Intrappolata in un sogno

di Ishyna
(/viewuser.php?uid=12425)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crescere è difficile ***
Capitolo 2: *** La Bestia, la Ragazza del ballo, il Principe ***
Capitolo 3: *** La Bella, il Bugiardo, il Genio ***
Capitolo 4: *** L'Eterno Bambino, la Fatina, un Coniglio inseguito ***
Capitolo 5: *** Il Saiyan con gli Stivali, la Sirena, il Mozzo ***
Capitolo 6: *** La Regina di cuori, il Discolo, il Giustiziere ***
Capitolo 7: *** La casetta di marzapane - primo rendez-vous ***
Capitolo 8: *** Il castello incantato - secondo rendez-vous ***
Capitolo 9: *** Il giardino della regina di cuori - terzo rendez-vous ***



Capitolo 1
*** Crescere è difficile ***


La manine paffute stringevano la copertina liscia e colorata di quel libro che tanto la faceva sognare. Eppure, in quel momento, Bra Briefs non era soddisfatta, seppur "Una fiaba al giorno" fosse lì per tenerle compagnia.
Guardava imbronciata il via vai di persone che la circondava, le espressioni del viso degli amici del suo papà e della sua mamma: vi leggeva perplessità mista a felicità, i sorrisi misti agli interrogativi.
Ma la cosa che più la infastidiva era che tutte quelle persone non fossero lì per lei.
Da sempre abituata a stare al centro dell'attenzione, la piccola principessa mezzosangue adorava i momenti di raccoglimento solo quando essi erano mirati al riconoscimento delle sue qualità: il suo compleanno, la caduta del primo dentino, la recita all'asilo...
Solitamente, il signor Goku e la sua famiglia la salutavano vezzeggiandola e ricordandole quanto fosse carina. Suo padre le aveva detto più volte che si trattava di feccia plebea, ma Bra non resisteva a quella fame di complimenti che la caratterizzava.
Quel pomeriggio al santuario di Dio, però, nessuno sembrava badarci.
Era ormai da tempo che la bambina sentiva quel nodo stringerle la gola, quell'ansia di dover a tutti i costi rimanere al centro delle attenzioni di tutti. Stava crescendo. E, stranamente, agli adulti non sembravano interessare altri adulti..
Dall'alto dei suoi 5 anni, Bra sentiva che quella soglia era sempre più vicina pure per lei e, sebbene la vedesse come la porta d'ingresso per il suo futuro di giovane donna civettuola e viziata, dall'altra ne aveva terrore.
Suo padre sempre meno spesso le prendeva le difese e sua madre la rimproverava perchè era abbastanza grande per poter addormentarsi senza la lucina accesa.
Suo fratello, poi, non faceva che lasciarla a casa da sola per andare a bighellonare con il suo amichetto. Perchè non avrebbe potuto portarla con lui? Perchè sempre più spesso guardavano ragazze che passavano per la strada che erano molto meno belline di lei?! Solo perchè avevano qualche anno in più, forse?
Si sedette sconsolata contro la parete bianca, scivolando verso terra lentamente senza badare alle gualciture del vestitino rosa che la mamma le aveva calzato.
Abbassò gli occhi azzurri su quel tomo che con sempre più forza stringeva a sè, unico conforto ed unico ricordo di quei giorni che sembravan quasi perduti. Le notti passate dalla mamma a leggerle storie per conciliare il suo sonno... Il rimbocco delle coperte... Il grugnito di suo padre nel corridoio che lei identificava come un "Buonanotte"...
Sfogliò con sguardo lucido quelle pagine, rammentandosi delle occasioni in cui le eran state lette, prima che la familiare voce materna giunse ad ammonirla.
"Insomma, Bra! Quel vestito era appena stirato! Non c'è nulla da fare, i saiyan han proprio la delicatezza delle scimmie..." sussurrò poi infine per non farsi sentire mentre la tirava su per un braccio.
La piccola si ricompose prontamente, ricacciando indietro le lacrime: non poteva certo farsi vedere in quello stato, aveva un orgoglio lei, come principessa. Tirò su col naso prima di guardarsi intorno e notare d'esser rimasta sola.
"...Dove sono finiti gli altri, mamma?..." disse stupita del non essersi accorta di nulla.
"E' arrivato Goku, tesoro... Sono andati tutti a salutarlo!" le rispose spazzando con una mano le pieghe dell'abitino.
"Capisco..." le prese la mano la piccola saiyan, riconoscendo la superiorità del rivale del papà nel diventare protagonista delle vite altrui.
Lei non aveva poteri particolari... sapeva solo essere carina. Ma forse questo non bastava per esser il centro dei pensieri degli altri per sempre.
Con passo svelto seguì la madre fin di fronte ad un enorme portone, ove innanzi eran stanziati tutti i presenti, occupati nel salutare l'eroe.
Anche suo padre, più distante ed appoggiato ad una colonna, osservava con il sorriso sulle labbra la scena, probabilmente felice del ritorno del "nemico".
Silenziosa, rimase ad ascoltare i discorsi dei più grandi, non potendo neppure contare sull'appoggio di Pan, troppo entusiasta per il ritorno del nonno.
"Accidenti, Goku, ti trovo in gran forma! Che invidia!" gli si avvicinò Crilin, dandogli una pacca amichevole sulla spalla e facendo scaturire l'ilarità dell'amico.
"Bè, mi tengo in forma! E poi Ub mi ha dato filo da torcere, non potevo certo dormire!" rispose lui, passando la mano sulla testa del neretto, orgoglioso delle parole del maestro."Ma devo dire che il ragazzo impara in fretta! In quest'anno ha fatto notevoli progressi e ora sono sicuro che saprà camminare con le sue gambe!"
"E sarebbe anche ora che tornassi a casa! Almeno ti occuperesti dei voti di tuo figlio! Ultimamente mi sta facendo vedere i sorci verdi!" sentenziò Chichi, tra il rincuorato per quell'affermazione e l'isterico per l'ennesimo anno di lontananza dal marito. Goten non potè far a meno che chinare il capo, desolato.
Goku sorrise tranquillo, spiazzando però tutti.
"A dire il vero... Non era quello che avevo in mente..." disse infine, lasciando tutti di stucco.
"Ci hai chiamati tutti qui a raccolta... Era naturale aspettarsi qualcosa di più che un ritrovo..." rispose Piccolo seriamente, esprimendo quello che era un po' il pensiero comune.
"Quando si parla di te non si sa mai cosa ci si può aspettare... Se non fossi ancora così arzillo, direi che sono troppo vecchio per queste cose!" aggiunse Muten, creando una sorta di ilarità generale, non condivisa però ovviamente dalla consorte del Son.
"In effetti siamo tutti curiosi..." si passò una mano dietro la nuca Yamcha, seguito da un cenno di approvazione degli astanti.
Gohan, fino ad allora, si era limitato a restare al fianco del padre con la moglie e la figlia, pensieroso.
"Ecco... vedete... ci ho pensato molto... per me sarebbe forse... bè, ora di ritirarmi!" sorrise il saiyan, facendo tirare un sospiro di sollievo alla moglie.
"Che cazzate vai dicendo, Kakaroth?! Noi due abbiamo ancora un conto in sospeso, lo sai?!" si alterò invece Vegeta, scostandosi dalla colonna.
"Forse dovrei essere più chiaro... Io... vorrei diventare il guardiano delle sfere... Chiederlo come desiderio a Shenron..." sussurrò infine tutto d'un fiato, lasciando gli altri a bocca aperta.
"Che cosa vuoi dire?! Che idea sarebbe?" gridò Chichi con tutto il fiato che aveva in corpo.
"E' una cosa a cui ho pensato molto... Abbiamo sempre difeso il pianeta, ma alla fine bastava che arrivasse qualcuno che sfruttasse i desideri in maniera negativa e... Bè, li sappiamo i risultati..." le si avvicinò Goku, cercando di calmarla.
"Il guardiano delle sfere... E' un pensiero molto romantico..." sorrise malinconica Bulma, attirando l'attenzione della figlioletta, che ancora poco aveva capito della situazione.
"E' colpa mia, signore? Non sono ancora abbastanza forte?" lo osservò triste Ub, autoincolpatosi per quella decisione.
"Dei, no! Tu superi ogni mia aspettativa, ragazzo!" lo confortò il saiyan, guardandolo amorevolmente.
"Nonno! Ma cosa comporterebbe questa tua decisione!" lo tirò per una manica Pan, ansiosa come pure suo padre.
"Vedi, piccola... Shenron esaudisce i desideri... Non importa di che natura siano... Io voglio poter giudicare se il desiderio sia io meno corretto..." rispose lui gentilmente, passandole una mano fra i capelli ed abbassandosi alla sua altezza.
"Stronzate!! Non sei neppure in grado di scegliere cosa mangiare a colazione!" si imbestialì Vegeta: mai avrebbe pensato di avere la stessa reazione di quell'oca della moglie del rivale.
Il namecciano si limitò a sollevare un sopraciglio, quasi stessa valutando la validità di quel progetto.
"...e diventare ricchi sfondati tu lo troveresti un desiderio impuro...?" chiese senza inflessione nella voce C18,accanto alla figlioletta.
"18! Ehm.. perdonala, Goku... non diceva sul serio..." cercò di sdrammatizzare Crilin, in imbarazzo per la domanda della compagna.
"Su, calmatevi... Non è neppure detto che Shenron accetti questa possibilità..." cercò di placarli Dende,"Io sto lavorando per capire se sia possibile applicare questa variante... ma è pur vero che Shenron nel corso degli anni è diventato un'entità con propri pensieri... e dovrebbe essere lui stesso ad accettare la presenza di Goku..."
"Proprio per questo ho raccolto le sfere... per capire se, ponendoglielo come desiderio, lui accetterebbe..." spiegò Goku stringendo ancora la piccola Pan.
"Papà... ci hai pensato bene...?" gli chiese Gohan, infine, posandogli una mano sulla spalla.
"Sì, figliolo... molto..." sorrise di rimando lui, tranquillissimo.
Goten abbassò lo sguardo intristito, come la maggior parte dei presenti.
Solo Chichi ed il principe dei Saiyan sembravan ormai voler contrastare il suo piano. Ma reagirono in modo completamente diverso: Vegeta se ne andrò, entrando nel palazzo, la donna invece tempestò di pugni il petto del marito, piangendo a squarciagola.
La piccola Bra guardò in apprensione l'uscita di scena del padre, seguendolo con lo sguardo.
Il fatto che quell'uomo riuscisse ad avere tanto ascendente addirittura su di lui la infastidiva e rendeva triste allo stesso tempo...
"...e... quando pensi di... bè, sì, insomma..." chiese infine Yamcha, dando fiato alle preoccupazioni altrui.
"Domani. Nella stanza dello spirito e del tempo ho già radunato le sfere. Vi ho chiamato qui apposta per assistere... Mi sarebbe spiaciuto neppure salutarvi..."
La mezzosangue si allontanò dalla mano della madre, troppo presa dall'idea di ritrovare il padre per assistere ancora a quella scena.
Entrò nel santuario affrettando i passi, fino a quando non intravide la sagoma del genitore, seduto su una panca in marmo, poco distante, con il viso sprofondato nelle mani.
"Papà..." sussurrò appena, facendosi avanti, non avendolo mai visto in quello stato.
"Papà..." lo chiamò di nuovo, non notando alcun cenno, appoggiandosi alle sue ginocchia.
"Papà... so cosa provi... anche io mi sento sola... Papà... leggiamo una storia insieme...?" azzardò la piccola, pensando di fare la cosa giusta.
Ma la smorfia di rabbia sul viso del padre le fece cambiare idea.
"Ma cosa ne vuoi sapere, tu, mocciosa!? Eh?! Non fai altro che girare per far notare i tuoi pizzi e tutte quelle cazzate con cui tua madre ti agghinda! Vattene!" replicò acido, più per l'idea che sua figlia lo vedesse in quello stato che per altro.
Bra, shockata, riprese il libro cadutole per terra e scappò di corsa fuori, dove il rosso del tramonto stava imporporando il cielo.
Le lacrime le rigavano il viso, mentre nella mente le parole di Vegeta si ripetevano come lame taglienti.
Era così dunque! I suoi dubbi erano fondati! Lei... lei era venuta a noia!
Non più attenzioni... Non più affetto!
Sentì ovattate le voci degli altri rientrare nel tempio, forse per la cena...
Avvicendò i piedi sconsolata fino al punto in cui prima c'era la madre, non trovandola più... Anche lei, come gli altri, non aveva probabilmente notato la sua assenza.
Alzò gli occhi sul grande portone che si trovò innanzi, la vista ancora poco chiara a causa delle lacrime che la offuscavano.
"Domani. Nella stanza dello spirito e del tempo ho già radunato le sfere."
Ricordò la voce di Goku che lo diceva. Le sfere dei desideri... Proprio come i geni delle lampade delle sue fiabe.
Fece lentamente gli scalini, con lo sguardo ancora fisso su quell'enorme uscio.
Se lei avesse espresso un desiderio... Son Goku non sarebbe andato via. Suo padre sarebbe stato contento. Finalmente avrebbe preso una decisione da adulta. Non sarebbe stata più solo carina. Di nuovo tutti l'avrebbero ammirata...


