Opposite.

di xForeverUsx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 -They are the petals, I’m the thorns- ***
Capitolo 2: *** 2 -Someone chose for me – ***
Capitolo 3: *** 3 -I need your hate- ***
Capitolo 4: *** 4 - You are like us- ***
Capitolo 5: *** 5 - Are you new? – ***
Capitolo 6: *** 6 - Together.. forever - ***
Capitolo 7: *** 7 -Madness- ***
Capitolo 8: *** 8 - she is mine - ***
Capitolo 9: *** 9 - I'm a warrior – ***



Capitolo 1
*** 1 -They are the petals, I’m the thorns- ***


HO FATTO IL TRAILER, SE VI VA GUARDATELO..
https://www.youtube.com/watch?v=UDmA_b4LAp8







 

-They are the petals, I’m the thorns-

Chapter one
 

 
 

Non esiste essere vivente che non provi sentimenti. Già, i sentimenti. Sono qualcosa di nostro, che appartiene ed ognuno di noi; l’unica cosa di noi stessi che qualsiasi individuo non potrà mai capire, per quanto potremo sforzarci a descrivere. Sono conservati nella parte più nascosta di noi stessi. Perfino noi, a volte, non riusciamo a trovarli. Si confondono fra di loro, ma alla fine sono due a prevelare su tutto: odio e amore. Due sentimenti così apposti che se destinati ad incontrarsi sarebbero solamente in grado di distruggersi. E noi eravamo questo: io ero l’odio, lei era l’amore. Ogni particella del suo corpo era un miscuglio di felicità, allegria, dolcezza, ogni suo gesto nascondeva gentilezza, felicità, e tutto questo era solamente una parte di ciò che riusciva aprovocare il mio odio.
Ogni particella del mio corpo era un composto di odio.


Kathryn Leila Evans era bianco, luce, bene, amore.


                 ****

 
 

Odio il fatto di non essere una persona come tutte le altre, con una vita invidiabile. Odio ciò che la vita mi ha riservato, un trattamento al quale non puoi opporre resistenza; e per quanto io ci provi, sono destino all’odio: a provare odio, invidia per chi ha tutto e dove essere punito. Perché secondo una mia logica, non mi sembra per niente giusto il fatto che qualcuno abbia una vita cosi vicina alla mia, ma così opposta, come se gli altri fossero i petali e io le spine: chi mi tocca è destinato a pungersi. Anche se la maggior parte delle volte, non sono gli altri a decidere di pungersi, ma sono io che faccio in modo che gli altri si pungano. La mia arma, quella più efficace è la naturalezza, la mia semplice dote a non far trasparire qualsiasi sentimento io provi, anche se prevalentemente tutti i miei sentimenti girano attorno all’odio. Nessuno è in grado di capirmi, eccetto una persona: Liam Payne.
Lui si è punto, ha rischiato di avvicinarsi a me, e non si è arreso, ci ha riprovato, finché, abituato a ciò che provocavano le mie spine, è riuscito a non pungersi, arrivando a capirmi perfettamente, a capire ogni centimetro di me, facendo risalire cose che io stesso credevo sepolte. E per suo dispiacere gran parte di queste cose hanno solamente aumentato la mia rabbia verso tutto e tutti. Liam, rispetto a me, è una persona davvero buona, forse l’unica che non si merita del male, ma se ne fa già abbastanza decidendo di starmi accanto. E’ un ragazzo semplice, capelli corti, castani, rasati. Ha gli occhi marroni. Abbiamo entrambi diciotto anni. Lui ha un lavoro, e ama fare tutto bene. Ed io odio quando lo fa, mi ricorda lei, ed odio quando succede, odio i suoi comportamenti, i loro comportamenti. A cosa cavolo serve l’ordine, se tutto ritornerà in disordine? A cosa serve innamorarsi se poi sai che devi soffrire? È come scavarsi una fossa, perdere un sacco di energie, poi caderci dentro, e scoprire di non essere morti. È una strada senza uscita, e senza via di fuga; e nel caso riusciresti a trovarla, ne usciresti lesionato. E odio avere graffi sul corpo che mi ricordino cose che voglio dimenticare, soprattutto se quei graffi si incidono su quella specie di organo chiamato cuore.
Liam lavora in ufficio, in realtà non so bene di cosa si occupi, ma a lui piace, e questo basta e avanza. Lavora solamente di pomeriggio, per colpa della scuola, e per fortuna di molti questo è il mio ultimo anno. Credo che mi mancherà, come mi manca questa mattina la voglia di alzarmi dal letto, ed andare in quella specie di edificio. Forse le pareti della mia cantina sono più pulite, ma devo farlo.

**

Prendo il mio Q7 e raggiungo casa di Liam, dove mi aspetta puntualmente appoggiato al muretto della sua piccola villetta. Graziosa direi, ma di certo non paragonabile a quella dei miei genitori adottivi: è più del doppio.
Entra in macchina e mi saluta con un sorriso, ancora assonnato. Ricambio e metto in moto schizzando verso scuola.
- Zayn, quante volte ti ho detto che devi andare piano in città con la macchina? - ecco la prima rimproverata del giorno di Payne. Ormai ci ho fatto l’abitudine, come lui ha fatto l’abitudine ai miei comportamenti poco corretti, ma non smette lo stesso di rimproverarmi. Non gli rispondo, parcheggio la macchina ed aspetto che scende prima di chiuderla.
- Cosa hai alla prima ora? - mi chiede, mentre varchiamo il cancello della scuola, sotto gli occhi di tutti, e questo in parte ci fa sentire importanti. È un effetto strano essere osservati come se fosse appena entrato un Dio, ma ormai siamo abituati, quindi percorriamo il cortile senza troppi problemi.
- Non lo so, credo storia, tu? - gli rispondo adocchiando qualche ragazza del quarto anno che potrei far divertire questa sera, anche se in questa scuola sono rare le ragazze brave a letto. Forse posso rimorchiare la Morgan, lei non se la cavava male, e non è neanche una tipa difficile, o forse lo è, ma non con me.
- Matematica, vieni a salvarmi quando ti invio un messaggio - si dilegua Liam andando dalla parte opposta alla mia. In genere è così, quando vuole saltare un’interrogazione o una semplice ora di rottura di palle, mi invia un messaggio e con una scusa vado a chiamarlo nella sua classe. Di solito saltiamo la maggior parte delle ore e siamo arrivati fino all’ultimo anno grazie alle raccomandazioni dei nostri genitori. Entro nell’aula di storia e mi siedo all’ultimo banco, notando la prof entrare, e dopo poco scorrere il dito sull’elenco.
- Malik interrogato, ha studiato? - mi guarda da sopra gli occhiali.
- No - le rispondo, come ormai faccio con la maggior parte dei professori.
- In questa scuola si fa sul serio ragazzo - mi urla contro per il mio centesimo due, ormai d’abitudine.
- Allora lei cosa ci fa qui ?- rispondo scocciato da quella voce strozzata e fastidiosa, che mi tocca ascoltare.
- Esci fuori, e non rientrare neanche per la fine dell’ora! - urla di nuovo, avendo in risposta una faccia disgustata per il suono che è uscito dalla sue labbra ed esco fuori, contento di non dover trascorrere la prima ora incatenato ad un banco. Mentre decido cosa fare mi arriva un messaggio di Liam che mi chiede di andare in suo aiuto. Rispondo con un ‘ok’ e mi dirigo verso la parte opposta della mia aula. Mentre percorro i corridoi noto una ragazza seduta di fronte la presidenza con i libri stretti fra le mani, come se quelle pagine l’avrebbero protetta. Mi avvicino di più e noto meglio il suo profilo: è lei. Stringo i pugni dal nervoso, la sua sola presenza mi infastidisce. Si può notare da metri di distanza in quanto sia perfettina in tutto quello che fa, e rimango sorpreso quando mi accorgo che il preside la invita ad entrare, suscitando la mia curiosità. Con un passo svelto raggiungo la classe di Liam e una volta libero ritorno nelle vicinanze della presidenza, appoggiato al muro.

La guardo uscire dalla porta ed iniziare a camminare con un passo svelto e un espressione sollevata sul volto, non durerà per molto. Sta venendo verso la mia direzione, e forse mentre mi viene a dosso non si accorge nemmeno che di fronte a lei ci sono io. Alza lo sguardo sussurrando uno "scusa", e posso notare una nota di paura nei suoi occhi grigi, troppo perfetti, anche loro.
- Qualcuno qui ha combinato qualcosa - la osservo mentre vedo la paura scorrergli nelle vene. Lei ha paura di me e questa cosa mi eccita: amo il fatto che posso avere il controllo su una come lei, che ama avere tutto sotto controllo, che non ama cacciarsi nei guai, ma qualcosa è stato calcolato male, da quando sono in questa scuola.
- Cosa hai combinato Evans? - domando, aspettandomi una sua risposta.
- Io..io n-non credo t-ti interessi - mi risponde, sorprendendo ogni mia aspettativa, non sono abituato ad essere contraddetto, ed odio quando succede, soprattutto quando è lei a farlo. Le stringo i polsi, vedendola sussultare e la sbatto contro il muro, senza curarmi di chi ci sia in giro, a quest’ora di solito i corridoi sono vuoti.
- Io credo di si - rispondo con un tono basso ma decisamente più arrabbiato, e solamente dopo poco mi risponde.
- Ho risposto male ad un prof - involontariamente mi scappa una risata. Quasi non sembra vero che una come lei risponda male e venga mandata in presidenza.
- Questo non ti dà il diritto di rispondere male a me - ritorno con un tono arrabbiato, stringendo più forte i polsi, notandola sussultare. Decido di lasciarla in pace, e la lascio cadere per terra, ritornando alla mia noiosa giornata di scuola.
 
È appena suonata la campanella che ci annuncia la fine di questa noiosa mattinata, e in men che non si dica mi ritrovo Liam al mio fianco.
- Si può sapere cosa hai fatto a quella poverina? - apre il discorso, cogliendomi di sorpresa.
- Chi? - domando, mentre cerco di ricordare cosa abbia fatto realmente questa mattina. Ripensandoci sono stato buono rispetto alle altre volte.
- Kathryn - dice. Solamente il nome mi innervosisce, anche quello è troppo perfetto, lo odio. Non rispondo, sarebbe inutile.
- Mi spieghi cos’hai contro di lei? - ritenta mentre entriamo in auto, e nonostante sappia quanto mia dia fastidio, continua ad insistere.
- Lo sai - mi limito a dire, lo sa troppo bene, e non so cosa spera di ottenere continuando a ripetermelo tutti i santi giorni. Dovrò cercare di togliergli questo vizio.
- Certo che lo so, tu non la sopporti. Non ti ha fatto niente, è una semplice ragazza, con una vita normale... Anzi è anche più di una semplice ragazza. È bella, gentile, brava ed ha un sacco di amici. Mi dici cosa ha fatto di male per essere una tua vittima? - è questo il motivo.
- Smettila - mi giro verso di lui con un tono decisamente arrabbiato, mentre freno e guardo il suo sguardo confuso.
- Certe volte non ti capisco. -
In realtà Liam mi capisce fin troppo, ma lui vuole che le parole escano dalla mia bocca, e non dal suo sesto senso. Ma non può cambiarmi. Lo guardo scendere dall’auto ed entrare in casa, mentre io rimetto in moto e vado via.
Mentre parcheggio sento il telefono squillare, e senza badare troppo a chi sia accetto la chiamata.
- Ciao Zayn, sono Rose, Rose Morgan - posso confermare il fatto che la sua voce sia terribilmente sexy anche tramite un telefono.
- Dimmi - rispondo mentre scendo dalla macchina ed entro in casa.
- Mi chiedevo se stasera hai da fare... -
- No, allora a stasera - chiudo la chiamata e mi fiondo in camera, pensando a cosa potrei combinare questo pomeriggio.
 

 
TARATTATATATAAA!!!

