Darkness

di ashton_dimples_
(/viewuser.php?uid=520505)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro speciale ***
Capitolo 2: *** La Festa ***
Capitolo 3: *** La Verità ***
Capitolo 4: *** Rotture e Riconciliazioni ***
Capitolo 5: *** Tracce di Passato ***
Capitolo 6: *** Dolore ***
Capitolo 7: *** Niall & Alison ***
Capitolo 8: *** Un'Azione Inaspettata ***
Capitolo 9: *** Halloween ***
Capitolo 10: *** Harry ***
Capitolo 11: *** Sospensione ***
Capitolo 12: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 13: *** Fiducia ***
Capitolo 14: *** Isabel & Paul ***
Capitolo 15: *** Zayn ***
Capitolo 16: *** Amore ***
Capitolo 17: *** Novità ***
Capitolo 18: *** Natale ***
Capitolo 19: *** *ANNUNCIO* ***
Capitolo 20: *** 30 Dicembre ***
Capitolo 21: *** Capodanno ***
Capitolo 22: *** La Scommessa ***
Capitolo 23: *** "Oblio" ***
Capitolo 24: *** Oscurità ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Spiegazioni ***
Capitolo 27: *** Bournemouth Beach ***
Capitolo 28: *** Estate ***
Capitolo 29: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 30: *** Scusate ***
Capitolo 31: *** Harry & Effie ***
Capitolo 32: *** Imprevisti ***
Capitolo 33: *** Cadere a pezzi ***
Capitolo 34: *** E' troppo tardi per ricominciare? ***
Capitolo 35: *** NUOVO TRAILER :D ***
Capitolo 36: *** Promesse ***
Capitolo 37: *** Ritornare ***
Capitolo 38: *** Pensieri ***
Capitolo 39: *** Esperienze ***
Capitolo 40: *** Mettersi in gioco ***
Capitolo 41: *** Decisioni ***
Capitolo 42: *** Luke Hemmings ***
Capitolo 43: *** Passato ***
Capitolo 44: *** Cos'è successo? ***
Capitolo 45: *** Andare avanti ***
Capitolo 46: *** Epilogo ***
Capitolo 47: *** *Grazie* ***



Capitolo 1
*** Un incontro speciale ***


Salve a tuttie! Questa è la mia prima fan fiction...spero vi piaccia! Questo è il link del trailer se vi interessa:
http://youtu.be/oq35jk-lBdw

 
Perchè la vita è ingiusta. Ti porta via le persone che ami, ti fa soffrire e non ti aiuta in nessun modo.
Io non sento più niente e certe volte vorrei solo potermene andarmene anch'io.
Vorrei poter essere libera anch'io.
Vorrei...vorrei che mio fratello non si fosse mai tolto la vita.
Vorrei che lui stesse qui con me a raccontarmi storie divertenti, a farmi la predica prima di uscire con un ragazzo, vorrei poter giocare con lui e Niall come facevamo ai vecchi tempi.
Vorrei che fosse qui a dirmi che andrà tutto bene, che gli incubi passeranno, che smetterò di sentirmi così sola, che smetterò di ricorrere a una lametta per sentirmi "salva", che qualcuno si accorgerà che sto cadendo in pezzi e che venga a salvarmi.
Vorrei questo. Ma non è possibile.

X: "Svegliati!!"

La voce di Niall arrivava imponente dal piano di sotto. Era il primo giorno di scuola e ovviamente il mio entusiasmo era inesistente, così mi girai dall’altra parte con l’intenzione di riaddormentarmi.

Niall:"Allora?! Dai che tra un po’ vengono i miei amici! ",
Effie: "Me ne fotto dei tuoi amici, io a scuola non ci vado!"                                                                                                             
Niall: "Ho promesso a mamma e papà che avrei badato a te, quindi a scuola ci vieni!"


Dicendo questo mi prese in braccio, mi portò in bagno e mi abbracciò.

Niall: "Dai Effie lo so che è difficile con i nostri genitori fuori ma ci sono qui io"

Mi guardò con quei bellissimi occhi blu che facevano invidia anche all’oceano. Così a malincuore mi vestii, mi truccai e scesi giù a fare colazione prima che Alison e Eleanor, le mie due migliori amiche, passassero a prendermi. Dalla cucina provenivano le voci degli amici di Niall come al solito c’erano Harry e Luke. Tutti e tre avevano 17 anni giusto due anni in più di me. Mi salutarono come al solito: Luke ignorandomi e Harry abbracciandomi e facendomi volare per poi darmi un bacio rumoroso sulla guancia.                                                                                                                                                                                           
Niall: "Piano con le effusioni è pur sempre mia sorella!"

Io sorrisi, adoravo quando Niall faceva così. Suonarono alla porta, mio fratello si sistemò i soffici capelli biondi e andò ad aprire. Sapevo benissimo che erano le mie amiche ma lo feci fare perché secondo me provava qualcosa per Alison anche se non lo dava a vedere.

Alison: "Bella!!!"

Alison mi abbracciò avvolgendomi con i suoi capelli lunghissimi e poi fu il turno di Eleanor che mi saltò al collo per via della differenza di altezza.

Effie: "Quanto mi siete mancate!!"

Poco dopo ci trovammo davanti a quello edificio grigio che ispirava il suicidio.
Cazzo, salvatemi.
E così entrammo sempre accompagnate da Niall e i suoi amici.
Fantastico. Sono di nuovo chiusa qua dentro. Non sono pronta. Non sono pronta a tutto questo.
Non  ce la faccio a  vedere le persone e fare loro sorrisi falsi dicendo che va tutto bene.
Non ce la faccio.

Vorrei poter sparare la musica al massimo per non dover sentire il resto del mondo.
Ma che..?!

X: "Hey ma che fai?!"

Io lo guardai già pronta a litigare (il mio carattere non lo si poteva definire uno dei migliori) ma rimasi praticamente folgorata dallo spettacolo che mi si presentò davanti: un ragazzo alto e muscoloso, con due dolci occhi nocciola e una bocca morbidamente tonda aperta in un grande sorriso.
Oh, merda...e questo da dove esce??
A spezzare l’incanto ci pensò bene mio fratello.

Niall: "Jake! Ci si rivede!"

Si scambiarono il tipico e stupido saluto dei ragazzi. Successivamente anche Harry, Luke e Alison lo salutarono. Evidentemente io ero l’unica, insieme a Eleanor, a non sapere da dove provenisse quell’individuo perfetto.

Niall: "Lei è mia sorella Effie e lei è Eleanor"
Jacob: "Ciao io sono Jacob, ma mi puoi chiamare Jake"


Mi porse la mano che ricambiai anche se ero leggermente stordita dal suo sorriso. I ragazzi continuarono a parlare e io mi allontanati con le mie amiche.

Eleanor: "Molto simpatico quello! Nemmeno mi ha salutato!"
Alison: "Ma non hai visto aveva occhi solo per Effie!


Chissà che classe fa...oh ma che dico!! Mi ci manca solo l'amore...lasciamo stare questa storia prima che sia troppo tardi.
Alison mi scosse leggermente la spalla. Uscii dai miei pensieri e la guardai.

Effie: -con tono accusatorio- "Scusa ma te come lo conosci?"                                                                                                                                                                                             
Alison: "Fa atletica nel circolo accanto al mio!"                                                                                                                               
Effie: "Ah...ti interessa?"                                                                                                                                                                                      
Alison: "Tranquilla e tutto tuo!"
Effie: "Ma che dici!"


Entrammo in classe e prendemmo posto. Mi guardai in torno e vidi che Mary, la stronza con il quale il mio ex mi aveva tradita, era già arrivata. Si avvicinò al mio banco.

Mary: "Hey quanto tempo!! Non ti sei fatta sentire questa estate! Va tutto bene?"                                                                                                                                                                                                   

Senti vattene a fanculo perché mentre te pensavi a sbaciucchiarti con Patrick, a me è solo morto un fratello e i miei genitori, siccome per loro era troppo pesante vivere con due figli considerati un fallimento totale, hanno preferito andarsene lasciandoci da soli a convivere con il dolore della morte di Liam.

Effie: "Tutto bene figurati"

Le feci uno di quei sorrisi falsi di cui era capace solo chi aveva vissuto e sentito addosso a se la morte.
La professoressa di lettere entrò ripetendo il solito discorso palloso su quanto fosse importante il rispetto e bla bla bla.
Tanto anche quell’anno non sarebbe cambiato niente: avrei preso di nuovo sette in condotta facendomi promuovere quasi per miracolo.
L’interessantissimo discorso della professoressa fu interrotto dalla voce della bidella che fece entrare Jacob. Io mi illuminai.

Professoressa: "Bene ragazzi lui è un nuovo alunno, si chiama Jacob Cooper. Vatti a mettere vicino a Horan visto che è l’ultimo posto rimasto."

Cazzo,cazzo,cazzo.  Non può essere vero...merda!! Dio tu ce l'hai con me, dì la verità!!

Io divenni rossa come un peperone e Alison e Eleanor, che stavano dietro a me, iniziarono a darmi pacche sulla schiena. Lui sedendosi mi salutò e io ricambiai con un filo di voce. Parlammo per tutta la giornata facendoci riprendere più volte dai professori. Così scoprii che aveva 16 anni, che era stato bocciato per cattiva condotta e che faceva atletica da 6 anni. Ci scambiammo anche i numeri di telefono. All’uscita Ally e El continuarono a farmi battutine stupide fino a quando non vidi Mary parlare con Jake.                              

Eleanor: "Oh no…guarda chi altro l’ha notato…"                                                                                                                                                                  
Alison: "Oddio guarda gli sta facendo ascoltare la musica!"


Io stavo in silenzio e guardavo semplicemente la scena.
Eh no, non può averla vinta un'altra volta!
La rabbia mi salì alle stelle e così presi il thè di Eleanor e facendo finta di inciampare lo gettai addosso a Mary.

Effie: "Oddio scusami!"

Mi guardò male e poi se ne andò salutando velocemente Jacob.
Lui mi salutò dicendo che doveva andarsene.
Alison e Eleanor mi vennero incontro chiedendomi cosa mi fosse preso.
Non lo sapevo nemmeno io, avevo agito distinto senza pensarci su.
Subito dopo Niall si avvicinò dicendo che dovevamo andare a casa.
Chiesi a Alison se voleva venire da noi.
Così salutammo Eleanor che salì sul pullman della scuola seguita da Luke, per il quale aveva una cotta dalla seconda media, e ci avviammo verso casa io, Alison, Harry e Niall.
Arrivati a casa pranzammo e poi ci sedemmo sul tappeto a fare i compiti come di rito e ovviamente Niall invece di studiare suonava la sua chitarra.
Ci divertivamo molto insieme.

Niall: -interrompendo di suonare e riferendosi a Harry- "Ma allora la fai questa festa?"
Harry: "Si la faccio questo sabato a casa mia e ovviamente siete invitate anche voi ragazze…ditelo anche a Eleanor."
Effie: "Inviti pure Jake? Mary no, vero?"                                                                                                                        
Harry: "Si lo invito…chi è questa Mary?"                                                                                                                                                                                      
Effie: "Nessuno!" 


Quando se ne andarono finalmente rimasi sola con Niall e iniziammo a parlare mentre aspettavamo che la pizza si riscaldasse.                                                                    

Niall: -con voce maliziosa- "Ti piace Jake?"                                                                                                                                                                                   
Effie: "Beh… forse…è carino ed è simpaticissimo! Spero di fare la cosa giusta nell’affezionarmi a lui…sai dopo la morte di Liam… " 
Niall: "Si, lo so."
Effie:
-interrompendo il silenzio che si era formato e cercando di cambiare argomento- "Però non dirglielo!"                                                                                  
Niall: "No tranquilla…e senti, a Alison piace qualcuno?"                                                                                                                                           
Effie: "No! E’ tutta per te!"


Risi e lo spruzzai con l’acqua provocando la sua risata.

Niall: "Ma che dici!!"                                                
Effie: "Dai tanto l’ho capito. Tranquillo il tuo segreto è al sicuro con me."


Lo abbracciai. Era tutto per me. Non avevo nessun altro.

 

Ok...non è il massimo ma è solo il primo capitolo e serve più che altro come introduzione dei personaggi. Allooora oggi è il compleanno di Liam!! Quindi tanti auguri XD Ritornando alla storia...se volete recensite, mi farebbe molto piacere! Alla prossima :)
Un bacione, Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Festa ***


Salveee!! Eccoci qui con il secondo capitolo :) Buona lettura!!


E la prima settimana di scuola è passata. 
Ho avuto un incubo ogni notte. Sempre lo stesso terrificante incubo.
Ma almeno non mi taglio più da un bel po'.
Merito anche di Jacob con cui ho parlato per tutto il tempo.
E in questo modo non mi fermo a pensare.

Finalmente sabato era arrivato e con Alison e Eleanor andammo al centro commerciale per trovare qualcosa di carino da metterci alla festa e per passare un po’ di tempo tra noi senza pensare a cose tristi.

Effie: "Finalmente le cose sembrano andare per il meglio."

Accarezzai le morbide stoffe degli abiti cercando quello adatto a me.                                                                                                                                                                                        

Alison: "Si te è Niall siete davvero fantastici a riuscire a superare la morte di tuo fratello."
Effie: "Tutte due o solo mio fratello??"


Risi per non entrare nel discorso di Liam.                                                                                                                                                             

Alison: "Dai ma che dici!! Certo è un figo assurdo con quegli occhi, e i capelli e il sorriso! E poi è simpaticissimo…no ma dubito che mi piaccia!"

Io e Eleanor scoppiammo a ridere.

Eleanor: "Certo che non ti piace tu ti sei decisamente innamorata!!"                                                                                             
Alison: "Beh…può darsi…"
                                                                                                                                                                                                           
Effie: -Facendo la finta offesa- "Ah! E quando avevi intenzione di dircelo?? Comunque anche lui prova qualcosa per te."                               
Alison: "Oddio davvero!!!"


Per poco Alison non sveniva e facendo salti di gioia uscimmo dal negozio.
Ally con un bel vestito blu a trapezio, Eleanor con un vestito rosa aderente che si poteva permettere perché molto magra e io con un vestito nero scintillante.
Tornammo di corsa a casa dove c’erano Jacob e Niall. Andammo subito in camera mia per farci i capelli, truccarci e vestirci.
Quando scendemmo giù sia Jacob che mio fratello, rimasero a bocca aperta continuando a farci i complimenti per tutto il tragitto.

Coraggio. Ce la puoi fare. Ce la puoi fare a non sembrare un emerita idiota che odia le feste.

Arrivati alla festa, Harry ci venne incontro salutandoci e abbracciandoci a turno e quando arrivò davanti a me mi abbracciò dolcemente.

Harry: -Sussurrandomi all'orecchio- “Sei meravigliosa”.

Rimasi senza parole ma non ci feci molto caso ed entrammo dentro a divertirci. C’erano tutti i più popolari della scuola.
Mi avvicinai a Niall.

Effie: "Piaci a Ally, vai lì e invitala a ballare. Ah, e se provi a spezzarle il cuore io ti spezzo le gambine!"

Niall mi abbracciò ringraziandomi e andò da Alison.

                                                                                                                 NIALL ' S POV                                                                                                                                                                                    

Ecco Alison...certo che è davvero bella.
Mi avvicinai a lei.

Niall: "Hey...ti va di...di...ballare??"

La sua bellissima bocca si aprì in un sorriso e annuì. La presi per mano per condurla al centro della pista. Misi le mani sui suoi fianchi e lei mi cinse il collo con le sue.

Alison: "Sai...ecco..."
Niall: "Dimmi."
Alison: "Lo so che ti sembrerà una cosa stupida perchè tu sei più grande e...e hai un sacco di ragazze ai piedi e io sono io. Ma ecco..."

Niall: -Interrompendola- "Mi piaci anche tu Alison."
Alison: "Oh..."

Arrossì leggermente e sorrise timidamente. La strinsi di più a me e continuammo a ballare senza aggiungere nient'altro.

                                                                                                                                               EFFIE ' S POV                                                                                                                                                    

Un attimo dopo erano sulla pista a sorridersi e a ballare stretti.
Ero davvero felice per Niall. Se lo meritava.
E' davvero un ragazzo forte. Non smetterò mai di ringraziarlo per come mi è stato vicino.
Erano davvero una bella coppia.
Eleanor nel frattempo era rimasta in disparte a guardare incantata Alison e Niall.
Così, dopo aver bevuto qualche drink, la invitai a ballare e ci avvicinammo a Jacob e Luke.
Così loro si unirono a noi e quando Jacob mi stava per dire qualcosa Harry mi prese per mano invitandomi a ballare, Eleanor mi guardò smarrita e io le feci l’occhiolino.
Cercai Jake con lo sguardo ma Harry mi stava trascinando velocemente al centro della pista. La musica rallentò e lui mi strinse a sé.
Il suo dolce profumo mi avvolse e avevo i suoi occhi verdi dentro i miei. Stava per succedere qualcosa ma io non volevo. Non sapevo cosa fare.
Grazie al cielo mi sentii male per via dell’alcol e corsi fuori con Harry che mi seguiva.

Harry: "Ho fatto qualcosa di male?"                                                                                                                                                                                          
Effie: "No tranquillo ho solo bevuto troppo… "


Mi veniva da piangere, mi sentivo così sola. Harry non sapendo cosa fare e mi mise la sua giacca sulle spalle.                                                                                                                                                             

Effie: "Puoi andare a chiamare Niall?"
Harry: "Certo."


Nel frattempo cercai di calmarmi.
Ecco che rovino tutto per l'ennesima volta. Mi faccio schifo. Solo questo.
Lui si precipitò dentro e poco dopo riuscì da casa sua seguito da mio fratello, Alison e El.
Mio fratello discuteva con Harry continuandogli a chiedere che cosa mi avesse fatto, mentre Alison e Eleanor si precipitarono da me chiedendomi come mi sentivo.

Effie: "Tranquille sto bene…ho solo bevuto troppo. Harry non c’entra."

Mio fratello mi guardò sollevato e prendendomi in braccio disse che era meglio se ce ne andavamo.

Harry: "Aspetta, chiamo Louis che vi da un passaggio con l’auto!" 

Poco dopo uscì un ragazzo altissimo con dei grandi occhi celesti quasi verdi e dei spettinati capelli castani.                                                                                                                                                            

Niall: - con voce preoccupata- "Ma può guidare?"                                                                                                                                                    
Louis: "Certo ho 18 anni! Mi hanno ridato la patente l’altro ieri…" 

A quelle parole gli occhi di mio fratello strabuzzarono fuori dalle orbite.

Niall: "Ridata??"                                                                                                                                                            
Louis: "Oh, solo un piccolo incidente…E’ lei la fanciulla? …wow è sexy! Certo che te le scegli bene Niall!"                                                                                       
Niall: "Veramente è mia sorella…"                                                                                                                                                                         
Louis: "Oh…scusa…però bisogna dirlo quando una ragazza è bella! E lei è…"                                                                                                         
Niall: "Si, ok. Fermati qui se non vuoi aggravare la tua situazione."


Niall mi strinse ancora più a se. Louis ci portò davanti a una macchina sportiva bianca.

Alison: -riferendosi a Eleanor- "Io vado con loro, te che fai?"                                                                                                                                                                    
Eleanor: "Io rimango poi vi chiamo domani"


Così dicendo lei rientrò dentro seguita da Harry. In macchina Niall parlava con Louis ma non capivo bene cosa dicessero perché la testa prese a girarmi vorticosamente.
Arrivati a casa passai una buona mezz’ora piegata mentre vomitavo pure l’anima. Quando mi calmai Ally mi accompagnò in camera e mi aiutò a cambiarmi.
Poco dopo entrò Niall che mi chiese come stessi e, dopo avermi dato la buonanotte, salutò Alison dandole un leggero bacio sulla guancia.
Quando uscì, ci sdraiammo sul letto e iniziammo a parlare.

Effie: "Allora te e Niall…"                                                                                                                           
Alison: "Beh…dopo avermi invitato a ballare ho cercato di dirgli che mi piace e lui mi ha detto che provava la stessa cosa.                                                    
Effie: "Sono felice per te! Siete troppo carini…ma ti ha baciata??                                                                                                                                                           
Alison: "No…poi Harry ci è venuto a chiamare e siamo dovuti uscire!"                                                                                                                        
Effie: "Oddio scusami! Ho rovinato tutto!!"                                                                                                                                                                         
Alison: "No tranquilla! Ma con Harry?"                                                                                                                                                                                                                                                        
Effie: "Non è successo niente…però ha cercato di baciarmi! Poi mi sono sentita male e grazie al cielo sono dovuta uscire fuori."                                                                              
Alison: "Perché grazie al cielo?? E’ sexy da morire!"                                                                                                                                                                      
Effie: "Lo so! Ma a me piace Jake! Non mi interessa quanto è sexy. Mica sono come Mary."                                                                                                                                                                         
Alison: "-Già, hai ragione...beh, anche Jacob è un figo assurdo!"
Effie:
-ridendo- "Già!! Mi è dispiaciuto andarmene senza salutarlo..."                                                                   
Alison: "Beh, avrà chiesto a El dov’eri finita…"                                                                      
Effie: "Tu credi?"                                                                                                                                                                                                                     
Alison: "Certo!"


La abbracciai e ci addormentammo con il sottofondo della pioggia.

 
Beneee!! Che ne pensate?? Fatemi sapere :) Se faccio in tempo cercherò di pubblicare anche il terzo capitolo ;)
Un bacione, Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Verità ***


Ecco il terzo capitolo! Buona lettura :)

                                                                                                                HARRY'S POV                                                                                                                       
 

Tutti se ne andarono e la casa ritornò orribilmente vuota.
Odiavo quei momenti. Quei momenti in cui, ancora sotto l’effetto dall’alcol, mi ritrovo a pensare. Per esempio ad Effie.
E a quant’era bella ieri sera. Con quel vestito che le stava da Dio.
Non mi era mai capitato prima che una ragazza rifiutasse un mio bacio perché di solito tutte cascano ai miei piedi ed è sempre la solita storia alla fine.

Mmh...forse sto cambiando.
Perché in quell’attimo che stava tra le mie braccia e avevo i suoi occhi blu dentro i miei io…io, in quell’esatto momento, volevo lei, le sue labbra, il suo cuore.
Nessun’altra. Solo lei. Lei che è così pura ma così dannata. Lei che ha sofferto così tanto. Lei che voglio proteggere.

BASTA HARRY! ORA TI METTI PURE A FARE DEL SENTIMENTALISMO! DICI QUESTO SOLO PERCHE’ SEI ANCORA MEZZO UBRIACO NON PERCHE’ LA AMI. TU NON SEI IN GRADO DI AMARE.

La testa iniziò a farmi male.

Credo che le invierò un messaggio. E nient’altro. Perché io sono Harry Styles. E Harry Styles non è in grado di amare.

 
                                                                                                                           EFFIE'S POV                                                                                                                  
 

Il giorno dopo ci alzammo a mezzogiorno e Niall ci aveva procurato i panini di Mc Donald’s adatti a superare l’ubriacatura.
Alison se ne andò poco dopo dicendo che i suoi genitori si erano incavolati e la volevano subito a casa.
Così mi chiusi in camera mia a riflettere su quello che era successo ieri con Harry. Quel ragazzo era strano.

Con tutte le ragazze che può avere perché diamine ha cercato di baciare me?? Però quella sensazione di salvezza che provai stando tra le sue braccia…
NO! SMETTILA CON QUESTI PENSIERI, PERCHE' A TE PIACE JACOB E BASTA!
Perchè mi devo incasinare la testa, santo cielo!!

Sospirai e accesi il cellulare. Trovai quattro chiamate perse: due da Eleanor, una da Mary e due da Harry, e tre messaggi:
il primo di Harry:
“Scusami per ieri. Mi sa che ho fatto una scemenza a cercare di baciarti senza nemmeno assicurarmi che tu volessi. xx Harry”,
il secondo di Mary:
“Mi puoi passare il compito di storia? Per favore!!”
e il terzo di Eleanor:
“Ciao Effie…come stai? Io a pezzi…Luke è fidanzato e io che mi ero illusa tanto per tre lunghi anni di avere una possibilità. Chiamami quando hai tempo.”.
Senza pensarci troppo mi vestii di corsa e mi precipitai a casa di Eleanor.
Arrivata la madre mi disse che Eleanor era chiusa in camera sua da ieri sera.
Entrai piano in camera di Eleanor.
Era sdraiata sul letto e quando si alzò notai che aveva gli occhi rossi per quanto aveva pianto.
Ci teneva davvero a Luke.
Anche se, secondo me, era solo un coglione dipendente dal fumo e da tutto quello che c’è di sbagliato in questo mondo.
Senza dire una parola mi sedetti sul suo letto e l’abbracciai.

Effie: "Come stai?"                                                                                                                                                                             
Eleanor: "Sto male. Pensavo davvero di poter avere una speranza con lui e invece…"                                                                                              
Effie: "Mi dispiace non avrei mai potuto immaginare che si fosse fidanzato…"
Eleanor: "Non so davvero cosa fare! Ci sono rimasta malissimo ieri…quando sono entrata l’ho visto baciarsi con una biondina che di sicuro è più bella di me…"
Effie: "Mi dispiace tantissimo! Ti capisco sai…la stessa cosa mi è successa con Patrick…poi però ho smesso di pensarci…
Eleanor: "Beh…è successa quella cosa di Liam…"   
                                                                                                                                                        
Effie: -risposi in fretta per non iniziare il discorso su Liam.- "Già hai ragione…ma poi chi ti ha riaccompagnato a casa?"
Eleanor: "Jake…"                                                                                                                                                                                       
Effie: "Cosa?! Perché??"                                                                                                                                                                                                     
Eleanor: "Gliel’ho chiesto io…era l’unico che se ne stava andando e quindi ne ho approfittato! Tranquilla non mi potrà mai piacere uno come lui, fa troppo casino a scuola! Preferisco quelli come Luke …"


Una lacrima le scese sulla guancia.

Si certo, da questo che mi hai appena detto si capisce che non lo conosci veramente.

Le sorrisi e lo squillo del mio cellulare interruppe il silenzio.
Era di nuovo Harry:
“Hey, come va? Senti io ti dovrei parlare posso venire ora da te?”.
Lo feci leggere a Eleanor dopo averle spiegato tutto quello che era successo ieri alla festa decisi di rispondergli sotto suggerimento di El:
“Ora non sono a casa…sono da una mia amica, ci vediamo domani a scuola ;)”
.
Quando uscii da casa di Eleanor il sole stava ormai tramontando e al solo pensiero che l’indomani sarei dovuta andare a scuola e affrontare Mary, alla quale non avevo più risposto al messaggio, e Harry mi veniva il mal di pancia.
Salii in camera mia e mi buttai sul letto.

Le cose saranno pure incasinate ma ora non soffro più come prima.

Alzai la manica della felpa e ritrovai tutti i "vecchi amici" che mi ricordavano che non c'è mai fine al dolore.
Scacciai il pensiero di farlo di nuovo e mi misi a mangiucchiare delle patatine prima di piombare in un altro sonno popolato dalle mie paure.                                                                                                                                                                                                                    
Arrivai a scuola come sempre con Alison e Eleanor.
Per fortuna mio fratello era uscito prima di noi con Luke e Harry per cui durante il tragitto raccontammo le ultime novità a Alison cercando di tirar su di morale Eleanor.
Arrivata a scuola Mary mi piombò praticamente addosso chiedendomi il perché non le avevo risposto al messaggio.
Io inventai una scusa a cui nemmeno un deficiente mi avrebbe creduto ma almeno me la levai dai piedi.
Raggiungemmo mio fratello solo per far felice Ally che lo salutò abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
Eleanor mantenne le distanze da Luke che, silenzioso come sempre si allontanò per raggiungere altri suoi amici.
Invece Harry mi sorrise e proprio quando stava per dire qualcosa il suono della campanella mi salvò.
Entrata in classe notai che Jake era già al suo posto intento a disegnare su un foglio. Lo salutai e lui nascondendo la scritta ricambiò il saluto.

Jacob: "Come mai sei andata via dalla festa così presto?"                                                                             
Effie: "Mi sentivo poco bene…te invece ti sei divertito?"                                                                                                                    
Jacob: "Non così tanto…poi visto che te n’eri andata ho pensato di andarmene anch’io"


Gli sorrisi.
Cavolo aveva praticamente detto che la festa non aveva senso senza di me!
Mi sentivo al settimo cielo ma non durò così tanto perché durante francese Jacob mi aveva fatto ridere con una della sue battute rimediandoci una bella nota sul registro.

Forse le cose potrebbero davvero funzionare con Jacob. Se non facessi così schifo.

All’uscita si avvicinò Harry e le mie “adorabili” amiche mi lasciarono da sola ad affrontarlo.
Niall e Alison avevano fatto un’altra strada per lasciarci parlare.
Camminavamo imbarazzati, ma Harry interruppe presto il silenzio.                                              

Harry: "Allora, ecco io…sai, ti devo parlare…"                                 
Effie:
-maleducatamente- "Si…l’ho letto il messaggio…" 
Cavolo Effie! Ti vuoi dare una calmata!                                                                                                                                                 
Harry: -sorridendo- "Si, hai ragione… sai tu mi piaci Effie..."

A quelle parole sbiancai.                                                                                                                                                                                                                      
Ecco perché mi voleva baciare! Cazzo, mi ci mancava solo questo...a me piace Jake…e ora che gli dico??"
Lui era lì che aspettava ma io ero rimasta a bocca aperta cercando qualcosa da dire.
Certo lui era bello da morire ma ora mi importava solo di Jacob.
Così rimasi in silenzio mentre lui mi guardava.

Harry: "Tranquilla ho capito…non c’è bisogno che dici niente."

Dicendo così se ne andò lasciandomi lì.
Mi sentivo uno schifo.
Non riuscivo a muovermi, non provavo e non pensavo niente.
Così tornai a casa in silenzio e quando entrai non feci nemmeno caso a Alison e Nicolas che si baciavano attorcigliandosi sul divano.
Salii in camera mia senza dire una parola.
Non sapevo cosa mi stava succedendo o più semplicemente non sapevo come reagire.
Ci misi un po’ a rielaborare cos’era successo.

 
                                                                                                              HARRY'S POV                                                                                                                               

 

Accelerai il passo pensando alla figura dell’idiota che avevo appena fatto.
Se fosse stata un’altra ragazza non l’avrei lasciata stare così ma, essendo la sorella del mio migliore amico, non avevo scelta.
E lei mi piaceva davvero.
Anche se ora la devo dimenticare.

Lo sapevo che sarebbe andata così. Io e questo cazzo senso di iniziativa che ho. Basta, l’amore non fa di certo per me.

 

                                                                                                               EFFIE'S POV                                                                                                                                      

 

Niall entrò in camera seguito da Alison.

Alison: -incuriosita- "Che ti ha detto?"
Effie: -con un filo di voce- "Gli piaccio…e io sono rimasta in silenzio come una deficiente…"

Lo stavo spiegando anche a me stessa.

Effie: "Che cretina!"

E così facendo mi precipitai fuori per andare a casa di Harry lasciando quei due a guardarmi con faccia interrogativa.
Feci la strada che passava davanti ai campi di atletica…così mi fermai a guardare con la speranza di vedere Jacob.
All’improvviso una mano mi si posò sulla spalla, io saltai indietro per lo spavento…era proprio lui.

Jacob: -ridendo- "Tranquilla sono io! Che ci fai qua? Spii?"
Effie:
-sorrisi- "No no…ecco io…beh, ero venuta a vedere se c’eri…"

Iniziammo a ridere tutte e due dall’imbarazzo quando una voce stridula proveniente da una splendente macchina rossa ci interruppe.

Bridget: "Jacob muoviti che è tardi!"

Jake mi guardò mortificato.

Jacob: "Si lo so è sempre così isterica…non ci posso fare niente!"
Effie:"Tranquillo!"                                                                                                                                                                                                              
Jacob: "Senti ti va di venire a cena a casa mia?"


Sorridendo annuii e, dimenticandomi completamente di Harry, chiamai mio fratello per avvisarlo.
Poco dopo mi ritrovai a casa sua: una villetta graziosa che profumava di pulito.
Appena entrai non potei fare a meno di notare che tutto era perfettamente in ordine e dalla cucina proveniva un odore delizioso.
Poco dopo dal salone si affacciò un uomo sulla cinquantina completamente pelato che doveva essere suo padre.

Tom: -facendo l'occhiolino- "Chi è? La tua ragazza?"                                                               
Jacob: "Ma la smetti papà!!"


Imbarazzato e mi fece cenno di seguirlo.
Salimmo al piano di sopra e mi portò nella sua stanza che contrastava completamente con l’ordine perfetto della casa.

Jacob: "Scusa per il disordine!"                                                                                                                                                                                           
Effie: "Questo tu lo chiami disordine?? Allora devi vedere la mia camera!!"                                                                                                                
Jacob: "Ma di solito voi ragazze non siete tutte precise?"                                                                                                                                            
Effie: "Non sono quel tipo di ragazza! E poi di solito le ragazze non hanno nemmeno 7 in condotta!"
Jacob:
-sorridendomi- "E i tuoi non ti dicono niente?"                                                                                                                               
Effie: "No…i miei non vivono con me e Niall…si sono trasferiti da un’altra parte lasciandoci qua…"


Non sapeva niente e speravo che non mi chiedesse il perché si fossero trasferiti.                                                                                                          

Jacob: "Ah, non lo sapevo."

Gli sorrisi e mi guardai in torno notai che aveva un sacco di CD di musica, di foto, di graffiti fatti da lui e di altri soprammobili vari.                                                                                                                                           
Effie: "Ti piacciono i Green Day?"                                                                                                    
Jacob: "Si, li adoro!".


La voce squillante della madre interruppe la nostra conversazione e così scendemmo giù in salone.
A casa mia non si mangiava mai così.
Io e mio fratello mangiavamo solo surgelati e qualche rara volta la pasta ma in quel tavolo c’era di tutto e di più: pasta, prosciutto, carne, patatine, pomodori e tante altre delizie.
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare.
Io e Jacob eravamo seduti vicini e davanti a noi c’erano i suoi genitori.
La madre ruppe il silenzio.

Bridget: "Come è andata a scuola?"                                                                                            
Jacob: "Bene…ma ho preso una nota…"                                                                                                                                                     
Bridget: "Di nuovo? Guarda che quest’anno devi essere promosso! Bella figura che fai davanti a Effie!"                                             
Effie:
-cercando di difendere Jake- "Ehm…veramente anch’io l’ho presa la nota…"                                         
Tom: "Bella accoppiata che fate insieme!"


Il padre ci fece l’occhiolino per sdrammatizzare la situazione ma la faccia della madre aveva tutt’altra espressione.
Finita la cena Jacob propose di riaccompagnarmi a casa e così, dopo aver ringraziato i genitori e aver riempito di complimenti la madre per l’ordine della casa in modo farla felice, ci avviammo in strada.
Era buio e faceva freddo così Jacob mi tenette per mano per tutto il tragitto. Prima di entrare in casa mi feci coraggio.

Effie: "A te non piace Mary vero?"                                                           
Jacob: "No…a me piace tutt’altra persona…"


Così dicendo si avvicinò e dopo avermi accarezzato la guancia e le labbra premette la sua bocca contro la mia.
Era il momento perfetto: eravamo soli, illuminati solo dalla luna che giocava a nascondino tra i rami degli alberi.
Sembrava un attimo infinito, un attimo che avrei ricordato per sempre.
Quell’attimo di massima felicità dopo tutto il dolore provato e le lacrime versate.
Mille emozioni racchiuse in un unico e meraviglioso bacio.
Dopo averlo salutato con un lungo abbraccio e averci augurato più volte la buonanotte entrai con aria trasognata in casa.
Lì trovai Niall con una birra in mano intento a parlare con Luke.

Niall : "Ciao"

Lo salutai dicendo che era tardi e dovevo andare a letto.
A Luke non lo degnai nemmeno di uno sguardo.
Corsi in camera e raccontai tutto alle ragazze tramite la video chat.
Ero trasportata in un altro pianeta e con ancora i suoi occhi e le sue labbra in mente andai a dormire per la prima volta senza aver paura che gli incubi mi assalissero.   

Cosa ne pensate della nuova coppia? Ci ho messo un po' a scriverlo perchè all'ultimo ho deciso di inserire anche il punto di vista di Harry...Beh, credo che il prossimo capitolo lo pubblicherò domani.
Un bacione,Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rotture e Riconciliazioni ***


Salve a tutti! Ecco il quarto capitolo, buona lettura :)


La mattina dopo mi svegliai prima del solito per prepararmi con calma.
Nessun incubo!! forse mi fa bene stare con Jacob...spero di non soffrire. Mi sto fidando. Dopo un sacco di tempo mi fido di nuovo di qualcuno.
Jacob suonò poco dopo, io piombai alla porta sotto lo sguardo incuriosito di Niall al quale non avevo raccontato ancora niente.
Ci salutammo con un lungo e dolce bacio.
                           
Niall: "Ma quindi voi due…"                                                                                
Jacob: "Sì"


Mi sorrise stringendomi la mano.
Poco dopo ci raggiunse anche Alison e tutti insieme andammo a scuola.
El mi venne subito incontro.

Eleanor: "Siete carinissimi insieme!"                                                                                                                                                                              
Effie: "Grazie…oddio ancora non ci credo di stare con lui!"                                                                                                                             
Eleanor: "Certo è successo tutto così velocemente!"                                                                                                                                              
Effie: "Te invece? Superata quella cosa di Luke?"
                                                                                                                       
Eleanor: "No, mi piace ancora tantissimo…"                                                                                                                                                                         
Effie: "Ieri sera stava a casa mia… "                                                                                                                                                                                 
Eleanor: "Tuo fratello ti ha detto qualcosa su cosa si sono detti?"                                                                                                                                            
Effie: "No, però ho sentito che parlavano di una certa Grace."                                                                                                                                        
Eleanor: "Si chiamerà così… che palle!"                                                                                                                                                                         
Effie: "Mi dispiace…io devo parlare con Harry…"                                                                                                                                                                                                          
Eleanor: "Già…chissà come la presa! Di solito non è abituato ad essere rifiutato da una ragazza." 
Effie: "Lo so. Oggi non c’è vero?"                                                                                                                                                              
Eleanor: "No…mi sa proprio che non viene." 


Dicendo questo la campanella suonò e noi ci preparammo a entrare. Entrai in classe seguita da Jake.

Mary:  -urlando- "Sei una troia!"                                                                                                                                                                                              
Effie: "Vedi di calmarti! Che ti ho fatto??"                                                                                                                                                           
Mary: "Ti sei messa con Jacob!"                                                                                                                                                                                    
Effie: "Perché ti piace?"
Mary: "Si!!"                                                                                                                                                                                                                         
Effie: "Ma io che ne sapevo?!"                                                                                                                                                                                          
Mary: "Era evidente che mi piaceva e sarei riuscita a conquistarlo se tu non ti fossi intromessa!"                                                                                       
Effie: "Ma che cazzo dici! Se gli piaccio io non è che all’improvviso si innamora di te!"                                                                                     
Mary: "Intendi dire che non ho speranze?! Ma chi ti credi di essere??"                                                                                                                 
Efie: "Senti io non lo sapevo che a te piaceva, e poi non hai fatto la stessa cosa con Patrick?                                                                         
Mary: "Non so di che stai parlando…"                                                                                                                                                                     
Effie: "Invece lo sai! A me piaceva da ben due anni e tu lo sapevi benissimo!!"                                                                                              
Mary: "Ma lui ha preferito me a te!"                                                                                                                                                                                  
Effie: "Certo perché Patrick è uno di quei ragazzi che va da chi gliela dà più facilmente!"                                                                                       
Mary: "Sei una stronza!"        
Effie: "E tu una troia. E con questo non mi rivolgere più la parola."


Nel frattempo entrò la professoressa di francese che mi mise una nota perché ovviamente aveva sentito solo me che dicevo le parolacce.
Vaffanculo!! E che cazzo. Non posso essere felice che deve andare qualcosa storto...
Jacob mi stette vicino tutto il giorno cercando di farmi calmare.
Uscii da scuola incazzata nera.
Raccontai tutto a Niall che mi diede subito ragione e mi disse che se avevo bisogno di qualcuno lui c’era sempre.
Jake aveva atletica perciò lo dovetti salutare e andai a casa con Niall.                                                                                                                                                                        

Effie: "Mary è una stronza!"

Stavo iniziando a piangere così mi sedetti sul divano e mio fratello mi abbracciò.

Niall: "Hai ragione. Ma non devi piangere per quello che ti ha detto. Le persone così le devi solo lasciare perdere…"
Effie: " Ti sembra facile? Ho paura che Jake si stufi di me e si metta con lei. Ho paura di soffrire di nuovo…"                         
Niall: "Jake ha occhi solo per te, fidati. E stai tranquilla non soffrirai più, questa volta ci sarò io con te."                                                  
Effie: "Grazie…"                                                          
Niall: "Mary non sa niente di quello che successo a Liam, vero?"                                                                                                                      
Effie: "No e non glielo voglio dire. Fa ancora male parlarne."                                                                                                                           
Niall: "Sì, ti capisco."


Ci abbracciammo.
Mio fratello era la persona più dolce al mondo, potevamo parlare di tutto.
Era la mia famiglia, il mio migliore amico, il mio rifugio.
Avrebbe sempre avuto un momento per me e io per lui.
Mi rinchiusi in camera.
Niall era uscito con Luke quindi ero sola.
Cercando di dimenticare la discussione di quella mattina iniziai a fissare il numero di Harry indecisa tra il chiamarlo o no.
Alla fine provai ma nessuno rispose.
Mi ero stufata di quella situazione così presi tutto il coraggio che avevo e decisi di andare a casa sua.
Arrivai davanti alla villa ma non riuscivo ad entrare.
Rimasi lì a fissare la porta per dieci minuti quando all’improvviso si aprì.
Uscì un ragazzo con gli occhi celesti e i capelli spettinati che aveva un’aria familiare.
Mi sorrise, aveva un sorriso fantastico.

X: "Ciaooo! Te sei Effie, la ragazza che si è sentita male alla festa, giusto??"                               
Effie:
-cercando di ricordare- "Si…tu sei…."
Louis: -sorridendomi- Louis…                                                                                                
Effie: "Ah, sì! Il pazzo che ci ha dato un passaggio!"
Louis:
-ridendo- "Bel modo per ricordarmi!"                                                                 
Effie: "Scusa, ma all’inizio proprio non avevo capito chi sei! Te invece come hai fatto a ricordarti di me?"                                            
Louis: "Non sei una che passa inosservata…"                                                                                                                                                       
Effie: "Cosa negativa?"                                                                                                                                                                                             
Louis: "Per niente! Dove ci sei tu c’è luce…"


Mi fece un altro di quei sorrisi fantastici.

Effie: -imbarazzata- "Oh…grazie…non me l’aveva mai detto nessuno"

Lui mi guardò per un po’.

Louis: -cambiando discorso- "Ma perché sei qua?"                         
Effie: "Giusto! Devo parlare con Harry…"                                                                                                                                                    
Louis: "Ah…mi ha parlato tanto di te!"                                                                                                                                                                 
Effie: "Lo conosci da tanto?"                                                                                                                                                                                                                                            
Louis: "Sono suo cugino."                                                                                                                                                                                                                                           
Effie: "Ah, non lo sapevo!"                                                                                                                
                                                                                                                                      
Louis: "Vabbè…io ora devo andare. Comunque questo è il mio numero, chiamami se ti va."

Mi fece l’occhiolino e io sorridendogli gli diedi il mio numero.
Dopo che se ne andò suonai al portone e mi aprì la madre di Harry che mi disse che stava in camera sua.
Salii al primo piano pensando a cosa gli avrei detto.
Entrai in camera sua titubante.
Nirvana...Bei gusti musicali il ragazzo! Beh, oltre a essere bello lui...NON. DEVO. PENSARE. QUESTO!

Effie: "Ciao Harry…"
Harry:
-girandosi e spegnendo lo stereo- "Ciao…che ci fai qui?"                                       
Effie: "Volevo parlarti…"                                                                                                                                                                                                                                            
Harry: "Di cosa?"                                                                                                                                                                                                                                            
Effie: "Beh…non volevo che la nostra amicizia si rovinasse per…quella cosa…"
Harry: "Quindi…"                                                                                                                                                                                                                                            
Effie: "Quindi non lo so…"


La situazione si faceva imbarazzante e non vedevo l’ora di andarmene da lì.

Harry: -Guardando da un’altra parte- "Ho saputo che stai con Jake…"
Effie: "Già…e…tu?"
Harry: "Io niente…"                                                                                               
Effie: "Ma sei arrabbiato con me? Sai quel giorno mi hai colto di sorpresa, non sapevo che dirti e…"
Harry:
-interrompendomi- "No, non ce l’ho con te…l’unica cosa che mi dà fastidio è che non riesco a dimenticarti…"
Effie: "…Davvero?"                                                                                                                                                                                                  
Harry: "Si…ma tranquilla prima o poi mi passerà…"                                                                     
Effie: "Quindi…"                                                                                                                                                                                                                                            
Harry: "Quindi tutto come prima…beh, forse non proprio tutto…"                                                                                                                                                             
Effie: "Però puoi tornare a casa nostra e ci possiamo parlare senza problemi, ok?"                                                                     
Harry: "Ok. A patto che quando vengo io non ci sia anche Jacob"


Mi sorrise mostrando le sue magnifiche fossette.

Effie: -Sorridendogli- "No tranquillo."

Lo salutai e mi fiondai all’uscita.

                                                                                                                       HARRY'S POV                                                                                                                                           

La vidi fiondarsi giù per le scale e un senso di vuoto mi avvolse.
Avrei potuto benissimo fermarla dirle di non lasciarmi solo, di stare con me…e invece rimasi seduto nel letto.
Quella ragazza si era impadronita dei miei pensieri.
Cosa avrei potuto fare? Ormai c’ero cascato…al gioco dell’amore.
Harry Styles innamorato.
Come suonava male.
Perché sono così idiota? Lei non prova lo stesso…lei sta con Jacob. E io? Io non ho nessuno, come sempre.
Mi alzai dal letto e presi la giacca mimetica di mio padre.
Me la misi e mi sdraiai sul letto.
Accesi lo stereo e alzai il volume al massimo.
Basta pensieri.
Basta Effie.
 

                                                                                                                       EFFIE'S POV                                                                                                                                               

Corsi fino a casa arrivando quasi senza fiato.
Quella giornata sembrava non finire più.
E i problemi nemmeno.
Quando entrai trovai Alison in lacrime e mio fratello rosso in viso.

Effie: -Preoccupata- "Che è successo?"                                                                                                                                                                                                     
Niall & Alison:
-all'unisono- "Niente che ti riguarda"                                                                                                                                                             
Effie: "Invece sì che mi riguarda! Tu sei mio fratello e la mia migliore amica, quindi…"
Alison: "Ti posso parlare da sola?"                                                                                                                                                                                                                        
Effie: "Certo."


Guardai Niall e gli feci cenno di stare tranquillo.
Salimmo in camera mia.
Alison si mise a singhiozzare e si sedette sul mio letto.

Alison: "Mi sento uno schifo…"                                                                                                                                                                                                                                            
Effie: "Che è successo?"                                                                                                                                                                                                                                            
Alison: "Niente di che, però l’ho trattato male."                       
Effie: "Raccontami…"                                                                                                                                                                                                                                            
Alison: "Praticamente stasera avevo promesso ai miei genitori che l’avrei portato a cena da noi. Però io non voglio che venga perché mio padre finisce sempre a litigare con i miei ragazzi…ti ricordi Tom?"
Effie: "Sì…"                                                                                                                                                                                                                                            
Alison: "Hanno fatto a pugni e lui mi ha lasciata."
Effie: "Oddio…"                                                                                                                                                                                                                                            
Alison: "Già, mio padre è molto possessivo. Perciò a Niall gli ho detto che non volevo che lui venisse perché ci tengo davvero a lui. Ma tuo fratello ha capito non volevo portarlo perché mi vergogno di lui. E quindi abbiamo litigato. Ora mi sento a pezzi…"                                             
Effie: "E’ il vostro primo litigio è normale che sia così."                                                                                                                                   
Alison: "Tu con Jacob ci hai mai litigato?"                                                                                                                                                             
Effie: "Ancora no…dai ora asciugati le lacrime e aspetta qua mentre vado a parlare con Niall."                                                                              
Alison: "Ok."


Uscii e chiusi la porta alle mie spalle facendo un respiro profondo.
Scesi giù e mi sedetti vicino a lui.

Niall: "Che cos’ho che non va?"                                                                                                                                                             
Effie: "Niente, sei perfetto così."                                                                                                                                                                                                                                            
Niall: "Allora perché si vergogna di me?"                                                                                                                                                             
Effie: "Lei non si vergogna di te! Lei non vuole che tu vada perché ogni volta che presenta i suoi ragazzi ai genitori la lasciano!
Niall:"Perché?"                                                                                                                                                                                                                                            
Effie: "Il padre è un tipo violento e molto possessivo…"                                                                                                                                                             
Niall: "Io non la potrei mai lasciare…la amo."
Effie:
-abbracciandolo- "Questo non lo devi dire a me…"                                                                                                                                                        
Niall: "Non credi sia troppo presto?"
Effie: "Forse…allora rassicurala e basta, ok?"                                                                                                                                                             
Niall: "Ok. Grazie, da quando sei diventata così matura?"                                                                                                                                                             
Effie: "Non lo so. Sono successe tante cose che mi hanno segnata. E anche a te.
"

Gli sorrisi e andai a chiamare Alison che appena scese giù saltò al collo di Niall e lo baciò chiedendogli scusa.

Niall: "Tranquilla, è tutto ok. Sappi che non ti potrei mai lasciare come hanno fatto gli altri. Sei tutto per me."

Ero riuscita a farli risolvere.
Alison andò via e la cena con i suoi la rimandò al prossimo sabato alla quale sarei dovuta andare anch’io.
Salii in camera mia dopo aver raccontato a Niall cos’era successo con Harry.
Mi stesi sul letto e guardai il cellulare. Trovai due messaggi:
uno di Jake:
” Non vedo l’ora di rivederti, mi sei mancata oggi. Ti va di uscire questo venerdì?”
e uno di Louis:
“Ciao bellissima! Harry mi ha detto che avete chiarito, te come stai?”.
A Jacob risposi:
“Non vedo l’ora! Dimmi dove e a che ora <3”.
A Louis ci misi un po’ a trovare le parole ma alla fine gli scrissi:
“Grazie per il bellissima :). Io tutto bene anche se sono stanca morta, te?”.
Lo inviai e subito dopo piombai in un sonno profondo.                                                                                                                                                                                                
Mi risvegliai alle dieci e mezza.
Finalmente era arrivato sabato.
Scesi al piano di sotto e trovai Niall intento ad aggiustare il tavolo.

Effie: "Buongiorno…che è successo?"                                                                                                                                                                                            
Niall: "Ma che ne so!"


Imprecò contro il tavolo mentre continuava ad avvitare. Risi e dopo aver preso una mela salii al piano di sopra per vestirmi.
Dopo aver scelto un vestito lilla chiamai Jacob chiedendogli se gli andava di uscire quel pomeriggio, lui accettò e mi disse che sarebbe passato a prendermi verso le quattro.
Scesi al piano di sotto per vedere in che situazione era Niall. Il tavolo era tornato alla sua forma originale e lui mi sorrise

Niall: "Ce l’ho fatta!"                                                                                                                                                                                            
Effie: "Bravo! Da oggi in poi ti chiamerò Niall Tuttofare"                                                                                                                                                                                            
Niall: "Non ci provare!"
Effie:
-ridendo- "Questo pomeriggio esco con Jake, te che fai?"                                                                                                                                                                                            
Niall: "Esco con Alison. La porto a prendere un gelato."


Gli sorrisi e iniziammo a preparare il pranzo.
Il tempo passò velocemente e Jacob arrivò alle quattro in punto.
Quando suonò mi precipitai ad aprire la porta e gli saltai addosso baciandolo.
Lui ricambiò facendomi girare.

Jacob: "Indovina dove andiamo?"
Effie: "Dove??"
Jacob: "Sarà una sorpresa."


Mi prese per mano e mi portò davanti a un taxi.                                                                                                                                                                                            

Effie: " Quanto lontano dobbiamo andare?!"                                                                                                                                                                                            
Jacob: "Un po’…"


Entrammo e dopo circa mezz’ora, nella quale provai a indovinare la fatidica meta fallendo clamorosamente, arrivammo a destinazione.

Effie: "Il luna park?! "                                                                                                                                                                                           
Jacob: "Esatto!! Sei felice?"                                                                                                                                                                                           
Effie: "Tantissimo!! Andiamo!"


Corsi verso l’entratacome una bambina con Jake che mi urlava di aspettarlo.
Facemmo tutti i giochi del parco: dalle montagne russe alla casa degli specchi, dalla casa dell’orrore all’autoscontro.                                                                                                                                                                                             
Jacob: "Prendiamo lo zucchero filato?"

Mi propose abbracciandomi.                                                                                                                                                                                             

Effie: "Si!"

Dopo aver preso due grandi nuvole rosa salimmo sulla ruota panoramica.
Passammo il tempo baciandoci usando i nostri zuccheri a velo per coprirci.
Prima di andare via ci fermammo alla macchinetta delle fototessere per farci delle foto.
Durante il viaggio di ritorno nel taxi ridemmo guardando le facce buffe che avevamo fatto.
Mi accompagnò fino al portone di casa e mi baciò cingendomi in un suo dolce abbraccio.
Rientrai a casa e passai la serata con Niall come sempre.
La domenica passò troppo velocemente e prima che me ne accorsi era già arrivato lunedì.
L’unica gioia di entrare in quel maledetto posto era Jake e grazie a lui anche quella settimana infernale piena zeppa di interrogazioni passò in fretta.

 

Questo capitolo è lunghissimo! E finalmente dopo questo inizia la vera storia. Continuate a leggere!
Un bacione, Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tracce di Passato ***


Ecco il quinto capitolo! Ho deciso di pubblicarlo subito perchè finalmente la storia prende una svolta interessante XD Come vi ho già detto da questo capitolo inizia la vera storia...buona lettura! :)
 


Era venerdì. La settimana era passata velocemente e anche ottobre era arrivato.
Quella sera sarei uscita di nuovo con Jake. Mi sarebbe passato a prendere alle cinque.
Riempii la vasca e mi immersi. Inizia a pensare se era davvero ciò che volevo.
Mi piaceva davvero tanto e mi trovavo bene con lui. Ma ero davvero felice?
Piansi pensando a Liam, a com’era la mia vita prima della sua morte, prima della partenza dei miei genitori, prima che tutti i miei ideali e i miei sogni si spezzassero.
Pensavo a Jacob: era entrato nella mia vita sconvolgendo tutto solo con un sorriso. E forse sbagliavo a fidarmi così di lui perché un giorno lui avrebbe trovato qualcun’altra.
L’avrei perso e avrei sofferto di nuovo.
Uscii dalla vasca e mi andai a vestire. Optai per dei jeans e una maglietta turchese che cadeva morbida su una spalla.
Suonò al cancello e sorridendomi mi abbracciò. Mi guardò negli occhi e stringendomi a se mi baciò delicatamente accarezzandomi i capelli.
Decidemmo di andare a fare una passeggiata al mare, posto che adoravo.
Camminavamo tenendoci per mano e scambiandoci di tanto in tanto lunghi baci. Ci fermammo davanti a una piccola gelateria.
Ordinammo il gelato e dopo ci andammo a sedere su un muretto. Sorridendomi prese un po’ della sua panna con le dita e me la spalmò sul naso.

Effie: -Ridendo- "Ma che fai? Aspettati la mia vendetta!"                                                                                                                                                                              
Jacob: "Sei carina quando fai la faccia imbronciata…"                                                                                                                                                             
Effie: "Aww, vieni qui!"


Mi avvicinai per baciarlo ma cogliendolo di sorpresa gli spalmai il gelato sulla faccia.
Iniziammo a rincorrerci ridendo sotto lo sguardo incuriosito di bambini e anziani i quali ricordavano i vecchi tempi di quando anche loro erano giovani.
Mi fermai appoggiando la schiena a un albero.
Jake si avvicinò e mi baciò.

Jacob: -dicendomi all’orecchio- "Sei bellissima."

Gli sorrisi e ricambiai il suo bacio. Mi prese sulle spalle e ci avviammo verso casa.
Arrivati trovai Harry e mio fratello in giardino che bevevano una birra.
Si avvicinarono per salutarci, Harry guardando strano a Jacob mi abbracciò stringendomi a sé, lasciandomi sorpresa.
Quando entrarono dentro saltai al collo di Jacob e lo baciai salutandolo, lui ricambiò e si allontanò diretto verso casa sua.
Entrai a casa intenzionata ad andarmene su in camera mia ma Niall mi bloccò.

Niall: "Hanno chiamato mamma e papà…"
Effie: "Cosa??"                                                                                                                
Niall: "Sì…hanno detto che ci avrebbero chiamato domani mattina per poter parlare con tutte e due."
Effie: "Perché?"                                                   
Niall: "Non lo so."


Guardando un’altra parte stringendo i pugni. Sentii gli occhi bruciarmi di lacrime piene di rabbia.
Harry ci guardava cercando qualcosa da dire. Ma non c’era proprio niente da dire. I nostri genitori ci avevano abbandonato ed era vero.
Avevano lasciato due ragazzini a combattere contro il dolore della perdita di un fratello. Non glielo avremmo mai perdonato.
Salii in camera e mi sdraiai sul letto pensando al fatto che Jake non sapeva niente di quello che era successo, ma non riuscivo a fidarmi completamente di lui.
Avevo finito di fidarmi delle persone.

Mi stava seguendo ancora una volta...L'uomo incappucciato e con due grandi buchi neri al posto degli occhi. Inciampavo in continuazione. Ecco una casa.
Aprii la porta e ci ritrovai Liam morto e i miei genitori e Niall che piangevano.
Urlai i loro nomi ma non potevano sentirmi.
Scappai e finii dentro una lunga galleria nera.
L'uomo mi aveva quasi raggiunta.
Accellerai il ritmo ma fui bloccata da dei pipistrelli che iniziarono a graffiarmi le braccia, i polsi in particolare.
Piangevo ma continuavo ad andare avanti.
Un piccola lucina bianca significava che tutto stava per finire.
L'uomo mi stava alle costole.
Arrivai alla fine e ci trovai un ragazzo con il volto oscurato ma che lascaiva intravedere due grandi occhi verdi.
Gli sorrisi e quando gli stavo per dare la mano ed essere finalmente salva...l'uomo mi afferò le caviglie.
Mi trascinò verso di se e iniziai a precipitare nel vuoto.


Mi risvegliai nel mezzo della notte urlando. Niall corse subito in camera chiedendomi cosa fosse successo.
Iniziai a piangere e Niall si sdraiò vicino a me e mi abbracciò.

Niall: "Hai fatto un brutto sogno?"                                                                                                                                                                                     
Effie: "Sì…"                                                                                                                                                                 
Niall: "Ti ricordi che Liam veniva sempre quando ci succedeva?"                                       
Effie: "Sì, mi ricordo. E poi ci portava in cucina a mangiare la nutella."                                                                                                                                              
Niall: "E’ vero! Sporcavamo tutto e poi la mattina dopo i nostri genitori ci sgridavano sempre."                                                                                                                              
Effie: "Già ma poi Liam diceva che era stato lui."                                                                                                                                                                                     
Niall: "E loro non ci credevano mai."                                                                                                                                                                                     
Effie: "Sì." 
Niall: "Però ci difendeva fino a che non ci toglievano la punizione."
Effie: "Già…ti ricordi quando a dodici anni mi tinsi i capelli di blu con Ally??"           
Niall: "Sì, quando tornai a casa dopo scuola vi trovai con la testa blu! Oddio non smettevo più di ridere!"
Effie: "Io ero disperata! Poi per fortuna Liam scoprì che la tinta era lavabile con uno shampoo speciale.
Niall: "Già è un mito."
Effie: "Era…"                                                                                                                                                                    
Niall: "Giusto…"


Diventammo tristi all’improvviso e ci addormentammo abbracciati come i vecchi tempi quando sembrava tutto perfetto.
Quando mi svegliai Niall era già sceso a preparare la colazione. Dalla mia stanza si poteva sentire l’odore dei pancake. Mi vestii e scesi giù.
Feci velocemente la mia colazione e dopo mi preparai per uscire con Niall per fare una passeggiata prima di andare da Alison.
Ma lo squillo del telefono interruppe i nostri preparativi. Ci guardammo e piano piano andammo a controllare chi era. Erano loro. Niall rispose.

Niall: "Pronto?"          
Paul: "Pronto, Niall sei tu? Siamo noi."                                                                                                                                                                                     
Niall: "Sì, sono io…"                                                                                                                                                                                        
Paul: "C’è Effie lì?"                                                              
Effie:
-con voce scocciata- "Sì. Ci sono." 
Paul: "Bene. Vi volevamo avvisare che torniamo per le vacanze di Natale per passare del tempo in famiglia."
Effie:
–arrabbiata- "Quale famiglia?!"

Niall mi diede un gomitata. A quel punto schiarendosi la voce intervenì mia madre.

Isabel: "Verremo a casa vostra e staremo da voi per un po’ per parlare di come va la scuola e la vostra vita."
Niall:
–cercando di mantenere un tono tranquillo- "Esattamente quando verrete?"
Isabel: "Il 22 dicembre, dopo la chiusura della scuola."
Niall: "Ok…"                                       
Paul: "Bene questo è tutto. Ci vediamo a Natale."


Attaccarono. Niall mi guardò.

Niall: "Fantastico. E ora chi glielo dice del sette in condotta?"
Effie: "Tranquillo, non sei l’unico."


Dopo pranzo uscimmo finalmente da quella casa e andammo da Alison per la cena.     

Niall: "Non capisco perché dobbiamo andare così presto…"
Effie: "Per l’interrogatorio."
Niall: –
con faccia terrorizzata- "Cosa?!"
Effie:
-scoppiandogli a ridere in faccia- "Tranquillo! Ti chiederanno come vai a scuola e tutto queste cose qua… "
Niall: "Merda. Manco la dovessi sposare."
Effie: "Lo so ma i suoi genitori sono un po’ all’antica…Eccoci, suoni tu?"


Timorosamente suonò il campanello. Ad aprirci ci fu la madre di Alison con il solito grembiule rosso.
Mi salutò calorosamente e squadrando da testa a piedi Niall gli strinse la mano presentandosi, Niall ricambiò presentandosi a sua volta.
Per poi guardarmi preoccupato. Subito ci raggiunse Alison che ci abbracciò e ci disse di seguirla in salone.
Sulla solita poltrona blu c’era seduto il padre di Alison che appoggiando il giornale e abbassandosi gli occhiali sulla punta del naso mi salutò con un grande sorriso.
Successivamente squadrò Niall.

John: "Tu devi essere…"                                                                                                                                                                                                                                           
Alison: "Niall, papà. Te l’ho già detto…"                                                                                                                                                                                     
John: "Fai parlare il ragazzo Alison."
-ci fece cenno di accomodarci- "Vai alla loro stessa scuola, vero?"                                      
Niall: "Sì, solo che io faccio lo scientifico…"                                                                          
John:
-con voce ironica- "Ah, uno scienziato. Bene…E dimmi…i tuoi voti come sono?"                                                                                                                                            
Niall: "Ho otto in quasi tutte le materie tranne matematica e scienze che ho nove e tecnica che ho sette."
John:
–con tono minaccioso- "E la condotta? Non avrai otto, vero?"

Niall guardò Alison e poi me.

Niall: -agitato- "Beh…no."                                                                     
John: "Meno male! E dimmi hai nove o dieci?"
Niall: "Ecco…s-sette."


Il padre sbiancò e dopo aver deglutito si rivolse a me.

John:"Ok. Bene cambiamo discorso…Effie, come va?"                                                                                                                                                                                                 
Effie: "Tutto bene, grazie." 
John:
-maliziosamente- "Ho saputo che anche tu hai il ragazzo…"
Effie:
-sorridendo– "Beh, sì…"
John: "Come si chiama?"                                                                                                                                                                                                  
Effie:
-guardando Alison- "Jacob"
Alison: "Il figlio del direttore del circolo affianco al mio, papà. Ricordi?"
John:
-guardando da un'altra parte- "Ah, sì…quello che è stato bocciato per condotta."

Calò un silenzio imbarazzante.
Niall giocava nervosamente con il suo braccialetto, Alison guardava in giro come se non avesse mai visto casa sua, il padre guardava Niall e io volevo scomparire pentendomi di aver accettato di partecipare a quella cena. La madre venne in salone per chiamarci a cena.
Ci andammo a sedere e il padre fece accomodare Niall a capo tavola di fronte a lui. La cena procedette tranquilla. Forse parlarono ma io ero da tutt’altra parte.
Avrei tanto voluto aver vicino Jake ripercorrevo il pomeriggio trascorso insieme, le risate, la dolcezza con cui mi baciava e la delicatezza dei suoi abbracci che riuscivano a farti sentire al sicuro. La voce di Alison che mi chiamava da circa cinque minuti mi fece tornare alla realtà.                                                                                                                           

Alison: "Effie?! Ci sei??"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Si, scusa…ero sovrappensiero…"
Alison: "Me ne sono accorta comunque…andiamo un attimo al bagno?"
Effie: "Certo…"


Uscimmo dalla sala da pranzo e andammo al bagno.                                                                                                                                                                                                  

Alison: "Pensi che Niall abbia fatto una buona impressione con mio padre?
Effie: "Sì…tranquilla…"
Alison: "Ma è tutto ok?"                                                                                                                                                                                                  
Effie. "No. Vorrei solo tornare a casa…"                                                                                                                                                                                                  
Alison: "E’ successo qualcosa? "
Effie: "No, niente. Ho solo bisogno di stare da sola."


Tornammo di là e finimmo di cenare.
Quando ce ne stavamo per andare il padre si avvicinò a noi tre e, rivolto a Alison e Niall, disse: "Se spezzi il cuore a mia figlia io ti spezzo tutto il resto. Per ora mi fido di te, sei un ragazzo dolce. Vedi di migliorare a scuola, però!"

Gli diede una forte pacca sulla schiena. Niall mi guardò sorridente e poi abbracciò Alison come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
Per tutto il tragitto verso casa Niall non fece altro che parlare della serata mentre io facevo finta di ascoltarlo mentre pensavo a tutt’altro.
Arrivati a casa davanti alla porta trovammo Louis e Harry.

Louis: -rivolto a Niall- "Finalmente sei arrivato!"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Che ci fate qua?"                                                                                                                                                                                                  
Harry: "Veramente avevi detto che stasera ci vedevamo…"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Ah! È vero!"


Io ero rimasta in disparte come se nemmeno mi avessero vista.
Volevo solo entrare in casa e andare in camera mia ma quelli continuavano a parlare fuori manco fosse estate.

Effie: "Scusa, Niall…apri!"                                                                                                                                                                                                  
Louis:
-dando una gomitata a Harry- "Oh, ma ci sei pure te!"

Si avvicinò e schioccandomi due grossi baci sulle guance mi salutò.
Ricambiai con un sorriso e dopo Harry si avvicinò e mi abbracciò cingendomi i fianchi. Rimasi impietrita. Non avevo voglia di effusioni ma lo lascia fare.
Nel frattempo Niall si decise ad aprire e così entrammo.
Si precipitarono sul divano aprendo le birre io feci per andare su in camera quando Harry mi afferrò per un braccio.

Harry: "Rimani?"

Ero letteralmente persa nei suoi occhi verdi, ero rimasta incantata a guardarlo: i suoi capelli mossi, la sua bocca carnosa, il suo profumo e il suo ciondolo.
Ma cosa mi stava prendendo? Ero innamorata di Jake, eppure Harry aveva sempre avuto qualcosa che mi attraeva. Ci pensò bene Louis a interrompere quel momento.

Louis: "Si, daiii! Bevi qualcosa con noi!"

Niall che aveva capito che qualcosa stava succedendo con Harry intervenì.

Niall: "Lei non beve."
Harry:
–continuando a tenermi la mano- "Lo sai che non è vero…"

Accorgendomi del fatto che Harry ci stava spudoratamente provando mi liberai dalla sua stretta.

Effie: "Mi dispiace ma preferisco andare in camera…"

Così dicendo salii le scale di corsa mentre Harry continuava a guardarmi.
Chiusi la porta alle mie spalle e videochiamai Eleanor raccontandole tutto.                                                                                                                                                 

Eleanor: "Quest’anno stai facendo strage di cuori!"                                                                                                                                             
Effie: "Ma cosa dici El! E poi non so proprio cosa mi è preso…non è che ho una piccola cotta anche per Harry?
Eleanor: "Può darsi!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Ti prego non mi dire così!"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Ma a te piace di più Jake, vero?"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Certo! Sennò non ci stare insieme…però sono completamente diversi! Jake è come un migliore amico, è dolce e premuroso…Harry invece è un po’ il ragazzo cattivo, sexy da morire quello che non ha una ragazza fissa…capito cosa intendo?"
Eleanor: "Sì…"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Non so cosa fare!"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Segui il tuo cuore! Dai sul serio… secondo me ora hai più bisogno di un ragazzo come Jake.
Effie: "Si…è troppo carino! Ah…aspetta e poi c’è Louis…ogni volta che mi vede mi saluta dicendomi “Ciao bellissima”!"
Eleanor: "Chi è Louis?"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Quello che mi ha dato un passaggio a casa dopo la festa…"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Ah sì! Però non lo conosco…"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "E’ uno che ti fa morire dalle risate… è molto solare. Non l’ho mai visto triste!"
Eleanor: "Beh anche lui è bello!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Già! Ma a me piace Jake!"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Si vede! Quando parli di lui ti brillano gli occhi!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "E tu, invece?"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Luke si è lasciato!!!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Sono felice per te e triste per lui! Ma comunque evviva!!!"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Sì! Pare l’abbia lasciata lui…"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Dai ora ti devi fare avanti! Scusa ora devo andare …"                                                                                                                                                                                                  
Eleanor: "Ok…ciao!"


Chiusi la videochiamata e mi addormentai. Mi risvegliai e sentii la voce di Niall che mi chiamava.                                                                                               

Effie: "Hey, che succede?"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Devo parlarti…"
Effie: "Di cosa?"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Di Harry…"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Che è successo? "                                                                                                                                                                                                 
Niall: "Gli piaci…"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Lo so…ma io sto con Jake…"
Niall: "Non ti ci metteresti con Harry, vero?"
Effie: "Non lo so, perché?"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Ti prego…non voglio che… "                                                                                                                                                                                                 
Effie: "Cosa Niall, cosa??"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Non è il ragazzo perfetto, ok? Ha fatto soffrire un sacco di ragazze! E non voglio che finisci per piangere, non voglio che soffri per uno come lui!"
Effie: "Niall, io sto con Jake, perché mi stai dicendo tutto questo?"
Niall: "Perché vi ho visti ieri come vi guardavate…"
Effie: "Non era niente di che."
Niall: "Jake in confronto a Harry è la persona più dolce del mondo. "                                                                                                                                                                                                 
Effie: "Stai definendo il tuo migliore amico uno stronzo?!"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Effie tu non puoi capire!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Cosa? Cosa non capisco? "
Niall: "Harry non è come credi che sia."                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Senti finiamo questa discussione qui."


Presi la borsa e uscii. Non capivo proprio che significato avesse il discorso di Niall. Inizia a camminare mentre pensavo a Harry. Entrai nel parco e ci trovai Mary e Jacob che ridevano insieme. Non capivo quello che stava succedendo, erano seduti su una panchina stretti mentre si sorridevano. Esattamente come facevamo io e lui. Jacob accennò per andarsene ma Mary lo abbracciò e lo baciò. Una fitta al petto mi colpì e le lacrime iniziarono a scendere da sole e non si fermavano. Andai lì e diedi uno schiaffo a Mary che mi guardò come per dire che non aveva fatto niente di male. Guardai Jacob cercando qualcosa da dire ma l’unica cosa che facevo era piangere mi girai e corsi via. Jake mi corse dietro lasciando lì Mary che ci guardava compiaciuta. Mi afferrò per il braccio.

Jacob: "Ti prego fermati!"
Effie: "Cosa vuoi??"
Jacob: "Non ho fatto niente! " 
Effie: "Certo raccontalo a quella troia che stavi baciando!"  
Jacob: "Mi ha baciato lei!!"                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Si come no. Lasciami andare!"                                                                                                                                                                                                  
Jacob: "No. Mi vuoi ascoltare?"
Effie: "Che cazzo vuoi?"
Jacob: "L’ho incontrata e lei si è messa a parlare e quando stavo cercando di andarmene lei mi ha baciato. Credimi ti prego!"                                                     
Effie: "Non mi sembravi tanto dispiaciuto di parlare con lei e non ti sei scansato quando ti ha baciato! Quindi ora lasciami." 
Jacob: "Effie…"                                                                                                                                                                                                                         
Effie: "LASCIAMI."


