Due Anni Dopo

di JDS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Apprendista Prof ***
Capitolo 3: *** Sbagli ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Nuovi Arrivi ***
Capitolo 6: *** Approccio difficile ***
Capitolo 7: *** Chiarimenti ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Hogwarts ***


Questa fanfiction non tiene certo conto di tutto quello che è successo nell'ultimo libro di H.P. (ho osato modificarlo, ma siate clementi).
I pensieri di Piton sono in verde quelli del nuovo personaggio in rosso. Aspetto vostri commenti (anche critiche per migliorare la scrittura). Aggiungo solo che è la mia prima fancfiction e... buona lettura!


Due Anni Dopo

Hogwarts
Voldemort era stato sconfitto. Ormai erano passati due anni, ma poteva rivivere tutto come se si fosse trattato del giorno prima.
Erano nella Stamberga Strillante, lui stava per essere ucciso da Nagini, ma il Signore Oscuro aveva commesso un errore: pensando di essere al sicuro e che la sua potenza gli avrebbe permesso di controllare le mosse del Prescelto, aveva lasciato il serpentone senza la sua bolla magica protettiva, così avrebbe potuto svolgere senza problemi il suo compito. Fu un attimo. Potter sbucò all'improvviso e colpì l'animale con una zanna di basilisco. Ma dove diavolo l'aveva presa? Non era certo quello il momento per porsi certe domande. Voldemort era diventato furioso, colpì il ragazzo che cadde a terra con un tonfo. Si è fatto uccidere come uno stupido, il solito sciocco coraggio dei Grifondoro! Però sapeva che sarebbe stata quella la fine di Harry, glielo aveva detto Silente.Quindi sarò io che dovrò dare il colpo di grazia a Voldemort? Non ebbe tempo di pensare a ciò che L'Oscuro Signore si ricordò di non essere solo “Sai Severus, credo che avrei fatto un grosso sbaglio ad ucciderti. Vedo che la bachetta funziona alla perfezione.”disse “Mi dispiace per Nagini era molto importante per me, ci penserò più tardi a risolvere questa questione, intanto perchè non controlli se il ragazzo è veramente morto? Vorrei esserne assolutamente sicuro”. Si avvicinò cautamente al corpo, poggiò la mano sul cuore del ragazzo. Batteva! Allora non era previsto che morisse! Con un gesto impercettibile avvicinò la bocca al suo orecchio e gli sussurò “ Tu eri il suo ultimo Hocrocux, ora devi ucciderlo”. Adesso fu lui a sobbalzare, di certo non si aspettava che Piton fosse dalla sua parte. “Signore il Prescelto é morto”. Un lampo di gioia negli occhi di Voldemort che esplose in una agghiacciante risata prima di essere colpito in pieno petto da una luce rossa. Le parti ora si erano invertite.
Rimaneva in sospeso la questione del ruolo dell'ex Mangiamorte. Decise di affidare i ricordi al Prescelto che li guardò nel pensatoio e scoprì la verità su quell'uomo: aveva ucciso Silente su ordine di questi. Ma i componenti dell'Ordine della Fenice erano ancora scettici, così visionarono a loro volta la prova . Ci volle qualche giorno per sperimentare diversi incantesimi per controllare che il ricordo non fosse falso o modificato, ma alla fine il professore fu scagionato. Al mondo magico fu detto che Silente era morto per mano di Voldemort e che Piton aveva da sempre collaborato con l'Ordine, il quale non aveva potuto rivelare il suo vero ruolo se non ad incarico terminato.

Piton dopo un paio di anni di riposo (per riprendersi da tutto quello che era succeso negli ultimi tempi) e studi aveva deciso di ritornare ad insegnare. In fondo la parte più importante della sua vita si era svolta Hogwarts . Lì si era sentito per la prima volta importante, perché non era un qualunque Babbano e aveva passato un sacco di tempo con la sua adorata Lily, senza che ci fosse di mezzo quella rompiscatole della sorella. Tuttavia quel posto l'aveva fatto anche soffrire: le continue umiliazioni dei Malandrini, la perdita della ragazza che amava, l'amicizia con quelli che l'avrebbero portato nelle file dei Mangiamorte. Poi era diventato professore , in quel luogo aveva passato il resto dei suoi anni, dove aveva anche potuto conoscere un mago come Silente. Insomma quella scuola era la sua casa e sentiva che era tempo di tornare.

Severus Piton non era l'unico che non vedeva l'ora di andare ad Hogwarts. Anche Emily Parker stava preparando il suo baule. Non ci credeva ancora. Insegnante di Pozioni!Bè non era successo così a caso ... dopotutto le sue credenziali erano più che buone! Ricordava ancora quando suo fratello Ted, che lavorava al Ministero della Magia, entrò nel suo negozio con un sorriso smagliante. Tutte le donne presenti si erano girate verso di lui con uno sguardo sognante (era abituata fin da ragazzina quando le sue amiche appena lo vedevano rimanevano in estasi). Lei lavorava alla “Bottega delle Fate”, dove si producevano prodotti di bellezza, molti dei quali creati da lei e la sua amica Susy, che le aveva dato il posto. Durante l'anno di regno di Voldemort si era dovuta licenziare e dopo la sua sconfitta era riuiscita a trovare quell'impiego. Suo fratello l'aveva presa in disparte e le aveva detto “Saluta creme e soluzioni e prepara le valigie!” aveva tirato fuori una lettera e gliela aveva data. Lesse il contenuto che le comunicava di essere stat asunta come professoressa di pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Per la felicità strinse Ted fino a fargli quasi male.
Emily si svegliò un po' stanca. Era talmente agitata che la sera prima si era rigirata continuamente nel letto. Il grande giorno era finalmente arrivato. Prese il baule si avvicinò alla tazza, formulò le parole magiche e si ritrovò in un grande parco: Hogwarts! Finalmente! La strada se la ricordava ancora molto bene arrivò all'entrata dove ad accogliera vi era signora un po' anziana, che si avvicinò subito. “Benvenuta cara” aveva una voce dolce “io sono la professoressa McGranitt, insegno Trasfigurazione, ma puoi chiamarmi pure Minerva” e sorrise, “Suppongo che lei sia la signorina Emily Parker?” continuò. “Si certo” rispose la giovane “ma anche lei può pure darmi del tu”. Poco dopo arrivarono altri professori vi furono le dovute presentazioni e cominciaronoa parlare della serata movimentata che li aspettava: arrivi, discorso per i ragazzini del primo anno e Smistamento. Erano tutti così gentili e cordiali che si sentiva quasi come a casa. Visitò l'aula dove avrebbe fatto lezione, poi Minerva le mostrò la sua camera: in alto, ariosa e con una vista strepitosa. Fantastico! Le consegnò l'orario dei corsi e si congedò con un sorriso. Lei si chiuse in camera, sistemò le sue cose, inizò a programmare le lezioni del giorno dopo. Quando si trattava di lavorare cercava di essere il più precisa possibile. Ad un certo punto bussarono alla porta. “Avanti”disse Emily, rispose la voce del preside (il professor Vitius) un po' titubante “Non vorrei disturbarla, ma sono arrivati tutti i ragazzi e manca solo lei per iniziare”. Coosa? Guardò l'orologio. Erano già le otto di sera! Aveva completamente perso la cognizione del tempo. Aprì subito la porta, fece un sorriso imbarazzato al preside e lo seguì in silenzio fino alla Sala Grande.
In quel momento qualcun'altro si stava sedendo al tavolo degli insegnanti, nel posto che era suo da diversi anni. Salutò Minerva e tutti gli altri, ma non vedeva il nuovo preside. Era arrivato dopo tutti gli altri perchè non sopportava le rimpatriate con gli altri insegnanti, aveva fatto una passeggiata lungo il Lago, dove aveva aspettato che venisse sera. In Sala Grande c'era un terribile caos, ma improvvisamente il rumure diminuì. Eccolo Vitius! E chi é quella donna dietro di lui? Quando si avvicinò potè vederla meglio: capelli mossi e castani, lunghi fino alle spalle, occhi azzurri, di media altezza e viso apprezzabile. Minerva lo informò che Lumacorno si era ritirato dall'insegnamento e quella era la nuova insegnante di Pozioni. Lui quell'anno insegnava Difesa Contro le Arti Oscure. Chi meglio di lui, che aveva passato molta parte del tempo con l'Oscuro Signore, avrebbe potuto farlo?
Che figuraccia! Arrivare in ritardo davanti a tutti gli insegnanti e ai suoi futuri studenti! Per non aumentare l'agitazione decise di tenere gli occhi rivolti verso il basso per tutto il tempo finchè non raggiunse la sua sedia, solo allora si decise a guardare la Sala Grande. Tutti chiaccheravano rumorosamente. Si girò a guardare la sua Casa: Tassorosso. Tutta la sua famiglia era stata Corvonero, lei era la unica che aveva tradito la tradizione, ma ciò non gli aveva certo creato problemi. Adesso comunque tutto l'imbarazzo era svanito, stavolta era lei dietro il tavolo degli insegnanti! Il preside fece tintinnare il suo bicchiere, il silenzio calò sulla sala, cominciò il suo discorso. Poi lo Smistamento avvenne abbastanza velocemente, ma prima di iniziare a cenare il professor Vitius volle aggiungere qualcosa: “Vorrei che deste il benvenuto alla nuova professoressa di Pozioni: Miss Emily Parker , che ha accettato calorosamente il nostro invito ad insegnare” ci fu un applauso contenuto. Ma non era finita lì. “Quest'anno abbiamo anche ritrovato uno dei nostri migliori docenti: il professor Severus Piton” altro appluso, “bene adesso ho veramente finito” fece un sorrisetto “ Buon appettito!” battè le mani e apparirono magicamente le portate. Nella sala tornò il rumore consueto. Così non era l'unica novità quest'anno!? Severus Piton, ma dove l'aveva già sentito quel nome? Lo collegò a qualcosa che riguardava un certo Ordine della Fenice, un gruppo di maghi che aveva lottato contro Voldemort. Uno a posto insomma. Finì di cenare andò in camera e si addormentò appena toccato il letto. Quella giornata era stata davvero piena.

