I'll get you!

di Kairyporter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stupido Ferro Vecchio! ***
Capitolo 2: *** Ho visto male ***
Capitolo 3: *** La Cocacola fa male... ***
Capitolo 4: *** L'armatura faceva al caso mio.. ***
Capitolo 5: *** Congetture e sorrisi nascosti ***



Capitolo 1
*** Stupido Ferro Vecchio! ***


L’idea che Pepper potesse avere un appuntamento lo mandava in bestia. Soprattutto sapere che l’appuntamento era con quell’idiota dell’infermiere. Quello che faceva lo scemo con lei mentre le medicava l’occhio. Ok era colpa di Tony se era finita in ospedale. Ma perché punirlo andando ad un appuntamento con lui? Non era mica chissà ché come bellezza. Come poteva lei resistere al fascino di Stark, Tony Stark, per poi cascare nelle braccia di un insulso infermiere. Stupida divisa.  La divisa. Certo le donne amavano gli uomini in divisa. Ma amavano anche i ricconi, e Tony era decisamente un riccone. Chi è più ricco di Tony Stark? No, non è la divisa, è il camice. Stupido camice. Stupido infermiere. Stupido ospedale e stupido io che ho cercato di medicarla! Stupido Ferro Vecchio che combina casini!
 
– Appena torno a casa ti smonto pezzo per pezzo ammasso di ferraglia!-
Si ritrovò a parlare da solo mentre girava per le strade di Los Angeles in cerca dell’ un appuntamento da sabotare. Non sarebbe stato difficile. Era un insulso infermiere. Dove poteva portarla se non in un insulso ristorante, in un insulso quartiere di un insulsa città.
–Stupido Ferro Vecchio. Questa me la paghi!-
Doveva per forza prendersela con qualcuno.  La voce di Jarvis risuonò nell’abitacolo della sua nuova Audi r8
-Signore le consiglierei di rallentare. Andare così veloce su una strada trafficata non è il modo migliore per arrivare sano e salvo alla destinazione-
- Sta zitto Jarvis. Non ti ho programmato per essere apprensivo come una mamma. Piuttosto dimmi la posizione esatta di Pepper. Sbrigati-
- la signorina Potts si trova nei pressi di un cinema in Cross Creek road.-
Un cinema. Patetico. Al primo appuntamento la porti al cinema?
- Stupido infermiere che ci prova con lei. Stupido Ferro Vecchio!-
Spinse il piede sull’acceleratore. Le ruote sgommarono sull’asfalto e il ruggito dell’Audi riecheggiò per tutta la strada. Zigzagava veloce tra le auto. Doveva arrivare in fretta, non poteva lasciarli soli.

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Capitolo 2
*** Ho visto male ***


Pepper si sentiva bene, rilassata e a suo agio. Le piaceva parlare con quell’uomo. Lui l’ascoltava, al contrario di Tony. Passeggiavano parlando del più e del meno. Del lavoro di lui, di quello che vedeva ogni giorno al pronto soccorso, dei suoi gusti ed interessi.
-Come mai lavori per Stark? Insomma … sei una persona geniale, avresti potuto fare qualsiasi lavoro. Perché proprio l’assistente personale di quello? –
Il tono era sprezzante. Era evidente che Jeremy non lo sopportasse.
-Perché era il mio sogno fin da bambina, quello di lavorare alle Stark Industries, e Tony mi ha offerto il posto come sua assistente. Certo è abbastanza impegnativo ma… amo il mio lavoro.-  
-Come fai a sopportarlo? Insomma è una vera piaga. “Guardami, sono Tony Stark, più figo e ricco di te” è patetico-
Virginia rallentò il passo. Odiava quando parlavano di Tony in quel modo. Non lo capivano, nessuno lo conosceva come lei.
- Non puoi giudicarlo senza conoscerlo- Il tono non ammetteva repliche. Arrivarono all’entrata del cinema.  La locandina con il titolo del film prendeva tutta la colonna. Un film romantico.
-Prendo i biglietti. Aspettami qui- Un enorme sorriso incurvò le labbra del ragazzo che si diresse a passo svelto verso la biglietteria.
Virginia si guardava intorno. Aveva la strana sensazione di essere osservata. Ti stai facendo troppi problemi Virginia. Rilassati. Inspirò profondamente per allentare la tensione. C’era parecchia gente che passeggiava tranquillamente. Solo un individuo attirò la sua attenzione. Era un uomo vestito di scuro. Con un cappellino con visiera e dei vestiti logori, sembravano presi da un negozio di abiti usati. Giocava con una lattina accartocciata come fosse un pallone. Pepper assottigliò gli occhi cercando di inquadrarlo. L’uomo si aggiustò il cappello con fare nervoso. Possibile che…
I suoi pensieri furono interrotti da Jeremy che le mise una mano dietro la schiena. Avvampò improvvisamente a quel contatto e abbassò il viso cercando di nascondere il rossore.
-Possiamo andare.- Jeremy sventolò i biglietti davanti al viso di Virginia. Lei sorrise di rimando afferrando il suo per poi porre di nuovo gli occhi all’uomo misterioso, ma era sparito. Probabilmente aveva scambiato un uomo qualsiasi per Tony.  No, Tony non indosserebbe mai quegli abiti. Devo aver visto male.
 