Mi sono dilungata in questo primo capitolo della mia nuova Fiction!
Comunque, rieccomi qui!
La storia, come avrete capito, è ambientata un anno dopo la partenza di Goku con Ub, alla fine della serie Z.
Come tutti quelli che mi seguono ben sanno, non amo la gt, quindi non la considero.
Lo so cosa state pensando: tranquilli!
Non sarà nè lunga nè complicata come Memorie dimenticate!
Era comunque un'idea che mi ronzava in testa da un po'...
Approfitto per salutare tutti quelli che han commentato le mie oneshot!
x LaTerrestreCrazyForVegeta: contenta tu abbia apprezzato ed inserito tra i preferiti! Ciao!
x luisa87: nuova creazione in arrivo! e decisamente sarà diversa dal solito...
x rosy_ge: nuova lettrice, che bello^___^ spero legga anche questa.
x Kikk@93: non è incentrato sulla coppia, ma sulla famiglia Briefs... spero vada bene lo stesso!
x nana987: Grazie!
x Feleset90: grazie, spero di mantenere una certa originalità...
x pantheater: non disperare, ho poco tempo, ma voglia di scrivere.. a presto!
x maryana: in realtà più che la storia in tutta colpa della luna è l'ambientazione che credo renda... baci!
x lilly81: ti ringrazio ancora per la segnalazione! In realtà è vero che Vegeta è un uomo con bisogni,ma è anche molto orgoglioso eppure è rimasto sotto il controllo di Freezer per anni, quindi penso sappia far i suoi calcoli...baci!
x Caterozza: guarda la spiegazione data a lilly.. baci!^^
x Sweet Memole 87: grazie! sempre graditi i complimenti!
x Rayn_88: anche per te, guarda la spiegazione data a lilly...
x merediana: vedo che tu un po' l'hai pensata come me...bacio, grazie!
x veggylove: mi spiace, non abbasso il rating su richiesta...
x Elisa: oh, mi fanno sempre piacere le tue recensioni! il tuo giudizio vale tantissimo! Sul seguito della one-shot, non so... per ora non son ispirata sul tema. Se dovessero venirmi delle buone idee, però... chissà!bacio!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Bestia, la Ragazza del ballo, il Principe ***


Si ritrovò, riaprendo gli occhi, a fissare il pavimento. La testa gli doleva appena, eppure una strana sensazione di confusione lo attanagliava. Probabilmente, anche se non si ricordava il perchè, era svenuto. E questo lo indisponeva: come poteva il principe dei saiyan cadere per un malore?
Accigliato, puntò le mani a terra per rialzarsi, prima che lo sgomento si impossessasse di lui: le sue mani avevano fattezze animali... scimmiesche! Proprio come quando, diverso tempo fa, gli accadeva nelle notti di luna piena.
"Cosa diavolo sta accadendo qui?!" si ritrovò a gridare tutto solo, accorgendosi che anche la sua voce aveva subito un cambiamento incredibile.
Freneticamente, cercò qualcosa in cui specchiarsi, ma null'altro ritrovò in quella stanza spoglia e sconosciuta se non una bacinella d'acqua, che gli rimandò l'immagine increspata della bestia che spesso i saiyan celavano dentro di sè, seppur stavolta di dimensioni umane.
Con un gesto di stizza, rovesciò a terra il recipiente, sempre più confuso.
Odiava non avere la situazione sotto controllo e, dopo la dichiarazione di Kakaroth del giorno prima, ora si sentiva sempre più frustrato.
Un momento... La dicharazione di Kakaroth! Che era successo dalla sera prima?!
Vegeta si appoggiò al muro con la schiena, corrugando la fronte pelosa: ricordava una cena, le solite chiacchere di quei babbei umani... Quell'idiota del suo rivale che sorrideva un po' triste ai suoi amici e che cercava di fare altrettanto con lui.
E poi?!
La mattina avrebbero dovuto evocare il Drago. Eppure la luce che penetrava dalla finestra faceva presupporre che il sole fosse ormai alto nel cielo. Cos'era andato storto?
Percorse la breve distanza che intercorreva fra lui e la porta velocemente, spalancando l'uscio senza alcun preambolo nè paura, come si confà ad un saiyan di stirpe reale.
Ma, smarrito, dovette soffermarsi a studiare l'aspetto del corridoio in cui si trovò: mattoni in pietra usurati dal tempo ed orlati di muffa dividevano tra loto stanze dall'aspetto regale ma allo stesso tempo decadenti.
Dove diavolo si trovava?!
Riprese a camminare, decisamente spazientito, grugnendo per il disappunto: la sua anima bestiale ora era più in subbuglio che mai.
Svoltò quindi deciso l'angolo che gli si presentava davanti, senza neppure accorgersi di un'altra presenza che, inevitabilmente, gli sbattè contro.
Alterato da quel contatto non desiderato, fece un passo indietro ringhiando, causando la paura nell'unica anima appena incontrata: prima che potesse dire "bah", una Chichi spaventatissima stava correndo da dove era venuta, con uno sfarzosissimo abito indosso.
Perchè diavolo quella donna scappava così?! Non lo aveva forse riconosciuto?
Quando prese a correrle dietro, però, si rese conto a causa dei suoi passi appesantiti che il suo aspetto non era quello di sempre e che, probabilmente, quella cretina aveva pensato di essersi davvero scontrata con un mostro.
Un ghigno gli increspò le labbra, pensando alla possibilità di portare avanti quella messa in scena per farla morire d'infarto, ma l'esigenza di capire un po' di più di quella strana situazione lo fece ragionare più razionalmente.
Per quanto lui non fosse più abituato al suo corpo di scimmia, non era impresa ardita raggiungere quell'umana, tanto più ch'ella sembrava impacciata con quella veste.
La afferrò quindi per un polso, facendola gridare per la paura, e arrestando la sua corsa.
"E smettila stupida oca! Sei proprio degna di tuo marito!"sbottò lasciandola di stucco, ma stranamente calmandola.
"V... Vegeta...?"gli chiese decisamente perplessa. Evidentemente, i suoi modi di fare "principeschi" non lasciavan dubbi sulla sua identità.
"Ma che intuito! Sono sicuramente più riconoscibile io così che tu vestita da spaventapasseri!"le rispose galante come suo solito, indispettendola alquanto e facendo sparire ogni traccia di shock dal suo viso.
"Tutti cafoni, voi saiyan! Perchè accidenti hai quell'aspetto!? Mi hai fatto prendere un colpo!"ribattè acida, sistemandosi la coroncina di perle sui capelli... era davvero strano vederla così curata.
"Vorrei saperlo anche io. Ma probabilmente non sei la persona adatta a cui chiederlo. D'altronde, vai in giro con una tenda indosso!"storse la bocca osservando l'ingombrante abito azzurro che le fasciava i fianchi.
"Piantala, anche tu! Sono già abbastanza scossa! Mi sono svegliata così in una stanza sconosciuta e qualcuno ha bussato alla porta ricordandomi di andare ad un fantomatico ballo! Quando ho aperto la porta, non solo non c'era nessuno, ma mi sono trovata qui!"urlò istericamente stringendo i pugni, facendo rimpiangere al principe la voce della moglie.
"Bene... Questo significa comunque che non siamo soli..."si osservò guardingo le spalle, cercando di concentrarsi per percepire altre auree.
"E io che speravo fosse un regalo per il prossimo anniversario... Ma figuriamoci, quello se ne vuole pure andare..."prese a ticchettare nervosamente il piede in terra l'umana, per nulla sconvolta dall'affermazione dell'altro.
"Adesso taci, arpia. E seguimi, se vuoi venirne fuori"le intitò inizio a muoversi il più silenziosamente possibile. Tentativo futile, visto il rumore dei tacchi della donna.
Vegeta imprecò sottovoce, prima di rivolgerle nuovamente paura.
"Togliti quella ciabatte, prima che te le faccia ingoiare!"
Chichi lo guardò di traverso, ubbidendo: sapeva che il rivale del marito non era paziente come lui e preferiva non contraddirlo... Solo Bulma l'avrebbe spuntata.
Il principe si accostò alla prima porta poggiandovi l'orecchio, in cerca di un qualsiasi rumore che invece non giunse.
Si apprestò a fare lo stesso per tutto il corridoio quando, all'ennesimo uscio, sentì il legno sbattergli violentemente contro il naso facendolo balzare all'indietro: d'innanzi a lui apparve quello che gli parve un pagliaccio in calzamaglia azzurra... o più semplicemente Goten.
"Tesoro!" battè felice le mani Chichi per il ritrovamento di suo figlio, che invece brandiva una spada con sguardo minaccioso.
"Non temere, mamma! Ti libererò io da quella bestia!"gonfiò il petto il giovane, sfavillante nel suo completino mentre soffiava via la piuma che dal berretto le ricadeva sulla fronte.
"Una famiglia di idioti!" tuonò Vegeta al limite della sopportazione... Girare con un membro della famiglia Son era irritante... ma addirittura due era troppo!
"Ehm... Ci conosciamo?" lo squadrò il ragazzo incuriosito dalle sua parole.
"Goten, è Vegeta... Non chiedergli perchè è così, non lo sa! E neppure io! Tu, almeno, ricordi qualcosa?!"si avvicinò al secondogenito prendendogli le mani.
"Oh, ciao Vegeta! Bè, veramente neppure io so nulla... Avrò preso una sbronza ieri... Mi son svegliato vestito così! Non è carino?" scoppiò a ridere riponendo la spada, demoralizzando ancora di più l'altro saiyan: era palese che i figli di Goku avessero un debole per gli abiti stupidi. Ed era seriamente preoccupato all'idea che si trattasse del migliore amico di SUO figlio.
"Qualcuno si sta prendendo gioco di noi... e non mi piace..."disse infine a denti stretti, capendo sempre meno di ciò che stava loro accadendo.