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Capitolo 2
*** Apprendista Prof ***


Questo capitolo è un po' più ricco del primo che forse era solo esplicativo. Lasciatemi una recenzioncina, grazie. Cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana.
Apprendista Prof

Un urlo agghiaciante. Emily si alzò di scatto. Dannazione la sveglia! Dovrei cambiare il suono impostato come allarme. Ma prima: colazione! Si preparò, corse giù per le scale ( non voleva rinnovare la figura della sera prima), svoltò un angolo e si ritrovò a pochi centimetri alle spalle di una figura nera, che in quel momento si voltò di scatto. Il professor Piton! Questi aveva sentito improvvisamente una presenza dietro di sé e l'abitudine di proteggersi era così radicata in lui che aveva tirato fuori la bacchetta. Al suo gesto la professoressa era rimasta immobile e parecchio sorpresa. “Mi scusi, ma pensavo che fosse qualche studente che volesse finire male” ora era lei ancora più sconcertata, Piton si stava quasi divertendo. Poi fece per andarsene quando: “Be non direi...sono la professoressa Emily Parker, lieta di fare la vostra conoscenza” e sorrise “Severus Piton, Difesa Contro le Arti Oscure, buona giornata” rispose piattamente lui e se ne andò. Aveva sperato che fosse qualche studente (magari Grifondoro) per togliere qualche punto, era da parecchio che non lo faceva e comunque non aveva certo voglia di star lì a far convenevoli. Quella giornata passò davvero in fretta e non ci furono grandi novità, a parte il fatto che a pranzo Severus aveva scoperto che la Parker aveva lavorato in un negozio di prodotti di bellezza. Che gente manda il Ministero! E poi se pensava che la cattedra era quella di Pozioni, vedeva come infangato il ruolo che aveva ricoperto per tanti anni. Emily era di nuovo a pezzi quella sera. Quel giorno aveva dovuto lottare per avere la disciplina. L'ultima ora era stata la più pesante: alunni Serpeverde e Grifondoro del settimo anno. Ma sembrava che con qualche sgridata al punto giusto fosse riuscita imporsi. Incominciò ad essere un po' più famigliare con gli altri insegnanti che le avevano chiesto informazioni su cosa aveva fatto prima di arrivare a Hogwarts, si era un po' vergognata quando aveva amesso di lavorare per un negozio di articoli per l'estetica, ma gli altri non erano per niente sembrati scandalizzati. L'unico che era sembrato davvero stupito era il prof Piton. Era appena passata qualche settimana quando Minerva la prese da parte dopocena e le comunicò che avrebbe controllato i corridoi di notte. La prima ronda serale! Alle 22 incominciò ad aggirarsi per la zona che le avevanoassegnato. Era passata forse una mezz'ora quando senti un struscio dietro di lei , si girò di scatto, un'ombra era sparita dietro un angolo appena dopo le armature. Qualcuno probabilmente che non doveva essere lì. Si avvicinò lentamente senza fare alcun rumore. Appena giunta all'angolo estrasse la bacchetta mormorò una frase e una rete magica avvolse qualcosa. La tirò a sé e vide che aveva cattuirato un ragazzo, forse del terzo anno, lo liberò e guardò la cravatta: argento e verde. “Bene,bene” disse “un Serpeverde, allora non siete tutti così furbi..” lo osservò meglio, aveva in una mano una confezione di succo di zucca e nell'altra una bottiglia . Stava andando a qualche festa? Voleva appurare il suo dubbio quando sentì dei passi provenire da un'altro lato. Spinse il ragazzo dietro l'armatura e gli sussurrò “Stai fermo e zitto se no sono guai”. Perchè l'aveva fatto? Forse perchè lo capiva. A lei stessa era capitato di essere stata beccata a gironzolare a Hogwarts. Intanto un scuro individuo l'aveva raggiunta. “Buonasera”gli disse, Piton rispose con un cenno della testa, stava proseguendo quando si fermò di botto. “Senta, prima ho sentito come un rumore.. non è che era qualche studente?” chiese con fare inquisitorio. Metteva in dubbio le sue capacità. “No” rispose l'altra secca “non ho sentito nulla e comunque se qualche studente girasse fuori orario non avrei problemi ad identificarlo”, non l'aveva convinto perchè l'altro continuò “Be lei ha poca esperienza magari....” non fece in tempo a finire che l'accusata ribattè “Senta quando ero alunna mi è capitato diverse volte di sgattaiolare in giro fuori orario che ormai conosco tutti i trucchi.” Ma bene! Chissà se ha avuto anche tempo per studiare qualcosa tra una festa e l'altra? Sicuramente è raccomandata. Però a Piton sembrava strano che al Ministero si facessero aggirare in quel modo. Forse gli bruciava il fatto che lei si era divertita quando era giovane? Lui non aveva mai girato i corridoi la notte, non aveva conosciuto nessuno studente delle altre Case che lo invitasse ai festini e non si era mai azzardato a chiedere un appuntamento a Lily, fuori dall'orario per di più. Lui non aveva avuto tempo per divertirsi poiché si dedicava a letture importanti, che adesso gli tornavano sicuramente più utili. Salutò con un cenno “la festaiola” e con uno svolazzo del mantello sparì. Fiuu! Per fortuna se n'è andato. Forse non avrebbe dovuto rivelargli i suoi affari privati, ma a quanto pare erano serviti per convincerlo. Aspettò che fosse sparito dalla sua vista e ripescò il ragazzo dal suo nascondiglio era ancora impaurito. “ Hey adesso il peggio è passato, puoi rilassarti” subito apparì un po' di colore sulle sue gote. Sembrava un animaletto spaurito.Che tenerezza. Non aveva proprio voglia di punirlo. “Senti” disse “non ti metto in punizione perchè oggi è la prima ronda che faccio. Puoi andare pure alla tua festa. Però la prossima volta non sarò così buona, quindi non andare in giro quando non devi o almeno vedi di non farti beccare”. Il ragazzino, che non si aspettava quella reazione, rimase un attimo stupito, poi quando capì che non era uno scherzo mormorò un grazie e sgattaiolò via. Il giorno dopo la notizia era evidentemente circolata e ciò aveva contribuito ad accattivarsi molti studenti.
La professoressa di Pozioni in aveva conquistato tutti i professori con la sua energia e allegrezza. Aveva perfino stretto un'amicizia con Hagrid il guardiaboschi; l'aveva incontrato quando si era spinta fino alla Foresta Proibita. Era stato molto gentile con lei e le aveva raccontato dei suoi molteplici “animaletti”; da quella volta ogni tanto lo andava a trovare per prendere un tè nel pomeriggio e si faceva narrare delle creature della Foresta. L'unica persona con cui non aveva legato era l'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, era davvero scostante, manco lei avesse la Spruzzolosi. Tuttavia non c'erano stati problemi con lui, almeno fino al giorno prima delle vacanze di Natale. Si respirava l'aria natalizia solita e lei era contenta: il giorno dopo avrebbe rivisto tutte le persone a lei più care. Aveva fatto un po' di foto: con qualche alunno particolaremente simpatico, una con Hagrid che la sollevava da terra e coi professori a tavola. Tutto filava liscio come l'olio finchè non arrivò l'ultima ora di lezioni, tutti entrarono ordinatamente nell'aula e lei stava incominciando a parlare quando si accorse che mancava qualcuno: Pamela Bennet. Strano! Non è da lei saltarsi le mie lezioni, so che le sto molto simpatica. Guardò la classe “ Dove è Pamela?” un Tassorosso si mise a ridacchiare, fissò la sua compagna di banco, quella sembrava imbarazzata. Bene se non vogliono dirmelo ci penserò da sola a trovarla! “Io vado a cercarla” disse l'insegnante “Se qualcuno osa solo fiatare, lo metto in punizione per un mese!” ringhiò. Non le piaceva quella situazione. Chissà dove è quella ragazza? Magari le è successo qualcosa di grave. Non doveva neanche pensarci. Girò nelle stanze comuni delle varie Case, perlustrò ogni angolo del parco, passò pure in infermieria. Ma dove si è cacciata! Mm.. ma certo perchè non ci ho pensato prima: i bagni! Era lì che la gente amava nascondersi quando voleva stare da sola, l'aveva fatto anche lei. Appena aprì la porta del bagno femminile sentì dei singhiozzi provenire da uno dei gabinetti. “Pamela?” i singhiozzi aumentarono. “Senti mi sono preoccupata quando non ti ho vista, non sono qui per sgridarti, vorrei solo aiutarti e sapere cosa ti è successo” silenzio “Sai ci tengo ai miei studenti e io non mi muoverò di qui finchè non uscirai dal gabinetto e mi spiegherai tutto, non mi interessa di saltare una lezione, voglio solo non dover vedere qualcuno che piange mntre arriva Natale”. Un rumore di serratura e la ragazza uscì. Aveva gli occhi tutti rossi, ma per fortuna non era ferita. Emily fece apparire due comode seggioline dove si accomodarono. “ Allora? Affari di cuore?” tentò , l'altra annui e incominciò a parlare “ Vede il professor Piton....” Pamela innamorata di Severus?! Non ci poteva credere. Eppure, considerandolo meglio, non era certo da buttare via: alto al punto giusto, modi eleganti e sobri nel vestire, non era un palestrato ma come fisico non doveva essere niente male, occhi che potevano diventare magnetici, viso regolare e un naso un po' cascante che raffinava i tratti. Unici punti a sfavore i capelli che sembravano un po' unticci e il caratteraccio. Ma lei aveva già sentito di ragazzine innamorate di professori. L'alunna parve percepire la sorpresa della strega “ Forse è meglio che cominci dall'inizio. Lo conosce David Bagster?” Aahh ecco! E' un altro l'interessato. “Questo ragazzo mi piace da morire e oggi durante l'ora di Pozioni ho deciso di dirglielo. Sa era il giorno prima delle vacanze e dovevo approfittarne. Ho deciso di mandargli un bigliettino, ma Piton l'ha visto e glielo ha ritirato e..” qui ricominciò a lacrimare “ l'ha letto davanti a tutta la classe! ” scoppiò a piangere. Che farabutto! Quell'uomo non le era mai stato simpatico ma adesso aveva raggiunto il limite. Non sopportava i suoi modi di comportarsi con gli studenti, ma arrivare fino a questo punto, comunque ci avrebbe pensato più tardi. Tranquillizzò la ragazzina con una carezza materna, fece sparire le due seggiole e si diresse verso la classe con Pamela. “Sai all'inizio avevo capito che fossi innamorata del prof Piton” “ Davvero?” disse l'altra, si guardarono e scoppiarono a ridere.
Aveva finito di preparare il baule e raggiunse la Sala Grande per fare gli ultimi saluti. Eccolo quel uomo odioso! Non doveva neanche scomodarsi per raggiungerlo nei sotteranei e non gli interessava che ci fossero gli altri professori presenti. Si avvicinò “Professor Piton” lo interpellò, era l'unico insegnante che non chiamava mai per nome, “come si è permesso di trattare in quel modo Pamela Bennet?” lui si girò stupito e rispose “Ritirare un biglietto fa parte del lavoro di un insegnante, non ci trovo nulla di strano” “Ma leggerlo in classe davanti a tutti è un atto abominevole.”rilanciò l'altra. “Io ho fatto quello che ritenevo giusto, adesso avrà imparato la lezione e non si azzarderà più a inviare bigliettini durante la mia lezione” affermò piatto Severus, ma la strega non demorse “Non ha pensato che magari poteva ferire i sentimenti dell'interessata. Sono ancora ragazzini e alcuni più vulnerabili degli altri, soprattutto per quanto riguarda certe questioni, ma forse lei non è a conoscenza di queste cose” “Non permetto che una qualsisasi commessa della Bottega delle Fate giudichi i miei metodi scolastici. Si occupi piuttosto delle sue soluzioni rassodanti e dei miscugli antirughe.”replicò irritato il professore. Come osa? Mi sta dando della stupida dell'incompetente! Emily pensava che la questione si sarebbe risolta subito, ma adesso si passava ad insulti sul piano personale: “Lei non ha il diritto di offendere le persone se non le conosce! Crede che io sia una stupida ragazzina senza cervello? Che solo perchè sono gentile e carina con tutti mi hanno dato questo posto? Sappia solo che quando c'era Voldemort non ero certo a pensare di quale colore farmi le unghie!” Si voltò e andò in camera dove rimase chiusa fino alla sua partenza per tornare a casa. L'altro era rimasto meravigliato, quando gli aveva parlato del biglietto non si aspettava di litigare. Certo non era colpa sua, lei aveva iniziato a criticarlo per i suoi modi, ed era vero che la considerava una sciocca. Si complimentava da solo perchè per una volta era stato molto sincero con se stesso. “Quella” non l'avrebbe più avvicinato, ed era ciò che desiderava. Ma adesso doveva prepararsi per il Natale quando avrebbe visto una persona con cui gradiva stare.

