Un amore impossibile 2

di Filippo1193
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 2: *** La debolezza di Ran ***
Capitolo 3: *** Imprudenza ***
Capitolo 4: *** Un piano ben elaborato ***
Capitolo 5: *** Legami con il passato ***
Capitolo 6: *** Il segreto ***
Capitolo 7: *** Suidicio? ***
Capitolo 8: *** Il ritorno a casa ***
Capitolo 9: *** Quanto ancora devi inventarti? ***
Capitolo 10: *** Ti vedo Shinichi ***
Capitolo 11: *** Il triangolo dell'amore ***
Capitolo 12: *** Yusaku, non sei più lo stesso ***
Capitolo 13: *** Il video ***
Capitolo 14: *** La verità in un display ***
Capitolo 15: *** Le scuse ***
Capitolo 16: *** Supposizioni ***
Capitolo 17: *** Prepararsi per il piano ***
Capitolo 18: *** Il Piano - Prima Parte ***
Capitolo 19: *** Il piano - Seconda Parte ***
Capitolo 20: *** Il Piano - Terza Parte ***
Capitolo 21: *** Nuovi dettagli ***
Capitolo 22: *** L'inseguimento ***
Capitolo 23: *** Le provocazioni di Kita Ishida ***
Capitolo 24: *** Il segreto viene a galla ***
Capitolo 25: *** Sulle tracce ***
Capitolo 26: *** Il parco di Nikko ***
Capitolo 27: *** Pernod ti catturerò ***
Capitolo 28: *** Regolamento di conti - Prima Parte ***
Capitolo 29: *** Regolamento di conti - Seconda Parte ***
Capitolo 30: *** Fine della vicenda ***



Capitolo 1
*** Preoccupazioni ***


Ciao a tutti ragazzi,

Ho una sorpresa per voi; ebbene si tra qualche giorno inizierò a pubblicare il sequel de "Un amore impossibile"

La prima parte ha entusiasmato molti utenti e spero sia lo stesso per il seguito. Dato che è passato qualche mese dal termine della pubblicazione del primo volume ho pensato di redigere un bel riassunto suddiviso in 4 parti, di cui nella prima parte ci sarà una brevissima descrizione della storia del manga, nella seconda parte la trama dal primo capitolo al trentesimo (riassunto più lungo e dettagliato), nella terza parte la trama dello special, ovvero dei capitoli che vanno dal trentuno al trentasette e nella quarta ci sarà una bella sorpresa =)
Ho pensato di pubblicare la sintesi in giornate differenti, le prime due suddivisioni insieme, oggi, e le altre due in seguito (quindi la sorpresa la vedrete la prossima volta). Come saprete a me piace molto creare la suspance ed inoltre ho pensato che in questo modo potrete rinfrescarvi meglio la memoria oltre a dare la possibilità agli eventuali nuovi lettori di stare al passo con la vicenda.

Bene è giunto il momento di dare il via alla sintesi.
Buona lettura e grazie a tutti =)

 

Sintesi della trama dell’anime

Il giovane Shinichi Kudo sogna di diventare un famoso detective e sin da bambino ha cercato di indagare su diversi casi, sostenendo che c’è solo una verità.
Un giorno, mentre era con la sua amica d’infanzia e compagna di classe Ran Mori, a causa della sua testardaggine e spinto dalla curiosità ha notato degli uomini vestiti di nero che facevano degli scambi illegali.
Purtroppo il ragazzo è stato scoperto da un altro malvivente che, dopo averlo colpito, gli diede un medicinale in via di sperimentazione, l’APTX4869.
I malviventi pensarono così di averlo ucciso ma nessuno conosceva gli effetti del veleno; infatti il veleno ha fatto regredire allo stato infantile tutti gli organi del corpo escluso il cervello.
A quel punto il bambino ha pensato di rivolgersi al suo amico scienziato, Hiroshi Agasa, il quale gli ha consigliato vivamente di non rivelare a nessuno la sua vera identità per il suo bene e per i suoi cari, consigliandogli di indossare degli occhiali e alla vista della sua cara amata Ran finse di chiamarsi Conan Edogawa.
Il bambino è stato trasferito a casa dell’amica approfittandosi del fatto che il padre è un detective, pertanto poteva continuare ad indagare in segreto sugli uomini che l’hanno rimpicciolito sperando di riuscire a consegnarli alla giustizia una volta per tutte.
Nel corso della vicenda Conan conosce una bambina, Ai Haibara.
Questa bambina prima era una scienziata dell’organizzazione e siccome voleva uscirsene ha ingerito lo stesso veleno in via di sperimentazione, ottenendo gli stessi effetti del detective.

 

Trama "Un amore impossibile"
 

È passato diverso tempo da quando il detective liceale Shinichi Kudo è tornato un bambino. Grazie all'intervento di Ai e del dottor Agasa è riuscito ad ottenere l'antidoto per l'APTX4869 e con l'ausilio dell'agente Takagi a sconfiggere l'organizzazione criminale e arrestarne i membri.
Il giovane quindi decise di recarsi a casa dell’amata Ran, che era incredula di vederlo e dopo qualche abbraccio andarono nella stanza della ragazza.
Intanto il padre, Goro Mori, era di rientro a casa dopo essere stato un po a Londra con la sua ex moglie, Eri Kisaki.
Entrando ha sentito sua figlia mentre scherzava con il ragazzo ma lui dietro la porta equivocò così lo cacciò di casa.
Il ragazzo, nel modo in cui è stato cacciato, aveva dimenticato il suo cellulare nel comodino della ragazza e ad un certo punto aveva cominciato a squillare.
Il detective Goro sentendo il cellulare e vedendo nel display un nome femminile decise di rispondere; Si trattava di un’amica del ragazzo segretamente innamorato di lui, di nome Misa.
Shinichi, accorgendosi della mancanza del cellulare, tornò per riprendersi ciò che gli apparteneva e fu accolto con gentilezza dalla ragazza e in modo molto sgarbato dal padre che, dopo averlo avvisato della chiamata, lo invitò ad andarsene.
Quando il giovane ha saputo di essere stato contattato da Misa rimase perplesso al punto che Ran se ne accorse ma pur provando dolore non disse niente al padre, onde evitare di complicare ulteriormente la situazione già molto negativa.
Shinichi tornando a casa provò a chiamare diverse volte Misa fino a quando la ragazza rispose e i due fissarono un appuntamento per l’indomani alle 11.

L’indomani mattina alle 9, il telefono dell’agenzia investigativa Mori cominciò a squillare; si trattava di un nuovo caso da risolvere in una maestosa villa.
Questa villa era di proprietà di una famiglia molto ricca dell’occidente.
Qui Ran ha conosciuto una ragazza di nome Shizuka, figlia del proprietario; le due legarono molto, tanto che alle 12 uscirono dalla villa per passeggiare insieme.

L’ora precedente, il ragazzo si incontrò con l’amica Misa.
Era veramente bella. Indossava una magliettina aderente, una gonna corta ma non troppo esagerata e delle scarpe con i tacchi a spillo.
Shinichi rimase a guardarla meravigliato.

La ragazza disse di essere la nipote dell’agente Takagi e di conoscere bene tutta la vicenda della losca banda, dopo di che propose di andare in una gelateria e il ragazzo colto da profondo stupore accettò l’invito.
Intanto Ran, mentre passeggiava per le strade di Tokyo insieme alla nuova amica Shizuka, notò il suo amato ragazzo insieme a Misa e proprio mentre si stava avvicinando per gelosia vide che Misa lo baciò e il ragazzo non fece niente per allontanarla.
Ran a quel punto fuggì e Shizuka la seguì capendo l’accaduto.

«Ma sei pazza?? Io non voglio dei tuoi baci» disse a Misa
«Come? Vuoi già andare oltre?» rispose la ragazza stupita.
«Scema!!» detto questo il ragazzo lasciò il tavolo e la gelateria.
Il ragazzo chiamò così Ran per dirle la verità e si diresse al parco, luogo in cui si trovava la ragazza furiosa.


«Voglio sapere chi è Misa... Ti prego dammi una risposta esauriente»
La ragazza attese la sua risposta con molta impazienza.
Shinichi aveva cominciato il suo lungo discorso rendendosi conto di quanto era difficile guardando Ran agitata.
Pensava fosse più difficile questo piuttosto di incastrare il colpevole con prove schiaccianti sul suo conto perché questa volta ci andava di mezzo il cuore.
«Misa l'ho conosciuta qualche anno fa, quando secondo la stampa ero ancora un brillante detective»
«Prima di essere stato rimpicciolito?...»
«Si Ran... Un ladro aveva ucciso i suoi genitori ed auspicava in un mio aiuto... Ovviamente non potevo fare niente da solo, i sospetti sono innumerevoli in questo caso e così ho chiesto l'ausilio della Polizia... Come ben sai successivamente mi sono rimpicciolito...»

Alla giovane udendo ciò le tornarono le lacrime agli occhi.
Dentro di se pensava che doveva essere forte.
«Perché non me l'hai mai detto!».
Terminata questa frase Ran si era come ricaricata. Era al massimo della sua potenza concentrata per lo più nella gamba destra.
Il giovane aveva intuito che l'intento della ragazza era quello di sferrargli un calcio e con tono inizialmente impaurito continuò la sua spiegazione.
«Non la sentivo da allora perché l'ho chiamata modulando la voce dicendole che se avessi avuto novità gliele avrei comunicate... Lei è riuscita a scoprire in che casini mi ero cacciato e inoltre mi ha anche comunicato che tra gli uomini di quella banda è stato arrestato anche quel ladro...»
«Non ci credo... Come ha fatto a scoprire la doppia identità?»
«L'ha scoperto perché l'agente Takagi è suo zio...»
Ran a questa scoperta rimase perplessa. Si stava lentamente calmando così decise di perdonare il ragazzo che le disse «Cosa abbiamo lasciato in sospeso?».

Non persero altro tempo e i due si baciarono.
Non poterono restare ulteriormente a baciarsi perché si sentivano osservati da qualche passante ma in special modo da Shizuka che era rimasta ad osservarli seduta in panchina; Era rimasta veramente colpita dalla bellezza della coppia e dal loro profondo legame quando ad un certo punto si accorse che smisero di baciarsi per dirigersi da lei.

Shinichi e Shizuka si presentarono e approfittando dell’occasione informarono il ragazzo del caso e proprio in quel momento, nella villa, il padre della ragazza venne ucciso.
Nel corso delle indagini, il giovane Shinichi ricevette un sms da parte di Misa, un sms che non si sarebbe mai aspettato di ricevere al punto di ignorarlo.

 

“Il mio amore per te aumenta a dismisura, proprio come il crescere di una pianta giorno dopo giorno... Il primo giorno la vedi piccolina ma già a distanza di 10 giorni la vedi più cresciuta =) La notte ti penso e di giorno guardo qualche tua foto che trovo nei giornali o qualche video che riesco a reperire sul web... Sei troppo importante per me, cucciolo senza esperienza... Immensamente tua, la tua dolce Misa <3”

«Scusami, un insulso messaggio...»

Successivamente il giovane Shinichi riuscì a smascherare il colpevole che per non farsi prendere dalla Polizia fuggì.
Ran, vedendolo fuggire lo seguì istintivamente e gli altri vedendo il coraggio mostrato dalla ragazza si avviarono per seguirlo.
La scena era terrificante; Nelle strade di Tokyo si trovava un pazzo omicida che correva agilmente a piedi seguito dalla giovane Ran Mouri e poco distante dall'abile detective Shinichi Kudo, dal famoso detective Goro Mouri, dal signor Kenzaburo e dalla giovane Shizuka.
La vettura della Polizia girava per le strade alla ricerca dell'uomo e gli altri invitati della villa decisero, per paura, di abbandonare l'inseguimento, tornando alle proprie abitazioni.
L’inseguimento proseguiva ininterrottamente e in modo così strano da sembrare la ripresa di un film di portata mondiale ciononostante era tutto vero. Il pazzo omicida ad un certo punto si nascose tra i cespugli di una casa dove riprese una pistola che aveva lasciato precedentemente e giunto al bosco la puntò verso Ran.

“Il nostro è veramente un amore impossibile... Addio Shinichi” pensò la giovane versando una lacrima.
“Ran, la mia mente, il mio cuore, noi due siamo e saremo sempre legati” pensò il giovane detective esausto sia per la corsa sia perché teneva in braccio Shizuka, la quale era molto stanca.


«Shinichi!!»
Il giovane sentendosi chiamare si voltò facendosi superare dal detective Goro e dal signor Kenzaburo.
Colei che l’aveva chiamato era Ai Haibara.

«Ascolta, cosa sta succedendo? Chi è quel brutto tipo che stavate seguendo?»
«Shinichi non puoi fermarti a parlare... Dobbiamo andare subito!!» disse la ragazza corrispondente al nome di Shizuka.
«E' una lunga storia, scusami ma devo scappare...» detto questo il ragazzo prese nuovamente in braccio l'amica e riprese a correre.
Ad un certo punto il signor Kenzaburo, avvicinandosi lentamente da dietro, riuscì a spingere l’assassino verso destra, in modo da distanziarlo dalla ragazza. Il colpevole iniziò a sparare senza esitazione ma fortunatamente i colpi andarono a vuoto.


«Raaaaaan» disse Shinichi che si mise a correre verso di lei.
Il malvivente riuscì a tener testa al signor Kenzaburo sparandogli all'altezza della spalla sinistra e con un'abile mossa delle gambe spinse l'aggressore riuscendo ad alzarsi.

«Brutto bastardo!! Mi hai sparatooo»

Shinichi si voltò verso Ran, pogiò la sua mano nella nuca della giovane e la buttò a terra per proteggerla.
«Stai tranquilla Ran... Così non ti succederà niente... Sarò ugualmente felice di morire sapendo di aver salvato la vita della ragazza che per me è più importante del mondo... Ti amo»
«Nooooo Shinichi... Se morirai tu morirò anch'io... Moriremo insieme»
«No perché con la vista del mio sangue, sverrai e lui penserà di aver ucciso anche te...» disse a basso tono il ragazzo.
“Tu sei uno scemo... Ti stai esponendo così tanto al rischio...” pensò la giovane ragazza e disse

«Scusami, la mia incoscienza ci costerà molto caro... La pagheremo al prezzo della pelle, anzi, della vita...»
«Ora stai zitta... Meglio non parlare...»
L’assassino avanzava lentamente; Era ormai quasi vicino ai due ragazzi. L’altro uomo non poteva più difenderli; Era accasciato per terra e non riusciva a muoversi. Il detective Mouri e Shizuka non sapevano come agire. Erano poco distanti, impauriti, sapendo che prima o poi sarebbe toccato anche a loro e ovviamente volevano in qualche modo salvare i due ragazzi.

«Mi sto avvicinando e a quel punto... Avrò vinto anche questa partita!!» disse il killer con un tono minaccioso.
“Caro Shinichi, devi farne di strada... Ti metterai sempre nei guai” pensò un individuo poco distante.

«Adesso vediamo... Cominciamo con la ragazza per evitare si impressioni»
“Merda, sta saltando tutto il mio piano...” pensò il giovane ragazzo che a quel punto si alzò dicendo
«A questo punto... Prima spara me!!»
«Ti accontento tranquillo... Vedo che sei impaziente di morire ahahahah» disse ridendo di gusto.
«Nooo Shiiiin.... Bastaaaaa... Finitela!!!» urlò una giovane che era sempre rimasta in disparte corrispondente al nome di Shizuka. La ragazza si mise a correre e il pazzo le puntò la pistola.
In quel frattempo il cellulare di Shinichi cominciò a vibrare di continuo; Aveva ricevuto una telefonata ma il suo pensiero non era affatto quello di rispondere.

«Bene bene ragazzina...» detto questo cominciò a sparare intorno alla ragazza per farle capire che non avrebbe scherzato e che la prossima sarebbe stata proprio lei.
Udendo gli spari e vedendo il coraggio della giovane Shizuka, Goro avanzò, sapendo di andare incontro alla morte.

«Uccidi me, solo me... Senza l'infallibile detective potrai stare tranquillo... Però ti chiedo di salvare gli altri, uccidi me bastardo!!» disse Goro alterato.
«Non ho mai visto gente così contenta di morire... E dire che uccidere Dario e Naomi in confronto vostro è stata un'impresa faticosa...»
A quel punto, fortunatamente, gli agenti sentendo degli spari avanzarono.

Con grande colpo di scena, un ragazzo con il suo deltaplano riuscì a sparare un anestetico all’assassino e a farlo addormentare; si trattava di Kaito Kid che era stato informato dalla giovane Shiho Miyano (Ai Haibara) con la quale si stava frequentando.
Il caso si era ufficialmente chiuso. Ran continuava ad essere gelosa del suo amato anche perché durante l’azione di salvataggio sentì il suo cellulare vibrare, pertanto glielo disse.

«Non controlli il cellulare?»
«Ran, perché dovrei?»
«Beh perché quando mi hai detto quelle cose dolci ed hai cercato di salvarmi... Forse non te ne sei accorto ma il tuo cellulare vibrava... Io lo sentivo perché la tasca toccava le mie gambe»
«Siiii ahahah grazie per avermelo ricordato» detto questo il ragazzo prese il cellulare per controllare le telefonate perse.
“E io che speravo mi dicesse che non era importante” pensò la giovane dispiaciuta.

«Misa ciao, sono Shinichi»
“Ha detto proprio Misa” pensò Ran sentendosi morire.
Iniziava ad essere gelosa di quella ragazza.

«Ti rendi conto delle lacrime che ho versato per te... Perché non hai risposto alle mie chiamate?» mentre Misa pronunciava quelle frasi il giovane Shinichi si allontanava lentamente dall'amica d'infanzia Ran.
“Perché si sta allontanando” pensò la giovane e disse
«Shinichi...» ma il giovane non la udì.
Suo padre, il detective Goro, avendo visto la ragazza sola e triste le si avvicinò.


«Non potevo rispondere Misa, abbiamo smascherato un colpevole e voleva ucciderci tutti... Ci siamo salvati grazie all'intervento di un caro nemico-amico»
«Cosa intendi dire?» disse asciugandosi le lacrime
«Storia molto lunga...»
«Tranquillo... Ascolta devo parlarti di una cosa importante... Ci vediamo domani mattina a casa mia? L'abitazione la sai, sei già venuto mesi fa»
«Ok... Ci vediamo domani... Ciao» detto questo il ragazzo chiuse la conversazione.

«Ran, sei molto triste per quel ragazzo e ho pensato che sono stato uno scemo... Non posso privare il vostro sentimento... Se è quello che volete mi faccio da parte...» disse l'uomo guardando la figlia dritta negli occhi.
«Grazieeee papà» disse la ragazza che dalla gioia lo abbracciò.
Intanto in quel momento si avvicinò il giovane e Goro decise di lasciarli soli così la ragazza corse dal ragazzo abbracciandolo. Era molto felice.

«Mio padre ha dato il via libera»
«Cosa? Davvero?» disse il ragazzo pensieroso.
«Si... Che ne dici di vederci direttamente da domani? Ora si sta facendo tardi ed è meglio andare ognuno a casa propria ma da domani…» disse la ragazza con molto entusiasmo ma il ragazzo era molto pensieroso per sorriderle.
«Ran, domani ho un impegno...»
«Come un impegno? Non dirmi che c'entra Misa»
«Invece si Ran»
I due ragazzi dopo questa conversazione si salutarono. La ragazza era profondamente delusa dal suo atteggiamento, così l’indomani decise di svegliarsi presto in modo da poterlo pedinare.



«Shinichi sei tu?» disse una voce emessa nel piccolo citofono piazzato vicino il campanello.
«Si Misa, sono io» detto questo la ragazza uscì dalla sua casa per aprire il cancello al ragazzo. La ragazza aprì delicatamente la porta uscendo.
Si presentò solo in intimo camminando in modo sensuale verso il cancello fissata dal giovane.

