Sentimenti contrastanti

di Anime Love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Farmaco ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti ***
Capitolo 4: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 5: *** Avvicinamento ***
Capitolo 6: *** Riflessioni ***
Capitolo 7: *** Verità ***
Capitolo 8: *** Strategie ***
Capitolo 9: *** Scontro ***
Capitolo 10: *** Soccorso ***
Capitolo 11: *** Rancore ***
Capitolo 12: *** Nemici? ***
Capitolo 13: *** Dialogo ***
Capitolo 14: *** Boss ***
Capitolo 15: *** Battaglia ***
Capitolo 16: *** Finally ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


“No, dottore!”
“Non preoccuparti Ai, devo solo comprare un attrezzo per la mia nuova invenzione, tornerò presto!”
E così dicendo, chiuse la porta.
Ma perché? Ho paura a restare da sola in casa, soprattutto da quando quel tizio si è trasferito a casa di Kudo non mi sento affatto tranquilla!  Solo a pensarci, le veniva la pelle d’oca.
Dopo circa un quarto d’ora, qualcuno suonò il campanello.
Ai si spaventò un po’, e andò a vedere chi era: si trattava proprio di lui.
Subaru Okiya.
La ragazzina cominciò a tremare, e rifletté se era il caso di farlo entrare o meno. Alla fine, optò per la seconda ipotesi e tornò a guardare la TV.
Ma, dopo pochi minuti, sentì aprirsi la porta e si spaventò non poco, ricominciando a tremare più di prima.
Appena Okiya entrò nella stanza, si voltò e vide che c’era Ai raggomitolata sul divano a guardare la televisione, ma non sembrò per niente sorpreso.
“Ah, allora c’eri tu in casa!”
Lei non rispose.
“Comunque, sono venuto perché dovevo consegnare al dott. Agasa queste buste:  il postino si deve essere sbagliato e le ha messe nella mia cassetta della posta…“ disse cordialmente.
“ … “
“ Bene, allora adesso io…”
“ Come ha fatto ad entrare? “
“Ehm, il dottore mi ha dato le chiavi nel caso ci siano emergenze, non lo sapevi?”
“No.”
“Cosa guardi?”
“Un telefilm.”
“Interessante?”
“Non più di tanto.”
 
Dopo qualche minuto di silenzio, Okiya disse:
“Ok, adesso vado, e scusa per il disturbo. Spero di rivederti presto!”
E dopo aver detto quella frase enigmatica, aprì la porta e uscì.
Ai rimase perplessa, e si mise a pensare all’uomo che era appena andato via: si chiedeva se fosse davvero un membro dell’organizzazione, se fosse davvero così perfido come lo vedeva lei o se invece fosse una brava persona, come lo vedeva Kudo, perché fan di Sherlock Holmes.
Dopo una mezz’oretta, si diresse verso il laboratorio e iniziò a fare esperimenti.

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Capitolo 2
*** Farmaco ***


Dopo aver lavorato tutta la notte, la mattina seguente Ai si preparò in fretta e furia e andò a casa di Conan (non c’era scuola perché c’era il periodo di vacanze estive) : doveva assolutamente dirgli cosa era riuscita a creare quella notte.
Suonò il campanello, e Ran andò ad aprirle:
“Ciao Ai, sei venuta a trovare Conan?”
Rimase spiazzata dalla sua gentilezza e dal suo sorriso: le ricordavano tanto sua sorella Akemi.
“Ecco…sì, ero venuta per parlare con Conan.”
“Certo, entra pure!”
Quando vide Conan, Ai gli disse:
“Conan ti devo parlare: è importante.”
“Ok…” rispose, senza capire.
“Però dobbiamo andare da qualche altra parte, qui potrebbero sentire.”
“Va bene.”
Quando si trovarono in un luogo piuttosto isolato, Conan le disse:
“Qui non ci dovrebbe sentire nessuno, puoi parlare liberamente.”
Ai quindi si decise a raccontargli tutto :
“Ti ho fatto venire qui perché ti devo parlare dell’APTX4869: questa notte ci ho lavorato e alla fine sono riuscita a creare un antidoto che dovrebbe essere efficace!”
Conan si stupì alquanto ma si vedeva che era anche molto felice per la notizia:
“Davvero?! Presto, dammelo subito, voglio provarlo all’istante!”
“Aspetta, sai bene che se non dovesse funzionare ci sarebbero dei forti effetti collaterali, vuoi provarlo comunque?”
“Certo!”, rispose Conan senza pensarci due volte.
Quando assunse il farmaco, Conan cominciò inevitabilmente a sentirsi male e dopo alcuni minuti svenne.
 
Restò senza sensi per un paio d’ore, e quando si svegliò aveva ancora accanto Ai che era rimasta lì ad aspettare che si riprendesse.
Appena resosi conto della situazione, Conan si guardò e si accorse di essere diventato Shinichi.
“ Sì, finalmente sono tornato me stesso e posso ricondurre una vita normale almeno per un po’!”
“Hai detto bene: non so per quanto durerà l’effetto dell’antidoto e non so neppure se sia provvisorio oppure no.”
“Fa lo stesso, sono molto contento di essere tornato Shinichi almeno temporaneamente. Anzi, grazie Ai per essere riuscita a preparare questa medicina!”
“Di niente, e comunque è il minimo visto che sono stata sempre io a produrre il veleno e a ridurti così, perciò non dovresti neanche ringraziarmi…”
“Non dire così, l’importante è che ora sono potuto tornare nel mio vecchio corpo! Adesso vado, ho un mucchio di cose da fare. Ciao!”
“Ciao.”
 
Intanto, qualcuno tramava nell’ombra e aspettava il momento giusto per agire contro una persona di nostra conoscenza…
“ Pensi che dovremmo aspettare ancora a lungo?”
“No, tra poco uscirà allo scoperto fidati, e a quel punto l’avremo in pugno!”

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Capitolo 3
*** Cambiamenti ***


L’indomani mattina, Ai si svegliò di soprassalto: Agasa la stava chiamando, e pareva molto agitato.
“Dottore, ma che succede?!”
“Ai, guardati allo specchio!”
Lei lo fece e…
“COSA?! MA COM’È POSSBILE?!” Era ritornata una ragazza di 18 anni!
E subito dopo capì cos’era successo.
 
***
 
Quella notte Ai aveva un forte mal di testa, tanto da non riuscire a dormire, così decise di prendere una pastiglia.
Però, visto che non voleva svegliare il dott. Agasa, la prese senza accendere la luce, cercandola nel cassetto al buio. Quando la ebbe trovata, la assunse e tornò a dormire.
 