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Capitolo 3
*** Sbagli ***


Chi andrà a trovare Piton? Ringrazio chi legge la mia storia, grazie a themoonthesun e se potete lasciate un commento.

Sbagli


Giorno di Natale. Piton era arrivato in Grimmauld Place, si guardò attorno.Dato che erano tutti a festeggiare non c'era anima viva.Bene! Fece apparire la porta nascosta tra le due case babbane ed entrò rapidamente. Un elfo domestico lo placcò all'ingresso e gli fece mettere delle pattine “Altrimenti sporca il pavimento signore”. In quel momento una voce famigliare giunse dal salotto: “Severus! Pensavo che alla fine non venissi” e apparve un giovane mago.“ Perchè mai Harry” replicò il professore “sei l'unica persona con cui adesso mi piace passare del tempo” i due si diedero una calorosa stretta di mano. Dopo gli avvenimenti con Voldemort avevano parlato a lungo, si erano finalmente compresi e adesso si scrivevano qualche lettera di tanto in tanto. Quel ragazzo era per Piton l' unico contatto esterno alla scuola e con il tempo cominciava a sentire dell'affetto per il Prescelto. Erano soli e in quel periodo dove si festeggia in famiglia avevano deciso di stare assieme. Mangiarono praticamente in silenzio scrutandosi ogni tanto. Non erano certo dei gran conversatori, ma nell'aria regnava l'armonia. Dopo il dolce a Potter venne in mente qualcosa “Hagrid mi ha detto che c'è una nuova professoressa di Pozioni. Da quanto mi ha scritto è una donna gentile, simpatica e anche molto carina” e fece un occhiolino. Il ragazzo si era scordato che era meglio evitare certi argomenti con l'altro, infatti fu subito fulminato da due carboni ardenti. “Scusa stavo solo scherzando.” si difese allora Harry. “Va bene , ma non ti azzardare mai più ad insinuare certe cose.Comunque se vuoi sapere se l'aspetto della professoressa è davvero piacevole puoi appurarlo personalmente” Severus si era ricordato della foto che gli aveva dato Hagrid da consegnare al giovane Potter. Andò a rovistare nel mantello finchè non trovò una busta e gliela porse. Il ragazzo guardò un attimo la foto ed esclamò “Hey ma questa donna l'ho già vista!” Corse in camera da dove tornò con una copia di Vite di maghi e streghe, una rivista che trattava di personaggi più o meno famosi del mondo magico. Ma come può leggere certa roba! Harry doveva essersi accorto del disappunto del suo vecchio professore “Be.. sai l'altra settimana sono stato poco bene.. e così per intrattenere il tempo..Ron mi ha preso questa.” disse imbarazzato. Sfogliò le pagine, giunse al punto che interessava e mise la rivista sotto gli occhi del professore. Quella nella foto era proprio la professoressa di Pozioni. In poco tempo Severus aveva letto tutto l'articolo ed era rimasto letteralmente sbalordito. Emily Parker era stata una delle più brillanti allieve di Tassororsso, aveva conseguito sempre voti massimi in Pozioni e aveva terminato Hogwarts con ottimi risultati. Finiti gli studi aveva lavorato da subito al Ministero. Discendeva da una antica famiglia di maghi, ma aveva molti amici Mezzosangue. Durante il periodo di potere dell'Oscuro Signore si era licenziata dal Ministero ed era entrata in clandestinità per unirsi ad alcuni maghi, organizzati in un gruppo di Resistenza. Con loro aveva aiutato molti Nati Babbani a nascondersi o fuggire dal paese, aveva avuto anche spiacevoli incontri con i Mangiamorte. Quando Voldemort fu definitivamente sconfitto, trovò lavoro alla “Bottega delle fate”. Sono uno stupido! Ignorante! Imbecille! Presuntuoso!. Piton capì che era stato uno sciocco e un superficiale. Adesso comprendeva perchè lei se l'era presa così tanto. La capiva. Anche lui era stato sempre giudicato per quello che non era: un traditore e un assassino. La prima cosa che avrebbe dovuto fare era scusarsi per come si era comportato, era una cosa abbastanza bizzarra per lui, ma doveva farlo. Il resto della giornata passò tranquillamente e chiaccherò degli studi di Potter per diventare Auror.
Era tempodi tornare ad Hogwarts per Emily. Erano state delle vacanze spledide: aveva visto i suoi genitori, spettegolato con tutti gli amici e ricevuto un sacco di regali. Tutto era stato così meraviglioso che solo ora le era ritornata in mente la scenata con Piton. Aveva già pensato a come comportarsi: bastava ignorarlo, una conoscenza così era meglio perderla e poi era con altri insegnanti che passava il tempo piacevolmente. Arrivata al suo appartamento aprì la porta, appoggiò il baule a terra e si accorse di una busta bianca sulla scrivania. Già mi scrivono? Ma se sono appena andata via da casa! Guardò meglio e notò che non era affrancata. L'aprì e tirò fuori un foglio di pergamena dove vi era scritto con grafia sottile:

Durante il periodo natalizio ho appreso alcune informazioni che hanno smentito l' idea che mi ero fatto sul suo conto. Sono mortificato per come l'ho trattata l'ultimo giorno di scuola; spero possa perdonarmi per quello che ho detto in quella situazione.

Severus Piton

Delle scuse da parte di quell'uomo! Chissà se ne ha mai fatte prima? Però sa scrivere davvero bene. Aveva ricevuto un sacco di doni ma quello per lei era forse il più significativo. Ma adesso la questione era un'altra: l'avrebbe perdonato? Si perchè la pozionista dava seconde possibilità a tutti, anche a quelli come Severus Piton. Disfò la valigia e prima di andare a cenare, si recò a salutare Hagrid. Il mezzogigante le raccontò tutte le novità riguardanti le sue “creaturine” e lei gli narrò le vicissitudini del Natale. Molte chiacchere dopo vide che era ora di tornare. Stava raggiungendo l'entrata del castello quando avvistò una mantello nero che andava nella stessa direzione, “Buonasera Severus” esclamò, l'altro sussultò distolto dai sui pensieri in quel modo, “Buonasera”. Cadde il silenzio. Al mago venne come in mente qualcosa “La mia lettera l'ha letta?” chiese quasi titubante. “Oh si certo, appunto volevo parlarti di questo. Accetto le tue scuse e facciamo come se non fosse accaduto nulla. Ricominciamo da capo, ok?” L'altro si rasserenò “ Bene... emm” non sapeva che dire ma per fortuna trovò qualcosa a cui appigliarsi “come sono andate le sue vacanze?”. “Tutto bene grazie, puoi darmi pure del tu. A proposito a Natale abbiamo dibattuto riguardo la Pozione Restringente e vorrei sapere anche il tuo parere...” E si persero in una lunga discussione sulla preparazione, gli effetti, e tutto quello che riguardava l'argomento.