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Capitolo 3
*** La Cocacola fa male... ***


Che schifo! Puzzo!  I vestiti presi dal negozio di abiti usati erano insopportabilmente scomodi e puzzolenti, ma per Pepper avrebbe resistito a questo ed altro. Questa me la paghi Big Boy. Il soprannome di Jeremy calzava a pennello. Era altissimo in confronto alla sua segretaria, lei sembrava una bambolina. Non pensava che i jeans le donassero tanto. Le disegnavano le gambe, slanciandola. Dovrebbe indossarli anche a lavoro. No, meglio di no, distraggono troppo.
Era riuscito ad infilarsi nel cinema, sedendosi 2 file dietro i due piccioncini e assicurandosi che nessuno si mettesse tra lui e le sue “vittime”. Ti farò rimpiangere questo giorno men. Quando il film iniziò Jeremy mise il braccio dietro lo schienale di Pepper, cosa che a Tony fece ribollire il sangue nelle vene. Non distolse mai lo sguardo da quei due cercando di studiare i loro movimenti, pronto ad intervenire. Alla fine del primo tempo Jeremy uscì per prendere dei Popcorn. Tony approfittò del momento per mandare un sms alla donna.
Come procede l’appuntamento? Si sta divertendo? E’ valsa la pena privarsi della mia PREZIOSISSIMA compagnia per Quello?”
Dopo pochi secondi il messaggio arrivò a destinazione. Vide Pepper scuotere la testa, come faceva sempre quando doveva sgridare Tony, e armeggiare con la tastiera del suo cellulare. Il telefono di Tony vibrò nella tasca. Riuscì quasi a sentire il tono stizzito della sua assistente quando lesse il messaggio.
La mia vita privata non è affar suo. Non credo di averle mai chiesto come va con le sue “amichette” quando le portava a casa, ergo non lo faccia con me. Se è tutto Signor Stark io continuerei la MIA serata. Cerchi di trafficare con i suoi giocattoli invece di intromettersi in affari altrui. Buona serata”
Tony sorrise. Adorava stuzzicare Pepper. Quei battibecchi lo divertivano tantissimo, specialmente quando Virginia diventava tutta rossa e impacciata per via di un complimento sfuggito nel bel mezzo di una discussione. Fissava i suoi lunghi capelli rosso fragola che ricadevano delicatamente come seta sulle spalle. Jeremy spuntò dall’angolo ristoro con una porzione gigante di popcorn, da dividere con Pepper, e due coche. Patetico!
Il film procedeva tranquillamente finché Jeremy non decise di agire. Mise una mano sulla guancia di Virginia facendola voltare verso di lui. Le alzò il mento con due dita e avvicinò il volto a quello della donna. Tony sgarrò gli occhi. No, no no no no. Preso dal panico afferrò la prima cosa che si trovò davanti (una lattina di coca accartocciata) e la lanciò con tutta la forza che aveva sulla testa del ragazzo che, ormai, aveva quasi sfiorato le labbra della ragazza.
-Ahia! Ma che diavolo?!-
Tony si nascose velocemente dietro i sedili osservando la scena attraverso lo spiraglio che lasciavano le poltrone. Jeremy si massaggiava la zona colpita guardandosi intorno, Pepper guardava il ragazzo con fare premuroso toccando con dita delicate il bernoccolo.
Il ragazzo le rivolse un sorriso
-Stupidi ragazzini-
si mise a sedere continuando a scrutare la zona dietro di lui in cerca di un colpevole.
-Tutto bene?- Pepper lo guardava dolcemente.
-Si, non preoccuparti- Le mise una mano sulla spalla. Sullo sfondo le immagini dei titoli di coda scorreva velocemente.
Un sorriso incurvò le labbra di Virginia
-Ci siamo persi il finale-   Prese la borsa dal sedile accanto e si alzò. Jeremy la seguì fuori dalle file.  Passarono vicino a Tony ancora incastrato tra i sedili.
–C’è una bella baia qui vicino. Andiamo lì? Ti piacerà-
Jeremy continuava imperterrito a mettere la mano sulla schiena di Pepper spingendola dolcemente verso l’uscita.
Figlio di puttana. Ti farò rimpiangere ogni tuo gesto! Parola di Stark
 
