lo spettacolo, su. Anche usando un solo Pokémon per uno possiamo comunque schiacciarti... e useremmo tutto quello che abbiamo!”
Il Magmatenente Ottavio iniziò a ridere sguaiatamente, seguito a ruota dalla risata ironica di Rossella, anch'essa tenente di Max, e da quella delle altre reclute.
Tuttavia, la loro ilarità si spense presto nel sorriso comparso sul volto del ragazzo. Gli occhi azzurri di Blaziken brillarono, e le fiamme sui suoi polsi si accesero di scatto.
“Se proprio volete...”
“Ma che cosa...?” fece Rossella, lo sguardo inquieto.
Con un lampo negli occhi verdi, il ragazzo lanciò cinque Pokéball contemporaneamente, gridando: “ORAAA!!!”
“L'hai voluto tu! ATTACCATE!!!” gridò Max, lanciando a sua volta le Pokéball insieme a tutte le reclute e i due Magmatenenti.
Una ventina di Pokéball si spalancarono contemporaneamente, inondando la sala di sfolgorante luce bianca, e i Pokémon si lanciarono all'attacco. Il Crobat di Max, un Numel e alcuni Camerupt, Golbat e Mightyena attaccarono per il Team Magma.
Ad affontarli si pararono Blaziken, Gardevoir, Banette, Aggron, Absol e Seviper.
Il ragazzo ordinò ai suoi Pokémon: “Restate unite! Coordinate i vostri attacchi, e sfonderemo le loro linee!!!”
Sei cenni d'assenso accolsero l'ordine, e i Pokémon si prepararono alla carica nemica.
Gli Allenatori lanciarono ordini, i loro Pokémon feroci grida di guerra...
e la battaglia ebbe inizio.

 

Esplosioni e boati scuotevano la sala della pozza di lava, illuminando o mettendo in ombra la sagoma scura che si stagliava come un isola al centro del pozzo.
Nessuno in quella sala aveva mai visto uno scontro del genere: tutti i Pokémon del Team Magma attaccavano a raffica, con ferocia, ma la difesa dei sei Pokémon del ragazzo era impenetrabile. Combattevano insieme, tre bloccando gli attacchi nemici e tre attaccando dalla seconda linea, per poi darsi il cambio, con tempismo ed efficacia, nonostante gli ordini gridati dal giovane Allenatore si sentissero a malapena sotto il frastuono di grida e attacchi. Parecchi avversari furono mandati KO in pochi secondi.
In circostanze normali, la situazione per Max sarebbe stata disastrosa. Ma il leader del Team Magma non stava pensando alla battaglia. Nonostante continuasse a gridare ordini ai suoi Pokémon, il suo sguardo saettava di continuo al macchinario sull'orlo del pozzo. Gocce di sudore gli imperlavano la fronte, soprattutto quando qualcuno dei computer veniva colpito da un attacco respinto al mittente, o dai Pokémon del ragazzo. Anche perchè Max era sicuro che il giovane mirasse coscientemente a colpire i congegni prima ancora che gli avversari.
Finchè, finalmente, vide quello che stava aspettando. Il macchinario aveva raggiunto la piena energia, e la sfera di pietra blu incastonata nell'alloggiamento del congegno cominciava a brillare di una vivida luce azzura. Sgranò gli occhi, e ghignò follemente, lanciandosi in corsa verso la macchina.
Ma anche il ragazzo lo vide. Strinse gli occhi, e si lanciò all'inseguimento, passando nel mezzo della battaglia. Un'attacco Braciere gli tagliò la strada facendo saltare in aria pezzi di terreno, ma il ragazzo si lanciò in scivolata passando sotto la raffica. Gemette lievemente per l'attrito contro il terreno che si faceva quasi rovente, si rialzò e continuò a correre in mezzo ai colpi, schivando, saltando o tuffandosi. Nessuno dei colpi o dei Pokémon avversari riuscì a fermarlo.
Max, tuttavia, aveva troppo vantaggio. Esultante, raggiunse ansimando il macchinario, e abbassò la leva di scatto, con forza, lanciando un grido di trionfo.
“NOOO!!!” gridò il ragazzo.
Il macchinario si accese di luce gialla, e la Sfera Blu emise ondate di luce azzurra, che crescevano in grandezza e velocità. Max iniziò a ridere, sull'orlo del pozzo, gridando: “Ora non puoi più fermarci, moccioso. Tutta la tua abilità è inutile, contro il potere della Sfera! Adesso vedrai... CHE STAI FACENDO?”
Con gli occhi verdi inchiodati all'obbiettivo, il ragazzo si lanciò fuori dalla battaglia, ed afferrò una grossa pietra calda e rossa.
Max sgranò gli occhi e fece appena in tempo ad urlare: “FERMOOO!!!!”, prima che il ragazzo scagliasse la pietra.
Il grosso sasso volò dritto contro la macchina, e centrò in pieno gli schermi accanto alla sfera, che scoppiarono in una cascata di scintille, spargendo lampi e scariche elettriche tutt'attorno.
Gli schermi degli scienziati cominciarono a lampeggiare di rosso, e l'allarme riecheggiò in tutto il Rifugio Magma.
Gravemente danneggiati, vari pezzi della macchina esplosero con piccoli sbuffi di vapore e fiamme.
Lo sguardo di Max tremava di rabbia. Il ragazzo si fermò per un attimo e si voltò, lanciando un ordine ai suoi Pokémon. Un paio di esplosioni scossero la mischia, segnalando la sconfitta di altri Pokémon del Team Magma, e il ragazzo tornò di scatto a girarsi verso Max... per poi sgranare gli occhi.
La Sfera Blu continuava a mandare lampi cerulei.
Con un ghigno, il capo del Team Magma la estrasse dall'alloggiamento del macchinario ormai inservibile e gridò: “Bel colpo, ragazzo! Peccato che il macchinario servisse soltanto a risvegliare l'energia interna della Sfera. Mi hai risparmiato la fatica di rottamarlo. E ora... io chiamo a me il potere di Groudon!!!”. E levò il braccio sinistro alto sopra la testa, la Sfera lampeggiante in mano.
Il ragazzo si lanciò di corsa verso Max, mentre la Sfera continuava a mandare lampi azzurri sempre più rapidi. E quando fu a meno di due metri dal Capo Magma, la Sfera lanciò il suo lampo più potente. Un onda di luce azzurra esplose attraverso la sala, seguita da un forte vento. La luce passò attraverso la stessa pietra, che risplendette ripetutamente di azzurro, come i cerchi provocati da un sasso in uno stagno. Nella sala chiunque, umano o Pokémon che fosse, si fermò guardando verso il pozzo di lava.
Al centro del lago rovente, la grossa sagoma grigia ed ombrosa era stata investita in pieno dalla luce azzura, cambiando colore e diventando di un rosso vivo. Dopo alcuni istati di silenzio, un ringhio basso e primordiale cominciò a diffondersi nella caverna. Tutti i presenti si avvicinarono al pozzo. Il ghigno esaltato di Max rifletteva le vampe del pozzo di lava.
La creatura, alta tre metri e mezzo, ringhiava immobile, due fessure nere ai lati di quella che sembrava la testa, le enormi placche rosse che si alzavano ed abbassavano piano, al ritmo di un respiro feroce. I grossi aculei bianchi ai lati del torace mandavano riflessi infuocati.
Tutti trattennero il respiro, e il ringhio cessò. Nel silenzio quasi totale, Max fece un passo avanti verso l'orlo del pozzo, e il suo piede urtò un sasso. La pietra rotolò in avanti e superò l'orlo del pozzo, rimbalzando due volte sulla parete con un rintocco delicato, per poi cadere nella lava con il suono di un sasso in uno stagno.
E fu allora che la creatura nel pozzo aprì di scatto gli occhi gialli e roventi. Il ringhio riprese, e in un istante, con una velocità impensabile per un corpo così massiccio, si rizzò all'indietro e spalanco le fauci dentate. Le linee che separavano le placche del suo corpo si accesero di un brillante blu zaffiro, e il Pokémon Leggendario ruggì, con un boato assordante che smosse lava, aria e roccia. La superficie del pozzo cominciò ad incresparsi e onde di lava ne lambirono insistentemente gli argini, mentre la montagna stessa tremava, sotto gli occhi stupefatti e terrorizzati degli spettatori.
Groudon, il Pokémon Continente che si diceva avesse creato le terre emerse, si era risvegliato.
Max parlò, la voce che echeggiava nel silenzio terrorizzato, tenendo in mano la Sfera: “Ascoltami, Groudon! Io sono colui che ti ha risvegliato dal tuo lungo sonno. Perciò, ti ordino di unirti a me per vendicarti del tuo antico nemico e usare i tuoi poteri per la causa del Tema Magma!!”.
Per tutta risposta, Groudon fissò di scatto lo sguardo su Max e ruggì con ferocia ancora maggiore, lampi di zaffiro tra le sue poderose placche rosse.
Poi, rivolse per un attimo lo sguardo all'isoletta di pietra rovente su cui poggiava le forti zampe, e cominciò ad avanzare ringhiando.
E la terra avanzava con lui.
Nel momento in cui il Pokémon lasciò l'isoletta e avanzò nella lava, grosse pietre piatte e roventi cominciarono ad emergere dal lago incandescente nel punto in Groudon appoggiava la zampa, come mantelli di servitori stesi al passaggio di un nobile. E di nuovo, incredibilmente data la pesantezza del suo corpo, si mosse velocemente, avanzando con passo rapido e sostenuto verso il bordo del lago... verso Max.
Il Capo del Team Magma gridò ancora: “Groudon, ascoltami! Io ti ho portato il potere della Sfera! Tu devi...”
Groudon lanciò un boato furioso, ancora più impressionante dei due precedenti. Max e il ragazzo furono spinti a terra, e la Sfera Blu volò via dalle mani di Max, rotolando a terra. Il ragazzo la vide mentre tentava di mettersi a sedere e fu lesto a fermarla e nasconderla nello zainetto. Rivolse lo sguardo a Groudon mentre si rialzava, e lo stesso fecero Max e il resto del Team Magma.
Il Pokémon Leggendario ruggì ancora, un lampo negli occhi gialli. Alzò con ferocia una mano artigliata, e la calò di scatto nel pozzo di lava.
E intorno a Groudon, il pozzo esplose.
Uno sbuffo incandescente schizzò in aria e nascose il Pokémon seguito da un'esplosione di fumo e cenere calda. Groudon, a malapena visibile, si tuffò verso il basso, tra schizzi di magma e fiamme, e scomparve al di sotto della caldera, nelle viscere del vulcano, lasciandosi dietro schizzi di lava e piccole esplosioni..
Poco dopo, l'intero Monte Camino tremò per pochi secondi... e tra il Team Magma esplose il panico.
Le reclute ritirarono i loro Pokémon, quelli sconfitti e quelli ancora in piedi, e fuggirono, seguite dagli scienziati. I due Magmatenenti corsero loro dietro, nel tentativo di riprendere il controllo della situazione, e sparirono nelle gallerie inseguendo le reclute.
In pochi secondi, rimasero solo il ragazzo, Max e i loro Pokémon. Con l'eccezione di Crobat, che comunque faticava a rimanere in volo, quelli del leader del Team Magma erano esausti.
I sei Pokémon del giovane, feriti, stanchi e ammaccati, erano ancora in piedi.
Max sbatteva le palpebre, incapace di credere ai suoi occhi: “La Sfera Blu... non era la chiave? Oppure è stata la distruzione della Macchina? Cos'è che è andato storto?”
Il ragazzo rispose: “Non potevi sperare di controllare Groudon con quella Sfera. Non ci saresti riuscito nemmeno con...”
Il Capo del Team Magma lo interruppe: “Ora basta, ragazzino. Non sei stato tu a sconfiggermi, ma un errore, o uno scherzo del destino. Non sei più una minaccia per il Team Magma, ormai. Io inseguirò Groudon. Ora che se n'è andato, non ci serve più questo maledetto vulcano. Le nostre strade si dividono qui.” E, richiamando Crobat e i suoi Pokémon esausti, Max si girò semplicemente e uscì da una galleria dalle sue spalle.
Il ragazzo sospirò e tenne lo sguardo fisso su Max, ma non lo inseguì. I suoi Pokémon erano stanchi, e così lui e il leader del Team Magma non era una minaccia immediata. Sapeva che c'era ben altro di cui preoccuparsi. E aveva anche in mente la sua prossima destinazione. Si sistemò sulla fronte il berretto bianco, pieno di cenere e piccole bruciature nella stoffa, e sorrise scuotendo la testa. Blaziken e gli altri Pokémon gli furono accanto. Absol strusciò la testa contro il petto dell'Allenatore, emettendo un ringhio sommesso e affettuoso, come se facesse le fusa. Lui le accarezzò la testa, e fece lo stesso con gli altri Pokémon, poi sussurrò: “Siete state fantastiche. Adesso però, usciamo da qui. Abbiamo dei preparativi da fare prima della prossima tappa.”
Uno a uno, i Pokémon rientrarono nelle loro Pokéball. Dopo un'ultimo sguardo alla sala desolata e distrutta per metà e al pozzo di lava, il ragazzo abbandonò la sala.
Max aveva ragione. Il suo tentativo di fermare il Team Magma era stato un mezzo fiasco. Ma Fabrizx, il ragazzo dagli occhi verdi, non stette troppo a rimuginarci. La determinazione tornò a brillare nel suo sguardo.
La sua missione era appena iniziata!

 

 

 

Continua nel prossimo capitolo!

 

 

 

Angolo autore: Come avete capito sono allergico o quasi alle storie corte, XD!
Tornando a noi... Come avete visto, ci sono una serie di differenze con la trama del videogioco, e più avanti ne incontrerete altre. Sono volute, in quanto funzionali alla storia. Spero che possiate perdonarmi. In ogni caso, un'ulteriore spiegazione sul protagonista: sì, l'aspetto di Fabrizx è esattamente quello di “Brendan”. Tuttavia, nel gioco Brendan è un nome riempitivo di un personaggio “vuoto”, ossia a completa disposizione del giocatore e della sua immaginazione (Sto volutamente ignorando Ruby, visto che non apprezzo granchè il manga, e quadrare anche con quello sarebbe stato complicato). Quello che sto raccontando è ciò che la mia immaginazione ha visto e sentito quando, da bambino, ho giocato la storia fantastica di Pokémon Smeraldo. E Fabrizx, il personaggio che ho interpretato, per me ha assunto un suo carattere, una sua storia e caratteristiche sue.
Questa è la mia Versione Smeraldo. Non è quella ufficiale, ne forse la più fedele o plausibile. Ma è la mia.
Spero possiate apprezzare e vivere con mie le emozioni di quella che, quando la immaginai anni fa, fu in effetti la mia prima fanfiction.
Grazie, continuate a seguire.

 

FABRIZX

P.S.: Prima cosa: l'uso di aggettivi femminili rivolto alla squadra di Fabrizx: nel gioco ho effettivamente quei Pokémon... e sono effettivamente tutti femmine. La cosa non è voluta, XD! Secondo: l'introduzione un po' pacchiana... spero si sia notato, ma è praticamente identica alla sparata del narratore all'inizio di ogni film Pokémon dal 6° in poi. L'effetto è voluto, dato che ho immaginato questa storia come trama per un film Pokémon. Se avessi potuto, avrei inserito anche la scenetta inutile di 15 secondi per l'apparizione figa del titolo in stile "La Forza di Uno", XD!
Pertanto... buona visione, XD! Chissà che un giorno...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un incontro e un ricordo ***


Nel suo lungo viaggio per diventare un Maestro Pokémon, Ash Ketchum, della città di Biancavilla, attraversa la Regione di Hoenn insieme ai suoi amici Brock, Vera e Max, e, ovviamente, al suo fidato compagno Pikachu. Tuttavia, questa volta il nostro eroe non è a caccia di sfide... almeno, non proprio lui. Il quartetto infatti, è diretto alla volta di Porto Alghepoli, dove Vera affronterà un'importante Gara Pokémon. La giovane Coordinatrice è tesa al punto giusto, ma nè lei nè i suoi amici sanno che dovranno presto affrontare tutt'altro genere di emozioni...

