you are my everything

di alliejwatson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** break up. ***
Capitolo 2: *** mishap. ***
Capitolo 3: *** lost. ***
Capitolo 4: *** remember me. ***
Capitolo 5: *** return. ***



Capitolo 1
*** break up. ***


you're my everything.

                                                                                                                   Bade Story

 

 

                                       



Non ci posso credere.
E’ capitato ancora. Come può essere possibile?
Abbiamo rotto e forse adesso sarà per sempre.
No, ma cosa vado a pensare? Noi siamo più solidi. Giusto?
Domani a scuola ci rivedremo e sarà ancora tutto uguale.




Erano questi i pensieri di Jade West , in questo momento. Stava tornando a casa in macchina con le lacrime agli occhi, con tutto il trucco che colava e con la vista sfocata. Era in pessime condizioni ma continuava a guidare, perché credeva che se si sarebbe allontanata da quella maledetta casa, tutto sarebbe tornato normale e si sarebbe svegliata nel suo letto, capendo che era solo un incubo. Ma non lo era.



« Sono stufo di litigare, Jade. »
« Stai rompendo con me? Vuoi rompere? »
« No- » replicò Beck, spostandosi il lungo ciuffo dei capelli neri che gli scendeva sugli occhi.
Di solito faceva quel movimento solo quando era stanco, o esaurito.
« Dimmelo! Vuoi rompere? »
Beck scosse la testa e guardava Jade supplicandola di smetterla: non voleva che litigassero davanti ai loro amici.
« Sai cosa, Beck? Ora esco fuori da questa porta e conterò fino a dieci. Se non sarai fuori al dieci, andrò a casa e sarà finita tra noi due. Per sempre. »
Così Jade con enfasi e rabbia aprì la porta e se la chiuse alle spalle. La ragazza era convinta che Beck avrebbe aperto la porta e sarebbero andati via insieme, ma invece lui non uscì fuori dalla casa di Tori e così se ne era andata via senza di lui.




Il ricordo se ne andò con la stessa velocità di come era arrivato.
Jade tirò su col naso e se lo soffiò per la centesima volta. Aveva la macchina piena di fazzoletti accartocciati e buttati sui sedili. Ancora non credeva a cosa aveva combinato.
Improvvisamente  sentì qualcosa che vibrava all’interno della sua borsa e andò a pescare il telefono.
Era Cat. Le aveva mandato un messaggio chiedendole se stava bene.
Jade sorrise.
Voleva bene a Cat, era forse la persona a cui teneva di più dopo Beck. Era sempre pronta ad ascoltarti e dolce, proprio l’opposto di lei.
“Sì, sto andando a casa. Ti chiamo quando arrivo.” digitò Jade, distraendosi dalla giuda.
Proprio mentre scriveva a Cat, un camion carico di macchine nuove da portare nei negozi suonò il clacson a lei perchè distraendosi si era spostata troppo a sinistra e guidava dalla parte sbagliata della strada.
Quando Jade sentì il clacson e vide i fari del camion era ormai troppo tardi.
Si era schiantata addosso al camion.





NOTE DELL'AUTRICE:

Bene, spero vi sia piaciuto come inizio. Lo so, è triste, ma vi prometto che si sistemerà tutto nel corso della storia. (:
Spero solo che qualcuno le legga e che, magari, lo recensisca.
Alla prossima!


 

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Capitolo 2
*** mishap. ***


you're my everything.

                                                                                                                   Bade Story

 

 

                                       