***
 
“Che stupida!  Invece di aver preso la pastiglia per il mal di testa, ho assunto l’antidoto dell’APTX4869!”
“E adesso? Vuoi ingerire l’Apotoxina per ritornare una bambina?”
“No, non posso: non ho più neanche una di quelle pastiglie e comunque correrei il forte rischio di morire, perché  tornare piccola!”
“Già, hai ragione. Quindi cosa farai?”
“Cercherò di rimanere chiusa in casa per quanto sia possibile, sperando che l’effetto dell’antidoto sia solo provvisorio.” Anche se mi dispiacerebbe per Conan…
“Ok. Spero che non ci siano circostanze per cui tu debba per forza uscire!”
“Non preoccuparti, non succederà nulla!”, dissi più a me stessa che a lui.
Così, Ai cercò di rimanere chiusa in casa tutto il giorno, per un periodo che non sapeva quanto sarebbe durato.
“Speriamo finisca presto…”
Finché non accadde qualcosa di inaspettato che cambiò drasticamente il corso degli eventi  e che poteva essere fatale per la sua esistenza.
 
 
Note dell’autrice
Salve a tutti, spero che la mia storia vi piaccia, e che recensiate in tanti!
Mi scuso per questo capitolo che è piuttosto corto (anche gli altri sono corti xD), e perché vado molto veloce con gli eventi e non mi soffermo sui particolari, ma ho questo modo di scrivere! xD
A presto!
  • Anime Love

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Capitolo 4
*** Vecchie conoscenze ***


“DOTTORE, DOTTORE!”, urlava Ai dopo che improvvisamente il dott. Agasa aveva avuto un malore.
“Non è la prima volta che succede: quando il dottore ha questi malori deve prendere la medicina che gli ha prescritto il medico e… OH NO!”
Aperto il cassetto dove tenevano i farmaci, si accorse che la scatola che conteneva la medicina era vuota.
“Accidenti, devo subito andare a comprare una scatola nuova!”
E così dicendo, Shiho indossò dei vestiti che non dessero troppo nell’occhio, prese la sua bicicletta (il fatto che Ai abbia una bicicletta l’ho inventato io, perché nella storia mi serviva un mezzo di trasporto come quello N.d.A.) e andò in farmacia.
 
Fortunatamente, non ci furono intoppi e comprò la confezione senza problemi, ma al ritorno non fu altrettanto fortunata…
Infatti, mentre tornava a casa, quando si trovò vicino al cimitero dove non c’era anima viva, sentì uno sparo in mezzo alle ruote della bici che la fecero cadere, (lasciandole dei tagli e delle ferite più o meno gravi in tutto il corpo), poi sentì una voce alle spalle che la fece rabbrividire:
“Finalmente ti ho trovata, Sherry.”
Era Gin.
“Sorpresa di vedermi, vero? Stavo giusto aspettando che ti facessi viva, perché sapevo che prima o poi saresti uscita allo scoperto e ti avrei trovata. Comunque, non pensi che questo posto sia perfetto per eliminarti?” le disse lui scoppiando in una diabolica risata, dopo averle puntato addosso una pistola.
“Come hai fatto a trovarmi?”, disse lei senza badare alla domanda.
“È stato facile: un nuovo membro dell’organizzazione di nome Bourbon che aveva il preciso scopo di trovarti è riuscito con delle ricerche approfondite a mettersi sulle tue tracce e a scovarti.”
 “Ah, davvero?”
“Mi dispiace Sherry, è arrivata la tua ora. Ma prima che ti uccida, vorrei sapere una cosa da te: come hai fatto a scappare dall’ organizzazione, a riuscire a sopravvivere e a rimanere nascosta per tutto questo tempo senza che nessuno ti abbia mai notata?”
“Chissà, forse te lo dirò nell’aldilà…”
“Me l’aspettavo.”
Questa volta è davvero la fine. Non posso muovermi e sicuramente non riuscirò a sopravvivere.
Mi dispiace, Conan. Spero che almeno tu riesca a non farti trovare e che viva una vita felice con Ran.
Grazie di tutto, amici. Spero di rivedervi un giorno.
Addio.
E così dicendo Shiho chiuse gli occhi, aspettando la sua fine.

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Capitolo 5
*** Avvicinamento ***


Ma… sono morta?
Aprendo gli occhi, si accorse che qualcuno stringeva il collo di Gin da dietro, e non riuscì a vedere chi fosse.
Sono ancora viva! Qualcuno mi sta salvando!
Poi l’uomo dietro a Gin, il quale aveva una voce che le pareva familiare, disse:
“Non ti consiglio di sparare: qualcuno potrebbe vederti e inoltre ho chiamato la polizia, che sarà qui a momenti.”
Ma questo è...SUBARU!
Quindi non fa parte dell’organizzazione!
Gin allora si liberò dalla presa e scappò via mentre un suo complice, probabilmente Vodka, passò lì accanto con la Porsche e Gin ci salì rapidamente.
Poi Subaru si avvicinò a Shiho aiutandola ad alzarsi e disse:
“Tranquilla, è tutto finito. Ma tu sei ferita! Vieni, ti accompagno a casa mia, così ti curo.”
Shiho era scossa e leggermente imbarazzata, ma visto che le dolevano varie parti del corpo decise di accettare l’invito.
Me ne stavo dimenticando! Devo dare la medicina al dott. Agasa al più presto, però non posso chiedergli di passare a casa mia, altrimenti scoprirebbe che io sono Ai!
Mi è venuta un’idea.
“ Senti non vorrei chiedertelo, ma prima potremmo passare a casa di un mio amico? Devo consegnargli una cosa: è molto urgente.” Per fortuna non sa dove abita Conan, così non mi scoprirà.
“Come vuoi.”
 
“Ma che...?!”
“Scusami Kudo, adesso non posso proprio spiegarti, ti dirò tutto un’altra volta. Per favore, tu dai questo al dott. Agasa: è una medicina che deve prendere assolutamente perché ha avuto un malore, perciò appena puoi dagliela. Grazie mille, ciao!”
“Aspetta! Troppo tardi, è andata via. Chissà perché anche lei è tornata Shiho. Mah, chi le capisce le donne…?”
Così, lei e Subaru andarono a casa di quest’ultimo.
Appena scesero dall’auto, Subaru le disse:
“Che maleducato! Scusa, non mi sono ancora presentato: il mio nome è Subaru.”
“Io mi chiamo Shiho.” È vero, non sa chi sono, devo fingere di non conoscerlo. Anzi, ora che ci penso potrei dargli del tu…
 
Mentre lui la stava curando, lei gli chiese:
“Ah! E la polizia? Magari è arrivata quando noi eravamo già andati via!”
“Non preoccuparti: era solo un bluff, in realtà non l’ho chiamata, l’ho detto solo per spaventare quel tizio.”
“Davvero? Sei stato in gamba!” Adesso mi metto pure a fargli i complimenti?!
“Grazie.”
 