 

 

 

  • Un incontro e un ricordo-

 

Il Percorso 121 era abbracciato teneramente dalla luce del sole di mezzogiorno, che sembrava giacere delicatamente sull'erba rigogliosa e sui forti alberi che fremevano gentilmente al passaggio di un vento leggero. La stretta pianura dava su una scogliera a strapiombo dai contorni stranamente dolci e levigati. Al di là di essa, dopo un cortissimo braccio di mare calmo e fresco, stava la mole placida e occulta del Monte Pira, sempre avvolto in una leggera nebbiolina iridescente. Il clima era perfetto e confortevole, e la giornata si preannunciava fantastica.
Così pensava anche Ash Ketchum, il giovane Allenatore in tranquillo cammino lungo il sentiero, mentre si guardava intorno rapito dalla bellezza del paesaggio. Sulla sua spalla, Pikachu sembrava piacevolmente estasiato quanto il suo Allenatore. Dopo qualche secondo, Ash commentò: “Wow! Questo sole caldo al punto giusto è fantastico! Vero, Pikachu?”
Il Pokémon Topo rispose con un “Pika!!” evidentemente affermativo, e Ash sorrise.
Dietro di lui, Vera replicò, riparandosi gli occhi dal sole con la mano: “Uhm... io credo che la cosa migliore sia questo venticello fresco. Se non ci fosse, staremmo morendo di caldo...”
“Nah, credo che se non ci fosse staremmo morendo di noia per le tue lamentele...” sibilò Max, con voce a malapena udibile, un ghigno ironico sul viso. Le lenti dei suoi grandi occhiali da vista scintillarono riflettendo il sole tanto discusso.
“Che cosa hai detto?” fu subito piccata Vera, girandosi verso il fratello minore, che per tutta risposta ghignò di nuovo e le fece una linguaccia. La ragazza avvampò, e assunse un'espressione minacciosa. Nel giro di pochi secondi, ovviamente, era scoppiata una delle loro solite scaramucce.
Brock, fino ad allora piuttosto silenzioso, si voltò verso Ash scuotendo lievemente le testa. Il ragazzo lo guardò, ed entrambi si lasciarono andare ad un vistoso e sonoro sospiro.
Vera e Max interrupero istantaneamente l'alterco per voltarsi verso gli altri due e sbottare: “Beh, che c'è??”. E rimasero lì a guardare Ash e Brock con le braccia incrociate, come sfidandoli ad immischiarsi.
“Io, veramente...” tentò miseramente Ash, ma prima che Vera esplodesse Brock colse la palla al balzo ed assunse una posa teatrale, declamando: “Bene, prima che cominciate a scaldarvi troppo, non credete che sia il momento di scaldare invece il pranzo??”
La proposta fu accolta con vigorose esclamazioni di approvazione.

 

 

Poco dopo, il quartetto era allegramente seduto all'ombra di un albero, apprezzando piano la meravigliosa cucina da campo di Brock. Pikachu e gli altri Pokémon sgranocchiavano cibo per Pokémon in mezzo ai loro allenatori, e alcuni sonnecchiavano, come il Grovyle di Ash.
A quel punto Brock, masticando un tramezzino, commentò: “In effetti, la guida dice che una peculiarità di questa zona è la presenza di un clima praticamente perfetto, a causa della combinazione fra il sole che splende così spesso, e il fresco che arriva dalla zona piovosa di Forestopoli e dal Monte Pira. In più, qui mare, collina e montagna si incontrano, e questo contribuisce a questo clima peculiare... Quindi in pratica avevate ragione tutti e due.”
“Uhm... beh, io continuo a preferire il sole.” replicò Ash, appoggiato all'albero, che aveva evidentemente perso interesse per la questione. “Ehi, Vera!” riprese poi il ragazzo: “Ti senti pronta per la Gara Pokémon di Alghepoli?”.
Ash era piuttosto curioso, riguardo a questo. Dopotutto, aveva scoperto le Gare Pokémon grazie all'interesse di Vera, e il loro viaggio conduceva a Porto Alghepoli proprio per una di queste. Il fatto che la famosa città portuale si trovasse poi sulla via per Verdeazzupoli, e quindi per la sua settima medaglia nella Regione di Hoenn, l'aveva resa presto una destinazione obbligata per il gruppetto.
La ragazza con la bandana rimase pensierosa per un po', poi rispose: “Beh... non ne sono del tutto sicura. Voglio dire, io sono pronta, e i miei Pokémon sono ben preparati. Tuttavia, sarà una Gara piuttosto difficile, e ci saranno di sicuro dei Coordinatori molto forti, quindi sono un po' nervosa.”
“È solo normale, prima di una sfida di questo tipo.” la rassicurò Brock: “Significa semplicemente che conosci le tue capacità, ma sei anche consapevole dei rischi. E in più, il tuo nervosismo è un segno che per te è importante, e che ce la metterai tutta.”
“Già...” si aggiunse Max: “Non c'è bisogno di tutta questa tragedia, te la caverai come sempre.”
Vera spalancò gli occhi azzurri, e si alzò improvvisamente in piedi, dicendo: “Grazie, Brock.”
Poi rivolse uno sguardo fintamente arrabbiato a Max e borbottò: “E anche a te.” Gli altri si voltarono verso la giovane Coordinatrice, che aveva assunto un'espressione risoluta e stringeva il pugno con decisione: “Esatto! So quali sono le mie capacità, e quelle dei miei Pokémon, e intendo mettercela tutta per... Uh?”
La ragazza si interruppe,fissando perplessa il boschetto di fronte a lei, da cui era appena giunto un sonoro fruscio. Sbattè gli occhi un paio di volte, cercando di capire che cosa stesse accadendo. Il frusciò si ripetè, seguito da un suono ritmico e rapido. Ash, Brock e Max si alzarono incuriositi, e Pikachu trotterellò verso l'estremità del boschetto...
Quando la chioma di un albero sembrò scoppiare in un turbinio di foglie lanciate in tutte le direzioni, e la sagoma slanciata di un Blaziken saettò nell'aria stagliandosi contro il sole e lanciando un grido acuto ed echeggiante.
Con uno scatto dei muscoli, il Pokémon Vampe si raggomitolò su sè stesso a mezz'aria, e proseguì il salto con una serie di capriole, fino a toccare con gli artigli affilati dei piedi il tronco sotto cui erano seduti i ragazzi fino a poco prima. Per un secondo, il Pokémon rimase appeso in aria, gli artigli contro il tronco a reggere tutto il peso del corpo. Poi, con una forza incredibile, spinse di colpo, saltando all'indietro con una tale energia da slittare sul terreno come un pattinatore, e dover usare gli artigli per fermarsi più o meno al limite degli alberi da cui era uscito. Una volta arrestatosi, Blaziken, lanciò di nuovo il suo grido acuto, e sembrò accorgersi solo in quel momento della presenza dei quattro ragazzi, che lo fissavano con un misto di meraviglia e imbarazzo, sbattendo le palpebre. Il Pokémon assunse un'aria perplessa, e squadrò il gruppetto, con gli occhi spalancati. Poi, ebbe un apparente scatto d'orgoglio, e scosse furiosamente le lunghe piume gialle della testa, liberandole da un volume notevole di foglie e rametti vari, per poi cercare di darsi un contegno.

Il primo a riprendersi fu Ash, lo sguardo accesso di curiosità e desiderio di sfida: “Woah, un Blaziken! Uh... ehi, Brock, è normale incontrare un Pokémon così raro da queste parti?”
Il ragazzo dai capelli a punta estrasse rapidamente la sua immancabile guida, e inarcando un sopracciglio constatò: “No, in effetti non mi risulta proprio che ci siano Blaziken qui vicino... è curioso”
Ash accolse la notizia con un sorriso e replicò: “Bene. Allora questo è un incontro speciale. Ehi, Blaziken, che ne dici di sfidarci?”
Blaziken rivolse uno sguardo curioso al giovane Allenatore, pronto nella posa che usava per dare ordini ai suoi Pokémon. Percependo le intenzioni di Ash, Pikachu corse davanti al suo Allenatore e si parò a quattro zampe di fronte a Blaziken, l'aria battagliera e le gote rosse che sprizzavano scintille di elettricità. “Pika!” proclamò, come un grido di battaglia.
Blaziken si raddizzò in tutta la sua statura, e fissò lo sguardo orgoglioso su Ash e Pikachu, per poi assumere una postura simile a quella di un lottatore. Le sue iridi azzurre si fissarono sul Pokémon Topo, e le fiamme sui suoi polsi si accesero in un istante, roteando rapidamente con un sibilo bellicoso.
Poi, il Pokémon Vampe fece qualcosa di strano. Distolse per un momento lo sguardo dallo sfidante, e si guardò intorno, fino ad incrociare gli occhi di Vera. E quando la Coordinatrice restituì l'occhiata, perplessa, Blaziken le fece l'occhiolino.
Vera sgranò gli occhi e impallidì all'istante, mentre una luce di comprensione la attraversava.
Per un momento, mosse le labbra senza dire nulla, e Ash incominciò: “Bene, Pikachu, cominciamo con...”
“A-Ash, fermo, quella Blaziken...Io... i-insomma...” lo interruppe Vera, con un'espressione visibilmente preoccupata, che tuttavia aveva anche tracce di qualcos'altro. Ash si girò verso la ragazza, piuttosto perplesso.
E proprio mentre stava per chiedere spiegazioni, si udì una serie di fruscii da dentro il boschetto, e un ragazzo saltò giù con agilità dallo stesso albero da cui era uscito Blaziken, atterrando accovacciato, con una mano appoggiata al suolo.
“Blaziken, non adesso.” disse con calma.
Il nuovo arrivato si alzò in un attimo, e si diresse verso Blaziken, che si raddrizzò di nuovo in piedi, fissandolo. Il ragazzo si rivolse al Pokémon: “Ehi, sei migliorata parecchio in questo tipo di salti, sai? Continui a sorprendermi. Per il meglio, ovviamente.”
Sorrise, ed alzò la mano per accarezzare la chioma di piume di Blaziken, che rispose con una sorta di cinguettio stridulo.
Nessuno degli altri parlava. Ash osservava la scena, piuttosto spaesato, mentre Brock squadrava con curiosità il ragazzo. Ma ad essere più colpiti, seppure in modi diversi, erano gli altri due membri del gruppo.
Un silenzio imbarazzante era sul punto di formarsi, quando finalmente il ragazzo si voltò verso il gruppo, e con un sorrisetto chiuse per un attimo gli occhi e chinò leggermente la testa: “Ciao, Vera! Da quanto tempo non ci vediamo?”
La ragazza tirò un grosso sospiro: “Ecco... anche questa ci voleva!” disse sconsolata.
Lo stupore negli occhi di Ash non fece che aumentare.

 

“Il mio nome è Fabrizx.” disse sorridendo il ragazzo dagli occhi verdi, tendendo una mano ad Ash.
Il giovane Allenatore la strinse, e osservò Fabrizx. Era abbastanza più alto di lui, e portava un morbido berretto di stoffa bianco, con una fascia color smeraldo e il simbolo di una mezza Pokéball... così morbido, in effetti, da prendere la forma dei ciuffi acuti e ribelli della zazzera corvina del ragazzo.
Inoltre, indossava guanti rossi senza dita, con il polso verde contornato da due strisce nere, una giacca rossa e nera con un motivo simile a una Pokéball, uno zaino verde con un solo spallaccio trasversale.
Portava dei pantaloncini grigi e neri, e sotto di essi una sorta di calzamaglia scura e pratiche scarpe da ginnastica.
Ash ricambiò il saluto, anche lui con un sorriso vivace: “Il mio nome è Ash Ketchum, e vengo da Biancavilla. E questo è il mio amico Pikachu!”.
La presentazione fu seguita da un “Pika-chu!!” di approvazione del piccolo Pokémon giallo.
“È il tuo primo Pokémon, vero?” chiese Fabrizx, con un sorriso d'intesa. Ash annuì vigorosamente. Fabrizx rivolse lo sguardo a Blaziken, e poi la indicò con la mano, rivolgendosi ad Ash: “Il vostro legame è evidente. Invece, come avrai capito, lei è la mia prima compagna di viaggio, Blaziken.”
Il Pokémon Vampe lanciò un verso orgoglioso.
“Lei?” fece sorpreso Ash: “Oh... wow, in effetti non ci avevo fatto caso. Sembra un Pokémon molto forte.”
“Lo è.” rispose il ragazzo, poi si rivolse ai compagni di viaggio di Ash: “Tu devi essere Brock, di Plumbeopoli, vero? Piacere di conoscerti.”
“Piacere mio...” rispose il ragazzo castano: “Ma, come mi conosci, di preciso?”
“Beh, so chi sono i Capipalestra di Kanto. In più, mia cugina ha sfidato da un po' le palestre di quella Regione, così anche lei mi ha parlato di te. È un'Allenatrice con un nome strano quasi quanto il mio... Piuttosto, grazie di non aver fatto battute.” ridacchiò Fabrizx.
Brock strinse gli occhi (perfino più del solito, in effetti), come sforzandosi di riflettere, poi assunse un'espressione di comprensione ed esclamò: “Ah, sì, in effetti ricordo un'Allenatrice del genere. Anche se non ricordo bene il nome, con tutti gli sfidanti che ho avuto. Piuttosto, mi sembra che tu e Vera già vi conosciate...”
Il ragazzo sorrise. Vera si girò dall'altra parte, tenendo il broncio.
“In effetti è così... anche se preferisce fingere il contrario. Ah, a proposito, ciao, Max. Scusami per non averti ancora salutato.” rispose Fabrizx. Max sogghignò, e avanzò verso il ragazzo, dandogli il cinque, poi ribattè: “Di nulla, figurati. Prima le presentazioni, no? Come va, piuttosto? È da troppo tempo che non ti vedo, Fabrizx.”
“Ho un po' di cose da raccontarti, in effetti. Però sono contento che tu abbia finalmente trovato qualcuno con cui partire per un viaggio.” replicò lui, poi alzò lo sguardo e sorrise ancora. Vera aveva superato l'esitazione, e si era finalmente avvicinata, porgendogli la mano senza troppa convinzione.
“Ciao, Fabrizx.” disse. Il ragazzo le strinse gentilmente la mano e commentò: “Sai che ancora non ho capito perchè ce l'hai così tanto con me?”
“Uhm... fammi indovinare. Sarà perchè non hai fatto altro che prendermi in giro da quando ti conosco?” fu sferzante lei, lasciando la mano.
Fabrizx sospirò: “È parecchio che non ci vediamo, per pensarci ancora. E ti ricordo che quando ci siamo conosciuti eri tu a fare la prima della classe perchè eri la figlia del Professor Birch.”
Vera rimase visibilmente piccata dall'affermazione e si limitò a borbottare, un po' rossa in faccia.
Prima che la situazione degenerasse in un litigio, Ash intervenne, chiedendo: “Ehi, Fabrizx, perchè tu e Vera vi conoscete?”
Il ragazzo annuì e si sedette sull'erba soffice. Un po' alla volta, gli altri lo imitarono, e lui rispose: “Io sono nato a Johto, a Borgo Foglianova. Poi, un paio di anni fa, quando avevo più o meno 13 anni, mio padre è diventato Capopalestra di Petalipoli, e ci siamo trasferiti tutti ad Albanova.”
“Norman di Petalipoli è tuo padre?” interruppe Ash. Ricordava la sfida con l'abile e determinato Capopalestra di tipo Normale, e in effetti, a pensarci bene, qualcosa nello sguardo dei due era piuttosto simile...
“Esatto.” annuì Fabrizx: “Siccome l'hai già incontrato, deduco che viaggi per vincere le Medaglie. Anche per te l'obbiettivo è diventare Maestro di Pokémon, giusto?”
“Giusto! E io e Pikachu ci riusciremo, puoi scommetterci!” esclamò il ragazzo di Biancavilla con determinazione. Fabrizx sorrise: “Ti auguro buona fortuna, allora. Perchè è esattamente il motivo del mio viaggio.” Ash sgranò gli occhi. Fabrizx aveva detto di avere il suo stesso sogno, e sembrava determinato quanto lui a realizzarlo. Probabilmente, un giorno sarebbe stato un'avversario importante. Dallo sguardo di Fabrizx, Ash comprese che il giovane dagli occhi verdi pensava esattamente la stessa cosa, e la luce della sfida brillò per un attimo nei suoi occhi. “Continua a raccontare...” lo spronò.
Fabrizx accolse l'invito: “Lì ad Albanova, ho cominciato il mio viaggio per diventare Allenatore di Pokémon, insieme a Torchic. Ma poco prima, ho conosciuto la mia vicina di casa, Vera. È vero, ci prendevamo un po' in giro entrambi, ma siamo diventati buoni amici, in fondo. Sono partito dopo aver vinto contro di lei in una lotta che facemmo con i Pokémon di suo padre. Quando riuscii a vincere, il Professore mi affidò Torchic, e iniziai finalmente il mio viaggio. Da allora, mi è capitato di incontrare ancora Vera per un po', mentre viaggiava per Hoenn accompagnando suo padre, e ci siamo anche sfidati qualche volta, prima ancora che Vera avesse dei Pokémon suoi, in effetti.”
“E indovina chi vinceva ogni volta per poi prendersi gioco di me...” commentò Vera con un'espressione corrucciata e un tono sconsolato. Max alzò gli occhi al cielo, e commentò: “Era divertente averti per vicino... abbiamo giocato insieme un sacco di volte.”
“Vero... me lo ricordo perfettamente. Mi divertivo molto anch'io.” confermò Fabrizx.
“A proposito, Fabrizx, come sta andando il tuo viaggio? Io sono qui da non molto tempo, e ho già conquistato sei Medaglie. Tu sei partito prima di me, quindi...” volle sapere Ash.
Fabrizx sorrise, prima di rispondere, ma fu Max a farlo al posto suo: “Ha conquistato tutte le Medaglie di Hoenn, Kanto e Johto.”
Il resto della compagnia sgranò gli occhi: “Wow, non sapevo che fossi arrivato così lontano...” esclamò Vera.
“Mi dispiace, in effetti avremmo dovuto sentirci più spesso. Temo di essermi fatto trasportare dal viaggio.” considerò Fabrizx.
“Però Max lo sapeva...” fece notare lei.
“È perchè ho sempre seguito le Leghe in televisione... al contrario di te, che non ti informi mai.” fu la stoccata del ragazzino.
“E perchè allora tu non ti sei mai degnato di dirmi nulla?” scattò Vera.
“Scusami...” sibilò lui: “... ma perchè prima tieni il broncio perchè Fabrizx ti prende in giro, e poi ti arrabbi se non ti dico niente di lui?” Max ghignò e di nuovo un riflesso lampeggiò nelle larghe lenti dei suoi occhiali. Vera assunse un'espressione scandalizzata, e si girò rifiutandosi di rispondere.
Fabrizx sbatteva gli occhi, allibito dalla piega presa dalla conversazione.
Ancora una volta, fu Ash a salvare la situazione, intervenendo con aria combattiva: “Beh, anche io ho conquistato le Medaglie di Kanto e Johto. In più, ho anche le quattro Medaglie delle Isole Orange. Quindi, per ora, io ho due Medaglie in più, giusto?”
Fabrizx sorrise ancora una volta, e ribattè: “Max ha perso alcune delle ultime notizie, Ash. Prima di tornare qui ad Hoenn, stavo affrontando la Lega Orange, e ho sconfitto le prime due Palestre.”
“Quindi siamo esattamente pari, per ora. 26 Medaglie ciascuno.” constatò Ash, con un sorriso sicuro.
Stavolta toccò a Max intervenire con un ghigno: “In effetti, Ash, io ho seguito in televisione lotte di tutti e due, e c'è una differenza importante. Fabrizx ha vinto tre tornei della Lega Pokémon: Hoenn, Kanto e Johto.”
Ash e Brock sgranarono gli occhi. L'Allenatore di Biancavilla era impallidito leggermente: “Hai... hai davvero vinto tre tornei della Lega Pokémon?”
“Esatto.” annuì senza vanità il ragazzo. “Hai partecipato anche tu, qualche volta?” chiese poi.
“Sì, ma ho vinto una volta sola, forse nel più facile...” ammise desolato Ash.
Il ragazzo scosse la testa con un sorriso: “Non è un problema, sai? Quei tornei a volte sono ai limiti dell'impossibile. Partecipano solo campioni, e venire sconfitti non mette in dubbio il tuo valore di Allenatore. Anzi, il solo fatto che tu ci sia arrivato è degno di rispetto. Complimenti, Ash.”
Ash rimase per un attimo ad osservare Fabrizx, sorpreso, e anche lusingato. Non capitava spesso che Allenatori molto forti avessero un atteggiamento gentile. Ciò non fece che indurire e scaldare ancora di più la risoluzione già presa. Ash annuì con un sorriso sicuro, e chiese con voce decisa: “Allora, Fabrizx... visto che sei così forte, che ne dici di sfidarmi a un incontro di Pokémon? Voglio vedere quanto bisogna essere bravi per sconfiggere la Lega Pokémon!”
Toccò a Brock e Max sgranare gli occhi. Vera, più desolata che mai, si diede una manata in fronte, commentando: “Oh, no... Ash, ti prego, risparmiacelo...”
Gli altri la guardarono perplessi.
Fabrizx, fino a quel punto rimasto in silenzio, si sistemò il curioso berretto, e fissò Ash con un ghigno, luci e ombre del sole a picco che ne disegnavano il volto: “Non aspettavamo altro.”
Blaziken accompagnò la frase con un grido battagliero.
“Tuttavia...” suggerì il ragazzo: “La squadra che ho con me in questo momento è un po' stanca, e comunque non credo sia la migliore per questa battaglia, e magari anche tu potresti voler usare i tuoi Pokémon migliori, no? A poca distanza da qui, c'è la reception della Zona Safari. Hanno un PC e un trasportatore, per farci mandare i Pokémon che ci servono, che ne dici?”
“Andata!” fu la risposta entusiasta di Ash.

