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Succede sempre
così, passi la vita a rimandare e poi ti rendi conto di non avere più tempo.
Di solito ti rendi conto di essere stato uno stupido quando sei con il culo
ormai nell’aldilà, non prima. Chissà perché poi. Noelle sa di aver sbagliato fin troppo nella sua vita,
anche se ha solo ventotto anni, anche se ha iniziato a vivere veramente negli
ultimi tre anni, sa di avere una somma di peccatipiuttosto consistente a curvarle la schiena.
Ha sbagliato, e ha rimandato fino un giorno per un altro, senza mai fermarsi a riflettere
.
E ora è troppo tardi.
I medici che le si accalcano attorno, le loro grida e il ronzare dei macchinari
sono percepiti come ombre distanti, macchie confuse ai lati del suo campo
visivo, la sua attenzione è tutta per la bellissima signora che la osserva
amorevole e le accarezza i capelli.
-Chi sei?- Noelle si tira a sedere in mezzo al letto, lo sguardo
fisso agli occhi chiari di Frigga che sanno di dolcezza e amore infinito - Che
mi sta succedendo?-
Frigga sposta lo sguardo oltre di lei, oltre la sua spalla, Noelle
si voltae si vede.
Si vede nel vero senso della parola.
-Oh mio Dio.-
E’ seduta, come nei migliori film di fantasmi, nel bel mezzo del suo stesso
corpo che sta lottando per non morire, circondato da un gruppo di medici che le
grida di non mollare e che cerca di riattivarle il cuore a suon di scariche di
defibrillatore.
Si guarda costernata, è così pallida e inerme, come non si è mai vista. Cerca
di toccarsi, ma la mano sprofonda senza incontrare la minima resistenza.
Si volta di nuovo alla ricerca della donna che continua a spostare lo sguardo
da lei al suo corpo mortale.
-Dimmi qualcosa.-
-Stai morendo.- Noelle strizza le palpebre terrorizzata -Oddio.- mormora - Oddio.-
-NO!
NO! NO! -
Noelle sbarra
gli occhi e si volta di scatto. Oltre i medici che la circondano vede
chiaramente Tony inginocchiato sul pavimento con le mani a coprire la testa e
vicino a lui Pepper che piange appoggiata alla sua
schiena.
-No…- sussurra colta dalla pena.
-Sei molto amata.-
-E’ mio padre quello.- mormora la ragazza mentre osserva le spalle curve di
Tony, il modo in cui le dita affondano nei capelli e le nocche che si sbiancano
ad ogni stretta - Si sentirà in colpa.-
Frigga sospira poi, lentamente si china su Noelle che
torna a guardarla.
Le stringe una mano-Ascoltami bene
bambina, è da molto che tento di comunicare con qualcuno, quindi prestami
tutta la tua attenzione.- Noelle la fissa confusa.
-Con il sangue è iniziata e con il sangue finirà. E’ il
sacrificio che fa grande un re.-
-Che
significa?-
-Mi prometti che ricorderai le mie parole?- Noelle annuisce e Frigga schiude le labbra in un
sorriso dolcissimo -Grazie.-
Soho
-Dopo la scomparsa del sole e della luna, fagocitati dai lupi Hati e Sköll, le creature del
caos attaccheranno il mondo, sarà la nave infernale Naglfar,
guidata da Loki, a trasportarli alla battaglia.-
-Lo sappiamo.- chiede Clint incrociando le braccia -Li abbiamo letti e riletti
i libri sul Ragnarök.-
Phil poggia una mano sulla spalla di Clint e con un occhiata lo invita al
silenzio e alla pazienta mentre Thor serra la mascella e lo osserva stizzito.
-Ok. Ok.- alza le maniper poi tornare a incrociare le braccia al
petto,
Thor gli rivolge uno sguardo truce prima di parlare -Ogni divinità si scontrerà
con la sua nemesi. L’ultimo scontro, quello che segnerà a fine dell’Apocalisse,
sarà quello di Loki .-
SHIELD
_Infermeria_
-Ora
del decesso diciotto e quindici.-
Tony sente qualcosa rompersi dentro di lui, qualcosa di importante, qualcosa a
cui non aveva mai fatto caso fino a quel secondo.
Si accascia in avanti, poggiando le mani sul pavimento mentre Pepper singhiozza e stringe la presasu di lui.
-Mi dispiace signor Stark.-
Tony non risponde. I medici si guardano uno con l’altro senza riuscire a
diremezza parola, è sempre un dolore
perdere un paziente, poi quando è molto giovane, lo è anche di più. Qualcuno si
fa il segno della croce, un infermieraabbassa la maglietta di Noelle, e raccoglie il
lenzuolo e la coperta caduta sul pavimento.
Tony cerca di alzarsi,ma le gambe non
lo reggono.
Si accascia di nuovo e farfugliando fra le lacrime chiede perdono a Teresa, per
non aver protetto loro figlia e a Noelle per essere
stato un padre così indegno. -Perdonami.Perdonami.- è come una litania, mentre Pepper cerca di tirarlo a sé, di farlo appoggiare al suo
petto. -Tony, non è colpa tua. Non…-
Le parole di Pepper vengono coperte da un fischio
acuto che la fa trasalire. I macchinari riprendono a funzionare di colpo, un
debole tracciato cardiaco torna a muoversi sullo schermo, l’encefalogramma ha un primo debole picco, poi ne da’ altri
sempre più ravvicinati. Noelle sussulta aprendo gli occhi e Tonycaccia un grido di gratitudine mentre i
medici sono talmente scioccati da non riuscire a muoversi. E’ lui infatti la
prima persona che vede Noelleaprendo gli occhi e guardandosi confusamente
attorno .
-NOELLE!-
La
ragazza lo fissa, lo fissa davvero. Nessuno sguardo spento, nessun riflesso da
coma.
Lo guarda e lo riconosce mentre solleva la mano sinistra e se la porta alla
bocca. Tira la valvola della sonda respiratoria con due dita, mugugnastrizzando gli occhi -Toglietegliela.- ansima
Tony .
-Ma signor Stark…-
-TOGLIETEGLIELA O LO FACCIO IO!-
Un infermiera, tentennando si avvicina. Sfila il tubicino dalla gola di Noelle che tossisce e butta saliva sul cuscino. Tony si
aggrappa al bordo del letto, non lo sa manco lui come ha fatto ad alzarsi e a
camminare, sa solo che cede ancora esi
ritrova inginocchiato al capezzale di Noelle.
La ragazza gli tendeun braccio, cerca
di farlo avvicinare.
-Che c’è?-le chiede.
-…apà.-
-Sì, sono io. Sono io.-
-…apà.-
-Che c’è? Che vuoi dirmi?- Noelle preme il palmo della mano sul suo viso, sulla
guancia destra e poi lo sposta verso il basso, fa lo stesso con la sinistra,
goffa e ancora stordita. Tony corruga la fronte perplesso, prima di udire il
sussurro commosso di Pepper - Ti ha asciugato le
lacrime.-
Soho
-Davvero?
Ne sei sicura?-
Phil si appoggia alla spalliera del divano con un sospiro sollevato - Grazie
Sharon.- preme il tasto di fine chiamata e solleva gli occhi su Thor e Clint
che per tutto il tempo della chiamata di Sharon non gli hanno tolto gli occhi
di dosso - Era Sharon. Noelle si è ripresa.-
Thor piega le labbra in un sorriso, mentre Jane alza gli occhi al soffittomormorando un ringraziamento non meglio
specificato da brava atea, Clint invece, si piega sulle ginocchia e sicopre la testa con entrambe le mani con un -Grazie
Gesù.-sussurrato in gaelico.
-Dicevamo?- Coulson fa il giro del divano e torna
accanto a Barton a cui serra una spalla in una stretta
comprensiva.
-Il Ragnarök
si concluderà con lo scontro di ogni divinità con la sua nemesi. L’avversario di Loki dopo tutto quello che è
accaduto fra noi, sarò io.- Thor riprende a
spiegare mentre Jane gli prende una mano e la stringe fra le sue, come per
dargli coraggio.
- Pensi davvero di poterlo uccidere?-
Lo sguardo azzurro di Thor si appunta sull’espressione perplessa di Clint - Certamente.-
-Tu?- Barton scoppia a ridere -Non ne saresti ca…-
-Ti sbagli…- la voce di Thor sale di un ottava mentre l’espressione si
indurisce - La mia debolezza nei confronti di Loki
hanuociuto ha fin troppe persone e ha
recato onta a me stesso.- -C’è sempre il problema di come fare per
trovarlo Loki.- Phil si liscia il mento pensoso
mentre Clint distoglie lo sguardo da Thor.
-C’è solo una persona che può localizzarlo,
Heimdallr.-
FINE CAPITOLO.
Un grazie a Alley, Fipsi,
Maria Grazie e Ghia9614 per aver recensito l’ultimo capitolo di Monster. Spero davvero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento :D
South Bronx
_Centro d’accoglienza per senzatetto _
Fa male vedere la speranza
morire, nonostante Bruce Banner abbia visto la sua affievolirsi e morire molto
tempo fa, non può fare a meno di pensarlo.
I bambini che non giocano, gli uomini che guardano con ansia al cielo, è
triste.
E’ dannatamente triste. E’ come trovarsi in una cartolina a cui hanno rubato i
colori.
Ogni giorno che passa il Centro di Accoglienza vede arrivare nuovi ospiti.
Famiglie che hanno perso tutto, ragazzi che hanno visto morire i genitori,
vecchietti che desideranoavere qualcuno
accanto, anche un estraneo,mentre il
mondo attorno a loro va allo sfascio.
Ancora insonnolito Bruce si alza, lasciando la sua branda alla vecchietta
avvolta in una pesante copertapatchwork
che, voltandosi nel dormiveglia, ha visto accanto al suo letto. Le sorride e la
nonnina gli tocca delicatamente un braccio, prima di stendersi sul lettino,
raggomitolandosi come una bambina spaventa. Dalla coperta che l’avvolge, spunta
il musetto di un gattino che subito
torna ad accoccolarsi accanto alla sua padrona.
Bruce chiude la giacca fino all’ultimo bottone,recupera la sacca da sotto al letto e se ne va all’ingresso del centro,
a sedere con gli altri che si scaldando con fuochi accesi dentro alti bidoni in
ferro.
-Vieni dottore.-
Il cerchio attorno ad uno dei fuochi si allarga e Bruce si ritrova a tendere le
mani verso la fiamma rossastra che illumina i volti dei suoi nuovi amici. Un
medico che ha visto la sua clinica da due milioni di dollari di fatturatocrollare come un castello di carte, una famosa
scrittrice di libri per ragazzi che è straconvinto di aver visto in tv solo ad
inizio settimana e altri.
Gente con cui probabilmente, anzi sicuramente, non avrebbe mai scambiato mezza
parola se non fosse accaduto l’impossibile. IlRagnarök.
-Un goccetto doc?- -Grazie.-
Bruce afferra la bottiglia di liquore che gli viene allungata, la porta alle
labbra e si lascia scaldare la gola e bruciare le viscere. Sospira chiudendo
gli occhi.
-E’ roba buona eh? Io sono irlandese, me ne intendo.-
Bruce sorride e annuisce allungando la bottiglia al suo vicino, un anziano
signore di mezza età, che ringrazia con un -Dankeschön.-
E’ questo quello che Bruce ama degli esseri umani, la capacità di atti di vera
fratellanza nei momenti di crisi. -Sei riuscito a dormire un po’ dottore?-
Bruce scrolla la testa -No, Clara.- e la cinquantenne, bionda, ma ancora
davvero gradevole e piacente che lo fissa dall’altro lato del bidone, corruga
la fronte in un espressione preoccupata - Dovresti chiamarla.-
Bruce alza gli occhi di scatto.
-Anche se avete litigato, sarà sicuramente preoccupata.-
L’irlandese, Bill o Tim,Bruce non ha
capito a causa del suo accento atroce, annuisce con aria sicura - Con il casino
che è successo.-
Bruce abbassa gli occhi sulle sue mani tese -Come avete…?-
-Quando un uomo ha un espressionecome
la tua , centra sempre una donna!-Clara
ride forte, seguita dall’irlandese che molla una violenta pacca sulla spalla di
Bruce. Il tedesco continua a bere senza capire mentre il dottore, William, ridacchia come se si vergognasse di
trovarsi in tale sintonia con il variegato gruppo di disperato con cui si è
ritrovato a condividere questa notte eterna.
La scrittrice, rimasta in un angolo per tutto il tempo, prende appunti su un
quadernetto -Se ne usciamo vivi signori, vi farò diventare tutti famosi.-
-Ehi amico hai freddo?
Vieni a scaldarti.-
Bruce si voltaper seguire lo sguardo dell’irlandese oltre
di lui, ma come gira la testa, un pugno al mento lo manda a gambe all’aria. Il
gruppo attorno al fuoco si ritira di scatto, sorpreso dalla velocità
dell’azione, prima che il tedesco inizi ad inveire incomprensibile a tutti e la
donna si faccia avanti bellicosa.
-EHI TU, CON TUTTO QUELLO CHE TI STA CAPITANDO, TI METTI A CERCARE ROGNA?!-
Bruce si gira di scatto verso la figura che incombe su di lui, un riverbero
verde gli illumina lo sguardo nel tempo di un battito di palpebre, ma
quandola luce del fuoco illumina il
volto del suo aggressore, questo svanisce lasciando spazio alla sorpresa. -Tony?-
Sono settantadue ore,
circa, che Tony non chiude occhio ed è positivamente certo che a breve cascherà
per terra sbavando. Si avvicina, a Bruce che lo fissa tamponandosi il labbro
inferiore con le dita eringhia scoprendo
i denti -TI RENDI CONTO CHE C’HO MESSO QUATTRO ORE PER TROVARTI BANNER? PROPRIO
IN CULONIA DOVEVI VENIRE AD IMBOSCARTI!?-
-Chi te l’ha chiesto di cercarmi?-
-TU ME L’HAI CHIESTO!-
Bruce sussulta in risposta a quel dito puntato contro -No. Non ho mai
fatto una cosa del genere.- mormora alternando lo sguardo con il viso di Tony.