Allentò la presa per poi lasciarmi del tutto.

Effie: "Sai Jacob, mi sono stufata di tutto questo. Di credere nelle persone per poi scoprire che era solo una grandissima presa per il culo."                                          
Jacob: "A me piaci tu, lo sai."
Effie: "No Jacob, io ti piacevo. E ora?"
Jacob: "Io…"                                                                                                                                                                                                                         
Effie: "Visto."


Me ne andai con le lacrime che non accennavano a smettere. Era durato tutto troppo poco.
Camminavo senza meta, solo per scappare da tutto quel dolore che mi circondava, nel quale ricadevo sempre.
Sarebbe stato sempre così, mai nessuno avrebbe potuto capire.
Ero riuscita a uscire da questa depressione ma ora il mio cuore si era spezzato di nuovo.
Liam, dove sei?,
pensavo nella mia mente mentre iniziavo a correre,
Mi merito tutto questo? Perché? Non ero abbastanza per lui?
Arrivai a casa e aprii la porta. Non c’era nessuno. Salii in bagno e chiusi con forza la porta alle mie spalle. Caddi in ginocchio iniziando a singhiozzare.
Non era una semplice cotta, era la mia fiducia data finalmente a qualcuno dopo la morte di Liam.
Ma questa volta non sarebbe stato semplice uscire dal silenzio del dolore.
Mi alzai lentamente e mi guardai allo specchio. Provai ribrezzo in quello che vidi.
Continuavo a fissarmi e a trovare piano piano tutti i difetti e mi chiesi perché Jacob non mi aveva lasciato prima.
Distolsi lo sguardo e con il viso rigato di lacrime strinsi i pugni e colpii lo specchio, con una forza che non mi apparteneva, mandandolo in frantumi.
Caddi per terra scheggiandomi il braccio che aveva iniziato a sanguinare. Niente andava più bene, nulla e nessuno avrebbe potuto capirmi.
Mi sentivo sola ma questa volta era diverso. Non ne sarei più uscita da questo stato.
Mi sedetti in un angolo del bagno lontano dai pezzi di vetro e iniziai a ricordare quel giorno…
Quando invece di venire con noi Liam era rimasto solo a casa, alle urla di mia madre quando lo trovò sdraiato nel bagno, alla pozza di sangue, alle parole di mio padre, all’abbraccio di Niall, alle lacrime, al funerale, alla partenza, alla casa vuota, agli incubi, al dolore e alla porta del bagno di sotto che ancora non avevamo avuto il coraggio di aprire.
Chiusi gli occhi e rannicchiandomi poggiai la testa sulle ginocchia aspettando che Niall tornasse.
Quando sentii la porta di casa aprirsi per poi chiudersi alzai la testa.

Effie: "Niall, puoi venire in bagno?"                                                                                                                                                                                                  
Niall:
-mentre correva per le scale- "Eccomi…"

Si fermò sulla soglia della porta guardò per terra poi guardò me sbiancando alla vista del sangue.

Niall: "Cos’è successo??" -

Si chinò per terra vicino a me per controllarmi il braccio.                                                                                                                                                                                                   

Effie: "Si è rotto lo specchio…"
Niall: "L’hai rotto te?"
Effie: "Sì."                                                                         
Niall: "Perché?"
Effie: "Non lo so. "


Le lacrime aveva ricominciato a scivolarmi sulle guance. Niall mi guardava con i suoi grandi occhi aspettando che parlassi.

Effie: "Ero andata al parco e ho trovato Jacob che si baciava con Mary…cos’ho che non va? Non ho sofferto abbastanza? "

Niall mi abbracciò.

Niall:
-sussurrando- "Non ti devi fare male. Fai stare male anche me così."

Lo abbracciai più forte.

Effie: "Scusa…"                                                                                                                                                                                                  
Niall: "Non ti devi scusare, e solo che mi dispiace perché io ho passato quello che hai passato tu e ti capisco."


Mi prese in braccio e mi portò in camera mia. Poi andò in bagno per raccogliere ciò che restava dello specchio e per pulire le macchie di sangue. Prese una garza e tornò in camera. Sedendosi anche lui sul letto iniziò a fasciarmi il braccio.

Niall:"Non pensavo che Jacob potesse fare una cosa del genere. Aveva occhi solo per te."
Effie: "Nemmeno io, credimi. Ci sono rimasta malissimo."                                                                                                                                                                                                                                                     
Niall: "Che cazzo, quello mi sente!"
Effie: "No, Niall. Lascia stare, ti prego…"
Niall: "Come vuoi tu. Non ti meriti di essere trattata così."                                                                                                                                                                                                                                  
Effie: "Non ci posso fare niente. Sono solo stanca ti tutto questo."


Non ce la facevo più.

 

Eccoci qua! Allora...non so quando pubblicherò un nuovo capitolo. Dipende se ottengo almeno una recensione per farmi sapere se vi va bene la svolta che sta prendendo oppure devo cambiare qualcosa. Nel prossimo capitolo inizierà l'amicizia tra Harry e Effie e questi sono i capitoli che preferisco...beh, poi vi spiegherò ;)
Un bacione, Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dolore ***


Salve a tutti! Questo è il sesto capitolo e continuerò solo se riceverò altre due recensioni. Buona lettura :)


Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì.
I giorni passavano uguali.
Rimasi chiusa nella mia stanza per una settimana senza voler vedere e sentire nessuno tranne mio fratello.
Jacob aveva già chiamato venti volte scrivendomi messaggi nei quali diceva che voleva parlarmi.
Ma io non trovavo niente da dirgli e faceva troppo male rispondergli.
E tra l'altro avevo anche ripreso a tagliarmi.
Era arrivato sabato.
Scesi al piano di sotto dopo essermi fatta un lungo bagno.
C’erano Alison e Eleanor che con la faccia visibilmente preoccupata e dispiaciuta mi vennero incontro e mi abbracciarono dicendomi che gli dispiaceva e che Jacob era una stronzo.

Effie: “Non è uno stronzo. Ha trovato una migliore di me. Tutto qui.”                                                                                
Alison: “Mary non è migliore di te!!”

Effie: -con voce rassegnata- “Evidentemente sì.”

Lunedì sarei tornata a scuola, i posti non erano stati cambiati perciò mi sarei dovuta sedere vicino a Jake.
Il solo pensiero mi uccideva.
Quando Eleanor e Alison se ne andarono mi avvicinai a Niall.

Effie: “Non esci?”
Niall: “No.”  
Effie: “Perché? E’ tutta la settimana che stai a casa…”                                                                                      
Niall: “Voglio starti vicino e poi Ally è venuta tutti i giorni…”                                                                                                                                                                                                                                                
Effie: “Non ti devi sentire obbligato… “ 
Niall: “Lo sai che non faccio mai niente se mi sento obbligato.”


Mi sorrise e anch’io accennai un sorriso.
Il week-end passò troppo velocemente.
Lunedì era arrivato.
Facendomi coraggio mi vestii e mi truccai per poi scendere e uscire insieme a mio fratello.
Siccome pioveva ci diede un passaggio Alison con la macchina guidata dalla madre.
Tenendo la mano di Niall entrai dentro a scuola.
Mi guardai intorno e vidi Harry con Luke circondati da un gruppetto di ragazzine di secondo liceo e poi c’era Jake che parlava con un suo amico di cui ignoravo il nome.
Niall ci salutò e io e Alison andammo da Eleanor che guardava Luke speranzosa.
La campanella suonò ed entrammo a in classe.
Tutti mi fissavano e Mary seduta sopra il banco mi guardava compiaciuta con quello sguardo da troietta idiota che si era sempre ritrovata.
Facendomi coraggio mi sedetti vicino a Jacob che mi guardava dispiaciuto.
La giornata procedette tranquilla e per la prima volta in vita mia non venni ripresa dai professori che, avendo parlato con Niall, che gli aveva spiegato che stavo poco bene, mi lasciarono in pace. All’uscita mi sentii afferrare per un braccio. Era Jacob.

Effie: -guardando da un’altra parte- “Cosa vuoi?”                                                                                                                                                                                                                 
Jacob: “Possiamo parlare?”
Effie: “Io non ho proprio niente da dire…”
Jacob: “Allora puoi ascoltarmi?”
Effie: “Dimmi…”
Jacob: “Perché non sei venuta a scuola?” 
Effie: “Influenza.”
Jacob: “Scusa.” 
Effie: “Per cosa?” 
Jacob: “Per l’altro giorno. Io non volevo baciarla.”                                                                                                                                 
Effie: “Come faccio a crederti? Dimmelo perché io proprio non lo so.”                       
Jacob: “Credimi e basta. Non puoi?”
Effie:
-iniziando a urlare e a piangere- “No. Sono stufa di credere nelle bugie, nelle persone e nelle promesse. Mi sono stancata! E ora lasciami.”             
Jacob: “Non puoi dirmi di lasciarti e dimenticarti, a me piaci tu, lo vuoi capire!”                                                                                                                                                       
Effie: “Non ci riesco. Non riesco a fidarmi delle persone, ok? Mi ritrovo questo carattere di merda per il quale non ti credo. Ti ho detto di lasciarmi!”
Jacob: “Effie. Prima mi fai parlare e poi ti lascio a me non me fotte niente di Mary.”                                                                                              
Effie: “Allora spiegami perché la tua lingua si trovava dentro la sua bocca. Spiegamelo!”
Jacob: “E’ stata lei!” 
Effie: “Si, certo... “ 
Jacob: “Credimi, ti prego.” 
Effie: “Ci potevi pensare prima…mi dispiace.”


Così dicendo mi allontanai da lui sotto lo sguardo di tutti.
Raggiunsi mio fratello e Harry che mi guardava dispiaciuto e ci avviammo verso casa.
Arrivati a casa ci sedemmo sul tappeto.
Non toccai cibo e non dissi nulla, stavo rannicchiata con la schiena appoggiata sul divano mentre guardavo Harry che parlava con mio fratello.
Sono di nuovo fragile. Ho perso di nuovo. Sono di nuovo caduta. E non ce la faccio più a rialzarmi da sola.

Niall: -rivolto a me- “Non mangi?”
Effie: “Non ho fame.”
Niall: “Io tra un po’ dovrei uscire con Alison…”
Effie: “Perché me lo dici?”
Niall: “Te la senti di rimanere sola?”
Harry:
-interrompendoci- “Se vuoi resto io. “
Effie:
–guardando da un’altra parte- “Come vuoi…”

Niall uscì poco dopo.
Io ero rimasta seduta sul divano con il computer appoggiato sulle ginocchia mentre guardavo le foto di me e Jacob insieme lasciando spazio ai ricordi e alle lacrime.
Mi strinsi il braccio coperto dalla garza per soffocare i singhiozzi.
 
                                                                                                                                                                        HARRY'S POV                                                                                                                                                                                              

Era lì seduta in quel dannato divano a piangere. Mi sentivo male e vederla ridotta così.
Mi avvicinai a lei e le tolsi il computer.

Harry: “Basta pensieri tristi, usciamo da questa casa.”

Mi alzò prendendole la mano e uscimmo. Si asciugò il viso e mi accennò un sorriso. Santo cielo, era bella anche con il mascara colato.

Effie: “Dove stiamo andando?”
Harry: “Non lo so. Dove vuoi andare?”
Effie: “In un posto tranquillo.”
Harry: “A casa mia?”
Effie: “Ok.”


                                                                                                                                                                                      EFFIE'S POV                                                                                                                                                                       

Arrivammo davanti alla grande villa.
Mi lascio la mano per aprire la porta.
Dalla cucina si affacciò la madre di Harry, Sally, in lacrime.

Harry: -guardandola male- “Di nuovo?”
Sally: “Non ti intromettere.”
Harry: “Sei mia madre, cazzo.”


Stringendo i pugni mi prese per mano e mi trascinò in camera sua sbattendo la porta.                                                                                                                                                                                                                        

Effie: “Cosa succede?”
Harry: “Niente…non ti preoccupare.”
Effie: “Per favore… “
Harry: “E’ una storia lunga…”
Effie: “Sono qui.”
Harry: “Ed è triste.”
Effie: “Peggio di così non può andare.”


Mi guardò con quegli occhi verde intenso.

Harry: “Che ti ha detto Niall di me?”
Effie: “Che sei un cattivo ragazzo.”
Harry: “Tanto ormai è quello che pensano tutti. “
Effie: “Io no.”
Harry: “Dovresti. “
Effie: “Perché?”
Harry: “Perché sono uno stronzo e lo so.”
Effie: “Cos’hai fatto?”
Harry: “Forse un giorno te lo racconterò.”
Effie: “Ma io voglio che me lo dici ora.”
Harry: “Cos’altro ti ha detto?”
Effie: “Che non mi devo innamorare di te perché soffrirei.”
Harry: “Pensi sia possibile che ti innamori di me?”
Effie: “Penso sia possibile il contrario.”


Lo vidi titubare un attimo.                                                                                                                                                                                                                         

Harry: -sorridendomi- “Io non do il mio cuore a nessuna. Semmai sei tu che mi dai il tuo.”
Effie: “Ho smesso di innamorarmi.”Harry: “Solo per la storia di Jacob?”
Effie:
-abbassai lo sguardo. “Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.”
Harry: “Allora non ci innamoreremo ma l’uno dell’altra.”
Effie: “Esatto.”
Harry:
–sorridendomi- “Sai, invidio tuo fratello.”
Effie: “Perché?”
Harry: “Per il suo carattere, per come tratta Alison, perché dopo tutto quello che ha sofferto è ancora disposto ad amare.”
Effie: “Io invece sono il contrario. Quando ho provato a fidarmi di qualcuno è capitata la persona sbagliata e ora sono completamente persa.”
Harry:
-guardandomi seriamente e avvicinandosi- “Allora siamo in due…”
Effie: “Raccontami la tua storia.


La nostra distanza si era ridotta a qualche centimetro.
Lo guardavo negli occhi aspettando che parlasse.
 
Harry: -allontanandosi di colpo- “Credo che faresti meglio a continuare a considerarmi il ragazzo cattivo.”                                                                                                 
Effie
: -sorridendo- “Non mi fido di quello che dice la gente. Voglio vedere se è davvero così.”                                                            
Harry: “Come?”
Effie: “Conoscendoti.”
Harry
: -sorridendo a sua volta- “Lo vuoi davvero?”
Effie: “Sì.”
Harry: “Anch’io voglio sapere tutto di te.”
Effie: “Tu sai già molte cose.”
Harry: “No, io so molte cose di Niall. Dopo la morte di Liam ho visto come soffriva lui ma non ho visto cosa provavi te.”                                                                                                                                 
Effie:
–con tono minaccioso- “Hai fatto la tua scelta, Styles."

Risi con lui dopo una settimana di sorrisi falsi.
Uscii da casa di Harry che erano le 7.30.
Tutto sembrava ricrollarmi addosso e quell’attimo di felicità provato con Harry sembrava essere lontano migliaia di anni luce.
Quando tornai a casa Niall si avvicinò preoccupato

Niall: “Dove sei stata??”
Effie: “A casa di Harry.”
Niall: “E’ successo qualcosa tra voi?”
Effie:
-alzando il tono della voce- “No, Niall. Che palle con questa storia!”

Salii in camera mia, sbattei la porta e mi buttai sul letto a piangere.
Frugai in mezzo al materasso e presi quella piccola "amica".
Con il sangue sgorgava tutto quanto.
Tutti i miei problemi e tutte le mie ansie.
Ma quella sensazione durava solo un attimo...e poi di nuovo dolore.
Tanto dolore.
Ero entrata di nuovo nel tunnel nero ma questa volta non vedevo nessuno spiraglio di luce.

Eccoci alla fine del capitolo...che ne pensate? Fatemi sapere :) Come ho detto prima continuerò quando riceverò altre due recensioni :) Per ora un bacione,
Chiara xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Niall & Alison ***


ECCO IL SETTIMO CAPITOLO!! RECENSITE :)

 

Il giorno dopo mi alzai con un forte mal di testa ma mi feci coraggio e decisi di andare lo stesso a scuola.  
Era mercoledì anche oggi Mary non c’era, era da due giorni che mancava.
Jacob invece era sempre al suo solito posto.
Guardandolo negli occhi potevo vedere ancora le nostre risate e i nostri baci.
Mi sedetti facendo finta di niente e mi girai a parlare con Alison e Eleanor mentre guardavo di sfuggita Jacob.
La settimana passò lentamente e novembre si stava avvicinando portando con se il freddo e la pioggia.
Mary non si fece vedere per tutta la settimana.
Come sempre stavamo tornando a piedi con Alison, Niall e Harry.

Effie: -rivolgendomi a Alison- “Ma te sai perché Mary non viene a scuola?”
Alison: “Si dice in giro che abbia chiesto a Jacob di mettersi insieme ma lui ha rifiutato.”

Strinse la mano a mio fratello che la guardò sorridendole.
La scena avvenuta nel parco si fece strada nella mia mente facendomi ricordare tutto il resto.
Guardai da un’altra parte mentre delle lacrime silenziose iniziarono a scendere.
Harry se ne accorse e mise il suo braccio intorno alla mia spalla.

Harry: “Luke mi ha chiesto se organizzavo la festa di Halloween. Che ne pensate?”
Alison: “Sii dai!!! Così ci divertiamo un po!”


Niall sorrise e annuì.

Niall: “Sì è una buona idea. Te che dici Effie?”
Effie: “Fantastico. Ma preferisco non venirci…”
Alison: “Tu invece vieni. Smettila di fare la melodrammatica.”


Tolsi il braccio di Harry dalle mie spalle e la guardai infuriata.

Effie: “E’ sempre facile dirlo quando non ci stai dentro, vero?”

Mi allontanai accelerando il passo mentre le lacrime si confondevano con la pioggia.
Cosa ne poteva sapere lei?
La sua vita era sempre stata perfetta, aveva dei genitori fantastici che non le facevano mai mancare niente e in più aveva Niall.
La pioggia si faceva sempre più fitta e iniziai a camminare.
Una macchina sportiva bianca si accostò al marciapiede e quando si abbassò il finestrino spuntò Louis che mi sorrise.

Louis: “Dai sali.”

Salii e mi asciugai le lacrime.
Mi portò davanti a casa sua.
Una villa che era almeno il doppio di quella di Harry.
Entrammo dentro e mi diede un asciugamano.

Louis: “Che ci facevi sotto la pioggia?”
Effie: “Non lo so.”
Louis:
-sorridendomi- “Vuoi qualcosa?”
Effie: “No, tra un po’ vado.”
Louis: “Aspetta almeno che spiova. Vuoi una maglietta?”
Effie: “Non ti preoccupare…”
Louis: “Tranquilla. Tieni.”


Mi lanciò una felpa rossa della Duff.

Louis: “A me sta piccola quindi non ti dovrebbe stare tanto grande.”

Andai in bagno, la indossai e tornai in cucina.

Effie: “Grazie.”
Louis:
-facendomi l’occhiolino- “Figurati, bellissima.”

Controllai il cellulare e trovai tre chiamate perse di Alison, due di Niall e una di Harry.
Composi il numero e attesi che Harry rispose.                                                                                                                                                                                                                       

Harry: “Pronto, Effie?”
Effie: “Sì sono io.”
Harry: “Dove sei?”
Effie: “A casa di Louis...”
Harry: “Ora arrivo, ok?”
Effie: “Ok.”


Chiusi la telefonata e mi rivolsi a Louis che mi osservava sorridente.

Effie: “Sta arrivando Harry.”
Louis: “Perché hai chiamato lui invece di tuo fratello?”


Rimasi interdetta da quella domanda.

Effie: “Perché…non…non lo so. Forse perché è l’unico che si è accorto che…non voglio rimanere sola…”                                                    
Louis: “E Niall e Alison, non se ne se ne sono accorti?”
Effie: “Niall sì ma è preso da altre cose e Alison…secondo lei non è vero.”
Louis: “Mi dispiace.”
Effie: “Di cosa?”
Louis: “Per come ti senti. Sai non ti conosco bene. Ma dal primo momento che ti ho vista ho capito che sei una persona speciale.”


Mi sorrise e mi abbracciò.
Harry arrivò poco dopo e andammo a casa sua.
Aprì la porta e un odore di alcol ci accolse.
In salone c’era sua madre con un uomo che sorrise con un ghigno appena vide Harry.

Jils: “Hey, bella puttanella che ti sei portato a casa.”
Sally:
-leggermente stordita- “Jils, lei è Effie la sorella del suo migliore amico. Lasciali stare.”

Harry mi prese per mano stringendomi e mi portò in camera sua.                                                                                                                                                                                                                       

Harry: “Io quello un giorno di quelli lo ammazzo. Scusa per prima.”
Effie: “Non fa niente.”
Harry: “Cazzo, la festa la dovremmo fare a casa di Louis per forza.”
Effie: “Ma chi era?”
Harry: “Un coglione che maltratta me e mia madre. Ma io non posso fare niente perché mia madre lo difende in continuazione dicendo che è l’uomo che ama…Basta cambiamo discorso…non credo che ti conviene rimanere a cena da noi.”
Effie: “A casa c’era ancora Alison?”
Harry: “Sì. Ha detto che ti avrebbe aspettato per cena.”
Effie: “Ti prego fammi restare…”


Gli feci gli occhioni dolci. Lui ridendo mi tirò sul letto.

Harry: “Come posso rifiutare…”

Passammo il pomeriggio sdraiati sul letto a guardare la televisione mentre lo aiutavo con la lista degli invitati.                                                                                                                                                                                                                       
Harry: “Jake vuoi che lo invito?
Effie: “Come vuoi. Per me è uguale…”
Harry: “Vabbè allora ce lo metto nella lista.”
Effie: “Luke si è lasciato con Grace, vero?” 
Harry: “Sì…perché? Ti interessa?”
Effie: “Oddio no! E solo che piace a Eleanor, quindi…”
Harry: “Ah…capisco.”
Effie: “Credi che possa avere una possibilità?”
Harry: “Boh…non so. Penso che faccia prima a dimenticarselo, però…”
Effie: “Perché??”
Harry: “Non hai saputo che si trasferisce in Australia?”
Effie: “Davvero?! Povera Eleanor! Quando parte?”
Harry: “Prima di Natale.”
Effie: “Non mi sembri tanto dispiaciuto…”
Harry: “Non mi sta molto simpatico…”
Effie: “Ah…che ore sono?”
Harry: “Le 8.30.”
Effie: “E’ tardi…”
Harry: “Che vuoi fare?”
Effie: “Aspè, chiamo a Niall…”


Il telefono non ebbe nemmeno il tempo di squillare.

Niall: “Effie??”
Effie: “Sì, sono io.”
Niall: “Dove sei? Mi hai fatto preoccupare!”
Effie: “Da Harry…rimango a cena.”
Niall: “…e…per dormire torni, vero?”
Effie
: -inventando una scusa- “No, forse vado a casa di El.”
Niall: “Qui c’è Ally…”  
Effie: “Lo so. Sei felice? Mi tolgo da mezzo ai piedi così avete la casa libera…”
Niall: “Mica sei un peso…”
Effie: “E’ così che mi sento…”
Niall: “Dai lo sai che non è vero! Ti vuole parlare Alison…”
Effie: “Passamela…”
Alison: “Hey…”
Effie: “…” 
Alison: “Dai lo so che ci sei e che sei arrabbiata con me. Puoi ascoltarmi?”
­Effie: “Parla…”
Alison: “Mi dispiace per prima. Non volevo offenderti…è solo che sono preoccupata per te. Sei come una sorella per me, ci conosciamo da quando siamo nate e anche se io non ho mai provato quello che hai passato e che stai provando tutt’ora voglio starti vicina. Ti voglio bene, scusa.”
Effie:
- sorridendo un po’ commossa- “Anch’io, scema.”
Alison
: -ridendo- “Non so te ma io sto piangendo come una deficiente!”
Effie: “Pure io! Stasera stai da sola con mio fratello, eh?!”
Alison: “Già…”
Effie: “Rimani a dormire?”
Alison: “Può darsi…”
Effie: “Oh...Poi mi racconti!”
Alison: “Certo! Ora devo chiudere, ciao!”
Effie: “Ciao.”


Attaccai e guardai Harry. Lui si avvicinò a me e mi sfiorò la guancia.

Harry: “Rimani?”
Effie: “Sì.”
Harry: “Andiamo a prendere qualcosa da mangiare, ok?”
Effie: “Va bene.”


Mi sorrise e tenendomi per mano uscimmo per andare al supermercato.

Effie: “Prendi il carrello? Ma quanta roba dobbiamo prendere?”
Harry: “Vedrai…”


Così dicendo entrammo nel supermercato.                                                                                                                                                                                                                       

Effie: –ad alta voce- “Caramelle!!”
Harry: “Dai metti tutto quello che ti pare! Anche cioccolata…”
Effie: “Gelato!”
Harry: “Stracciatella?”
Effie: “Perfetto…anche le patatine!”


Avanzavamo infilando tutto nel carrello mentre ridevamo come scemi sotto lo sguardo severo delle altre persone.                                                                                                                                                                                                                       
Harry: “Birra, pizza…cos’altro?”
Effie: “Direi che possa bastare!”
Harry: “No…ecco cosa mancava! Marshmallow!”


Ci dirigemmo alla cassa e uscimmo di lì con quattro buste piene di schifezze.                                                                                                                                                                                                                       

Effie: “Tu sei pazzo!”
Harry: “Stasera voglio che ti diverti e che non pensi a cose tristi, ok?”
Effie:
-sorridendogli- “Ok.”

Rientrammo in casa di soppiatto per non farci sentire.
Chiuse la porta di camera sua e buttò sul letto tutto ciò che avevamo comprato.
Sedendoci vicini iniziammo a mangiare.                                                                                                                                                                                                                       

Effie: “Mi sentirò male con tutta questa roba!”
Harry: “Però sei felice…”
Effie: “Sì, ci sei riuscito.” 
Harry:
-sorridendomi e guardandomi negli occhi- “Vorresti davvero sapere la mia storia?”
Effie: “Se tu te la senti di raccontarmela per me va bene…” 
Harry: “Ok, allora. Beh…mio padre era un militare ed è…morto quando avevo dieci anni.”
Effie: “M-mi dispiace…io pensavo avesse lasciato tua madre e si fosse trasferito da un’altra parte…”
Harry: “Lo so. Non me la sento di dire a tutti che mio padre è morto in guerra…lui era il mio eroe. Da quel giorno mia madre ha cominciato a bere e…a portare uomini a casa. Loro la trattavano male, la picchiavano e…e poi si sono scatenati pure su di me…ma faceva più male l’indifferenza di mia madre di quello che subivo…”


Fece una pausa cercando di riprendersi ma si vedeva che faticava a trattenere le lacrime.
Gli strinsi la mano e lui continuò.

Harry: “La frustrazione era troppa ed ero stanco di tutto quello, così iniziai a frequentare persone sbagliate e a uscire con ragazze diverse ogni settimana…Effie davvero tu stai sbagliando a frequentarmi…ti spezzerò il cuore prima o poi…”
Effie: “No. Io mi fido di te. E poi non ho ancora capito perché ti definisci uno stronzo…”
Harry: “Facevo innamorare di me quelle ragazze per poi scaricarle dopo averle portate a letto. Dimmi come può essere chiamato uno che si comporta così. Tutti ormai mi definiscono uno stronzo, un cattivo ragazzo, senza rispetto, incapace di amare…”
Effie: “Io no.”


Lo abbracciai. Rimanemmo così per un po’.

Effie: - sorridendo- “Basta pensieri tristi dai ora tocca a me farti sorridere…guardiamo un film?”
Harry:
-sorridendo a sua volta- “Ok.”

Rimanendo incantata da quelle fantastiche fossette tolsi le cartacce dal letto e sdraiandoci vicini a mangiare il gelato guardammo il film.
 
                                                                                                                                                    NIALL'S POV                                                                                                                                                                  

Uscii dalla cucina dopo averla riordinata.
Alison se ne stava lì seduta a guardare la televisione commentando i vari cantanti di X-factor.  
Rimasi appoggiato allo stipite della porta aspettando che si accorgesse di me.
E’ bellissima.
Alzò lo sguardo e appena mi vide sorrise.

Alison: “Dai vieni qui.”

Mi avvicinai e mi sedetti affianco a lei.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
Fu un via vai di baci, di sospiri e di amore.
Che si mischiarono ai vestiti che mano a mano prendevano posto per terra.
Non avevo provato niente del genere con nessun’altra ragazza.


                                                                                                                                                ALISON' S POV                                                                                                                                                                    
 
E così facemmo l’amore.
Non avevo mai immaginato che sarebbe stato così.
Così dannatamente perfetto.
Così dannatamente dolce.
Dormiva affianco a me con la testa appoggiata sul mio petto che si muoveva velocemente per via dell’emozione.
Mentre io rimasi sveglia.
A pensare a quei “ti amo” pronunciati a fatica a causa dei sospiri e a lui.
L’unico ragazzo che quando mi diceva che ero bellissima era sincero.
Probabilmente l’unico a cui credevo.
Chiusi gli occhi.
E mi addormentai con la mia mano incastrata nella sua.


 

CIAO A TUTTI!! Ci ho messo un po' a pubblicarlo per via della scuola...quanti di voi andranno al concerto dei One Direction? Io ci vado...finalmente realizzerò il mio sogno :D Mi dispiace a chi rimarrà a casa...so cosa si prova. Allora questo è il capitolo e ho voluto inserire Niall e Alison anche se non l'ho fatto molto dettagliato perchè non sono la coppia principale. Ditemi cosa ne pensate :)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Un'Azione Inaspettata ***


ECCO L'OTTAVO CAPITOLO! SCUSATE PER IL RITARDO!! BUONA LETTURA :)


La mattina dopo mi risvegliai con la testa appoggiata al petto di Harry.
Un po’ imbarazzata mi alzai cercando di non fare rumore ma facendo cadere la vaschetta del gelato lo svegliai lo stesso.

Harry: “Hey…alla fine hai dormito qui…”
Effie:
-un po’ imbarazzata- “Sì…”

Harry mi sorrise.

Harry: “Tranquilla…andiamo a fare colazione al bar?”
Effie: “Ok.”


Uscimmo dopo aver raccolte tutte le cartacce della sera prima.
Mi piaceva passare il tempo con lui.
Tra le sue braccia mi sentivo a casa e non avevo più paura.
Dopo essere stati al bar mi riaccompagnò davanti a casa.
Arrivata davanti al portone mi ricordai di Niall e Alison.

Effie: “Non so se…”
Harry: “Cosa?”
Effie: “Niall e Ally…passavano la notte insieme…”
Harry:
-con voce maliziosa- “Ohh…capito. Ce le hai le chiavi?”
Effie: “Sì.“
Harry: “Allora apri.”
Effie: “Però entri pure te?”
Harry: “Certo.”


Mi sorrise nella maniera più dolce del mondo e aprii la porta.
Entrammo e trovammo Niall e Alison che guardavano abbracciati la tv.

Effie: -attirando la loro attenzione- “Ciao.”

Loro mi guardarono e sorridendosi mi salutarono.

Effie: -sorridendo- “Sorriso sospettoso…”

Harry rise e annuì.
Niall allora rispose con voce maliziosa e allo stesso tempo provocativa.

Niall: “Come mai Harry ti ha riaccompagnato?”
Effie: “Sono rimasta da lui…”


Niall guardò male Harry.

Niall: “Vado a prendere una cosa in cucina…”

Si alzò e trascinò Harry con se.
Io mi sedetti vicino a Alison.

Alison: “Non è successo niente tra te e Harry, vero?”
Effie: “No, tranquilla. E…tra te e Niall?”
Alison: “E’ successo…io non capisco come si possa amare così tanto una persona. E’ stato tutto così dolce e perfetto…i-io lo amo, per davvero Effie."

Cerca di essere felice.
Effie: -abbracciandola- “Fantastico, sono felice per voi. State davvero benissimo insieme…aspetta vado a prendere un bicchiere d’acqua.”

Mi allontanai velocemente da Alison e la sua felicità per non rovinarle il suo momento perfetto con la mia tristezza.
Mi avvicinai alla porta della cucina ma mi fermai sentendo Harry e Niall discutere.

Niall: “Non hai fatto niente a mia sorella, vero??”
Harry: “Niente. Aveva solo bisogno di non pensare a cose tristi e quindi l’ho invitata a casa mia. Tutto qui.”
Niall: “Non penserai di…”
Harry: “Cazzo Niall. No.”
Niall: “Dice sempre così e poi fai lo stesso giochino. Se spezzi il cuore a Effie giuro che mi incazzo sul serio.”
Harry: -stringendo i pugni- “Ma che cosa ne sai di noi due? E poi cos’è che le hai detto su di me?!”
Niall: “Solo la verità. Non voglio che soffra.”
Harry: “Ma non ti sei accorto di quanto sta male?? Poi mi vieni a dire che sono un bastardo quando tu non ti accorgi nemmeno di come sta tua sorella!”
Niall: “Non c’è bisogno che me lo vieni a dire…”
Harry: “Allora dov’eri ieri?? Se proprio ti scassava così tanto che lei stava da me perché non sei venuto a prenderla??”
Niall: “Stavo con Ally!”
Harry: “Allora non venire a rompermi le palle con questa storia! Nessuno ti dice cosa fare o non fare con Alison!”
Niall:
-dandogli uno spintone- “Ma io non esco con una ragazza diversa per ogni sera.”
Harry:
-scaraventandolo contro la parete- “Sai una cosa? Se tra me e Effie succederà qualcosa di sicuro non ti verremmo a chiedere il permesso. Sei solo un coglione. Me ne devo andare.”

Corsi in salone giusto prima che Harry si precipitasse alla porta di ingresso.
Niall ritornò dopo lo sbattito della porta.

Niall: “Effie, dopo parliamo.”
Effie: “Non c’è proprio niente di cui parlare.”


Mi alzai e mi chiusi in camera mia.
Le lacrime iniziarono e scorrermi sulle guancie.
Harry se n'era andato e io ero di nuovo sola.
Presi la lametta e guardai il sangue sgorgare per un po’ per poi coprire il braccio con un asciugamano.
Niall mi stava davvero stufando.
La vita era la mia, cosa gliene poteva fregare a lui?
E anche se sarebbe successo qualcosa tra me e Harry lui non ci sarebbe dovuto entrare.
Alison se ne andò poco dopo e Niall riiniziò ad assillarmi.

Niall: “Effie…dai possiamo parlare?”
Effie: “Ma di che vuoi parlare??”
Niall: “Di Harry…”
Effie: “Perché ti sei fissato con questa storia??”
Niall: “Perché non voglio che…che ti tratti come ha fatto con tutte le altre…”
Effie: “Tanto non succederà niente…”
- cercando di cambiare discorso- “sto ancora cercando di dimenticare Jacob…”
Niall: “Domani lo vedrai alla festa…”
Effie: “Già. Non so che fare…"
Niall: “Beh, puoi cercare di chiarire…”
Effie: “Non credo di riuscirci... Usciamo?”
Niall: “Dove vuoi andare?"
Effie: “Boh…in giro…se non ti va esco da sola…”


Misi il muso provocando la sua risata e dopo aver preso le giacche uscimmo.
Percorremmo il solito vialetto che portava al parco.
Le foglie cadute rosse e gialle contrastavano con il grigio del cielo.
E l’aria autunnale mi riempiva i polmoni.
Avevo bisogno di fare una passeggiata.
E il parco era il posto perfetto dove rifugiarsi.

Effie: “Ma lo sapevi che Luke si trasferisce?”
Niall: “Sì…come fai a saperlo?”
Effie: “Me l’ha detto Harry.”
Niall: “Ah.”
Effie: “Ma con Ally, allora??”


Niall sorrise diventando rosso fuoco.

Niall: “N-non ti dovrebbe interessare…”
Effie: “Visto che tu ti fai i fatti miei io mi faccio i fatti tuoi!”
Niall
: -imbarazzato- “Vabbè…è diverso…”
Effie:
-ridendo- “Ok…cambiamo argomento…”

Fui interrotta da una pacca sulla schiena e un: “Ciao bellissima!!”

Effie: “Louis ciao! Mi hai fatto prendere un colpo!”

Rise e salutò anche Niall.

Niall: “Effie io vado da Ally…”
Effie: “Ok, tranquillo.”


Lo vidi allontanarsi e per un attimo mi balenò in mente il pensiero che lui l’abbia fatta apposta.

Louis: “Allora, come va?”
Effie: “Bene…te?”
Louis: “Tutto bene! Con Harry? Ho saputo che sei stata da lui…”
Effie: “Si, ma non è successo niente.”
Louis
: -sollevato- “Ah, ok. Ti va di prendere un gelato?”
Effie:
-ridendo- “Con questo freddo??”
Louis: “Hai ragione!! Allora che ti va di fare?”
Effie: “Camminare e basta?”
Louis: “Buona idea.”


Mi sorrise e mi strinse la mano, io lo guardai imbarazzata.

Louis: “Non vuoi?”
Effie: “No…è…ok.”


Sorrise di nuovo però guardando per terra.

Effie: “Perché sorridi?”
Louis: “Non so. Forse perché sto qui con te…”
Effie:
-arrossendo- “Ti fa così tanto piacere?”
Louis
: -sorridendo- “Certo. Ma a te piace Harry?”
Effie: “No…perché?”
Louis: “Per sapere. Comunque ero quasi certo che quella sera tu e lui…”
Effie: “No…perché sarebbe dovuto succedere?”
Louis: “Perché è da un po’ di tempo che di ragazze frequenta solo te …e pensavo che…”


Gli sorrisi e pensai a quello che aveva detto.
E se Harry mi stava frequentando solo per portarmi a letto?

Effie: -cambiando argomento- “Te, invece? Sei fidanzato?”
Louis: “No…però mi piace una ragazza.”
Effie: “Oh…la conosco?” 
 

Si fermò e mi guardò negli occhi.
Aveva dei bellissimi occhi celesti quasi verdi che se li fissavi per un po’ ti ci perdevi.
Sentii le guance diventarmi rosso fuoco.                                                                                                                                                                                                              

Louis: “Beh…direi di sì…Lei è bellissima, simpatica, solare, profonda. In poche parole è perfetta ma non sa di esserlo."

Mi strinse a sé.
Non sapevo se allontanarmi o lasciarlo fare.
Quelle situazioni mi prendevano sempre alla provvista.

Louis: “Fermami se non vuoi che ti baci…”
Effie: “N-non so che dire…”
Louis: “Allora non dire niente.”


Mi baciò delicatamente.
La sensazione di piacere e di sicurezza si tramutò in sconforto.
Mi ritrovai a pensare di nuovo a Jacob contro la mia volontà.
E questo mi faceva sentire piccola, stupida e insignificante.
Una lacrima scese silenziosa ma Louis se ne accorse, si staccò velocemente e mi prese il viso tra le mani.

Louis: “Scusa…è colpa mia?”
Effie: “No, tranquillo…è solo che…”


Scoppiai a piangere come una scema e lui mi guardava senza sapere cosa fare.
Aveva iniziato pure a piovere.
Coprendomi con la sua felpa mi portò sotto una piccola tettoia.

Louis: “Ti prego dimmi che non stai piangendo per causa mia…”
Effie: “No, no…è che non so cosa pensare…e…scusa ma non ce la faccio.”
Louis:
-abbracciandomi per rassicurarmi- “Tranquilla, è tutto ok.”

Mi riaccompagnò a casa e lo ringraziai scusandomi ancora.

Effie: “Ti posso chiamare più tardi?”
Louis: “Certo”


Mi fece l’occhiolino e ripartì.
Lo vidi allontanarsi e poi rientrai in casa.
Salutai Niall, che era già tornato, e senza dirgli niente di quanto era successo andai su in camera e mi collegai in video chat con Eleanor e Alison.

Eleanor: “Ciao sceme!”
Effie: “Ciao! Ragazze non sapete cos’è successo!!”
Alison: “Racconta, dai!”
Effie: “Louis mi ha baciata…”
Alison:
-sorridendo- “Oddio…quel gran figo…”
Eleanor: “E-e non l’hai fermato??”
Effie: “Ally smettila…No El…non so perché poi mi sono messa pure a piangere davanti a lui…”
Alison: “Per cosa ti sei messa a piangere?”
Effie: “Per Jake…ancora non l’ho superata e mi dà fastidio ‘sta cosa…”
Eleanor:
-con tono rassegnato- “Ti capisco…”
Alison: “Tesoro…mi dispiace. Quello è un coglione e se lo vedo gli spacco la faccia.” 
Effie: “No Ally...ormai non cambierà niente.” 
Eleanor: “Tu sei la più fortunata Alison!”
Effie:
-ridendo- “E tra l’altro non sei più vergine!!”
Alison
: -arrossendo- “Ma la smettete?!” 
Eleanor: “Dai ci racconti??”
Effie: “Sì, dai! Niall non mi ha voluto dire niente…”
Alison: “Ci sarebbe mancato altro! Comunque è stato davvero dolce…però i particolari non ve li dico. Comunque, Effie come farai stasera alla festa?"
Effie: “Non lo so…mi sa che non vengo…”
Eleanor: “No! Tu devi venire! Mi devi aiutare con Luke! Magari ci mettiamo insieme prima che parta!”


Io e Alison non parlammo.
Stava ancora appresso a Luke.
Ancora non aveva capito che se si fossero “messi insieme” lui l’avrebbe portata a letto per poi scaricarla.                                                                                                               

Effie: “Tranquilla verrò.”

Le salutai e chiusi il computer.
Mi buttai sul letto pensando a quello che era successo.
Erano solo le quattro e mezza.
Quella giornata non finiva più.
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo di un messaggio sul cellulare.
Era di Harry: “Hey, ti va di aiutarmi con i preparativi per la festa? Vieni a casa di Lou ;). Dillo anche a Niall”.
Uscii con Niall e nel giro di dieci minuti arrivammo davanti alla super villa di Louis.

Harry: -dandomi un bacio sulla guancia- “Ciao.”

Lo salutai ed entrai dentro precedendo Niall che si stava scusando con Harry.
Louis mi vide e posando le decorazioni mi venne incontro.

Louis: -abbracciandomi- “Ciao bellissima!”
Effie: “Ciao. Senti ma…Harry lo sa che mi hai baciata?”
Louis: “No…nemmeno Niall, vero?”
Effie: “No.” 
Louis: “Ok.” 


Rimanemmo avvolti in un silenzio imbarazzante.

Louis: “Sei brava a disegnare?”
Effie: “Me la cavo…”


Era la cosa che amavo di più dopo la musica.

Louis: “Meno male perché sia io che Niall siamo negati! Almeno aiuti Harry!”

Risi e subito dopo entrarono Harry e Niall sorridenti.
Iniziammo a preparare la sala.
Io dipingevo vicino a Harry, Louis appendeva le decorazioni e Niall organizzava la playlist, gli alcolici e la roba da mangiare.

Harry: -intento a dipingere- “Allora come va?”
Effie: “Non lo so come mi sento…te?
Harry:
-sorridendomi- “Vado avanti…stai così per Jacob?"
Effie: “Un po’…non riesco a togliermelo dalla testa…non so davvero come fare.”
Harry: “Stasera lo vedrai, magari gli puoi parlare…”
Effie: “Ci proverò.”


Gli sorrisi e lui ricambiò mostrandomi quelle meravigliose fossette.
Passammo il tempo a ridere e a scherzare con Louis e Niall.

Louis: -scambiandosi occhiatine con Harry- “Ma allora con Alison come va?” 
Niall: “B-bene…perché lo vuoi sapere?”
Louis: “Effie mi ha detto che…” 


Interruppi Louis dandogli una gomitata nello stomaco.
Harry si mise a ridere con Louis mentre Niall iniziò a rincorrermi per tutto il salone gridando.

Niall: “Aspetta che ti prendo!”

Quando mi raggiunse mi butto sul divano e iniziò a farmi il solletico mentre gli altri due cretini ridevano come scemi.
Avevo le lacrime agli occhi dalle risate.

Effie: Basta ti prego!”

Lui smise e mi aiutò ad alzarmi.

Niall: “Potevi pure risparmiare di dirlo a loro…”
Effie: “Sono i tuoi migliori amici! E poi pensi che Ally a me e Eleanor non abbia raccontato niente??”
–continuando con voce maliziosa- “Stamattina siamo state quasi due ore a parlare di te e di quello che avete fatto…”

Iniziai a ridere con Louis e Harry.
Niall diventò rosso pomodoro.
Si imbarazzava subito quando tiravano fuori questi argomenti.

Effie: -cercando di tirarlo fuori dall’imbarazzo- “Tranquillo…ci ha raccontato in generale…”
Harry: “Dai, è normale che le ragazze ne parlino tra loro come facciamo noi…”
Niall: “Sì ma lei è mia sorella!”
Effie:
-facendo la finta offesa- “Che sarà mai! Io ti racconto tutto…”

Niall mi abbracciò e dopo aver salutato Louis e Harry andammo a casa per prepararci per la festa.

 

Scusate per il ritardo :( E' un periodo davvero difficile. Per farmi perdonare cercherò di pubblicare un altro capitolo oggi stesso. Comunque grazie a tutti per le recensioni :) Ditemi cosa ne pensate della storia <3
Un bacione,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Halloween ***


Salve a tutti :) Ecco il nono capitolo, buona lettura :)


Eleanor ci raggiunse a casa seguita da Alison.
Aveva una marea di buste dalle quali si potevano scorgere almeno dieci paia di scarpe e una dozzina di vestiti.
Salimmo al piano di sopra e chiusi la porta a chiave.

Effie: “Allora cosa ci mettiamo?”
Eleanor: “Io mi vesto così…”


Eleanor frugò in una delle tante buste e tirò fuori un vestitino bianco attillato e corto.

Eleanor: “Eh, che ne dite??”
Effie:
-sorridendo- “Oh wow.”

I suoi modi esuberanti mi avevano sempre dato fastidio.
Ally rise alla mia reazione.

Alison: “Io mi metto…oddio non lo so…cosa potrebbe piacere a Niall?”
Effie: “Non lo so…aspetta..”


Aprii il mio armadio e tirai fuori un vestito senza spalline rosso sopra il ginocchio, stretto sui fianchi ma un po’ svasato alla fine.

Alison: “Ma è scollato!”
Eleanor: “Dai, mica tanto!”


Nel frattempo cercavo qualcosa di decente da mettermi.

Effie: “Cosa ne pensate di questo?”

Gli mostrai una gonna attillata a vita alta che arrivava appena sotto il fondoschiena, una maglietta sempre nera con le borchie sulle spalle e degli stivaletti con un po’ di tacco sempre tempestate delle stesse borchie dorate della maglietta.

Eleanor: “Wow, sarai bellissima!”
Alison: “Si hai ragione!”


Ci truccammo e scendemmo giù.
Niall baciò Alison dicendole che era meravigliosa e poi guardò me e sorrise.

Niall: “Wow, dove caspita credi di andare così?? Sei bellissima.”

Gli sorrisi e lo abbracciai.
Dieci minuti dopo eravamo arrivati davanti alla villa di Louis.
Luke ci venne incontro salutandoci e poi trascinò Eleanor dentro che lo guardava con aria sognante come se non ci credesse che stava succedendo.

Effie: “Ora Luke si è improvvisamente accorto di El?”
Alison: “Speriamo bene...non mi fido di quello.”


Entrammo dentro seguite da Niall.
Louis ci venne incontro, ci salutò e poi prendendomi per mano mi portò al bancone delle bevande che un tempo era la sua cucina.

Effie: “L’abbiamo organizzato bene!”
Louis: “Già! Hai visto, c’è Jacob…”
Effie: “Sì…”


Stava affianco allo stereo chiacchierando con un suo amico di cui ignoravo il nome.
Non ti girare, non ti girare, non ti girare. Merda.
Si era accorto di me.
Mi rigirai di scatto mentre Louis continuava a guardarlo male.
Poi si girò verso di me mi trascinò vicino a lui.

Louis: “Ti sta guardando…
"

Si avvicinò sempre di più per baciarmi.

Effie: “Louis…no. Non così.”
Louis: “E’ quello che ha fatto lui…”
Effie: “Sì ma…”


Louis fece scivolare la sua mano lungo la mia schiena.

Louis: -allontanandosi- “Ok, come vuoi tu.”




                                                                                                                                                             JACOB' S POV                                                                                                                                                                                           

Stava lì a parlare con Louis.
Stronzo.
Digrignai i denti.
La stava per baciare.
Il bicchiere che avevo in mano andò in frantumi.
Grazie al volume alto della musica nessuno si accorse di niente.
Effie lo respinse.
Un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra mentre guardavo la scena.
Roteai gli occhi per la stanza prima di decidere di avvicinarmi.
Da una parte c’era Harry che parlava con le sue solite “amichette”,
poi c’erano Niall e Alison che pominciavano sul divano,
per le scale Luke trascinava una ragazza vestita di bianco su per arrivare alle stanze,
in un angolo c'era chi fumava canne.
E poi c’era lei che guardava Louis allontanarsi.

Mi feci coraggio e decisi di avvicinarmi facendomi largo tra la folla che ballava.
Mi fermai a poca distanza da lei.
Cos’ho perso…
E poi si girò.



                                                                                                                                                                     EFFIE'S POV                                                                                                                                                                    



Lo guardai allontanarsi per poi girarmi.
Jacob era a pochi metri di distanza da me e mi guardava, sembrava che c’era solo lui in tutta la stanza.
Stava lì di fronte a me a fissarmi.
Con quei dannati occhi nocciola che mi avevano fatto innamorare.
Mi avvicinai a lui e non riuscendo a guardare negli occhi cercai di trovare qualcosa da dire.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare che mi strinse in abbraccio.
Mi irrigidii e ricacciai in dentro le lacrime.

Effie: “Dobbiamo parlare.”

Lo trascinai fuori di lì e ci sedemmo sul prato.
Faceva un freddo cane.
Ma nemmeno ci feci caso.
Ero abituata al freddo visto che dentro di me era pieno inverno.

Jacob: “Scusa davvero. Sono stato un coglione, bastardo, stronzo e tutto quello che vuoi. Solo ora ho capito cos’ho perso. Una meraviglia di ragazza che merita di essere felice. E-e poi non sapevo cos’era successo a tuo fratello, Liam.”
Effie:
-sbiancando- “Chi-chi te l’ha detto??”
Jacob: “Harry, mi ha parlato sai. Mi ha detto che dovevo essere grato di stare con te e che non mi meritavo le tue lacrime…ma ora è troppo tardi, vero?”
Effie: “Sì…e anche se tu sei stato importante per me preferisco smetterla…mi hai fatto troppo male.”
Jacob: “Lo capisco…”
Effie: “Ti posso chiedere una cosa?”
Jacob: “Certo.”
Effie: “Provavi qualcosa per Mary quando l’hai baciata?”
Jacob: “Sì.”
Effie:
-chiudendo gli occhi per un attimo- “E allora perché gli hai detto di no quando ti ha chiesto di metterti con lei?”
Jacob: “Perché non provavo più nulla. Ti avevo perso. E tu eri l’unica che contava qualcosa. Mi sono accorto troppo tardi di quanto fosse troia e stronza. Troppo tardi, e tu te n’eri già andata.”
Effie: “Già…”
Jacob: “Scusa…davvero non so cosa mi fosse preso.”
Effie: “Scuse accettate.”
Jacob: “Quindi possiamo tornare amici?”
Effie:
-accennai un sorriso- “Si.”
Jacob: “Mi sei mancata Effie.”
Effie: “Anche tu Jake.”


Tornammo dentro e andai a cercare Niall.
Stava chiacchierando con Harry che appena mi vedette sorrise mostrando le sue bellissime fossette.

Harry: -abbracciandomi- “Hey! Sei bellissima!”
Effie:
-sorridente- “Ho chiarito con Jake! Siamo di nuovo amici.”
Harry: “Ah, non siete tornati insieme!”
Effie: “No, no.”


Harry fece una specie di sospiro di sollievo mentre Niall mi abbracciava.

Effie: “Avete visto Eleanor e Luke?"
Niall: “No...sono scomparsi.”
Effie: “Mi sembra strano il comportamento di Luke, prima manco sapeva che esiste e ora…”
Harry: “Già.”
Effie: “Ma Alison?”
Alison: “Eccomi, ero un attimo al bagno! Andiamo a ballare?”


Trascinò Niall con se dopo avermi fatto l’occhiolino.
Mi lasciarono là con Harry.

Harry: “Vuoi qualcosa da bere?”
Effie: “Sì…ma dov’è Louis?”
Harry: “Boh…è da tutta la serata che non lo vedo…”
Effie: “Ah… Comunque ho saputo che hai parlato con Jake…”
Harry: “Te l’ha detto lui?”
Effie: “Sì.”
Harry:
-sorridendo imbarazzato- “Mi sono sentito in dovere di farlo…”
Effie: “Perché?”
Harry: “Non lo so, sinceramente.”


Gli sorrisi e poco dopo ci raggiunse Louis.

Louis: -con un sorriso falso stampato in faccia- “Hai chiarito con Jake!”
Effie: “Sì…”
Louis: “Sono felice per te!”
Effie: “Guarda che siamo solo amici.”
Louis:
-sollevato- “Davvero??”

Harry lo guardò un po’ stranito.

Effie: “Sì.”
Harry:
-escludendo Louis- “Vuoi ballare?”
Effie: “Certo…vieni Lou!”


Ci avvicinammo tutti e tre a Niall e Alison e ballammo per un po’.

Alison: -urlando per il volume alto della musica- “Effie mi puoi accompagnare al bagno?"
Effie:
-urlando per lo stesso motivo- “Sì.”

Ci allontanammo dai ragazzi ed entrammo nel bagno.
Dietro la porta del gabinetto, però, provenivano dei singhiozzi.

Alison: -a sottovoce- “Ma chi è che piange?”

Alzai le spalle e bussai alla porta.
Rispose Eleanor.

Alison & Effie: “El?!”
Eleanor: “Ragazze siete voi?”


Si affacciò mentre si asciugava le lacrime.

Effie: “Cos’è successo?”
Eleanor: “N-niente…”
Effie: “Non saresti così se non fosse successo niente.”
Alison: “Dai a noi puoi dircelo"
Eleanor: “No…davvero, sto bene.”
Effie: “Tra un po’ è l’una…la festa sta per finire, vuoi venire da me dopo?”
Eleanor: “Grazie Effie.”


Tornammo di là mentre coprivo El e uscimmo fuori.
Ally ci raggiunse poco dopo con un bicchiere d’acqua.

Alison: “E’ successo qualcosa con Luke?”
Eleanor: “Sono stata una cretina.”
Effie: “Perché non ce lo vuoi dire?”
Eleanor: “Non me la sento…ok? Basta parlare di questo.”


Dalla casa uscirono Harry, Louis e Niall.

Niall: “Vi stavamo cercando…”
Effie: “Stiamo qui con El…sta poco bene. Viene a casa con noi per stasera, ok Niall?”
Niall: “Certo…viene pure Harry.”
Effie:
-sorridendogli- “Ok.”

Mezz’ora dopo le persone iniziarono ad andarsene.
Prima di andare via si avvicinò Jake a salutarmi.

Jacob: “Vorrei tanto tornare indietro e cancellare tutto…”
Effie: “Anche a me piacerebbe ma non è possibile.”
Jacob: “Lo so…ci si vede!”
Effie: “Ciao!”


Lo abbracciai per poi guardarlo allontanarsi.
Quando tutti se ne erano andati ci avvicinammo a salutare Louis.

Louis: “Ciao Effie.”
Effie: “Ciao Lou…ci vediamo.”


Mi stavo allontanando ma lui mi prese la mano e mi avvicinò a sé.

Louis: “Non ti ho ancora detto quanto sei bellissima stasera…”
Effie: “Grazie…”


Mi stava per baciare ma Harry si avvicinò interrompendoci.

Harry: “Dobbiamo andare…”
Effie: “C-certo.”


Sorrisi di sfuggita a Louis mentre Harry mi trascinava via.
Accompagnammo prima Ally a casa e poi noi quattro proseguimmo verso casa nostra.
Niall aprì la porta d’ingresso e accompagnai subito Eleanor in camera mia che si addormentò quasi subito.
Scesi giù dopo averla consolata.
E mi sedetti sul divano vicino a Harry e Niall.

Effie: “Ma voi sapete cosa ha fatto Luke a Eleanor?”
Harry: “Boh…io non l’ho proprio visto stasera!”
Niall:
-con la bocca piena di patatine- “Io l’ho visto appena arrivato e poi bah…”
Effie: “Tu alle due di notte mangi le patatine?!”
Niall: “Ho fame!”
Effie
: -ridendo- “Tu hai sempre fame!”
Niall: “Alison mi sta scrivendo su facebook…vado di sopra. Buonanotte.”


Mi diede un bacio veloce sulla guancia per poi correre al piano di sopra.


Harry: “Ma…te e Louis…”
Effie: “No! Lui non ti ha raccontato niente?”
Harry: “Cosa mi doveva raccontare??”
Effie: “L’altro giorno mi ha baciata…”
Harry: “Cosa?!”
Effie: “Sì…”
Harry: “Io lo ammazzo!”
Effie: “No, Harry! Dai mica è la fine del mondo…”
Harry: “Ma a te piace?”
Effie: “Non lo so…lo trovo simpatico ma lo considero solo un amico.”
Harry: “Ma perché l’ha fatto?!”
Effie: “L’ho chiedi a me? Perché te la stai prendendo tanto?”
Harry: “Perché…non…lascia stare.”
Effie:
-sorridendogli- “Tranquillo…”
Harry: “Domani vieni da me?”
Effie: “Sì...meno male che è sabato…già mi sono stufata di andare a scuola…”
Harry: “A chi lo dici!”


Ci addormentammo vicini sul divano.

 

Eccoci alla fine :) Che ne pensate? Ho deciso di lasciare la "svolta della storia" nel prossimo capitolo. Avete sentito il nuovo album "Midnight Memories"? E' perfetto ajsfaibsfkaj *-* Ahahah grazie a tutti delle recensioni :)
Un bacio,
Chiara xx


 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Harry ***


Ecco il decimo capitolo..buona lettura :)


Fummo risvegliati da Niall che ci guardava con aria scocciata.
Mi alzai velocemente allontanandomi da Harry che si stropicciò gli occhi.

Effie: “Niall…che ore sono?”
Niall: “L’una e mezza di pomeriggio!”
Effie: “Eleanor dov’è?”
Eleanor: “Eccomi…tra un po’ vado!”
Effie: “Aspetta che ti riaccompagno…”


Corsi su per le scale per farmi una doccia e prepararmi per uscire.
Uscimmo tutti e quattro insieme.

Effie: “Niall dove vai?”
Niall: “A casa di Ally…i suoi partono per il week-end e quindi rimango a dormire da lei…”


Lo guardai maliziosamente.
Lui rise e spingendomi “amorevolmente” mi salutò per proseguire verso casa di Alison.

Eleanor: “Grazie per avermi fatto stare da te…”
Effie: “Ma figurati!”
Eleanor: “Dopo dove vai?”
Harry: “Viene da me.”


Salutammo Eleanor e ci allontanammo nella direzione opposta.

Harry: “Prendiamo la strada che passa nel parco?”
Effie: “Ok!”


Camminavamo tenendoci per mano.
Tenere la mano a lui era la cosa più bella a questo mondo.
Come un “Non ti lascio andare” silenzioso.
Quella lieve sensazione di pace e felicità mi pervase l’anima e mi fece sorridere involontariamente.
Il piccolo parco era deserto.
Un lieve venticello d’aria gelata percuoteva le chiome degli alberi e faceva cadere le foglie più secche che facevano un giro in aria per poi ricadere lievemente al suolo.
La strada principale portava ad un piccolo parco giochi dove andavo abitualmente quando ero piccola e quando Liam era ancora in vita.

Effie: “Le altalene!”

Corsi felice come una bambina.

Harry: “Con questo freddo?!”

Harry mi raggiunse mentre rideva.

Effie: “Sì dai!”

Iniziai a dondolarmi, lui fece la stessa cosa in quella affianco.

Effie: “Dai non ti senti libero!”

Ridemmo come cretini.

Harry: “Te sei pazza!”
Effie: “E’ un problema?”
Harry: “No…anzi...”


Si soffermò a guardarmi e rallentò fino a fermarsi completamente.
Feci la stessa cosa.
Rimanemmo lì seduti dondolandoci lentamente.

Effie: “Harry?”
Harry: “Sì?”
Effie: “Sei mai stato innamorato?”
Harry: “No. Non so nemmeno cosa si provi ad amare così tanto una ragazza…”
Effie: “Quindi non provavi niente per le ragazze con cui uscivi…”
Harry: “No…era solo un gioco. Per me è sempre stato così.”


Riflettei un attimo su che aveva detto e balzai giù dall’altalena.

Effie: “Vieni con me.”

Lui scese e mi guardò con aria interrogativa.
Gli presi le mani e gli sorrisi.

Effie: “Chiudi gli occhi che ti porto in un posto.” 
Harry:
-ridendo- “Ok…” 
Effie: “Guarda che ti vedo se guardi!”
Harry: “Ok, dai ora non guardo.”


Iniziai a camminare indietreggiando mentre Harry tenendomi le mani mi seguiva.
Lo portai sopra una collinetta isolata che dava sul mare.
L’aria gelata mi pungeva il viso ma non ci feci caso.
Lasciando la presa lo guardai sorridendo.

Effie: “Ora puoi aprire gli occhi…”

Lentamente aprì un occhio e poi l’altro e rimanendo sorpreso mi sorrise dolcemente.

Harry: “Che bel posto, non ci sono mai stato.” 
Effie: “Mi ci portava sempre Liam…diceva che se esprimi un desiderio qui si avvera…”
Harry: “Ha mai funzionato?”
Effie: “Ogni volta…ora urla.” 
Harry: “Cosa?!”
Effie: “Dai…”
Harry: “No!”
Effie: “Ok, io però lo faccio.”
Harry: “Non avresti mai il coraggio…”
Effie: “Tu non mi conosci Styles!”


Lui mi fissava sorridendo.
Presi aria nei polmoni e poi urlai.
Lui rise guardandomi stupito.

Effie: “Dai che potrebbe succedere…è un atto liberatorio. E’ grazie a questo che non ho ancora ucciso nessuno. Lasciati andare!”
Harry: “Ok… VAFFANCULO STRONZI!”


Ridemmo insieme.

Harry: “Hai una cattiva influenza su di me, Horan…”
Effie: “Non dovrebbe essere il contrario, Styles?”


Ridendo mi prese la mano e corremmo giù per la collina.
Effie: “Non so te ma mi sto congelando!”
Harry:
-scimmiottando la mia voce- “Andiamo sulle altalene!”

Ridendo lo spinsi per scherzare e tenendoci per mano andammo a casa sua.
Indugiò un po’ prima di aprire la porta.
Entrati dentro si sentiva una puzza di fumo asfissiante.
Sally si affacciò un po’ traballante con una bottiglia di vodka in mano.

Sally: “Harry sei tornato…”
Harry: “Sì, mamma…” 
Sally: “Vieni a salutare Jils, dai.”
Harry: “Ma che se ne andasse a fanculo quel bastardo.”


Sally lo guardò prima con aria severa ma poi, rassegnata, si voltò.

Sally: “Come vuoi…”

Ritornò in cucina con la stessa andatura di prima.
Harry mi prese per mano e mi portò in camera sua.

Harry: “Prendo solo delle cose e poi usciamo, ok?”
Effie: “Ok…ma non dovevamo stare qui?”
Harry: “Scusa ma non ce la faccio…”
Effie: “Vieni da me, allora.”


Lui smise di infilare la sua roba nello zaino e guardandomi si fermò a pensare un attimo.

Harry: “Ok.”

Uscimmo di lì silenziosamente per poi iniziare a correre ridendo.
Arrivammo a casa mia senza fiato.
Entrammo e richiusi il portone alle mie spalle

Effie: “Non l’hai mai vista la mia stanza vero?”
Harry: “No.”
Effie: “Vieni…”


Salimmo al piano di sopra per poi entrare in camera mia.
 

                                                                                                                                                            HARRY'S POV                                                                                                                                                   


Mi portò in camera sua.
C’era un grande pianoforte, un armadio enorme, uno specchio alto sui due metri specchio e delle pareti, che un tempo erano lilla, tempestate di scritte, foto e poster.
La rispecchiava pienamente.
Le sorrisi.
Era la cosa più bella che avessi mai visto.
La sua bocca a cuore si incurvò in un sorriso sincero e io morivo dalla voglia di baciarla e di sbatterla in quel fottuto letto, ma questo non era possibile.
Accese lo stereo.

Effie: “Conosci gli Imagine Dragons?”
Harry:
-avvicinandomi a lei- “No…”
Effie:
-mettendo Demons- “Senti che bella…”

La musica riempì la stanza.

Harry: “Sì…sei bellissima.”

Non riuscii a trattenere quelle parole, e mi pentii subito di averle dette.

Effie: “Cosa??”

Fece finta di niente e mi guardava come se stesse aspettando qualcosa.

Harry: “E-è bellissima!”

Fece un sorriso.
Questa volta non era sincero.
Guardai da un’altra parte e mi passai una mano tra i capelli.

Effie: “Scendiamo?”
Harry: “Ok.”



                                                                                                                       EFFIE'S POV                                                                                                                                                               


Tolsi il cd e scendemmo al piano di sotto.
Andammo in cucina e presi il telefono di casa.

Effie: “Ordiniamo una pizza?”
Harry: “Perché non cuciniamo?” 
Effie: “Vuoi davvero cucinare?”
Harry: “Sì, perché no?”
Effie: “Sono una frana…”
Harry: “Questo perché non hai mai provato…”
Effie: “Ma non c’è niente in casa.”


Harry si mise a guardare nel frigo e nelle varie credenze.

Harry: “Andiamo al supermercato!”

Uscimmo di casa e dopo aver fatto i cretini al supermercato tornammo a casa con gli ingredienti per cucinare la pizza.
Sistemammo tutto e ci preparammo per cucinare.

Harry: “Rimetti la musica di prima?”
Effie: “Ok…”


Accesi lo stereo e poi mi rimboccai le maniche.

Effie: “Che devo fare?”
Harry: “Stendi l’impasto…”
Effie: “Ehm…con cosa?”
Harry: “Con il rullo.”
Effie: “Sarebbe?”
Harry:
-indicando l’utensile- “Quel coso…”
Effie: “Ok.”
Harry: “Sei messa male, eh?”
Effie: “Te L'ho detto che sono un disastro!”


Ridemmo mentre lui preparava il sugo.

Effie: -lamentandomi- “Questo coso bastardo non funziona!!”

Harry rise e mi fece l’occhiolino.

Harry: “No, è qualcos’altro che non funziona!”
Effie:
-tirandogli un po’ d’acqua- “Ma sei cattivo!”
Harry: “Non iniziare questa guerra perché la vincerei io!”
Effie: “Non credo proprio…”


Ci inseguimmo per tutta casa mentre la pizza cuoceva con il sottofondo di Radioactive.
Mi raggiunse e mi tirò verso di se prendendomi in braccio.
I nostri visi erano a pochi millimetri di distanza e ognuno potevo sentire il respiro dell’altro.
Avevo i suoi occhi dentro di me.
Il suo profumo mi avvolgeva e sperai solo che mi baciasse, ma lui guardando da un'altra parte mi mise giù e andò in cucina.
Lo raggiunsi imbarazzata.

Harry: “Che ore sono?”
Effie: “Le 19.10.”
Harry: “E’ pronta, allora. Guardiamo un film?”
Effie: “Sì.”


Ci andammo a sedere sul divano con la pizza appena sfornata e guardammo il film.
Ma io ero più concentrata a osservare Harry di sottecchi.
Finito il film andammo a lavare i piatti.
Poi ci sdraiammo sul mio letto e iniziammo a parlare.


                                                                                                                                             HARRY'S POV                                                                                                                                                                         


Effie: “Ti posso chiedere una cosa, Harry?”
Harry: “Certo.”


Guardava il soffitto torturandosi le mani.

Effie: “All’inizio dell’anno…quando mi avevi detto che ti piacevo…lo pensavi sul serio?”

Si girò verso di me e mi ritrovai i suoi occhi blu puntati sui miei.
Rimasi interdetto da quella domanda.
Le avrei voluto dire tutta la verità.
Ma ovviamente non sarebbe rientrato nello stile di “Harry Styles” quindi evitai di dirle cosa provavo davvero per lei.

Harry: “Beh…ti avrei trattata come tutte le altre…”

Ritornò a fissare il soffitto.
Complimenti Harry, bella risposta di merda.

Effie: “Ah. Anche ora lo faresti?”

Basta fingere ora. 

Harry: “No…non potrei trattarti male. Ti posso chiedere una cosa, io?”
Effie: “Certo.”


Mi guardò accennando un sorriso.
Questa volta ero io quello che fissava il soffitto.

Harry: “Di cosa hai paura?”

Si soffermò a pensare e poi abbassò lo sguardo giocando con la manica della sua felpa.

Effie: “Di non essere abbastanza. Tu?”

Si girò a guardarmi.

Harry: “Di perderti.”

Senza dire una parola appoggiò la testa sul mio petto, la circondai in un abbracciò e ci addormentammo così.
 

                                                                                                                               EFFIE'S POV                                                                                                                                                                               


Ci risvegliammo insieme e andammo a fare colazione.
Poco dopo suonarono alla porta: era Louis.
Lo andai ad aprire. 

Louis: “Ciao bellissima!”
Effie: “Ciao.”
Louis: “Sei sola?”
Effie: “No, c’è Harry…”
Louis: “Ah…”


Dalla cucina si affacciò Harry che appoggiandosi allo stipite della porta lo salutò con la mano.

Louis: -rivolgendosi a Harry- “Ti posso parlare?”
Harry:
-freddamente- “Come vuoi…”

Entrarono in cucina e chiusero la porta.
Ma tranquilli, fate come se io non ci fossi eh!
Andai ad origliare, stavano parlando di me.

Louis: “Hai dormito qui?”
Harry: “Sì…”
Louis: “E…avete fatto l’amore?”


Ci fu una pausa, il cuore mi iniziò a battere forte senza motivo. 

Harry: “No.”
Louis: “E allora perché stai ancora con lei?”
Harry: “Perché…credo di amarla.”


Rimasi bloccata e anche il mio cuore.
Harry mi ama.
Mi allontanai lentamente e mi andai a sedere sul divano.
Louis uscì poco dopo e dopo avermi salutato con un bacio delicato sulla guancia uscì.
Harry mi raggiunse.

Harry: “Tutto bene?”
Effie: “S-sì…”


Non riuscivo a guardarlo negli occhi.
Per fortuna il campanello suonò di nuovo togliendomi da quella situazione imbarazzante.
Niall entrò a mi salutò abbracciandomi.
Ma poi si bloccò vedendo Harry.

Niall: “Vieni di là in cucina Harry?”

Lo guardai mortificata.
Quella situazione si stava facendo assurda.
Andai di nuovo ad origliare perché la curiosità era troppa.

Niall: “Non l’hai portata a letto, vero?”
Harry: “Che palle, no! Se rimango a dormire da lei devo per forza portarmela a letto?”
Niall: “Hai sempre fatto così!” 
Harry: “Con Effie è diverso…”
Niall: “Che intendi dire?”
Harry: “Penso di amarla. Non mi è mai successo e non so cosa fare per non ferirla.”
Niall: “E’ mia sorella, non voglio che lei soffra. Capito?
Harry: “E allora dimmi che devo fare.” 
Niall: “Saresti in grado di amarla e dimostrarglielo tutti i giorni? Saresti capace di consolarla? Di sopportarla? Di darle ragione anche quando ha torto? Saresti capace di non spezzarle il cuore?”


Harry non rispose, guardava per terra.

Niall: “Harry, rispondimi.”
Harry:
-stringendo i pugni- “Non lo so, ok?? Non so se sarei in grado di amarla come merita. Ci tengo a lei. Rispecchia la parte migliore di me e non voglio ferirla.”
Niall: “Allora se pensi di non esserne in grado è meglio se lasci stare…fidati.”
Harry: “Me ne dovrei andare?”
Niall: “Sì.”


Gli occhi mi si riempirono di lacrime.
La porta della cucina si aprì e Harry si precipitò fuori senza nemmeno accorgersi che stavo lì e avevo sentito tutto.
Fissavo la porta dell’ingresso mentre le lacrime bagnavano il mio viso.
Niall ci avvicinò e mi abbracciò da dietro.

Niall: “Hai sentito tutto vero?”

Annuii continuando a fissare la porta dell’ingresso.

Effie: “Perché gli hai detto di andarsene?”
Niall: “Lui non è in grado di amarti…”
Effie: “CHE CAZZO NE SAI TU?? NON SEI NESSUNO PER DIRGLI COSA FARE.”


Gli urlai contro mentre mi liberavo dalla sua presa.
Lacrime calde di rabbia mi offuscavano la vista.

Niall: “Effie…provi qualcosa per lui?”
Effie: “Sì. Ma ora lo hai fatto andare via.”


