Everybody needs a song.

di _imliamssmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Jennie. ***
Capitolo 3: *** Jake. ***
Capitolo 4: *** Ricordi. ***
Capitolo 5: *** Impossibile dimenticare. ***
Capitolo 6: *** Dolore. ***
Capitolo 7: *** La ragazza misteriosa. ***



Capitolo 1
*** Presentazione ***


      

                                                                                                                          







SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazze,questa è la mia nuova long. E' tratta dal film 'The Last Song' che mi ha particolarmente inspirato. Spero che sarete in tanti a recensirla e che verrà bene proprio come al film o una specie AHAHAHAHA.
Se avete bisogno di qualcosa potete trovarmi su twitter (@_imliamssmile).
Fatemi sapere cosa ne pensate,
A presto.
Baci,Bà:)

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Capitolo 2
*** Jennie. ***


Ero semisdraiata sul sedile posteriore dell'auto di mia madre,chiedendomi perchè mi odiasse così tanto. Perchè avrei dovuto rivedere mio padre dopo che lui aveva scelto di abbandonarci al nostro crudele destino? Meglio non pensare ad un'eventuale risposta. Che poi,non avrei dovuto passare due giorni,massimo 4. Ma un'estate intera. Ci credete? ero così autocommiserata che non riuscii a riconoscere neanche la canzone 'Candy' di Robbie Williams. Era uno dei brani che preferivo ultimamente. Mi dava vitalità e capivo che mia madre l'aveva messa apposta per attirare la mia attenzione. Mi sporsi e spensi la radio. 
<< Che motivo c'era? >> mi chiese mia madre.
<< Mamma,è inutile. Dacci un taglio perchè non sono dell'umore adatto per litigare. >> Ultimamente le capitava spesso. Non andava molto d'accordo con la madre. Quel loro speciale rapporto si era spezzato già da un pò. 
<< Hai riposato? >> mi chiese preoccupata.
<< Si, e ti ho scucito tutto il cuscino del sedile con la mia cintura. >>
<< Vedo che il sonnellino ti ha proprio messo di buon umore. >> osservò.
Feci scoppiare il pallone che avevo fatto con la gomma da masticare, cosa alquanto odiata da mia madre. Ecco perchè lo facevo. Ma lei non osava aprire bocca perchè voleva guidare tranquillamente,soprattutto quando era in autostrada. A casa era tutta un'altra cosa. Molte volte i vicini l'avevano richiamata perche urlava mentre mi rimproverava. Discutendo sui miei voti,sulle mie amicizie,sul fatto che infrangevo costantemente il coprifuoco e sull'incidente -soprattutto sull'incidente - ,credeva che magari l'avrei ascoltata. Ammetto che non è proprio una pessima madre. Anzi,non era niente male. Soltanto che credeva che fossimo in un universo dove i bambini non crescevano mai. Quest'anno avrei compiuto 18 anni e lei non mi avrebbe potuto impedire più niente. Ma al momento non avrei potuto fare niente perchè ero solo una stupida diciassettenne. Avrei dovuto passare un'intera estate con mio fratello Mike e mio papà. Stavamo avanzando molto lentamente. La strada purtroppo era intasata. e ciò contribuiva a farmi arrabbiare di più.
<< Si può sapere perchè ci costringi a farlo? Che poi non bastava una settimana? Per forza tre mesi?? >> affermai.
<< Ne abbiamo già parlato Jen. Il discorso è chiuso. Papà sente la vostra mancanza e voi passerete un pò di tempo con lui. Tutto qui. E entra dentro senza fare troppi commenti. >> 
Pur sapendo di avere scarsissime possibilità di combattere mia madre,sospiravo all'idea di un possibile ritorno a casa.  Quando era venuto a trovarmi a Londra, avevo cercato di evitare mio padre il più possibile. Passai tutto il tempo con gli amici per paura di incontrarlo. Lo so,anche se mi mancava tremendamente,decisi che non lo avrei piu guardato negli occhi. Infondo,non ho del tutto torto. Mi aveva lasciata sola. Sapeva che per me,era l'unico punto di riferimento. Mi appoggiava in tutte le mie scelte. Ma aveva preferito rifarsi una vita e lasciarmi morire come un cane in quella città che non sentivo più mia dopo della sua partenza. Decisi perfino  che non avrei più suonato in vita mia. Non potevo senza mio padre. Lui era stato fin da semre il mio maestro di pianoforte e,spesso,avevo anche accarezzato l'idea di poter comporre musica con lui. Poi lui mi ha abbandonata ed ho deciso di mollare tutto quanto.
<< Ehi,mamma. Cos'è quella,una ruota panoramica? >>
<< Credo di si Mike. >> rispose incuriosita.
<< Fortee! >> . era davvero bello il mio fratellino. Era l'unica ragione del mio sorriso la mattina.
Mi accostai addolorata nel tentativo di non pensare a niente. Ero stufa di farlo.