Eccomi!
So di non essere il massimo come celerità, ma faccio del mio meglio per aggiornare con costanza almeno una volta a settimana!
Comunque son già pentita di non aver continuato con le one-shot, solo che quest'idea mi ronzava per la testa, e così...
So che è ancora tutto poco chiaro, ma presto lo sarà.. i miei lettori più affezionati mi conoscono bene!
Per questo motivo non inserisco ancora il titolo del capitolo: farebbe intendere troppe cose!
Passo ai ringraziamenti:
xscImMIA: ti ringrazio per l'interessamento, spero di riuscire ad intrigare un minimo!bacio!
xLORIGETA: lory, ho aggiornato un po' prima per te che me l'hai chiesto!^^ smack!
xAngelo Azzurro: io considero dragonball fino alla z da sempre... tutto il resto è noia!:P bacio!
xSwwtcicia: ciao!^^ ancora qui non avrai risposta alle tue domande,ma prometto che farò la brava e lo scoprirete presto!
xSweetgirl91: ti ringrazio per avermelo fatto notare, ho aggiustato il capitolo precedente e fatto attenzione in questo!
xCaterozza: spero che nel prossimo commento mi dirai cosa ti è piaciuto:P
xElisir di Milla: vedremo se ti piacerà la svolta che prenderà la storia...
Un bacio a tutti quelli che han letto!
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Bella, il Bugiardo, il Genio ***


"Aspettami, Bulma!"
Yamcha affrettava i passi dietro alla bella ex fidanzata, che percorreva veloce lo stretto sentiero di quello che pareva, a tutti gli effetti, un labirinto costituito da cespugli.
"Oh, insomma! Ne ho abbastanza di te! Anni e anni di allenamento e neppure riesci a starmi appresso!" lo rimproverò la scienziata, vestita di un elegantissimo abito da ballo.
"Cosa ti devo dire?! Sento le mie gambe strane... Più dure..." si guardò avvilito l'altro, raggiungendola.
"Sei sempre il solito! Con questi doppi sensi!!" si incollerì ancora di più lei, guardandolo in malo modo.
"Ma.. ma non era un doppio senso! E' vero, mi sento teso!! Non posso mai dire nulla che tu subito ci cerchi la malizia!" fece il finto ofeso, incrociando le braccia al petto.
"Ti prego, non fare il santarello! Ti ricordo, caro, che ti ho sopportato per una marea di anni! Pensavi fossi sorda?! Che non sentissi i discorsetti che facevi con i tuo amici di baseball per telefono?! Ma fammi il piacere!" scoppiò la donna a ridere, prima di riprendere a camminare.
"Sei assolutamente ingiusta! Ehi, no, fermati: voglio risolvere questa faccenda una volta per tutte!!" la prese per un braccio per voltarla, mostrando sul viso un'espressione determinata.
"Cosa c'è da risolvere? Io sto benissimo così.. E anche tu, mi pare. Non c'è motivo di rinvangare il passato: siamo buoni amici. Stop." lo osservò per nulla turbata dal gesto improvviso.
"Siamo buoni amici... Ma semmai è vero che sei stata tu a tradire la mia fiducia!" insinuò lui, assottigliando lo sguardo.
"Ma non mi far ridere!! Cos'è, questa stramba situazione ti ha dato di volte al cervello?! Avanti, voglio capire dove siamo e ritrovare gli altri!" disse facendogli mollare la presa, iniziando a provare disagio.
"Ecco, visto?! Non ne vuoi parlare!! Sai che hai torto! Sai che avremmo potuto esser una famiglia e tu hai scelto un altro! E poi dai la colpa a me!!" battè un piede infantilmente per attirare l'attenzione di lei, che lo degnò di un unico sguardo patetico.
"Ma quale famiglia... Al massimo avrei potuto far parte del tuo harem! Ed in ogni caso... Sì, ho scelto Vegeta. Ed ho fatto la cosa giusta." ribattè decisa, senza alcuna inflessione particolare che denotasse tentennamenti.
In tutta risposta, Yamcha inscenò una finta commozione, che per poco non fece sbottare la povera Bulma, svegliatasi nel bel mezzo di quell'ingarbugliato giardino e desiderosa, come nella sua indole, di trovare risposte.
"Lo hai ammesso! Hai ammesso, finalmente, il tuo tradimento! Tu... tu mi sei stata infedele! Ed io, tuo devoto fidanzato per anni!!!" puntò il dito verso lei, come per dar pathos alla sua interpretazione.
Ma un fatto insolito quanto assurdo ruppe quel momento colmo di "drammaticità" : il suo naso si allungò a dismisura, lasciando la donna inizialmente di stucco, poi decisamente divertita.
"Ahahahahahahahahahah, mio povero Yamcha!!! Questo posto mi faceva paura, prima! Ma se qui le bugie son proibite, di certo inizio a esser più tranquilla anche se in tua presenza!" rise fino alle lacrime, facendolo sentire nient'altro che un idiota.
"N-non capisco... Che diavolo succede?!" iniziò a sudare, toccandosi quell'improvvisa protuberanza.
"Non lo so! Ma di certo, grazie a questo, mi sono rilassata un po'..." si asciugò gli occhi con un dito, prima di svoltare all'ennesima siepe.
Qui, al centro di quel gigantesco labirinto, sopra di una colonna spezzata, si trovava una lampada lucente, illuminata da un fascio argenteo dal cielo.
Bulma guardò perplessa il panorama, poggiando le mani lungo i fianchi.
"Tutto qui?! Tutta questa strada... per una misera teieruccia? I miei poveri piedi non reggeranno..." si avvicinò mogia, togliendosi le scarpe e continuando scalza.
"Tsk, non hai imparato proprio nulla, eh? Mai sottovalutare le lampade! Se esistono le sfere, perchè non dovrebbero esistere i geni?" la superò l'umano, andandosi ad appropriare dell'oggetto in questione.
"Oh, andiamo, Yamcha, cresci! Se ti fossi alzato in volo e guardato la zona, a quest'ora saremmo già fuori, comunque!" si sedette lei poco compostamente a terra, scostando il tulle gualcito.
"Ti ho già detto che non ci riesco! Che stress di donna..." aggiunse sotto voce mentre con la manica sfregava l'anticaglia.
Come per magia, essa iniziò a vibrare come colta da vita propria prima di illuminarsi: i due non ebbero tempo di dire o far nulla che si ritrovarono circondati da una montagna di pulviscolo.
Le loro due voci in preda alla tosse si sentirono d'improvviso accompagnate da una terza, assai più cavernosa seppur familiare.
Bulma provò ad alzarsi a tentoni, scostando con le mani la polvere che le appannava la vista.
Dal canto suo, Yamcha aveva già lanciato a terra la lampada, conscio dell'aver innestato una reazione che avrebbe potuto esser pericolosa.
"Tu e le tue idee del cavolo!!" gridò nervosamente lei, cercando un qualsivoglia appigglio.
"Che ne potevo sapere!! Cercavo di aiutare!" si scusò lui, cercando di distinguere la direzione dello sconosciuto che si era unito al loro coro di raucedine.
Ma solo quando le particelle si posarono in terra, poterono finalmente riconoscere la persona in questione.
Con il suo solito turbante e la sua aria corrucciata, Piccolo si ergeva di fronte a loro, più scocciato che mai.
"Piccolo?! Ehm... Eri dentro la lampada?" si pronunciò stranito il ragazzo, come dopo aver visto un fantasma.
"Provate a farne parola con qualcuno... E vi ammazzo..." sibilò il namecciano, decisamente imbarazzato dalla situazione, mentre si sgranchiva i muscoli.
"Ma come ci sei finito...?" chiese ancora, per un inarrestabile senso di curiosità.
"Non lo so! Mi sono svegliato lì! Ed ora basta domande!" rispose di rimando per nulla cortese, cercando di spazzar con la mano il mantello per ridargli un minimo di candore.
Bulma si risedette, con aria afflitta, il mento tra le mani ad osservare quell'insolita scenetta.
Era tutto così assurdo. Non poteva esser altro che frutto di un suo sogno. O della sbronza della sera prima. In ogni caso tutto era così simile a...
Un momento!
Si tirò su di colpo, come era solita fare quando le giungeva un'idea folgorante.
"Ma sì, ma certo! E' quello!" si illuminò infine, attirando l'attenzione dei due compagni di sventure.
"Ehm, stai bene, Bulma?" le chiese l'amico, notando lo sguardo allucinato di lei.
"Deve per forza essere un sogno! Una suggestione... dovuta alle fiabe che leggo a Bra! Oh, allora chi se ne importa di scarpinare in giro: prima o poi mi sveglierò!" dichiarò compiaciuta battendo le mani di fronte al viso.
"E' matta..." fu in tutta risposta il sussurro di Piccolo.
"Che cosa dici?! Di che fiabe parli?" si avvicinò ancora l'ex tastandole la fronte per constatare la sua temperatura corporea, visto il semi-delirio.
"E' chiaro: noi, miei cari, siamo personaggi di una fiaba..." sorrise lei esprimendosi con chiarezza.


Sono tornataaa!
Lo so che sembra tutto così strambo, ma ora che qualcosa è stato reso più chiaro, metterò finalmente anche il titolo del primo capitolo.
Di sicuro, ora, molte cose torneranno... Seppur non sappiamo ancora perchè sono in queste condizioni (o almeno voi, ghgh! Io sadica...)
Andiamo ai saluti, vi anticipo solo che ogni personaggio citato ad inizio storia avrà una parte.
x scImMIA: sei molto molto perspicace, complimenti! Anche io amo i disney e la bella e la bestia! un bacio!
x LORIGETA: tesorissima, ecco l'aggiornamento^^ Non ho molto tempo, ma faccio del mio meglio. Non ti abbattere anche tu e continua a scrivere!
x folg_89,: l'incasinatura iniziale è il mio marchio di fabbrica, ma poi tornerà tutto a posto, giuro.. ciao!
x Swwtcicia: ancora non si ha risposta alla tua domanda, però.. spero di aver suscitato un po' di curiosità! Grazie!
x sexxxychichi: ti ringrazio per l'incoraggiamento e per avermi inserito nei preferiti! Spero di non deludere! ciao!
x Sweetgirl91: ci faccio più attenzione, tranquilla:P Grazie a te!bacio!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'Eterno Bambino, la Fatina, un Coniglio inseguito ***


