Anche se mi odi... io ti amo lo stesso

di Akane_Yuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SI RIENTRA IN AZIONE ***
Capitolo 2: *** RITORNO INASPETTATO ***
Capitolo 3: *** INCONTRI INASPETTATI ***
Capitolo 4: *** CONFLITTI TRA MEW MEW ***
Capitolo 5: *** SCOPERTE E RIVELAZIONI ***
Capitolo 6: *** PAURE E DELUSIONI ***
Capitolo 7: *** REALTA' O MENZOGNE? ***
Capitolo 8: *** E ORA COSA SUCCEDERA'? ***
Capitolo 9: *** TI IMPORTA QUALCOSA DI ME? ***
Capitolo 10: *** STO PER CASO SOGNANDO?! ***
Capitolo 11: *** SCOMPARSA ***



Capitolo 1
*** SI RIENTRA IN AZIONE ***


SI RIENTRA IN AZIONE
 

< Kilari quante volte ti ho detto di non arrampicarti sul mobile della cucina? >
 Una madre di ventidue  anni stava sgridando sua figlia.
< Ma mamma non ci arrivavo a prendere i cereali... > 
La madre vedendo il volto afflitto di sua figlia si addolcì un po':
 < Ti ho sempre ripetuto di chiamarmi quando non ci arrivi a prendere una cosa! >.
 < Ma perché? Tanto ce l' avrei fatta da sola! > 
" Non c' è che dire è proprio testarda come suo padre " pensò Ichigo. 
A quel pensiero sul suo volto apparve un sorriso che subito si spense non appena si ricordo chi fosse quella persona e in un attimo scacciò via i brutti ricordi. 
< Ma lo sai che potevi cadere e farti male!>
 Ad interrompere quella discussione fu il telefono di casa che squillò. Ichigo corse subito a rispondere. Dall'altra parte della cornetta c' era la sua vicina Kaede.
 < Ciao Ichigo come stai? Volevo chiederti se anche oggi dovevo andare a prendere la piccola Kilari a scuola >.
 "Com'era gentile quella signora" da quando Ichigo si era trasferita in questa casa con Kilari, lei ci aveva sempre aiutato, infatti le doveva molto. < No non si preoccupi oggi il mio turno di cameriera lo faccio di mattina quindi non ce bisogno che vada a prenderla, la ringrazio molto per la cortesia >. 
La vicina le rispose: < Va bene, pero non ti preoccupare a chiamarmi non appena hai bisogno. A me fa tanto piacere passare un po' di tempo con la bambina. Ora ti devo  salutare, a presto Ichigo >.
 Appena chiuse la telefonata si ricordò che era in ritardo per il lavoro, così pettinò in fretta e furia Kilari e di corsa la porto all'asilo, le diede un bacio sulla guancia e rincominciò la sua corsa. 
Quando arrivò al negozio erano le 9.10, per fortuna era in ritardo solo di dieci minuti e lei era solita anche a farne  più di mezz'ora, per questo il proprietario le riservò solo un occhiata ammonitoria, prima di tornare a servire i clienti.
Subito Ichigo si diresse verso il camerino per mettersi la sua divisa; certo non era molto bella, era composta solo da un grembiule bianco con sopra il logo del bar. 
Ovviamente non era niente a confronto delle divise di Ryo Shirogane.
Quel nome... tanti ricordi si collegavano a quella persona e Ichigo faticava a sopprimerli. Cerco di trovare qualcosa per non dover pensare, ma siccome il bar era vuoto i ricordi tornarono prepotenti a galla e non poté far a meno di rievocarli.

    FLASHBACK
8 anni fa;
La minaccia degli alieni era svanita, loro erano tornati sul loro pianeta  e tutto era tornato alla normalità. 
Il giorno dopo la sconfitta di Deep blue, Ryou e Keiichiro organizzarono un enorme festa dove tutte risero e si divertirono. Solo una bambina continuava a guardare fuori dalla finestra e sembrava immune alla felicità degli altri. Ichigo vedendo Purin cosi triste si avvicinò < Che hai Purin non sei contenta che non dovremo più combattere e rischiare la vita? >  evitò di menzionare che gli alieni se n' erano andati; perché sapeva che Purin aveva stretto amicizia con il più piccolo dei tre. E forse in fondo in fondo un po' la capiva; anche a lei sarebbe mancato un altro alieno bellissimo, ma arrogante e malizioso che volevo a tutti i costi portarla con sè sul suo pianeta. Però alla fine si era rivelato una vera sorpresa quando non aveva esitato un attimo a salvarle la vita e perdere la propria... "Ma no che sto pensando non mi mancherà per niente quell'idiota di un alieno e poi, finalmente potrò stare con Aoyama-kun senza trasformarmi in un gatto quando mi bacia" pensò Ichigo. A quel pensiero lei arrossì un poco,ma ritornò alla realtà con la voce di Purin:< Certo sono contenta che non dovremo più combattere, pero...- esitò un attimo prima di continuare - mi manca già taru-taru e ho paura che non mantenga la promessa... e se non lo dovessi rivedere più? > 
Allora Ichigo le disse :< Sono sicura che Taruto manterrà la promessa e verrà a farti visita non appena potrà... >. 
In realtà non lo sapeva neanche lei se fosse tornato o no, però non cela faceva a vedere la bambina in queste condizioni. Dopo un po' Purin fece un grande sorriso :< Si hai ragione Taru- Taru tornerà.... Hei Minto non ti mangiare tutta la torta ci siamo anche io e Ichigo! > dicendo questo corse via. 
Ichigo rimase scioccata nel vedere il repentino cambio di umore della bambina, due minuti prima era triste mentre ora stava litigando con Minto per avere l' ultima fetta di dolce.
Ma in fondo era logico che cerchi un po' di felicità dopo tutto quello che una bambina di 10 anni ha dovuto sopportare.
Ichigo fissò per l' ultima volta il cielo e poi tornò a festeggiare.
Il giorno dopo era tutta emozionata, avrebbe passato tutta la mattina con il suo tesoro. 
Appena arrivò al appuntamento corse ad abbracciare Masaya. Lui ricambiò l' abbraccio, ma sembrava quasi... distante? Quando si staccò da lui Ichigo tutta sorridente lo salutò, ma appena lui parlò tutta la felicità della ragazza si spense :< Ichigo devo parlarti di una cosa importante. Io tra qualche mese... > sembrava in difficoltà a dirli quelle cose e lei aspettò pazientemente che continuasse :< Io partirò per Londra >. 
A quella dichiarazione Ichigo rimase pietrificata.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, ma Masaya non aveva ancora finito:< Tu sei molto importante per me e non voglio perderti, quindi, volevo chiederti... Vuoi venire con me? >. Ichigo rimase ancora più sconvolta da quella proposta. Una parte di lei avrebbe detto subito di si senza esitazioni e, lo avrebbe fatto se non ci fosse stata un' altra parte di lei, ma più piccola e insignificante; che le disse di restare, perché non sarebbe mai riuscita a separarsi da quel posto; dove aveva vissuto tante avventure con le sue amiche, sia belle che brutte. E cosi decise di dare ascolto a quella parte. Aoyama ci rimase molto male quando glielo confessò, ma un po' la capiva.
Passarono velocemente questi mesi, e al momento della partenza Ichigo piangeva a dirotto, non riusciva proprio a separarsi da lui. E per questo si fecero una promessa: lei lo avrebbe aspettato. E per tre anni fu così. Lui tornava in Giappone ogni volta che poteva e lei lavorava ancora nel caffè mew mew con le sue amiche e lo aspettava impaziente di riabbracciarlo. Fino a che...


I suoi pensieri vennero ridestati dal suo capo che le urlava di andare a prendere l' ordinazione al tavolo 4.
Anche se di malavoglia lei andò a servire i clienti.
 La mattinata passò tranquilla senza più intoppi. I clienti piano piano stavano aumentando e lei di certo non poteva perdere tempo con i suoi pensieri.
Alla fine del suo turno di lavoro lei se ne stava per andare quando il suo superiore Key la fermò. 
Lui non era tanto più grande di Ichigo, aveva sulla venticinquina d' anni. Era un ragazzo abbastanza carino, con capelli mori e gli occhi verdi, ma era anche molto serio e preciso, infatti pretendeva dai suoi camerieri il massimo della puntualità ed esperienza.
Ichigo pensò di potersela svignare ma lui la fermò ancora prima che varcasse la porta. 
< Signorina Momomiya, ho notato che lei oggi è arrivata in ritardo... >.
 < E quando mai non hai notato i miei ritardi!? > lei lo disse a bassissima voce, ma non per questo non fu sentita da Key:< Che cosa ha detto? > 
< No niente > "oddio ma perché non riesco a tenere chiusa questa boccaccia" pensò lei. 
Key continuò :< Visto che è arrivata in ritardo e che è stata mezza mattinata a non fare niente, lei dovrà stare qui per altre due ore > 
Ichigo rispose:< Ma non posso devo andare a prendere mia figlia all' asilo >
< Doveva pensarci prima di arrivare in ritardo > disse Key per poi tornare nel suo ufficio.
 Ma ad Ichigo li uscì un "Antipatico" e lui subito si girò :< Ha qualcosa da dire? >.
"Ma che cos'ha questo qui le antenne", pensò Ichigo :< No ora vado a chiamare qualcuno che vada a prendere Kilary e poi torno subito a lavorare >. Key con un cenno di assenso se ne andò.
Dopo aver chiamato Kaede ed essersi scusata con lei, tornò a lavorare. 
Quando finalmente finì il suo turno erano le 5.00 . Lei si cambiò di fretta e furia; non vedeva l' ora di rivedere la sua bambina.
 Si sentiva  addosso una strana inquietudine e, di solito, i suoi sensi non sbagliavano mai. 
Uscita dal bar passò per il parco per vedere se Kaede aveva portato lì Kilary per giocare con gli altri bambini. 
Le cercò per tutto il parco e non vedendole pensò che fossero tornate a casa. Stava quasi per andarsene, quando sentì una forte scossa di terremoto; ma non sembrava normale.
Subito ritornò sui suoi passi e si recò nel punto in cui  aveva sentito delle urla. Arrivata lì si ritrovò davanti una scena troppo familiare; ma che non avrebbe voluto mai più rivedere.
Un enorme Kimero stava causando panico e distruzione da tutte le parti.
 Era paralizzata dalla paura; non sapeva che cosa fare. Il suo ciondolo da mew mew lo aveva consegnato a Ryou e lei non sapeva neanche se si poteva ancora trasformare.
Ma un altro grido stavolta più forte di una ragazza la fece tornare in sé. Ora con un nuovo sguardo più determinato chiamò l' unica persona che sapeva cosa fare. Uno squillo, due squilli, "ti prego ti prego rispondi" pensò Ichigo.
< Pronto? > finalmente una voce aveva risposto al telefono.
< Ciao Ryo sono Ichigo... > rispose lei titubante, in fondo era da 5 anni che non lo vedeva ed era normale avere un po' di incertezza.
< Ichigo? > Ryou sembrava sorpreso di sentirla, ma come dargli torto visto che era sparita senza dargli nessuna motivazione. Comunque lei non poteva stare a perdere tempo, c' erano delle persone in pericolo.
Ichigo:< Si sono io. Devi aiutarmi Ryo c' è un Kimero nel parco Inohara* e io non ho più i poteri per trasformarmi >.
Dall'altra parte della cornetta non si sentiva più niente e aveva paura che lui l' avesse abbandonata. Aspettò molti minuti e siccome c' era solo silenzio stava per chiudere, quando:
< Ok Ichigo devi resistere altri 5 minuti tutta la squadra mew sta arrivando, stanno portando anche il tuo ciondolo. Quindi sta attenta Ichigo e non fare gesti avventati finché non ti sarai trasformata ok? >. La ragazza era senza parole, Ryou si stava preoccupando per lei anche dopo il modo in cui si era comportata, era commossa. Ma ora non c' era tempo per i sentimentalismi, doveva ricominciare a combattere.
Ichigo:< Va bene aspetterò le mie ...... compagne > l' ultima parola la disse incerta perché non sapeva se le sue "amiche" la considerano ancora cosi.
Ryou:< Ora ti saluto....... ah Ichigo > 
Ichigo:< Si? >
Ryou:< Ci sei mancata > lei rimase una seconda volta senza parole, quando aveva detto ci sei mancata aveva incluso anche lui.
Ichigo:< Anche voi > 
Poi chiuse la telefonata preparandosi all'arrivo delle sue compagne. 
Non sapeva se aveva più paura di combattere contro un Kimero oppure di rincontrare le sue amiche e leggere nei loro occhi la delusione che avrebbero sicuramente provato verso di lei.
Intanto il mostro stava continuando a distruggere il parco e lei non poteva fare altro che aspettare. Stava quasi per disubbidire alla promessa fatta a Ryou di non fare sciocchezze, quando una voce la fece immobilizzare sul posto.
< Ciao Micetta >


* non so se si scrive così, quindi se è sbagliato vi prego di dirmelo perché utilizzerò il parco molto spesso


NOTE DELL' AUTRICE:
Salve a tutti gente!!! Come state???
Riguardo al capitolo non so se capirete più di tanto, diciamo che all'inizio è un po' incasinata, ma non vi preoccupate nei prossimi capitoli si capirà di più. 
Comunque questa è la mia prima storia e quindi non so se l' ho scritta bene o no.
Però mi potreste dire come vi è sembrato il capitolo mandandomi una recensione, giusto per farmi sapere se vi è piaciuta oppure se ho fatto qualche errore.
Ora vi saluto e ringrazio tutte quelle che hanno letto il capitolo.
Baci AlexiaKatherine

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Capitolo 2
*** RITORNO INASPETTATO ***


RITORNO INASPETTATO

< Ciao micetta >
Ichigo era pietrificata dalla sorpresa di risentire quella voce.
Da troppo tempo ormai nessuno la chiamava più con questo nomignolo.
Lei trovò la forza nel voltarsi e guardarlo negli occhi... quegli occhi color dell' oro, quanto le erano mancati... No non doveva pensare queste cose, lei era una delle protettrici della terra e doveva portare a termine il compito affidatole; cioè proteggere il pianeta dagli attacchi degli alieni.
< Kisshu?? >  era molto sorpresa di rivederlo e, guardandolo meglio non era cambiato molto; portava sempre i capelli legati in quei due soliti codini davanti alle orecchie e aveva sempre il suo ghigno beffardo stampato in faccia.
 Però i suoi occhi esprimevano una malinconia e tristezza che le faceva stringere il cuore, ma che lui cercava in tutti i modi di nascondere.
Era diventato più alto e un po' più muscoloso, come se dopo tutti questi anni si fosse allenato duramente, senza tregua.
La sua voce la riportò alla realtà:< L' unico e solo >  si non c' erano dubbi era proprio lui, sempre il solito egocentrico ed arrogante.
< Perché sei tornato? > era una domanda stupida, ma infondo cosa volevano gli alieni dalla terra? Non avevano già avuto l' acqua mew per risistemare il loro pianeta? E allora perché era tornato?
 Lui le rispose:< Non credere che sia venuto fin qui solo per te, infondo sei solo una stupida umana - Ichigo sentendo quelle parole ebbe una fitta al cuore, che cercò di ignorarla - siamo tornati perché l' acqua mew non è bastata per riportare in vita il nostro pianeta e abbiamo scoperto che qui sulla terra c' è una nuova fonte di energia, molto più potente dell' acqua cristallo che tenete voi mew mew e, se non ce la darete con le buone, noi ce la prenderemo con le cattive > dicendo l' ultima parola gli brillarono gli occhi, come se non vedesse l' ora di combattere; allora non era tornato solo lui c' erano anche i suoi fratelli!
 Ichigo pensò che fosse uno scherzo, una fonte di energia più potente dell' acqua mew? E' impossibile!
< Stai scherzando vero? Non esiste una fonte di energia più potente dell' acqua mew! >
< Invece si, cara mew mew e sappiamo che ce l' avete voi, quindi o ce la date senza fare storie oppure vi uccideremo >
Questa voce proveniva dall'alto, Ichigo alzò lo sguardo e vide due figure fluttuare nell'aria.
 Li riconobbe subito: erano Pai e Taruto.
Ora Ichigo era veramente nei guai, da sola e senza poteri, contro quei tre non avrebbe avuto scampo...
Stava quasi per arrendersi quando sentì delle voci che la chiamavano.
Lei si girò e le vide. Erano le mew mew!
< Ragazze siete arrivate > Certo ci avevano messo molto per arrivare,però era comunque contenta che non l' avevano abbandonata. Anche se c' era una cosa che non capiva... Perché non erano trasformate???
< Ichigo scusaci se non siamo arrivate subito, ma dovevamo prima passare da Ryou a prendere questa > Una ragazza dai lunghi capelli verdi raccolti in una treccia laterale e dagli occhi blu oceano stava riconsegnando ad Ichigo la sua spilla, Retasu. Quanto le era mancata quella persona così timida ed impacciata che durante i combattimenti si era sempre dimostrata coraggiosa e determinata a cercare di trovare un dialogo tra noi e gli alieni, senza combattere.
Ichigo era così contenta di riavere la sua spilla che voleva fare i salti di gioia.
< Grazie ragazze, ma perché non siete trasformate? >
< Il motivo è semplice, Purin e Retasu volevano parlare con gli alieni, prima di passare alle armi... > Stavolta a parlare fu una ragazza dai corti capelli blu raccolti in uno chignon alto e dagli occhi blu cielo.
La sua risposta era fredda e distaccata, come se stesse parlando con un conoscente e non con una delle sue più grandi amiche. Ichigo ci rimase molto male alla risposta  di Minto, ma fece finta di niente.
Intanto gli alieni che erano stati in silenzio si stancarono della situazione e Pai parlò:< Finalmente siete tutte qui mew mew. Visto il vostro aiuto datoci durante la battaglia contro Deep Blue, oggi non siamo venuti qui per combattere - dicendo questo fece scomparire il Kimero - ma vogliamo chiedervi gentilmente di darci la vostra nuova fonte di energia per ristabilire il nostro pianeta che è in vostro possesso >.
A quelle parole noi ci guardammo allibite, non avevamo la più pallida idea di che cosa stessero parlando.
E infatti:< Ma cosa state dicendo? Noi non abbiamo nessuna fonte di energia, se non la mew acqua che vi abbiamo già dato in grande quantità > Questa volta a parlare fu una bellissima donna dai lunghi capelli viola legati in una coda alta e con gli occhi blu scuro, Zakuro.
< Ho cercato di spiegarli che non avevamo niente del genere, ma loro continuano ad insistere > disse Ichigo sul punto di avere una crisi di nervi.
< Smettetela di dire bugie, i nostri computer sono sofisticatissimi e non sbagliano mai, quindi potete anche evitare di mentire > disse un alieni dai capelli castani chiari legati in due codine e dagli occhi ambra. 
Taruto era cresciuto molto dall'ultima volta che Ichigo lo aveva visto, ora era alto quasi quanto Kisshu e aveva perso quei tratti infantili che lo caratterizzavano da bambino.
< Allora sarebbe meglio portarli ad aggiustare, perché noi non abbiamo niente > Solo una persona poteva ironizzare in questo momento e quella era Purin.
Anche lei era cresciuta molto; era quasi una donna. Aveva lunghi capelli biondi che le ricadevano lungo la schiena e degli occhi castano chiaro i quali, avevano perso quell'allegria che la differenziava dalle altre persone.
Taruto arrabbiandosi molto rispose:< I nostri computer non sono rotti e visto che continuate a fare finta di niente la prenderemo con la forza >. Dicendo questo fece comparire le sue armi.
Non erano più le sue bolas*, che utilizzava da bambino, ma erano due spade appuntite che risplendevano alla luce del sole.
Stava quasi per attaccare e noi eravamo pronte per trasformarci in mew mew; quando Pai lo bloccò con un braccio dicendo:< Ho detto che oggi non avremmo attaccato, avevo lasciato a voi la scelta di collaborare senza combattere - dicendo questo diede un rapido sguardo a Retasu- ma visto che non avete accettato... ci rincontreremo presto mew mew e stavolta come nemici > detto questo scomparì nel nulla seguito da Taruto e Kisshu.
Ichigo sollevata per non aver dovuto combattere, era allo stesso tempo spaventata, perché presto li avrebbe rincontrati e a quel punto avrebbe dovuto lottare contro Kisshu.
Una voce la ridesto dai suoi pensieri:< Sarà meglio che ora torniamo al caffè mew e avvisiamo Ryou e Keiichiro che gli alieni sono tornati >.
< Ma come devo venire anch'io? > Ichigo era un po' stupita da questa richiesta.
< Certo anche tu facevi parte della squadra, una volta... > disse Retasu con tono amichevole, ma si vedeva che si sforzava di essere gentile.
< E poi ci devi raccontare molte cose o no? > questa volta fu Minto a parlare.
Senza accorgersene le ragazze arrivarono subito davanti al caffè mew.
 Ichigo si era dimenticata di come fosse vicino il bar dal parco.
Quando entrò, il locale era proprio come lo aveva lasciato 5 anni fa, forse un po' invecchiato ma sempre bello ed accogliente.Davanti a lei rivide Ryou e Keiichiro. Quanto le erano mancati anche loro, però si trattenne nel correrli incontro e abbracciarli.
< Siete tornate, per fortuna che state bene. Allora cosa è successo? > chiese Keiichiro molto curioso.
Prese la parola Zakuro:< Gli alieni sono tornati, L' acqua mew non è basta a far ristabilire il loro pianeta e quindi sono venuti qui, perché sono convinti che noi abbiamo una fonte di energia più potente dell' acqua cristallo e noi ovviamente abbiamo detto a loro che non ce l' abbiamo o almeno è quello che crediamo noi... >
A sentire quelle parole il volto di Ryo si oscurò per qualche secondo, ma subito rispose:< In effetti io e Keiichiro l' avevamo scoperta da poco quest' energia e non sapevamo da dove provenisse, perché è sputata all' improvviso e subito è sparita, quindi abbiamo pensato che fosse solo una nostra immaginazione, però quando Ichigo ci ha chiamato avvisandoci del Kimero allora abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto che esiste davvero. Però quello che non capisco è perché gli alieni pensano che ce l' abbiamo noi... >
Purin avvertendo l' aria tesa che si era creata cercò di cambiare discorso:< Allora Ichigo cosa hai fatto per tutto questo tempo? >
Tutti si voltarono curiosi per sentire la risposta di Ichigo. 
"Sono veramente nei guai e ora cosa racconto a tutti?" pensò Ichigo.
Non sapeva cosa rispondere, perché se avesse rivelato la verità sapeva che nessuno l' avrebbe più voluta vedere.... 


Un alieno dai capelli verdi stava volando tranquillo sopra il cielo di Tokyo. 
La città non era cambiata molto dal' ultima volta che lui l' aveva vista; anche se l' ultima volta era tornato per altri motivi... 
"Ecco mi stanno tornando in mente i ricordi... Cavolo devo smetterla di pensare a quella storia in fondo sono passati 5 anni, perché non riesco a dimenticare?" pensò Kisshu furioso con sé stesso.
In quel momento passo sopra il parco, lo stesso dove aveva incontrato tante volte lei...
"No, basta devo smetterla di pensare sempre alla stessa persona sono 8 anni, 8 fottutissimi anni che non riesco a dimenticarla, ma ora basta. Lei ha scelto l' umano e io non ci posso fare niente e, stavolta non permetterò che un umana si metta in mezzo alla salvezza della nostra gente!"
Con questi pensieri scese su un alberi e  cerco di riposare, ma delle grida infantili non gli fecero prendere sonno.
Scese a terra per capire cosa stava succedendo e vide un gruppo di bambini che giocavano felici. Incerto su cosa fare rimase per un po' a guardarli ridere e scherzare avvertendo una certa invidia per non essere mai stati così felice ed ingenuo, neanche durante la sua infanzia.
Ad un certo punto la palla con cui i bambini stavano giocando volò nella direzione dell' alieno e una buffa bambina con i capelli rossi legati in due treccine corse a riprenderla. Kisshu per non farsi scoprire cercò di nascondersi, ma lei fu più veloce dell' alieno e lo vide.
Kisshu la osservò bene e capì che aveva si e no l' età di 5 anni e aveva degli occhi castano chiaro che alla luce del sole emettevano dei riflessi azzurri e dorati.
" Che strani occhi che ha questa umana!" pensò lui stranito.
Kisshu si aspettò che la bambina sarebbe corsa via spaventata, invece sembrò quasi... incuriosita.
Aveva un aspetto familiare, ma in questo momento non ci fece molto caso.
L' umana si avvicinò di più all'alieno e gli disse:< Ciao io sono Kilari e tu come ti chiami? > 

NOTE D' AUTRICE
SALVEEEE come va a tutte???
Questo capitolo non mi è piaciuto molto, chiedo scusa in anticipo perché so che l' ho scritto malissimo...  GomenNasai :)
comunque accetto sempre le recensioni anche se sono critiche.
Quelle mi aiutano a sistemare la storia.
Ringrazio moltissimo chi mi ha recensito nel precedente capitolo e chi ha messo la mia storia tra le preferite e seguite.
Ora vi lascio,
A presto :)

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Capitolo 3
*** INCONTRI INASPETTATI ***


INCONTRI INASPETTATI


< Ciao io sono Kilari e tu come ti chiami? >
 "Seriamente questa bambina mi ha chiesto come mi chiamo??? Ma non ha niente di meglio da fare che venire a rompere ad un alieno" pensò Kisshu infastidito.
"Però guardando bene questa bambina non assomiglia un po' ad ....... Ichigo!?!
No non è possibile, mi sa che adesso sto davvero esagerando non posso vedere Ichigo anche in una bambina di 5 anni" .
< Allora mi vuoi rispondere? >
 La bambina era molto insistente e Kisshu stava per prendere davvero in considerazione l' idea di tagliarle la gola. "Ma è meglio di no in fondo non ho voglia di sporcare le mie armi" pensò e dopo pochi minuti le rispose:< Mi chiamo Kisshu, sono un alieno e adesso sparisci > lui era sicuro che l' umana sarebbe corsa via in lacrime terrorizzata e invece:< Sei un alieno??? Ecco perché hai quelle buffe orecchie > rispose la bambina mettendosi a ridere.
Possibile che non fosse spaventata? < Ma scusa non hai paura?> le chiese Kisshu. "Questa bambina era strana forte".
Lei gli rispose:< No, perché la mia mamma ogni sera, prima di andare a dormire, mi racconta sempre storie su alieni e su delle guerriere che li combattevano. Io ho sempre sognato di incontrarne uno > dicendo questo la bambina fece un bellissimo sorriso che gli ricordò per l' ennesima volta lei. 
"Basta questa bambina deve sparire dalla mia vista!  E poi quale mamma sana di mente racconta storie su alieni?" pensò Kisshu.
 Stava quasi per urlarle di andarsene quando una signora anziana richiamò la bambina:< Kilari è ora di andare. Tua mamma ti aspetta a casa >  
Lei allora gli disse:< Scusa, ma ora devo andare la nonnina mi sta chiamando, spero di rincontrarti presto alieno dalle buffe orecchie >. E salutandolo si diresse dalla signora.
 "Che strana quella bambina, davvero fastidiosa. Sarei molto curioso di conoscere sua madre, ma adesso non ho tempo." 
Pensando questo Kisshu si teletrasportò nella nuova dimensione aliena.
 
 

< Era ora che tornassi, ma dove sei stato per tutto questo tempo? > disse Pai, mentreanalizzava dei dati sul computer per creare nuovi Kimeri.
< Da nessuna parte > disse Kisshu infastidito.
< Va bene lasciamo stare, ma ricordati che domani attaccheremo le mew mew e non voglio che tu ti faccia prendere dai sentimentalismi come al tuo solito e rovini il mio piano > disse Pai indifferente dallo sguardo di fuoco che gli stava lanciando Kisshu.
< Ma che stai dicendo io non rovinerò il tuo piano, ti faccio presente che a me non mi importa niente di quelle umane. Se fosse per me le ucciderei tutte con le mie mani. Chiedilo piuttosto a Taruto che lo vedo molto triste da quando siamo sbarcati sulla terra >.
Taruto sentendo le parole dette da Kisshu si innervosì molto e subito disse :< Io non sono affatto triste e stai più che certo che non sarò io a rovinare la strategia ideata da Pai per sconfiggere definitivamente le mew mew, si da il caso che il rovina piani sei proprio tu, Kisshu. Ti devo ricordarti di quella volta in cui il Kimero dei sogni...>.
L' alieno dai capelli verdi stava per picchiare il suo fratellino, quando Pai disse:< Smettetela di litigare, domani attaccheremo e nessuno rovinerà il mio piano e, stavolta, neanche le mew mew riusciranno a vincere >


Intanto al caffè mew mew...

< Allora Ichigo cosa hai fatto per tutto questo tempo? > disse Purin cercando di smorzare la tensione che si era creata.
Oddio, ora la ragazza era veramente nei guai, che cosa le poteva rispondere? Non poteva assolutamente dire la verità sulla sua bambina.
Tutti gli sguardi erano puntati su di lei.
 Cercò in tutti i modi di trovare una soluzione e finalmente le venne un idea. 
< Sono stata con Aoyama-kun a Londra > "Speriamo che ci credano" pensò Ichigo.
< Ma non avevi rifiutato la proposta? > disse Minto con un tono per niente convinto.
< All'inizio si, ma poi mi mancava così tanto che ho voluto raggiungerlo > disse la rossa.
< Ma perché non ci hai detto niente? > Stavolta era stata Retasu a parlare e Ichigo non aveva più scuse da inventare. 
Guardando l' orologio scoprì che erano già le 18.15 e così riuscì a scappare da quella discussione dicendo che aveva delle commissioni urgenti da fare, ma prima che mettesse piede fuori dalla porta Ryou  la fermò:< Domani però devi venire a lavorare qui, visto che gli alieni sono tornati dobbiamo stare in guardia! Ora potete tornare tutte a casa >. Lei annuì e corse via. 
Ma ripensandoci  come avrebbe fatto con il lavoro da cameriera? Anche se non le era mai piaciuto, lei lavorava lì solo per avere abbastanza soldi per accudire Kilari..... A proposito di Kilari, a quest' ora mi starà già aspettando con impazienza; devo andare subito a casa!


C' era un altra persona che stava correndo affannosamente, per raggiungere la biblioteca prima della sua chiusura. 
 Avrebbe potuto consegnare il libro anche domani; ma voleva a tutti i costi cercare di togliersi dalla mente le immagini vissute poche ore fa, facendo delle cose normali come comprare un nuovo libro.
Però, sinceramente, cosa c' era di normale nella sua vita? La parola Normalità era stata cancellata dal suo dizionario 8 anni fa, quando si era ritrovata con il DNA modificato ed era diventata un  mezzo-pesce che doveva combattere contro degli alieni venuti a conquistare la terra.
Lei ha sempre odiato la guerra e quelli che la facevano. Anche se poi gli alieni si erano schierati dalla loro parte capendo che la guerra era solo uno stupido gioco che non faceva altro che uccidere degli innocenti. E allora perché... Perché vogliono ancora combattere? Non li è bastata la guerra di tanti anni fa?
 Con questi pensieri Retasu correva e senza rendersene conto andò a sbattere contro una persona. < Emh, mi scusi io non... > non fece neanche in tempo a finire la frase che la persona misteriosa le parlò:< Finalmente ti ho trovata, era proprio te che cercavo >.
Retasu alzò lo sguardo e i suoi occhi si spalancarono di stupore. Come mai Pai il bel alieno che non voleva mai avere alcun contatto con degli umani (esseri insignificanti, come lui li definiva) era  venuto a cercarla?
Beh, doveva ammetterlo che per bello era davvero bello, nessuno aveva mai stregato Retasu con la sua bellezza; a parte Shirogane-kun... ma Pai aveva una bellezza surreale, aliena, misteriosa, ed era questo che aveva attirato maggiormente l' attenzione di Retasu e, averlo cosi vicino la fece arrossire molto.
< Sei venuto a cercare me? > disse Retasu cercando di far ritornare le guance al loro colore naturale.
< Mew mew tu sei l' unica che nella prima battaglia ha sempre cercato di trovare un dialogo con noi e non hai mai voluto combattere - fece una pausa prima di continuare - ed è per questo che sono venuto a chiederti di darci quello di cui il nostro pianeta ha bisogno, ti prego siamo davvero disperati >. Retasu non lo aveva mai visto cosi infelice, le uniche volte che aveva visto delle emozioni passare sul volto dell' alieno erano state quelle dell' odio e del rancore che provava verso noi umani.
 No, non è vero, c' era stata un occasione in cui lei aveva visto un sorriso sincero sul suo volto; era stata quella volta in cui lui aveva protetto lei e le altre mew mew dall'attacco di Deep Blue e l' aveva sorriso come per scusarsi per tutto quello che loro avevano fatto. 
Forse quella era stata l' unica volta in cui la ragazza aveva sentito di provare un moto di affetto per quell'alieno.
< Io, cioè noi tutti vorremmo davvero aiutarvi, ma sono sincera quando dico che noi non abbiamo ciò che voi desiderate >.
Il volto di Pai cambiò subito emozione ritornando il freddo e serio alieno:< Basta con queste bugie; speravo che almeno tu Retasu fossi diversa, invece voi umani siete tutti uguali > 
"Mi ha chiamato per la prima volta per nome! E non con il solito appellativo mew mew" pensò Retasu sconvolta. Pai se ne stava per andare, quando a Retasu scappò un:< Ti fidi più dei computer che di me? > appena pronunciata quella frase si pentì subito di averla detta.
Lui si girò; in un primo momento si dimostrò sorpreso dalla domanda che lei gli aveva fatto, ma subito si riprese:< Mi dispiace mew mew, ma non posso fidarmi dei nemici >.
Detto questo scomparve.
Dopo quella frase Retasu si sentì come se Pai le avesse conficcato migliaia di coltelli nello stomaco. 
Quella risposta le gelò il sangue, ma giurò che avrebbe trovato una soluzione a tutti i costi.


