Un nuovo sensei

di ciuiciui
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'insolita missione ***
Capitolo 2: *** Un incontro (in)desiderato ***
Capitolo 3: *** Non farmi arrabbiare! ***
Capitolo 4: *** Questa è una congiura! ***
Capitolo 5: *** Appuntamento indesiderato ***
Capitolo 6: *** Un appuntamento indesiderato(Parte seconda) ***
Capitolo 7: *** Vendetta ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Un'insolita missione ***


Un nuovo sensei
di ciuiciui




Capitolo primo - Un’insolita missione


Un alito di vento primaverile spazzava le strade di Konoha di prima mattina, mentre i suoi abitanti si stavano alzando salutando il sole e le montagne antistanti al villaggio.
A casa Nara c'era la solita calma che caratterizzava i suoi inquilini; un raggio pallido colpì parzialmente il viso del giovane Nara provocando una sorta di mugolato più simile assai ad un muggito assonnato.
"Shikamaru è mattina,sveglia dormiglione!" disse la madre dello shinobi, mentre entrava e apriva con un gesto spietato le tende facendo filtrare totalmente i raggi del sole.
"No mamma..."si lagnò il Nara, mentre si girava le coperte e s’infilava la testa sotto il guanciale nella speranza di strappare altri dieci minuti di riposo.
Ma la madre più che mai decisa a farlo alzare,e soprattutto conoscendo il tipo, gli tolse le coperte lasciando il figlio al freddo.
Allorché Shikamaru si dovette alzare, evidentemente costretto. Borbottò qualche frase sconnessa sull’ora della sveglia e mise fuori il muso dal letto e dalle lenzuola canute.
Con passi incerti si recò verso il bagno, poi con un gesto meccanico si sciaquò il viso con l'acqua gelida e rimirò il suo viso emaciato dal sonno.
"Che faccia che ho..." si denigrò il ragazzo con una note di disappunto per il brusco risveglio. Da quando era diventato Jonin, i suoi impegni erano decuplicati e a lui questa faccenda non piaceva affatto. Molto spesso l’Hokage voleva conferire con lui per nuove missioni e vi si era abituato da quando era diventato Chuunin. Ma con il grado di Jonin, be’ era tutta altra cosa.


"Hai fatto un ottimo lavoro, ma non ti posso dare un voto alto"
"Perciò ti alzerò di grado...ti ci abituerai"
aveva pronunciato secca la voce di Tsunade-sama mentre gli affidava nuovamente incarichi.

A poco erano servite le blande lamentele nel constatare che avrebbe avuto meno spazio per oziare e sicuramente più tempo preso dalle missioni.
Immerso in quegli strani pensieri Shikamaru si rivolse alla volta della cucina dalla quale proveniva un odorino di colazione appena sfornata.

Vi trovò il sorriso di sua madre, lo sguardo del padre severo e invecchiato e qualche tazza fumante di latte per la colazione.
"Shikamaru, buon giorno" lo salutarono i suoi genitori, mentre con lui con un gesto secco d’impazienza si sedeva.
"'giorno" si limitò a dire con sguardo accigliato per far sentire in colpa i suoi genitori.
"Stamattina ti sei alzato presto perché Gondaime deve conferire con te di una cosa assai importante...”. irruppe nel silenzio suo padre senza troppo giochi di parole.
"Strano" borbottò il giovane Nara abituato ad essere chiamato dall'hokage per "
importanti faccende".
Mancava solamente che fosse assegnato ad una squadra di genin! Avrebbe rifiutato senza troppe storie; questa faccenda dell'essere Jonin gli stava dando un mucchio di seccature che avrebbe volentieri evitato.
"Figliolo" fece con un gesto teatrale suo padre sospirando, al che il figlio lo guardò ancora con uno sguardo bieco.
"L'Hokage ha voluto farti passare al grado di Jonin perché credeva ne fossi in grado. Dimostrale che sei un valido shinobi di Konoha e non uno scansafatiche!"
"Io non sono scansafatiche, solamente mi tengo lontano dalle rogne, se possibile e se mi è concesso" disse Shikamaru portandosi alla bocca la tazza scarlatta e trangugiando un sorso di latte caldo.
"Uno shinobi ha anche dei doveri, su fai colazione e vai a vedere che cosa vuol da te Gondaime"



***


"E questo è tutto" pronunciò Tsunade-sama mentre poggiava la guancia sinistra sulle mani intrecciate. I suoi gomiti poggiavano, in una sua posa usuale, sulla scrivania. Il sole entrava già caldo attraverso le finestrone dell'ufficio dell'Hokage e oramai era già alto nel cielo.

"Io dovrei prendere il posto d’Iruka sensei e tenere la sua classe?" si chiese titubante e quasi terrorizzato Shikamaru guardando negli occhi il donnone antistante a lui.

"Esatto...non dovresti avere problemi a tenere una classe.”.
La faccia di Shikamaru passò dall'essere verdastro, ad un colorito blu e poi un indefinito scarlatto a tingergli le gote. La prospettiva di tenere dei mocciosi urlanti che chiedevano l'ora d’arti marziali o che cercavano di barattare l'ora di storia con la lezione d’arti illusorie gli sembrò semplicemente un incubo.
"Ma io sono occupato con le altre missioni..."cercò di rigirarsela lo shinobi.
"Ti ho già dispensato...e anzi ti do gli appunti d’Iruka. Te li ha personalmente lasciati. Anzi a dire il vero è stato proprio lui a raccomandarti a me. Sei stato scelto in virtù della tua pazienza...con certi scalmanati è proprio quello che ci vuole"
Mentalmente Shikamaru prese nota di fargliela pagare al suo precedente sensei.
"Sicuri che è una settimana..."chiese titubante lasciando a metà la frase quasi a confermare ciò che non si voleva dire, ovvero la remota ipotesi che Shikamaru rimanesse più di una settimana.
Tsunade-sama lo squadrò da testa a piedi, mentre lui incrociava le braccia in attesa.
"Un'influenza non ha mai ucciso nessuno. Non sta affatto bene tanto è che è in ospedale, ma una settimana dovrebbe essere sufficiente"
Ma la risposta non sembrò tranquillizzare il giovane moro antistante, in piedi come un pesce lesso.
Poi con un gesto quanto meno seccato e accigliato, Shikamaru si mise le mani in tasca e disse con fare grave, "quando devo cominciare?".
"Adesso. Shizune, accompagnalo!"Ordinò Tsunade .
"Lo so dov'è l'Accademia!"rispose protestando lo shinobi vestito di verde, mentre Shizune si apprestava ad uscire dalla porta dell'ufficio.
"Potresti accompagnarmi lo stesso visto che devo andarci anche io..."disse sulla difensiva Shizune. Il maialino nelle braccia della giovane kunoichi mugolò con un piccolo grugnito in direzione di Shikamaru.
Ripercorse con Shizune le strade polverose di Konoha mentre si dirigeva con Tonton all’Accademia.


[“Oggi c’è l’ora di storia del villaggio e di arti marziali”
Che noia”aveva esclamato Shikamaru all’affermazione di Choji.
“…”
Dopo la scuola usciamo Shika?”
Ah non so, mia madre non vuole che vada al negozio di caramelle” aveva risposto sdraiandosi sul banco. ]


Che buffo che gli sembrava tutto ciò. Gli sembrava ieri che fosse lui a sedersi su quei banchi verdolini, che fosse lui a non vedere l’ora di finire l’ora di storia e di fare merenda.

Iruka era stato il suo sensei per anni e lo conosceva bene.
Attraversato da questi pensieri si ritrovò davanti all’accademia.

Shikamaru ti saluto, in bocca al lupo” gli sorrise Shizune.
Crepi il lupo…”
E il giovane deglutì impercettibilmente, mentre varcava la soglia superando il giardino dell’Accademia.

Tsk, altro che missione di livello A!” borbottò tra sé il rampollo del clan Nara.





Note dell’autrice:


La mia prima fan’s fiction a capitoli su Naruto. Premetto che non ci ho mai scritto sopra, leggo ancora meno, ma ovviamente sono ben accetti consigli su come rendere più IC  i personaggi, su termini onorifici che abbondano in questo manga e altri piccoli dettagli.

Se qualcuno avesse già avuto questa idea non esitate a segnalarmelo che provvederò a cancellare la storia! Buona lettura e non lanciatemi troppi pomodori marci!Please don't kill me! XD
EDIT:
Shikamaru non diventa MAI Jonin ma "passa di grado" così come dice Tsunade nell'ultima puntata. Scusate per l'inconveniente!!


*Chiara*


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Capitolo 2
*** Un incontro (in)desiderato ***


Capitolo secondo- Un incontro  (in)desiderato.

 

 

La giovane conosciuta come la sorella del Kazekage camminava nelle strade polverose antistanti alla porta del villaggio di Konoha; le era stata affidata l’ambasceria per l’esame dei Chuunin che si svolgevano ad intervalli regolari presso il villaggio della foglia.
Era seguita un nutrito gruppo di genin chiassosi provenienti dall’Accademia del villaggio della Sabbia.
Lei indossava un kimono violaceo che le risaltava tutte le sue forme, mentre una cintura rossa le fasciava il bacino, slanciandola ancora più.
In quel lasso di tempo, da quando aveva combattuto affianco ai guerrieri di Konoha si era fatta sicuramente più alta e anche più…bella.

 ***

Shikamaru entrò nell’Accademia titubante, preso da una strana agitazione repressa. Lui non aveva la più pallida idea che cosa voleva dire star dietro una cattedra e insegnare. No di certo, men che meno a dei ragazzini.

Passò attraverso i corridoi così famigliari quando egli aveva nove anni, e si diresse verso l’ufficio della scuola.
Ritirò gli appunti di Iruka sensei.
Con una calligrafia tonda e scarabocchiata c’erano alcuni argomenti di storia del villaggio da affrontare, alcuni appunti su certi alunni della classe e sulle cose assolutamente da non fare. Poi notò una postilla in fondo. “ Ricordati di portare pazienza e di non farti mettere i piedi addosso”, al che Shikamaru sbuffò, borbottando un sommesso “figuriamoci”.
Prese il libro, e si accinse ad entrare in classe.
Varcò quella soglia spedito, con un viso accigliato e indifferente, e la classe disordinata e caotica piombò nel silenzio più totale, mentre le gote del giovane Nara stavano diventando scarlatte prese dalla vergogna mentre ancora ostentava indifferenza.
“Ok, il maestro Iruka è malato. Starà via una settimana. Io prenderò il suo posto.” Gettò lì con la massima indifferenza, mentre si sedeva.
Poi una mano infantile scattò in aria, per domandare qualcosa. “Sì…?” Chiese Shikamaru titubante. “Come ti chiami?”
“Shikamaru…Nara, ma voi dovete chiamarmi Shikamaru sensei.” E mentre diceva ciò un brivido gli percorse la schiena. Le parole “Shikamaru sensei” lo terrorizzarono in quello stesso istante e avrebbe voluto tanto e con il cuore darsela alla fuga. Ma non poteva di certo.