 

Bene, questa è una mia nuova FF, spero con tutto il cuore che vi piaccia, ed anche se la trovate orribile, come in realtà è, vi ringrazio di aver letto lool. Cooooooomunqueeee.. vi piace questo Zayn? È un puttaniere stronzo e manesco (okay lo ucciso lol) ma centrerà il suo passato? U.u e poi Liam, l’unico in grado di capirlo, e si preoccupa per Zayn, perché trova veramente strano il suo comportamento, ma come dice Malik ‘non posso essere cambiato’ voi cosa ne pensate??? Laciate una recensione xD 
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xxLoveHarold

Vi lascio col nostroo Zaynn


 

 

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Capitolo 2
*** 2 -Someone chose for me – ***


QUESTO E' IL TRAILER
https://www.youtube.com/watch?v=UDmA_b4LAp8






-Someone chose for me –

Chapter two



Lasciar trapelare ira oppure odio dalle proprie parole o dai propri atteggiamenti è inutile, pericoloso, imprudente, ridicolo, volgare.
Non si dovrà quindi mostrare ira né odio, se non attraverso le azioni.
Si potrà fare quest'ultima cosa in modo tanto più perfetto,
quanto più completamente si è evitata la prima.
Arthur Schopenhauer




Posso dire che la serata passata con Rose non è stata un gran che, si sta rivelando come tutte le altre: così eccitate dal sapere di venire al letto con me che alla fine non si applicano neppure, forse dovrei cambiare un po’ aria. O forse dovrei smetterla di trasmettere la mia rabbia su altre persone, forse Liam non ha tutti i torti quando mi dice che sono incomprensibile. Infondo a me cosa manca a parte l’amore di due genitori veri, una vita fatta di esperienze e non chiusa in un orfanotrofio? Cosa mi manca, al di fuori che qualcuno, a parte Liam, cerchi di accettarmi, di amarmi, qualcuno che provi a rompere la barriera che ho attorno, qualcuno che non si limiti ad essere aggiunto alla lista “di quelle passate dal mio letto”? Ma come posso solamente pensare che una persona provi ad amare me? Tutte queste cose che non ho, sono la conseguenza di ogni mia scelta. Ormai è una fissa, nella mia testa, io devo decidere per gli altri, devo fare le scelte, e se è necessario le più orribili, perché qualcuno ha scelto al mio posto di rovinarmi la vita, la parte più bella, di rovinarmi l’infanzia, l’adolescenza. Qualcuno l’ha scelto al mio posto, e non so nemmeno chi precisamente. Io sono solamente una conseguenza sbagliata, di azioni sbagliate.

I miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria del cellulare: è Liam.
-Stavo per chiamarti- rispondo.
-Davvero perché?- domanda incuriosito Liam dall’altra parte.
-Ci vediamo da te tra un po’?- rispondo alla sua domanda con un’altra delle mie domande, come sempre del resto.
-Ok- risponde riagganciando. Non so da dove mi sia spuntata fuori l’idea di parlare con Liam, ma ne ho bisogno. Anche questa volta non mi sono smentito, gli ho chiesto di vederci senza imporgli altre soluzioni, e mi sto sentendo quasi in colpa sapendo che tra un po’ dovrò vomitargli a dosso tutto quello che mi sono tenuto dentro, ma è lui a chiedermi ogni giorno di farlo, ed ora sto solo esaudendo i suoi desideri.
Prendo l’auto e mi dirigo a casa sua, a quest’ora i suoi non dovrebbero esserci.
Busso alla porta, e mi ritrovo un Liam incredulo della mia presenza lì, forse aspettava da troppo questo momento.
-Entra- mi dice, facendomi strada nella sua stanza. Anche se non c’è ne bisogno.
-Allora a cosa devo l’onore?- inizia, nel modo sbagliato, ma decido di passarci su e mi accomodo sul letto.
-Ho bisogno di capire, capirmi- comincio senza rispondere alla sua domanda.
-Hai provato a parlarti?- Chiede.
-In che senso?- alzo lo sguardo verso il suo. Non capisco.
-Ti sei posto delle domande? E qualcuno lì infondo ti ha risposto?- mi richiede. La risposta è no, non mi sono mai interessato di capire io chi fossi, non ha importanza, io non ho importanza. E sono convinto che la mia vocina, quella che hanno tutti, non sia pronta a parlarmi. Scuota la testa, Liam non dice nulla, è come se mi leggesse nella mente, sa che sto per dire qualcosa.
-Io non credo servirebbe a qualcosa, io sono privo dei comuni sentimenti Liam , io riesco solo ad odiare- le parole lasciano la mia bocca prima che me ne renda conto.
-Perché Zayn?-
- Perché io non conosco l’amore, nessuno mi ha insegnato cos’è l’amore, cosa significa, non l’ho mai sperimentato, e nessuno lo sperimenterà mai su di me, io sono solamente una caso perso, ritrovato dall’odio- mi libero di nuovo.
-Hai scelto tu di crearti una barriera intorno, sei tu che hai cercato l’odio, non è lui che è venuto da te, hai trovato solamente una via di fuga all’amore, Zayn-
Le sue parole non hanno senso, no, io non sono andato a cercare l’odio. Lui mi ha circondato man mano.
-Come posso scappare dall’amore se non so nemmeno cos’è?- chiedo ovviamente.
-Kathryn –
-Cosa provi per lei?-
Odio.
Lei ha tutto quello che io non ho, e mi chiedo per quale stupida ragione sia io la vittima di uno sbaglio, e non lei. Perché lei ha avuto una vita perfetta mentre io soffrivo? E per questo deve essere punita. E devo essere io a farlo.
-Zayn, Dio, ragiona, se tu sai cosa si prova quando qualcuno sceglie al tuo posto, perché lo fai?-
Già, perché lo faccio? Io non lo so, non ne ho la più pallida idea, è un istinto che ho dentro, è successo da quando l’ho vista per la prima volta. Ho bisogno di toccarla, fargli del male, perché è come se lei ne facesse a me, ma tutto questo è stupido.
-Non lo so- sono le uniche tre parole che riesco a dire.
-Zayn prova a starle lontano, a non incontrare il suo sguardo, prova solamente ad essere indifferente, e vivi la vita come un normale ragazzo, ricorda che io sono con te-
Le sue parole mi danno sollievo, è come se aspettassi da troppo tempo che mi venissero dette, ed ora è successo.
-Grazi Liam-
-Io non ho fatto nulla, dipende tutto da te- mi sorride Liam.



-Zayn- mi sento chiamare, ma non mi volto. Conosco troppo bene quella voce, ormai mi perseguita da giorni. Non capisco cosa diavolo voglia da uno come me. – Zayn, aspettami.- stufo mi giro, e guardo Liam correre nella mia direzione. Si sta solamente ridicolizzando davanti a tutta la scuola. Lo guardo mentre si avvicina ,infilo le mano nel giubbotto e mi metto comodo per ascoltare cosa deve dirmi. Si ferma di fronte a me, e riprende fiato. – Mi chiedevo se ti andava di venire da me, oggi- dice tutto d’un fiato. –Liam smettila, perché ti ostini a diventarmi amico?-. sbuffo ormai stufo del suo comportamento. Non mi risponde, così mi giro per andare via quando –Non pensare che mi arrenderò così facilmente, il mio obbiettivo e aiutarti, e ci riuscirò- mi volto di scatto, lo vedo per la prima volta in modo diverso: si sta preoccupando per me. E’ lì con la testa abbassata e le mani chiuse in due pugni. Sorrido, non ho mai conosciuto un sedicenne così determinato, il che mi sorprende. Faccio qualche passo e mi avvicino a lui. Gli poggio una mano sulla spalla e – Poi non ti lamentare se non sono di buona compagnia- rispondo. Lui alza lo sguardo, e mi regala un sorriso fantastico. Il più bello di sempre.



TRULLALLEROTRULALALA

Ciaooo Spelndorii… Come state????
Allora cosa pensate di questo secondo capitolo, non si capisce molto del passato di Zayn , ma sta iniziando a cambiare (non preoccupatevi, Zayn il cattivo non è andato via), so che può sembrare strano che succeda già nel secondo capitolo, ma poi capiretee perchè!! E possiamo confermare che Liam sia l’amico migliore del mondo.
Preparatevi perché questa sarà la storia più incasinata di sempre, comunque le cose scritte in corsivo sono i flashback, spero l'abbiate capito T.T
Lo so il capitolo è un po’ corto,, e Scusatemi. Spero di non avervi deluso, anche perché a me il capitolo non mi piace. Scusate se ci sono errori
Ora mi dileguo, lascio a voi i commenti…
UN BACIOOOO


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Capitolo 3
*** 3 -I need your hate- ***


QUESTO E' IL TRAILER
https://www.youtube.com/watch?v=UDmA_b4LAp8




 

-I need your hate-
 

Chapter three

 

 

Credete al disprezzo, allo scherno, alla paura, allo scoraggiamento, alla vergogna, al panico, all'odio. Credete pure a tutto ciò.
Ma non credete mai all'indifferenza.

Irvin Yalom

 
Kathryn’s pov

Zayn in questi giorni è diverso, il suo sguardo è completamente assente, non trasparisce emozioni, e non mi infastidisce. Tutto questo è strano, terribilmente strano. Dal suo viso non si può notare nient’altro che indifferenza,non si può nemmeno più notare quella nota di odio verso tutti. Questo mi fa terribilmente male. Fino a pochi giorni fa potevo ancora arrampicarmi sul suo odio, accontentarmi dei suoi contatti, anche se violenti. Potevo ascoltare il suono delle sue voce, che era terribilmente bella anche quando era arrabbiato. Potevo perdermi in quei pozzi marroni senza che lui se ne accorgesse. Mi manca. Già lo trovo anche io terribilmente strano il fatto che mi manchi il suo odio. Ma è l’unico sentimento con cui riesco ad avere un contatto con lui, e se queste sono le condizioni, vuol dire che le accetterò.
Non so nemmeno io, quando e come è iniziato tutto questo, ricordo solamente il giorno in cui è arrivato in questa scuola, era così bello, eppure così distante. Anche se a qualche metro dai miei occhi che non smettevano di fissarlo. Cosi distante da una tipa come me, inadatta ad uno come lui. Noi siamo semplicemente opposti. Io sono il cielo, lui è il mare, io sono l’alba, lui è il tramonto, io sono il sole, lui è la luna, io sono bianco, lui è nero. Noi siamo la spiegazione al termine: opposto.
 
Oggi abbiamo un corso in comune, l’unico: fisica. Ma ormai non spero più che mi noti, durante l’ora si inchioda al banco e il suo sguardo vaga fuori dalla finestra, senza avere qualcosa di preciso da osservare, è sempre perso nella sua testa e non so cosa darei per sapere cosa pensa. O forse no. Forse fa paura anche me capire in realtà cosa gli gira per la mente. Ma qualcosa dentro di me sa, anzi è pienamente convinta, che ci sia una parte nascosta, da dover cacciare fuori. Non so bene se io sono la persona adatta a farla uscire, non so nemmeno come, ma ho un’assurda voglia di provarci. E l’unica cosa che chiedo, è che mi sia offerto qualsiasi sentimento, a parte l’indifferenza. Che in fin dei conti non può essere neanche considerato un sentimento, perché non si può nemmeno spiegare. L’unica conclusione dell’indifferenza, è che poi ti ritrovi con un muro intorno, così spesso, che è quasi impossibile distruggerlo, ed io non voglio che Zayn faccio questo. Non voglio che alzi un muro con tutto il resto del mondo, anche se so quanto lo odia, l’ho letto nei suoi occhi. Per quanto stupido, non credo riuscirei a sopportarlo.
 
Liam’s pov

Non avrei mai pensato che un giorno Zayn avrebbe abbassato le sue difese con me, e mi avrebbe fatto capire quello che ha dentro. Eppure quel momento è arrivato, e sono felice che sia stato proprio io ad ascoltarlo, so quanto in realtà Zayn sia fragile,  per questo quando ho deciso di avvicinarmi a lui, non me ne sono pentito. Dal primo giorno che l’ho visto ho capito che aveva bisogno di qualcuno che gli facesse capire di poter essere amato. Forse io non posso offrirgli l’affetto di un padre o una madre, oppure di una sorella, e nemmeno di una fidanzata. Ma posso stargli accanto come amico, e non per difenderlo. Perché Zayn sa cavarsela benissimo anche da solo. L’unico problema è riuscire a fargli capire che ogni essere umano ha diritto ad amare ed essere amato. Ed io ho già la soluzione: Kathryn.
 
Aumento il passo quando la intravedo per i corridoi, e la raggiungo.
-Ciao- la soluto, e noto la punta di imbarazzo appena si accorge di me e – ciao - ricambia il mio saluto. –Devi aiutarmi- le annuncio senza troppi giri di parole.
 