Corsi fuori con Niall che mi chiamava dalla porta d’ingresso.
Corsi via.
A un certo punto mi fermai appoggiandomi a un albero.
Non smettevo più di piangere e non capivo nemmeno il perché di tutte quelle lacrime.
Decisi di andare a casa di Jacob.
Era l’unico che mi avrebbe potuto aiutare.
Suonai al campanello e per fortuna venne lui ad aprirmi.

Jacob: “Che è successo?”
Effie: “Ti posso parlare?"
Jacob: “Certo, entra.”


Mi fece strada fino in camera sua.

Jacob: “Dimmi.”
Effie: “Puoi parlare con Harry?”
Jacob: “Perché?”


Gli raccontai tutto quello che era successo.

Jacob: “Certo. Ci vado subito.”

Uscimmo insieme e mentre lui andava a casa di Harry io andai da Alison.


                                                                                                                                          HARRY'S POV                                                                                                                    


Suonarono alla porta.
Mia madre era andata a farsi un giro con quel coglione di Jils.
Aprii e mi ritrovai davanti Jacob.

Jacob: “Devo parlarti.”
Harry: “Entra.”


E mo’ che cazzo vuole questo?
Iniziò a parlare di Effie.
Rimasi interdetto ma poi gli spiegai cos’era successo.

Jacob: “Che intenzioni hai?”
Harry: “Io la voglio. Non posso stare senza di lei, e questa situazione mi sta uccidendo.”
Jacob: “E allora vai lì e falla tua. E ti prego non fare il mio stesso errore. Io l’ho persa e non voglio che succeda anche a te. Lei è la cosa più bella che ti possa capitare.”
Harry: “Lo so.”
Jacob: “E allora basta indugiare, corri da lei e falla tua per sempre.”


Annuii.
Dopo averlo ringraziato aspettai qualche minuto per pensare cosa fare quando me la sarei ritrovata davanti.
Le mandai un messaggio e senza più nessun indugio uscii di corsa per andare da lei.
 

                                                                                                                                                   EFFIE'S POV                                                                                                                                                 


Mi aprì subito e dopo aver fatto un thè ci sedemmo sul divano le raccontai tutto.

Alison: “Quindi ora Jake sta da Harry?”
Effie: “Sì…”
Alison: “Tu cosa provi per lui?” 
Effie: “Non è facile da spiegare. Ma la sua lontananza mi distrugge.”
Alison: “Tesoro…”


Mi abbracciò.
Solo io riuscivo a trovarmi in quelle situazioni incredibili.
Rimasi a pranzo da Alison che mi raccontò cosa aveva fatto con Niall la sera prima cercando di tirarmi su di morale.
Mentre facevamo i piatti il mio cellulare vibrò.

Alison: “Chi ti ha scritto?”
Effie: “Harry…”
Alison: “Leggi ad alta voce.”
Effie: “O-ok…”

“Ciao Effie, ieri sera ho capito quanto sei importante per me. Sei riuscita a insegnarmi cosa vuol dire amare in questo poco tempo che ci frequentiamo…sei tutto per me Effie, io credo di amarti. C’è chi mi dice: “Falla tua per sempre”, chi invece mi dice di lasciar perdere. Ho paura di farti soffrire. Ho paura di amare. Ho paura di non esserne all’altezza. E così il cattivo ragazzo si è innamorato. Ci eravamo giurati che non sarebbe mai successo una cosa del genere e invece guarda. Harry.”


Riiniziai a piangere e Alison mi abbracciò.

Alison: “Vai da lui.”
Effie: “Ok…”


Uscii da lì di corsa.
Andai verso casa sua ma non ce ne fu bisogno.
Lo incontrai durante il tragitto.
Mi fermai a qualche metro da lui.

Effie: “Stavo venendo da te…”
Harry: “E io da te.”


Mi avvicinai fino a sfiorare il suo viso.
Lui mi guardò negli occhi con uno sguardo spaventato.

Harry: “Sei sicura di poter amare uno come me?”
Effie: “Perché non dovrei.”


Mi accarezzò il volto e poi mi baciò.
E lì capii.
Capii di averlo sempre amato dal primo momento in cui incrociai il suo sguardo.
Capii di amare i suoi sorrisi, i suoi occhi, il suo profumo, le sue labbra e tutto quello che riguardava lui.
Capii che non potevo vivere senza di lui, lui che mi faceva sentire bellissima, lui che mi faceva sentire al sicuro e al posto giusto, lui che mi amava.
E in quel momento l’unica cosa che sapevo e che non mi volevo staccare da lui.

 

Ok, questo è il mio capitolo preferito in assoluto :) Lo so, è lungo ma non sapevo dove tagliarlo. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio e buon natale <3
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sospensione ***


Salve a tutti :) ecco il capitolo 11, buona lettura :)


Lentamente ci separammo, senza smettere di guardarci negli occhi.
Ci fu un attimo di silenzio.

Effie: -sussurrando- “E’ tardi…”
Harry:
-sorridendomi- “Non ce la faccio a lasciarti andare.”
Effie: “Nemmeno io.”


Lo strinsi di più a me e poggiai la testa nell’incavo del suo collo.

Harry: “Vieni da me.”
Effie: “Sai che non posso…Niall mi aspetta e domani c’è scuola.”
Harry: “Già...Allora ci vediamo domani mattina.”
Effie:
-allontanandomi da lui- “Si.”
Harry: “Non dire nulla a Niall però, ci voglio essere anch’io.”
Effie: “Ok.”


Mi baciò di nuovo stringendomi i fianchi per poi lasciarmi andare.
Tornai a casa da sola con le mani in tasca mentre pensavo a tutto quello che era successo.
Mi sentivo terribilmente sola.
Senza Harry vicino mi sentivo sperduta.
Suonai al campanello e Niall si precipitò ad abbracciarmi scusandosi.
Ricambiai e sempre in maniera molto silenziosa salii in camera mia.
Mi buttai sul letto e piombai in un sonno profondo.
Fui risvegliata dal suono della sveglia che annunciava che la settimana stava rincominciando.
Mi alzai di controvoglia e mi andai a preparare.
Scesi giù e dopo aver salutato Niall e aver fatto colazione uscimmo per andare a scuola.
Alison ci raggiunse lungo il tragitto e salutò Niall con un dolce bacio.
Arrivammo davanti a scuola in anticipo. 

Alison: “Eleanor non viene.”
Effie: “Come mai?”
Alison: “Ha detto che si sente poco bene.”
Effie: “Mi sta davvero preoccupando…”
Alison: “Anche a me.”


Alison continuava a parlare ma io ero incantata a guardare Harry che arrivava.
Appena mi vedette mi sorrise scompigliandosi i capelli come solo lui sapeva fare.
Gli andai incontro e lo abbracciai.
Non lo baciai perché avevamo lo sguardo di Niall addosso ma lui mi prese i fianchi e mi baciò.
Gli misi una mano fra i morbidi ricci e lui mi strinse ancora di più a se.
Lasciandomi lentamente mi prese per mano e sotto lo sguardo di tutta la scuola andammo da Niall.
Alison era rimasta a bocca aperta con lo sguardo leggermente malizioso e mentre Niall guardava male Harry, lei mi sorrideva facendomi facce strane che mi fecero scoppiare a ridere.

Niall: “Che c’è da ridere?”
Effie:
-cercando di trattenermi- “No, niente…”
Niall: “Quando avevi intenzione di dirmelo?”
Effie: “Oggi…con Harry.”


Harry gli sorrise mentre Niall lo guardò in cagnesco.

Harry: “Tranquillo, dai.”

Entrammo dentro e dopo avermi dato un bacio sulla guancia salì al piano di sopra con Niall per andare in classe.
Alison fece piccoli salti di gioia.

Alison: “Oddio! Siete troppo belli! E quando lui ti ha preso per i fianchi e ti ha baciata?!?! Avevate gli occhi di tutti puntati addosso! Sarete la coppia dell’anno! E poi, mammamia quanto è sexy! Ancora non ci posso credere! E’ praticamente uno tra i più popolari della scuola!”

La interruppi ridendo.

Effie: “Ok, ho capito!”

Ridendo entrammo in classe.
Mary era ritornata e guardandomi dall’alto al basso come faceva sempre mi ignorò per il resto della mattinata.
Ringraziai un milione di volte Jacob per avergli parlato e lui continuava a dirmi quanto fosse fortunato Harry.
Uscimmo di lì ed aspettammo che anche Niall e Harry scendessero.
Prima di loro però mi passò davanti Luke.
La rabbia mi salì alle stelle e senza pensarci su gli andai incontro.

Effie: -urlando- “Hey tu! Aspetta!”

Mi guardò spaesato e si avvicinò imbarazzatamente.

Luke: “Smettila di urlare, cosa c’è?”
Effie: “Cosa hai fatto a Eleanor??”
Luke: “Non so di che diamine stai parlando…”
Effie: “Sì che lo sai! Ti ricordi alla festa??”
Luke: “Senti tu sei pazza”


Si girò e ridendo raggiunse i suoi amici che di sicuro non brillavano di intelligenza.
Alison mi si avvicinò capendo che non gliel’ avrei data vinta.

Effie: “Senti coglione. La mia amica oggi non è venuta perché sta male a causa tua ma siccome lei non mi vuole dire cosa le hai fatto l’ho chiesto a te!!”
Alison:
-cercando di portarmi via- “Effie, calmati…”
Luke: “Dì a Eleanor di non provare più a chiamarmi, perché non me ne frega niente di lei…”
Effie: “Sei un stronzo, che cazzo le hai fatto! Te la sei portata a letto??”
Luke: “Beh…era solo per divertirmi…anche se pensavo che sarebbe stato meglio.”


I suoi amici sghignazzavano mentre intorno a me e Luke si era creata una folla di gente che non sapeva farsi gli affari propri.
Rimanendo a bocca aperta gli diedi il dizionario di inglese in faccia facendogli uscire il sangue dal naso.

Luke: “Te sei completamente fuori! La tua vita ora è rovinata!”

Niall si avvicinò e mi prese per un braccio cercando di portarmi via di lì.

Effie: “Eleanor non si meritava di essere trattata così, lei non è la solita troietta che ti porti a letto, stronzo.”

Sulle labbra di Luke comparve un sorriso beffardo mentre si asciugava con la mano il sangue.

Luke: “Non mi sembra che il tuo ragazzo si comporti diversamente!”

Ero pronta a risaltargli addosso ma Niall mi prese di peso e mi portò via.
Harry che aveva assistito alla scena afferrò Luke per la maglia pronto a dargli un pugno.
Ma la preside, che mi aveva visto mentre lo colpivo con il dizionario, intervenì allontanando Harry.
Harry mi mise un braccio intorno alle spalle stringendomi a se.
La preside decise di sospendermi per un giorno.

Preside: “Un altro passo falso e ti giochi l’anno, Horan.”

Sotto lo sguardo di tutti andammo a casa.
Niall era infuriato con me, io dovevo ancora smaltire l’adrenalina, Harry era incazzato con Luke e Alison era ancora scioccata per quello che era appena accaduto.

Niall: -urlando- “Vorrei sapere cosa ti passa per la testa!”
Effie: “Ma hai visto che bastardo?!”
Harry:
-riferito a me- “Se prova solo a sfiorarti gli riempio la faccia di pugni.”
Niall: “Harry non ti ci mettere pure tu. Effie si è presa una sospensione!”
Effie: “Dai Niall…non è la fine del mondo!”
Niall: “Rischi l’anno!!”


Non trovai nulla con cui controbattere perciò rimasi in silenzio.
Arrivammo a casa e sedendoci sul tappeto del salone mangiammo e iniziammo a fare i compiti.

Alison: “Tu puoi pure non farli, Effie. Tanto domani non vieni a scuola!”
Effie: “Ma quanto sei simpatica!!”


La spinsi mentre rideva come una scema.
Per tutto il pomeriggio rimasi in disparte lasciando che i miei pensieri mi divorassero.
Harry capì che c’era qualcosa che non andava.

Harry: “Effie ti va di fare una passeggiata?”

Mi alzai facendo uno dei miei migliori sorrisi falsi.

Effie: “Certo.”

Harry mi diede la mano.
Salutammo Niall e Alison e uscimmo.
Camminammo mano per mano rimanendo in silenzio.

Harry: “Che cos’hai?”
Effie:
-continuando a sorridere- “Io? Niente…” 
Harry: “Dai lo sai che a me puoi dirlo…e smettila di fare quello stupido sorriso falso.”


Mi fermai e guardai in alto cercando di non fare uscire le lacrime.

Effie: “Non lo so…è che…preferisco stare in silenzio in questo periodo…”
Harry: “Ti capisco. Se fosse per me parlerei solo con te.”


Si fermò e prendendomi in braccio mi baciò mentre una pioggia delicata iniziava a cadere.
Guardandolo negli occhi iniziai a piangere.

Effie: “Scusa...”
Harry: “E di che??”


Mi mise a terra e mi prese il viso tra le mani aspettando un mia risposta.

Effie: “Mi capita di iniziare a piangere come una scema senza motivo…”
Harry: “Se piangi un motivo ci sarà.”
Effie: “Senti…Io non credo nelle promesse ma…questa volta è importante…promettimi che non te ne andrai come hanno fatto tutti…”
Harry: “Non potrei mai lasciarti, di me ti puoi fidare.”


Lo abbracciai senza riuscire a impedire alle lacrime di scendere.
La pioggia si fece più forte e così decidemmo di andare a casa di Harry.
Entrammo dentro completamente bagnati.

Harry: “Per fortuna mia madre non c’è.”
Effie: “Dov’è?”
Harry: “Non lo so…ogni tanto prende e se ne va…”


Aprì il frigo e prese una bottiglia di thè al limone versandomene un po’ nel bicchiere.

Effie: “Oddio sono completamente bagnata!”

Lui rise.

Harry: “Hai freddo?”
Effie: “Un po’…”
Harry: “Vieni qui…”


Mi abbracciò e prendendomi in braccio corse al piano di sopra.

Effie: “Ma sei scemo!”

Per poco non cadevamo dalle risate.
Entro nel bagno e riempì la vasca con acqua bollente.
La vasca si riempì e lui mi buttò con tutti i vestiti addosso nell’acqua.

Effie: “No dai!! Ora vieni pure tu!”

Ridendo lo tirai per un braccio per farlo entrare.
Eravamo immersi e ci guardavamo negli occhi.
Mi avvicinai e lo baciai.
Mi sdraiai sopra di lui e iniziammo a baciarci sempre più appassionatamente.
A un certo punto Harry si allontanò e uscì dalla vasca.

Harry: “Dai vieni fuori.”

Uscii e mi avvolse in un asciugamano.
Uscì dal bagno e poco dopo ritornò con una sua felpa e con dei pantaloni della madre.
Mi chiuse la porta e sentii i suoi passi dirigersi probabilmente in camera sua.
Mi spogliai e indossai gli abiti asciutti.
Lo raggiunsi in camera sua, continuando a non capire quel cambio di umore improvviso.

Effie: “Tutto ok?”
Harry: “Si, tranquilla…”


Scendemmo silenziosi al piano di sotto.
Poco dopo suonarono alla porta.
Harry andò ad aprire e ritornò in cucina seguito da Louis.
Io decisi di andarmene e dopo aver salutato Louis, che ancora non sapeva niente di me e Harry, tornai a casa.


                                                                                                                                LOUIS'S POV                                                                                                                                                    

Effie uscì e Harry rimase a fissare la porta per poi abbassare lo sguardo e sorridere.
Lo guardai con faccia interrogativa sperando che di non ricevere la risposta che immaginavo.
Lui ovviamente non sapeva niente dei miei sentimenti verso Effie.

Harry: -continuando a sorridere- "Stiamo insieme..."
Louis: "Oh, magnifico!"


Risi per smorzare la grande delusione che si stava accumulando dentro di me.
Gli diedi una pacca sulla schiena e andai a prendere una birra dal frigo.
Non potevo fare nient'altro che fingere di essere felice per lui.
Continuava a parlare di Effie e di quanto fosse splendida.
Come se non sapessi quant'era perfetta,
come se non sapessi che baciare le sue labbra era come una porta sul paradiso,
come se non conoscessi la sensazione di felicità che mi pervadeva l'anima ogni volta che la vedevo sorridere.
Il suo sorriso.
Così fragile, così bello, così triste.
Come i suoi occhi.

I suoi occhi gridavano aiuto, blu come il mare in tempesta.
E in quel momento sperai soltanto che Harry la riuscisse a salvare, perchè ne aveva davvero bisogno.


                                                                                                                                     EFFIE'S POV                                                                                                                                                                            

Niall stava da solo a guardare la televisione.

Niall: -senza alzare lo sguardo- “Ha chiamato Jake.”

Salii in camera e composi il numero.
Il telefono squillo per un po’ e poi rispose.

Jacob: “Ciao Effie.”
Effie: “Ciao Jake!”
Jacob: “Dimmi che non è vero, cazzo…”
Effie: “Cosa??”
Jacob: “Ti sospendono?”
Effie: “Sì…”
Jacob: “Cazzo Effie, io ho perso l’anno per una sospensione!”
Effie: “Ti prego ho già subito la predica da Niall…e poi è di un giorno!”
Jacob: “Ti abbassa il voto in condotta comunque, ma che hai fatto?”
Effie: “Ho lanciato il dizionario di inglese sulla faccia di Luke rompendogli il naso…”


Rimase un attimo in silenzio cercando di trattenere l’incredulità e le risate.

Jacob: “Tu?”
Effie: “Sì. Farei questo e altro per le mie amiche.”
Jacob: “Ma che cosa ha fatto?”
Effie: “Sì è portato a letto Eleanor e poi l’ha scaricata. E poi ha tirato fuori pure Harry, quel coglione.”
Jacob: “Cazzo…se l’è meritato. E Harry che c’entrava?”  
Effie: “Ha detto che Harry si comportava così con le ragazze e quindi non mi dovevo lamentare di lui.”
Jacob: “Ah…”


Si udì la madre urlare dicendogli di attaccare.

Effie: “Ok, devi andare.”
Jacob:
-ridendo- “Si, ci si vede.”

Riattaccai e scrissi un lunghissimo messaggio a Eleanor nel quale le raccontavo della sospensione e se le andava se domani mattina ci vedevamo siccome nemmeno lei sarebbe andata a scuola.
Il giorno dopo Niall uscì per andare a scuola mentre io rimasi a casa.
Lo guardavo dalla finestra della cucina allontanarsi mano nella mano con Alison.
Malinconicamente mi preparai e nel giro di un quarto d’ora uscii per andare da Eleanor.
Suonai al portone e lentamente Eleanor mi aprì.
Indossava un maglione almeno tre taglie in più alla sua e aveva gli occhi gonfi e rossi forse per le lacrime.

Effie: “Hey…El come stai?”
Eleanor: “Insomma…vieni, entra.”


Mi fece strada su in camera sua e ci sedemmo sul suo letto.

Eleanor: “Ti sei beccata la sospensione a causa mia…”
Effie: “Macché!! Mi sono beccata la sospensione a causa di questo cavolo di caratteraccio che mi ritrovo!”
Eleanor: “Sono una deficiente…”
Effie: “Mi vuoi raccontare bene cos’è successo?”
Eleanor: “Mi ha portata a letto…e io l’ho lasciato fare…ma non pensavo che si sarebbe poi comportato così…perché l’ha fatto se non mi amava??”


Aveva il volto rigate da lacrime di rabbia.
Era una ragazza innocente che credeva che tutto fosse rose e fiori.
Non sapeva chi era davvero Luke, non sapeva che si era comportato così tante altre volte, non sapeva niente.
L’abbracciai perché non avevo nient’altro da dire.
E la cosa che faceva più male e che anche Harry si era comportato così.
Uscii di lì e iniziai a camminare.
Non sapevo che pensare avevo urgentemente bisogno di parlare con qualcuno.
Decisi di andare a casa di Louis visto che oggi non doveva frequentare nessun corso.
Suonai al campanello e fui aperta da Johanna, la madre di Louis.
Mi disse che Louis era in camera così salii al piano di sopra indugiando un po’ perché era la prima che ci andavo.
Le pareti del corridoio erano tempestate di foto di Louis da piccolo, della sorella e del matrimonio dei genitori.
Arrivai davanti alla porta di camera sua e bussai.
Louis si affacciò e appena mi vide mi sorrise dolcemente trascinandomi dentro per mano.

Louis: “Hey, che ci fai qui?”
Effie: “Avevo bisogno di parlare con qualcuno e in particolare con te…se ti disturbo me ne vado…”
Louis: “Macché!! Te non disturbi mai!”


Mi sorrise e poi guardò per terra e scosse la testa.
Non sapeva cosa fare ed era in imbarazzo.
Mi sentii profondamente in colpa.

Louis: “Andiamo fuori?”
Effie: “Ok.”


Uscimmo di casa e ci avviammo verso il parco.
Camminavamo da più di mezz’ora avvolti da un silenzio imbarazzante.
Sapevo che dovevo iniziare il discorso.

Effie: “Harry te l’ha detto?”
Louis: “Si…”
Effie: “Ecco…è…”


Non trovavo nulla da dire.

Louis: “Non c’è niente da spiegare…non devi. E-e non abbiamo nulla da dirci Effie, lo sai.”

Si girò e lo guardai andarsene velocemente.
Stavo perdendo anche lui.
Dopo averlo guardato allontanarsi me ne andai a casa e mi chiusi in bagno.
Mandai velocemente un messaggio a Niall:
“Ti Prego vieni solo tu a casa…non mi va di vedere nessuno”.
Attesi una risposta e quando la ricevetti non era quella che mi aspettavo:
“Ok, tanto andiamo al centro commerciale con Ally e Harry”.
Ero sola e non avevo voglia di disturbarlo. Le lacrime avevano iniziato a scendere.
Stavo riiniziando a stare male.  
Dopo aver permesso ai miei polsi di piangere ancora, mi alzai con fatica per andare in camera mia.
Mi sedetti sul letto e aprii la “scatola dei ricordi” cercando di non sentirmi da sola.
Ritrovai tutte le vecchie lettere di me e Alison, le foto di me e Niall al mare, quelle di Liam e nemmeno una dei miei genitori.
Invece di sentirmi meglio iniziai a singhiozzare.
Sin da quando ero piccola non ero mai stata abbastanza: non abbastanza ubbidiente per i miei genitori, non abbastanza brava e tranquilla per la scuola, non abbastanza simpatica per le altre ragazze e non abbastanza bella per i ragazzi.
Mi odiavo e questo nemmeno Harry era riuscito a capirlo.
Mi infilai sotto le coperte con le dolci note di Ed Sheeran.
Ricevetti un messaggio da Harry:
“Piccola mi manchi…vuoi che venga?”.
Non volevo che mi vedesse così, non volevo che sapesse quanto stavo male così rifiutai.
Verso le sei tornò Niall da solo.
Io ero rimasta sotto le coperte e per la prima volta invidiai quelle famiglie normali dove c’erano quelle madri fantastiche che capivano quando stavi male e ti abbracciavano assorbendo tutto il male che avevi dentro.
Quegli abbracci che non avrei mai saputo cosa fossero.
Niall si affacciò e sentendomi piangere si avvicinò al letto.

Niall: “Effie…che è successo?”

Tolse lentamente le lenzuola per infilarsi anche lui nel letto.
Mi abbracciò.

Niall: “Perché non mi hai detto che stavi così? Sarei venuto…”
Effie: “Avevi di meglio da fare che stare con tua sorella.”
Niall: “No, lo sai che per te ci sono sempre.”
Effie: “Lo so, ma non puoi capire come mi sento.”


Lo guardai negli occhi mentre lui cercava di dire qualcosa.

Niall: “Ci avrei potuto provare…”
Effie: “No, nessuno può capire cosa vuol dire sentirsi soli anche in mezzo alle persone.”


Mi abbracciò ancora più forte senza dire niente perché forse in fondo anche lui lo aveva provato.                                                                                                                                                                                                      

 

Innanzitutto vi auguro un buon 2014 e vi ringrazio per tutte le recensioni :) E' molto importante per me capire cosa pensate della storia in modo da poter migliorare. Mi fa molto piacere vedere che il numero di lettori aumenta, grazie a tutti :) vi vorrei chiedere un favore enorme...potete mettere mi piace a questa pagina? E' di una mia amica ed è molto importante...grazie mille a chi lo farà <3 https://www.facebook.com/pages/The-reason-of-my-life-is-called-One-Direction/633329686727348?notif_t=page_new_likes
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Preoccupazioni ***


Salve a tutti :) Ecco il capitolo 12, buona lettura <3


La mattina dopo mi svegliai di controvoglia e, dopo aver passato quasi un’ora per darmi un aspetto decente, mi incamminai con Niall.
A metà strada ci raggiunsero Alison e Harry.
Alison e Niall andarono avanti per lasciarci da soli e solo quando si allontanarono Harry stringendomi a sé mi baciò.

Harry: “Come stai?” 
Effie:
-guardando da un’altra parte- “Bene.”
­Harry: “Guardami negli occhi…”
Effie: “Harry…”
Harry: “Lo so che non è così.”
Effie: “Hai parlato con Niall?”
Harry: “No…è da ieri sera che ho capito che stavi male, io sarei venuto ma te non volevi e così ho rispettato la tua scelta.”


Abbassai lo sguardo non sapendo che dire.
Mi prese per mano e continuammo a camminare in silenzio.
Ero stanca e l’unica cosa che volevo fare era scappare.
Arrivammo a scuola e raggiungemmo Alison e Niall che parlavano con Eleanor.

Eleanor: “Ciao Effie!”
Effie: “Ciao.”


Risposi freddamente ma lei era troppo presa dai suoi problemi per accorgersene.

Eleanor: “Luke c’è?”

Guardò tra la folla per cercarlo.

Effie: “Non lo so…”   

Come se me ne potesse importare qualcosa.

Eleanor: “Spero di no, è proprio un coglione.”

Lanciò un ultima occhiata alla folla per poi spostarsi i capelli dal viso con un gesto teatrale.
Si stava atteggiando troppo per i miei gusti, da quando era stata a letto con Luke non era più la stessa.
La campanella suonò e dopo aver salutato i ragazzi mi diressi in classe.
Mentre entravo si avvicinò Luke.
Mi si avvicinò da dietro e posò le sue mani sui miei fianchi.
Sussultai leggermente a quel tocco.

Luke: -sussurrando- “Preparati all’inferno…”

Aveva l’alito di chi aveva appena finito di fumare e il suo respiro sul mio collo mi fece venire i brividi.
Era troppo vicino.
Mi scansai.

Effie: “Senti, non voglio avere niente a che fare con te. Quindi vattene a fanculo che mi hai fatto pure sospendere.”

Detto questo accelerai il passo senza voltarmi ed entrai in classe.
Jacob mi salutò abbracciandomi.

Jacob: “Mi sei mancata ieri, compagna di banco.”

Risi cercando di smorzare la tensione che si era accumulata in me.

Effie: “Anche le tue cazzate mi sono mancate, compagno di banco.”

Ridemmo e ci sedemmo.
La professoressa di lettere entrò sbattendo la porta alle sue spalle.
Mi guardò con aria rassegnata e sedendosi aprì il registro.

Prof.: “Horan, ho parlato con i tuoi genitori…”

A quelle parole sbiancai e pregai che non continuasse davanti a tutta la classe perché nessuno, oltre a le mie amiche e Jacob, sapeva della mia situazione familiare e di Liam.
Ma la professoressa continuò.

Prof.: “So che loro non ci sono a casa e mi hanno spiegato che quando torneranno…”
Effie:
-interrompendola- “Non me ne potrebbe parlare fuori dalla classe? Non mi sembra il caso qui davanti a tutti…”
Prof.: “Non vedo niente di male, non c’è nessun problema di parlare della tua situazione familiare o di Liam.”


Si potevano sentire i bisbigli degli altri che si chiedevano chi fosse Liam.
Crollai sulla sedia lottando per non scoppiare a piangere ma le lacrime ebbero la meglio.
Jacob allora si alzò in piedi.

Jacob: “Si chiama privacy professoressa, lei non si può permettere di parlare di una cosa così delicata davanti a tutta la classe.”
Prof.: “Siediti subito!” 
Jacob: “No, se proprio doveva parlare di ciò con Effie se la prendeva in disparte!”
Prof.: “Vuoi finire dalla preside?!”


Jake mi guardò e si sedette lentamente.
La classe stava in silenzio ad attendere che qualcuno facesse qualcosa.
Nel frattempo Alison mi diede un fazzoletto mentre Eleanor mi accarezzava la schiena cercando di tranquillizzarmi.
Smisi di piangere e mi accorsi che avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
La professoressa riportò l’attenzione su di sé.

Prof: “Siccome non siete una classe modello specialmente voi… -guardando me e Jacob- avete avuto un esempio di cosa potrebbe succedere ad ognuno di voi se continuate a comportarvi male. Detto questo interroghiamo.”

I professori mi lasciarono in pace tutta la giornata.
Uscita da scuola raggiunsi Niall che parlava con Alison che le stava raccontando cos’era successo in classe.
Niall mi abbracciò cercando di tranquillizzarmi.
Poco dopo vennero Harry e Eleanor.
Harry mi baciò e mentre ce ne stavamo per andare la preside, di fronte a quasi tutta la scuola, fece un annuncio al microfono.

Preside: “Elisabeth e Niall Horan sono pregati di venire nel mio ufficio, ora.”

Ci guardammo e lui alzò gli occhi al cielo.

Niall: “Cazzo vuole, ora?”
Effie: “Non lo so…ci dobbiamo andare?”
Niall: “Per forza…”


Harry mi stringeva ancora la mano e mi guardava preoccupato.
Gli feci un sorriso “rassicurante” e gli diedi un bacio sulla guancia prima di andarmene.
Attraversammo il cortile sotto gli occhi di tutti e andammo nell’ufficio della preside.
Niall bussò e tenendomi per mano entrammo dentro la stanza.
La preside ci guardava con aria severa.

Preside: “Prego, accomodatevi.”

Ci sedemmo.

Niall: -sussurrando- “Parlo io.”

Annuii leggermente e iniziai a contorcermi le mani.

Niall: “Perché ci ha convocati?”
Preside: “Devo parlarvi di molte cose. Prima di tutto della sua sospensione, signorina Horan.”

Spostò lo sguardo su di me.

Preside: “Le volevo dire, signorina Horan, che i suoi genitori sono convocati qui appena faranno ritorno. E per quanto riguarda lei -rivolgendosi a Niall-, ai suoi genitori dirò come si sta comportando nei confronti dei professori. Sono venuti tutti a dirmi come risponde in maniera impertinente.”

Niall aveva iniziato a scaldarsi e a stringere i pugni.

Niall: “Gli dica quello che le pare ai nostri genitori…a noi non importa, tanto loro non ci sono mai e non credo che resteranno per molto.”
Preside: “Ma cosa dice?! Povere persone…sono rimasti distrutti dalla morte di vostro fratello…era un ragazzo così diligente…”


Rimase per qualche momento con aria malinconica.
Sentivo il sangue ribollirmi per la rabbia, Niall mi fece cenno con la mano di stare calma ma non ci vidi più e così mi alzai sbattendo la sedia al muro.

Effie: “E questo li giustifica a lasciare dei minorenni da soli?? Pensa che noi non stiamo male per la morte di Liam?! I nostri genitori se ne sono andati da un’altra parte perché per loro noi due siamo un fallimento totale. E lei mi viene a dire che se ne sono andati perché il dolore era troppo?! Sono tutte delle grandissime stronzate!! Detto questo io qui ho finito, me ne vado.”

Presi la mia borsa e mi avviai verso la porta seguita da Niall.
Uscendo sbattei la porta per poi crollare a terra piangendo.
Niall mi tirò su cercando di rimanere forte.
Ci abbracciammo e senza aggiungere nient’altro uscimmo tenendoci per mano e andammo a casa da soli.
Entrammo e ci sedemmo sul divano.
Oggi era il 6 dicembre.
Tra meno di venti giorni sarebbero venuti i nostri genitori.

Effie: “Forse non vengono”

Appoggiai la testa sulla spalla di mio fratello.

Niall: “Spero sia così. Io ho chiuso con loro, non ci voglio più parlare.”
Effie: “Anch’io. Credi che ho esagerato con la preside?”
Niall: “Se non l’avessi fatto tu, l’avrei fatto io.”
Effie: “Ho paura che prenda dei provvedimenti, Niall…non voglio essere bocciata come è successo a Jake…”
Niall: “Vedrai che non succederà niente del genere. Dai cambiamo argomento…”
Effie: “Io ho fame…andiamo da Mc Donald??”
Niall: “Ora??” 
Effie:
-facendo la voce da bambina- “Ti preeegooo!!!”

Lui rise e uscimmo diretti al centro commerciale.
Mentre eravamo in fila per ordinare vidi che c’era anche Louis con dei suoi amici.
Anche Niall lo vide e dicendomi di tenere la fila lo andò a salutare.
Ad un certo punto Niall mi indicò, rispondendo forse alla domanda con chi era venuto, Louis mi guardò e poi abbassò lo sguardo tristemente.
Perché riuscivo a rovinare tutto?
Niall tornò da me.

Niall: “Ma è successo qualcosa tra voi due?”
Effie: “E’ una storia lunga…”
Niall: “Racconta.”


Prendemmo i nostri panini e ci andammo a sedere.

Effie: “Praticamente io piacevo a Louis…”
Niall: “Immaginavo…”
Effie: “Ecco…un giorno mi ha baciata e me l’ha detto.”
Niall:
-quasi strozzandosi- “Ti ha baciata?!?!”
Effie: “Si…”
Niall: “Ma a nessuno passa per l’anticamera del cervello che sei mia sorella?!”


Fece un sospiro e io trattenni una risatina.

Niall: -rassegnato-  “Dai continua...”
Effie: “Beh praticamente da quando mi sto con Harry non mi parla più. Ho fatto un casino.”
Niall: “Non è solo colpa tua…gliel’avresti dovuto dire ma lui poteva tenere la lingua a freno.”


Dopo aver fatto un giro per i negozi natalizi alla ricerca delle decorazioni per l’albero tornammo a casa pieni di scatoloni.
Dopo aver preparato i popcorn iniziammo a preparare l’albero anche se in anticipo.

Niall: -cercando tra i suoi CD- “Che musica metto?”
Effie: “Non so, decidi tu.”
Niall: “Avenged Sevenfold o Green Day?”
Effie: “Green Day.”


Passammo il pomeriggio a preparare la casa in stile natalizio.
Non volevo che i miei genitori venissero.
Non capivo l’utilità della loro visita: si sarebbe risolto qualcosa? No.
Saremmo diventati una famiglia? No.
Sarebbe stata solo una grande rottura di coglioni.
Non li chiamavo nemmeno “mamma e papà”, come avrei potuto superare le vacanze natalizie con i loro discorsi pallosi?
La mia famiglia era Niall e non volevo nessun altro.
Questi erano i pensieri che mi assillavano nella vasca da bagno.
Volevo riuscire a rilassarmi, ma avevo troppi problemi per la testa.
Louis che non mi parlava, Luke che rompeva le palle, i professori che si aspettavano grandi cose da me e poi il problema più grande: io.
Ogni volta che facevo il bagno mi ritrovavo sempre a piangere.
Perché quando facevo il bagno mi pesavo, quando facevo il bagno scoprivo i miei tagli, i miei lividi.
Quello che vedevo allo specchio mi faceva decisamente schifo.
E la morte di Liam mi aveva distrutta completamente.
L’estate scorsa, quella del suo suicidio, avevo iniziato a tagliarmi ed avevo avuta un grave crisi alimentare dalla quale riuscii a uscirne grazie a Niall.
Lui sì che era forte, lui non era mai crollato, anzi aveva ripreso in mano la situazione.
Io invece ero solo un disastro.

 

Eccoci qui :) Questo capitolo è più corto rispetto agli altri ma ho voluto concentrarmi sulla situazione familiare e sul rapporto tra Niall e Effie. Spero vi piaccia :3 Ringrazio a tutti per le recensioni, mi fa molto piacere sapere che la storia vi piace :)
Alla prossima,
Chiara xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Fiducia ***


Salve a tutti, ecco il tredicesimo capitolo :)

 

Il giorno dopo Niall sarebbe andato in gita con la sua classe, quindi con Harry, e io sarei andata a scuola da sola.
Alison non si sentiva molto bene e Eleanor aveva un visita medica.
Grandioso.
Speravo almeno che ci fosse Jacob.
Chiusi la porta e mi avviai per il vialetto che portava al parco.
Decisi di fare una strada diversa dal solito perché era una bella giornata e, anche se non era caldo, il sole splendeva in cielo.
Camminai tranquillamente ma a un certo punto sentii una risata familiare, era Luke.
Quel ragazzo era imprevedibile.
Stai calma, ora passa tranquilla e vedrai che non ti noterà.                                                                                                                                                                                                  

Luke: “Hey, Horan!”

Merda.
Continuai a camminare come se niente fosse ma Luke mi strattonò per una spalla facendomi cadere i libri.
Lui rise e non era solo.
Mi chinai per raccogliere i libri rimanendo sempre in silenzio e alzandomi vidi l’altro ragazzo con cui stava ridendo.
Non ci potevo credere.
Non ci volevo credere.
Davanti a me c’era il mio migliore amico dalla materna fino alla seconda media.
Zayn.
Rimasi a bocca aperta e anche lui mi guardava incredulo.
Luke mi fissò con un sorriso beffardo stampato in faccia.
Sì avvicinò bloccandomi le braccia.

Luke: “Forse potremmo giungere ad un accordo…”

Iniziò a baciarmi il collo mentre le sue braccia mi bloccavano.
Anche se cercavo di dimenarmi lui riusciva a tenermi ferma.

Effie: “Cazzo fermati!!”

La paura cominciò a impadronirsi di me.
Zayn stava lì davanti a me con lo sguardo abbassato fumandosi una fottuta sigaretta.
Ti prego Zayn fermalo. Cazzo eravamo amici, giusto?
Gli occhi mi si riempirono di lacrime, riuscii a liberarmi e gli tirai un calcio.
Iniziai a correre ma Luke mi raggiunse e mi bloccò.

Luke: “Bene, l’hai voluto tu troia.”

Chiamò Zayn, mi buttarono per terra e iniziarono a darmi calci.
Mi fecero male, non avevo la forza di reagire.
E forse avevo iniziato a sanguinare ma non riuscivo ad accorgermene.
Urlavo o forse piangevo.
Non ricordo molto.
L’unica cosa che ricordo è quando se ne andarono e mi lasciarono lì.
Mi rialzai lentamente.
Con la testa che mi pulsava.
Raccolsi i miei libri e dandomi una sistemata andai a scuola.
Se non ci andavo avrebbero pensato che fossi una codarda e io non lo volevo.
Entrai velocemente a scuola per correre al bagno.
Mi guardai allo specchio.
Avevo un labbro spaccato, ma oltre a quello nient’altro fuori posto.
Ero sicura di essere piena di lividi ma erano protetti dai vestiti.
Entrai in classe in ritardo.
Per fortuna c’era la professoressa di arte e non mi disse niente.
Mi sedetti al mio solito posto.

Jacob: “Perché hai fatto tardi?”
Effie: “Non ha funzionato la sveglia e non ho fatto caso all’orario…”

Bugia.
A ricreazione uscii cercando di stare vicino a Jacob

Effie: -seguendo Jacob- “Vai al bar?”
Jacob: -sorridendo- “Sì…a quanto pare pure te.”

Sorrisi nervosamente e lo seguii.
Comprò delle patatine e uscii con lui.

Jacob: “Non compri niente?”
Effie: -distrattamente- “Ah no. Non ho fame.”

Lui mi sorrise e io ricambiai.
Mi si era chiuso lo stomaco.

Luke: “Hey troia!”

La voce di Luke suonò imponente.
Mi girai di scatto, Jake lo squadrò da testa ai piedi.

Jacob: “Senti bastardo cerchi rogne?”
Luke: “Ah scusa. Ora ti fai difendere dal tuo ex.”

Jake si stava avvicinando velocemente di sicuro non con buone intenzioni.

Effie: “Cazzo, Jake. Fermati!”
Luke: “Sì, ascolta la tua puttanel…”

Fu interrotto dal pugno di Jacob dritto nello stomaco.
Alcuni si girarono per poi andare via velocemente.
Io mi precipitai da Jacob implorandolo di non continuare dicendogli che sarebbe finito nei guai e che non poteva permetterselo.
Zayn si avvicinò a Luke.

Zayn: “Dai andiamo a fumare.”

Luke lo guardò incredulo.
Zayn si accorse dello sguardo di Luke.

Zayn: -giustificandosi- “Non è il caso di litigare con questi coglioni.”

Mi guardò per poi riabbassare lo sguardo e trascinare Luke fuori.
Sentivo le lacrime bruciarmi ma mi rifiutai di piangere davanti a Jake.

Effie: “Grazie.”
Jacob: “E di che? Quello e solo uno stronzo e poi tu non sei una troia. Provasse solo a toccarti quel coglione.”

Gli sorrisi piena di gratitudine.
Se solo sapesse quello che è successo questa mattina…
Tornai a casa e trovai Niall e Harry intenti a cucinare.
Harry mi vide e mi corse incontro baciandomi.
Io ricambiai debolmente e dopo aver salutato Niall corsi in camera.

Niall: -urlando dal piano di sotto- “Non mangi?”
Effie: “Non ho fame.”

Non volevo più mangiare.
Andai a farmi una doccia e trovai almeno una dozzina di lividi provocati da quei due quella mattina.
Scoppiai a piangere e lottai contro la forza che mi spingeva a ferirmi ancora.
Ma non ce la feci.
Alla vista del sangue mi calmai e inizia a pensare.
Non potevo parlarne nemmeno con Harry.
Non volevo che si preoccupasse per me.
Volevo stare da sola e basta.
Scesi al piano di sotto e mi sedetti al tavolo con loro.
Harry mi mise davanti un piatto di spaghetti fumanti.
Guardai Harry senza trovare le parole.
Gli avrei voluto urlare di aiutarmi, di salvarmi da quell’abisso in cui stavo lentamente sprofondando.

Effie: “Oh, tranquillo non ho fame.”

Riuscii a dire solo quello.
Gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò.
Niall invece aveva capito benissimo che c’era qualcosa che non andava e mi osservava preoccupato.
Sentendomi terribilmente in colpa mi alzai e uscii in giardino anche se faceva freddo.
Dopo quasi un’ora uscì Harry. 

Harry: “Hey, che ci fai qua fuori?”
Effie: “Aspettavo te. Devo parlarti.”

Non potevo amare qualcuno se non amavo me stessa.
Sapevo già che avrei complicato le cose.
Non lasciarlo. Non lasciarlo. Non lasciarlo.

Effie: “Harry, forse è meglio se…”

Mi interruppi.
Non volevo continuare. 

Harry: “E’ meglio che cosa?”

Lo guardai negli occhi.
I suoi occhi erano qualcosa di meraviglioso.
Quelle venature di verde smeraldo in cui aleggiava un sottile strato di preoccupazione.
Digli la verità, di lui ti puoi fidare. Ricordi?

Effie: “Harry…è complicato… Io non ho niente che va bene. Non posso…ecco, tu puoi avere qualsiasi ragazza perfetta. Io non vado bene, non posso scaricarti addosso i miei problemi…tu ti stancherai presto di me e io…”

Avevo iniziato a singhiozzare.
Harry fece per abbracciarmi ma io mi allontanai.
Allora lui mi prese una mano e mi trascinò a se.

Harry: “Tu sei meravigliosa e io ti amo perché sei l’unica che mi ha voluto conoscere per davvero. Aspettavo un ragazza come te. Anch’io ho i miei demoni come te e insieme ce la possiamo fare, ok? Sappi che io ti amo perché sei esattamente così. Per me sei perfetta. Qualsiasi problema avrai lo risolveremo insieme.”

Lasciai andare la sua mano.

Effie: “Harry…tu non sai niente. Sei sicuro di…di potermi amare?”

Annuì e mi lasciai abbracciare.
Prima che mi lasciò mi avvicinai al suo orecchio.

Effie: -sussurrando- “Io mi sto fidando di te…”
Harry: “Lo so, e so anche quanto questo sia difficile per te.”


                                                                                                                     HARRY'S POV                                                                                                                                 

La salutai e mi avviai verso.
Mi stava per lasciare...
In un altro contesto ci sarei rimasto di merda, ma Niall mi aveva spiegato la situazione.
Senza però volermi dire qual era l'effettivo problema di Effie.
Mi aveva solo chiesto di stargli vicino, ed era quello che avrei fatto.
In fondo volevo semplicemente che lei si aprisse con me.
Io non l'avrei mai abbandonata di qualunque problema si trattasse.
Che razza di situazione.
Entrai in casa.
Per fortuna mia madre e il coglione di turno erano fuori.
Salii di sopra e chiamai Louis.
Avevo solo bisogno di una birra e lui era la persona adatta.

                                                                                                                  EFFIE'S POV                                                                                                             

Ritornai dentro dopo averlo salutato.
Niall si precipitò su di me.

Niall: “Effie non vuoi mangiare più? Di nuovo? Ti prego…fallo almeno per me non voglio vederti così.”
Effie: “Non avevo fame…tutto qui.”
Niall: “E’ successo qualcosa a scuola?”
Effie: “No.”

Guardai da un’altra parte ma lui mi conosceva troppo bene e sapeva che non era vero.

Niall: “Effie…dammi i polsi…”
Effie: “No, Niall.”

Lui mi prese con forza il braccio e scostando la manica vide i tagli ancora freschi.
Mi guardò e notando che avevo iniziato a piangere mi strinse a se come non aveva mai fatto.

Niall: -continuando ad abbracciarmi- “Che è successo?”
Effie: “Niente…”
Niall: “Effie ti prego.”

Lentamente mi lasciò.
Notai che era visibilmente preoccupato.
Scossi la testa e accennai un sorriso. 

Effie: “Sono solo un po’ stanca.”
Niall: “E quelli come li spieghi?”

Rimasi in silenzio.

Niall: “Effie?”
Effie: “E’ complicato.”
Niall: “Quando capirai che da sola non ce la puoi fare?”

Lacrime calde iniziarono a scivolarmi sulle guance.
Aveva azzeccato in pieno il punto.
La mattina dopo mi alzai dolorante.
I lividi avevano iniziato a farsi sentire.
Ci mancava solo questo.
Mi preparai e dopo scesi giù pronta a passare un’altra giornata infernale.
Come al solito Harry e Alison ci raggiunsero e insieme andammo a scuola.
Appena arrivata Jacob si avvicinò e mi chiese come stavo.                                                                                                                                                                                                   

Effie: “Bene.”

Bugia.
Luke mantenne le distanze.
Forse perché stavo con Niall e Harry o forse perché si era già stancato di rompermi le palle.
La campanella suonò ci avviammo in classe.
Prima di entrare Niall mi prese per mano e mi trascinò in disparte.

Niall: “Effie, insieme ce la faremo, ok? Smetterai di farti del male e riprenderai la tua vita com’era prima della morte di Liam. Promettimi che mi dirai tutto…non ce la puoi fare da sola e ora ci sono qui io.”

Mi abbracciò e poi se ne andò di corsa in classe.
Entrai in classe asciugandomi le lacrime e silenziosamente mi sedetti vicino a Jacob.

Jacob: “Effie…va tutto bene?”

No, va tutto di merda. E in questa mia depressione ci sto trascinando pure mio fratello. Nemmeno lui riuscirà ad aiutarmi.  Sono crollata in pezzi che non si aggiustano più.
Effie: “Sì…va tutto bene.”

La professoressa di matematica entrò e iniziò a spiegare qualcosa ma io ero da tutt’altra parte.

Prof. : “Horan, mi vuoi ripetere cos’ho appena detto??”

Delle risatine soffocate percorsero la classe.

Effie: “Ehm…il cilindro equilatero ha il raggio…”
Prof: “Horan!! Stiamo facendo algebra! Cosa devo fare con te?”

Continuò a spiegare cercando di riprendere l’attenzione della classe.

Jacob: “Perché non mi ascoltavi? Ti stavo suggerendo!!”
Effie: “Non ti ho sentito! E poi non mi importa…sono solo stanca.”

Appoggiai la testa al banco e Jacob ogni tanto mi dava delle gomitate per avvertirmi che la professoressa mi stava guardando.
A ricreazione uscii con Alison e Eleanor. 

Alison: “Ma che ti è preso a lezione?”

Addentò un cracker continuando a guardarmi con quei suoi grandi occhi nocciola.

Effie: “Ero stanca…mi accompagnate al bar?”

Annuirono e ci avviammo.
Non avrei dovuto mangiare ma era da ieri mattina che non toccavo cibo.
Mentre stavo in fila nel bar Luke scivolò al mio fianco e spostò la mano sul mio fondoschiena.
Sussultai e mi voltai di scatto. M
i ritrovai la sua faccia pochi centimetri di distanza.
Lo spintonai senza pensarci due volte e corsi fuori dal bar.
Ma che cazzo di problemi ha quello?
Raggiunsi le ragazze e andammo in classe.
All’uscita Harry mi aspettava.

Harry: “Hey bellissima.”

Mi baciò e accennai un sorriso al ricordo di Louis che mi salutava sempre così.

Effie: “Ciao.”
Harry: “Vieni da me oggi? Tanto Niall va da Ally.”
Effie: “Ok.”

Percorremmo la solita strada mano nella mano e nel giro di pochi minuti arrivammo a casa sua.
Aprì la porta e dal salone provenivano le urla della madre che litigava con qualcuno.

Harry: “Fanculo.”

Mi prese per mano e mi portò in camera sua. 

Effie: “Cosa sta succedendo?”
Harry: “Non lo so e non lo voglio sapere.”

Si sedette sul letto e mi sdraiai di fianco a lui.
Mi guardò negli occhi e mi baciò rabbiosamente.
Ricambiai e continuammo a baciarci sempre con più voga come se ogni bacio fosse nuovo e unico, come se non fossimo mai stanchi delle labbra dell’altro.
Mi sdraiai sopra di lui sentendo i suoi possenti muscoli contrarsi.
Potei sentire tutta la sua sofferenza, tutte le sue paure, tutta la sua rabbia.
Avevo capito.
Quello era il suo unico modo di liberarsi.
Si bloccò e si mise a sedere.
Si coprì il volto con le mani.
Mi accoccolai vicino a lui e lo abbracciai rassicurandolo.

Harry: “Scusa…non voglio che accada così tra noi due.”
Effie: “Tranquillo…”
Harry: “Ho paura…”
Effie: “Di cosa?”
Harry: “Di rovinare tutto…non voglio che succeda, non voglio che fare l’amore con te sia uno sfogo come lo è stato con le altre.”

Mi sta salvando da se stesso?
Lo strinsi a me.

Effie: “Ti amo, Harry.”
Harry: “Anch’io, piccola. E scusa se non riesco a capirti come dovrei.”
Effie: “Che intendi?”
Harry: “Ho come la sensazione che tu mi stia nascondendo qualcosa che ti fa soffrire. Niall è molto preoccupato.”
Effie: “T-ti ha detto qualcosa?”
Harry: “No…ma te sai che se vuoi parlarmi ci sono, vero?”
Effie: “Ti perderei.”

Mi prese il volto tra le mani e scosse la testa.

Harry: “Forse ancora non hai capito che io non me ne vado da qui.”

Lentamente tirai su la manica della felpa.
Non volevo avere più segreti con lui.

Harry: “Cazzo Effie…”

Mi prese il polso e passò un pollice sui tagli che avevano iniziato a chiudersi.
Tenevo lo sguardo basso, non ce la facevo a guardarlo negli occhi.
Inaspettatamente mi abbracciò stringendomi a se quasi togliendomi il fiato.

Harry: -sussurrando- “Piccola meraviglia…non lo fare più perché sei stupenda. Lo so che è difficile e che questo mondo fa schifo ma tu hai me e io ho te. Prometto di salvarti. Sempre. Perché io ti amo. Non sarai più sola.”

Stavo singhiozzando tra le sue braccia ma lui riuscì a calmarmi.
Parlammo per tutto il pomeriggio.
E ci addormentammo in quella stessa posizione.
Ero convinta di aver trovato la persona giusta.

 

Eccoci qui :) Scusate se ci ho messo un'infinità ma sono stata molto impegnata con la scuola in questo periodo. Ringrazio a tutti come sempre per le recensioni :) Non c'è molto da dire di questo capitolo...C'è l'entrata di un nuovo personaggio Zayn, ma che verrà approfondito più avanti. Poi c'è Luke che non si capisce cosa voglia da Effie e anche lui verrà approfondito nei prossimi capitoli :) La cosa più importante è che finalmente Effie riesce ad aprirsi con Harry e si direbbe che ora i due non abbiano più segreti tra loro. Questo è tutto, alla prossima <3
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Isabel & Paul ***


Salve a tutti, ecco il quattordicesimo capitolo...Buona lettura :)


Mi risvegliai tra le braccia di Harry, dormiva ancora.
Il suo respiro era tranquillo e regolare.
Sembrava così tranquillo mentre dormiva.
I riccioli castani gli coprivano parte del viso e guardandolo così sembrava un angelo.
Mi alzai lentamente e andai in bagno.
Quando ritornai nella stanza lo trovai seduto sul letto che controllava il cellulare.

Effie: “Buongiorno.”
Harry: “Ciao bellissima.”


Si alzò e mi diede un bacio sulla guancia.
Passammo la mattinata insieme a parlare, baciarci e guardare film.
Stavamo imparando ad amarci sul serio.
Verso le sei Niall mi chiamò.

Niall: “Pronto?”
Effie: “Niall, sono Effie.”
Niall: “Ciao…senti puoi venire a casa?”
Effie: “Perché?”
Niall: “Sono appena arrivato e nel vialetto c’è la loro macchina.”
Effie: “Macchina di chi??”
Niall: “Dei nostri genitori! Ti prego vieni!!”
Effie: “Ok, ora arrivo!”


Attaccai.

Effie: “Devo tornare a casa…”
Harry: “Perché?”
Effie: “Sono arrivati i miei…”
Harry: “Ma non dovevano venire oggi!”
Effie: “Lo so!” 
Harry: “Vuoi che ti accompagno?”
Effie: “Si.”


Nel giro di pochi minuti arrivammo davanti a casa mia.
Niall ci venne incontro con la faccia sconvolta.

Niall: “Cazzo, io non entro!”
Effie: “Ma perché sono venuti prima??”
Niall: “E io che ne so!”


Harry nel frattempo si era avvicinato al portone di casa.

Niall: -facendogli segno di tornare indietro- “Harry che minchia fai?!”
Harry: “E’ casa vostra giusto? Dai entrate!”


Ci avvicinammo lentamente fino a raggiungerlo.

Effie: -rivolgendomi a Harry- “Aspetta non aprire…forse è meglio se vai.”

Lui annuì e dopo avermi baciato sulla guancia e aver salutato a Niall, si avviò verso la macchina.

Harry: “Ti chiamo dopo.”
Effie: “Ok!”


Guardai Niall che fissava la maniglia e lo incitai ad aprire.

Effie: “Dai, apri.”

Aprì lentamente la porta ed entrammo.
Dalla cucina proveniva un buon profumo di pollo e patatine mentre dal salone lo scoppiettio del camino.
Presi per mano Niall e ci addentrammo cercando di non fare rumore.
Ma Isabel, che in teoria sarebbe nostra madre, si affacciò e ci vide.

Isabel: “Dov’ eravate?”

Nemmeno un saluto nemmeno un abbraccio.
Niente.
Questa fu la sua domanda.
Niall mi strinse ancora più forte la mano continuando a guardare per terra.

Niall: “Non te ne dovrebbe fregare un cazzo.”

Detto questo corse al piano di sopra lasciandomi lì.
Lei mi guardò cercando di dire qualcosa.

Isabel: “Bei modi…almeno tu mi vuoi rispondere visto che non ci vediamo da un bel po’?”

La guardai attentamente.
Non me la ricordavo così anche se non era passato più di tanto tempo.
Aveva gli stessi lineamenti di Liam.
Non avevamo mai avuto un ottimo rapporto.
Lei avrebbe tanto voluto una figlia perfetta a cui comprare i vestitini e le scarpe abbinate, ma io non ero così.
Strinsi i pugni e corsi da Niall.
Bussai alla porta di camera sua ed entrai.
Stava cercando di calmarsi ma si vedeva che stava sull’orlo delle lacrime.
Sapevo che non voleva piangere davanti a me perché lui doveva essere forte per tutti e due e non poteva permettersi di crollare.
Mi sedetti accanto a lui nel letto.
Mi strinse a se e io ricambiai l’abbraccio.
Avrei tanto voluto che si sfogasse una buona volta invece di tenersi tutto dentro.

Niall: “Andiamocene.”
Effie: “Niall dai, non dire scemenze.”
Niall: “Non ce la faccio a stare con loro.”
Effie: “Nemmeno io.”


Si passò una mano sul volto e tornò a guardare il pavimento.

Niall: “Poi che cazzo di domanda è dov’eravamo?? E’ da un sacco di tempo che non ci vediamo e invece di salutarci o cose del genere ci chiede questo?!”
Effie: “Già…Niall io non voglio stare qui…”
Niall: “Neanch’io.”


Poco dopo si affacciò Paul, nostro padre.
Era imbarazzato e impacciato, il grande e stimato neurologo non sapeva come salutare i propri figli.

Paul: “Ciao, ragazzi. Venite di sotto che la cena è pronta.”

Se ne andò. Guardai Niall e scoppiammo a ridere.

Effie: “Dai, almeno lui ci ha salutato!”
Niall: “Ci mancava altro! Dai scendiamo.”


Ci sedemmo ai nostri soliti posti e davanti a noi si sedettero Isabel e Paul.
Iniziarono a mangiare mentre io osservavo il mio piatto.
Non mangiavo da un bel po’, come se Luke mi impedisse di andare avanti con la mia vita.
Niall da sotto il tavolo mi strinse la mano, sapeva che il mio rapporto con il cibo era sempre stato molto complicato e che in certe situazioni il mio stomaco si chiudeva completamente.
Lo guardai e iniziai a mangiare.
La “cena” procedette silenziosamente.
Dopo aver mangiato io e Niall ci alzammo e salimmo di sopra senza aggiungere nient’altro.

Effie: -cercando di sdrammatizzare la situazione- “Dai, non è andata tanto male…”
Niall: “Che palle, non potremmo fare più niente.”
Effie: “Sarà diverso. Tutto qui.”


Cercavo di rimanere positiva.
Andai in camera mia e chiamai Harry. 

Harry: “Hey piccola!”
Effie: “Ciao!”
Harry: “Com’è andata?”
Effie: “Una merda.”
Harry: “Bene!”
Effie: “No sono seria…siamo arrivati e nemmeno ci hanno salutato…”
Harry: “Vedrai che le cose si sistemeranno. Niall come la presa?”
Effie: “Lui è incazzato nero. Dice che non potremmo fare più niente perché ora ci sono loro…”
Harry: “Beh sarà così più o meno…”


Niall si affacciò alla mia porta.

Niall: “I rompicoglioni vogliono che andiamo al piano di sotto.”

Annuii con la testa e dopo aver salutato Harry scesi con lui al piano di sotto.
Entrammo in salone e ci sedemmo sul divano di fronte a loro.

Paul: “Ragazzi, vi dobbiamo parlare della situazione scolastica.”

Ecco che parte la ramanzina.

Isabel: “La preside ci ha convocati e quindi domani ci andremmo a parlare. Avete qualcosa da dire?”

Rimanemmo in silenzio anche se Niall sarebbe scoppiato da un momento all’altro.
Anche lui come me stava passando un momento difficile.

Isabel: “Dai, spiegateci il perché di questa convocazione! Non vogliamo arrivare impreparati.”

Niall era diventato rosso in viso, si alzò di scatto stringendo i pugni.

Niall: “E’ quello che vi meritate per non esserci mai stati!” 

Cazzo, Niall. Zitto!

Lo presi per un braccio cercando di farlo calmare.
Lui si dimenò e continuò.

Niall: “Vi definite genitori?! Non siete altro che degli stronzi che hanno preferito andarsene invece di stare con i propri figli! E’ colpa vostra se Liam è morto! Solo vostra!”

Lacrime di rabbia rigavano il suo volto, stava tirando fuori tutto quello che si era tenuto dentro per mesi.

Niall: “Cazzo siamo degli adolescenti mica degli adulti! Anche noi soffriamo per la morte di Liam, non ci siete solo voi. Dovevate rimanere. Non ci dovevate lasciare da soli. Avete rovinato tutto quanto. Non è bello non riuscire a dormire per paura che gli incubi ti assalgono, non è bello vedere tua sorella morire di fame e soffrire in quel modo assurdo, non è bello avere tutto questo sulle spalle.”

Aveva iniziato a tremare e io a piangere.
Se ne andò al piano di sopra.
Io li guardai e notai le loro facce sconcertate.

Effie: “Potete pure andarvene. Non ci fate niente in questa casa, questa famiglia è andata a pezzi.”

Salii lasciandoli senza parole.
Andai da Niall.
Stava sdraiato a letto.
Mi coricai vicino a lui e lo abbracciai.
Rimanemmo così per un po’, in silenzio.
Sembrava essersi calmato e allentò la presa dell’abbraccio.

Niall: “Grazie Effie.”
Effie: “Vorrei soltanto che ti aprissi con me invece di tenerti tutto dentro…”
Niall: “Non posso caricarti anche dei miei problemi, i tuoi ti bastano.”
Effie: “Sei proprio ostinato…”


Mi accennò un sorriso e mi accarezzò la guancia.

Niall: “E’ tardi…è meglio se vai a letto.” 
Effie: “Ok.”
Niall: “Se hai bisogno chiamami.”
Effie: “Anche tu.”


Uscii e mi diressi verso camera mia.
Misi il pigiama e andai in bagno per lavarmi.
Entrai e chiusi la porta.
Mi guardai allo specchio e mi sentii la testa girare.
Effie, perché hai mangiato? Non ti fai schifo? Ora sarai ancora più grassa.
Le voci erano tornate.
Un attimo dopo mi ritrovai piegata a vomitare.
Cercai di non fare troppo rumore per non far preoccupare Niall.
Mi dispiaceva così tanto.
Stava male anche per causa mia.
Tornai in stanza e mi addormentai cullata dalle lacrime.
Fui risvegliata dal suono della sveglia che annunciava l’inizio di un altro giorno di scuola.
Uscimmo senza farci vedere e andammo incontro a Alison e Harry.

Harry: -baciandomi la fronte- “E’ stato così tanto terribile?”
Effie: “Non immagini quanto.”


Niall ancora non si era calmato del tutto e Alison, alla quale avevo raccontato tutto ciò che era successo, cercava di tirarlo su di morale baciandolo di tanto in tanto.
Luke appena mi vide si avvicinò.
Harry e Niall si strinsero a me.
Niall aveva raccontato ad Harry che Luke mi stava addosso, ma non gli aveva detto esattamente come anche perché nemmeno lui lo sapeva.

Harry: “Oltre ad essere stronzo è pure un vigliacco. Ma ora me la vedrò io con quello.”
Effie: “Harry, calmati. Non voglio che ci rimetta anche tu.”


Mi trascinò da una parte.

Harry: -indicando il polso- “E’ per colpa sua?”
Effie: “No, assolutamente.”
Harry: “Alison lo sa?”
Effie: “Solo tu e Niall lo sapete…non è importante che lo sappia anche lei…si preoccuperebbe e basta e io non voglio.”
Harry: “Cazzo certo che è importante! Glielo devi dire, lei ti vuole bene come se fossi sua sorella. La devi smettere, ok?”
Effie: “Ci sto provando.”


Mi abbracciò e poi mi baciò.
La campanella suonò ed entrammo in classe.
Il banco di era vuoto.
Jacob non c’era. 
Certo che mi poteva avvisare.

Alison: “Effie, ci mettiamo vicine che nemmeno Eleanor c’è?”
Effie: “Certo.”


Mi sedetti dietro con lei.

Alison: “Effie…io non so cosa fare con Niall. Non ho mai provato quello che sta passando lui e non so come aiutarlo.”
Effie: “Stagli vicino. Fallo anche per me, perché io da sola non ce la faccio.”
Alison: “Ok…Ma tu come stai?”


Mi guardò con quegli occhi pieni di innocenza che in quel momento si erano tinti di una profonda preoccupazione.

Effie: “Io? Io sto bene.”
Alison: “Effie, sono la tua migliore amica. Sono una delle persone che ti conosce meglio, mi sono accorta che c’è qualcosa che non va. Sai tu ti preoccupi sempre per gli altri ma tu come stai davvero?”
Effie: “Ally io credo di non farcela.”


Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Effie: “Vieni andiamo al bagno, prima che venga la professoressa.”

Mi prese per mano e andammo al bagno insieme.
Fuori si stava scatenando il temporale.
E sulla finestra opaca si potevano vedere le grandi nubi che offuscavano il cielo.

Alison: “Cos’è successo?”
Effie: “E’ successo che non vado bene…è…è successo questo.”


Le mostrai i polsi pieni di ferite ormai cicatrizzati.
Avevo deciso di smettere definitivamente anche se sarebbe stato difficile.
Lei li guardò incredula e chiuse gli occhi come faceva sempre prima di piangere.
Mi strinse a se e accarezzandomi i capelli.

Alison: "Santo cielo, Effie. Perché non mi hai mai parlato di tutto questo? Harry lo sa?”
Effie: “Si, tu Niall e Harry siete gli unici.”


Tornammo in classe silenziose.
La giornata procedette lentamente e Luke non si fece vedere.
All’uscita Harry ci propose di andare a casa sua per il pomeriggio.
Alison camminavano dietro di noi parlando di chissà cosa.

Effie: “Harry, ti posso chiedere una cosa?”
Harry:
-sorridendomi- “Certo.”
Effie: “Ma, secondo te…io…sono grassa?”
Harry: “Tu grassa?! Ma che dici?! Sei perfetta, hai delle curve fantastiche! Come puoi dire una cosa del genere!”


Gli sorrisi arrossendo.
Lui mi baciò sulla guancia e infilò la mano nella tasca posteriore dei jeans provocando il: “Giù le mani da mia sorella” di Niall.
Scoppiammo a ridere e ci avvicinammo a loro.
Dopo aver mangiato ci sedemmo nel salone di Harry e iniziammo a fare i compiti.
Cosa che fu impossibile perché sia io che Niall ci distraevamo per ogni singola sciocchezza.
Il pomeriggio passò in fretta e quando ci accorgemmo che erano già le sette ci affrettammo ad andarcene per non subire la ramanzina da i nostri “genitori”.
Salutai Harry baciandolo frettolosamente ma lui mi trattenne stringendomi per i fianchi.
Mi baciò provocando dei piccoli brividi che percorsero la mia schiena.
Lentamente mi allontanai da lui sorridendogli e con le sue fossette ancora impresse nella mente mi avviai a casa con Niall.
Alison ci accompagnò davanti casa e, dopo averci salutati, corse a casa sua.
Niall la guardò allontanarsi.

Effie: “Ti sei proprio innamorato, eh?”
Niall: “Sì. Ha un’innocenza e una dolcezza che mi sconvolgono. Io la amo, Effie…un po’ quello che provi tu per Harry.”
Effie: “No, credo che tu la ami molto di più…siete fantastici insieme e non lo dico solo perché lei è la mia migliore amica.”


Mi sorrise e, arrossendo leggermente, sia per la mia affermazione sia per l’aria pungente tipica di dicembre, mi guardò negli occhi.

Niall: “Non sei la prima che me lo dice.”

Gli sorrisi rimanendo un po’ stupita dalla sua affermazione.
Chissà cosa pensavano gli altri quando vedevano me e Harry insieme…forse aspettavano quando sarebbe finita oppure erano stupiti del fatto che avesse scelto me.
Niall aprì la porta e Isabel si affacciò salutandoci con la mano mentre era intenta a parlare al telefono.
Anche Paul comparve poco dopo salutandoci.
Io e Niall ci guardammo increduli e salimmo diretti nelle nostre stanze.
Lanciai lo zaino contro la scrivania e mi andai a fare una doccia veloce.
Uscita dal bagno accesi il computer e mi misi a girovagare su Tumblr aspettando che la cena fosse pronta.
Era bello non dover pensare alla casa.
Mi arrivò un messaggio su Facebook da Alison:
“Hey, ho provato a chiamare Eleanor ma non mi risponde…”
“Ok, ora provo io…”.
Composi il numero del suo cellulare a memoria e attesi.
Nessuna risposta.
Provai più volte ma ancora niente.
“Nemmeno a me risponde, hai provato a casa?” , digitai velocemente.
“Sì, ma la madre mi ha detto che non poteva parlare.”
“Pensi sia successo qualcosa?”
“No, almeno credo. Domani le parliamo…”
“Sì, perché è da un po’ che non si fa sentire!”
“Già! Lì come va?”
“Oggi si sono degnati di salutarci!”
“Dai, un passo in avanti! Vedrai che le cose si sistemeranno!”
“Boh, non credo. Stamattina dovrebbero essere andati a parlare con la preside…”
“Non dev’essere andata tanto male, allora!”
“Speriamo!”
, dalla porta si affacciò Niall che mi disse di scendere, scrissi velocemente a Alison che dovevo andare a cena e scesi al piano di sotto seguita da Niall.
Mi ritrovai di fronte un enorme piatto di pasta che preferii non mangiare.
Isabel decise di intraprendere una specie di discorso.

Isabel: “Dov’eravate di bello?”
Niall:
-fissando il suo piatto- “A casa di Harry…”
Paul: “Oh, e chi è?”
Effie:
-rimanendo vaga- “Un nostro amico.”
Niall: “Ed è anche il ragaz…”


Interruppi Niall colpendolo alla nuca.
Mi guardò minacciosamente e poi sorrise verso Isabel e Paul.
Era la prima volta che sorrideva da quando erano arrivati.
Paul continuava a fissare me e poi il mio piatto.

Paul: “Effie, ma non mangi?”
Effie: “Non ho molta fame…”


Tossii cercando di evitare lo sguardo di Niall e cambiai argomento.

Effie: “Siete andati a parlare con la preside oggi?”
Paul: “Sì, non è andata tanto male…”
Isabel: “Già ci aspettavamo di peggio!”


Ribatté Isabel cercando di fare una sottospecie di battuta.
Paul alzò gli occhi al cielo.  

Paul: “I vostri voti sono molto buoni…il problema è la condotta. Cercate di fare uno sforzo e di non rovinare la vostra media a causa del comportamento.”

Annuimmo e rimanemmo in silenzio per il resto della serata.
Stavo per entrare in camera quando Niall mi afferrò per un braccio.

Effie: “Ahia, così mi fai male!”
Niall: “Ascoltami. A cosa vuoi arrivare non mangiando?”
Effie: “Tu non puoi capire!!”
Niall: “Lo so, non posso capirti. Ma ho visto quando, dopo la morte di Liam, rasentavi l’anoressia!”


Lo guardai negli occhi lasciando che le lacrime uscissero.
Quando si arrabbiava faceva davvero paura certe volte.
Mi prese per mano e mi accompagnò dentro la mia stanza chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi sedetti sul letto e lo guardai mentre cercava di calmarsi.

Niall: “Scusa, esagero sempre…”
Effie: “Tranquillo. Devi solo smetterla di preoccuparti così tanto per me.”
Niall: “Sei la cosa a cui tengo di più, mi spieghi come faccio?”
Effie: “Andrà tutto bene.”


Si sedette vicino a me e mi abbracciò.

Niall: “La mia sorellina…mi spieghi perché non mangi?” 
Effie: “Sono grassa…e anche per altri motivi.”
Niall: “Ma dove ti vedi grassa??”
Effie: “Sei tu che non ci vedi…sono orribile.”
Niall: “Tu stai fuori. Io non vedo nemmeno un difetto.”
Effie: “Certo te sei mio fratello…”
Niall: “Harry allora? Credi che se li inventi i complimenti??”


Sorrisi arrossendo. 

Niall: “Vedi? Non c’è proprio niente di orribile in te. E ora mi prometti che mangerai?”
Effie: “Ok…”


Mi sorrise e poi uscì dalla stanza.
Senza nemmeno pensarci mi infilai sotto le coperte e piombai in sonno profondo.

 

Ringrazio tutti come sempre per le recensioni che mi lasciate, mi fa piacere sapere che la storia vi piace :) Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo e beh è tutto :)
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Zayn ***


Salve a tutti, questo è il quindicesimo capitolo, buona lettura :)


Quel giorno stava diluviando e così Alison ci diede un passaggio in macchina.
Arrivammo davanti scuola e ci andammo a sistemare sotto il portico dell’ingresso.
Poco dopo arrivò anche Harry accompagnato dalla macchina di Louis.
Una stretta al cuore mi fece pensare a quanto mi mancava.
La campanella suonò ed entrammo dentro.
Jacob non c’era perché aveva l’influenza.
Mi misi vicino a Alison e parlammo del più e del meno aspettando che la professoressa entrasse.
Mary entrò con il suo solito abbigliamento esagerato.
Era seguita da un ragazza che…Eleanor?!
Io e Alison ci guardammo incredule.
Portava degli stivali con del tacco e una camicetta che arrivava fino all’incavo dei seni dal quale scollo si poteva scorgere un reggiseno imbottito di pizzo.
Era truccata pesantemente con un rossetto rosa shocking.
Si sedette vicino a Mary facendo spostare Iris, la timida ragazza che stava vicino alla sua nuova amica.
In tutto questo non ci degnò nemmeno di uno sguardo.
La professoressa entrò senza permetterci di aggiungere altro.
A ricreazione Eleanor era circondata da ragazzi che le chiedevano di uscire mentre lei rideva come una gallina che avevamo sempre preso in giro insieme.
Ci avvicinammo a lei.