“Perché mi hai portato qui a casa tua? Voglio dire, non ci conosciamo nemmeno…”, apostrofò lei dopo un po’.
“È vero, però ho una strana sensazione, come se ci conoscessimo già… e poi mi ricordi molto una persona che conosco.”
“Davvero? E com’è?”
Perché gli ho fatto una domanda del genere? Non mi dovrebbe  interessare minimamente.
“Beh, è molto introversa e ho l’impressione di starle antipatico, però a me piace.”
Questa affermazione la stupì molto.
“Forse non è vero che le stai antipatico, magari è solo uno scudo per proteggersi dalle persone che non conosce.”
Ma che sto facendo? Mi sto giustificando?!
“Può darsi che tu abbia ragione. Comunque ti faccio i miei complimenti: sei molto matura!”
“G-grazie.” Disse Shiho un po’ imbarazzata.
Stettero in silenzio per qualche minuto, poi Subaru si avvicinò di più per medicarle le ferite sul volto.
“…E anche molto bella.”
Lei rimase di stucco per quella frase, e arrossì vistosamente; inoltre  poté sentire sul suo collo il respiro di lui, il che le fece battere forte il cuore.
Adesso era molto imbarazzata.
Lui quando ebbe finito, alzò gli occhi e guardò intensamente Shiho, poi pian piano si avvicinò e la baciò delicatamente. Lei rimase immobile.
Poi di nuovo si avvicinò e la baciò una, due volte, tre volte, e ogni volta Shiho si allontanava leggermente per il timore di fare la cosa sbagliata.
Però, dopo un po’, si lasciò andare e si baciarono con passione.
Ma che diavolo sto combinando? Devo smettere immediatamente!
Eppure, c’era come una specie di calamita che la attirava verso di lui, e non riusciva a staccarsene.
Dopo un po’, la mano di Subaru scese fino a toccare il seno di Shiho.
Lei rimase spiazzata, e infatti spalancò gli occhi, perciò Subaru vedendo questa reazione la tolse subito.
“Scusa, non avrei dovuto…” disse.
Ma Shiho, arrossendo, gli prese la mano e la appoggiò di nuovo sul seno, invitandolo a premere maggiormente.
Ok, sono completamente impazzita.
Lui allora lo palpò continuando a baciarla con ancora più foga, aderendo il suo corpo con quello di lei.
Poi lui la condusse in camera da letto, però notò come lei fosse agitata e insicura.
“Hai paura?”
“Ecco…un po’.”
“Non ti preoccupare, andrà tutto bene.”
La sua voce suadente riuscì a tranquillizzarla, così che si rilassò.
So già che me ne pentirò amaramente.
Lui cominciò a baciarla nel collo, provocandole dei brividi lungo la schiena. Poi si spogliarono e si stesero nel letto: li aspettava una intensa notte d’amore.
 
Note dell’autrice
Ciao a tutti!
Come prima cosa volevo dirvi che quando ho scritto di Subaru che guarda intensamente Ai intendevo con gli occhi aperti ovviamente (perché di solito ha gli occhi chiusi che gli danno l’aspetto di un pesce lesso secondo me xD) e con gli occhi aperti sembra moolto più bello (secondo me ha degli occhi stupendi *_*).
Poi, volevo anche scusarmi: so che vi sembrerà strano che Subaru abbia portato Shiho a casa sua invece che all’ospedale, ma dovevo fare in modo che rimassero a casa sua da soli…
Ah! Ho fatto questo capitolo molto più lungo degli altri, spero che siate contenti! :D
Detto questo, vi prego di recensire in tanti: voglio sapere cosa ne pensate di ‘sta schifezza xD ahahah :D. No, a parte gli scherzi ci tengo molto che mi diate un’opinione sulla storia, per me è importante!! E a proposito ringrazio quelli che lo hanno fatto, grazie!
Alla prossima,
Anime Love

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Capitolo 6
*** Riflessioni ***


La mattina seguente, Shiho si svegliò senza rendersi conto di quello che era successo.
Se ne rese conto solo dopo aver letto un bigliettino che lui le aveva lasciato sopra al comodino di fianco al letto:
Sono all’università, tornerò all’ora di pranzo. Resta pure quanto vuoi, la colazione è già pronta.
Subaru
A quel punto, le venne in mente tutto.
Dannazione! Ma come accidenti ho potuto fare una cosa del genere?! Proprio con lui poi!
Anche se devo ammettere che non è stato affatto male…
MA CHE STO DICENDO?! No, devo al più presto troncare questa relazione, o saranno guai per tutti. Se scopre che io sono Ai…. Non ci voglio neanche pensare! E tanto per migliorare le cose non so per quanto durerà l’effetto dell’antidoto…
Così, dopo questi ragionamenti, si diresse verso la cucina e fece colazione; poi andò a casa sua, e notò con piacere che il dottore stava molto meglio.
“Allora dottore, vedo che sta meglio!”
“Sì, Conan mi ha fatto prendere la medicina e adesso sono come nuovo! Comunque, mi ha detto che sei stata tu a comprarla, però stranamente gli hai detto che doveva darmela lui, potrei sapere il perché?”
“Ecco, vede…. Il fatto è che ho avuto un imprevisto, ma per fortuna adesso è tutto risolto, non si deve preoccupare!”, disse la ragazza cercando di trovare una scusa plausibile.
“Se lo dici tu…”
“Certo! Adesso vado in laboratorio. A dopo, dottore.”
E così dicendo si recò là, dove nessuno l’avrebbe disturbata e dove avrebbe potuto riflettere con calma sulle parole da dire a Subaru per porre fine alla loro “Storia”.
Non posso certo dirgli la verità, devo inventarmi una scusa del tipo: è stato uno sbaglio, oppure mi piace un altro o qualcosa del genere. Purtroppo però io non sono esperta in questo ambito e spero di risultare abbastanza convincente.
Ci sono! Gli dirò proprio che è stato uno sbaglio, che è meglio finirla qui per il bene di entrambi e che siamo stati troppo avventati. Perfetto!
Domani farò finta di incontrarlo per caso e gli dirò tutto, sicuramente sarà d’accordo con me.
O almeno spero.