"Aspettami, nonno! Ti ricordo che le mie dimensioni sono alquanto ridotte, ora! Faccio fatica a tener il passo!"
Pan sbraitava con il suo solito tono mascolino, camuffato però dall'attuale "gnomico" stato: aggraziata, la piccola Son sbatteva le sue ali da fata lasciando dietro di se una scia luminosa.
"Oh, scusa!" si fermò nel cielo grattandosi la nuca e ridendo Son Goku, come se quella situazione non lo rendesse assolutamente perplesso. Non si sentiva poi tanto diverso dal solito e trovava graziosi quei panni verdi che si era ritrovato indosso.
Il fatto poi che in famiglia tutti avessero almeno sperato di vedere la giovane nipote con abiti leggermente più femminili gli rendeva addirittura meno strano che ella avesse fattezze fatate.
"Bè, farei bene a ricordartelo, invece! Queste -robe- che ho sulla schiena sono una vera rottura! Ed ho idea che siano pure fragili! Come farò a difendermi in queste condizioniii!" s'infuriò sprizzando piccole scintille da tutti i pori, suscitando l'ilarità del saiyan.
"Suvvia, Pan! Non è poi tanto male! Sei decisamente carina, così! Sei tascabile, fai venire voglia di averti sempre appresso!" rispose lui convinto, riuscendo però solo a peggiore lo stato d'animo della ragazzina.
"Tascabile?! Ma dico, ti senti?! Sono una ragazza, non una stupida bestia leggendaria! Come fai a non preoccuparti! Non sappiamo neppure dove sono gli altri..."
"Bè, questo non lo so... non riesco a percepirne le auree. Ma in volo faremo prima a setacciare la zona." si espresse infine torturando con le dita la piuma colorata sopra il suo copricapo, abbinato al resto del suo abbigliamento.
"Bah! Come cercar un ago in un pagliaio..." incrociò lei le braccia imbronciata, per nulla convinta dell'ottimismo del parente.
"Su,su! Vedrai che si risolverà tutto! Piuttosto, abbiamo problemi più gravi, ora..." ridiventò serio, guardando verso il nulla.
"E cosa?" alzò il sopraciglio lei, curiosa e scettica allo stesso tempo.
"Si sta avvicinando l'ora di pranzo! E non sappiamo in questo mondo dove cavolo possiamo mangiare!" si mise le mani sullo stomaco, che non tardò a farsi sentire.
"Sempre il solito! Cosa credi, anche io ho sangue saiyan! Anche io ho fame! Ma ciò non toglie che... Ehi! Che accade lì?"
Lo sguardo di Pan si fissò su un punto giù giù, nel bosco che si estendeva sotto di loro: qualcuno stava correndo a gran velocità, coperto dai rami fitti della vegetazione.
"Bè, non lo so! Ma se è un cinghiale, pancia mia fatti capanna!"
Veloce, Kakaroth scese a tutta velocità verso l'obbiettivo, scatenando di nuovo le ire della giovane Son per esser stata lasciata indietro. Giunto, però, ebbe una mezza delusione: con i capelli biondi scarmigliati, il fiatone ed un grazioso abitino azzurro, la figlia di Crilin e c18 si dava al disperato inseguimento di qualcosa.
Curioso, il saiyan si affiancò in volo la ragazzina, spaventandola non poco.
"Marron! Ehilà! Come mai così di fretta?" le sorrise come suo solito, divertito pur dalla sua reazione.
"Signor Goku! Accidenti, mi ha spaventata! Bè... ecco... Non lo so! E' che sento l'impulso di seguire... quel coso lì!" indicò un grosso coniglio bianco che saltellava forsennatamente e che ormai l'aveva quasi seminata.
"Oh, capisco! Fame anche tu, eh? Adesso ci penso io: tra qualche minuto mangieremo tutti coniglio arrosto!" si sfregò le mani il saiyan afferrando da terra una pietra soppesandola per andare a colpire la bestiola.
"Noooo!" gridò lei saltando per cingergli la vita e portarlo così a terra, aiutata anche dall'effetto sorpresa.
I due si ritrovarono così a terra indolenziti, fino a quando il roditore non diventò solo più un puntino all'orizzonte prima di scomparire.
"Insomma, ma come ti è saltato in testa! Ti sei fatta male?" si rialzò prima lui, massaggiandosi il collo e tendendo l'altra mano alla giovane, finalmente in grado di riposarsi un attimo.
"Anf... anf.. mi scusi! E' che... mi sembrava.. fosse Dende..." alzò lo sguardo stupendosi poi all'arrivo di Pan, posatasi sulla spalla del nonno.
"Stupendo! Siamo diventati un gruppo da circo! Dei fenomeni da baraccone! Mio nonno sembra un paggio, io un'inutile fata, tu una cameriera e Dio è un coniglio! Sarei curiosa di sapere se mio padre sarebbe in grado con i suoi studi di trovare una spiegazione logica!" esplose Pan, ormai al limite della sopportazione.
"E'... è una... fata!" l'indicò con la bocca aperta Marron, decisamente sbigottita.
"Fantastico, l'hanno anche lobotomizzata!" le rispose l'altra, ancora più seccata dall'esser il centro dell'attenzione.
"Bè, sentite... Se quello era davvero Dende, ci conviene andare in quella direzione: dobbiamo cercare di riunirci tutti quanti. E per ora, questa è l'unica pista che abbiamo..." dichiarò Goku guardando il sentiero. Le due ragazzine annuirono all'unisono, stranamente concordi con la sua idea.
Appena intrapreso il cammino, però, un'insolita scia attirò l'attenzione di Marron e la costrinse a piegarsi per constatarne la natura.
"Guardate... che le abbia lasciate... Dende?" ne tastò con due dita la consistenza, guardando gli altri due.
Son Goku la imitò, sorridendo poi apertamente.
"Non lo so, ma sembrano briciole! E questo significa: cibo! Ragazze, se prima avevo dei dubbi, ora è una certezza! Questa è la strada giusta!" scoppiò poi a ridere, suscitando l'incredulità nelle compagne: far ragionare quell'uomo sarebbe stata faccenda tutt'altro che semplice...


Ci sonooooo!
In stra ritardo, ma come tutti sanno non abbandono comunque...
Ben 4 personaggi, in questo capitolo! Pan la vedo perfetta nel ruolo di Trilly, visto il suo caratterino!
Passiamo ai commenti:
x scImMIA: ogni capitolo scoprirai le parti che ho assegnato: è stato un po' come darle a qualche attore per una recita! bacio
x Caterozza: bè, Piccolo per me ci assomigliava proprio anche a causa del turbante e del suo iniziale legame con le sfere del drago.ciao ciao!
x LORIGETA: eccoti qui! Puntuale come sempre nei commenti! Non farmi troppi complimenti che mi monto la testa! Ma sappi che sono ricambiatissimi!
x Swwtcicia: continua la carrellata! Sono ansiosa di sapere se anche queste parti ti sembran ben date! ciauu!
x Feleset90: di Bra ancora nessuna traccia.. e per un po' ancora sarà così! continua a seguirmi!
x lilac: altre 4 parti svelate. Aspetto giudizi^^
x Sweetgirl91: la mia fic non è quasi mai in prima pagina perchè l'aggiorno di notte e viene immediatamente spodestata da chi aggiorna il giorno dopo:P
x merediana: Grazie^___^ La mia parola d'ordine è: originalità. Mi interessa sempre far qualcosa che non sia già stato trattato (o, nel caso della mia one shot, qualcosa che sia già stato trattato, ma in maniera diversa)
un bacio a tutti i lettori!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il Saiyan con gli Stivali, la Sirena, il Mozzo ***


Dannazione, non poteva davvero farne a meno!
Da quanto aveva visto quel cognilietto saltellante, gli era corso appresso come in una folle corsa alla caccia!
Sentiva istinti che mai aveva sentito, gli odori molto più "insistenti", i suoi occhi guizzavano in ogni dove per cogliere movimenti, altre presenze... Si sentiva quanto meno stupido!
E come se tutto ciò non bastasse, si era svegliato di nuovo con la coda! Certo, da bambino ci aveva convissuto, ma erano diversi anni, ormai, che non la possedeva più ed ora riabituarcisi era assai strano.
Sbuffò incespicando a causa di quegli stivali troppo grandi che calzava, nuova "sopresa" proprio come la già citata protuberanza. E sbuffò di nuovo quando il grosso cappellaccio gli calò davanti alla fronte, impedendogli la visuale.
Tutto ciò era quanto meno assurdo!
Lui, un uomo adulto, un ricercatore conosciuto e lodato in tutto il mondo, agghindato come un attore di strada ed in preda a turbe ormonali che gli sarebbero dovute esser estranee già da tempo!
Di sicuro, quella non era una giornata facile per Son Gohan...
Di colpo, preda dell'olfatto, si bloccò lasciando scappare tranquillo il candido roditore: annusò l'aria per qualche secondo come se qualcos'altro avesse incontrato il suo consenso.
Pesce.
Un forte odore di pescato proveniva non distante da lì.
Come attirato da quello che gli pareva un profumo celestiale, il saiyan cambiò rotta lasciandosi guidare solo da uno dei sensi.
La sua razionalità l'avrebbe spinto a far ben altro, a valutare la situazione, ad arrampicarsi forse su un albero per scrutare l'orizzonte in cerca dei suoi compagni... Ma ogni volta che alzava lo sguardo, la vista di tutti quei volatili sui rami gli dava i brividi: li avrebbe rincorsi tutti volentieri per ingoiarli in un sol boccone.
Ancora semi sconvolto da quel pensiero (il suo sangue saiyan forse gli stava giocando un brutto scherzo...), giunse finalmente ad un promontorio sul mare, dal quale proveniva quella scia incantatrice.
Sempre più perplesso, si ritrovò a guardare l'acqua dagli scogli e a bramare i poveri pesci che avrebbe volentieri acciuffato a mani nude... Solo una voce lo distolse da quell'idea malsana.
"Gohan! Per tutti gli dei, Gohan! Finalmente!"
Una voce femminile ed assai familiare gli fece alzare lo sguardo verso un punto indefinito. Ma non v'era null'altro che acqua innanzi a lui. Sobbalzò quasi, quindi, quando da essa sbucò fuori proprio vicino a lui Videl, appoggiatasi ad uno dei grossi pietroni che lo circondava.
"Videl! Era ora che incontrassi qualcuno! Che ci fai in acqua, vieni fuori, ti do la mia casacca asciutta!" si chinò lui preoccupato, porgendole la mano.
"Ehm... Sì... Lo farei volentieri... C'è solo un piccolo problema..." arrossì lei piuttosto a disagio. Ci mise qualche istante a far emergere dalla spuma una lunga pinna verde smeraldo, che luccicò a contatto coi raggi del sole.
Gohan rimase con la bocca sbarrata. Nel vero senso della parola.
"Qua-qua-quando è successo?!" riuscì solo a balbettare come un'idiota, notando ora il suo succinto corpetto costituito da due sole grosse conchiglie.
"Non saprei... quando ho aperto gli occhi ero in fondo al mare! Per poco non mi è venuto un colpo, pensavo d'esser morta! Bè, sai, non è normale respirare sott'acqua... Eppure io ci riesco! Sembra che io sia..."
"Una sirena..." completò il discorso il marito, sedutosi a terra per lo shock.
"Non sapevo esistessero davvero! Ma non capisco come posso esserlo diventata..." lo guardò sconsolata, conscia di non poter continuar di certo una vita con lui in quello stato.
"Qualcuno sta giocando con le nostre vite... Guarda qui!" esclamò lui, mostrandole la coda.
"Anche tu! Bè, decisamente c'è qualcosa che non va... E gli altri! Sai dove sono?" gli chiese preoccupata in particolare per la sorte di sua figlia.
"No. Ma è quello che voglio scoprire... Certo, il tuo stato rende ora tutto più complicato..." si mise una mano sotto il mento, pensando ad una soluzione.
Improvvisamente, Videl girò lo sguardo in prossimità dell'orizzonte, in un punto non ben definito, in cui Gohan non vide nulla di nulla.
"Il moto ondoso sta cambiando... Potrebbe essere una nave! Vado a cercare aiuto!" si reimmerse lei senza attendere risposta, scomparendo dalla vista del mezzo sangue.
"Ehi! Troppo tardi... Vedi di non farti pescare!" le gridò preoccupato per la sua possibile sorte ma ancora di più dal fatto che non resistesse lui stesso all'idea di addentarle quella coda...
Solo dopo una mezz'ora buona agli occhi di Gohan comparve un'imbarcazione dall'aria tutt'altro che rassicurante: dall'aspetto, avrebbe detto si trattasse di una nave pirata.
Lo rincuorò però il ritorno di Videl e, successivamente, la vista di un vecchio amico: a poppa, Crilin, con un grosso foulard in testa ed un paio di piccoli occhialetti, sventolava un fazzoletto per salutarlo.
Quando fu abbastanza vicino (ma non troppo a causa della presenza degli scogli), lanciò una scaletta che permise all'uomo di salire a bordo per stringere finalmente una mano amica.
"Crilin! Da quando ti sei dato alla pirateria?" gli chiese con un filo d'ironia, mentre l'umano si grattava la testa.
"Ma che ne so! La nave va avanti da sola! Stranamente, quando Videl mi ha detto della tua presenza, però, ha cambiato rotta! Forse è destino... O forse sono diventato pazzo..." raggiunse il timone che, effettivamente, si stava controllando da sè.
"... o forse qualcuno vuole che andiamo in una direzione tutti e 3 insieme! D'altronde non mi pare di avere molte alternative... Non la lascio sola..." diede un'occhiata alla consorte che li stava affiancando nuotando.
"Ma dimmi Gohan... Tu ci hai capito qualcosa?" si mise comodo l'altro, alzando un sopraciglio.
"Ti dirò... assolutamente nulla! Ma è nella mia natura di studioso scoprire le cause..." si avvicinò ad un barile di alici buttandone giù una a crudo, suscitando il disgusto del compagno.
"Bè, allora non ci resta che dire Avanti Tutta! E dire che mia moglie si mangierebbe le mani se sapesse di star perdendo una crociera gratuita!" ridacchiò Crilin, lasciandosi cullare dal rumore delle onde.