Era passato diverso tempo da quel giorno ed i due si incontravano spesso per disquisire su mille argomenti rigurdanti la magia. Emily non ci avrebbe mai creduto se i primi giorni le avessero detto che lei e il professore di Difesa Contro le Arti Oscure avrebbero stretto un'amicizia. Piton dal suo canto era molto contento di conversare con una così brillante compagnia. Per lui quel legame stava per diventare qualcosa di più profondo, ma non se ne era ancora accorto. Finchè un martedì la professoressa dovette andare con Hagrid in cerca di alcune piante nella Foresta Proibita. Severus quel mattino aveva fatto colazione molto presto perchè doveva finire di preparare alcuni appunti per la lezione, così non aveva salutato la sua amica quel mattino. Finiti i corsi andò a pranzo ma notò che il posto della pozionista era vuoto, pensò che probabilmente era in ritardo. Così aspettò fino alla fine del pasto, ma la donna non si era ancora presentata. Cominciò leggermente a preoccuparsi. Non c'è bisogno di inquietarsi lei sa come cavarsela. Almeno così lui sperava. Quel pomeriggio doveva finire di corregere dei temi e si chiuse nei sotteranei. All'ennesimo scritto su cosa era uno Schiopodo Sparacoda, con quali e quanti incantesimi controbatterlo, non ne poteva più. Aveva bisogno di distrarsi, parlare con qualcuno, cioè con Emily ( ormai la chiamava per nome da molto tempo). Così andò in biblioteca, guardò anche nel settore proibito ma non c'era. Allora perlustrò il castello da cima a fondo con scarsi risultati. Si decise a bussare alla sua camera. Nulla, sparita. Non credeva le potesse essere accaduto qualcosa di grave, Vitius l'avrebbe saputo e glielo avrebbero comunicato senz'altro. Dove si è cacciata? La sua agitazione era aumentata ed era stranamente accaldato. Aveva bisogno di vederla. Era come smarrito, perchè (non osava affermarlo, ma era la verità) con lei si sentiva come quanto stava con Lily. Provava serenità, non l'assilavano i fantasmi del passato e riusciva ad essere pienamente sincero. Comprendeva che non era semplicemente amicizia quello che provava in quel momento. Improvvisamente la sua parte razionale riprese il sopravvento e decise che più tardi avrebbe provato ancora a cercarla, nel frattempo avrebbe terminato le correzioni. Il compito si mostrò piuttosto arduo, perchè continuava a distrarsi pensando a certi occhi azzurri, tuttavia riuscì a finire prima di cena. Era appena entrato in Sala Grande che vide Emily. Il cuore incominciò a battere e un piacevole tepore si propagò per tutto il corpo. Doveva ammetterlo: si era proprio innamorato.Pensò a Silente e a quello che avrebbe potuto dire se fosse stato ancora vivo. Sarebbe stato sicuramente contento di tutto ciò.
Parker era stata tutta la mattinata a cercare piante rare nella foresta proibita, poi Hagrid aveva tanto insistito perchè si fermasse a pranzare da lui che non aveva saputo rifiutare. Dopotutto gli faceva bene un po' di compagnia. Erano talmente presi dalle loro chiacchere che si era fatto pomeriggio inoltrato. La strega si ricordò che doveva finire di controllare dei temi e salutò l'amico. Quando ebbe finito si recò in Sala Grande dove incontrò la McGranitt. Stava conversando con Minerva quando una voce profonda la chiamò “Emily, ma dove eri finita?” era Severus. Lei gli raccontò come aveva passato la giornata, che era rimasta molto tempo con il guardiaboschi. “Ecco dove eri sparita.” “Severus mi avevi cercato?” “Si, ma non ha importanza, ora sei qui e sei in ottima salute.” “Ottima salute? Ma ti eri preoccupato perchè non c'ero?”esclamò lei stupita “Sai..insomma..non ti trovavo e..” Il professore era in una di quelle rare situazioni in cui non sapeva come replicare, l'altra gli venne in aiuto “Non ce n'era bisogno. A proposito mentre ero in stanza ho pensato a te e mi sono messa a creare” Tirò fuori un ampolla contenente un liquido denso color ambra. L'altro la guardò meravigliato “Mi sono stufata del fatto che gli studenti ti prendano in giro, mi son detta che con tutta la mia esperienza avrei potuto fare qualcosa per i tuoi capelli” Piton corrucciò un soppracciglio, lei timorosa continuò “Si lo so che tu hai altre cose a cui pensare che l'aspetto estetico, in questo hai ragione, però se ti andasse di provare...” “Vedrò” rispose secco l'altro, prese la soluzione e l'infilò sotto il mantello. Ecco, se l'è presa ed è tutta colpa di quella mia stupida idea. Come mi é venuto in mente!? La strega sapeva che Piton su certi argomenti era molto suscettibile. Però, si era detta, tentar non nuoce. La conversazione si era interrotta bruscamente e c'era un po' di tensione nell'aria. Fortunatamente in quel momento di imbarazzo giunse il preside che aveva bisogno di parlare con il professore e lo condusse con sè. Per il resto della serata i due non si parlarono, forse volutamente.

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Capitolo 4
*** Cambiamenti ***



Buona Pasqua a tutti! Questo cap non è molto lungo, ma è denso(almeno spero). Grazie a Piccola Vero e Vekra che hanno aggiunto la mia FF alle loro storie preferite. Ho cercato di migliorare un po' la grafica mettendo  l' interlinea.(il centrato è perchè ho avuto problemi con computer). I commenti son sempre bene accetti.

Cambiamenti



Severus si era svegliato di buon'ora, aveva fatto colazione e c'era un

po' di tempo libero prima della lezione. Decise di farsi una doccia

calda. Mentre si insaponava, si accorse di quella boccetta ambrata. Ma

che idee sono venute a Emily? A lui bastava un qualunque sapone per lavare

la sua chioma, anche se i risultati non erano dei migliori. Dopottutto si era

mai interessato a quel genere di cose. Forse era un modo gentile per dirgli che

trovava orribili i suoi capelli. Da lei non se lo sarebbe mai aspettato.

Una strega così intelligente. L'aveva ferito. Però se solo pensava a lei

che preparava gli ingredienti, miscelava le dosi, china sul calderone a

mescolare, gli si scioglieva il cuore. Un mago, come lui, che aveva

affrontato ben altri pericoli non poteva avere paura di una soluzione

per capelli. Prese l'ampolla e l'aprì, in quell'attimo si sprigionò un

odore speziato, inebriante, ma non dolciastro. L'aveva fatta mentre

pensava a lui, così gli aveva detto. Sì, sono decisamente rimbambito.

Nel mentre si versò un goccio del liquido sulla mano e incominciò a

massaggiarsi la sostanza sui capelli.


Quella mattina Emily era arrivata ultima a colazione, aveva mangiato

qualcosa e poi si era diretta velocemente in biblioteca per controllare

alcune nozioni su cui aveva dei dubbi. Non voleva certo apparire

impreparata agli studenti. Aveva aperto il libro davanti a sé, le sembrò

di sentire una presenza, come qualcuno che si avvicinava, ma era troppo

presa dalla lettura per potersene accertare. Improvvisamente però sentì

un profumo speziato, che le ricordava qualcosa. “Buongiorno” disse una

voce profonda, chiuse il libro e quale non fu la sua sorpresa nel

trovarsi davanti un Piton con dei capelli splendenti. “Allora l'hai

usato?” disse subito. “Si vede così tanto?” disse un po' contrariato

Severus. Si, si vedeva davvero il cambiamento, prima quei capelli erano

sempre un po' unticci e adesso erano diventati una soffice chioma nero

corvino. Alla pozionista veniva voglia di toccarli. “Posso?” chiese, non

aspettò la risposta e passò una mano tra quei capelli, ma sfiorò per

sbaglio anche il viso del mago. Provò un brivido. Ritrasse la mano di

scatto e per non guardarlo negli occhi osservò l'orologio “Sono in

ritardo!” esclamò e scappò via.


La strega arrivò alla sua aula quasi correndo, in verità mancava ancora

un poco di tempo all'inizio della lezione, lei era fuggita solamente per

l'imbarazzo. Si sedette alla cattedra per prendere fiato. Si sentiva

elettrizzata. Caspita che pelle liscia che ha il professore! Avrebbe

voluto toccare ancora il suo viso, carezzare i suoi capelli... Ma cosa

mi sta succedendo? Non ci voleva molto per capirlo, dato che quella

sensazione l'aveva già provata ogni volta che un componente del sesso

maschile le era interessato in modo particolare. Innamorata di Piton! In

effetti non aveva mai pensato al loro come un rapporto fraterno, ma

questo non voleva dire che gli piacesse. Forse era il fatto che quel

giorno fosse un po' più curato del solito. Ma capiva che non era stata

la sua chioma più luminosa che l'aveva infatuata; infatti, riflettendo,

Severus le sarebbe piaciuto anche dopo essere stato colpito

dall'esplosione di una pozione di qualche studente distratto. Questa

passione le era cresciuta dentro senza che lei se ne fosse accorta. Solo

ora, con quel contatto, aveva veramente compreso cosa provava per

quell'uomo. In fondo che c'era di male? Ma lui è stato un Mangiamorte!

L'aveva scoperto un giorno che accidentalmente gli aveva rovesciato del

tè caldo addosso. Erano in Sala Insegnanti, aveva in mano una tazza

piena della bevanda, il professore era seduto di fronte a lei, gli stava

parlando assieme, quando per sbaglio Madama Bumb, che era di fretta,

l'aveva urtata, il liquido era colato sul braccio sinistro del mago. Emily allora

aveva dovuto convincerlo ad andare in infermeria, l'aveva voluto

accompagnare, giunti lì si era dovuto scoprire il braccio, così era

apparso il Marchio Nero. Lo conosceva bene lei, non era la prima volta

che lo vedeva, ma che quel segno l'avesse Severus l'aveva scioccata.

Madama Chips invece doveva già conoscere il segreto del professore

poichè non si era stupita affatto. Lui doveva aver colto i segni di

inquietudine della collega, perchè quando erano rimasti soli Piton le

aveva spiegato che in gioventù si era unito all'Oscuro Signore, poi si

era reso conto dello sbaglio della sua scelta e dell'inutile dolore che

stava provocando, si era pentito amaramente e si era messo al servizio

dell' Ordine della Fenice. Purtroppo quel simbolo del suo passato

peggiore non si era potuto cancellare. Tutto ciò lo scagionava agli

occhi della strega, in più provava che era un uomo assennato e molto

coraggioso. Dopotutto molti hanno fatto errori in gioventù, ho sentito

pure strane storie riguardanti il grande mago Albus Silente. Severus era

un uomo intelligente, che ispirava protezione e sicurezza. Appariva

freddo, ma lei pensava che sotto a quegli abiti neri c'era un cuore che

batteva, la sua severità e rigidità gli servivano per difendersi

dall'esterno. Non approvava molto il suo comportamento con gli studenti,

il suo modo di intimorirli, ma se era intransigente era perchè in quel

modo riusciva ad ottenere rispetto ed attenzione. Era comunque un bravo

insegnante che possedeva un' eccellente preparazione. Aveva qualche anno

in più rispetto a lei, ma per la professoressa non significava certo un

problema. Le piaceva suo aspetto, che riteneva affascinante, amava la

sua voce calma e profonda, lo trovava semplicemente adorabile quando

aggrottava un sopracciglio o storceva la bocca. Quella bocca dalle

labbra sottili, da cui avrebbe voluto volentieri ricevere un bacio.