SPAZIO AUTRICE
Ragazze,mi scuso se il capitolo è molto breve. Dovevo pur trovare un modo per iniziare la storia AHAHAAHH. Come ho già detto,o meglio,accennato,questo è un capitolo di passaggio giusto per presentare un pò la long. Ho iniziato col descrivere ''leggermente'' i personaggi partendo da Jennie e dalla sua famiglia. Spero che commenterete in tanti. Se volete,mi trovate su twitter. ( @_imliamssmile)
A presto,baci.
Bà:)

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Capitolo 3
*** Jake. ***


Jake Rogers suonava il pianoforte nell'attesa dell'arrivo dei figli. Era ansioso. Ora avrebbe dovuto trascorrere l'estate con Jennie e Mike e,nonostante gli innumerevoli sforzi,non sapeva se li avrebbe più rivisti. Ormai,aveva smesso di tentare di prevedere il futuro. Poichè le sue previsioni erano banali dato che, a stento, riusciva a capire il suo passato. Tutto quello di cui era certo era che tutte le sue consapevolezze li lasciavano una leggera fitta di delusione per ciò che aveva fatto nella sua vita. Ma intanto non poteva farci niente.
A differenza di Sally,che era sempre stata socievole e solare,lui preferiva starsene da solo,in allontanamento da tutti. E adesso il suo matrimonio era andato in fumo,la figlia lo evitata e il piccoloMike continuava a crescere senza di lui. ''Assaporando'' i ricordi del passato,capiva che era soltanto COLPA SUA. Ma per non sa quale motivo,cercava e sperava nei figli che glia avrebbero dato affetto. Tutto quell'affetto capace di scacciare via la sofferenza che provava,puntualmente,la mattina quando si rendeva conto che loro non c'erano.


Qualche minuto più tardi,Jake si accorse del rumore di una macchina che di certo non era la sua. Vide una BMW. Quella BMW che lui e Sally avevano comprato qualche anno prima per i weekend e le gite di famiglia. 
Si alzò dallo sgabello e nel tempo che impiegò per uscire in veranda, MIke era sceso dalla macchinae già correva ad abbracciarlo.
Era spettinato, aveva degli occhi piccoli piccoli e azzurri. Era magrissimo. Jake ebbe un nodo in gola,rammaricandosi del tempo perso in tutti questi anni.
<< Babbo! >>
<< Ehi,Mike! >> lo salutò facendosi saltare addosso dal piccolino.
<< Come sei cresciuto!! >> osservò. Ne era passato di tempo. E forse era per questo motivo che non riusciva a perdonarsi.
<< Tu invece stati diventando sempre più piccolino,papà! >> Replicò Mike,con faccia curiosa.
Jake strinse forte a sè il figlio e,dopo le tante domande che il figlio chiedeva ininterrottamente,si ricordò di quanto chiaccherone fosse il suo ometto.
<< Questa è casa tua? Perchè è bellissima! >> chiese il figlio.
Jake annuì debolmente,chiedendosi se davvero Mike gli avesse chiesto una cosa del genere. Quella era una delle costruzioni più vecchie di tutta la contea. L'intonaco si stava sbriciolando,il tetto aveva dei buchi e la veranda era cadente.
<< Lo pensi davvero? >> si incuriosì.
<< Scherzi? E' proprio sulla spiaggia e credo non si possa avere posto migliore dove trascorrere un'intera estate! E..per di più..col mio papà! >>A questa affermazione,Jake sentì gli ochhi pizzicare. Erano gioiosi per l'arrivo dei figli,ma tristi allo stesso tempo perchè non sapeva come sarebbe andata a finire. Purtroppo.
Alle spalle di Sally,che nel frattempo aveva scambiato due parole con Jake, Jennie si stava avvicinando. Lui era colpito da quanto fosse cambiata rispetto all'ultima volta che Sally gli aveva spedito una sua foto per e-mail. La sua bambina era sparita e al suo posto c'era una donna,splendida e forte, con i capelli color rame tendenti al rosso,lo smalto nero ,l'abbigliamento scuro e il  trucco che faceva risaltare i suoi occhi verdi. 
Si schiarì la voce. << Ciao,tesoro. Che bello rivederti. >>
Jennie rimase in silenzio e Sally la fulminò subito col suo sguardo. Incrociò le braccia. << E va bene. Che ne dici di questo? IO vado a fare due passi per sgranchirmi le gambe. Ci si vede. >>
Lui sorrise debolmente in segno di approvazione. Si era dimenticato del fatto che non fossero più una famiglia. O almeno cercava di farlo. 
Dato che l'unica certezza era che non era così.



Jennie non era ancora ricomparsa e Sally pensava che non sarebbe tornata entro breve tempo. Anzi, di questo,ne era sicura. 
Quando lei se ne andò,Mike e Jake si diressero in una piccola saletta dove,l'uomo, aveva delle bellissime vetrate. Alcune finite,altre incomplete.
Mike si dondolò sui piedi,chiaramente in difficoltà. Oramai avevano già quasi parlato di tutto eccetto una cosa.
<< Jennie non ha letto nessuna delle lettere che le hai inviato,papà. E non vole più saperne niente del pianoforte. >>
Jake lo sapeva,ma non rispose. Si limitò a mugugnare un qualcosa per far capire al figlio che aveva sentito.
<< La mamma dice che è per colpa della SPM. >>
Jake rise e la sua risata echeggiò in tutta la stanza. Sentiva la mancanza di tutto questo. Il suo ometto che lo faceva sempre ridere e tutti le bellissime e indimenticabili giornate che passavano assieme. 
<< Sai almeno che significa? >>
<< Mike si aggiusto i capelli ancora disordinati. << Non sono mica stupido,papà. Significa Sindrome Pericolo Maschi. >>
Jake rise nuovamente, Una risata piena di nostalgia. Quella nostalgia che lo aveva accompagnato per molti anni e che,adesso, non lo lasciava più. 
< Che ne dici se andiamo a cercare tua sorella? Mi sembra di averla vista dirigersi verso il luna park. >>
<< Certo,possiamo andare sulla ruota paronamica? >>
<< Possiamo fare tutto quello che vuoi ometto! >> Gli scompigliò nuovamente i capelli contro la volontà del figlio,un pò arrabbiato. Lo prese per mano e uscirono,lasciando la stanza vuota. Ma piena allo stesso tempo delle risate dei due. Pensava che forse,sebbene c'era la possibilità che fosse l'ultima, quell'estate sarebbe stata grandiosa.