Alison: -con tono ironico- “Carino il tuo nuovo look…”
Eleanor: “Senti cosa vuoi?”


Incredibile il modo in cui si atteggiava.

Effie: -intervenendo- “Forse se ti ricordi eravamo migliori amiche fino a ieri.”

Presi per mano Alison e mi allontanai.

Alison: “Non ce ne possiamo andare così!”
Effie: “Ally, ma l’hai vista?? Prima non si fa sentire ora guarda come ci tratta. Ha fatto una scelta che purtroppo non include la nostra amicizia.”


Mi guardò rassegnata e andammo al bar.
Luke era in fila con noi e non perse l’occasione di rompermi le palle.
Dopo averlo respinto per l’ennesima volta, pagammo e uscimmo.

Alison: “Domani visto che è sabato andiamo al centro commerciale?”

Propose Alison mentre mangiava le sue patatine. 

Effie: “Certo. Oggi esci con Niall, eh?”
Alison:
-sorridendo- “Già…Cazzo, Effie…non sono mai stata così innamorata di una persona!!”

Le sorrisi abbracciandola.

Alison: “E tu con Harry?”
Effie: “Va tutto bene.”
Alison:” Ma…voi due…l’avete fatto?”
Effie: “No… l’altro giorno lo stavamo per fare poi però lui si è bloccato e mi ha detto che con dev’essere qualcosa di speciale.”
Alison: “Che dolce! È cambiato tantissimo da quando sta con te.”


Le sorrisi arrossendo leggermente e mi soffermai su quella affermazione.
All’uscita Harry e Niall si avvicinarono a noi continuando a guardare Eleanor.

Niall: -balbettando e continuandola a guardare- “Ma lei…è…”
Alison:
-piuttosto stizzita- “Si, è Eleanor. E ora puoi anche smetterla di guardarla."

Niall rise e la avvicinò a se.

Niall: “Che sei gelosa?!”
Alison: “Certo…”


Fece la finta offesa e lui la baciò dolcemente sulle labbra.
Li salutammo e io e Harry ci incamminammo verso il parco.

Harry: “Andiamo a casa di Louis per pranzo, ok?”
Effie: “Da Louis?!”
Harry: “Sì…tanto siete amici, no?”


Mi mise un braccio intorno alla spalla e mi baciò la guancia.
Giusto, lui non sapeva quello che era successo.
Arrivammo a casa di Louis nel giro di dieci minuti e io volevo solo scomparire.
Louis aprì la porta con uno dei suoi grandi sorrisi che però scomparve subito appena mi vide.

Louis: “Non mi hai detto che avresti portato anche lei."
Effie:
-innervosita dalla sua reazione- “Nemmeno a me ha detto che saremmo venuti qui.”
Harry: “Sbaglio o c’è un po’ di tensione?”


Fulminai Harry con lo sguardo e poi Louis ci fece cenno di entrare.
Harry lanciò lo zaino sul divano e io mi limitai a poggiarlo allo stipite della porta.
Mangiammo in silenzio mentre Harry continuava a parlare.
A un certo punto gli squillò il cellulare e si dovette alzare per rispondere lasciandoci soli.
Louis fece per alzarsi ma io lo bloccai trattenendolo per un braccio.
Ero in piedi davanti a lui cercando le parole.

Effie: “Mi dici perché sei incazzato con me?”
Louis: “Non sono incazzato, la situazione è imbarazzante. Harry è come un fratello per me e tu sei la sua ragazza…capisci bene che mi sono sentito un vero coglione.”
Effie: “Io non pensavo che tu avessi frainteso la nostra amicizia…”
Louis: “Effie…tu mi sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista.”
Effie: “Per me eri e rimani solo un amico e a me manca la tua amicizia.”


Lo guardai nei suoi grandi occhi che per la prima volta erano seri e puntati sui miei.

Effie: “Possiamo dimenticare tutto? Mi manchi Lou…”

Guardò in basso accennando un sorriso che lasciava trasparire un po’ di incertezza e delusione.

Louis: “Mi sei mancata anche tu.”

Harry ritornò a passammo il pomeriggio insieme.
Verso le sei ce ne andammo.
Harry mi teneva stretta a se facendomi sentire al sicuro.

Harry: “Vuoi venire da me?”
Effie: “Vorrei ma devo tornare a casa.”  
Harry: “E’ da un sacco di tempo che non stiamo io e te da soli…”
Effie: “Oggi sei voluto andare da Louis.”
Harry: “L’ho fatto per smorzare la tensione che c’era tra voi due.”


Mi accompagnò fino al portone.
Mi strinse a se e mi baciò la fronte.

Effie: “Harry…”
Harry: “Si?”
Effie: “Perché stai con una come me?”
Harry: “Che vuol dire?”
Effie: “Cioè…tu di solito non stai con ragazze come me e…”


Mi baciò interrompendomi.

Harry: “Sto con te perché ne ho bisogno. Ho bisogno di quella sicurezza che tu sai darmi, di quel calore che non ho mai provato prima d’ora. Quando capirai che per me sei unica? Smettila di farti queste paranoie, ti amo.”

Gli sorrisi e ci baciammo di nuovo.
E così il ragazzo tanto forte e sicuro di se aveva bisogno di una come me che ha paura anche della sua ombra.
Entrai dentro con controvoglia, avrei tanto voluto stare con Harry.
Niall era ancora da Alison quindi avrei dovuto affrontare Isabel da sola.
Paul era a lavoro, credo.
Dal salotto provenivano delle risate e odore di thè.
Mi affacciai e Isabel mi salutò.
Guardai chi fossero le altre persone e sbiancai quando notai che c’era Zayn con sua madre nonché la migliore amica della mia.

Isabel: “Effie finalmente sei arrivata! Dov’eri?”
Effie:
-con un filo di voce- “Con dei miei amici."
Isabel: “Vuoi una tazza di thè?”
Effie: “No.”


Feci per andare in camera ma quel genio di Isabel mi fermò.

Isabel: “Perché non stai con Zayn? Non siete migliori amici?”
Effie: “Veramente…”


Non mi lasciarono neanche il tempo di obbiettare che Zayn si alzò e, sotto incoraggiamento della madre, mi raggiunse.
Non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi quel deficiente.
Andai in cucina e mi versai un bicchiere d’acqua.

Zayn: “Effie…”

La sua voce calda mi fece venire un tuffo al cuore.

Effie: -senza guardarlo negli occhi- “Cosa vuoi?”
Zayn: “Scusa, per tutto.”
Effie: “Scusa un cazzo! Sai cosa me ne faccio delle tue scuse?! Mi hai picchiata, insultata anche se non ti ho fatto niente!” 
Zayn: “Lo so, sono stato un deficiente.”


Mi appoggiò la mano sopra la spalla e sussultai a quel tocco.
Lo scansai.

Effie: “Eravamo migliori amici…poi a un certo punto te ne sei andato dimenticandoti di me. Hai avuto pure il coraggio di trattarmi in quella maniera.”

Riuscivo a stento a trattenere le lacrime.
Lo guardai negli occhi, erano gli stessi di quando eravamo bambini, sempre giocosi e fugaci.                                                                                                                                                                                                          

*Flashback*
Effie: “Zayn, Zayn!!”
Il parco era illuminato dai raggi del sole e le lunghe ombre degli alberi coprivano i bambini che giocavano tranquillamente.
Corsi fino a raggiungerlo.

Effie: “Zayn!”
Zayn: “Che c’è?”
Effie: “Ti devo far vedere una cosa…”
Lo presi per la sua manina e lo portai fino a un salice piangente.
La sua risata riempiva l’aria.

Zayn: “Dai Effie, non ci possiamo allontanare!”
Effie: “Perché no?”
Zayn: “L’hai promesso a tua madre!”
Effie: “Non mi interessa!”
Lui rise insieme a me. 
Zayn: “Allora perché siamo qua?” 
Effie: “E’ una cosa importante e ufficiale! Non farmi ridere!”
Le sue facce buffe ebbero la meglio e lasciai spazio a una risata fragorosa e spensierata.
Cercando di domare i riccioli ribelli, continuai anche se non riuscivo a rimanere seria.
Effie: “Dobbiamo prometterci che rimarremo migliori amici per sempre!”

Zayn: “Non c’è bisogno di prometterlo! È ovvio che saremmo amici fino a quando non avrai le rughe!”
Effie: “Scemo anche tu avrai le rughe quando ce le avrò io!”
Ridemmo ancora e ancora.
Lui ritornò serio.
Zayn: “Dobbiamo fare un giuramento…che ne dici di quello a sangue?”
 
Effie: “No!! Sei pazzo?! Che ne dici di incidere l’albero?”
Zayn: “Se ci becca tua madre…”
Effie: “Tanto la punizione me la prendo solo io!”
Presi il taglierino che avevo rubato a mio padre e incisi le nostre iniziali.
Quando finii ci abbracciammo e per un ultima volta giurammo che la nostra amicizia sarebbe durata per sempre.



Ritornai alla realtà quando mi accorsi che Zayn stava sventolando la sua mano davanti a miei occhi.

Zayn: “Tutto bene?”
Effie: “Stavo pensando…”
Zayn:
-impaziente- “Allora?”
Effie: “Allora cosa?!”
Zayn: “Mi perdoni?”
Effie: “Come faccio a perdonarti?! Avevi giurato che sarebbe durata per sempre, che non te ne saresti andato…io non posso perdonarti. Non posso e non voglio. Mi hai fatto troppo male.”


Una lacrima si libero sulla mia guancia.
Mi allontanai da lui e salii in camera mia.
Mandai un messaggio a Niall raccontandogli tutto e chiedendogli se poteva ritornare il più presto a casa.
Isabel bussò alla mia porta e affacciandosi mi disse di scendere giù in salotto.
Scesi giù e accompagnai Zayn e sua madre alla porta.
Prima di uscire Zayn si avvicinò a me.

Zayn: -sussurrando- “Non mi arrendo così facilmente.”

Come risposta gli chiusi la porta in faccia.
Poco dopo arrivò anche Niall che volle sapere tutti i particolari.
Gli raccontai anche di aver chiarito con Louis.
Andai in camera per collegarmi in video chat con Alison.
La serata passò in fretta e l’indomani mattina mi svegliai particolarmente presto.
Dopo un lungo bagno scesi a fare colazione accennando un saluto a Isabel e Paul.
Niall era uscito per andare da Alison prima che noi due andassimo al centro commerciale.
Salii di corsa per prendere le ultime cose prima di uscire.
Le 10.30.
Ero stranamente in orario.
Presi la borsa e quando stavo per uscire Paul mi prese un braccio porgendomi 200 sterline.

Paul: “Beh…con queste puoi comprarti dei vestiti.”

Imbarazzata ringraziai con un filo di voce e uscii.
Arrivai da Alison in pochi minuti.
Karen, la madre di Alison, mi aprì alla porta sorridente e mi disse che Alison era in camera sua.
Aprii la porta chiusa e dentro ci trovai Niall senza maglietta intento a sbottonare la camicetta della mia migliore amica.
Si alzò dal letto rosso in viso e Alison mi sorrise.
Coprendomi gli occhi con le mani ridacchiai.

Effie: “Non ho visto niente, però ora sei pregato di metterti la maglietta e di lasciarmi la mia migliore amica.”

Alison rise e Niall mi scansò le mani dalla faccia e con i capelli ancora arruffati mi sorrise imbarazzato.

Niall: “Quando devi essere in ritardo non lo sei mai, eh?”

Risi e, dopo aver baciato Alison, lo guardammo uscire dalla finestra per non farsi vedere dai genitori.
Alison si chiuse i bottoni della camicetta e afferrò la borsa.

Alison: “Vamos!”

L’autobus era affollato ma per fortuna riuscimmo a trovare due posti liberi.
Arrivammo lì all’ora di pranzo per ciò ci fermammo da Mc Donald.
Dopo aver ordinato e esserci sedute iniziammo a parlare.

Effie: “Ma allora te e Niall?”
Alison: “Mannaggia a te che ci hai interrotto!”


Ridemmo entrambe.

Alison: –con aria sognante- “Tuo fratello è proprio sexy…”
Effie: “E’ strano sentirsi dire queste cose del proprio fratello.”


Mi sorrise e addentò una patatina.

Alison: “Vi assomigliate tantissimo.”
Effie: “No…lui ha gli occhi più belli…ed è più forte della sottoscritta.”


Presi una sorsata del mio milk-shake mentre Alison iniziava a parlare di sua madre e di quante le rompesse le scatole.
Finimmo di mangiare e decidemmo di fare un giro per i negozi.
Uscimmo dal centro commerciale cariche di buste.
Mentre eravamo sull’autobus dirette a casa mia mi arrivò un messaggio da parte di Harry:
“Hey splendore, la casa è vuota…ti va di passare la notte con me? xx Harry”.
Lo feci leggere a Alison che, appena finito, emise un urletto di gioia.

Alison: “Sai cosa significa questo?” 
Effie: “Che vuole che sto con lui?”
Alison:
-eccitata- “E…”
Effie: “No.”
Alison: “Si!! Se non dovevate fare niente di avrebbe detto di passare la notte DA me invece che CON me!!”
Effie: “Tu stai fuori…ti fai sempre questi ragionamenti contorti.”
Alison: “E’ così, fidati!!”


La guardai rassegnata.

Effie: “Cosa cazzo dico ai miei?”
Alison: “Che vieni a dormire da me…non è tanto difficile!”


La guardai per un attimo negli occhi.
Sembrava più eccitata di me all’idea.
Non sapevo assolutamente cosa fare.
Se fosse successo quello che aveva previsto Alison…un’ondata di ansia si impossessò del mio corpo.
Scrissi velocemente un messaggio a Harry dicendogli che sarei arrivata prima che potevo.
Quando arrivammo a casa, Isabel era intenta a cucinare mentre Paul scriveva al computer.
Alison salutò e con il suo tono cordiale si rivolse a loro.

Alison: “Mi chiedevo se Effie poteva venire da me per stanotte…”
Isabel:
-scambiandosi un’occhiata con Paul- “Oh, beh…ok!”

La guardai incredula, aveva una capacità di persuasione assurda.
Con soddisfazione mi trascinò al piano di sopra.

Alison: “Ora ti vai a fare una doccia, su su.”

Mi diede una pacca sul sedere e mentre ridevo aprii l’acqua.
Era sempre così euforica, e tutta quella euforia non faceva altro che mettermi ansia.
Più di quanto non ne avessi già.
Sotto il getto di acqua calda cercai di calmarmi e pensare solo al fatto che sarebbe andato tutto bene.
Quando uscii dal bagno trovai Alison intenta a frugare nei cassetti.

Effie: “Che stai facendo?!”
Alison: “Non hai completini sexy?!”


Alzai gli occhi al cielo e spostai una mattonella del pavimento.

Effie: “Isabel ha la mania di frugare nei miei cassetti…”

Sorrise all’apparizione della biancheria intima e mi scelse un completino nero in pizzo. 

Alison: “Che ne dici di questo outfit?”

Mi mostrò un maglioncino rosso e dei pantaloncini neri stretti con delle calze semitrasparenti.

Effie: “Non è esagerato?”
Alison: “No…sarai bellissima!”


Di controvoglia mi andai a vestire e a ripassare il trucco.
Quando uscii Ally rimase a bocca aperta.

Alison: “Wow…sei bellissima!!”

Le sorrisi.
Niall entrò guardando il suo cellulare.

Niall: “Fanculo ai nostri genitori. Non potrò andare a quella fottutissima festa e…”

Rimase interdetto guardandomi.

Niall: “Dove devi andare?”
Effie: “A casa di Harry.” 
Niall: “Ti devo coprire?”
Effie: “Non ce n’è bisogno ho detto loro che sarei andata a casa di Alison. Di chi è la festa?”
Niall: “Di un coglione che non conosci…cazzo non posso nemmeno comprare da bere, perché Isabel si mette a frugare…non sai che discorso palloso mi ha fatto perché aveva trovato dei preservativi…”


Ridacchiai e Alison si sedette sul letto, risentita del fatto che lui non l’avesse salutata.

Effie: “Non sapevi che le mattonelle si spostano? Comunque c’è anche Ally se non te ne fossi già accorto…”
Niall: “Ma certo che me n’ero accorto…ciao principessa…”


La baciò mentre lei rideva.

Alison: “Fanculo.”

Lo baciò di nuovo per poi passarmi le Dr. Martens nuove.

 

 

 

Eccoci qua, spero che il capitolo vi sia piaciuto :) Si è parlato un po' di Zayn e del fatto che comunque è risentito di ciò che ha fatto ad Effie anche se ancora non vi ho scritto cosa ne pensa lui dal suo punto di vista, ma di lui si parlerà più avanti ;) Nel prossimo capitolo mi concentrerò di più sulla coppia Harry-Effie come avrete già capito :) Ringrazio come sempre tutte le recensioni e anche chi mi scrive in privato e mi scuso se non rispondo a tutti :) Non so se avete saputo ma i 5sos apriranno i concerti dei ragazzi anche qui in Italia adjahjsfahg *-* (è una notizia vecchia lo so lol) Quante di voi andranno al concerto? Io ci andrò il 28 :) Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e alla prossima <3
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Amore ***


Salve a tutti :) Ecco il sedicesimo capitolo, buona lettura :)


In poco tempo mi ritrovai davanti alla porta della villa di Harry.
Alison se n’era già andata.
Mi feci coraggio e suonai.
Harry mi venne ad aprire con un coltello in mano.
Indossava una maglietta nera a maniche corte e dei jeans stretti che mettevano in risalto il suo fisico perfetto.
Risi.

Effie: “Ora vuoi uccidermi?”

Rise anche lui e mi baciò.
Il suo profumo invase tutti i miei sensi.

Harry: “No, stavo cucinando.”

Mi prese per mano e mi condusse in cucina.

Effie: “Che buon odore! Sei bravissimo a cucinare.”
Harry: “E tu sei meravigliosa.”


Posò il coltello e mi fece girare.

Harry: “Meravigliosa e sexy…”

Mi baciò di nuovo e poi si girò verso i fornelli. 

Effie: “C’è qualcosa che posso fare?”
Harry: “No…la tua presenza è abbastanza.”
Effie: “E’ un modo gentile per dire che se facessi qualcosa darei fuoco alla casa?”
Harry:
-facendomi l’occhiolino- “Esatto.”
Effie: “Bastardo.”


Risi e gli tirai uno strofinaccio provocando anche la sua risata.

Harry: “Prendi la birra dal frigo?”
Effie: “Certo.”


Ne presi due e dopo averle stappate gliene porsi una.
Mi sedetti sul bancone vicino ai fornelli dove stava trafficando.
La casa era pulita e profumava di buono.
Sua madre infatti non c’era.

Effie: “Harry?” 
Harry: “Si?” 
Effie: “Da quanto tempo è via tua madre?”
Harry: “Un po’…”
Effie: “Un po’ quanto?"
Harry: “Un po’ tanto.”
Effie: “Lei…?”
Harry: “Sì, lei se n’è andata.”
Effie. “Oh…Mi dispiace…”
Harry
: -abbassando lo sguardo- “Non fa niente.”

Lo abbracciai.
Sapevo benissimo cosa si provava.
Lui ricambiò spostandosi davanti a me.
Nascose il suo volto nell’incavo del mio collo.
Rimanemmo così per un po’, come se il tempo si fosse fermato.
Si allontanò da me dopo avermi baciato la guancia.
Tornò a rivolgere la sua attenzione ai fornelli mentre io rimasi incantata a guardare i suoi movimenti sicuri.

Effie: -cambiando argomento- “Ma non dovevi andare ad una festa stasera?”
Harry: “Tu come lo sai?”
Effie: “Niall è stato invitato quindi…”
Harry: “Si, ma preferivo stare con te. E se tu non fossi venuta stasera sarei rimasto a casa comunque. Non avevo nessuna voglia di vedere tutte quelle teste di cazzo.”


Le nocche che stringevano il mestolo di legno sbiancarono e la sua mascella si contrasse.
Scesi dal bancone e poggiai la mano sopra il suo braccio.
Ero preoccupata dalla sua reazione, e come se avesse potuto leggere i miei pensieri mi tranquillizzò baciandomi per poi spegnere il fornello.
Ci andammo a sedere nel tavolo in salone.  Il camino scoppiettante riscaldava l’ambiente e la luce soffusa creava un atmosfera intima.
Mangiammo parlando del più e del meno. Evitai accuratamente di chiedere di sua madre o della reazione che aveva avuto poco prima.
Quando finimmo lo aiutai a sparecchiare e poi facemmo i piatti insieme.
Ci sedemmo sul divano a guardare la televisione. Nessuno dei due, però, riusciva a concentrarsi e finimmo per lanciarci i cuscini.
Ridevamo come pazzi e le piume svolazzavano intorno a noi. Le nostre risate riempivano la stanza e riecheggiavano nei muri della grande casa.
Era bellissimo. I suoi grandi occhi verdi emanavano allegria e la sua bocca carnosa era aperta in un grande sorriso adornato da due dolci fossette.
Smise di ridere e mi guardò. Mi avvicinai lentamente e lo baciai. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò più passionalmente. Iniziò a baciarmi il collo e mi prese in braccio.
Cinsi la sua vita con le mie gambe mentre mi portava in camera sua continuando a baciarmi. Fece le scale senza difficoltà mentre gli riempivo il collo di baci.
Entrammo in camera sua e si sedette sul letto sempre con me in braccio.
Iniziò a sbottonarmi la camicia e quando arrivò all’ultimo bottone, finì sul pavimento. Gli tolsi la maglietta e accarezzai il suo petto.
Alzai lo sguardo e incontrai il suo.

Harry: “Ti amo.”

La sua voce calda era seria e sincera, come i suoi occhi. Mi persi in quello sguardo.
Capii che cosa avevo, capii che cosa avrei potuto perdere, capii che lo amavo anch’io e che non avevo più incertezze al riguardo. Lui era con me e io con lui e insieme saremmo potuti andare ovunque.
Sorrisi.

Effie: “Ti amo anch’io.”

Mi fece sdraiare sotto di lui.
Accarezzò la mia pancia fino ad arrivare al bottone dei pantaloncini. Li stava sbottonando quando si bloccò.

Effie: “Harry, tutto bene?”
Harry: “Sei sicura di volerlo fare? Se non vuoi va bene comunque.”
Effie: “Tranquillo, mi fido di te.”


Mi abbracciò e io poggiai la testa sul suo petto. Passammo un po’ di tempo a perderci nei nostri sguardi.
C’era qualcosa che lo turbava. Era nervoso e lo capii dal fatto che non smetteva di giocare con i miei capelli.

Harry: “Effie…ho paura…”
Effie: “Di cosa?”
Harry: “Di quello che verrà dopo…”
Effie: “Non cambierà assolutamente nulla, saremo sempre noi due.”


Mi guardò negli occhi come per accettarsi che fossi sincera. Lo baciai spostandomi sopra di lui. Mi sorrise e finì di sbottonarmi i pantaloncini. Le mie calze finirono direttamente strappate nel pavimento.
Ribaltò la situazione mettendosi sopra di me. Accarezzò il mio reggiseno e sorrise maliziosamente.

Harry: “Pizzo.”

Risi e gli sbottonai i jeans che finirono a far compagnia al resto dei nostri vestiti alla fine del letto.
Accarezzò il mio corpo esplorandolo fino a che non rimanemmo nudi entrambi.
Il rossore sulle mie guance era evidente. Mi sorrise e, prima di premere le sue labbra piene contro le mie, si avvicinò al mio orecchio.

Harry: “Sei semplicemente perfetta.”

Iniziammo a baciarci sempre con più foga mentre accarezzavo il suo corpo. I nostri corpi erano percorsi da elettricità pura.
Si mise sopra il mio corpo e mi baciò con forza quando entrò dentro di me.
Mi feci scappare un piccolo urlo a causa del dolore iniziale che poi si tramutò in piacere. I nostri gemiti riempirono la stanza. I suoi muscoli imperlati di sudore avvolgevano il mio corpo.
Mi stringeva a se mentre si muoveva dentro di me come se avesse paura che scivolassi via da lui.
Per la prima volta capii che con lui non mi sentivo fuori posto ma che era lui quello che aveva paura di lasciarsi andare. Il ragazzo perfetto e dal fisico scolpito era terrorizzato dall’idea dell’abbandono.
L’orologio batté la mezzanotte.
Istintivamente lo strinsi di più a me quando arrivammo al culmine insieme.
Si sdraiò affianco a me e mi trascinò verso di lui. Appoggiai la testa sul suo petto che si muoveva velocemente.
Non mi ero mai sentita così travolta da tante emozioni insieme.
Mi abbracciò tenendomi stretta a sé.
Fare l’amore con Harry era completamente diverso da come me l’ero immaginata.
E per la prima volta nella mia vita non avevo paura, mi sentivo al sicuro tra le sue braccia: erano il mio rifugio.
 
                                                                                                                              HARRY'S POV                                                                                                                                              


Effie stava accoccolata a me e io la strinsi di più.
Tra tutte le mie esperienze nessuna era comparabile a questa.
Con Effie avevo fatto “l’amore” non del semplice “sesso”.
Il sesso ti lascia vuoto dentro, senza sentimenti e senza nient’altro dopo.
Mentre con Effie c’era stato qualcosa in più, lo sentivo dentro di me; nel modo in cui si era affidata a me, senza pensare che l’avrei potuta ferire, senza aver paura di me.
L’unico spaventato ero io.
Effie mi stava insegnando ad amare mentre io non avevo nulla da offrirle. Non ero alla sua altezza e ne ero completamente consapevole e un giorno lei se ne sarebbe accorta. E se ne sarebbe andata.
I suoi capelli profumavano e lei era più bella che mai.
Iniziai a giocare con i suoi capelli.

Harry: “Sei davvero speciale.”

Si lasciò sfuggire una risatina e mi guardò negli occhi dopo aver baciato l’incavo del mio collo.

Effie: -con tono scherzoso- “E cosa avrei fatto per essere considerata speciale da lei, caro Styles?”
Harry:
-stando al gioco- “Beh, cara Horan, lei è la prima che mi ha detto che mi ama."

Le baciai le labbra.

Harry: “Seriamente, questa è la prima notte che ha significato qualcosa per me.”
Sentii il suo piccolo cuore battere più velocemente, mi sorrise e mi baciò.
Accarezzandole la schiena ritornai a tuffarmi nei suoi occhi blu.

Harry: “Stai bene?”

Annuì e si abbandonò completamente tra le mie braccia.
Nel giro di pochi minuti si addormentò.
Fuori una leggera neve aveva iniziato a cadere.
Io non riuscii a prendere sonno, preferii rimanere sveglio a guardarla.
Non avevo mai provato quel senso di appartenenza con un’altra persona prima di Effie.
L’amavo con tutto me stesso e sperai che questo bastasse.

 

 

Eccoci qui :) Questo è il mio capitolo preferito in assoluto e...beh non c'è molto da dire. Ho voluto dedicare un intero capitolo solo a loro due. Mi scuso se ci ho messo un po' a pubblicarlo ma non è stato facile scriverlo. Mi auguro che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Novità ***


Salve a tutti, ecco il diciassettesimo capitolo :) Buona lettura :)
Ps.: Se vi va date un' occhiata al commento che ho lasciato sotto <3


Il mattino seguente mi risvegliai e al posto di Harry c’era un biglietto:
“Buongiorno meraviglia, sono andato a prendere la colazione. Se vuoi, in bagno, ci sono le cose per la doccia. Ti amo, Harry xx.”.
Sorrisi e mi alzai coprendomi con il lenzuolo.
Dalla mia borsa presi dei jeans, una felpa e della biancheria pulita. Poi ripiegai i vestiti che erano rimasti sul pavimento e mi andai a fare una doccia.
La notte passata era stata assolutamente perfetta.
Harry era tutto per me. Non c’era cosa più bella di amare qualcuno e sapere che lui ti ricambia.
Quando uscii dal bagno lo trovai in cucina intento a sistemare una dozzina di ciambelle su un piatto.

Effie: “Ma quante ne hai prese!”
Harry: “So che ti piacciono…”


Si avvicinò e mi baciò tenendomi stretta a lui.
Mangiammo le ciambelle mentre guardavamo la televisione sul divano.
Il suo profumo era la cosa più buona di questo mondo e io non mi sentivo più a casa che in quel momento.

Harry: “Sai ho pensato di organizzare qualcosa per Capodanno qui a casa.”
Effie: “Oh mi sembra una bella idea.”


Mi sorrise e mi strinse di più a lui baciandomi la guancia.
Dopo decidemmo di andare a fare una passeggiata.
L’odore fresco e pungente della neve invadeva l’aria.
I bambini giocavano a rincorrersi tirando palle di neve sotto lo sguardo attento dei genitori.
Harry mi teneva la mano come se avesse paura che scappassi.
Stavo per parlare quando la visione di Louis che teneva la mano ad una ragazza mi lasciò senza parole.                                                                                                                                                                                                 

Louis: “Hey Harry!”

Si salutarono con il tipico saluto dei ragazzi e poi, sorridendomi soltanto, si rivolse a me.

Louis: “Ciao Effie!”
Effie: “Ciao Louis.”


Le cose tra noi non andavano per il meglio, quel velo di tensione era rimasto anche se avevamo risolto.

X: “Amore, non mi presenti?”

Intervenì con tono acido la ragazza al suo fianco.

Louis: “Lei è Jessica, la mia ragazza.”

Evidenziò “la mia ragazza” cercando di non incontrare il mio sguardo.
La guardai con attenzione: dei capelli rossi le ricadevano perfettamente lisci sulle spalle incorniciando un volto pallido sul quale spuntavano due grandi occhi marroni che mi fissavano squadrandomi da testa a piedi. Era carina e io già la odiavo. Soprattutto quando si mise a parlare amorevolmente con Harry -il mio Harry- escludendomi dalla conversazione.
Guardai Louis notando che il suo sguardo era già puntato su di me.
Mi fece cenno di chiamarlo nel pomeriggio. Annuii e poi mi rivolsi a Harry.

Effie: “Harry andiamo?”
Harry: “Ok.”


Salutammo e poi ci dirigemmo verso casa mia. 

Harry: -provocandomi- “Carina Jessica.”
Effie: “Stai scherzando?! Non hai visto come ci provava con te?? Giuro che l’avrei uccisa.”


Rise e mi baciò.

Harry: -pensieroso- “Credo che Louis la scaricherà presto.”
Effie: “Perché?”


Si scurì in volto.

Harry: “Non te lo dovrei dire ma gli interessi…e anche un bel po’.” 
Effie: “Dici?”

Annuì guardandomi serio. Non gli piaceva affatto quella situazione ma non poteva fare niente.
Mi morsi il labbro inferiore.

Effie: “Ma io sono tua…”

Gli cinsi le mani intorno al collo e lo baciai.
Lui mi sorrise.

Harry: “Esatto.”

Ci salutammo a tre isolati da casa mia per non essere visti da Isabel e Paul.
Proseguii da sola e fuori c’era Niall intento a fare un pupazzo di neve con affianco una bottiglia di birra.

Effie: -prendendolo in giro- “Hey! Che fai di bello?”
Niall:
-imbronciato- “Non è divertente. Sono rimasto chiuso fuori.”
Effie: “Nemmeno io ho le chiavi.”


Entrai in giardino e, dopo averlo abbracciato, lo aiutai con la costruzione del pupazzo di neve.

Effie: “Ma Isabel e Paul?”
Niall: “Sono usciti stamattina presto e mi hanno lasciato fuori…” 
Effie:
-ironicamente- “Povero…”
Niall:
-ridendo- “Hai finito di sfottermi?!”
Effie: “Mi piace farti arrabbiare.”
Niall: “Me ne sono accorto. Com’è andata con Harry?”


Arrossii di colpo provocando la sua risata.

Niall: -scimmiottandomi- “E a me piace farti arrossire.”
Effie: “Idiota.”


Appallottolai un po’ di neve e gliela tirai in faccia.
Scoppiammo a ridere e giocammo un po’ come facevamo quand’eravamo piccoli.

X: “Ragazzi cosa state facendo?”

Ci bloccammo alla vista di Paul e ci girammo avviandoci verso casa quando una palla di neve colpì Niall.

Niall: -sorpreso- “Ma che…?”
Paul: “Su giochiamo!”


Sembrava un idiota. Un grandissimo idiota con un ridicolo cappello rosso.
Ma decidemmo di accettare. Spettava anche a noi cercare di rimettere le cose apposto.
Credo di non averlo mai visto così felice. Sembrava essere tornato bambino.
Avevo sempre considerato mio padre una persona triste abituata alla routine.
Forse era cambiato.
Oppure aveva semplicemente sbattuto la testa. Cosa che di sicuro non era successa a Isabel.

Isabel: -con voce stridula- “Paul! Che stai facendo!”

Ci fermammo e guardammo Isabel diventare rossa in viso.

Isabel: “Tutti dentro. S-U-B-I-T-O.”

Gli era rimasta la mania di scandire ogni singola lettera quando era molto arrabbiata.
Entrammo dentro mentre io e Niall ridevamo sotto i baffi.
Ci ordinò di andarci a mettere vestiti asciutti e di scendere giù per il pranzo, il quale procedette in maniera silenziosa.
Dopo aver dato una mano a sparecchiare, mi avviai in camera mia.
Appena giunta sulla soglia, Niall mi tirò per un braccio e mi trascinò nella sua stanza.

Effie: “Cosa c’è?”

Chiuse la porta alle sue spalle e poi si rivolse a me.

Niall: “Mi serve una mano…”
Effie: “Per cosa?”
Niall: “Per il regalo di Natale di Ally…”


Gli sorrisi.

Effie: “Dica.”

Rise e si mise a frugare in un suo cassetto.

Niall: “Beh…siccome il Natale lo passeremo in famiglia, ho pensato che il 24 potevamo passarlo da Harry tutti e quattro…”
Effie: “Che bella idea!”


Sorrise e si passò una mano tra i capelli imbarazzato.

Effie: “Qual è il problema?”
Niall: “Non sono convinto sul regalo di Ally.”
Effie: “Fammelo vedere.”


Dalla scatolina tirò fuori un braccialetto d’argento con una piccola targhetta su cui c’era incisa la scritta “Ti amo, N.” con affianco un diamantino.
Rimasi senza parole immaginandolo al polso di Alison.
Ne sarebbe rimasta entusiasta, adorava quel tipo di cose.

Effie: “È-è perfetto…davvero Niall, non potevi scegliere regalo migliore.”

Mi sorrise soddisfatto.

Niall: “Meno male che Louis ha un amico che fa queste cose…”

Louis. Dovevo chiamarlo.

Effie: “Beh il mio aiuto non ti serve più, posso anche andare di là ora.”

Mi sorrise annuendo.
Gli lasciai un bacio sulla guancia e andai in camera mia. Chiusi la porta e mi buttai sul letto.
Iniziai a scorrere i numeri della rubrica e mi bloccai sul suo.
Dai, è solo una chiamata. Te l’ha chiesto lui, no?
Avviai la chiamata e rimasi in attesa, dopo tre squilli il panico mi assalì e attaccai velocemente.
Che cazzo, non essere deficiente Effie!
Senza nemmeno avere il tempo di riprendere il cellulare, iniziò a squillare.

Effie: “Ciao Louis, ti stavo chiamando.”
Louis: “Ciao Effie, si lo so ho visto.”

Cretina.
Effie: -ridendo nervosamente- “Beh…già. Allora come va?”
Louis: “Tutto apposto, te?”

Effie: “Bene…come mai volevi che ti chiamassi?”
Louis: “E’ da tanto che non ci sentiamo…e poi volevo sapere se Harry ti aveva detto della festa di Capodanno.”
Effie: “Si, verrai?”
Louis: “Si, insieme a Jessica.”

Ma ci tiene tanto a sottolineare la sua relazione?
Effie: “Ah.”
Louis: “Te verrai?”
Effie: “Beh, sono la ragazza di Harry quindi è un po’ scontato.”

Cogliona, sono un assoluta cogliona.
Louis: -ridendo nervosamente- “Già, hai ragione.”

Calò un silenzio imbarazzante che fui io a interrompere.

Effie: “Sei sicuro che non devi dirmi nient’altro?”
Louis: “Si…”


Non era per niente convincente ma decisi di non insistere.
Dall’altro capo del telefono provenì una voce femminile irritata.

Effie: “A quanto pare devi andare, ciao Louis.”
Louis: “Effie…”


Non gli lasciai terminare la frase che avevo già attaccato.
Che cosa ti aspettavi?
Dopo quello che mi aveva detto Harry non sapevo che pensare.
Sbuffando composi il numero di Alison.

Alison: “Hey scema!”
Effie: “Ciao Ally!”
Alison: “Allora il 24 passiamo la serata da Harry!”
Effie: “Niall ha già organizzato tutto?!”
Alison:
-ridendo- “Sì. A proposito com’è andata la serata da Harry?!”
Effie: “Beh , la tua presupposizione era fondata.”
Alison:
-eccitata- “Oddio racconta!”

Riassunsi velocemente la serata, rendendo Alison ancora più emozionata.

Effie: “Te invece novità?”
Alison: “Nulla, a parte mio padre che si è dato al golf.”
Effie:
-ridendo- “Interessante. Oh ma te l’ho detto che Louis si è fidanzato?”
Alison: “Davvero?! Com’è la tipa?”
Effie: “Una stronza, per non dire altro. Dovevi vedere come ci provava con Harry e come mi squadrava dalla testa ai piedi. Si chiama Jessica…non sta per niente bene con Louis!”


Sentii una risatina di sottofondo.

Effie: -scocciata- “Che c’è?”
Alison: “Non è che sei gelosa?”
Effie: “Ma che dici?!”
Alison:
-ridacchiando- “Come vuoi…Sabato mi accompagni a prendere il regalo per Niall?”
Effie: “Certo.”


Ci salutammo e riattaccai.
Non avevo ancora pensato a cosa regalare a Harry. Preferivo non pensarci per il momento.
L’indomani mattina mi svegliai in ritardo e dovetti fare tutto di corsa con Niall che mi minacciava di non aspettarmi.
Indossai un maglione caldo, dei leggins e le Dr. Martens.
Mi truccai con la solita linea di eyeliner.
Niall mi aspettava impaziente sulla soglia di casa.

Niall: “Quanto tempo ci hai messo?”
Alison: “Mi sono svegliata tardi.”
Niall:
-alzando gli occhi al cielo- “Andiamo.”

Arrivammo senza fiato giusto in tempo per il suono della campanella.
Salutai Harry con un bacio e mi avviai velocemente in classe con Alison.
Eleanor era al suo solito posto affianco a Mary.
Il loro discorso era completamente incentrato sui ragazzi.
Anche Jacob era tornato e non appena mi vide mi venne incontro. Mi fiondai tra le sue braccia.

Effie: -staccandomi da lui- “Hey moribondo, come va?”
Jacob: “Tutto bene, te?”
Effie: “Bene!”
Jacob:
-abbassando la voce- “Perché Iris sta vicino a me?”

Si riferiva alla timida ragazza che stava vicino a Mary e che si era dovuta spostare a causa del passaggio di Eleanor al lato oscuro.

Effie: “Siccome non c’eri mi sono messa vicino Alison.”
Jacob: “Aahh…così mi hai abbandonato…”


Fece il finto offeso e Alison intervenì.

Alison: “Iris si mette vicino a me così voi due state vicini!”

Annuii e ci andammo a sedere.
Iris si spostò silenziosamente e noi iniziammo a parlare tranquillamente.

Effie: -riferendomi a Jacob- “Comunque sei invitato alla festa di Capodanno a casa di Harry."
Jacob: “Ok!”
Alison: “Oddio non ho ancora deciso cosa mi metterò! Dobbiamo assolutamente andare a fare shopping!”
Effie: “Si, anch’io non ho un cavolo.”
Jacob: “Voi ragazze vi fate così tanti problemi solo per un vestito…”
Effie e  Alison:
-all’unisono- “Zitto!”

Ridemmo tutti e tre e poi ci ricordammo della presenza quasi invisibile di Iris.
Mi scambiai un’occhiata con Ally e poi mi rivolsi alla ragazza nascosta dagli occhiali.

Effie: “Iris tu vuoi venire?”

Tanto a Harry non avrebbe fatto nessuna differenza avere una persona in più alla festa.
Le guance paffute della ragazza arrossirono.
Non credevo che l’avessero mai invitata ad una festa.

Iris: -balbettando- “N-non penso che sarebbe una buona idea…”

Jacob intervenì.

Jacob: “Ci sarà da divertirsi! Dai vieni.”

Le fece uno dei suoi dolcissimi che, invece di lusingarla, la fecero sprofondare ancora di più nella sedia.

Alison: -tranquillizzandola- “Puoi venire a casa di Effie a prepararti con noi e poi ci andiamo tutti insieme! Ma se non te la senti non fa niente…”

Alison aveva sempre avuto la capacità di persuadere le persone quindi già sapevo che Iris avrebbe accettato.
Ci guardò senza soffermarsi troppo come se non reggesse i nostri sguardi.

Iris: “Ok…”

Le sorridemmo e poi ci alzammo in piedi quando entrò il professore di filosofia.
La settimana passò in fretta e stringemmo amicizia con Iris, a tal punto che lei riusciva a guardarci negli occhi senza riabbassare subito lo sguardo.
Era carina: nonostante non fosse magrissima aveva le curve al punto giusto.
Il viso era grazioso e aveva le guance coperte da lentiggini chiare, gli occhi erano nocciola con qualche venatura di verde. Era un peccato che si nascondesse dietro a un paio di occhiali.

Sabato Alison mi passò a prendere dopo pranzo e andammo per negozi invece che al solito centro commerciale.
Era una bella giornata e non andava sprecata.

Alison: “Cos’hai intenzione di comprare a Harry?”
Effie: “Non ne ho la più pallida idea! Te per Niall?”
Alison: “Ho pensato di regalargli un disco degli AC\DC, ci sta andando in fissa in questo periodo.”
Effie:
-ridendo- “Lo so, è un bel regalo. Io che gli potrei regalare a Harry?”
Alison: “Che ne dici di un bracciale? A lui piacciono queste cose!”
Effie: “Sì! Tu a Harry gli prenderai qualcosa?”
Alison: “Oh, noi abbiamo un patto…”
Effie: “Che patto??”


Rise.

Alison: -con voce misteriosa- “Lo vedrai lunedì alla vigilia.”

Passammo il pomeriggio a girare fermandoci solo per una cioccolata calda.
Trovammo anche dei vestiti adatti alla festa.
Quando il sole stava tramontando ci affrettammo ad entrare in una piccola gioielleria.
Guardai in giro e la mia attenzione cadde su un braccialetto nero su cui era incisa la scritta “sempre”.
Era perfetto.
Mi rivolsi alla commessa senza pensarci due volte.
Uscimmo da lì nel giro di cinque minuti.

Alison: “E’ davvero bello!”
Effie: “Si.”


Le sorrisi. Avevo trovato il regalo perfetto.
Non c’era bisogno di parole per accompagnarlo.
Tutti i miei sentimenti erano in racchiusi in quel “sempre”.
I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo di un messaggio:
“Vieni da me. Ho bisogno di te, xxHarry”.
Risposi velocemente e mi rivolsi a Alison.

Effie: -preoccupata- “Devo andare da Harry!”
Alison: “Che succede?”
Effie: “Non lo so…”
Alison: “Dammi il tuo telefono.”
Effie: “Perché?”
Alison: “Chiamo tua madre e le dico che dormi da me.”
Effie: “Lo sai che ti adoro?”


L’abbracciai e le porsi il telefono.
Quando concluse la telefonata mi sorrise.

Alison: “Tutto apposto. Ora va da lui, lo porto io il regalo di Harry a casa tua.”

Annuii e piombai a casa di Harry.

Appena suonai alla porta d’ingresso, is aprì e due braccia mi strinsero in un abbraccio che ricambiai subito dopo aver chiuso la porta.
Il suo odore mi avvolse.
Era distrutto, lo sentivo da come mi abbracciava.

Effie: “Hey…che succede?”

Si staccò per potermi guardare negli occhi senza, però, mollarmi del tutto.

Harry: -con voce scura- “Vieni…”

Mi prese per mano e mi portò al piano di sopra nella camera che doveva essere della madre.
Per terra c’erano delle lettere sparse.
Harry doveva aver avvertito la mia confusione.

Harry: “Sono le lettere che mio padre scrisse prima di morire sul fronte. Prima di morire, e lei me le ha nascoste dicendomi che si era dimenticato di noi.”

Strinse i pugni dalla rabbia.
Gli avrei voluto spiegare che forse l’aveva fatto per negare a se stessa la morte del marito, ma come potevo? Sembrava così fragile, e lo era.
Oltre a sentirsi abbandonato ora si sentiva anche tradito dalla madre.
L’unica cosa che riuscii a fare fu abbracciarlo.
Nascose il suo volto nell’incavo del mio collo.

Harry: -sussurrando- “Scusa…”
Effie: “Non ti devi scusare…sono qui.”


Allontanò il suo volto e mi guardò negli occhi.
Erano distrutti anche quelli, il verde vivo che li caratterizzava erano offuscati dalla sofferenza.
Lo baciai. Infilò la sua lingua tra le mie labbra alla ricerca della mia.
Ricambiai e lui mi strinse di più a sé.
Si allontanò e mi condusse in camera sua.

Harry: “Devi tornare a casa?”
Effie: “No, se vuoi posso rimanere.”
Harry: “Allora rimani.”


Ci sdraiammo sul suo letto e rimanemmo in silenzio.
I battiti dei nostri cuori e i nostri respiri ci bastavano. 
Ci addormentammo su quel punto, l’uno avvinghiata all’altra come per proteggerci a vicenda dagli incubi che ci perseguitavano.

 

Eccoci qui :)
Allora...intanto mi scuso per il ritardo ma sono veramente impegnata in questo periodo e inoltre durante le vacanze di Pasqua non ero nemmeno a casa :') 
Poi, come sempre, ringrazio tutte le recensioni e i messaggi in privato che mi lasciate...noto con piacere che state aumentando <3
In questo capitolo ho voluto riinserire (?) un po' di personaggi che avevo lasciato da parte e tra l'altro abbiamo la nuova figura di Iris.
Ho bisogno del vostro aiuto per capire come continuare...volete sapere il pensiero di qualche personaggio in particolare? Volete che approfondisco qualcosa? Che ne pensate del rapporto tra Harry e Effie? E tra Niall e Alison?
Ci tengo ad avere le vostre opinioni e i vostri consigli <3
E inoltre non ho ancora in mente come continuare, aiutatemi please :')
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Natale ***


Salve a tutti, ecco il diciottesimo capitolo :)


                                                                                             LOUIS’ POV                                                                         

Le vacanze di Natale erano ufficialmente iniziate.
Era sabato mattina e mi trovavo a casa mia. Jessica, la mia “attuale ragazza”, se n’era appena andata dopo una notte di sesso.
Sembrerà brutale definirlo così ma per me non è stato altro che cercare di colmare il vuoto che mi porto dentro.
Che non so nemmeno a cosa sia equivali questo vuoto…
Harry suonò alla porta. Lo andai ad aprire.
Aveva due scatole di pizza e il suo solito sorriso che aveva da quando si era messo con Effie.
Effie…

Harry: “Ciao Lou!”
Louis:
-con tono scontroso- “Di buon umore?”
Harry: “Sì…cosa che a quanto pare non si può dire di te…”


Lo lasciai entrare sbuffando.
Non ci potevo fare niente se il mio migliore amico si era messo con la ragazza che mi faceva impazzire.
Nemmeno la conoscevo bene ad Effie ma sentivo che era una ragazza per cui varrebbe la pena lottare.
Oppure mi ero semplicemente lasciato condizionare da Harry, in fondo avevo imparato a conoscerla attraverso i suoi occhi.
Harry poggiò le pizze sul tavolo e ci sedemmo per mangiarle.
Era circa l’una di pomeriggio, Jessica si era trattenuta più del dovuto.

Harry: -ironicamente- “la tua dolce meta dov’è?
Louis: “A casa sua credo, se n’è andata da poco. e comunque mi piace davvero, quindi smettila.”
Harry:
-concentrato sulla sua pizza- “Si, come no…”

Sbuffando, mi alzai e andai a prendere il pacchetto di sigarette.

Harry: “Cosa fai per la vigilia?”

Me ne accesi una.

Louis: “Vado dai miei.”
Harry: “Per Capodanno ci sei, vero?”
Louis: “Certo…”
Harry: “Bene.”


Harry sapeva benissimo che mi interessava Effie e quindi la situazione tra noi due si era un po’ freddata.
Quella ragazza non solo stava mandando a puttane tutti i miei pensieri ma anche il rapporto con Harry.

Louis: “Chi viene alla festa?”
Harry: “Praticamente quasi tutti.”
Louis: “Non dirmi che verranno anche quel coglione di Luke con il suo
 seguace Zayn…”
Harry: “Purtroppo sì. Tom li ha invitati.”


Quando stavo al liceo i rapporti tra me e Luke erano pessimi, quel ragazzo quando non otteneva ciò che voleva diventava pericoloso. Soprattutto con le ragazze.
Grazie al cielo sto al college ora e non devo vedere la sua testa da cazzo tutti i giorni!

Louis: “Ma Luke non si doveva trasferire in Australia una volta?”
Harry: “No…non so che è successo. E’ andato lì solo per farsi una vacanza a quanto pare, torna giusto in tempo per la festa.”
Louis: “Che cazzo…proprio non lo sopporto.”

Harry: “Nemmeno io, tra l’altro si comporta male con Effie.”
Louis: “In che senso?”
Harry: “La perseguita…lei non me ne parla quindi non so bene…ma da quando lei gli ha rotto il naso è scattato qualcosa in lui.”
Louis:
-incredulo- “Gli ha spaccato il naso?”
Harry: “Sì, è una lunga storia…comunque provasse solo a toccarla quel coglione.”
Louis: “Lo terrò d’occhio alla festa.”
Harry: “Grazie.


Mi sforzai di sorridergli, non lo facevo solo per lui.
Il pomeriggio passò tranquillo e quando Harry se ne andò iniziai a preparare la valigia per il giorno dopo, per quando sarei dovuto partire per andare dai miei.
Dopo aver cenato con un pacchetto di patatine mi buttai sul letto.
Presi il cellulare e iniziai a fissare la chat di Effie, in attesa di qualche miracolo.
E quella speranza vana si trasformò in un “sta scrivendo…”.

 

                                                                                           EFFIE'S POV                                                                                               

La giornata era passata in fretta.
Tornata da casa di Harry mi concentrai sul regalo di Ally: un album con tutte le nostre foto insieme, attività che occupò tutto il mio pomeriggio.
Dopo aver cenato con la mia “famigliola felice”, mi sdraiai sul letto.
Presi il cellulare e “casualmente” mi ritrovai a fissare la chat di Louis, dopo aver indugiato un po’ gli scrissi.

Effie: “Hey”
Louis: “Ciao
:)

Sorrisi involontariamente.

Effie: “Come va?”
Louis: “Bene, te?”
Effie: “Tutto apposto :)

Louis: “Ho saputo che passerai la vigilia di Natale con Haz”
Effie: “Già, te cosa farai?”
Louis: “Andrò dai miei”
Effie: “Ah, per la festa ci sarai?”
Louis: “Certo

Effie: “Ci vedremo direttamente lì allora?”


Non sapevo nemmeno io perché gliel’avevo chiesto, m’importava e basta.

Louis: “Si :)

Mi ritrovai a sorridere di nuovo allo schermo.
Andammo avanti così per tutta la notte praticamente.
Arrivammo anche a chiedere cose stupide come il nostro colore preferito solo per continuare il discorso.
A mezzanotte passata ci augurammo la buonanotte e io mi addormentai serena, felice di aver ritrovato il mio amico.
Lunedì arrivò velocemente, quella mattina fui svegliata da Niall.

Niall: “Svegliaaaa, è un nuovo giorno!! Ed è la vigilia!!!”

Quando aprii li occhi mi ritrovai un sorriso a trentadue denti.
Era sempre così euforico quand’era la vigilia o Natale o qualunque altra festività, sin da quand’eravamo bambini.
Io invece ero l’esatto contrario.

Effie: “Ma sei rincoglionito?? Togliti da mezzo le palle che voglio dormire!”
Niall: “Ma che sorellina dolce!! Su muoviti!”


Mi trascinò per un piede fino al bagno e mi buttò in doccia con tutto il pigiama.

Effie: “Coglione! Se ti prendo giuro che ti uccido!”
Niall: “Ti voglio bene anch’io!”


Uscì chiudendo la porta.
A malincuore mi lavai svegliandomi completamente, mi vestii e scesi giù a colazione.
Mangiai con un Niall iperattivo.

Effie: “Isabel e Paul?”
Niall: “Oh, hanno avuto un turno extra all’ospedale. Tornano tardi.”
Effie: “Perfetto!”


Mi alzai soddisfatta e dopo aver fatto i piatti mi andai a preparare per andare da Harry che mi aveva chiesto di venire prima.
Alison invece venne a casa nostra per passare la mattinata con Niall.
Presi tutti i regali e mi avviai a casa di Harry.
Suonai il portone e mi aprì Harry con quel sorriso che adoravo e con quelle fossette incredibilmente sexy.

Harry: “Hey piccola!”
Effie:
-sorridendo- “Ciao!”

Mi baciò e prese le buste per metterle sotto l’albero.

Harry: “Stasera ho pensato di ordinare dal cinese…certo, non sarà una “cena natalizia” ma non mi andava di cucinare…”
Effie: “Va bene lo stesso.”


Mi avvicinai a lui e gli cinsi il collo con le braccia per poi baciarlo.
Passammo la giornata parlando della festa di Capodanno e a baciarci.
Verso le sette arrivarono Niall e Alison.

Niall: “Ciao belli!!”

Niall aveva in testa un cerchietto con le corna da renna che emetteva una musichina natalizia inquietante.

Alison: -salutandoci- “Io ho provato a fargliele togliere!”

Ci sedemmo intorno al fuoco aspettando che arrivasse l’ordinazione del cinese.

Harry: “Queste le prendo io.”

Harry tolse il ridicolo cerchietto dalla testa di mio fratello e lo gettò nel fuoco.

Niall: “Noooo! Lo spirito del Natale!”

Si sporse verso il camino mentre mandava a fanculo Harry.
Noi eravamo piegati dalle risate e in quel momento suonarono alla porta.
Harry andò ad aprire per poi tornare con la nostra prenotazione.
Dopo aver mangiato ci andammo a sedere sul divano per darci i regali.
Niall regalò a Harry un impianto stereo usato ma in perfette condizioni con tanto di giradischi.
A me invece aveva regalato l’ultimo CD dei Thirty Seconds To Mars mentre io a lui un ipod, visto che quello che aveva prima gliel’avevo rotto io.
Quando Alison scartò l’album e dopo aver letto la lettera si commosse e mi strinse a lei.
Poi aprii il suo regalo per me e capii qual era il “piano” tra lei e Harry.
Nella bustina nera c’era un completino coordinato rosso.
Mi lasciai sfuggire un “Cosa cazz…” e poi richiusi la busta alzando gli occhi al cielo mentre Alison e Harry ridacchiavano.
Quando Niall aprì il suo, contenente un pacco di preservativi, divenne rosso per poi lanciare il pacco con violenza a Harry.

Niall: -ridendo- “Veramente originale…”

Successivamente porse il suo pacchetto a Ally che lo prese sorridendo.
Quando vide il ciondolo la sua bocca si aprì in un grande sorriso e saltò al collo di Niall.
Dopo averlo baciato gli passò la collana per farsela mettere.
Poi toccò a me e a Harry, lui mi aveva regalato una collana con un ciondolo che rappresentava un aeroplanino e sull’ala c’era scritto “sempre” , come braccialetto che gli avevo regalato.
Ci baciammo e ci sussurrammo “ti amo” abbastanza piano da fare in modo che lo sentissimo solo noi.
Verso l’una ce ne andammo.
Chiesi un attimo a Niall per salutare Harry.
Mi cinse i fianchi e io intrecciai le mani intorno al suo collo.
Ci baciammo. Un bacio che non avrebbe voluto finire così.
Prima di sciogliere il nostro abbraccio si avvicinò al mio orecchio.

Harry: “Ti amo Effie.”
Effie: “Anch’io Harry, vorrei tanto poter rimanere.”


Mi baciò la fronte mentre io giocherellavo con i suoi ricci.
Ci baciammo un’ ultima volta per poi uscire a malincuore da casa sua.
Arrivata a casa mi buttai a letto e mi addormentai rigirando l’areoplanino tra le dita.
"Sempre"
sarebbe stata la nostra promessa.

 

Eccoci qui :)
Innanzitutto scusate il ritardo ma ho avuto molto da fare con la scuola in questo periodo.
In questo capitolo spero che abbiate capito un pochino di più il pensiero di Louis, che a quanto pare prova qualcosa per Effie, del resto non c'è molto da dire. Nel prossimo capitolo inserirò Luke :)
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando qualche recensione,
Un bacio,
Chiara xx

 





 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** *ANNUNCIO* ***


Salve a tutti :)
Questo non è un capitolo ma , come avete letto del titolo, un annuncio.
Ora "Darkness" è disponibile anche su Wattpad :D
Il link è questo:
http://www.wattpad.com/52862007-darkness
Inoltre vi ricordo che questo è il trailer di Youtube se non l'avete ancora visto: https://www.youtube.com/watch?v=u5Hri4j4zHA
Un bacio,
Chiara xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 30 Dicembre ***


Ecco il diciannovesimo capitolo :)




                                                                                                                         EFFIE’S POV                                                                                                                     
 

“30 Dicembre”
La settimana era passata tranquillamente.
Se non stavo a casa stavo da Harry.
Erano circa le dieci di mattina, avevo passato la notte con lui.
Stavo ancora accoccolata tra le sue braccia anche se ero sveglia da mezz’ora, mentre Harry dormiva beatamente.
L’avrei dovuto svegliare, visto che ci dovevamo vedere con Ally, Niall e Louis per parlare della festa che si sarebbe svolta il giorno dopo, ma era troppo bello osservarlo mentre dormiva.
Con i suoi riccioli sparsi sul cuscino, il suo odore impresso nei miei vestiti, il suo respiro regolare…


                                                                                                                          HARRY’S POV                                                                                                                          

Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi furono le iridi blu di Effie e il suo sorriso.
Le baciai la fronte e poi la strinsi al mio petto.

Harry: -sussurrandole all’orecchio- “Buongiorno…”
Effie: “Ci dobbiamo alzare, abbiamo un sacco di cose da fare e…”


La interruppi premendo le mie labbra sulle sue.

Harry: “Rimaniamo ancora così per un po’.”

La sentii ridacchiare nell’incavo del mio collo.
Tutto questo per me era nuovo.
Nessuna ragazza si era mai addormentata nelle mie braccia come se fossero il posto più sicuro del mondo né mi ero mai svegliato accanto alla persona che amavo più di me stesso.
Dopo un po’, a malincuore, ci alzammo per affrontare la giornata.
I ragazzi ci aspettavano da Louis, luogo dove si sarebbe svolta la festa.


                                                                                                                                              LOUIS’ POV                                                                                                                

Ero tornato da un giorno da casa dei miei.
Erano già arrivati Alison e Niall forse stavano parlando ma io ero altrove…Effie popolava i miei sogni e i miei pensieri anche se io cercavo di non pensarci.

Niall: -agitando una mano davanti il mio viso- “Louis, tutto bene?”
Louis: “Si, si…stavo pensando alla playlist…”
Niall: “Ma se ci devo pensare io…”


Per fortuna il suono del campanello mi tolse da quella situazione imbarazzante.

Alison: “Vado io!”

Alison non mi diede il tempo di controbattere che già aveva fatto entrare Effie e Harry.
Si tenevano per mano e si sorridevano.
Grandioso, la coppietta felice è arrivata.
Si, ero geloso. E pure tanto ma non ci potevo fare niente.

Harry: “Ciao Louis.”

Si avvicinò per salutarmi ma io mi scansai.

Louis: “Ciao.”
Effie: “Louis…”
Louis:
-scocciato- “Cosa c’è Effie?”

Mi guardò male e poi andò verso Alison che la guardava confusa.
Harry rimase a fissarmi cercando qualcosa da dire.
Gli girai le spalle.
Iniziavo a starci male, lui era il mio migliore amico e non dovevo trattarlo così, in fondo la colpa era solo mia.
Ma Effie…non potevo negare i miei sentimenti per lei.
In tutto questo io, in teoria, avevo ancora una ragazza…cazzo, perché mi devo complicare la vita in questo modo?


                                                                                                                                                NIALL’S POV                                                                                             

La situazione era leggermente tesa e, anche se conoscevo il motivo e sapevo che era irrimediabile, cercai comunque di allentare la tensione.

Niall: “Parliamo di cose serie: cosa si mangerà?”

Riuscii a strappare un sorriso a Louis.

Louis: “Pizza e…beh solo quella perché mi sono dimenticato di fare la spesa e ora i supermercati sono tutti chiusi.”

Eccolo di nuovo di cattivo umore.

Effie: “Mica è una tragedia, l’importante è divertirsi ed essere felici.”
Louis: “Facile dirlo ora, eh Effie?”
Alison: “Oddio basta!! Smettetela di discutere come ragazzini.”


Sbuffarono entrambi.

Harry: “Alison ha ragione. Questa situazione sta diventando ridicola.”
Louis: “Scusa Harry se la tua ragazza…”


Fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare, o semplicemente non si voleva spingere oltre.
Arrancai tra i vari fogli per raggiungere il mio cellullare.
“Luke”…e mo’ che vuole.


                                                                                                                                                    LUKE’S POV                                                                                                                          

Australia, che posto di merda.
Ero in fila con mia madre che non smetteva di piangere in quello schifo di aeroporto, aspettando il nostro turno per fare quel fottuto check-in.
Si, ero incazzato.
Eravamo arrivati lì una settimana prima circa per riunire la famigliola “felice”.
Peccato che mio padre tradisse mia madre da quando si era trasferito lì.
Ero abituato alle loro litigate ma quella fu davvero terribile, mio padre arrivò ad alzare le mani su mia madre.
Probabilmente ero apparso così quando avevo picchiato Effie.
Scacciai il pensiero e passai l’ennesimo fazzoletto a mia madre.
Avevo semplicemente bisogno di una fottuta sigaretta…o forse di qualcosa di più pesante.
Dovevo dimenticare. Dimenticare che ero un mostro come mio padre, dimenticare le lacrime di mia madre, dimenticare tutto.
Tra le altre cose una sera avevo fatto anche a pugni con quattro coglioni.
Ricordavo vagamente il loro aspetto…uno aveva dei strani capelli colorati, uno un piercing…come potevo pretendere di ricordarli visto che ero sotto effetto della coca.
Ero abituato ad autodistruggermi per non pensare alla mia vita di merda.
Finalmente salimmo sull’aereo, dove chiusi gli occhi e piombai nel sonno tra i singhiozzi di mia madre.

“30 dicembre”
Ero in giro con Zayn.
Lui era preoccupato per me anche se non lo dava a vedere: la nostra amicizia era semplicemente basata su “tu mi copri le spalle, e io le copro a te”.
E poi non mi andava di parlare, odiavo parlare di me stesso.
In lontananza vedemmo Effie e Harry camminare mano nella mano.

Luke: “Guarda un po’ chi c’è…”
Zayn: “Hey amico, non fare nulla. Non voglio finirci in mezzo come l’altra volta.”

Nemmeno io, non dopo quello che è successo.
Luke: “Hey, calmo. Di che hai paura?”

Non potevo mostrarmi vulnerabile nemmeno davanti a Zayn.

Zayn: “Era la mia migliore amica un tempo, non voglio farle del male. Io manco c’entro in questa “storia” tra te e lei. E poi tua mad…”

Lo interruppi sventolandogli davanti la canna che avevo appena rollato.

Luke: “Non ti devi preoccupare di questo.”
Zayn: “Luke…”


La sua preoccupazione stava sfociando ma io non avevo bisogno di essere compatito.

Luke: “Zayn, non c’è nulla da dire.”

Lo liquidai in fretta.
Effie aveva appena svoltato la strada.
Era pur sempre la ragazza che mi aveva spaccato il naso ma c’era qualcosa in lei che mi attirava.
Tornai a casa. Mia madre stava a lavoro forse.
Salii in camera e presi il cellulare. Era da una vita che non mi sentivo con Niall.
Avevamo perso i contatti all’inizio dell’anno visto che frequentavo un giro di persone completamente diverso dal suo.
Decisi di chiamarlo, per scusarmi di quello che era successo con sua sorella.
Dopo pochi squilli rispose.

Niall: “Luke?”

Aveva un tono incredulo.

Luke: “Ciao Niall, ti devo parlare.”
Niall: “Hai proprio una bella faccia tosta a chiamarmi dopo le cose che sono successe.”
Luke: “Mi dispiace, ok?”


Lo dissi in un soffio prima di pentirmene e lo lasciai interdetto.

Niall: “Non accetto le tue scuse, qualsiasi cosa tu le abbia fatto.”
Luke: “Non ero in me.”
Niall: “Tu non sei mai in te. La devi smettere di ferire le persone per non fare i conti con te stesso. Cresci e impara a vivere come si deve. Detto questo non ho più nulla da dirti.”


Riattaccò. Le cose che aveva detto erano tutte vere.
Fanculo.
 

                                                                                                                                 EFFIE’S POV                                                                                                     

Niall ritornò in casa dopo aver riattaccato.

Effie: “Era Luke?! Ma che voleva?”
Niall: “Lascia perdere.”


Grandioso, ora eravamo tutti di cattivo umore e a nessuno andava di parlare di una stupida festa.

Louis: “Sentite, per la festa è tutto pronto. Per il cibo pazienza, gli alcolici li ho presi e anche le bibite. Niall lavorerà sulla playlist e beh…per quanto riguarda gli invitati non c’è molto da fare.”

Mi lanciò un’occhiata veloce.
Mi faceva male vederlo così ma non ci potevo fare niente.
Lui aveva iniziato a comportarsi così, come se la nostra amicizia non fosse fattibile.

Harry: “Perfetto. Non ce nulla da fare allora.”
Louis: “Già.”


Il loro rapporto si era freddato, e io ne ero la causa.
Harry ci stava male, Louis anche di più. Ma erano talmente cocciuti entrambi che nessuno faceva il primo passo per chiarire la situazione.

Alison: “Grandioso. Mettiamo una pietra sopra a questa situazione carica di tensioni, mi sembra il modo giusto per affrontare le cose.”
Effie: “Ally non mi sembra il caso…”
Alison: “Lo sai benissimo anche tu.”


Abbassai lo sguardo e sentii Louis avvicinarsi.

Louis: “Harry, mi dispiace di volermi scopare la tua ragazza.”
Effie: “LOUIS.”


Harry gli diede un pugno facendogli sanguinare il naso.

Louis: “Contenta Alison? Ora la situazione è risolta.”

Harry era rosso in viso.

Harry: “Perché vuoi rovinare tutto? Perché per una volta non puoi essere felice per qualcuno al di fuori di te stesso?!”
Louis: “E di cosa dovrei essere felice? Del vostro “grande amore”? Posso farne a meno.”
Harry: “A me non sembra.”
Effie: “Ragazzi basta…non c’è bisogno di fare così.”


Ero esasperata. Era tutta colpa mia. Dovevo sempre rovinare tutto.
Harry si girò a guardarmi.

Effie: “Scusate ok? Se volete sparisco dalla vostra vita. Mi fa male vedervi discutere in questo modo visto tutto il bene che vi volete.”
Harry: “Effie non dire scemenze…”


Louis abbassò lo sguardo.

Effie: “E’ così. Se io non ci fossi non sarebbe successo niente del genere.”

Mi guardarono interdetti.

Louis: “Effie non dire così, tu non c’entri.”
Effie: “Ah no Louis?”


Abbassò un’altra volta lo sguardo. Harry mi guardava cercando qualcosa da dire forse.

Niall: “Basta andiamo a casa, questa giornata è durata fin troppo.”

Niall mi prese per mano e poi fece cenno a Alison di seguirlo.

Harry: “Effie, ti chiamo dopo.”

Aveva la voce rotta ma io non risposi. Louis continuava a fissare il pavimento.
Uscimmo di lì con Alison con non la smetteva di scusarsi dicendo che non si sarebbe dovuta intromettere.
La lasciammo davanti casa sua rassicurandola.

Niall: “Non ti devi sentire in colpa, Effie.”
Effie: “Ma li hai visti Niall? Hai sentito cosa si sono detti?”
Niall: “Si ma ti posso assicurare che se Harry non gli avesse dato quel pugno glielo avrei dato io.”


Sospirai, volevo solo buttarmi sul letto e dormire.
Arrivammo a casa.

Isabel: “Hey ragazzi, avete fame o avete già mangiato?”
Niall: “Abbiamo mangiato.”


E con questo la liquidammo. Stavo per entrare in camera quando Niall mi fermò.

Niall: “Effie…”

Sapevo benissimo cosa voleva dirmi.

Effie: “Non ti preoccupare, sto bene.”

Annuì e si allontanò.
Dopo essermi fatta una doccia mi buttai sul letto. Harry chiamò in quel momento.

Effie: “Pronto?”
Harry: “Effie…”
Effie: “Harry, sto bene, okay?”
Harry: “No, non è okay. Mi dispiace e dispiace anche a Louis, solo che non ce la fa a dirtelo.”
Effie: “Avete chiarito?”
Harry: “Diciamo di sì, ma certe cose non si dimenticano:”
Effie: “Harry, sono solo una ragazza. Non potete litigare per una ragazza.”
Harry: “Tu non sei solo una ragazza per me, io ti amo.”


Chiusi gli occhi, sapevo che quelle parole avevano un grande significato dette da Harry.

Effie: “Ti amo anch’io ma non voglio che picchi il tuo migliore amico a causa mia.”
Harry: “Non succederà più.”
Effie: “Okay. Harry sono stanca morta…”
Harry: “Va bene, vai a dormire. Buonanotte piccola.”
Effie: “ ’Notte Harry.”


Riattaccai. E prima di spegnere il cellulare mi arrivò un messaggio.
“Scusa per tutto, sono solo un coglione. Non volevo farti del male, scusa ancora. –Lou”
Gli risposi: “Lo so, non ti preoccupare, è tutto apposto. –Effie”

Sospirai, potevo solo sperare che le cose sarebbero tornate quelle di una volta.

 

Eccoci qui :)
Scusate il ritardo, sono una persona orribile lo so :(
Scrivere questo capitolo è stato difficile ma ce l'ho fatta (yee)
Allora, ho voluto inserire Luke che, come avrete visto, si è dimostrato un ragazzo profondo in fondo,
Zayn è ancora pentito di quello che ha fatto. Cercherà di rimediare?
Louis è riuscito ad esternare i suoi sentimenti per Effie anche se in "malomodo".
La situazione si riapacificherà oppure il triangolo amoroso continuerà ad esistere?
Ma poi chi sono quei quattro ragazzi con cui Luke ha fatto a pugni?
(ditemi che avete capito lol, oggi è uscito anche il loro EP *-*)
Entreranno a far della storia oppure no?
Beh fatemi sapere cosa ne pensate,
voi siete aumentati ma le recensioni sono diminuite :(
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capodanno ***


Ecco il ventesimo capitolo, buona lettura <3


                                                                                                                                               EFFIE’S POV                                                                                                                           


“31 dicembre”
Mi risvegliai con la testa dolorante.
Erano le 17.30, tra poco sarebbero arrivate Iris, la timida compagna di banco di Ally, e Alison.
Ci dovevamo preparare insieme per la “fantastica” festa.
Scesi al piano di sotto.
Isabel e Paul stavano guardando il telegiornale discutendo su chissà quale argomento inutile.
Niall era già vestito e stava cercando le sue chiavi.

Effie: “Dove vai?”
Niall: “Vado da Harry.”
Effie: “Oh, salutamelo.”
Niall: “Tra voi due è tutto apposto, vero?”
Effie: “Si si.”
Niall: “Okay.”


Trovò le chiavi di casa, mi salutò e uscì.
Tra me e Harry era tutto apposto…vero?


                                                                                                                                            HARRY’S POV                                                                                                                                  

Niall era arrivato, voleva assicurarsi che stessi bene.
Cosa che non era affatto vera.
Dopo che Effie se n’era andata la litigata con Louis si era accesa e ancora non avevamo chiarito del tutto.
E questo faceva male, lui era come un fratello per me.

