One step closer ♥

di AddyOswald
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 ***
Capitolo 12: *** 12 + epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




                                                                                                   








Eccolo lì, dopo mesi passati a credere che lui fosse morto, finalmente era davanti a me.

C'era una parte di me che desiderava abbracciarlo, abbracciarlo come non ero mai riuscita a fare..

Insomma, gli Hale non si abbracciano.

Ero sollevata all'idea che lui ce l'avesse fatta, che non fosse morto in quell'incendio che già mi aveva portato via troppo.

E allora perchè in quel momento, il desiderio di fargli del male era più forte di qualsiasi cosa?

Sentivo i miei artigli che perforavano la sua pelle, mentre lui cercava di tenere a distanza sia me che Boyd.

"No, basta, no, non voglio fargli male".

Ma finalmente ero libera, la luna piena mi dava un'energia che per troppo tempo mi era stata negata, e

l'impulso di farne uso era troppo forte, mentre vedevo il sangue di mio fratello

scorrere lungo il suo petto non riuscivo a provare dispiacere, sentivo solamente una grande soddisfazione..

Sì, perchè la piccola Hale era riuscita a fare del male al fratello che da poco era diventato un'Alpha.

Ero forte, e in quel momento mi sembrava la cosa più importante del mondo.

Solamente quando sentii gli artigli di mio fratello graffiarmi la schiena, facendomi urlare dal dolore, provai un'istante di lucidità.

Quelle non erano le solite lotte che ci divertivamo a fare da bambini.

"Proviamo a vedere chi riesce a saltare dall'albero più alto, tanto non ci facciamo male!"

Era un'immagine che avevo totalmente rimosso dalla mia mente,

ma era un ricordo di un periodo in cui io e Derek eravamo una squadra.

Ma no, quelle non erano le solite lotte da bambini,

io gli stavo facendo del male solamente per il gusto di farlo, e lui ne faceva a me per difendersi.

Il primo spiraglio di luce attraversò la finestra, e quella stessa luce mi diede la forza

di riporre gli artigli e le zanne, cadendo a terra ai piedi di mio fratello.

Il mio sguardo incrociò il suo prima che i miei occhi si chiusero, nonostante tutto il male che gli avevo fatto mi

stava guardando nello stesso modo in cui mi guardava quando ero bambina: un misto di preoccupazione e di orgoglio.

Ci vuole più di una luna piena per dividere gli Hale.

Passò qualche minuto prima che sentii qualcuno che mi sollevava da terra, aprii piano gli occhi e notai un

ragazzo ricciolo difronte a me, che mi prendeva in braccio. L'avevo visto poco fa insieme a mio fratello, doveva essere del suo branco.

- Va tutto bene, andiamo via da qui. - Mi disse, prendendomi con cura.

Mi meravigliò il fatto che, anche dopo aver tentato di uccidere il suo capo branco, lui si preoccupasse per me.

Ancora non lo sapevo, ma il suo nome era Isaac, e quella non sarebbe stata l'unica volta che mi avrebbe dato una mano.  






*Angolo autrice* 

Okk. Finalmente sono tornata a scrivere e tutto grazie a Teen Wolf.. Quanto amo quel telefilm! *-* 

E Cora? La trovo perfetta. E la troverei più che perfetta con Isaac, quindi mi sono decisa a scrivere una fic 

sul suo rapporto con Derek, e con Isaac. Non penso che la storia avrà tantissimi capitoli, devo ancora

riprenderci la mano con le fic, intanto spero che mi seguirete :3 

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Capitolo 2
*** 1 ***





                                                                                      







- Posso fare anche da sola, non hai nient'altro da fare? - chiesi innervosita, non ce la facevo più a stare ferma,

e mi sembrava così inutile medicare delle ferite che poi sarebbero guarite da sole.

- La smetti di lamentarti? Ho quasi fatto! - sbottò Isaac, che ormai era da un'ora che perdeva tempo dietro ai tagli.

Non avevo ancora parlato con Derek dopo lo scontro, avevo così tante cose da chiedergli.. Quanto era che non ci vedevamo?

Credevo fosse morto, credevo che l'incendio mi avesse portato via anche lui, come tutti gli altri.

- Ricordi qualcosa.. di prima dello scontro? - Mi chiese Isaac, misurando le parole, come se avesse paura della mia reazione.

Mi passò un panno freddo sul braccio, per far scivolare via il sangue.
Scossi la testa, ri-sistemandomi la maglietta. - Non un granché. Fù Kali a venire da me, cercando di convincermi che mio fratello era ancora vivo.

Sono stata sola per la maggior parte del mio tempo in questi anni, non avevo nulla da perdere quindi ho creduto alle sue parole.

Mi disse che mi avrebbe portata da lui, che avrei fatto parte del suo branco..

Invece mi ha portato alla banca abbandonata, negli ultimi tre mesi nessuno mi ha spiegato che cosa stesse accadendo..

Ogni giorno pensavo che da un momento all'altro Derek sarebbe entrato in compagnia degli altri Alpha..

Solo quando arrivò anche Boyd capii che in realtà Derek nemmeno sospettava che io fossi viva.-

Isaac stava ascoltando attentamente le mie parole, finalmente posando lo straccio con cui mi stava pulendo le ferite.

Mi alzai prendendo qualcosa da bere, lanciai a lui una bottiglietta d'acqua.

- Mi dispiace di avervi attaccati, non ero in me.. - lo guardai, non pareva essere uno di noi da molto tempo, sapevo riconoscere i novellini.

- Ti ha trasformato mio fratello, vero? - gli chiesi, avvicinandomi a lui – non riesco proprio a capire perchè abbia deciso di tenersi un branco pieno di adolescenti alle prime armi..

- Bada come parli, sono più grande di te – ribattè lui.

- Ma io sono più forte – risposi con aria di sfida.

Lui inarcò la parte destra del labbro in un sorriso, in un gesto fulmineo gli bloccai il braccio, per poi farlo roteare a terra, lui si rialzò in pochi secondi, ma invece di attaccarmi rimase fermo immobile.

- Che fai? Ti fai battere così da una ragazza? - Risi, incrociando le braccia al petto.

Mi irritava il suo non reagire.. Non ero per caso all'altezza di uno scontro?

- Non mi batterò con te, non hai ancora ripreso del tutto le forze.. Dovresti riposare, sai?

- Certo, vuoi raccontarmi anche la fiaba della buonanotte prima di mettermi a letto?

La porta della stanza si aprì all'improvviso – quelle dovrebbero toccare a me, no?

Mi voltai, vedendo Derek. Sorrisi, ancora una volta ero così felice di vederlo..

Avevo tanto desiderato questo momento negli ultimi mesi, ero così dispiaciuta di averlo attaccato.

- Arrivi troppo tardi, e poi nelle tue storie il lupo cattivo finisce sempre per mangiarsi cappuccetto rosso! -

Lui rise, per poi venire a controllare le mie ferite. - Loro torneranno, dobbiamo essere pronti per quando accadrà. Ok?

Fino ad allora devi stare qui, non devi muoverti. Questo vuol dire: non uscire, restare il più possibile nell'anonimato e non combinare casini!

Isaac, va a chiamare Scott e Peter, dobbiamo essere pronti per il prossimo attacco, ci serve un piano.-

Fino al momento prima, mi era parso di rivedere il mio Derek, il mio fratellone che adorava prendermi in giro.. Ma in un istante quel ragazzino non c'era più..

Il suo viso si era fatto duro, sorrideva meno, e anche il suo sguardo era cambiato. Aveva sempre osservato tutto, ma se prima lo faceva con curiosità, ora lo faceva per essere sempre in allerta.

Dov'era finito mio fratello? L'avevo lasciato che era poco più di un ragazzo, e ora mi ritrovavo davanti un uomo la quale il cuore era stato indurito dai troppi colpi subiti.

Isaac annuì, uscendo subito dalla stanza all'ordine di mio fratello.

- Wow, finalmente qualcuno che ti sta ad ascoltare. - Dissi in tono strafottente, cercando di scacciare i pensieri di poco prima.

- Smettila di prendere tutto così alla leggera, non ti rendi conto di quello che sta succedendo?
Sbuffai. - Derek, ti ho creduto morto per anni, pensi davvero di potermi dire cosa fare? - dissi, più irritata per il fatto che le prime parole che mi rivolgeva dopo tanto tempo erano un rimprovero.

- Mi dispiace per ieri, non volevo attaccarti, ma ora lasciami in pace, non dirmi cosa devo fare, non sono parte del tuo branco.. Sono tua sorella. - aggiunsi, quasi implorante.
Era troppo chiedergli di essere felice che fossi finalmente insieme a lui?

- appunto perchè sei mia sorella dovresti starmi a sentire, sto cercando di farti rimanere al sicuro.

Sapevo che il suo preoccuparsi per me era un modo per dirmi che gli ero mancata, e avrei tanto voluto dirgli: "anche tu mi sei mancato",

ma parole di quel genere non riuscivano a uscire dalla mia bocca, ne in quella situazione ne mai. Non ne ero capace, non lo ero mai stata.

Ma d'altra parte, sentivo il bisogno che fosse lui a dire quelle parole.. ma in questo eravamo uguali, l'orgoglio era una cosa che ci aveva sempre uniti.. un tempo.

- D'accordo.. Resterò qui, ti dirò tutto quello che so su di loro, e ti aiuterò a sconfiggerli. Questi sono i patti, altrimenti me ne vado, oggi stesso.
Lui sembrava disapprovare le mie alternative, ma non aveva scelta. Annuì buttando la carta sporca di sangue.

- E va bene, ti preparerò un letto vicino al mio, cerca di collaborare però.. Non ci siamo solo io e te.
- Spero che tu abbia smesso di russare, Derek. - dissi sorridendo, uscii dalla stanza dietro di lui,

e per un attimo mi sembrò di scorgere anche lui sorridere. Sì, mi era proprio mancato.





- Lascialo! Lo uccidi così! - gridai, in preda al panico. Mio fratello giaceva a terra a quattro zampe,

mentre Kali minacciava di perforargli il cuore con un tubo di metallo.
- Non ancora, sorellina. Potrebbero volerci cinque ore, o cinque minuti.. tutto dipende da lui.
Mi portai le mani alla bocca, sofferente nel vederlo così. Avrei voluto fare qualcosa,

ma non potevo fare alcun movimento con le braccia dell'altro Alpha che mi stringevano.
Dall'altra parte della stanza sedeva Deucalion, che nonostante non potesse vedere nulla si stava godendo la scena.

Negli ultimi mesi avevo sentito tante volte pronunciare il suo nome, ma non lo avevo mai visto così da vicino..

Riuscivo a malapena a sentire le parole che sussurrava a mio fratello, da quello che riuscivo a scorgere, gli stava offrendo qualcosa..

Voleva stringere una specie di patto che Derek era restio ad accettare.
Dopo un lasso di tempo che mi parve infinito, lo lasciarono finalmente libero, uscendo dalla stanza cosi come erano entrati.

Accorsi subito da lui, osservandogli il buco nel petto, la ferita di stava già rimarginando..

Rimasi sorpresa, era diventato veramente potente, in passato le sue ferite ci mettevano molto di più a guarire.
Ma mio fratello era un'Alpha ora.

 

 


- Te ne devi andare, c'è Cora ora, non posso stare dietro a tutti e due.
- Cosa? Dove vuoi che vada?
- Non è un problema mio.
- Ho.. Ho fatto qualcosa che non va, se c'è qualche problema io..
- Il mio unico problema è che tu non te ne stai andando!
Ignari di essere ascoltati, Derek e Isaac stavano avendo una sorta di discussione.. Deucalion aveva offerto a mio fratello di uccidere il suo branco, per poi unirsi a lui.

Ovviamente aveva dissentito, ma le sue preoccupazioni non erano finite.
Sapevo che stava allontanando Isaac per il suo bene, ma non potei fare a meno di dispiacermi per lui.. Non aveva un posto dove andare, nessuno su cui contare.. tranne Derek.
Quando il ragazzo, confuso e scoraggiato, lascio l'edificio, arrivai alle spalle di mio fratello.
- Va tutto bene?
- Lasciami solo.
- Cosa? - Non capivo, perchè continuava a respingermi così?
- Lasciami solo! - Gridò, voltandosi verso di me – esci, vai via! Ho bisogno di restare un secondo solo!
- Mi hai detto di non uscire.. - attesi una sua risposta che però non arrivò, con gli occhi lucidi mi affrettai ad andarmene come mi era stato chiesto di fare.

Avevo così tanto atteso il momento di rivedere mio fratello.. E ora mi ripagava così, tagliandomi fuori, come se fossi una persona qualunque.
All'aria aperta, mi guardai intorno, non sapendo dove andare.. Non appartenevo a nessun posto, non più.
Stavo per scoppiare in lacrime quando vidi una figura poco distante camminare sul marciapiede.

Isaac camminava con le mani in tasca, i suoi passi erano lenti, e il suo volto era chino a guardare per terra..

Senza destinazione, senza punto di partenza e ne di arrivo.. come me.
Mi avvicinai a lui, asciugandomi le lacrime.. Nessuno doveva vedere Cora Hale piangere.  

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Capitolo 3
*** 2 ***



                                                     




Lo scontro era avvenuto talmente in fretta che sembrava fosse un film con il finale già prestabilito.

Le mie gambe, le mie braccia, i miei occhi, si muovevano automaticamente..

Come se qualcuno si fosse impossessato del mio cervello e non fossi più io a decidere cosa fare.
La lucidità ritornò nell'esatto momento in cui sentii un tonfo, un qualcosa che cadeva a terra.

Il mio sguardo cercò subito Derek, istintivamente. Quando non lo trovai, il mio cuore perse qualche colpo, correndo subito verso Scott che stava con lo sguardo rivolto verso il basso.
Lui era lì, in fondo, immobile e con gli occhi chiusi. In quel preciso istante tutto il mio intero mondo crollò.
Se fino a poco prima riuscivo a muovere gambe e braccia automaticamente, ora ogni singola parte del mio corpo era pietrificata.
"Avanti Derek, rialzati.. Rialzati dai!" Lui non poteva essere morto..

Voglio dire, l'avevo creduto morto per tanti anni, e invece alla fine lui era vivo.

Sarebbe finita così anche stavolta, giusto?
Cercavo di autoconvincermi, ma sapevo che nessuno dei miei ragionamenti seguiva un filo logico.

L'unico filo che in quel momento mi manteneva in vita era la speranza, quella speranza a cui ti aggrappi anche quando tutto il mondo sembra dirti "no".
Mi sollevai da terra, osservando il gruppo d'Alpha che si allontanava.

Se era vero, se avevo perso un'altra volta mio fratello, non l'avrebbero passata liscia.

Cercai di controllare i miei istinti, ero troppo sovraffatta dal dolore edall'angoscia per sostenere una lotta,

serrai i pugni digrignando i denti, per mantenere l'autocontrollo. 

- Non è il caso.. - Isaac fù subito dietro di me, cingendomi un braccio attorno al collo.
- Lui.. lui è.. - lo guardai, quasi come se sperassi che la sua risposta fosse: "no, ma che dici? Derek non è morto!",

ma come risposta ottenni solamente il suo sguardo che guardava verso il basso, per non dover sostenere il peso di quella domanda.
Scoppiai in lacrime, come ormai non facevo da tanto tempo. Non ero abituata, non ero più abituata ad avere qualcosa da perdere,

qualcosa a cui tenere talmente tanto da voler rischiare la propria vita per proteggerla.
In quel momento non mi importava dell'orgoglio, non mi importava che un intero branco di lupi mannari mi vedesse piangere.

Avevo perso mio fratello, l'unica persona che mi conosceva, l'unica famiglia che mi era rimasta, l'unica persona che ancora volesse prendersi cura di me.
Ero rimasta sola.
- Dai vieni.. Ti porto a casa.. - il tono di Isaac era calmo, ma i suoi occhi erano lucidi, ogni tanto li socchiudeva per poi riaprirli velocemente, quasi come a ricacciare dentro le lacrime.

- Non ho una casa.. - sussurrai, lasciandomi accompagare verso l'uscita.



- Non posso credere che sia morto.. - sussurrai, sedendomi sul letto della camera di Isaac, o per lo meno quella in cui alloggiava temporaneamente, a casa di Scott.
- Ehi, non ne siamo ancora sicuri, ok? - disse lui, sedendosi accanto a me.
- L'hai visto anche tu, era.. era immobile.. - la voce mi tremava, e dovetti mordermi il labbro per non scoppiare nuovamente in lacrime.
Lui cercò di abbracciarmi, per consolarmi, ma appena lo vidi avvicinarsi mi alzai di scatto.
- Scusa, è che.. - feci spallucce, non sapevo nemmeno io perchè mi ero ritratta – l'ultima volta che gli ho parlato, prima dello scontro, è stato quando mi ha detto di uscire di casa..