Avrebbe tanto voluto sollevare lo sguardo, dire a quei marmocchi di andare a casa, e correre nella direzione opposta.
“Va bene…” disse assumendo controllo. Si alzò dalla sedia e pose le mani sulla cattedra scrutando il foglio che vi era posato.
Poi adocchiò di nuovo la lista di Iruka e nella lista scorse “Konohamaru non deve stare  in banco assieme a …”e seguiva una lista di nomi.
Il primo problema era riconoscere i nomi. Pensò con rapidità e poi con un ordine mezzo secco ordinò di mettere sui banchi i propri nomi.
“Così vi conosco” giustificò il Nara, quando invece di quegli scalmanati non gli poteva importare un emerito accidente.
Uno scalpitio prese a rombare nella placida aula, mentre i suoi alunni ritagliavano rettangolini e vi scrivevano il proprio nome.
“Shikamaru sensei andiamo fuori in giardino ad allenarci con gli shuriken?”chiese un bambino in mezzo alla classe, facendo scattare il braccio in alto.
“No ho da fare le cose che mi ha detto Iruka sensei”


Seccato lo shinobi non aveva dal canto suo la minima intenzione di sgolarsi a spiegare una cosa che nemmeno era interessante. Insomma non aveva la minima intenzione di fare l’insegnante a dirla tutta. Scorse qualcosa di interessante nella lista d’Iruka quando trovò un jutsu da ripassare. La tecnica di moltiplicazione.

 “Va bene, adesso venite tutti giù, vi mettete in fila e proviamo la tecnica della moltiplicazione”
Ma al posto di sortire l’effetto desiderato le sue parole generarono solamente chiasso.

“Che scocciatura, avanti così mi verrà solamente mal di testa!” protestò il Nara portandosi la mano sulla fronte e schiaffeggiandosela, evidentemente troppo seccato.
Decisamente non ci sapeva fare. Non era riuscito a prenderli per il verso giusto, non aveva ancora elaborato qualcosa di costruttivo per captare la loro attenzione per indurli al silenzio.

 “Konohamaru non superare ci sono prima io”disse la bambina dai codini rossicci davanti a lui.
“Ma chi ti vuole superare!”ribadì il nipote dell’Hokage con un gesto di disappunto.
“Ci riusciremo prima o poi?”sbuffò lo shinobi ripiegando le sue braccia conserte.
La porta in quel mentre si aprì e ne uscì una testa, un’altra insegnante dell’Accademia con un’aria piuttosto seccata.
“Nell’altra classe si sta tentando di fare lezione…”e dicendo così squadrò dalla testa ai piedi Shikamaru.
Egli era appoggiato alla cattedra semi seduto, con uno sguardo accigliato e più che mai seccato, con le braccia conserte. Insomma inerte.
“Oh, tu devi essere Shikamaru … beh, se hai bisogno di qualcosa, io sono nella classe accanto” e così facendo se ne andò via scoccando un’occhiata inferocita al resto della classe che ripiombò nel silenzio.
“G-grazie!”ribatté il giovane shinobi, seccato più che mai.
La situazione gli era evidentemente sfuggita di mano, e non  ne aveva più l’intenzione.
Si mise a sedere dietro la  cattedra, mentre la classe davanti a lui riprendeva a rumoreggiare.

 Poi gli venne in mente una piccola idea. Voleva dimostrare che, sebbene giovane e inesperto sotto quel fronte, non si faceva mettere i piedi in testa da piccoli e inopportuni diplomandi all’Accademia.
E si limitò a fissarli mentre gli aspiranti genin facevano beatamente casino davanti ai suoi occhi.

Le sue braccia giacevano conserte, in attesa.

Poi ottenne il silenzio, mentre gli occhi dello shinobi gettavano nella soggezione più totale i piccoli alunni.

Passarono alcuni minuti, di silenzio.

 “Allora, è evidente che abbiamo cominciato male. Dobbiamo rimanere insieme una settimana, e forse anche più. Quindi cerchiamo di andare d’accordo, ok?” rispose il moro seduto alla cattedra.

 “Ricominciamo…adesso andiamo fuori a provare la moltiplicazione, va bene?”

 ***

 La kunoichi di Suna si era fermata ad un chiosco di ramen per riposarsi, seguita dalle due squadre di genin che si portava appresso che anche loro sembravano non stancarsi mai.
“La piantiamo di fare tutto questo casino?” disse Temari, con una grazia nelle parole che le era congeniale. Una tipa estremamente pratica, per certi versi selvaggia e alle volte, persino sboccata. Lei era semplicemente Sabaku  no Temari, e il compito che stava svolgendo le stava dando più grane del previsto.

 Lei era appena diventata Jonin per merito, e fresca di nomina suo fratello le aveva chiesto questo favore. Favorone, visto che di certo non era granché spassoso come lavoro.

 Temari ho bisogno che qualcuno accompagni i Genin a Konoha.”aveva pronunciato Gaara, mentre compilava inutili scartoffie accatastate sulla sua scrivania da mesi.

 ***

“Che noia, ho voglia di farmi un giro” mentre osservava svogliato i piccoli nelle loro copie amorfe e prive di decenza distese a terra, destinate a scomparire.

“L’insegnamento non fa per me, su questo non ci sono dubbi. Ma quando è lunga una settimana?” pensò il moro  disperato.

 Anche i suoi allievi non traevano soddisfazione da un insegnante così poco autoritario e così svogliato. Era davvero svogliato quel giorno.

 “Oggi ci sono gli esami dei Chuunin, chissà che figata!” sussurrò Konohamaru ai suoi amici, mentre la sua copia scompariva.

Poi i suoi occhi brillarono di un’ idea geniale.

“Shikamaru sensei, ci porti a vedere gli esami dei Chuunin, dai, dai , dai, dai!”si rivolse al giovane Nara che nell’angolo osservava altri suoi compagni, dispensando qualche rado consiglio.

 Shikamaru  pensò un istante, valutando se effettivamente era in grado di tenere a freno quell’orda scalmanata in giro per Konoha, disturbando di fatto lo svolgimento degli esami.
“Perché dovrei portare un’orda scalmanata di mocciosi urlanti che non  mi obbediscono, di grazia?”

 I bambini fecero scomparire le loro copie moribonde da terra e si precipitarono verso Shikamaru che diventava ogni minuto sempre più insofferente.

Sbuffò e con un moto annoiato prese a contemplare le nuvole mentre si alienava dalle richieste insistenti dei suoi alunni che lo strattonavano dai pantaloni.

 

***

I genin al seguito di Tsunade si erano iscritti alla sessione di esame e mentre Temari assisteva in qualità di portavoce, Ibiki Morino stava illustrando le modalità con le quali si sarebbe svolto l’esame.

Era una tale seccatura per lei doversene stare sola, che quasi in quel momento odiava suo fratello!
“Il villaggio non può rimanere sguarnito per accompagnare i genin a Konoha”
“Gne gne” aveva fatto il verso Temari.
“Cosa, sorellina?”guardandola bieco il rosso.
“Che scocciatura, Gaara mandaci Kankuro”
“No ci mando te. Sono il quinto Kazekage, non te lo scordare!”

E così aveva dovuto. E già. Ma quel favorone gli sarebbe costato caro, oh sì che gli sarebbe costato caro al beneamato fratellino con  velleità di potere!

 

“Ci saranno degli scontri, le coppie sorteggiate a turno entreranno nell’arena …”e altri sproloqui provenivano dalla bocca del Jonin.

 
***

“Ok andiamo ma solo se..." prese e fiato il giovane.

"... niente casini, niente chiasso, niente chiacchiere, niente tifi, niente di niente se no facciamo storia del villaggio per una settimana. Avete capito?” replicò uno stanco Shikamaru.

"Evviva Shikamaru sensei!"

I piccoli aspiranti genin si sistemarono sulle gradinate.
“Toh, chi si rivede …  Nara!” una voce lo colse alle sue spalle. Una voce femminile e dura, sarcastica e ironica con un che di maschile.

“Umph, che seccatura” fece finta di ignorarla Shikamaru.

I suoi alunni l’avrebbero preso in giro secoli se l’avessero anche solamente visto con una ragazza.

E poi con lei! Lei, figuriamoci!!Non se ne parlava assolutamente. Decise di far orecchie da mercante beatamente ignorando la voce di Temari ora più simile ad un ruggito.
“Cosa ci fai qui?” rispose Shikamaru appena la ragazza si sedette affianco a lui.
“E’ la stessa domanda che potrei rivolgerti io. Nara non sapevo fossi anche ingrato … ti ho salvato la vita, perché mi hai ignorato?”
Ma il moro con lo sguardo guardò diritto davanti a sé.
Poi Konohamaru si avvicinò allo shinobi più grande, e strattonando la sua giacca verde si accaparrò la sua attenzione. “Shikamaru sensei … ho bisogno di andare in bagno”.
Shikamaru lo guardò con uno sguardo assassino, poi lentamente con ancora le gote scarlatte dalla vergogna indicò con l’indice l’itinerario da seguire per i bagni.
“SHIKAMARU SENSEI!Questa è buona! Nara, le ho sentite davvero tutte!!”gli scoppiò a ridere in faccia la giovane Sabaku.
Shikamaru rimase zitto sbuffando leggermente accigliato.
“Beh... se ti consola io accompagnato dei genin all’esame dei Chuunin”
Il moro era scocciato da tutto quel trambusto. Da quando il sole di mattina aveva colpito il suo viso e lo aveva svegliato, non era andata bene una sola cosa.

 

 

 

Angolino autrice:

alcune precisazioni, anzitutto. Shikamaru non diventa mai Jonin( Neji lo è diventato e non lui, che scandalo! -.-“) e comunque mi hanno detto di “non dare peso” ad una frasetta detta in una puntata filler. Va beh, cose che capitano. Spero che la storia sia ugualmente apprezzabile!

Per passare ad altro … 9 Recensioni, ma ragazzi siete tutti matti! Mi sento così orgogliosa e così anche … in soggezione! E’ stato bello come la prima volta che ho pubblicato qui, stesse emozioni!

Vi ringrazio, chi ha letto, chi ha messo nei preferiti … e soprattutto a :

 

vidimar : povero Shika-kun hai visto? Non è proprio portato a fare l’insegnante! Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo!^^
Niraw: m-ma grazie! La tua recensione è così commovente! Sono semplicemente estasiata! Davvero mi seguivi anche prima? Ma non sono questo granché, te lo posso garantire! Iruka è stato maestro di Shika come di Naruto all’accademia!xD Asuma dopo essere diventato Genin!^^. Dimmi che ne pensi di questo capitolo ^^
Himawari : Povero Shika … anche con le donne se la deve vedere, mica solo con i marmocchi! Che ne pensi di questo capitolo? Bacioni!
Stefy90: wow … una fan di Shika Tema! Aww…io adoro questa coppia! Be’ come vedi si sono incontrati e si sono subito mezzi litigati! Adoro quando si punzecchiano! Fammi sapere che ne pensi!! Un bacione!
Lily_90: purtroppo ancora non si sa se Shika diventa Jonin( anche se non lo è per me lo è perché se lo merita *ç*) Mi fa davvero piacere che hai trovato Shikamaru IC! Ci tengo particolarmente e sai sono alle prime armi con i personaggi di Naruto!! Fammi sapere ancora che ne pensi! ^^
arwen5786 : grazie per il benvenuto! Ricevere una recensione così lusinghiera mi ha scaldato il cuore,  e sapere che trovi IC Shikamaru non può che farmi piacere! Come vedi l’intrigo con Tem c’è già stato…( Ok ok non resistevo a non farli incontrare!) Anche a me piacciono moltissimo insieme! *_* Spero che anche questo capitolo ti soddisfi ^_^
bambi88: don’t worry…oramai mi sono convertita alle Shika Tema…non hai più nulla da temere!xD Grazie per la recensione e fammi sapere se ti piace o no! ^^
giulychan: grazie per la recensione! Come vedi Temari è arrivata!! Fammi sapere che ne pensi! ^^
sara_love_havoc : Ammetto che l’istinto l’ha avuto ma Shikamaru è anche una persona che sa portare enorme pazienza…sì sbuffa un pochetto però sotto sotto questa situazione un pochino gli piace! Grazie per la recensione! Un bacio!