Anche se una parte di lui, non ne è poi così sicura.
-Nello stesso momento in cui hai imboccato la porta della StarkTower lo sapevi che ti sarei corso dietro una volta
sbollita la rabbia.- la voce di Tony , di colpo, cresce di un ottava- L’HAI FATTO A POSTA!-
E’ che a volte, ha la sensazione, che Tony lo conosca più di quanto lui stesso
creda.
-Non è vero!-
-Sì che è vero! E’ così che sei fatto Banner!-Bruce fa per alzarsi e Tony lo anticipa afferrandolo per il giaccone e
strattonandolo in piedi - Sei talmente disabituato ad esternare i tuoi
sentimenti che è così che chiedi aiuto! Con i gesti! Con le cazzate! Come
l’altra volta, quando hai tentato di spararti, non dirmi che non sapevi di
essere ripreso. Che avrei visto leregistrazioni o quella notte stessa o la mattina dopo. LE MIE ABITUDINI
LE CONSOCI MEGLIO DIPEPPER.-
Naglfar
Un chiarore innaturale
illumina il riquadro della finestra sopra la testa di Sif,
la dea lo fissa, strizzando gli occhi, mentre la sua mente esce dal torpore e
piano inizia a immagazzinare iparticolari dell’ambiente che la circonda.
Niente manette. Niente rocce appuntite sotto la schiena o lastroni di marmo.
Non èlegata ad una parete della sala
del trono di Útgarðr, ne ad un
altare.
Si tira a sedere guardandosi attorno. Le pareti della stanza in cui si trova e
il soffitto da cui pende una lanterna, sono in legno scuro. Una scrivania
ingombra di libri èposta a favore di finestra,
e unlargo tappeto quadrato spunta per
gli angoli da sotto la struttura del letto.
-Dove sono?- bisbiglia.
L’ultima cosa che ricorda è lo squarcio fra i mondi, le anime che ne
fuoriescono sottoforma di vento e luce e… -LOKI!-
-FIGLIO DI UN CANE.-
ringhia alzandosi . Si appoggia al muro accanto al letto , prima con le mani,
poi con la schiena. Chiude gli occhi sentendo il pavimento oscillare sotto i
piedi.
-Fossi in te starei buona.-
-Che mi hai fatto?-
-Ti ho resa più docile e collaborativa.- Sif socchiude gli occhi, illuminato da una lama di
luce ambrata,Loki
le sorrideamabilmente.
-Sei uno schifoso.-
-Che brutto linguaggio Lady Sif.- Sif richiude gli occhi stordita mentre la porta si
chiude con un cigolio e i passi di Loki si risuonano.
Il dio le appoggia una mano sul collo, le solleva il viso a forza - Non ho
intenzione di farti del male, non costringermi a farlo.-
-Come al solito il piccolo Loki non ha mai colpa di
nulla.-
Le dita sul collo chiaro di Sif si stringono
leggermente -Non sfidarmi donna.-
-E’ tutta la vita che lo faccio.-la pressione del corpo di Loki
contro il suo per un momento si fa insopportabile -LASCIAMI!- gli appoggia le
mani sulle spalle, spinge,ma tutto
quello che ottiene è una stretta maggiore al collo.
-Hai idea di dove ti trovi?-
La forza di Sif scemadi colpo. - Sì, sei sempre stata una donna molto intelligente.- mormora Loki carezzevole - Sei su Naglfar,
la nave infernale, e al momento sono l’unico amico che hai valchiria.-
South Bronx
_Centro d’accoglienza per senzatetto _
-Basta!-
Bruce rotola a terradopo l’ennesimo
pugno da parte di Tony. Preme la mano sulla bocca della stomaco e sputa un
grumo di sangue e saliva sul pavimento -Altrimenti che mi fai Banner?- è la
risposta di Tony che già lo strattona per la giacca per farlo alzare.
-LO SAI CHE POTREI FARTI!-
-Certo, Hulk potrebbe uccidermi, ma perché non mi
fermi tu?-
-IO SONO HULK!-
-NO,NON LO SEI! HULK E’ SOLO IL PARAVENTO DIETRO AL QUALETI NASCONDI.- Bruce afferra Tony per i polsi,
ma finisce contro un muro con l’amico addosso prima di riuscire ad allontanarlo
- Da quanto va avanti questa storia con Noelle?-
La voce di Bruce si fa un sussurro -Tre anni.-
-Sono tre anni che la fai aspettare?-
-Non capisci?-
-NO, NON LO CAPISCO.- Tony piega le braccia, per un momento si sobbarca il peso
di Bruce, poi lo sbatte di nuovo contro il muro. La testa del dottore quasi
rimbalza - Non capisco come diavolo si riesca a rifiutare qualcuno che ti ama
anche se sa che potresti ucciderlo in uno scatto d’ira.-
-Non volevo che accadesse!-
-E’ accaduto Banner, quattro ore fa hanno dichiarato il suo decesso.-
Di colpoTony si ritrova a dover reggere
tutto il peso di Bruce -E’ morta?- lo sente dire mentre accompagna la sua
caduta a terra prima di lasciarlo andare.Lo guarda dall’alto lasciando la presa al bavero della sua giacca.
-Sì, è morta.-
SHIELD _Infermeria _
Noelle allunga il braccio verso Clint seduto accanto a lei e gli
stringe debolmente le mani per attirare la sua attenzione. Barton
apre gli occhi con un sussulto e immediatamente si china in avanti - Ciao.- mormorascivolando sulla sedia per finire in ginocchio ,i gomiti contro il bordo del letto. Noelle lo fissa ,gli appoggia una mano sul viso,
Clint sorride facendoci peso chinando il capo verso il palmo. Sono entrambi
ridotti male, ma sono ancora vivi, è questo l’importante - Ci hai fatto
prendere un bello spavento, lo sai ragazzina?-
-Mio padre?- la voce di Noelle è così debole che
Clint deve chinarsi ancora di più su di lei per non perdersi una parola.
-E’ andato a prendere, con la forza, il tuo Principe Azzurro.-
-Non ci riuscirà.- la ragazza chiude gli occhi e volta la testa sul cuscino. Clint
appoggia il mento sulla sua spalla -Io penso di sì, invece.-
South
Bronx
_Centro d’accoglienza per senzatetto _
-Non è possibile.-
Bruce si lascia cadere in avanti, i pugni premuti sul pavimenti e la testa bassa
- Non è possibile.- Non può averla uccisa.
-Che ti importa?- Tony si volta -Infondo l’hai fatta soffrire per tre anni,
questo è stato solo l’ultimo dolore.-
-IO NON VOLEVO!-
-Cosa? Farla soffrire? O ucciderla? Eppure entrambi?-
Bruce si copre la testa con le mani -Non volevo che soffrisse come ho fatto soffrire Betty, la mia povera moglie.-Tony sgrana gli occhi - Anche lei mi amava,
anche lei mi accettava per com’ero…-
-E…?-
-Ed è stata uccisa per colpa mia. Per fare del male a me!-
Tony piega le ginocchia per mettersi allo stesso piano di Bruce - Con la paura
non si va da nessuna parte amico mio.- mormora - Vivo anche io nel terrore che
qualcuno possa colpire Pepper per fare del male a me.
E’ la paura di ogni essere umano perdere chi si ama.-
Lo sguardo che Bruce alza su Tony è di pura disperazione - Però non si può
vivere da soli, non si può viverearroccati su una torre come fai tu Bruce.-il volto di Tony finalmente si rabbonisce, un
sorriso gli piega le labbra - La Bestia viveva sola nel castello, ma la Bella
lo salvò, no?-
-Non c’è salvezza per me. Non più.- le dita di Bruce affondano nei capelli -
Dio ho fatto di tutto per evitare che accadesse una cosa del genere. Di tutto.- -Noelle è stata dichiarata morta alle diciotto e
quindici, ma alla diciotto e sedici si era già ripresa.-
Bruce lo fissa senza capire.
-Amico è viva, non so che diavolo è successo, ma si è ripresa.-
Il volto del dottore viene percorso da un riverbero di sollievo.
-La sua prima parola è stata papà…- la voce di Tony trema per l’emozione -… la seconda Bruce.-
-La terza vaffanculo?-
Tony scrolla la testa - No… Ha detto: dov’è?-
FINE CAPITOLO.
Tony e le terapie d’urto xD
Se la linea ADSL mi assisterisponderò
alle vostre recensioni entro domani. Vi ringrazio fin da ora e ringrazio i
lettori silenziosi che sono passati di qua (L) tanto amore.
Ritrovarsi
a sbattere contro gli spigoli possibile non è una novità per Tony Stark, la novità è che gli stava capitando da sobrio -Cazzo
mi piglia?-
Dopo quasi settantacinque ora di veglia, svariate unità di caffè e una
scazzottata che gli ha spellato le nocche di entrambe le mani sente finalmente
il bisogno di dormire almeno per qualche ora -Non sono manco ubriaco!-
Il problema è arrivarci al letto visto che il corridoio, all’improvviso è pieno
di curve e la porta della camerafluttua
come se fosseun riflesso sull’acqua.
Tony quasi rimbalza contro la cassettiera della sua camera da letto, e si volta
sfiatando un - Porco Odino che dolore!- con entrambe le mani premute sul
ginocchio sinistro.
Ad occhi strizzati saltella sul posto, farfugliando parolacce, bestemmie a
divinità norrene che non sapeva nemmeno di conoscere e maledicendosi, soprattutto,
per aver voluto per forza comprare quella maledetta cassettiera ingombrante
come un panfilo e brutta come la morte solo per fare un dispetto a Hammer ai bei tempi che furono.
Apre gli occhi. Il suo letto è occupato da quella che all’inizio, a causa delle
lacrime agli angoli delle ciglia,percepisce come una massa informe. Corruga la
fronte e avvicinandosi, e grazie al
chiarore innaturale che illumina il cielo privo di stelle e di luna, riesce a
capire che sono Pepper , Harley e Tony jr gli intrusi
e l’ennesimo ostacolo al suo sonno.
-E voi che ci fate qui?- mormora sedendosi sul bordo del letto dalla parte di
Junior che dorme avvinghiato alla madre, Harley invece è steso sulla pancia, il
respiro pesante e spezzato da colpi di tosse. Pepper
stringe il figlio a sé con un braccio, e con una mano trattiene il braccio di
Harley poggiato di traverso sul suo fianco..
Tony si alza dopo qualche minuto passato ad osservarli in silenzio, carezzando
ora una guanciotta di Tony jr, ora i capelli di
Harley , e tira giù una coperta dall’armadio e la apre sui tre, facendo
attenzione a coprirli per bene.
Fa il giro pertirare la coperta sulle
spalle di Junior. che il piccolo si gira e lo guarda insonnolito - Torna a
dormire, è tardi.- mormora Tony baciandogli la fronte.
Tony jr sbadiglia e si fa più vicino a Pepper, invitandolo
a stendersi con una manina battuta sul materasso.
-Grazie tesoro, ma non c’è abbastanza spazio per me.-
SHIELD.
_Infermeria_
Noelle dorme
profondamente nonostante le ferite , il suo viso appare disteso sotto i
cerotti.
Bruce la osserva già da qualche minuto, seduto sul bordo del materasso,
incapace di svegliarla per risolvere una volta per tutte quella situazione di
non detti che c’è fra loro datre anni,
e allo stesso tempo incapace di toglierle gli occhi di dosso.
Sembra così serena, magari sta sognando qualcosa di bello. Bruce se lo augura
davvero.
Si alza, dopo ancora qualche minuto, sistemandosi il giaccone con gesti
nervosi.
Non può continuare a guardarla dormire, anche se gli piace singolarmente farlo,
e da bravo codardo qual è per quanto riguarda i rapporti umani, non si sente di
svegliarla. Non ora. Non dopo che l’ha
vista con il braccio ingessato e i tubicini di drenaggio che le sbucano da
sotto la maglietta.
Fa per allontanarsi dal letto e dal suo crescente senso di colpa che un debole
strattone alla giacca lo ferma. Si volta e Noelle
abbassa la mano con cui l’ha trattenuto. -Noelle.-
-Che hai fatto al viso?-
Bruce solleva entrambe le sopracciglia. Non si è visto, non ha idea di avere il
labbro inferiore spaccato in due punti, il naso con tracce di sangue ad
entrambe le narici e l’occhio destro nero.
-Ti hanno picchiato?-
Bruce torna a sedersi sul bordo del letto, sorridendo per quel poco che la
ferita gli concede -Tony ci è andato pesante.-
-Ti ha preso a pugni?- Noelle non sembra sorpresa,
anzi.
-E calci.-
-Ecco perché sei tornato.-
SHIELD.
-Clint?-
Clint porta il viso sopra la spalla
destra , girandosi verso quella lama di luce al neon chetaglia il pavimento erisalendola con gli occhi, si ritrova adover strizzare le palpebre per qualche
istante per via del brusco sbalzo di illuminazione Natasha entra nell’ufficio di qualche passo e
piegando il capo sposta con aria furbetta lo sguardo da Clint, seduto sul bordo
della scrivania, di spalle rispetto alla porta alla persona che dorme con le
braccia incrociate sul tavolo a fare da cuscino alla testa.
-Vogliamo chiedere a Stark come rintracciare lo
stregone.- -Avram?- Clint porta le mani al giaccone e abbassa la
zip a testa bassa.
-Da quello che mi ha raccontato, quelli del suo popolo sono in grado di
viaggiare fra mondi.-
-Quindi potrebbe portare Thor ad Asgard per parlare
con questo Heimdallr.-
Clint si sfila la giacca con gesti lenti, impicciato dalle bende che gli
fasciano strettamente il torace e rallentato dal dolore che sembra volerlo
portare al manicomio. Sembra ad un passo dal chiedere aiuto a Natasha, prima che l’orgoglio abbia il sopravvento e riesca
nell’intento con un mormorio di dolore.
-Andiamo.-
Appoggia la giacca sulle spalle di Phil, che ha osservato dormire fino a
qualche momento prima e accenna un sorriso a sentirlo borbottare nel sonno. Si
alza e nonostante il viso di Natasha sia in penombra,
non può non notare quel ghignetto che le arriccia le
labbra.