Sono o non son stata brava?! Un aggiornamento piuttosto veloce, dai!
E nuovi personaggi: il gatto con gli stivali (furbo ed intelligente, come Gohan), La sirenetta (Videl, determinata proprio come lei) e Spugna (ed il perchè è nel commento qui sotto...) x scImMIA: Crilin, non so perchè, me lo sono visto come Spugna! Quello che il migliore amico chiama quando è nei guai, affidabile e servizievole! E su 18.... Daiiii, non posso dirlooooo!
x LORIGETA: piccolo spoiler: il tuo Trunks comparirà nel prossimo capitolo assieme agli ultimi due personaggi! Ti ringrazio per i complimenti per altro ricambiati. Ho appena lasciato un commento ad una tua fic...
x Sgt: ti ringrazio per avermi inserito nei preferiti! Cercherò di esser più celere per non deludervi^^
x sexxxychichi: ehilà! quanti complimenti! Spero che ti piaccia questo capitolo con un altro membro della famiglia Son! bacio e grazie!
x lilac: grazie per avermelo fatto notare! Vado subito a sistemare! Spero di mantenere ancora quella sensazione "fiabesca" che mi hai detto... a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La Regina di cuori, il Discolo, il Giustiziere ***


"Basta, mi sono seccata! Tagliategli la testa!" gridò compiaciuta dal suo trono, accavallando le gambe sotto il mini-abito regale ed agitando lo scettro in aria.
Finalmente si sentiva appagata.
Se stessa.
E, soprattutto, visto il suo presunto status, di certo doveva anche esser ricca!
A nulla servivano le grida disperate della vittima, decisamente alticcia e braccata da quello che pareva un mazzo di carte vivente.
Sulla sua testa spiccavano un paio di lunghe orecchie da asino, ed alternava la sua voce umana ad incredibili ragli.
Come infastidita da quel rumore, 18 alzò gli occhi sul vecchio che conosceva più che bene ma che poco spesso aveva tollerato.
"Taci, maniaco! Impari, così, ad avermi infastidita quando alloggiavo da te!" lo indicò con lo scettro mentre con l'altro si sistemava la corona sulla testa.
"Ma che cosa dici... Non ricordo! Sono innocenteeee!" rispose Muten in sua difesa concludendo con l'ennesimo verso asinino.
Non v'era nulla da fare: da che si era svegliato, sentiva venir meno il controllo delle sue forze, spodestato da una poderosa voglia di scalciare.
Strabuzzò poi gli occhi accorgendosi di possedere una coda in perfetto stile con le orecchie, mentre riusciva con qualche impedimento a scrollarsi di dosso alcune di quelle inutili cartacce.
"Noooo, anche la coda noooo! Come farò ora a rimorchiare belle fanciulle con questa cosaaaaa!"
"Ma quela rimorchiare! Tu le importuni e basta! E' venuto il momento della VENDETTA!" scoppiò in un'isterica risata.
Era tornata ai bei vecchi tempi! Quelli in cui aveva potere.
In fondo in fondo, aveva sempre rimpianto di non aver vissuto nell'epoca di Mirai no Trunks: da quel che gli aveva raccontato suo marito, lì era davvero come una "regina" (o così le piaceva immaginarsi).
Poteva far qualsiasi cosa, al fianco del fratello, era la più forte, nessuno ad opporlesi. Qualsiasi cosa lei volesse era lì, a portata di mano, alla sua mercè.
Di certo avrebbe costretto Bulma a costruire quella stupida macchina del tempo per prendere il posto della se stessa di quel tempo, se non fosse stato per... lui.
Quel piccolo umano aveva avuto l'ardire di corteggiarla, di addolcirla e, per la prima volta... Di non farla sentire un'androide. Lei, per lui, era una donna.
Ecco perchè la bestia feroce era stata ammansita. Anche lei, come Vegeta, non lo avrebbe mai ammesso, ma si chiedeva come il genere umano potesse aver quel potere misterioso.
Ora, quando si era svegliata senza il consorte al fianco, sola ma in quei panni, aveva sentito suonare le campane della riscossa.
E, appena trovato il vecchio Maestro ubriaco fradicio a vomitare nei suoi roseti, lo aveva immediatamente condannato a morte.
Nulla di personale, solo voglia di ritrovare se stessa. E dare una lezione a quell'assurdo individuo che tante volte aveva provato a spiare la sua intimità col suo uomo.
"Ho detto tagliate, tagliate!" si alzò in piedi sbattendo un piede. In bilico tra la voglia di rivalsa e la sua nuova identità terrestre... Cosa avrebbe detto a suo marito, poi?
"Aiutooooo, è pazzaaaa!" gridò Muten liberandosi da un fante, prima di trovarsi di nuovo a terra schiacciata da tutte le sue compagne carte.
Li avrebbe forse fermati lei stessa, presa dai rimorsi di quella donna in cui ormai si era trasformata. Ma non ne ebbe il tempo, fu completamente spiazzata da un dardo che si conficcò dritto dritto sul pomo del suo trono.
"Dai subito ordine che si fermino! Non avvallo questa pazzia!" si sporse da uno dei rami più alti dell'albero lì di fronte Trunks, con tanto di calzamaglia verde, cappellino ed... arco!
Stupito lui stesso dal termine appena usato ("Non avvallo?! Ma come sto parlando?!"), scese con un balzo incoccando una nuova freccia, tenendo sotto tiro la cyborg.
"E che pensi di fare, con quella?" alzò lei un sopraciglio, per nulla intimorita.
In effetti, il gesto in se non aveva alcun senso... ma a lui era venuto tanto naturale!
"Ehm... sì, in effetti nulla. Ma sai che con altri mezzi potrei persuaderti. Per quanto non mi piaccia l'idea. Tu lo sai..." si osservò per un istante il pugno chiuso per farle intuire di che parlasse.
In realtà, non avrebbe mai osato. Lei era ormai parte del gruppo da troppo tempo e sapeva che avrebbe, in qualche modo, potuto inimicarsi Crilin, il combattente umano più affidabile che si fosse mai visto sulla faccia del pianeta. Nonchè suo amico.
"Ma non farmi ridere! Sai bene che, se le cose fossero andate come dovevano, io sarei stata due spanne sopra di te!" si innervosì, scendendo gli scalini del rialzo dove era stato posto il suo scanno. Il profumo delle rose rosse che la circondava se dapprima l'aveva infatuata, ora la infastidiva.
"E' inutile pensarci. Non sono andate così. E mi pare che questo presente sia decisamente migliore..." si avvicinò il mezzosangue guardingo, come osservando una leonessa pronta ad attaccare.
"Ma possiamo sempre rimediare! Non credi...?" gli lanciò un'occhiata per nulla incoraggiante, prima di lasciar cadere lo scettro a terra e mettersi in posizione d'attacco.
I suo presunti soldati si aprirono innanzi a lei, creando un piccolo spiazzo atto al combattimento. Ma il giovane Brief sapeva su cosa far leva: di certo qualcosa aveva pur ereditato dalla madre.
"Vuoi perder tempo qui? Come tu stai condannando lui, qualcun'altro in questo momento potrebbe cercar d'uccidere Crilin! Lo stesso vale per mia madre, o mia sorella! Io non starò qui a a discutere con te! Non se in ballo c'è la vita di chi amo!" disse, mentre il maestro di arti marziali si era rifugiato dietro di lui barcollando ancora per i postumi.
18 lo guardò carica di rancore. Aveva ragione. Ma le dava fastidio ammetterlo.
"E quale sarebbe il tuo piano, genio?" incrociò le braccia al petto, mentre camminava verso il centro della piccola arena che era stata creata per lei.
"Muoverci in gruppo... Non sappiamo cosa potrebbe esserci in questo boschi..." il giovane si guardò le spalle: nonostante fossero ora in un florido giardino, tutt'intorno la natura era selvaggia. Sembrava che quella "scenografia" fosse stata creata proprio per farli incrociare.
"L'idea mi piace!" sbiascicò Muten alle sue spalle.
I due combattenti si lanciarono un'occhiata d'intesa: dubitavano di poter andare d'accordo così com'era nel futuro alternativo...


