The last part of me

di DarciaLoveHaar92
(/viewuser.php?uid=50593)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: La linea di confine. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Il deserto blu ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Primi Passi ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: La vita dell'assistente ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: L'anima, il corpo, il cuore. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Lo scontro ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: The last part of me ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: La linea di confine. ***



 

 

Note dell' autrice:
(prermetto che è una delle prime storie che faccio in terza persona, spero che non sia un testo sgrammaticato XD)

Salve!Come al solito ecco una nuova fanfiction su Deathino (si, lo amo). Oggi racconterò come nasce il mio OC Frasma. Non so se metterci del romantico...

-Si ti prego!!-

Ma chi ha parlato?

-Io Milo.-

Ma Miloo, torna nella tua storiaa!!! Comunque, amo davvero SaintSeiya, senza sarei sicuramente una di quelle idiote che vanno in discoteca a drogarsi o si mettono abiti succinti sentendosi delle bellissime rock-girl.

-E forse è per questo che tra di noi non funziona-

Uff, lo so Death, ma io amo tutti, ma te in particolar modo *_*.

-Sentimento NON e ribadisco NON ricambiato. Stupida.-

Uffaaa!!*me piange*

-Naah dai non frignare, male che vada potrai sempre avere un mio calzino usato, fresco di addestramento.-

Ahh lasciamo stare...Comunque, devo dare un titolo all' "opera" di oggi.

-No aspetta,fermati. Va bene che ci sono io, e io sono la magnificenza in persona, ma definire queste righe sgrammaticate "OPERA" è un assassinio alla lingua italiana.-

Ma...ma....Sei veramente cattivo....Non è giusto io ti metto al centro della mia vita, ho persino il tuo pupazzetto che lo bacio tutte le sere per dargli la buonanotte e tu mi tratti cosi?!Basta vado a vanti e non voglio piu parlarti almeno fino alla fine della storia.Ciao.

Scusate...dicevamo??? ah si... quindi

BUONA LETTURA CON: The last part of me.

 

 

THE LAST PART OF ME.

Prologo:

 

-Fuggite!!!- Una voce squarciava il silenzio del tranquillo e sereno villaggio di Goro-Oh. Il villaggio prendeva nome dalle famose cascate dove, narrano le leggende, viveva un vecchio saggio, ma sapete no?siamo in Cina, le leggende sono all'ordine del giorno.

-Correte!un pazzo criminale sta radendo al suolo tutto!-

 

Capitolo 1: La linea di confine.

 

Iris non è cinese, viene dal nord dell'Europa, ma i suoi genitori si sono trasferiti in Cina per abbandonare la vita moderna e ultra tecnologica delle terre moderne, dedicandosi a lavori più umili in Asia come venditori di frutte e verdure rigorosamente coltivate da loro e rigorosamente a buon mercato. Non essendo del posto non è mai riuscita a farsi dei nuovi amici una volta abbandonati i vecchi. Viveva lavorando e passando le giornate con la sua famiglia rendendola molto attaccata ad essa nonostante avesse vent'anni. Era cosi affezionata ai suoi genitori che non aveva mai avuto un ragazzo ne in Norvegia, ne in Cina.

Era calata la sera, il negozio di Iris era situato un pò distante dal resto del piccolo villaggio ma anche a debita distanza un bagliore arancione illuminò il cielo ombrato.

-Bah,saranno le solite feste cinesi- Disse a se stessa mentre chiudeva il suo piccolo negozio.

-Mamma, cosa sono quelle luci laggiù?- La madre posò la cassetta di frutta e volse lo sguardo all'orizzonte.

-Non so, sembrano delle fiam...- Non fece in tempo a finire la frase che un uomo, grondante di sangue con un occhio fuori dalle orbite e zoppo, si aggrappò al bancone sussurrando le sue ultime parole. -Fug...ite, criminale....villagioh- La made di Iris provò invano a soccorrere l'uomo privo di vita.

-Mamma non c'è tempo, prendi papà e nascondetevi nella botola delle scorte e restatevi sino all'albeggiare. Vi prego vi difenderò io.-

-No Iris!Ti prego. Vieni con noi!-

La ragazza aprì la botola e fissò la madre negli occhi,come una supplica, poteva farcela, poteva difendere la sua famiglia.

-Ti vogliamo bene Iris.- La madre, scese due lacrime in volto, entro con il padre nella botola, e la chiusero alle loro spalle. La ragazza poté prendere il suo arco messo in bella mostra che tutti credevano fosse li per bellezza.

Il cuore le batteva a mille,sudava freddo e quasi gli tremavano le mano, tanto da poter compromettere un possibile lancio. Il perché era logico: un ombra contornata dai bagliori rossastri delle fiamme si stava dirigendo verso di lei.

Sicuramente un uomo, si notavano le grandi spalle, e l'andamento. Era forse quello il pazzo che stava mettendo a subbuglio tutto il villaggio? Cosi tranquillo, sicuro di sé,poteva mai essere qualcuno di cosi maligno?

Ad un tratto Iris senti un forte ronzio alla testa, come una mosca intrappolata nel suo cranio, seguito dopo da una risata divertita e perversa. La giovane si accasciò al suolo cercando di tapparsi le orecchie ma non servì a nulla.

-Lasciami in pace!Vattene demonio, esci fuori dalla mia testa!- Si rotolò in terra,si dimenò come presa dalle convulsioni ma la risata aumentava e non solo nella sua testa: era dietro di lei. Un uomo alto contornato da quella luce che sembrava essere delle fiamme ma non era cosi, emanava luce propria.

-BUH!!- L'uomo divertito la fece impaurire e lei si rannicchiò lontana il più possibile.

-C-chi s-sei?Prendi tutto quello che vuoi ma lasciaci in pace!-

-Non sono i soldi quelli che cerco ma bensì il maestro di Goro-Oh.- Ringhiò.

-Non so di chi tu stia parlando, qui non conosco maestri. O comunque sono leggende.- La ragazza lanciò l'occhiataccia più brutta che avesse mai potuto dare in tutta la sua vita.

-Ascolta ragazzina non ho tempo da perdere. O mi dici quello che sai o muori!-

Un boato proveniente da sotto interruppe l'interrogatorio e l'uomo inizio a cercar di capire da dove provenisse ,erano stati i genitori di Iris e lei aveva una sola chance per salvarli: fuggire, e distrarlo. Cosi fece: di scatto si alzò e corse via addentrandosi nel bosco che in qualche modo avrebbe condotto alla salvezza i suoi cari.

-Dannata stronza.- L'uomo sempre rabbioso si mise alla caccia della giovane. Se scappava sicuramente cercava di mantenere il segreto, ma la cosa più stupida che avesse potuto fare era proprio quella di addentrarsi nel bosco, trovarla sarebbe stata fin troppo semplice.

-L'ho seminato!Grazie al cielo!- Ansimò poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato dandosi anche un occhiata in torno.

Era tutto troppo buio per capire la direzione dove andare e non aveva la benché minima idea di dove fosse il nord e il sud e nel tentare di capirlo una voce la colse di soprassalto.

-Eccoti,stronzetta. Volevi scappare!- l'aggressore la colse di sorpresa, troppo facile come gioco per uno come lui. L'afferrò per i capelli e porto il suo volto a pochi centimetri dal suo.

-Scappi?!Dove andrai?Dal tuo maestro?Cosa sai?Dimmelo ora e subito se non vuoi ritrovarti quel faccino da cazzo staccato dal resto del corpo!- Al buio non era possibile distinguere perfettamente i tratti somatici ma era visibilissimo quel modo di ringhiare e quell'espressione davvero malvagia,come se lui fosse il demonio.

-Non so nulla, non so chi sei e che dici!Ti prego!!- Iris aveva ormai esaurito quel suo modo beffardo per dar spazio alle suppliche. Cosa voleva quest'uomo da lei? Chi era questo maestro?

