Misdemeanour

di Vals Fanwriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Pairing: Sebastian / Thad
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 1/20
Note d’Autore: Alla fine.

 


Capitolo 1.

 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Tu non lo sai…
 
Tu non lo sai chi sono, ma io so chi sei tu. Ti ho visto, anzi, ti vedo sempre. Ed è incredibile come in tutta l’università l’unico degno di nota sia un ragazzo semplice come te. Il fatto è che mi sono stupito di trovarti bello e attraente, dato che io ho gusti un po’ difficili in fatto di mercanzia. Mi sono ricreduto quando ti ho visto ridere con quel tuo amico dalla chioma ossigenata. All’inizio eri solo un tipetto sciatto, poi quel sorriso ti ha reso tremendamente sexy.

Mi permetto di essere chiaro e conciso in questa mail. Ci ho messo settimane per avere il tuo indirizzo e, ora che sono riuscito a procurarmelo, voglio fare in modo che tu capisca di che pasta sono fatto.

Sì, ti osservo da un po’ e ti seguo, per sapere cosa fai e con chi sei, chi c’è nella tua vita e se appartieni a qualcuno. Sono stato attento, molto attento. E so che non ti piace la confusione in biblioteca, mentre studi; che il tuo migliore amico è quella testa bionda e che ridi così solo con lui, e che non te ne vai mai in giro senza di lui; e so che hai un’agenda che ti porti sempre con te ovunque e ci scrivi sopra frasi importanti o citazioni – l’ho avuta tra le mani, per un istante, cercavo il tuo indirizzo email, ma lì non c’era scritto; e ti vedo spesso con le cuffiette nelle orecchie, soprattutto quando aspetti l’autobus, e sembra quasi che tu non riesca proprio a fare a meno di dondolarti sui talloni mentre ascolti la musica; e da lontano ho visto che hai gli occhi scuri, ma sembrano così profondi, anche visti da una distanza come quella…

Mi fanno attorcigliare lo stomaco. E vorrei intrappolarti e baciarti come nessuno ha mai fatto, fino a scuoterti dentro. Fino a farti capire che sei mio.

Perché lo sarai. Ho deciso così, quindi diventerai mio.

Potrai andare ovunque, ma io continuerò a seguirti, solo per guardarti, per ammirare il tuo corpo, i tuoi zigomi, le tue spalle e il modo in cui cammini.

Sono ovunque, ma in nessun luogo. E ti vedo, ricordatelo.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Io preferirei non sapere.
 
Ho dovuto rileggere il testo della tua mail ben più di una volta, per essere certo di averlo compreso bene in ogni sua parte. E la verità è che avrei tanto preferito non farlo. Il punto è che, se è uno scherzo, non è affatto divertente e ti pregherei davvero di cercare diletto altrove, perché questo genere di approcci e giochetti psicologici a me non piace per nulla. Mi verrebbe anche da supporre che tu abbia sbagliato persona, ma le cose che hai scritto sono tutte piuttosto veritiere e, a questo punto, l’idea in sé inizia a inquietarmi e non poco.

Cercherò di rendere il concetto più chiaro e conciso possibile, quindi: ti pregherei di smetterla. Ti ringrazio di esserti preso la briga di dilungarti in complimenti ed elogi vari, ma sappi che non sono graditi, così come non era gradita quella mail e così come gradirei che tu smettessi di seguirmi, minacciarmi e, Cristo, mettere il naso nella mia roba.

Per cui, piantala, ho già tutti gli estremi per una denuncia e ti assicuro che non ho assolutamente paura di farla.
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Io preferirei che tu sapessi.
 
Non ho sbagliato persona, di questo ne sono sicuro. Sei quel ragazzo dai capelli e gli occhi scuri, di media statura, con quella voce profonda e, Dio, assolutamente eccitante. E tutte le mattine vieni a studiare in biblioteca. Di tanto in tanto, arrivi in ritardo, dopo le nove, perché devi aspettare quell’idiota del tuo amico. Vi ho sentiti parlare una volta, quindi lo so.

Ad ogni modo, hai frainteso le mie intenzioni, dolcezza. Non ti sto minacciando, non ho mai pensato di farlo. Ma è vero che ti voglio ad ogni costo. La sola idea di non poterti fare mio mi fa andare fuori di testa. Perciò non smetterò di seguirti e guardarti.

E al momento sei tu a stare minacciando me. Hai appena detto che vorresti denunciarmi. E con quali accuse? Non ho fatto nulla di male, se ci pensi. Guardare non costa nulla, e neanche mandare una email sincera e schietta. Se l’ho fatto è perché volevo che tu sapessi quello che penso di te e che ti rendessi conto che non sono disposto a cedere.

Quando voglio una cosa, la ottengo. E tu non sarai da meno.
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Cercati un altro passatempo.
 
Okay, abbiamo assodato che sono io, grandioso, la cosa non mi tranquillizza affatto. Sai, “essere vittima di cyber-stalking” non era esattamente in cima alla mia lista di cose da fare nell’immediato futuro. Oh, sì, indovina un po’? Sei uno stalker ed anche uno di quelli particolarmente efferati e della peggior specie, a dirla tutta. Hai ammesso che mi guardi, che mi segui e che… ascolti le mie conversazioni private, che hai messo le mani nelle mie cose e ricavato informazioni confidenziali su di me in Dio solo sa che modo. Al mio paese, questo si chiama stalking e, sempre al mio paese, è perseguibile penalmente. Inoltre, siccome mi pare di capire che mi conosci tramite l’università, il mio paese è anche il tuo di paese, quindi smettila di minimizzare e smettila di far passare me per lo psicopatico con i complessi da vittima.

Qui sei tu quello che manda e-mail anonime e usa frasi come “Ti avrò” e “Sarai mio” e “Continuo a guardarti”, quindi di certo non sono io quello che si sogna le cose e fraintende intenzioni difficilmente fraintendibili.

Il tuo messaggio è stato recepito, quindi adesso puoi anche evitare di prenderti il disturbo di farti vivo ancora. Se lo farai, mi sentirò autorizzato a segnalarti a chi di dovere e poi saranno affari tuoi.
 
 

 
 
 
 

 
 
 
Eccoci qua.

Visto? Voi ci chiamate e noi torniamo ad affliggervi con le nostre idee strampalate e folli. Come avete avuto modo di notare, questa storia è fondamentalmente molto simile alla nostra Handwritten e questo perché per scrivere una storia a quattro mani dobbiamo utilizzare per forza quattro mani.
Rispetto ad Handwritten, però, lo sviluppo della trama è molto differente per due ragioni principali:

1- la prima è naturalmente questo Sebastian un po’ megalomane e con manie di protagonismo – insomma, il classico Sebastian che vuole e pretende – solo che i suoi modi non sono esattamente ortodossi e per questo motivo il percorso della trama sarà più difficoltoso e complesso.

2- la seconda è da collegarsi direttamente alla prima, perché la presenza di questo Sebastian condiziona anche il Thad che conosciamo tutti noi e il rating della storia (che, per l’appunto, è giallo per il modo in cui Sebastian si pone nei confronti di Thad).

Adesso passiamo “brevemente” alle cose utili: innanzitutto, la presente long è composta da 20 capitoli già scritti; gli aggiornamenti cadranno ogni venerdì, salvo imprevisti/occasioni particolari di cui comunque vi terremo informati sulle nostre pagine autore. In secondo luogo, come Handwritten, anche Misdemeanour sarà completamente sotto forma di email (se vi dicessimo a quante email siamo arrivate, vi mettereste le mani nei capelli).

Piccola precisazione su questo titolo così complicato e difficile da ricordare e pronunciare: ci siamo lasciate ispirare, naturalmente, dall’omonima canzone dei Mallory Knox che, se leggete il testo, si adatta perfettamente a questa storia. Per semplificarvi le cose, Vals vi propone di chiamarla “Les Mis”, visto che un po’ miserabili questi due lo sono.

E basta, vi diamo appuntamento a venerdì prossimo, sperando che abbiate gradito il primo capitolo di questa nostra secondogenita. In caso di lamentele, informazioni random, scleri, deliri, spoiler vari ed eventuali, news sugli aggiornamenti e quant’altro, ci trovate qui e qui.
 

Robs&Vals
 

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Pairing: Sebastian / Thad
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 2/20
Note d’Autore: Alla fine.

 
mis2

Capitolo 2.
 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non ho paura di te.
 
Eccoti. Ti ho visto poco fa, prima che andassi via dalla lezione col tuo gruppetto di amici e… quanto eri dannatamente bello con quella camicia color pervinca addosso. Ti calza meravigliosamente e mette in risalto la tua vita sottile. Ho voglia di posare le mani sui tuoi fianchi e seguirne il profilo, adesso. E sentirti sospirare. Sì, anche questo. Hai delle labbra così piene e morbide. Mi fanno venire voglia di morderle, lo sai… Thad?

Mi aspettavo un nome più elaborato per uno come te, devo dirti la verità. Però sto continuando a pronunciarlo sottovoce e più lo faccio, più mi piace.

Thad.

Riesci ad immaginare la mia voce che ti bisbiglia all’orecchio il tuo nome? No, ovviamente non puoi, non sai com’è la mia voce. Ma hai idea di cosa succederebbe, se lo facessi? La sentiresti scivolare fin dentro le ossa, lungo il collo, le braccia, la punta delle dita. E poi in un attimo…

Lascio a te immaginare il resto. Sono sicuro che la tua testolina ci riuscirebbe benissimo, anche senza il mio aiuto.
Salgo al terminal a prendere l’autobus adesso. Non sentire troppo la mia mancanza, dolcezza. E non provare a cercarmi. Non mi troveresti. ;)
 
Lui.
 

 
 
 

Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Dovresti.
  
Okay, adesso stai davvero esagerando ed io sto iniziando a perdere la pazienza. Cos’è che vuoi da me? Vuoi soldi, o ti ho fatto qualche torto che al momento non ricordo, o… che so io? Dimmelo e finiamola qui, prima che io decida di impugnare i miei diritti e portare le evidenze della tua colpevolezza a chi di competenza.

Tu sei un malato e hai evidente bisogno di aiuto, perché le persone normali non se ne vanno in giro a guardare le persone in questo modo, a scrivere email del genere e a pensare a queste cose. Le persone come te finiscono nelle cliniche di riabilitazione e nei centri di igiene mentale, lobotomizzate e con una camicia di forza. E mi disgusta il pensiero di avere i tuoi occhi addosso, se proprio vogliamo dirla tutta, quindi smettila una buona volta ed evita di mettere te in difficoltà e me nei casini.

E sto per segnalare il tuo indirizzo email, così magari ti rendi conto che non sto scherzando e che non mi lascio intimorire da te. Non ho alcuna intenzione di venirti a cercare, ma lo lascerò volentieri fare alla polizia, se non mi lasci in pace.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ancora non sai niente, oppure fingi di non sapere.
 
Non voglio soldi da te, né vendicarmi per qualsivoglia motivo. Voglio solo averti, come ti ho già detto. Averti, nient’altro.

E se devo rischiare di finire in gattabuia per raggiungere il mio obbiettivo, allora ben venga. Lo troveresti romantico, se un uomo si facesse mettere le manette ai polsi solo per aver osato chiedere troppo, chiedere te.

Mi credi pazzo? Non sai quanto posso essere pazzo, pazzo di te, Thad. Di tutto quello che sei ai miei occhi. Potresti stupirtene e apprezzarlo, se non fossi così impegnato a vedere il lato negativo di questa cosa. Se pensassi che non c’è nessun altro che ti vede come ti vedo io, cambieresti idea e torneresti strisciando a pregarmi di rubarti un bacio o di toccarti. Se sapessi che non c’è nessun altro che abbia il coraggio di seguirti e ammirarti da lontano, senza avvicinarsi e pretendere qualcosa, ci penseresti due volte prima di negarti a me.

Se avessi voluto avere qualcosa da te contro la tua volontà, a quest’ora, non saresti lì a leggere un email, ma avresti già le mie mani addosso. Però il mio “voglio averti” significa che voglio che tu mi dica che sei mio. Lo voglio sentire dalla tua voce. Mio e di nessun altro dovrai essere.

Non avrò pace fino a che non sarà così.
 
Lui.
 

 
 

 
A: bite_mytongue@gmail.com
Da: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Che altro dovrei sapere?
 
Perché, allora? Perché in modo così poco convenzionale? Perché, se le tue intenzioni sono davvero così nobili come dici, non hai provato con un approccio differente? Seriamente, in quale universo parallelo le persone non si fanno spaventare da messaggi del genere e dalla consapevolezza che ci sia costantemente qualcuno a tenerle d’occhio? Beh, io mi sono spaventato, lo ammetto, sono spaventato. E lo sono perché sembri imprevedibile e sembri sapere cose di me che neanche chi mi è vicino sa. E sembri essere ovunque e la cosa mi inquieta e non poco, perché mi stai privando della mia libertà di stare tranquillo e vivere le mie giornate in maniera rilassata.

Mi chiedi perché mi ostino a vedere il lato negativo della cosa, ma la verità è che non c’è un lato positivo. Io non lo vedo, e non perché non voglio, ma perché è del tutto assente, perché nelle tue parole non c’è nulla che mi faccia supporre che tu abbia intenzioni differenti da ciò che credo io. E non parto prevenuto, ma il tuo modo di relazionarti a me non mi piace e non mi piace l’idea che tu sia così prepotente nei miei confronti. Che tu abbia la presunzione di permetterti di credere che riuscirai a portare avanti questa folle e sconsiderata corsa alla mia conquista, ecco. Levatelo dalla testa e mettiti l’anima in pace perché, se è me che vuoi e se è per questo che stai continuando ad infastidirmi, non hai alcuna speranza di averla vinta. Cercati un altro obiettivo.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Quanto ti voglio…
 
Non voglio un altro obbiettivo, voglio te, anche se esistono milioni di altri ragazzi decisamente più arrapanti. Ma voglio te perché tu sei diverso; non sei solo sexy, sei anche bello e hai un sorriso che incanta. Penso che le persone – ragazzi, ragazze, professori, uomini – pagherebbero per avere te, al di fuori di qualsiasi altro. Io pagherei, ma non sono un tipo che compra il culo della gente.

E sì, mi piace averle in pugno le persone e mi piace portarle alla convinzione che non hanno altra scelta. Esattamente come succederà a te: ti renderai conto che quello che vuoi sono io, nessun’altro occuperà i tuoi pensieri. Oltre ad avermi sempre attorno a te, mi avrai anche nella tua testa, fino a che non cederai e mi darai quello che voglio.

E non affannarti a cercarmi o a provare a scoprire chi sono. Non ci arriveresti mai, non ti aspetteresti mai che sono io, non giungeresti mai alla conclusione che la persona che ti spia, ti ammira e ti segue è così vicina a te, ma allo stesso tempo così lontana. Potrai fare tutti i ragionamenti che vorrai ma non ci riuscirai. Così come non riuscirai a liberarti di me.
 
Lui.
 
 




 

  
Come ha fatto questa settimana a passare così in fretta? Non ne ho la più pallida idea, ma per vostra gioia, oggi è di nuovo venerdì e Vals è qui ad aggiornare la storia puntualissima e felicissima che sia piaciuta così tanto. Sul serio, io e Robs non ci aspettavamo per niente tutte le belle cose che ci avete scritto – sia tra le recensioni che nei commenti su facebook – e soprattutto non ci aspettavamo che sareste stati così tanti. È stata una gioia immensa, non potete neanche immaginare. Quindi grazie, ve lo meritate. ♥

Passiamo ora alle note relative alla storia in sé e al capitolo. La settimana scorsa, io e Robs ci siamo dimenticate di sottolineare un dettaglio importante riguardante le principali differenze tra “Misdemeanour” e “Handwritten”, perciò ne approfitto per scriverlo qui. È piuttosto importante, dato che concerne l’intero susseguirsi degli avvenimenti della storia; a differenza di “Handwritten” infatti, questa storia è stata interamente plottata prima essere scritta, aggiungendo dettagli man mano che si definiva un percorso preciso. Come ricorderete, invece, “Handwritten” veniva scritta senza un plot premeditato.

Da questo punto di vista è stato più semplice scrivere seguendo la trama, ma non sono comunque venuti a mancare i momenti in cui le email che “ci spedivamo” ci sommergevano di feelings vari ed eventuali.

Il secondo punto di queste note riguarda Sebastian. Qualcuno di voi lo ha preso sul serio, qualcun altro no, ma immagino che questo capitolo non lasci posto ad equivoci.

Ed è tutto, immagino. Non mi sembra di avere altro da dire, quindi vi do appuntamento alla settimana prossima, sperando che anche questo capitolo vi abbia appassionato.
 

Robs&Vals
 
P. S. Visto che bello il banner di Robs? *___*


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 3/20.
Note d’Autore: Alla fine.

 
mis


Capitolo 3.
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Ti ho visto. Oggi, in aula. Sei tu, lo so che sei tu e… smettila, okay? Smettila, perché è inquietante e malato e no, non voglio i tuoi occhi addosso e non voglio essere nei tuoi pensieri e... smetto di venire a seguire le lezioni del professor Peterson e di passare in quella parte del dipartimento, così posso limitare le occasioni di incontrarti, quando ti trovi a lavorare lì. E smetto di rispondere alle tue prossime email. Giuro che lo faccio, se non la smetti prima tu.

Ed è stato inutile, hai visto? Il tuo nasconderti e fare il misterioso, e i “non cercarmi” e i “non capirai mai chi sono”, e tutta la tua aria da stalker esperto e vagamente James Bondiano, alla fine ho capito comunque chi sei e non c’è voluto tanto. È bastato osservare – cosa che ho iniziato a fare molto più spesso, recentemente, grazie mille – e fare due più due. Le persone che mi guardano durante la giornata non sono molte, quindi era naturale che prima o poi ti avrei individuato.

Te lo sto chiedendo come un favore personale, quindi: ti prego, fanculo, piantala di ossessionarmi.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Beccato?
 
Puoi anche smettere di passare di lì, ma io ti troverei comunque. Dimentichi che non è soltanto in quella parte dell’edificio che ti ho visto. Ti ho visto a mensa, in biblioteca e al bar. Ti ho visto ovunque. Sei tu quello che non vede me.

E no, ti ho detto che non smetto. Continuerò ad inviarti email. Potrai anche non rispondermi, ma io continuerò.

Denunciami pure, se vuoi. A chi crederanno? A me o a te? Non risaliranno mai a me da quest’indirizzo, credimi. E se rischieranno di farlo, lo cancellerò. Ma anche se sparirò dalla tua casella di posta, non sparirò dalla realtà. Quindi non provare a sperarci.
 

Quei jeans che hai messo oggi, erano troppo larghi comunque. Non metterli più. :)))
 

 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Beccato.
 
Stanotte pensavo: se sei così sicuro di sapere chi sono, perché non sali su e vieni nel mio studio, e mi affronti faccia a faccia? Hai paura che io ti faccia qualcosa o che ti metta le mani addosso? Non lo farei, te l’ho detto, contro la tua volontà non lo farei. Quindi perché non vieni su e risolviamo questa cosa, prima di ritrovarci alla sessione d’esame faccia a faccia? Lo sai che nella commissione ci sono anche io e non voglio vedermi costretto a crearti problemi.

Sei uno studente così promettente e il tuo lavoro possiede un livello estremamente alto. Immagino che per far sì che il tuo valore venga riconosciuto, tu debba riprendere la tastiera in mano e rispondermi, innanzitutto. Per secondo, voglio vederti venire da me domani alle 11:00, durante il mio orario di ricevimento. Voglio parlare con te e guardarti negli occhi, e dirti quello che penso a voce. Se non lo farai, non ti assicurerò un voto meritevole.

La vita va così, Thad.

 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: La mia vita non va così.
 
Avevo capito tu fossi quello onesto e dai nobili scopi, ma a me questo sembra un ricatto bello e buono. Un ricatto misto ad una minaccia, tra l’altro, cosa che lo rende anche peggiore di quello che è. So che non ha più senso chiederti cosa vuoi da me, ma è l’unica domanda che ancora riesco a pormi. Che diavolo vuoi da me? Ti ho detto che non ho intenzione di sottostare ai tuoi giochetti psicologici, mi minacci se smetto di risponderti, rischieresti addirittura di farmi saltare il semestre solo per un tuo capriccio. Che genere di persona fa questo? Con che coraggio ti guardi allo specchio la mattina? Con che coraggio continui a camminare nei corridoi dell’università e a fingere che la tua testa non sia quella di un malato? Ostenti sicurezza e professionalità, ma intanto fai pensieri deviati sui tuoi studenti e magari ti diverti a immaginare la loro reazione in queste determinate situazioni. È così che fai? Hai preso il posto di assistente del professore solo per poter avere una più ampia scelta di soggetti manipolabili? Mi chiedo come tu possa stare bene con te stesso a queste condizioni.

E non verrò da te, scordatelo, non esiste che io venga di mia iniziativa nella tana del lupo, non sono così cretino e non mi fido delle tue intenzioni. Oltretutto, sei solo l’assistente del professore, quindi sono piuttosto certo che il tuo giudizio non sia poi così rilevante ai fini della mia carriera accademica. Cercati un altro passatempo.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: La tua vita si complica.
 
Peccato che tu abbia deciso di non venire. Mi sarei divertito ad osservare la tua espressione impaurita e ansiosa, mentre attendevi che si facessero le 11:00 in punto per entrare nello studio di un tuo professore, il tuo labbro stretto tra i denti e i tuoi occhioni sgranati. Ultimamente hai sempre quell’espressione in viso. Mi stavo appunto domandando perché fossi sempre teso come una corda di violino, ma mi pare piuttosto ovvia la risposta. Hai paura di me, per questo hai deciso di non presentarti. È inutile che lo neghi, ormai conosco l’effetto che ti faccio.

Come dicevo, però, peccato. Sarebbe stato di gran lunga più bello aspettare che tu entrassi e chiedessi al tuo professore, con voce stizzita, che diavolo volesse da te.

Lui, a quel punto, ti avrebbe preso per un pazzo e ti avrebbe guardato come si guarda un minuscolo scarafaggio fastidioso. E ti avrebbe gentilmente detto che, in realtà, non avevi alcun appuntamento con lui.