Dopo la litigata Beck si era scusato con tutti i suoi amici, compresa Tori, e poi aveva preso la giacca e le chiavi della sua auto per tornare a casa. Non abitava molto lontano, ma la strada gli parve più distante del solito.
Era fermo a un semaforo  tra la Burton Way e la Terza Strada, quando sentì un rumore di sirene provenire dalla strada che si intersecava alla sua. Dopo qualche secondo vide il lampeggiante rosso e il veicolo giallo con la scritta “Autoambulanza”.
Che cosa sta succedendo? Che è capitato?
Vide che l’ambulanza si fermò sul ciglio della strada.
Beck non indagò oltre e tornò ai suoi pensieri, quando improvvisamente vide le auto dei telegiornali locali arrivare e piazzarsi davanti alla sua macchina. Le porte delle auto si aprirono e uscirono tutti i giornalisti di corsa con dietro i cameramen per andare a filmare la news per il giorno dopo, o addirittura per la notte stessa.
Beck incuriosito dalla folla che si era raggruppata intorno all’ambulanza, decise che anche lui voleva sapere cosa era capitato.
A ogni passo che avanzava, sempre più gente arrivava, tra cui anche turisti.
Il ragazzo alzò gli occhi a cielo e arrivò dietro il vicolo dell’ambulanza e vide una macchina nera tutta accartocciata all’interno di un camion. La curiosità lo spinse ad avanzare e a scoprire che lui aveva già visto la ragazza che era stata vittima dell’incidente, la quale era stesa per terra con tutti i medici intorno che cercavano di farla rinvenire.
La ragazza era la sua ragazza. O meglio la sua ex-ragazza.
Era la sua Jade.
Beck sotto shock scrutò il volto della vittima e vide che aveva tagli in tutto il corpo: viso, braccia, gambe, e perdeva sangue. Tanto sangue. Troppo sangue.
Il tempo si bloccò in quel momento per lui. Non riusciva a vedere nessun altro a parte Jade, la ragazza che amava più di ogni altra cosa.
Mentre guardava la scena sentì un urlo che non capiva da dove provenisse, ma poi scoprì che era lui ad urlare. Era lui a essere steso a terra e a battere le mani sull’asfalto.
Alcuni medici gli si avvicinarono e gli chiesero se conosceva la ragazza, ma Beck non riusciva a parlare. La sua lingua era come bloccata. Continuava solo a ripetere “Jade. Jade. Jade…”, senza sosta.
« La prego, ragazzo. Ci può dire chi è questa ragazza? Non ha documenti addosso, non possiamo identificarla. » gli chiese un dottore più anziano.
« Ja- J- Jade. Si chiama Jade. » mormorò Beck, ancora sotto shock.
« Grazie mille, ragazzo. » gli rispose il medico, prima di alzarsi.
« La salverete, non è vero? » domandò Beck, afferrando l’uomo per il braccio.
Lo sguardo del vecchio vagò tra la folla e poi si puntò sul corpo inanime della ragazza che stava per essere caricato in autoambulanza.  « Sì, » disse infine « credo di sì. »




NOTE DELL'AUTRICE:
E per oggi è il secondo capitolo! Mi scuso nuovamente per la lunghezza - so che è corto - ma mi rifarò negli altri. (:
Detto questo, non smettete di seguirmi. So che è triste, ma presto accadranno delle belle cose, su! 

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Capitolo 3
*** lost. ***


you're my everything.

                                                                                                                   Bade Story

 

 

                                       



« Dimmi qualcosa che ti piace. Dimmi qualcosa che ami. » gli chiese Jade.
Beck scrutò la sua ragazza e con un sorriso divertito chiese: « Che mi piace o che amo? »
« Che ami. » rispose decisa la ragazza.
Il ragazzo la guardò e pensò alla domanda che gli era appena stata fatta per qualche secondo e poi rispose: « Te. »
Lei si alzò dal divano scuro e lasciò stare l’intervista per dirigersi verso di lui e sedersi in braccio per baciarlo e sussurrargli “ti amo” nell’orecchio.





