Il Talismano

di DawnRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cupid ***
Capitolo 2: *** Someone Like You ***
Capitolo 3: *** Fire With Fire ***
Capitolo 4: *** A che ora è la fine del mondo? ***
Capitolo 5: *** You know what time is it!? ***
Capitolo 6: *** All The Right Moves ***
Capitolo 7: *** Domino ***
Capitolo 8: *** Ora ***
Capitolo 9: *** Fix You ***
Capitolo 10: *** Complicated ***
Capitolo 11: *** Underneath ***
Capitolo 12: *** When All is Said and Done ***
Capitolo 13: *** Salvami ***
Capitolo 14: *** Ordinary Day ***
Capitolo 15: *** Due Respiri ***
Capitolo 16: *** Cold December Night ***
Capitolo 17: *** All I Want for Christmas is You. ***
Capitolo 18: *** Home ***



Capitolo 1
*** Cupid ***


 Ciao! Si inizia così una fan ficton? Beh... questa è la mia prima ff, quindi siete liberi di tirarmi dietro tutto ciò che trovate! E' un seguito, ambientato dopo "Tra Sogno e Realtà" e parla del Secondo anno dei nostri amici alla Golden School. Ma non vi anticipo altro... Ogni capitolo avrà il tiolo di una canzone. Questo, il primo, si chiama Cupid (da Cupid di Daniel Powter).
Ci sono diversi punti di vista... Spero vi piaccia!
Per la prima volta in questa storia...
Buona Lettura!

CUPID


Un nuovo inizio... Tempo di novità? O forse un modo per riprendere da dove ci eravamo interrotti? Eh già, un nuovo anno riserva sempre moltissime sorprese. Ma prima sarà meglio godersi gli ultimi giorni di vacanza...

< Compiti? >
La faccia di Dolce esprime tutta la sua angelica disperazione.
< Me ne sono scordata... > ammette con ingenua sincerità, per poi aggiungere < Ma le vacanze sono le vacanze, no? A cosa servono i compiti durante un periodo di meritato >{lo sottolinea tre volte} riposo?>
< Hai ragione > la appoggia Miki < Ma il professor Arkhan si arrabbierà molto se scopri che non hai toccato libro durante l'estate! >
Mi intrometto nel discorso < Non devi prenderli come una tortura, Dolce. Pensa ai terreni, e a come, ripassando le nozioni, potrai aiutarli a compiere le scelte migliori >
La Angel sorride < Sul serio? >
< E poi > aggiunge Uriè, < pensa a quei brutti diavolacci! >
< Non farmici pensare... > dice lei.
"Non farmici pensare" penso io.
"Sulfus"
Un solo nome riecheggia nella mia mente. E i ricordi dello spettacolo di quest'estate tornano prepotentemente alla memoria...
...
...
"Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amor vuole amore osa"
Mi disse lui, e non recitava...
...
...
"M'ami tu? So bene che dirai "sì" e io accetterò il tuo verbo; però, se giuri, potresti riuscir falso: agli spergiuri degli amanti, Giove dicono ride"
Perchè le mie battute altro non corrisponevano che alla voce del mio cuore...
...
...
"L'amore corre ad incontrar l'amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l'amore che deve separarsi dall'amore ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola."
Ma io, tornando a scuola, ti rivedrò; e allora sarà il sorriso a comparire sul mio volto...
...
...
"Sembrate veramente Giulietta e Romeo" sono stati i commenti dei terreni dopo il nostro spettacolo. Ricordo solo di essere arrossita come un peperone.
Dobbiamo parlare, io e Sulfus, di noi, di ciò che provavamo l'uno per l'altra, dell'amore che ci legava.
Dobbiamo farlo subito, immediatamente.
< Cosa c'è Raf? > mi chiede Uriè preoccupata. < Niente > rispondo io, come se nulla fosse {e meno male che sono io quella che sa usare il potere "Think Fly"}.
Probabilmente la mia inquietudine mi si legge in faccia. Sarà, ma ho un brutto presentimento...

Nel frattempo, in un luogo misterioso che tutti conosciamo benissimo...

< Non è per questo... >
< Ah, no e tu come te lo spieghi? >
< Maledetti sempiterni! Quello che voglio è distruggerli definitivamente!>
< Vogliamo... Siamo una squadra, no? >
Li guarda ormai da ore, e la sua testa quasi scoppia a causa del loro frastuono.
Batte il capo contro la parete della sua prigione, disperato. Quello è il pandemonio, il caos più assoluto. Guarda oltre i muri di cristallo, notando le altre entità immerse nel loro continuo, rumoroso, disordinato litigio.
Eppure ha bisogno di loro. Le catene magiche sono più forti di lui e da solo non sarebbe mai riuscito a evadere, ma "collaborando", forse...
Ride: la libertà è distante un soffio.
E allora si sarebbe vendicato...

La musica ad alto volume invade tutta la stanza {o meglio, tutto il mio covo}
Sembra che un uragano abbia attraversato l'intera camera e che nessuno abbia osato entrarci brandendo uno strofinaccio.
"Probabilmente a Raf verrebbe un colpo entrandoci" {e poi avrebbe l'insano impulso di riordinarla, me lo sento...} penso ma quello è il mio adorato disordine in stile Devil.
Raf, ormai non faccio altro che pensare a te, aquell'angioletto tutto zucchero che ha conquistato il mio cuore {e, a dir il vero, sei anche un'eccellente baciatrice... Si dice così, giusto?}
Presto l'avrei rivista... Un Devil sano di mente non avrebbe detto così! Eppure non posso fare a meno di pensare a quel pennuto con l'aureola... Dopo lo stage estivo, dopo che mi aveva confessato che si, mi amava, e che avremmo discusso a scuola del nostro destino... Beh, avevo desiderato con tutto il mio cuore che le vacanze passassero in un lampo per rivedere i suoi occhioni color del mare...
Lo ammetto: sono decisamente fuori di testa.


Le onde si infrangono sulla battigia, provocando quel suono così rilassante, direi celestiale, che, dolcemente, si riversa nei miei timpani.
Le grida dei gabbiani, il rumore del vento... Altri suoni riempiono l'idilliaco quadretto. E il respiro di Elin, soprattutto il suo respiro...
Afferro saldamente la sua mano, lei se lo lascia fare. Elin. Sembra che si sia buttata nell'armadio bendata e ne sia uscita vestita alla caz... Alla caso!
{Si sa, gli Angel non dicono queste cose}
Indossa un abitino di sangallo bianco, tutto pizzi e merletti, con leggins di simil pelle nera e zeppe rosso fuoco. Inoltre è avvolta nel pesante giubbotto di pelle di suo fratello, dal quale è assolutamente inseparabile nonostante sia più grande di lei di almeno due taglie. Il risultato, si può dire, è alquanto... "slandronato": si tratta del classico abbigliamento che Clarissa, la mia terrena, avrebbe definito, in maniera sprezzante, "da catechista sadomaso".
Tuttavia, per me, Elin è bellissima anche conciata in questa bizzarra maniera.
Lei mi fissa negli occhi, poi con la sua voce profonda e roca sussurra un'unica parola:
< Leo >
Mi sento avvampare. Non oso pensare al colore che ha assunto il mio volto... Fucsia? Bordeaux?
In ogni caso, se Elin fosse stata meno svampita {mi dispiace dirlo, ma, certe volte, lo è proprio...} si sarebbe accorta che morivo dalla voglia di baciarla. Ma non è una dichiarazione d'amore, aimhè, quella che vuole farmi.
E’una domanda. Una semplice, triste, diretta domanda.
< Cosa credi che succederà? > il tono di voce è triste, disilluso forse.
Va bene: anche questa volta mi è andata male. Non si èvoltata per dirmi "Leo, me ne sono accorta solo ora, ma volevo dirtelo: ti amo" {Mio desiderio numero uno}, oppure"Leo ti prego per favore liberami da..."
< Cos'è questo silenzio gente!! >
Corredato dalla sua voce a 123 decibel da scimmia urlatrice Pau, alias "il mio Devil" {o forse dovrei chiamarlo il mio "impiastro"? O la mia "quotidiana rottura di scatole"?} compare magicamente all'improvviso {come suo solito, specialmente quando mi trovo in compagnia di Elin...} interrompendo la mia frase, ovvero "Leo ti prego, per favore, liberami da quel diavolaccio di Pau!"
< Salve Pau > lo saluto con il tono più scocciato che un Angel possa permettersi. Elin, incurante come suo solito delle nostre "divergenze" lo saluta con un cenno della mano, sorridendo a trentadue denti.
< Salve Leo, cos'è stai facendo visita ai tuoi parenti per caso? Sai: tu hai la stessa verve di una cozza... > {giuro che prima o poi gliele faccio rimangiare queste cose, VETO o non VETO...}
Pau non fa caso ai miei pensieri, e al mio ghigno minaccioso {ma quanto può essere minaccioso il ghigno di un Angel mi chiedo?} che compare sul mio volto ogni volta che lui apre bocca; al contrario ignora completamente la mia reazione, rivolgendosi direttamente alla ragazza.
< Elin, dio stai benissimo. Di la verità: ti sei appena svegliata dopo un rave party? >
Lei lo fissa con aria perplessa. Le sue iridi verdi si dilatano a tal punto che sembrano inghiottire l'occhio intero. Uno sguardo innocente compare sul suo volto, {È così carina quando fa così...} tant’è che anch'io imito il suo sguardo, fissando Pau, che prontamente replica:
< È un complimento in stile Devil! >
Elin sospira, mentre io gli chiedo senza molti fronzoli:
< Cosa c'è >
< Leonidas... > inizia lui. {Quando mi chiamano col mio vero nome c'è sempre da preoccuparsi}
< Elin, vai a casa > sussurro alla ragazza, che, però, si pianta davanti a me a braccia conserte.
Sbuffo scocciato. {Perchè fai così, Elin? Sei così testarda, certe volte...}
< Perchè non volete mai mettermi a corrente di queste cose. Dopotutto sono anch'io una sempiterna > ruggisce lei < Anch'io ho il diritto di sapere! Invece non mi dite mai nulla... >
Di nuovo. Ogni volta che Elin si lamenta io non riesco a dirle di no. Non ce la faccio. Quel NO rimane bloccato nella gola, e non riesce a salire fino alla bocca.
E’ Pau, per una volta, a parlare per me:
< Elin, tu non fai parte di una schiera, né di quella angelica, né di quella diabolica. Non ti è dato sapere. Ora vai a casa. > {Toh, una buona volta che un Devil dice una cosa giusta. Devo segnarlo sul calendario}
Lei ci guarda indispettita. Il suo sguardo passa rapido da me a Pau, dal Devil all'Angel. I suoi occhi da gatta, verdi, sono assai inquietanti.  
< Vorrà dire che tornerò a casa > dice, avvolgendosi sempre più nel suo chiodo nero, così simile a una coperta di pelle. E se ne va, in silenzio, senza neanche salutare.
< Quanto ci scommetti che non tornerà? > chiede Pau.
< Sembra una bambina quando fa così >
< É una bambina... Anche se sembra molto più grande. In fondo non ha neanche quindici... >
< Non avevamo una sfida in sospeso, noi due? > Interrompo lo spinoso discorso-Elin prima che possa degenerare. < Sul serio? >
< Si, e se non starai attento può darsi che a Clarissa spunteranno le ali e l'aureola tanto sarà buona >
< Che schifo! > esclama il Devil disgustato.
Ed Elin è, almeno per questo pomeriggio, un argomento chiuso.


Nota: le citazioni nella parte di Raf sono relative all'opera "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare.
Al prossimo capitolo...

Dawn

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Capitolo 2
*** Someone Like You ***


SOMEONE LIKE YOU

Qualcuno come te. Solo tu mi fai sorridere e arrabbiare al tempo stesso. Ed è per questo che mi piaci così come sei. Oggi è il primo giorno di scuola, eppure non sono triste... Oggi ti rivedrò e il mio cuore batte all'impazzata.


Ci dirigiamo verso scuola, incrociando i Devil solo all'arrivo. Ci sono proprio tutti: Cabiria {il cui abbigliamento, che non è per nulla cambiato durante l’estate, suscita come al solito il disappunto di Dolce}, Cabalè {Stai lontano da Sulfus! Ehi! Ma come mi sono ridotta...}, Gas {"Oh no" è stato il commento di Miki} e...
Sulfus.
Solo allora mi rendo conto di quanto mi fosse realmente mancato. Lo saluto con la mano, e lui mi sorride in quel modo strafottente ed… adorabile. Mi sento imbarazzata: sia le Angel, che i Devil ci rivolgono occhiate tutt'altro che disinteressate. Sulfus, prontamente, fa cenno ai Devil di entrare a scuola, loro sorridono maliziosamente ma, in compenso, eseguono senza tanti complimenti l'ordine. Lo imito, facendo lo stesso con le Angel, le quali, non rinunciando a commentini molto interessati, seguono i Devil all'interno della scuola.
< Mi sei mancata > sono le prime parole che Sulfus mi rivolge.
< Anche tu > ammatto.
Poi lui fa qualcosa che non avevo minimamente calcolato...

La sfida contro Pau si è conclusa con un niente di fatto. La festa a cui Clarissa doveva andare èstata annullata per colpa della pioggia. La mia terrena sta appoggiata alla finestra a piangere, niente che mi renda felice, per carità, ma almeno sono arci-sicuro che non si annoia [oddio, questo no...], si ubriaca o peggio…
Tiro un sospiro di sollievo.
Pau è sparito {e meno male!} e io sono allegramente rimasto solo, libero e con una terrena che probabilmente non mi avrebbe creato  per un po' dei problemi.
Cosa potrei fare? {in realtà la risposta è ovvia}
Elin. "A casa nostra sarai sempre il benvenuto" mi aveva detto sua madre la prima volta che me la presentò. Certo, bizzarra la scelta di vivere sulla Terra {decisamente stravagante direi} eppure mi sento sempre a mio agio. {causa Elin?}
Mi dirigo in forma terrena verso casa sua. La prima volta, ricordo, fui preso dal timore: la costruzione era alta, antica e, come posso dire, inquietante. Ma ricordo l'atmosfera calda dell'interno, e il sorriso di Elin. Non ebbi più paura
Suono il campanello, ma lei mi apre ancor prima di chiedere, con la sua splendida voce < Chi è? >Mi abbraccia: non sembra arrabbiata per quello che è successo nel pomeriggio {benissimo!}
< Come va? > chiedo.
< Come... Tre ore fa > risponde lei, ridendo.
< Convenevoli da Angel > mi giustifico.
< Entra > fa lei.
Si è cambiata d'abito {di nuovo!} ma, come al solito, mantiene il suo stile disordinato e alquanto...pittoresco {è l'aggettivo adatto per definirla}
Questa volta si è coperta {dire vestita mi pare un'esagerazione} con una t-shirt modello extra-large, completamente bianca, che funge da vestitino. Sotto, un paio di ciabatte pelose, indossate con temerarietà nonostante il caldo torrido, completa la mise. E’ in forma terrena e indossa un paio di occhiali dalla montatura scura, che riducono i suoi occhioni verdi in due piccole fessure. E’vestita in modo strano, lo ammetto, ma è la cosa {anzi, per essere sinceri, l'essere} più affascinante che abbia mai visto.
< I tuoi? > chiedo con curiosità.
< Non sono in casa > mi gela lei. Brutto, bruttissimo segno.
La sua faccia dice quello che non mi confessa a parole. "Gli occhi sono lo specchio dell'anima" si dice fra i terreni e i suoi occhi... Beh riflettono preoccupazione, inquietudine, ansia. {come vorrei dirle che mi piace tantissimo, ma non credo la tranquillizzerebbe più di tanto}
Silenzio.
Di nuovo silenzio.
Poi a un certo punto un'immagine mi invade la mente: un medaglione. Sembra molto antico ed emette una leggera luce. Pare emanare un grande potere. {Elin! Ti pare il modo di comunicare... Non mi ci abituerò mai al tuo potere!}
Allora comprendo.
La domanda di Elin non tarda ad arrivare:
< Cos'è? >
< Cosa? >
Il suo volto tradisce la sua noia. Sa esattamente dove vuole arrivare, è evidente.
< Non-posso-dirtelo > le rispondo con fermezza e, come sempre, mi costa molto contraddirla. Sul volto le si dipinge un'espressione di assoluta desolazione.
< Ma è importante! > esclama lei, al limite di un attacco isterico.
< Chiedilo a tua madre > cerco di farle un sorriso di incoraggiamento < lei sicuramente vorrà aiutarti !>
< Ehm... Non vuole rivelarmi nulla .> sbuffa.
Ridacchio: la delusione rende la sua espressione molto buffa.
< Perché non volete mai dirmi niente, neanche le cose superflue? >
< Perché nessun dettaglio è superfluo: tutto è importante e meno persone sono al corrente delle cose meglio è >
Mi sporgo verso l'orologio: cavoli è tardissimo! {almeno per un Angel lo era}
< Devo andare > dico e le schiocco un minuscolo bacio sulla guancia.
< Non vuoi proprio dirmi nulla? >
La fisso, forse un piccolissimo dettaglio non avrebbe fatto male {se lo viene a sapere sua madre probabilmente mi tira il collo}
< Talismano di Xonder > le confesso a bassissima voce. < Ma non dirlo a nessuno: è un segreto! >
< Certo > sorride lei, e mi saluta affettuosamente. Ha il buon senso di non chiedermi che cosa sia; probabilmente per oggi è soddisfatta.
< A presto >
Mi sento leggero, pimpante e, per la felicità, mi sarei potuto librare in volo {anche se sono in forma terrena}. Non me ne curo molto, ma le ho appena rivelato il nome del manufatto per cui Angel e Devil combattono questa guerra contro il Grande Nemico.
L'unica cosa che mi chiedo, ripensando a quelle immagini... Come fa Elin ad averlo visto?

Imprevedibili.
Questo sono i Devil e io guarda caso sono proprio un Devil. Noi non risolviamo problemi, non come quei zuccherosi pennuti degli Angel, no: noi aggiriamo l’ostacolo e ci prendiamo ciò che vogliamo [nel mio caso un pennuto zuccheroso, ma sorvoliamo…] senza il minimo sforzo.
Ma in questo caso l’ostacolo è composto solo da quattro lettere e un milione di problemi. VETO: Vietato Toccare Esporsi Ostacolare ,che tradotto nella mia lingua significa Vaffangiro a Tutti questi Esosi Ordini.
Ma lo spettacolo di questa estate mi ha aperto gli occhi: se quando sono in forma terrena posso toccare Raf (e diciamo che durante lo spettacolo non mi sono certo risparmiato dal toccarla) perché non baciarla mentre sono in forma terrena?
La guardo: Angel e Devil sen e sono appena andati e siamo soli, davanti alla Golden School.
<  Entriamo?  > fa lei, con il solito sorriso stampato sulle labbra. E’ il momento di agire…
Non le lascio neanche il tempo di chiedermi “Cosa fai? Non adesso! E il VETO” che già l’abbraccio e bacio la sua bella boccuccia rosa.
Lei rimane piantata di sasso, gli occhi color del mare [quanto sono belli!] spalancati e un’espressione stupita sul volto. Rimaniamo in silenzio per cinque interminabili secondi, poi lei comincia a sclerare:
< Ma Sulfus… questo…questo… è un sacrilegio, noi… > diventa di un colore compreso tra il rosso e il viola. E’ così divertente vederla arrabbiata!
< E’ accaduto qualcosa? > le chiedo.
Lei si guarda intorno, sempre più confusa.
< No, ma… >
< Siamo in forma terrena Angioletto. Se l’avessimo saputo prima… >
< Reina non avrebbe… >
< Esatto. Ma ora che ci importa di lei… è chiusa nella Sfera Nera e non uscirà più per… un casino di anni! Pensiamo a noi. Io ti ho appena detto cosa provo per te, ma tu?>
< Anch’io la penso esattamente come te. Ma ora andiamo, o arriveremo tardi alla lezione! >
< Tu vai, io aspetto qui! >
< Ma… è il primo giorno di scuola! >
Il lato negativo dell’esserti innamorato di una Angel: lei ti farà la morale ogni volta che provi minimamente a sgarrare.
< Appunto > le dico, ripentendole per l'ennesima volta: 
Lei scuote il capo e fila dentro per assistere alla lezione. Io aspetto, ma solo un attimo: forse ha ragione lei "Anche il peggiore della classe non ariva in ritardo il primo giorno di scuola". Almeno potrò prendermi il banco nell'angolino in ultima fila...

Le finestre gli mostrano tutto ciò che i suoi "alleati" compiono nei momenti in cui lui si strugge della sua libertà perduta. Essi ansimano, gemono ricordando i bei tempi in cui era permesso loro custodire o tentare i terreni. Le loro grida inumane riempiono il silenzio innaturale che regna in quella prigione per sempiterni. Tra le urla riconosce frasi compiute:
< Maledetti sempiterni, giuro che ve la farò pagare! >
< Il mio Angel era tanto una brava persona... >
< Smettetela di lamentarvi e cerchiamo un modo di uscire da questa topaia! >
Riconosce le loro voci ad una a una, non ha bisogno di guardarli in faccia per associare la frase al volto. Li conosce ad uno a uno, e li avrebbe sfruttati, affinché dei cinque alleati non ne sarebbe uscito vincitore che uno. Lui.

Il corridoio della Golden School era più vuoto che mai. Non ho incontrato anima viva, morta o sempiterna avanzando verso la nostra aula.
Il professor Arkhan mi aspetta proprio lì. Sarà che sono il più giovane componente delle schiere angeliche da circa... qualche secolo, ma ho ancora bisogno dei consigli del professore. È come un padre per me ed è importante che lui mi dica cosa fare perchè ho il timore di fallire.
< Leonidas > mi saluta {è una delle poche persone che usa il mio nome completo senza scatenare in me strane reazioni!}
Lo vedo: sembra stanco, insofferente. Invecchiato, forse.
< Sei venuto > mi dice.
< Sono un Angel > dico con orgoglio < è mio compito salvaguardare i terreni e proteggerli! >
Al professore gli si illuminano gli occhi < Sei speciale Leonidas, è da un po' di tempo che non incontro persone come te! >
Sorrido imbarazzato, finchè la madre di Elin non compare all'improvviso sussurrandomi:
< Lo dice con tutti! Lo ha fatto anche con me! >
Anche lei si sta preparando alla battaglia, regge l'elmo in mano e indossa un'armatura azzurra con sotto una tunica bianca. Il suo corpo emana una leggera luce dorata, ma so che, quando sarà in battaglia, quel leggero fascio luminoso si trasformerà in raggio abbagliante. Penso faccia parte dei suoi poteri, ma non ne sono sicuro.
< Professore? > gli dice comprensiva, e io la guardo perplesso.
< Professore? > chiedo, ma la domanda non è rivolta a lui.
< Retaggio da ex-stagista > mi risponde lei, sorridendo nello stesso adorabile modo della figlia. Poi, rivolgendosi ad Arkhan, gli domanda:
< Qante possibilità abbiamo di farcela? >
Lui si lascia andare < Possibilità? Quando mai abbiamo parlato di possibilità! Noi abbiamo te > e la indica < e Leonidas > punta l'indice verso di me < Ce la faremo, se lo vorrete! >
Lei mi prende la mano e mi sussurra, proprio come fa di solito con Elin:
< Ce la possiamo fare > Sembra convinta.
Io le rispondo agguerrito < Xondar ha i giorni contati! >

Si volge, assaporando l'aroma dolce della vendetta. Una delle voci pare notare il suo comportamento, e gli chiede:
< Xondar? >
Lui non le risponde. Non è il tempo di rispondere...