«Ma guarda a questa oca come si presenta davanti al mio Shinichi!!» disse alterata Ran senza comunque farsi sentire dai due ragazzi poco distanti.
«Shinichi che hai?» disse la ragazza sorridendo dopo avergli aperto il cancello e aver fatto cenno di entrare.
«Niente solo che non mi aspettavo di vederti così eheheh»
«Si scusami, sai com'è... Mi sono svegliata da poco ed ho terminato solo poco fa di farmi la doccia... Non devi mica scandalizzarti ihihih è come se fossi in costume del resto, non trovi?»
«Si infatti... Tranquilla figurati»

“Penso proprio che l'amica di cui parlano i giornali non si è mai fatta vedere da lui così se non per andare al mare... Siiii questo è un punto a mio vantaggio” pensò la ragazza sorridendo. 

«Perché sorridi?»
«Beh Shin, a volte mi capita perché... Certe volte mi fa solletico il vento alla pancia»
«Beh effettivamente pur essendoci il sole ci sono piante alte qui da te pertanto viene coperto e c'è un venticello leggero» disse pensando ”il vento provoca questo solletico? Wow che novità... Si scoprono tante cose ogni giorno”
Il giovane Shinichi fu così invitato ad entrare a casa di Misa, la quale lo fece accomodare nella poltrona uguale a quella di Sherlock Holmes.

«Quando l'ho presa ho pensato a te»
«Misa... A me? Pensavo avessi pensato a tuo zio»

«Vabbè pure che c'entra» disse e appena vide il ragazzo seduto lì gli si avvicinò sedendosi sopra di lui.
«Misa che ci fai sopra di me?» disse il giovane Shinichi.
«E' ovvio... Seduta sopra di te e in questa poltrona riesco a concentrarmi per il discorso che devo farti... Quella cosa che non potevo dirti telefonicamente e che desidero tu sappia»

«Si però devi dirmelo proprio così? C'è caldo, ti stai appiccicata a me in una poltrona che emana calore e tu stai in intimo...»
«Abbiamo Shinichi imbarazzato aaaah una grande fonte di calore ihihih» detto questo lo baciò in bocca. Lui le ricambiò il bacio;
Tutto sommato iniziava a piacergli il suo modo curioso di agire ma ad un certo punto il suo pensiero si rivolse al cellulare che aveva dimenticato spento.
Dopo un po’ il giovane decise di andarsene ma la ragazza, per il modo in cui si era vestita non si sentì di accompagnarlo.
In realtà era tutto programmato dalla ragazza, perché dato che il cancello era chiuso, lei era certa del fatto che lui sarebbe rientrato almeno per riprendere le chiavi e sarebbe ricominciata la sorte di relazione.
Shinichi mentre si stava avvicinando al cancello vide la giovane e tenera Ran che stava cercando di scavalcare e così Misa decise di uscire.
Ran vedendola ancora vestita in quel modo provocante ebbe un’accesa discussione sia con Shinichi sia, soprattutto, con la giovane Misa e dopo di che abbandonò la casa con classe.
Un vicino di casa, il giovane Koichi, sentendo l’accesa discussione intervenne insultando Ran e affermando di non aver mai visto Misa in quel modo così provocante, così Shinichi comprese la verità.


«Ti ho sentito urlare con una ragazza... Brutta tipa quella lì»
«Già hai ragione»
«Cosa state dicendo?» disse Shinichi iniziando ad innervosirsi
«Aaaaah Misà!! Così mi fai impazzire, non ti avrò mai vista in intimo prima d'ora e dire che passo spesso» disse il ragazzo dopodiché fischiò.
“Non l'ha mai vista così? Questo vuol dire che ci sta provando con me!!!” pensò Shinichi guardandola dopodiché ripensò al bacio e alla frase
”Stai tranquillo Shinichi... Non occorre più niente... Ho placato la mia irrefrenabile voglia”

A quel punto Shinichi prese il cellulare dalla tasca e notò di aver ricevuto degli sms; Li aprì accorgendosi di essere stato cercato da Ran la sera precedente.

«Misa ascoltami... Ho capito le tue intenzioni... Pensavo fosse tutto un caso, che ti fossi presentata così per caso, che il bacio non era programmato intenzionalmente e che, come al bar, avessi fatto tutto questo per smuovermi... Attendevo il tuo caso e tu invece mi hai deluso così... I tuoi sentimenti sono profondi e sono sincero... Se non avessi avuto Ran per la testa sicuramente avrei scelto te...»
«Shinichi, io ti aspetterò... Ritengo che la nostra coppia è più forte e solida di quella vostra...»
«Dai stai tranquilla Misà!! Mi ci metto io con te» disse Koichi facenodole un occhiolino.
Il giovane Shinichi si allontanò dall'abitazione e chiamò la giovane Ran al cellulare.
«E' occupato... Chissà con chi parla al cellulare»
Shinichi non riuscendo a contattare Ran pensò continuamente alla frase detta a Misa non per reale interesse ma solo per calmarla; infatti Shinichi non era affatto interessato a Misa.
Ran era al cellulare con l’amica Shizuka e quando chiuse la conversazione si accorse di aver ricevuto degli sms e aprendoli notò di essere stata cercata dal suo amato Shinichi, così decise di chiamarlo e il ragazzo non tardò a rispondere.

«Shinichi, questa volta mi hai risposto» disse Ran alterata
«E' normale... Raaaan io ci tengo a te»
«Shin, parliamo di presenza... Ci vediamo in gelateria? Quella famosa gelateria...»
«Ok, fra circa mezz'ora lì»

Intanto tra Misa e Koichi:

«Misà hai deciso di entrare? Dai che ti seguo»
«Oooo statti dove sei, ma non l'ho capito... Cosa vorresti fare? L'unico ragazzo che può vedermi così e toccarmi è Shinichi... Quindi statti dietro il cancello» detto questo la ragazza entrò nella sua casa sbattendo ferocemente la porta d'ingresso.
«Ah ok... Ok Misà» disse allontanandosi il ragazzo e pensando

"Shinichi eh? Allora quello era Shinichi Kudo... Ora vedremo...” 

Appena Shinichi vide Ran si inginocchiò spiegandole che è stato tutto un caso e che si era lasciato fregare da Misa e che nel suo cuore c’è solo lei.
«Shinichi... Ti ho aspettato per troppo tempo... Quando sei tornato piccolo hai finto diverse volte ed ho sofferto non sai quanto... Poi ho saputo la verità, sei tornato grande... Ho lottato con mio padre per averti... Ora lui si è arreso e ti ritrovo dispiaciuto per una oca...»
A quel punto la ragazza fu interrotta dal ragazzo
«Non è un'oca!!!»
«Shiiiiin lasciami finireee... Ci tieni a me?»
«Si Ran... Ci tengo e dovresti averlo capito»
«Dovrei averlo capito? Tsk come sentiamo... La dimostrazione è che ti trovo a casa di una che gira in intimo vero? Dimmi... Gliel'hai fissato tutto il tempo? Com'è?» «Ran... Non alzare la voce...» appena il giovane terminò di dire ciò ricevette un sms.
«Ho sentito la vibrazione del tuo cellulare... Dai rispondi... Se è un messaggio, su dai rispondi... Leggi e rispondi!!»
«Ok...» il ragazzo preoccupato estrasse il suo cellulare dalla tasca. Vide di aver ricevuto un sms da Misa e lo aprì.

“Volevo vincere la partita ma non sono riuscita nel mio intento... Credo che molto presto ce la faremo a stare insieme... Ti vorrò sempre e ti aspetterò... Sono ancora innamorata... Pazzemente tua al tuo ritorno <3” 

Il ragazzo vedendo il messaggio decise di cancellare tutti i messaggi ricevuti e inviati dopodiché andò nella sua rubrica e cancellò il contatto denominato Misa. «Shinichi...» disse a basso tono la ragazza che colta di sorpresa fu baciata dal giovane.
La ragazza ricambiò per qualche secondo dopodiché lo respinse dicendo
«Eh no caro... Tu devi promettermi che non la sentirai più...»
«Ran, questa è la dimostrazione del fatto che non voglio più sentirla... Quando partiamo? Ricordi? Dobbiamo parlarne»
«Shinichi non saprei... Non mi sento tanto pronta... Non più dopo tutto quello che ho visto»
«Capisco amore... Prima o poi capirai»
Ran e Shinichi passarono il resto del pomeriggio insieme fino a quando la ragazza, ricevendo una chiamata dal padre che la informava di essersi sentito con Eri Kisaki e di aver deciso di partire per stare nuovamente un po’ con lei.
Sapendo ciò, decise di salutare Shinichi per passare la serata con suo padre prima della sua partenza.
Congedata la ragazza, Shinichi decise di tornare a casa ma, ad un certo punto, durante la strada di ritorno, un tizio a bordo di un motore gli puntò la pistola.

«Shinichi Kudo... Non fare un passo falso o sei morto»
«Ma tu sei Koichi, l'amico di Misa... Cosa vuoi da me?»
Il ragazzo a quel punto scese dal motore puntando continuamente la pistola verso Shinichi e avvicinandoglisi disse
«Brutto stronzo ma come ti permetti a comportarti così con quella ragazza»
«Non capisco... Cosa vuoi» rispose alterato.
«Voglio che ti levi di mezzo...» detto questo, il ragazzo continuò, con una mano, a puntare la pistola a Shinichi e con l'altra mano gli sferrò un pugno alla pancia; Shinichi perse i sensi ma prima di cadere fu preso da Koichi, il quale per prima cosa rimosse la batteria dal cellulare di Shinichi per non farsi rintracciare dopodiché caricò il ragazzo svenuto nel suo motore.
Anche se per Koichi era rischioso percorrere la strada con qualcuno privo di sensi si sentiva il dovere di completare questo suo gesto.
Gli mise un casco e se lo caricò dietro facendogli tenere le sue mani ben strette all'addome del ragazzo in guida così da farlo sembrare un amico a bordo ma soprattutto sveglio e non svenuto. Dopo un po’ del tragitto, il motore di Koichi era quasi privo di benzina. A quel punto fu costretto a fare rifornimento.

«Ehmm... Questo ragazzo ha bevuto un po’ troppo così lo sto portando a casa...» disse Koichi capendo di essere osservato in modo sospetto e così per evitare problemi decise di fare la prima mossa.
«Tranquillo giovane, l'avevo intuito... Aah se non ci fossi tu... I giovani di oggi sono tutti troppo ingenui...»
«Direi quasi tutti ahahah» rispose Koichi che fuggì dopo il rifornimento.
Quando la moto si distanziò un uomo scese dalla sua vettura e si diresse verso il benzinaio.

«Questo tizio mente...» disse un uomo con un cappello mentre stava scendendo dalla sua vettura al tizio che doveva rifornirla.
«Si, lo penso anch'io ma è meglio assecondare certa gente...» rispose il benzinaio.
L'uomo a quel punto si tolse il cappello e il benzinaio rimase stupito.

«Ma lei... Ma lei è il famoso»
«Si esattamente, veda di non fare molta pubblicità» rispose l'uomo.
L’uomo dopo aver pagato al benzinaio entrò in macchina e disse alla compagna che nel motore precedente c’era qualcosa di troppo strano.

Durante questa serata, proprio mentre stava avvenendo tutto ciò, Ran si fece raccontare da suo padre come si era svolto l’appuntamento precedente.
Koichi giunse a destinazione.
Si trattava di un sotterraneo disperso dalla città di Tokyo, situato esattamente in periferia.
Shinichi era ancora privo di sensi così Koichi gli rimosse il casco e se lo caricò in spalla. Entrò nel sotterraneo e legò Shinichi e al termine rimase a fissarlo in attesa del suo risveglio.
La coppia in macchina fece una deviazione di percorso andando a trovare il loro amico Hiroshi Agasa; Si trattava proprio di Yukiko e Yusaku, i genitori di Shinichi.
I due chiesero al proprietario notizie riguardanti Conan.

«Veramente Ran sa tutto e Shinichi è tornato adulto... Non lo vedo da allora...» disse frettolosamente il proprietario di casa.
«Come è tornato adulto? E la banda?» disse Yusaku agitato.
«L'organizzazione è tutta in galera... Finalmente si sta in pace»
«Cooosa? E non mi dice niente? Perché non ci ha avvisato?» disse triste la madre di Shinichi.
Il dottor Agasa a quel punto si ricordò di qualcosa di molto importante e disse
«Dovete capirlo... Avrà avuto vari impegni e poi è normale eheheh se c'è l'amore» ma il suo pensiero era ben diverso. In realtà pensava

”Come potevo dire a suo padre che il figlio ha sospettato di lui... Anche Shinichi non può dirglielo... Molto probabilmente nel suo profondo deve essere deluso del fatto che la sua mente ha sospettato del padre e non ha il coraggio di sentirlo... Quella volta, un membro dell'organizzazione l'ha convinto, anche se per un breve lasso di tempo, che il capo di quella losca banda era proprio suo padre...”.

Intanto, Pernod (un uomo facente parte dell’organizzazione criminale) riuscì a fuggire dalla prigione grazie a delle amicizie e si diresse proprio nel sotterraneo di loro proprietà.
Passò il tempo e Shinichi aprì gli occhi.
Koichi rivelò al giovane di trovarsi in un sotterraneo appartenente ad una losca banda finita in galera e inoltre che era profondamente geloso di Shinichi tanto che lo definì un vagabondo corteggiato dalle ragazze, soprattutto dalla cara amata Misa.
Improvvisamente il detective sentì dei passi ma il giovane innamorato aveva perso la testa al punto di non dargli retta. Koichi in preda ai nervi sparò ma fortunatamente non colpì il detective.

«Misa... Io non provo niente per lei... Siamo semplicemente amici ed ho intenzione di chiarirmi per farle capire che io provo qualcosa per Ran... Io amo Ran!!» all'udire ciò Koichi rimase meravigliato ma non disse nulla; Preferì udire quanto aveva da dire il giovane.

«Te lo dico chiaramente... Mi dispiace per quanto è successo ma sappi che marcirai in galera, come è giusto che sia... L'hai fatto per amore, lo so... Ma non è un gesto corretto pertanto meriti solo questo... Non si gioca così con la vita umana». 

«Bastardo!! Parli proprio tu che giochi con i sentimenti!! Lei ti ama e tu ancora fingi di non capirlo... Io non voglio che soffra... Io la amo e non è corrisposto... E poi... Quando ti voleva la tua amica Ran pensavi solo a fare il vagabondo... Girovagavi di qua e di là ma per che cosa? Il mondo è in rovina a causa di gente come te... Gente che crede di sapere tutto... Che crede di aiutare sempre il prossimo quando invece in realtà porta solo sfortuna di qua e di là... Sai che ti dico? Ben ti sta... Punterei molto volentieri la pistola su di te per toglierti di mezzo... Uno come te, io mi chiedo... Perché esisti? Chi ti credi di essere?»
Shinichi udendo questa frase chinò la testa e disse
«Io da solo non sono nessuno... Sono un semplice essere umano come te ma nell'insieme siamo gli abitanti di questo pianeta... Tutti abbiamo momenti si e momenti no... Hai molta rabbia dentro, rabbia lacerata dal dolore e ciò prova che hai molto dolore... Dolore provocato dall'amore... L'amore a volte è un sentimento distruttivo per il semplice fatto che l'uomo non sa domare il proprio istinto animalesco» detto questo al giovane uscirono delle lacrime dagli occhi.
Quando Shinichi terminò di parlare, Koichi in un impeto di rabbia lo prese per la maglietta. Era in procinto di sferrargli un pugno in faccia quando udì un leggero rumore lì vicino.
Pernod era proprio lì; Era molto vicino al suo nemico giurato Shinichi Kudo. Registrò la conversazione e piazzò una bomba per distruggere il luogo che avrebbe rappresentato una minaccia per la sua libertà, dopodiché uscì dal sotterraneo e preparò il suo piano diabolico.

“Bip bip bip”.
Intanto due cari agenti, Taru Takagi e Miwako Sato stavano trascorrendo la notte migliore della loro vita da coppia.
I genitori di Shinichi vedendo che quest’ultimo aveva anche il cellulare spento cominciarono a preoccuparsi, ciononostante non sapevano come agire.
Koichi sentendo la bomba fuggì senza liberare l’ostaggio ma giunto all’uscita fu accolto dalla losca banda che a distanza controllava i suoi spostamenti e al momento giusto, per non lasciare tracce, gli sparò. Il piano di Pernod prevedeva che il ragazzo doveva essere sparato proprio sopra un tappeto, in modo da non lasciare tracce ematiche per terra e infine di bruciarlo nell’inceneritore. Infatti, di Koichi, non se ne seppe più nulla.

«E Shinichi?» disse agitata una donna dell’organizzazione.
«Per Shinichi tranquilla... Ero indeciso se ucciderlo o meno ma dato che non sa della morte di Koichi e dato che i nostri uomini se ne stanno andando può restare in vita... E' un bene perché la semplice morte non sarebbe buona per lui...... Lo faremo soffrire... Ho in serbo una bella sorpresa... E non solo a lui...».
«Koichi... Koichi dove sei?» disse ad alta voce Shinichi dopodiché pensò ”Se n'è andato senza avvisarmi... Dove mi trovo? Che zona è questa?”.
Il ragazzo uscì dal sotterraneo e cominciò ad visitare il luogo a lui ignoto. Ad un certo punto incontrò un anziano signore che lo ospitò a casa sua per quella notte. Intanto l’agente Takagi, vedendo che sia Shinichi sia Misa avevano il cellulare spento decise di andare a casa della sua cara amata nipotina. La notte passò in fretta e il mattino era ormai evidente. Shinichi si trovava a dormire a casa di perfetti sconosciuti e non sapeva se fidarsi o meno.
“Non so... Questi due anziani signori non potranno aiutarmi per tornare a casa... Vedrò in giro se riuscirò a trovare qualche mezzo che mi porta a Tokyo...” pensando ciò il giovane detective abbandonò l'abitazione lasciando una lettera di ringraziamento.
Nella casa di Agasa, la donna ospitata dal dottore fu la prima a svegliarsi e decise di chiamare il figlio al cellulare.
«Amore, Shinichi ha ancora il cellulare staccato...» disse Yukiko preoccupandosi per la prima volta ma il marito cercò di tranquillizzarla.
Intanto Ran si svegliò dal sonno e salutò il padre che, con le valigie nelle mani, era pronto a partire.

«Ci vediamo al ritorno papà» disse la figlia lacrimando.
«Dai tesoro sii felice»
«Si papà divertitevi tu e mamma».
I due si abbracciarono forte prima di congedarsi e quando il padre era ormai distante, Ran cominciò a piangere maggiormente pensando ”Non so... Mi sento qualcosa... Non è solo per mio padre che sono così... Percepisco qualcosa ma non so spiegarmi cosa...”.
A quel punto decise di chiamare al cellulare Shinichi ma anche lei, ovviamente, non ebbe risposta.
“E' spento... Forse è per questo che sto così... Mmmh Misa... Andrò da lei...” pensò la ragazza convinta che Shinichi stesse cadendo nuovamente in un grosso errore.
Nel frattempo distante da lì, un uomo conosciuto col nome in codice di un liquore era soddisfatto; Era riuscito nel suo losco obiettivo.

«Capo, il suo video è pronto»
«Perfetto» disse girando per la stanza sorridente e con una sigaretta in bocca. 

Ran giunse poco prima dell’agente e decise di scavalcare il cancello per cogliere di sorpresa i due, per lei, amanti.
«Ran e tu che ci fai qui?»
«Takagi?» disse la ragazza scendendo dal cancello.
L'agente a quel punto l'aprì chiedendole spiegazioni.

«Shinichi non lo sento da ieri e pensavo di trovarlo qui...» disse con un tono triste la ragazza.
«Aaaah capisco... Anche tu hai pensato la mia teoria...» disse sorridendo l'agente.
«Teoria? Quale teoria... Non mi dirai...»
«Ehmmm beh boh può essere... Insomma» l'agente non sapeva più che dire.
«Allora possiamo trovarli solo in un luogo...» disse Ran avendo un'intuizione.
«Davvero?»
E fu così che Ran portò l’agente dal dottore Agasa.