Non ho nemmeno fatto in tempo a dirgli che gli volevo bene, che.. che mi era mancato.. - le parole mi uscivano a raffica, una dopo l'altra incessantemente.
- Ma lui lo sapeva.. - disse piano, quasi ammettendo a sé stesso che il passato era il tempo verbale giusto da utilizzare. Si passò le mani sul viso per poi distendersi sul letto.
- Non posso crederci, non può essere morto.. - mormorò.
- Vuoi.. vuoi che vada? Magari vuoi riposare e.. - dissi mettendo le mani in tasca.
Lui si sollevò, guardandomi. - No, resta.. Sei sconvolta, non ti lascio andare a casa da sola.. Resta qui.
Lo guardai, incerta. - Dici davvero? Non sarebbe.. strano?
Accennò un sorriso. - Ti ho chiesto di restare qui, non di venire a letto con me!
Sorrisi di rimando. - D'accordo, in fondo non ho voglia di restare sola stanotte.. Ho bisogno di compagnia..
Alla fine, chi poteva capirmi meglio di colui che stava passando lo stesso dolore che mi trovavo ad affrontare io?
Mi distesi sul letto, accanto a lui.. Riuscii ad addormentarmi poco dopo, era stata una giornata esausta..

E forse nei sogni avrei dimenticato cosa era successo a Derek.
Erano più o meno le cinque di mattina quando mi risvegliai, trovando il braccio di Isaac abbracciato a me.

 

 

 

 



L'incontro con lo zio Peter era stato tutt'altro che riappacificatore, ma almeno mi era servito per fare luce su alcune cose.

Dinanzi alle sue spiegazioni, pareva chiaramente improbabile che mio fratello fosse veramente morto.. Ma quindi, dov'era?

Stavo finalmente tornando a "casa" di Derek, dopo giorni in cui non avevo il coraggio di entrarci. Dovevo iniziare ad elaborare la cosa..

Isaac era fuori città con la scuola, lo zio Peter non era di certo la persona adatta su cui fare affidamento.. E non avevo nessun altro.
Feci un grosso sospiro, per poi aprire il portone. Non ero pronta a tornare li dentro, ma dovevo farlo.
Il primo odore che mi invase fu quello del sangue. Molto sangue, ovunque. Allarmata cominciai a girare per le stanze, il primo pensiero che riuscii a concepire fu: Derek!

Doveva essere lui, doveva essere tornato da me, voleva dirmi che stava bene e non mi avrebbe lasciata più!
La scena che mi trovai davanti agli occhi fu tutto il contrario di ciò che immaginavo.
Sì, mio fratello era lì, stava bene.. Ma non era solo, vicino a lui c'era una ragazza, erano in.. "atteggiamenti molto intimi",

e la cosa mi lasciò totalmente spiazzata. Lo credevo morto, avevo pianto per lui.. E lui era lì, con una ragazza.
Feci cadere la mia borsa a terra, facendo girare entrambi nella mia direzione.
Entrambi si affrettarono a ricomporsi, poi lui corse verso di me.
- Cora.. sto bene, va tutto bene.. le ferite passeranno.. ho cercato di..
Mi prese le braccia tra le mani, guardandomi negli occhi, come per farmi capire che stava dicendo la verità.

Mi divincolai facendo qualche passo indietro.
- Risparmiatelo.. Risparmiati le tue idiozie! - gridai, mentre la ragazza si affrettò ad uscire, borbottando qualcosa a Derek.
Lui mi guardò sorpreso. - Cora? Sei sconvolta, lo so.. Ma abbiamo tempo per parlare, dai.
- Parlare? Parlare? - Scoppiai a ridere in una risata nervosa – credevo che fossi morto.

Ho pianto per te, ho pianto per mio fratello che, dopo aver scoperto che era vivo, mi era stato ucciso davanti agli occhi!

Ho creduto di dovermela cavare senza di te, di dover accettare che tu non c'eri più!

Invece tu stavi bene, e non ti sei preoccupato nemmeno per un secondo di venirmelo a dire! -

Ormai ero in singhiozzi, tutta l'ansia dei giorni precedenti si stava sfogando in quel momento.
- Hai una minima idea di come io sia stata? Ero devastata, pensavo di aver perso l'unica persona che io possa ancora chiamare "famiglia"! Invece torno, e ti vedo qua..

Con un'altra, con una persona a cui hai probabilmente chiesto aiuto.. Invece di venire da me, e mentre io piangevo per te, mentre io mi sentivo letteralmente morire dentro..

Tu eri qui, con lei, a spassartela. Ti importa davvero così poco di me? E' passato troppo tempo perchè tu possa ancora considerarmi la tua sorellina?

Perchè da quando sono arrivata tu non hai fatto altro che allontanarmi!

Non mi dici cosa pensi, non mi dici come ti senti, non mi rendi partecipe della tua vita..

Non mi vuoi più bene, Derek? E' davvero passato troppo tempo?

Forse ti eri abituato all'idea che io fossi morta, e ora.. ora non ti importa semplicemente più.. -.
Lui era rimasto immobile, ascoltando le mie parole. Quando finii di parlare si riavvicinò a me, stringendomi le mani.
- Hai finito? - mi chiese, accennando un sorriso. - Perchè muoio dalla voglia di abbracciarti, ma so che non mi permetterai di farlo finchè non ti darò ogni spiegazione..
Mi asciugai le lacrime, guardandolo. - Gli Hale non si abbracciano. - Dissi piano.
- Per te farò un eccezione.. - mi sistemò i capelli dietro alle orecchie.

- Sono andato da lei, anziché da te, perchè non volevo che mi vedessi nello stato in cui ero.. Ti saresti preoccupata ancora di più, e non volevo.. -

sospirò – Mi dispiace, forse sono stato troppo duro con te, a volte mi dimentico che hai solo sedici anni, ma ti posso assicurare che ogni cosa che ho fatto da quando sei arrivata, è stata per proteggerti..

Io ti voglio bene, Cora.. - disse scandendo bene le parole.-

- E sai meglio di me quanto sia difficile per me dire queste parole, ma so che tu hai bisogno di sentirtele dire, quindi sì, per me sei ancora la mia sorellina, e non permetterò a nessuno di farti del male..

Ed è solo questo il motivo per cui non sono venuta a cercarti. -
Sapevo che era dura per lui ammettere quelle cose. Quindi, senza aggiungere altro..

Lo abbracciai, stringendolo forte, come non facevo da quando eravamo bambini.
Beh, mi sbagliavo.. A volte gli Hale si abbracciano.  

 

 

 

*Angolo Autrice* 

 

Ok, spero di non essere andata troppo OOC con Derek ç.ç Conoscendo ancora poco Cora mi sento libera di "farla esprimere" come io credo che sia, con Derek invece è più complicato.. sebbene lo conosciamo da tre stagioni rimane comunque un mistero D:

Anyway, l'idea iniziale era quella di far riappacificar gli Hale solamente verso la fine, ma il dolore per la sua "morte" e la notte passata con Jennifer erano una buona situazione per farli confrontare.
In fondo durante la puntata mi sono chiesta davvero dove cavolo fosse Cora AHHAHA

Da qui in poi la storia non seguirà più il filo delle puntate, altrimenti non incomincerò mai la vera trama °-° ahah, COMUNQUEEE, il prossimo capitolo sarà ambientato dopo la morte di Boyd (4x07)
ci sarà una scena Cisaac che potrebbe complicare le cose tra loro, e Cora interagirà con Deucalion :3  

Alla prossima, e mi raccomando recensite u.u mi servono pareri, sia positivi che negativi, non scrivendo FF da molto tempo devo capire se il mio "ritorno" è buono o devo ancora prenderci la mano :D 

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Capitolo 4
*** 3 ***


                                                                                                








Dalla morte di Boyd mio fratello non era più lo stesso. Inutile dire che si sentiva responsabile per ciò che era accaduto, anche se la colpa non era sua..

Ma era pur sempre parte del suo branco, e non doveva essere facile perdere qualcuno di cui si ha la responsabilità.
Da parte mia, avevo condiviso duri momenti con Boyd, ed è solo in certe situazioni che si creano strani legami.
E' come quando sei in ospedale e fai amicizia con il tuo compagno di stanza.
Mentre siete lì, pensi che sia la persona più vicina che tu abbia, vi sentite legati da qualcosa, vicini..

Poi torni a casa, e quella persona diventa solamente un incontro casuale.

Tra me e Boyd era stato più o meno così.. Forse era nell'animo degli Hale sentirsi in colpa,

perchè l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era: io sono ancora viva, mentre lui no.

Da quando era morto, Derek non faceva altro che allenarsi.
- Devo diventare più forte, come posso proteggerli se non sono in grado di proteggere nemmeno me stesso? -

Aveva detto la notte prima, quando alle 3 di notte mi ero accorta che era ancora in piedi a fare i pesi.

I primi giorni tentavo di fargli capire che la colpa non era sua, ma quel discorso non portava a nulla.

Più gli dicevo che non aveva colpe, più si convinceva del contrario. Così avevo tentato un approccio diverso,

quando si allenava sforzandosi troppo cercavo di non dirgli nulla, quando condivideva i suoi sensi di colpa con me annuivo dicendogli "la prossima volta andrà meglio".
Pensavo che, seppure non fosse colpa sua, cominciare a convivere con ciò che era successo gli avrebbe fatto bene,

capire che nonostante la sua morte doveva andare avanti, gli avrebbe giovato.

E da una parte ero contenta che, piuttosto di autocommiserarsi arrendendosi, cercasse di migliorare.
- Erica è morta, Boyd è morto.. Il mio branco è stato dimezzato! - disse tra sé e sé quella sera, mi avvicinai con le braccia conserte.
- E scommetto che è colpa tua, vero? - risposi, ironicamente, al chè lui mi guardo male. Sospirai avvicinandomi di più.

- La nostra famiglia non è stata forse dimezzata? Non abbiamo forse perso ogni cosa in quell'incendio? E lì di chi è stata la colpa?

Forse tua perchè in quel momento non eri in casa? O forse di Laura, che aveva deciso di venire con te? No! La colpa è stata di chi ha appiccato l'incendio,

non di chi non è riuscito ad impedirlo! Se vuoi davvero incolpare qualcuno incolpa quella strega dai piedi scalzi che fa di tutto per rovinarti la vita! -
Lui mi guardò, sembrava stesse ascoltando attentamente le mie parole.

- è diverso.. Ora, ero io il loro capo, ero io che ero responsabile delle loro vite.. Non ci sono più adesso,

Scott non ha bisogno di un'Alpha, e ho cacciato Isaac da qui.. Non ho più un branco. -
- Ce l'hai ancora – mormorai, avvicinandomi a lui, gli presi una mano – Erica e Boyd saranno pure morti, ma Scott ha bisogno di te, e Isaac ti è fedele nonostante tutto..

E poi, ci sono io. Ho dovuto passare così tanto tempo a decidere da cosa che cosa fare, senza nessuno che mi dicesse cosa era sbagliato e cosa no..

Mi farebbe proprio comodo avere qualcuno da seguire. - 
Lui sembrò sorpreso, alzò lo sguardo guardando i miei occhi, senza dire nulla per qualche minuto. - Cora.. stai per caso..
- Si, Derek, voglio fare parte del tuo branco. Voglio che tu sia il mio Alpha.. Non c'è punto di riferimento migliore per me.

 

 

 

 




Isaac viveva ancora a casa di Scott, negli ultimi giorni ero stata occupata a prendermi cura di Derek,

e non l'avevo più ringraziato per tutto quello che aveva fatto per me quando credevo mio fratello morto.

Stavo per bussare alla porta di casa Mcall quando trovai la porta aperta.
- Scott? - dissi a voce alta, facendo qualche passo all'interno della casa. - Isaac? Signora Mcall? -
Mi guardai in giro, nella casa regnava il silenzio assoluto.
- Bene bene, ecco la sorellina.
Mi voltai di scatto sentendo una voce alle mie spalle. Lì seduto su una poltrona vi era Deucalion, mentre ai suoi lati, in piedi, vi erano i gemelli.
- Che ci fai qui? Dove sono Isaac e Scott? - Chiesi allarmata.
- Non preoccuparti per loro, non hanno la minima idea che io sia qui..

In effetti mi aspettavo che uno di loro tornasse da un momento all'altro.. Ma dovrò accontentarmi di te. - Disse con un ghigno.
- Non voglio avere a che fare con te, porti solo guai.
- Ma tu hai già a che fare con me.. Non te ne rendi conto? - sembrava divertito dalla situazione.
- Allora finiamola prima possibile. Che cosa vuoi?
Lui si alzò, avanzando nella mia direzione. - In realtà volevo ringraziarti.. Le cose stanno prendendo esattamente la piega che avevo desiderato.

Ho saputo che ti sei unita al branco di tuo fratello.. Due Hale nello stesso branco, Dio solo sa quanta forza porterà a voi la luna piena! Ma di forza tu ne sai qualcosa..

L'ultima luna piena è stata intesa per te, non è vero? Ora.. Prova solo ad immaginare quanta potenza potrebbe dare a una come te, a cui è stata negata la luna piena per mesi,

ua notte di luna piena in un nuovo branco.. -

Faticavo a seguirlo, non sapevo dove volesse andare a parare.

- Te lo dico io: tantissima. Ed è proprio in quella notte che tu dovrai fare esattamente ciò che ti dico ora: dovrai ucciderli tutti, tutti tranne Scott.

Quello dovrai lasciarlo a me. Se lo farai.. Ci accorderemo su una cosa che so ti sta a cuore: tua sorella Laura. -
- Mia sorella è morta! - gridai.
- E se ti dicessi che c'è un modo per farla tornare? Per far tornare tutti quelli della tua famiglia? Il solstizio d'inverno ti dice nulla?

Così poche ore di luce, e così tante ore di buio.. Metti caso che in quella notte ci sia anche la luna piena.. Qualcosa si può combinare, no? Soprattutto per uno potente come me.- 
Ero su tutte le furie. - Non farò mai quello che mi hai detto, MAI! - gridai.
- Lo hai già fatto, sorellina. Era tutto nei piani, sin dall'inizio.. La prossima luna piena tu farai ciò che ti dico, li ucciderai senza nemmeno che tu te ne accorga..

Quella forza che ci sarà dentro di te non riuscirai a controllarla.. -
Sentivo il mio cuore esplodere contro il mio petto.

- Era tutto programmato.. La morte di Boyd, la morte di uno dei vostri.. Era tutto nei tuoi piani! - gridai – sei un'essere orribile!
Lui scoppiò a ridere. - Sarà. Fai quello che ti dico, e riavrai la tua famiglia, fallisci e, oltre a non avere più la tua famiglia, ucciderò io stesso tutti coloro a cui vuoi bene.

Sta a te decidere: essere un'assassina ma non rimanere sola, o essere una martire e passare il resto della tua vita in solitudine. -

 

 

 

 

 


Deucalion se ne era già andato da un pò, quando sentii Isaac rincasare.
- Cora? Che ci fai qui?
Avevo gli occhi rossi, non avevo avuto nemmeno il coraggio di muovermi, continuavo a pensare alle sue parole..

la prossima luna piena era tra un mese esatto, e il solstizio sarebbe stato esattamente il giorno dopo. Un mese.. Sembrava così poco.
- Nulla! Ero.. ero passata a.. a vedere se andava tutto bene, ma devo scappare!
- Aspetta! Sei sconvolta, cos'è successo? Come hai fatto ad entrare? - Era visibilmente preoccupato per me, il che rendeva ancora più difficile la situazione.

Che cosa potevo fare? Non volevo uccidere delle persone, tantomeno mio fratello! Ma non volevo nemmeno che le uccidesse Deucalion, e la mia famiglia..

Dio, quando desideravo riabbracciare i miei genitori, e Laura..
- Lasciami in pace! - gridai – non ti preoccupare per me, non ho bisogno di te, ne di nessun'altro! -

Senza che potessi controllarlo, mi trasformai, saltandogli addosso. Sentivo la rabbia ribollirmi dentro, il dolore scorrermi nelle vene..

Non volevo fargli male, ma dovevo sfogarmi in qualche modo. Lui tentò di ribellarsi ringhiandomi contro, poi mi prese di peso e mi gettò a terra.

Sbattei la testa contro lo spigolo del muro, e in pochi secondi tornai normale.
Lo guardai con il fiatone, mentre mi tenevo la mano alla testa. Mi alzai di scatto.
- Mi.. mi dispiace, non volevo..
- Tu sei pazza! Vieni qui e mi aggredisci così per nulla?
- No, no.. Posso spiegarti.. io..
- Ora sono io che ti chiedo di andartene, esci di qui..
Forse era meglio così, avrei dovuto lasciarlo comunque.. Forse era meglio che mi odiasse.  






