Come i colori dell'arcobaleno.

di bluelilies
(/viewuser.php?uid=275209)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Cinque lunghissimi anni. ***
Capitolo 2: *** La tua felicità è la mia. ***
Capitolo 3: *** Non posso comprenderti, non posso giudicarti ***
Capitolo 4: *** L'astuzia è un pregio di pochi ~ parte 1 ***
Capitolo 5: *** L'astuzia è un pregio di pochi ~ parte 2 ***
Capitolo 6: *** Non sempre è giusto fare quel che è giusto. ***
Capitolo 7: *** Posso realmente fidarmi? ***
Capitolo 8: *** Bisogna considerare l'importanza della famiglia - Little Biographies. ***
Capitolo 9: *** La gravezza è finalmente scomparsa. ***
Capitolo 10: *** [FILLER]Lo stupido modo di pensare di un adolescente. ***
Capitolo 11: *** Che razza di amico che sono - Ti amo, Andrew! ***
Capitolo 12: *** Gelosia, gelosia! Porta Andrew via. ***
Capitolo 13: *** Sai, Chris, i finocchi bruciano all'inferno. ***
Capitolo 14: *** Cosa sta succedendo?! Spiegami - Piacere di conoscerti. ***
Capitolo 15: *** [FILLER]Comincia la movimentata vita al liceo. ***
Capitolo 16: *** Andrew Idiota Miller! - Lasciala, ti prego. ***
Capitolo 17: *** Questa è la Vigilia più bella di sempre. ***
Capitolo 18: *** Diciassette Gennaio Duemilatredici. ***
Capitolo 19: *** Presente, futuro... Non ti capisco, Andrew. ***
Capitolo 20: *** Outing: la peggior cosa che mi sia mai capitata - Le conseguenze dell'essere gay. ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni giorno dopo giorno - Così non può più andare. ***
Capitolo 22: *** [FILLER]Io, te e la spiaggia di Brighton. ***
Capitolo 23: *** Cosa ci faccio in ospedale? - Destinazione Chelmsford. ***
Capitolo 24: *** Da 'coming out' a 'auto-outing' - Posso chiamarlo happy ending? ***
Capitolo 25: *** Epilogo: La migliore dimostrazione d'amore al mondo. ***



Capitolo 1
*** Prologo: Cinque lunghissimi anni. ***


~ La storia seguente si svolge nella Londra dei giorni nostri e tratta della vita di Christopher, ragazzo nel pieno dei suoi diciassette anni che, come tutti gli adolescenti, vive le esperienze dell'amore. Sfortunatamente il suo amore è irrealizzabile: perché? Semplice. E' follemente innamorato del suo migliore amico, Andrew.



Suona la sveglia. Devo alzarmi, devo andare a scuola.
Oggi, sono più svogliato che mai. Ma! Sono due le cose che mi motivano:
la colazione e... Beh, poi Andrew. Sono passati cinque anni da quando ho iniziato ad amarlo. Ok, potrò sembrare fissato, ma non posso farci nulla.

Fantastico per un po', poi decido di alzarmi; mi dirigo in bagno, dove mi lavo la faccia e dove, successivamente, faccio una doccia fredda e rapida. Esco dalla doccia, mi vesto, prendo tracolla e cellulare e scendo le scale per andare a chiacchierare con zia Abigail.


«Buongiorno, zia!» esclamo «Hai dormito bene?»
«Oh! Buon giorno, piccolo. Ho fatto dei sogni stupendi!»
«Sono felice per te...» le dico, sorridendo «Questa mattina prendo solo un toast, sono in ritardo.»
«Ma come? Ho preparato così tante cose deliziose! Almeno prendi qualcos'altro... In fondo la colazione-»
«La colazione è il pasto principale della giornata... Lo so, lo so.»
«Adesso devo scappare...» le dico di volerle bene, le do un bacio a stampo su una delle sue sempre rosse guance e scappo, lasciandola confusa.


Mentre cammino, penso ai miei genitori. Mi piace immaginarli come angeli alati che mi guardano dal cielo. E, quando penso a loro, mi viene automatico ripensare al momento tragico in cui me li hanno portati via.
Volevano solo passare una serata insieme, tutto qui.
Era una fredda serata invernale del 2004. Decisero di uscire insieme e mi lasciarono con zia Abigail. Mi ricordo che, giunto l'orario di andare a dormire, chiesi alla zia di chiamare la mamma, perché volevo salutarla prima di andare a mettermi a letto. Beh, quella fu l'ultima volta che sentii la voce calda della mia mamma. Arrivò una telefonata verso mezzanotte, sentii mia zia che sembrava disperata, mi ordinò di tornare in camera mia, aveva le lacrime agli occhi: non sapevo che stesse succedendo, ma avevo tanta paura e una fitta dolorosa al petto. Mi accorsi che mia zia era uscita, lo capii, sentendo il motore della sua automobile; tornò verso le sette del mattino, mi svegliai subito e le andai ad aprire: «Zia! Dove sono mamma e papà? Cosa è successo?» le chiesi preoccupato
Sembrava ancora più triste, mi accarezzò la testa e mi disse di andarmi a lavare, perché avremmo fatto colazione insieme, e che mi avrebbe spiegato tutto.
Così feci e, in seguito a ciò, la raggiunsi in cucina: mi misi a sedere e iniziai a guardare la zia mentre preparava la colazione. Mi porse un piatto di pane tostato con sopra il burro e accanto il bacon. La mamma me lo faceva così.
«Sai...» iniziò la zia sedendosi accanto me «Ieri è successa... Una cosa brutta...»
«Dove sono mamma e papà..?» chiesi impaurito
«E-Ecco... Ieri c'è stato... Un... Brutto incidente stradale... E... La tua mamma e il tuo papà... Loro erano lì.» iniziò a singhiozzare
«M-Mamma e papà sono feriti?! Mamma e papà sono in ospedale??!» chiesi insistente, poi cambiai tono: «Mamma e papà sono in ospedale, giusto? Sono in ospedale? Giusto? Sono in ospedale... Sono feriti, no? E' questo il motivo per cui piangi, no? D-Dobbiamo solo andare a trovarli, no? Stanno comunque bene, giusto?! ... Rispondimi, zia...» la zia abbassò il capo e iniziò a piangere; da quel gesto capii. Passai tre anni della mia vita a piangere e disperarmi.
Stavano uscendo dal ristorante in cui avevano cenato e, mentre attraversavano il marciapiede per raggiungere il parcheggio, una macchina li prese in pieno, entrambi.
Morirono sul colpo e l'autista scappò al posto di prestare soccorso.
Con il tempo appresi... Ed ora eccomi qui a percorrere la solita via noiosa verso la scuola.
Durante il tragitto, incontro Andrew e ci incamminiamo insieme; stare accanto a lui mi eccita, arrossisco spesso... Pensavo sapesse dei miei sentimenti, ma nulla: fortunatamente non sa nulla.

«Dì un po'...» inizia Andrew, rompendo il ghiaccio «Sei preparato per il test?»
«E-Ehm, ecco... Sì, ho studiato molto ieri.»
«Beh, ieri IO ho passato il tempo con una bella moretta... Non so e mi spiego ahahahahah~!» dice lui, io annuisco e gli faccio un sorrisetto.
Sentirlo dire quelle cose mi rende triste parecchio, no, moltissimo.
«Dovresti trovarti una bella ragazza e farlo una volta per tutte.»
«Fare... Cosa?» chiedo
«Beh Chris, fare sesso.» alla sua affermazione, arrossisco.
Voglio dirgli che aspetto la persona giusta (o, meglio, che aspetto lui, che aspetto che si accorga di me), ma decido di restare in silenzio... Come sempre.
Così, senza accorgercene, arriviamo a scuola per cominciare una nuova giornata.







°Atashi no space.

Eccomi qui! Questa è la mia prima storia di genere shounen-ai... Spero che possa interessare! :')
E' tutto elaborato dalla mia ferbida mente da yaoista, ahahah.
Continuerò volentieri... Sono molto ispirata!
Spero sia davvero piaciuta, baci!

KuroiYumi



*REVISIONATA 22/07/14*

+3400 visite 06.2015 - Grazie mille!! \(^o^)/

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La tua felicità è la mia. ***




Mentre varchiamo il cancello della scuola, una ragazza mora di carnagione chiara si getta fra le braccia di Andrew, il quale non sembra sorpreso dal gesto. «Buon giorno, Andrew~ »dice, stringendolo forte
«Buon giorno, Tiff.» risponde lui
Non capisco bene cosa stia succedendo, decido di proseguire da solo, quando Andrew mi ferma e mi dice: «Aspetta, Chris! Voglio presentarti la mia ragazza; Tiffany Mc. Jones.»
Mi sento crollare il mondo addosso, udendo quelle parole, ma mi fingo felice per lui e... Senza tante esitazioni, mi reco in classe, guardando per terra.

Cosa ti aspettavi, Chris? Andrew è eterosessuale. E poi le ragazze sono una delle sue passioni.
Decido di tenermi tutto dentro.
Perché non cerco una persona che possa rendere ME felice?
Forse perché il mio amore è così forte da non poter essere sostituito.

Suona la campanella e cominciano le lezioni: entra il professore e comincia a chiamare l’appello.

«ALLEN.»
«Presente!»

«BAKER.»
«Presente!!»

«BENNETT.»
«Presente prof»

«BUTLER.»
«Presente!»

«CAMPBELL.»
«Presente…» dico, tremando

«CHAPMAN.»
«Qui»

«COLLINS.»
«Sì»

«COOK.»
«E’ assente, prof!»

«DAVIS.»
«Sì!»

«EVANS.»
«Presente!»

«GREEN.»
«Sono qui!»

«GRIFFITHS.»
«Presente!»

«JENKINS.»
«E’ Assente!»

«LEE.»
«Presente!»

«LLOYD.»
«Ci sono!»

«MASON.»
«Qua!»

«MILLER.»
«Presente!» esclama Andrew

«MOORE.»
«Sì..»

«NELSON.»
«Presente!»

«PHILLIPS.»
«Si, prof!»

«PRICE.»
«Presente!»

«ROGERS.»
«Quiii!»

«STEVENS.»
«Presente!»

«THOMAS.»
«E’ assente, professore...»

E' pazzesco il fatto che il professore abbia deciso di fare il test di biologia in settantacinque minuti, ma non importa, sono preparato. A destra vedo Andrew farmi il ‘segnale’: questo segnale consiste nel fatto che devo aiutarlo nel corso del test. Ok, lui si sta servendo di me, ma io... Io lo amo. Il professore comincia a distribuire i compiti per i banchi, non sono preoccupato, ma vedo che Andrew dà già dei chiari segni di preoccupazione e agitazione. All'improvviso si gira verso di me e sorride. Arrossisco e ricambio il sorriso.

«Bene! Il test comincia da… Adesso!» Ci comunica il professore.
Per i primi trenta minuti, Andrew non sembra avere bisogno di me... Successivamente, verso la fine del test mi chiede alcune risposte a domande aperte; ovviamente gli rispondo senza problemi.
Finiti i settantacinque minuti dati a disposizione, il professore ritira i compiti e per i quarantacinque minuti di lezione rimasti ci spiega un nuovo argomento.
L’ora seguente tutta la classe scende a fare educazione fisica: adoro fare educazione fisica perché mi piace vedere Andrew in tuta… E’ così… Carino.

«Ehi Chris, vieni! Corriamo insieme!» esclama Andrew «Forza! Muoviti!»
«S-Sì arrivo…»
Corriamo insieme per dieci o quindici minuti, successivamente la professoressa organizza una staffetta maschile a squadre: io ed Andrew ci troviamo nella stessa squadra, quindi siamo obbligati a correre insieme.
Così inizia la staffetta: Andrew è uno dei più veloci della nostra classe quindi abbiamo una buona possibilità di vittoria. Sfortunatamente io corro nell’ultima fase della gara, non sono poi così veloce e ho paura di far perdere la mia squadra. Vedo Andrew in testa alla gara… - E’ adorabile pure mentre corre… - consegna il testimone e dà il cambio ad un altro nostro velocissimo compagno di classe; a sua volta il testimone va a finire nelle mani di un altro ragazzo che non è alla stessa velocità dei precedenti.
Poi arriva il momento decisivo: il testimone arriva nelle mie mani e inizio a correre il più velocemente possibile.
Dal fondo della pista sento i miei compagni di squadra incitarmi; fra questi vi è anche Andrew, che urla il mio nome a squarciagola. Do il massimo, cerco di impegnarmi per lui, per vederlo sorridere e per vederlo accanto a me.



Senza accorgermene, arrivo al traguardo con 20 secondi avanti rispetto ai miei avversari: mi sembra incredibile. Andrew mi arriva addosso tutto contento, io cerco di allontanarlo un po’ per evitare di fargli sentire la mia eccitazione. Di nuovo. E' successo ancora. Facilmente eccitabile, eh? Pochi secondi dopo suona la campana dell'intervallo, che permette a tutti di andare a ristorarsi.







°Atashi no space.

Eccomi qui con il secondo capitolo (so che è un po' breve, ma scriverò un terzo lunghissimo capitolo...)! :3
Spero davvero sia stato di vostro gradimento!
Accetto tutte le critiche possibili! *D*

KuroiYumi



*REVISIONATA 22/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non posso comprenderti, non posso giudicarti ***




Termina l'ora di educazione fisica. Nella nostra scuola ci sono concessi trenta minuti di intervallo, quindi tutti i ragazzi che hanno fatto la staffetta (me compreso) decidono di farsi una doccia veloce nello spogliatoio.
«Ehi Chris, facciamo la doccia insieme!» esclama Andrew
«P-P-Per quale motivo?!» chiedo imbarazzato
«Come sarebbe a dire 'Per quale motivo?!'? Si fa prima! Così andiamo in mensa presto...»
«E perché dovremmo andare in mensa presto?» chiedo sospettoso
«Ehm... Devo vedere Tiff.»

E bravo... Vuoi vedere questa 'Tiff" così tanto, eh? Non cambi mai, Andrew Miller.
«Beh, puoi andarci anche da solo dalla tua Tiff. È la tua ragazza, non la mia: non hai bisogno di andare in mensa con me.» gli dico seccato
«Ma... Voglio fartela conoscere bene. Stamattina non c'è stato il tempo, dai facci-»
«Lasciami in pace, Miller.» gli dico, uscendo dallo spogliatoio -
«Ehi, Christopher!» esclama Andrew, venendomi dietro «Andiamo, fermati!》
«Puoi andarci da solo da Tiffany, io ho altro da fare.» gli dico con lo stesso tono seccato di prima, lasciandolo spiazzato.
Stronzo. Stronzo. Stronzo! Ma che?... Lui non può minimamente sapere quanto io lo amo.
Ti amo, Andrew. Ti amo più di qunto quella Tiffany possa mai affermare! Farei tutto per te: che stupido che sono.
Abbiamo condiviso tanti momenti insieme nel corso di questi anni...


Avevo dodici anni, ero triste e senza alcun amico con cui passare del tempo.
Soffrivo ancora per la morte dei miei genitori: zia Abby quel pomeriggio mi aveva portato a casa sua.
«Zia, posso fare merenda?»
«Certo, piccolo! Fai merenda tranquillamente, poi dobbiamo parlare!» mi rispose «Trovi tutto nella dispensa grande!»
Andai a farmi un sandwich, utilizzando diversi ingredienti. Accompagnato da un bicchiere di succo d'arancia, feci merenda.
«Chris, sta piovendo... dobbiamo rinunciare ad uscire!»
«Fa nulla, zia: mi era passata la voglia, in fondo.» le risposi
Da lì a poco suonò il campanello. Andai ad aprire: lo vidi come una divinità, quel ragazzo che rappresentava il mio contrario. Era bellissimo; aveva dei capelli mossi e di un biondo acceso, gli occhi di un verde smeraldo e delle labbra che apparivano morbide alla vista. Era stato bagnato dalla pioggia e continuava guardarmi. Lo guardavo anche io, poiché rimasto ammaliato dalla sua bellezza.

«Miller!» disse zia Abby, che giunta alla porta, mi distorse dai miei pensieri «Cosa fai qui??!»

«Buon pomeriggio professoressa Stoner! Ecco... Mi trovavo nei paraggi, poi ha cominciato a piovere... Ecco... Siccome lei vive qui... Beh, eccomi!» disse lui
«Ah, che storie! Entra pure, Andrew!»
Lo asciugò e lo fece sedere sul divano, in seguito me lo presentò: «Chris, lui è un mio studente, Andrew Miller.»
«Ciao! Piacere di conoscerti!» esclamò, porgendomi la mano
«P-P-Piacere... Sono il nipote di zia Abigail...» dissi, stringendogliela.
Oltre al fatto di conoscere zia Abby, come zia per me e come insegnante per lui, scoprimmo di avere altre cose in comune e presto la nostra conoscenza divenne amicizia e da lì si consolidò sempre di più; uscivamo insieme e, durante l'estate, ci piaceva prendere il gelato in una grande coppa che condividevamo senza problemi. Il problema vero era il fatto che non solo la nostra amicizia cresceva, ma anche il mio amore per lui. Era il raggio di sole che compare dopo la tempesta. Mia zia non sapeva nulla dei miei sentimenti nati nei confronti di Andrew e non lo sa tutt'ora.

Ero così attratto da lui, che all'età di quindici anni cominciai a masturbarmi. Non mi stupivo della mia attrazione nei confronti di un ragazzo, poiché non avevo mai dedicato attenzione alle ragazze. E ora, per mantenere viva la nostra amicizia, gli nascondo l'amore che provo da ben cinque anni.

Nonostante la discussione avuta con Andrew, riesco a farmi una doccia e riesco ad andare in mensa a pranzare. Suona la campana della fine dell'intervallo: torniamo tutti in classe per l'ora di letteratura greca.

Tiffany Mc Jones. La rovina della mia vita. Quella decisiva. Forse non dovrei pensarlo... In fondo neanche la conosco! So solo che è la ragazza di Andrew. Beh, non mi stupisco della sua scelta; Tiffany è una ragazza di bell'aspetto... I suoi lunghi capelli mori e i suoi raggianti occhi azzurri hanno fatto innamorare la persona che amo. Che sofferenza.

«....bell? Campbell?? Campbell??!» «Sì, professore! Mi scusi!!» dico, scattando all'impiedi «Dov'eri? Sulla Luna? Traduci il testo!» «Mi scusi...» comincio a tradurre il testo. Termina l'ora dei letteratura greca. Mancano ancora due ore di scuola, comincio ad annoiarmi. Di nuovo. Mentre la professoressa spiega la lezione di storia, arriva un bigliettino da parte di Andrew.

"Spiegami perché sei incazzato con me. Odio quando litighiamo! Voglio parlare con te all'uscita. Aspettami..."

Non rispondo al bigliettino e non ho voglia di parlargli... Ma decido di aspettarlo. Spero solo che non porti dietro la sua ragazza.
«Eccomi, Chris!» Andrew mi raggiunge
«Eccoti qui finalmente... Stavo per andarmene, sai?»
«Scusami! Avanti proseguiamo insieme..» mi dice «Forza, spiegami...»
«Io, non sono arrabbiato con te! È che... Io... Vedi, io...»
Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!
«Sei geloso?...» chiede lui improvvisamente
«G-Geloso?! Io?! I-Io non... Sono geloso.» «Ammettilo, sei geloso del fatto che io abbia una relazione!» dice, interrompendomi
«Cosa?...» chiedo stupito
«Credo che tu debba trovarti una ragazza. Si vede che hai bisogno di qualcuna. Aaah, basta saper cercare! Adesso devo scappare, mia madre mi aspetta... Ciao.»
«Ciao, Andrew..» gli faccio un cenno con la mano
Le nostre strade si separano. Io torno da mia zia, lui va da sua madre, Elizabeth.

Non sei così sveglio, Miller.
Il fatto che tu stia pensando che io sia geloso della situazione che stai vivendo, mi fa sentire più.... sicuro(?). Probabilmente tengo troppo a te.





°Atashi no space.

Ok, sono riuscita a plasmare(?) il terzo capitolo! Spero che, come sempre, vi sia piaciuto! Accetto amorevolmente consigli e critiche! A presto!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'astuzia è un pregio di pochi ~ parte 1 ***




Percorro la strada, guardando per terra e facendomi i fatti miei, un po' come il personaggio di Don Abbondio nei Promessi Sposi di Manzoni: ripenso a quello che Andrew ha detto, rido; rido perché non capisco come non faccia ad intuire che lo amo. Arrivo a casa, salgo in camera mia e mi butto sul letto. Zia Abby esce alle ore quindici perché ha una riunione con gli altri docenti della sua scuola, quindi fino ad allora sono solo: decido di pranzare senza di lei. Prendo il necessario ed esco.
Superato il vialetto, incontro l'ultima persona che avrei voluto vedere quel giorno: Tiffany.

«Ciao Christopher!!» esclama
«C-Ciao...»
«Cosa ci fai da queste parti??»
«Ecco, io vivo qui... Vedi, questa qui è casa mia» rispondo, indicandole la casa
«Oh, che graziosa...»
«Piuttosto tu, cosa fai qui?»
«Io? Stavo andando al "The Gun", lo adoro!!»
«Ah, ecco... Beh anche io...» confesso
«Interessante! Perché non ci andiamo insieme?! Così possiamo conoscerci meglio!»
«Ehm... Ok.» rispondo incerto

Tiffany stravede per Andrew, ne parla molto: forse è l'unica cosa che ci accomuna. Arriviamo al "The Gun", dove prendiamo un tavolino per due:
«Andrew è fantastico, non trovi? È anche molto brillante!» dice lei
«'Andrew' e 'brillante' nella stessa frase? Parliamo dello stesso Andrew?» Che bullo, faccio ironia alle spalle del biondo.
«Certamente! È troppo dolce! È comprensivo e ha intenzioni serie con me!»
«Ah, ok.»

Probabilmente Andrew assume questi atteggiamenti con Tiffany quando sono insieme, è logico che io non capisca.
«Dimmi un po' Christopher... Cosa provi per Andrew?» chiede ad un certo punto, distogliendomi dai miei pensieri
«Ehh?! Cosa provo... Per... Andrew?»
«Beh, sì! Siete amici da molto, avrai sviluppato dei sentimenti per lui, no?» ribatte

Fortunatamente arriva il cameriere che, chiedendoci le pietanze scelte, interrompe la nostra conversazione.
«Volete ordinare?»
«Ohh, sì! Devo assolutamente mangiare le French fries!»
«E-Ehm... P-Prenderò anche io le F-French fries» balbetto
«D'accordo, da bere?»
«Acqua per entrambi, grazie!» risponde lei

Il cameriere si allontana con l'ordine, io torno nervoso all'idea di dover rispondere a Tiffany riguardo i sentimenti che provo verso Andrew.

«Devi ancora rispondermi!» esclama
«Uhm...»
«Allora? Cosa provi per Andrew? Quali sentimenti ti suscita?»
«Eh... E-Ecco... Io... Io... Lui è... Gli voglio bene, suppongo!»
«Ooh! Sei dolcissimo!»
«Ehm... Da quanto tempo stai con Andrew?»
«Due giorni! Sono già due giorni! Sono felicissima!» esclama vittoriosa
«Ah, capisco.» dico in modo disinteressato

Sta con Andrew da due giorni, quarantotto ore, duemilaottocentosettanta minuti, centosettantaduemila secondi. Cosa cazzo crede di aver capito su Andrew? Che ipocrita.
Arriva il cameriere con le ordinazioni, cominciamo a mangiare.

«Tu hai una ragazza?» riprende a conversare
«No, non ce l'ho.»

Dopo la mia risposta alla sua domanda, smette di parlare. Finiamo entrambi di mangiare, paghiamo il conto e usciamo.
«Beh, io torno a casa...» tento di liberarmene
«Oh! Di già? Pensavo avessi tempo libero! Peccato, sarà per la prossima volta!»
«O-Ok... Ciao...»
«Ciao, Christopher!!» si allontana


Sono le quindici e trenta, sarà meglio che mi affretti a tornare a casa. Non posso credere di aver pranzato con quella... Cioè con Tiffany: mi è sembrata una di quelle oche con due facce. Torno a casa e trovo zia Abigail che pranza sola soletta:
«Zia Abby, sono tornato!»
«Ciao piccolo! Sono davvero stanca... Queste noiose riunioni mi stressano... Dove sei andato di bello?»
«Sono andato al "The Gun" con Tiffa-... Ah, tu non la conosci...» rispondo
«Tiffa-...? Chi è? H-Hai una ragazza?!»
«No! Non è la mia ragazza. È la ragazza di Andrew...»
«Andrew? Miller ha trovato un'altra ragazza, eh? Ahahahaha povera lei! Comunque, cosa hai fatto con questa Tiffa-...?»
«Il suo nome è Tiffany Mc. Jones: da DUE giorni è la ragazza di Andrew, oggi siamo andati a pranzo insieme, non perché avessimo un incontro o cose del genere, è stata una cosa del tutto casuale...»
«Capisco! E come ti sembra?» chiede incuriosita
Un'oca, oca, oca, oca.
«Mi sembra una ragazza simpatica...» ho mentito, ops.
«Ah, bene! Buon per Andrew, allora...»
Le lascio finire il pranzo, dicendo: «Vado in camera mia»

Mentre salgo le scale, noto una chiamata persa delle quindici e cinque sul cellulare: è Andrew. Sono incredibile, arrossisco per una chiamata... Chissà cosa vuole Miller.







°Atashi no space.

Ecco qui la prima parte del quarto capitolo! Pian piano conoscerete bene tutti i personaggi! Come sempre, accetto consigli e critiche, ahahah! A presto!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'astuzia è un pregio di pochi ~ parte 2 ***




Devo richiamare Andrew, insomma, devo richiamarlo per sapere perché mi cerca o mi stava cercando...
Compongo il suo numero sul display del cellulare: parte la chiamata, il telefono squilla per un po', poi sento la sua dolce voce rispondermi:

«Ehi Campbell, sei lento a richiamare la gente!»
«Scusa, facevo altro... Non ho proprio sentito il cellulare... Cosa volevi dirmi?» chiedo, giungendo al punto
«Oh, giusto! Sai, il nostro caro compagno di classe Phillips ha scoperto una cosa molto positiva!»
«Ah... Cosa ha scoperto James?»
«Beh ha scoperto che i professori ci faranno fare un bel viaggio prima delle vacanze natalizie!»
«U-Un viaggio?! Per dove? Come ha fatto James a saperlo??»
«Ha sentito dei professori mentre ne parlavano, il viaggio è per Leeds! Sarà un viaggio di cinque giorni e quattro notti, non si sa ancora quale professore ci accompagnerà, ma una cosa è certa: con noi partono altre tre classi; saremo due classi del quarto anno e due del terzo. Spero che la classe di Tiffany sia con la nostra!» esclama
«Ah... S-Sì... È fantastico!»
«Ehi, Chris...»
«Dimmi, Andrew.»
«Ti andrebbe di... Essere compagni di stanza?» ridacchia al telefono
«E-Ehm... Certo che mi andrebbe!»
«Fantastico! Mi piacerebbe dormire con te!» continua a ridacchiare

La sua affermazione mi fa arrossire e imbarazzare più di prima: sono felice che non sia qui. Almeno non può vedere il mio viso che diventa sempre più rosso.

«Sì... Anche... Anche a me piacerebbe...»
«Beh, allora aspettiamo la comunicazione dei professori» dice con voce tenera
«O-Ok... Adesso devo andare.» rispondo con la stessa voce tenera
«Allora ti lascio andare, ciao!»
«C-Ciao...»

Sì, Miller. È decisamente colpa tua se ti amo.
Sono completamente rosso, razza di idiota! Faccio pensieri impuri: desidero le tue mani sul mio corpo... Desidero baciare le tue labbra... Desidero poterti stare accanto senza alcun problema.
Sì, lo so. Mi piace fare il sognatore!

Forse dovrei: probabilmente è giunto il momento di confessare ad Andrew cosa provo per lui... Insomma ha tutto il diritto di sapere cosa mi fa sentire quando siamo insieme.
No, no! Ma cosa ho bevuto?! Non posso dire nulla!
Finirebbe tutta la mia patetica vita.

Rinuncio a quei pensieri: mi metto alla scrivania e faccio i compiti assegnati per il giorno successivo. Termino verso l'ora di cena.
Mi allontano dalla scrivania, vado in bagno, faccio una doccia rapida e mi metto in abiti comodi. Scendo in salotto e trovo il nulla assoluto. Zia Abby deve essere sicuramente nel suo studio.


«Ciao, zia...» dico, dopo aver raggiunto lo studio
«Ciao, piccolo.»
«Cosa fai di così 'impegnativo'?》- chiedo -
«Correggo i compiti di una classe del primo anno.» risponde, sorridendo
«Interessante... Che tipo di compito è?»
Un tema a due tracce: la fantasia e la realtà.»
«Quando ero alle medie mi piaceva fare i temi sulla fantasia...» ricordo il passato
«Tu sei sempre andato bene, qui c'è qualcuno che fa errori di vario genere...»
«Beh, non siamo tutti uguali. Ehm, zia, sarebbe ora di cena. Anche oggi ho compiuto il mio dovere di studente e ho tanta fame... Direi che mi merito una bella cena...»
«Giusto piccolo! Scusami, ma non ho fatto conto del tempo... Che ne dici se ordiniamo la pizza?»
«Ok ok, capisco... Faccio il numero.» dico, uscendo dallo studio -
«Grazie piccolo!» esclama


Sono costretto ad ordinare una margherita. Zia Abigail ed io, abbiamo gusti molto diversi; questa è l'unica pizza che riusciamo a mangiare entrambi.
Sì, probabilmente qualcuno potrebbe chiedere: "Perché non comprate due pizze con il gusto che ciascuno vuole?". Semplice. Cioè non è poi così semplice: Sia io che zia Abby non riusciamo a finire pizze intere. Sarebbe uno spreco, poi io detesto gli avanzi. Quindi, la soluzione è comprare una pizza con un gusto che piace a entrambi, così da poter evitare avanzi e sprechi.
Passano quindici minuti, arriva il ragazzo delle pizze e mi consegna la margherita.
Mi dirigo in cucina, poso la pizza sul tavolo e comincio ad apparecchiare.
La zia mi raggiunge ed iniziamo a cenare.

«Stavo morendo di fame!» esclamo
«Ahahahaha mi dispiace, ero troppo stanca per mettermi ai fornelli...»
«Oh, scherzavo zia...»
«Lo so che scherzavavi! Ahahahaha! A proposito... Piccolo... Devo dirti una cosa importante.»
«Cosa devi dirmi?...»
«Ecco, credo che tu debba sapere cosa succede nella mia vita... Insomma, quello che mi accade; le relazioni e situazioni sentimentali...»
«Situazioni... Sentimentali?» chiedo stupito «Non credevo avessi una relazione.»
«Ma non ho detto di avere una relazione!» ribatte
«Non hai detto neanche di non averla.» che seccatura
«Beh, non è una vera e propria relazione... Ecc-»
«Come si chiama LUI?» chiedo, interrompendola -
«E-Ecco... S-Si chiama William, ma non ho... Una...»
«Fantastico. Siete tutti nel periodo dell'amore. Prima Andrew e poi tu! E' così divertente che non ho voglia di ridere.»
«Ehi! Aspetta un momento! Io e Will, anche se ci conosciamo da un po', non abbiamo una di quelle relazioni che nascono su due piedi... Come quella di Andrew! Cercati anche tu una ragazza, se ne hai così tanto desiderio!» si arrabbia
«Mi è passato l'appetito. Ho sonno. Buona notte.»



La lascio lì seduta al tavolo; mi dirigo nel bagno di camera mia, dove mi lavo i denti e mi metto il pigiama.
Sotto le coperte comincio a fare pensieri pieni di odio e negatività: nessuno mi capisce. Nessuno sa come veramente mi sento! Pensano a vivere la loro vita felice e perfetta. Che vadano tutti a fare in culo.
Questi pensieri vengono accompagnati da lacrime salate che bagnano il cuscino fino al mio addormentarmi.





°Atashi no space.

Sono imperdonabile! Ho tardato molto per via della scuola...
Chris è molto insicuro in questo punto della storia... Si vedrà cosa sta accadendo nella vita di Zia Abigail! La storia prosegue, i personaggi maturano assieme al lettore: buon divertimento e proseguimento ♥
Come sempre le recensioni sono gradite! :3 Hope you liked it.

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Non sempre è giusto fare quel che è giusto. ***




Mi sveglio: sono le sette e un quarto.
Mi alzo, mi spoglio e vado in bagno a lavarmi: ripenso un po' alla discussione che ho avuto ieri con zia Abby. Forse mi sono comportato in modo eccessivo con lei; non decido io cosa deve accadere nella sua vita. E' positivo il fatto che abbia qualcuno accanto a sé! Si è sempre presa cura di me, perché non lasciarle vivere la sua vita ora?

Esco dal box doccia, mi metto l'accappatoio; aprendo la porta del bagno, mi trovo zia Abigail davanti:
«Zia...devi dirmi qualcosa..?»
«Ecco, io volevo... Volevo scusarmi per quello che...»
«Non devi scusarti per nulla! Sono io quello che si deve scusare: innanzitutto non avevo il diritto di parlarti in quel modo, poi non posso criticarti se hai una persona accanto...»
«Mi dispiace cucciolo. Sai benissimo che se hai bisogno di parlare di ragazze, ci sono per te!» dice dispiaciuta
«S-Sì, zia, lo so... Ti voglio bene...»
«Cucciolo, anche io» mi stringe forte


Mi preparo per la scuola, faccio colazione con un tazzone di cereali e latte, bacon, uova e un bicchierone di spremuta d'arancia: prendo la tracolla, saluto zia Abigail ed esco.
Apro il portone e trovo quell'oca di Tiffany con un sorriso da oca sulla sua fottuta faccia da oca:
«T-Tiffany che ci fai qui?!»
«Buon giorno Christopher! E' una bella giornata non trovi?» esclama
«S-Sì, è bella, ma tu che ci fai qui...??!»
«Beh, visto che adesso so dove abiti, ho pensato che sarebbe stato carino, se avessimo percorso il tragitto insieme! Quiiindi… Ti va di andare insieme a scuola?»
«Ehm... ecco, forse... Ok. Andiamo...» rispondo, sentendomi costretto.


I primi cinque minuti li percorriamo senza parlarci e senza guardarci, poi incontriamo Andrew e i dialoghi iniziano a fioccare:
«Buon giorno, Chris~!»mi bacia la guancia «Buon giorno, Tiff!» le bacia la fronte, pft
Arrossisco per il bacio che Andrew mi ha dato, mi sembra che Tiffany lo abbia notato: mi sale un brivido lungo la schiena, cambia espressione per mezzo secondo, si ricompone e si attacca ad Andrew. Arriviamo a scuola: loro due mano nella mano, io messo in disparte (che cosa dolce): si baciano e subito dopo si separano, proprio perché siamo in classi differenti di anni e corsi differenti.

«Perché tu e Tiffany eravate insieme?» chiede Andrew
«Voleva venire a scuola con me, nulla di più!»
«Quindi vi siete visti a casa tua?»
«L'ho vista fuori dal portone, per me è stata una sorpresa...» rispondo

«E come fa a sapere dove vivi?!»
«Smettila di fare domande, Andrew! Chiedilo a lei!» esclamo
«Scusa… Non volevo aggredirti. Su, andiamo in classe.» «Fa nulla… Andiamo!»

Entriamo in classe e ci andiamo a sedere ai nostri posti.
La giornata comincia decisamente BENE. Le ore di Arte sono belle, ma il professore di quest’anno è noioso, non sa spiegare ed è vittima degli scherzi che gli fanno alcuni dei miei compagni. Povero uomo, non deve aver avuto molto successo nella sua vita.
“Non tollero questi atteggiamenti infantili! Questo è un liceo di grande fama, non una scuola materna da quattro soldi!” Esclama, quando sembra che abbia raggiunto il limite: nessuno lo prende sul serio…
Ridono, anzi, ridiamo tutti perché è buffo. In fondo in fondo, qualcuno segue le sue spiegazioni, ma non ne trae nulla. Lo prendono in giro perché è effeminato, perché ha una voce troppo squillante per essere un uomo, perché ha le ciglia troppo lunghe.
In un angolo del bagno dei ragazzi c’è scritto “Il Professor Hernest succhia cazzi”.
Credo di non essere nella situazione ideale per parlare di questo.
Termina l’ora di Arte, comincia quella di Inglese e, subito dopo, si passa all'ora di Filosofia, durante la quale la dolcissima professoressa Nigh ci comunica la notizia che tutta la classe attendeva:
«Allora ragazzi, credo che sappiate tutti che quest'anno faremo un viaggio scolastico prenatalizio: essendo la vostra coordinatrice, è stato stabilito che vi accompagnerò.»
«Quale sarebbe la meta del viaggio?» chiede John
«Per le classi del terzo e quarto si è decisa Leeds come meta.» risponde la professoressa -
«E staremo lì per più giorni, giusto?» chiede Melissa
«Sì, staremo lì per più giorni. Dovete cominciare ad avvertire le vostre famiglie, il viaggio ci è stato proposto un po’ in ritardo, quindi dobbiamo sbrigarci nell'organizzazione del tutto.»
«E visiteremo la pista di pattinaggio di Leeds?» chiede Andrew
«Beh, la pista di pattinaggio di Leeds è molto conosciuta, non vedo perché nel programma dovrebbe mancare, sarebbe divertente andare a pattinare ahahahah!»

P-Pista di pattinaggio, eh? Fantastico. Per quel giorno farò finta di avere la febbre… Non voglio fare la solita magra figura! Non sono proprio capace di pattinare su una normale pista, figuriamoci sul ghiaccio!

«Ogni classe deve occuparsi delle quote e delle autorizzazioni che sto per consegnarvi. Come ho già detto, siate veloci perché i viaggi prima di Natale sono consentiti fino a una certa data. Allora, chi si vuole offrire? Servono due persone: una che raccolga i soldi e un’altra che tenga le autorizzazioni!»
«Mi faccio avanti io!» esclama improvvisamente quella eccentrica di Lea Rogers «Io raccolgo le quote.» aggiunge
«Bene Lea, chi altro vuole offrirsi?...»

Nessuno risponde… Tutta la classe è in silenzio.
Magari, se mi offro volontario… Posso farmi notare un po’… Perché no?
Sono sul punto di offrirmi volontario, quando improvvisamente Andrew esclama:
«Mi offro io, prof.»
«Bene, Andrew!» esclama la Nigh «Quindi Lea è la responsabile delle quote, Andrew invece è il responsabile delle autorizzazioni. Mi raccomando ragazzi, fra questa e la prossima settimana dobbiamo avere tutto pronto.
Adesso distribuisco ad ognuno l’autorizzazione, le informazioni sono tutte qui! Per ogni dubbio, gli organizzatori del viaggio – del nostro corso – siamo io, e il professore Williamson di Biologia.» Detto questo, termina l’intera ora di Filosofia, e le classi si dirigono fuori dalle aule per l’intervallo.





°Atashi no space.
Mi dispiace per il ritardo! La scuola mi impegna troppo... Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo entro la prossima domenica! :)

KuroiYumi



*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Posso realmente fidarmi? ***




15 novembre 2012 - ore 11.02 a.m.

Iniziano quei trenta minuti di “andare a mangiare”, “andare a scherzare”, “incontrare amici in altre classi”, “fare giretti intorno alla scuola” e varie altre azioni che, generalmente, io non faccio. Compro qualcosa da consumare in mensa, in seguito mi siedo in disparte, a guardare quello che gli altri fanno. Andrew ha i suoi amici, poi non siamo gemelli siamesi: non è necessario stare attaccati tutta la giornata… Credo. Adesso c’è Tiffany nella sua vita. Ha una motivazione in più per starmi lontano.
Fidanzatini che si tengono per mano, amici che scherzano e ragazze che sparlano: le categorie sono quelle.
Fra i passanti, vedo Lea che si avvicina al tavolo dove sono seduto: si siede e mi guarda.
«C-C’è qualcosa che non va, Lea?» le domando con l’intento di iniziare una conversazione
«Mi chiedevo a che stessi pensando.» «Oh, nulla in particolare…» mento
«Ceeerto… Sai dirmi dov’è Andrew? L’ho cercato ovunque!»
«No, non lo so… Perché lo cerchi?»
«Beh, volevo chiedergli se è disposto a far cambio di ruoli riguardo il viaggio a Leeds.»
«Per quale motivo vuoi fare cambio?»
«Non credo che sarò in grado di tenere un’ingente quantità di denaro…»
«Stai mentendo.»
«Sei sveglio Campbell, ahahaha!»
Non riesco a capire perché Lea stia parlando con me… Siamo compagni di classe, ma non abbiamo mai dialogato molto. Sembra che voglia chiedermi qualcosa, ma ci gira attorno non arrivando al punto. Le persone che non arrivano al punto mi danno sui nervi. Lea farà meglio ad arrivarci.
«E così… Andrew esce con Tiffany Mc. Jones..?» Ecco il punto di Lea. Forse le piace Andrew…
«Ehm… Sì. Esce con quella.» affermo con nonchalance
«”Quella”? Wow, non deve starti proprio simpatica!»
«E-Ecco... I-Io… Non la sopporto! E' un'oca che non fa altro che stare attaccata ad Andrew! Mai vista una stronza simile.»
«Ti sei proprio liberato.» afferma scioccata «Sembra… che ti piaccia Andrew, ahahaha… E che tu sia geloso di Tiffany!» sussurra divertita
Non rispondo e sbaglio a farlo. E' come se le stessi dando una sorta di conferma. Ho... Ho bisogno di parlarne con qualcuno, ma non credo che Lea capirebbe… E’ meglio negare subito.
«Ahahaha, che… Che stupidaggine...» dico, facendo finta di essere divertito
«Chris, è ovvio.» che serietà
Mi sciocca: ovvio cosa??! Che mi piace Andrew o che quello che ha detto è una stupidaggine?? Non la capisco… Maledizione.
«Insomma… E’ ovvio che ti piace Andrew.» mi sussurra in seguito «Non c’è nulla di male a provare dei sentimenti verso una persona del tuo stesso sesso.»
Non è possibile. Devo... Devo negare tutto.
«Lea, cosa stai dicendo? I-Io non sono gay.»
«Daaaai, Chris! Non sono stupida! Ti prometto che non lo dirò a nessuno!»
«… Io, tsk… Tu pensi che io... N-Non lo dirai a nessuno...?»
«A nessuno! Sarà il nostro piccolo segreto, fidati di me!»

La nostra conversazione finisce con quelle parole; finiscono anche i trenta minuti dell’intervallo: è ora di tornare in classe per trascorrere un'altra ora con la professoressa Nigh.
Ho paura. Adesso c’è qualcuno che lo sa: adesso c’è qualcuno che conosce la verità. Ho fatto bene? Ho fatto male? Non ne ho idea… Spero di potermi fidare di Lea. Insomma, mi pare una ragazza apposto dopo tutto.
Per essere una liceale, è davvero bassa di statura. Ha tutti gli elementi di una ragazzina delle medie. Sicuramente ha lunghissimi capelli biondi che le danno qualcosa di speciale, ma, d'altro canto, ha un viso tondo accessoriato da una larga montatura di occhiali… Simile alla montatura ‘Ralph Lauren’ dell’attore Dominic Cooper. La montatura la fa sembrare più piccina... Povera Lea. E' molto conosciuta per la sua eccentricità, però non viene guardata da nessun ragazzo… Non è una brutta ragazza, sarà per il fatto che è fin troppo eccentrica … Di questi tempi, i ragazzi corrono dietro le puttane: ho un esempio vivente.
Si passa da una materia all'altra così velocemente che le lezioni terminano in men che non si dica!
Mentre usciamo, Andrew mi supplica di venire a casa mia, così sono costretto a portarmelo dietro.


ore 2.07 p.m

«Grazie mille Chris~. Non ho voglia di stare a casa da solo: i miei tornano verso il tardo pomeriggio, quindi…»
«Potevi anche andare da Tiffany, no?» affermo con la solita nonchalance
«Cosa c’entra Tiffany adesso?»
«Beh, è la tua ragazza, potevate approfittare e farvi le “coccole”.»
«Che cazzo stai dicendo, Chris?»
«Lascia… Lascia stare.»
Andrew devia lo sguardo, la cosa mi intristisce: sono un idiota! E’ inutile assumere questo atteggiamento nei suoi confronti. E’ come se dicessi che il fatto che lui sia eterosessuale sia sbagliato. Stiamo per attraversare le strisce pedonali, quando un auto si dirige a tutta velocità verso Andrew. Riesco a portarlo dalla parte opposta con qualche graffio innocente.
«Idiota! Devi guardare la strada! Devi stare… Devi…»
«Cavolo, scusa Chris… Non l’ho vista proprio quell'automobile!»
Non ce la faccio. Non ce la faccio proprio a trattenere le lacrime… Che femminuccia.
«Mi dispiace Chris, non volevo farti preoccupare… Non piangere, dai…»
«S-Scusami... Tu. E’ solo che non posso permettere che mi portino via... In questo modo un'altra persona importante…»
«Su, lascia che ti stritoli un po’~!» dice, mentre mi abbraccia
Cerca di tirarmi su il morale con tutta la sua semplicità: lo amo così tanto. Vorrei che rimanessimo così per sempre… Ma, per mia sfortuna, il tempo scorre: così, dopo aver rassicurato gli altri passanti, io ed Andrew, ci dirigiamo a casa mia.