-Sai cosa faccio alle ragazze come te?!- Iris scosse la testa terrorizzata.

-Gli faccio fare un bel volo. Sai volare?- la ragazza ri-scosse la testa.

-Ti insegno io! Vieni stronzetta del cazzo!Fai la grande che fuggi?!Ma non hai contato che sono mille volte più veloce di te!- La prese per i capelli e la trascino a terra come un sacco di patate, sbatteva a destra e sinistra poteva sentire le ossa rompersi, una ad una ad ogni masso, fino a quando non vide la luce della luna a rischiarire la situazione. Era piena di sangue, misto a terriccio, sentiva bruciare ogni singola parte del suo corpo ed il dolore ormai le stava facendo perdere quasi i sensi.

-Lo vedi questo fiume?Dimmi che ti piace!Dillo CHE NON VEDI L'ORA DI FARCI UN BAGNO!!!DILLO!- Lui la prese per i capelli e la mise sull'orlo di uno strapiombo. Le era a cosi poco dal viso che quando urlò, sputacchi di saliva gli arrivarono sul volto,che schifo.

Ormai era finita. Appesa per i capelli, su un dirupo di almeno 50 metri, nessuno sarebbe venuta a soccorrerla, nessuno si sarebbe ricordato di lei se non i suoi genitori. Una vita corta e misera, senza quelle esperienze che ogni ragazza della sua età avrebbe fatto.

-Addio bambolina.- Sorrise malignamente lasciandole i capelli, Iris senti il vuoto sotto i suoi piedi chiuse gli occhi e li strinse più forte che poteva per non guardare ma la sensazione svani subito.

Un sogno?Uno scherzo? Senti un braccio avvolgergli la vita e quando apri gli occhi vide quell'uomo al chiaro di luna, con le labbra poggiato sulle sue. Era la prima volta che qualcuno la baciava, e di certo non si aspettava che a farlo fosse stato il suo assassino.

Forse aveva anche un qualcosa di magico, anzi doveva per forza trovare qualcosa di magico dato che era il suo primo e ultimo bacio. Appena lui si stacco da lei, la guardo soddisfatto e compiaciuto.

-Addio- La gettò nel vuoto. Era davvero finita. Quei pochi istanti sembravano secoli, l'aria a grande velocità le alzava il vestito rosso ormai sporco tra sangue e terra, prese un ultimo respiro prima di sentirsi disintegrare ogni parte del corpo sulle rocce.

-Dove sei vecchio bastardo!Ah, ma ti troverò. Si. Ti troverò.- Guardò in basso e vide il corpo esanime della ragazza,neanche lontanamente passava per la sua testa il rimorso o il rancore di tutte le persone che aveva ucciso, doveva solo raggiungere il suo obbiettivo. Ma come?Se il vecchio maestro si trova alle Cascate di Goro-Oh, sicuramente avrebbe dovuto trovare un corso d'acqua nell'allontanarsi dallo strapiombo ebbe un lampo di genio. Fece subito retro front tornando dove aveva gettato la ragazza ghignando soddisfatto.

-Bene Doko, la resa dei conti è vicina...- Saltò giù atterrandi in piedi accanto al cadavere esanime : era morta ad occhi aperti, sembrava quasi guardarlo.

-tsk. Inutile...Che la tua anima possa presto trovare disperazione nel limbo dove tutti voi giacete straziati dai dolori,che possa la tua anima da me strappata apparire nei miei trofei, cosi che io possa ammirarne il dolore.-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: Il deserto blu ***


Capitolo 2: il Deserto Blu.

 

Buio...

Tutto appare cosi:ricordi sbiaditi, risate in lontananza, i laghi della Norvegia, le sue aurore, la Cina con le muraglie e le sue tradizioni. Tutto era scemato nell'oblio di quello che era la fine di ogni cosa ma tutto ad un tratto, come se lei riprendesse i sensi, si svegliò di soprassalto e si sentii trascinare nei meandri più oscuri della terra. Passava attraverso le rocce, la terra,il fuoco e il ghiaccio per finire con sbattere il grugno su delle rocce aride e spoglie.

Era brullo quel luogo come se fosse inabitato, non c'era luce, se non delle piccole fiammelle azzurrine che fioche abbagliavano di tanto in tanto il posto. Iris si destò da terra e si guardò intorno.

-Ma dove sono?- Puntava lo sguardo verso l'alto ma non v'era cielo e non v'erano stelle, solo buio.

-C'è nessuno?!- Il suo eco rimbombava da ogni parte senza ricevere una risposta,ma in lontananza si potevano ascoltare dei lamenti strazianti da brivido.

-Ma...che posto è questo?-

-L'oltretomba.- Una voce nel nulla parlò.

-Chi va là,rivelati!-

-Ma come ci siamo già incontrati almeno due giorni fa.- Appari piano piano nel culmine del suo splendore l'assassino. Di tutto petto con indosso un armatura completamente d'oro, seguito da quelli che sembravano essere draghetti blu, blu come quegli occhi profondi che aveva scorto la sera della sua morte insieme a quelle occhiaie cosi marcate e a quel sorrisetto arrogante.

-Ma questo vuol dire che anche tu sei morto...TI STA BENE FIGLIO DI PUTTANA!Adesso voglio vedere come lo fai il gradasso, dai "bambolotto" facci vedere!!Patetico e stupido.-

Scosse la testa lui, divertendosi con le animelle come se fossero gattini,bastò solo che puntò l'indice verso la ragazza che le animelle, le legarono mani e piedi.

-Ah, che stai facendo?!Lasciami andare!-

-Prima che m'incazzi, ti spiego un paio di cosette. Prima cosa: questo nella mitologia cinese sarebbe lo Yomotsu Hiragana,sai cosa sia?- Chiese.

-Certo idiota, sono anni che sto qui in Cina!-

-Bene. Seconda cosa: tu sei morta e io no. Ti spiego perché...Vedi,nel mondo oltre alle persone normali esistono anche quelle speciali, con i super poteri, per intenderci. Queste persone magiche e super forti sanno utilizzare la forza dell'universo che risiede in ognuno di noi. Ecco. quello è il cosmo. Nel mio caso io posso andare avanti e indietro tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il mio nome, e bada bene a ricordarlo è DeathMask, Cavaliere d'Oro del Cancro.- La ragazza rimase come un salame a terra, con la faccia sui sassi freddi e duri ad ascoltare tutta la storiella aspettando il momento di dire la sua,momento che attendeva anche da troppo...

-Si molto piacere. Mi chiamo Iris, ora posso andare?- Uno schiocco di dita fece si che i fuochi fatui tornassero dal padrone liberandola.

-Dove devo andare adesso?-

-Beh, devo aver sbagliato qualcosa, ma tu non sei diventata uno spettro-zombie.- DeathMask si prese il mento tra le dita pensieroso e dubbioso.

-Hem, praticamente sei morta, dovresti essere senza una volontà e dovresti essere costretta a cadere nell'ano di ade.- Iris strabuzzò gli occhi

-Cosa!!!!!-

-Volevo dire Bocca, bocca di Ade. Si, cadi li e non torni più, la tua anima è morta.-

La norvegese inarcò le sopracciglia,non stava praticamente capendo nulla.

-Ok,ok. Tu non so perché, sei strana, hai avuto un esperienza premorte che ti ha legata in particolar modo alla vita, qualcosa che non hai compiuto o non ti ha soddisfatta...-

Iris abbassò lo sguardo in un attimo di timidezza, anche se morta ricordava tutto.

-Uhm, qualcosa mi dice che quel bacio forse era trop...-

-MA SEI MATTO!No, non è per questo...vorrei sapere solo...come stanno i miei genitori...- Iniziò a singhiozzare lacrime immaginarie, e piano piano inizio a sentirsi mancare l'aria. Metteva le mani sul collo, come se cercasse di far capire che il soffocamento non la faceva più respirare.