Angolo autrice: ho risolto i problemi di dialogo. Consiglio di rileggere il capitolo precedente... erano saltati tutti i dialoghi! Per quanto riguarda il titolo, questa volta è Someone like you di Adele! <3 E se non capite nulla con la storia... no problem! Adesso è una cosa confusa, lo so, cercherò di aggiornare il prima possibile perchè POI viene il divertimento *me mooolto sibillina*
Alla prossima...

Dawn

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Capitolo 3
*** Fire With Fire ***


FIRE WITH FIRE
 

Nuove sfide, stessi rivali. Eppure ogni lotta è diversa dalla precedente e ritrovarsi, anche solo per una contesa, è un modo per tornare alla normalità. Giusto, normalità, perchè, dopo quello che è successo l'anno scorso, Reina, è quello che ci vuole. Normalità...


Il professor Arkhan ci accoglie nella grande aula, sorridendo. Noi non sorridiamo: Dolce perchè le vacanze sono appena terminate, Uriè perchè ha scordato il suo nuovo gingillo tecnologico (una specie di Digi-dream) ad Angie Town, Miki perchè ha paura di essere rimandata ed io... Beh, quello che Sulfus ha fatto di fronte ai cancelli della scuola è bastato a riportare a galla quei dubbi e quelle domande a cui non avevo ancora trovato risposta.

< Benvenute ragazze! > ci dice, sfoderando di nuovo quel sorriso smagliante che tanto contrasta con il nostro umore nero.
< Da oggi riprenderanno le lezioni... > *sospiro disperato della classe*  < E le sfide.. > Già, le sfide. *la classe si rivitalizza, ma giusto un pochino*
<< Avrete gli stessi terreni dell'anno scorso >> continua lui, spiegandoci ogni minimo particolare << ma ricordatevi: un'estate può cambiare le persone! Impegnatevi duramente e fate in modo che i vostri terreni si comportino nel miglior modo possibile! >>
< Rivedrò Edoardo! > trilla Dolce < E scommetto che, in questi mesi, si è trasformato in un ragazzo modello! >>
< Noi invece > accenna Uriè < avremo Ginevra ed Andrea >
< Chissà se quei due stanno ancora insieme? >
Il professor Arkhan interrompe il nostro spettegolare.
< Quest’anno avrete, inoltre, la capacità di acquisire nuovi poteri e abilità. Usateli in maniera corretta, e, soprattutto per aiutare i terreni! I vostri poteri sono capacità preziose che non possono venir sprecate in faccende irrilevanti! >
< Nuovi poteri! > Dolce è entusiasta e anche le mie amiche Angel sono curiose di sviluppare le loro nuove capacità.
< Non sei curiosa di scoprire i nuovi poteri Raf? >
< Certo che lo sono, anche se… > “Anche se l’ultimo nuovo potere che ho acquisito è un potere da Devil…”
< Anche se cosa? > mi esorta Miki.
< Anche se… niente! > sorrido io. < E ora > cambio discorso < Occupiamoci dei terreni! >
< Giusto > dice Uriè.
“Angel’s Friend!” gridiamo all’unisono, per poi lanciarci in un abbraccio di gruppo.

 La madre di Elin mi porge la mano e io gliela stringo forte, quasi fosse quella della figlia. Lei mi guarda: < Sei pronto? > chiede dolcemente.
< Assolutamente si! > cerco di sorridere, ma sento i brividi corrermi giù, lungo la schiena.
< Ce la faremo > mi consola lei. Assomiglia tanto alla figlia, è evidente.
La guardo con ammirazione, e mi vedo riflesso nei suoi occhi, azzurri come il cielo.
< Perché combattiamo? > oso chiederle. Nessuno mi ha mai riferito i dettagli sul Grande Nemico, e, ora, ho paura di trovarmelo di fronte durante la battaglia.
< Combattiamo perché il Grande Nemico minaccia i terreni e i sempiterni > una risposta breve e concisa, da manuale. Eppure mi sembra che voglia aggiungere dell’altro… Ma lei si blocca, prima che una sola parola possa uscirle di bocca.
< Cosa vuole da noi Xondar? > lo chiamo per nome e voglio che lei mi senta.
< Lui vuole sfidarci… è proprio così. E i suoi alleati… sono i peggior nemici che i sempiterni ricordino. Quindi sta attento, Leo, e che le alte sfere ti proteggano.>>
< Che proteggano anche te > le rispondo.
< Se dovesse capitarmi qualcosa, prenditi cura di mia figlia >
< Lo farò >

Ci vediamo a casa di Andrea e subito si presenta la prima sfida: “Studiare per un compito in classe importante o uscire con Ginevra?”
< Ma potrà uscire un’altra volta con Ginevra, no? > sbotto io. Certe sfide non dovrebbero neanche esistere.
< Mi dispiace angioletto, ma non funziona proprio così. Ginevra ha due biglietti rarissimi, irripetibili per un concerto di Sky Luke e, nel caso che Andrea non si presentasse all’appuntamento, è già pronta a rimpiazzarlo con Edoardo! >
< Come? > rimango basita, senza parole < Con Edoardo? > Il terreno di Dolce, uno dei suoi migliori amici! Credevo si fossero già chiariti questa estate…
< Eh già, angioletto. Ecco il motivo per cui Andrea ANDRA’ a questo appuntamento. E’ troppo importante! Per farti un esempio, è come se tu rinunciassi a un appuntamento con me e al tuo posto ci andasse Cabalé! >
Mi blocco come una statua. Questo paragone non mi piace per nulla. E’… gelosia quella che provo? Gli Angel non sono nati per provare gelosia o simili sentimenti!
< In aula sfida > tuono < SUBITO!! >
< Benissimo > sorride lui < Perché so già come, e dove sfidarti… >

Xondar si appoggia alla colonna della sua prigione. Presto sarebbe fuggito, verso la libertà, verso la ribalta.
< Hai trovato un modo di uscire da qui? > chiede a uno dei suoi alleati.
< Ormai ne sono sicuro > gli risponde.
Si strappa il suo medaglione dal collo. < Presto > gli parla < Tornerai a compiere il tuo dovere. >
< Perché parli a quel coso? >
< E’ un talismano… ed è la causa per la quale sono stato imprigionato qui! >

< La stessa sfida? > domando sorpresa, quando l’aula-sfida si trasforma nel mare aperto, e una tavola da surf appare magicamente ai miei piedi.
< Esatto > lui si avvicina cavalcando la sua tavola < Proprio qui ci siamo sfidati per la prima volta… e ho vinto! >
< Ma questa > rido io < è una rivincita! E poi è passato un anno, non sono così ingenua come quella volta! >
< Ne sei veramente sicura? > Mi guarda con i suoi occhi ambrati, e io mi sento sciogliere dentro. Perché un anno fa violavamo il veto per la prima volta e ancora, a distanza di 365 giorni esatti, non ho imparato la lezione.
< Si > rispondo, mentendo a lui e a me stessa. Gli Angel non dicono bugie, lo so benissimo, eppure…
< Allora iniziamo: Firefly! > urla, bersagliando l’acqua con le sue letali palle di fuoco. Il vapore provocato dall’impatto mi oscura completamente la visuale. < Quest’anno anch’io ho il potere del fuoco > grido io, rispondendo al vuoto < Inflame! >
Anche Sulfus si perde nella nebbia bianca, perdendo l’orientamento.
< Mossa intelligente! > commenta < Ma anche quest’anno, vincerò io! > Con fare sicuro lo sento evocare il “Bodyfly” e aspetto l’onda travolgermi. Ma non succede nulla…
Allora mi viene un’idea. < Speedfly > urlo, ma non mi muovo. Ad un certo punto, eccolo: il rumore che aspettavo. L’onda causata dal potere di Sulfus arriva in tutta la sua impetuosità, ma prontamente la cavalco, sfruttando la velocità liberata dal mio Speed Power.
< Arrivederci > dico a Sulfus, ancora immerso nella nebbia, mentre, continuando a fare surf, riesco a toccare per prima la boa che indica il traguardo.
< Complimenti > mi dice lui, dopo che il mare attorno a noi si è dissolto. < Ma non hai ancora vinto la sfida! >
< Giusto > replico io sorridendo < Ma tocca a me la prima mossa su Andrea! >

< Talismano? >
< Come? >
< Cosa? >
Le domande lo esasperano. Sono quattro i suoi alleati ed erano stati , in passato, ciascuno a suo modo, i peggiori nemici che i sempiterni avessero mai incontrato.
Non si fida certo di loro, eppure, in qualche modo, li ammira perchè loro hanno avuto il coraggio di compiere le loro imprese, e sono stati puniti per questo.
Proprio come lui, proprio come Xondar "Il terreno che osò sfidare i sempiterni"

Mi trasformo in una studentessa e mi siedo sul muretto della Golden School , reggendo un libro in mano, aspettando l’uscita degli studenti. Andrea tiene per mano Ginevra, e la saluta con un bacio sulla guancia. Riesco a sentire le loro parole:
< Allora hai deciso? > chiede lei.
< Non ancora >
< Fammelo sapere, ok? >
< Certamente >
Lei si allontana e io decido di entrare in azione.
< E’ la tua ragazza? > chiedo. Lui volge il suo sguardo verso di me e mi fissa stupito. < Ci siamo già visti? > mi domanda. < Forse hai incontrato qualcuno che mi assomiglia > gli rispondo. Intuitivo il mio terreno!
< Si > il suo tono di voce era triste e mesto.
< Hai qualche problema? >
Lui balbetta < Beh… ecco… >
< A volte>> gli sorrido < E’ utile sfogarsi con uno sconosciuto! >
Lui si fa sempre più confidente e mi rivela:
< La mia ragazza ha due biglietti per un concerto ma io devo studiare e non posso andarci, ma se non ci vado lei mi sostituisce con Edoardo! >
< Calmati > lo tranquillizzo < Anch’io ho un compito in classe molto difficile domani e ho permesso al mio ragazzo di andare al cinema con una sua amica. Io mi fido di lui. Tu ti fidi della tua ragazza? >
< Certamente! >
< Allora lasciala andare. E se ti tradisce… una ragazza che tradisce uno come te non ti merita!>>
Andrea arrossisce e, timidamente, mi ringrazia.
Sto per andarmene quando la scena a cui assisto mi lascia a bocca aperta.
Sulfus in forma terrena passeggia mano nella mano… con Cabalé.
< Andiamo > le dice.
< E la tua ragazza? Non ti senti in colpa a passare il tuo tempo con me? >
< Ma cosa dici! E poi lei è stra-impegnata! Non lo verrà mai a sapere! Infatti, sta studiando per un compito moooolto importante! >
Mi sento infiammare. “Ricordati il VETO” mi ripeto, “vietato Esporsi, Toccare e Ostacolare… Ostacolare, soprattutto Ostacolare” Non posso piombare in mezzo a loro e fargli una scenata di gelosia.
Sulfus mi nota e si volta verso di me. Sorride.
Penso che mi metterò a piangere, ma cercherò di resistere con tutta me stessa. Non ce la faccio a sopportarlo quando è così… Devil!
< La mia ragazza non è così > sussurra Andrea, distogliendomi da Sulfus  < Lei non mi tradirà. Lei è dolce, carina, fedele… lei è il mio tutto. E io non ci andrò… dopotutto Sky Luke… lo detesto! >
Mi ci vuole qualche secondo per rendermene conto.
Ho vinto. Ho vinto la sfida. Mi guardo intorno, incredula.
Sulfus se ne accorge, e mi fissa. Non sembra deluso; anzi, leggendo il labiale mi pare di sentirgli dire:
< Complimenti Angioletto! >

Afferro il microfono, e scarico tutti miei sentimenti nella musica; come al solito, come sempre ho fatto.
Perché l’essere un Devil non preclude che il mio cuore sia uno statico pezzo di ghiaccio, perché l’essere un Devil non significa che io non sappia provare dei sentimenti.
Perché l’essere un Devil non significa che io non mi possa innamorare di te.
“Elinor”
Perché dal giorno in cui mi hanno presentato a te non riesco a far altro che a pensare ai tuoi occhi, verdi come la gelosia (pensiero da Devil), e come la speranza. Elinor, tu ti chiami così, vero? Ma per il mondo sei Elin, semplicemente Elin. Quattro lettere, un nome semplice, dolce, per nulla complicato. Eppure il tuo “io” è la quintessenza dell’essere complicati…
E questo lo sappiamo bene. Lo sa Leo, e lo so io. E, in fondo, lo sai anche tu… Diversità è un sinonimo di unicità, te l’abbiamo ripetuto mille e più volte, ma ti ostini a non volerlo capire…
Dannatissima Elin! Dannatissima ragazzina cocciuta!
“Elinor”
Il tuo nome continua a fare capolino nei miei pensieri. Quando sarà finita la battaglia vorrai uscire con me? Senza Leo e senza pregiudizi, solo tu e io. Se questa guerra mai finirà potremo essere più che amici, non credi?
Mi porto di nuovo alla bocca il microfono e canto. Perché cantare è sinonimo di sfogarsi e io non ce la faccio a tenermi tutto dentro. Ma la canzone non dura più di tre, dannatissimi, brevissimi minuti e tutto torna alla normalità…
Applaude il pubblico di questo squallido locale. Non è la mia Zolfanello City, ma la musica che suono è la stessa. E l’uomo che applaude in prima fila è sempre presente. Mi scruta, mi guarda e applaude. Batte le mani, non è esaltato né pazzo, né un ubriacone, ma è una persona straordinaria a modo suo, che ben conosco. E rabbrividisco, perché ho violato la prima delle sue regole.
“Mi sono innamorato di te”




Angolo autrice: ovvero chi è la pazza che scrive sta roba? Mi sono lasciata prendere un po' la mano... e ora abbiamo anche il POV di Pau!  Riuscite a capire qualcosa in più della storia? Dal prossimo (o da quello dopo, devo vedere) cominceranno le risposte... LOL La canzone del capitolo è "Fire with Fire" degli Scissor Sisters e io vi saluto dandovi l'appuntamento al prossimo capitolo!

Dawn

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Capitolo 4
*** A che ora è la fine del mondo? ***


A CHE ORA E' LA FINE DEL MONDO?



La battaglia inizia… e mi sento rabbrividire. Cosa vogliono questi da noi? La domanda è logica, ma la risposta tarda ad arrivare… Il comandante mi guarda e mi dice di occuparmi dei Pherox… l’obiettivo più semplice. “Cosa?” Se loro sono “l’obiettivo più semplice”…
I Devil non hanno mai paura. Ne sono certo e mi vergogno dei brividi che stanno correndo lungo la mia pelle. Non devo aver paura, o non sarei nelle schiere diaboliche.
Incontriamo le schiere angeliche. I comandanti (il mio capo e quello, anzi quella di Leo) decidono di dividersi il lavoro: noi ci occuperemo della zona ad est, e loro dei quartieri ovest. Solo così saremo in grado di rastrellare tutta la città. Guardo le loro occhiate preoccupate… e sento un’inquietudine mai provata prima.
Ho paura.

< Allora come è andata? > Uriè mi sorride, ma io non ricambio la sua espressione di pura gioia.
< Ho vinto > dico. < E allora perché quel faccino da funerale? >
< Non è nulla >
< Raf, siamo amiche. Se c’è qualcosa che non va parlane con me! Ti darò una mano >
La guardo ricordando l’ultima volta che non mi sono confidata con lei. Avevo appena scoperto di essere nata terrena…
< Sulfus > dico. Tanto lo sarebbe venuta a sapere comunque…
< Cosa ti ha fatto quel brutto diavolaccio? >
Urié, tu proprio non capisci: io lo amo. Non è un brutto diavolaccio, non lo è mai stato. Ti guardo mentre cerchi di consolarmi, ma non potrai mai comprendermi fino in fondo. Tu non ti sei innamorata del tuo Devil, tu non hai commesso sacrilegio per lui, tu non sai cosa significa vivere un amore contrastato da tutto e da tutti… Mi sussurri paroline dolci all’orecchio, ma non è questo che voglio sentire.
La gelosia non fa parte degli Angel; noi non siamo stati creati per provare cattivi sentimenti. Eppure perché il mio cuore brucia? E’ colpa tua, Sulfus: solo un Devil può ridurmi in questo stato.
Sulfus, perché?  Perché hai usato Cabalé per quella sfida? Mi hai ferito e voglio che tu lo sappia.

Mi hanno quasi raggiunto. Pherox, questo il loro nome. Creature maledette, nate nel luogo maledetto, dal manufatto maledetto… Che tradotto significa: “Che maledizione!”
Mi lascio andare a questi pensieri al limite dell’idiozia pura mentre aspetto la mia fine.
Mi sento ormai travolgere, ora cosa succederà? Mi morderanno, mi avveleneranno e io morirò tra atroci dolori? La splendida e gloriosa fine di Leonidas, l’Angel più giovane che si sia mai unito alle schiere angeliche! Mi ispira, sarebbe una storia bellissima da raccontare… se non fosse che questa è la semplice e pura verità! Cerco di raccogliere le ultime forze, ma questi odiosi animaletti continuano imperterriti ad avanzare e io non posso fare altro che…
Una luce illumina il vicolo. E poi sento un rombo. Una moto travolge l’orda di Pherox che mi seguiva. In sella un centauro… anzi una centaura che ben conosco!
< Elin? > domando.
< Salve Leo! > risponde lei < Bisogno di una mano? >
< No grazie > Lei dà gas e la moto parte con un rombo infernale, mentre io cerco invano di accomodarmi sul mezzo. < Scusami Elin? > le chiedo… si insomma, non che sia il momento adatto ma ho bisogno di saperlo!
< Cosa? >
< Ma tu, esattamente, dove hai imparato a guidare? >
Lei accelera ancora di più. Cavoli: se questa è la sua reazione, non avrei mai e poi mai dovuto porgerle quella domanda. < Ho più di quattordici anni, il patentino l’ho preso anch’io! >
< Si, ma il patentino non consente la guida di moto di questa cilindrata > Maledetto momento “io-sono-un-Angel-e-devo-sempre-farmi-riconoscere!”. Non posso imparare a stare zitto una buona volta. Se Elin, e la sua guida disgraziata possono trarmi in salvo dai Pherox perché devo lamentarmi sul fatto che c’è una possibilità che stia violando la legge [che pensieri contorti]… Speriamo che decida di non buttarmi fuori!
< Mi ha insegnato mio padre! E ho pure esperienza nelle mini moto >
La guardo scettico, per poi aggiungere < Giusto… tuo padre! La moto è sua? >
Sento la voce della ragazza ridursi a un lieve sussurro < Si > e capisco che lei ha, allegramente, rubato la moto al suo caro paparino.
“Sono fregato. E sono un Angel morto. Se mi becca il padre di Elin, per non parlare della madre… Non importa: o mi uccidono i Pherox, o muoio in questa folle corsa, o mi fanno fuori loro. Il mio destino è segnato.”
Elin sterza di nuovo e ritroviamo Pau, impegnato a combattere un’orda di quei famelici animali che lo sta letteralmente ricoprendo dalle corna ai piedi.
< Salta su! > lo invita la giovane. “Salta su! Dico… ma è impazzita! Ora le sfidiamo tutte le leggi del codice stradale… In tre? Su una moto? Oddio… qua ci lascio veramente le penne!!”
Il Devil, con un pizzico di buon senso [che rarità!], decide di seguirci volando, mentre la moto si imbuca in un vicolo polveroso ed oscuro.

Uriè, consigliata da Dolce e Miki, ha deciso di portarmi a prendere una boccata d’aria. Non ne ho bisogno, ribatto, ma loro sono convinte che solo in questo modo posso “sbollire”.
Le mie amiche… sono sempre così carine con me! Dolce mi prende la mano e mi sussurra:
< Andiamo a fare shopping! E’ risaputo: solamente lo shopping può tirare su il morale! >
Le altre ragazze la fissano in modo strano, ma io rido. < Hai ragione > le dico, e le sue labbra si spalancano, rivelando un sorriso a trentadue denti. E’ così… dolce, la nostra Dolce. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla!
Ci dirigiamo verso il centro commerciale, e le ragazze fanno a gara per parlare con me, per tirarmi fuori un sorriso, tant’è che Sulfus passa in secondo piano. Tra sorrisi e gelati ala crema passiamo il pomeriggio tra i vari negozi. Inutile dirlo: Dolce avrebbe svuotato il centro! Era difficile bloccarla durante le sue sessioni di shopping ossessivo-(molto)compulsivo: alla fine usciva sempre sepolta da pacchi e pacchetti ricolmi di abiti, naturalmente di colore rosa. < Raf, tu non compri nulla? > mi chiede speranzosa.
< No… sono a posto! >
< Non si è mai a posto con il guardaroba! > ribatte lei e, afferrandomi, mi trascina all’interno di una raffinata boutique.
< Dolce, ti prego… > la imploro, ma è tutto inutile: prima di poter ribattere un’altra volta mi ritrovo addosso una pila di abitini di tutti i colori e di tutte le fogge. < Provateli… il più bello te lo regaliamo noi! >
Miki e Urié, che ci avevano seguito [e io non mi ero accorta di ciò] mi rivolgono due sorrisetti maliziosi, mentre Dolce, con fare da comandante, ordina:
< Di corsa in camerino! >

I Pherox mi stanno travolgendo. Non sono creature generate né da Angel, né da Devil. Piuttosto da un ubriaco direi. Brutti come la faccia della Temptel [e non venitemi a dire che la prof è bella! Per carità! Si trucca come una daltonica…], feroci come il professor Arkhan [non so, ma come fa a tenere ordinate quelle orde di pennuti con l’aureola? Io non ce la farei mai…] e cattivi come… cattivi come i nostri nemici!
Che razza di creature! Cerco di tenerli alla larga, ma si avvicinano sempre più, ignorando le scariche di energia che evoco. Maledizione!
Finirò all’altro mondo… e non è Zolfanello City! Ad un certo punto una moto di grossa cilindrata, modello vintage, sbuca fuori da un vincolo, ai cento all’ora travolge quegli essere terrificanti, si pianta su due ruote e si ferma emettendo del fumo grigio dal motore.
Una vocina femminile strilla < Fa che non si sia rotta, fa che non si sia rotta, fa che non si sia rotta… >, poi un giro di chiave e la moto romba di nuovo.
< Grazie Elin > esclamo ridendo.
Lei si toglie il casco e i capelli le ricadono in onde color biondo cenere sulle spalle. < Scusami > dice
< Fa niente! > poi noto il passeggero. Color verde nausea, sul punto di dar di stomaco, ecco Leo in tutto il suo “angelico splendore”.
< Salve bellezza > lo saluto dandogli una pacca sulla spalla che lo scaraventa giù dalla moto.
< Il… VETO… > fa in tempo a dire prima di vomitare un impasto verdastro per la strada. < Leo tutto ok? > domanda preoccupata Elin. il suo sussurro indicava tutt’altro.
< Bene, non vomitare sulla moto di mio padre, intesi? > Trattengo a stento le risate. Non ce la posso fare: Elin, quando vuole, sa essere veramente svampita.
< Smettila dolcezza > le dico, guardando quel che resta dei Pherox. < Scappiamo prima che ci scoprano >
Detto fatto: il nemico arriva prima che riusciamo a far rimontare Leo in sella.
E noi ci blocchiamo…

< Sei uno schianto! > gli occhi di Dolce si sono allargati e sprizzano luce come due fanali.
< Ragazze, cosa ne pensate? >
< Se Sulfus ti vede così, rimpiangerà di aver anche solo salutato un’altra ragazza! >
< Già, per non parlare di tutti quelli che ci proveranno con te! >
Mi volto verso lo specchio, guardando la bellezza riflessa. Ma sono io. La ragazza è a piedi nudi e porta i capelli biondi sciolti e lunghissimi. Indossa un abitino ridotto di seta rossa, con un profondo scollo a V e la gonna plissettata.
< Ragazze, abbiamo trovato il modello! >
Dolce è semplicemente l’entusiasmo fatto persona: mi prende il vestito, molla gli altri abiti a una disgraziata commessa e si dirige verso al cassa brandendo una carta di credito, immagino illimitata.
Io mi rivesto, mentre Miki ridacchia divertita.
< Vorrei averlo io il tuo fisico! >
Urié ribatte: < No, sono io quella che vuole averlo. Guardatemi: sono o-be-sa! >
< Ragazze siete magrissime e bellissime… farete colpo su un mucchio di Angel! >
Non l’avessi mai detto… Subito partono risolini e commenti sul fatto che mi piaccia un Devil, che tutti gli Angel ad Angie Town vorrebbero corteggiarmi, e sul fatto che si sentono bruttissime in confronto a me.
Mi appoggio allo specchio e sospiro, notando Edoardo che si aggira con aria sospetta tra le corsie.