Sorpreso? Pensavi di aver trovato già la soluzione al dilemma?

No, invece. Non sono l’assistente del professor Peterson. Non sono un uomo che abusa della sua posizione per ammirare una serie di mocciosi.

Punto per me.

Sono ancora avvolto nel mistero e sono ancora in gioco, bellezza.

E smettila di domandarmi cosa voglio da te. Lo sai bene.
 

 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Io almeno ce l’ho una vita.
 
Ti stai divertendo? Seriamente, leggi le mie email ridendo come uno psicopatico e permettendoti anche di commentare le mie risposte stizzite? Non lo so, mi domando se tu abbia una vita, a questo punto, al di fuori della tastiera, o se tu trascorra le tue giornate a mettere a punto nuovi modi per darmi il tormento, nell’attesa di seguirmi poi per i corridoi dell’università. Ti sto immaginando – sì, lo sto facendo davvero – come un disagiato sociale, uno di quelli che si vedono in quei telefilm in cui si analizzano casi di stupratori seriali o maniaci sessuali; magari hai troppa poca spina dorsale per vivere all’aria aperta e mostrare come sei davvero e, sempre magari, vivi anche nello scantinato a casa dei tuoi genitori e trascorri le tue giornate guardando video porno e masturbandoti sulle foto di ragazzi sui social network. Sei disgustoso e adesso mi sento disgustoso anche io per essere diventato l’oggetto delle tue attenzioni. Delle tue perversioni.

Come pretendi che viva le mie giornate, sapendo che poi mi aspetta questo? Che potresti essere ovunque e che magari sei seduto vicino a me a mensa, o in aula, o in biblioteca? Sapendo che hai toccato le mie cose e che non posso abbassare la guardia che potresti farlo ancora? Dimmelo tu, come pretendi che io non stia “teso come una corda di violino”, quando è esattamente quello che vuoi ottenere? L’ho capito che è questo il tuo gioco, che vuoi portarmi all’esasperazione, ad avere paura addirittura di uscire di casa e di fidarmi di chiunque, ad implorarti di smetterla a costo di darti quello che vuoi. Ma hai sbagliato persona, te lo ripeto di nuovo: hai sbagliato soggetto. Lasciami in pace e fatti una vita.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: E io pure.
 
Se il mio interesse per te non era abbastanza prima, sappi che dopo questa risposta è aumentato a dismisura. Non riuscirò più a toglierti dalla mia testa, non riuscirò più a toglierti gli occhi di dosso. Hai un carattere talmente pungente da stuzzicare il mio. Ci proverei dannatamente gusto a provocarti e a farti scattare, anche se mi sa che lo sto già facendo. Come te, anche io sto immaginando. Ci sto immaginando a lottare con le parole, a dirci di tutto, a insultarci in tutte le maniere possibili. E poi a lottare con le labbra. E poi con i vestiti.

Sono disgustoso anche adesso, uh? Lo stai pensando, lo so. E siccome lo so, continuo a farlo apposta e a darti fastidio. Dovresti essere lusingato dalle mie attenzioni, la gente di solito lo è, quando si tratta di me. Ma è anche vero che non sai ancora chi sono. Forse se lo sapessi cambieresti idea e ti butteresti tra le mie braccia come uno di quegli idioti senza cervello che mi porto a letto.
No. No, tu non lo faresti. Ti faresti del male fisico pur di sostenere i tuoi principi e i tuoi ideali e non darla vinta ad uno come me. È questo che mi eccita di te. Sei così… così.

Non ce ne sono altri uguali a te. È per questo che hai attirato la mia attenzione.

È il tuo sguardo caparbio e testardo.

Smetti di guardarmi così e io smetto di guardare te.
 

 
Lui.
 
 
 
 

 
E anche il capitolo 3 è andato. Non so come, ma è andato!

Siamo ancora in un punto di stallo di questa storia. Sebastian continua a giocare con Thad e a stuzzicarlo, e a mettergli paura sapendo di avere potere su di lui, e Thad, dal canto suo, prova a tenergli testa in tutti i modi. Già dal prossimo capitolo, però, la situazione inizierà ad evolvere e comincerete a notare cambiamenti e intrecci e casini e… E noi non vediamo l’ora di mostrarvi cosa abbiamo architettato. ♥

Di nuovo, vi ringraziamo di cuore per tutto ciò che state facendo per questa storia. Anche se è soltanto all’inizio, voi ci state dimostrando il vostro entusiasmo e ci state inondando di pareri. Ogni volta che leggiamo una recensione, o un commento, o vediamo il numero dei preferiti e delle seguite aumentare, ci ritroviamo a sorridere e a sospirare di sollievo. Perché questa storia è davvero un azzardo per noi e per i nostri standard e, se vi ci abbiamo fatto affezionare almeno un pochino finora, significa che siamo riuscite a renderla più o meno plausibile.

Quindi grazie, mille volte grazie. Non appena riuscirò a ritagliarmi un po’ di tempo, risponderò alle vostre recensioni e regalerò ad ognuno di voi qualche cuoricino random. *w*

Siete meravigliosi e noi vi adoriamo.

 
Robs&Vals

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 4/20
Note d’Autore: Alla fine.

 
mis

Capitolo 4.
 


 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: E ha decisamente qualche problema.
 
Sì, continui ad essere disgustoso. Anzi, probabilmente, adesso lo sei anche di più, visto che sembra tu lo faccia apposta ad essere così assolutamente detestabile e irriverente. Non ci voleva poi molto a capirlo, in realtà, visto che lo hai praticamente ammesso, ma ciò non toglie che ti trovi comunque fastidioso ed inopportuno. Oltre che tremendamente patetico. Sì, patetico, hai capito benissimo. Patetico per il modo che hai di porti, per la superiorità che ci tieni tanto a rimarcare – quasi come se stessi provando a convincere prima te stesso e poi me. Patetico per la certezza che l’avrai vinta.

Ti porti a letto idioti random senza cervello? Ottimo, continua a farlo, almeno ti tieni impegnato ed eviti di sentire la necessità di trovarti nuovi hobby e “allargare i tuoi orizzonti”. O ti eccita anche questo? È così, vero? Stai provando piacere nel discutere con me adesso? Nel farmi arrabbiare e rispondere a tono? Ti eccita spaventarmi e rendermi inquieto? Immaginarmi impaurito e con il respiro corto e gli occhi sbarrati? Dio, mi fai sempre più schifo.

Seriamente, con queste premesse, come speri che io decida di prendere in considerazione l’idea di potertela dare vinta? Chi mai lo farebbe? Neanche uno dei tuoi idioti senza cervello, secondo me, figurati io che un cervello ce l’ho e so farlo funzionare anche piuttosto bene. Rivolgi le tue attenzioni altrove, quindi, cercatene un altro: come me ne esistono tanti, magari ne trovi uno a cui piace pure il tipo “film-horror-thriller-psicologico-e-inquietante-come-l’inferno”. Che poi saresti tu, per intenderci.

Un minuscolo appunto, comunque: se ti avessi mai guardato, in qualsiasi modo tu voglia intendere, me ne ricorderei. Sono del parere che una personalità così disturbata e problematica come la tua non possa passare inosservata dall’esterno.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun oggetto
 
Mi guardi più di quanto pensi, credimi.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun oggetto
 
Menti. Io non guardo nessuno, né tantomeno le persone come te. Se lo facessi, me ne accorgerei senz’altro, so che me ne accorgerei. Per cui stai mentendo, ne sono assolutamente certo. Tu vuoi che io ti guardi e stai usando la psicologia inversa con me. Infantile, molto infantile. E inutile. Beh, non funziona, rassegnati.

Non sono il tipo che se ne va in giro a guardarsi intorno, assolutamente poi non nel modo in cui insinui tu. Se poi con “mi guardi” intendi che ho “casualmente incontrato il tuo sguardo mentre cercavo un posto libero in biblioteca o in aula”, il discorso allora cambia diametralmente e il malato visionario continui ad essere tu. E l’ipotesi che io ti conosca e che sia questo il motivo per cui ti guardo non è neanche lontanamente contemplabile, quindi non provarci neanche a propinarmela.
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun oggetto
 
Credi quel che vuoi. Non starò di certo qui a spiegarti chi sono e a dirti il motivo per cui sostengo che tu mi guardi.

Ma lo hai fatto. Posso dirti questo. È successo una sola volta, ma lo hai fatto. Mi hai guardato a lungo. Ed è successo molto prima che ti inviassi la prima email.

Mi hai sorriso quella volta. Se non vuoi crederci, non è un problema mio. Ma sta di fatto che è così.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun oggetto
 
E perché mai lo avrei fatto? Ricordamelo. Anche senza dirmi chi sei, se preferisci.
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Senza dirti chi sono.
 
Non ne conosco il motivo. Eri lontano, seduto al tuo banco, in biblioteca. E io al mio.

Hai alzato lo sguardo e ti sei fermato ad osservarmi. Sono passati due, forse tre minuti.

E poi hai sorriso. Timidamente.

E mi si è stretto lo stomaco.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non sono sicuro di volerlo sapere.
 
Forse hai attirato la mia attenzione perché eri vestito in modo strano. O magari mi hai incuriosito perché sedevi in maniera scomposta, o gesticolavi freneticamente. O forse sei entrato nella traiettoria del mio sguardo, mentre osservavo semplicemente il vuoto, e alla fine ti ho sorriso per cortesia.

O forse sei un bel ragazzo e per questo mi sono incantato a guardarti.

Ma non me lo ricordo e non puoi “accusarmi” di averti guardato quella volta e usarlo adesso contro di me. È successo prima che iniziassi ad avere paura di te, quindi è come se non fosse mai accaduto.
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non ci credo.
 
Non ti sto accusando e non lo sto usando contro di te. Non ne ho la minima intenzione.

E non importa se è successo prima o dopo. È successo e ne conservo il ricordo, perché quel sorriso era solo mio. Stavi guardando me, non un altro o il vuoto, ne sono certo.

E sì, sembravi piuttosto assorto.

Forse ti sono sembrato davvero un tipo strano e hai pensato: “Ehi, quel tipo ha una faccia inquietante. Adesso fingerò di sorridergli per non farlo agitare e diventare un pazzo esaltato.” :)))

E così hai sorriso. Per salvarti il culo, sai.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: E sbagli.
 
Vedo che su una cosa siamo d’accordo però: sei inquietante, ecco. Magari ti avrò guardato e avrò pensato che mi facevi un sacco di paura e che era meglio tenerti buono, prima che avvenisse la metamorfosi. E quindi ti ho sorriso (per “pararmi il culo”, come dici tu), ma la metamorfosi è avvenuta comunque, perché tu alla fine ti sei davvero mostrato un inquietante pazzo esaltato.

Quindi abbiamo appena dimostrato due cose: la prima è che ho un intuito pazzesco e che riesco a leggere le persone in maniera sorprendentemente accurata; la seconda è che, purtroppo, i miei sorrisi non possono essere brevettati per curare il cancro o, in questo caso, prevenire i disturbi ossessivo-compulsivi. E ho appena fatto una battuta con te, grandioso.

No, se tu avessi avuto una faccia da pazzo-esaltato-maniaco, me ne ricorderei. E non ti avrei sorriso.
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ne sei sicuro?
 
Quindi, se mi hai sorriso, di certo non lo hai fatto perché ti sembravo strano/ inquietante/ terrificante. Lo hai fatto perché mi trovavi bello e affascinante, e perché ho attirato tutta la tua attenzione su di me. Questa cosa non mi sta lusingando, proprio no, affatto.

E sì, hai appena fatto una battuta con me. No, aspetta… Era davvero una battuta? Non ci ho fatto proprio tanto caso. Ho letto in fretta e mi sono fermato all’ultima frase. E continuo a pensare solo ed esclusivamente a quella, Thad.

Ecco, non so più cosa aggiungere.



Ah, sì. Il tuo intuito su di me, a quanto pare, è stato tutto fuorché infallibile.

Non fidarti.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Assolutamente.
 
Ti sto lusingando? Davvero? Mi era parso di capire che il tuo ego spropositato (e anche incredibilmente ingiustificato, aggiungerei) non ne avesse affatto bisogno, ma immagino si possa sempre migliorare, mh? Boh, pare quasi che tu ti diverta a smentirmi e a confutare ogni cosa che dico. Anche se ormai avevamo assodato che fosse proprio tutta questa situazione a divertirti nel profondo, quindi ho di nuovo ribadito l’ovvio e fatto una constatazione inutile.

Ad ogni modo… ho dimenticato che volevo dire, maledizione. Non trovi che sia fastidiosissimo quando accade? Fino ad un attimo prima hai tutto perfettamente stampato lì in testa e un attimo dopo brancoli nel buio più totale e… sì, sto facendo conversazione con te, non chiedere il motivo, dubito ci sia. A meno che non ti accontenti di un “ho mandato il buon senso alle ortiche e stasera mi annoio”, in quel caso posso anche elargirti la motivazione.

E il mio intuito non sbaglia mai. Di lui mi fido, di te ancora non tanto.
 
 
 
 



 
 

 
Ci siamo. Ecco la svolta, il punto di non ritorno per i nostri bimbi. Ci abbiamo messo ben quattro capitoli ma, gradualmente (molto gradualmente), ci siamo arrivati, e adesso inizia il bello, per noi ma soprattutto per voi. Adesso si entra nel vivo, scopriremo di più sui loro rispettivi mondi, su questo Sebastian un po’ diverso dal nostro solito e vedremo come si evolvono le cose.

Di nuovo, un enorme grazie va a voi che ci seguite sempre e, non solo sclerate per la storia in sé, ma anche per i banner che mettiamo a inizio capitolo ** (Questa settimana è toccata di nuovo a Robs ed è venuta fuori una meraviglia ♥). E continuerei per ore con un milione di parole inutili, del tipo che siete meravigliosi e che ci fate scuoricinare a morire, ma sarei ripetitiva (e logorroica come mio solito). Quindi l’unica cosa che faccio prima di lasciarvi è mandarvi tanti abbracci e tanto amore, perché ve lo meritate davvero. ♥

Mi scuso nuovamente se non ho ancora risposto alle recensioni, ma – argh! – esami/casini/studio…

Intanto speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto e, come al solito, vi diamo appuntamento al prossimo venerdì.

 
Robs&Vals

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 5/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
Mis

Capitolo 5.
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Sei ancora qui.
 
Probabilmente sono io che ti metto in soggezione e che ti faccio perdere le parole per strada. A quanto pare, ho questo fascino anche da dietro un computer. Non l’avresti mai detto, vero? ;))

Sei rimasto talmente colpito da me da non trovare più i tuoi pensieri in ordine come avresti voluto. Se fossi stato davanti a te, però, penso che le avresti perse per sempre le parole.

E no, non mi sto vantando della mia bellezza, cosa dici? Pensi che ci trovi gusto a propinarti indizi sulla mia identità? No, ma figurati. :P
 
E ti stai annoiando e parli con me invece di, che ne so, prendere il telefono  e fare conversazione con il biondo dell’università, per esempio. La cosa mi rende inspiegabilmente felice.

Lusingato. Felice. Divertito. Tutto questo è colpa tua.

Davvero, cosa ti sta spingendo a semi-abbassare l’ascia di guerra, dolcezza? Sono curioso di saperlo.
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Ho provato ad andare via, ricordi quello che è successo?
 
Tu hai proprio una sorta di predilezione a travisare le mie parole. Davvero, lo fai apposta a rigirarti la frittata come ti è più congeniale? Vediamo: no, non sono rimasto vittima del tuo fascino stratosferico, né la tua stessa essenza mi mette in soggezione. So che vorresti che fosse così, ma mi dispiace darti questa delusione. In compenso, però, sei consapevole di starti vantando oltre il lecito, quindi direi che possiamo considerarlo un notevole passo avanti. Prego, continua a gonfiare il tuo ego e… non sono certo di aver compreso questa cosa degli indizi che mi staresti lasciando. Vuoi farmi capire chi sei, dicendomi che – a tuo parere – sei un bel ragazzo? Sai quanti bei ragazzi ci sono all’università? E sai che, oltretutto, non dovresti essere tu a giudicarti in questo modo?

E giusto per la cronaca, è venerdì sera e il biondo ossigenato – tanto per citarti – è fuori con il suo ragazzo, quindi non mi sembra il caso di disturbarlo solo perché mi annoio e il temporale ha fatto saltare il satellite.

Se guardi bene, però, l’ascia di guerra è ancora ben sollevata: ti sto solo dando l’opportunità di non farmela usare.

 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mmh, no. Sono impegnato ad immagazzinare altri ricordi. :)
 
E così il biondo ossigenato è fuori con il suo ragazzo… Lo sai che cominciavo a temere che tra di voi ci fosse del tenero? State sempre appiccicati e vi sorridere in maniera sospetta, ma a quanto pare, è stata solo la mia immaginazione. Probabilmente siete semplicemente complici fino all’inverosimile, visto che non fate altro che ridere quando siete insieme. E io adoro quando ridi così, non esiste cosa più bella al mondo.

Però stavo per diventare geloso, lo ammetto. Geloso di te, sì, perché credevo che fossi suo. Grazie per avermi tolto una preoccupazione dalla testa. :)))

 
Ah, a proposito. Saresti potuto uscire, invece di rimanere in casa a rispondere alle email del tuo stalker personale. Invece sei rimasto. Non te ne accorgi, ma è un passo avanti.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Hai un hard disk dalla memoria limitata, quindi?
 
Hai appena ammesso di non sapere se fossi single o meno? Seriamente, tu che sembri sapere tutto ed essere onnipotente, non ti eri preso la briga di indagare circa la mia situazione sentimentale? Sei uno stalker un po’ deludente, c’è da dire, mi aspettavo quantomeno un minimo di attenzione ai dettagli. Ebbene, “complici fino all’inverosimile” credo sia la definizione più calzante per me e lui. Eviterò di aggiungere altro: se hai avuto un amico così, immagino tu possa comprendere cosa intendo.

E no, prevenire è meglio che curare, non mi sto giustificando per rassicurarti a proposito della tua presunta gelosia nei miei confronti. Io non sono tuo e non ho intenzione di esserlo: il fatto che stia parlando con te senza chiamare in causa avvocati e forze dell’ordine, non implica che il tuo comportamento abbia iniziato ad andarmi a genio, né che abbia deciso di cedere alle tue avances spudorate.

E c’è ancora il temporale, non mi piace uscire quando piove.

E grazie. Per la storia del sorriso, sai.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Registro solo le cose importanti.
 
Aggiungo un altro dettaglio alla tua personalità. Tu che, durante il temporale, te ne stai chiuso in casa, magari avvolto in una coperta calda, a letto, con il cellulare alla mano per rispondermi e anche per far luce nella tua stanza. La pioggia che batte sui vetri e la pelle d’oca per ogni rumore sospetto. E magari, chissà, una cioccolata calda sul comodino?

No, quella la sto bevendo io al momento. E mi ha ispirato e si è infilata a forza nell’immagine che mi sono costruito di te mentre imperversa il temporale.

E no, non ho indagato sulla tua situazione sentimentale, semplicemente perché non mi interessava. Mi interessava guardarti, nient’altro. Poi…

Poi sei diventato sexy all’improvviso e non mi sono interessato più solo a quello.

Poi hai riso e…

E poi…

 
Nulla. Mi metto a letto.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Ad esempio…?
 
Non esattamente. Non ero a letto, ma sul divano nel soggiorno, ed ero vicino al computer e non al telefono. E stavo sgranocchiando i choco pops direttamente dalla scatola, quindi non c’era neanche la cioccolata calda. Ma la coperta c’era, dunque almeno un po’ ci hai preso. Mi sa che ti sei fatto un’idea un po’ romanzata e idealizzata di me, mh? Mi dispiace deluderti, ma sono meno… meno come mi immagini tu, ecco.

Ad ogni modo, adesso sto andando a dormire anche io, quindi sono a letto, coperta, cellulare e tutto il resto.

E poi… cosa? Sono curioso anche io, concedimelo. Anche se sei inquietante e inopportuno e prepotente, anche io ho un ego che vuole essere compiaciuto. Inoltre, non mi capita spesso di trovare qualcuno che parli così di me, quindi me ne approfitto, fino a che rimani non spaventoso a morte.

E buonanotte, giusto per educazione.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Tutto ciò che ti rende così come sei.
 
Non mi hai deluso. Sei bello anche seduto sul divano del soggiorno, non a letto, vicino al computer, non al telefono, a sgranocchiare choco pops direttamente dalla scatola, non a bere cioccolata calda. Sei bello perché sei tu.

E poi… E poi non credo ci sia bisogno di dire come continua la frase. Ma puoi propormi qualche tua versione, qualcosa che ti ha suggerito la tua mente. E posso dirti se è vera oppure no. Ma stavi andando a letto, quindi credo che tu non voglia continuare a parlare con una persona così fastidiosa, inquietante e prepotente come me.

Hai di meglio da fare. Dormire. Domani hai lezione alle 8:30, mi pare di ricordare.

Sarò lì.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Siediti vicino a me.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Non posso.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Perché no? Cosa accadrebbe, se lo facessi?
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Anche se vorrei…
 
Capiresti chi sono e non potrei più osservarti come faccio adesso. Questo accadrebbe.

Ho bisogno di più tempo…
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessuno ti vieta di farlo…
 
No, hai ragione, non potresti più. Potresti osservarmi con il mio permesso, però.

Più tempo per cosa?
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Più tempo e basta.
 
Non hai più paura dei miei occhi che indugiano su di te?
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Quanto tempo?
 
Hai intenzione di farmi del male?
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Il tempo che serve.
 
Ho intenzione di baciarti.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Per cosa…?
 
Non voglio che tu lo faccia. Non è per quello che ti ho chiesto di sederti accanto a me, volevo solo… vedere chi si nasconde davvero dall’altra parte di queste email e chiederti di persona cosa ci fosse dopo quell’ “e poi”.

Mi dispiace… cioè, non è che mi dispiace, ma forse hai ragione, è meglio che io non sappia chi sei. Non se queste sono le tue intenzioni.

Buonanotte, domani ho lezione alle 08.30, devo dormire.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Per conoscere ogni tua sfaccettatura.
 
‘Notte.
 
Lui.
 