SPAZIO AUTRICE
RAGAZZE ECCOMI QUIII! FINALMENTE SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE E NON MI SEMBRA VEROOOOO!
Purtroppo questo periodo è stracolmooooo di impegni. Però ho quasi finito,così da potermi dedicare interamente alle mie storie. Volevo ringraziare coloro che stanno seguendo la storia e chi l'ha messa nelle ricordate/preferite. Ringrazio coloro che hanno recensito e tutti coloro,infine, che hanno visitato la mia long. A proposito..se io vi dico che continuerò SOLO a 5 recensioni,può funzionare??
Adesso vado,se avete bisogno di qualcosa mandatemi un messaggio e cercatemi su twitter (@_imliamssmile)
Bacioni.
A presto,Bà:)

P.S. Mi scuso se il capitolo è corto ma la storia ancora deve iniziare...eheheheeh.

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Capitolo 4
*** Ricordi. ***


Il luna park era affollato. Si potevano ben notare,infatti,le due lunghe file sulle quali si disponevano le macchine che giungevano fino al molo.
Non riuscivo proprio a capire tutta quell'animazione dal momento che non c'era granchè da vedere.
Tuttavia,avevo l'impressione che ogni persona presente andasse in tutte le direzione eccetto la mia. 
Sembrava che stessi andando controcorrente in quella folla di gente.

Senza prestare troppa attenzione a dove andavo,finii per sbattere contro qualcuno,non esattamente alla mia altezza.
Era un bimbo. Disperato.
Piangeva e,guardandosi intorno con uno sguardo impaurito,continuava a gridare.
''Mamma,dove sei?''
Non sapevo che fare.
Così,un pò imbarazzata e insicura,lo presi per mano e lo portai alla bancarella più vicina.
<< Allora piccolo,che gelato vuoi? >> cercai di essere dolce e mi abbassai alla sua altezza.
I suoi occhi erano tristi e spenti. Non sapeva se si poteva fidare o no. Poi,però,si lasciò andare.
<< Fiordilatte e cioccolato. >> Sembrava intimorito.
La signorina,gentilmente,porse al bambino il cono.
Subito,quest'ultimo,iniziò a mangiare. 
Era così buffo. Neanche due secondi,che già aveva due baffi color cioccolato che delimitavano le labbra,con qualche leggera macchiolina bianca. Era felice,o almeno speravo che lo fosse. 
Tutto d'un tratto avevo l'impressione che ogni piccola-grande preoccupazione che occupava la sua testolina,fosse svanita.
Gli baciai la fronte chiedendogli il nome e poi aggiunsi:
<< Tranquillo,Robert. Ti porto io dalla tua mamma! >>
Mi abbracciò,come per ringraziarmi. Istintivamente,ricambiai. 

La mia mente si offuscò al ricordo del mio papà. Quando ero piccola mi prendeva sempre il gelato e poi passeggiavamo in spiaggia.
Ora tutto era cambiato. La mamma era insopportabile,papà se n'è andato via e io sono rimasta sola. Anzi,c'è Mike con me. L'unica cosa davvero importante.

Ritornai alla realtà quando,il bimbo,sentendosi chiamare,mi mollò e raggiunse quella che doveva essere sua madre.
Quest'ultima lo prese in braccio e lo baciò. Era davvero sollevata ora che lo aveva ritrovato. Si vedeva dagli occhi.
Mi mimò un 'grazie' e poi si persero tra la folla.

Continuai a camminare,pensando e ripensando alla scena precedente. Al bimbo,alla madre. Alla felicità dei due,quando si erano ritrovati.
Un vuoto mi si formò nello stomaco,ripensando al mio passato.
Sentii qualcuno che mi trattenne per un braccio.
<< Ehi,piccola >> disse una voce a me familiare.
Mi girai. Era Niall,il mio migliore amico.
Gli scioccai un tenero bacio sulla guancia.
<< Niall,da quanto tempo! Che ci fai qui? >>
Era da qualche mese che non ci sentivamo. Purtroppo,da quando i miei non vivevano più nella stessa casa,io avevo perso i contatti quasi con tutti. Volevo solo stare sola.
<< Potrei farti la stessa domanda! Che mi racconti? >>. Non ricordavo quanto dolce e comprensivo fosse. Era stato l'unico,che nonostante tutto,mi aveva accettato per quella che ero.
<< Sei rimasto indietro,caro mio! >>.
Il mio sguardo divenne cupo e triste e lui parve accorgersene.
<< Che ne dici se ti presento qualche amico?? E' estate,su con la vita! >>.
Non potei fare a meno di ridere. Era davvero convincente quando voleva.
Gli sorrisi in segno di approvazione e i dirigemmo verso il molo abbracciati.
Per tutto il tragitto,era calato un silenzio tombale.