Intanto in una casa di Tokyo c'era una mamma e una bambina che giocavano insieme.
< Allora mamma non è ancora pronta la cena? Io sto morendo di fame > disse Kilari mettendosi la mano sul pancino.
< Abbi un po' di pazienza Ki-chan la cena sarà pronta fra poco. Il pollo con le patatine è già nel forno tra pochi minuti si mangia > disse Ichigo.
< Che bello si mangia patatine! > disse la bambina contentissima di mangiare uno dei suoi piatti preferiti.
< Intanto che aspettiamo; ti sei divertita oggi all'asilo Ki-chan? > disse Ichigo, ormai rassegnata all'idea che sua figlia era proprio una mangiona come lei.
< Oggi mi sono divertita un mondo, ho giocato a palla con le mie amiche Aya-chan e Ucchan e poi è successa una cosa bellissima... > Ma Kilari non riuscì a finire la frase, perché il forno aveva suonato e quindi la cena era pronta.
< Me lo dirai dopo la cosa bellissima che ti è successo, ora andiamo a mangiare > disse Ichigo.
< Va bene mamma > disse la bambina.
Dopo aver cenato Kilari era così stanca che si addormento sul tavolo e toccò ad Ichigo come quasi tutte le altre sere portarla nel suo lettino.
< Dormi serena bimba mia, nessuno dovrà sapere del tuo segreto > disse Ichigo baciando sua figlia sulla fronte.
Anche lei stanca morta della giornata si addormentò serena nel suo letto; sognando per la prima volta, dopo tanto tempo, degli occhi color dell' oro.  

 
NOTE D'AUTRICE
Ciao a tutti come va? Mi scuso taaaaanttttisssiiimo per il ritardo.
Ringrazio tutti a chi ha recensito o solo letto l' altro capitolo.
Allora vi è piaciuto il capitolo?
Questo capitolo è un po' (molto) noioso... Nel prossimo capitolo vedremo Ichigo cercare di riappacificarsi con le sue amiche. Ma ce la farà? E qual è il segreto che la ragazza nasconde? Se volete sapere di più spero che leggerete i prossimi capitoli e io spero soltanto  di aggiornare in tempo... ;)
Però voi mi raccomando recensite ;) ahaahahahahha
Ok sinceramente quando le autrici delle altre storie lo scrivevano io mi incavolavo, perché pensavo che se volevo recensire potevo farlo benissimo senza che ci fossero loro che continuavano a ripeterlo in ogni capitolo... Però ora che sto scrivendo anch'io una storia mi viene naturale scriverlo perché secondo me è importante sapere il giudizio di altre persone per poter migliorare la propria storia...
Ok dopo questa mia perla di saggezza. ( Ma dove? nd Ryo) (stai zitto tu >.< Nd me)
Me ne vado,
ciaooo <3 

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Capitolo 4
*** CONFLITTI TRA MEW MEW ***


CONFLITTI TRA MEW MEW




E' l' inizio di una nuova giornata. 
Il sole non è ancora sorto e la città di Tokyo è ancora dormiente, ci sono solo poche macchine che passano sulla strada.
Molte persone stanno ancora dormendo, mentre altre si sono appena svegliate proprio  come Ryou.
Svogliatamente si alza dal letto alle 6.00, si lava, si veste... Sembrerebbe tutto normale tranne per il fatto che i suoi pensieri sono tutti concentrati su un' unica persona: Ichigo.
Da 5 anni ormai non aveva più sue notizie e, quando ieri lei lo aveva chiamato, era rimasto molto sorpreso. Non si aspettava di certo una sua chiamata!
Pensava di aver smesso di provare attrazione verso quella ragazzina dalle buffe codine rosse. 
Invece quando aveva risentito la sua voce e l' aveva rivista, tutti i sentimenti che aveva cercato di seppellire nella profondità della sua anima, erano ritornati a galla, senza che lui potesse far niente per trattenerli.
 Ichigo ormai era cresciuta, non era più una ragazzina; i capelli corti ora le arrivavano alla vita e quegli occhi color cioccolato così ingenui e curiosi che lo avevano attirato fin dalla prima volta che li aveva visti, ora erano più maturi e sembravano contenere una tale tristezza che gli faceva stringere il cuore.
Da quando Ryou Shirogane si faceva prendere da queste sdolcinatezze? Dove è finito il Ryou freddo, arrogante e calcolatore? 
Tutta colpa di quella ragazzina che in poco tempo gli era entra nel cuore e non è più voluta uscirne. Lei lo ha cambiato, facendogli rendere conto che anche lui provava delle emozioni e che poteva amare.
< Amore > una parola amara uscì dalle labbra del ragazzo.
Quanto avrebbe voluto che lei si innamorasse di lui, ma Ichigo non lo calcolava minimamente, era troppo impegnata a pensare al suo Aoyama-Kun, per rendersi conto dei sentimenti che provava nei suoi confronti.
I suoi pensieri furono ridestati dalla voce di Keiichiro:< Buongiorno Ryou, a quanto vedo oggi sei già sveglio, allora vieni a mangiare che è pronta la colazione >.
Dopo tutti questi anni Keiichiro non era cambiato di una virgola, sempre gentile e cordiale.
< Ok adesso arrivo > disse Ryou.
< Che hai Ryou sei per caso preoccupato per gli alieni? > chiese Keiichiro premuroso.
Il biondo non volendo ammettere che era turbato per il ritorno di Ichigo, gli rispose:
< Sono nervoso al pensiero di che cosa possano aver ideato per distruggerci tutti >


Intanto mentre loro parlavano si erano quasi fatte le nove e come ogni giorno una donna correva per portare all'asilo sua figlia.
" Ma è possibile che non mi suoni mai la sveglia?" pensava Ichigo affannata per la corsa, mentre sua figlia tutta sorridente camminava, senza prestare attenzione alla madre che le diceva di accelerare il passo.
  Ichigo dopo un po' le disse:< Ki-chan ma perché alla mattina quando tu ti alzi non chiami anche la mamma alla mattina cosi non dobbiamo correre?> 
Infatti la rossa non riusciva a capire come Kilari ogni giorno si alzasse alle sette precise di mattina e da sola si metteva a guardare la televisione aspettando che sua mamma si svegliasse.
La bambina tutta sorridente le rispose:< Ma mamma se mi metto a svegliare te ci vuole tantissimo tempo e poi non riesco più a vedere i miei cartoni animati preferiti.> 
"Ora anche mia figlia mi dice che sono una pigrona" pensò Ichigo sconfortata.
Con qualche minuto di ritardo arrivano all'asilo e con un veloce bacio sulla guancia Ichigo salutò sua figlia e continuò la sua corsa.
Alla fine riuscì ad arrivare al caffè mew ; ma con un quarto d' ora di ritardo.
Lei entrò tutta impaurita aspettandosi una sgridata da parte di Minto come spesso succedeva prima, ma appena entrata la ragazza dai capelli blu la guardò un attimo e senza rivolgerle la parola ritornò a servire i clienti.
Ichigo abbassò lo sguardo: sapeva che loro erano arrabbiate con lei, ma non si aspettava di certo che non le rivolgessero neanche la parola; solo Purin la salutò con un po' di entusiasmo.
Con l' umore sotto ai piedi la ragazza si diresse nello spogliatoio e si mise la sua divisa bianca e rossa. 
Indossarla le fece uno strano effetto. La fece sentire, finalmente dopo tanto tempo, a casa. Infatti da quando aveva dovuto lasciare le mew mew per Kilari, lei si era sentita molto sola. Certo aveva sempre avuto la sua bambina, ma le mancavano molto le sue amiche.
La mattinata trascorse tranquillamente senza intoppi, i clienti poco a poco se ne andavano e nel pomeriggio ebbero un attimo di riposo.
Ichigo, però non sopportava più quella situazione, infatti per tutto il giorno nessuno le aveva rivolto la parola e quando lei provava ad instaurare un discorso loro scappavano via dicendo che dovevano servire i clienti.
Allora ad un certo punto Ichigo non ci vide più e sbatte una mano sul tavolo, facendole zittire:< Non ce la faccio più! Lo so che ora mi odiate, ma io questa situazione non riesco a sopportarla, mi siete mancate per tantissimo tempo e quando finalmente posso tornare e rivedervi voi non mi rivolgete neanche la parola!?! Non so come dirvi quanto mi dispiaccia per non avervi avvertito della mia improvvisa partenza per Londra, lo so sono stata una stupida a perdere i contatti con amiche fantastiche come voi, ma non ho avuto scelta credetemi. Non vi chiedo di perdonarmi, ma almeno non odiatemi > finì il suo discorso con le lacrime agli occhi, le guardò tutte una per una e vide che Retasu stava per dire qualcosa, quando Minto la precedette:< Vedi e questa la cosa che mi fa più arrabbiare; per te viene e verrà sempre prima Aoyama di noi, è sempre stato cosi, anche nelle battaglie precedenti appena lui era in pericolo ci lasciavi combattere da sole per andare a salvarlo come un bravo cagnolino che tornava dal suo padrone >.
<  Minto! > esclamò Zakuro.
< No Zakuro deve sapere. Ichigo ti sei mai fermata a pensare che anche noi stavamo rischiando la vita  e che se te ne andavi rischiavi di farci morire tutti? Noi eravamo una squadra, ma tu facevi sempre tutto da sola, anche nella battaglia finale contro Deep Blue noi stavamo quasi per morire pur di darti i poteri per sconfiggerlo. Da li pensavo che almeno un po' di noi te ne importasse e invece come ci hai ripagate? Andandotene via senza neanche salutarci.Quindi alla tua richiesta di prima Ichigo, mi dispiace ma non posso non odiarti >.
E dopo questa affermazione Minto se ne andò lasciando tutti, sopratutto Ichigo, a bocca aperta.
< Lei non pensa veramente a queste cose,  è stata quella che ha sofferto di più la tua mancanza, dagli tempo e vedrai che verrà a chiederti scusa > disse Zakuro. 
Ichigo si sentì un po' rincuora grazie alla modella, ma comunque le parole di Minto le facevano male.
I pensieri della rossa furono interrotti da un forte boato che proveniva fuori dal locale, proprio dove si era diretta Minto! 
Ryou tutto trafelato andò dalle ragazze e disse:< Gli alieni stanno attaccando, squadra mew mew entrate in azione >.
"Ecco è giunto il momento che tanto temevo, rincontrerò Kisshu!" Pensò Ichigo.
Ma ora aveva pensieri più importanti, doveva ritrovare Minto, infatti aveva una brutta sensazione.
Di corsa Ichigo, Retasu, Purin e Zakuro uscirono dall'edificio e si trovarono davanti un enorme Kimero dalle fattezze di un millepiedi gigante e con metà busto umano.
< Bleh, ma che cos'è questo mostro orribile? > disse Purin schifata da quell'essere.
< Sono contento che vi piaccia è una nuova creazione di Pai, carina vero? > disse Taruto con un ghigno malvagio dipinto sul volto.
< E' una creatura disgustosa e per di più puzza > disse Ichigo tappandosi subito il naso.
In quel momento il Kimero fece vedere che in una delle sue zampe aveva il corpo svenuto di Minto.
< Lasciate subito andare Minto o ve la vedrete con noi > disse Zakuro  adirata.
< è proprio quello che aspettiamo mew mew, forza fateci vedere di cosa siete capaci > disse Kisshu ridendo.
< Forza ragazze dobbiamo salvare Minto; trasformiamoci> disse Ichigo.
< Mew Zakuro >
< Mew Retasu >
< Mew Purin > 
< Mew Ichigo >
METAMORFOSI >
Finalmente dopo tanti anni le mew mew erano trasformate e ora che erano insieme nessuno le avrebbe più sconfitte.
Ichigo era pronta a combattere, ogni cellula del suo corpo le diceva di attaccare il Kimero senza pietà pur di salvare Minto, quando:< Ichigo, Purin cosa avete fatto ai capelli? > domandò sorpresa Retasu.
Ichigo non capiva, perché Retasu doveva domandarle ora dei suoi capelli? Erano in pieno combattimento! 
Si guardò i capelli pensando che fossero diventati fucsia come al solito, invece li vide di un color rosso scarlatto uguali a quelli che aveva di solito senza trasformazione, con alcune ciocche nere che le ricadevano sugli occhi.
Diede un rapido sguardo al suo costume e vide che anche la giarrettiera di solito fucsia era diventata nera.
Poi si ricordò che Retasu aveva fatto anche il nome di Purin e, osservandola, vide che anche lei aveva delle insolite ciocche nere sui suoi lunghi capelli biondi e la giarrettiera prima gialla ora anche quella diventata stranamente nera.  


NOTE D' AUTRICE: 
Ciao a tutte come va??? Allora vi è piaciuto questo capitolo?
 ( no fa schifo ND tutti) lo so  lo so è corto e non succede niente, però avevo accennato a chi mi aveva recensito che questo sarà l' ultimo capitolo introduttivo; dal prossimo capitolo si entrerà un po' di più nella storia e si capiranno un po' di cose... forse XD ahahah ok sto scherzando.
Ringrazio tantissimo chi ha recensito lo scorso capitolo. Arigato :)
A prestoo ;)

 

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Capitolo 5
*** SCOPERTE E RIVELAZIONI ***


SCONTRI E RIVELAZIONI


 
Ichigo non riusciva a capire; perché solo lei e Purin erano cambiate?
 Ma ora non non poteva perdere tempo a riflettere; doveva salvare Minto.
Il Kimero attaccò senza preavviso e le mew mew riuscirono a schivarlo per un soffio; Zakuro impugnò la sua arma e iniziò a contrattaccare. 
Cercò di colpire il mostro con il suo nastro viola, ma il kimero era troppo veloce.
Anche Retasu si unì alla battaglia e richiamò a sè le sue nacchere verdi facendo uscire da loro uno spruzzo molto potente di acqua, che riuscì a colpire di striscio il Kimero.
Ichigo tento di attaccarlo con un calcio, ma qualcuno le impedì di colpirlo.
Lei si girò in fretta e la prima cosa che notò furono due occhi dorati che la fissavano.
< Ciao bambolina, ma lo sai  che con questo vestitino sei davvero sexy? > disse Kisshu maliziosamente.
Ichigo sentendo queste parole arrossì un poco e per non darlo a vedere disse:< Kisshu cosa vuoi? Togliti dai piedi, devo andare a salvare la mia amica >.
Lui per niente colpito dal tono usato dalla ragazza le rispose:< Mi dispiace Ichigo, ma da qui non puoi passare se vuoi uccidere il Kimero, prima dovrai combattere contro di me > dicendo questo Kisshu fece apparire i suoi Sai* e cercò di colpirla.
 Ichigo schivava abilmente i suoi attacchi, ma lei era fuori allenamento e di sicuro continuando così sarebbe stata sconfitta.


Intanto Purin era nella stessa situazione di Ichigo, infatti quando aveva tentato di attaccare il mostro, Taruto si era parato di fronte a lei e non intendeva spostarsi.
< Cosa vuoi Taruto non vedi che devo andare ad aiutare le mie compagne? > disse Purin. 
 Lei era fiera e battagliera. Taruto guardandola aveva solo una parola per descriverla: "E' bellissima". 
Appena i suoi occhi si erano posati su di lei, lui era rimasto senza parole.
 Infatti dall'ultima volta che l' aveva incontrata, Purin era cresciuta molto. Cavoli se era cresciuta; la ragazzina fastidiosa e solare aveva lasciato il posto ad una donna bella e matura. I suoi occhi non esprimevano  neanche più la spensieratezza di quando era bambina, ora esprimevano solo delusione e tristezza.
Taruto tentando di avere un tono freddo e distaccato disse:< Mi spiace Mew mew ma da qui non puoi passare >.
< Ah ora non mi chiami neanche più per nome? Mi dispiace ma non ti riesce molto bene copiare tuo fratello. E adesso spostati che devo andare a combattere! > Purin cercò di oltrepassare Taruto, ma lui non si spostò neanche di due centimetri.
< Mew mew ti ho già detto che da qui non puoi passare e, se ci tieni alla vita mi dovrai sconfiggere > detto questo l'alieno tirò fuori le sue due spade e iniziò a combattere contro la ragazza.
Lei non contrattaccava, schivava e basta. 
"Come posso attaccarlo? Come può Taruto volermi uccidere, dopo quello che è successo tra di noi?" pensò Purin con le lacrime agli occhi.
< Su forza attaccami! Non mi sto per niente divertendo a combattere contro una debole come te > disse Taruto mettendosi una mano sulla bocca e sbadigliando in modo teatrale.
Purin non poteva credere a quello che aveva sentito; davvero non gli importava più niente di lei?
Travolta da una rabbia cieca iniziò a contrattaccare. Non c' era bisogno di parlare, i suoi occhi parlavano da sé. " Perché mi hai tradito?" tirò un calcio che però lui schivò abilmente.
"Perdonami Purin, ma mi devi dimenticare" pensò Taruto tristemente.

Le mew mew erano in seria difficoltà.
Zakuro e Retasu non riuscivano nemmeno a sfiorare il Kimero con i loro attacchi. 
Il mostro con un rapido colpo le atterrò per la decima volta, ma loro con un enorme forza di volontà tornarono di nuovo ad aggredirlo provando anche attacchi combinati, ma senza successo.
Minto era ancora svenuta tra le zampe del lombrico; e Purin e Ichigo erano impegnate a contrastare gli attacchi degli alieni.
Pai, guardando la scena dall'alto, era molto soddisfatto.
Sapeva che le mew mew erano molto forti in gruppo, ma prese singolarmente erano deboli, quindi molto facili da sconfiggere.
"Presto vi annienteremo mew mew" pensò Pai.

Ichigo era al limite delle forze; era decisamente fuori allenamento,
Riusciva ancora a schivare gli attacchi; ma quanto sarebbe durata?
Al contrario Kisshu si stava divertendo un mondo a vedere Ichigo con quanta determinazione continuava ad attaccare; lei era al limite, si vedeva benissimo che presto sarebbe crollata.
 Mentre per lui era una passeggiata; schivava i colpi con molta facilità.
 Presto Kisshu avrebbe sferrato il colpo di grazia e lei sarebbe morta con il suo Sai infilato nel cuore.
Non era una loro missione uccidere le mew mew; " Ma Ichigo se lo merita!" pensò Kisshu assestando un altro colpo alla ragazza.
Questa volta lei non fece in tempo a schivarlo e la lama le lacerò la pelle. 
Fiotti di sangue le uscirono dal punto in cui era stata ferita.
Tenendo il braccio dolorante con una mano, guardò KIsshu con odio.
Lui ricambiò lo sguardo di Ichigo. Ora sembrava una battaglia di chi guardava con più odio l' altro.
Kisshu stava per darle il colpo di grazia, ma prima  voleva punzecchiarla ancora un po':< Ehi bambolina, non ho ancora visto il tuo fidanzatino; cos'è si è già stufato di te? > le disse con un tono canzonatorio.
Ichigo travolta da un rabbia cieca gli disse:< Non metterlo in mezzo lui non centra niente >.
Con la forza rimasta gli sferrò un calcio in pieno viso; lui non prevedendo questa mossa venne spostato di lato e cosi lei riuscì ad oltrepassarlo e a raggiungere le sue amiche.
Arrivata davanti al Kimero vide le sue amiche a terra, doloranti e piene di graffi.
Allora Ichigo disse:< Zakuro, Retasu ce la fate ancora a lanciare un ultimo attacco? >. 
< Abbiamo già provato ad attaccarlo più volte ma lui è troppo veloce, come possiamo sconfiggerlo? > disse Retasu in preda ad una crisi di pianto.
Con fermezza Ichigo rispose:< Non ti preoccupare Retasu abbiamo affrontato Kimeri peggiori di questo qui; riusciremo a sconfiggerlo- Ichigo fissò Zakuro-  te la senti di continuare a combattere? > Ichigo lo disse con preoccupazione, perché la mew lupo sembrava quella più provata dalla battaglia.
< Non posso essere sconfitta da un essere così disgustoso > disse Zakuro e, con fatica, impugnò di nuovo la sua arma.
< Bene! Mettetevi hai lati del Kimero, io mi metterò alle sue spalle, al mio segnale lo colpiremo insieme > dicendo questo Ichigo fece un salto e atterrò con eleganza alle spalle del Kimero e con uno sguardo determinato richiamò a sé la sua arma.
" Era ora che la nostra leader tornasse, ci sei mancata molto Ichigo" pensò Zakuro preparandosi all'attacco finale.
Ichigo disse:< Al mio segnale, 3 2 1... > stava  per dare il segnale, quando Pai accortosi di quello che aveva in mente Ichigo, cercò di colpirla con un fulmine scaturito dal suo enorme ventaglio rosso, ma Retasu fu più veloce; colpì Pai con un getto d' acqua molto potente stordendolo per alcuni minuti.
Quegli attimi furono sufficienti per Zakuro e Retasu a colpire il Kimero e, con l' attacco finale di Ichigo riuscirono a distruggere il mostro.
Con un sospiro di sollievo Ichigo sorrise per la vittoria, ma subito si riscosse; doveva trovare Minto.
Finalmente la vide sdraiata sul pavimento ancora svenuta e, con lievi scosse la rossa tentò di svegliarla.
Dopo pochi minuti, Minto aprì piano gli occhi e vedendo Ichigo trasformata le disse:< Ma cosa è successo qui? Ichigo cosa hai fatto hai capelli? Devo ammettere che sono proprio stupendi >.
La mew rosa sorrise alle parole dell' amica e di slancio la abbracciò; per un attimo aveva pensato al peggio! 
Minto anche se un po' riluttante ricambiò la stretta.
Questa scena commuovente fu interrotta dalle parole di Pai:< Questa volta avete vinto voi, ma non aspettatevi che la prossima volta accada di nuovo> dicendo questo scomparì.
Ichigo fissò Kisshu e lui ricambiando lo sguardo sparì senza dire una parola, seguito da Taruto.
Le mew mew anche se malconce ritornarono al caffè dove le aspettavano con ansia Ryou e Keiichiro.
Subito Ryou guardò nella direzione di Ichigo per vedere se era ferita, ma per fortuna non portava ferite gravi, tranne quella sul braccio che stava ancora sanguinando.
Ryou cercò in tutti i modi di convincere la ragazza a farsi medicare, ma lei era irremovibile; dovevano prima curare le sue compagne.
" Testarda e cocciuta come sempre" pensò Ryou, mentre  medicava Purin.
Finito di curare tutte le ragazze, Keiichiro incuriosito prese la parola:< Allora cosa è successo? >.
< Il kimero era molto forte e gli alieni avevano un strategia; hanno tentato di tenerci divise, infatti stavano quasi per sconfiggerci, ma per fortuna Ichigo è riuscita a liberarsi dagli alieni e ci è venuta ad aiutare > disse Zakuro.
Ora tutti gli occhi erano puntati su Ichigo che imbarazzata abbassò lo sguardo.
Il silenzio venne rotto dalla voce di Purin:< Keiichiro, Ryou io avrei una cosa da chiedervi... Quando ci siamo trasformate, perché solo io e Ichigo abbiamo cambiato il colore dei capelli e la giarrettiera? >.
Keiichiro non sapeva cosa rispondere, ma Ryou stupendo tutti rispose:< Vedi Purin, voi siete le protettrice della terra ed è lei che sceglie il colore dei vostri costumi in base alle vostre anime >.
< In base alle nostre anime? > ripeté Ichigo stupita.
< Si, per esempio il colore di Retasu è il verde, infatti ha un animo con una grande forza combattiva interiore, il colore di Zakuro è viola infatti ha un animo misterioso e combattivo,il blu di Minto rappresenta un animo tranquillo e pacato- "non si direbbe" disse Purin a bassissima voce ad Ichigo, ma non per questo non fu sentita da Minto che le lanciò uno sguardo di fuoco- e infine c' è il giallo, tuo colore Purin, che rappresenta radiosità e libertà e il rosa, che esprime un animo puro che da e vuole ricevere amore**> concluse Ryou.
< Ancora non riesco a capire questo cosa centri > disse Purin sconfortata.
< Ho due ipotesi o crescendo la vostra anima è diventata impura oppure avete combinato qualcosa che madre-terra non ha gradito... > vedendo le facce sconvolte di tutti Ryou disse:< Stavo solo scherzando, non esiste la madre-terra o cose del genere, non ho la più pallida idea del perché abbiate cambiato il colore, ma ora non mi sembra proprio una nostra priorità. Dobbiamo stare vigili per il prossimo attacco degli alieni >. Dicendo questo Ryou se ne andò nel laboratorio sotterraneo del caffè mew mew.  
La tensione si era allentata e tutte stavano ridendo per aver quasi creduto alle assurdità di Ryou.
Solo una persona se ne stava in disparte a pensare alle parole di Ryou: " E se lui avesse ragione?" si domandò Ichigo.
Era così assorta nei suoi pensieri che non sentì avvicinarsi Retasu:< è da un po' che ti vedo pensierosa, non starai mica pensando alle parole di Ryou? >.
Ichigo per non far preoccupare la sua amica le rispose:< Ma no, figurati... Piuttosto che ora sono? >. 
le rispose Retasu cortese come sempre.
< Ah le 17.30.... COME??? Io devo scappare, scusate ragazze ma devo davvero andare > dicendo questo la ragazza con uno scatto fulmineo era già fuori dal locale, quando:< Aspetta un attimo Ichigo ti devo parlare > disse timidamente Minto.
La rossa doveva davvero muoversi, ma avrebbe scommesso che non ci sarebbe stata una seconda occasione per riappacificarsi con Minto, così le rispose:< Si? Dimmi pure >. 
Minto non sapeva da dove iniziare; infondo lei era sempre stata una persona molto orgogliosa e prima di entrare nelle mew mew, non si sarebbe mai abbassata a chiedere il perdono a una persona di ceto inferiore. Però  da quando le aveva conosciuto molte cose erano cambiate, soprattutto lei era cambiata e, questo lo doveva soprattutto alla ragazza che le stava di fronte.
< Ichigo ti chiedo scusa per quello che ti ho detto prima, ma accecata dalla rabbia per il tuo improvviso ritorno non ci ho visto più. Lo so sono stata molto egoista, volevo farti provare almeno un po' del dolore che io ho provato non vedendo per 5 anni la mia migliore amica > le disse tutto di un fiato.
Ichigo con le lacrime agli occhi abbracciò per l' ennesima volta l' amica e le disse:
< Tu non hai nessuna colpa Minto, è stata tutta colpa mia per essere scomparsa così all'improvviso. Ma sono molto felice di sentirti dire che ti sono mancata, per me è stata la stessa cosa, mi siete mancate tutte moltissimo. Allora.... torniamo amiche come prima? > Ichigo aveva paura per la risposta che le avrebbe dato la ragazza, ma lei la sorprese dicendo:< Non vedevo l' ora che tu me lo chiedessi amica mia >.
Dopo un po' Minto si accorse di essersi esposta troppo quindi aggiunse:< In tua assenza ho dovuto faticare molto per servire tutti i clienti, visto che mancava un componente della squadra, grazie al tuo ritorno non muoverò più neppure un dito > dicendo questo tornò dentro il locale, lasciando Ichigo a bocca aperta.
"Chi la capisce quella ragazza, prima piangeva e ora già che mi da ordini" pensò Ichigo, mentre un sorriso spuntava spontaneo sulle sue labbra.
Ricordandosi che doveva andare a prendere sua figlia all'asilo ed era già in ritardo, ricominciò la sua corsa.

< Era ora che arrivassi mamma! > la rimproverò sua figlia.
< Scusami Ki-chan, ma la mamma ha dovuto lavorare parecchio ed è riuscita a venirti a prendere solo ora... Dai adesso andiamo a casa > detto questo Ichigo ringraziò la maestra dell' asilo:< La ringrazio tanto signora Misako per aver tenuto la mia bambina >.
< Oh non si preoccupi signorina, Kilari è stata molto buona, non vedeva l' ora che arrivasse sua madre. A domani piccola > salutò la maestra con un sorriso sulle labbra.
Finiti i saluti Ichigo e la sua bambina tornarono a casa.
< Allora Ki-chan ti sei divertita a scuola? > chiese Ichigo, alle prese con i fornelli.
Non sentendo alcuna risposta lei si girò e vide la sua bambina intenta a disegnare.
" E' adorabile quando ha quell'espressione concentrata, assomiglia proprio a quella del suo papà....... E smettila di pensare sempre alla stessa persona" mentalmente Ichigo si diede della stupida.
Lentamente si avvicinò alla bambina e le chiese:< Piccola cosa stai disegnando? >
< Mamma quante volte te lo devo dire che non sono piccola!?! Ho già 5 anni - fece il segno con la manina e continuò- e comunque è un segreto > disse la bambina sorridendo.
Ichigo mosse le testa per rassegnazione e tornò a cucinare.
Finito la cena la ragazza portò la sua bambina a letto e  le rimboccò le coperte.
Stava per spegnere la luce quando:< Mamma mi racconti una storia? > chiese Kilari
< E' tardi oggi, magari te la racconto domani, ora è meglio che tu dorma> disse Ichigo con fare materno.
< Per fare mamma solo una, ti prego!!! > disse la bambina facendo gli occhi da cucciola.
< Mi spiace Kilari,ma non mi incanti, devi dormire > disse Ichigo risoluta.
< Dai mamma lo sai che non riesco a dormire se no! > disse la figlia.
< E va bene, però solo una; cosa preferisci Biancaneve, cappuccetto rosso... > Ichigo non finì neanche di parlare che la bambina rispose:< Mi racconti una storia sulle mew mew e sugli alieni? >.
< Ok, tanto ormai... Te l' ho già raccontata quella storia in cui la leader delle mew mew viene catturata dal Kimero dei sogni? > chiese Ichigo. La bambina scosse la testa e la madre iniziò il suo racconto.
Alla fine della storia Kilari si addormentò e Ichigo se ne andò in cucina per lavare i piatti.
" Devo ammettere che da quando ho avuto una figlia sono molto più responsabile" pensò Ichigo tra sé.
Intanto, mentre puliva il  tavolo, lei notò sul mobiletto il disegno di Kilari.
Sua figlia le aveva detto di non guardarlo, perché era un segreto, ma lei travolta dalla curiosità giro il foglio e l' osservò attentamente.
Vide degli alberi disegnati e una bambina e una madre che giocavano insieme.
Suppose che fossero loro, sorrise intenerita della scena; ma spostando lo sguardo, un altra cosa attirò l' attenzione della madre.
Nell'angolo del foglio dietro agli alberi e hai cespuglio c' era una persona che le fissava. Ichigo l' osservò con più attenzione e, per poco non urlò.
La bambina aveva disegnato una persona con i capelli verdi, le orecchie a punta e degli occhi dorati.


Intanto nella dimensione aliena, Pai stava facendo delle ricerche per sapere di più su questa fonte di energia potentissima. 
< Allora Pai trovato ancora niente? > disse Kisshu apparendo improvvisamente alle spalle del fratello.
< Niente che già non sapevamo > disse Pai per niente sorpreso dall'apparizione del ragazzo dai capelli verdi.
< E' meglio che ti riposi un po', non vorrai mica friggerti il cervello? > domandò ironico Kisshu.
< Si forse hai ragione, tanto  qui non ho concluso nulla > disse Pai con il suo solito tono freddo.
Kisshu se ne stava per andare quando Pai si alzò di scatto dalla sedia:< Non immaginerai mai cosa ho scoperto >.
< Cos'è tutto questo baccano > esclamò Taruto spuntando da chissà dove con gli occhi assonati. < E' quello che mi sto chiedendo anch'io... Su avanti Pai dicci cosa hai trovato >.
< Avete presente che il segnale dell' energia proveniva dalle mew mew? > chiese Pai.
< Si Infatti tu ci hai assicurato che la cosa ce l'hanno loro > rispose Kisshu.
< Il problema è che non è una cosa, ma una persona > disse Pai indifferente dagli sguardi sorpresi dei suoi fratelli.
< Vuoi dire che è una delle mew mew? Ma è impossibile! 8 anni fa non abbiamo trovato traccia di questa energia, abbiamo solo trovato la mew acqua > disse Taruto che si stava spazientendo.
< No, non è una delle mew mew. La prima volta che siamo atterrati su questo pianeta, non abbiamo avvertito niente, semplicemente perché la persona che ha tutto questo potere non era ancora nata > disse Pai tranquillamente.
< Pai smettila con questi giri di parole e dicci subito di cosa stai parlando > disse Kisshu irato dal comportamento vago del fratello.
< Sto dicendo che la persona che contiene tutto questo potere è un bambino > disse Pai pacatamente.
< Cosa? tu ci stai dicendo che dovremo uccidere un piccolo essere umano per di più indifeso? > disse Taruto adirato per quello che aveva detto Pai.
< Non sto dicendo che dovremo ucciderlo, soltanto privarlo della forza vitale che ci servirà per ristabilire una volta per tutte il nostro pianeta! > disse lo scienziato.
< Ma Pai sei sicuro che un insignificante essere umano possa contenere tutta la forza che dici? > domandò Kisshu un po' scettico.
< Sicurissimo, i dati non mentono. E comunque non sarà un qualsiasi essere umano, ma ricontrollando i dati ho scoperto che è il figlio di una delle mew mew > finì la frase Pai lasciando Kisshu e Taruto ammutoliti.



* Scusate mi sono dimenticata di dirlo... Per chi non lo sapesse i Sai sono quelle strane spade che usa Kisshu

** quello che ho scritto sui colori non l' ho inventato io, ma sono andata a fare delle ricerche

NOTE D' AUTRICE:
Ciaoooo a tutte !!! :)
Un grazie enorme va a chi mi ha recensito la storia e chi la messa tra le preferite/segite/ricordate.
Allora vi è piaciuto questo capitolo? Credo di averlo fatto un po' lunghino per i miei standard, non so perchè, ma questo capitolo mi piace particolarmente... Ok forse non l ho scitto bene e di sicuro ci saranno molti errori grammaticali, quindi spero che mi perdoniate. 
Comunque sono sempre aperta per commenti o critiche, infatti mi piacerebbe molto sapere se questa storia è carina o è da buttare nel cestino XD
Ora vi saluto,
Ciaooooo ;)

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Capitolo 6
*** PAURE E DELUSIONI ***


PAURE E DELUSIONI

 
Ichigo, alla vista di quel disegno, rimase sconvolta.
Aveva provato in tutti i modi a nascondere Kilari dalla sua vista.
Mai, mai per nessuna ragione, lui avrebbe dovuto sapere di Kilari.
Ma come era successo? E soprattutto quando?
Aveva mille domande in testa; il suo primo impulso era di andare a svegliare sua figlia e farsi raccontare con precisione dove aveva incontrato quella persona.
Ma per fortuna prevalse la sua parte razionale, che le disse di andare a dormire e il giorno seguente avrebbe chiesto spiegazioni alla bambina.
 