Stava ancora fantasticando su di lui quando entrarono i primi studenti,

era ora di dedicarsi a loro!


Intanto Piton era rimasto come inebetito dove la pozionista l'aveva

lasciato. Per sua fortuna la biblioteca era vuota e nessuno potè notare

il suo sguardo vacquo. Che dita delicate! Da quanto tempo non riceveva

un segno di affetto? Da ragazzino, forse, quando sua madre ogni tanto

l'accarezzava ancora. Lentamente si alzò dalla sedia e si diresse in

aula. Per il corridoio incontrò un gruppetto di Grifondoro, qualcuno

disse “Hey guardate PitonBellaChioma!” gli altri ridacchiarono. Avrebbe

potuto arrabbiarsi e punirli, ma non voleva rovinare il piacevole

momento di incantamento in cui si trovava. L'impressione di quel tocco

sulla guancia gli rimase per tutta la giornata e quella sensazione lo

rese più sereno del solito. La sera nella Sala Grande Severus non fece

altro che sbirciare ogni movimento che Emily Parker faceva: quando

parlava con gli altri docenti, quando guardava verso i tavoli delle

Case, quando prendeva il cibo e lo portava alla bocca. Quelle labbra

così soffici! Una volta si soffermò più del necessario nella sua

contemplazione e si accorse che l'oggetto del suo interesse lo stava

fissando, arrossì come un ragazzino e si girò di scatto dall'altra

parte. Il cuore gli martellava in petto dall'agitazione. Si sentiva uno

sciocco poiché si era fatto sorprendere come un adolescente. Almeno

avrei potuto fare un sorriso di circostanza, oppure fare finta di nulla,

come se stessi guardando da un'altra parte. Era rimasto talmente

imbarazzato che per il resto della cena non levò gli occhi da suo piatto

e appena finito, salutò tutti e si dileguò.

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Capitolo 5
*** Nuovi Arrivi ***



Eccomi con un nuovo aggiornamento! Grazie Mallroy che aggiunge la mia FF ai preferiti. Grazie a chi segue la storia (dall'inizio o da adesso). Buona lettura (ricordo sempre che potete mettere commenti, sapete che allungano la vita?).


Nuovi Arrivi





La professoressa di Pozioni si era svegliata da poco, quella notte non aveva fatto che pensare al suo “principe azzurro” dai capelli corvini. Poteva darsi che lei esagerasse sempre quando si invaghiva di qualcuno,però la sera prima le era parso che lui la guardasse. All'inizio pensava di essersi sbagliata, ma la reazione del mago le suggeriva il contrario, infatti quando gli sguardi si erano incrociati le era sembrato che le sue gote si fossero colorite e poi si era girato rapidamente dall'altra parte. Forse voleva dire che lui ricambiava il suo interesse? Il fatto che avesse acconsentito ad usare la sua miscela per il capelli era un segno, oppure voleva farle un favore ed era stato solo un gesto d'amico? Qualcuno bussò all'uscio. Che sia Severus? Magari! La professoressa si mise in fretta una vestaglia, cercò di sistemarsi un attimo e aprì la porta. Sfortunatamente quello non era certo l'uomo che avrebbe voluto vedere: capelli biondicci, occhi azzurro cielo, pelle un po' troppo abbronzata per i suoi gusti e un sorriso a 32 denti. In una parolaMichel Fischer. Era il figlio di amici dei suoi genitori, aveva un paio di anni in più ed era un donnaiolo temibile (ogni volta che lo vedeva aveva una fidanzata diversa, a cui giurava eterno amore). Il suo lavoro consisteva nel organizzare eventi e spettacoli per il mondo magico, aveva perfino lavorato per le Sorelle Stavagarie. Con tutto quello che era successo negli ultimi anni non lo vedeva da un po' di tempo. “Ciao!Come va? Sono passato da queste parti per affari e tua mamma mi ha informato che lavoravi qui, così ho pensato di passare per un saluto” Oh no! Da un po' di tempo sua madre si era messa in testa che, per lei, il giovane Fischer non sarebbe stato male come fidanzato. Purtroppo la signora Parker non aveva capito che la figlia non era minimamente attratta da un uomo i cui principali interessi erano il Quiddicht, le belle streghe e le feste esclusive a cui veniva invitato. “Ciao, senti mi fa piacere che tu sia passato, ma adesso non ho tempo da dedicarti. Fra poco ho lezione e come vedi sono ancora in camicia da notte!” Michel la guardò e si accorse solo in quel momento che non si era ancora preparata, ma si stava soffermando un po' troppo sulla vestaglia della donna. Emily tossicchiò e lui si ridestò “ Bè allora vuol dire che magari passerò più tardi. Buona giornata!”e facendole l'occhiolino sparì. Per fortuna l'altro aveva mollato la presa subito e non aveva dovuto insistere per farlo andare via. La professoressa di Pozioni quando era sveglia da poco aveva sempre bisogno di stare un po' in tranquillità, non aveva certo voglia di ascoltare dei lunghi discorsi, anche se li faceva un bel uomo. Si preparò in fretta, fece colazione e passò un attimo a prendere del materiale in Sala Professori. Non immaginava che quello di prima non sarebbe stato l'unico incontro interessante della giornata, infatti assieme ai libri per la lezione nella sala professori trovò anche un mago vestito di nero. “Ciao Severus!” esclamò lei, forse con troppa enfasi, infatti Piton, che stava sistemando delle carte e le volgeva la schiena, sobbalzò .“Buongiorno Emily, ma evita queste
improvvisate.” nel frattempo si girato verso di lei “A proposito avrei bisogno di un consiglio...” Lei si perse il resto delle parole perché era rimasta magnetizzata dagli occhi di lui, sperava di poter leggere qualcosa del suo animo, invece si ritrovava ad annegare in quei due pozzi neri. Adesso aveva smesso di parlare e la stava guardando con aria interrogativa, probabilmente aspettava una risposta, per non tradirsi la pozionista disse “Mmh, mmh” e contemporaneamente annuì con la testa. Lo stratagemma non funzionò perché Severus rimase un attimo stupito, poi
chiese con voce sarcastica “E quanta Polvere di Drago sarebbe Mmh mmh ?” No cavolo! E adesso che mi invento? “Scusa ma mi ero distratta, sono ancora un po' assonata, ieri non ho dormito molto...Cosa volevi sapere?” “Lascia perdere, sarà per la prossima volta, devo andare a lezione.” rispose ilprofessore e uscì dalla stanza facendo svolazzare il mantello. Sembrava seccato. Emily ad inventare bugie non era brava , però non avrebbe neanche potuto dirgli: “Scusa puoi ripetere? mi stavo perdendo nei tuoi profondi occhi neri!”.


Era ora di pranzo e la professoressa di Pozioni si diresse nella Sala Grande, incrociò Vitius che tutto sorrisi le disse “C'è qualcuno che la sta aspettando, il quale avrà anche il piacere di rimanere a condividere il pasto con noi”. Al centro del grande spazio vide Michel, che l'aveva avvistata e si stava avvicinando.
Chi è quello? Piton l'osservò meglio. Quel tipo gli ricordava molto quel vanesio e incapace di Gilderoy Allock : capelli biondicci, tutto sorrisi, abbigliamento ricercato e sgargiante. Aveva pantaloni celesti, una giacca dell'identica tinta (dallo scollo a V emergeva una candida camicia bianca), con bottoni e rifiniture blu in coordinato con il colore del mantello. Stava dirigendosi verso Emily, quando le giunse vicino le prese una mano, la alzò a livello del viso e la sfiorò con le labbra. Severus sentì attorcigliarsi qualcosa a livello dello stomaco. Comprese che non poteva essere il fidanzato poiché lei non gliene aveva mai accennato, però a quanto pareva lui non era l'unico mago interessato alla signorina Parker. Piton non era tipo da tirarsi indietro e comunque la partita era appena iniziata. In più il professore possedeva il vantaggio di poter vedere quella donna tutti i giorni. Tuttavia si diresse verso il tavolo degli insegnanti dato che non voleva certo continuare ad assistere alla scena. Improvvisamente qualcuno lo prese per il braccio: era lei. “Severus ti presento Michel Fischer, organizza eventi in tutto il mondo magico, è figlio di amici dei miei genitori. Il professor Piton invece insegna Difesa Contro le Arti Oscure”. Il biondo allungò un braccio. Adesso sono anche costretto a dare la mano a questo damerino! Forse gliela strinse con troppo impeto perché gli sembrò che l'altro facesse un impercettibile smorfia di dolore. Si guardarono in cagnesco. “Molto lieto” disse Fischer tra i denti e aggiunse con un sorrisetto “Emily perché non ci accomodiamo a tavola, ho un sacco di cose da raccontarti!”con movimento fluido le circondò la vita con un braccio e la portò via. Per Merlino come lo vorrei schiantare! Certo che questa passione mi ha proprio cambiato. Una volta l'ex-Mangiamorte non avrebbe mai pensato di doversela vedere con un altro mago per una donna. La serata non fu delle migliori per Severus che si trovò costretto a vedere la sua adorata ascoltare i discorsi del sosia di Allock, decise che avrebbe osservato la tavolata dei Serpeverde per farsi venire un po' di buon umore.
Emily, dall'altro lato del tavolo, non ne poteva più dei “racconti” di Michel: chi c'era a quel party, di quel mago stilista francese che gli aveva fatto i complimenti per l'abbigliamento, di quelle ragazze del concorso Miss Streghetta che l'avevano rincorso per un pomeriggio e della sua ultima scopa acquistata che era stata di Victor Krum. Si era messa in modo tale da poter almeno gettare ogni tanto qualche occhiata al suo professore preferito, ma constatò con dispiacere che lui fissava le sue Serpi. Finalmente avevano finito, avrebbe potuto liberarsi dell'ospite e andare a riposare. Piton era ancora abbastanza seccato per la presenza di Fischer, ma adesso se ne sarebbe andato, così avrebbe potuto scambiare qualche parola con la professoressa Parker, anche solo augurarle un lieto sonno. Ma il biondo non sembrava volersene andare, si fece accompagnare dalla sua amica fino quasi all'uscita del castello. Severus li aveva seguiti perché per raggiungere i suoi appartamenti doveva fare per forza quel percorso. “Allora buona notte Emily” sentì dire da Michel “ho passato una simpatica serata. Ricordami che ti ho promesso di portarti in quel locale francese una sera.” “Si certo. Scusami ma sono davvero stanca, buona notte” rispose l'altra soffocando uno sbadiglio “Buona notte cara” e prima di sparire il mago estrasse qualcosa dal taschino della giacca e lo soffiò via, immediatamente una piccola boccuccia con le ali volò fino a posarsi su una guancia della professoressa. Piton storse la bocca poiché era decisamente disgustato dal comportamento di quel tipo. La pozionista si accorse troppo tardi della presenza del professore e diventò rossa. L'altro equivocò la situazione e molto irritato superò Emily senza salutare. Lei rimase meravigliata dall'atteggiamento del suo collega e si diresse verso le sue stanze.