«Bentornato, Chrisssssssss-no. C’è anche quel moccioso di Miller.» dice zia Abby
«Buon pomeriggio, professoressa Stoner!» esclama Andrew, sorridendole in modo banale
«Zia, ti dispiace se Andrew pranza con noi?» chiedo con tutta la dolcezza possibile
«No, non mi dispiace affatto! Soprattutto se è Miller, ahahaha!»
«Grazie mille, zietta~!» esclama Andrew con voce da bambino
«Andiamo in camera mia, Andrew!»
«Ecco, ascolta il mio piccolino! Sparisci dalla mia vista prima che cambi idea!» esclama zia Abby con tono ironico.
Saliamo le scale, entriamo in camera mia e lasciamo le tracolle sul pavimento. Dopo poco, Andrew si butta sul mio letto, cosa che mi rende nervoso.
«Ahhhhh…» esclama
«C-Cosa diamine fai?» gli domando imbarazzato
«Oh, andiamo non attaccare con le domande… Dammi un secondo... Stavo per essere investito da un coglione che andava a trecento.»
«Giusto, scusami… Hai bisogno di qualcosa?»
«Ho solo bisogno di un po’ d’acqua, me ne porteresti un bicchiere?...»
«Certamente, arrivo subito.»
Mi dirigo in cucina per prendere un bicchiere d’acqua per Andrew e ne approfitto per raccontare alla zia il fatto accaduto prima del rientro:
«Chris! Perché non me l’hai detto subito???!» esclama zia Abby furiosa
«Scusami zia… Alla fine non è successo nulla di così grave…»
«Mi prendi in giro? E’ un fatto GRAVISSIMISSIMO!»
«E sei una profesoressa... Scusa! Ne parliamo dopo… Adesso devo portare ad Andrew il bicchiere d’acqua…»
«Certo che ne parleremo! Vai, vai… Vi chiamo quando finisco di preparare il pranzo.» dice esterrefatta.
Torno su in camera e trovo Andrew che guarda gli album delle mie foto da neonato.
«Andrew! Co-Co-Cosa… Cosa stai facendo??!» esclamo sorpreso
«Ohh~! Eri davvero dolce da piccolo…»
«Andrew… Non… Non guardare!» esclamo rimanendo imbarazzato dalle foto e dal suo commento
«Ahahahah, in questa foto ti si vede il culetto! Chissà se ce l’hai ancora così! Ahahaha~!»
«Andrew… E’ imbarazzante… Smettila» ho le guance tutte rosse
«Scusami, adesso smetto! Ahahah… Adesso smetto... Ehi…»
«Cosa c’è?... Hai trovato un’altra foto imbarazzante?!»
«No... No. Sei in braccio a tua madre in questa foto?» chiede, passandomela
«S-Sì… Sono in braccio a lei…»
«Sai, non me ne hai mai parlato…»
«Davvero?... Non ci avrò… Pensato.»
Zia Abby ci chiama perché il pranzo è pronto: beh, ci chiama al momento giusto. Non ho voglia di parlare ad Andrew di mia… Di mia madre.
Mia zia ha preparato un tipico pranzo francese (anche perché noi londinesi, o meglio, noi inglesi non abbiamo un cazzo di tipico pranzo); iniziato con un po’ di crudités, seguite dalla carne di manzo e concluso con una millefoglie preparate prima del rientro (inizialmente destinata al mio solo stomaco, ahahah).
Io ed Andrew aiutiamo zia Abby a mettere tutto in lavastoviglie, in seguito torniamo in camera mia a cazzeggiare un po' al portatile prima di cominciare a studiare.


Ore 3.40 p.m.

«Ti ricordi cosa ti facevo quando eravamo piccoli?» domanda Andrew
«No, non ricordo… Cosa… mi facevi?»
«Il solletico.» dice venendomi incontro
«Andrew… No, dai!»
«Ma io non voglio fare niente!» esclama venendomi sempre più vicino
«Ahahahahah, smettila idiota! Ahahahha…» esclamo mentre Andrew mi solletica
Barcollo a causa del troppo solletico e, in tutto questo, trascino Andrew con me sul pavimento:
tutto da divertente, passa a imbarazzante (come sempre del resto). Andrew cade proprio sopra di me, ci troviamo entrambi imbarazzati dalla situazione e, nonostante ciò, continuiamo a guardarci negli occhi.
«Hai… Hai degli occhi stupendi! Se li avessi io, rimorchierei le ragazze come niente!»
Bravo, Miller. Te ne esci fuori così.
«Ah… Grazie. Le ragazze le rimorchi comunque: hai già degli occhi stupendi, credimi.»
«G-Grazie…»
«Cioè! Hai degli occhi stupendi abbastanza per 'andare a caccia di donzelle'»
«Modestamente! Ahahahah…Ma quando dirai a tua zia del viaggio per Leeds?» domanda Andrew, cambiando discorso
«Ehm… Lo farò stasera dopo cena. Che ne dici di cominciare a studiare?»
«Mmh… D’accordo! »
Io ed Andrew cominciamo a studiare e, anche facendo pause e perdendoci in chiacchiere, alla fine riusciamo a terminare la valanga di compiti.


Ore 6:34 p.m.

«Sia lodato! Finalmente abbiamo finito questa rottura!» esclama Andrew
«Beh, sì…»
«Adesso dovrei andare… Forse trovo a casa mio padre.»
«Ah… Ok! T-Ti accompagno alla porta…»
Andrew saluta zia Abigail, quindi lo accompagno davanti la porta di casa mia:
«Grazie di tutto, Chris.» dice dopo avermi dato un bacio sulla guancia «La prossima volta ti invito da me, così cazzeggiamo di più, ahahah!»
«F-Figurati! Accetto in anticipo il tuo invito, ahaha...»
Oggi la giornata è andata bene nonostante alcuni particolari… Il momento della caduta è stato imbarazzante! Due normalissimi migliori amici ci avrebbero scherzato su, ma noi... Noi no:
siamo rimasti lì per terra a fissarci… Lui mi stava guardando in un modo in cui non mi ha mai guardato…



'Un amico è uno che sa tutto di te, e nonostante questo, gli piaci.' - Elbert Hubbard



°Atashi no space.

Eccomi qui con un nuovo capitolo di "Come i colori dell'arcobaleno.", la mia unica e adorata fic per il momento. :')
Come vedete, ho sfruttato gli HTML, e ho cambiato modo di scrivere, ahaha...
O, Andrew! Che combini con il mio adorato Chris? è.è
Spero davvero di non annoiarvi! E' una storia che ha bisogno del suo processo, che in questo caso è lentuccio: ricordate che i personaggi crescono con il lettore (cioe voi♥). Ho aggiunto la data, così potete sapere in che stagione, anno, mese, giorno siamo nella storia. Attenzione a quella eccentrica di Lea Rogers! <.<
Vabbuò, vi lascio in pace... Ah, giuuusto! Nel prossimo capitolo, alla fine della narrazione, verranno incluse piccole biographies sui protagonisti entrati 'in scena' fin adesso! Adesso vi lascio in pace sul serio é.è



Alla prossima!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Bisogna considerare l'importanza della famiglia - Little Biographies. ***


Dedicato alla cara antocharis_cardamines ♥ come direbbe Costantins: 'Vai così, magica!'.











15 novembre 2012 - ore 7.15 p.m.

Io e zia Abigail stiamo apparecchiando la tavola, perché la cena è quasi pronta:
non so se dirle ora del viaggio a Leeds o dopo… Forse è meglio dopo. Penso ancora allo strano pomeriggio trascorso con Andrew… Sempre a scherzare… Credo di non averlo mai visto serio! Ahahah, che cosa strana... Dico sempre di conoscerlo bene, quando in realtà ci sono cose che non so proprio. Quasi dimenticavo! Lea… Adesso sa… tutto.
Ho bisogno di parlarle… A questo penserò domani, a scuola. Sarà meglio finire di apparecchiare:
«Piccolo, dopo cena ti devo parlare» dice zia Abby
«Mmh… Mi devi parlare del tuo ragazzo?» le domando sarcasticamente
«Christopher! Mi stai prendendo in giro?»
«Ahahaha, è troppo divertente! Parlamene, parlamene ora!»
«No, è meglio dopo…»
«Dopo anche io ti devo dire una cosa…»
«Cosa devi dirmi?? Ah, giusto! Dobbiamo ancora parlare di quello che è successo oggi!»
«Sì, va bene… Parleremo di questo successivamente… Comunque la cosa che ti devo dire riguarda un viaggio organizzato per le classi terze e quarte: poi ne parliamo meglio!»
«Mmh... Capito» Zia Abigail, dopo un pasto abbondante si rilassa e si concede e concede tutto. Ecco perché voglio parlarle del viaggio dopo cena. Insomma, io voglio andare a Leeds! Sarei in stanza con Andrew… Anche se sono certo che Tiffany farebbe di tutto per tenermi lontano da lui.


Ore 7.36 p.m.

La cena è pronta: io e zia Abby cominciamo a cenare, accompagnati solo dalle notizie di BBC News.
Adoro tutti i canali della BBC, sono ben fatti e molto interessanti… Sono un diciassettenne gay e BBC dipendente, sì è proprio così! Non assomiglio per nulla ad un ordinario adolescente britannico: l’essere non ordinario è positivo da un lato, perché la vita non ti risulta monotona, dall'altro è negativo, perché se non hai nulla di speciale (come nel mio caso) non differisci molto. Tra notizie, pensieri e pasti, finiamo di cenare: è quasi il momento. Aiuto la zia a sparecchiare e le parlo del viaggio. «Ehm… Zia, posso parlarti del viaggio?» chiedo nervoso
«Dimmi, piccolo… Parlami di questo viaggio.»
«E-Ecco… Quest’anno la nostra scuola organizza un viaggio prima di Natale per Leeds, e io-!»
«Leeds?!» chiede, interrompendomi
«S-Sì! Per Leeds… Ci sei già stata?»
«Mi prendi in giro? Io e Catherine siamo nate lì… Pensavo lo sapessi… Non ti è mai stato detto??»
«No… Nessuno me l’ha mai detto.»
«Oh… Comunque… Noi siamo nate lì»
«Ah...»
Io… Io non so nulla dei miei genitori. E’ così… strano… Non ho mai domandato loro qualcosa: so che si chiamano Catherine e John, so che avevano rispettivamente trentasei e trentanove anni e che erano entrambi agenti immobiliari. Cosa so poi? Nulla. Non ho mai chiesto del loro passato, e me ne pento molto. Non so quali siano stati i corteggiatori di mamma, non so quali fidanzate papà abbia avuto, figuriamoci sapere dove siano nati e dove abbiano trascorso la loro infanzia. Tsk. Avrei potuto chiedere alla zia di raccontarmi la storia della loro vita… Ma… Fa troppo male.

«Ok… Ehm… Ti dicevo che stanno organizzando questo viaggio di… Sul foglio c’è scritto… Cinque giorni e quattro notti. Mi chiedevo se…»
«Certo che puoi, piccolo.» dice, interrompendomi nuovamente
«D-Davvero? E'… Il percorso è abbastanza lontano da Londra… Saremo… molto lontani…»
«Guarda che lo so meglio di te!»
«La quota complessiva è un po’ alta…»
«Fa nulla! Pagherò senza lamentarmi! Anzi, domani stesso vado in banca!»
«Cosa?! Sei sicura di essere Abigail Stoner? Non riesco a riconoscerti!»
«Ahahaha, ma come devo fare con te?!»
«Ahhh! Ho capito la tua strategia! Mi vuoi fuori dai piedi per qualche giorno, per spassartela con il tuo ragazzo!»
«Ahahaha, ma smettila! Ah… Giusto! Non so se ti fa piacere… Ma Will ed io abbiamo iniziato a uscire insieme... Come...Coppia …»
«Quindi… Stai seriamente uscendo con un uomo…»
« … Sei arrabbiato?» «Scherzi? Sono felice per te! Te lo meriti, zia. Devi raccontarmi com'è questo tizio.»
«Si chiama Will! Cioè… Si chiama William Lambert e… Insegna con me a scuola…E’ una persona molto colta… Divertente e poi, beh… Carinissima…»
«Wow… Non credo di averti mai vista così… Ahahahah, mi divertirò parecchio!»
«Christopher! Smettila di prendermi in giro!»
«Ahahahah! Scusami, zia. Parlami dell’aspetto fisico del tuo ‘carinissimo’ Will»
«Non dirmi che giudichi le persone in base all'aspetto fisico! Troppo curioso! Sei mio nipote, non mio padre!» esclama divertita
«Stai tranquilla, non giudico le persone in base all'aspetto! Voglio solo sapere come riconoscere questo ‘Will’ se dovesse farci visita, tutto qui, piccioncina…» rispondo altrettanto divertito
«Beh, sarà una sorpresa!»
«Ok, ok! Tanto, prima o poi, lo vedrò…»
Sono riuscito a fare dimenticare alla zia quello che è successo all'uscita da scuola… Meno male: non sopporterei di ricevere ramanzine a quest’ora… In fondo è andato tutto bene. Non ho tanta voglia di dormire… Credo che aiuterò zia Abby a sparecchiare per bene e a lavare i piatti.


Ore 9.47 p.m.

«Grazie per l’aiuto, piccolo! Ora è meglio se vai a dormire, così domani ti alzi riposato» dice zia Abby
«Zia, non ho più nove anni... Andrò a letto quando lo riterrò necessario! Ti saluto adesso: buona notte!»
«Buona notte, Chris...» dice ridacchiando

Forse mi prende in giro... No, mi sta sicuramente prendendo in giro. Mi sembra ridicolo, da adolescente diciassettenne, andare a letto alle dieci meno un quarto. Beh, passerò il tempo su Facebook.
Fossi in voi non mi farei strane idee: io non sono un 'Facebook-dipendente'... Lo uso occasionalmente per tenermi in contatto con qualcuno a cui tengo, non per farmi i cazzi degli altri.

Entrando su Facebook, vedo Lea online e decido di scriverle due paroline riguardo al cosiddetto argomento segreto: la vera e propria discussione si terrà domani.
Io: 'Ehi, Lea...'
Lea: 'Ehi, Chrissss!'
Io: 'Domani ho bisogno di chiarirti alcuni concetti riguardo... Insomma lo sai.'
Lea: 'Riguardo cosa?'
Io: '...Andiamo... La cosa di oggi...'
Lea: 'La cosa di oggi...? Intendi il viaggio?'
Io: 'Lea! Sul serio! Lo sai a cosa mi riferisco.'
Lea: Ehm... non ne ho idea :) '
Io: 'Devi proprio farmelo scrivere??'
Lea: 'Beh, credo di sì, visto che non so di che diamine parli...'
Io: 'Lea, mi riferisco al fatto che TU sei a conoscenza dei sentimenti che provo per... Andrew'
Lea: ' Ahhhhh, quello. Non ci avevo proprio pensato, saaai...'
Io: ' E' così divertente prendermi in giro??!'
Lea: '???'
Io: 'Lascia stare...'
Lea: 'Ok... Domani parliamo! Adesso vado a dormire, buona notte!'
Io: 'Buona notte, Lea'

Esco dalla chat, da Facebok e da Internet: spengo il portatile.
Mi lavo i denti e mi metto il pigiama come soleo fare, successivamente mi infilo tra le coperte.







Little Biografies.


Christopher Campbell
Christopher Campbell è nato a Londra (UK) il 20 luglio 1995, sotto il segno del Cancro: odia la lunghezza e la complessità del suo nome, quindi si fa chiamare ‘Chris’. Figlio di Catherine e John Campbell, è un diciassettenne dagli occhi e dai capelli neri, alto 1,69 metri: introverso, timido, sognatore e il tipico ragazzo dall’imbarazzo facile. Perde i suoi genitori il 17 Gennaio del 2004 a causa di un incidente. Vive con sua zia Abigail, trova conforto nel suo migliore amico Andrew: è gay, ed è innamorato di quest’ultimo. L’unica a sapere del suo orientamento e del suo amore è Lea.


Andrew Miller
Andrew Miller è nato a Londra (UK) il 20 settembre 1995, sotto il segno della Bilancia. Unicogenito degli affaristi Elizabeth e Paul Miller, che sono via la maggior parte del tempo, è un ragazzo diciassettenne estroverso, buffo e di bell’aspetto; caratterizzato dagli occhi color verde smeraldo e dalla chioma bionda, alto 1,73 metri: nonostante mostri varie caratteristiche, Andrew appare agli altri piuttosto semplice nel suo modo di essere e di fare. Il suo migliore amico è Christopher e la sua ragazza è Tiffany: l’orientamento eterosessuale di Andrew è visibile agli occhi di tutti per via della sua 'passione' per le ragazze.


Abigail Stoner
Abigail Stoner è nata a Leeds (UK) il 2 ottobre 1977, sotto il segno della Bilancia. Zia di Christopher e sorella della defunta Catherine: è un’insegnante di Inglese e Storia alle scuole medie: ha avuto come alunno Andrew. E’ vivace e attiva, può sembrare che abbia un atteggiamento ‘infantile’: accontenta facilmente le persone, ma sa essere anche severa, se lo vuole. E’ alta 1,77 metri, ha dei lunghi e mossi capelli color arancio spento e gli occhi di color castano. Frequenta un uomo che per il momento viene identificato come ‘Will’. E’ totalmente all’oscuro della vita sentimentale di suo nipote Chris.


Tiffany Mc. Jones
Tiffany Mc. Jones è nata a Boston (USA) il 30 maggio 1996, sotto il segno dei Gemelli. E’ una delle ragazze più notate a scuola per via delle sue caratteristiche fisiche e per il suo modo di fare, ha una brutta voce fin troppo squillante che la sfavorisce: alta 1,65 metri, ha un taglio medio di color castano che viene valorizzato dagli occhi profondi e blu. Ragazza infatuata di Andrew, che cerca di servare solo ed esclusivamente per sé. Sa essere estremamente gelosa, quindi è meglio non tradirla o cospirare contro di lei. Appare molto falsa agli occhi di più persone nonostante sia molto richiesta. Il suo ragazzo è Andrew: lei cerca di tenerlo lontano da Christopher per via del legame forte creatosi fra i due.


Lea Harper Rogers
Lea Harper Rogers è nata a Winchester (UK) il 16 dicembre 1995, sotto il segno del Sagittario. E’ una ragazza eccentrica, attiva che viene soprannominata ‘snooper’ da tutta la scuola. Ha dei lunghissimi capelli biondi e gli occhi di color nocciola nascosti da una montatura ‘Ralph Lauren’ che le danno carattere, è alta 1,68 metri. E’ l’unica a conoscere l’amore segreto che prova Christopher nei confronti di Andrew. Non ha un ragazzo, ma si consola passando il tempo con la sua migliore amica Melissa, che conosce dalla scuola primaria.


Melissa Allen
Melissa Allen è nata a Londra (UK) il 22 marzo 1995, sotto il segno dell’Ariete. E’ una ragazza abbastanza seria, una di quelle che sa sempre cosa vuole. Ha capelli di un rosso acceso (tinti ovviamente) a caschetto e occhi color verde scuro, anche lei alta 1,68 metri. Melissa è anche la tipica ragazza che odia essere contraddetta, quindi occhio! Viene vista da tutti come rigida e severa anche con sé stessa. La sua migliore amica è Lea: è single per scelta... O, meglio, ‘in attesa del ragazzo giusto’.


John Mason
John Mason è nato a Ealing (UK) il 3 settembre 1995, sotto il segno della Vergine. E’ un ragazzo anglo-coreano, poiché ha un padre inglese e una madre che proviene dalla Corea del Sud: è un appassionato di fumetti americani e di serie tv comiche. Ha i capelli brizzolati neri e gli occhi neri ed è alto 1,71 metri: è in buoni rapporti con tutti i suoi compagni di classe, odia i litigi e gli scontri fisici. Non presta molta attenzione alle ragazze della scuole… Tiene di più alla sua collezione di fumetti rari americani.


James Phillips
James Phillips è nato a Londra (UK) il 6 novembre 1995, sotto il segno dello Scorpione. Oltre ad essere il rappresentante, e anche il cosiddetto ‘informatore’ della classe di Christopher: il suo motto è 'nessuna notizia passa inosservata a James'. La sua passione per lo spionaggio, è nata seguendo telefilm e film dedicati. Ha gli occhi di color grigio, i capelli neri ed è alto 1,67 metri. E’ poco modesto, ha sempre le ragazze intorno: si diverte a fare ‘l’uomo di successo’, quando non lo è affatto.





°Atashi no space.

Ehilà! Scusate per il vergognoso ritardo... é.è spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento... Cosa pensate delle little biografies? :3
Diciamo che sono piccole parti che il lettore necessita di sapere, per il resto (c'è Mastercard) vi aiuta la storia in sé per sé.
Non vi preoccupate: se non aggiorno da molto significa che necessito un po' più di tempo per terminare il capitolo, oppure significa che sono impegnata e sommersa dalle attività scolastiche e sportive u_ù
antocharis_cardamines, this is for ya! Ho scritto il capitolo cercando di presentare meglio ai lettori il rapporto Chris-Abigail (che tu ami tanto:3 ♥). Spero sia stato di tuo gradimento e di vostro gradimento :D
*Attende recensioni* Alla prossima!!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La gravezza è finalmente scomparsa. ***




16 novembre 2012 - ore 7.50 a.m.

«Christopher Campbell! Sei ancora a letto??! Alzati!» esclama zia Abby, privandomi della coperta
«Lasciami dormire! Ho bisogno di altri cinque minuti...» le dico, riprendendomi la coperta
«Ma quali altri cinque minuti??! Sono le sette e cinquanta! Hai meno di un'ora per alzarti, lavarti, vestirti, mangiare e arrivare a scuola!!»
La ignoro. Sbuffa un po'. Apro gli occhi per un secondo, giusto il tempo per vedere cosa fa: entra nel bagno di camera mia e riempe d'acqua una piccola bacinella. Chiudo gli occhi e mi scaldo con la coperta.
Commetto un errore nell'ignorarla. Zia Abigail usa il 'vecchio metodo'. L'acqua nella bacinella passa sul mio corpo, bagnandomi completamente.
«Ma che cazzo fai?? E' fredda!» esclamo infuriato
«Non rivolgerti a me con questi toni, sai? A mali estremi, estremi rimedi. Adesso alzati, al letto penso io.»
«Ho capito... Hai vinto!»
Cerco di fare in fretta: vado in bagno, mi lavo e scendo a fare colazione.
«C-Cosa??! Ma non hai preparato la colazione!!» esclamo esterrefatto
«Scusami, piccolo! Mi sono svegliata tardi anche io...»

Mi preparo un toast con il burro sopra: una cosa veloce, che va subito giù. Nell'usare il coltello mi taglio, ma non ci bado: sono di fretta!
Saluto zia Abigail, prendo il necessario ed apro la porta.

Le mie guance prendono colore, il mio cuore comincia ad agitarsi.

«C-Ciao, Chris! Sei un po' in ritardo...»
«Lo... So.... Ehm... Cosa ci fai qui, Andrew?»
«Chi... Io?» chiede, mentre messaggia... Sicuramente con Tiffany.
«No, Andrew. Quello dietro di te» dico sarcasticamente
«Chi...?» chiede, guardandosi dietro
«Andrew, che ti prende?» chiedo, cominciando ad innervosirmi
«... Nulla! Sono solo un po' stanco, ahahah~! Allora, andiamo? Siamo in ritardo!»
«S-Sì...»
Durante il tragitto, Andrew nota che il mio dito sanguina: mi ferma e mi afferra il polso.
«Mi spieghi perché il tuo dito sta sanguinando?!»
«Oh, ehm... Ecco... Mi sono ferito con il coltello a causa della fretta... Ma non è un taglio grave, lascia per-»
«Chris, il sangue esce in modo eccessivo. Non credi che sia meglio se lo medicassi?»
«Aaaaah! Lascia perdere... N-Non è importante!» esclamo imbarazzato, ritirando il braccio
Andrew ignora le mie parole: mi afferra il polso ancora una volta, prende un fazzoletto e mi asciuga il sangue dal dito. Rimango imbarazzato per il suo gesto... Abbasso lo sguardo. Dopo aver rimosso il sangue mi chiede:
«Hai cerotti o medicazioni con te?»
«E-Ehm, ecco... Io... No...»
«Ah... Fantastico. Allora...»
«Allora...?» chiedo perplesso
Ecco... Allora si mette... Si mette il mio dito in bocca. Sì. Se lo ficca in bocca senza persarci due volte e senza pensare a cosa io potessi pensare! Rimango lì come un idiota a fissarlo mentre mi lecca il dito: nella mia mente si creano pensieri non tanto puri. Fo-Forse sto per morire. Il cuore mi batte così forte da coprire ogni altro rumore intorno a noi... Sto per avere un... un infarto. Sì... Un infarto. Non oso immaginare che espressione io abbia in questo momento.
Improvvisamente Andrew smette.
«Scusa se ho dovuto leccarti il dito... Tu non lo avresti fatto perché sei troppo... Chris? ...Ti senti male? Sei completamente rosso...» afferma Andrew
«E lasciami in pace! N-Non guardarmi!»
«Ok, ok! Stai calmo... Volevo solo aiutarti... Andiamo a scuola, che è meglio.»



Ore 8:20 a.m.

Arriviamo al suono della campanella: ecco l'oca...
«Andrewww!! Buon giorno!» esclama euforica, dandogli un appassionato bacio sulle labbra...
«Oh, buon giorno anche a te, Christopher...» dice con un tono alterato.
Dopo poco Tiffany si allontana, quindi, io ed Andrew ci affrettiamo ad andare in classe: cominciano le lezioni.

Si comincia con ben due ore di Inglese... Oggi usciamo alle tre e io mi sto GIA' annoiando. Cominciamo bene. Il mio dito è ancora insalivato: non credevo che Andrew potesse ricordare che fra le tante azioni della saliva, vi è anche quella antibatterica... Allora la studia la Biologia, ahahaha.
«Campbell! Perché ti distrai durante le mie ore?» mi domanda con tono scettico la prof. Addie
Per sua sfortuna, ho la capacità di ascoltare e fantasticare allo stesso tempo, e (sempre) per sua sfortuna stavo contemporaneamente seguendo la lezione: per questo vado fottutamente bene a scuola.
«Non mi sono distratto, professoressa.»
«Ah, davvero? Allora dimmi un po' di cosa parlavo.»
«Beh, LEI mentre spiegava, ha accennato dei passi della vita del poeta Romantico Coleridge: diciamo che si era soffermata tra il 1812 e il 1816. Parlava di 'Christabel'... Uno dei suoi poemetti rimasti incompleti... Poi ha insinuato che io non stessi seguendo, etc...etc...»
La professoressa Addie fa un smorfia e, voltandosi, prosegue la sua spiegazione. Poveretta, aspettava solo di rendermi ridicolo davanti a tutti. Non capisco proprio perché mi detesta! Le ho sempre risposto bene, ho sempre dato definizioni corrette, eppure, mi guarda sempre male, mi mette voti che non mi merito affatto e cerca sempre di rendermi ri-... Insomma cerca sempre di smerdarmi.


Ore 10:01 a.m.

Dopo due ore di terrorismo puro, la amata campanella delle dieci, suona: entra il prof. Williamson, di Biologia. Si concentra sull'organizzazione del viaggio.
«Allora ragazzi, prima di iniziare la lezione, volevo sapere a che punto siete con l'organizzazione riguardante il viaggio per Leeds: insomma spero che ognuno di voi lo abbia riferito ai genitori, anche perché siamo in tempi ristretti.»
Lea si alza e parla a nome della classe:
«Ecco, professore, la maggior parte della classe ha già avvisato i propri genitori, se tutto va bene, entro la prossima settimana dovremmo avere le quote.»
«Ottimo, ottimo. Va bene, detto questo, cominciamo la lezione: interroghiamo... Vediamo... Vediamo... Oggi è il sedici quindi interroghiamo il numero sedici... Forza Mason, in piedi.»
«E-Ehm, sì prof.»
Ahahahah, povero John! Ha la faccia di uno che la Biologia non l'ha proprio toccata, ieri!
«Allen, che ne dici di fare compagnia a Mason?» chiede in seguito il prof.
«Sì, professore.» risponde Melissa, senza mostrare reazioni

L'interrogazione va nel migliore dei modi... Per Melissa. Insomma lei è una delle più brave in classe, quindi non ha avuto problemi nell'esporre l'argomento per oggi: la vita.
Al contrario, John ha avuto parecchi momenti di blocco... Poverino. Melissa torna a posto non accontentandosi del suo otto e mezzo, mentre John prende un brutto quattro.


Ore 11.05 a.m.

Il professore termina la lezione assegnandoci i compiti: suona la campana, comincia l'intervallo. DEVO parlare con Lea. Attendo che tutti gli altri escano dalla classe:

«Lea, aspetta! Vieni qu!i»
«Cosa c'è Chris?» mi domanda perplessa
«Dobbiamo parlare, ricordi?... Insomma quello che ti ho scritto ieri sera in chat su Facebook...»
«...? Ma non sono entrata in chat ieri sera e non ricordo di aver chattato con te...»
«Andiamo, Lea... Non prendermi in giro. Ieri ti ho scritto in chat! Tu mi hai anche risposto! Non ricordi?? Hai anche fatto finta di non sapere che... Che... Che mi piacesse... Andrew.» le bisbiglio preoccupato
Lea pare perplessa... Che sia un'altra presa per il culo?
Intanto, noto Melissa appoggiata alla porta della classe: appena incontro il suo sguardo, fa un sorrisetto ed esce dall'aula maliziosamente.
Melissa: mi ha sorriso. Perché in quel modo?! «Cazzo! Era Melissa!» esclamo, correndole dietro «Melissa, Melissa!»
«C'è qualcosa che vuoi dirmi o farmi sapere, Campbell?»
Ok, ok: non può essere stata lei. Non posso affermare cose del genere, quando non ne ho neanche le prove... No, un secondo! Lea afferma di non aver chattato con me, quando l'ha realmente fatto... Ieri era strana... Sembrava essere all'oscuro di un fatto di cui già era al corrente. Non era Lea a scrivere, ieri sera. Ok, non era Lea, ma non posso di certo affermare che Melissa centri qualcosa... Oppure posso; sono migliori amiche, magari Melissa ha la password di Facebook di Lea... Ma cosa cazzo le dico adesso?
«Ehm... Ecco... Uhm... Eh.... Ecco....»
«Uhm, Campbell... Quando ti vengono le parole, chiamami.»
In questo modo mi rovinerò la vita, ma ho bisogno di sapere se era lei, ieri sera.
«Aspetta! Tu... Ecco... Oh, al diamine! Sei stata tu ad entrare nel profilo Facebook di Lea, e a chattare con me spacciandoti per lei, ieri sera?!»
«Sì, sono stata io a chattare con te. Ieri ho dormito a casa di Lea: mentre lei si faceva la doccia, io guardavo il suo profilo Facebook. Poi... Dato che le avevi scritto, non potevo non risponderti. Diciamo che, chattando con te, ho scoperto una nuova cosa.»
Ecco... Una vera e propria confessione. E adesso che faccio? Lo dirà ad Andrew. E' la fine, è la fine.
«Ehi, Christopher! Non dirò nulla ad Andrew, però... Devi raccontarmi tutto.»
«Cosa?! Se... Se ti dico tutto... Non dirai niente di niente?»
«Sì, esatto... Andiamo in classe, lì non c'è nessuno a parte Lea.»

Io e Melissa ci spostiamo in classe: lì inizio a raccontare tutto alle due amiche.
Racconto loro ogni piccolo e insignificante particolare di ciò che provo per lui...
Loro non sembrano reagire male alle mie parole, anzi, sembrano comprensive... Mi sento meglio parlando con qualcuno che accetti il mio orientamento sessuale.
«Beh, Andrew non sembra molto sveglio!» dice Melissa, sbuffando
«Ahahah, è proprio vero: insomma è ovvio che provi dei sentimenti per lui, eppure mi sembra che con la testa non ci stia molto!» afferma Lea
«Sì, è vero... Ma è meglio così! Preferisco essergli amico, piuttosto che stargli lontano a causa di questi... Sentimenti.»
«Ok, ok... l'intervallo è finito... Sarà meglio continuare questo discorso un'altra volta» bisbiglia Melissa, notando il rientro degli altri compagni.


Ore 11:32 a.m.

Le lezioni proseguono... Mi sento meglio! Mi sento libero, ma teso allo stesso momento. Ho finalmente confessato a qualcuno come stanno le cose, e come sono andate... Lea e Melissa sono riuscite a comprendere la mia vera natura... Cosa che mia zia non farebbe; o almeno credo. Non si è mai parlato di omosessualità in casa mia.
Questo è il colmo: un ragazzo che non ha mai discusso di omosessualità diviene omosessuale.
Tutti vedono i gay come persone che si divertono a scopare, ubriacarsi, drogarsi e frequentare le discoteche; si sbagliano. I gay non sono tutti così! Io, per esempio, detesto le discoteche... Non sono mai andato oltre una birra leggera, non mi sono mai drogato e non lo farò mai! ...Eh.... Ehm... E poi sono... Beh... Vergine: non di segno.
Ok, forse non sono un valido esempio, anche perché non ho fatto un proprio e vero coming-out...
Comunque gli etero non sono tutte uguali e così anche i gay.


Ore 3.07 p.m

«Christopher? Chris? Ehiii?! » esclama improvvisamente Andrew
«C-Che c'è??!» domando imbarazzato dal suo 'essere troppo vicino a me
«Sono le tre. A che diamine pensavi??! E' ora di andare!»
Cosa? Ho passato quattro ore a fantasticare? Cosa diamine?... Non è possibile. 'Spesso se ne stava seduto a lungo, assorto in un cupo almanaccare, come ripiegato su se stesso. ' Proprio come il giovane Torless*
«Ehh?!» esclamo dopo aver guardato l'orologio
«Non vedi che siamo rimasti solo noi? Forza, andiamo!»
«E...Ehm, sì!»

Io ed Andrew usciamo dalla scuola e, come sempre, percorriamo un tratto di strada insieme.
Con la coda dell'occhio, intravedo il suo splendido viso: arrossisco.
«Dì un po', Chris... Hai qualcosa da dirmi??... No, perché se hai qualcosa da dirmi, sono qui...» afferma Andrew
«Qualcosa da dirti? No... Nulla da dire.» ribatto
Beh, nulla da dire.... A parte quella cosa... Meglio tacere e cambiare argomento.
«Ehm, Andrew... Tu farai spese prima di partire per Leeds?»
«Mhh, sì. Non mi farà male comprare qualcosa da indossare lì, ahaha!» afferma ironicamente «Oh, ecco! Ho scoperto che saremo accompagnati dalla classe in cui è Tiffany e dalla quarta della sua stessa sezione!»
«Ah... Interessante...»
Andrew non fa altro che parlare di Tiffany: sembra una cosa fatta apposta. Tiffany qua, Tiffany là... Sono stufo di Tiffany.
A metà strada incontriamo Elizabeth, la mamma di Andrew, che, essendo in automobile, si offre di darmi un passaggio fino a casa.
«Grazie mille, Elizabeth»
«Oh, figurati, Chris!... Allora che avete fatto oggi a scuola?»
«Nulla di speciale, mamma...» risponde Andrew, iniziando a messaggiare
«Mamma mia, quella Tiffany ti dà alla testa, figlio mio... Dovresti piuttosto concentrarti sullo studio!»
«Mamma, cosa c'entra Tiffany, adesso? Non l'ho minimamente citata...»
«Beh, se ne hai il coraggio, negami che stai messaggiando con lei...»
Andrew fa scena muta: continua a messaggiare con Tiffany (perché è vero che messaggia con lei), non considerando sua madre. Con lei si comporta in maniera stupida: io se avessi una madre, non farei così... Ok, ok. Ho capito.
E' lo stesso atteggiamento che assumo nei confronti di zia Abby... Anche se lei... Non è mia madre. Sono un idiota.
«... Prendi esempio da Chris! Lui ha dei voti altissimi in tutte le materie! Tu invece fai in modo di ottenere lo stretto necessario!... Andrew, mi ascolti??!»
«Sì, mamma, ti ascolto.» afferma Andrew, tenendo fisso lo sguardo sul display del cellulare
«... Ma cosa devo fare con te? Ahahah.» chiede Elizabeth in modo ironico «Piuttosto, come sta tua zia, Chris?»
«Oh, zia Abby sta benone»
«Mi fa piacere! Non ci vediamo da molto, mi piacerebbe liberarmi un pomeriggio e passare da voi... Se avessi il tempo!»
«Capisco... Comunque siete sempre i benvenuti in casa nostra!»
«Grazie mille, Chris!... Ed eccoci qui: salutami tua zia!»
«Lo farò! Grazie del passaggio, ciao!»
Dopo aver salutato i Miller, entro in casa sentendo risate: abbiamo ospiti.
Cerco di non fare rumore per non farmi sentire... Salgo in camera e chiudo la porta.





*Frase tratta dal romanzo I turbamenti del giovane Torless - di Robert Musil, che sto leggendo per conto miio u.u



°Atashi no space.

Ok, ho tardato parecchio (come sempre, del resto)... In compenso il capitolo mi è venuto più lungo del solito è.é Vi devo dare delle belle notiziole:
Dopo questo capitolo, caricherò un filler (che non è quella sostanza che ha a che fare con il derma)!
Per chi non sapesse cos'è un filler:
E' un pezzo di storia che non ha a che fare con il capitolo che lo precede o che lo succede... Una parte a sé stante... Non vi svelo cosa scriverò nel filler! It's a surpriiiiiiise(?)! è.é
Poooi! Altra notiziola!
Visto che non vi svelo il filler, capite che succederà doooopo il filler!
Cercate di capirlo, avendo a disposizione le parole 'partenza', 'Leeds', 'scuola'.
Sì, immagino che non sia così difficile da capire, ahahah! A volte bisogna accellerare i tempi...
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, anche perché c'ho messo impegno e sudore *asciuga sudore*.
Ok, vi lascio! Grazie ai 'followers' della storia, e grazie anche ai non followers! Recensite! Alla prossima!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** [FILLER]Lo stupido modo di pensare di un adolescente. ***




9 luglio 2011 - Ore 10:20 a.m.

Perché il telefono sta squillando?... Stavo dormendo così bene! Chi è che rompe?!
«Rispondo, rispondo! Un minuto... Chi è il coglione che mi sta rovinando la giornata?»
-Non pensavo mi avresti mai dato del coglione! Ma dai, c'è una prima volta per tutti. Anche se mi ero abituato ad essere il tuo idiota... Ahahah-
«A-Andrew?! Ehm... Non volevo d-darti d-del coglione!»
-Scherzi?! Non mi offendo mica! Allora, ti ho svegliato?-
«Oh, ehm... Sì... Però hai fatto bene a chiamare...»
-Sei il solito dormiglione! Comunque... Ti andrebbe di andare al solito cinema, oggi pomeriggio?-
«Al cinema?... C-Certo che mi andrebbe! Ma quale film danno? perché ho una mano nei pantaloni..? »
-Hai una mano nei pantaloni? Ahahahah, ti stavi masturbando?!-
«C-C-Cosa? Non è affatto vero! Non inventarti stronzate!»
-Ahahah, dai ammettilo! Fattela una scopata! Ahahaha.-
«Ma stai zitto, che sei vergine pure tu...»
-Ahhhh, ma è una questione di tempo, amico...-
«Comunque... A che ora dovrei essere lì?»
-Vedi di essere lì verso le quattro! Alle quattro e mezzo danno 'The Ward'-
«Ma... Non è un thriller?»
-Sì, lo è! Adesso devo andare, vedi di non fare tardi! Ciao, sega-man.-
«Non chiamar-» Troppo tardi ...Ha messo giù.
Che figura di merda... Non potevo certo dirgli che ieri mi stavo masturbando pensando a lui... °Ehi, Andrew, ieri mi stavo masturbando pensando a te: la masturbazione è stata più che sufficiente, ahah!° Oh... lasciamo stare...
Mi dirigo in bagno e mi lavo, successivamente scendo in cucina e do il buon dì a zia Abby.

«Buon giorno, zia! Spero che tu abbia dormito bene.» dico, dandole un bacio sulla guancia destra
«Buon giorno, cucciolo! Sono rientrata molto tardi dalla cena di ieri sera e ho dormito poco... Infatti ho le borse sotto gli occhi...» dice con aria stanca
«Oh, capisco. Ehm... Zia... Andrew mi ha chiesto di andare al cinema oggi pomeriggio: posso andare?»
Gli altri adolescenti della mia età il permesso non lo chiedono neanche: agiscono e basta.
«Mmh... Non lo so, Christopher... Ci devo pensare.»
«Per favore... Ti prego! Ti scongiuro! Ci tengo taaaaaaanto...» affermo, mostrandomi più dolce che mai
«Ti ho detto che ci devo pensare!»
«Pensavo di uscire un po'... Non riesco a far nulla... Oggi è sabato... Mi deprimo troppo stando a cas-»
«Ok, ok, ok! Mi hai convinta con poco...! Sei contento?»
«Grazie mille, zia!» esclamo soddisfatto, dandole un'altro bacio


Ore 4:08 p.m.

Sono già le quattro del pomeriggio passate: esco di casa molto velocemente, perché casa mia dista circa quindici minuti (in automobile) dallo Shortwave Cinema. Prendo un taxi, sperando di non tardare troppo. Io ed Andrew... Sembrerebbe un appun-, no-no-no! Non è un appuntamento! Cervello, non fraintendere!

Ore 4:25 p.m.


Io e il tassista siamo intrappolati nel traffico... Mancano pochi metri allo Shortwave Cinema: decido di percorrerli a piedi, anche perché sono in ritardo. Pago il dovuto al tassista, scendo dall'autovettura e mi dirigo velocemente al cinema.

«A-Andrew! Sono qui, sono qui!» esclamo, privo di fiato
«Forza, Chris! Il film comincia tra un po'!»
«Fammi... Fammi riprendere un secondo... Ho... Ho il fiato-... Il fiatone...»
« Entriamo, dai! Poi ti rilassi, ahaha»

Io ed Andrew entriamo allo Shortwave e prendiamo due biglietti per la programmazione delle quattro e trenta di 'The Ward'.


La sala non è del tutto piena... Io ed Andrew ci troviamo un posto appartato e ci andiamo a sedere. Dopo appena pochi secondi, Andrew si alza dalla poltroncina:
«A-Andrew, dove stai andando?!» gli chiedo, temendo di poter essere abbandonato
«Il mio nome non è 'A-Andrew': sto solo andando a prendere qualcosa da mangiare, non stressarmi! Sai essere fin troppo esitante... Peggio di una ragazza»
«Sc-... Ecco, scusami.» dico, evitando il suo sguardo e tenendolo fisso sulle mani
«No, scusami tu. Comunque, vuoi qualcosa?»
«No, grazie...»

Andrew tiene lo sguardo fisso su di me per alcuni secondi, poi si allontana.
Sono fin troppo imbranato... Esito spesso e sono confuso! Insomma, è come ci si sente quando si è innamorati...
Siamo qui per vedere 'The Ward', un film horror-thriller: io odio i thriller, gli horror e ogni altra cosa che abbia a che fare con questi due generi. Ecco, in tutta sincerità, sono qui solo perché amo Andrew e perché ho intenzione di passare l'intero pomeriggio con lui. Tanto, se mi spavento, mi consola lui, no?...
Diamine, Chris! Ritorna sulla terra! I sogni bisogna lasciarli nel mondo dei desideri.