-Non dire nulla.-
-Non ho detto nulla.-
-Lo stai pensando.-
Clint tenta di baciarla sulla fronte e Natasha lo
spinge indietro stizzita -Dalli a tua sorella i bacini Barton!-
-Non ce l’ho!-
Phil alza la testa osservandoli uscire dal suo ufficio strattonandosi a vicenda
come due bambini e stringendosi addosso la giacca di Clint torna a sonnecchiare
.
SHIELD.
_Infermeria_
Arriva
sempre il momento in cui ti rendi conto di aver fatto del male.
Di solitosuccede quando meno te
l’aspetti, quando sei animato da buona volontà, è lì, in quel preciso momento,
che ti accorgi di quella ferita che sanguina sull’ultima persona al mondo che
vorresti voler soffrire e sai di aver rotto qualcosa.
Qualcosa di unico e vitale.
-Hai visto che sto bene e adesso puoi andare Bruce.- Noelle
avvolge il braccio ingessato con quello sano e volta la testa sul cuscino.
Oltre il vetro della finestra, il cieloè illuminato, a tratti, da lampi di lucebianca.
E’ la prima volta che Brucesente tutto
quel gelo provenire da Noelle e la sorpresa è così
grande che per un momento non sa che dire.
-Non…-balbetta -…Non è per questo che sono tornato.-
-Allora per cosa?- gli chiede la ragazza tornando a guardarlo. Non c’è stizza
sul suo viso, né rancore o dolore. Solo, rassegnazione.
Senza dubbio il peggiore dei doni che Bruce avrebbe potuto farle.
-Volevo starti vicino.-
-Dopo che mio padre ti ha preso a sberle? Davvero nobile da parte tua.-
-Non è per questo.-
-Allora per cosa?-
Sarebbe molto più facile se Noelle gridasse, se gli
mostrasse un minimo di disprezzo per averla quasi uccisa. E invece niente, lo
guarda come se non gli importasse più di nulla di lui.
-Perché
sono innamorato di te.-
Noelle non ha tempo di metabolizzare le parole di
Bruce che il dottore si china a stringerle leggermente la mano sana a mo’ di
saluto e si alza. Noelle lo segue con lo sguardo,
cerca di tirarsi a sedere, ma una fitta congiunta al costato e spalle glie
loimpedisce.
Rantola un-BRUCE!BRUCE! PORCA MERDA,
FERMO!- ma è troppo tardi.
Il dottore si è già chiuso la porta alle spalle.
FINE CAPITOLO:
Sono di passaggio, ma come
sempre desidero ringraziare chi ha letto lo scorso capitolo, e soratutto chi ha avuto la bontà di recensire lo scorso
capitolo: Alley, Fipsi, Maria Grazia , mia gretoul.
Non sono molto convinta di questo capitolo, se vi va fatemi sapere che ve ne
pare :D
Un altro uomo probabilmente si sorprenderebbe nel vedere la propria figlia
intenta a scappare dalla finestra della sua camera di degenza, un altro uomo
probabilmente solleverebbe un sopracciglio a ritrovarsiad altezza faccia il sedere della sua
primogenita avvolto in un pantaloncini a stampa di paperelle felici. Un altro
uomo, ma non Tony Stark.
-Junior che diavolo stai facendo?-
Torcendo la schiena Noelle si gira a guardarlo da sopra una spalla.
-Siamo al terzo piano, lo hai notato?-
-C’è una terrazza qua sotto.- Noelle torna a guardare in basso allungando il
collo mentre Tony le si avvicina scrollando la testa. Fa scorrere il vetro
della finestra accanto a quella dove Noelle è appollaiata e si affaccia
poggiando gli avambracci sul davanzale e sollevandosi sulle punte dei piedi.A quanto pare i suoi figli ragionano tutti
allo stesso modo, per lo meno i primi due, visto che ha trovato anche Harley
nella stessa modalità di fuga di Noelle quando era ricoverato al Presbyterian.
-Tuo fratello almeno voleva saltare da un metro e mezzo, questi saranno più di due metri.-
Noelle corruga la fronte osservando il salto sotto di lei -Se mi ammazzo sarà colpa
di quel cerbero in camice che non mi far uscire.-
Tony guarda verso la porta, in corridoio, Sharon Carter si batte una mano sulla
fronte -Chi? Sharon?-
-Sì, lei.-
Tony alza gli occhi al soffitto. Non riesce davvero a spiegarsi come sia
possibile che Noelle gli somigli così tanto. Non è cresciuta con lui, l’ha
ritrovata a venticinque anni e l’ha frequentato solo per un mese e mezzo prima
di perderla di nuovo.
-Junior.-
-Nh?-
-MI SPIEGHI CHE DIAVOLO E’ SUCCESSO FRA TE E BANNER?-
STARK
TOWER
-Darcy lo sai che ti voglio bene?-
-Anche io ti vogliamo bene Bruce!-
-Però devo dirtelo, sei dannatamente inquietante quando fai così!- Sono più di
dieci minuti che Darcy lo fissa, quasi senza battere le ciglia e con un
sorrisetto che non promette nulla di buono stampato sulle labbra.
Bruce ha provato ad ignorarla, a chiederle se voleva giocare a chi ride prima,
ma non haricevuto nessuna risposta fino
ad ora.
- Devi dirmi qualcosa?-
Darcy sbuffa una risatina. E’ accucciata di fronte alla scrivania di Bruce, il
viso sostenuto dalle mani .
Vista da fuori potrebbe sembrare adorabile come una bimba, ma il dottore sa
perfettamente quanto può essere pericolosa quando ha su quel faccino.
-Mi chiedevo doc, quando uscirai dalla fase Emo?-
Bruce corruga la fronte-Fase Emo?-
-Sì, sai... - Darcyprende a gesticolare
mantenendosi sui calcagni - La depressione, l’aura lugubre,hai i My Chemical Romance nel lettore?-
Bruce preme due dita sull’auricolare nell’orecchio sinistro - No, i Led Zeppelin.- -Allora c’è ancora speranza.-Darcy aggira la scrivania dopo essersitirata su con un saltello , Bruce puntando i piedi,
sposta indietro la sedia e si gira verso di lei . La ragazza gli batte entrambe
le mani sulle spalle chinandosi in avanti per portare il viso al suo stesso
piano - Dottore non vorrei caricati di un peso, ma sono tre anni che aspettiamo
che te e Noelle risolviate la vostra situazione.-
Bruce alza gli occhi al soffitto -Siete delle comari, tutti... Siete peggio di
un circolo di uncinetto.- Darcy corruga la fronte -Io ci definirei
più una bisca clandestina.-
-Giusto! Ora che ci pensò però non ho
ancora visto la mia puntata su Coulson e Barton. Sono tornati assieme mi pare.-
-Nondivagare, stiamo parlando di te.-
Bruce incrocia le bracciasprofondando
nella sedia girevole - Quindi dovrei andare da Noelle per far vinceresoldi a qualcuno di voi?-
Darcy annuisce sorridente.
-E a chi?-
-A me!-
Bruce inarca un sopracciglio.
-Me lo devi, sono l’unica che ti ha dato fiducia. Perfino Steve ha scommesso
contro di te!-
-Che manica di…- Bruce fa per la sedia verso la scrivania, ma Darcy la
bloccaafferrandola per un poggiolo e la
gira di nuovo verso di sé. Si accomoda sulla ginocchia del dottorecon un saltello mentre questo porta il mento
ad appoggiare nel palmo di una mano-Sappi
allora che passerò tuttttttoil giorno
con te cantandoa squarciagola la
compilation dei grandi successi degli Abba!-
SHIELD
_Infermeria_
-Non capisco come diavolo sia possibile che
tu mi somigli così tanto.-
-Si chiama genetica.-
-No, si chiama sfiga.-
-Anche quella.-
Tony ferma il suo andirivieni davanti alla finestra su cui Noelle è appollaiata
e sospira - Mi spieghi che diavolo è successo?-
-Raccontarlo a te è un tantino imbarazzante.-
-Junior sono preparato all’idea.- Noelle corruga la fronte - Lo so
perfettamente che quando Bruce, finalmente…- Tony unisce le mani e guarda verso
il soffitto - … Si ricorderà di essere un maschio, etero, con la prostata
ancora in funzione, ti butterà sulla
prima superficie piana per…-
-ANTHONY EDWARD STARK!-
Tony assottiglia lo sguardo - Non mi dire che alla tua età sei ancora vergine.-
Noelle si schiaccia la mano sana al viso - Non è questo il punto! Non si dicono
certe cose alla propria figlia.-
-Ah no?-
-NO! Dovresti essere geloso !- Noelle mima con il braccio sanouna spinta verso qualcuno di fronte a lei -
Non dovresti spingermi verso il peccato.-
-Non si chiama peccato, si chiama sesso!-
-Io mi suicido!- Noelle lancia uno sguardo al vuoto dietro di leiponderando se sia il caso di buttarsi o di
rassegnarsi a passare la vita sul lettino di uno psicoterapeuta.
L’espressione di Tony si rabbonisce mentre si avvicina alla figlia e le prende
il viso fra le mani per farla girare di nuovo verso di sé -Sarò sempre geloso
di te Noelle, mase devo scegliere
qualcuno che ti porti via da me, beh, scelgo Bruce tutta la vita! Perché almeno
sono certo che ti tratterà sempre come meriti.-
-Ovviamente quando si ricorderà di essere un maschio eterocon la prostata ancora in funzione.-
ridacchia Noelle.
-Esattamente e non è facile per gli uomini per la mia età ricordarselo. I primi
acciacchi, i primi vuoti di memo …-
Noelle stende le braccia e lo tira a sé, e Tony affonda il viso nella sua
spalla chiudendo gli occhi - Ho avuto una paura folle.-
-Mi dispiace.-
-Ho creduto di averti persa.- Come Nala, come le bambine, come Allia -Non farmi
più certi scherzi.-
STARK TOWER
-Mamma
mia, here I go again. My my, how can I resist you?-
Phil
sussulta sotto il braccio di Clint steso di traverso sul suo petto , Barton si
gira e cerca di infilarela testa sotto
il cuscino mentre Natasha, dall’altro lato si tira a sedere con un gemito.I dieci minuti che si erano detti di
concedersi prima di tornare allo SHIELD sono diventati trentaa giudicare dalla sveglia sul comodino che
Natasha afferracon una mano per poterla
guardare da vicino, ma non si meritavano di certo un risveglio simile.
-Che diavolo è ?- biascica Phil tirando via il cuscino dalla testa del compagno
che si raggomitola a pallacoprendosi le
orecchie con le mani.
-Una sirena antiarea?-Natasha cerca lo
sguardo di Coulson da sopra Clint che si lamenta con la faccia premuta contro
il materasso .
-Fatela smettere !- si lamenta Barton senzaalzare la testa -Mi sta scoppiando il cervello!-
-I've been angry and sad about things that you do. I
can't count all the times that I've told you we're through.-
In corridoio Bruce è convinto di avere
il cervello sul punto di colargli dalle orecchie. Darcy non è semplicemente stonata, èpiù un
qualcosa di simile a unghie sulle lavagna o a alla puntina di un giradischi che
gratta. - SE VADO ALLO SHIELD LA SMETTI DI CANTARE?-
Darcy sobbalza alla stretta di Bruce sulla sua testolina scarmigliata - Ci vai
subito?-
-Il tempo di mettere la giacca.-
-Allora la smetto.-
Bruce lascia cadere le spalle con un sospiro sollevato mentre se ne va verso il
suo laboratorio alla ricerca del giaccone. Mai sfidare DarcyLewis a farti uscire di senno, mai, ne è
capacissima.
Passa di fronte al vano ascensore mentre le porte si aprono, si ferma e torna
indietro.
Nel vano Tony alza la testain segno di
saluto,Noelle, sulle sue spalle,
sventola una mano.
-Ti hanno già dimessa?-
-Siamo scappati.-
Bruce solleva entrambe le sopracciglia .
-Non chiedere.- Noelle fa di sì con la
testa mentre Tony sghignazza.
-Ma…?-
-Ti abbiamo detto di non chiedere.- fanno in coro padre e figlia.
Bruce alza entrambe le mani in segno di resa, prima di doverle stendere di
colpo per sostenere Noelle . Inarca la schiena, sobbarcandosi il peso della
ragazza ebilancia il peso del corpo
passandolo da un piede all’altro. -Almeno
ditemi che non avete messo a ferro e fuoco il piano.-
-Naaaaah.-Noelle fa di no con la
testolina sfregandola contro la spalla di Bruce che la tienestretta contro di sé -A ferro e fuoco no.-
-Niente fuoco , molto ferro.- Di spalle
rispetto ai due, Tony inizia a scorrere le targhette delle bottiglie sul
carrello degli alcolici .
-Mi state facendo paura.-
-Non mi dire che c’è stato un momento che non c’hai temuti.-
Bruce corruga la fronte riflessivo mentre fa sedere Noelle sul divano eprende posto accanto a lei -Effettivamente no.-
STARK
TOWER
-Non bere in fretta.-
Noelle assottiglia lo sguardo da sopra il bicchiere di succo di frutta che
Bruce le ha appena allungato e per dispetto lo inclina maggiormente.
-Lo faccio per te, non fare quella faccia.-
-Ho le costole rotte Banner…-
-E il braccio.- Bruce le indica il braccioche tiene raccolto al petto con unfoulard annodato dietro al collo.
-Sì, ma nessuna di queste fratture comporta qualcosa nella deglutizione, no?-
-JUNIOR NON STRAFOGARTI!-
Noelle sbuffa al rimbrotto a distanza del padre
prima che un urletto di bimbo seguito da un tonfo e un grido di donna non la
faccia voltare verso il corridoio che da’sulla zona notte dell’attico. Tony junior spunta tutto nudo e insaponato
seguito daPepper che si aggrappa al
battente della porta con una mano e si massaggia un ginocchio con l’altra -ANTHONY
PHILIP STARK!-
Tony si ritrova a sentire i pantaloni strattonati dalle manine bagnate del
figlio che, da dietro alle sue gambe fa una pernacchia alla madre.