«Non riesco a capire perché mi hai portato qui....»
«E' ovvio... Shinichi deve essere proprio qui insieme a Misa... L'unico che può tenerli è il dottore» disse Ran all'agente preoccupato. Shinichi non era nemmeno a casa del dottore;
Tutti cominciavano ad essere sempre più preoccupati
.
“Aiuto... Questi tipi sono strani... Sono tutti anziani ma sono strani... Sembrano distrutti dalla vita... Va bene che la vita molto spesso distrugge ma questo è troppo... Non ci capisco più niente, perché questa gente è così? Cosa sarà successo in questa zona? Possibile che sono tutti così distrutti... Ok, parlerò con uno di questi signori, voglio vederci chiaro...”

«Mi scusi, buon giorno!!»
«Oooh buon giorno ragazzo... Qual buon vento ti porta qui? Evadi dalla vita finché sei in tempo... Non seguire il mio esempio...» rispose l'anziano signore stanco e deluso dalla vita.
«Già evadiii... Evadiii... Sparisci, la vita non ti porta a niente, ti porta solo alla sofferenza!!» disse una signora anziana poco distante.
“Questi sono tutti pazzi... E' qui che portano coloro che devono andare in un manicomio? Incredibile ma vero... Tutta la gente di questa zona è esaurita...”
Il giovane detective non conosceva affatto quella zona ed era alquanto colpito dal loro modo di pensare. Era comunque soddisfatto di avere trovato la stazione dato che il suo obiettivo, in quel momento, era proprio quello di tornare a Tokyo.

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Inizio dello special dal capitolo trentuno al trentasette

Ran era in pensiero per Shinichi perché il ragazzo aveva sempre il cellulare staccato e dopo averlo cercato si è diretta dalla sua amica d'infanzia Sonoko Suzuki. Sonoko aveva chiamato Ran precedentemente e sentendola strana decise di accoglierla a casa sua anche se stava guardando un film.
Al termine di esso si accorsero dell'inizio del telegiornale e aumentando il volume sentirono una notizia raccapricciante.
Ran è stata accusata di omicidio dal suo amato Shinichi Kudo.
Il servizio non è un vero e proprio servizio in quanto il video è stato mandato in anonimo e con l'accordo della Polizia è stato pubblicato ma in parte censurato.
Alla vista di ciò tutta Tokyo rimase incredula.
Ran intuendo che l'amica non riusciva più a crederle decise di fuggire.
L'ispettore Juzo Megure mandò i suoi uomini più fidati nei pressi del bosco dove è avvenuto l'omicidio e proprio lì trovarono un corpo senza vita.
Si trattava del corpo di Misa, la nipote dell'agente Takagi.
Quest’ultimo inizialmente si mise a piangere ma poco dopo scoprendo che gli altri agenti trovarono un capello lungo e castano tra il sangue della vittima si placarono i suoi dubbi. Era certo di sapere chi fosse il colpevole così pieno di rabbia prese la sua vettura a tutta velocità e si recò a casa di Ran.
La ragazza era andata a casa di Shinichi ma non trovandolo e avendo il cellulare scarico decise di tornare a casa sua e ricaricarlo per chiamare il ragazzo.
Proprio quando stava per uscire di casa si ritrovò il povero agente davanti pieno di collera e proprio quando sembrava stesse per avvenire il peggio, gli altri agenti giunsero sul posto e portarono Ran con loro.
Giunti in centrale l’ispettore Megure richiamò i suoi uomini coinvolti nel caso perché decisero di trattenere una ragazza minorenne senza prove a suo carico ma data la loro insistenza decise di far fare il confronto del DNA tra il capello trovato e quello della povera Ran, chiusa in cella. Per ultima cosa ma non di poco conto, l’ispettore vietò all’agente Takagi di conseguire le indagini perché era troppo coinvolto.
Poco dopo una troupe televisiva si introdusse alla centrale interrogando l’ispettore, il quale rivelò pochi dettagli.
Nel mentre l’agente Sato andò a trovare la giovane Ran, la quale accettò il confronto del DNA donando un suo capello.
Piangendo disse all’agente di essere innocente e di voler tornare il prima possibile in libertà.
Intanto in televisione non si parlava d’altro;
Questo caso è stato ritenuto il più importante e non fu solo il telegiornale a trattarlo ma anche altri programmi di gossip perché riusciva a far ottenere un alto audience. La giovane Sonoko vedendo la vergognosa evoluzione del caso decise di recarsi alla Polizia mentre la madre di Shinichi, decise di controllare da fuori se l’adorato figlio era tornato a casa ma vedendo tutto spento rientrò a casa del dottore Agasa.
La donna non era pienamente convinta del fatto che il figlio avesse accusato la sua amata e pensava che fosse andato alla Polizia per risolvere questo strano ma complicato mistero.
Intanto alla Polizia vi erano degli infiltrati e furono convocati proprio loro dall’ispettore per recarsi nella casa del ragazzo.
In modo astuto i due infiltrati corrispondenti al nome di Machinaga Miyamoto e Kita Ishida contattarono un loro capo senza lasciare tracce di conversazioni.
Kita Ishida è la nipote di Pernod ed è stata affiancata da Miyamoto non per suo volere ma perché si riteneva adatto per la missione. Intanto Shinichi tornò a casa e decide di farsi una doccia rilassante per poi dichiararsi al suo amore Ran Mouri, ignaro del fatto che era stata arrestata, ma, al termine della doccia, l’attendeva un grande nemico, proprio dentro la sua abitazione; Pernod.

«Shinichi Kudo!!» 
Il giovane detective Shinichi Kudo, sentendosi chiamato, si voltò e proprio quando era in direzione del soggiorno gli fu puntata la pistola alla tempia e partì il proiettile. 
Il ragazzo cadde a terra e il suo assassino mise accuratamente tra le sue mani la pistola, in modo da farlo sembrare un suicidio. 
A quel punto accese la televisione stando attento a non lasciare impronte e abbandonò l’abitazione. 
Una volta fuori accese la sua ricetrasmittente e contattò i suoi uomini.

«Ragazzi, missione completata… Shinichi Kudo è morto!! Entrate e recitate il vostro copione»
«Ok Pernod... Entriamo in azione!!» disse la nipote Kita seguita dall'agente Machinaga Miyamoto.
Subito dopo l'agente Kita Ishida uscì dalla stanza per chiamare l'ispettore ed informarlo per l'accaduto e nel mentre Miyamoto si avvicinò al povero Shinichi e a quel punto notò che il ragazzo respirava molto affannosamente.
“Giovane detective… Non dovevi affatto intrometterti… Mi dispiace dover recitare il copione ma tutto deve sembrare un suicidio, tanto che lo dimostra anche la tv accesa… A questo punto… Porterò io al termine la missione” dopo aver pensato ciò strinse le sue mani al collo della vittima in modo da ucciderla del tutto.
Fece ciò senza dire niente alla sua compagna perché ne lei ne suo zio Pernod avrebbero accettato di non aver compiuto bene la missione e con un richiamo simile sarebbero stati dei guai seri per il ragazzo.

«Ispettore Megure… Mi dispiace avvisarla che il giovane Shinichi Kudo si è tolto la vita!!» disse la giovane Kita in lacrime.
«Cosa??? E’ assurdo!! Non è possibile… Stiamo venendo…» disse l’ispettore sconvolto.
La giovane Sonoko a quel punto si preoccupò e chiese all’ispettore le novità.
Quando seppe tutto lasciò il commissariato dirigendosi nella villa di Kudo.
Dopo poco tempo la villa Kudo si riempì di volanti tanto che i vicini si allarmarono. Tra i vicini allarmati vi erano anche i genitori di Shinichi e il dottore Agasa che scoprendo quella che sembrava la verità rimasero allibiti. Poco dopo giunsero anche le emittenti televisive.
Intanto la giovane Ran ricevette un sms dalla madre. Il messaggio non poté leggerlo in quanto il suo cellulare era rimasto a casa.
“Amore io e tuo padre stiamo finalmente insieme… Si è risolto tutto tra noi due”
Poco dopo giunse sulla scena del delitto anche la povera Shizuka in lacrime.
Nessuno poteva credere a ciò anche se apparentemente sembrava proprio un suicidio.
Un suicidio, si spiegò nei giorni successivi, perché il ragazzo non riuscì a proteggere l’amata trattenuta in prigione.
Si tratta proprio di un amore impossibile.
Un amore nato sin dall’infanzia ma riconosciuto dopo anni anche se è rimasto pur sempre impossibile.

Ed ecco a voi la sorpresa di cui vi parlavo la settimana scorsa, la storia dello spietato Pernod, per capire maggiormente la trama...

 

Storia di Pernod

Pernod non poteva accettare le abilità investigative del ragazzo e si era ripromesso che l’avrebbe tolto di mezzo sin da quando il detective fu coinvolto contro l’organizzazione, così, proprio quando Shinichi rivelò tutto all’agente Takagi e riuscirono ad arrestarne i membri, lui decise di farsi arrestare di proposito perché era consapevole del fatto che avrebbe avuto la possibilità di fuggire quando lo riteneva più consono, dato che aveva diverse amicizie tra i componenti dello Stato e della Polizia. Una volta libero, il malvivente decise di tornare alla sua vecchia base operativa, per preparare un piano, ma quando vi entrò, sentì le urla del giovane Koichi, così piazzando dei registratori e degli auricolari pianificò una serie di delitti perfetti. Di Koichi, infatti, non si seppe più nulla e l’unico che poteva dire qualcosa era proprio Shinichi, il nemico principale di Pernod.
Era consapevole del fatto che se Koichi fosse rimasto in vita sarebbe stato un testimone scomodo in quanto sapeva che Shinichi all’ora del delitto non si trovava affatto nei pressi del bosco bensì nel rifugio e dato che Koichi era un tipo, secondo Pernod, abbastanza stupido e impulsivo, senza ombra di dubbio avrebbe spifferato tutto e proprio per questo motivo decise di eliminarlo.
Inoltre Pernod avrebbe tanto voluto riconoscere la figlia ma sua moglie non voleva affatto, data la natura dell’uomo, e così decise di mandare uno dei suoi uomini nei pressi del bosco, dove era certo che la donna si sarebbe diretta, e di investirla.
L’agente Takagi non seppe niente di questa relazione tra Pernod e la sorella anche perché fu un uomo inviato da Pernod a recarsi giornalmente in ospedale, in modo da evitare che qualche familiare della donna potesse vederlo e che la donna, una volta sveglia, potesse riconoscerlo e trarre la conclusione mandando a monte i suoi piani. Quando Pernod uscì di prigione, decise
di recarsi dalla figlia Misa.
Lei, dopo aver saputo la verità, si tolse la vita perché non poteva accettare di avere un padre delinquente anche se la ragazza non poteva immaginare che con la sua morte, il padre avrebbe portato al termine il suo piano.

Vi ringrazio per l'attenzione e spero sia stato di vostro gradimento

Capitolo 1 (Preoccupazioni)
 
La morte di Shinichi Kudo aveva scosso tutti.
Purtroppo nessuno poteva fare niente perché tutti gli indizi portavano a pensare ad un suicidio scaturito dai sensi di colpa, perché, secondo la ricostruzione dell’accaduto, il ragazzo aveva accusato l’amata di un delitto.

È passato un giorno dal ritrovamento del corpo e ancora, la giovane amata, è ignara dell'accaduto.


«Non possiamo non dire niente a Ran» disse l'agente Sato all'ispettore Megure.
«Cosa pensi di dirle? Si è suicidato perché lei ha fatto quell'insano gesto? Inoltre...»
«Mi dica ispettore»
L'ispettore avvicinandosi alla donna le disse piano «Stai attenta al tuo compagno... potrebbe compiere qualche insano gesto...»
«Stia tranquillo ispettore»
Intanto, l'agente Chiba entrò in stanza.
«Ispettore, ci sono delle novità sul caso che stavo seguendo due settimane fa»
«Come? Ma non era concluso?»
«Evidentemente no... ci sono dei risvolti... la moglie ha confessato di essere stata lei ad uccidere il marito...»
«Ma questa cosa non avrebbe senso...» disse l'ispettore incredulo.
«Scusi, perché?» disse l'agente Sato sentendosi ormai partecipe del discorso.
«Tu non hai seguito il caso pertanto non puoi saperlo... lei si impressiona del sangue e quindi non potrebbe uccidere qualcuno in quel modo, con il coltello usato dal colpevole e per di più davanti... sì deve essere per forza macchiata di sangue...»
«Beh anch'io con questi elementi mi sentirei di escluderla...»
«Si agente Sato... non si dimentichi quello che le ho detto prima» dicendo ciò l'ispettore invitò gentilmente l'agente a lasciare la stanza.  

“Taru, amore... Io ti aiuterò... Come hai fatto tu con me per Matsuda” pensò l'agente cercandolo. 

I genitori di Ran erano ancora a Londra, soddisfatti perché, finalmente, dopo diverso tempo, erano riusciti a riappacificarsi, anche se una cosa continuava a turbare la donna, ovvero il fatto che non riusciva a contattare la sua amata figlia.
«Ho controllato e ricontrollato ma niente... Ran non ha risposto minimamente al messaggio...»
«Hai inserito il codice giusto prima del suo numero?» disse il detective.
«Beh si...»
«Stai tranquilla cara, ha molto a cui pensare al momento...»
Detto ciò, il cellulare di Goro cominciò a squillare.

L'agente Sato era sempre più preoccupata. Le frasi dell'ispettore rimbombavano sempre più sulla sua testa.
«Dove sarà mai Taru... o no... devo sbrigarmi, che non sia...» disse l'agente Sato preoccupata.

Intanto, gli agenti Kita Ishida e Machinaga Miyamoto furono convocati dall'ispettore Megure.

«Buon giorno ispettore»
«Buon giorno agente Ishida, buon giorno agente Miyamoto... vi ho chiamato per chiedervi se siete disposti a scrivere ciò che avete visto... sapete, è questa la prassi da seguire… capisco che siete particolarmente»
L'ispettore fu subito interrotto dall'agente Ishida che disse «Non si preoccupi ispettore... Capiamo che è questa la prassi e scriveremo tutto»
A quel punto, l'ispettore continuò ad osservarli, convinto che in loro potesse esserci la nuova coppia del commissariato e disse «Sapete, mi ricordare gli agenti Takagi e Sato, magari chi lo sa, vi metterete anche voi due insieme come loro»
«Chi lo sa» dissero entrambi gli agenti dopodiché uscirono dalla stanza e si diressero fuori dalla centrale.
I due si sedettero su un gradino e iniziarono a discutere.

«Ma tu guarda che cose...» disse l'agente Ishida parlando all'agente Miyamoto.
«Cioè?»
«Io sono la nipote di Pernod e a malincuore sono imparentata anche con quell'agente da strapazzo e quella ragazza che si è suicidata...»
«Si lo so... Comunque io stavo pensando a noi 2...» disse l'agente Miyamoto interrompendo la ragazza, forse per paura che qualcuno potesse sentirla.
«Mi dispiace ma al momento metti da parte i sentimenti, abbiamo bisogno di astuzia... di cervello, e chi si innamora perde parte del proprio cervello per dedicarlo in cazzate come regali o cose varie... anche un semplice bacio brucia i neuroni...»
«Non ho proprio idea di chi ti abbia detto questa cosa... ma hai totalmente torto...»

 

FINE 1° Capitolo
----------------------------------
Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:
“Sono stato temporaneamente sospeso e Miwa, invece di pensare a me difende gli assassini...”
«Che rapporti avevi con la vittima? Perché ti stava antipatica?»
“Tsk, a pensare che è un mio parente mi vengono i brividi” pensò Ishida.

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 20 settembre 2013 (La debolezza di Ran)

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Capitolo 2
*** La debolezza di Ran ***


Capitolo 2 (La debolezza di Ran)
 
L'agente Sato aveva ragione. Il suo amato era proprio dentro la cella di Ran Mouri.
«E così mi dici pure che non ne sai niente!!» disse alterato Takagi, quando finalmente intervenne l'amata.
«Smettila Taru... cosa stai facendo!! Non vedi che è in lacrime?»

Si, Ran era triste. Piangeva perché era stata accusata ingiustamente di aver commesso un delitto e non aveva nessuno pronto a difenderla, dato che i suoi genitori erano partiti e il suo amato l'aveva accusata. Inoltre la giovane era triste perché colui che l'aveva accusata non aveva fatto niente per incontrarla e parlarle.

«Ran... ascoltami... voglio aiutarti in qualche modo... Taru esci da qui!!!» disse Sato alzando il tono della voce per l'ultima frase e poi continuò dicendo piano «Poi devo parlarti...» e così l'agente uscì.
L'agente Takagi non si sarebbe mai aspettato quella reazione dalla sua compagna. Non si poteva aspettare che la sua compagna, invece di stargli vicino, difendesse la colpevole del delitto.
“Sono stato temporaneamente sospeso e Miwa, invece di pensare a me difende gli assassini... non uno qualunque ma colei che ha ucciso mia nipote... Ha detto che deve parlarmi... chissà che dovrà dirmi”

«Allora Ran... io vorrei avere chiara una cosa... tu e Shinichi state insieme?»
«Si agente Sato... non capisco però cosa gli è preso...»
«Ran, secondo te perché ti ha accusato?»
«Non lo so... mi stava antipatica si ma non sono stata io... Io non ero nel bosco... L'ultima volta ci sono andata con voi, ricordi? Quando il signor Bunzo mi ha preso come ostaggio»
«Si Ran lo ricordo... Che rapporti avevi con la vittima? Perché ti stava antipatica?»
«Semplicemente perché....»

Ran iniziò a piangere. Ormai non era più la ragazza determinata di sempre. Era distrutta. Sentiva ormai che la sua vita era finita e se la vita si può definire come un ciclo di creazione e distruzione, dove la distruzione è intesa come morte, lei, in quel periodo, si sentiva come un morto che cammina. Una ragazza alla quale è stato interrotto il ciclo prematuramente ma non per morte fisica ma morale.
«Ran, ora devo andare...» detto ciò l'agente uscì dalla cella.

Nel frattempo Sonoko, l'amica di Ran, si aggirava proprio dentro la centrale.
«Ciao Sonoko» disse l'agente Sato alla ragazza.
«Dove posso trovare Ran?»
«Sei capitata al momento giusto... proprio ora si può ricevere... segui quell'uomo che ti porterà da lei... Scusa ma non posso accompagnarti»
«Fa niente, tranquilla...»

L'agente Takagi rimase ad aspettare la sua amata fino al suo arrivo.
«Dimmi Miwa...» disse seccato.
«Beh vedi Taru... c'è qualcosa che non mi convince... io credo nell'innocenza di Ran e comunque ti ringrazio di non averle detto di Shinichi»
«È normale... non potevo dirglielo perché se no morirebbe... come anch'io per te... Comunque...»
«Comunque?»
«Mi è appena venuta in mente una cosa... vieni con me»

A quel punto uscirono dalla centrale passando davanti ai due infiltrati e si diressero in macchina.
“Tsk, a pensare che è un mio parente mi vengono i brividi” pensò Ishida.

 
FINE 2° Capitolo
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Che idea sarà venuta all’agente Takagi? Come proseguirà la vicenda? Tutto questo e molto altro nei prossimi capitoli.

 

Nel prossimo capitolo:
«Ehii mi senta? È successo qualcosa? Mi dica...»
«Su non piangere... Gli stronzi che hanno fatto ciò la pagheranno... anche con la vita, se è il caso»
«Tu hai un cuore troppo grande per commettere un gesto simile»
«Cosa sai che io non so?»
«Stai tranquilla... ci sono io a difenderti»



Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 26 settembre 2013 (Imprudenza)

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Capitolo 3
*** Imprudenza ***


Capitolo 3 (Imprudenza)
 
I genitori di Shinichi erano in lutto. Si trovavano a casa del dottore Agasa, straziati dal dolore.
«Mio figlio non avrebbe mai agito così... c'è qualcosa di strano... perché doveva togliersi la vita?»
«Hai ragione caro... e poi perché avrebbe dovuto accusare Ran...»

Intanto il dottore pensò che la scelta più consona da fare era proprio quella di chiamare il padre di Ran, per avvisarlo della spiacevole notizia.
«Goro Mori?»
«Si pronto con chi parlo?»
«Sono Hiroshi Agasa, senta... potrebbe tornare? ...»
«Perché dovrei? È successo qualcosa?» disse l'uomo preoccupato e continuò dicendo «ehii mi senta? È successo qualcosa? Mi dica...»