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Capitolo 6
*** Approccio difficile ***


Forse c'è l'ho fatta a postare questo chappy! Grazie a chi segue interessato la storia e dady94 che aggiunge ha preferiti.

Approccio difficile


“Devi darle un appuntamento” il professore di Difesa contro le Arti Oscure si trovava nello studio del preside, mentre Vitius aveva lezione,stava parlando con il ritratto di Silente. Piton gli aveva spiegato lasua situazione e chiesto consiglio, sapeva che non era come discuterecon la persona reale, ma il quadro ne rispecchiava le idee e il comportamento. “Albus non so neanche da dove si comincia. E' meglio cheaspetti, in modo che quando si sarà creata una certa intimità nel nostrorapporto...” due occhi azzurri fulminarono i neri “Già aspetta, così farai un favore a quel giovanotto biondo.” “Ma io credevo...” “Sei un uomo Severus! Non devi aver paura di mettere in gioco i tuoi sentimenti! Devi rischiare, se norimarrai sempre con il rimpianto di non aver neanche provato a farlo”. Silente aveva perfettamente ragione, ma più lui ci pensava e meno possibilità si dava. Avrebbe dovuto invitare la Parker ad un tete-a-tete con qualche scusa. Fra due giorni c' è l'uscita ad Hogsmeade, sarebbe perfetto invitarla a fare un giro! Ora rimaneva il problema di come comunicarle la proposta. Scrivere un biglietto? Troppo compromettente, poi se finisse nelle mani sbagliate? Non oso nemmeno pensarci.Gli studenti conoscevano fin troppo bene la sua scrittura, non poteva permettersi un errore del genere, che avrebbe anche disintegrato la sua reputazione di uomo freddo e insensibile. Doveva dirglielo a voce, però in un momento in cui erano da soli, così se avesse rifiutato sarebbe stato l'unico a saperlo. Quel giorno tentò diverse volte nella sua impresa, ma c'era sempre qualcosa che lo bloccava. Si rendeva conto che imparare un incantesimo di Arte Oscura era molto più semplice che chiedere un appuntamento ad una strega.

Emily durante la settimana aveva lanciato diverse occhiate a Piton, per capire se aveva qualche speranza, ma quell'uomo era troppo ermetico per lei, così decise di limitarsi a osservarlo. Forse avrebbe dovuto trovare una scusa per passare un pomeriggio da soli, lontano dagli sguardi indiscreti degli studenti. Le venne in mente che quel fine settimana c'era la gita a Hogsmeade.Ottimo! Basta trovare una scusa plausibile per andarci... ma certo, ho bisogno di acquistare nuova pergamena! Lei scriveva parecchie lettere ed in effetti la sua scorta stava per finire. Era già Sabato quindi avrebbe attuato il suo “piano” la sera stessa. A cena era stata più allegra del solito, difatti quando doveva fare qualcosa di importante diventava molto euforica, tanto che la McGranitt si chiedeva se la professoressa di Pozioni avesse ingerito qualche strano intruglio di sua produzione. Alla fine del pasto quando tutti gli insegnanti si alzarono da tavola, si avviarono verso i loro appartamenti, lei fece in modo di trovarsi in fondo al gruppo un po' isolata. Sapeva che Piton era sempre uno degli ultimi ad allontanarsi,
perché così poteva fare da solo il tragitto che lo portava ai sotterranei. Si avvicinò al mago vestito di nero “Come è andata la giornata?” disse Emily “Come al solito.” rispose piatto l'altro però dallo sguardo sembrava felice dell'interessamento. “Beato tu. Io ho avuto un' ultima ora di lezione infernale con i Grifondoro e i
Serpeverde del settimo anno. La prossima settimana c'è la partita di Quiddicht e hanno passato tutto il tempo ad insultarsi, anche se devo ammettere che ovviamente ha cominciato uno della tua Casa.” si divertiva a stuzzicare Severus nel suo orgoglio serpeverdesco, ma lui rimase in silenzio “Per fortuna domani vanno tutti ad Hogsmeade. A proposito anche io dovrò andarci devo comprare nuova pergamena, però nessuno può farmi compagnia quindi sarei da sola...” “Potrei accompagnarti io, se ti fa piacere.” La strega non credeva a quello che aveva sentito. Piton che le proponeva di accompagnarla! “Ma certo, lo sai che mi trovo bene con te” Fermati! Ma cosa sto dicendo? “Volevo dire... insomma... si mi fa piacere” Severus era rimasto un attimo smarrito, ma si era subito ripreso“Incontriamoci domani alle 15.30 davanti ai Tre Manici di Scopa. Buona notte” Emily ebbe tempo appena il tempo di annuire, ma non poté aggiungere altro che si trovò a guardare un nero mantello svolazzante che spariva in fondo ad una scala.


Domenica era arrivata. La professoressa di Pozioni era un poco in agitazione ed era pronta per uscire. Indossava una maglia, color lavanda, a maniche lunghe a sbuffo che si stringevano all'altezza dei polsi, dove c'erano due bottoncini neri; era chiusa sul davanti da una fila di bottoni (sempre neri), il colletto era sollevato e si apriva davanti al collo a V. L'abbigliamento era completato da una gonna di velluto scuro, che arrivava per un tratto sotto al ginocchio, e da un paio di stivaletti appena sopra la caviglia con qualche centimetro di tacco. Teneva sempre i capelli sciolti, così decise di legarli in uno chignon lasciando che due fini ciocche le incorniciassero il viso. Per finire aveva messo un tocco leggero di rossetto, allungato e scurito le ciglia, messo un paio di pendenti di perla. Mancavano venti minuti e ogni pochi secondi continuava a guardare l'orologio appeso al muro in camera. Così non può andare! Prese il mantello nero e uscì dalla stanza.

Il professore di Difesa Contro le Arti Oscure non era mai stato così nervoso. Lui aveva mai avuto un appuntamento galante. Cosa si diceva in quelle occasioni? Si trovava per la prima volta ad invidiare Mr Sorriso Michel, quell'uomo sapeva sicuramente le frasi giuste da usare in quelle circostanze. Se fosse apparso troppo insistente? Forse la cosa migliore sarebbe stata quella di comportarsi come tutti i giorni, in fondo nonera la prima volta che lui e la professoressa facevano unachiacchierata. Si vestì come se dovesse andare a lezione, si diede una pettinata, sistemò per bene il colletto dell'abito nero, drappeggiò il mantello scuro con cura ed uscì.

Mannaggia perchè sono sempre in anticipo? Lei quando si trattava di appuntamenti importanti arrivava sempre in anticipo, come quella volta che per non arrivare tardi al matrimonio di Mary si era trovata all'incontro mezz'ora prima del dovuto. Mentre aspettava si mise a guardare gli studenti che gironzolavano per Hosgmeade, qualcuno la salutò, poi da una via spuntò il suo accompagnatore e si sentì un attimo avvampare. Quandofu vicino si salutarono e lei gli rivolse la parola“Ciao Severus, che ne dici di prendere qualcosa ai Tre Manici prima di fare un giro?” l'altro annuì. Si sedettero in un tavolo un poco appartato, lei ordinò un frullato di succo di zucca, lui prese una bevanda rossastra. All'inizio bevvero in silenzio, poi la professoressa cominciò a parlare della partita di Quiddicht dei Serpeverde e ben presto si trovarono a discorrere amabilmente. Piton svanito il nervosismo iniziale si sentiva sereno, provava una strana sensazione per lui forse gioia, per la prima volta dopo molto tempo, e i suoi occhi erano fissi sulla sua interlocutrice. Emily aveva un po' perso l'imbarazzo iniziale, anche se non riusciva a guardarlo negli occhi mentre gli parlava. Hai 33 anni, non sei una ragazzina al suo prima appuntamento! Affrontalo! Decise diincontrare il suo sguardo, ma quando vide quei due laghi neri rimase come ipnotizzata. Lui rimase in silenzio, ma fu un attimo perché subito disse, con un tono di voce leggermente alterato “Andiamo a prendere i fogli di pergamena?” Parker fece per alzarsi ma lui le fece capire che non ce n'era bisogno, avrebbe offerto lui. Che cavaliere perfetto!
Improvvisamente le giunse all'orecchio una voce a lei familiare “Ciao bellezza! Come mai tutta sola?” due occhi celesti la guardavano“Michel che ci fai qui?” “Avevo un lavoro nei paraggi, te l'avevo detto, che fortuna che ci siamo incontrati perché parto più tardi e non so quando sarei ritornato da queste parti. Come mai tutta sola?” “Non sono affatto sola, sono in buona compagnia, con il professore” Emily lo indicò. L'altro, che nel frattempo si era seduto di fronte a lei, sembrava deluso “ Con quello? Ma l'avrai fatto perché sei sempre carina e gentile con tutti e non gli volevi dire di no. Infatti se lui non è stupido l'avrà capito. A una strega come te non può interessare quel pipistrello. Quelle come te stanno bene con un altro tipo di mago... per esempio il sottoscritto” le prese la mano sinistra tra le sue e le fece un sorriso. Poi improvvisamente guardò un punto dietro di lei come infastidito. Lei si voltò e vide Severus, più pallido del solito, lo sguardo incupito e fiammeggiante. “Vedo che il suo amico ha tante cose da dirle e io ho ancora dei compiti da finire di correggere, quindi è meglio che vada” Avrà sentito tutto! Oh No! La professoressa non ebbe possibilità di replicare “La lascio in buone mani” aggiunse freddamente Piton, calcando sulle ultime parole, e si avviò a grandi passi fuori dal locale.