-VIENI SUBITO QUI TI PRENDERAI UN MALANNO!-
-GNOH!-
Tony alterna lo sguardo dalla madre al bambino senza sapere che dire.
-Tony di’ qualcosa a tuo figlio.-
Tony sgrana gli occhi - E che dovrei dirgli?-
Sventolando l’asciugamano Pepper
strepita un - Non lo so! Fai il padre.-
Tony si gira verso il bambino che lo fissa con un sorrisetto furbetto sulle
labbra -Nemmeno a me piaceva fare il bagno da piccolo.- posa il bicchiere di
whisky e chinandosi su di lui lo solleva ese lo infila sotto il braccio a mo’ di pacco postale - Andiamo soldo di
cacio, lo faremo assieme.- Non fa a tempo però ad arrivare
al corridoio che le porte dell’ascensore si aprono su Thor in compagnia di
Steve.
Si gira per salutarli, ma la sua attenzione viene attirata subito da Noelle che
alla vista del dio del tuono tenta di alzarsi per andargli incontro e le labbra
gli rimangono socchiuse per un secondo.
-Noelle?-
La ragazza si tira su a fatica appoggiandosi a Bruce che la sostiene e la
spinge per farla alzare. Non si gira verso il padre che la chiama, non ringrazia
il dottore che l’ha aiutata ad alzarsi.
-Thor.-
-Lady Noelle sono felice di vedere che stai bene.-
-Tua madre era una donna bionda con gli occhi azzurri?-
FINE
CAPITOLO.
Capitolo di transizione in attesa di entrare nel vivo della storia :D Spero vi
sia piaciuto!
Note:
1)La canzone cantata da Darcy è“Mamma mia.” degli Abba.
2)Nel mio head cannonil nome completo di Phil Coulson è Philip, quindi il piccolo Tony jr. si
chiama come lui.
La scacchiera è pronta, i pezzi si muovono. @ Il signore degli Anelli.
STARK
TOWER
-Conosci una donna con lunghi capelli
biondi, occhi azzurri e un viso bellissimo e gentile?-
-Prego?-
L’espressione che per un momento scurisce il viso di Thor è così incredula e
costernata che Noelle si sente in colpa come una
ladra per averlo preso di petto a quel modo senza un minimo di delicatezza- L- La conosci?- balbetta a disagio , ormai
impossibilitata a cambiare argomento-Minuta, con un vestito dorato e una acconciatura
a trecce fermata sul capo da una specie di diadema?-
A sua discolpa non aveva la minima idea di essere saltata a piedi pari su un
argomento più che difficile.
Il dio preme le labbra una contro l’altra per un momento prima di parlare -Hai
appena descritto la mia cara madre, Lady Noelle.-
La voce di Thor è appena un sussurro mentre Noelle
porta una mano alla fronte e con la pressione delle dita cerca di stemperare la
fitta di dolore che le fa strizzare gli occhi come se avesse una luce puntata
in faccia.
Ha la sensazione che il suo cervello stia cercando di elaborare un ricordo, ma
che una parte di lei non voglia che lo faccia . Sfrega con più forza i
polpastrelli sullafronte mentre Bruce
le si avvicina e le passa un braccio attorno alla vita per pilotarla di nuovo
al divano.
-Tua madre? Non è…- chiede il dottore
mentre Noelle punta i piedi per non farsi portar via,
ma allo stesso tempo lo trattiene accanto a sé stringendogli la felpa ad
altezza del torace.
-Morta sì.- Thor annuisce tornando subito a guardare
la piccola umana che non ha smesso un
secondo di fissarlo - Come conosci l’aspetto di mia madre?- le chiede.
-L’ho vista accanto al mio letto.-
Tony corruga la fronte spostando lo sguardo dalla figlia maggiore, al minore
seduto sul suo braccio per poi voltarsi a cercare Pepper.
-Quando?- chiede alla figlia guardando però la compagnia che gli restituisce la
stessa espressione perplessa che senta stampata sul suo viso. Noelle strizza gli occhi ancora una volta-... Mentre morivo.-
-Hai avuto un allucinazione.-
-No, non è vero.- Per la prima volta Noelle sposta
gli occhi da Thor per poggiarli sul viso di Bruce.
-Amore stavi morendo.- Noelle si gira verso il padre - Vi dico che non l’ho
sognata.-
-Tesoro…- cerca di blandirla Pepper, e Noelle digrigna i denti indispettita.
-Papà eri inginocchiato per terra, vicino alla porta,piangevi e ti coprivi la testa con le mani.- Tony corruga la fronte, la prima cosa che Noelle ha fatto quando si è svegliata è stata asciugargli
le guancie - Pepper era anche lei sulle ginocchia, era
appoggiata alla tua schiena. Piangeva anche lei.-
Tony deglutisce a vuoto cercando ancora lo sguardo di Pepper
-Hai anche chiesto scusa alla mamma dicendo che era tutta colpa tua .-
Tony sente il peso di Tony jr. triplicare di botto tanto che lo stringe anche
con l’altro braccio per evitare di mollarlo.L’ha farfugliato mentre tutti i macchinari davano segnale di arresto
cardiaco. -Oddio.- sussurra.
Thor si avvicina e delicatamente prende il mento di Noelle
in una mano e la costringerla a tornare a guardarlo.
-Ti ha detto qualcosa mia madre?-
-Con il sangue è iniziata e con il
sangue finirà. E’ il sacrificio che fa grande un re.-
STARK
TOWER -Laboratorio-
Il
vino in busta è senza dubbio il punto più basso dell’alcolismo, ma da tempo
Tony ha smesso di fare lo schizzinoso e ad accontentarsi di quello che passa il
convento.Butta giù una lunga sorsata
reclinando indietro la testa e sbatte il cartone sul tavolo da lavoro - Porco
Odino ci mancavano solo le profezie di Nostradamus.-
Bruce alza gli occhi su di lui fermando il lavoro delle dita sulla tastiera del
portatile.
-Che cazzo significasecondo te?-
Bruce sospira lasciando cadere le spalle - Non dovresti bere, non è il momento.-
-Ce la fai a non fare il boyscout per dieci minuti Bruce? Me ne bastano anche
cinque.-
Bruce si alza facendo scivolare indietro la sedia e poggiando le mani sul
tavolo e con uno strattone strappa il cartone dalla presa di Tonye lo va a svuota nel lavandino - No, mi
dispiace.-
-Mi viene da prenderti a pugni quando fai così.-
Bruce si passa una mano sul mento aprendo e chiudendo la bocca -Abbiamo già
dato per questo mese, non trovi?-
-Mi serve Lenus.-Tony si lascia cadere seduto e incrocia le braccia sul piano del tavolo.
Ci appoggia la testa con un sospiro - Il problema è che non so dove trovarlo.-
-Di solito come fate?-
-Di solito è lui che trova me quando ho bisogno, ma stavolta è in ritardo.- -Uno stregone non è mai in ritardo, Tony Stark. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo.- Tony alza la testa dalle braccia -EH?-
-Non mi dire che non conosci il Signore degli Anelli.-
Piana
di Vigrid -Asgard-
-Padre?-
Le labbra di Lenus si arricciano in un sorrisetto
divertito mentreincrocia lo sguardo
preoccupato di Nala. Nella notte del Ragnarǫk lo spirito della ragazzina brilla come una lucciola.
-Ho appena preparato unabella sorpresa
al nostro caro amico Loki.-
Il bel viso di Nala si volta versoil moncone di Bifrost
che si getta nel nulla per poi voltarsi verso le mura dorate di Asgard. Corrugala
fronte e Lenus non può fare a meno diridere della sua perplessità.
-Abbassa gli occhi Nala.- Nala obbedisce e immediatamente schiude le labbra in
un espressione confusa alla vita dell’immenso disegnotracciato nella terra su cui Lenus sta appoggiando i piedi - Cos’è questo padre?-
-E’ la porta d’ingresso per una regina che ha intenzione di avere indietro i
suoi sudditi.- -Hel?- la voce di Nala sitinge di apprensionementre Lenussfila un pugnale dallo stivalo destro e preme
la lama del pugnale sul palmo della mano. Tira indietro la lama con uno scatto
e una linea rossa si apre sulla sua pelle.
-Sì, tesoro.- Stringe il pugno premendo le dita sulla ferita per far scendere
il sangue e farlo gocciolare sull’erba.
-Ne vedremo nelle belle. Loki pagherà , pagherà
amaramente per quello che ha fatto.-
Loki èal timone della nave infernale quando un
sussurro lo spinge a voltarsi.Una
figura prende corpo di fronte a lui dal fumo e dal freddo che accompagna il
viaggio di Naglfar,una figura che lo fissa malevola nonostante il sorriso che le arriccia
gli angoli della bocca. Una donnacon il
viso per metàcadentee marcio come quello di un cadavere e per
metà simile al suo, con lineamenti precisi e piacevoli, pelle candida e labbra
sottili, ma ben disegnate-Hel?- mormora incredulo. -Padre.-
La voce di Hel è zuccherosa mentre solleva una mano
putrida e sfiora il volto del genitore. Loki sente
qualcosa spezzarsi dentroe il fiato
venir meno mentre le ginocchia gli cedono di botto. Si ritrova a fissare Hel dal basso mentreurla iniziano a farsi sentire nella sua testa.
Da quella parte di lui che credeva morta per sempre.
-E’ iniziata?- chiede Nala osservando il cielo.
-Oh sì, Hel è di parola.- ghigna Lenus
-L’inferno lo è sempre.-
FINE CAPITOLO:
Come
annunciato nella mia paginetta facebook domani parto
per un mesetto, quindi dovrete attendere un po’ per sapere il proseguo della
storia.Sono di passaggio, visto che
letteralmente rotolando fra le valigie, ma ci tengo, come sempre a ringraziare
chi legge questa mia, chi l’ha messa fra le preferite/ricordate/seguite e soprattutto
chi ha avuto la bontà di perdere qualche minuto per recensire!
Al prossimo mese. Inochan.
NOTE E DISCLAMERS:
1.La Piana di Vigrid
è una verde distesa che si allarga tra la base di Bifrost e le mura di Asgard.
Le leggende norrene vogliono che questa piana sarà teatro dello scontro finale
tra dèi, uomini, mostri e giganti, il Ragnarok.@ FONTE: WEB
2.Nella
mitologia norrena, Hel o Hellaè la dea degli Inferi, figlia di Loki, dio dell'inganno, e di Angrboða,
una gigantessa.Si narra che quando venne al mondo la
malattia colpì per la prima volta l'umanità e che lei stessa portò nel mondo
dei vivi il dolore e la disperazione. @ FONTE: WIKIPEDIA
3.Uno stregone non è mai in ritardo,
Frodo Baggins. Né in anticipo. Arriva precisamente
quando intende farlo. @ FONTE: Il signore degli anelli.
Morto senza poter morire realmente. Le labbra
di Avram si tendono in un sorriso mentre il primo
grido di Loki gli rimbomba in testa.Inspira profondamente la vittoria mentre il
vento che spingeva la nave verso la piana si ferma e l’erba smette di piegarsi
verso di lui. Nala si guarda attorno, i grandi occhi rosache riflettono il buio di cui sta scappando
si spaziano senza capire, prima di sollevarsi oltre il moncone del Bifröst
che si getta nell’ oscurità.
-E’ ferma.- mormora.
-Una nave senza il suo comandante può solo andare alla deriva.- Nala torna a guardare il cielo mentrele palpebre di Avram
si sollevano e seguono lo sguardo della figlia. A differenza sua lui può
vedere, può sentire.
E’ dolore quello che sgorga dal corpo del Dio degli Inganni, ed è come miele
per i suoi sensi.
Sospira di piacere leccandosi le labbra
mentre Nala si volta a guardarlo tenendo le
sopracciglia corrugate.
-Nel momento in cui ti rendi conto che tutta la vita non è ancora cheuna lunga sequela di sbagli è lì che vive Hel, regina di morti senza onore.-
-Non capisco.- -Loki sta rivivendo tutti i suoi sbagli in questo
preciso momento, dal primo all’ultimo e direi che ne avrà di cosette daricordare il dio delle malefatte.- Una risata
roca, sgraziata come il latrato di un
cane, Nala sorride appena mentreLenus si volta
sempre ridendo e strofinandosi le labbra con le dita callose .
-Il bambino esposto.- Lenus lascia cadere il braccio lungo il fianco - Il
bambino che stava per essere fucilato.-
-Chi dei due vincerà la battaglia?-
Naglfar
Non si guardal’inferno negli occhi, maSif non riesce ad abbassare lo sguardo.
Il volto di Hel, letteralmente a metà fra la
perfezione e la dannazione suscita su di leiun fascino perverso che non riesce ad ignorare. Abbassa lo sguardo per
qualche secondo, lo appoggia su Lokiraggomitolato ai suoi piedi, poi lo solleva
di nuovosulla dea di fronte a lei.
-Cosa…- Hel alza gli occhi, blu come quelli di Loki, verso il viso di Sif. La
dea che si è fatta strada a spintoni fra i dannati per vedere cosa stava
succedendo e che alla vista di Lokia terra ha trattenuto il respiro,
probabilmente senza nemmeno rendersene conto.
-Cosa…-la sente ripetere confusa, a bassa voce -…Cosa?-
-…Gli ho fatto?-le chiede sommessamente,
quasi con dolcezza.
Perché il vero inferno è così, non sembra mai troppocrudele all’apparenza.
I dannati alle spalle di Sif rumoreggiano scontenti,
ma nessuno sembra essere preoccupato per le condizioni del dio che in preda a
tremori incontrollati sbava e risucchia aria dalle labbra contratti per
emettere grida strozzate.
La nave si è fermata, è questo il loro unico pensiero. Sif si guarda attorno, torna ad Hel,
che si abbassa peraccarezzare con la
mano putrida i capelli scuri di Loki. Glie li porta
indietro dal viso, come se lo amasse e
per un secondo, Sif ha la sensazione che non sia solo
una sua impressione.
-Gli sto mostrando i suoi sbagli .-
-Per lui.- mormora Sif.