Il dottore non sapeva più che dire. Erano tante le parole che aveva in mente ma così poche quelle che riusciva a dire.
«Beh, ecco... Ran è stata arrestata...»

Sentendo ciò il detective si sentì morire.
«Come è possibile? Piccola mia... non posso crederci... e Shinichi non ha fatto niente?»
«No perché... Shinichi è.... Beh ecco Shinichi è» e fu così che la chiamata è stata interrotta per mancanza di credito.
«Pronto!!! Pronto!!» disse alterato il detective.
«Amore cosa succede?»
«Cara dobbiamo tornare urgentemente a Tokyo»

Intanto anche un giovane, con la sua compagna, si stava dirigendo a Tokyo.
«No Shin non si può essere suicidato... scoprirò la verità...» disse lui
«Nemmeno Ran può aver commesso un delitto...» disse la compagna in lacrime.
«Su non piangere... Gli stronzi che hanno fatto ciò la pagheranno... anche con la vita, se è il caso» disse il giovane dando pacate alla spalla della ragazza che di colpo arrossì.
I due uscirono di casa e si diressero nella moto del ragazzo; tutto per aiutare due amici.

Intanto Ran aveva ricevuto l'amica Sonoko.
«Ciao Ran» disse Sonoko contenta di vedere la sua cara amica.
«Ciao... tu mi credi?» disse la ragazza sofferente.
«Ma è normale... tu hai un cuore troppo grande per commettere un gesto simile e credimi, si scoprirà la verità... e comunque....» disse l'amica cominciando a lacrimare per l'ultima frase.
«Sonoko che hai?»
«Troverai un ragazzo che ti amerà... un ragazzo che crederà sempre in te... anche se Shinichi è morto la tua vita…»
Sonoko fu interrotta di colpo dall'amica che disse «È morto? Come? Sonoko cosa sai che io non so?» disse Ran in un misto tra lacrime e nervosismo.
«Pare si sia suicidato perché ti ha incolpato in quel modo» rispose a basso tono.

Sentendo quelle parole, Ran non riusciva più ad avere la forza di reagire e dopo avere avuto un calo di pressione, svenne.
«Ran!! Ran!!» urlò l'amica.
«Subito un dottore»
«Che sta succedendo qui?»
In quella stanza si stava creando il caos più totale.

«Machinaga...» disse seccata Kita Ishida.
«Dimmi...»
«Mi preoccupano quei due agenti, quelli che diceva l'ispettore... secondo me possono scoprire qualcosa...»
«Hai ragione... avvisiamolo...» detto ciò i due entrarono nella loro volante in modo da contattare Pernod tramite la trasmittente situata lì dentro.
«Mi preoccupano due...» disse Ishida.
«Penso di capire a chi ti riferisci... stai tranquilla... ci sono io a difenderti» detto ciò Pernod chiuse la conversazione.

Pernod e Ishida usavano uno strumento sicuro per comunicare tuttavia dialogavano ugualmente con messaggi cifrati. Del resto la prudenza non è mai troppa.

«Perfetto...» disse Ishida uscendo dalla vettura.

In quel momento, gli agenti Shiratori e Chiba passarono di lì. Dovevano appunto prendere la volante per dirigersi a casa della donna che si accusò di delitto.
«Chiba ascolta... questi due sono strani...» comunicò piano l'agente Shiratori.
«Beh è l'amore...» rispose
«E per quale motivo sono entrati in macchina? Non sono stati incaricati di andare da qualche parte...»
«E infatti sono scesi... tranquillo, vorranno la loro intimità...» rispose sorridendo Chiba.

I due salirono in macchina e si accorsero che mancava la vettura di Taru Takagi.
«Anche loro vogliono la loro intimità?» disse sorpreso l'agente Shiratori.
«Per me c'è ben altro... comunque sia dirigiamoci da quella donna...»

 
FINE 3° Capitolo
----------------------------------
Come proseguirà la vicenda? 

 

Nel prossimo capitolo:
«Perché siamo venuti qui?»
«Cercate colui che vive qui?»
«Missione compiuta Pernod»
«Sii intelligente e non deludermi»




Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 03 ottobre 2013 (Un piano ben elaborato)

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Capitolo 4
*** Un piano ben elaborato ***


Capitolo 4 (Un piano ben elaborato)

I genitori di Ran erano veramente preoccupati per la loro figlia e non sapevano come comportarsi, a causa della distanza.

«Tokyo è distante!» disse Eri preoccupata.

«Tranquilla, l'importante è che le valigie sono già pronte» rispose suo marito Goro mentre si stavano dirigendo all'aeroporto.
 

Intanto i due agenti Sato e Takagi si diressero a casa della giovane Misa.

«Perché siamo venuti qui?»

«Perché sicuramente se Ran e Misa hanno avuto una discussione i vicini devono averla sentita...»

E fu così che i due chiesero al vicinato giungendo pure all’abitazione di Koichi, dove, ovviamente non li aprì nessuno. A quel punto una vicina, che era stata interrogata precedentemente, si avvicinò ai due agenti e disse «Cercate colui che vive qui?»

«Si, guarda caso è proprio colui che abita più vicino alla ragazza in questione»

«Beh non credo potrete trovarlo... è partito... è andato molto lontano, ma già da un po’...»

«Vabbè tornerà...» disse l'agente Takagi

«No, non credo proprio... Ho sentito che parlava con qualcuno in inglese... deve avere un'enorme eredità...»

«La ringrazio per l'utile informazione, ma mi dica... mi dia un recapito per rintracciarlo...»

«Beh signorina... mi dispiace ma non siamo affatto in buoni rapporti... è un tipo scorbutico e oltre tutto non credo possa saperne qualcosa, dato che si è trasferito...»

«Ha ragione, la ringrazio molto per l'aiuto» rispose l'agente Takagi, congedandola e ringraziandola, seguita dall'agente Sato.

Una volta distanziati, la donna emise un sorriso e dopo essersi nascosta accese la sua trasmittente ed esclamò «Missione compiuta Pernod»

«Perfetto Chianti» rispose.

A quel punto i due agenti decisero di tornare in centrale.

 

«Devo andare a vedere una cosa... Amore tu resta qui...» disse il padre di Shinichi uscendo dall'abitazione del dottore. L'intento di Yusaku era proprio quello di andare a casa del proprio figlio e così entrò nell'abitazione e vide il corpo senza vita del figlio.

“A distanza di un giorno è rimasto qui... Vediamo...”.

L'uomo controllò con circospezione il corpo notando un particolare fondamentale.

«Se così non fosse, allora qual è la verità...»

Dopo aver detto ciò, l'uomo ricevette una chiamata.

«Pronto»

«Ciao Yusaku, non pensavo di trovarti qui un Giappone... non eri partito?»

A quel punto Yusaku riconobbe la voce.

«Dimmi»

«Incontriamoci al parco... ovviamente non deve venire nessuno, sii intelligente e non deludermi»

«Ok...» rispose con un filo di voce.

La chiamata si era ormai interrotta.
 

Intanto i due ragazzi in moto sono giunti a Tokyo.

«Se non erro la casa di Shinichi è qui vicino...»

«Si, si trova proprio qui»

 
FINE 4° Capitolo
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Cosa avrà scoperto Yusaku? Chi lo avrà chiamato? Come proseguirà la vicenda? 

 

Nel prossimo capitolo:
«
...non crederai mica che abbiamo riservato un trattamento di favore...»

«È assurdo... vi ho già pagati… ora vi denuncio»

«Polizia? Bene, vi seguiamo volentieri anche perché è proprio la nostra prossima tappa»




Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 11 ottobre 2013 (Legami con il passato)

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Capitolo 5
*** Legami con il passato ***


Capitolo 5 (Legami con il passato)

Quella sera il signor Yusaku Kudo si è recato all'appuntamento.
«Yusaku Kudo» disse un uomo avvicinandosi verso di lui.
«Pernod... non pensavo riuscissi ad evadere dalla prigione...» rispose a tono normale.
«Si, come vedi sono qui caro scrittore di romanzi...»
Sentendo quell'affermazione lo scrittore rabbrividì.
«Pernod, devo dedurre che sia stato tu ad uccidere mio figlio? …» disse titubante l'uomo.
«Così mi delude caro scrittore... mi delude troppo... Non ha visto che si è trattato di suicidio?»
«Mio figlio non si toglierebbe mai la vita... figuriamoci per amore»

«Non siamo qui per parlare di tuo figlio... voglio gli incentivi» disse alterandosi Pernod.
«Incentivi?» disse l'uomo
«Certo... non crederai mica che abbiamo riservato un trattamento di favore per gli ultimi romanzi scritti per te»
«È assurdo... vi ho già pagati… ora vi denuncio»

«Senza il nostro prezioso aiuto la tua carriera è al lastrico mio caro scrittore… Se svelerai il segreto come pensi di riuscire a guadagnare per vivere? Ti sei dimenticato di come sei venuto da noi strisciando?»
«All'epoca non guadagnavo niente... sono stato costretto ad appoggiarmi a voi ma non pensavo sareste giunti a tanto...»
«Tua moglie suppongo che non ne sa niente, altrimenti non avrebbe continuato a fare spettacolo... comunque sia, caro uomo, prendi una decisione ora!» disse Pernod con un sorriso stampato in faccia.

Sempre la stessa sera, i due ragazzi che si erano avviati con il motore arrivarono a casa del giovane Kudo e trovarono la porta non chiusa a chiave ed entrando trovarono il corpo senza vita del ragazzo.
«Non avrei mai creduto di vedere una cosa simile...» disse il ragazzo
«Neanche io...» rispose la ragazza in lacrime.

In quel preciso momento una pattuglia con a bordo due poliziotti si aggirava in quella zona.
«Ispettore, casa Kudo è aperta e c'è un motore posteggiato qui fuori...» disse un agente.
«Non capisco come fa ad essere aperta... ero quasi certo di averla fatta chiudere… l'accesso era limitato... portami coloro che stanno dentro l'abitazione!» rispose l'ispettore Megure e gli agenti entrarono in azione.
«Fermi, Polizia... seguiteci senza fare esitazioni»
«Polizia? Bene, vi seguiamo volentieri anche perché è proprio la nostra prossima tappa» disse la ragazza.

 
FINE 5° Capitolo
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La discussione tra Pernod e Yusaku Kudo vi ha stupito? Cosa deciderà di fare il signor Kudo? Chi saranno i due ragazzi fermati dalla Polizia? Come proseguirà la vicenda? 

 

Nel prossimo capitolo:

Machinaga Miyamoto aveva un segreto molto grande e non riusciva più a tenerselo.

«Non mi avevate sospeso? …»




Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 17 ottobre 2013 (Il segreto)

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Capitolo 6
*** Il segreto ***


Capitolo 6 (Il segreto)

Gli agenti tornarono in Commissariato e consegnarono i due ragazzi all'ispettore Megure.

«Ispettore siamo tornati... si trattava di un ragazzo e di una ragazza...» disse uno dei due agenti.
«Bene, ottimo lavoro» rispose l'ispettore prima di vedere i due ragazzi.
Subito dopo i due agenti li presentarono all'ispettore, che vedendoli rimase di sasso.
«Ma voi siete... Heiji Hattori e Kazuha Toyama… Prego entrate...» disse l'ispettore ribadendo che dovevano entrare solo i due ragazzi, così gli agenti furono costretti ad allontanarsi.

Intanto, all’interno del commissariato c’erano molte tensioni.

Machinaga Miyamoto aveva un segreto molto grande e non riusciva più a tenerselo.

Doveva riferire qualcosa a Kita Ishida il prima possibile. Le ore trascorrevano ma il coraggio continuava a mancargli, fino a quando, ad un certo punto decise di confessarle quel che doveva dirle.
«Machinaga spero sia qualcosa di serio, non so se hai notato chi è appena stato portato qui in centrale, quelli sono amici di Shinichi e Ran»
«È proprio per questo che sento il bisogno di dirti questa cosa... ti prego, aiutami... non dire niente a tuo zio... in quel momento ho agito di istinto ma non pensavo» disse agitato il ragazzo.
«Calmati e spara» rispose nervosa Kita Ishida.
Dato il nervosismo della ragazza, lui voleva tirarsi indietro ma ormai era troppo tardi, così decise di mantenere la calma e parlare, anche perché non aveva via di uscita, ormai.
«Beh ecco... ho strozzato Shinichi perché mi sembrava ancora vivo»
«Come hai potuto... cazzo ma ti rendi conto dei casini? Hai rovinato tutto... merda...» disse d'istinto la ragazza controllando sempre il tono della sua voce.
Anche presa dall'agitazione, la ragazza, riusciva a controllare il tono onde evitare di farsi sentire.
«Spiffererai tutto?» bisbigliò il ragazzo.
«No, tranquillo... non potrei mai... io ti amo Machi» rispose la ragazza giocando d'astuzia, dopodiché lo ha baciato.

«Ok perfetto...» disse l'ispettore Megure accompagnando i due ragazzi verso la porta e aprendola.
«Dove possiamo trovare Ran?» disse Kazuha preoccupata.
«In ospedale ma è sotto osservazione... Dato che non avete più il motore saranno gli agenti Miyamoto e Ishida ad accompagnarvi...» disse l'ispettore segnando i due agenti.
Vedendo che l’ispettore li indicava, i due gli si avvicinarono facendo i vaghi; Non potevano apparire scossi.
«Ok ispettore... prego seguiteci» rispose Ishida.
Quando si allontanarono, l'ispettore chiese in segreto agli agenti Sato e Takagi di seguirli.
«Non mi avevate sospeso? …» disse l'agente Takagi.
«Non potevamo sospendere un agente valido come te... Però non dite niente ai superiori» disse l'ispettore.

 
FINE 6° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda? 

 

Nel prossimo capitolo:

«Io mi ricordo di te... se non erro tu sei il detective di Osaka, Heiji Hattori, giusto?»

«Cioè vorresti dirci che ora è sola?»

«…. Calma, calma, non fare niente di così avventato»



Spero sia stato di vostro gradimento. Nella prossima settimana doppio appuntamento, martedì 22 ottobre 2013 (Suicidio?
e giovedì 24 ottobre 2013 (Il ritorno a casa)

 

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Capitolo 7
*** Suidicio? ***


Capitolo 7 (Suicidio?)

I due ragazzi di Osaka salirono sulla vettura dei due agenti infiltrati.

Questi ultimi, durante il tragitto, si lanciavano sguardi intensi, in modo da far capire ai due passeggeri di essere una coppia.
Ad un certo punto l'agente Ishida disse: «Quindi voi due conoscete Ran»
«Esatto...» rispose Kazuha.
A quel punto Machinaga, guardando Heiji dallo specchietto anteriore disse: «Io mi ricordo di te... se non erro tu sei il detective di Osaka, Heiji Hattori, giusto?»
«Si esatto, sono proprio io»

Intanto, Sato e Takagi eseguivano gli ordini impartiti dall'ispettore, seguendo la vettura a passo molto lento.
«Bene eccoci arrivati... l'ospedale è questo»

Heiji e Kazuha, seguiti dai due falsi agenti, entrarono in ospedale e mentre stavano raggiungendo la stanza in cui era operata Ran Mouri incontrarono Sonoko Suzuki.
«Ciao Sonoko, come sta Ran?» disse Heiji.
«Per fortuna si è ripresa e me ne sono approfittata per prenderle da mangiare»
«Cioè vorresti dirci che ora è sola?» disse il detective che preoccupato raggiunse la stanza.

Ran si stava per buttare dalla finestra. Indossava il camice ospedaliero.
Ormai non poteva accettare niente di lei, nemmeno i suoi vestiti perché avevano in se l'odore di Shinichi, il ragazzo da lei tanto amato che non solo l’ha accusato di delitto, ma convincendosi di aver errato la sua conclusione, si è suicidato, invece di rimediare.
Ran sapendo ciò, non si accettava più, perché era riuscita ad amare qualcuno che in realtà, sempre secondo il suo pensiero, non l'amava affatto, anzi era innamorato di un'altra ragazza, la giovane Misa; una ragazza dagli atteggiamenti non molto eleganti ma che è riuscita a distruggere un amore perfetto, il loro. Si rese conto che forse l'essere gentili e premurosi non porta a niente e che forse bisogna solo farsi mostrare; Comunque aveva ugualmente sbagliato e non poteva più rimediare; pur volendo le era impossibile distogliere la mente. E poi era entrata in depressione anche perché non poteva immaginare che il suo caro accettasse il suicidio per rimediare, a modo suo, la falla alle indagini.

«O no Ran che stai facendo... Calma, calma, non fare niente di così avventato» disse Heiji avvicinandosi lentamente a lei.

Ran voltandosi ha guardato il ragazzo, il quale le ricordava proprio Shinichi, così decise di scendere dal gradino, si è avvicinata al ragazzo e lo ha baciato.

A quel punto entrarono anche gli altri, tra cui Kazuha, la quale aveva visto il suo ragazzo baciarsi con una sua cara amica. Dopo il bacio, Ran riaprì gli occhi e si accorse di aver baciato Heiji.
«Heiji, ma tu... tu... No!!!!» disse Ran portando le mani in testa e scuotendola.
«Ran calmati... tutto si sistemerà per il meglio» disse Kazuha.
A quel punto Ran svenne nuovamente.

 

FINE 7° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda? Ran si riprenderà? Kazuha avrà preso bene il bacio?

 

Nel prossimo capitolo:

«Amore sono ritornato...»
«Agente mi porti immediatamente nella cella di mia figlia!»
«Dovevo immaginarmelo che quell'imbranato era un buono a nulla»
Heiji chiuse la chiamata e aprì la porta; proprio in quel momento qualcuno gli sferrò un pugno.

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 24 ottobre 2013 (Il ritorno a casa

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Capitolo 8
*** Il ritorno a casa ***


Capitolo 8 (Il ritorno a casa)

I ragazzi trascorsero la notte in ospedale mentre i due falsi agenti, terminato il loro turno se ne andarono.

L’agente Ishida, aveva una strana sensazione; si sentiva seguita e proprio per questo motivo decise di guidare lei, sia per evitare coloro che li seguivano sia per evitare che qualcuno potesse scoprire la loro base.

«Credi realmente che ci stava seguendo qualcuno?»

«Ho i miei buoni motivi per pensarlo!!» disse fredda la donna

Intanto il padre di Shinichi giunse a casa del dottore Agasa.

«Amore sono ritornato... Buona sera dottore»

«Caro ciao» disse la sposa avvicinandosi dolcemente a lui e baciandolo.

«Allora novità» ribatté la donna.

«Alcuna...nostro figlio purtroppo si è realmente suicidato» disse l'uomo.

La notte era passata in modo doloroso per tutti e l'indomani mattina, i genitori di Ran giunsero dall'aeroporto. Il loro primo pensiero è stato, ovviamente, quello di recarsi alla centrale di polizia.

Giunti sul posto, il detective chiese prepotentemente ad un agente di accompagnarlo nella cella della figlia.

«Agente mi porti immediatamente nella cella di mia figlia!» disse Goro.

«Certo se mi dice chi è sua figlia...» rispose l'agente.

«Ran Mouri»

«Ok aspetti che controllo...»

Il tempo trascorreva e l'agente sembrava sparito. Dopo 10 minuti, i due videro l'ispettore Megure uscire dal suo ufficio. Quest’ultimo spiegò tutto l'accaduto, così, sapendo la verità e pieni di nervi, la coppia si è recata nell'ospedale in cui era ricoverata la figlia.

«Dovevo immaginarmelo che quell'imbranato era un buono a nulla» disse Goro alla moglie.

«Caro non è affatto carino, ti ricordo che non è più in vita e non si parla così dei morti...»


 

«Ispettore è come pensavo... quei due sono proprio strani» disse Heiji chiamando all'ispettore Megure tramite cellulare.

«Che hanno combinato?»

«Niente ma a pelle sento che c'è qualcosa di strano...»

«A pelle?»

Toc toc. Qualcuno stava bussando alla porta della stanza in cui era entrato Heiji per chiamare l'ispettore.

«E dai su... poi la chiami la tua ragazza! Fammi entrare, te la chiami fuori»

«A proposito di pelle, vero? Ma non mi dirai...» disse l’ispettore sorridendo.