-BWAHAHAAHAHAHAH UN FANTASMA CON L'ASMA!SEI MORTA!!!!- DeathMask si stava (è proprio il caso di dirlo) crepando dalle risate mentre la povera ragazza cercava di ripristinare il suo inesistente apparato respiratorio concretizzando che ormai era un fantasma.

-Oh...Che figura. Ma perché?!- Si schiarì la voce.

-Normale Routine, capita appena vieni qui è l'abitudine a cose normali del tuo organismo. Un paio di giorni e ti abituerai mia piccola e cara fantasma con l'asma- Nel dirlo ridacchiava sotto i baffi.

-AHAHAH un Frasma. Da oggi ti chiamerò cosi. Mi piace.-

-si,certo,diciamo cosi.- Ormai iniziava ad ambientarsi con l'umorismo oltretomba...

-No aspetta DeathMask, non puoi, io ho un nome!- Ribatté infuriata camminando a destra e sinistra tra un sasso e l'altro(che poi prese in pieno inciampando.)

-AHH che stupida!Ciao Frasma!!!- Il cavaliere come giunto,sparì nel nulla e le sue risate si udivano in lontananza sempre più deboli. Fu cosi che Iris ormai detta Frasma inizio la sua vita morte, con il suo assassino,come unico amico.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3: Primi Passi ***


Capitolo 3: Primi Passi.

 

 

Erano ormai passate settimane dall'arrivo di Frasma nello Yomotsu e pian piano iniziava a prendere confidenza con tutto quel mondo,anzi, OLTREmondo.

Non aveva trovato neanche un pezzo di legno o un ciuffo d'erba per costruirsi un riparo,ma non si rendeva conto che neanche ce n'era bisogno.

-Uffa!Ma perché non c'è nulla?!- Si chiedeva di continuo, e per smetterla di farsi sempre le stesse domande trovò il suo passatempo: lanciare le pietre sugli zombie destinati al buco di Ade,commentando i suoi lanci come un cronista nelle partite di Baseball.

-Finirai col farle incazzare.- Come al solito DeathMask sfoggiava una delle sue entrate sceniche e spavalde:oggi era sdraiato su un cumulo di rocce come se fossero una chaise longue, e di tutta risposta lei gli tirò un sasso e gli fece una smorfia.

-Stronza mi hai fatto male!- scese dalla suo finto trono e si toccò il braccio dolorante.

-Fallo ancora e ti giuro che ti prendo per i capelli e ti trascino nel culo di Ade.- Frasma gli rispose provocatoria.

-Sono giorni che lo dici ma non lo fai mai..-

-Ah si?Bene!- Si avvicinò con un passo goffo e incazzato,più goffo però, allungò la mano come per afferrarla ma ragazza si tramutò in quelli che lei che lei chiamava draghetti verdi.

-Ma che cazzo...- DeathMask rimase impietrito.

-Che mi è successo?STO MORENDO??!-

-Che cazzarola dici!!Sei già morta da un pezzo. Sei diventata un fuoco fatuo.- La ragazza volava incontrollata a zig-zag senza trovare un modo per riuscire a fermarsi, quasi gli veniva la nausea. Ah no, non poteva averla, era morta.

-Aiutami cretino sto per vomitare!Non riesco a scendere!-

-Frasma se tu per un fottuto attimo chiudessi quella cazzo di bocca,io troverei una cazzo di soluzione per farti tornare un cazzo di fantasma di merda!- Sbuffò e inizianando a borbottare tra sé Il cavaliere provò a portarla con se nel mondo dei vivi ,ma non accadde nulla.

-Grr...Dannata Frasma...- Rivolse gli occhi al cielo cercando una pazienza che non avrebbe mai avuto e continuò con i tentativi.

Come secondo provò ad attaccarla con gli strati di spirito,ma falli inutilmente.Nulla. L'ultimo, era quello di prendere lo spiritello a mano libera ma si rivelò anche questa una missione impossibile.

-Basta ci rinuncio. Prima o poi tornerai come prima.- Detto questo il cavaliere del Cancro si voltò e se ne andò.

-No,no ti prego non andare!- L'uomotornò verso il punto da dove era venuto.

Furono forse tre i passi che fece per allontanarsi da lei, e giusto al quarto Frasma tornò normale e cadde a terra di sedere.

-Che botta,giusto in tempo.- Cancer si voltò e vide la ragazza a terra.

-Atterraggio piuttosto scomodo vero?- Si avvicinò tendendogli la mano per aiutarla... Di nuovo, si trasformò in un fuoco fatuo ed entrambi rimasero interdetti.

-Ma che vor' di?-

Death aveva lo sguardo fisso sul fuoco fatuo anche se per come volava iniziava ad avere un mal di mare.

-Ma che ne so io!Torna indietro!- Uno,due,tre,quatto, e come per magia Frasma tornò normale.

Il dado era tratto. DeathMask aveva capito tutto.

-Hai paura di me,praticamente lo fai per autodifesa. -

-Ma non ho paura di te,ormai non più.- Disse timidamente distogliendo lo sguardo incrociato con il cavaliere.

-Come un camaleonte si mimetizza per difendersi, tu ti trasformi in un fuoco fatuo. Perché hai paura di me?- Domanda stupida, veramente stupida, a cui Frasma rispose sarcastica.

-Beh diciamo che non sò perché, ma hai quel qualcosa che ti da l'aria dell'assassino pazzo e criminale che darebbe fuoco ai villaggi per cercare un vecchio inesistente. Però,no! Sei anche un bel ragazzo! Peccato che dai quest'immagine di te che...proprio non ti s'addice! Alla fine sei un uomo cosi gentile!-

Logicamente ogni sua parola trasudava di sarcasmo, lo odiava, ed era costretta a sopportarlo, l'aveva uccisa in una maniera deplorevole, e l'aveva umiliata baciandola come se fosse una cosa che tutti possono permettersi di fare, come bere un bicchiere d'acqua. Era una persona che non teneva conto di nulla se non delle sue soddisfazioni personali e delle sue stupide missioni. C'erano tutti buoni motivi per odiarlo e temerlo.

-A parte il fatto che ho a malapena 24 anni, non darmi dell'uomo. Sono un ragazzo, anche giovane. Comunque le tue parole non fanno altro che riempirmi il cuore di gioia. Mi rasserena sapere che le persone mi odiano cosi tanto da avere paura di me anche da morte.-

Frasma con una faccia disgustata dalle sue parole, sentii una vampata di collera pervaderla: doveva per forza dire la sua.

-Ma non hai una famiglia?Degli amici?!Ti starebbe bene se un pazzo venisse ,e facesse fuori tutti loro?Come puoi vivere nutrendoti della disperazione e del dolore che la morte porta sulle nostre teste?! Perché un uomo,un ragazzo, come te dovrebbe fare cosi tanto casino per cercare un vecchio?!Non hai un minimo di cuore, e ti meravigli se io ho paura di starti vicino?!Forse sono l'unica persona che hai ucciso ed è diventato uno spettro vero e proprio, forse è stato il destino e sceglierlo non lo so, ma di una cosa sono certa DeathMask. Nella vita esistono tante persone cattive, ma tu sei la peggiore!-

DeathMask annoiato dalla ramanzina del fantasma si era messo a lanciare sassi agli zombie fingendo di ascoltare. Per lui erano discorsi sentiti e risentiti da ogni sua vittima prima di morire.

-Ah per tua informazione, il vecchio l'ho trovato-

-E che gli avresti fatto a questo povero vecchio?-

-Niente abbiamo parlato.-

Frasma sbottò del tutto. Ha bruciato un paese intero ucciso centinaia di persone per PARLARE con un vecchio bavoso. Era troppo, decisamente troppo.