 
 

 
Ed è di nuovo venerdì e, in un modo o nell’altro, loro riescono sempre a farceli diventare più belli. I venerdì, ovviamente, cos’altro? Loro che passano la serata a immaginarsi, a bere cioccolata e a mangiare choco pops… Basta questo e tutto diventa più bello. **
Ormai è la nostra missione, addolcire i venerdì, e a quanto pare ci stiamo riuscendo. Cioè, con Vals funziona, quindi… :P

E siete stati di nuovo numerosissimi, lo scorso capitolo, e dolcissimi con i vostri commenti e tutto il resto. Siete belli, non c’è niente da fare. Grazie. ♥

E penso che finalmente inizierò a rispondere alle vostre recensioni – Alleluia! – visto che ho un po’ di tempo libero, tra virgolette.  Insomma, ve lo meritate! Ci sono un sacco di domande che ho lasciato in sospeso e mi sento una persona tanto cattiva. Non le sto ignorando, ve lo giuro. Rispondo a tutti.

Cos’altro dire? Ah, sì. Banner diverso anche quest’altra settimana! Io e Robs stiamo facendo a turno per darne uno diverso ad ogni capitolo. Spero vi stiano piacendo. :3

E mi decido a salutarvi adesso, anche se, come al solito, non so come farlo.

Boh, buon venerdì Warblers’ return a tutti. ♥

 
Robs&Vals

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 6/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 6.
 
 
 
 
 

Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Fanculo.
 
Deve staccarsi. Si deve allontanare immediatamente. Se non si allontana da te, giuro che mi alzo e lo sbatto dolorosamente contro un muro. Non mi piace, non mi piace per niente il modo in cui ti guarda e ti tocca. Non ne ha il diritto, non può farlo. Non deve permettersi. Ti assicuro che rimango immobile, qui, solo altri due minuti, poi gli sferro un pugno e gli faccio pentire di averti guardato così a lungo e di averti rivolto quel sorriso da cascamorto. Non voglio che nessuno oltre me lo faccia. Che nessuno oltre me si permetta di posarti una mano dietro la schiena a quel modo. Il tuo calore è mio. Quella schiena dalla curva elegante è mia. Quegli occhi sono miei. Quel sorriso è mio. Non si deve avvicinare mai più. Deve andarsene in quest’esatto istante e non tornare mai più. Gli faccio pentire di essere nato. Non ho paura di fare il pazzo in biblioteca. Non ho paura di afferrarti un polso e portarti via subito.

Fallo sparire. Adesso.
 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Fanculo tu.
 
Ma che diavolo ti prende? Tu devi soffrire seriamente di qualche disturbo della personalità, perché non è possibile che sparisci per quasi due giorni – facendomi, tra l’altro, credere di essermi definitivamente liberato di te – e poi torni in maniera così… così. Sai che ti dico? Vaffanculo tu, ma chi ti conosce? Chi te la dà tutta questa confidenza, tutti questi diritti su di me? Te lo dico io: nessuno. Piantala di comportarti come se fossi il mio padrone e come se fosse un tuo dovere tenermi sott’occhio e vigilare su chi mi si avvicina. Se voglio che un mio amico si sieda vicino a me, non devo darne conto a te, così come non devo farlo se lui mi sorride o mi tocca in maniera casuale e assolutamente innocente. Se non altro, lui le mie attenzioni se le merita.

Non sei nessuno per parlarmi in questo modo e non sei nessuno per prenderti così il mio tempo. Io sto studiando e, siccome sei in biblioteca, dovresti farlo anche tu. Azzardati a venire qui da me e non solo capirò chi sei – così che mi pare di aver compreso non ti faccia particolare piacere al momento – ma farò in modo che lo capiscano anche le altre venti/trenta persone che ci sono qui.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Non mi interessa se lo capiscono. Non mi interessa. Voglio che ti allontani da quello. Voglio che…

Lo stai facendo apposta ad avvicinarti di più, stronzo?

Smettila. Smettila di parlargli così vicino. Dio, ti odio da morire.

Non lo guardare così. Non…

Non posso neanche andarmene, fanculo.

Sei uno stronzo del cazzo.



Ma mi piaci così tanto.
 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Vuoi andartene? Benissimo, vattene.

Io chiudo gli occhi, così non ti vedo e preservi il tuo preziosissimo anonimato.

Vattene e lasciami in pace, o continuo a fare lo stronzo.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ti prego.
 
Volevo solo guardarti. È stata colpa di quello se sono scattato. Pensavo di starmene al mio posto, di continuare a non scriverti. Aspettavo che lo facessi tu, volevo che lo facessi tu e…

Lo sta facendo di nuovo… Ti tocca…

Ma non voglio andarmene via. Ho bisogno di tenere lo sguardo ancora un po’ su di te.

Però allontanati da lui, solo un po’.

Solo un po’, ti prego.

Voglio restare. Mi piace guardarti.
 
Lui.
 
 
 
 
 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non farlo.
 
Perché dovrei farlo? Perché dovrei starti a sentire e farti questo “favore”? Tu cosa hai fatto per meritarti un’accortezza, una gentilezza, da parte mia? È inutile che te lo dica io, la risposta la sappiamo perfettamente entrambi. Non ti sei mai comportato granché bene con me, per voler usare un eufemismo. Perché io adesso non dovrei cogliere l’occasione per vendicarmi e farti capire una volta per tutte con chi hai a che fare?

Non sono la tua bambola, non sono un tuo sottomesso, non sono un tuo giocattolo e non sono tuo.

Ma per tua fortuna, non sono neanche così stronzo.
 
 
 
 
 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mmh…
 
Volevo soltanto guardarti. Non volevo metterti paura in questo modo. L’ho visto il tuo sguardo che cambiava e le tue spalle che si irrigidivano. Ti stai nascondendo dietro quella sorta di cattiveria solo per occultare la paura che hai di me. Non volevo rifarlo. Non volevo rimetterti addosso quella sensazione di terrore. E hai ragione non merito nessuna tua gentilezza, ma non ne voglio di gentilezze. Voglio soltanto poter restare. Permettimelo.

Anche se lo farei comunque.

Ma se non ti allontani un po’ da lui, questa morsa allo stomaco non la smetterà di uccidermi opprimermi.

Stringo i denti e i pugni, mentre ti guardo di nascosto.

Fallo smettere. Fallo smettere.
 
Lui.
 






 

 
Siamo al capitolo 6 e Sebastian inizia a mostrarsi più interessato. Ha ancora quella vena oppressiva e inquietante nei suoi modi di fare, ma in aggiunta, stavolta, c’è la gelosia. Il primo passo verso il punto di non ritorno.

Come al solito, abbiamo interrotto lo scambio di email sul più bello. E non l’abbiamo fatto solo per farvi soffrire, state tranquilli, ma anche per rendere la lettura leggera e in un certo qual modo graduale. Speriamo di non ricevere troppe maledizioni per questo. :P

Il banner di questa settimana è una meraviglia. E quando Robs me l’ha passato io, che ero giù di morale, sono tornata a sorridere “come un Sebastian innamorato”, ecco. Quindi spero che migliori la giornata anche a voi, perché, davvero, è una bellezza. ♥

Sto procedendo con le risposte alle recensioni, come avrete notato, e – dai – sono a buon punto! Un capitolo al giorno e per la settimana prossima mi metto in pari, e voi avrete le risposte che state aspettando.

Intanto vi ringrazio qui, perché siete sempre bellissimi e ci fate scuoricinare un sacco. ♥

*distribuisce caramelle tutti i gusti + 1 e manda tanti bacetti*

Al prossimo capitolo!

 
Robs&Vals

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 7/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 7.
 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto:
 
Come faccio? Non riesco a stare tranquillo, sapendo che sei qui e che mi stai guardando e che sei talmente vicino da riuscire a scorgere i cambiamenti della mia espressione. Ho paura anche di alzare lo sguardo, perché ho paura di incontrare il tuo e ho paura di cosa potrei trovarci dentro. E ti odio, ti odio da morire perché mi stai facendo questo, perché mi stai facendo vivere così e mi metti in soggezione in questo modo così umiliante.

Avevi smesso e… mi stavo mettendo l’anima in pace, ci stavo credendo davvero, ma adesso hai ricominciato e non puoi dare la colpa a me, non puoi, perché io non sto facendo assolutamente nulla per meritarmi tutta questa violenza psicologica da parte tua.

Mi allontano un po’ da lui, ma devi essere tu a smetterla. Ti prego.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Fidati di me.
 
No, non è vero. Non sono poi così vicino a te, ma il fatto è che riesco a capirlo. Quando il tuo stato d’animo cambia, cambiano anche i tuoi occhi, perché c’è quella scintilla allegra e quella piccola ruga sotto la palpebra che scompare. E i tuoi occhi smettono di sorridere, per questo me ne accorgo.

E ora che ti sei allontanato, sono più calmo, te lo giuro. Quindi respira profondamente e calmati. Vedo le tue spalle sollevarsi velocemente.

Puoi stare calmo. Non ti faccio nulla. La smetto.

Mi è piaciuto parlare con te l’ultima volta, senza dircene di tutti i colori. Mi è piaciuto vederti scherzare e fare battute (pessime, a mio parere) con me. Mi è piaciuto dirti sinceramente quanto ti trovo bello. Voglio poterlo fare ancora. Chiacchierare con te senza avere alcuna aspettativa.

Non mi odiare. Non voglio farti del male, credimi.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Dammi una buona ragione per farlo.
 
Sto respirando, ci sto provando a calmarmi e a immagazzinare aria, ma… sono asmatico, non lo so se lo sai e se fa parte delle informazioni che hai raccolto su di me, non mi interessa neanche tanto. Ma non dipende da me se vado in panico così facilmente e se mi sento mancare l’aria con poco. Però mi calmo e respiro, e tu mi hai detto che non mi fai nulla, quindi respiro e mi calmo. Sono già più tranquillo, vedi? Mi vedi?

Anche a me è piaciuto e… era strano, ma piacevole, sì. Questo no, questo è comunque tanto strano ma non è per nulla piacevole. Quindi no. Tra le due cose, preferivo quella. E ti credo.
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Gli scaffali. Sono dietro gli scaffali.
 
Ti vedo. E sembra che tu stia meglio. Hai gli occhi chiusi, le labbra schiuse, ma la tua espressione è rilassata. Vorrei tanto accertarmi che i tuoi occhi siano tornati a splendere.

E poi…



Anch’io l’ho trovato strano, sì. Non sono mai stato così bene con nessuno soltanto parlandoci. Facciamolo ancora.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non vengo a cercarti, ti do la mia parola.
 
Vuoi solo parlare con me? Senza intimidazioni, ricatti, minacce, prepotenza, violenza psicologica…? Senza aspettative? Senza la presunzione di credere che poi sarò tuo in quel modo? Senza…



Non dovrei fidarmi di te, è una follia.
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mi fido di te.
 
Voglio solo parlare con te, sì.

Fa strano dirlo, ma voglio sentirmi un po’ parte della tua vita. E “sentirti” raccontare cose stupide, aneddoti, quello che fai durante le tue giornate… senza dovertelo estorcere con la forza, senza doverti seguire per scoprirlo, senza metterti paura.

Lo voglio fare davvero. Puoi darmi questa possibilità?

Vuoi darmela?

Vuoi fidarti?

 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Ed io provo a farlo di te.
 
Sì.

E avresti potuto dirlo subito, circa sessanta email fa.
 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Okay.
 
Mi dispiace aver buttato via così tanto tempo.

Pensavo non mi importasse.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Lo pensavo anche io. E pensavo che neanche a me importasse. Poi le cose sono cambiate.

Poi tu sei cambiato.
 
Thad
 




 


 
 
Oggi sono piuttosto di fretta quindi spenderò poche paroline per questo capitolo (capitemi, è venerdì e i miei venerdì sono dei tornado).

Thad ha firmato le sue ultime email, avete notato? ** È un grandissimo passo avanti, significa che d’ora in poi ci proverà per davvero a fidarsi di Sebastian (ve l’avevo anticipato che *quello* era il punto di non ritorno), perciò aspettatevi tanto pseudo-fluff nei prossimi capitoli. \o/

Per il banner di questa settimana non avevo nemmeno uno straccio di idea, quindi mi sono messa ad armeggiare e *questa cosa* è venuta fuori da sola. Robs dice che è un sacco figa e apocalittica. I miei mal di testa fanno miracoli allora!

Voi. ♥ Voi siete sempre così adorabili e… E nulla, grazie, come al solito. Siete tutti speciali. *-* (sono io che sono una cattiva persona perché non ho finito di rispondere alle recensioni)

Cosa vi posso regalare questa settimana? Uhm, pancakes? *occhioni dolci alla Jeff e vassoio in mano*

 
Robs&Vals

P. S. Qualcuno ci ha chiesto di ribadire come sono suddivisi i ruoli di Thad e Sebastian in questa storia, dunque rispondo qui, perché se aspettate che finisco con le risposte alle recensioni... pfff.
Le email di Thad sono state scritte da Robs, quelle di Sebastian da me. :D

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 8/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 


Capitolo 8.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Vado via?
 
Così ti vado bene? Senza tutta la paura e le minacce ti vado bene? Posso rimanere così per sempre. Posso restare nascosto e mandarti qualche messaggio ogni tanto. Senza secondi fini. Solo per sapere come stai. Perché mi interessa sapere come stai, mi interessa molto. Non sono bravo ad aprirmi con le persone ma tu sei un caso a parte. In un modo o nell’altro, sento che posso fidarmi di te. Che anche se ti dicessi chi sono, tu non mi tradiresti. Non mi denunceresti. Proveresti a guardarmi con occhi diversi.

Non so se è veramente così. Ma mi piace crederlo.

 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: No.
 
Perché non mi dici chi sei, allora? Perché non vieni a sederti vicino a me e mi lasci guardarti dentro per davvero? Hai detto che ti fidi di me, che sai che non ti tradirei, che non hai intenzione di farmi male… ed io sto provando a crederti, a credere davvero alle tue parole e a convincermi davvero che tu abbia smesso con la paura e le minacce. Allora perché non togliamo di mezzo tutto e mi mostri chi si nasconde dietro queste email? Potresti chiedermi di persona come sto… potresti accertarti della regolarità del mio respiro, sentendolo da vicino… potresti vigilare sul mio sorriso, senza bisogno di nasconderti dietro degli scaffali.

Sì, mi vai bene così, ma cos’è che ti frena ancora? Io sto provando a fidarmi di te, la mia parte la sto facendo. Cos’è che manca?
 
Thad
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Vado via.
 
Non sono sicuro di riuscirci a fare questo passo, a uscire allo scoperto e a mostrarmi a te. Mi sento improvvisamente colpevole, mi sento stupido e mi sento orribile. Non voglio farmi vedere da te, perché non voglio che tu veda la faccia del mostro che ti ha fatto stare male.

Ma so che se, per caso, tu intuissi chi sono, non faresti mai nulla a mio discapito. Perché mi sto scusando. Sì, lo sto facendo, mi sto scusando con te. Anche se io non sono proprio bravo a chiedere scusa. Però ci sto provando.

Puoi accettarle oppure no, ma io te le ho fatte. Rimarrò qui nascosto per questo motivo…

…e perché ho paura di trovarmi davanti ai tuoi occhi.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Puoi anche restare.
 
Non posso accettare le tue scuse, non ancora e non così. Perché non sono certo che te lo meriti, perché è troppo facile comportarsi come hai fatto tu e poi chiedere scusa e pensare che la situazione possa risolversi. Non è così che funziona e non è così che funziono io. Con me le cose vanno meritate e guadagnate e solo in quel caso sarei disposto a concederti l’occasione per avere il mio perdono. Dimostrami che ti dispiace davvero ed io provo a dimenticare tutto, dimostrami che posso fidarmi di te ed io passo oltre, dimostrami che posso stare davvero tranquillo e che non farai più nulla per mettermi in difficoltà ed io ti perdono.

Fino ad allora, ti concederò il beneficio del dubbio e rimarrò qui, sempre in attesa che tu decida di mostrarti a me dal vivo, ma me ne starò sulle mie, perché ancora non mi sento a mio agio ad aprirmi con te, a stare completamente tranquillo in questa situazione.

E non sentirti orribile, non sentirti un mostro. Non lo sei, questo lo so per certo.
 
Thad
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: No, davvero vado via. Perché…
 
Sapevo già che non le avresti accettate. Non ti ho chiesto scusa sapendo a priori che sarebbe andata bene. Me lo aspettavo, perché riconosco di essere stato scorretto nei tuoi confronti. E per questo motivo, accolgo la tua decisione così com’è per il momento e proverò a fare come dici, anche se non so da dove cominciare. Non riesco ancora a capire bene cosa fare e cosa non fare. Per esempio, avrei voluto rimanere a guardarti, ma… Non voglio che tu ti senta ancora violato, per oggi ho fatto abbastanza. Ti ho spaventato come mai prima d’ora e, per questo, è meglio che io vada via.

Per questo e per un altro motivo, ma non te lo dirò. Non è importante.

Mi vergogno e vado via. Per adesso, non chiedermi di mostrarmi a te. Non ce la farei. Mi sento male solo al pensiero di starti troppo vicino e di…

E anche di qualcos’altro…



Sono orribile. Lo vedi? Sono orribile.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Perché?
 
Perché dici così? Solo perché non vuoi mostrarti a me in carne e ossa? Sai, per quanto possa sembrare assurdo - e per quanto io possa avere ragioni per concordare con il tuo sentirti un mostro - lo capisco e lo rispetto. Quindi non ti chiederò più di incontrarci o di venirti a sedere vicino a me, ma aspetterò che sia tu a sentirti a tuo agio nel farlo. Magari, per allora, sarà passata anche a me questa paura latente che continuo ad avere... Chissà, forse davvero riuscirò a starti di fronte senza sentire strani formicolii sotto pelle o l'attacco di panico comprimermi i polmoni e farmi mancare l'aria.

Fino a quel momento... parliamo? Non lo so, come ci si comporta in queste occasioni? Non sono molto pratico. (:

 
Thad
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Perché non dovrei avere voglia di avvicinarmi a te.
 
Non è per questo. Come ho scritto in oggetto, è il contrario. Voglio avvicinarmi a te, voglio sedermi accanto a te, voglio immagazzinare i dettagli del tuo viso e della tua voce, quelli che non sono riuscito a percepire da lontano. Ma il fatto è che non posso. Non chiedermi il perché. Forse un giorno te lo dirò. Se mai un giorno ci vedremo, te lo dirò. Ma adesso non posso dirtelo, sarebbe come sembrare più pazzo di quello che sono. E credimi, lo so, tu mi credi tanto pazzo, probabilmente più adesso di quando ti ho costretto ad allontanarti da quel tuo amico, o quando ti ho minacciato di prenderti e portarti via dalla biblioteca così, senza un motivo. O meglio, il motivo c’era, ma era stupido ed egoistico.

Quindi stiamo lontani. E sì, parliamo. E ti farò passare la paura che hai di me, così quando mi vedrai, se vorrai vedermi, se vorrai concedermi una qualsivoglia possibilità, non mi guarderai come se fossi il malvagio antagonista uscito fuori da un libro di favole, ma mi sorriderai. Puoi promettermelo? Se ci riuscirò a farti fidare di me, mi prometti che mi sorriderai? Mi piace troppo quando mi sorridi.

Penso che potrei vivere solo di quello.
 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Mi pareva di aver capito che fosse esattamente quello che volevi, invece.
 
Scusa se sono sparito e non ho più risposto. Immagino sia stato piuttosto maleducato da parte mia ma, sai, ero ancora in biblioteca e mi sembrava poco carino nei confronti del mio amico mettermi a controllare ogni due secondi il cellulare. Oltretutto, dovevo davvero studiare, ci sono gli esami a breve e sono piuttosto indietro con i vari programmi, quindi ho preferito rimandare e… mi sto giustificando, sì. Non so esattamente perché lo sto facendo, ma non volevo che pensassi che mi fossi allontanato a causa dell’ultima tua email, perché non era quello il motivo.

Ritornando a quello che mi hai scritto, comunque, non sembri pazzo. Cioè, forse un po’ indeciso e volubile e dal temperamento non propriamente mansueto, ma non pazzo. Okay, sto minimizzando, lo ammetto, ma se non provo a convincere te, di certo non me ne convincerò mai neanche io e quindi non smetterò mai di essere spaventato da te. Credo sia un buon punto di partenza, non trovi? Io direi di sì, quindi non sei pazzo, non sei un mostro e non sei orribile. Sei solo… difficile e tendenzialmente prepotente e un po’ egoista. Va già meglio così, visto?

E te lo prometto, questo posso farlo senza problemi, sì.
 
Thad
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: No, invece. Tu non sai nulla di cosa voglio.
 
Non devi giustificarti. Immaginavo che fosse quello il motivo. O meglio, c’è stato un momento in cui ho pensato di averti scritto una cazzata madornale e mi sono dato per spacciato. E ho pensato che non ti avrei risentito mai più, perché ho scritto davvero senza riflettere e non avrei mai dovuto lasciar vagare il cervello sul ricordo del tuo sorriso. Però, maledizione, come si fa? Ci penso spessissimo. Quando penso a te – fanculo, sì, ti penso – mi appari in testa sempre sorridente e solare. E non c’è verso di cacciarti dalla mia mente. Ti metti lì e non te ne vai più e…

Non mi ricordo cosa volevo dire, cazzo. Di che stavo parlando? Ecco, non riesco più a pensare concretamente. Hai visto? Sono un pazzo squilibrato che perde la testa quando si tratta di te e perde di vista la parte razionale del suo cervello. E fa cose stupide quando si sente minacciato da un tuo pretendente. E poi



Ad ogni modo, lui non ti piace, vero? Quel tipo che… No, hai ragione. Non è affar mio e non dovrei chiedertelo, non adesso che sto cercando di indurti a fidarti di me. Quindi dimentica quest’ultima parte e… E nulla.

Vado a prepararmi la cena.
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Vuoi provare a dirmelo?
 
Ehi, hai visto? Non sei solo tu a fare perdere le parole a me, anche io ti faccio dimenticare ciò che stavi dicendo! Beh, direi che a questo punto siamo pari e che adesso mi sono anche vendicato per la tua risposta saccente dell’altro giorno.