*Chiara*

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Capitolo 3
*** Non farmi arrabbiare! ***


Non farmi arrabbiare !


“E così sei diventato sensei … Nara sei proprio ricco di sorprese” la giovane kunoichi gli ribadì con un sorrisetto mentre Shikamaru si girava corrucciato.
“Oh cry baby, piantala di fare l’offeso!” lo derise ancora Temari.
“E’ un incarico che mi ha dato l’Hokage in persona per una sola settimana, che dovevo fare secondo te? Dire – no mi scusi ho da uscire con la sorella del Kazekage - ?”
“C-chi ha detto che voglio uscire con te ?” con un moto collerico.
“Beh ci sono altri ragazzi oltre a me e ti ostini a seguirmi, non mi sorprenderebbe se venissi apposta qui da Suna”
“Q-questo ragazzo …”
“Beh Nara ti stai sbagliando … scendi dalle altezze vertiginose del tuo quoziente intellettivo se non vuoi fare un’allegra chiacchierata con il mio ventaglio” gli rispose a tono Temari.
“Ok, ok non ti scaldare tanto”
“Hai da fare dopo? Io resto qui tutta la settimana …”
“Non c’è che dire sei proprio una contraddizione vivente miss- sorella - del kazekage.”
“Non ti rispondo perché se no sembrerei troppo cattiva e non voglio dare questa parvenza”espose saggiamente la ragazza.
“Oh come sei saggia e colta giovane Temari” gli fece il verso Shikamaru.

La mano di Temari, secca e decisa, delicatamente si andò a posare sulla guancia del Nara, lasciandovi come ricordino la forma delle sue dita.
“Ahio, ma ti sei bevuta il cervello? Non ti ho fatto niente di male!” le rispose tastandosi la guancia nel punto dove Temari aveva dato lo schiaffone. “Ahia …” continuava a lamentarsi il Chuunin guardando in cagnesco la ragazza.
“Così la prossima volta impari a moderare i termini con una signorina del mio rango. Collega il tuo potente intelletto prima di dare una risposta così sgarbata e prima di prendere in giro una come me. Sono stata abbastanza chiara?”
“Capito … mendokuse” gli biascicò dietro il moro.

In quel mentre Shikamaru si alzò di scatto avvistando un suo alunno affacciarsi dalla ringhiera dell’arena.
“Ehi tu” lo raggiunse trafelato mentre il ragazzino ignaro si sporgeva per vedere meglio gli incontri.

“Sì, Shikamaru sensei?” gli chiese ilare il ragazzino.
“Ti ho detto una marea di volte che dovevi startene zitto, ritto, immobile al posto che ti avevo assegnato. Come mai sei qui?”
“Ma non vedevo niente! C’è quel tizio davanti a me che è alto e non mi fa vedere niente”

“Ritorniamo su … qui non puoi assolutamente stare. Non voglio passare dei guai per dei marmocchi come voi.”
“Ma su io non vedo niente! Insomma” protestò la piccola figura accanto a Shikamaru.
“Cosa ha detto il tuo sensei? Hai voglia di mettere nei guai tutta la classe solo per colpa tua?”

“C-certo che no …”
“Allora ritorni al tuo posto?”

Shikamaru imbarazzato più che mai afferrò la manina che il suo piccolo allievo gli porgeva mentre saliva i gradini e lo riaccompagnava nel suo posto.
“No no … qui non vedo niente!!”strillò alle spalle del Nara.
“Va bene, vieni più in alto così ci vedi meglio”

***

“Oh come sei adorabile … saresti uno splendido padre, non trovi Shikamaru?”
“La pianti di fare del sarcasmo inutile e pacchiano, Temari?”
“Oggi sei proprio insopportabile”
“No sei tu che sei una seccatura!”

“Ma quando finisce questa giornata!!”sospirò e ribadì un disperatissimo Shikamaru attorniato di marmocchi infanti e da un’adulta che anche lei sembrava aver smarrito il senno e sembrava essere ritornata alla giovane età, solamente per sabotare la sua missione e per esasperarlo.

“Tu sei venuta apposta per esasperarmi vero?”
 Un boato intanto esplodeva dell’arena mentre uno dei due concorrenti veniva messo a terra.
“Può darsi … tu che dici, Nara?”

“Che noia, mi sto davvero seccando “
“Strano tu sia annoiato! Sei di solito molto attivo!”
Il giovane Nara  guardò con un moto feroce Temari che continuava a guardar diritto davanti a lei, senza celare il suo sorrisetto beffardo.

“Dai, ora riporto queste pesti a scuola, dovrò pur far finta di fare il maestro no?”
“Sì certo, anche se con la voglia che ti ritrovi …” lo squadrò con nonchalance la ragazza.

“Sì sì certo certo!Sei brava solo tu!” gli bofonchiò davanti il Nara.
“Su questo non nutro il minimo dubbio Nara”
“Ci si rivede … cry-baby”


***
“Uh Uh Shikamaru sensei hai la ragazza?” chiese curioso Konohamaru.
“C-cosa … che ti viene in mente, moccioso!”
“Uh sì sì hai la ragazza!”
“Ehi porta rispetto per il tuo sensei! Anche se ci rimango una settimana non è detto che tu ti debba scordare delle formalità”
“Mi scusi …”accennando una mezza mestizia e ritornando a ridere.

Shikamaru era un uomo morto. Bello morto e sepolto.
Gli venne in mente il suo funerale mentre sua madre piangeva, la sua lapide con la scritta “ qui giace Shikamaru Nara morto per essersi opposto all’Universo femminile e per aver incautamente tentato di scoprirne i segreti.
-    Mi sembra giusto che io devo uscire con lei … devo darle una mano … collaborare. Sì collaborare.
Io sto collaborando. Ma la spiegazione che si dava in testa non lo soddisfaceva.
Quella ragazza era venuta per i Genin non per lui. L’aveva vista, se ne era andato e si era sentito strano.
Gli faceva sempre quell’effetto.

“Puah, donne!” liquidò quel pensiero mormorando fra sé e sé.
Arrivarono in classe dove i bambini, con un caos infernale, si accaparravano le posizioni per recuperare la loro roba. Le giacche e quant’altro si erano portato appresso..
“Ok, prima di uscire vi devo avvertire che non possiamo fare scampagnate tutta la settimana – grazie al cielo- e io devo rendere conto di voi a Iruka e all’Hokage in persona. Quindi evitiamoci scenate domani mattina, sono stato abbastanza chiaro?”
Un coretto d’assenso fu dato dalle voci infantili antistanti a Shikamaru.
“Non sopporto quando fanno così!” protestò il Chuunin mentre squadrava gli aspiranti Genin uscire.

 ***
 
“Hai fame, Shikamaru?” gli chiese gentilmente la madre, mettendo piede in casa Nara.
“Ciao mamma … sì ho fame”rispose lo shinobi togliendosi i sandali.


“Allora … com’è andata?”
“Mah bene …” rispose evasivo Shikamaru che non aveva voglia di raccontare per filo e per segno tutto quello che gli era capitato in mattinata e nel primissimo pomeriggio.
“E’ proprio corrucciato” bisbigliò sua madre nell’orecchio a suo marito.
“Già …”sempre di soppiatto rispose il padre.
“Non sono sciocco, so che state parlando di me.” Mentre ripuliva la coppetta dai residui di riso.
“Comunque è andata piuttosto bene, li ho fatti contenti, per ingraziarmeli, e li ho portati a vedere gli esami dei Chuunin”




Angolino Autrice:

Dunque dunque. Ho fatto fatica ad aggiornare questo giovedì, perché l’esame di Pissicologia si avvicina ç__ç Va be’ che frega a voi direte. Certo …
Dunque com’è vi è sembrato questo capitoletto?
Premetto che salvo idee strampalate prese all’ultimo istante conto di pubblicare altri due -tre capitoli e poi concluderla. Almeno è già un successo per me, visto che su questa sezione pubblico da poco.^^

I ringraziamenti vanno a tutti quelli che hanno letto et recensito :

bambi88:oh, le tue recensioni mi fanno sempre sciogliere!ç__ç Io non sono ancora una degnissima mosca nera, ma lo diventerò prima o poi…*muahaha*conquisteremo EFP *annuisce convinta *. Che ne pensi di questo chappy?

Niraw: Carissima! Grazie per la delucidazione!u_u Sì sì prima o poi Shika lo diventerà e noi saremo lì a festeggiare con lo spumante. Sese secondo me Temari e Kankuro sono diventati Jonin perché hanno il fratellino Kazekage … possono fare quello che vogliono!XD Nu scherzo! Oh non è troppo carino mentre si becca lo schiaffo da Temari? XD Con le donne è negato come a fare il maestro!Povero Shika-kun! Fammi sapere se ti piace!Bacioni!

Arwen5786: oh cara! Le tue recensioni mi rendono sempre felicissima! Un giorno anche io diventerò brava come te *tutti gli fanno pat pat* … davvero i personaggi sono IC? E’ una delle cose che mi premono di più, poiché non conosco tanto bene i personaggi di Naruto.^^ Konohamaru non lo sopporto nemmeno io -_-“
E penso che nessuno ne abbia il coraggio!!XD Un bacione,Chiaretta

Stefy_90:grazie di tutti questi complimenti a dir poco lusinghieri! E’ vero *ç* al posto dei nostri prof vecchi bacucchi un figo come lui … sì che la scuola sarebbe un bel posto!Grazie … io non scrivo bene ancora … sto diventando una piccola mosca nera! xD spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacione, Chiaretta

Vimar: beh direi che è una bella Shika Tema! XD E’ più forte di me … vedere Shika scocciato quando Tema lo tratta male è irresistibile. Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto ^^

NaTemari:grazie mille per la recensione! Sono contenta che i personaggi non li abbia trovati OOC e grazie per i complimenti!Sappimi dire se questo capitolo ti è piaciuto!Bacio!