-Per lui.- conferma Hel.
STARK
TOWER
Tony sa perfettamente che è quasi impossibile
dormirefra incubi, sobbalzi e risvegli
urlati. Gli incubi nella notte eterna del Ragnarök sembrano aver
preso una nuova sfumatura più realistica che lo fa tendere e gridare nel sonno
con tanta forza da attirare i vicini di stanza accanto al suo letto per
svegliarloe avere la gola in fiamme.
Di solito è la strage di Beremenshir quella che
rivive, altre volte è Teresa che muore fra le fiamme o Yinsen
* che abbandona la vita senza rimpianti con un sorriso sulle labbra e una
raccomandazione quasi paterna.
Per questa ragione, quando l’incubo inizia, Tony non ha ideaa cosa stia assistendo. A notte fonde, sul ciglio di una strada
deserta, un uomo sta sistemando il suo taxi dopo l’ultima corsa. Fa freddo, il
tassista è chino sul sedile posteriore, sta raccogliendo a mano le cicche che
un cliente ha sparso per il poggiapiedi ignorando bellamente sia il
posaceneresul bracciolo della portiera
che quello sul sedile di fronte.
-Io vorrei proprio sapere se a casa loro fanno lo stesso.- borbotta a bassa
voce l’uomo di cui Tony, sotto la visiera del berretto da baseball che tiene
calato sul capo, riesce a vedere solo un ciuffo di capelli rossiche arriva e la punta di un naso aquilino.
-Amico esci da lì.-
Il tassista si irrigidisce,lascia
andare la cicca numero otto di nuovo sul tappetino e si tira su voltandosi
verso un ragazzetto di una quindicina d’anni che tiene fra le mani una pistola
grossa più o meno quanto lui. L’uomo alza le mani mentre il ragazzino trema e
sposta lo sguardo da lui al taxi.
-Dammi l’incasso.-
-L’ho già depositato.-
-Non dire balle.- Ora che èdritto Tony riesce a vedere il tassista in
viso.Dimostra sui quarantacinque anni,
ha la barba e gli occhi verdi . Tony ha la sensazione di averlo già visto, ma
non ha idea di dove.
-Ascolta figliolo, non ho niente, davvero. -
Il ragazzino si passa una mano sulla testa rasata mentre guarda la vetrina
dell’agenzia taxi di fronte al quale il taxi è posteggiato. E’ arrivato tardi,
l’ha capito, ma non può tirarsi indietro. Sa che lo stanno guardando, che la
sua ammissione alla banda dipende tutto da questo.
Così solleva la pistola e spara.
Tony trattiene unurlo sorpreso mentre
l’uomo porta le mani al petto.
Il forodel proiettile si apre in una
rosa rossa sul beige del giaccone, il tassista lo fissa sorpreso prima di
alzare gli occhi sul suo assassino.
Occhi verdi, capelli rossi, ma dove l’ha già visto?
Tony guarda l’uomo cadere a terra e il suo assassino venire circondato dai suoi
compagni.
Stessa testa rasata, stesso giubbotto con un lupo stampato sulla schiena.
-Bestiale l’hai steso.- ride uno.
-Vediamo che ha nel portafoglio.-
Tony vorrebbe reagire, ma non riesce a muoversi. La giacca del tassista viene
aperta, ha su un bizzarromaglionecon una rennasopra, e sotto alla renna… -Benji?-
C’è ricamato il suo nome. -Oddio.- Benjiamin Moore, il marito di Teresa, il patrigno di Noelle.
Tony
apre gli occhi con un urlo gorgogliato e immediatamente il freddo lo avvolge.
Un freddo innaturale, un freddo che Tony ha imparato a conoscere suo malgrado.
Si volta di scatto alzando la testa dal
cuscino.
Qualcuno è chino su di lui, qualcuno con una mano timidamente allungata .
Qualcuno la cui luce delle anime che sfrecciano nel cielo senza stelle del Ragnarök passa attraverso.
Qualcuno che ha appena visto morire.
Tony si tira verso la spalliera con un verso strangolato -OH CRISTO!-
-Scusami non volevo spaventarti.- Benjiamin tira indietro la mano e si raddrizza.
-SONO DIVENTATO UN FOTTUTO MEDIUM?- Prima Nala,ora Moore. Poi chi ? Il fantasma di
Cleopatra?
La risata di Benji è piacevole, bassa e roca - Le
porte dell’aldilà sono aperte l’hai dimenticato?-
Tony scrolla la testa.
-Tutti possono vedermi, tranquillo, non sei diventato Melinda Gordon *.-
Le labbra di Tony si piegano in un piccolissimo sorriso - Che vuoi Benji?- Benji si avvicina la letto di Tony, come Nala indossa gli abiti con cui è stato ucciso, il giaccone
beige e il maglione con la renna - Prima di tutto scusarmi, non pensavo che
toccandoti ti avrei fatto vedere la mia morte.-Tony annuisce - Per seconda cosa avvisarti.-
Tony corruga la fronte - Di cosa?-
-Lo stregone ha fermato l’avanzata della nave.-
Tony si raddrizza -Naglfar?- Benji annuisce.
-Quell’uomo è un
fottuto genio!-
Tony balza giù dal
letto e Benji gira un po’ la testa per osservarlo.
C’è un ombra nei suoi occhi e non è solo quella della morte - Quando sorride è
uguale a te.-
Tony abbassa le braccia lentamente -Grazie.- mormora -Grazie per averla
cresciuta come io sicuramente non sarei stato capace di fare.- Benji sorride mentre svanisce in una voluta di fumo
bianco. Una presenza gentile, come Nala,ma non tutte quelle comete che solcano il
cielo sono anime di gente buona morta per forza.
Tony corruga la fronte osservando il cielo.
Potrebbero esserci i suoi genitori là mezzo oObadiah.
-Sta attento Tony, non tutti là fuori sono anime buone. Questo contrattempo ha reso molti furiosi.-
Tony si volta di scatto, ma Benij è già sparito.
STARK
TOWER
Un refolo d’aria fredda come una carezza fra
i capelli, Noelle solleva la testa dal cuscino e si
gira . L’ombraconfusa china su di lei
si dissolve in lucciole bianche che s’involano verso il soffitto e la ragazza
non può fare a mano di stropicciarsi gli occhi con il dorso della mano.
Il sedativo che Sharon le ha somministrato prima di andare a letto era un po’
troppo forte forse. Si tira a sedere in mezzo al letto, intorpidita a parte la natica destra. Quella la sente
andare in fiamme fin troppo bene per l’iniezione. Scosta le coperte e il brivido di freddo
è istantaneo, diverso però da quello che l’ha svegliata.
Non ha idea di chi l’ha finalmente salutata e
forse è meglio così.
In cucina Bruce sta mangiando rumorosamente
da un barattolo. Noelle arrotonda entrambe le
sopracciglia mentre osserva il dottore fissare cupo il cielo oltre il vetro
della finestra. La sveglia sul comodino batte le tre del mattino,ma non è la
sola che non riesce a dormire a quanto sembra.
-Cos’è?-
Bruce si volta verso di lei battendo le ciglia.
-Pesche sciroppate credo.-
-Credi?-
-O sono sciroppate o sono andate a male.-
-Più ti conosco più mi chiedo come tu abbia
fatto ad arrivare all’età adulta.-
L’acqua che scorre nel lavello non copre il tonoperplesso nella voce di Noelle,
Bruce incrocia le braccia sul tavolo e la guarda sciacquare il barattolo.
Erano pesche essiccate, non sciroppate.
-Non vedo bene senza occhiali.-
-E il sapore?- Noelle lo guarda da sopra una spalla.
-Non era male, un po’ aspro.-
Le labbra della ragazza si piegano in un sorriso fugace che cerca di nascondere
girando la testa e tornando aripulire
il barattolo di plastica dura. Bruce conosce quella tecnica, sta cercando di
fare l’arrabbiata anche se non ci riesce.
-Non dovremmo parlare?-
-Di cosa?-
-Tu vuoi sempre parlare, anche senza un motivo.-
-Non in questa particolare situazione.-
Bruce gira la testa poggiando la guancia sull’avambracciosotto il mento -Non con te vorrai dire.-
-Anche.-
Sono in silenzio da un paio di minuti , ma Noelle ha la sensazione che siano passate ore.
-HAI INTENZIONE DI RIMANERE IN SILENZIO A LUNGO?-
Bruce finge meravigliosamente di sobbalzare, anche se stava contando sulla
lancetta dell’orologio accanto al frigo e le rivolge la migliore delle sue
espressioni perplesse.
-Di cosa?-
-DEL FATTO CHE HAI DETTO CHE SEI INNAMORATO DI ME E
POI TE NE SEI ANDATO VIA PER ESEMPIO?-
Bruce si chiude nelle spalle - Non ti credevo più interessata all’offerta.- Noelle si strofina la fronte con il palmo della mano -
Ora lo uccido.- borbotta fra sé e e sé.
-Non ne avresti mai il coraggio.-
-Non sottovalutare una donna al primo giorno di ciclo.-
Le labbra di Bruce si increspano leggermente, Noelle
non sa se per il disappunto o per un sorriso trattenuto, ma sa chelo adora quando fa così. Si alzapoggiando le mani sul tavolino, le si avvicina, ma il
suo sguardo viene catturato da qualcosa dietro di lei. Noelle lo vede sbiancare prima che il finimondo
inizi. -Bruce?-
Vetri che scoppiano, raffiche di vento e luce. Noelle è sul pavimento, Bruce è seduto di fronte a
lei e si sta tenendo la testa con una mano. - Che è successo?- biascica , ma il
dottore non le risponde. Sta guardando qualcosa di fronte a lui.
Qualcosa? No, qualcuno.
Qualcunoa cuiè possibile guardare attraverso.
FINE CAPITOLO.
Nella speranza che vi ricordiate ancora di questa storia, un saluto dalla
vostra devotissima Inochan.
NOTE E DISCLAMERS.
·Yinsen: è ildottore che aiuta Tony nella sua fugadel campo di prigionia in Afghanistan.
·Melinda Gordon:MelindaGordon èla medium protagonista della serie televisiva GhostWhisperer - Presenze.
Ho qualche linea di febbre, e prima di
tornarmene a letto a agonizzare, ci tengo davvero tanto a ringraziare i
recensori dello scorso capitolo. Grazie per i vostri commenti, grazie per le
vostre belle parole a questa storia. Siete davvero troppo buoni con me.
STARK TOWER.
KaririNelsonha soli otto anni, dovrebbe dormire, ma non
riesce. Stesa nel sedile posteriore della familiare verde che suo padre è
riuscito a difendere dai ladri a suo di pistolettate in aria,osserva la StarkTowerche sembra brillare
come un albero di Natale nella notte infinita delRagnarök. Stringe a sé il suo orsacchiotto,l’unico giocattolo che neltrambusto è riuscita a portare con sé e appoggia il viso sul suo
pancino. Vorrebbe accenderlo, sentirlo cantare, manon lo fa.Non con la mamma che finalmente ha smesso di tremare e non con quel
lieve russare che le dice che il papà finalmente è riuscito a prendere sonno. Osserva il grattacielo, le sue luci chiare che illuminano le finestre,
piegando il collo e schiacciando la fronte contro il finestrino, si chiede cosa
sia quella sorta di corona di luce che vede attorno all’ultimo piano della
Torre e che cosa fosse quel volo di diamantini cheha vistosparire nel buio nello spazio di un battito di ciglia. Conta le finestre che vede illuminate, dal basso verso l’alto ,un gioco
come l’altro per passare il tempo, quando le luci prendono a fare strani
scherzi. Sfarfallano più volte. Quasi si spengono e poi si riaccendono
diventandofastidiose al punto di abbagliarla e alla fine… Avvampano.Kairi lancia un
grido mentre la Torrediventa una sorta
di fiaccola davanti ai suoi occhi e tutte le finestre vanno in frantumi creando
una pioggia di piccole stelle . Era troppo piccola per ricordare il primo crollo della torre, ma
stavolta…
Freddo, sotto le ginocchia e le mani.
Freddo e ghiaccio che riflettono la sua immagine assieme a quelle dei morti che
sono venuti loro a fare visita. Noelle non sa di stare battendo i denti, ogni fibra
del suo corpo è tesa nella sorpresae
nell’orrore che le attanaglia la gola. Conosce l’ombra che incombe su Bruce, è
suo nonno materno, Obadiah.
Occhi che riflettono il nulla si spostano, come in risposta al suo pensiero, da
Bruce ancora seduto a terra, a lei carponi alle sue spalle.La fissano,quasi sorpresi, prima che qualcosa brilli nel fondo dell’iride e si
facciano minacciosi. -Teresa.- Noelle vorrebbe gridare, ma l’urlo che sente partirle
dal fondo della schiena non riesce a risalire la gola. Rantola mentre si gira a
casca sedere a terra.
Non è così che qualcuno dovrebbe conoscere suo nonno.
-No, tu sei lei.-
I lineamenti dello spirito sitendono in
preda ad un fremito , si allungano, si deformano. Noelle
vorrebbe chiudere gli occhi, ma il fascino dell’orrido è troppo forte. La bocca
dello spettro si spalanca snudando una chiostra di denti .
Somiglia ad un lupo.
Un lupo pronto ad uccidere. Noelle porta una mano alla gola come per cercare di
spingere fuori fisicamente l’urlo che sentedolere infondo ai polmoni, ma non riesce. Paralizzata dalla paura, non
si avvede di essere sul bordo del burrone. Che Obadiah
sta saltando verso di lei.
-NOELLE!-
Uno strattone alla maglia del pigiama la solleva di forza dal pavimento, un
altro la fa voltare. Bruce la spinge in avanti con entrambe le mani sulla schiena
mentre si frappone, fisicamente, fra lei e Obadiah.
Lo spirito lancia quello che sembra un urlo di guerra, e voltandosi appena , Noelle riesce a vedere una marea perlaceasciabordare alle sue spalle.
- ODDIO! -
Un rivolo di sudore freddo scende lungo
la schiena di Tony mentre i quattro soldati in tenutad’assalto avanzano verso di lui. Sono tre
uomini e una donna, tutti crivellati di proiettili. Sonoi ragazzi della camionetta che sono stati
uccisi per arrivare a lui, Tony non ha mai dimenticato i loro visi.