-COSAAAAAAAAAAAAA?!!-

Il ragazzo rise, con una risata sadica, divertita,ah quanto adorava la morte e la sofferenza DeathMask. Ma la ragazza non rideva per niente e colma di rabbia e sofferenza gli sferrò un pugno.

-No,no,no. Non devi farlo mai contro di me.- Con un tono rimproverante e divertito parò il suo colpo con estrema facilità e scaraventò la ragazza a terra.

-Stupida ragazzina!Stavolta me la paghi!-Ringhiò.

Ancora una volta non era riuscita a contrastarlo, aveva perso di nuovo. Riecco la stessa scena della sua morte. Presa per i capelli e trascinata fino al burrone da dove non si faceva ritorno. -Avremmo potuto diventare grandi amici ma, evidentemente, hai di meglio da fare vero?- Le parole di lui diventati ormai ringhi di superiorità le rimbombavano nella testa, poteva solo godersi i suoi ultimi minuti da spettro, prima di scomparire definitivamente.

-Non hai nessun ultimo desiderio Frasma?Bwahahahah!!- La ragazza non rispose si trovava nella stessa identica situazione della sua morte: presa per un braccio al margine di una voragine.

-Addio, ma stavolta non tornerai ad essere spettro.-

Lasciò la presa Death Mask, e fece capolino con il muso per godersi la scena. Un piccolo strillo stridulo squarciava quel monotono lamento degli zombie.

-Non stavolta.- La possibilità di una vita anche piccola, anche solo di emozioni misere manteneva l'animo di Iris in vita demordendo fino all'ultimo briciolo di forza. Era aggrappata ad un masso sporgente con le sole mani, digrignando i denti per trovare l'energia di tirarsi su.

-Ammirevole- Replicò Death guardandola meravigliato.

-Aiuto...Death.- Il cavaliere la guardò un altro po', divertito da quella supplica poteva sentirsi concreto, vivo, erano questi i momenti che più adorava.

-Nah, e perché dovrei?- Domandò.

-Ti prego, non ti toccherò più.- Il ragazzo annuì interessato. Un altra supplica, un altra persona che umiliandosi e gettando via anche l'ultimo barlume di dignità invocava il suo aiuto. Intanto Iris iniziava a sentirsi mancare le forze. Sapeva che non avrebbe resistito molto.

-Death...Ti prego.-

-Beh...Alla fine, la tua faccia è appesa già al muro della mia casa, la tua sofferenza ormai permanete ti rende un essere indifeso e inutile...- Perdendo tempo appositamente per il puro gusto di far soffrire fu raggiunto da un idea brillante.

-Scendiamo a compromessi.- Disse lui.

-Ti sento.- Controbatté lei.

-Logicamente se riesci a non cadere nel tempo che ti spiego...-

-PARLA!-

-Ho bisogno di una persona che svolge dei lavoretti per me, consegnare cose, lavare, stirare, praticamente qui ognuna ne ha una. Tranne io. Le vive sono troppo intimidite, ma...non le morte vero?- Frasma aggrottò la fronte spiazzata.

-Aspetta, vorresti che io fossi la tua ancella?-

-Già. Prendere o lasciare. Anzi, più che lasciare, prendere o cadere.- Ghignò soddisfatto. La ragazza sbuffò rassegnata, praticamente era un ricatto bello e buono.

-Accetto.Ma sbrigati!-

-Beeeeeeeeeeeeeeeenissimooo mia cara!Afferra la mia mano, che da domani si inizia!-

Afferrò la sua mano per risalire .Era caldissima. Una scossa di fuoco le percorreva ogni parte del suo etereo corpo, un calore che quasi aveva dimenticato:Il calore umano.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4: La vita dell'assistente ***


Capitolo 4: La vita dell'assistete.

 

Un accordo era un accordo e da come stabilito, Frasma in cambio della sua esistenza risparmiata, doveva occuparsi della casa e di tutto ciò che la riguardava.

L'appuntamento era “allo spaccare del mezzogiorno”, come se nell'aldilà ci fossero gli orologi.

-Frasma!Sono venti minuti che ti aspetto!- Quando DeathMask esordiva in questo modo, ad Iris saliva il sangue al cervello, ad avere sia il cervello che il sangue!

-Ma io che ne so, non ho un orologio, qui come vedi la gente non bada molto all'orario.- Rispose sarcastica. Evidentemente un pò di acidità gli era venuta stando a contatto con il cavaliere, o forse la per la solitudine.

-Vieni che ti porto a vedere casa mia.- Alzò l'indice verso l'alto atonico, senza muovere un muscolo del volto,trasportò lo spirito di Frasma nel mondo terreno. -Questa è casa mia- Disse Death, anche se più che una casa, sembrava un cimitero.

-vedo che sei amante dell'arte... Natura morta?- Disse sarcastica.

Una volta ignorata la battuta poco simpatica di Frasma, il cavaliere le fece fare il giro della casa. La “Quarta” come veniva chiamata, era predisposta a forma di croce. Godeva esternamente di una buona luce, ma internamente era completamente buia con una fitta nebbiolina da cimitero e fumo di sigaretta. Le stanze erano disposte anch'esse incrociate: da una parte quella del cavaliere, tanto grande quanto disordinata, con adiacente bagno e cucina; dall'altra sempre una stanza da letto più piccola con cucina e bagno, sicuramente di un assistente inesistente. Ma la cosa che più metteva i brividi in quella casa, forse il motivo per cui lui viveva da solo, erano le facce delle sue vittime appese per le mura e logicamente la faccia di Frasma non poteva non mancare. Da rabbrividire.

-Certo che sei davvero perverso, hai tutte queste facce attaccate al muro per sadico divertimento e magari sei anche necrofilo.- Aggiunse infine. Logicamente il cavaliere gli lanciò un occhiataccia.

-Ti ucciderei se non fossi già morta. Come puoi pensare che un bel ragazzo come me si abbassi a simili livelli!Questi sono solo dei trofei che rappresentano ed elogiano la mia smisurata forza!!!- La ragazza lo guardò perplessa. -Ah, si, certo. Oltre ad avere strane manie sei pure megalomane.-

-Sta zitta e fammi parlare- Schiarì la voce. -Vedi queste?- Disse toccando le maschere. -Le devi lucidare, tutte quante, tutti i giorni.- Frasma strabuzzò gli occhi e sarcastica gli rispose:

-Ho capito, tu ti droghi-

La ragazza si fece un rapido giro per la casa, per vedere che era completamente tappezzata dalle facce.

-Ma dai!Come puoi chiedermi questo!-

-Ascolta ragazzina, qui si fa come dico io! E io voglio che ogni merdosa faccia sia lucida.- Deathmask si avvicino a lei con aria minacciosa ed uno sguardo truce,molto truce.

-Ma mordono?- Chiese Frasma intimidita.

-Secondo te?Ma dico, anche se fosse, che cazzo ti frega, sei morta!TSK!Comunque, passiamo alle altre mansioni.-

Il cavaliere si spostò nelle camere private della residenza.

-Questa è la mia stanza. Tu dovrai sistemarla ogni volta che esco la mattina per gli allenamenti: rifarai il letto, il bucato, e spolvererai la stanza. Intesi?- La ragazza annuì silenziosa.

-Quando trovi mutande da donna, buttale pure, tanto non torneranno più a riprendersele.-

-E perché?- La ragazza strabuzzò gli occhi.

-le hai uccise?-

Il Gold, sbuffò esasperante, ormai gli era rimasta poca pazienza ed erano solo alla prima stanza. -No Frasma di merda, no! Se ne vanno via, e non tornano più!- Era cosi scocciato che fini il giro delle stanze in pochi minuti spiegando lo stretto necessario per diventare una buona donna delle pulizie, e fu cosi , che armata di spolverino e straccio, Iris ormai Frasma, si immedesimò nel ruolo. L'unica cosa cosa che non le era consentito di fare era cucinare: DeathMask era un bravissimo cuoco, peccato però che lei non poteva godere delle delizie che cucinava tutti i giorni: ormai gli odori i sapori e il senso della fame stessa erano svaniti, rimanevano solo le emozioni forti come la rabbia o la felicità, due antipodi raramente possibili da provare.