“Cappero! Cappero! Cappero!”
Che devo fare? Che dobbiamo fare? Sento un piccolo formicolio: Elin mi ha appena afferrato il braccio. Strano che sembri lei la creatura indifesa: so benissimo che i suoi poteri sono molto più efficaci dei miei e che, volendo, avrebbe potuto spazzare via quei Pherox solo con le sue forza. Ma ora si è bloccata: il nemico è qui davanti ai nostri occhi.
“Ed è venuto per lei…”

< Stupendo! > la commessa mi restituisce la busta con i miei ultimi acquisti e il vestito rosso di raf.
“Cos’è stupendo?”
No, mi guardo intorno. Non lei.
Mi allontano con un sorriso dalla cassa e mi nascondo in un angolo del negozio.
< Cabalé! > ringhio. Sono proprio arrabbiata con lei: è la causa del dispiacere di Raf.
< Salve Dolce! Per chi sono quegli stracci! >
< Di certo non per te. Tu manco ci entri! >
Lei ringhia in stile Devil, per poi passarsi una mano sul ciuffo e dire:
< Guarda c’è Edoardo… che ruberà un vestito per far colpo su Ginevra! >
< Come ruberà???? Per prima cosa Ginevra è la ragazza di Andrea, secondo lo comprerà! >
< Ne sei sicura? I suoi non gli daranno  i soldi necessari per farle un regalo così costoso, ma lui vuole conquistarla ad ogni costo! >
< Come tu con Sulfus? > azzardo.
< Esatto > dice lei con un ghigno felino < E ora, in aula sfida! >

Elin indietreggia, afferrando la moto. Sembra spaventata, gli occhi verdi dilatati, il sorriso morto sulle sue labbra. Temo per lei, perché so che è il loro obiettivo. Guardo un medaglione pesante pendere al collo del nostro nemico. E’ l’unica cosa che colpisce la mia attenzione, perché il suo corpo è completamente avvolto in un mantello nero. Lei indietreggia e lui avanza, ma né io, né Leo osiamo rompere il silenzio.
Loro due si osservano, si studiano, simili in tutto e per tutto a due animali.
Poi ad un tratto…
< Blockfly >
< Timefly! >

< Cos’è sto posto? >
< E’ il centro commerciale… più grande del mondo! >
Cabalé sbuffa, ma io gioisco, illustrandole le regole < La prima che arraffa più abiti in cinque minuti vince! >
< Stop Fly > La Devil diventa una statua e io riempio le prime tre borse di vestiti e vestitini.
Lei si risveglia < Come osi? > ringhia, per poi evocare il suo “Double Fly”
Cloni di Cabalé prendono abiti su abiti, ma io non mi do per vinta: un “Sound fly” e mentre la Devil è impegnata a tapparsi le orecchie io svuoto tutto il negozio.
Tocca a me la prima mossa su Edoardo.

Elin indietreggia e mi prende la mano. Ci prende la mano. E io temo il peggio…
Ho paura per quello che farà. Perché so che quando Elin è all’angolo ci sono tre possibilità, una peggiore dell’altra.
Prima possibilità: si blocca e veniamo sconfitti. Deprimente.
Seconda possibilità: usa il “Placefly” e ci ritroviamo sperduti nell’Antartide, in mezzo al deserto del Sahara o dall’altro capo del mondo. Inquietante.
Terza possibilità: parte il “Timefly” e ci ritroviamo a spasso nel tempo. Terrificante.
Cosa farà? Il silenzio regna sovrano finché non viene infranto…
< Blockfly > grida il Nemico, ma Elin, nello stesso istante, urla:
< Timefly! >





Angolo autrice: la vostra pazza si fa sentire ancora... la canzone è "A che ora è la fine del mondo?" di Ligabue, riferita ovviamente alla battaglia in corso nei POV di Leo e Pau... Che conseguenze avrà il Time fly di Elin? -_- Cosa succederà nella sfida di Dolce e Cabalé? Riuscirà Raf a far sentire Sulfus in colpa? (difficile, molto difficile...) Scopritelo nella prossima puntata!
Dawn

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Capitolo 5
*** You know what time is it!? ***


YOU KNOW WHAT TIME IS IT!?


Mi risveglio, e a fatica cerco di rialzarmi. -Dove sono?- mi chiedo, guardandomi in giro.
-Buongiorno bella addormentata!- mi saluta Pau, che cammina a fatica.
-Tu sai dove siamo?- gli domando.
-Da qualche parte... A spasso nel tempo!- è Leo a rispondere per lui.
-Cosa?- esclamo, prima di ricordarmi quello che è successo...  
-La MOTO!- grido, ricordandomi di aver preso in prestito l'amatissima moto di mio padre.
-Il paraurti è sfondato, ma un buon meccanico può aggiustarlo!- -Meno male- sospiro, appoggiandomi a un albero. Se la riesco a riparare forse mio padre eviterà di uccidermi...
-E ora dove siamo?- chiedo di nuovo.
-Se non lo sai te...- Ottima risposta, mi chiarisce tutti i dubbi...
-Chiediamo in giro- suggerisco -In fondo non mi pare di essere finita nell'epoca dei dinosauri... Anzi mi sembra di non aver compiuto un viaggio tanto lungo... Deve essere- faccio qualche ipotesi -venti, massimo trenta anni fa!- sorrido, sperando che le mie deduzioni siano esatte.
-Certo, Elin- mi dice Pau -Però a chiedere indicazioni ci vai te!- Leo scuote il capo, e capisco che è d'accordo con il Devil.
-Splendido- dico -cospirate tutti contro di me. Che buoni amici che ho!-
-Vai- mi consola Leo -che noi ti seguiamo-
-E poi sei così carina, "mostriciattolo"- [perché mi deve chiamare così?] aggiunge Pau -nessuno oserà stamparti un no in faccia!-
Se lo dicono loro...

Mi avvicino ad Edoardo, trasformata in terrena, e lo guardo intensamente. Lui ricambia il mio sguardo. Io continuo a fissarlo e lui mi rivolge delle occhiate un po' scocciate. Alla fine, non reggendo il mio gioco di sguardi, dice:
-Mi scusi ma cosa vuole da me?-
-Mi stavo solo chiedendo cosa vuole fare con quel vestito-
-Lo voglio... Regalare a una ragazza!-
-Sul serio. Deve essere una ragazza molto importante perché quel modello è molto caro-
-Lo so- comincia ad ansimare e una goccia di sudore gli scende lungo la fronte.
Presto cederà, ne sono certa.
-Perché sta stringendo così forte quell'etichetta?- -Ehm....io...- comincia a balbettare, se continua così presto lascerà perdere. E io vincerò la sfida contro Cabalé.
-Lo so che costa tanto ma le consiglio di lasciar perdere se non può permetterselo. In questo centro commerciale- gli sussurro nell'orecchio -sono molto severi con i ladri!-
-Severi quanto?- si sta preoccupando tantissimo, e io dentro di me gioisco.
-Multa. Carcere. Pubblica umiliazione- Esageriamo!
-Ehm... Grazie... Arrivederci!- si allontana furtivamente e posso tirare un sospiro di sollievo. Il mio intervento è andato a buon fine, ora devo solo attendere quello che farà  Cabalé.

-Credi sia un centro commerciale?-
-Elin sei cieca? C'è scritto... "Centro commerciale"- Leo sbuffa, ma ha ragione: se siamo qui è solo colpa mia.
-Scusami è che mi sembra così...-
-Piccolo? Insignificante?-
-No, volevo dire "poco moderno"-
-Siamo nel passato Elin. Cosa ti aspettavi?-
-Giusto...- perché quei due mi devono sempre far sentire un'emerita idiota. Non è giusto. Non lo è affatto. Io sono diversa, certo, e più piccola di loro, ma non per questo mi devono trattare come una bambina.
-Ora vai... Dacci una risposta!-
-Ma a chi chiedo?-
-Noi che ne sappiamo- Pau scuote il capo -Tu hai provocato il problema, tu trovi la soluzione- -Ma se vi ho salvato la vita!-
-Questo passa in secondo piano. Il tuo timefly ci ha portato qui, ma siccome non lo riesci a usare a breve distanza dalla prima evocazione per portarci di nuovo a casa... Beh compito tuo trovare un modo di sopravvivere in questa epoca!-
-Voi siete la gentilezza fatta persona!-
-Elin- dice Leo, mentre Pau, con il sorriso sulle labbra, mi ringrazia del complimento "in stile Devil".
-Guarda- mi dice Leo indicando due ragazzi della mia età che discutono -chiedi a loro, che così smettono anche di litigare!-
-O mamma Devil!- esclama Pau -riecco Leo l'Angel perfettino tornare all'attacco!-
-Vai- mi spinge lui, con uno sguardo strano che non riesco bene a capire cosa significhi.
-Va bene- mi arrendo.

Dolce ha fatto una bella figura. Ma ora tocca a me. Mi trasformo in terrena e mi avvicino con aria furtiva ad Edoardo, poi lo colgo di sorpresa, gli do una pacca sulla spalla e esclamo:
-Bel vestito per fare un regalo!- gli sussurro. -Che? Cosa?- balbetta lui, mentre io continuo ma tentarlo -Se devi conquistare una ragazza questo è il modello ideale: di marca, sensuale, leggero... É solo un po' caro, ma cosa ci vuoi fare: "in amore e in guerra tutto è lecito"-
Lui si sta convincendo, è evidente. Mi basterà un'altra mossa, solo un'altra mossa e...
-Mi scusi?-
E questa da dove salta fuori? Dico io: deve interrompere la mia sfida proprio quando sto per battere Dolce?  
-Sono impegnata, non ho tempo-
Ma la stangona [si, mi supera di almeno una spanna] non ci sta. -Solo un attimo.-
Capelli biondo scuro scompigliati, occhi verdi circondati da occhiaie, giacca di pelle nera. Da dove viene? Da un'intera giornata in discoteca? Fatto sta che vuole assolutamente chiedermi informazioni.
-Non sono di qui- la liquido.
-Ma io volevo solo chiederle che ore sono!-
-Sono le tre!- sparo. -E di che giorno?-
Caspita! Non mi vuole lasciare andare! Che sia un'alleata delle Angel... Lo dubito, non l'ho mai vista da queste parti...
-il quindici- -Il mese?- continua? -Senti- le dico -oggi è il 15 settembre 2012 e sono le tre del pomeriggio. Intesi?-
Lei sorride -Grazie mille!- e se ne va. "Certo che il mondo è popolato da gente molto strana!' penso.
-Edoardo- mi giro ma lui è sparito. E il vestito è ancora al suo posto. Non ci posso credere: Dolce ha vinto la sfida perché la biondina mi ha bloccato! Scuoto il capo, troppo sconvolta per parlare. "Ma perché capitano tutte a me!"  

-2012-
-Beh... Neanche tanto in là- commento ottimistico di Pau.
-Come facciamo a tornare a casa?- commento pessimistico di Leo.
-Io che ne so?- risposta mia ad entrambi.
-Cosa facciamo?-
-Andiamo alla Golden School!- che proposta! -E perché?- chiedo stupita di fronte all'idea di Leo.
-Possiamo chiedere aiuto ai professori-
-Sicuramente- fu la risposta caustica di Pau -Io mica vado dalla Temptel a dirle "Salve prof sono un suo studente che viene dal futuro. Mi aiuta a tornare a casa che domani ho la verifica nella sua materia?"-
-Chissà, magari la convinci!-
-Grazie Leo, tu si che sei un Angel tutto zucchero e gentilezza!-
-Ragazzi, come la mettiamo col mio problema?- cerco di farli smettere di litigare focalizzando l'attenzione su di me. Dopotutto sono io quella speciale.
-Ci penseremo- dicono all'unisono. Che carini! Potrebbero anche degnarsi di aiutarmi qualche volta. Ma loro no...
Di buona lena ci incamminiamo verso la scuola, cercando di trovare anche solo un modo per risolvere la situazione. Mission impossible!

-E ho vinto!- Dolce mostra tutta la sua felicità per la vittoria conseguita nella sfida contro Cabalé. -Anche se ho ricevuto un piccolo aiuto...-
-Cosa?- la rimprovera Miki -Hai infranto il VETO?-
-Ma che dici! Una ragazza ha fermato Cabalé per delle indicazioni e l'ha bloccata per un po' di tempo, tant'è che Edoardo se ne è andato abbandonando tutti i suoi propositi di furto!-
-Ringrazia la sconosciuta!-
-L'avrei fatto, ma... Se ne è andata!-
-Mi dispiace...- -Raf- mi chiede Dolce, cambiando argomento -il vestito?-
-Me lo devo mettere?-
-Assolutamente- rispondono le Angel in coro.
-Vai da Sulfus...- dice Uriè -E fallo pentire di averti ferito in questo modo!-
-Ma...ragazze...- "Chi sono loro? Che ne hanno fatto delle mie amiche?"
-Ascolta: per noi i Devil rimarranno sempre brutti diavolacci, ma se tu ami Sulfus, lo ami per davvero, allora non possiamo non permetterci di sostenerti e consigliarti!-
-Amiche mie!- sorrido e ci abbracciamo.

Angolo autrice: ebbene si, questa volta è (quasi tutto) pOV di Elin... la nostra ragazza ha un piccolissimo problema... ma sono già sicura che voi l'abbiate identificato... La canzone è "You know what time is it!?" di Teriyaki Boyz... Non la conosco, ma era adattissima come titolo del capitolo :D
Al prossimo post (e scusatemi del ritardo...)

Dawn

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Capitolo 6
*** All The Right Moves ***


ALL THE RIGHT MOVES

L'amore. Cosa siamo pronti a fare per amore? Per amore le persone cambiano, per amore le persone vivono, per amore le persone sono pronte a fare cose che non avrebbero mai fatto...

Mi dirigo verso l'incubatorio.... Perché lo sto facendo? Ho già raggiunto la mia meta altre volte senza mai esser stata beccata dai Devil, eppure, ogni volta che percorro i polverosi corridoi delle segrete della Golden School, non posso fare a meno di essere presa dall'ansia. E se mi scoprissero? Cosa mi farebbero i Devil? La puzza di muffa mi impedisce di respirare... Come fanno ad alloggiare in questo schifo? La risposta è scontata: sono Devil. Eppure non riuscirò mai ad abituarmi a questo terribile odore, soprattutto pensando al profumo di fiori e l'ultimo che regna nel sognatorio.
Ma devo andare avanti. Il vestito che Dolce mi ha regalato mi stringe ai fianchi e mi mozza il respiro, la scollatura profonda, inoltre, mi imbarazza leggermente. Ma le Angel mi hanno appoggiato e questo significa che, in fondo, approvano questa relazione. E non vogliono assolutamente che io soffra per Sulfus.
Scendo e mi ritrovo davanti alla camera di Sulfus. Respiro profondamente {ma che schifo! Quella puzza è tremenda!} e apro la porta. Gas non è in camera, fortunatamente, mentre il Devil che cerco, e per il quale ho fatto tutta questa strada, è spaparanzato sul letto con le cuffie del Mp3 nelle orecchie.
" When you see my face, hope it's gives you hell" canticchia allegro, poi alza gli occhi, mi vede e apre la bocca, assumendo una buffa espressione stupita. -Ciao Angioletto- mi saluta.
-Guarda che sono arrabbiata con te- dico, cercando di assumere un tono minaccioso ma, ovviamente, essendo una Angel, il risultato lascia molto a desiderare.
Anche Sulfus, aimhè, non riesce a trattenere le risate. -Se lo dici con quel tono ti credo sulla parola!-
-Non sei spiritoso!-
-E perché saresti arrabbiata con me? La sfida l'hai vinta tu! Al massimo sarei io a dover essere arrabbiato con te!-
-Lo sai benissimo...-
-Ammettilo: sei ge-lo-sa!- che carino, mi fa anche lo spelling!
-Se lo fossi...-
-Andiamo Angioletto, lo sappiamo benissimo che voi pennuti non sapete dire le bugie- Io arrossisco, ma so che devo tenere duro.
-Mettiamo anche che sia gelosa- e in effetti {ma questo non glielo dico} lo sono -cosa ci facevi con Cabalé?-
-Se tu fossi gelosa, come credo che tu sia, ti risponderei che avevo deciso di usare la tattica tanto amata dagli Angel, ovvero chiedere aiuto ad un amico per vincere la sfida; tattica che, ti ricordo, usasti anche te in occasione della nostra seconda sfida per Andrea. Inoltre, sempre se tu fossi gelosa, ma tu mi ripeti di non esserlo, ti assicurerei che esiste un'unica ragazza nella mia vita, e che ha le ali e un'aureola azzurra.-
Va bene: sto per cedere. Lui si avvicina... -Il VETO- sospiro -quest'anno non voglio passare dei guai a causa tua.-
-Peccato- si avvicina sempre più e le mie gambe si rifiutano di spostarsi -quel vestito ti sta una favola-
-Gr...grazie- balbetto molto imbarazzata. Ormai siamo così vicini da sfiorarci...
-Sulfus!- urla Gas entrando nella stanza di corsa. Il Devil arriva, mi fissa, guarda Sulfus ed esclama: -Che ci fa Raf nella nostra stanza?-
 -Ma che dici?- dice Sulfus, fingendo di cadere dalle nuvole {forse questa metafora non é adatta ad un Devil} e sussurrandomi all'orecchio "Sta zitta e lascia fare a me!"
-Ma è Raf! Come fai a non vederla! Le stai appiccicato!-
-Gas! Cosa hai mangiato per pranzo?-
-Tortellini, cannelloni, bistecca, patate e una torta. Intera-
-Vedi!- Sulfus é un grande attore -Mangiare troppo ti fa venire le allucinazioni! Una Angel nell'incubatorio: robe da matti!-
-Ma io...- -Ascoltami: lo scorso anno io e Raf abbiamo combinato un tale casino che ora non puoi fare a meno di vederci sempre insieme! Ma lei non è qui, è nel sognatorio, con le sue amiche.-
-Ma è qui, ti dico, ed è pure vestita in modo sexy!-
-Sul serio?- Sulfus si guarda in giro, e io cerco in tutti i modi di non ridere -credo che se Raf si trovasse vestita in modo sexy nella mia camera me ne sarei accorto, non credi?-
-Si, forse...- Gas ormai è stato convinto dalle parole di Sulfus, eppure non perde quell'aria dubbiosa: per lui, evidentemente, non sono un'allucinazione causata dal cibo. -comunque la Temptel vuole vederci tutti. Ha detto che è urgente-
-Va bene: dammi cinque minuti e arrivo!-
Gas fortunatamente se ne va e io e Sulfus rimaniamo soli.
-Va nel Sognatorio, le tue amiche ti staranno aspettando-
-Non credo... Vedrai che la prossima volta, in forma terrena, ti andrà meglio- sorrido.
Lui mi saluta con la mano.
-Ti amo angioletto-
-Anche io, Sulfus- Anche io.

-Quindi voi venite dalla Silver Academy-
-Si- rispondo, e Elin scuote la testa, mostrando di essere d'accordo con me. Continuo a chiedermi perché debba essere io a mentire al professor Arkhan, ma fatto sta che ormai devo guadagnarmi la sua fiducia.
-E perchè siete venuti fin qua?-
-Ehm... Allora.... Sinceramente...-
-Non ci trovavamo molto bene- Elin, mia salvatrice! Arkhan continua a guardarci storto.
-Perchè siete ancora in forma terrena?-
-Perchè nell'altra scuola ci dicevano di stare il più possibile in forma terrena per comprendere i nostri protetti- Mi faccio i complimenti da solo! Dovrebbero assegnarmi un premio per tutte le cavolate che sto dicendo. Guardo Elin, e penso "Lo faccio solo per te!"
Il professore assume un aria scettica, ma non replica. -Ci vediamo a lezione- dice -in forma sempiterna-
Cavoli. Arkhan se ne va, e io fisso la ragazzina accanto a me.
-Allora?- -Complimenti: sei un attore nato!-
Sorrido imbarazzato, poi le chiedo:
-Che cosa hai intenzione di fare?-
-Io un'idea ce l'ho...-

La professoressa Temptel è sempre la stessa, indossa da centinaia di anni lo stesso vestito e non ha mai incontrato un make-up artist in tutta la sua vita...
Ha richiamato tutta la gloriosa classe Devil 2012 al completo per presentare il nuovo studente. In poche parole: per presentare me.
-Mi faccia una presentazione come si deve- le sibilo all'orecchio.
Gli studenti li conosco tutti, logico, ma loro non conoscono me. Che prospettiva divertente!
L'unica pecca è che Leo si è trascinato Elin con sé... Ma fa lo stesso: almeno così posso giocare ai miei cari "compagni di classe" tanti begli scherzi, senza che il suo sangue angel mi costringa a fermarmi...
-Cosa vuole, prof?- riconoscerei la sua voce tra mille. Sulfus.
-Vorrei presentarvi il vostro nuovo compagno di classe...-
Non la faccio finire di parlare: per una volta voglio presentarmi a modo mio!
-Io sono Pau- grido, balzando sulla cattedra, facendo finta di suonare una chitarra elettrica con piglio da rockstar.
-Figo il ragazzo- è il commento spiccio di Cabalé, mentre i maschi, soprattutto Gas, mi fissano assai scocciati. La Temptel, invece, si batte una mano sul capo.
-Questa classe ha una nuova stella- dico, avanzando verso il banco nell'angolino in ultima fila. Sento su di me lo sguardo arrabbiato di Sulfus. Ma al contrario di tante altre volte, non mi spavento, anzi sento un brivido di piacere corrermi lungo la schiena.
-Ci divertiremo- sussurro tra me e me. Perché loro non sono quelli che conosco nel mio futuro. Non ho ragione di temerli.