*ANGOLO AUTRICE* 


Eccoci con il primo capitolo di svolta ^^ 

Premetto che devo ancora iniziare il prossimo capitolo, e ho iniziato a lavorare quindi devo trovare qualche buco per scrivere il prossimo,

cercherò di fare il prima possibile  v.v 

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Capitolo 5
*** 4 ***





                                                                                                






Il suono docile del pianoforte rieccheggiava tutt'intorno. Non avrei saputo dire con esattezza dove mi trovavo, sentivo solamente il mio corpo attaccato all'erba umida.

La melodia era così famigliare, e in qualche modo mi provocava un gran senso di pace interiore.

Negli ultimi giorni ero stata così nervosa, così scossa da tutto ciò che stava capitando..

Ma in quel momento tutto stava scomparendo. Era come se un insieme all'ossigeno, dalla mia bocca uscissero tutte le emozioni negative..

Come un fumo nero da cui mi liberavo solamente ascoltando quella melodia.

Con la stanchezza tipica di chi ormai non riposa da giorni, mi alzai da terra, decisa a trovare la provenienza di quella melodia.
Quando però mi alzai, mi accorsi che i miei piedi si muovevano automaticamente, come se il mio subconscio sapesse già dove cercare.

In cuor mio sapevo già dove andare.

A grandi passi camminai, dal bosco, fino alla mia vecchia casa. Era esattamente come la ricordavo, com'era prima dell'incendio.

Il portico, quel portico dove io, Derek e Laura ci sedevamo la sera aspettando che papà tornasse da lavoro,

la sedia a dondolo che mamma usava per farci addormentare quando eravamo piccoli. Ci cullava, seduta lì sopra, per ore, fino a che non chiudevamo gli occhi.

La melodia proveniva dall'interno, così aprii la porta, sopraffatta dalle emozioni che avevo dimenticato in quella casa, tanti anni prima.

Tutto era ancora lì. Le fotografie, il profumo, le piante erano così verdi che sembravano essere state innaffiate ogni giorno.

Quando feci ingresso in salotto mi sembrò quasi di essere circondata dai fantasmi di tutte le persone che avevano vissuto lì con me ed ora se ne erano andate.

Ma eccola lì, in fondo alla sala sedeva mia madre, difronte al pianoforte, e suonava quella melodia che più volte avevo udito da piccolina.

Mi avvicinai a lei, appoggiando una mano sopra al pianoforte, rimanendo immobile ad ascoltare quelle note.

Dentro di me sapevo che tutto ciò non poteva essere reale..

Lei era morta! Ma in quel momento non mi importava.. Ero lì, con la mia mamma, solo questo mi importava.

Mi fece sedere accanto a sé, e poi smise di suonare, guardandomi negli occhi.

- Piccola mia, come sei cresciuta.. - sussurrò, spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Socchiusi gli occhi godendomi quel tocco, per poi tornare a guardarla.

- Non dovresti essere qui.. - mormorai.
- Non potevo lasciarti sola in un momento del genere.. Mi spiace che tu ti sia trovata in una situazione del genere..
- Che cosa devo fare? Qualsiasi cosa scelga di fare qualcuno ci rimetterà la vita..
- Forse no, sei davvero pronta a tutto?
Io annuii, nei miei occhi si accese una nuova speranza. - Qualsiasi cosa.
Lei mi guardò dritta negli occhi. - Ora ascoltami bene, ti ricordi quella scatola che ogni sera nascondevo

accuratamente sotto il mio letto? Tu e i tuoi fratelli vi siete sempre chiesti cosa ci fosse al suo interno.. Lì troverai tutte le risposte.
- Ma, la casa è incendiata, non.. - mi guardai intorno, ogni oggetto nella stanza stava scomparendo, una luce bianca avvolse il tutto.


Sentivo nuovamente i fili d'erba incontrarsi con la mia schiena, ma a differenza di prima riuscivo a scorgere ogni rumore esterno.

Nessuna melodia, nessun senso di pace.. Era tornato tutto come prima.
Mi sollevai da terra chiedendomi come fossi arrivata lì, poi mi ricordai del sogno.
Era sembrato tutto così reale, non poteva essere una coincidenza.

Mi trovavo pochi passi di distanza dalla mia vecchia casa, non potevo essere lì per una strana coincidenza.
In quel sogno doveva esserci qualcosa di vero.
A grandi passi feci ingresso in casa, al contario di come era nel sogno, non c'era quasi più nulla.
Non ero più entrata lì dentro da dopo l'incendio, provai un senso di tristezza profonda osservando come tutto ciò che faceva parte della mia famiglia era stato distrutto.
Tutte quelle piccole cose che avevano caratterizzato la mia infanzia erano sparite, vi era solamente cenere.
Il sogno era ancora confuso, faticavo a ricordare ogni parola che mi era stata detta da mia madre.
La scatola, sì. Ricordo che da piccola mia madre, prima di andare a dormire, riponeva qualcosa in questa piccola scatola,

che poi nascondeva sempre sotto al letto.
Tra il giorno io e i miei fratelli cercavamo sempre di intrufolarci in camera sua per scoprire cosa nascondesse,

ma ogni volta ci infilavamo sotto il letto non trovavamo nulla.
Incerta, entrai a piccoli passi in quella che una volta era stata la sua camera da letto, ormai non c'era più nulla.
Come quella stanza, anche io mi sentii vuota in quel momento.
Ero stata stupida a pensare che una piccola scatola avesse potuto sopravvivere ad un incendio,

quando in realtà tutto il resto non lo aveva fatto, risi tra me e me, sarcasticamente.

Ero stata una sciocca, probabilmente avevo sognato ciò che in quel momento la mia mente desiderava vedere..

Una sorta di pausa dall'angoscia che si era impossessata di me negli ultimi giorni.
Stavo per uscire dalla stanza, quando passai sopra ad una tegola che cigolò.

Improvvisamente mi bloccai, e senza pensarci un secondo mi misi con le ginocchia a terra, cercando di alzare quella tegola.
Appena la alzai, sorrisi, piangendo dalla gioia.
La scatola era lì, piena di polvere e incastrata dentro.

La recuperai subito, cercando di pulirla alla meno peggio. E delicatamente la aprii.
Conteneva un diario. Più che un diario sembrava un libro, per il suo elevato numero di pagine scritte.

Sfogliandolo attentamente riuscii a riconoscere la scrittura di mia madre..

Nelle prime pagine raccontava la storia della nostra famiglia, come eravamo diventati ciò che siamo.. Cose che comunque sapevo già.
Lessi comunque attentamente ogni pagina, perchè vedere la sua scrittura, qualcosa di suo, me la faceva sentire più vicina.
Andando avanti con le pagine, mia madre aveva scritto qualsiasi cosa legata ai licantropi.

Come funziona la luna piena, l'esistenza e gli effetti dello strozzalupo, i branchi, come si diventa Alpha.. Ogni cosa era spiegata in ogni minimo dettaglio.
Sembrava che mia madre sapesse già che un giorno io e Derek avremmo dovuto cavarcela da sola, e voleva prepararci in qualche modo.
Fu dopo una trentina di pagine che lessi qualcosa che poteva essermi d'aiuto in quella situazione.
"Grazie mamma. Grazie perchè finalmente grazie a te so cosa devo fare. "





*ANGOLO AUTRICE*

E' un pò corto come capitolo, ma volevo tenervi sulle spine per farvi scoprire solamente nel prossimo che cosa ha trovato Cora,

ho già comunque tutto in testa e il prossimo capitolo arriverà prestissimo <3 

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Capitolo 6
*** 5 ***



                                                                                        




- Grecia? Tu sei pazza! Con tutto quello che stiamo passando pensi di andartene in Grecia?.-
Sapevo che Derek non avrebbe capito subito, per questo avevo sperato nell'aiuto di Isaac,

ma da quello che era successo a casa Mccall non voleva più rivolgermi la parola.
- E' tutto scritto qui! Ogni singola cosa.. - erano tutti lì: Derek, Isaac, Allison, Scott, Stiles, Lydia e Zio Peter.

- Vi prego, dovete credermi, è per salvarvi la vita.. - dissi piano, dai loro occhi capii subito che non erano disposti a credere

alla sorella minore sbucata fuori dal nulla dopo che per anni era creduta morta.
- Ma di che diamine stai parlando? - Derek pareva più confuso che mai, volevo evitare di dirgli ciò che era accaduto con Deucalion,

ma a quel punto non avevo scelta.
- Leggi, leggi questa pagina. - Gli porsi il diario di mamma.

Come me, anche lui riconobbe subito la scrittura, e in quel preciso istante cominciò a prendere la faccenda sul serio.
- "Capita a volte, che la propria casa non sia più il luogo sicuro in cui possiamo rifugiarci" – iniziò a leggere.

- " Se capiterà anche a voi, se sarete costretti a scappare piccoli miei, sappiate che c'è un posto dove nessuno vi potrà trovare.

E anche se vi troveranno, nessuno potrà farvi del male. Spero con tutto il mio cuore che questo non vi debba capitare.

Se un giorno non ci sarò più, voglio sapervi al sicuro, insieme.."-.

Si bloccò un'attimo, guardando prima me e poi gli altri presenti, riconoscevo quello sguardo..

Quelle parole gli sembravano troppo intime per essere condivise così. Erano pensieri che nostra madre aveva scritto per noi,

non era giusto che lo leggessero tutti.
- Leggi infondo.. - Dissi senza che aggiungesse altro.
Lui chinò il capo e si mise a leggere le ultime righe.

- "Un'antica leggenda narra che più di tremila anni fa esisteva un grosso e potentissimo branco di lupimannari.

Era uno dei branchi più grandi che fosse mai esistito.

Quando il loro Alpha venne ucciso dai cacciatori, il branco decise che era giunto il momento di far diventare qualcun'altro il nuovo Alpha.

Come ben sapete, non è facile diventarlo..

Perciò il candidato doveva essere uno dei più forti del branco.

Tanti si tirarono indietro appena gli venne detto ciò che sarebbero dovuti arrivare a fare per riuscire nel loro intento..

Gli unici due che non vollero rinunciare furono Orthros e Zenais.

Zenais era molto competitivo, e voleva comandare solamente per divulgare il male,

Orthros era più tranquillo, e voleva comandare per divulgare il bene, aiutare la gente grazie ai loro poteri.

Purtroppo non arrivarono ad una conclusione,

c'era chi stava dalla parte di uno e chi dalla parte dell'altro. Così il branco si suddivise in due.
Zenais dichiarò guerra al branco di Orthros, minacciandolo di uccidere tutti.
Orthros, per poter far in modo che chiunque potesse distinguere il branco buono da quello cattivo, chiese aiuto ad uno stregone,

che lanciò un incantesimo su ogni licantropo che avrebbe ucciso un innocente: gli occhi blu.
Ma Orthros sapeva che non sarebbe stato sufficente, così, dopo che due dei suoi furono uccisi da Zenais,

decise di chiedere nuovamente aiuto allo stregone, che però rinunciò dicendo che "non aiutava due volte la stessa persona".
L'Alpha era disposto veramente a tutto pur di mettere al sicuro il suo branco, così lo stregone, vedendo la sua bontà, decise di venirgli incontro.
Lanciò un'ulteriore maledizione, su tutta Serifos, in Grecia, i licantropi sarebbero diventati umani.

Una volta usciti dal paese, sarebbero tornati in sé, ma dentro a quello "scudo", ogni essere soprannaturale diveniva un umano qualunque.
Lo stregone informò Orthros che per quell'incantesimo avrebbe dovuto pagare con la vita, data l'energia che ciò richiedeva,

non poteva farcela con la sola energia che un povero stregone aveva.
Così questi accettò, sacrificando la vita per il suo branco, che da quel giorno potè vivere una vita normale dentro le mura di quella città."-
Presi il diario dalle mani di mio fratello, guardando gli altri.

- La prossima luna piena sarà decisiva.. Deucalion mi ha minacciato di uccidere tutto il branco di Derek, tranne Scott, e se non lo farò..

Ci penserà lui, ma se lo farò.. dice che potrebbe far tornare indietro la nostra famiglia.. -

Mi morsi il labbro. - Sebbene mi manchino, non riuscirei mai a fare una cosa del genere.. Ma anche se non lo farò, lui vi ucciderà.. -
Derek sembrò risvegliarsi improvvisamente.

- Ti ha minacciata? - Gridò. - Ti ha fatto del male? Ti ha detto altro?
- Derek calmati! Sto bene, va tutto bene. Dobbiamo solo.. Solo fare quello che ha detto mamma.. Per favore, credimi.. - chiesi implorante,

era l'unico modo che avevo per farli essere al sicuro.
- Va bene. Ma tu devi dirci esattamente com'è andata.


 

 

 

 

 


Tra le mille risorse segrete di zio Peter, vi era anche un vecchio jet privato della famiglia Hale.

Di cui ovviamente io e Derek non eravamo a conoscenza.
- Scott, tu resta di guardia all'attico. Non muoverti da lì, Deucalion non ti farà mai del male,

gli servi vivo, ma devi stare comuque attento.

Stiles, Lydia, Allison: non allontanatevi mai da Scott, potrebbe usarvi per arrivare a lui, ma se sarete insieme non potrà farvi del male.

Io, Peter, Cora ed Isaac resteremo a Serifos fino a che non sarà passata la luna piena,

ci terremo sempre in contatto, in caso succeda qualcosa di nuovo. Ok? -

Derek guardò tutti i presenti, uno ad uno, più per assicurarsi che avessero capito che per avere un consenso.. D'altronde, lui era l'Alpha.
Salimmo sul jet (che era più grande di tutta casa Hale al suo interno) e partimmo il prima possibile per non perdere tempo.

Deucalion avrebbe scoperto presto il nostro piano, era meglio avere un notevole vantaggio.
- Cora? - stavo sistemando i miei bagagli quando mi voltai, sentendomi chiamare. Isaac era lì in piedi, con le mani in tasca.
- Isaac.. Tutto bene?
- Diciamo di sì, volevo solo scusarmi per come ho reagito l'altro giorno.. Dovevo capire che c'era qualcosa che non andasse.. -
Scossi la testa. - Non ti preoccupare.. Avevo perso la ragione, ero sconvolta.. Mi spiace di averti attaccato.. - sorrisi – dai, andiamo a sederci..
Camminai verso il corridoio del jet, quando esso decollò, facendomi scivolare qualche passo indietro.

Sentii la stretta di Isaac, che mi cinse i fianchi per non farmi cadere.

Potevo sentire il suo respiro addosso, e seppure avevo ripreso l'equilibrio, ci misi qualche minuto a rialzarmi.
- Scusami.. - sussurrai.
- Non facciamo altro che scusarci l'uno con l'altra, dovremmo smettere. -

Disse sorridendo, sorrisi di rimando, sistemandomi una ciocca di capelli che mi era arrivata in faccia.
- Beh – risposi rialzandomi – potresti farti perdonare lasciandomi il posto vicino al finestrino!
- Non ci tengo a guardare fuori!
- Come mai? Non dirmi che un grosso lupo ha paura delle altezze!
- Gli spazi chiusi, più che altro.. Quelli che non hanno via d'uscita.. - si rabbuiò per qualche secondo, decisi di non indagare oltre.
- Quello che ti serve è un pò di buona musica! - Dissi prendendo il porta cd dal mio borsone, presi un cd e lo misi nello stereo.

- Dai vieni, andiamo a sederci vicino a Derek..
Mio fratello stava serio, seduto su un sedile, qualche fila più avanti di Peter, e sembrava pensieroso.
- Stai pensando alla prof? - Chiesi sedendomi dietro di lui.
- Che prof? - Isaac si sedette invece di fianco a lui.
Derek grugnì, guardandoci male. - non avete altro da fare?

- Devi sapere, Isaac, che mio fratello si è preso una cotta per la tua prof, quella nuova con i capelli neri! -

Risi, adoravo prendere in giro mio fratello. Mi erano mancati quei momenti..
- Oh, oh! Senti qui.. Derek si è innamorato! - Derek lo guadò male, e lui tossì – o forse no, scherzavo!
Scoppiai a ridere. - non può farti paura mio fratello, guarda che tenero! -

Gli tirai una guancia sporgendomi verso di lui, che tentò di spostarmi.
- Cora! Siamo qui per salvarci la vita, non per divertirci! - gridò.
- Ehi, scusami tanto se cerco di non pensare che l'Alpha più potente di tutti mi ha minacciata!

Lo so che questa non è una vacanza, ma siamo qui e non intendo piangermi addosso tutto il tempo! Chiaro? -
Isaac roteò gli occhi, - Sei proprio una Hale!

 

 

 

 



Affittammo due stanze in un motel, una per me e Derek e l'altra per Isaac e Peter.
Il paese non era molto grande, ma aveva tutto lo stretto necessario per non andare altrove,

era tutto così diverso da Beacon Hills,

sembrava di essere tornati indietro di cinquant'anni..