 
Zayn’s pov

E’ appena iniziata la prima ora e già ho una noia mortale. Fisica, a cosa diavolo mi serve?  Non l’ho mai capito. Tralasciando il fatto che sia una delle materie che odio, in questo corso sono costretto a stare per una ora nella stessa stanza dove si trova lei. Senza poter toccarla o fargli del male. Anche se ultimamente sto cercando di evitarla, almeno così mi ha chiesto Liam. Non capisco veramente il motivo di tutto questo, secondo lui non sono in grado di stargli lontano. Gli sto solamente facendo capire che è il contrario. Posso resistere senza incontrare i suoi occhi oppure senza toccarla, io non dipendo da lei.
Sento la campanella suonare ed entro in classe insieme agli altri. Come rituale mi siedo in fondo all’aula, e dopo qualche minuto vedo la prof entrare. Inizia a fare l’appello e quando pronuncia – Evans - non arriva nessuna risposta dal secondo banco. Mi chiedo come mai una come lei abbia saltato una lezione, anche perché mi sembra di averla vista questa mattina. Forse mi sarò sbagliato, non credo mi interessi.
 
 
-Ehi amico si può sapere che fine hai fatto questa mattina? – domando a Liam mentre ci dirigiamo ai distributori. – Dovevo sbrigare una faccenda- si giustifica, ovviamente non gli chiedo altro, anche perché è da lui sparire per risolvere certe cose. –Comunque presto ti farò conoscere un amico- mi annuncia mentre prende una busta di patatine dal distributore ed io lo seguo. – Mmh ok – rispondo, anche se non credo sia una buona idea quella di volermi far conoscere altra gente. Non credo di essere una buona compagnia. Ma non credo neanche di riuscire a convincere Liam di lasciar perdere.

Kathryn’s pov

-Come posso esserti utile? – domando a Liam. Anche se trovo strano il fatto che stia chiedendo un favore proprio a me.  - Riguarda Zayn – a quelle parole un brivido mi percorre la schiena. Non credo che io posso essergli d’aiuto, soprattutto se riguarda lui. -Zayn?- gli domando incredula. Lui annuisce e aspetto che continui.  - E’ una storia lunga, quindi credo che sia meglio parlarne con più calma. Ti dispiace saltare la prima ora? – in realtà si. E’ tra le uniche in cui posso guardare Zayn di nascosto. Ma non posso rifiutare Liam. Quindi annuisco e lo seguo fino al retro della scuola e ci accomodiamo su una panchina.
 
-Allora, io penso che Zayn provi qualcosa per te –
- Certo mi odia – rispondo ovviamente. Anche perché non penso Zayn posso provare per me altri sentimenti, al di fuori dell’odio. - In realtà non possiamo saperlo. – continua. Io invece credo che non ci voglia una maga per capire cosa prova, tutti lo sanno che lui non sopporta nessuno. Ma nessuno sa il perché. - Sostiene di non sapere cosi sia l’amore, quindi nel caso lo provasse, non lo saprebbe, perché pensa che dentro di lui viva solamente l’odio. – A quel punto faccio la domanda che ormai mi assilla da tempo – Perché?-

Liam’s pov

Dentro di me so che raccontando quello che so su di Zayn lui mi ammazza, e so anche che se non lo faccio lei non potrà mai capire ed aiutarmi. Ecco perché le racconterò solamente l’essenziale. – Zayn non crede all’amore solamente perché lui non ne  ha mai ricevuto. E’ complicato, ma quelli che tu pensi siano i suoi genitori non lo sono. Lui non la sa chi sono quelle due persone che l’hanno messo al mondo e poi si sono pentite di averlo fatto e l’hanno rinchiuso in un orfanotrofio. Per questo Zayn odia tutto, perché hanno scelto per lui una vita che in realtà non voleva, e forse neanche meritava. Per questo non riesce ad andare oltre all’odio, perché in quella specie di edificio gli hanno insegnato e dato solamente questo.- Kathryn ha ascoltato tutto quello che le ho detto. Anche se questa è sola una parte del passato di Zayn. I suoi occhi sono fissi sul prato, forse si sta dando del tempo per mettere insieme tutto quello che le ho detto. Ma la sua domanda mi colpisce. – Perché lo stai dicendo a me?- perché anche tu lo ami, si capisce da una chilometro di distanza, ma solamente due cocciuti come voi non potrebbero rendersene conto. Non so per quale ragione ma non rispondo alla sua domanda, anzi faccio finta di non averla sentita – allora vuoi aiutarmi?- si gira verso di me mi guarda negli occhi, che la supplicano per un si. –Cosa devo fare?- e sorrido mentre le spiego tutto.

Kathryn’s pov

Non riesco a non pensare alla parole di Liam, mi rimbombano nel cervello come un martello. Credevo che Zayn avesse una marea di stupidi motivi per odiare il mondo, ma dopo quello che avevo ascoltato, non riuscivo a credere che avesse passato tutto questo.
- Sostiene di non sapere cosi sia l’amore, quindi nel caso lo provasse, non lo saprebbe, perché pensa che dentro di lui viva solamente l’odio. – non riesce ad andare oltre all’odio, perché in quella specie di edificio gli hanno insegnato e dato solamente questo- 
Avrei aiutato Liam, anche perché non avevo nulla da perdere.
-Ktrhyn tu lo ami?-
Mi aveva chiesto. Sentimmo il suono della campanella e con questa scusa mi dileguai. Si lo amo. L’ho sempre amato. Almeno credo, perché mi sono innamorata del suo odio.
 


 
BIBIDIBOBIDIBUUU!!

 
Ciao splendori!! Allora come state? Spero bene u.u
Allora iniziamo dal fatto che a me non piace il capitolo hahaha xD lol
Bene ora torniamo a noi. Cosa avrà in mente Liam?? U.U lo scoprirete più avanti lol anche se vorrei sapere a voi cosa passa per la testolina.
Poi Kathryn, ha accettato di aiutare Liam ed ha ammesso a se stessa che ama Zayn , ma secondo voi lo ammetterà mai di fronte agli altri?
Lo scoprirete nei prossimi capitoli,  * risata malefica *
*si scusa se ci sono errori*
Ora vi lasciaooo.
UN BACIO.
Lasciate una recensione mi raccomando u.u

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Io amo questa foto *--*

     

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Capitolo 4
*** 4 - You are like us- ***


QUESTO E' IL TRAILER
https://www.youtube.com/watch?v=UDmA_b4LAp8




-You are like us-
 Chapter four
 

 

La vita è questo, una scheggia di luce che finisce nella notte.
Louis-Ferdinand Céline

 
Zayn’s pov
 
-Sono tornato- annuncio mentre entro in casa e  butto la borsa in un angolo sperso della cucina. – Zayn vieni qui – sento mia madre urlare dal salone e la raggiungo – Che succede? – gli domando mentre mi butto sul divano – Io e tuo padre abbiamo ricevuto una chiama d’urgenza. Domani dobbiamo partire –. La notizia ormai non mi fa ne caldo ne freddo. Sono abituato a rimanere da solo a casa. –Quindi?- domando. – Staremo fuori per dieci giorni e tu non potrai rimanere da solo a casa–. Alzo le sopracciglia e –Scherzi vero? ho diciotto anni- . Non è possibile che lei stia dicendo a me che ho bisogno di una baby setter. – No, non scherzo. Questo è un viaggio importante, e non possiamo tornare per colpa di qualche tuo party in cui qualcuno finisce in prigione – mi rimprovera. – Andrò da Liam – penso che si la soluzione migliore in fin dei conti, potrei organizzarne uno a casa sua. – No, andrai da tua zia – dice. –Da quando ho una zia?- in realtà non ne ho mai conosciuto una, e non mi è mai importato di conoscerla. – Da sempre, ed ora va a fare le valige, senza ribadire. Per stasera devi essere li- quasi urla mentre va via. Non ci posso credere. A che serve avere diciotto anni, se poi non ti fanno rimanere da solo a casa. Avevo già organizzato mentalmente il mio party. Che merda.
 
-Zayn sei pronto?- mi urla mia madre dal piano di sotto. Non le rispondo, prendo la borsa e scendo. –Andiamo- anche se in realtà non andiamo assieme. Io vado con la mia auto e loro con la propria solamente per indicarmi la strada. –Mi raccomando comportati bene- inizia la predica mi madre. –Bla bla bla sisi ho capito- la zittisco mentre chiude casa e ci avviamo verso quella della mia presunta zia.
Dall’esterno è una casa molto graziosa, con un giardino davanti, dove c’è un piccolo vialetto che conduce alla parta. Lo percorro e quando mi ci ritrovo d’avanti suono al campanello. Aspetto per qualche minuto prima che la porta mi venga aperta da una signora. Non è ne vecchia ne giovane, forse avrà la stessa età di mia madre. Ha i capelli biondi, raccolti in una coda. Non è molto alta e nemmeno tanto grassa. –Piacere Zayn- allungo la mano verso di lei. Il che è al quando assurdo, visto che è mia zia e devo vivere in questa casa per dieci giorni, ma non la conosco. –Ciao io sono Michelle - si presenta stringendo la mia mano. Ha un bel sorriso, e la sua voce è accogliente e calorosa.
 
Chissà se anche mia madre avrebbe avuto un voce così.
 
Mi fa entrare mentre io studio il luogo che mi circonda. E’ grande come mi ero immaginato, ed anche molto accogliente. Entriamo nel salotto dove c’è un uomo seduto con le gambe accavallate intento a leggere un.. giornale.
–Tu devi essere Zayn- mi guarda da sopra gli occhiali. –Si- rispondo. –Io sono Johnny,Johnny Evans ma puoi chiamarmi Jo, o zio. E’ uguale- mi sorride.
 
Evans.. è solo una coincidenza.
 
 Anche lui come la moglie ha un tono rassicurante. –Ve bene Jo- gli rispondo, annunciandogli anche come credo che lo chiamerò. Continuo a guardarmi attorno, mentre aspetto che qualcuno mi dica dove dovrò alloggiare. E solamente dopo qualche minuto Michelle si decide a parlare – Dio mi ero scordata, vieni ti faccio vedere la tua stanza- Annuisco e la seguo su per le scale. – In realtà la tua stanza non è ancora pronta, quindi dovrai stare per qualche giorno nella stessa stanza con nostra figlia.- Hanno una figlia? Quindi io avrei una cugina? Vorrei tanto sapere per quale ragione non li ho mai conosciuti. Forse non voleva sapere quale strano figlio era stato mandato a sua sorella. Oppure mia madre non volermi farmi conoscere?
-Spero non ti dispiaccia- la voce Michelle mi riporta alla realtà. –No, non preoccuparti- le sorrido mentre entro in stanza. Non è piccola, ma nemmeno grande. Le pareti sono viola e il pavimento bianco. –Quello è il tuo letto- Si trova accanto alla finestra.. Dall’altro lato delle stanza, c’è n’è un altro attaccato al muro e sopra di esso ci sono una miriade di foto, e non credo mi interessi guardarle. –Se ti serve qualcosa chiama- si dilegua mia zia, mentre io poso la valigia sotto al letto.
 
Dopo poco mi ritrovo perso nel mio abisso di domande, con la testa ficcata nel cuscino. Perché non ho mai conosciuto tutto questo? Per quale strana ragione, io sono stato destinato ad vita che prevede la solitudine? Cosa ho fatto per meritarmi questo fin dalla nascita? Sono sempre stato solo, Harry non ha mai avuto torto.
 
Ero nel cortile dell’orfanotrofio facendo una partita a calcio con la mia squadra. Stavamo vincendo. Non ero mai stato tanto felice, ultimamente non facevamo altro che perdere, e mi ero davvero stancato di guardare il punteggio negativo sui i tabelloni. E per questo quel pomeriggio stavo cercando di dare il meglio me.
Era finito il primo tempo quando mi allontanai dal campetto per riposare un po’. Mi misi a sedere su un muretto, forse un po’ troppo distante da tutti gli altri. Presi la mia bottiglina quando qualcuno mi spinse alla spalle, e mi fece cadere. Mi voltai di scatto. Era Harry, con la sua combriccola di amichetti. Mi alzai da terra e la guardai arrabbiato, cercavo di dimostrarmi forte ma sapevo che contro di loro non aveva alcuna speranza. Harry scavalcò il muretto e si avvicinò a me, non ebbi il tempo di pensare che mi sferrò un pungo nella pancia. Mi piegai leggermente portando le mani sul punto in cui aveva appena tirato il pungo cercando di mantenere il suo sguardo, e dopo poco alzai il braccio, e gli lanciai un pungo in pieno viso. O almeno credevo. Mi bloccò la mano e mi sferrò un altro colpo. –Che succede Malik? Nessuno viene ad aiutarti?- mi ringhiò contro poi mi spinse e mi buttò a terra. –Guardati intorno, tu sei solo-
-Non è vero!- urlai, mentre mi rialzavo, più per convincere me stesso che lui. Rise. –Non è vero? Malik noi siamo soli, se non lo fossimo che cavolo ci faremo rinchiusi qui dentro?- non gli risposi, perché sapevo che quelle parole erano la pura verità. –Vedi che ho ragione? Tu sei come me, e quelli come noi possono solamente fare del male- quasi mi urlò contro. –Cosa vuoi da me Styles?- . Le sue parole erano stata l’arma letale, che mi fece dimenticare per sempre il ragazzino ingenuo che ero. –Lo sai cosa voglio- .
 