La mattina dopo, la ragazza si svegliò all'alba, cosa alquanto insolita per lei.
Durante la notte non era riuscita a chiudere occhio; in cuor suo sperava di aver visto male il disegno o di aver interpretato male quello che c' era ritratto... Ma purtroppo non poteva prendersi in giro, sapeva benissimo quello che aveva visto: Lui, Kisshu.
Appena sentì sua figlia alzarsi dal letto, subito si fiondò in camera di Kilari e la investì con una serie di domande:
< Allora, dove lo hai conosciuto? Come? Quando lo hai visto la prima volta? Non ci sono state altre volte in cui lo hai incontrato, vero? >.
La bambina schiacciata dalla raffica di domande delle madre, non poté fare altro che rispondere:< Buongiorno mamma, hai dormito bene? >.
Ichigo cercò di calmarsi, ma le parole di Kilari ottennero l' effetto contrario:< Ti sembro una che ha dormito bene!?! - disse Ichigo indicando le occhiaie - Voglio sapere dove hai conosciuto questa persona, ORA! >.
La madre mostrò il disegno a sua figlia, ma in questo modo, anche Kilari iniziò ad arrabbiarsi:< Mamma, mi avevi promesso che non lo avresti guardato! Era un segreto! >.
Ichigo facendosi piccola piccola le disse:< Ki-chan, lo sai quanto la mamma sia curiosa... Però ora non cambiare discorso signorina, rispondi subito alle mie domande! >.
Kilari gonfiò le guance indispettita; non le piaceva quando la mamma sapeva di avere torto, ma dava lo stesso la colpa a lei.
La bambina stava per ribattere quando il telefono di casa iniziò a squillare.
< Con te finirò dopo > disse Ichigo, prima di andare a rispondere al telefono.
< Pronto sono Ichigo, con chi parlo? >
< Ciao Ichigo sono Minto, volevo assicurarmi che fossi sveglia, visto che oggi hai il turno del caffè alla mattina >.
< E mi hai chiamato solo per questo? Non ho bisogno di una badante che mi dica quando svegliarmi > dicendo questo Ichigo stava per chiudere la telefonata, quando:< No, ti ho chiamato anche per dirti che Ryou vuole parlare con tutte noi, quindi ti pregheremmo di essere puntuale una buona volta... Ciao >
< Ehi aspetta un attimo come fai ad avere il mio numero di casa... > 
 Minto aveva già chiuso la chiamata senza aspettare la risposta di Ichigo.
Lei rimase con la cornetta in mano per alcuni minuti a maledire la sua amica, ma poi guardando l' orologio scoprì che erano già le 8.15  e aveva meno di un' ora per vestire sua figlia, portarla all'asilo ed essere alle nove in punto al caffè mew mew.
Non si sa con quale miracolo, ma riuscì ad uscire di casa in anticipo e dirigersi come una furia alla scuola della bambina.
 
 
Intanto una ragazza dai lunghi capelli dorati stava camminando tranquillamente per le strade di Tokyo. 
All'apparenza poteva sembrare una persona serena e senza preoccupazioni, ma purtroppo, non era per niente così.
Il giorno precedente, Purin era tornata a casa stanca e distrutta dalla battaglia.
 
flashback
 
Quella sera Purin aveva solo voglia di farsi una doccia e andare a dormire. 
Però appena aprì la porta di casa un piccolo tornado la investì.
Era la piccola Heicha, la sua sorellina; l' unica rimasta in Giappone con lei.
Infatti i suoi quattro fratelli, già da due anni si erano trasferiti in Cina dal loro padre che voleva insegnare ai suoi bambini le arti marziali, in modo tale da farli crescere forti e coraggiosi.
Ma Purin non se la sentiva di abbandonare quel luogo pieno di ricordi e, così la piccola Heicha aveva deciso di rimanere con lei per farle compagnia.
 La bambina, ora ragazzina di 14 anni era cresciuta molto.
Tutti giorni puliva la casa e preparava la cena, aspettando tutte le sere, sua sorella con un grande sorriso.
 Purin non avrebbe mai voluto toglierle quelle espressione felice e spensierata che le ricordava tanto lei da piccola e, così, aveva fatto finta di niente e aveva giocato e scherzato con lei.
Quando se ne andò a dormire, tutte le cose che le erano successe quel  giorno la investirono come una tempesta: ripensò alla battaglia, alle sue amiche e a quello sguardo di ghiaccio che le aveva rivolto Taruto.
Per tutta la giornata era riuscita a mascherare il dolore che quegli occhi le avevano procurato; ma nella sua stanza al buio non riuscì a trattenere una lacrima ribelle che le scese lungo la guancia e che ne seguirono molte altre; così Purin non poté fare altro che abbandonarsi ad un pianto liberatorio.
 
 
 
"Basta pensare a questi brutti ricordi" pensò Purin, dandosi delle sberlette in faccia per riprendersi.
Oggi, prima di andare al caffè mew mew, aveva deciso di recarsi al vecchio asilo della sua sorellina per incontrare la maestra che, dopo la morte della madre, si era dimostrata buona e generosa con lei e l' aveva sempre aiutata nel momento del bisogno.
"Ancora qualche passo e sono arrivata" pensò Purin tutta contenta di rivedere la signora.
Stava per entrare nell'edificio, quando da lontano vide una ragazza con una bambina che correvano a tutta velocità.
Purin molto stupita pensò " Chi è quella pazza che corre in quel modo?".
Piano piano le figure si stavano avvicinando e, a Purin quella ragazza le sembrò molto familiare... 
"Ma quella non è Ichigo??" pensò sorpresa.
Senza farsi vedere, si nascose dietro al cancello dell' asilo e aspettò l' arrivo della sua amica.
Dopo due minuti vide la ragazza entrare nella scuola sempre tenendo per mano quella strana bambina.
Senza fare rumore seguì la sua amica dentro la scuola, si nascose dietro una colonna e ascoltò la sua conversazione:< Salve sono Ichigo Momomiya e questa è mia figlia Kilari, sto cercando la signorina Misako, la sua maestra >
A sentire quelle parole, Purin rischiò di farsi scoprire, ma per fortuna riuscì a soffocare il suo grido di sorpresa.
Continuò a seguire la discussione; intanto era arrivata una terza persona, una donna sulla quarantina d' anni che iniziò a conversare con Ichigo:< Ciao Kilari come stai? Buongiorno signorina Ichigo > disse Misako.
< Buongiorno > disse Ichigo con un sorriso e, poi rivolgendosi a Kilari le disse:< Ora devo andare al lavoro; la mamma ti verrà a prendere questo pomeriggio alle 5.00, mi raccomando fai la brava >  
< Mamma, guarda che io sono sempre brava. E mi raccomando questa volta sii puntuale > disse Kilari e con un veloce bacio sulla guancia andò a giocare con le sue amiche.
Ichigo ormai abituata al caratterino di sua figlia salutò velocemente la maestra e se ne andò.
Intanto Purin che era rimasta nascosta dietro ad una colonna, aveva osservato ed ascoltato tutta la scena, ed era indecisa se raccontare tutto alle mew mew o no.
" Forse è meglio che prima chieda spiegazioni ad Ichigo" decise Purin e così, dopo aver salutato anche lei la signora Misako, si recò al caffè.
 
 
Ichigo arrivò di corsa al locale e, come al solito, ricevette una sgridata da parte di Minto, per il suo ritardo; lei tentò di giustificarsi, ma Minto non l' ascoltò minimamente.
Dopo la sgridata la ragazza salutò frettolosamente Zakuro e Retasu che stavano già servendo i clienti e si recò nello spogliatoio. 
Non vide né Ryou né Keiichiro.
 "forse si trovano nel laboratorio" pensò ichigo.
Purin arrivò 5 minuti dopo di lei e la rossa si aspettò che Minto la sgridasse, ma ciò non accadde.
< Minto, perché a Purin non dici niente? > disse infuriata.
La mew blu senza neanche scomporsi e continuando a bere la sua tazza di tè, le rispose:< Semplice, perché Purin ci aveva avvertiti per telefono che avrebbe ritardato un  po' e, poi non mi diverto a riprendere Purin, come faccio con te >. 
Ichigo avrebbe tanto voluto tirare un pugno sul quel faccino aristocratico che si ritrovava, ma Zakuro le rimproverò dicendo che i clienti aspettavano e di iniziare a lavorare.
Retasu concordò con la viola e poi rivolgendosi a Purin le chiese:< Come mai oggi sei arrivata in ritardo Purin? > 
Lei le rispose:< Oggi sono andata a fare una visita all'insegnante della scuola materna di mia sorella, sai c'è un asilo proprio vicino al parco... tu, Ichigo, per caso lo conosci? > Purin la guardò, tentando di decifrare l' espressione di Ichigo.
Dal canto suo la mew rosa stava sudando freddo... 
"Perché Purin mi fa questa domanda? Non è che per caso mi ha visto?" Pensò Ichigo spaventata. 
Tuttavia le rispose:< Non credo di conoscerla >.
Dopo questa risposta Purin andò a servire i tavoli seguita dalle altre, mentre la rossa tirava un sospiro di sollievo.
 
 
Intanto nella dimensione aliena...
< Paiiii mi annoio! > si lamentava di continuo Taruto.
< Smettila non sei più un bambino, devi portare pazienza > lo rimproverò Pai.
< Se non sono più un bambino, perché non me ne posso andare in giro tutto il giorno come fa Kisshu? > rispose Taruto a tono.
< Lo sai benissimo che è impossibile tenere un attimo fermo Kisshu; fa sempre quello che vuole > disse Pai.
< Si è proprio uno stupido > affermò Taruto
< Chi sarebbe lo stupido? > disse Kisshu spuntando da chissà dove e tirando un pugno in testa a Taruto.
< Smettetela di litigare, siete peggio di due bambini... >  disse sconsolato Pai.
 < Allora quando andiamo a combattere? Io mi annoio > sbuffò Taruto per l' ennesima volta.
< Ho appena finito di costruire un Kimero; questo pomeriggio attaccheremo > annunciò Pai ad alta voce.
< Finalmente mi divertirò > disse Taruto tutto contento; a lui si aggiunse anche Kisshu:< Si ci voleva un po' di attività fisica... Spero solo che almeno questo Kimero non venga sconfitto come tutti gli altri >
< Non ti preoccupare Kisshu, diciamo che questo mostro è un po' particolare, ma lo vedrai tu stesso oggi in azione > precisò Pai.
< Non vedo l' ora > pronunciò Kisshu e sul suo viso apparve un ghigno malefico.
 
 
La mattinata passò tranquillamente al caffè mew mew e, siccome non c' erano molti clienti, Minto non lavorò affatto, al contrario di Ichigo, che era stanca morta; perché aveva lavorato come una schiava tutta la mattina. 
Purin guardandosi in giro, pensò che fosse il momento più opportuno per chiarire con lei.
La mew gialla si avvicinò piano piano e abbassando voce le chiese:< Ichigo potresti venire un attimo fuori con me? >.
La ragazza, anche se un po' stranita da quella domanda, acconsenti lo stesso.
Quando uscirono dal locale si sedettero su una panchina all'aperto.
Purin non sapeva da dove iniziare, era indecisa se dirle tutto subito o cercare di farla confessare, ma alla fine le disse diretta:< Sai Ichigo, oggi ti ho vista all' asilo...  >
Ichigo divenne di pietra e con un filo di voce le disse:< Ah davvero? >
< Si, e tenevi per mano una bambina > affermò Purin.
Ichigo cercò di trovare in tutti i modi una scusa credibile e sorridendo nervosa le disse:< Ah si, sai lei è la figlia di una mia vicina e siccome oggi non poteva portarla alla scuola materna, io mi sono offerta di accompagnarla, tutto qui > 
Lei sperò tanto che Purin ci credette, ma la mew gialla le rispose:< Ichigo non mentire, io ho ascoltato la tua conversazione con la signora Misako - vedendo che la ragazza non rispondeva Purin continuò - ma perché non c'è lo hai detto? > lo disse in un modo talmente serio e adulto che Ichigo faticò a credere che quella era la stessa bambina felice e spensierata di qualche anno fa.
Ormai non poteva più inventare scuse e così iniziò a piangere e Purin, abbracciandola, cercò di consolarla.
Ichigo, finalmente dopo tanto tempo poté sfogarsi con qualcuno:< Non potevo dirlo a nessuno, quando i miei genitori lo seppero mi posero davanti a una scelta: o abortivo oppure mi avrebbero mandato via di casa. Ora che ci penso loro non volevano che davvero me ne andassi via, si aspettavano che uccidessi il mio bambino... 
Ma come potevo Purin? Come? Così presi le mie cose e me ne andai. Per molto tempo dovetti fare dei lavori part-time di cui, credimi, non ne vado fiera, ma in questo modo riuscii a guadagnare abbastanza soldi per comprarmi una casa. Pensai che se i miei genitori avevano reagito così alla notizia, chissà come l' avrebbero presa le mie amiche... >
Purin la interruppe:< Non lo potevi sapere! Io ti avrei aiutato sicuramente! >
Ichigo continuò:< Lo so Purin, ma a quell'età ero talmente giovane, ero spaventata da tutto, avevo paura di perdervi e pensavo che voi mi avreste ritenuto una poco di buono >.
< Scusa la curiosità, ma quanti anni avevi? > chiese Purin.
< Quando ho partorito avevo 17 anni > rispose Ichigo.
< Ah, quindi tu e Masaya già a quell' età... > Purin cercò di far sorridere Ichigo facendo una battuta, ma quando la vide abbassare lo sguardo, la ragazza rimase interdetta.
" Dai ora o mai più, devo dirlo a qualcuno, non potrò tenermi tutto dentro per sempre" pensò Ichigo.
< Veramente Purin; Il padre è... > Ichigo non riuscì a completare la frase che un forte terremoto fece tremare tutta la terra.
Il resto delle mew mew uscirono dal locale e Keiichiro seguito da Ryou disse:< Gli alieni stanno attaccando, forza squadra mew mew trasformatevi >
Le ragazze non se lo fecero ripetere due volte, corsero sul luogo da dove provenivano le grida e si trasformarono.
< Mew Zakuro >
< Mew Retasu >
< Mew Purin >
< Mew Minto >
< Mew Ichigo >  
METAMORFOSI >
Le ragazze trasformate si ritrovarono al centro di Tokyo, dove un Kimero dalle fattezze umane stava distruggendo tutto quello che intralciava il suo cammino.
Quando il Kimero si accorse della loro presenza iniziò ad attaccarle, loro riuscivano a tenergli testa facilmente; schivavano ed attaccavano.
Il Kimero sembrava accusare tutti i colpi ed a ogni colpo subito lui si indeboliva sempre di più.
< E' troppo facile, ci deve essere qualcosa sotto. E poi dove sono gli alieni? > disse Ichigo, mentre assestava un altro calcio al mostro.
< Ci hai chiamato bellezza? > disse Kisshu apparendo con i suoi fratelli.
< Com'è debole questo Kimero; mi sto annoiando > disse Minto scagliandoli un' altra freccia, che colpì in pieno il mostro.
" Oh cara mew mew, vedrai quanto ti annoierai tra poco" pensò Pai, vedendo che il piano stava funzionando alla perfezione.
< Pai stanno distruggendo il Kimero dovremmo intervenire > disse Taruto preoccupato.
< No state tranquilli, tra un po' il Kimero dovrebbe aver incanalato abbastanza energia > disse Pai contento.
L' alieno non fece neanche in tempo a finire di parlare, che il mostro attaccò ferocemente Minto, sbattendola contro un palo della luce e facendole momentaneamente perdere i sensi.
< Adesso non fai più tanto la smorfiosa, eh? > disse Taruto ridendo.
< No! Mew Minto > Purin corse incontro all'amica e vedendola svenuta si arrabbiò molto.
Come una furia si abbattè contro il Kimero, lanciandogli il suo potere e colpendolo in pieno.
Lei gli lanciò un sorriso di vittoria, che si spense subito, nel momento in cui il suo budino immobilizzante le ritornò indietro bloccandole tutti i movimenti.
Sembrava il suo stesso attacco, ma al suo interno una raffica di fulmini la colpirono facendola urlare dal dolore; quando il budino scomparì lei si accasciò al suolo esausta e piena di ferite.
Le mew mew spaventate dalle sue condizioni, corsero da lei per vedere se le ferite erano gravi; ma il Kimero rilanciò tutti i loro attacchi, però modificati.
Zakuro venne attaccata da moltissimo nastri infuocati che cercò di schivare con fatica, Retasu con dei getti d' acqua che al tocco umano diventavano ghiacci che ti congelavano e bloccavano all' istante, mentre Minto appena ripresa schivò con molta fatica delle frecce infuocate.
" Perché a me non mi ha colpito con niente? " pensò Ichigo stranita, mentre cercava di aiutare le sue amiche.
< Pai come hai fatto a riprodurre i loro attacchi? > chiese Taruto stupito dalla potenza sprigionata dal mostro.
< Semplicemente lo creato come se fosse uno specchio; avete presente che il vetro dello specchio attira i colori e li riproduce? > vedendo lo sguardo perplesso che gli lanciavano Taruto e Kisshu disse:< Lasciamo perdere... Praticamente il Kimero assorbe gli attacchi e li riproduce migliorati >
< C' è una cosa che non capisco, perché ha colpito tutte a parte la mew rosa? > disse Kisshu pensieroso.
< L' unica potenza del Kimero è di rimandare al mittente il proprio potere, ma finché la leader non utilizza la sua arma, lei non viene considerata. >
< Mi stai dicendo che l' unica umana che voglio che soffra per la stanchezza e le ferite è IMMUNE??? > disse Kisshu in collera.
< Come mai ci tieni tanto a quell' umana? > disse Taruto con uno sguardo malizioso.
< Zitto tappo, non sono affari tuoi! >
< Tappo? TAPPO? Tappo a chi? io non sono basso!!! Adesso vengo li e ti spacco la faccia > disse Taruto arrabbiato nero.
< La volete smettere! > disse Pai, mettendosi in mezzo ai due.
< Comunque alla domanda di prima Kisshu; le mew mew senza poteri non riusciranno mai a sconfiggere il Kimero e così quando saranno esauste, il Kimero ne approfitterà e le colpirà finendole completamente > finì Pai con un sorriso malefico.
Taruto avvicinandosi a Kisshu gli disse a bassa voce:< Sai Kisshu, quando Pai fa quel sorrisetto mi fa venire i brividi >
< Concordo pienamente, quando è così, è meglio stargli lontano >

Intanto le mew mew erano disperate; più lanciavano attacchi con le loro armi e più il Kimero diventava forte e potente.
< Cosa possiamo fare sembra che ogni volta che attacchiamo lui diventa sempre più incolume hai nostri attacchi > disse Retasu scoraggiata.
< Non mi importa, non mi farò battere di certo da questa cosa orribile >.
Dicendo questo Minto tirò un' altra freccia al mostro, ma lui la assorbì e ne rilanciò altre venti che Minto non riuscì a schivarle.
Lei si aspettò di essere trapassata da queste frecce infuocate e chiudendo gli occhi aspettò la sua fine, ma non sentendo niente, li aprì piano e si accorse di essere stata salvata dalla sua bellissima attrice.
< Grazie mille Zakuro > le disse lodandola.
 Ma la mew viola la guardò con freddezza e le disse:< Cosa pensavi di fare? Ti volevi forse fare uccidere? >
E poi guardando le altre impose:< Non dovete più utilizzare le vostre armi; ho osservato bene il Kimero e lui colpisce solo dopo che una di noi usa il proprio potere. Quindi cerchiamo di attaccare senza armi > così dicendo pose sul terreno Mew Minto e provò a tirare un calcio al mostro che risultò efficace.
Anche MewPurin e  MewRetasu si unirono al combattimento tirando pugni e calci.
Solo MewIchigo se ne stava in disparte a riflettere.
" Non sono per niente convinta... Si è vero che il Kimero non può riprodurre i nostri attacchi se  noi non lo attacchiamo con le nostre armi, ma continuando così presto saremo stanche e malridotte, mentre quel mostro sarà ancora pieno di energie " con questi pensieri Ichigo guardò gli alieni sorridenti e poi il mostro e in quel momento gli venne un idea forse pazza e irresponsabile, ma che poteva funzionare.





Anogolino per me:
Ma Ciaoooooo da quanto non pubblico un nuovo capitolo??
Ok come al solito perdonatemi; mi sono fatta di nuovo attendere per più di un mese anc
ora.
Scusate scusate, ma per i vari impegni e le feste proprio non sono riuscita.
Lo so che vi aspettavate qualcosa di più, ma mi è venuto il blocco delle scrittore... Senza più idea di come far unire l' inizio della storia che è questa e la vera storia.
Comunque ora la smetto di lamentarmi perchè sono felicissima che quattro persone mi hanno commentato l' altro capitolo, forse per voi sono poche, ma io sono contentissima che la mia storia piaccia.
Come al solito sono sempre ben accette le recensioni sia positive che negative.
Ora vi lascio,
Ciaooo <3

P.S. Mi sono dimenticata di farvi gli auguri di BUON ANNO!!! (anche se un po' in ritardo) XD
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
        

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Capitolo 7
*** REALTA' O MENZOGNE? ***


REALTA' O MENZOGNE?

 Mew Ichigo prima guardò gli alieni sorridenti e poi spostò lo sguardo sul Kimero e, in quel momento, gli venne un' idea forse pazza e irresponsabile; ma che poteva funzionare.
La battaglia contro il mostro era davvero estenuante. La mew mew riuscivano a colpire facilmente il Kimero, ma ormai erano stanche e provate dallo scontro e piano piano stava diventando sempre più difficile schivare i colpi del mostro, che sembrava non aver subito alcun danno.
Ad un certo punto la leader chiamò le sue compagnie:< Ragazze forse potremmo riuscire a sconfiggerlo; mi è venuta un idea! >
Le mew mew stupite della notizia si avvicinarono ad Ichigo per sentire il piano che aveva ideato.
Finito la spiegazione la mew rosa guardò le sue compagne. Molte erano un po' dubbiose all' idea dell' amica, infatti:< Ichigo lo sai che se la tua ipotesi si dimostrasse errata noi moriremmo tutte! >
< Lo so mew Zakuro, ma è l' unica idea che mi è venuta in mente e in questo momento non riesco ad immaginare un' altra maniera per sconfiggerlo...  Però pensateci se la mia supposizione è corretta prenderemmo due piccioni con una fava > finì Ichigo con un sorrisetto sulle labbra che non presagiva nulla di buono.
< Ichigo ti rendi conto che quando hai queste idee malefiche mi fai paura!?! > disse Retasu impaurita.
< Hai guadagnato tutta la mia stima > disse invece Minto rivolgendosi alla mew Neko*.
< Anche se Zakuro ha ragione ora non possiamo fare altro che seguire il suo piano; è l' unica speranza che abbiamo > disse Purin.
E anche se non del tutto convinte, le mew mew cominciarono ad attuare il piano.


Intanto gli alieni osservavano soddisfatti il combattimento, erano sicuri che le mew mew presto sarebbero crollate, troppo stanche per continuare la lotta.
Ad un certo punto videro le ragazze parlare tra di loro e poi, con uno sguardo più determinato di prima ricominciare ad attaccare il kimero.
Dopo un po' l'alieno più grande stufo di come le cose stessero procedendo ordinò al Kimero di smettere di attaccare.
Le Mew mew allora guardarono Pai sorprese e lui, con il suo solito tono freddo iniziò a parlare:< Visto che la vostra fine è ormai imminente potremo giungere ad un accordo >.
Le ragazze, compresi Taruto e Kisshu, guardarono Pai sconcertati. Dopo un breve silenzio a prendere voce fu Ichigo:< E quale sarebbe questo accordo? > chiese con un pizzico di diffidenza.
< Semplice, se voi ci darete l' energia che cerchiamo allora noi vi risparmieremo le vostre inutili vite >.
< Ancora con questa storia!?! Quante volte ancora vi dobbiamo ripetere che non sappiamo niente di cosa  state cercando? > urlò Purin al massimo dell' irritazione.
< Smettetela di nasconderlo; cosa ci credete stupidi? Lo sappiamo benissimo che state nascondendo il bambino > Disse Taruto.
< Il bambino? > dissero in coro le cinque mew mew.
< Certo, una di voi ha avuto un bambino che contiene moltissima energia, quindi noi lo vogliamo. Se accetterete il nostro accordo voi non ci rivedrete mai più > finì Pai dando un rapida occhiata a Retasu.
Calò un pesante silenzio... Ognuna delle mew mew aveva pensieri differenti: c' erano alcune dubbiose, altre sorprese e alcune terrorizzate.
Passarono dei minuti, ma nessuno proferì parola.
Ad interrompere questo silenzio fu la risata sarcastica di Minto:< Ahahahah ma siete completamente pazzi?? Nessuna di noi ha mai avuto figli! Mi dispiace cari alieni, ma siete venuti fin qua per niente; potete tornarvene da dove siete venuti >.
Pai allora rispose:< Evidentemente una di voi non è stata sincera con le altre... - Purin diede una rapida occhiata ad Ichigo che era rimasta scioccata per tutto questo tempo, cosa che non sfuggì a Kisshu, che iniziò ad avere dei sospetti - ricordatevi i nostri sofisticatissimo computer non sbagliano mai! Credo di essere stato fin troppo gentile con voi; prenderò quella risata per una risposta negativa. E ora Kimero annientale! > concluse Pai indifferente, all' apparenza, dalla sguardo triste e deluso di Mew Retasu.
Il mostro si scagliò su di loro con tutta la sua potenza e le mew mew non poterono far altro che continuare lo scontro.
< Sei pronta Mew Minto? > chiese la leader.
< Certo > rispose la Mew blu che richiamando a sé la sua arma, incoccò una freccia verso il Kimero.
< Ma che stupide non hanno ancora capito che i loro attacchi sono inutili? > disse Taruto ridendo.
Ma improvvisamente la mew lorichetto cambiò la direzione della freccia e la lanciò contro gli alieni.
Loro per un pelo riuscirono a evitarla, ma Pai infuriato, fece apparire il suo ventaglio gigante giallo e rosso, da dove fuoriuscì un potente fulmine che lo scagliò in direzione della ragazza.
Lei prevedendo questa mossa si era posizionata di fronte al Kimero e, quando il fulmine la stava per colpire, lei si scansò e la scarica elettrica andò a centrare il mostro.
Lui avendo assorbito il potere del fulmine rilanciò l' enorme energia all' alieno che non riuscendo a teletrasportarsi in tempo  non poté fare altro che evitarlo, ma venne ugualmente ferito ad una gamba.
Intanto le mew mew si erano posizionate intorno al Kimero e la leader ordinò:< Ora Retasu >
< Subito > 
Lei non se lo fece ripetere due volte e con le ultime forze rimaste lanciò un potentissimo getto d' acqua al mostro che lui ovviamente assorbì.
Se il piano avesse fallito erano già pronte a ricevere il getto d' acqua ghiacciata... 
Passarono alcuni secondi, ma il Kimero non si mosse e poi, per la gioia delle ragazze, successe il miracolo.
Il mostro si fulminò e così, con il Kimero ormai malridotto; Mew Ichigo poté lanciare il sua attacco che lo disintegrò.
Kisshu e Taruto sconcertati oltre modo dalla loro ennesima sconfitta presero in braccio un Pai semi-cosciente e prima di scomparire nel nulla, Kisshu disse:< Avete osato prendervi gioco di noi mew mew, la prossima volta che ci rincontreremo, la nostra vendetta vi farà rimpiangere di non essere mai nate > 
E dopo aver scoccato un occhiata di odio profondo verso Ichigo, Kisshu con i suoi due fratelli svanì nel nulla.
< Finalmente è finita! > dissero le mew mew in coro ritrasformandosi in umane.
< E' stata una delle battaglie più lunghe e faticose che abbiamo mai fatto > disse Minto sfinita.
< Scusate, non vorrei passare per quella stupida, ma io non ho capito come abbiamo fatto a sconfiggere il Kimero... > disse Purin.
< In effetti, ora che mi ci fai pensare non l' ho capito nemmeno io > disse Retasu pensierosa. 
In realtà, i suoi pensieri erano rivolti  allo sguardo freddo e indifferente che le aveva rivolto Pai per l' ennesima, rendendola triste e malinconica.
< Beh per questo ci potrà dare una spiegazione Ichigo > disse Zakuro fissandola.
Ichigo rispose:< Sinceramente sono andata un po' ad istinto; vi ricordate che all'inizio il Kimero non attaccava? Già da lì, avevo dei sospetti infatti mi sembrava strano che gli alieni ne avessero creato uno così debole e, andando poi avanti con la battaglia i miei sospetti non si erano rivelati errati >
< Questo non spiega il fatto di come il Kimero sia stato battuto da un semplice getto d' acqua di Retasu > disse Minto scettica.
< Ogni volta che rilanciava un attacco ho notato che lui non riusciva a rimandare tutta la nostra energia, ma anzi la conservava per il prossimo attacco > disse Ichigo.
< Quindi mi stai dicendo che sfruttando il fulmine di Pai combinato al getto d' acqua di Retasu abbiano incenerito dall' interno il Kimero.. > disse Zakuro lodando silenziosamente Ichigo.
< Ichigo sei un genio! Ora sarà meglio tornare al caffè mew mew, sono sfinita > disse Purin sorridente.
< Già Purin ha ragione, andiamo > disse Retasu.

Arrivate al locale trovarono ad aspettarle Ryou e Keiichiro.
< Sono felice di rivedervi sane e salve, come al solito avete fatto un ottimo lavoro > disse cordiale Keiichiro.
< Questa battaglia è stata molto dura, ci  meriteremmo tutte almeno un mese di vacanza > disse Ichigo stremata accasciandosi su una sedia.
< Tu hai sempre bisogno di una vacanza, devi imparare che i soldi non si guadagnano di certo oziando tutto il giorno > disse Ryou pronto ad una sfuriata della rossa che non tardò ad arrivare.
< Ehi Shirogane! Non ti permetto di dirmi queste cose infondo tu... > iniziò Ichigo rossa di collera.
Ryou ignorandola totalmente parlò alle altre mew mew:< Ragazze ho notato che questa volta gli alieni sono stati più furbi di noi e stavano quasi per sconfiggervi; dovete stare attente, non abbassate mai la guardia > 
< Ryou abbiamo finalmente scoperto cosa stanno cercando gli alieni > disse Zakuro.
< Davvero? Avete scoperto dove si trova questa fantomatica energia? > domandò Keiichiro.
< Si, loro affermano che si trovi in un bambino, anzi più precisamente in un figlio di una di noi > concluse Zakuro indicando tutte le ragazze.
Per una volta Ryou mostrò le sue emozioni, spalancando gli occhi e assumendo una faccia stupita, mentre Keiichiro tranquillamente come era venuto se ne ritornò in cucina.
Per un po' nella stanza calò il silenzi, in cui ognuno era perso nei propri pensieri.
Ad interroperlo fu Ichigo che si alzò di scatto dalla sedia e disse:< Scusatemi ragazzi, ma devo proprio scappare >
Come una furia andò negli spogliatoi: si tolse la divisa e si mise i suoi vestiti.
Salutò i suoi amici e si diresse velocemente fuori dal locale.
< Scusate anch'io devo andare > disse Purin e, quando anche lei se ne fu andata nella stanza rimasero solo le tre mew mew e Ryou. 
Lui si stava per dirigere nel laboratorio, quando la voce di Zakuro lo fece bloccare:< Secondo me quelle due ci nascondono qualcosa >
< Ma no dai, sarà solo una tua impressione > disse Retasu.
< Io sono d'accordo con Zakuro, è già la seconda volta che Ichigo scappa senza dire niente e Purin di solito così allegra e ficcanaso stranamente non ha chiesto spiegazioni > disse Minto pensierosa.
< Forse Ichigo doveva fare una commissione e quindi era di fretta... > ipotizzò Retasu, anche lei stupita per lo strano comportamento delle due.
< Speriamo che sia come dici te > concluse Zakuro con il suo solito tono freddo.
Ryou finito di ascoltare questo breve scambio di pareri si diresse nel laboratorio con uno strano senso di angoscia nel cuore.


Intanto nella dimensione aliena...
< Pai pai paiiiii come stai? Ti senti male? Hai bisogno di aiuto? > urlò Taruto molto preoccupato per la ferita di suo fratello.
< Starei molto meglio se tu la smettessi di gridarmi nelle orecchie. E smettila di comportarti come un bambino è solo un taglio! > rispose Pai mentre si medicava la gamba ferita.
< Sei ingiusto con me io mi preoccupo per te e tu mi sgridi > disse Taruto, mettendo su il broncio, offeso.
< Cambiando discorso; mi sai dire dov'è finito Kisshu? > domando il fratello maggiore.
< Da quando siamo tornati lui se ne sta seduto su quel pilastro là giù a meditare > rispose il ragazzo.
< Quello lì non riuscirò mai a capirlo > finì Pai.
Kisshu dal canto suo stava riflettendo su quello che era successo durante la battaglia.
Era pieno di dubbi e non sapeva come far tacere tutta quella confusione che si annidava dentro la sua testa.
Odiava quel pianeta e odiava le persone che ci abitavano.
Lui non avrebbe mai voluto tornare sulla terra! Stava così bene sul suo pianeta; quando grazie alla mew acqua il freddo e il gelo era finito, tutto il suo popolo finalmente era uscito dai rifugi sotterranei e aveva visto per la prima volta il sole; tutti erano felici e sereni.
Ma purtroppo quella tranquillità non durò molto. Dopo sette anni di felicità e di pace tutto il pianeta aveva ricominciato a gelarsi, le coltivazioni che con fatica avevano fatto crescere in pochi giorni morirono.
La loro missione, non era servita a niente: tutti quegli scontri, quelle battaglie, quel dolore non servirono a nulla e in poco tempo il pianeta tornò inospitale con temperature al di sotto dello zero e terremoti che spaccavano il terreno.
Il loro popolo dovette tornare ad abitare sotto terra e i più anziani incolparono loro tre per non essere riusciti nell' impresa.
" Se ripenso ancora a quello che ci hanno detto mi viene una voglia matta di ucciderli tutti quegli ipocriti" Pensò Kisshu stringendo i pugni.
Prima gli avevano ricoperti di onori e regali, e poi appena il gelo era tornato gli avevano accusati di sabotaggio e di tradimento.
Per fortuna che c' era suo fratello Pai, che quando seppe di quelle accuse infondate andò a parlare con gli anziani e loro gli diedero un ultima possibilità. Perciò Pai, Taruto e Kisshu dovettero partire di nuovo per quel pianeta che avevano cercato in tutti i modi di dimenticare.
" E così ora siamo di nuovo qui" pensò Kisshu tristemente.
All' inizio quando Pai gli rivelò della nuova fonte di energia era molto contento, pensava di trovarla facilmente e poi sarebbero subito tornati sul loro pianeta.
Ma sfortunatamente le cose non andarono secondo i suoi piani, per colpa delle mew mew ci furono moltissime complicazioni e, per questo, erano ancora bloccati lì su quello stupido pianeta pieno di ricordi troppo dolorosi per riuscire a sopportarli.
"Chi sa che cosa starà facendo Ichigo?" penso Kisshu amaramente.
Ogni volta si ripeteva di smetterla di pensare sempre a quella maledettissima persona egoista ed ipocrita.
Ma dopo oggi  non poté fare a meno di pensarla.
Durante quella battaglia era riuscito a tenere un espressione dura ed impassibile.
Quando poi Taruto aveva parlato del bambino, le mew mew erano sembrate davvero sorprese, fino a quando Pai aveva accennato che qualcuna avrebbe potuto tenere il bambino nascosto e, in quel momento, l' alieno dai capelli verdi aveva notato lo sguardo terrorizzato che la mew gialla aveva rivolto ad Ichigo e lui guardandola aveva visto lo sguardo sconvolto della mew rosa.
Ora lui non sapeva cosa fare; era indeciso se dire a Pai che aveva dei sospetti sulla leader o sulla scimmia, ma senza prove non se la sentiva di rischiare.
"L' unica soluzione è andare a casa di Ichigo, per controllare " decise alla fine Kisshu.
Così lui si teletrasporto direttamente davanti alla casa della rossa.