-E questi sono mi vostri nuovi compagni, Leonidas e Elinor-
Le Angel ci applaudono e io sorrido. Elin mi stringe la mano con forza. Usare il mio "Illusion Fly" per farla apparire agli occhi degli altri una Angel a tutti gli effetti è stata un'idea geniale da parte sua. Immagino che le altre non l'avrebbero presa benissimo se l'avessero vista col suo vero aspetto. Anch'io ero rimasto sconvolto, la prima volta che la vidi, dalla sua bellezza e dalla sua particolarità. Ma il futuro è diverso...
"Il mondo non è ancora pronto per Elin" le sussurro all'orecchio.
"Ricordati che ho un fratello maggiore, al massimo direi: il mondo non è pronto per Ephraim! "
"Non è questo che volevo dire..."
Sapevo che Elin ha, o aveva un fratello, ma non l'ho mai visto in giro. Tutti dicono che fosse un ragazzo bellissimo, ancor più splendido della sorella, e questo mi suona strano, perché Elin è veramente una ragazza stupenda. Eppure non ho mai avuto il minimo contatto con lui, e non ho capito se sia vivo o morto...
Elin non mi ascolta, ma rivolge i suoi occhi verdi, da gatta, alla Angel bionda seduta in prima fila.
"Hai ragione" alla fine sussurra con un filo di voce, continuando a fissare quella ragazza "il mondo non è ancora pronto per me" 

Angolo autrice: canzoni... il titolo è "All the right moves" degli One Repubblic (sublime <3 ) e la canzone cantata da Sulfus è "Gives you Hell" degli The All American Rejects (esiste canzone più adatta per un Devil) Allora la scena di Raf e Sulfus mi è piaciuta tantissimo scriverla... Iee! Dovrei farlo più spesso, credo. Anche Leo mi piace... cotto di Elin dalla testa ai piedi. E W Pau, la presentazione-rock è molto Devil... chissà in che rapporti è col Sulfus del futuro? Lo scoprirete molto presto...

Dawn 

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Capitolo 7
*** Domino ***


DOMINO

Effetto domino: una reazione a catena lineare in cui un piccolo cambiamento è capace di sviluppare altri eventi analoghi.


-Allora venite dalla Silver Academy?-
-Si- riparte l'interrogatorio, e io e Leo ci guardiamo negli occhi. Non mi serve leggergli nel pensiero per capire che pensiamo la stessa cosa.
"Ma i fatti loro no?"
Invece siamo circondati dal branco di Angels che non fanno altro che porci un numero quasi illimitato di domande, dal classico "Da dove venite?" al giustificato "Ma perché non ci siamo mai visti ad Angie Town?". La cosa peggiore è che io e Leo le conosciamo tutte benissimo. Ma loro non conoscono noi. Brutta cosa viaggiare nel tempo: quando incontri le persone che conosci devi trattarle come perfetti estranei, e ricostruire il rapporto che ti lega a loro come se nulla fosse mai successo, ignorando il fatto che magari, nel tuo tempo, le frequenti quotidianamente. Così ci tocca rispondere, sperando di non cambiare troppo il passato.
In fondo anche cambiare il passato in maniera irreversibile è un sacrilegio.
-Siamo molto riservati- Leo mi cinge la vita con il braccio, e le Angel mi fissano con uno sguardo che non promette nulla di buono.
-Siete fidanzati?- ci domanda Dolce con aria sognante.
-Si- risponde Leo.
Cosa? C-c-c-c-osa? -Storia complicata. Molto complicata.- lo correggo, e lo guardo dritto negli occhi. -Ah- Dolce non sembra molto convinta, e io accenno un sorriso, che, forse, non fa altro che peggiorare la situazione...
-Dove vi siete conosciuti?- a porgermi la domanda è Raf, e mi viene un nodo alla gola. Sarà lei a presentarmelo tra...molti anni. Ma lei non lo sa. Non sa ancora tante cose.
Ed è meglio non dirgliele...
-A scuola- dico, prima che Leo apra bocca rovinando tutto. Lei mi fissa con i suoi occhi azzurri, che tanto mi piacciono perché mi trasmettono tranquillità, dolcezza. E sanno di casa. Ma ovviamente non mi sta guardando alla solita maniera, e io mi rendo conto tristemente di non essere a casa.
-Alla Silver Academy?- domanda e io accenno un si. È difficile mentirle...lo è sempre stato e sempre lo sarà, passato o futuro che sia.
-Oh- Spero seriamente che questa farsa stia per terminare. Lasciatemi andare! Stupidi poteri che non mi si attivano: io voglio tornare a casa! Almeno non devo sopportare questi interrogatori senza fine... Ma ora siamo qui e voglio divertirmi. Leo sorride, e, a sorpresa, cambia completamente discorso: -Ma ragazze, diteci qualcosa! Abbiamo parlato solo di me, e di Elin!- Loro ridono, e io posso tirare un sospiro di sollievo.
-Io sono Uriè, mi piace la fotografia, la natura e...- non ascolto i loro discorsi tanto le conosco benissimo.  
Dopo di lei si presenta Dolce e usa le stesse identiche parole che mi disse la prima volta che ci siamo conosciute, ovvero “Sono Dolce, dolce come la crema, i bignè, le torte…” ; poi è il turno di Miki, la sportiva del gruppo. Infine si presenta Raf, e io mi blocco come una statua. Conosco ogni suo gusto, ogni sua passione, ma lei ovviamente non ne è a conoscenza.
-Sei innamorata?- azzardo. Voglio sentire cosa mi dice. Voglio vedere se, ora come allora, arrossisce facendo il suo nome.  –Beh… ecco…- si!  Arrossisce e io sorrido a mia volta. E’ bello vedere come le persone che conosci veramente, in fondo, non cambiano mai…
-Cambiamo discorso- suggeriscono le altre Angels e Leo dice che è d’accordo con loro. Peccato. Ma avrò tempo di domandarglielo di nuovo. Ho un mucchio di tempo per chiederglielo.

-Sono… strani-
-Miki… li abbiamo appena conosciuti! Dà loro il tempo di ambientarsi… sembravano molto confusi!-
-Lei è carina, ma si veste in maniera orribile- sentenzia Dolce.
Eppure sento che Miki ha ragione. C’è qualcosa che non mi convince in quei due, eppure non è un cattivo presentimento. Non penso che siano due nuovi nemici, o altro… piuttosto sento che vogliono nascondermi qualcosa. E poi c’è Elin… mi guarda, mi fissa sempre, dal primo secondo in cui ci siamo conosciute. Non è uno sguardo cattivo, geloso o che… E’… strano. Forse la parola usata da Miki è la più adatta a descriverlo. Sembra che mi conosca. E questo è impossibile: non l’ho mai vista. Ma i suoi occhi… Vedo una luce che raramente ho incontrato negli sguardi degli altri. “Lei tiene a me” per quanto mi sembri strano, questa è la verità. Non posso fare altro che ricambiare i suoi sorrisi: come faccio a non volerle bene?


Nelle profondità del limbo Xondar attende. Attende il momento giusto, attende l’attimo perfetto. E aspetta. Ma il destino ha deciso di aiutarlo… Un rumore sordo attira la sua attenzione. Quello che viene dopo lo sconvolge…
La scossa scuote l’ambiente per un lunghissimo istante. Lui vede. Vede ciò che fu, e quello che sarà. Vede il passato, e il futuro, la sua nascita e la sua morte. Conosce il volto della sua assassina, e scopre le conseguenze che il suo piano avrà sulle vite dei sempiterni. Così si rende conto di aver sbagliato…
Ma la distorsione temporale lo aiuta a capire. A studiare le sue prossime mosse, affinché la sua vendetta sappia, finalmente, compiersi.
Non lo sconfiggeranno. Non questa volta, non di nuovo. Saprà prendersi la sua vittoria.

-Li conosci?-
La notizia dei nuovi studenti Angel si è diffusa anche nell’incubatorio e, visto che siamo comparsi nello stesso giorno, i miei amici Devil hanno dedotto che io conosco i nuovi arrivati. Il che è vero, a dir la verità.
-Leo è ed era il mio rivale. –
-Conosci anche la sua ragazza?-
Che? Elin non è affatto la sua ragazza… Loro non la conoscono. Il mio sguardo cade su Sulfus, e mi correggo. Loro non la conoscono ancora.
-Si- risposta semplice e concisa, non voglio addentrarmi nei particolari. –molto bene- questo però non riesco a non dirlo…
-Bene!- si lamenta Kabalé -La tua “amica” mi ha interrotto proprio quando stavo per vincere la sfida!-
Cerco di trattenere le risate. Se c’è qualcuno che proprio non è cambiata, quella è Kabalé. Rompiscatole come sempre. Comincio a sospettare che la sua attività preferita sia quella di farmi sentire un emerito idiota, ma non credo che, in fondo, ci riuscirà mai. Un Devil non si sente mai un idiota! [tranne in casi particolari di terribilmente intricate complicazioni sentimentali]
-E allora? Avresti dovuto pensare al tuo terreno che a lei- Da che pulpito viene la predica! Parlo io che non faccio altro che pensare a Elinor ogni ora di ogni dannatissimo giorno da quando l’ho conosciuta, ma Pau non guarda in faccia nessuno. Il mio rimprovero, infatti, fa subito effetto. Sul viso di Kabalé si dipinge una smorfia delusa. L’ho colpita nel segno! Finalmente posso sfoderare il famoso “Sorriso di Pau” che, nella mia epoca, ha fatto, o per meglio dire, farà cadere ai miei piedi schiere di Devil.
Lei mi fissa con uno sguardo straniato –Hai ragione- ammette.
Kabalé mi ha dato ragione. Dove ho infilato il registratore? Quando tornerò a casa, se mai riuscirò a tornare, la tormenterò fino alla fine dei suoi giorni!
-Smettetela con questa farsa- il grande Sulfus interrompe la nostra disputa. Peccato! Stavo quasi per distruggere quella Devil. Lei lo fissa con aria insoddisfatta, come se aspettasse prima il suo intervento. Ma lui non le rivolge un minimo commento, anzi, se la prende con me. Come al solito. Certe cose non cambiano mai… -Potevi interromperla- dice con aria di disprezzo.  
-Prima di stamattina non sapevo nemmeno che Kabalé fosse una Devil!- Bugia… lo sapevo benissimo, ma, a dir la verità, non mi ero accorto che fosse lei a discutere con quel terreno. Si, insomma, nella mia testa faccio fatica a vederla come sedicenne svampita, piuttosto ricorre la sua immagine di quarantenne frustrata e/o stressata.
Sulfus sbuffa e io gongolo. Mi è pure venuta voglia di baciare Elin davanti ai suoi occhi, anche se so che la cosa, ora come ora, non avrebbe alcun effetto se non quello di vederlo scioccato(o scocciato) per aver guardato un (altro) Devil e una (presunta) Angel che si baciano appassionatamente.                                    
-Allora non è colpa tua - non lo dice, ma sento che la continuazione della frase è “Ti tengo d’occhio”.
Sarà una convivenza molto difficile… Spero che Elin trovi il modo di riportarci una volta per tutte a casa.
Mi basta un solo Sulfus con cui discutere.

-Xondar?-
La voce di Lady è un sussurro. –Mia validissima alleata- le risponde l’uomo –ho visto il futuro ed è tragico come pensavamo-
-Cosa hai intenzione di fare?-
-Il “me del futuro” ha perso una battaglia, ma, al tempo stesso riportato un’enorme vittoria-
-Quale?-
-Ha spedito qui quella che sarà la mia assassina-
-Come ha fatto?-
-E’ una storia che non ti interessa sapere.-
-E allora cosa possiamo fare?-
-Mi sembra logico: uccidere lei prima che lei ammazzi me-
-Un piano perfetto. Dobbiamo riferirlo agli altri?-
-Non ancora. Non vorrei che peggiorassero le cose. Loro non devono sapere-
Lady si inchina. Ha passato l’eternità nel Limbo, ma ora, finalmente, è finalmente certa le sue ali torneranno a volare. La libertà non è mai stata così vicina come in questo momento.

-Riunione: e ora?-
Si sta stretti nello sgabuzzino delle scope, meno male che siamo in forma terrena.
Leo e Pau mi fissano con aria disperata. “Vogliamo andare a casa” non lo dicono, ma, evidentemente, lo pensano. –Ragazzi, vi ricordate che potere stava evocando quel tizio là…-
Non so come dir loro che il Time fly si è bloccato.
-Stop fly, mi sembra- Grande Leo e la sua memoria perfetta.
-Esatto…-
-Embé?- chiede Pau, con tono assai scocciato.
-Il time fly… si… ho proprio paura che…-
-Che?- urlano all’unisono, e io vorrei tanto sparire prima che sfoghino la loro rabbia repressa nei miei confronti.
-Si è bloccato. E io non ho la più pallida idea di come fare per sbloccarlo e ritornare ai nostri giorni-
Loro mi guardano con gli occhi strabuzzati, le pupille dilatate, la bocca aperta. Si, in poche parole mi fissano con un’aria da pesce lesso. –Cosa vuoi dire?-
-Che finché non riesco a trovare… volevo dire riusciamo perché voi mi aiuterete, dovremo fare finta di essere normali stagisti.-
-Che?- ripetono un’altra volta, non so dire se più stupiti o spazientiti.
-Dovete fare finta di essere sempiterni qualsiasi…-
-Noi? Forse te devi fare finta di essere un’Angel qualsiasi-
-Lo sto già facendo! A proposito Leo: noi NON siamo fidanzati-
-Ma io lo dicevo per interrompere la loro interminabile serie di domande-
-Fa lo stesso. Io sono SINGLE!- guardo anche Pau, nel caso gli venga in mente di giocarmi qualche scherzetto.
-Va bene mostriciattolo- risponde il Devil –abbiamo capito tutti benissimo-
-Quindi ragazzi: siamo semplicissimi sedicenni stagisti sempiterni carini e coccolosi-
-Io non sono coccoloso, sono un Devil-
-Era un modo di dire…- sbuffo
-Sembra uno scioglilingua- commenta Leo.
-Ascoltate: voi due mi fate il piacere di tacere per un po’ e di tirare fuori il vostro miglior sorriso. Io, d’altro canto, cercherò di trovare il prima possibile una soluzione. Spero il concetto sia entrato nelle vostre testoline-
-Si, signor Capitano-
-Allora andiamo…- Mi blocco e mi giro verso di loro. Un ultimo ammonimento.
-Non dobbiamo commettere alcun errore. Non sia mai che incappiamo nell’effetto domino…-
-In che? Mostriciattolo se ti poni sempre tutti questi problemi non troverai mai la pace interiore-
“Che me ne frega a me della pace interiore!” –Ah ah! Comunque intendo che se facciamo un errore nel passato, questo potrebbe causare una reazione a catena di eventi che potrebbe influire nel nostro futuro.-
-Sei catastrofista…-
-Invece ha ragione- Leo tu si che mi dai ragione… certe volte!
-Bene. Mi promettete che starete attenti?-
-No- risponde Pau –un Devil non mantiene mai le promesse ma, in questo caso, ne va della nostra vita.-
-Io si. E per gli Angel, si sa, ogni promessa è debito-
-Bene. Ora possiamo andare…-

-Non dovevamo riprendere qualcosa che avevamo lasciato in sospeso?-
-Cosa?- Io e Sulfus siamo in forma terrena, nel corridoio della scuola. –Io non ho mai detto niente di tutto ciò-
-Ma l’hai pensato. E l’hai voluto-
-Cosa?-
-Ora finalmente posso abbracciarti senza violare il VETO- si avvicina, e il mio corpo, quasi fosse un automa, si ritrae.
-Dai…-
-E’ solo che…-
-Che?-
-Ho aspettato questo momento per tutta l’estate-
Le sue labbra si posano sulle mie e non dico nulla. Chiudo solo gli occhi. Sento le sue mani scivolare lungo la mia schiena. Rabbrividisco: sono gelide. Riapro gli occhi, ma vedo solo il suo volto. E tre loschi sospetti che sgattaiolano fuori dallo sgabuzzino delle scope…
-Cosa c’è?-
-Girati.- sussurro –E guarda-
Lui piano piano si volta e insieme vediamo i tre nuovi studenti allontanarsi in gruppo con aria sospetta.
-Quel Pau non mi convince- borbotta Sulfus.
-Elin e Leo sono a posto- dico, ma la mia voce è venata di una sfumatura dubbiosa –Strani ma a posto-
-Di che cosa stavano parlando secondo te?-
-Non lo so. Facciamo prima a chiederglielo, non pensi?-
Sulfus annuisce ma i tre, rapidi come erano apparsi, sono già scomparsi.





Angolo autrice: tadann! Incredibilmente ho sfornato un altro capitoletto, ma lunedì inizio la scuola... quindi aihmé T_T niente più aggiornamento rapido. Che disdetta! -_- Intanto finché c'è ispirazione meglio sfruttarla, ed eccoci qua in questo intrigo intrigoso :O La canzone di oggi è Domino di Jessie J (mi ricorda tanto la mia vacanza in Inghilterra... <3 ) .
Elin che peperino! Come tiene in ordine lei quei baldi giovanotti non lo fa nessuno! xD Scena romantica alla fine tra Raf e Sulfus con sorpresa finale... "Detective sempiterni 2: il ritorno" potrebbe intitolarsi così la loro... azione! (no, in realtà non ne ho proprio la pallida idea su cosa combineranno quei due)
Nel frattempo scopriamo il nome di una degli alleati di Xondar... ho scelto Lady perchè mi piaceva... anche lei ha la sua storia: spero di raccontarvela presto!
Un bacione,

Dawn

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Capitolo 8
*** Ora ***


ORA


La sera nel sognatorio la frenesia regna sovrana. Dolce gironzola qua e là sballottando a destra e a manca fasci di vestiti dai colori sgargianti, Urié, invece, non la smette di scattare  fotografie con la sua nuova DigiDream ultimissimo modello. La mia attenzione, tuttavia,  non ricade sulle loro strambe abitudini, che mi strappano sempre un sorriso. No. Il mio sguardo si posa sulla ragazzina seduta sul letto accanto al nostro, la quale, con aria assorta, è tutta intenta a leggere un libro di storia angelica. I capelli biondi le ricadono sulle spalle raccolti in una morbida treccia, gli occhi sono socchiusi.
Elinor.
Cosa ci facevano in quello sgabuzzino lei, Leo e quel Devil? Cosa significavano gli sguardi che si scambiavano di nascosto?  E queste non sono le sole cose che non mi convincono... Capisco che sono studenti nuovi e che dobbiamo ancora conoscerci, ma sono sicura che quei tre ci nascondono qualcosa. Da quando abbiamo sconfitto sia Reina che Tyco sono sempre più diffidente nei confronti degli sconosciuti. So che non dovrei esserlo, sono una Angel... Ma è più forte di me!
Cosa nascondono i tuoi occhi verdi, Elin? Cosa non vuoi dirci? Perché tu e Leo siete così... Distaccati? È riservatezza? O altro?
Ditemelo ti prego.
...
Non vogliamo farti del male.
...
Lo giuro.
...
Elin alza il volto e i suoi occhi, verdi, profondi, particolari, si specchiano nei miei. Vengo travolta da un brivido.
"Perché mi guardi in quel modo?"
 
Mi stendo sul letto sbuffando. Le camere dell'incubatorio sono tutte occupate e mi tocca alloggiare insieme a Gas e a Sulfus. Un incubo. [Viva i giochi di parole!]
Ma sento che devo iniziare una conversazione coerente, che non comprenda alcun tipo di ringhio o verso animalesco. Devo cercare di integrarmi con loro, in modo che non comincino a porsi troppe domande e che la nostra "copertura" [ma noi non siamo in missione?] non salti. Altrimenti saremo fregati, io, Elin e il pennuto.
-Gas, è vero che tu custodivi le terrene Giulia ed Elena?-
Il Devil, che sta ingoiando senza alcun ritegno una ciambella glassata, annuisce.
-Cosa mi sai dire di quelle due ragazze?-
-Ehm..gnam...huh...-
-Gas, finisci prima di masticare. Se parli a bocca piena non si capisce niente!-
-Un tipico rimprovero da Angel- sbotta Sulfus, ma decido di mantenere la calma e di non controbattere. Una rissa già al secondo giorno sarebbe preferibilmente da evitare.
Gas, nel frattempo, ingoia un'altra ciambella e, con la bocca tutta sporca di glassa rosa, mi confida:
-Sono due ragazze tremende...- ridacchia maliziosamente -entrambe innamorate dello stesso ragazzo e pronte a contenderselo in ogni situazione...-
Benissimo. Almeno non dovrò faticare molto. Ah! Leo ti toccherà un lavoro molto duro...
-Per il resto- continuo ad informarmi -Furtarelli? Bullismo? Party sfrenati?-
-Per il resto... Sono...-
-Due brave ragazze- è Sulfus a terminare per lui la frase.
Questo non ci voleva proprio. -Vorrà dire che mi impegnerò per renderle due cattive ragazze a tutti gli effetti. Vedrete: non fallirò!-
-La tua Angel è la ragazza bionda?-
-Sé... Magari!-
I due mi fissano con uno sguardo sconvolto. Cosa ho appena detto? Che mi piacerebbe avere Elin come Angel... È vero che loro ignorano la sua vera natura e che ai loro occhi posso apparire come un sacrilego [guardo Sulfus e intanto penso "senti chi parla!"], un pervertito o chissà cosa, ma non ci vedo nulla di male.
Per tutti i Devil! Forse l'amore tra un Devil al 100% e un Angel al 100% può apparire strano anche a me, ma l'amore è amore e andrebbe incoraggiato in tutte le sue forme.
Ed Elin, se vogliamo essere precisi, non è una Angel come tutte le altre... A dire il vero, non so nemmeno se la si possa definire "Angel".
 
Il professor Arkhan si guarda intorno con aria impaziente, domandosi come al solito come facciano i Devil ad arrivare sempre in ritardo e perché, ogni qual volta debba chiedere qualcosa alla Temptel, non si ricordi mai di anticiparle l'appuntamento di almeno mezz'ora.
Non sbuffa, perché "gli Angel non sbuffano mai" ma si sente quantomeno scocciato.
Sarà almeno un quarto d'ora che aspetta di fronte alla stanza dei ritratti...
-Professore! Eccoli, stanno arrivando!- Raf, la sua migliore allieva, colei che aveva sconfitto Reina esplodendo in una "stella angelica", indica due sagome che avanzano nell'oscurità. A causa della neutra e di quello che avevano combinato Raf e Sulfus l'anno precedente, le misure di sicurezza sono state aumentate in modo drastico e solamente a minimo due Angel e due Devil contemporaneamente è stato concesso di entrare nella stanza dei ritratti. Arkhan e Temptel vi entrano solo in compagnia di Raf e Sulfus, gli unici, insieme a loro, ad aver visto quella preziosa sala. Per una volta, pensa il professore, non devono entrare per un'emergenza, ma solo per risolvere una spinosa questione legata ad Elin, la nuova studentessa. Non ci sono Devil per lei.
"Gli studenti sono in numero dispari, una cosa mai accaduta alla Golden School, e la poverina non ha un rivale contro il quale lottare per custodire il suo terreno"
"Chiamala poverina! È il sogno segreto di ogni Devil!"
"Mia esimia collega, la studentessa deve avere qualcuno contro cui lottare"
"E allora cosa facciamo? Vuoi forse che tutti i Devil si improvvisino suoi rivali?"
"Sa professoressa Temptel, pensavo che la nostra sintonia di pensiero si fosse esaurita con la sconfitta di Reina."
"Non vorrai forse dire che..."
"Esatto. Tutti i Devil saranno a turno suoi rivali. Ecco perché l'ho chiamata nella stanza dei ritratti"
"Quindi vuoi dire che a turno tutti noi ci sfideremo con Elin?" Sulfus si intromette nel discorso, la sua voce contiene una vena evidente di curiosità.
"Esatto"
"Ma..."
"Ragazzi lasciateci soli" Raf e Sulfus se ne vanno senza protestare, lasciando i professori davanti al ritratto di un terreno di nome Giacomo.
"Ne sei proprio sicuro?"
"Non vedo altre vie d'uscita..."
 