Ad ogni modo, non so mai come devo reagire quando mi fai complimenti del genere, quindi mi sento sempre un po’ scemo e a disagio. Non fraintendermi, mi fanno piacere e forse è proprio questo il problema. Vorrei non sentirmi così compiaciuto di quello che pensi di me e vorrei continuare a tenere a mente il modo in cui ti sei approcciato a me all’inizio… ma non ci riesco, non riesco a non sentirmi lusingato da quello che mi dici e non posso impedirmi adesso di ringraziarti. Quindi grazie: anche se non so se posso fidarmi di te e se fino a stamattina mi hai spaventato a morte e tutto il resto, è bello sapere che pensi questo di me e sì, anche che sei geloso e tutto il resto. Mi compiace, credo di non poter evitarlo.

E a proposito di questo, Flint – questo è il suo nome, sì – è solo un mio amico e stamattina mi ha semplicemente portato alcuni appunti che gli avevo chiesto per studiare. Nessun pretendente o spasimante, puoi smettere di affliggerti. E non mi piace, se la cosa ti crea sollievo.
 
Thad
 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non ancora.
 
Ne prendo atto. Sei stato bravo, marmocchio, anzi, lo sei sempre. Non sembra, perché mi mostro pieno di me e superiore a qualsiasi essere vivente esistente al mondo, ma le perdo spesso le parole quando penso a te. Tuttavia, finora ho cercato sempre di mostrarmi indifferente, perché non capivo. Invece adesso è tutto diverso e tu mi parli spontaneamente, e (nelle mie fantasie) aspetti che arrivi una mia risposta, per conoscermi e sapere. E riesco a strapparti anche un sorriso magari quando dico che…

…insomma, quando ti faccio i complimenti (avevo perso il filo del discorso mentre tiravo fuori i toast dal tostapane, ecco perché i puntini).

E sono sollevato, lo ammetto. Temevo ti piacesse Flint.

E tu ti domanderai “perché temevi?” E io ti risponderei che, no, non c’entra nulla il fatto che io ti volessi e che volessi farti mio in quel modo. La questione è un po’ diversa ma, di nuovo, ti rimando all’oggetto della mia email per comprendere. Potresti intuirne il motivo, però. Sei un ragazzo così intelligente. La ammiro un sacco la tua intelligenza e la tua testardaggine. Anzi, no, quest’ultima no. Io sono anche più testardo di te.

E mangio un secondo. Vuoi favorire?
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Attendo.
 
D’accordo, non chiedo, non chiedo nulla e non voglio sapere altro. Per adesso, almeno. Ma ti stai dimostrando gentile nei miei confronti e quindi sono bendisposto anche io di conseguenza. Però non mi va di pensare e immaginare, e fare supposizioni e roba varia, magari se mi impegnassi riuscirei anche a giungere ad una conclusione ma, onestamente, non mi va particolarmente. Preferisco così e preferisco che sia tu a dirmi di tua spontanea volontà ciò che voglio sapere.

Ad ogni modo, ti ringrazio per l’offerta, ma ho già cenato. Però ti faccio volentieri compagnia, se gradisci. Rimango qui e tu mangi e intanto parliamo e sì, aspetto che arrivi una tua risposta per conoscerti e per sapere.
 
Thad
 
 
 
 

Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Certo che puoi restare, tanto io sono lentissimo a mangiare. Soprattutto perché mi arrivano le tue email e mi perdo nei miei pensieri per trovare un modo sensato per risponderti. La cosa mi emoziona, che vuoi farci? È colpa tua che hai ammesso il fatto che aspetti le mie risposte. Mi sento voluto almeno in parte, in tal modo. :P

E comunque, affare fatto. Niente intuito, ci penserò io a farti capire. Avrò bisogno dei miei tempi, ma immagino che a te vada bene ugualmente. Purché io non scatti di nuovo…



Ma non succederà, puoi stare tranquillo. Tengo a bada il mio carattere irriverente e scalmanato.
 
Lui.
 
 
 





 
 
Io ve l’avevo detto che adesso arrivava la parte più bella. Non per nulla mi stavo mettendo a piangere per l’emozione, mentre betavo il capitolo. ^^’

Anche oggi scrivo le note un po’ di fretta, ma cerco di dire tutto l’essenziale (i miei appunti mi stanno guardando malissimo *coff*).
Sebastian in questo capitolo è decisamente vulnerabile, perché sta iniziando a capire qualcosa riguardo ai sentimenti che prova, e per la prima volta mette da parte tutto, solo per Thad. Io e Robs abbiamo davvero adorato scrivere questa parte – che poi è la parte meno “complicata” di tutta la storia – perché sono solo Sebastian e Thad, e sono sinceri e trasparenti l’uno con l’altro. Quindi speriamo che piacciano anche a voi, così come sono piaciuti a noi.

Al solito, vi ringrazio da morire per le belle parole che ci scrivete e per la partecipazione che mostrate. Vi meritate un sacco di abbracci. *w* ♥

E vi lascio così, con un po’ di marzapane ricoperto di cioccolato (penso di esserne diventata dipendente, argh) e vi do appuntamento alla prossima settimana. \o/
 

Robs&Vals


 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 9/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 9.
 
 



 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Scusa ^^”
 
So che avevo detto che avremmo parlato e ti avrei fatto compagnia mentre mangiavi e tutta la storia dell’aspettare le tue risposte per conoscerti e sapere… ma temo di essermi addormentato e… no, okay, sono proprio crollato e mi dispiace non essere riuscito ad aspettare la tua risposta come invece avevo intenzione di fare. È stata una giornata pesante e non mi ero neanche accorto di essere così stanco; quando mi sono messo nel letto – con il cellulare a portata di mano – ho “chiuso un attimo gli occhi per riposare la vista” e non li ho più riaperti fino a stamattina.

Ad ogni modo, io ho lezione tra meno di un’ora e sono già in ritardo, quindi chiudo qui e corro a finire di prepararmi, che se no non arriverò mai in tempo. Buona giornata!
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ma buongiorno, bello addormentato.
 
Chissà perché, avevo immaginato che fossi andato in coma improvvisamente. O era quello, oppure la tua connessione internet aveva deciso di andare a farsi benedire; ma mi sembrava brutto intasarti l’indirizzo email con altri messaggi per chiederti spiegazioni sulla mancata risposta, quindi ho lasciato perdere. E poi era già tardi. Ti avevo spossato abbastanza.
Hai dormito bene almeno? Anzi, hai “fatto riposare bene la vista”? Sì, ti sto prendendo un po’ in giro, ma immagino non ci sia nulla di male.

Adesso però non perdere tempo a rispondermi, altrimenti finisci per uscire con la maglietta a rovescio e i capelli alla Einstein. :P



Ah, l’email mi ha fatto svegliare di buon umore. Si vede, uh?
 
Lui.
 
 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Buongiorno a te.
 
Niente maglia al rovescio, tranquillo, ho i miei metodi infallibili per non fare mai tardi, anche se sono in un ritardo madornale. No, in realtà, il metodo è “finisciti di preparare per strada”. Non ridere, non sto scherzando! Quando faccio così tardi, mi trovo davvero ad imitare Mr. Bean… tipo che infilo collana, orologio e bracciale nelle tasche, non mi allaccio le scarpe, prendo il giubbotto al volo e raccatto roba random dalla scrivania senza avere il tempo di infilarla nella borsa; poi butto tutto in macchina e finisco di prepararmi durante tragitto, ai semafori e nel traffico. Funziona, puoi fidarti, è collaudato.
 

E sì, ho dormito talmente bene che non avevo la minima voglia di alzarmi, ma il professor Peterson avrebbe sentito la mia mancanza a lezione e così… a proposito, ci sei anche tu? Non trovi che stamattina sia particolarmente noioso e flemmatico? Tra due minuti mi addormento di nuovo, mi sa. Ho bisogno di una pausa, dici che qualcuno sarà così coraggioso da alzare la mano e chiederla?

 
 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Sto ridendo.
 
No, stamattina non sono in aula con te. Sono sempre in giro per il complesso universitario, ma non ho potuto stalkerarti ancora (recupererò nelle restanti ore della giornata). Avevo una commissione da sbrigare e così, adesso, sono in compagnia di un collega, dall’altra parte del campus, a sopportare i suoi deliri riguardanti un certo progetto che dobbiamo consegnare insieme tra qualche giorno. Si sta facendo venire le crisi per niente, come da copione.

E comunque, già normalmente il professor Peterson è di una noia mortale. Non so come tu faccia a sopportare due ore di agonia ogni santo giorno. Più di una volta mi sono addormentato in aula (seguirti è faticoso) e ho rischiato di farmi scoprire e cacciare dall’aula. Ha una memoria pazzesca, quel tipo, si ricorda di tutti i suoi studenti. Cioè, ce ne sono un centinaio, eppure li chiama tutti per nome. Non è tanto normale.

Ad ogni modo, quando finisce la lezione, vai in biblioteca? Se ci vai, vengo anch’io.
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Di me?
 
Chi ti dice che le sopporto? Normalmente mi imbottisco di caffeina e cerco di mantenere la mia concentrazione ad un livello accettabile, ma stamattina ho fatto tardi e quindi non ho potuto fare sufficiente rifornimento. E non posso neanche uscire dall’aula perché, come hai detto tu, quel tipo ha un occhio infallibile e una memoria da elefante e non ho idea di come faccia a tenere a mente gli spostamenti di tutti gli studenti del suo corso.

Distraimi un po’, dai, che progetto devi presentare? Aspetta, ho appena realizzato che sei uno studente… beh, ci ho messo un po’ a farlo, in effetti, ma ammetto di non essermi mai soffermato a pensare ai dettagli della tua persona. Dunque sei uno studente, quindi siamo tipo coetanei…? Non lo so, io ci provo a domandare, sia mai che mi dice bene e mi rispondi.

E comunque no, dopo non vado in biblioteca, ma torno a casa perché oggi pomeriggio devo andare alle prove della mia band e se mi trattengo qui va a finire che poi non riesco a fare nulla. Mi sa che devi rimandare lo stalking ad un altro giorno.

 
Thad
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Di te che ti prepari a mo’ di Mr. Bean, sì. ;)
 
D’accordo, allora visto che non puoi uscire dall’aula e andare ad imbottirti di caffè, mi sa che dovrò trovare un modo per non farti crollare sul banco ad un quarto della lezione, visto che – e cito – “stamattina stavi dormendo così bene che non ti volevi alzare”. Potresti ricaderci e addormentarti, e in quel caso il professore ti schederebbe come “allievo a cui piace ronfare alle mie lezioni”, quindi…

Sì, sono uno studente e, sì, immagino che io e te non differiamo così tanto per quanto riguarda l’età. Il sottoscritto, però, non ha più lezioni da seguire, solo progetti da completare ed esercitazioni varie. E per l’appunto, il mio progetto consiste in uno schizzo a matita a grandezza naturale dell’anatomia del corpo umano. Fa parte della valutazione dell’esame che dovrò sostenere alla prossima sessione. Spero di essere stato esaustivo e…

Una band. Tu solo questo mi dovevi dire.
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Beh, immagino fosse quello lo scopo. Farti ridere, sì.
 
Ti sei spiegato benissimo, direi. E adesso sono anche piuttosto affascinato, perché il tuo progetto sembra una cosa bellissima e difficile. Cos’è che studi di preciso? Cioè, siamo entrambi al CalArts, quindi mi sembra piuttosto ovvio che studi arte, ma volevo sapere quale corso ti richiede di presentare un progetto del genere, ecco. E sono anche curioso però, come sta venendo? Trovi difficoltà?

Visto? Adesso mi sono svegliato del tutto! Hai attirato la mia attenzione e, povero professor Peterson, il tuo progetto mi sembra molto più interessante della sua noiosissima lezione sulla storia della cinematografia europea.

E davvero ti era sfuggita la band? Mmh, non sai così tante cose di me, quindi. Sei meno stalker di quanto pensassi.
 
Thad
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Davvero? Volevi farmi ridere?
 Scarica allegato
 
Siamo entrambi alla CalArts, sì, anche perché altrimenti non avrei potuto stalkerarti così bene – ma neanche tanto bene, non sapevo della band! :( - e proprio come hai detto tu, studio Arte. Per la precisione sono iscritto all’indirizzo di “Belle Arti” e c’è questo corso che si chiama appunto “Anatomia” che richiede il progetto di un disegno a grandezza naturale ai fini dell’esame. E sono piuttosto bravo comunque. Non per vantarmi, ma il mio collega si fa venire solo una marea di crisi isteriche, il grosso del lavoro lo faccio io, anche perché mi fido solo della mia mano sostanzialmente.

Posso allegarti una foto che ho fatto qualche giorno fa se vuoi vedere con i tuoi occhi come sta venendo. La metto lì. Se ti va di aprirla, ben venga.

E no, non sapevo della band, perché non è che mi metto a seguirti anche fuori dal campus. Cioè, è capitato solo una volta e solo perché… Boh, è una lunga storia. Non penso sia il caso di raccontartela. ^^’
 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Sì, volevo farti sorridere.
 
Io sono senza parole… davvero lo hai fatto tu? Cioè, ovvio che lo hai fatto tu, dubito mi mentiresti su una cosa del genere, ma… è davvero impressionante e sono certo che avrai una valutazione eccellente all’esame: non si può proprio negare che sia un lavoro ottimo e che tu abbia davvero tanto talento. Persino io che ne capisco poco riesco a riconoscerlo. Sono ad una scuola di arte, è vero, ma il mio indirizzo è completamente differente dal tuo e non sono granché portato per il disegno, ecco.

Ad ogni modo, una parte di me vorrebbe chiederti come e quando mi hai seguito… un’altra parte, invece, ha paura di saperlo, quindi immagino che mi limiterò a passare oltre e mettere da parte questo discorso, per il momento. Anche se non mi fai più così tanta paura, certe cose mi inquietano ancora un po’, non prendertela.
 
Thad
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ci riesci troppe volte.
 
Sì, l’ho fatto io e ci sto lavorando da quasi un mese ormai. Posso ritenermi soddisfatto del mio lavoro e delle mie capacità. Non trovo affatto stressante fare tutto il lavoro da me, senza chiedere aiuto al mio collega. Solo che quando inizia a sclerare sono costretto a spegnere il cervello e ad ignorarlo, onde evitare di mollargli uno scappellotto. Non sopporto che la gente mi metta pressione, soprattutto quando le do il permesso di non muovere un dito e non sprecare neanche una goccia di sudore. Fortunatamente sono bravo a fingere di non sentire e ad estraniarmi, quindi il problema non si pone più di tanto. E non so perché ti ho scritto tutto questo papiro, non sono sicuro del fatto che tu possa trovarlo interessante o meno noioso del Professor Peterson. Credo. La storia mi fa addormentare solo a guardarne la copertina del libro. :P

E se vuoi, possiamo davvero sorvolarlo quell’aneddoto per adesso, anche se, per la prima volta, non contiene nulla di inquietante e spaventoso.
 
Lui che è felice che Thad non abbia più paura.
 
 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: E’ una bella consapevolezza.
 
Neanche io ero sicuro del fatto che avrei potuto trovarlo interessante o meno noioso del professor Peterson, ma a quanto pare mi sbagliavo. È stato stranamente piacevole – e sì, anche interessante – sentirti parlare di te, forse perché sono settimane che mi scrivi, ma di te non mi hai mai detto praticamente nulla di concreto, quindi mi fa piacere venire a conoscenza di qualche informazione in più sulla tua personalità e sul tuo carattere. Fallo più spesso. Raccontarmi di te, intendo. Aiuta a dissipare quest’aura di mistero che sembri portarti dietro e a rendere più nitida la figura della tua persona: anche se non so come tu sia fatto esteticamente, posso farmi almeno un’idea più precisa di cosa fai, come vivi e cosa pensi. Non pensavo fosse così importante, ai fini della nostra pacifica corrispondenza, ma arrivato a questo punto mi rendo conto che è una mancanza che inizia a farsi sentire sempre di più, quindi se non altro provo a riempire il vuoto con qualche informazione che tu vuoi darmi.

E se non è nulla di inquietante e spaventoso, allora raccontamelo pure. Adesso sono curioso.
 
Thad che non ha quasi più paura.
 
 





 
 
Rendiamoci conto che siamo già quasi a metà storia e che quindi…

No, okay, non ci penso più e non vi ci faccio pensare neanche a voi. Questo capitolo è così dolce che non c’è proprio bisogno di guastarlo con brutti pensieri. Sebastian e Thad parlano tra loro con calma e complicità ed è stato così piacevole da leggere, a distanza di tempo, che mi hanno messo istintivamente di buon umore.

Questa settimana vado un sacco soddisfatta del mio banner. Scusate, dovevo dirlo, ma- *O* E non vedevo l’ora di postare il capitolo per farvelo vedere. *w*

E voi siete sempre belli, come al solito, e vi meritate tutti i dolcetti di questo mondo, perciò…

Grazie di esserci. ♥
 

Robs&Vals che vi augurano un buon venerdì.
 

P. S. Avete sbirciato l’allegato di Sebastian, vero? 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 10/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 


Capitolo 10.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Un indizio al giorno…
 
Okay, allora te lo racconto. Non ero partito con l’idea di seguirti fuori dal campus. Cioè, ero stato tutto il pomeriggio a seguirti per i corridoi della facoltà, mentre il tuo amico biondo ti trascinava letteralmente in ogni dove (e ancora non sono riuscito a trovare una motivazione valida per tutto quel via vai, fatto sta che andaste a spiare lezioni varie di aula in aula, attraverso le finestrelle a raso), quindi non avevo alcuna voglia di appiccicarmi ulteriormente a te. Ho preso la macchina e me ne sono andato – erano forse le sei del pomeriggio – con l’intenzione di fare un salto in videoteca per trovare qualcosa di bello da vedere durante il fine settimana. E boh, eri là, nel reparto fantascientifico ad alternare lo sguardo, indeciso, tra due dvd. Sono rimasto un sacco lì – in realtà, speravo di riuscire a capire quale film avresti scelto – e ho aspettato che te ne andassi per primo.

Alla fine, non ho noleggiato nulla.
 
Lui.
 

 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Per farmi capire chi sei…?
 
Mi ricordo di quel giorno. Mi ricordo perfettamente di quel giorno, perché credo di non essermi mai sentito più cretino in vita mia. La verità, ti confesso, è che stavamo pedinando l’attuale ragazzo di Jeff – sì, questo è il nome del mio amico biondo. Stavano uscendo insieme da pochissimo ed io gliel’avevo detto che era ridicolo e stupido e anche molto molto patetico, ma lui si era messo in testa di seguirlo un po’ ovunque, perché “non è possibile che sia così perfetto, deve nascondere qualche segreto”. Alla fine, l’unico segreto (neanche poi tanto) inconfessabile era la paura delle altezze. Ti lascio solo immaginare quante gliene ho dette, perché avevo buttato una giornata appresso a lui e alle sue paranoie.

In ogni caso, quella videoteca è sulla strada per arrivare a casa mia – divido un appartamento con Jeff a una ventina di minuti dal campus – e ogni fine settimana facciamo a turno per fermarci a prendere un film da noleggiare. Quella settimana toccava a me e mi ricordo che ero indeciso tra “Inception” e “Avatar” (sono un amante della fantascienza e li avevo visti entrambi, ma Jeff mi aveva detto di prendere “qualsiasi cosa” e quindi, sapendo come poi si sarebbe risolta la serata, ho preferito qualcosa che avevo già visto). Alla fine li presi entrambi ma, come dicevo poc’anzi, non ne guardammo nessuno dei due, perché passammo la serata a mangiucchiare cibo cinese da asporto e a parlare delle sue strategie per conquistare il cuore del suo amato. No, non fu una serata noiosa, affatto.

Davvero eri lì? Chissà, magari ti avrò anche visto…

 
Thad
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mettiamola così, sì.
 
Immagino che alla fine, in due, siate riusciti a trovare la tattica giusta per conquistare l’attuale-ragazzo-di-Jeff. Vi ho appena immaginati seduti a terra, con una piantina enorme del campus a scribacchiare strategie e a scarabocchiare “x” ovunque, tipo caccia al tesoro. Con le bacchette cinesi in mano, magari.

Oddio, no, non vi si può vedere. :P

E ora – te ne sarai accorto, credo – so anche dove abiti più o meno. Rendi più facile il mio lavoro da stalker, anche se io ho un intuito magnificamente affinato, visto che riesco a scovarti senza fatica in luoghi in cui non ci si aspetterebbe mai di incontrare una tale meraviglia.



Sì. Meraviglia.

 
Lui.
 

 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: E il primo indizio qual è?
 
La meraviglia in questione è rimasta senza parole e adesso non sa più cosa dire. Oltretutto, si sta stupendo di non essere affatto inquietata e spaventata dal fatto che tu sappia dove abita. Per qualche strana concomitanza astrale, sa che non te ne approfitteresti mai. E sta sorridendo stupidamente.

 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Capelli favolosi.
 
Non potrei mai, no. Te l’ho promesso: niente paura.
 

 
Lui che sorride di rimando…



…e che ha rischiato di inciampare per l’emozione.
 

 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Beh, così riduciamo il numero dei possibili sospettati a metà degli studenti di questo campus.
 
Non mi fai paura, mi fai sorridere. Non l’avrei mai detto, ma ne sono felice.

E la lezione è finita, quindi adesso torno a casa. Se sparisco, è perché sto guidando e non posso scrivere. A dopo. (:

 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Un quarto. ;)
 
E io sono felice che tu stia bene adesso e ti senta a tuo agio. Non ho intenzione di tornare quello di prima. Mi piace di più farti sentire così. Al sicuro.

Al sicuro, con me.

 
Torna presto.
 

 
Lui.

 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Vogliamo ridurlo ancora?
 
Sono tornato, anche se forse non presto come volevi tu, chiedo scusa. Quando sono arrivato a casa, però, mi sono addormentato e poi sono andato direttamente alle prove perché, neanche a dirlo, avevo fatto tardi e poi… e poi nulla, poi eccomi qua.

A te com’è andata con il tuo progetto? Il tuo amico ha smesso di farsi le paranoie? Raccontami un po’, dai.