Beck tornò in sé e si guardò intorno.
Era in un ospedale, ma perché? Cercò di mettere a fuoco i ricordi e improvvisamente la pesantezza di ciò che aveva visto, lo travolse:  Jade sporca di sangue a terra, con dei tagli lungo la testa; la sua macchina sfracellata addosso a un grande camion.
Il ragazzo dai capelli scuri si riscosse dalle ultime tracce di sonno e si mise in piedi. Fermò la prima infermiera che trovò e le chiese della sua ragazza.
« Jade West, dice? » domandò la ragazza mentre sfogliava le cartelle cliniche che aveva in mano.
Beck annuì speranzoso.
« Jade West si trova al secondo piano, per- », ma la ragazza non riuscì a finire la frase che il ragazzo era già partito per andare a cercare le scale che portavano alla sua amata.
Beck scese i gradini in fretta e furia, e in alcuni momenti rischiò pure di cadere, ma avrebbe fatto di tutto pur vederla. Voleva vedere l’unica ragazza che riusciva a fargli venire le farfalle nello stomaco, ma allo stesso tempo quella rabbia furiosa che li faceva spesso litigare, per poi tornare insieme ancora più uniti di prima.
Al piano di sotto trovò un medico e gli chiese notizie di Jade West.
L’uomo lo scrutò e poi fece: « Lei è un parente, signore? »
« No, sono il suo ragazzo. Beck. Beck Oliver. »
« Allora non posso dirgli nulla, per quanto riguarda la paziente. »
Il ragazzo osservò il medico e con gli occhi supplichevoli, « Ma almeno posso vederla? »
L’uomo dai capelli bianchi non rispose, cominciò solo a camminare.
Beck lo seguì e lo portò alla fine di un corridoio tutto bianco.
« La paziente è qui, sta riposando. »
« Posso entrare? Devo vederla, la prego. »
L’uomo se ne andò, senza dire una parola e non fece nulla per non farlo entrare.
Il ragazzo dai capelli scuri entrò nella stanza spoglia della ragazza e la prima cosa che vide furono i lunghi capelli neri di lei, che risaltavano a colpo d’occhio in quella stanza tutta smorta e bianca.
« Jade. » sussurrò Beck.
Nessun rumore. Nessun movimento.
Si avvicinò al letto della ragazza e cominciò ad accarezzarle la mano candida.
« Mi dispiace per ciò che è successo Jade. Non volevo che litigassimo. Ti prego, non andartene. Voglio che rimani con me in questo mondo. Dobbiamo ancora avere una casa nostra. Una figlio nostra. Jade, ti prego. », mormorò con le lacrime agli occhi e con la voce rotta. « La chiameremo Jade, come te. Perché tu sei la ragazza più fantastica di questo mondo. Ti supplico, non andartene. Ti amo. L’ho sempre fatto. Fin dal primo istante. Ti am- ».
Ormai le parole del ragazzo erano solo un mugolio impercettibile. Sussurrava con la voce rotta dal pianto.
Lui, disperato e depresso, si appoggiò la sua fronte sul dorso della mano della ragazza, bagnandola tutto. Cercava di soffocare i singhiozzi, senza successo: il dolore dentro quel piccolo ragazzo erano troppo grandi, doveva esternare il suo dolore sennò sarebbe scoppiato.
Però improvvisamente la mano della ragazza si mosse e la spostò sopra la testa del ragazzo dai capelli neri.
« Perché piangi? » gli chiese Jade con la voce rauca.
Beck non credeva ai suoi occhi. Ora piangeva di felicità.
Jade era viva! Era rimasta per stare con lui!
« Oh mio Dio, Jade! » sussurrò il ragazzo prima di balzarle al collo, « Credevo stessi morendo. »
Beck la baciò sulle labbra, ma la ragazza non ricambiò, anzi, era rimasta immobile.
Lui si spostò e guardò lei negli occhi e le chiese: « Cosa c’è che non va, amore? »
Gli occhi scuri della ragazza si spostavano dalla stanza dell’ospedale a lui, senza fermarsi. Era confusa, spaventata, ma Beck non riusciva a capire il perché, o almeno, non finchè lei non aprì la bocca.
« Scusami, » disse lei « ma ci conosciamo? Chi sei tu? »



 

NOTE DELL'AUTRICE:
Bhè, ecco, lo so. Ho scritto un altro capitolo triste e tutti vi arrabbierete perchè vi ho promesso una storia felice, ma soltanto che avevo voglia di cambiare. No, cioè, non sono io che scrivo: io mi metto solo davanti al computer e poi mi escono fuori idee e le dita danno vita a ciò che c'è nella mia mente, quindi, detto questo, dovete prendervela con la mia mente.

Oh, stupida mente! 

lol, no okay, la finisco.

Comunque, sebbene sembri triste, nel futuro andrà meglio per i due protagonisti.

I PROMISE. 

 

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Capitolo 4
*** remember me. ***


you're my everything.

                                                                                                                   Bade Story

 

 

                                       


 
« Che significa che non si ricorda di me, dottore? »
« Significa ciò che hai appena detto. » mormorò il dottore anziano.
Per Beck il mondo stava candendo a pezzi: aveva rotto la sua ragazza e poi lei aveva fatto un incidente. Successivamente lei non si ricorda più di lui, come se non fosse mai esistito nella sua vita.
« Ma non è possibile. Lei ed io siamo uniti. Molto uniti! » esclamò disperato il ragazzo, affogando le lacrime e la tristezza nel fazzoletto che aveva in mano.
 