Andrew torna dopo poco con un'ingente busta di pop corn al burro:
«Non è troppo... Per cominciare?» chiedo scioccato
«No, non lo è... Ne vuoi un po'?» chiede, mentre si siede
«No, grazie: lo sai che non mi piacciono!» «Ahahah lo so, lo so! Era una domanda-trabocchetto...»
«Che razza di domanda-trabocchetto era?!»
«Mmmh, diventi più carino quando ti arrabbi, ahahah!»
«C-Che dici, idiota?! Perché cerchi di cambiare discorso?» gli domando imbarazzato
«Non stavo affatto cambiando discorso, sai? Ahahah!»
«Smettila di ridere di me!»
«Ok, ok, perdonami!» dice dandomi un bacio sulla guancia arrossata

Le luci si spengono giusto in tempo, nascondendo la mia imbarazzata e stupida espressione. Intanto sullo schermo vengono mandati i trailer dei film che sarebbero stati trasmessi prossimamente... Mostrano trailer di film noti come Harry Potter e i doni della morte – parte 2, La saga di Twilight – parte 1, Capitan America: il primo vendicatore, Conan the Barbarian e tanti altri....

Mi piacerebbe andare a vede-
«Tornerai per vedere Capitan America?» mi sussurra Andrew
«Mi hai letto il pensiero, ahaha: tornerò sicuramente!»
«E ti va se ci torniamo insieme?»
«S-Sì! Sarebbe bello...»
«Bene, allora... E' deciso!»
Ecco, il mio cervello ha frainteso nuovamente. Non è un appuntamento! NON LO E'!! E' solo un'uscita amichevole...

Appuntamento: incontro prefissato di comune accordo tra due o più persone.

Ok, sono senza speranze. In un momento di crescita come questo, ho bisogno di qualcuno... A volte, mi immagino di parlare di Andrew a mia madre: beh, sarebbe strano. Amo mia madre, penso che sia stata e sia la migliore mamma che un figlio possa desiderare, ma non credo che avrebbe potuto capire la mia omosessualità... Ahahah.

Il film comincia: Andrew si interessa subito e viene catturato totalmente dalla storia. Io, invece, avendo paura del film, assumo un atteggiamento, appunto, di paura. Ogni tanto, durante le scene più paurose, mi aggrappo ad Andrew inconsapevolmente; per pochi istanti aumenta la frequenza del mio battito cardiaco...


Trovo pace e serenità nel momento in cui il film viene interrotto a causa della breve pausa che divide la prima parte dalla seconda: Andrew si alza.
«Stai andando in bagno, vero?!» gli domando
«No, ho fame! Sto andando a prendermi qualcos'altro da mangiare per la seconda parte... Ti va qualcosa, stavolta?»
«Sei un pozzo senza fondo! Ti sei precedentemente mangiato una maxi busta di pop corn! Come fai a mangiare così?!»
«Ehi, senti chi parla! Tu sei un dormiglione! Se stamane non ti avessi svegliato, avresti dormito fino a quest'ora! Ahahahahah!»
«... Non... Non è vero...»
«Su, avanti! Stavo scherzando... Comunque, ti va qualcosa?»
«Ehm, qualcosa da bere... Scegli tu: bevo tutto»
«Torno subito, mio padrone!» dice, ridendoci sopra

Torna dopo poco con un'altra ingente busta (questa volta di patatine) e con un ingente bicchiere di Coca Cola.
«Ecco qui, per te!» dice, porgendomi il bicchiere
«Ma... E' troppo grande per me...»
Realizzo di aver affermato qualcosa che può essere facilmente frainteso... Arrossisco.
«Ehhh, fa nulla! Vuol dire che berremo entrambi da qui...»
«Andrew, il bicchiere ha solo una cannuccia... Come possiamo dividerlo?»
«Possiamo bere entrambi dalla stessa cannuccia, no? In fondo, non è un problema»
Condividere la stessa cannuccia?! Sarebbe fin troppo imbarazzante! Rischierei di comportarmi come un coglione totale! Cavolo... Che si fa?
«Ehhm... Non potresti prendere un'altra cannuc-»
Nel momento esatto in cui compongo la domanda, il film riprende, quindi Andrew si siede e comincia a divorare la busta di patatine... Io, non sapendo cosa fare, inizio a bere il bicchiere di Coca Cola. L'idea di condividere, avendo a disposizione una sola cannuccia, mi terrorizza, cazzo! Sarebbe come ricevere un bacio... Indiretto?! O, meglio, un primo bacio indiretto...?


Ore 5:35 p.m.

La seconda parte del film, mi spaventa più di prima... Il battito del mio cuore diventa irregolare: non vi presto attenzione, poiché mi succede spesso...
Non lo so. Sarà il fatto che ci troviamo al chiuso o che il film mi terrorizzi... Non riesco... Non riesco a respirare regolarmente... Deve mancarmi l'aria...
Andrew lo nota:
«Ehi... Che ti prende?» domanda preoccupato
«N-Nulla, sento solo un po' di ... Caldo...» dico, mentre mi sbottono la camicia
«Vuoi che usciamo un po' dalla sala?»
«N-No... Passerà subito...»
Cavolo... la respirazione si fa sempre più irregolare... Non riesco a stare qui!
«N-Non... Non riesco a respirare... Non riesco...»
«Chris?! Usciamo subito di qui!» esclama, portandomi fuori dalla sala e facendomi sedere per terra
Ho una respirazione e un battito cardiaco totalmente irregolari... Ecco... Dev'essere l'ennesimo attacco.
I gestori, essendo preoccupati, chiamano il 999*.
«S-S-Sto bene... Non ho.... Non ho alcun... Non ho bisogno dell'am- ambulanza!» esclamo
Nell'alzarmi, cado per terra a causa delle vertigini e della forte nausea.... Credo di essere sul punto di dare di stomaco...
«Devi stare fermo! Fermo e calmo...!» esclama a sua volta Andrew, cercando di confrontare la sua temperatura corporea con la mia
Che giornata di merda. Non solo ho rovinato il mio appunt-, il mio pomeriggio con Andrew, ma lo sto facendo anche preoccupare... Come se non bastasse.


Ore 6:02 p.m.

Arriva l'ambulanza, e i paramedici mi aiutano a riprendere il controllo:
Tutti vengono rassicurati, quindi Andrew mi accompagna a casa.
Il pomeriggio peggiore del secolo.
«P-Perché non mi lasci camminare? Sono in grado di farlo da solo...» dico imbarazzato
«Non voglio che tu abbia un'altro attacco...!»
Monta sulle mie spalle, sarò il tuo scudo - Idiota... Dice sempre cose imbarazzanti.
«Ma gli attacchi di panico non vengono mica per il semplice fatto che una persona cammini!»
«Beh, hai avuto una giornata parecchio movimentata, quindi non voglio farti fare sforzi! La accetti come motivazione?!»
«Sei testardo...»
«Non come te, ahahah!»
«Sei testardo e idiota!»
«Sono il tuo idiota!»
«Scemo...» sussurro imbarazzato e divertito simultaneamente.



*999: corrisponde al numero di emergenza londinese*








°Atashi no space.

Sì, lo so... E' quasi un mese che non aggiorno... D:
Sono da prendere a pugni! u.u Coooomunque! Ecco il primo FILLER in assoluto di 'Come i colori dell'arcobaleno'!
Come avrete sicuramente notato, il capitolo è ambientato nel luglio del 2011: avrei potuto decidere di raccontarlo al passato, ma non sarebbe potuto più essere un FILLER, e quindi sarebbe diventato una sorta di flashback.
Sono sicura che nel corso nella storia inserirò altri FILLER!
Spero che sia stato di vostro gradimento! Attendo i vostri pareri ^^

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Che razza di amico che sono - Ti amo, Andrew! ***




25 Novembre 2012 - Ore 5:39 p.m.

Mi trovo in centro: sto girando per vari negozi con Andrew, perché ha bisogno di qualche vestito nuovo per il viaggio di domani. Faremo meglio a sbrigarci, anche perché oggi pomeriggio pioverà...
«C'e l'hai l'ombrello?» chiede il biondino
«Mmh, no... Avevo visto le previsioni, ma me lo sono scordato... »
«Sarà solo colpa tua se ci bagneremo...»
«Come?! Perché...? Potevi portartelo anche tu.»
«Vero... Ma quello intelligente sei tu, ahahha!»
«Certo, ahahah.»
«Ehi, guarda! Entriamo in quel negozio» propone
Il negozio è specializzato in articoli per adolescenti; vendono molte felpe che ad Andrew piacciono particolarmente.
«Uuuuh, guarda quelle belle felpe!» dice, sfregandosi le mani
Mi guardo intorno, giusto per dare un'occhiata alla merce... Non è il mio stile... Le felpe mi stanno malissimo: nell'armadio ne avrò due o tre. Io preferisco i cardigan... Mi fanno sentire a mio agio. Sono decisamente più comodi.
Andrew afferra un paio di felpe e si dirige in camerino: io proseguo il mio giro.
«Ehi, Chris! Come mi sta questa?» domanda, uscendo dal camerino
«Ti sta bene, Andrew.»
«Sei sicuro? Mi stringe un po'...»
«Allora prendi una taglia più grande!»
«Ma poi così sembra che nascondo qualcosa...»
«E cosa dovresti nascondere?!»
«Oh, beh... Sembrerei più grasso di quello che sono!»
«Andrew, tu non sei grasso!»
«Me lo dici solo perché sei il mio migliore amico...»
«Andrew, smettila di imitare una quattordicenne rincoglionita.»
«Non sto imitando una quattordicenne rincoglionita!»
«Beh, allora smettila. Quella felpa ti sta benissimo, hai un corpo perfetto, non c'è che di-»
Mi sta guardando in modo divertito: cazzo!
«T-Ti sta bene...! C-Compratela e andiamo...»
«Ok, ok! Hai tirato fuori il lato scontroso, ahaha.»
«Sì, certo... E' colpa tua, se mi irrito.»
«Ehi, Chris... Perché non ti provi questa?»
«Ehi, Andrew... Lo sai benissimo che non mi piacciono le felpe.» dico, imitandolo
«Non mi interessa! Ti ho solo chiesto di provartela!»
«Ok, ho capito, ma poi ce ne andiamo... sono stufo...»
E io dovrei mettermi questa?! Una stupidissima felpa grigia con il logo in nero della Carlsberg?! Ah, che palle.
Impiego pochi minuti per cambiarmi, poi esco fuori dal camerino di prova.
«S-Sei contento adesso?!» esclamo imbarazzato
«Ehi, guarda che ti sta bene!»
«Non mi sta affatto bene! Non dire cavolate.»
«Quello che dice cavolate sei tu. Ti sta veramente bene! Perché non te la compri?»
«Non saprei cosa farmene...»
«'Non saprei cosa farmene'?! Andiamo, Chris! Hai bisogno di questa nel tuo guardaroba... I ragazzi indossano le felpe, non i cardigan! I cardigan li mettono i vecchi con il pannolino.»
«Non è assolutamente vero! Non la comprerò, punto e basta!»
«Ok, va bene. Vuol dire che te la compro io.»
«Ecco, era quello che vo-! No, no! Non la voglio!»
Perché dev'essere così insistente?! Non lo capisco... Mi vuole obbligare a comprare una felpa che non mi piace minimamente.
«Beh, un regalo non puoi rifiutarlo, Campbell...»
«Non voglio nulla da parte tua... »
«Sì, che lo vuoi. E' una vita che lo vuoi...»
Cosa..? Che significa? E' una vita che lo vuoi?...
«C-Come?» domando imbarazzato
«Niente, dimenticalo... Ti comprerò la felpa e te la metterai.»
«Che convinzione, Miller!»
Beh, alla fine Andrew mi compra la felpa: usciamo dal negozio e ci dirigiamo a casa sua con le buste. A metà strada comincia un violento acquazzone: arriviamo lì completamente bagnati.


Ore 6:36 p.m.

«E' tutta colpa tua, Chris!»
«Ma smettila... Non ci sono i tuoi?»
«No, non ci sono. Siamo soli soletti.»
«Oh, ok...» dico, sentendomi a disagio
Andrew comincia a togliersi i vestiti di dosso: rimanendo, così, in boxer.
«Perché ti sei tolto... I vestiti?» domando, osservandogli attentamente il corpo
«Perché i vestiti erano bagnati... Ehi, la mia faccia è qui.»
«Oh, sì... L-Lo so!» esclamo imbarazzato
«Devi spogliarti anche tu, se non vuoi prendere una qualche malattia. Domani dobbiamo partire, non vorrei che mi abbandonassi.»
«Ehm... Devo per forza?»
«Certo, siamo solo noi due... Non capisco tutto questo esitare...»
E così mi spoglio anche io, rimanendo in boxer. Per passare il tempo, ci sediamo davanti l'XBOX 360 e cominciamo a giocare.

«Chris...?»
«Cosa c'è, Andrew?» domando, tenendo lo sguardo fisso sulla TV
«Mmh, ti posso fare una domanda?» chiede, fermando il gioco
«Ehm, sì... Certo.»
«Però, rispondimi sinceramente.»
«Ok... Ok...» rispondo preoccupato
«Sei... Sei... Insomma... Allora! Ecco... Sei... Ehm, come posso dire? Sei... Gay?»
No, no. Non può essere. Ditemi che è un incubo o che ho sentito male.
«... No, non sono gay. Perché, tu pensi di esserlo?» gli sto mentendo... Che razza di amico che sono.
«No... Comunque, era solo una domanda! Continuiamo la partita, ahahhah...»
Ecco, è bastato rispondere di no... Meglio non pensarci più o finirò per rovinarmi con le mie stesse mani.

Dopo aver fatto un'altra partita, mi rivesto e torno a casa con la busta contenente il regalo che Andrew mi ha fatto oggi. Arrivano le dieci di sera, e io rimango in piedi a fare la valigia: termino verso le undici e qualcosa, non bado all'orario. Punto la sveglia per le cinque e quarantacinque del mattino e mi infilo sotto le coperte.





26 Novembre 2012 - Ore 5:42 a.m.

Sono in anticipo di tre minuti circa sulla sveglia: non ho dormito molto questa notte. Invece di dimenticarmi la domanda di Andrew, ho riflettuto su questa per ore. Stoppo la sveglia, che non è servita a nulla, e mi dirigo in bagno: mi infilo nel box doccia.
Non pensarci, Chris! Non pensarci! Pensa al viaggio...
Che palle, non riesco proprio a distrarmi... Probabilmente dovrei provare un altro metodo...
Inizio a toccarmi, pensando a qualcosa di erotico e coinvolgente... All'inizio sembra funzionare... Poi però:

Sei... Gay? Gay? Gay? Gay?

«Ahhhh, merdaaa!» esclamo, facendo eco in tutto il bagno
«Christopher! Stai bene??! Cos'è successo??» domanda zia Abby, entrando in camera mia
« S-Sto bene! Non è successo nulla...»
Esco dalla doccia abbastanza turbato: dopo essermi sistemato, esco dal bagno, mi vesto e scendo in cucina con la valigia per il viaggio.
Faccio colazione con zia Abby, che successivamente mi accompagna all'aeroporto di Londra, dove quasi tutte le classi sono pronte a fare il check-in.
«Mi raccomando, Chris! Chiamami subito, quando arrivi a Leeds! Non ti dimenticare!» dice zia Abby, continuando a baciarmi le guance
«Ok, ok! Adesso basta baci, zia! Devo andare... Ciao!»
«Ciao, ciao, tesoro! Ricordati di chiamarmiiii!»

Dopo quasi un'ora di passaggi e controlli, veniamo accolti sull'aereo dal pilota, dal co-pilota e dalle dotatissime, ah-ah, hostess.


Ore 6:50 a.m

«Quanto tempo ci vorrà per arrivare a Leeds?» mi domanda Andrew, con aria assonnata
«Un'oretta circa, credo... C-Ce lo comunicheranno dopo...»
«Che facciamo durante questa lunga attesa?» mi domanda, mentre osserva un'hostess
«Non lo so, Andrew...»
Che stronzo! Sta sbavando dietro un'hostess di gran lunga più grande di lui! Ora gli faccio vedere io...
«Cosa cavolo stai facendo?!» esclamo, dandogli un pugno in testa
«Mi hai fatto male...»
«Rispondi! Credevo avessi una ragazza. No, perché non vorrei che ti dimenticassi di esserle fedele (cosa sto dicendo?!).»
«La stavo solo guardando... Nulla di che... Non capisco perché ti dia così fastidio... E' normale il fatto che un ragazzo guardi una bella ragazza...»
Giusto. E' normale. Sono proprio un illuso. Ecco cosa sono. Perché gli faccio scenate di gelosia, quando non stiamo nemmeno insieme?! Cosa c'entro io con la sua relazione?! La mia posizione non mi basta per nulla: non reggo più questa situazione. Ho deciso.
Quando arriveremo in albergo e saremo soli, gli dirò tutto: ogni singola parola, ogni singola emozione e sentimento che mi fa provare quando siamo insieme. Lo giuro. Adesso, però, ho bisogno di una bella dormita: ne approfitto.


Ore 7:57 a.m.

«Chris? Ehi, Christopher, svegliati...» mi sussurra Andrew
«Che c'è? Siamo arrivati...?»
«Uhm, mancano cinque minuti all'atterraggio.»
Oh, mamma. Ho dormito sulla spalla di Andrew. Che vergogna! Spero di non aver sbavato o sussurrato cose imbarazzanti.
«Scusami, non avevo intenzione di dormire sulla tua spalla...» dico, spostandomi
«Figurati... Sei stato tranquillo tutto il tempo.» mi sussurra, sorridendo


Ore 10:02 a.m.

Dopo essere atterrati, aver recuperato i bagagli ed essere usciti dall'aeroporto di Leeds, veniamo portati all'albergo prenotato tramite pullman.
Ad ogni gruppo di persone viene data una chiave per la stanza: siamo quattordici ragazzi e dieci ragazze. L'hotel per la nostra classe ha messo a disposizione cinque stanze quadruple e due doppie: una con il letto matrimoniale e l'altra con due letti singoli. Io ed Andrew abbiamo la 117.
«Ehi, ragazzi!» esclama Lea, rivolgendosi a me ed Andrew
«Cosa c'è, Lea?» le chiedo
«C'è un problemino con la camera che hanno assegnato a me e Mel! Melissa ha preso la febbre e, quindi, avendo un letto matrimoniale, non possiamo dormire insieme, perché potrebbe far ammalare pure me...»
«E quindi...?»
«Visto che anche voi avete una doppia, che però ha i letti singoli, potremmo fare a-»
«NO! Assolutamente!» esclamo imbarazzato
L'idea di dormire insieme ad Andrew (nello stesso leeeeetto) non mi agevola per nulla! Col cavolo che facciamo a cambio di... Un momento. Ci sono troppe coincidenze che non mi vanno giù. Io, Andrew, Lea e Melissa abbiamo avuto le doppie: chissà per quale strana ragione Melissa si è ammalata. Casualmente siamo gli unici con cui loro possono cambiare: Lea sta cercando di farmi dormire con Andrew. Nello stesso fottuto letto: maledetta.

Inizio a fulminare Lea, che non sembra stupita dalla mia reazione.
«Che ti costa, Chris?!» esclama Andrew
«M-Ma, Andrew... Lea...» Non posso neanche dirlo ad Andrew: Lea ha pensato a tutto. «Stai tranquillo, non ti ruberò le coperte!» Ecco, Andrew ha già deciso. Fantastico. Adesso scoprirà che... No... Alla fine non importa. Tanto glielo dirò comunque. «Ok, come volete voi...» dico infine.


Ore 11:30 a.m

Adesso la nostra stanza è la 122. Fantastico.
I professori ci comunicano che alle ore 12:30 si sarebbe tenuto il pranzo e che successivamente saremmo usciti per la prima visita.
Entriamo nella nostra nuova camera e sistemiamo in un angolo le valigie. Credo che sia il momento giusto... Siamo soli, è l'ideale.

«Andrew...?»
«Mhh, dimmi pure...» dice, dopo essersi buttato sul lettone
«Ehm... Ti...»
In quel esatto momento arriva un messaggio al biondino, che non perde tempo a leggere: dev'essere l'oca.
«Aspetta, Andrew, ascoltami! Ho una cosa importante... Da dirti.»
«Eh, dimmi...» dice, sembrando meno interessato di prima
«Andrew, ascoltami!» gli butto il cellulare per terra, probabilmente gliel'ho rotto
«Ehi, cavolo! Ci sono modi e modi!»
«Non mi stavi ascoltando! Eri preso da un messaggio, sicuramente mandato da quella puttanella della tua ragazza!»
Oh, cazzo. Mi sto facendo odiare. Non doveva andare così!
«'Puttanella'? Ma come ti permetti?! Che ne sai tu?»
«Non mi stavi minimamente ascoltando! Sei sempre preso da lei! E' così ogni volta che hai una ragazza! Mi ignori! Divento una riserva! Non ti capisco!»
P-Perché?...
«Non capisco di cosa tu stia parlando... Io ti stavo ascoltando!»
Perché deve sempre fare così male quando discutiamo?... Odio piagnucolare.
«Io... Io volevo avere la tua completa attenzione... Volevo che guardassi solo me, per una volta che siamo soli. E' importante!» esclamo, asciugandomi le lacrime.
«E' una cosa così importante da rompermi il cellulare?!»
«Certo che lo è!»
«Bene, dimmi cosa cazzo c'è di importante da sapere!»
«Vuoi davvero saperlo? Ti interessa?»
«Certo che mi interessa! Forza, dì quello che vuoi dire.»
«Ok!!! Sono fottutamente innamorato di te! Ti amo, Andrew!»
Adesso posso anche morire. Quello che dovevo fare, l'ho fatto. Ho liberato un peso assurdo che mi portavo da ben cinque anni. Ce l'ho fatta: missione compiuta. Adesso mi odierà per sempre.




°Atashi no space.
Ehilà, questa volta sono stata un po' più veloce! :)
E finalmente il nostro Chris si è dichiarato...! Come la prenderà Andrew? Ah, questo io lo so già! >.>
Spero che vi sia piaciuto il capitolo... Ci ho messo tutte le mie forze *sfinita*...
Recensite, recensite! è.é
Al prossimo capitolo!

KuroiYumi

*Sì, sì... Ora firmo per intero ù///ù*




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Gelosia, gelosia! Porta Andrew via. ***




26 Novembre 2012 - Ore 11:35 a.m.

Ho probabilmente fatto una cazzata, ma non me ne pento assolutamente.
Perché lui non dice niente? Sta lì seduto con quell'espressione così... Normale.
E' come se non avessi detto nulla, come se fossimo appena entrati in camera: perché? Cosa significa?! Mi sta facendo venire l'ansia. Ho il cuore che batte a mille, il viso rosso per l'emozione e lui sta lì. Forse non ha capito.
No, non è così stolto.
«Ehm... Andrew?»
«Cosa c'è, Christopher?...»
'Cosa c'è, Christopher?'??! Spero stia scherzando: gli ho appena dichiarato il mio amore e lui si comporta come se non fosse successo nulla.
«Hai... Hai capito cosa ho detto prima?»
«Sì, ho capito benissimo.»
«E... E... Perché non dici niente?! Ti ho appena confessato i miei-»
«Sentimenti. Ho capito benissimo.»
Mi... Odia. E' diventato piuttosto freddo... Dovevo aspettarmelo.
Mi accascio per terra e inizio a piangere disperatamente: proprio sotto i suoi occhi.
Lui si alza dal letto, si mette di fronte a me e dopo avermi tolto le lacrime dagli occhi, preme le sue labbra contro le mie. Cerca di approfondire il bacio: le nostre lingue, dopo poco, si incontrano e avviene un evidente scambio di saliva.
Ancora non capisco perché mi stia baciando, ma non importa. E' così eccitante... E'... Il mio primo bacio.

Dopo poco, interrompe il bacio e, tenendo le mani sul mio viso, mi sfiora le labbra con i pollici.
«S-Scusami, Chris.»
«Perché ti stai scusando...?»
«Io... Io... Ecco, lo sapevo»
Cosa?! Non è vero. Se lo sta inventando. E' un bugiardo!
«Che... Che stai dicendo...» dico, allontanandolo da me
«E'... E' vero! Te lo giuro! Io... Lo sapevo.»
Si... Si è preso gioco di me... Tutto questo... Tempo?! Non... Non è possibile!
«N-No...»
«Chris! Te lo giuro. L'ho sempre saputo. Seeempre!» afferma, guardandomi dritto negli occhi
«Mi... Mi hai preso in giro tutto questo tempo. Tu... Io... Io...»
«I-Io non ti ho preso in giro! Se c'è qualcuno che l'ha fatto, quello sei TU!»
«Vuoi scherzare?! Te ne uscivi fuori con quelle frasi di merda del tipo: 'quando ti trovi una ragazza?', 'Quando avrai intenzione di farlo?' E altre stronzate che odiavo, ma che sopportavo. E tutto perché... Perché pensavo che tu non lo sapessi... Cercavo di giustificarti... invano a quanto pare. Mi-Mi hai presentato tutte le ragazze che hai avuto. Organizzando inutili appuntamenti a quattro, cercavi di farmi conoscere le loro amiche. Tu sei... Tu sei la persona più sgradevole del mondo: dovresti vergognarti.»
«I-Io... Mi... Mi dispiace che... Io non volevo fare e dire quelle... Cose. E' che volevo comportarmi come una persona all'oscuro di tutto. Io volevo che me lo dicessi tu. Ho provato più volte a darti delle occasioni per dirmelo, ma non le hai mai sfruttate! Fino a ieri, per esempio, ti ho chiesto se fossi gay... E tu... Mi hai mentito! E nonostante ti avessi chiesto di essere sincero! Sei tu quello che mi ha preso in giro!»
«Io... Io non volevo che mi guardassi male, avevo paura di perderti come amico... Io tengo alla nostra amicizia. Se non potevo amarti, volevo perlomeno averti accanto.»
«Perché avrei dovuto guardarti male o non esserti più amico? Io ti voglio bene! …Si era capito, comunque. Mi hai sempre guardato in un modo differente... Cioè... Arrossisci spesso, si vede... Esiti, anche. Quando ci siamo conosciuti per la prima volta... Vedevo che arrossivi ogni volta che i nostri sguardi si incontravano: lì ho capito che avevi una cotta per me. Non usare quelle parole... Come ho già detto: io ti voglio bene.»
Fa... Fa così male! Io non so cosa devo fare... Sono confuso.
Decido di allontanarmi dalla stanza e di dirigermi in quella di Lea: lascio Andrew lì per terra.

Busso così forte da richiamare l'attenzione delle ragazze accanto.
«Ma che ti prende??! Perché bussi così?!» esclama furiosa Lea
«I-I-I....Nnh... An-drew.... Uggh... Sigh...» non mi comprendo neanche io
«M-Ma che hai? Su, entra dentro! Qui ci guardano tutti...» dice Melissa, facendomi entrare
Racconto alle ragazze tutta la discussione avuta con Andrew:
«Ok. E' pazzesco. Lui lo sapeva già?!» esclama Lea
«Andiamo, Lea! Era evidente, doveva esserci arrivato pure lui!» controbatte Melissa
«Lea... Questa me la paghi. Io, ero imbarazzato già dal pensiero di dover condividere la stanza con lui, e adesso devo pure condividere il letto! Come farò?! Dopo questa discussione, poi...»
«Scusami! Pensavo che fosse una scusa per avvicinarvi di più... Non avevo neanche idea che ti volessi dichiarare!»
«B-Beh, non dovevi farlo a prescindere!»
Qualcuno improvvisamente bussa alla porta e ci comunica che è ora di raggiungere la sala pranzo, perché è ora, appunto, di pranzare.


Ore 12:35 a.m.

Nell'immensa sala, vi sono allestite tre ingenti tavolate da cinquanta posti l'una: le tovaglie sembrano quelle di un noto ristorante, le posate e i piatti sono lindi e semplici.
Io, per evitare inconvenienti con Andrew, mi siedo tra Melissa e Lea, che, appena cominciato il pranzo, iniziano a parlare di cose da donne che in questo momento non voglio sentire. In seguito, entrambe si alzano per andare in bagno e, in quell'istante preciso, Andrew si siede accanto a me. Ho paura di guardarlo in faccia, quindi devio lo sguardo verso destra. Tenta di parlarmi, ma dopo pochi secondi, l'oca lo richiama: lui, da bravo cane qual è, la raggiunge. Dopo aver terminato di pranzare, mi dirigo nella mia stanza e chiacchiero al telefono con zia Abigail, rassicurandola circa il viaggio.


Ore 2:35 p.m.

I professori ci fanno salire sui pullman per andare a visitare uno dei parchi più conosciuti di Leeds: Middleton Park.
Salgo sul pullman e mi siedo da solo; sale Tiffany, che si dirige verso gli ultimi posti. Poco dopo sale Andrew, che, ancora una volta, cerca di parlarmi e che, ancora una volta, viene richiamato dall'oca. Poi sale lei... Una strana ragazza dai capelli rossi... Ma non rossi come quelli di Melissa o di mia zia... Sembrano diversi... Beh, comunque, compare questa ragazza e si avvicina al posto vuoto del pullman accanto al mio.
«Mmmh, posso sedermi qui?» chiede, aggiustandosi la frangetta
«Fai come ti pare... Tanto non m'importa.»
«Nervosetto, eh?»
Ma cosa vuole questa?! Se inizia a rompermi i coglioni, le urlo contro.
Mentre ci dirigiamo a Middleton Park, intravedo che la strana ragazza mi lancia occhiate.
«Cosa vuoi?!» le urlo contro
«S-Sei Christopher.... Ehm... Christopher..» dice, mentre agita la mano a vuoto
«...Campbell.»
«Sì, giusto! Sei tu quello che sta sempre con Andrew Miller?»
Ah, in giro adesso mi definiscono così: 'quello che sta sempre con Andrew Miller'. Tsk.
«Sì, dovrei essere io...» dico, neppure guardandola in viso
«Mmh... Perché sei triste?»
«I-Io non sono triste. Sono arrabbiato.»
«Non mi sembra che tu sia arrabbiato... Mi sembri parecchio triste e malinconico...»
«Cos'è, adesso decidi tu come mi devo sentire?!»
«No, no... Il fatto è che sei triste, ma che ti comporti in modo scontroso per sembrare arrabbiato. Lo faccio anche io, è per questo che lo so.»
«Brava, sconosciuta... Tsk.»
«Mi chiamo Charlotte Knox... Frequento il terzo anno e sono nella stessa classe di Tiffany... La conosci, no?»
Fantastico, è una compagna di classe di quell'oca. Magari sono pure amiche.
«Sì, mio malgrado. La conosco, ma non te l'ho chiesto... Lasciami in pace.»
«Fare lo scontroso non ti si addice, non ti calza... »
La nostra conversazione si conclude con le sue parole, alle quali non rispondo. Arriviamo al parco: le classi, appena arrivate, vengono lasciate libere... Quanta bella natura: giro fra gli alberi e i bei prati e gli stagni. Ne approfitto per usare la mia Nikon D800. Inizio a fare qualche scatto, in seguito, la ragazza del pullman si riavvicina a me.
«Wow, quella è una macchina fotografica professionale!»
«... Che palle» sussurro, cercando di non farmi sentire
«Una Nikon D800, giusto? E' una degli ultimi prodotti della Nikon... Mi pare di averlo letto in qualche giornalino sulla fotografia...!»
«Sì, bene... Brava, sei informata, ma non ho voglia di parlarti, quindi ciao.»
«Si può sapere perché non ti vado a genio? Non ti ho fatto nulla... Volevo... Volevo solo conoscerti... »
Ha... Ha ragione. Mi sto comportando come un idiota con lei... E non ha fatto nulla.
«S-Scusami... Hai ragione. Non è colpa tua... E' solo che... Non è giornata.»
«Adesso posso chiederti perché sei triste?»
«Ecco... Nulla di importante, credo...»
«Non sembrerebbe... Sai, ho notato che continui a guardare Andrew e Tiffany... Non è che lei ti piace?! E' per questo che sei triste?»
«Io e Tiffany? Scherzi?! Non la sopporto proprio... Non trovo nulla di bello in lei.»
«Già... E' una stronza. Una volta mi ha rubato il ragazzo.»
Beh, l'ha rubato anche a me. Tsk.
«Mi dispiace... Sai, non capisco perché una persona come Andrew le stia dietro: sembra un cagnolino addestrato a seguirla.»
«Beh, è così. Anche se è una ragazza, vuole comandare lei.»
Da lontano, noto che Andrew mi guarda: arrossisco e distolgo lo sguardo da lui, incontrando così i profondi occhi neri di Charlotte.
«Cosa è successo? Perché sei così rosso?»
«N-Nulla... Nulla.»
Per circa un minuto, nessuno dei due parla...
«Quindi... Ti piace.»
E' una domanda o un'affermazione? E poi chi?
«Non capisco...»
«Andrew... Ti piace, no?» chiede
«Cosa?! A me non piace Andrew...»
«Non negarlo, perché si v-»
«... Amare e piacere sono sentimenti differenti. Io lo amo...» dico con nonchalance, interrompendola
«Wow... Ahahaha! Sono circondata da gay!»
Che significa? Tutti i ragazzi con cui parla sono gay? O cosa?
«Sai... Mio padre è gay.» continua
Suo padre è gay...? Ahahah, questo è il colmo.
«Oh, wow. Tuo padre è gay e tua madre è lesbica?» domando, scherzandoci su
«No, ahaha. I miei sono divorziati: hanno divorziato quando avevo otto anni. Hanno divorziato perché mio padre ha dichiarato di essere gay. Vedi, la Canon 300D che ho qui, è un suo regalo... Non me ne separo MAI.»
«Wow. E' una... Una storia strana.»
«Beh, non sono tutti genitori perfetti, ahahah, in più loro lavorano sempre... Li vedo pochissimo! Ed è difficile riuscire a vederli entrambi, visto che sono separati...»
«Oh, i miei genitori li considero 'genitori perfetti'. Mi hanno sempre reso felice»
«Uhm... Che lavoro fanno?»
«Erano entrambi agenti immobiliari»
«Erano?»
«Certo. Erano. Sono morti da un pezzo, ahahah.» dico, ridendo
«Mi dispiace! Non lo sapevo... Non volevo riaprire una brutta ferita..»
«Fa nulla, tanto ci penso ogni giorno.» Uuhh, che depresso del cazzo
Eccolo di nuovo: il silenzio assoluto.
«Prova a sedurlo.» dice improvvisamente Charlotte
«Sedurre chi?»
Perché diamine non mette il soggetto? Così non si capisce nulla...
«Andrew!!»
«Io, sedurre Andrew? Sei impazzita o cosa?! P-Perché dovrei farlo?» le domando imbarazzato
«Per capire se prova qualcosa per te... »
«Mi sembra già abbastanza ovvio cosa prova.»
«E cosa prova?»
«Beh, gli piace quella mocciosetta lì»
«Ahaha, questo è ovvio, ma io ho chiesto cosa prova per te»
Cosa prova per me?... Nulla. Cioè, mi vuole bene, credo.
«Visto che non lo sai neanche tu?! Devi sedurlo...» insiste
«Aspetta un secondo... Mi dai dei consigli come se sapessi tutto su di me...»
«Oh, ehm! Mi dispiaaaace! Non volevo origliare! E' solo che la conversazione si era fatta interessante...» esclama ad un certo punto
«N-Non capisco... Origliare? Non avrai...»
«Scuuuuuuuuuuuuusaa.» ripete ancora
Fantastico. Anche lei mi ha preso in giro: sapeva tutto.. Tutta la conversazione era una farsa: voleva parlare di questo fin dall'inizio. Questa qui è furba.
«Chissà quante persone ci hanno sentito... Che vergogna.»
«Beh, non c'era nessuno in corridoio... Passavo casualmente, volevo farmi un giro dell'albergo e vi ho sentiti.»
«Questo mi rassicura. Mi sono dichiarato ad Andrew, ma non ho mica fatto coming out al mondo...»
«Mi è venuta una fantastica idea!! Questa è geniale: fallo ingelosire!» esclama, cambiando argomento
«Non avrebbe assolutamente senso!»
«Beh, hai mai provato?!»
«No... Ho sempre avuto occhi per lui... Figurati se mi facevo piacere qualcun'altro... O provavo ad avere confidenze con altri, facendolo ingelosire»
«Allora provaci! Magari lo farai sentire turbato, così abbandonerà Tiffany e correrà da te!» dice convinta «Ehi, ci sta guardando... Vieni qui!» dice, abbracciandomi
«Che cavolo?!... Ho capito» dico, ricambiando l'abbraccio.
«Sembra interessato, ahahah! Non considera neanche Tiffany...»
«C-Cosa? Davvero?»
«Puoi vederlo con i tuoi occhi»
Tenendomi saldamente abbracciato a Charlotte, e con la coda dell'occhio, nonostante sia lontano una decina di metri, riesco a vedere il suo sguardo confuso. Si sta davvero ingelosendo?... No, sarà solo dubbioso. Tsk.


Ore 8:00 p.m.

Dopo la gita a Middleton Park, abbiamo discusso con i professori, poi ci siamo diretti in albergo. Abbiamo appena finito di cenare: oggi ho avuto modo di conoscere bene Charlotte. In fondo è una ragazza in gamba!
Tutti gli studenti si dirigono alle camere: alcuni si riuniscono per parlare e passare del tempo insieme. I professori hanno stabilito che il coprifuoco sarà alle ore dieci. Io e Charlotte siamo diretti alle camere, dietro di noi ci sono Andrew e Tiffany; lei lo tiene per un braccio.
«Ehi, Chris!» esclama l'ochetta
Per te sono Christopher, stronza dei miei stivali.
«Uhm, sì..?»
«Che ne dici se facciamo un momentaneo scambio di compagno di stanza? Io ti cedo Charlotte e tu mi dai Andrew: ci stai? Solo per un po'! Così tu conosci meglio Charlotte, e io mi occupo di Andrew!» dice con voce maliziosa
Charlotte mi regala un sorriso: ripenso al 'piano' che abbiamo messo in scena... Insomma, la storia della gelosia.
«Sì, perché no?» dico, guardando Andrew negli occhi.
Andrew è contrario. Ad Andrew non piace la proposta di Tiffany. Ad Andrew non piace la situazione. Andrew è geloso: parecchio.

Entriamo nella 122, e lì inizio a parlare di me a Charlotte, cosa che fa anche lei, permettendomi così di approfondire il nostro legame. Penso di essere suo amico adesso. Parliamo a lungo.

Improvvisamente, Andrew entra nella stanza.
«Che ci fai qui?» gli domando
«Ehm, è la mia stanza?»
«Ho capito, ma perché sei qui? Non dovevi stare con la tua ragazza?» domando, accentuando le ultime parole
«Sono già le dieci passate. I professori stando controllando che ognuno sia nella propria stanza: tu, farai meglio a tornare in camera tua...» dice seccato, riferendosi a Charlotte
«Oh, sono già le dieci passate? Wow, quando si parla, il tempo scorre velocemente, ahahhaha!» dice lei
«Beh, allora ci vediamo domani, Charlotte! E' stato bello parlare con te.» dico, baciandole la gota sinistra
«Oh, anche per me! A domani, buonanotte, ragazzi!»


Ore 10:35 p.m.

Ho appena finito di lavarmi i denti, quindi esco dal bagno e noto che Andrew ha lo stesso sguardo seccato di prima. Mamma mia, è troppo carino.
«Che? L'ochetta non te l'ha data?»
«Potrei farti la stessa domanda.»
Pensavo che volessi passare del tempo con la tua ragazza, Andrew.
«Beh, lei ha esplicitamente detto che si doveva 'occupare' di te. E a quanto pare non l'ha fatto.»
«Perché stai così attaccato a quella?»
«'Quella' chi?»
«Come si chiama? ... Charlotte. Perché perdi tempo con una come lei?»
«Non sto assolutamente perdendo tempo. Mi sembra una ragazza carina, sai... Abbiamo molto in comune.»
«E' strana, non mi piace.»
«Cazzi tuoi, Andrew.»
Mi afferra per un braccio e mi butta sul letto con forza, posizionandosi su di me.
«C-Che hai?!» esclamo imbarazzato
«Lasciala perdere.» mi sussurra lentamente
«M-Mi fai male! Lasciami stare! Sei... Solo geloso...»
«Perché dovrei esserlo? Di una ragazza che poi non mi piace per nulla: lasciala perdere, ti ho detto.»
«Perché dovrei far-... Ah! C-Che fai?!»
Non ci credo. Mi sta mordendo il collo: lo sta facendo sul serio! Cos'è, adesso si crede un vampiro?! Mi fa male, cavolo.
«Ah... ah... Andrew... T-T-Togliti... ti prego »
Il biondo decide si staccarsi dal mio collo. Mi lecca il pomo d'Adamo, cosa che mi fa visibilmente eccitare e si alza per poi dirigersi in bagno, chiudendo la porta dietro di sé.

Cavolo, se mi ha fatto male! Che gli è preso? Non l'ho mai visto così!
Che il piano di Charlotte stia veramente funzionando? Mistero.
Decido di non pensarci: mi metto sotto le coperte e mi addormento dopo meno di cinque minuti.






°Atashi no space.
Ehilà! Ho aggiornato presto. Solo ed esclusivamente perché non volevo lasciarvi turbati, dopo la dichiarazione di Christopher.
Il titolo è uscito così, non lo so perché, ahahah!
Ora, voglio assolutamente sapere cosa vi aspettavate dopo il capitolo undici! Vi aspettavate qualcosa di diverso da questo capitolo, oppure vi aspettavate la stessa cosa?
Lasciatemi tante recensioni! Accetto critiche! Vi voglio bene♥

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Sai, Chris, i finocchi bruciano all'inferno. ***


All'angelo più bello del paradiso: ciao Nicolas! - 6/05/13




27 Novembre 2012 - Ore 7:35 a.m.

Apro gli occhi e trovo il viso di Andrew vicino al mio: abbastanza vicino. TROPPO. Ci saranno, sì e no, due centimetri di distanza. Mi alzo cercando di non svegliarlo. Ha un viso così angelico... E' carinissimo.
Lo carezzo pian piano... Ad un tratto si sveglia e io ritraggo il braccio.
Mi guarda e sorride:
«Cosa stavi cercando di fare? Non sarai uno di quelli che si approfitta delle persone mentre dormono...?»
«C-Cosa? N-No!» balbetto imbarazzato
«Ok, ok, mi fido... » dice, mentre risponde alla telefono-sveglia
Che stupido che sono! Mi sono praticamente fatto beccare... Però... E' troppo carino.
«Ehi, Chris... Cerca di controllare il tuo amichetto lì sotto... E' un po'....»
Inizialmente non capisco la frase, in seguito do un'occhiata all'altezza del cavallo dei pantaloni e noto una nonpoicosìlieve alzatura.
Corro in bagno chiudendo la porta dietro di me.
Fantastico, Christopher. Non solo ti sei fatto beccare mentre lo carezzavi, ma ti sei eccitato pure: e lo ha notato!
Decido di farmi una doccia: esco dal bagno per recuperare un paio di boxer puliti e mi trovo davanti Andrew.
«C-Che ci fai davanti la porta del bagno?» domando confuso
«E-Ehm... »
«Tu... Volevi sentire se mi stavo masturbando, non è così?»
«N-No! Ma che dici? Devo solo prendere una cosa... Dal bagno.»
«Fottiti, Andrew. Se ti interessa saperlo: volevo, anzi, voglio farmi una doccia»
Non si degna di rispondere, mi guarda e sogghigna. Non bado alla sua stramba reazione... Dopo aver fatto la doccia, mi vesto ed esco dalla stanza.

Mentre percorro il corridoio principale che porta alle scale che conducono al piano terra, mi imbatto in Charlotte:
«Buon giorno, Chris!» dice, baciandomi una guancia
«Buon giorno, Charlotte...»
«Ieri Andrew sembrava seccato!»
«Beh, diciamo che era strano...»
«Strano? Perché dici cos-... Chris! Cavolo!» esclama, portandomi in uno stretto corridoio vuoto
«C-Che ti prende?! Hai visto qualcosa?»
«Beh, ho qualcosa di abbastanza grande dinnanzi ai miei occhi...»
Per prima cosa mi guardo il cosiddetto 'amichetto', sperando di non essermi eccitato inconsciamente, ma non c'è nulla che non vada nel mio corpo...
«Di... Di che stai parlando?»
«Hai un enorme succhiotto sul collo! E' tutto rosso!»
«Cosa?! Un succhiotto? Ma stai scherzando?»
Charlotte mi passa uno specchietto che ha con sé, permettendomi di verificare ciò che ha detto.
«Che è successo ieri con Andrew, dopo che me ne sono andata?» chiede maliziosamente
«N-Nulla! Non è successo nulla...»
No, aspetta... Mi ha... Lui mi ha morso il collo. Non può essere che mi abbia lasciato un succhiotto, ahahah. Andrew non lo farebbe mai. Non avrebbe senso se lo facesse... Lui è etero: gli piacciono le ragazze, no?