Siamo finalmente al completo! Sebbene questo capitolo non mi soddisfi a pieno, trovo che La regina di cuori, Robin Hood e Lucignolo si adattino benissimo a questi personaggi!
Mi raccomando, ditemi se anche per voi è così!
xLORIGETA: sai che leggo sempre tutti i tuoi scritti! Vorrei aggiornare rapidamente come te, ma purtroppo non è possibile..un bacio!
xscImMIA:sì, anche io penso che il suo primo libro sia stato a 2 mesi=_= povero Gohan:P
xJuu_Nana:sono contenta tu abbia iniziato a leggerla! Non ti lasciar scoraggiare!baci
xSwwtcicia: meno umorismo e più introspezione in questo capitolo, ma spero ti sia piaciuto comunque! baci baci!
xlilac: dal prossimo mi dedicherò ai loro incontri! abbiamo finalmente presentato tutti!un bacio
xCHiBI cHU:ghgh, grazie per i complimenti, seguimi e dimmi se ancora ti piace!
xSweetgirl91: spero l'incantesimo nn ti abbia fatto davvero effetto!soprattutto se devi andare nel paese dei balocchi con Muten! Baciiiiii

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La casetta di marzapane - primo rendez-vous ***


Continuava a camminare decisa, con in mano le sue stesse scarpe, seguita dall'ex e dall'alieno che si scambiavano occhiate perplesse.
Non sapeva dove stava andando, ma poco le importava: tanto non era che un sogno, presto si sarebbe svegliata!
"Bulma... ehm... non so quanto sia saggio addentrarsi in quel bosco..." si grattò la nuca Yamcha, con un naso finalmente di dimensioni decenti: attraversato il labirinto, si trovavano ora di fronte un'oscura distesa di alberi, degna della più classica tradizione fiabesca. Sembrava che, da quegli arbusti, dovesse uscire il lupo cattivo da un momento all'altro!
"Di che hai paura? Non ti addenterà nulla, sei di legno!" - ridacchiò in tutta risposta - "E poi sono al sicuro, con voi..."
"Continuo a non capire che cosa siano le fiabe di cui farneticate... Per me c'entra invece un qualche sbaglio da parte del vecchio Kaio. Avrà causato qualche cataclisma con una delle sue danza strampalate!" si guardava attorno guardingo Piccolo, per nulla convinto della teoria della ragazza.
"Ragazzi, lasciate stare... Ci sono già per pensare! E sono un genio anche quando dormo!" sorrise sicura movendo i primi passi all'interno della vegetazione. Fino a quando un ago di pino le forò la pianta del piede facendola "squittire" di dolore.
"Ahio, che male!" si lamentò, sedendosi a terra per estrarre la fastidiosa punta.
"Ehi, genio dell'universo, lo sai che uno dei modi per capire se si sta dormendo è vedere se si prova dolore? E tu ti lamenti per un'innocua spinetta!" rise di gusto l'umano schernendola, ricevendo in tutta risposta la sua scarpa in faccia.
"Screanzato, cosa ridi! Prendimi, prendimi in giro! In tanto, se è davvero così, siamo dispersi in mezzo al nulla!" lo fece sbiancare mentre con una forcina per i capelli armeggiava per estrarre la spina.
"La moglie del principe dei saiyan... che piagnucola per una cosa simile? Vegeta sbiancherebbe..." alzò un sopraciglio il namecciano, guadagnandosi un'occhiata piena d'odio.
"Ma che ne vuoi sapere, tu, di scarpe col tacco?! Questo non sarebbe successo se non fossi stata costretta a togliermele! Vorrei un paio di scarpe comode!" gli urlò dietro, scombinando maggiormente la pace della piccola radura dove si erano fermati, facendo alzare in volo uno stormo di uccellini dai rami soprastanti.
D'un tratto, come animate da una forza misteriosa, le mani dell'alieno presero a tremare tendendosi verso la ragazza che, in un attimo, si ritrovò calzate ai piedi delle comunissime paperine.
I tre si guardarono silenziosi e stupiti per qualche istante, prima che Bulma riprendesse la parola.
"Allora è vero... Tu sei davvero il genio della lampada... E per qualòche strano motivo, è come se fossimo catapultati nel mondo delle fiabe... Solo che è tutto reale..." si mise una mano sotto il mento, cercando di riflettere.
"Vediamo di non approfittarne, o vi giuro che non potrete raccontarlo in giro!", Piccolo arrossì, facendo qualche passo indietro.
"Chissà se i tuoi desideri si ripercuotono anche sul mondo reale..." sorrise con una faccia da maniaco Yamcha.
"Piantala tu!" - gli diede uno scappellotto la ragazza, dopo essersi rialzata- "Useremo le tue capacità per venire fuori da questa situazione... Dobbiamo solo capire quanto forti sono!" si indirizzò all'altro suo compagno, iniziando a studiare un piano. "Ho avuto come l'impressione, quando ho... sì, insomma... esaudito il tuo desiderio..." - sussurrò le ultime parole infastidito - "... che non avrei avuto nessun problema in questo caso... Ma non so per il resto..." ammise , condividendo però l'idea dell'umana.
"Bè, possiamo provare! Geni... Ehm, volevo dire Piccolo! Fai innamorare perdutamente Bulma di me!" proclamò Yamcha puntando il dito contro Piccolo, causando l'isteria dell'umana.
"Ma dico, sei pazzo?! Ritira subito quello che hai detto!" pestò lei il piede a terra, paonazza in volto.
Attesero qualche istante. Nulla accadde.
"Volevo ben dire... Quello sarebbe un miracolo, non un desiderio... Non fa testo per provare i suoi poteri!" Bulma si asciugò la fronte con la mano, nervosa.
"Ma che genio del cavolo che sei!" sbuffò offeso l'altro, sedendosi a terra immusonito.
"Ringrazia che non potessi farlo... I miei desideri non ti avrebbero salvato da Vegeta!" ridacchiò il namecciano, mettendosi a braccia conserte.
"Proviamo con questo, piuttosto: Piccolo, rincongiungici ai nostri compagni!" pronunciò Bulma, speranzosa.
Ma di nuovo, nulla accadde.
"Ho la sensazione che stavolta non funzioni perchè è al di sopra delle mie capacità..." disse l'alieno, provocando un sospiro deluso nella donna.
"Bè, proviamo ad accontentarci di un aiutino... Sorvola l'area per cercare qualcuno!" sentenziò soppesando quella nuova richiesta.
Finalmente, Piccolo si alzò in volo riuscendo a scorgere, dall'alto, tutta l'area.
"Ehi, vedo qualcosa!" gridò per farsi sentire a terra dai suoi compagni di viaggio.
"Persone?!" chiese felice d'aver azzeccato richiesta.
"No... due costruzioni. Una è un castello, alle nostre spalle, nella direzione opposta a quella dove ci stavamo recando. L'altra è una casetta, poco distante da qui." rispose, cercando di essere il più preciso possibile.
"Bè, potremmo chiedere di arrivare volando in uno dei due posti..." si pronunziò Yamcha, rialzatosi visto il piccolo sviluppo.
"Preferirei di no... Non so quanti desideri ci rimangono. Ha detto che c'è una casa, qui vicino. Forse possono aiutarci. Se così non fosse, allora decideremo il da farsi." iniziò decisa ad incamminarsi, non ammettendo repliche.
L'umano dietro di lei la seguì, attenendosi alla direzione di Piccolo, che dall'alto li guidava.
Ci impegarono quindi poco tempo per giungere alla piccola e solitaria dimora scorta dal compagno.
Ma, quando vi si avvicinarono, crebbe la loro perplessità: la casa non sembrava di legno ne di mattoni sebben fosse di color marroncino, vi erano due colonnine all'ingresso adornate da striscie bianche e rosse alternate e sul comignolo... Bè, lì parevano troneggiare due grossi bignè!
"Che razza di luogo è questo?! Sembra... sembra commestibile!" si sfregò le mani Yamcha, già pregustando lo spuntino.
"Aspetta!" - lo bloccò Bulma, staccando un pezzetto di parete e portandolo vicino al naso - "Sembra... marzapane!" si stupì non poco, mostrando le briciole.
"Bene, buon appetito, allora!" rispose l'umano, addentando l'abitazione senza più aspettare.
"Noooo! Che idiota! Ma lo sai in che fiaba siamo finiti?!" si irritò per l'idiozia di lui. Ma un segno di diniego del capo dell'altro le fece capire che non sapeva a che pericolo stava andando incontro.
"La casetta di marzapane... Hansel e Gretel! Questa è la dimora della strega! E tu te la stai pappando!" esclamò esausta, abbassando la voce per la paura d'esser scoperti.
"E perchè mai una strega dovrebbe abitare in una casa fatta di dolci?" - la osservò scettico Piccolo, aguzzando poi l'udito - "C'è qualcuno..." sibilò avvicinandosi alla porta.
L'umano smise immediatamente di ingozzarsi, con la bocca ancora sporca del cioccolato d'una tegola.
"Te l'avevo detto..." sussurrò Bulma nasconendosi dietro le spalle dell'alieno.
Non ebbero tempo di fuggire a nascondersi quando la porta si spalancò, mostrando loro... una graziosa ragazzina!
Marron ebbe un sussulto trovandoseli davanti ed al suo grido fecero eco quelli di Bulma e Yamcha.
Solo dopo qualche secondo di palpitazioni, i tre si calmarono sotto lo sguardo di un incredulo Piccolo.
"Ma che cosa diavolo avete da gridare!" si accarezzò le orecchie sensibili per poi entrare nella dimora.
"Marron! Finalmente qualcuno di conosciuto!" - la abbracciò con slancio, ricambiata. "Sono contenta siate arrivati! Non so più che fare... se dovesse tornare il proprietario... ecco..." disse tra lo sconsolato ed il rassegnato.
"Che vuoi dire, cara?" la guardò la donna, non intuendo il motivo della sua tristezza. Ma quando la mano della più giovane le indicò l'interno dell'abitazione, tutto le parve più chiaro.
Nulla. Non c'era più niente! Non una sedia, non il tavolo, i letti erano sbocconcellati e si intuiva solo a grandi linee che quella casa, una volta, era arredata.
A coronare quell'immane catastrofe non poteva esserci che lui: re, in mezzo a quella bolgia, spiccava Goku, ancora seduto a terra ed intento a mordere quello che probabilmente era una volta il davanzale del camino!
L'umana rimase a bocca aperta e pure Piccolo, solitamente così freddo, faticò a rimanere impassibile a quello spettacolo.
"Goku! Ma cosa stai facendo?" ebbe infine il coraggio di chiedergli.
"Bulma! Piccolo! Yamcha! Che bello rivedervi!" si alzò avvicinandosi e lasciando per qualche istante la sua "preda": era disgustoso! Completamente ricoperto di briciole e macchie su quello che una volta doveva essere un assurdo completino verde!
Intorno alla sua bocca, poi, v'era un misto di sostanze appiccicose che chiunque avrebbe fatto fatica ad identificare.
"Ma che schifo, non ti avvicinare!" indietreggiò come per sfuggirgli, creando in lui perplessità.
"Ehi... ma che cos'ha?" si rivolse dunque a Piccolo e all'umano.
"Se avessi uno specchio e ti guardassi, forse lo capiresti..." affermò il namecciando, mentre Yamcha si puliva il viso avendo paura d'aver fatto la stessa figura.
"Lo specchio? E' una delle prime cose che ho mangiato! A dire il vero mi ispiravano i comignoli, ma Pan mi ha detto che era meglio tenere l'esterno intatto... sapete, per ripararsi e quelle cose lì!" rise di gusto, pulendosi infine la bocca con la manica.
"Pan? E dov'è Pan?" chiese la donna a distanza di sicurezza guardandosi intorno.
"Si è saziata subito, poverina! E' troppo piccola! Ora sta dormendo lì..." le indicò un cuscino di pan di Spagna, una delle poche cose scampate all'abbuffata.
Incredula, Bulma le si avvicino, riconoscendola solo da vicino: aveva le fattezza di una fata!
"Permettetemi di interrompervi... Voi sapere cosa ci sta accadendo?" si intromise Marron, desiderosa d'aver informazioni sui suoi genitori.
"Bè, Bulma ha una teoria..." si sedette a terra Yamcha, prendendo a sgranocchiare qualcosa.
"Signori, ora non ho più dubbi. Mettetevi comodi ed aprite le orecchie. Soprattutto tu, Goku..." sospirò Bulma, prevedendo una lunga discussione.