«Che la sto chiamando dal bagno? esatto... la richiamo quando so qualcosa di nuovo...»

Heiji chiuse la chiamata e aprì la porta; proprio in quel momento qualcuno gli sferrò un pugno.

 

FINE 8° Capitolo
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Chi avrà sferrato il pugno? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Perché, perché, come mai, per quale ragione, dobbiamo andare lì punto»

«…una che dice che i baci bruciano i neuroni non può affatto provare un sentimento simile…»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, martedì 29 ottobre 2013 (Quanto ancora devi inventarti?

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Capitolo 9
*** Quanto ancora devi inventarti? ***


Capitolo 9 (Quanto ancora devi inventarti?)
 

«Ma che diamine fai?» disse Heiji furioso a colui che gli sferrò il pugno.

«O ma che vuoi... in bagno non si parla con l'amante e ora fammi entrare!»

«Prego testa di merda...» rispose Heiji andandosene. Se voleva Heiji poteva stenderlo ma sapeva che non era necessario e che avrebbe solo perso del tempo prezioso.

Intanto i due falsi agenti riuscirono a seminare gli agenti Sato e Takagi e si diressero verso la loro base operativa.

«Ishida perché stiamo andando qui?»

«Caro, Pernod ci cerca... me l'ha scritto lui»

«Con gli sbirri che ci seguono?»

«Guarda che li ho seminati prendendo strade alternative»

Purtroppo Ishida aveva pienamente ragione dato che gli agenti brancolavano nel buio.

«E perché dovremmo andare da tuo padre?»

«Perché, perché, come mai, per quale ragione, dobbiamo andare lì punto»

Machinaga sentendo la presunzione della ragazza ha tirato di colpo il freno.

«Che cazzo combini?» urlò la ragazza.

«Senti, io ho accettato il tuo bacio pur sapendo che non fosse sincero... una che dice che i baci bruciano i neuroni non può affatto provare un sentimento simile e ora fai pure la presuntuosa!!»

«Ma io lo dicevo per spronarti...»

«Stai zitta!! Basta vedere anche chi è tuo padre» e dopo aver detto ciò il ragazzo è uscito dalla vettura.

«Stronzo bastardo!!!!» disse. ”A questo punto devo farti fuori con le mie mani...”


 

«Finalmente in ospedale... Raaan» urlò il padre.

I due genitori entrarono e si fecero indicare la strada, giungendo così alla stanza dove era ricoverata l’amata figlia.

Era sul lettino avvolta da un lenzuolo e attorno a lei erano presenti solo Heiji Hattori e Kazuha Toyama.

«Ragazzi come sta mia figlia?» disse il padre preoccupato e a quel punto intervenne il ragazzo.

«Vede... sua figlia stava per compiere un insano gesto...»

Nel frattempo Machinaga scese dalla macchina e Kita Ishida non sapeva minimamente come agire, pur avendo i nervi a mille.

«Ho sentito abbastanza» disse una voce emessa da una trasmittente.

 

FINE 9° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«No Shinichi non è morto... lui non mi ha accusato….»

«….Voglio un figlio da te!!»

“l'ho sempre vista forte e determinata e invece quest'oggi mi fa proprio rabbrividire...”

«Non tradirebbe mai coloro che l'hanno accolto quando la sua vita sembrava essere al lastrico...»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 31 ottobre 2013 (Ti vedo Shinichi

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Capitolo 10
*** Ti vedo Shinichi ***


Capitolo 10 (Ti vedo Shinichi)

«Come un insano gesto?» disse la madre sconvolta.

«Beh si, vedete... voleva buttarsi dalla finestrella» intervenne la ragazza.

«Piccola mia... io a Shinichi gli spezzerei le ossa solo che non posso perché non è più tra noi» disse Goro nervoso.

Ran sentendo il nome di Shinichi aprì gli occhi e sentendo l'intera frase del padre cominciò ad urlare.

«No Shinichi non è morto... lui non mi ha accusato, il mio Shinichi non lo farebbe mai e io l'ho capito... il video era tutto un montaggio... lui mi AMA!!»

“Ma quale video?” pensò Heiji uscendo dalla stanza.

La paziente vedendolo uscire urlò «No Shinichi, non te ne andare anche questa volta... Posso accettare che diventi Conan, poi però sei tornato Shinichi, hai sconfitto la banda ma ora... sei morto per un po’ ma ora che ti vedo qui in stanza non te ne andare!! Ti amo Shinichi... No perché sei uscito? Sono ingrassata? Non sono adatta a te? Voglio un figlio da te!!»

«Cosa dobbiamo fare?» disse il padre sconvolto dalle parole appena udite.

“Ran è nuovamente convinta che il mio Heiji sia Shinichi... che situazione assurda... io l'ho sempre vista forte e determinata e invece quest'oggi mi fa proprio rabbrividire... Io ti starò vicina Ran”.

Dopo aver pensato ciò la giovane Kazuha le si è avvicinata, seguita dai genitori della ragazza.

 

 

«Ispettore Megure» disse chiamandolo al cellulare.

«Ciao Heiji, novità dall'ospedale?»

«Si... Ran ha ripreso conoscenza, diciamo... ha parlato di un video, non ho capito molto ma per me quella è la chiave del mistero...»

«Un video? Certo...Si tratta del video che hanno trasmesso in tv...»

«Cioè? Ispettore che vuol dire?» disse alterato.

«Parliamone in centrale...»

«Ok, fra poco vengo... Ora torno in stanza...» disse chiudendo la chiamata.


 

Intanto una voce è stata emessa dalla trasmittente sulla volante di Kita Ishida. Si trattava di Pernod.

«Come hai sentito abbastanza?»

«Il collegamento era attivo...senti non toccare quel ragazzo...non avrà le palle di fare niente...»

«Come zio? E come mai lo pensi?»

«Non tradirebbe mai coloro che l'hanno accolto quando la sua vita sembrava essere al lastrico... È stato abbandonato dai suoi genitori, costretto a vivere da solo fino a quando ha incontrato noi... cosa pensi? Ci considera una vera famiglia e resterà un seguace fino a quando non lo dico io...»

«Ok zio» detto questo terminarono la conversazione.


 

«Io voglio Shinichi... Shinichi, Shinichi, Shinichi»

«Cara calmati...» disse la madre accarezzandole la guancia destra.

«Calmarmi? Io sono calma... Sono calmissima!!»

«Ran, capisco il tuo dolore, io ti starò sempre vicina» disse Kazuha.

«E a che mi serve?» disse Ran quando ad un certo punto vide entrare il giovane Heiji in stanza. A quel punto è saltata dal letto precipitandosi verso di lui e abbracciandolo fino a farlo cadere a terra.

«Shinichi io sono tua, tu sei mio… staremo sempre insieme... baciami baciami»

«Basta io non ce la faccio più!» disse Goro ma è stato fermato prematuramente dalla moglie.

«Calmati non possiamo fare niente o rischiamo di peggiorare il suo stato...»

«Cioè si deve sacrificare il mio ragazzo?» disse molto nervosa Kazuha.

«No Ran, no, aspetta, piano, non possiamo» diceva Heiji per cercare di calmare la ragazza.

A quel punto un uomo si è presentato dinanzi la porta ed ha fatto cenno con la mano a Goro di avvicinarsi.

 

FINE 10° Capitolo
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La situazione peggiora sempre di più.
Chi avrà fatto cenno a Goro di avvicinarsi?
 Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«...dammi la dimostrazione che continuerai a stare con me»
«Certo» disse Heiji baciandola.
“Non so più che fare... sono distrutto, qualsiasi cosa faccia sbaglio”

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, martedì 05 novembre 2013 (Il triangolo dell'amore

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Capitolo 11
*** Il triangolo dell'amore ***


Capitolo 11 (Il triangolo dell'amore)

«Che cosa? Quindi lei è uno psicologo?» disse il detective.

«Esatto e sono stato chiamato da una dottoressa... devo seguire sua figlia se mi dà il consenso...»

«Ma è normale... peggio di così non può andare...Anche se non capisco come si è permessa la dottoressa!»


 

«Ran scusami ma ora devo andare...» le disse Heiji.

«Ok va bene ma tornerai no? Hai cercato di schivarmi per tutto il tempo... dammi la dimostrazione che continuerai a stare con me»

«Certo» disse Heiji baciandola e dopo aggiunse «Dai ora torna a letto e stai calma...»

«Si Shin» disse Ran arrossendo.

“L'ha baciata... non ci posso credere, davanti ai miei occhi, sono gelosa... molto gelosa e furiosa...”

«Ciao a tutti ora scappo» disse Heiji pensando di dirigersi in centrale.

Poco dopo, mentre Heiji era in strada ricevette una telefonata. «Kazuha... si pronto?»

«Si pronto, è così che mi accogli? Come è stato il bacio?»

«Dai Kazuha sai bene perché l'ho fatto...»

«No, non lo so affatto... come pensi di uscirne fuori adesso?»

«Non lo so, in caso sto con tutti e due... mi sacrifico che posso farci?»

«Ah ti sacrifichi e certo, come se per te è un male vivere così»

«Almeno sei stata attenta a chiamarmi distante da lei?»

«Si sono andata in bagno... Ma sono furiosa»

«Scusa ma ora devo andare».

Il ragazzo giunto in centrale chiuse la telefonata.
 

«Ispettore sono arrivato»

«Heiji ho mandato l'agente Sato a recuperare il video in un emittente televisiva, lo stavamo per visualizzare...Comunque dobbiamo sapere di questa cosa solo noi, ovvero io, te, Sato e Takagi...»

«Stia tranquillo»


 

Intanto Machinaga vagava a piedi senza una meta precisa.

“Non so più che fare... sono distrutto, qualsiasi cosa faccia sbaglio, forse dovrei dire tutto alla Polizia, ma no...Mi arresterebbero e io voglio la libertà” pensava correndo in una strada stretta, quando ad un certo punto una macchina che sfrecciava di corsa lo ha investito.

 

FINE 11° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Ascolta, ma tu sei sicuro che si è trattato di un suicidio?»
«Certo cara, per forza» disse l'amato.
«...io ho bisogno di te, della tua protezione, della tua vicinanza...»
«Ascolti, sua figlia al momento è fragile...»
«Guardi non occorre uno psicologo per capirlo...» disse Goro.

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 07 novembre 2013 (Yusaku, non sei più lo stesso

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Capitolo 12
*** Yusaku, non sei più lo stesso ***


Capitolo 12 (Yusaku, non sei più lo stesso)

Fortunatamente la situazione non era molto grave; il passante scese dalla macchina e decise di portarlo in ospedale, vedendo che era ancora vivo.


Yukiko era un po’ preoccupata. Il marito non la convinceva più di tanto. La donna sentiva qualcosa di strano nel suo atteggiamento anche perché molto spesso lei piangeva per la mancanza del figlio e l'unico che la consolava era il dottore Agasa.

«Tesoro dove sei?» disse Yukiko.

«Sono qui cara» rispose l'uomo.

«Ascolta, ma tu sei sicuro che si è trattato di un suicidio?»

«Certo cara, per forza» disse l'amato.

«Per forza? Quindi tu credi che nostro figlio sia stato capace di fare un gesto simile...» disse molto lentamente.

«Si» rispose secco l'uomo cercando di allontanarsi dalla stanza ma non poteva perché la moglie lo bloccò dal braccio.

«Ascolta, qui stiamo soffrendo tutti ed io ho bisogno di te, della tua protezione, della tua vicinanza...» disse trattenendosi le lacrime.

«Ascoltami tu... Io non accetto quello che è successo ma quello che possiamo fare è accettare la verità... La Polizia, la scientifica... è stato fatto il meglio e questa è la conclusione...».

La moglie, a quel punto, sentendo le parole di consolazione, se così si possono definire, abbracciò l'uomo e subito dopo aggiunse «Mi sono ricordata che devo fare la spesa... scusami ma abbiamo proprio terminato da mangiare»

«Tranquilla... dobbiamo pur vivere noi...» rispose.


 

Kazuha era sempre più gelosa; era preoccupata all'idea di perdere il ragazzo che più amava ciononostante capiva che forse poteva essere l'unico rimedio per salvare l'amica Ran, ma era ugualmente sopraffatta dalla gelosia.


 

«Ascolti, sua figlia al momento è fragile...»

«Guardi non occorre uno psicologo per capirlo...» disse Goro.

«Certo che no... però da quello che ho visto ho capito che Ran vede quell'amico come se fosse il suo ragazzo... noi dobbiamo farle credere che quello è il suo ragazzo e vedrà che con il tempo potrebbe passare»

«Non credo proprio... così invece rischiamo di peggiorare la sua autostima»

«E invece no… E’ meglio che lei pensi che la molla perché deve partire piuttosto che sapere che l'ha accusata di un delitto e poi per rimorso si è suicidato... anche lei non accetta questo pensiero... nel suo inconscio lo sa che è andata così ma vuole dimenticare raffigurando in quel ragazzo il suo fidanzato»

«Non è così facile anche perché dobbiamo convincere il ragazzo...»

«Ho sentito quanto vi stavate dicendo... e lei chi sarebbe?» disse Kazuha che mentre passava da lì udì il discorso dei due.

«Io sono uno psicologo... La sua amica guarirà»

«Senta... l'amore non si cancella passando la spugna... l'amore è un sentimento profondo e se lei scoprisse la verità, peggiorerebbe e non di poco... mi stupisce detective»

«Ha ragione Kazuha, no, non posso accettare il suo aiuto... mia figlia guarirà in un altro modo... Addio» detto questo i due si allontanarono dallo psicologo.


 

«Ma si le sto dicendo che è urgente... non volevo investirlo...» disse un uomo in sala.

«E io le sto ripetendo che la barella è pronta e stanno già portando l'uomo in stanza...»


 

Intanto in una stanza all'interno della centrale, l'ispettore, due agenti e un detective stavano visionando la versione integrale del video mandato alle emittenti televisive.

«Ran... Mi dispiace per quanto è successo ma sappi che marcirai in galera, come è giusto che sia... L'hai fatto per amore, lo so... Ma non è un gesto corretto pertanto meriti solo questo... Non si gioca così con la vita umana...» disse Shinichi toccando la povera vittima distesa per terra e dando le spalle a colui che aveva ripreso il momento.

«Non sapevo niente di questo video... e chi è la vittima?» disse Heiji.

«Agente Takagi gliel'avevo chiesto se voleva proprio questo... Non le fa bene vedere questo video...» disse l'ispettore vedendo Takagi in lacrime.

«Vedi Heiji, la vittima è mia nipote...»

«Ah condoglianze... comunque tutto questo è davvero molto strano... Ispettore le chiedo di fare controllare il video da qualcuno di fidato e lo stesso vale per il corpo di Shinichi e della povera ragazza»

«Perché? Hai scoperto qualcosa?» disse Takagi.

«Mi sembra ovvio...»

 

FINE 12° Capitolo
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Perché Yusaku si comporta in questo modo? Cosa avrà scoperto Heiji? Come proseguirà la vicenda?

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, lunedì 11 novembre 2013 (Il video

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Capitolo 13
*** Il video ***


Capitolo 13 (Il video)

«Mi sembra ovvio... mi è bastato vedere attentamente il video»

«Spiegati meglio» disse l'ispettore Megure.

«Innanzitutto vi chiedo di mettere il play dall'inizio...»

«Ok» disse l'agente Sato facendo quanto le era stato chiesto.

«Pausa» disse il ragazzo.

«Cosa c'è in questa scena?» disse l'ispettore Megure fissando l'immagine.

«Questa è la scena in cui si vedono per bene le braccia di Shinichi che toccano la vittima... bene, mettete lo zoom»

«Lo zoom?» disse sbalordita l'agente Sato.

«Esattamente»

L'agente fece nuovamente quanto chiesto dal ragazzo.

«Non ci credo...» disse l'agente Takagi sbalordito.

«Esatto... Vedo che Takagi ha ben compreso... Il braccio di Shinichi in lontananza è molto stretto ma dalla ripresa tutto dovrebbe avere la stessa prospettiva e invece il suo braccio si vede che è stato montato successivamente e lo dimostra anche la sbavatura presente nella manica... ma non è l'unica cosa...»

«Ah no?» disse l'ispettore.

«Bisogna ascoltare bene l'audio e non le parole... non notate che le frasi sono distaccate?»

«Heiji non capisco... è normale che le parole siano distaccate, sta pur sempre dicendo qualcosa che non avrebbe mai voluto dire...» disse l'ispettore Megure.

«Aaah certo ispettore... mi scusi se mi permetto, quindi secondo lei un soggetto che si trova da solo, e preciso da solo, si mette a parlare ad alta voce e dice cose simili? Al limite in preda ai nervi c'è la possibilità che urli...»

«Si Heiji, potrebbe aver aumentato l'audio colui che l'ha ripreso... onde evitare che non si senta niente...» disse l'agente Sato.

«No cara... Se Shinichi fosse stato nervoso non avrebbe avuto un tono così altalenante mentre se avesse parlato piano il risultato non potrebbe affatto essere questo...» rispose il detective.


«Maledetti bastardi... non solo hanno rovinato la mia vita e quella di mia nipote ma hanno messo in mezzo anche altri ragazzi... e la cosa peggiore è che Ran è ridotta in quello stato anche a causa mia... devo andare in ospedale e trovarla... le devo delle scuse» disse l'agente Taru Takagi.

«Si hai ragione ma prima Heiji deve spiegarci un'altra cosa... perché prima hai detto di fare analizzare il video e i corpi da qualcuno di fidato?» disse l'ispettore.

«Non so fino a quanto possiamo fidarci degli altri del commissariato... Ci pensi ispettore, tutto è collegato... Ora mi scusi ma torno in ospedale»


Detto ciò Heiji, seguito dagli agenti Sato e Takagi, si diresse in ospedale.

 

FINE 13° Capitolo
----------------------------------
Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Credo proprio che la cosa migliore sia quella di incontrare la ragazza e i genitori...» disse sofferente.

«L'unico modo sarebbe quello di fare indagare degli agenti di Polizia...» disse un infermiere.

«Merda Shinichi, mi fai schifo... e anche tu Kazuha!! E mi sei stata accanto in queste ore...»

«Lei non aveva che fare???!....»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 15 novembre 2013 (La verità in un display)

 

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Capitolo 14
*** La verità in un display ***


Capitolo 14 (La verità in un display)

«Sonoko che sorpresa vederti» disse Heiji abbracciandola.

«Eh si anche se la circostanza non è delle migliori... Sono arrivata poco fa ma ora sono scesa per comprarle l'acqua»

«Ciao ragazzi» disse Yukiko entrando in ospedale.

«Buona sera signora» risposero i due ragazzi.

«Credo proprio che la cosa migliore sia quella di incontrare la ragazza e i genitori...» disse sofferente.

«Si mi sembra giusto... Mi scusi ma suo marito?» rispose Sonoko.

«Non è potuto venire purtroppo...» disse Yukiko congedando i ragazzi per andare a trovare Ran.


 

In quel frattempo, degli infermieri discutevano sul come poter contattare i familiari di un paziente.

«L'unico modo sarebbe quello di fare indagare degli agenti di Polizia...» disse un infermiere.

Takagi sentendo quella frase non perse tempo ad estrarre istintivamente il distintivo.

«Buona sera agente Takagi, a quanto leggo...»

«Ce ne occuperemo noi... mi dica dove si trova il paziente» disse l'agente Sato.

«Certo, seguiteci...» rispose un infermiere.


 

I due agenti giunsero alla stanza e alla vista del paziente furono colti da uno stupore.

«Ma lui...» disse l'agente Takagi pietrificato.

«Ok ce ne occupiamo noi» disse l'agente Sato congedando i due infermieri.

«Ma come è possibile? E poi è strano che l'agente Kita Ishida non era con lui...» disse l'agente Takagi.

«Effettivamente...» disse Sato e poi fece cenno al compagno di uscire dalla stanza.

«A me Kita non mi ha mai convinto... dobbiamo avvisare l'ispettore ed Heiji...» disse a bassa voce l'agente Sato che compose direttamente il numero dell'ispettore.


 

I ragazzi, nel frattempo, andarono a trovare Ran, seguiti dalla madre di Shinichi.