Da quando l' aveva vista 5 anni fa non era cambiata di una virgola, anche se forse era diventata più buia e silenziosa di quanto se la ricordasse.
La sua idea iniziale era quella di sbirciare dalla finestra di Ichigo e trovare qualche indizio, ma trovando le tende chiuse e la luce spenta, decise di materializzarsi dentro alla casa.
Quando apparve in soggiorno quasi non lo riconoscé; era tutto messo sotto sopra, tavoli capovolti, sedie rotte, armadi aperti e tutto era coperto da un sottile strato di polvere.
"Questa casa sembra abbandonata da anni" pensò Kisshu sconcertato.
Salì le scale, anche quelle coperte dalla polvere ed entrò nella stanza di Ichigo, stranamente quella sembrava non essere stata toccata e a parte un po' di pulvisco la stanza sembrava in ordine.
La cosa che notò subito Kisshu fu che sul comodino della rossa non c'era più la fotografia che ritraeva lei e il suo fidanzato stretti in un abbraccio nel parco Inohara.
" Sicuramente se la sarà portata con lei, quando probabilmente avrà traslocato con i suoi genitori... Mica poteva lasciare qui una foto del suo preziosissimo Masaya" pensò Kisshu schifato oltre modo da quel ragazzo così insignificante e inutile, che aveva fatto innamorare perdutamente la sua gattina.
Velocemente richiuse la porta della camera dietro di sé con forza e dopo aver ispezionato tutta la casa, non trovando niente; scomparì così come era apparso.
Senza aver risolto gli innumerevoli dubbi che lo assalivano.

Intanto in un altro quartiere di Tokyo...
< Kilari torna subito qua dobbiamo finire il discorso di stamattina > urlò Ichigo visto che la sua "adorata" bambina si era nascosta per non farsi prendere dalla madre infuriata.
< Guarda che se non esci dirò alle tue amiche che l' altra volta hai fatto la pipi a letto > riprovò Ichigo.
< Non è vero mamma! > disse Kilari uscita dal suo nascondiglio.
< Lo so era per farti uscire > sorrise malefica Ichigo.
Dalla bambina uscì un enorme sbuffo e mise il broncio; la mamma per l' ennesima volta l' aveva ingannata.
< Allora Ki-chan parliamo con più calma, vuoi? > disse Ichigo indicando una sedia.
La bambina scocciata si mise seduta e aspettò che la madre incominciasse a parlare:< Per prima cosa vorrei chiederti chi è questa persona che hai disegnato >
< Non te lo dico è un segreto > rispose Kilari e facendo una linguaccia alla madre scappò in camera sua.
< Se ti prendo io... > non finì la frase che il campanello della porta suonò.
Lei rimase molto stranita di quella cosa, di solito nessuno le andava a trovare.
"Forse sarà la signora Kaede che ha bisogno di qualcosa" ipotizzò Ichigo e così togliendosi il grembiule da cucina andò ad aprire.
Quando dischiuse la porta, si ritrovò davanti Purin.
< E tu che ci fai qui? > chiese Ichigo.
< Ciao sono venuta a trovarti, contenta? > disse la ragazza con un sorriso a trentadue denti.
< Certo che sono contenta... Ma ehi come fai a sapere dove abito? >
< Semplice quando sei uscita dal caffè mew mew ti ho seguita > disse Purin continuando ad avere stampato il sorriso.
" C' era da aspettarselo da una come Purin" pensò Ichigo sconsolata.
< Allora dov'è la bambina? Voglio conoscerla > continuò Purin tutta contenta.
< Forse sarebbe meglio di no, non vorrei che... > iniziò Ichigo, ma non riuscì a finire la frase che una piccola testolina rossa sbucò da dietro il muro e osservò la ragazza sulla porta con una certa curiosità.
< E tu chi sei? > chiese curiosa Kilari.
< Molto piacere io sono Purin un' amica della mamma e tu come ti chiami? > chiese Purin.
< Io sono kilari, signora > le rispose cortesemente Kilari.
< Signora? Ma Ichigo sembrò così vecchia? No no piccolina chiamami pure Purin > 
< Ehi io non sono piccola! >
< Ma che carattere! Si vede che è proprio figlia tua Ichigo > disse Purin ridendo.
< Kilari comportati bene con gli ospiti. Comunque visto che ormai hai conosciuto Ki-chan puoi pure entrare Purin > disse Ichigo.
< Ah meno male, non vedevo l' ora di parlare di nuovo con te, abbiamo lasciato delle questioni in sospeso > Purin diede un rapido sguardo ad Ichigo.
Entrata in casa Purin passò tutta la serata a giocare e a scherzare con Kilari, quella bambina sprizzava gioia e vitalità da tutte le parti, era iperattiva.
 Quando poi finalmente la bambina si addormentò le due amiche sfinite si sedettero sul divano e parlarono tranquillamente.
< Ma quella bambina è instancabile? Non so come fai a tenerla così tutti i giorni > disse Purin stanca.
< Di solito è più tranquilla, ma quando conoscere gente nuova è tutta allegra > rispose Ichigo.
Dopo questo breve scambio di battute iniziarono a parlare dei vecchi tempi e di tutte le avventure che avevano passato, poi Purin le raccontò tutti i cinque anni passati, le raccontò delle mew mew dei suoi fratellini, ma tralasciando alcune cose...
Poi la conversazione si spostò su argomenti più seri.
< Allora Ichigo, vedo che hai una casa molte bella, ma siete solo tu e Ki-chan in questa casa? > chiese Purin
< Si, noi viviamo qui da sole e, qualche volta ci fa visita una nostra vicina che mi aiuta con le faccende domestiche > 
< Ah capisco... > 
Ad un certo punto Purin non resistette più e svelò a Ichigo il vero motivo della sua visita:
< Ichigo è tutto il pomeriggio che mi tormento con questo pensiero! Cosa farai con la bambina? Hai sentito gli alieni la vogliono portare via e forse ucciderla, sarebbe meglio parlarne con Ryou e le altre... > disse terrorizzata Purin.
< Lo so Purin, ma dicendoglielo metterei la bambina più a rischio! Se invece ci comportiamo normalmente come prima, magari gli alieni non trovando nulla e se ne andrebbero... > disse Ichigo.
< Ne sei sicura? >
Certo che Ichigo non era sicura, non era sicura di niente! Era attanagliata dai dubbi e dalla paura.
 Voleva scappare, andarsene da qui, magari New York, Londra, Milano... Il più possibile lontano da qui per salvare la sua bambina, ma così facendo gli alieni avrebbero capito subito che la figlia era sua e l' avrebbero perseguitata fino a toglierle l' unica ragione delle sua vita.
Ichigo espose tutti i suoi dubbi a Purin e insieme convennero di tenere tutti all' oscuro.
< Però promettimi che se le cose prendessero una piega sbagliata tu non faresti le cose da sola ma chiederesti aiuto... Prometti! > Esclamò Purin.
< Prometto che se gli alieni scoprono Kilari racconterò tutta la situazione a Ryou e alle altre > giurò Ichigo.
Per un po' il silenzio regnò nel salotto e ognuno era perso nei propri pensieri, fino a quando Purin non spezzò il silenzio:< Ho notato che la bambina assomiglia in tutto e per tutto a te, anche se alcuni tratti del carattere non riesco a capire da chi l' abbia presi ... >
" Ehh, non immagini neanche di chi siano; purtroppo da lui ha preso solo i tratti peggiori " pensò ichigo.
< Comunque fisicamente ti assomiglia moltissimo, l' unica differenza sono gli occhi; hanno un colore molto insolito... Non trovi? > concluse Purin.
< Beh in effetti sono molto particolari, nessuno è mai riuscito a spiegarmelo, sembrano quasi... inumani > Ichigo si morse con forza il labbro pesando di aver parlato troppo. 
Purin da prima stupita, poi fece la fantomatica domanda:< Cosa intendi dire? >
< No niente... Oh ma guarda come si è fatto tardi non devi ritornare da tua sorella? > Ichigo cercò di sviare il discorso; ma si sa che con Purin è impossibile, quando si impunta su una cosa insiste finché non la scopre.
< No no Ichigo tu non mi freghi cosa intendevi dire? Ah già quasi dimenticavo oggi hai iniziato un discorso dicendo che Kilari non era la figlia di Masaya... E allora di chi è figlia? >
< Non te lo dico mi odieresti se no! > rispose Ichigo.
< Dai Ichigo non hai più 14 anni sei cresciuta, dopo tutto quello che mi hai rivelato come potrei odiarti? >
"Oh Purin... Se solo sapessi che quello che ti ho rivelato non è neanche la metà del segreto che nascondo " pensò Ichigo scoraggiata da non poterlo rivelare a nessuno.
< E va bene Purin, però poi non dirmi che non ti avevo avvertito > disse Ichigo.
< Il padre è......... Kisshu > ecco finalmente era riuscita ad ammetterlo! Ce l' aveva fatta a dire quel nome che per tanto tempo l' aveva tormentata.
Aveva detto tutto tenendo lo sguardo abbassato, ma poi non sentendo provenire nessuna parola da Purin pensò al peggio " Ecco lo sapevo ora mi odia".
Piano piano alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Purin.
No aveva uno sguardo di odio e nemmeno di accusa, solo sorpresa...
< E così, alla fine, ce l' ha fatta? E' proprio strano il destino la persona che vuole la bambina non è altro che suo padre, lui lo sa? > chiese Purin.
< Ovvio che lui non lo sa e non deve assolutamente venirlo a sapere. Ma ce l' ha fatta a far cosa? E poi perché non mi disprezzi? > domandò Ichigo.
 < Taruto me l' aveva parlato di come lui si struggeva d' amore per te e che aveva provato in tutti i modi di farti innamorare di lui... Anche se devo ammettere che io non avrei mai pensato che alla fine ci sarebbe riuscito > disse Purin tutta contenta dalla sua scoperta.
< Aspetta come lo sai? Te l' ha detto Taruto? E quando gli avresti parlato? > chiese Ichigo sospettosa.
< Oh guarda avevi proprio ragione si è fatto davvero tardi, sicuramente mia sorella sarà in pensiero, è meglio che vada > disse Purin rimettendosi velocemente il giubbotto.
< Eh no Purin tu non mi scappi mi hai fatto confessare di avere avuto una relazione con un alieno e adesso tu non tene vai di qui finché non conffessi la tua! > affermò sicura Ichigo trattenendo per la manica Purin.
< Guarda che io non ti ho chiesto se avevi una relazione con lui. Pensavo che fosse stato tutto questione di una notte, me lo hai rivelato tu adesso di tua spontanea volontà > disse Purin sorridente da come Ichigo si era fregata da sola.
< Ah quasi dimenticavo, mi ha chiamato Retasu e ha detto che domani visto che è sabato ci ha lasciato la giornata libera, però domenica ce il lavoro... A presto e salutami Kilari > Detto questo Purin se ne andò lasciando una Ichigo immobile sulla soglia della porta di casa.
Ripresa dallo shock iniziale la rossa richiuse la porta alle spalle e si diresse lentamente nella sua camera.
Prima diede una rapida occhiata alla sua bambina e vide che riposava tranquilla nel suo lettino. Un po' Ichigo la invidiava, perché dormiva serena ignara che un gruppo di alieni molto pericolosi le stava dando la caccia e ironia della sorte uno di questi era il suo papà.
Entrata nella sua camera finalmente si sdraiò sul suo letto e si addormentò con il pensiero che almeno per domani avrebbe potuto accantonare tutti le paure e il dolore che la tormentavano e concentrarsi solo a passare una bella giornata con sua figlia.
Ma si sa non sempre si decide cosa sognare e, come da un paio di giorni a questa parte, Ichigo sognò un paio di occhi dorati, appartenenti ad una persona che odia con tutti se stessa, ma che senza di lei non avrebbe potuto continuare a vivere.


*Neko= per chi non lo sapesse in giapponese significa gatto.

Angolinoooo per mee:
Ciaoooo come state? Spero tutte bene.
Come ogni santa volta vi chiedo perdono per averci messo un mese preciso a pubblicare il nuovo capitolo...
Ma questa volta ho una giustificazione! Non mi andava più l' hotmail dove avevo scritto tutti i capitoli e avevo paura di dover riscrivere questo capitolo tutto da capo... Ma per fortuna oggi mi è ripartita così sono riuscita a pubblicarlo. *Me felice*
Tutti: Non ci interessa -.-
Lo so sono noiosa, comunque voglio ringraziare le magnifiche persone che mi hanno fatto arrivare a 6 recensioni nel precedente capitolo... C 'è sono contentissima!!!!
ARIGATO ARIGATO ARIGATO
Grazie molte ora vi lascio, sperando di riuscire la prossima volta a recensire in tempo...
Non sperateci troppo ahaahhahhah
Come  ogni volta accetto sempre recensioni anche critiche non vi preoccupate, anche se mi dite che scrivo malissimo non vi preoccupate non mi offendo, anzi cerco di imparare dai miei errori.
A prestoooo 

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Capitolo 8
*** E ORA COSA SUCCEDERA'? ***


E ORA COSA SUCCEDERA'?

 
 
Un nuovo giorno era appena cominciato...
Il sole splendeva alto nel cielo e un leggero venticello primaverile muoveva le foglie degli alberi.
A quell' ora molte persone erano già uscite di casa per lavorare o fare delle commissioni, mentre altre, dormivano ancora nei propri letti.
Come una ragazza dai lunghi capelli rossi, che riposava tranquilla nel suo letto ignara che quella pace sarebbe durata ancora per poco.
Dopo pochi minuti, una piccola figura aprì lentamente la porta della stanza e si infilò dentro con rapidità, richiudendo la porta alle proprie spalle.
L' individuo si avvicinò lentamente al letto e con un salto si buttò addosso alla madre che dallo spavento si sveglio di soprassalto.
< Kilari ti sembrano scherzi da fare alla mattina? Lasciami dormire ancora un po' > disse Ichigo mettendosi il cuscino sulla testa.
< Dai mamma alzati, oggi è una bellissima giornata! E poi ho fame. > disse Kilari scuotendo per un braccio sua madre.
< Ma uffa non riesco neanche a dormire il mio giorno libero. E va bene Ki-chan hai vinto tu adesso mi alzo > e così dicendo Ichigo si mise seduta sul letto e sbadigliò sonoramente.
Andò in cucina, seguita dalla figlia e preparò la colazione.
Mentre mangiavano la bambina disse:< Mamma possiamo andare al parco? Oggi ci sono le mie amiche > 
< E va bene Ki-chan , però devi prima finire la colazione > rispose Ichigo.
Dopo aver sentito la risposta della madre, la bambina tutta felice finì di mangiare in pochi secondi e poi come una furia salì in camera sua.
< Quando vuole è una forza della natura, nessuno la può fermare > e dicendo questo Ichigo finì la sua colazione. 
Dopo essersi lavate e vestite, si incamminarono serene al parco.
< Mamma guarda ci sono Ucchan e Aya-chan posso andare a giocare a palla con loro? > le chiese sua figlia.
Ichigo sorridendo acconsentì, ma le disse di non allontanarsi troppo.
Intanto che sua figlia si divertiva, Ichigo, senza farci caso, si sedette su una panchina del parco.
Mentre osservava la bambina, che felice giocava con le amiche un pensiero la colpì in pieno.
Guardandosi attorno si rese conto che non si era seduta su una panchina qualunque, ma su quella panchina.
Quello era il loro posto. 
Suo e di Aoyama-kun.
Senza accorgersene le ritornarono in mente tutti quei momenti passati con lui.
 
Otto anni fa, in questo posto, si erano dichiarati amore eterno. 
< Prometti che mi aspetterai Ichigo >
< Io ti aspetterò, sempre > 
 
Ripensandoci ora ad Ichigo venne da ridere " Ero proprio ingenua a quell' età" pensò con una punta di amarezza.
"Ero convinta che avrei amato per sempre Aoyama-kun, lui era tutto: il mio mondo, il mio universo, ma poi quando partì... "
 
Quattro anni dopo...
< Ichigo non dovrò più tornare a Londra; sono tornato per te, così ci potremo sposare... Non sei contenta? >
< Ma così presto? Sei sicuro che non vuoi ripensarci? >
< No Ichigo, sono stato uno stupido a mettere davanti prima i miei studi che te e ti ho lasciato sola per tutto questo tempo. Ora, che finalmente me ne sono reso conto, voglio rimediare... Ichigo mi vuoi sposare? >
< Mi dispiace Aoyama-kun ma io non posso più stare con te... >
< Ma come? Perché? >
< Perdonami, ma è cambiato tutto >
Dicendo questo la ragazza fece per scappare, ma Masaya la prese per un polso.
< Ti prego Ichigo non scappare... Dimmi cosa è cambiato? Ho fatto qualcosa che non va? Ti prego ho il diritto di saperlo >
< Non è colpa tua, ma solo mia... Non ti dare colpe che non hai >
< Eh allora perché mi vuoi lasciare? Ti prego qualsiasi cosa la supereremo insieme come abbiamo sempre fatto! >
< Mi dispiace moltissimo, ma... >
< Se sei arrabbiata perché ti ho lasciato sola per 4 anni, prometto che non succederà mai più! >
< Aoyama... >
< No Ichigo ascoltami io sono tornato per restare! Rimarrò per sempre al tuo fianco; non ti ricordi? Mi avevi promesso che mi avresti per sempre aspettato! Non è cambiato niente, sono sempre io >
< Il problema che quella cambiata sono io! Anche i sentimenti che provavo per te sono mutati...  >
< Cosa vuoi dire? >
Ichigo prendendo un grosso respiro rispose:
< Io non ti amo più >
< Ma... come? >
< Se puoi, perdonami Aoyama, ma io non posso, purtroppo, scegliere chi amare. Prima io ti ho amato più della mia stessa vita, ma ora non riesco a volerti bene come prima; per questo non voglio illuderti. Ti saluto Aoyama e, stavolta per sempre > Facendo un sorriso triste Ichigo se ne andò.
< Aspetta Ichigo >
< Si? >
< Ti prego dimmi che non è né Shirogane né quell' alieno >
< Come scusa? >
< Dimmi che non mi hai lasciato perché ti sei innamorata di uno di loro >
< Non ti preoccupare Shirogane è solo un amico e per quanto riguarda Kisshu... E' da quattro anni che non lo rivedo >
< Va bene, ti credo... Mi raccomando Ichigo sii felice >
< Anche tu > 
E dicendo questo si salutarono.
 
Ichigo spalancò gli occhi all' improvviso; non si era accorta di essersi addormentata.
"Tutta colpa di questo stupido gene da gatto" Pensò.
Guardò l' orologio e si accorse che era già mezzogiorno e mezzo, cercò con lo sguardo la sua bambina e, per fortuna, la vide giocare con le sue amiche, anche se si era un po' allontanata.
"Sarà meglio che la chiami per tornare a casa a mangiare"
< Ki-chan, Ki-chan vieni > urlò Ichigo.
< Mi hai chiamato micetta? * > 
Ichigo spaventata da quella voce si girò di scatto e vide Kisshu che la guardavo con un ghigno stampato sulla faccia.
< Cosa vuoi Kisshu? Perché sei qua? >
< Ma come sei stata tu a chiamarmi > disse lui facendo la faccia da finto offeso.
< Ma figurati se potrei chiamare mai una persona come te > 
< Eppure lo hai già fatto molte altre volte > disse l' alieno con uno sguardo malizioso.
< Nei tuoi sogni! > ribatté Ichigo.
< Veramente sono io che appaio molte volte nei tuoi > Rispose Kisshu sogghignando.
Ichigo divenne di tutti i colori.
< Illuso > disse lei con finta indifferenza.
Per non far notare a Kisshu che aveva indovinato cambiò discorso: < Tu piuttosto cosa ci fai qui? Ero convinta che voi alieni foste tutto il giorno rinchiusi nel vostro laboratorio a tramare contro di noi... Cosa avevi detto l' ultima volta? Ah si: " La nostra vendetta vi farà rimpiangere di non essere mai nate" ahahahaha ma non farmi ridere > stavolta toccò ad Ichigo sorride all' espressione di astio che le rivolse l' alieno.
< Non ti preoccupare cara mew mew presto vedrai cosa abbiamo in serbo per voi >.
Dicendo questo Kisshu scomparì nel nulla.
 Finalmente  la ragazza poteva tirare un sospiro di sollievo.
Per tutto il tempo aveva avuto il terrore che lui avesse potuto vedere la sua bambina.
" Sarà meglio tornare a casa prima che lui cambi idea e ritorni per attaccarmi" pensò la rossa.
Andò da sua figlia e le disse che era arrivata l' ora di tornare a casa e anche se con un po' di capricci da parte della bambina,lasciarono il parco.
 
 
Intanto nel centro di Tokyo...
Dopo l' ennesimo set fotografico, Zakuro poteva finalmente concedersi una pausa.
Era tutta la mattina che lavorava per sponsorizzare una nuova collezione primaverile.
Stanca si riposò un attimo nel suo camerino, visto che tra mezzora doveva fare le prove di una coreografia di ballo.
" La vita dello spettacolo è proprio dura, delle volte preferisco di gran lunga le battaglie contro gli alieni " pensò Zakuro esausta.
L' unico giorno libero dal lavoro che Ryou le aveva permesso, si era dedicata anima e corpo al lavoro, ricominciando le solite recite e i finti sorrisi.
Certo era stata lei a scegliere di diventare un personaggio famoso,  però tutto ha un limite!
Un po' di tempo fa aveva pensato di ritirarsi da palcoscenico e ritornare a vivere una vita tranquilla come le sue compagne.
Ah, come le invidiava alcune volte! Loro non dovevano correre da un lavoro all' altro e ogni giorno fingere di stare bene e sorride, anche se l' unica cosa che vorresti in quel momento è strapparsi i capelli e scappare via urlando. 
Però in questo periodo c' era una cosa che la turbava particolarmente.
Dal ritorno degli alieni tutte le sue compagne di squadra erano diventate strane.
Retasu era sempre più spesso immersa nei suoi pensieri. Non rompeva più decine di piatti, ma semplicemente guardava fuori dalla finestra con aria malinconica e se provavi a ridestarla dai suoi pensieri, lei diventava tutta rossa e con un sorriso di scuse tornava a servire i clienti.
Poi la piccola Purin sempre allegra e felice, aveva perso tutta quella sua spensieratezza e felicità che tanto la caratterizzava; ora lavorava sempre con un velo di tristezza sul viso e raramente faceva un sorriso, mentre Ichigo... lei è quella che è cambiata di più; dalla ragazzina che dipendeva solo dai dolci e da Aoyama  non ne è rimasta più traccia, al contrario è diventata più seria e, per ora, Zakuro non l' aveva mai sentita pronunciare il nome del suo fidanzato.
" Questo mi sembra molto strano " pensò la ragazza lupo, mentre si cambiava abito.
< Zakuro tra cinque minuti in palestra > Ecco la sua dolce assistente che le ricordava tutti i suoi impegni.
" Senza di lei sarei perduta " pensò Zakuro, mentre un lieve sorriso le spuntava sul viso.
" Ritornando a prima, forse non dovrei intromettermi negli affari degli altri, però sono sicura che Ichigo e Purin ci stanno nascondendo qualcosa, ma finché loro non si sentiranno abbastanza sicure da confidarcelo, io non proverò a forzarle. Spero soltanto che questo loro segreto non intralcerà la nostra missione di difendere la terra... se no potrebbe rappresentare un grosso problema",
Dopo questi pensieri Zakuro uscì dal camerino ignara che presto avrebbe scoperto la verità.
 
 
Nella dimensione aliena...
< Aaaaah io la detesto la odio > urlò Kisshu prendendo a calci una roccia.
" Perché non riesco ad ucciderla? Perché ogni volta che combattiamo temo per la sua vita, anche se sono io quello che la mette sempre a rischio?" Erano questi i pensieri dell' alieno dai capelli verdi che irato non riusciva a rispondere a queste domande.
" Certo che sai il perché ma non vuoi ammetterlo".
Ecco la vocina che tanto odiava Kisshu; era quella della sua coscienza che non la smetteva un minuto di torturarlo.
< Ciao Kisshu che succede? > un' altra voce molto più fastidiosa della prima gli giunse alle orecchie, ma lui troppo preso a prendere a calcio un sasso la ignorò.
< Fammi indovinare il gatto ti ha mangiato la lingua? > Taruto rise da solo della sua battuta, ben sapendo che Kisshu si sarebbe arrabbiato molto, visto che lui indirettamente aveva nominato l' oggetto dei suoi pensieri.
< Ehi Taruto hai voglia di essere picchiato? Sai non mi dispiacerebbe in questo momento prendere a pugni qualcuno; oggi non è proprio giornata > rispose Kisshu scrocchiandosi le nocche. 
Il ragazzo dai capelli verdi stava per tirare un pugno al fratello minore, ma una forte esplosione lo fece fermare.
< Cosa è stato? > disse Taruto preoccupato.
< Non lo so, andiamo a vedere > rispose Kisshu.
In pochi secondi furono sul luogo dell' esplosione e videro tutto il laboratorio distrutto.
Con lo sguardo cercarono Pai e lo trovarono di fianco al computer piuttosto malconcio.
< Ma cos'è successo? > chiese Kisshu al fratello maggiore.
Pai ignorandolo andò a controllare il computer:< Ce l' ho fatta! > esclamò felice.
< Ma di cosa stai parlando? > disse Taruto spazientito.
< Sono riuscito a creare il Kimero perfetto! >
< Si certo come tutte le altre volte... Ma dov'è? Io non lo vedo > disse Kisshu.
< Forse è meglio che tu ti giri > gli rispose Taruto sconvolto.
L' alieno dai capelli verdi lentamente si giro e quello che vide non gli piacque per niente.
< Ma quello son.... >
 
 
 
Intanto a Tokyo...
< Su Kilari è ora di dormire > disse Ichigo sorridente.
< Ma mamma io non sono stanca > le rispose la figlia facendo un enorme sbadiglio.
< Si certo... Dai vai a dormire che domani dobbiamo alzarci presto, perché ti devo portare dalla signora Kaede. Io devo andare al lavoro > 
< Eh va bene mamma. Però prima una storia > disse tutta contenta Kilari.
< Facciamo così io ti racconto una storia... Basta che non parli di guerriere o alieni > le rispose Ichigo.
< Ma come no? Sono le mie preferite >
< Diciamo che per questa settimana ne ho abbastanza di alieni invasori > 
< Come vuoi mamma allora voglio la storia di Momotaru** > 
" Al posto degli alieni vuole una storia che parla di mostri? Ma come ho cresciuto mia figlia? " pensò Ichigo sconfortata, mentre prendeva il libro.
Non fece in tempo neanche a leggere la prima pagina che la bambina si era già addormentata.
" Era scontato " pensò Ichigo riponendo il libro sullo scaffale.
Diede un tenero bacetto sulla guancia di sua figlia e chiuse la porta alle sue spalle.
Andò nella sua camera e stanca si buttò sul letto.Il suo ultimo pensiero prima di cadere nel mondo dei sogni fu: " Kilari qualunque cosa accadrà io ti proteggerò sempre"
 
 
Il giorno seguente Ichigo, come era prevedibile, si sveglio in ritardo e dovette, come al solito, correre da una parte all' altra della casa  per prepararsi.
" A che ora devo essere al lavoro? Credo alle nove " pensò fra sé la ragazza, mentre infilava una scarpa a sua figlia.
< Mamma guarda che le scarpe me le so mettere da sola > le disse Kilari molto arrabbiata; per il fatto che tutti i giorni era sempre la stessa storia. La mamma non si svegliava e di conseguenza dovevano correre come delle pazze.
< Oddio che ore sono? > disse Ichigo ignorando sua figlia. 
Guardò l' orologio e vide che erano le 9.10
< Aaaaaaaah sono in ritardo > prendendo per mano Kilari, la rossa uscì di fretta da casa, chiuse la porta e portò sua figlia dall ' anziana signora.
< Ciao nonnina > disse la bambina tutta contenta.
< Ciao anche a te piccolina. Vedo che come al solito tua mamma è in ritardo > le rispose Kaede sorridendo.
< Mi dispiace tanto signora. Ma il fatto è... > Incominciò Ichigo.
< Non ti preoccupare Ichigo sto solo scherzando. Lo so che è dura far alzare presto una bambina e farsi obbedire. Cosa credi sono stata mamma anch'io > le disse con un sorriso Kaede.
" Veramente sono io quella che fa fatica ad alzarsi " Pensò Ichigo ridendo imbarazzata.
< Ora devo proprio andare signora Kaede, mi dispiace molto di doverle arrecare questo disturbo > le disse la rossa mortificata.
< Lo sai che a me fa piacere tenere Kilari, nessun disturbo. A presto Ichigo > rispose la signora Kaede.
La ragazza dai capelli rossi la ringraziò molto e veloce com'era arrivata sparì.
 