-Salve-
-Cosa ci fai qui?-
-Lo sai benissimo-
-Non dirmi che...-
-Esatto: partirai proprio con me!-
Scuoto la testa, ma non guardo in faccia Pau: non voglio vedere il sorriso malizioso che gli si è dipinto in faccia. Al contrario continuo a fissare il mio terreno, un ragazzino di nome Giacomo.
-Poverino- sussurro.
-Perché dici questo?- il Devil mi svolazza attorno.
-È uno...- faccio quasi fatica a dirlo, mi fa molta tenerezza -sfigato?-
Pau applaude -Immagino che tu sappia come tirarlo su-
-Portarlo sulla strada sbagliata è compito tuo. Io qui sono una Angel al 101%!-
Lui mi squadra, poi scoppia a ridere istericamente -Tu?- domanda, puntandomi contro il dito.
-Non conta quello che sono stata... Cioè, volevo dire, quella che sarò. Conta solo quello che sono qui, ORA. Lo sai che un filosofo ha affermato che il tempo è solo una percezione interiore?-
Lui mi fissa straniato, poi si poggia la mano sul volto e finge di russare. -Allora hai aperto un libro mostriciattolo-
-Si, e te lo farò vedere molto presto.-
-Ma tu non hai mai fatto una sfida in tutta la tua vita-
-E allora? C'è sempre una prima volta!- Se fossimo ancora a casa avrei dovuto iniziare il primo anno di stage, mentre Pau sarebbe al terzo. Qui invece ci fingiamo entrambi studenti del secondo anno, due coetanei, per l'esattezza.
Lui mi si avvicina e mi cinge le spalle. Avverto solamente una leggera scossa: nonostante abbia le sembianze regolari di una Angel quello che sono veramente, "dentro di me", non cambia. Insieme osserviamo Giacomo venir preso di mira dai bulli, di nuovo, un'altra volta, l'ennesima volta. -Oh povera stellina!- mi sfugge e Pau si mette a ridere.
-Credo che "povera stellina" desideri veramente vendicarsi-
-Potrebbe provarci... Anche se verrebbe picchiato un'altra volta-
Il Devil mi fissa con gli occhi strabuzzati.
-Scusa... tu non saresti la Angel, qui, ora?-
-Cavoli. Ma cosa potrebbe fare, allora? Incassare il colpo senza dire niente, subire senza ribellarsi?-
-Compito tuo. In fondo, qualcuno, appena cinque minuti fa, ha asserito con aria saputella che "Portarlo sulla strada sbagliata è compito tuo. Io qui sono una Angel al 101%!"-
Il mio naso si storce. Come è possibile che me lo sia già scordata? Il mio sguardo diventa ardente, mentre ruggisco -In aula sfida! Ora!-
-Almeno sai come funziona l'aula sfida?-
-Si. Cioè... Diciamo... Più o meno- so come funziona, ma non l'ho mai usata in vita mia.
-Mi sembra strano dirlo, Elin, ma ringrazia il cielo che la tua prima sfida sia contro di me!-
-Più che ringraziarlo dovresti maledirlo perché prenderai una brutta batosta da una novellina.-
-Staremo a vedere-
 
-Se riuscissimo a evadere...- la voce di Lady risuona nelle vuote sale del limbo. -Se riuscissimo... smettila di fare congetture! Idiota!- commenta disilluso un prigioniero.
-Sono già riuscita a evadere una volta...- è la vuota affermazionedi una donna.
-Appunto... e ora sei di nuovo qui- Lady è acida come il suo solito.
-Cosa? Osi forse paragonarmi a voi che siete qua dentro a marcire da secoli senza fare niente? Io ero arrivata a un nulla dal controllare i terreni, obiettivo che nessuno di voi è riuscito a raggiungere!-
Il battibecco comicia e diventa sempre più furioso, fino a quando un “Basta!” urlato con decisione riporta tutti all’attenzione.
-Non mi interessa- dice Xondar –dei vostri trascorsi, me ne frego dei vostri contrasti, me ne infischio del perché siete rinchiusi qui. Il nostro fine comune deve essere l’unico obiettivo a cui volgersi. E uccidere la ragazzina...-
Sorrise.
-Uccidere la ragazzina è la nostra priorità-



Angolo autrice: scusate la brevità del capitolo... con la scuola sono sommersa di compiti dalla testa ai piedi... Qualcuno mi aiuti! La canzone è di Jovanotti... Ora <3 riferita più che altro al paragrafo 4 (in cui la parola "ora" viene ripetuta ben 4 o 5 volte! :D ) ma in generale alla situazione di Elin e dei suoi amici...Come dice Elin alla fine "Povere stelline! Nel frattempo vi saluto e al prossimo capitolo...

Dawn

Ps: grazie a tutti coloro che hanno inserito sto obrobrio nelle preferite
Pps: un bacione anche a chi l'ha messa tra le seguite...
Ppps: e a quelli che l'hanno citata tra le ricordate
Pppps: a tutti coloro che hanno recensito...
Ppppps: e a chi guarda e non dice una parola

 

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Capitolo 9
*** Fix You ***


FIX YOU




La mia sfida contro Pau si è risolta in una débâcle assoluta. Non che avessi molti dubbi: lui, a casa nostra, era a un passo da ottenere le corna radianti, e io avrei dovuto iniziare lo stage… Ma non riesco a rimanere impassibile di fronte al suo sorrisetto malizioso. I miei poteri sono più forti dei suoi ma la mia esperienza è pari a zero…  Sospiro piano, e lentamente entro nel sognatorio.
La cosa che mi dà più fastidio è che sia io che Pau, se fossimo stati nella stessa situazione di Giacomo (cosa di cui dubito altamente), saremmo facilmente riusciti a cavarcela senza uno straccio di provvedimento.
Aspetta?
Cosa ho appena detto?
“Io e Pau saremmo riusciti a cavarcela senza uno straccio di provvedimento”…  Meglio che non lo pensi mai di fronte a una Angel o la mia copertura si frantumerebbe come cristallo.
Meglio evitare problemi. Decisamente.
Ma i problemi, devo ammettere con un pizzico di amarezza, proprio quando cerchi di voltare loro le spalle, ti vengono a ridere in faccia.
-Allora?-
-Come è andata?-
Vengo assalita da un branco di Angels curiose: il massimo per chi è stata appena sconfitta da… da uno come Pau.
-Sconfitta. Il mio terreno, tra l’altro, si è beccato la prima sospensione di tutta la sua vita-
Non posso aggiungere “però è anche vero che questa è stata la mia primissima sfida contro un quasi-guardian Devil e che il risultato era scontato”.
-Non ti preoccupare- mi dice Raf, e sento il “plin” della goccia che potrebbe far traboccare il vaso. –Anch’io ho perso la mia prima sfida contro il mio rivale…-
Ok: se continua a rivolgersi a me con questo tono presto i rubinetti potrebbero drammaticamente aprirsi. Come non detto: si sono già aperti.
Una lacrima scende lungo il mio viso, seguita da un’altra, da un’altra ancora e da litri su litri di lacrime.
-Ma dopo ho vinto subito la successiva- lei cerca di rassicurarmi, senza il minimo successo. “Si… e dopo vi siete baciati, e dopo…” inizio a pensare con fare scettico, mentre il mio tentativo di darmi una calmata va miseramente a vuoto: dai miei occhi scendono le cascate del Niagara.
-Ma non è stata colpa mia, non tutta…-
Mugolo parole senza senso, gemo, emetto strani versi e non ho il minimo controllo sulle sciocchezze che escono dalla mia bocca. Ecco perché non piango quasi mai: le mie scenate hanno effetti disastrosi.
-Non devi accusarti- mi consola Uriè –tutte abbiamo riportato una sconfitta con i Devil, ma non per questo ne abbiamo fatto una tragedia-
Due sole parole: -sul serio?-
-Certo- dice Miki. Il tono della sua voce è allegro, ma il mio morale è a terra. –pensa che io ho riportato una serie allucinante di sconfitte quando sono stata la rivale di Sulfus….-
-Cosa?- siamo in due ad esclamarlo all’unisono: io e, indovina indovinello, Raf.
-Non me l’hai mai raccontato!- puntualizza la Angel.
-Perché avrei dovuto raccontarti di ogni mia débâcle?-
-Ma perché…- Raf si blocca di colpo e arrossisce. Sembra che il nome Sulfus abbia il potere di colorare le sue guance di un rosa vivace.
-Ah- ride Miki e anch’io mi unisco alle sue risate. Di colpo tutte le Angels si voltano verso di me e mi fissano.
“Mi sento… osservata”
-Guarda che la storia la conosco anch’io- mi discolpo, senza però aggiungere “tanto, troppo bene”. Non voglio provocare loro uno shock tanto grande. Meglio aspettare, anzi non proferir direttamente parola.
-Cosa sai?-
-Lì, la storia della neutra, del sacrilegio e del come è finita!-
-Sul serio?- Tutte sono sorprese, soprattutto, ovvio a dirsi, Raf
-E’ di dominio pubblico!- Evvai! Sbattiamo il gossip in prima pagina.
-Di cosa state parlando?-
Arriva anche Leo: siamo al completo.
-Della mia sconfitta- gli dico e lui non sembra essere stupito. Pessima reazione!
-Noi andiamo- annuncio alle altre, prendendo l’Angel sottobraccio e uscendo in fretta e furia dal Sognatorio.
-Perché?-
-Mi deve con-so-la-re - sillabo io, spingendo Leo, che è nel frattempo diventato color peperone, al di là della porta.
-Allora ciao-
-Ciao-

-E ho vinto- balletto portafortuna, anche se l’amarezza in bocca mitiga un po’ il sapore sempre dolce della vittoria.
Il faccino cuccioloso della piccola Elin è una caramella troppo buona affinché io possa resisterle e vederla così… imbronciata mi ha fatto quasi pentire di averla stracciata.
Che cosa sto pensando? Io sono Pau un Devil, non devo avere pensieri così angelicamente perversi.
-Complimenti- mi dice Gas, il prossimo rivale del “mostriciattolo”.
-Probabilmente se ce l’ha fatta lui ce la farai anche tu- battuta caustica di Sulfus, come sempre.
-Probabilmente sì- aggiungo, pur sapendo di mentire: io sono quasi un Guardian Devil ma Elin, pur senza esperienza, sarebbe capace di distruggere un tonto come Gas ad occhi chiusi. I suoi poteri, devo ammettere con un pizzico di invidia, sono straordinari e, con solo un poco di allenamento, sarebbero capaci di renderla quasi invincibile.
Un bell’affare.
-Evviva!- Gas si solleva dal letto e i rotoli di ciccia ballano attorno al suo ventre.
Che spettacolo disgustoso!
-Vedrai che l’angioletto rimpiangerà di essersi trasferita in questa scuola-
“Fra qualche anno non dirai più così, mio caro Sulfus” Non riesco a non ridere pensando a… a quello che è, o meglio, che sarà: supergeloso, protettivo e impiccione.
-Ne sono certo!- ride Gas con la sua voce cavernosa.
-Bene, se ne siete così convinti…. Attenzione: la troppa sicurezza fa male!-
Non posso trattenermi dall’avvertirli: è più forte di me! Dopotutto sono Devils anche loro…
-E tu che ne sai, scusa?-
-Niente, era così per dire…- sbuffo.
Gli ultimi arrivati sono sempre quelli meno considerati, anche quando hanno ragione. La dura legge della scuola. Come si suol dire “Dura lex, sed lex” [sarò anche un devil, ma ho studiato e ci tengo a dirlo. O forse no?]
-Ragazziiiiii-
Arrivano anche le ragazze: di bene in meglio.
-Pau mi dava dei consigli su come battere Elin!-
Sarebbe stato lecito correggere la sua affermazione in “O su come finire dritto dritto nelle fauci del mio mostriciattolo” ma mi trattengo. Al contrario, mi pavoneggio un po’:
-Già perché io ho vinto-
-Bravo- applauso sarcastico. Meraviglioso.
-E ora il vincitore esce di scena- dico prima che mi sommergano di domande e commenti.
Loro mi fissano straniati ma non dicono nulla. Nel silenzio me ne vado, incontrando poco dopo per i corridoi Elin e il suo cagnolino… volevo dire il caro Leo.
-Buonsalve- esclamo, mentre i due mi fissano con due occhioni strabuzzati.
-Saluto moderno-
Elin sospira, poi mi rivolge qualche insulto silenzioso che intercetto con semplicità leggendole il labiale.
-Ah, Elinor: una Angel non dice queste cose!-
Lei, per tutta risposta, mi rivolge un’occhiata ardente.
-Capisco… mostriciattolo-
-E ora?- chiede la ragazza, senza curarsi del modo “affettuoso” in cui la chiamo.
-F.T-
-Che?-
-Fatti. Tuoi.-

-Ne sei sicuro?-
Lady si sporge verso la cella di Xondar.
-E’ uno dei pochi modi con cui possiamo comunicare con il mondo là fuori-
-Capisco-
-Tu non capisci nulla-

Tanto fallirete. Fallirete tutti.
La vittoria sarà conquistata da me.
Di nuovo, da me.


Entro nella mia camera sbattendo la porta. Se Pau e Leo hanno anche una sola cosa in comune, beh... é proprio quella di farmi venire una crisi di nervi! Mi butto sul letto, coprendomi la faccia con un cuscino. Solo allora noto una busta bianca appoggiata sul mio comodino. Chi me l'avrà mai lasciata? Nessuno mi conosce, e la cosa mi inquieta assai. Sopra alla busta vi è scritto, con calligrafia sbilenca:
"Ad Elinor"
Non so perché, ma mi sento per la seconda volta rabbrividire. Chi potrebbe mai scrivermi qui? I ricordi della battaglia tornano prepotentemente alla memoria, e così emerge di nuovo quel nome.
Xondar.
Nessuno, né mamma e papà, né tantomeno Leo e Pau, mi ha mai confessato come mai  quell'essere ce l'ha tanto con me.
Apro la busta e ne estraggo un foglio bianco con scritto a chiare lettere:

"MiA cARa MeZZosAnguE
Se ProPRio vUOi TornaRE a Casa
ChiEDi di XonDAr
SaPRò COsa FarE pEr te"


Fisso scioccata la prima frase. Quel "mia cara mezzosangue" si blocca in mezzo alla mia gola. Non ho ancora detto a nessuno della mia vera natura, eccetto a Leo e Pau, ma loro mi conoscevano già da prima che tutto iniziasse.
Chi è l'autore? Cosa vuole da me?
Ma soprattutto: chi è Xondar?
Rivedo la preoccupazione negli occhi di mia madre, e la spavalderia negli atteggiamenti di mio padre: non deve essere certo una brava persona, di questo ne sono sicura.
Decido istantaneamente di far sparire la lettera: se qualcuno del gruppo per caso scoprisse la verità sarebbero guai. E, almeno in questo momento, non voglio complicazioni.
-Elemental Fly: Fire-
La lettera si riduce a un mucchio di genere stretto tra le mie mani. Grossi lacrimoni solcano le mie guance per la seconda volta in questa giornata. Non era mai successo prima.
"Ora ho proprio bisogno di essere consolata"

-La lettera è arrivata-
-Grazie Lady-
Grazie. I veri nemici non dicono grazie. Xondar è solo un esaltato, nient'altro che un esaltato. E Lady... Quella donna era la sua marionetta, priva di qualsiasi volontà.
"La sua marionetta, priva di qualsiasi volontà"
Sorrido malinconicamente. Preparare la vendetta è un'iniezione di fiducia. Ne abbiamo bisogno tutti. Ma alla fine l' unica ad ottenere un risultato sarò io.
Non che avessi altri dubbi...

-Cosa ti è successo?-
-Nulla-
Elin fa spallucce, ma avverto nel tono della sua voce che c'è qualcosa che non va.
-Ne sei sicura?-
Sorride, ma riesco a sentire che mente. È per metà una Angel, più di quanto voglia ammetterlo, e per questo la sua capacità di mentire è pessima.
-Si Leo. È tutto ok!-




Ps: nuovo cappy :P Fix You: consolarti... Che meravigliosa canzone dei Coldplay <3 T_T e in questo cappy piangono (quasi) tutti. Si, in effetti anche a me è venuto da piangere (o meglio da sclerare!) . Ovviamente spero recensiate: mi piace sentire cosa pensate di ciò che scrivo (scrivo... che parolone! )
Alla prossima...
Dawn

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Capitolo 10
*** Complicated ***


 

COMPLICATED


Mi guardo intorno, mentre i brividi scuotono la mia schiena. Per la prima volta da quando sono giunta in questa epoca, sento i rimorsi prendermi lo stomaco: forse non avrei dovuto disubbidire, forse non avrei dovuto andare contro le regole dei miei genitori, forse non...
"Con i "se" e con i "ma" non si fa la storia" 
La voce di mia madre risuona tra i miei ricordi, come se fosse ancora qui accanto a me.
Giusto, mi dico, lei ha sempre ragione. Con i "se" e con i "ma" non si combina niente. E probabilmente nemmeno con i forse...
Mi dirigo quatta come una gatta verso l'aula-sfida: con tutta probabilità il misterioso autore della lettera mi aspetta lì. Ho paura, ma cercò di non darlo a vedere: non è affatto da me mostrarmi timorosa nei confronti dell'ignoto. Io le cose sconosciute le affronto a testa alta: questo mi ha insegnato mio padre.
Così, senza essere vista, arrivo fino alla porta dell'aula-sfida e appoggio la mano sulla maniglia.
Inspiro profondamente.
Cosa devo fare? Andare o non andare?
E se fosse solo una trappola? C'é la quasi totalità delle possibilità a sfavore, ma quella piccola percentuale di probabilità a me favorevole mi fa decidere di rischiare il tutto e per tutto.
Apro la porta.

-Perché sei così pensierosa angioletto?-
La voce di Sulfus irrompe tra i miei pensieri, con tutto il carico di emozioni e sentimenti che essa evoca.
-La nuova studentessa, Elin... Mi sembrava triste, in fondo è stata sconfitta, ma non sono riuscita a consolata e questo mi è dispiaciuto molto-
La bocca del Devil si contorse in una specie di broncio. -L'ho saputo-
-Cosa?- lo fisso con curiosità. -Del fatto che non l'abbiamo consolata a dovere?-
-Della sua sconfitta. Pau stava dando consigli a Gas su come batterla la prossima volta- sospira -e prima o poi starà anche a me affrontarla-
-Non le farai del male, vero?-
-Quando mai ho fatto del male a un Angel?-
-Scusami- gli dico -ma mi sento già affezionata a quella ragazza, come se facesse parte del nostro gruppo da sempre, e non so proprio spiegarmi il perché-
Sulfus ride. Quanto è bello quando fa così...
-È normale: siete Angels. Siete zuccherosamente portate a fare comunella con i nuovi arrivati. È più forte di voi!-
-Perché? Voi Devil non cercate di stringere amicizia con i nuovi?-
-Non ho detto questo. In un secondo momento stringiamo amicizia. Prima li tartassiamo un po'...-
-Sulfus!- esclamo stizzita.
-È normale tra i Devil...-
-Ma non potete... Cioè, non è giusto! Povero Pau-
-Se lo conoscessi non diresti così-
-Ma cosa ti ha fatto?-
-Niente. Mi sta antipatico a pelle, proprio come te ti sei affezionata alla sua amichetta-
-Sua... Amichetta?-
-Si. Si incontrano spesso, lui parla sempre di lei... È una cosa alquanto sospetta-
-Guarda che Pau potrebbe dire lo stesso di me e te-
-Ma noi- mi rivolge un'occhiata maliziosa con quel suo splendido sguardo ambrato e non riesco a non arrossire -siamo un caso completamente diverso...-
-Sulfus- sbotto, cercando di riprendermi dal suo sguardo incantatore -il VETO!-
-Non vedo cosa ci sia di male. Insomma... Sei nata terrena e...-
-...e ora sono una Angel. Il VETO vale ancora-
-Sai, in un certo senso mi dispiace che il veleno di Reina abbia smesso di fare effetto...-
-Non dirlo- la mia voce esce metallica dalla mia bocca -non dirlo mai più-
-Capisco- lui si zittisce e si fa cupo.
Parlando e chiacchierando, siamo arrivati di fronte all'aula sfida.
-Quanti... Ricordi!- Sulfus sorride, e io lo fisso stupita.
-Ma cosa dici? Continuiamo ancora a condividere Andrea. No?-
-Io intendevo... Ti ricordi quando siamo stati risucchiati nel labirinto? Eravamo quasi arrivati a baciarci... E tu volevi salvarmi!-
-Era una trappola-
-Ma lei voleva che noi stessimo soli-
-Lo faceva per suo interesse personale!-
-Ma nel frattempo lei faceva, e tramava. La scintilla tra noi bruciava sempre più forte e io... Io sento quasi la mancanza di quei momenti in cui il nostro settimo senso era addormentato e tu...-
-E io?-
-E tu non ti preoccupavi così tanto del VETO-
-Io mi sono sempre attenuta alle regole-
-Non in quel periodo- non sorride più e mi sento un poco colpevole. Perché mi sono innamorata di un Devil? Sarebbe stato tutto più semplice se il mio cuore avesse fin da subito battuto per un Angel: non avrei dovuto nascondere le mie passioni, trattenermi dal baciare il mio unico amore, dissimulare i miei veri sentimenti. Avrei vissuto tutto alla luce del sole, senza curarmi delle opinioni altrui.
Sospirai.
Sarebbe stato bello, ma... Sulfus, il mio Sulfus è un Devil, e io lo amo per quello che è: il mio adorato Devil.
Lui appoggia la mano sulla maniglia.
-Che dici, entriamo?-
-A fare che?-
-A ricordare-
Annuisco e lui apre la porta.
Un grido scuote le mie viscere da parte a parte!
Come ai vecchi tempi, infatti, veniamo risucchiati da un vortice scuro.

Sto camminando lungo i corridoi di un palazzo, sembra una reggia, mi ricorda Versailles.
La mia mamma mi aveva spesso mostrato le foto di quello splendido castello, e parlava anche di un corridoio, la "Galleria degli specchi", così si chiamava.
Raccontava che gli specchi avvolgevano l'intero ambiente, riflettendo le immagini dei nobili che sovente usavano attraversare quelle gallerie.
Il corridoio in cui mi muovo è arredato su quel genere: l'unica differenza è che gli specchi riflettono scene della mia vita.
E questo, ahimè, mi inquieta.
Mi riflettono col mio vero aspetto, con l'aureola e le piccole corna, mentre vengo abbracciata da mio padre e accarezzata da mia madre, mentre litigo con Pau e discuto con Leo, mentre abbraccio Ephraim e vengo baciata dal mio fidanzato terreno, Enrico.
Guardinga, cerco di correre fino alla fine della galleria.
Invano: quel dannatissimo corridoio sembra non finir mai.
-Xondar- grido -Dove sei?-
Niente. Soltanto l'eco risponde alle mie domande.
Affranta mi appoggio alla parete osservando il mio vero aspetto riflesso nello specchio innanzi a me.
La ragazza dagli occhi verdi e dai lunghi capelli biondi dalle punte rosse ha l'aria distrutta. Nere occhiaie evidenziano la sua stanchezza. La pelle è pallida, le mani lunghe, le unghie lunghe e laccate di rosso.
Non è il ritratto di una Angel. Ma neanche quello di una Devil.
È il mio riflesso.