Ragazzasilenziosa:grazie! Sono lusingata davvero da questi complimenti! Che ne pensi di questo nuovo capitolo? Bacione

*Chiara*

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Capitolo 4
*** Questa è una congiura! ***




Questa è una congiura contro di me

Un raggio di sole beffardo entrò dalla finestra di primo mattino in casa Nara. Erano passati due giorni, e mancavano solamente tre mattinate. Tre lunghissime mattinate da passare con marmocchi urlanti e con una giovani kunoichi che non lasciava quietare il rampollo di casa Nara neppure per un istante.

Shikamaru socchiuse gli occhi indirizzando lo sguardo verso la sveglia. Le otto in punto.

Con la mente ripercorse gli ultimi avvenimenti che lo avevano visto coinvolto e chissà perché, avvertì una fitta che lo spronava a starsene a letto e a darsi malato. Finse di ignorare il sole e si rigirò nelle coperte dall’altra parte.

“Shikamaru?” bussò sua madre alla porta per vedere se il figlio era sveglio.

Ma lo shinobi fece finta di non sentire.

“Shikamaru oramai le conosco tutte le tue strategie per fingerti malato. Su alzati che è tardi e oggi hai lezione” gli ordinò severa la donna.

Ma Shikamaru ostentava ancora indifferenza continuando a dormire più o meno beatamente.

“Va bene Mr. Pigrone, ci penso io a darti una bella sveglia!” presto fatto sollevò le coperte lasciando il corpo del ragazzo ancora in pigiama al freddo.

“Mamma!”ribatté seccato un addormentato shinobi.

“Forza vestiti e vai a fare colazione pigrone che non sei altro”

“Ma mamma mi gira la testa …”

“March! Oramai ti conosco bene come le mie tasche. La faresti a tuo padre ma a me, no di certo!” e si mise a ridere con fare petulante.

Lo sguardo di Shikamaru accigliato più che mai biascicò un “che seccatura” e si rivolse verso la cucina.

“Forza figliolo, mancano oramai tre mattinate. Poi potrai darti alla pazza gioia”

“Lo spero … lo spero davvero”

Uscì di casa con calma anche se era in ritardo. Non amava fare corse inutili e preferiva di gran lunga evitarsi la ressa per entrare con mocciosi di ogni età che urlavano e salutavano i genitori.

“Ciao Shika” lo salutò una voce famigliare dall’altro ciglio della strada.

“Oh, ciao Choji”

I due amici si fermarono per stringersi la mano e salutarsi.

“Allora … come va? Ho saputo che ti hanno chiamato per sostituire Iruka”

“Si una scocciatura incredibile. Te lo posso garantire. In più l’altro ieri ho anche incontrato Temari da Suna e già questa faccenda mi secca alquanto. Sembra che siamo amiconi ma non fa altro che prendermi in giro e fare dell’inutile sarcasmo.

“Che scocciatura … mi spiace Shika” disse franco l’amico dando qualche leggera pacca all’amico.

“Hai voglia di venire con me che vado a fare la spesa?”chiese gentilmente Choji. “No amico … anzi è tardissimo quelle pesti mi staranno aspettando! Magari ci vediamo oggi pomeriggio” gli accordò Shikamaru.

“Ok vengo a casa tua alle quattro!”

***

Come ipotizzato dall’arguto shinobi gli alunni non se ne stavano in silenzio ognuno nel proprio banco ma si erano divertiti in quel quarto d’ora di ritardo, a lanciare palline di carta per terra, areoplanini, e per giunta, Konohamaru stava dando spettacolo con quella sua donna nuda.

“Benissimo … oggi iniziamo decisamente con il piede sbagliato”

Quella mattina se ne erano approfittati per il suo ritardo e anche il giorno prima quando sulla sedia gli avevano fatto trovare una puntina.

Gli faceva ancora dolorosamente male.

“Io … sto per impazzire” elucubrò farneticamente Shikamaru tenendosi la testa per il mal di testa.

“Preferirei combattere con qualsiasi ninja piuttosto che stare qui ! Noi non eravamo così”

Gli venne in mente il caos che combinava Naruto in classe quando si involava in quei progetti di sporcare i muri, quando faceva certi gestacci al maestro Iruka, quando gli aveva fatto trovare la colla sulla sedia.

No … loro non erano affatto diversi.

“Cosa farebbe Iruka?”

“Urlerebbe come un ossesso”

“Ehi Shikamaru sensei! Guarda un po’ che ti faccio vedere!”

Con quella tecnica, sfortunatamente appresa da Naruto riprodusse una certa kunoichi di Suna mezza nuda allo scopo evidente di prenderlo in giro.

La faccia di Shikamaru avvampò di un colore rosso fuoco; la sua pazienza era alle battute finali.

“Adesso basta”

“Adesso veramente bastaa!” gridò come un ossesso il giovane Nara per farsi sentire.

La classe piombò nel silenzio più assoluto mentre con un leggero tonfo la copia in versione sexy di Temari spariva davanti agli occhi furenti di Shikamaru.

“Konohamaru, esci immediatamente fuori dalla porta” cercò di riprendere la calma lo shinobi con un tremolio di rabbia nella sua voce.

“M-ma …” provò a controbattere l’aspirante genin.

“Vai immediatamente fuori dalla porta” ribadì ancor più vistosamente sillabando ogni parola.

Con aria sconsolata Konohamaru si sistemò gli occhiali sopra la testa e si diresse fuori dalla porta.

“Spero abbiate capito che anche io ho un limite alla pazienza” riprese fiato il ragazzo che non aveva mai gridato in vita sua.

Aveva fatto leggere a turno il libro, perché dopo tutto doveva andare avanti con quella benedetta scaletta lasciatagli dal maestro Iruka.

La cosa curiosa era che la sua voce sembrava annoiare prima, ma dopo la sfuriata contro Konohamaru i suoi alunni erano in qualche modo terrorizzati e sembravano tacere seguendo la lezione.

Al termine della lezione Shikamaru tirò un sospiro di sollievo e mentre si accingeva ad uscire cercò Konohamaru. Lo vide che giochicchiava con una specie di pallina improvvisata e ostentava a lanciarla contro il muro con fare evidentemente annoiato.

“Konohamaru”

“Shikamaru sensei … sumimasen” si scusò il ragazzino prima che lo shonobi potesse aprire bocca.

“Scusa tu … cioè no … oh ma che seccatura! Senti vattene a casa e non dare più fastidio”

“V-va bene” rispose titubante Konohamaru che si sarebbe aspettato una punizione peggiore. Nella peggiore dei casi avrebbe avuto dei compiti extra da fare per il giorno dopo.

“Grazie …” replicò flebilmente il ragazzino che comprese l’imbarazzo malcelato di Shikamaru. Dopotutto era così strano avere un amico di Naruto al posto di Iruka …

Konohamaru afferrò la borsa accasciata a terra e corse via con un sorriso accennando con la mano un saluto.

“A domani …”sospirò drammaticamente Shikamaru.

***

“Ti vedo stanco, Shika” lo salutò Choji alla domanda fatidica –come stai?, come va?- . Shikamaru arricciò il labbro ad indicare che la situazione non era delle migliori.

“Sono delle furie Choji. Oggi mi è scappata davvero la pazienza e mi è sfuggito una sgridata più assomigliante ad un ruggito”

Choji si mise a ridere mentre con una mano afferrava delle patatine dal sacchetto.” Tu che ti metti a gridare … Shikamaru non ti ci vedo proprio!”

“Che seccatura questa storia! “ cercando di sviare il discorso da quel spiacevole evento. Non voleva far sapere, nemmeno a Choji che si era arrabbiato perché aveva visto Temari nuda.

Beh … la verità era che lei non era per niente la sua ragazza. Ma comunque quella presa in giro gli aveva dato fastidio. No era sua amica. Non era una sua collega.

“Ehi Shika, oggi non sei molto di compagnia!” si mise a ridere Choji aggiungendo che non lo era quasi mai, conoscendo lo shinobi come seccato da quasi tutto e impigrito all’ennesima potenza.

“Mi ci voleva proprio una passeggiata per schiarire le idee …”

“T-ti riferisci a Temari?”

“N-no lei che c’entra?”

“Beh, due giorni fa l’hai incontrata, ti ha salvato la vita, adesso si può affermare che siete quasi amici.”

“No no, lei è venuta per gli esami dei Chuunin. Figurati se voglio una tipa come lei.”

“Ehi Shikamaru Nara” lo colse una voce alle sue spalle.

Un brivido freddo percorse lungo la schiena di Shikamaru al suono di quella voce femminile.

“Tsunade-sama …” salutò educatamente Choji mentre Shikamaru biascicava un saluto sommesso.

“Shikamaru …salve! Giusto a proposito!”esclamò allegra Gondaime. Quella espressione non piacque niente al giovane shinobi che fu preso da un istinto di autoconservazione. Aveva una voglia matta di darsela a gambe, avrebbe anche incontrato Temari!

“Allora … siamo al terzo giorno! Come va?” chiese ridanciana l’hokage.

“Bene …” Non aveva proprio voglia di raccontare che le cose non andavano affatto bene e quella risposta era quella che si dava sempre. ‘Bene’ con un’aria di nonchalance e di tedio misto a noia. Un atteggiamento quello di Shikamaru che avrebbe scoraggiato anche il più grande parlatore del mondo ninja conosciuto.

“Mi dici bene allora! Iruka avrebbe bisogno di qualche altro giorno di riposo …” rispose asciutta con fare sarcastico il quinto.

“Sta scherzando, vero?” chiese annoiato e malamente preoccupato Shikamaru.

“No, affatto! Perché dovrei?”

“Beh, io … non posso!Io … ho da fare ecco sì, per la settimana prossima ho da fare.”

“Beh anteponi il bene del tuo villaggio per imbiancare le pareti di casa tua?”

“Non devo imbiancare le pareti!” rispose offeso Shikamaru.

“Appunto. Il tuo incarico resta confermato sino a Lunedì. Quindi non ti aspettare favori.”

Il quel momento l’inconscio di Shikamaru gridò straziato dal dolore della notizia, mentre Choji ancora con il sacchetto di patatine in mano gli dava allegramente delle pacche sulla spalla.

“Ma cosa ho fatto, si può sapere?” si lamentò esasperato il rampollo di casa Nara.

Ma la giornata non era ancora finita …

Temari quando avrebbe scoperto di essere stata derisa dai suoi alunni l’avrebbe ucciso. Sua madre lo avrebbe anche aiutata volentieri.

“Questa è una congiura ai miei danni!”

Angolino for me :

wow... accidenti ho fatto fatichissima ad aggiornare!ç___ç Purtroppo mi riduco sempre all'ultimo .__. e sto odiando Psico con tutte le mie forze! Va be' che frega voi! XD Come al solito grazie, davvero un grazie di cuore.