Intanto al caffè mew mew...
< Ma quanto ci mette quella stupida non sa che è in un ritardo colossale! > esclamò Ryou molto innervosito.
< Lo sai che Ichigo non lo fa apposta; magari avrà avuto un contrattempo > ipotizzò Retasu cercando di difendere l' amica.
< Ma quale contrattempo. Sappiamo tutti benissimo che quella ragazza non mette mai la sveglia pur di dormire fino a tardi > rispose Ryou.
< Concordo > disse Minto bevendo una tazza di tè.
Appena finto di parlare si sentì la porta aprirsi leggermente e una ragazza entrarci facendo il minimo rumore.
< E' inutile che fai piano Ichigo. Ti stiamo aspettando tutti. > disse Zakuro con il suo tono indifferente.
< Emmh ragazze ho una spiegazione logica per il mio ritardo... > la rossa stava per iniziare a discolparsi quando Ryou la interruppe:< Non ci interessano le tue scuse ormai scontate. Fra un po' aprirò il locale e visto che tu sei arrivata tardi per aiutare le tue amiche a sistemare i tavoli, tu rimarrai qui a pulire quando tutti i clienti se ne saranno andati >.
Ichigo stava per ribattere infuriata, ma Ryou la ignorò e andò ad aprire il caffè.
Dopo pochi minuti i clienti cominciarono a venire e la rossa non poté più pensare a quanti modi poteva uccidere Shirogane.
Verso le undici i clienti stavano aumentando e le ragazze dovevano spostarsi da una parte all' altra molto velocemente per riuscire a servire tutti i clienti.
Erano così occupate che non sentirono Keiichiro uscire dalla cucina e andare da loro in fretta e furia dicendo che gli alieni avevano attaccato.
Ormai era una cosa così abituale che le ragazze non se ne stupivano neanche più.
Lasciarono i clienti e si diressero veloci al parco. Si trasformarono e attesero gli alieni.
Ichigo guardò a destra e a sinistra e si stupì del fatto che il parco era silenzioso.
" Mi sembra troppo tranquillo, per i miei gusti" pensò lei.
Non dovettero aspettare poi molto; gli alieni apparvero quasi subito. 
< Sono contento di vedervi care mew mew > disse Pai con un ghigno stampato sulla faccia.
< Oggi sarò breve. Voi non riuscirete a sconfiggerlo, perché questo è assolutamente il Kimero perfetto e non ha nessun punto debole. >
< Dicevi questa cosa con tutti gli altri Kimeri che abbiamo sconfitto > disse Minto scocciata dalla stessa frase monotona.
< Lo vedrai tu stessa mew mew > e dicendo questo Pai e i suoi fratelli si spostarono rivelando una figura che prima era rimasta nascosta.
La persona aveva lunghi capelli viola che le coprivano il volto. L'essere alzò la testa e aprì gli occhi; esprimevano una tale freddezza e ostilità che fece sussultare le ragazze, ma la cosa che più le fece spaventare furono gli occhi, così famigliari, di un colore blu scuro.
Di scatto le ragazze si voltarono in direzione di Zakuro e poi del Kimero più volte, per essere certi che i loro occhi non si fossero sbagliati.
Se non erano diventate pazze e i loro occhi non le avevano ingannate lì, in quel posto, c' erano due Zakuro!
< Ma... ma come è possibile? > disse Purin rivelando il pensiero comune di tutte le sue amiche.
< Ahahahaha siete stupite vero mew mew? Questa volta Pai ti sei davvero superato > disse Taruto ridendo.
Vedendo lo sguardo sconvolto di tutte le sue compagne la vera Zakuro prese in mano la situazione:< Ragazze non vi preoccupate anche se ha le mie stesse sembianze è sempre un Kimero come un altro e di certo riusciremo a sconfiggerlo >.
Così dicendo la mew lupo iniziò un duro scontro con la sua copia.
Le ragazze ancora stupite guardavano la loro amica senza poter fare molto per aiutarla.
< Per caso voi altre mew mew vi state annoiando? Non vi preoccupate rimediamo subito > E così dicendo Pai disse qualcosa di strano al Kimero, in una lingua sconosciuta alle ragazze e il mostro smise di combattere, fermandosi e chiudendo gli occhi. Per qualche secondo non fece niente poi gli aprì di scatto e successe una cosa incredibile.
Il kimero si sdoppiò e oltre a lui apparvero altre quattro figure.
Ognuno assomigliava in modo impressionate a una delle mew mew e velocemente come erano apparse si scontrarono con le rispettive copie.
Ichigo si scontrò con una sé stessa molto più forte di lei che non le lasciava neanche un attimo di tregua. Per un momento la guardo in viso per scorgere qualche differenza, ma l' unica cosa che vide furono due occhi color del sangue.
Tutte le ragazze erano in grande difficoltà; i Kimeri erano molto più forti di loro e non potendo contare su gli attacchi combinati erano molto svantaggiate.
Retasu provò a lanciare con le sue nacchere un getto d' acqua, ma la sua copia senza un minimo di fatica lo schivò e rilanciò lo stesso attacco solo con una potenza maggiore che prese in pieno la ragazza, la quale rimase svenuta per un po' di tempo.
< Nooo mew Retasu > urlò Mew Purin sconvolta, mentre provava a liberarsi dagli attacchi della sua sosia.
< State attente ragazze questi mostri possono utilizzare le nostre stesse mosse solo con una potenza maggiore> disse Mew Zakuro, mentre tentava di proteggere mew Retasu che ancora non si era ripresa.
Intanto gli alieni guardavano la scena dall' alto e sorridevano vittoriosi.
< Non ho mai visto le mew mew ridotte tanto male, con una svenuta e le altre che non si reggono quasi più in piedi, la vittoria sarà nostra > disse Taruto tutto contento.
< Sai ho imparato a non abbassare mai la guardia quando si parla di loro. Anche nelle occasioni più disperate sono riuscite a vincere, quindi non canterei vittoria tanto presto > disse Kisshu impegnato a osservare mew Ichigo, senza far notare ai suoi fratelli che era preoccupato per lei.
< Kisshu ha ragione, anche nella la battaglia contro Deep Blue sono riuscite a sopravvivere... Però, in questo momento, noi siamo in vantaggio perché per ora loro sono divise e finché non riusciranno ad unire i loro poteri non vinceranno > rispose Pai, mentre osservava la battaglia.
Nei meandri della sua mente, però, c' era una cosa che non riusciva a capire: perché continuava a spostare lo sguardo su quella mew verde? Perché più i minuti passavano con lei che non apriva gli occhi,  più sentiva una morsa che gli schiacciava il petto? Cos'era quella nuova emozione che sentiva? Era una sensazione che non aveva mai provato con nessuno. Non sarà mica... Preoccupazione? Lui preoccupato per quell' umana goffa e imbranata? No! Non era possibile lui doveva sconfiggere quelle umane non avere pietà di loro!
Questi erano i pensieri che tormentavano l' alieno più grande; ma come al solito dal suo volto appariva una calma e compostezza che solo il leggero tremolio delle mani avrebbe tradito.
In quello stesso momento le mew mew erano davvero messe male: mew Minto era stata ferita a una gamba con una freccia scoccata dalla sua sé stessa, mentre mew Purin era tutta mal ridotta dagli innumerevoli calci e pugni che non era riuscita a schivare.
Ichigo guardò le sue amiche preoccupata e vide che finalmente Mew Retasu aveva ripreso conoscenza e così, prendendo di sorpresa la sua copia, gli tiro un calcio allo stomaco che la fece piegare dal dolore e si diresse veloce dalla sua amica.
< Mew Retasu come stai? > le chiese la mew gatto in pensiero per le sue condizioni.
< Ora sto bene... - dicendo questo a fatica si rialzò in piedi - senti Ichigo, forse, ho un idea su come sconfiggere questi Kimeri > le rispose Retasu accennando un sorriso.
< Davvero? Per favore Retasu non abbiamo tempo da perdere >
La mew focena illustrò la sua idea per filo e per segno all' amica e mew Ichigo con uno sguardo più determinato iniziò ad attuare il piano.
Richiamò l' attenzione delle sue compagne e disse:< Mew Purin combatti con il Kimero Minto,  tu mew Minto con il Kimero Retasu, Mew Zakuro tu con quello di Purin e tu  Mew Retasu lo sai già >
Le ragazze in coro dissero:< D'accordo >
La mew gialla si diresse subito contro la copia di Minto e iniziò a combattere contro di lei. 
Sinceramente il piano di Retasu non l' aveva capito molto bene; la vera Minto era sempre stata più forte di lei visto che possedeva il dono di volare.
Ma nel momento in cui il mostro scoccò una freccia con il suo arco, mew Purin pensando che tanto non avrebbe avuto alcun effetto lanciò il suo budino gigante e con sua enorme sorpresa la freccia rimase incastrata lì dentro e insieme al suo attacco esplose.
Ora che aveva reso il suo attacco inefficace,  fu facile per Purin lanciare un altro budino ed intrappolarci dentro il Kimero.
< Ichigo ora è il tuo turno > disse Purin stremata.
Anche se la mew rosa era impegnata nel combattimento con la sua sosia riuscì per un momento a liberarsi di lei e a lanciare il suo attacco. Così il Kimero intrappolato, non potendo più evitare l' attacco della mew gatto, lo prese in pieno e scomparì così come era apparso.
< Ottimo lavoro Ichigo ora vado ad aiutare le altre > disse mew Purin.
Gli alieni erano sconvolti: come avevano fatto le mew mew a sconfiggere il Kimero più forte mai creato solo con un semplice budino?
Uno dopo l' altro i Kimeri morirono tutti.
Mew Minto con le sue frecce riuscì a tagliare in due il getto d' acqua del kimero retasu e il mostro non prevedendo la mossa venne colpito da una delle frecce e con l' aiuto di mew Purin, che imprigiono il Kimero indebolito, riuscirono a bloccarlo; poi con il colpo di mew Ichigo venne ucciso.
Dopo fu il turno di Mew Zakuro che con il suo nastro riuscì a tagliare in due il budino della falsa Purin e con una freccia di Mew Minto, che indebolì il chimero, riuscirono ad imprigionarlo con il budino della Mew gialla e con il solito colpo di Ichigo anche questo Kimero sparì.
Ora rimanevano solo due mostri, i più forti e pericolosi: quelli uguali a Zakuro e Ichigo.
Per il primo fu abbastanza facile sconfiggerlo, il getto d' acqua di Mew Retasu stordì il mostro, il quale non ebbe neanche il tempo di utilizzare la frusta, che si ritrovò dopo pochi secondi intrappolato nel budino di Purin e venne sconfitto con il potente attacco di Ichigo.
Ne rimaneva solo uno, ma era ancora in perfetta forma e riusciva facilmente a schivare tutti gli attacchi delle ragazze.
Per qualche minuto il kimero rimase immobile a studiare le sue nemiche. 
Il silenzio era carico di tensione; non si sentiva niente, se non i respiri pesanti delle ragazze ormai distrutte dalla lotta.
Gli alieni scesero a terra per vedere più da vicino lo scontro, indecisi se aiutare o no il loro ultimo Kimero.
Non volava neanche una mosca quando il silenzio fu rotto dalle urla di una persona.
Tutti si giravano e videro una piccola figura che come una furia correva nella loro direzione; seguirono i suoi spostamenti e questa si fermò solo nel momento in cui saltò addosso all' alieno dai capelli verdi.
< Allora non sei tornato sul tuo pianeta con gli altri marziani dalla pelle verde e con un occhio!! Come sono contenta di rivederti alieno dalle buffe orecchio > disse la bambina tutta felice.
Mentre tutti gli altri i ragazzi erano sconvolti.
Kisshu da prima sorpreso poi infuriato:< Mocciosa scollati, scollati... perché non ti vuoi staccare > e così l' alieno iniziò una durissima battaglia per staccarsi di dosso l' umana.
Quando finalmente riuscì a liberarsi, Ichigo vide bene la bambina e terrorizzata gridò:< Kilari >
Tutti si voltarono nella sua direzione e Minto la ragazza più vicina alla mew gatto le chiese:< Conosci questa bambina Ichigo? >
Intuendo l' enorme pericolo che stava passando sua figlia mentì:< Si è la figlia di una mia vicina... >
Zakuro preoccupata anche lei per le sorti della bambina sconosciuta intervenne:< Piccola vieni qui da noi potrebbero farti male quegli alieni >
La bambina dopo aver guardato meglio le ragazze, il sorriso che aveva già da prima si aprì ancora di più e gridò:< MAMMA, mamma sei davvero tu? >
All' inizio tutti pensavano che si stesse riferendo a Zakuro infatti anche lei rimase molto sorpresa, ma poi la bambina si rifugiò tra le braccia di Ichigo.
< Ma no ti stai sbagliando, magari ti sei confusa con qualcun' altra.. > cercò di mentire, ma ormai sapeva che era tutto inutile, infatti già da lontano si vedeva la loro somiglianza e ora che erano vicine ancora di più.
< Non dire bugie mammina, solo tu hai questi capelli rossi... Quindi tutte le storie che mi raccontavi erano vere!! > disse Kilari tutta eccitata, toccando le morbide orecchie feline della ragazza.
< Quindi alla fine avevamo ragione noi, anche se non mi sarei mai aspettato che fosse proprio la figlia della leader quella che prenderemo... Ti devo ringraziare ci hai tolto anche il disturbo di andarla a cercare > disse Pai felice.
< Voi non vi azzarderete a sfiorare nemmeno con un dito Ki-chan >
< Ohh Purin grazie > disse Ichigo commossa.
< Ciaoo ziaetta Purin > disse Kilari felice di aver riconosciuto anche l' amica della madre.
< Cosa sta succedendo qui?? Purin come fai a conoscere questa bambina? E Ichigo, questa è davvero tua figlia? > quasi urlò Mew Minto per lo stato confusionario in cui si trovava.
E non era nemmeno l' unica anche Mew Zakuro e Mew Retasu erano sconvolte per le nuove scoperte.
< Vi giuro che quando sarà tutto finito vi racconterò tutta la verità, però vi prego aiutatemi non lasciate che loro prendano la mia bambina > Ichigo finì il suo discorso in lacrime.
Le ragazze dopo questa scoperta erano abbastanza confuse ma comunque Zakuro riuscì a parlare:< Non so cosa sia successo e non voglio nemmeno sapere perché ci hai mentito; ma una cosa è certa non permetterò mai che gli alieni rapiscano una bambina indifesa > e dicendo questo la ragazza dai capelli viola si schierò davanti a Ichigo per difendere la bambina.
< O che carine quasi quasi sono commosso... Forza Kimero attaccale e uccidile senza pietà; tranne la bambina umana, quella ci serve ancora viva >
Il kimero dopo aver sentito le parole pronunciate dall' alieno più grande attaccò ferocemente le ragazze e anche se erano quasi tutte distrutte per le battaglie precedenti si difesero piuttosto bene cercando di mettere più distanza possibile tra il Kimero e la bambina.
< Mew Purin ti affido Kilari, infondo serve il mio attacco per sconfiggere definitivamente quell' essere > disse Ichigo.
< Ma mamma... >
< Hei piccina non vuoi stare con la zia Purin? > disse la mew gialla cercando di distrarre la bambina dallo scontro.
< Si certo!! Però quella lì assomiglia tantissimo alla mamma, ma fa molta più paura > disse Kilari stringendosi maggiormente ad Ichigo.
< Non ti preoccupare Ki-chan adesso guarda come la mamma gliele suona; non permetterò che si avvicini a te > e così dicendo Mew Ichigo andò anche lei a scontrarsi con il mostro.
< E così sei rimasta tutta sola a proteggere la bambina... > una voce famigliare la fece voltare di scattò e stringere più forte tra le braccia Kilari.
< Non ti avvicinare non ti permetterò di prenderla > disse Purin con una punta di paura, mentre lentamente faceva dei passi indietro.
< Zia Purin perché sei spaventata? La mamma ha detto che ci difenderà quindi devi stare tranquilla > disse ingenuamente Kilari.
< Esatto cara Purin perché sei così spaventata? E tu piccola non ti piacerebbe venire a giocare con me? > disse Taruto con un ghigno stampato sulla faccia.
< No mi dispiace la mamma ha detto che non devo parlare con gli sconosciuti > e dicendo questo Kilari gli fece una linguaccia.
< Tu piccolo mostriciattolo se ti prendo ti faccio passare la voglia di prendermi in giro > dopo aver detto questo l ' alieno si avventò sulla bambina per prenderla, ma Purin fu più veloce.
Con il suo tamburello creò un nuovo budino che imprigionò il braccio e la gamba di Taruto.
< Chi è che prende chi? > disse Purin ridendo dell' espressione arrabbiata di lui.
< Appena mi libero vediamo chi riderà alla fine > rispose Taruto cercando di staccarsi da quella massa gelatinosa.
Intanto:< Kisshu sarà meglio aiutare Taruto che come uno stupido si è fatto fregare... Ehi Kisshu, Kisshu! > Pai cercò di scuotere  il fratello, ma non ottenne risposta.
Il ragazzo dai capelli verdi era quello più sconvolto tra tutti.
Non riusciva a provare niente si sentiva come svuotato.
Nella testa aveva mille pensieri, ma quello che primeggiante era quello che lo faceva sentire più vuoto " E così Ichigo e quell' umano hanno fatto il grande passo, lo avrei dovuto immaginare... infondo lei aveva scelto lui non ricordi:" Io sceglierò sempre lui" non furono queste le parole che ti disse quella volta? E allora perché sei così sconvolto? Perché sei così triste ora che hai scoperto che un altro, oltre a te abbia toccato la tua gattina ".
Con tutti questi pensieri non riusciva a reagire; una rabbia cieca si stava piano piano impadronendo di lui e un pensiero così infimo, ma significate stava prendendo posto alla tristezza e al dolore. " io la ucciderò; io ucciderò quell' esserino nato dall' amore di quegli umani che tanto mi avevano fatto soffrire. Devo ripagarli con la loro stessa medicina ".
Sentendo la voce di Pai finalmente si ridestò dai suoi malvagi pensieri e tornò alla realtà.
< Cosa vuoi Pai? >
< Come cosa vuoi? Era ora che tornassi alla realtà ti sembra il momento di dormire? Ho detto che dobbiamo andare ad aiutare Taruto a rapire l' essere umano > disse abbastanza irato il fratello maggiore.
< Come vuoi > 
E dicendo questo i due alieni si stavano per dirigere dalla mew gialla, quando una forte  esplosione di luce li fece fermare sul posto.
Quell' esplosione proveniva dal  Kimero che le mew mew, dopo tanta fatica, erano riuscite a sconfiggere.
Subito le ragazze si diressero velocemente da Purin e si misero in posizione d' attacco per difendere lei e la bambina dagli attacchi degli alieni.
< Per oggi vi lasciamo andare... ma ricordatevi la fortuna non sarà sempre dalla vostra parte e ora che sappiamo anche che si tratta di un indifesa bambina non sarà difficile catturarla > dopo aver detto questo Pai e Taruto scomparvero.
Kisshu rimase per pochi minuti ad osservare Ichigo poi anche lui sparì come i suoi compagni.
< Finalmente ce l' abbiamo fatta > disse Purin tutta contenta mostrando uno dei suoi, ormai, rari sorrisi.
< Eh già hai proprio ragione... Non vedo l' ora di andare a casa e farmi un bel bagno caldo > continuò Ichigo esausta.
< Non credi di esserti dimenticata di qualcosa? > disse Minto.
< Mmmh ? > 
< MAGARI CHE HAI UNA FIGLIA E CHE E' LEI QUELLA CHE GLI ALIENI STANNO CERCANDO?? > urlò Minto al massimo del nervosismo.
 
 
*Qui urge spiegazione: il -chan è un suffisso affettuoso che i giapponesi utilizzano solitamente per le femmine e il -kun quello per i maschi. Ho pensato che Kisshu essendo un alieno non conoscesse bene la lingua giapponese e quindi si confondesse.
 
**Momotaro: per chi non conoscesse la storia la spiego brevemente.
La storia parla di un ragazzo che nacque da una pesca e infatti prese il nome di Momotaro.
Quando crebbe scoprì che in un isola abitavano orchi che andavano nei villaggi per saccheggiare ed impadronirsi di ori e ricchezze.
Allora il ragazzo accompagnato da un cane, una scimmia e un fagiano andò a sconfiggere i mostri e grazie all' aiuto degli animali riuscì a vincere e come ricompensa ricevé tutte le ricchezze che gli orchi avevano rubato e le restituì a tutti i contadini derubati.
 
 
Angolino dell' autrice:
Ciaoooo allora come posso scusarmi? Sono passati ben 4 mesi dall' ultima volta che ho pubblicato un capitolo...
Per discolparmi posso dire che è colpa della scuola, ma non sarebbe neanche del tutto vero quindi MI DISPIACE TANTO SCUSATEMI!!!
Dopo le mie scuse vorrei salutarvi e dire che bello finalmente è finita la scuola...
Non so chi è che è riuscito ad arrivare fin qui però posso dire che è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto... All' inizio volevo tagliarlo però non mi sembrava giusto lasciarvi un capitolo piccolissimo dopo tutto questo ritardo.
COOmunque come vi è sembrato il capitolo?? Ammetto che lo scontro non sono riuscita a descriverlo tanto bene, infatti è stata la parte più critica e ancora non mi convince.
E voi che mi dite??? Spero in vostre recensioni per farmi capire se ho scritto questo capitolo bene o no e se la storia vi sta piacendo o la sto sbagliando completamente.
Potete anche linciarmi per il mio ritardo :)
A prestoooo ;)
 

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Capitolo 9
*** TI IMPORTA QUALCOSA DI ME? ***


TI IMPORTA QUALCOSA DI ME?
 
 
 
< Finalmente ce l' abbiamo fatta > disse Purin tutta contenta mostrando uno dei suoi, ormai, rari sorrisi.
< Hai proprio ragione... Non vedo l' ora di andare a casa e farmi un bel bagno caldo > continuò Ichigo esausta.
< Non credi di esserti dimenticata di qualcosa? > disse Minto.
< Mmmh ? > 
< MAGARI CHE HAI UNA FIGLIA E CHE E' LEI QUELLA CHE GLI ALIENI STANNO CERCANDO?? > urlò Minto al massimo del nervosismo.
< Beh si, sai avevo intenzione di dirtelo, quando... > cominciò Ichigo.
< Quando? >
< Ehmm... >
< Ammettilo se noi non lo avessimo scoperto tu non ce lo avresti mai detto! Ma perché nasconderlo? Non ti basta essere scomparsa per 5 anni? Ora veniamo a scoprire che hai una bambina e la cosa che più mi fa arrabbiare è che gli alieni lo sapevano prima di noi > continuò la mew blu infuriata.
< Ora smettila Minto! Noi non possiamo giudicarla così duramente; sicuramente aveva le sue ragioni per tenercelo nascosto e non saremo certo noi che la costringeremo a dircele > disse Zakuro, con la sua solita indifferenza, ma in realtà anche lei si sentiva ferita dal fatto che una delle sue amiche, le avesse nascosto una cosa così importante.
< Ragazze avete tutte le ragioni per avercela con me, però questo non è un posto adatto per parlarne andiamo al caffè mew mew, lì vi racconterò tutto >.
 
 
Intanto su un astronave a pochi passi dal pianeta Terra tre individui avevano osservato tutta la scena...
< Alla fine quei tre incompetenti ce l' hanno fatta a trovarla > disse la prima figura scrivendo dei dati sul computer. >
< Non pensavo che ci avrebbero messo così tanto e per di più non l' hanno nemmeno catturata quando potevano... Che stupidi > aggiunse la seconda figura ghignando fra sé.
< Io mi sto decisamente annoiando, quando potremmo andare sulla terra anche noi? Non vedo l' ora di conoscere i terrestri sembrano interessanti > disse la terza figura.
< Lo sai benissimo che il nostro atterraggio sulla terra saranno loro a deciderlo... > disse la prima figura.
< Si ma se aspettiamo ancora un po' diventerò vecchio su questa cosa che loro chiamano astronave >.
< Dovresti mostrare più rispetto verso di loro. Ci stanno aiutando tantissimo; lo sai che questo è l' unico modo... >
< Si si lo so. Non devi ripeterlo così tante volte, ho capito. > 
< Basta smettetela voi due abbiamo una chiamata > disse la seconda figura infuriata.
< Da loro? > chiese la terza.
< Si, ci hanno appena comunicato che fra tre giorni atterreremo >
< Non vedevo l' ora > disse la terza figura.
< Presto vi incontreremo terrestri che vi fate chiamare Mew mew > disse la prima figura, spegnendo il computer.
 
 
 
Ritornando sulla terra...
Ichigo, arrivati al locale, raccontò tutto ciò che riguardava la bambina,spiegando i motivi per cui non l' aveva detto a nessuno, tranne che a Purin che aveva scoperto tutto per puro caso.
Finito di parlare la ragazza guardò i suoi amici indecisa se dire o no la ragione principale per cui non aveva parlato fino ad ora, e cioè, la questione del padre.
< Quindi ci stai dicendo che per cinque anni tu hai dovuto badare a tua figlia ed hai lasciato questo lavoro perché il mio stipendi non ti permetteva di accudirla per il meglio, poi quando sono tornati gli alieni e tu sei dovuta tornare a combattere, ce lo hai tenuto nascosto, perché avevi paura che se ce ne parlavi anche gli alieni in un modo o in un altro lo avrebbero scoperto e questo non potevi sopportarlo. Ho detto tutto? > disse Ryou.
< Si più o meno è andata così > rispose Ichigo contenta che Shirogane l' avesse presa così tranquillamente senza arrabbiarsi o altro.
< Ma sei idiota o cosa? Non ti è mai passato per la testa che se ce l' ho avessi detto noi ti avremmo potuto aiutare? Ma lasciamo perdere tanto la tua stupidità non mi sorprende più... Una cosa non mi è chiara il padre della bambina per tutto questo tempo dov' é stato? > finì Ryou infuriato.
< Hei Ryou non credi di aver esagerato? > gli sussurrò Keiichiro.
Ichigo non sentì neanche il cuoco troppo occupata ad arrabbiarsi:< Hei Schirogane, come ti permetti? Non credi che le persone si potrebbero anche offendere? Ah già scusa; capirlo, implicherebbe avere un cuore che tu non hai, al suo posto hai un pezzo di pietra >.
Anche se la ragazza sapeva di aver esagerato non riusciva a calmarsi.
"Ma come si permetteva questo? Lui non sa niente di quello che ho dovuto passare e di certo non permetto a uno che credevo mio amico di offendermi così" pensò la rossa.
< Mamma perché sei così arrabbiata? Giuro che io non ho fatto niente > disse Kilari guardando preoccupata la madre.
Ichigo troppo scossa dalle parole di Ryou si era quasi dimenticata di sua figlia che mangiava tranquilla una fetta di torta seduta sulle sue gambe. Sentendo le sue parole lei si rassereno un poco.
< Non preoccuparti Ki-chan la mamma non ce l' ha con te > e dicendo questo lanciò un occhiata di fuoco a Ryou, che era rimasto in silenzio, colpito dalle parole della rossa.
Quello che lei non sapeva in realtà era che lui ce l' aveva un cuore e questo, per 8 anni, aveva battuto sempre per la stessa persona.
Certo aveva provato molte volte ad uscire con delle ragazze, ma ogni volta queste avevano un particolare che gli ricordavano lei.
E alla fine semplicemente aveva smesso di uscire con loro e si era rintanato nel suo laboratorio a pentirsi di non averci mai provato seriamente con la ragazza dai capelli rossi.
Quando finalmente lui l' aveva rivista era al settimo cielo e avrebbe fatto di tutto per conquistarla, ma ora si era scoperto che aveva una figlia.
"Sembra che il destino mi voglia punire per qualcosa che ho fatto. Come è possibile che abbia una figlia? " per questo motivo lui era così arrabbiato e senza accorgersene se l' era preso con lei.
< Comunque se vuoi tanto saperlo signore, mio papà è andato via per lavoro ed è per questo che non lo vedo mai. Ma presto tornerà e starà con noi > rispose la bambina. 
Sentendo la sua voce Ryou fissò la bambina e subito vide la grande somiglianza con sua madre "anche se sembra molto più sveglia di lei " pensò lui sorridendo amaramente.
< Già infatti, quindi basta parlare di lui > disse Ichigo, rendendosi conto di non avere il coraggio  di dire la verità davanti a sua figlia.
< Quindi Aoyama-kun lavora all' estero? > chiese Retasu ingenuamente.
< Pensi che sia Aoyama il padre? > si fece scappare Purin e Ichigo la guardò malissimo.
< Certo che penso che sia lui chi altro potrebbe essere? Ichigo non faceva altro che parlare di lui tutti i giorni e poi quando è tornata ci ha detto che lo ha raggiunto a Londra > concluse Retasu.
< Già infatti... Emm credo che ora sia il momento di tornare a casa, devo preparare ancora la cena a Ki-chan > Ichigo cercò di tagliare corto.
< ok per oggi potete andare, ma ricordate di stare attente. Ichigo sarebbe meglio che per un po' tu e la piccola Kilari rimaniate a dormire qui per difendervi dagli alieni > disse Keiichiro.
< No grazie, preferisco andare a casa mia se avrò bisogno vi chiamerò promesso > dicendo questo la ragazza se ne andò con la bambina.
" Ichigo perché stai ancora mentendo? Non potrai tenere per sempre all' oscuro la vera identità del padre. prima o poi lo scopriranno. " pensò Purin e ad alta voce disse:< Ciao ragazzi vado anch'io > 
Dopo di lei quasi tutte le ragazze se ne andarono tranne Zakuro che si avvicinò a Ryou e gli disse:< Lo so che sei preoccupato per lei, ma se continui ad urlarle addosso lei non capirà mai cosa provi >
< Non so di cosa tu stia parlando > disse Ryou fingendosi indifferente.
< Si invece, ormai lo sappiamo tutte che a te lei piace, solo lei non lo ha ancora capito >
< Ti stai sbagliando >
< Io credo di no, comunque sia dovresti parlarle solo così finalmente capirà > dicendo questo anche Zakuro se ne andò, lasciando Ryou a rimuginare sulle parole della bella modella.
 
Intanto seduto su un ramo di un albero del parco Inohara, Kisshu osservava pensieroso il cielo.
Appena era finita la battaglia era scappato; troppo sconvolto da quello che aveva scoperto per tornare nella dimensione aliena con Taruto e Pai.
Così aveva deciso di starsene un po' solo nel suo posto preferito, il parco.
Quanti ricordi legati a quel luogo; tutti legati ad Ichigo.
" Ovviamente" pensò lui tristemente.
Era stanco. Stanco di pensare alla stessa ragazza. Stanco che il suo sentimento fosse a senso unico.
Stanco che solo a lui erano importati quei giorni...
" Basta ho deciso io non penserò più a lei. Ora il mio unico obiettivo sarà quello della missione che ci hanno affidato " dopo aver preso questa decisione si addormentò.
 
Dopo qualche ora sentì delle voci e dei passi che avvicinavano.
Lui spalancò gli occhi, si alzò di colpo e maledì chiunque l' avesse svegliato dal sonno.
Due persone, una ragazza e una bambina stavano camminando tranquille nel parco per tornare a casa.
Kisshu non credette ai propri occhi; era in un posto appartato lontano dalla strada, perché loro tra tutti dovevano passare proprio qui?
" Credo che qualcuno ce l' abbia a morte con me per farmi questo" pensò Kisshu infuriato.
Era ancora fermo sul suo proposito di uccidere la bambina, ma ora non era il momento.
" Arriverà la mia occasione devo solo pazientare" pensò lui sorridendo malignamente e tornando alla sua posizione iniziale. 
Le sentì parlare ma cercò di ignorarle.
Loro passarono sotto il suo albero, ma non si accorsero della sua presenza.
< Kilari appena arriviamo a casa dobbiamo subito farti un bagno sei tutta sporca di fango > sentì dire da Ichigo.
" Casa? Ma di quale sta parlando se quella che aveva prima era disabitata? " pensò lui.
La curiosità era molta, ma si ripromise che lui aveva chiuso con lei.
< Ma uffa mamma devo proprio? > rispose la bambina lamentandosi.
< Assolutamente si! > disse la madre determinata a farsi obbedire.
Loro se ne andarono, eppure Kisshu non riusciva a togliersi dalla mente quel pensiero.
Senza rendersene conto iniziò a seguirle.
" E menomale che avevo smesso di pensarla " si disse stizzito, per il suo poco autocontrollo.
" Lo faccio solo perché così avrò maggiori possibilità di ucciderla se scopro dove abita quella mocciosa" si impose questo pensiero. 
Le pedinò fino a un quartiere, che non aveva mai visto.
Dopo qualche minuto, loro si fermarono davanti a una casa ed Ichigo all' improvviso, si girò e lui riuscì a nascondersi appena in tempo. Per qualche minuto lei fissò la strada dietro di sé, perché si sentiva osservata, ma non trovando nessuno aprì la porta di casa ed entrò con la bambina.
Kisshu uscì dal suo nascondiglio e andò verso l'edificio; era una casetta di due piani piccola, ma graziosa.
Lui si posizionò davanti a una finestra e ci guardò dentro, sembrava un salotto con un divano e una televisione.
" Bene aspetterò il momento giusto. Quando Ichigo avrà messo a dormire la bambina, io entrò di soppianto nella sua camera e lei morirà" pensò Kisshu con crescente soddisfazione " Non vedo l' ora di vedere la faccia di ichigo stravolta dalla disperazione; questa sarà una giusta vendetta per quello che mi ha fatto".
 
Intanto Ichigo, ignara di quello che l' alieno dai capelli verdi stava progettando, faceva il bagnetto a Kilari, pensando, per ironia della sorte, proprio a lui.
" Chissà se Kisshu ha capito qualcosa? Spero proprio di no; per fortuna che KI-chan assomiglia di più a me.
Se non fosse per le sfumature dorate negli occhi e le piccole orecchie a punta che grazie ai capelli riesco a nascondere non ci sarebbe niente che la potrebbe collegare in qualunque modo a lui...
Mi dispiace aver mentito di nuovo ai miei amici, ma ancora non mi sento pronta a raccontare dell' errore che ho commesso...Anche se è stato bellissimo errore " ripensò Ichigo guardando con tenerezza sua figlia che giocava felice nella vasca da bagno.
All' improvviso uno schizzo d' acqua la prese in pieno in faccia e questo la riscosse dai suoi pensieri.
< KILARI > iniziò ad arrabbiarsi, ma vedendo la bambina che rideva come una matta disse:< Ah la vuoi mettere così? >
Iniziò una battaglia di schizzi d' acqua che finì con Ichigo bagnata fradicia.
< Ki-chan è meglio se tu esci dalla vasca, ormai anche la mamma si deve fare il bagno... > disse Ichigo gocciolante d' acqua.
Dopo aver asciugato la figlia e messa a letto si fece anche lei un lungo e rilassante bagno nell' acqua calda.
" Sono fortunata ad avere Kilari. Ormai mi è rimasta solo lei " pensò la ragazza uscendo dalla vasca.
 
 
Per le strade di Tokyo una ragazza dai lunghi capelli dorati stava tornando da casa. 
Aveva tra le mani due pesanti borse per la spesa e non vedeva l' ora di mangiare qualcosa.
" Sono indecisa, ho voglia di riso al curry, ma è da tanto che non faccio gli spaghetti di soia oppure riso alla cantonese... "
Era così assorta nei suoi pensieri che in un primo momento non si accorse che stava passando di fianco a un piccolo parco giochi abbandonato.
Da bambina ci andava sempre quando si sentiva triste o sola; era il suo rifugio segreto, ma crescendo non ci era più andata e il parco era rimasto deserto.
 Ripensandoci lo guardò e notò una figura seduta su un altalena.
Non c'erano dubbi lo avrebbe riconosciuto anche tra centinaia di persone, era proprio lui.
All'inizio e non sapeva cosa fare, era molto sorpresa di trovarlo in un posto del genere.
"Non posso stare qui, dovrei andarmene infondo è un alieno e io... " 
Lo osservò, lui non si era ancora reso conto della sua presenza.
"Deve essergli successo qualcosa se no mi avrebbe vista subito... no non importa io non devo avere niente a che fare con lui, ma..." 
"Basta, non capisco perché ho tutti questi dubbi infondo è solo Taru-Taru. Anche sono ancora arrabbiata con lui per come si è comportato non posso lasciarlo solo, quando ha un espressione così triste " pensò Purin.
Lentamente si avvicinò e si sedette sull' altalena di fianco a lui.
Solo in questo momento l' alieno si accorse di lei e quando la vide spalancò gli occhi :< Tu! Cosa ci fai qui? >
< Niente stavo tornando a casa e improvvisamente mi è venuta la voglia di venire qui > gli rispose tranquilla.
< No non puoi rimanere devi andartene >
< E perché dovrei? Io posso fare quello che voglio > Purin si stava innervosendo molto:" e dire che ero venuta qui per lui"
< E cosa vuoi fare? Vuoi combattere? > Taruto si alzò di scatto dall' altalena e si mise in posizione di combattimento.
In un primo momento Purin era sbalordita, ma poi si mise a ridere.
Taruto la guardò stranito e poi infuriato:< Cosa ci trovi di divertente? Mi stai prendendo in giro? >
A quelle parole Purin rise più forte e cercò di trattenere le lacrime:< Il f..fatto è c...he s..o..no fe..li..ce > 
Taruto la guardò ancora più sbigottito:< Hei non è che sei diventata pazza tutto d'un tratto vero? >
Quando finalmente smise di ridere Purin rispose:< Sono contenta perché mi hai dimostrato che non sei cambiato per niente dall' ultima volta che ci si siamo visti >
< Non so di cosa tu stia parlando > disse Taruto cercando di essere freddo e distaccato.
< Dai finiscila di fingere, non c'è Pai nelle vicinanze, puoi comportarti normalmente con me... > Purin lo guardò intensamente e lui per l' imbarazzo abbassò lo sguardo.
< Lo sai che questo non posso farlo Purin >
< No io non lo so il perché. So solo che non ci vediamo da più di un anno e mi sei mancato tantissimo; pensavo che non ti avrei più incontrato e invece eccoti qua. Quando ti ho rivisto ero così felice ho pensato ingenuamente che eri tornato per me, che stupida che sono stata... Io pensavo che di me ti importava davvero qualcosa dopo quello che abbiamo fatto insieme, invece tutto quello che ti importa è del tuo stupido pianeta >.
Non pensava che stava piangendo ma quando finì il suo discorso si portò una mano alla guancia la sentì bagnata, non voleva piangere di fronte a lui, quindi velocemente si girò prese le sue cose e se ne andò.
Stava per uscire dal parchetto quando sbatté la faccia contro qualcosa. Alzò lo sguardo e vide la faccia di Taruto a pochi centimetri dalla sua.
Per qualche minuto che parvero ore si fissarono incapaci di distogliere lo sguardo l'uno dall' altra.
Poi, all'improvviso, il ragazzo la abbracciò, sorprendendo entrambi.
Purin dalla sorpresa fece cadere le buste della spesa e rimase bloccata tra le sue braccia insicura su cosa fare.
Dopo poco lui si staccò la guardò fisso negli occhi, come per cercare tracce di rifiuto, ma non trovandone si avvicinò lentamente a lei e la baciò con passione, cercando di trasmetterle tutte quelle cose che non riusciva a dire a parole.
Purin non ci credeva, Taruto, il suo Taruto, quello timido e introverso che non fa mai il primo passo sempre troppo insicuro la stava baciando " deve essere un sogno, un bellissimo sogno. Ma se è davvero così vi prego non svegliatemi mai" pensò la ragazza mentre ricambiava quel bacio.
Quando si staccarono lui la ammirò un poco " E' davvero bellissima con quei lunghi capelli biondi spettinati e quelle guancia rosse ". E poi facendosi coraggio disse ad alta voce:< Non ti azzardare mai più a dire che non mi importa niente di te >
Purin non sapendo cosa rispondere disse semplicemente:< Va bene >.
 