p.s.
Datemi un'opinione sulla mia one shot "Un attimo di follia", aggiunta a luglio e quasi totalmente passata in osservato!
Come tutti i miei più fedeli lettori sapranno, i miei aggiornamenti si fanno sempre aspettare, ma non lascio mai nulla di incompiuto!
Ecco qui il nuovo capitolo, più lungo dei precedenti.
Perdonate, ma di mezzo c'erano anche vacanze e lavoro...
x scImMIA: ovviamente quelle che tu mi fai notare sono sviste. Aggiusterò il tutto! Bacio.
x Juu_Nana: Bra ha un altro destino! grazie per avermi messo nei preferiti^^
x lilac: ora che si stan radunando, le cose si evolveranno più in fretta! un bacio.
x LORIGETA: pensaci... Trunks principe azzurro? Questa è la visione di una persona... Secondo te quella persona lo metterebbe come principe azzurro? bacio
x trullitrulli: Ub ancora non c'è! L'unico al di fuori di questo pasticcio! ciao ciao!
x CHiBI cHU: davvero trovi siano azzeccati i personaggi? pensa che prima di iniziare feci un prospetto dei personaggi di db con affianco una lista lunghissima di personaggi delle fiabe!
x Sweetgirl91: parte della tua curiosità dovrebbe esser stata appagata! a presto!
x Rory Kaulitz: tranquilla, continua! sii fiduciosa^^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il castello incantato - secondo rendez-vous ***


"Toh, si è fermata!", disse Crilin osservando la nave ormai ormeggiata a quello che pareva un piccolo porto. La lunga passerella in legno era, alla sua estremità, sormontata da un arco arboreo che faceva da entrata ad un lussuoso e curato giardino.
"Siamo arrivati, dunque?", chiese Gohan osservando perplesso l'enorme maniero che li sovrastava dall'alto, scendendo poi con un agile balzo a terra.
"Uffa... E adesso io come faccio?" sbuffò in tutta risposta Videl, ancora a mollo nell'acqua cristallina, poggiandosi alla scogliera su cui pareva fosse stato eretto il castello.
"Vieni con noi, ovviamente... Non posso credere che in questo enorme palazzo non ci sia una vasca da bagno..." le sorrise dolcemente il marito, ansioso all'idea di lasciarla sola nuovamente. La ragazza arrossì lievemente, come stupendosi ancora delle attenzioni che le venivano rivolte dopo così tanti anni.
Il saiyan si sporse per prenderle la mano che ora gli tendeva e, in men che non si dica, si issò la compagna sulla schiena.
L'impresa, tuttavia, si rivelava meno facile del previsto: la "coda" di lei risultava scivolosa ed inoltre, non possedendo le gambe, era molto più difficile stringersi a lui. Come risultato, il passo prima spedito del primogenito Son era diventato un lento strascicarsi.
"Così non va... Molto meglio cambiare!", disse conscio del rallentamento, portandola innanzi a lui come uno sposo che supera l'uscio di casa. Con soddisfazione, notò che la sua idea aveva successo: con il braccio sotto la pinna della consorte era molto più facile tenere l'equilibrio. Se solo non fosse stato per quell'invitante odorino di pesce...
"Pensate... pensate che questa sia la dimora del nostro nemico? Quello che ci ha divisi, insomma...?" sussurrò Crilin, per nulla certo che avvicinarcisi fosse la scelta giusta.
"Abbiamo alternative? Ad ogni modo, penso sia la costruzione più grande della costa: se gli altri sono dispersi qua intorno, è probabile che si radunino qui." gli rispose con il suo solito piglio da studioso Gohan, sicuro delle sue parole.
"Bè... E' probabile..." diede il suo consenso Videl. Ed anche il silenzio dell'umano fu interpretato come tale: quando il figlio di Goku argomentava una decisione, di certo non era facile smontare la sua tesi.
Grazie alle gambe allenate di entrambi, si trovarono presto nei pressi dell'enorme portone che li avrebbe introdotti all'interno della costruzione: giunti davanti ad esso, però, i tre furono percorsi da un brivido. E se fosse stata una trappola?!
In ogni caso, forse il loro nemico non avrebbe saputo tenergli testa. Ma la presenza di Videl poteva esser in qualche modo d'ostacolo: senza mani libere, il saiyan poteva fare ben poco.
Senza dimenticare il fatto che, in quei panni, le sue abilità parevano esser mutate, e non aveva nessuna certezza che avrebbe affrontato con il vigore di sempre i suoi nemici.
Crilin appoggiò il palmo della mano contro il legno facendo una leggera pressione: i cardini ruotarono con un suono arruginito e dalla fessura creatasi si intravide, grazie alla luce che penetrava dalla finestre, parte dello sfarzoso quanto decadente mobilio che adornava la magione.
"Era aperto...", si sentì di dover sottolineare l'umano, sbirciando curiosamente come gli altri.
In pochi istanti, penetrarono definitivamente nell'enorme salone che fungeva da entrata. Videl tossì appena a causa della polvere alzatasi con i loro passi, prima di rabbrividire appena.
"Mi sento... un po' secca..." sussurrò appena, meditando sul suo disagio a distanza dalla distesa d'acqua che, dal risveglio, l'aveva accolta.
"Resisti, tesoro... Ti trovo subito un bagno! Ammesso che qui dentro ci sia l'acqua corrente..." aggiunse poi sospirando, prendendo una direzione a caso: l'enorme scala che, dalla sua destra, sembrava collegare con il primo piano.
Dietro di loro, Crilin si guardava attentamente attorno, in cerca di un qualsiasi indizio che lo inducesse a pensare che avrebbero fatto bene a scappare a gambe levate. Ma nulla sembrava esser ostile. Almeno fino ad allora...
"Gohan! Dei passi!"sussurrò l'ometto mettendosi sulla difensiva ed appoggiandosi alla parete poco prima di un angolo, come per cogliere di sorpresa il nemico.
Il saiyan annuì e lo imitò, sebbene le sue ridotte possibilità a causa della consorte. Ma, d'un tratto, l'incedere che li aveva allarmati, si bloccò. Più nulla.
Questo non fece che accrescere la tensione: i nervi sul collo dell'umano e del saiyan eran tesi all'inverosimile.
Gohan poggiò la ragazza a terra per poi piegarsi in avanti, pronto a scattare come un gatto sulla preda.
Fu il loro nemico, però, a fare la prima mossa: con velocità (ed una nota di estrema teatralità...), balzò oltre l'angolo puntando la spada nella loro direzione, scatenando la reazione del saiyan.
In un attimo fu su di lui, scaraventandolo a terra con un verso molto simile al "soffiare" di un gatto irritato.
Lo sbalordimento fu tanto, quindi, in quel parapiglia, quando i due volti, pressochè identici, si incontrarono.
"Goten...?" domandò accigliato il fratello maggiore.
"Gohan!" rispose allegro l'altro, soffiando la piuma del cappello che si era intromessa fra loro.
"Perfetto! Circondato dalla famiglia dei rincoglioniti al gran completo!" sbuffò una voce animalesca accanto a loro: Vegeta non pareva affatto contento del ritrovamento... Ma forse non era che la sua solita espressione. Dopo un attimo di disorientamento dovuto al suo aspetto, Gohan capì... Chi altri poteva dire una cosa simile?
"Vegeta, ci sei anche tu! E... Mamma! P-perchè sei vestita così?" spalancò infine gli occhi notando Chichi, che arrossì appena ma non fece neppure finta di nasconersi.
"Ehm... Dici che sono troppo vecchia per queste cose, figliolo? Oh, ma che importa! Sono contenta che tu sia qui! Il cuore di una mamma è sempre in ansia per le sue creature!" gli rispose caricando la frase di una certa melassa... Madre e figlio minore sembravano essersi calati perfettamente nella parte...
"Ehilà, gente! Finalmente qualcuno! La tua teoria era esatta, Gohan!" sorrise Crilin salutando il gruppetto appena incontrato.
"A me... Ecco... A me spiace disturbare, però io... Ecco, io... Sto squamando!!!" gridò in preda all'esasperazione la povera "sirena", dimenticata sul pavimento e con un'espressione tutt'altro che salubre.
"Oh, cielo, Videl! Un bagno! Indicatemi un bagno!" la soccorse immediatamente il marito, riprendendola in braccio.
"Ehm, ce n'è uno proprio qui affianco, ma devi esser molto coraggioso: l'ho appena usato io..." si grattò la nuca il secondogenito Son, celando un certo imbarazzo, mentre il fratello lo superava correndo.
"Ma che diavolo è diventata, quella?!" sbottò il principe dei saiyan, stufo di veder tante bizzarrie nella stessa giornata.
"Senti chi parla..." disse a bassa voce Crilin, osservando il suo folto pelo. Ottenne solo un basso ringhio, in risposta.
"A me è andata decisamente meglio! Questo abito è così grazioso! Certo, non per fare le pulizie..." - corrugò la fronte Chichi al pensiero di doverlo tenere durante le sue faccende di casa - "E certo anche Goten ha proprio uno splendido vestito! Chissà quanto vale!"
"Speriamo allora che a mia moglie sia andata peggio... Perchè se han davvero valore, di certo l'ha già venduto per una bella sommetta e ora gira nuda..." si lamentò l'umano sospirando.
"Ecco cosa accade nelle famiglie di straccioni!" ghignò Vegeta, forte del suo status privilegiato di consorte della donna più ricca al mondo!
"Piantatela, ora! Non è il momento, mi pare!" - battè a terra il piede Gohan, attirando la loro attenzione - "Cerchiamo di venirne a capo! Più riusciamo a capire, più possibilità abbiamo di incontrare gli altri!"
"E che cosa dovremmo capire, di grazia? Che siamo fenomeni da baraccone?!" incrociò le braccia al petto il saiyan più anziano.
"No. Cercare di capire perchè siamo così!" disse mostrando la lunga e sottile coda che faceva capolino.
"Non c'è nulla che abbia senso, nulla! Sirene, damerini, orribili principesse!" - gli rispose indicando i presenti - "Sembriamo tutti idioti usciti da chissà quale zuccheroso mondo fatato!"
Si accese come una lampadina nella mente dello scienziato. Effettivamente, quello era l'unico filo conduttore...