-Zayn è pronto!- la voce di Michelle mi riporta alla realtà. Mi alzo dal letto e scendo di sotto, dove mi aspettano zia e zio. Gli rivolgo un sorriso, e mi siedo. Michelle inizia a servire la cena, quando sento la porta chiudersi e –Mamma è arrivato il mio presunto cugino- accompagnata da una risata. Quella voce.
-Allor..- ripete entrando in cucina, ma si blocca appena incontra i miei occhi –T-tu?- balbetta. – Kathryn – La saluto, facendo uno dei miei sorrisi perfetti.
-Vi conoscete?- domanda suo padre. –Andiamo a scuola insieme- risponde lei abbassando la testa.
 
 
Kathryn’s pov
 
Non ho mai saputo dell’esistenza di  questo mio cugino, e la cosa mi entusiasma un sacco, o almeno mi entusiasmava. Nell’esatto momento in cui metto piede in cucina, e incrocio i suoi occhi, maledico mia madre per avere una sorella. Ho immaginato così tante volete mio cugino, che mai e poi mai mi è venuto in mente che fosse proprio lui. Quel sorriso strafottente e cosi fottutamente bello, non promette niente di buono, e nessuno la sa meglio me. Vorrei nascondermi nella mia stanza, ma non posso perché per mia sfortuna dovrà passare due notti nella mia camera. Mi maledico per aver accettato l’offerta di mia madre.
 
**
 
-Liam sono spacciata- quasi gli urlo per telefono mentre mi allontano da casa per fare in modo che nessuno mi ascolti. –Allora, calmati, e dimmi cosa è successo- cerca di tranquillizzarmi. – Zayn, è mio cugino, edoraluistaràacasamiaperdiecigiorni- gli annuncio, un po’ troppo velocemente, ma spero che abbia capito perché non penso di avere le forze per ridirlo. – E’ tuo cugino?- domanda incredulo dall’altra parte del telefono. –Si, è arrivata la mia fine, me lo sento. – inizio a fare avanti e indietro sul posto, alcuni passanti mi stanno anche prendendo per pazza. – Non preoccuparti, non è così idiota da farti male nella stessa casa dove sono i tuoi genitori – prendo un respiro di sollievo, in fondo non ha tutti i torni, e poi agitandomi non risolverei comunque nulla. –Ora vai a casa e affrontalo come se fosse un amico.- quasi mi strozzo con la mia saliva, vorrei ribadire, ma Liam non me ne da il tempo e riattacca.
 
**
 
Entro in camera mia e lo trovo disteso sul letto, giocando col telefono. –Ciao cugina- saluta senza degnarmi di uno sguardo.
Sembra quasi che quel gioco sia più importante di me. O forse lo è.
-In teoria- non è proprio mio cugino visto che è stato adottato, non c’è nessun legame di sangue. Penso, forse un po’ troppo ad alta voce. e me ne accorgo quando posa il telefono e si gira a guardarmi. – Quindi lo sai- dice, penetrandomi con gli occhi. Abbasso la sguardo, non riesco a reggerlo, non riesco a reggere tutto quel carico di odio che porta nei suoi occhi. –Cosa so?- fingo. Sorride, non ho mai visto un sorriso tanto bello quanto falso. – Dovresti dirlo tu a me- si alza dal letto, e si avvicina, ed io istintivamente faccio un passo indietro. Non riesco a rispondergli, e lui si avvicina sempre di più, vorrei fare qualcosa ma non ci riesco. Indietreggio, e per mia sfortuna vado a finire contro la porta: sono in trappola. –Allora non vuoi parlare?- deglutisco, mentre accorcia la distanza fra di noi, e in men che non si dica ritrovo il suo viso a qualche centimetro dal mio. Il mio cuore inizia a battere all’impazzata, e con questo silenzio ho quasi paura che lui posso sentirlo. –Peccato che ci siano i tuoi genitori altrimenti..- inizia, avvicinandosi ancora di più. Sposta il viso sul mio collo, e inizia a baciarlo, mentre mi sento le guancie andare in fiamme. –Altrimenti..?- cerco di tirargli le parole di bocca. –Altrimenti questo- risale con un scia di baci il mio collo, ed un attimo dopo le sue labbra combaciano con le mie.
 
 
 
Crazie, crazie mille.
Allora, ecco un altro capitolo, bhè cosa ne pensate? Lo so è orrendo. A me non piace affatto e scusate per gli errori..
 
Devo anche darvi una notizia u.u Molte di voi staranno pensando.. Si sa già come va a finire, ora si baciano, poi lui scopre che la ama e vissero tutti felici e contenti, avranno tre bambini e li chiameranno Bi Ci Di e blabalbla. Mà.. la vera e propria storia NON è ancora cominciata. Perché ci sono un miliardo di problemi e cose successe, e da risolvere che voi non riuscireste nemmeno ad immaginare, e poi Zayn è molto più complicato di quanto sembra.. e lo scoprirete  tra un bel po’ u.u anche perché ci saranno cose inaspettate. hahahaaha spero di avervi incuriosito, e spero che ci sarete per il prossimo capitolo. 
 Allooooooooooora, come abbiamo potuto vedere, Hazza fa parte del passato di Zayn, e chissà che non sia anche per colpa sua se ora è cosi! U.u Poi dovrà vivere dieci giorni sotto lo stesso tetto della povera Kathryn, che cerca di farsi tranquillizzare da Liam, ma tutto la calma che ha accumulato svanisce  nello stesso istante in cui torna in camera da Zayn… e poi poi poi lui la Bacia. Chissà perché lo fa, ma sicuramente Kathryn gli è molto grata o forse NO, scopriremo tutto nel prossimo capitolo.
Comunque sarei felice se lascereste un vostro parere.
Un Baciooo Amorii!! e Graziee per tutte le Recensioniiii :D


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Capitolo 5
*** 5 - Are you new? – ***


QUESTO E' IL TRAILER
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-Are you new? –
 
-Chapter five -


Se tutto quello che passa per la testa degli uomini
fosse detto a parole ed eseguito coi fatti,
l’universo precipiterebbe immediatamente nel caos
.
Giuseppe Antonio Borgese

 
Kathryn’s pov

 
E’ la decima volta che mi sveglio questa notte per colpa dei miei fottuti sogni, o incubi. L’unica cosa che so con precisione è che quelle labbra così morbide oramai mi perseguitano. Desideravo con tutti il mio cuore che quel momento non finisse mai, ma non ci voleva una maga per capire che per lui era solo un gioco. Per questo ho dovuto combattere contro tutte le mie forze e l’ho spinto via, scappando come una bambina a cui è stato tolta la bambola preferita. Quando ieri sera ritornai in camera lui dormiva beatamente, come se non fosse appena successo nulla, e questo mi feriva ancora di più. Stava accadendo di nuovo, si stava prendendo gioco di me, e chissà poi forse mi avrebbe umiliato davanti agli altri. O peggio, mi avrebbe punito per essere scappata via. Ed è questo che mi tormenta, che lui posso farmi del male per averlo respinto ed essere corsa via.
Guardo l’orologio, sono le 6:00. Ormai non credo che riuscirò più a prendere sono, quindi mi alzo e facendo meno rumore possibile mi chiudo in bagno. Guardo il mio riflesso nello specchio, le mie occhiaie fanno paura, così prendo tutto l’occorrente e cerco di rimettermi a nuovo.
Quando scendo di sotto trovo mamma vicino ai fornelli, come d’abitudine e papà intento a leggere il suo giornale. Sposto il mio sguardo su Zayn, che ha appena finito di mangiare e non vedo l’ora che esca da quella porta, per fare colazione in santa pace, ma – Ehi,Kat perché non vai a scuola con Zay, potrebbe darti un passaggio- spalanco gli occhi, mentre metto insieme tutta la frase. Io. Macchina. Zayn. Insieme. Può dimenticarlo. E poi Zay? Gli ha anche dato il nomignolo, ci mancava solamente questa. – Non preoccuparti, poi Zayn stava andando via, avrà da fare e io devo ancora finire di prepararmi, sarà per la prossima volta,  non preoccuparti- cerco di trovare una scusa, tra la marea di parole che ho appena buttato a vanvera, e ce l’ho quasi fatta quando – posso aspettare – interviene lui. –No, vai, ti farei perdere solo tempo – mi giustifico di nuovo mentre mi siedo a tavola e spero che se ne vada. Inizio a pregare mentalmente e non mi accorgo neppure che saluta la mia famiglia, e si dilegua. Solamente quando sento la porta chiudersi prendo un sospiro di sollievo.
 
Zayn’s pov
Non riesco a non pensarci, non riesco a capire. Avrei dovuto sferrarle un pugno, uno schiaffo, non so, un calcio. Per quale diamine di motivo l’ho baciata. E per lo più sono stato respinto, ma questa me la pagherà. Non riesco a non odiarla, è più forte di me. Lei mi ha provocato, con quelle parole, ha scatenato qualcosa in me. Come una sfida, mi ha ricordato che in realtà non è mia cugina, quindi posso farle quello che voglio. Ho bisogno di farle del male, di farle impazzire. Perché l’ho capito che ormai mi sta dietro come un gattino. Che stupida, come può solamente pensare che io possa ricambiare i suoi ridicoli sentimenti. I suoi sguardi, crede che io non li abbia notati, ma li conosco troppo bene, sono gli sguardi di chi ama. Ne ho visti e distrutti miliardi.
 
-Allora Zay, guarda bene quel ragazzo, sai cosa devi fare- mi ripete Harry, con un ghigno sul viso. Fisso, quel povero ragazzo mentre sento le mani tremarmi, e le gambe rinunciare a muoversi. – Harry, non posso farlo- quasi sussurro mentre cerco uno sguardo, un briciolo di compassione. – Guardalo Zay, guarda lui come felice, guardo il suo sguardo pieno di amore, e noi invece siamo soli, lui non lo merita, deve essere punito vero Zay?- mi incita, come se stesse parlando ad un bambino, ed è quasi riuscito a convincermi. –Harry i..io – balbetto qualcosa di incomprensibile, ma vengo interrotto dalle sue iridi verdi. – Non avere paura o compassione, la vita per te non ne ha avuto- Guardo un’ultima volta Harry, e la mia mano chiusa in un pugno, prima di andare verso di lui.
 
Sento picchiettare al vetro dell’auto e mi risveglio. E’ Liam che mi sorride ed entra in macchina.Mi sembra stranamente felice oggi. – Dì la verità amico, con chi ti sei divertito sta notte?- lo stuzzico, e per poco non si strozza con la sua stessa saliva.- Nessuno, idiota. Non vado con chiunque, come una certa persona.- questa volta stuzzica lui me e – Pff è solo invidia, e poi credo che dovrò restare un po’ in astinenza – lo informo, mentre mi guarda confuso in cerca di spiegazioni. – Lo sapevi che Kathryn è mia cugina – gli annuncio, facendo un sorriso amaro. Deglutisce, e sposta il suo sguardo fuori dal finestrino, qualcosa non quadra. –No, ma cosa centra?- mi chiede. Per un secondo ripenso al casino che ho combinato ieri sera, forse è meglio che lo tenga per me. – Devo stare a casa sua per una decina di giorni credo- ed ecco che ricomincia a strozzarsi con la propria saliva. Mi guarda con gli occhi spalancati, già so cosa vuole chiedermi. Infatti non tardo molto ad informarlo che – non preoccuparti, credo , che non le farò niente -.
-A meno che tu non l’abbia già fatto – interviene.  Prendo un sospiro e – ancora no- .
In realtà penso di averle già fatto qualcosa. Questa notte, parlava  nel sonno, e diceva cose del tipo. ‘Perché?’ Oppure ‘no’. Non sono riuscito a collegare bene la faccenda, e mi chiedo se non stesso sognando proprio me.  
 