Tremo.
-È Reina?- oso chiedere con voce sottile.
-Non lo so- Sulfus mi abbraccia e io lo lascio fare. In momenti come questo me ne frego del VETO. Reina è tornata, e dovremo riaffrontarla. Un'altra volta.
-Non disperarti- lui mi accarezza dolcemente la guancia -non siamo certi del suo coinvolgimento. Per quanto ne so, la neutra è ancora rinchiusa nella sfera nera, dove marcirà per l'eternità-
Prendo la sua mano e sento una scossa elettrica pervadere il mio corpo.
-Fai sempre quest'effetto-
-È stato così anche la prima volta...-
Insieme ci guardiamo in giro: ci troviamo in una reggia barocca.
-Non è decisamente Reina. Non ci avrebbe mai trasportato in un luogo del genere-
-No di certo-
Avanziamo lungo un corridoio ricoperto di specchi. Incredibilmente essi non riflettono i nostri volti, ma gli eventi determinanti della nostra vita. Uno ci mostra il nostro primo incontro, l'altro (facendomi scendere una lacrima) ci ricorda il nostro primo bacio, un altro ancora il primo incontro con Reina.
-Sai Sulfus... Non mi serve ricordare tutto- faccio un ampio cenno con la mano -questo. Io ti amo-
-Anche io, angioletto mio-
Lentamente camminiamo verso la fine della galleria, che sembra non arrivare mai. Soltanto affreschi e specchi, che si alternano alle pareti in una monotonia inquietanti. Tuttavia, dopo quelle che sembrano ore, sembra che qualcosa sia cambiato.
Un rumore attira la nostra attenzione...

-Hai visto Raf?- chiedo a Dolce.
-No- risponde perplessa, per poi afferrarsi il capo e aggiungere:
-E ora che ci penso neanche Elin-
-Credi che se ne siano andate insieme?- domanda Miki.
-No, ce l'avrebbero detto. Non pensi?-
-Mah. Non credo dobbiamo preoccuparci per queste cose: in fondo se vogliono prendersi del tempo per pensare a loro chi siamo noi per impedirlo?-
-Però... Io continuo a credere che qualcosa non quadra. Non so per quanto riguarda Elin, ma sparire senza dare notizie di sé non è proprio da Raf!-
-Mi chiedo se...-
-No, Urié, no. Non è proprio possibile!-
-Giusto: Reina giace ancora nel limbo, se ne saranno andate a fare shopping-
Nonostante le rassicurazioni delle ragazze sento che c'è qualcosa che non quadra in questa faccenda. E preoccuparsi è il minimo: devo assolutamente mettermi in contatto con Raf e Elin.
-E se chiedessimo a Sulfus se sa dove si sono cacciate quelle due?-
-Ti pare? Importunare un Devil per una sciocchezza come questa?-
-Lo sai?- Dolce sempre ancora più perplessa di prima -È da un po' che non vedo neanche lui...-
-Vedete!- esclamo ad alta voce per richiamare la loro attenzione -Qua c'è qualcosa che puzza...-
-Che sia il mio nuovo profumo?-
-No, Dolce- scuoto la testa -Non in quel senso. Qualcuno ci sta nascondendo qualcosa. Noi dobbiamo solo scoprire cosa-
-E che facciamo ora?-
-Chiamiamo i Devil e poi cercheremo tutti assieme i tre dispersi-

-Un... Pherox?-
Raf si aggrappa a me e il VETO va a farsi benedire.
-Non è possibile!-
Stringo gli occhi e visualizzo la creatura. Raf non si sta sbagliando: quello è proprio un Pherox. È questo vuol dire una sola, terribile, cosa: Reina è libera.
-Fire Fly- esclamo, mirando all'essere.
-Inflame- Bene! Arrivano i rinforzi.
Il Pherox si contorce, bruciato vivo dalle fiamme azzurre e rosse. Ce l'abbiamo fatta! Ma proprio mentre sto per festeggiare altri tre piccoli mostri appaiono improvvisamente, attaccandoci senza preavviso.
-È tornata!-
-Putroppo Angioletto ti devo dare ragione-
Come ha fatto? Quando? Dov’è ora? Ma soprattutto...
No, non perché. Il perché è più chiaro che mai: desidera vendicarsi, è inutile dirlo.
Mentre pensiamo a difenderci noto qualcosa di strano. Uno specchio riflette una persona che sta osservando la scena. Una... giovane.
Vedo solo di striscio il suo viso, e non mi concentro sui lineamenti: piuttosto osservo le sue stranezze: i capelli un po’ biondi e un po’ rossi, la pelle cerea e...
Strabuzzo gli occhi: sbaglio o sulla testa di quella ragazzina ci sono sia le corna che l’aureola?
 

Angolo autrice: miracolosamente sono riuscita a scrivere questo pezzetto che, strano a dirsi, mi ha anche soddisfatto :D Come ai vecchi tempi... LOL Si, mi sono proprio divertita e immagino che anche il prossimo capitolo sarà sulla stessa linea d'onda! La canzone è Complicated di Avril Lavigne (<3 <3 quanti ricordi...) perchè, in effetti, la situazione è assai complicated! (che battutone... *_* )
Al prossimo capitolo allora, e spero che appaia su questi schermi il prima possibile.
La vostra,
Dawn

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Capitolo 11
*** Underneath ***


UNDERNEATH

 

When we've the ultimate key to the cause right here all underneath.

 

-Raf e Sulfus sono scomparsi!- urla l'angioletto abbronzato con i capelli a molla. Il mio sogno si è finalmente realizzato: la coppietta è sparita dalla mia vista e posso allegramente sbaciucchiarmi la mia Elin, proprio come ai vecchi tempi.
-Ehm...- Leo prende la parola e il suo tremolante "Ehm" non dice nulla di buono -Neanche Elin si è fatta viva.... Probabilmente....- Non termina la frase, abbassa sommesso gli occhi e non aggiunge altro. Il silenzio parla per lui.
Ma cosa stai dicendo? Leo chiudi quella boccaccia, mi dai sempre e solo brutte notizie.
Cosa vuol dire: "Neanche Elin si è fatta viva, probabilmente..."
Lei non può essere scomparsa! E che diamine: per una volta che potevo stare con lei senza pregiudizi o intromissioni di genitori, parenti o amici il mostriciattolo ha il buon senso di mettersi immediatamente nei guai.
E a chi toccherà salvarla? Guardo i due gruppetti, Ple Angel's Friends e i Devil's Enemies, e sento, cosa inusuale per uno come me, i brividi corrermi lungo le braccia. Ci dovremmo affidare veramente a loro?
Nella mia epoca sono un'icona, un divo. All'ultimo anno di stage, più giovane soldato delle schiere diaboliche, campione di moto e discreto cantante... Non c'è Devil a Zolfanello City che non conosca il mio nome. E non c'è missione, facile o pericolosa che sia, che io non possa affrontare. Non mi lasceranno in questa scuola ad aspettare.
-Cosa facciamo?- prendo la parola.
-Senti non ti intromettere, zuccherino- Kabalé, acida come al solito, prende la parola contro di me. Situazione vista e rivista duecento volte, so come affrontarla. -Lo scorso anno abbiamo già avuto a che fare con questo nemico e non vogliamo mettervi in pericolo-  È Miss riccioli-a-molla a spiegarmi come e perché non dovrei immischiarmi nelle loro faccende, ma, prima che possa replicare, Leo prende la parola:
-Elin è una mia amica e non posso abbandonarla. Ignoro chi sia il vostro nemico e quali poteri abbia, ma salvare Elin è un dovere che riguarda me e Pau, che la conosciamo da tanto tempo-
Oh-my-gosh. Leonidas-l'angioletto che difende le sue posizioni? Il mondo è proprio impazzito... Ma soprattutto, mi tocca dargli ragione.
-Giusto. Quindi, volenti o nolenti, dovrete accettarci in squadra. Se no... Seguiremo da soli le tracce di Elin- Ecco la voce del comando: la mia voce.
-Come volete- dice una degli Angel -Ma se vi fate male non è colpa nostra-
"Se vi fate male" ma sentì questa! Io sono Pau, non ho paura di farmi male: non sarei voluto entrare a sedici lampi nelle schiere diaboliche se avessi avuto paura del dolore.
Perdere le persone che amo, quella è la mia paura. E sapere Elin in pericolo, sebbene tra noi le cose non vadano più come ai vecchi tempi, beh... Mi da i brividi. Saperla sola e fuori controllo...
Potrebbe nuocere agli altri certo, ma il suo più grande nemico è lei stessa. Io la devo difendere, sebbene lei continui a pensare di non avere più bisogno di me. Quindi non starò a sentire i loro avvertimenti senza minimo senso logico.
Diamine: io DEVO agire!
I miei occhi incontrano quelli di Leo: non vedo né segni di rimprovero né quella rigidità tipica da Angel; al contrario vi leggo una grande complicità.
Possibile che mi stia offrendo la sua alleanza? La cosa, in fondo, non è poi così strana: anche lui conosce Elin e sa benissimo quanto possa essere fragile quel mostriciattolo.
In fondo anche Leonidas è un quasi-guardian Angel, un soldato, e un amico della signorina: pertanto, sotto sotto, potrei anche considerarlo la mia "zuccherosa controparte".
Perfetto.
-Allora andiamo?- propone una delle Angel e tutti gli altri la seguono come cagnolini.
-Scusate la modestissima domanda, ma dove stiamo andando?-
-Nell'aula sfida. Tutto ha avuto inizio lì-
 
Mi ha visto. O non mi ha visto? Inutile riflettere: bisogna agire.
Ma soprattutto devo allontanarmi dagli specchi. Se mi vedessero col mio vero aspetto... Non voglio pensarci. Mi butto nella mischia.
-Secondo me- urlo, e la mia voce non mi è sembrata così... Seria? Adulta? Glaciale? -dobbiamo colpirli contemporaneamente!-
-Cosa intendi?-
-Usate il fuoco!-
-E poi?-
-Lasciate fare a me...-
I due si guardano negli occhi e poi, uno dopo l'altro, esclamano:
-FireFly-
-Inflame-
Le fiamme, blu e rosse, avvolgono quei piccoli rognosi mostri. Ed è il mio turno.
-Elemental Fly: Wind-
Il vento viola soffia sul fuoco, alimentandolo e riducendo in poltiglia i Pherox. Che meraviglia! Raf e Sulfus si voltano verso di me, io faccio spallucce e sorrido.
-Ve lo avevo detto di lasciare fare a me!-
-Tu controlli l'aria?- chiede Raf sorpresa.
-Meglio...- di fronte alla loro espressione stupita spiego: -Io controllo gli elementi!-
-Cosa?-
-Acqua, vento, terra... E fuoco!- rido, fiera del mio strabiliante potere.
-Ok, Smettila di vantarti!- dice Sulfus e il mio sorriso si allarga ancora di più. -Piuttosto aiutaci a cercare un modo per uscire da qui!-
-Io... Sono arrivata qui dall'aula sfida e ho sempre seguito questo corridoio. Non so dove sia l'uscita...-
-Ma hai incontrato qualcuno in questa galleria?-
-Io... A parte voi e i Pherox, no. Non ho incontrato anima viva-
-Ah- Che consideri il mio riflesso un'altra persona? Allora la situazione non è poi così grave...
-Cosa c'è Sulfus?- chiede apprensiva Raf.
-Niente. È che ho visto un'altra persona riflessa negli specchi...-
Bingo! Avevo ragione!
-Reina?-
-No-
-Un Angel?- mi intrometto io -O un Devil?-
-Nessuno... dei due-
Confermato: mi ha visto. Allora faccio un respiro profondo e cerco di assumere l'espressione più sorpresa possibile.
-Cos'era allora?- Raf e io esclamiamo all'unisono, fissando i poi sorprese negli occhi e sorridendoci a vicenda.
-Non so spiegarlo con chiarezza, ma aveva le corna... e l’aureola-
-Non è possibile- sussurra sconvolta Raf. In effetti, a pensarci bene, non è una cosa assolutemnte normale vedere creature di questo genere, ma esistono e una di loro, ossia me stessa, si trova proprio davanti al loro nasino.
Ma il loro settimo senso, per mia fortuna, tace.
-Credi sia nostra nemica?- chiede la Angel sempre più preoccupata.
-Ne dubito- anzi, a dir il vero, ne sono sicurissima: sono io la creatura misteriosa!
-Io sono convinto che fosse lei a manovrare i Pherox-
A stento mi trattengo, ma vorrei fulminare quel Devil con lo sguardo: fra qualche anno mi vorrà un bene che nessuno della sua razza ha mai provato nei confronti di un altro individuo, mi piacerebbe che lui lo sapesse.
Ma convivere con la verità a volte è più doloroso che circondarsi la mente da menzogne; allora taccio e lascio che il futuro faccia il suo corso.
-Allora?-
-Proseguiamo in quella direzione, e che le alte sfere ci proteggano-
 
Apriamo la porta dell’aula sfida e, neanche il tempo di rendersene conto, sento le mie gambe staccarsi da terra e il mio corpo venir risucchiato da un vortice.
-Mi gira la testa...- sono le ultime cose che riesco a pensare razionalmente prima di perdere i sensi. Quando mi risveglio sono nel bel mezzo di un corridoio tappezzato di specchi in compagnia di Pau che, tanto per cambiare, si sta lisciando i capelli.
-Dove siamo?-
-Che ne so- gentile e cordiale come sempre, Pau.
-Un’altra volta!!!- sbraita Kabalé, e io, rivolgendomi ad Urié, dico:
-E’ già successo?-
-L’anno scorso. Tutto uguale: l’aula sfida, il vortice, la botta...-
-E’ stata Reina- dice Miki, con voce fredda, glaciale.
“No” penso “è Xondar” ma non posso parlare di questa grave minaccia che minaccia il mio mondo. Loro non devono sapere, o sarebbe sacrilegio.
-Incamminiamoci- dice unodel gruppo, e tutti li seguono a ruota, tranne Pau, che sembra decisamente più impegnato a sistemarsi la camicia.
-Che stai facendo?- gli sussurro irritato.
-Ti sto salvando la vita, pennuto. Almeno potresti dirmi grazie-
-Pennuto a chi? E come ci salverai la vita? Forse abbagliando i nemici con la tua fiammeggiante bellezza?-
-L’umorismo di voi Angel è scadente... Comunque conosci la storia del “Filo di Arianna”?-
-Più o meno...-
-Bene- sporge un lembo della sua camicia e, tirando, ne ricava un piccolo filo.
-Aiutami a fare in modo che non si rompa, così sapremo dove stiamo andando e non passaremo due o tre volte per lo stesso posto. Non ci perderemo e troveremo Elin, prima che combini qualche guaio-
Rimango a bocca aperta e sbatto due o tre volte le ciglia prima di metabolizzare il tutto.
Va bene. Ho capito. In fondo in fondo, ma proprio molto in fondo, i neuroni di Pau hanno una minima capacità di ragionare. Incredibile!
-Allora andiamo- lo sprono.
-Non so se hai notato, ma gli altri ci hanno lasciato qui-
-Cosa?- le Angel non sarebbero mai state capaci di farlo. -Ne sei sicuro?- gli domando di nuovo, con un po’ di speranza.
-Guarda tu stesso-
In effetti siamo soli: l’eco della sua domanda rimbomba per la galleria.
-E ora come faremo?-
Stringendo il filo, con malizia, mi risponde tranquillamente:
-Piuttosto, come faranno loro....-
 

Angolo autrice: titolo capitolo e frase iniziale (trad: "q
uando abbiamo la chiave risolutiva alla questione proprio qui sotto" )tratti da "Underneath" di Alanis Morissette. Scusatemi per aver interrotto il capitolo ma preferisco postare una volta di più e limitare le attese... In fondo non è un capitolo così corto... E' che sono molto impegnata ultimamente, ma siccome scrivere è la cosa che preferisco in assoluto.... Eccomi qui :P 
Al prossimo capitolo, baci

Dawn

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Capitolo 12
*** When All is Said and Done ***


WHEN ALL IS SAID AND DONE
 

Il fischiettio esasperato di Pau rimbomba nelle mie orecchie. Tutto ha un limite, anche la mia pazienza.
-La vuoi smettere!-
-Di fare cosa?-
Sbuffo, osservando il Devil che, indisturbato, gira a petto nudo come se nulla fosse. -Di fischiettare... E di girare come se ti trovassi in spiaggia-
Lo sguardo di Pau è eloquente, e mi mostra il lungo filo che ci lasciamo alle spalle
-Merito mio- afferma -se troviamo Elin e torniamo a casa sani e salvi-
Devo ammettere che è vero, l'idea l'ha avuta lui, ma anch'io ho fatto la mia parte. Non sopporto il suo modo di porsi, le sue "manie di protagonismo".
Le trovo... Esagerate? Fastidiose? Così terribilmente... da Devil? Orbene, lui é un Devil.
-Abbassa la cresta, galletto-
-Ohohooo...- così, più o meno, suonava il suo verso -che insulto offensivo!-
-Ehehe... Noi Angel siamo così...-
-Deboli?-
-No...-
-Insignificanti?-
-Volevo dire...-
-Inutili?-
-Avrei pensato gentili e compassionevoli!-
-Certo-
Camminiamo in tondo da ore, e ormai sopportarlo mi è impossibile. Se il VETO non fosse mai esistito, avremmo già fatto a botte ore fa.
-Siamo sicuri di non essere già passati di qua?- dico, fissando storto il filo di cotone bianco tenuto in mano da Pau.
-Assolutamente no. Guarda- fa cenno alla lunga e sottile scia bianca che ci segue -vedi forse un altro filo davanti a noi?-
-No, ma...-
-Ma COSA?-
Devil. Sempre così tranquilli, ed educati... Faccio un respiro profondo, ringraziando mentalmente per il fatto di essere nato con l'aureola.
-Niente, niente. Calmati!-
-Come faccio...a calmarmi-
-Respira profondamente. Su! Uno, due...-
Lui mi guarda scettico. -Cosa blateri pennuto?-
-Cercavo di farti sentire a tuo agio-
-Voi Angel siete così...-
-Carini? Dolci?
-Strani e perfettini-
-È un complimento, vero?-
-Dipende dai punti di vista-
Mi lascio andare. Forse la sua compagnia, in fondo in fondo, ma veramente molto in  fondo, è piacevole; è una cosa che mai avrei detto prima di questo giorno.
I quadri si succedono, le loro cornici opulente mi abbagliano, negli specchi vedo riflessi i miei sogni più segreti, le mie aspirazioni, i miei desideri, e i miei peccati, pensieri che non ho mai confessato a nessuno, nemmeno ai miei migliori amici.
-Cos'hai?- mi chiede con un filo di voce Pau. Solo allora capisco quanto i Devil siano tentatori: la sua voce è profonda, quasi, strano a dirsi, dolce. Non riesco a non confessargli l'inquietudine che, in questo momento, sta appannando il mio cuore. Apro la bocca, ma non conosco le parole che si fanno strada lungo la gola:
-Gli specchi- li indico -Voglio vederli infranti-
-Non farci caso- mi dice con lo stesso tono di voce -Sono parti di te stesso che dei accettare. È questo che ho imparato stando vicino ad Elin-
Giusto, Elin. Lei è fiera di essere quello che è, e anch'io devo imparare a convivere con le parti meno cristalline di me.
-Hai ragione, povera Elinor-
-Povera... Lei ha fatto di se stessa quello che voleva, non la definirei esattamente povera. Lei è consapevole, e sa come sfruttare il suo essere... quella che è-
Vedo Pau alzare gli occhi al cielo. Si sta commuovendo, è evidente. Alla fine anche i Devil sanno essere sensibili, almeno un poco. Chi mai lo avrebbe detto?
Ma l'attimo dura poco e Pau rivolge il suo sguardo su di me.
-Ma cosa vedevi in quegli specchi?-
-Io... Ma niente di che...-
-Uh... Cosa nasconderà mai un Angel?-
-Niente di niente. Cose... normali!-
-Perfetto di giorno, ma la sera... Cosa nasconde la doppia vita di Leo?-
-Smettila!-
-Cosa hai combinato di tanto grave?-
-Nulla. Nulla. Nulla. È solo la tua immaginazione...-
 
-Cos'è questo?- indica Elin.
-Un... filo?-
-Dove ci porterà?-
-Che sia una trappola?-
-Non penso... Chi mai lascerebbe una traccia così tangibile!-
-Un nemico molto furbo...-
-Sulfus!- lo rimprovero.
-Perché Reina cosa ha fatto?-
-Reina è nel limbo...-
-Potrebbe essersi liberata!-
-Arkhan e la Temptel ce l'avrebbero detto!-
-Non lo farebbero mai. Loro vogliono difenderci!-
-Ma siamo stati noi a sconfiggerla col Prisma Fly!-
-Correggiti Raf! Sei stata tu a distruggerla, esplodendo in stella angelica!-
-No, lo abbiamo fatto tutti insieme!-
-Smettila di fare la modesta!-
-Non sto affatto facendo la modesta!-
-A me piuttosto sembra il contrario...-
-SULFUS!- sbotto infuriata. Quando fa così non lo sopporto proprio...
-Ecco!-
-Ecco cosa?-
-Sei troppo Angel!-
-Troppo Angel? Sulfus, io sono una Angel!-
-Non completamente...-
-Cosa c'entra?  Non conta come siamo nati, ma la nostra educazione, il nostro pensiero, le nostre esperienze...-
-Un anno fa non la pensavi così...-
-Un anno fa c'era Reina, ero agitata, e...- fatico a trovare le parole adatte -e ho riflettuto su tutta l'estate dopo lo stage-
-Era meglio se tu non ci avessi pensato affatto-
-Perché fai così?- gli sbuffo in faccia.
-Perché sono un Devil!- mi dice con tono strafottente.
-Non è una scusa adeguata-
-E cosa dovrei dirti, scusa?-
-Qualsiasi cosa-
-Che altro dovrei fare secondo te? Chissà cosa pensano di me a Zolfanello City, "il Devil che ama una Angel"!-
-Ma ti dovrebbe bastare questo...-
 -Ma non mi basta più. Io sono un Devil, Raf. Voglio andare oltre-
-Oltre cosa?-
Il suo sguardo era più eloquente di mille parole.
Immediatamente arrossisco. Non ci ho mai pensato a quell'implicazione, a quell'oltre che una relazione, ed in particolare una storia d'amore con un Devil, preclude.
Un sospiro mi richiama all'attenzione.
Diamine, Elin! Ero talmente presa nella mia litigata con Sulfus che mi sono completamente scordata di lei. -Scusami Elin. Eravamo... indecisi sul da farsi- guardo quel diavolaccio. Quando penso a lui mi comporto sempre in maniera così... sbagliata, distratta, poco da Angel? Oh Sulfus, dovresti tentare i terreni, non me.
Lei si volta. Ha un'aria così... strana. Le occhiaie attorno ai suoi occhi sono violacee, i capelli le ricadono sulle spalle in ciocche irregolari.
-Non ti preoccupare- canticchia -"L'amore non è bello se non è litigarello"- e si mette a ridere.
 
-Sento dei passi-
-Passi di che?-
-Passi umani-
-Gli altri?-
-Il nemico?-
Mi avvicino all'angioletto. Profuma di fiorellini, che schifo! Il classico odore smielato da Angel, putrido. È buonissimo l'aroma dei Devil, cenere vulcanica e felce delle paludi, delizioso. E anche l'odore di Elin è interessante... Un miscuglio ben calibrato dell'aroma da Devil e il profumo da Angel... Molto buono.
-Stanno arrivando. Preparati Leo-
-Ok-
Arrivano alle spalle... Ma io sto pronto. Fermo, immobile, per colpire...
Arriva...
Arriva...
-Cucù!-
Due mani gelide mi coprono gli occhi. E quella voce la riconoscerei tra mille...
-Elin. Idiota!-
-Volevo solo farti una sorpresa-
Dietro di lei Raf e Sulfus, l'allegra famigliola, la fissano con gli occhi sgranati. Un'Angel che viola il VETO per fare un giochino idiota, gridando "Sorpresa!" come se parlasse con un caro amico [quale sono]... Ce ne sarebbe per far rimanere secco il più bigotto tra gli Angel!
-Siete venuti a cercarci?- chiede Raf.
"No, in realtà non me ne sarebbe fregato nulla se Elin, come al suo solito, non avesse deciso di ficcarsi nei guai..."
-Certamente- è Mr. Cortesia a salvarmi da una brutta figura.
-E ora?-
-Torniamo a casa?-
-Pau. Ci sono gli altri!-
Mi guardo intorno -Io non vedo nessuno-
-Gli altri chi?-
-Urié, Dolce, Cabiria, Kabalé... Insomma gli altri!-
-Dove sono?- chiede preoccupata Raf.
-Ci hanno lasciato indietro, e ora loro si sono persi... Peggio per loro!-
-Dobbiamo ritrovarli!-
"Ma anche no" penso. In fondo sono stati loro a volersi allontanare...
-Allora andiamo...- è Elin adesso a proporre una missione di salvataggio.
-Ma non sappiamo dove sono...-
-Proviamo a seguire il filo...-
-O ad andare dove non c'è il filo...-
-Il filo sta finendo...-
-Vorrà dire- dice Leo -che ce ne procureremo dell'altro-
Meraviglioso! Ora sono in balia di due Angels e mezzo e di un Devil imbambolato!
Qualcuno mi aiuti!
 