Sono tornata^___^
Chiedo perdono per l'attesa, ma come al solito non abbandono i miei lavori, state tranquilli!
x trullitrulli: sono arrivati alla casetta seguendo la scia di briciole... Il marzapane^__^ grazie per aver continuato a leggere!
x kutai: Vegeta è sempre stato una bestia, e sempre lo sarà.. Ma a Bulma è sempre andato bene così, no?:P
x CHiBI cHU: grazie per i complimenti, sempre graditi! Spero leggerai ancora...
x scImMIA: sì, ecco Vegeta! secondo gruppo riunito!
x stellina86: nn proprio presto, ma... Ok, la prossima volta farò del mio meglio^^'
x lilac: sono contenta che i personaggi siano ancora in parte^___^ Spero di giungere in questo modo fino alla fine della storia!
x Rory_Kaulitz: era tipico di Goku... L'ho pensato appena mi è venuta in mente l'idea per questa fic! bacio!
x LORIGETA: ciao lory! Che vergogna, in confronto a te sforno un capitolo ogni morte di papaç_ç spero comunque che sia gradito^^

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il giardino della regina di cuori - terzo rendez-vous ***


"Mi chiedo i panni di quale splendida principessa io stia indossando... Comunque è davvero da me!" sorrise Bulma autocompiacendosi, al centro del piccolo spiazzo nel quale, una volta, sorgeva la casetta di marzapane.
Yamcha, scherzosamente, con un ramo scrisse in terra R.I.P., in memoria di quella tenera abitazione, finita ormai completamente nelle fauci saiyan.
Una gran brutta fine.
"Ehm... fatemi capire. Praticamente ora noi stiamo aspettando di volare grazie ai poteri di Pan... Che sarebbe una fata, no?" disse Marron dando una rapida quanto imbarazzata occhiata a tutti i presenti.
"Non chiederlo a me! Non ci ho capito nulla! Ho lo stomaco talmente pieno che farei comunque una gran fatica ad alzarmi da terra!" rise allegro Goku, dandosi una pacca sullo stomaco in evidenza.
"Insomma, ti avevo pur detto di far attenzione!" si scocciò l'amica, rimettendosi al centro dell'attenzione per esplicare, per l'ennesima volta, la sua teoria.
"Come dicevo, per un qualche strano e assurdo motivo, abbiamo poteri e sembianze di personaggi delle fiabe! D'altronde, se qualcuno come Majin Bu poteva trasformarci in caramelle, potrebbe anche esser plausibile che qualcuno, invece, abbia la facoltà di ridurci in protagonisti di un libro! Ora, non so voi, ma io me ne intendo abbastanza... L'abito di Goku è senza dubbio quello di Peter Pan! E si adatta così tanto al suo carattere... Ed è accompagnato da Pan, che in questo caso sarebbe Trilli: piccola, decisamente stufa di esser considerata poco per la sua misura... E poi c'è Piccolo, il genio della lampada: chi meglio di lui, visto che Dio creò le sfere del drago, in grado di esaudire ogni desiderio? E yamcha ha sempre raccontato un sacco di balle, nessuno lo sa meglio di me! Pinocchio, ecco qual'è il suo personaggio!" esclamò divertita, facendo a poco a poco breccia nei suoi interlocutori.
"E... e quindi? Siamo dentro un libro? Oddio... Se lo bruciassero? Cosa ne sarebbe di noi?" osò domandare un'impauritissima Marron, ancora poco conscia del suo ruolo.
"Invece di stare qui a rimuginare, troviamo una soluzione, no?! Visto che solo la donna pare avere un'idea di quello che ci accade, andiamo per ragionamento: cosa possono essere gli altri? Dove dobbiamo dirigerci?" si spazientì Piccolo, decisamente poco propenso a dover esaudire le richieste di quel branco di pazzi.
"Ed è quello che sto cercando di farvi capire! Dunque, nella fiaba di Peter Pan, Trilli era in grado, grazie alla polvere magica sulle sua ali, di far volare chiunque, basta che questi avesse un pensiero felice! Volando, potremmo spostarci molto più in fretta tutti quanti..." cercò di mantenere la calma la scienziata, iniziando a delineare il suo piano.
In cuor suo, Piccolo fu felice di non aver bisogno di quella polvere: per trovare un solo pensiero felice avrebbe dovuto faticare molte e molte ore...
"Bè, questo ci può aiutare, ma non risolve la situazione, no? Non abbiamo comunque una meta! Andremo più veloci, ma a che scopo? Sorvolare l'intera foresta in cerca degli altri?" chiese yamcha, ancora imbronciato per il personaggio che gli era stato attribuito.
"Ma no! In ogni fiaba che si rispetti, c'è sempre un posto dove giungono i protagonisti: un castello! Il labirinto che abbiamo attraversato prima aveva tutta l'aria di far parte, ad esempio, del giardino di un maestoso maniero! Sono certa che, prima o poi, anche gli altri se ne imbatteranno! E comunque, abbiamo bisogno di un tetto per la notte. Inoltre, se ci saranno altri "abitanti" qui, ci potranno dare forse qualche ragguaglio..." concluse portando un dito sulla guancia, decisamente pensierosa.
"Io sono d'accordo con la teoria di Bulma! E' sempre meglio che restar qui, in mezzo al nulla..." alzò la mano la ragazzina.
"Allora è deciso! Bulma, Yamcha, Marron: avvicinatevi! Cercherò di far cadere su di voi la mia polverina!" comparve d'improvviso Pan in mezzo a loro, librandosi nell'aria come una libellula, con una vocina tanto sottile da poter appena esser udita.
I tre, come chiamati ad un appello, si accostarono prima che su di loro la fata compiesse, come in una danza, piccole ma veloci giravolte sui loro capi, che presero a scintillare in un batter d'occhi.
"Ricordate: pensieri felici..." sussurrò Bulma, che per prima staccò i piedi da terra con ancora gli occhi socchiusi.
"Voglio tanto rivedere mamma e papà!" sorrise l'altra umana, che la seguì immediatamente.
"Io non riesco! Voglio dire... ma davvero avete questa brutta opinione di me?!" si immusonì invece l'altro, incrociando le braccia al petto.
"Oh, avanti, Yamcha, non abbiamo tempo da perdere! Non fare il bambino!" gli lanciò un'occhiataccia la sua ex, ormai ansiosa di raggiungere il castello che iniziava a scorgere da sopra il bosco.
"Ma che ci posso fare se non sono dell'umore adatto?!" continuò lui, alzando nervosamente lo sguardo in direzione della donna, e come d'incanto si alzò di colpo da terra, per raggiungerla: la visione delle sue grazie da sotto la gonna l'aveva decisamente "sollevato".
"Sei... sei sempre il solito maniaco!" gli tirò uno scappellotto lei, indispettita.
"Hai frainteso! Ahia!" cercò di schivarla lui, con ancora stampata in faccia un'espressione ebete.
"Adesso ci siamo tutti! Bene... Facciamo... a chi arriva primaaa!" gridò Goku prima di lanciarsi in volo dritto in direzione della costruzione.
"Non è valido!" rispose Yamcha, che lo "rincorse" immediatamente, seguito da uno burbero Piccolo.
Bulma, Pan e Marron fissarono i tre, ormai puntini all'orizzonte, in stato di semi-shock.
"Peter Pan... è proprio da mio nonno..." scosse il capo la più piccola sbattendo le ali al loro inseguimento. Le altre due non poterono far altro che annuire, facendo altrettanto.
Il volo fu piuttosto piacevole e ripercorrere la strada precedentemente fatta a piedi si rivelò un'impresa piuttosto semplice: i piedi di Bulma, ancora doloranti, era come se la stessero ringraziando per l'idea avuta.
D'un tratto, finito il labirinto cespuglioso già battuto da alcuni di loro, videro incamminarsi, nel verde della vegetazione, tre figure che parevano conosciute, ma che il precedente terzetto tutto al maschile neppure aveva notato a causa della velocità dovuta alla gara.
"Mamma!" gridò Marron planando verso di esse. Bulma sorrise compiaciuta: Dio, come amava aver sempre ragione!
"Pan, avverti gli altri che ci fermiamo un attimo a recuperare gli ennesimi dispersi!" le chiese più serena per l'incontro, scendendo a terra con l'altra umana. Con un balzo al cuore, riconobbe tra di loro anche suo figlio e non potè trattenere un respiro di sollievo.
Lo stesso rincuoramento lesse negli occhi di Trunks e 18, ognuno per il ritrovamento di un affetto.
"Mamma, sono felice che tu stia bene! Ma... Come sei vestita?!" le strinse le spalle il giovane Brief, diviso tra il sollievo e lo stupore.
"Tesoro, potrei dirti lo stesso... Se ti vedesse tuo padre... La calzamaglia!" ridacchiò lei divertita, immaginando la scena.
"No, ti prego! Giura che non ne farai parola!" la guardò con aria spaventata.
Frattanto, 18 carezzò amorevolmente la testa della figlia, rimasta a bocca aperta sia per l'abbigliamento della madre, che per lo strano "cane" ch'ella portava al guinzaglio...
"Ehm... Non è il maestro, quello?" le chiese decisamente sperduta indicando un malconcio ed asinino Muten.
"Marron! Dillo anche tu alla mamma che vi ho sempre trattato bene!" piagnucolò alterando qualche raglio, guadagnandosi solo la solita occhiata sbieca da parte dell'androire.
"Andiamo bene, qui! Non bastava Pinocchio... anche Lucignolo! Effettivamente..." sospirò Bulma osservando la scena, per poi riportare l'attenzione sul figlio "Ma sono fiera di te! Robin Hood, a quanto pare! Hai sempre avuto un gran senso di giustizia, tu!"
"M-mamma?! Di che stai parlando? Hai la febbre, forse?" le mise una mano sulla fronte per controllare la temperatura.
Lei non potè far a meno di sorridere, preparandosi ad esser di nuovo paziente.
"Calmati, caro... Attendiamo solo l'arrivo di Peter e Trilli, guardando loro non troverai poi così strampalata la mia teoria..." lo prese per mano mentre gli altri due nuovi membri del gruppo cercavano di capirci qualcosa.


Non sono morta e "Intrappolata in un sogno" è più viva che mai!
Mi scuso con tutti voi per i costanti ritardi delle mie fic, ma voglio scrivere solo quando davvero me lo sento: il lavoro mi toglie molte tempo e farlo controvoglia sarebbe controproducente.
Passiamo ai ringraziamenti:
xPepesale: ti ringrazio, io leggo spesso la tua fic sull'amore della piccola Bra per Goten! Comunque, se ti piace questa, ti consiglio "Memorie dimenticate": più lunga, ma decisamente più impegnata e a tratti romantica.
xkutai: susu, ci stiamo avvicinando al ricongiungimento! Intanto c'è già stato un rincongiungimento madre-figlio! anche a te, se piace così tanto questa famiglia, consiglio la mia "memorie dimenticate", una vera e propria ode a questa unione!bacio!
xCHiBI cHU:i complimenti, se fatti in modo sincero, non vengono mai a noia^____^ riguardo ai segreti, è tipico del mio modo di scrivere preservarli il più a lungo possibile... baciooo!
xtrullitrulli: per Vegeta sono tutti plebei e straccioni! Plebei perchè lui è un principe (ma va? non mi pare l'abbia mai detto!) e straccioni perchè la moglie è la più ricca del mondo! Per Bra è ancora presto, ma è una sorpresa...
xlilac: Gohan e Bulma, ovviamente, sono i primi a capire cosa succede. Sono metodici e come tali cercano di riflettere nonostante il parapiglia. E poi Gohan ha avuto una figlia femmina, mi pare proprio tipo da leggere fiabe! Idem Bulma!Bacio
xscImMIA: ancora non ci siamo giunti, ma ti dirò... Vegeta di sicuro non è contento del suo stato... Ma lo sarà ancor meno di quello della sua famiglia!
xRory_Kaulitz: la piccola Bra è l'artefice... è di certo la chiave di tutto ciò... ma per ora non ve n'è traccia, mi spiace!
xIzanami: in ritardo, ma ti ho accontentata! spero continuerai a seguirmi! ciao!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=211848