***

«Perché dovrei far-... Ah! C-Che fai?!»
Non ci credo. Mi sta mordendo il collo: lo sta facendo sul serio! Cos'è, adesso si crede un vampiro?! Mi fa male, cavolo.
«Ah... ah... Andrew... T-T-Togliti... ti prego »


***



«Chris...? Ti senti bene? Sembra che tu stia per scoppiare da un momento all'altro...»
«Eh...? Sì, sto bessissimo, tranquilla...»
«'Bessissimo'?! Ma che..? Allora è successo qualcosa con Andrew ieri!»
«Cosa? No, ti sbagli... Non è successo nulla...» dico, uscendo dallo stato di trance
«Mmmh, tanto lo scoprirò!» mi dice, sembrando offesa


Ore 9.15 a.m.

Abbiamo terminato la colazione. Charlotte con un po' di trucco è riuscita a coprirmi il succhiotto: Andrew me la pagherà, anzi, mi dovrà spiegare.
Per oggi abbiamo due tappe: il museo Royal Armouries e il City Varieties Music Hall.

Io e Charlotte siamo seduti accanto e, questa volta, davanti a noi, abbiamo Andrew e Tiffany. Lui ogni tanto mi lancia strane occhiate: penso stia ascoltando la mia conversazione con Charlotte... Bah.
«Sono emozionata! Trooooppo contenta! Non vedo l'ora di arrivare al museo!»
«Ti piace la storia?»
«Adoro la storia! E' la materia più bella che ci sia.» dice lei, facendomi un sorriso a trentadue denti
«Anche io l'adoro... Sai, Charlotte, abbiamo tanto in comune! Andremo d'accordo sicuramente!» esclamo, cercando di farmi sentire da Andrew
Lo sento sbuffare. Charlotte deve dargli veramente fastidio.
I professori ci faranno visitare tre gallerie su otto che il museo ha a disposizione: in più visiteremo l'Arena. Sarà divertente trascorrere lì il mio tempo con Charlotte.


Ore 9.55 a.m.

In poco tempo abbiamo raggiunto il museo: i professori, questa volta separano le classi del quarto anno da quelle del terzo. In sostanza, io non posso passare il tempo con Charlotte ed Andrew non può stare con quella.

Una guida ci porta nella Galleria della guerra, dove ci spiega e ci mostra la storia e le armi del diciottesimo secolo. Andrew mi lancia frequenti occhiatine. Sbuffo e mi sforzo di seguire la spiegazione.
Lui continua a distrarmi e a farmi innervosire:
«Perché sei arrabbiato con me?» sussurra
«Lasciami in pace, Andrew.»
«Dimmi, cosa ti ho fatto...?»
«Lo sai benissimo cosa mi hai fatto.»
Mi prende per un braccio e mi porta in un punto poco distante dal gruppo classe. «Invece no. Cosa ti ho fatto di male?»
«Lascia perdere, Andrew. Torniamo a seguire la spiegazione, è meglio.»
«Aspetta... Dai. Dimmi cosa ti ho fatto per farti arrabbiare...»
«E che cazzo, perché mi hai fatto un succhiotto sul collo? Perché? Perché non mi lasci in pace? Perché non vuoi che io sia amico di Charlotte? Perché mi fai tutto questo?» domando improvvisamente
Silenzio. Certo, è questa la risposta a tutte le mie domande: il silenzio. Forse lo fa perché gli piace prendersi gioco di me, oppure perché si annoia e vuole perdere tempo in questo modo... Mi sento uno stupido.
Faccio per tornare al gruppo classe, e lui mi afferra: di nuovo. Questa volta, però, lo bacio.
La cosa che mi sorprende è che lui stia ricambiando il bacio e che mi stia abbracciando.
Perché? Perché? Provi qualcosa per me o no?
Per alcuni secondi le nostre bocche rimangono attaccate; poi, mentre lo allontano da me, gli mollo il gancio destro in pieno viso, facendolo sanguinare.
«A-Ahi. Mi hai fatto male, Chris.»
«M-M-Mi dispiace! Mi dispiace! N-Non volevo colpirti! Scusami...! I-Io...»
«Cos'hai, una doppia personalità? Prima mi baci, poi mi colpisci, e poi mi chiedi scusa?»
«Mi dispiace. E' stato... Ecco...»
«Ah, fa nulla... Certo che hai un gancio da paura

Il professor Williamson aiuta Andrew a medicarsi e gli chiede il perché del colpo sul naso: Andrew gli mente, dicendogli di aver sbattuto contro il muro mentre messaggiava.


Ore 12:10 a.m.

Terminata la prima visita, le classi vengono riunite e fatte salire sui pullman che si stanno dirigendo al ristorante per il pranzo.
Mi stupisce il fatto che Andrew, questa volta, sia seduto accanto a me:
«Ehm... Andrew, perché sei seduto qui?»
«Posso sedermi dove voglio, no?»
«Non ti hanno mai insegnato che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda?» «Beh, è quello che hai appena fatto.»
Che figura di merda. Andrew non mi avrebbe mai parlato così, eppure lo ha appena fatto.
Charlotte si è andata a sedere con una sua amica, e l'oca ha fatto lo stesso.
Anche se è distante da Andrew, continua a mandargli messaggi: ogni due minuti.
Così anche io comincio a messaggiare con Charlotte.
«Cosa le stai scrivendo?» domanda Andrew
Saranno cazzi miei?
«Mmh, le sto chiedendo cosa possiamo fare stasera...»
«Perché non passi la serata con me...?»
«... Con te? I-Io pensavo che la dovessi passare con la tua ragazza...»
«Beh, oggi voglio stare con te, quindi dì alla tua amica di non venire in camera.»
Quella frase, nella mia testa, suona in modo strano, quasi volgare.
«M-Ma le avev-»
«Possiamo giocare a qualche gioco di società... Sarà divertente.» dice interrompendomi
Gioco di società? Andrew che vuole giocare con me con dei giochi di società?! Ma chi diavolo è questo? Di certo non è l'Andrew Miller che conosco o che credo di conoscere... Al massimo mi avrebbe proposto di guardare un porno, o qualcosa del genere...
«Dai, scrivile di non venire...» insiste
«Ma potremmo invitare anche lei e sarebbe meglio giocare in tre, non credi?»
«No, voglio stare da solo con te.»
«Smettila, Andrew. Mi dai la nausea.»
«Come, scusa?»
«Hai capito bene: mi dai la nausea. Smettila di far finta di capirmi o stronzate del genere. Smettila di sfottermi.»
«Non capisco proprio cosa tu sti-»
«No, cazzo. Non fare il finto tonto!»
«Perché dici sempre che ti prendo in giro? Perché pensi che io ti stia sfottendo? Non posso stare un po' con te? Cosa cazzo è cambiato? E' solo perché adesso sai ero consapevole dei tuoi sentimenti nei miei confronti? Per questo? Mi stai allontanando per questa stronzata?»
«T-Tu non capisci cosa provo. Vattene. Voglio Charlotte.»
«Certo, lei invece capisce tutto. Ti ho detto di starle alla larga! A me non piace.»
«Ah, certo. Non solo mi prendi in giro, ma vuoi anche essere l'unico che ho accanto.»
«Sei diffidente. Dovresti ascoltare cosa gli altri hanno da dire, prima di parlare»
«Come?!»
«Aaaaah, fanculo tutto: stasera voglio stare da solo con te. Ho deciso.» afferma, facendomi arrossire


Ore 3:30 p.m.

Abbiamo già terminato il pranzo, e dopo una breve sosta di gruppo per un gelato e qualche foto, ci troviamo dinnanzi il City Varieties Music Hall.
La struttura è imponente: un ragazzo, che sembra essere la guida, ci parla della storia e delle origini del teatro. Ci dividono nuovamente in gruppi e ci portano nella grande stanza delle vetrine, dove è possibile ammirare le foto di anno in anno e le varie targhe vinte. Mi soffermo nella vetrina del 1992: quello sembra essere un anno pieno di vincite e successi. In basso alla vetrina, è esposta una foto e accanto ad essa vi è un foglio con tutte le firme dei talenti di quell'anno.
N-Non può essere. Non è vero. Non posso credere ai miei occhi, non voglio.
«Ehi, Chris... E' da più di due minuti che fissi quella foto, che succede?» domanda Andrew
«M-Mamma?»
«Che ti prende? Rispondimi...»
«Quella lì è mia madre, quella ragazza in alto a destra con la coda di cavallo»
«Wow. Ci assomiglia!»
«No, quella è mia madre, Andrew!»
«Come fai ad esserne così certo?»
«Su quel foglio accanto alla fotografia c'è la sua firma, vedi? Catherine Stoner»
«Stoner? Ancora non era sposata?»
«No, i miei si sono sposati nel 1993. Due anni dopo sono nato io.»
«Wow, non sapevo che tua madre recitasse e cantasse al teatro, da ragazza!»
«Beh, neanche io... Sai, sembra felice lì...»
«Ehi, lo era anche con te... » dice, mettendomi il suo braccio attorno al collo
«E tu che ne sai?... Probabilmente se io non fossi esistito, adesso sarebbe an-»
«Shh, non dire stronzate o mi incazzo»
Lo abbraccio: lui ricambia l'abbraccio e rimaniamo così per un paio di secondi.
Durante quei pochi secondi; l'inferno. C'è Tiffany a venti metri di distanza da me ed Andrew, che mi fulmina. Credo di non averla mai vista arrabbiata. Anche nei secondi che susseguono l'abbraccio, mi guarda male: decido di ignorarla e di godermi ogni singolo ricordo del luogo dove mia madre ha passato parte della sua vita.


Ore 10:37 p.m.

Io ed Andrew, dopo aver giocato a carte almeno una dozzina di volte, ci siamo messi a letto a chiacchierare un po'.
Sono ancora imbarazzato dal fatto che dormiamo insieme.

«Uhhm, Chris...»
«C-Cosa c'è?»
«Cosa pensi di me? Sii sincero!»
«Cosa penso di te?... Beh sei un idiota, ahah. Sei un ragazzo divertente, attivo... fin troppo, sei un traditore, un bugiardo e... Ecco...»
«Vai avanti, non mi offendo...» dice offeso
«Beh... Sei... Carino..»
«Oh, ehm... Grazie, ahahah... Aspetta un secondo, perché sarei un traditore e un bugiardo?»
«Semplice. Mi hai nascosto che sapevi dei miei sentimenti... Mi hai preso in giro. Per cinque anni, Andrew...»
«Per favore, basta con questa storia... Mi dispiace!» dice, sporgendo il labbro inferiore
«Ok, ok... Io ho sonno...»
«Davvero? Peggio di un nonnino!»
«Fottiti, ahahaha!»
«Se vuoi lo faccio...» dice maliziosamente
«Ahahah, no. Vai a dormire, scemo» rispondo imbarazzato
«Uhhm, potrei lasciarti segni ovunque...»
«Ti ho detto di smetterla, idiota! A proposito di segni: perché diavolo mi hai fatto un succhiotto??!» esclamo, dandogli un colpetto in testa
«Ooh, ti sei ricordato! Volevo solo far capire alla tua amica di starti alla larga.»
In quel momento qualcuno bussa alla porta: è Tiffany.
«Ehi, che ci fai qui?» chiede Andrew, dopo averle aperto
«Ti ho affidato il mio sacchetto con i souvenirs! Ti sei dimenticato? Ahahah!»
«Mmh, l'ho messo nella cabina armadio, aspetta qui...»
Andrew si allontana per due secondi nella cabina armadio.
«Sai, Chris, i finocchi bruciano all'inferno. Stai alla larga da Andrew o ti farò vedere.» dice, sorridendomi
Non riesco a dire nulla, non riesco a prendere posizione: anche lei l'ha capito. Mi... sta facendo paura? Contro chi mi sto mettendo?
Torna Andrew con il sacchetto e lo porge a Tiffany:
«Grazie mille, cucciolo! Buona notte» dice, tornando in sé, e dandogli un bacio sulle labbra «Buona notte, Chris» dice in seguito, marcando il mio nome
«Buona notte, Tiff!»
«B-B-Buona... Notte.»
«Che c'è Chris?» domanda Andrew
«N-Nulla... Ho sonno, buona notte.»
Sprofondo sotto le coperte e mi addormento, lasciando Andrew leggermente perplesso.
Cosa devo fare adesso? Ho... realmente paura di lei? Meglio... Meglio non pensarci.






°Atashi no space.

Gomen'nasai! Lo so che ho aggiornato con tre giorni di ritardo.. Ad alcuni avevo promesso di aggiornare domenica 12 maggio... Ho avuto impegni, quindi gli aggiornamenti sono slittati di qualche giorno u.u
Allora, come vi sembra il capitolo? Cosa vi aspettate in seguito? Spero di poter aggiornare presto! Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate, tutti quelli che hanno recensito, e anche quelli che hanno semplicemente letto! Vi voglio bene, alla prossima!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Cosa sta succedendo?! Spiegami - Piacere di conoscerti. ***




29 Novembre 2012 - Ore 21:40 a.m.

Abbiamo finito di cenare da un po' di tempo. Andrew mi ha costretto a venire con lui nella camera di Tiffany e Charlotte per fare qualche gioco.
Siamo seduti a cerchio sul pavimento della stanza; al centro vi è una scatola cilindrica con sopra scritto :”Kamasutra GAME”.
Oh, ti prego, fai che la scatola contenga un altro gioco. Non ho intenzione di fare giochi erotici.
«E-Ehm... Dobbiamo giocare a quel... Gioco?» domando
«C'è qualcosa che non va, Chris?» controbatte Tiffany, con aria arrogante
«Ah... no. Nulla...» deglutisco
«Tiff, non credi sia meglio fare un altro gioco? Sai, sarebbe imbarazzante svelare le cose che facciamo quando siamo soli soletti...» afferma il biondino, lanciandole uno sguardo malizioso
«Mmmh... Oh, d'accordo! Solo perché sei tu, coniglietto!» esclama, baciandolo sulle labbra
'Coniglietto'?! Andiamo, è disgustoso e stupido come soprannome per un ragazzo di diciassette anni suonati.
«Che ne dite di 'obbligo o verità'?» domanda Charlotte
«Knox, senti, 'obbligo o verità' è un giochetto da ragazzini delle medie.» farfuglia l'ochetta
«Era un proposta. Nulla di che. Comunque è sempre meglio di uno stupido gioco da depravati e maniaci sessuali.»
Oh, vanno molto d'accordo le ragazze. Sembrano quasi una versione femminile di me ed Andrew, ahahah.
«Io depravata e maniaca?! Senti chi parla! La sfigata dei fumetti gay.» dice l'oca, lanciandomi una rapida occhiataccia
«Sfigata dei fumetti gay?! Non capisci proprio nulla...»
«Ehi, ragazze, basta... Dovevamo divertirci... dobbiamo divertirci» si intromette Andrew «Non c'è bisogno di discutere per un gioco... Ora vedremo cosa fare»
Alla fine optiamo per il precedentemente scartato 'obbligo o verità'.

«Ok, ok. Comincio io! … Christopheeeeer (uno a caso...), obbligo o verità?» domanda Andrew
Ok, bisogna fare parecchia attenzione alla scelta; se scelgo 'obbligo', sarò costretto a fare cose... Anche imbarazzanti. Se scelgo 'verità', mi toccherà rispondere senza mentire... Ok, è un gioco... Ma si capisce quando mento. Credo che sceglierò...
«Obbligo...»
«Mmmh, fammi pensare... Togliti la maglia.»
«Cosa? P-Perché?»
«Togliti la maglia!» insiste Charlotte
Cavolo, che precipitosi.
Faccio come dicono: quindi mi tolgo la maglia. Noto una smorfia della smorfiosa, ma non bado alla sua stupidità... O, qual si voglia dire, invidia.
«Adesso tocca a me.» dico «Tiffany... Obbligo o verità?»
«Verità...»
«Ok. Quanto ti piace Andrew da uno a dieci?» domando precipitosamente
«Uhhm, quei numeri sono così piccoli. Direi che lo amo!»
Eh? 'Direi che lo amo'? Ma cosa ne vuole sapere di amore, lei? Amore non significa sesso sfrenato. Amore non significa vantarsi. E' solo un'ipocrita opportunista succhiacazzi. Lei non sa nulla. Stupida ignorante.
«Lo... Ami?» replica Charlotte, inarcando un sopracciglio
«Certo! Noi ci amiamo: è stato amore a prima vista!» continua l'oca, strattonando Andrew
Il biondino sta lì... Non proferisce parola, si limita a sorridermi tristemente, cosa che faccio anche io.
«Comunque... Adesso tocca a me! Chris, obbligo o verità?» domanda Tiffany, marcando la parola 'verità'
«Ehm, obbligo...»
«Bene! Allora... Dai un bacio sulle labbra a Charlotte.»
Cosa?! Non posso... Dannata ocaccia. N-N-Non posso baciare Charlotte, non mi sembra il caso!
Andrew prende a torturarsi il collo con le unghia.
«Forza, Chris! E' un obbligo. Te lo sei scelto tu.» insiste l'oca
Mi faccio forza: mi avvicino e le prendo il viso tra le mani. Siamo entrambi a disagio, sarà una cosa veloce. Premo le mie labbra contro le sue: ne esce un lieve bacio di massimo due secondi.
«N-Non c'è più... Nulla da guardare. Adesso tocca a me...» dice Charlotte, ricomponendosi e voltandosi verso Andrew «Andrew, obbligo o verità?»
«Obbligo, obbligo...»
«D'accordo... Devi dare un bacio sulle labbra a... Chris!»
A quelle parole, sussultiamo io, l'oca ed Andrew. Charlotte sta complicando la situazione, cazzo.
«O-Ok... Pensavo mi facessi fare qualcosa di più... Difficile.»
Non voglio che Andrew mi baci. Non voglio che lo faccia davanti a Tiffany; non voglio che lo faccia! L'impero della menzogna che continua ad esistere e a influenzare la mia, se così la si può chiamare, vita, è l'unico che mi nasconde e che mi protegge. Non voglio iniziare ad essere giudicato male per uno stupido bacio. Cioè... Non voglio essere giudicato quello che realmente sono... Per uno stupido bacio...
«Non capisco perché debbano baciarsi...» si intromette Tiffany
«Beh, tu hai fatto baciare me con Chris... E' un gioco, in fondo, no?»
«Sì, ma cosa c'entr-»
«No, io non gioco più. Buona notte» dico, rivestendomi, alzandomi ed uscendo da quella stanza
Mi dirigo in camera mia; entro e chiudo la porta dietro di me. Dopo pochi secondi, mi raggiunge Andrew.

«Che c'è?...» domanda il biondino
«Niente... Non mi andava più di giocare... Sono stanco, è tardi... Domani ci dobbiamo alzare pr-»
«Non mentire. Perché non hai voluto baciarmi?»
«Ti ho detto che sono stanco!» esclamo
«Ti ho detto che stai mentendo!!»
Non proferisco parola: rimango sul letto, seduto. Andrew mi si avvicina e mi carezza la guancia; senza pudore. Mi carezza i capelli e li annusa.
«C-Che diamine stai facendo?!» esclamo imbarazzato
«Shhh. Stai zitto.»
Mi fa stendere sul letto e poggia il suo corpo sul mio, prendendo a baciarmi.
Lo sta facendo ancora. Mi bacia, mi tocca, mi carezza... Perché?
Sento le sue mani ovunque: mi piace il suo tocco.
«N-No... Andrew... Smettila! ... Fai queste... Fai sempre queste cose quando la tua … Ragazza non c'è...»
«Cosa c'entra Tiffany, adesso?» chiede, fermandosi
«E' la tua ragazza! Dovresti esserle fedele fin quando stai con lei!»
«Io le sono fedele... Non capisco di cosa tu stia parlando.»
«Smettila con queste scempiaggini!»
«Cazzo, smettila tu con la terminologia del diciassettesimo secolo.»
«Non cambiare argomento, Miller...»
«Perché dici che dovrei essere fedele a Tiffany?»
«Perché non lo sei affatto!»
«Ma che cazzo dici? Io non l'ho mai tradita.»
«Ma ti rendi conto di cosa dici? Ti rendi conto di cosa stavi facendo prima? Tu, ti rendi conto di cosa fai quando siamo soli?!» esclamo esterrefatto
«Cosa faccio?»
Odio le prese per il culo. Lo sa benissimo cosa fa: vuole solo sentirselo dire. Stronzo.
«Sei stato TU a dirmi di non dover guardare le altre ragazze. Da quando me l'hai detto, non ho più guardato ragazze; solo lei. Per il resto, non l'ho tradita»
«Andrew... Tu... Fino a poco fa mi stavi toccando.» ecco, l'ho detto. Contento?
«E quindi? Cosa c'è di male?»
«'Cosa c'è di male'??! Sono un ragazzo! Sono il tuo migliore amico e sono... Sono...»
«...Innamorato di me... Lo so, lo so.»
«A te... A te piacciono le ragazze, quindi non ha senso quello che fai...»
«Chi l'ha detto che a me piacciono le ragazze?» chiede, lanciandomi uno sguardo privo di espressioni
«Che stai dicendo?... Che significa?»
«Non significa niente. Ho sonno... Buona notte, Chris.» dice, baciandomi la guancia
Dopo poco lo raggiungo a letto anche io: gli do le spalle. Sento le sue braccia avvolgermi il corpo da dietro; questa volta, invece di rifiutarle, le stringo più forte.
In breve tempo, Morfeo ci accoglie tra le sue di braccia.






30 Novembre 2012 - Ore 10:20 a.m.

Abbiamo fatto il check out. Attualmente ci troviamo alla pista di pattinaggio di Leeds: siamo a Millennium Square. In questo periodo dell'anno la pista è chiusa, ma siamo riusciti ad accedervi grazie ad una richiesta della preside nei confronti dei proprietari, anche per conoscerne la storia.
Ho i pattini ai piedi (come tutti, del resto), mi muovo lentamente, cercando di non cadere per terra. Quasi tutti gli studenti in questa pista sanno pattinare. Fortunatamente anche Charlotte è negata sui pattini, quindi si tiene in disparte come me.
Andrew e Tiffany pattinano insieme: si tengono mano nella mano... Ogni tanto si baciano e si abbracciano, suscitando l'invidia dei passanti...
Dopo questa esperienza di pattinaggio, i pullman ci porteranno all'aeroporto di Leeds. Il viaggio è giunto al termine. Questa città è bellissima, ma mi manca la mia caotica e movimentata Londra.
«Sei la prima ragazza che ho baciato...» dico a Charlotte, distraendola dal fissare un altro ragazzo
«Eh? Come?! Sul serio..??»
«Sì, ahaha.»
«Quindi sono il tuo primo bacio?»
«No. Sei solo la prima ragazza che ho baciato!»
«Quiiindi hai già baciato un'altra persona che non sia una ragazza. O hai baciato un transessuale, ahahah, o hai baciato un ragazzo. La seconda opzione mi piace di più!» esclama, facendomi l'occhiolino
«Beh, la seconda opzione è quella più credibile...»
«Suvvia! Dimmi chi hai baciato! ...No, aspetta! Lo so chi hai baciato!»
«Charlotte, stai calma... Diciamo che la prima volta, non l'ho dato io il bacio.»
«Allora mi correggo... So chi ti ha dato il tuo primo bacio. »
«Non credo che sia così difficile da capire.» dico, guardando Andrew
«Riesci davvero a sopportare questa situazione?» mi chiede, diventando serissima
«Io... Non ne ho idea. Ho paura della verità: è troppo dolorosa.»
«La persona giusta arriverà... Tranquillo!»
«Lo so. Però è doloroso dover aspettare la fine di questo amore o dover aspettare la persona che mi farà innamorare ancora e che mi libererà di questo dolore.»

Improvvisamente vedo Lea cadere per terra. Mi trattengo dal ridere e la raggiungo facendo passi cauti e lenti:
«Che brutto volo, ahahah!»
«Invece di ridere, perché non mi aiuti ad alzarmi?!»
«Scusami, ahahah!»
«Si vede da un chilometro di distanza che sei triste, Chris.»
«Chi, io? Affatto...»
«Smettila di guardarli... Si capisce.»
«Ehi, Lea...»
«Dimmi, Chris»
«Perché non posso essere felice anche io?»
«E' la stessa domanda che mi faccio tutti i giorni davanti lo specchio.»
«Che palle.»
«Giààààà.»


Ore 12:35 a.m.

Siamo appena atterrati all'aeroporto di Londra. Durante il volo, io ed Andrew ci siamo scambiati dei baci in modo furtivo. La situazione mi sta sfuggendo: non capisco bene cosa ci stia accadendo... Al momento non voglio pensarci.
Mi dirigo al ritiro bagagli con Andrew; in lontananza vedo zia Abby che mi saluta, accanto a lei vi è un uomo.
Adesso, dopo aver recuperato il mio bagaglio, posso finalmente riabbracciare mia zia.
«Cucciolo mio! Mi sei mancato tantissimo!» esclama lei, ricoprendomi di baci
«Z-Zia! Siamo in un luogo pubblico... Ho diciassette anni, mi metti in imbarazzo..!»
«Scusami, scusami... E' che mi sei mancato davvero...»
«Anche tu, zia...» borbotto, arrossendo
«Beh... Immagino sia la prima volta che vi incontrate, giusto Will?» domanda, riferendosi all'uomo accanto a lei
«Sì, è la prima volta. Piacere di conoscerti, Christopher. Sono Will.» mi dice, sorridendomi
Q-Quell'uomo ha qualcosa di strano. Ecco... Strano in senso positivo. Mi sembra la persona più affidabile di questo mondo. Non so perché mi dia questa sensazione, eppure è così.
«P-P... Piacere.» riesco a dire
«Le due persone più importanti della mia vita, si stanno conoscendo! Uhhh!» esclama zia Abigail
Certo che zia Abby, in fatto di uomini, se ne intende. Will sembra davvero perfetto per lei... Speriamo bene.

La zia e Will sono venuti in aeroporto con l'automobile di quest'ultimo: ora ci stiamo dirigendo a casa nostra con la stessa autovettura.
«Christopher... Com'è stato il viaggio a Leeds?» domanda improvvisamente Will
«Oh... Ehm... Bello. E' una bellissima città. Ho visitato molti luoghi affascinanti... Poi ho anche visto il teatro dove mia madre si esibiva da ragazza...»
«Sul serio? Sei stato lì? Dev'essere stato bello... Piccolo... Leeds è fantastica! Un giorno dovremmo tornarci insieme! Magari ci portiamo dietro anche Will, ahahah!» esclama zia Abby, baciandolo sulla guancia
«Sarebbe fantastico, ahahah!» dice lui
«S-Sì... Sarebbe bello...»

Finalmente siamo giunti a casa: ho una fame da lupi, diamine. Zia Abby, aveva precedentemente preparato qualcosina, accompagnato dal mio dolce preferito: la torta di patate dolci.
«Ho tanta fame... Non ce la faccio più.» dico, entrando in casa
«Ehi, signorino. Vai a lavarti le mani! Siamo appena usciti da un aeroporto!»
«Sì, tranquilla. Vado, vado...»

Iniziamo a mangiare tutto quello che zia Abby ha messo in tavola. Sono così affamato da riuscire a mangiare per tre persone.


Ore 2:56 p.m.

Sono steso sul divano: Will è seduto sulla poltroncina. Siamo soli in salotto, perché zia Abby sta parlando al telefono con la nonna. Perché non fare due chiacchiere con il compagno della mia adorata zietta?
«Ehm...» prendo l'iniziativa
«C'è qualcosa che vorresti dirmi o chiedermi?»
«E-Ecco... Vorrei sapere qualcosa di te...»
«Sei curioso o sei uno di quei nipoti iperprotettivi?» chiede, scherzando
«Ahahah... Sono solo curioso. Credo di potermi totalmente affidare a te.»
«Beh, lo puoi fare.»
«Cosa insegni?»
«Storia.»
«Ah... wow!»
«Pensi sia una materia noiosa?»
«No, no, no! Al contrario, è una delle mie materie preferite! Credevo che insegnassi qualcosa come la matematica o le scienze...»
«Ah... Adesso capisco.»
«Quanti anni hai?»
«Tu quanti me ne daresti?» chiede, quasi sfidandomi
«Non saprei... Ti darei trentacinque anni.»
«Ahahahah, magari li avessi ancora! Compio trentotto anni tra qualche mesetto»
«D-Davvero?! Sembri più giovane di quello che sei, ahah.»
«Grazie, ne sono onorato.»
«Ehm... Will... A te... A te piace davvero mia zia?»
«Sì, mi piace tantissimo.»
Sembra serio con zia Abigail. Voglio proprio vedere come andrà la loro storia...
«Sei... Sei stato sposato?» chiedo, diventando serissimo
«Wow, stai diventando molto invasivo, ahah!»
«Rispondi. Sei stato sposato: sì o no?»
«Sì... Una volta... E' stato un errore, quello.»
«Quindi... Hai avuto figli?»
«No, Christopher... Alla fine sembra proprio che tua sia il classico nipote iperprotettivo.» dice serio
«S-Scusa... Non volevo aggredirti in quel modo... E' che...»
«Lo capisco, non ti preoccupare. Lo avrei fatto anche io probabilmente.»
«M-Mi dispiace. So essere molto antipatico...» ripeto
«Ahhhh, figurati. Sei un bravo ragazzo!»
«Come fai a dire ciò, senza conoscermi?»
«E' il mio istinto che me lo dice: mi fido sempre del mio istinto, perché non si sbaglia mai.»
Quest'uomo è incredibile. Non lo conosco ancora bene, però mi sembra davvero incredibile.
Zia Abby è fortunata ad avere un uomo così, accanto a sé.

«Sai, Will... Ho un po' di sonno, quindi andrò a fare un pisolino in camera mia... Non ti dispiace se ti lascio qui, no?»
«Affatto! Meriti un po' di riposo dopo il viaggio. Buon riposo.»
«G-Grazie...» dico imbarazzato, dirigendomi in camera mia






°Atashi no space.

Eccomi in ritardo, lol. Sono stata un po' svogliata ultimamente, quindi scusatemi se ho aggiornato con più di due fottute settimane di ritardo, eheheheh(?).
Finalmente i nostri eroi sono tornati a Londra! Da adesso riprenderà la noiosissima vita da studenti che fanno tutti i giorni... Sob.
Ah, il prossimo capitolo sarà un FILLER *attendeva questo momento*!
Ovviamente del FILLER non svelerò nulla! Spero che il capitolo valga la lunga attesa *^*
Voglio sapere che ne pensate! Cosa pensate di Will? Cosa pensate della coppia di Andrew e Chris?
Ringrazio sempre coloro che hanno messo la storia tra le ricordate/preferite/seguite, chi recensisce, e chi si limita solo a leggere! Alla prossima, vi voglio bene!

KuroiYumi

P.S. Ho dato una correzione veloce, quindi se doveste trovare orrori, e non errori, grammaticali, non esitate a scrivermelo!




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** [FILLER]Comincia la movimentata vita al liceo. ***




6 Settembre 2009 - Ore 8:15 a.m.

Finalmente sono al liceo. Aspettavo questo momento non so da quanto tempo! Adesso io ed Andrew studiamo nella stessa struttura: ci vedremo tutti i giorni! Staremo sempre insieme, ahahah.
Prendo i quaderni per gli appunti di storia e chiudo il MIO nuovo armadietto.
Mentre percorro il lungo e vasto corridoio che conduce in aula, un ragazzo dell'ultimo anno (alto e grosso il doppio di me) mi blocca il passaggio.
«Scusami... D-Dovrei andare in classe...» farfuglio poco convinto
«Oh, perdonami. Ti sto bloccando il passaggio. Vai pure.» dice lui, continuando a bloccarmi il passaggio
«Sul serio... D-Devo andare in classe: non voglio essere in ritardo...»
«Ok. Prima però, raccoglimi i libri.» dice, gettando per terra i suoi libri «E raccogli anche i tuoi.» aggiunge, buttando per terra tutto il mio materiale
Ha un sorrisetto che mi dà fastidio. Mi sta veramente irritando. Che cosa vuole da me?
«Chris, sbrigati, il professore di storia sarà qui a momenti...» dice Andrew, giungendo in corridoio
«Prima 'Chris' mi deve raccogliere i libri.» dice il ragazzo, continuando a ridermi in faccia
«Va tutto bene, Andrew. Ora arrivo.»
Attendo che Andrew ritorni in classe, in seguito mi chino per terra e raccolgo tutto il materiale che il ragazzo ha fatto cadere.
«Bravo, Chris. La prossima volta ti porto un biscotto!» esclama, spintonandomi, per poi andarsene

Entro in classe qualche secondo prima del professore.
Per stare insieme ad Andrew, ho deciso di frequentare tutti i suoi stessi corsi... Che maniaco.
Ci conosciamo già da due anni circa... Il tempo passa in fretta.
All'uscita andremo a pranzo insieme. Come una vera coppia... Di migliori amici.

«Benvenuti al corso di Storia.» ci dice il professore
«Io sono il professor Mills e quest'anno sarò il vostro docente.»
Il professore inizia una serie di discorsi che, in genere, si fanno ai nuovi arrivati; ci spiega le regole, ci informa sul programma che seguiremo, eccetera...


Ore 11.10 a.m.

Durante l'ora di intervallo, inizio a conoscere qualcuno: fare delle conoscenze, mi aiuterà durante l'anno... Andrew sembra piacere a tutti. Si è già fatto un sacco di amici.
Odio il fatto che qualche ragazza gli stia intorno. Sarebbe stupido da parte mia, fargli una scenata di gelosia... Una volta è successo, però sono riuscito a riparare a tutto...
Non guardando il corridoio, mi imbatto in una ragazza bionda, di statura inferiore alla mia.
«Scusami... Non ti avevo visto!» esclama lei
«No, figurati! E' colpa mia... Non guardavo dove stavo andando...»
«Ah... Io ti conosco! Abbiamo vari corsi in comune...!»
«C-Cosa? Davvero? … Non ti avevo mai vista.»
«Mi chiamo Lea! Lea Harper Rogers!»
«Ah, piacere... Christopher Campbell»
Che tipo bizzarro... Perché sembra così energica?! E' come se avesse bevuto dei caffè.
«Scusami, Christopher! La mia migliore amica mi sta aspettando in mensa, quindi ti saluto! Ciao!!» dice, correndo via e non lasciandomi il tempo di ricambiare il saluto
«.... Ciao» borbotto


Ore 2.30 p.m.

Le lezioni si sono concluse: finalmente io ed Andrew possiamo andare a pranzo insieme!
«Ehi, Andrew... Ti stavo aspettando!»
«Ehm... Chris...»
«Ho taaaanta fame! Sento che riuscirei a mangiare per più persone, ahahah!»
«Chris...»
«Sono disposto a spendere tutti i sol-»
«Chris!! Ascoltamiiiii.»
«C-Che c'è?»
«N-Non posso venire con te, oggi.»
«...Perché?»
«Avrei un altro impegno...» dice, indicando una ragazza bionda, sicuramente più grande di lui
«Che cazzo significa?...»
«Potremmo rimandare a un altro giorno?»
Potremmo rimandare a un altro giorno. Potremmo rimandare a un altro giorno. Sì, cazzo. Potremmo rimandare ad un altro fottutissimo giorno di merda.
«Me l'avevi promesso, Andrew»
«Lo so, mi dispiace...»
«Se ti dispiacesse davvero, non mi daresti buca per una ragazza che non conosci.»
«E' una bella ragazza, penso di piacerle...»
«E' più grande di te...»
«E quindi? Devono avere la sua età per frequentarla?!»
«N-No, però... Io... Nulla. Fai come ti pare, Andrew. Vai pure.»
«Grazie mille! Sei un amico! Mi farò perdonare, te lo prometto!» dice, allontanandosi
Stronzo. 'Sei un amico', 'Mi farò perdonare', 'Te lo prometto'...
Perché continui a non mantenere le tue promesse?!
Mi sento uno stupido. Che palle.
Ora chiamo zia Abigail, così mi viene a prendere.


Ore 6.45 p.m.

«Sei uno stronzo, Andrew. Adesso chiudo la chiamata.»
-Ti ho detto più volte che mi dispiace!-
«Almeno non promettermi cose che non farai! Pensavo che fossimo amici.»
-Mi dispiace!-
Sono in camera mia: sto parlando con Andrew al cellulare. Si scusa ormai da mezz'ora... Quasi quasi mi diverto.
«E quindi?» domando
-'Quindi' cosa?-
«C-Che hai fatto con quella ragazza?»
-E-Ecco... Abbiamo pomiciato un po'.-
«Ah. Capito. Nient'altro?»
-No. Che credevi? Quella può avere tutti i ragazzi che vuole...-
«E allora perché le sei corso dietro?»
-Così... Per sperimentare...-
«Eh? Per sapere: il cervello quanti anni fa l'hai perso?»
-Ah-ah-ah. Divertente come un dito in culo.-
«Beh, era per sapere...»
-Almeno ti sei potuto fare una sega.- dice, scherzando
«Eh? Una che?»
-Una sega, segaiolo.-
«I-Io non mi faccio le seghe!»
-Si, certo...! E io non sono vergine.-
«Tu sei vergine, ed io non mi faccio le seghe.»
Che stupido. Io non mi faccio le seghe. Non ne ho bisogno! Non ho mai avuto il desiderio di toccarmi...
-Ceeerto. Magari te ne stai facendo una proprio adesso!-
«Magari te ne stai facendo una tu!»
-Ahahaha, fottiti.-
«Fottiti tu...» arrossisco
-Devo andare. Ciao, wanker-
«Vaffanculo.»

Che conversazione assurda... Vorrei sapere che diavolo gli passa per la testa... Io non mi faccio le seghe.
«Chris, vieni ad aiutarmi con la cena!!» esclama zia Abigail
«Arrivo...»


Ore 7.55 p.m.

Abbiamo appena terminato di cenare: siamo davanti la tv.
Zia Abby è strana, ultimamente. Pare parecchio distratta, messaggia spesso ed esce. Non dico che non debba avere una vita sociale, ma... Ad una certa età non si fanno certe cose a ritmi da diciottenne.
«Zia... Potresti smetterla di mes-sag-gia-re?» dico, togliendole a fatica il cellulare dalle mani
«Sì, aspetta... Devo mandare un ultimo messaggio»
«Si può sapere a chi?»
«No, non si può sapere...»
«Ti prego: dimmi che non hai un ragazzo!»
«Ma che dici?! Lascia perdere. Piuttosto... Voglio sapere nei dettagli come è andata oggi!»
«E' andata.»
«Che risposta sarebbe?»
«... Ho... Ho conosciuto nuove persone.»
«Questo mi sembra ovvio, Chris»
«Beh, non c'è nulla di entusiasmante da sapere...»
«Oh, va bene. Mi accontento anche delle cose normali!»
«Ma dai... ahaha!»
«Hai trovato qualche ragazza carina?»
«Ci sono tante ragazze carine, zia.»
«E qualcuna ti piace?» chiede, sperando in un 'sì'
«No. Non mi piace nessuna.»
«... Ah. Vedrai che quella giusta uscirà fuori... Su, forza! Cosa è successo?» «Dai, zia. Non è successo nulla. Ho conosciuto i professori e ho avuto l'occasione di presentarmi ad alcuni compagni dei vari corsi che frequento: nulla di più. Adesso, dato che ho sonno, me ne vado a dormire! Notte...» dico, risultando sbrigativo
«O-Ok. Buona notte, piccolo!»

Non voglio che mia zia sappia quello che è successo stamane. Inizierebbe a mostrare il suo lato apprensivo, che risulta abbastanza invadente.
Mia zia dice che trovarmi una ragazza, mi aiuterà ad acquisire autostima e che maturerà il mio modo di pensare.
Il mio modo di pensare è già abbastanza maturo. Non mi piacciono le ragazze, ma non avendone una, desterei sospetti...


Ore 11.30 p.m.

Sento il telefono vibrare contro il comodino: il rumore che ne esce riesce a disturbarmi.
Afferro il cellulare e controllo il display. Chi poteva essere a quest'ora se non lui..?
Leggo velocemente il messaggio che il biondino mi ha mandato:
{Ehi, sei sveglio? Sei ancora arrabbiato con me?} Sbuffo. Sono stanco di questa situazione.
{Andrew, ho sonno, non rompere il cazzo. Buona notte.}

Spengo il cellulare, e mi addormento poco dopo.




Andrew mi afferra la mano: ci troviamo a scuola.
«Chris...»
«Cosa c'è, Andrew?»
«Ti voglio baciare.»
«Cosa?! Che diamine stai dicendo?! Sei fuori?» chiedo imbarazzato
«No, affatto. Ti voglio baciare e toccare. Io ti amo, Chris.»
«Ma... Ma... Tu... M-Mi ami davvero?»
«Sì... Tanto. Ti amo da impazzire. Adesso baciami!»
«T-Ti amo anche io, Andrew...»
Il calore ci avvolge. Le sue labbra toccano le mie. Le sue braccia mi stringono e simultaneamente mi proteggono. E' mio: possiedo finalmente il suo cuore!
«Chris!»
«Dimmi, Andrew...»
«Vedi di alzarti! E' tardi!»
Improvvisamente tutto svanisce. La figura di Andrew viene sostituita da quella di zia Abby.
Era uno stupido sogno. Tsk. Che schifo.
«Ti devi alzare, Chris. Finirai per arrivare tardi se non ti tiri giù da quel letto!»
«Ho capito, ho capito... Mi alzo.»

Alla fine... Solo un sogno poteva essere, ahahah.









°Atashi no space.

Sono passati 13 giorni dall'ultimo aggiornamento. Mi dispiace tanto T.T
All'inizio volevo aggiornare il 10 giugno, il giorno del mio compleanno... Solo che poi tra festeggiamenti e cose, non l'ho fatto... Ho rimandato di qualche giorno... Sapete, l'estaaate. Così ho deciso di aggiornare ieri, ma ho finito di scrivere tardi, e già a quell'ora mio padre aveva staccato la connessione... Poi oggi sono andata a mare, quindi non ho acceso il pc. Adesso eccomi qui ad aggiornare... u.u
So anche che il capitolo è breve... Ma mi farò perdonare con un capitolo luuuungo. Promesso. Comincio subito a scrivere il prossimo capitolo, così lo pubblicherò presto :)
Grazie mille di tutto! Alla prossima!

KuroiYumi

P.S. Non esitate ad evidenziarmi gli ORRORI ortografici.
P.P.S. Grazie mille a tutti! Grazie a voi, il primo capitolo ha già raggiunto le 550 visualizzazioni[2013]! Vi adoro!




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Andrew Idiota Miller! - Lasciala, ti prego. ***




19 Dicembre 2012 - Ore 6:20 p.m.

Sono a casa di Andrew. Stiamo studiando storia insieme, perché domani vi sarà un'interrogazione a tappeto. Andrew odia la storia... Ahahah, poverino.
Sono passati tanti anni dall'ultima dormita a casa sua. La cosa mi preoccupa un po', perché è dal viaggio a Leeds che si comporta diversamente... Fa... Fa ancora quelle cose... Mi toccherà nuovamente dormire con lui nello stesso letto per stasera... Ah-ah. «Il Settecento fu caratterizzato da una profonda rivoluzione culturale, basata su una nuova concezione del ruolo della ragione nell'interpretazione del mondo...»
«Sì, giusto, Andrew. Adesso spiegami cos'è l'Illuminismo.»
«L'Illuminismo è un movimento che nacque nel diciottesimo secolo circa: è detto così, perché la mente degli uomini, attraverso una metafora, viene reputata come illuminata, e quindi dotata di raziocinio. Si parla di razionalità, di raziocinio, e di altre stronzate di cui non voglio parlare, perché mi secca da morire.»
«Andrew... Domani abbiamo un'interrogazione... Non puoi permetterti di prenderla così alla leggera.»
«Figurati. Prendo sempre gli stessi voti, sai che m'importa. Tu non te ne devi neanche preoccupare... Sei una specie di genio.»
«Non ti devi scoraggiare così... E poi io non sono affatto un genio... Mi basta studiare.»
«Io non mi scoraggio... Mi sono solo rotto le palle. Facciamo qualcosa di più divertente!» mi afferra il viso e mi bacia sulla guancia
«M-Ma che... Ma che dici? Dobbiamo ancora ripassare altri argomenti! Dovresti impegnarti, invece di buttare tutto all'aria...» gli urlo contro imbarazzato
«Tanto non ti ascolto, ahah.»