 
Kisshu girò intorno alla casa e guardò nelle finestre per cercare la camera della bambina.
Vide che le luci della casa erano tutte spente, pensò che probabilmente Ichigo fosse andata a dormire.
Quando trovò la stanza di Kilari si teletrasportò dentro e vide la bambina che dormiva beata nel suo letto.
Si guardò intorno e vide che la stanza era tutta rosa con qualche sfumatura di rosso qua e là "E' proprio nello stile della gattina... cioè della Mew rosa" si corresse mentalmente Kisshu.
Riportò lo sguardo sulla mocciosa e divenne minaccioso:< Perché sei nata? Tu sei il simbolo dell' amore di quei due, per lei sei come un trofeo che mi può sventolare in faccia tutte le volte che vuole, dimostrandomi che lei ha ottenuto la vita felice che voleva e io no. Quindi mi dispiace ma ti dovrò uccidere, tranquilla sarò veloce non sentirai niente >.
Kisshu fece apparire rapidamente i suoi Sai e guardandola ancora una volta alzò il braccio per infilzarla.
La bambina si mosse nel sonno e inconsciamente disse:< Alieno dalle buffe orecchie >
L' alieno fermò il braccio appena in tempo all'altezza del cuore di Kilari e la fissò.
"Mi ha chiamato nel sonno? Perché sta sognando uno come me? Quello che la vuole uccidere? " pensò Kisshu sorpreso.
"Non importa la devo uccidere " anche se pensava questo il suo braccio non intendeva affondare la lama in quel corpicino caldo e pieno di vita.
"Ma cosa penso di fare? Come mi sono ridotto? Per colpa di una donna sono addirittura arrivato ad uccidere una bambina che l' unica colpa che ha è essere nata dall' unine quei due... Non so cosa fare forse dovrei portarla da Pai infondo lei, come ci hanno detto, è l' unica in grado di salvare il nostro pianeta dalla distruzione " .
Per qualche minuto la fissò e vedendola sorridere nel sonno prese una decisione " Non la uccidere per il mio egoismo e non la porterò a Pai, ma solo per oggi " e poi ad alta voce disse:< Per questa notte dormi serena piccola >.
Stava per togliere il suo Sai dalla bambina, ma l' improvviso spalancarsi della porta lo fece girare di scatto.
Di fronte a lui vide Ichigo in pantaloncini e canotta, non poté perdere tempo a pensare a quanto stesse bene vestita così, perché si rese subito conto di quello che la ragazza stava vedendo, ritrasse subito la sua spada, ma ormai il danno era fatto e lei sconvolta non seppe altro che dire:< Kisshu?! >
 
 
 
NOTE D'AUTOREEEEEE:
Okay ammetto che è passato un po' di tempo... 
Lo so due anni ma vi giuro che non me ne sono resa conto perché io continuavo a riscriverlo questo capitolo però non mi convinceva mai. ( Ammetto che neanche adesso mi convince più di tanto ma sarebbe stato abbastanza cattivo da parte mia farvi aspettare ancora)
Perciò vi chiedo SCUSAAAAA, vorrei promettervi che il prossimo sarò più veloce a pubblicarlo però è meglio che non vi prometto niente, non sono brava con le scadenze, però sono fiduciosa fra un po' iniziano le vacanze e avrò più tempo per scrivere.
Comunque dopo questo sclero come al solito voglio chiedervi: come vi è sembrato questo capitolo? 
Ammetto che all' inizio volevo finirlo con Taruto che chiedeva a Purin cosa ci facesse nel parco, ma poi mi sarei sentita troppo cattiva a lasciarlo cosi ahahah
Va be come al solito nelle note d' autore inizio a parlare e non mi fermo più (tanto non le legge nessuno ahhah), va bene prendermi in giro da sola non è tanto normale ma ok.
Cavoli sto divagando ancora volevo ringraziare davvero tutte le persone che leggono la mia storia e chi l' ha messa tra ricordate/seguite/preferite. Grazie mille a tutte sopratutto a chi recensisce siete dolcissime grazie davvero.
Spero che leggerete la mia storia e se qualcuno volesse recensire non c'è problema possono valere anche critiche se costruttive non  mi offendo ahahahah 
Ok il mio momento di gloria (si fa per dire) finisce qui.
A prestoooo (spero) :)
 
 
 
 
 
                                                                                                                    
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
        

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Capitolo 10
*** STO PER CASO SOGNANDO?! ***


STO PER CASO SOGNANDO?!
 
 
< Kisshu?! > esclamò Ichigo sconvolta.
Cosa ci faceva nella stanza di sua figlia? 
Lui si trovava a pochi passi da Kilari e uno dei suoi Sai era vicino al suo corpicino.
La ragazza si paralizzò dalla paura " cosa posso fare? La mia spilla per trasformarmi è nella mia stanza, non posso lasciare Kilari nelle sue mani... "
Sapeva benissimo che da umana non sarebbe mai riuscita a batterlo, quindi l' unica cosa che poteva fare era pregarlo:< Ti prego Kisshu non fare del male alla mia bambina >.
Dall' altra parte lui non sapeva come comportarsi; aveva già deciso di andarsene, ma così facendo avrebbe fatto credere ad Ichigo che una sua parola bastasse per farlo desistere dai suoi scopi.
E perciò decise di fingere.
Avvicinò ancora di più i suoi Sai alla bambina e chiese alla ragazza:< Perché mai dovrei ascoltarti? >
Lei lo fissò dritto negli occhi  e rispose velocemente:< Semplice perché tu sei... - si bloccò di colpo - una brava persona, anche se non lo vuoi ammettere; ormai ti conosco >.
" Cavolo nella foga del momento stavo quasi per dirglielo, ma non posso. Se lo venisse a sapere sicuramente me la porterebbe via e questo non posso permetterlo. E poi dopo quello che gli dissi tanto tempo fa, sicuramente ora mi detesta " pensò Ichigo abbassando lo sguardo.
Per un po' ci fu silenzio poi all' improvviso lui si mise a ridere e lei sorpresa lo guardò interdetta.
< Tu dici di conoscermi? Ma non prendermi in giro. Non hai mai voluto avere niente a che fare con me > rispose lui arrabbiato.
Aveva ragione ad avercela con lei però:< Questo non è vero e lo sai anche tu! Sei entrato nella mia vita prepotentemente senza neanche chiedermi il permesso > 
 
FLASHBACK
5 anni fa...
Era  una calda giornata estiva e il sole splendeva alto nel cielo.
Insomma una bellissima giornata per divertirsi e rilassasi. 
Ma una ragazza, troppo distratta dai suoi pensieri per accorgersene, camminava triste per il parco, mentre mangiava il suo gelato.
" Uffa Aoyama-kun è dovuto tornare di nuovo a Londra" pensò lei.
E poi parlando ad alta voce disse:< Ma non è giusto questa volta è stato qui solo per due settimane, di cui una l'ha passata solo con la sua famiglia >
Ormai erano già tre anni che faceva avanti indietro da Londra a Tokyo solo per vederla, ma le sue visite stavano diventando sempre più corte e quando finalmente si vedevano lui non faceva altro che parlare delle piante dell' Inghilterra così diverse da quelle del Giappone e dei suoi animali in pericolo di estinzione; specie che non aveva mai sentito nominare e che nemmeno le interessavano, ma che per amore verso di lui, ascoltava affascinata.
Fece un altro sospiro e, sedendosi su una panchina, chiuse gli occhi ripensando ai bei momenti passati con lui, per cercare di sentirsi meno sola.
Dopo un po' di tempo, all'improvviso, sentì una voce famigliare, ma che non riconobbe subito, parlare a pochi passi di distanza:< Ehi bambolina, perché non mi fai assaggiare un po' del tuo gelato? >
Quel nomignolo... solo una persona la chiamava così.
Spalancò gli occhi e vide a pochi centimetri dal suo viso due occhi color dell' oro, che non avrebbe mai pensato di rivedere una seconda volta.
Lui non sentendo arrivare una risposta dalla rossa, assaggiò il suo gelato alla fragola e sorridendo maliziosamente disse:< Che buono, ha quasi lo stesso sapore delle tue labbra. Però  è passato tanto tempo da quando le ho assaggiate, potrei aver ricordato male. Sarebbe meglio riprovarle no? >
Lei sentendo queste parole subito arrossì e gli rispose:< Ma cosa stai dicendo Kisshu? E soprattutto cosa ci fai qui? Non eri tornato sul tuo pianeta? Sei tornato per combattere ancora? > e così dicendo fece cadere il suo gelato e si mise in posizione di attacco. Ricordandosi, solo in un secondo momento, di aver perso tutti i suoi poteri dopo la battaglia contro Deep Blue.
Kisshu svolazzando a mezz'aria si mise a ridere spensieratamente e le rispose:< Quante domande non mi chiedi neanche come sto? Quanto sei cattiva micetta. Comunque stai tranquilla non voglio combattere; sono venuto qui solo per te, non sei contenta? >
Lei ignorando completamente le sue parole esclamò:< Devi finirla di chiamarmi con questi stupidi nomignoli! Ormai sei cresciuto, avrai si e no diciott'anni, giusto? Quindi chiamami con il mio nome I-chi-go >
< Che carina ti ricordi la mia età allora ti interesso infondo... Però mi dispiace ma non posso proprio accontentarti, sai vederti arrabbiata mi piace troppo > così dicendo fece un gran sorriso, che nella ragazza, non suscitò altro che maggiore irritazione.
< Sei incredibile, sono senza parole. E poi cosa intendi che sei tornato per me? Non capisco, che scopi hai? >
Lui quasi si mise a ridere di nuovo per l'ingenuità della ragazza.
< Aspetta - lei continuò - non vorrai mica provare a portarmi di nuovo sul tuo pianeta? Perché se è così non credere che te lo lasci fare senza combattere >
Lui ghignò fra sé e poi le rispose:< Beh sai all'inizio ne avevo l'intenzione, poi però mi è venuto in mente un altro metodo per conquistarti >
< Conquistarmi? Perché mai dovresti farlo? > chiese Ichigo sempre più confusa dall' alieno.
"Come ho fatto ad innamorarmi di una persona tanto ottusa?" pensò lui tristemente e poi ad alta voce, ignorando completamente le sue domande, disse:< Diventiamo amici >
Questa volta fu il turno della ragazza a ridere, lui la guardò sorpreso e lei tra le risate esclamò:< Siamo due persone completamente diverse, io sono un' umana e tu un alieno, non riusciremmo mai ad andare d'accordo e poi abbiamo sempre combattuto l'uno contro l'altra. Non capisco perché tu mi stai dicendo queste cose. Inoltre io non mi fido di te >
Kisshu non credeva alle proprie orecchie: come faceva Ichigo a non capire? Era così difficile pensare che lui era innamorato di lei? Che un alieno si potesse innamorare di un'umana? 
Queste cose però non gliele disse, perché sapeva che se avrebbe parlato lei lo avrebbe rifiutato senza neanche conoscerlo e così lui si sarebbe arrabbiato e, quando lo era, commetteva sempre azioni che poi avrebbe rimpianto.
Perciò le disse soltanto:< Facciamo così, come lo chiamate voi umani? Ah già appuntamento. Andiamo ad un appuntamento, così ti dimostrerò che di me ti puoi fidare e che  possiamo diventare amici. Vediamoci qui domani alla stessa ora >.
Non le diede neanche il tempo di controbattere che lui era già sparito.
< Ma gli appuntamenti sono per i fidanzati > esclamò Ichigo, ma inutilmente, visto che era rimasta sola.
< Tanto non verrò mai > gridò lei a pieni polmoni al vuoto davanti a sé, ma lui ovviamente non la poteva sentire. 
Qualche persona che passava lì per caso si girò a guardarla come se fosse una pazza e lei scappò da quel posto imbarazzata.
"Andare significherebbe tradire il mio Aoyoma-kun e io di certo non voglio" pensò lei soddisfatta di non accontentare l'alieno.
 
Ma le cose andarono in maniera molto diversa da come le aveva pianificato, visto che ora si ritrovava con una figlia...
"Credo che anche lui si sia ricordato del nostro "primo" incontro dopo Deep Blue. Prima era così facile, sapevo benissimo come comportarmi lo allontanavo e basta, mentre ora non so cosa fare.... Vorrei buttarmi tra le sue braccia e dirgli quanto mi è mancato, ma non ne ho più il diritto dopo quello che gli dissi" pensò lei tristemente.
"Come dovrei comportarmi? Vorrei tanto stringerla a me e baciarla fino a farle dimenticare quell'umano, ma lei lo ama e sempre lo amerà, io per lei non sono niente e questa bambina lo dimostra" pensò lui.
Per alcuni minuti regnò il silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri.
Si guardarono intensamente negli occhi: sentimenti opposti si scontravano in quegli sguardi.
I predominanti erano il rimorso, per aver detto cose sbagliate o per non aver detto abbastanza, l'odio, per non essere amati, la tristezza di sentirsi soli in questo grande mondo, la malinconia per un passato lontano, ma il sentimento che sopra tutti e tutto dominava era l'amore, quell' emozione forte e passionale che dopo cinque anni ancora non si era spenta, ma anzi si era ingrandito così tanto da sopprimere tutti gli altri sentimenti.
Non erano serviti a nulla gli sforzi fatto per spegnerlo o anche solo diminuirlo un poco, perché esso non si controlla è come un vento impetuoso che soffia senza posa e travolge tutto e tutti non lasciando indietro niente e nessuno.
Il primo ad interrompere quel contatto di sguardi fu Kisshu che non riuscendo più a sopportare tutta la pressione, voltò la testa in un altra direzione ed esclamò:< Basta sono stanco, mi hai fatto passare la voglia di ucciderla... >
Lei stava per tirare un sospiro di sollievo, però lui non aveva finito:< Ma non credere che la prossima volta la lascerò andare, ricordati lei ci serve, quindi tieniti pronta >.
Lei sorridendo rispose:< Grazie Kisshu >
Lui rimase per un po' abbagliato dal suo bellissimo sorriso, lottando dentro di sé con la voglia di baciarla.
Però purtroppo non poteva "lei era la ragazza di un altro" si ricordò di nuovo.
Velocemente si girò pronto ad andarsene, quando un pensiero lo colpì all'improvviso " Aspetta, perché dovrei sentirmi in colpa per qualcosa che non ho fatto, almeno mi sentirò così per un motivo"*
In pochi secondi si teletrasportò davanti alla ragazza e con poca delicatezza la sbatté contro il muro, ignorando il gemito di dolore che uscì dalla sua bocca, prese il mento della ragazza tra due dita e rapido si impossessò delle sue labbra.
Fu un bacio violento e passionale, che non lasciò alla ragazza neanche il tempo di reagire.
Dopo poco si staccò e cercando di dare alla sua voce un tono stabile, le spiegò, tentando di autoconvincersi, il motivo del suo gesto:< Vedi questo era per dimostrati che io faccio quello che voglio, quindi non pensare che la tua bambina sia salva solo perché me lo hai chiesto tu. Quello che è appena successo? Per me non ha significato niente. Tutto quello che abbiamo fatto insieme è successo solo perché ero annoiato e volevo divertirmi con qualcuno, quindi cara umana non ti sentire speciale o altro solo perché ho prestato le mie attenzioni a una come te, per me non sei niente >
Ecco questa era la sua vendetta, avrebbe fatto sentire Ichigo proprio come si era sentito lui, quando lei lo aveva scaricato senza mezzi termini.
Le diede un' ultima occhiata e poi sparì vedendo il volto afflitto della ragazza.
"Sarà triste solo perché avrà pensato di aver tradito il suo ragazzo con quel bacio, figurati se le è importato delle mie parole" nonostante il suo pensiero, dentro di lui bruciava un solo sentimento: il rimorso.
Quello che lui non sapeva però, è che se fosse rimasto un altro momento, avrebbe visto grandi lacrime uscire dagli occhi della ragazza e forse avrebbe capito che la sua tristezza derivava soltanto dalle sue cattive parole.
 
 
 
La mattina seguente la ragazza dai lunghi capelli rossi si alzò svogliatamente dal letto.
Dalla finestra un sole placido stava spuntando all'orizzonte e un leggero venticello entrava nella stanza. 
Quella vista di solito l'avrebbe messa di buon umore, ma non oggi.
Guardò la sveglia le cinque e mezza, rimanere a letto non sarebbe servito a niente.
Si trascinò lentamente verso il bagno, fermandosi prima davanti alla stanza di sua figlia.
Lei dormiva felice nel suo lettino ignara di quello che era successo la sera prima.
Cavolo le lacrime le stavano tornando, no non poteva permettersi di piangere ancora, si disse cercando di reprimere i brutti ricordi.
Ora aveva delle responsabilità; non era più una ragazzina, che se era triste si rinchiudeva nella sua stanza ignorando tutto e tutti, adesso era cresciuta e anche se con fatica avrebbe affrontato la giornata e sarebbe andata avanti.
Chiuse la porta della figlia alle sue spalle e si diresse verso il bagno.
Si guardò allo specchio, due grandi occhiaie spuntavano sotto i suoi occhi, per colpa della notte passata insonne.
Aprì il rubinetto dell'acqua calda, si spogliò e lentamente entrò nella vasca. 
Un bel bagno caldo era quello che le ci voleva, infatti appena entrò si sentì un poco meglio.
Si rilassò e cercò per un attimo di accantonare i brutti pensieri e godersi quel bagno.
Finito di lavarsi, si vestì, scese le scale e si diresse verso la cucina per preparare la colazione.
Quando fu pronta andò a svegliare sua figlia.
< Buongiorno mamma, come mai sei già sveglia? >
< Avevo voglia di restare un po' di più con te Ki-chan e non correre come facciamo di solito > rispose Ichigo dicendo una piccola bugia a sua figlia.
< Ah va bene > disse la bambina ancora assonnata.
Insieme scesero di sotto a fare colazione.
La bambina si sedette su una sedia e Ichigo le mise sul tavolo una tazza di latte fumante, uscendo poi fuori un attimo dalla cucina.
"Uffa la mamma si è dimenticata di darmi i biscotti" pensò tra sé Kilari. 
Così scese della sedia e spingendola la mise davanti al ripiano della cucina. 
La bambina salì, in piedi, sopra alla sedia e con una manina tentò di raggiungere lo scaffale contenente i suoi adorati biscotti con il cioccolato.
Purtroppo però, era ancora troppo piccola e non ci arrivava, così si allungò rimanendo in equilibrio sulla sedia solo con le punte dei piedi. Stava per raggiungere con le mani la scatola, quando Ichigo, entrando nella stanza, vide quello che la bambina stava facendo e spaventata disse:< Kilari attenta >
Fu questione di un attimo, la bambina perse l'equilibrio e scivolò dalla sedia, Ichigo corse a prenderla, ma ormai era troppo tardi. Sarebbe caduta al suolo e si sarebbe fatta molto male.
Kilari chiuse gli occhi, aspettando l'impatto con il pavimento, ma questo dopo molti minuti non arrivò.
Lei aprì piano piano gli occhi e vide che stava fluttuando a pochi centimetri dal suolo.
Sorpresa guardò sua madre che sembrava ancora più stupita di lei. Felice di quello che aveva appena scoperto, la bambina iniziò a svolazzare per la stanza.
Ichigo non riusciva a formula pensieri di senso compiuto, non aveva mai pensato che Ki-chan avrebbe potuto sviluppare le capacità degli alieni. " Non so come devo comportarmi Kisshu non mi ha mai detto a che età ha imparato a volare... forse sa anche teletrasportarsi chi lo sa? L'unica cosa che so per certo è che nessuno umano deve vedere che cosa sa fare" e dopo aver pensato questo disse:< KI-chan scendi ora non puoi continuare a volare >
< Perché mamma? E' così divertente > esclamò la bambina.
< Va bene tesoro, però ora vieni qua mi devi promettere una cosa >
< Che cosa mamma? > chiese la bambina avvicinandosi ad Ichigo.
< Devi promettermi che questo resterà un segreto tra me e te. Va bene? Non lo dovrai dire a nessuno >
< Neanche a Ucchan e Aya-chan? > chiese lei.
< Neanche a loro. Questo sarà il nostro piccolo segreto. Ok? >
< Va bene mamma non lo dirò a nessuno >
Dopo questa loro chiacchierata finirono di mangiare e poi uscirono di casa alla buon ora.
Ichigo accompagnò sua figlia all' asilo e dopo essersi fatta promettere ancora di mantenere il segreto, la ragazza si diresse al caffè mew mew.
Il locale non era ancora aperto, visto che oggi era arrivata in anticipo.
Prima di entrare fece un sospiro e cercando di essere il più naturale possibile entrò nel locale con un gran sorriso.
< Buongiorno ragazze >
Loro si girarono sbalordite, vedendo arrivare Ichigo in anticipo e la prima che glielo fece notare fu Minto:< Ichigo hai per caso la febbre oggi? >
< Ma cosa stai dicendo sono in perfetta forma non vedi > " in realtà non proprio", ma questi pensieri se li tenne per lei.
< Secondo me hai contratto una qualche specie di malattia rara qualcos'altro... Aspetta forse ho capito tu sei una sosia che cerca di rubare la vita alla vera Ichigo > continuò Minto sicura della propria tesi.
< Ma cosa stai dicendo Minto sono io... Uffa non mi prendere in giro! >
< Lasciala stare Minto magari oggi ha sentito la sveglia > si intromise Zakuro.
< Ooh Zakuro non ti ci mettere anche tu > esclamò Ichigo scuotendo la testa.
Intanto dallo spogliatoio uscì Purin, che tutta contenta si diresse subito dalla rossa e le chiese:< Ciaoo Ichigo. Come sta la piccola Ki-chan? >
< Sta benissimo l'ho appena accompagnata all' asilo > 
< Ah che bello che bello! > esclamò tutta contenta la ragazza saltellando nella stanza.
< Sbaglio o sei più felice del solito? TI è successo per caso qualcosa? > chiese Minto 
< E' cosa? N-no è tutto come al solito > rispose la ragazza diventando rossa come un pomodoro.
< Sicura? > chiese la blu sospettosa.
< C-certo certo e adesso sbrighiamoci è quasi ora di aprire il negozio > cambiò discorso Purin.
< Aspettate manca Retasu... che strano che faccia tardi > disse Ichigo.
< Ha chiamato dicendo che oggi si sarebbe presa la giornata libera > rispose Ryou entrando all'improvviso nella stanza.
< Eh ora basta poltrire al lavoro >
 
 
< Uffa Seiko è in ritardo > disse fra sé Retasu, mentre aspettava alla stazione di Tokyo la sua migliore amica.
Dopo dieci minuti sentì una voce che la chiamava.
Si girò e vide una ragazza dai corti capelli castani che correva nella sua direzione.
< Retasu scusami per il ritardo > disse con il fiatone.
< Finalmente sei arrivata era da tanto che aspettavo > 
"Una volta avrei detto che ero appena arrivata per non farla sentire a disagio, ma ormai non sono più quella ragazza timida e insicura di tanto tempo fa... tutto questo grazie a loro, le mie amiche e compagne, le mew mew " pensò Retasu.
< Perdonamiii, il treno ha fatto tardi > disse la ragazza.
< Va bene dai non preoccuparti infondo non è colpa tua > 
Ok, forse non era cambiata così tanto...
< Allora cosa mi racconti Retasu? E' una vita che non ci vediamo >
< Diciamo che sono successe molte cose da quando sei partita... >
< Ooh davvero? Allora dopo mi racconterai tutto; ma ora si fa... shopping!! > esclamò felice Seiko.
< Veramente io preferirei andare in una libreria, ci sarebbe un libro che... > cercò di proporre la verde, però la sua amica era già partita per la sua strada e non prestava la minima attenzione alla ragazza.
 " Credo che sarà una lunga giornata " pensò tra sé Retasu inseguendo la mora.
 
< Retasu prova questo, quello e ancora questo su veloce >
Da più di due ore erano in un negozio di vestiti e Seiko non concedeva un attimo di tregua alla povera ragazza.
< Ma questo sicuramente  non mi starà mai bene Seiko-chan >
< Tu ti sottovaluti troppo amica mia, se solo lo volessi faresti stragi di cuori con il corpo bello che ti ritrovi >
< Seiko ma che dici?! > esclamò imbarazzata la verde.
< Tu provali e basta sono sicura che con questo abito farai cadere ai tuoi piedi qualsiasi ragazzo >
< Dici sul serio? > chiese Retasu senza rendersene conto.
< Aspetta mi stai dicendo che c'è qualcuno che ti piace? Allora com'è? Alto? Magro? Timido o sfacciato? Ti  ha già chiesto di uscire? > Così facendo Retasu aveva innescato la bomba qual' era la sua migliore amica ed era sicura che non sarebbe riuscita a trattenerla.
< Guarda che ti stai sbagliando Seiko... > cercò inutilmente di rimediare.
< Aspetta non mi dirai che è quel bel biondino che c'è al tuo locale, perché se è così io approvo pienamente > continuò la mora assorta nei suoi pensieri.
< Beh se devo essere sincera prima lui mi piaceva tanto, però poi... >
< Cosa? Mi stai dicendo che ti piace un altro? Come hai fatto a cambiare idea lui è assolutamente perfetto sotto ogni punto di vista > disse maliziosa Seiko.
< Ma Seiko! -esclamò imbarazzata Retasu - Devo ammettere che hai ragione, però questo qui è... diverso > disse la ragazza.
 " Almeno a lei posso dirglielo tanto non lo conosce; ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e sicuramente le mie compagne non possono capirlo" pensò lei non immaginando neppure lontanamente che due sue amiche erano nella stessa situazione.
< Cosa intendi per diverso? > Chiese l'amica ridestandola dai suoi pensieri.
< Non ho mai pensato che mi potesse piacere un ragazzo del genere... Lui  è bello, bellissimo, misterioso, intrigante, forse un po' troppo arrogante, crede di avere sempre ragione; ma infondo è questo che mi piace di più di lui > finì Retasu immersa nel suo racconto
 < Oddio Retasu sei davvero innamorata di questo ragazzo > disse la mora stupita.
< All' inizio non lo volevo ammettere... però credo che ormai sia così > esclamò la ragazza imbarazzata.
< Ooh sono così felice per te > e così dicendo Seiko le saltò addosso stringendola in un tenero abbraccio.
" purtroppo però questo sentimento non potrò mai rivelarlo, perché siamo nemici e niente gli farà cambiare idea" pensò Retasu tristemente e nascondendosi in quel abbraccio fece scendere dal suo viso qualche lacrima silenziosa.
 
Dopo aver provato tantissimi abiti andarono nel reparto costumi.
< Mi spieghi perché siamo qua se manca più di un mese all' estate? > chiese Retasu ormai stanca e con mille borse tra le mani.
< Appunto manca pochissimo tempo e poi se qualcuno ci invitasse ad andare in piscina mica possiamo andare impreparate no? Tu vai in quel camerino io ti porterò dei costumi da provare>
< Guarda che posso sceglierli da sola non ce bisogno che ti comporti come mia madre > protesto Retasu.
< Mmmh fammi pensare... Mamma Seiko? Ok mi piace ora per favore piccola mia vai nel camerino, mamma sa quale costumi si prenderebbe da sola sua figlia e questi per una ragazza di ventitré anni non le renderebbero per niente giustizia > rispose Seiko scherzando.
< E io conosco i gusti di Seiko e so per certa che mi farai sembrare unna sgualdrina > rispose a tono Retasu.
< Suvvia quanto sei drammatica, fidati della tua cara mammina e ora su vai in quel camerino >. Tutte le proteste che la mew verde fece non servirono a fermare la sua amica e anche se a malincuore dovette fare come diceva la mora.
Dopo alcuni minuti:< Non ci penso neanche > disse Retasu con decisione.
< Dai su esci voglio vedere >
< Io non mi muovo di qui, di fronte al mio camerino c'è una vetrina chiunque in strada mi potrebbe vedere >
< Dai su non fare tante storie non sta passando nessuno ora. Mi fai vedere come stai e poi torni subito dentro... con gli altri non hai fatto così tante scene > disse la mora annoiata.
< Gli altri erano interi questo è troppo io non esco >
< Erano interi perché li volevi tu così io ne avrei scelti ben altri... comunque dai fammi questo favore, se esci io ti comprerò quel libro che desideravi da tanto > disse la mora sicura che così facendo l'avrebbe convinta.
< Davvero? Me lo prometti? >
< Si si dai esci >
Lentamente Retasu uscì dal camerino e imbarazzata al massimo teneva lo sguardo puntato verso il basso.
< Cavoli stai benissimo con questo costume te lo devi assolutamente comprare quel colore ti sta d' incanto si intona perfettamente con i tuoi occhi >
Quello che indossava era un semplice costume a fascia di un bellissimo colore blu zaffiro.
< Grazie > disse Retasu felice, ma non appena alzò lo sguardo vide un ragazzo con un cappellino che gli copriva quasi tutto il volto guardare nella sua direzione.
Lei rossa come un pomodoro rientrò in fretta nel camerino e velocemente si cambiò.
Quando uscì di lì e guardò oltre la vetrina vide che quello strano ragazzo era scomparso.
< Che ti è preso così all'improvviso? > chiese Seiko sorpresa per il comportamento dell'amica.
< C'era un ragazzo che mi fissava > rispose Retasu a disagio.
< Ah solo per quello? Se ti fissava voleva dire che ti trovava carina dovresti esserne felice > disse tranquillamente Seiko.
< Bah io non saprei.. >
E così dicendo la giornata per le due amiche continuò. 
Andarono in un ristorante davvero carino dove servivano carne alla piastra davvero strepitosa e poi passarono il pomeriggio tra libreria (per Retasu) e altri negozi (per Seiko).
Quando la giornata finì le due amiche dovettero salutarsi.
< Tornerai presto a farmi visita vero Seiko-chan? > chiese Retasu triste di doverla salutare.
< Ma certo così presto che non noterai neanche la mia partenza e la prossima volta che verrò mi farai conoscere il famoso ragazzo > e così dicendo la mora le fece l'occhiolino.
< Emm certo... > lo disse anche se non lo credeva possibile.
< E poi mi porterai a quel bel locale dove lavori che fanno dei dolci assolutamente fantastici e mi dovrai anche presentare al biondino >  continuò scherzando Seiko.
" Credo che Ryou si arrabbierebbe sentendosi chiamare in questo modo" pensò Retasu.
< Ora è meglio che vada se no perdo il treno... A presto Retasu e stammi bene > disse Seiko.
< Buon viaggio e fai attenzione per la strada >
< Certamente capo > e così dicendo diede un altro grande abbraccio alla sua amica e se ne andò.
" Uffa mi mancherà moltissimo... " pensò Retasu tristemente.
E poi parlando ad alta voce disse:< Ma so dove recarmi per tirarmi su di morale e visto che è ancora presto per tornare a casa posso andarci >
 