Pensandoci,quello che mi aveva proprosto Niall,non poteva essere più noioso di quello che succedeva in città.

Il sole stava tramontando e ricopriva l'oceano di una patina d'oro liquido.
Arrivammo in spiaggia,dove c'erano ancora delle famiglie che si attardavano alla riva del mare.
Notai,però,che la maggior parte delle persone stava guardando una gara di surf,più in la.
Ed era proprio lì che Niall mi portò.
Non potei far a meno di costatare che tutti i ragazzi che stavano surfando,avevano un fisico slanciato e muscoloso.
<< Vedi quello sulla tavola blu? E' il mio amico Louis. Mentre quello sulla tavola nera è Liam. >>
Niall continuava a guardarli come se fossero degli dei. In effetti,erano molto bravi.
Mi scappò un sorriso,pensando al fatto che io non sarei capace di stare neanche seduta su qualcosa del genere.

Era passata ormai una mezz'oretta e il mio stomaco stava iniziando a brontolare.
Avvertii Niall con un messaggio,dato che era andato a salutare i suoi amici e mi diressi in quella baracca che doveva essere il bar.

<< Un ghiacciolo,per favore. >> Subito il signore che stava dietro al bancone mi servì.
Prima che potessi pagare,qualcuno mi bloccò.
<< Metti tutto sul mio conto,Tom. >>.
Mi voltai,notando stupita che era l'amico di Niall,Liam.
<< Grazie,ma non c'era bisogno! >> dissi dolcemente.
<< Tu devi essere Jennie,l'amica di Niall! Ci ha parlato molto di te. Piacere,Liam. >>. Allungò la mano. 
Ricambiai il gesto.
<< Si,sono proprio io. Piacere! >>.
Nel frattempo,Niall e Louis, ci stavano raggiungendo.
<< Vedo che hai già conosciuto Liam. >> Mi abbracciò.
<< Sisi,mi ha offerto un gelato. >>
A Niall e Louis scappò una risatina. Evidentemente conoscevano i ''modi'' del loro amico.
Beh,in effetti non era niente male. 
Capelli e occhi color nocciola,carino. Visto da vicino,in realtà molto più carino.
Nell'attimo in cui i nostri sguardi si erano incrociati,provai una strana sensazione.
Scossi la testa,per scacciare quelle idee assurde.
Improvvisamente,mi ricordai che Mike mi stava aspettando a casa.
Salutai tutti e me ne andai.

Era ormai tarda sera ed ero appena arrivata a casa.
Ad aspettarmi fuori c'erano Mike e papà.

<< Ma dove sei stata? Ti abbiamo cercato al luna park,ma non ti abbiamo trovata. Così siam ritornati visto che si era fatto tardi. >> Mike mi abbracciò,io non risposi ed entrammo in quella che doveva essere la casa dove avrei trascorso un'estate intera.
Papà per cena aveva preparato la pizza. Devo ammettere che era davvero buona,ma preferii non farne parola.
La serata continuò silenziosamente,tranne che per qualche battuta o commento di Mike.

Ancora non avevo parlato con papà. Neanche una parola. Non me la sentivo. La rabbia e la delusione albergavano in me e io non potevo,non volevo combatterle.
Mi appoggiai nel letto,sfinita. 
Mi misi sotto le coperte con tutti i vestiti. Non avevo la forza nemmeno per spogliarmi. Poggiai il telefonino sul comodino e mi addormentai.




View Full Size Image  Jennie      



View Full Size Image   Louis



View Full Size Image  Niall


View Full Size Image Liam


SPAZIO AUTRICE

SCUSATEMII RAGAZZEEE!
SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE.
L'HO GLIA' DETTO SCUSATE? LOL

Purtroppo ho avuto un pò di problemi,ultimamente. E non ho avuto la forza ne la voglia di aggiornare.
Mi perdonerete mai per questo? 
Stavo per aggiornare ma mia sorella mi aveva chiuso la pagina e ho dovuto riscrivere tutto da capo.
Proprio perchè scrivendo avevo fatto delle modifiche e quindi il testo che avevo fatto prima,non andava bene.
Vabbe!
Riguardo al capitolo ,ho un pò presentato i personaggi di Liam ( il futuro...) Louis l'amico e Niall il migliore amico di Jennie.
Su, vi ho lasciato dlle immagini. Spero vi piacciano.
A presto.
Baci! 
Babby! :)


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Capitolo 5
*** Impossibile dimenticare. ***



 






Qualunque cosa facessi,mi sentivo oppresso dal segreto che custodivo.
All'apparenza,sembrava tutto normale: negli ultimi sei mesi avevo frequentato le lezioni,giocato a basket,partecipato al ballo di fine anno e mi ero diplomato con la prospettiva di andare al college.
Naturalmente non era stato tutto perfetto.
Tre settimane prima avevo rotto con Sally,ma non dipendeva da quello che era accaduto quella notte,la notte che non avrei mai dimenticato. 
Di solito,riuscivo a tenere i ricordi chiusi a chiave nella memoria,ma in certi momenti,quelli meno opportuni,esplodevano travolgendomi in pieno.



Le immagini non cambiavano nè sbiadivano,rimanevano sempre nitide.

Come se orsevassi tutto con gli occhi di un'altra persona.

*flashback*

Vedevo me stesso correre per la strada cercando di raggiungere Louis che fissava i poliziotti in cerca dei ladri.