Liam’s pov
-Zayn, lui è Niall. Niall, lui è Zayn.- finalmente sono riuscito a farli incontrare e conoscere. Niall è una persona fantastica, e credo anche che si troverà molto d’accordo con Zayn. L’ho conosciuto più o meno un anno fa, quando si è trasferito nella nostra scuola e abbiamo anche qualche corso in comune. – Piacere – Niall allunga la mano verso di lui che stringe solamente dopo avergli dato una gomitata. –Piacere mio- risponde scocciato. Alzo gli occhi al cielo, è impossibile. Lancio un’occhiata a Niall, e credo che abbia capito tutto quando mi sorride e – io vado, ci si vede in giro- si dilegua. Mi giro verso di Zayn per parlargli, ma ormai è troppo lontano, quindi decido di lasciarlo perdere e vado verso la mia aula. Ma devo fermarmi quando noto Kathryn avvicinarsi a me velocemente e – Io non farò un tubo in quello che mi hai chiesto – quasi urla, facendo girare mezza scuola. La zittisco e la porto in posto dove ci sono meno gente. – Si può sapere che è successo?- le chiedo.
- Le vedi queste occhiaie, è perché questa notte non ho dormito, e vuoi sapere perché?- annuisco anche perché la vedo leggermente alterata a non mi andrebbe di contrariarla. – Perché quel pazzo del tuo amico mi ha baciato - . Spalanco la bocca, mentre penso a Zayn. Quasi non ci credo. E’ anche strano il fatto che lui non me ne abbia assolutamente parlato. Kathryn si accorge che sono evidentemente scioccato, ma ricomincia e – Io il tuo stupido piano non lo metto in atto, chissà adesso cosa mi combina sapendo che lo respinto, figurati se vorrei farlo ingelosire. Vorrei fare qualcosa, ma ci tengo anche alla mia pelle. E poi sai io ho un cuore, e lui crede che sia una pallone per giocare a calcio – mi riprendo della raffica di notizia che mi sta dando, faccio un sospiro e – Respinto?- le domando. Mi guarda male e poi si decide a parlare.
-Sai ho imparato a capire quando qualcuno mi prende in giro- sto per rispondergli, me il suono della campanella mi blocca, e Kathryn va via quasi con gli occhi lucidi. Sbuffo mentre mi guardo intorno e vedo la marea di ragazzi correre verso le proprie aule. C’è una confusione tremenda, ma di certo è minore di quella che stanno creando quei due. Prendo un sospiro di sollievo, e mi dirigo verso la mia classe. Svolto l’angolo, quando qualcuno mi viene a dosso. Guardo i libri cadere, e mi affretto ad aiutare a raccoglierli, prima di guardare con chi abbia avuto l’incidente. E’ un ragazza, ha i capelli marrone chiaro e i suoi occhi sono molto simili ai miei. Le sorriso e le chiedo scusa, mentre lei riordina i suoi libri tra le braccia. – Scusami tu, è solo che con questa cartina non ci capisco nulla- tira una foglio da un quaderno e mo lo mostra: è la cartina della scuola. –Sei nuova?- chiedo mentre lei sbuffa e fa cenno di sì. –Sai che materia hai ora?- domando, mentre prende un altro foglio. Forse l’orario ed inizia a leggere. – Letteratura- mi annuncia mentre posa il foglio nella tasta –Ti prego, puoi dirmi dove si trova?- quasi mi supplica con gli occhi, per un momento mi imbambolo, ma poi ripenso a quello che mi ha detto, e ricordo di avere lo stesso corso alla prima ora. Le sorrido e –vieni con me,abbiamo lo stesso corso- ricambia il sorriso e si mette di fianco a me.
-Comunque, piacere Liam - le sorrido, ricambia, e noto il rossore apparire sulle sue guancie – Louise - . Continuiamo a camminare, e tra noi si crea un silenzio imbarazzante, ed io non sono un gran che a rompere il ghiaccio, quindi decido di stare zitto e non sembrare inopportuno con qualche domanda stupida. Dopo poco arriviamo davanti la nostra aula e prendo un sospiro di sollievo. –E’ questa- gli indico la porta e lei mi sorride. Entriamo e fortunatamente la prof ancora deve arrivare. Io prendo posto negli ultimi banchi, mentre lei in un banco vuoto più avanti.
 
-Allora ragazzi, oggi vi presento una nuova compagna- annuncia il prof, sorridendo a Louise che si alza e si posizione vicino la cattedra. – Si chiama Louise Anderson, e viene da Gloucester -
 
Sento la campanella suonare e la Raggiungo – allora come ti sembra la Scuola ?- chiedo mentre lei fa spallucce e – Carina- dice, facendomi sorridere. – Allora perché ti sei trasferita qui? – chiedo e la sento deglutire . Abbassa la testa e si stringe un po’ di più i libri vicino al petto. – Problemi di lavoro – quasi sussurra . – Ora devo andare, Ciao Liam -
 
 
 
UCC
IDETEMI, AMMAZZATEMI, A VOI LA SCELTA. IO VI AMO LO STESSO.


Forse è passato un po’, tanto, molto, tempo. E mI scuso per il ritardo, e il capitolo ORRENDO, forse alcune di voi non la cacheranno neanche più.. e vi capisco 
Comunque, ci sono ancora degli accenni del passato di Zayn. Ha capito che Katrhyn è innamorata di lui. Poi lei che parla Con Liam, e non vuole aiutarlo.. perché ha paura per se stessa..  come biasimarla ? ahahah lol 
Poi Zayn conosce Niall, ed ovviamente fa l’antipatico.
Liam conosce Louise, e chissà cosa nasconde anche lei.
E’ tutto un casino, ma ok.
Ahahaha sarei felice se lascereste una recensione.
E scusate per tutti gli errori
GRAZIE A TUTTI PER LE RECENSIONI, E PERCHE' SEGUITE QUESTA STORIA.
VI AMO!
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SE VI VA POTETE VEDERE IL TRAILER
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Capitolo 6
*** 6 - Together.. forever - ***


HO FATTO IL TRAILER, SE VI VA GUARDATELO, A ME NON CONVINCE MOLTO U.U
https://www.youtube.com/watch?v=UDmA_b4LAp8







- Together.. forever -

-Chapter six-

 

Ci vuole più coraggio per soffrire che per agire.
Sören Kierkegaard

 
Kathryn's pov

Dopo la scuola, posso dire che il pomeriggio è passato meglio di quanto credessi.  Non ho incontrato Zayn dopo questa mattina, e spero con tutto il cuore, che non si faccia vivo nemmeno per cena. Ma ovviamente, le mie preghiere sono inutili. Perché ora sta entrando dalla parta con la sua solita aria da strafottente, e dopo aver fatto un sorriso da stronzo ai miei genitori che ora stanno uscendo di casa, e avermi lanciato un’occhiata, sale di sopra. Sbuffo e mi rigiro verso la tv, che orami non sto guardando da circa mezz’ora. Mi sembro un asociale di merda, ma non è colpa mia se qualcuno che ora vive nella mia casa, mia ha resa la vita un inferno. Sbuffo di nuovo, spengo la Tv e con un coraggio preso da non so dove salgo di sopra. Sono stanca, fottutamente stanca di essere trattata così.
Apro la porta e lo trovo lì, come sempre sul letto, a farsi i fatti suoi. Non mi va di girarci attorno, come non mi va di balbettare, devo mostrarmi sicura di me, altrimenti finirà male. – Perché mi hai baciato?- gli chiedo, mentre lui si gira sorpreso da quella domanda, e da quel coraggio e – perché lo volevi – Per un momento le sue parole mi spiazzano.  “Perché lo volevi” quindi lui sa.
-Oh, certo adesso fai l’indovino?- gli rispondo. Sorprendendo addirittura me stessa. Zayn che continua a fissarmi incuriosito, fa un sorriso sghembo e – Perché non ti è piaciuto?- si avvicina – vorresti rifarlo?-
Avrei tanto voluto cedere, ma non potevo. – Mio Dio, Zayn smettila!- urlo irritata, mentre lui rimane sbalordito dal mio tono di voce. – Io non sono il tuo giocattolo – sbotto ancora più infuriata, mentre lui fa un sorriso strafottente –Io non ho mai detto che tu sei il mio giocattolo – mi risponde. Avrei quasi voluto tornare indietro nel tempo, e rimanere seduta sul divano, sicuramente avrei evitato tutto il casino che ci sarà dopo. Ma ormai sono qui, e devo mostrarmi forte. Non ho altra scelta né una via fuga. – No? Allora cosa diavolo sono per te?- Lo guardo diritto negli occhi, mentre aspetto una risposta che non arriverà mai, ma che le mie orecchie hanno bisogno di sentire. Lo guardo diritto in quegli occhi carichi di odio, che quasi non riescono più a reggerlo. Lui si avvicina pericolosamente a me, e prendendomi per i polsi mi sbatte al muro, cambiando completamente discorso. – Sai, dopo quello che hai fatto ieri, non sei nella posizione per urlarmi contro, o fare le prepotente – quasi sussurra, mentre sono pienamente convinta che fra qualche minuto, lui inizierà a farmi del male. Ma non prima che abbia finito di torturarmi con le parole. – Di solito le ragazze non si tirano indietro ai miei baci – sussurra di nuovo avvicinandosi un altro po’ – Io non sono ‘ le ragazze’ – cerco di difendermi ancora, come ho sempre cercato di fare. Inutilmente.
-Sei così carina quando cerchi di fare la forte – dice con un ghigno sul volto – ma non sei tagliata per fare l’attrice sai – stringe di più le mie braccia, e con un colpo secco mi butta terra, poi si riavvicina – Non permetterti mai più di urlarmi contro- e va via dalla stanza. Mentre io mi rannicchio in un angolino a piangere.
 
 
Liam’s pov

Sento il campanello suonare a raffica, urlo un –Arrivo- inutilmente e mi avvicino alla porta. E’ Zayn. E’ visibilmente incazzato, quasi non l’ho riconosco. E a dire il vero mi fa paura. Mi scanso e lo faccio entrare, mentre lui si va a sedere sullo sgabello in cucina.
-Zayn cosa è successo?- chiedo, mentre lui concentra il suo sguardo in una parte non precisa della stanza e parla – Kathryn – quasi rimango paralizzato quando pronuncia il suo nome con quel carico di odio. Ma aspetto che continui. – Lei ha cercato di mettersi contro di me – nel momento stesso in cui ascolto quelle parole, penso a Kat e mi immagino come possa stare in questo momento. Se solo lui sapesse quanto lei ci tiene, non gli farebbe tutto questo male. Lo so.
- Cosa le hai fatto?-
Lui alza lo sguardo verso di me e – Non le ho fatto nulla, gli è andata bene – dice, come se quasi lei lo avrebbe dovuto ringraziarle per non averle fatto del male. Ma io conosco Zayn e so che non è vero. – Mio dio Zayn, Vuoi smetterla? – quasi urlo. Corruga la fronte e mi guarda stranito. –Cosa frega a te di quella?-
-Zayn lei non è ‘quella’, lei è una persona- urlo di nuovo, mentre corro a prendere il mio capotto, per raggiungerla a casa sua.
-Dove vai? –
- A riparare ai tuo danni- sbatto la porta, e lo rimango lì a ripensare su quello che ha davvero fatto. Neanche io riesco a crederci.
 
Bussai forte alla porta di casa Evans, e dopo cinque minuti mi ritrovo  Kathryn davanti a me, con un fazzoletto stretto tra le mani, e gli occhi rossi. Non mi da neanche il tempo di parlare che mi butta le braccia al collo, e inizia a singhiozzare. Cerco di calmarla e la porto dentro.
-Kathryn, cosa è successo?- le accarezzo i capelli e lei inizia a parlare.
 
Zayn’s pov

Certo adesso ci mancava solamente che si prendesse il mio migliore amico, ma non mi sorprende. Tutti tendono ad allontanarsi da me, ma come biasimarli? Neanche io, se fosse un'altra persona vorrei essermi amico. Non so trattare bene gli altri, non so essere un buon amico. Non lo sarò mai. Io vengo dal Buio e devo rimanere nel buio. Non credo ci sia qualcuno in grado di tarmi fuori. Forse perché nessuno riesce a capirmi completamente.
Dovrei sentirmi in colpa per quello che ho fatto? Non lo sono affatto. Ho combinato cose peggiori e se solamente Liam le conoscesse tutte, quel giorno non avrebbe insistito tanto per essere mio amico. Tutto quello che ho fatto fin ad ora, l’ho fatto per un motivo. E mi tengo le conseguenze delle mie azioni. Un giorno riuscirò ad arrivare a quello che voglio realmente. Nel frattempo cerco di ammazzare il tempo. Forse cercando di vivere.
 