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Capitolo 7
*** Chiarimenti ***


Purtroppo devo avvisare che questo è il penultimo capitolo,. L'epilogo , causa esami universitari, non so quando lo posterò ma cercerò di farlo il prima possibile. Grazie a ttuti i miei lettori (che anche se silenziosi so che ci sono) Sono contenta che anche 999, jillien e snd mi abbiano aggiunto ai preferiti .

Jillien: sei stata tanto carina a recensire! Certo che Sev è il migliore . Bè adesso finalmente Emily si toglierà di torno MrSorriso (NdTutti: Finalmente!)

Chiarimenti

“L'avevo detto che era uno intelligente, ha capito subito che era di troppo, così noi possiamo stare un po' da soli cara. Fortuna che c'ero io a salvarti da quell'orco cattivo.” mormorò Fischer. La professoressa di Pozioni non ne poteva più, con un paio di movimenti di bacchetta liberò lprima a sua mano dalla presa dell'altro, poi sollevò un boccale colmodi burrobirra dal tavolo vicino e glielo roveciò addosso al mago. “Caro questo è per quello che hai detto su Severus!” si alzò e si diresse verso l'uscita, agli sguardi allibiti dei presenti ripose con “Mi stava importunando”. Quando mise la mano sulla maniglia della porta del locale si bloccò e si voltò verso Michel, che adesso la guardava un po' intimorito, ancora sopreso per quello che era successo “Dimenticavo di dirti che io non ti voglio perchè non mi interessi minimamente, quindi ti prego di dedicare le tue attenzioni a qualcun'altra” e uscì. Si sentiva pienamente soddisfatta di quello che aveva fatto.

Lo sapevo che sarebbe finita così! Severus era appena tornato nei suoi appartamenti. Quando aveva sentito il discorso del biondino ai Tre Manici di Scopa aveva capito di non avere nessuna speranza con Emily. Che a fargli capire tutto sarebbe stato quel tipo non l'avrebbe mai immaginato, ma si intendeva di donne e forse gli aveva evitato una umiliante figura. Si sentiva distrutto. Lei non cerca gli uomini come me, non gli interesso, sono soltanto un buon amico. Sono stato solo uno stupido ad illudermi che potesse esserci qualcosa di più nella nostra relazione. Questo pensiero gli fece venire i mente un ragazza dagli occhi verdi e i capelli rossi e quello che era capitato tra loro. Si sentì ancora più triste. Forse sono destinato a rimanere solo. Dopotutto chi è che vuole un uomo chiuso, freddo e certe volte troppo sarcastico. Le streghe vogliono quelli come Michel Fischer sempre sorridenti e carini. Però non poteva fare a meno di pensare che l'amore per Emily gli aveva dato la speranza per un nuovo avvenire, per qualche tempo aveva cominciato a vivere serenamente. Invece adesso avrebbe dovuto tornare al suo mondo vuoto e maliconico e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di evitarlo. Si trovò a preferire i momenti in cui era stato una spia presso Voldemort, in quel periodo almeno non credeva avesse ancora la possibilità di essere felice. Come farò a sopportare il fatto di vederla e non poterla avere? Aveva sofferto molto nel corso della sua vita e non aveva voglia di ricominciare a farlo. Andrò a vedere la mia Casa che si allena per la partita, almeno mi distrarrò un poco!

Quel playboy da strapazzo ha rovinato tutto! Finalmente si era creata una certa intimità fra me e Sev. Più la strega ci pensava più cresceva la sua rabbia . Ma capiva che ora doveva assolutamente cercare Severus, parlargli, doveva fargli sapere che lei non la pensava certamente come Michel sul suo conto. Pur di chiarirsi con lui era perfino disposta a rivelargli quello che provava nei suoi confronti. Arrivò ad Hogwarts, si recò immediatamente nei sotterranei, ma lì non c'era. Allora provò in biblioteca ma non ebbe miglior successo. Setacciò buona parte del castello, nei posti dove sapeva che lui avrebbe potuto essere, ma la sua ricerca fu vana. In quel momento, lei che era sempre ottimista, si sentì disperata, arrivò addirittura a pensare che lui potesse essere andato via e che non l'avrebbe rivisto mai più. No non può essere! Devo calmarmi e ragionare! La sua parte razionale riprese il sopravvento e immediatamente si ricordò degli allenamenti di Quiddicht dei Serpeverde. Sicuramente il loro Capocasa era andato a dare un'occhiata.

Piton era da poco seduto sulle gradinate a guardare i suoi pupilli, quando sentì Emily che lo chiamava “Severus ho bisogno di parlarti un attimo” Cosa doveva fare? Forse doveva rimanere al suo posto ed essere freddo e distaccato, ma una vocina interiore gli diceva che avrebbe fatto meglio a dialogare con la strega. Si alzò faticosamente e seguì la donna fino agli spogliatoi maschili “Qua almeno nessuno ci disturba” gli fu spiegato. La pozionista non sapeva neanche da dove cominciare con il discorso, le venne solo uno stupido “Ma tu non dovevi correggere i compiti?” l'atro corrugò un sopracciglio “Quello che devo o non devo fare non sono affari che ti riguardano. Tu invece non eri in compagnia del tuo amico? Ah, dimenticavo è dovuto partire e ti ha lasciata da sola.” disse con un sogghigno il professore. Lei non voleva discutere eppure non le piaceva quel tono “Se proprio lo vuoi sapere me ne sono andata io perchè non gradivo la sua presenza. L'ho lasciato bagnato di burrobirra ai Tre Manici di scopa.” Adesso sul viso di Severus si leggeva stupore non più irritazione. “Io non sono venuta per litigare con te! Volevo solo scusarmi per il comportamento di Michel e dirti che non penso quello che ha detto" ebbe un attimo di esitazione, fece un pausa, poi continuò "non è vero che non mi piacciono i pipistrelli, mi interessano molto, soprattutto quelli che insegnano Difesa Contro le Arti Oscure” Ecco! L'ho detto! Guardò il suo interlocutore, era immobile, il volto senza alcuna espressione. La strega sentiva l'agitazione che saliva. Bene! Adesso mi dice che non ho capito nulla e lui voleva essere solo un caro amico! Il mago si avvicinò lentamente, la prese tra le sue braccia e avvicinò le sue labbra alla bocca della donna. Lei chiuse gli occhi e si strinse a lui. La baciò quasi con foga, poi lei gradualmente rallentò il ritmo, fino a che raggiunsero un movimento calmo e armonioso.Quanto l'avevano desiderato quel momento! Ora lo spogliatoio era come sparito, c'erano soltanto loro due e i loro respiri.
Improvvisamente Severus si staccò dalla presa e si girò verso la porta, Emily, sbigottita, seguì il suo sguardo e vide un giovane Serpeverde con in mano una Nimbus 2300, gli occhi sgranati e la bocca spalancata. “Oblivion” mormorò Piton, un lampo verde colpì il ragazzo e con un incantesimo di Disillusione sparì. Lei era ancora persa in quello che era successo prima e non si era mossa da dove era. Il ragazzino si era ripreso “Professoressa Parker cosa fa negli spogliatoi maschili?” La pozionista improvvisò “Signor William Vandecamp stavo controllando che le docce funzionassero. Ogni tanto bisogna fare dei controlli!” e detto questo si allontanò, lasciando il giovane Serpeverde un po' perplesso. Ma dove è finito Severus? Ci mancava pure quella Serpe! Possibile che con quel mago è sempre tutto così complicato? Ripensò a quello che era accaduto qualche istante prima. Sentì le gote che le si inffiammavano di piacere.Adesso che sapeva il suo amore ricambiato da quell'uomo voleva stare con lui più tempo possibile, voleva un altro di quei baci lenti e appasionati. Sentì una presenza vicino a lei e poi videil professore apparire dal nulla. “Carina la scusa delle docce, anche se forse avresti potuto far di meglio.”dichiarò lui “ Bè in certe situazioni non riesco ad esser fredda e razionale come te” replicò l'altra, lo guardò timorosa, non voleva certo offenderlo, ma il viso di Piton era ancora sereno “E' rimasto proprio scioccato quello studente.” disse lei “E non è stato l'unico.” ribattè lui e stirò le labbra in un sorriso. “Severus che ne dici se andiamo a fare un giro nel parco? Andiamo a far soprendere qualche altro studente?” Lui in silenzio la prese per la mano e si incamminarono verso i grandi alberi.

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Ecco ci siamo arrivati alla fine. In questo capitolo ho dato un po' di spazio alla vita personale di Emily per arricchire il personaggio. Grazie ai lettori che sono arrivati fino in fondo alla FF, grazie a chi ha avuto la cortesia di mettere tra i preferiti la mia storia, grazie infine a chi l'ha recensita.
jillien: bè Emily non si sarebbe mai azzardato a picchiarlo (poi quello chissà che pensava dopo). goditi questo chappy
D2OTTO: sono contenta ti sia molto piaciuta. eccoti accontentata con l'ultimo capitolo



Epilogo



Piton nella sua casetta di Spinner's End stava ultimando gli ultimi preparativi per andare, come da parecchi anni faceva, ad insegnare alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Un gattone nero però incominciò a strusciarsi tra le sue gambe così dovette fermarsi. “Salazar quante volte ti ho detto di non disturbarmi adesso?” gli disse indispettito il mago, il felino si fermò a quelle parole, lo guardò con i suoi grandi occhi gialli e gli miagolò di rimando. Il padrone lo guardò un poco accigliato, poi decise di metterlo nella sua gabbietta da viaggio “Mi spiace ma non è tempo per le coccole” si giustificò.
Quel gatto glielo aveva regalato Emily tre settimane prima. Era apparsa un giorno prima della sua partenza per la Francia, con in braccio l'animale, di pelo lungo, completamente nero, gli aveva detto “Severus ti presento Salazar, l'ho trovato al gattile tutto solo e abbandonato e ho pensato che vi potreste fare un'ottima compagnia.” Lui non poteva rifiutare un regalo della sua fidanzata e a malincuore lo accettò. Sospettava che quella presenza gli avrebbe dato solo fastidi. Infatti il nuovo inquilino all'inizio si era mostrato piuttosto ostile e selvatico. Non si faceva avvicinare da lui, andava a mangiare i croccantini quando il mago si allontanava dopo averli versati nella ciotola, gli faceva anche i dispetti. Una mattina mentre Severus stava sperimentando una pozione Salazar saltò sul tavolo dove c'erano tutti gli ingredienti, con il risultato che si mescolarono tra loro, alcuni contenitori caddero sul pavimento e si ruppero sparpagliando a terra il loro contenuto. Il professore si infuriò e con un colpo di bacchetta pietrificò l'animale, lo lasciò così per gran parte della giornata e solamente la sera lo liberò dall'incantesimo. Il gatto si infilò in un angolo della cucina e vi rimase fino alla mattina dopo quando il padrone li portò una ciotola piena di cibo, Severus gli mormorò “Mi spiace per quello che ti ho fatto, ma io ero molto arrabbiato perché avevi toccato quello che non dovevi. Se tu d'ora in avanti ti comporterai bene non ti torcerò neanche un pelo.” gli occhi gialli rimasero a fissarlo per un po' poi il felino si avvicinò e si fece anche accarezzare. Salazar da allora rispettò quel tacito patto. Ora Piton si era affezionato a lui che gli teneva compagnia quando era solo. Mise gli ultimi libri nel baule e lo chiuse. Il giorno dopo con una smaterializzazione raggiunse la scuola.