Tony aspettò che i ragazzi uscissero dalla sua visuale per uscire allo scoperto e correre fuori. Erano distanti un 3 metri e cercò di mantenere il più possibile quella distanza senza mai togliergli gli occhi di dosso.

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Capitolo 4
*** L'armatura faceva al caso mio.. ***


La luna illuminava tutto il molo. Coppiette mano nella mano passeggiavano sul lungomare scambiandosi promesse d’amore. Pepper era seduta sul pontile, guardava l’oceano immenso di fronte a lei. Quella vasta distesa nera con le increspature argentate per la luce della luna. Jeremy seduto vicino a lei, il braccio poggiato sul fianco della giovane. Quel contatto la fece rabbrividire. L’unico suono che si udiva era l’infrangersi di piccole onde sulle palafitte della banchina.


Tony era appostato dentro una barca. Un ciuffo di capelli e gli occhi nocciola erano le uniche cose che spuntavano dal ponte dell’imbarcazione. Gli occhi fissi sui due giovani. Nella mano stringeva una bottiglietta di acqua ossigenata, nel caso dovesse lanciare qualcosa a Big Boy. Vedeva Jeremy guardare la ragazza.
Avrei dovuto portare l’armatura… La bottiglia non mi servirà a niente. Pensò osservando l’oggetto nella sua mano. Un colpo della Mark e mi tolgo il pensiero. Puff. Veloce e in dolore… Bè non tanto in dolore. Così però potrei prendere anche Pepper.
Era intento a studiare un piano d’attacco quando udì uno strano suono. Passettini che si avvicinavano alle spalle. Quando Tony si girò si ritrovò faccia a faccia con un Bulldog americano. Bianco, enorme, che lo fissava con sguardo feroce, ringhiando.
-Oh merda!-
Non fece in tempo  ad alzarsi che il cane gli fu subito addosso. L’urlo si spanse per tutta la baia. Il cane aveva afferrato l’avambraccio di Tony, affondando i canini. Cercò di strattonarlo più volte, inutilmente. Poi un qualcosa di grosso e pesante si fiondò sul cane, facendolo scappare via mugolando. Quando Tony alzò lo sguardo preferì rimanere nelle fauci del cane. Due occhi azzurri che lo fissavano. Due occhi familiari, due occhi che non aveva mai visto così arrabbiati. Mise su lo sguardo da cucciolo abbandonato per placare l’ira della sua segretaria. Tentativo che fallì. L’unica cosa che riuscì a dire fu un -Ahi?- sommesso.   