 
Thad che si sente di nuovo al sicuro.
 
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Tempo al tempo. ;)
 
Ti sei addormentato? Di nuovo? Sei una specie di ghiro o cosa, tu?

No, perché adesso inizio a temere che dovunque ti metta, tu riesca a poltrire. Per esempio, adesso che sei tornato dalle prove sarai stanco. Non è che mi abbandoni di nuovo all’improvviso?

Naturalmente se sei stanco, ti lascio andare. In caso contrario, rimani a chiacchierare pure con me.

Il progetto comunque è andato bene. Ho visto il mio collega soddisfatto del nostro mio lavoro. Credo di aver arginato le sue crisi per almeno una settimana. :D

A te come sono andate le prove?
 

 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Allora attendo. (:
 
Non ti abbandono, tranquillo. Anzi, facciamo in questo modo: rimango in piedi, così evito di cadere in eventuali ed improvvisi sonni profondi, se sto troppo rilassato. È più forte di me, in inverno dormo un sacco e sì, entro in una sottospecie di letargo. Te la senti di biasimarmi, seriamente? Fuori fa freddo e le giornate sono corte… dormire è così bello a queste condizioni!

E adesso non sono particolarmente stanco, ti dirò, forse perché le prove sono andate più che bene e quindi sono tutto elettrizzato dall’aver dato il meglio di me, chi lo sa. In ogni caso, adesso mi preparo la merenda e continuo a chiacchierare con te. Contento?

 
Thad
 
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Ti prego. Sto rischiando seriamente di morire dalle risate pensando a te che, mentre stai in piedi, ti afflosci su te stesso. Per favore, siediti. Non voglio averti sulla coscienza!



Dall’altro lato mi fai tanta tenerezza, invece. Conosco il tuo viso e conosco tutte le sfumature di ogni tua espressione, quindi non mi riesce affatto difficile immaginarti sonnecchiare. Con quel faccino dolce e angelico che ti ritrovi. :))) Sarebbe una bellezza guardarti anche mentre dormi.
 

 
Lui.

 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Ma dai! Non sono così senza speranza da addormentarmi in piedi! Ho bisogno di superfici comode e coperte calde. E cuscini, tanti cuscini. Quindi no, non crollerei comunque in piedi, ma adesso mi siedo lo stesso, perché ho i muscoli affaticati e a stare in piedi mi sento scemo. E poi sto mangiando i Choco Pops e quindi mi sarei seduto comunque per fare merenda – sì, la mia merenda sono un paio di manciate di cereali prese direttamente dalla scatola.



Dall’altro lato… che devo dire…? Smettila di lasciarmi senza parole.

 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Sei dolcissimo.
 
Non si può mai sapere. Per quello che so, avresti potuto farlo. Potevi tipo soffrire di narcolessia…

No, davvero la smetto di sembrare un idiota e dire cose stupide. Il fatto è che tu continui a propinarmi immagini di te sommerso da una marea di coperte, magari che ti svegli con le guance accaldate e… e i capelli tutti arruffati e…



Secondo te, davvero non c’è possibilità che io mi guadagni un’occasione con te? Cioè, intendo… Oh, accidenti.

 
Lui.
 

 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Merito tuo.
 
Intendi…?


Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non credo.
 
Intendo…



Non voglio il tuo corpo, voglio un tuo bacio.
 

 
Lui.
 

 
 
 

Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Io ne sono sempre più convinto.
 
Avevo capito che… non te la sentissi ancora di incontrarmi. Cosa è cambiato? Dimmelo, perché… devi dirmelo…

 
Thad
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Sei così.
 
Ti incontro solo se mi prometti un bacio.
 

 
Lui.
 
 






 
 
Valanga di imprecazioni da parte dei lettori tra 3… 2… 1…

Ma salve! No, davvero, mettete a posto le forche e i fucili. Giuro che il motivo per cui il capitolo finisce così non consiste soltanto nel lasciarvi un senso di suspense (e ansia), c’è una ragione più che valida che non esporrò adesso perché altrimenti che sfizio c’è. xD

E nonostante tutto, loro continuano ad essere belli e confusi e… Posso dirlo? Posso? Iniziano a piacersi veramente, con consapevolezza, in particolare Sebastian. Lo avete visto, insomma. E io ho cambiato idea, questo capitolo è appena diventato il mio preferito – succederà lo stesso con il prossimo.

Il banner di questa settimana è una genialata. Perché Robs ha trovato giusto *quella* still di 90210, in cui *quel* tipo di spalle è la fotocopia di Edds. E quindi ho i feelings a palla perché è praticamente una scena di “Misdemeanour” che diventa realtà. ♥

Come al solito, l’ultimo specchietto di queste note è dedicato a voi lettori, recensori, fangirl-che-sclerano-in-qualsiasi-modo-esistente, perché anche se la sottoscritta ultimamente non ha tempo (e buona volontà, ahimè, l’università la risucchia tutta) per rispondere alle recensioni, io e la mia metà amiamo ogni singola parola o gesto e… Ci teniamo a farvelo sapere. :*

E vi saluto con un cesto di caramelle (faccio il dolcetto o scherzetto in ritardo io ((: ). Buon venerdì a tutti!

 
Robs&Vals

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 11/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 11.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Dimentica tutto.
 
Sono le undici del mattino e tu non rispondi più. E non riesco a non pensare di aver fatto una stronzata. Non volevo pretendere nulla da te, volevo soltanto… una cosa semplice come un bacio. Ma mi rendo conto di aver osato troppo. Voglio dire, hai da poco smesso di avere paura di me e… Non voglio che pensi che io sia tornato quello di prima, che sia di nuovo quello che ti vuole ad ogni costo e senza il tuo consenso. Senza guadagnarti.

Quindi dimentica tutto quello che ho detto. Dimentica che io ti abbia mai detto quella cosa.

E rispondi. Ti prego, Thad.

Mi manchi.

 
Lui.

 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non so se posso farlo.
 
Scusa, io… in realtà non lo so neanche io perché non ho risposto più. Ho letto la tua email e poi… e poi ho sentito il bisogno di parlare con Jeff. Quindi sono andato a comprare qualche birra e gli ho raccontato tutto, e quando abbiamo finito di parlare era quasi mattina ed ero praticamente mezzo ubriaco, e poi mi sono fatto una doccia veloce e sono venuto a lezione e adesso sono ancora un po’ tanto stonato. Ma non ce l’ho con te, mi dispiace aver reagito così. So che tu non pretendevi nulla e che sei semplicemente stato sincero con me, ma mi ha fatto strano e ho reagito nel modo peggiore. Non scusarti tu, sono io che devo farlo.

Non sono certo, però, di poter dimenticare che tu mi abbia fatto quella richiesta.

Il punto, in realtà, è che io non dovrei affatto desiderare di baciarti, senza neanche conoscerti e con tutto ciò che c’è stato. Eppure è proprio quello che voglio e… è una sensazione che non riesco a gestire.

 
Thad
 

 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Idiota.
 
Perché?

Insomma, perché vuoi baciarmi? Pensavo che odiassi il modo che avevo di pormi con te e la maniera in cui cercavo di obbligarti a fare ciò che volevo.

E ora vuoi baciarmi. Insomma, mi stai dicendo che vuoi incontrarmi e baciarmi, e io…

Non credo di farcela a rimanere calmo. Non credo di farcela a trovare parole sensate per…



Mi vuoi baciare? Non mi stai prendendo per culo?

Cioè, anche se non sai come sono fatto e se mai potrei piacerti?



Ma poi perché dovrebbe importarti il fatto che io possa piacerti oppure no… Tu vuoi baciarmi solo perché…

Perché…

Diamine, perché vuoi baciarmi, Thad?

 
Lui.
 
 

 
 

Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Inizio a pensarlo anche io.
 
Lo odiavo, è vero. Ma era prima. Prima di conoscerti meglio e avere a che fare con te quotidianamente, rendendomi conto di che persona sei in realtà. Prima di trovare piacevole le nostre chiacchierate e prima di realizzare di attendere le tue email con sempre più impazienza. Quindi sì, odiavo tutto di te, ma è stato prima. Prima che tu cambiassi e ti mostrassi così a me. Prima che mi iniziassi ad incuriosire e ad affascinare in questo modo.

E non mi importa di come sei e non so se tu possa piacermi e non so neanche se, trovandomi davanti a te, poi ti bacerei per davvero.

Ciò che conta è che, quando mi hai chiesto di prometterti un bacio, io ho pensato che sì, andava bene così. E forse mi piaci già. O forse sono ancora ubriaco.

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Mi sento più idiota di te, in questo momento.
 
Sei decisamente ubriaco. Dio, ma quante cazzo di birre ti sei scolato ieri sera?? Non posso credere che tu abbia scritto quelle cose per davvero e non sono neanche sicuro di come io debba reagire. A tutta quanta l’email, però.

Perché mi hai scritto che non sai se mi baceresti davvero dal vivo, però poi… Però poi mi hai scritto che ti piaccio già e lì non posso fare altro che pensare che la sbornia non ti sia ancora passata!

Porca puttana, sento che sto per morire. Sento che…

Dove sei? Sei ancora in aula? Quando finisce la lezione?

Maledizione, sono così patetico.
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Difficile, direi.
 
Non lo so neanche io quello che ho scritto, ma… era così male? Cioè, nella mia testa aveva senso, pensavo che anche scrivendolo sarebbe stato comprensibile e logico… a quanto pare, mi sbagliavo, ma… no, magari la forma non era esattamente tra le più chiare possibili, ma i contenuti erano quelli, di questo ne sono assolutamente certo, ecco. E sto divagando, lo so, ma mi sento tutto stordito e non sono esattamente certo che la colpa sia completamente delle birre e del mancato sonno.

E sì, sono ancora in aula. La lezione finisce tra una ventina di minuti.

Tu che fai…?
 

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: No, aveva un suo senso, solo che…
 
Sono fuori dall’aula dove stai seguendo.

Voglio vederti. Appena finisce la lezione voglio vederti.

E parlarti.

E baciarti, se vorrai.

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Solo che… lo so.
  
Dammi quindici minuti.

E poi sono da te.
 

 
Thad
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Scusa.
 
Ehi… Mi dispiace per prima. Volevo davvero incontrarti, ma non ce l’ho fatta. Mi si è attorcigliato lo stomaco e mi è venuta la nausea al solo pensiero di trovarmi davanti a te e… Non ci sono riuscito. Sono scappato via e mi sono nascosto. Non troppo lontano comunque. Abbastanza vicino da scorgere la delusione che compariva sul tuo volto non vedendomi arrivare. Non vedendomi poggiarti la mano sulla spalla e sentirmi dire “Eccomi”. Abbastanza vicino da vederti mordere il labbro nervosamente e aggrottare la fronte. E aspettare inutilmente.

Abbastanza vicino da vedere lui che ti si avvicinava e ti sorrideva in quel modo che…



Chi era?
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Vaffanculo.
 
Che ti importa? Se davvero ti interessava chi mi si avvicinava, avresti fatto in modo di essere tu, non un altro. Io aspettavo te, ma tu hai pensato di farmi fare la figura dell’idiota e rimanere nascosto mentre io mi chiedevo dove diavolo fossi e ti cercavo negli occhi di chi passava nel corridoio. Sai che c’è di nuovo? Adesso le tue scuse non le voglio. Perché mi ci era voluto un secolo a scendere a compromessi con me stesso e ad ammettere finalmente che volevo incontrarti: se tu non volevi farlo, potevi dirlo anche subito.
 
 

 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto:
 
Sei arrabbiato? Sì, ovvio che sei arrabbiato… Ma te l’ho detto, non ci sono riuscito. Continuavo a pensare a come mi avresti guardato e se avrei trovato nei tuoi occhi una minima scintilla di disprezzo o… oppure avresti potuto, non lo so, fare qualcosa come un passo indietro e tenerti lontano da me, perché non sapevi cosa aspettarti da una tale persona. Il fatto è che mi sembra ancora assurdo che tu ti fidi di me così, senza alcun dubbio, all’improvviso. Ho pensato che se ci fossimo trovati adesso l’uno di fronte all’altro, non sarebbe stato abbastanza sicuro. Ho pensato che non saresti stato abbastanza a tuo agio e che avresti avuto ancora quel leggero accenno di paura. E ho pensato che non mi avresti baciato e non volevo conoscere la sensazione che avrei provato davanti al tuo rifiuto, perciò mi sono nascosto. Non volevo che tu mi vedessi debole e vulnerabile, e solo per un fottuto “no, non posso baciarti”. E ora non ce la faccio a sapere che sei arrabbiato con me per questo motivo, e non ce la faccio a pensare di aver perso tutto quello che avevamo costruito, quel rapporto semplice e… e divertente. Dimmi che ti passa. Dimmi che basterà che mi scuso un’altra volta ancora e che poi passerà. E poi torna a raccontarmi di te e della tua vita… e di quel ragazzo che ti si è avvicinato. Non sarò geloso, non me lo merito.

Torna a scrivere il tuo nome in fondo all’email.
 

 
Lui.
 
 

 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Vorrei essere arrabbiato con te. Lo vorrei davvero e vorrei non sentirmi così in colpa adesso, ma non ci riesco. Non riesco a tenerti a distanza e, soprattutto, non riesco a saperti giù di morale a causa mia. Forse è proprio per questo che ci sono rimasto così male, non vedendoti arrivare, proprio perché sono diventato un po’ dipendente da questa nostra strana corrispondenza e speravo davvero di riuscire a dare un volto al ragazzo che mi scrive ogni giorno. E pensavo che ti fidassi di me e che ti bastasse quello per capire perché io mi fido di te. A conti fatti, tu non hai mai fatto nulla per farmi dubitare di te. Da quando hai deciso di essere chiaro e hai smesso di farmi paura, la mia fiducia nei tuoi confronti è sempre aumentata e tu non hai mai fatto nulla per farla vacillare. Io comprendo benissimo le tue preoccupazioni, ma potevi parlarmene, invece di reagire così, nascondendoti e spiandomi di nuovo da lontano. Cosa pensavi che ti avrei fatto? Non ho paura di te, ero disposto ad incontrarti proprio per questo motivo, perché il tempo dell’ansia e dell’inquietudine è passato e sei stato tu a farlo andare via, parlandomi con chiarezza e mostrandoti a me per quello che sei davvero. Per cui non mi sarei allontanato, non avrei fatto nessun passo indietro, né ti avrei guardato senza allegria. Ti avrei sorriso come mi hai chiesto di fare e poi ti avrei detto “Eccoti qua” e alla fine avrei preso le cose come venivano, senza progetti o paranoie. Mi dispiace che tu non sia venuto, mi dispiace tanto. Avrei preferito trascorrere il pomeriggio con te, piuttosto che far da cicerone a quel ragazzo. Mi ha solo chiesto di indicargli dov’era la segreteria, tutto qui. Credo sia uno studente nuovo, ha detto di chiamarsi Sebastian, altro non so.
 

 
Thad





 
 
Sto cercando di immaginare le vostre facce adesso (e molto probabilmente Robs sta facendo lo stesso), perché questo è IL capitolo ed è il punto da cui si incasina tutto, come avrete potuto notare.

Sebastian era sul punto di lasciarsi andare e incontrare Thad, ma poi-

Io vi avevo avvertiti, ve l’avevo detto che non era tutto così semplice come pensavate. Ad ogni modo, non voglio dirvi nulla più di questo. Aspetto (aspettiamo) che siate voi a trarre le conclusioni giuste e ad immaginare cosa viene dopo. Speriamo di coinvolgervi ancora un po’ di più con questa svolta.

Prima di chiudere con le note e lasciarvi alle vostre cose, devo darvi un avviso. Come ben sapete, la settimana prossima ci sarà la Thadastian Week e saremo tutte impegnatissime a scrivere come le pazze e a postare e a leggere *si gasa*, di conseguenza io e Robs abbiamo deciso, di comune accordo, di rimandare la pubblicazione del capitolo 12 a venerdì 22 Novembre, esattamente come facemmo con Handwritten durante la Warblers Week. Quindi… tenete duro, resistete fino al 22 che tanto ci sarà il mondo da leggere la settimana prossima. \o/

Dunque, vi salutiamo qui. Grazie di tutto, come sempre. ♥
 

Robs&Vals

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 12/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 12.
 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Perdonami.
 
Sono stato uno stupido, hai perfettamente ragione. Ma non puoi biasimarmi per non aver avuto il coraggio di mostrarmi a te. Non puoi dire di conoscere tutto di me, così come non puoi dire di fidarti di me per quelle poche cose che ti ho concesso di scoprire. Ci sono talmente tante cose che non sai di me. Come fai ad essere sicuro che non ne rimarresti deluso?

Con questo non sto dicendo che non avrei voluto trovarmi di fronte a te e parlarti con semplicità. Lo volevo da morire, ma volere non basta. Bisogna avere il coraggio, senza coraggio non si arriva da nessuna parte. E se poi ti avrei perso? Se avessi fatto qualcosa di sbagliato, trovandomi di fronte a te? Non so, magari colto da uno slancio di emozione o euforia, oppure stravolto da te, avrei fatto una stronzata, ti avrei messo paura e mi sarei preso qualcosa senza neanche chiedere.

Se l’avessi fatto e ti avessi perso per questo motivo, non me lo sarei mai perdonato.

Invece, forse, è stato un bene che tu abbia incontrato lui. Sembrava così gentile. Anche solo con la scusa di ricevere un’informazione da te, ti guardava in quel modo in cui avrei voluto guardarti io. In quella maniera affascinata e incantata.



Sebastian, uh?

No, non mi pento di averti lasciato a lui.
 

 
Lui.
 

 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Meritatelo.
 
Okay, magari hai ragione, forse sono stato incosciente a correre così tanto. Dopotutto, di te non so nulla e, come hai detto, ci sono tante cose che ignoro e che potrebbero essere di rilevanza fondamentale ai fini della mia fiducia nei tuoi confronti. Che facciamo quindi? Attendiamo ancora? Aspettiamo che io scopra qualcosa in più sul tuo conto e che tu… non lo so, tu cos’è che vuoi aspettare? Lo so, mi avevi anche chiesto più tempo, ma io ero impaziente ed ho preteso di accorciare i tempi, per questo ti chiedo scusa.

Di’ quello che vuoi, comunque, ma io avrei preferito chiacchierare con te, piuttosto che con lui. Dici che mi guardava in quel modo in cui avresti voluto guardarmi tu, ma io avrei voluto che fossi tu a farlo, anche se lui sembrava gentile e magari lo era pure, lo ammetto. È strano, però… non ti dà più fastidio che qualcuno mi si avvicini e che mi guardi così? Con Flint non te ne sei stato così tranquillo…
 

 
Thad


 

 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ci sto provando.
 
Il fatto è che voglio che tu mi conosca meglio di chiunque altro e voglio avere la possibilità di fare lo stesso con te. Voglio che arrivi al punto di apprezzare ogni cosa di me, anche i difetti. Voglio che trovi un lato positivo anche per quelli. Voglio mostrarti tutti gli scheletri che nascondo nel mio armadio e, una volta svelati, voglio che tu dica “è il passato, non mi importa, tu sei tu”. E voglio imparare a usare tutti i metodi esistenti per farti sorridere, e per farmi perdonare da te… e per farti innamorare di me.

Non trovi che sia follemente stupido? Credere che un giorno ti innamorerai di me, intendo.

Io un po’ lo sono. Di te, non di me, è ovvio.

Ed è anche per questo che ho avuto paura di avvicinarmi a te.



Avrei voluto essere al suo posto, sì, ma così non è stato e la colpa è soltanto mia. Mia, non sua. Era inevitabile. Tu sei una calamita. Non sono il solo a vedere quanto sei bello. Anche altri lo fanno. E non sono geloso o arrabbiato, semplicemente perché al momento è più forte l’amarezza che provo verso me stesso e il senso di colpa per averti fatto stare male.
 

 
Lui.
 

 
 

 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Ho notato…
 
Sei innamorato di me? È per questo che…cioè, è per questo che hai fatto tutto questo? Non so come dirlo, perché… è una cosa strana da sentirsi dire, sai? Specialmente dopo tutte le parole che sono state dette fino ad ora. E… non lo so, si può essere innamorati un po’ di qualcuno? Cioè, quanto sarebbe poi questo po’? No, non voglio saperlo davvero, non…



Sembra bello, sai? Quello che hai detto tu… apprezzare ogni cosa di te e conoscere ogni aspetto della tua vita, sembra bello. L’idea che tu sappia tutto di me e che tu voglia farmi stare bene e sorridere. È bella e… davvero, non avevi motivo di avere paura di avvicinarti a me. Sarebbe stato… Sono un po’ intontito, si vede? Quello sconvolto da te sono io adesso, mi hai lasciato a corto di parole coerenti.

E lascia stare l’amarezza e il senso di colpa, non sono importanti. Adesso sto bene.

Adesso sto sorridendo. E lo sto facendo per te.
 

 
Thad
 

 
 

 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Quindi mi perdoni?
 
Un po’…

Un po’ significa che ti penso in ogni momento, che non riesco a stare senza scriverti a lungo, che non riesco a saperti arrabbiato con me, che non riesco a non immaginarti quando mi racconti un aneddoto qualsiasi. Un po’ significa che ti sto immaginando sorridere adesso e mi sento schiacciare il cuore da una specie di morsa. Una morsa piacevole comunque, nulla di eccessivamente doloroso. Un po’ significa che quando ti ho chiesto di baciarmi, in realtà, impazzivo al solo pensiero di poterlo fare. Un po’ significa… Un po’ tanto. Un po’ è la continuazione di quella frase interrotta a “e poi”. Quel “e poi” sparso un po’ ovunque nelle mie lettere. È questo. E non volevo dirtelo così. Volevo dirtelo di persona, ma…



Sono un codardo.
 

 
Lui.
 
 




 
 
Vi avevamo lasciato con milioni di interrogativi e lo so che ci state odiando da morire per aver spiegato poco e niente, ma da questo momento in poi le email di Sebastian dovranno essere lette scorgendo pezzi di verità tra le righe. È un ragazzo contorto, cosa possiamo farci?

Speriamo comunque di avervi intenerito e fatto innamorare di questi due bimbi ancora un altro po’, nonostante le migliaia di complicazioni che stiamo mettendo in mezzo.