-Stiamo… girando in tondo-
-E ci siamo persi Leo e Pau-
-Chi se ne frega di quei due- sbraita Kabalé –L’importante è ritrovare Raf e Sulfus-
-Giusto- esclama Miki.
Avanziamo nella lunga galleria fino a trovarci ad un vicolo cieco.
-Ed ora?-
-Magari è un passaggio segreto?- ipotizza Gas.
-Torniamo indietro- dico –e vediamo di trovare i dispersi!-
-Brava Urié!-
-Si… però se non troviamo Pau e quell’altro fa lo stesso, giusto?-
-Kabalé!!!-

The Author's Corner *un pizzico di internazionalità*: sono eoni che non posto... Scusatemi ma ho avuto le mie belle grane da pelare! :D (ora dovrebbero essere risolte). Ancora una volta non sono riuscita a risolvere la situazione... Ci vorranno più capitoli di quanti pensassi (ovvero: avevo progettato di farli uscire di lì in massimo due capitoli... ehehe) Peccato, ma questo mi permette di sviluppare meglio il carattere dei personaggi... (spero ardentemente di rimanere IC :) anche se, in certe situazioni, è difficile... :( )
La canzone di stavolta è "When All is Said and Done" dal musical Mamma Mia (ovvero: canzone degli ABBA)... "Quando tutto è detto e fatto" cosa può succedere?
Scopritelo nel prossimo capitolo,
Alla prossima

Dawn

Ps: *in mano tiene il pendolino* commentate... commentate... commentate.... [fare l'ipnotizzatrice non è il mio mestiere]... commentate... commentate...... LOL! :D

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Capitolo 13
*** Salvami ***


SALVAMI

 
Lady è pronta. Non può fallire, non vuole fallire. Cosa direbbe Xondar di fronte al suo fallimento? Nulla direbbe, la ucciderebbe e basta. Osserva il branco di sempiterni camminare lungo la galleria. La bimba bionda non c'è, peccato. Spera che Xondar rimanga comunque soddisfatto del suo lavoro: nessuno può rifiutare dei giovani stagisti offerti su un piatto d'argento. Lei ancora non c'è, ma Lady è sicura che presto arriverà: non può essere tanto meschina da rifiutare di aiutare degli amici. No, non sarebbe da lei.
Le era sembrato strano quando Xondar le aveva detto che la minaccia sarebbe arrivata dal futuro, ma, dopo che ha riflettuto sulle sue parole, tutto le è sembrato più chiaro. E si affida a lui, sperando di cambiare un futuro sfavorevole.
 

-Ma dove sono?-
-Siamo sicuri di seguire la strada giusta?-
-Sulfuuuus?- chiama Gas a squarciagola.
-Smettila- gli intimo -così lo fai scappare e basta!-
-Kabalé- mi dice Urié -E se Sulfus ci avesse sentito?-
-Zuccherino, ti pare? Ci siamo persi, è ufficiale. Probabilmente se ne sono già tornati alla Golden School o peggio...-
-Cosa può essere peggio di così?-
-Leo e quel... coso li hanno già trovati e portati in salvo e ci abbandonato qui!-
-Leo non lo farebbe mai!-
-Ma Pau scommetto di si-
Le Angel ci fissano. Ragazze noi Devil non siamo così sprovveduti come voi pennuti; non ci fidiamo del primo che passa, deve dimostrarci che appartiene al nostro gruppo. E questo Pau non lo ha ancora fatto, e non credo lo farà mai.
-Cosa avete contro di lui?- sbotta Dolce -a me pare un Devil come tanti altri, con le ali e le corna, e...-  
Per le basse sfere! Ma quella ci è o ci fa?
-Senti caramella ambulante: tutti i Devil hanno ali e corna, ma quello è...-
-È?-
-Diverso- Cabiria completa la frase al posto mio.
-In che senso?-
-Non sappiamo spiegarlo, ma non è uno di noi.-
-Basta- conclude Gas.
-Dovreste dargli un'altra chance- ci consiglia Urié. Certo, come se fosse facile...
-Ascoltatemi...-
-Ragazze...-
-Gas che c'è?- rispondiamo tutte in coro, Angels e Devils, con tono assai scocciato.
-La pancia mi trema-
-Ahah- è il commento sarcastico di Miki [non proprio adeguato a una Angel] -Non lo sai che non si mangia prima di andare in missione? Altrimenti ti verrà male al pancino!-
-Ma non è un mal di pancia di origine naturale-
-Non può essere- tutti noi ci ricordiamo che quando Gas dice queste cose accadrà sicuramente qualcosa di brutto. Era avvenuto col sacrilegio e con Reina. Cosa succederà questa volta... Ho paura solo a pensarci.
-Ragazzi, non è detto...-
-E se Reina si fosse liberata...-
-Dai, è assolutamente impossibile-
Continuiamo ad avanzare lentamente, ma la tensione è aumentata a mille.
 

Perché è finita nel limbo? Ormai manco lei se lo ricorda...
Era stato tanto tempo prima...
 

-Cosa stai facendo?-
-Non ti permetterò di influire sulle sue scelte-
-É così che funziona, Lady. Io vinco, tu perdi e il terreno fa scelte sbagliate-
-Ma non puoi farlo... Potrebbe morire-
-Taci-
Non ci aveva visto più. Aveva afferrato la prima cosa che aveva a portata di mano, una pietra, e con quella lo aveva colpito sulla testa.
Erano in forma terrena...
Il Devil era crollato a terra con gli occhi spalancati, e il sangue che gli colava lungo il viso.
Era in forma terrena... e lei lo aveva ucciso...
Si spalancarono per lei le porta del Limbo.

 

Fiamme blu avvolgono il corridoio, e dai quadri escono strane creature.
-Meteo Fly- esclama Urié, ma nemmeno la pioggia riesce a spegnere il fuoco.
-Cosa facciamo?-
-Dobbiamo attaccare!-
-Sticker Fly- evoca Miki e immobilizza momentaneamente i nemici.
-Non è Reina- dico e tutti mi guardano stupiti.
-Cosa dici Cabiria?-
-La luce di Reina è viola- abbiamo un altro nemico, è evidente.
-E ora?-
-Dobbiamo sconfiggerlo!-
-Dry Fly- le creature vengono battute dal vento caldo e si dissolvono.
-Brava Cabiria- dice Dolce -Ma ora sta a me: Stop Fly!-
Le fiamme smettono di ardere, ed una voce alle mie spalle urla:
-Elemental Fly: water!-
Una cascata impetuosa le spegne in un sol colpo. Impressionante.
-Salve ragazzi!- Elin, con un sorriso radioso, ci saluta agitando la mano. È stata lei a spegnere l'incendio... Dietro ci sono Raf, Sulfus, Pau e Leo, che la fissano con la stessa nostra espressione stupefatta. I suoi poteri sono veramente impressionanti, non posso non ripeterlo, perché è vero.
-Allora non ve ne siete andati!- grida Kabalé.
-Non l'avremmo mai fatto- risponde Sulfus.
-Cos'è successo?-
-Siamo stati attaccati...-
-...e non è stata Reina-
-COSA?- Raf e Sulfus si guardano tra loro. -Quindi i nostri sospetti sono stati confermati...-
-Aihmé sì-
-Allora andiamo ad attaccare il nemico!- la vocina entusiastica appartiene ad Elin.
-Sei pazza!- la rimprovera Pau, e lei controbatte -Perché? Così lo cogliamo di sorpresa...-
I due iniziano a litigare e la cosa mi sorprende: si rivolgono tra loro come due amici di vecchia data, e, nel discorso, Elin non appare affatto come una Angel dolce e zuccherosa, tutt'altro: sembra decisa e determinata a seguire le sue idee ad ogni costo.
Quella ragazza... È sorprendente!
-Mi sembra pericoloso- dice Raf -forse è meglio cercare di tornare alla scuola-
-Mah...-
-Sentito cosa dice Raf- la voce di Leo e lo sguardo di Elin sono bizzarri, non riesco bene a capire il senso di quello che dicono e provano, perché così tanta importanza alla considerazione di Raf?
Elin tiene il broncio, ma le uniche parole che pronuncia sono:
-Va bene. Allora andiamo-
Ci mettiamo in marcia, con il dubbio che continua a perseguitarmi.


Aveva incontrato Xondar nel limbo. Le era piaciuto sin dal primo istante. Così deciso, così... sicuro di sé. Non aveva sofferto nel mettersi completamente al suo servizio perché era l'unica possibilità che aveva di uscire da quel posto.
Perché lei non aveva mai voluto farlo, non aveva mai voluto ucciderlo, non aveva... E basta. Chiuse gli occhi si affidò a lui.

 
Non può fallire la missione
E ora che la bionda si è rivelata, può dare inizio alle danze.
 

-Cos'è successo?-
Le fiamme appaiono proprio di fronte a quella che sembra l'uscita. Il fumo riempie la galleria e una figura femminile compare in mezzo alle lingue di fuoco. Di certo non è Xondar, che è un uomo.
-Chi sei?- chiama Raf, la sua voce ha una vena minacciosa poco credibile: le Angels non sono abituate a urlare in questo modo...
-Io sono Lady...-
-Cosa vuoi da noi?-
-Nulla... Io voglio lei- mi indica, ma il suo dito cade esattamente a metà tra me e Raf.
-Chi?- grida Sulfus.
-La bionda... Lei è... Speciale- la sua voce è melliflua, sottile. I brividi mi scendono lungo la schiena: cosa vorrà da me? Xondar, maledetto te e il tuo talismano! Se i miei non mi avessero nascosto nulla, ora forse saprei come affrontarvi!
Lady avanza e le fiamme si avvicinano minacciosamente a noi.
-Dobbiamo usare il Prisma Fly-
-Cosa? Sulfus ma...-
-Raf, non capisci. Lei vuole ucciderti! Dobbiamo farlo!-
Sorvolando sul fatto che la vittima di Lady sarei io, li guardo trasformarsi ed emanare raggi di luce di tutti i colori dell'arcobaleno.  
-Sono bellissimi...- sospiro.
-Vedrai mostriciattolo che anche tu sarai così- mi dice Pau.
-Ma secondo te di che colore sarà la mia essenza cromatica?-
-Ah, non ne ho la più pallida idea-
-Potresti averne anche due- suggerisce Leo.
-Sarebbe... stupendo-
-Non avere fretta. Al momento giusto saprai tutto-
Perché si rivolgono a me come a una bambina di dieci anni? Mi concentro sulla lotta per non ascoltare quei due: i ragazzi si stanno impegnando alla grande e presto, ne sono certa, la sconfiggeranno! Il Prisma Fly evocato da tutti loro è semplicemente affascinante e sento le lacrime salirmi agli occhi per la commozione. Un arcobaleno di luce avvolge Lady che, tra le fiamme, sparisce.
-L'avete costretta alla ritirata, bravissimi!- applaudo eccitata, seguita a ruota da Leo e Pau.
-Siete stati incredibili-
-Non è niente di che...- dice Raf, arrossendo lievemente.
-Dico sul serio-
-Ma non l'avete sconfitta definitivamente...- fulmino Pau con lo sguardo: perché deve augurarci la mala sorte.
-No- replica gelido Sulfus -Ma, per ora, possiamo accontentarci di questo!-
Il Devil si mantiene in uno scontroso silenzio, mentre io e Leo abbracciamo le Angels. -Vorrei abbracciare anche voi- dico rivolta ai Devil -ma c'è il V.E.T.O...-
Questi mi guardano stupiti: un po' di amicizia non guasta mai... È bello restare in buoni rapporti, anche se, ovviamente, non dico certo loro che sono mezza Angel e mezza Devil...
-Torniamo alla Golden School- dice Raf.
-Giusto, è una buona idea...-
 

-Mi hai deluso-
-Mi dispiace tanto-
-Un'altra possibilità la si concede a tutti... anche ai perdenti come te-
-Grazie magnanimo Xondar, non la deluderò più-
-Ricordati Lady: tutte le cose hanno un limite, anche la mia misericordia-
-Non me lo scorderò-
"Maledetta biondina, me la pagherai-


The author's corner: ieeeeeeeee *balla a tutto ritmo* sono finalmente uscita da quetsa terribile situazione, il labirinto. Ho trovato ispirazione e ho postato più veloce della luce :) Sono molto felice :D spero sia piaciuto anche a voi... Siamo già al capitolo 13, mamma mia :O mi sorprendo da sola... Ma la storia sarà ancora lunga, lunga, lunga... (speriamo di trovare voglia e tempo per finirla, ma sono certa che sarà così!) Titolo: Salvami, ce ne sono ben due di canzoni così: una dei Modà (<3) e una di Giorgia e Gianna Nannini. Le conosco e tutte e due e mi piacciono molto... Al prossimo capitolo, e bacioni a voi che recensite! (e anche a voi lettori silenziosi... se ci siete! Fatevi sentire *ma se si fanno sentire dopo non sono più silenziosi...*)

Dawn

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Capitolo 14
*** Ordinary Day ***


ORDINARY DAY



Siamo tornati alla realtà. Mi chiedo chi fosse quella Lady. Ha detto che ero la sua vittima, "la bionda... È speciale", queste le sue parole. Che sappia che io sono nata terrena?
-Raf, stai tremando-
Sulfus. Lui c'è sempre. 
-Non è niente-
-Raf tu hai paura. È comprensibile: una nuova nemica ti ha appena detto che vuole ucciderti. Non è la prima volta che accade-
-Gia, proprio quando pensavamo di esserci liberati di Reina... Tu credi che questi nuovi nemici possano centrare con la sparizione di mia madre?-
Non so perché mi è saltata in mente questa domanda. Eppure ci ho pensato spesso dall'estate scorsa. Nonostante la mia mamma adottiva dica che "i veri genitori sono coloro che ci crescono", e abbia anche ragione, le domande si affollano nella mia mente. "Chi è?  Chi l'ha rapita? Perché?" e soprattutto "Dov'è?": tanti quesiti, nessuna risposta.
-Non possiamo escludere nulla-
Sulfus... Fortunatamente siamo in forma terrena: lo abbraccio, portandogli le braccia al collo e appoggiando il capo sul suo petto. Le sue braccia cingono le mie spalle e rimaniamo in quella posizione per alcuni lunghi attimi. Sento le lacrime scorrermi sul viso: bruciano e sono salate.
-Ti prometto che la troveremo. Sconfiggeremo i nuovi nemici. E sarai felice-
Sorride. Non è il sorriso tipico da Devil, quello irritante e scherzoso, è... dolce, comprensivo. Adorabile, per esprimerlo in una sola parola.
-Ti prometto- dico io con la voce tremante -che saremo felici. Io e te. E se mai vorrai andare oltre, io verrò con te-
Lui sgrana gli occhi, ma l'unica cosa che aggiunge è:
-Non devi sentirti obbligata-
-Non lo sarò mai-
Lui mi da un casto bacio sulla guancia e si scioglie dall'abbraccio.
-Ti voglio bene angioletto-
E io sorrido...
 

-Sei pronto-
-Ehueh- un verso incomprensibile: non mi è dato sapere se si tratta di un sì o di un no.
Il mio sguardo dice tutto. Il povero Giacomo anche questa volta è stato preso di mira dai bulli, compito mio cercare di evitare che si vendichi in maniera avventata. Teoricamente dovrei evitare che si vendichi del tutto, ma non ci sto a vederlo soffrire in quel modo. La mia parte Devil si fa sentire e urla a squarciagola "Deve vendicarsi!-
E lo farà... dolcemente. Ma prima devo vincere la sfida contro Gas.
-Dove sono?-
Mi stupisco: sembra un circuito. Non mi vorrà mica sfidare sulle moto? Non lo sa che mio padre è un pilota e che sono una promessa di quello sport? … Certo che non lo sa, non gliel’ho mai detto… “Cosa mi ritrovo a pensare” scuoto la testa, e i capelli si spargono attorno alle spalle.
-Benvenuta al circuito di moto dell’affascinante Zolfanello City-
Sbatto rapidamente le palpebre: ai miei tempi sarà completamente diverso, ma lascio perdere. Devo fingere di essere sbalordita… Non posso lasciarmi scoprire.
-Gara di velocità: salta in sella, pupa-
Pupa?
Scusate come mi ha chiamato? Prendo il casco e la moto, e faccio rombare il motore. Il soave rombo mi fa sentire a casa, e parto a tutta birra, lasciando il povero Gas ancora alla partenza, mentre con aria sconvolta il Devil si guarda intorno. “Dov’è Elin?” sembra pensare.
“Dov’è Elin?” Elinor è avanti a te, dritta verso la vittoria.
Sento i capelli svolazzarmi a causa del vento arido, e la libertà accarezzare il mio viso. Sono a casa!
-Au Revoir!-
-Aspetta!!-
No, il pilota non aspetta. Si vede che è Sulfus quello che si intende di moto… Un’altra sgommata e l’avrò distanziato una volta per tutte. Hai scelto la sfida sbagliata, amico mio. Mai sfidare la piccola, dolce, ingenua Elin sul suo campo di battaglia: potrebbe stupirti.
-Magnetic-force- che sta facendo?
La moto torna indietro.
CHE STA FACENDO?
Sta attraendo la moto con la forza magnetica. Stringo i denti; non avevo proprio considerato questo suo potere, e dire che conosco le loro capacità alla perfezione. Maledetta me e la mia presunzione!
Mentre la moto indietreggia sempre più mi chiedo cosa fare: l’unica mia opportunità è… utilizzare uno dei miei poteri più da Devil. Speriamo che Gas sia sufficientemente tonto da non porsi strane domande.
Guardo i suoi occhietti vispi al di là degli occhiali da sole: non mi è mai sembrato così intelligente prima d’ora. Devo solo incrociare le dita, ma non voglio perdere. L’orgoglio è più forte della menzogna.  

-Elemental Fly: fire-

Il fuoco ricopre tutta la sua moto: che metallo attirare se viene sciolto dalle fiamme?
Gas apre la bocca e una folata del suo cattivo alito arriva fino al mio naso…Nel frattempo le lingue di fuoco divampano, inghiottendo entrambi i veicoli.
-E ora?-
-Dovrebbe vincere chi è arrivato più avanti- affermo con aria saputella –cioè io.-
 

Non c'è molto da fare.
E’ settembre eppure se,bra ancora agosto; i terreni hanno la testa più sul mare che sulla scuola e, per una quasi Guardian Devil come me, c’è solo da esserne felici.
-Vuoi una?- porgo la sigaretta al ragazzino che mi fissa con uno sguardo affamato. Mi mangia con gli occhi, è evidente. -Certo-
Manco a dirlo, un'altra azione sbagliata, compiuta in un battito di ciglia. È sempre così facile...
Mi siedo sulla panca della fermata dell'autobus, osservando da lontano la relazione del mio terreno andare a pezzi. Dovrei essere felice, o forse no?
Mi passo la mano tra i capelli e noto la moto che accosta. Conosco il modello, so a chi appartiene. Ruggisco: è l’ultima persona che vorrei vedere...
Ma lei ovviamente non se ne accorge. È una creatura così leggera. Mia madre dice che è innocua per questo, ma io credo che ciò la renda solamente più pericolosa.
Accosta e parcheggia. Si leva il casco: ogni suo gesto sembra emanare bellezza, è vomitevole e affascinante al tempo stesso. Una ragazza della quale il contrasto è il lato migliore e peggiore. La contraddizione è parte integrante, se non fondamentale, del suo essere, lo so bene, ma sono veramente pronta per affrontarla?
Non è colpa sua, non lo è affatto. Di quel che è successo niente è da rimproverare a lei. Ma con i Devil non funziona così, dovrebbe pur saperlo.
La ragazza intanto si avvicina: ma cosa si è messa addosso? Sembra un centrino, uno di quegli abitini di pizzo bianco tanto innocenti, ma provocanti al tempo stesso.
-Cami!- grida.
Sorrido –Sei pronta a sgobbare?- dovrebbe iniziare il primo anno di stage, ma già sembra due anni più grande.
-Si, non vedo l’ora- possibile che sia così… entusiasta? E’ disgustosamente Angel quando fa così: non riesco a trattenere uno sguardo scettico. Ciononostante è così carina quando fa la bambina ingenua… Ecco, sono di nuovo vittima del suo fascino.
-Caminía-
Di nuovo la voce da ramanzina tipica da Angel… Mi viene la nausea solo a sentirla.
-Caminía, cosa c’è?-
-Niente- la fisso intensamente –Niente Elinor-



Angolo autrice: capitolo schifosamente corto, ma avevo voglia di postarlo (anche perché ultimamente sono stata veramente disastrata, tra influenze e congiuntivite... Argh!). :D Attenzione al tempo, che in questo capitolo è impazzito come in una puntata di Lost (il più bel telefilm mai realizzato *_* se non lo conoscete basta sapere che è degli stessi autori di "Once Upon A Time") Passato, presente e futuro sono mescolati (non necessariamente tutti e tre in questo capitolo LOL) Titolo del pezzo: Ordinary day, di Dolores O'Riordan... perché questo è un giorno normale di vita... Che altro dire: ho amato la scena dell'abbraccio di Raf e Sulfus <3
Al prossimo capitolo (spero ben più lungo)

Dawn

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Capitolo 15
*** Due Respiri ***


DUE RESPIRI



Io non ho paura.
Dovrei smettere di angustiarmi… Ma i brividi corrono lungo la schiena. Non sento il fuoco ardere dentro me, non sento nulla. Né freddo né caldo.
Io non ho paura.
Ma le forze mancano proprio nel momento del bisogno: questa è l’ironia della sorte.
Non ce la faccio…
Le mie ali non sorreggono più il mio peso, io precipito. Verso il buio, verso l’abisso, verso la terra di nessuno. Non Zolfanello City, non Angie Town. Né rosso né azzurro.
Solo nero.

 
-Avanti!-
E’ impossibile anche solo “sperare di vincere” mentre la vedi all’azione. Io ho vinto, è vero, ma è perché la conosco bene. La sua mano bianca scivola dolcemente sulla mano del terreno, mentre gli sussurra all’orecchio parole di miele.
Sarebbe stata una bravissima Devil. Probabilmente la migliore: più dolcemente convincente di me, più calma e assennata di Caminia. Mi viene da ridere ripensando a lei. Cami… un altro membro della nostra brigata… Lei e Elinor sono amiche. Forse erano amiche… Non sono al corrente della loro situazione e non me ne importa. La scena è ciò che davvero mi interessa. Osservo Gas avvicinarsi a sua volta al terreno, ma quello non lo ascolta. Le parole gli entrano da un orecchio e gli escono dall’altro; non si ficcano in quella sua testolina da essere mortale. Non può riuscire a tentarlo, è evidente. Lui non ha occhi che per lei, come tutti, come me.
Se mai avessi un Angelo, lo vorrei con il suo viso.
 