 

 

Il vento soffiava dolce nella spianata scelta per la battaglia: una radura erbosa, piuttosto vicina al bordo della scogliera levigata. Guardando a Nord, si intravedeva l'edifico della Zona Safari, e l'inizio delle sue recinzioni. L'operazione per il trasferimento dei Pokémon si era risolta in breve tempo e senza intoppi, dopo una breve videochiamata ai Professori ai cui laboratori erano affidati i Pokémon in questione: il Professor Oak per Ash, e il Professor Birch per Fabrizx. Entrambi i Professori erano stati piuttosto bendisposti, e il Professor Birch in particolare era stato felice di sentire Fabrizx dopo tanto tempo. Tuttavia, a un certo punto, Birch aveva chiesto qualcosa al ragazzo, e Fabrizx aveva assunto un'aria pensosa, chinandosi verso lo schermo per poi rispondere a bassa voce, in tono piuttosto vago. Max aveva osservato abbastanza perplesso, chiedendosi quale potesse essere il problema, ma a quel punto la macchina aveva segnato il trasferimento avvenuto. Fabrizx si era alzato con un sorriso, e aveva rivolto uno sguardo veloce a Max, prima di raccogliere le Pokéball, e uscire arruffandogli i capelli.

 

Sulla spianata, Brock, in veste di arbitro, fissò i due contendenti, agli estremi della zona delimitata come campo. Teneva nella mano destra una bandiera verde e nella sinistra una bandiera rossa. Appoggiata all'ombra di un albero, Blaziken osservava con gli occhi socchiusi e l'aria curiosa. Entrambi i ragazzi avevano una posa combattiva e uno sguardo determinato. Studiandosi l'un l'altro, aspettavano che Brock desse il via all'incontro. Il Capopalestra di Plumbeopoli declamò: “Comincia la sfida tra Fabrizx, della città di Borgo Foglianova e Ash della città di Biancavilla. Ciascun Allenatore utilizzerà sei Pokémon. Ad ogni KO, entrambi gli sfidanti sostituiranno i loro Pokémon. Non saranno possibili altre sostituzioni. La sfida sarà vinta da chi avrà sconfitto più Pokémon dell'avversario al termine del sesto round...”
Brock fece una pausa, e i due sfidanti sorrisero al sentire l'elenco delle regole che avevano concordato. La tensione divenne elettrica, e crebbe fino a diventare palpabile...
“Che l'incontro abbia inizio!!”

 

Fabrizx armeggiò nella tasca dei pantaloncini per qualche secondo, e ne estrasse il PokéNav, a cui erano collegati degli auricolari. Con un sorriso, se lo fece saltare in mano e lo riprese al volo, per poi lanciarlo verso Max e Vera. Il ragazzino con gli occhiali lo afferrò al volo con aria compiaciuta, si mise un auricolare e passò l'altro alla sorella. Fabrizx gli strizzò l'occhio e lui sorrise.
A quel punto gli sguardi di Ash e del ragazzo degli occhi verdi scintillarono, ed entrambi lanciarono una Pokéball nello stesso istante.
“Vai, Grovyle!” gridò Ash, e il Pokémon Legnogeco fu in campo, masticando con aria grintosa il suo amato rametto.
“Tentacruel, è il tuo turno!” urlò Fabrizx. Il Pokémon Medusa uscì dalla Pokéball, si appoggiò ai suoi forti tentacoli, e mandò un verso di sfida all'avversario.
Ash rimase perplesso. La scelta di Fabrizx, ossia di usare un Pokémon d'Acqua sulla terra e contro un tipo Erba, sembrava svantaggiarlo doppiamente.
Tuttavia, lo sguardo intenso e preoccupato di Vera lo mise in allerta.
Di sicuro, non sarebbe stato facile come sembrava.
Entrambi i ragazzi, il volto e la posa trasportati dalla lotta, lanciarono ai Pokémon i loro comandi. Tentacruel e Grovyle scattarono, e sull'erba baciata dal sole e accarezzata dal vento, la battaglia cominciò...
Nello stesso istante Max premette un tasto sul PokéNav, e la musica lo catturò insieme a Vera nello spettacolo a cui assistevano...

 

(NOW PLAYING: “Pokémon Advanced Challenge full Opening”...)

 

Every Trainer has a choice, to listen to that voice inside...

Grovyle si lanciò in avanti, e le foglie sul suo braccio si illuminarono di un verde abbagliante, diventando affilate come spade. Il colpo fu rapido, ma Tentacruel evitò l'attacco Fendifoglia all'ultimo istante e saltò dandosi la spinta con i tentacoli.

I know the battle may be long, winners may have come and gone, i will carry on...

Alcuni tentacoli del Pokémon d'Acqua si illuminarono di verde screziato, mentre il suo salto lo portava vicino ad un albero. Tentacruel li schioccò verso Grovyle come una frusta, e dall'albero una grossa liana scattò verso il Pokémon, trasformando la Forzasegreta del Pokémon Medusa in una mossa molto simile a Schianto. Ma all'ordine di Ash, Grovyle sferrò un formidabile Fendifoglia contro la liana, squarciandola. Poi, con un Attacco Rapido, scattò verso Tentacruel.

YEAH!
This dream will last forever, this dream will never die!
We will rise to meet the challenge every time...

L'attacco di Grovyle raggiunse Tentacruel, spedendolo a terra, vicino al bordo della scogliera. Il Pokémon si rialzò, e al comando di Fabrizx spinse con forza con i tentacoli e saltò... oltre le rocce a strapiombo, tuffandosi nello stretto braccio di mare che portava al Monte Pira. D'impeto, Grovyle lo seguì, saltando con agilità perfetta tra una roccia e l'altra, alla ricerca dell'avversario...

YEAH!
This dream keeps us together, this shows that you and I...
will be the best that the world's ever seen...
'cause we'll always will follow this dream!

Tentacruel eruppe dai flutti, sparato in alto come un proiettile da un attacco Cascata. Tuttavia, Grovyle riuscì ad evitarlo all'ultimo secondo, e saltò via, aggrappandosi alle rocce con le zampe e un braccio, gli occhi gialli inchiodati nelle pupille nere di Tentacruel. I tentacoli del Pokémon Veleno si illuminarono di arancio screziato, e Forzasegreta divenne un'attacco simile a Sassata, mentre gli arti luminosi di Tentacruel afferravano pezzi della parete, scagliandoli a pioggia contro Grovyle.

And now this battle has begun, it's far too late to run and hide...
And though the ones I face are strong, I'll leap into this fight head on... I will carry on!

Determinato e rapidissimo, Grovyle tranciò le rocce con Fendifoglia e scattò verso Tentacruel, con movimenti agili e perfetti, saltando sulle sporgenze della parete, e perfino sui macigni lanciati dall'avversario, avvicinandosi sempre di più, pronto a sferrare l'attacco finale. Sbriciolò l'ultima roccia, e si stagliò nel sole al di sopra di Tentacruel, vicinissimo, le foglie taglienti che splendevano di verde smeraldo...
“Adesso, Bora!!” gridò Fabrizx

WOAH!
This dream will last forever, this dream will never die!
We will rise to meet the challenge every time...

Un'esplosione azzurra e luminosa di aria polare deflagrò dai tentacoli vorticanti del Pokémon Medusa, e Grovyle fu a terra, esausto e coperto di brina, senza la possibilità di tentare una schivata, a causa della distanza ravvicinata. Lo sguardo compiaciuto di Fabrizx rivelò al giovane di Biancavilla che l'avversario progettava di usare Bora in quel modo fin dall'inizio. Ash digrignò i denti, mentre Fabrizx richiamava Tentacruel, e Brock gli assegnava la vittoria. Subito dopo, il secondo round ebbe inizio.
“Sceptile, scelgo te!” gridò Fabrizx.
“Swellow, è il tuo momento!” proclamò Ash.

YEAH!
This dream will never sever, it will carry us up high...

Swellow colpì subito con un implacabile Aeroassalto, spingendo indietro il Pokémon Foresta, e ritentò ancora la stessa mossa. Sceptile rispose con un attacco Fendifoglia, bloccando il flusso del vento intorno all'avversario in carica, ma non contrattaccò. Ash e Swellow ripeterono la mossa ancora, e Sceptile si limitò a schivare con un salto laterale...

Straigth up it to the sky like a beam...

Swellow, leggermente perplesso, corresse la rotta, e colpì Sceptile, spedendolo indietro con violenza. Di nuovo, Sceptile non rispose al colpo, e Swellow si lanciò contro di lui per l'ultimo attacco. Le sue ali si illuminarono per un istante, e poi si lasciarono dietro una scia di vento leggero, mentre preparava l'Attacco d'Ala.

Because we'll never give up on this dream!

Quando ormai aveva quasi raggiunto Sceptile, dalla schiena del Pokémon Erba brillò una luce accecante, e i sei semi gialli sulla sua schiena risplendettero di tutta la potenza della luce solare accumulata fino a quel momento. Ghignando, Sceptile schivò l'Attacco d'Ala con un salto da acrobata, roteò su sè stesso in aria, e sparò dalla bocca un Solarraggio devastante, mandando l'avversario al tappeto in un colpo solo, per poi atterrare con agilità.

Ash digrignò ancora i denti e i due ragazzi cambiarono Pokémon per il terzo round. Dalla Pokéball dell'Allenatore di Kanto uscì Phanpy, con un grido acuto e deciso. Fabrizx mandò in campo Illumise.
Stavolta, la battaglia fu ancora più fulminea. Phanpy cominciò un attacco Rotolamento, schizzando contro il Pokémon Coleottero. L'avversaria si alzò leggermente in volo, e all'ordine di Fabrizx scagliò Tuono con tutta la sua forza. Ash gridò una battuta, compiaciuto per la mossa inefficace scelta dall'avversario, e Fabrizx sorrise di sbieco, mentre l'attacco sbriciolava il terreno di fronte a Phanpy con un esplosione di polvere, interrompendo il Rotolamento, e sollevando il Pokémon illeso per qualche secondo.
Che bastò ad Illumise per volare fin sotto l'avversario, e colpirlo al ventre con Breccia, scagliandolo al suolo. Fabrizx impartì un ordine secco, e Illumise finì Phanpy con Ventargenteo, per poi assumere una posa di vittoria e volare rapida nell'abbraccio del suo Allenatore.

And though the ones I face are strong, I'll leap into this fight head on...

Ash rimase fermo per qualche secondo, sbattendo le palpebre. Non era la prima volta che si trovava in seria difficoltà in una lotta, tuttavia non poteva negare che il suo avversario avesse uno stile che non aveva mai visto. Tuttavia, questo non faceva che rendere più ardente il suo desiderio di vincere.
Dall'altro lato, per quanto in vantaggio, Fabrizx riusciva a percepire il talento dell'avversario. Non si trattava della lotta in corso, dalla quale Ash sembrava essere decisamente meno esperto dal punto di vista strategico, quanto della passione con cui vi si immergeva, e che nonostante le carenze del suo stile gli aveva già fatto vincere svariate Medaglie. Non poteva di sicuro batterlo sottovalutandolo. Ma, pensò con uno dei suoi soliti sorrisi un po' inquietanti, non aveva alcuna intenzione di farlo.

I will carry on!
WOAAAH!!
This dream will last forever, this dream will never die!