Eccoli lì il suo posto preferito: il mare.
La sabbia che entrava nelle scarpe, la brezza marina che sferza i capelli e il rumore delle onde che si rovesciavano sulla spiaggia, tutto di quel posto adorava.
Amava anche quella pace che regnava durante l'inverno. 
Presto con l'arrivo dell'estate quella spiaggia si sarebbe riempita di persone e non ci sarebbe più stata tutta quella calma e tranquillità.
Si tolse le scarpe e sistemandosi la gonna si sedette sulla sabbia, chiuse gli occhi ascoltando il rumore delle onde e immergendosi nei suoi pensieri.
Dopo pochi minuti che a lei parvero ore un forte boato la fece ridestare.
Lei si alzò di colpo e si girò nella direzione del rumore.
Un enorme mostro si stava dirigendo dalla sua parte.
Retasu era terrorizzata " Cosa faccio da sola? Non sono forte come le mie amiche non me la posso proprio cavare da sola, non ce la faccio" pensò lei.
Cercò nelle sue tasche il suo telefonino, ma all'improvviso si ricordò di averlo lasciato a casa convinta che per oggi non le sarebbe servito. 
< Che stupida che sono > si disse.
" Dovrei scappare e andare a chiamare la mie amiche" pensò lei, poi però si ricordò una cosa " Cosa sto dicendo? Io sono un guardiana della terra, il mio compito è proteggerla non posso comportarmi da vigliacca e scappare. Ichigo non lo avrebbe mai fatto"
E così con una luce più determinata negli occhi tirò fuori dalla sua tasca la sua spilla e si trasformò.
Una luce azzurrina apparve intorno a lei trasformando i suoi abiti in un vestito verde smeraldo.
Ora era pronta a combattere:< Fatti avanti kimero sono pronta >.
Di fronte a lei si ritrovò un enorme cetriolo marino cresciuto troppo.
Centinaia delle sue zampette viscide si diressero contro di lei per acchiapparla; ma MewRetasu fu più veloce. 
Con un balzo indietro si sposto ed atterrò con eleganza a qualche metro di distanza dal mostro. "Tutto grazie ai miei poteri scommetto che se ero in situazioni normali sarei sicuramente inciampata" pensò lei sconfortata.
< Che strano avrei giurato che saresti scappata non appena avresti visto la mia adorabile creatura >.
Quella voce... era sicura a chi appartenesse.
Alzò lo sguardo e vide Pai volare a qualche metro di distanza dal terreno.
< N-n-non capisco che cosa intendi? > chiese goffa MewRetasu.
< Semplice secondo i miei calcoli tu sei la più debole nella vostra squadra e in più hai un carattere troppo docile e remissivo... Quindi la più facile da eliminare > rispose lui impassibile come al suo solito.
Quelle parole oltre a ferirla la irritarono parecchio; lei non era più la ragazza timida e introversa di una volta e glielo avrebbe dimostrato:< Ti sbagli io voglio solo smettere di combattere. La guerra non porta mai niente di buono e pensavo che l'avessi capito dopo l'ultima volta... >
< Non capisco cosa vuoi dire e sinceramente non mi interessa. Prego Kimero attacca >.
Appena pronunciate quelle parole il mostro si avvicinò veloce a MewRetasu. Lei cercò di renderlo inoffensivo e lo attaccò con il suo potente getto d'acqua, ma per la troppa agitazione sbagliò la mira, prendendolo solo di striscio.
Come contrattacco  il mostro sputò dalla sua enorme bocca un getto liquido e viscoso che si diresse come una saetta nella sua direzione. MewRetasu riuscì a evitarlo anche se con grande fatica.
 Quando si girò per vedere il punto dove era caduto il liquame vide un enorme buco sulla sabbia "Cavoli quella bava mi avrebbe potuto sciogliere" pensò sconvolta.
< Perché non vuoi ascoltare? Per seguire le tue stupide convinzioni sono morte moltissime persone e se non ci fosse stata l'acqua mew persino tu e i tuoi fratelli sareste morti per degli stupidi ideali... è davvero questo quello che vuoi? > disse lei disperata, mentre tentava di evitare gli attacchi incessanti del Kimero.
La maschera d'indifferenza che l'alieno si era costruito dopo tanti anni di sofferenze e dolori si stava incrinando:< Non sono affari tuoi- disse infastidito - e poi non abbiamo altro modo per salvare la nostra gente >  continuò con tono più amareggiato.
< Invece c'è se solo lasciaste che noi... > cercò di dire MewRetasu, ma Pai la interruppe non lasciandola finire:< Voi avete avuto la vostra occasione di collaborare, però vi siete rifiutate > 
La ragazza non l'aveva mai visto così arrabbiato e non ne capiva il motivo.
Dall'altra parte neanche lui riusciva a comprendersi. 
Perché si sentiva così turbato dalle sue parole? Perché ogni cosa che lei diceva gli faceva mettere in dubbio ogni suo principio? Cosa gli stava facendo?
"Non mi dirai che per caso io... No, non è assolutamente possibile! Lei è solo una misera umana..." pensò lui con insistenza. 
Poi la guardò finalmente per davvero, non come una nemica, ma come una semplice ragazza e tutte le sue convinzioni caddero all'improvviso come un muro di carta: i suoi lunghi capelli verdi che volavano nel vento, i suoi occhi così dolci e gentili, ma che potevano essere anche determinati e combattivi, la sua tenera goffaggine che la rende ancora più dolce e carina.
"Ho davvero pensato a queste cose? Io che sono stato sempre impassibile e controllato? Io che ho sempre odiato la razza umana, reputata da me stupida ed egoista? Io, io... Ma lei è diversa" pensò lui sconvolto dai suoi stessi pensieri
"Non posso, lei è una nemica; devo farla finita una volta per tutte".
< Kimero non perdere tempo uccidila senza pietà >.
Il mostro con una mossa improvvisa, colpì la ragazza con la sua coda, che non prevedendo questo attacco, venne presa in pieno e finì contro una roccia sbattendo forte la testa.
La sua vista iniziò ad annebbiarsi, ma prima di chiudere gli occhi disse ad alta voce:< Perché ti comporti così? Pensavo che fossi diverso; forse sei davvero freddo e spietato come cerchi di apparire > E dicendo questo svenne.
Lui si avvicinò e vide una lacrima scenderle dalla sua guancia.
"Perché questa ragazza sta piangendo? Avrà forse paura? Non mi sembrava spaventata... Non sarà che sta piangendo per me?! " mille domande si affollavano nella testa dell'alieno, ma nessuna trovava una risposta.
Intanto il mostro si stava avvicinando alla ragazza ed era pronto per darle il colpo di grazia, lanciò un enorme palla di liquido verde contro la ragazza svenuta, che l'avrebbe sciolta in pochi secondo.
Pai guardo la scena; la bava di quel verme l'avrebbe colpita e di lei non ne sarebbe rimasto neanche un frammento. 
Avrebbe dovuto essere contento di eliminare una nemica, ma non si sentiva affatto felice, anzi più i secondi passavano che quel liquame si avvicinava e più sentiva la preoccupazione farsi sempre maggiore.
Era difficile da ammettere, però non riusciva a sopportare il fatto che qualcuno osasse fare del male a quella piccola umana così debole e indifesa.
"Sono sicuro che me ne pentirò subito dopo " pensò lui.
Velocemente si teletrasporto davanti a Retasu e fece apparire i suoi enormi ventagli. 
Con un rapido gesto fece scaturire da loro un fulmine, che fece esplodere l'attacco del mostro, poi ne lanciò un altro che fece sparire il kimero in pochi secondi.
"Mi sono ridotto proprio come quello stupido di Kusshu; sono proprio un idiota" pensò lui sconsolato.
Aspettò il pentimento che quell'azione ne avrebbe dovuto comportare, ma non successe niente. Anzi era sempre più convinto di aver fatto la cosa giusta.
Poi si voltò in direzione dell'umana.
Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma la ragazza lo aveva stregato.
Era la più bella creatura che avesse mai visto, gli occhiali grossi che portava non la rendevano per niente giustizia.
Oggi aveva deciso di seguirla di nascosto per cercare il posto perfetto per attaccarla isolata da tutte le sue amiche, si era persino travestito da umano e confuso fra la massa!
L'aveva visto andare in giro con quella sciocca della sua amica e le aveva visto provare almeno un migliaio di abito, stava per morire di noia, ma poi erano andati nella zona costumi e nonostante a lui queste cose non importavano affatto si sentiva alquanto imbarazzato, avrebbe voluto andarsene, però questo faceva parte della missione e non poteva fallire.
Quando poi l'aveva vista uscire dal camerino gli è sembrato che il cuore gli saltasse un battito, come poteva lei fargli questo effetto devastante? Però poi lei si era girata nella sua direzione e lui era dovuto scomparire subito, non poteva di certo farsi scoprire.
Perso nei suoi pensieri si era avvicinato sempre di più alla ragazza svenuta e si accorse di essere in quella posizioni solo dopo molto tempo.
Le sue gote presero un leggero colore rosato. Di nuovo, solo lei gli faceva questo effetto.
Un desiderio stupido gli stava nascendo in testa e, anche se cercava di non pensarci, non riusciva a toglierselo dalla mente.
Voleva baciarla.
Un semplice bacio, prima la considerava una cosa stupida e priva di significato, ma ora non riusciva a pensare ad altro.
Forse ora che dormiva poteva farlo? Non sarebbe successo niente se gliene avesse rubato uno di nascosto giusto?
"Sono sicuro che dopo averglielo dato, l'inutile fissa che ho per lei passerà".
Pochi centimetri mancavano dalle sue labbra e si sentiva una strana agitazione percorrergli per tutto il corpo.
Smise di pensare e fece scomparire quella piccola distanza che li separava.
Mille emozioni gli esplosero nella testa e il sentimento che pensava si sarebbe acquietato dopo il bacio crebbe a dismisura.
Il caso volle che Retasu si svegliò proprio in questo momento e rimase sconvolta da quello che stava succedendo. 
Quello che stava succedendo era così impossibile, così surreale che pensò addirittura di stare ancora dormendo.
Quando lui si accorse di lei era troppo tardi e velocemente si staccò da lei.
Cercò di comporre frasi di senso compiuto, ma il suo cervello era come svuotato, cosa mai successa in precedenza.
All'improvviso sentì da lontano il grido di alcune ragazze.
"Saranno sicuramente le mew mew devo andarmene subito da qui" pensò Pai. 
Diede una rapida occhiata a mewRetasu e scomparì nel nulla.
Dire che la ragazza era sconvolta era ben poco, si diede un pizzicotto per capire se stesse sognando, ma la scena non cambiò era ancora vivida nella sua mente. 
In poco tempo fu circondata dalle sue amiche che l'aiutarono ad alzarsi e le chiesero spiegazioni.
disse tutta d'un fiato Ichigo.
< Ma soprattutto come stai? Dov'è il mostro? > continuò lei preoccupata per le condizioni dell'amica.
Retasu si guardò in torno e non vide tracce del Kimero da nessuna parte. Eppure fino a qualche minuto fa ci stava combattendo!
< Sto bene non ti preoccupare Ichigo ho solo sbattuto leggermente la testa e per quanto riguarda il Kimero sinceramente non so che fine abbia fatto... > esclamò lei ancora scossa da quello che è successo con l'alieno.
< Stai dicendo che gli alieni semplicemente sono scomparsi con il mostro? Senza far nulla? > chiese Minto sospettosa.
disse Retasu ridendo imbarazzata ed evitando di raccontare quel piccolo incidente.
< Sei svenuta? Quindi non è stata solo una leggera botta in testa dobbiamo farti subito vedere da Ryou e Keiichiro... racconterai tutto quando starai meglio > disse categorica Zakuro.
A nulla valsero le continue assicurazioni di Retasu di stare bene; la viola fu irremovibile.
E così tornarono tutte insieme al caffè mew mew, felici che la loro amica stesse bene.
 
 
 
 
< E così hanno perso per l'ennesima volta che novità > disse sarcastica l'aliena.
< Perché non abbiamo attaccato? Era il momento migliore > protestò il ragazzo.
< Ma voi non vi volevate mica vendicare? > disse l'altro scrivendo sul computer.
< Certo quegli stupidi del consiglio degli anziani hanno mandato ancora loro in missione, quando tutti sanno che la prima è stato un disastro colossale > 
< Ma solo perché qualcuno l'ha manomessa > rise la ragazza.
<  Loro sono molto famosi nel nostro pianeta e quindi dovevamo trovare un pretesto per metterli in cattiva luce - continuò l'altro ridendo e poi curioso chiese - Ma cosa diavolo scrivi su quel coso; non avevi detti che avevi raccolto dati a sufficienza? >
IL ragazzo preso in causa si fermò all'improvviso e si girò:< Anche se ora siamo diventati più forti loro rimangono comunque una grossa minaccia, non possiamo sottovalutarli, quindi ho preso degli accorgimenti >
< Cosa vorresti dire? > chiese la ragazza per nulla interessata.
< Diciamo che ognuno per quanto forte ha delle debolezze... > iniziò a spiegare l'alieno.
< Hai trovato le loro debolezze? Di tutti e tre? > volle sapere la ragazza subito interessata all'argomento.
< Non ci credo anche di quel noioso di Pai? E' un ghiacciolo hai trovato qualcosa che lo potrebbe far sciogliere? > l'alieno rise da solo della sua battuta.
< Sono sicuro che, se tu avresti visto quello che ho visto io, ti ricrederesti. E' bastato davvero poco a sciogliersi > sogghignò tra sé il ragazzo.
< Dai cosa aspetti a dirceli? > impose la ragazza impaziente "In realtà vorrei tanto sapere quella di Kisshu, non vedo l'ora di usarla a mio vantaggio" pensò lei.
< Eccole qui - dicendo questo fece apparire tre immagini sul monitor del computer - voi ancora non le conoscete, ma sono tre delle ragazze mew mew >
< E così si sono fatti rincretinire da tre ragazze e per di più umane, non riesco a capire quale attrattiva possano avere delle misere umane > disse l'alieno più giovane.
< Grazie a loro sarà una passeggiata distruggerli... Sarà meglio prenderli uno per volta, avevo pensato di iniziare con Kisshu che fisicamente è quello più forte e vendicativo; si è invaghito per il capo delle mew mew, questa ragazza dai capelli rossi > continuò il più anziano.
< Cosa il mio adorato Kisshu si è innamorato di quella racchia?? No non ci posso credere ci deve essere sicuramente un errore come ha potuto preferire lei a una come me? > urlò la ragazza furiosa.
< Sai dovresti calmarti a tutti può  succedere > disse il ragazzo seduto sul divano, ridendo.
< Non lo posso accettare quando lo incontrerò farò di tutto per riaverlo > parlò tra sé l'aliena.
< Ho trovato un modo facile e veloce per distruggerlo > parlò il più grande indicando la porta.
< Lui? Perché mai ci servirebbe? E' solo un umano > si lamentò la ragazza.
< Piacere sono contento di fare la vostra conoscenza, sono sicuro che lavoreremo bene insieme, io sono Masaya Aoyama > 
 
 
 
 
*scusate, ma questa frase l'ho presa da una serie tv che io adoro (anche se un po' modificata) e che non potevo assolutamente non metterla
 
 
 
 
ANGOLO D'AUTRICE(FORSE):
Ma ciaoooo ragazze come state?? 
Io non molto bene visto che la scuola purtroppo è iniziata (me tanto triste)
Si stava così bene con il sole,il mare, il divano...
Comunque cosa ne pensate di questo capitolo? E' incentrato tutto su Pai e Retasu che io trovo assolutamente adorabili. 
Avevo notato che non avevo scritto molto di loro, così ho dedicato tutto il capitolo alla loro coppia.
Tra Kisshu ed Ichigo va sempre peggio.... Però almeno si sono baciati no? ahahahh
Lei anche se cresciuta rimane la solita tonta lui il solito egoista.... Ma insomma li amiamo anche per questo no?
Come ogni volta spero che il capitolo vi sia piaciuto e se ne avete voglia recensite, come al solito sono sempre contenta di ricevere i vostri commenti.
Cosa ne pensate dei nuovi alieni? Combineranno qualcosa?
Lo scoprirete nella prossima puntata di A tutto reality.... Ok la smetto sono pazza, ma perdonatemi è mezza notte e mezza io vado in palla già alle undici di sera (deboluccia la ragazza no? )
Chiedo di nuovo scusa per i miei scleri e ripeto che spero vi sia piaciuto.
ULTIMO AVVISO, poi me ne vado promesso, è che ci tengo moltissimo a RINGRAZIARE tutte quelle gentilissime ragazze che mi hanno recensito il capitolo... Grazie siete state tutte dolcissime e mi piacerebbe RINGRAZIARE anche mi ha messo la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite grazie mille.
Massi ve lo dico anche in giapponese magari sembro più acculturata (ma dovee ahahah) Arigatogozaimasu.
Ora vi saluto veramente visto che ho scritto un papiro.
Ciaoo e a prestoooo :) 
 
 

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Capitolo 11
*** SCOMPARSA ***


SCOMPARSA
 
Era domenica mattina e, nonostante fossero i primi di giugno, un vento leggero muoveva le foglie degli alberi e delle nuvole coprivano i primi raggi di sole.
Una ragazza dai lunghi capelli biondi era seduta su un altalena del parco abbandonato e con le gambe si dava una spinta, ondeggiando leggera avanti e indietro.
Persa nei suoi pensieri non si accorse di una presenza alle sue spalle che con un gesto secco bloccò l'altalena e, girando la ragazza, le diede un leggero bacio sulle labbra.
< Sei in ritardo > disse la ragazza.
< Lo so, per questo mi volevo far perdonare > disse lui imbarazzato.
< Devo ammettere che mi hai colto di sorpresa, da te non me lo sarei proprio aspettata > e così dicendo la ragazza iniziò a ridere spensieratamente.
< Quanto sei scema Purin > disse Taruto imbarazzato al massimo.
Lei saltando giù dall'altalena gli corse incontro e si buttò con poca delicatezza su di lui stritolandolo.
< Dai adesso lasciami sei fastidiosa > disse lui cercando di staccarsela da dosso.
< Non ci penso neanche, già ci vediamo poco e non intendo sprecare quelle rare volte che possiamo stare insieme da soli > affermò lei felice.
" Ma come fa ogni volta a dire delle cose così imbarazzanti?" pensò lui 
Purin avvicinandosi all'orecchio di Taruto sussurrò:< E poi so quanto ti piace >
Ecco se prima in imbarazzo, figurati ora.
Ma in realtà Purin aveva ragione, cavoli se gli piaceva avere il suo piccolo corpo tra le braccia.
Ma questo, ovviamente, non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura.
< Ti piacerebbe, per me sei solo una seccatura >
< Certo certo > disse Purin continuando a stringerlo a sé.
Questa era una delle cose che più gli piaceva di Purin, anche se lui la trattava male, lei sapeva che lui non pensava davvero quelle cose, lo conosceva troppo bene per non capire che lui si comportava così solo per la sua grande timidezza.
Dopo qualche minuto Purin si staccò da Taruto e tutta contenta chiese dove volesse andare.
< Va bene qualsiasi cosa scegli tu >
< Beh per prima cosa è meglio che andiamo a comprare dei vestiti... di certo conciato così sarai notato da tutti > disse Purin studiando attentamente ciò che indossava.
< Cos'è che non va nei miei vestiti? Mi sono addirittura messo un capellino per non far vedere le mie orecchie > esclamò lui offeso.
< Lo sai che per me non ci sarebbero problemi a uscire con te, così come sei, ma se vogliamo mantenere nascosta la nostra relazione allora dobbiamo fare dei sacrifici > 
disse Taruto ad alta voce 
Purin si accorse di aver detto qualcosa di troppo e improvvisamente sembrò pentirsene, subito cercò una soluzione:< ecco volevo dire... si insomma, se vogliamo rimanere amici e uscire insieme non possiamo fare altrimenti... >
< Ma io non voglio essere tuo amico > esclamò lui serio.
Quelle parole ferirono profondamente Purin e cercando di trattenere le lacrime disse:< Ah beh allora non credo che ci sia bisogno di continuare questa conversazione, non vedo il motivo per cui dovresti uscire con me >
"Quanto può essere stupida questa ragazza?" pensò Taruto vedendo il volto afflitto della ragazza.
< Beh allora ti saluto > concluse Purin e fece per andarsene, ma lui le bloccò il polso e voltandola nella sua direzione le prese il viso tra le mani e la baciò con intensità, cercando di farle capire quello che lui davvero provava, ma lei opponeva, anche se debole, resistenza.
Allora decise di essere chiaro una volta per tutte:< Scema, ti sembra che possa baciare così una che ritengo una semplice amica? >
< Ma io pensavo di aver sbagliato a capire visto come hai reagito >
< Ero solo rimasto un attimo sorpreso... ero felice di sentirtelo dire, ma tu invece, come una scema, fraintendi sempre tutto > disse lui scaricando le colpe alla biondina.
< E come facevo visto che tu non me lo hai mai chiesto! > sostenne Purin incollerita.
< Chiesto cosa? >
< E adesso lo scemo chi sarebbe? Di diventare la tua ragazza > le ultime parole le disse a bassa voce intimidita dalla sua risposta.
< scusami se non sono pratico di queste cose terrestri... sul mio pianeta un bacio è un chiaro segno di affetto > disse lui offeso.
< Certo anche da noi, ma finché non lo si dice certe cose non possono essere sottintese > esclamò Purin arrabbiata.
Per qualche minuto si guardarono in cagnesco, poi il primo a cedere fu Taruto che disse:< Va bene Purin scusami... Vuoi essere la mia ragazza? >
Lei da prima rimase sorpresa del fatto che si fosse scusato, poi capendo il significato della frase le vennero subito le lacrime agli occhi.
< Cosa ho fatto di sbagliato questa volta? > chiese Taruto allarmato di vederla piangere.
< Ma niente è che sono felice > e così dicendo lo abbracciò stretto e poi avvicinando il viso a quello di lui, lo baciò, prendendolo di sorpresa.
Lui subito ricambiò il bacio e stavolta lo approfondì, cercando di trasmetterle tutti quei sentimenti che a parole non sarebbe mai riuscito ad esternare.
Quando si staccarono, lui la guardò per una decina di minuti e poi ghignando disse:< comunque non mi hai ancora dato una risposta >
< E' ovvio che sia si, scemo > rispose lei ridendo.
 
Qualche minuto prima una ragazza dai lunghi capelli rossi stava passeggiando serena per le strade di Tokyo con una bambina per mano.
Avevano deciso all'ultimo momento di andare a trovare Purin e farla giocare un po' con la bambina.
"Nonostante sia cresciuta Purin rimane sempre la solita bambina solare che ama giocare" pensò Ichigo tutta contenta di andare a trovare la sua amica, l'unica che sapesse la verità e l'unica che l'avesse accettata senza giudicarla.
Il caso volle che quel giorno passò proprio per la via che si trovava di fianco al parco abbandonato e fu testimone di quello che era successo tra Taruto e Purin.
Quando vide che lui le aveva preso il polso era pronta ad intervenire e a proteggere la sua amica, ma quello che non si sarebbe mai aspettata è quello che successe dopo.
Quel bacio la sconvolse al tal punto che stava per farsi scoprire.
Era pronta ad andarsene con la bambina, ma la piccola si staccò dalla mamma e sorpresa urlò:< Ma quella è la zia Purin cosa ci fa con quell'alieno antipatico? >
< Shh Kilari >  disse Ichigo, ma ormai era troppo tardi.
I due innamorati si girarono entrambi sorpresi di essere stati interrotti.
 
< Ichigo giuro che ti posso spiegare non è come sembra, in realtà... > Purin cercò di inventare una scusa su due piedi, ma la sua mente era come svuotata.
< Guarda guarda la vecchiaccia ci ha scoperti > disse Taruto per nulla preoccupato
< Ehi a chi hai dato della vecchiaccia nane... - cavoli lui era diventato molto più alto di lei e non poteva più dargli quell'epiteto - stupido alieno > 
< Vuoi per caso combattere? > chiese Taruto già pronto a tirare fuori le armi.
< No, non ti azzardare lei è ok > disse Purin intromettendosi.
< Cosa significa che lei è ok? > chiese lui sorpreso.
< Lei non dirà niente a nessuno e non avrà alcun pregiudizio tranquillo. E' uscita con tuo fratello > 
< Purin cosa dici > urlò Ichigo al massimo dell'imbarazzo, quello doveva essere un segreto!
< Cosa? E' uscita con Pai? > chiese lui sbalordito.
< Ma no, stupito idiota con Kisshu > esclamò Ichigo.
< Oh cazzo non dovevo dirlo > continuò la rossa.
< Mamma non si dicono le parolacce! > affermò la bimba
< hai ragione scusami tesoro > disse la ragazza accarezzando la testa della figlia.
< E così quello sfigato di mio fratello alla fine ce l'ha fatta, non ci posso credere come è successo? > chiese Taruto con una risata.
< Non sono affari tuoi... piuttosto tra di voi cosa è successo? > indagò Ichigo
< Credo che questi, invece non siano affari tuoi > ribatté il ragazzo.
< Taru-Taru ora basta litigare, credo che tu debba andartene devo parlare da sola con Ichigo > disse Purin
< Come vuoi, grazie tante vecchiaccia ci hai rovinato la giornata > e così dicendo scomparve
< ehm credo che tu mi debba raccontare un po' di cose > disse Ichigo guardando di sottecchi Purin.
< E va bene vieni pure a casa mia >
 
 
Qualche minuto dopo si trovavano davanti a due tazze di tè fumanti, nel salotto di Purin e si guardavano in silenzio, sorseggiando qualche volta la calda bevanda.
La bambina stava giocando poco più in là su un tappeto con i pupazzi di Heicha, la sorellina più piccola di Purin.
< Credo che dovremmo riprendere quella conversazione iniziata un po' di tempo fa in casa mia, ma che tu, dicendo di avere un impegno, hai interrotto andandotene via di fretta > cominciò Ichigo.
 < Ehmm... ecco, allora... > provò a dire Purin, non sapeva da dove cominciare, le parole non volevano proprio uscire dalla sua bocca.
< Potresti iniziare col dirmi quando è iniziato il vostro rapporto > disse Ichigo.
< Ma no io e lui non stiamo insieme, cioè.... ehm quello che hai visto è stato un puro caso > Purin iniziò a balbettare, cercando di inventare una scusa velocemente.
< Non mentirmi Purin. Lo sai che io tra tutti sono quella che più ti capisce e non pensare anche solo per un attimo che io possa giudicarti, come vedi - disse indicando la bambina con una mano - non sono nella posizione di criticarti, visto quello che ho combinato... anche se, devo ammetterlo, non riesco ancora adesso a pentirmene del tutto > finì Ichigo con il sorriso sulle labbra.
< Mamma, mamma guarda che bel pupazzo c'è la mamma canguro con il suo piccolo dentro di lei, ma che... lo sta mangiando? > chiese sorpresa Kilari.
< Ma no ki-chan lo sta solo tenendo al caldo nel suo marsupio > spiegò paziente Ichigo.
< Mar-su-pio? > la bimba apparve ancora più confusa.
< Massi vedi questa specie di apertura che ha sulla pancia? E' questo il marsupio, è come una borsa che serve a proteggere il suo piccolo da tutti i cattivi >
< ah è come quando c'era quel brutto mostro e tu mi hai abbracciato forte forte, è quello il tuo marsupio? > chiese la piccola.
< Si diciamo così, il mio abbraccio ti difenderà da tutti i cattivi > e così dicendo Ichigo prese la sua bambina in braccio e la strinse forte a sé.
Vedendo quella scena a Purin spuntò un sorriso di tenerezza e pensò che quella piccina non era nata di certo per un errore anzi; capì che quei due si erano davvero amati molto, per generare qualcosa di così puro e prezioso. "Ma perché allora si comportano così da testardi, perché non si mettono insieme e non la fanno finita una buona volta? " si chiese Purin tra sé e sé.
Si rese anche conto che Ichigo era l'unica a cui avrebbe potuto raccontare la sua storia senza esitazione.
< Lui è arrivato all'improvviso durante le vacanze invernali del scorso anno >
Ichigo smise di coccolare sua figlia e le disse di tornare a giocare con i pupazzi, la bambina obbediente si diresse sul tappeto.
< Era l'ultimo giorno dell'anno e avevo progettato con il mio fidanzato di incontrarci al tempio intorno alla mezzanotte per pregare insieme l'arrivo del nuovo anno*. Indossavo anche un kimono, cosa che non avevo fatto per nessun altro ragazzo con cui ero uscita prima, sai lui mi piaceva davvero tanto e così io arrivai un po' prima, ero troppo emozionata, avevo preparato addirittura i mochi**, che avremmo potuto mangiare, mentre avremmo visto insieme l'alba del primo dell'anno, aspettai tanto quella notte, ma lui non arrivò mai... Non mi aveva neanche mandato un messaggio per avvisarmi che non sarebbe venuto, avrei voluto tornare subito a casa, ma ormai ero già arrivata al tempio, così decisi che prima di tornare, avrei fatto da sola una visita al santuario >. 
 
 
FLASHBACK
"Freddo"
Era l'unica sensazione che Purin sentiva in quella notte senza stelle.
Aveva pure iniziato a nevicare e grandi fiocchi cadevano copiosi sulla strada, coprendola di un leggero manto candido. 
In un'altra situazione lei avrebbe iniziato a saltare come una bambina, tutta eccitata, infondo lei adorava la neve, ma non quella notte.
" Forse è a causa di questa neve che Natsume non è venuto " cercò di convincersi lei.
Alzò la testa per guardare il cielo, la neve stava aumentando; avrebbe dovuto muoversi se non voleva bagnarsi.
"Come se me ne importasse di qualche fiocco di neve " non era da lei essere così depressa, ma in questo momento non riusciva proprio ad essere la solito ragazza allegra e solare di sempre.
Si sistemò meglio la sciarpa che le copriva mezzo volto e lentamente iniziò a salire le scale verso il tempio.
Arrivata in cima alla rampa, vide molte persone intorno al santuario, tutte che aspettavano il loro turno per dare la loro offerta ed esprimere i proprio desideri.
La maggior parte erano coppie, tutte felici, tutte allegre "Anche noi saremmo potuti sembrare così agli occhi degli altri " pensò Purin tirando un sospiro di tristezza e paziente si mise in fila ad aspettare il suo turno.
Forse a causa della neve, molte persone se n'erano andate via prima e la coda sembrava scorrere molto più veloce di quanto aveva pensato.
Quando arrivò finalmente il suo turno, lei versò la sua offerta nell'altare maggiore e congiungendo le sue mani a mo di preghiera espresse due desideri.
Il primo fu che sua sorella Heicha e i suoi fratelli, ormai tornati in Cina con il padre, crescessero sani e forti e pregò con tutte le sue forze che si avverasse, mentre per il secondo nella testa vorticavano pensieri contrastanti.
All'inizio voleva mandare maledizioni e cattivi auspici al suo cosiddetto "fidanzato" e lo stava anche per esprimere; ma poi capì che non valeva la pena sprecare il suo desiderio per quell'essere di cui non avrebbe neanche più pronunciato il nome, pensò di desiderare un altro ragazzo o che al suo ritorno a casa avrebbe trovato tante cose buone da mangiare, ma in quella notte sotto la neve che scendeva lentamente su di lei desiderò solamente una cosa:" Non voglio più rimanere da sola"
 
Tornata a casa vide da fuori che le luci erano ancora tutte accese.
"Che strano io avevo detto a Heicha che sarei tornata la mattina presto... non avrebbe dovuto aspettarmi" pensò Purin confusa.
Entrata dentro casa si tose le scarpe e raggiunse il salotto. La televisione era ancora accesa e stava mandando in onda il solito spettacolo canoro che trasmettevano ogni anno.
Davanti ad essa c'era il tavolo imbandito di così tanto cibo che avrebbero potuto sfamare un intera famiglia "Questa volta Heicha si è data proprio da fare, si vede che ci teneva a passare il capodanno con me e io come una stupida sono uscita con il mio ragazzo senza pensare di averla lasciata sola tutto questo tempo " pensò Purin pentendosi amaramente.
Poi spostò lo sguardo e vide la sua sorellina addormentata, con la testa appoggiata al tavolo, che dormiva sogni tranquilli.
Purin decise di non svegliarla e, come quando Heicha era piccola, la prese in braccio e la portò nella sua stanza.
Le diede un leggero bacio sulla fronte e si diresse di nuovo in sala per assaggiare il cibo che la sua sorellina aveva cucinato con tanto amore.
Stava per sedersi a tavola, quando un rumore, proveniente dal giardino la fece mettere subito sugli attenti.
"Sarà forse un ladro?" si chiese.
Non era raro che i ladri approfittassero dell'ultimo dell'anno, quando le famiglie non c'erano a casa, per introdursi negli appartamenti e rubare tutto ciò che potevano.
Un sorriso malefico spuntò sulle labbra di Purin.
"Quel criminale ha proprio sbagliato casa, oltre ad essere una cintura nera a karate, sono stata anche una guerriera mew, quello non ha proprio speranza di sopravvivere e oggi non intendo proprio essere clemente con qualcuno" pensò diabolica.
Spalancò la porta-finestra che dava sul giardino.
Vide un ombra che rapida si nascose dietro i rami di un albero, ma ormai era troppo tardi, Purin l'aveva vista e veloce raccolse un sasso che lanciò con tutta la sua potenza andando a colpire quella figura oscura.
< Ahia > urlò l'individuo.
< Ecco così impari ad intrufolarti nelle case altrui e se non ti sbrighi ad andartene ti prenderò a calci > disse Purin mettendosi nella posizione di attacco del Karate.
< Brava Purin e così che si trattando la vecchie conoscenze? > chiese arrabbiata la figura sedendosi su un ramo dell'albero.
Il buio non le permetteva di vedere la faccia e non riconosceva neanche la voce che aveva appena parlato, così stando sulla difensiva chiese:< Chi sei? E come fai a conoscere il mio nome? >
< Oh ma così mi offendi Purin davvero non ti ricordi di me? Quanto sei cattiva >
E così dicendo lo strano individuo, con un gesto fluido, scese dal ramo e fluttuando tocco terra.
La ragazza dalla sorpresa spalancò la bocca per dire qualcosa, ma non ne uscì alcun suono, certo che aveva capito chi era quella persona, ma proprio per questo era ancora più sconvolta.
Lentamente lo sconosciuto si avvicinò e le luci della casa illuminarono il suo volto.
La prima cosa che vide furono i suoi grandi occhi dorati che la fissavano, poi passò al viso, i tratti erano più marcati, più maturi, non c'era quasi più traccia di quei lineamenti infantili che aveva prima.
Anche la sua voce era cambiata, era diventata molto più bassa e roca, non più stridula come quella di un bambino e il suo fisico... " cavolo ma dov'erano spuntati tutti quei muscoli? " pensò lei, mentre le sue guance andavano a tingersi di un leggero colore scarlatto.
" E adesso è pure più alto di me " pensò lei con disappunto.
In questi sette anni era cambiato tantissimo e a mala pena era riuscita a riconoscerlo, se non fosse stato per quegli occhi e per quelle orecchie, decisamente non umane, non lo avrebbe mai riconosciuto.
< Allora vieni ad abbracciarmi o vuoi stare tutto il tempo ad ammirare il mio splendore? > chiese lui ridacchiando.
< Da quando sei diventato così sfacciato Taruto? > chiese lei diffidente.
< Beh diciamo che la presenza di Kisshu ha aiutato molto > rispose lui.
Purin guardò meglio Taruto e vide un rivolo di sangue scendere dalla sua fronte.
< Cavolo ma tu stai sanguinando > esclamò Purin
< E' stato il tuo dolce benvenuto a procurarmi questo taglietto >
< Ma quale taglietto, guarda quanto sangue esce, bisogna subito medicare quella ferita > disse lei trascinando il ragazzo in casa.
< Ma non è niente di così esagerato > continuò lui.
Lei non sentendo ragioni lo trascinò in bagno e dall'armadietto tirò fuori l'acqua ossigenata e dei cerotti.
< Ti sto dicendo che non ce n'è biso... Ahii > urlò lui quando Purin premette un panno bagnato sulla ferita per ripulirla dal sangue.
< Si proprio niente > disse lei sarcastica.
< Potresti essere più delicata > si lamentò lui.
< Finalmente ti riconosco e devo dire che così mi piaci di più > disse lei sorridendogli.
Le guance di lui si tinsero di rosso e per non farsi vedere girò la faccia dall'altra parte:< Che cosa intendi? > chiese lui imbarazzato.
< Quella persona arrogante e sicura di sé che ho visto pochi minuti prima non ti si addice per niente, ti preferisco timido e irritante come lo sei sempre stato > continuò Purin.
< Ehi io non sono irritante > strillò lui.
< Si certo > disse lei, mentre applicava il disinfettante sula ferita.
< Brucia brucia > esclamò lui stringendo gli occhi.
In quel momento Purin lo considerò come la cosa più tenera che avesse mai visto.
< Cerca di resistere ho quasi finito... cavolo fai l'uomo e stai fermo > esclamò Purin mentre cercava di applicargli un cerotto.
< Ma come? Hai detto tu che ti piaccio di più così > disse lui sogghignando.
Lei non rispose e dopo avergli applicato tutti i medicinali si alzò a risistemarli nell'armadietto.
< Ecco fatto > dicendo questo lo prese per un braccio e lo condusse nel salotto dove la tavola era ancora imbandita.
< Ora se vuoi spiegarmi... > lei incominciò a parlare, ma lui la interruppe ignorandola.
< Adesso che ci penso ho una fame... potrei assaggiare qualcosa? > chiese lui sfoderando uno sguardo da cane bastonato.
"Non penserà di intenerirmi con quella faccia vero? Questo cibo l'ha fatto la mia sorellina solo per noi due non ci penso proprio di darlo ad un alieno che per sette anni... " iniziò a pensare lei, ma più lo guardava più la sua determinazione andava scemando e infine disse:< E va bene tanto era comunque tanto solo per me e Heicha > 
Non fece in tempo a finire la frase che lui si fiondò sulle pietanze e iniziò a divorarle come se non ci fosse un domani.
< Ma da quant'è che non mangi? > chiese lei sorpresa.
< Tre giorni... andavo di fretta e  mi sono dimenticato di rifornire l'astronave di cibo e mi sono dovuto accontentare di quello che era rimasto dalla scorsa escursione > disse lui tra un boccone e l'altro.
< Perché eri così di fretta? > chiese lei.
< Perché Pai e Kisshu non dovevano sapere che sarei tornato qui, diciamo che anche solo parlare del pianeta in loro presenza è proibito e non chiedermi il motivo ti vedo già pronta ad investirmi con una serie di domande >
Lei indispettita volto la testa dall'altra parte, era ovvio che voleva fargli tantissime domande, dopo sette anni era riapparso e non le aveva ancora dato la minima spiegazione.
Non ce la faceva, voleva sapere.
< Taruto perché sei tornato? > chiese lei ad un certo punto.
Lui smise di mangiare e da una tasca dei suoi pantaloni tirò fuori un sacchetto tutto sgualcito
< Le avevo finite > disse lui semplicemente.
Le venne quasi da piangere, lui si era ricordato la promessa, che quando avrebbe finito il sacchetto pieno di caramelle lui sarebbe tornato.
< Ci hai messo sette anni per finirle? > chiese lei scherzando.
< Nah in realtà le avevo già finite durante il viaggio di ritorno, ma non potevo tornare subito ti pare? >
" Ha sviato la domanda " pensò lei.
< Quindi? > insistette lei.
< Quindi cosa? >
< Perché sei tornato > si stava arrabbiando e non poco.
< Così > disse lui alzando le spalle.
Voleva farsi prendere a pugni era ufficiale.
< Rispondimi sinceramente > si stava trattenendo decisamente.
< Forse volevo rivedere come voi miseri umani stesse ancora distruggendo questo bellissimo pianeta > 
Questa risposta fece indispettire così tanto Purin che arrabbiata gli disse:< Bene ora che lo hai visto, puoi anche andartene, ho di meglio da fare che stare qui ad essere insultata da un alieno e questo è confiscato > dicendo questo gli tolse il piatto che il ragazzo aveva davanti.
< Dai Purin non ti sarai mica offesa... - iniziò il ragazzo - e poi non mi sembra che tu abbia qualcosa da fare, visto che sei a casa da sola durante quello che voi umani considerate l'ultimo dell'anno > 
Ora che però Taruto la osservava con più attenzione si accorse che Purin indossava un bellissimo kimono floreale che le metteva in risalto tutte le sue forme " cavolo ma quanto è cresciuta in questi sette anni?" pensò lui in difficoltà.
< Si da il caso che avevo un appuntamento con il mio ragazzo, ma...  c'è stato un impedimento > sbottò Purin.
< Fammi indovinare ti ha dato buca > vedendo il volto di Purin capì di aver avuto ragione e rincarando la dose disse:< Ovviamente, chi vorrebbe uscire con una fastidiosa e brutta come te > 
Quando alzò gli occhi vide lo sguardo di Purin farsi scuro e una lacrima scese silenziosa dalla sua guancia.
" Cavoli devo aver esagerato " pensò il ragazzo odiandosi per la sua dannata boccaccia < Senti Purin io... > cominciò a dire, ma lei lo interruppe subito:< Come osi venire qui dopo tutti questi anni e insultarmi in questo modo? Tu non ne hai alcun diritto, non sai quanto ti ho aspettato e tu non sei mai tornato. Perché ora? Perché tornare dopo tutto questo tempo? Adesso stavo bene e non ti permetterò di rovinare la mia vita di nuovo. Vattene, tornatene sul tuo stupido pianeta, che è l'unica cosa di cui ti è mai importata veramente e non farti più rivedere > lei aveva urlato quelle cose tutte di un fiato e dal rumore sua sorella Heicha si era svegliata di soprassalto e rapida era scesa giù dalle scale, per vedere chi stesse facendo tutto quel baccano a notte fonda.
Quello che vide però la sconvolse moltissimo, uno sconosciuto stava parlando con sua sorella e non sapeva se intervenire o no, però poi vedendo le lacrime di sua sorella si fece avanti, ma lo sconosciuto quando la vide disse:< Va bene Purin farò come mi hai detto tu > e  così scomparve nel nulla.
Sua sorella cadde in ginocchio e si mise a piangere a pieni polmoni e l'unica cosa che Heicha poté fare, fu abbracciarla stretta e mormorarle parole di conforto senza sapere che cavolo fosse successo in quella stanza.
 