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Capitolo 7
*** Verità ***


Il giorno seguente Shiho stette davanti alla finestra per tutto il tempo, aspettando di vedere Subaru uscire e fargli credere di averlo incontrato casualmente, per poi dirgli tutto.
Finalmente, dopo una trepidante attesa, lo vide e scese immediatamente camminando in modo piuttosto veloce, per poi andare un po’ più avanti rispetto alla casa di lui.
Come volevasi dimostrare, lui le andò incontro e poi disse:
“Ciao.”
“Ah, ciao. Scusa se non ti ho aspettato l’altro giorno, ma dovevo fare molte cose e non ho avuto tempo.”
“Non fa niente.”
“Comunque capiti a proposito, volevo parlarti.”
“Ok, allora andiamo in un bar, ti offro qualcosa…”
“No! Cioè, grazie ma è una cosa rapida, possiamo restare anche qui.”
“Se per te va bene…”
“Allora, ecco…”
Forza, diglielo!
 “Il fatto è che secondo me  abbiamo commesso un errore. Voglio dire…”
Coraggio!
“Non ci conosciamo nemmeno: sei stato molto gentile, ma… per me siamo stati troppo sconsiderati, ecco.  Forse sarebbe meglio finirla qui.”
Per tutto il tempo in cui aveva parlato, lei aveva tenuto lo sguardo basso: non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.
Oh, finalmente gliel’ho detto!
Sono sicura che capirà.
Ma, questa volta, le sue previsioni erano sbagliate.
Infatti, lui la afferrò per le spalle e le disse:
“No! Si vede che stai mentendo, non sei convinta neppure tu di quello che dici! E poi io non voglio finirla qui: tu mi piaci, e per me questa è una cosa seria!
Lei rimase sbalordita per l’ultima frase: decisamente, questo non lo aveva previsto.
Anzi, più precisamente non aveva voluto pensare a questa eventualità.
Solo adesso, aprì gli occhi.
Poi Subaru riprese, con più calma:
“Dimmi la verità: c’entra per caso con l’uomo che ti ha aggredito l’altro giorno?”
Doveva immaginarlo che fosse un uomo perspicace.
“N-no, che cosa vai a pensare?”
Ma lo sguardo di lui era così penetrante che era impossibile mentirgli.
“Per favore, dimmelo, voglio aiutarti!”
Quindi Shiho, non riuscendo a fuggire dal suo sguardo inquisitorio e non resistendo alle sue suppliche, alla fine cedette.
Gli raccontò dell’APTX4869, dell’organizzazione e che in realtà era Ai, però tralasciò i particolari su Conan e sulla sua trasformazione: magari lui non avrebbe voluto che Ai gliene parlasse.
“Allora avevo ragione…” disse Subaru alla fine del racconto di Shiho.
 “Sei ancora sicuro di volermi aiutare?”
 “Certo, non potrei mai lasciarti da sola a risolvere un problema simile!”
 “Grazie, ma… come possiamo fare? Quelli sono molto scaltri e abili, sarebbe impensabile sfidarli apertamente.”
“Ci devo pensare, ma troveremo una soluzione. Tu però sta’ all’erta, potrebbero saltare fuori da un momento all’altro.”
“Sì. Grazie mille, Subaru.” Disse dolcemente Shiho.
Lui, in tutta risposta, le donò un leggero bacio sule labbra, che la lasciò senza parole.
 

Note dell’autrice
Lo so, lo so scusate, non è da lei dire qualcosa in modo dolce, ma in questo contesto mi sembrava adatto xD
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento :D
PS: recensite per favore, vorrei che commentaste questa storia per vedere se è una schifezza completa oppure vale la pena di essere portata avanti xD (lo so, sono ripetitiva, scusatemi)
Alla prossima!
-Anime Love

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Capitolo 8
*** Strategie ***


Il giorno dopo, Subaru diede un appuntamento a Shiho a un bar appena aperto un po’ fuori dal centro, per non dare nell’occhio, dicendole solo:
“Ti devo parlare: è importante.”
 
Arrivata l’ora dell’appuntamento, Shiho si presentò a quel bar e, dopo qualche occhiata in giro, notò Subaru seduto ad un tavolino. Gli andò incontro e, sedutasi anche lei, lui cominciò a parlare:
“Prendi qualcosa?”
“Un caffè, grazie.”
Allora lui chiamò la cameriera e ordinò. Quando se ne fu andata, lui le spiegò:
“Mi è venuto in mente un piano per sconfiggere l’organizzazione, e credo che funzioni, però ho bisogno della collaborazione di altre persone…”
“Non preoccuparti, ne conosco alcune che fanno al caso nostro.”
“Davvero? Perfetto, allora siamo a posto.”
Arrivò la cameriera con le ordinazioni: avevano preso entrambi un caffè.
Poi Subaru le raccontò il suo piano. Shiho tacque per tutto il tempo, e alla fine commentò:
“Sembra rischioso, ma potrebbe funzionare.”
“È arrivato il momento di giocarti il tutto per tutto, no?”
“Hai ragione, non posso più tirarmi indietro.”
Così parlarono un altro po’, e ad un certo punto Shiho disse che doveva andare via, così si salutarono e lei ritornò a casa.
Quando arrivò, si sedette sul divano perché si sentiva un po’ stanca, e pensò. Pensò se fosse davvero giusto dire a Conan del piano. Se lo avesse fatto, lo avrebbe messo di certo in pericolo e lui ovviamente avrebbe rischiato la vita, e poiché lei si sentiva già piuttosto in colpa per averlo fatto trasformare in un bambino e avergli fatto passare molti guai, era davvero il caso di riferirgli quello che aveva detto Subaru? No, decisamente non lo era. In compenso però doveva dargli una bella notizia, quindi decise di andarlo a trovare l’indomani per dirgliela.
Dopo questi ragionamenti, si addormentò e cadde in un sonno profondo.
 
Il giorno dopo, andò a casa di Shinichi e suonò.
“Ciao!”, gli disse una voce che conosceva fin troppo bene.
“Ciao. Senti, ti devo parlare.”
“Era ora…”
Lei mugugnò qualcosa, poi disse:
“Mi fai entrare?”
“…Sì.”
Poi, lui cominciò con l’interrogatorio:
 “Allora, adesso mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?! È da un po’ di giorni che ti comporti in modo molto strano: prima ritorni Shiho, poi mi chiedi di portare il farmaco al dott. Agasa quando potevi benissimo farlo tu….. insomma, non ci capisco più nulla!”
“Hai ragione, mi dispiace. Il fatto è che l’antidoto l’ho preso per sbaglio al posto di un’altra medicina e per quanto riguarda il farmaco del dottore, ecco… mi sono ricordata all’ultimo momento di un affare urgente, e visto che ero fuori e non avevo il tempo di tornare a casa… ho pensato che potevi dargliela tu.”
“Sarà…” disse solo Shinichi, ma si vedeva che non era affatto convinto.
“Comunque, hai già detto a Ran la verità?”
“No, per ora non sa nulla, nemmeno che Shinichi  è tornato, e ho giustificato l’assenza di Conan dicendo che è andato a fare una gita con i compagni di scuola. Naturalmente a loro ho detto che non stavo bene, ma di non venirmi a trovare perché potevo attaccare loro il virus.”
“ E come pensi di fare in futuro? Non potrà certo durare questa scusa…”
“Beh, non ci ho ancora pensato, troverò una soluzione… Comunque, di cosa volevi parlarmi?”
“Ti volevo dare una buona notizia: ho scoperto che l’antidoto è definitivo.”
“C-cosa?! Stai dicendo che…”
“Proprio così, resterai Shinichi per sempre.”
Lui rimase un attimo in silenzio, poi urlò:
“SÌÌÌÌ!MA… È … È FANTASTICO!!!! Da quanto aspettavo questo momento?! Mi sembrano secoli! EVVIVA!!!”
Lei sorrise lievemente, per poi commentare:
“Sono contenta per te.”
Solo dopo essersi calmato, lui notò che in Shiho era preoccupata, come se fosse turbata da qualcosa.
Ma visto che sapeva che sarebbe stato inutile chiederle cosa c’era che non andava, e sospettando che ci fosse qualcosa dietro, decise dimetterle una microspia sui vestiti.
Così, poco prima che lei uscisse, gliel’attaccò senza che lei se ne accorgesse.