Al quarto round, Fabrizx attaccò finalmente per primo, e la sua Gardevoir mandò KO l'Heracross di Ash in pochi secondi, confondendolo con Bullo, e sfruttando l'istante per colpire con Psichico.
La frustrazione bruciò negli occhi di Ash, che afferrò una Pokéball quasi con rabbia. Dagli occhi di Fabrizx, gli rispose una fiammata di smeraldo, fredda e bruciante. Il ragazzo di Hoenn spedì in campo Pelipper, e Ash scagliò la Pokéball che aveva riservato fino a quel momento.
La Ball roteò, sfolgorando e scagliando nell'aria i riflessi netti e abbaglianti del sole, e si spalancò...
rivelando la forma possente e infuocata di Charizard.

We will rise to meet the challenge every time...

Fabrizx sgranò gli occhi, piacevolmente sorpreso, e spedì Pelipper all'attacco con Tornado. Charizard rispose con Ira di Drago, e una fiamma azzurra a forma di testa di drago bloccò il vortice ceruleo con un esplosione. Charizard scattò poi in volo contro il nemico, puntando a sollevarsi in aria. Con una velocità sorprendente, Pelipper usò Volo contro l'avversario, costringendolo ad una schivata che gli fece perdere quota e colpendo con Ondashock. Charizard incassò con tranquillità il colpo, e attaccò con Lanciafiamme. Pelipper intercettò con Idropulsar, e schivò un secondo Lanciafiamme senza problemi. Ash tentò nuovamente di far salire di quota Charizard, realizzando che a causa delle dimensioni del Pokémon, restare bassi favoriva Pelipper. Tuttavia, anche Fabrizx se ne rendeva perfettamente conto...


YEAH!
This dream keeps us together...

Pelipper continuava ad usare Volo contro l'avversario, e Charizard continuava a schivare l'attacco senza problemi. Tuttavia, Fabrizx non ne era impensierito, perchè non aveva alcuna intenzione di usare Volo per attaccare. Le manovre di Charizard erano impedite perfettamente dalla tattica di Pelipper, a differenza di quello che sarebbe successo ad alta quota, dove il Pokémon Fiamma aveva un enorme vantaggio. Ash tentò di liberarsi dallo stallo, e ordinò a Charizard di colpire con Megapugno. Gli sguardi di Fabrizx e Pelipper lampeggiarono: non avevano aspettato altro...

This shows that you and I...

Come Sceptile nella lotta precedente, Pelipper lasciò che l'attacco di Charizard lo colpisse, preparando all'istante la contromossa: mentre il pugno lucente dell'avversario lo colpiva con forza, Pelipper lanciò un urlo stridente e un'onda di notevoli dimensioni si sollevò dalla linea della scogliera, infrangendosi contro le rocce e precipitando sui Pokémon ancora a distanza ravvicinata. L'attacco Surf li lanciò entrambi a terra, rendendo il terreno fangoso e rilucente di piccole pozze.

Will be the best that the world's ever seen...
Cause we'll always will follow this dream!

Pelipper si rialzò in volo, e lanciò un'Ondashock verso l'avversario a terra, con le energie che gli rimanevano. Anche Charizard si riprese all'istante, con un lampo degli occhi azzurri, e scagliò Lanciafiamme verso il Pokémon Alacquatico. L'attacco passò sotto i fulmini azzurri dell'avversario, sfiorandoli e scagliando per tutta la radura scintille di fuoco ed elettricità. I due Pokémon si colpirono nello stesso istante, scatenando due esplosioni gemelle, da cui emersero cadendo a terra, esausti.

La musica si interruppe, e Max si tolse auricolare e occhiali, e li ripulì come per assicurarsi di aver visto bene.
Lo stupore fu generale, mentre Brock decretava la parità del round, e i due Allenatori ritiravano i loro Pokémon esausti. Non si poteva dire chi fosse più sorpreso e per cosa: se Fabrizx per aver perso un membro della squadra o per la forza di Charizard, se Ash per le abilità di Fabrizx e Pelipper o per l'esito completamente diverso di questo round dagli altri.
Fabrizx chinò lievemente la testa, gli occhi chiusi e un sorriso sincero, dicendo: “Charizard è stato fantastico. Non ero per niente convinto che io e Pelipper ce la saremmo cavata. Vi siete allenati davvero bene.”
“Grazie... abbiamo affrontato tantissime lotte, insieme. Charizard è uno dei miei migliori amici.” disse di rimando Ash, con un sorriso.
Poi, entrambi si fecero concentrati, e Fabrizx commentò: “Anche io e Pelipper siamo insieme da parecchio tempo. Tuttavia, credo che per l'ultimo round sia il momento di schierare i Pokémon con cui abbiamo il legame migliore in assoluto... giusto, Ash?”
Stavolta toccò ad Ash sorridere con aria beffarda. Il giovane puntò il braccio sinistro in avanti e gridò in risposta: “Giustissimo! Pikachu, scelgo te!”
Un rapido scatto e il Pokémon Topo saltò sulla spalla di Ash, corse lungo il braccio teso dell'Allenatore, e si lanciò in campo, la figura agile a mezz'aria, trasportata tra il sole e la brezza, con i raggi a lambirlo, lucenti come spade. Atterrò con un'espressione grintosa, e le sue guance sprizzarono fulmini.
Fabrizx schioccò le dita, e la luce sfolgorò nello sguardo verde, mentre Blaziken atterrava nel campo con un salto, in equilibrio sugli artigli di una zampa, con gli occhi chiusi e le braccia allargate per mantenere l'equilibrio.
Poi, gli occhi azzurri del Pokémon Vampe si spalancarono di scatto, e Blaziken ruotò su sè stessa, vibrando due calci a vuoto come una lottatrice professionista, e le fiamme dei suoi polsi divamparono.
A quel punto, con unica e fluida mossa, eseguita all'unisono, Fabrizx e Blaziken assunsero una posa da combattimento, lanciando insieme un grido marziale che echeggiò nella radura. L'energia usata da Blaziken fu tale da far ondeggiare l'erba per circa mezzo metro intorno.
I due Allenatori si studiarono, facendo un respiro profondo, e si fissarono con un'occhiata che prometteva di dare il massimo. Poi, d'un tratto, si raddrizzarono entrambi e nello stesso istante gridarono i comandi ai loro compagni pronti a tuffarsi nella battaglia.

Ancora una volta, Max premette un tasto sul PokèNav, proprio mentre lo spettacolo iniziava...

 

(NOW PLAYING: “Unbeatable”)

 

WOOOAAAAH!
I'm unbeatable!

Walking down this endless higway,
nothing but my friends beside me...

Blaziken e Pikachu scattarono l'una contro l'altro e il Pokémon Topo saltò lanciando Fulmine a piena potenza. Dal corpo avvolto di elettricità di Pikachu, una saetta dorata sfrecciò verso Blaziken, che rispose con Calciardente. Gli artigli del Pokémon Vampe presero fuoco e la fiamma si espanse avvolgendo le zampe di Blaziken fino alla caviglia. Il colpo deviò Fulmine in un'esplosione di fumo, e Pikachu salto ancora, la coda rilucente e pronta per un Codacciaio...

We'll never give in, we'll never rest,
Advanced Battle is the ultimate test!
from the earth and then the sea and sky,
they'll never win but they sure can try!!

Pikachu vibrò il colpo come uno spadaccino, e con uguale eleganza e rapidità, Blaziken intercettò l'attacco con Tuonopugno. Un clangore metallico echeggiò nella piana, spedendo in aria scintille e saette. Gli sguardi dei due Pokémon si incrociarono, e il duello continuò: rimanendo in aria grazie all'energia delle parate di Blaziken che lo respingevano, Pikachu tirava di scherma con il Codacciaio, e Blaziken rispondeva intercettando ogni colpo con la precisione impassibile di una maestra di arti marziali, alternando Calciardente, Tuonopugno,e Stramontante. La perfezione della tecnica di Blaziken e la piccola taglia di Pikachu impedivano che un qualsiasi attacco andasse a segno, protraendo lo spettacolare confronto.

WOOOAAAAH!
I'm unbeatable!
(Pokémon! Advanced Battle!)
WOOOAAAAH!
I'm undefeatable!

 

From the stars and the ancient past,
they come to play, but they never last!


Un'attacco Stramontante lanciato con potenza ancora maggiore impattò contrò Codacciaio e lanciò indietro Pikachu senza danneggiarlo, interrompendo lo stallo. Con un grido acuto e feroce, Blaziken sferrò un calcio devastante al suono, scatenando una serie di onde sismiche che scuotevano il terreno, lanciando in aria sassi e zolle. Ash gridò un ordine, e Pikachu mise tutta l'energia che aveva in un Attacco Rapido formidabile. Una scia di luce bianca emanava dal Pokémon Elettro che si allontanava in corsa da Blaziken, le onde dell'attacco Terremoto che lo seguivano sempre più vicine, ma senza raggiungerlo, finchè non raggiunse uno degli alberi ai confini del campo... e sfruttò la velocità accumulata per correre lungo il tronco e spiccare da esso un salto incredibile che lo portò a passare sopra il Terremoto come se volasse, diretto verso l'avversaria...

 

WOOOAAAAH!
I'm unbeatable!
(Pokémon! Advanced Battle!)
WOOOAAAAH!
I'm undefeatable!

You think you'll win but soon you'll see
you can beat some, but you can't beat me!!

Ancora a mezz'aria, le guance di Pikachu sprizzarono saette, e l'elettricità lo avvolse completamente, acquisendo sempre più potenza. Blaziken fissò lo sguardo sull'avversario sospeso, e le fiamme sui suoi pugni si ingrandirono, bruciando con un sibilo rapido ed intenso, come sempre quando affrontava avversari forti. Con un “Pikaaa-chuuu!!!” gridato a squarciagola, il Pokémon Topo lanciò un fulmine gigantesco contro Blaziken. Ma il Pokémon Vampe non si spostò di un centimetro, mentre l'attacco Tuono stava per abbattersi su di lei.

I'm undefeatable...

There's a feeling deep inside me,
and it's always there to guide me...

In my heart and in my soul,
leading me to the ultimate goal!

 

All'ultimo istante, Blaziken alzò di scatto il braccio, le saette del Tuonopugno che danzavano intorno al polso infuocato. L'attacco intercettò Tuono come un parafulmine, rendendo il pugno di Blaziken sempre più saturo di energia, mentre scariche elettriche venivano sparate in tutte le direzioni...

You can try your best, this might be fun,
you go down to defeat before you've begun!!

Fabrizx fece un cenno a Blaziken, che annuì e agitò il braccio con un violento strattone, interrompendo il contatto fra i due attacchi e provocando un'esplosione di fumo nero. Pikachu atterrò da un lato della nube, guardandosi intorno per scovare l'avversaria. Dal lato opposto, Fabrizx disse qualcosa al Pokémon Vampe, che rispose con uno strillo acuto, e cambiò mossa durante l'esecuzione, passando da Tuonopugno a Stramontante. Il suo pugno si illuminò di una luce azzurra screziata e danzante, intensificata dall'elettricità accumulata in precedenza, e le sue fiamme aumentarono ancora. Blaziken si lanciò attraverso la nube, pronta ad attaccare. Dal lato opposto, Pikachu si preparò a scagliare l'attacco Fulmine.

WOOOAAAAH!
I'm unbeatable!
(Pokémon! Advanced Battle!)
WOOOAAAAH!
I'm undefeatable!

Blaziken agitò il pugno, spazzando dal suo cammino la nube di fumo, e saltò mentre Pikachu lanciava Fulmine a tutta potenza, colpendo verso il basso con Stramontante. Un'altra esplosione scaturì dall'impatto tra le due mosse, spingendo Blaziken indietro verso il basso, e tenendo Pikachu ancorato al suolo...

Every move, each attack you choose,
you think you can win but you always lose!!

E sfruttando quell'istante, Blaziken atterrò e sferrò un altro devastante calcio al terreno, liberando un'energia inarrestabile. Il Terremoto scosse tutto il campo di battaglia, investendo Pikachu con onde d'urto e zolle di terreno. Il Pokémon Topo volò all'indietro, rimbalzando e rotolando sul campo, per fermarsi svenuto ai piedi del suo Allenatore.

 

WOOOAAAAH!
Advanced Battle!
I'm unbeatable!!

 

Max fermò ancora una volta la musica, e sembrò che si fosse fermato anche il vento.
Blaziken respirò affannosamente per qualche secondo, per recuperare la forza usata nelle ultime mosse.
Il Pokémon Vampe fissò Pikachu al suolo, e chiuse gli occhi chinando lievemente la testa per pochi istanti, e per la terza volta l'intensità delle fiamme dei suoi pugni aumentò.
“Pikachu non è più in grado di combattere. Blaziken vince il round. Si aggiudica l'incontro, per 6 a 1, Fabrizx della città di Borgo Foglianova!” Proclamò Brock, alzando la bandierina dal lato di Fabrizx.
Il ragazzo esultò con forza, insieme a Blaziken, a cui battè il cinque.
Ash teneva in braccio Pikachu, che aveva appena riaperto piano gli occhi. Fabrizx si avvicinò a lui con aria cordiale, e gli tese la mano: “Pikachu è stato formidabile. Sei un ottimo Allenatore.”
Ash lo guardò con un'aria dubbiosa, grattandosi la testa con una mano: “Beh, ti ringrazio... però ho perso in tutti i round dell'incontro...”
“In uno abbiamo pareggiato. Ma non parlavo di questo: in tutte le situazioni, tu e tuoi Pokémon avete dato il meglio che potevate, e si vede che i tuoi Pokémon hanno piena fiducia in te. Non sono di sicuro il primo a dirti che è questo l'importante per un Allenatore. Avremo di sicuro altre occasioni di sfidarti. Mi sono divertito molto.”
Ash annuì, e ritrovò in un attimo la sua solita grinta, stringendo finalmente la mano a Fabrizx: “Anche io. Già non vedo l'ora della prossima sfida. Comunque, anche tu e i tuoi Pokémon siete molto affiatati. E Blaziken è fortissima!”
In quel momento, Pikachu si risistemò sulla spalla di Ash, un po' ammaccato ma vitale, e sorrise a Blaziken, rivolgendole un “Pika!” allegro e squillante. Blaziken rispose con un verso acuto e un po' complice.
“Sembra che stiano diventando amici.” commentò Ash, accarezzando il suo fidato compagno sulla testa.
“Lo spero proprio!” rispose divertito il ragazzo dagli occhi verdi.
“Ehi, ragazzi! È stata una delle lotte più belle che abbia mai visto” commentò in quel momento Max.
“Già...” aggiunse Brock, avvicinandosi a loro: “E mi sembra anche interessante che voi due siate così cordiali dopo un'incontro così combattuto.”
“Beh, trattandosi di un “incontro”, ha senso che unisca le persone, no?” scherzò Fabrizx. Ash e Brock risero, pienamente d'accordo.
“Ehi, Vera! Tu che ne pensi? Non hai ancora detto nulla sull'incontro.” fece Ash, rivolto all'amica.
Lei annuì e sorrise, poi commentò: “Beh, in effetti da Fabrizx mi aspettavo un'incontro del genere. Mi ricorda un po' le volte in cui io ho lottato con lui. Ma te la sei cavata comunque molto bene.”
“Piuttosto...” continuò la ragazza, rivolgendosi ora a Fabrizx “Come mai sei di nuovo qui ad Hoenn? Hai detto che stavi affrontando le Palestre della Lega Orange...”
Fabrizx annuì, con uno sguardo serio, e rispose: “E ti ha insospettito il fatto che io abbia interrotto una tappa importante del mio viaggio per tornare qui? Si vede che mi conosci bene. Purtroppo non è solo per una rimpatriata che sono di nuovo ad Hoenn.”
“E allora cos'è successo?” chiese lei, incuriosita.
“È una storia un po' lunga... Voi non dovreste andare da qualche parte?” ribattè Fabrizx.
“Ci stiamo dirigendo verso Porto Alghepoli. Ho intenzione di partecipare alla prossima Gara Pokémon... e ovviamente di vincerla.” fu decisa Vera.
Fabrizx sorrise: “Ottimo. Per ora anch'io sto andando lì. Vi dispiacerebbe se mi unissi a voi per un po'? Vi racconterò il resto strada facendo.”
“Wow, sì, sarebbe fantastico!” fu subito entusiasta Max. “Certo, perchè no?” fece eco Ash, e anche Brock annuì con aria di approvazione. Vera riflettè un po', poi finalmente annuì: “Ok, perfetto! E allora tutti a Porto Alghepoli. Ci racconterai quando ci fermeremo per la cena!” e partì di corsa sorridendo.
Un po' sorpresi gli altri la seguirono a passo spedito.
Il sole cominciò la sua discesa pomeridiana, e dopo un po' la ragazza vestita di rosso si stancò e si fece raggiungere, fermandosi con un leggero fiatone.
Passandole accanto mentre il gruppetto la superava, Fabrizx esclamò: “A proposito, Vera...
mi sono iscritto anch'io alla Gara di Porto Alghepoli.”
Vera rimase un'istante immobile con gli occhi sgranati, per poi afflosciarsi con aria desolata. Più avanti, Fabrizx ridacchiò, mentre un energico “Uffaaaa!!!” risuonava lungo il sentiero.
Poi Vera si accorse di star rimanendo indietro.
“Ehi, aspettatemi!!” gridò, mentre rincorreva gli amici nella brezza rinfrescante...