Le vie erano strette, e le case davanto tutte una difronte all'altra..

Fuori dai portici c'erano le vecchiette che si ritrovavano per spettegolare, e i bambini correvano per la piazza giocando allegramente.
Era tutta un'altra vita.
C'era innocenza negli occhi di quelle persone, c'era una vita di sacrifici ripagata poi con l'affetto dei propri cari..

C'era sudore per le ore di lavoro passate sotto il sole,

ma c'era anche gratificazione nel vedere il sorriso nel volto dei propri figli, o del proprio compagno.
Invidiavo quelle persone.. Avrei dato tutto per costruire ciò che loro si erano costruiti pezzo per pezzo.
Quel pomeriggio, Derek decise di perlustrare la zona per confermare se tutto ciò che aveva scritto nostra madre fosse vero,

mi diede l'ordine di restare chiusa in albergo..

E sebbene la cosa mi scocciava, ero felice di avere qualcuno che si preoccupasse per me.
Stavo guardando la tv, girando e rigirando canale in continuazione, sdraiata sul letto,

quando mi decisi a provare quella bellissima vasca a idromassaggio che avevo addocchiato appena entrata. 

Mi ero appena levata i vestiti, rimanendo in intimo, quando sentii la porta aprirsi all'improvviso.
- Derek, avete un ventilat.. oh mio Dio! -

Mi girai di scatto, Isaac era alla porta, e si girò di scatto quando mi voltai nella sua direzione.

- Scusa, scusa, pensavo ci fosse Derek, non immaginavo che.. scusa! -
Presi subito la coperta, coprendomi con essa.

- Non ti hanno mai insegnato a bussare? Puoi riaprire gli occhi comunque,

a meno che non ti scandalizzi anche per una coperta! -
Lui avvanzò di qualche passo, guardandomi. - Scusami ancora non..
- Non avevi detto che dovevamo smetterla di scusarci l'uno con l'altra? -

Risi, in fondo era buffo.
Sospirò. - Quando l'ho detto non pensavo sarebbe capitata una cosa del genere.. Comunque, dato che sono qui! Avete un ventilatore?
- Mh, sì ma l'ho appena acceso.. Penso che morirei di caldo senza.. Hai provato a chiedere alla reception se ne hanno uno per voi?
- Ho provato a chiamare il servizio in camera ma il telefono è rotto.. - fece spallucce – ma Derek?
- E' uscito a controllare questo e quello, sai com'è! - sbuffai.

- Puoi restare qui se vuoi, sul tre fanno Via col vento, un vero spasso! - dissi ironica, lui rise.
- Sempre meglio che rimanere con Peter, mi mette in soggezione.. - rise – nel frigo mettono sempre qualcosa da mangiare, hai fame?
- Un pò, prova a controllare cosa c'è! - lui tirò fuori dal minifrigo delle barrette di cioccolato e alcune bibite.
- No vabbè, mi hai persa nell'esatto momento in cui hai tirato fuori questa – indicai una barretta per cui andavo pazza.
- No quella è mia, la adoro! - rise – dammene un pezzo, su! - feci per addentare subito il primo pezzo, quando lui mi saltò addosso, cercando di prendersela.

Risi istintivamente, non una di quelle risate da circostanza, era una risata sincera, uscita dal cuore...

Come ormai non mi capitava da tanto tempo.
- Che ne è del "metà ciascuno non fa male a nessuno"? - chiesi facendo una smorfia.
- Ok, è il turno della mia metà! - addentò la barretta nelle mie mani, mangiandone in un boccone tre quarti.
Lo guardai allibita, ancora ridendo. - Questo si chiama imbrogliare!
- Chiamalo come vuoi, ma la barretta era buona! Dovresti proprio assaggiare quel pezzetto che è rimasto..
- No ma sei simpatico eh! - aprii una birra, bevendone un sorso – saprò come vendicarmi, prima o poi.



 

 


Era ormai sera, Isaac stava ancora in camera mia, ci eravamo messi a vedere un film a pagamento,
che ci divertivamo a commentare in ogni modo possibile.

- Certo che anche lei, innamorarsi così del primo che le passa davanti.. - commentai scettica.
- Non pensi che potrebbe succedere? - chiese lui, guardandomi, improvvisamente serio.
Feci spallucce. - Non lo so, penso che forse una persona potrebbe colpirti al primo impatto, ma per innamorarti ci vuole tempo, la devi conoscere..
- Ma i colpi di fulmine, quelli che appena la vedi dici: voglio passare il resto della mia vita con quella persona. Non esistono secondo te?
Scossi la testa. - Non puoi programmare di passare la tua vita con una persona, tanto meno dopo una volta che la vedi..

Tutti poi se ne vanno comunque, o per volontà propria o per fattori esterni.. -
Si avvicinò un pò a me, cingendomi un braccio attorno al collo.

Quel gesto mi sorprese, sembrava quasi che fossimo amici da tutta una vita..

In quel pomeriggio ero riuscita ad aprirmi con lui come ormai non facevo da tempo.
- Mi spiace per quello che è successo alla tua famiglia, e che tu sia rimasta sola così a lungo..

Ma ora hai ritrovato Derek, e lui non se ne andrà.. Mai. Sarà anche una testa dura e un burbero..

ma con te è diverso, lui ti vuole veramente bene, anche se fatica ad ammetterlo. -
Sorrisi. - Lo so, è sempre stato così.. sono il suo punto debole. - Risi.
- Ecco una cosa da ricordare! - rise anche lui.
- E la tua debolezza, qual è?
- Penso non sentirmi abbastanza, la tua?
- L'amore che provo.

 




Fu solo a notte fonda che se ne andò, e me ne resi conto solamente la mattina dopo, quando mi svegliai sola nel mio letto,

con Derek che dormiva in quello accanto a me, mi sollevai pian piano..

E solamente alla vista delle carte che avevamo lasciato per terra, sorrisi.





















*ANGOLO SCRITTRICE*

Quanto ho adorato scrivere questo capitolo *___* 

Chiedo perdono se la leggenda Greca porbabilmente fa acqua da tutte le parti, ma ho dovuto inventare, 

ho provato a cercare qualcosa su wikipedia ma non c'azzeccava nulla! ahah, comunque sono riuscita anche 

ad introdurci la storia degli occhi blu :3 

Soo, i Corsaac finalmente sembrano essersi avvicinati, e penso che la situazioni da "fuggiaschi" li aiuterà un bel pò.. 
A presto, e mi raccomando recensite :3  

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Capitolo 7
*** 6 ***



                                                                                                  




Ormai erano tre giorni che ero rinchiusa in quell'albergo, iniziavo a non poterne più.

Mi sentivo una carcerata, si era anche rotto il ventilatore quindi morivo dal caldo.
Decisi di prendermi una giornata tutta per me, andando al mare.

Avevo bisogno di rilassarmi e non pensare a tutti i problemi, per un giorno volevo essere solamente Cora Hale, diciassettenne in vacanza.
Chiusi a chiave la porta della mia camera, sapendo che Derek non sarebbe tornato prima di sera, e mi avviai giù per le scale,

con in spalle uno borsone in cui avevo messo asciugamano e tutto il resto.

Nello scendere mi scontrai con Isaac che stava salendo.
- Ehi Hale, dove stai andando? - Mi chiese bloccandomi – Non puoi uscire.
Sbuffai. - Lo so, è per questo che lo faccio – feci una smorfia – non andrai a fare la spia, vero?
Lui mi guardò inarcando un sopracciglio, poi sospirò.

- No, ma verrò con te.. Non ti lascio andare in giro da sola.
Sorrisi, il suo preoccuparsi per me era diverso da quello di Derek..

Derek mi vedeva più come una bambina che andava controllata,

e per quanto la cosa potesse farmi sentire al sicuro, con Isaac provavo una sensazione totalmente diversa..

- Mi pare tanto una scusa per prendersi una giornata di riposo, vero Lahey?
Si grattò la testa, accennando una risata. - Più o meno. Che avevi intenzione di fare?
Feci spallucce.

- Andare in spiaggia, fare una passeggiata.. Non lo so! Siamo ragazzi normali qui, no? Godiamoci questi attimi!
Scoppiò a ridere, al che lo guardai confusa.

- Scusa è che mi fa strano sentire una Hale che parla così allegramente della vita!
Risi. - Non illuderti, non sono sempre così! Direi che il pessimismo è una cosa di famiglia.
Ci avviammo verso l'uscita del motel, decidendo da che parte andare..

C'erano così tante cose da visitare, sebbene il paese fosse piccolo, in ogni angolo c'era qualcosa che valeva la pena vedere.
- Com'era Derek da piccolo? Voglio dire, prima di perdere tutto.. Non riesco ad immaginarmelo "normale".
Stavo fotografando un monumento, quando mi girai verso di lui, guardandolo.

- Non l'ho visto per sei anni, all'inizio ho faticato ad abituarmi a questo nuovo Derek.. E' diverso da com'era in passato,

però l'ho lasciato che era un ragazzino, e ora mi trovo davanti un uomo..

Sembra così duro nei confronti della vita, non lo so.. Mi sono persa un pezzo importante di lui.. -
Mi guardò. - Dev'essere stata dura per te, farcela da sola.. Come hai.. ecco, non hai mai parlato de..
- Dell'incendio? -

Dissi piano, sapevo che quella era la domanda che tutti volevano farmi, ma che nessuno aveva il coraggio di porre.
- Non ricordo molto.. So che quando ero piccola adoravo nascondermi in soffitta, lì era pieno di scatoloni, oggetti strani che erano li da secoli..

Ci passavo le ore li dentro, però i miei genitori non volevano che ci andassi, dicevano che era pericoloso..

Così quando, quel giorno, li sentii urlare me ne stetti ferma lì, per paura di essere sgridata..

Quando iniziai a sentire l'odore delle fiamme che bruciavano la casa, saltai dalla finestra, convinta che la mia famiglia si fosse messa in salvo.

Mi ritrovai nel bosco a chiamare i miei genitori, li chiamavo con tutto il fiato che avevo in gola.

Ero convinta che loro fossero lì, che si fossero salvati tutti. Rimasi ferma nello stesso esatto punto per tutta la notte.

"Se resto ferma qui, prima o poi mi troveranno, loro mi stanno cercando!" Mi dicevo, ma quando la mattina mi svegliai,

ancora sull'erba umida, capii che non sarebbe tornato nessuno. Erano morti, tutti..

Non aveva più senso restare a Beacon Hills, quindi me ne andai.. -
Ascoltò attentamente ogni parola, e con un gesto istintivo mi prese la mano.

Sussultai a quel contatto, non me l'aspettavo.. ma era troppo piacevole per scansarmi.

- Mi spiace che tu abbia dovuto passare tutto questo..
Feci spallucce, cercando di ricompormi. - Non importa, è acqua passata!
- Ehi.. - mi bloccò, prendendomi entrambe le mani, e fissandomi negli occhi

– Non vergognarti di essere ferita, non vergognarti di aver sofferto.. Ok? Io l'ho fatto, e mi ha portato a diventare un licantropo.
Lo guardai, le sue parole sapevano arrivarmi dritte al cuore. - Perchè?
- Cosa perchè?
- Perchè sei così gentile nei miei confronti?
Rise. - Perchè tu lo sei con me.. Cioè forse non te ne rendi conto, passi tutto il tuo tempo a fare la dura,

ma riesci a farmi sorridere. E' una bella sensazione avere una persona così vicino. -

Abbassai lo sguardo, leggermente imbarazzata. - come mai mio fratello ha deciso di trasformarti?
- Compassione, credo. Mi ha scelto perchè non avevo nulla da perdere..

Mio padre mi picchiava, mia madre è morta anni fa, mi sono sempre sentito una nullità,

uno scarto della società.. Ma da quando lui mi ha morso è tutto diverso, ho imparato ad apprezzarmi. -
Nei suoi occhi c'era sofferenza mentre raccontava il suo passato,

riuscivo a riconoscerla come lui aveva riconosciuto la mia..

Questa volta fui io a tendere la mano verso di lui.
- Sei una bella persona, Isaac..

 


Tornammo al motel esausti, eravamo stati fuori una giornata intera, senza mai fermarci un attimo.

Dopo esserci salutati tornai in camera, Derek sedeva sul letto, guardando la tv..

E appena entrai mi guardò. - Dove diamine eri? - mi chiese, con un filo di preoccupazione.
- Ehi, sei tornato presto oggi.. Ehm, ero uscita a fare un bagno,

ma ho incontrato Isaac e il tempo è volato.. scusami.. - dissi appoggiando delle borsine sul mio letto.
- Isaac? - mi chiese, stranito.
- Si.. perchè?
Lo sentii grugnire. - Nulla.
Sospirai. - Parla.
Mi guardò. - Nulla, davvero. Mi piacerebbe solo che parlassi di più con me..

So che non sono una compagnia divertente, ma siamo stati divisi per 6 anni,

non credi che forse vorrei passare del tempo con te? -
Lo guardai incredula, non potevo credere che parole del genere uscissero dalla bocca di mio fratello.
- Non sei qualche strano mutaforma che si è impossessato di mio fratello, vero? -

Risi, saltando sul suo letto.

- Tu sei il mio Derek, e non ti sarò mai grata abbastanza per tutto ciò che stai facendo per me. E domani sei tutto mio!
Ci addormentammo poco dopo, abbracciati come ai vecchi tempi.


 


Come promesso, io e Derek passammo la giornata insieme, Peter era in giro con Isaac,

c'era un altro branco in città, e voleva chiedere più informazioni su questa specie di scudo.
- Non sarebbe bello, rimanere qui per sempre? - dissi a Derek, sdraiandomi sulla sabbia.
- Da una parte si.. - si sedette vicino a me – ma non mi piace scappare dai problemi..
- Ne abbiamo avuti già fin troppi, qui potremmo essere persone normali.
- Ho un branco a cui badare..
- Io faccio parte del tuo branco! - feci una smorfia – anche se non dovrai approfittare di questa cosa.

Rise. - Non lo farei.. è un bel gesto da parte tua..
Lo fissai, riparandomi dal sole mettendo una mano sulla fronte.

- Non hai risposto.. Non ti piacerebbe rimanere? Essere una persona normale? Voglio dire..

Noi siamo nati così, siamo sempre stati così.. Che sensazione ti fa essere normale per una volta? -
- Per me questa non è la normalità – disse fissando sempre lo stesso punto, nel vuoto.

- Sono nato come licantropo e mi sono sempre visto tale, non riesco ad immaginarmi così vulnerabile..
- Lo sei anche a casa, riesci solamente a nasconderlo meglio sotto al pelo.

 

 




- Quindi non uscite mai da questo paese? -

Chiesi a Margaret, la donna più anziana che faceva parte del branco della città.

Ci avevano invitati a pranzo, erano anni che non vedevano un altro branco.
- Mai, non ho nemmeno idea di come sia diventato il mondo la fuori.. -

Sorrise, mentre ci porgeva la seconda portata.

- I miei figli se ne sono andati, volevano scoprire il mondo, volevano usufluire del proprio potere..

Ma poi sono sempre tornati indietro, penso che questo sia un porto sicuro, per tutti noi!

Non abbiamo scelto noi di nascere così, ci siamo nati e basta..

In questo paese abbiamo trovato una scappatoia. Io e mio marito ci siamo trasferiti qui subito dopo esserci sposati..

Volevamo una famiglia, e qui abbiamo potuto ottenere tutto ciò che in qualsiasi altro luogo ci sembrava impossibile avere! -

Nei suoi occhi non vi era nessun rimpianto, chi poteva dire se non le mancasse il mondo esterno?

Ma ciò che aveva in quel posto colmava ogni vuoto.
Più la sentivo parlare, più mi convincevo che la cosa migliore sarebbe stata rimanere lì.

Deucalion non si sarebbe mai dato per vinto, rimanere lì significava vincere in partenza.
- Vi fermerete per molto? - chiese il figlio maggiore, Steve.
- fino alla prossima luna piena. -

Disse Derek, che fino ad allora era sempre stato attento ad ogni singolo movimento dell'altro branco, non riusciva a fidarsi, come sempre.
- Peccato. - Rispose Steve, guardando me.

Accennai un sorriso.
Amavo il modo in cui quella famiglia era unita.

- Se ti va, intanto che rimanete in città, posso farti compagnia –

aggiunse Steve, sempre fissandomi.

I suoi sguardi mi innervosivano. Odiavo l'insistenza.

Ma non potevo essere scortese, non dopo la gentilezza che la sua famiglia aveva riservato nei nostri confronti.
- Volentieri! - risposi con un sorriso.
- Allora abbiamo un appuntamento!

 

 

 

 

 


Il pomeriggio sembrava non passare più. Passando del tempo con Steve mi ero accorta che sì,

la normalità poteva essere una cosa positiva, ma in alcuni casi poteva anche annoiare.
Non faceva altro che parlarmi di scuola, squadra di basket, feste.