<< Si può sapere che diavolo hai combinato? >>
<< Zitto! Tu non puoi capire! E poi non sono solo io! >> 
 A quella affermazione,capii che non eravamo soli. In lontananza notai Zayn,Harry e Mitchie che bruciavano alcuni vestiti.
Anche loro centravano...
Non appena cambiai strada in direzione della polizia,Louis mi fermò.
<< Non farlo,amico! Ti prego! Non mi abbandonare adesso! >>

Nei giorni successivi i notiziari e i giornali nn facevano altro che parlare dell'accaduto. Avevo già letto tutti gli articoli e seguito tutti i servizi con grande angoscia e timore.
Era difficile per lui coprire una rapina a mano armata.
Forse avrebbe potuto farlo. Forse ci sarebbe riuscito.
Ma qualcuno,quella sera,era rimasto ferito,ed ero assalito da un pauroso senso di colpa tutte le volte che passavo davanti a quella banca.

Non mi abbandonare adesso..

Erano quelle parole a tormentarmi più di ogni altra cosa. Non solo perchè io e Louis eravamo amici per la pelle fin dall'asilo,ma per un'altra ragione ben più importante.
Spesso,nel cuore della notte,mi svegliavo odiando la verità di quelle parole e desiderando ardentamente che esistesse un modo per cambiare le cose.

*fine flashback*

Per motivi che non riuscivo a capire,questa volta era stata la giornata della gara di surf  del pomeriggio scorso a far scattare i ricordi.
O più precisamente,era stata quella ragazza. Jennie.
Non aveva mostrato nessun particolare interesse al fatto che le aveva offerto il gelato e,a differenza delle ragazze del posto, non aveva neppure cercare di attirare a sé l'attenzione.
Non aveva mostrato nessun sorrisetto né aveva riso forzatamente.
Era stata semplicemente se stessa,e, ciò mi aveva tremendamente colpito.
E,proprio quella determinazione,aveva fatto sì che i ricordi tornassero ad occupare la mia mente.
Quella stessa determinazione che l'amico,il giorno dell'incidente,aveva. 
Non gli importava cosa avesse fatto. Aveva ciò che voleva.

Nel frattempo che ripensavo  a quella notte,sentii il campanello suonare.

<< Ehi,amico! Non ti sei più fatto sentire da ieri! Come va? >> 
Era Louis,sempre sorridente e allegro. Io mi chiedo come faceva.
<< Ero solo stanco! Scusami. Hai fame? >>. Risposi dandogli una pacca sulle spalle.
<< Sii. Ecco perchè ho portato i cheeseburger! >> Disse,porgendo un pacchetto del McDonald's.
<< Vieni dentro,però attento che se sporchiamo , mia madre non ti fa più entrare in casa sua e mi caccia di casa. >>
Scoppiammo a ridere e ci andammo a sedere in cucina.
<< Allora Lou,che mi racconti? >> gli domandai mentre addentavo il panino.
<< Sai,l'altro giorno ho incontrato Harry e Zayn..e.. >> lo incitai a continuare.
<< E? >> 
<< E niente,i soliti prepotenti. Come al solito,Zayn voleva fare a botte,ma c'era Jimmy e sono riuscito a controllarmi. >> disse.
Io non risposi. Sapevamo benissimo entrambi come era fatto Zayn. E conoscevamo Harry,il suo leccapiedi.
Gente poco fidata,insomma.

Nel pomeriggio, andammo a fare un pò di sano surf e poi ci prendemmo un drink al bar.
Mentre stavo andando a prendere due coche,qualcosa saettò contro Louis,anche Louis lo vide e lo schivò istintivamente.
<< Che cosa state facendo? >>. Domandai voltandomi di scatto.
Harry aveva le mani in tasca e Zayn cercava di sembrare innocente.
<< Non so di cosa stai parlando! >> rispose.
<<  Di questo! >> ringhiò Louis,il quale aveva una macchia a causa della bevanda versata ''accidentalmente'' da Zayn.
Mi accorsi che,forse era stato il mio tono brusco ad innervosire tutti quanti.
Come se avessi gettato l'esca. 
Ed era proprio quello che volevano quei due stronzetti.
Louis li fissava,mantenendo la mascella serrata e poi aggiune:
<< Sono proprio stanco di voi! >>
<< E con ciò? Vorresti puntarmi una pistola addosso? >> ribattè Zayn.
Ciò bastò. Mi avvicinai in cerca di fermare Louis che aveva fatto qualche passo avanti. 
Zayn era rimasto fermo,brutto segno.
Sapevo benissimo che Zayn ed Harry erano capaci di fare qualsiasi cosa..
E sopratutto sapevano cosa era successo quella notte..

Cercai di calmare le acque con l'aiuto del barista che mandò tutti via.
Nel frattempo vidi una scena poco insolita che non riuscivo proprio a capire.
Era quella ragazza. Quella del gelato che aveva raggiunto quei due.
Si stavano dirigendo verso il molo.
Quella scena mi preoccupò. Ma perché? 
Perché proprio con loro?
Louis riconobbe la ragazza. Si girò verso di me,non riuscendo a comprendere.
Feci le spallucce e preferii non proferire parola.
Che strano.