Ringraziamenti specialissimi:

Niraw: Grazie grazie per l'ironia pungente! XDXD Diciamo che mi immedesimo molto in Tem...credo che lo facciano tutti XD come non si può? Grassie per l'esame di pissi... incrociamo le dita e crepi il lupetto!XD Che ti pare di questo chappy? Baci

Ragazzasilenziosa: grazie per i ringramenti! Ne sono lusingata! Piaciuto questo capitoletto? Baciotti

bambi88: visto? è impazzito. Ha perso la pazienza. *sisi* Poverino... però almeno si è dimostrato quanto meno geloso di Temari no? Ti è piaciuto? Un bacione, e grazie per la recensione!^_^

stefy90: sisi shikatema forever! Hai visto che tra tutti e due sta proprio ammatendo! Ma certo che Tem viene solo per lui anche se nessuno dei due ha intenzione di cedere... almeno per il momento!

arwen5786: grazie per la recensione! Leggere le tue opinioni mi fa sempre un gran piacere!^_^ Speriamo di essere ic anche questa volta! Ti è piaciuto? Un bacione

lily_90: carissima! Non ti devi affatto scusare! E che! Il capitolo è lì, mica scappa!^_^ Grazie per gli apprezzameni ai personaggi e ai dialoghi! Di solito li evito perché non sono tanto capace :-P e questo non puà che farmi un gran piacere! Grazie per l'augurio per l'esame! Anche a te un bacio e dimmi se ti piace!

Chiara

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Capitolo 5
*** Appuntamento indesiderato ***


Capitolo quinto - Appuntamento indesiderato

 

 

 

Le notizie a Konoha volano. Un piccolo villaggio di gente semplice ma che sa essere veramente impicciona all’occorrenza. L’episodio di un maestro dell’accademia quasi diciassettenne e le sue incredibili disavventure avevano già fatto il giro del villaggio e ora le chiacchiere viaggiavano di bocca in bocca, dal chioschetto di ramen di Ichiraku a negozio di fiori Yamanaka  persino al negozio di scarpe fino a quello di equipaggiamenti ninja.

“La sai l’ultima? Il giovane Nara è al posto di Iruka. Certo che l’accademia è sempre stata dura! Non è facile trovare un sostituto e i Jonin se ne lavano le mani” chiacchierava una signora affacciata da un balcone ad una sua vicina.

Sotto il sole del mezzogiorno, le comari amavano spettegolare su questo genere di notizie.

Sapevano a quali grane andava incontro il rampollo di casa Nara, sapevano di quanto fosse dura badare a dei mocciosi urlanti. Sapevano che tra gli aspiranti genin c’era il regale nipote di Sandaime che di certo, non era un agnellino.

“Sì, l’altra volta me l’ha raccontato mio cognato che li ha visti agli esami di selezione dei Chuunin. Anzi, ti dirò di più! Mi ha anche riferito che stava insieme a quella kunoichi di Suna, la sorella del Kazekage, nel paese del vento!

“Shhh … eccolo che passa!”e così facendo l’altra donna indicava Shikamaru piuttosto seccato da quel borbottio che si era venuto a creare attorno a lui. La semplice idea che Temari venisse a scoprire l’accaduto lo faceva rabbrividire.

Aveva proprio voglia di andare a mangiare, dopo aver in malo modo concluso la giornata all’Accademia. Avrebbe passato il pomeriggio con Choji … almeno non avrebbe avuto pensieri.

Si diresse a casa mentre il sole era già alto nel cielo e inondava l’aria circostante di una piacevole aura primaverile.

“Sono arrivato!” esclamò Shikamaru entrando in casa mentre si toglieva i sandali.

“Ciao tesoro! E’ quasi pronto in tavola!”

 

Yoshino avvertì il malumore del figlio sotto i suoi borbottii sommessi e i suoi sbuffi. Aveva captato qualcosa in città mentre era andata a fare la spesa al mercato.

 

“Il figlio di Yoshino e Shikaku pare che sia al posto d’Iruka … sarebbe proprio bello andarlo a vedere far lezione.”

“E Iruka che fine ha fatto scusa?”

“Ah non so; credo si sia buscato una bella influenza.”

“Poverino!”

“No!Poverino Shikamaru! L’hokage gli appioppa tutte le mansioni più ingrate!”

 

E Yoshino aveva soprasseduto. Sicuramente odiava mentre sparlavano del figlio, ma in quel caso era conveniente starsene zitta. Persino lei amava i pettegolezzi, da buona rappresentante del gentil sesso, s’intendeva.

 

“Sei stanco Shika. Dovresti riposarti un pochino oggi pomeriggio sai?” gli prese il viso la giovane madre.

“No mamma dai lasciamo stare!” si divincolò il ragazzo che a malapena sopportava sua madre, figuriamoci in quel momento di estrema stanchezza.

 

“Ti hanno ridotto in polpette i mocciosi, eh?”chiese Shikaku mentre rientrava attraverso la finestra dal giardino.

“Shikaku sei tutto sporco di terra vai a lavarti le mani. “rimproverò subito la madre con sguardo accigliato.

 

I due uomini di casa Nara la fulminarono con lo sguardo pur sapendo che era inutile controbattere contro di lei. Quando ordinava, bisognava eseguire. E alla svelta.

“Che seccatura Yoshino … Sto parlando con Shikamaru che è appena arrivato!” si lamentò inutilmente Shikaku.

 

La moglie del Jonin lo guardò bieco e con uno sguardo feroce mentre sommessamente con la bocca produceva un suono non ben classificabile, per lo più simile ad un ruggito.

 

“Sì va bene, ho capito” rispose preso per stanchezza mentre si tirava su le maniche e si avvia verso il bagno.

Shikamaru lo seguì.

 

“Che seccatura papà. Ti fai sempre comandare a bacchetta!”

“Eh lo so figliolo … le donne sono una tale seccatura. Se non le assecondi, scoppia il finimondo. Credimi è molto più conveniente obbedire che litigare. Non sei d’accordo?”

“Sì è vero …”sbuffò con tedio il Chuunin mentre prendeva l’asciugamano canuto e si asciugava le mani.

 

“Allora lì all’Accademia?”

“Ah guarda oggi me ne hanno proprio combinate di tutti i colori. Ho perso proprio la pazienza e mi sono messo a urlare.”

 

“Ah sì? Ma sono tanto scalmanati, vero?”

 

“Sì ma se ne approfittano spudoratamente di me. Dico, ordino, propongo qualcosa e loro fanno il contrario.”

“Beh tu usa la psicologia inversa!”

 

Shikamaru lo guardò ancor più bieco.

“E secondo te sono così sciocco da dirgli – Ok va bene fate pure casino così vi do un bel voto- ?. Non ci cascheranno mai. Poi quel Konohamaru e la sua combriccola di amichetti sono sempre scatenati più che mai.

Io a quell’età non ero così!” protestò Shikamaru.

 

“Eh lo so figliolo … dai tieni duro, mancano pochi giorni!” costatò il padre dandogli delle leggere pacche sulle spalle.

 

“Dai … adesso andiamo a mangiare, tua madre ha preparato sashimi e mica vorrai farglielo buttare via! Sai come si offende se non le dici che è buono!”.

 

Shikamaru al che s’infilò le mani in tasca e grugnì sonoramente.

 

***

“Buon appetito” si augurarono vicendevolmente staccando le piccole bacchette incollate le une alle altre.

 

“Allora Shikamaru … oggi ho incontrato Temari sai?” disse Yoshino.

 

A quella risposta quasi venne un colpo al povero ragazzo che adesso stava tossicchiando e si batteva il petto per non far andare di traverso il boccone.

 

“C-cosa ti ha detto?” chiese titubante ingollando il boccone a tutta velocità.

“Oh che cara ragazza, io l’ho sempre detto! Assomiglia tanto a me quando ero ragazza! E quando poi ho incontrato Shikaku!” espose con sguardo sognante ammiccando al Jonin.

 

“Sì per mia s… fortuna!”si corresse mentre Shikamaru gli aveva dato una sonora gomitata nel fianco.

“Già vero … strana la vita! Avevano giurato che non saremmo durati a lungo e invece …”.

 

“Comunque dicevo sì … Ecco Shika le ho proposto che se ha voglia, tu sei sempre in casa ad annoiarti, può venire qua. Mi ha detto che viene oggi.”

 

“Cosa scusa?”

“Ma perché!”

 

 Questa volta fu Shikaku a dare la gomitata a Shikamaru ricordandogli che era molto pericoloso contraddire la madre, specie in quelle iniziative.

“Mamma già ne parlano tutti di me perché sono lo zimbello di Konoha. Se esco con quella là, mi fischieranno talmente tanto le orecchie che diventerò sordo prima del tempo!” constatò saggiamente lo shinobi.

 

Ma Yoshino era lanciata in quella folle impresa.

“Sì oggi intanto non hai l’Accademia! E poi scusa è tanto sola … e poi quella ragazza mi piace. Sì tanto.”

“A me no … voi donne siete solo …” si fermò. Davanti allo sguardo di sua madre che si stava tirando e contraendo si dovette arrestare.

 

“Ma io … mi dovevo vedere con Choji oggi!”piagnucolò sbuffando.
“Nessuno ti ha chiesto niente mamma!”

 “Ma quanto la fai lunga, Shikamaru! Non sarà per caso che hai paura, vero?”
“M-ma certo che no! Figuriamoci di lei poi!”

 

Invece un piccolo brivido gli aveva leggermente carezzato la schiena al solo pensiero di stare con Temari.

Una terrorista bella e buona, con la sua ironia sprezzante, con la sua ingombrante gelosia. Lui detestava Temari. La persona e la sua compagnia in certi momenti gli sembravano proprio insopportabili.

 

“Va beh, tu mamma hai fatto il danno, quindi avverti Choji”.

“Va bene!”sorrise soddisfatta Yoshino. Quel sorrisetto compiacente e ammiccante non parve piacere molto né a Shikaku né a Shikamaru.

 

“Per piacere tesoro, potresti sparecchiarmi? Mi sento un pochino stanca!” ordinò Yoshino con un languido gesto della mano indicando le stoviglie sul tavolo.

 

Con un grugnito Shikaku e Shikamaru sparecchiarono la tavola sotto lo sguardo attento e vigile della consorte Nara.

 

“Che seccatura le donne”

“Puoi ben dirlo, figliolo!” gli sussurrò per non farsi sentire dalle autoritarie orecchie della femmina di casa Nara.

“Con loro devi sempre giocare d’astuzia.”

“Sì farti fregare come dalla mamma, dici?” provocò Shikamaru seccato dal comportamento indolente del padre.

“Shikamaru, Shikamaru … le donne le devi assecondare, se no ti fanno impazzire.”

“Se lo dici tu … sono delle grandissime scocciature!”

 

***

“Ehi Nara! Non sapevo che tua madre ti combinasse gli appuntamenti! Da quando sei diventato vergognoso per chiedermi di uscire?” salutò educatamente la kunoichi di Suna mentre Shikamaru usciva di casa.

“Infatti io non le ho chiesto proprio un fico secco! Dovevo vedermi con il mio amico Choji e non con te.”

“Su dai cry-baby non ti disperare. Scommetto che sei felicissimo di star con me.”. E sfoderò un sorrisetto malizioso della serie io-a-tua-mamma-sono-simpatica-e-le-piaccio.

 

“Solo perché stai simpatica a mia madre, non è detto che io ti reputi tale”.

“Oh lo so caro che mi vuoi bene! Figurati per me, è un piacere farti questo favore e alleviarti la sofferenza di un noioso pomeriggio. “ rispose ignorando bellamente Shikamaru.