Harry’s pov

-Amico, tu mi stai dicendo che questa è la tua prima sbronza- rido sonoramente mentre do una pacca sulla a Zayn che comincia a ridere come un imbecille ed io lo seguo a ruota. – Sai, la vita fa davvero schifo – continua a ridere, mentre prende un’altra birra e comincia a bere. – Ehi Malik, che fai non offri? – stacca la bocca dalla bottiglia,  ne prende un’altra a me la lancia. La prendo al volo e ricomincio a bare. – Vedo che cominci a capire qualcosa – rido, rispondendo alla sua affermazione. Lui non mi risponde anzi si alza, barcolla e  - Cosa facciamo? – mi chiede, mentre raccoglie lo scatolo con altre Tre birre e inizia a camminare. Io finisco la mia e lo seguo. – Vieni ti porto con me – mi guardo con un sorriso perverso e ricominciamo a ridere.
 
Siamo sul tetto guardando Londra. Ho sempre odiato questa città. La odierò sempre –Sai amico mio, le persone di questo stupido pianeta darebbero i numeri per poter vivere in questa stupida città – beve un altro sorso di birra e Zayn completa la frase al mio posto – Che coglioni – dice ridendo. Rido anche io e lo vedo barcollare. Si mantiene vicino al muretto e con una gomitata fa cadere una birra giù. – Ops.. – sussurra prima che cominciamo a ridere come due matti – Ora la preside si arrabbierà – commentiamo con una voce squallida ricominciando a ridere.
Dopo che ci siamo stancati del suono della nostre risate sbronze, ci soffermiamo a guardare quel paesaggio di merda e – Zayn, tu sei l’unico amico che ho – quasi sussurro. Zayn non si gira anzi serra la mascella e – Noi siamo soli, siamo soli insieme- mi risponde mentre io continuo a pensare a quanto in realtà sia squallida e penosa la nostra vita. A come ho fatto a trascinare Zayn in tutto ciò. – Mi hai insegnato questo amico – questa volta si volta verso di me. Qualcun altro non avrebbe creduto ad una sola sua parola solamente guardando la sua faccia ubriaca, ma io si.
-Insieme, per sempre – aggiunsi. Mentre Zayn prendeva la ultime due birre .
-Brindiamo, alla nostra vita di merda – ritornammo a ridere come due idioti, ignari di quello che avremmo fatto il giorno, e l’altro ancora. Ormai Zayn era come me. Viveva senza aspettarsi nulla dalla vita.
 
Manca poco Harry.
Manca poco, ed uscirai di qui.
 
 
Hola 
chicos

Ciao a tutti, allora come va? Spero bene, anche perché dovete restare in forma per recensire la storia ahahahah lol
Spero che il capitolo vi piace, perché come sempre a me no lol
In questo Capitolo Odio Troppo Zayn, secondo me anche voi ahahaha
Ma si sente troppo, bhò. Un Dio
Invece amo Liam, ma quanto è cucciolo? lol
Mi dispiace per Kat ma ormai è condannata ahahahahhah loool
C’e stata anche una parte del passato raccontata da Harry è.è e la parte finale.. ha fatto un po’ di Suspense? lol
Devo essere sincera dopo che l'ho scritta e riletta e ho detto "Minchia ridete?" ahahahahah, non sono normale lo so

Non so se qualcuno di voi a visto il Trailer , ma in quel Caso Avete Notato che tra i solitari c’è anche Louis
Muhahahahahha ve ne eravate dimenticate (?)
Se avete notato Louise non l’ho messa, non perché non piace il suo personaggio o perché il suo ruolo non sia importante, Anzi lo Adoro askfgsl ma solo mi sembrava fuori luogo. Ahahah
Spero in un vostro parere, ora vi Lascioo
Un Baciooooooooooo
 
PS se avete notato nel Trailer c’è Nina ahahahaha
Non sapevo chi mettere, e visto che la amo tanto ho messo lei e sono stata tentata di mettere qualche parte di Elena e Demon, ma mi sono fermata.
Volevo anche mettere il balletto di BSE , ma ho evitato anche quello
Ahahahahahahhaha lol
Ora vado sul Serio! Un Bacioooo
 
SCUSATE PER TUTTI GLI ERRORI!


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xxLoveHarold

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Capitolo 7
*** 7 -Madness- ***




 



 

-Madness -

- Chapter seven -

 
 

Per essere felici dobbiamo sconfiggere i pregiudizi, essere virtuosi, stare bene in salute,
avere dei desideri e delle passioni ed essere sensibili alle illusioni,
perché da esse traiamo la maggior parte dei nostri piaceri, e infelice è colui che le perde.
Émilie du Châtelet

 

 Zayn's pov
 
 
-Chi è? –
 
-Zayn? –
 
-Chi è? –
 
-Niall, Liam mi ha dato il tuo numero –
 
-Cosa vuoi? –
 
-Cosa stai facendo? –
 
-Perché? –
 
-Problemi di cuore,devo dimenticare. Conosci qualche locale? –
 
-Ovvio,ma..-
 
-Perfetto, ti passo a prendere all 22. Ciao -
 
**
 
Eccomi  qui, seduto dietro ad un bancone ad ordine l’ennesimo drink, mentre Niall cerca di rimorchiare qualche ragazza. Quando è venuto a prendermi gli ho detto chiaramente che non avrei ascoltato la sua drammatica storia oppure di quando fosse felice con la sua ex e lui, ovviamente, non ha ribattuto. Siamo in un pub nei pressi di Paper’s row. Non entravo qui da un bel po’, e sinceramente mi è mancato svagarmi. Guardo Niall scatenarsi e dopo aver bevuto il mio drink lo raggiungo. Mi offrono ancora da bere, fin quando non ricordo più nulla.
 
 
Liam’s pov
 
Sono stato per quasi due ora a casa di Kathryn cercando di calmarla. Zayn ha esagerato, non doveva fare quello che ha fatto. Ma credo di aver commesso anche io un errore, senza ascoltare la sua versione dei fatti, senza lasciarlo parlare. Nonostante il fatto che conosco Zayn meglio delle mie tasche e so i suoi motivi, sono andato via senza preoccuparmi di lui. E per questo mi sento un po’ in colpa. Ma di certo il suo comportamento non è giustificabile.
Entro in caso e chiudo gl’occhi per un secondo. Mi sta andando in pappa il cervello, non so più cosa pensare, né cosa fare. Tutto questa storia non ha senso. No, un fottuto senso non c’è l’ha. Vado a prendermi un bicchiere di acqua, e mentre mi avvicino alla cucina noto il giubbotto di Zayn appeso alla sedia. E’ ancora qui? La prima cosa che mi domando. Ma la casa è troppo silenziosa, forse se lo sarà dimenticato.  – Zayn, sei qui? – lo chiamo, ma non mi arriva nessuna risposta.
La mia ipotesi è certa, l’ha dimenticato.
 
Dopo essermi calmato con un po’ d’acqua salgo di sopra, e senza badare se mia madre c’è o meno, vado nella mia camera e mi butto sul letto.
Sono troppo stanco anche per pensare così chiudo gli occhi e cerco di dormire.
 
 
 
Sobbalzo dal letto quando sento un clacson suonare ripetutamente. Guardo l’orologio: 2:34. Sbuffo, e metto la testa sotto al cuscino sperando che chiunque abbia tanta voglia di rompere le scatole nel meglio del sonno, se ne vada. Ma continua e dopo poco sento anche un “Liam” da una voce fin troppo familiare. Mi alzo di scatto e mi affaccio alla finestra.  Spalanco gli occhi nel vedere Niall e.. Zayn?
Stanno appoggiati alla macchina ed hanno in mano un bottiglia. Alcol, sicuramente. Quando si accorgono di me alla finestra iniziano ad urlare cose strane e senza senso.
 
Chiudo per momento gli occhi sperando che sia tutto uno scherzo, ma quando li riapro loro sono ancora lì. Così vado giù e dopo avergli tolto le bottiglie di mano e essere stato mando a quel paese li trascino dentro.
Neanche il tempo di richiudere la porta che li ritrovo sul divano quasi addormentati.
 
Niall's pov

Sento qualcuno urlare così mi porto la testa sotto al cuscino ma le voci non finiscono. Decido di alzarmi e noto dalla finestra i vicini litigare.  Sbuffo sonoramente e un secondo più tardi ho un forte mal del testa. Mi guardo intorno e mi accorgo di non essere nella mia camera, nel mio letto, e quello non é il mio cuscino. Ci metto un po' prima di capire che sono a casa di Liam e quello che sta uscendo ora dal salotto é Zayn. Che notandomi sveglio si gira prima di uscire dalla stanza e -Ci sono delle aspirine sul tavolino - poi va via. Lancio un occhiata nel posto che mi ha indicato e mi affretto a prenderne una. Ma comincio a pormi realmente delle domande solo ora. Cosa ci faccio a casa di Liam sul suo divano e perché puzzo in un modo esagerato?
Ricordo la conversazione con Grace in cui mi diceva senza nessun problema o senza nessuna compassione per i miei sentimenti, che la nostra storia finiva lì. Semplicemente per il fatto che aveva incontrato qualcuno meglio di me. Non mi aveva chiesto  scusa e nemmeno si era preoccupata se io mi fossi affezionato a lei. Mi aveva lasciato lì, in mezzo ad un parco semivuoto. Mi aveva lasciati da solo con le mie mille domande, i miei dubbi e le ferite che aveva appena inciso su di me.
Non mi andava di parlare con qualcuno che effettivamente non mi avrebbe mai capito e le uniche cose che mi avrebbe detto sarebbero state "non pensarci la vita va avanti" oppure    "non ti merita dimenticala"  o altre stupidaggini dette e ridette milioni di volte, che in realtà non hanno mai consolato nessuno, o almeno quelli stufi di ascoltarle fingevano di stare meglio.
Ricordo di aver chiamato Zayn ed averlo costretto a venire in un pub con me. Ricordo di aver ballato, ma il tutto finisce lì.. a quelle bottiglie di alcool.
 
Prendo un sospiro e per quello che ricordo,  cerco di mettere in ordine le idee. Mi alzo e vado in cucina, il mio stomaco brontola.
Quando metto piede in cucina trovo Liam intento a mangiare dei biscotti e Zayn, bhè credo che non capirò mai le espressioni di Zayn. Accenno un sorriso e mi fiondo vicino a Liam rubandogli il pacchetto. Sbuffa e va a prendere altri biscotti dalla dispensa. Intanto comincio a mangiare, anche se dopo poco ho una strana sensazione alle stomaco, fin quando non sento il sapere dei biscotti ritornare in bocca e il minuto dopo, ho già vomitato tutto.
 
Zayn’s pov
 
Mentre Liam si lamentava per il vomito di Niall e lui indifferentemente continuava a mangiare i suoi biscotti io ero andato via, stufo di sentire tutto quel fracasso.
Non ricordo come siamo finiti a casa di Liam, l’unica cosa che so è che non devo più accettare un invito da Niall, soprattutto se il mattino seguente mi ritrovo in posti completamente diversi da quelli della sera precedente.
Sento il mio cellulare vibrare e noto la decina di chiamate perse dai miei zii. Ora che ci penso è stato un bene ritrovarmi a casa di Liam, chissà cosa sarebbe successo se mi sarei ritirato ubriaco. Non voglio neanche immaginare, quindi premo il tasto verde e la richiamo.
 
-Santo cielo Zayn, dove sei?-
-Scusa se non ti ho avvisato, ma sono rimasto da un amico-
-Quando rientri?-
-Fra qualche ora-
Chiudo la chiamata e controllo quanti soldi ho con me. Pranzerò fuori.
 