Voi siete sempre adorabili e sappiate che, anche se sono una persona malvagia che non risponde alle recensioni, le amo tutte follemente, così come la mia collega. Grazie di esserci. ♥

E oggi vi regalo un aggiornamento lampo, perché ho un milione di cose da fare/studiare/e blabla~

*distribuisce muffin*
 

Robs&Vals

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 13/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 13.
 
 
 



Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Sì, ti perdono…
 
Hai dormito stanotte? No, te lo chiedo perché io non ho chiuso occhio. Capisci? Non posso dormire, se tu mi dici certe cose e mi metti in testa questi pensieri, io non posso dormire.

Ne ho parlato con Jeff, gli ho chiesto un consiglio da amico e, sai, un parere obiettivo; io non sono granché pratico di queste cose, quindi sono andato alla ricerca di un consulto, ecco. E lui mi ha detto che non è tutto oro quello che luccica e che tutti sono bravi con le parole. E ha aggiunto che non dovrei fidarmi di te.

E ha ragione, non dovrei davvero, va contro ogni logica e ogni buon senso. Ma io sono sempre stato povero di ragione, a quanto pare, e gli ho risposto che di te mi fido più di quanto sia concepibile. E non riesco a capire il perché.

Perché mi fido così tanto di te?

Perché non sono riuscito a dormire stanotte?

Perché sto ancora pensando alla tua ultima email?

Perché?

Perché non vuoi dirmi neanche come ti chiami?

Di te non so nulla, a volte mi ritrovo a chiedermi addirittura se esisti davvero, perché sei una figura talmente evanescente che inizio a temere di starmi immaginando tutto. Di essere stato io a costruire una situazione del genere. Nella mia testa. Di averti creato così come io ti volevo.

Poi però mi riscuoto e vado a spulciare tra le email vecchie, quelle del primo periodo, quelle brutte… e ritorno alla realtà, perché mi rendo conto quello non l’ho mai voluto.

Ma questo sì, questo è talmente tanto…

Perché?
 

 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ti ringrazio.
 
Stanotte sono stato sveglio anch’io. Fino a quando non riesco a ricordarlo, ma sono stato sveglio per ore a pensare a te e a pensare a quello che avresti potuto rispondere. Chissà perché immaginavo che stessi cercando un modo per metabolizzare la cosa, o per dare una risposta ragionata e sensata, e sì, immaginavo anche che avresti messo in mezzo il tuo amico biondo.

Lui ha ragione, in un certo senso. Ti permetto di conoscere tante cose di me, ma altrettante te le nascondo e questo non è un buon punto di partenza, anzi… Non dovresti fidarti così tanto, eppure lo fai. Perché lo sai che se avessi voluto farti del male, l’avrei già fatto. Non aveva alcun senso continuare a perdere tempo e illuderti che io fossi una persona diversa da quella che ti è apparsa nelle prime email. Non aveva senso dirti che ero innamorato di te. Non sono sicuro che esista al mondo un pazzo tale da arrivare fino a questo punto, un sadico pazzo da rinchiudere all’istante.

Però forse sta tutto qui, nel fidarsi senza sapere, nel dare retta all’intuito e nel credere in questa sorta di redenzione. È tutto qui il nostro legame e possiamo farne tesoro in un certo senso.

Esisterebbe mai un’altra persona così, che si fida di me ciecamente, senza chiedere mai nulla in cambio? Ne dubito.

Ed esisterebbe mai una persona come me che si mette in gioco così, in questa maniera stupida e infantile, solo per far sapere all’altro che è speciale?

Ci ritengo unici, Thad. Tutto qui.

Quindi adesso hai la risposta, adesso sai perché ti fidi di me. E forse conosci anche la risposta alle altre domande che hai scritto.



Ed infine, non dubitare mai della mia esistenza. Tanto lo senti, lo so che lo senti anche tu. Lo so che mi senti vicino anche se non lo sono davvero. È quel fastidio allo stomaco. Quella sensazione sono io.
 

 
Lui.
 


 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Sono io che ringrazio te.
 
Ci ritieni unici e ritieni me speciale, ma ancora ti rifiuti di incontrarmi. Perché? Lo sai, lo hai detto tu che io ti sento e che lo so che esisti, che sei qui… che siamo legati, in un certo senso, allora cos’è che ti frena? Io mi fido di te in un modo talmente naturale da sfociare quasi nell’incoscienza e nella stupidità, ma lo faccio…e tu ti fai in quattro per redimerti ai miei occhi e per dimostrarmi che da me non vuoi nulla di più di ciò che io sono disposto a darti. Allora perché non vuoi incontrarmi ancora?

Mi hai fatto qualcosa, qualcosa che non mi fa più pensare lucidamente, ma muoio dalla voglia di vederti, lo ammetto.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non ne hai bisogno.
 
Tu mi hai visto, solo che non lo sai. E vorrei tanto dirti chi sono e permetterti di posare gli occhi su di me, così come io ho fatto per settimane con te. Ma…

Non lo so. Non sono ancora sicuro di quello che…



A volte vorrei tanto ripartire da zero con te e sapere come sarebbe stato se… se non ti avessi fatto del male. Sarebbe tutto identico a com’è adesso, se fossi stato così fin dall’inizio?
 

 
Lui.
 


 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Sarebbe stato anche meglio, probabilmente. Non avrei avuto quel po’ di buon senso che mi resta a condizionarmi in questo modo.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 


Cosa ti sta dicendo il tuo buon senso, adesso?
 

 
Lui.
 


 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Di non perdere la testa per te.
 

 
Thad
 


 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Stai per perdere la testa per me?





E non vuoi?
 

 
Lui.
 
 

 


 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
No.

Non dovrei volerlo.

È più o meno qui che entra in gioco il mio presunto buon senso, sai?

Quello che mi sto rendendo conto di non avere.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Amo il fatto che tu non lo abbia.
 
Quindi stai perdendo la testa per me…



Immagino che sia profondamente egoistico sentirsi felici per questa cosa.

Ma lo sono. Sono felice.

Voglio farti perdere la testa.
 

 
Lui.
 




 
 

 
Cosa devo dire adesso? Beh, non ne ho proprio idea. Probabilmente solo una marea di “questi due sono sempre più belli e io li amo e lo so che li state amando anche voi e-” e di sicuro, se lo facessi, risulterei ripetitiva e terribilmente scontata, però- *sospira sognante*

E nulla, oggi pubblico così, al volo, perché non c’è proprio nulla da dire. Hanno detto tutto loro.

Spero che il capitolo vi abbia illuminato il venerdì anche più del solito. ♥

 
Robs&Vals

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 14/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 14.
 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Che fine hai fatto?
 
Ho provato ad aspettare che tornassi a scrivermi, ma tu ancora non ti sei fatto vivo e… Sto iniziando davvero a preoccuparmi. Ho davvero esagerato scrivendo che sono felice e che voglio continuare a farti perdere la testa? Diamine, sono stato sincero. Voglio essere sincero con te. E poi, ogni volta che cerco di farlo, di dirti le cose come stanno, tu scappi e smetti di rispondere, e cerchi consiglio dal tuo amichetto del cuore. Per Dio, sono felice che tu abbia una persona che ti ascolta, ti consiglia e che ti sta sempre accanto, ma non pensi a me che aspetto dall’altra parte? Non pensavo ti ci volesse un weekend intero per scegliere le parole giuste da dirmi, ma mi sono comunque costretto ad aspettare.

E boh, non so più cos’altro dirti.

Ah, sì, una cosa c’è.

Sebastian.

Farai così anche con lui? Quando ti confesserà che muore per te e che non gli sei indifferente, farai lo stesso? Scomparirai dalla faccia della Terra e non lo cercherai per giorni. No, me lo sto chiedendo perché vi ho visti insieme e ho visto che sei andato via con lui. E figurati, non mi dà fastidio che tu abbia marinato le lezioni del mattino per stare insieme a lui, non è questo il problema. Voglio solo sapere perché sparisci e non rispondi più.



E mi sono sfogato. Ora abbaiami contro e mandami pure a quel paese.

Ciao.

 
Lui.
 
 

 
 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Sono qui…
 
Mi sono preso un paio di giorni per pensare a quello che mi avevi detto. Non avevo capito che non mi fossero concessi. Mi hai fatto quella rivelazione… ero confuso, okay? Non sapevo cosa pensare e cosa provare e cosa risponderti, così sono sparito per un paio di giorni. Ho preferito così, non puoi farmene una colpa adesso.

E si può sapere che ti prende? Seriamente, da quand’è che sei così acido e facilmente offendibile? Non mi pare di aver fatto nulla di male, poi. Dopotutto, lo sai che torno, torno ogni maledetta volta, anche dopo che tu fai cazzate e mi abbai e urli contro. Io sono quello che torna, sei tu quello che mi lascia ad aspettare.

E te la stai prendendo per Sebastian? Quando fino a due giorni fa mi hai detto che eri felice di avermi lasciato a lui – neanche fossi un pacco postale? Cioè, l’ho sognata quella conversazione sul “lui ti guarda come vorrei io, ma va bene così, è colpa mia”? L’ho incontrato fuori l’aula, mi ha offerto un caffè, abbiamo chiacchierato, poi mi ha offerto un altro caffè e poi abbiamo continuato a chiacchierare mentre mi accompagnava alla macchina. Contento? Sai, dovresti iniziare a prendere in considerazione l’idea che non tutti i ragazzi di questo campus vogliano circuirmi e portarmi a letto.

Quelli interessati solo a scambiare due chiacchiere ancora esistono.

Quelli come lui ancora esistono.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Finalmente.
 
Sono acido, è vero. Ma solo perché mi hai lasciato nel silenzio più totale per due giorni. E tu dirai: “Che saranno mai due giorni?” Hai idea di quanto tempo sia per una persona stupidamente innamorata? È un sacco di tempo e ogni minuto che scorre ti trapassa dolorosamente lo stomaco come una lama. Potevi prenderti tutto il tempo che volevi, ma potevi almeno dirmi: “Scusa, scompaio perché ho la testa in subbuglio.” Non me la sarei presa, dico sul serio. Ti avrei lasciato il tuo spazio. E te l’ho lasciato, lo spazio. Sono stato in silenzio, mi sono costretto a non mandarti email fino ad ora. Solo che poi ti ho visto con quel tipo e…



Ho pensato che fosse davvero ingiusto. E sì, è colpa mia, l’ho detto io stesso. Ma il fatto che fosse lui a farti ridere e a farti stare bene, al mio posto, mi ha fatto un po’ male. Succede, sai? Non è una cosa che si può controllare.

Ho capito che con me non ci sarà mai nulla di tutto quello. Perché tu scappi. E poi torni, è vero. Ma intanto? Intanto io aspetto tormentato da mille pensieri. Ed è più forte di me, io sono così e…



Non puoi averlo scritto davvero.

Quelli come lui.”

Non puoi. Fa male.


 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun oggetto.
 
Hai ragione. Tu sei sempre qui e mi aspetti, ma io perché dovrei restare? Tu cosa mi stai dando per farmi restare? Te lo dico io: meno di nulla. Mi riempi di belle parole e di buone intenzioni, ma di concreto io continuo a non sapere nulla di te. Continuo a non avere nulla a cui aggrapparmi e continuo a non avere nessuno da cui tornare ogni volta. Sei solo qualche pixel, lo sai? Qualche parola in una casella di posta elettronica troppo piena. E non sei altro, perché tu non vuoi essere altro, nonostante io te lo abbia chiesto più di una volta. Perché mi importava, perché lo volevo, perché ne avevo bisogno.

E quindi sì, è stato piacevole parlare con lui stamattina. È stato piacevole perché potevo chiamarlo per nome e guardarlo negli occhi mentre gli parlavo. Sapere che suono avesse la sua voce, senza dovermi limitare ad immaginarlo, guardarlo sorridermi in quel modo che ho scoperto piacermi tanto e ridere con lui senza preoccuparmi di altro.

Quelli come lui, l’ho scritto e lo riscrivo.

Tu non sei come lui, perché ti ostini a non volerlo essere.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Fine.
 
Hai ragione, io non sono quello che ti aspetti tu. E non so farti stare bene. E non so essere reale. E non sono il personaggio di una favola. E ho migliaia di paure e difetti.

Non sono adatto a te. E tu non sei adatto a me, probabilmente.

Se litighiamo adesso, figurati cosa succederebbe se ci vedessimo dal vivo, se la vivessimo realmente questa cosa.

Non voglio essere un peso per nessuno, quindi se ti piace così tanto il modo in cui ti sorride lui, allora rimani con lui e finiamola qua.

Io non faccio parte di “quelli come lui” evidentemente. Quindi lasciamo perdere.
 

 
Lui. L'idiota.
 


 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: No.
 
Non puoi. Okay? Non puoi fare così. Sei comparso di prepotenza nella mia vita, mi hai spaventato, inquietato e mandato email piene di minacce e di ricatti. Mi hai tenuto sveglio la notte e fatto venire attacchi di panico nei luoghi più impensabili.

E poi…

E poi ti sei redento e mi hai parlato chiaramente, abbiamo riso insieme e ci siamo raccontati le cose più disparate e… mi dispiace, ho sbagliato a dire quelle cose, ma tu non puoi sparire così. Non importa che io non sappia nulla di te, mi importa il modo in cui mi fai sentire. E tu mi fai sentire speciale e importante, nonostante i tuoi modi non siano esattamente quelli di un principe delle fiabe. Mi fai sentire bene ed io ho bisogno di sentirmi bene.

Non puoi biasimarmi se cerco qualcuno di reale e tangibile, ma non puoi neanche biasimarmi per essere diventato dipendente dalla tua presenza. Perché ci sei, ti sento e so ci sei, anche se non ti vedo.

Non voglio che questo cambi, per cui non farlo cambiare.
 

 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto:
 
Nemmeno io voglio che cambi. Ma tu hai deciso che non ti basta più e che vorresti condividere le cose con me dal vivo. E io non ce la faccio. Mi sento un idiota a continuare a ripeterti la stessa cosa, però non ce la faccio ancora a starti di fronte e ad affrontare tutto quello che sono stato, quella parte di me che ho cercato di buttare via. Mi odieresti, se sapessi tutto di me. Non sarebbe come adesso. Mi guarderesti diversamente.

Mi odieresti.

Però questo non cambia tutto quello che ho dentro. Continuo ad essere fottutamente innamorato di te, ma mi rendo conto che non sono neanche la metà di quel Sebastian. Sebastian è un corpo vero che non si nasconde dietro a delle email.

Ho paura di non bastarti. Ho paura che tu possa stufarti di me da un momento all’altro. Non voglio arrivare a quel punto, quindi…



Resto solo se mi prometti che resti anche tu.
 

 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto:
 
Di’ la verità: ce la farai mai?

Una sillaba. Ed io ti darò la mia risposta.
 

 
Thad
 


 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Tu sei tutto quello che voglio, quindi…

Sì, ce la farò. Mi dai tempo?

Ancora un po’?
 

 
Lui.
 


 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto
 
Ancora un po’, okay.

Allora resto anche io.
 

 
Thad
 


 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Grazie.
 
Scusa se ti ho trattato male. Mi stava crollando il mondo addosso.
 

 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non devi.
 
Non posso fare questo ogni volta, lo sai?

Non puoi fare così, trattarmi in questo modo e poi chiedermi scusa.

Sono un idiota io a cascarci ogni volta, lo so, ma tu non approfittartene.

E vado a dormire, oggi è stata una giornata stancante e adesso non mi reggo in piedi, domani poi ho pure lezione presto.

Buonanotte, “Lui”.
 

 
Thad
 


 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Devo.
 
Io non me ne approfitto, Thad. Non potrei mai.



Cercherò di controllare il mio umore e non farti sentire così male.

Ora dormi che ne hai bisogno. Buonanotte, dolcezza.
 

 
Lui.
 
 




 
 
Ed è qui che inizia a salire il tasso di angst. Sebastian si sta totalmente incartando e voi direte: “ma che cazzo sta combinando questo?”. Casini, lui è quello che fa casini, lo sapete, e stavolta la sta facendo veramente grossa. Probabilmente vi starete chiedendo se le sue paure sono sincere o se sta solo cercando di ingannare Thad e farsi due risate. Per rispondere a questa domanda, vi rimando alle note di qualche capitolo fa: la verità è tra le righe, ricordatevelo!

Il banner di questa settimana, beh, lo adoro. *w* Robs ormai si è totalmente convinta che quel tipo di spalle in 90210 – in un ipotetico mondo parallelo – è Thad. E questa cosa mi crea tanti di quei feels che non potete neanche immaginare. \o/

Stavolta avverto proprio il bisogno di lasciarvi una scatola di cerotti profumati per tutto l’angst che vi abbiamo propinato. Prendetene tanti, vi serviranno d’ora in poi. *lancia cerotti*

E buon venerdì a tutti!
 

Robs&Vals

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 15/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 15.
 
 
 



Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Okay.
 
Sebastian mi ha chiesto di uscire. Stamattina.

Non lo so, pensavo volessi saperlo e…

… te l’ho solo detto, non so neanche se accetterò o meno.


 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Okay…
 
Ti ha…?



E tu vuoi uscire con lui?

Voglio dire, se lo vuoi, non posso di certo impedirtelo io.

Se ti rende felice uscire con lui, fallo…

Non farò il pazzo e non ti tratterò male.
 

 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Okay…?
 
Voglio farlo.

Voglio uscire con lui, ma voglio che a te vada bene. Non mi va di saperti arrabbiato per questo motivo e… Davvero non ti infastidisce minimamente che io esca con lui? Pensavo che… non lo so, a volte sei geloso di lui e altre volte no. Non so come comportarmi, per questo preferisco chiedere ed essere sicuro.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Okay.
 
Non hai nulla di cui preoccuparti. Non mi arrabbierò con te perché hai deciso di uscire con lui. Non ho motivo per farlo, dato che… Beh, lo sai.



Non sono geloso, stai tranquillo.
 

 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Okay.
 
Oh, okay. Allora domani, appena lo vedo, glielo dico e…





… pensavo solo ti avrebbe dato fastidio, non so perché.
 

 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto:
 
Avverto solo un leggero fastidio all’altezza dello stomaco. Ma va bene.

Davvero, puoi uscire con lui. Non succede niente.

È solo un’uscita, del resto.
 

 
Lui.
 
 

 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Ciao.
 
È accaduta questa cosa. Questa cosa per cui sono sparito per qualche giorno e ti ho lasciato senza una risposta, di nuovo.

Potrei stare qui a giustificarmi per settimane, ma non sono neanche certo di doverlo fare o di avere effettivamente qualcosa per cui giustificarmi, fatto sta che neanche tu mi hai cercato. E quindi ho pensato che magari non ti importasse.

Lo so, sto parlando da egoista e da persona immatura. Avrei dovuto rispondere io, non toccava a te farlo perché era passato a me il testimone, lo so. Però la tua ultima email mi ha dato da pensare e ho preferito allontanarmi. Senza dirtelo, come al solito. Mi riesce più facile così, isolarmi e fare chiarezza, senza dare troppe spiegazioni.

Il problema è che ci sono rimasto male, mi ha fatto sorprendentemente male non avere una reazione da parte tua, sapere che ti andava bene che io uscissi con un altro. Non me lo aspettavo, ma la cosa mi ha ferito un po’, perché avevo capito mi volessi per te e che ci tenessi a me tanto da dirmi qualcosa in più di “è solo un’uscita, non fa nulla”. Alla luce di questi pensieri, la tua reazione mi ha deluso un po’, lo ammetto.

E non è stata solo un’uscita, per inciso. Io e Sebastian ci siamo visti quasi tutti i giorni questa settimana e… non so perché te lo sto dicendo, forse perché mi manchi e mi manca un po’ raccontarti cosa mi succede e cosa faccio. Utilizzarti come Pensatoio, come mi è già capitato di fare quando le cose tra noi sembravano essersi risolte e tu mi avevi posto le tue scuse.

Mi ha offerto il pranzo, mi ha accompagnato in aula, mi ha fatto compagnia in fila per la segreteria e mi è piaciuto. È stato bello e lui non ha mai cercato da me nulla di differente dalla mia semplice compagnia. Mi fa ridere e mi fa stare bene. E stasera usciamo di nuovo.

Volevo solo… solo sapere che le cose con te andavano bene. Che vanno bene.

Mi manchi, contro ogni logica, un po’ mi manchi.
 

 
Thad
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ehi.
 
Non hai bisogno di giustificarti con me, appunto. Sono stato io a rispondere freddamente, nell’ultima email. Lo ammetto, ho cercato di staccarmi da te – un po’ bruscamente a dirla tutta – ma il fatto è che iniziava a far male non poterti incontrare, perché è questo il problema. Io non ti posso incontrare, non potrà succedere mai, perché… Non lo so perché, ho una vaga idea del motivo per cui mi tengo alla larga da te. E forse c’entra il fatto che ho paura di non essere alla tua altezza. Sì, forse è questo il problema principale.

E poi adesso c’è lui e sono io il terzo incomodo. È vero, ti volevo per me e ti voglio per me tuttora ma… Vedi? C’è lui. Lui è totalmente diverso da me, lui ti piace, lui è all’altezza, lui ti rende felice. Io sono ancora un estraneo. Non mi conosci e non mi conoscerai mai, mentre lui… A quanto leggo, in pochi giorni, lui è diventato il centro dei tuoi pensieri. E fa un po’ male, sai, non essere quello giusto.

Ma pensavo fosse dannatamente egoistico dirtelo. Così ho colto la palla al balzo e ho lasciato che tu ti allontanassi.

Non voglio che smetti di uscire con lui. Dio, no… Immagino già il modo in cui sorridi quando lui ti fa compagnia o ti dice qualche frase dolce, o quando ride con te. Non mi permetterei mai di rovinare una cosa bella come questa. Tu meriti questo ed altro.

Ma non me.

Non ho idea di che cosa ci porterà tutto questo. Ma è vero, mi mancavi anche tu.

Tuttavia non voglio condizionarti. Non voglio guastare nulla. E davvero, non so che fare.
 

 
Lui.
 
 

 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Quindi cosa…? Non vuoi incontrarmi, hai detto che non sarai mai pronto per farlo, quindi mi sembra evidente che tra me e te non potrà mai esserci nulla di.. concreto e fisico, ecco.