“Mendokouse” le ruggì con un borbottio sommesso.

S’infilò le mani in tasca, si stiracchiò la schiena, respirò a pieni polmoni una boccata d’aria fresca e si mise in cammino con Temari.

 

“Dove vuoi andare?”

“Non so, di pomeriggio di solito vado in cima alle mura a rimirare le nuvole” esclamò pigramente lo shinobi.

“Che noia, manco morta. Scordatelo . “

Scusate se non ringrazio uno ad uno! ^_^ Sono un po' di fretta... mi rifarò la prossima volta!

Grazie comunque a : bambi88,stefy90,Niraw,arwen5786,Cyberman93.

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Capitolo 6
*** Un appuntamento indesiderato(Parte seconda) ***


Capitolo sesto- Un appuntamento indesiderato- parte seconda

“Tu mi freghi sempre” protestò la bionda accanto a Shikamaru comodamente disteso a rimirare il cielo.
“Temari, oramai dovresti saperlo … ti conosco troppo bene!”
“Sì ma mentirmi così, illudermi di andare a bere qualcosa … e adesso sono qui a girarmi i pollici, mentre tu fai le respirazioni Yoga.”
“Cosa stai farneticando? Guarda che belle … oggi c’è anche un po’ di vento, si stanno muovendo.”
“Che seccatura Shikamaru, io me ne vado.”
“Fai pure, nessuno ti obbliga a restare qui.”
“Nemmeno se lo dico a tua madre?”

La testa del ragazzo si girò di scatto, mentre con un gesto secco sputava via la sigaretta per terra.
“Ti odio. Tu e quell’altra siete solamente una grandissima seccatura. Ma cosa ci state a fare voi donne?”

Sospirò con aria affranta e sì rizzò in piedi mentre la kunoichi di Suna se la ridacchiava.
“Certo, io adoro starti al seguito a seccarti.”
“Che bell’hobby! Non hai mai pensato di darti … alla pesca? Al Poker? Al giardinaggio?”
“Certo che no!” completò con una fragorosa risata Temari.

“Te l’ho già detto che ti odio?”

Alla fine Shikamaru si arrese, sconfitto. Ma chi gli aveva fatto il malocchio? Quella strega dell’ambasciatrice di Suna? Sua madre?
“Andiamo e vediamo di darti questo appuntamento galante” sospirò con mestizia, calcando sulle ultime due parole.

“Quanto vittimismo. Siamo colleghi, sei l’unico che conosco più o meno bene, potresti anche rispettarmi un po’ di più! E che diamine!”

Shikamaru se ne rimase in silenzio, non avendo nulla da dire al riguardo.
“Cosa c’è, ti hanno mangiato la lingua?”

“No, stavo pensando.”spiegò il Nara ancora assorto.

“Sputa il rospo.”
“Cosa ti frega scusa?”
“Ti conosco sei preoccupato. Sputa il rospo.”

In realtà Shikamaru era preoccupato per due cose. Una che quella del sexy jutsu venisse scoperta da Temari, e una piccola questione che riguardava l’accademia.

“Be’ in realtà l’accademia ogni settimana fa sempre una sorta di verifica. E mi toccherebbe domani. Che seccatura.” Protestò ancor prima che la sua interlocutrice aprisse bocca.

Gli fu immensamente d’aiuto la risata a dir poco isterica che si parò davanti al Nara.
“Ma sei sempre così simpatica, scusa?” chiese sarcasticamente mentre vedeva Temari tenersi la pancia dalle risate.

“Cosa hai da ridere! Non c’è affatto da ridere, sciagurata.” Si ricompose lo shinobi di casa Nara.
“Domani ti vengo a vedere … non me la voglio perdere.”

“Spiacente, non si può entrare all’accademia. Almeno non gli estranei.”
“E da quando Shikamaru Nara è diventato così rispettoso delle regole?”

“Da sempre.” Aggrottò la fronte per la domanda.
“Va bene allora mi porto anche qualcosa da sgranocchiare durante lo spettacolo” esclamò con aria complice.
“Ok va bene. Si sieda, Madame!”
Erano nel frattempo entrati nel locale, un ambiente con certe pareti di legno scuro e nodoso, con certi tavolini e panche della stessa qualità.

“Due sakè” ordinò Shikamaru alla domanda gentile della cameriera che prendeva ordinazioni.
“Non mi hai chiesto cosa volevo.”
“Offro io, decido io.”
“Che ragionamento assurdo!”
“Il sakè non ti va bene?”
“No no benissimo però …” tentando quasi di scusarsi. Ogni sua parola era intenta a polemizzare.

“Allora non seccare.” Shikamaru sospirò e si rilassò contro il muro adiacente alla panca di legno mentre fissava a vuoto le pale del ventilatore girare nel negozio.
“Beh seriamente, se vuoi domani ti vengo a dare una mano.”

Il Nara rimase spiazzato da quella proposta. Lei era una seccatura e si comportava da tale.
“Cos’è questo slancio di generosità?”
“Niente, aiuto, pietà e la voglia di farsi due risate.”

“Comunque no. Già i miei alunni dicono che sei la mia ragazza, quindi no grazie.”
“Be’ lo dice solamente tutta Suna e tutta Konoha. Non pensavo ti importassero i pettegolezzi …”
“… a meno che non ci speri …” aggiunse la kunoichi.
“Prego?”chiese incredulo Shikamaru.
“Be’ se stai ad ascoltare queste dicerie vuol dire che ti interessa e che quindi speri di uscire con me. –Grazie-“ rispose sia  a Shikamaru sia alla cameriera che gli aveva portato il sakè fumante.
“Tu ti fai troppe fantasie mentali.” Disse Shikamaru emulando con l’indice destro sulla tempia una circonferenza.

“Comunque, tua madre la devo ringraziare, è stata proprio gentile, mi sentivo tanto sola!”
“Umph” rispose con un grugnito.
“Temari la vittima, Temari la povera ragazza sola che non ha un cavaliere che l’accompagni. Ma ti senti?”
“Piantala Shikamaru”

Dopo di che calò il silenzio, mentre entrambi ingollarono d’un fiato il sakè oramai tiepido. Le loro gote si colorarono di un rosso intenso mentre una sensazione di calore si impadroniva di loro.


“Va bene, sakè finito, chiacchierata finita. Sono quasi le sei del pomeriggio, sta diventando buio, non ti pare che dovrei tornarmene a casa?”
“Ehi non mi trattare come una scoria radioattiva. Guarda che non ti contamino se sto due secondi in più in tua compagnia.”
“Ah no?”
Andarono alla cassa con il minuscolo foglietto e Shikamaru pagò.
“La prossima volta tocca a me però!” replicò Temari.
“Figurati mica lo pretendo, sono un cavaliere, io.”
“Sì e domani gli asini volano.” Ironizzò la ragazza all’esclamazione del ragazzo.
“Sì io sono cavaliere, solo … quando serve.” Esclamò offeso Shikamaru.

“Domani verrò a trovarti!” gli ammiccò Temari un po’ alticcia mentre si avviava verso la sua residenza.

“Non ci provare.”
“Ci proverò sì.”
“Stai zitta che non reggi ti reggi nemmeno in piedi con un bicchiere di sakè, cosa pretendi di ragionare?” glì urlò Shikamaru da qualche metro quando si erano già divisi.
“Cosa?”
“Niente!” gli riurlò Shikamaru stizzito.
“Si anche io ti amo!”
“Quella lì …” sbuffò, evidentemente seccato dalle parole di Temari. Un Sakè l’aveva fatta divenire alticcia, ma era lontano un miglio che lei era interessata a lui.

***
“Spero tu sia soddisfatta mamma” salutò maleducatamente Shikamaru venendo in casa.
“Cosa sono questi modi Nara?”
“Che modi sono i tuoi! Quella là si è ubriacata e mi ha detto che mi ama!” le gridò furente.

“Ah l’Amour figliolo!” gli sussurrò Shikaku, prendendolo in giro.
“Sta zitto papà. Non ho intenzione di fare la tua stessa fine!” gli gridò furente il figlio.
“Quale fine?”

“Comunque, ci sarebbe da mettere tavola. Shikaku pensaci tu.” Ordinò Yoshino.
“Questa fine, papà.” Precisò il figlio.
“Ah sì … che ci vuoi fare. Lo sai come sono le donne!”

Shikaku se ne rimase poi pressoché zitto, intento ad un andirivieni con cuscini e piccole coppette per la tavola, mentre Yoshino sembrava averla presa sul personale e continuava a sostenere una lite a senso unico con Shikamaru, che in quel momento più seccato che mai, sembrava avere tutte le buone intenzioni, eccetto quella di litigare con sua madre.
“E mi devi dare a retta quando ti parlo sai … ?” e continuava con altri sproloqui che entravano da una parte e uscivano dall’altra, e  non affannavano minimamente il giovane Nara.

“Senti mamma, hai ancora intenzione di continuare? Sono io adesso ad essere seccato; non ho bisogno che mi combini appuntamenti amorosi, men che meno con Sabaku no Temari solo perché quella là non ha niente da fare.”
“Non usare quel tono con me, Shikamaru”
“Shikaku è tutta colpa tua, non mi dai minimamente una mano con tuo figlio. Sei uno screanzato”

Il povero Shikaku rimase a mezz’aria interdetto mentre veniva rimproverato dalla  sovrana di casa Nara.
“Perciò, siccome mi sono già stancato di litigare, credo che sia ora di mangiare.”

Con ferocia la consorte del maggiore dei Nara prese la pentola e versò con foga il riso bianco.
“Inaudito … io sono sua madre…” borbottava tra sé, mentre Shikamaru rideva sotto i baffi. Conosceva bene sua madre. Era una seccatura e da piccino gli incuteva un certo timore! Si ricordava quando lo beccava al negozio di caramelle con Choji, dopo l’accademia. Lo sgridava e poi tirava fuori l’argomento per giorni.
Uno Shikamaru colto da stanchezza spesso riceveva senza complimenti e senza lamentarsi tutte le sue sfuriate.
Ma Temari non era una scampagnata al negozio di caramelle. Niente affatto. Era la seccatura numero due, che si stava contendendo il posto con la numero uno, la regina delle seccature, nella sua personalissima classifica.


Angolino autrice :
ok , i did it, ho aggiornato. ^^
La prossima volta è San Valentino... *Chiara al solo pensiero va in brodo di giuggione -sbav-* Ok, sorvolate vi prego! Comunque sia, magari alla mattina che non ho un tubo da fare, ma aggiornerò. ghghgh
Altra cosa, la prossima volta volevo fare un po' riposare Shika-kun, mi fa tanta pena! Poi però quando scrivo non resisto!
Comunque il nome della madre di Shika non è frutto della mia mente malata, no. Volevate! L'ho preso da Wikipedia. Che brava che sono eh? XD Non so se sia così veramente, non ho nemmeno visto le puntate filler. Speriamo sia IC! Però se Shika senior e Shika junior ne sono terrorizzati un motivo c'è.
Magari è un po' esagerato, però mi piace quando le donne assoggettano al proprio volere i mariti tanto da fargli fare i lavori di casa.
(Dì piuttosto che è il tuo ideale di uomo!Ndtutti) (Sì confesso!*muahahah*)
Va be', se siete sopravvissuti sin qui, grazie! Siete dei miti!