Ore 7.34 p.m.

Mi sono fatto una bella doccia... E così ha fatto Andrew.
Elizabeth ha terminato di cucinare, così andiamo tutti quanti a cenare.
Siamo seduti tutti insieme... Come una vera famiglia. Quanto invidio Andrew. I suoi cercano di dargli il meglio, e fin qui è fantastico... Il problema è Andrew stesso! Lui non apprezza i loro sacrifici. Mi fa incazzare.
Io e il biondino siamo seduti accanto... Non fa altro che carezzarmi la coscia.
«C'è qualcosa che non va, Christopher?» domanda Elizabeth
«Eh?.. Ehm, c-cosa?... Cioè, no, n-nulla...» rispondo imbarazzato, continuando ad essere 'massaggiato' da Andrew
«Sei sicuro, Chris?» domanda Andrew «Sembri parecchio accaldato... »
Stronzo. Se la smettessi di provocarmi, non mi comporterei così... Se potessi farlo, ti spaccherei la faccia. Fa nulla: te la spacco dopo.
«Sì, sì, sì. S-Sto benissimo...»
«Allora, come va con il ripasso di storia?» chiede all'improvviso il signor Miller... Cioè Paul
«Papà, potremmo parlare di altro? La storia mi ha stancato, sinceramente»
«Era solo una domanda, Andrew. Voglio sapere se riuscirai a sostenere l'interrogazione di domani.»
«Comunque il ripasso sta andando bene!» mi intrometto «Sono sicuro che Andrew sia abbastanza preparato!»
«Questo mi fa piacere. Spero solo di vedere un voto superiore alla sufficienza.»
«Possiamo parlare di altre cose?!»
«Si parla della tua istruzione, Andrew, vedi di evitare questi atteggiamenti.» dice Paul, con tono severo
«Sì... Scusa.» borbotta il biondino, mostrandosi noncurante
«Comunque... Chris! Andrew mi ha detto che Abigail ha un ragazzo!»
«Oh... Ehm... Sì. E' vero: si chiama William Lambert e insegna nella sua stessa scuola... Ancora non ne posso parlare bene, perché non ho capito molto di lui...»
«Ah, mi fa piacere che Abby stia frequentando qualcuno! Dovrei chiederle i dettagli...»
«Mamma, evita, per favore.»
«Ahahahah, scherzavo, scherzavo...! Mi piacerebbe conoscerlo!»
«Beh, lo conoscerai sicuramente... E' da un po' che è sempre a casa nostra.»
«Aaah, ok, allora, ahahahah!»
Elizabeth è così gentile... Mi ricorda tanto la mamma. Paul, invece è tutto il contrario di papà... Papà era molto dolce. Si arrabbiava più la mamma che il papà... Ahahah.


Ore 8.25 p.m.

Andrew si è comportato un po' male con Elizabeth, quando abbiamo finito di cenare... Sì è rifiutato di darle una mano per ripulire.... Io mi sono offerto, ma Elizabeth mi ha più volte ripetuto di essere un ospite e mi ha mandato in camera con Andrew.
«Quando sei a casa mia, lo fai.» dico, chiudendo la porta del bagno dietro di me
«Faccio cosa...?»
«Aiuti mia zia a mettere tutto in ordine...»
«Aaaah, sono dettagli»
«No, non sono dettagli, Andrew. Perché diavolo ti comporti così con tua madre? Dovresti evitare di trattare i tuoi come delle merde.»
«Io mi comporto come cazzo mi pare. Non sei tu a dirmi quello che devo fare. Sono i miei genitori, non i tuoi!» dice, quasi alzando la voce
Mi ha risposto male. Lui... Lui... Mi ha veramente risposto male.
«Ok, scusa. Fai quello che cazzo ti pare. A chi importa?!»
«Non ti volevo rispondere male... Scusa.»
«L'hai fatto. Non si può tornare indietro... Sfortunatamente per entrambi.»
«Il massaggio l'hai gradito?... Ahahah» domanda, cambiando discorso
«Quale massag-... Stronzo! Perché continuavi a... Toccarmi lì?»
«Ahahaha, andiaaaamo! Ti è piaciuto..» sussurra serio
Mi stendo tranquillamente sul suo mordibissimo letto:
«Ehi... Non so se te l'ho mai chiesto, ma... Perché hai un letto a due piazze?»
«... Ehm, devo per forza spiegartelo?»
«Beh, me lo stavo solo chiedendo... Se non vuoi rispondere, non rispondere.»
«N-No, fa nulla... L'ho chiesto ai miei per... Per fare sesso con le ragazze...»
«Ah... sì. Come ho fatto a non capirlo prima..?»
«... Forse era meglio non dirlo... Scusa.»
«Non capisco perché ti stai scusando... Non c'è nulla di cui essere dispiaciuti.»
«Allora perché hai quella faccia?»
«Ma quale faccia? Ahah... Guarda, sto sorridendo» sussurro, sforzando un falsissimo sorriso e ridendo in maniera poco convinta
Di scatto, si mette a cavalcioni su di me, e inizia a farmi il solletico
«No, no, no, no! Andrew -ahahahaha- smettila! Ti sto implorando -ahahah!»
«Adesso stai ridendo veramente...»
«Ok, ok... Adesso -ahahahahahahaha- adesso lasciami!!»
«Uhm... nhaa. Andrò avanti per un bel po', ahahah.»
«Ahahahaha- per favore! Ti pagherò!»
«Non ho bisogno di soldi, tanto meno dei tuoooi...»
«Ti -ahahah- ti regalerò quello che vuoi!»
«Nooo... non ho bisogno di regali, Chris...»
«Ahahahaha- basta! Per favore! Ti farò fare tutto quello che vuoi! Per favore! - Ahahahah!»
«Tutto, ma proprio tutto?»
«Sì, sì! Ti prego -ahahah- puoi fare tutto quello che vuoi, ma lasciami - ahahahahaha!»
«Ok, ci sto... » dice, smettendo di solleticarmi
«Ohhh... Grazie mille... Cavolo. Sarà meglio andare a dormire... Sono stanco.»
«Ma quale andare a dormire?! Hai detto che mi avresti lasciato fare tutto ciò che avrei voluto!»
«... Ehm, Andrew, è tardi... Magari domani.»
«No... Non è tardi. Anzi, è l'orario giusto...»
«Per fare cosa? Dobbiamo andare a letto, non c'è tempo per fare niente.»
Mi blocca i polsi e prende a baciarmi, spostandosi dalle labbra al collo.
«A-Andrew... Smettila. Ti rendi... Ridicolo. Ti... Odio, quando... A-Ah ... Finiscila..»
Ha ripreso con quelle cose... Diventa davvero detestabile, quando fa così! Non mi dà spiegazioni e torna da Tiffany come se non fosse accaduto niente. Io non riesco neanche ad oppormi: che debole.
«Ehi! Guai a te se... Se mi fai un altro... Succhiotto... Ah... Ah...»
«Senti caldo? E' meglio se ti togli qualcosina» dice, togliendomi la maglia di dosso
Tengo gli occhi chiusi per l'imbarazzo: sento le sue mani spostarsi sul mio addome; sento la sua lingua percorrerlo lentamente.
«Ehi, ehi, ehi! Che cazzo stai facendo?!» esclamo imbarazzato
«Sssh. Se urli così, ci sentiranno...»
«A-A-Andrew... Ah... Basta, mi dai fastidio!»
«Il tuo corpo dice l'esatto contrario... Ti piace il sadomaso o qualcosa di simile, vero? Ah-ah, che porcellino...»
«N-Non è vero! ... Lasciami, ti prego... Ah...»
«Ehi, Campbell, sei stato tu a darmi il 'permesso', ahah.»
«Ti prego... Smettila.» dico, sembrando sul punto di piangere
«Ok, forse è meglio smettere davvero... Scusami, Chris»
Non gli rispondo. Non voglio farlo. Ha completamente azzerato la mia dignità e mi ha pure deriso.
Mi metto sotto le coperte, senza pensare alla sua reazione.
«Mi... Mi dispiace. Scusa, ho esagerato... Sono un idiota, lo so... Scusa!!»
Notando che non gli rispondo, smette anche lui di parlare: spegne le luci, e si mette sotto le coperte. Ci diamo le spalle. Mi pizzicano gli occhi: sto piangendo.


Ore 11.45 p.m.

Non riesco a chiudere occhio... Sarà che non dormo in un letto mio, sarà che sono teso...
Devo essere in forma per domani, ma, in realtà, mi secca fare tutto. Preferirei passare il tempo a non fare niente.
Che schifo: litigo con Andrew proprio quando sono ospite a casa sua. Beh, non è colpa mia. Deve smetterla di farmi quelle cose! Non mi piace essere deriso... Del resto, a chi piace?
«Ehi, Chris... Sei ancora sveglio?» sussurra
«S-Sì...»
«Mi dispiace per quello che ho-»
«Andrew, lasciami in pace...» lo interrompo bruscamente
«Oh, ok... Scusami di nuovo.»
Per alcuni minuti, nessuno dei due dice niente: successivamente sento Andrew abbracciarmi da dietro.
«Chris... Mi piaci.» mi sussurra all'orecchio
Rimango allibito: ha detto davvero quelle parole?! Non è che sto sognando? Ha realmente detto che gli piaccio? Io... Non capisco.
«Chris, sono serio! Mi piaci!» dice, alzando il tono della voce
«Ti prego, hai già fatto abbastanza... E' tardi, se ti metti ad urlare, sveglierai i tuoi.»
«Tu... Mi vuoi ascoltare?! Ho detto che mi piaci! Mi piaciii! Mi piaciii!! Mi piaci, Chris! Cosa non capisci?» afferma esasperato
«Ma non mentirmi! Hai una ragazza...»
«E quindi?» riprende a sussurrare «Come era quella frase..?... 'Al cuor non si comanda'..»
«Ma smettila. Torna a dormire che domani dobbiamo essere in for-»

Ah, no. Così non va affatto bene... Le sue labbra non dovrebbero nemmeno sfiorare le mie.
I suoi baci sono sempre caldi... O probabilmente lo divento io quando mi tocca.
Questa storia deve avere fine: non gli permetterò di smerdarmi ancora.
«A-Andrew...» dico, prendendo la distanza
«No. Adesso mi devi ascoltare. Io parlo seriamente... Tu mi piaci davvero.»
«Non ti fai alcun tipo di problema ad ammetterlo... Vedo.»
«Perché dovrei farmi problemi?! Cerca di non essere indifferente almeno per una volta, Chris.»
«Andrew... Ecco, tu lo sai che io... Ti amo. Non vorrei che mi prendessi in giro ancora... Tutto qui.» dico, rimettendomi nella posizione di prima, dandogli ancora le spalle
Gli ho detto che lo amo. Che vergogna! E'... E' la seconda volta che lo dico. Mi sento strano... Ugh.

«...Poi non ha senso, Andrew.»
«Non ha senso cosa?»
«Hai una bellissima (tsk) ragazza, che ti costa guardare solo lei?»
«Ehi... Hai dimenticato la frase precedente?»
«Ah, finiscila. Lei è una ragazza e io sono un ragazzo. Non ha senso neanche questo! Lo capisci che sono un ragazzo, no?»
«La fai sembrare come se io fossi il gay della situazione. Anche a te piacciono i ragazzi.»
«Sì, certo. Ma a me piacciono solo i ragazzi»
«Ti sarà piaciuta almeno una ragazza, Chris... Anche alla scuola d'infanzia, che ne so!»
«No, non credo...»
«Sarà. Io nella mia situazione non ci vedo nulla di strano. Potrei essere bisessuale.»
«Tsk, idiota. Non sei bisessuale.»
«Beh, non si è bisessuali, quando si prova interesse in entrambi i sessi?»
«Sì, è giusto, ma a te non piacciono i ragazzi in generale... ti piaccio solo io ... O almeno è quello che dici!» esclamo imbarazzato «E' vero, mi piaci. Il vantaggio è che già possiedo il tuo cuore. Non ho bisogno di conquistarti.»
«Vaffanculo, Andrew... 'Notte.»
«... 'Notte, ahahhah.»


20 Dicembre 2012 - Ore 7:20 a.m.

«Ehi, Chris... Ti devi alzare...»
«Zia, ti prego... Altri cinque minuti. Ho sonno...»
«Ma quale zia? Ahahah, sono Andrew! Alzati...»
«C-Cosa? A-Ah... Giusto. Ti sei alzato prima?»
«Sì... Non volevo svegliarti. Sono le sette e venti.»
«Oh. Ehm. Ok. Andrò a fare una doccia.»
«Ok... ehm. Io... sono giù, allora.»
«O-Ok.»
E tutto quest'imbarazzo? Da dove è uscito? ... Cavolo. Sarà meglio farsi una bella doccia.


Ore 8:10 a.m.

Stiamo percorrendo la via per la scuola. Partendo da casa di Andrew, abbiamo preso una scorciatoia per far prima: una scorciatoia che lui è solito prendere.
«Ehm... sei pronto per l'interrogazione? Non abbiamo ripassato stamattina...»
«Ah... Ho ripassato stamattina presto, mentre dormivi.»
«D-Davvero?... Beh, meglio così, ahaha...»
«Christopher...»
«...Che c'è?»
Non risponde. Mi prende la mano: si limita a fare questo.
«A-Andrew!»
«Cosa?? Non c'è anima viva. Siamo soli, non ci vede nessuuuuuno...»
«E' che... E' strano...»
«E' una cosa normalissima... Ci stiamo solo tenendo per mano!»
«Sei tu che mi hai preso per mano!»
«Giusto, però tu non ti allontani o cose simili...»
In realtà... Non voglio che mi lasci la mano. Voglio che mi tenga ancora... ancora un po'.
«A-Ah, capisco.» sussurro, allontanandomi
«Non te l'ho mica chiesto, Christopher!» dice lui, riprendendomi la mano e baciandomi sulle labbra
«A-Andrew! Vuoi che qualcuno ci veda?!»
Ignora le mie parole: mi stringe a sé e mi bacia.
No, Chris! D-Devi allontanarti... Vi vedrà qualcuno... P-Poi è sbagliato! Lui sta tradendo Tiffany! Devi pensare che è un traditore. Se tu fossi la sua ragazza, in questo preciso momento ti starebbe tradendo con un'altra!
N-Non riesco a stargli lontano: è un brutto difetto. Lo stringo sempre di più, lo abbraccio, lo bacio... E finalmente ci allontaniamo: c'è parecchio imbarazzo.
«C-Chris...»
«Lasciala, ti prego.» le parole mi escono di bocca da sole «Lei non ti merita. Io ti amo veramente... Voglio saltare la scuola, passiamo la giornata insieme, ti prego.»
«Ehm... Chris... E' che...»
Che diavolo sto facendo? Mi sono forse bevuto il cervello?! Che stupido!
«O Dio. Scusami, non volevo dire quelle cose... E' meglio andare a scuola, se no rischiamo di far tardi.»
«Ehm... Christopher... Mi dispiace, è che..»
«Dai, forza! Faremo tardi!»
«O-Ok... Va bene.»
Che stupido. “Lasciala”... Sì, certo. Dovrei pensare bene, prima di parlare o di fare le cose... Tsk.


Ore 5:45 p.m.

Sono seduto in salotto con la mia cara zietta: stiamo guardando la tv. Forse dovrei chiederle quella cosa...
«Z-Zia Abby...» esito un po'
«Cosa c'è, piccolo?»
«Ti ricordi se avevo qualche fidanzatina alla scuola d'infanzia?»
«Fidanzatine alla scuola d'infanzia? ..Uhm, no..»
Uuuuh, single dalla nascita. Che cosa carina.
«...Però tua madre mi raccontava che avevi degli amichetti del cuore»
Uuuuuuuuh, gay dalla nascita. Cosa altrettanto carina.
«Stavate sempre insieme, ahahahaha! Un giorno vi siete anche sposati...»
«Eeeh? Sposati?!»
«.. Per finta, ovviamente! Sai, all'asilo lo facciamo tutti... Non mi ricordo il nome di questo tuo amichetto, ma era più grande di te...»
«Capito... Che strano, ahahaha!» dico, facendo una falsa risata
«Eri adorabile da bambino! Mi divertivo a tirarti le guance!»
«Ehm, zia... Lo fai anche or-»
«Shhh! Sto rivivendo i miei ricordi, ahahha.»
«Ok... rivivi quello che vuoi, ahahah, vado in camera mia!»






°Atashi no space.

Ahahah... Gomen ^^'
Finisco per essere come Andrew: una che non mantiene le promesse... Mi spiace per il tremendo ritardo. Ho sclerato molto per scrivere questo capitolo... Spero sia stato di vostro gradimento! Volevo andare in pausa, ma ho pensato che sarebbe stato meglio concludere la storia, per poi iniziare a scrivere il sequel... Beh, spero di non finire la storia ad agosto, ahhah! Spero di concludere a metà luglio: cercherò di aggiornare il più velocemente possibile!
Grazie mille alle trentacinque animelle che seguono la storia, grazie mille alle quattordici animelle che la favoriscono e alle due che la ricordano :3
Il primo capitolo ha raggiunto le 600[2013] visualizzazioni, e complessivamente la storia ha un totale di 3544 visualizzazioni!!! Grazie mille a tutti! Vi amo ♥ ! Al prossimo capitolo!

KuroiYumi

P.S. Come sempre, non esitate a segnalarmi eventuali errori! ♥




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Questa è la Vigilia più bella di sempre. ***




24 Dicembre 2012 - Ore 11:02 a.m.

Oggi mi sono alzato presto: ho fatto varie cose. Siamo in vacanza da qualche giorno e ho già iniziato a fare i compiti. Oggi voglio fare qualcosa di particolare, quindi decido di dirigermi in biblioteca per prendere un libro.
Do rapide occhiate agli impolverati scaffali della biblioteca. Le biblioteche hanno sempre qualcosa di spettrale, ma sono comunque i luoghi che preferisco.
Forse perché regna il silenzio... Forse perché mi piacciono i libri. Recupero il libro che ho deciso di leggere e mi dirigo al bancone principale, dove la bibliotecaria -che conosco da anni- controlla la disposizione dei libri:
«Buon giorno, Annabelle» dico, tirando fuori la tessera di zia Abby
«Ehi, Chris! Non ti sei fatto vedere ultimamente!»
«Ho avuto molte cose da fare... Prendo questo libro.»
Annabelle pare perplessa. Prende il libro, mi lancia un'occhiata ed esamina attentamente il testo. Si passa una mano per i lunghi capelli castani. Non dimostra proprio di avere trent'anni... Sembra una ragazza della mia età.
«Ehm, Chris...» dice, distraendomi dai miei pensieri
«Ah, sì, cosa?»
«Questo libro del 2010, è a tematica omosessuale..»
«Sì, lo so... E-Ehm.. Ci è stato consigliato dal professore..» mento
«Ah... E' un bel libro. Il professore ha fatto una bella scelta!»
«Oh, ehm... Sì. Allora vedrò di leggermelo per bene!»
«Ok, allora trascrivo cosa stai prendendo: 'Amanti' di Daniel Arsand.»
«P-Perfetto... Grazie e buone vacanze»
«Buone vacanze anche a te, Chris! Salutami Abigail!»
«Lo farò... A presto!»

Bravo, idiota. Prendi libri a tematica gay senza pensare. Tsk, magari adesso penserà che... Ugh, lasciamo stare.
Mi dirigo al parco: nonostante il freddo, vi sono molte famiglie... A volte è divertente osservare cosa fanno.
Decido di sedermi su una delle congelatissime panchine, e di iniziare la lettura del libro che ho preso in prestito precedentemente.
Mentre apro il libro, sento qualcuno chiamarmi:
«Chriiiiiiiiis!»
Voltandomi, vedo Charlotte correre verso di me
«C-Charlotte?»
«Ciao, Chriiiiis! Che fai qui al parco da solo?»
«E-Ehm... stavo iniziando a leggere un libro... Tu che ci fai da queste parti?»
«Stavo andando a comprarmi qualche manga!»
«Eh?... Ah.. parli dei fumetti, giusto? »
«I manga non sono fumet-... Ah, vabbè, pensala come vuoi... Comunque, invece di stare qui da solo, ti va di venire con me?»
Che senso ha stare qui da solo come un cane abbandonato?
«...O-Ok... Vengo con te.»


Ore 12.35 a.m.

«Forza Charlotte! Tra un po' chiudiamo, quindi decidi cosa vuoi acquistare...»
«Sì, sì! Scusami, se ti sto trattenendo, non so cosa scegliere tra i due... Questo o questo?»
Mentre Charlotte continua a sclerare, e a far sclerare, esamino più categorie di 'manga'... Prima esamino la categoria 'Shoujo': queste sono tutte storielle da ragazzine, non mi interessano molto. La categoria successiva si chiama 'Shounen', e li vi sono manga già più interessanti; «Cerchi qualcosa?» mi chiede la proprietaria della fumetteria «Vedo che ti sei soffermato sugli Shounen! Cerchi un manga in particolare?»
«Cos-... no! I-Io ho solo accompagnato la mia amica, tutto qui!»
«Ah, solamente? Non hai mai letto un manga?»
«Ehm... No... Preferisco i libri.»
«Capisco, capisco! Dai pure un'occhiata in giro... Giusto il tempo di lasciar scegliere a Charlie quale volume acquisire»
«O-Ok, grazie mille.»

Non capisco molto... Comunque tutta questa pila di manga mi incuriosisce: c'è scritto 'Yaoi' come target identificativo. Il nome sembra strano, in ogni copertina, vi sono due ragazzi o quasi in tutte...
Ne afferro uno e decido di leggerlo, quando si avvicina Charlotte
«A-Aspetta, Chris! Devo prendere un altro manga... Ehm... Hai uno Yaoi in mano...»
«Ehm, sì.. Volevo capire di che si tratta.. Le pagine sono messe al... Contrario.»
«Non sono messe al contrario... E' che si tratta della classica lettura orientale... Ok! Ho deciso cosa prendere, accompagnami!»
«O-Ok... Non ho capito molto, ma va bene...» dico, mettendo a posto il manga che avevo tra le mani

Io e Charlotte ci ritroviamo fuori dalla fumetteria:
«C'era uno strano genere che non ho ancora capito.» dico perplesso
«Quale? ... Shounen? Shoujo?»
«Ehm, no... Quelli sono i generi per ragazzi e ragazze, no?»
«Sì, giusto... Quale genere non hai capito? Seinen? Hentai? Josei? Shoujo-ai, Shounen-ai? Yuri, Yaoi?»
«Mamma mia, quanti generi... Comunque l'ultimo che hai detto! Yaoi!»
«Oh, ehm... Forse è meglio non parlarne qui in strada, ahahah... Potrebbe venirti un colpo se ti facessi vedere cosa ho comprato!»
«Cosa hai comprato?»
«Ti ho appena detto che non posso dirtelo qui fuori! Ehi... Ti va di venire a casa mia?»
«A casa tua?... Non saprei, non vorrei disturbare... Magari hai degli ospiti.»
«No, affatto, stasera dovrei rimanere sola con mio padre... Non c'è nessuno a casa!»
«Ok, allora va bene...»


Ore 12.45 a.m.

«Eccomi qui! Adesso accendo la stufetta.» dice Charlotte, togliendosi il cappotto
«O-Ok, va bene...» dico, facendo lo stesso
La camera di Charlotte è proprio come mi aspettavo: ha mille poster di cantanti giapponesi e di cartoni animati... Sulla sua scrivania vi sono vari pupazzetti, poi vari album da disegno e set interi di disegno professionale. Vi sono adesivi un po' ovunque. La stanza è molto spaziosa: trovo stupenda la grandissima finestra a livello della scrivania.
Ci mettiamo a sedere sul letto e, in modo molto orgoglioso, Charlotte tira fuori i suoi ultimi acquisti
«Pensavo fossi indecisa tra due volumi... Alla fine ne hai presi quattro...»
«Ecco, sì... Non sono riuscita a resistere... Questo mese ho speso già sessantacinque sterline contate, cavolo... Mio padre mi ammazzerà!»
«S-Sono tantissimi soldi... Devi avere una paghetta molto alta per spendere una quantità simile...»
«Mmh... sì. Ricevo centocinquanta sterline al mese»
«Eh??! Ma sono un sacco! Io ne ricevo solo cinquanta!»
«Beh, io ne ottengo sia da mamma che da papà...» «Ah... Giusto, non ci pensavo, ahah.»
«Ehi, Chris...»
«C-Cosa c'è, Charlotte?»
«... A te non piacciono le ragazze, vero?»
«Ecco... No, non mi piacciono... Perché?»
«E-Ecco... Sai, mi piace un ragazzo...»
«Ah... Capisco. E' della nostra scuola?»
«E-E-Ecco...! Sì, è della nostra scuola, ed è più grande di me»
«A-Ah... Capito. E questo ragazzo ti conosce?? Siete amici?»
«Sì... Siamo amici da un po' di tempo...»
«E come si chiama lui?»
«Per il momento non voglio dirtelo! E'.. E'..»
«Ehm, Charlotte... Non sono io, vero?!»
«...Cosa? Tu?! Ahaahahahahaahahahahaahahahahah!»
Cos-...? Che le prende? Perché ride in questo modo?!
«Cosa c'è da ridere così tanto?» chiedo imbarazzato
«Ahahaah, credi che io abbia una cotta per te?!»
«N-No... Ho solo chiesto... Allora... Chi è questo ragazzo?»
«Oh, ecco... Ehm... Ok, ti dico chi è! Lui si chiama-»
«Charlie! Perché non rispondi alle mie chiamate?! Mi hai fatto preoccupare, sai?» esclama un uomo, entrando in camera di Charlotte
«C-Cavolo, papà! Ti ho detto mille volte di non entrare in camera mia senza permesso!»
'Papà'...? Quello è suo padre?! M-M-Ma è fighissimo. Sembra così giovane!
«Perché sei in camera con un ragazzo? Chi è? Cosa stavate facendo??»
«P-Papà! Smettila con tutte queste domande! Lui è Chris, ricordi? Te ne ho parlato!»
«P-P-Piacere di conoscerla! M-Mi chiamo Christopher Campbell!»
«O sì, mi ricordo... Piacere di conoscerti, ragazzo: dammi del tu, ahahah. Mi chiamo Marcus Knox»
«Ok, papà... Adesso puoi sparire!»
«Ehi, signorina! Fammi conoscere meglio il tuo compagno di scuola!»
«Uffa, papà! Stavamo parlando! Non ti dovresti...»
Wow. Charlotte ha un padre così... Lo trovo sexy?! Beh, lo è! E'... Molto sexy.
Chris, che diamine stai facendo? Se sbavi, farai la figura dell'idiota.
Charlotte ha preso il colore degli occhi da suo padre... Allora il colore dei capelli l'avrà preso dalla madre, visto che il padre è castano.
Ha dei lineamenti fantastici. Chissà quanti anni ha...
«Senti, Charlie... Stasera sono fuori con Ronnie...»
«Ho capito, pà... Posso anche rimanere da sola a casa!»
«No, assolutamente. Mary ti farà compagnia»
«Papà! Ho sedici anni! Non ho più bisogno della tata!»
«Tanto da sola non rimani.»
«Uffa... Non è giusto!»
Ora che ci penso, il padre di Charlotte è in divisa: magari è un affarista come Elizabeth e Paul... Oppure un agente immobiliare come mamma e papà... O un concessionario, o un avvocato... O forse è un semplice impiegato! Assomiglia molto ad un avvocato... Con tanto di capelli tirati con il gel.
«Ok, principessa, devo scappare... Ho delle cose da sistemare»
«Hmm... Ok, ok. Stasera sono da te.»
«Mary sarà da me molto prima di te, quindi non fare la furbetta. Ciao.»
«Ok, ok! Ciao, pà»
«Beh, Christopher, la prossima volta, avremo modo di conoscerci meglio! Ciao!»
«A-Arrivederci!»
«Adesso ti sei innamorato di mio padre? Ahahah» sussurra Charlotte, non appena vede suo padre lasciare la stanza
«Affatto! C-Che diamine dici...? Tsk..»
«Tu che farai stasera? Ti va di stare insieme?»
«Ehm... Mi piacerebbe, ma ho già un impegno: sono a cena da Andrew.»
«C-Cosa? Davvero?! Tu da solo, oppure con tua zia?»
«Con mia zia e il suo ragazzo... La madre di Andrew è molto amica di mia zia, e ci tiene a conoscere Will...»
«Aaah, capito... Passerò la Vigilia da sola... Uffa.»
«P-Perché...? »
«Beh, mia madre è via per lavoro, mio padre ha un... ha un incontro con il suo compagno, e i miei altri parenti arrivano il giorno di Natale.»
«Uhh, capito... Mi dispiace, avremmo potuto festeggiare insieme.»
... Suo padre ha preferito un incontro con il suo compagno a sua figlia? ... E' triste.
«Mi divertirò comunque! Allora, hai comprato un regalo per Andrew?»
«Mmh... sì.» dico imbarazzato
«...E che gli hai preso?!»
«... Ecco... Un libro... Sai, uno di quelli stupidi con le figure... Un libro di Geronimo Stilton, lo conosci?»
«Certo che lo conosco.. Ma quelli non sono libri per bambini?... Qualcosa insegnano, ahahah!»
«Andrew li legge, ahahah... Ne va pazzo! Forse è per questo che sembra un idiota... Cioè, lo è... Cavoli! Si è fatto tardi!»
«Devi andare anche tu?... Non ti ho ancora spiegato nulla sui manga...»
«Ah... Magari me lo spieghi un'altra volta... Quando ho più tempo!»
«Ok, ti accompagno alla porta...»


Ore 7.30 p.m.

Io, zia Abby e Will siamo appena arrivati a casa dei Miller. Suoniamo il campanello, e dopo pochi secondi, una raggiante Elizabeth ci apre la porta.
Zia Abigail saluta Elizabeth con un caloroso abbraccio... Veniamo accolti nell'ampio salotto della casa, dove un enorme albero sorge. Paul ha ancora qualche decorazione in mano... L'albero ne è pieno. Decorare ogni singolo punto dell'albero è tipico dei Miller:
«Ehi, Chris! Andrew è di sopra... Tra un po' vengo a chiamarvi, insomma, il tempo di conoscere Will!»
«Oh, certo!»
Salgo le scale e mi trovo davanti la porta della camera del biondino. Chissà perché tiene la porta chiusa... Di solito è sempre aperta o almeno, quando ci sono io, lo è.
Tengo in mano il suo regalo... Sono nervoso: che ti prende, Chris? Non è la prima volta che gli fai un regalo! Non è la prima volta che vai a casa sua!
S-Sono in imbarazzo... Non so che cavolo fare! Ugh... Devo solo bussare!
Mi faccio coraggio e busso alla porta: pochi secondi e sento la voce del biondino invitarmi a farmi avanti.
«C-Ciao, Andrew...»
«Ciao, Chris! ...Ehm, scusami, ma ho finito proprio ora di fare la doccia.»
«N-No... Figurati, posso anche aspettare fuori dal-»
«Non te l'ho chiesto.» dice, avvicinandosi un po' troppo
«Q-Questo è il tuo regalo di Natale!» esclamo imbarazzato, cercando di allontanarmi
«Uuuh, cos'è?»
«...Lo saprai domani! Mettilo sotto l'albero in salotto.»
«Sarà il primo regalo che scarterò! Promesso...»
«O-Ok... Come vuoi tu.»
«... E il mio?»
«Il tuo cosa?...»
«Andrew, ti ho appena dato il tuo regalo di Natale... Il mio dov'è? Lo devo trovare? Lo hai nascosto?»
«Ce l'ho proprio qui, Christopher.» sussurra serio
«...'Qui' dove?»
Si avvicina a me lentamente, mi prende il viso tra le mani e mi bacia delicatamente, facendo appena combaciare le nostre labbra.
«... Quindi è questo il mio regalo?» dico, una volta lontani
«Ehi, non ho ancora finito...» dice, riprendendo a baciarmi
Mi prende per le mani e porta sul suo enorme lettone. Mi fa sedere, e successivamente accende lo stereo; partono le note di una fantastica canzone. Andrew alza di molto il volume:
«A-Andrew... E' un po' alto il volume del-»
«Lo so, Chris... Così non ci sentiranno. Questa sarà la nostra canzone.»
Che diamine sta dicendo?! 'La nostra canzone'? 'Così non ci sentiranno'?...
«N-Non ti capisco... Spiegati.»
«Ahahaha, Chris! Queste cose non si spiegano a parole...» sorride maliziosamente, poi si avvicina a me, mettendosi a gattonare sul lettone
«A-Andrew... Che vuoi... Fare?!»
«Ehi, Chris! Vedi di rilassarti...»
P-Per cosa mi ha preso? Una puttanella?! ...Perché mi tocca? Perché mi spoglia?... Questa volta non gliela darò vinta!
«A-Andrew... Smettila!»
«No! Smettila tu! Adesso vedi di star zitto!»
Ma che..? Che significa?!


You taught my heart, a sense I never knew I had...



Ehi... Chris.... Reagisci, cavolo..

«Cercherò non di farti male... Ahah...» sussurra, baciandomi la fronte
«O-Ok... No! Aspetta un secondo! Perché sono io a dover stare sotto?!»
«P-Perché non riusciresti mai a stare sopra, ahahah»
«Perché cazzo ridi? Io non ci sto sotto! ...Sono più grande... Di te.» dico, imbarazzato
«E quindi?... Io di certo non mi faccio scopare. Non sono nato per essere passivo.»
«M-Ma neanche io, idiota!»
«Beh, dalla posizione in cui siamo adesso, direi il contrario... 'Idiota'. Puoi anche chiudere gli occhi.»
«A-Andrew...!»
«Cosa c'è adesso?!»
«... Non farmi male...»
«Mi prenderò cura di te come se fossi la mia adorata principessa...»
«Zitto, idiota...»


...You won't leave me alone, chisel my heart out of stone, I give in everytime...



Non pensavo che sarei arrivato a tanto... Cioè, non pensavo di poter arrivare a far sesso con Andrew. Insomma, non pensavo di farlo proprio ora! E' strano... Mi sto concedendo a lui molto facilmente... E'... E' la mia prima volta! Non so proprio cosa fare...
Dopo non molto, mi ritrovo ad avere le gambe che si incrociano sulla sua schiena. I suoi movimenti sono lenti e piacevoli.
Molti dicono che se fai l'amore con la persona che ami, non senti dolore. Non so chi abbia detto questa stronzata: io amo Andrew con tutto il mio cuore, ma proprio ora inizia a farmi male... I suoi movimenti divengono sempre più rapidi e dolorosi.
M-Mi sento veramente come se avessi le farfalle nello stomaco.
Provo gioia e dolore simultaneamente! Come è possibile? … Sono realmente felice per ciò che ci sta accadendo, eppure... Eppure ho paura che tutto questo finisca e che lui torni da... Lei


...I bet you laugh, at the thought of me, thinking for myself...



Sì, è quello che succederà. In fondo, questo è il mio stupido regalo di Natale. Si concede a me solo per passarsi il tempo, ahah.
E' un po' come essere un preservativo: lo usano per fare il lavoro sporco e poi lo gettano.
Tutto questo è così piacevole... E' così spaventoso... E' così falso.
No... Questa storia non può andare avanti...!
«A-Andrew... F-Fermati... As-... Aspetta!»
«Cosa c'è?... T-Ti ho fatto male?»
«...Perché lo stiamo facendo?»
«...Perché lo vogliamo: noi due vogliamo questo, no?»
«No, tu non vuoi questo... N-Non lo hai mai voluto!»
«Ho sempre, sempre, sempre, seeeempre voluto farlo.»
«Adesso non dire stronzate, idiota...»
Stupido idiota! Dice queste cose solo da quando mi sono confessato a lui! M-Mi prende ancora in giro!
«Ehi, è vero...» sussurra, baciandomi, e riprendendo i movimenti
«A-Andrew...!»
«Shhh... Rilassati, Chris...»


...Your face arrives again, all hope I had becomes surreal...



Probabilmente si creerà parecchio imbarazzo dopo tutto questo...
L-Le spinte sono sempre più forti... La distanza tra i nostri corpi si è annullata da un bel po' di tempo: siamo uniti, sudati e presi dal sesso... O almeno lo è lui.


… I can't forget the times that I was lost and depressed from the awful truth, how do you do it? You're my heroine! I will save myself.



Si accascia sfinito sull'altra piazza del letto. Ansima, ma sembra soddisfatto di ciò che è appena accaduto tra di noi. Sono parecchio in imbarazzo... Non mi sono trattenuto per nulla, quindi mi ha sentito più volte imprecare e lanciare gridolini stupidi. E'... E' stato bello, però ora siamo tornati alla realtà: quella triste e crudele, quella vera.
«Chris...» continua ad ansimare
«...C-Cosa c'è?»
«...Vuoi essere il mio ragazzo?»
..Cosa?! E' realmente andato fuori di testa, questo Miller.
«Sei impazzito?!»
«Affatto... Sii il mio ragazzo.»
«Ti sei scordato del fatto che stai già con qualcuno? Precisamente con una ragazza di nome-»
«Aaaah, fanculo. Non ci voglio pensare ora: sii il mio ragazzo!»
«Ti piaccio davvero così tanto...?»
«Mi fai impazzire, Chris.»
...Idiota, perché esagera così tanto?! ...Ehi, Chris... Provaci: prova a stare con lui. Cerca di capire cosa realmente vuole. Probabilmente gli stai per rovinare la vita. Lui non si merita di soffrire come te. Ricordalo.
«Ok, Andrew. Sappi una cosa...»
«C-Cosa?...»
«Io ti amo. Non ferirmi e io non ferirò te.»
«Farò del mio meglio, Chris...»


Ore 8.10 p.m.

Siamo tutti seduti a tavola e stiamo cenando. Io ed Andrew siamo stati quasi beccati da Will mentre ci rivestivamo. Non so cosa fare, mi sento sotto pressione... Se Will l'ha scoperto, sono morto. Non voglio che zia Abby lo sappia!! Sarebbe la fine per me... Ugh.
Mi fa male il sedere e non riesco a stare seduto in maniera composta: dannato Miller.
Ogni tanto i nostri sguardi si incontrano... Lui sorride maliziosamente, io gli vorrei spaccare il bel faccino che si ritrova.

Tutti trascorriamo la serata felicemente; parliamo, scherziamo e giochiamo a qualche gioco per passare il tempo insieme.


Ore 10.45 p.m.

Stiamo per lasciare casa Miller: Zia Abby e Will hanno salutato Elizabeth e Paul, e si stanno dirigendo alla macchina. Ho un po' di tempo per salutare Andrew; siamo davanti alla porta.
«...Adesso devo andare, buon Natale, Andrew..»
«Ehi, aspetta un secondo... Siamo sotto il vischio... Voglio un bacio.»
«M-Ma... Io... Ok, va bene...»
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, possedendolo almeno per una volta.
«Adesso vado... Buon Natale.»
«Domani ti chiamo... Buon Natale anche a te.»

Salgo in macchina e ci allontaniamo dall'ingente abitazione.
Will viene a casa con noi... Questa notte dormirà con zia Abby: la cosa mi dà leggermente fastidio.
Mentre torniamo a casa mi arriva un sms:
[Buona notte, principessa! Spero che tu possa incontrarmi nei tuoi sogni]
[Idiota, non sono una principessa! ... Buona notte.]






°Atashi no space.

Ehilà... Diciamo che sono giusto in tempo, visto che il mio tempo medio è di 7-10 giorni! Ecco qui il nuovo capitolo... E' stato un po' difficile da scrivere proprio perché la storia è una orange rating e in certe cose mi devo limitare. Potrei anche fare una one shot che rivede meglio questo capitolo... Chissà? Sono molto presa da varie cose, ma spero di poter aggiornare presto! Come sempre, grazie a tutti! Buone vacanze! ... Attendo qualche recensione! Alla prossimaaaa!