Il ragazzo che ha chiesto di farsi una foto con luisolleva il labbro superiore in un sibilo
minaccioso mentre la ragazza fissa famelica Tony jr fra le braccia di Pepper. Una volta tornata a casa Tony ha scoperto che era
una mamma e che a casa aveva un bambino di quattro anni.
-Mi dispiace.- sussurra mentre Peppersi addossa ancora di più contro la sua
schiena.
Quando le finestre sono andate in frantumi la prima cosa che Tony ha pensato è
stata radunare la sua famiglia, è piombato nella camera di Pepper
e l’ha tirata giù dal letto assieme a loro figlio, poi è andato a recuperare
Harley, stavano andando nella camera di Noelle quando
si sono ritrovati la strada bloccata.
-Mi dispiace, davvero.-
La soldatessa ringhia -Ero pronta a morire per il mio paese, non per uno come
te!-
Tony non può darle torto , si volta di scatto verso i tre dietro di lui -CORRETE!-
urlaspingendoli verso le scalementre le quattro anime dietro di loro
avanzano in sibili eghiaccio che si
allarga sotto i loro piedi.
Noelle sente le ginocchia piegarsi e i piedi slittare
per via della spessa patina di ghiaccio chefavorisce l’avanzata di Obadiah e degli
spettri che lo seguono.Cade di
ginocchia sul pavimento congelato, ma non ha tempo di sentire dolore che Bruce
l’afferra di nuovo per la maglia del pigiama e la spinge avanti. Sono ormai a
pochi passi dall’ascensore quando sente il corpo del dottore sussultare come in
preda ad uno spasmo di dolore.
-Me lo devi Hulk.- sibila fra i denti mentre Noelle cerca di stare al suo passo, -Bruce!- ansima la ragazza in preda ad una fitta
ragnatela di doloriche dalla spalla
scendono lungo la schiena e le gambe, ma il dottore non le risponde.
Non a parole almeno. Noelle va indietro di un passo per via dell’ennesimo
strattone alla maglietta e i suoi piedi perdono contatto col terreno. Senza
capire che succede si ritrova a venire sollevata da Bruce cheletteralmente la lancia dentro il vano
dell’ascensore.
L’impatto contro la parete di fondo del vano le mozza il respiro e mentre crolla
a terra si ritrova a sentire in boccail
gusto metallico del sangue. Sputa, alzando la testa dal pavimento mentre Bruce,
in ginocchio, le sorride sollevato. -Bruce?- mormora prima che la consapevolezza faccia
strada nel suo corpo.
L’ha salvata.
L’ha salvata a suo discapito.
L’orrore per un momento è così forte cheNoelle crede di essere sul punto di esplodere.
Si getta contro le porte dell’ascensore per impedire loro di chiudersi, ma non
può fare altro che ritrovarsi a battere le mani contro la superficie
riflettente che le manda l’immagine di una pazza.
Inizia a tempestarle di colpi mentresente l’abitacolo scendere .
-NO!NO! BRUCE!-
Le urla di Noelle arrivano in secondo in secondosempre più ovattate mentre Bruce si volta
verso lo spettro che lo fissa truceda metà corridoio.
Ha assistito alla scena, l’ha visto lanciare Noelle
nell’ascensore attingendo alle forze di Hulk per
sollevarlacon una sola mano e tirarla.
Sa perché l’ha fatto perchè quel sorriso parla di una
vittoria insperata.
Non ucciderà Noelle, non subito almeno, le darà il
tempo di assaporare quello che è accaduto. La sua fine per farlavivere.
Bruce si alza, la sfumatura verde che aveva preso il viso è sparita mentre Obadiah si avvicina è tranquillo.
Tony. Ci penserà Tony a Noelle. Va tutto bene.
Non accadrà nulla di quello che legge nel viso dello spirito. Ne è sicuro.
-Avanti.- incoraggia la sua fine mentre, sul pavimento dell’ascensore ormai
arrivato all’ultimo piano, Noelle si trascina
strisciando sulle ginocchia e lemani alla
ricerca di qualcuno, più in forze di lei, per aiutarlo.
Ignaro di quello che è appena accaduto
,e spinto dalla speranza che Noelle abbia guadagnato da sola l’uscita, Tony guida la sua
famiglia verso le scale antincendio. Spinge in avanti Harley afferrandolo per
un braccio econ una mano sulla schiena
fa altrettanto con Pepper appesantita da loro figlio
che piange confuso .
Si ferma per guardarsi alle spalle. I soldati sono spariti dalla loro visuale,
ma c’è ancora il ghiaccio tutto attorno a loro, sui pavimenti, i mobili, le
pareti.
Tony prende fiato a distanza di qualche passo da Pepper
e i suoi figli, quando le grida della donna lo spingono a voltarsi.
E’ come vedere un bassorilievo che si gonfia e si stacca dal murouno spirito apparire.
Tony non fa a tempo a rendersene conto che si ritrova a venire alzato
bruscamente da terra da una folata di vento gelido e a impattare di schiena
contro una vetrata.
L’ultima cosa che sente prima che la
caduta inizi sono le voci congiunte di Pepper e
Harley che urlano il suo nome.
FINE CAPITOLO.
-si ritrova a venire inseguita da un
orda dilettori inferociti-Ricordatevi che se muoio io non saprete mai
come va a finire la storia. AIUT!
Un cuore di padre è il capolavoro della natura. AbbéPrévost
Gloria
aveva da poco compiuto cinque anni il giorno in cui fu uccisa.
Era una bambina minuscola, tutta capelli e con grandi occhi blu. Era una
bambina come tante.
Una bambina felice.
Era seduta nel carrello della spesa, fra le bottiglie di succo d’arancia euna confezione di bistecche che le faceva
freddo contro il fianco quando qualcuno decise di mettere fino al suo mondo. Il
suo piccolo, perfetto mondo fatto di mamma , papà e i giocattoli.
Faceva freddo per essere la fine di agosto, la mamma le aveva fatto indossare
il vestito nuovo e le aveva pettinato i capelli come piaceva a lei. Teddy,
il suo orsacchiotto profumava di sapone alle violette.
-Oggi è il compleanno di papà, gli prepareremo una bella torta.-
A Gloria piaceva cucinare con la mamma perché finivano sempre per sporcare
tutto e per chiamare il signore delle pizze. Rise eccitata all’ideamentre sistemava il papillon rosso di Teddy.
Erano quasi arrivate alla cassa quando quegli uomini entrarono nel supermercato
gridando.
Lei non fece a tempo a vederli, la mamma la prese dal carrello mentre una specie di sirenainiziava a suonare…
Il rumore, il dolore, la mamma che piangeva su di lei e poi…?
Poi il grigio l’accolse. Il mondo non aveva più colori e lei aveva il vestito
sporco di rosso sul petto.
Era accanto al suo papà cheallungava
meccanicamente la mano verso le persone che gli dicevano che gli dispiaceva
tanto, che gli erano vicine.
Gloria non sapeva che cosa sta succedendo, avrebbe capito tempo di essere
morta, ma sapeva che quegli occhi blu, quegli occhi che per lei erano sempre
stati i più belli di tutti erano cambiati.
Si erano spenti.
Sono
passati molti anni da quel giorno e benchè ci sia una
luce a chiamarla , Gloria non si è mai mossa. La mamma non l’ha più vista dopo
quel giorno, è andata via, ma lei no.
E’ rimasta accanto al suo papà, ogni notte gli ha accarezzato la testa fino a
quando non l’ha visto addormentarsi, ogni giorno è sempre stata un passo dietro
di lui.
Era lì quando, seduto per terra fra il suo vomito e le lacrime, ha tirato fuori
la pistola e ha premuto il grilletto. Si è tappata gli occhi con le mani,
gridando, ma invece del rumore che si è preso lei ha sentito una specie di
scatto e una risata sguaiata.
Era lì quando ha iniziato a vederlo felice ancora, quandoha iniziato ad attorniarsi di gente ea sorridere.
Ora il suo compito è quasi finito, deve soloevitare che quei fantasmi cattivi gli facciano del male e poi potrà
andare via anche lei.
Potrà finalmente riposare.
Clint
è convinto di stare vivendo un film dell’orrore quando incrocialo sguardo sereno della bambina con i capelli
rossi a qualche passo da lui. I corridoidello SHIELD non sono adatti a qualcuno di così minuscolo e perfetto.
-Ciao?-
Gloria piega la testa verso una spalla, il viso lentigginoso ammorbidito da un
sorriso incorniciato da due deliziose fossette - Ciao.-
E’ in piedi di fronte l’ufficio di Coulson, il
vestitino azzurro sporco di sangue sul petto e l’orsetto stretto in una mano.
Attraverso di lei , Clint, può vedere i contorni della parte bassa del
distributore dell’acqua.
-Tu chi sei?-
Clint sa di conoscere quel viso, di averlo già visto, ma è come se il suo
cervello non volesse elaborare l’informazione. Come se si rifiutasse di
mostrargli l’ovvio.
-Devi andare alla torre Clint.-
Clint si fa indietro di un passo, sorpreso di sentirsi chiamare per nome da
quel minuscolo cosino - Alla StarkTower?-
-Sì, la butteranno giù. Devi andare da loro.-
Clint si fa indietro di un passo. Non sa cosa pensare, di solito nei film è
questo il momento in cui lo spirito sfodera una chiostra di denti da squalo e
inizia a gridare. La bambina però non fa niente del genere e continua a
sorridergli.
Quel sorriso, perché è convinto di conoscerlo?
-Ne sei sicura?-
-Sì, loro non vogliono tornare nel Regno
di Hel.-
Clint porta il peso del corpo indietro, verso il piede destro - Ok. Vado
allora.-
La piccola annuisce e lui si volta lentamente, quasi timoroso di darle le
spalle.
-Sei
proprio bello, piaci anche a me.-
Clint si volta di scatto, ma la bambina è sparita.
STARK TOWER.
Il
pickupcon lo stemma dello SHIELD sulle
portiere si ferma in uno stridio di ruote quando Tony rompe il vetro della
finestra con la schiena e vola di sotto. Uscendo dall’auto Clint nota la
pioggia di vetri come stelle nel cielo stranamente buio e poi la sua figura
piombare come un masso. Non riesce a gridare la sua sorpresa , non come fa Phil
mentre Natasha si preme una mano sulla bocca.
Sono tutti e tre attorno alla macchina, appoggiati agli sportelli aperti,
quando la figura di Tony viene avvolta da un bagliore argenteo. Una luce calda
che lo sostiene e ne rallenta la caduta.
-Che diavolo?- sussurra Natasha.
Nonostante il terrore , Tony sa che sta
succedendo qualcosa di pazzesco.
Non sta cadendo, sta planando dolcemente verso il terreno, avvolto da una luce che
lo ha avvolto come una bolla .
Si sente rigirare e non appena i suoi piedi toccano terra, la luce scompare,
per riapparire qualche secondo dopo sotto forma di figura. Una figura minuta,
con lunghi capelli castani e occhi azzurri.
Maria Collins Carbonell in Stark
sorride a suo figliomentre portale dita alle labbra e le bacia- Tony.-
-Mamma?-
I polpastrelli gelididi Maria sfiorano
la bocca di Tony con la delicatezza di uno spifferoprima che questa svanisca così come è
arrivata. L’amore di una madre per il proprio figlio non conosce tempo o
spazio, Tony l’ha sempre sentito dire, ma mai avrebbe pensato che sua madre, a
quasi vent’anni dalla sua morte sarebbe accorsa in suo aiuto per salvarlo.
Lucide scarpe nere, pantaloni stirati con la piega. Noelle
solleva gli occhi stordita .
Simili eppure dissimili, Howard Stark e suo figlio si
somigliano allo stesso modo in cui lei somiglia a Tony eppure sono lontani anni
luce l’uno dell’altro. Gli stessi colori,dall’incarnato ambrato agli nocciola,e i lineamenti. Marcati sì, ma belli da vedere.
Howard però non ha quella dolcezza che lei riesce a leggere negli occhi di suo
padre, quella vena di tristezza che lo fanno somigliare ad un vecchio stanco
che al miliardario idolo delle folle. Noelle fissa Howard ammaliatamentre questi si abbassa e allunga una mano
verso di lei a mo’ d’invito - Andiamo.-
Persino la voce di Howard è simile a quella di Tony, naturalmente bassa e
affascinante. Da seduttore nato. Noelle scrolla la testa, tirandosi indietro verso le
porte dell’ascensore ormai chiuse –No.-
-Ti prego, fidati di me, devi uscire da qui.-
-No, anche tu mi odi come Obadiah.-
Howard scrolla la testa -Non potrei mai, sarebbe come odiare me stesso o mio
figlio.- Noelle volta la testa verso le porte a vetro della
Hall da dove riesce a vedere Tony premere le mani sui vetri della porta
girevole per entrare, poi Howard ancora di fronte a lei che la guarda con una
tale tristezza che la spinge, contro ogni logica, ad allungare la mano verso la
sua.
Tocca solo aria, aria gelida che ledona
una scossa lungo la schiena e in una frazione di secondo, il tempo di un
battito di ciglia, vede l’uomo che ha di fronte, vivo e vegeto, chino su un
lettino, intento a fissare tristemente una neonata avvolta in una tutina rosa.
Lo
sguardo di Noelle si fa sbalordito mentreritira lentamente la mano per portarsela al petto.
-Ero io?-
Howard annuisce mentre la sua figura inizia a schiarirsi come fumo portato via
dal vento. Tony si ferma a qualche metro di distanza dal padree quando questo si gira a guardarlo non può
trattenere una fitta di dolore sordo all’altezza del petto.
Dovrebbe odiarlo, dovrebbe urlargli contro , ma quello che esce dalle sue
labbraè solo un timido mormorio. -Papà.-
-Devi
aiutare Bruce.- Noelle non pesa molto, ma sta facendo così tanta
resistenza che Tony ha la sensazione di stare trascinando un blocco di cemento.