-Signor Deathmask-

-'Cazzo voi Frasma?- Rispose il cavaliere mentre si dondolava su una sedia con un piede appoggiato al tavolo.

-Anzitutto, leva quel piede sporco dal tavolo che ho lucidato, secondo non trattarmi male, e terzo, ci sarebbe un uomo fuori la porta che ti cerca.-

Il cancro portò indietro la testa per scorgere chi fosse venuto a fargli visita, ma era logico, sicuramente uno dei suoi migliori amici.

-Shura!Bastardo maledetto, entra pure!- Guardò Frasma. -Prepara il caffè, e poi resta in silenzio, lui non può vederti.- Il fantasma annui e una volta messo su il caffè restò in un angolo ad osservarli.

-Death amico mio!- Intonò Shura dandogli una pacca sulla spalla.

-Mi hanno detto che alla fine hai trovato il maestro dei 5 picchi. Io l'ho saputo solo ora, perché torno da una missione durata mesi, disperso a rintracciare gli altri cavalieri.-

-Capisco. Si hai ragione amico, l'ho trovato, era dove pensavo,lungo il fiume che attraversa il villaggio di Goro-ho. Mi sono perso la cartina che mi aveva dato il Gran Sacerdote ma sono riuscito a trovarlo lo stesso.- Shura si incuriosì, si sedette e iniziò a domandare.

-Cosa ti ha detto?- Domandò il Capricorno.

-Nulla di che,poi c'era un tale, Sirio si chiamava, un ragazzo più insulso di cosi non lo avevo mai visto neanche dei bassifondi del santuario. Tsk, da non crederci! - Il caffè era pronto si poteva sentire l'odore avvolgere dolcemente la cucina.

-Ma dobbiamo stare attenti, perché è il prugna secca il suo maestro, e mentre combattevo con questo tale, e stavo per finirlo, Mur è giunto in suo soccorso.-

-Mur hai detto!- Eclamò Shura.

-Già, ma come al solito, ci ho guadagnato. Mi sono divertito di gusto a radere al suolo il villaggio antistante. E' stata una dimostrazione della mia forza. Sono stati annientati tutti, dal primo all'ultimo. Bwahahahahah-

DeathMask rise di gusto, mentre Iris sgranò gli occhi alla notizia. Non poteva pensare alle parole che aveva detto il cavaliere: tutti gli sforzi per salvare la sua famiglia erano andati in fumo: praticamente morta invano.

E fu quello uno dei momenti in cui Frasma non riuscì a contenere la rabbia tanto da scaraventare le tazzine a terra guardando malignamente il folle omicida.

-Tu!Come hai potuto!!!-

-Death ma che cavolo è stato!Ho visto le tazzine muoversi da sole, cadere da sole!-

-Shura, forse è il caso che tu vada a riposare, la stanchezza inizia a farsi sentire e sono sicuro che devi dormire.- Shura borbottò per insistere ma il padrone di casa ebbe la meglio, cosi il cavaliere della decima casa fu scortato dall'amico all'uscita della quarta.

 

Si potevano udire in lontananza dei boati, come di oggetti che cadevano da mobili e pareti. Una vera e propria infestazione.

-Frasma!Che cazzo hai fatto?!Ti avevo detto di stare ferma in silenzio!- DeathMask iniziò a camminare a destra e sinistra in tutte le stanze, cercando l'origine di quei rumori che improvvisamente cessarono.

-Come hai potuto, hai ucciso tutti nel villaggio!- Era dietro le sue spalle come uno di quei spettri da film dell'orrore.

-Ah, ci risiamo...E' il mio dovere!- Ribatté.

-DOVERE?!UCCIDERE TUTTI ERA UN DOVERE?!- La ragazza svanì nel nulla, lui alzò gli occhi al cielo chiedendo molta pazienza e, particolarmente alterato, si diresse negli inferi.

Arrivato li, vide Frasma incamminarsi verso il burrone dove finivano tutte le anime.

-Che cazzo fai?- Domandò.

-Non ho più motivo di stare qui,perché dovrei?! Per fare da schiava ad un pazzo omicida che tiene le facce dei morti in casa come se fossimo ad una mostra di quadri?! Uno che con la faccia divertita mi dice di aver fatto fuori un villaggio per dovere?! Tu non sai neanche minimamente cosa sia il dovere. Hai ucciso i miei genitori, bambini e vecchi, hai distrutto le loro vite, e non provi neanche un pò di rancore. Sei...sei pietoso. Piuttosto mi getto via.-

Il ragazzo rimase interdetto, anche se era il solito discorso, non l'aveva mai vista cosi infuriata e ciò lo faceva incazzare ancora di più lui. Chi era questa stupida animella irrequieta per dire al grande Cancer cosa è giusto e cosa no?

-Buttati pure, io vado a letto.- Con la freddezza che solo il cavaliere della quarta casa, poteva avere, svanì nel nulla.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5: L'anima, il corpo, il cuore. ***


Capitolo 5: L'anima, il corpo, il cuore.

 

Frasma camminava lentamente facendosi spazio tra un morto e l'altro. Non aveva più voglia di stare a quel gioco di una vita ultraterrena dove lei era l'anima errante che osservava in silenzio senza proferire parola.

Ciò che desiderava di più era chiedere al cavaliere del cancro di vedere per l'ultima volta la sua famiglia. Era forse questa l'unica cosa che la legava al mondo dei vivi, e per questo, pensava lei, era diventata un anima errante.

In un attimo, l'istante di dire due parole, e tutti quei pensieri speranzosi erano svaniti.

Intanto si avvicinava sempre più in quello che sarebbe stato il suo ultimo cammino. Avrebbe pianto se ne avrebbe avuto modo, avrebbe lottato,urlato, ma era inutile, arrivata al burrone si voltò: alle spalle la brulla terra grigiastra dava spazio ad una fila infinita di quelli che lei chiamava “zombie” che lentamente raggiungevano la loro ambita meta, la scomparsa totale. Anche Frasma era pronta per questo momento. Percepì un vento caldo che soffiava alle sue spalle come una mano invisibile che dolcemente l' accompagnava verso l'ultimo viaggio. “E' la fine” penso la ragazza.

Chiuse gli occhi e si gettò. Era la terza volta che provava quella sensazione di vuoto sotto i suoi piedi, come un anima errante ripete mille volte la sua morte, non riusciva a non cadere da un burrone, il che anche un pò ridicolo ormai.

La discesa era infinita. Sentiva farsi sempre più debole, sempre più stanca, sentiva lasciarsi andare, come smaterializzarsi...

 

Qualcosa.

Frasma sgranò gli occhi,ormai quasi ridotti in polvere.

 

Calore.

Guardò verso l'alto e vide una mano d'oro.

 

L'aveva presa per un polso, si era aggrappato ad una roccia scendendo di dieci o undici metri l'orlo del precipizio. La sua vita era messa a repentaglio.

-Cosa stai facendo!!!-

-Non vedi?!Ti sto salvando idiota!- Il cavaliere era giunto all'ultimo minuto. Lei non poteva crederci, ed era confusa: prima era il suo assassino, ora il suo salvatore, ma cosa gli passava per la mente?

DeathMask era aggrappato con una sola mano ad un masso sporgente ed essendo nel mondo dei morti, riusciva a sentire il peso del corpo di Frasma che faceva scivolare il polso pian piano dalla sua mano.

-Ti prego.- Ringhiò lui.