Un grazie particolare anche a:

Niraw: ma non ha affatto bisogno di essere pagata, credi a me! *__* Più  guardo Shikamaru e più dico "che donna mitica". Infondo l'ha fatto lei! XD
Cyberman93: ahem non sarei affatto sicura che sia un vantaggio. Temari è una ricattatrice, se ne approfitta, insomma non è una santa! Si legheranno in combutta le due donne?
alfakein: grazie! e anche grazie per il preferito!^-^
bambi88: certo che ha capito tutto. Lei sì che sa far girare bene casa Nara. Appioppa appuntamenti al figlio e schiavizza il marito. Ti pare poco? XD
stefy90: ah la "quella" storia è come una bomba ad orologeria. E chissà che magari, Temari non l'abbia già scoperto e stia meditando vendetta ...
arwen5786: certo meno male che c'è lei! Sì concordo è un 'alleanza pericolosa... del resto Shikamaru come il padre è attratto dalle donne forti e autoritarie. Chissà una vena di masoschismo?XD
tal
pina pensierosa: grazie per i complimenti e grazie per il preferito. Spero di non deluderti!

*Chiara*


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Capitolo 7
*** Vendetta ***


Capitolo Settimo- Vendetta


Alla mattina ad attendere Shikamaru c’erano sulla cattedra una pila di fotocopie ordinate. Con il libro sottobraccio, con una Temari al seguito, quella mattina si aspettava di tutto.
“Ciao Shikamaru. Lì ci sono i compiti … beh Iruka ti ha lasciato il compito, sai cosa devi fare.” Disse roteando la mano l’altra insegnante dell’Accademia.
“Tieni duro Shika, tieni duro … domani è l’ultimo giorno, domani e basta. Domani e te ne vai” si continuava a ripetere freneticamente.
La semplice idea che mancassero solamente due giorni lo terrorizzava. Mancavano ancora due quinti! Due quinti di torture.
Ancora tormentato da quei pensieri, Temari gli diede una pacca sulla spalla.”ehi stanno arrivando i tuoi pargoli. Butta via la sigaretta. Non vorrai dare il cattivo esempio.”
“Non c’è bisogno che tu mi dica quello che devo fare.”

Shikamaru gettò la sigaretta a terra e con un gesto secco degli stivaletti la spense.
Al suono della campanella esterna vide una folla disordinata e pigra di mocciosi che si smistava nelle varie classi.
“Cosa hai intenzione di fare, Tem?” chiese Shikamaru preoccupato e dal tono di voce esasperato.
“Me ne starò a vedere la lezione e dopo andremo a mangiare insieme.”

“Sveglia pigrone.”
“No mamma, ti prego.”
“C’è Temari che ti è venuta a prendere, ti accompagna all’Accademia questa mattina”
“Cosa sei diventata ma’?”
“Una sottospecie di segretaria per i miei appuntamenti con le ragazze?”
“Alle volte sei proprio sciocco Shikamaru! Temari è una cara amica! In questi giorni chi ti sopporta irascibile come sei?”

Si era alzato, ma non aveva dormito bene. Tutti quei pensieri, l’improvviso attaccamento che quella ragazza aveva manifestato all’esame dei Chuunin. I mocciosi.

“Dopo questa missione avrò bisogno di uno strizzacervelli.” Lamentò esasperato il Nara portandosi la mano destra sulla fronte.
“Quanto sei tragico, signore!”

“Buon giorno …” salutò titubante Shikamaru.
“Buon giorno, Shikamaru sensei.”salutò educatamente la classe in coretto.
Un piccolo brivido percorse nella schiena di Shikamaru. Detestava i mocciosi quando chiacchieravano, quando facevano i coretti, quando alzavano la mano per chiedere qualcosa, detestava che gli chiedessero di andare in bagno, che gli chiedessero delle spiegazioni extra.
“Oggi ci dovrebbe essere il compito … chissà se Shikamaru lo sa” sussurrò piano Konohamaru mentre sistemava la sua borsa accanto al banco.
“Certo che lo sa …” rispose sempre sussurrando la sua compagna dai capelli rossi.
“Beh, io di sicuro non glielo ricordo.”
“Nemmeno io!”

Alle otto e dieci di mattina Shikamaru si sedeva dietro alla cattedra, mentre un istante prima aveva cavallerescamente offerto una sedia a Temari.
“Quella è la sua ragazza …” i sussurri erano giunti all’orecchio di Shikamaru con suo gran disappunto.
“Bene, buon giorno.” Quando la classe era piombata nel silenzio.
“Oggi lo sapete che ci sarebbe compito.”
“Io non ho intenzione di avere dei problemi per voi con l’Hokage, non mi sembra granché difficile, perciò lo facciamo.”

Un brusio si levò mentre Shikamaru prendeva la risma di fotocopie dal tavolo verdastro.

“Per cortesia … non facciamo casino” tento di riportare ordine.
“Che palle!”si sentì una protesta fra le tante in quella classe vociare.
“Tem mi dai una mano?”chiese cortesemente il Nara porgendogli metà del plico.
“Certo …” colta alla sprovvista.

Sempre districandosi nel brusio i due shinobi si divisero nella classe.
I problemi erano piuttosto elementari proprio per non mettere in estrema difficoltà.
“Allora, avete da adesso, cioè dalle otto e mezza … due ore. Poi potrete fare ricreazione.” Esclamò Shikamaru guardando l’orologio appeso alla parete.

“Calcola la velocità di un kunai sapendo che in un secondo fa 3 metri.”
Uno dei primi problemi di una fila stava dando delle grane a Konohamaru, spostato strategicamente in prima fila per essere meglio sorvegliato.

“E’ proprio facile, a Suna sì che si faceva sul serio.” Disse sprezzante Temari facendo planare il foglio sulla sedia.
“Sì, come no. Tu e la tua Suna siete sempre i migliori.”
“Certo … voi shinobi della foglia siete dei rammolliti, in ogni senso.”
“Che seccatura che sei.”

“Comunque, caro mio Nara …”
“Non mi sorprende più di tanto che uno dei tuoi alunni abbia rappresentato me nuda.”
“Sei una ameba bella e buona. Non sai tenere minimamente la disciplina in questa classe.”
“T-tu come hai fatto a scoprirlo?”

“Beh, cosa credi, che le notizie non volino, qui a Konoha?” si mise a ridere con un risata sommessamente isterica.
“Ma ogni cosa al suo tempo … la vendetta è un piatto che va servito freddo, giusto Nara?” gli chiese mentre gli passava l’indice sulla guancia destra di Shikamaru al che diventò di un rosso violento.
“Ehi tu! Non chiacchierare” rimbrottò Shikamaru un Konohamaru, beccato girato con tutto il busto verso le file dietro.

“E’ stato lui, vero?” chiese Temari in un soffio appena percepibile.
“Sì, è un pianta grane.”
“Ho visto … assomiglia parecchio all’Uzumaki.”

“Infatti sono grandi amiconi” constatò Shikamaru con una punta d’ironia.

“Ehi, Shikamaru …” li richiamò una voce rauca, ma dolce e velata.
Il Nara l’avrebbe riconosciuta tra mille. Quella del suo primissimo sensei, che tanto aveva fatto disperare, ma a cui voleva bene quasi come un padre. Tutti lo avevano detestato, e poi amato dopo essere diventati Genin.
“Maestro Iruka!” esclamò Shikamaru con le lacrime quasi agli occhi.
“Ehi … sono passato a trovarti. Domani vorrei riprendere il mio posto se non ti spiace.”
“M-ma certo che no!” riprese il suo tono laconico e asciutto nelle risposte il moro.

“Ehi, piantatela!”si girò di nuovo il Nara riportando all’ordine la classe che stava pericolosamente piombando nel caos più totale.
Iruka guardò Temari con un sorriso, sorpreso e stupito che ci fosse anche lei ad assistere alle lezioni.
“Piacere, io sono Sabaku No Temari …” porse educatamente la mano la giovane kunoichi.
“Ah, Iruka Umino, piacere. Devi essere la sorella del Kazekage …” rimembrò lo shinobi dell’accademia.

Dopo l’intervento di Shikamaru, la classe rumoreggiava solo di un frusciare leggero di carte e del rumore di penne scivolare sui fogli.
“Allora Shikamaru, mi hanno detto che te la sei sbrigata piuttosto bene.”
“Insomma … ancora un po’ e impazzivo, ma tutto sommato non è andata tanto male.”

“Mi fa piacere, ma ho immaginato che un giorno in meno avrebbe giovato alla tua salute.” Così dicendo ammiccò in direzione del viso emaciato del giovane Nara.
“Dai Shika, puoi andare. Sono passato da Tsunade ed è tutto a posto. Qui ci penso io.” Sorrise Iruka dando una leggera pacca sulla spalla al Nara.

“Grazie Iruka sensei …”soffiò il ragazzo con una luce negli occhi. L’avrebbe volentieri baciato se non fosse stato imbarazzante.
“Dai … lo so che devi andare con la tua ragazza” soffiò Iruka ammiccando in direzione di Temari.

“Ma non è la mia ragazza!”

“Fossi in te me ne guarderei bene dalle sue intenzioni …”ridacchiò in soffio il maestro Iruka.
“E’ una tale seccatura …”sospirò Shikamaru.

***
“Cosa vi siete detti tu e l’altro?”
“Non sono affari tuoi.” Rispose secco il moro.
“Sì che lo sono. Guardava me.”

“Che seccatura che sei … “
“Lo sai che sto pensando alla tua punizione, ne sei ben consapevole?”

Shikamaru sotto la velata indifferenza rabbrividì. Temari era veramente una ragazza allucinante. Meditava una vendetta a breve. Se l’era legata al dito in modo morboso più di quanto si aspettasse.
“E dimmi un po’… chi ti ha detto di questa cosa del sexy jutsu?”
“Diciamo che io ho i miei informatori, Nara.”


“Allora qual è la mia punizione?”
Temari rimase zitta un secondo, si portò pollice e indice strusciandosi il mento e poi parlò.
“Beh devi sopportarmi una giornata. Un appuntamento galante, per farti perdonare.”

“Devi fare il romantico tutto il giorno.”

Shikamaru rimase zitto. Avvilito, ma in fondo quella idea neanche gli dispiaceva più di tanto. Temari sapeva essere estremamente violenta, all’occorrenza.

“Non sei terrorizzato, non sei paralizzato dalla paura?”
“Certo che no. Per un gentiluomo come me sarà uno scherzo. E’ solo una seccatura come tante. Ma capiti bene, oggi sono particolarmente felice.”

“Allora domani, mi raccomando.”
“Ti passerò a prendere alle dieci.”
“E mi raccomando Shikamaru … voglio inventiva. Fantasia. Non mi voglio annoiare!”