KuroiYumi

P.S. Non esitate a segnalarmi gli orrori ortografici, ahahah x°




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Diciassette Gennaio Duemilatredici. ***




17 Gennaio 2013 - Ore 8:44 a.m.

Non vado a scuola: come ogni diciassette gennaio, del resto. La mia giornata la dedico solo a loro. Io e zia Abby dobbiamo andare al cimitero a cambiare i fiori sulle tombe di mamma e papà. Purtroppo lei ancora non si è alzata. Will ha dormito da noi per l'ennesima volta. La cosa mi ha dato fastidio: quei due non fanno altro che baciarsi... Sembrano degli adolescenti con una vita sessuale molto attiva. Sì, so benissimo che fanno sesso. Si sente perfettamente da camera mia e si vede quale effetto abbia questo su di loro. Beh, non dovrei biasimarli, in fondo, anche io, da qualche giorno, faccio lo stesso. Io ed Andrew stiamo vivendo una vera e propria relazione... Ci baciamo di nascosto nei bagni della scuola: da una parte è divertente perché mi rende speciale, facendo quelle cose... Dall'altra, è triste. Sta ancora con quella. Se la lasciasse, la mia vita sentimentale sarebbe perfetta.
Ho deciso di confessare a mamma e papà che sono gay: cioè, loro potrebbero già saperlo, però io... Voglio farlo comunque. Sembrerà strano, ma io parlo con le lapidi dei miei. Diciamo che ne ho bisogno e mi fa stare meglio.
«Buon giorno, piccolo mio...»
«Beh, quando avevi intenzione di svegliarti? Sai che giorno è oggi? Lo sai che siamo in ritardo? Lo sai che li stai facendo aspettare? Lo sai che devi sbrigarti?! Lo sai?!»
«Che significa questa raffica di domande?! Lo so benissimo che giorno è oggi. Non credevo ci fosse un orario stabilito per andare a trovare tua madre e tuo padre.»
«Beh, per me c'è. Vedi di sbrigarti, siamo in ritardo... Io ho già fatto tutto.»
«Perché mi parli così? Ti ho fatto qualcosa di male?»
«Buon giorno a tutti!» esclama Will, entrando in cucina
«Aaah, fottiti anche tu! Perché urli a quest'ora?»
«Christopher! Non parlare così a Will! Vedi di calmarti un po'...»
«Sai che ti dico? Ci vado da solo, visto che a te non frega un cazzo. Stai pure con Will.» dico, uscendo dalla casa

Percorro il tragitto a piedi. Tengo i fiori impeccabilmente; non voglio che si rovinino. Mamma e papà devono avere solo il meglio.
Mi faccio strada tra le lapidi di centinaia, se non migliaia, di persone. Vi sono vari volti, vari nomi, varie date... Quasi ogni lapide è ornata da fiori o ceri.
Finalmente raggiungo le lapidi dei miei. Tolgo i fiori secchi e posiziono quelli freschi.
«Ciao, mamma. Ciao, papà.» dico, sedendomi davanti le lapidi
«Oggi sono venuto da solo. Ecco, zia Abby è ancora a casa... Non so se verrà o meno. Abbiamo litigato. L-Lei...! Ho esagerato di nuovo, vero? Sarà meglio scusarsi. S-Sapete, sono successe tante cose! E-Ecco, prima di tutto ci tenevo a dirvi che... Sono gay. Sì, ok, da lì su si vede tutto, però volevo dirvelo comunque. Sono un po'... Nervoso.
Sapete, sono innamorato e... Voi non avete mai conosciuto Andrew: il mio migliore amico, il ragazzo di cui vi parlo sempre. Beh, è anche il ragazzo di cui sono follemente innamorato. Mi ha rubato cuore.
Abbiamo iniziato ad uscire insieme... Dopo una strana serie di eventi, mi ha detto che gli piaccio. Ho... Ho anche fatto l'amore per la prima volta. Lo so, lo so... Sono troppo giovane per tutte queste cose, ma è stato più forte di me. Quando siamo insieme, mi sento vivo, libero, felice.
L'unica cosa che non va, è il fatto che abbia una ragazza. Diciamo che sta avendo una doppia relazione: quella segreta, è la nostra. Cavolo, lo so che sto sbagliando, ma non posso farci nulla! Quella ragazza è insopportabile. Quasi quasi mi piace il fatto che Andrew mi abbia chiesto di essere il suo ragazzo!
Q-Qualche volta, ho dei crolli emotivi e piango. Non so che fare... Mi mancate così tanto. Ho paura di dire tutto alla zia: ho paura di come potrebbe prenderla, per questo mi tengo tutto dentro. Lei sta vivendo la sua vita, ora. Per quale motivo dovrei tirar fuori questa storia?...
Forse è meglio vedere come andranno le cose! Magari, se tutto va per il meglio, potrei anche fare coming out! Potrei liberamente dichiarare il mio amore per Andrew... Sarebbe bello se nessuno giudicasse. Diciamo che ho anche paura delle reazioni di tutti gli altri che mi stanno intorno... Come i professori o gli altri studenti.
Se potessi parlare con gli angeli, saprei cosa pensate di tutto quello che ho detto. Mi agevolerebbe... Probabilmente non avrei crolli emotivi e cose simili. Che stupido. Sto solamente parlando alle vostre lapidi...
L'anno scorso delle signore mi guardavano male... Che c'è di sbagliato nel provare a comunicare con i propri genitori? Tsk, che rabbia. Gli altri non capiscono come mi sento! Loro...» interrompo il discorso e mi volto di scatto, riconoscendo la figura di Will.
«Ciao... Christopher.»
«Da quanto tempo sei qui?! ... Stavi ... Ascoltando?!» esclamo preoccupato
«Io... Non volevo ascoltare... Ecco, io...»
«Fantastico... Mi sono fottuto da solo. Sei contento adesso? Sono gay. Cosa aspetti? Vallo a dire al mondo intero.»
Ecco, è finito tutto. Sono uno stupido. Adesso lo dirà alla zia: lei si arrabbierà e mi rinnegherà come nipote. Mi manderà via.
«Non lo dirò a nessuno. Te lo prometto.» dice, sorridendomi
«C-Cosa? ...Dici sul serio?!»
«Non lo saprà nessuno, Chris. Neanche tua zia. Sarà il nostro segreto: è una promessa, non ne parlerò con nessuno»
«I-Io non voglio che zia Abby mi odi. Le voglio bene, non voglio perderla...»
«Non le dirò nulla. Sarai tu a dirle tutto, ma solo quando sarai pronto a farlo.»
«Ehm, ecco, Will...»
«Cosa c'è, Chris?» dice, sedendosi accanto a me
«T-Ti ringrazio tanto. M-Mi dispiace di essermela presa con te... I-Io...»
«Non ti devi preoccupare di nulla! Stai tranquillo, ahah!» dice, abbracciandomi «Puoi, piangere, se vuoi!»
«Tsk, perché mai dovrei farlo?»
«Sei un bravo ragazzo, Chris. E, comunque, sono serio: puoi piangere, se vuoi...»
«Ti avevo preso sul serio già la prima volta che l'hai detto.» dico, singhiozzando
«Tua zia sta arrivando... Aveva bisogno di un po' di tempo... Cercate di fare pace.»
«Uhm... O-Ok, va bene. G-Grazie mille, Will»
«M-Magari quando torniamo a casa, parliamo un po'... Ok?»
«C-C-Certo...»
«Cosa state facendo lì, voi due?» chiede zia Abby
«Z-Zia... M-Mi dispiace tanto. Non volevo essere così... Irrispettoso nei tuoi... Confronti.»
«Non è successo nulla di grave, non pensiamoci più, Chris...» dice, carezzandomi
Il silenzio è improvvisamente calato: nessuno parla. L'espressione di zia Abby mi fa star male. Continua a fissare la lapide di mamma: la sua mano destra trema. E' così ogni anno... Il silenzio, la tristezza, le lacrime. Mi sento davvero inutile; non riesco a farle alzare il morale. Ogni volta che guardo la foto della mamma e della zia insieme, automaticamente mi viene in mente il pianto sconvolto della nonna. Dio, mi sento morire. Zia Abby, sta piangendo...
«Z-Zia... »
«C-Cosa?! Non è nulla, tranquillo, piccolo mio, ahahah!»
Riesce a mascherar bene le sue emozioni. Mostra emozioni opposte a quelle che prova veramente.
Will le sta vicino: la capisce, la tranquillizza, la fa sentire al sicuro.
Perché non me ne sono accorto prima? Lui... Lui è l'uomo giusto per lei. Forse sono solo geloso del rapporto che hanno... Ok, senza 'forse'... Io sono geloso del loro rapporto.


Ore 6:44 p.m.

Nonostante la doccia, sono davvero sfinito. Mi secca davvero andare a scuola, domani. Ma che mi succede? Sono improvvisamente stanco di vivere o cosa?! Ah, che esagerazione... Sono solo stanco.
«Ehi, Chris...» Will entra in camera mia
«... Cosa c'è? Hai bisogno di me?»
«No, no, no... Ecco, tua zia è uscita... Aveva delle commissioni da fare.»
«Ah, ok... Grazie di avermelo detto.»
E adesso? ... Ha detto ciò che doveva dire, perché è ancora qui...?
«C'è qualcos'altro che devi dirmi?»
«E-Ecco... Ti andrebbe di...» si gratta il collo nervosamente «... Parlare con me?»
«Parlare con te?... Parlare di cosa?»
«Beh, ecco... Perché non parliamo un po' di te...?»
Oh, giusto. Lui sa tutto, adesso. Come ho fatto a dimenticare una cosa simile?!
«Ah... sì, o-ok.»
«...Ecco, da... Da quanto tempo sei... Cioè, quando ti sei accorto che ti piacciono i ragazzi?»
Wow, comincia bene con le domande. «E-Ehm... N-Non ne ho idea...! Mi piacciono e basta.»
«Ok, va bene. Quindi ti piace il tuo migliore amico...»
«Sono innamorato di lui. Da un bel po' di tempo.»
«E quindi... Siete già andati a letto insieme?»
«Non stai esagerando? Queste sono cose mie, non hai alcun diritto di... Di... Ecco... Scusa, non volevo risponderti in quel-»
«Guarda che non le dirò niente. Non ti ricatto mica... Sei libero di dirmi ciò che vuoi, non sono quel tipo di persona»
Perché lo fa? Non ci guadagna nulla... Forse vuole solo provare ad essermi amico o forse vuole solo darmi dei consigli. Ne ho davvero bisogno, non dovrei comportarmi così con lui.
«Sì, siamo già stati a letto insieme... Un paio di volte.»
«E avete preso le precauzioni necessarie, giusto?»
Ma che diavolo?! E' comunque una cosa imbarazzante!
«S-Sì...» dico, coprendomi il volto con la mano sinistra
«Sai... Ho avuto un'esperienza gay quando frequentavo il liceo.»
«Ah, cap-... Cosa?»
«Avevo una pseudo-relazione con uno dei miei compagni di corso. Sarà durata qualche mese, non ricordo.»
«D-Davvero?»
«Sì. Sai, nella fase adolescenziale accadono varie cose... Io ho voluto sperimentare e capire le situazioni dei ragazzi gay»
«Lo hai fatto solo... Per sperimentare?»
«Inizialmente sì... Mi sono sentito un stupido, perché ho approfittato, in qualche modo, dei sentimenti del mio amico. Poi è iniziato a nascere qualcosa di serio»
«Per quanto tempo hai finto di essere gay?»
«Un mese... Forse un po' di più. Volevo mettere fine a tutto, ma...»
«...Ma?»
«Le circostanze mi avevano cambiato... Tutto ciò che avevo cominciato a sperimentare, iniziava a piacermi. Iniziai a sviluppare dei sentimenti verso il mio amico... E' questo ciò che mi ha fregato per un po'.»
«Perché dici così?»
«Beh, ho cominciato premettendo di essere in grado di smettere. Eppure questa storia è durata troppo.»
«Poi che è successo?»
«Beh, ci siamo lasciati... Ho conosciuto una ragazza e sono ritornato quello di prima. Fine della storia...»
«... Perché vi siete lasciati?»
«... Perché mi aveva tradito con un altro. Un ragazzo più grande che non conoscevo... E' passato tanto tempo...»
«E... Lo hai rivisto?»
«No... Da allora non l'ho visto più. Meglio così! Preferisco non pensarci più, sono cambiato...»
«Sei ancora arrabbiato per ciò che ha fatto?»
«No. Andiamo, all'inizio l'ho solo preso in giro... Va bene così: mi è andata bene. Adesso sono innamorato di una bellissima donna.»
«Tu sei... Innamorato di zia Abby?»
«Ops. Mi è sfuggito, ahahah...»
No, non fa ridere. S-Si è innamorato... Wow. Chissà se la zia lo sa...
«Lo sa che ti sei innamorato di lei?»
«No... Non lo sa ancora.»
«E cosa aspetti? Lei stravede per te! Siete... Una coppia invidiabile.»
«Ah, davvero? … Non mi sento tanto pronto a confessarle i miei sentimenti... »
«Hai paura di essere respinto?»
«Ehi, ehi, ehi! Sono venuto qui per parlare di te, non per parlare di me!»
«Quindi hai paura di essere... respinto. Secondo me, dovresti confessarti lo stesso.»
«L'adulto sono sempre io, sai? Prima o poi le dirò tutto... Promesso.»
E' proprio un romanticone, ahahah. Non so ancora molto di lui, ma... Rende felice zia Abby. Devo mettermi in testa che zia Abigail merita qualcuno accanto a sé.
«Spero che lui ti stia trattando bene... Sembri davvero innamorato. Se ti farà soffrire, se la vedrà con me. Nessuno ferirà l'amato nipote della donna che amo!» dice, ironizzando
«M-Ma che dici?! ... E'... E' sempre così dolce.»
«Buon per lui... Ecco, mi diresti bene che ruolo ha questa Tiffany?»
«Oh, già... Lei è la ragazza di Andrew.»
« La ragazza attuale dello stesso Andrew con cui stai? Il tuo migliore amico?!»
«Sì... Esattamente.»
«State insieme, sapendo perfettamente che lui ha una ragazza. Perché?»
«E'... Dice che... Che gli piaccio... I-Io lo amo... Mi sento bene quando stiamo insieme e anche lui sembra sentirsi bene con... Me.»
«Ti aspetti che la lasci, vero? Magari è solo confuso. Cerca di non ferirti con questa storia...»
«Ultimamente passa più tempo con me, che con lei...»
«C'è qualcun altro a conoscenza della tua omosessualità?»
«E-Ecco... Sì. Tre... Tre ragazze della mia scuola: mi fido di loro.»
«Sanno anche della tua relazione con Andrew?»
«No. Penso che questo debba rimanere segreto anche a loro...»
«Ok. Quindi sono l'unico a sapere tutta la verità, giusto?»
«Sì, sei l'unico... M-Mi sto fidando di te! Ti prego, non parlarne con nessuno!»
«Stai tranquillo, ti ho già detto che questo è il nostro segreto!» dice, uscendo dalla stanza

Mi posso fidare? Insomma, mi ha raccontato un pezzo di sé... Se lui si fida di me, anche io mi dovrei fidare di lui.


Ore 10:15 p.m.

Ho finito di cenare da un bel pezzo. Sono completamente annoiato: non c'è nulla di divertente da fare. Probabilmente dovrei trovarmi un hobby o qualcosa di simile. Lea e Melissa adorano la musica; Charlotte è una fissata con i manga e tutte le cose giapponesi; Andrew adora il calcio; John è fissato con i suoi fumetti... Cavolo, perché sono così complessato?!
A me piace la BBC. Non è un hobby, Chris. Ugh, devo trovarmi un hobby.
Ho... Ho bisogno di sentirlo... Chissà se è ancora sveglio...
Prendo il cellulare e, senza pensarci tanto, chiamo Andrew.
-Ciao~! Come va?-
«C-Ciao, Andrew... Io sto bene, tu? »
-Bene. Sono felice che tu mi abbia chiamato-
«A-Ah, davvero? O-Ok... Che fai di bello?»
-Parlo al cellulare con il ragazzo più carino del mondo...-
Cosa?! Forse è ubriaco... Ok, stiamo uscendo insieme, ma che potesse diventare così lovey-dovey, non l'avevo programmato.
«Andrew, sono solo le dieci di sera... Non credevo potessi essere così fuso, ahah...»
-Ehi, io sono serio!-
«Sì, certamente... Vedo che ti piace scherzare anche a quest'ora! Che simpatico, ahah.»
-Oggi mi sei mancato tanto...-
«Oh.... Ehm. Ecco, mi sei mancato anche tu.»
-Voglio averti qui... Voglio stringerti-
«T-Tanto ci vediamo domani, ahah...»
«Ho un dannato bisogno di fare sesso con te.-
Quando fa così, mi sembra di essere una bambola gonfiabile con cui liberare lo sfogo sessuale, tsk.
«Andrew, non dire queste cose al telefono... Potrebbero... intercettarci...»
-E allora? Vuol dire che a chi intercetta piacciono le cose sporche...-
«F-Forse è meglio se andiamo a dormire!»
-No, dai... Aspetta.. Aspetta un attimo. E-Ecco... Ti andrebbe di uscire con me, domani pomeriggio?-
«U-Uscire in che senso?...»
-Ecco... Un appuntamento-
Un appuntamento con Andrew?! Un appuntamento con Andrew??! I-Io e lui insieme... Come coppia?! Dio, non ci credo. Un appuntamento vero e proprio?!
-Allora?... Che ne dici?- insiste
«O-Ok! D'accordo, Andrew!»
-Fantastico! Ti verrò a prendere io! ...Ehm, allora, buona notte, principessa!-
«Smettila di chiamarmi così! Buona notte...»

Ho un appuntamento. Ho un appuntamento con Andrew. Domani ho un appuntamento con Andrew. Domani pomeriggio ho un appuntamento con Andrew. Domani pomeriggio ho un appuntamento con Andrew: usciamo come coppia.
Mi sento morire. Sta succedendo davvero?!
Mi butto per terra con lo sguardo rivolto verso il soffitto
Improvvisamente, Will entra in camera mia, chiudendo la porta dietro di sé.
«E' successo qualcosa? Perché sei sul pavimento?»
«Perché ho un appuntamento...»
«Hai un appuntamento?? … E con chi?»
«E' ovvio! Ho un appuntamento! M-Mi ha chiesto di uscire! S-Sono super eccitato. Non vedo l'ora!!»
«E quando sarebbe questo appuntamento?»
«Domani: domani pomeriggio.»
«Interessante... Buon per voi!»
«Già... Spero che vada tutto bene!»
«Lo spero anche io. Adesso è meglio se andiamo tutti a letto: domani tu hai scuola e io e tua zia dobbiamo lavorare. Buona notte, Chris!»
«Buona notte, Will! Grazie ancora...»
«Cavolo, mi avrai ringraziato, sì e no, una decina di volte, oggi... Non ce n'è bisogno... 'Notte..» dice, uscendo dalla stanza






°Atashi no space.

Konnichiwa, atashi no tomodachi. Sono lievemente in ritardo, lo so... Mentre scrivevo questo capitolo ho avuto dei guasti al pc, quindi ci ho messo un po' per finirlo... Volevo veramente andare in pausa con la chiusura di questa original per poi riprendere con il sequel, solo che manca ancora qualche capitolo... Ho terminato da poco lo storyboard e sono soddisfatta.
Attenzione: terminerò la storia entro Agosto. Il sequel è previsto per il giorno in cui ho pubblicato il primo capitolo di 'Come i colori dell'arcobaleno'! Un po' per omaggiare il fatto che compierà un anno di esistenza(?).
Questi ultimi capitoli sono da seguire assolutamente: spero che la storia vi interessi sempre e che non vi annoi... Sono rimasta un po' delusa dal fatto che nessuno abbia recensito il diciassettesimo capitolo... So che è estate, ma questo capitolo ha ricevuto un mare di visualizzazioni, quindi qualche recensione ci stava... Voglio capire se l'ho scritto bene o male u///u
Ecco, l'orange rating è un po' complesso da portare avanti... Sto mettendo tutta me stessa. :)
D'altra parte, sono felice per questo stupendo risultato:





Arigatou gozaimasu, minna-san! Mi fa piacere che ci siano così tante persone interessate! C:
Dunque, non abbiate paura di dirmi ciò che pensate! Anche le critiche sono ben accette! Voglio dare il meglio di me, sempre! Per farlo ho bisogno di voi x°
Adesso, vado! Conto su di voi! Provate anche ad ipotizzare un seguito, mi piace leggere le vostre ipotesi! X3
Al prossimo capitolo!

KuroiYumi




*REVISIONATA 23/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Presente, futuro... Non ti capisco, Andrew. ***




18 Gennaio 2013 - Ore 4:21 p.m.

Ho appena finito di vestirmi: sono teso. Andrew ha detto che sarebbe passato alle quattro e trentacinque. Ho ancora qualche minuto. Ho dovuto raccontare una bugia a zia Abigail: le ho detto di avere un'uscita a quattro. Fortunatamente lei e Will sono usciti insieme per andare al cinema.
Non mi sono mai vestito in questo modo... B-Beh, di certo non mi sono vestito così per farmi notare... E'... E' che c'è freddo! Ho comprato delle felpe. Ho messo una felpa perché così mi tiene caldo insieme al giubbotto.
Mi dirigo in bagno e guardo la mia figura allo specchio: questa felpa grigia mi sta bene... E' anche comoda, quindi non avrò problemi. I pantaloni neri sono un po' stretti; forse dovrei mettermi qualche jeans più comodo... No, così può andare benissimo. Comprare queste Converse invernali è stato utile... Il loro colore combacia con quello della felpa.
Ho sempre portato la frangia pettinata sul davanti, ma questa volta potrei pettinarla di lato... Oppure mi posso portare i capelli su con il gel! … Non ha senso farlo. In fondo è solo un'uscita... Con Andrew... Non è la prima volta! Siamo amici da anni! Di certo, in pubblico non può baciarmi e non può toccarmi. Ecco... Sarà una semplice uscita.
Vorrei sapere dove ha intenzione di portarmi; non mi ha detto nulla oggi a scuola. Ho paura che Lea si sia accorta del fatto che ci frequentiamo. E' sveglia e questo è uno svantaggio per me. Spero solo di sbagliarmi.
Prendo il giubbotto e mi avvio per le scale, quando sento il campanello suonare. Mi prendo qualche secondo, e in seguito vado ad aprire: mi trovo davanti Andrew in tutto il suo... Splendore.
«C-C-Ci...» cosa mi succede?
«Ehm... Ciao, Chris...»
Sembro una quattordicenne eccitata. Sono arrivato al punto di non riuscire a parlargli normalmente?! Merda.
«Allora... Andiamo?»
«O-O...» sono troppo imbarazzato, non riesco a dire nulla.
«Ehi, Chris... Non ti devi imbarazzare solo perché stiamo avendo... Un appuntamento.»
«Hai... Ragione. E' una normale uscita, in fondo, no?...»
«No, non lo è. E' speciale, perché tu sei speciale. Sono felice di quello che ci sta accadendo... Sei parte di me, Chris.»
«Dici sempre cose strane... C-Che stupidaggini... Sarà meglio andare.» dico, chiudendomi dietro la porta
Ho letto su Internet che bisogna essere testardi e decisi... Se ci si lascia andare troppo, si rischia che il partner perda interesse e che la relazione barcolli.... Insomma, mi sto solo affidando a Internet.
Improvvisamente, Andrew mi prende per mano e mi bacia delicatamente.
«Cosa diavolo fai?! Qui ci sono i vicini, se ci vedono, per me è finita!»
«S-Scusami tanto... Non volevo farti arrabbiare, pensavo solo c-»
«Lascia stare... E' meglio se andiamo. Ah, giusto: dove andiamo?»
«E' una sorpresa, lascia fare a me... Passeremo la giornata in modo romantico e divertente.»

Siamo sul taxi da una decina di minuti... A quanto pare faremo qualcosa vicino il centro di Londra. A dire il vero, pensavo che... Cioè, un po' lo speravo... Ecco, speravo che mi portasse in un posto dove saremmo rimasti soli... O almeno non intorno a tante persone.
«Perché siamo a South Bank? Dove vuoi portarmi...?»
«Ok, va bene... Voglio portarti lì su!» dice, indicando l'imponente London Eye.
«C-Cosa?... Credo di non capire bene cosa stia succedendo.»
«Non dire niente, andiamo e basta... Questo è il tuo biglietto!»
Aveva già pensato a tutto... Un giro sul London Eye... Dovrebbe essere una delle cose più romantiche possibili... Beh, ecco... Lo è.

Il giro durerà trenta minuti esatti: siamo dentro la capsula ovoidale da cinque minuti e da cinque minuti non parliamo. E' sbagliato, dovremmo dialogare di più... Vorrei chiedergli qualcosa, ma non so cosa...
«... Ti piace?» mi prende la mano
«S-Sì... Londra è bellissima vista da qua!» non riesco a non arrossire
«Qui dentro non ci conosce nessuno, possiamo fare i piccioncini senza rischiare, ahahah.»
Mi sfiora il viso; sento i suoi occhi su di me... Mi bacia.
L'ennesimo caldo bacio, quello che mi riscalda, che mi consola, che mi rende felice, che mi protegge, che mi fa sognare.

E' davvero bello poter ammirare da qui vari luoghi che ci rappresentano; la Cattedrale di Westminster è bellissima. E' stata davvero un'ottima idea venire qui.
«Chissà quante ragazze hai già portato qui...»
«... Non ho mai portato nessuno qui. E' la prima volta che ci salgo, ahaha...»
«Cosa? Vivi a Londra, e prima d'ora non sei mai salito sul London Eye?!»
«Beh, sembra strano, ma è proprio così.» sembra teso
«Perché non ci sei mai salito? Non ti piace?»
«No, non è questo... Trovo il London Eye una fantastica attrazione! E' davvero l'ideale per gustarsi un po' di città...»
«E allora perché...? Non hai mai avuto tempo?»
«Soffro di vertigini, Chris.... Ahahaha.»
Eh? Soffre... Ma... Non lo sapevo. Beh, non abbiamo mai fatto cose simili... Avrebbe potuto dirmelo, però...
«... Perché non me l'hai detto? Perché mi hai portato qui se soffri di vertigini?!»
«... Scusa. I miei amici hanno tutti portato le loro ragazze qui... Volevo farlo anche io.»
Questo idiota... Solo Dio sa quanto lo amo. Voglio stringerlo... Voglio abbracciarlo, lo voglio tutto per me.
«Andrew... Tu sei... Un idiota!»
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio.
Mi fa davvero piacere sapere che non ha mai portato qui nessuna delle sue ragazze... Tiffany compresa. Al diavolo gli altri! Oggi voglio godermi il mio... Ragazzo.
«Ehi... Io l'ho detto che sei speciale, ahahah!»
«Anche... Anche tu sei speciale, Andrew...»


Ore 5:40 p.m.

Dopo aver fatto il giro sul London Eye, io ed Andrew ci siamo spostati per le vie della bellissima e stupefacente Londra:
«Ehi, hai fame? Ti va di mangiare qualcosa?»
«Oh, ehm... Ok, va bene.»
«Cosa potremmo mangiare?...»
«Andrew, viviamo a Londra... Te ne rendi conto?»
«S-Sì, lo so... Perché?»
«Andrew.... Fish and chips. FISH AND CHIPS. »
«Giusto! Ok, hai ragione... Non ci pensavo proprio, ahahaha!»

Dopo una dignitosa mangiata, tenendoci costantemente per mano, arriviamo a Hyde Park e ci sediamo sul prato del parco, uno vicino all'altro:
«I tuoi capelli sono parecchio lunghi e sono morbidi come il pelo di un cane, ahahah!» dice
«Oh, ehm... Dovrei dire 'grazie'?»
«Ahahah, scusami! E' l'unico paragone che mi è venuto... In realtà volevo dirti: 'Sei irresistibile'.»
«N-Non dire s-stupidaggini...»
«Ahah... Ehi, ti va di parlare un po?»
«Lo stiamo già facendo, Andrew...»
«Beh, mi riferivo a determinate cose. Insomma... Che te ne pare della nostra relazione? Ti... Piace stare con me?»
Ma che domande! Mi piace la nostra relazione, perché me lo chiede? Lo sa benissimo che lo amo, lui è il solo e l'unico.
«Perché stai ancora con lei? ... Pensavo di essere veramente speciale, ma a quanto pare non sono l'unico.»
«Ehi, Chris, tu sei veramente speci-» gli squilla il cellulare
«N-Non rispondere... Ti prego.»
«Tranquillo, lo so che questa è la nostra giornata... - Pronto?»
-Ehi, Andrew! Sono in centro con le mie amiche e i loro ragazzi, vieni anche tu! Ci trovi-...-
«No, Tiffany... Ho da fare.»
-Ma dai! Sono sicura che ti stai annoiando a stare lì chiuso in casa... Ci vediamo al Westfield.-
«No, ho appena detto che ho da fare!»
-Andrew. Westfield. Dieci. Minuti.-
«Sinceramente parlando, mi hai leggermente rotto i coglioni; io non sono un cane, chiaro?! Questa storia non la reggo più, è finita. Basta.»
Cosa?!! Non può averlo fatto. Non l'ha fatto! Non è assolutamente possibile che l'abbia lasciata... In questo modo.
«Porca puttana, quanto rompeva.» sembra irritato
«... L-L'hai lasciata davvero? … P-Perché l'hai fatto?»
«Mi prendi in giro? Prima mi chiedi perché sto con lei e poi mi chiedi perché l'ho lasciata?! L'ho fatto per te, scemo. E poi non la sopporto più. E' da giorni che mi tratta da bestia.»
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto: l'ha davvero lasciata?
«Ringrazio Dio per averti incontrato. Sembra quasi essere stato il destino, sai?»
«Credi nel destino?... Ahah. Vorrei capire come facevi a sapere dove abitavamo... Sai, la casa della zia.»
«Ehm... Vedi, avevo una... Avevo una cotta per tua zia.»
Ahah, stalker. EHH?! Che?! Una cotta? Per zia Abigail?! Dio, è impossibile.
«Andrew, questo... Questo non me l'avevi mai detto.»
«Beeeeh, perché poi mi è passata e mi sembrava fin troppo imbarazzante parlare del fatto che mi piacesse tua zia!»
«Wow, dovrei dirle tutto... Sembra una storia divertente.»
«N-No! Non dire nulla! E' una s-storia vecchia!» esclama, imbarazzandosi
Vedendolo imbarazzarsi, mi viene quasi automatico baciarlo.

«Ehi, Chris... Tra sei giorni, sarà un mese esatto che stiamo insieme: ti va di festeggiare, per quel giorno?»
«... Ehm, non credo molto a queste cose... Sono più speciali gli anniversari, sai?»
«Probabilmente hai ragione... Mmmh, ti salterei addosso.»
«C-Che c'entra?! Siamo in un luogo pubblico, Andrew!»
«Hai ragione... Hai ragione. Che ne dici se ci spostiamo da qualche altra parte?»
«P-Per quale motivo dovremmo spostarci? Qui è bello... Va bene.»
«Vuoi fare sesso qui?... E' eccitante, ma potrebbero multarci, Chris.»
«Ancora con questa storia del sesso! S-Sei un pervertito!»
«Ehi, dai... Non dirmi che non hai voglia di... Farlo... A casa ci sono i miei, quindi lì non possiamo andare.»
«A casa mia non c'è nessuno: zia Abby e Will sono andati al cinema...»
Che sto dicendo?! N-Non sono il tipo da fare queste cose...
«... Allora possiamo andarci... A te va?»
«Ehm... Io... Ecco, forse è meglio se... Ecco... Va... Va bene.»
«Bravo, bimbo! Prossima fermata: casa Campbell!»
«... Che problema hai, Andrew?»


Ore 7:10 p.m.

Alla fine mi sono addormentato... Cavolo.
Siamo a casa mia; siamo stesi sul letto, ed Andrew mi sta abbracciando da dietro. Sento il suo respiro sulla pelle, spero non stia dormendo. E' la prima volta che facciamo l'amore in camera mia. Di solito andiamo a casa sua, ma questa volta è andata così.
« Ehi, sei sveglio, vero?» sussurro
«Sì, ho custodito la mia principessa per tutto il tempo che ha dormito» mi bacia la spalla
«Tsk. Ehi, Andrew...»
«Mmm, dimmi...»
«Insomma... L'hai lasciata così su due piedi... E' sta-»
«Ehi, ehi, ehi! Non voglio parlare di Tiffany, mi sembrava fosse chiaro. Adesso tu sei il mio presente e il mio futuro, ok?»
...Per quanto tempo? Per quanto tempo sarò il tuo presente e il tuo futuro? … Mi lascerai come hai fatto con lei? ... Ah, non ho il coraggio di chiederglielo.
Merda, si è fatto tardi... Quei due potrebbero ritornare da un momento all'altro.
«A-Andrew... Alzati, è tardi!»
«Uhm... Per forza?...»
«Andrew, sono le sette e dieci, se zia Abby ci trova così, succede un casino! Alzati! Te ne devi andare!»
«Ok, ok... Ho capito, non urlare...» si alza dal letto e comincia a rivestirsi
«Andrew... Vedi che questa è la prima e l'ultima volta che lo facciamo...»
«La prima e l'ultima volta che facciamo... Cosa?»
«B-Beh... S-Sesso senza protezioni... Sai... I-Il preservativo...»
«Mi dispiace di non averlo usato, ti prometto che non succederà più, principessa.»
«Smettila di chiamarmi principessa... E' strano...»
«Adoro chiamarti 'principessa'. Sappi che non mai chiamato nessuna ragazza così!» dice, scherzando
«Ahah, simpatico. Perché allora devi chiamare me in questo modo?»
«Perché sei speciale: come nessun altro, principessa.»
Che i-idiota. Riesce a farmi imbarazzare sempre... Per qualsiasi cosa dica o faccia.
«Ma non ho neanche il tempo per farmi una doccia?»
«No! Mi dispiace, ma la farai a casa tua! Sbrigati!»
«Ehi... Ricordati una cosa.» si mette a gattonare sul letto verso di me «Quando facciamo l'amore, voglio guardarti in faccia» mi bacia
«S-S-S-Smettila... S-Smettila di molestarmi sessualmente!! V-Vattene!»
«Ahahah, sei adorabile quando ti irriti... Mi fai venir voglia di stuzzicarti sempre di più...»
«S-Sì, certo... Come vuoi... Adesso vai via.»
«Magari più tardi ti chiamo, ok? Ciao, principessa.» mi bacia nuovamente
«O-Ok...» arrossisco «Non chiamarmi così!»
«Ahahahah, ciao!»
Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo oggi pomeriggio... E adesso che succederà? E se quella se la prendesse con me?!
N-Non è colpa mia... Insomma, è lei quella che ha rovinato la loro relazione! Giusto, è così... Sarà meglio smettere di pensarci. Ho bisogno di una doccia.







°Atashi no space.

Buonsalve! Questa volta sono in tempo... Diciamo ò_ò
Spero che non abbiate trovato noioso il capitolo... Ultimamente mi viene difficile scrivere, non so perché... Spero di non deludervi! Il capitolo è un po' più breve del solito, ma è decicamente pieno di parti amorevoliaJHASJDHAJDAHJ. (?) Dedico questo capitolo ai fantastici sedici: le persone che hanno messo tra i preferiti la mia storia! <3
Grazie mille, ragazzi!


antocharis_cardamines

Ashuashuah

chospa

davide432

fra chin

Giu_81

I_am_Chiaretta

Kiyokoperv

lorenzostyles2

madoka94

Meki

Moonlight Shodown

sansfeunilieu

Some Night

titi413

Yukimiko


I ringraziamenti, come sempre, vanno anche a tutti voi!

KuroiYumi

P.S. Avvisatemi, se vedete errori! ^^"




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Outing: la peggior cosa che mi sia mai capitata - Le conseguenze dell'essere gay. ***




4 Febbraio 2013 - Ore 3:10 p.m.

Cavolo, se a Londra, durante l'inverno, non vi coprite bene, rischierete di prendere l'influenza, la febbre e cose varie. E' la situazione esatta in cui mi trovo da due giorni: ho un febbrone da cavallo che non mi consente di muovermi. Ehi, da un lato è positivo... Zia Abby fa tutto quello che voglio e che chiedo, ahahah.
Adesso mi confido di più con Will. E' davvero una brava persona, lo devo ammettere.
Zietta, sei fortunata ad avere accanto qualcuno che ti ama. Per me è diventato una sorta di fratellone, ne sono realmente felice.
Ah, giusto! Si è trasferito qui alla fine di Gennaio. Ecco, prima di trasferirsi, la zia mi ha chiesto se mi andasse bene ed io ho acconsentito... Beh, eccoci qui.
Alla fine, mi sono lasciato alle spalle il problema di Tiffany. Lei cerca ancora di rimettersi con Andrew, che persistente.
Adesso non mi considera neanche: se mi vede con Andrew, finge che io non esista. Ah, fanculo. Se la becco mentre cerca di ritornare con Andrew un'altra volta, la ammazzo.
Improvvisamente Will entra in camera:
«Ehi ragazzo-febbre, Abby è uscita e torna stasera, ci sono io, ti serve qualcosa?»
«Mmmh, mi è venuta un'immensa voglia di gelato.»
«Anche a me, sai? Me ne vado a prendere un po', a dopo!»
«No, dai! Non fare lo stronzo, ahahah.»
«Ahahah, ora ti porto il gelato!»
«Grazie, Will, ahahah»

Quell'idiota mi manca. Voglio sentirlo un po'...
Qualcuno bussa alla porta; vedo entrare Andrew. Dio, che tempismo.
«Ehi, Andrew... Volevo chiamarti, ma a quanto pare non ce n'è bisogno, ahahah!»
«Ah, sì... Come va?»
«Ahhh, la febbre non scende... Mi sento davvero stanco.»
«Mi dispiace che tu... Stia male... Già.»
«... C'è qualcosa che non va? Sei strano oggi.»
«No... Cioè, sì. Ecco, non so come … Dirtelo»
«E' successo qualcosa di grave?... Mi sto preoccupando.»
«N-No... Cioè, sì! Molto grave... Ecco... E' difficile da dire.»
«Voglio sapere perché hai quella faccia. Dimmi.»
«Chris... Ho... Ho nuovamente litigato con Tiffany, oggi a scuola...»
«Quella stronza. Non molla la presa, eh?! Le spaccherei la faccia volentieri.»
«Aspetta... Ecco... Stavamo discutendo in corridoio durante l'intervallo... E lei... ha iniziato a parlare... Di te... Urlava... Ha...»
«... 'Ha'? Cosa ha fatto, Andrew?»
«Ha detto a tutti che... Ha detto... Che.. Sei … Ecco, ha detto che... Sei gay.»
Cosa?! N-Non è...
«Ho cercato di smentirlo! Hanno sentito tutti... Hanno iniziato a parlarne in giro... I-Io ho cercato di dire loro che non era vero... Che mentiva... Ma non mi hanno creduto!» non ho mai visto Andrew così
«Hanno dubitato di te? Ti hanno fatto domande?»
«N-No... Mi dispiace, Chris. I-Io non sono riuscito a-»
«Fa niente. Va bene, non è colpa tua!»
E adesso? Come torno a scuola? Cosa faccio? Non ha senso smentire... Tutto.
«Io ti sono sempre vicino, lo sai, no? Se qualcuno ti infastidisce, dimmelo!»
Non voglio che Andrew sia visto come gli altri vedono me. Devo cercare di tenerlo lontano... Per il suo bene.
«O-Ok...»
«Ugh, mia madre mi ha mandato un messaggio... Ha bisogno di me... Le rispondo che non posso aiutarla.»
«Ehi, se ha bisogno di te, dovresti raggiungerla...»
«M-Ma anche tu hai bisogno di me... Non ti abbandonerò, non importa cosa accadrà.»
«Andrew, ho la situazione sotto controllo!» che bugiardo «Puoi andare da tua madre. Più tardi ti chiamo io, ok?»
«Ma Chris... Io ti voglio stare vi-»
«Ti ho detto che puoi andartene... Cosa vuoi ancora? Vattene. Non ho bisogno di te, quando avrò necessità, mi ricorderò di chiamarti.»
«...M-Ma... O-Ok, come vuoi.»
Mi dispiace, Andrew... Non voglio che tu vada di mezzo... La nostra relazione deve avere fine.


Ore 4:34 p.m

Sto leggendo un libro; non lo faccio perché non ho nulla da fare o perché voglio leggere... Ho paura. Leggo per fuggire, anche se non totalmente, dalla realtà.
Poggio il libro, recupero il portatile e faccio l'accesso a Facebook
Mi ritrovo una serie di notifiche. Sono tutti post. Post sulla mia bacheca.

”Finocchio!”, “Succhiacazzi!”, “Ti piace prenderlo in culo?”, “Quelli come te bruciano all'inferno!”, “Sei contro natura!”, “Frocioooo”, “Ma è vero che sei un finocchio? AHAHAHA”, “Faccia da culo”, “Perché non ti ammazzi?”, “Sei disgustoso”, “Te lo fai succhiare dal prof. Hestern? Poverino!”....

Leggerli tutti mi fa star male. Non credevo ci potessero essere tanti omofobi a scuola. Cosa... Cosa gli ho fatto di male?! Perché mi criticano?! Perché non vado mai bene?... Non vado bene quando sono 'Chris, il ragazzo etero, il falso e parassita' e non vado bene quando sono 'Chris, il ragazzo gay, il vero me'.
Metto da parte il portatile e mi copro interamente con le coperte;
Può sembrare banale, ma mi fa stare meglio coprirmi con le coperte. E' come se creassi un breve divario tra me e... Gli altri.
Ho pianto troppo... Gli occhi mi bruciano e molto probabilmente si sono arrossati. C-Che faccio, adesso?! Ho bisogno di... Qualcuno.
Sento la porta aprirsi nuovamente; questa volta è Will...
«Ehi, Chris! Hai bisogno di qualcosa?»
«H-Ho bisogno di a-aiuto...» esco allo scoperto
«Che è successo? Perché piangi?!» domanda con tono preoccupato
«P-P-Perché?! P-Perché non vado mai bene a nessuno??!»
«Chris, fammi capire... Cosa ti è successo? ... Prendi fiato, calmati!»
«Perché le persone non mi accettano?? P-Perché ce l'hanno con me? I-Io non ho fatto niente!»
«Ma cosa è successo, Chris?»
«Ora lo sanno tutti! Sanno che sono uno schifoso frocio!»
«Come?! Ma..! E'... E' stato Andrew a dire tutto?»
«N-No... E' stata quella stronza! Io l'ammazzo! A causa sua mi odiano tutti...»
«Non è vero, non ti odia nessuno. Ora calmati e cerchiamo di capire la situazione e risolverla, ok?»

«E adesso hai capito?... E' tutta colpa di quella maledetta stronza.»
«Possiamo risolvere questa situazione. Ci sarà un modo, no?»
«No, non c'è.. Sai che ti dico? L'importante è che non lo sappia zia Abby..»
«Io sono qui. Per qualsiasi cosa tu abbia bisogno... Anche picchiarli, sai?»
«Ahahah... Grazie...»
«Almeno hai riso un po'... Ti vanno schifezze?»
«No, non ho fame... Puoi anche andare.»
«Ok, ok... Le temperature?»
«La febbre è sempre alta... Ho 38.5 di temperatura. Mi gira la testa...»
«Ok, ok... Riposati un po', poi più tardi prendi qualcosa.»
«Ok. A-A dopo, allora...»
«A dopo, Christopher.» esce, chiudendosi la porta dietro di sé.


Ore 6:57 p.m.

Ho dormito un po'... Devo misurarmi la febbre... Ugh, oggi è proprio una giornata di merda. Spero di poter gestire questa situazione, altrimenti andrà tutto a farsi fottere... Prima di tutto devo trovare un modo per allontanare Andrew da me. Nessuno deve sospettare di lui. Poi devo cercare di sopportare la situazione... Mi sembra inutile smentire.

«Ehi, hai del tempo per me? Vengo in pace, ahaha!» Lea entra in camera mia, sorprendendomi
«L-Lea...! Che ci fai qui?»
«Sono venuta a vedere come stava il malato, ahahah!»
«Una merda, Lea.... Una merda.»
«Hai saputo... Quello che-»
«Sì, lo so. Me l'ha fatto notare anche qualche altra persona sulla bacheca di Facebook.»
«Come?! Ti hanno scritto qualcosa di brutto?»
«Veri e propri insulti... Se non ricordo male, qualcuno mi ha pure chiesto perché non mi ammazzo... Cioè, la finezza.»
La sto davvero prendendo con ironia?
«Che stronzi. Forse... Forse è meglio rimuovere il profilo per il momento... Insomma, non hai ancora fatto coming out... Qualche tuo parente potrebbe scoprirlo...»
«Beh, è colpa di quella stronza... Ha provveduto a fare outing per me. Anche se non le ho chiesto nulla, ahah.»
«Quella è una mocciosetta viziata, una di quelle che odia perdere. Insopportabile.»
«L'avevo notato. E poi che oca, litigava con Andrew e mi ha messo di mezzo. Probabilmente ha capito che io ed Andrew-»
Merda. Lea non sa che io ed Andrew stiamo insieme. Ugh, devo inventarmi qualcosa.
«...Ha capito che tu ed Andrew? Cosa?»
«Cioè, volevo dire... Magari ha notato che sono una persona importante per Andrew... Insomma, Andrew non ha segreti imbarazzanti... Per quanto ne... So»
«Oppure ha solo capito che vi frequentate da quasi un mese e mezzo alle sue spalle, no?»
Cosa...? Ma come...?! Mi ha forse letto il pensiero?! Maledizione.
«Ehm... Cosa?! Ma che stai dicen-»
«Smettila! Non mi conosci ancora! L'ho capito subito che vi stavate frequentando, certo che potevi dirmelo... Pensavo fossimo amici, eh.»
«C-Come hai fatto a capirlo? M-Ma perché non me l'hai detto?»
«Beh, tu non mi hai detto che stavate insieme, quindi io non ti ho detto che lo sapevo... Si capiva un po' da come avete iniziato a comportarvi.»
«C-Comportarci come? Non capisco... Abbiamo sempre cercato di non fare capire nulla!»
«Ehi, ci sarà un motivo se mi chiamano snooper! A me non sfugge nulla. Mi è bastato osservarvi: continuavate a flirtare ed Andrew ti stuzzicava, ahaha... Era così ovvio!»
Ecco, è tutta colpa di quell'idiota pervertito. Non gli bastava farmi certe cose in bagno, doveva pure lanciarmi messaggini in pubblico... Tsk.
«Sei arrossito... A cosa stai pensando? Ahahah»
«C-Cosa?! A n-niente! … Sei proprio sveglia, cavolo!»
«A volte, è un pregio... Sapere le cose prima è meglio. Sempre.»
'Sapere le cose prima è meglio', eh? … Mi chiedo come sarebbe andata, se avessi fatto coming out all'inizio. Probabilmente, zia Abby mi avrebbe preso in giro, dicendomi di essere confuso... Beh, il tempo è servito anche a confermare le mie iniziali incertezze. Sono totalmente consapevole di essere gay.
«Sappi, comunque, che io e Mel ti siamo vicine. Proteggeremo il piccolo Chris dagli attacchi dei bruti studenti del nostro liceo, ahahah!»
«Ehi, mi posso difendere da solo. Non voglio che qualcuno mi prenda di mira, o cose simili, e non voglio farmi difendere da delle ragazze.»
«Lo capisco, ahaha... »
«Certo che potevo anche nascere normale...»
«'Nascere normale'? Che significa? Volevi essere come gli altri?»
«Ho sempre preferito i ragazzi alle ragazze... Sia in amicizia che in amore. Sai, mia zia, tempo fa, mi ha detto che all'asilo facevo finta di essere sposato con un mio compagnetto di giochi... Più grande di me di qualche anno, probabilmente.»
«Uuuh, la passione già all'asilo! Sei un tipo serio, eh? Ahahaha!»
«Smettila di ridere... E' imbarazzante!»
«Wow! Due anni fa non sarei mai riuscita ad avere una conversazione di questo genere con te.»
«Non capisco... Che significa? Non hai molta confidenza con i ragazzi?»
«No, non è questo... E' un'altra cosa, nulla, storia vecchia, ahaha.»
«Dimmelo... Dai. Se mi riguarda, voglio saperlo, eh...»
«Uuuh, ok, va bene. I primi due anni di liceo avevo una cotta per te. Ecco, ahaha.»
«C-Cosa?! U-Una cotta? Per me?» non so per quale motivo, ma in quell'esatto momento, divento rosso
«Non è che ti ho messo in imbarazzo con quella frase, vero? Tranquillo, ormai questa storia appartiene al passato!»
«H-Ho capito... E' solo che... Non pensavo che qualcuno... Cioè, che una ragazza si sarebbe potuta mai interessare a... Insomma, a me..»
«Sei un bel ragazzo, mi sembra normale... Sono sicura che hai qualche ammiratrice in giro per il liceo, ahahah!»
«Sì, certo... Ahahah.»
«Sono felice che tu stia sorridendo un po'...»
«Ti sono grato per questo... Sei una vera amica. Ti... Ti voglio bene.» arrossisco nuovamente alla pronuncia di quelle parole
«E-Ecco... A-Anche io!» arrossisce anche lei; lievemente.
«Però... Ecco, sarebbe meglio se... So che Melissa è la tua migliore amica, ma sarebbe meglio se non le dicessi nulla sul fatto che io ed Andrew-»
«Ho capito. Attualmente non sa nulla e io non dirò niente. Promesso.»
«Grazie mille, davvero!»
«Ehi, ragazzi... Stavate parlando? Ahi, i miei piedi.» zia Abby entra in camera
«Bentornata, zia!»
«Salve, signorina Stoner! … Sì è fatto tardi, tolgo il disturbo...»
«Ma non disturbi! Puoi rimanere, se vuoi, cara!»
«Oh, no, grazie, ma è quasi ora di cena e dovrei essere a casa per aiutare mia madre...»
«Allora non ti trattengo, ahah, a presto!»
«A presto! Ci si vede a scuola, Chris!»
«C-Ci vediamo a scuola...»