 

 

 

 

Al prossimo capitolo!

 

Angolo autore: qui finalmente cominciano le incongruenze “rilevanti” di cui parlavo nel capitolo scorso. Tuttavia, noterete che si tratta di aggiustamenti e forzature necessarie per il lavoro abbastanza complicato di adattare insieme l'anime e il videogame. Spero che per il resto, dove conta, la storia e l'atmosfera risultino fedeli e piacevoli.

Per quanto riguarda la lotta: beh, la lotta con “video musicale”, come l'introduzione panoramica, è un classico dei film Pokémon, e stavolta ho voluto strafare al punto da inserire addirittura due canzoni (e già metterne una nel testo per me è tosta.).
Consiglio vivamente di ascoltarle in quei punti, perchè se vi fomentate la metà di quanto mi sono fomentato io ad immaginare le scene, allora qualcosa ho concluso.
Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma sono stanco, e non voglio stancare voi.
Grazie della lettura, ci si vede al prossimo capitolo... della mia Versione Smeraldo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La fiamma dell'amicizia, parte 1 ***


  • La fiamma dell'amicizia, parte 1-

 

Adagiata serenamente su un promontorio a metà tra spiaggia e scogliera, la città di Porto Alghepoli pareva quieta nel tardo pomeriggio estivo. Le strade erano sonnacchiosamente deserte, e il sole scendeva pigramente, sbuffando qualche raggio ormai non più così caldo.
E tuttavia, in un certo punto della città, la tensione stava per giungere al massimo.
Verso Sud, a poca distanza da uno dei bordi più impervi della scogliera, in una piazza aperta tra le casette dalle tegole ondulate e turchesi, stava un grosso edificio cubico e scarlatto, estremamente semplice nel design, ma visibilmente moderno, ed elegantemente decorato: l'Arena delle Virtù di Porto Alghepoli.
Nel resto del mondo, l'edificio era famoso per ospitare le prestigiosissime Gare Pokémon di Livello Master, competizioni ancora più dure delle normali Gare, e in cui i Coordinatori si sfidavano con tutto il loro talento, in modi straordinari ed innovativi.
Ed era proprio una di queste Gare che stava per tenersi quel giorno.
Una folla di spettatori, alcuni con dei Pokémon al seguito, si era radunata con un brusio crescente, spintonandosi in un caos eccitato per ottenere una visuale migliore dalle gradinate. Ogni singola persona in quell'edificio che era al contempo palcoscenico e stadio era pienamente cosciente dell'importanza dell'evento che stava per cominciare, e la stragrande maggioranza era assolutamente esaltata...
Qualcuno, invece, era così nervoso da apparire sull'orlo di una crisi di panico.
Nella sezione dedicata ai Coordinatori e ai loro ospiti, Vera si tormentava le mani, il viso dello stesso colore carminio dei suoi vestiti, spostando nervosamente il peso da un piede all'altro. Con un aria tra lo scocciato e l'ironico, Max le stava accanto sull'attenti e le faceva aria con un ventaglio estratto da chissà dove.
“Vera, se non ti dai una calmata fai sudare anche me...” mugugnò acido dopo un po'.
La sorella gli scoccò un'occhiataccia fermandosi per un secondo, e sbottò: “Sai, signorino, saresti nervoso anche tu se ti trovassi a partecipare a una Gara dieci volte più difficile di tutte quelle che hai affrontato finora... soprattutto con l'esperienza che ho io...”
“Che sarebbe?” volle sapere Ash, incuriosito.
“Troppo poca...” sospirò Vera afflosciandosi su se stessa. Max sogghignò: “Ehi, sorella, ricordami un po' come ti ci sei trovata in questa Gara...”
A quel punto, si aggiustò gli occhiali, e scrutò beffardamente la ragazza, concludendo con aria saccente: “Ah, è vero! Ti ci sei iscritta tu, quindi sarebbe meglio se smettessi di fare tante storie...”
Vera avvampò all'istante, e fulminò il fratello con gli occhi. Prima ancora che l'inevitabile battibecco divampasse, Ash e Brock si lasciarono andare ad un lungo, sonoro, sconsolato sospiro.
Mentre i due fratelli si voltavano all'unisono, pronti a far fronte comune contro chiunque si fosse intromesso nella scaramuccia per poi tornare a beccarsi, una porta scorrevole si aprì nella sala d'attesa, e sulla soglia apparvero Fabrizx e Blaziken. Il ragazzo aveva cambiato abbigliamento, e indossava una giacca rossa e nera quasi identica alla prima ma a maniche lunghe, guanti a mezze dita gialli col dorso azzurro, pantaloni lunghi e neri col bordo giallo dorato, scarponcini rossi e neri. Anche il morbido berretto bianco era praticamente identico a prima, tuttavia stavolta la fascia di stoffa era nera, con una mezza Pokéball rossa ruotata in diagonale. In questo caso, a risaltare erano il rosso, il nero e l'oro.
Blaziken aveva un'aria imbronciata e le penne arruffate, e Fabrizx era entrato parlandole a bassa voce, e accarezzandola piano. Il ragazzo dagli occhi verdi sorrise e si rivolse a Vera: “Sei pronta per la Gara? Stiamo per cominciare, così avevo pensato di venire ad augurarti buona fortuna.”
La ragazza lo guardò con un aria perplessa: “Beh... ehm, grazie, ma forse finiremo ad affrontarci, no?”
Fabrizx annuì, un po' più serio: “È proprio per questo che devi dare il meglio, no? Stavolta ti sto sfidando sul tuo terreno, tra l'altro. Non sono troppo ferrato con le Gare Pokémon, in realtà. Credo proprio che sarà una bella sfida.”
Brock si inserì: “In effetti è curioso che questa Gara non richieda un numero specifico di Fiocchi per partecipare. Hanno permesso di iscriversi a chiunque facesse in tempo, in pratica. Così, non c'è modo di sapere quale livello di esperienza avranno i tuoi avversari...”
“Già... e tutto sommato è proprio questo che mi preoccupa. Potrei sopravvalutare un avversario che ha già partecipato a delle Gare, oppure sottovalutare qualcuno che sembra alle prime armi...” commentò pensosa Vera, rivolgendo uno sguardo di sottecchi a Fabrizx, e proseguì: “Per forza che sono così nervosa, accidenti!!”
Si lasciò andare a un sospiro. Brock e Ash si scambiarono un'occhiata eloquente, e il Capopalestra di Plumbeopoli annì, posando una mano sulla spalla della ragazza e rivolgendole qualche parola di incoraggiamento. Ash invece si rivolse a Fabrizx, domandando: “Come mai Blaziken ha quella faccia?”
Lo sguardo beffardo di Fabrizx gli fece pensare di aver fatto la domanda sbagliata, e il ragazzo di Biancavilla abbozzò un gesto di scusa, quando l'altro lo fermò rispondendo: “È un po' irritata, in realtà. Ha le piume un po' rovinate e in disordine. Le ho detto che per ora non posso farci niente, ma rimedieremo al più presto.”
Brock si voltò un attimo verso di loro e commentò: “Ehi, forse tra i miei prodotti da Allevatore di Pokémon ho qualcosa che potresti usare...”
Una sottile scintilla lampeggiò negli occhi di smeraldo di Fabrizx, accompagnata da un sorrisetto di un istante: “Tranquillo, so perfettamente che cosa fare in proposito.”
Vera lo fissò per qualche secondo con profonda curiosità, ma quando lui ricambiò lo sguardo lasciò perdere e tornò ad osservare lo schermo appeso alla parete. Il signor Contesta, da sempre fra i giudici di gara, stava prendendo posto accanto al signor Sukizo e all'infermiera Joy, e tra pochi minuti l'altrettanto onnipresente annunciatrice Vivian Meridian avrebbe aperto i giochi. La sua tensione divenne palpabile, e rivolse un altra volta lo sguardo all'amico. Fabrizx era in piedi con le braccia lungo i fianchi, lo sguardo impassibile e concentrato sullo schermo. A qualcun altro sarebbe potuto apparire stranamente calmo. A Vera, che lo conosceva più di quanto ammettesse, era invece evidente come fosse più nervoso del solito, e non solo dai pugni stretti che ogni tanto si contraevano lievemente. Da quando, due anni prima, era diventato il suo nuovo vicino di casa e il suo migliore amico, prima che partissero per viaggi diversi, aveva imparato a riconoscere il modo in cui nei momenti di tensione Fabrizx sembrava cancellare le emozioni dal suo viso, diventando apparentemente di ghiaccio. Sapeva perfettamente che era semplicemente un modo per calmarsi e mantenere il controllo... fino al momento in cui avrebbe lasciato andare quello che nascondeva nel verde, rivelando la sua mossa migliore.
La calma di Fabrizx non era mai serena, in quei casi. Era piuttosto il respiro profondo... prima del balzo. Il ragazzo interruppe il filo dei suoi pensieri, commentando: “Hai già visto chi sono gli altri concorrenti? Conosci qualcuno di particolarmente bravo, tra loro?”
Vera si sistemò la bandana: “In realtà, siamo arrivati entrambi appena in tempo per iscriverci, e siccome sono piuttosto tesa, mi sono dedicata soltanto a cercare di pensare ad una strategia. Hai letto le regole, no? È una Gara diversa dalle solite.”
Brock annuì, considerando: “In effetti, il regolamento diceva due cose piuttosto interessanti. Per prima cosa, sarà possibile usare Pokémon diversi tra un round e l'altro, e inoltre che nelle fasi successive al Saggio di recitazione, il criterio della valutazione dei punteggi sarà diverso dal solito...”
“Già, e senza sapere che cosa significa, si fa dura...” riflettè Ash. Poi, assunse un'aria decisa, e si rivolse all'amica: “Sono sicuro che tu sia all'altezza, Vera!”
Lei annuì confortata, cercando di mostrarsi convinta, e si rivolse a Fabrizx: “Tu, invece, sei riuscito a vedere qualcuno degli altri?”
Il ragazzo dagli occhi verdi annuì: “Un'occhiata sono riuscito a darla. Ne ho notati tre in particolare, che credo potrebbero darci dei problemi: un belloccio biondo dall'aria spocchiosa...”
Vera annuì: “Credo tu stia parlando di Robert... sì, è bravo, in effetti.”
Fabrizx continuò: “... un tipo poco raccomandabile vestito da Cacturne...”
Vera abbassò lo sguardo, pensosa: “Ho sentito nominare un certo Harley che va in giro così. Pare sia abile e decisamente sgradevole... che giornataccia...”
Con un'espressione attenta e divertita, Fabrizx sorrise con ironia e concluse: “... il terzo era un nanerottolo coi capelli verdi e la puzza sotto il naso, che gira con un Roselia e l'aria compiaciuta. Non vedo l'ora di trovarmelo davanti, sai?”
A queste parole, gli occhi di Vera si erano per un momento sgranati oltre quanto si sarebbe creduto possibile. Rimasta a bocca aperta, la ragazza trovò con un certo sforzo la forza di esclamare: “Anche Drew è qui?? Wow... non so se riuscirò ad arrivare intera alla fine della giornata. Però anch'io non vedo l'ora di affrontarlo. Sai, si può dire che sia il mio rivale come Coordinatore.”
Fabrizx sogghignò ancora più marcatamente: “Sono stato scalzato, eh? Interessante... significa che se mi capita come avversario, mi occuperò di lui anche per te.”
Vera rimase perplessa, mentre una parte di lei cercava di immaginarsi come potesse essere uno scontro tra quei due. A quel punto, la voce squillante di Vivian Meridian pregò i Coordinatori di fare il loro ingresso nell'Arena, e la ragazza tirò un'ultimo, profondo respiro.
Rivolta a Fabrizx, come se le fosse appena venuto un pensiero, augurò: “Buona fortuna anche a te!”
Il ragazzo dagli occhi verdi sorrise.

 

“Signore e signori!! Ha ora inizio la prestigiosa Gara Pokémon di Livello Master della città di Porto Alghepoli! Il pubblico è giustamente in delirio, al pensiero delle meravigliose esibizioni di bellezza che ammireremo tra pochi istanti!” declamò Vivian, per poi chiudere gli occhi e sistemarsi con un gesto sbarazzino la vaporosa chioma di capelli castani. Con un'espressione esaltata, passò alla presentazione dei concorrenti del primo turno. I sedici Coordinatori erano allineati al centro del terreno dell'Arena, ognuno con un'espressione diversa, tutti ugualmente concentrati nel tentativo di ignorare il pubblico e focalizzarsi sulla Gara. Ash, Brock e Max erano riusciti a conquistarsi un posto tra le gradinate più basse, non troppo vicino, ma abbastanza per poter osservare il vivo dell'azione.
La presentazione dei vari concorrenti suscitò reazioni piuttosto simili, per quanto la quantità e l'intensità dgli applausi variassero leggermente tra l'uno e l'altro. Una ragazza dai lunghi capelli scuri e l'abbigliamento bizzarro ma elegante, che Vera non aveva mai visto, fu applaudita con l'accompagnamento di un brusio incuriosito e perplesso. Fabrizx notò incuriosito che la presentazione di una Coordinatrice dal vestito sgargiante e improbabile chiamata Jessebella suscitò qualche risata. Ad Ash, Max e Brock la Coordinatrice in questione in questione appariva per qualche motivo doppiamente familiare. Forse avrebbero riflettuto sul perchè, se avessero potuto vedere il giovane dalla chioma lilla che la osservava accompagnato da uno strano Meowth, dall'altro lato degli spalti.
Quanto venne presentato Robert l'applauso fu diffuso e ammirato. Per Harley accade lo stesso, per quanto fosse inframmezzato da risate e esclamazionii di stupore causate dal suo strano costume.
Gli applausi per Vera furono calorosi, ma un po' meno diffusi, forse perchè cominciava da meno tempo a farsi un nome come Coordinatrice.
Quando Vivian presentò Drew, gli applausi furono istantanei, e la maggior parte del pubblico femminile al di sotto di una certa età proruppe in gridolini isterici, mentre Ash e Max assumevano un'espressione seccata, e Brock sembrava il ritratto dell'invidiosa desolazione.
Al nome di Fabrizx, la reazione fu diversa. Per alcuni secondi, le gradinate stracolme furono attraversate da un ronzio concitato. Quelli che avevano seguito soltanto le Gare Pokémon non avevano idea di chi fosse il ragazzo, mentre i fan della Lega Pokémon non si sarebbero mai aspettati di vederlo lì. Tuttavia, nel mormorio incredulo, alcuni cominciarono a battere le mani, e allora l'applauso esplose, carico di eccitazione e di aspettative.
Fabrizx chiuse gli occhi e rimase immobile assorbendo la tensione, controllandola più che poteva. Alla sua cintura, il PokéNav vibrò di colpo, mentre Vivian invitava i Coordinatori a sgombrare il campo, per lasciare il posto alla prima esibizione del Saggio di Recitazione. Invece di tornare nella sala d'attesa, alcuni dei Coordinatori salirono sulle gradinate e andarono a prendere posto tra il pubblico. Fabrizx fu tra questi. La visione costante di tutta l'Arena, e la possibilità di ascoltare i commenti del pubblico, erano risorse impagabili per il suo turno. In qualche secondo, individuò il punto in cui erano seduti Ash e gli altri, e si diresse verso di loro, cercando di rimanere concentrato. Aveva partecipato soltanto ad altre due Gare meno importanti, per divertimento, e la cosa lo innervosiva. Aprì il PokéNav per controllare chi avesse tentato di contattarlo. Trovò un messagio che diceva soltanto “Buona fortuna!”.
Rimase per un attimo a contemplare con un sorriso il nome del mittente, quando il dispositivo vibrò ancora e un secondo messaggio si aggiunse al primo: “Domani sarò lì.”
Il ragazzo sgranò gli occhi verdi, e dopo un'istante richiuse il PokéNav, con un sorriso finalmente sereno, e andò a sedersi accanto agli altri, mentre la tensione veniva spazzata via dal suo volto. Salutò i ragazzi con un cenno d'intesa e rivolse lo sguardo al campo di battaglia. La Gara di livello Master era cominciata.