Note dell’autrice

Salve a tutti! Mi dispiace di non aver aggiornato prima, ma non avevo l’ispirazione xD.
Comunque, visto che lunedì inizio la scuola avrò meno tempo da dedicare alla fic, però spero di aggiornare entro una settimana!
A presto! :)
  • Anime Love

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Capitolo 9
*** Scontro ***


La mattina seguente, Shiho si svegliò e stranamente non trovò il dott. Agasa nel suo letto.
Senza sospettare nulla, lo cominciò a chiamare:
“Dottore, è in bagno?”, ma non sentì nessuna risposta e perciò parlò più forte.
“Dottoreee, mi sente?” e mentre lo chiamava, si diresse in cucina, ma non si trovava neanche lì. In compenso notò un biglietto, lo prese tra le mani e lesse: Se vuoi rivedere il tuo amico vieni nel nostro covo, altrimenti farà una brutta fine.
Immediatamente, lei sbiancò e fece cadere il foglietto a terra.
No, non è possibile!
Devo andare subito a salvarlo!
Aspetta, ragiona. Per prima cosa, devo portarmi un’arma, e poi… non posso andarci da sola! Potrei portare là anche qualcun altro, però… non voglio coinvolgere troppe persone, ma non posso nemmeno andarci da sola, sarebbe una pazzia! Cosa posso fare?
… TROVATO!
Così, prese con sé la pistola che per precauzione teneva sempre in un cassetto, e andò subito verso il covo, che ovviamente sapeva dove fosse visto che aveva lavorato con loro, ma non lo aveva mai detto a Conan per non metterlo ulteriormente in pericolo.
Poi partì, cercando di fare il più in fretta possibile.
 
Dopo circa un quarto d’ora arrivò alla meta, che si rivelò essere un sotterraneo vicino al Tropical Land: in un punto piuttosto isolato, c’era una botola seminascosta che, aperta, mostrava una scala, la quale portava sottoterra. La percorse e alla fine si ritrovò in quell’angusto corridoio che lei tanto sperava di non vedere più. Poi, trovata la camera di Gin, bussò alla porta, e lui la fece subito entrare: la stanza era piccola e buia, adatta per un’organizzazione del genere secondo il suo punto di vista, e lui la accolse “a braccia aperte”:
“Sherry, finalmente dopo tanto tempo sei tornata: ti aspettavamo tutti con impazienza!”
“Piantala con i convenevoli Gin, e dimmi dove si trova il dottore!!”
“Calma, non c’è nessuna fretta: lui sta bene come puoi vedere, quindi rilassati.” E, mentre diceva questa frase, comparve per un attimo un video che faceva vedere il dottore legato ed imbavagliato in un’altra stanza.
Lei si girò immediatamente perché voleva andarlo a cercare, però qualcuno aveva chiuso la porta a chiave.
“Ma cosa…”
“Mi sorprendi: credevi veramente che ti avrei lasciato fuggire? Che ingenua, ma per chi mi hai preso?” e dopo aver detto ciò, le si avvicinò velocemente e sbatté con forza il suo viso contro la porta dietro di lei; poi, accarezzandole il collo, avvicinò la bocca all’orecchio di lei e le sussurrò:
“Non puoi immaginare da quanto aspettassi questo momento, Sherry.” E il tono della sua voce la fece rabbrividire.
“N-non mi toccare, viscido!” e così dicendo provò a staccarsi da lui, ma non ci riuscì e lui la strinse più forte.
“Non sai quanto tu sia per me detestabile e inafferrabile, ma allo stesso tempo eccitante.” E mentre lo diceva, le sfiorava tutto il corpo. Poi, improvvisamente, la baciò con forza.
Per lei quel contatto fu ripugnante, e infatti gli diede un potente calcio nel ventre, che lo fece indietreggiare e contorcere dal dolore. Però reagì subito: le puntò addosso una pistola e disse:
“Non ti ricordavo così combattiva…”
“Hai ragione, sono cambiata: ho deciso finalmente di ribellarmi a voi dell’Organizzazione, per tutto quello che mi avete fatto passare in questi anni, e anche per vendicare mia sorella Akemi!!!” disse Shiho, e in tutta risposta lui cercò di spararle ripetutamente senza successo, mentre lei scappava e alla fine si nascose dietro la scrivania di Gin; tirò fuori la pistola che fino a quel momento aveva tenuto nella caviglia, la ricaricò e la impugnò, aspettando il momento opportuno per girarsi di scatto e sparargli.
“È arrivata la tua ora, Sherry. Sai, un po’ mi dispiace farti fuori, ma sei un elemento troppo pericoloso per l’organizzazione, e non posso certo lasciarti in vita: devi capirmi.”
Forza, non devo avere ripensamenti: l’ho detto io stessa, no? Loro mi hanno rovinato la vita, e pure la tua, Akemi. Devo farlo anche per te.
Dopo sarò finalmente libera e non dovrò più vivere col terrore di essere rintracciata da loro!
E poi… e poi… lo devo fare anche per lui.
Per Conan.
Coraggio! Non devo esitare.
Dopo tutti questi pensieri, si girò molto rapidamente e partì un colpo.
 

Note dell’autrice
Ciao a tutti! Mi scuso perché potrebbe sembrare un controsenso il fatto che Gin sbatta Sherry alla porta con violenza e un subito dopo la accarezzi, ma l’idea che volevo dare era proprio questa: lui che cambia atteggiamento da un secondo all’altro! xD
Mi raccomando, continuate a recensire! 

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Capitolo 10
*** Soccorso ***