Se mai fosse la mia Devil, mi lascerei tentare.
Perché un Angel non esulta così. Le ragazze lo fanno sempre, sembrano tante piccole oche. Lei no, lei è sprezzante nel dire che Gas è un perfetto idiota, uno scemo, un cretino. Il linguaggio si fa turpe, mentre il suo viso assume una colorazione rossastra. Le altre la guardano con gli occhi spalancati dallo stupore, ma io non ne ho bisogno. Quella è lei.
Ho pregato, non ho voluto, ho pensato di rinunciare. Ma non ho detto No.
E’stato un unico errore, il mio fatale errore. Perché è dalla prima volta che l’ho vista che ho compreso che non avrei mai vinto contro la sua volontà.
Lei è diversa, io sono debole.
E pensai:
Alte Sfere, vi supplico, non fatemela incontrare mai…
 
 
 
Lo guardo ed è impossibile percepire i suoi pensieri.
Lui pensa a lei… ma lei?
Perché è così particolare quando la vedo. Mi ricorda Raf. I capelli biondi, anche se quelli di Elin hanno sfumature più scure, il modo di fare, il sorriso… Il sorriso è lo stesso.
Eppure… la sua aura, o almeno così l’ha definita Cabiria, è particolare. Non è da Angel, queste le sue parole.
Raf è Raf, fin qui lo so anch’io.
Ma lei? Lei chi o cosa è?
La sciacquetta bionda, così l’ha definita Kabalé, ma lei non se ne cura. Gas ha detto che l’ha stracciato in moto, e che, con il potere del fuoco, ha sciolto la sua Magnetic Force.
Perché tutti parlano di lei?
Perché? Raf mi dice che è simpatica, ma per i Devil è un’altra cosa.
Dicono sia tenace, combattiva, coraggiosa. Seria, concentrata, altera, anche questo. Non è né molle, né debole; né zuccherosa né dolce.
E’ tenace come il ferro, questo pensava Pau. Lo sussurravano le sue labbra, fremevano le sue mani. Ma dentro di me sono dubbioso.
Altera, tenace, dura.
Sono qualità da Devil…
                                 …O da Raf

Lei si avvicina. La guardo:
-Non avresti dovuto dire così a Gas!- la rimprovero.
Mi sembra quasi di sentirmi sciocca: Elin non è una bambina, e io non ho il diritto di sgridarla. Ma ciò che ha detto di Gas era veramente tremendo...
-Scusa- mormora afflitta.
"Scusa"
L'ha detto come se io fossi suo madre.
I suoi occhi verdi si intorbidiscono, l'espressione si fa seria.
"Scusa"
La sua voce è fredda ma il suo sguardo è supplichevole. 
Un insieme di contrasti, Elin. Se è bianco o nero, lei è grigio; se è caldo o freddo, lei è tiepida; se è santo o dannato, lei sta nel centro esatto.
Se è Angel o Devil...
 
 Angolo autrice: this is it. Scusate il ritardo...

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Capitolo 16
*** Cold December Night ***



COLD DECEMBER NIGHT



La neve cade a fiocchi abbondanti, ricoprendo la città con la sua coltre bianca lucente. Elin, accanto a me, non sembra soddisfatta dello spettacolo. Indossa un maglione nero e ha i capelli raccolti in una crocchia dalla quale escono numerose ciocche biondo scuro. È l'immagine della distruzione. Ripete sempre a bassa voce le stesse parole, come un mantra:

-Time Fly-
Ma non accade nulla: Natale è alle porte, ed è ormai da più di tre mesi che siamo qui, a passare il nostro tempo come normali stagisti mentre Xondar complotta chissà cosa.
-Maledizione!- strilla lei, dando un pugno al tavolo. Le sue nocche si arrossano di colpo. I suoi occhi verde si rabbuiano, diventando sempre più scuri.
-Calmati Elin!-
-Non ce la faccio più!- strilla: la signorina sembra sull'orlo di un attacco di nervi. Eppure la capisco: anch'io voglio tornare alla mia epoca, voglio tornare ad essere Leonidas, la stella delle schiere angeliche, il giovane (e bellissimo) soldato buono... ebbene sì, la celebrità piace anche a me!
-Ci sono io ad ascoltarti- le cingo la spalla ed Elin continua il suo sfogo, lamentandosi di quanto le costi tacere la verità, di quanto si senta afflitta e impotente e annoiata e una decina di altre cose che non mi sento in dovere di riportare. -Almeno non potrai lamentarti che non ti mancano i tuoi genitori- sdrammatizzo io, cercando di riportarle il sorriso sul volto.
Non l'avessi mai detto... Eccola che ricomincia a parlare e a parlare, su come desiderasse i suoi veri genitori, non la loro versione adolescenziale.
Di colpo la porta si apre, con leggerezza, e un figurino alato entra chiedendo gentilmente:
-Ragazzi disturbo?-
Urié è un angelo. Non solo nel vero senso della parola, è una Angel in fondo, ma è stata in grado di fermare la lunga ondata di lamentele di Elin. Non appena l'ha vista, infatti, lei si è bloccata, esattamente come una statua di marmo, ancora con la bocca aperta. É rimasta lì impalata per alcuni secondi, battendo le ciglia come se fossero le ali di un colibrì.
-Di cosa stavate parlando?-
Ehm... Ci scambiamo due rapide occhiate. Che le diciamo?
-Del regalo che Leo mi farà per Natale- Cosa sta dicendo?
-Ma non è una sorpresa?- chiede Urié.
-Appunto- ribatto io.
-Volevo solo qualche anticipazione...- fa spallucce -Leo mi ha detto che sarà speciale... E grosso! Molto grosso!-
Lo sguardo di Elinor non promette niente di buono. È malizioso e birichino, molto da Devil...


-Need help?-

Gi occhi gialli di Sulfus mi fulminano.
-Un poco di internazionalità con guasta mai... Comunque ti stavo chiedendo se avevi bisogno-
-Pau, tu non chiedi mai se ho bisogno-
-Perché?- Fischietto, cercando di irritarlo. non riesco a resistere, è più forte di me! -Lo so che sono un Devil, ma è in arrivo Natale, la festa più attesa dell'anno, il trionfo di caramellosità e di buoni sentimenti! E scommetto che tu non sai che regalo fare a Raf-
Beccato!
Credo che lo spettacolo di Sulfus, imbarazzato e arrabbiato al tempo stesso, non si ripeterà mai più di fronte ai miei occhi: mi lascio andare ad una risata che mi solleva, godendo di questo incredibile istante.
-Non è vero... In realtà so benissimo cosa regalarle-
-Sulfus...- mi permetto di chiamarlo per nome -dovresti essere più convincente mentre menti. Se accetti un consiglio da amico...-
-Noi non siamo amici-
-Ok, se vuoi accettare un consiglio e basta pensa che siamo a dicembre, la neve scende, fuori fa freddo e la gente si chiude in casa, di fronte al camino, per...-
-Cosa vuoi intendere?-
Mi porto all'orecchio, sussurrandogli la mia idea. Lui alza gli occhi, quasi sconvolto, poi sorride maliziosamente. -Sul serio?-
Accenno un si con il capo.
-Ma è una Angel!-
-E ti vuole bene- lo zittisco -Secondo me le piacerà-
Lui mi guarda storto, ma so che cederà. Non può non cedere. Andiamo che Natale sarebbe senza un regalo così?
Bene. Sono felice. Gli ho dato un buon consiglio, anzi un ottimo consiglio, ma ora resta una domanda. Io cosa regalo a Elin?


-Dammi un'altra possibilità!-

-Xondar, vuoi davvero redimere quella fallita?-
Ha sempre ritenuto che la voce della neutra sia eccessivamente fastidiosa, ma anche il piagnucolio esagerato di Lady non sfigura nel confronto.
-Ti prego Xondar. L'ho sfidata, ce la farò-
-A Natale siamo tutti più buoni, si sa. Vai Lady e portami questo splendido regalo!-
Lady si smaterializza di fronte ai suoi occhi, e l'altra donna sbotta:
-Dovevi proprio-
-Mia cara, vuoi sprecare i nostri migliori elementi al primo tentativo. La pazienza è tutto, Reina, la pazienza è tutto-



No, non sono morta. E neanche finita nel limbo. Sono tornata per concluderla (forse... In un tempo indefinito... Tre mesi? Un anni? Sei anni?) Fatto sta che non ho tantissimo tempo (quello che verrà sarà l'anno della maturità) ma ho riletto tutto il talismano e mi è piaciuto. Quindi diamogli un finale gente... Sempre che coi vogliate continuare a leggere di Elinor dei suoi amici e di Raf e Sulfus...
A proposito che regalo le avrà fatto?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Edit: ho cambiato il rating... Perché non si sa mai che mi passa per la testa di scrivere!!!

Dawn

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Capitolo 17
*** All I Want for Christmas is You. ***


ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU

 


-Jingle bells! Jingle bells! Jingle all the way!!!-
Il vestito che Dolce indossa per la festa di Natale è a dir poco stravagante. Color rosa shocking, lungo, ricoperto da un numero esorbitante di paillettes luccicanti... L'unico risultato è che la fa assomigliare ad un addobbo natalizio.
-Che dici- mi sussurra Pau all'orecchio -gliel'avrà portato Babbo Natale?-
-Io credevo che Babbo Natale avesse buon gusto- gli rispondo, non senza un pizzico di malizia. -Forse mi sbaglio... o probabilmente è solo daltonico-
-A te starebbe meglio- si avvicina a me, e avverto il suo respiro sul mio collo -A te sta bene tutto Elin, anche se ti preferisco quando indossi solo il costume da bagno...-
-Cosa fai!- lo spingo indietro. Nel bel mezzo di un gruppo di Angel si mette a fare queste considerazioni fuori luogo... ma dove hanno la testa i Devil! -Sei pazzo! Vuoi che ci scoprano?-
-Ma i tuoi...-
-I miei sono tutt'altra storia. E poi noi due non siamo nemmeno fidanzati!-
Pau replica con un ghigno deluso e se ne va, insoddisfatto. Era stata un'idea delle Angel organizzare una festa a tema natalizio in forma terrena ed invitare tutti, i protetti e anche i Devil. Devo ammettere che ho proprio apprezzato la loro scelta e mi sono fatta in quattro per aiutarle nell'organizzazione. A casa mia davo sempre delle grandi feste a cui invitavo tutti i miei amici... È un'attività che mi riesce piuttosto bene e sono molti gli apprezzamenti che ricevo al termine dei miei scatenatissimi party. Ovviamente i miei genitori non sono proprio d'accordo (almeno mia madre, infatti so che, sotto sotto, mio padre approva le mie festicciole) ma la nostra casa, un'enorme villa d'epoca chiamata "Mistery House" si presta benissimo a questo tipo di passatempi.
-Ciao Elin-
-Ciao Leo- non riesco a trattenermi dal chiedere -Me lo hai fatto il regalo?-
-Sorpresa- il ragazzo vuole fare il misterioso...
-Ma proprio grosso?- rido pensando al nostro dialogo del giorno precedente.
-Se aspetti un po' vedrai tu stessa-
Sento su di me lo sguardo rancoroso di Pau e decido di indugiare. La parte Devil che in me fa i salti di gioia, mentre quella Angel ammutolisce: non è che trovi divertente giocare con i cuori dei ragazzi, però... Leo e Pau sono ormai degli amici per me...
Basta rimorsi! Mi avvicino sempre più a Leo, tenendo d'occhio Pau con la coda dell'occhio:
-E io cosa ti regalerò per questo Natale?- Vedo l'Angel arrossire e dentro di me gioisco, immaginando quell'altro che rosica per la gelosia.
-Non lo so- che dolce: quando è imbarazzato prende a balbettare. -Vuoi che te lo dia subito o aspetto un po'-
Leo non si muove, sembra paralizzato. "Forse ho sbagliato Angel. Con cui provare questa tattica non da gli effetti desiderati..."
-Elin- si avvicina Miki. -Puoi venire un attimo?- poi, rivolgendosi a Leo, aggiunge:
-Te la rubo solo per qualche istante-
Lui non riesce a far altro che accennare qualche movimento del capo. Maledizione! Da qualche parte nella sala so che Pau starà festeggiando il mio fallimento.
"Ne riparleremo dopo" dico tra me e me, guardando entrambi i miei custodi.

 

-Mi piace la neve- Raf si tocca una ciocca di capelli e mi sento avvampare come non mai. Indossa uno splendido vestito rosso, perché "il rosso è il colore delle feste" o almeno questo è quello che dicono i terreni. È bellissima, e non posso fare a meno di dirglielo.
-Anche tu lo sei- ci abbracciamo e benedico il fatto che siamo in forma terrena. Posso stringerla tra le mie braccia, accarezzarla e baciarla senza che il VETO faccia alcun effetto.
-Cosa ne pensi di questa festa?- mi chiede.
-Che è moscia angioletto-
-Cosa?- sembra quasi offesa. -Io e le ragazze abbiamo svolto un duro lavoro!-
-Su questo non ho dubbi, ma vedi Raf, la festa non è calda, scatenata... Aspetta solo un attimo e vedrai che i Devil ti insegneranno cosa è davvero una festa degna di questo nome!-
-Se lo dici tu...-
È il momento. La luna è alta nel cielo e illumina la neve con i suoi riflessi azzurri. L'atmosfera è più romantica che mai, ghiacciata si, ma calda al tempo stesso, e io mi faccio coraggio. In quell'attimo il regalo che le ho fatto mi sembra altamente inadeguato... Perché ho dato retta a Pau? Speriamo che non lo getti via in un attimo di ribrezzo.
-Tieni- le dico, porgendole il piccolo pacchetto avvolto in una carta regalo rosso lucida.
Lei lo prende con delicatezza. -È morbido- commenta curiosa, mentre scarta il pacchetto.
Mi blocco.

"Fa che non le faccia schifo" supplico tra me e me "fa che non le faccia schifo..."
-Sono carine- ridacchia, stringendo le mutandine di raso rosso, orlate di pizzo nero, che Pau mi aveva indotto a comprare. -È proprio un regalo da Devil- sembra allegra... forse l'ha presa in maniera scherzosa. Si avvicina e mi da un timido bacio sulla guancia, prima di baciarmi lievemente le labbra. Ricambio con più passione fino a che lei, dopo alcuni lunghissimi e dolcissimi attimi, si stacca da me.
-Ho fatto qualcosa di male?-
Lei guarda il mio imbarazzante regalo. -No, assolutamente no. È solo che...- sembra che impieghi molti secondi per scegliere con cura le parole. -Non sono ancora pronta per... questo. Devi capirmi Sulfus, io ti amo però sono anche una Angel... Non che non lo voglia, però...-
-Non dire niente- la interrompo prima che la concentrazione di frasi sospese superi quelle si senso compiuto.

-Ce ne renderemo conto quando sarà il momento giusto-
Lei è d'accordo, ci sta. In questo momento salterei addosso a Pau per ringraziarlo. Sebbene Raf sia imbarazzatissima ha gradito il regalo e ha detto che mi ama. Cosa potrei volere di più?
-Devo ancora darti il mio regalo- dice, ripresasi dall'imbarazzo.
-Fammi vedere angioletto-
Lei fruga nella sua borsetta e prende una scatolina microscopica. Me la porge gentilmente., con un dolce sorriso sulle labbra. La apro con timore, quasi avessi avuto paura di romperla, e al suo interno trovo un anello sottile di acciaio e cuoio. Sembra una piccola fede...

-È bellissima- i Devil non si commuovono facilmente, ma credo che in quell'istante la mia voce suonasse proprio così: commossa.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuta- i suoi occhi azzurri ridono.
La prendo tra le mie braccia e la bacio con passione, ricordandomi di quella nostra prima volta, il giorno del torneo di luce ed ombra.
-Ti amo Raf- le dico.

L'Angel non dice alcuna parola, ma i suoi occhi sognanti sono una risposta più che eloquente.

 

Siamo tutti pigiati alla finestra, Angel e Devil, in forma terrena per non sentire gli effetti dolorosi del VETO, che facciamo qualcosa che, almeno noi Angel, non si dovrebbe fare.

Eppure tutti noi moriamo dalla voglia di spiare la coppia del secolo, e non ci poniamo molti scrupoli.

Tanto, almeno noi Angel, sappiamo che fra qualche ora già ce ne pentiremo amaramente...
-Non sono carini?-
-Certo che lo sono...-
-L'amore è la cosa più bella che c'è... Vince anche l'inimicizia tra Angel e Devil-
-Non credi che si innervosiranno quando sapranno che li stiamo spiando?-
-Zitta Cabiria!-
-Ragazzi che fate?-
-Elin, viene qui e fai silenzio-
-Che combinano?-
-Cabalé spostati che non vedo niente-
-Smettila di lamentarti Dolce-
-Io qua dietro non vedo e non sento nulla-
-Non c'è nulla da sentire Gas! E in quanto al vedere non c'è niente che ti interessi-
-Ma io...-
-Ragazzi- sbraita Sulfus -Non si può avere un po' di privacy?- Accanto a lui Raf sorride.
-Ci dispiace- diciamo tutti in coro, per poi tornare dentro.

 

 

 

Aggiornamento rapido. Non ho detto che ha regalato Leo ad Elin, ma non ci importa saperlo... (In realtà non ci ho nemmeno pensato) ma ora conosciamo il regalo di Sulfus per Raf... That's ammmore <3 Intanto abbiamo vistoanche il lato Devil di Elin... tanto per cambiare. Nel prossimo capitolo... boh. chi vedrà, leggerà!

Alla prossima...

Dawn

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Capitolo 18
*** Home ***


HOME

 

Sono passati due mesi da quella serata di Capodanno e San Valentino si sta avvicinando a velocità sempre maggiore.
"Raf, Raf, Raf" penso tra me e me con un pizzico di malinconia... Aspetta cosa ho detto? Malinconia... Questa sconosciuta parola fa capolino nel mio vocabolario. Cosa vorrà mai dire? Per tutte le basse sfere: si è mai sentito parlare di Devil malinconico?
Certo che no. I Devil sono famosi per essere stravaganti, eccessivi, maliziosi... non certo malinconici. Ma è o non è un sospiro d'amore quello che esce dalla mia bocca?
-Sulfus sei malato?-
-No, zuccone!- Ecco: prendere in giro Gas è il modo più semplice e veloce per tornare il Sulfus di sempre. Sembra quasi che lo faccia apposta: ogni volta che lo vedo non riesco ad esimermi dall'affibbiargli apposizioni quali zuccone, grassone, eccetera eccetera. Secondo me è il suo personalissimo modo per ricordarmi di essere Devil. Che sia intenzionale o meno, questo non mi è dato saperlo.
-Allora cosa c'è? Sei pensieroso e sospiri tutto il tempo...-
-Sono solo malinconico...-
-Malinche?-
-Triste... È un suo sinonimo-
Mi guarda con uno sguardo perso... Possibile che conosca parole complicate come strudel, vincisgrassi, e addirittura l'impronunciabile 'mpanatigghi (tutti nomi di specialità regionali italiane, ndA), ma ignori completamente il significato di "malinconia". Dovresti conoscere l'amore Gas... Ti farebbe solo bene!
Il Devil se ne va, lasciandomi immerso nei miei sentimenti. Non è il massimo sentire le farfalle nello stomaco, specialmente quando Madre Natura ti ha programmato per essere senza pietà. E così resto solo, in silenzio, pensando solo a te amore mio.
Raf...



-Dobbiamo occuparci della ragazzina-
-Dovete farmi uscire da qui!-
È brutto destreggiarsi fra primedonne presuntuose, e Xondar ne sa qualcosa. Aveva deciso di riunire tutti i supercattivi rinchiusi nel limbo per perseguire i suoi scopi e trovare il magico talismano che avrebbe permesso di liberare i terreni dagli Angels e dai Devils. Aveva deciso... Ma ora non è più così sicuro. Darebbe qualsiasi cosa pur di non sentire Lady e Reina litigare in quel modo, quelle donne lo stanno devastando. Forse le hanno rinchiuse nel Limbo proprio per quel motivo, per salvare il mondo da due oche strampalate come quelle. Non lo ho considerato... Sorride tra sé e sé.
-Dovete prendere il talismano- dice loro, con voce melliflua. Quando lo avrete recuperato potrete avere la vostra ricompensa: la libertà e la vita di Elinor-
-Ma io non voglio Elinor- borbotta Reina -io voglio Raf!-
-La avrai- la rassicurò -Datemi quel che voglio e avrete ciò che volete-



-Che libro devi cercare-
-Storia Angelica vol. 4: le guerre tra arcangeli e arcidiavoli-
-Wow- commento di fronte alla richiesta di Uriè -sembra interessante-
L'ho accompagnata in biblioteca perché l'atmosfera, nel Sognatorio, sta diventando insopportabile: Raf sospira d'amore per Sulfus, Elin brontola che vuole tornare a casa, Dolce sbraita perché è da quattordici giorni che non si compra un nuovo accessorio e Miki è furiosa perché Gas le ha detto che ha i fianchi larghi. Non ne potevo più... Possibile che non esistano altri Angel maschi in questa scuola? E così, quando Urié ha detto che doveva fare un salto in biblioteca ho colto la palla al balzo, lasciandoli immersi nei loro problemi. Siamo Angel, diamine! Perché tutti sembrano struggersi?
Elin ci ha portato qui, eppure non ho ancora perso il mio sorriso, e non lo perderò. Dice un vecchio proverbio di Angie Town: "Un Angel triste è come un Devil innamorato".
Ora che ci penso, però, di Devil innamorati ne sto vedendo anche troppi...



Gli occhi mi si stanno chiudendo... I Devil non sono certo portati per lo studio. Nell'enciclopedia "tutti i poteri di Angels e Devils" quel maledetto timefly non c'è. Al diavolo Elinor e la sua diversità! Eppure sono convinto che nel miliardo di pagine di questa biblioteca si nasconda la chiave per risolvere il nostro problema. Eppure non è quello il problema... Non ce la posso fare a consultare tutti i volumi di questa enorme biblioteca da solo, sebbene non ci sia un'altra soluzione. Devo tornare a casa, dobbiamo tornare a casa. Noi due, io e Elin... e anche quel pennuto di Leo!
Leo! Possibile che spunti sempre quando si parla di lui? Lo vedo in compagnia della Angel abbronzata. Lui sembra piuttosto spaesato e continua a guardarsi attorno con quello sguardo da pesce lesso che si ritrova. Mi avvicino a lui ma, prima che possa dargli una bella pacca sulla schiena, lui mi fulmina:
-E il V.E.T.O? Ricordatelo- mi sillaba arrabbiato. Arrabbiato... beh, è un parolone. Direi seccato piuttosto.
-Fregatene. Mi devi aiutare-
-Per cosa?- domanda sprezzante.
-Fidati di me- Urié ci guarda stranita e io replico con uno sguardo irritato. "Fatti i cavoli tuoi, sottospecie di pennuto con l'aureola".
-Dobbiamo controllare tutti i volumi di questo posto-
-Eh?- sembra sorpreso -ti è andato di volta il cervello?-
Smettila di fare il diffidente... Non ti si addice!
-Vuoi o non vuoi tornare a casa?-
Mi fissa roteando gli occhi. Così accetta la mia proposta.




Ps: piccolo capitoletto che spero sia di vostro gradimento. L'azione arriva fra poco :D Il titolo è "Home", splendida canzone di Michael Bublè, che vi consiglio di ascoltare. 

Ontanto voi leggete e commentate, leggete e commentate! 

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