-Ma perché dovrei?!Ormai non c'è più nulla che mi lega al mondo dei vivi.- Sentiva la mano di Death stringersi ancora di più al suo polso,senti un immenso calore che la percosse come un brivido. Era una sensazione stupenda sentire quell'energia cosi forte e cosi continua che quasi ne bramava ancora come una droga incessabile.

-Andiamo cazzo!|Non resisterò ancora per molto...argh...decidi in fretta!!!- Cosa fare? Continuare o lasciare il tutto e chiuderla li una volta per tutte?Era cosi intenzionata a morire, ma cosi vogliosa di quell'energia calda, che rimaneva nell'oblio dei suoi pensieri.

-Cazzo!-

Il masso dove si teneva il cavaliere cedette sotto il peso dei due e in caduta libera si aggrappò frettolosamente al masso sottostante.

-FRASMA!- La tirò su non appena senti la mano di lei stringere la sua. Fece un bel volo la ragazza prima di cadere tra le braccia di lui.

-Sei matto!-

-No spiegami che cazzo stavi facendo!- Sbottò lui lasciandola andare a terra.

-Hai ucciso la mia famiglia, non voglio più stare qui, non ne ho motivo DeathMask.-

-Io ti ho donato questa forma ultraterrena, e tu rimani con me! - Frasma inarcò un sopracciglio e rimase interdetta.

-Tu cosa?!-

-Non riesco ad essere cattivo con te. Sono spietato con tutti, ma tu... che cazzo ne sò...mi fai pena!- Frasma rimase scioccata oltre che innervosita dal "mi fai pena", non era un giocattolo o un cane abbandonato.

-Brutto stronzo!- Fece per dargli uno schiaffo ma lui la bloccò subito.

-Tsk, sei fissata con'ste mani!- intonò lui stranamente tranquillo. -E' per questo che hai bisogno di me. Questo calore che senti, non lo hai mai provato in vita tua. Nessuno ti ha mai presa per mano. -

-Ti sbagli..-

Non fece in tempo a finire la frase la ragazza che il Cancro dorato gli parlò sopra.

-Nessuno, ha mai osservato da vicino i tuoi occhi e nessuno li ha mai penetrati con uno sguardo.-

Il calore che provava Frasma si infiltrava in ogni singola particella del suo corpo, o quel che ne rimaneva. Sentiva quel calore più forte come una fiamma di un camino nelle notti di Dicembre e si lasciò abbandonare da quelle dita affusolate che si intrecciavano con le sue. Frasma rimase interdetta, puntava lo sguardo verso il basso, non sapendo cosa fare e impietrita da quell'insieme di energie che potevano ricordare il sentimento dell'imbarazzo.

-E' questo quello che vuoi, il calore umano.-

Prese il mento timido di lei tra pollice e indice e portò il viso davanti al suo. Le labbra di Iris erano in procinto di aprirsi per protestare ma vennero subito fermate da quelle del cavaliere. Il fantasma chiuse gli occhi abbandonandosi al calore e all'intensità di quel bacio.

Sembrava durasse per sempre ma in realtà, era solo l'inizio di una serie di istanti, incondizionatamente estasianti.

Poteva toccare ogni sua parte del corpo; sentiva i suoi capelli morbidi, la sua armatura fredda e dura, mentre le mani di DeathMask le scendevano lungo i fianchi. Non aveva mai provato tante sensazioni cosi pungenti in vita sua, ed era il colmo provarle da morta. Era tutto così strano, insensato. Come fa un fantasma ad unirsi fisicamente con un anima di un mortale, e che mortale poi!Nonostante la sua sconfinata “bellezza dell'assassino” diceva lei, aveva sempre messo da parte quei pensieri da vivente giustificandosi con un “magari se ci fossimo incontrati in un altro contesto, pure pure...”, ma la sua cattiveria, la sua spietatezza avevano portato ad un rifiuto di ogni pensiero. E allora perché stava accadendo tutto ciò? La voglia di quel calore mai provato neanche da viva? No. Forse con il passare del tempo, per lei ormai sconosciuto, aveva iniziato a provare un certo tipo di affetto nei suoi confronti. Conosceva tutte le sue abitudini, i suoi vizi e anche le sue virtù. Capiva meglio quella mente celata dietro quelle maschere di sofferenza. Anche il solo averla salvata, lasciava intendere molte cose. “Sicuramente doveva essere un peso convivere con il dono di vedere le anime dei morti, e forse è proprio questo che gli ha dato alla testa e lo ha reso così com'è.” pensava lei, avvolta tra tutti questi pensieri non si era accorta che erano tornati nel regno dei viventi.

Come ogni spirito, per spostare gli oggetti o per avere un qualsiasi contatto con i vivi,Frasma doveva consumare una grande quantità di energia elettromagnetica, energia che DeathMask donava a lei, tramite i suoi baci, le sue carezze ed il suo cosmo.

Erano distesi sul letto, lui si era adagiato sopra di lei, facendosi spazio tra quel vestitino rosso dalle decorazioni cinesi, strappato e logorato, mentre di quell'armatura dorata era rimasto ben poco. Le mani del cavaliere sfioravano ogni parte del suo corpo, la sua eccitazione era percettibile ad ogni bacio, consapevole di ciò che stava accadendo, quello che per lui forse era un gioco, o forse, solo l'unica persona che ha trovato il coraggio di stargli accanto.

-Aspetta!- DeathMask si fermò subito.

-qualcosa non va?- Domandò lui.

-Io, hem... io... sei l'unico ragazzo che.... - La fermò poggiando l' indice sulle sue labbra.

-Lo so.- levò il dito e continuò a baciarla.

Iris si sentiva inebriata da quei baci e quelle mani cosi grandi e cosi calde, che si lasciò guidare dal cavaliere in ogni singola parte della loro unione. La notte nella quarta casa passò cosi, Frasma rimase sdraiata sul petto di lui, caldo e vigoroso... un fantasma dormiente con una persona viva, in carne ed ossa. Che quello fosse l'inizio di una serie di serate passate a fare l'amore e a dormire abbracciati? Si chiedeva la ragazza. Che fosse una cosa così, una mancanza,se cosi vogliamo chiamarla, di affetto? Iris era confusa, ma nella confusione riusciva a rendersi conto che nulla di quell'esperienza poteva durare a lungo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6: Lo scontro ***


-Capitolo 6: Lo scontro.

 

 

-Buongiorno. - La voce di DeathMask era più dolce, quasi come un vero e proprio ragazzo.

-Ciao..- Il fantasma era timidissimo, non voleva neanche guardarlo negli occhi per l'imbarazzo.

-Guarda che non mangio mica.-

-Beh, diciamo che anche se non mangi fai di peggio.- La ragazza si alzò, dal letto guardandosi intorno... La camera era completamente a soqquadro ed era compito suo risistemarla.

-Oh mio dio...che disastro!-

-Non ti preoccupare, non serve che pulisci, sei esonerata per una settimana. - La ragazza sgranò gli occhi. -Che vuol dire?!-

-Quello che ho detto.- Si alzò dal letto frettoloso e indossata l'armatura del Cancro si diresse verso l'uscita della sua casa quando ad un tratto tornò indietro e si accorse che Frasma le stava correndo dietro per lo stesso motivo.

-Il mantello...Lo stavi dimenticando. -

DeathMask prese il mantello e sorrise ad Iris, che rimase interdetta. Un sorriso cosi bonario non lo aveva mai visto in sei mesi o anche più che viveva in quella casa.

-Buona giornata signor DeathMask.- Lui di tutta risposta con un dito prese il mento di lei e la baciò. -Grazie.- Detto questo, il cavaliere si dileguò nella nebbia della sua casa.