Niall: “Come stai?”
Harry: “Bene, Niall. Non ti devi preoccupare.”
Niall: “E con Louis?”
Harry: “Non c’è nulla da dire.”
Niall: “Quindi…non avete chiarito?”
Harry: “Non lo so.”


Abbassai lo sguardo.
Louis c’era sempre stato per me e ora la nostra amicizia stava andando in pezzi.

Niall: “Okay.”

Niall aveva la qualità di capire quando era meglio non insistere.

Niall: “E con Effie?”

Altro tasto dolente.
L’amavo con tutto me stesso ma...ma non lo sapevo nemmeno io.
Effie si sentiva di troppo, cosa che non era affatto vera visto che il problema non era lei.

Harry: “Con Effie è tutto okay.”

Niall sospirò e prese una birra buttandosi sul divano.
Evidentemente aveva capito che non mi andava di parlare.
Volevo solo che fosse tutto apposto.

                                                                                                                                                     EFFIE’S POV                                                                                                                                                                     

Alison: “Eilà!!!”
Effie: “Ciao.”


Alison era arrivata seguita da Iris, che era rimasta ferma nella soglia della porta.
Indossava una strana tuta nera e aveva una busta enorme dalla quale si potevano scorgere un vestito.

Effie: “Iris, entra.”
Iris: “Oh…si scusa.”


Le portai di sopra in camera mia e dissi loro di poggiare le cose sul letto.
Iris iniziò a guardarsi intorno curiosando tra le mie cose, forse iniziava a sentirsi a suo agio.

Iris: -fermandosi di fronte al pianoforte- “Non sapevo che sapessi suonare.”

Alison si girò di scatto a guardarmi.
Quello era un argomento delicato.
Liam mi aveva insegnato a suonare ed era diventata una delle mie più grandi passioni.
Non c’era giorno in cui non mi mettevo al pianoforte, ma dopo la sua morte…non l’avevo nemmeno più sfiorato.
Non ne avevo mai parlato con nessuno, i miei amici avevano capito che non era il caso di chiedermi niente.
E alla fine avevo “smesso” di pensarci, quel ricordo di me e Liam seduti vicino a suonare era stato archiviato in un angolo del mio cuore distrutto.
Fino a quel momento.
La cicatrice si era aperta un’altra volta e la sentivo bruciare nel petto.

Effie: “Non sono cose che ti riguardano.”

Abbassai lo sguardo e mi girai cercando di trattenere le lacrime.

Alison: “Ehm, Iris perché non ci fai vedere cosa metterai.”
Iris:
-con voce flebile- “Oh si, uhm ecco…qui c’è il vestito…”

Mi rigirai verso di loro.
Alison mi accarezzò il braccio come per confortarmi e le accennai un sorriso.
Dalla busta, Iris tirò fuori un vestito verde scuro semplice ma un po’ antiquato.

Alison: “Oh, è carino.”

Alison non era convinta e glielo si poteva leggere in faccia.

Iris: “Dite che va bene?”
Effie:
-schiarendomi la voce- “Si, penso di si.”
Alison:
-cercando di sorridere- “Che scarpe ci abbinerai?

Iris indicò i suoi piedi.
Portava delle Converse rosa completamente distrutte.
Alison impallidì e decise di prendere in mano la situazione.

Alison: “Facciamo così. Il vestito tutto sommato può andare, per le scarpe e il trucco ci pensiamo noi.”
Iris: “Ma…”
Alison: “Niente ma!”
Effie: “In fondo avevamo detto che ti avremo aiutata a prepararti.”


Io e Alison ci scambiammo uno sguardo di intesa e ci mettemmo al lavoro con Ed Sheeran di sotto fondo.
Più mi tenevo impegnata meno pensavo a Liam.
Alison le sciolse i capelli che teneva legati in una coda disordinata e glieli piastrò.
Io invece pensai al trucco, decisi di metterle solo un tocco di mascara e un po’ di correttore evitando di coprire le lentiggini.
Alison tirò fuori dal mio armadio un paio di ballerine nere, rassegnata dal fatto che Iris non avrebbe mai indossato un paio di tacchi.
Quando finimmo, avevamo trasformato Iris in una ragazza semplice, ma elegante.
Lei ci sorrise e ci ringraziò.
Mancava un’ora prima che Niall ci passasse a prendere insieme a Harry.
Siccome non avevamo molto tempo, io decisi di ripassare la linea di eyeliner nera e di mettere un po’ di lucidalabbra.
I capelli li lasciai mossi e poi indossai il vestitino nero che avevo comprato con Ally.
Era abbastanza semplice e stretto, e aveva uno scollo sulla schiena.
Alison si mise un vestito blu scuro e si piastrò velocemente i capelli.
Nel giro di quaranta minuti eravamo pronte.
Niall ci stava aspettando sotto casa.
Harry non era con lui.
Mi disse che aveva promesso a Louis che sarebbe andato prima, ma sapevo che era solo una scusa.
Salutammo Isabel e Paul e ci avviammo.
Eravamo arrivati puntuali ma c’erano già un sacco di persone.
La musica era a un volume esageratamente alto, sembrava che ci fosse una band a suonare dal vivo.
Harry stava fuori dal portone con Jacob.
Alison e Niall si avviarono all’interno tenendosi per mano e sorridendosi.
Io raggiunsi Harry e mi lasciai abbracciare.
Mi era mancato, anche se l’avevo visto il giorno prima lo sentivo comunque lontano.
Mi baciò la fronte per poi avvicinarsi al mio orecchio.

Harry: “Sei bellissima.”

Sorrisi e lo baciai dolcemente.
Le sue labbra indugiarono un po’ sulle mie prima di staccarsi del tutto.
Mi accorsi che Iris e Jacob erano già entrati e stavano ridendo tra loro.

Effie: “Entriamo?”

Harry si girò a guardarmi e annuì.
Era bellissimo: indossava una camicia nera e al polso aveva il braccialetto che gli avevo regalato.
Dentro c’era un confusione assurda.
La stanza era piena di persone che ballavano, fumavano, bevevano e pomiciavano sul divano.
Louis era in pista con Jessica che gli si strusciava addosso.

Harry: “Sarà una serata molto lunga.”

Gli cinsi le braccia al collo per poi baciarlo.
Gli sorrisi e lo trascinai in pista.
La musica era una vera schifezza ma non importava, per una serata volevo semplicemente cancellare tutto.
Sentivo le mani di Harry percorrere la mia schiena e i miei fianchi, la sua bocca sul mio collo mentre ballavamo a ritmo di quella musica martellante.
Non so per quanto tempo ballammo così, ma non aveva importanza.
Almeno fino a quando Harry non si staccò all’improvviso.
Mi girai sorpresa verso di lui.
Stava guardando un punto dall’altra parte della stanza.
Dove c’era Louis.

Effie: -cercando di sovrastare la musica- “Che sta succedendo?”

Scosse la testa e mi guardò. I suoi meravigliosi occhi verdi erano tristi.

Harry: “Effie…cerca di capire…”
Effie: “Ah è così? Non mi toccherai più davanti a Louis??”


Abbassò lo sguardo.

Harry: “Non è facile da spiegare.”
Effie: “Allora non c’è niente da dire.”


Mi allontanai velocemente.
Cercò di afferrarmi ma c’erano troppe persone per raggiungermi.
Uscii dalla casa e mi andai e sedere nel prato.
Un gruppetto di ragazze ubriache stavano sdraiate per terra a cantare a squarciagola.
Cercai di non mettermi a piangere. Non volevo piangere.
Avrei voluto comprendere il comportamento di Harry, ma non potevo.
Una lacrima mi scivolò sulla guancia, l’asciugai velocemente.
 

                                                                                                                               ZAYN’S POV                                                                                                      

Ero fuori in giardino aspettando che Luke arrivasse, erano quasi le 22 e di lui ancora non c’era traccia.
Mi accessi una sigaretta e ricontrollai il cellulare.
Non sapevo cos’era successo, ma iniziavo a preoccuparmi.
Quando si trattava di Luke niente era certo.
Mi girai e notai una ragazza seduta sul prato.
Era sexy da morire anche se sembrava triste.
Decisi di avvicinarmi per poi bloccarmi subito dopo quando mi accorsi che quella ragazza era Effie.
E che stava piangendo.
I sensi di colpa mi travolsero di nuovo.
Rimasi fermo in quel punto mentre la cenere continua a cadere da sola sulle mie scarpe.
Decisi di avvicinarmi.
Lei alzò lo sguardo e senza lasciarle il tempo di replicare mi sedetti affianco a lei.

Zayn: “Tutto bene?”
Effie: “Da quando ti importa qualcosa di me?”
Zayn: “Dai Effie…proprio non riesci a mettere una pietra sopra quello che è successo?”


Mi fulminò con lo sguardo.
Sapevo benissimo che non era possibile.
L’avevo picchiata dopo che non mi ero fatto più sentire da più di un anno, dopo quello che era successo nella sua famiglia, dopo quello che era successo a lei.
E tra l’altro io non c’entravo nulla nella storia tra lei e Luke.

Zayn: “Vorrei solo poter rimediare.”
Effie: “Non funziona come eravamo piccoli.”
Zayn: “Lo so…scusa davvero, mi sento una merda ripensando a quello che ho fatto.”


Sospirò e poi si girò a guardarmi.

Effie: “Posso sapere almeno perché l’hai fatto?”

Non lo sapevo nemmeno io.
Forse per salvaguardare la mia “amicizia” con Luke…wow, che motivo del cazzo.
La sigaretta era ormai andata e il pacchetto era finito.
Tirai fuori una canna e l’accesi.

Zayn: “Sarò sincero, non lo so nemmeno io. So solo che sono stato uno stronzo e che non te lo meritavi.”

Annuì.

Effie: “Hai intenzione di fumare quella cosa qui vicino a me?”

Ridacchiai e gliela sventolai davanti.

Zayn: “Vuoi fare un tiro?”

Indugiò per un po’.

Effie: “Fanculo.”

Me la prese per le mani e aspirò.
Era davvero sexy.
Ci manca solo che pensi ‘ste cose ora.
Me la ridiede e le sorrisi.

Zayn: “Mi perdonerai prima o poi?”
Effie: “Non mi fiderò mai più di te, lo sai questo vero?”


Mi rabbuiai.
Non l’avrei mai dovuta abbandonare.
Era una ragazza fantastica e me ne stavo accorgendo solo ora.

Zayn: “Lo so.”

Sospirò e alzò lo sguardo verso le stelle.

Zayn: “Da piccoli era tutto più facile.”
Effie: “Eh già.”


Avrei rimediato.
In qualche modo.


                                                                                                                                                        HARRY’S POV                                                                                                                                 

Avevo cercato Effie per tutta la sala.
Non era da nessuna parte.
Ero anche entrato nel bagno delle ragazze ma di lei non c’era traccia.
Forse è fuori.
Mi feci largo tra la folla e raggiunsi la porta dell’ingresso.
Ed eccola lì a parlare con Zayn.
Sembrava felice.
Cercai di trattenere l’impulso di andare lì a prenderlo a pugni.
Zayn si girò di scatto verso il marciapiede.
Stava arrivando Luke.
Lui si girò verso Effie e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Lei annuì e gli sorrise.
Stai calmo, stai calmo.
Zayn si alzò e andò verso quel coglione che doveva essere già sballato.
Decisi di andare verso Effie, non volevo che si avvicinasse a lei.
Avevo sopportato già abbastanza.
Arrivai lì di fronte a lei.
Si alzò in fretta e mi guardò dritto negli occhi.

Harry: “Ti ho cercato dappertutto, cazzo.”
Effie: “Cosa vuoi?”


Dio se l’amavo.
Presi il suo viso tra le mani e la baciai con fermezza.
Non me ne importava più niente.
Louis ci poteva anche stare male per quello che mi riguardava.
Avevo finito di rinunciare alle cose a cui tenevo di più per gli altri.

Harry: -sussurrandole all’orecchio- “Non me ne frega più un cazzo di quello che pensano gli altri. Ci siamo solo noi due e io sono felice così.”

Ci staccammo e lei si strinse a me.

Harry: “Ti va di ritornare dentro? E’ quasi mezzanotte.”

Annuì e mi prese per mano.
Louis aveva acceso il megaschermo e c’era un grande conto alla rovescia.
Mancava poco più di un minuto.
Avrei dovuto pensare a un desiderio da esprimere.
Alison, Niall, Jacob e Iris si avvicinarono a noi.
Effie sorrideva ed era più bella che mai.  
Avevo tutto quello che potevo chiedere, non volevo nient’altro.
Solo stare con lei, baciarla fino a consumarmi le labbra, viverla.
La strinsi a me e iniziammo a contare.


                                                                                                                                                      EFFIE’S POV                                                                                                                       

I secondi passavano veloci, mentre si portavano via l’anno passato.
Erano successe un sacco di cose.
Liam avrebbe dovuto essere qui con noi, a cantare a squarciagola, a ballare, a ubriacarsi e a fare tutte quelle cazzate che si fanno quando si è giovani.
Tutte quelle cose che non avrebbe più potuto fare.
Ma io ero lì, e nonostante il dolore che ancora provavo, mi sentivo viva.
Di nuovo.
Lì stretta a Harry, con un bicchiere che avrebbe dovuto contenere champagne, a contare insieme ai miei migliori amici.
Non potevo chiedere di meglio.
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno.

Un boato si propagò nella stanza tutti si auguravano un buon anno, esultavano e si abbracciavano.
Ma io pensavo solo alle labbra di Harry sulle mie e al nostro futuro, pieno di nuove esperienze e di gioia.
Eccolo il mio desiderio per il nuovo anno.
Essere felice.



 

Eccoci qui :)
Innanzitutto mi scuso per il ritardo ma, come sapete, la scorsa settimana c'è stato il loro concerto (*-*) quindi non ho avuto molto tempo per scrivere :)
In questo capitolo Zayn cerca di avvicinarsi ad Effie, che però cerca di mantenere le distanze.
Inoltre la situazione tra Harry e Louis non è delle migliori ma Harry decide di seguire il suo cuore e "sceglie" Effie.
Vi ringrazio per tutte le recensioni e i messaggi che mi mandate in privato!
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia :)
Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** La Scommessa ***


Salve a tutti, ecco il 21° capitolo c: (continuerò a 6 recensioni)


                                                                                                                   EFFIE'S POV                                                                                                                           

Effie: “Non è difficile, devi solo trovare la x!”

Il moro sbuffò e scosse la testa rimanendo piegato sul quaderno.
Tra poco la campanella sarebbe suonata.
Lo guardavo mentre scribacchiava numeri completamente sbagliati.

Effie: “Cazzo, concentrati.”

Alzò lo sguardo e puntò le sue iridi marroni sulle mie.

Zayn: “Sono tre fottuti mesi che cerchi di aiutarmi, io e la matematica siamo due mondi a parte.”

Sbuffai alzando gli occhi al cielo.

Effie: “Beh ci potresti mettere un minimo di impegno!”
Zayn: “E’ troppi tardi, venerdì c’è quel compito e se non lo passo...”
Effie: “Tu lo passerai, stai migliorando. “


Mentii spudoratamente.
Le ripetizioni erano una scusa per riavvicinarsi a me, lo sapevo benissimo.
E ora seduti nel muretto di fronte alla scuola, sotto gli sguardi curiosi delle persone sembrava che non fosse successo niente.
Chiuse il libro e il quaderno.

Zayn: “Fanculo.”

Tirò fuori una sigaretta e la accese.
Scossi la testa sorridendo e mi girai dall’altra parte.
Niall e Alison parlavano con Jacob e Iris, che erano diventati buoni amici.
Di Harry non c’era traccia. E forse era meglio così.
Era altamente contrario alla mia “amicizia” con Zayn e gli dava fastidio vedermi parlare con lui.
E la stessa cosa valeva per Luke.

Luke: “Horan, quello è il mio posto.”
Zayn: “Mi sta solo aiutando a studiare.”


Luke lo guardò con rabbia.

Effie: “E’ meglio che vada…”

Luke non mi assillava più da tempo (se non si contavano le occhiatacce e i gesti).
Zayn lo costringeva a mantenere le distanze da me.
E io di certo non volevo peggiorare la situazione.
Mi alzai e mi diressi da mio fratello.


                                                                                                                                            ZAYN’S POV                                                                                                                      

Aspettai che Effie si allontanò abbastanza da non sentire.

Zayn: “Luke la devi smettere.”
Luke: “E di fare cosa?”
Zayn: “Di importunarla.”
Luke: “Ah ora ti sei messo la sfigatella sotto la tua “ala protettrice”? Facendola sedere sul nostro muretto? Passando più tempo con lei che con i tuoi amici?”


Abbassai lo sguardo cercando di trattenermi da dargli un pugno.

Zayn: “Mi sta aiutando per il compito in classe. Tutto qui.”

Ghignò e si sedette affianco a me. Si accese una sigaretta e buttò indietro la testa.

Luke: “Come se non avessi capito qual è il tuo vero scopo.”
Zayn: “Io non sono te.”


Si girò verso di me.

Luke: “Io non avrei bisogno di nessun pretesto come le ripetizioni, la potrei fare mia anche in questo momento.”

Abbassai lo sguardo stringendomi nella mia giacca in pelle.

Zayn: “Peccato che ci provi da settembre senza aver ancora ottenuto nulla.”
Jonah si sedette vicino a noi sbuffando.
Jonah: “Cassie mi ha mollato.”


Vedendo lo stavamo ignorando si girò a guardarci.

Jonah: “Hey che succede?”
Zayn: “Luke è frustrato perché le ragazze lo respingono.”
Luke: “Non mi ha respinto nessuno.”


Feci un cenno a Effie che parlava con Niall.

Zayn: “Lei sì.”
Jonah: “Oooh, la sorella di Horan? Bel bocconcino, peccato che è impegnata con Styles.”


Si alzò e buttò la cicca per terra per poi calpestarla con la scarpa.

Luke: “Sapete che vi dico? Vi dimostrerò che se davvero lo voglio sarà mia. Scommettiamo?”
Zayn: “Non siamo più alle medie.”


Ridacchiai cercando di nascondere la mia preoccupazione.
Jonah però accettò tutto eccitato.
Luke sorrise di nuovo in quel suo ghigno e alzò lo sguardo al cielo.

Luke: “Aaah Zayn, devi imparare a non metterti contro le persone sbagliate.”

Detto questo si allontanò uscendo dal cancello della scuola, ignorando la campanella.
Tirai un calcio ad una pigna.
Non stava scherzando e io lo sapevo bene.
Cazzo.


                                                                                                                                     HARRY’S POV                                                                                                     

Ero in ritardo.
Mi fiondai giù dalla macchina di Louis e iniziai a correre verso l’entrata quando mi scontrai con Luke.

Luke: “Vai di fretta Styles?”
Harry: “Togliti dai coglioni.”


Luke sogghignò.

Luke: “Come sta Effie?”

Digrignai i denti e strinsi i pugni.

Harry: “Non provare nemmeno a nominarla.”

Rise e si allontanò.
Non avevo tempo di dargli una lezione.
Mi precipitai dentro prima che chiudessero le porte.
Raggiunsi la mia classe di corsa e presi posto affianco a Niall.
La professoressa di chimica mi osservò scuotendo la testa.

Mrs. Jones: “Di nuovo in ritardo, Styles.”

Stronza.
Harry: “Mi scusi.”

Alzai gli occhi al cielo e strappai un foglio dal quaderno.
Era il modo mio e di Niall di comunicare durante le lezioni.

“Ho incontrato Luke fuori da scuola.”

Gli passai il foglio.
Dopo aver letto, Niall serrò la mascella.

“Che voleva?”
“Mi ha chiesto di Effie, ma non so cos’abbia in mente.”
“Non si deve nemmeno avvicinare a lei.”
“Lo so.”
“Magari voleva solo fare il coglione…cioè da quando Effie ha riallacciato i rapporti con Zayn...”


Gli strappai il foglio prima che potesse finire la frase.

“Ci sono io a proteggerla, non ha bisogno di Zayn.”

Niall scosse la testa e si mise ad ascoltare la lezione.
Zayn non mi piaceva, e la sua amicizia con la mia ragazza ancora meno.
 

                                                                                                                                       EFFIE’S POV                                                                                                                      

Fuori aveva iniziato a piovere.
Era marzo ma la primavera ancora stentava ad arrivare.
Il professore di geografia mi sorprese a guardare fuori dalla finestra.

Mr. Lee: “Horan, ci può degnare della sua presenza?”

Stronzo.
Effie: “Mi scusi.”

Sbuffai e abbassai lo sguardo sul quaderno.
Alison affianco a me prendeva appunti.
O almeno così pensavo. Mi passò il foglio.

“Ci pensi? Sono stata snobbata da Iris…roba da non credere, è disgustoso sentire le loro risatine dietro di noi, sono troppo sdolcinati.”

Sorrisi e presi una penna.

“Con questo vorresti dire che ti piacerebbe avere Niall in classe?”
“Cazzo sarebbe una figata assurda.”
“Già.”
“Con Harry come va?”
“Bene, tra noi due bene. A parte il fatto che odia Zayn.”
“È solamente geloso e vuole proteggerti”
“Lo so ma sono solo ripetizioni.”
“Non hai mai pensato che Zayn volesse arrivare a qualcos’altro”
“No…no. Ne sono sicura.”
“Non sembra”
“Smettila Ally.”


Sorrise al foglio per poi rincupirsi.

“E con Louis?”
“Credo abbia chiarito con Harry ma ha tagliato i rapporti con me…”


Non si era fatto più sentire dalla festa di capodanno. E mi dispiaceva.

“Cos’hai intenzione di fare?”
“Credo che lo andrò a trovare uno di questi giorni ma non so”
“Glielo dirai ad Harry?”
“Certo, non ci sono più segreti tra noi.”
“Okay.”


Accartocciò il foglio e lo infilò nello zaino.
Si, sarei andata a trovarlo.
 

                                                                                                                                                                           LOUIS’ POV                                                                                                        
Quella mattina non avevo corsi al college.
Erano passati tre mesi dalla festa, tre mesi dall’ultima volta che avevo visto Effie.
Tre mesi da quando avevo lasciato Jessica.
Non sapevo che fare.
Tra me e Harry era tornato tutto come una volta, bastava non parlare di Effie.
Non mi ero fatto più sentire con lei.
Avrei voluto andarla a trovare, rassicurarla del fatto che non mi ero dimenticato di lei, che mi mancava e che non avrei mai dovuto baciarla, che non avrei mai dovuto innamorarmi di lei.
Avrei voluto tornare suo amico solo per guardare il suo sorriso nascere sulle sue labbra morbide, i suoi occhi blu che non erano più tanto bui.
La verità era che lei era felice anche senza di me e questo faceva male.
Era l’ora di pranzo, dovevano già essere usciti da scuola.
Mi buttai sul divano a guardare un film mentre mangiucchiavo la pizza.
Fui interrotto dallo squillo del cellulare.
 


                                                                                                                                           EFFIE’S POV                                                                                                       

Ero a casa di Harry.
Il tempo non accennava a migliorare, aveva piovuto per tutta la mattina e continuava.
Avevamo appena finito di mangiare e ora stavamo “guardando” la tv.
Più che altro faceva da sottofondo.

Effie: “Come va con Louis?”
Harry: “Tra me e lui è tutto apposto…lui però è strano.”
Effie: “In che senso?”
Harry: “Non lo so…si è chiuso in se stesso, sta tagliando tutto fuori: ha lasciato Jessica, non riesce a studiare…già è tanto se accetta di uscire con me. Non so cosa fare.”
Effie: “Hai provato a chiedergli come sta?”
Harry: “Risponde a monosillabi e cambia subito argomento.”


Harry era molto preoccupato, glielo si leggeva in faccia.
Sospirò e mi accarezzò la guancia.

Harry: “Forse dovresti parlarci tu.”

Rimasi a bocca aperta davanti una richiesta del genere.

Effie: “Non credo sia una buona idea. Insomma tutto è iniziato a causa mia, non voglio mettermi in mezzo di nuovo…”
Harry: “ Ma forse è proprio questo il problema…ti prego Effie, non so cos’altro fare.”


Lo guardai negli occhi per poi annuire.

Effie: “Gli scrivo ora?”
Harry: “Okay.”


Presi il cellulare e, sotto lo sguardo di Harry, gli scrissi.

“Hey Louis.”
“Ciao Effie, è passato un sacco di tempo.”
“Lo so…come stai?”
“Sto. Tu?”
“Io sto bene…ti va se ci vediamo uno di questi giorni?”
“Non so…non penso che Harry sia d’accordo.”
“E’ qui vicino a me, per lui va bene.”
“Oh, ciao Harry :)”
“Haha ti saluta anche lui.”
“Per me va bene, però posso solo venerdì a cena.”
“Perfetto.”


Ci accordammo sull’ora e scegliemmo una pizzeria vicino casa di Harry visto che dopo sarei andata da lui.

Harry: “Grazie Effie.”

Lo baciai.

Effie: “Mi fa piacere vedere che ti fidi ancora di lui.”

Harry mi sorrise.

Harry: “Mi fido anche di te.”

Mi baciò di nuovo e io ricambiai.
 

                                                                                                                                            LUKE’S POV                                                                                                              

X: “Ne sei sicuro?”

La lancetta dell’orologio segnava le cinque del pomeriggio.
I secondi continuavano a scivolarmi addosso come l’umidità che popolava lo stanzino.

Luke: “Ti ho detto che mi serve quel telefono, anche se per poco.”
X: “Vedrò quello che potrò fare. È davvero importante?”


Sogghignai.

Luke: “C’è in gioco una scommessa, e io non ne perdo nemmeno una.”

L’uomo davanti a me annuì e si asciugò sudore dalla fronte.
Era ancora incerto se accettare.

Luke: “Sbaglio o mi devi un favore? Non vorrei che qualcuno si facesse male…”

La preoccupazione e la paura gli si disegnarono sul volto.

X: “Ri-ripetimi il n-nome.”

Sogghignai.
Lo avevo in pugno.

Luke: “Tomlinson. Louis Tomlinson.”


 

Salve c:
Allora inizio con il dire che continuerò solo a 6 recensioni , quindi fatemi sapere quello che pensate della storia.
Cosa vorrà Luke da Louis?
Succederà qualcosa all'appuntamento tra Louis e Effie?
Zayn come si comporterà?
Questo e tutto :)
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** "Oblio" ***


Salve a tutti <3 Ecco il 22° capitolo, buona lettura :)

                                                                                                                              EFFIE’S POV                                                                                                               


Era mercoledì pomeriggio.
Io e Harry eravamo appena tornati da scuola, stavamo sdraiati sul mio letto.
Io con la testa appoggiata sul suo petto ad ascoltare i battiti regolari del suo cuore che combaciavano con i miei, e lui a giocare con una ciocca dei miei capelli.
 
Harry: -corrucciando la fronte- “Perché hai deciso di aiutare Zayn, insomma non poteva aiutarlo qualcun altro?”
Effie: “Harry…sono solo ripetizioni, e poi lo conosco da una vita.”
Harry: “Con questo vuoi dire che l’hai perdonato?”
Effie: “Diciamo di sì.”

 
Lo sentii sbuffare e mi sedetti a gambe incrociate.
Mi prese il viso tra le mani mentre anche lui si mise a sedere sul letto.
Avvicinò le sue labbra al mio collo, risalendo la mascella per poi arrivare al lobo del mio orecchio provocandomi brividi caldi lungo la schiena.
 
Harry: -sussurrando- “Tu sei mia.”
 
Mi strinsi a lui e lo baciai.
Le sue mani scesero sui miei fianchi mentre le mie strinsero i suoi ricci morbidi.
Lo sentii sorridere mentre continuava a baciarmi.
I nostri respiri si fecero più pesanti.
Con le mani arrivò all’orlo della mia maglietta e la sollevo in modo da toccare la mia schiena.
Mi fece sdraiare sotto di lui e…e la macchina di mia madre entrò nel vialetto.
Mi alzai di scatto.
Con ancora il respiro corto spinsi Harry al piano di sotto dandogli giusto il tempo di prendere le sue cose.

Effie: “Ti faccio uscire dal retro.”
Harry:
-sospirando- “Come sempre…”
Effie: “Se mia madre lo scopre…”
Harry: “Beh, potresti anche presentarmi ai tuoi.”
Effie: “Sul serio vorresti conoscerli? Oh andiamo Harry, lo sai come sono fatti.”


Mi sorrise spostandomi i capelli dietro l’orecchio.

Harry: “Okay, allora continuerò ad uscire dalla porta sul retro.”

Si avvicinò per baciarmi un’ultima volta e poi uscì.

Harry: “Ci sentiamo dopo.”

Annuii e gli sorrisi.
Feci giusto in tempo a darmi un’occhiata allo specchio.
Avevo ancora le labbra arrossate ma il resto era apposto.
Isabel entrò e dall’ingresso provenivano risate diverse.

Isabel: “Oh Trisha, non fare la modesta le tue crostate di mele sono le migliori!”

Trisha, la madre di Zayn. E se c’era lei…

Isabel: -urlando- “Effie sei in casa? Vieni di sotto che c’è Zayn.”

Mi affacciai all’ingresso, Zayn mi salutò con la mano.
Al posto della giacca in pelle aveva una felpa blu e al posto dei suoi skinny jeans neri strappati sulle ginocchia aveva dei pantaloni eleganti.
Le nostre madri si spostarono in salone e io gli feci cenno di seguirmi.
Salimmo di sopra e chiusi la porta della mia stanza alle mie spalle.
 
Effie: -scherzando- “Carino il tuo nuovo look.”
Zayn:
-sbuffando- “Mia madre mi ha costretto a vestirmi così, cerca di far pensare a tua madre che io sia un “bravo ragazzo”.”

Risi e lui alzò gli occhi al cielo per poi ridere anche lui.

Zayn: “Smettila di prendermi per il culo, è già abbastanza snervante.”

Erano le quattro di pomeriggio.

Effie: “Ti va di uscire?”
Zayn: “Veramente ti volevo chiedere se mi potevi dare una mano a matematica.”


Annuii e presi il libro.
Studiammo per circa un’oretta.
Ora riusciva a risolvere le equazioni di primo grado, un grande passo avanti dopo tre mesi di insuccessi.
Zayn sorrise soddisfatto.

Zayn: “Tutto merito tuo, grazie!”

Gli sorrisi.

Zayn: “E ora possiamo uscire.”

Annuii e presi la borsa.
Passammo prima a casa sua, si vergognava ad andare in giro vestito così.
Dopo essersi cambiato ci dirigemmo verso il parco.

Zayn: “Ti porto in un posto.”
Effie: “Basta che non sia un covo di drogati.”


Alzò gli occhi al cielo.

Zayn: “1. Non mi drogo e 2. Sono solo le cinque e mezza di pomeriggio quindi sarebbe comunque troppo presto.”
 

Mi spinse scherzosamente e io ricambiai.
 
Effie: “E allora dove stiamo andando?”
Zayn: “Lo vedrai.”

 
Attraversammo il parco, la panchina dove quel giorno Luke e Zayn mi avevano picchiata,
il parco giochi dove era iniziata la mia amicizia con Harry,
fino ad arrivare a un parco per skater con varie rampe di varie misure.

Effie: “Perché siamo qui?”
Zayn:
-con voce solenne- “Sai Effie, tu non sai niente della mia vita e quindi e giunta l’ora di scoprire una delle mie passioni.”
Effie:
-sorpresa- “Sai andare sullo skateboard??”
Zayn: “Si, ma non siamo qui per questo oggi.”


Mi sorrise e mi fece cenno di seguirlo.
Superammo i ragazzi che provavano acrobazie sullo skate, Zayn salutò un po’ di gente presentandomi ad alcuni di loro.
Mi sentivo i loro occhi addosso.
Zayn sentì il mio imbarazzo e mi rassicurò.

Zayn: “Tranquilla, sai com’è qui non si vedono molte ragazze quindi fanno così ogni volta che ne vedono una. E poi, insomma, non sei una che passa inosservata.”

Mi bloccai un attimo per guardarlo con aria interrogativa.

Zayn: -imbarazzato- “Era una sottospecie di complimento…”

Ritornai imbarazzatamente al suo fianco e continuammo a camminare in silenzio.

Effie: “Zayn…”
Zayn: “Sì?”


Ripensai alla conversazione avuta con Ally l’altro giorno.
Si era riavvicinato a me come amico o per provarci? Oh, non essere ridicola.

Effie: “Ehm…tra quanto arriviamo?”
Zayn: “Manca poco.”


Arrivammo di fronte a una porta rossa, bussò per tre volte e poi si affacciò una ragazza.
Portava una maglietta dei Nirvana che le arrivava a metà coscia, sotto portava delle calze strappate e ai piedi delle vans nere.
Aveva i capelli biondo platino, tinti di sicuro e gli occhi scuri accerchiati da trucco nero.

Zayn: “Ciao Charlotte.”
Charlotte: “Ciao Zayn.”


La tensione era palpabile tra i due.
Charlotte si girò verso di me.

Charlotte: -indicandomi- “Lei chi è?”
Zayn:
-alzando gli occhi al cielo- “E’ solo una mia amica.”

La bionda iniziò a squadrarmi da testa a piedi.
Dalla mia maglietta della NASA, ai miei blue jeans strappati e si soffermò sulle mie Dr. Martens.
A quel punto mi sorrise.

Charlotte: “Belle scarpe.”

Le sorrisi anch’io.

Charlotte: -tendendomi la mano- “Piacere Charlotte.”
Effie:
-stringendola- “Effie.”

Zayn sbuffò.

Zayn: “Possiamo entrare ora?”
Charlotte: “Sì, Effie è apposto.”


Mi sorrise di nuovo e ci fece cenno di entrare.
Quello che doveva essere un condominio era popolato da ragazzi che facevano graffiti.
Charlotte si avviò al piano di sopra lasciandoci lì.

Effie: “Che posto è?”
Zayn: “Era un condominio abbandonato. Prima era un “covo per drogati” come dici te, ora è diventato…beh alcuni lo chiamano “Oblio”, ma non ha un nome esatto.”


Mi guardai intorno, i graffiti erano bellissimi.

Effie: “Disegni anche tu?”

Zayn annuì.

Zayn: “Beh questo è quello che faccio nel mio tempo libero.”
Effie: “Pensavo stessi sempre in giro con Luke.”


Zayn abbassò lo sguardo e accennò un sorriso.

Zayn: “Io non ho niente a che fare con lui. Lo tengo solo lontano dai guai. Beh o almeno ci provavo…dopo quello che è successo sto cercando di tagliare i rapporti con lui. È pericoloso e io non voglio avere niente a che fare con lui.”

Sapevo a cosa si riferiva.

Effie: “Non torniamo sull’argomento. Piuttosto, Charlotte per caso è la tua ex?”
Zayn: “Si nota così tanto?”


Annuii.

Zayn: “E’ stata una delle mie storie più importanti ma è finita male. Per questo all’inizio era schiva nei tuoi confronti.”

La bionda scese le scale e tornò da noi.

Charlotte: “Effie questo è il mio numero.”

Rimasi un attimo sorpresa ma poi presi il foglietto e le diedi il mio.
La salutammo e uscimmo di lì.

Effie: “Perché…”
Zayn:
-interrompendomi- “E’ fatta così. E poi dovresti esserne felice, le stai simpatica. Lei di solito non va d’accordo con nessuno.”
Effie: “Oh, okay.”


Erano le sette quando tornai a casa.
Salii in camera mia e dopo essermi fatta una doccia chiamai Harry.

Harry: “Pronto?”
Effie: “Sono uscita con Zayn.”


Lo dissi in un fiato già aspettandomi una reazione negativa.

Harry: “Ehm, okay?”
Effie: “Non sei arrabbiato? Non lo vorresti uccidere con le tue mani o cose del genere?”
Harry: “Oddio non l’avrei mai fatto. E comunque ho parlato con lui e ho capito che non ha niente a che fare con quel coglione di Luke.”
Effie: “Non lo sapevo.”
Harry: “Mi ha chiamato prima di te per dirmelo.”
Effie: “Ah.”
Harry: “La cosa non mi va a genio ma almeno so che stai al sicuro.”
Sorrisi. Sentii la porta dell’ingresso e capii che Niall era tornato.
Effie: “Niall è tornato, ora devo andare. Ti amo.”
Harry: “Ti amo anch’io. Domani vieni da me dopo scuola?”
Effie: “Certo.”


Riattaccai.
 

                                                                                                                                                  LUKE’S POV                                                                                                     

Il locale era pieno di gente.
I corpi si strusciavano, le mani erano ovunque e gli occhi erano vuoti.
In quel posto si veniva per dimenticare.
O per vincere scommesse.
Dovevo prendere il cellulare di Louis, così avrei saputo dove si sarebbero visti.
Zayn non voleva saperne di aiutarmi, si era stancato.
Ma ormai la scommessa era fatta.
Non potevo perderla.
Il mio orgoglio era l’unica cosa che mi era rimasta da difendere, non avevo nient’altro.
Mi avviai verso il bancone.
Un bicchiere pieno di birra mi si presentò davanti, la buttai giù in un sorso e mi guardai in giro.
Il mio telefono iniziò a vibrare.

X: “Tra poco dovrebbero arrivare.”
Luke: “Sarà meglio per te, o qualcuno si farà male.”


Sentii deglutire dall’altro capo del telefono.

X: “Luke, stai attento.”

Scoppiai a ridere.

Luke: “Io non temo niente.”

Ed era così.
Avevo visto di tutto, ero stato abituato alla violenza sin da piccolo.
Non amavo nessuno e nessuno mi amava, ero solo a combattere e avevo imparato a difendermi.

X: “Sono dei tipi tosti, non li sottovalutare.”

Riattaccai e rimasi ad aspettare.
Quattro ragazzi si avvicinarono poco dopo. Il suo piercing brillò sotto le luci della pista quando iniziò a parlare.

X: “Guarda chi si rivede.”
Luke: “Ma di che parli, io non vi ho mai visti.”


Il ragazzo alla sua destra sogghignò, aveva gli occhi neri come la pece, profondi ma impenetrabili.
Il biondo riiniziò a parlare.

X: “Lasciamo stare, ci hanno pagati per venire qui infondo.”

Il ragazzo riccio alla sua sinistra fece un cenno agli altri tre.

X: “Seguici.”

Mi portarono in uno stanzino del locale.
Sotto la luce a neon finalmente li riconobbi.
Deglutii cercando di non fargli notare il mio nervosismo.
Li avevo visti tre mesi prima in Australia.
Avevo visto quello di cui erano capaci e quando avevo tentato di fermarli non era andata a finire bene.

X: “Quindi ti serve un cellulare…”
Luke: “Si.”
X: “Spero sia una cosa importante, non voglio perdere altro tempo con te.”


Sogghignai.

Luke: “Ognuno ha le proprie battaglie.”

Il biondo lanciò un’occhiata agli altri tre.

X: “Giovedì, alle 20. Stesso posto.”

Annuii e li lasciai uscire dallo stanzino per primi.
Mi buttai sulla sedia malandata che stava nell’angolo della stanza.
Poteva finire male.
E sarebbe finita male, ma dovevo dimostrare agli altri che ero sempre lo stesso.
Dovevo dimostrargli di che pasta ero fatto.
Ed Effie doveva essere mia.
Una volta per tutte.

 

Eccoci qui :)
Allora inizio con il ringraziarvi per le recensioni e per il fatto che siete in molti a seguire la storia <3
Per quanto riguarda il capitolo, abbiamo un nuovo personaggio: Charlotte, cosa ne pensate?
Inoltre (come avrete notato) sono ritornati i quattro ragazzi (i 5sos per chi non l'avesse capito lol).
Ho deciso di inserirli, per ora faranno solo delle apparizioni ma poi diventeranno dei personaggi importanti.
A voi va bene?
Ci tengo anche a dire che Luke è un personaggio "ambiguo" (non mi viene un altro termine ahah),
combattuto tra due parti del suo essere. Il suo profilo caratteriale si delineerà andando avanti.
Questo è tutto :)
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Oscurità ***


Salve a tutti :) Ecco il 23° capitolo, buona lettura <3


                                                                                                                                             LUKE’S POV                                                                                                                 

Zayn: “Cosa cazzo vuoi fare??”
Luke: “Hey calmati bello.”


Buttai la sigaretta ormai finita per strada e la schiacciai con il piede.

Zayn: “No! Io non mi calmo, mi sono stancato dei tuoi giochetti del cazzo, ora ti metti pure a rubare telefoni??”
Luke: “Non ho rubato un bel niente. Lo prendo in prestito e poi lo restituisco, e non sono io a occuparmene.”


Zayn sbuffò e scosse la testa.

Zayn: “Tu non le farai del male.”
Luke: “Una scommessa è una scommessa.”


Sogghignai.

Zayn: “La scommessa è nella tua testa! Io non ho fatto nessuna scommessa con te! E’ un affare tuo e di quell’altro coglione di Jonah. Non sai manco chi sono questi tizi!!”
Luke: “Fidati che lo so.”


Non era vero.
Avevo visto solo in parte quello di cui erano capaci, e mi era bastato.
Ma in quel momento dovevo cercare di calmare Zayn.

Zayn: “Non puoi essere serio. Ti prego dimmi che non le farai davvero del male. Non puoi arrivare a tanto, soprattutto non dopo quello che è successo a tua madre.”

Fu come ricevere un pugno nello stomaco.
Ma ormai era troppo tardi.

Zayn: “Cosa fai non rispondi?? Sai cosa ti dico? Ora basta. Arrangiati. E non provare nemmeno a toccarla.”

Si allontanò in fretta senza mai girarsi.
Lo lasciai andare, sapevo benissimo che sarebbe tornato.
O almeno lo speravo.

 
 
***

Erano le 20.
Chiuso dentro quel stanzino, il rumore della musica e del vociare era ovattato.
Mi sudavano le mani, le asciugai velocemente sui pantaloni e poi sospirai cercando di calmare il nervosismo. 
Quei tizi erano pericolosi.
L’avevo capito dalla prima volta che li avevo visti in Australia.
E non capivo cosa ci facevano a Londra.
Non potevo di certo chiederglielo.
Controllai di nuovo l’orologio digitale che portavo al polso.
“20.01”
Cazzo, calmati.
Mi passai una mano tra i capelli castani.
La porta si aprì delicatamente e loro entrarono.

X: “Puntuale.”

Il biondo sogghignò.

Luke: “L’avete portato?”

Il ragazzo dai capelli verdi si fece avanti porgendomi un iPhone nero.
Lo presi velocemente.
Per fortuna non c’era nessun blocco.

X: “Lo dobbiamo riportare indietro tra dieci minuti, spero ti bastino.”

Aprii la chat di Effie, la lessi velocemente e sorrisi soddisfatto leggendo l’indirizzo.
Presi il mio cellulare e lo annotai. 
Ma come mi rendete facili le cose.
Sogghignai e chiusi la chat.
Restituii il cellulare al ragazzo dai capelli colorati. 
Il moro fece cenno agli altri che uscirono dopo di lui, a eccezione del riccio.
Rimase a guardarmi con diffidenza, come se mi stesse studiando, per poi aggiustarsi la bandana e uscire.
Sospirai e dopo aver aspettato dieci minuti uscii anch’io.
 
 
                                                                                                                         ZAYN’S POV                                                                                                
Era venerdì mattina.
Aspettavo che Effie arrivasse seduto sul muretto davanti a scuola fumando una sigaretta.
Ripensavo alla conversazione che avevo avuto con Luke il giorno prima.
Dovevo proteggere Effie, l’avevo appena ritrovata e non volevo mandare tutto a puttane un’altra volta.

Effie: “Buongiorno!”
Zayn: “Hey.”


Buttai la sigaretta a terra e cercai di sorriderle.

Effie: “Non ti sforzare di sorridere ho l’ansia io per te haha.”

Si sedette al mio fianco mentre io rimasi interdetto dalle sue parole. Si riferiva a Luke?

Zayn: “A-a cosa ti riferisci? “
Effie: “Al tuo compito in classe di matematica! A cos’altro sennò?”
Zayn: “Oh si! Spero di passarlo.”


Accennai una risata.
Me n’ero completamente dimenticato.
Effie si alzò vedendo arrivare Harry.

Effie: “È arrivato Harry! Ci vediamo dopo.”

Mi alzai di scatto.

Zayn: “Effie aspetta!”

Lei si girò.

Effie: “Sì?”
Zayn: “Ma poi com’è andata a finire con Louis?”
Effie: “Ci vediamo stasera alle 20 alla pizzeria vicino casa di Harry, hai presente?”

 
Annuii e la lasciai andare.
Cazzo.
 

                                                                                                                                                           EFFIE’S POV                                                                                                    

Effie: “Harry ti prego mi serve una mano!”

Harry stava sdraiato nel mio letto e mi guardava mentre rivoltavo disperatamente il mio armadio alla ricerca di qualcosa da mettere.

Harry: “Non capisco qual è il problema.”

Gli lanciai un’occhiataccia e gli feci vedere un vestito.

Effie: “Che ne dici di questo?”

Harry saltò giù dal letto e me lo strappò dalle mani.

Harry: “Tu con questo addosso non vai da nessuna parte. Non senza di me almeno.”
Effie
: -intrecciando le mani dietro il suo collo- “E perché mai?”
Harry: “Saresti troppo sexy.”


Poggiò le labbra sulle mie ma non gli diedi il tempo di andare oltre.

Effie: “Ti rendi conto che tra mezz’ora arriva Louis?”

Alzò gli occhi al cielo e mi passò una camicetta nera.

Harry: “Metti questa.”

Annuii sorridendo e presi un paio di skinny jeans neri da abbinarci per poi chiudermi in bagno.
Quando uscii ero pronta e trovai Harry a curiosare tra i miei CD.
Si avvicinò sorridendomi.

Harry: “Sei bellissima e mi mancherai un casino.”
Effie: “Anche tu…”


Lo baciai e lui ricambiò con trasporto.
Lo accompagnai alla porta.

Effie: “Ci vediamo dopo.”

Mi sorrise mostrandomi quelle fossette meravigliose e poi uscì.
Mezz’ora più tardi arrivò Louis.
Lo stavo aspettando nel vialetto di casa e quando arrivò con la sua macchina sportiva bianca ebbi un tuffo al cuore.
Mi era mancato così tanto.
Scese dalla macchina e fermando l’impulso di abbracciarlo mi avvicinai sorridendogli.
Anche lui mi sorrise e i suoi occhi blu si accesero.
 
Louis: “Hey!”
Effie: “Ciao.”


Mi fece salire in macchina e ci dirigemmo verso la pizzeria.

Louis: “È da un sacco di tempo che non ci vediamo.”
Effie: “Già…”
Louis: “Mi dispiace, è stata colpa mia.”


Aveva gli occhi puntati sulla strada davanti a se, le mani strette sul volante.

Effie: “Non è vero, è stata colpa di tutti e tre.”
Louis: “Harry cosa avrebbe fatto? Innamorarsi, è questa la sua colpa? E tu? Tu non hai fatto niente Effie. Ti ricordo che sono stato io a baciarti quel giorno.”


Arrossii al ricordo.

Effie: “Ma io non mi sono sottratta. E poi è stato prima che io e Harry…”

Mi interruppi vedendo le sue labbra stringersi in una linea sottile.

Effie: “Non dobbiamo parlare di questo se non vuoi.”
Louis
: -scuotendo la testa- “Non è questo…è solo che mi sei mancata.”

Mi sorrise e io ricambiai abbassando lo sguardo.
La pizzeria era un posto abbastanza carino.
Ci fecero sedere vicino a una famiglia e a una coppia di anziani.
Ordinammo e durante l’attesa iniziammo a parlare.

Louis: “Te l’ha chiesto Harry di chiedermi di uscire?”
Effie: “No, Louis. Io volevo vederti.”


Annuì continuando a spiegazzare il tovagliolo di carta.

Effie: “Come stai?”

Alzò lo sguardo verso di me e accennò un sorriso malinconico.

Louis: “Sarò sincero con te. Non lo so nemmeno io.”
Effie: “Se c’è qualcosa che posso fare…”
Louis: “Effie la devi smettere di cercare di salvare le persone quando non riesci nemmeno a impedire a te stessa di annegare.”


Abbassai lo sguardo.

Louis: “Scusa…io non intendevo questo. Voglio semplicemente dire che non ti devi preoccupare per me.”
Effie: “Non posso non preoccuparmi. Ti voglio bene e se stai male tu sto male anch’io.”


Aveva le sue iridi blu puntate sulle mie.
I suoi occhi erano così belli.
Non erano come quelli di Niall che ricordavano il cielo e non erano nemmeno come i miei che ricordavano il mare d’inverno.
I suoi erano di quel turchese in cui ti ci perdi, in cui ti verrebbe voglia di tuffartici e non uscirne più.
Poggiò la sua mano sulla mia.

Louis: “Solo il fatto che tu sei seduta qui vicino a me, mi rende felice.”

Gli sorrisi.
La nostra ordinazione arrivò e mentre mangiavamo parlammo del più del meno.
Era bello vederlo ridere.

Effie: “Dobbiamo uscire di più insieme.”
Louis:
-sorridendo- “Sì.”

Il suo telefono iniziò a squillare.
Quando vide chi lo stava chiamando il suo sorriso scomparve.

Louis: “Devo rispondere, scusa.”
Effie: “Non ti preoccupare.”


Si alzò velocemente.
Tornò poco dopo con una faccia preoccupata.

Louis: “Effie…io devo andare. Ho pagato il conto e…”
Effie:
-interrompendolo- “Che è successo?”
Louis: “M-mia madre sta in ospedale e…io ora devo andare da lei. Sei la prima a cui lo dico.”
Effie: “Oddio…mi dispiace, vuoi che ti accompagno?”
Louis: “No, scusa.”


Mi avvicinai e lo abbracciai. Lui ricambiò stringendomi più forte, sprofondò il viso nei miei capelli e rimanemmo così per un po’.

Louis: -sciogliendo l’abbraccio- “Grazie per stasera.”
Effie: “Non c’è bisogno di ringraziare, per me è un piacere stare con te. Chiamami se hai bisogno.”


Mi sorrise annuendo e uscimmo dalla pizzeria.

Louis: “Ti dispiace se non ti accompagno?”
Effie: “No, tranquillo. La casa di Harry sta qui a cinque minuti tanto.”


Mi abbracciò velocemente per poi salutarmi e andarsene.
Sua madre stava male. Ecco perché era sembrato triste ad Harry.

Il cielo era scuro, cumuli di nuvole coprivano la luna.
L’aria era fredda per essere a fine marzo e le strade erano deserte per essere un venerdì sera.
Girai in un vicolo quando sentii dei passi dietro di me.
All’inizio non ci feci caso ma poi li sentii sempre più vicini. Accelerai il passo ma non abbastanza.

X: “Hey Horan, non avere fretta.”

Luke.
Mi girai di scatto.

Effie: “Cosa vuoi?”

Sogghignò e mi spinse contro il muro.
Non feci in tempo a dimenarmi che mi bloccò le braccia.
Aveva un aspetto terribile: i capelli erano scompigliati, puzzava di alcol e aveva gli occhi arrossati.

Effie: -urlando- “Lasciami andare.”
Luke:
-sogghignando- “E’ inutile che urli. Non verrà nessuno.”

Avvicinò il suo viso al mio.

Effie: “S-sei fatto?”
Luke: “Che importanza ha?”


Appoggiò le labbra sul mio collo per poi risalire alla mia bocca.
Tenevo le labbra serrate rifiutando quel bacio alcolico.
Sentivo gli occhi bruciarmi ma ricacciai indietro le lacrime.
Le sue mani cercavano di sbottonare la mia camicetta. Iniziai a scalciare.

Effie: -urlando- “Lasciami andare cazzo!”
Luke:
-con tono rabbioso- “Taci e stai ferma.”

Lo spinsi con tutte le mie forze e lui barcollò.
Provai a scappare ma lui mi tenne stretta per il polso.

Luke: “Dove credi di andare?”
Effie: “Perché fai questo? Lo so cos’è successo in Australia. Zayn me l’ha detto.”


Lui rimase interdetto e allentò la presa.

Luke: - allargando le braccia- “Guardami Effie. Cos’altro mi rimane? Sono esattamente come mio padre.”

Aveva gli occhi lucidi ma non riuscivo a capire se per via della droga e dell’alcol o se erano davvero lacrime.
Mi lasciò definitivamente la mano e io indietreggiai.

Effie: “No. Non sei così, tu puoi scegliere chi diventare.”

Lui scosse la testa e alzò lo sguardo su di me.

Luke: “Sai tu mi piaci Effie e mi dis…”

Fu interrotto da un pugno che gli arrivò dritto allo stomaco.
Luke si piegò in due mentre un ragazzo riccio con una bandana rossa in testa lo sovrastava.
Mi portai la mano alla bocca.
Il ragazzo continuava a riempirlo di pugni.

Effie: -urlando- “Basta! Smettila!”

Le lacrime trattenute fino ad allora iniziarono a rigarmi le lacrime.
Il ragazzo di cui ignoravo il nome si girò verso di me trattenendo ancora Luke per la maglietta.
Aveva le labbra contratte e gli occhi velati dalla rabbia.
Lasciò andare Luke e gli gridò di andarsene.
Luke si alzò tenendosi una mano sullo stomaco.
Gli sanguinava il naso ma sembrava non farci caso.
Mi lanciò un’ultima occhiata e poi corse via.
Io crollai a terra, la tensione che mi aveva tenuto bloccata se n’era andata.

X: “Non mi è mai piaciuto quel tipo.”

Si avvicinò a me e mi porse la mano che non era macchiata di sangue.
Rimasi a fissarla con diffidenza.
Il suo sguardo scuro si addolcì un attimo per poi tornare impenetrabile.

X: “Non ti farò del male.”

La presi e mi aiutò ad alzarmi.
Aveva gli occhi verdi che tendevano al nocciola, i lineamenti dolci erano mascherati da un’espressione dura.
I capelli sul biondo cenere erano mossi.
Portava una canottiera nera che lasciava intravedere i muscoli.
Era bello, pericolosamente bello.
Mi schiarii la voce e lasciai andare velocemente la sua mano indietreggiando con timore.

Effie: “Chi sei?”

Un sorriso breve balenò sul suo sorriso che sparì quando guardò alle mie spalle.

X: “Non ha importanza. E’ stato un piacere, Effie.”

Accennò un altro sorriso prima di correre via.
Lo guardai allontanarsi rimanendo interdetta.
Come faceva a conoscere il mio nome? L’aveva sentito dire da Luke o…

X: “Effie, Effie!”

Sentivo chiamare il mio nome dietro di me e un attimo dopo Zayn comparve al mio fianco.

Effie: “Zayn!”

Mi fiondai nelle sue braccia e dopo un attimo di indecisione mi strinse anche lui.

Zayn: -sciogliendo l’abbraccio- “Stai bene?”
Effie: “Sì, credo.”
Zayn:
-urlando- “Charlotte l’ho trovata!”

Charlotte corse verso di noi e mi prese per mano.

Charlotte: “Andiamo in macchina.”

Mi portarono davanti a una macchina nera.
Zayn salì al volante e Charlotte si sedette dietro con me.

Charlotte: “Cos’è successo?”

Gli raccontai tutto quello che mi ricordavo.

Charlotte: “U-una bandana rossa?”
Effie: “Lo conosci?”


Charlotte abbassò lo sguardo.

Charlotte: “Zayn credo che dovresti partire.”

Il suo tono era impaziente.

Zayn: “Che succede?”

Zayn sembrava confuso quanto me mentre Charlotte si agitava sempre di più.

Charlotte: -alzando la voce- “Ho detto che devi partire.”

Zayn si girò verso il volante più confuso di prima.

Zayn: “Dove ti devo portare, Effie?”
Effie: “A casa di Harry.”


Annuì e riprese a guidare.
Charlotte rimase in silenzio per tutto il tragitto e io ero troppo stanca per chiedere spiegazioni del suo comportamento.
Arrivammo davanti alla villa di Harry in cinque minuti.
Zayn mi accompagnò davanti alla porta.
Harry aprì subito con un’espressione preoccupata sul volto.

Harry: “Che è successo?”

Zayn gli riassunse velocemente il tutto.

Harry: -alzando la voce- “E ora dov’è quel coglione?”
Zayn: “Ci penso io, ora preoccupati di Effie.”


Zayn se ne andò e Harry mi fece entrare.
Mi abbracciò e mi portò in camera sua.
Mi diede una sua maglietta, che mi arrivava a metà coscia, per dormire.
Ci sdraiammo stretti sotto le coperte.

Harry: -infastidito- “Louis in tutto questo dov’era?”
Effie: “Harry…sua madre è ricoverata in ospedale, se n’è dovuto andare di corsa perché l’avevano chiamato.”


Harry mi guardò negli occhi stupito.

Harry: “Non me l’aveva detto…”
Effie: “Non l’aveva detto a nessuno.”


Serrò la mascella e il suo sguardo si oscurò per un attimo.

Harry: “Lo chiamerò domani mattina. Ora vieni qui.”

Mi rifugiai tra le sue braccia nascondendo il viso nel suo petto.
Mi baciò la fronte.
Nel giro di pochi minuti mi addormentai, con il suo profumo e il suo respiro di sottofondo.
 

***

X: “Cosa cazzo credevi di fare Ashton?!”

Il moro mi guardava con rabbia.

Ashton: “Avrei dovuto starmene con le mani in mano?!”

Abbassò lo sguardo.

Ashton: “E’ stato più forte di me.”
X: “Ci hai messo in mezzo a tutti quanti in questa storia, anche a quella ragazza. Non possiamo finire di nuovo nei guai. Non ora che siamo appena ritornati.”
Ashton: “E allora perché continuiamo a vivere così?”


Scosse la testa per poi guardarmi negli occhi.
Stava per dire qualcosa quando qualcuno alle mie spalle attirò la sua attenzione.
Il biondo entrò nella stanza con un sorriso freddo stampato sul volto.

X: “Effie Horan...Sarà un piacere giocare con lei.”


 

Eccoci qui :)
Il capitolo è lungo e non mi convince più di tanto ma l'ho riscritto tipo cinque volte, quindi lo pubblico lo stesso haha
Anyway, Louis si è riavvicinato a Effie finalmente. La loro ritrovata amicizia durerà?
Cosa stava per dire Luke ad Effie prima di essere interrotto?
E il biondo "misterioso" cosa intendeva con "giocare"?
Fatemi sapere cosa ne pensate <3
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Salve a tutti, ecco il 24° capitolo :) Buona lettura <3



                                                                                                                                                HARRY’S POV                                                                                                                 

Niall: “Sono gli esami di fine anno e io intendo passarli.”

L’ultima settimana di maggio era arrivata.
La luce del sole filtrava tra i rami degli alberi e creava giochi di ombre sui nostri libri appoggiati sull’erba.
Stavamo studiando nel parco pubblico.
Sbuffai mentre cercavo di decifrare le formule di chimica.

Harry: “Se questa roba fosse comprensibile sarebbe più semplice.”

Niall stava per dire qualcosa quando una risata familiare lo interruppe.
Effie arrivò affiancata da Zayn e Alison.

Effie: “Hey!”

Si sedette al mio fianco e mi baciò.
Era più bella del solito, la luce del sole le arrossiva le guance facendo risaltare ancora di più il blu-grigiastro dei suoi occhi.
Alison salutò Niall e Zayn mi fece cenno di seguirlo.

Harry: “Torno subito.”

Effie ci guardò con aria interrogativa per poi fare spallucce e prendere gli appunti di Niall.
Ci allontanammo abbastanza da fare in modo che nessuno ci sentisse.

Harry: “Hai avuto sue notizie da quella notte?”
Zayn: “No, te l’ho detto Harry. L’ho cercato dappertutto. Sarà partito come al suo solito.”
Harry: “L’importante è che non si avvicini di più a Effie.”
Zayn: “Non lo permetterò, lo sai. Ora devo andare, salutami gli altri.”


Annuii e ripresi posto vicino ad Effie.
 

                                                                                                                                                   EFFIE’S POV                                                                                                            

Il pomeriggio proseguì tranquillamente e ce ne andammo solo quando ormai il sole stava tramontando.
Stavo camminando con Niall verso casa.
Tra di noi alleggiava il silenzio ma sapevamo entrambi benissimo a cosa stavamo pensando.
Tra una settimana ci sarebbe stata la ricorrenza della morte di Liam.

Niall: “Non sarà così terribile.”
Effie: “Si invece…lui non è qui, non tornerà mai.”


Niall mi prese la mano e me la strinse forte.

Niall: “Siamo in due. Lo affronteremo insieme.”

Cercai di sorridergli.
Ma la nostra vita non sarebbe più tornata come prima, l’unica cosa che potevamo fare era fingere che lo fosse.
 

                                                                                                                                     CHARLOTTE’S POV                                                                                              

Fissavo il portone da circa mezz’ora ma ancora non riuscivo a convincermi ad entrare.
Mi fissai la punta delle mie vans e feci un respiro profondo.
Bussai lievemente e aspettai.
Magari non ci sono. Magai…
I miei pensieri furono interrotti dal cigolio della porta che si apriva.
Il moro mi apparve davanti e mi guardò con faccia incredula.

X: “Charlotte?!”
Charlotte:
-sbuffando- “Lasciami entrare, Calum.”

Si fece da parte continuando a fissarmi con curiosità.

Calum: “Cosa ci fai qui?”
Charlotte: “Potrei farvi la stessa domanda.”


Mi portò in una stanza che doveva essere il salone.
Il divano era sepolto da cartoni di pizza e altre schifezze varie.
Tutto il locale era invaso dal disordine e da odore di chiuso.
Calum si passò una mano tra i capelli mentre io lo fissavo con le braccia incrociate al petto.

X: “Cal, chi cazzo era alla porta?”

Il ragazzo con i capelli verdi fece capolino dallo stipite della porta.
I miei occhi incontrarono i suoi, verdi e gelidi.
Il mio cuore perse qualche battito.
Continuando a fissarmi stupito entrò nella stanza.

X: “Lottie, quanto tempo!”
Charlotte: “Nessuno mi chiama più così.”


Sogghignò e scostò le cartacce del divano per poi sedersi.

X: “Come mai sei qui?”

Alzai le braccia al cielo.

Charlotte: -alzando le voce- “Cazzo sul serio, Michael?? Siete voi che siete ritornati qui dopo due anni, non io.”

Il suo sguardo si rabbuiò un attimo e si posò su Calum.

Calum: “Le cose si stavano mettendo male in Australia e abbiamo deciso di tornare qui.”
Michael: “E poi mi mancavi, sorellina.”


Lo fulminai con lo sguardo.

Michael: “Dai, non te la prendere. Avevo delle priorità.”
Charlotte: “Ah, davvero? E quali sarebbero? Seguire Hemmings come se fossi il suo cane rientra nella categoria?”
Calum: “Charlotte…”
Michael: “Ti ostini ancora a chiamarlo così?”
Charlotte: “Non voglio avere nulla a che fare con lui e con quello che vi fa fare.”
Michael: “Quando capirai che lui non ci obbliga a fare niente?”
Charlotte: “Quando sarà vero.”


Scosse la testa e si alzò.

Michael: “Bene. La visita è finita.”

Nello sguardo di Calum balenò del dispiacere per poi tornare al suo solito sguardo impenetrabile.
Michael mi accompagnò alla porta.

Michael: “Ricordati che se hai bisogno di aiuto…”
Charlotte:
-interrompendolo- “Chiedere delle risposte è troppo vero?”

Annuì fissando il pavimento. Aprii la porta.

Charlotte: “Tornerò. Sei mio fratello e voglio sapere cosa succede nella tua vita. E tra l’altro devo parlare con Ashton.”

Dicendo questo uscii senza più girarmi indietro.
Non mi sarei data per vinta.
 

 Eccoci qui :)
Allora il capitolo è corto, lo so, ma in questo periodo sono molto incasinata e quindi ho cercato di fare del mio meglio.
Vi prometto che il prossimo sarà più lungo <3
Come al solito vi ringrazio per le recensioni che mi lasciate (abbiamo raggiunto le 100 yeee <3).
In questo capitolo si è capito che Luke a quanto pare è scomparso,
la ricorrenza di Liam (fratello di Effie e Niall) e vicina,
la scuola sta giungendo al termine e Charlotte è la sorella minore di Michael.
Cosa nasconderanno quei quattro ragazzi?
Effie e Niall riusciranno ad accettare la morte di Liam?
Cosa porterà l'estate?
Fatemi sapere cosa ne pensate <3
Alla prossima,
Chiara xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Spiegazioni ***


Ecco il 25° capitolo, buona lettura :)



                                                                                                                                                                  EFFIE’S POV                                                                                                                                             

Tamburellavo sul banco lanciando sguardi fugaci all’orologio appeso dietro alla cattedra.
Mancavano cinque minuti e la scuola sarebbe finita.
Alison, accanto a me, aveva già infilato i libri dentro la borsa e aspettava impazientemente il suono della campanella.
La professoressa di scienze cercava invano di assegnarci i compiti delle vacanze.
3,2,1…
Al suono metallico si scatenò un putiferio.
Tutti si alzarono insieme e si precipitarono fuori dall’aula.
Avrei voluto correre anch’io giù per il cortile ma avevo cose più importanti a cui pensare.
Niall ci stava aspettando fuori dall’aula insieme a Harry.

Harry: “Hey.”

Mi abbracciò e mi baciò dolcemente.
Poi mi prese per mano e ci dirigemmo giù per le scale per uscire da quel posto infernale seguiti da Niall e Ally.

Harry: “Stai bene?”

Gli lanciai un’occhiata stanca e lui annuì silenziosamente.

Harry: “Dai, pensa che dopo questa giornata inizierà l’estate. La nostra estate.”

Riuscì a strapparmi un sorriso e gli diedi un bacio veloce sulla guancia.
Uscimmo finalmente nel cortile. Quella calda giornata di giugno simboleggiava la fine di un lungo anno scolastico.
Inspirai appieno e ci avvicinammo vicino a Niall e Alison.

Alison: “Allora domani si va da Louis?”
Harry: “Sì, ci vediamo da lui alle cinque.”

Alison annuì sorridendo a Niall.
Ma lui continuava a fissare la punta delle sue scarpe immerso in chissà quali pensieri.
Harry si avvicinò al mio orecchio.

Harry: “E’ così da stamattina.”

Non feci in tempo a rispondere che una macchina nera si piazzò davanti a noi impedendoci il passaggio.
Spuntò la faccia alterata di Isabel, nostra madre.

Isabel: “Su su, muovetevi che faremo tardi.”

Imbarazzatamente lasciai la mano a Harry, ancora non lo avevo presentato ai miei e non avevo intenzione di farlo.

Effie: “Ci sentiamo dopo.”

Lanciai uno sguardo sia a Harry che a Alison e poi salii in macchina seguita da Niall.

 

                                                                                                                                                                CHARLOTTE’S POV                                                                                                                             

Quel giorno avevo saltato la scuola. Odiavo gli ultimi giorni.
Non capivo perché la gente si sentisse libera al suono di una stupida campanella, felice al pensiero di tre mesi di vacanza.
Tanto a settembre sarebbe riiniziato tutto quanto, quindi tutta quella gioia era inutile.

Avevo passato la mattinata all’Oblio, tanto che l’odore di tintura mi aveva fatto venire il mal di testa.

X: “Terra chiama Charlotte…”

La sua voce calda mi risvegliò dai miei pensieri.

Charlotte: “Cosa ci fai qui Zayn?”
Zayn: “Ora non posso nemmeno venire qui?”

Sbuffai.

Charlotte: “Ho avuto una giornata pesante. Come sono andati gli esami?”
Zayn: “Li ho passati tutti.”

C’era un certo compiacimento nella sua voce che mi fece innervosire ancora di più.

Charlotte: -ironicamente- “Evviva.”

Alzò gli occhi al cielo e posò le bombolette che aveva in mano sul tavolino.

Zayn: “Cosa c’è che non va?”
Charlotte: “Va tutto bene…è solo che ho molte cose a cui pensare.”
Zayn: “Come vuoi tu…beh allora io vado di sopra…”

Si stava già avviando su per le scale sporche di colore, quando lo bloccai per un braccio.

Charlotte: “Aspetta. Effie come sta?”

Mi guardò confuso.

Zayn: “Sta bene perché?”
Charlotte: “Per sapere.”

Mi sforzai di sorridergli per poi lasciargli il braccio.
Alzò le spalle e proseguì a salire.
Ancora non erano arrivati ad Effie.
Ma questo non significava che Hemmings non stesse architettando qualcosa.

 

                                                                                                                                                                EFFIE’S POV                                                                                                                                  

Il viaggio in macchina procedette nel silenzio più assoluto a parte il continuo sbuffare di Niall.
Quando scendemmo mi avvicinai a lui.

Niall: “Io lì dentro non ci voglio entrare.”

Indicò la chiesa.

Niall: “Non ho bisogno di entrare in uno stupido edificio per ricordarlo.”

Stavo per dire qualcosa quando Paul, nostro padre, si avvicinò a noi.

Paul: “Vostra madre ha voluto fare questa cerimonia ma se voi non volete entrare potete direttamente andare da…ehm…da Liam.”

Niall apparve sollevato e mi prese per mano.

Niall: “Bene.”

Senza permettermi di aggiungere altro mi trascinò verso il piccolo cimitero che si trovava dietro la chiesa.

 

                                                                                                                                                                      CHARLOTTE’S POV                                                                                                                      

Mi ritrovai di nuovo di fronte al portone malandato.
Avevo intenzione di parlare con Ashton ma allo stesso tempo non volevo incontrare lui. 
Inspirai profondamente e suonai al campanello.
La porta si aprì quasi subito e davanti a me apparirono due occhi verdi che conoscevo fin troppo bene.

Michael: “O mio Dio, ancora tu!”

Alzò la mani al cielo melodrammaticamente e cercò di sembrare scocciato.
Riuscì a strapparmi un sorriso.

Charlotte: “Posso entrare?”

Si guardò intorno per poi passarsi una mano tra i capelli colorati.

Michael: “Senti…non credo sia una buona idea…”
Charlotte: “E’ in casa?”
Michael: “No ma sta per tornare.”
Charlotte: “Devo solo parlare con Ashton.”

Michael mi guardò valutando la situazione.

Michael: -in tono rassegnato- “Hai dieci minuti.”

Mi fece cenno di entrare. Il monolocale era disordinato come l’ultima volta.
Sul tavolino di fronte alla tv c’erano due cartoni di pizza ancora pieni.
Sul divano sedevano Ashton, totalmente assorto nel videogame, e Calum, in boxer.
Entrambi stavano giocando a uccidere degli zombie e non si erano accorti della mia presenza.
Michael li guardò rassegnato.
Mi avvicinai al tavolino e presi una fetta di pizza piazzandomi di fronte al televisore.
Delle espressioni sorprese si disegnarono sui loro volti quando mi riconobbero.

Calum: “Oh cazzo, Charlotte!”

Calum avvampò e si infilò velocemente una maglietta.
Alzai gli occhi al cielo e mi rivolsi ad Ashton.

Charlotte: “Ti devo parlare.”

 

                                                                                                                                                                  EFFIE’S POV                                                                                                                                    

Stavamo davanti alla tomba di Liam.
C’era una sua foto accanto a dei fiori freschi.
Eravamo avvolti in un silenzio imbarazzante.

Niall: “Sai a volte mi fa strano pensarlo sotto terra…”
Effie: “Lui non è sotto terra Niall.”
Niall: “Scientificamente sì.”

Alzai gli occhi al cielo.

Effie: “Ma dev’essere sempre tutto scientifico per te?”

Accennò un sorriso, il primo di tutta la giornata.

Niall: “Comunque sia, intendevo dire che è strano il fatto che non è più con noi.”
Effie: “Già. Mi manca.”
Niall: “Anche a me…vorrei tanto sapere cos’ha pensato in quel momento. All’inizio ero arrabbiato. Mi è sembrata una scelta così egoistica.”

Rimasi in silenzio riflettendo sulle sue parole.

Effie: “Io lo capisco. Ha scelto la via più facile, ora lui è in pace mentre noi siamo ancora qui.”

Niall si girò di scatto verso di me.

Niall: “Tu…tu non mi lascerai, vero?”

Le sue parole mi colpirono.

Effie: “Niall…”
Niall: “Io non ce la farei senza di te…sì c’è Alison, ma tu sei la mia famiglia. E’- è diverso.”

Lo abbracciai e lui ricambiò stringendomi più forte.
Non si era mai aperto così tanto con me, non mi aveva mai mostrato il suo lato vulnerabile.

Effie: “Io non vado nessuna parte.”

Rimanemmo un po’ così. E ce ne andammo solo quando i nostri genitori si avvicinarono.
Noi il nostro momento con Liam lo avevamo già avuto.

 

                                                                                                                                                                     CHARLOTTE’S POV                                                                                                                          

Il riccio si alzò ancora sorpreso e lanciò un’occhiata indecifrabile a mio fratello che annuì in risposta.

Mi portò in quella che doveva essere una piccola cucina e si appoggiò al lavello.

Ashton: “Non mi aspettavo di vederti qui.”

Era bello come me lo ricordavo ma sembrava più triste, più maturo forse.