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Capitolo 5
*** Congetture e sorrisi nascosti ***


Tony era sdraiato sul lettino dell’ambulatorio. Gli occhi fisso sul pavimento. Voleva evitare lo sguardo della sua segretaria che, furiosa, faceva su e giù davanti a lui. Da quando lo avevano trasportato al pronto soccorso non gli aveva rivolto una parola, ne uno sguardo, niente. Voleva disperatamente che lei lo sgridasse, che gli facesse la ramanzina ma ottenne solo silenzio. Così decise di parlare lui.
- Ehm … Pep…- Uno sguardo infuocato lo fulminò
- Stia zitto! Non parli. Rischierebbe solo di farmi innervosire ancora di più- La mano alzata per bloccarlo. Tony abbassò lo sguardo, colpevole. -
Ma dico lei è fuori di testa?-  Un tono isterico e stridulo rimbombò nella saletta. Finalmente. Pensò Tony reprimendo un sorriso soddisfatto.
-Si rende conto di quello che ha fatto? Ha sabotato il mio appuntamento!-
- No no. Non ho sabotato il suo appuntamento- Ribatté difendendosi. – Stavo solo cercando di difendersela da eventuali…- Gesticolava cercando di trovare la parola giusta. – avance-
-Per l’amor del Cielo, Tony! Era il mio appuntamento! Come ha osato mettersi in mezzo!-
-Pepper, se volevo mettermi davvero in mezzo avrei fatto di peggio, si fidi. Ad esempio avrei usato un missile anziché una lattina per…-
-Lattina? E’ stato lei a colpire Jeremy con una lattina??- Il tono di Pepper divenne ancora più stridulo e il volto paonazzo dalla rabbia.
Questa volta Tony era davvero nei guai.
-Bè si… ecco…io…-
-Poteva farsi male! Ha pensato a questo??-
-Oh avanti Peps, è un infermiere, si sa curare….-
-Il fatto che sia un infermiere non significa che sia immune al dolore!- Ribatté  massaggiandosi le palpebre per calmarsi. –Cosa devo fare con lei Tony?-
Restare. Diglielo Tony, dille cosa provi. Dille che faresti di tutto per lei. Dille che bruci di rabbia a vederla con un altro. Diglielo. Ora!
Si riempì i polmoni d’aria. Fisso Pepper negli occhi, mostrandole un sorriso sghembo.
-Pepper io…-
La porta si aprì di colpo. Jeremy con la divisa da infermiere entrò a passi svelti nella stanza. Un sorriso macabro gli incurvava le labbra.
Oddio! Sembra Jocker.
- Bene Signor Stark, pronto per mettere i punti?- Disse il giovane con un sorriso divertito. Tony sgranò gli occhi per il terrore.
-Oh no, no no no no no! Vorrà scherzare vero? Io da questo cavernicolo non mi faccio sfiorare!- si alzò dal lettino per andare verso la porta quando Pepper gli si parò davanti con braccia conserte.
- Deve medicare quella ferita. E’ stato morso da un cane e necessita di punti Tony- Il tono di Pepper era ritornato premuroso, anche se furioso.
-Lo faccia lei, no?-
-Nelle mie condizioni, Signor Stark, le farei più male che bene. Si sieda !-
Tony cercò di assumere lo sguardo “Sono il capo, decido io!”, ma Pepper non si fece impressionare. Tornò a sedersi guardando Jeremy in malo modo. Il ragazzo prese il braccio di Tony, il quale lo ritirò al contatto.
-Che fai tocchi?- Rivolse lo sguardo alla donna. –Questo è per punirmi, vero?-  Per tutta risposta Pepper gli porse un sorriso sarcastico.
Jeremy medicò il braccio di Tony, cercando di fargli male più possibile.

A rientro dall’ospedale Pepper accompagnò Tony a casa.
-Vorrei dirle che mi dispiace…-
-Non si preoccupi. – Tagliò corto lei parcheggiando la macchina davanti all’enorme Villa. Tony guardò Pepper rassegnato aprendo lo sportello.
-Non mi ha fatto finire-
Pepper lo guardo con aria interrogativa
-Dicevo che volevo dirle che mi dispiace… ma in realtà non mi dispiace affatto e lo farei ancora. Morso compreso.-  Disse facendole un occhiolino.
Pepper tornò a guardare di fronte a se
-Buonanotte Signor Stark-
-Buonanotte Signorina Potts- Rispose con un sospiro rassegnato andando verso la villa. Quello che Tony non sapeva però è che Pepper aveva un enorme sorriso sulle labbra. Sorriso dato dall’enorme gelosia del suo capo che aveva sabotato un appuntamento invece di dirle chiaramente ciò che provava per lei. Che volete farci? E’ solo Tony Stark.

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