«Lea diventa sempre più carina, non trovi?» chiede zia Abby una volta soli
«Ehm... sì, è una bella ragazza... Come... Come è andata?»
«Oh, bene! Mi sono divertita... Non passavo un pomeriggio così da tempo. Adesso, però, i piedi non mi danno tregua... Ahi.»
«Allora dovresti stenderti un po'...»
«Mi piacerebbe, ma ho la cena da preparare... Hai misurato la febbre?»
«Uhm, l'ultima volta che l'ho misurata, era ferma a trentotto e sei.»
«Ti preparerò qualcosa di buono, così dopo prendi anche la medicina.»
«Ok, va bene...»

Dopo cena, in tarda serata, mi arriva un messaggio da parte di Andrew:
-Ehi, Chris.. Come va? Mi spiace di non poter essere lì con te... Ti prometto che cercherò di rimediare. Mi manchi. Buona notte~-
-Sto bene, ho preso la medicina e la febbre sta iniziando a scendere... Grazie per esserti preoccupato. Buona notte.-

Mi dispiace davvero, Andrew... Non possiamo continuare così.


11 Febbraio 2013 - Ore 10:50 a.m.

Tre giorni fa sono ritornato a scuola. Come pensavo, non c'è nulla da fare con questi omofobi. N-Nessuno mi ha picchiato o cose simili, ma spesso qualcuno mi prende in giro. Cerco davvero di fregarmene, ma gli insulti sono pesanti.
Ultimamente va proprio di merda. Io ed Andrew siamo distanti.. Cioè, sono io che lo tengo lontano. Litighiamo più di prima, ma va bene così.

La campanella è suonata: cerco di essere l'ultimo ad uscire dall'aula. Nell'alzarmi, alcuni dei miei compagni del corso di Biologia mi spintonano.
Esco finalmente dall'aula, quando Andrew mi raggiunge in corridoio:
«Ehi,Chris...»
«Ciao, Andrew...»
«Ti va bene se pranziamo insieme?»
«Ehm, no... Devo ripassare una cosa, mi spiace.»
Faccio per andarmene, ma mi prende per il polso e mi stringe a sé.
«L-Lasciami. D-Devo posare i libri.»
«Quindi vuoi continuare ad ignorarmi e ad evitarmi?»
«Non ti sto ignorando e non ti sto evitando... Lasciami!» mi libero dalla presa e mi dirigo all'armadietto.
Divertente, davvero divertente. Il mio armadietto è pieno di scritte omofobe. Me l'hanno decorato proprio bene, dovrei ringraziarli.
Poso i libri ed entro in mensa; proprio lì, incontro lo sguardo di Tiffany, che alla mia vista si mette a ridere e a sparlare di me con le sue amichette.
«Fregatene di quella puttanella...» Charlotte mi affianca
«C-Ciao, Charlotte...»
«Ciao, Chris. Ignorale... Ignora tutti quanti.»
«E' quello che sto cercando di fare...»
«Ehi, Campbell!» si avvicina un ragazzo più grande di me con una bottiglietta d'acqua in mano
«E-Ehm... Sì..?»
«Ma non senti caldo, oggi?»
«...Caldo? N-No, sto bene, grazie...»
«Hai risposto male. Ti rifaccio la domanda: ma non senti caldo, oggi?»
«... I-Io...»
In pochi secondi, il contenuto della bottiglietta finisce su di me. Mi ritrovo completamente bagnato e deriso da tutti.
«Ma che ti prende?! Sei forse impazzito?!» urla Charlotte
«Fatti i cazzi tuoi, tu. Stai al tuo posto, ok?» si allontana
Cercando di rimanere calmo, mi dirigo in bagno e lì comincio a piangere.
Ho davvero bisogno di sfogarmi un po'... E' difficile tenersi tutto dentro. Aiuto.







°Atashi no space.

Ehilà! Ho aggiornato prima e cercherò sempre di fare così... Beh, è perché siamo agli ultimi capitoli :3
Quella maledetta di Tiffany ha fatto uno sbaglio... Per il momento sembra andare tutto male a Chris.. Come andrà? Aaah, lo saprete presto! Ditemi ciò che pensate e non esitate a farmi sapere se c'è qualche errore! x3
Al prossimo capitolooo~

KuroiYumi




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Rivelazioni giorno dopo giorno - Così non può più andare. ***




°Atashi no space.

Salve, salve, salve! Ho avuto un lieve blocco... Non sapevo proprio come scrivere questo capitolo, nonostante io abbia finito lo storyboard... Mi scuso per il fatto che sia breve! Spero che comunque possa essere di vostro gradimento! Non curatevi del fatto che io abbia deciso di mettere il mio spazio qui su, questa volta. Fatemi sapere come lo trovate e fatemi sapere (come seeeempre x3) se vi sono errori! Buona lettura, e alla prossima! C:

KuroiYumi




24 Febbraio 2013 - Ore 9:50 a.m.

Io ed Andrew siamo in infermeria da dieci minuti. Non è che uno dei due sta male, è solo una scusa per pomiciare senza essere visti. Non ho mai fatto così... Mi sto perdendo la lezione, ma almeno sto con lui.
E a proposito di questo... Non riesco a lasciarlo. H-Ho provato più volte, ma mi sembra che lui lo abbia capito, quindi, quando ne parlo o cambia discorso o se ne va. Non so che fare.
Una buona parte di persone ha smesso di prendermi in giro. Diciamo che va un po' meglio.
Le mani di Andrew, dal mio viso, si spostano all'altezza della cerniera dei miei jeans.
«Che cosa hai intenzione di fare, Andrew Miller?» domando, privo di curiosità
«Tante cose vietate ai minori di diciotto anni, Christopher Campbell.»
«Quindi vietate anche a noi. Non possiamo farlo qui, torniamo in classe.»
«Ahahaha! Rimani qui, principessa. Ho diciassette anni, non mi accontento dei bacetti... Comunque, potremmo non necessariamente fare sesso...» porta la mia mano sul cavallo dei suoi jeans
«S-Sei un maniaco! Credi che io possa fare queste cose per te?! Torniamo in classe. Forza!»
«Ehi, ehi... E' una cosa normale! Principessa, oggi sono due mesi esatti che stiamo insieme... Perché non festeggiamo un po'?»
Tiene davvero alla nostra relazione: beh, così sembra. Per San Valentino mi ha regalato delle rose e una scatola di cioccolatini. E' stato davvero dolce... Io... Beh, io non gli ho regalato nulla. N-Non sapevo che fare...
«Ti ho già detto che preferisco gli anniversari. Andiamo in classeeeee...»
In realtà vorrei tanto passare il pomeriggio con lui... Il problema è che non voglio che gli altri scoprano qualcosa... Devo sempre stare attento a tutto.
«Uffa, che palle. Le lezioni sono noiose...»


Ore 5.58 p.m.

Alla fine io ed Andrew abbiamo passato la giornata insieme. Attualmente siamo in camera sua. Eh, sì. E' come pensate; abbiamo fatto sesso per l'ennesima volta.
Per me, farlo con lui, è la cosa più gratificante al mondo.
Anche se fa freddo, il suo lettone ci scalda per bene, in più, i nostri corpi emanano tanto calore.
«La smetti di giocherellare con i miei capelli? N-Non sono il tuo cane...»
«Perché dovrei smetterla? Sei adorabile, principessa.»
«Uhm... Non c'è niente da fare con te, Andrew... Sei fuori di testa.»
«Sono solo felice! Dai, stiamo passando il pomeriggio insieme: non è romantico?»
«B-Beh... Immagino che lo s-sia. Sono felice anche io.»
«Adesso cosa ti va di fare, principessa?»
«Credo che tornerò a casa... Si è fatto tardi...»
«Ma sono solo le sei... Perché non ti fermi ancora un po?»
«N-Non posso... Devo andare, davvero!»
«O-Ok... Almeno lascia che ti accompagni!»
«Non c'è bisogno... Grazie del pensiero.»
«Finiscila, non dire niente. Ora ti accompagno.»
Andrew è improvvisamente diventato serio. La serietà di Andrew, a volte, fa davvero paura.

Non capisco perché se l'è presa tanto: potevo fare la strada da solo.
Mentre camminiamo, comincia una fitta pioggia. Fortunatamente mi sono portato l'ombrello.
«... Perché mi eviti?» mi domanda, una volta coperti dall'ombrello
«A-Ancora con questa storia? Io non ti sto evitando, Andrew...»
«Allora perché vuoi lasciarmi?»
«N-Non... Perché stiamo parlando di queste cose?»
«Voglio una risposta, non un'altra domanda, Christopher.»
Ah, che fastidio. Odio quando pronuncia il mio nome in quel modo... E' come se lo facesse per farmi irritare. Diamine, lo sa benissimo che non mi piace.
«... N-Non ti voglio lasciare...»
«Ho capito benissimo che stai cercando di farlo... E so anche che non vuoi farlo. E' come se ti sentissi obbligato. Ora... Cosa mi stai nascondendo?»
«Non ti sto... Nascondendo niente. Io, invece, non capisco perché hai tirato fuori quest'argomento...»
«Non mi credi ancora sul fatto che per me sei speciale? … Lo sei. Sei davvero speciale, Chris!»
Speciale. Credo di aver iniziato ad odiare questo aggettivo. Perché non mi dice cosa realmente prova per me?! Come dev'essere tradotto questo 'speciale'?
«Sono arrivato... Grazie di avermi accompagnato... A domani, Andrew.»
«Non ho ancora finito.» mi afferra per un braccio
«M-Mi fai male, lasciami! P-Perché ti comporti così?!»
«Dovrei farti la stessa domanda! Sappi che non ti permetterò per nulla al mondo di lasciarmi, capito?»
«Ma, Andrew, io non-»
Mi bacia con così tanta forza, da farmi cadere per terra l'ombrello: in pochi secondi ci ritroviamo bagnati.
«Andrew...? Chris...? Che state facendo..?»
Io ed Andrew, girandoci automaticamente verso la voce, notiamo John con uno sguardo a dir poco allibito. Smette di piovere.
Merda. Che ci fa lui davanti casa mia?
«J-John... Ehm, ciao... Che ci fai qui?» cerco di deviare l'argomento
«Sono venuto a portarti... L'agenda... L'hai dimenticata sul banco.»
«Ah, ehm... Entra dentro, ti offro qualcosa... Andrew se ne stava andando, giusto?»
«Sì, me ne stavo andando. Ricorda quello che ti ho detto, Chris.»

Entro in casa, John mi segue e si siede sul divanetto del salone.
«Mia... Mia zia ha fatto la cioccolata calda... Ti va?»
«Mmmmh... Ok, va bene»
Non curandomi del fatto di essere completamente bagnato, io e John ci spostiamo in camera mia e iniziamo a parlare:
«... Ultimamente ottieni voti molto alti... ahah.»
«Sì... E' strano, ma vado meglio...»
«E'... E' comunque positivo, no?»
«Sì, è.... Sai, io sono il tipo che si fa sempre i fatti suoi, che odia le discussioni... Ma... Devi dirmi che succede tra te ed Andrew.»
Beh, prima o poi dovevo rispondere. Che faccio? Ci ha visti baciare, sarebbe stupido cercare di mentire...
«Ovviamente non lo dirò a nessuno... In fondo, non sono fatti miei... Vorrei solo essere rassicurato.»
«Non doveva succedere. Se quell'idiota non mi avesse fatto quella scenata, adesso non sarei qui a rispondere alle tue domande.»
«Lo capisco... Vorrei solo sapere, tutto qui.»
«Intanto, peggio di così non può andare. Quello che hai visto... E'... Io ed Andrew stiamo insieme da un po'. Non voglio che si sappia in giro perché sono convinto che Andrew non abbia definito la sua sessualità. Probabilmente la sua è tutta curiosità e sarebbe un errore ammettere un orientamento sessuale che non gli appartiene.»
«Ok, ho capito. Non ne farò parola con nessuno.»
«Grazie, John... Sei un amico. Grazie anche di avermi riportato l'agenda... Senza quella sono perso, ahahah!»
«L'avevo ipotizzato, ahahah... Ehi,Chris... Non mi importa se sei gay, se ti piace vestirti da donna... Se ti piace truccarti... Insomma, non mi importa. Siamo sempre compagni di corso, e, prima di tutto, amici.»
«... M-Ma non mi piace truccarmi! Non mi sono mai messo vestiti da donna! … Solo perché sono gay, non devo essere necessariamente attratto da queste... Cose.»
«Scusa, non sono molto esperto... Di solito, queste cose le vedo in televisione... ahahah.»
«Ah... Capisco...»
Cavolo. Giorno dopo giorno, qualcuno scopre qualcosa. Questa storia finirà male, così...


3 Marzo 2013 - Ore 8:10 a.m.

Sto prendendo i libri dal mio armadietto: il preside ha provveduto a farlo ripulire. Il ragazzo che mi ha bagnato con la bottiglietta d'acqua, di cui ancora non so il nome, mi ha preso di mira... Un po' come il tizio che mi prendeva per il culo al primo anno di liceo.
Le cose in famiglia vanno piuttosto bene... Zia Abby ancora non sa nulla, Will invece mi dà tutto il supporto possibile e lo ammiro per questo. Le cose con Andrew non vanno: ogni volta che cerchiamo di parlare, finiamo per litigare... Non so neanche se la nostra relazione si possa ancora considerare tale... E' decisamente meglio così... Non volevo mettere di mezzo la nostra amicizia, eppure sta accadendo.
«Chris... Possiamo parlare?» Andrew si avvicina al mio armadietto
«... Parlare non è sinonimo di litigare, lo sai?»
«Sto parlando seriamente, Chris!»
«Le lezioni inizieranno tra qualche minuto... Magari dopo.»


Ore 11:05 a.m.

E' finalmente suonata la campanella dell'intervallo: mi dirigo all'armadietto e metto a posto i libri.
Mi dirigo in mensa e dal distributore prendo una bottiglietta d'acqua; in seguito, mi vado a sedere ad uno dei tavolini.
«Non mangi niente? Non hai fame?...»
«No, Andrew... Non ho fame.»
«Adesso... Adesso possiamo parlare?»
«Non ne ho idea... Magari dopo...»
«Dopo... Dopo... Dopo quando?!»
«Lo sai benissimo che è inutile iniziare a parlare. Non ho intenzione di litigare, mi spiace.»
«Voglio solo chiarire! Ultimamente non ti capisco. Non so che ti passa per la mente.»
«Andrew, ti prego... Lasciami da solo.»
«E quando parleremo, allora?» poggia la sua mano sulla mia
«Un'altra... Un'altra volta.»
«Vuoi farmi credere che non t'importa nulla di me? Tsk, non crederò mai a questa cazzata.»
«Beh, io non ho detto questo. L'hai insinuato tu!»
«Chris, andiamo! Sei la cosa più bella che mi sia capitata! Non hai ancora capito che io ti-»
«Andrew... Possiamo parlare?» spunta Tiffany dal nulla
«Ecco, parla con lei... Io devo andare in classe.»
«Chris!»


Ore 3:10 p.m.

Alla fine non ho più parlato con Andrew... Che stupido che sono... Prima gli mento e poi inizio a evitarlo sul serio... Ugh.
Finalmente le lezioni sono terminate: voglio solo andare a casa.
«... Chris!» Andrew mi raggiunge per l'ennesima volta
«Porca puttana, lasciami in pace!»
«John mi ha detto tutto. Sei uno stupido!»
Che bello, non ci si può fidare di nessuno. Al diavolo gli amici.
«E' questo, quindi, il motivo per cui mi stai evitando?! Mi eviti perché non vuoi che gli altri sappiano che stiamo insieme?! Io sono pronto a dichiararlo al mondo intero e tu mi eviti?! Non ti pare di essere un po' egoista?»
«Egoista? Io l'ho fatto per te, Andrew!»
«Per me?! Come puoi averlo fatto per me, se hai messo da parte la nostra storia e la nostra amicizia?! Sei uno stupido egoista!»
«Ah, scusami. Scusami davvero se sono uno stupido egoista! Sai che c'è? La nostra relazione non può funzionare. Innamorarmi di te è stato l'errore più grande che abbia mai potuto fare. Non siamo affatto destinati a stare insieme! Perché non torni con una delle tue impeccabili ex? Ti divertivi con loro, no? Bene, tutto risolto.»
«Non sai quello che dici, sei solo incazzato per quello che ho detto! Non pensi davvero quelle cose...»
«Vaffanculo, Andrew.»
Senza curarmi di controllare la strada, attraverso: senza rendermene conto, mi ritrovo una decina di metri avanti rispetto a dove mi trovavo prima. Lì, per terra a contatto con il freddo e umido cemento, immerso in un bagno di sangue... Il sangue di chi?
Non riesco a muovermi, il corpo non risponde. Mi sento al centro dell'attenzione: vedo espressioni scioccate nei volti di alcuni studenti. E poi lui... Andrew. Continua a strattonarmi come se cercasse di farmi riprendere. Piange... Non l'ho mai visto così... E' davvero sconvolto.
Cosa diavolo è successo? Non riesco a capire niente. Ho solo... Ho solo bisogno di chiudere gli occhi... Almeno... Almeno per un po'.





*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** [FILLER]Io, te e la spiaggia di Brighton. ***




20 Luglio 2012 - Ore 8:15 a.m.

«Stai ancora dormendo?! Forza, forza, forza, forza, forza! Svegliati!»
«Sì, sto dormendo, vai via, Andrew!»
«Alzati, dai! Non vorrai passare tutta la giornata a dormire! Dai, il sole splende~!» spalanca le finestre, facendo entrare l'intensa luce del sole
«Voglio dormire! Chiudi le finestre e vattene!» gli lancio il cuscino
«Ehi, non mi cacciare... Forza, è il giorno del tuo compleanno, lo hai dimenticato?»
«No. Lo so che è il mio compleanno.»
«Allora alzati! Visto che non vuoi festeggiare, ti porterò in giro!»
«Ehm, Andrew... Mi faresti un favore?»
«Certamente! E' il tuo compleanno! Farò tutto quello che vuoi!»
Ahahah, mi fai pensare male, Miller...
«Bene. Potresti gentilmente andare a fare in culo e chiudere la porta? Grazie, sei un tesoro.»
«... Che cattivo. Se non ti alzi, ti faccio il solletico!»
«Che pauraaa, uuuh. Lasciami dormire.» mi metto a pancia sotto
Lo sento salire sul letto: si stende su di me.
«Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. Andiamo. And-»
«Ok, ok, ok, ok, ok! S-Scendi! Mi alzerò, però tu aspettami giù in salotto!»
«Sì, certo, bella scusa! Ti riaddormenterai e mi ignorerai!»
«Ti ho detto che mi alzerò! Vai in salotto!»
«Ok~! non ci mettere troppo tempo~!»
In realtà, l'ho mandato via perché mi sono eccitato. Ah... Mi prenderò cura di questa cosa sotto la doccia...

Con questo caldo una doccia fredda è l'ideale. Cavolo, stavo comunque dormendo bene. Quell'idiota... Non capisco perché zia Abby l'abbia fatto entrare.
Sono diciassette, Chris... Il tempo passa in fretta, eh? Dovrei iniziare a cercare un'università da frequentare. Non so ancora dove iscrivermi... Poi ne parlerò con la zia.

Dopo essermi preparato, scendo le scale e raggiungo la cucina, passando per il salotto:
«Come vedi, sono sceso... Cosa si fa, adesso?»
«Prima di tutto: buon compleanno, Chris~!»
«G-Grazie, Andrew...» arrossisco
«Oggi, visto che è un giorno molto importante, ti porterò fuori!»
«Andrew... Ho compiuto diciassette anni, non è così importante.»
«Sì, lo è~ ogni compleanno va festeggiato, caro.»
'Caro'?! Ma che diamine?!
«Ma che noia! Sono le otto e mezza di mattina, non potevamo festeggiare un po' più tardi?»
«Ah, beh, passeremo lì tutta la giornata... Ci sarà da divertirsi!»
«'Lì' dove?»
«Brighton~!»
«Come fai ad essere così felice di prima mattina?»
«Non cambiare discorso. Prenderemo il treno per Brighton! E' deciso~!»
«Andrew... Perché Brighton?»
Dovrebbe saperlo... Insomma... Perché proprio Brighton?!
«Perché ha una bellissima spiaggia! Ha dei negozi fantastici e dei bei locali.»
«Lo sai che Brighton è la capitale dei gay d'Inghilterra?»
«Ah... Mica ci sono solo omosessuali, lì... Le ragazze non mancheranno... Poi ci andiamo per divertirci! Tua zia mi ha dato il permesso di portarti via~!»
«Smettila di fare quella cosa... E' strana.»
«C-Cosa? … Non capisco...»
«Q-Quella cosa con la voce... S-Sembri una fatina.»
«Una fatina? Ahahaha, ma dai! Prenditi una tracolla e riempila delle cazzate che ti serviranno, forza!»
«Ugh... Dammi qualche minuto.»


Ore 9:30 a.m.

Brighton dista circa quaranta minuti da Londra... Io ed Andrew abbiamo preso il treno. Lì mi sono permesso di dormire ancora un po': sono comunque assonnato.
La stazione ferroviaria di Brighton è stupenda... Davvero.
Andrew mi tiene per mano fino all'uscita: beh, è vero che non dobbiamo perderci, comunque, in questo modo, sembriamo una... Sì, ecco... Una coppia.
Adesso che siamo fuori dalla stazione, può anche lasciarmi la mano, no?! Lasciami... Lasciami... Lasciami!
«C'è qualcosa che non va, Chris?»
Siamo troppo attaccati, scemo! Dammi spaaaaaaaaazio!
«N-No... E' che sento un po'... Caldo, sai...»
«Ah, scusami!»
Grazie mille.
«Figurati... Ehm... Dove vuoi andare?»
«Uuuh, ti porterò in spiaggia! Dai, andiamo!»

Dopo aver preso il bus, arriviamo alla spiaggia di Brighton: una delle più belle in assoluto.
Vi sono varie cabine colorate... La famiglia di Andrew ne ha una. Sarebbe carino se io e zia Abby ne avessimo una. La gente si diverte: c'è chi fa il bagno, c'è chi gioca con la sabbia, c'è chi prende il sole.. E' molto affollato.
«Vieni, Chris... Mettiamoci lì.» Andrew mi indica un posto libero
Andiamo a stendere i teli, ci togliamo i vestiti e rimaniamo in costume:
«I-Io credo che starò qui...» accenno
«Cosa? Dai, facciamo il bagno insieme!»
«N-Non mi va, per il momento. Mi aiuti a m-mettere la crema sulla schiena?»
«Ok, va bene...»
Dio... Le mani di Andrew sono fantastiche. Dovrebbe fare il massaggiatore: è bravo, anche se mi sta solamente spalmando della crema.
«Ok, ho fatto... Vado a fare il bagno, allora... A dopo!»
Approfittando dell'ombra creata dal grande ombrellone, faccio un'altra dormita.


Ore 10:07 a.m.

Apro gli occhi: vedo persone che fanno avanti e indietro, gente che nuota e gente che prende il sole come il sottoscritto.
Giusto... Sono alla spiaggia di Brighton... Con Andrew... E' il mio compleanno.
Mi metto a sedere sul telo, e do una rapida occhiata verso il mare... Cerco Andrew con lo sguardo.
Beccato. Sta parlando con due ragazze: non so chi siano e perché stiano conversando.
Andrew continua a ridere... Si sta atteggiando. Lo sta facendo davvero... Qui ed ora.
Si mette a flirtare pure questo inutile giorno del mio compleanno. Dovrebbe stare con me, non con quelle.
Finalmente si decide a tornare qui:
«Chi erano quelle? Perché parlavi con loro?» chiedo immediatamente
«Ragazze che vivono qui... Mi hanno detto che verso il tardo pomeriggio ci sarà una festa qui in spiaggia... Volevano che fossimo presenti.»
«Ah... Solo quello?»
«Beh, una di loro ha iniziato a flirtare con me. E' carina, davvero... Ci vedremo più tardi... La sua amica sembra il tuo tipo, sai? Che te ne pare, ci stai?»
Ovvio. Cioè, non ci sto. Non mi piacciono le ragazze... E' solo che sapevo benissimo che avrebbe detto queste cose. «... P-Perché dovremmo?»
«Ma per divertirci, per svagarci... Insomma, rimorchiamo anche... Non è affatto male, ahahah!»
Il mio cuore. Lo sento pesante... Fa così... male.
Voglio tornare a casa mia. Voglio dimenticare queste parole. Voglio smettere di soffrire. Non ce la faccio, così.
«B-Bene. Faremo come hai detto... Va... Bene» che stupido che sono
«Fantastico! Non vedo l'ora! Ehi, adesso ti devi fare il bagno con me, Campbell.»
«Ok, va bene, Andrew...»

Alla fine, io ed Andrew ci siamo presi qualcosa in un bar vicino la spiaggia.
«La giornata sta andando più che bene, no?» mi chiede
«Sta andando benissimo, Andrew...»
«Non sembri soddisfatto... Ti stai annoiando, vero?»
«Zia Abby ha detto che verrà a prenderci alle sette.» cambio argomento
«Ah, verrà a prenderci lei? Ok, va bene... Ci risparmiamo un viaggio in treno.»
«Esattamente... Ci verrà molto più comodo.»
«Chris... Se qualcosa non ti piace, dimmelo... Non voglio obbligarti a fare cose che non ti vanno...»
Troppo tardi, Andrew...
«Va tutto bene, tranquillo...»

Andrew mi fa visitare dei bellissimi negozi; lì facciamo vari acquisti e finiamo per riempire le tracolle di tutto.
«Adoro Brighton! Ci passerei più tempo, se potessi.» dice Andrew, sedendosi su una panchina
«E' una bellissima città... Bella quanto Londra.»
«Londra è imbattibile! E' la migliore città, ahahahah!»
Oggi, avremo incontrato, sì e no, una quindicina di coppie gay: sia coppie di uomini, che coppie di donne. Sembravano felici... Insomma, trovare l'anima gemella, ti può dare solo felicità.
«Sai, non vedo l'ora di tornare in spiaggia per la festa...» confessa
«Ah, davvero? … Per quella ragazza? Quella con cui flirtavi?»
«E' davvero davvero davvero carina. Credo che mi piaccia... E' il mio tipo! Al cento per percento.»
«Ah... Ok. Buon per te, Andrew...»
Pensa così tanto a quella ragazza, che probabilmente non si ricorda più perché siamo qui... E va bene così.
«E posso sapere come si chiama...?» domando
«Oh, sì! La ragazza con cui ci proverò si chiama Kiana, la sua amica si chiama Keira.»
«Ma che nomi sono? Devono avere origini differenti...»
«Sì... Esatto! Lo penso anche io... Comunque sono dei nomi carini! Mi piacciono! Le rendono... Misteriose!»
«Io non ci trovo nulla di misterioso... Quei nomi non mi piacciono neanche un po'... Tsk.»
«Chris... Che ti prende? C'è qualcosa che non va?»
«No... Che ne dici se torniamo in spiaggia? Sono quasi le quattro e mezza.»
«O-Ok... Andiamo.»


Ore 4:32 p.m.

Per essere le quattro del pomeriggio, vi è tantissima gente. La musica è un po' forte: odiosa. Non mi piace questo genere musicale, è per questo che non frequento le discoteche.
Sono presenti gli alcolici, ma immagino che solo i maggiorenni potranno usufruirne. Va bene così.
Io ed Andrew siamo ad uno dei banconi stanziati lì
«Andrew... Smettila di guardarti intorno.»
«Scusa... Cerco di trovare le ragazze...»
Spero tanto che non si facciano vedere. Spero di poter stare da solo con Andrew.
Troppo tardi. Andrew si allontana dal balcone in direzione di una ragazza mora, alta, con un vestitino violetto. Insomma, la stessa tizia di stamattina.
La raggiunge: cominciano a parlare e dopo qualche minuto, Andrew torna da me.
«Ehi, Chris! Ehm... Ecco, Keira, l'amica di Kiana, non è potuta venire...»
«Fa nulla... Non ero in vena!» fingo interesse
«Davvero? Oh, ok... A dopo, Chris!»
Bravo. Mi porti qui e mi lasci da solo. Odio questo giorno. Festeggiare con zia Abby, era l'unica cosa che volevo! Ma no... Doveva portarmi qui, con la scusa che è il mio compleanno, solo ed esclusivamente per farsi i cazzi suoi. Che stronzo.


Ore 6:55 p.m.

Che noia. Sono qui da solo da qualche ora. Andrew si diverte molto... Fin ad ora non è successo nulla di particolare...
Qualcuno fa i giochi sulla spiaggia, c'è chi continua a ballare, c'è chi continua a bere e c'è anche chi fa sesso in pubblico. Ahah, esatto.
Decido di allontanarmi da quello squallore. Continuando a camminare, raggiungo una parte quasi deserta di spiaggia. Solo le onde del mare e i passi sulla sabbia: è un fantastico panorama... Rilassante.
Decido di sedermi da qualche parte a osservare il maestoso movimento delle onde, quando qualcuno si siede accanto a me:
«Il mare è fantastico, non trovi anche tu?» domanda, tenendo lo sguardo fisso su quel panorama
Un uomo abbronzato sulla trentina, probabilmente. Capelli corvini e occhi azzurri: che meraviglioso contrasto.
Tengo lo sguardo fisso su di lui per qualche secondo. E' davvero un bell'uomo.
«Ne vuoi un po'?» mi porge una delle due bottiglie di birra che tiene in mano.
«M-Mi dispiace, ma non bevo... Sono minorenne, poi...»
«Oh, capisco. Quanti anni hai?»
«Oggi... Ne ho compiuti diciassette.»
«Quindi è il tuo compleanno? Auguri, allora!»
«Grazie mille...»
«E che ci fa qui solo un ragazzo come te?»
«Ehm... Non sono da solo: sono venuto qui con il mio migliore amico... Solo che lui, adesso è con una ragazza.»
«Ti ha lasciato qui da solo per una ragazza... Nel giorno del tuo compleanno? Questo è sbagliato.»
«Non ci posso fare nulla... Comunque va bene.»
Sto parlando con uno sconosciuto... Ok, è sbagliato, ma non sembra uno con cattive intenzioni.
«Io sono capitato qui per caso... Solitamente non viaggio mai e non vengo a queste feste: ero libero e ho deciso di svagarmi... Brighton è davvero una bella città.»
«Lo penso anche io... Merita di essere visitata... Sfortunatamente non ho avuto molto tempo per visitare i musei e i parchi, comunque penso che ritornerò...»
«Ah, quindi non sei di Brighton... Capisco. Da dove vieni?»
«D-Da Londra...»
«Ah, ok. Io vivo a Salisbury.»
«Anche Salisbury è una bella città...»
«Lo pensi davvero? Ci sei mai stato?»
«No, ma ho fatto varie ricerche... Ne ho appreso un po' la storia.. Insomma, è davvero bella, ahahah.»
«Sono felice che ti piaccia...» si avvicina al mio viso
«... Magari … Un giorno la visiterò...»
Ha uno sguardo che ammalia. Non è che mi vuole baciare, giusto? S-Sono minorenne, non può... Farlo... Sarebbe una molestia...
«Io non mi sbaglio mai sulle persone... So cosa ti piace.» sempre più vicino
«Cosa sta succedendo qui? Chi è lui?» domanda Andrew
«A-Andrew! S-Stavamo parlando, è tutto ok... » mi metto in piedi
«Ehi, tu. Lui è minorenne e sta con me, ok? Non ti permetterò di toccarlo.»
Mi prende per un braccio e mi porta dall'altra parte della spiaggia, dove si trova la sua cabina. Cosa ha appena detto? C-Che significa?!
«Andrew... Ma non eri con... Quella ragazza?»
«Le sette sono passate da un pezzo... Tua zia ci starà aspettan-...» sospira «Cosa voleva quello da te?! Devi fare attenzione ai maniaci!» esclama
«Stavamo solo... Parlando. Non è successo nulla!»
«Eri da solo! Ti poteva capitare qualcosa, Chris!»
«Ero da solo, hai ragione. Sei stato tu a lasciarmi da solo. Sei stato tu ad andartene con una che non conosci neanche da un giorno! E' il mio compleanno, ma chi se ne frega. Meglio flirtare con una ragazza sconosciuta, che passare del tempo con il proprio migliore amico. Sei stato TU a portarmi qui! Se sei venuto qui per flirtare, allora potevi benissimo lasciarmi a casa.»
«... Scusa.» mi abbraccia
«C-Che...-»
«Ho sbagliato. Sono davvero stupido: ho sbagliato in tutto. Volevo davvero passare del tempo con te. Mi dispiace.»
«... E-E che fine ha fatto quella ragazza..? Ki-qualcosa...»
«Kiana? Ah, alla fine non era il mio tipo. Molto strana... Forse troppo.»
«M-Mi dispiace... Ti piaceva.»
«Fa nulla! La persona giusta, prima o poi, arriverà... Dai, andiamo all'ingresso... Tua zia potrebbe essere lì.»
Recuperiamo le cose lasciate in cabina e ci dirigiamo all'ingresso: troviamo zia Abby e saliamo in macchina.
«Allora? Com'è andata?»
«E' andata bene, zia! Abbiamo fatto tante cose, siamo stati in vari luoghi! Una giornata fantastica!» mento spudoratamente
Andrew mi guarda un po' scioccato
«Ah, sono felice! Allora, cosa vi va per cena?»
«Voglio la mia torta.»
«Quella più tardi, piccolo! Vi va qualche schifezza?»
«Io approvo le schifezze, ahahha!» dice Andrew
«Aggiudicato. Diamoci alle schifezze, ahahah.»
Sono felice di avere accanto le persone più importanti della mia vita. Questo, come regalo, basta e avanza.
Beh, buon compleanno, Chris.






°Atashi no space.

Saaaaalve. Mi dispiace, ci ho messo un po' di tempo ad aggiornare. Non mi convince molto questo capitolo, lascio comunque decidere a voi D:
Spero di non avervi annoiato durante la lettura.. Nel prossimo capitolo scopriremo cosa è successo a Chris! Cercherò di aggiornare presto: diciamo entro quattro o cinque giorni! Abbiate pazienza e fiducia ^^
Adesso vi lascio! Grazie di tutto e alla prossima!

KuroiYumi

P.S. Come sempre, non esitate a segnalarmi gli errori! c:




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Cosa ci faccio in ospedale? - Destinazione Chelmsford. ***




7 Marzo 2013 - Ore 12:50 a.m.

Apro gli occhi: mi trovo in una stanza completamente bianca, sono steso su un letto dotato di lenzuola altrettanto bianche. Sono forse in paradiso? ... No. Io non andrò in paradiso.
Sono sulla Terra, in qualche luogo ancora a me sconosciuto. Ho il braccio sinistro e il piede destro fasciati per bene. Intorno a me vi sono regali, palloncini, fiori, peluches e altre cazzatine. Andrew è seduto su una sedia accanto al letto e mi guarda sorpreso:
«T-Ti sei svegliato, Chris!»
«Uhm... Chris? Chi è Chris? E... Tu chi saresti? Dove mi trovo?»
«Chris... Sono io. Cosa stai... Dicendo...?»
«Stavo scerzando, idiota... Ahahah, che faccia!» dico, mettendomi a sedere
«Ah-ah-ah. Non faceva ridere. Sono stato in pensiero per te tutto il tempo... E'-... Tua zia! Aspetta, la chiamo!» dice, uscendo dalla stanza

Dopo un po', Andrew rientra in stanza con un medico e zia Abigail.
«C-Chris! Tesoro! Sono felice che tu ti sia svegliato! Come ti senti?»
Porto una mano sulla testa, e la sento avvolta da qualcosa:
«Cosa ho in testa?...»
«E' una fasciatura, Chris. Dopo l'incidente, abbiamo ritenuto necessario fasciarti la testa per evitare ulteriori danni.» spiega il dottore
Incidente? Non ricordo nulla. Quale incidente?
«... Mi scusi, ma quale incidente?»
«N-Non ricordi? Hai... Avuto un incidente quattro giorni fa.»
Quattro giorni fa? … Cosa è successo quattro giorni fa? Di cosa parla?!
«Sembra che tu non riesca a ricordare. E' possibile che tu abbia momentaneamente rimosso i ricordi di quell'evento.»
«Io non ho fatto nessun incidente... Si sta sbagliando, dottore»
«Piccolo... Quattro giorni fa, un'automob-»
«Per il momento è meglio non dire nulla... Si è appena svegliato» interviene Andrew
Ma di che stanno parlando? Sono forse impazziti? … Perché dormivo? Ma ieri mi sono alzato?... E l'altro ieri? ... Ho forse... Dormito per quattro giorni? Perché ho dormito per quattro giorni? … Ok, ho delle fasciature, ma se avessi avuto un incidente, me lo ricorderei.
«Hai ragione, Andrew... Chris, ti preparerò qualcosa di buono da mangiare e tornerò in ospedale. Aspettami, ok?»
«Ok... Zia. Ti aspetto.»

Rimango in camera con Andrew: mi carezza la mano.
«Ehi, Chris...»
«Dimmi, Andrew...»
«Mi dispiace se in questi giorni sono stato scontroso... Non volevo ferirti... Tutto questo mi è servito...»
«'Tutto questo' cosa?»
«Quello che è successo ultimamente... Insomma... Ho capito che senza di te non posso vivere.»
«Oh... Qualcosa di diverso da 'sei speciale, Chris'... Ahahah.»
«Ecco, ci ho messo un po' per capirlo e per ammetterlo... Forse quel che si dice è vero: 'bisogna perdere qualcuno per capire quale sia veramente il suo valore'»
«Capisco... Anche io non potrei vivere senza di te... Il mio mondo finirebbe, Andrew.»
«Non ho ancora detto quello che volevo dire... Ecco... »
«E cosa volevi dirmi?»
«... Ti amo.»
Come...? Qualcuno può ripetermi cosa ha detto? Credo di non aver capito bene.
«S-Scusa, non ho capito cosa hai det-»
«Ho detto che ti amo... Sì... Ti amo»
Il battito cardiaco è diventato irregolare... Veloce, veloce, troppo veloce.
Perché non riesco a dire nulla? Ha detto di amarmi. E' una cosa fantastica. Perché non reagisco? Sono felice, no?!
«Sarà meglio fare un passo indietro... Sai, il tuo viso è così rosso che potrebbe scoppiare da un momento all'altro e io ho una camicia bianca, quindi...» farfuglia
«S-S-Simpatico... Sei davvero simpatico, Miller... Ahahaha...»
Le sue labbra incontrano le mie. Improvvisamente mi sento al sicuro... Protetto.
Le mie braccia gli cingono il collo, e le sue mi cingono la vita. Amore. Amore. Amore. Si tratta di amore. Lo amo e lui ama me: è tutto ciò che ho sempre voluto. Il cuore di Andrew mi appartiene.
«Beh... Wow. Ehm... Ti amo anche io.»
«Questo già lo so, principessa.»
Un incidente. Sangue. Dolore.
In quei secondi, compaiono le immagini del mio incidente. Avevo... Litigato con Andrew e ho attraversato la strada senza pensare. Sono stato investito. Tutto questo davanti la scuola.
«Sono... Stato investito... Come mamma e papà.»
«Chris...»
«E' forse uno stupido scherzo del destino?!»
«Chris... Stai calmo! E' stato solo un incidente... L'importante è che adesso stai bene.»
«E' una vita che gli incidenti automobilistici mi torturano! Non capisci!»
«Chris, ascoltami... Stai tranquillo.»
«Forse è il mio destino. F-Forse un giorno sarò ucciso da un'auto. Ah, no. Questo è il mio destino. Non sono morto, non rivedrò mai i miei genitori in qualunque caso. E' una punizione. I-Io... Aiutami, sto impazzendo.»
«Ehi, ti ho detto di stare tranquillo.» mi abbraccia «Ci sono io con te...»


Ore 6:20 p.m.

Zia Abby mi ha fatto mangiare molto. Dice che il cibo dell'ospedale non è gustoso... Ahah. Andrew mi ha tenuto compagnia. Peccato che però se ne sia dovuto andare. Adesso sono solo. Non so neanche dove si trovi la zia.
Sento bussare alla porta e dopo un po' vedo entrare un ragazzo e una ragazza.
«S-Scusate... Ci conosciamo?»
«Cos-...?! Kim, Chris non si ricorda più di noi!» esclama il ragazzo
«Ahahah, sono passati anni! Non biasimarlo... Magari se ci pensa un po', se lo ricorda» risponde la ragazza
Ma chi sono questi due? Magari sono degli svitati che mi hanno confuso con un altro. No... Non mi possono aver confuso... Sanno il mio nome.
«P-Posso sapere chi siete?»
«Cosa?! Saranno anche passati anni, ma non puoi scordarti dei tuoi cugini...» il ragazzo mette su il broncio
«Cugini? Io ho due cugini gemel-... Bunny e Kim?! Siete voi?»
«Ooooh, ecco, ci voleva così tanto?!» dice Bunny
Barnaby e Kimberly Campbell. Figli di zio Roy, il fratello di papà.
«Come potevo riconoscervi? Non vi somigliate più come prima! Kim è diventata più alta! Tu, Bunny, sei diventato biondo!» esclamo
«Ahaha, lo sapevo, è tutta colpa del piccoletto... Comunque, abbiamo sentito la notizia da zia Abby e siamo venuti qui il prima possibile...» dice Kim
Bunny e Kim sono cambiati... Non li vedo da circa otto anni... Ecco, dal funerale di mamma e papà. Si sono dovuti trasferire: all'inizio ci sentivamo via mail, ma poi abbiamo smesso. Sono felice che siano qui. Ora dovrebbero avere... Diciannove anni. Incredibile.
«Grazie mille, ragazzi.»
« … Speriamo che tu ti stia riprendendo del tutto. Allora, che ci racconti?» domandano
«Sto bene, grazie... Sono passati tanti anni, ma la mia vita non è cambiata così tanto. Sapete, mi sono fatto degli amici! ... Tutto qui. Voglio sapere di voi!»
«... Kim studia all'università, sai com'è... Una studiosa. Io mi sono limitato a diplomarmi. Bristol in questo periodo è fantastica! Dovresti venire a trovarci qualche estate! Potremmo fare tante cos-»
«Allora, dimmi come si chiama la tua ragazza!» Kim interrompe Bunny
«Ehi, stavo parlando.»
«Ah, puoi parlare anche dopo, piccoletto! Questa è una domanda di vitale importanza!»
«Smettila di chiamarmi piccoletto! Non c'è tutta questa differenza! Solo solo due... Ah... Centimetri»
«N-Non litigate, ahahah!» intervengo
«Dicci, dicci! Come si chiama? E' carina?»
Oh, e che faccio ora? Ho una relazione, ma non proprio con una ragazza. Ahahah, mi divertirò a descrivere Andrew.
«Il nome non ve lo dico... E' bionda, alta e molto carina. Ha dei bellissimi occhi verdi! Sono innamorato di lei, sento che è la persona giusta. Stiamo insieme già da più di due mesi...»
«Awwww! Sei innamorato?! Voglio assolutamente conoscerla! Sono tua cugina maggiore, ne ho il diritto!»
«Ahahah, Kim... Magari in futuro... Al momento è meglio di no! O-Ogni cosa a suo tempo! N-Non ditelo agli zii... Neanche zia Abby lo sa...» arrossisco
«Tranquillo, cugino, sarà il nostro segreto, promesso.» interviene Bunny
«Esatto, come dice il piccoletto! Ah, giusto! Qui fuori, oltre a mamma e papà, ci sono nonna Anne e nonna Kate!»
«Davvero? Wow! Non le vedo da un po'.»
«Eh, sì.. Indovina un po'? Quando ti dimetteranno, staremo tutti insieme a casa di nonna Kate!»
Oh, nonna Kate: la mamma del mio papà. E' una nonna fantastica ed è gentile e premurosa come lo era papà.
I miei genitori hanno preso il carattere delle loro madri... Entrambi i miei nonni sono morti quando ero molto piccolo, quindi non me li ricordo molto bene. Ah...
«Sono davvero felice, non vedo l'ora...»
Ho bisogno di parlare con Will. Devo chiarire quella faccenda una volta per tutte.