 

Frasma nonostante l'esonero dai suoi doveri datagli da DeathMask, rimise in ordine la camera. Sistemò tutto, dal primo all'ultimo oggetto, come un assassino fa per non lasciare tracce del delitto. Ancora non le sembrava vero ciò che era successo. Continuava minuto per minuto a chiedersi come e perché. Smembrava essere cambiato, come rinato:tornava a casa la sera tardi stanco dell'allenamento e si metteva a cucinare, logicamente solo per lui, anche se Frasma avrebbe tanto voluto assaggiare qualcosa preparato dal cavaliere, lavava i piatti, e metteva i panni sporchi nel cesto dei panni sporchi, il che molto strano per un tipo come lui. Era diventato esigente, pretendeva che andasse a dormire con lui e che al mattino gli mettesse su il caffè e ogni volta che lui usciva per gli allenamenti, le dava sempre un bacio.

-Voglio sapere perché.- Chiedeva spesso Iris

-Fatti i cazzi tuoi.- Quella era sempre la solita risposta.

-Ma cosa vuol dire?!- Insisteva lei.

DeathMask palesemente innervosito dalla domanda, e anche un po' imbarazzato scivolava via silenzioso nella solita nebbia della quarta casa.

-Uff...- Sbuffò Frasma ancora più confusa e persa nei suoi pensieri. La giornata continuò come tutte le altre, tra letti da rifare, panni da lavare, e ripiani da spolverare.

Fu una di questi giorni noiosi, che successe l'imprevedibile.

Erano le due del mattino circa, DeathMask era sdraiato sul suo grande letto a fumare una sigaretta, non dormiva molto, il che faceva preoccupare Frasma che non dormiva affatto poiché essendo morta non ne avvertita l'esigenza.

Il cavaliere inalò una boccata pesante di fumo, che gli scese nei polmoni come una palla di cannone lanciata nel mare.

-Dovresti smetterla di fumare.- Reclamò un'Iris piuttosto seccata dal fumo che le impediva di vedere la TV.

-Mh-mh- Il cavaliere mugolò incurante delle sue parole.

-Non mi stai ascoltando!- Frasma le diede un cazzotto sulla spalla senza rendersi conto che quella che per lei era una forza smisurata, per lui era un moscerino che neanche l'aveva sfiorato.

-Frasma, non ti sto ascoltando. Cosa diavolo vuoi ora?! -

-Perché non dormi?- Domanda curiosa.

-Forse perché sono ventidue anni che soffro di insonnia, Frasma?!- Lei scosse la testa, e lo guardò come una mamma arrabbiata con il suo bambino capriccioso.

-E perché allora non lo dici ad un dottore!-

-Me ne fotto, sto bene cosi. - Sputa fuori il fumo dalla bocca e dal naso, quasi come un drago. Le sue occhiaie marcatissime segnavano il volto di un ragazzo la quale dormire, era l'ultimo dei suoi pensieri, ed in effetti,ragionò Frasma, come poteva passare sogni tranquilli uno che da almeno dieci anni, uccideva la gente e ne appendeva le teste per la casa?

Tra un dibattito e l'altro, la lancetta puntava le tre meno cinque, fu in quel momento che DeathMask iniziò a sentire i primi cenni del sonno, mentre Frasma era già assopita portando al minimo la sua energia spirituale, permettendogli cosi, di ristorarsi.

Una volta assopitasi, e il cavaliere spento il TV, poteva percepire dei lievi e brevi cenni di una mano che le sfiorava il viso, per poi scendere lentamente giù sul corpo fermandosi però ai fianchi. Sentiva il respiro di Death sicuramente a pochi centimetri da lei. La prese per mano e la strinse, lo spirito poteva sentire un brivido caldo e intenso salirgli su per il braccio che riattivò la sua produzione di energia elettromagnetica contraccambiando la stretta. Fu così che prese quanto più coraggio possedesse in quel suo esile ed ectoplasmatico corpo e si avvicinò sfiorandogli le labbra. Un altro brivido caldo.

-Buonanotte Idiota.-

-Buonanotte Stupido.- La sua voce diventava sempre più lontana e distorta per via dell'eccessivo consumo di energia.

Il giorno seguente a destare dal riposo la ragazza non fu il solito rumore della sveglia o della TV accesa, ma un boato enorme,come se un fulmine avesse colpito l'androne della quarta casa.

Il fantasma sussultò e puntò lo sguardo dove avrebbe dovuto ancora dormire DeathMask.

-Death!- Frasma ci mise meno di un secondo per raggiungerlo.

 

-Quindi sareste voi, coloro che vogliono annientare il Grande Sacerdote!- Disse il cavaliere d'oro.

-Seiya, amico mio, procedi pure verso la quinta casa, penserò io a lui.- Il ragazzo, dalla lunga chioma nera e gli occhi socchiusi lasciò passare il suo amico per avanzare nella loro corsa.

-Ci rivediamo Sirio!- Squillò il Cancro.

-Cancer, maledetto! -

Intanto Iris era lì, ferma immobile ad osservare la scena. Aveva già visto quel ragazzo da qualche parte, quella voce le era famigliare, anche quella fisionomia, quei capelli...Quel nome!

-Sirio!-

DeathMask con la coda dell'occhio vide la ragazza chiamare il nome del suo avversario e le lanciò uno sguardo feroce.

-Non può sentirti Frasma.- Gli rispose lui telepaticamente.

-Ma perché!Che succede?!- Lo conosceva questo Sirio, veniva sempre a prendere la frutta la negozio della sua famiglia. Un ragazzo di una gentilezza unica, sempre buono, tanto buono, da comprare da mangiare anche per i più poveri ma... Perché era nella quarta casa?Come ci era finito? I due iniziarono a combattere. Erano presi come se il loro scontro fosse decisivo.

-Frasma, ti prego vattene.-

-Perché Death?-

-Sto per usare il SeikishikiMeikai-Ah, se lo usassi in tua presenza rischierei di trapassarti definitivamente-

Nonostante il suo tono gentile che lasciava trasparire un velo di preoccupazione nei confronti della ragazza, DeathMask appariva all'avversario ringhiante con i denti digrignati e l'indice alzato pronto per il suo colpo-

-Va bene. Stai attento.- L'anima si fece sempre più trasparente sino a scomparire.

-SEIKISHIKI MEIKAI-AH!-

L'aura spettrale che usci dall'indice del cavaliere, porto il suo corpo e quello del suo avversario negli inferi, dove continuarono imperterriti il loro combattimento. Sirio era venuto li per annientarlo perché “non è un difensore della dea Athena” e “non è degno di essere un cavaliere d'oro, dopo tutte quelle persone ingiustamente uccise.” Frasma preferì rimanere nelle stanze della casa anziché raggiungerli, sarebbe stata solo d'intralcio a Death e l'avrebbe magari deconcentrato dal suo combattimento. Era ancora turbata da ciò che stava accadendo e ancora non riusciva a capire il nesso tra questo Sirio e il cavaliere, quando ad un tratto ripensò alle parole dette dal quel tale Shura.

Tutto tornava. Anche la sua morte. Il puzzle era completo.

-Sirio era l'allievo di quel signore chiamato “Prugna Secca”, che si trovava alle cascate di Goro-Oh, per questo lo cercava,per questo ha distrutto il villaggio.... E, probabile qualcuno gli abbia indirizzato il mio negozio, come luogo dove spesso Sirio veniva,Possibile sia cosi?!- Scosse la testa delusa. -Oh Death, ma cosa ti ha spinto a tutto questo...-.

 

Erano passate ormai due ore dall'inizio dello scontro, e del cavaliere della quarta casa, neanche l'ombra. Per le stanze aleggiava un senso di vuoto incolmabile e smisurata tristezza. Frasma stessa aveva la sensazione di vuoto e di desolazione, al tal punto che andò negli inferi per vedere cosa stava accadendo.