Tutte queste cose non mi erano mai interessate, e sicuramente non mi interessavano in quel momento!
Rimpiansi il pomeriggio passato il giorno precedente con Isaac, avevamo avuto dialoghi seri,

eppure avevamo anche trovato il tempo di fare gli stupidi. E il tempo era volato, tutto il contrario di ciò che stava facendo ora.
- Fammi capire, in questa città non c'è mai stato nessuno scandalo? Voglio dire, cose tipo uno zio che uccide la propria nipote,

una lucertola gigante che uccide chiunque gli venga ordinato di uccidere, cacciatori che prima

ti danno la caccia e poi si alleano con te.. Niente di questo genere? -
Lui parve confuso dalla mia ironia. - No, nulla.
- Sai che noia! - sbuffai. - Me ne torno in albergo, ci si vede!
La mia pazienza era stata già sfidata abbastanza per quel giorno,

avrei potuto strappargli i capelli uno ad uno ancora una volta che mi avrebbe parlato di basket.
Tornai in albergo, ormai era sera, e prima di andare in stanza decisi di passare a salutare Isaac,

mio zio lo lasciava praticamente sempre solo. Non era un tipo molto sedentario.
Bussai un paio di volte prima che lui venne ad aprire.

Indossava una maglietta a maniche corte ed un paio di pantaloncini.

Il suo letto era già disfatto, ma non sembrava essersi ancora addormentato.
- Ehi, ti disturbo? - Chiesi sorridendo.
Lui guardò l'ora, poi me. - No figurati, pensavo fossi già tornata.
- No, sono stata con Steve fino ad ora! - mi buttai sul letto, togliendo le scarpe.

Con lui mi sentivo a mio agio. - Allora, che fanno di interessante in tv?
- Veramente stavo per andare a dormire.. - disse, facendo intendere che dovevo andarmene.
- Di già? Di solito a quest'ora sei ancora iperattivo..
- Giornata lunga.
Mi avvicinai un pò, sedendomi sul letto su cui stava lui.

- hai fatto tutte le cose che ho fatto io, ed io non sono stanca.
- Beh tu hai avuto anche un appuntamento, questo ti ha svegliata un pò! - rispose acidamente.
Lo guardai confusa. - Non era un appuntamento, cercavo di essere gentile..
- Non ti ho chiesto cos'era! - sorrise, a forza – ma vorrei riposare, davvero..
Ci rimasi un pò male, ma decisi di lasciar perdere.
- Va bene, sono di la se ti serve qualcosa..
Mi alzai senza aggiungere una parola, e aprii la porta. - Notte Isaac.
Lo sentii sospirare. - Aspetta!
Si alzò e mi venne incontro. - Mi dispiace, sono stato scorbutico, non volevo..
Feci spallucce. - Sei stanco, non preoccuparti.
- No è che.. Non sono bravo in queste cose, pensavo che dopo ieri.. -

si bloccò e d'improvviso si avvicinò a me,

appoggiando le sue labbra sulle mie.

Rimasi qualche secondo senza fare nulla, cercando di metabolizzare il tutto..

Ma dopo poco, senza accorgermente, mi ritrovai a ricambiare il suo bacio.

 

 

 

 

 

*ANGOLO AUTRICE*

Okkk.. Sto capitolo fa un pò schifo, mea culpa ç_ç 

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Capitolo 8
*** 7 ***


                                                                             



Quello stupido bacio.

Sì, quel bacio era stato stupido.

Ed era stato ancora più stupido non fare nulla per impedirlo.

Me ne ero stata lì, impalata, persa nella morbidezza delle sue labbra.

Mi ero così ritrovata a ricambiare, a baciarlo con la stessa intensità con cui lui stava baciando me,

quando le mie labbra si erano incontrate con le sue, per un secondo, avevo sentito la stessa sensazione di pace

che avevo sentito nel sogno in cui avevo incontrato mia madre.

Vi era passione, ma Isaac non fù precipitoso.

Non approfittò della situazione, non andò oltre quel piccolo contatto piacevole.

La passione lasciò poi lo spazio alla paura, allo stupore.
Mi staccai improvvisamente, guardandolo, senza aggiungere una parola.
Borbottai un "buonanotte" impacciato, e per quanto, quella notte,

continuai a dirmi "è stato inopportuno da parte sua, ma chi si crede di essere?", un altro pensiero disturbava il mio sonno.
"Mi è piaciuto baciare Isaac Lahey".
Mi ci vollero delle ore per ammetterlo a me stessa.
La mattina seguente, dopo essermi addormentata solamente alle quattro di mattina,

dovetti svegliarmi presto.

Scott aveva chiamato Derek, avvisandolo che Deucalion non si vedeva in giro da giorni,

i gemelli mancavano da scuola già da una settimana, e probabilmente avevano lasciato Beacon Hills.

Questo significava solo una cosa: stavano arrivando.

Dopo essermi fatta una doccia e aver messo dei vestiti puliti mi avviai con Derek al bar del piano di sotto,

Peter e Isaac erano già lì.
Nessuno dei due stava parlando, Isaac giocherellava con una bustina di zucchero,

e zio Peter stava guardando sul cellulare tutte le strade che portavano a Serifos, persino le secondarie.
Appena arrivammo alzarono entrambi lo sguardo, istintivamente rivolsi il mio subito verso Isaac,

che imbarazzato lo riabbassò subito.
Mi sedetti accanto a mio fratello e aspettai che fosse uno di loro a parlare..

Ma sembrava che nessuno sapesse cosa dire.

- Che sono quelle facce? Non è morto nessuno, o meglio non ancora..
- Cora! - esclamò Derek.
Feci spallucce. - Siamo venuti qui perchè era l'unico posto sicuro.

Sapevamo che Deucalion sarebbe arrivato, sapevamo che sarebbe successo, e ci siamo preparati ad attenderlo.

Appena metterà piede in città, sarà forte quanto noi, basta un colpo in testa ed è morto!
- Non è così semplice. Quando un licantropo viene ucciso dentro allo Scudo,

il suo corpo morto deve rimanerne all'interno, perchè una volta uscito non solo riprenderà vita, ma sarà ancora più forte. - Rispose Derek.
Lo fissai, non sapendo bene cosa dire. - Basta seppellirlo, no? Uccidere il suo branco, e..
- Deucalion è una leggenda, prima o poi ci sarà qualche fanatico che lo riporterà in vita..
- Forse la soluzione migliore è non ucciderlo.. - disse Isaac pensieroso.
- Cosa intendi? - Chiese Derek.
- Si dice che le persone, quando passano ad un filo di distanza dalla morte,

rimangono incastrati in questa via di mezzo. Non riescono ad andare avanti e ne a tornare indietro,

il loro corpo è ancora in vita, ma la loro mente viaggia in questa dimensione parallela.

Certi dicono che per tornare indietro devono compiere un viaggio spirituale, altri invece dicono che se

la persona aveva questioni in sospeso nella vita riesce a trovare un motivo per tornare.. -
- Il coma.. - dissi guardandolo, lui annui.
- Esattamente. Ne morto, ne vivo. Una situazione stazionaria.
- Ma come facciamo a farlo entrare in coma? E come ci assicuriamo che ci rimanga?
- La mamma di Scott è infermiera, potremmo metterci in contatto con lei.. -

disse Derek, anche se non lo espresse apertamente, gli piaceva l'idea di Isaac.
- Beh, siamo ancora qui? - Chiese Peter.
Ci alzammo tutti e quattro, Isaac mi rivolse un sorriso lieve, che ricambiai abbassando poi lo sguardo.

 

 

 

 


Derek passò il pomeriggio ad ideare il nuovo piano.
Deucalion poteva arrivare tra un giorno, o tra una settimana,

in qualunque modo dovevamo tenerci pronti.
- E' meglio cambiare posto, il motel è più facile da trovare,

in fondo alla strada c'è un vecchio magazzino abbandonato, prendete tutto ciò che vi occorre, tra mezzora partiamo.
Non c'era che dire, mio fratello aveva la stoffa del leader.
Era sempre stato così, anche da piccolo, era sempre lui quello che "tu devi fare questo, io invece faccio questo e cerchi di fare come me",

Io e Laura avevamo avuto sempre fede in lui, spesso mi diceva:

"un giorno nostro fratello farà grandi cose, me lo sento".

Laura.. Quanto sarebbe stato bello ritrovare anche lei, un giorno.
Volevo bene a Peter, ma non gli avrei mai perdonato ciò che aveva fatto.

Non importava quanto fosse pentito di ciò che aveva fatto,

la mia famiglia mi era stata strappata di mano con l'incendio, e se non fosse stato per lui ora,

oltre a Derek, avrei anche lei a cui affidarmi.
Per quanto volessi bene a Derek, in quel momento non avrei potuto sfogarmi con lui, non su ogni cosa.
Per esempio, a Laura avrei potuto dire del bacio con Isaac,

ci saremmo sedute da qualche parte e le avrei raccontato ogni singola emozione che avevo provato,

e lei mi avrebbe dato il consiglio giusto, l'aveva sempre fatto.

Derek non avrebbe capito, per quanto forse avrebbe cercato di farlo, non poteva.

Ci sono cose che solamente una sorella può capire, una sorella maggiore.

Una che ci è passata prima di te, e sa esattamente come ti senti.

Ma probabilmente non sarei nemmeno riuscita a dirle esattamente cosa provavo.

Come facevo, se nemmeno io lo sapevo? Non avevo mai avuto nessuno a cui dimostrare affetto,

con cui sfogarmi, quindi per me erano cose di un altro mondo.
Feci velocemente le mie valigie, mettendo i vestiti dentro come capitava,

e rubai dal bagno del albergo cose che potevano servire.
Partimmo il prima possibile, e per quanto cercassi di essere forte, avevo paura.

Me ne accorsi perchè le mie mani tremavano.
Deucalion era senza poteri, era vero, ma lo eravamo anche noi.

Anche io.
Mi ero così persa nell'emozione di essere una ragazza normale

che non avevo pensato ad una cosa: proprio come aveva detto Derek, ero vulnerabile.
- Andrà tutto bene. - Disse Derek, vedendomi un pò tesa.
Annuii. - Lo so.
Arrivammo al magazzino abbandonato, non era molto grande,

restava abbastanza nascosto dalla strada principale e vi erano delle scale che portavano ad un piano sotterraneo.
Quello sarebbe stato il nostro nascondiglio.
- E' un pò che non danno una pulita, eh.. - disse Isaac ironicamente.
Risi. - Se vuoi tenerti impegnato fai pure tu..
Si girò verso di me, sorridendomi dolcemente.

Probabilmente pensava che non volessi più rivolgergli la parola dopo ciò che era successo.
Ricambiai il sorriso, stavo per dirgli che volevo parlargli, quando Derek fu tra noi.
- Che combinate? - sembrava sospetto, e il suo sguardo vagava da me a Isaac.
- Nulla, Isaac vuole pulire. - Feci spallucce e tornai a sistemare le mie cose.

 

 

 




Mi avvolsi in una coperta e andai al piano superiore, sedendomi su a penzoloni su una sporgenza interna del muro.

Era notte fonda e tutti dormivano. Da parte mia non riuscivo a prendere sonno.
Se fosse successo qualcosa a Derek?
Il pensiero mi assillava, non riuscivo a pensare ad altro.
Era l'unico membro della mia famiglia, oltre Peter, e non potevo perderlo di nuovo.
Ormai mi ero abituata a vivere senza di lui, ma dopo averlo conosciuto..

Come sarei potuta tornare di nuovo a quella solitudine?

Come avrei potuto sopportare nuovamente il peso di perdere un fratello?
Non ero forte abbastanza per tutto questo..
Sentii dei passi dietro di me, e mi voltai vedendo Isaac.
- Ehi.. non riesci a dormire nemmeno tu?
Lui si sedette accanto a me.

- Ti ho vista sgattaiolare fuori, e.. beh, volevo parlare di quello che è successo..
- Cosa intendi? - sapevo a cosa si riferisse, ma adoravo metterlo a disagio.
- Beh.. - si grattò la testa – lo sai, il..
Risi. - Il bacio. Fammi indovinare, stai per dirmi che è stato uno sbaglio, che non avresti dovuto e vuoi rimanere mio amico?
Mi guardò. - Dipende, tu vuoi che io dica questo?
Per un secondo abbassai lo sguardo, come per cercare la risposta dentro di me.

Ma la risposta era già lì, e per una volta mi decisi a mettere da parte l'orgoglio ed ogni maledetta paura.
- No.. - sussurrai.
Lui sorrise, accarezzandomi delicatamente la mano.

- Bene, perchè non avevo intenzione di dirlo..
- Non sei pentito di avermi baciata?
Scosse la testa.

- Assolutamente no. Non so perchè, ma mi sento legato a te.
Sorrisi dolcemente. - Credo perchè in fondo siamo simili, anche se all'apparenza possiamo sembrare due opposti.
- Mi piaci, Cora. Prima era solamente un pensiero superficiale.

Eri carina, e mi piaceva parlare con te, ma da quando siamo qui.. Non so, con te rido..

Con te riesco a parlare del mio passato, riesco a passare da un argomento serio ad un argomento stupido in cinque secondi,

e non è come con gli amici.. All'inizio mi dicevo così, che era solamente l'inizio di un'amicizia, ma più ti stavo vicino più

mi accorgevo che la tua risata mi riempiva il cuore, che il tuo profumo mi faceva venire voglia di baciarti in ogni secondo,

e che la tua vicinanza mi rendeva migliore. Sì, migliore. Perchè davanti a te voglio sembrare sempre una persona migliore..

E quindi mi sono reso conto che in questi giorni, cercavo di fare ogni cosa al meglio,

perchè volevo che TU vedessi che potevo fare grandi cose. -
Quelle parole mi fecero rimanere senza fiato per alcuni minuti.

Erano probabilmente le cose più dolci che io avessi mai sentito, e che soprattutto qualcuno diceva a me.

Non ero mai riuscita ad esprimere ciò che provavo,

in quel momento avrei voluto solamente gridare "anche per me è così!",

ma appena lo guardai negli occhi, ogni parola uscì dalla mia bocca senza che me ne resi veramente conto.
- Non hai bisogno di sforzarti perchè tu appaia grandioso ai miei occhi..

L'ho pensato dalla prima volta che ti ho visto. Avevo appena tentato di uccidere il tuo Alpha,

vale a dire mio fratello, eppure, al finire della luna piena,

mi hai aiutata ad alzarmi e mi hai medicato le ferite.

Pensi che me ne sia dimenticata? E' stato lì, da lì ho capito che eri una brava persona..

Ma più passavo il tempo con te, e più me ne capacitavo. In realtà penso di essermi fatta

coinvolgere da te da quel momento, quando mi hai aiutata a riprendermi, ma me ne sono resa

conto solamente dopo quel bacio. Cercavo di reprimere quello che provavo, perchè sembrava

sbagliato ai miei occhi.. Ma adesso, che ci siamo solamente io e te.. Non mi sembra più così sbagliato..- 
Sul suo volto apparve un sorriso, sinceramente felice. In fin dei conti mi ci erano voluti solamente

due mesi per capire di essere innamorata di Isaac Lahey, e in quella notte mi ci vollero solamente

due minuti per ricambiare quel bacio che lui mi aveva dato qualche sera prima.

 

 


- Loro sono qui. - disse Peter, barricando tutte le porte.

- Mettetevi ai vostri posti, e attenetevi al piano! - gridò, con un cenno di preoccupazione.
Fissai Derek e poi Isaac, anche loro erano preoccupati,

ma fecero subito ciò che gli era stato detto di fare.
Andai al piano terreno, aspettando lì fino a che non avessi

sentito il segnale.

Il piano sembrava essere perfetto, forse troppo semplice,

ma perfetto per funzionare.
Probabilmente Deucalion si aspettava qualcosa di più complicato,

e non avrebbe fatto caso ad una mossa così semplice.
Le porte si spalancarono subito dopo,

e Deucalion fece il suo ingresso, da solo.

I suoi Alpha non erano voluti venire, dicevano che era troppo rischioso

essere lì senza poteri, e non volevano di certo rischiare per lui.
- Finalmente ci ri-incontriamo.. Mi siete mancati! - esclamò con un tono ironico.

- Ne manca una all'appello o l'ho già uccisa e me ne sono dimenticato?
- Sei andato a fare un pò di palestra prima di arrivare qui? Nel caso tu non lo sappia qui siamo potenti quanto te.
Lui rise. - Pensate che sarei arrivato impreparato? Ho sempre un piano.
- Illuminaci. - Disse Derek, freddo.
- Mi piace chiamarla "sorpresa".
- Beh, anche noi abbiamo una sorpresa per te!
Ok, questo era il mio segnale, corsi al piano di sopra con due bastoni di ferro e ne passai uno a Derek e un ad Isaac.
Dovevano colpirlo esattamente dietro alla nuca, non davanti e non in parte, dietro.