Charlotte: “Ashton…ti devo parlare di una cosa importante.”
Ashton: “C’era un tempo in cui mi chiamavi Ash.”

Sospirai.

Charlotte: “Le cose sono cambiate.”
Ashton: “Lo so.”
Charlotte: “Comunque…”

Iniziai a giocare con i braccialetti che avevo al polso cercando di trovare le parole giuste.

Charlotte: “Voglio sapere cos’è successo quella notte con Effie.”

Mi guardò negli occhi.

Ashton: “Quel tizio ci aveva chiesto di procurargli un cellulare e la storia non mi piaceva. Ho provato a convincere Luke di lasciar perdere ma a lui importavano solo i soldi e allora ho deciso di agire da solo. Sono andato a quel indirizzo e ho visto quel ragazzo assalire Effie e…”
Charlotte: “Come sai il suo nome?”
Ashton: “L’ho sentito dire da quello stronzo. E vedendo quello che le stava per fare sono intervenuto.”
Charlotte: “Hemmings lo sa?”
Ashton: “Luke lo sa. Sai com’è fatto, non riesce a tenersi lontano dai guai.”

Deglutii.

Charlotte: “Cosa vuole da lei?”
Ashton: “Non lo so…”
Charlotte: -urlando- “Cosa significa che non lo sai?! Effie non c’entra niente! Non la conoscete neppure.”
Ashton: “Lottie…”
Charlotte: “NON MI CHIAMARE COSI’.”

Lo spinsi e uscii dal monolocale senza girarmi indietro.
Mi aspettavo che qualcuno aprisse la porta…e invece nulla.
Mi avviai lungo la strada ancora più arrabbiata di prima, quando un figura mi bloccò il cammino.
Il piercing scintillò sotto la luce del sole e un sogghignò si disegnò su quel volto d’angelo.

X: “Guarda chi si rivede…”

La sua voce mi provocò un brivido lungo la schiena e i ricordi iniziarono a solleticare la mia memoria.


Charlotte: -sussurrando- “Hemmings…”

Luke: “Ciao Charlotte.”

 

 

Salve a tutti :)
Innanzitutto mi scuso per l'immenso ritardo ma ero in vacanza e quindi non ho avuto modo di aggiornare la storia.
Comunque grazie per tutte le recensioni <3 <3

Per quanto riguarda la storia...
Finalmente è iniziata l'estate, questo capitolo l'ho voluto dedicare a Liam (che tra l'altro ieri era il suo compleanno, aw :3)
Charlotte è riuscita a chiarirsi con Ashton ma Luke (Hemmings c:) rimane ancora un figura "misteriosa". Nel prossimo capitolo (forse lol) si scopriranno più cose sul suo conto.
Siccome ora nella storia ci sono due "Luke" (e non so come distinguerli) spero che non facciate confusione ahah

Cercherò di aggiornare la settimana prossima se tutto va bene :)
Grazie ancora <3

Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Bournemouth Beach ***


                                                                                                                                             EFFIE'S POV                                                                                                                                 

Effie: “Partirai quest’estate?”

Incastrai il cellulare tra il collo e la spalla mentre cercavo di infilarmi le scarpe.

Zayn: “Domani, mia madre ha organizzato un viaggio all’ultimo momento in India.”

Mi infilai anche la scarpa sinistra e mi alzai dal letto prendendo normalmente il telefono.

Effie: “Bello!”

Sentii borbottare dall’altro capo del cellulare.

Effie: “Qual è il problema?”
Zayn: “Non mi va di partire.”
Effie: “Non ti va di partire o non ti va di lasciare qui Charlotte?”
Zayn: “COSA? Co-come ti viene in mente una cosa del genere?!”

Ridacchiai e mi affacciai dalla finestre.
Harry era appoggiato alla sua macchina nuova, regalo del padre di Louis nonché suo zio, con le braccia incrociate.
Alzò lo sguardo su di me e lo salutai con la mano.

Effie: “Senti ora devo andare.”
Zayn: “Okay, ci si vede.”
Effie: “Ciao.”

Riattaccai, presi la borsa al volo e scesi di corsa le scale.
Mi chiusi il portone alle spalle e corsi da Harry sorridendo.
Mi abbracciò e sprofondò il suo viso nei miei capelli.

Harry: -sussurrando- “Ciao.”
Effie: “Ciao.”

Poggiai le mie labbra sulle sue.
Le sue mani mi strinsero ancora di più e schiuse le labbra ricambiando il bacio.
A malincuore ci separammo ed entrammo in macchina.

Harry: “Gli altri sono già tutti da Louis, siamo in ritardo.”

Mi lanciò uno sguardo accusatorio e poi mi sorrise.

Effie: “Non è stata colpa mia, avevo molte cose importanti da fare.”

Si mise a ridere trascinando anche me.

Harry: “Okay, okay.”

I capelli gli ricadevano sulla fronte, gli occhi verdi erano concentrati sulla strada e le fossette erano ancora incastrate in quel sorriso perfetto.
Non mi stancavo mai di guardarlo, era bellissimo. 
Nel giro di dieci minuti arrivammo di fronte alla grande villa di Louis.
Louis ci venne ad aprire e ci condusse nel grande giardino sul retro.
Al bordo della piscina c’erano Alison e Niall che si erano arrotolati i jeans fino alle ginocchia in modo da poter mettere le gambe in acqua.
Ci salutammo e ci sedemmo sul prato vicino a loro.

Harry: “Quindi qual è il programma per questa estate?”
Louis: “Come sai ho una casa a Bournemouth Beach che sarà libera per tutta l’estate…”
Niall: -interrompendolo- “Ci stai invitando?”
Alison: “Io amo il mare!”
Louis: “ In pratica sì.”
Harry: “E’ fantastico.”

Mi prese la mano e mi sorrise.
Eravamo tutti felici all’idea di passare un’estate insieme e lontani dalla città.

Louis: “Quindi va bene?”
Niall: “Certo!”
Alison: “Oddio non vedo l’ora, Effie preparati che dobbiamo andare a fare shopping domani.”

Ridemmo e iniziammo a fare programmi su dove saremmo andati e sulle cose che avremmo fatto.

Louis: “Sarà l’estate migliore di sempre.”

Piantò i suoi occhi blu sui miei, i nostri sguardi si incontrarono ma io lo distolsi subito.

Niall: “Già…a cominciare da ora…”

Detto questo spinse Alison in piscina che insultandolo lo trascinò in acqua con lei.
Ridendo anche Louis si buttò e Harry lo seguì prendendomi in braccio e buttandomi nonostante le mie proteste.
Iniziammo a schizzarci e a ridere come deficienti. L’estate era finalmente iniziata.


                                                                                                                                        CHARLOTTE’S POV                                                                                                        
Mi dondolavo lentamente sull’altalena nel piccolo parco di fronte all’Oblio.
Durante l’estate quel posto diventava insopportabile, l’odore pungente delle bombolette mischiato al tempo imprevedibile che caratterizzava le estati di Londra mi faceva sempre venire mal di testa.
Avevo una sigaretta in mano che si stava lentamente consumando.
Non mi piaceva fumare, quella l’avevo rubata dalla borsa di Zayn e l’avevo accesa perché lui diceva sempre che fumare lo aiutava a non pensare.
E non pensare era quello di cui avevo bisogno.
Ma con me evidentemente non funzionava.
L’incontro con Luke Hemmings era rimasto impresso nella mia mente in maniera indelebile.
Quando chiudevo gli occhi vedevo i suoi occhi blu, il suo piercing nero che si incurvava leggermente quando sorrideva, sentivo la sua voce calda e fredda allo stesso tempo…
 
*Flashback*
Luke: “Ciao Charlotte.”
Venne verso di me e si fermò a un metro di distanza.
Luke: “Cosa ci fai qui?”
Charlotte: “Non ti riguarda.”

Cercavo di tenere il tono fermo ma la voce mi tremava. E lui se ne accorse.
Luke: -sogghignando- “Beh si dà il caso che questa sia anche casa mia.”
Charlotte: “Non ero di certo venuta a trovare te.”

Si passò una mano tra i capelli biondi, sistemandosi il ciuffo.
Luke: “Oh ma questo lo so benissimo…tu cerchi di evitarmi, giusto?”
Fece un passo avanti accorciando ancora di più la distanza tra noi. Alzò una mano e mi toccò il viso delicatamente. Avrei voluto scansarmi ma ero talmente rapita dai suoi occhi che non riuscivo a muovermi.
Luke: “Eppure sei venuta ugualmente qui. E non per Michael…stavi cercando Ashton?”
Charlotte: “E-e anche se fosse così?”

Abbassò la mano e una sensazione di freddo mi colpì il viso.
Luke: “So benissimo cos’è successo.”
Deglutii.
Charlotte: “C-cos’hai intenzione di fare?”
Luke: -sorridendomi- “Nulla. Ho intenzione di andare a Bournemouth Beach quest’estate. Non resterò qui.”

Mi sentii sollevata.
Luke: “Di cos’hai paura?”
Charlotte: “Ho visto quello di cui sei capace.”

Ridacchio sarcasticamente.
Luke: “Io non ho mai obbligato nessuno. Tantomeno tuo fratello. Non sono il cattivo, Charlotte.”
Strinsi le labbra e lo guardai con diffidenza. Lui si avvicinò ancora di più tanto da sussurrarmi all’orecchio.
Luke: “E’ per questo che mi odi tanto?”
Brividi caldi mi percorsero la schiena e rimasi senza fiato. Mi sentivo le guance in fiamme e quando lui fece un passo indietro e si accorse della mia reazione mi sorrise.
Luke: “O forse no…”
Mi superò per entrare in casa lasciandomi lì, ancora stordita da quanto era successo.
 
Mi scossi da quel fiumi di ricordi.
Avevo ancora la sensazione del suo fiato sul collo e questo mi faceva incazzare ancora di più.
Le lacrime si stavano accumulando tanto da pizzicarmi gli occhi.
Buttai quell’inutile sigaretta per terra e la schiacciai con rabbia.

X: “Charlotte?”

Mi girai di scatto e mi ritrovai Zayn davanti.
Ricacciai indietro le lacrime.

Zayn: “Tutto bene?”
Charlotte: “Sì perché?”

Abbassò lo sguardo per poi puntarlo sul mio.

Zayn: “Sto per partire e sono venuto a salutarti.”

Il mondo mi crollò addosso.

Charlotte: “Ah…quando?”
Zayn: “Domani, vado in India. Mia madre…”

Lo interruppi fiondandomi tra le sue braccia.
Lui rimase sorpreso ma poi mi abbracciò stringendomi più forte.
Non mi ero mai mostrata debole davanti a lui.
Odiavo mostrare le mie debolezze agli altri.
Ma Zayn…Zayn mi aveva capito comunque.
E in quel momento tutto ciò di cui avevo bisogno era un abbraccio.
Rimasi un po’ così.
Ritrovando le curve familiari del suo corpo che si incastravano con il mio.
Quando mi accorsi della situazione che si era andata a formare mi staccai di scatto.
Non riuscendo a guardarlo negli occhi mi misi a giocherellare con i braccialetti che portavo.

Charlotte: “Beh allora divertiti.”
Zayn: “Charlotte…”
Charlotte: -interrompendolo- “Io ora devo andare a casa.”

Mi girai e mi incamminai velocemente senza più girarmi indietro.
Lacrime calde iniziarono a rigarmi le guance.
Dopo mesi dalla nostra rottura avevo capito che mi mancava come non mai.


#SPAZIO AUTRICE

Okay, sono pessima lo so. Sono in ritardo anche stavolta e mi scuso tantissimo :(
Grazie a tutti per le recensioni che mi lasciate <3

Il capitolo è un po' corto ma vi prometto che cercherò di pubblicare con più frequenza.
Avrei delle domande da farvi e spero che rispondiate c:
Cosa ne pensate di Luke (Hemmings)?
E della coppia Charlotte-Zayn?

Grazie ancora <3
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Estate ***


Salve a tutti! Ecco il 27° capitolo, buona lettura <3

                                                                                                                                                      EFFIE’S POV                                                                                                                                 

Il giorno della partenza era arrivato.
Durante quella settimana ero andata a fare shopping con Alison per comprare le cose che ci mancavano.
Avevo anche sentito Jacob che era partito in America con la sua famiglia, mentre Iris sarebbe rimasta a casa. 
Ora mi trovavo nella macchina grigia di Harry.
Avevamo deciso che ognuno sarebbe arrivato con la sua macchina per questioni di comodità.
La strada procedeva veloce sotto di noi.
Avevamo messo una playlist con tutte le nostre canzoni preferite e ridevamo chiacchierando del più e del meno. 
L’estate era iniziata e sentivo la sua tipica elettricità scorrermi nelle vene.
Il sole era alto nel cielo, i finestrini abbassati facevano entrare l’aria fresca e accanto a me c’era il ragazzo che amavo.
Mi sentivo libera e felice, non potevo chiedere nient’altro.

Harry: “Non vedo l’ora di arrivare.”
Effie: “Anch’io, abbiamo l’estate tutta per noi.”
Harry: “Sarà la nostra estate.”

Si girò verso di me per sorridermi e per poi ritornare concentrato sulla strada.
Appoggiai la testa sul sedile e guardai fuori dal finestrino.
Il paesaggio procedeva più o meno uguale per tutto il tragitto, gli alberi si alternavano alle macchine che riflettevano l’immagine di un cielo sereno.
Era tutto così calmo…

Harry: “Effie, Effie.”

Sentivo la mano di Harry che mi scuoteva.

Harry: “Svegliati, siamo arrivati.”

Mi scrollai di dosso il torpore e mi stiracchiai.

Effie: “Non mi ero accorta di essermi addormentata.”

Harry ridacchiò.

Harry: “Beh nemmeno io, ma quando ho iniziato a parlare da solo mi sono reso conto che eri andata.”

Ridacchiai e gli diedi un bacio sulla guancia.
Scesi dalla macchina e mi ritrovai davanti una villetta con un giardino curato.
Harry prese i bagagli e ci incamminammo verso il sentiero dell’ingresso.
Suonammo il campanello e Niall ci venne ad aprire.

Niall: “Finalmente siete arrivati!”

Ci sorrise e ci fece entrare.
L’ingresso dava su un salone ben arredato, con divani di pelle bianchi e una tv a schermo piatto.
Dall’altra parte della stanza c’era una piccola cucina con un tavolo per sei persone.
Più avanti c’erano delle scale che portavano al piano di sopra.
Il tutto era molto luminoso e dominava il bianco.

Alison: “Hey!”

Mi venne ad abbracciare e salutò anche Harry, dopo poco apparve anche Louis che ci sorrise e ci salutò calorosamente come il suo solito.

Louis: “Vi stavamo aspettando. Venite vi porto nella vostra stanza.”

Ci fece strada su per le scale.
Al secondo piano c’era un lungo corridoio che dava su varie stanze: quattro da letto e due bagni.
Portandoci a destra indicò un bagno sui toni del lilla.

Louis: “Tu e Alison starete qua.”

Annuii e procedemmo verso la stanza.
Era in fondo al corridoio ed era molto spaziosa con un letto matrimoniale e un grande armadio.
La finestra dava sul giardino della casa.

Louis: “Qui è dove starete.”

Si passò una mano imbarazzatamente tra i capelli.

Louis: “Beh, vi aspettiamo giù così decidiamo cosa fare.”

Uscì dalla stanza e lo sentii scendere le scale.
Harry mi avvolse tra le sue braccia e mi baciò dolcemente.

Harry: “Lo sai che ti amo?”
Effie: “Ti amo anch’io.”

Sistemammo le valigie e scendemmo al piano di sotto.
Erano seduti intorno al tavolo con delle patatine in mezzo.
Presi una patatina e mi sedetti vicino a Alison.
Harry si sedette dall’altra parte vicino a Louis.

Harry: “Qual è il programma?”
Louis: “Stasera c’è un falò in spiaggia quindi se volete possiamo andare lì.”

Ci sorrise e noi annuimmo.
Dopo aver finito di parlare e di organizzarci Alison mi trascinò al piano di sopra per aiutarla a scegliere cosa mettersi.

Effie: “Dai è un semplice falò!”
Alison: “Sì ma ci sarà Niall…”

Scoppiai a ridere.

Effie: “E quindi?”
Alison: “Non ridere! Devo trovare qualcosa di carino da mettere.”
Effie: “Okay, okay.”

Le consigliai di mettersi una gonna a vita alta blu e un top che riprendeva le stesse sfumature del colore della gonna e dei sandali alti.
Io invece optai per dei pantaloncini a vita alta e una semplice maglietta nera corta e le vans nere.
Verso le otto uscimmo e ci dirigemmo verso la spiaggia.
Il sole stava per tramontare e l’aria era fresca.

Alison: “Questo posto è fantastico!”
Louis: “Già, io e Harry ci venivamo sempre quando eravamo più piccoli.”
Harry: “Oh sì, ti ricordi quella volta…”

Iniziò a raccontare e Louis certe volte interveniva annuendo e ridendo.
L’amicizia che li legava era profonda e io per poco non la mandavo in frantumi…
Nel giro di dieci minuti arrivammo a destinazione.
Il mare era bellissimo e la spiaggia era popolata di ragazzi più o meno della nostra età.
Al centro c’erano dei rami ammucchiati che si sarebbero accesi in quello che doveva essere il falò.
Da una parte c’era un tavolo con varie bibite e alcolici e dall’altra parte ancora c’era una grande stereo.

Louis: “Eccoci arrivati, andiamo a prendere da bere.”

Fece un cenno a Niall e Harry che lo seguirono.

Alison: “Wow, io ci vivrei tutto l’anno in un posto del genere.”
Effie: “Già anch’io, poi il mare è qualcosa di spettacolare.”

Ci avvicinammo alla riva.
L’acqua era limpida e rifletteva le nuvole che andavano a tingersi di rosa del cielo.
Stavo per girarmi verso Alison quando un ragazzo mi urtò.

X: “Oh scusa!”

Alzai lo sguardo verso di lui e trovai due grandi occhi neri fissarmi.
Aveva la pelle ambrata e i capelli corvini.

X: “Ma tu sei…”

Non ebbe il tempo di finire la frase che qualcun altro lo chiamò.

X: “Calum, muoviti!”

Mi rivolse un’altra occhiata confusa per poi girarsi e allontanarsi.

Alison: “Lo conoscevi?”
Effie: “No…”

Lo vidi avvicinarsi a un ragazzo alto e biondo.
Si girarono e si confusero nella folla.
Mi rigirai verso Alison giusto in tempo per vedere Louis e i ragazzi avvicinarsi con dei bicchieri dal contenuto ambrato.
Harry mi porse un bicchiere.

Louis: “E ora l’estate può iniziare davvero.”

Un ragazzo si avvicinò allo stereo con un microfono in mano.

X: -urlando- “Siete pronti a celebrare l’inizio dell’estate?”

Tutti alzarono il loro bicchiere in alto ed esultarono.

X: -urlando- “Bene, allora voglio vedere tutti ballare!”

Dallo stereo si propagò un’assordante musica da discoteca.
Buttai giù la birra e presi Harry per mano per trascinarlo sulla pista.
Prima di confonderci tra la folla lanciai un’occhiata a Alison che si stava già baciando con Niall, mentre Louis…

Harry: “Ma quella è Jessica?”

Guardai più attentamente e notai che aveva ragione.
La ragazza con cui Louis stava parlando era Jessica, la sua ex.

Effie: “Ma cosa ci fa qui?”
Harry: “Non lo so.”

Continuai a guardarli. Jessica gli si stava letteralmente avvinghiando alla maglietta.
Harry mi prese per mano.

Harry: “Dai andiamo.”

Mi sorrise e io lo seguii.
Ci addentrammo nella folla in movimento.
Ovunque c’erano corpi che ballavano, coppie che si baciavano e fumo che assomigliava a della foschia.
Iniziammo a muoverci anche noi a tempo della musica. Harry non mi perdeva d’occhio e mi stava vicino. 
Ad un certo punto mi si avvicinò da dietro e mi appoggiò le mani sui fianchi.
Continuammo ad ondeggiare in quella posizione, sentivo il corpo di Harry combaciare con il mio.
Avvicinò la sua bocca al mio orecchio.

Harry: “Sei bellissima.”

Sorrisi e lui portò la bocca sul mio collo lasciando dei piccoli baci che mi provocarono caldi brividi lungo la schiena.
La serata procedette così.
Il sole ormai era calato e il cielo era punteggiato dalle stelle.
Io e Harry ci allontanammo dalla folla per bere e per andare a vedere il falò.
Il fuoco scoppiettava e le scintille salivano in alto nel cielo.
Mi strinsi a Harry e lo baciai.
Mi sentivo così felice vicino a lui, quel momento sarebbe potuto durare per sempre.

Harry: “Ci andiamo a sedere?”
Effie: “Okay.”

Ci sedemmo sulla riva ad ascoltare lo scrosciare delle onde offuscato dal rumore della musica.
Poggiai la testa sulla sua spalla e lui mi cinse con il suo braccio.
Ero sua e lui era mio.
Sarebbe potuto durare per sempre.

 

#SPAZIO AUTRICE

Salve c:
Innanzitutto grazie a tutti per le recensioni <3
Ecco il nuovo capitolo (come al solito in ritardo lol)
Finalmente l'estate è iniziata e nel migliore dei modi :)
In questo capitolo compaiono di sfuggita Calum e Luke...interferiranno nella vacanza di Effie?
Inoltre fa ritorno anche Jessica, l'ex di Louis, vi ricordavate di lei?
Fatemi sapere cosa ne pensate <3


Mi serve un consiglio, preferite i capitoli così o i capitoli con più punti di vista?
Io sinceramente preferisco quelli con più punti di vista, in modo da creare delle "storie parallele", voi che ne pensate?

Un bacio,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Un nuovo inizio ***


Salve a tutti, ecco il 28°capitolo, buona lettura <3


CHARLOTTE’S POV
Zayn era partito.
E con lui tutti i miei amici.
Ero sdraiata sul divano di casa mia a fissare il soffitto.
La tentazione di andare a fare visita a mio fratello era tanta.
Soprattutto ora che sapevo che Luke era partito. Mi tirai su e mi stiracchiai.
Che palle.
Mi alzai, mi infilai le scarpe, acciuffai la borsa e uscii.
Non avevo una meta precisa ma iniziando a vagare mi ritrovai davanti casa di Michael.
Mi guardai intorno e bussai. Nessuna risposta.
Merda.
Sbuffai e mi sedetti sull’uscio.
Non sapevo nemmeno perché presi quella decisione.
Infondo non aveva nessun senso aspettarlo lì, visto che non sapevo nemmeno se sarebbe tornato.
Ma in un certo senso mi mancava.
Non eravamo mai stati molto legati ma da quando se n’era andato di casa e io ero dovuta rimanere aveva iniziato a mancarmi come non mai.
Dopotutto ero sua sorella. Avevo il diritto di vederlo.
Incrociai le braccia e decisi definitivamente di rimanere ad aspettarlo.
 

EFFIE’S POV
Mi risvegliai con la testa appoggiata sul petto nudo di Harry.
Il sole filtrava dalla finestra disegnando delle righe di luce sulle lenzuola.
Avevo addosso una sua vecchia maglietta e non avevo la minima idea di com’eravamo tornati.
Della sera precedente mi rimaneva solo un ricordo confuso.
Harry dormiva ancora profondamente e decisi di non svegliarlo.
Con delicatezza mi tirai giù dal letto e mi diressi verso il bagno.
Mi lavai la faccia rimuovendo il trucco della sera precedente e mi legai i capelli in una coda spettinata.
Scesi le scale con l’intenzione di fare colazione ma mi bloccai davanti all’entrata della cucina.
Di spalle c’era una ragazza che stava ai fornelli.
Jessica.
Se stava lì significava che aveva passato la notte con Louis.
Una strana sensazione si fece spazio nella mia pancia. Mi schiarii la gola.

Effie: “Buongiorno.”

Si girò di scatto e accennò un sorriso.
Senza trucco sembrava molto più giovane dall’ultima volta che l’avevo vista.
I capelli rossi erano raccolti in una treccia.

Jessica: “Ciao, tu sei Effie giusto?”
Effie: “Sì. E tu Jessica?”


Annuì.

Jessica: -ricordando- “Ci eravamo già incontrate…e Louis mi ha parlato talmente tanto di te che sarebbe impossibile dimenticarti.”
Effie: “T-ti ha parlato di me?”


Abbassò lo sguardo.

Jessica: “Beh infondo è per te che mi ha lasciata.”
 


CHARLOTTE’S POV
Avevo quasi perso le speranze quando vidi arrivare Michael accompagnato da Ashton.
Stavano parlottando tra loro e si bloccarono quando si accorsero di me.
Piazzai i miei occhi in quelli di Michael. Glieli avevo sempre invidiati.
Erano di un colore spettacolare, tra il verde e l’azzurro, mentre a me erano capitati i banali occhi marroni di nostra madre.

Michael: “Charlotte.”

Accennò un sorriso che ricambiai.
Scambiò uno sguardo con Ashton che alzò le spalle.

Michael: “Dai entra.”

Mi spostai di lato per permettergli di aprire la porta.
Il bilocale era più ordinato del solito.
Mi sedetti sulla poltrona affianco al divano, dove si era seduto Michael.
Il riccio nel frattempo era andato a prendere da bere.

Michael: “Che ci fai qui?”
Charlotte: “Ci dev’essere per forza un motivo se ti vengo a trovare?”
Michael: “Beh sai, non è una cosa che succede tutti i giorni.”


Sbuffai.

Charlotte: “Sei tornato a casa dopo essere stato in Australia per non so quanto tempo. Mi sei mancato.”

Mi guardò in silenzio e scosse la testa.

Michael: “Sono tornato qui da mesi, Charlotte. E tu ti sei fatta viva solo due o tre volte.”
Charlotte:
-alzando la voce- “E tu invece? Se non fosse stato per me ancora non ci saremmo rivisti!”

Stava per dire qualcosa quando Ashton arrivò con dei bicchieri d’acqua.

Ashton: “Non è venuta prima perché c’era Luke.”

Mi guardò per poi distogliere velocemente lo sguardo.
Michael sbuffò.

Michael: “Okay, scusa. Ho esagerato.”

Seguì un silenzio imbarazzante il cui unico rumore era Ashton che sorseggiava l’acqua.

Charlotte: “Okay…forse un motivo per cui sono venuta c’è. Voglio sapere perché te ne sei andato e perché sei tornato. Non me l’hai ancora detto.”
Michael: “E’ complicato…”
Ashton:
-rivolgendosi a Michael- “Glielo devi.”

Michael sbuffò.

Michael: “Ti ricordi della ragazza di Luke?”
Charlotte: “Quella che è…”
Michael: “Morta…dopo che lei se n’è andata Luke ha perso la testa.”
Ashton: “Lei lo teneva con i piedi per terra.”
Michael: “Già…ha iniziato a fare uso di droghe arrivando a spacciare per raccogliere dei risparmi. Ha iniziato ad esserne dipendente e allora noi siamo intervenuti.”
Ashton: “Gli abbiamo detto che non aveva senso quello che stava facendo, che lei non l’avrebbe voluto. Ma era distrutto e non ci voleva ascoltare.”
Michael: “Allora abbiamo iniziato a seguirlo, per impedirgli di fare sciocchezze. Ma cosa potevamo fare infondo? La situazione era diventata difficile, non ce la facevamo più da soli. Abbiamo deciso di chiamare sua madre, che vive in Australia e lei ci ha detto di venire lì da lei.”
Ashton: “Con i risparmi di Luke abbiamo comprato i biglietti e siamo partiti. Doveva essere un nuovo inizio e in principio sembrava andare tutto bene. Ma Luke è sempre stato uno che ragiona di testa sua, che vuole avere il controllo su tutto.”
Michael: “Ha iniziato a ricattare le persone usando i loro segreti che scopriva, ha iniziato a fare commissioni per gli altri. Noi gli stavamo dietro per paura che ricadesse nella droga cosa che per fortuna non è successa.”
Ashton: “Una cosa tira l’altra e ci siamo ritrovati anche noi nei casini che combinava.”
Michael: “In poche parole siamo tornati qui. Luke continua con i suoi giochetti ma noi cerchiamo di non stargli più dietro come prima. All’inizio pensavamo che fosse dovuto al fatto che la morte di lei lo aveva segnato ma ora sinceramente non sappiamo più che pensare.”
Ashton: “Calum ancora lo asseconda, ha deciso di partire con lui e sembra che sia d’accordo nelle cose che fa.”
Michael: “Lui dice di no quando glielo chiediamo ma poi, da come si comporta sembra il contrario.”
Ashton: “Beh, questo è tutto.”


Iniziarono a fissarmi in attesa di una mia reazione.
Ero stordita dalla quantità di notizie che avevo ricevuto. Non sapevo cosa dire.
 

EFFIE’S POV
Il mio cuore accelerò mentre fissavo Jessica che, nel frattempo, era tornata ai fornelli.

Jessica: “Ti vanno bene i pancake?”

Si girò in attesa della mia risposta. Annuii distrattamente.

Effie: “Jessica…io non penso che Louis…”
Jessica: “Oh invece sì. Ma non ti devi sentire in colpa, io non volevo una storia seria e nemmeno lui.”


Rimasi interdetta dalle sue parole.
Lei si girò e mi porse un piatto con un pancake fumante.

Jessica: “Non ti sei accorta di come ti guarda? Certe volte sembra che non vede nessun altro a parte te.”

Mi sedetti al tavolo, davanti a lei.

Effie: “Perché mi stai dicendo questo? Io sto con Harry, questo non cambierebbe niente.”
Jessica
: -sbuffando- “Non sto cercando di farvi litigare, ti sto solo dicendo che dovresti stare più attenta alle persone che ti stanno intorno invece di pensare sempre a te stessa.”

La guardai incredula, con la forchetta bloccata a mezz’aria. La poggiai rumorosamente sul piatto.

Effie: “Senti tu nemmeno mi conosci. Come puoi pensare di giudicarmi?”

Mi fece un sorriso affilato e alzò un sopracciglio.

Jessica: “Ma io non ti stavo giudicando.”

Stavo per dire qualcosa quando entrarono Alison e Niall seguiti da un Louis ancora assonnato.

Niall: “Uh ci sono i pancake!”

Si fiondò verso il vassoio trascinando Alison che sorrideva.

Louis: “Buongiorno.”

Lo salutai con la mano mentre Jessica si avvicinò a lui dandogli un bacio sulla guancia.

Jessica: “Io vado a prepararmi. Vado con degli amici in spiaggia, vi unirete anche voi?”
Alison:
-sorridendo- “Certo!”
Jessica: “Perfetto.”


Mi porse un altro suo sorriso che di felice non aveva nulla.
Dopo che uscì scese anche Harry per fare colazione.
Mi diede un baciò veloce e si accomodò vicino a me.

Harry: “Programma per oggi?”
Louis: “Si va al mare.”


Mi sorrise e io ricambiai.
Il pensiero di rincontrare Jessica mi faceva salire la rabbia che ribolliva nel mio stomaco.
 

CHARLOTTE’S POV
Charlotte: “Non sapevo niente di tutto ciò…”
Michael: “E’ stata colpa mia, avrei dovuto dirtelo.”


Sbuffai e mi appoggiai allo schienale della poltrona.

Charlotte: “Quindi ora Calum e Luke sono in vacanza?”
Michael: “Sì, a Bournemouth.”
Charlotte: “Michael…io ecco…”
Michael: “Torneranno tra un mese se non due, quindi se mi stai chiedendo se puoi rimanere qui la risposta è sì.”


Gli sorrisi.

Charlotte: “Grazie.”
Michael: “Non ringraziarmi. In fondo sono tuo fratello, no?”


Stetti con loro tutto il pomeriggio e verso sera me ne andai.
Sarei tornata il mattino dopo con le mie cose.
Non avrei passato l’estate da sola e questo pensiero mi rendeva felice.
 

EFFIE’S POV
Nel giro di un’oretta eravamo tutti pronti per andare in spiaggia.
La casa di Louis distava poco dal mare quindi ci andammo a piedi.
Dopo dieci minuti arrivammo a destinazione.
Era una giornata un po’ nuvolosa ma l’aria era calda, la spiaggia era dorata e il mare si stagliava immenso davanti a noi.
Non c’era molta gente per cui trovammo posto facilmente.
Stavamo per poggiare le borse quando Jessica ci fece cenno di mettersi vicino a lei.
Oh eccola.
Ero scocciata al pensiero di dover passare la mattinata con lei ma seguii gli altri in silenzio.
Stava con tre ragazzi e altre due ragazze. E due di quei ragazzi li avevo già visti la sera prima.
Il ragazzo moro dalla pelle ambrata e quello biondo con il piercing e gli occhi di un blu che vicino al mare era ancora più acceso.
Formavano una coppia strana insieme, erano caratterizzati entrambi da un particolare che non sapevo definire.
Si avvicinarono a noi e si presentarono.

X: “Ciao, ehm sono Calum e lui è Luke.”
Effie: “Io sono Effie.”


Calum mi accennò un sorriso imbarazzato per poi girarsi e andare verso l’acqua mentre Luke rimase lì a fissarmi.
Mi sorrise facendo brillare il suo piercing nero, ma a differenza dell’altro ragazzo non c’era imbarazzo nel suo sguardo.
C’era solo curiosità, malizia e qualcos’altro.
Mi guardava come se lui sapesse qualcosa che a me sfuggiva o come se mi conoscesse già.

 

Eccoci qui :D
Innanzitutto grazie a tutti per le recensioni <3
Vorrei sapere cosa ne pensate della storia, quindi spero che lasciarete qua sotto una recensione positiva o negativa che sia :)
Inoltre stavo pensando di fare un altro trailer (per chi di voi non lo avesse visto potete trovare il link nel primo capitolo), siccome nel primo (trailer) non sono presenti tutti i personaggi tra i quali i 5sos, visto che ho deciso di aggiungerli mentre scrivevo la storia.
A voi piacerebbe?
Per quanto riguarda la storia, il passato di Luke è stato in parte svelato, cosa ne pensate?
Inoltre Calum e Luke si sono presentati a Effie, succederà qualcosa tra di loro?
E l'influenza di Jessica cambierà qualcosa nella relazione di Harry e Effie?
Alla prossima,
Chiara xx

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Scusate ***


Allora questo non sarà un capitolo ma ci tenevo a dirvelo.
Non ho più aggiornato perché ho avuto problemi personali e non ho molto tempo anche a causa della scuola visto che ci caricano di roba da studiare. Non potete nemmeno immaginare quanto mi dispiaccia. 
Cercherò di aggiornare al più presto perché non ho nessuna intenzione di lasciare una cosa per cui ho lavorato tanto.
Spero che sarete disposti ad aspettare e che non abbandonerete la fan fiction. Capisco chi la lascerà da parte visto che la colpa è solo mia.
Scusate ancora.

Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Harry & Effie ***


SALVE A TUTTI, ECCO FINALMENTE IL CAPITOLO 29. BUONA LETTURA :)



LUKE HEMMINGS' POV

Effie mi fissava e io fissavo lei. Era come se aspettasse che dicessi qualcosa ma io aspettavo il contrario. Dopo Aleisha non avevo amato nessun altra. La ferita che mi era rimasta dopo la sua morte era troppo grande e bruciava ancora. Era l'unica che mi capiva e ora non avevo nessun motivo per cercare di essere migliore, per cercare di essere felice.

Effie: “Quindi conosci Jessica?”

Quella domanda mi colse alla sprovvista. Accennai un sorriso.

Luke: “Non molto, io e Calum ci siamo aggregati al gruppo appena arrivati quindi diciamo che li abbiamo appena conosciuti. E tu? La conosci?”

Storse a bocca e abbassò lo sguardo, tra le due doveva essere successo qualcosa.

Effie: “Diciamo di sì, è la ragazza di un mio amico.”
Luke: “Non ti sta simpatica o sbaglio?”
Effie: “Ho conosciuto persone migliori.”

Sorrise. Aveva un sorriso bellissimo.

Luke: “Spero di appartenere a questa categoria.”

Arrossì leggermente.

Effie: “Può darsi.”

Stavo per completare la mia conquista quando un ragazzo riccio e alto si avvicinò a lei e le mise un braccio sulle spalle con fare protettivo.

X: “Io sono Harry, il suo ragazzo.”

Aveva lo sguardo abbastanza scocciato. Accennai un sorriso.

Luke: “E io sono Luke.”

Alzò gli occhi al cielo.

Harry: “Bene Luke se non ti dispiace io e la mia ragazza andiamo a farci un bagno.”

Detto questo prese Effie per mano che sorrise imbarazzatamente.
Il mio sorriso scomparve dalle mie labbra e digrignai i denti. Sarebbe stato più difficile di quanto pensassi.

 

EFFIE'S POV

Harry mi trascinò via dal ragazzo biondo.

Effie: “Ei, qual è il problema?”
Harry: “Non mi piace quel ragazzo e non mi piace vederti parlare con lui.”
Effie: “Oddio Harry, nemmeno lo conosci.”
Harry: “Ma ho visto come ti guardava e non mi piaceva affatto. E poi si chiama Luke, non ti ricorda niente?”
Effie: “Ti prego dimmi che stai scherzando! Non ha niente a che fare con quel coglione, lui è gentile e stavamo semplicemente parlando.”
Harry: “Okay. Come vuoi tu.”

Detto questo si allontanò e si tuffò in acqua. Provai a chiamarlo ma ormai era troppo lontano per potermi sentire.


ALISON'S POV

Stavo spalmando la crema solare sulla schiena di Niall quando vidi Effie avvicinarsi. Aveva la faccia corrucciata.

Alison: “Tutto bene?”

Si sedette nella sdraio vicina alla mia e sbuffò.

Effie: “Harry ha avuto un attacco di gelosia e ora è arrabbiato.”

Niall si girò verso la sorella.

Niall: “Perchè?”
Effie: “Stavo parlando con Luke, il ragazzo biondo laggiù.”

Al sentire il nome di Luke sobbalzai ma quando mi girai e capii che non era quel deficiente che conoscevo feci un respiro di sollievo. Niall invece sembrava di averne già sentito parlare.

Niall: “Luke Hemmings...quel tizio è strano, Effie.”

Effie alzò gli occhi al cielo.

Effie: “Non ti ci mettere anche tu! Fatto sta che ora Harry è arrabbiato.”
Niall: “Vedrai che gli passerà.”

Effie annuì silenziosamente e io le strinsi la mano per confortarla.

 

LOUIS' POV

Stavo nuotando sotto l'acqua.
Mi era sempre piaciuto nuotare, soprattutto quando la mia pancia arrivava a sfiorare la sabbia del mare.
Mi piaceva il modo in cui i miei pensieri si placavano e ne rimaneva solo il leggere rimbombo.
Era come se in profondità potessi scomparire e non sentire più il peso dei miei problemi, di Effie, di Jessica...

Tornai in superficie per prendere aria e mi ritrovai davanti due famigliari occhi verdi.

Louis: “Harry!”

Accennò un sorriso, ma non gli uscì molto bene.

Louis: “E' successo qualcosa?”
Harry: “Effie...ho esagerato. Sono un deficiente. Ma ho visto come lui la guardava e...dio avrei fatto bene a dargli un pugno, così magari si sarebbe tolto quel sorriso da stronzo dalla faccia.”

Colpì la superficie dell'acqua schizzandomi.

Louis: “Ehm...se magari mi spiegassi cos'è successo ti potrei aiutare.”

Harry sbuffò e mi guardò.

Harry: “Secondo te sono abbastanza per lei? Insomma lei è così...così bella, intelligente...io non posso darle niente.”
Louis: “Lei ti ama Harry, e se ti ama un motivo ci sarà.”
Harry: “Ho paura di perderla.”
Louis: “Non la perderai, lei ti vuole. Si vede da come ti guarda. Non devi dubitare del suo amore per te, tu la rendi felice.”

Rimase qualche secondo a guardarmi e poi mi abbracciò. Era da tanto che non succedeva. Dopo i vari litigi ci eravamo molto distanziati. Lo strinsi più forte. Era come un fratello per me, senza di lui non sarei stato nulla.

Harry: “So che per te è difficile dire queste cose e ti ringrazio.”
Louis: “Non devi ringraziarmi, è la verità.”

Ci separammo, le braccia di Harry ricaddero lungo i suoi fianchi.

Harry: “Promettimi che se mai dovesse succedere qualcosa tu le rimarrai vicino.”

Rimasi interdetto da questa sua richiesta. Cosa sarebbe potuto succedere?
Annuii.

Louis: “Sai forse tu e Effie dovreste prendere la mia macchina e andare da qualche parte da soli.”

Harry sorrise alla mia proposta e annuì.

Sorrisi anch'io.

Era giunta ora di togliermi Effie dalla testa e di andare avanti.

 

HARRY'S POV

Tornai all'ombrellone seguito da Louis. Effie stava parlando con Alison e Niall.
Mi avvicinai di soppiatto e le sussurrai all'orecchio.

Harry: -bisbigliando- “Vieni a fare una passeggiata con me?”

Si girò di scatto, mi sorrise e annuì.
Misi apposto le nostre cose sotto lo sguardo incuriosito di tutto il gruppo, Effie compresa.

Presi le nostre borse in una mano e la mano di Effie nell'altra, salutammo tutti velocemente e andammo verso casa.

 

 

LUKE HEMMINGS' POV

Jessica stava stordendo me e Calum con le sue chiacchiere.
Calum annuiva distrattamente e io mi guardavo intorno, cercando di individuare Effie.

Tra la folla riuscii a vedere Harry che teneva la mano a una ragazza che doveva essere Effie.
Dannazione.

Luke: “Mi dispiace interromperti Jessica, ma io e Calum dobbiamo andare.”

Trascinai Calum per un braccio a prendere le nostre cose che essenzialmente consistevano in una maglietta e in un asciugamano.

Calum: “Ei, dove stiamo andando?”
Luke: “Sta andando via.”
Calum: “Chi??”
Luke: “Effie.”

Calum si bloccò a metà strada.

Luke: -scocciato- “Qual è il problema?”
Calum: “Perché la dobbiamo seguire?”
Luke: “Calum, muoviti.”
Calum: “No. Dimmi cosa vuoi da lei.”

 

Mi stavo veramente arrabbiando.
Odiavo quando le persone non facevano quello che dicevo loro di fare.

Mi avvicinai a Calum, tanto da stare a pochi centimetri di distanza.

 

Luke: “Non ti devo nessuna spiegazione.”
Calum: “Te la do io la spiegazione, allora. Ti ha ricordato Aleisha. L'ho notata anch'io la somiglianza. Stesso colore di occhi, stesso sorriso dolce, stessi modi di fare...ammettilo. Ci stai ancora male, ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo anche con uno dei tuoi migliori amici. Ti fa male e non sai come gestire questo dolore. Perciò cerchi di trovare un ripiego in una ragazza che non ti ha fatto nulla.”

Rimasi senza parole.
Nessuno fino ad allora mi aveva parlato con tanta durezza, ma Calum aveva ragione...aveva ragione.

Prima che potessi pensarci su, gli tirai un pugno nella mascella.

 

EFFIE'S POV

Eravamo arrivati a casa e Harry aveva praticamente lanciato le nostre borse sul divano.

Ridacchiai.

Effie: “Come mai tutta questa fretta?”

Mi sorrise mostrandomi quelle sue fossette perfette.

Harry: “Perchè volevo stare solo con te, per scusarmi. Ho esagerato prima, ma ho paura di perderti. Tu...tu sei fantastica e io sento che non ti merito. Ti amo Effie, ti amo così tanto che fa male.”

Mi avvicinai lentamente a lui. Gli accarezzai la guancia con la mano e sorrisi dolcemente nel vedere il suo sguardo preoccupato.

Effie: “Sei la cosa più bella che mi potesse mai capitare, e non potrei mai finire di ringraziarti per tutti i momenti belli che mi hai regalato. Non dubitare mai di te stesso, Harry. E non dubitare mai del mio amore per te. Io ti amo.”

Mi baciò.
Prima le nostre labbra si sfiorarono leggermente ma poi divenne tutto un fuoco e le nostre bocche si fusero in una cosa unica.
Strinsi i suoi ricci bagnati di acqua marina mentre le sue mani scorrevano lungo la mia schiena.

Salimmo su in camera e ci sdraiammo sul letto, io sotto di lui.
Accarezzai il suo petto nudo che profumava di salsedine.
Mentre lui mi sfilava la canottiera leggera che avevo messo per andare in spiaggia.

Si chinò su di me e iniziò a baciarmi il collo.
Brividi caldi mi percorrevano il corpo e presto i nostri costumi caddero a terra insieme alle nostre difese che avevamo innalzato contro il mondo.
E rimanemmo solo io e lui, da soli nell'intimità familiare dei nostri corpi.

La danza che ormai conoscevamo e che faceva salire all'eccitazione entrambi si ripetè anche questa volta.
Il nostro amore, la nostra passione aleggiava intorno a noi, rendendo quel momento ancora più speciale.
Tra i nostri sospiri e i nostri “ti amo” sussurrati, finì quel momento. Si sdraiò vicino a me e io poggiai la mia testa sul suo petto imperlato di sudore.

Al mio rabbrividire trascinò il leggero lenzuolo bianco per coprire i nostri corpi.

Mi baciò la fronte e chiusi gli occhi sentendomi sicura tra le sue braccia.

 

Salve a tutti! 

Finalmente sono tornata con un nuovo capitolo, mi dispiace di questo ritardo ma non ho avuto proprio il tempo e la tranquillità per mettermi a scrivere visto i vari casini successi con la scuola e nella mia vita privata.

Spero che continuerete a leggere questa storia e vorrei ringraziarvi di tutti i voti ricevuti in questo periodo di assenza <3

In questi giorni sto anche lavorando nel nuovo trailer e spero di riuscire a terminarlo entro l'inizio della scuola :)

Buone vacanze/ Natale a tutti <3

Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Imprevisti ***


Buon 2015 a tutti! Ecco il 30° capitolo, buona lettura :)

EFFIE'S POV

Mi risvegliai un'oretta dopo, erano circa le 16.30.
Harry stava seduto a gambe incrociate e giocava con i miei capelli mentre messaggiava al telefono.
Mi stropicciai gli occhi.

Effie: “Ei.”

Si era infilato i boxer ma aveva ancora il petto scoperto. Si girò verso di me e sorrise.

Harry: “Buongiorno eh.”

Sorrisi a mia volta.

Effie: “Con chi ti scrivi?”
Harry: “Con Louis.”

Annuii e mi alzai trascinando il lenzuolo con me per coprirmi. Acciuffai dei vestiti puliti e l'accappatoio.

Effie: “Io mi vado a fare una doccia.”
Harry: -sorridendo maliziosamente-  “Hai bisogno di una mano?”

Ridacchiai e come risposta gli tirai la prima maglietta che trovai sul pavimento della nostra stanza.

Harry: -ridendo- “Okay okay. Sappi che il mio aiuto è sempre valido.”
Effie: “Penso che questa volta ne farò a meno.”

Dicendo questo andai in bagno, chiusi la porta e mi gettai sotto l'acqua tiepida.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Calum stava di fronte a me e mi guardava incredulo tenendosi la mascella sanguinante con una mano. Alcune persone si erano girate incuriosite e spaventate.

Calum: “Seriamente?”

Non gli risposi. Non volevo colpirlo, ma l'impulso aveva preso il sopravvento. Come sempre d'altronde.

Calum: “Sai Luke, mi sono rotto le palle. Io sono sempre stato disponibile a darti una mano e a guardarti le spalle. Ma mi sbagliavo. Avrei dovuto ascoltare gli altri e invece ho fatto di testa mia. Pensavo che non fossi cambiato così tanto, che fossi ancora quel ragazzo che amava suonare la chitarra e cantare. Quel ragazzo che non avrebbe mai dato un pugno a un suo migliore amico. O forse non siamo più amici? No dimmelo perché io non so più che pensare.”

Non volevo questa reazione. Avrei preferito che si arrabbiasse, che reagisse picchiandomi a sua volta. Avrei preferito tutto a questa calma composta che lo caratterizzava. Continuavo a fissarmi la mano con cui l'avevo colpito, in cui si stavano formando dei lividi violacei sulle nocche.

Calum: “Questa situazione fa schifo. Ma la cosa che mi dispiace di più è che ora ti ritroverai da solo perché io ho chiuso. Torno a Londra.”

Detto questo iniziò ad allontanarsi da me. Sapevo che diceva sul serio ed era meglio così. Io mi trovavo meglio da solo. Un parte di me, quella che ancora provava qualcosa, mi diceva di corrergli dietro, ma ormai non aveva più importanza. Non provavo più niente da tanto tempo.

E sapevo dove andare per far smettere anche ai miei pensieri di girare.

 

EFFIE'S POV

Quando tornai in camera trovai le nostre valigie fatte e Harry seduto sul letto che finiva di allacciarsi una delle sue Converse bianche.

Effie: “Che succede?”
Harry: “Vieni qui.”

Mi sorrise e mi prese la mano per farmi sedere sulle sue ginocchia. Mi spostò una ciocca di capelli bagnati dalla fronte e mi guardò negli occhi?

Harry: “Hai presente che prima mi stavo scrivendo con Louis?”
Effie: -preoccupata- “Avete litigato?”

Accennò un sorriso che evidenziò una delle sue fossette. Gli accarezzai la guancia soffermandomi su quel punto.

Harry: “Ha detto che per lui va bene se prendiamo in prestito la sua macchina.”
Effie: “In che senso?”

Il suo sguardo si fece serio e le sue iridi verdi si puntarono sulle mie.

Harry: “Andiamocene un po' per conto nostro.”

Sorrisi e lessi il sollievo nei suoi occhi.

Effie: “Okay.”

Sorrise anche lui e mi baciò la punta del naso.

Harry: “Aspettiamo che tornano e poi andiamo a vedere il tramonto, okay?”

Annuii e poggiai le mie labbra sulle sue. Un po' di tempo da soli ci avrebbe fatto bene.
Verso le 6 tornarono gli altri e li salutammo.

Louis: “State attenti alla mia macchina. E non sporcatela.”
Harry: -sorridendo- “Si Louis, tranquillo.”

Niall mi abbracciò.

Niall: -sussurrando- “Non fate cazzate.”

Alzai gli occhi al cielo e gli baciai velocemente la guancia.
Quando finì il momento dei saluti prendemmo le nostre valigie e le caricammo in macchina.
Salimmo in macchina e, con i finestrini completamente abbassati, iniziò il nostro “viaggio”.
Con “No Cars Go” degli Arcade Fire come sottofondo, la strada scorreva sotto di noi.

Effie: “Dove stiamo andando?”
Harry: “Lo vedrai.”

Una cosa che amavo di Harry era il suo modo di guidare. Il volante scivolava tra le sue mani forti, i suoi occhi verdi erano concentrati sulla strada e la concentrazione lo portava a mordicchiarsi il labbro inferiore. Ero completamente e follemente innamorata di lui e su quella strada in una giornata di luglio mi sentivo immortale. Sentivo la vita entrarmi nelle vene e farmi venire i brividi.

Effie: “Sono felice di essere qui con te.”

Mi sorrise di sfuggita per poi riconcentrarsi sulla strada.

Harry: “Anch'io.”

Dopo circa quaranta minuti di viaggio, arrivammo a destinazione. Ci trovavamo esattamente nel nulla. L'unica che caratterizzava quell'ambiente desolato era una collinetta di sabbia.

Effie: “Ehm, ci siamo persi o...”

Alzò gli occhi al cielo ridendo.

Harry: “Seguimi e poi vediamo se cambierai idea.”

Dopo aver acciuffato due asciugamani mi prese per mano e mi condusse sopra la triste collinetta di sabbia.
Quello che ci aspettava in cima era tutt'altro che triste. Per scendere dalla collina c'era una scala un po' malandata che dava su una spiaggetta solitaria in cui non c'era anima viva.
Harry, quando vide il mio sguardo stupito, sorrise compiaciuto. Scendemmo con attenzione la scala e ci sedemmo vicino alla riva.
Poggiai la mia testa sulla sua spalla.

Effie: “Grazie.”
Harry: “E di che?”
Effie: “Di esserci sempre.”

Mi strinse più vicino a sé e mi baciò la testa.

Harry: “Io ci sarò sempre per te. Qualsiasi cosa accada.”

 

LUKE HEMMINGS' POV

Tornai al monolocale che io e Calum avevamo affittato verso le 8. La sua roba non c'era più. A quest'ora doveva essere quasi arrivato a Londra. Soffocai tutti quei pensieri e emozioni fino a quando ne rimase un leggero brusio. Ormai avevo capito il meccanismo. Era come se riuscissi a staccare la spina del mio cuore, della mia testa. E così non provavo più nulla.

Presi la mia giacca, le chiavi della macchina e uscii.
Ero diretto nell'unico posto in cui mi sarei sentito meno vuoto.

 

HARRY'S POV

Il sole stava tramontando e i colori rosati si andavano mischiando nel blu del mare. Il cielo era uno spettacolo di colori ma quello più bello stava accanto a me. Era rannicchiata contro di me e guardava meravigliata il cielo. Con quello sguardo sembrava tornare una bambina, mi faceva sorridere il modo in cui si stupiva facilmente delle cose. La amavo così tanto...

Si girò verso di me e notai i giochi di luce che si formavano sul suo viso man mano che il sole calava. Le presi il viso tra le mani e la baciai. Schiuse le labbra e le nostre lingue si incontrarono. Era strabiliante il modo in cui ogni nostro bacio mi provocava le stesse emozioni del primo.

Effie: “Ti amo.”
Harry: “Anch'io.”

Mi trascinò giù sull'asciugamano sopra di lei. Iniziai ad alzare l'orlo della sua maglietta e ad accarezzare la pelle delicata. Percorsi il profilo arrotondato dei suoi fianchi fino ad arrivare al gancetto del suo reggiseno. Lì mi fermai e la guardai.

Harry: “Sei bellissima.”

Mi sorrise e mi scostò i capelli dalla fronte. Piazzò i suoi bellissimi occhi blu sui miei e mi guardò. E quando mi guardava lo faceva veramente, sentivo che riusciva ad arrivare nei meandri più remoti della mia anima ma non aveva paura. Non aveva paura di quello che poteva trovarci, dei miei scheletri nell'armadio, delle mie storie passate, dei miei ricordi. Lei era forte, molto più forte di me. Tanto forte da riuscire a portare i miei pensieri oltre ai suoi. Ed era così bella...

Poggiai le mie labbra sulle sue questa volta un po' più forte, tanto da farle uscire un sospiro. Le sue mani percorsero il mio petto fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni.

Le tolsi la maglietta e passai una mano sul reggiseno semplice fino a riuscire a sganciarlo. Lei fece la stessa cosa con i miei jeans e io con i suoi pantaloncini, fino a che non rimanemmo nudi sotto il crepuscolo.

Facemmo l'amore sotto le stelle e fu diverso da tutte le altre volte. C'era qualcosa di magico nell'aria, in noi due. Ero felice di stare con lei, ero felice. Mi sdraiai affiancò a lei e poggiò la sua testa sopra il mio petto, com'era solita a fare.

Effie: “Riesco a sentire il tuo cuore così.”
Harry: “Batte allo stesso tempo del tuo.”

Mi prese la mano e me la poggiò sopra il suo, un po' sopra il seno. Ed era così, battevano a tempo. Mi sorrise e io sorrisi a lei. E tutto in quell'istante era perfetto.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Il locale era quasi pieno, la gente era stipata nella pista da ballo mentre io me ne stavo seduto al bancone del bar a bere. Era almeno la quinta vodka che bevevo ma non ne avevo abbastanza. Mi si avvicinò una ragazza bionda che sembrava carina.

X: “Ei, vuoi un po' di compagnia?”
Luke: “No. Ti conviene andartene.”

Si finse offesa e si avvicinò al mio orecchio.

X: “Beh se cambi idea...”

Mi fece l'occhiolino e se ne andò. Buttai giù un altro bicchiere e mi buttai in pista. I corpi accaldati mi si strusciavano contro muovendosi a ritmo della musica assordante. Cercai di perdermi nella confusione della mischia ma l'unica cosa che vedevo quando chiudevo gli occhi era il volto di Aleisha. La testa iniziò a farmi male e non riuscivo più a respirare.

Iniziai a spintonare la massa per cercare di uscire da quel bordello ma quando le persone si giravano per vedere chi le stava spingendo riuscivo a vedere solo il suo volto. I suoi capelli biondi, i suoi occhi blu, il suo sorriso innocente.

Perchè se n'è dovuta andare lei? Perché non io?

La testa stava per esplodermi, avevo gli occhi velati di lacrime e quando riuscii ad uscire dalla folla mi fiondai verso l'uscita del locale.

Mi poggiai ad un palo e vomitai nella speranza di riuscire a sentirmi meglio, cosa che non accadde. La situazione peggiorò soltanto. Si avvicinò a me una ragazza con i capelli mori.

X: “Stai bene?”

La sua voce mi arrivava in maniera distorta. La guardai confuso e mi sembrò di vedere ancora una volta il viso di Aleisha.

Luke: “Aleisha?”

Mi strofinai gli occhi e ora la ragazza aveva di nuovo i capelli mori ma quando parlò sentii la voce melodiosa di Aleisha.

X: “Ei hai bisogno di un passaggio?”
Luke: “Ho-ho la mia macchina...”
X: “Non puoi guidare in questo stato!”

Si girò e guardò un gruppo di ragazzi dietro di lei.

X: “Aspetta qui.”

Si allontanò da me. Dopo un altro conato di vomito mi trascinai verso la mia macchina.

È giunta ora di farla finita.

Infilai la chiave e accesi il motore. Mi parve di sentire delle voci che mi chiamavano ma ormai ero partito.

La strada scorreva veloce, troppo veloce. Non riuscivo a seguirla. Le luci mi abbagliavano, mi sembrava di sentire la sua risata e risi anch'io. Era vicina, la stavo per raggiungere. Vedevo il suo volto dappertutto, sentivo la sua voce mentre cantava accompagnata dalla mia chitarra, vedevo i nostri momenti insieme: il nostro primo bacio, la nostra prima volta, i nostri litigi, le nostre risate. E all'improvviso sentii tutto. Fu come una doccia ghiacciata. Le emozioni soppresse mi piombarono addosso violentemente, il cuore mi faceva male. Lo sentivo sgretolarsi. E c'era qualcosa che mi stringeva i polmoni da impedirmi di respirare. E qualcosa che velava il mio sguardo da non farmi vedere. Quando sentii le mie guance bagnate capii che erano lacrime. Non mi importava più, faceva troppo male, volevo farlo smettere. Iniziai ad urlare. E a piangere. E la strada si confondeva con i lampioni, i lampioni con le macchine che mi sfrecciavano accanto, i clacson con le mie urla e i miei singhiozzi, e tutto ciò con i fari di una macchina che mi stava per venire addosso. Tutto si fermò per un istante. Ebbi l'impressione che anche la Terra smise di girare fino a quando non sentii l'impatto. Fino a quando non sentii più nulla se non il buio che mi avvolgeva.

 

EFFIE'S POV

Quando iniziò a fare fresco decidemmo di rivestirci. Avevamo passato una serata fantastica.

Harry: “Vuoi che ti porto in un bellissimo posto?"
Effie: -sorridendo- “Esiste un posto più bello?”

Sorrise anche lui e prendemmo gli asciugamani per poi tornare alla macchina. Prima di salire in macchina mi porse un biglietto. Lo stavo per aprire quando lui mi fermò.

Harry: “Non lo devi leggere ora.”
Effie: “E quando?”
Harry: “Quando saremo arrivati.”
Effie: “Eddaiii ma sono curiosaaa.”

Rise e scosse la testa.

Harry: “Lo sapevo che te lo avrei dovuto dare dopo.”

Feci finta di essermi offesa e salii in macchina. Lui si posizionò nel posto del guidatore e accese il motore.

Mi infilai il biglietto nella tasca della felpa.

Harry: -scherzosamente- “Sei ancora arrabbiata?”
Effie: “Mh, può darsi.”
Harry: “Quindi non lo posso avere un bacio?”

Lo guardai male e poi sorrisi.

Effie: “Tu giochi sporco Styles, non è valido.”

Mi sorrise e io poggiai le mia labbra sulle sue e ci baciammo.

La strada era praticamente deserta a parte qualche macchina che stranamente ci sfrecciava accanto. Avevamo messo la nostra canzone preferita e la stavamo cantando quando lui mi prese la mano e portò le nostre mani intrecciate sulla leva del cambio, per cambiare marcia.

Mi guardò di sfuggita e mi sorrise.

Sorrisi a mia volta.

Effie: “Ti amo.”
Harry: “Ti amo anch'io.”

Non avevo mai amato nessuno come amavo Harry. Io e lui eravamo fatti per stare insieme, ogni giorno che passavo al suo fianco me ne convincevo sempre di più.

La luna piena splendeva alta nel cielo sopra di noi, illuminando la strada in una maniera splendidamente inquietante. Sembrava che la felicità che provavo in quel momento non potesse finire mai. Ma mi sbagliavo. Tutto finisce. E me ne resi conto quando una macchina spuntò dal nulla e l'ultima cosa vidi fu il corpo di Harry che si buttava sopra il mio per proteggermi, prima che l'oscurità ci avvolgesse.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Cadere a pezzi ***


Salve a tutti, ecco il 31° capitolo :) Buona lettura <3

NIALL'S POV

Quella sera decidemmo di rimanere a casa e di giocare semplicemente alla wii mentre mangiavamo una pizza.
Non mi piaceva molto l'idea di mia sorella sola e chissà dove con il suo ragazzo.
Ma sapevo che di Harry mi potevo fidare.
Eravamo tutti e tre impegnati in una partita a Just Dance all'ultimo sangue quando il mio cellulare squillò.
Costrinsi Louis a mettere pausa, beccandomi le sue accuse di averlo fatto apposta per riposarmi.
Sulla schermata comparve il numero di Effie.

Niall: “Hey!”
X: “Lei è Niall Horan?”

Rimasi colpito nel sentire una voce profonda maschile.
Feci cenno a Louis di togliere il volume.

Niall: “Sì. Sono io.”
X: “E conosce Effie Horan, giusto?”
Niall: “E' mia sorella, perché?”
X: “Mi dispiace riferirle che sua sorella è rimasta coinvolta in un incidente stradale con un altro ragazzo che dalla patente risulta essere Harry Styles.”

Per poco il telefono non mi cadde dalle mani.

Niall: “C-cosa? E come...cazzo. Come stanno??”
X: “Sono stati ricoverati nell'ospedale...”

Sentii le indicazioni e mi precipitai a prendere la giacca.

Alison: “Che è successo?”
Niall: “Dobbiamo andare!”

Stavo urlando ed ero preso dal panico.
E vedere Alison e Louis che mi guardavano senza dire niente mi fece andare ancora di più fuori di testa.

Niall: “LOUIS, COSA CAZZO STAI ASPETTANDO?? PRENDI LA MACCHINA!”
Louis: “Che è successo???”

Mi passai una mano tra i capelli e sospirai. L'ansia era a mille.

Niall: “Sono rimasti coinvolti in un incidente.”

Alison emise un suono strozzato e si coprì la bocca con la mano.
Louis sgranò gli occhi e prese il suo cellulare.

Niall: “Cosa stai facendo, dobbiamo andare!”
Louis: “Sto chiamando un taxi. La mia macchina ce l'avevano loro!”
Niall: “...cazzo...digli di fare in fretta.”

Mentre Louis stava al telefono, Alison mi abbracciò.

Alison: - bisbigliando- “Come stanno?”

La strinsi più forte.

Niall: “Non si sa...se è successo qualcosa a Effie o a Harry giuro che...”
Alison: -interrompendomi- “Non lo dire nemmeno per scherzo! Staranno bene.”

Pochi minuti dopo arrivò un taxi in cui salimmo precipitosamente.

 

LOUIS' POV

Fu il viaggio più lungo della mia vita.
Stava andando tutto bene. Cosa c'entrava ora questo?

Arrivammo in una mezz'oretta che mi sembrò durare ore.
Niall era fuori di sé, spalancò la porta di vetri dell'ingresso principale correndo verso il banco delle informazioni.
Alison era spaesata e sembrava sul punto di poter scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Era tutto fastidiosamente bianco e l'odore di ospedale mi dava alla testa.
Avevo un brutto presentimento.
Da quando ero entrato in quel posto c'era un peso che mi comprimeva il petto.

Raggiungemmo Niall che stava parlando con un dottore.

Niall: “Stiamo cercando Effie Horan e Harry Styles.”

Il medico ci guardò tutti e il suo sguardo non mi piacque.
Era il tipico sguardo di compatimento.

X: “Effie ora si trova in terapia intensiva.”

Vidi Niall sbiancare e Alison iniziare a piangere.
Io semplicemente non riuscivo a respirare, mi sentivo soffocare.

Niall: “Che significa? Come sta?”
X: “Per ora non posso...”
Niall: -urlando- “Mi dica cosa cazzo sta succedendo!”

Il dottore poggiò una mano sulla spalla di Niall e sospirò.

X: “Non è grave. Ed è stupefacente...è stato un brutto incidente ma la ragazza se l'è cavata con qualche contusione e una frattura. Ora stanno verificando se ci sia qualcos'altro che non va.”

Mi portai una mano sulla fronte e provai a fare un respiro profondo ma il peso insopportabile che sentivo sembrava aver raggiunto i polmoni.
Niall riacquistò un po' di colore e strinse Alison a sé per calmarla.
E ora mancava la domanda che nessuno voleva fare.
Niall mi guardò per poi lasciare cadere lo sguardo sul pavimento.

Mi feci coraggio.
Lui stava bene.
Doveva stare bene.

Louis: “E Harry...”
X: “Mi dispiace dirvi che non c'è stato niente da fare. L'impatto è stato troppo forte e ha perso la vita sul colpo...”

Non sentii più niente, il suono delle parole mi arrivava ovattato.
Le gambe mi cedettero e le lacrime scesero.
E capii che cos'era quel peso insopportabile.
Lo capii perché sembrò esplodere in mille schegge che si andarono a conficcare in tutto il mio corpo.

Harry...faceva male, così male che non c'erano parole per descriverlo.
Non avevo mai provato nulla di più terribile.
Quel ragazzo era come un fratello per me, era una parte di me e io ero una parte di lui.
E ora sentivo che quella parte non c'era più. Si stava sgretolando.
Non volevo più sentire. Mai più.

Niall stava urlando contro il medico e aveva le guance arrossate rigate di lacrime.
Alison cercava di trattenerlo, i singhiozzi la percuotevano.
Mi rialzai lentamente da terra e uscii dall'ospedale.

Il fresco della sera mi pungeva il viso e mi penetrava nei vestiti.
Ma era niente in confronto a come mi sentivo.
Cosa significava quello che mi avevano appena detto?
Lui non ci sarebbe stato più?
Nessuno sarebbe più venuto a casa mia, nessuno mi avrebbe più svuotato il frigo, nessuno mi avrebbe più fatto ridere come sapeva fare lui.
Era impossibile.
Non lo potevo accettare.
Lui c'era sempre stato.
Cosa avrei fatto ora? Chi sarei diventato?
Non ero più niente. Niente.

 

NIALL'S POV

Erano passate tre ore dalla notizia.
Ora eravamo seduti davanti alla sala dove stava Effie.
Eravamo in silenzio.
Alison stretta al mio fianco con la testa appoggiata sopra la mia spalla.
Louis era seduto vicino a me ma era da tutt'altra parte con la testa.
Io aspettavo che qualcuno si degnasse di farmi vedere mia sorella.
Nel frattempo la polizia aveva preso i numeri dei nostri genitori per avvisarli dell'accaduto.
Faceva tutto così schifo.
L'ultima volta che ero stato in un ospedale, stavo aspettando di sapere come stesse Liam.
Ma erano arrivati troppo tardi.
E se fosse successo lo stesso ad Effie? Chi mi sarebbe rimasto?

Ancora non mi capacitavo di aver perso Harry e un'unica domanda popolava la mia testa.
Come glielo avrei detto a Effie?
Non sapevo come l'avrebbe presa.
Lui era tutto per lei.
E ora? Che sarebbe rimasto di lei?

Louis si girò verso di me, aveva gli occhi rossi ed era distrutto.

Louis: “Non so cosa dire...”
Niall: “Non c'è nulla da dire...”
Louis: Lui...”

Non riuscì a finire la frase che le lacrime iniziarono a scendere. Si alzò e si girò.

Louis: “Scusate non ce la faccio.”

Si allontanò diretto verso i bagni. Non doveva succedere.

 

EFFIE'S POV

C'è quel momento, in cui ti stai per svegliare ma sei ancora incosciente, in cui sei stranamente felice.
Avvolto nelle coperte, con il pensiero di quanto sia bello stare lì al caldo.
Ma poi arriva la realtà.
Ed è come una doccia ghiacciata.
Tutti i sogni svaniscono e sei costretto ad alzarti e ad affrontare un altro giorno.
E hai freddo. E hai paura. E senti che manca qualcosa che non puoi colmare.

A me successe così.
Mi risvegliai da un sonno profondo durato non so quanto.
Quel senso di disorientamento mi abbandonò presto, lasciandomi con l'orribile consapevolezza che volevo rifiutare.
Aprii gli occhi lentamente.
Intorno a me era tutto bianco, dovevo essere in un ospedale.
Provai a muovermi ma c'erano dei strani fili collegati alle mie braccia.

Alzai lo sguardo e vidi il volto di mia madre.
Aveva il viso stanco, mi ricordò quando da piccola tornava da lavoro, con quell'odore strano di ospedale, e si sedeva sul divano vicino a me. E anche se era stanca si metteva a giocare con me.

Effie: “Mamma...”

Al posto della mia voce normale uscì una sottospecie di rantolo.

Isabel: “Hey tesoro, come ti senti?”

Mi accarezzò i capelli e sembrava che stesse per piangere.
Nella stanza entrò anche mio padre e si sedette dall'altra parte del letto.
Prese la mia mano sinistra e la strinse guardandomi con affetto.

Effie: “Non lo so, che è successo?”
Paul: “C'è stato un incidente e ora sei qui. Hai dormito per due giorni.”

Mi sorrise.
All'improvviso mi ricordai tutto quello che era successo e mi accorsi che Harry non era lì. Dov'era?
Aprii la bocca per formulare la domanda ma le palpebre mi si chiusero da sole.
Feci in tempo a sentire la voce flebile di mia madre.

Isabel: “Dormi piccola, saprai tutto dopo.”

Quando mi risvegliai davanti a me c'era solo Niall.
Dalla piccola finestra sulla parete capii che doveva essere sera.
Guardai mio fratello, aveva gli occhi rossi di chi non aveva dormito.

Niall: “Hey.”

Mi sorrise e mi prese la mano.
Gli sorrisi anch'io.

Niall: “Come stai?”
Effie: “Meglio. Tu?”

Abbassò lo sguardo.

Niall: “Sto.”
Effie: “E gli altri?”
Niall: “Alison e Louis stanno di là. Per ora fanno entrare solo i familiari.”
Effie: “Harry sta con loro?”
Niall: “Effie...”

Il mio cuore accelerò.

Effie: “Cosa?”
Si schiarì la voce e fece un respiro profondo.

Niall: “E' stato un brutto incidente e lo sai. Purtroppo...ecco lui...l'impatto è stato troppo forte, Effie.”

Cercai di tirarmi su ma il gesso alla gamba me lo impedì.
Non capivo dove voleva arrivare.

Effie: “Cosa vuoi dire? Dove sta Harry?”

Il tono della mia voce si era alzato notevolmente.
Niall mi guardò. I suoi occhi blu erano pieni di lacrime.

Niall: “Mi dispiace...”

Scacciai la sua mano e iniziai e scuotere la testa.

Effie: “No. No Niall. Non è vero.”

La mia voce era rotta sentivo le lacrime bruciarmi gli occhi.

Niall: “Lo so non è facile ma...”
Effie: -urlando- “Smettila di dire cazzate! Vai via!”
Niall: “Effie...”
Effie: “Vattene!”

Mi coprii il volto con le mani e le lacrime scesero.
Sentii i passi di Niall che si allontanavano e il mondo mi crollò sulle spalle.
Mi stavo sgretolando.
Ogni parte del mio corpo, ogni parte della mia anima tutto faceva male.
Avevo già provato questo genere di dolore ma non sarebbe mai stato paragonabile a ciò che provavo ora.
Riuscivo a vedere solo il suo volto.
Riuscivo a sentire solo la sua risata.
Riuscivo a sentire solo i suoi baci, che mi bruciavano le labbra, le sue carezze, che mi bruciavano la pelle, e i suoi “ti amo” che mi corrodevano il cuore.

Cos'avrei fatto ora?
Era una domanda altamente patetica ma lui era tutto per me.
Mi aveva accolta, aveva saputo amarmi, c'eravamo trovati.
Lui era il mio tutto.
Perché la vita me lo aveva portato via? Il nostro amore era sbagliato?