«Amore ben tornato» disse Ran alla vista di Heiji.

La madre di Shinichi non era ancora stata avvisata, pertanto vedendo come Ran si era atteggiata con Heiji si alterò.

«Ma quale amore? Lui sta con lei, guarda qui» disse prendendo il cellulare del ragazzo e mostrandole il display.

«Merda Shinichi, mi fai schifo... e anche tu Kazuha!! E mi sei stata accanto in queste ore...» disse Ran quasi in lacrime.

«Ran a questo punto devo dirtelo, io non sono Shinichi... beh purtroppo lui è morto... io gli somiglio ma non sono lui… Io sono Heiji Hattori» le si confessò con gli occhi bassi.

«Lei non aveva che fare???! Mia figlia è stata accusata da suo figlio di omicidio, stavamo cercando di aiutarla e viene qui a rovinare tutto... mi fa schifo!!» disse alterato Goro.

«Mi dispiace...» rispose a quel punto uscendo dalla stanza in lacrime. Sonoko decise di seguirla facendole comprendere che essendo un periodo estremamente difficile è normale essere alterati, ma la donna non sentendosi accettata e ben voluta preferì tornare a casa del dottore Agasa.

«Fa male.... fa molto male quando un ricordo che il proprio inconscio cerca di rimuovere venga a galla così ma ora... ora so la verità... ricordo tutto... La mia mente voleva ricondurmi al pensiero che lui fosse Shinichi… Io non ho amato uno che sarebbe stato in grado di accusarmi di omicidio» disse la ragazza.

“Dove sono gli agenti? Il fatto che non sono qua vorrà dire qualcosa” pensò Heiji uscendo di fretta dalla stanza.

 
FINE 14° Capitolo
----------------------------------
L’amnesia di Ran è realmente terminata? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

 «…Stai tranquilla perché ormai in stanza ci sono, oltre lei, la mia ragazza e i suoi genitori, quindi gente fidata... Sonoko e la madre di Shinichi sono andate via...»

«…A me fa stare altrettanto male il pensiero di averti accusata e portata in commissariato...»

«Allora sei stato tu!!»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, lunedì 18 novembre 2013 (Le scuse)

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Capitolo 15
*** Le scuse ***


Capitolo 15 (Le scuse)

Heiji uscendo dalla stanza trovò l’agente Takagi nel corridoio.

«Agente Takagi, Ran ricorda tutto... ma dov'è l'agente Sato?»

«Fuori che parla al telefono con l'ispettore...»

«Novità?»

«Si a dire il vero si e dovevamo proprio parlartene...»

Proprio in quel momento l'agente Sato entrò in ospedale avendo terminato il dialogo.

«Heiji cercavamo proprio te... Però parliamone in un bar fuori l'ospedale...»

«No agente Sato, Ran ricorda tutto... la sua era una piccola amnesia per dimostrare che non è stato Shinichi e penso che vorrà aiutarci... Stai tranquilla perché ormai in stanza ci sono, oltre lei, la mia ragazza e i suoi genitori, quindi gente fidata... Sonoko e la madre di Shinichi sono andate via...»

«Heiji mi hai convinta» disse Sato.

I due agenti e il detective andarono così nella stanza della ragazza.

«Agente Taru Takagi» disse secco la ragazza.

«Ran ascoltami... Ti devo delle scuse... Misa era mia nipote e puoi capire come sto male... A me fa stare altrettanto male il pensiero di averti accusata e portata in commissariato...»

«Allora sei stato tu!!» disse alterato il padre e subito la moglie cercò di calmarlo.

«Caro, tu nei suoi panni avresti fatto lo stesso...» disse afferrandolo per la manica.

«Agente, io la posso perdonare ma dobbiamo assolutamente trovare colui che ha creato tutto questo casino...»

“Grande Ran... lo sapevo che è una ragazza forte e determinata” pensò Kazuha.

Intanto una ragazza si stava avvicinando alla stanza.

 
FINE 15° Capitolo
----------------------------------
Chi è la ragazza che si sta avvicinando alla stanza? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«…beh, io... ti ho portato questi»

«…Inoltre sei incantevole, da vera principessa»

«Cioè state dicendo che sono agenti poco di buono?»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 22 novembre 2013 (Supposizioni)

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Capitolo 16
*** Supposizioni ***


Capitolo 16 (Supposizioni)

«Buona sera...»

«Ciao Shizuka» disse Ran contenta di vederla.

Shizuka era una ragazza molto timida, tanto che, alla vista di tante persone, rimase davanti la porta.

«Prego Shizuka» disse Goro facendole cenno di entrare.

«Beh ecco io...Sono stata in centrale, volevo venirti a trovare quando ho saputo che ti hanno portato in ospedale ed ecco... beh, io... ti ho portato questi» disse la ragazza mostrando le rose e arrossendo.

«Grazie Shizuka, che gesto delizioso... comunque tranquilla, io sto bene» disse Ran sorridendole.

«Ne ero certa... tu sei molto determinata... hai un coraggio unico...e inoltre...Inoltre sei incantevole, da vera principessa».

Udendo queste frasi, questa volta, fu proprio Ran ad essere imbarazzata.


Si era creata un'area strana. C'era solo profondo silenzio ed imbarazzo anche se è durato per poco, perché è stata interrotta da Heiji, il quale disse «Credo sia giunto il momento...»

«Lo penso anch'io...» rispose Ran e a quel punto l'agente Sato si avvicinò ad Heiji per dirgli «Scusa ma chi è questa ragazza...»

«Stai tranquilla, l'ho guardata bene quando ci è passata davanti... non ha alcuna trasmittente o aggeggi strani... è vestita in modo molto aderente... per maggiore sicurezza, controlla i fiori e poi resta fuori... dobbiamo essere certi che nessuno origli...» rispose Heiji e l'agente eseguì.

«Scusa Ran... Potresti darmi le rose? Così vedo se possiamo metterle in un vaso...»

«Certo...» disse Ran senza fare alcuna esitazione; era riuscita a comprendere tutto.

Poco dopo l'agente Sato mise i fiori in un vaso e rimase fuori per sorvegliare i dintorni.

«Pensiamo sia stato un piano progettato da uomini spietati...» disse Heiji che ad un certo punto fu interrotto dall'agente Takagi che aggiunse «Inoltre in un'altra stanza c'è un agente...non sappiamo niente di lui, solo che i guai sono iniziati pressappoco da quando sono arrivati lui e un'altra che presumo sia la sua compagna...»

«Cioè state dicendo che sono agenti poco di buono?» disse Ran.

«Si e che possono essere guidati da qualcun altro...ma ripeto sono solo ipotesi e ci sembrava giusto avvisarvi, ma...tutto deve restare qui dentro...non deve trapelare niente...» disse l'agente Takagi, quando ad un certo punto squillò il cellulare del detective Heiji.


«Si pronto»

«Heiji Hattori, i miei complimenti...»

«Scusi ma lei chi è?»

 
FINE 16° Capitolo
----------------------------------
Chi avrà chiamato al detective? Riusciranno a scoprire la verità?  Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Avevo ragione io quindi...»

«…Chi ha trovato per primo il corpo?»

«Gli agenti Machinaga Miyamoto e Kita Ishida...»

«Aspetta amore, ti aiuto con i sacchi della spesa...»

«Misa è stata un mio sbaglio...»


 

Scusate il ritardo. Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, mercoledì 27 novembre 2013 (Prepararsi per il piano)
venerdì 29 novembre 2013
 (Il piano - Prima Parte)

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Capitolo 17
*** Prepararsi per il piano ***


Capitolo 17 (Prepararsi per il piano)

«Si pronto»

«Heiji Hattori, i miei complimenti...»

«Scusi ma lei chi è?»

«Scusami, sono l'ispettore Megure»

«Ah salve mi dica»

«Sapendo che Machinaga è in ospedale e che Kita Ishida non è con lui mi sono affrettato... ho chiamato degli uomini fidati ed abbiamo scoperto che Shinichi non si è suicidato, bensì che è stato ucciso»

«Avevo ragione io quindi...» disse pietrificato.

«Esatto, quando ne abbiamo parlato in centrale da soli mi avevi detto che c'era qualcosa che non ti convinceva nella sua gola... qualcuno l'ha strangolato in punto di morte... Invece, per quanto riguarda Misa, purtroppo penso che si tratti realmente di un suicidio mentre il video è chiaramente un montaggio audio - video...»

«La ringrazio... Ora mi dica... Chi ha trovato per primo il corpo?»

«Gli agenti Machinaga Miyamoto e Kita Ishida...» rispose l'ispettore dopodiché si congedarono.
 

«Novità?» chiese per primo Goro Mouri.

«Si... le teorie sono fondate... Shinichi è stato ucciso e il video era un montaggio...»

«E Misa?» disse Taru Takagi

«Di Misa purtroppo non si sa niente... a questo punto dobbiamo smascherare i colpevoli...»
 

Intanto Yukiko, dopo aver congedato Sonoko, tornò a casa del dottore Agasa.

«Sono tornata...» disse

«Aspetta amore, ti aiuto con i sacchi della spesa...» disse Yusaku da un’altra stanza ma quando si avvicinò si rese conto che la donna non aveva alcun sacco della spesa.

«Non dovevi fare la spesa?» disse l'uomo.

«Beh si... ma poi ho incontrato un'amica e me ne sono dimenticata»

«Ah... e ora che facciamo?»

«Tranquillo Yusaku, improvviseremo con quello che ho nel frigo...» disse il dottore intervenendo.

Sia il dottore sia Yukiko vedevano Yusaku diverso. Dal suo ultimo ritorno a casa, l'uomo era diverso, non sembrava quasi più lui.


«Heiji come pensi di agire?»
«Per oggi in nessun modo, è tardi e li faremo insospettire... da domani mattina vedremo» disse Heiji uscendo dalla stanza seguito dall'agente Takagi.

«Non vuoi metterli in mezzo, vero?» disse Takagi seguendo il ragazzo.

«Esatto... mi sono reso conto che è meglio non metterli in mezzo... Intanto noi oggi possiamo fare una cosa...»


 

«Zio... Dovrai pur dirmi qualcosa, non credi?»

«Ti piace questo nuovo nascondiglio? Il precedente l'ho bruciato onde evitare che gli sbirri possano trovarci» disse l'uomo dal nome in codice di Pernod alla nipote.

«Si mi piace... comunque devo dirti che avere l'agente Takagi come parente mi fa schifo e altrettanto pensare che ho un sangue simile a quello di Misa...» disse la ragazza

«Misa è stata un mio sbaglio...»

«Comunque, non ti preoccupa nemmeno un po’ Machinaga?» disse la nipote.

«No, minimamente... Ora dormi e domani mattina torni in centrale»
 

Intanto Heiji e i due agenti andarono a parlare con l'uomo che aveva accompagnato Machinaga in ospedale.

«O no la Polizia, io non voglio averci niente a che fare... sono pulito...» disse l'uomo.

«Lo sappiamo, siamo venuti semplicemente per sapere dove ha trovato il signor Machinaga...»

«Si, ok...»

Saputa l'informazione lo congedarono e si diressero in centrale.

«Ispettore, Kita è tornata?» disse l'agente Takagi.

«No...»

«Abbiamo raccolto qualche informazione... Sappiamo dove è stato trovato Machinaga» disse l'agente Sato.

«Perfetto, ormai si è fatto tardi ma da domani mattina agiremo... un piano può riuscire solo con il riposo... Domani faremo così...»

 
FINE 17° Capitolo
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Quali piani elaboreranno? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Come in ospedale?» disse Kita Ishida.

«…si trova in ospedale ed ha parlato»

«Allora è causa vostra... voi me l'avete ucciso»


 

Scusate il ritardo. Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, venerdì 29 novembre 2013 (Il piano - Prima Parte)

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Capitolo 18
*** Il Piano - Prima Parte ***


Capitolo 18 (Il piano - Prima Parte)

L'indomani mattina l'agente Kita Ishida tornò in centrale e dopo aver salutato gli agenti, chiese di Machinaga.

A quel punto l'agente Takagi le disse che l'uomo in questione era in ospedale dalla notte precedente e che era strano che non era stata avvisata.

«Come in ospedale?» disse Kita Ishida.

«Si esatto... sta molto male ma prima ha detto solo qualcosa del tipo Kita come hai potuto... È successo qualcosa tra di voi?» disse l'agente Takagi.

«Beh ci siamo lasciati ma non pensavo... Devo andarci...» rispose correndo verso la sua macchina. A quel punto la donna decise di chiamare suo zio dal cellulare.

 

«Zio... sta molto male... si trova in ospedale ed ha parlato»

«Stai calma, si riprenderà… Più tardi passo a trovarlo» rispose Pernod.

 

Kita era stata costretta a prendere la sua normale vettura perché sarebbe stato sospetto prendere la volante, non essendo di servizio.

Così facendo dovette chiamare suo zio dal cellulare e non dalla trasmittente non rilevabile, ma i due, per quanto astuti, conversarono in modo molto tranquillo, nascondendo ben altro. Infatti la ragazza dicendo “ha parlato” gli ha fatto intendere che l’uomo possa aver detto qualcosa di loro e Pernod affermando che più tardi sarebbe passato a trovarlo, le ha fatto comprendere che l’avrebbe ucciso, perché era rischioso andare in un luogo sorvegliato dalla Polizia solo per una semplice visita e anche perché secondo la loro etica, chi li tradisce è destinato a morire.

 

«Kita Ishida non ha perso tempo a raggiungerlo...» disse l'agente Sato.

«È più che comprensibile...» rispose l'ispettore che era poco distante.

 

La donna giunse in ospedale e si diresse nella stanza del ragazzo.

«E tu chi sei?»

«Sono Ran Mouri... lei chi è?»

«Agente Ishida» disse estraendo il distintivo.

«Quindi siete stati voi due a trovare il corpo del mio Shinichi»

«Esatto...» disse Kita avvicinandosi lentamente alla ragazza.

«Allora è causa vostra... voi me l'avete ucciso»

«Si è trattato di suicidio cara... è stato bruttissimo... da non credere ma si è trattato di un suicidio»

«Lui non l'avrebbe mai fatto... state difendendo qualcuno e non lo dimenticherò mai»

«Senti piccola, non è come dici tu... non è affatto così»

«Piccola a chi? Parli come se ci togliamo diversi anni...» disse Ran

 

Intanto Heiji entrando nella stanza di Ran si rese conto che non era presente.

«O no... dove si trova? Che non sia...»

 
FINE 18° Capitolo
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Il piano sta andando per il verso giusto? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Fuggi... va lontano, è una trappola»

«…si sono messi in testa che il cibo dell'ospedale non sia genuino»


 

Scusate il ritardo. Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, mercoledì 04 dicembre 2013 (Il piano - Seconda Parte)

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Capitolo 19
*** Il piano - Seconda Parte ***


Capitolo 19 (Il piano - Seconda Parte)

«Ran che ci fai qua? Dai torna nella tua stanza a riposarti... non disturbare i pazienti» disse Heiji prendendola per il braccio.
«Ok...»

A quel punto Kita comprese che iniziavano ad esserci dei sospetti sul loro conto e preoccupata decise di uscire dall'ospedale e chiamare lo zio.

«Zio...»
«Dimmi»
«La ragazza sospetta di me e di Machinaga»
«Dove ti trovi?»
«In ospedale...»
«Fuggi... va lontano, è una trappola»
«Non ti seguo...»
«Nipotina ragiona... la ragazza non vi conosce... non può sapere che l'avete trovato voi... quindi ciò significa che Machinaga ha parlato...»
«Non posso fuggire anche perché così facendo daremo la certezza...»
«Perfetto ragazza mia…Vedo che ragioni…Ho un'idea migliore...Ci penso io…»


«Ah ciao Kazuha... buon giorno» disse Ran sorridendole.
«Ciao Ran, ma dove sono i tuoi genitori? Pensavo di trovarli qui...»
«Beh si ma sono usciti presto per comprarmi da mangiare... si sono messi in testa che il cibo dell'ospedale non sia genuino»
«Ah beh contenti loro...» disse Heiji che subito dopo uscì dalla stanza per sentirsi con l'ispettore.

«Codice rosso»
«Cioè?»
«Ho trovato Ran nella stanza di Machinaga e parlava proprio con Kita Ishida...»
«Dannazione...» disse l'ispettore chiudendo la chiamata.

Quella stessa sera, Heiji rimase di guardia nella stanza della ragazza e intanto a casa del dottore Agasa, mentre tutti dormivano, Yusaku conversava al telefono.
«Si certo... tranquillo» dopodiché chiuse la telefonata ed uscì di casa.

 
FINE 19° Capitolo
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Ran ha mandato in fumo il piano? Che cosa nasconde Yusaku? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Cosa è stato questo urlo?»
«Yusaku Kudo fuggire con in mano l'arma del delitto...»
“…Shinichi avrebbe elaborato sicuramente un piano migliore...” pensò Heiji.

 

Scusate il ritardo. Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, mercoledì 11 dicembre 2013 (Il piano - Terza Parte)

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Capitolo 20
*** Il Piano - Terza Parte ***


Capitolo 20 (Il piano - Terza Parte)
 

“L'ospedale deve essere questo... perfetto” pensò Yusaku entrandovi.

“Ecco la stanza dell'agente” disse estraendo un coltello tascabile e conficcandoglielo all'altezza dell'addome, dopodiché fece partire un audio cassetta con l'urlo di una donna.

«Cosa è stato questo urlo?» disse Heiji dirigendosi di corsa nella stanza e vedendo l'uomo fuggire con il coltello pieno di sangue.

«Che cosa sta succedendo qui?» disse Heiji inseguendolo, ma niente da fare. Lo perse di vista subito dopo.

«Merda!!!!» urlò Heiji.

 

Subito il ragazzo informò l'ispettore e fece chiudere la stanza al pubblico.

«Ricapitolando, Heiji arrivando in ospedale notò che Ran stava parlando con l'agente Kita, così portò Ran nella sua stanza e udì delle urla provenire da lì sotto...»

«Esatto ispettore... dopodiché sono sceso ed ho visto...»

«Cosa?» intervenne l'agente Sato.

«Yusaku Kudo fuggire con in mano l'arma del delitto...»

«Come? Merda è impossibile...» disse l'ispettore e nel mentre Ran si avvicinò.

 

«Tesoro che ci fai qui?» disse Eri Kisaki in ritorno dal supermercato, accompagnata dal marito.

«Hanno ucciso l'agente ricoverato qui...» disse Ran e nel mentre Kazuha, intuendo che la ragazza non era realmente andata in bagno come le aveva fatto credere le si avvicinò.

«A questo punto è chiaro affermare che il nostro piano è stato un fiasco...» disse l'ispettore.

“Si... Shinichi avrebbe elaborato sicuramente un piano migliore...” pensò Heiji e disse «A questo punto dovete perlustrare la zona in cui è stato trovato questo agente...»

«Esatto... lo sappiamo già...» disse l'ispettore mandando degli uomini e aggiungendo «Intanto dobbiamo anche parlare con la moglie dell'indagato...»

 

Yukiko era ignara di tutto. Si era appena svegliata e si era insospettita del fatto che il suo marito fosse già uscito.

«Dottore... ha visto dove è andato mio marito?»

«No Yuki, non pensavo fosse uscito...» disse il dottor Agasa.

 

Pochi minuti dopo l'ispettore suonò il campanello della casa del dottore. Con lui c’erano anche gli agenti Sato, Takagi e Shiratori.

«Signora Kudo, sapevamo di trovarla qui... sa dirci dove possiamo trovare suo marito?»

«No ispettore, mi dispiace...»

«Ha notato qualcosa di strano in lui?» aggiunse l'agente Takagi.

«Si... qualche sera fa è uscito di casa per cercare di scoprire qualcosa su Shinichi ma al ritorno era diverso... è cambiato...»

«Capisco... beh faremo di tutto per trovarlo... ha ucciso un uomo...» disse l'agente Sato davanti gli occhi scioccati del dottore e della moglie dopodiché uscì nervosa.

«Dovete scusarla...» disse l'ispettore uscendo.

 

A quel punto l'ispettore ricevette una telefonata.

«Mi dica agente»

«Abbiamo perlustrato la zona... ho trovato una cosa molto strana...»