 

“Abbiamo osservato delle esibizioni ammirevoli fino ad ora, e vorremo quasi riposare gli occhi dopo tanta bellezza, ma adesso è il momento di lasciare il palco ad una giovane Coordinatrice che si è già fatta amare dal pubblico come una vecchia amica... signore e signori, per il Saggio di Recitazione, Vera dalla città di Albanova!!” annunciò Vivian con voce squillante, quando finalmente arrivò il turno di Vera.
Arrossendo impercettibilmente per la presentazione così lusinghiera, la ragazza con la bandana si fece avanti con un inchino aggraziato di fronte al pubblico. Poi, scattò praticamente sull'attenti ed estrasse una Pokéball dalla cintura, fermandosi un secondo ad osservarla.
Amico mio... pronto per il debutto?” pensò fra sè.
Poi, esibendosi in una piroetta degna di una ballerina esclamò: “È il tuo momento... Combusken!!”, e balzando leggermente all'indietro lanciò la Pokéball, che tracciò un arco nell'aria e liberò il Pokémon Rampollo. Combusken sgranò gli occhi davanti alla grande folla radunata tutt'intorno, ma mantenne un espressione decisa, mentre osservava la sua Allenatrice. Era pronto a dare il meglio di sè.
Vera non perse tempo, e ordinò: “Combusken, scaldiamo l'atmosfera con Turbofuoco!”
Il Pokémon annuì con uno stridio, e guardando verso il soffitto lanciò un grido e sputò un getto di fiamme abbastanza sottile ma vigoroso, che eruppe a spirale dal suo becco e continuando a girare salì verso il soffitto con un giro sempre più ampio, sfolgorando vivacemente. Combusken mantenne attivo l'attacco per diversi secondi, e pur salendo più lentamente il nastro di fuoco continuava a turbinare incandescente.
“Wow...” commentò Ash, lo sguardo scintillante nel riflesso del Turbofuoco: “Quel Turbofuoco è ancora più potente del solito. Sono sicuro che ce la sta mettendo tutta!” Poi, alzando la voce, incitò: “Mi raccomando, Vera, continua così!!”
Brock, però, era pensoso: “Uhm... è sicuramente ben eseguita. Tuttavia, è una mossa piuttosto semplice per un esibizione, soprattutto dopo che i primi concorrenti hanno usato mosse combinate o esibizioni elaborate. Da sola non è sufficiente a farle superare le esibizioni degli altri, temo.”
Max aveva un'espressione simile: “Tu che ne pensi, Fabrizx?”
Il ragazzo si concentrò ancora di più sul Turbofuoco, prima di rispondere, e quando lo fece, i suoi occhi brillavano di rosso e verde: “Brock ha ragione. Ma credo di aver capito che cos'ha in mente Vera, iniziando con l'esibire un semplice Turbofuoco in quel modo. Voglio proprio vedere se ho ragione...”
Ash fece una faccia perplessa, chiedendosi cosa potesse significare, e tornò a concentrarsi sull'esibizione di Vera.
Il Turbofuoco era salito fino ad un'altezza considerevole, quando la ragazza tornò a rivolgersi a Combusken. Il pubblico cominciava a mormorare perplesso davanti a quell'esibizione prolungata, e i giudici avevano uno sguardo impenetrabile (sempre che le strette fessure nel volto del signor Sukizo fossero definibili “sguardo”). Vera alzò il più possibile la voce, e gridò: “Combusken, hai dimostrato la tua forza! Ora facci vedere la tua abilità, e salta attraverso il Turbofuoco!”
“Cosa?” si stupì Ash. Fabrizx sogghignò compiaciuto e fissò beffardamente Max e Brock. Sì, aveva ragione.
Il Pokémon Rampollo aumentò d'un tratto l'intensità del vortice e lo scagliò più in alto, cessando di emettere fiamme dal becco. In una frazione di secondo, si rannicchiò e spiccò un balzo attraverso la spirale di fiamme che ora saliva libera, schizzando in aria come una saetta. Il pubblico trattenne il fiato, e un lampo brillò negli occhi dei giudici.
“Questa sì che è un'esibizione di forza fisica!” approvò il signor Contesta.
“Il legame tra il Pokémon e la Coordinatrice sembra decisamente forte!” aggiunse l'infermiera Joy.
“Notevole!!” fu l'unico commento del signor Sukizo.
Combusken raggiunse la sommità della spirale, e in un attimo fu più in alto delle fiamme, che cominciavano a ruotare più lentamente, perdendo potenza. A quel punto, Vera gridò di nuovo al suo compagno: “Combusken, mostra il tuo Stramontante!”
Gli artigli della mano destra di Combusken sfolgorarono di una fiammeggiante luce azzurra, mentre il Pokémon iniziava a perdere quota e il Turbofuoco morente si stringeva intorno a lui.
Per un istante brevissimo ed eterno, sotto lo sguardo perplesso dei giudici, Vera chiuse gli occhi e trattenne il fiato.
Li riaprì di scatto, e lanciò il suo comando: “Ora, Combusken! Diamo il meglio di noi... afferra il Turbofuoco con Stramontante!!!
“CHE... COSA??” impallidirono all'unisono Ash, Brock e Max. Fabrizx spalancò gli occhi, poi tornò a sogghignare. Aveva decisamente ragione...
Ruotando su se stesso alla velocità del lampo, il braccio sfolgorante di Combusken attraversò il nastro incandescente. Le fiamme si avvolsero intorno ai suoi artigli, in uno scintillio rosso e azzurro, e fu come se Combusken tenesse in mano il nastro di una ginnasta, poichè mentre cadeva roteando la scia di fuoco si avvolgeva intorno a lui, per poi srotolarsi come la coda di una cometa rovente. Poco prima di toccare terra, Combusken fece una capriola e ammortizzò l'impatto. A un gesto di Vera, tese di colpo il braccio destro di lato, e la frusta fiammeggiante schioccò crepitando. A quel punto, Combusken cominciò a far roteare il braccio sopra la testa, tracciando un otto infuocato, e il pubblico esplose in delirio.
“L'esibizione di Vera è completamente strabiliante!! Non ci sono parole per descrivere questo spettacolo, tranne forse quelle dei nostri giudici!!” gridò Vivian, con gli occhi che brillavano di meraviglia, dando la parola ai giudici con un elegante movimento del braccio.
“Devo ammettere di non aver mai visto nulla del genere: un'abilità sconcertante!!” quasi tuonò il signor Contesta.
“Lo stile di Vera e Combusken in questa esibizione dovrebbe ispirare ogni Coordinatore.” annuì soddisfatta l'infermiera Joy.
“D-davvero... notevole!” riuscì a dire il signor Sukizo.
Combusken proseguiva nella sua performance, quando Vera esclamò: “Combusken, sei stato perfetto. E adesso, una conclusione esplosiva!”
Lo sguardo di colpo acceso di grinta, Combusken annuì e spiccò un balzo, portandosi dietro la scia di fuoco agganciata allo sfolgorio azzurro dello Stramontante. Dopo un paio di capriole a mezz'aria, il nastro di fiamma divenne un cerchio ardente intorno al Pokémon, che infine vibrò un ultima frustata verso il terreno. Quello che rimaneva del Turbofuoco sfolgorò a terra, esplodendo in un tripudio di fumo e scintille. Quanto Combusken toccò terra, un secondo di intenso silenzio precedette il boato del nuovo applauso.
Vera e Combusken salutarono sorridenti la folla. La ragazza tirò un profondo sospiro di sollievo. Finalmente, entrando nel vivo della Gara, vedeva tutto più chiaramente. Non le sembrava più di avere il sangue al cervello per la tensione, il cervello era lucido e il cuore sereno, seppur trepidante per quel primo successo. Ma sapeva di essere solo all'inizio.
Sugli spalti, mentre i giudici facevano le ultime dichiarazioni, Ash e gli altri avevano ancora gli occhi spalancati. Fabrizx fu forse l'ultimo del pubblico a cessare l'applauso, mentre il sorriso beffardo persisteva sul suo viso. Poi assunse un'espressione più pensosa, e Ash si rivolse a lui: “Wow... Vera è stata grandiosa? Che ne pensi, Fabrizx? È un'esibizione difficile da superare...”
“Già...” aggiunse Brock: “il modo in cui è riuscita a combinare le due mosse era assolutamente imprevedibile...”
“È proprio per quello che me l'aspettavo.” commentò a bruciapelo Fabrizx.
“Come, scusa?” fu perplesso Max.
Ash spalancò gli occhi: “Ti aspettavi una mossa imprevedile?” 
Fabrizx annuì e rispose: “Non mi aspettavo quella precisa mossa, ovvio. Ma considerate questo: Vera ha cominciato mostrando a lungo una mossa molto semplice. Da un lato, è stata un'esibizione di forza e resistenza, e ha catturato l'attenzione del pubblico. Ma il fatto che durasse troppo a lungo e la sua estrema semplicità hanno creato tensione e disappunto fra il pubblico... quindi aspettativa. Un Coordinatore che si limitasse ad un'esibizione del genere sarebbe davvero di basso livello. Vera lo sapeva benissimo, e ha puntato su questo. Alzando la tensione e correndo il rischio di deludere il pubblico, ha aumentato la spettacolarità della mossa successiva... e il fatto che abbia mostrato una mossa in particolare per imprimerla nel pubblico e poi stravolgerne l'uso ha moltiplicato l'effetto sorpresa. Per cui sì, mi aspettavo qualcosa del genere... da una Coordinatrice con il suo talento.”
A queste parole, gli altri tre ragazzi rivolsero uno sguardo attento al giovane dagli occhi verdi.
Per qualche motivo, forse, non si erano aspettati che rivolgesse un simile complimento a Vera. Ash in particolare, dedicò qualche istante a riflettere su che tipo di rapporto ci potesse essere tra quei due. Max, invece, si lasciò andare a un sorrisetto misto a un sospiro.
Notando le espressioni degli altri, Fabrizx si alzò d'un tratto e annunciò: “Scusatemi, dovrei prepararmi per il mio turno, e vorrei dare gli ultimi ritocchi alla mia strategia.” Gli altri annuirono con cenni d'intesa. Il ragazzo sorrise, e si diresse ai camerini dei Coordinatori.

 