Le spalle mi si scuotevano per i singhiozzi e la testa mi esplodeva.
Non potevo sopportarlo.
Nessuno poteva capirmi.
Come potevano?
Come potevano riuscire almeno percepire cosa significavano i suoi sguardi, come mi facevano sentire, come riusciva a farmi ridere, come le sue piccole cose mi facevano impazzire?
Volevo correre via, volevo scappare, urlare, distruggere il mondo.
Ma non potevo.
Mi sentivo come se avessi perso tutto.
Il dolore era troppo grande e io ero da sola.
Non ci sarebbe più stato.

**

Non so per quanto tempo piansi.
Ma ora ero sdraiati in quel letto sconosciuto e mi sentivo svuotata.
Avevo rifiutato tutte le visite e avevo mandato via le infermiere.
Avevo lo stomaco chiuso, il cuore spezzato e non sentivo più nulla.
Era come se avessi provato tutte le emozioni possibili e immaginabili insieme e le avessi esaurite.
E la cosa non mi sarebbe dispiaciuta, se non ci fosse stata quella voragine che mi risucchiava l'anima.
Non volevo più esistere, volevo solo dormire.

E la cosa che mi spaventava di più era la possibilità che potessi dimenticare tutti i nostri ricordi, il suono della sua voce, il profumo della sua pelle, la sua risata e tutte quelle piccole cose che lo rendevano ciò che era.

E così, con mille paure e le lacrime che scendevano, caddi in un sonno in cui mi sembrava solo di precipitare.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** E' troppo tardi per ricominciare? ***


CHARLOTTE'S POV

Era passata una settimana dal ritorno di Calum da Bournemouth e Luke non si era fatto sentire.
Stavo a casa dei ragazzi da sola.
Erano usciti a fare una passeggiata alla quale non ero stata invitata.
Ma non faceva niente, mi piaceva rimanere un po' da sola con i miei pensieri.
I quali riguardavano quasi tutti Zayn. Mi passai una mano sulla faccia e sospirai.
Bussarono alla porta e mi alzai di controvoglia dal vecchio divano.

Certo che potevano usare le chiavi...

Aprii la porta e mi ritrovai davanti un ragazzo alto e biondo, piuttosto malandato. Rimasi senza fiato.

Charlotte: “Luke...”

Tossì.

Luke: “Posso entrare?”

Mi feci da parte velocemente e lui, traballando, si sdraiò sul divano. Un'espressione di dolore si disegnò sul suo volto. Mi precipitai al suo fianco, cercando di mettere da parte i sentimenti di disprezzo che provavo per lui.

Charlotte: “Si può sapere che ti è successo?!”

Aveva un bracciò ingessato e parecchi lividi.

Luke: “Ho avuto un incidente in macchina...”

Teneva lo sguardo basso.

Charlotte: “Com'è successo? E chi è rimasto coinvolto? E perché non sei in ospedale??”

Sospirò e mi guardò divertito.

Luke: “Ora ti importa di me?”

Alzai gli occhi al cielo.

Charlotte: “Anche mezzo morente, rimani uno stronzo.”

Fece un sorriso amaro.

Luke: “Hai ragione. Comunque sono scappato dall'ospedale.”
Charlotte: “Perché?!”
Luke: “Non potevo rimanere lì...”

Riabbassò lo sguardo.

Luke: “Quando tornano i ragazzi?”
Charlotte: “Non penso che saranno felici di vederti.”

Ignorò la mia domanda.

Luke: “Calum come sta?”

Piazzai i miei occhi nei suoi e incrociai le braccia.

Charlotte: “Ti importa?”

Stava per dire qualcosa quando il suono del campanello lo interruppe.
Una chiave girò nella toppa e si sentì la risata di Ashton con un vociare indistinto.
Quando mi videro mi sorrisero ma poi spostarono lo sguardo sul ragazzo che nel frattempo si era seduto sul divano, e i loro volti si oscurarono.
Si avvicinarono lentamente a noi e Michael sospirando mi prese per le spalle e mi trascinò via.

Charlotte: “Hey!”
Michael: “Scusa sorellina ma questi non sono affari che ti riguardano. Perché non vai a fare una bella passeggiata? Sei piuttosto pallida.”

Lo fulminai con lo sguardo e mi chiuse fuori casa.
Sospirando mi incamminai verso il parco, sarei andata all'Oblio e me ne sarei stata un po' lì.

 

LUKE'S POV

Michael ritornò da noi poco dopo.
Fissavano tutti il pavimento.
Sapevo che avrei dovuto iniziare io il discorso, togliendo di mezzo l'orgoglio, ma mi risultava difficile.
Sospirai.

Luke: “Mi dispiace.”

Alzarono lo sguardo di scatto e lo puntarono su di me.
Michael si andò a sedere sulla poltrona.

Calum: “Non basta.”
Luke: “Ragazzi dai...okay, ho esagerato. Sono arrivato al limite. Anzi l'ho oltrepassato e se solo mi lasciaste spiegare...”
Calum: “No, basta. Io mi sono rotto le palle dei tuoi giochetti del cazzo!”

Michael mi guardò e dal suo sguardo capii che appoggiava completamente le parole di Calum.
Rivolsi lo sguardo ad Ashton che continuava a fissare il pavimento.

Calum: “Preferirei che te ne andassi. Non vogliamo rimediare ai tuoi casini anche questa volta.”

Accennò uno sguardo al mio gesso e ai lividi.

Luke: “Non è una cosa che si può risolvere questa, ho bisogno che mi ascoltiate almeno!”

Ashton si sedette vicino a me sotto lo sguardo stupito degli altri.

Ashton: “Che è successo?”

Sospirai sollevato.

Luke: “C'è stato un incidente in auto. Per colpa mia...avevo bevuto, ero fuori di me...”
Calum: “Sai che novità.”

Ashton lo fulminò con lo sguardo per poi farmi segno di continuare.

Luke: “C'era Effie nell'altra macchina. Con il suo ragazzo.”
Ashton: “Cosa??”

Michael: “Ne sei sicuro?”
Luke: “Si, ero uscito dalla mia stanza dell'ospedale e ho sentito i suoi genitori parlare di ciò con un dottore. E quindi sono scappato, e ora sono qui.”

Lo dissi freddamente ma c'era qualcosa dentro di me che si smuoveva.
Qualcosa che partiva dallo stomaco e saliva fino alla gola per poi annodarsi lì.

Ashton: “Cacchio...”
Luke: “Lo so...”
Michael: “Perché cazzo hai preso la macchina se avevi bevuto?? Devi capire che non possiamo sempre pararti il culo!”
Luke: “C'era lei...la vedevo ovunque...non riuscivo...sentivo delle cose.”

Le parole mi si bloccavano lì.
Se avessi continuato sarei esploso ed era quello che volevo evitare.

Ashton mi poggiò una mano sulla spalla.

Ashton: “Aleisha?”

Annuii.
Ancorai il mio sguardo alle mie converse nere.

Luke: “Non ce l'ho fatta, volevo farlo smettere.”
Michael: “Farlo smettere cosa?”
Luke: “Di girare, girava tutto. Sentivo tutto, troppo e...lei era lì vicino a me...”

Mi interruppi per controllare il mio respiro e per ricacciare in dentro le lacrime.

Luke: “So di aver fatto la più grande cazzata di sempre mettendoci in mezzo delle persone che non c'entravano e capisco anche se non volete avere più a che fare con me. Lo capisco.”

Mi alzai e mi incamminai verso la porta ma Calum mi trattenne per un braccio.

Calum: “Lo supereremo insieme. Siamo una squadra, giusto?”

Michael e Ashton mi sorrisero e io mi sentii di nuovo apposto.
Ma a quel punto non riuscii più a trattenere il groppo che avevo in gola e lacrime calde iniziarono a scendere.

Luke: “E' che sento una strana sensazione nello stomaco. Io non volevo farlo, non volevo fare del male a voi, a Effie e a quel ragazzo. Io...”

Ashton mi passò un mano sul braccio per calmarmi.

Ashton: “Passerà. Ora vai a riposare.”

Mi incamminai verso la mia stanza e chiusi la porta.
Avevo bisogno di aiuto, volevo cambiare.
Volevo tornare a sentire le cose in maniera normale, senza esplodere.
Volevo liberarmi da questo senso di colpa, volevo superare il lutto di Aleisha.
Volevo riniziare a vivere, avevo fatto soffrire troppe persone.
Mi tolsi le scarpe, i jeans e la maglietta.
Mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi.
In un modo o nell'altro, con il cuore un po' più leggero, riuscii a cadere in un sonno senza sogni.

 

EFFIE'S POV

Erano passate sei settimane dall'incidente.
Avevano aspettato che mi togliessero il gesso per organizzare il funerale.
E ora ero sdraiata accovacciata sul mio letto.
Mi sentivo una merda.
Non riuscivo più a mangiare, a dormire...non riuscivo più a fare niente.
Avevo rifiutato di vedere chiunque tranne Niall e i miei genitori.
Quella mattina Niall entrò nella mia stanza con un pacco.
Mi girai lentamente verso di lui.

Effie: “Che cos'è?”
Niall: “Stanno dando via la roba di Harry e ho pensato che queste cose ti potessero interessare. Ah, e tra un'ora dobbiamo andare in chiesa.”

Uscì lasciandomi sola.
Dopo settimane in cui aveva provato a parlarmi dell'accaduto, aveva capito che era meglio lasciarmi sola.
Mi sedetti a gambe incrociate nel pavimento e aprii il pacco.
Dentro c'era qualche foto di me e lui o di lui con qualche suo amico, una felpa nera della Billabong e infondo un braccialetto.
Sfogliai con cura le foto ritrovandomi a sorridere alle foto più buffe.
Poi presi con cura la felpa e la annusai.
Aveva ancora il suo profumo impresso.
Con le lacrime agli occhi mi tolsi la maglietta che portavo per sostituirla alla sua felpa che ovviamente mi andava grande.
Decisi che avrei indossato quella al suo funerale.
Dopo aver arrotolato le maniche sui polsi, presi il braccialetto rimasto in fondo alla scatola.
Con un tuffo al cuore capii che si trattava del braccialetto che gli avevo regalato a Natale con la scritta “Sempre”, abbinata alla mia collana con l'aeroplanino che mi aveva regalato lui.
Lo allacciai al mio polso e presi la busta con tutti i miei affetti personali che mi avevano sequestrato in ospedale.
Tirai fuori la collanina e me la agganciai di nuovo al collo.
Tirai fuori anche il mio telefono, che non accesi per paura di leggere i messaggi, il mio ipod e un biglietto di carta di cui avevo dimenticato l'esistenza fino a quel momento.
Me lo aveva dato prima di salire in macchina quella sera.
Mi sedetti sul letto e lo aprii.

Cara Effie,

Okay è altamente ridicolo il fatto che io stia scrivendo questo biglietto visto che molto probabilmente starò al tuo fianco quando lo leggerai. Già immagino il tuo sorriso (il tuo meraviglioso sorriso) e la battuta che farai sul fatto che non so scrivere e che avrei potuto benissimo dirtelo a voce.

Ma sai, ho deciso che le parole non bastano per descrivere quello che provo per te. E non voglio che si disperdano nell'aria perciò le sto riportando qui, per dargli quel minimo di eternità che ci è concessa.

Io ti amo. E non lo dico tanto per dire. Lo dico perché sei la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l'ultima quando mi addormento. Quando penso a te sorrido sempre e, fidati, lo faccio nella maggior parte del tempo. Grazie per avermi reso migliore. Grazie per rendermi felice ogni giorno. Grazie per amarmi.

Voglio che ti ricordi, se mai dovessimo litigare o se qualcosa dovesse accadere, che io ti ho amato e forse ti amerò per sempre perché io e te siamo infiniti. E voglio anche che ti ricordi che sei bellissima, soprattutto quando sorridi. Sei la persona più forte che io conosca e non smetterò mai di ammirarti per questo.

A questo punto della lettera spero che starai sorridendo più di prima, in modo che poi ti possa baciare e sorridere insieme a te.

Si dice che quando uno si innamora perde la testa. E allora è così, Effie, io ho perso la testa per te perché ti amo. E non smetterò mai di dirlo. Forse tutto ciò ti sembrerà banale ma io non ho provato mai niente di così grande per nessuno.

Ti amo,

Harry xx”

Le lacrime mi rigavano il viso.
Piangevo perché non era lì affianco a me a sorridermi e a baciarmi come aveva scritto.
Piangevo perché lo amavo follemente anch'io e faceva male.
Faceva male sapere che non lo avrei più potuto vedere e che tutto ciò che mi rimaneva era una felpa con il suo profumo, che presto se ne sarebbe andato, e una manciata di ricordi che si sarebbero sbiaditi anche loro.

Faceva male e non c'era rimedio per lenire il dolore.
Volevo smettere di sentire.

 

LOUIS' POV

Il giorno del funerale era arrivato.
I miei erano venuti in città e ora ci stavamo dirigendo insieme in chiesa.
Non sentivo Effie dal giorno dell'incidente.
Era Niall che ci teneva aggiornati ma eravamo comunque tutti molto preoccupati.
Zayn era tornato prima dal suo viaggio e lo stesso valeva per Jacob.
Mia madre, la sorella della madre di Harry, aveva cercato di contattarla ma aveva il telefono staccato.
Fatto sta che eravamo noi la sua vera famiglia.

Quando arrivammo c'erano un sacco di persone.
Molti erano ragazzi della scuola, altri lontani parenti.
In mezzo alla folla riuscii a vedere Alison che stava parlando con Zayn e una ragazza bionda.
Feci un cenno ai miei e mi avvicinai a loro.

Louis: “Hey.”
Alison: “Meno male che sei arrivato! Niall mi ha detto che stanno per arrivare.”
Zayn: “Effie...come sta?”

Alison alzò le spalle e scosse la testa.

Louis: “Sta male.”
X: “Zayn forse non è il caso che io resti...”
Zayn: “Charlotte non c'è nessun problema.”

La ragazza che a quanto pareva si chiamava Charlotte si guardò intorno.

Charlotte: “Non conosco nessuno...e non conoscevo bene nemmeno Harry. Mi sembra da veri ipocriti piangere chi nemmeno si conosce.”

Zayn alzò gli occhi al cielo.

Zayn: “Smettila di fare la moralista.”

Sembravano una vecchia coppia sposata, sorrisi ma quando vidi la macchina di Niall arrivare mi rabbuiai.
Scesero prima i genitori e poi Niall seguito da una figura minuta nascosta in una felpa enorme.
Quando si avvicinarono scoprii che si trattava di Effie.
Era dimagrita tantissimo, aveva il viso pallido con il trucco appena accennato, i capelli erano raccolti in una coda disordinata e portava la felpa di Harry.
Vederla così mi spezzò il cuore.
Stava peggio di quanto avessi mai potuto immaginare.
Teneva la mano a Niall e non la staccò nemmeno quando Alison corse ad abbracciarla.
Io, Zayn e Charlotte aspettammo che si avvicinassero.
Niall alzò la mano per salutarci e Effie lo imitò.
Si guardò intorno e sospirò nel vedere quanta gente ci fosse.

Zayn: “Effie, come stai?”
Effie: “Alla grande. Com'è andato il viaggio?”
Zayn: “Bene...ma...”
Effie: “Zayn è tutto okay, davvero.”

Zayn annuì e Charlotte le toccò la spalla in segno di conforto, e Effie accennò un sorriso.

Louis: “Effie ti va di fare una passeggiata?”

Effie guardò Niall che la incoraggiò a seguirmi e le lasciò la mano.
Ci allontanammo dalla massa di gente per dirigerci al parchetto dietro la chiesa.

Louis: “Odio i funerali.”
Effie: “Non dirlo a me.”

Mi venne in mente il fatto che praticamente lei un anno fa stava al funerale di Liam e mi sentii un idiota.

Louis: “Scusa...”
Effie: “Non scusarti. È la verità. È pieno di gente che nemmeno conosceva quella persona e a chi la conosceva veramente fa commenti del tipo <>. Ma non è affatto vero, questo sensazione del cazzo non passa. Rimane lì.”

Louis: “Concordo.”

Mi guardò di sfuggita per poi riportare lo sguardo alle sue Vans nere.
Aveva gli occhi distrutti.

Louis: “Ma, io, Harry lo conoscevo davvero, siamo cresciuti come fratelli e mi manca. Mi manca così tanto da far male. Ho pianto anch'io, ho pensato anch'io che questo dolore non passerà mai, e per un po' sarà così ma riusciremo a superarlo. Sei una ragazza forte Effie.”

Si asciugò velocemente le lacrime ed ebbi l'impulso di abbracciarla.
E lei si rilasso, mi strinse più forte e io mi sentii un po' meglio.


EFFIE'S POV

La cerimonia durò un sacco.
Parlarono persone di cui ignoravo l'esistenza e il fatto che non ci fosse nemmeno su madre mi rattristò ancora di più.

Uscimmo dalla chiesa ed era già ora di pranzo.
I genitori di Louis avevano organizzato un rinfresco a casa loro per i familiari e per i suoi amici più intimi.

Non volevo andarci ma fui costretta dai miei visto che non volevano che restassi sola a casa.
Arrivati a casa sua mi sedetti sul divano rifiutando gli incitamenti di Niall a mangiare.

Mi sentivo uno schifo.
Non riuscivo a respirare.
E la situazione peggiorò quando tornammo in casa.
La mia stanza sembrava troppo piccola, sentivo le pareti che mi schiacciavano.
Volevo urlare ma dalla mia bocca non usciva nessun suono.
Il dolore era troppo forte, volevo farlo smettere.
Mi chiusi in bagno. Mi guardai allo specchio e non mi riconobbi.
Era come se fossi morta insieme a lui.
Non restava più niente di salvabile in me.
Lui era la mia parte migliore e ora io non ero più niente.
Era passato più di un mese dall'incidente e il dolore era solo peggiorato, mi stava corrodendo da dentro e non c'era modo di fermarlo.

Niente ha più senso. Ho paura di non riuscire a sopportarlo più. Non so cosa fare.

Le lacrime scendevano e tutti i miei demoni uscirono.
Le voci che lui era riuscito a zittire avevano ripreso a sussurrarmi nell'orecchio.
Chi le avrebbe fermate ora?

Spezza il cuore il modo in cui una persona possa così semplicemente distruggere se stessa.

Senza pensare ripresi la lametta che non prendevo più da mesi.
Questa volta non mi sarebbe importato se fossi andata più a fondo.
Non potevo sopportarlo. Dovevo farlo smettere.
Il sangue iniziò ad uscire e non si fermò.
Mi poggiai a terra aspettando che tutto finisse.
Le immagini apparivano sfocate e mi sembrò di riuscire a vedere il suo volto, e anche quello di Liam.
Ma poi la porta si spalancò.
Urla soffocate mi rimbombavano nella testa.
L'ultima cosa che vidi fu la sagoma sfocata di mio fratello che mi sollevava da terra.
Chiusi gli occhi sperando che fosse già troppo tardi.


 

Eilà :)
Allora come al solito vi ringrazio di seguire la mia storia <3
E ora parliamo di questi ultimi capitoli...non è stato affatto facile scriverli ahah 
Harry non c'è più, e Effie, non riuscendo a reggere questo dolore, decide di farla finita una volta per tutte. Niall è arrivato troppo tardi o riuscirà a salvarla?
Inoltre ci tenevo a parlarvi un po' di Luke Hemmings (è questa la parte importante del commento perchè Luke, appunto, diventerà uno dei personaggi principali nei prossimi capitoli).
Come avrete capito questo personaggio è alquanto complicato.
Anche lui è stato segnato da un grosso trauma (la morte della sua ragazza Aleisha) come è accaduto ora a Effie.
Lui, a differenza sua però, ha soppresso il dolore dandosi all'alcol e alla droga, cercando di autodistruggersi e sviluppando una specie di apatia per non sentire più nulla.
Nello scorso capitolo abbiamo visto le sue emozioni riaffiorire tutte insieme in una grande esplosione che lo porta, appunto, ad un'azione estrema, quella che porterà poi all'incidente e alla morte inevitabile di Harry.
In questo capitolo Luke appare pentito e deciso a voler dare una svolta alla sua vita.
Ci riuscirà? Risolverà i conti in sospeso con se stesso e con i suoi scheletri nell'armadio?
Vi lascio con un'ultima domanda: come si comporterà ora Louis nei confronti di Effie?

Bene questo è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo :)
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** NUOVO TRAILER :D ***


Salve a tutti <3
Come vi avevo detto tempo fa avrei fatto un nuovo trailer in cui sarebbero stati presenti anche i 5sos, visto che nel primo non ci sono perchè ho deciso di aggiungerli nel corso della storia.
Quindi sono lieta di annunciarvi che sono riuscita a finirlo c:
Questo è il link: http://youtu.be/oq35jk-lBdw


Oppure provate a cercare "new trailer darkness efp" su youtube e dovrebbe spuntarvi nei risultati.
O andate sul canale "Chiara Moon" (sempre su youtube) e lì lo trovate sicuramente :)

Insomma basta che andate a vederlo ahah <3
Spero che vi piaccia :)
Sinceramente non so se eliminare l'altro video o lasciarlo...secondo voi lo dovrei eliminare?

Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Promesse ***


NIALL'S POV

Era stata una settimana infernale.
Il momento peggiore è stato quando si è risvegliata per la prima volta.

*Flashback*

Ero seduto nel divanetto della sua stanza insieme ai nostri genitori.
Nessuno parlava. Eravamo tutti concentrati sui movimenti dell'infermiera.
Aveva attaccato al polso di Effie non so quanti tubi.
Ci aveva detto che aveva perso molto sangue e che ora doveva solo riprendersi.
E poi sarebbe dovuta rimanere sotto osservazione per un po', con l'aiuto di una psicologa.
Effie non ne sarebbe stata felice. 
Tutto d'un tratto aprì i suoi grandi occhi blu.
Cercò di tirarsi su di scatto ma i vari fili glielo impedirono.
Mi alzai in piedi ma l'infermiera mi ordinò severamente di risedermi.

Effie: “Dove sono?”

Uscì una voce flebile, stanca. Non le apparteneva.

X: “In ospedale. Hai cercato di ucciderti l'altra notte.”

L'infermiera le accarezzò i capelli ma Effie si scansò a quel tocco.

Effie: “Non dovevo svegliarmi qui. Non dovevo rimanere...”

Non fece in tempo a finire la frase che l'infermiera le aveva somministrato dell'anestetico.

Niall: “Perché l'ha fatto?”
X: “E' ancora troppo debole.”

Mi guardò rassegnata e poi ci invitò ad uscire.

 

Nella mente mi risuonavano ancora le parole di Effie.
Lei non voleva essere salvata.
E la rabbia che provavo mi faceva sentire ancora più in colpa.

Effie si era ripresa e io avevo passato il tempo al suo fianco. La paura di perderla era stata troppo grande. 
Il viavai di gente era stato insopportabile e Effie aveva rifiutato qualsiasi tipo di visita. 
Ero seduto affianco al suo letto e in quel momento stava dormendo.
Aveva riacquistato un po' di colorito e i punti sul suo polso si stavano rimarginando.
Non sapevo per quanto tempo sarebbe rimasta lì.
I dottori avevano notato le altre cicatrici e si erano preoccupati ancora di più. 
Le tenevo la mano e quando strinse la mia capii che si era svegliata.

Niall: “Hey.”
Effie: “Niall.”

Mi guardò con quei suoi occhioni blu.

Niall: “Come stai?”
Effie: “Quando me ne potrò andare da qui?”
Niall: “Non lo so..”

Si alzò a sedere e sbuffò.
Quando non voleva rispondere a una domanda ne faceva un'altra.
E questo giochino andava avanti da un po' troppo tempo.

Niall: “Perché l'hai fatto, Effie?”
Effie: “Non ce la facevo più.”
Niall: “Mi avevi fatto una promessa.”

Mi guardò confusa.

Effie: “Di che parli?”
Niall: “Quel giorno, al funerale di Liam. Mi avevi promesso che non te ne saresti mai andata. Cosa avrei fatto senza di te? Chi mi sarebbe rimasto?”

Ero sfinito. Effie fissava il muro senza rispondermi.

Niall: “Perché non mi parli? Perché non mi dici cosa provi?”

Mi guardò e mi fece un sorriso amaro.

Effie: “Perché non provo più niente.”

 

LOUIS' POV

Vidi Niall uscire dalla porta di Effie e sbattere la porta.
Nel corridoio c'ero solo io e quando mi vide scosse la testa.

Louis: “Andiamo fuori.”

Uscimmo da quel posto e Niall sembrò tornare a respirare.
Non usciva da lì da una settimana ed era distrutto.

Louis: “Sei incredibilmente coraggioso.”
Niall: “Non riesco ad avere un dialogo con lei. Non ce la faccio più.”
Louis: “Non è colpa tua.”
Niall: “Sì invece. Sono un fratello di merda, avrei dovuto proteggerla e invece...”

Lo interruppi.

Louis: “Devi capire che non puoi sempre farti carico delle colpe degli altri. Effie stava male ed è arrivata al limite, l'ha oltrepassato ma ora si riprenderà. Ci vuole solo tanto tempo.”

Niall scosse la testa e si strofinò gli occhi.

Niall: “E se non fosse così? Non ce la faccio a perdere anche lei, ho già perso troppe persone.”
Louis: “Andrà tutto bene.”

Niall mi guardò riconoscente e io gli sorrisi. Nel frattempo arrivò Alison.

Alison: “Effie?”
Niall: “Sta di sopra e non vuole parlarmi. Ora chiamo i miei e vado a casa. Ho bisogno di stare un po' da solo.”

Alison annuì e gli diede un bacio veloce sulla guancia. Guardammo Niall allontanarsi componendo un numero.

Alison: “E' distrutto.”
Louis: “Lo siamo tutti.”
Alison: “Ora vado da lei, non mi importa se non mi vuole vedere.”
Louis: “Ti accompagno.”

Rientrammo e salimmo al piano di Effie.
La sua stanza era la penultima del corridoio.
Alison entrò e io rimasi ad aspettare fuori.

 

EFFIE'S POV

Ovunque mi giravo trovavo solo colori chiari.
La testa mi faceva male a furia di fissare quelle tristi pareti bianche.
Mi avevano tolto tutto. Persino la collana e il suo braccialetto.
Ma ormai mi ero stancata di litigare con le infermiere.
La porta si aprì e pensai di vedere apparire Niall sulla soglia ma quando vidi i lunghi capelli lisci di Ally capii che mi sbagliavo.

Alison: “Hey.”
Effie: “Ciao.”

Cercai di sorriderle.

Effie: “Come stai?”
Alison: “Ho quasi perso la mia migliore amica, come vuoi che stia?”

Abbassai lo sguardo e mi fissai le punte delle dita.

Effie: “Mi dispiace se quello che ho fatto vi sta facendo stare male ma la dovete smettere di preoccuparvi per me.”
Alison: “Come puoi dire una cosa del genere? Noi ti vogliamo bene. Niall è distrutto...”

La interruppi non volendo ascoltare altro.
La guardai in quei suoi occhi nocciola che mi fissavano preoccupati.

Effie: “Io sto bene.”

E in parte era vero. Io stavo bene perché non sentivo più nulla.
Era come se le mie emozioni fossero scivolate via.
L'unica cosa che provavo era la mancanza di Harry. Niente di più.
Anche ora, vedere la mia migliore amica in lacrime non mi faceva né caldo né freddo.

Scosse la testa.

Alison: “Non è vero.”
Effie: “Vi chiedo solo una cosa. Non state male per me. Non sono io ad essere morta.”

Lo dissi con una freddezza tale che mi spaventai e riabbassai lo sguardo.
Sentii i passi leggeri di Alison allontanarsi per poi sobbalzare allo sbattere della porta.

 

CHARLOTTE'S POV

Avevo appena finito di parlare al telefono con Zayn.
Mi aveva aggiornato sulla situazione di Effie.
Guardai Luke che leggeva un libro sul divano e sospirai.
Non gli parlavo da quando avevo scoperto che era stato lui a causare l'incidente.
E non parlavo nemmeno con gli altri perché lo avevano difeso.
Avevano riformato il loro “gruppetto” e io mi sentivo di nuovo esclusa.
Soprattutto da mio fratello.

Luke: “Come sta?”

Non aveva più il gesso e si era ripreso completamente.
Ritornando ad essere lo stronzo di prima.

Charlotte: “Se lo vuoi sapere vai lì e scoprilo.”

Luke alzò gli occhi al cielo e si alzò posando il libro sul tavolino.

Luke: “Bene. Farò come mi hai gentilmente consigliato.”

Sgranai gli occhi.

Charlotte: “E quando sarai arrivato lì cosa le dirai? -Oh ciao sono la persona che ha fatto morire il tuo ragazzo-?”

Puntò i suoi occhi gelidi sui miei.
Si era arrabbiato.

Charlotte: “Arrabbiati quanto ti pare, non mi fai più paura. E ora me ne vado da questa casa.”

Gli girai le spalle e andai a preparare la borsa con la mia roba.
Zayn mi sarebbe passato a prendere a momenti.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Mi infilai velocemente le converse nere cercando di calmare la mia rabbia.

Era la prima volta che riuscivo a controllarmi ed era una strana sensazione.

Sbattei la porta di casa e mi avviai verso l'ospedale.

Non volevo vedere quella ragazza.
Non volevo vedere la sofferenza che le avevo causato.
Non volevo che scoprisse che ero io in quella macchina.
Non ancora per lo meno. Quando sarei stato pronto glielo avrei detto.

Tirai fuori il pacchetto di sigarette e ne sfilai una.
Pescai l'accendino dalla tasca della mia felpa e la accesi.
Inspirai ed espirai quella sostanza tossica e mi sentii meglio.
Nel giro di mezz'oretta arrivai davanti all'edificio dov'era ricoverata.
Mi fermai là davanti continuando a fumare.
Un po' di cenere cadde sulla punta scura delle mie scarpe.
Per essere a metà agosto era una giornata nuvolosa.
Buttai la sigaretta ormai finita a terra e la spensi con un piede.
Girandomi notai una figura vicino a me. Era piuttosto familiare.
Aveva dei capelli corti castani e un borsone ai suoi piedi.
Feci un passo avanti riuscendo a guardarlo in faccia.
Era quel cretino che mi aveva chiesto di rubare un telefono. Sentendosi osservato si girò anche lui.

X: “Hemmings.”
Luke: “E' proprio vero che gli stronzi non muoiono mai.”

Ghignò e si avvicinò.

X: “Provi ancora rancore?”

Socchiusi gli occhi e lo fissai.

Luke: “Ero abituato a fare consegne importanti, non per farti scopare una ragazza di certo.”
X: “Come ho detto tempo fa. Ognuno ha le proprie battaglie.”
Luke: “Sei solo un verme viscido che per sentirsi più uomo ha dovuto quasi violentare una ragazza.”
X: “Senti da chi viene il pulpito. Se ancora non l'hai capito io e te siamo uguali.”

Sentii la rabbia crescermi dentro. La nascosi con uno dei miei sorrisi tirati.

Luke: “Mi sfugge il tuo nome.”
X: “Luke James.”

Rimasi interdetto.

Luke James: “Come vedi ci chiamiamo anche allo stesso modo. E anche se non lo vuoi ammettere io rispecchio la parte peggiore di te. Io potrò essere anche un ragazzino ma tu sei un mostro. Mi ricordo bene cos'è successo in Australia. E cosa mi avete fatto tu e i tuoi amichetti quando ho provato a fermarvi. Anch'io avevo un amico che mi parava il culo ma lo ho lasciato andare. Tu invece costringi le persone a starti accanto.”
Luke: “Non sai niente di tutto ciò, e fossi in te la smetterei di dire queste cose. Mi stai dando troppo fastidio per i miei gusti.”
Luke James: “Dici di non essere il cattivo di questa storia, ma invece è così. Sei uno stronzo tale a quale a me.”

La rabbia mi accecò e gli sganciai un pugno sulla mascella. Il sangue gli colava giù sul collo ma lui continuava a guardarmi divertito ridendo.

Digrignai i denti.

Luke: “Presto smetterai di ridere, questo è solo un assaggio di quello che ti farò passare.”
Luke James: “Presto me ne andrò in America. Voglio riniziare. E tu? Vuoi continuare con i tuoi giochetti malati?”
Luke: “Va all'inferno.”

Spalancò le braccia come ad indicare tutto ciò che lo circondava.

Luke James: “Ci sono già.”

Si girò, raccolse il suo borsone e se ne andò.

Coglione.

La rabbia popolava il mio corpo. Iniziai a correre verso il parco, allontanandomi da quel posto, cercando di allontanarmi anche da me stesso.

Quella testa di cazzo aveva ragione.
Quando guardavo lui era come guardare un specchio.
Con la sola differenza che io ero la versione peggiore.

Dovevo fare qualcosa per rimediare, per alleviare questo senso di colpa che mi opprimeva.

Mi sedetti su una panchina e respirai profondamente cercando di calmarmi.

Effie era la chiave. Dovevo conoscerla.

 

LOUIS' POV

Ritornai in ospedale verso sera.
L'orario delle visite era quasi finito ma dovevo parlare con Effie.

Quando Alison era uscita da quella stanza stava singhiozzando, mi ero offerto di accompagnarla a casa.
Era una situazione difficile per tutti.

Bussai alla sua porta e, senza aspettare una risposta, entrai.

Effie: “Louis!”

Il suo tono sorpreso lasciò spazio ad un piccolo sorriso appena accennato.

Louis: “Ciao.”

Sorrisi a mia volta. Mi sedetti sul suo letto e la guardai negli occhi.
Sembrava che stesse meglio ma c'era qualcosa che non mi convinceva nel suo sguardo.

Louis: “Eviterò di chiederti come stai. Penso di saperla già la risposta.”

Fece un respiro profondo.

Effie: “Sto meglio, veramente.”
Louis: “Rifiutare di provare emozioni non è un modo per stare meglio.”
Effie: “Non le sto rifiutando, non le sento più, tutto qui.”

Abbassò lo sguardo e un ciocca di capelli le cadde sul viso.
Con delicatezza gliela spostai dietro l'orecchio e le presi una mano.

Louis: “Ho fatto una promessa e sono intenzionato a rispettarla.”

Alzò lo sguardo incuriosita.

Effie: “Che promessa?”
Louis: “A Bournemouth. Harry mi aveva chiesto di promettere che se mai fosse successo qualcosa io ti sarei rimasto vicino.”

Gli occhi le si riempirono di lacrime e abbassò lo sguardo.

Louis: “Fa male anche a me.”
Effie: “E' come una voragine che ti scava nel petto...non riesco a fermare questo dolore.”
Louis: “Non si può fermare. Dobbiamo imparare a conviverci insieme e con il tempo riusciremo a ignorarlo.”

Scosse la testa e si asciugò gli occhi. Si stava chiudendo di nuovo in se stessa.

Louis: “Io non mi arrenderò.”

Detto questi le lasciai un bacio leggero sulla fronte e me ne andai.

 

EFFIE'S POV

Louis se n'era andato da circa due ore.
Erano le nove e mezza di sera e la cena stava poggiata sul comodino ancora inerme.
Mi si era chiuso lo stomaco.
Le parole di Louis mi rimbombavano dentro la testa e non riuscivo a farle smettere.
Mi alzai da quel letto e, a piedi scalzi, uscii dalla mia stanza.
I corridoi erano deserti e le luci a neon appese al soffitto regalavano a quel posto un'atmosfera ancora più desolata.

Odiavo il bianco di quelle pareti. Mi opprimevano.
Volevo correre via.
Non volevo più rimanere in quel posto ma allo stesso tempo sapevo che avevo bisogno di aiuto.
Mi avviai per il lungo corridoio.
I miei passi erano silenziosi e l'unica cosa che riuscivo a sentire era il battito del mio cuore.
Alcune stanze avevano le porte aperte.
Persone sdraiate sui letti candidi, madri che leggevano storie ai loro bambini, anziani soli che fissavano il soffitto.
Era un posto orribile. Era un posto di transizione e non ne volevo fare parte.
Tutto quel vuoto mi faceva paura e il cuore mi faceva male.

Cercavo pezzi di lui in quel posto desolato.
Qualcosa che mi potesse regalare un suo ricordo.
Il suono della sua voce stava lasciando la mia memoria.
Ero così spaventata. Lacrime calde iniziarono a rigarmi il viso.

Non voglio avere paura.
Vieni qui, torna da me, prendimi la mano e salvami da questa vita senza senso.
Perché in mezzo a tutto questo vuoto io cerco ancora i tuoi occhi verdi.

Tornai in camera, mi sdraiai e mi raggomitolai su me stessa. 
Come se in quel modo potessi evitare di cadere a pezzi.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Ritornare ***


EFFIE'S POV

X: “Briscola.”

Il ragazzo con i capelli corvini pronunciò quella parola con un certo entusiasmo.
Stavamo sul letto della mia stanza a giocare a carte.

Effie: “Secondo me bari, Zayn.”
Zayn: “Io sono la persona più onesta del mondo.”

Ridemmo e io raccolsi le carte sparse sul copriletto.

Zayn: “Quando ti dimetteranno?”
Effie: “Penso presto.”

Era iniziata l'ultima settimana di agosto e io ero rimasta chiusa in quel posto per quasi un mese.
Non ne potevo più.

Zayn: “Appena esci, andiamo da qualche parte.”

Mi sorrise e io ricambiai.
Zayn mi era stato molto vicino in questo periodo.
La cosa che mi piaceva della sua compagnia era che non mi riempiva di domande su come stava andando la “terapia”.
Come faceva Niall.

Zayn: “Come stai?”

Gli passai il mazzo di carte che avevo messo in ordine.

Effie: “Meglio, penso. O almeno così dicono.”

Lui annuì.

Effie: “E tu?”
Zayn: “Il mondo là fuori è una merda.”

Ridacchiò e io sorrisi.

Effie: “E con Charlotte?”

Zayn sospirò e alzò le spalle.

Zayn: “Non lo so. Non lo so davvero. Lei...lei è così ostinatamente orgogliosa. E io non so cosa provo. È tutto un casino. Certe volte credo di poter impazzire.”
Effie: “Beh io vado dallo strizzacervelli quindi facciamo un'accoppiata perfetta.”

Rise.

Zayn: “Forse ne avrei bisogno anch'io.”
Effie: “E' tutto così complicato.”

Annuì e mi prese la mano.

Zayn: “Non è facile quello che stai passando ma come al solito riesci sempre ad uscirne a testa alta.”

Scossi la testa.

Effie: “Guarda dove sono finita, Zayn.”
Zayn: “Capita a tutti di crollare.”

Mi sorrise per confortarmi.
Se ne andò poco dopo. E rimasi sola.
Avevo avuto un sacco di tempo per pensare e forse mi aveva fatto bene prendere una “vacanza” dalla realtà.
I sentimenti che provavo per Harry erano ancora forti come prima ma il dolore che mi schiacciava il petto si era affievolito.
Anche se, durante la notte soprattutto, ritornava come a ricordarmi che era sempre lì.
Mi avevano ridato i miei vestiti e tutte le mie cose.
Al polso avevo di nuovo il suo braccialetto, che copriva la cicatrice ormai del tutto emarginata, e al collo la collana con l'aeroplanino.
Era bello avere qualcosa che mi ricordasse di lui. Qualcosa che mi facesse sentire meno sola.

Erano quasi le cinque del pomeriggio.
Dovevo andare all'appuntamento con la psicologa.
Mi infilai le vans nere e, stretta nella felpa di Harry, uscii dalla mia stanza.
I corridoi a quell'ora erano popolati da persone che andavano a fare i visita ai loro familiari o amici.
Scesi al piano di sotto e mi incamminai verso la stanza dove mi aspettava.
La porta era ancora chiusa, doveva esserci qualcuno dentro.
Mi sedetti su una delle poltroncine blu lì davanti e aspettai.
Poco dopo uscì un ragazzo biondo e molto alto.
Si chiuse la porta alle spalle e sospirò.
Mi alzai per entrare al suo posto ma poi lo riconobbi.
Mi guardò e mi riconobbe anche lui. Rimase a bocca aperta.

Effie: “Sei il ragazzo della spiaggia? Luke, giusto?”

Lui annuì e accennò un sorriso.

Luke: “Sì. Scusa per la reazione ma non pensavo di trovarti qui, Effie.”

Rimasi sorpresa di sentire che si ricordava il mio nome.

Effie: “Nemmeno io pensavo di trovarti qui.”

Si passò una mano tra il ciuffo biondo.

Luke: “E' una lunga storia.”
Effie: “Anche la mia.”
Luke: “Magari ne possiamo parlare uno di questi pomeriggi.”

Mi guardò sorridendo mordicchiandosi il piercing nero che gli abbracciava il labbro inferiore.
Ci pensai su.
Che cosa poteva succedere di male?

Effie: “Okay.”

Gli sorrisi.

Luke: “Ci vediamo, Effie.”

Lo salutai con la mano e entrai nello studio della dottoressa.

 

LUKE HEMMINGS' POV
Uscii da quel posto sospirando.
Sapevo che era ricoverata lì ma non mi sarei mai aspettato di incontrarla.
Mentre la guardavo in quegli occhi blu-grigiastri velati di tristezza, mi chiedevo come avrei fatto a dirglielo.
A dirle che è stata tutta colpa mia, che se non avessi preso la macchina dopo aver bevuto il suo ragazzo sarebbe stato ancora in vita.
Avevo deciso di andare da uno “specialista” perché avevo bisogno di aiuto.
Avevo perso di nuovo il controllo ma ora le cose andavano meglio.
Avevo superato la storia di Aleisha.
Lei era ancora impressa nella mia memoria ma ora non faceva più male.
Era come se l'avessi lasciata andare.
La dottoressa mi aveva detto che dovevo smetterla di sentirmi in colpa e che se mi sentivo ancora così dovevo risolvere con ciò che provocava quella sensazione. E ora avrei risolto con Effie. Dovevo solo capire come.

 

EFFIE'S POV

La dottoressa Roberts stava seduta lì davanti a me.
La seduta era quasi finita.

Mrs. Roberts: “Come ti senti ora, Effie?”
Effie: “Bene.”

Mi sorrise e si mise gli occhiali iniziando a compilare un foglio.

Mrs. Roberts: “Secondo me sei pronta per tornare a casa. Tu te la senti?”

Annuii. In realtà non sapevo se fossi pronta o meno.
Volevo semplicemente ricominciare a vivere la mia vita.

Mrs. Roberts: “Per me puoi uscire anche stasera. Mi sembra inutile continuare a tenerti qua dentro. Però voglio continuare a vederti per una volta a settimana.”

Stabilimmo il mercoledì come giorno. Ci abbracciammo.
Mi era stata davvero di aiuto. Era una psicologa in gamba.

Mrs. Roberts: “Per qualsiasi cosa hai il mio numero di telefono.”

Annuii sorridendo e andai nella mia stanza per ritirare le mie cose. Aprii i vari cassetti tirando fuori dei vestiti, per poi metterli dentro un borsone.

Nel giro di due ore ero pronta per andarmene.
Erano venuti i miei a prendermi.
Isabel, mia madre, appena mi vide mi abbracciò stretta. Le cose andavano meglio in famiglia.
Paul prese la mia borsa e uscimmo da quel posto.
L'aria calda di fine agosto mi riscaldò la pelle.
Il sole stava quasi per tramontare e tutto sembrava essere in pace.
Salii in macchina e partimmo.

Effie: “Dov'è Niall?”
Paul: “A casa.”

Annuii e mi concentrai su ciò che vedevo fuori dal finestrino.
Ma quando vidi il vialetto di casa mia mi prese il panico.
Era davvero pronta a tornare alla realtà? E se non lo fossi stata che sarebbe successo?
Facendomi forza scesi dalla macchina e entrai dentro casa.
Niall mi venne incontro abbracciandomi. Paul poggiò la borsa ai miei piedi.

Paul: “Che ne dici se ordiniamo una pizza?”

Annuii distrattamente.
Ero troppo occupata a controllare le emozioni che provavo.
C'erano così tanti ricordi in quella casa.

Niall: “Vuoi che ti accompagno in camera?”
Effie: “Sì.”

Prese la borsa e salimmo le scale. La mia porta era chiusa.
La aprii lentamente e tutto mi crollò addosso.
Fu come se avessi liberato un oceano di ricordi che ora mi stava travolgendo facendomi annegare.
Entrai lentamente e mi guardai intorno.
La mia stanza era uguale a com'era prima. Ed era questo il problema.
Feci un respiro profondo e mi sedetti sul letto. Niall si sedette vicino a me.

Niall: “Non dev'essere facile.”

Mi girai verso di lui.

Effie: “Cosa?”
Niall: “Essere tornata qui.”
Effie: “Già...non lo è per niente.”
Niall: “Sai...mamma e papà hanno detto che se vuoi possiamo rifare la stanza.”
Scossi la testa.
Effie: “Una cosa che mi ha insegnato la psicologa è che non devo avere paura di ricordare, solo che devo guardare i ricordi con un certo distacco. Come se fosse un capitolo chiuso.”

Niall mi sorrise.

Effie: “Alison sta bene?”
Niall: “Le manchi.”
Effie: “La andrò a trovare in questi giorni.”

Niall annuì e si alzò.

Niall: “Ti lascio un po' sola. Se hai bisogno sono in camera.”

Annuii e guardai la porta richiudersi.

Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi.
Avevo il suo volto impresso nelle palpebre.
I suoi occhi verdi, le sue fossette, le sue labbra morbide e il suo sorriso erano sempre lì.
Non mi abbandonavano mai.
Anche perché l'unico posto in cui ora potevamo stare davvero insieme era la mia immaginazione.
Non mi restava altro.

 

ASHTON'S POV

Luke: “Ashton.”

Alzai lo sguardo sul biondo che era entrato nella mia stanza.
Luke si sedette vicino a me sul letto.

Luke: “Ci pensi mai a come sono cambiate le cose nel giro di un anno?”

Annuii pensierosamente.

Ashton: “Eravamo ragazzini che giocavano con il fuoco. Finché non è scoppiato un incendio.”

Lo guardai negli occhi, erano diversi.
Era come se quel blu fosse stato ripulito dalle ombre che lo popolavano.
Me lo ricordavo bene com'era prima. Ora era diverso.

Luke: “Sai, ho incontrato Effie oggi.”

Deglutii. Quella ragazza mi era rimasta impressa.
Era bella, sexy e la cosa che mi aveva colpito di più erano i suoi occhi.
Erano tali e quali a quelli di Aleisha.
E forse era anche per quello se Luke aveva insistito nel conoscerla all'inizio.

Ashton: “Che le hai detto?”
Luke: “Se ci potevamo vedere in uno di questi pomeriggi.”
Ashton: “E lei?”
Luke: “Ha detto di sì.”

Dentro di me scattò qualcosa.
Non volevo che si vedesse con Luke.

Ashton: “Hai già pensato a come glielo dirai?”

Il biondo corrugò la fronte.

Luke: “No. Non penso di dirglielo per ora.”

Scossi la testa.

Ashton: “Le bugie vengono sempre a galla.”

Mi guardò male.

Luke: “Non mi far pentire di essere venuto da te.”
Ashton: “Sei tu che avevi deciso di tagliarmi fuori.”
Luke: “Lo sai bene il motivo.”
Ashton: “Non è stata colpa mia quello che è successo ad Aleisha. Non addossare le tue colpe sugli altri.”

Mi afferrò per il colletto della maglietta e ci alzammo. Spalancai le braccia come per provocarlo.

Ashton: “Avanti, colpiscimi.”
Luke: “Fottiti.”

Mollò la prese facendomi barcollare.
Ripresi subito l'equilibrio e lo vidi uscire sbattendo la porta.
Non eravamo mai stati in buoni rapporti e la storia di Effie non migliorava la situazione ma mi sentivo comunque in colpa.
Non meritava di essere trattato così soprattutto ora che stava cercando di migliorare.
Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi.
Erano cambiate così tante cose. Forse troppe.
Se avessi potuto tornare indietro l'avrei fatto. Avrei impedito che accadesse ciò che era successo.
Soffocai quei pensieri. Purtroppo non potevo cambiare nulla.

 

SALVE!

Allora si lo so, questo capitolo fa alquanto cagare ahah, purtroppo mi serviva un capitolo di "passaggio" e non sono riuscita a fare di meglio...vi prometto che il prossimo capitolo sarà migliore :')

<3
Per quanto riguarda la storia, la parte principale di questo capitolo è l'incontro che avviene tra Luke Hemmings e Effie...come andrà a finire tra loro?
E Ashton? E' geloso di Effie o no?

Cercherò di pubblicare il capitolo un po' prima ma non vi assicuro niente ahah
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Pensieri ***


EFFIE'S POV

Quella mattina mi svegliai con calma. Erano circa le nove. Andai a farmi una doccia e mi truccai. Quel giorno sarei andata a trovare Alison, non ci sentivamo da molto. Avevo preso le distanze quasi da tutti. Scelsi qualcosa di comodo da mettere e poi scesi di sotto. Lì trovai Niall intento a mangiare la sua colazione.

Effie: “Buongiorno.”

Alzò lo sguardo dalla sua tazza e mi salutò con la mano.

Niall: “Isabel e Paul sono usciti.”

Annuii e presi il pacco di biscotti. Mi sedetti sulla sedia di fronte alla sua e ne mangiucchiai qualcuno.

Effie: “Volevo andare da Ally oggi, mi ci accompagni?”

Gli andò del latte di traverso e tossì. Quando si riprese mi guardò.

Niall: “Oggi?”

Lo guardai confusa.

Effie: “Si.”
Niall: “Oggi non posso.”
Effie: “Ah.”

Corrugai la fronte.

Niall: “Ma se vuoi ti può accompagnare Louis, sta per venire.”

Annuii e mi alzai dalla sedia. Riposi il pacco di biscotti sulla mensola e salii in camera mia. Niall era strano. C'era qualcosa che non andava, ma cosa potevo fare? Lui non me ne parlava e io non chiedevo sapendo che poi anche lui mi avrebbe riempito di domande. Era una giornata calda. Il sole era alto nel cielo e non c'era nessuna traccia di nuvole. Mi buttai sul letto e dopo più di un mese decisi di riaccendere il mio cellulare. Come avevo immaginato mi ritrovai un sacco di messaggi da persone che nemmeno conoscevo personalmente in cui si dispiacevano per l'accaduto. Come se fosse stata colpa loro. Sbuffando bloccai lo schermo e mi misi a guardare il soffitto. Quando sarei tornata a scuola sarebbe stato ancora peggio. Niall aveva finito il liceo e sarebbe dovuto andare al college. Zayn avrebbe fatto l'ultimo anno e io e Alison il penultimo. Non ne potevo più della scuola.

Mi rialzai quando sentii il campanello dell'ingresso. Scesi le scale velocemente e trovai Niall intento a parlare con Louis. Quando mi vide mi sorrise.

Louis: “Hey!”
Gli sorrisi.
Effie: “Devo andare da Alison...”
Louis: “Ti accompagno io.”

Salutammo Niall che tornò a sdraiarsi sul divano a guardare chissà quale film.

Louis: “Come stai?”

Camminavamo fianco a fianco per la strada assolata. Louis stava male quanto me e tra noi c'era quella tacita intesa di non sfiorare l'argomento “Harry”.

Effie: “Bene. Tu?”
Louis: “Bene.”

Mi sorrise.

Effie: “Ma Niall e Alison...”

Louis sospirò.

Louis: “Hanno litigato, non si parlano da un po'.”

Mi incupii.

Effie: “Non lo sapevo.”
Louis: “Tranquilla, vedrai che risolveranno.”

Annuii poco convinta. Mio fratello sarebbe partito tra una settimana e la distanza non li avrebbe aiutati.  

Effie: “Quando ripartirai per l'università?”
Louis: “Lo stesso giorno di Niall, partiamo insieme.”

Annuii Louis stava al secondo anno e Niall aveva scelto il suo stesso campus. Ci sarebbe dovuto andare anche Harry.
Nel giro di dieci minuti arrivammo.

Effie: “Tu resti?”

Si passò un mano tra i capelli castani spettinati.

Louis: “Forse è meglio se resti sola con lei.”

Annuii. ci abbracciamo e se ne andò. Entrai nel vialetto e suonai al portone. Alison mi venne ad aprire, aveva i capelli raccolti in una coda spettinata. Portava una maglietta leggera e dei pantaloncini in jeans. Appena mi vide, sorrise e mi strinse forte a sé.

Alison: “Cazzo quanto mi sei mancata.”

Ridacchiai. Mi fece entrare e ci sedemmo sul divano.

Alison: “I miei non ci sono. Vuoi qualcosa?”

Scossi la testa. Parlammo del più e del meno evitando ben due argomenti: Niall e il mio periodo passato all'ospedale. Ma in quell'incontro c'era qualcosa che non andava. Era come se fossi un'altra persona e stessi guardando un'estranea al posto della mia migliore amica. Mi sentivo distaccata da quello che mi diceva, come se non mi appartenesse più. Come se fosse cambiato qualcosa. O forse ero semplicemente cambiata io. Uscii di lì con quelle sensazioni. 
Decisi di andare a fare una passeggiata per il parco.
Non capivo cosa mi stesse succedendo, percepivo le cose in maniera completamente diversa e non riuscivo a venirne a capo. Il parco di solito mi aiutava a pensare. La luce che filtrava dagli alberi creava giochi di luce sul sentiero. Camminavo senza meta, persa nei miei pensieri. In poco tempo mi ritrovai nel parco degli skater, quello che mi aveva fatto vedere Zayn, e continuando a camminare mi ritrovai davanti all'Oblio. Mi guardai intorno ed entrai. L'odore di tintura mi colpì come una folata di vento. Dentro c'erano persone che trafficavano colorando muri, trasportando fogli e bombolette al piano di sopra. C'era la tipica confusione dell'Oblio. In un angolo stava seduta una ragazza bionda che conoscevo fin troppo bene.

Effie: “Hey Charlotte!”

Lei alzò lo sguardo imbronciata, ma quando mi riconobbe sorrise.

Charlotte: “Hey!”

Si alzò e mi venne incontro.

Charlotte: “Come stai?”
Effie: “Bene. Tu?”
Charlotte: “Tutto apposto.”

Indicò il trambusto intorno a lei.

Charlotte: “Questo posto mi aiuta a non pensare, c'è sempre così tanto da fare.”
Effie: “Immagino.”
Charlotte: “Cercavi Zayn?”
Effie: “E' qui?”

Scosse la testa sospirando.

Charlotte: “Non si fa vedere da un po'...”
Effie: “Tu e lui...”

Abbassò lo sguardo.

Charlotte: “Ti ha detto qualcosa?”

Alzai le spalle.

Effie: “E' confuso. Non sa cosa vuoi tu, non sa nemmeno cosa vuole lui.”

Charlotte annuì pensierosa.

Charlotte: “Vieni, usciamo da qui.”

Era circa mezzogiorno e il caldo era insopportabile. Ci sedemmo all'ombra di un albero. La bionda davanti a me iniziò a staccare dei filetti di erba e a giocarci con le mani.

Charlotte: “Non ne posso parlare con nessuno e ora mi sembra veramente egoistico parlarne a te visto tutto quello che hai passato...”

La interruppi.

Effie: “Ne puoi parlare con me.”

Lei mi sorrise.

Charlotte: “Non so cosa pensare. Lui è stato il mio primo ragazzo e sarà sempre insostituibile. La verità è che provo qualcosa per lui e la cosa mi fa incazzare. Lui mi rende debole e io odio esserlo.”
Effie: “L'amore è un gran bastardo. Ci distrugge. Ma ci regala anche delle emozioni ineguagliabili. Parlagliene, tu sei importante per lui.”

Scosse la testa.

Charlotte: “Non è così facile...io devo dimostrare agli altri che sono forte...”

La interruppi di nuovo.

Effie: “Non a Zayn, lui ti conosce davvero. Non gli devi dimostrare niente.”
Charlotte: “Ci penserò.”

Stava per aggiungere qualcosa ma un ragazzo alto completamente ricoperto di tatuaggi la interruppe.

X: “Charlotte c'è qualcuno che ti cerca.”

La ragazza lo guardò confusa.

Charlotte: “Chi è?”
X: “Un certo Michael.”
Charlotte: “Cazzo..”

Si alzò in fretta e mi guardò.

Charlotte: “Devo andare...”

Le sorrisi.

Effie: “Tranquilla.”

Mi sorrise anche lei per poi girarsi e dirigersi verso l'Oblio.

 

CHARLOTTE'S POV

Guardavo mio fratello con indifferenza.

Charlotte: “Che ci fai qui?”
Piantò i suoi occhi verdi nei miei.
Michael: “Perchè te ne sei andata senza dirmi niente?”
Charlotte: “Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.”

Michael sbuffò.

Michael: “Non hai ancora capito che tutto quello che faccio è per proteggere te?”
Lo guardai divertita.
Charlotte: “Ah davvero? Beh, wow, grazie per quest'atto così gentile.”

Scosse la testa spazientito. Sospirò e si decise a parlare.

Michael: “Luke ce l'aveva con te. Tempo fa, prima di Aleisha, lui voleva te. Io gliel'ho impedito.”

Lo guardai attonita.

Charlotte: “Cosa?”
Michael: “Avevi appena quattordici anni. Io sono entrato nel gruppo per proteggerti, non per scelta. L'ho fatto per te. Quando mi urlavi contro che non c'ero mai, ti avrei tanto voluto dire la verità ma non potevo.”

Deglutii. Michael si passò una mano tra i capelli tinti di un rosso acceso.

Michael: “Volevo solo dirti questo.”

Si girò e se ne andò lasciandomi lì.

 

EFFIE'S POV

Stavo seduta su una panchina a guardare le acrobazie degli skater. Si muovevano veloci tra le piste. Chissà che senso di libertà provavano controllando la loro velocità. Il controllo era qualcosa di affascinante, qualcosa che non mi apparteneva. Sentii qualcuno sedersi vicino a me e mi girai di scatto. Il ragazzo biondo mi guardava sorridente.

Effie: “Luke.”

Gli sorrisi.

Luke: “Che ci fai qui?”
Effie: “Ero andata all'Oblio.”
Luke: “Non pensavo che lo conoscessi.”
Effie: “Certi miei amici lo frequentano, quindi...”

Annuì.

Luke: “Come stai?”
Effie: “Bene. Tu?”

Era almeno la quinta persona che in quella giornata mi chiese come stavo. La risposta era sempre la stessa.
Scosse la testa.

Luke: “Odio il sole.”

Ridacchiai.

Effie: “Anch'io. Preferisco la pioggia.”

Luke si girò verso di me. Gli occhi blu erano ancora più accesi per via della luce.

Luke: “Conosci Charlotte?”

Lo guardai sorpresa.

Effie: “Sì, la conosci anche tu?”

Annuì.

Luke: “Mi ha detto quello che ti è successo.”

Distolsi lo sguardo.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Guardava la pista con gli occhi blu socchiusi per via del sole. I capelli spettinati le ricadevano sulla schiena. Portava una canottiera nera, dei jeans neri e delle vans. Era bella e sentivo che qualcosa ci legava. Era simile a me. Aveva paura ma non lo dava a vedere, soffocava le sue emozioni per non sentire, mascherava tutto dietro a un sorriso.

Sospirò.

Effie: “Non è vero che sto bene. La verità è che non provo proprio nulla.”

Annuii.

Luke: “Ti capisco.”

Mi guardò con aria interrogativa.

Luke: “Te l'ho detto che la mia è una lunga storia. Ho passato quello che provi tu, ero sempre alla ricerca di modi per non pensare.”
Effie: “Insegnami a non pensare.”

Spalancai gli occhi. Mi fissava con desiderio, un desiderio suicida, fuori controllo.

Effie: “I pensieri fanno male.”
Luke: “Non è così che si risolve...”
Mi interruppe.

Effie: “Voglio semplicemente farli smettere di girare.”

Era come me. Mi ritrovai davanti la parte di me stesso a cui stavo cercando di girare le spalle. Ma che cosa potevo fare?

 

Luke: “Seguimi.”

 

#SPAZIO AUTRICE


Eiii <3
Come promesso ho aggiornato prima ahah 
Penso che il prossimo capitolo lo pubblicherò sabato mattina :)
Fatemi sapere che ne pensate,
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Esperienze ***


EFFIE'S POV

Seguivo Luke tra vari vicoli intricati di una parte della città a me sconosciuta. Dopo quasi venti minuti che stavamo camminando si fermò di fronte a uno strano edificio. Si girò verso di me.

Luke: “Che ore sono?”

Sbloccai il mio telefono per vedere l'orario.

Effie: “Le due.”

C'erano alcuni messaggi a cui avevo intenzione di rispondere ma Luke scosse la testa.

Luke: “Se non vuoi pensare, non preoccuparti di chi ti scrive.”

Annuii poco convinta e bloccai lo schermo del telefono.
Entrammo in quel posto e il fresco mi avvolse. Il sole era troppo caldo e in quella specie di edificio, che era rimasto al chiuso, si stava bene.

Effie: “Che posto è?”
Luke: “Devi aspettare stasera per scoprirlo.”

Mi sorrise. Quel sorriso era stranamente pericoloso e mi attirava ancora di più.

Salimmo varie rampe di scale per ritrovarci al quarto piano, l'ultimo. Mi fece strada verso una porta. La 124. La aprì e entrammo. Era una stanza piccola, con i muri pieni di scritte e un divano rattoppato come unico mobile. Ci sedemmo su di esso e Luke tirò fuori una scatolina da dentro un cuscino.

Effie: “Questo posto è assurdo.”
Luke: “Lo so. Però è il miglior posto se non vuoi pensare. Guarda le scritte sui muri.”

Mi alzai e mi avvicinai alla parete davanti. Varie scritte colorate si sovrapponevano tra loro.

Non c'è via di uscita.”

Chi sono loro per cercare di abbatterci?”
“Salvatemi da ciò che dovrei essere.”

Non voglio essere una vittima della società, sarò sempre una parte della minoranza.”

Mi rigirai quando sentii il suono di un accendino che si accendeva. Mi andai a sedere di nuovo vicino al ragazzo biondo.

Luke: “Hai mai provato a..?”
Effie: “Fumare una canna?”
Lo guardavo divertita.
Effie: “Sì.”

Mi ricordai la sera di capodanno quando avevo fumato insieme a Zayn. Sembrava essere passata una vita intera. Il bruciore al petto ricominciò a fare male. Gli presi quel piccolo involucro nocivo dalle mani e feci un tiro. Luke mi guardava sogghignando.

Luke: “Non l'avrei mai detto.”

Ne stava preparando un'altra per lui.

Effie: “Smettila di pretendere di conoscermi. Non sai nulla di me.”

Ridacchiò.

Luke: “Hai ragione. Allora dobbiamo rimediare.”

Si accese la sua e mi guardò.

Effie: “Allora insegnami a non pensare.”
Luke: “Chiudi gli occhi e concentrati su cosa provi.”

Lo guardai confusa.

Effie: “E questo dovrebbe aiutarmi a non pensare?”
Luke: “Questa roba fa il resto.”

Chiusi gli occhi e mi appoggiai allo schienale malandato del divano imitando Luke. Avevo quasi finito quell'involucro nocivo. Sulle mie palpebre si andavano a disegnare forme strane che sembravano brillare, mi sentivo più leggera quasi come se fossi senza corpo e senza mente. Era come se i miei pensieri si fossero intorpiditi lasciandomi con una sensazione strana ma piacevole. Mi sembrava di stare nuotando in un mare di sensazioni contrastanti e in quel mare a un certo punto incontrai una mano, una mano di un ragazzo biondo con un piercing nero che scintillava. La strinsi forte e iniziai a fluttuare.

 

CHARLOTTE'S POV

Uscii dall'Oblio verso le cinque. L'incontro con mio fratello mi aveva lasciato nervosa. Cosa dovevo fare? Dovevo andare da lui e ringraziarlo? Dovevo chiedergli scusa? O dovevo semplicemente tornare a vivere normalmente la mia vita come se lui non ci fosse? Tutte quelle domande frullavano nella mia mente e in più si aggiungeva l'immagine di Zayn. Perché le cose non potevano essere semplici? L'aria era più fresca, le ore peggiori erano passate e la sera si apprestava ad arrivare. Procedetti per la strada curvilinea del parco, salutando le persone che conoscevo. Fissavo le punte delle mie vans ascoltando la musica che usciva a tutto volume dalle mie cuffiette. Ero persa in quelle melodie e mi svegliai dai miei pensieri quando mi sentii scuotere per un braccio. Mi tolsi una cuffietta e guardai interrogativa il ragazzo riccio con una bandana rossa di fronte a me.

Ashton: “Charlotte! Ti ho cercata ovunque.”

Sbuffai e lo sorpassai.

Charlotte: “Non ho nulla da dirti.”

Mi trattenne per un polso. Mi girai scocciata verso di lui.

Ashton: “Non riguarda me o Michael o chissà chi. Riguarda Effie. E Luke.”

Lo guardai sorpresa spegnendo definitivamente l'ipod.

Charlotte: “Cosa?”
Ashton: “Prima che Michael ti parlasse, tu con chi eri?”
Charlotte: “Con Effie...”

Continuavo a non capire dove volesse arrivare.

Ashton: “Luke aveva accompagnato Michael all'Oblio. Ma Luke non è tornato a casa e Michael non ha la più pallida idea di dove sia.”

Corrugai la fronte.

Charlotte: “E cosa c'entra Effie?”
Ashton: “Luke vuole conoscere Effie. Vuole farsi perdonare per l'incidente.”
Charlotte: “Pensi che sia andato a dirle che era lui in quella macchina?”
Ashton: “No, ed è questo il problema. Penso che voglia conoscerla prima.”

 

EFFIE'S POV

Luke: “Fai il terzo anno?”

Scossi la testa ancora frastornata per l'effetto della canna.

Effie: “Devo fare il quarto. Tu vai a scuola?”
Luke: “Non più.”

Effie: “Mio fratello deve andare al college. Lui è sempre stato più organizzato di me.”

La parole mi uscivano senza che ci dovessi pensare.

Luke: “Hai un fratello?”
Effie: “Ne avevo due ma ora non più.”

Mi guardò corrucciando la fronte e mordicchiandosi il labbro.

Luke: “Quindi sei la sorella di Niall Horan?”

Annuii. Mi sentivo la testa pesante.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Effie mi guardava con un'espressione beata. I suoi lineamenti erano un po' confusi e resi più morbidi dagli effetti di quella roba. Era la sorella di Niall. Non lo conoscevo personalmente ma avevamo delle conoscenze in comune, ma ciò che era successo al loro fratello maggiore lo sapevo bene.

Effie: “C'è sempre così tanto dolore.”

Mi girai verso di lei guardandola seriamente. Fissava il vuoto di fronte a lei.

Effie: “Tu non lo senti? È come una lama che ti straccia il cuore. Non si ferma.”

Mi incupii. Se stava così era anche per colpa mia.

Luke: “Che ore sono?”

Mi passò il suo telefono.
Le 19.30. Glielo restituii e se lo mise in tasca.

Luke: “Andiamo.”

Si alzò barcollando. Le presi una mano e ridacchiando scendemmo al piano di sotto. Una musica martellante usciva da una grande cassa posizionata vicino alla console di un dj. Almeno un centinaio di persone ballavano accalcate.

Effie: “Una discoteca?”
Annuii accennando un sorriso.

Luke: “Una specie. Ti va di bere?”
Annuì e la portai a un bancone improvvisato.

Ordinai due drink e uno lo passai a Effie che lo butto giù tutto d'un sorso. Quella ragazza mi stupiva sempre di più. Ridendo mi trascinò nella pista. Il suo corpo si muoveva contro il mio. Mi abbandonai alle note martellanti. Mi misi dietro di lei e poggiai le mani sui suoi fianchi. Effie buttò le testa all'indietro poggiandola sul mio petto, lasciando scoperto il collo pallido. Il suo profumo mi diede alla testa, era così bella. Poggiai le labbra appena sotto la sua mascella e iniziai a lasciarle piccoli baci scendendo sempre di più. Continuavamo a muoverci a tempo di musica, non riuscendo a capire bene che cosa stesse succedendo. Eravamo come in un universo parallelo dal quale non volevo uscire.

 

CHARLOTTE'S POV

Camminavamo velocemente per la città. Il sole stava quasi tramontando e a me stava per venire una crisi isterica.

Charlotte: “Come cazzo faremo a trovarli?!”

Ashton sbuffò, si fermò un attimo per capire in che zona fossimo e poi riniziò a camminare.

Ashton: “Ci sono pochi posti in cui potrebbero essere.”

Alzai gli occhi al cielo.

Ashton: “Rilassati, ci siamo quasi.”

Girò in un vicolo stretto.

Charlotte: “Che razza di posto è?”
Ashton: “Il tipo di posto che frequenta Luke.”

Ero decisamente preoccupata. Effie non si era ancora del tutto ripresa e la presenza di Luke l'avrebbe potuta condizionare a fare cose che in realtà non aveva intenzione di fare.

Ci ritrovammo davanti a uno strano edificio dal quale proveniva un'assordante musica da discoteca.
Il riccio si girò verso di me guardandomi divertito.

Ashton: “Bene, se non sono qui ci toccherà andare dall'altra parte della città.”
Lo fulminai con lo sguardo.

Charlotte: “Non c'è nulla da ridere, Irwin.”
Scosse la testa sorridendo e spinse la porta.

La confusione che ci si presentò davanti mi fece perdere qualsiasi speranza.

Charlotte: “Non li troveremo mai in mezzo a tutta questa gente.”
Ashton: “Sì invece. Dammi la mano.”
Lo guardai confusa.

Charlotte: “Cosa?”
Alzò gli occhi al cielo.

Ashton: “Così non ci perderemo.”
Strinsi la sua mano titubante. La mia in confronto alla sua sembrava la mano di una bambina.
Ci avventurammo tra i corpi accaldati. La sala era grande e il numero di persone che poteva contenere era stato superato. Strinsi più forte la mano di Ashton che si girò velocemente per guardarmi di sfuggita. Quella situazione era assurda. Dopo aver girato per quasi tutta la sala davanti a noi si presentò uno spettacolo che di sicuro nessuno dei due si aspettava di vedere. Luke teneva Effie stretta da dietro, la bocca sul suo collo. Effie aveva gli occhi chiusi e sembrava felice.

Guardai Ashton, anche lui era sorpreso.
Avanzò a grandi passi verso il biondo, lasciandomi la mano. Lo raggiunsi correndo. Il riccio separò Effie da lui e lo fermai quando stava per dargli un pugno.

Ashton: “Cosa credevi di fare Luke!”
Li lasciai discutere e mi precipitai da Effie.

Effie: “Charlotte! Non è un posto magnifico.”
Mi intrecciò le mani dietro al collo, la respinsi per guardarla in faccia.

Charlotte: “Sei fatta?”
Ridacchiò e si mise a giocare con una ciocca dei miei capelli.

Ashton e Luke si avvicinarono a noi.

Ashton: “Usciamo da qui.”
Il riccio si stava avvicinando per prendere Effie in braccio quando Luke lo fermò.

Luke: “A Effie ci penso io.”
Le mise una mano sotto le ginocchia e un'altra intorno ai fianchi e la sollevò.

Ashton sembrava piuttosto scocciato. Uscimmo da quel posto. Il cielo ormai era scuro e la notte era fresca.

Ci fermammo al centro di quel vicolo stretto.

Charlotte: “Cosa facciamo?”
Ashton: “La portiamo a casa.”
Charlotte: “Non può andare a casa in quelle condizioni!”
Luke la riposò a terra, continuando a sostenerla con un braccio intorno ai fianchi. Lei poggiava la testa sulla spalla del biondo. Non sembrava affatto sconvolta per quanto era successo. Anzi, sembrava a suo agio vicino a Luke.

Charlotte: “Per stanotte dormirà da me, tanto i miei sono ancora in vacanza.”
Ashton annuì e ci incamminammo verso casa mia. Effie e Luke camminavano stretti davanti a noi. Ashton, affianco a me, fissava l'asfalto.

Charlotte: “Che c'è che non va? Li abbiamo trovati.”
Scosse la testa.

Ashton: “Pensavo che avesse bisogno di aiuto e invece sembra felice di stare affianco a Luke.”
Lo guardai sorpresa.

Charlotte: “Ti interessa Effie?”
Si girò di scatto verso di me.

Ashton: “No.”

Scosse la testa ripetutamente. Ridacchiai. Arrivammo a casa mia e presi Effie per mano, allontanandola da Luke. Salutammo i due ragazzi ed entrammo dentro casa. La guidai al piano di sopra, fino alla mia stanza.

Charlotte: “Stai bene?”

Annuì ancora un po' scombussolata. Si sedette alla fine del mio letto e io mi diressi verso l'armadio. Tirai fuori una vecchia maglietta e gliela passai.

Charlotte: “Puoi mettere questa se vuoi.”
Effie: “Grazie.”

Andò in bagno. Nel frattempo io mi sistemai per dormire. Uscì da bagno con indosso solo la maglietta che le avevo prestato. Mi passò i vestiti che indossava prima e li poggiai sulla sedia che stava di fronte alla mia scrivania. Ci sdraiammo sul mio letto. Mi girai di fianco per guardarla in viso.