View Full Size Image   ZAYN



View Full Size Image  HARRY



View Full Size Image JIMMY 



SPAZIO AUTRICE

SALVE GENTEEEEEEE!!
Eccomi sono tornata e sono riuscita ad aggiornare. Sono o non sono brava? LOL
Comunqueeeee....
Allora questo capitolo è un po' corto perchè è di passaggio. Ho voluto dare un assaggio del piccolo-grande incidente che si è ripercosso nelle vite dei personaggi.
Questa parte è particolarmente dedicata ai pensieri e al punto di vista di LIAM. 
Si è notato? 
Poi..che dirvii!?!?
Ringrazio:

1 - Austinsmile 
2 - 
BABYDELLALUNGA85
3 - Tomma2119 
4 - 
__MYCRAZYLIFE 

Per avermi messo negli autori preferiti e a tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Sopra ho aggiunto il banner della storia!! LO avete visto? Vi piacee?? A me sii!! 
RINGRAZIO INFATTI 
_ciuffano .
E' STATA DAVVERO BRAVISSIMA E GENTILISSIMA.
Fatemi sapere cosa ne pensate!! Ci conto!
Ah..vi ho lasciato anche delle foto dei nostri nuovi personaggi. I badboy: Zayn ed Harry!
Con l'aggiunta di Jimmy interpretato da Robert *-*
A presto.
Baci,Babby! :)


P.S. Scusate gli errori e la lunghezza del capitolo. MI farò perdonare!! :) xx

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Capitolo 6
*** Dolore. ***


 
 
 
 
 
In circostanze normali probabilmente avrei apprezzato una serata come quella.
A New York le luci metropolitane rendevano impossibile vedere le stelle,ma qui era l'esatto contrario.
Nonostante il velo di nebbia marina,riconoscevo la Via Lattea,mentre a sud brillava nitida Venere. Le ondre si infrangevano ritmicamente sulla spiaggia e all'orizzonte si vedevano le luci tremolanti dei pescherecci.
Ma le circostanza erano tutt'altro che normali.
Seduta sulla spiaggia,fissavo Zayn ed Harry che si facevano una canna con grande tranquillità.
Sentimmo una sirena della polizia e subito,i ragazzi,si liberarono di tutto ciò che poteva essere considerato illegale.
Gli unici con cui avevo fatto amicizia erano Zayn ed Harry. E poi c'era una ragazza.
Probabilmente la fidanzata del pakistano,che si chiamava Michelle. Eravamo diventate amiche,ma per me, lei era una stupida sottomessa a Zayn.
Non mi trovavo per niente bene lì. Ero fuori di me. Non potevo credere che mia madre mi avesse spinta a tanto. Questa volta aveva esagerato. Ma così tanto,che stentavo a crederci.
Volevo solo comprare un biglietto per New York e tornare a casa. Così avrei potuto riabbracciare Katy e passare con lei un'estate indimenticabile.
Ma era impossibile mettere in atto il piano. Non con mio padre e mia madre tra i piedi.
Tra i poliziotti,c'era un amico fidato di papà,Jhonn,che ,una volta riconosciuta,mi scortò fino a casa.
Continuavo a non crederci. Com'era possibile che mio padre avesse fatto qualcosa del genere? Ero adulta ormai,non avevo fatto nulla di sbagliato e non era neppure mezzanotte. Che problema c'era? Perché aveva dovuto ingigantire la cosa? 
Oh,certo. Dapprima,Jhonn aveva fatto sembrare il tutto come una normale  operazione di sgombero,una procedura che non aveva sorpreso nessuno,ma poi si era rivolto a me.
<< Ti riporto da tuo padre >>,si rivose a me come se stesse parlando con una bambina di otto anni.
<< No,grazie.Sono abbastanza grande da poterci adare da sola. >> ,risposi acida.
In quel preciso istante,mi era venuto in mente che fosse stato mio padre a chiedere alla polizia di ripotarmi a casa e ne fui mortificata.
Era vero,avevo avuto problemi con la mamma, e sì, di tanto in tanto avevo infranto il coprifuoco. Ma mai,neanche una volta,la mamma aveva mandato la polizia a cercarmi.
Mentre stavo lì sulla veranda il poliziotto interruppe le mie riflessioni. 
<< Vai da tuo padre. Lui,ci tiene a te. >>.
Dall'interno mi giungevano le note ovatte di un pianoforte. Feci un respiro profondo prima di aprire la porta,poi la richiusi sbattendola.
Smise di suonare e alzò la testa mentre lo fissai truce.
<< C'era bisogno di mandare la polizia? >> .
Tacque.
<< Perché lo hai fatto? Rispondi. >> 
Continuò a tacere. 
<< Non hai fiducia in me? Beh,forse non hai capito che non voglio stare proprio qui. >>
Non disse niente. Continuò a stare zitto. Odiavo questa sua debolezza. E lui lo sapeva. Ma,nonostante tutto,rimase immobile. 
Feci un segno con la testa per farlo parlare,ma lui non disse niente se non:
<< La tua camera è accanto a quella di Mike,il bagno è l'ultima stanza a destra. >>. 
Uscii dal corridoio,odiandolo.
<< Buonanotte,tesoro. Ti voglio bene. >>.