Allora ho aggiornato, ma mi è venuto un po' una schifezza. In questo periodo Miss  Isp è andata a farsi friggere, poverina.
Non ho nemmeno tempo di ringraziarvi una per una. Che screanzata che sono. Oggi è lo sgraditissimo San Valentino. -_-"
Mi sono già arrivati i fiori a casa, siccome io odio i fiori mi sembra giusto!._."
Va be', un buon san valentino a tutti e buon san faustino a tutti i fortunatissimi single domani. ^_^
Ps: per vostra fortuna, il prossimo è l'ultimo capitolo. Questa storia non ha effettivamente senso. Meglio sorvolare.
*Chiara*





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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Capitolo ottavo –Epilogo

“Ti abbiamo considerato la missione di livello A. Se non altro ti riconosciamo la notevole fatica.” Pronunciò secca Tsunade nascondendo parzialmente il suo viso dietro le mani intrecciate.

“Umph” bofonchiò ancora qualcosa Shikamaru in dolce compagnia della kunoichi di Suna.

“Tu invece cosa vuoi?” chiese Tsunade mentre dava a Shikamaru il foglietto del suo compenso.

“Ah, giusto.” Sì frugò nel kimono violaceo alla ricerca di qualcosa, e con gesto sinuoso ne estrasse un rotolo, chiuso con un elegante sigillo rosso.

“Questa è da parte di mio frat … cioè del Kazekage.” Rispose Temari riprendendo nella sua voce un tono fermo, a lei piuttosto congeniale.

“Ah sì, è a proposito degli esami, me ne aveva accennato.”

“Sì.”

“Bene, è tutto. Potete andare, avrei da fare.” Liquidò Tsunade con un gesto della mano, quasi a volerli scacciare.

“Sono certa che avete sicuramente di meglio da fare …” adocchiò Shikamaru di spalle uscente.

Tsunade si rilassò contro lo schienale della poltrona, e si ritrasse a vedere il panorama attraverso la vetrata.

“Che tipi …”mormorò Shizune che accatastava dei fogli accanto alla donna.

“Che coppia … si vede lontano un miglio che lo ha incastrato.”

“Si riferisce a … “

“Sì, quella ragazza ne ha stoffa. Guarda un po’; è già jonin ed è poco più che diciottenne, è già un’ottima ambasciatrice. “

“Povero Shikamaru”

“Se l’è cercata. Gli uomini non sono mai da scusare.” Disse saggiamente l’hokage girandosi e dondolandosi sulla sua sedia.

Shizune rise, mentre Tonton accovacciato per terra gracchiava dalla fame.

“Penso che Nara oggi avrà il suo bel da fare.” Risolse la donna mentre Shizune gli porgeva una tazza di thè verde.

“Allora appuntamento galante.”

“Va bene, vada per questo appuntamento galante.”

“Tanto per cominciare, andiamo a comprare dei vestiti …”

“Tu vaneggi.” Rispose risoluto Shikamaru.

“Nara, tu sei incorreggibile. Credevi che sul serio ti avessi costretto a vestirti come un pinguino?” rise con una cavernosa risata.

“Le tue risate mi irritano, sei fastidiosa, seccatura.”

“Comunque, hai in mano un bell’assegno, fresco di firma. Indi, ritengo opportuno l’incasso immediato e spese folli.”

“Non ci penso neanche.”

“Il massimo di romantico che ti posso offrire è il rimirare placido e assorto delle nuvole plumbee nel cielo.”

“Senza contare che è gratis.”

“Che razza di pidocchio! Non ti credevo così Nara … non ti credevo” e non finì la frase guardando con faccia dall’alto verso il basso con dipinta un’espressione di estremo e profondo disgusto.

“Va bene, va bene.”

“Decidi tu dove andare.”

“Nara, sei veramente assurdo. Mi sembrava di essere stata chiara. La conosci parola inventiva?”

“Evidentemente no.”

“Eilà” salutò una voce famigliare, mentre i due shinobi battibeccavano per le strade di Konoha.

“N-naruto?”

Il ragazzo si era fatto grande, il suo fisico era diventato più robusto, più alto. E assieme a lui c’era Sakura.

“Ciao Shika!”

“Ciao Naruto!”

Con i suoi occhi color indaco chiaro scorse prima a Temari, e poi a Shikamaru. Poi rifece lo stesso in verso contrario, allargando la bocca con un crescendo di stupore.

“Ah, guarda. Son tornato da poco e …”

“No, non è come sembra.”

“Ah no?” disse Naruto mentre tirava goffe gomitate nel fianco dello shinobi.

“Piantala Naruto. Lei è qui per gli esami dei Chuunin.”

“Sì sì, dicono tutti così! Certo Shikamaru, tutti ti credono!”

Si scambiarono un’occhiataccia carica di sarcasmo mentre Temari, punzecchiando il fianco di Shikamaru ricordava il loro “bisogno impellente”.

“Va bene, ti trovo in forma,Naruto!” cambiando discorso e tono di voce.

“Ah sì sì, mi sono allenato molto!” disse compiaciuto strofinandosi l’indice destro sotto il naso.

“Tu?”

“Niente di che, solite missioni, solita routine …”

“Certo certo” ridacchiò sottecchi lo shonobi biondo antistante alla coppia.

“Ho saputo che ti sei improvvisato maestro all’Accademia …” non concluse naruto cercando di incitare Shikamaru a parlarne.

“Sì, guarda una tale seccatura. Non hai idea.”

“Però hai guadagnato dei bei soldoni, Shika!” sorrise Naruto mentre si accovacciava verso il palmo che serrava ancora l’assegno fresco di firma.

“Già …”

“Attento! Donne e finanze non vanno d’accordo, lo sai?”

Shikamaru gracchiò mentre Temari scoppiava a ridere.

“Shikamaru, è ora …”sospirò Temari laconica.

“Sì, ti lascio in compagnia della tua dolce metà.” Scherzò Naruto.

“Non è come sembra, testa bacata!”

Dopo un cenno sommesso della mano i tre shinobi si divisero e Temari a passo spedito puntò dritta verso il suo alloggio.

“Sei arrabbiata?” chiese titubante lo shinobi.

“Certo che sì. Sei veramente noioso.”

“Non era nei patti l’essere divertente.”

“Non fa ridere.”

“Non volevo far ridere.”

“Grunf…”

“Seccatura!”

Stazionarono davanti al chiostro di ramen di Ichiraku, sentirono la voce stridula incitare il commesso di Naruto e della voce pacata del maestro Iruka che rassicurava.

Una moria di suoni li attanagliava, mentre in un sommesso silenzio si tenevano vicendevolmente un broncio dall’aria altera.

“Mi ero proprio sbagliata su di te”

“…”

“Conosco un posto per un appuntamento galante”.

Shikamaru si sforzava in tutti i modi di tenere un atteggiamento distaccato e annoiato, pigro.

“Basta che non siano le nuvole …”

“Ci sono anche loro, sì” rise sottecchi Shikamaru sbuffando il fumo della sigaretta appena accesa.

“Ok, portamici. E vedi di rifarti del tuo mancato atteggiamento poco cavalleresco.”

Camminarono in silenzio, mentre la gente li osservava e con sguardi vacui commentava la strana coppia.

Arrivarono nei pressi di una piccola panchina, antistante il tempio Nara.

Quello era il suo posto. Era il posto di Shikamaru.

“Qui?” chiese titubante Temari.

“Sì” si sedette Shikamaru.

“Guarda … il cielo sta tramontando è tutto rosa.”

“Io odio il rosa.”

“Anche l’arancione?”

“No …”

“Guardale una volta le nuvole …”

“Ma basta, sei monotono noioso …”

Ma in quel mentre Shikamaru afferrò saldamente le spalle di Temari e con una leggere forza la stese a terra, mentre con un leggero tocco la baciava. Le sue labbra rosee secche dall’arsura si incontrarono con quelle sottili e disegnate del ragazzo.

Però … era troppo tardi.

Era troppo bello. E non poteva resistere.

Roteò vacua il suo sguardo verso i suoi occhi marroni chiari, e poi verso il rosa aranciato intenso del cielo.

“Allora le nuvole sono proprio belle, eh?”

“C-certo certo” farfugliò la ragazza.

Certo Shika … mi hai stupito. Volevo infliggerti una punizione per il tuo comportamento scorretto e ho finito per innamorarmi di te. E ho capito che dietro il tuo sguardo pigro giace un vero gentlemen .

“Tanto hai fatto che l’hai avuta vinta, Nara.”

“Ma per questa volta passi … la tua punizione l’hai ampiamente scontata.”

“Certo certo, mendekuse. Intanto avevo ragione io.”

“Sì sì convinto!” ribatté Temari.

Shikamaru sbuffò e poi sorrise. Era la solita Temari. Non una parola, non un sorriso.

E di nuovo solamente litigate.

Ma era Temari.

Sabaku no Temari.

FINE

Con ben 2 settimane di ritardo ho aggiornato.

Maledetta Università. Maledetto cosplay. Maledetto tutto quello che mi toglie il tempo di scrivere.

-__- abbiate pietà!! *help*

Woooow Raga, ho messo la parola FINE alla mia prima, schifosissima long-fic su Naruto.

Penso che … mumble mumble ci scriverò ancora! :-)

Nuoooo tornatene a fare danni nella sezione di DragonBall!ndtutti

Vabbe’ come al solito, ditemi se i PG sono IC, se c’è qualche errore di grammar o cose varie. Insomma recensite che io vi lovvo tanto!*__*

Un grazie e un bacione appiccicoso come il miele a :

Talpina pensierosa: io invece gioisco nel finire una fic!No scherzo, però è una liberazione. XD Ma non temere,anzi si devi temere, tornerò con una nuova Oneshot. Sto solo aspettando che escano i risultati di un certo concorso.

Cyberman93: indovinato!huhu. E’ inutile…sono cotti ma non lo ammetteranno MAI! xD

Niraw: sì San valentino mi ha dato un po’ al cervello. Fa male quella festa u_u. Però Rispetto alle tue storie questa è un’emerita schifezza! Sappi che però il tuo sostegno mi è stato molto di aiuto, e sapere che ad un’autrice come te piace … bhe non può altro che farmi piacere!^^

bambi88: Nooo, figurati, Temari è subdola huhu! Esattamente come ogni donna che si rispetti! E poi, bhe il finale, diciamo che anche Temari ha gradito, molto più che la ventagliata!

stefy90:indovinato, anche perché Tem è cotta di Shika. -Lo sappiamo bene, lo sappiamo bene!- e non può mica torturarlo tanto! xD

arwen5786:ciao!!Grazie per la recensione e come al solito mi ha fatto un immenso piacere! Povero Shika, ha bisogno di coccole! Ma sa da chi trovarle, è in buone mani! XD

Lily_90:Ma grazie per tutti questi complimenti! E’ vero, con Shika e Tema, tutto è concesso o quasi! XD Però guarda un po’, come ti sembra il finale? Deludente, romantico, noioso, scontato? Un bacione.

Un bacione a tutti anche ai timidoni che l’hanno messa nei preferiti e che non hanno recensito. Voglio tanto bene anche a voi, ma non vi dico niente … io son la prima che metto nei preferiti e che non recensisco! X°°°D

*Chiara*

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