Altrimenti sarebbe morto, così facendo invece potevamo seguire il nostro piano.
Appena Deucalion mi vide, rise.

- Sai cosa odio più delle persone che non sono di parola? Nulla!
- E' una fortuna allora che tu non possa guardarti allo specchio.. -

risposi indietreggiando, fino al pulsante della corrente.

Lo staccai in modo che il magazzino divenisse tutto buio, poi corsi di nuovo al piano di sotto, come da piano.
Sentii dei gran botti, che durarono circa una mezzora.
Stavano lottando.
Finivo di preparare ogni minima cosa, e nel mentre sentivo il cuore battermi all'impazzata.

Se solo fosse successo qualcosa a loro.. Scossi la testa, non volevo nemmeno pensarci!
Solamente dopo un bel pò li vidi tornare.

Isaac e Derek tenevano Deucalion per le spalle, e Peter si stava tenendo la mano sul naso per non far uscire del sangue.
- Ce l'avete fatta. - dissi con un misto di gioia e stupore.
- Dubitavi? - rispose Isaac sorridendo.

Istintivamente lo abbracciai, stringendolo più forte che potevo

. Ero così felice che stessero bene! Abbracciai anche mio fratello, e Peter, presa dall'euforia.
- Aspetta a cantare vittoria, dobbiamo concludere ancora. - Rispose Derek.
Appoggiammo Deucalion sul letto, e come spiegato da Melissa Mccall gli iniettammo una flebo con

una sostanza che aveva un effetto sonnifero. Dopodiché attaccammo tutte le altre macchine al suo corpo,

cercando di fare attenzione ad ogni minimo particolare. A lavoro concluso ci avviammo verso l'uscita del magazzino,

blindando ogni singola entrata.
Nessuno sapeva che era lì, e nessuno lo avrebbe mai saputo.
Era tutto finito, non potevo crederci.

 

 

 

 

 

 

*ANGOLO AUTRICE* 
I miei Corsaac *____*
Vogliamo parlare di questo? --> https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/1098021_156686131200505_1717563964_n.png

Cioè, i miei feelings *_*
Anyway, passerà qualche giorno prima che io riesca a scrivere il prossimo capitolo,

dopo domani è il mio compleanno, e festeggio sia domani che dopodomani che domenica v.v
Quindi vi lascio dei piccoli spoiler sul prossimo episodio, che ho già tutto scritto in testa *Q*


- Peter, Isaac, Cora e Derek torneranno a Beacon Hills.
- Rileggete l'ultima frae di questo capitolo, nel prossimo capiterete quanto in realtà sia tutto il contrario.
- Cora avrà una scena con Kali.
- Isaac salverà Cora da qualcosa o qualcuno, e questo insospettirà Derek!


Alla prossimaaaa <3  

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Capitolo 9
*** 8 ***


                                                                                               









Se avessi dovuto scegliere una parola per descrivere Beacon Hills,

sicuramente avrei usato l'aggettivo "frenetica".
Solitamente, delle piccole città si dice che è sempre tutto tranquillo,

che le vicine di casa per non abbandonarsi alla noia quotidiana sparlino tra di loro,

d'altra parte mi immaginavo le casalinghe di Beacon Hills parlare di quell'animale che aveva ucciso la figlia di quell'altra,

degli omicidi irrisolti dell'ultimo anno, di come i leoni di montagna si aggirassero in città.


- Credi davvero che nessuno lo troverà? - Chiesi a Derek, riferendomi a Deucalion.

- Anche se lo trovassero e lo salvassero, la flebo con cui si nutre è piena di strozzalupo,

morirebbe appena varcato il confine del paese.. - Rispose lui, entrando nell'attico.
Scott e Allison erano ancora lì, e Derek si allontanò con loro per spiegargli dettagliatamente ogni cosa.

Peter non rimase in casa a lungo, non era uno di molta compagnia.
- Beh, vado a farmi una doccia. Sempre che Lydia non abbia usato tutta l'acqua calda in questi giorni! -

feci una smorfia avviandomi verso il bagno, mi slegai i capelli attorcigliando l'elastico al polso,

stavo per aprire la porta del bagno quando sentii tirarmi per il braccio.
Prima che me ne rendessi conto fui contro il muro, alzai lo sguardo e sorrisi vedendo Isaac.
- Mi hai spaventata.. - sussurrai.
- Scusami.. Non volevo farmi sentire dagli altri.. - sussurrò, portandomi i capelli dietro ad un orecchio.
Sospirai sentendo il suo corpo vicino al mio. - Sentirti fare cosa? - chiesi maliziosamente.
- Beh, questo.. - appoggiò le sue labbra sulle mie, facendole poi scivolare lungo il mio collo, che iniziò a baciare delicatamente.
Sospirai socchiudendo gli occhi, con una mano gli accarezzai la schiena.
- Isaac.. - sussultai, sentendo i suoi baci farsi più irruenti.
- Vuoi che mi fermi? -

Chiese preoccupato, staccandosi per guardarmi negli occhi.

- Volevo solo, cioè.. Non sarei andato oltre, ecco. - Sembrava imbarazzato, sorrisi e mi avvicinai accarezzandogli il viso.
- Non è questo, sei perfetto.. Ma ci sono di la gli altri, e non voglio che Derek lo sappia.
Mi guardò. - Pensavo volessi dirglielo una volta tornati.
- Sì, sì.. Voglio farlo, ma ora è ancora preso dalla storia di Deucalion, non voglio che lo sappia ora..
Sospirò. - Se continui a rimandare prima o poi lo scoprirà da solo, e sarà peggio.. Sia per lui che per me. -

Accennò una risata – Ma va bene, vorrà dire che ci nasconderemo ancora per un pò.
- Beh, è eccitante.. no? - mi morsi il labbro.
Si passò una mano tra i capelli.

- Ti prego, non usare quella parola in un momento come questo, potresti peggiorare una certa cosa!
Scoppiai a ridere. - Forse dovresti farla tu una doccia fredda, non io!
- Spiritosa! Ti lascio alle tue cose, sono di sotto.. -

mi stampò un bacio e andò al piano di sotto, entrai in bagno accendendo subito l'acqua della doccia.

Come volevasi dimostrare veniva giù solo fredda!
- Bentornata, la Grecia è stata di tuo gradimento?
Mi voltai di scatto, la finestra era aperta e difronte vi era Kali (ovviamente a piedi scalzi) che mi guardava ridendo.
- Cosa ci fai tu qui? - dissi allarmata.
- Sono venuta a riscuotere i conti! Sai.. Pensavate davvero di potervela cavare con così poco?

Deucalion sarà pure stato il nostro Alpha, ma tutto ciò che sapeva l'ha insegnato a noi.. -
- Abbiamo ucciso lui, chi ti dice che non siamo in grado di uccidere anche te?
Scoppiò a ridere. - I tuoi amici non lo faranno, perchè appena toccheranno uno dei nostri, noi uccideremo te.
- Questo non accadrà se IO ucciderò prima te! - ringhiai, faticavo a rimanere calma.
- Povera piccola Hale, ancora non hai capito che non uscirai viva da qui! -

fece per saltarmi addosso, ma scattai giusto in tempo, correndo fuori dal bagno e tornando al piano di sotto,

cercai di correre più che potevo, ma alla fine delle scale c'era già Aiden che mi attendeva,

mi prese per le braccia ancora prima che potessi accorgermi della sua presenza e mi scaraventò sul pavimento,

facendomi sbattere con la testa al muro.
Sentivo la nuca pulsare forte, e la mia vista si era annebbiata per il colpo.

Mi rialzai a fatica correndo nuovamente verso di lui, non era nella mia indole arrendermi.
Appena gli fui abbastanza vicino, sentii le sue unghie conficcarsi nel mio stomaco, a pochi centimetri dal cuore.
Il dolore era straziante, gridai con tutto il fiato che avevo in gola, senza nessuna via d'uscita.
Gli altri furono subito lì, cercando in qualche modo di allontanarmi da Ethan.

Ma gli altri furono subito contro di loro, costringendoli a combattere.
- Derek, Derek ti prego aiutami! - dissi con un filo di voce, non sapevo quanto avrei potuto resistere, mi sentivo lacerata dal dolore.
- Cora! - sentii Isaac gridare, mi voltai nella sua direzione, e lo vidi lottare contro Kali.

Dal suo sguardo riuscivo a capire che aveva in mente qualcosa, stava guardando poco dietro di me, così mi voltai anche io in quella direzione.
Appena più indietro, c'era la stessa asta di metallo che Kali aveva usato per trafiggere mio fratello,

se fossi riuscita ad allungare le gambe, avrei potuto prenderla con i piedi.
Anche se il dolore sarebbe stato cento volte peggio,

sapevo che l'unica cosa da fare era darmi una spinta all'indietro,

fino ad arrivare in verticale, prendere l'asta e con le mani spingerla nel petto di Aiden.
Così feci, le sue unghie arrivarono ancora più in profondità,

e in quel momento sentii che stavo per morire.

Non avevo mai provato così tanto dolore fisico, sentivo tutte le ossa andarmi a fuoco,

ogni battito cardiaco sembrava che stesse facendo esplodere il mio cuore.
Provai sollievo quando Aiden, ormai trafitto, si accasciò a terra.
Ma il sollievo durò poco, il dolore tornò, più forte di prima.
- Isaac.. - gridai più forte che potevo, lui corse subito verso di me, guardandomi le ferite sul petto.
- Va tutto bene, piccola. Va tutto bene.. -

Si alzò di scatto e prese l'asta di legno, rispingendola poi nel petto di Aiden, mirando questa volta al cuore.

Ethan cadde a terra nello stesso esatto momento in cui Aiden sembrò morire,

era rimasta solamente Kali, ma i miei occhi si chiusero poco prima che riuscissi a vedere che cosa le sarebbe successo.

 

 

*ANGOLO AUTRICE*

 

Ho sfornato un minicapitolo, mi sentivo in colpa perchè non postavo da giorni, ma avevo poco tempo a disposizione quindi è uscito corto, 
comunque al più presto cercherò di scrivere il prossimo! Intanto vi ringrazio per recensire sempre, e spero continuiate a farlo, 
i vostri consigli e i vostri pareri sono importanti per me! <3 




 

 

 

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Capitolo 10
*** 9 ***


                                                                             





- Tanto non mi prendi, sei una debole!
- Bugiardo! Sono forte quanto te!
- Forse ora, ma un giorno sarò potente, sarò il più potente di tutti!
- Sì contaci, non finchè ci sarò io!
- Invece sì, finché ci sarai tu, io sarò potente solo se ci sarai tu con me.


Un piccolo Derek strinse la mano ad una piccola me, che sedeva con lui nel bosco dietro a casa,

dove solitamente io e mio fratello ci rifugiavamo da piccoli.
Li guardavo, ero proprio davanti a loro, ma loro sembravano non vedermi.
I miei capelli erano raccolti in delle treccine, e a Derek mancava una delle palette,

nemmeno ricordavo quel giorno. Era passato così tanto tempo.
In un flash tutto svanì, come succedeva ogni volta,

e all'improvviso mi ritrovai davanti un'immagine diversa.
La mia casa andava a fuoco.

Quest'immagine invece la ricordavo benissimo, ma questa volta la vedevo da un'angolazione differente.

Vedevo tutto da fuori, i miei genitori gridavano il mio nome,

per poi stringersi forte e lasciarsi prendere dal fuoco, insieme.

Sentivo le urla della mia famiglia, il loro dolore, la morte che piano si impossessava di loro.

E più in la, una piccola me che correva via da lì.

Avrei voluto fermarla, dirle: "aspetta, Derek sta tornando, lui non è morto!"

Ma non potevo muovermi.. Niente me lo impediva, sapevo solamente che non potevo.

Ecco un'altro flash.
Questa volta non faticavo a riconoscermi, non era passato tanto tempo.
C'ero io, su un marciapiede, camminavo lentamente tenendo in spalla il mio zaino.
Dove stavo andando? Non lo sapevo.
Chi cercavo? Non lo sapevo.
Provai un profondo senso di vuoto riguardando quella scena.
Quanto tempo avevo passato da sola, senza una destinazione,

un obiettivo, un motivo per cui alzarmi la mattina?
Ogni giorno mi ponevo la stessa domanda: perchè continuo a sottopormi a tutto questo?

Probabilmente il mio subconscio sapeva che avrei trovato qualcosa per cui lottare,

perchè non sono mai riuscita ad abbattermi, non del tutto.

- Quella strada non porta da nessuna parte.. - dissi piano, ancora convinta di trovarmi lì, con la vecchia me.
- Cosa?
Sentivo una voce accanto a me, ma non riuscivo a distinguerla.
- La mamma dice che non posso mordere nessuno, nemmeno se mi fanno arrabbiare.. -

borbottai, il flash era cambiato di nuovo, ero di nuovo bambina.
- Cora, Cora svegliati!
Ancora quella voce, non riuscivo a capire chi mi stesse chiamando, io non avevo nessuno.

Vero? Ero quella ragazza sul marciapiede..

O forse ero quella ragazzina che scappava dal fuoco?
Faticavo a capire chi fossi.
- L'incendio, l'incendio li ha uccisi tutti. -

Il mio corpo si mosse in più scatti, quel ricordo faceva male.
- Sta delirando, dobbiamo fare qualcosa! - La voce gridò.
- Ne abbiamo già parlato, è rischioso.
- Sta morendo! Non posso restarmene qui a fare nulla!
- Pensi che io voglia? E' mia sorella, morirei se le succedesse qualcosa!

Ma ci sono stati già troppi morti oggi, lascia fare a me, troverò una soluzione, te lo prometto. Fidati di me! -
Passi, passi che si allontanavano.

Sorella. Chi mi chiamava sorella?

Nessuno, erano tutti morti.
- Tutti morti.. - dissi piano.
No, non tutti.

Laura e Derek erano sopravvissuti, ma Peter aveva ucciso Laura.

Ecco un flash, lei era lì, lei si fidava di lui.
- Laura, no Laura non andare.. - mi mossi ancora, i miei occhi erano chiusi,

probabilmente da giorni, ma quei flash sembravano più reali di qualsiasi cosa io avessi mai visto.
-Cora.. Riesci a sentirmi? Ti prego, fammi capire che riesci a sentirmi..
La voce, si la voce.


- Mi piaci, Cora. Prima era solamente un pensiero superficiale.

Eri carina, e mi piaceva parlare con te, ma da quando siamo qui.. Non so, con te rido..-

- Va tutto bene, andiamo via da qui. -

- Non facciamo altro che scusarci l'uno con l'altra, dovremmo smettere. -


Sorrisi. - Isaac.. - flash felici, in continuazione.
- Sì, sì piccola sono io. - Sentii qualcosa sfiorarmi la fronte, la sua mano, forse.

- Ti salvo io ora, non ti preoccupare.
Sfiorò la mia mano. Era calda, forse.

Non riuscivo a capire, era la mano ad essere calda o ero io?

Ogni piccolo pensiero era un ragionamento contorto nella mia mente in quel momento.
Sentii la stretta farsi sempre più forte, più la stretta si faceva forte, e più il dolore sembrava svanire.
Pian piano ritornò la lucidità, permettendomi di aprire gli occhi e vedere cosa stesse succedendo.
Isaac stava assorbendo tutto il mio dolore, facendolo suo.
- No! - Gridai, spingendolo via.
Non avrei permesso che morisse al posto mio.
- Cora, Cora guardami: Sto bene, va tutto bene.
- No! - gridai di nuovo, ero ancora frastornata – non puoi morire, non puoi.. no! -

Derek entrò subito nella stanza sentendomi gridare, gli bastò guardare Isaac per capire ciò che aveva fatto.
- Ti avevo detto di aspettare! Quanto ne hai assorbito?
- Non tutto.. - rispose lui, piano.
- Ok vieni qui.. - Derek mi tirò verso di sé, continuando ciò che Isaac stava facendo prima.

- Se lo dividiamo in due, non dovrebbe ferirci..
Lo guardai, era così diverso da quel bambino dei miei flash.

Istintivamente appoggiai la testa alla sua spalla, mi ero sempre soffermata a pensare che a me era mancato,

ma non mi ero mai chiesta quanto in realtà io fossi mancata a lui.



 

 

 

 

 



- Sicuro di stare bene? - Chiesi ad Isaac, facendogli spazio per sedersi sul letto in cui stavo.

Anche se ormai stavo bene, Derek non lasciava che mi alzassi.
- Sto bene, non ti preoccupare.. Piuttosto pensa a te, stai meglio ora? Sei stata in quello stato per giorni.. -

Mi accarezzò il viso dolcemente, lasciando che mi stringessi a lui.
- Sì.. Ma nemmeno prima stavo male.. Cioè, non sentivo dolore, solo una grande confusione..