Le esibizioni successive furono degne di nota, pur non riuscendo a competere nella memoria del pubblico con il numero di Vera. Harley e il suo Cacturne esibirono un controllo elegante ed originale dell'attacco Missilspillo. Jessebella si esibì con un Cacnea con cui non sembrava avere un'ottima intesa (dall'altro lato degli spalti, il ragazzo con la chioma lilla era visibilmente nervoso), ma il loro numero risultò essere una versione più imprecisa del precedente... effetto dovuto probabilmente al nervosismo e alla disposizione dei turni.
La ragazza dai lunghi capelli scuri, chiamata Jaycee, presentò con il suo Ninjask un numero di abilità in cui il Pokémon utilizzava Tagliofuria ad una velocità incredibile, affettando con eleganza oggetti lanciati in aria dalla Coordinatrice.
L'esibizione di Robert conquistò il pubblico: la combinazione di Salvaguardia e Tornado utilizzata da Milotic diede forma ad una sorta di aurora boreale che roteava intorno al Pokémon, guadagnandosi il plauso dei giudici, e qualche complimento addirittura melenso da parte di un'estasiata Vivian Meridian.
Subito dopo venne Drew, il cui Masquerain utilizzò Geloraggio di seguito a Bolla, disperdendo poi con Ventargenteo le sfere di cristallo così create, che si infransero fra gli applausi degli spettatori (e soprattutto delle spettatrici). A quel punto, Vera si riunì con un sorriso ai nostri.
“Come sono andata, ragazzi?” chiese con un certo nervosismo.
“Stai tranquilla, Vera. Probabilmente è stata la miglior esibizione di questo Saggio di Recitazione.” commentò sicuro Brock. Vera sorrise lusingata.
“Bel colpo, Vera. Continua così per il prossimo turno e non avrai problemi!” sorrise Max.
“Ash?” chiese la ragazza.
Il ragazzo di Biancavilla la fissò soddisfatto: “Sei stata grande! Il tuo numero ha conquistato tutti, Vera!!”
La ragazza si sedette, con un sorriso non poco compiaciuto e domandò curiosa: “Non ditemi che non vi ho sorpreso nemmeno un po'!”. Max commentò di nuovo con un ghigno: “Fabrizx ci ha spiegato la tua strategia, sorella. Non posso stupirmi due volte per la stessa cosa, no?”
Lei spalancò gli occhi: “Ah... quindi l'aveva capito, eh? Dovevo aspettarmelo, in effetti.Chissà se un giorno riuscirò a coglierlo di sorpresa...”
Sembrava un po' delusa, mentre lo diceva. Accorgendosene, Brock ribattè: “In effetti, direi che tu sia riuscita a sorprenderlo comunque. Anche lui è rimasto stupito dal modo in cui hai combinato Stramontante e Turbofuoco, stavolta glielo si leggeva negli occhi.”
“Davvero?” chiese stupita Vera: “E che cos'ha detto di preciso?”
“Beh... ha detto che si aspettava qualcosa del genere da una Coordinatrice con il tuo talento.” rispose Ash.
Vera rimase immobile, sbattendo le palpebre, come se non fosse del tutto sicura di quello che aveva udito: “Sul serio ha detto così?”
Max annuì, lanciando un rapido sguardo alla sorella.
“Wow... questa non me l'aspettavo. Sarà una Gara interessante...”
Nel buio, Vera sorrise.
In quel momento, la voce chiara di Vivian Meridian risuonò sulla scena: “E ora, signore e signori, l'esibizione che chiude il Saggio di Recitazione!!! Abbiamo assistito ad un infuocato spettacolo di talento e passione, e perciò il pubblico spera che venga concluso in bellezza! L'ultimo Coordinatore di oggi è in effetti un Allenatore che potrebbe essere noto ad alcuni di voi, al suo debutto in una Gara così speciale! Le sue lotte hanno dato spettacolo, è vero, ma come se la caverà in un Arena delle Virtù? Signore e signori, dalla città di Albanova, ecco a voi... Fabrizx!!”
E nel vociare trepidante che seguì all'applauso, il giovane Allenatore fece il suo ingresso nel palco dell'Arena. Con il gesto che Ash e gli altri ormai conoscevano, chiuse gli occhi per qualche secondo, e poi li riaprì, afferrando una Mega Ball dalla cintura.
"Ok, è il nostro momento... facciamo vedere a quest'Arena come si gioca."
Il solito sorrisetto beffardo sul viso, Fabrizx lanciò la Ball in aria, la riprese al volo davanti al viso, e poi la scagliò in alto, gridando: “Conquistiamoci il posto che ci spetta! Illumise, sul palco!!!”
La Ball roteò rapida, si spalancò, e in un lampo scintillante il Pokémon Lucciola comparve di fronte agli spettatori, con gli occhi azzurrì che brillavano, e trillò una nota acuta e argentina.
Illumise fluttuava con grazia, girando leggiadramente in tondo ed eseguendo eleganti inchini agli spettatori ammirati, sempre gorgheggiando con gioia.
“Un Pokémon elegante e delicato... la scelta perfetta per un Saggio di Recitazione.” approvò Brock, il viso concentrato.
“Devo ammettere che Illumise è davvero carina...” annuì Vera. A dire il vero, mi sorprende che Fabrizx abbia un Pokémon simile.”
Max osservò Illumise con occhio acuto, e si rivolse alla sorella: “Uhm... forse capisco cosa intendi. Però abbiamo anche già visto che quella non è un'Illumise come tutte le altre.”
“Già...” fu d'accordo lei. "So già che dovremmo aspettarci qualcosa di sorprendente..."
Mentre Illumise continuava svolazzare, il pubblico si faceva perplesso e cominciava a vociare.
Il signor Contesta commentò: “Indubbiamente, Illumise è un Pokémon davvero grazioso, tuttavia il pubblico comincia a chiedersi...”
Vera colse il movimento del braccio di Fabrizx un attimo prima del resto del pubblico, e un lampo di comprensione le attraversò lo sguardo azzurro.
Poi, il ragazzo dagli occhi di smeraldo schioccò le dita, alzando il braccio sopra la testa. Gli sguardi del pubblico si rivolsero a lui mentre il brusio aumentava di volume...
E Illumise lanciò un grido acutissimo, saettando verso l'alto di scatto, e scagliando verso il terreno un devastante attacco Tuono a tutta potenza. Il pubblico reagì con grida di sorpresa, mentre l'enorme saetta sbriciolava parte del terreno dell'arena, scagliando in aria con un boato una nuvola grigiastra di sabbia e fumo che rimase a volteggiare sospesa, mentre i presenti trattenevano il fiato.
Fabrizx sorrise, e strizzò l'occhio in direzione degli spalti. Sulle gradinate, Vera osservava ammirata la reazione provocata nel pubblico. Brock commentò: “Wow... questo è stato un bel colpo. Ha creato aspettativa nel pubblico, presentando un Pokémon grazioso senza attaccare, e poi ha esibito una dimostrazione di potenza del tutto inattesa. Alzando la tensione e correndo il rischio di deludere il pubblico, ha aumentato la spettacolarità della mossa successiva...”
Poi, il Capoplaestra di Plumbeopoli si bloccò ed impallidì, ricordando di aver già sentito quelle esatte parole. Vedendo la sua espressione, anche Vera trasalì e comprese, seguita da Ash e Max, ed esclamò a mezza voce: “Ma questo significa che che...”
I tre ragazzi completarono per lei: “... sta replicando la strategia che hai utilizzato con Combusken!!!”
Vera si fece tesa: “Già... ma questo significa che fino alla mia esibizione, non aveva una strategia definitiva...”
“Decidere la tattica all'ultimo momento, usando a proprio vantaggio quella dell'avversario... è una mossa incredibilmente rischiosa.” considerò Brock.
“Sì, però funziona benissimo. Spesso le tattiche improvvisate sono le migliori, quando spiazzano l'avversario.” riflettè Ash, ammirato.
“E sappiamo benissimo che è nello stile di Fabrizx... è davvero in gamba!” aggiunse estasiato Max, che stava osservando l'amico con lo sguardo che brillava di eccitazione.
Vera strinse i pugni: “Sì... lo so fin troppo bene. Questa Gara sarà difficile...”
Poi, tornò ad osservare l'arena.
L'infermiera Joy stava commentando: “...una scelta decisamente sorprendente, in effetti.L'esibizione è resa ancora più d'effetto dall'intesa che si percepisce tra Illumise e il suo Coordinatore. Non vedo l'ora di sapere come si concluderà.”
“Notevole!” aggiunse il signor Sukizo.
Ma Fabrizx era bel lontano dal concludere l'esibizione. Mentre la nube di fumo e polvere ancora turbinava, si rivolse al Pokémon Lucciola: “Sei pronta?”
Al cenno affermativo di Illumise, il ragazzo gridò: “Ok, Illumise, danza nella nube con Breccia!”
“Che cosa, scusa?” sbattè le palpebre Ash dagli spalti.
Max replicò perpleso: “Non ne ho la più pallida idea...”
Illumise invece comprese, e strizzò l'occhio a Fabrizx, volando fuori e dentro la nube di fumo, dove cominciò a vorticare su se stessa, mulinando le braccine illuminate da una brillante energia bianca, in movimenti apparentemente casuali, che fendevano e raggruppavano il fumo intorno al Pokémon.
Il signor Contesta commentò: “Per quanto sia difficile da seguire a causa del fumo, Illumise sta sicuramente mostrando una notevole agilità e coordinazione nel modo di concatenare l'attacco Breccia! Tuttavia... un momento!!”
Contesta sgranò gli occhi, cominciando a vedere prima del resto del pubblico quello sche stava accadendo. Il movimento di Illumise era tutto tranne che casuale: spinto dallo spostamento d'aria dell'attacco Breccia, il fumo si raggruppava intorno al Pokémon Coleottero in una forma grezza ma distinguibile ad uno sguardo attento.
Quella di uno stelo sottile, terminante in un bocciolo di polvere chiuso attorno ad Illumise.
“Sorprendentemente notevole!!” ammirò Sukizo.
“Sembra che Illumise stia scolpendo la nube con Breccia... impressionante!” commentò rapita l'infermiera Joy.
“Non ho mai visto nulla di simile, lo ammetto!” sentenziò Contesta.
“L'eccitazione è alle stelle nell'Arena... sicuramente Fabrizx sa come soprendere il pubblico!” esclamò a gran voce Vivian. Poi, il suo sguardo si rivolse maliziosamente al ragazzo: “Ma vedremmo sbocciare questo fiore di talento?”
Fabrizx sogghignò, mentre il fuoco verde brillante si accendeva nel suo sguardo: “Illumise, ora viene la parte più difficile... ci sei?”
Il Pokémon Lucciola pigolò convinto da dentro il bocciolo di cenere grigia.
“Ottimo... preparati per l'attacco Tuono!”
Illumise chiuse gli occhi azzurri mentre si raggomitolava, e un'aura elettrica cominciò a saettare pulsante intorno a lei, avvolgendola completamente, mentre la concentrazione del piccolo Pokémon si faceva più intensa. Il pubblico si fece attento, osservando Illumise che scintillava dentro la nube a forma di fiore, e il suo Coordinatore che attendeva con gli occhi chiusi, cercando di intuire il momento adatto per la prossima mossa. Poi, Fabrizx li riaprì, e traendo un respiro profondo ordinò: “Illumise, usa Ventargenteo più velocemente che puoi... senza interrompere Tuono!”
Si potè quasi udire il pubblico trattenere il fiato. Illumise riaprì gli occhi, che scintillarono cerulei insieme alle piccole ali. Il Pokémon Lucciola lanciò un grido cristallino sbattendole a tutta velocità mentre spalancava i piccoli arti...
e la raffica di polvere argentea esplose in tutte le direzioni, scagliando nell'aria le scintille lampeggianti dell'attacco Tuono, in un'onda d'urto brillante che si espandeva scoppiettando, investendo la nube di fumo... e spalancando la corolla del fiore.
In un'istante, Fabrizx gridò a gran voce: “Lucelunare, ADESSO!!”
Con un pigolio estasiato, Illumise volò alta, al di fuori della nube, ed allargò le braccia, con gli occhi che di nuovo splendevano di un bianco latteo. Da dietro Illumise, in un punto imprecisato dell'aria, splendette la luce cerulea del plenilunio, che illuminò l'arena come il riflettore di un teatro notturno.
Qualcuno dei tecnici ebbe la prontezza di abbassare di molto le luci principali, e lo spettacolo si presentò in tutto il suo splendore. Nel velo di raggi azzurri, colorato da essi, splendeva un fiore di fumo, i petali aperti e attraversati dalle scintille dorate del Tuono, che avevano saturato la cenere e ancora sfrigolavano luminescenti. Da sopra il fiore, la piccola forma aggraziata di Illumise fluttuò rapida verso Fabrizx, che si inchinò al pubblico tenendo in braccio il Pokémon Coleottero, che salutava estasiata, mentre la scultura di luce e fumo splendeva e svaniva pian piano...
L'applauso esplose rombante, e durò a lungo.
Tra la folla, i quattro ragazzi osservavano Fabrizx con varie sfumature di stupore nei loro volti. Lo sguardo di Vera, all'inizio allibito e sorpreso, si fece preoccupato e pensoso, ma infine la ragazza applaudì, con un sorriso negli occhi azzurri.
Poi, dopo gli ultimi commenti impressionati dei giudici, Vivian Meridian annunciò la fine del primo turno, e i Coordinatori tornarono a riposarsi nei camerini, prima della Lotta in Doppio del secondo turno. Il ragazzo dagli occhi verdi sorrise, respirando a fondo. La Gara era appena iniziata.

 

Sia Vera che Fabrizx passarono al secondo turno, insieme, tra gli altri, a Drew, Robert, Harley e Jaycee, mentre Jessebella venne eliminata per l'eccessiva somiglianza del suo numero con quello di Harley. Vivian Meridian comparve sul palco, con una veste lunga e vistosa, annunciando: “Comincia ora il secondo turno della Gara di Livello Master, la Lotta in Doppio! Cogliamo l'occasione per annunciare una novità: vista la particolarità di questa Gara e l'importanza dello stile nelle esibizioni, i giudici valuteranno le prove secondo un sistema di punteggio dinamico, basato sull'interazione con l'avversario. In poche parole, oltre a perdere punti quando verrete colpiti da una mossa, potrete riguadagnarli riuscendo ad eludere le strategie del vostro avversario e rimontare, mentre una tattica sleale, sbrigativa o priva di stile farà ugualmente perdere punti. L'importante non è tanto usare mosse superefficaci, quanto guidare i propri Pokémon in una lotta che sia degna di essere ricordata!! Come sempre, allo scadere del tempo, a meno di non arrivare prima al KO, vincerà la squadra con più punti! E ora, verranno sorteggiate le coppie per il secondo turno!”
Durante l'annuncio di Vivian, nella sala d'attesa, Ash vide Fabrizx storcere il naso. Immaginò il perchè , ma non ne era del tutto sicuro. Fu lo stesso ragazzo di Albanova a rispondere ai suoi dubbi, rivolgendogli un'occhiata complice: “E così, l'efficacia della strategia dovrebbe essere subordinata alla spettacolarità dello scontro? Uhm... beh, se vogliono spettacolo glielo darò. Dopotutto, mi piace sorprendere l'avversario, e il teatro è tutto effetto sorpresa, no?”
“Qualcosa del genere, sì.” concesse con un sorriso Ash, comprendendo perchè Fabrizx non avesse mai pensato sul serio di fare il Coordinatore. In ogni caso, quel ragazzo gli stava sempre più simpatico.
Iniziarono a chiaccherare, ma furono interrotti dal tabellone che finalmente comunicava i risultati del sorteggio.
Al secondo turno, Vera avrebbe dovuto affrontare l'abile Robert. Fabrizx, invece, aveva come avversario la misteriosa Jaycee. Si sistemò il berretto con aria pensosa, e tornò con Ash alle gradinate, riflettendo sulla battaglia. La ragazza dai lunghi capelli neri li osservò attenta, e anche lei cominciò ad elaborare la sua tattica.

 

Lo scontro tra Vera e Robert fu davvero intenso. Il Coordinatore biondo schierò Claydol e Milotic, che insieme formavano un muro formidabile, capace di esibirsi con tecniche difensive di grande eleganza. Vera, tuttavia, non si perse d'animo e, con una certa sorpresa del pubblico, mandò in campo Beautifly e Skitty. Anche Ash, Brock e Max ne furono perplessi.
Ash commentò: “Non capisco... sono entrambi svantaggiati contro Claydol e Milotic, mi pare.”
Brock annuì: “Più o meno... Beautifly ha una grossa debolezza contro gli attacchi di tipo Roccia e Ghiaccio, che i suoi avversari possono usare... anche se in effetti è avvantaggiato contro i due tipi di Claydol. Mentre Skitty non ha particolari risorse contro nessuno dei due, in effetti.”
Fabrizx sorrideva tranquillo. Max lo squadrò con curiosità, e gli chiese: “Tu che ne pensi?”
“Fidatevi di Vera...” fu la risposta.
E infatti, Vera li sbalordì. Sapendo di non poter concedere agli avversari il tempo di preparare una difesa impenetrabile, attaccò contemporaneamente entrambi, con Bora di Skitty e Ventargenteo di Beautifly. Tuttavia, poichè il Pokémon Farfalla aveva sferrato l'attacco da dietro il Pokémon Micio, il Ventargenteo finì per mischiarsi al vento polare di Bora, e guidare infallibilmente la mossa, atrimenti molto imprecisa, contro gli avversari. L'effetto fu devastante. Claydol fu investito in pieno da due attacchi superefficaci, rovinando addosso a Milotic, che evitò per un soffio di restare congelato, ma non riusci ad evitare il colpo finale dei due Pokémon, che attaccarono da due lati con Psichico di Beautifly ed Assistente di Skitty, trasformato nel Foglielama di Bulbasaur. L'iniziativa di Vera chiuse la battaglia con rapidità e stile. I giudici acclamarono la giovane Coordinatrice, a cui Robert rivolse un elegante inchino, e qualche complimento eccessivamente forbito. Fabrizx fu il primo ad applaudire, seguito in poco tempo da tutta l'Arena, mentre Vera raggiungeva le gradinate per sedersi accanto a loro. Tuttavia, a quel punto, Fabrizx salutò la ragazza e si alzò, dicendo di doversi preparare per il suo incontro, che non sarebbe arrivato se non dopo altri due.
Drew ed Harley sconfissero i loro avversari con facilità, e con il plauso del pubblico. Vera osservò le loro prestazioni con lo sguardo teso, immaginando le difficoltà che avrebbe avuto nel turno seguente.
A quel punto, finalmente, arrivò il momento dello scontro tra Fabrizx e la misteriosa Jaycee.

 