Sto aspettando il pranzo più o meno da mezz’ora e giuro che se tarda un altro po’ vado via. O almeno avevo pensato di andare via prima che una ragazza tutta tette si sedesse davanti a me. La guardo impassibile aspettando che si alza e va via. Ma nulla. Mi  poggio alla schienale mentre lei poggia i gomiti sul tavolo, giusto per mostrare meglio il seno. Assottiglia gli occhi e – Zayn, giusto?- .
-Posso aiutarti?- dico infastidito mentre lei si mette comoda sulla sedia. Poi le sue labbra rifatte si muovono in un qualcosa che dovrebbe essere un sorriso e – In realtà si – cerca di dire forse sensualmente, ma l’unica cosa che gli riesce è uno strano verso. Automaticamente le rido in faccia, mentre lei comincia sbatte la ciglia finte. -  Sai ieri sera ridevi per ben altri motivi. – dice mentre io ritorno serio. Non ricordo nulla di ieri sera e non voglio ricordarlo, perché solamente il pensiero di essere stato con quell’oca mi fa salire il vomito. Cosi senza badare alla sua espressione di superiorità mi alzo e vado via. –Ehi ma dove vai? – di nuovo la sua vocina da oca si fa sentire. Non rispondo, esco dal locale e vado via cominciando a trovare un posto dove mangiare. Ed è mentre cerco che penso : se lui sarebbe stato qui l’avrebbe già portata a letto.
 
Kathryn’s pov

Ho trascorso la notte a guardare il suo letto ancora rifatto. Mi sono chiesta il perché. Ma non sono riuscita a trovare risposta. Mi madre lo avrà chiamato si e no dieci volte e lui non né ha risposto nemmeno una. Sono rimasta a fissare il letto immaginando che lui fosse lì disteso a sognare. Ad immaginare un lui che non esisterà mai, o forse si, un giorno. Mi sono ritrovata a fissare il vuoto immaginando forse qualcosa che mi avrebbe solo illuso. Quell'illusione che si appropria del cuore di ogni ragazza, facendole immaginare situazioni e persone che non avrà mai. Mi sono ritrovata a volermi aggrappare a quell' illusione solamente per il gusto di essere felice almeno lì ma con l'amaro di dover fare i conti con la realtà il giorno dopo.
Sapevo che ora mi sarei ritrovata ad affrontare l'esatto opposto delle mie illusioni ma mi sono lasciata trasportare lo stesso. E credo che continuerò a farlo finché non mi consumerà e mi stancherò di tutto questo.
Entro nella mi camera mentre guardo mia madre portare le cose di Zayn nella sua stanza pronta. Non so se sono più felice per il fatto che avrò un po ' di pace o triste per il fatto che non potrò rimanere lì ad osservarlo rinunciando alle mie ore di sonno. E forse se qualcuno avrebbe osato farmi delle domande in quelle ore mi avrebbe preso per una folle col bisogno di amare. Ma non mi sarebbe importato perché se amare lui vuol dire essere una folle beh allora i
o lo sono.



CIAO AMORI.

So che sono in ritardo, quindi se mi odiate vi capisco ma IO VI AMO cioè 102 recensioni asfhdjskl.
Vi capisco se ora non mi cagate più ma io spero sempre in una vostra recensione u.u
Passando al capitolo questa volta una parte che mi piace ci sta lol ed è quella di kathryn ahhaha forse perchè l'ho scritta a l'una di notte (?) ma ok. Il capitolo è di passaggio per questo non mi piace >.<.
Vabbè si parla della sbronza di Zayn e Niall. E dell'oca che voleva attacare bottone con Zayn hahah. E la tipa che lascia Niall. Ma come di fa a lasciare il mio amore? Bhà. lol
Ho riletto il capitolo e sinceramente non mi piace per niente..
Non è un gran che lo so, scusatemi :(
e scusate anche per tutti gli errori

Al prossimo capitolo e grazie a tutti.
I love You. 




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Capitolo 8
*** 8 - she is mine - ***







-Chapter eight –

-She is mine-

 

Gelosia. L'altra faccia dell'amore.
Ambrose Bierce
 

Zayn’s pov

Oggi io e Liam abbiamo saltato le lezioni. Mi ha spiegato cosa era successo la sera prima e della figura di merda fatta con tutto il vicinato. Ma meglio non ricordare.

Adesso sto ritornando a casa. Da quando la mia stanza è pronta va molto meglio. Non ho più i sui occhi puntati addosso e lei non ha più i miei puntati su di lei mentre riesce a dormire un po'. Ed in quel po’ di tempo che rimanevo lì a fissarla elaboravo i pensieri più assurdi, qualsiasi persona mi avrebbe preso per pazzo se solo avrebbe potuto leggermi nella mente.

Quando entro la scena che mi ritrovo davanti non è quelli di tutti i giorni. Non è quella della famigliola felice attorno al tavolo mentre pranzano. Ora stanno lì seduti sul divano tutti e tre. I miei zii sembrano distrutti e non riesco a capire il motivo fin quando non mi soffermo a guardare il livido che ricopre il braccio e il graffio sulla guancia di Kathryn. Per un momento ho pensato di aver perso il respiro e prima che possa effettivamente capire qualcosa lei si alza e va via . Mi giro verso i due che sono rimasta nella stanza e -Zayn parlarci tu, noi non sappiamo cosa fare. Dice che va tutto bene ma non è vero – annuisco, anche se sono confuso e senza farmelo ripetere altre volte salgo di sopra.
Oggi io non sono stato a scuola. Quindi è stato qualcun' altro a toccarla. Sono stata le mani di qualcun’altro a toccarla con violenza.E giuro che chiunque sia stato, ha sbagliato persona con cui giocare.

Entro nella sua stanza e lei è lì. Sul suo letto con le gambe strette al petto, raggomitolata come un gattino. Alza giusto un po' lo sguardo per vedere chi é entrato nella sua stanza e quando scontra i suoi occhi pieni di dolore con i miei sento la rabbia incomincia a scorrere in me. Lei può provare quel dolore solamente verso di me. Nessuno  ha il diritto di toccarla, nessuno tranne me.

Stringo i pugni e -Chi é stato? - scandisco. Mentre lei riporta la sua attenzione sul pavimento. So cosa vuole fare, vuole tenersi tutto dentro. Ma ha sbagliato persona per questo. -chi é stato?- quasi urlo mentre lei rabbrividisce. Un’altra lacrima scende dai sui occhi prima di -Alex - assimilo il nome mentre penso a quel fottuto bastardo. Guardo un ultima volta Kathryn e poi vado via senza preoccuparmi del suo – Zayn dove vai?- .
 
Ecco lì, seduto vicino ad uno dei tavoli davanti al lurido bar dove va a passare ore senza senso. Lo guardo mente fuma, come se nulla fosse successo.
Quando sono abbastanza vicino da farmi notare lui mi guarda sorpreso e butta il mozzicone per terra. Poi si alza e –Zayn, che onore, posso aiutarti?- dice con uno dei suo sorrisi sfacciati. – Si, sai gira voce che qualcuno abbia picchiato Kathryn, sai chi? – lo guardo male mentre – La Evans?- gli faccio cenno di si e un secondo dopo un sorriso beffardo si apre su quella schifo di faccia che gli spaccherò tra poco. –Amico tu non c’eri, ho solamente pensato di fare il lavoro al posto tuo – assimilo bene le parole, mentre le immagini iniziano a scorrere davanti ai miei occhi. Faccio un passo più avanti giusto perché guardarlo in faccia mi fa ancora più ribrezzo, ora siamo di spalle e – Sai Alex, credo che tu hai sbagliato lavoro- calco di più l’ultima parola, riferendomi a quello che ha fatto. Mi giro giusto un po’ per guardare la sua reazione e appena si volta verso di me confuso gli sferro un pugno in pieno viso, facendolo barcollare.
– Ehi ehi, amico da quando ti importa di quella?-.
Stringo forte i pugni mentre mi avvicino e – Lei è mia, tu non puoi toccarla –
 
Ormai ho perso ogni senso della ragione e mi ritrovo a prenderlo a pugni. Ho le mani piene di sangue e lui continua ad implorarmi di smetterla. Cosa che faccio solamente dopo essermi accertato di avergli fatto imparare la lezione. Solamente dopo essermi accertato che non era ancora morto. E non l’ho ucciso per l’unico motivo che deve sentire dolore, lo stesso dolore che ha fatto provare a Kathryn. Lo guardo un’ultima volta e – Non ti conviene metterti contro me- dico prima di andare via.
 
Liam’s pov.
 
Afferro il cellulare e senza badare a chi sia accetto la chiamata. – L-Liam – qualcuno sta singhiozzando e non ci metto molto a capire chi è. – Kat? Cosa è successo. –
-Zayn, lui v-vuole-
-Cosa vuole fare? Kathryn? Rispondi-
-E’ andato da Alex, non so cosa farà- prende coraggio e parla. Non ci penso due volte prima di chiudere la chiamata e correre fuori casa. Alex. Il lurido bar. Saranno sicuramente lì.
 
Quando arrivo non c’e anima viva nei dintorni, a parte il barista addormentato su una sedia, ormai stufo del suo locale sempre vuoto e non capisco ancora perché non lo chiuda. Mi guardo attorno e spalanco gli occhi quando vedo Alex seduto per terra con la schiena al muro, un mano sul fianco e la faccia piena di sangue. – Che cavolo è successo?- quasi urlo mentre lui cerca di pronunciare Zayn. Automaticamente mi guardo intorno, sperando di vederlo nei paraggi, ma lui non c’è. – Chiamo un autoambulanza -.
Mentre prendo il telefono dalla tasca lui cerca di alzarsi e – Non preoccuparti faccio da solo- cerca di fare un passo ma per poco non si ritrova di nuovo per terra. Si poggia al muro – si può sapere perché ti ha ridotto così? – urlo di nuovo mentre lui prende un po’ di forza e – Ho picchiato la Evans – .
Spalanco gli occhi, e non so se sono più scioccato perché il bastardo davanti ai miei occhi ha picchiato Kathryn o perché Zayn l’ha ridotto cosi sapendo quello che aveva fatto. – Mi fai schifo – gli dico prima di andarmene e lasciarlo al suo destino. Inizio a camminare cercando di trovare Zayn, ma non c’è ombra di lui da nessuna parte. Cosi prendo un respiro e mi siedo su una panchina, in un piccolo quartiere. E’ tranquillo qui, penso, prima di sentire qualcuno urlare di forte, una porta sbattere e una ragazza scappare via in lacrime. Cerco di capire meglio di chi si tratta. Conosco quella ragazza.
Mi alzo di scatto e la corro in contro. – Louise – la chiamo, più per accertarmi che sia lei. Si ferma di scatto non appena mi vede davanti a lei. Ha il viso rigato di lacrime e i suoi occhi sono pieni di rabbia e paura allo stesso tempo. Istintivamente faccio qualche passo in avanti e lei si butta tra le mie braccia continuando a singhiozzare, pian piano sempre di più. – Ehi calmati, dai vieni con me – Annuisce ed è proprio che fra un singhiozzo e l’altro riesco a portarla a casa mia, dove le faccio del the per calmarla.
-Allora, come ti senti?- le chiedo mentre lei pianta le sue iridi marroni ancora lucide nelle mie. – Bene, grazie Liam, se non fosse stato per te io non saprei ora dove starei..-
-Ehi, non devi ringraziarmi, ti ho vista sconvolta ed ho solo pensato di aiutarti –
- Scusa Liam, credo che tu ora voglia delle spiegazioni ed io..-
-Non fa nulla, l’importante è che tu ora stia bene.- le sorriso, e lei ricambia mentre si avvicina alla ricerca di un altro abbraccio, che non gli nego. E mentre le accarezzo la schiena chiudo gl’occhi per bearmi il suo profumo.  
- Si è fatto tardi, è meglio che vada – contro ogni mia volontà scioglie l’abbraccio e sta per andare via prima che la fermi – so che non sono affari miei, ma ho intuito che è successo qualcosa a casa e se vuoi ho una stanza vuota puoi rimanere qui – le propongo ricevendo in cambio un bellissimo sorriso, che per un momento mi fa pensare che abbia accettato la mia proposta ma – Grazie mille Liam, ma è meglio se ritorno a casa – mi risponde. – Ti accompagno- non le dò il tempo di continuare ma ricevo di nuovo come risposta un “no grazie”. Mi saluta e via mentre io rimango a fissare il suo posto vuoto. Mentre mi si apre d’avanti l’immagini dei suoi occhi che parlano da soli. Parlando di dolore.


Zayn's pov.

Prima di entrare in camera mi giro verso il corridoio vuoto a guardare la parta di quella che fino a ieri era anche la mia stanza. Forse ho sperato che si aprisse o forse no ma comunque lei ora sta uscrndo da quella porta e mi lancia un'occhiata prima di abbassare lo sguardo.