Vedevo cose, cose del mio passato che avevo dimenticato, e altre che non avevo mai visto,

ma che potrebbero essere accadute.. Non riuscivo a distinguere i suoni reali da quelli che invece immaginavo.. -
Sospirò. - Non ti preoccupare più di nulla ora, loro sono morti.. Ok? Non ti faranno più del male..
Annuii. - Mi hai salvata di nuovo..
- Di nuovo? - Chiese confuso.
- Sì, la prima volta che ti ho visto, mi hai curato tu le ferite..
- Beh, la prima impressione è quella che conta no? Quindi ho fatto un bel lavoro! - Rise, facendo ridere anche me.
- Mi baci? - chiesi dolcemente, quasi sussurrando.
- Mh, forse.
- Forse? - feci una smorfia.
- No, niente forse, non posso resisterti.. -

Appoggiò le labbra alle mie, baciandomi dolcemente, per poi staccarsi sentendo dei passi.

Infatti pochi secondi dopo mio fratello aprì la porta della stanza.
Isaac era ancora abbracciato a me, così si alzò d'improvviso.
- Sembra che stia meglio! - disse, visibilmente imbarazzato.
- Mh. - Grugnì Derek, avvicinandosi lui stesso per controllare.
- Vi lascio soli?
- Non c'è bisogno, sappi solo che la prossima volta che vuoi ficcare la lingua in bocca

a mia sorella faresti meglio a non farlo sotto il mio stesso tetto! -
Lo guardai sbalordita, come faceva a saperlo?
- Di che parli? Forse ti ho attaccato qualunque cosa avessi io.. - dissi aggrottando la fronte.
- Vi ho sentiti poco fa – diede un colpetto sul petto ad Isaac.

- Anche se, il sospetto mi è venuto quando non si è mosso da questa stanza per giorni,

per poi volerti salvare rischiando la sua stessa vita.. -

Forse ero ancora sotto shock, ma mi parve di vederlo sorridere.
- Ti avviso Lahey: non farla soffrire, altrimenti ti strappo la testa.

E cosa ancora più importante, tieni le mani apposto, non fare pensieri strani,

altrimenti la testa non sarà l'unica cosa che ti strapperò! Sono stato chiaro? -
Adoravo vederlo così, adoravo come si prendeva cura di me, lui l'aveva sempre fatto.

Anche quando eravamo piccoli, lui mi aveva sempre vista come una piccola cosa da proteggere.
- oh, ehm.. si, o..ok! - balbettò Isaac, in soggezione.
- A me non puoi dire nulla perchè sono malata.. - dissi fingendo una tosse improvvisa.
- A te non dico nulla perchè sono solamente felice che tu sia viva, e voglio che tu sia felice. -

Mi diede un bacio sulla fronte.

- Ma questo non permette a te di approfittarne! - aggiunse tornando a guardare male Isaac.
- Derek, penso che abbia capito.. - Risi.


 

 


- Così.. Lo sa.
Anuii. - Meglio così, no? Odio nascondergli le cose.. - intrecciai la mia mano alla sua,

ormai ero stufa di stare a letto, ma la sua compagnia rendeva tutto migliore.
- Ti rendi conto che da oggi sono in costante pericolo di vita, vero?
- Beh? Un pò per uno, no? - Risi.
Rise anche lui, stampandomi un bacio.

- Quanto sei bella quando ridi.. Anche se sei bella sempre,

ma specialmente quando sorridi e ti spuntano quelle fossette.. Ecco sì, quelle. - Mi strinse ancora più forte.
- Quindi Isaac Lahey è un romanticone.. - risi, accarezzandogli il petto.
- Non esageriamo, sono uno duro io!
- Si certo. - Feci una smorfia.
- Dubiti? - Mi prese di peso e fù sopra di me. Scoppiai a ridere.
- Non cambio idea! - Ci feci girare, facendo finire lui sotto di me.

Gli stampai un bacio e poi mi appoggiai a lui. - Sei un pò come Derek..

Vuoi fare il duro ma in fondo sei un tenerone! E la cosa mi piace, sappilo. -
- Mi fa piacere sentirtelo dire, sono curioso di vedere quando riuscirò a far uscire il tuo lato romantico..

- sentii le sue labbra sul mio collo, sospirai, non resistevo quando faceva così.
- Non sperarci.. - feci aderire il mio corpo al suo, cercando le sue labbra.

Quando le trovai presi a baciarlo con foga.
Sentii le sue mani accarezzarmi la schiena, mentre ricambiava il bacio con passione.

Ci perdemmo entrambi nell'intensità del momento.

Non volevo staccarmi da lui, nemmeno per respirare, quel bacio aveva tutto ciò di cui necessitavo.
- Ok basta! - si staccò un pò, all'improvviso. Lo guardai confusa.
- Va tutto bene?..
- Sì, è che.. stai male, perciò.. - sembrava in imbarazzo.
Il mio corpo era attaccato al suo,

quindi non mi ci volle molto per capire quale fosse il vero problema.

Rrisi sistemandomi i capelli dietro alle orecchie.
- Ma il tuo Alpha non ti ha insegnato a mantenere il controllo del tuo corpo? - Risi ancora, di gusto.
- Cora! E'.. è colpa tua.. se fai così.. Sei troppo vicina! - sospirò passandosi le mani sul viso.
Alzai le mani in segno di resa. - Scusa, non pensavo di farti quest'effetto!
Mi guardò storto. - Scherzi? - Scosse la testa – Parliamo d'altro, ti prego.


 

 


- Sei sicura di stare meglio? Puoi restare a letto ancora un pò se vuoi..
- Derek, ti prego. Fammi alzare, non ce la faccio più a stare sotto le coperte! -

sbuffai appoggiando una mano alla sua spalla, per alzarmi dal letto senza perdere l'equilibrio.

Ovviamente non avevo ripreso ancora tutte le forze, ma stavo decisamente meglio degli altri giorni.
- Va bene, ma ti vieto di uscire di casa!
- Non c'era bisogno che lo sottolineassi,

è già un'onore che tu mi faccia arrivare in cucina – feci una smorfia, uscendo dalla stanza a piccoli passi.
- Quindi è veramente finita ora? Voglio dire, sono tutti morti..
- E' tutto finito, tranquilla.
Sapevo riconoscere perfettamente quando mentiva.
- Derek..
- Non devi preoccuparti di nulla adesso, ok? Pensa a riprenderti.
- Derek! - iniziavo ad irritarmi.

- Smettila di trattarmi come una paziente di un'ospizio e dimmi che cosa sta succedendo.
Sospirò. - E va bene. Come sai, i sacrifici sono iniziati da quando il branco di Alpha è arrivato in città,

quindi abbiamo dato per scontato che si trattasse di loro, ma sono continuati in questi giorni,

dopo che abbiamo ucciso coloro che erano rimasti.. Grazie a Stiles e Lydia siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di un Darach.
- Darach? - chiesi, confusa.
- Ti prego, fatti spiegare i dettagli da Stiles, sappi solamente che è mille volte più pericolo di Deucalion,

quindi meno centri in questa storia e meglio è, il branco sta già cercando le sue tracce.. -
- Aspetta, quindi anche Isaac? - Chiesi, allarmata.
Lui annui. - Si, ma non ti devi preoccupare..

Non permetterò a nessuno di fare del male a qualcuno del mio branco,

non dopo ciò che è successo a Boyd ed Erica, non posso perdere un'altro di loro.-
Lo guardai, improvvisamente addolcita.

Per quanto ripetesse che loro avevano bisogno di lui, in realtà era lui quello che aveva bisogno di loro.

 

 

 

*ANGOLO AUTRICE*

 

Finalmente sono riuscita a postare *-*

Ok, so. L'intento iniziale era quello di far finire la storia con la morte degli Alpha, ma mi sono troppo affezionata a Isaac e Cora,

e vorrei approfondire di più il loro rapporto, quindi ho introdotto il Darach per non far calare di spessore la storia..

Ovviamente la parte integrante è già finita, penso che sul Darach scriverò due,tre, quattro capitoli massimo,

solitamente odio scrivere fic con tanti capitoli perchè finisco con l'essere ripetitiva v.v so, tra qualche capitolo vi sarete liberati di me ahaha. Alla prossima <3 

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Capitolo 11
*** 10 ***




                                                              






Erano già passate due settimane, ed io mi ero ripresa del tutto.
In quei giorni Beacon Hills sembrava una calma cittadina normale,

ma ognuno di noi sapeva che era solamente la quiete prima della tempesta.
Nessuno lo diceva apertamente, nessuno sapeva spiegare il perchè di quella sensazione,

ma sapevamo che era così.
Dicono che le persone che se ne stanno per andare in qualche modo riescono a sentirlo.

Certi credono pure che si possa capire dai loro occhi.

Le persone che se ne stanno andando hanno gli occhi più lucidi,

e a loro volta loro vedono tutto in maniera differente.

Come se ogni cosa fosse più chiara.
Avrei tanto voluto guardare ognuno dei miei amici negli occhi quel giorno,

e capire quale di loro sarebbe sopravvissuto, e quale invece se ne sarebbe andato.

Avrei voluto avere il tempo di impedirlo, o se proprio non potevo, di salutarlo, di prepararmi a quell'addio. 

Ma nei loro occhi vedevo solamente preoccupazione, angoscia, terrore.
Nei loro pensieri c'era un padre un pò scettico, una madre indifesa e sola,

una vita ancora da vivere, premi Nobel da vincere, potere da conquistare, esperienze da fare..
- L'eclissi lunare è stanotte, non c'è più tempo.. -

Disse Derek, chinando il capo verso la mappa con cui cercavamo di capire lo schema degli omicidi.

Guardai Jennifer, Derek aveva voluto che restasse da noi,

diceva che sarebbe stata più al sicuro, ma non sembrava poi così spaventata.
Sapevo che mio fratello aveva il suo fascino, ma lei non aveva fatto una piega

quando l'aveva visto uccidere Boyd per mano degli Alpha. 

- Saremo senza poteri, questo vuol dire che ognuno di voi non dovrà uscire da qui!

Solamente io e Scott ci daremo da fare per porre fine a tutto questo, sono stato chiaro? -
Annuimmo tutti, anche se eravamo tutti contrariati sul lasciare Scott e Derek da soli,

volevamo aiutare.. ma sapevamo i rischi, e sapevamo che i piani di Derek erano sempre i migliori.


- Le porte sono blindate, le finestre anche. Non c'è modo di uscire né di entrare.. -

disse Isaac, controllando tutto per l'ennesima volta.

Derek e Scott erano usciti già da un'oretta, e continuavo a controllare il cellulare in speranza di qualche novità.
- Andrà tutto bene, sanno quello che fanno.. -

Disse Isaac, cingendomi le spalle con un braccio.
- Quindi voi due.. - Stiles indicò me e poi Isaac

– e sei ancora vivo? Complimenti amico! - aggiunse poi, indicando Isaac.
Ridemmo. - Sì, noi due. E Derek è stato più comprensivo di come mi aspettassi..
Lasciai un attimo gli altri per raggiungere Jennifer,

che stava seduta in un angolo tutta sola.

Pareva spaventata, così mi avvicinai sedendomi accanto a lei.
- Ehi, andrà tutto bene. Non ti preoccupare! -

dissi, cercando di confortarla.. anche se in realtà ero la prima ad essere spaventata.
- Non sono abituata a tutte queste cose, come fate ad essere così tranquilli?
- Non lo siamo.. Cerchiamo di nascondere l'angoscia, non permettiamo che ci logori..
Sospirai guardando Isaac,

l'unico motivo per cui riuscivo a mantenere la calma era perchè lui era lì con me.

Solamente la sua presenza riusciva a calmarmi.

I suoi occhi mi negavano di andare nel panico.
- Perchè non vai di la con Stiles e Lydia a mangiare qualcosa? Io torno subito..
Mi alzai raggiungendolo, lo presi per mano e andai nell'altra stanza.
- E' successo qualcosa? - mi chiese, preoccupato.
- No, volevo solo rimanere un pò da sola con te..
- Andrà tutto bene, ok? Te lo prometto..
Scossi la testa. - Vorrei essere lì fuori, ad aiutare in qualche modo.. Mi sento inutile.
- Derek sa quello che fa, e anche Scott.. Tranquilla, siamo in buone mani.
Mi sollevò il viso appoggiandomi il palmo della mano sul mento.

- Come fai? Riesci a tranquillizzarmi sempre.. Quando sono con te ho sempre la sensazione che andrà tutto bene..
- Perchè ti amo, e voglio che tu ti senta bene.

- Lo disse con semplicità, con talmente tanta semplicità che mi ci vollero

alcuni secondi per riuscire a collegare il senso di quelle parole.
- Cosa? - chiesi sorpresa.
Lui si grattò la testa. - Cioè..
- Hai detto che mi ami?
- L'ho fatto?
- L'hai fatto. - Sorrisi.
- Beh, non è una cosa brutta.. vero? - mi guardò incerto.
Scossi la testa. - Non lo è. E' una cosa stupenda, soprattutto perchè ti amo anche io.
Mi guardò più sorpreso che mai, per poi baciarmi dolcemente.

- Oh Cora Hale, finalmente delle parole dolci escono da quella bocca!
Scoppiai a ridere. - Adesso mica ci farai l'abitudine, vero?
Sentii tossire, mi voltai di scatto vedendo Stiles.
- Mi spiace interrompervi ma.. Derek e Scott hanno trovato il Nemeton, i genitori stanno bene –

sembrava sollevato per questa notizia, suo padre si trovava li

- ma del Darach non c'è traccia.. Stanno portando gli altri a casa, poi usciranno nuovamente per cercarlo.
- Non lo troveranno facilmente..

- ci voltammo tutti e tre sentendo la voce di Jennifer,

l'eclissi lunare si stava per inalzare nel cielo, e il suo volto cambiò completamente da un istante all'altro.
Un viso completamente rovinato,

tanto da non sembrare più nemmeno un viso,

e un urlo agghiacciante che mi fece mettere le mani davanti alle orecchie.
- Sei tu! - gridai.

Non potevo crederci.. Mio fratello ne sarebbe stato distrutto.

Non era il tipo da affezionarsi facilmente alle persone, aveva deciso di fidarsi di Jennifer..

Sentii una grandissima rabbia dentro di me, ma non riuscii a trasformarmi.
Ormai l'eclissi era arrivata.


 

 

 

 


- che cosa vuoi da noi?
- Cosa voglio da voi? -

Rise – che cosa posso volere da un branco di adolescenti?

L'unico motivo per cui mi trovo qui è per impedirvi di far fallire il mio piano.

Oh a proposito, il telefono di tuo fratello! -

mi lanciò il telefono di Derek – a quanto pare qualcuno non è riuscito così bene nel suo intento come credeva..
- Derek non la prenderà tanto bene.. - borbottò Isaac, cercando un modo per aprire le finestre.
- E' inutile che ci provi, ricciolino. L'hai detto tu stesso: non si può ne entrare ne uscire..

- continuavo a tenere gli occhi su Jennifer. Non potevo credere che fosse riuscita ad ingannarci tutti.
Avevo sospettato di chiunque, persino di Deaton, ma non di lei..
Ripensai nuovamente a mio fratello, dopo tutto ciò che aveva dovuto passare.
- Perchè ci stai facendo questo? Perchè uccidere tutte quelle persone! - gridai
- Dopo aver visto il mio volto, la giusta domanda da porsi sarebbe..

perchè no? Hai idea di quanto ci voglia per apparire normale? Di quanto potere io necessiti? -
- Se solo provi a fare del male a mio padre.. - disse Stiles, a denti stretti.
- Cosa? Mi colpisci con la tua mazza da baseball?

- Jennifer scoppiò a ridere. - Nessuno di voi può fare nulla per fermarmi, nessuno.









Mancavano ancora nove minuti alla fine dell'eclissi, strinsi i pugni guardando Jennifer.
- Lo sai quanti anni sono rimasta sola?

Lo sai quant'è passato dal giorno in cui ho perso tutta la mia famiglia?

SEI. SEI lunghi anni. Qualcuno ha ferito anche me, di certo non mi hanno sfigurato il viso,

ma il mio cuore ha dovuto superarne di graffi.

Eppure non mi metto ad uccidere gente per diventare più potente. -

Dissi avvicinandomi sempre di più a lei.

Dentro di me sentivo un misto di emozioni che non avevo più provato dalla sera dell'incendio:

rabbia, dolore, paura, ma allo stesso tempo coraggio, adrenalina.
- E lo sai, in questi sei anni, qual'è stata la persona che mi è mancata di più? Mio fratello.

Sì, la stessa persona di cui tu ti sei servita in questi ultimi mesi, solamente per arrivare a questo punto.

Ad un tuo malato scopo. Lo sai chi altro ha sofferto in questi maledettissimi sei anni?

Lui. Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma si è sentito solo,

probabilmente avrà anche pianto, in solitudine, e la sai un'altra cosa?