 
< Più o meno è così che è andata > concluse Purin guardando Ichigo dritto negli occhi.
La rossa rimase in silenzio per qualche minuto, poi disse:< Ma dopo quello che ho visto... >
< Diciamo che il giorno dopo ha trovato il modo per farsi perdonare > concluse Purin rossa in volto.
Ichigo era piena di domande senza risposta, ma dall'espressione di Purin capì che non le avrebbe rivelato altro.
" Beh infondo la capisco ognuno ha i propri segreti " pensò la rossa.
< E adesso che si fa? > chiese ad un certo punto Purin.
< Cosa intendi? > mormorò confusa Ichigo.
< Lo so che quello che dirò non ti piacerà affatto, però sono convinta che sia arrivato il momento di rivelare tutto agli altri > 
< NO > la rossa quasi lo urlò e si alzò di scatto dalla sedia 
< Ichigo sii ragionevole >
< Loro non capiranno, non... > 
< Io ho capito e non ti ho giudicato > 
< Ma per te è diverso > 
< Ti fidi così poco delle nostre amiche o quelle che un tempo consideravi come tali? > chiese Purin.
In questo momento tra le due lei sembrava quella più matura e ragionevole.
< No è che io  ho sempre ribadito che loro erano nemici, se non mi fossi trovata io in questa situazione sicuramente avrei biasimato chiunque si fosse trovato nella mia situazione >
< Forse all'inizio potrebbero anche non capire, ma vedrai che non ti odieranno mai, loro sono le tue amiche > l'ultima parola la disse con grande enfasi, quasi gridando, pur di far entrare il concetto nella testa di quella testarda.
< Fidati di loro. > 
Per un po' nessuno parlò e nella stanza si sentiva solo la voce di Kilari che giocava tranquilla con le bambole.
Poi finalmente Ichigo parlò:< E va bene mi hai convinto domani porterò Ki-chan al locale mew e racconterò loro tutta la verità >
< Meno male... tranquilla io ti starò vicino e qualsiasi cosa succederà io starò dalla tua parte > E così dicendo Purin strinse la mano alla sua amica.
< Grazie Purin non sai questo quanto valga per me >
< Lo so che in questi cinque anni sei sempre stata da sola, ma ricordati ora non lo sei più >
Ichigo rivolse alla bionda un sorriso carico di gratitudine e poi si diresse da sua figlia.
< Ki-chan è arrivato l'ora di andarcene, abbiamo disturbato zia Purin anche troppo > disse a sua figlia.
< Cosa? Ma io volevo giocare un po' con lei > protestò la piccola.
< Facciamo la prossima volta ok? Così poi vi preparerò anche dei buoni dolcetti > le sorrise Purin.
< E va bene > La bambina anche se con un po' di lamentele si diresse con sua mamma verso la porta.
Stavano uscendo quando Purin richiamò improvvisamente Ichigo.
La rossa curiosa si girò per vedere cosa volesse e Purin raggiungendola le sussurrò qualcosa all'orecchio e poi sorridendole ritornò verso casa e si richiuse la porta alle spalle.
< Mamma cosa ti ha detto? > chiese la bimba curiosa.
< Niente di importante... piuttosto cosa vuoi per cena? > 
A Kilari subito le brillarono gli occhi e iniziò a descrivere per filo e per segno cosa volesse mangiare.
Ichigo era riuscita a distrarre sua figlia, ma per tutto il tragitto verso casa non fece altro che ripensare alle parole di Purin.
"E a lui quando hai intenzione di dirglielo? Lo sai che tanto prima o poi lo verrà a sapere "
 
Intanto in uno del bar più alla moda di Tokyo una bellissima ragazza dai lunghi capelli viola raccolti in un'alta coda di cavallo stava bevendo una tazza di caffè ignorando gli sguardi che le persone 
 
le continuavano a lanciare. 
Una bella ragazza lo era sempre stata, ma con il passare degli anni si era fatta più matura ed elegante ed era amata e invidiata da tantissime persone.
Da qualche minuto era seduta a quel tavolo e stava aspettando una persona che avrebbe dovuto incontrare a breve.
Una ragazza bassetta entro di corsa nel locale e si diresse rapida al suo tavolo:< Scusa Zakuro per l' immenso ritardo, ma c'era tantissimo traffico e il mio autista non è riuscito a fare altrimenti > disse una ragazza dai corti capelli blu legati in due chignon.
< Minto sei in ritardo solo di cinque minuti non devi preoccuparti > disse Zakuro con la sua solita espressione priva di interesse.
Minto non avrebbe mai voluto far aspettare il suo idolo per così tanto tempo " Quell'incompetente di un autista" pensò la ragazza, maledicendo il povero malcapitato.
< Come mai hai voluto incontrarmi così all'improvviso? Non che non mi faccia piacere passare un po' di tempo solo con te, ma di solito sono sempre io a chiederti di uscire > concluse la ragazza sedendosi di fronte alla modella.
< C'è una cosa importante che vorrei discutere con te... si tratta delle altre mew mew > 
< Non capisco cosa intendi >
< Minto credo che l'abbia compreso anche tu che ci stanno nascondendo qualcosa, l' ho capito dalla prima volta che gli alieni erano ritornati, ma non ho voluto dire niente perché infondo non erano cose che mi riguardavano, ma adesso la situazione si sta complicando e non posso più far finta di niente > concluse Zakuro.
Quando aveva qualcosa da dire, lei te lo diceva senza mezzi termini e Minto non poteva fare altro che guardarla in adorazione, visto che dopo tutto quel tempo passato insieme non aveva mai sentito parlare l'attrice così tanto, ma poi si ricompose e le disse quello che anche lei aveva sospettato dalla storia che Ichigo aveva raccontato.
< Si lo sapevo che quella stupida di Ichigo non ha mai detto tutta la verità e per altro, da quando è tornata, non ha mai nominato il nome di quel Masaya, cosa di per sé quasi impossibile da crederci e,Purin che ha sempre avuto una attaccamento affettivo al più piccolo degli alieni, avrei pensato che sarebbe stata felicissima a rincontrarlo e invece il fatto che si sia rivelata così ostile nei suoi confronti è davvero molto strano... ma Retasu cosa centra? >
< Non mi convince la storia che ci ha raccontato > 
< Beh in effetti il fatto che il kimero sia sparito così senza che lei facesse niente e per di più, lei era svenuta e l'alieno non ne abbia approfittato  per colpirla, ammetto che adesso che ci penso niente sembra quadrare, ma allo stesso tempo Retasu non è una persona capace di mentirci e poi non ne avrebbe avuto motivo > 
< Magari semplicemente non ha mentito, ha solo nascosto parte della verità > disse Zakuro pensierosa.
< Ma perché avrebbe dovuto? > chiese Minto sempre più confusa.
< Non ne ho idea > 
Per un po' nessuno disse niente, ognuno immersa nei propri pensieri e nelle proprie supposizioni.
Ad interrompere quel silenzio fu Zakuro :< Minto cambiando discorso, credo che Ichigo ci voglia nascondere riguardo la vera identità del padre della bambina >
< Cosa? Ma non aveva detto che era di Masaya? Lei è sempre stata, stupidamente, innamorata persa di lui >
< Questo lo credevo anch'io fino a quando cinque anni fa non la vidi insieme ad un altro ragazzo... > iniziò Zakuro
< Magari era solo un suo amico >
< Forse... ma Ichigo avrebbe mai tenuto per mano e baciato un altro ragazzo che non era Masaya? >
< Oddio quindi lo stava tradendo? Vuoi dire che finalmente aveva capito che era un idiota totale? >
< Minto non dire così lui era molto dolce e gentile con lei e lei lo adorava, quindi non capisco proprio perché avrebbe dovuto tradirlo >
< Magari perché se n'era andato da solo a Londra e l'aveva trascurata per tre anni?- disse ironicamente la blu - Comunque sei riuscita a scoprire chi era quel ragazzo? >
< lui indossava un cappellino e quindi non sono riuscita a vedergli bene la faccia >
< Un ragazzo misterioso che Ichigo non ci vuole rivelare, mi chiedo chi sia... sembra interessante >
< L'unico modo per saperlo è quella di chiedere direttamente a lei > concluse Zakuro.
< Io propongo di bloccarle tutte e tre domani al caffè mew mew e con la complicità di Ryou e Keiichiro farle ammettere la verità e se Ichigo continuerà a mentire mi troverò costretta ad usare le maniere forti > disse Minto sorridendo malignamente.
< Non credo che ce ne sarà bisogno, però domani proveremo a parlare con loro... Ora devo proprio andare ho una scena di un film da girare > dicendo questo Zakuro finì il suo caffè e si alzò.
< Non vedo l'ora di vedere la tua bellezza sul grande schermo del cinema, quando uscirà? > affermò Minto in adorazione
< Se tutto va bene in estate dell'anno prossimo > e così dicendo la modella e attrice uscì dalla caffetteria seguita dalla ballerina.
Le due si separarono e Minto stava per dirigersi verso la limousine, quando un ragazzo che stava correndo velocemente le andò a sbattere contro, facendola cadere malamente a terra.
Lei stava per rispondergli male e mandarlo al diavolo, quando, alzando lo sguardo, vide due occhi così neri, come un cielo estivo di notte privo di stelle,  fissarla intensamente lasciandola senza parole.
Fu ammaliata da quegli occhi così strani e inquietanti, ma allo stesso tempo intriganti e misteriosi, così disumani.
Il ragazzo si scusò  e aiutò Minto ad alzarsi, quando le loro mani si toccarono una scossa elettrica passo per tutto il corpo di lei e questo la fece ridestare.
Si accorse che i loro visi erano troppo vicini e con poco delicatezza lo spinse via dicendo:< Ehi tu stai più attento la prossima volta non hai idea di chi tu abbia colpito > 
E con fare da snob se ne andò lasciando il ragazzo sorpreso e divertito dalla sua risposta.
Poi riprendendosi continuò la sua corsa e velocemente girò l'angolo di un edificio , ghignando disse tra sé e sé:< Oh ma che caratterino sono sicuro che mi divertirò un sacco con lei, la mew lorichetto quella che può volare... credo che sarà uno spasso strapparle le ali >
E dopo, scomparve all'improvviso, senza lasciare tracce della sua presenza.
 
 
Ichigo e la sua bambina stavano tornando a casa. 
La bimba era molto stanca ed Ichigo era sicura che appena sarebbero arrivate Kilari si sarebbe addormentata subito sul divano.
Come ogni giorno passarono per il parco Inohara, di solito a quest'ora era sempre deserto e, invece oggi videro una persona che veniva nella loro direzione.
< Ciao Ichigo >
La bambina lo guardò in faccia, ma non riusci a capire chi fosse il misterioso personaggio che salutava sua mamma.
Da prima anche Ichigo era rimasta un po' stupita, però poi guardandolo meglio lo riconobbe e con un grosso sorriso andò a salutarlo:< Ciao Masaya-kun da quanto tempo >
Anche se ormai non le interessava più, erano comunque rimasti in buoni rapporti ed era felice di rivederlo.
< Eh già è da ben cinque anni che non ci vediamo... Io mi sono trasferito stabilmente in Inghilterra e tu invece? Vedo che con te c'è una bellissima bambina, chi è? > disse Masaya.
< Lei è Kilari... ehm ecco lei è mia figlia > rispose Ichigo imbarazzata.
< Ohh e chi è il fortunato? > chiese lui stupito.
< Non lo conosci... L'ho incontrato dopo un po' che ci eravamo lasciati... > rispose Ichigo inventando su due piedi una bugia.
"Ormai sono diventata un esperta in questo" pensò lei sconsolata.
< Dopo che tu mi hai lasciato > sottolineò lui sempre con il sorriso sulle labbra.
< Ehm si... > "che strano non sembra che me lo stai rimarcando? "  pensò la ragazza sospettosa.
< Ciao piccola Kilari piacere, io sono un amico della mamma > continuò lui.
"Ma no me lo sarò solo immaginato; lui è sempre stato buono e gentile" pensò lei dandosi della stupida per averlo anche solo sospettato.
La bambina ignorando il ragazzo, tirò una manica di sua madre e disse:< Mamma questa persona è strana non mi piace... possiamo andare a casa? > 
< Kilari! Non si parla così alle persone più grandi di te chiedigli subito scusa > esclamò subito Ichigo arrabbiata.
< Ma perché mi stai sgridando mamma? Io ho detto solo la verità > quella persona le stava sempre più antipatica, visto che per colpa sua era stata rimproverata da sua madre.
< Perdonala Masaya-kun è ancora una bambina e non si rende conto di quello che dice >
< Non importa tanto non ero venuta per lei > disse il moro tranquillamente.
La ragazza rimase molto sorpresa da quelle parole:< Scusa che intendi dire? >
< Semplice Ichigo ora devi venire con me >
< Eh ma che dici? Se è uno scherzo Masaya-kun ci ho quasi creduto > disse lei ridendo nervosa.
< Veramente io sono assolutamente serio Ichigo cara > affermò lui tenendo sempre quel sorriso incollato alla faccia.
< Ma io non capisco perché dici così? > dicendo questo un brivido di paura la percorse tutta.
Lui se ne accorse e le disse:< Andiamo Ichigo non preoccuparti sono sempre io, devi fidarti di me >.
Lui cercò di fare un passo verso la ragazza, ma lei ne fece due indietro.
< Scusami Masaya-kun è stato un piacere incontrarti di nuovo, però ora devo proprio andare a casa > Ichigo cercò di andarsene, ma il ragazzo le sbarrò la strada.
< Come? Te ne vuoi andare così presto? E poi ho detto che devi venire con me... I miei amici ti stanno aspettando > affermò lui prendendola per un braccio.
< Ehi lasciami Masaya, ma che ti sta succedendo e chi sono i tuoi amici? > pronunciò lei, mentre una grande paura stava nascendo dentro di lei.
< Da su non fare così Ichigo, prima saresti stata così contenta di venire con me... sarà stato quell'idiota di un alieno a farti diventare così e per quanto riguarda i miei amici presto li conoscerai anche tu > 
Quando aveva pronunciato la parola alieno la sua espressione era cambiata, il suo viso si era oscurato e questo non presagiva nulla di buono.
Ichigo tentò di allungare la sua mano nella tasca del vestito, per prendere la spilla per trasformarsi. Ma lui capando subito le sue intenzioni, le bloccò rapido il polso non permettendole di fare alcun movimento.
< No no Ichigo così non si fa... volevo prenderti con le buone maniere, però tu non me lo hai permesso, quindi comincerò con le cattive > 
Strinse maggiormente il polso di Ichigo e tentò di avvicinarla a sé.
Dall'altra parte lei tentava in tutti i modi di liberarsi, ma la sua stretta era troppo forte per lei, sembrava quasi "disumana?" pensò lei all'improvviso.
< Ho detto che mi devi lasciare! Non voglio venire con te lasciami > pronunciò lei quasi in lacrime, poi ad un certo punto si ricordò che c'era anche la sua bambina e non poteva di certo abbandonarla; così si voltò dalla sua parte e vide il suo dolce musetto solcato dalle lacrime:< Mamma cosa sta succedendo? Cosa vuole da noi questa persona? > chiese la bimba.
La madre, facendo un grande sforzo, sorrise e disse alla bambina:< Kilari non ti preoccupare la mamma starà bene; però tu corri vai via di qui. Vai verso il caffè mew mew e chiama subito Ryou e Keiichiro svelta >
< Ma mamma... > contestò la bambina.
< Niente ma KIlari! Non discutere e fai quello che ti dice tua mamma >.
La bambina iniziò a correre, Masaya cercò di acciuffarla, ma Ichigo fu più veloce, tirò una spallata al ragazzo che lo fece barcollare all'indietro e questo diede il tempo a sua figlia di scappare.
< Ahia Ichigo mi hai fatto male. Comunque non importa se quella bambina scappa tanto non era lei il nostro obbiettivo e quando lei tornerà con i tuoi amici noi a quell'ora saremo già spariti da un bel po' >.
< Ma perché ti stai comportando così? Cos'è successo al ragazzo buono e gentile che conoscevo? >
< Beh sai sono cambiate molte cose in questi cinque anni, mia cara... Cose che neanche ti immagini >
"Mi dispiace Ichigo, ma con me sarai al sicuro, se ti avesse preso Kuro non so cosa ti avrebbe fatto, lo sto facendo per te, perdonami se puoi" pensò lui tristemente.
Mentre la bambina correva si girò per un momento a guardare sua madre; ma questa all'improvviso scomparve insieme all'uomo cattivo che le aveva attaccate.
 
 
Intanto dall'altra parte del parco Kisshu se ne stava appoggiato comodamente su un ramo di un albero e sonnecchiava tranquillo, immerso nei suoi pensieri.
Ad un certo punto sentì uno scalpiccio di piccoli passi venire nella sua direzione; lui incuriosito scese dal ramo per capire chi rompesse tutta la calma che c'era in quel posto.
Dietro un albero spuntò una bambina dai folti capelli rossi raccolti in due codini che piangeva a dirotto. 
Lui la riconobbe subito e si maledì per la sua sfortuna " Ma perché la devo sempre incontrare?" pensò lui.
Avrebbe voluto scomparire all'istante per non farsi vedere, però guardando quelle lacrime, si sentì stringere il cuore come se per quella bambina provasse compassione.
" Ma cosa mi interessa di quella mocciosa" pensò lui.
Distratto dai suoi pensieri non si accorse che la bambina lo aveva riconosciuto e così lei corse ancora più veloce per buttarsi tra le sue braccia e aggrapparsi come una scimmia.
Lui rimase sorpreso e tentò di staccarla in tutti i modi, ma poi guardando di nuovo il suo faccino in lacrime disse:< Va bene per questa volta puoi rimanere attaccata >
Per un po' rimasero così lei incollata al suo collo e lui che le accarezzava la schiena per farla smettere.
Quando la bambina si fu calmata la rimise a terra e le chiese:< Insomma perché stavi piangendo? E soprattutto cosa ci fa qui da sola, dov'è tua mamma? > 
A sentire il nome di sua madre, la bambina si mise di nuovo a piangere e lui non sapendo come comportarsi le accarezzo piano la testa.
Lei alzò lo sguardo verso di lui e finalmente parlò:< La m-mam-ma è sco-m-pa-rsa  > disse tra i singhiozzi.
Lui subito si mise sugli attenti e investì la bambina con una serie di domande:< Come è scomparsa? Cosa è successo? Si è fatta male? >
Ma la bambina continuò il suo racconto non rispondendo neanche a una delle domande poste dall'alieno:< Una persona cattiva ha preso la mamma e lei mi ha detto di correre al posto dove fanno le torte buone, ma quando mi sono girata lei e la persona sono scomparsi > 
< Mi stai dicendo che qualcuno ha rapito Ichigo?! Chi è? Dimmelo subito oppure... > dicendo questo iniziò a scuotere forte le spalle della bambina come se lei avesse la colpa di tutto.
< i-o no-n lo so era un amico della mamma > disse la bambina singhiozzando.
Lui si rese conto che se la stava prendendo con lei e subito si scusò e cerco di avere un tono più dolce:< Allora piccola ti ricordi il nome che aveva? >
Kilari cercò di sforzarsi per ricordarsi il suo nome:< Maya-kun? no no... Asay-kun? Masa-kun? Non lo so >
Kisshu forse aveva capito chi era la persona "cattiva" che aveva rapito la sua micetta, però sperava vivamente che fosse uno scherzo di cattivo gusto.
All'improvviso alla bimba brillarono gli occhi, come se avesse avuto un illuminazione e subito esclamò:< Masaya-kun >
Proprio come aveva sospettavo... Ma come era possibile? Perché rapire Ichigo se con lei aveva già una famiglia? 
In quell'istante gli venne un sospetto; eh se...? No, non poteva sperare che lui ed Ichigo si fossero lasciati. Sarebbe stato troppo bello per essere vero.
< Scusa marmocchia, ma quello non era tuo padre? > chiese lui insospettito.
< Non può essere! Mamma ha sempre detto che mio padre è una persona buona e gentile, non cattiva come lui... Anche se io non l'ho mai conosciuto > Dopo queste parole gli occhi di Kilari tornarono lucidi. Stava per piangere di nuovo e Kisshu per evitarlo disse:< Non ti preoccupare per la tua mamma. Stai tranquilla io la salverò. Non permetterò a nessuno di farle del male. Hai capito? >.
La bambina annuì e tirò sul con il naso. Poi lo guardò e gli dedicò un sorriso che avrebbe fatto sciogliere anche la persona più fredda e cattiva dell'universo.
"Si vede proprio che sono madre e figlia" pensò Kisshu  "Ma ora cosa faccio? Non posso abbandonarla qui, però non posso portarla neanche al caffè mew mew quelli sicuramente penserebbero che io abbia fatto qualcosa ad Ichigo e poi sarebbe troppo strano consegnargliela visto che comunque lei ci serve... Ok ho deciso la porto con me, così Pai sarà tutto contento di esaminarla" 
< Allora per ora ti va di venire con me? Così poi insieme cercheremo la tua mamma >
La bambina si asciugò le ultime lacrime e sorridendo disse:< ok, alieno dalle buffe orecchie >
< Ah e per quel nome... Io sono Kisshu e non chiamarmi in altro modo > disse lui categorico.
< Va bene Ki-kun > disse lei.
"So già che me ne pentirò" sospirò lui.
"Ma adesso che ci penso se non è quell'umano il padre di Kilari allora con chi altro è stata Ichigo?" pensò sconvolto.
Però ora era meglio non pensarci e prendendo la bambina per un braccio, con molta poca delicatezza, si teletrasportarono nella dimensione aliena.
 
 
 
La notte scese lentamente e un vento gelido muoveva le onde del mare che violente si infrangevano sul porto di Tokyo.
Lì centinaia di magazzini erano sistemati uno di fianco all'altro numerati e ordinati con precisione.
In uno di questi era rinchiusa una ragazza che, ignara di ciò, dormiva supina su un vecchio materasso rovinato ed impolverato.
Dopo ore che le parvero minuti si svegliò, aprì gli occhi e sbatté più volte le palpebre incredula del posto in cui si trovasse.
Non sapeva dove fosse, ne come ci fosse arrivata.
In pochi secondi i ricordi le tornarono a galla: Lei nel parco, Masaya, la bambina... 
< Kilari > rapida si alzò da quel materasso  e si diresse veloce verso l'unica porta che riusciva a scorgere in quell'oscurità, la stanza era illuminata solamente dalla luce della luna che entrava debolmente da una finestrella.
" Non mi interessa cosa ci faccio qui  ne come sono arrivata, voglio solo sapere dov'è la mia bambina" pensò lei disperata.
Tentò di sfondare la porta, spingendo, tirando calci, ma con la sua debole forza umana, non riusciva neanche a spostarla di un millimetro.
< Ma certo la spilla > trasformandosi sarebbe sicuramente riuscita ad aprire quella porta.
La cercò nelle tasche, dappertutto, ma era scomparsa.
< Stai cercando questa? > dall'oscurità provenne una voce dannatamente famigliare.
Lei si girò lentamente e vide che il suo ex-adorato Masaya, teneva tra le mani l'unico strumento che le avrebbe permesso di combattere
Riducendo la voce ad un sussurro disse:< Ridammela >
< Lo sai Ichigo che non posso farlo > i suoi occhi sembravano quasi dispiaciuti 
< Perché hai fatto tutto questo? > 
< Per proteggerti mia cara > lui le rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
< Proteggermi? E da cosa? Gli alieni non sono di certo un problema gli sconfiggeremo come abbiamo fatto ogni volta... Ma quello che davvero mi interessa sapere è dove sia la mia bambina >
< Non ti preoccupare anche se so che ora mi crederai un mostro non lascerei mai una bambina piccola da sola nel parco tranquilla, l'ho vista che ha incontrato suo padre non preoccuparti per lei >
< Oh no, no no no no no no > ripetendolo come una cantilena Ichigo si accasciò a terra e iniziò a piangere disperata.
< Perché lo hai fatto perché? Lui la vuole uccidere non sa che è sua figlia ti prego lasciami andare devo andarla a salvare ti prego ti prego >
< I-o io non lo sapevo non... - per un momento Ichigo rivide il ragazzo per cui una volta avrebbe dato volontariamente la sua vita pur di vederlo sorridere - non ti preoccupare per lei è sana e salva ho visto come lui l'abbracciava e nonostante io odi quell'essere so che non le farebbe mai del male >
Ichigo rimase sorpresa da quella confessione, davvero lui la stava abbracciando? Davvero lei si poteva fidare di Kisshu? 
Per il momento non poteva fare altro e sperò con tutta se stessa che lui non le avrebbe fatto del male.
Ora quello che doveva fare era affrontare la persona che era diventata il suo ex fidanzato.
Smise di piangere e asciugandosi le lacrime residue, si alzò in piedi e lo fronteggiò fiera come non mai:< Non hai risposto alla mia domanda; perché sono qui e dove sono i tuoi amici che dovevo conoscere? >
< una volta quello sguardo lo avresti rivolto a lui e non a me > disse Masaya tristemente sedendosi sul vecchio materasso e prendendosi la testa tra le mani.
Lei seguì con lo sguardo ognuno dei suoi movimenti, pronta a scattare all'attacco se solo lui si sarebbe azzardato ad avvicinarsi "combatterò con e senza la spilla" si disse sicura.
< Lui non mi ha mai rapito, fatta addormentare e rinchiusa chissà dove > rispose con decisione.
< Lo sai che se non ci fossi stato io lo avrebbe fatto tanto tempo fa > affermò lui 
Lei non poteva ribattere, infondo quante volte Kisshu era spuntato, anche nei momenti meno opportuno, solo per combattere contro di lei, affermando che se lei avrebbe perso, lui l'avrebbe presa contro il suo volere e portata sul suo pianeta? 
Se non ci fosse stato Masaya trasformato da Ao no kishi***, lei sarebbe stata sicuramente rapita.
< Ma questo appartiene al passato... e ancora non stai rispondendo alla mia domanda > 
< Ho mentito, loro ci stavano ascoltando, gli alieni... e no, non quelli che intendi tu ne sono arrivati altri, più forti e più crudeli, non hanno un briciolo di compassione e vogliono distruggere l'intera razza umana > rispose lui serio.
< CHE COSA?? ALTRI ALIENI MA PERCHE'? COME? QUANDO? COSA VUOL DIRE CHE HAI MENTITO? > lei andò nel panico e iniziò ad investire Masaya con una serie di domande.
lui fu preso in contropiede, ma all'improvviso scoppiò a ridere.
< E adesso cos'hai da ridacchiare felicemente? > disse lei tornando sulla difensiva.
< Finalmente ho rivisto per un attimo l'ichigo che conoscevo è ovvio che fossi così felice > disse lui sorridendo.
Lei rimase un po' spiazzata da questa confessione e non seppe come ribattere
Scese un silenzio imbarazzante, lui la guardava e lei cercava in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo e così per spezzare questo silenzio chiese:< Chi sono questi alieni e cosa vogliono? >
< Non ne so molto neanch'io... so solo che qualche tempo fa sono scesi sulla terra e sono venuti da me a raccontarmi che tu mi avevi tradito e per di più con quell'alieno, in quel momento non mi chiesi come mi conoscessero ne come avessero saputo tutto ciò, la rabbia mi accecò e senza rendermene conto accettai di collaborare con loro per uccidere quel mostro che ti aveva portato via da me, sicuramente con l'inganno o con la forza >
Guardò Ichigo e vide tutto il disprezzò che lei provava verso di lui, a vedere questo gli si spezzo il cuore, ma comunque lei non disse niente così lui continuò:< Tornato a Tokyo volevo vendicarmi ero pronto, io ti avrei portato da loro e poi loro mi avrebbero dato la forza per uccidere l'alieno. Il piano era perfetto, in quel momento non sapevo cosa ti avrebbero voluto fare ne mi importava, l'unica casa che volevo era uccidere quel mostro che ti aveva portato via da me. Mi nascosi tra gli alberi pronto a rapirti al momento opportuno ma poi ti ho vista, te e la tua bambina che felici tornavate a casa e finalmente mi sono reso conto di una cosa... tu lo ami veramente vero Ichigo? Lui non ti ha mai costretta a fare niente, il modo in cui guardavi tua figlia  come la proteggevi a spada tratta anche verso di me, l'unico di cui tu ti sia sempre fidata ciecamente, sono stato uno stupido a farmi ingannare dalle loro parole e così ho finto che ti avrei portato da loro >
< Ma ancora non capisco perché sono qui? Perché mi hai separato dalla mia bambina? > 
< Ichigo senti lascia stare è meglio che tu non lo sappia > 
< No ora me lo dici non puoi pretendere che io accetti così felicemente di essere rinchiusa qui senza una ragione> disse la ragazza con insistenza, non lo accettava e rivoleva la sua bambina
< Hanno detto che se io non ti avessi rapita, sarebbe venuto a prenderti uno di loro e avrebbe ucciso tua figlia davanti ai tuoi occhi > concluse lui tristemente.
 
 
 
 
*Hatsumode = usanza dei giapponesi di andare al tempio con amici o parenti per pregare ed esprimere dei desideri per il nuovo anno 
** mochi= sono dolci giapponesi,composti da riso cotto al vapore e poi pestato, rendendolo come una focaccia, spesso riempita di marmellata, che vengono consumati prevalentemente durante il periodo invernale e per tradizione a capodanno
***Ao no kishi= cavaliere blu
 
 
 
ANGOLINO PER MEEEE:
Ciao a tutti/e  come state??
Le vacanze sono quasi finite ed è orribile pensare che fra un po' debba ricominciare la scuola nuuuuu
Comunque come ogni capitolo mi scuso immensamente per il mio enorme ritardo.
Finalmente sono riuscita a finirlo, ammetto che non sia il massimo, ma ho cercato di fare del mio meglio, quindi spero vi piaccia.
Vi chiedo scusa per eventuali errori/orrori, mi dispiace davvero.
Poi vorrei davvero RINGRAZIARVI per le vostre recensioni, siete davvero carinissime vi adoro.
RINGRAZIO anche tantissimo chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate o chi ha trovato il tempo anche solo per leggere questa mia sciocchezza grazie davvero.
Per ora vi saluto,
a prestooo ♥
 

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