Ore 7:54 p.m.

Ho appena finito di cenare: è stato bello poter incontrare i miei cugini. Li adoro. Abbiamo parlato di varie cose e abbiamo ricordato i momenti in cui eravamo piccoli. Non vedo l'ora di poter passare altro tempo con loro. Ho rivisto anche gli zii e le nonne... Non ho scambiato molte parole con loro... Magari quando ci rivedremo, parleremo di più.
Ho parlato con Will e gli ho confessato di voler fare coming out con i miei parenti. Lui mi appoggia ed è dalla mia parte: che fortuna averlo accanto.
Sceglierò il momento giusto e lo farò. Adesso... Non ho più paura. Sento che posso farlo e sento che non andrà male.


14 Marzo 2013 - Ore 1:20 p.m.

Ieri sono stato dimesso dall'ospedale. Ormai non ho più la fasciatura al piede destro, in compenso, ho il braccio sinistro rotto, quindi dovrò tenere quella fasciatura ancora per molto tempo.
Sto preparando le valigie per i tre giorni che passeremo io, zia Abby e Will a casa di nonna Kate: Andrew, che è accanto a me, continua a sbuffare.
«Cosa c'è ancora, Andrew?»
«Tre giorni senza di te... Mi annoierò a morte.»
«Guarda che esiste il cellulare. Al limite possiamo sentirci al pc.»
«Uhm... Però non è la stessa cosa. Ti chiamerò molto, sappilo.»
«Ok, sarò costretto a rispondere.» dico, baciandogli la guancia
«Beh, ovvio. Sappi che non accetto scuse, quando parleremo, parleremo!»
«Sì, tranquillo! Ah... Oh, ehm... Ti devo dire una cosa.»
«... Cosa?»
«Ho deciso che questa sera farò coming out.»
«Eh? Sul serio? E'... Fantastico!»
«Sono un po' teso. Comunque sono sicuro che andrà tutto bene. Ti chiamerò anche, tranquillo!»
«Ok. Mmh... Ti sei deciso, quindi...»
«Ahahah, già. Sono pronto a dire al mondo chi sono realmente.»
«Sono contento per te, principessa.»
«Non voglio sentire più quel 'principessa', Andrew!»
«Ahahah, ok, principessa!»
«C-Che idiota.» arrossisco

«Chriiiis! Inizia a scendere la valigia!» esclama zia Abby
«Arrivo, zia! … Ecco, dobbiamo andare.»
«Uffa, certo che potevate partire anche più tardi, no?» si lamenta Andrew
«Mi dispiace... E' andata così. Uhm... Ci dobbiamo salutare...»
Andrew mi aiuta a prendere la valigia, e mi accompagna davanti la porta: Will mette le valigie in macchina.
«Z-Zia Abby sta prendendo le ultime cose, giusto?» chiedo imbarazzato a Will
«Sì, sì... Hai qualche minuto per salutare Andrew.»
Ecco, mi ha letto nel pensiero. C'è intesa tra di noi.
«Eeeehi...» porto il braccio destro intorno al collo del biondino «Non fare quella faccia!»
«Ti amo. Mi mancherai in questi tre giorni... Non so cosa farò...»
«Mi fa ancora un po' effetto... Ehm... T-Ti amo anche io, ma non essere triste... Non è una settimana, ahahah, poi ci sentiremo! Te lo prometto.»
«Lo so... Mi mancherai comunque.»
Mi avvicino a lui e lo bacio tranquillamente, sotto gli occhi di Will
«Tra dieci giorni, sono tre mesi...» mi sussurra, non appena riprendiamo le distanze
«Lo so, lo so... Ahahah!»
Sfortunatamente arriva il momento di andare, così saluto Andrew per un'ultima volta e salgo in macchina.
Stiamo per lasciare Londra: destinazione? Chelmsford


Siamo partiti da appena dieci minuti, e già Andrew ha iniziato a mandarmi dei messaggi.
-Ehi, principessa, già mi manchi.-
-Andrew... Ci siamo salutati qualche minuto fa! Siamo partiti da poco!-
-Lo so, però sento già la tua mancanza!-
-Senti, amore, quando arrivo lì ti chiamo, ok?-
-Hai scritto 'amore'! Mi piace. Ok, ok... Aspetterò... “amore”.-
-Ah, vabbè... Era solo... Un modo affettuoso, ecco. Adesso mi faccio una dormita. A dopo.-
-A dopo, mia principessa!-

«Quanto tempo ci vorrà per arrivare a casa della nonna?» domando a Will
«Ah, beh... Tra trentacinque minuti dovremmo essere lì.»
«Ok, allora mi metterò a dormire.»







°Atashi no space.

Saaaalve! Ecco qui il nuovo capitolo! Vi ho rassicurati tutti, no? °-° Chris sta abbastanza bene, eh!
Le cose sembrano migliorare proprio sull'ultimo! Approfondirò meglio il rapporto tra Chris e i suoi cugini nel prossimo capitolo, che purtroppo, sarà quello che precederà l'epilogo, e quindi l'ultimo.
Siamo davvero arrivati alla fine... Cavolo, cavolo! Adesso mi metto a piangere. D:
Adesso vado! Ho ricontrollato più volte il testo e non ci dovrebbero essere errori! e.e (non dovrebbero, eh!)
Fatemi sapere cosa avete pensato di questo capitolo! Adesso vi lascio in pace... Al prossimo capitolo!

KuroiYumi




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Da 'coming out' a 'auto-outing' - Posso chiamarlo happy ending? ***




14 Marzo 2013 - Ore 3:20 p.m.

Siamo arrivati a Chelmsford da un po' di tempo, ma non ho ancora chiamato Andrew. Al momento sono impegnato a sistemare le mie cose.
La casa di nonna Kate è davvero grande, difatti, oltre alla camera principale, ha ben quattro stanze per gli ospiti.
Le nonne dormiranno insieme, Will e zia Abby avranno una stanza, zio Roy e zia Rosemary avranno un'altra stanza: io dormirò con Bunny, e Kim dormirà sola.
«Ehi, Chris, hai finito di sistemarti le cose? Oppure hai bisogno di aiuto?» dice nonna Kate, entrando in camera
«Oh, nonna! Ehm, sì, ho finito proprio ora, non c'è bisogno!»
«Va bene, va bene. Hai fame? C'è una fantastica torta al cioccolato con cui tu e i tuoi cugini potete fare merenda!»
«N-Nonna... Non faccio più merenda... Comunque non ho fame, grazie.» dico imbarazzato
«Sei diventato più timido! Pensavo che avessi raggiunto il limite da bambino, ma a quanto vedo, la timidezza aumenta. Mamma mia, sei tutto tuo padre!»
«Ahahah, davvero? Gli assomiglio caratterialmente o fisicamente?»
«Caratterialmente, ahaha. Il bel faccino che hai l'hai preso da tua madre!»
«N-Nonna, mi metti in imbarazzo...»
«Ma quale imbarazzo! Forza, vieni in salotto, sono tutti lì!»
«Oh, sì! Dammi qualche minuto e vi raggiungo!»
«Ok, Chris.» dice, uscendo dalla stanza
Ne approfitto per chiamare Andrew. Se non lo faccio, si incazzerà con me... Ugh. Cinque chiamate perse.
[Ci hai messo tempo. Hai detto che mi avresti chiamato quando saresti arrivato lì. E' passato molto tempo, sai?] domanda, dopo aver risposto
«Grazie, Andrew! Sto bene, il viaggio è andato bene, grazie per avermelo chiesto.»
[... Scusa, hai ragione. Allora? Com'è lì?]
«E' davvero bello... La nonna ha una grandissima casa con un giardino da fare invidia.»
[Capiiiisco... E hai ancora intenzione di fare coming out?]
«Certo. Non ho cambiato idea. Sono motivatissimo, lo farò!»
[Ok, va bene... Scusami, ma adesso devo fare una commissione per mia madre, quindi devo andare, ok?]
«Va bene, tranquillo... Ci sentiamo più tardi... Ti... Ti...»
[Ti amo anche io, principessa] dice, per poi mettere giù
Cavolo. Non ho potuto dire 'ti amo' perché zia Abby è entrata in camera
«Cosa c'è, zia?» domando, preoccupato
«Nulla, piccolo! Con chi parlavi?»
«Ehm, con Andrew...»
«Ah... Ultimamente vi sentite spesso! Pensavo avesse una ragazza!»
«B-Beh, ce l'ha...» in un certo senso...
«Ok, adesso vieni in salotto!»
«Ok, arrivo, zia!»

Quando eravamo in salotto, abbiamo parlato molto: io e Bunny abbiamo deciso di spostarci all'esterno della casa per parlare senza essere disturbati
«Ehi, ma ce l'hai una foto della tua ragazza?» chiede
«Ehm... Sì, ne ho varie... Perché?»
«Nulla, ero solo curioso! Me le fai vedere?»
«Stasera! … Ecco, te le farò vedere stasera...»
«Perché stasera? Siamo soli qui, non ci sente nessuno e non ci vede nessuno.» insiste
«Ti dico che è meglio stasera... Fidati di me!»
«Oooook, va bene!»
«E tu? … Ce l'hai una ragazza?»
«Beh, ecco, io ho un ragazzo.»
«Ah, capisco … Capisco... Come si chiama? … Cosa?! Hai un ragazzo?»
«Ehi, sembri un po' confuso e lo capisco. Vedi, sono gay.»
Tu non puoi farmi questo. Bunny, non puoi... E adesso?! Come farò a dire anche io che sono gay? Maledizione.
«Wow... Sei davvero gay? Insomma, non me lo sarei mai aspettato...»
«Beh, sì... Sono dichiaratamente gay da molto tempo. Mamma e papà non l'hanno presa male, anzi, mamma adora Lay.»
«Lay? Chi è?»
«E' il mio ragazzo. Sai, è originario della Corea del Sud.»
«Ah, davvero?! I-Io ho un compagno di classe anglo-coreano... Si chiama John.»
«La Corea del Sud è affascinante. Adoro questa cultura. Avrai anche notato che adoro il K-pop!»
«Beh, sì, anche se non ascolto il genere, avevo capito qualcosa a riguardo, ahahah!»
«Che tipo di musica ascolti?»
«Oh, ehm... Il Punk. L'adoro: è la mia salvezza. E' strano che un genere musicale significhi molto per me, eppure è così.»
«No, figurati! Lo capisco...»
«Sono felice di parlare con te, Bunny!» gli sorrido
«Mmmh, però io voglio sapere di più della tua ragazza...!» mette su il broncio
«Tranquillo, tranquillo! Stasera ti svelerò tutto, perciò abbi fiducia.»
Non importa, io sono io. Farò coming out.
«Uffa, ok... Che misterioso che sei, eh...»
«Ahahah... Che sta facendo Kim?»
«Ah, la secchiona sta studiando perché deve dare un esame all'università, pfff...»
«Ah, capisco... Dev'essere impegnativo andare all'università.» dico
«Beh, da come passa il tempo a studiare, mi sembra molto impegnativo!»
«Sai, anche io ho deciso di frequentare l'università!»
«Davvero?! Ah, beh, di che mi preoccupo? I tuoi voti devono essere i migliori, ahaha!»
«Non ho i voti più alti della classe, ma me la cavo abbastanza bene a scuola...»
«Bravo cuginetto, ahahah!»
«E lei, parlo di Kim, ce l'ha il ragazzo? Oppure mi sto confondendo ed è lesbica?!»
«Ahahah, tranquillo! Lei è etero e ha anche un ragazzo... Anche se, a causa dell'università, non si vedono molto...»
«Ah, capisco... L'importante è che l'università non li separi definitivamente.»
«Eeeesattamente. Sarebbe molto triste, anche perché Chad le piace davvero.»
«Si chiama Chad? Oh, capito...»
«Ehi, Chris, mi è venuta fame... Perché non torniamo dentro?»
«Certamente, va bene!»


Ore 7:52 p.m.

Ho passato tutto il pomeriggio a parlare con Bunny: ho un cugino fighissimo! … E gay. Beh, dopo che mi sarò dichiarato, potremo parlare di più. Siamo tutti seduti a tavola e abbiamo cominciato a cenare venti minuti fa. Le nonne hanno preparato varie cose e in più ci si sono messe zia Abby e zia Rosemary... Cavolo, anche se siamo in tanti, non possiamo finire tutto.
Mentre mangiamo, nonna Anne chiede a Bunny del suo ragazzo.
«Ehi, Bunny, come va con Lay? Sta bene?»
«Va benissimo! Lui sta bene, ci siamo sentiti al telefono.»
«Capisco! E tu, Kim? Come va?»
«Uhm, va bene, nonna... Non ti devi preoccupare!»
«Va bene, va bene! Piuttosto, tu!» dice, rivolgendosi a me «Come va con la tua ragazza?»
«C-Cosa? Non ho una ragazza, nonna...»
«Non mi prendere in giro! Ho sentito parlare te e Bunny, questo pomeriggio! Perché lo nascondi?»
«Chris... Hai una ragazza?» domanda sorpresa zia Abby
Merda. Come faccio a fare coming out, se pensano che abbia una ragazza?!
«N-Non è vero, non ho una ragazza.»
«E continui pure a negarlo! Nipote mio, ti ho detto che ti ho sentito quando parlavi con Bunny!»
Basta. Fallo ora, Chris.
«In realtà ho detto una bugia. Ho mentito a tutti... Pure a Bunny. Io non ho una ragazza. Ecco, è vero che ho una relazione, ma non proprio con una ragazza...»
«Cosa stai dicendo, Chris?» domanda zia Abby
«E' che... I-Io sono gay.»
L-L'ho detto, giusto?! Sto sudando, sono agitato, il cuore mi batte forte.
Perché mi guardano così? N-Non... Dio, cosa ho fatto? Mi stanno guardando male. Ho bisogno di uscire da qui.
Mi alzo e corro in bagno: mi chiudo dentro.
Il cuore mi batte ancora più forte. Cavolo, adesso che faccio? Ho paura. Ho... Di nuovo paura. Andrew... Ho bisogno di-
«Chriiiiis... Mi fai entrare lì con te?» domanda Bunny, da fuori
«N-No... Vattene, ti prego.»
«Voglio solo parlarti! Nient'altro!»
«Ho bisogno di stare da-... T-Ti prego, lasciami... Solo!» inizio a singhiozzare
Mi sto davvero pentendo della mia azione? Ero così felice di potermi dichiarare... Eppure, ci sono rimasto male quando hanno fatto quelle facce sconvolte. A-Adesso mi odiano?
C'è troppo caldo qui dentro. Il petto... No, è il cuore: sono troppo agitato. N-Non riesco a stare in piedi... Mi gira la testa. Che succede?
«A-Aiuto...» dico, accasciandomi per terra
Sto avendo un attacco? … Non ne avevo da tempo. Devo stare tranquillo. Se mi tranquillizzo... A-Andrà tutto bene.
«Chris, tesoro... Perché non parliamo un po'?» sento la voce di zia Rosemary
«A-... Aiuto... Non riesco...» tento di dire
Allungo il braccio destro, sbloccando la serratura, per poi accasciarmi nuovamente.
«Ehi, Chris, stai bene?! Usciamo di qui, dai.» zia Rosemary entra e mi porta nella camera che condivido con Barnaby
Mi stendo sul letto e inizio a prendere fiato. Dopo qualche minuto, zio Roy mi aiuta a regolarizzare la respirazione.
«Adesso va meglio?» mi chiede in seguito
«S-Sì... Grazie.»
«Forse è meglio se ti riposi un po'... Che ne dici?»
«Sì, è meglio... Allora, buona notte...»
«Buona notte, Chris, 'notte, Bunny» dice, uscendo
Do la buona notte a Barnaby in modo discreto, poi mi metto a letto.


15 Marzo 2013 - Ore 3:05 a.m.

Sono le tre di notte e non riesco a dormire. Probabilmente zia Abby è arrabbiata con me. E se mi odiasse? Ugh... Aiuto. Dovrei chiederle scusa? … Un momento, Chris! Perché dovresti chiederle scusa?! Perché hai detto la verità, per una volta?! Ma andiamo.
«Lo so che sei sveglio...» farfuglia Bunny
«... Si, quindi?»
«Possiamo parlare un po' di quella faccenda?»
«... Non lo so.»
«Mmmh... Ma sei sicuro di essere gay? Magari è solo un-»
«E' da più di cinque anni che sono consapevole di esserlo, Bunny. Ho mentito per tanto tempo, non hai capito?»
«C-Cinque anni?! M-Ma ne hai diciassette, ora... Significa che fin da piccolo hai avuto... Ehm... gusti diversi?»
«Sì... Sai, mi sono innamorato a dodici anni e sono ancora innamorato della stessa persona. L-Le cose stavano andando bene... Io e lui abbiamo iniziato a frequentarci... Recentemente ha detto di... Amarmi. Ero felice e avevo trovato il coraggio di venire fuori dall'armadio... Però... Ahahah.»
«Perché stai ridendo?...»
«... In realtà non ne ho la minima idea. Rido sempre nei momenti meno opportuni, ahahah... Che stupido.»
«Non devi prendertela a male! Eravamo solo un po' sorpresi da quello che hai detto... Io ti capisco, e ti accetto!»
«Ma Bunny... Tu sei gay! Non ha senso essere accettato da te... E' troppo ovvio.»
«Beh, se è per questo, ti accettano tutti!»
«E perché zia Abby non mi parla? E' dalla cena che non mi parla... Poi non è neanche venuta a chiedermi come stavo: cioè, ho avuto un altro attacco di panico! Lei mi odia.»
«Forse è solo confusa... Dalle del tempo per capire! Sai, all'inizio, mamma non capiva la scelta che avevo fatto, però poi abbiamo risolto tutto... Aveva bisogno di tempo... Dai tempo a zia Abby!»
«Non faccio altro che darle problemi... Ma che dico? Sono io il problema.»
«Ma daaai! Non dire così! Non lo pensare!»
In quel momento, Kim si intrufola in camera:
«Vi sentivo dalla stanza accanto... Ehm, posso stare un po'?» domanda
«Chiudi la porta e non fare rumore, secchiona!» esclama Bunny
«Ehi, piccoletto, sei tu quello che sta urlando! E vuoi litigare a quest'ora?!»
«Per favore... Non è il momento per litigare...» dico, coprendomi con le coperte
«Ehi, Chris! Da cugina maggiore, ho il diritto di sapere chi è il ragazzo che frequenti!»
«M-Ma che dici?! Non sono domande da fare ora! E' meglio se andiamo a d-dormire...»
«Andiamo! Voglio saperlo! Forza, forza, forza!»
«Ok, ok, ok! Si chiama Andrew Miller e...»
Merda. Dovevo chiamare Andrew... Ugh. Non ho neanche controllato il cellulare...
Lo prendo dal comodino e lo accendo.
Dio, trenta messaggi e diciassette chiamate perse da parte di quell'idiota di Andrew.
«Tutto qui? Si chiama Andrew Miller e...?» domanda curioso Bunny
Mostro ai gemelli una delle foto che mi sono fatto con l'idiota.
«Wow! Il tuo ragazzo è davvero carino!» esclama Kim
«L-Lo so che è carino... Molto carino... Cioè, è un figo...» farfuglio imbarazzato
«Ce lo presenterai un giorno, giusto? In qualità di cugina e cugino più grandi ne abbiamo il diritto!»
«K-Kim... O-Ok... Va bene! Adesso voglio dormire...»
«Ok, tolgo il disturbo! Buona notte, ragazzi!»


Ore 6:10 p.m.

Sono riuscito a chiamare Andrew e a raccontargli tutto... Mi ha consolato un po', mi ha fatto bene sentire la sua voce.
Stavo dicendo a Will che 'sta mattina, mentre facevo colazione e raccontavo di Andrew ai gemelli, zia Abby è entrata in cucina con uno sguardo triste e malinconico. Mi ha del tutto ignorato.
Ho pianto molto. Litigare con la zia mi fa stare davvero male. Beh, credo sia un litigio... Non so.
«Will... Che faccio? La zia non mi ha parlato per tutto il giorno. Mi sento uno schifo.»
«Tranquillo, Chris. Si risolve tutto, non dire così!»
«Tutti mi hanno detto ciò che pensavano, lei ancora non mi ha detto nulla! Voglio sapere cosa diavolo pensa di me!»
«Chris... Ognuno reagisce in modo diverso! Aspetta.»
Questa situazione è straziante. E adesso come andranno le cose? Domani, dopo pranzo, torneremo a casa. E se la situazione andasse avanti così?! Ugh.


16 Marzo 2013 - Ore 2:09 p.m.

Abbiamo finito di pranzare: le nonne sono in giardino a parlare, zio Roy e Will parlano, Bunny è in giro, e Kim è in salotto a studiare. Io? Beh, sono qui in cucina con zia Abby e zia Rosemary... Le sto aiutando a rimettere tutto a posto.
Tra un po' partiremo. Ancora zia Abby non mi ha parlato... Cavolo.
«Chris, hai finito di fare le valigie, giusto?» domanda improvvisamente
«S-Sì... Le ho... Sì.»
«Bene. Tra un po' dovremo scenderle e metterle in-»
«Perché sei arrabbiata con me?» la interrompo
«Mmmh, è meglio se vi lascio soli...» zia Rosemary esce dalla cucina
«N-Non sono arrabbiata con te, Chris.»
«Ieri non mi hai praticamente calcolato! Lo sai che ho avuto un attacco? Non ti frega più niente di me perché adesso sai che sono gay?!»
Zia Abby si avvicina a me e mi schiaffeggia.
Ahi. Me lo sono meritato. Cosa diavolo stavo dicendo?
«Non ti azzardare mai più a dire queste stupidaggini, chiaro?»
«S-Scusa... Io non volevo... Io...»
«Mi dispiace che tu abbia avuto un attacco in seguito a quello che è successo. Mi dispiace di non essere stata lì con te. Avevo bisogno di pensare... So che è da egoisti, ma è così.»
E' la prima volta che mi schiaffeggia. Quindi... E' vero che c'è sempre una prima volta. Sono uno stupido.
«Vedi, Chris... La colpa è mia. Non so cosa ho sbagliato con te. Pensavo di poterti dare tutto e di potere essere il tuo punto di riferimento. E' ciò che ho promesso a Catherine!»
«Ma che stai dicendo? Non hai sbagliato nulla con me... Solo perché sono gay non-»
«Non hai capito! I-Io pensavo che ti fidassi totalmente di me. Beh, a quanto pare non è così. Mi hai nascosto di essere gay, mi hai raccontato bugie. Hai pensato che avrei potuto odiarti solo per ciò che sei... Hai pensato che ti avrei potuto rinnegare... Hai pensato che non avrei potuto capire. E' questo che mi fa stare male.»
«M-Mi dispiace... Io... Scusa, io... Avevo paura...»
«Paura di me? Della mia reazione? Senti, Chris: io sono tua zia, ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Non mi importa nulla, sei mio nipote! Il figlio di mia sorella!»
«Anche io ti voglio bene, zia... Scusami...»
Wow. Il problema era questo. Non gli importa che io sia gay... Devo solo fidarmi di lei. E' mia zia, devo imparare a dirle tutto. E' l'unica parente che ha subito provveduto a me dopo la morte di mamma e papà... Lei è il mio unico punto di riferimento. Perché non l'ho seguito? Perché sono uno stupido egoista. Aveva ragione Andrew. Perché non penso a come si possano realmente sentire gli altri a causa delle mie scelte?

Abbiamo caricato i bagagli e ci siamo messi in macchina già da qualche minuto. E' stato triste separarci dalle nonne, dagli zii e da Kim e Bunny... Già. Spero di rivederli presto. Intanto mando un messaggio ad Andrew
-Stiamo tornando a casa, idiota...-
-Davvero? Allora ti aspetterò davanti la porta! Mi devi raccontare un po' di cose!-
-Lo so... Appena arriviamo, ti dico tutto.-


Scendo dalla macchina e vado incontro a Andrew: Will porta dentro le valigie.
«Ciao, Andrew...»
«Ciao, Chris...»
In quel momento, zia Abby ci passa davanti: arriva alla porta e poi si volta
«Miller! Tratta bene il mio piccolo, oppure ti uccido!» esclama, per poi entrare dentro
«O-Ok... L-Lo farò, ahahah.... Non mi avevi detto che le avevi detto che stiamo insieme...»
«Beh, non l'ho fatto... Deve esserci arrivata da sola. Va bene così... Entriamo dentro!»

Io ed Andrew ci chiudiamo in camera mia e iniziamo a parlare di ciò che mi è successo stando a Chelmsford con i miei parenti.
Improvvisamente Andrew si stende sul mio letto come se fosse il suo.
«Ehi... E' il mio letto, scendi!» dico
«No, mi secca... Poi il letto è comodo.»
«Ok, va bene... Almeno togliti le scarpe!»
«No, mi secca, ahahah!» strofina 'gentilmente' le scarpe contro le lenzuola
«Non fare lo stronzo! Togliti le scarpe!» mi ci posiziono sopra
«Vuoi fare sesso...? Pensavo che fossi stanco per il viaggio, eppure ti va. Ok. Uuuh, lo smorzacandela: ottima scelta
«Eh? M-Ma che stai dicendo! Non ho mai detto di volerlo fare. Scendi dal mio letto, idiota»
«Beh, non hai neanche detto di non volerlo fare... Quindi...»
«Ci sono Will e zia Abby in casa... N-Non possiamo.»
«Perché, no? Ormai lo sanno tutti... Ahahah. Sei la cosa più bella che mi sia capitata~!»
«Andrew... Anche tu sei la cosa più-»
«Principessa, ahahah!»
«C'era bisogno di dirlo?! E-Era un momento dolce...»
«Ti amo.» mi bacia
«A-Andrew... Ti amo anche io... Ehm, ecco... Però...»
«Ehi, è una reazione naturale! Significa che mi attrai molto!»
«Beh, non so te, ma nella mia lingua questa si chiama erez-»
«Sì, era chiaro! Non c'è bisogno di essere così... D-Diretti. Mi aiuti a risolvere il problema, facendo tanto tanto amore?»
«S-Sei diretto anche tu... Scemo.»
Sembra davvero che io sia riuscito ad avere tutto quello che desideravo. L'amore di Andrew, l'approvazione dei miei parenti... E la mia felicità.
In realtà, c'è ancora un problema. Andrew. Lui... Non è dichiarato e non pensa che i suoi potrebbero scoprire la verità... Diciamo che non mi importa dei nostri compagni, ma i genitori... Ecco, loro... Non lo so.
Arriverà anche il momento in cui Andrew capirà veramente cosa vuole; per adesso mi limiterò a fare 'tanto tanto amore', ahahah!







°Atashi no space.

Buonsalve. Questo in teoria è l'ultimo capitolo e quello che precede l'epilogo. Ugh... E' la fine! Le situazioni sembrano essere quasi tutte risolte! Beh, dai pensieri che Chris lascia e dall'epilogo, partiranno gli spunti per il famoso sequel. Sono un po' triste... Spero che la mia storia vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate! Al prossimo, e ultimo, capitolo! ;3;

KuroiYumi

P.S. Ormai lo sapete! Gli errori, ahahah!




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Epilogo: La migliore dimostrazione d'amore al mondo. ***




17 Aprile 2013 - Ore 8:10 a.m.

E' passato del tempo da quando sono uscito fuori dall'armadio. La mia vita è decisamente cambiata. Finalmente mi sono tolto quel pesante gesso.
Io ed Andrew stiamo insieme e lo sa tutto l'istituto: gli studenti, il personale e gli insegnanti. Ci baciamo, ci facciamo le carezze e passeggiamo mano nella mano. Ovviamente litighiamo anche... Comunque facciamo subito pace. Beh, sì, c'è ancora qualcuno che sparla, ma noi pensiamo solo a vivere la nostra storia.
Finisco di far colazione e saluto zia Abby e Will. Apro la porta per poi trovarmi davanti quell'idiota.
«A-Andrew... Mi hai spaventato! Potresti anche tenerti un po' lontano dalla... Fa nulla, andiamo.»
«Ecco, bravo. Ehi, voglio un bacetto del buon giorno!»
Gli cingo il collo con le braccia per poi baciarlo appassionatamente
Chiudo gli occhi, sento le sue braccia cingermi la vita e la sua lingua toccare la mia.
«Miller! Tratta con dolcezza il mio piccolo! Adesso andate a scuola, basta slinguazzare davanti l'ingresso!» zia Abby ci interrompe
«Z-Zia! Adesso... Andiamo! A-A più tardi...» dico imbarazzato

«Tua zia è diventata molto più rigida nei miei confronti... Ahahah.»
«Andrew... Non sai quanto è imbarazzante! Due giorni fa, mentre facevamo acquisti, un ragazzo ha cominciato a guardarmi e mia zia gli ha chiaramente detto che sto con te. Dio, che figura!»
«Ah... Quindi un ragazzo ti stava guardando...»
«Oh, andiamo, Andrew! Era uno sconosciuto.»
«S-Sì, ma magari si è fatto dei filmini pensando a te! Poteva essere un maniaco!»
«Ah, quindi come te, giusto? Ahahah!»
«Ehi, io non mi faccio i filmini. Con te, le cose le faccio e basta.»
«Non credi sia un po' presto per parlare di cose sconce?!»
«Hai ragione, Chris~!»

Arriviamo a scuola e, sempre tenendoci per mano, ci dirigiamo agli armadietti:
«Buon giorno, Chris!» esclama Charlotte
«Oh, buon giorno!»
«A Lea ieri è caduto questo braccialetto, potresti-...»
«Ho capito, lo farò»
«Bene, grazie! Buona lezione!»
«Grazie! Anche a te!»
Raggiungo Andrew, per poi andare in classe e cominciare la lezione.


Ore 11:02 a.m.

Finalmente suona la campana dell'intervallo: Io, Lea e Melissa andiamo in mensa e ci sediamo.
«Ehi, ma avete capito qualcosa di Letteratura Inglese?» domanda Lea
«Ahahah, la professoressa Addie non ha fatto capire nulla.»
«Io la lezione l'ho capita... Non è stato poi così difficile seguirla.» Melissa si atteggia
«Intanto dobbiamo studiarla comunque... Ehi, Chris, hai visto come guardava te ed Andrew? Ancora la vostra relazione non le va giù, ahahah!»
«Ma chi se ne frega. Non sono fatti suoi chi frequento...»
«Ehi, di che parlate, principessa?» Andrew si aggiunge alla discussione
«Andrew, smettila di chiamarmi principessa.»
«Ma perché? Tu sei la mia piccola principessa!»
«Non sono p-piccolo e non sono una principessa, idiota. Poi, al massimo, capirei 'principe', ma principessa no.»
«Sei proprio come una ragazza quando si arrabbia, ahahah!»
La frase di Andrew fa sorridere Melissa e Lea.
«A-Andrew, le vuoi prendere?! Cavolo.»
«Dai, non prendertela... E' che sei davvero carino quando fai così, ahahah!»
Si avvicina e mi bacia, non curandosi della presenza delle due amiche.
«Andrew... T-Ti andrebbe di stare un po' con me, dopo la scuola?»
«Certamente, Chris. Mi vuoi fare una sorpresa o qualcosa di simile?»
«Ma smettila, ti sto solo chiedendo di passare del tempo con il tuo ragazzo...» farfuglio imbarazzato
«Ok, va bene!»
La campana suona e le lezioni riprendono.


Ore 3:15 p.m.

Le lezioni sono finite da un po' di tempo. Io ed Andrew ci troviamo al cimitero. Ok, non è un luogo romantico dove passare del tempo insieme facendoci delle coccole, comunque il mio intento non è quello. V-Voglio... Voglio che Andrew conosca mamma e papà.
Probabilmente mi crederà matto, ma questo è ciò che voglio.
«Mmmh... Il cimitero è davvero spaventoso.» dice
«E' silenzioso... E' gelido, è macabro, comunque mi piace come luogo. In fondo, qui riposano i nostri cari.»
«Hai ragione, ma mi diresti perché siamo qui?»
Non rispondo alla domanda fino a quando non arriviamo davanti le lapidi di mamma e papà.
«E-Ecco... Stiamo insieme da quasi quattro mesi, e... Volevo presentarti a mamma e papà. Ok, adesso penserai che sono pazzo. Non so, io-»
«Sono felice di conoscervi, signori Campbell.» dice, mettendosi in ginocchio davanti le lapidi
«A-Andrew... Tu...»
«Sfortunatamente, non ho avuto l'onore e il piacere di conoscervi, comunque sono felice di aver conosciuto vostro figlio. Lui è... Il mio migliore amico e il mio ragazzo. Lui è come il sole dopo la tempesta... Con tanto di arcobaleno! Lo amo e non mi vergogno di dirlo. Sono felice: mi ha portato qui e mi ha concesso di parlarvi e di potervi assicurare che con me starà bene. Lo proteggerò e cercherò di accettare le sue decisioni e le sue scelte. Grazie. Vi sarò per sempre grato di questo bellissimo regalo!»
Si rimette in piedi e mi prende per mano, sorridendomi e stringendomi a sé.
Mamma, papà... E' l'amore della mia vita, non c'è dubbio.

Abbiamo lasciato il cimitero. Le nostre mani sono ben salde. Nessuno ci dividerà. L'amore ci tiene uniti, uno all'altro: non potevo desiderare di meglio.
«Ti accompagno a casa, ti va?» domanda
«Certamente... Amore.»
«Voglio farti tante cose sconce e sporche.»
«A-Andrew! Siamo per strada, non dire q-queste cose!»
«Scusa, è che mi fai andare in tilt, chiamandomi 'amore'...»
«Ahahah, che scemo!»


Ore 3:54 p.m.

Ho appena salutato Andrew. Entro in casa e non trovo nessuno: salgo in camera e mi metto in abiti comodi.
S-Se Andrew fosse rimasto, a quest'ora staremmo facendo... Beh, sì, le cose sconce di cui parlava prima.
Scendo in cucina e trovo un post-it sul frigorifero:
'Chris, io ed Abby siamo andati in ospedale, non è successo nulla di grave, stiamo solo facendo dei controlli. Il pranzo è nel fornetto. Tranquillo.'
Controlli? Sono forse dei vaccini o qualcosa del genere? Boh...

Consumo il pranzo: mi metto sul divano e faccio una dormita prima di cominciare a studiare.


Ore 4:45 p.m.

«Chris... Hai dormito sul divano?» zia Abby mi sveglia
«Oh... Sì... Scusa, volevo riposarmi un po'. Ma cosa avete fatto in ospedale?» dico, mettendomi a sedere
«Ah, nulla di importante... Ehm, sono quasi le cinque, perché non ti metti a studiare?»
«Giusto, hai ragione, zia... Vado di sopra.»
Salgo le scale e, in quel momento, mi accorgo di aver dimenticato il cellulare in salotto, quindi scendo le scale e mi dirigo lì:
prima di poter entrare in salotto, sento Will e zia Abby discutere.
So che non dovrei origliare, però voglio sapere di che parlano... Sono curioso.
«Che faccio adesso, Will? Come faccio a dire a Chris tutto questo? Forse è meglio aspettare un po' prima di parlargli... Potrebbe non capire!»
«Abigail, devi dirglielo ora. E' una situazione importante che lo comprende, non possiamo far passare troppo tempo o se ne accorgerà da solo.»
«E... E se si arrabbiasse? Non voglio questo!»
«Lo capisco, però Chris non mi sembra il tipo... E' un bravo ragazzo e poi tu ti stai comportando esattamente come lui, quando ti teneva all'oscuro del suo orientamento sessuale. E' meglio parlargliene ora!»
Non ho capito nulla. Cioè, ho capito ma non ho capito. H-Ho capito il dialogo, ma non ho intuito cosa mi stiano nascondendo. Dev'essere qualcosa di serio... Zia Abby è preoccupata. «Posso sapere di cosa state parlando? Cosa dovrei sapere?» decido di uscire allo scoperto
«Oh, ecco... Chris, vieni qui...» Will mi fa sedere «Abigail ed io volevamo dirti una cosa...»
«Questo l'avevo capito... E' successo qualcosa di brutto?»
«Ecco, piccolo... E' una cosa un po' difficile da dire, anche perché non so come reagirai... Ehm...» zia Abby sembra molto nervosa
«V-Voglio sapere... Mi spaventate, così...»
«Ah, cavolo. Chris... A-Aspetto un figlio.»
«Dai, parla seriamente... Cosa è successo?»
«... Chris... Ero seria. Sono davvero incinta!» dice, entrando nel panico
Eh...?
«M-Ma che stai dicendo? Ahah... T-Tu... Non sei incinta.»
Perché ne sono così convinto?
«La stai prendendo male, quindi... Lo sapevo.»
«Devo solo... Capire che hai detto. Non la sto prendendo male.» inizio a grattarmi nervosamente il collo
«Se hai bisogno di tempo per pensarci, va bene...» si intromette Will
«No, non ne ho bisogno. Voi... Diventerete genitori. Ok, non è passato molto tempo da quando vi siete messi insieme, però è chiaro come il sole che vi amate e che tutto ciò vi fa piacere. Wow. Avrò un cuginetto o una cuginetta... Ok... Ho capito.»
«Non sembri entusiasta, piccolo...»
E'... fantastico. Wow. Sono davvero felice per loro
«Lo sono, davvero! E' una notizia fantastica, sono felice per voi!»
Zia Abby se lo merita... Insomma, prima o poi si sarebbe dovuta fare una famiglia. Will è fantastico, quindi non posso non essere felice.
«Io credo che le donne in dolce attesa siano adorabili...» dico
«Chris, tu dici così, ma nei prossimi mesi ti ricrederai...»
«Scusami, Will, hai detto qualcosa?»
«No, tesoro, nulla! Ahahah!»
«E... Da quanto tempo sei incita?» domando in seguito
«Ehm, da un mese e mezzo circa. L'ho scoperto oggi... Ho avuto bisogno di elaborare bene la sequenza degli eventi...»
«Lo capisco, zia. Il nome lo posso decidere io, vero?»
«Cosa? Ahahahah, no, piccolo.»
«M-Ma perché no? Sono sicuro che 'Andrew' come nome gli o le calzerebbe!»
«Christopher... Non chiamerò il mio bambino come il tuo ragazzo, sia chiaro!»
«Ahahah, scherzavo! ... Ecco, credo che andrò di sopra a fare i compiti.»
«Oh, va bene, piccolo!»
Detto ciò, ripercorro ancora la scalinata per poi arrivare in camera mia e buttarmi sul letto.
Sono sembrato disinteressato. E-Ecco, è che sono ancora sorpreso. Zia Abby avrà un bambino. Stiamo a vedere.
Decido di chiamare Andrew per dargli la notizia:
«Ehi, Miller...»
[Cosa c'è, Chris?]
«E' incinta... Aspetta un figlio.»
[... Scusa, di chi stai parlando?]
«Di zia Abigail... E' incinta di Will.»
[Sei serio? E' incinta? E' fantastico!]
Anche Andrew l'ha presa meglio di me... Vorrei vederlo se si trattasse di sua madre.
«Nessuno di noi sa molto... L'ha scoperto oggi... Wow.»
[Ahahah, auguro il meglio a quei due!] esclama
«S-Si amano... E' bello. Cioè, non stanno insieme da poi così tanto tempo, eppure... Sono pronti a diventare genitori...»
[Ma non importa da quanto stanno insieme, l'importante è che siano felici di poter dimostrare il loro amore. Molti... Rinunciano a questo bel dono, e...]
«Sì, lo so... Hai ragione. Sai, ho proposto il tuo nome, ahahaha!»
[Ma dai! Ahahahaha! Mi devi amare tanto anche tu...]
«Non era già abbastanza ovvio? Ti amo sempre di più, Andrew.»
[Awww, la mia principessa! Ti amo!]
«Ancora con quel... Ah, lasciamo stare.»
Ahahah... Non vedo l'ora di sapere che succederà nei prossimi mesi. Probabilmente mi divertirò a vedere Will che sgobba al posto di zia Abby. Ahahah, divertente. Se mamma e papà fossero stati qui, sarebbero stati contenti della notizia. Beh, sarebbero nuovamente diventati zii. Chissà cosa sarebbe accaduto.
Quello che Andrew ha detto oggi... E' stato davvero bello. Magari mamma e papà l'hanno accettato. Quanti pensieri, Chris.
-Ehi, principessa, domani ti andrebbe di stare un po' da me?-
«Certamente. Speravo che me lo chiedessi.»
Goditi il presente: carpe diem. Io credo che non ci sia frase più bella di questa.







°Atashi no space.

Aiuto-- è finita.
Ecco qui l'epilogo o, meglio dire, il capitolo che segna la fine di tutto... Almeno per il momento. Ora lo so che mi odierete perché dovrete aspettare Dicembre per sapere di più sulla gravidanza di Abby. Ho deciso di farvi soffrire un pochino, ohohoh(?).
Vi ringrazio di aver seguito la mia storia: grazie di aver sopportato quei testoni di Andrew e Chris. Sfortunatamente per voi, li dovrete sopportare in seguito. Per ringraziarvi, vi lascio un mio scarabocchio digitale u////u
Ringrazio antocharis_cardamines perché è stata lei la prima a recensirmi, ed è stata lei che ha dato inizio a tutto questo. Senza di lei, non avrei mai deciso di pubblicare questa storia, ahahah!


Image and video hosting by TinyPic



°Chicche.

°Nella storia 'originale', Chris era più timido di così (eh, già).
°Nella storia 'originale', Chris faceva tutto quello che Andrew gli chiedeva.
°Nella storia 'originale', il personaggio di Abigail si chiamava Carol.
°Nella storia 'originale', il personaggio di Tiffany si chiamava Jade.
°Durante l'ultimo capitolo (24): nel capitolo ad un certo punto a Bunny viene fame. Ho scritto così, perché mi brontolava lo stomaco. LOL.
°I caratteri dei gemelli Campbell appartengono a due mie amiche che ringrazio: Barnaby appartiene a Miki, e Kimberly appartiene a Daya. I personaggi sono stati sviluppati interamente da loro.
°Nella storia 'originale', Charlotte non esisteva come personaggio.
°Nella storia 'originale', Will non esisteva come personaggio.
°La storia non sarebbe dovuta finire così (eheheh).
°Ho donato parte del mio carattere sia a Chris che a Andrew.
°Nella storia 'originale', Chris ed Andrew prendono il gelato durante il primo capitolo.
°Nella storia 'originale', Andrew e Chris abitavano in direzioni opposte e non facevano mai la strada insieme.
°Nella storia 'originale', i narratori della storia sono Andrew e Chris. La storia era formata da points of view che ho deciso di togliere per evitare di fare confusione =3=
°Nella storia 'originale', Abby non rimane incinta, UHAUHAUHAUHAUHA.

Ok, ok... Questo era il mio 'dono' finale. Grazie ancora di tutto. Spero di potervi risentire tutti a Dicembre per il sequel di 'Come i colori dell'arcobaleno'. Probabilmente mi divertirò anche a pubblicare qualcosa di breve su questi due, ma non lo so... Si vedrà. Ok, grazie davvero. Vi amo. Alla prossima!

Kuroi-sob-Yumi.

P.S. Gli errori, ahahah x°

Nota plus (?). Penso che riscriverò il diciassettesimo capitolo (che numero porta-sfiga, eh)... Penso che sia davvero venuto male... Dunno. ;v;




*REVISIONATA 24/07/14*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1436188