«Cosa intendi?» disse sbalordito l'ispettore.

«Ho visto qualcuno che non dovrebbe stare lì...» detto ciò chiuse la conversazione.

«Cosa succede?!?» dissero Takagi e Sato.

«Andiamo nel luogo in cui è stato investito Machinaga»

«Ok»

 

«No, quello non era mio marito... era troppo strano e ora è pure scappato di casa...» disse Yukiko al dottore Agasa.

«Yukiko calma... si sistemerà tutto...» rispose.

 
FINE 20° Capitolo
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Cosa avrà scoperto l’agente? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Signorina... Machinaga è morto!!» disse Heiji.
«Cosa?!? Non sono scherzi da fare ragazzino...»
“Perfetto... Anche questo piano è saltato... Merda” pensò Heiji innervosendosi e dando pugni al muro.
«…non possiamo agire... Non possiamo fare niente... siamo con le spalle al muro...»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, lunedì 16 dicembre 2013 (Nuovi dettagli)
mercoledì 18 dicembre 2013 (L'inseguimento)
venerdì 20 dicembre 2013 (Le provocazioni di Kita Ishida)
 

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Capitolo 21
*** Nuovi dettagli ***


Capitolo 21 (Nuovi dettagli)
 

«Allora agente... cosa hai scoperto?»
«Guardate questa foto...»
«Ma non è possibile... lui non dovrebbe stare in quella villa» disse l'ispettore Megure
«Ciò vuol dire solo una cosa...» disse Takagi.
 
Intanto la donna, ignara di quanto aveva elaborato suo zio, decise che la cosa migliore era quella di tornare in ospedale e mostrarsi vicina al suo collega.
“La cosa migliore che posso fare è fingere di aver fatto la spesa...” pensò Kita Ishida entrando in ospedale.
Dirigendosi verso la stanza di Machinaga aveva notato molti individui fuori e così chiese cosa stesse succedendo.
«Signorina... Machinaga è morto!!» disse Heiji.
«Cosa?!? Non sono scherzi da fare ragazzino...» disse urlando la giovane.
«Ragazzino a chi? Non ci toglieremo chissà quanti anni... comunque è la verità!!» disse Heiji.
«Devo vederlo... levatevi di mezzo...» disse in lacrime la donna.
«Non puoi... la stanza è chiusa e solo la Polizia può entrarvi...» disse il detective Goro.
«Cosa? Allora si è trattato di omicidio...»
“Perfetto... Anche questo piano è saltato... Merda” pensò Heiji innervosendosi e dando pugni al muro.
«Dove si trovava lei?» disse Eri Kisaki.
«Stavo facendo la spesa» disse la donna lanciando un'occhiata a Ran.
«Non è vero!! Io e lei abbiamo avuto una discussione e poi Heiji mi ha fatto salire in stanza... sono certa che lei c'entri qualcosa» disse Ran puntandole il dito contro.
«Ragazzina attenta a come parli... Non puoi accusarmi... non hai nessuna prova e invece io ho lo scontrino...»
 
«Se quello è veramente Pernod.... Questo è un mistero... come ha fatto ad uscire di galera...» disse l'ispettore Megure.
«È ovvio pensare che qualcuno l'ha aiutato...» disse Takagi
«Questo spiegherebbe qualcosa... Ha ucciso Shinichi per regolare i conti e onde evitare che Machinaga potesse parlare ha mandato Yusaku...» disse Sato.
«Il padre di Shinichi perché si sarebbe abbassato a tanto?...e poi...ciò significa che è lui il bastardo che ha ucciso Misa!!» disse Takagi.
«Quello è stato un suicidio...» rispose Sato.
«Non è detto...pure se è colpa sua...è tutto troppo collegato...» disse l'agente Takagi.
«Si ma non possiamo agire...Non possiamo fare niente...siamo con le spalle al muro...»

 
FINE 21° Capitolo
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I dubbi continuano ad essere sempre tanti. Cosa ne pensate voi? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

“…ha commesso qualche errore... se voglio salvarmi devo ucciderla... ucciderò tutti…”
«Discrezione del cazzo!! Lui non ci ha pensato due volte a fare quelle stragi...»
«È una vergogna... non posso vedere l'amore mio!!!»
«Statevi fermi o mi ammazzo!!»
«Raaaaan!!!»
BOOOM

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, mercoledì 18 dicembre 2013 (L'inseguimento)
venerdì 20 dicembre 2013 (Le provocazioni di Kita Ishida)
 

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Capitolo 22
*** L'inseguimento ***


Capitolo 22 (L'inseguimento)
 

«Sta uscendo dalla villa...» disse l'agente Sato.
«Possiamo solo seguirlo con discrezione e sperare ci lasci indizi...Facciamo così...Sato e Takagi lo seguono mentre io e Shiratori entriamo nella villa» disse l'ispettore.


“Mia nipote ha commesso qualche errore...se voglio salvarmi devo ucciderla...ucciderò tutti e me ne andrò lontano da qui...La Polizia è proprio stupida dato che non si è accorta delle telecamere nascoste...” pensò Pernod mentre con la sua vettura stava facendo dei giri senza meta.

«Tu vai lì...io controllo questa zona...» disse l'ispettore dando istruzioni all'agente.

«Senti Miwa...io mi sono stancato...Quella merda la pagherà...» disse l'agente Taru Takagi schiacciando sull'acceleratore.
«Che diamine stai facendo? Amore dobbiamo agire con discrezione»
«Discrezione del cazzo!! Lui non ci ha pensato due volte a fare quelle stragi...» rispose l'agente.
“Guarda guarda chi mi sta dietro... il mio adorato parente...” pensò Pernod notando che dietro di lui, alla guida, c'era proprio l'agente Takagi.
«Ti ricordo che questa strada è stretta!! Amore dovevo guidare io...»
«Ormai sto guidando io e restiamo così!!» disse alterato.

«Ispettore!! Guardi...ho trovato qualcuno»

Intanto, la spietata Kita Ishida, era intenta ad elaborare un piano per non venire accusata dell'omicidio del suo collega.
«È una vergogna... non posso vedere l'amore mio!!!» disse Kita Ishida.
«L'amore tuo?» risposero sbalorditi.
«Esatto» disse e poi pensò ”A questo punto la cosa migliore che posso fare è farmi scambiare per pazza...così non potranno farmi strane domande e poi mio zio mi salverà”.
La ragazza, a quel punto salì le scale ed entrò in una stanza.
«Dove sta andando?» disse Heiji seguendola.
«Statevi fermi o mi ammazzo!!» disse la ragazza situata sull'orlo della finestra.
«Diamine...questa finestra fanno prima a toglierla» disse Kazuha pensando che era la stessa finestra dalla quale si stava per gettare l'amica Ran.
«Non fare cose di cui potresti pentirti...io pure ho perso il mio ragazzo e posso capirti...la morte però non ti porta a niente» disse Ran tentando di avvicinarsi a lei.
«Ti ho detto di starti ferma!!» disse la ragazza ma Ran andava comunque per la sua strada. Ad un certo punto, proprio quando Ran stava per afferrare Kita, lei si spostò facendo scivolare la ragazza.

«Raaaaan!!!» dissero i genitori sconvolti.
«Perché ti sei spostata...» urlò Kazuha.
«Perché mi sembra di averlo detto...nessuno si deve intromettere!!!»

Intanto l'inseguimento continuava e più gli agenti si avvicinavano al malvivente più lui riusciva a distanziarsi.
«Sono patetici......Per rendere il gioco più bello» disse Pernod prendendo un telecomando ed azionando il tasto.

BOOOM

{Esplose una bomba. Dove era situata?}

 
FINE 22° Capitolo
----------------------------------
L’agente Takagi secondo voi farebbe meglio a calmarsi? Chi avrà trovato l’agente Shiratori? Cosa ne pensate del piano di Kita Ishida? Sarà la fine per Ran? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Lei dice che io merito di morire...dato che ha tutta questa voglia di uccidermi...lo faccia lei, si macchi lei di questa colpa…Come già sa io voglio morire ma se lei mi uccide mi agevola»

«…Accosta o ci faremo ammazzare!!»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete i prossimi appuntamenti, venerdì 20 dicembre 2013 (Le provocazioni di Kita Ishida)

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Capitolo 23
*** Le provocazioni di Kita Ishida ***


Capitolo 23 (Le provocazioni di Kita Ishida)
 

«Merda la benzina!! Controlla la tacca» disse l'agente Sato.
«Lo so già ma tanto il problema è pure suo» rispose l’agente Takagi.
“A questo punto è già esploso” pensò Pernod.
 
Intanto in una stanza dell’ospedale, tutti erano profondamente nervosi con la giovane Kita Ishida.
«Non ci posso pensare...mia figlia ha voluto salvare te e tu...tu osi dire una cosa del genere? Tu meriti di morire» disse Goro scagliandosi contro la ragazza.
«Lei dice che io merito di morire...dato che ha tutta questa voglia di uccidermi...lo faccia lei, si macchi lei di questa colpa...Come già sa io voglio morire ma se lei mi uccide mi agevola» disse la ragazza per provocarlo.
«Fermo papà!!!» disse Ran apparendo dalla porta.
«Figlia mia...» disse Eri.
 
Taru Takagi era sempre più nervoso. Voleva a tutti i costi catturare colui che ha elaborato e pianificato dei piani spietati.
«Ti ho in pugno bastardo!!» urlò Takagi.
«La benzina è finita!!! Accosta o ci faremo ammazzare!!» urlò Sato preoccupata per le macchine dietro e a quel punto fu costretta a sterzare il volante.
«Che combini!!» urlò il ragazzo.
«Ferma immediatamente la macchina» disse Sato e a quel punto Takagi fu costretto ad obbedire.
«Chiamo l'ispettore...» disse la donna.
 
«Figlia mia...sei ancora viva» disse Goro sorpreso e contento al tempo stesso.
«Si, fortunatamente sono riuscita ad aggrapparmi al piano di sotto...lì c'era qualcuno che mi ha visto e mi ha aiutato...così dopo l'ho ringraziato e sono tornata qui»
«Intendi starmi ancora sopra?» disse Kita Ishida al detective Goro.
«No...» disse l'uomo alzandosi.
«Peccato...» rispose la donna.
 
«Takagi, l'ispettore non risponde...» disse Sato.
«E Pernod ormai è distante» rispose l'agente.

 
FINE 23° Capitolo
----------------------------------
Vi aspettavate che Ran si fosse salvata? Riusciranno a catturare Pernod? Kita Ishida sarà riuscita a far innervosire maggiormente Goro? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Ora vi faccio arrivare una volante»
«Su amore... riusciremo a prenderlo prima o poi»
«Come? È assurdo... tu eri loro alleato!! Mi fai schifo» urlò la moglie disperata.
«Se per questo anche tu hai lavorato con loro...»
«Aiuto aiuto... me ne sbatto del vostro aiuto!»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 27 dicembre 2013 (Il segreto viene a galla)
Dato che questa è l'ultima volta che ci sentiamo, prima del 25, vi auguro un gioioso e sereno Natale =)

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Capitolo 24
*** Il segreto viene a galla ***


Capitolo 24 (Il segreto viene a galla)

«Scusami Miwa... non avevo visto la chiamata... C'è stata un'esplosione» disse l'ispettore.
«Come un'esplosione?»
«Si, la villa di Pernod...ci siamo salvati in tempo e ora ci stiamo dirigendo a casa del dottore Agasa»
«Perché a casa del dottore?»
«Abbiamo trovato Yusaku Kudo lì dentro...era legato...voi che fate?»
«Purtroppo ci è sfuggito...è terminata la benzina e siamo bloccati in strada...per fortuna ci siamo potuti accostare»
«Ora vi faccio arrivare una volante» disse chiudendo la conversazione.
 
«Merda non ci posso pensare...non sono riuscito a catturare l'assassino di mia nipote...» disse Takagi piangendo.
«Su amore...riusciremo a prenderlo prima o poi» disse l'agente Sato.
 
Giunti a casa del dottore, l'ispettore suonò il campanello e Yukiko aprì la porta.
«Ispettore...ah l'avete trovato finalmente» disse la donna guardando il suo uomo.
«Si...sostiene di essere stato rapito e che è stato mandato qualcun altro travestito da lui...»
«Che cosa?» disse Yukiko sbalordita e a quel punto il dottore fu costretto ad ospitarli in casa.
«Prego accomodatevi...»
 
Seduti nel divano, Yusaku prese il discorso.
«Vedete...ho sempre sognato di essere uno scrittore promettente...»
«E lo sei» disse la moglie.
«Si ma sono stato aiutato da quegli uomini...avevamo bisogno di soldi e così io pubblicavo la saga del barone della notte scritta da loro, ovviamente prendendomi i meriti e in cambio, loro, ottenevano una percentuale...fortunatamente con la nostra partenza me ne ero liberato...fino ad ora...mi hanno ritrovato ed ho scoperto che Shinichi non si è suicidato ma si è trattato di omicidio...è stato Pernod»
«Come? È assurdo...Tu eri loro alleato!! Mi fai schifo» urlò la moglie disperata.
«Se per questo anche tu hai lavorato con loro...l'attrice Sharon Vineyard era un membro dell'organizzazione nonché tua grande amica»
«E tu hai permesso a tua moglie di frequentare gente così pericolosa??» intervenne a quel punto l'agente Shiratori.
«Si...avevamo bisogno di soldi anche per fare crescere Shinichi al meglio...» disse l'uomo a basso tono per vergogna.
«Signor Yusaku...ti metto al corrente del fatto che adesso voi due dovrete scontare una pena...però sono certo del fatto che se ci aiuterete a trovare Pernod, il giudice vi farà un notevole sconto...» affermò l'ispettore Megure.
«Mia moglie era ignara dell'accaduto...ho agito solo a sua insaputa...»
«Ciò non toglie che lei è stata un membro di quella organizzazione» rispose l'agente.
«Aiutateci...dobbiamo catturare Pernod prima che possa fare altri danni» disse l’uomo.
 
Intanto in ospedale, la giovane Ran voleva convincere Kita Ishida a rivelare quanto sapeva.
«Ascolta...il tuo uomo è stato ucciso e sono certa che tu sai chi è stato... perché devi agire così?» disse Ran tentando di avvicinarsi nuovamente ma fu fermata dalla madre che le prese per il braccio facendole cenno di no. A quel punto prese la parola l'avvocato Eri.
«Io sono un avvocato...ragazza posso aiutarti...se tu sai qualcosa devi dircela...solo così possiamo aiutarci»
«Aiuto aiuto...me ne sbatto del vostro aiuto!...è morto il mio ragazzo e voi sapete farmi discorsi del genere...chi vi credete di essere? Adesso lasciatemi sola»
«Sola non puoi restare dato che hai tentato di ucciderti!!» prese la parola Kazuha.
«Lasciatemi in pace!!!» urlò la ragazza riuscendo a fuggire dalla porta.
Le ragazze stavano tentando di seguirle ma furono bloccate tempestivamente da Goro.
«Ferme... lasciatela andare» disse con tono secco.

 
FINE 24° Capitolo
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I signori Kudo sconteranno una pena? Riusciranno a catturare la losca banda? Come mai il detective Goro fece fuggire la giovane Kita Ishida? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Intendi il parco nazionale di Nikko?»
«Era ora finalmente!»
«Beh alla fine si è rivelato più utile»
«...Heiji non metterti in pericolo e tieni distanti tutti da quest'indagine...»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 03 gennaio 2014 (Sulle tracce)
Dato che questo è l'ultimo capitolo dell'anno, vi auguro un sereno e felice 2014 =)

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Capitolo 25
*** Sulle tracce ***


Capitolo 25 (Sulle tracce)

«Zio finalmente li ho seminati... ho bisogno di te! Aiutami» disse la ragazza dopo aver composto il numero di suo zio.
«Nipotina cara...non passare da casa...incontriamoci al parco della prefettura di Gunma»
«Intendi il parco nazionale di Nikko?»
«Esattamente... dove andavano per il picnic»
«Ok...»
«Fra un'ora lì»

Intanto gli agenti Sato e Takagi erano ancora bloccati in autostrada. I soccorsi tardavano ad arrivare.
«Era ora finalmente!» esclamò Sato con gioia vedendo l'arrivo dei soccorsi.
«Ecco vi abbiamo portato il pieno...» disse l'agente mostrando un bidone.
«Su svelti» disse Takagi.
 
«Papà per quale motivo ci hai fermato? Dovevamo seguirla» disse Ran.
«Semplice... perché ci porterà lei da colui che ha ucciso Machinaga.»
«Esatto... Detective devo farle i complimenti...nonostante il momento è riuscito a mettere un piccolo GPS» rispose Heiji.
«Come un GPS?» disse Ran.
«Esatto...me ne sono approfittato mentre ero sopra di lei e tu sei rientrata in stanza...l'avevo preso a Londra e avevo intenzione di metterlo a Shinichi qualora avesse deciso di metterti le corna...»
«Beh alla fine si è rivelato più utile» disse Ran con tono nervoso.
«Mi scusi detective...ma dove gliel'avrebbe messo questo GPS?» domandò Kazuha imbarazzata.
«Emmh»
«Non ci resta che avvisare l'ispettore» disse Heiji contattandolo.

Driin driin.

«Pronto Heiji dimmi»
«Ispettore stiamo seguendo i movimenti di Kita Ishida...ci porterà da colui che ha commesso quei delitti...»
«Il nostro uomo si fa chiamare Pernod...è un uomo spietato...Heiji non metterti in pericolo e tieni distanti tutti da quest'indagine...»
«Ispettore è fuori discussione... colui che ha ucciso Shinichi deve pagarla»
Ran a quel punto ebbe la conferma.
”Avevo ragione...Quella tipa sta coprendo l'assassino di Shinichi...”
«Deve pagarla ma non possiamo mettere a repentaglio la vita di civili!! Quindi nemmeno la tua...se ne occuperà la Polizia...Intanto dove vi trovate?»
«In ospedale...»
«Ok non vi muovete...ora vengo così da vedere gli spostamenti della donna...mi raccomando» disse l'ispettore chiudendo la conversazione e avvisando l’agente Sato.

 
FINE 25° Capitolo
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Riusciranno a catturare Pernod? Quali altre sorprese può riservare? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Dobbiamo catturare il nostro uomo, i complici e smontare l'intera banda... andiamo in ospedale... li prepareremo un piano»
«…è pericoloso sia per noi sia per voi, senza considerare che i sensi di colpa saranno notevoli per tutto il corpo di Polizia... oltre ciò se un superiore dovesse scoprire una cosa del genere perderemo il posto di lavoro...»
«Hai fatto una cazzata dietro l'altra ma quella di allearti con gli sbirri è stata senza dubbio la scelta più infame che potessi fare»
«Zio non fare brutti scherzi... posa quell'arma»

 

Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, venerdì 03 gennaio 2014 (Il parco di Nikko)
Si ragazzi, lo so...Oggi non era previsto alcun capitolo ma ho voluto comunque farvi una sorpresa, spero sia gradita :)
Dato che questo è veramente l'ultimo capitolo dell'anno, vi auguro un sereno e felice 2014 =)

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Capitolo 26
*** Il parco di Nikko ***


Capitolo 26 (Il parco di Nikko)

«Ok ispettore» disse l'agente Sato chiudendo la telefonata.
«Che succede?»
«Dobbiamo catturare il nostro uomo, i complici e smontare l'intera banda...andiamo in ospedale...li prepareremo un piano» rispose l'agente uscendo dall'autostrada e tornando indietro.
Al loro arrivo l'ispettore prese la parola.
«Per quanto voglia evitare di mettere in mezzo dei civili...voi vi opponete...vi dirò quello che sappiamo ma ad una condizione...che non vi venga in mente di agire...è pericoloso sia per noi sia per voi, senza considerare che i sensi di colpa saranno notevoli per tutto il corpo di Polizia...oltre ciò se un superiore dovesse scoprire una cosa del genere perderemo il posto di lavoro...sono stato chiaro?» disse l'ispettore.
Mentre lui conversava, in aula nessuno dialogava. Tutti erano immobili e l’ascoltavano.
«Bene...abbiamo la certezza che il nostro uomo sia Pernod...L'avevamo già catturato ma è riuscito a fuggire dalla prigione...se vi sto parlando qui in ospedale è proprio perché non mi fido di molti uomini...mi fido solo di coloro che sono in questa stanza…Partiamo con ordine...gli uomini di questa banda detestavano Shinichi Kudo e spacciandolo come suicidio gli spararono, solo che, a loro insaputa, uno di questi uomini, probabilmente Machinaga, pensando che fosse ancora vivo gli mise le mani al collo per strozzarlo...infatti abbiamo rinvenuto dei segni evidenti...uno della banda intanto deve aver detto qualcosa a Misa...Misa è la nipote dell'agente Takagi...lei si deve essere suicidata o forse l'hanno uccisa ed hanno sfruttato l'occasione per fare un montaggio video...anche se la voce era di Shinichi, il dialogo è stato montato nel video, così anche lo stesso ragazzo...infatti notando bene il video originale abbiamo constatato che c'era qualche imperfezione nelle braccia...Questo è tutto quello che sappiamo...Ora, noi agenti, dobbiamo muoverci con circospezione...il che significa che useremo il GPS piazzato dal detective Goro per scoprire dove si sta dirigendo Kita Ishida e se avremo fortuna cattureremo i membri...»
A quel punto l'ispettore ne monitorò i movimenti.
«Gunma» disse l'agente Sato.
«Si sta dirigendo verso quella zona...» disse Takagi in preda ai nervi.
«Agiremo così...il monitor resterà qui così i detective Goro ed Heiji ci informeranno sui movimenti...Ran, Kazuha e la signora Eri Kisaki resteranno pure qui e noi 4, ovvero io, l'agente Shiratori, l'agente Sato e l'agente Takagi ci dirigeremo verso la prefettura di Gunma» disse l’ispettore.
Tutti rimasero di parola. Gli agenti si diressero verso la prefettura di Gunma mentre gli altri rimasero in ospedale a monitorare i movimenti della donna.
 