Note dell'autrice:
Salve!Spero la storia vi piaccia!!!Volevo solo dire che mi dispiace di aggiornare sempre tardi perche il mio lavoro mi sfianca cosi tanto che a casa non ho le forze di correggere il capitolo. Frustatemi pure Q__Q
DeathMask: Credo che non aspettino altro i tuoi lettori Jade!
Jade: Ah certo se lo dici tu poi...Tsk!
DeathMask: Se lo dico io che sono il protagonista vuol dire che ho ragione! U_U
Jade: Ma sei davvero cattivo!
DeathMask: Già....
Cooooooooooooomunque, vi ringrazio per i commenti che lasciate, per chi segue o chi adda nei preferiti la storia sono veramente felice che vi piaccia!Detto questo....Al prossimo capitolo! E scusate ancora per i ritardi!!
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7: The last part of me ***


Capitolo 7: The Last Part Of Me.

 

Chiuse gli occhi Frasma e si recò velocemente nell'ade.

-Oh mio dio!!!-

Lo spettacolo a cui stava osservano era drammatico. Il cavaliere d'oro tanto temuto da tutti era a terra, grondante di sangue con un aria smarrita. Dall'altro lato il Dragone infuriava su di lui colpendolo ripetutamente, ma quella che colpiva non era la sua anima bensì il suo corpo.

-DEATHMASK!- Frasma corse con tutta la forza che aveva ma fu lo stesso cavaliere d'oro, un po' per dignità e un po' per proteggerla ad impedirle il cammino. -Ti prego, va via.- Le sussurrava nella mente. Death si rialzò e colpì Sirio ma, anche a colpo andato a segno qualcosa andò storto: l'armatura d'oro iniziava a staccarsi di pezzo in pezzo. Nessuno capiva come e perché stava succedendo in quel momento.

Una volta spoglio dalle sue sacre vestigia, il cancro dorato non si perse d'animo... Ma fu proprio quello a sopraffarlo. L'animo di un audace Dragone, che in preda ad un ira funesta trovò, nonostante il suo debole corpo ormai stanco dalla battaglia, la forza di sopraffarlo. Se Frasma avrebbe avuto un cuore, le avrebbe battuto a mille, ma essendo solo una presenza, poteva limitarsi ad osservare la scena inerme e anche questa volta come nella vita: indifesa.

Apparirono cinque grandi draghi alle spalle di Sirio, il suo corpo ardeva di una luce azzurra e si poteva percepire a grandi distanze la forza che emanava. Il cavaliere della quarta casa tentò di ribattere il colpo, ma fu quello che lo portò alla sconfitta. Bastò un solo pugno di Sirio che fece precipitare DeathMask nella voragine.

 

Silenzio.

 

Il cavaliere del drago si voltò e s'incamminò allontanandosi dalla bocca di ade scomparendo piano piano.

Frasma fu pervasa da un immenso dolore.

-DEATHMAAASK!- Assicuratasi che il ragazzo era del tutto tornato nel suo mondo, raggiunse l'orlo del precipizio. Avrebbe pianto se fosse viva, avrebbe pianto all'infinito.

-Death....Mask.... - Singhiozzava, anche senza lacrime, sentiva che quel sogno, breve come un lampo, era già finito.

 

Frasma rimase li ad osservare quella voragine buia e oscura, che più di una volta aveva visto da vicino, sporse un po' la testa,cercando un segno di vita un rumore, ma nulla. Il silenzio era quello che regnava padrone.

Ormai era finita, non rimaneva altro che scegliere di continuare ad essere un anima errante o cessare definitivamente la sua esistenza.

Sentiva il suo corpo cedere alla stanchezza di quei giorni trascorsi, una voglia di riposarsi e dimenticare tutto, ma proprio mentre fissava quel vuoto straziante della voragine, notò un bagliore: una luce piccola, debole, come se qualcosa, gli dicesse di dirigersi li, cosa che senza pensarci due volte, fece: sasso dopo sasso, iniziò lentamente la sua discesa nel luogo del non ritorno. Ogni tanto qualche roccia cedeva sotto i suoi piedi facendola quasi cadere, fu la discesa più lunga in assoluto che aveva mai percorso in vita e in morte,ma quando arrivò nel punto dove aveva visto quella luce, non poteva crederci.

 

DeathMask era li.

 

Più morto che vivo.

 

-Death...- La voce di Frasma era piagnucolosa e sofferente, si precipitò ad arrivare su quella piccola sporgenza in cui a malapena centravano. Si chinò e prese il volto nelle sue mani.

-Death, ti prego.- Lentamente la testa del ragazzo si volto nella direzione della voce.

-Stu...pida.- Iris, poggiò la fronte contro la sua con dei singhiozzi di lacrime invisibili

-Ti prego non te ne andare.- Lui accennò ad un sorriso.

-N...on posso, restare.- Respirò profondamente per riprendere fiato.

-Ti prego, non mi lasciare sola.- La voce di Frasma si fece stridula.

-M....i d...ispiace Iris.- Era tantissimo tempo che non sentiva quel nome,il suo, che quasi lo aveva dimenticato.

Sentiva che ormai le forze di DeathMask erano pari a zero,ma non voleva separarsene.

-Ti riporterò in superficie,ti curerò io.- Supplicava.

-Va tu... - Ormai, DeathMask, colui che della morte era quasi il mietitore, aveva capito che erano giunti i suoi ultimi attimi di vita.

-No!- Sbottò Frasma. Lo prese per un braccio e provò ad alzarlo ma fu del tutto inutile,ricaddero entrambi a terra. Provò ancora, stavolta tentò di metterlo sulle spalle, ma lo sforzo era troppo sia per lei che per lui.

-Noo...Death..- Ormai, il cavaliere riusciva a malapena a respirare. Non c'era più nulla da fare.

-Non ti lascio solo. - Strinse gli occhi e fece un sospiro. Aveva compreso appieno cosa voleva e doveva fare.

-Mi...spiace.....averti....uccisa.- Iris sgranò gli occhi, per la prima volta, DeathMask provava, anche se in fin di vita, quel sentimento a lui sconosciuto durante la sua breve vita: il dispiacere.

-No, non devi scusarti.- Singhiozza ancora una volta. -Adesso finirà tutto. Voglio donarti l'ultima parte di me.-

Lo abbracciò più forte che poteva e si lasciò cadere insieme a lui, verso la fine di quel baratro oscuro. I due corpi uniti in un caldo abbraccio iniziarono a brillare di una luce azzurrina che si faceva sempre più flebile sino a scomparire. Le loro labbra si toccarono per un ultima volta, anche se Iris le avrebbe voluto separarle per dire ciò che ormai provava per il suo assassino. Amore.

 

 

 

 

 

Note dell'autrice.

 

Ho pianto per tutto il capitolo. Sinceramente? Non credo di aver fatto mai una storia d'amore cosi triste. Non ero partita con l'intento di fare una cosa drammatica, ma il portare degli eventi e il collocamento spazio temporale mi han condotto qui. -Sigh-

Q_Q

Milo: Devo dire che hai superato anche la storia “Adieu mon amour”

Jade:Lo so Milo.Lo so. * Gli porge un fazzoletto *

Milo: Potresti diventare una scrittrice di storie drammatiche.

Jade: Se per ogni storia piango cosi, meglio di no, o creerò inondazioni.

DeathMask: devo dire che se mi fai morire ad ogni storia che scrivi, ti mando a F*******

Milo e Jade: DeathMask!!!

 

 

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito la storia che ora vorranno uccidermi per il finale triste, quelle che hanno messo la storia nelle seguite e nelle preferite. Non disperate amici miei, ho in cantiere un'altra storia che vede protagonisti la strana coppia! (non sarà nulla di triste promesso!)

Un bacione a tuttiiiiiiiiiiiiii!!!Grazie per aver letto questa storia!Alla prossima!Ziauuuuuuuuuuuu!!!

 

-THE LAST PART OF ME.-

-END-

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2068025