Che succede adesso? Continuiamo a sentirci e a parlare e… non lo so, non so cosa… che si fa in questi casi, in queste situazioni? Dimmelo tu, perché io non lo so.

Era tutto definito, prima, tutto chiaro e schematizzato. Sapevo chi eri tu e sapevo chi ero io, mentre adesso non so più nulla… non ho idea di cosa tu voglia essere per me e non ho più idea di cosa io vorrei che tu diventassi.

Però hai ragione, lui è in gamba e mi fa ridere e ha un sacco di qualità che non sto qui a elencarti e anche un sacco di difetti che lo rendono ancora più reale e vero. E mi piace, mi piace tanto.

Ma mi piaci anche tu.
 

 
Thad
 
 

 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non lo so.
 
Io sono pieno di problemi, Thad. Io non sono quel genere di persona facile da comprendere. Basta leggere queste email per accorgersene. Però sono sicuro di una cosa: tu mi piaci, mi piaci da morire, però non voglio confonderti, non voglio essere un peso, voglio che tu sia felice con lui. Voglio che metti lui al primo posto, perché io non ti ho meritato neanche un momento da quando ho iniziato a sentirti. E lascia stare che poi mi sono scusato, non c’entra. Faccio un sacco di errori, uno dietro l’altro, e sono possessivo. Se mi dai corda, divento possessivo all’inverosimile, fino alla noia. E geloso. Tu non hai idea di quanto posso essere geloso di te. Quando vedo qualcuno che ti si avvicina, io…

Non voglio mostrarmi a te così. Mi sento davvero ridicolo a dirti tutto questo, ma è quello che provo ogni santa volta.

Non devo piacerti, Thad. Non in quel modo. Non posso e non puoi.
 

 
Lui.
 
 




 
 
Ci sono talmente tanti “Okay” in questo capitolo che, quando l’ho riletto, ho avuto un tracollo di feelings. D:

Tralasciando ciò… Buongiorno e buon venerdì a tutti! Lo so che vi stiamo distruggendo di capitolo in capitolo, ma la colpa non è nostra e lo sapete. *indica Bas*

Non ho veramente nulla da scrivere oggi – immagino ci penserete voi, nelle recensioni, tra un’imprecazione e l’altra – quindi mi limito a ringraziarvi tutti, come al solito, perché siete dolcissimi, nonostante tutto il dolore che io e la mia metà vi procuriamo. Ouch. :/

I cerotti sono sempre qui, pronti per voi, e stavolta… Sì, stavolta vi lascio anche dei fazzolettini. :’(


 

Robs&Vals


 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 16/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 16.
 
 
 



Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Vorrei poter fare qualcosa.
 
Non puoi. Non puoi pretendere di dirmi cosa e chi devo farmi piacere e in che modo debba farlo. Non puoi dare per scontato che io riesca a gestire questa cosa, che io riesca a venirne a capo e a controllarla. Non puoi, semplicemente.

Hai deciso tutto tu, da quando abbiamo iniziato questa corrispondenza. Hai deciso ogni cosa, ogni nostra mossa, ogni successivo passo. Io mi allontanavo e mi prendevo giorni per pensare, è vero, ma alla fine facevamo sempre come dicevi tu, abbiamo fatto sempre come dicevi tu. Ogni maledetta volta.

Ma questo no, non posso lasciarti fare anche questo, perché non puoi essere tu a decidere quando cancellarti dalla mia vita. Sono io a farlo, sono io a decidere quando e se farlo. E non voglio.

Non voglio dimenticarmi di te, quindi non farmelo fare.
 

 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non puoi.
 
Non ti sto chiedendo di dimenticarti di me. Puoi conservare tutto quello che sai di me nella tua testa, ma io non posso continuare a…



Non posso pensare soltanto a me stesso e non è facile fare finta di niente. Tu sei lì che te ne esci con lui e ti fai guardare da lui… E a me va bene così, non ti ho mai detto di non farlo. Non ho mai comandato la tua vita in questa circostanza.

Ma poi… Poi non puoi venire qui e dirmi che ti piaccio. È insensato, è scorretto e… è assurdo. Io ti ho fatto così male all’inizio. Pensavo che non sarei mai riuscito a riscattarmi.

E ora tu mi dici questo e io mi sento morire, perché non ci speravo… e perché va tutto a rotoli.

Non si può aggiustare. Non lo riesco ad aggiustare.



Sebastian… Lui quanto ti piace?

E io? Io quanto ti piaccio?
 

 
Lui.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Tu mi piacevi anche prima che io conoscessi lui. E lo sai. Quando dovevamo vederci e tu non ti sei presentato, perché pensi che io ci fossi rimasto così male? Non puoi venirmi a dire che è scorretto dirti che mi piaci, perché lo facevi anche prima. Piacermi, intendo. C’eri tu, prima di lui, e non fingere di non saperlo.

E pensavo avessimo già superato la fase della sorpresa, era una cosa con cui ero già sceso a patti e che ero riuscito ad accettare; nonostante tutto quello che mi avevi detto e fatto, nonostante tutto, ero riuscito a capacitarmi del fatto che mi stavo iniziando ad affezionare a te, che era a te che pensavo continuamente e che eri tu che volevo incontrare e guardare negli occhi.

Mi piacete entrambi, ma in due modi completamente differenti e quasi opposti. Non posso quantificarlo, perché è un paragone che non starebbe in piedi.

Ma lui è quello capitato per caso, tu sei quello che ho aspettato fuori da quell’aula. E se adesso vuoi che io provi a vivere lui e vuoi farti da parte, ben venga, fai come vuoi, cancella queste email e smetti di farti sentire. Ciò non cambierà comunque quello che provo io.

La colpa è tua, te lo ripeterò all’infinito. Sei tu quello che non è voluto essere più di qualche pixel.
 

 
Thad
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Mi dispiace per questa situazione, ma ormai il danno è fatto. Non ho voluto incontrarti e non merito di avere un’altra occasione. Pensaci… Cosa succederebbe se io decidessi, adesso, di provare a conquistarti e rubarti a lui? Non sarebbe giusto. Non sarebbe affatto giusto riprendermi una cosa che avevo buttato via a causa della mia codardia, una cosa a cui non ho dedicato abbastanza attenzioni. Sono stato un idiota con te, parliamoci chiaro.

E lo so che non cambierà quello che provi, ma se resto qui e continuo a scriverti, illudo me e confondo te. Sei più felice con Sebastian, perciò, sì, voglio che ci mettiamo una pietra sopra e voglio non essere più quello a cui pensi continuamente. Dovrà essere lui, d’ora in poi.

Io continuerò a vegliare su di te da lontano e se mi accorgerò che lui non è quello giusto per te, allora…



No, lui non ti farà mai soffrire, ne sono certo. Quindi non fare sciocchezze. Non mandare tutto all’aria solo perché io sto sparendo in questo modo, solo per tenermi con te. Non osare.

Vivilo. È questo che voglio.
 

 
Lui.
 
 

 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Come vuoi tu.
 
 
D’accordo, facciamo come dici tu. Come ogni volta, del resto. Alla fine sei sempre tu a decidere per me, quindi mi domando cosa mi impongo a fare. È frustrante, sai? Ma ormai immagino che dovrei esserci abituato.

Ti odio. Questo me lo concedi? Questo almeno posso deciderlo io? No, è una domanda retorica, non voglio una risposta.

Non le voglio le tue risposte, non più. Hai rovinato tutto.
 
 
 



 
 
Temo che questo sia il capitolo più straziante che io e Robs abbiamo scritto. No, meglio che non lo dico, perché come le ho scritto ieri sera, in chat: “Da qui in poi sarà tutto in discesa. Nel senso che rotoliamo tutti giù da una scarpata, ecco.”

E quindi, sì, avete tutto il mio sostegno se decidete di venirci a massacrare definitivamente. Il prossimo capitolo sarà- Okay, non ve lo dico, ma iniziate a prepararvi psicologicamente, perché, davvero, io sto male se ci penso.

Grazie a tutti per stare continuando a seguirci. Vi meritate tanti abbracci consolatori, gn. ♥

 
Robs&Vals

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 17/20.
Note d’Autore: Alla fine, se non morite prima. ;__;
 
mis

Capitolo 17.
 
 
 



Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: E dunque.
 
Quando ho letto la tua prima email, ho pensato che tu fossi un pazzo. Uno squilibrato, disturbato mentalmente, senza una vita sociale, con un senso dell’umorismo molto discutibile e con una scarsa predisposizione al dialogo civile.

Ho pensato che tu fossi arrogante, presuntuoso, pervertito e codardo. Ho pensato che ti divertisse avere in pugno le persone, che ti eccitasse sapere l’effetto che la tua presenza aveva su di esse, ho pensato che fossi viscido ed egoista, che traessi piacere dal rovinare la vita agli altri.

Poi, non so bene come, le cose sono cambiate. Io sono cambiato e forse lo sei anche tu. O forse no, a questo punto, non lo so più.

Però io sono cambiato, questo posso affermarlo con esattezza, perché è cambiato il mio modo di vederti e approcciarmi a te, è cambiata la mia disposizione nei tuoi confronti ed è cambiata l’idea che mi ero fatto della tua persona.

Ho iniziato a fidarmi, a raccontarti di me e delle mie giornate, a parlarti e ad ascoltarti, a guardare oltre quel po’ che tu mi mostravi e a immaginare cosa si nascondesse dietro la tua personalità così difficile e spigolosa.

Ho iniziato a pensarti, a pensarti tanto, a interessarmi a te e al tuo mondo fatto più di ombre che di luci; ho iniziato a domandarmi chi fossi, dove vivessi, cosa ti piacesse e affascinasse. Ho iniziato a lasciarmi affascinare da te, contro ogni logica e buon senso, ho iniziato a innamorarmi di te. Perché possiamo dirlo come vogliamo, ma alla fine era quello che provavo e non ha senso chiamarlo con un altro nome.

C’è stato un momento in cui ho davvero creduto che le cose sarebbero andate bene, che ci saremmo incontrati e che tu mi avresti chiesto scusa per tutto, che io me lo sarei fatto bastare e ti avrei confessato che non mi importava, che ti avrei sorriso come era tanto che volevo fare e poi ti avrei chiesto di ricominciare da capo. Insieme, di nuovo.

Un tempo, già. Un tempo che, disgraziatamente, è finito ancor prima di iniziare. E la colpa non è stata mia, ma queste sono cose che già sai. Sei tu che non mi hai voluto incontrare, tu che non hai voluto regalarmi la possibilità di scoprire che faccia avessi, tu che hai continuato a scappare mentre io ero lì che ti aspettavo.

E adesso non faccio neanche più tanta fatica a capire il perché. Non faccio alcuna fatica a capire il perché, in realtà.

Sei stato bravo, questo devo ammetterlo. Mi hai fatto il lavaggio del cervello ed io me lo sono lasciato fare, perché ero così coinvolto da te e da quello che stavo iniziando a provare che neanche ho fatto caso alla quantità incalcolabile di stronzate che mi stavi rifilando.

Infognato com’ero nelle tue cazzate e nelle belle parole che sbrodolavi, neanche ho fatto caso alle note stonate, ai passaggi che non tornavano, agli indizi che – non so se volontariamente o meno – mi lasciavi.

La colpa di dove siamo arrivati è solo tua, ma quella per l’esserci effettivamente arrivati è solo mia. E ne sono ben consapevole.

Se fossi stato più furbo, più attento ai dettagli, più…



No, io ai dettagli ci sto attento, sai? Lascia che ti racconti una cosa, adesso, un episodio divertente che è capitato un paio di giorni fa e che, davvero, non riesco a non togliermi dalla testa.

Ebbene, stavo passeggiando per il dipartimento, al campus, mentre aspettavo Sebastian per andare a pranzare insieme. Sì, sai, in queste quasi due settimane che io e te non ci siamo sentiti, io e lui abbiamo continuato a vederci e a uscire insieme e le cose andavano sorprendentemente bene.

Tanto bene che ho pensato “Oh, forse Lui aveva ragione, forse è davvero Sebastian quello giusto per me”.
Vero? Quanto sei sempre stato disinteressato e premuroso, tu? Toccante, non c’è che dire. Toccante e molto nobile. Lasciarmi a lui, sebbene tu stessi male per me e fossi così profondamente innamorato da sentire “un nodo all’altezza dello stomaco” – tue parole, mi permetto di citarti – quando io e Sebastian abbiamo iniziato ad uscire insieme.

Ho sempre pensato che fossi da ammirare. È evidente che non avessi capito nulla, a questo punto. Non eri assolutamente da ammirare, eri da compatire e da tenere a distanza. Cosa che io sono stato troppo cieco per fare, finendo con l’avvicinarmi inevitabilmente di più.

Ma stavo dicendo, stavo aspettando Sebastian e allora ho mandato un sms a Jeff, sai, per avere un po’ di compagnia.

E lui mi ha scritto di raggiungerlo al dipartimento di Belle Arti, perché lui era lì per la mostra con il suo ragazzo. E allora io l’ho fatto, sarebbe stato da sciocchi non farlo.

Ed è lì che è successa la cosa divertente. Quella che mi ha fatto ridere un sacco, ma davvero tanto.

Gli studenti di quel corso sono davvero eccellenti, lo sai? Certo che lo sai, ne fai parte anche tu, che domande. E forse è proprio per questo che ci sono andato, inconsciamente forse. Per cercare di individuarti, per farlo a mio modo, visto che tu non avevi voluto.

E l’ho fatto. Contro ogni aspettativa, contro ogni logica, contro ogni previsione.

Mi è preso quasi un colpo, quando ho visto il tuo disegno appeso alla parete. Quello lì, quello dell’anatomia del corpo umano che mi hai mostrato qualche tempo fa. Finito è ancora più bello, lo sai?

Hai davvero un talento innato, devo dartene atto ancora una volta.

E sai, mi ci sono avvicinato perché era lì ed io non ti scrivevo da tanto e un po’ sentivo la tua mancanza… mi ci sono avvicinato trattenendo il respiro, scioccamente. Con il senno di poi, privarmi dell’aria per quei pochi secondi, non si è rivelata una scelta saggia.

Sebastian Smythe.

Il suo nome. Sotto il tuo disegno.

Cosa ci faceva il nome del ragazzo con cui stavo uscendo, sotto il disegno di quello che mi aveva spinto ad uscirci in maniera costi disperata e ammirevole?

La risposta era talmente disgustosa e opprimente che non sto neanche a dirti cosa io abbia provato nel comprenderla improvvisamente.

Con un attimo di ritardo, però. Il tempo di percepire il familiare fischio dell’attacco d’asma comprimermi i polmoni.

Sto cercando un motivo, uno solo. Un solo motivo per il quale io adesso non dovrei sentirmi nauseato e disgustato da te. Oltre che deluso, ma quello immagino che sia superfluo da specificare.

Avevo ragione, sai? Quella prima impressione che avevo avuto di te si è rivelata veritiera. Sei davvero uno squilibrato, disturbato mentalmente, senza una vita sociale, con un senso dell’umorismo molto discutibile e con una scarsa predisposizione al dialogo civile.

E sei anche il peggiore dei codardi.

Vaffanculo, Sebastian, Lui, o come diavolo vuoi farti chiamare.
 
 




 

 
Oggi io e la mia metà ci sentiamo tanto Moffat, che rilascia quegli speciali di Natale che spappolano il cuore e poi lo calpestano mille e più volte fino a ridurlo in brandelli. E in verità, questo capitolo è un po’ uno “speciale”, è come un inframezzo che ci separa dalla fine vera e propria di questa storia, perché da qui in poi diventerà tutto insostenibile, in particolar modo per Sebastian. Per questo motivo, questo capitolo è composto solo e soltanto dalla lettera di Thad, dalla lettera infuriata e delusa di Thad. È qui che va tutto in frantumi e che, di conseguenza, inizia a sembrare tutto irrisolvibile e perduto. Sebastian ha fatto quello che ha fatto e adesso dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Mai come oggi sento la necessità di distribuire abbracci e coccole in giro, perché serve tanto, me ne rendo conto, e dispiace a entrambe farvi soffrire in questo modo, gn. ;__;

E ormai il 27 Dicembre è un giorno sfortunato, visto che l’anno scorso vi ho postato il primo capitolo di Lake House, in cui Sebastian- Beh, lo sapete. :v

E visto che ci siamo, colgo l’occasione di festeggiare il primo anno della mia bimba. *spara i botti* ♥

Ultimo appunto e poi vi lascio: per aggiustarvi il cuoricino, dopo tutto questo angst, oggi Robs posterà la sua daddies che non potete neanche immaginare quando mi abbia fatto ridere e awware e ridere di nuovo. Quindi stay tuned, gente. ♥

Grazie a tutti, come al solito, della vostra presenza. Un bacio. ♥

 
Robs&Vals

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Capitolo 18
*** Capitolo 18. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 18/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 18.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: …e alla fine.
 
Lo hai visto. Quindi lo hai visto…

Cazzo, mi sento un tale idiota in questo momento…



Thad. Thad, permettimi di spiegarti, ti prego. Non è come pensi tu. Ho la possibilità di dirti tutto adesso, in questa email, ma tu la devi leggere. Fino in fondo, Thad, promettimelo.

Maledizione, lo so che non ti fidi di me, lo so che adesso ti sembra tutto uno sporco trucco, finalizzato ad averti per me in un modo o nell’altro. Ma non è tutto qui, credimi. C’è dell’altro.

Non cancellare questa email senza averla letta tutta, per favore. Fammi mettere in ordine tutto quello che è successo, lasciami chiarire alcune cose.

È vero che all’inizio mi sono comportato da psicopatico, me ne sono reso conto e ho cercato di cambiare e di mostrarmi a te in maniera diversa. Tu mi piacevi, mi piacevi tanto e adesso mi piaci anche di più. Tu mi hai cambiato e lo hai fatto in una maniera che non mi sarei mai aspettato. Non credevo che qualcuno sarebbe riuscito ad avvicinarsi a me così tanto.

Ti ricordi quando ti dicevo che volevo solo il tuo corpo? Beh, era davvero così, in un certo senso, ma poi ti ho parlato, ho scavato dentro la tua personalità e ho conosciuto il tuo carattere, ho avuto per me qualche sorriso, mi sono sentito spontaneo insieme a te. E tutto questo perché tu mi stavi facendo innamorare di te. Ma già prima di iniziare a mandarti email ero affascinato da te, solo che non capivo cosa mi stavi facendo; ho reagito nel modo sbagliato e ti ho spaventato, e questa consapevolezza me la sono portata dietro per tutto il tempo in cui ci siamo scritti.

E poi ti ho chiesto di vederci. Ti ho chiesto di regalarmi un sorriso e tu hai accettato. Volevo davvero incontrarti, quella volta, e non ti ho detto una bugia. Ho visto che stavi arrivando e ho avuto paura. Ho avuto paura perché avevo ancora quel peso nel petto che mi ricordava quanto ero stato stronzo con te. E poi stupidamente ho pensato: chissà come sarebbe se ricominciassimo da zero?

È per questo che mi sono finto un’altra persona. Volevo solo essere sicuro di ricominciare e fare i passi giusti con te, uno dietro l’altro, in maniera ordinata, senza correre o pretendere, o sentirmi inadatto e fuori luogo. Ma non è servito.

Mi sono sentito in colpa tutto il tempo, perché tu volevi incontrare “Lui”, ci tenevi da morire ed io stavo facendo il doppio gioco, ti stavo nascondendo la verità. Ed ero consapevole di starti facendo del male, ma pensavo che tu, prima o poi, ti saresti innamorato di me, di “Sebastian”, non di quella persona infima e complicata che ti scriveva via email; e pensavo che ti saresti lasciato “Lui” alle spalle e che saresti stato con me, con il vero me. Perché quando sono con te, dal vivo, io mi sento veramente al posto giusto, i miei comportamenti nei tuoi confronti non sono una forzatura, ogni cosa che faccio la faccio per te e per vederti sorridere. Per avere per me quello sguardo adorante e dolcissimo…



Volevo che tu ti innamorassi di questa parte di me, ma avevo complicato troppo le cose e… Eri confuso, cazzo. Non potevo continuare a dividerti tra due ragazzi che, tra l’altro, erano la stessa persona. Mi sono sentito un verme quando, nelle vesti di “Lui”, ti ho lasciato andare, ma mi sembrava la prima e unica cosa giusta che avessi fatto da quando ti conosco. Solo che poi ti ho visto, quella sera stessa, e tu mi hai stretto in quella maniera disperata e…

E ho capito che dovevo fare in modo di farti dimenticare tutto e che dovevo meritarti. Ce l’ho messa tutta, Thad, e pensavo davvero che potesse funzionare. Tuttavia mi accorgevo di quando sparivi dalla realtà e pensavi all’altro me. Ci ho provato fino all’ultimo e…

Non mi crederai, ma volevo dirtelo davvero, a costo di sentirmi mandato a fanculo proprio come adesso. Me lo meritavo.

Non pensavo che lo avresti scoperto così, non me lo aspettavo. E mi dispiace di averti trascinato in questo casino.

Vorrei tanto che tu mi credessi e che capissi. Non ho scuse, certo, ma…



Non so come fare a mettere tutto a posto. Però ci tengo a te, non voglio perderti. Dio, se succede non me lo perdonerò mai.
 

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Thad…
 
Sono ancora io. E lo so, non sono passate neanche tre ore dall’ultima email, ma non mi hai scritto neanche una parola, non so nemmeno se l’hai letta o se mi hai creduto. L’unica cosa che so è che stai male e questa consapevolezza mi uccide. Pensavo che, quando avresti saputo, avremmo affrontato questa cosa insieme, mi sarei lasciato prendere a pugni se tu ne avessi avuto il bisogno. Invece, non vuoi parlarmi…

E ti capisco, chiunque al posto tuo avrebbe fatto lo stesso. Ma non riesco a smettere di pensare a tutte le volte che ci siamo visti e che sei stato insieme a me. E non riesco a tenere per me questi pensieri. Non riesco a non dirti che mi manchi improvvisamente.