Aveva davvero sparato? Ne aveva davvero avuto il coraggio?
Di questo non era sicura, perché in quel lasso di tempo aveva tenuto gli occhi chiusi.
Appena li aprì, rimase incredula per quello che vide.
Non era stata lei a sparare, bensì lui: infatti, Shiho scoprì suo malgrado di essere ferita al braccio.
“Ahi!”
“Ahahahah Sherry, pensavi per caso di potermi sfuggire? Se è così, hai sbagliato i tuoi calcoli. Adesso è davvero finita, addio per sempre Sherry: forse ci rincontreremo all’Inferno.”
Così lei attese la sua fine, sperando di andarsene in fretta.
Ma le cose, ancora una volta, andarono diversamente.
Sentì di nuovo uno sparo, ma le pareva di non essere stata ferita. Quindi, dopo un po’, si decise a riaprire gli occhi.
Qualcuno aveva aperto la porta di soppiatto da dietro e aveva sparato a Gin, ma lei non poteva vedere chi fosse.
Chi mai avrebbe il coraggio di fare qualcosa del genere?
Si sarebbe aspettata di tutto, magari Shinichi, ma non lei.
Non Vermouth.
Gin si era inginocchiato a terra per il dolore, ma era stato ferito ad una spalla, quindi non rischiava nulla.
Adesso!
Shiho approfittò del momento per dare il colpo di grazia a Gin: con una mano ( l’altra la usava per sorreggere il braccio ferito) puntò la pistola su Gin, e dopo aver preso la mira sparò esattamente al cuore, per essere sicura di annientarlo definitivamente.
E infatti lui stramazzò a terra, ormai senza alcuna speranza.
“Non pensavo sarebbe finita così, Sherry…  Spero di rivederti, un giorno.” E dopo aver detto queste ultime parole, spirò.
Ormai sicura che lui fosse fuori combattimento, si avvicinò a Vermouth e le domandò:
“Perché mi hai aiutato?”
“Non l’ho fatto per te, ma per una persona con cui avevo un debito.”
Di chi parla?
Anche se non capì, scelse di non indagare.
“Hai intenzione di aiutarmi ancora? Dopotutto, sono una tua nemica.”
“Facciamo così: se ti aiuto a risolvere questa faccenda, tu mi lascerai stare e non mi farai niente, ok?”
“Non posso farlo: chi mi dice che quando avrai saldato il tuo debito, tu non mi darai la caccia o ucciderai di nuovo altre persone?”
“Che motivo ne avrei? Se sconfiggiamo l’Organizzazione, non dovrei più ubbidire ai loro ordini e non avrei ragione di fare del male a qualcuno, anche perché già da tempo volevo abbandonarla.”
Non ne potevo più dell’arroganza di Gin, e mi trattava come un incapace. Poi, come se non bastasse, gli incarichi erano troppo noiosi per i miei gusti, pensò tra sé e sé Vermouth.
“Non sono sicura di potermi fidare di te…”
“Mettiamola così: quando tutto sarà finito, ti prometto che mi comporterò bene e non mi farò più vedere, e se per caso scoprirai che ho commesso un reato mi arresterai, ok?”
“ E va bene, ci sto; comunque ora pensiamo a cosa fare. Secondo me ,è meglio se ci dividiamo: io vado a cercare il dottore, e tu vai a scovare gli altri membri.”
“Hai un bel coraggio a darmi degli ordini!”
Shiho ghignò, ma non disse nulla.
Poi, ognuno andò a compiere la propria missione.

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Capitolo 11
*** Rancore ***


“Cavolo, non ricordavo fosse così grande questo posto!” pensò ad alta voce Shiho, mentre percorreva quell’odioso corridoio.
Ogni volta che si ritrovava una porta davanti, tendeva l’orecchio per captare qualche rumore e capire se ci fosse dentro qualcuno, ma pareva che le stanze fossero tutte vuote.
Finché arrivò a quella “giusta”.
Posò ancora una volta l’orecchio sulla porta, e sentì una voce maschile parlare, però non riuscì a distinguere le sue parole.
Dopo essersi spostata dall’entrata della stanza, impugnò la sua pistola e la caricò, poi fece un bel respiro profondo, preparandosi ad aprire la porta e puntarla al membro dell’organizzazione.
Aspettò ancora qualche secondo e poi, molto velocemente, spostò la mano in direzione del pomello, ma non fece in tempo ad afferrarlo perché qualcuno la precedette.
“Buonasera. Felice di vederti.” Disse la voce che aveva udito prima, per poi trascinarla dentro afferrandola per un polso e chiudere la porta.
 
Intanto…
 
“Oh, ciao Korn, dov’eri finito? Comunque, il boss ci ha convocato, dobbiamo andare subito da lui.” Disse Chianti, voltandosi per prendere il suo inseparabile fucile.
“Certo, ma ci andrò da solo.”
“Come?” disse Chianti girandosi, senza capire.
L’interlocutore in tutta risposta le sparò.
“M-ma… che stai facendo?! “ disse la cecchina mentre si toccava la ferita sul ventre provocata dalla pallottola.
“Mi dispiace, non avrei voluto arrivare a tanto, ma sai dovevo fare un favore ad una persona e poi… volevo liberarmi di te e dell’Organizzazione.”
“T-tu non sei Korn, vero?”
“Ci sei arrivata, allora.”
“Non dirmi che… brutta strega io ti…” ma non riuscì a finire la frase perché tossì sputando sangue.
“No, non ti consiglio di sprecare del fiato inutilmente, tanto ormai per te è finita… e poi non mi sembri proprio nelle condizioni per minacciarmi, non credi?” disse Vermouth prima di scoppiare in una sonora risata. Poi si tolse la maschera gettandola a terra.
Per lei era una grandissima soddisfazione vedere Chianti in quello stato, perché finalmente poteva vendicarsi per come l’aveva trattata dal giorno della morte di Calvados fino a quel momento.
“Bye-bye, Chianti. See you soon!” e dopo aver detto queste ultime parole, le sparò nuovamente per toglierla di mezzo una volta per tutte.
 La cecchina cadde a terra, senza vita.
“E adesso tocca al suo compare.” Così dicendo, uscì dalla stanza e chiuse la porta.

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Capitolo 12
*** Nemici? ***


“M-ma che…?!”
“Shh, non fare rumore!”
“Cosa ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusa, ma non potevo rischiare di farmi scoprire da loro.”
“Ok, ma adesso va’ via, non devi farti coinvolgere in questa storia: hanno già pagato troppe persone per colpa loro, e non voglio che anche tu faccia la stessa fine.”
Ma lui le prese il viso tra le mani e le disse:
“Non permetterò che ti facciano del male, e sono pronto a rischiare la vita pur di aiutarti a sconfiggerli e vederti felice.”
Poi aggiunse:
“Non preoccuparti, ce la faremo.”
Shiho sorrise e rispose:
“Grazie, Subaru.”
 
Nel frattempo…
 
“Korn! Dove sei finito?” disse una voce che assomigliava parecchio a quella della sua partner.
“Sono qui, Chianti.” disse lui sbucando da dietro una porta.
“Oh, eccoti. Dobbiamo andare dal Capo, ci vuole parlare.”
“Ok.” disse Korn, ma stava fingendo: conosceva troppo bene Chianti per confonderla con un’altra persona. E infatti, appena Vermouth si voltò per dirigersi alla porta, lui le puntò addosso il suo fucile di precisione, ma lei se ne accorse immediatamente e prima che la colpisse si buttò a terra molto agilmente, poi gli puntò la pistola.
“E così hai capito subito che non ero la vera Chianti: sei stato molto più veloce della tua amica ad accorgertene…”
“Cosa le hai fatto?”
“Le ho dato la lezione che si meritava.”
A sentire quelle parole, Korn venne accecato dalla rabbia e le sparò di nuovo, ma Vermouth si nascose prontamente dietro a un mobile e appena sentì che l’altro smise di sparare, pensando che gli fossero finiti i proiettili, si girò e gli sparò, riuscendo a colpirlo. Poi gli disse:
“Che peccato, pensavo di divertirmi un altro po’ con te, ma a quanto pare abbiamo già finito.”
Così, gli si avvicinò ma, sorprendentemente, a Korn era rimasto un altro proiettile, che utilizzò per colpirla ad una gamba.
“A-allora mi hai ingannata, eh? Davvero complimenti.”
Lui si preparò a darle il colpo di grazia, ma Vermouth lo precedette sparandogli subito dopo aver detto quella frase, che era servita come diversivo; Korn cadde a terra morente, e disse:
“Chianti aspettami, tra poco ti raggiungerò .” Così dicendo, spirò.
“E un altro è fuori gioco.” Commentò Vermouth mentre cercava del disinfettante per la ferita, che per fortuna era lieve. Poi uscì.
 