«Ecco, sono arrivata...Zio dove sei?» disse Kita scendendo dalla macchina e percorrendo a piedi il parco ma di Pernod non c'era alcuna traccia.
Dato che la donna stava camminando a piedi, il movimento del GPS era più lento e la prima ad accorgersene fu proprio Ran.
«Papà osserva...adesso il movimento è più lento...deve essere scesa dalla macchina...»
«È arrivata a destinazione!» disse e a quel punto avvisò l'ispettore.
«Al parco di Gunma...è quello il luogo d'incontro...perlustriamolo tutto! Non ci devono scappare»
 
«Zio dove ti trovi?»
Pernod era poco distante e le si avvicinava lentamente.
La donna continuava per la sua strada non accorgendosi della vicinanza dello zio, il quale avvicinandosi sempre più la spinse da destra facendola cadere a terra.
«Zio mi hai fatto male, perché?»
«Avevo ragione...» disse estraendo la pistola.
«No zio che stai facendo?»
«Mi hai preso per stupido? Hai fatto una cazzata dietro l'altra ma quella di allearti con gli sbirri è stata senza dubbio la scelta più infame che potessi fare» disse Pernod continuando a puntarle la pistola contro.
«Ma cosa stai dicendo...zio non è vero!!»
«Ah no? E questo cos'è?» disse Pernod prendendo il dispositivo GPS trovato per terra.
«Cosa?» rimase sbalordita la donna.
«Quando ti ho dato il colpo l'ho vista uscire all'altezza del tuo seno...è un dispositivo GPS...»
«Quindi tu credi che io sia capace a fare ciò?»
«Ammettendo che il GPS si trovava proprio lì...come hai fatto a non sentirlo?»
«È minuscolo...non l'ho sentito...»
«Ok…come dici tu...» disse lo zio continuando a puntarle la pistola contro.
«Zio non fare brutti scherzi...posa quell'arma».
 
«Ispettore il parco di Gunma è molto vasto...come possiamo trovarlo? Non avete un indizio maggiore?» disse l'agente Sato.
«Agente che scoperta...dividetevi ma dovete trovarlo».
Così la Polizia si divise alla ricerca dell'uomo.

 
FINE 26° Capitolo
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Pernod ucciderà sua nipote? Gli agenti li troveranno? Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«…non avrei fatto pentire la figlia di una scelta della madre... non ne aveva colpe»
«BASTARDO!!!»
«Lascia stare l'ostaggio!!»
«Maledetta bastarda stai zitta»

 

Ragazzi scusate il ritardo ma ieri sono stato tutto il giorno fuori e non potevo prevederlo in anticipo...Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, martedì 07 gennaio 2014 (Pernod ti catturerò)

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Capitolo 27
*** Pernod ti catturerò ***


Capitolo 27 (Pernod ti catturerò)

«Tranquilla...non ho nessuna intenzione di spararti...il mio sangue scorre nelle tue vene»
«Allora perché hai ucciso Misa?»
«Io non l'ho uccisa...lei si è suicidata perché non mi ha accettato come padre»
 
Intanto gli agenti perlustravano la zona.
L'agente Taru Takagi era il più determinato a trovare Pernod; non poteva accettare quanto sapeva e voleva regolare i conti una volta per tutte.

«Non ti accettava come padre?»
«Esatto...per quanto non ho potuto accettare queste sue parole non le avrei mai fatto del male...a sua madre l'amavo...»
«Sua madre è stata investita nel bosco...è stata uccisa da te» disse la ragazza alzandosi da terra.
«A sua madre non gliene fregava niente di me...Mi ha rinnegato sposandosi con un altro...ma alla figlia che è sangue mio non l'avrei toccata...non avrei fatto pentire la figli
a di una scelta della madre...non ne aveva colpe»

«BASTARDO!!!» urlò Takagi
Pernod si girò di scatto.
«Oh agente Takagi» disse Pernod.
«Quindi la madre di Misa è stata investita a causa tua...Misa si è suicidata a causa tua ed hai fatto cadere la colpa su una giovane innocente»
«La vita gioca dei brutti scherzi caro investigatore»
«Che stai dicendo?» disse estraendo la pistola.
A quel punto l'uomo prese come scudo sua nipote, puntandole la pistola alla tempia.
«Sparami bastardo e avrai lei sulla coscienza»
«Lascia stare l'ostaggio!!»
«Zio che cazzo fai?»
«Maledetta bastarda stai zitta» disse Pernod colpendola duramente alla tempia con il calcio della pistola; la ragazza a quel punto perse i sensi, cadde a terra e Pernod, con estrema agilità, iniziò a correre.
«Non mi scappi!!» disse l'agente Taru inseguendolo.
 
«Ispettore mi dica» disse l'agente Sato rispondendo alla chiamata dell'ispettore Megure.
«Che novità ci sono nella tua zona?»
«Alcuna...»
«Takagi è con te?»
«No...»
 
Intanto l'inseguimento continuava in modo serrato; Taru Takagi non poteva permettersi di perdere di vista l'uomo e non si sentiva nemmeno di chiedere i rinforzi.
«Bastardo fermati!!»
Pernod continuava a correre e a non rispondergli.
I due uscirono dal parco e giunsero in un cantiere abbandonato.

«Adesso sei in trappola caro Pernod» disse l'agente entrando nel cantiere e puntando la pistola sempre davanti.
Pernod iniziò a ridere di gusto.

 
FINE 27° Capitolo
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Come proseguirà la vicenda?

 

Nel prossimo capitolo:

«Prima tua sorella, poi tua nipote e infine tu…siete voi che non andate»
«Non è vero...Misa non era tua figlia»
«Si esatto...Sono Kita Ishida»

 

.Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 09 gennaio 2014 (Regolamento di conti - Prima parte)

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Capitolo 28
*** Regolamento di conti - Prima Parte ***


Capitolo 28 (Regolamento di conti - Prima Parte)

L'inseguimento continuava in modo serrato; Taru Takagi non poteva permettersi di perdere di vista l'uomo e non si sentiva nemmeno di chiedere i rinforzi.
«Bastardo fermati!!»
Pernod continuava a correre e a non rispondergli.
I due uscirono dal parco e giunsero in un cantiere abbandonato.
«Adesso sei in trappola caro Pernod» disse l'agente entrando nel cantiere e puntando la pistola sempre davanti.
Pernod iniziò a ridere di gusto.
«Che ci trovi da ridere?» esclamò l'agente.
«Si dice che buon sangue non mente...dovrei aggiungere che anche il cattivo non mente...»
«Cosa stai cercando di dire?»
«Prima tua sorella, poi tua nipote e infine tu...siete voi che non andate»
«Quindi avevo sentito bene...sei stato tu ad ordinare l'uccisione di mia sorella...perché l'hai fatto?»
«Devi sapere che io e lei abbiamo avuto una figlia ma non ha accettato il padre...»
«Non è vero...Misa non era tua figlia»
«Ha fatto credere così ma non è vero...quella volta è stata fantastica...ci sapeva fare tua sorella»
«Bastardo dove ti trovi?» disse l'agente guardandosi attorno.
 
Intanto, dato che l’agente Takagi non rispondeva alle chiamate, all'agente Sato era stato ordinato di perlustrare anche la zona spettante al collega.
«Ma tu sei» disse l'agente Sato.
«Si esatto... Sono Kita Ishida»
«Chi ti ha ridotto così?» disse Sato avvicinandosi.
Kita a quel punto ripensò a quanto era successo e al fatto che lo zio l'aveva presa come scudo e disse.
«Si fa chiamare con il nome in codice di Pernod...c'è anche il tuo ragazzo con lui»
«Cosa? E dove sono andati?»
«Da quella direzione» disse segnando la zona e poi aggiunse «Conoscendolo sicuramente l'ha portato nel cantiere abbandonato»
«Cantiere abbandonato? Informo l'ispettore…»
L'ispettore, saputo dell’accaduto, le disse di aspettare il suo arrivo.
 
«Eccomi...andiamo in questo cantiere...Kita salirà in macchina con noi...»
La ragazza diede le giuste indicazioni agli uomini che, giunti sul posto, sentirono le urla dell'agente Takagi.
«Dove sei? Avanti fatti vedere!!»
«Interveniamo» disse l'ispettore ordinando a Kita di restare dentro la vettura.
 
Perlustrarono tutto il cantiere anche se, purtroppo, non trovarono alcuna traccia dell’uomo.
L’agente Sato, alla vista di un’uscita secondaria disse
«Deve essere scappato da questa uscita»
«Muoviamoci con la macchina!» ordinò l'ispettore.
Gli agenti si diressero quindi verso la macchina accorgendosi che la giovane Kita era sparita.

«Dov'è finita Kita?» disse l'agente Sato.
«Merda...è stata catturata da Pernod» disse l'agente Takagi.
«Oppure ci ha tradito...» intervenne l'ispettore, aggiungendo «cercatela!! Setacciate il parco…io chiamo rinforzi»
 
La giovane Kita Ishida vedendo suo zio, scese dalla macchina e lo seguì.
«Kita Ishida...lo so che sei dietro di me» disse Pernod.
«Astuto come sempre...avanti zio, voltati!» disse puntando una pistola contro di lui.
A quel punto il mal uomo si voltò verso la ragazza e rimase stupito dal vedere la nipote che le puntava la pistola contro.
«Non ci posso credere...dove l'hai presa?»
«Devo ricordarti che sono un'infiltrata nella Polizia?»
«E io devo ricordarti che sei mia nipote? Sangue del mio sangue?» disse Pernod avvicinandosi lentamente.
«Statti fermo...tu mi avresti uccisa...non te ne frega niente di me...prima mi hai usato come scudo!!»
Pernod udendo ciò scoppiò a ridere.
«Che ridi?»
«È semplice...io per te avrei fatto di tutto...ma mi hai tradito...o meglio...hai pensato male...e io non sopporto chi pensa male di me» detto ciò Pernod estrasse la sua pistola.

BANG

FINE 28° Capitolo
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Kita e Pernod; due familiari facenti parte di una banda di criminali spietata, si dà la caccia. I due si ritrovano e dopo un dialogo parte uno sparo; Chi avrà colpito chi? La situazione è grave?

 

Nel prossimo capitolo:

Mi dispiace ma questa volta non vi do alcuna anticipazione.
 

.Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete il prossimo appuntamento, giovedì 16 gennaio 2014 (Regolamento di conti - Seconda parte)

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Capitolo 29
*** Regolamento di conti - Seconda Parte ***


Capitolo 29 (Regolamento di conti - Seconda Parte)

Kita e Pernod; due familiari facenti parte di una banda di criminali spietata, si dà la caccia. I due si ritrovano e dopo un dialogo partì uno sparo; Chi avrà colpito chi? La situazione è grave?

«Augh» sospirò Pernod toccandosi il torace. Si, Pernod era stato sparato in pieno petto e poco prima di accasciarsi a terra disse «È giunta la mia fine... non credevo finisse così...»
«Zio!! Io...io...chi cazzo l'ha sparato? Io non l'avrei mai fatto» disse scossa la nipote avvicinandosi all'uomo.
Poco distante c'era la risposta a tutto. Nascosto, perché non aveva il coraggio di avvicinarsi e scosso perché non avrebbe mai voluto uccidere un essere umano.
«Chi è stato??!?» urlò la nipote e a quel punto l'uomo uscì allo scoperto.
«Sono stato io»
La ragazza si voltò e rimase senza parole.
«Tu...tu mi hai sparato...riconoscerei la tua voce di merda tra mille» esclamò l'uomo trattenendo la voce.
«Quindi sei ancora vivo...bene bastardo!!» disse l'uomo avanzando.
«Agente Taru Takagi...la vergogna della famiglia che decide di sporcarsi le mani» disse Pernod.
Ebbene si, colui che ha sparato a Pernod era proprio l'agente Takagi che decise di confessare direttamente alla giovane proprio perché le ricordava lui stesso.
La ragazza a quel punto chiamò un'ambulanza per lo zio e intanto, l'agente, in collera, gli si avvicinò sempre più.

«Uccidere...tu capisci solo questo linguaggio...che essere ignobile»
Pernod rimase a terra controllando la situazione e quando vide l'agente nell'angolazione giusta, premette il grilletto, facendo partire un colpo.
«No!!!!» urlò la nipote.
L'urlo fu così forte che gli agenti che perlustravano la zona si avvicinarono.

FINE 29° Capitolo

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Pernod avrà colpito l’obiettivo? Cosa succederà nell’ultimo capitolo della saga?

 

Si, è piccolo ma non potevo fare altrimenti...L'ultimo capitolo sarà più lungo ;)
Spero sia stato di vostro gradimento. Non perdete l'ultimo appuntamento de "Un amore impossibile 2",
martedì 21 gennaio 2014 (Fine della vicenda)

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Capitolo 30
*** Fine della vicenda ***


Capitolo 30 (Fine della vicenda)

Pernod rimase a terra controllando la situazione e quando vide l'agente nell'angolazione giusta, premette il grilletto, facendo partire un colpo.

«No!!!!» urlò la nipote.
Il proiettile colpì la gamba destra dell’agente, il quale, per il dolore cadde a terra.
Pernod si approfittò proprio di quel momento per alzarsi e fuggire lasciando la nipote perplessa.


«O no amore!!» disse l’agente Sato trovando Takagi per terra.
«Stai tranquilla per me…e prendi quel bastardo!»
«Dove è andato?» rispose la donna
«Ha proseguito per di là» rispose Kita segnandole la via con il dito.

L’agente Sato, seguita dall’ispettore e dall’agente Shiratori perlustrò la zona.

«Guarda chi c’è laggiù» disse un uomo all’interno di una vettura.
«Investiamolo e finiamola qui!» rispose la donna in modo che accelerarono investendo l’uomo.
La donna in questione era Chianti; Ormai aveva compreso che era giunta l’ora per il suo boss e dato che ormai erano rimasti pochi membri dell’organizzazione in libertà, in quanto non erano mai stati catturati, non voleva rischiare. La cattura del boss poteva portare ad un ulteriore indagine in modo da giungere alla crudele scomparsa di Koichi e anche dei rimanenti membri dell’organizzazione e invece in questo modo, le indagini potevano considerarsi, secondo lei, concluse. Inoltre, secondo la donna, alla rinvenuta del corpo dell’uomo, Kita Ishida avrebbe preso il controllo della banda e non avrebbe mai tradito il loro codice d’onore.
Gli agenti, dopo poche ricerche, ritrovarono il suo corpo senza vita.

Kita Ishida, rimasta sola con l’agente Takagi, lo ringraziò e all’arrivo dell’ambulanza, che era stata chiamata per lo zio, lo fece salire.
Le giornate trascorsero lentamente e le ferite nel corpo di Takagi andavano a rigenerarsi ma nulla potevano le ferite del cuore. Kita comprese che la cosa migliore era confessare e cercare di dare indizi in modo da poter catturare i membri della losca organizzazione, in questo modo le accordarono uno sconto della pena. Gli altri uomini furono catturati pochi giorni dopo e si scoprì anche della morte del giovane Koichi, bruciato in un inceneritore che venne distrutto.

Per quanto riguarda Yusaku Kudo tutta la verità venne a galla e i mass media approfittarono di ciò per aumentare gli audience. Il giudice gli concesse solo gli arresti domiciliari, in quanto l’uomo non era mai stato coinvolto in qualche omicidio.

Il detective Goro e la moglie, saputo l’evolversi della situazione abbracciarono la figlia.

«Visto? Sei contenta? Finalmente non sei più sotto accusa» disse il padre con la conferma della madre.
«Si papà ma Shinichi non tornerà più tra noi…»
«Amore…Capisco perfettamente ma è anche giusto andare avanti…L’incubo è finito» disse la madre.

«Ran Mouri…La prego di seguirmi…» disse un agente.

Dopo qualche giorno, la giovane Ran, che precedentemente era stata presa per pazza da tutti, decise di fare visita a Takagi, anche se il dolore di quanto aveva detto era enorme.
«Amore, guarda chi è venuta a farti visita?» disse Sato sorridendo.

A quel punto entrò la ragazza anche se rimase davanti la porta della stanza.
«Ciao Ran, cosa aspetti? Vieni…» disse l’agente.
La ragazza avanzò lentamente.

«Ran scusami veramente…Lo so, quello che sto dicendo non la riporta in vita ma sono stato uno stupido…Ho agito con molta superficialità convincendomi che fossi stata tu ad uccidere mia nipote quando in realtà era un losco piano…Capisco che probabilmente non mi vorrai perdonare, anche se mi avevi detto che l'avresti fatto, che non riuscirai mai a perdonarmi e io…»
A quel punto Ran lo aveva interrotto con il semplice sguardo e disse «Hai finito? Il fatto stesso che io sia venuta qui dice tutto…E’ vero, in tutto questo periodo sono stata malissimo, sono stata accusata ingiustamente, sono stata definita pazza…Ma ora è tutto finito e sono certa che ne Shinichi ne Misa volessero che noi due ci litigassimo…» detto ciò la ragazza abbracciò l’agente e disse «E poi quello che hai fatto è stata una prova di grande coraggio…Mi ha raccontato Kita di quello che hai fatto quando hai scoperto che non ero colpevole…Di quello che hai fatto quando hai scoperto la verità su tua sorella e tua nipote…»

«Sei il mio eroe» disse Miwako Sato sorridendo ma la scena commovente fu smozzata dall’arrivo dell’ispettore Megure.

«Agente Takagi, sono molto contento di vederti così cresciuto, così responsabile…malgrado ciò sono costretto a sospenderla per qualche mese… Sono ordini dall’alto…»
«Come sospendermi?»
«Durante queste indagini sei stato un irresponsabile…Nonostante io ti abbia sospeso tu hai agito sempre di testa tua non avvisando nessuno e mettendo a rischio non solo la tua vita ma anche quella dei civili, non mi riferisco solo a Kita Ishida…»
«Capisco perfettamente ispettore…»

FINE 30° Capitolo
FINE 2^ Parte

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Cosa ne pensate di questo finale? Cosa pensate dell'intera seconda parte?

 

Ragazzi, ringrazio tutti voi per avermi seguito. Intendo ringraziare in modo particolare a coloro che non hanno solo letto i capitoli ma li hanno anche commentati :) spero sia stata di vostro gradimento tutta la storia ^^ a risentirci =D

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