Emily era sull'Espresso per Hogwarts e guardava le foto che aveva scattato in Francia. Quel luogo le piaceva molto, pieno di profumi, sapori, gente che sembrava sempre allegra e parlava in una lingua affascinante. Era da un po' di anni che parlavano di una vacanza “solo donne” e finalmente erano riuscite ad attuare il loro progetto. Purtroppo le tre settimane con le sue amiche erano volate e ora doveva tornare al suo dovere di professoressa. Però vedrò il mio Sev tutti i giorni! Chissà se è sopravvissuto a Salazar ? Quell'estate si erano visti meno di quanto avrebbero voluto. Lei aveva passato un mese con i suoi famigliari, in cui si erano incontrati un paio di volte, poi lui era stato una settimana via con Harry che dall'anno prima lo invitava ad una vacanza assieme, dopodichè erano riusciti a passare una decina di giorni da soli, infine vi era stato il tour nel Continente. Piton le era mancato in quella lunga estate, ma adesso, lezioni permettendo, avrebbero potuto vedersi quando volevano.
Abbandonò l'album di fotografie e guardò il paesaggio fuori dal finestrino. Ripensò allo strano sogno della sera prima: si trovava in una casa sconosciuta, stava dormendo in un letto matrimoniale con Severus, quando qualcuno bussò alla porta della camera. Lei la apriva e vedeva sua madre con qualcosa in mano, andavano in un salotto, dove c'era Susy con una valigetta nera. La valigetta conteneva degli anelli, in oro, argento, con pietre o senza e la sua amica le chiedeva quale desiderasse e ne doveva scegliere uno anche per il suo fidanzato. Quando lo ebbe fatto sua madre le diede il fagottino che stava portando, che si rivelò un bimbo di pochi mesi, lo guardò bene e notò che aveva i suoi occhi azzurri e i pochi capelli che possedeva erano nero corvino. I sogni sapeva che rivelavano la parte inconscia della propria mente e aveva capito che quello della notte passata le comunicava un volere molto preciso: sposarsi e avere una famiglia con l'uomo che amava. Anche se non era passato nemmeno un anno da quando si era dichiarata, comprendeva che ormai entrambi erano adulti, i loro caratteri erano formati e la loro relazione non sarebbe mutata.

Purtroppo quando Emily Parker pensava al matrimonio provava sempre sofferenza per il doloroso ricordo a cui per lei era legato quell'avvenimento. Il quarto anno di scuola tra lei e Tom McGraw si era creato qualcosa di più profondo dell'amicizia e così si erano fidanzati. L'idillio amoroso era continuato ben oltre il periodo di Hogwarts e a 26 anni avevano deciso di sposarsi. I due mesi che precedevano le nozze furono ferventi di preparativi e man mano che si avvicinava la data del matrimonio lei era sempre più felice. Una settimana prima del grande evento Tom le si presentò in casa di mattina presto, la sposa pensava volesse farle una sorpresa, invece era venuto a confessarle che da qualche mese intratteneva una relazione con un'altra strega, all'inizio era nata come una cosa da nulla, ma quando aveva cercato di troncarla non gli era stato possibile perché evidentemente quel legame era molto forte e significativo per lui. Era venuto per dirle addio e augurarle un vita “ricca di felicità” (queste erano le parole che aveva usato). Appena se ne fu andato Emily aveva chiamato l'organizzatore dello sposalizio per disdire tutto. Aveva dato la notizia ai genitori, non scendendo in particolari, dicendo di non aver bisogno di alcun aiuto, loro avrebbero dovuto avvisare solo gli altri parenti del fatto. Poi era scoppiata in lacrime e si era calmata solo quando le sue amiche, che avevano scoperto tutto dai famigliari, erano andata a trovarla. Lei che era stata sempre una ragazza allegra, positiva, combattiva, si sentì disperata, pensava che non sarebbe sopravvissuta a tutto ciò, per la prima volta desiderò di non essere mai nata per non dover provare quel dolore. I giorni che passarono furono i peggiori della sua vita, se non era a lavoro, li passava in casa a cercare di svagarsi con il primo libro che le capitasse sotto mano, ma non riusciva a leggere che poche pagine perché subito incominciava a piangere. In più non voleva vedere nessuno. Impiegò un paio di anni per riprendersi, quando conobbe George con cui ebbe una storia, non lunga come con Tom, ma che le fece riacquistare la speranza perduta nell'amore. Ora c'era Severus e sapeva che si sarebbe potuta fidare ciecamente di lui. Forse non l'avrebbe mai sposato. Le sembrava un uomo che era stato parecchio tempo solo, magari non gli sarebbe piaciuto averla sempre presente. A lei bastava possedere il suo cuore.

Uno stridio di freni la risvegliò dai suoi pensieri. Siamo arrivati! Scesa dal treno salutò Hagrid che stava aspettando sulla banchina gli studenti del primo anno. Le disse “Ci vediamo dopo. Il professor Piton è già arrivato sta mattina.”e sorrise. Ormai tutti gli insegnanti sapevano del legame che c'era tra i due, perché la strega non aveva potuto tenerlo segreto al guardiacaccia, il quale si era fatto scappare qualche parola di troppo davanti ad alcuni docenti. I professori, conoscendo bene il carattere di Severus, facevano finta di ignorare la relazione. Raggiunse in poco tempo la scuola e le venne in mente il suo primo giorno ad Hogwarts l'anno passato. Allora era agitata e un poco impaurita, adesso era molto sicura e per niente timorosa. Come era tutto diverso. Di certo non immaginavo di innamorami del cupo professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Entrò nel castello salutò un po' di insegnanti, il preside, qualche fantasma e raggiunse la sua stanza. Depositò il suo bagaglio, controllò allo specchio di essere in ordine e si diresse verso i sotterranei.

Piton quel giorno non vedeva l'ora di riabbracciare Emily. Quell'estate gli aveva fatto preferire il fatto di stare a scuola. Se poteva vedere la pozionista spesso, riusciva perfino a sopportare gli studenti più incapaci. Avrebbe voluto passare anche le vacanze insieme, ma lei aveva la sua famiglia e lui non ne faceva parte. E se la sposassi? Questa idea gli balenò improvvisamente nella mente. Lui non aveva mai riflettuto su quella cosa chiamata “matrimonio”, ma ora sentiva che anche per lui era giunto il momento di pensarci. Aveva una relazione con lei da pochi mesi eppure sentiva che era la persona giusta per lui, infatti per certe scelte non aveva bisogno di molto tempo, come quando da ragazzino era bastato qualche attimo per fargli comprendere che amava Lily. Ormai quella passione ossessiva e disperata (anche perchè non ricambiata) era soltanto un lontano ricordo adolescenziale, poiché sostituita da un sentimento più maturo, sereno e presente per Emily. Lei era la sua occasione per avere una esistenza come tutti gli altri. E se fosse una strega di quelle che non vuole sposarsi? Dopotutto non l'ha fatto fino ad adesso e i pretendenti di certo non le sono mancati. Forse è meglio aspettare...Però gli vennero alla mente due occhi celesti, dietro occhiali a mezzaluna, che lo fulminavano e prese la decisione che avrebbe chiesto alla professoressa di diventare sua moglie, appena ne avesse avuto l'occasione. Avrebbe potuto avere una compagna che dividesse con lui la sua vita e magari anche dei figli a cui tramandare i propri principi ed esperienze. Trovò che l'idea di avere una propria prole non gli dispiaceva affatto. Severus sei proprio cambiato. Per ingannare l'attesa della strega iniziò a leggere un libro appena acquistato. Mentre era ancora chino sul volume qualcuno bussò alla porta. Chi mi scoccia adesso? “Chi è?” disse infastidito “Dal tono non sembri gradire visite, passo più tardi se vuoi” rispose una voce allegra. E' già qui? Il professore guardò l'orario, si accorse che era talmente intento a leggere che il tempo era volato. “Emily non dire sciocchezze, lo sai che per te sono sempre disponibile, entra pure” ebbe appena terminato di pronunciare quelle parole che si trovò stretto in un abbraccio e un delicato profumo lo avvolse. Il mago, ricambiò il gesto, poi cercò le labbra della donna e quando l'ebbe trovata le lambì con le proprie. Dopo il bacio di saluto si accomodarono sulla poltrona dello studio una sulle gambe dell'altro. La strega appoggiò la testa sul petto di lui e rimasero per un po' in quella posizione in silenzio. Severus prese coraggio e decise che sarebbe stato quello il momento migliore per fare la sua proposta, si schiarì la voce ed iniziò “Mia cara il nostro rapporto è iniziato soltanto da qualche mese, ma io sento che... il mio sentimento per te è....molto profondo e, conoscendomi, non credo cambierà mai.” Piton non era abituato a fare certi discorsi, in quel momento si sentiva imbarazzato, ma il fatto di non guardare la professoressa negli occhi lo aiutava, continuò “quindi avevo pensato di chiederti....mi vuoi sposare?”. La strega fece un movimento impercettibile, poi si staccò dal petto del professore, lo guardò negli occhi, come per accertarsi di quello che aveva sentito, poi mormorò “Si Severus” e le loro bocche si avvilupparono in un bacio passionale

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