Percorse qualche metro e, arrivata davanti a una porta, bussò; una voce dall’interno disse:
“Avanti.”
Quindi Vermouth entrò e apostrofò alla voce di prima:
“Scusi per il ritardo, Capo.”
 
 
Nota dell’autrice:
Ciao a tutti! Volevo scusarmi per l’enorme ritardo: sono stata impegnata e non ho avuto ispirazione. Perdono! Prometto che cercherò di aggiornare più spesso.
Alla prossima! :)
-Anime Love

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Capitolo 13
*** Dialogo ***


“Alla fine il mio piano non è servito a niente vero, Shiho?”
“Non è detto, potremmo metterlo in pratica ora.”
“Come sempre hai ragione.”
Shiho sorrise, fiera per quell’affermazione.
“Grazie. Ma adesso sbrighiamoci. Facciamo in questo modo: io vado incontro al capo, mentre tu vai a cercare il dottore.”
“Sarebbe meglio il contrario.”
“Vuoi forse rimangiarti quello che hai appena detto?” ribatté lei, per zittirlo.
“Assolutamente.”
E a quanto pare ci riuscì.
“Bene, allora andiamo.”
“Sì, ma prima… promettimi che starai attenta e che non correrai rischi inutili.”
Lei non riuscì a rifiutare, poiché lui le stava puntando i suoi occhi perforanti, proprio come quella volta…
Basta, non c’è più tempo.
“Sì, te lo prometto.” Disse lei, ma non ci impiegò molto per pentirsi di quella promessa.
Poi si divisero.
 
“Allora Capo, posso sapere il motivo per cui mi ha convocato?” iniziò Vermouth, dopo essersi seduta in una di quelle scomodissime poltrone.
Motivo in più per andarsene da qui…
“Certamente, Chianti. Ma prima, potrei sapere il motivo del tuo ritardo?”
“Ecco… ho avuto un problema con la moto, ma non era niente di grave, è tutto a posto.”
“Bene. Comunque, ti ho chiamata perché abbiamo un problema: due ragazzi che stavano passeggiando nei pressi del parco hanno visto lo scambio di quella merce tra noi e un compratore. Che ci ha pagato molto bene, tra l’altro.” commentò il boss.
“Perciò, come avrai già intuito, devi fare in modo che non aprano bocca.” concluse poi.
“Certamente.”
“Hai già in mente che arma utilizzare?”
“Ovviamente il mio inseparabile fucile.” Udendo questa risposta, il Capo sorrise come se fosse soddisfatto di qualcosa, ma Vermouth non ne capì il motivo.
“Giusto, domanda inutile. Peccato però che il fucile della vera Chianti sia in RIPARAZIONE!” disse il boss, marcando con voce elevata l’ultima frase e utilizzando un tono per niente rassicurante.
Oh, merda.

Note dell’autrice
Ciao a tutti!
Scusate, anche questa volta sono in ritardo: la settimana scorsa ero via, poi tra le verifiche e tutto il resto… xD. Sorry! Perciò questa volta non prometto niente perché non so quando aggiornerò, comunque non oltre 2 settimane più avanti, non preoccupatevi! :)
A presto! :D

-Anime Love

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Capitolo 14
*** Boss ***


Vermouth non fece nemmeno in tempo a rendersi conto della situazione che il Boss aveva già estratto una pistola e gliel’aveva puntata contro.
“Che errore stupido che ho commesso!”
“Già, potevi evitarlo.” e, subito dopo, il capo sparò, ma per fortuna Vermouth fece una capriola a terra e si spostò, evitando il proiettile. Poi, si tolse la maschera.
“Allora, a noi due.”
 
***
 
Ma dove sarà il Boss?! pensò Shiho, e immediatamente sentì un rumore di spari provenire in lontananza.
Trovato!
 
***
 
“In quale stanza si troverà il dott. Agasa? Spero di trovarlo presto, così posso raggiungere Shiho.”
Ma, invece di trovare lui, trovò un’altra persona, che comunque gli avrebbe dato un bel po’ da fare…o almeno così pensava.
“E tu chi sei? Cosa ci fai qui?”
Vestiti neri, occhiali scuri e cappello… credo proprio che non sia quella che si può definire una “brava persona”. Speriamo solo che riesca a liberarmene in fretta.
“Ehm… sono un riparatore di armi: il vostro capo mi ha chiesto di venire qui e riparare personalmente una pistola.”
“Ma davvero? E come faccio a esserne sicuro? Potresti essere benissimo un intruso.”
Oh, ma che perspicacia.
“Ha ragione. Beh, se non si fida, può chiedermi qualcosa sulla vostra Organizzazione: sono un amico fidato del vostro Boss.”
“E va bene, mi hai convinto. Come si chiama la persona che lavora sempre con me?”
“Gin.”
“E sai anche dirmi il nome di un membro che è scappato dall’Organizzazione e che ora stiamo cercando di rintracciare?”
“Sherry.”
Allora si è dimostrata molto utile la confessione di Shiho…
“Bene. Puoi andare.”
Che ingenuo.
Così Subaru avanzò, e appena si trovò alle spalle di Vodka, gli diede un forte colpo sulla testa con il braccio, facendogli perdere i sensi.
Troppo facile. E ora, pensiamo a scovare il dottore.
 
***
 
                     Bang.
Il Boss sparò nuovamente a Vermouth, ma lei riuscì a schivare il proiettile e si nascose dietro alla scrivania del capo.
Sono nei guai.
Nel frattempo, l’Anokata si avvicinava, e contemporaneamente ricaricava la sua arma.
“Hai fatto male a metterti contro di me, Vermouth. È un peccato che debba eliminare un elemento importante come te, ma a quanto pare non ho altra scelta.”
Quando arrivò di fianco alla scrivania, si fermò un attimo. Poi, fece una breve corsa e la superò, puntando la pistola dietro al mobile.
“ È finita. Addio per sempre, V… ma dov’è?!”
Inaspettatamente,  lì dietro c’era solo la maschera di Vermouth.
“ Che scherzo è questo?! Dove ti sei cacciata?!”
Nessun rumore.
Si guardò attorno stando all’erta, ma non vide nessuno.
Poi, improvvisamente, un’ombra spuntò da sotto il mobile e la colpì alla coscia.
“Stavolta, però, l’errore stupido l’hai fatto tu, mio cara Yoko Okino.”
  