Mi sentii in pena per ciò che avevo detto;ma il rimpianto svanì fulmineo com'era arrivato. Lui si era reso perfettamente conto che ero arrabbiata,eppure lo sentii ricominciare a suonare dal punto in cui si era interrotto.
Entrai in camera,mi tolsi quei vestiti sporchi e sudati. Mi feci una doccia e andai a letto.
Iniziai a piangere. Non riuscivo a smettere.
Le lacrime rigavano il mio viso. Il trucco,ormai sbavato,mi aveva colorato il volto di nero.
Il mio cuore non poteva sopportarlo. Troppi ricordi,troppe emozioni. 
Mi accorsi che stava suonando la nostra canzone e una fitta allo stomaco si impossessò di me. 
Odiavo ricordare,perché faceva male. Tanto male. Troppo male. 
 

*flashback*
 
Eravamo in casa,avevo tre anni e mio padre già, mi aveva insegnato a suonare il pianoforte.
Volevo diventare brava come lui. Era perfetto quando suonava. Sempre al tempo giusto. Con la corretta posizione delle mani e quella sua passione che lo travolgeva e lo portava in un mondo tutto suo.
<< Adesso,prova te piccola. >>,lo abbracci.
Un po',avevo paura di deluderlo. Ma infondo,avevo solo tre anni.
Gli sorrisi. Ero felice.  Mi misi al pianoforte e iniziai con le prime note di 'A thousand years' di Christina Perri.
Adoravamo quella canzone. Era la nostra canzone.
Quel giorno,non avevo sbagliato neanche una nota. Era andato tutto perfettamente.
Appena ebbi finito,papà venne verso di me abbracciandomi.
<< Sei stata bravissima,tesoro. Sono fiero di te. >>,mi disse dandomi un bacio sulla fronte.
 
*fine flashback* 
 
 
Le lacrime scendevano ancora e ancora.
Ricordare faceva male. E ancora rimpiangevo il tempo passato insieme. Era una cosa tra me e lui. Il nostro era un rapporto speciale.
Appunto,era. Pensai.
Sentii bussare alla porta.
<< Chi è? >>, vidi entrare Mike.
<< Sorellina che cosa è successo? Ti ho sentita singhiozzare e piangere. >>,mi abbracciò.
<< Stai tranquillo,non è niente. Mi sarà entrato qualcosa nell'occhio. >>,lo rassicurai.
Si. Qualcosa era entrata di sicuro. Un ricordo.
<< Vedi che non sono stupido io,eh? Però ti lascio in pace. Buonanotte e sogni d'oro. >>,fece un cenno con la mano mentre usciva.
<< Buonanotte ometto >> ,ricambiai.
Quando uscì,provai l'ennesima fitta al cuore. Mike,era un bambino così dolce. A volte un po' rompiscatole,ma non aveva un grammo di cattiveria dentro.
E questo mi faceva rabbia. Perché non ha mai avuto la possibilità di vivere una vita serena e tranquilla. Con la madre e il padre al proprio fianco. Tutto questo non se lo meritava.
Ma,lui era forte. Era il mio piccolo-grande ometto.
E,niente e nessuno, lo avrebbe potuto cambiare.
Stavo per chiudere gli occhi, quando me lo ritrovai di nuovo ai bordi del letto. 
<< Ti manca la mamma? La nostra famiglia unita? Te,io,papà e mamma che giochiamo insieme? >>,mi sussurrò.
Ancora dolore. 
Quel dolore che non mi voleva lasciar stare. Quel dolore che evidenziava la verità di quelle innocenti parole.
<< Si,tanto. E so che anche a lei manca tutto questo >> risposi.
<< Beh,anche a me manca. Spero che adesso che non ci sono io con lei,stia bene. >>,sorrise.
<< Ne sono sicura. Come per il fatto che lei ti vuole tanto bene. >>,lo rassicurai.
Lo riaccompagnai in camera,gli rimboccai le coperte e lo guardai addormentarsi.



SPAZIO AUTRICE
Eccomi ragazzee!!
Sono riuscita ad aggiornare!
AHAHAHHA
Purtroppo Efp si è messo d'accordo con mia madre per non farmi pubblicare. LOL.
Comunque che ne dite del capitolo?
Fatemi sapere!
Vado,che sono di fretta. Scusate,appunto,gli errori.
Baci,baci.
Babby x

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Capitolo 7
*** La ragazza misteriosa. ***






 