Era tutto vero, Thad. Quello che provavo per te, sia come “Lui”, sia come “Sebastian”, era tutto vero. Non era un gioco. Tu sei importante…



Rispondimi, anche solo per dirmi che ti serve del tempo, ma fallo. Ho bisogno di una tua email…
 

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Per favore.
 
Ho perso completamente la tua fiducia, vero? Non credi più a neanche una parola di quello che dico, è così?

Non so cosa dire per convincerti. Davvero, sto fissando lo schermo senza sapere cosa dirti. Potrei ripeterti altre mille volte che ci tengo a te, ma questo servirebbe solo ad allontanarti di più.

Scusa, Thad. Scusa.

Dio, perché non possiamo vederci e parlarne di persona? Perché devi fare così?



Che domande faccio? Tu fai sempre così, tu ti nascondi e pensi e… Io non sono come te, Thad. Ho bisogno di affrontarle le cose, di parlare. In questo silenzio io non ci so stare perché non riesco a capire.

Sì, capire. Capire se mi puoi perdonare e se ho ancora qualche possibilità. Me ne sono già giocata una, ma non posso già essere al game over.

Dimmi che non è finita.
 

 
Sebastian.
 
 

 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Ancora.
 
Che stupido che sono… Probabilmente sono l’unico che è rimasto qui ad aggiornare la casella di posta elettronica. Tu ti sarai allontanato per non vederti inondato dalle mie scuse insensate e dai miei sentimentalismi. Oppure stai leggendo e te ne stai fregando di me. Oppure stai leggendo e stai piangendo…

Sì, probabilmente stai piangendo e…

Lo sai che io di solito non piango mai? Ne parlammo quella sera… Quella volta che ci vedemmo e passeggiammo fino a tardi. Stavamo soltanto scherzando ma io ti dissi che non piangevo mai, che non mi piace piangere e che lo considero un dispendio inutile di energie – ti dissi anche che ero un tipo tosto e che i tipi tosti non frignano.

Tu sei l’unica persona al mondo che sia mai riuscita a portarmi al pianto.

Non te lo sto dicendo per muoverti pietà, te lo sto dicendo perché sei tu e perché…

Come mi conosci tu non mi conosce nessuno, Thad. Come sei speciale tu non lo è nessuno.

Talmente speciale da farmi piangere.



E la smetto. Stavolta la smetto sul serio. Lo spengo questo computer e spengo anche il cellulare e provo a dormire. Magari domani ti vedrò in facoltà se…



Buonanotte, piccolo mio.
 

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Come si fa a dormire? Come si fa a spegnere il cervello e a smettere di pensare? Se tu sei così tanto bravo a farlo, dillo anche a me, così che io possa chiudere gli occhi e addormentarmi una volta per tutte.

Ho perso il conto del tempo che ho trascorso a rigirarmi nel letto o a fissare il soffitto. A un certo punto mi sono alzato, sono uscito sul balcone a prendere una boccata d’aria, mi sono versato un bicchiere di succo d’arancia, ho fatto stretching, mi sono sciacquato la faccia. E poi ho acceso il computer, perché tanto è sempre qui che finisco.

Vorrei che non fosse così sbagliato, vorrei che tu non fossi così sbagliato e che non lo fossi anche io. Vorrei che le cose fossero giuste per entrambi e che io e te potessimo essere giusti stando insieme. Ma non lo sono, non possono esserlo, perché tu non hai voluto che lo fossero.

Come facevi? Con che coraggio mi guardavi negli occhi, mi sorridevi, facevi il cascamorto? Con che coraggio mi hai tenuto stretto, quella sera in cui ho chiuso con “Lui”? Sapendo tutta la verità, sapendo quello che io provavo, sapendo che ero confuso e che mi trovavo diviso tra due ragazzi che mi piacevano allo stesso modo?

Come dormivi la notte, Sebastian? Come cazzo facevi ad addormentarti la sera, consapevole del teatrino che avevi messo su e che stavi gestendo con così tanta maestria?

Come?

Come dovrei fare io adesso a perdonarti e a fidarmi di nuovo di te? Ma, soprattutto, perché dovrei farlo? Perché dovrei volerlo fare?

Non posso e non voglio piangere per te. E non l’ho fatto, neanche una volta. Non te lo meriti, tu non ti meriti nulla di me ed io ho ancora un po’ di amor proprio per rendermene conto.

Mi hai deluso, mi hai deluso e ferito. Più delle minacce iniziali, più della violenza psicologica delle prime email, più dei ricatti e delle prese in giro, mi hai ferito come non credevo possibile avresti mai fatto.

“Lui non ti farà mai del male ed io veglierò sempre su di te.”

Ed io ti ho pure creduto.
 
 



 

 
Siamo al capitolo 18. Questo significa che tra due settimane “finirà” anche quest’avventura? Oddio, non voglio pensarci, non è ancora finita e sento già la mancanza di questa storia, gn.

E come se non bastasse, le cose precipitano di più ad ogni capitolo. Sebastian si è scoperto completamente oggi, ma quello che ha fatto a Thad è veramente troppo perché quest’ultimo possa passare oltre e perdonarlo. Adesso piango. ;___;

Di nuovo, vi lascio una scorta di cerotti infinita, perché mi sa che ne avete bisogno, e vi auguro un buon venerdì, anche se tanto buono non è.
 
Ricordatevi che vi adoriamo e- Ah, buon anno! \o/

 
Robs&Vals

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 19/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 19.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Almeno sei tornato.
 
Avevo spento il computer ed il cellulare perché avevo bisogno di smettere di pensare e riempire la tua casella di posta senza ricevere risposta. Ma non ha funzionato. Ho continuato a pensare a te tutta la notte e forse, quando al mattino mi sono addormentato, ti ho anche sognato. Eri lontano anche nel sogno…

Quindi no, non ho dormito poi così tanto. Come faccio a dormire sapendo che le cose tra di noi sono distrutte in maniera così irrimediabile? Mi sembra che sia tutto inutile, che tutto quello che ti dico sia inutile e che non serva a farmi credere da te; ma non riesco ad arrendermi, non riesco a buttare tutto nel dimenticatoio e a lasciarti andare.

Ti ho già detto che mi sono portato dietro il senso di colpa per quello che stavo facendo in ogni momento, mi ha perseguitato ogni giorno ed ogni notte. Ed è vero, avrei potuto trovare un minuto per dirtelo, per smettere di fingere, ma ogni volta diventava sempre peggio, perché tu ti innamoravi di me… di entrambi i me… Pensavo che far sparire “Lui” avrebbe reso le cose più facili, ma non è stato così.

Mi vergogno da morire per quello che ti ho fatto… Non hai idea di quanto sto male a saperti così lontano da me…

Io sono sbagliato quando non sei con me, Thad… Adesso mi sento sbagliato…



Quando ti ho stretto, quella sera, ho pensato che in qualche modo dovevo rimediare, che essere lì per te bastasse a farti stare meglio. Non era tutta una messa in scena, io…

Io sono veramente innamorato di te, Thad. Quei sorrisi erano davvero per te. Se non fosse stato così io non avrei mai fatto tutta questa confusione. Mai…

Avrei preteso come al solito e avrei semplicemente fatto lo stronzo. Me ne sarei fregato di te. Dopo tutto questo, sarei sparito e avrei provato a farmi qualcun altro.

Avrei fatto così, un tempo, ma se sono ancora qui, significa che voglio mettere le cose a posto… che voglio stare con te… Voglio tornare con te e voglio vederti. E voglio stringerti, cazzo.



Volevo davvero vegliare sempre su di te.
 

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non so per quanto rimarrò.
 
Come faccio a crederti?

In questo momento, ho due immagini in testa che non riesco a sovrapporre, che non riesco a fondere in un’unica figura completa, anche se è quello che sono.

Da una parte c’è Sebastian, il modo “giusto” in cui l’ho conosciuto e in cui si è sviluppata la nostra “relazione”, la parte reale e concreta di tutta la storia. Dall’altra poi c’è Lui, evanescente e misterioso, con tutte le sue ombre e i suoi segreti e di cui so poco e nulla, le settimane di paura e ansia e infine la redenzione, per così dire.

Magari, sovrapporre Lui a Sebastian non è neanche così difficile: di lui non sapevo nulla e adesso invece mi sembra di essere un passo più vicino ad afferrare il suo carattere nella sua completezza, riempire i vari buchi che aveva la sua personalità nella mia testa; mentre sovrapporre Sebastian a Lui fa male. Sebbene siano la stessa persona, sebbene siate la stessa persona, il ragazzo con cui sono uscito in queste settimane è diametralmente opposto a quello a cui ho scritto negli ultimi mesi.

Non riesco a pensare a lui, a pensare a Sebastian, sapendo che appena pochissimi mesi fa quella stessa persona mi scriveva quelle cose per email, mi seguiva per i corridoi e studiava ogni mia mossa.

Mi sembra che, non lo so, che adesso tutto sia sbagliato, che l’immagine di Sebastian sia stata inquinata dai brutti ricordi delle email e che ciò che di buono c’era in Lui sia stato cancellato dal modo in cui Sebastian mi ha mentito.

Mi gira la testa. E ho di nuovo la nausea.
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Non andartene.
 
Sono sempre stato una persona poco affidabile, Thad. Sono stato tutta la vita a pensare che fosse tutto un gioco e che nulla valesse la pena di essere vissuto con serietà. Sono sempre stato una persona che prendeva tutto alla leggera e che conquistava e pretendeva, senza mai chiedere il permesso. Lo sai, ero quella persona che ti scriveva le prime email minacciandoti e facendoti paura. Ero io, ero già Sebastian. Ma poi è accaduta questa cosa, e io e te abbiamo iniziato a parlarci e conoscerci e ho capito quanto fossi prezioso. Mi hai fatto innamorare di te, Thad. Sono innamorato di te. Lo sono stato sia come “Lui”, sia come “Sebastian”.

Le motivazioni per cui ti ho mentito possono essere irragionevoli e immature, ma te le ho già spiegate e non voglio ripetertele ancora. Tuttavia ho bisogno di dirti di nuovo quanto sei importante e quanto mi hai cambiato, quanto volessi – per davvero – ricominciare da zero con te e cancellare per sempre quella persona che ti aveva fatto del male.

L’ho fatto in modo sbagliato, ma ero sincero, in un modo o nell’altro. Ti ho mentito, ma ero sincero. Non voglio perdere quello che abbiamo, non voglio perdere te. Non voglio nemmeno pensare che non potrò mai più vederti sorridere, o abbracciarti, o tenerti per mano, o guardarti – e non nel modo in cui facevo all’inizio, ma in quel modo che dice “sei la cosa più bella che esista al mondo” – o dire il tuo nome, o sentire te che dici il mio.

Non voglio. Se inizio a pensarci mi sento male…



Ti prego.
 

 
Sebastian.
 


 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Fa’ sì che io rimanga, allora.
 
Tu lo faresti?

Mi daresti un’altra possibilità, se la situazione fosse invertita? Se fossi stato io a mentirti e a ferirti, dove prenderesti la forza e la voglia di metterci una pietra sopra e ricominciare?

Il punto è che io non so più se posso fidarti di te. Sì, okay, mi hai mentito a fin di bene, ma lo hai fatto comunque. E non mi sembra proprio che io adesso stia bene, tra le altre cose.

E la mia fiducia è così: ci vuole poco a guadagnarla, lo ammetto, ma una volta che la mandi in frantumi non la riavrai così tanto facilmente.

Io non so proprio se ci riuscirò, è una cosa che non posso assicurarti.

E sono io a pregare te, smettila di girare il coltello nella piaga: tu pensi davvero che a me non faccia male sapere che ho perso tutto e ricordare tutto quello che ho perso?

 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Come posso fare?
 
Non sto cercando di farti male ulteriormente, sto cercando di farti capire che mi importa per davvero e che le mie non sono parole al vento. Che non sono una persona superficiale come può sembrare. Con te non lo sono e non riesco ad esserlo. Ho cercato sempre di darti tutto il mio meglio da quando sei entrato veramente nella mia vita e…

Forse è vero. Forse anche io, al tuo posto, non avrei la pazienza necessaria a cercare di dimenticare tutto e perdonarti. Mi sentirei indubbiamente tradito e non riuscirei più a guardarti in faccia. E mi impegnerei, senza sosta, a trovare una serie di motivi validi per poterti odiare.

Ma adesso sono io quello che non merita più fiducia, la stessa persona che crede poco e niente nell’amore e nelle sdolcinatezze. E tu sei l’unico al mondo che mi fa credere che queste cose esistano davvero, che me le fa provare. Sei quello che…



Quanto sembra patetico se lo dico adesso?
 

 
Sebastian.
 


 
 
 


Da: thad.ph@gmail.com
A: bite_mytongue@gmail.com
Oggetto: Non penso di dovertelo dire io.
 
Un po’, in effetti, visto che di occasioni per dirlo prima ne hai avute tante. Per dirmi ogni cosa, intendo.

Ma non mi va di tornare di nuovo su questo concetto e ribadirlo di nuovo, mi sembra di ripetere sempre le stesse cose e inizia a diventare stancante.

La verità è che io non voglio perdere tutto, Sebastian, stavo bene con te e mi fa male l’idea di dover rinunciare a quello che ho avuto in queste settimane in cui ci siamo frequentati. È inutile girarci intorno, però, sai che non mi piace tergiversare, non so se sono e sarò in grado di passare oltre. Tutto qui.

Sono arrabbiato con te, lo sono ancora tanto, lo sono tanto da sentirmi mancare il respiro se ci penso troppo, lo sono al punto da dover stringere i pugni con violenza per non mandare tutto al diavolo e chiudere con te una volta per tutte.

Lo sono davvero, più di quanto io lo sia mai stato con chiunque altro.

Ma mi manchi lo stesso.
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: No, non devi.
 
Lo so che sei arrabbiato con me…

Ma io voglio che torni tutto come prima, anzi, meglio di prima. Senza bugie e sotterfugi, solo noi due.

Adesso sai tutto di me e sei perfettamente in grado di decidere se ti vado bene oppure no…

Perciò, facciamo così, me ne sto in silenzio e ti lascio pensare per un po’… Mi costerà un sacco, perché lo sai che non mi piace il silenzio, ma lo farò per te.

Ti lascio del tempo e, quando avrai messo in ordine i pensieri, troverò un modo per dirti a voce quello che ho pateticamente omesso, ma allo stesso tempo sottinteso, nella penultima email.

Non renderebbe sotto forma di pixel…



Tu, se hai bisogno di chiedermi qualcosa, qualunque cosa, puoi farlo. Io aspetto.
 

 
Sebastian.





 
 
Oggi – lasciatemelo dire – sono soddisfattissima del banner che è venuto fuori, anche se fa tanto “Dottor Jekyll e Mr Hyde”, ma è figo e- C’era quella email di Thad che me l’ha proprio strappato dalla testa. Tipo che: “Deve essere così e basta, quindi mettiti all’opera” e detto fatto. Ho fatto sclerare anche Robs quando gliel’ho fatto vedere. #proud

Tuttavia questo non mi aiuta (non ci aiuta) a sopportare questo capitolo e a sopportare quella vocina nella mia testa che continua a ricordarmi che il prossimo è l’ultimo. Lo so, la sto rendendo più difficile di quanto già non sia, ma- Capitemi.

Per gli ultimi chiarimenti, io e Robs vi rimandiamo a venerdì prossimo. Per adesso vi offriamo le nostre spalle per piangere. We feel you. ;;

*lancia amore random*

 
Robs&Vals

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20. ***


Pairing: Sebastian / Thad.
Genere: Sentimentale / Romantico / Generale / Commedia / Triste.
Avvertimento: AU / Angst / Feelings a morire.
Rating: Giallo (per le tematiche).
Capitoli: 20/20.
Note d’Autore: Alla fine.
 
mis

Capitolo 20.
 
 
 



Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Le mie promesse fanno schifo.
 
Sì, fanno schifo, le mie promesse. Quante ore sono passate? Forse poco più di un giorno intero ed io già ti sto scrivendo di nuovo.

Sono un imbecille. E sono tremendamente patetico.

Ma il fatto è che penso a te e mi domando cosa stai facendo, se ti senti un po’ meglio o se mi odi solo di più.

Ecco, forse adesso mi odi davvero. Dovevo lasciarti del tempo, eppure sono di nuovo qui.

Sono un idiota, vero?

Cazzo, darei di tutto per sentirti dire che sono un idiota.

Quante volte tu…



No, sto zitto.
 

 
Sebastian.
 


 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Sono dannatamente vuoti i corridoi dell’università senza di te.

Non che ti stessi cercando, non che volessi parlarti o vederti, ma…

Un po’ ci speravo, ecco. Di vederti di sfuggita, però. Solo un attimo, giuro.



Tra l’altro, credo che il tuo amico mi abbia riconosciuto…

Sono scappato via.
 

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Un film a caso?
 
Avevo voglia di farmi male stasera. Ne sentivo proprio il bisogno.

Forse, non lo so, pensavo che una bella botta avrebbe fatto passare tutto.

Beh, ho preso la mia copia di “Avatar” dallo scaffale e ho cercato di guardarlo con i tuoi occhi. Cioè, provando ad interpretare ogni scena come avresti fatto tu.



Ma adesso non riesco a dormire.

Uno dovrebbe sentirsi sollevato, alla fine di un film del genere, o magari euforico.

Io mi sento solo più triste. E mi manchi.

E sto continuando a comportarmi come un bambino.

 
Sebastian.
 
 

 
 


 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
Vorrei non sentirmi così stupido…



Diamine, dove sei? A cosa stai pensando?
 

 
S.
 


 
 
 


Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Nessun Oggetto.
 
“Non trovi che sia follemente stupido? Credere che un giorno ti innamorerai di me, intendo.

Io un po’ lo sono. Di te, non di me, è ovvio.”



Non trovi che sia stupido? Essere arrivati a questo punto, intendo.


 
 


 
 
Da: bite_mytongue@gmail.com
A: thad.ph@gmail.com
Oggetto: Okay.
 
Sesto giorno e ancora non ti fai sentire. Pensavo che mi avresti scritto almeno due parole, anche solo per intimarmi di stare zitto e smettere di scrivere email masochistiche sia per me che per te. E invece nulla, silenzio totale. E io continuo a non sapere cosa ti sta passando per la testa, o se sei ancora vivo, o se stai bene, o se devo pagarti le sedute psichiatriche a causa di quello che è successo…

Se sei andato avanti. Se hai deciso di lasciare la città all’improvviso per evitare di essere trovato. Cosa vuoi che ne sappia? Le ho pensate tutte.

E ho pensato anche che devo smettere di pensare. Devo trovare un modo. E se questo significa infrangere la promessa e chiederti di fare una scelta, tanto vale provarci. Tanto ormai di cazzate ne ho fatte un sacco; se ce ne aggiungo un’altra, di certo non rischierò di essere giudicato, visto che lo hai già fatto.

Quindi… L’ultima cazzata che dovrai sopportare da parte mia. Qualcosa che mi permetterà di capire se per te ne vale ancora la pena.

Non sono in grado di leggerti nel pensiero, non quando i tuoi silenzi si protraggono così a lungo. Non ho alcun potere paranormale, disgraziatamente. Altrimenti avrei evitato tutto questo… Avrei evitato di farci soffrire.

Avrei preso coraggio, quella volta, in videoteca, e ti avrei parlato.

Sarebbe stato decisamente più facile. E lo sarebbe anche adesso. Renderebbe le cose più facili.

Perciò partiamo da lì, da quella videoteca. È a due passi da casa tua, mi pare di ricordare.

Vado lì. Tra una mezz’oretta sarò lì e ti aspetterò fino all’orario di chiusura. Se non ti vedrò arrivare significherà soltanto una cosa: che non ti importa più niente di me.

Allora farò dietro front e mi dimenticherò di te. In un modo o nell’altro.
 
 
 

 
... Fine.
 





 
 
Noi ve l’avevamo detto. Vi avevamo avvertiti del fatto che questo finale non ve lo sareste mai aspettato e che non sapevamo minimamente come l’avreste presa. Perciò eccoci qui. La parola “fine” è stata scritta e voi probabilmente la starete fissando, indecisi su se prendere oppure no il primo mezzo disponibile e venirci a cercare per torturarci esattamente come noi abbiamo fatto con voi, durante la pubblicazione di questa storia; se immaginare un Thad che si presenta all’appuntamento, oppure un Sebastian che se ne va a mani vuote e pieno di amarezza. A questo proposito, posso assicurarvi che non dovete affatto disperarvi e per un motivo ben preciso.

Qualcuno forse l’avrà sospettato, visto che con “Handwritten” facemmo esattamente così, qualcun altro invece non sa ancora che la storia non finisce così. Io e Robs non avremmo mai potuto farvi patire le pene dell’inferno e poi lasciarvi sul filo del rasoio in questo modo. Quindi, in sostanza, c’è un epilogo per questa storia e verrà pubblicato il prossimo venerdì, come oneshot a se stante, sul mio account naturalmente. È già scritto, quindi non dovete temere nulla. Non appena verrà postato, aggiungerò un collegamento alla shot esattamente ›› qui ‹‹ .

E non può finire quest’avventura senza che prima le sottoscritte vi abbiano ringraziato a dovere. Perché nonostante conoscessimo tutti gli avvenimenti, siamo state “in ansia” esattamente come voi, nel cercare di immaginare le vostre reazioni. Voi, però, ci avete rassicurato di volta in volta ed è stato bellissimo vedere questo secondo esperimento riuscire al meglio. Insomma, grazie a tutti per averci seguito! ♥

Ultimo punto/ennesima sorpresa per voi: non ci crederete, ma non è neanche finita questa storia che io e Robs abbiamo già pensato alla “terza stagione” di questa serie di storie a quattro mani – io e Robs siamo ufficialmente Moffat e Gatiss – e non vediamo l’ora di metterci all’opera e scriverla. Ben presto sarete inondati da un’altra cascata di feels. **

E concludo così. Vi lascio qualche biscottino per “farci perdonare” per questo cliffhanger (e anche per farvelo sopportare) e vi do appuntamento a venerdì prossimo!

*prende un respiro profondo e clicca “completa”*
 

Robs&Vals
 
 
P. S. Il pdf della storia verrà inserito nell’epilogo, in modo tale che possiate conservare e rileggere la storia per intero.



 

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