Si ferma e puntandole una spalla alla bocca dello stomaco se la butta su una
spalla come un sacco - Bruce sa cavarsela da solo.-
-Ti prego!- Noelle si ritrova bloccata fra le braccia di Clint
che la serrano come un cappio mentre Tony corre di nuovo verso la torre alla
ricerca del resto della sua famiglia , ma si ferma a metà strada quando li vede
spuntare dalle scale antincendioseguiti
da un Coulson con il fiatone.
La gelosia, irrazionale lo sa bene, che nutre nei confronti di Agente si quieta
per qualche secondosoffocata dalla
gratitudine. -Bruce.-Pepper si
divincola dall’abbraccio di Tony per spingerlo verso Phil - Devi andare ad
aiutarlo.-
Phil è pronto a rientrare quando , vicino alle porte antipanicoche danno sulle scale antincendio, vede
l’aria fremere e concentrarsi nella figura di una bambina. Una bambina
minuscola che agita un ditino verso di lui per dirgli di no.
-OH
MIO DIO.- Pepper si voltaverso di lui, poi oltre di lui, verso la piccola che con entrambe le
mani fa segno di allontanarsi -Chi è?-
E’come guardare un castello di sabbia che va giù a rallentatore, Noelle stretta a Clint sente un grido di terrore e dolore
risalirle dalla parte bassa della schiena mentre cerca di divincolarsi dalla
sua presa.
Bruce non è uscito.
Clint le afferra la testa, la costringe a non guardare, ma il rumore, la polvere.
Quelle non può nascondergliele e Noelle grida così
forte da sentire la gola dolere mentre Tony stringe a se i figli più piccoli e Pepper nasconde il viso nell’incavo del suo collo.
Phil e Natashapoco più in là sono in uno stato di stupefazione tale che per qualche
secondo rimangono in silenzio a fissare la torre venire risucchiata da un
nuvolone di polvere che risale dal terreno.
-Potrebbe essere ancora vivo.- mormora Coulson. -Sì.- gli fa eco Natasha - Sì.-batte le ciglia
escrolla il capo - Andiamo.-
I due si avvicinano di qualche passo alla nube grigliache sembra un mostro con la bocca spalancata
pronta ad accoglierli, Natasha si copre la bocca con
la parte avanti della camicetta mentre Phil sfila un fazzoletto dalla tasca
della giacca.
Si avvicinano lentamente mentre Clint scivola a terraseguendo la caduta a peso morto di Noelle - Potrebbe essere ancora vivo.- mormora fra i suoi
capelli - Potrebbe essere ancora vivo.-
Phil si volta tossendo contro il fazzoletto, Natasha
strizza gli occhi prima di strofinarseli con il dorso di una mano. Sono
avanzati solo di qualche metro e già rischiano di soffocare.
-Torniamo
indietro.-
Phil ha la morte nel cuore , Natasha non ha bisogno
di guardarlo per capirlo. Arretrano, quando passi pesanticoprono la loro ritirata.
Si voltano assieme verso la figura enorme che si muove fra la nebbia di detriti
a zigzag. -Hulk?-
Gli
occhi verdi di Hulk si scorrono i volti dei presenti
prima di posarsi su Noelle che lo fissaancora stretta a Clint. Il gigante le si
avvicina di qualche passo, visibilmente stordito e Clint arretra cercando di
spingerla dietro di se per frapporsi fra loro. L’ultima volta che Hulk e Noelle si sono incrociati,
non è finita benissimo per quest’ultima.
La ragazza però si divincola dalla sua presa e si avvicina a sua volta ad Hulk che, a sorpresa, si siede di fronte a lei toccandosi
con un espressione indolenzita il profondo taglio sulla fronte.
-Ti fa male?- Noelle toglie a fatica la felpa , l’appallottola
contro il fianco usando solo il braccio sano e allunga il braccio verso il viso
di Hulk, Pepper sente Tony
irrigidirsi mentre la figlia prende a tamponare il sangue verde del mostro. -Noelle.- Noelle allontana il braccio mentre Hulk si china in avanti in preda ad uno spasmo.
Noelle fa
passare le braccia sotto quelle di Bruce e con uno sforzo non indifferente lo
tira a sedere. Lo fa appoggiare a sé ,al suo petto con la testa mentre lei affonda il naso e la bocca fra i
suoi capelli sale e pepe .
Bruce solleva prima un braccio, poi l’altro, cerca di ricambiare la sua
stretta, ma è troppo stanco per farlo.
-Ho visto Betty.- Nolle corruga la fronte -Tua moglie?-
Bruce annuisce senza alzare la testa -Mi ha salvato.- Noelle
non può non provare una fitta di gelosia -Perché dovevo tornare da te.-
-C’è
qualcuno che ti aspetta.-
-Cosa?-
-Sai benissimo di chi parlo Bruce. Lei ti aspetta da così tanto.-
-Devo ringraziarla allora.- mormora Noelle
strofinando la guancia contro i suoi capelli.
SHIELD.
-Che
succede?-
Phil alza gli occhi dallapiccola foto
che tiene fra le mani e l’allunga a Clint . C’è ritratta una minuscola bambina dai capelli rossi, il fantasminoche Clint
ha visto davanti all’ufficio di Coulson.
-Chi è?-
Phil preme le labbra una contro l’altra guardando il pavimento fra i piedi di
Clint -Mia figlia Gloria.-
A Clint occorre qualche secondo per realizzare, alza gli occhi di scatto, le
labbra socchiuse in un espressione stupefatta.
-Tua figlia?-
-Sei
proprio bello, piaci anche a me.-
Clint lascia cadere la foto edopo un passo all’indietro , imbocca la porta
che apre con talmente tanta forza da farla sbattere contro il muro. Phil chiude
gli occhi coprendosi il viso con entrambe le mani.
FINE CAPITOLO:
Non
sono molto convinta di questo capitolo, se vi va, fatemi sapere che ne pensate
:D
Katy aveva i capelli rossi e le fossette sulle guancie quando
sorrideva.
Phil ricorda tutto di lei, come se fosse passata solo un ora dall’ultima volta
che l’ha stretta fra le braccia. Il primo amore non si scorda mai infondo.
Quello che Phil non ricorda è l’uomo che eracon lei. La persona che vede sorridere nelle fotografie, che vede felice
, con lo sguardo vivo, acceso da quella che non può essere altro che gioia di
vivere.
Ha dimenticato come ci si sente a essere felici. A non doversi sforzare per
sorridere a essere soddisfatto della propria vita. E’ passato così tanto tempo
che quella sensazione è sbiadita, soffocata dai problemi della sua nuova vita. Glory osserva suo padre sfogliare a testa bassa l’album
delle fotografietenendo stretto al
petto Teddy l’orsacchiotto. La stanza è in penombra,
ma non le serve guardarlo in viso per capire qual è la sua espressione.
E’ triste.
Clint non riesce a capire
per quale ragione sia tanto sorpreso. Infondo è l’Apocalisse quella che sta
vivendo, no? E’ normale che la sua vita a puttane. E’ logico. Fottutamente
logico.
Ricarica l’arco,tende la corda e lascia
partire la freccia. Ha perso il conto delle munizioni sprecate dopo la quarta
volta che ha riempito la faretra. Le dita gli fanno male, i polpastrelli
sanguinano, ma lui non ha ancora raggiunto
quel momento. Quello in cui non riesce a pensare ad altro che a mandare la freccia al
centro al bersaglio, senza divagare con la testa. Senza pensarea quello che succede fuori dalla porta.
E’ ancora fermo a quell’immagine. A quella minuscola foto formato tessera. A
quella bambina felice e all’uomo ritratto con lei che è certo di non aver mai
conosciuto.
Non l’ho mai visto sorridere così.
-AGENTE ERA SPOSATO?- -Tony non gridare.-
Bruce porta una mano al centro della fronte chiudendo gli occhi. Dovrebbe
riposare, dormire, il suo intero corpo glie lo chiede, ma ha paura di chiudere
gli occhi e vedere il soffitto del salone gonfiarsi epiombare su di lui.
Scrolla la testa, lentamente, e punta gli occhi su Darcy
che quasi saltella da un piede all’altro tanto è la frenesia del gossip - Come
lo sai?- le chiede e gli occhi azzurri della ragazza si spostano da Tony a lui.
-Dottore dovresti sapere che un bravo giornalista non rivela mai la sua fonte.-
Bruce accenna un sorriso, lieve, come se avesse paura di far saltare i punti
che sente tirare sotto la garza a concedersi un espressione appena più naturale
.
-Era sposato, aveva una figlia, una bambina.-
Tony e Bruce si guardano per un momento e Darcy ha la
sensazione che ci sia tutta una conversazione in quell’unica occhiata della
durata di un paio di secondi. Tossicchia per tornare ad avere l’attenzione dei
due su di sé.
-E Clint non l’ha presa benissimo.-
-Come lo sai?-
Bruce non riesce a non fare domande, a non essere curioso. Tony accennaun sorrisomentre Darcy agita l’indice verso di lui -Dottore
che ti ho detto poco fa?-
-Lo sanno già tutti?-
L’espressione di Natasha, neutra agli occhi dei più,
per lui parla chiaro.Phil sospira
alzando gli occhi al soffitto mentre la donna gli si avvicina e siede accanto a
lui sul divano.
Sono rari questi momenti, quelli in cui NatashaRomanof sembra voler abbandonare la sua corazza e
essereprima una persona e poi un spia.
Phil non la giudica per questo, sa perfettamente che è molto più semplice
vivere così per gente come loro.
-Vuoi parlarne?-
-Di cosa?-
Della tua vita…
-Salve.-
Tony alza la testa di scattodal
portatile sulle ginocchia. Lenus sorride e Tony sente
la voglia di tirargli un pugnocosì
forte da buttargli giù tutti i denti - Dove cazzo sei stato fino ad ora?-
Si sente fottutamente una moglie rimasta sveglia ad aspettare il marito fino
all’alba, ma cerca di non farci caso e dicatalizzare tutta la sua attenzione sulla giusta rabbia di essere stato
abbandonato senza sapere un cazzo di quello che l’altro aveva in mente. Lenus solleva un sopracciglio mentre Tony tira
indietro la sedia e si alza - Anche io sono felice di vederti Stark.- -Fanculo, non sai che diavolo hai combinato un
marasma di fantasmi incazzati ha buttato giù la StarkTower.-
Le labbra diLenus
tremano leggermente -La terza sarà
quella buona.-
-FOTTITI!- Lenus congiunge le mani dietro la schiena - Ho
fermato la nave, vi ho dato tempo, che diavolovuoi di più?-
Tony si passa una mano sulla frontescarmigliando i ciuffi scuri.
-Le portesono state aperte ,
l’Apocalisse è iniziata,ma di questo te
ne sarai accorto da solo.-
Tony emette uno sbuffo offeso -Sì, vagamente.-
-Per richiuderle dobbiamo trovareil
punto in cui Loki ha creato lo strappo fra i mondi.-
-E…?-
-Non sono un oracolo.-
-NON LO SAI?- Lenus ha la grazia di sembrare in imbarazzo -
Dobbiamo andare a Asgard e parlare con il guadiano del Ponte. Lui saprà localizzare Loki e la nave, da lì, andremo avanti.-
-Classico piano alla n’do coglio, coglio*.- Lenus piega il capo - Più o meno.-
Phil fissa Natasha in
difficoltà per qualche momento. Come si fa a spiegare che significa avere tutto
e poi ritrovarsi astringere fra le dita
polvere e sangue? Non ci sono parole, ne
immagini abbastanza vivere da poter usare per descrivere che si prova a sentire
il proprio cuore morire. -Katy è morta che non aveva trent’anni, nostra figlia
se fosse viva avrebbe da poco compiuto ventitre anni.-
Phil inizia dalla fine a raccontare la sua storia e lascia intuire alla sua
ascoltatricecos’era vivere con loro e
cosa ha significato perderle dal tono della sua voce e dalla sua espressione. Natasha allunga una mano sulla sua, e stringe leggermente.
-E’ successo poco prima che trovassi Clint?-
-Tre anni prima.-
-Come è successo?-
Phil affonda i polpastrelli nella pelle dell’album fotografico che tiene fra le
mani - Una rapina in un supermercato.- chiude gli occhi ed è di nuovo lì, a
spintonare via i colleghi che cercano di trattenerlo- Rapinatori alle prime armi.- bisbiglia -Una guardia giurata ha reagito al loro ingresso tirando fuori la pistola
e loro hanno iniziato a sparare sulla gente radunata alla cassa.Katy ha avuto
l’istinto di tirare su Gloria dal carrello e stringerla al petto. Se non l’avesse fatto
probabilmente sarebbe ancora viva.- Natasha corruga la fronte.
-Un solo colpo le ha uccise entrambe.- bisbiglia Phil serrando per un attimo la
mascella - Ha colpito Katy alla schiena e Gloria al
petto.- Natasha inspira profondamente.La bambina che ha visto Clint aveva infatti
il davanti del vestito sporco di sangue.
-Sono…Letteralmente impazzito.-
-Non fatico a crederlo.-
Phil le rivolge un sorriso amaro -Ero un poliziotto, da poco in servizio alla Crimini
violenti. C’ho messo sei mesi, ma li ho ritrovati.- e quello che è successo in
quel capannoneè diventato l’incubo di
chi, il giorno dopo, scoprì i cadaveri.
-Li hai uccisi?-
-Tutti e quattro.-
-Non sarò di certo io a giudicarti.-
Phil sorride - Erano galoppini di Kingpin*, il
supercriminale,la rapina al
supermercato era una specie di prova di coraggio per salire di livello nella
sua organizzazione . Mi ritrovai sulla sua lista nera e fu così che Fury mi trovò. Ubriaco in un vicolo, con la pistola
inceppata in una mano e il vomito sulla giacca. Una visione bellissima.- Phil sorride di sé stesso e della
disperazione di quel momento eNatasha guarda verso la porta. Quell’immagine è talmente
forte che non riesce nemmeno ad elaborarla. Ha sempre visto Phil Coulson come una corazzata inaffondabile.