LIAM’S POV
Ero nella buca sotto il Ford Explorer e controllavo l’olio che usciva dalla coppa cercando di ignorare Louis,dato che non la smetteva di tormentarmi da quando ero arrivato al lavoro.
<< Ti rendi conto di quello che stai facendo? >>,proseguì lui con un’altra tattica. Sistemò dei cerchioni accanto alla macchina e mi incitò. << Devi riprendertela. Assolutamente! >>.
<< Ancora che insisti? >>risposi. Ero stufo del suo comportamento. Certe volte era troppo insistente.
<< Sally,vuole solo te. E non devi farti scappare un’occasione del genere! >>.
Non risposi,sta volta. Non volli. Afferrai una bottiglia d’acqua. L’officina era specializzata in cambio olio,riparazione freni,messa a punto e convergenza, e mio padre pretendeva che tutto fosse sempre in ordine e pulito alla perfezione come se avesse appena aperto.
Purtroppo non aveva voluto installare l’aria condizionata e d’estate faceva molto caldo. Bevvi una lunga sorsata,scolando completamente la bottiglia,prima di tentar un’altra volta di far ragionare Louis che,in assoluto,era la persona più testarda che avessi mai conosciuto.
<< Tu non conosci Sally,come la conosco io,-feci una pausa-ormai la nostra storia è finita. E non c’è niente che possa farmi cambiare idea. Quindi,se non ti dispiace,accetta la mia decisione. Fallo per me,amico. >>.
Per quanto gli voglia bene,Louis è sempre stato così. E,anche se un po’ mi dispiaceva,ma sapevo benissimo che non lo faceva per me. Ma per lui. Voleva soltanto conquistare l’amica di Sally.
Ma se proprio aveva intenzione di farlo,avrebbe dovuto riuscirci senza il mio appoggio.
<< Certo,però intanto ieri Sally ha incontrato Harry. Ti voglio bene,Liam. Voglio che tu ti goda l’estate. Tutto qui. Come io voglio godermi,Clare. >>
Quanto meno,aveva ammesso che non lo stava facendo solo per me.
<< Fallo pure,non ti costringo a rimanere single per una mia scelta. >>
Louis parve arrabbiarsi. << Certo,come se fosse facile. Clare,l’altra volta non è voluta uscire con me perché non voleva lasciare sola Sally. >>.
A quel punto,iniziai davvero ad innervosirmi. Ero stanco di dover affrontare SEMPRE lo stesso argomento.
<< Mi dispiace che non abbia funzionato! >>,STOP.
La coppa finalmente si era svuotata,uscii dal buco per buttare tutto l’olio esausto nel bidone e,intanto,lanciai un’occhiata a Louis.
<< Comunque,ricordi quella famosa ragazza del gelato? L’amica di Niall? >>.
Louis impiegò qualche istante ad immagazzinare in quel suo cervello la domanda.
<< Ti riferisci alla vampiressa,che l’altra volta era con Zayn e gli altri? >>.
<< Intanto,non è una vampiressa. E poi,si. Proprio lei. >>,aggiunsi.
<< Si. Abbastanza altina,smalto viola sulle unghie e ciocca rossa tra i capelli. Le hai offerto il gelato e hai fatto il carino con lei! Carina,ma troppo ingenua. >>,la descrisse.
<< Come? >>,sgranai gli occhi.
<< E’ così,troppo per i miei gusti. Sembrava tanto una ragazza di quei film. Tutta casa e chiesa. Anche se ammetto che,a quanto ho visto,le amicizie non sono proprio le migliori. >>,concluse.
<< Ma se non la conosci neppure,come fai a giudicarla? >>,questo ero un altro lato che odiavo di Louis. La sua superficialità.
<< E allora? >>,per poco non diventavo rosso dalla rabbia.
<< Non so. A me non è sembrata come l’hai descritta. M ha colpito. Non l’avevo mai vista da queste parti. >>
Louis,sbuffava. << Lo ripeto: e allora? >>.
Stop. La conversazione finì li.
In realtà,non sapevo neanche io perché stavo pensando a quella ragazza,visto che su di lei non sapevo nulla.
Certo,era carina,me n’ero accorto subito,nonostante la ciocca rossa e lo smalto viola,ma la spiaggia era piena di ragazze carino,no?. Perché proprio lei?
Inoltre,da quello che avevo potuta notare,era dolcissima. Visto il comportamento che aveva con Niall.
Sotto la facciata della cattiva ragazza,avevo colto un sorprendente sensibilità. E ciò mi aveva incuriosito,parecchio.
Era completamente diversa da Sally. Nel mondo di Sally,ogni cosa e persona avevano il loro posto:famoso o anonimo,costoso o da poco,ricco o povero,bello o brutto. Alla fine,mi ero proprio stufato dei suoi giudizi sommari e della sua incapacità di accettare o apprezzare le sfumature. Era come Louis,sotto  questo punto di vista.
Invece la ragazza dalla ciocca rossa..
Avevo capito,istintivamente,che non era così. Certo,non potevo averne la certezza assoluta,ma ero pronto  a scommetterci. Non etichettava gli altri in base a categorie precostituite,perché non colloca neppure se stessa in una di esse,e questo mi faceva l’effetto di una boccata d’aria fresca.
Soprattutto a paragone delle ragazze che aveva conosciuto alla Laney. In particolare,Sally.
 
Nonostante il lavoro continuavo a pensare a lei.
Non sempre,ovvio. Ma abbastanza spesso da non essere normale. E abbastanza,anche per capire che,qualunque fosse la ragione,desideravo conoscerla meglio.
Per la prima volta,mi chiesi se avrei rivisto,nuovamente,quella ragazza.
La ragazza misteriosa,dalla ciocca rossa.
 
 
 

 
SPAZIO AUTRICE
Salve ragazzeeeeee.
I’m back.
Dopo un’estate strana ma divertente ho aggiornato la storia.
Beh,questo capitolo si fonda sui pensieri di Liam e della ragazza misteriosa. Certo conosce il nome,ma non la sua storia. (CIT.)
Spero vi piaccia. Spero che recensirete in molti. Anche se ho visto che le mie storie stanno perdendo un po’. Non vi piacciono?.
Fatemelo sapere.
Domani,perché adesso mamma rompe,posterò il capitolo con le riflessioni di Jennie. Questa storia,spero non vi secchi,sarà lunghetta. E ho deciso di fare i capitoli,ognuno dedicato ai pensieri dei personaggi. Ecco perché non sono lunghissimi.Ma saranno comunque tanti. Vi piace l’idea? Ditemelo,eh!
Ringrazio ancora tutti. Scusate gli errori e per il capitolo in sé.
Bacioni,Babby x

 

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