-Che gli hai fatto? -
- Quello che si meritava-
- Perché?-
- Solo io posso toccarti -



















LADIES AND GENTLEMEN
ecco un'altro capitolo.
Partendo dall'inizio, allora Zayn torna a casa e trova Kat abbastanza mal concia lol ed ovviamente si apre in lui l'instinto omicida. u.u come dice infatti è l'unico che può toccarla hahah lol. GELOSOOO
Infatti quando scopre chi è stato corre subito all'attacco e ovviamente Kat chiama Liam lol lui arriva tardi ma scopre comunque tutto e ovviamente decide di non aiutare lo stronzo. cosi va via, ma trovo Louise e da buon amico l'aiuta *-* ma quanto sono dolci (?) anche se lei nasconde qualcosa è.è 
Poi lascio a voi i commenti per la parte finale u.u
comunque mi dispiace per tutto gli errori ed anche se il capitolo è corto e fa cagare. Sorry. Ora Vi lasciooo
Grazie per tutte le recensioni un bacionee. VI AMO




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Capitolo 9
*** 9 - I'm a warrior – ***





- I'm a warrior –

- Chapter nine -
 
 
Quel che non mi uccide, mi rende più forte.
Friedrich Nietzsche



 
Kathryn’s pov.
 
Ho bisogno di riprendermi quella luce dentro me che ha rubato.
 Che ha portato via senza permesso. Un criminale, ecco cosa sei.
Ha rubato la mia vita, lo ha fatto senza prima chiedermi il permesso per entrarci.
Ha trascinato con se ogni parte di me stessa, fino a farmi smarrire negli abissi dove vive.
 Mi sento come ferita in un combattimento,così imbarazzata, così confusa. Sono a pezzi, coperta di lividi ma adesso basta.
Adesso sono un guerriero. Adesso ho la pelle più spessa.
 Sono più forte che mai perché so che allo stesso modo come può farmi del male lui può proteggermi.
Ormai sono abituata al suo dolore. E’ come un graffio, fa male solamente nel momento in cui ti lesioni.
Forse può bruciare. Ma passa. Tutto passa.
Adesso sono un guerriero e quello che devo fare è affrontare il mio rivale.
Per questo esco dalla mia stanza per andare da lui.
E non sarà come l’ultima volta, non mi farò mettere i piedi in testa, non mi farà del male. Questa volta sarò io quella astuta, quella che lo colpirà nel suo punto debole.
Sarò io a vincere l’ennesima battaglia di questa guerra. Per una volta.
Apro lentamente la porta della stanza, ancora in ordine come l’aveva lasciata mia mamma.
Lui è lì. Indaffarato a cercare non so cosa nell’armadio, ma smette appena mi vede. Prendo un sospiro e mi accomodo sulla sedia girevole vicino alla scrivania, ed è mentre mi giro verso di lui che la mia attenzione si posa sui disegni messi in disordine su quel tavolo.
-Li hai fatti tu?- domando, mentre li analizzo. Sono disegni astratti, quasi senza senso. Scuri, trasmettono rabbia, tristezza, ira. Continuo a guardarli mentre spicca a miei occhi uno, forse l’unico colorato. Sposto i disegni che lo sovrastano per vederlo meglio. E’ un ragazzo. Sembra arrabbiato o triste non riesco a capirlo. Quel disegno mi mette paura e malinconia allo stesso tempo. Lo guardo meglio mentre mi soffermo sul colore che prevale di più: il verde dei suo occhi.
Mentre lo guardo meglio Zayn li raccoglie tutti e li mette nel cassetto togliendoli da sotto al mio naso e  – Non ti interessa – mi dice.
 - Invece credo che mi interessi conoscere l’unica persona che può farmi del male – calco di più le ultime parole mentre lui si allontana di nuovo e si poggia alla finestra per vedere il paesaggio.
- Cosa vuoi?-
- Secondo te cosa posso volere Zayn?- risposto infastidita, mentre lui comincia a fumare.
- Non so, illuminami- risponde col mio stesso tono. Lo guardo male, ma lui non se ne accorge, visto che è troppo impegnato ad ammirare non so cosa fuori dalla finestra.
Prendo il secondo respiro di coraggio, mi alzo e mi avvicino a lui.

Sono un guerriero.

 Mi fermo un passo più indietro e come lui rimango a fissare fuori.
-Vuoi farmi del male, ma non vuoi che siano gli altri a farlo, perché?- aspetto una sua risposta.
 E mi aspetto di tutto. Mi aspetto un pugno. Mi aspetto una risposta che tutt’è tranne che la risposta alla mia domanda. Mi aspetto di essere cacciata via. Mi aspetto di tutto.
- Non vuoi saperlo davvero, non puoi saperlo, non capiresti – risponde mentre apre giusto un po’ la finestra per buttare via quello che ne rimane della sua sigaretta.
- Se non avessi voluto, se non avessi potuto, se avessi saputo che non avrei capito, Zayn, ora non sarei qui – le parole mi escono di bocca, e non ho urlato. Non ho temuto delle conseguenze perché con Zayn posso stare al sicuro come posso stare in pericolo. Ma ora non importa.

Adesso ho la pelle più spessa.

 Come già avevo immaginato, lui non mi risponde. E dopo svariati minuti di silenzio mi decido a parlare. A dire qualcosa che forse non avrei mai dovuto osare di pronunciare.
-Zayn tu mi ami- non so perché ho detto parole, ma qualcosa dentro di me mi ha suggerito di pronunciarle. Non è una domanda, ma un affermazione, che io mi ostino a pensare sia vera. E per un secondo, o forse è stata la mia immaginazione ma ho visto Zayn in difficoltà.
E ne ho la conferma quando si gira e – Kathryn va’ via-
 -Altrimenti che fai? Mi farai del male? Mi picchierai? Mi bacerai? Cosa farai Zayn?-
E di nuovo, vedo i suoi occhi in modo diverso, più deboli, fragili e dopo poco si decide a parlare.
 -Sei tu ora che mi stai facendo male- le parole escono dalla sue labbra come un sussurro. Come se quello che avessi detto lo avesse trafitto. Per la prima volta ero io la più forte. E con lo stesso coraggio poggio la mano sulla sua guancia e faccio combaciare le nostre labbra. Un bacio sofferto, pieno di dolore e di domande. – Ora capisci come mi sento –
Mi specchio per l’ultima volta nei suoi occhi e poi vado via.
 Adesso sono un guerriero. Sono più forte che mai.
 E la mia armatura è fatta di acciaio, non puoi toccarmi. Sono un guerriero.
 E non potrai mai più ferirmi.
 

Zayn’s pov

Mai, come ora, mi sono sentito così confuso. Una confusione che continua a crescere nella mia testa. Non so in che direzione andare. E credo, anzi sono convinto, che come tutte le altre volte mi perderò. Mi perderò in una raffica di domande che non hanno risposta e non l’avranno mai.

“Non puoi saperlo, non capiresti”  “Se avessi saputo che non avrei capito, Zayn, ora non sarei qui”
“Zayn mi ami” No, io ti odio.

Odio il fatto che è così perfetta, odio come mi scrutano i suoi occhi, odio le sue labbra, odio la morbidezza della sue mani ed odio la sua voce calda. Non so se questo è amore camuffato in odio.
Ma fatto sta che io riesco solamente ad odiarla.
Odio come, in certi momenti riesce a mandarmi in bilico. Riesce a rendere tutto più confuso. Riesce a farmi perdere ogni forza. Odio il fatto che qualcuno possa avere il controllo su di me. Questo non può succedere, e non deve succedere. Mai più.
Guardo un’ultima volta la porta della mia stanza chiusa e poi apro il cassetto dove ho messo i miei disegni. Li rimetto sulla scrivania e i miei occhi cadono subito su quel disegno. Sul suo ritratto. Sul suo volto che ho impresso nella mente. Il volto di quando andai via, e ancora oggi mi chiedo se a prevalere su di lui fosse stata la rabbia o la tristezza.
Come non so se quel giorno in me prevaleva la felicità di andare via da quel posto o la tristezza perché lui mi sarebbe mancato.
Guardo un’ultima volta quel ritratto ed i miei pensieri vengono interrotti dalla finestra che si spalanca e la piaggia che comincia a bagnare Wolverhampton.
 
 
 
Louise’s pov

Il cielo sta piangendo, ma quella non è acqua. Non è acqua quella che mi bagna.
Mi guardo intorno confuso mentre l’immagine del cielo grigio sparisce davanti ai miei occhi e mi appare una ragazza. La conosco. Quella ragazza sono io. Ma continua a piovere ed ora capisco.
Non è semplice acqua sono le mie lacrime che come pioggia cadono su di me.
Cadono con forza con violenza, fino a buttarmi per terra.

“Tu sei forte”
Una voce, fin troppo familiare mi sussurra quelle tre parole che mi fanno rialzare.
La pioggia sta finendo, c’è solamente il silenzio. L’ immagine sta scomparendo ed intorno a me non c’è più nulla. Nero è tutto nero.
-Mamma?- urlo sperando di  risentire la sua voce. Ma non ricevo nessuna risposta.
-Mamma?- urlo più forte, ma questa volta davanti a me si apre una spirale e le immagini cominciano a scorrere davanti ai miei occhi. Lei è li sorridente. Ma l’attimo dopo è stesa per terra, in mezzo alla strada in una pozzanghera di  sangue. – Mamma- questa quasi sussurro, mentre allungo la mano, come se potessi toccare quel viso senza più vita.
E di nuovo la pioggia, più forte di prima che mi butta per terra.

Ma io mi rialzo, per quante volte possa buttarmi per terra, io mi rialzerò. Sempre.
Ed è nella pioggia che vedo una bimba che corre verso le braccia della sua mamma, al sicuro dal resto del mondo.
-Louise, piccola-

Mi sveglio di colpo, mentre un tuono si fa largo nel cielo e di Wolverhampton.

Era un incubo, solo un incubo.
 
 
 
Niall’s pov

“Come Stai? - Bene”
“Sorridi, e tutti penseranno che tu stia bene.”
Si  sto bene, eppure mi viene così difficile pronunciarlo, eppure mi viene così difficile sorridere.
mi piaci eh, mi piace da matti stare con te, stiamo bene insieme, lo vedi anche tu. E poi sei una persona fantastica, la prima e l’unica che mi ha dato importanza come ragazzo. Sei fantastica. Però non sei il mio tipo, mi dispiace.”
Non ti piaccio sul serio, altrimenti ora staresti qui tra le braccia.
Non stiamo bene insieme, altrimenti ora ci staremo divertendo “insieme”.
Non sono una persona fantastica, altrimenti non avresti scelto qualcun altro a me.
Non sono il tuo tipo, ecco tutto. Spiegato con cinque semplici parole. Ed avresti potuto risparmiarti tutte le balle prima solamente per ferirmi un po’ di memo. Forse lei non era quella giusta, come direbbero tutti. Ma giusta o meno ha impresso delle ferite su di me. E credo sarà difficile riuscire a risanarle.
Devo smettere di affezionarmi troppo alle persone. Alla fine ti deludono tutte.
Questo è uno dei miei difetti che odio di più.
 
 
 
 





CIIAAOOOOOOO

Come state? Spero bene u.u
Allora, per scrivere la parte di Kat mi sono ispirata alla canzone Warrior di Demi. Spero che sia di vostro gradimento, sul serio lol
Infatti lei prende tutte le sue forse ed una volta per tutte lei e Zayn riescono diciamo a parlare senza urlare, oppure darsi di mani lol. Fatemi sapere cosa ne pensate della conversazione, della reazione di Zayn e del bacioo aww lol.
Poi l’incubo di Louise u.u per scrivere quello invece ho preso un po’ spunto da Skyscraper.
Io amo quella ragazza, le sue canzoni sono qualcosa di unico.
Passando avanti lol nell’incubo Louise vede sua mamma e diciamo che il dolore che ha dentro nel sogno è la pioggia. Spero si sia capito lol.
Poi la parte di Niall. Allora, lui sta male ed ha fottutamente ragione quando dice che la persona che ti ha fatto male, anche se non è quella giusta per te, ti fa soffrire lo stesso. Mi avete capita giusto? lol Spero che qualcuno sia d’accordo con me lol. Ora sparisco, prima di scrivere un romanzo come spazio autrice.
Grazie ad ognuno di voi per le recensioni .
Grazie anche a chi segue la mia storia.
E scusate per tutti gli errori.
Un Bacionee 





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