 
« Ma stai piangendo, ragazzo? »
« No. » rispose tra i singhiozzi Beck.
« Non devi essere triste. Cosa è successo? » gli chiese la ragazza.
« Amo una persona, che però non si ricorda di me. »
La ragazza crucciò la fronte.
Non capiva a chi s riferisse, ma decise ugualmente di consolarlo.
« In che senso non si ricorda di te? » domandò lei.
« Si è completamente dimenticata che esisto. »
« Immagino stia con un altro. »
Il ragazzo tacque.
« Se ti ha lasciato significa che non ti merita. Sei un bel ragazzo, sembri simpatico, perché mai ti avrebbe dovuto lasciare? »

 

 
Beck sorrise ricordando ciò che Jade gli aveva detto poco tempo prima.
« Dovrebbe aiutarla, signore. » gli disse improvvisamente il dottore.
« Che cosa dovrei fare? » domandò esasperato.
« Dovrebbe aiutarla a recuperare la memoria affiancando le sue convinzioni, e farla tornare alla sua quotidianità. »
« E’ impossibile. »
« Se vuole che torni quella di prima, lo deve fare. »
« Ma crede di essere fidanzata con Alex! » gridò il ragazzo.
 
 

« Forse dovresti parlarle, per farle capire che tu ci tieni a lei e che la ami comunque, anche se lei non ti ascolta. » suggerì Jade.
« Sì, forse. » ripetè come un’eco, il ragazzo con i capelli neri.
« Sai, anch’io ho fatto così con il mio ragazzo. Lui andava dietro a un’altra, a una certa Tori, ma alla fine sono io che l’ho conquistato, anche se non avrei mai avuto- »
Beck saltò sulla sedia e cominciò a parlare interrompendola, « Conosci Tori? »
« Certo. E’ la ragazza che mi voleva rubare il ragazzo. Si chiama Tori Vega, ha una sorella – anche lei è fatta della stessa pasta. Vengono nella mia scuola. »
Il ragazzo era lì ad ascoltarla, anche se quelle parole nascondevano una domanda che non era sicuro di voler fare. Aveva paura della risposta.
No, anzi.
Non aveva paura della risposta, ne era terrorizzato.
Ma alla fine si fece coraggio e parlò: « Senti Jade, ma chi è il tuo ragazzo? »
« Forse lo conosci, non lo so. E’ abbastanza famoso. E’ un attore. Si chiama Alexander Loyer. »
Beck sentì qualcosa rompersi dentro di sé in quel momento.
Alexander William Frederic Loyer, attore, cantante e ballerino che rubava tutti i cuori delle ragazze presenti nella scuola, e che ci aveva provato un paio di volte con Jade, senza successo.


 
 
« Senta, se la rivuole indietro deve assecondarla, o sennò la paziente avrà sempre più paura di lei, perché per lei sembrerà totalmente pazzo. Riuscirà a sopportare ogni sua nuova abitudine? Ci riuscirà? »
Beck pensò qualche istante per poi affermare: « Lo farò. Ci riuscirò. »
E mentre diceva questo pensava:
Jade, per te, questo e altro.



NOTE DELL'AUTRICE:
Bhè, allora che ne pensate? Come prima cosa vi chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma ero in vacanza e poi mi sono rotta il piede, quindi non sono mai riuscita ad aggiornare, ma prometto che non vi farò aspettare troppo. Diciamo che pubblicherò un capitolo, ogni settimana. :)
Detto questo, alla prossima, bellissimi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Baci.

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Capitolo 5
*** return. ***


you're my everything.

                                                                                                                   Bade Story

 

 

                                       




La settimana  seguente Beck era scuola e si trovava nei corridoi della Hollywood Arts con Andrè che continuava a parlargli della sua nuova ragazza, Sherry, e di quanto lui fosse innamorato di lei.
« Ti prego, smettila. » lo pregò inutilmente.
« Ma io la amo, Beck. Sono davvero innamorato di lei. » rispose Andrè, continuando a parlargli.
Beck non aveva voglia di sentire storie romantiche, tanto meno se si parlava di Sherry: era terribile; possessiva, gelosa e continuava a baciare continuamente Andrè, davanti a tutti. Persino davanti a Tori.
Beck sapeva di Tori. Sapeva che lei gli moriva dietro da un bel po’, ma per Andrè, troppo cieco per capire, era solo la sua migliore amica, e ogni volta che accadeva qualcosa era lui, Beck, che la consolava.
Quanto possiamo essere stupidi a volte, pensò il ragazzo riferendosi al genere maschile.
« Ciao ragazzi! » salutò esuberante Cat, la migliore amica di Jade.
Beck ebbe un tuffo al cuore.
 