 
Note dell’autrice
Ciao a tutti! Mi scuso per il leggero ritardo; poi volevo fare qualche piccola notazione:
  1. Ho utilizzato Vodka come personaggio contro Subaru perché secondo me non è un personaggio utile, senza Gin non sa fare granché e non è molto furbo, per cui era perfetto da mettere contro Subaru che non era armato e non è un tipo a cui piace combattere. (secondo il mio punto di vista, ovviamente).
  2. Non ve lo aspettavate che il capo era Yoko, vero? In realtà, non l’ho inventato io: un amministrare di una pagina su detective Conan mi ha fatto notare molti particolari che fanno intuire che potrebbe essere proprio lei, tra cui il fatto che sia comparsa nei primi episodi (infatti Gosho se non sbaglio disse che il capo sarebbe comparso all’inizio), poi è stata proprio lei a presentare a Goro Rena Mizunashi, membro infiltrato dell’organizzazione, e poi altri motivi che sinceramente non ricordo XD.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, a presto!
-Anime Love
PS: dovrei aggiornare tra al massimo 2 settimane. :)

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Capitolo 15
*** Battaglia ***


“Hai un bel coraggio a chiamarmi per nome, Vermouth. Nessuno mi chiamava così dai tempi: è una grande mancanza di rispetto per un tuo superiore, pagherai questo oltraggio!”
Detto questo, il Boss non si risparmiò: cominciò a sparare come una furia da tutte le parti e, in questa situazione, l’agilità di Vermouth si rivelò molto utile.
“Mi deludi, Yoko. Non credevo avessi una mira così pessima. Se continui così, sarà uno scherzo batterti.”
Dopo queste parole, la furia del Capo raggiunse il culmine.
“Come osi, brutta strega?! Ti faccio vedere se non ho una buona mira!” E, così, sparò un colpo ferendo Vermouth ad una guancia. Lei, allora, con un dito fece schizzare via il sangue e rispose:
“Oh, allora adesso cominci a fare sul serio, era ora!” Così dicendo, le sparò, ma il Boss si spostò dalla traiettoria del proiettile evitandolo. Poi, tirò fuori qualcosa dalla tasca senza farsi vedere dall’altra donna e tirò la sicura con la bocca, per poi lanciare l’oggetto in mezzo alla stanza: in pochi secondi, essa si riempì di fumo.
Vermouth cominciò a tossire e, quando si riprese dopo che il fumo svanì, il Capo non c’era più.
Ma dov’è finita?!
Subito dopo, sentì un rumore provenire da dietro e lei si girò di scatto, ma non vide nulla e, immediatamente, qualcuno da dietro provò a strangolarla con un filo da pesca.
“Hai fatto male ad abbassare la guardia, cara Vermouth. Guardati, ti sei fatta giocare in questo modo: da te non me lo aspettavo proprio! AHAHAHAH.” commentò acida Yoko, deridendola.
Intanto Vermouth cercava di divincolarsi.
“È inutile che tenti di liberarti, non hai più scampo!”
No, non è possibile! D-devo… riuscire a div…incol…armi….
“Addio Vermouth, spero di non rivederti mai più.”
E, improvvisamente, la porta si spalancò.

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Capitolo 16
*** Finally ***


“Scusate, ho interrotto qualcosa?”
Vermouth e Yoko rimasero di stucco. Quest’ ultima, però, si riprese immediatamente e ribatté:
“Questo non è il momento, Shiho. Devo prima togliere di mezzo questa traditrice, poi penserò anche a te. Dopotutto, lei è anche una tua nemica, no? Quindi, aspetta un momento e non intrometterti.”
Shiho ghignò senza farsi vedere, alzando cautamente la pistola.
Che sciocca, non ha ancora capito.
Poi, la puntò al Capo, ma c’era un grosso problema: rischiava di colpire anche la sua alleata, visto che era praticamente attaccata al Boss, senza contare che lei non aveva una mira eccelsa.
Che faccio? Non posso correre il rischio di colpire anche Vermouth!
Poi, le si accese la lampadina.
 
 ***
Lo sai? Ora ho capito perché Goro ha sparato quella volta ad Eri.”
Ah, davvero?” rispose Ai, che sembrava alquanto disinteressata alla cosa.
Sì: non l’ha fatto per colpire il criminale, ma per salvare la vita alla persona in ostaggio.”
***
 
Qui la questione è diversa, però potrei…
Shiho alzò lo sguardo, sicura di sé. Guardò intensamente negli occhi il Capo, prese la mira, ricaricò la pistola e sparò.
Il Boss si voltò nella direzione della pallottola, stupefatta.
Il proiettile colpì di striscio Vermouth, la quale subito dopo cadde a terra.
Yoko spalancò gli occhi incredula, e quando incontrò quelli di Shiho fu troppo tardi: partì un secondo colpo che questa volta, invece, si dirigeva proprio nella direzione del Boss.
Purtroppo, però, la prontezza di riflessi del Capo fece in modo che lei si spostasse ed evitasse il proiettile.
“Mancato!”
Cavolo!
“Ah, così vuoi farla finita subito eh? Come vuoi.” così dicendo, puntò a Shiho la pistola e le sparò, ferendola ad un braccio; poi, partì un altro colpo, che invece la ferì ad una gamba, facendo cadere a terra Shiho.
A quanto pare non me la sto cavando troppo bene… sono in svantaggio, ma non posso farmi battere da lei!
“Ahahah, Sherry! Abbiamo già finito? Credevo mi sarei divertita di più con te, che delusione! Vabbé, allora tanto vale che terminiamo qui.” Disse il Capo puntandole di nuovo la pistola.
Shiho, allora, tentando in extremis di salvarsi, le sparò e questa volta il colpo andò a segno: la ferì ad una spalla.
“Brutta mocciosa, vuoi provare a salvarti la pelle fino all’ultimo eh?! Mi dispiace, ma questa volta è davvero finita, spero che tu vada all’Inferno! Addio!” disse Yoko adirata puntandole l’arma in fronte.
No, questa volta non verrà nessuno a salvarmi, è davvero finita. Però almeno, non ho coinvolto i miei amici e, in fondo, sono felice di aver conosciuto Conan, i Detective Boys e sì, anche lui, Subaru.
Perciò, direi che posso morire felice.
Così, Shiho sorrise e, ad occhi chiusi, aspettò di andarsene per sempre.
Ma, a quanto pare, non era ancora arrivata la sua ora perché, inaspettatamente, una certa persona con uno strano ciuffo in testa e fan sfegatato di Sherlock Holmes, arrivò per l’ennesima volta a salvarla.
Già, non posso proprio fare a meno di lui.

 
Nota dell’autrice
Hola!
Mi scuso per il ritardo, ma consideratelo come un regalo giusto giusto per Natale (speriamo che almeno sia gradito… XD).
Spero che questo capitolo vi piaccia, perché personalmente ne sono discretamente soddisfatta (stranamente!), e inoltre è leggermente più lungo degli ultimi capitoli. Non so quando potrò aggiornare, perché vado a Roma tra qualche giorno e non so se ci sarà la linea, e anche se ci fosse dovrei usare il computer di mio fratello che sinceramente mi è piuttosto scomodo.
Colgo l’occasione per farvi anche gli auguri di Natale e di un felice anno nuovo! :)
Alla prossima! :D
-Anime Love

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