 

Charlotte: “Cosa pensi di Luke?”
Effie: “E' buono ma è anche triste.”

Chiuse gli occhi e si addormentò di botto. Mi rigirai sulla schiena fissando il soffitto. Avevo sempre visto Luke come un pericolo. Cosa ci aveva visto Effie di diverso in lui? Sospirai. Quando avrebbe scoperto cosa aveva fatto Luke, di sicuro il suo pensiero sarebbe cambiato. Chiusi gli occhi e anch'io mi abbandonai a un sonno pesante.

 

SALVE
Scusate se non ho aggiornato prima ahah
Per quanto riguarda il capitolo non c'è molto da dire, tra Luke e Effie si sta creando un legame "pericoloso". Cosa ne penseranno gli altri?

Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Mettersi in gioco ***


EFFIE'S POV

Mi risvegliai con la testa che mi scoppiava. Le scene della sera precedente rispuntavano a tratti nella mia mente. Mi passai una mano sulla faccia e, dopo un momento di scombussolamento, mi resi conto che mi trovavo nella camera di Charlotte. Raccattai i vestiti della sera precedente e mi trascinai in bagno. Lei non c'era, molto probabilmente si era già alzata da tempo. Mi vestii, cercai di pettinarmi e rimossi tutto il trucco con dello struccante, visto che mi era completamente colato mentre dormivo. Sospirai e scesi al piano di sotto. Dalla cucina provenivano delle voci che riconobbi subito. La voce decisa di Charlotte si contrapponeva con quella calda di Luke.

Charlotte: “Non la puoi vedere. Sta dormendo.”
Luke: “Vuol dire che aspetterò.”
Charlotte: “No!”
Luke: “Qual è il tuo problema?”
Charlotte: “Sai benissimo cosa accadrà quando le dirai...”

La interruppi entrando nella stanza.

Effie: “Dirmi cosa?”

I due ragazzi di fronte a me si scambiarono un'occhiata di fuoco che non riuscii a decifrare.
Luke stava per dire qualcosa ma Charlotte lo interruppe.

Charlotte: “Vuoi mangiare Effie?”

Annuii e mi sedetti al tavolo. Luke prese posto davanti a me e Charlotte portò dei biscotti con dei succhi di frutta.

Charlotte: “Non ho altro...”
Effie: “Va benissimo.”

Le sorrisi e cominciai a mangiare. Sentivo lo sguardo dei due ragazzi addosso a me perciò smisi di mangiare dopo poco.

Effie: “Che ore sono?”
Charlotte: “Mezzogiorno e venti.”

Cazzo.
Mi alzai di scatto dalla sedia.

Effie: “E' tardi, devo tornare a casa.”
Luke: “Ti accompagno.”

Charlotte lo fulminò con lo sguardo. Li guardai confusa ma non ebbi il tempo di dire niente che Luke si era già avviato alla porta. Prima di seguirlo mi girai verso la ragazza bionda.

Effie: “Grazie Charlotte.”

Mi sorrise teneramente.

Charlotte: “Di nulla. Però mi devi fare un favore.”
Effie: “Cosa?”
Charlotte: “Non ti fidare di Luke.”

La guardai confusa.

Effie: “Perchè non dovrei...”

Fui interrotta da un'altra voce proveniente dall'ingresso.

Luke: “Effie, andiamo?”

Guardai di sfuggita Charlotte e la salutai con la mano.

Uscimmo da quella casa e ci avviammo verso la mia.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Per cinque minuti tra noi aleggiò un silenzio imbarazzante.

Luke: “Senti...per quello che è successo ieri...mi dispiace. Non avrei dovuto portarti lì.”
Effie: “Te l'avevo chiesto io.”

Scossi la testa. La sera precedente avevo discusso con Ashton e le sue parole mi ronzavano ancora per la mente.

 

*FLASHBACK*

Ashton: “Ti sei approfittato di lei!”
Mi spinse contro il muro esterno del nostro appartamento. Lo bloccai stringendogli u
n braccio.

Luke: “La verità è che ti rode perché tu non hai avuto le palle di farti avanti.”
Strinsi i denti quando vidi il pugno di Ashton arrivare verso la mia mascella. Si bloccò a qualche centimetro dalla mia pelle.

Sogghignò.

Ashton: “Quando le dirai ciò che è successo quest'estate vedrai crollare ciò che stai costruendo come un castello di carte al primo soffio di vento.”
Scossi la testa.

Luke: “Io non sto costruendo proprio niente.”

Si allontanò da me. Mi rilassai staccandomi dalla superficie fresca del muro.

Ashton: “Dopo quello che è successo ieri sera non vorrà nemmeno parlarti.”
Corrugai la fronte.

Luke: “Tu non sai niente.”
Ashton: “E tu? Tu sai tutto, giusto?”

Detto questo si allontanò entrando dentro casa e sbattendo la porta alle sue spalle.

 

 


Luke: “Cosa ne pensi?”
Effie: “Di cosa?”
Luke: “Di quello che è successo?”

Alzò le spalle continuando a fissare la strada davanti a sé.

Effie: “Nulla. Cosa dovrei pensare?”
Luke: “Non lo so. Proprio non lo so.”

Il resto del tragitto procedette in silenzio. Dopo circa dieci minuti arrivammo davanti a una piccola villetta. Si fermò davanti al cancelletto.

Effie: “Abito qui...”

Una voce la interruppe.

X: “Effie! Dov'eri finita?”

Un ragazzo alto, con dei capelli spettinati castani e gli occhi blu si avvicinò a lei.
Effie mi guardò imbarazzata e si girò verso il ragazzo di cui ignoravo il nome.

Effie: “Louis! Che ci fai qui?”
Louis: “Stavo da Niall.”

Osservavo la scena a qualche passo di distanza. Lui provava certamente qualcosa per Effie. Qualcosa che non si limitava alla semplice amicizia.

Louis: “E tu...?”

Fece scivolare lo sguardo addosso a me. Non gli piacevo. E il sentimento era corrisposto.
Effie si passò una mano tra i capelli.

Effie: “Lui...lui è Luke. Ho dormito da un'amica e lui mi ha solo accompagnata a casa...”

Si interruppe quando si accorse che la frase suonava male comunque. Louis corrugò la fronte e io ridacchiai, alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai a lei.

Luke: “L'ho incontrata per strada.”

Mi guardò riconoscente e annuì in direzione del ragazzo.

 

EFFIE'S POV

Louis mi guardò incerto.

Louis: “Ah okay.”

Luke si guardò intorno e poi si rivolse a me.

Luke: “Io devo andare.”
Mi sorrise ma io non ricambiai.

Effie: “Ciao.”

Mi rigirai verso Louis e sentii i passi del ragazzo biondo che si allontanavano. Non volevo che Louis pensasse che tra noi ci fosse qualcosa.

Louis: “Anch'io devo andare.”
Si stava allontanando quando lo trattenni per un braccio.

Effie: “Ci vediamo dopo?”

Louis accennò un sorriso.

Louis: “Okay, ma ora dovresti entrare. Niall era davvero preoccupato.”

Annuii e lo lasciai andare. Entrai dentro casa. Dalla cucina proveniva odore di cucinato. Entrai in cucina e trovai mia madre intenta a servire nei piatti di Niall e di mio padre.

Isabel: “Effie! Hai dormito bene da Alison?”
La guardai confusa ma poi feci scattare lo sguardo su Niall che mi annuì.

Sorrisi a mia madre.
Effie: “Sì.”
Isabel: “Bene, vieni a mangiare.”

Mi sedetti vicino a mio fratello. Il pranzo procedette velocemente e silenziosamente. Alla fine di esso mi alzai per andare in camera ma, quando stavo per entrare, fui trattenuta per un braccio.

Niall: “Ma dove diavolo eri finita??”
Effie: “Ero uscita.”
Niall: “Con chi? Dove?? E perché non hai risposto alle mi chiamate?”

Lo guardai male.

Effie: “Avevo il telefono spento.”
Niall: “Ti ho dovuto coprire con Isabel e Paul e non sapevo nemmeno dov'eri realmente!”

Mi sottrassi dalla sua stretta.

Effie: “Ma che cosa vuoi? Non ti devo dire niente. Non sei mio padre.”

Feci per entrare in camera ma lui mi trattenne ancora.

Niall: “Ma sono tuo fratello e mi preoccupo per te. Questo non conta?”
Effie: “Come ti pare.”

Lo spinsi ed entrai in camera. Chiusi la porta a chiave e mi diressi nel piccolo bagno della mia stanza. Ero davvero incazzata. Chi era lui per controllarmi? Mi spogliai e mi buttai sotto il getto d'acqua tiepida. Dopo essere uscita dalla doccia mi truccai e mi vestii. Avevo intenzione di uscire. Non volevo rimanere dentro quella casa. Erano circa le tre del pomeriggio e faceva ancora molto caldo. Mi raccolsi i capelli in una coda spettinata e mi incamminai. Louis mi aspettava davanti all'entrata del parco. Quando mi vide mi salutò sorridendo.

Louis: “Hey bellissima.”

Sorrisi.

Effie: “Era da tanto che non mi salutavi così.”
Louis: “Sono cambiate molte cose.”
Effie: “Già.”

Camminavamo spalla contro spalla per la strada assolata.

Louis: “Sei diversa.”

Mi girai verso di lui.

Effie: “In che senso?”
Scosse la testa sorridendo e alzò le spalle.

Louis: “Non lo so...non sei più la ragazza di prima.”

Corrucciai la fronte.

Effie: “E' una cosa negativa?”

Mi guardò negli occhi.

Louis: “Non necessariamente.”

Ci andammo a sedere su una panchina di fronte a un piccolo laghetto. I bambini giocavano a tirare piccole molliche di pane alle anatre. Un venticello fresco soffiava tra gli alberi.

Louis: “Chi è Luke?”

Mi girai di scatto verso di lui e scossi la testa.

Effie: “Un amico.”

Si mordicchiò il labbro.

Louis: “Non sembravate solo amici.”

Lo guardai confusa.

Effie: “Qual è il problema Louis?”

Si girò a guardarmi negli occhi. Dopo tutto quello che avevamo passato, i suoi occhi erano sempre gli stessi. Quel pezzo di familiarità che ci trovai dentro mi fece sentire meglio. Lui era sempre Louis. E io? Io non ero più la stessa.

Louis: “Il problema è che mi piaci, cazzo. E odio sentirmi così, odio vedere tutte queste persone allontanarti da me.”
Effie: “Louis...”

Si rigirò a guardare il laghetto di fronte a noi.

Louis: “Non fa nulla. So benissimo che non provi lo stesso.”

Mi guardai le mani.

Effie: “Tu sei una delle persone a cui tengo di più. Lo sai questo, vero?”

Sorrise amaramente.

Louis: “Sì.”

Seguì un momento di silenzio imbarazzante.

 

Louis: “Posso provare a fare una cosa?”

Mi girai confusa verso di lui. Successe tutto velocemente. Prima che me ne potessi accorgere le sue labbra premevano contro le mie. E prima che riuscissi a realizzare avevo dischiuso le labbra permettendo alle nostre lingue di incontrarsi. Sentimenti contrastanti si alternavano dentro di me. Mi teneva il viso che le sue mani calde, mentre le sue labbra morbide si incastravano perfettamente con le mie. Il mio cuore accelerò portandomi a ricordi lontani di un altro bacio, in un altro giorno ma con lo stesso ragazzo. Questa volta però non mi sottrassi. Non pensai a ciò che avevo perso, a chi non c'era più, pensavo solo a quelle labbra e alle sensazioni che mi scaturirono. Fino a un attimo prima mi sentivo persa ma ora sentivo di poter appartenere di nuovo a qualcosa. La domanda era, lo volevo davvero? Ero pronta a mettermi in gioco di nuovo?

 

SALVE :)

Allora lo so sono una persona orribile. Ma vi giuro che davvero non ho avuto tempo per scrivere a causa di un sacco di motivi.
Woohoo Louis ha baciato Effie. Ma lei cosa deciderà?
Beh fatemi sapere cosa ne pensate c: <3
Alla prossima,
Chiara xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Decisioni ***


EFFIE'S POV

Effie: “Louis mi ha baciata.”

Al moro di fronte a me per poco non cadeva la sigaretta che aveva in mano.

Zayn: “Cosa?”

Sospirai e feci un tiro dalla mia sigaretta. Fumavo occasionalmente. La sensazione del fumo che mi bruciava i polmoni era piacevole.

Effie: “E poi non si è fatto più sentire.”

Settembre era iniziato ed era passata una settimana dal nostro bacio. Una settimana in cui Louis era scomparso, in cui ignoravo le chiamate e i messaggi di Alison, in cui non avevo fatto altro che litigare con Niall, in cui uscivo quasi esclusivamente con Charlotte e se non con lei, con Luke.

Zayn: “Hai provato a chiamarlo?”

Scossi la testa.

Zayn: “Sta aspettando che ti faccia sentire.”

Alzai le spalle.

Effie: “Non saprei che dirgli. Non so cosa voglio.”
Zayn: “Però sai cos'hai provato quando l'hai baciato.”
Effie: “Questo non c'entra niente.”
Zayn: “Si invece. Hai bisogno di una ragazzo come Louis, Effie.”
Effie: “E' passato poco tempo da...da Harry. Io non credo di essere pronta a impegnarmi di nuovo.”

Spense la sigaretta ormai finita con il piede e mi guardò.

Zayn: “Tre mesi, Effie. Sono passati tre mesi.”

Abbassai lo sguardo.

Effie: “Per me sono pochi.”
La mancanza di Harry mi corrodeva ancora il cuore.

Zayn: “Però preferisci uscire con Hemmings.”
Lo guardai male.
Effie: Si può sapere cos'avete tutti contro Luke?”

Zayn scosse la testa.
Zayn: “Non è ciò di cui hai bisogno.”

Mi alzai buttando la sigaretta a terra.
Effie: “Ma è ciò che mi fa stare bene!”

Si alzò anche e mi puntò un dito contro.
Zayn: “Perché non ti fa pensare? Questo non è stare bene, è una rapporto insano.”
Effie: “No. Lui mi capisce.”

Alzò le mani al cielo e sospirò sconsolato. Ci avviammo verso l'Oblio.

Effie: “Come va con Charlotte?”

Il suo sguardo si incupì.

Zayn: “Cambi discorso ora?”
Effie: “Sì.”

Sospirò.

Zayn: “L'ho invitata ad uscire.”

Gli sorrisi.

Effie: “E lei?”
Zayn: “Ha accettato.”

Lo guardai confusa.
Effie: “E perché non sei felice?”

Alzò le spalle.
Zayn: “Non lo so. Andrà male.”

Alzai gli occhi al cielo.
Effie: “Sii positivo per una volta.”

Mi fulminò con lo sguardo.
Zayn: “Senti chi parla.”

Ridacchiai ma la mia risata si interruppe quando arrivammo di fronte all'Oblio e vidi Charlotte parlare con un ragazzo riccio con una bandana rossa.

 

CHARLOTTE'S POV

Charlotte: “Lo devi lasciare in pace, Ashton. Quando Luke si mette in testa qualcosa non cambia idea.”

Mi guardò con rabbia.

Ashton: “Pensavo che ti importasse di Effie.”

Alzi gli occhi al cielo esasperata.

Charlotte: “E' una mia cara amica ma sono fatti suoi. Li ho osservati insieme. C'è una strana alchimia tra loro e, sinceramente, non ci voglio entrare. L'ho già avvertita più volte ma ora basta, è una sua scelta.”
Ashton: “Tanto quando scoprirà che c'era lui in quella macchina, non ci vorrà più parlare.”

Scossi la testa sconsolata. Mi girai e vidi che sul sentiero che portava dritto all'Oblio, dove stavamo io ed Ashton, c'erano Zayn e Effie.

Effie: “Hey Charlotte!”

Mi salutò con la mano e io ricambiai. Mi girai velocemente verso Ashton ma vidi che era troppo tardi. Si stava già incamminando verso Effie. Zayn mi raggiunse lasciando Effie a parlare con il riccio.

Zayn: “Chi è quel tizio?”

Sbuffai guardando il ragazzo con la bandana.

Charlotte: “Non fare caso a lui.”

Mi girai a guardarlo negli occhi. Quel nocciola sciolto che li caratterizzava mi portava alla mente ricordi di un'intimità ormai lontana.

Charlotte: “Allora Mr. Malik, dove mi porta?”
 

EFFIE'S POV

Ashton: “Ciao Effie.”

Il ragazzo riccio mi sorrideva. L'avevo già visto, ma lui non mi aveva detto il suo nome.

Effie: “Ciao ragazzo dell'entità misteriosa.”

Rise e la sua risata mi fece sorridere. Si sistemò la bandana e mi porse la mano.

Ashton: “Sono Ashton.”

Gliela strinsi sorridendo.

Effie: “Sei un amico di Charlotte?”
Ashton: “Una specie. Ti va di fare una passeggiata? Quei due mi sembrano molto impegnati.”

Fece un cenno verso Zayn e Charlotte che ridevano tra loro. Ero felice di vederli così tranquilli, formavano una bella coppia insieme. La cosa che mi preoccupava era la proposta di Ashton. Mi ricordavo ancora chiaramente con quanta violenza aveva picchiato Lucas. Mi potevo fidare?

Effie: “Chi mi assicura che non sei un serial killer?”

Rise di nuovo alzando gli occhi al cielo.

Ashton: “Andiamo, se ti avessi voluta uccidere l'avrei fatto in quel vicolo.”

Risi anch'io e ci dirigemmo verso il cuore del parco.

L'aria era calda ma sopportabile, settembre stava iniziando a portare via le tracce dell'estate.

Effie: “Ti presenti così alle ragazze, quindi? Picchiando i loro assalitori?”
Ashton: “Non rientra nella mia routine quotidiana fare a pugni con gli assalitori.”

Ridacchiai.

Effie: “Okay, okay.”

Sorrise e due fossette gli si formarono nelle guance. Mi venne un tuffo al cuore al ricordo di quelle di Harry.

Effie: “Perché?”
Mi guardò confuso.
Ashton: “Perché ti ho chiesto di fare una passeggiata?”
Annuii.
Ashton: “Per farti capire che non sono un serial killer.”
Ridacchiai.

Effie: “Dai seriamente.”
Ashton: “Perché sembri una ragazza che vale la pena conoscere.”

 

CHARLOTTE'S POV

Camminavamo per le vie della città. Tra noi c'era un silenzio imbarazzante.

Charlotte: “Non avrei dovuto lasciare Effie con Ashton?”
Zayn: “Perché?”

Scossi la testa. Zayn si fermò e mi prese le mani tra le sue. Il cuore iniziò a battermi più forte per il gesto inaspettato.

Zayn: “Puoi pensare solo a noi due per una volta?”

Aprii la bocca ma lui non mi fece parlare.

Zayn: “Voglio che tu ora mi dica che non provi più niente per me guardandomi negli occhi. Solo allora ti crederò.”

Lo guardai negli occhi.

Charlotte: “Io non...io non posso.”

Abbassai lo sguardo. Lui mi sollevò il mento con una mano.

Zayn: “Perché?”
Charlotte: “Perché non è vero. Mi rendi debole e ti odio per questo. Ti odio perché ti voglio ma ho paura di...”

Non mi fece finire la frase che premette le sue labbra sulle mie. La morbidezza delle sue labbra mi fece sentire di nuovo bene. Schiusi le labbra approfondendo il bacio. Brividi caldi correvano lungo la mia schiena. Intrecciai le braccia dietro al suo collo stringendogli i capelli corvini. Mi strinse i fianchi avvicinandomi a lui. La sua lingua giocava con la mia un gioco fin troppo conosciuto. Mi era mancato. Solo in quel momento mi accorsi che senza di lui ero persa. Ma ora, ora mi sentivo di nuovo a casa.

 

EFFIE'S POV

Stavamo seduti su una panchina. Mi aveva parlato un po' di se rimanendo sempre vago. Quella che aveva parlato di più ero stata io ma non gli avevo accennato nulla riguardo Harry.

Ashton: “E così conosci Luke?”
Effie: “Sì, pure tu?”
Annuì.
Ashton: “E' un mio amico, o qualcosa del genere.”
Lo guardai confusa.

Effie: “In che senso.”
Alzò le spalle.

Ashton: “Preferirei non averci nulla a che fare.”
Effie: “Perché?”
Ashton: “Non è una compagnia raccomandabile.”
Alzai le braccia esasperata. Era l'ennesima persona che me lo diceva.

Effie: “E cosa ha fatto di così terribile?”

Puntò i suoi occhi verdi-castani sui miei.

Ashton: “Credimi, Effie, non lo vuoi sapere.”
Mi alzai intenzionata ad andarmene.
Effie: “E' una mia scelta se essergli amica o meno.”
Mi guardò preoccupato e scosse la testa.
Ashton: “Non ti devi fidare di lui. È pericoloso e non sai cosa nasconde.”
Effie: “Ti ripeto che è una mia scelta.”

Mi allontanai da quella panchina mentre nella mia testa era in atto una guerra. Cosa dovevo pensare? Mi potevo fidare di Luke oppure no? Uscii dal parco, presi il telefonino e digitai velocemente un messaggio.

A: Luke
Da: Effie

 

Ho bisogno di vederti. Ci possiamo incontrare?”

 

SALVE!
Zayn e Charlotte sembrano aver risolto...io li adoro ahah voi che ne pensate?
Per quanto riguarda Effie, Ashton sembra averla messa in dubbio. Che decisione prenderà? 
Cosa succederà durante l'incontro con Luke?
Alla prossima,
Chiara xx

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Luke Hemmings ***


EFFIE'S POV

Il sole stava quasi tramontando quando Luke mi raggiunse. Si sistemò il ciuffo biondo e mi sorrise appena mi vide. Gli sorrisi anch'io. Eravamo in una zona della città poco caotica. La strada era larga e c'era poca gente. Camminavamo lentamente fianco a fianco.

Effie: “Ho parlato con Ashton.”

Si girò verso di me stupito.
Luke: “Con Ashton?”

Annuii continuando a fissare le punte delle mie vans. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.

Effie: “Cos'è che non mi hai detto, Luke?”

Deglutì e si fermò.
Luke: “Effie...”
Scosse la testa.
Luke: “Non devi ascoltare Ashton.”

Lo guardai seriamente.
Effie: “Voglio solo una risposta.”
Luke: “Ci sono un sacco di cose di cui non ti ho parlato e te le vorrei dire con calma.”

I suoi occhi blu erano come congelati, erano freddi, chiusi, non lasciavano trasparire nemmeno un'emozione. Le sue labbra erano serrate in attesa di una risposta.

Effie: “Okay.”

Non ero molto convinta ma, anche se lo conoscevo da poco, sapevo che se decideva una cosa era irremovibile dalla sua scelta. Ci sedemmo su un muretto. Mi prese una mano e iniziò a giocare con le mie dita. Non l'aveva mai fatto, sentii salire un leggero rossore alle mie guance. Perché mi faceva quell'effetto? Vidi un leggero sorriso formarsi all'angolo della sua bocca.

Luke: “Avevo una ragazza. Si chiamava Aleisha. Era bellissima e aveva gli occhi come i tuoi. Anche il carattere era simile al tuo, era forte. Molto più forte di me ma io l'ho distrutta. L'amore è egoista e lei non ce l'ha fatta a reggerlo.”

Lo guardavo in faccia ma lui era concentrato sulle punte delle mie dita. La sua espressione era indecifrabile.

Effie: “E ora...?”

Alzò lo sguardo freddamente allontanando la mia mano.

Luke: “Lei non c'è più.”

Sentii qualcosa smuoversi dentro di me. Lui lo poteva capire. Poteva capire come mi sentivo.

Effie: “Ti manca?”
Luke: “E' successo tanto tempo fa. Ci ho messo tanto, forse troppo a superarlo.”

Mi strinse di nuovo la mano intrecciando le sue dita con le mie. Come un gesto spontaneo appoggiai la mia testa sulla sua spalla.

Luke: “Sentivo tutto in modo così amplificato che ho deciso di non sentire più.”
Effie: “Ma faceva male comunque.”
Luke: “Già.”

Mi ritirai su per guardarlo in quegli occhi blu troppo profondi.

Effie: “Mi dicono tutti di non fidarmi di te.”
Luke: “Io dico che puoi fidarti.”
Effie: “Allora dimmi cosa nascondi.”
Luke: “Non posso...”
Effie: “Perché?”
Luke: “Te ne andresti.”

Si avvicinò al mio viso.

Luke: “E io non voglio che tu te ne vada.”

Le sue labbra sfiorarono a malapena le mie che si avvicinarono alla ricerca di un contatto maggiore. Ne avevo bisogno. Si avvicinò anche lui e le nostre bocche collisero. Era un bacio insano uno cercava di aggrapparsi all'altro. Eravamo come due ancore che si erano intrecciate e che stavano affondando insieme. Stringevo i capelli biondi e corti che aveva sulla nuca mentre lui mi teneva il viso. Le punte delle sue dita bruciavano contro la mia pelle, le nostre lingue erano di fuoco. Era come se ci stessimo uccidendo a vicenda. Era come se lui fosse il mio tipo di droga preferita: non potevo farne a meno anche se sapevo che mi avrebbe ucciso.

Si staccò per un attimo da quel bacio mortale.

Luke: “Dove andremo a finire?”

Scossi la testa.

Effie: “Non m'importa.”

Le nostre bocche si incastrarono di nuovo e io smisi del tutto di pensare andando alla deriva.

 

CHARLOTTE'S POV

Ci fermammo davanti al cancello di casa mia. Le nostre mani erano ancora intrecciate. Gli sorrisi e lo baciai sulla guancia.

Charlotte: “Devo andare.”

Mi baciò dolcemente sulle labbra e spostò lo sguardo sull'ingresso di casa mia. Si incupì.

Zayn: “Non mi avevi detto che tuo fratello ti stava aspettando.”

Mi girai di scatto e trovai Michael che ci guardava con un sorrisetto malizioso seduto sotto il portico. Si alzò e ci venne incontro. Strinsi più forte la mano di Zayn.

Charlotte: “Che ci fai qui?”

Lo guardai scocciata e lui alzò le spalle.

Michael: “Ho deciso che verrai a cena a casa nostra.”
Charlotte: “Scordatelo.”

Ridacchiò.

Michael: “Ma ti stanno tutti aspettando...e poi abbiamo preso la tua pizza preferita.”

Lasciai la mano di Zayn e incrociai le braccia.

Charlotte: “Che sarebbe?”
Michael: “Quella ai funghi, giusto?”

Scossi la testa alzando gli occhi al cielo.

Michael: “Oh andiamo! Apprezza almeno il gesto!”

Guardai Zayn che ridacchiava.

Charlotte: “Non ridere!”

Mi lasciò un bacio a stampo.

Zayn: “Divertiti.”

Lo guardai male. Si allontanò e mi rigirai verso Michael.

Michael: “Non era il tuo ex?”
Charlotte: “Ti sei perso un po' di passaggi.”
Michael: “Può darsi. Allora vieni?”

Ci pensai un attimo per poi annuire. Lui esaltò facendo un gesto strano con le braccia provocando la mia risata. Gli puntai un dito contro.

Charlotte: “Lo faccio solo per la pizza.”
Michael: “Si si certo.”

Ci incamminammo verso casa sua.

Charlotte: “Luke...?”
Michael: “Non c'è.”

Nel giro di un quarto d'ora arrivammo. Ci venne ad aprire Calum. Tra i suoi capelli corvini spiccavano delle strisce di capelli colorate di biondo.

Charlotte: “I tuoi capelli...”

Michael e Ashton scoppiarono a ridere. Entrammo e Calum chiuse il portone alle sue spalle. Alzò le braccia.

Calum: “A me piacciono!”
Ashton: “Ti prego Charlotte, diglielo anche tu che sono inguardabili!”

Risi anch'io.

Charlotte: “Mi dispiace Calum, ma potevi anche risparmiarteli.”

Si sedette nel piccolo tavolo quadrato in mezzo alla cucina guardandoci male. Ashton si alzò dal divano rattoppato spegnendo la televisione. Prendemmo tutti posto e iniziammo a mangiare.

EFFIE'S POV

Il sole era tramontato da un pezzo lasciando al cielo quel tipico blu-turchese che annuncia l'arrivo imminente della notte. Camminavamo verso casa sua, le nostre mani intrecciate. Luke mi aveva prestato la sua felpa nera e il suo profumo si era impresso nei miei capelli. Non sapevo che cosa stesse succedendo e dove mi avrebbe portato tutto ciò ma avevo voglia di buttarmi. Con Luke era tutto più facile. Sapevo che Louis era la scelta migliore ma sarebbe stato tutto più complicato e non ce l'avrei fatta a reggerlo. Arrivammo davanti un piccolo appartamento.

Effie: “Abiti qui?”
Luke: “Sì.”

Mi lasciò la mano per prendere le chiavi dalla tasca dei jeans.

Effie: “Abiti da solo?”
Scosse la testa.
Luke: “Ora però non c'è nessuno.”

Annuii. Osservai le sue mani affusolate infilare la chiave nella toppa e girarla. Aprì la porta e sulla sua faccia comparì la stessa espressione stupita che apparve nella mia. Nella piccola cucina stavano seduti intorno a un tavolo il ragazzo moro che avevo già visto a Bournemouth, un ragazzo con dei capelli colorati, Ashton e Charlotte. I loro sguardi sorpresi passavano da me a Luke. Nessuno parlava e nessuno sapeva cosa fare. Le domande che circolavano nella mia mente rischiavano di farmi esplodere. Cosa ci faceva Ashton lì dopo che mi aveva assillato con il fatto che Luke non fosse una compagnia affidabile? E Charlotte? Che aveva a che fare con quei ragazzi di tanto speciale da cenare con loro come se si conoscessero da una vita? Perché mi aveva mentito?

Si alzò velocemente dalla sedia.

Charlotte: “Effie...”

La guardai con diffidenza.

Effie: “Chi è quella che mi nasconde le cose, ora?”

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Passato ***


CHARLOTTE'S POV

Effie: “Chi è quella che mi nasconde le cose, ora?”

Effie mi guardava con diffidenza dall'altra parte della stanza. Aveva una mano stretta attorno al ciondolo a forma di aeroplanino della sua collana, come se in essa ci trovasse la forza per restare in piedi.

Charlotte: “Mi dispiace non avertelo detto prima.”
Effie: “Dirmi cosa?”

Spostò il peso sulla gamba sinistra e si fece più vicina a Luke. Guardai verso Michael che teneva gli occhi fissi su Effie, lui non l'aveva mai vista e ora la stava studiando.

Charlotte: “Michael è mio fratello.”

Lo indicai e lo sguardo della ragazza mora di fronte a me si colorò di stupore.
Senza aggiungere niente si girò verso Ashton.

Effie: “Perché sei qui?”

Il riccio sospirò. Si guardò la mani in cerca delle parole adatte ma poi, come se si fosse arreso, rialzò lo sguardo sugli occhi blu tempestosi della mora.

Ashton: “Abito qui.”

Luke abbassò lo sguardo su Effie.

Luke: “Abitiamo tutti insieme, cioè Charlotte no ma...”

Effie lo interruppe con un gesto della mano.

Effie: “Me ne voglio andare. Portami a casa, Luke.”

Aveva un tono stanco, come se si fosse abituata alle bugie delle persone. Ashton fece per avvicinarsi a lei.

Ashton: “Effie...”

La ragazza indietreggiò. Luke le poggiò una mano sulla schiena e la condusse all'uscita. Lanciò un'ultima occhiata indecifrabile a Ashton per poi uscire con lei.

 

LUKE'S POV

Effie camminava velocemente di fronte a me.

Luke: “Effie aspetta!”

Si girò e si fermò in mezzo alla strada deserta.

Effie: “Hanno mentito tutti. Nessuno escluso. Hanno detto che eri tu quello che nascondeva le cose quando invece stavano parlando di loro stessi.”

C'era rabbia e delusione nella sua voce ma soprattutto stanchezza. Abbassai lo sguardo sull'asfalto. Il sapore delle sue labbra stava ancora sulla punta della mia lingua. L'avevo appena trovata, ero già pronto a perderla?

Luke: “Ti porto a casa.”

Allungai il passo per raggiungerla e le presi una mano. Le nostre dita si intrecciarono.

Effie: “Scusa se ho dubitato di te.”

Scossi la testa, il senso di colpa sormontava di nuovo il mio stomaco.

Luke: “Non ti devi scusare affatto.”
Effie: “Si invece, ho dato retta a loro invece di ascoltare te e...”

La interruppi.

Luke: “Effie c'è una cosa che devo dirti.”

Lasciò la mia mano fermandosi. Socchiuse gli occhi. Lesse la serietà nei miei e scosse la testa.

Effie: “Non stasera. Non rovinare tutto anche tu.”

Deglutii. Mi avvicinai al suo viso e le accarezzai la guancia con una mano. Sfiorai le sue labbra con le mie per poi premerle con forza. Lei le dischiuse, approfondendo il bacio. Baciarla era come iniettarmi del veleno dritto nelle vene. Il sapere ciò che avevo fatto mi stava distruggendo e la parte peggiore era la coscienza che quello sarebbe stato il nostro ultimo bacio. Ero intenzionato a dirle la verità.

 

CHARLOTTE'S POV

Charlotte: “Questa è tutta colpa tua!”
Urlavo contro Ashton mentre gli battevo i pugni contro il petto.

Calum: “Lottie calmati.”

Mi girai verso di lui fulminandolo con lo sguardo.

Charlotte: “Non mi chiamare Lottie.”
Lo sguardo del moro si fece cupo.

Charlotte: “Non sareste dovuti tornare. C'è sempre qualcuno che si fa male dove ci siete voi!

Flashback.

Si legò i capelli chiari in una coda spettinata. Aveva preso i trucchi della madre di nascosto. Secondo lei una ragazzina di tredici anni non si doveva truccare. Quando finì con il mascara, ripose tutto con attenzione al suo posto, si sciolse i capelli e sgattaiolò fuori casa. Aveva intenzione di seguire suo fratello quel giorno. Le nascondeva troppe cose e lei, da sorella minore, era troppo curiosa. A quei tempi non sapeva quanto si sarebbe pentita del suo gesto.

L'aveva visto andare verso il parco. Corse su per la stradina stando attenta a non farsi scoprire. Michael camminava qualche metro più avanti affiancato da Calum e Ashton. Parlavano tra loro ma Charlotte era troppo lontana per riuscire a sentirli. Passarono davanti al parco di skater dove c'erano dei ragazzi che facevano acrobazie, fino ad arrivare davanti a un edificio malandato.

Un edificio che sarebbe diventato l'Oblio grazie a Charlotte ma in quel momento lei non poteva nemmeno minimamente immaginarlo.

Charlotte si nascose dietro un albero e con la coda dell'occhio vide i tre ragazzi entrarci. Aspettò qualche minuti per poi avvicinarsi anche lei all'entrata.

Un ragazzo di circa vent'anni si parò davanti.

X: “Dove credi di andare?”
Charlotte: “Voglio entrare.”

Anche a quell'età era scorbutica. Incrociò le braccia al petto e guardò il ragazzo possente con un'aria di sfida. Una risata di scherno uscì dalle labbra del ragazzo.

X: “Questo non è un posto per bambine come te.”

La bionda indicò l'entrata.

Charlotte: “Là dentro c'è mio fratello, voglio sapere cosa sta facendo.”

Un sorriso malvagio rispose all'affermazione innocente di Charlotte.

X: “Ti conviene non saperlo.”

La ragazzina, rassegnata, si girò e iniziò a camminare in direzione opposta all'edificio. Si andò a sedere su una panchina di fronte al parco di skateboard. Si portò le gambe al petto e si mise a fissare i ragazzi che correvano da una parte e l'altra. Lacrime di rabbia le punzecchiavano gli occhi. Suo fratello l'aveva chiusa fuori dalla sua vita all'improvviso e lei non si voleva rassegnare. Un ragazzo con dei capelli corvini si avvicinò a lei.
X: “Hey ragazzina.”
Charlotte alzò lo sguardo con rabbia.

Charlotte: “Non sono una ragazzina.”
Il ragazzo sorrise scoprendo dei denti perfettamente bianchi.

X: “Posso sedermi?”
Charlotte: “Se proprio devi.”

Il ragazzo ridacchiò e gli porse una mano.

X: “Io sono Zayn.”

La bionda fissò la mano per un po' ma alla fine decise di stringerla.

Charlotte: “Charlotte.”
Zayn: “Che ci fai qui? Non ti ho mai visto da queste parti.”
Alzò le spalle.

Charlotte: “Seguivo mio fratello. È dentro quell'edificio dove a quanto pare io non posso entrare.”

Zayn aggrottò la fronte.

Zayn: “Sai che posto è?”
La bionda scosse la testa puntando i suoi occhi neri in quelli cioccolata del ragazzo.

Zayn: “Non è frequentato da brava gente. Ci vanno tipo i drogati.”

La ragazza si alzò in piedi di scatto.

Charlotte: “Devo andare.”

Iniziò a correre ignorando i richiami di Zayn. Si ritrovò di nuovo davanti all'edificio malandato. Questa volta però fuori c'era un ragazzo biondo che aveva visto fin troppe volte, Luke Hemmings. Stava discutendo con una ragazza bionda più bassa di lui. Lei piangeva, aveva gli occhi rossi. Sembrava distrutta.

X: “Sono stanca! Non lo reggo più, Luke. Perché non lo capisci?”

Urlava contro il ragazzo che cercava di prenderle le mani.

Luke: “Aleisha ascoltami. Dammi la mano.”

Aleisha continuava a scuotere la testa. I singhiozzi le percuotevano il corpo minuto. Luke riuscì a prenderle una mano e se la portò sopra il cuore.

Luke: “Lo senti? Lo senti, Alex? È il mio cuore, i miei battiti. E ogni battito dice il tuo nome. Io ti amo.”

La ragazza sorrise amaramente. Era un sorriso insano. Prese la mano grande di Luke e la portò verso il suo cuore.

Aleisha: “E questo lo senti? Questo è il mio cuore distrutto, i miei battiti a metà. Ogni battito grida aiuto. E tu non lo ascolti. Sono arrivata al limite, perché mi vuoi spingere oltre di esso?”

Luke abbassò lo sguardo.

Luke: “E' l'unico amore che conosco. Ho provato ad avvertirti ma non mi hai voluto dare retta e ora ci siamo troppo dentro per tornare indietro.”

La ragazza bionda si strinse contro il suo petto come se in lui trovasse rifugio nonostante tutto. Charlotte guardava la scena a bocca aperta. Non capiva quella scena, non poteva capirla. Amare non è distruggere. L'amore non è egoista. L'amore non uccide la persona amata.

 

Guardavo Ashton negli occhi con rabbia. Una patina di lacrime mi offuscava la vista. Ricordavo quella scena con distacco, faceva troppo male. Faceva troppo male a me che l'avevo vissuta da esterna, ancora non capivo come Aleisha era resistita tutto quel tempo. Luke l'aveva piegata, distrutta. Luke l'aveva uccisa.

Charlotte: “Non voglio che Effie faccia la stessa fine di Aleisha.”

Il riccio scosse la testa.

Ashton: “Non succederà.”
Charlotte: “Lo spero per te.”

 

EFFIE'S POV

Eravamo arrivati davanti al vialetto di casa mia. Luke guardava l'asfalto sotto i suoi piedi.

Luke: “Mi mancherai Effie.”

Lo guardai confusa. Mi interruppe prima che riuscissi a parlare.

Luke: “Domani ti devo assolutamente parlare. Ma voglio che oggi tu sappia e ricordi per sempre che i miei sentimenti per te erano e sono reali, che quando ti ho baciato era perché lo volevo fare davvero, che quando ridevo era perché mi facevi davvero ridere, che quando ti sfioravo era perché le sensazione che scaturivano quei tocchi erano palpabili, reali. Nulla di tutto ciò che c'è stato tra noi era una finzione. In un mese ti ho conosciuta, mi sono legato a te e ora non voglio lasciarti andare. Ma devo. Devo perché tu non mi vorrai più.”

La confusione cresceva dentro di me.

Effie: “Perché mi stai dicendo tutto questo?”
Luke: “Perché l'avrei dovuto dire anche a un'altra persona tanto tempo fa ma non l'ho fatto ed è stato il mio più grande rimorso.”

Trattenni il respiro.

Effie: “Cosa mi devi dire Luke?”

Scosse la testa.

Luke: “Ti spiegherò tutto domani. Ora vai a dormire.”

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Cos'è successo? ***


EFFIE'S POV

Stavo seduta affianco a Luke nella sua macchina. Eravamo fermi davanti al retro di casa mia. Lì nessuno ci poteva vedere, eravamo da soli con i nostri pensieri e le nostre domande silenziose. Il cielo si stava già oscurando, le giornate si accorciavano annunciando l'arrivo dell'autunno.

Effie: “Luke.”

Abbassò i suoi occhi blu sui miei.

Luke: “Sappi che puoi scendere appena vuoi da questa macchina ma se dovessi decidere di rimanere mi piacerebbe portarti in un posto.”
Effie: “Luke.”

Ripetei il suo nome incitandolo a parlare. Era da un bel po' che non arrivava al punto con giri di parole e quella frase l'aveva ripetuta almeno tre volte. Deglutì e si passò una mano sulla faccia.

Luke: “Cos'è successo quest'estate, Effie?”

Mi girai di scatto verso di lui.

Effie: “A cosa ti riferisci?”

Guardava dritto davanti a sé. Stringeva il volante con forza.

Luke: “A Harry.”

Fu come se mi infilassero un coltello nel cuore.

Effie: “Ha-Harry?”

Annuì.

Effie: “Cosa c'entra lui con te?”

Chiuse gli occhi, la mascella era tesa come se attendesse l'arrivo di un pugno.

Luke: “Dimmi cos'è successo.”
Effie: “C'è stato un incidente. Lui ha perso la vita, io ho perso lui.”
Luke: “Che tipo di incidente?”

La sua voce calda si era ridotta a un sussurro.

Effie: “Una macchina ci è venuta addosso.”

Aprì gli occhi continuando a fissare dritto davanti a sé.

Effie: “Luke, io continuo a non capire cosa...”

Mi interruppe.

Luke: “Chiedimi cos'è successo quest'estate.”
Effie: “Perché dovrei...?”

Mi interruppe di nuovo.

Luke: “Chiedimelo.”

Sospirai. Quella situazione era assurda.

Effie: “Cos'è successo quest'estate?”

Deglutì.

Luke: “Ero a Bournemouth come te. Avevo litigato con Calum, gli avevo dato un pugno. Avevo ferito il mio migliore amico e non era mai successo. Quel giorno ero fuori di me e in più si aggiungeva il fatto che ancora non avevo superato la storia di Aleisha. I pensieri mi stavano soffocando, dovevo farli smettere. Avevo bevuto troppo cercando di non pensare ma il suo volto non lasciava la mia mente. Decisi che dovevo darci un taglio, definitivamente. Mi misi in macchina senza pensare alle conseguenze. Dopo tutto quel tempo passato a non sentire, le emozioni mi avevano travolto di nuovo. Sentivo tutto in maniera amplificata, la sentivo vicina e volevo raggiungerla. In tutto questo non mi accorsi della macchina davanti a me.”

Solo quando finì mi resi conto che stavo trattenendo il respiro da quando aveva iniziato a parlare. Boccheggiai in cerca di aria ma ciò che mi arrivò ai polmoni sembrò acido. Dalla reazione di Luke capii che la mia faccia non aveva più la sua espressione normale. C'era lui in quella macchina. Era per colpa sua se ora Harry non era lì con me.

Luke: “Effie, lo so che...”

Alzai un dito.

Effie: “Zitto. Tu non sai un cazzo.”

La mia voce era ridotta a un sospiro strozzato. La tempesta che ero riuscita ad acquietare dentro di me stava straripando di nuovo da tutte le parti. Non capivo nemmeno cosa stavo provando in quel momento, sentivo solo l'urgenza di scappare.

Afferrai la maniglia dello sportello. Corsi via da lui. Corsi via da quelle sensazioni. Corsi via anche da me stessa. Entrai in casa e salii al piano di sopra. Mi chiusi in bagno e mi accovacciai in un angolo. Lacrime calde sgorgavano fuori dai miei occhi ma io non le sentivo. Il vuoto che provavo mi divorava come se avessi un grande buco nero al centro del petto. L'unica cosa che riuscivo a pensare era il dolce sorriso di Harry, le sue fossette e i suoi occhi verde smeraldo. Non riuscivo a vedere nient'altro.

 

 

LUKE'S POV

La guardai correre dentro casa. Mi ero aspettato esattamente quella reazione. Me lo meritavo: i sensi di colpa, il suo sguardo, quell'espressione distrutta. Mi meritavo tutto. Le conseguenze delle mie azioni mi stavano distruggendo ed era meglio così. Era la rivincita che Aleisha non aveva mai avuto e che non aveva mai voluto.

Guidavo senza meta per le strade della città. Dovevo tornare a casa. La notte precedente avevo dormito in macchina. Non avevo avuto intenzione di affrontare i ragazzi e Charlotte. Ma ora era giunto il momento: dovevo sistemare le cose anche con loro. Parcheggiai davanti all'appartamento e scesi dalla macchina. Mi sentivo svuotato. Quegli occhi blu come il mare in tempesta si erano portati via le mie emozioni lasciando solo un grande vuoto. Girai la chiave nella toppa. Il suono della televisione arrivava come un ronzio alle mie orecchie. Tre paia di occhi si girarono a guardarmi. Charlotte non c'era.

Calum: “Che è successo?”
Scossi la testa.

Luke: “Gliel'ho detto.”
Michael: “E lei?”

Sorrisi amaramente in direzione di Ashton.

Luke: “Se n'è andata. Avevi ragione, hai vinto.”

Il riccio scosse la testa e si alzò.

Ashton: “Non ho vinto un bel niente.”
Luke: “E' successo esattamente ciò che speravi.”

 

Mi guardò dispiaciuto.

Ashton: “Smettiamola con questa storia. Abbiamo fatto degli errori tutti e quattro ma alla fine portiamo sulle spalle lo stesso peso. Siamo parte di una squadra, no?”

Michael e Calum si alzarono a loro volta. Il moro poggiò una mano sulla mia spalla.

Calum: “Luke, ci siamo noi per te. Ritorniamo ad essere quelli di una volta, prima di tutti i casini successi. Prima ancora di Aleisha.”

Scossi la testa.

Luke: “Non credo di riuscire a farlo.”
Michael: “Possiamo riuscirci insieme.”

Ashton annuì.

Ashton: “Torniamo in Australia.”

Calum fece scattare lo sguardo verso il riccio.

Calum: “Sei sicuro che sia una buona idea?”

Ashton mi guardò in attesa di una risposta.

Luke: “Mi sembra un buon posto dove ricominciare.”

Michael e Calum sorrisero. Ashton annuì. Mi girai verso Michael.

Luke: “E Charlotte?”
Michael scosse la testa.

Michael: “Mi ha fatto capire che è meglio se non infierisco con la sua vita.”

Annuii distogliendo lo sguardo.

Luke: “Scusate. Scusate per quello che vi ho fatto passare, per ciò in cui vi ho trascinato, per ciò che vi ho fatto perdere. Scusate per tutto.”

Ashton sorrise. Era da un sacco di tempo che non lo vedevo sorridere sinceramente. Due fossette si formarono agli angoli della bocca.

Ashton: “Scuse accettate. E scusa anche a te per come mi sono comportato. Sono stato un stronzo.”

Gli sorrisi anch'io. Michael batté le mani.

Michael: “E vissero tutti felici e contenti. Quando si parte?”
Calum alzò gli occhi al cielo.

Calum: “Come rovinare un bel momento, libro scritto da Michael Clifford.”

Ridemmo e Michael ci guardò male.

Luke: “E' bello riavere di nuovo la certezza di fare parte del gruppo.”

Eravamo di nuovo noi quattro. Quella era l'unica costante dell'equazione incerta della mia vita. La nostra amicizia non sarebbe cambiata e anche se ci sarebbero stati degli scontri saremmo stati sempre in grado di ritrovarci.

 

 

EFFIE'S POV

Ero chiusa in quel bagno da un sacco di tempo. Forse troppo. Mi accorsi del passare del tempo dal fatto che fuori il cielo era diventato scuro. Quel giorno i miei genitori sarebbero rimasti a cena fuori, aspettavo il ritorno di Niall da un momento all'altro. Non parlavo con mio fratello da un bel po' ma ora avevo bisogno di lui. Mi alzai lentamente e mi diressi in camera. Guardai l'orologio appeso sulla parete e con mia grande sorpresa notai che era mezzanotte passata. Mi sentivo male, avevo bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi. Uscii dalla mia stanza e entrai di soppiatto in quella di Niall. Era buia, lui era sdraiato sul letto. Mi avvicinai alla testa e mi sedetti per terra.

Effie: “Niall, scusa. Ho fatto un casino, mi è crollato tutto addosso. Di nuovo.”

Niall: “Effie.”

La sua voce uscì come un sospiro. Mi girai di scatto.

Effie: “Pensavo stessi dormendo.”

Scosse la testa e si tirò su a sedere.

Niall: “Non potevo dormire con te che piangevi nell'altra stanza.”

Abbassai lo sguardo.

Niall accennò un sorriso e mi fece cenno di venire sotto le coperte. Mi tolsi le scarpe che ancora indossavo e mi stesi accanto a Niall. Mi strinse forte a sé e mi baciò la fronte.

Niall: “Rimarrai per sempre la mia sorellina. Questo non cambierà mai.”

Affondai il viso contro il suo petto. Le lacrime iniziarono a scendere di nuovo.

Effie: “Era Luke in quella macchina. È stata per colpa sua se Harry non è qui.”

Lo sentii trattenere il respiro per poi sospirare.

Niall: “Effie...”
Scossi la testa.

Effie: “Non dire niente, fa già abbastanza male.”
Niall: “Okay.”

Rimanemmo qualche minuto in silenzio. Tra le braccia di mio fratello ritrovai quel pezzetto di me pensavo di aver perso. Quando il mio respiro tornò regolare parlai. Avevo bisogno di pensare ad altro. Luke aveva squarciato la cicatrice che si era quasi rimarginata.

Effie: “Cos'è successo tra te e Alison?”

Non glielo avevo mai chiesto.

Niall: “Nulla. È semplicemente finita. Cos'è successo tra te e lei piuttosto. Prima eravate inseparabili.”
Effie: “Non mi sento più a mio agio con lei. È cambiato qualcosa, o forse sono cambiata semplicemente io. Le esperienze che ho vissuto mi hanno portato via da lei.”
Niall: “E ti dispiace?”
Effie: “Non lo so, forse doveva semplicemente finire. Sai cosa intendo, no?”

Ridacchiò annuendo.

Effie: “Quando partirai per il college?”
Niall: “Domani.”

Un senso di angoscia si fece spazio dentro di me.

Effie: “Mi mancherai.”
Niall: “Mi mancherai anche tu. Lo sai che se avrai bisogno mi potrai scrivere o chiamare a qualsiasi ora, vero?”

Annuii sorridendo.

Effie: “Louis partirà con te?”
Niall: “Sì, deve fare il terzo anno.”

Sospirai.

Effie: “Ho fatto un casino con lui.”
Niall: “Lo so.”
Effie: “Devo rimediare.”
Niall: “Parlaci domani.”
Effie: “E se lui non volesse più vedermi?”

Sospirò.

Niall: “Louis è innamorato da te dal primo momento in cui ti ha vista. Vorrà sempre vederti.”
Effie: “Il problema è che non so cosa voglio.”
Niall: “Il problema, Effie, è che non sei pronta a buttarti in una relazione. Per questo sei andata appresso a Luke. Non hai ancora superato la storia di Harry.”
Effie: “Fa così male.”
Niall: “Farà sempre male. Cercare di soffocare il dolore non ti porterà da nessuna parte. Louis può aiutarti e con questo non sto dicendo che dovete intraprendere subito una relazione.”

Annuii. Aveva ragione.

Effie: “Grazie Niall. Non so cosa farei senza di te.”

Sorrise.

Niall: “Buonanotte Effie.”
Effie: “Buonanotte Niall.”

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Andare avanti ***


EFFIE'S POV

Bianco. Intorno a me vedevo solo bianco. Era come se mi trovassi sospesa tra un mondo e un altro. Mi sentivo galleggiare, non mi ero mai sentita così leggera. Feci qualche passo quando sentii una voce calda chiamare il mio nome.

X: “Effie.”

Un tuffo al cuore. Mi girai di scatto e lo vidi. Mi portai le mani alla bocca mentre lacrime calde mi rigavano le guance. Era lo stesso ragazzo di prima, lo stesso di cui mi ero innamorata. I ricci castani gli ricadevano sulla fronte, i suoi occhi verdi erano più intensi che mai e le sue labbra piene erano aperte in un sorriso che faceva notare le sue fossette.

Effie: “Harry.”

Aprì le braccia e io mi ci fiondai dentro. Mi strinse forte a sé e io mi aggrappai a lui, come se avessi paura di vederlo scivolare via di nuovo. Non volevo parlare, avevo paura di scoprire che tutto quello non era reale. Era solo un sogno? Eppure il suo profumo lo potevo sentire perfettamente, le sue mani che mi stringevano le sentivo quasi bruciare contro la mia schiena. Nella sua gabbia toracica nacque una risata sommessa, la risata che amavo.

Harry: “Non piangere Effie.”

Alzai lo sguardo verso di lui e mi persi nello smeraldo dei suoi occhi.

Effie: “Ma tu sei qui. Ti sento, sei reale. Non te ne andrai, vero?.”

Scosse la testa.

Harry: “Per questa notte non andrò da nessuna parte.”

Sentii qualcosa smuoversi dentro di me. Solo una notte?

Effie: “Dove siamo?”
Harry: “Non lo so. Io volevo vederti, tu volevi vedermi. L'abbiamo creato noi.”
Effie: “Sei davvero qui?”

Annuì ridacchiando.

Harry: “Sono davvero qui.”

Abbassai la voce sorridendo tra le lacrime.

Effie: “Dimostramelo allora.”

Avvicinò il suo viso al mio e premette le sue labbra soffici contro le mie. Quel contatto che avevo sognato di rivivere tante volte stava avvenendo. Incrociai le braccia dietro il suo collo, giocando con i suoi riccioli. Portò una mano sul mio viso e schiusi la bocca permettendo alle nostre lingue di incontrarsi e di giocare tra loro. Brividi caldi percorrevano il mio corpo. Era come rivivere il nostro primo bacio, quando entrambi avevamo capito che ci amavamo e che non potevamo esistere senza l'altro. Aprii gli occhi quando il bacio finì. Eravamo ancora stretti.

Harry: “Ti devo parlare Effie, prima che sia troppo tardi.”

Scossi la testa.

Effie: “Non voglio che tu te ne vada.”

Il suo sguardo si rattristì.

Harry: “Non me ne voglio andare nemmeno io. Questi tre mesi sono stati un'agonia senza di te. Vederti soffrire senza poter fare niente era come se mi pugnalassero ripetutamente. Louis, Niall e tutti gli altri...mi dispiace avervi causato così tanto dolore.”
Effie: “Non è stata colpa tua. Se Luke non fosse...”

Mi bloccò premendo un dito contro le mie labbra.

Harry: “Non incolpare lui. Lo so che sarà difficile per te superarlo ma doveva andare così. Era già scritto.”

Scossi la testa intenzionata a parlare ma lui non me lo permise.

Harry: “Voglio che tu ora mi faccia una promessa. Niente più cazzate, okay? Di nessun genere.”

Pensai a quando avevo tentato il suicidio, a quando mi ero drogata e ubriacata con Luke, a come avevo trattato le persone che c'erano state sempre per me.

Effie: “Lo prometto.”

Mi sorrise.

Harry: “Un'altra cosa. Louis. La maggior parte delle persone è già fortunata ad avere trovato un grande amore nella propria vita. Tu ne hai trovati due. Ti ha amato dal primo momento, Effie. Con lui puoi essere di nuovo felice.”

Lo guardavo senza dire nulla. Il suono della sua voce arrivava come una dolce melodia alle mie orecchie. Premette la sua fronte contro la mia.

Harry: “Voglio vederti felice, voglio vederti andare avanti.”

Chiusi gli occhi.

Effie: “Questa sarà l'ultima volta che ti vedrò, vero?”
Harry: “Sì...”

Aprii gli occhi di scatto per non perdermi nemmeno un secondo di lui. Cercavo di imprimere tutti i particolare possibili nella mia memoria. Portò una mano al mio ciondolo e sorrise.

Harry: “La porti ancora?”

Sorrisi a mia volta.

Effie: “La porterò sempre. Ho anche il tuo braccialetto.”

Gli mostrai il braccialetto in cuoio che gli avevo regalato a Natale. I suoi occhi si illuminarono.

Harry: “Posso riaverlo?”

Annuii e me lo tolsi velocemente. Se lo infilò.

Harry: “Così avrò sempre un pezzo di te.”

Mi baciò di nuovo dolcemente.

Harry: “Sei sempre bellissima, Effie.”
Mi sorrise. Gli sorrisi. Lasciò le mie mani e si allontanò da me. Mi salutò con una mano. Lo salutai con una mano. E come era apparso scomparì nel bianco.

CHARLOTTE'S POV

Ero accoccolata al fianco di Zayn sotto l'ombra di un grande albero. Mi accarezzava i capelli mentre gli parlavo.

Charlotte: “E' successo un gran casino e non so cosa fare.”
Zayn: “Il tuo problema è che ti metti sempre in mezzo.”

Lo guardai male.

Zayn: “Non intendevo in quel senso. Non c'entravi nulla tra Effie e Luke. Era meglio se ne restavi fuori.”

Sospirai.

Charlotte: “Lo so. Ormai ho imparato la lezione. Dove c'è Luke è meglio non starci.”

Mi strinse a sé e mi baciò la fronte.

Zayn: “Si risolverà tutto.”

Scossi la testa.
Charlotte: “Effie dev'essere distrutta.”
Zayn: “Le parlerò. Ma so com'è fatta e di sicuro ora vorrà stare da sola.”

Annuii. Chiusi gli occhi godendomi il tepore del sole di settembre. Sentii dei passi avvicinarsi.

Zayn: “Charlotte...”

Aprii gli occhi e davanti a me vidi mio fratello. Mi tirai a sedere di scatto.

Charlotte: “Michael.”

Si passò una mano tra i capelli tinti.

Michael: “Posso parlarti?”

Guardai Zayn e lui mi incitò ad andare. Mi alzai e seguii Michael. Ci fermammo poco prima dell'Oblio.

Charlotte: “Cosa vuoi?”
Michael: “Ti volevo solo salutare.”

Teneva i suoi occhi verdi-azzurri puntati sui miei scuri.

Charlotte: “Te ne vai?”

Annuì. Incrociai le braccia cercando di contenere le sensazione di delusione che stava prendendo posto dentro il mio stomaco.

Charlotte: “Dove?”
Michael: “In Australia. Vogliamo iniziare da capo tutti e quattro e quello ci è sembrato il posto ideale.”

Deglutii.

Charlotte: “E' lontano.”

Accennò un sorriso sghembo, un sorriso simile al mio.

Michael: “Lo faccio anche per te. Così non interferirò più con la tua vita.”

Scossi la testa. Era proprio un'idiota.

Charlotte: “Abbracciami.”

Mi guardò stupito e si avvicinò in modo impacciato. Mi strinse a sé e io mi strinsi a lui. Ci staccammo dopo qualche secondo.

Michael: “Mi dispiace di non essere stato il fratello ideale.”

Alzai le spalle.

Charlotte: “Nessuno è perfetto.”

Gli sorrisi e lui ridacchiò.

Michael: “Mi mancherai, Lottie.”

Charlotte: “Anche tu, Mikey.”

Ci abbracciammo di nuovo promettendo di mantenerci in contatto. Forse questa volta ci saremmo riusciti. Lo guardai allontanarsi e in quel momento sperai davvero che riuscisse ad essere felice.

EFFIE'S POV

Quella mattina l'avevo passata in casa. Avevo ripulito la mia stanza di tutte le cose che non mi servivano più e avevo aiutato Niall a impacchettare le sue cose. Lui sarebbe partito per il college io sarei rimasta lì. In un anno erano successe un sacco di cose, forse anche troppe. Ormai avevo compiuto sedici anni e mi sentivo molto più matura. Le esperienze che avevo vissuto mi avevano cambiata. Ero seduta sul letto di Niall mentre lo guardavo mettere in soqquadro la stanza.

Niall: “Secondo te quanti vestiti mi dovrò portare? E se fa caldo? E se invece fa freddo?”

Ridevo mentre lui correva da una parte all'altra in preda all'ansia.

Effie: “Niall calmati, andrà tutto bene.”

Mi guardò con una faccia disperata.

Niall: “Come fai ad essere così tranquilla?”

Sorrisi al ricordo del mio incontro con Harry.

Effie: “Sono sicura che tutto andrà per il meglio.”

Mi sorrise.

Niall: “Se lo dici tu.”

Lo aiutai a chiudere gli ultimi pacchi. Isabel e Paul ci aspettavano al piano di sotto. Abbracciarono Niall.

Isabel: “Siamo fieri di te, non scordartelo mai.”

Niall le sorrise. Il rapporto con i nostri genitori era migliorato notevolmente. Un clacson ci fece uscire di casa. Louis era lì. Scese dal furgoncino che aveva affittato per trasportare la roba. Indossava una maglietta bianca che metteva in risalto i suoi occhi turchesi. Salutò i nostri genitori con una stretta di mano e Niall con una pacca sulla spalla. Si fermò davanti a me. Gli sorrisi timidamente e lui mi salutò con la mano.

Effie: “Louis.”
Louis: “Effie.”

Ci fissavamo negli occhi, c'erano così tante cose che ci saremmo voluti dire ma così poco tempo. Niall batté le mani.

Niall: “Bene, io inizio a caricare le cose.”

Feci cenno a Louis di seguirmi nel giardino sul retro. Ci sedemmo su una panchina malandata che nessuno usava più da tempo.

Effie: “E così stai per partire.”

Annuì.

Louis: “Mi dispiace di averti baciato e non essermi più fatto sentire.”
Effie: “Non preoccuparti, è tutto okay.”

Mi prese una mano e iniziò a giocare con le mie dita.

Louis: “Cosa siamo noi due?”

Scossi la testa.

Effie: “Non lo so. Con il tempo lo scopriremo. Ne abbiamo tanto davanti a noi.”

Mi sorrise e mi baciò una guancia.

Louis: “Devo andare.”

Ci alzammo in piedi.

Louis: “Non è un addio.”

Effie: “E' un arrivederci?”
Storse il naso ridacchiando.

Louis: “Preferirei che fosse un ti chiamo appena arrivo.”

Risi.

Effie: “Mi piace questa alternativa.”

Sorrise anche lui. Ritornammo alla macchina. Niall aveva sistemato tutto e stava salutando Isabel e Paul. Si avvicinò a me e mi abbracciò.

Niall: “Ciao Effie, chiamami per qualsiasi cosa se hai bisogno.”
Effie: “Anche tu. Divertiti.”
Annuì e sciolse l'abbraccio. Salì in macchina. Louis mi guardò e mi abbracciò a sua volta. Si avvicinò all'orecchio.

Louis: “Ciao bellissima.”

Lo guardai salire in macchina e partire. Rimasi a fissare quel punto per un po'.

Sorrisi. Ero felice, di nuovo. Ed ero pronta ad un nuovo inizio.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Epilogo ***


EFFIE'S POV

10 anni dopo.

Giravo le verdure che stavano soffriggendo nella padella. Il ciondolo con l'aeroplanino splendeva ancora sul mio collo. Due mani mi circondarono i fianchi e delle labbra mi baciarono la guancia. Ridacchiai.

Effie: “Louis, così me lo farai bruciare.”

Un vociare e delle risate provenivano dal salone.

Niall: “Effie attenta a non avvelenarci!”

Alzai gli occhi al cielo all'affermazione di mio fratello.

Effie: “Niall stai zitto, sono migliorata!”

Louis rise e mi fece girare. Si avvicinò al mio orecchio.

Louis: -bisbigliando- “Solo un bacio.”

Sorrisi e mi avvicinai alle sue labbra. Mi baciò dolcemente. Mi rigirai e spensi la fiamma. Servii il cibo sui piatti e, con l'aiuto di Louis portai tutti i piatti di là.

Zayn e Charlotte sorrisero.

Zayn: “Finalmente! Stavo morendo di fame.”

Prendemmo tutti posto nel tavolo rotondo. Eravamo tutti cresciuti. Avevamo finito gli studi e tutti avevamo trovato un lavoro. Io e Louis c'eravamo trasferiti a vivere insieme da poco. Eravamo felici insieme e le cose funzionavano perfettamente. Alison era seduta al fianco di Niall, non si erano mai più rimessi insieme ma erano ritornati ad essere amici. Con il tempo anche io e lei avevamo recuperato il nostro rapporto. Mi girai verso Charlotte e Zayn.

Effie: “Allora, com'era l'Australia?”

Charlotte annuì sorridente.

Charlotte: “Bellissima!”
Zayn: “C'era troppo sole.”

Ridacchiai. Charlotte lo colpì scherzosamente.

Effie: “Michael e gli altri come stanno?”

Gli occhi della ragazza bionda si illuminarono alla mia domanda.

Charlotte: “Stanno tutti bene. Si sono sistemati, hanno fatto bene a trasferirsi lì.”

Morivo dalla voglia di chiedergli di Luke ma mi trattenni. Zayn guardò Charlotte con uno sguardo complice.

Alison: “Cosa nascondete voi due?”

Charlotte mostrò la mano sinistra dove sull'anulare splendeva un anello di diamanti. Mi portai le mani alla bocca dallo stupore.

Effie “Oh cazzo perché non ce l'avete detto subito!”

Ci alzammo ad abbracciarli.

Niall: “Quand'è successo?”

Zayn si passò una mano tra i capelli corvini che con il tempo si erano allungati e sorrise con imbarazzo.

Zayn: “Gliel'ho chiesto in Australia.”

Effie: “Voglio tutti i dettagli!”

Charlotte ridacchiò e iniziò il suo racconto. Ogni tanto Zayn la interrompeva precisando le sue affermazioni. Formavano una bella coppia. L'avevo sempre pensato. Dopo aver cenato, Louis prese una bottiglia di spumante.

Louis: “Si deve festeggiare!”

Facemmo un brindisi e parlammo ancora per tanto tempo. Il suono del mio cellulare, però, interruppe le nostre chiacchiere.

Un numero che non conoscevo comparve sulla schermata.

Effie: “Torno subito.”

Mi alzai e mi diressi in cucina lasciando i miei amici a parlare.
Schiacciai il tasto verde.

Effie: “Pronto?”
X: “Effie sei tu?”

Una voce familiare ma più profonda rispose all'altro capo del telefono.

Effie: “Sì sono io. Chi parla?”

Seguì un momento di silenzio in cui trattenni il respiro. Dentro di me già sapevo chi era.

X: “Sono Luke. Luke Hemmings.”

Rilasciai il respiro. Non sapevo cosa stavo provando. Erano passati dieci anni dall'ultima volta in cui avevamo parlato.

Luke: “Lo so è passato tantissimo tempo ma volevo sentirti.”
Effie: “Come hai avuto il mio numer...Charlotte.”

Ridacchiò nervosamente.

Luke: “Già.”

Sospirai.

Effie: “Dieci anni.”
Luke: “E' un sacco di tempo, lo so. Ho saputo che stai con Louis, sono felice per voi.”

Sorrisi.

Effie: “Grazie. Tu come stai?”
Luke: “Bene, davvero. Dovevo riniziare e ci sono riuscito.”
Effie: “Mi fa piacere.”
Luke: “Sai...io sono a Londra. Mi piacerebbe vederti.”

Ci pensai su. Avevo superato la mia rabbia nei suoi confronti ma non sapevo se mi avrebbe fatto bene vederlo. Ma dopo tutto era giusto rincontrarlo.

Effie: “Okay. Dove?”
Luke: “Ti vorrei portare in un posto. Lo stesso di dieci anni fa.”

Ridacchiai.

Effie: “Va bene, Luke.”

***

Il mare scrosciava sulla riva. Il cielo era annuvolato ma la giornata era comunque piacevole. Ero seduta su un asciugamano blu scuro. Il ragazzo biondo affianco a me fissava il mare. Una leggera barba gli donava un'aria più matura, anche i capelli erano leggermente più lunghi.

Effie: “Perché mi hai portato qui?”
Luke: “Volevo farti rivivere un pezzetto di ciò che ti ho privato.”

Dieci anni fa ero seduta su quella stessa spiaggetta riservata con un altro ragazzo al mio fianco. Sorrisi a Luke.

Effie: “Qui è dove siamo stati per l'ultima volta insieme. Io e Harry.”
Luke: “Mi dispiace per...”
Lo interruppi.

Effie: “Luke, sono passati dieci anni puoi smetterla di sentirti in colpa.”
Luke: “Non è una cosa facile da dimenticare.”

Lo guardai negli occhi.

Effie: “Lo so ma devi pensare al fatto che io non ce l'ho più con te.”

Annuì e mi sorrise.

Luke: “Ci proverò. Grazie.”

Gli sorrisi e mi girai a guardare l'onda del mare scrosciare sulla riva.

Tutto si era sistemato. Tutte le mie questioni irrisolte erano tornate al loro posto. E ora, seduta su quella spiaggia a guardare il mare di Bournemouth, avrei tanto voluto dire alla piccola me quindicenne che è vero che certe volte la vita può sembrare ingiusta perché sembra che ti porti via le persone che ami, ti faccia soffrire e non ti aiuti in nessun modo. Ma non è sempre così, la vita ti dona tante altre cose e quella che può sembrare una brutta vita in realtà è solo un brutto periodo. E' normale se certe volte desideriamo di potercene andare, di essere liberi. Se certe volte desideriamo di aver potuto salvare le persone che abbiamo perso. Se certe volte piangiamo perché non c'è nessuno a dirci che tutto andrà bene, che gli incubi passeranno, che smetteremo di sentirci soli. Se certe volte desideriamo con tutti noi stessi di trovare qualcuno che si accorga che stiamo cadendo a pezzi e che ci venga a salvare. Desideriamo tutto ciò pensando che non sarà mai possibile ma invece bisogna solo avere pazienza. Succederà a tutti di innamorarsi, di trovare la persona giusta. E quando arriverà il momento diremo di aver fatto tutto, di aver posseduto ogni secondo che questo mondo ci ha potuto dare, di aver visto così tanti posti e di aver fatto così tante cose. Giureremo di aver vissuto.

 

FINE.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** *Grazie* ***


Ci tenevo a scrivere un capitolo a parte per i "ringraziamenti". Prometto che non mi dilungherò più di tanto.

Questa è stata la mia prima fan fiction e l'ho iniziata quando avevo compiuto tredici anni. Ora ne ho quasi sedici e, spero che ve ne siate accorti anche voi, la storia è cambiata molto rispetto ai primi capitoli. Io sono cresciuta e così anche la storia.
In ogni personaggio potete trovare un pezzetto di me e spero che anche voi abbiate potuto rispecchiarvi in qualcuno.

Ringrazio chi l'ha seguita dall'inizio alla fine, chi l'ha lasciata a metà, chi l'ha letta silenziosamente, chi ha recensito ogni capitolo. Voglio ringraziarvi davvero per avermi permesso di dare voce ai miei pensieri, di dare una voce a questi personaggi.

Scrivere è una delle mie passioni più grandi e iniziando da qui spero di poter solo che migliorare. Questa storia è stata un esperimento e sono felice di essere riuscita a concluderla. L'ho iniziata perchè mi serviva uno sfogo, mi serviva un modo per far pesare di meno i miei pensieri e voi che l'avete letta siete davvero fantastici.

Grazie, grazie, grazie.

Ci ho messo un po' a pubblicare l'epilogo per quanto è successo a Zayn. Ci sto malissimo, ho passato dei giorni infernali. Ora non mi dilungherò a dirvi quanto per me fosse importante ma vorrei dire che loro cinque insieme erano il mio equilibrio, erano il mio "posto sicuro" dove potevo rifugiarmi quando stavo male e ora quell'equilibrio si è distrutto. E' stato orribile sentire il bisogno di ascoltare la loro musica per stare meglio ma non farlo per paura di peggiorare la situazione.

Io supporto la scelta di Zayn come supporterò sempre Harry, Liam, Niall e Louis ma per me non sarà più lo stesso. Voi cosa ne pensate?

Anyway, se volete potete andare a leggere la nuova fan fiction che sto scrivendo "Without Control. || Luke Hemmings.", mi farebbe molto piacere. Questo è il prologo:

Erano fuori controllo e nessuno dei due aveva intenzione di recuperarlo. --- "E quando i nostri demoni verranno, danzando nell'oscurità di un gioco che non può essere vinto, sorriderò alla tua anima oscura come il sole di mezzanotte senza avere più paura."

La potete trovare su wattpad al link: http://www.wattpad.com/story/32801279
 

Questo è tutto :)
Grazie ancora.

Chiara xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2113190