 
 
« Sai, in realtà le voglio davvero bene. Lei è speciale. » affermò Jade.
« Di chi stiamo parlando? » chiese il ragazzo.
« Di Cat, ovviamente. E’ una persona eccezionale, davvero. E’ fantastica. E’ la mia migliore amica, sa sempre ascoltarmi quando ho qualcosa da dirle. »
« Ma anch’io ti ascolto » bofonchiò Beck.
« Certo, ma tu non sei una ragazza. » replicò lei.
« E allora? » disse lui, « Sai che se hai dei problemi puoi rivolgerti a me, Jade. Ti ascolterò sempre. »
La ragazza sorrise compiaciuta. « Lo so. »

 
 
 
« Ehy, amico, ci sei? » domandò una voce che riportò Beck al presente.
Il ragazzo scrollò via l’ultimo ricordo di quella volta che Jade gli aveva fatto vedere che cosa provava realmente per Cat: amore. Lei voleva bene a Cat, sebbene fossero gli opposti.
Jade era pesante, possessiva, tremendamente gelosa all’apparenza, ma solo con poche persone mostrava ciò che era veramente: una ragazza dolce, che aveva dei sentimenti e non un robot, come molti credevano.
« Sì ragazzi, scusatemi. » mormorò agli altri, scusandosi.
« Come sta, Jade? Sta meglio? Si ricorda di- » Cat s’interruppe per paura della risposta.
« Sta meglio, sì. L’hanno rimessa dall’ospedale, sembra che si stia ristabilita- » affermò Beck, che indugiò un attimo, per poi continuare « -e credo che si ricordi di tutti voi, ragazzi. », anche se di me non si ricorda, avrebbe voluto aggiungere, « Oggi dovrebbe tornare a scuola. »
E, come se per magia la parole invocarono la ragazza, eccola aprire le porte pesanti della Hollywood Arts.
Beck si voltò immediatamente, sorridendo, come se nulla fosse successo, e lei quando incrociò il suo sguardo, sorrise anche lei. Beck perse un battito.
Quel sorriso. Come gli era mancato quel sorriso.
« Ciao Beck. » mormorò la ragazza ancora sorridente.
Il ragazzo rimase fermo e la osservò per svariati secondi: non era più la sua Jade.
Normalmente la sua ragazza indossava dei jeans e una maglia scura, ma questa volta Jade addosso aveva un vestitino rosso ampio, ma che comunque lasciava poca immaginazione. La scollatura dietro era molto lunga, tant’è che si riusciva a intravedere l’inizio del sedere, e portava anche degli accessori mai visti, tutti colorati.
« Ciao Jade. » sorrise lui tristemente.
Lo sguardo di Jade si spostò su Andrè e Cat che sorrisero all’amica. « Ciao Cat, Andrè! », abbracciò entrambi con un sorriso sulle labbra.
« Boia, Jade! Ti vedo cambiata, » mormorò Andrè  « sei una bomba! Sei bellissima! »
Appena terminata la frase Beck incenerì l’amico con uno sguardo e tornò a studiare Jade.
Mio Dio, come avrebbe voluto riaverla tra le sue braccia, subito.
 
 
 
« Sarò sempre tua. » disse lei.
« Sì, sarai sempre mia. »
« E tu? Sarai sempre e solo mio, vero? » chiese Jade sorridente.
« Io sono già tuo. E’ dal primo giorno in cui i nostri sguardi si sono sfiorati, che sono tuo. E sempre lo sarò. » rispose Beck.
« Ti amo, Beck. »
Lo disse. Disse, per la prima volta, le parole ‘ti amo’.
Il ragazzo sorrise felice e con lo sguardo luccicante e divertito ripeté le stesse parole cambiando solo il nome:  « Ti amo, Jade. »

 
 
 
« Beck » sentì la voce vellutata chiamarlo.
« Beck » ripeté Jade.
Il ragazzo la guardo e tornò al presente, ricordando tutto. « Sì?».
« Ti vorrei  presentare il mio ragazzo. » disse lei felice.
Da dietro la figura snella e femminile, si fece spazio lui.
« Lui è- » cominciò lei.
« -Alexander William Frederic Loyer. » terminò la frase Beck per lei.
« Sì. E lui è- » cominciò la ragazza.
« -Beck Oliver. » disse Alex.
« Sì, ma vi conoscete già? » domandò Jade.
« No, » rispose Alex prima che Beck potesse parlare,  « solo di fama, nulla di più. »
Beck incenerì Alex con lo sguardo e quando la ragazza si voltò Alex mimò queste parole: “Se me la porti via, ti rovino”.



NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui, con un altro capitolo! Questo è lungo, e spero vi piaccia!
Spero di aggiornare presto, e spero che vi sia piaciuto come capitolo. (:
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciandomi una recensione.
Baci. <3

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