La ragazza dai lunghi capelli neri osservò il tabellone su cui erano apparse la sua foto e quella di Fabrizx, insieme alla barra del punteggio. Aveva degli occhi scuri, dal taglio elegante, e un viso dai lineamenti affilati e precisi. Portava una veste scura, che sembrava una sorta di poncho rituale, con delle decorazioni di corda rossa. Fabrizx la osservava, a gambe leggermente divaricate, con le braccia incrociate e lo sguardo attento.
Fu lei a parlare per prima, con una voce tagliente ma dal suono piacevole: “So che sei un Allenatore molto in gamba, e ho visto che te la cavi come Coordinatore. Ma ti avverto di non sottovalutarmi: sono stata allenata dalla Superquattro Ester, e ho intenzione di esibirmi in un incontro degno del suo livello!”
Gli occhi di Fabrizx si spalancarono, e ricordò dove l'aveva già vista: al torneo della Lega Pokémon di Hoenn, dove era stata battuta solo da Ester stessa, e poi tra il pubblico, mentre toccava a lui sfidare l'esperta di Pokémon Spettro. Fu di colpo sicuro della scelta che aveva fatto prima di affrontare il match, e sorrise, replicando: “E io non ho intenzione di fare di meno... visto che sono riuscito a sconfiggerla!!”
Gli occhi di Jaycee divamparono.
“Si dia inizio all'incontro!!” gridò Vivian.
“Shedinja, Ludicolo, danzate sul palco!!” urlò la ragazza, scagliando due Ultra Ball, da cui saettarono fuori il Pokémon Cambiapelle e il Pokémon Spensierato. Ludicolo sorrise e salutò il pubblico. Shedinja fluttuò davanti al compagno, completamente inespressivo.
Il sorriso di Fabrizx si fece ancora più ampio: aveva previsto Shedinja già al primo turno, quando Jaycee aveva esibito con talento Ninjask, prima ancora di ricordare di averlo già visto usare dalla sua avversaria parecchio tempo prima. Estrasse una Minor Ball e una Rete Ball dalla cintura: la prima conteneva un Pokémon che era stato dei suoi fin quasi dagli inizi, dai tempi della sua seconda Medaglia, e la seconda un Pokémon che aveva catturato più tardi, proprio lì ad Alghepoli, ed era tra i suoi compagni più fidati. Le lanciò con foga e fiducia, gridando: “Sableye, Starmie, date il meglio di voi!!!”
Il Pokémon Oscurità fece una capriola a mezz'aria e atterrò con un ghigno largo e inquietante, seguito dal Pokémon Misterioso, se possibile più inespressivo di Shedinja.
Fabrizx portò una mano al mento con aria pensosa. Jaycee lo scrutava, cercando di capire quale fosse la sua strategia, ma il ragazzo di Albanova non le lasciò troppo tempo per pensare.
“Starmie, inizia con Psichico contro Ludicolo!!” ordinò, e il Pokémon Acqua/Psico si sollevò leggermente da terra, le due parti del corpo che iniziavano a roteare in senso opposto, illuminandosi di una luce azzurrina, di cui brillava anche la grossa gemma rossa del corpo centrale. Tuttavia, prima che l'attacco avvolgesse completamente Ludicolo, il Pokémon Spensierato roteò su se stesso in una specie di passo di danza e afferrò Shedinja, parandolo davanti al becco quasi come una sorta di maschera (stando comunque attento a tenere coperta con la mano la cavità sul dorso del Pokémon). La luce azzurrina avvolse Shedinja, poi esplose in innocue scintille senza sortire alcun effetto.
“Ora, contrattacca!” comandò la ragazza, e Ludicolo puntò Shedinja verso Starmie. Il Pokémon Cambiapelle scagliò un potente attacco Palla Ombra contro l'avversario, ma allo schiocco di dita di Fabrizx, i suoi due Pokémon balzarono di lato, evitando il colpo senza problemi.
Jaycee sogghignò, mentre Fabrizx annuiva serio, per nulla stupito dall'effetto di Magidifesa, eppure incuriosito dal modo in cui sostanzialmente Shedinja lasciava che il suo compagno lo usasse come arma o scudo, e dalla sincronia tra i due Pokémon... sembrava che lo maneggiasse come la maschera in una sorta di danza tribale.
“Nonostante Fabrizx abbia evitato magistralmente il contrattacco, bisogna riconoscere che Jaycee ha pienamente neutralizzato il maldestro attacco diretto del suo avversario...” affermò il signor Contesta, mentre la barra del punteggio dell'Allenatore di Albanova calava abbastanza visibilmente.
Fabrizx sogghignò, un po' infastidito, ma non turbato.
"Maldestro? Perfetto... proprio quello che vorrei che pensasse lei."
Dall'altro lato del campo, la ragazza sibilò: “La nostra sincronia è perfetta, Fabrizx. Ludicolo e Shedinja possono coprire perfettamente i punti deboli l'uno dell'altro. Ma stavolta non ti concederò la prima mossa. Ludicolo, Idropompa!! Shedinja, Palla Ombra!! Attaccate all'unisono!”
E lo fecero: continuando a tenere in mano il compagno che preparava l'attacco, Ludicolo eruttò dal becco un immenso getto turchese di acqua pressurizzata, proprio nel momento in cui il Palla Ombra di Shedinja partiva in avanti contro gli avversari. Il proiettile oscuro fu inglobato nell'Idropompa e scagliato nella direzione di Starmie, accelerato dalla coda acquea e trasformato in una devastante cometa azzurra, pulsante di un nucleo violaceo.
“Una combinazione di attacchi strabiliante, sia per la sincronia sia per l'effetto scenico!” esplose l'Infermiera Joy.
“Immagino che lo sia anche per potenza...” dichiarò con un sorrisetto il signor Contesta.
“Notevole!!” notò come al solito il signor Sukizo.
“Starmie, Sableye, ripagateli con la stessa moneta!!” ordinò beffardo Fabrizx , sopra i commenti dei giudici.
“COSA??” scoppiò Jaycee, gli occhi che mandavano lampi.
E in un istante, con la stessa sincronia, ma ancora più velocemente, Sableye formò tra le mani una sfera nero-violacea, che lanciò all'interno del getto d'acqua scaturito da una delle punte di Starmie, mandandola a schizzare come una meteora in direzione opposta al proiettile avversario. I due attacchi combinati si scontrarono a mezz'aria con un fragore esplosivo, spargendo una pioggia di scintille violacee e gocce iridescenti. Jaycee digrignava i denti, irritata.
“Un contrattacco notevole!” fu pacato Sukizo.
L'infermiera Joy aggiunse: “Superare l'avversario sul suo stesso terreno è una tattica che richiede una perfetta cooperazione, davvero!”
Sul tabellone, Fabrizx recuperò punti fin quasi a riempire di nuovo la barra, mentre fu quella di Jaycee a passare in svantaggio. Il ragazzo dagli occhi verdi, però, puntò lo sguardo verso l'avversaria, e in una frazione di secondo riflettè sulla lotta. Jaycee era davvero abile. Il fatto che quell'attacco lo avesse costretto ad una risposta del genere lo irritava... visto che l'attacco diretto iniziale era stato lanciato con l'intenzione di essere impreciso e maldestro.
Fabrizx era perfettamente cosciente che per avere la meglio su un'avversaria simile era necessario prenderla di sorpresa... e la persona più facile da stupire è quella che sottovaluta l'avversario.
Tuttavia, la combinazione di Idropompa e Palla Ombra e la sua risposta istantanea avevano in parte fatto cadere la sua copertura. E Jaycee lo sapeva benissimo. A questo punto, l'unico modo per procurarsi l'occasione di attuare la sua vera strategia era trovare il modo di spiazzarla di nuovo. Si concentrò intensamente per cercare di inventarsi qualcosa di nuovo... e poi capì.
Che il miglior modo per sorprendere l'avversaria era non sorprenderla affatto.
“Starmie, Psichico contro Ludicolo!!” ordinò.
Praticamente ogni singolo spettatore nell'Arena sgranò gli occhi stupefatto e forse deluso. Di nuovo?
Jaycee sbattè le palpebre perplessa, ma riprese il controllo in un istante: “Stesso attacco, stesso sistema. Shedinja!” gridò.
E di nuovo, il Pokémon Cambiapelle si lanciò davanti al compagno, interrompendo l'attacco di Starmie e scagliando un Palla Ombra contro il Pokémon Misterioso. Nel momento stesso in cui l'attacco Psichico fu neutralizzato, il punteggio di Fabrizx calò, esattamente come prima.
Fu a questo punto che le cose cambiarono.
Mentre la sfera d'ombra volava verso Starmie, Fabrizx esclamò sereno: “Starmie, Baratto, all'istante!”
La gemma del Pokémon Acqua/Psico si accese di una luce caleidoscopica che gli roteò intorno e poi sfrecciò in un attimo verso Shedinja, avvolgendolo del tutto. Poi, una luce simile volò da Shedinja a Starmie. Jaycee sgranò gli occhi, sorpresa dalla scelta dell'avversario, mentre ad uno schiocco delle dita di Fabrizx, Sableye saltava di scatto davanti al Palla Ombra che stava per colpire il compagno, rispondendo con lo stesso attacco. L'esplosione fu così vicina da colpirla ugualmente, ma ridusse notevolmente il danno subito. Jaycee commentò beffarda: "Bella mossa... hai messo Shedinja in seria difficoltà, è vero. Ma faticherai per colpirlo, e anche con Magidifesa Starmie è comunque vulnerabile agli attacchi di Shedinja e Ludicolo, per cui non è cambiato assolutamente niente!".
Fu a quel punto che gli occhi di Fabrizx scintillarono di verde brillante, mentre il ragazzo ribatteva con un ghigno: “Certo, Starmie è ancora vulnerabile ai loro attacchi... ma Sableye? Starmie, adesso... usa Baratto su Sableye!!”
Mentre Starmie eseguiva l'attacco e le luci multicolori passavano in un istante da un Pokémon all'altro, avvolgendoli in un tripudio iridescente, Jaycee comprese ed impallidì. Una goccia di sudore le imperlò la fronte, mentre sbatteva le palpebre incredula, e furiosa con se stessa per non aver indovinato in anticipo la strategia del ragazzo, che invece aveva evidentemente giocato tutto sul fatto che lei avrebbe usato Shedinja.
E infatti, quando il fumo si diradò, sotto gli occhi sgranati del pubblico e dei giudici, con un ghigno inquietante e un riflesso malizioso negli occhi adamantini, grazie al doppio scambio di Abilità effettuato da Starmie, stava ora una Sableye del tutto invulnerabile.
“I-i-incredibilmente notevole!!!” balbettò Sukizo allibito.
Gli altri giudici sembravano senza parole. Il punteggio di Fabrizx tornò pieno, mentre quello di Jaycee calò vistosamente. Il giovane Allenatore piantò lo sguardo negli occhi scuri dell'avversaria: “Sei un'ottima Coordinatrice, Jaycee. Complimenti, davvero. Tuttavia, è il momento di concludere!”
Per un istante, la ragazza sembrò quasi arrossire di fronte al complimento inaspettato. Poi, avvampò e gridò con un'espressione decisa: “Non basterà questo a farmi arrendere! Ludicolo, Solarraggio!! Shedinja, Palla Ombra!! Occupiamoci di Starmie, poi toccherà a Sableye!”
Gli occhi di Fabrizx scintillarono: “Non credo proprio... Sableye, sali su Starmie, e occupati dei loro attacchi!”
Con un cenno affermativo, il Pokémon Oscurità saltò all'indietro e si aggrappò alle punte del compagno. Quando Palla Ombra li raggiunse, si limitò ad estendere un braccio verso la sfera violacea, che spinse contro i suoi artigli senza sortire alcun effetto per poi disintegrarsi scintillando intorno a loro. Nel frattempo, Ludicolo stava ancora assorbendo più luce possibile.
Jaycee non si perse d'animo: “Sai, non devo per forza utilizzare attacchi diretti per sconfiggerti, per cui se proprio ti piace soffrire... Shedinja, usa Tossina contro Sableye!”
Il Pokémon Coleottero si scosse leggermente, e dal suo corpo scaturì uno spruzzo di liquido violetto che volò verso il Pokémon Oscurità. Ma la sensazione di trionfo di Jaycee si infranse nel sorriso che balenò nel volto di Fabrizx: “Speravo proprio che lo facessi... Sableye, Magivelo!”
“NOOO!!” gridò la ragazza, sconvolta.
Di fronte a Sableye si materializzò una parete rosa traslucida, perfettamente rettangolare. Il liquido velenoso fu respinto all'istante, e schizzò all'indietro investendo in pieno Shedinja... che data la sua enorme fragilità, si limitò a tremare a mezz'aria per un istante, per poi cadere semplicemente a terra, esausto, senza una reazione visibile al colpo subito. Il punteggio di Jaycee scese, pericolosamente vicino allo zero. La ragazza dai capelli scuri strinse i pugni furiosa, richiamandolo nella Pokéball. Cercò di tornare a concentrarsi sulla lotta. Ludicolo stava per lanciare il suo Solarraggio. Rivolse al Pokémon uno sguardo battagliero, trasmettendogli tutta la sua fiducia. Il Pokémon Spensierato annuì e scagliò il raggio abbagliante.
Ma Fabrizx aveva in serbo un ultima mossa: “Starmie, scatta a razzo con Idropompa! Sableye, coprilo e chiudi con Dinamipugno!!”
Davanti allo sguardo allibito degli spettatori, Starmie spiccò un corto balzo, e, quando il cristallo centrale fu rivolto al terreno, roteò su se stesso e sparò l'Idropompa all'indietro, schizzando come sparato verso il Solarraggio di Ludicolo, mentre Sableye, saltatogli nuovamente sopra, lo cavalcava come una bizzarra tavola da surf volante. Il Pokémon Oscurità si sporse in avanti ed sferrò un colpo di artigli contro il raggio che stava per investirli, dividendolo in miriadi di scie luminose che si dispersero nell'arena come se non avessero avuto la minima consistenza, mentre Starmie, sfrecciando rasoterra come un jet, era arrivato praticamente addosso a Ludicolo. Sopraffatto dallo stupore, il Pokémon Acqua/Erba non riuscì neanche a muoversi, mentre Sableye balzava in avanti dalla sua “cavalcatura”, il pugno chiuso e avvolto in una luce di un arancio brillante, e l'attacco Dinamipugno si abbattè deflagrando su di lui, in tutta la sua potenza. Con la pochissima energia che gli rimase dopo l'esplosione, Ludicolo barcollò all'indietro e cercò di ricomporsi... finchè, stordito e confuso, non inciampò praticamente su se stesso, colpendosi da solo e andando al suolo, KO.
Il pubblico esplose in un boato di applausi e grida di stupore, mentre i giudici, fuori di sè per la sorpresa, decretavano la vittoria del ragazzo di Albanova per KO, a meno di due minuti dallo scadere del tempo.
“Non... riesco a credere di averlo visto davvero.” era pietrificato Ash dalle gradinate.
“Io veramente non ho neanche capito cosa è successo...” ammise Max, per un attimo privo del suo abituale contegno.
Fu Brock a rispondere, anche lui sudato per l'eccitazione: “Fabrizx ha previsto dall'inizio che la sua avversaria avrebbe utilizzato Shedinja, che grazie all'Abilità Magidifesa è immune ad ogni mossa a cui i suoi tipi,Coleottero e Spettro, non siano deboli. Perciò ha utilizzato Starmie, e la sua mossa Baratto, che scambia l'Abilità del Pokémon con quella del bersaglio, e ha trasferito Magidifesa su Sableye, che essendo di tipo Spettro/Buio...”
“Praticamente non ha debolezze!!” commentò Max, comprendendo.
“Già...” si inserì Vera pensosa: “Ed ha utilizzato Magivelo perchè sapeva che a quel punto Sableye sarebbe stato esposto soltanto ad attacchi indiretti, in modo da rifletterli su chi li utilizzava.”
“Ed è riuscito a soprendere Jaycee, usando la sua strategia in modo da ribaltare sempre quella dell'avversaria. Se ci pensate, tutte le sue mosse decisive, con l'eccezione dell'attacco finale, sono state dei contrattacchi in risposte a mosse che era riuscito ad indurla ad usare...” proseguì Brock.
“In pratice, è come se avesse costretto Jaycee a sconfiggersi da sola...” considerò Ash: “Mi piacerebbe essere così bravo nelle strategie, invece di improvvisare ogni volta...”
Vera ribattè, con un mezzo sorriso: “A me invece piacerebbe non rischiare di affrontarlo nel prossimo turno. E comunque, anche lui improvvisa quando la situazione lo richiede. Però è vero che inizia ogni lotta con un piano in mente, se può...”
Sì, questo Vera lo sapeva bene, ed era proprio questo a preoccuparla. Se avesse dovuto affrontarlo al prossimo turno, come si sarebbe dovuta comportare? Ci avrebbe dovuto pensare in anticipo, o affidarsi all'istinto del momento? Cominciava a farle male la testa...
Tornò a scrutare l'Arena, dove Fabrizx stava salutando Jaycee per poi dirigersi verso gli spalti, forse nervoso quanto lei. Malgrado la tensione, sorrise.
Lui la salutò salendo sulle gradinate, e si diressero insieme verso la sala d'attesa, senza dire neanche una parola riguardo alla Gara, seguiti dai loro amici.

 

Erano tutti e cinque seduti davanti al tabellone, attendendo il momento di rientrare per il terzo turno, chiaccherando fra loro di quello che gli veniva in mente. Fabrizx e Max parlavano dei “vecchi tempi”, come diceva il giovane fratello di Vera. Brock invece disquisiva di allevamento Pokémon con Ash e Vera, osservando Illumise e Skitty che giocavano insieme, apparentemente a chi riuscisse ad esibire la posa più altezzosa, ma comunque divertendosi un mondo. Per il momento, un tacito accordo tra tutti vietava di parlare della Gara, ma sia Vera che Fabrizx erano del tutto concentrati sul dare il meglio nelle semifinali.
E finalmente, arrivò il momento che aspettavano. Il sorriso limpido di Vivian Meridian comparve sullo schermo, dilungandosi in considerazioni lusinghiere sullo svolgimento della Gara fino a quel momento e proclamò: “E ora, i nostri quattro migliori Coordinatori si affronteranno nelle Semifinali!! Ricordiamo ai concorrenti e al pubblico che per questo turno il punteggio verrà calcolato nello stesso modo già visto nel turno precedente. Inoltre, questo incontro e la Finale si svolgeranno con un solo Pokémon per ciascuno degli sfidanti!!”
Vera e Fabrizx assunsero un'espressione accigliata. Interessante...
Tuttavia, lo era ancora di più l'annuncio che avrebbe seguito. Vivian sorrise, e proseguì: “Ma di certo il pubblico non vede l'ora di scoprire per quali sfide dovrà emozionarsi... è presto detto, signore e signori: la parola alla sorte, e al tabellone!!”
Sul maxischermo dell'Arena, al solito, comparvero le foto dei volti dei quattro Coordinatori rimasti, che ruotarono oscurandosi, ai quattro angoli dello schema della Gara. Dopo alcuni secondi di attesa, in cui le icone scure parvero attendere minacciose mentre venivano rimescolate dal computer, il tabellone diede finalmente il verdetto.
La folla vociò, carica di aspettativa.
Vera aprì gli occhi, che aveva chiuso per il nervosismo fino a quell'istante, e spalancò le iridi azzurre, con una sorta di piccolo tuffo al cuore che non seppe interpretare. Delusione o sollievo?
Sul lato sinistro del maxischermo, il suo viso era affiancato all'espressione beffarda di Harley, il Coordinatore vestito da Cacturne. Vera fece un profondo respiro, preparandosi psicologicamente ad affrontare il bizzarro ma abile avversario. Poi si voltò verso il suo vecchio amico dagli occhi verdi, e lo vide sorridere compiaciuto.
La giovane Coordinatrice restò per un attimo in silenzio, le labbra dischiuse in un'espressione lievemente stupita, e una strana emozione sospesa.

Le Semifinali della Gara Pokémon di Livello Master di Porto Alghepoli avrebbero visto finalmente lo scontro tra Fabrizx e Drew...

 

 

 

 

 

 

 

 

Al prossimo capitolo, “La Fiamma dell'amicizia, parte 2”, che spero di scrivere il più presto possibile. Questo taglio in due parti è dovuto a ragioni di tempo e lunghezza. Spero risulti comodo e godibile. 
P.S: per il femminile usato riguardo a Sableye: come nel capitolo, 1 Fabrizx, nella mia Versione Smeraldo, ha effettivamente un sacco di Pokémon femmina.

 

FABRIZX

Dedicato a Paolo e Aurora.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2113173