Nessuno dei due ha smesso di pensarci, probabilmente non lo faremo mai,

ma ora siamo di nuovo insieme. Io ci sono per lui, e lui c'è per me.

Quindi TU. Razza di mostro, e non lo dico per il tuo aspetto,

ma per quanta malvagità può portare il tuo cuore, non porterai altro dolore nella vita di mio fratello. -
- Fermati Cora.. - sentii sussurrare Isaac.

Ma nessuno poteva fermarmi in quel momento.
- Che cosa vuoi farmi, ragazzina? -

Jennifer sembrava divertita, poco curante di tutto ciò che avevo appena detto,

il che mi fece arrabbiare ancora di più.
- Non ti permetterò di fargli del male! - gridai con tutto il fiato che avevo in gola.

All'improvviso un ringhio uscì insieme a quelle parole, e i miei occhi divennero di un giallo acceso.

Per un istante pensai che l'eclissi fosse finita, ma lei era ancora la, alta nel cielo.
Anche la sensazione che sentivo era diversa da quella della luna piena,

mi sentivo più forte, e tutta l'adrelina che sentivo prima si era moltiplicata.
Le saltai addosso, a sua sorpresa, e cominciai a graffiarle il viso e le braccia, quasi in preda all'ira più assoluta.
- E' impossibile, l'eclissi.. - cercava di spingermi via,

ma sentivo dentro di me un potere che non avevo mai avuto, nemmeno quella notte in banca, quando rividi Derek.
Il solo pensiero che lei potesse ferirlo, che potesse farlo star male, mi scatenava un istinto omicida mai provato.
Poco dopo fù a terra, e io sopra di lei.
Ne Isaac ne gli altri cercarono di fermarmi, sapevano che non ci sarebbero riusciti.
Era lì, sotto di me, volevo ucciderla per tutto quello che aveva fatto,

per tutte le persone che aveva ucciso. Volevo fargliela pagare, volevo porre fine alla sua vita, non meritava di esistere.
- Che cosa aspetti? Uccidimi, salva i tuoi amichetti. -

Quel sorriso beffardo non spariva mai dal suo viso.
In quel momento mi bloccai, nei suoi occhi riuscii a vedere il mio riflesso:

un lupo sul punto di uccidere la sua preda. Questo vedevo.
Io non ero così, io non uccidevo.

Non avevo mai voluto farlo, gli Hale non erano degli assassini.

I nostri genitori non ci avevano mai educato ad esserlo.
Non potevo tradire così la mia famiglia, non potevo essere qualcosa che non ero destinata ad essere.

Non aveva importanza quanto fosse per difesa, quella riflessa in quegli occhi malvagi non potevo essere io.
I miei occhi tornarono del loro colore naturale, e lasciando la presa dalle sue braccia la guardai.
- No. Io non sono come te, e non lo diventerò..
Mi sollevai da terra lasciandola liberarsi. Si alzò anche lei, pronta nuovamente all'attacco.
- Nemmeno io, ma posso fare un'eccezione. -

All'improvviso un lunghissimo bastone di legno, cosparso di alloro,

trafisse lo stomaco a Jennifer, facendola cadere per terra, nel suo aspetto naturale.
Alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere mio fratello correre incontro a me, ed abbracciarmi.
- Stai bene? Non ti ha fatto del male, vero?
Mi strinsi nel suo abbraccio, socchiudendo gli occhi. - Mi dispiace..
- Shh.. di cosa? - mi accarezzava i capelli, come se nulla fosse successo.

Come se la sua fidanzata non fosse appena morta, uccisa da lui soprattutto.
- Non.. non meritavi anche questo, lei.. tu ci tenevi a lei.
Lo sentii sospirare. Era un sospiro pieno di dolore, ormai lo riconoscevo.

- Supererò anche questa. Una volta ti dissi che un giorno sarei diventato più potente solamente con te al mio fianco, ricordi?

Eravamo solamente due bambini, ma penso che valga ancora.. -

 

 

 

 

 

 

 

 



- Come sono riuscita a trasformarmi durante l'eclissi? Pensavo fosse impossibile..
- Dovrebbe. - Disse Peter.

- Ma sei restata privata del potere della luna piena per tre mesi, l'energia si è accumulata nel tuo corpo

a tal punto di sfogarsi nel momento più impensabile. Solitamente quest'energia non viene sprigionata subito,

anzi, certi non riescono proprio a liberarsene..

Rimane dentro, per sempre. Ma a volte capita,

che una particolare situazione ti faccia sentire così arrabbiato che..

Eccola lì, tutta l'energia accumulata fuoriesce. -
Guardai Derek, sorridendo. - Penso di aver capito..
- Derek e le sue fidanzate psicopatiche possono fare quest'effetto.. -

borbottò Stiles, alché Derek gli lanciò uno dei sue sguardi fulminanti. - Ok, non dico più nulla.
- Possiamo stare tranquilli ora, vero? Non c'è nessun'altra creatura strana che si aggira in città, giusto? - chiese Lydia.
- Beh almeno che Jackson non decida di tornare, sempre parlando di ex psicopatici,

penso che possiamo restare tranquilli per un pò. - Rispose Stiles.

 

 

 

 

 




- Quindii.. Ora che finalmente è tutto finito, posso avere l'onore di trascorrere un'intera giornata con te,

senza il pericolo di rischiare la vita? - disse Isaac, mentre sistemavamo un pò il casino creato la sera prima.
- Vedremo, se non trovo di meglio da fare! - risposi con una smorfia.
- Ehi! - disse attirandomi verso di lui. - Sei mia, non hai di meglio da fare.
- Sono tua. - Risposi dolcemente – e non potrei trovare di meglio da fare nemmeno volendo.
- Ora baciami.
Lo baciai dolcemente, alzandomi sulle punte.
- Che ne dici se continuiamo a pulire dopo? - mi sussurrò, stringendomi di più a sé.
- E nel frattempo che cosa vorresti fare, Lahey? - chiesi maliziosamente.
- Vieni con me..
Mi prese la mano, portandomi sino al piano di sopra, in quella che era la sua camera.
- Derek non l'ha ancora messa apposto, magari gli manchi. - Dissi quasi scherzando.
- Magari prima o poi tornerò, per starti più vicino. -

Mi cinse i fianchi, e sedendosi sul letto mi fece sedere il braccio a lui.
- Non te lo permetterà mai, sapendo quello che c'è tra di noi.
- E cosa c'è tra di noi, Hale? Sentiamo.. - rispose malizioso, mordicchiandomi il labbro inferiore.
- Lo chiamano amore, e fino a poco tempo fa era la mia debolezza..
Sorrise dolcemente e mi fece stendere sul letto, delicatamente, per poi guardarmi.

Le sue mani partirono dai miei fianchi, e arrivarono fino alle mie caviglie,

sospirai accarezzandogli la schiena. Mi tolse la maglietta, senza fretta, osservando ogni centimetro del mio corpo.
C'era dolcezza nei suoi sguardi e nei suoi tocchi, nessuno mi aveva mai guardata così.
Si sfilò la maglietta a sua volta, e sdraiandosi su di me, senza fare pressione, prese a baciarmi il collo.
Ebbi un fremito.
- Vuoi che mi fermi? - Chiese, preoccupato.
Sorrisi. - No, ti prego..
- Ne sei sicura? Non voglio fare nulla che tu non voglia, lo sai che ti amo..
Sorrisi a quelle parole, ogni volta che me le diceva mi sentivo in paradiso.
- Sono sicura, non c'è nulla che non farei con te.
Riprese a baciarmi il collo, per poi scendere fino al petto, all'ombelico,

e si fermò in mezzo alle cosce, levandomi i pantaloncini e gli slip.

Socchiusi gli occhi, ero in imbarazzo.
Era la prima volta che mi trovavo nuda davanti ad una persona di cui mi importava davvero.
Sembrò esitare qualche secondo, ma poi sentii la sua mano premere contro la mia intimità, facendomi gemere dal piacere.
I movimenti si fecero più irruenti, e quando mi sentì

abbastanza bagnata introdusse due dita, senza che me lo aspettassi.
Cacciai un urletto, incapace di resistere.

Mi morsi forte le labbra cercando un contegno.
Nessuno si era mai degnato di dormarmi piacere, non così come Isaac.

Tutte le volte che ero stata a letto con qualcuno, era stato solamente per piacere dell'altro.

Nessuno mi aveva mai toccata con così tanta cura, come se fossi qualcosa di prezioso,

e soprattutto nessuno si era mai preoccupato di darmi piacere in quel modo.
Invece Isaac sembrava che sapesse perfettamente cosa fare per farmi impazzire.
Ovviamente aveva più esperienza di me, che ero stata letto con poche persone, ma non era solo quello.
Forse è vero quello che dicono: c'è differenza tra sesso e amore.
Ero sul punto di venire, quando sentii le sue dita uscire da dentro di me, e alzai un pò lo sguardo, confusa.
- No, non così, piccola. -

Si sbottonò i pantaloni, la sua erezione era ben visibile dai boxer,

e mi avvicinai per levarglieli, sfiorandogli volontariamente il sesso eccitato.

Sentii un sospiro uscire dalla sua bocca, poi mi fece sdraiare nuovamente. 

- Pronta?
Annuii. Lo sentii improvvisamente dentro di me.

Strinsi le lenzuola tra i pugni, quasi strappandole, inarcai il bacino verso di lui, cercando di assecondare le sue spinte.
- Cora.. Cora..
- Isaac.. - Ognuno sussurrava il nome dell'altro, mentre i nostri corpi si fondevano in uno solo.
Posso dire con precisione che quella fu la prima volta in cui feci l'amore, quello vero.
Non vi era nulla di volgare, nulla di affrettato o dato per scontato.
Ogni piccolo bacio, ogni carezza, aumentava la passione di quell'istante.
- Sto.. sto per.. - non riuscii a finire la frase, l'orgasmo si impossessò di me,

facendomi inarcare la schiena e gemere forte dal piacere.

Isaac venne poco dopo di me, stringendomi forte le mani.
Mi acasciai sul letto, e lui fece lo stesso accanto a me, mi coprii con un lenzuolo e lo guardai.
- è stato fantastico.. - dissi piano.
- lo è stato, e tu lo sei.. - rispose, dandomi un bacio.
Mi accoccolai tra le sue braccia, socchiudendo gli occhi. Non mi sbagliavo, era veramente il paradiso.  





*ANGOLO AUTRICE*

non sono abituata a descrivere le scene hot, chiedo venia o.o 

Anyway, siamo quasi alla conclusione :3 

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Capitolo 12
*** 12 + epilogo. ***








                                                                                    













Dormivo accoccolata ad Isaac,

quando lo sentii spostarsi un pò, sbadigliando. Aprii gli occhi sollevandomi un pò.
- Ehi, cerchi di scappare? - sorrisi.
Lui mi guardò, dandomi un bacio sulla fronte.

- Veramente volevo uscire a comprarti la colazione, ma mi hai rovinato la sorpresa..
- Ops – risi – beh, possiamo sempre rifare tutto da capo.

Tipo, ripartendo da ieri, riaddormentarci, e questa volta cercherò di svegliarmi solamente quando sarai tornato.. -
- Cora Hale, è un modo carino per dirmi che vuoi rifare l'amore con me? - Rise.
- Beh sì, alludevo proprio a questo! - lo tirai per un braccio, facendolo sedere sul letto.
- Meglio che ti accontenti allora, sai, sei pericolosa quando non ottieni quello che vuoi!

E ovviamente mi sacrificherò per questo, sai.. - rise, baciandomi la spalla, per poi salire sul collo.
- Un giusto sacrificio, Lahey..
Si sdraiò sopra di me, tenendosi con le mani al letto, era ancora più bello di quanto mi ricordassi,

e se era possibile, dopo quello che era accaduto ieri lo amavo ancora di più.
La porta si aprì all'improvviso, facendoci balzare entrambi dalle parti opposte del letto,

coprendoci alla meno peggio con le coperte.
Davanti a noi vi erano Peter, Scott e Derek, e in quel momento desiderai sprofondare.
- Non si bussa? - dissi acidamente, per mascherare l'imbarazzo.
- Sarebbe casa mia – rispose Derek, guardando Isaac più che me – e di certo non è più camera tua! - aggiunse riferendosi appunto a lui.
- Derek, posso spiegarti.. non è.. -

Isaac era sempre in soggezione davanti a mio fratello, e se la situazione fosse stata diversa me la sarei anche spassata.
- Eravamo preoccupati, non vi vedevamo da ieri, pensavamo che vi

fosse successo qualcosa dopo lo scontro con il Darach.. - disse Scott, cercando di cambiare argomento.
- A quanto pare se la stavano spassando – aggiunse Peter, ghignando.
Derek lanciò una delle sue occhiate, che inequivocabilmente significava

"andatevene-subito-o-vi-uccido", e i due si dileguarono. Derek chiuse la porta.
- Mi sono addormentata qui, Derek, non è successo nulla.. - dissi.
- Giustamente io sono un'idiota e ci credo.. - disse quasi ridendo

– mi pareva di averti detto di non toccarla, no?
Isaac si grattò la testa. - E' lei che ha toccato me per primo..
- Ehi! - gli diedi una gomitata.
- No cioè, voglio dire.. Eravamo qui, soli, e.. Beh sì, è succeso, ok?

E se non foste entrati voi sarebbe successo di nuovo, e puoi anche uccidermi per quello che sto dicendo..

Ma io la amo, e quando due persone si amano hanno il diritto di fare anche questo, no? Non mi sentirò in colpa. -
Sorrisi a quelle parole, e gli strinsi la mano.
- Commovente – disse Derek sarcastico – ma non hai capito bene. Cora è mia sorella, ho il dovere di proteggerla. IO, non tu.
Improvvisamente capii tutto.
Derek era GELOSO di Isaac. Isaac mi aveva salvato la vita, cercava di proteggermi,

cosa che fino ad allora era spettata solamente a mio fratello.
Sorrisi guardando Isaac. - Puoi lasciarci soli un attimo?
- S.. sicura?
- tranquillo, non mi ucciderà!
Isaac uscì dalla porta, sotto lo sguardo agghiacciante di Derek,

poi mi alzai dal letto mettendo una maglietta.
- Ti ricordi quando avevo cinque anni e, nel tentativo di raccogliere un pallone, caddi dal tetto di casa?

Sapevo che non mi sarebbe successo niente, ma una volta rialzata ero spaventata, e tu ti avvicinasti a me, dicendomi: "tu non ti farai mai del male, io non lo permetterò".
Lui annuì. - Si, e allora? Che centra?
- Beh, da quel momento tu sei diventato il mio eroe.

E lo sei sempre stato, sempre lo sarai.. Nulla lo cambierà.
- Pensi che io sia geloso di Isaac? - Rise.
Scossi la testa. - Non lo penso, lo so. Ti conosco troppo bene.

Ora puoi anche fingere che io abbia torto, ma sappiamo entrambi che è così, spero solo che le mie parole ti facciano capire che non ce n'è bisogno.
Lui sorrise, abbracciandomi forte. - Un giorno o l'altro ti uccido!
- ti adoro anche io, fratellone!


EPILOGO.
Se mi riguardo indietro, posso assolutamente affermare che quello è stato il giorno in cui ho trovato la mia pace interiore.
Mio fratello non uccise Isaac, anzi, in poco tempo lo fece tornare a vivere lì,

io cominciai a frequentare il liceo insieme a lui e agli altri, e per un pò di tempo nessuna strana creatura ci venne a trovare.
In quei momenti, sentivo che tutto sarebbe stato perfetto.
Certo, sapevo che i problemi non sarebbero mai finiti, che non tutti i giorni sarebbero stati tranquilli come quelli,

sapevo anche che probabilmente avrei rischiato la vita ancora.
Ma l'animo negativo degli Hale mi aveva abbandonata facendo spazio al buonumore che Isaac sapeva trasmettermi.
Un ragazzo che aveva perso tutto, rimanendo solo a lungo, sapeva affrontare la vita con il sorriso.

Ora che l'avevo trovato, potevo farlo anche io.
Ovviamente la mia acidità e il mio sarcasmo non mi avrebbero mai abbandonata, ma il mio modo di vedere le cose erano cambiate.
E Derek? Beh, Derek rimase sempre lo scorbutico di sempre, ma presto trovò anche lui l'amore.

Il mio rapporto con lui rimase sempre la mia ancora.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

 

Salveeeeeee <3

Ci ho messo una vita a postare, l'estate mi distrugge T.T 
Comunque, sentivo che ormai la storia era giunta alla fine, e quindi,
mi mancheranno i miei Corsaac çç
Ma ovviamente ho già intenzione di scrivere qualche One Shot su di loro,
e sempre su TW, voglio iniziare una nuova FF.
GRAZIE davvero a tutti coloro che hanno seguito/recensito la storia <3  

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