-Mi disse che era lì per darmi una seconda occasione di vita. Che aveva seguito
i miei movimenti per ritrovare quei quattro, che gli piaceva come ragionavo e
che ero sprecato per fare lo sbirro. Mi disse: Mi serve un occhio buono, sei disposto a diventarlo?-
Naglfar
Quattro ore dopo
il crollo della StarkTower
Una lampada ad olio getta una luce sul corpo del dio degli Inganni
scosso da spasmi sempre più violenti E’ stato buttato nella cabina di Sif dall’equipaggio della nave senza la minima cura, come
unsacco di spazzaturae ora Sifli sente parlottare fra loro oltre la porta.
Secondo le scritture la Nave dei Morti può essere guidata da Loki e da Loki soltanto, ma non
hanno idea di cosa Hel gli ha fatto e di quantodurerà lo stato di delirio in cui è caduto.
Ammutinamento. Sif stringe le braccia attorno alle ginocchia contro
il petto. Attendere. Guardare lo svolgersi degli eventi snza
poterli direzionare in alcun modo non èniente che un guerriero sappia fare senza sentire la frustrazione montare. -Maledizione.- bisbiglia mentrela poltrona su cui è accucciata si fa sempre
più scomoda. Loki emette un basso rantolio e gli occhidella dea tornano a posarsi su di lui. Una
parte di lei è più che felice di vederlo in quelle condizioni, ma allo stesso
tempo vorrebbe che la smettesse di gemere come un cane moribondo.
La pena per un nemico è un sentimento nobile, ma pericoloso.
Si alza, allungando prima una gamba e poi l’altra e guardinga si avvicina al
letto.Alla luce della lampada il viso
di Loki sembra una maschera di cera pronta a
sciogliersi. Sif solleva una mano, poi la riabbassa.
Mordicchia l’unghia del pollice mentre di nuovo guarda verso la porta e alla
fine si decide.
Sfiora la fronte di Loki con le dita e ildio per qualche attimo smette di tremare. -Loki mi senti?- Sif abbassa il busto, preme il palmo della mano sulla
fronte del dio,e questo sospira nell’incoscienza.
Sembra gradire il contatto con lei
- Lo …ODINO ONNIPOTENTE!-
Una stretta al polso, la cabina gira su sé
stessa di botto e Sif si ritrova spalle al letto con Loki addosso che la tiene per il collo con entrambe le
mani. Sif lo fissa allucinata mentre il dio ringhia
come un animale ferito.
Una spessa patina lattiginosa gli copre gli occhi chiari. Non è sveglio.
E’ ancora immerso nell’incubo in cui Hel l’ha
confinato.
FINE CAPITOLO.
Sono in un ritardo
indecente,ma il capitolo non mi convinceva proprio e sono anche di corsa. Ci
tengo però a ringraziare a chi ha recensito lo scorso capitolo, a chi ha messo
questa storia nelle preferite/seguite/ricordate o chi semplicemente ogni volta
che la vede aggiornata, passa e butta uno sguardo per vedere come procede.
Vi auguro un buon fine 2013 e un fantastico 2014.
NOTE E DISCLAMERS:
* È un supercriminale tra i più feroci e pericolosi
dell'universo Marvel, che spesso si è scontrato con dei supereroi, in
particolare l'Uomo Ragno, Devil e Punisher.
*Il termine è volutamente in una forma di italiano poco corretta.
Sif reagisce alla mancanza d’aria ancora prima di
permettere alla paura di serpeggiare appena dietroi pensieri. Solleva le mani , le appoggia
contro le spalle di Loki e spingecon tutte le forze che ha in corpo
mentrecon le ginocchia cerca di
colpirlo ai fianchi. Affonda le dita nel tessuto verde e oro della sua blusa,
strattonandolo mentre una patina bianco lattiginosa cala ai
lati del suo campo visivo.
Non è un medico, ma sa che significa.
Sta morendo. La mancanza d’aria le sta mandando in pappa il cervello.
La paura rompe gli argini dei pensieri, si infiltra come acqua, rendendo tutto
più confuso e concitato. Sif apre la manoe carica un ceffone al viso del dio sopra di lei
nella speranza di svegliarlo, anche se non è certa che un suo risveglio possa
migliorare la sua situazione. Sibila il suo nome, ma Loki
sembra lontano dal suo corpo.
Le forze le vengono meno,la patina ai
bordi del sui occhi si allarga, mangiando tutto. Sif
vorrebbe piangere perché non è la morte questa che si sarebbe augurata, ma non
riesce.
Chiude gli occhi con un ultimo rantolo mentrela mente vaga al passato.
I campi di battaglia, la gloria, non è questo che la dea vede in quel momento
dove la morte e la vita si toccano. E’ un ricordoche aveva totalmente rimosso quello che
riempie gli ultimi attimi . Loki le sta insegnando a ballare tenendola sui suoi
piedi, e lei non fa che ringraziarlo. Sif vorrebbe allunga la mano verso quei due bambini.
Verso quella piccina con i capelli biondi che sembrano risplendere come oro
agli ultimi raggi del sole che filtrano dalle alte finestre della stanza
privata della Regina Frigga e quel Piccolo Principe che gli eventi degli ultimi
anni le ha portato via.
Il ricordo passa senza che Sif possa trattenerlo, il
buio ritorna a essere luce e la deasente in bocca il sapore acido della bile. Lo
sputa tirando su la testa di scatto mentre Loki si
lascia cadere seduto sulle gambe ripiegate. -Sif.- sussurra.
Si fissano, ai due lati del letto, Sif schiacciata
contro la testiera e Loki inginocchiato in mezzo al
materasso.Nessuno dei due sembra avere
il coraggio di parlare. Loki si passa una mano lungo
il viso, dalla fronte al mento mentre Sifsente dolore ad ogni respiro che manda giù
nei polmoni.
-Non volevo farti del male.- Sif inarca un sopracciglio mentre Loki
si solleva. Lo segue barcollare fino alla porta della cabina e prima che possa
rendersene conto un sussurro le lascia le labbra -Non deve per forza finire così.- Loki si ferma, la mano sulla maniglia.
-Non deve.- Loki si volta a guardarla. Sembra ad un passo dal
cadere a terra ridotto in mille pezzi con la pelle grigia a tirare sulle ossa
del viso, gli occhiavvolti da un
reticolo dicapillari rotti e le gengive
grigie sui danti guasti.
-Ferma questa follia finchè sei in tempo.- Loki stira le labbra in quello che sembra un sorriso,
ma potrebbe anche essere uno spasmo di dolore per quello che Sif ne sa - Perché?-
-Non puoi volere che tutto finisca così.-
-Perché no?- Sif chiude gli occhimentreLoki
scrolla la testa - E’ quello che voglio Lady Sif.-
sospira aprendo la porta della cabina - E’ quello che voglio.-
SHIELD
Naglfar è di
nuovo in movimento eil potere che essa
sprigiona è così forte che Avram ha l’istinto di
prendersi la testa con entrambe le mani e guaire per il dolore.
Affonda le dita nei capelli, li tira mentre Tony si alza dalla sua postazione
di lavoro e Bruce alza gli occhi dallo schermo del computer. I due umani si
guardano confusi mentre lo stregone combatte per tornare a respirare
normalmente. -Lenus?- chiede Tony avvicinandosi.
-Mi ha tradito?-E’ un sussurro
costernato quello che lascia le labbra incurvate dal dolore di Lenus. Tony corruga la fronte mentre gli appoggia perplesso
una mano sulla spalla - Chi ti ha tradito?- gli chiede e lo stregone lo fissa
furioso.
In un secondo spariscee Tony si ritrova
astringere aria .
-Lo odio quando fa così.- sbotta voltandosi e menando
un calcio all’aria.
Bruce si massaggia il centro della fronte con la punta delle dita. Sta
sorridendo anche se sembra avere un gran mal di testa - Ora sai come mi sento io.-
-Quando?- Tony incrocia le braccia al petto e assottiglia lo sguardo
pericoloso.
-Quando ho a che fare con te.-
Piana
di Vigrid -Asgard-
Un
vento innaturale piega l’erba ingiallitaefa correre le nuvole verso il
palazzo d’oro che si vede in lontananza. Lenus si
guarda attorno, costernato, le mani infilate nei capelli in mancanza di
qualcos’altro da stringere. - Dei…-
-Sono i colpi di remi della nave acreare questo vento.- Lenus si volta, Nala sembra
quasi reale accanto a lui.
-HEL MALEDETTA PUTTANA!- urla lo
stregone in preda alla rabbia. Vorrebbe avere a portata di mano tavoli da
ribaltare e oggetti da spaccare, ma l’unica cosa che può fare per sfogarsi e
cadere sulle ginocchia e strapparepugni
d’erba e lanciarli all’aria. Nala lo osservaa labbra premute una contro l’altra mentre il vento sembra smuovere
anche i suoi capelli e gli abiti. -Padre.-
Gi occhi di Lenus velati di lacrime nervose
incontrano quelli della figlia.
-Cosa hai promesso alla regina dei Morti Ingloriosi per il suo aiuto?- Lenus si lascia andare ad una risata sfrenata a metà
fra frustrazione e la follia - La mia anima.-
Naglfar
Indebolito dall’attacco di Hel , Loki
è appoggiato al timone della nave con entrambe le braccia. Il ponte è deserto,
ha spedito tutti quegli avanzi di infernosottocoperta a darci dentro coi remi. Hanno una tabella di marcia da
rispettare e sono già in ritardo.
Preme il pollice e l’indice di una mano contro le palpebre, sfrega nella
speranza di tornare a vedere qualcosa e quando solleva lo sguardo incrocia un'
ombra ferma sulla poppa della nave, intenta a guardare in basso.
Socchiude gli occhi, confuso, prima di realizzare cosa sta per accadere -SIF!- Sifappoggia
entrambe le mani sul parapetto, e si solleva. In piedi, sul poco spazio della
balaustra, cercail coraggio necessario
per lanciarsi nel vuoto.
Ha fatto la prigioniera per fin troppo e visto che non può sperare di liberarsi,
tanto vale morire.
Chiude gli occhi, allarga le braccia ealza un piede.
La morte. L’onore. La pace. Sono questi gli unici pensieri.
Cerca il salto, si spinge in avanti, ma invece di cadere, si ritrova a venire
afferrata e spinta all’indietro. Sgrana gli occhi e l’impatto con il ponte le
spezza il fiato in gola. Rotola e Loki è su di lei
come qualche ora prima, ma stavolta è completamente in sé e completamente…Spaventato?
-Cosa volevi fare Sif?-
-Secondo te?- Sif non si da’tempo di pensare a quegli occhi sgranati
e a quelle labbra tremanti, chiude il pugno destro, tira indietro il braccio e
carica con tutta la sua forza verso il viso di Loki.
Sotto le nocche sente l’osso del naso rompersi e uno spruzzo di sangue
caldole bagna il viso. Loki cade all’indietro, tenendosi le mani al viso, mentre
lei si tira a sedere inspirando ed espirando in maniera concitata.
-Non
sei mai stato un buon incassatore.-
Loki digrigna
i denti fra il sangue che scende a fiotti dal suo naso. Le si getta di nuovo addosso
con la violenza di un animale che carica, l’afferra per il maglione all’altezza
delle spalle ecome se non pesasse
nulla, la solleva e la sbatte contro ilparapetto dal quale l’ha appena tirata giù. Sif è convinta di aver detto addio ad almeno un paio
di costole, mal’espressione che rivolge
a Loki non è di dolore-Che c’è mi hai salvato per buttarmi tu giù ?-
gli chiedesprezzante.
SHIELD
-alloggi- Noelle inarca la schiena sotto le coperte stringendo
i pugni e arricciando le dita dei piedi. Ogni muscolo del suo corpo è così teso
che sembra sul punto di saltare come la corda di una chitarra. Bruce la scrolla
ancora e quando la ragazza si sveglia con un urletto
spaventato, non respinge il suo tentativo di appendersi a lui.La stringe fra le braccia cullandola quasi .
L’ha sentita gridare dal corridoio. Suoni che hanno avuto un senso solo una
volta aperta la porta. Il secondo crollo della Torre, avvenuto solo poche ore
prima, deve essersi confuso col primo in cui la ragazza, per anni, ha creduto
di aver perso il padre.
Bruce sedendosi sul bordo del suo letto l’ha sentita gemere il suo nome con lo
stesso strazio con cui, anni prima, nel sonno chiamava Tony.
-Hai avuto un incubo.- mormora accarezzandole la testa. Noelle inspira profondamente, il viso premuto contro
il suo collo. Non deve essere la posizione più comoda del mondo per lei, ma la
ragazza non sembra avere intenzione di spostarsi. Bruce la sostiene in
posizione seduta come può, sfregandole il centro della schiena con il palmo
della mano. -Sì.- fa eco dopo qualche momento Noelle.
-Cosa?- le chiede Bruce.
-Ho avuto unincubo.- Si tira un po’ indietro per guardare
Bruce in viso, sotto i riccioli color sale e pepe –più sale che pepe ormai- la
benda che gli circonda la fronte ha una macchia rossa verso la tempia sinistra.
Noelle la sfiora con la punta delle dita, prima di
scendere lungo la sua guancia.
-Fai schifo.- sorride.
-Nemmeno tu sei un fiore di campo.-
-Non sei carino a farmelo notare.-
Bruce ridacchia - Nemmeno tu a farlo notare ame.-
Non è così difficile star bene infondo, basta solo il sorriso di qualcuno caro,
la sua espressione finalmente serena. Bruce sente qualcosa sciogliersi da
qualche parte dentro di lui. Un grosso nodo caldo che sciogliendosilo fa sospirare di piacere. Avvicina il viso
a quello di Noelle, le sfiora le labbra …
-Junior dove sono i calcoli…E CHE CAZZO!-
Noellestrizza gli occhi imprecando mentre Bruce si
volta flemmatico verso la porta. A occhi chiusi Tony cerca di imboccare di
nuovo la porta - Che calcoli?-chiede
tranquillo. Noelle gonfia le guanciotte
osservando il padretastare lo stipite
destro della porta , dal basso verso l’alto - Che calcoli ti servono?-
-Quando avete in mente di darvi da fare mettete una cazzo di cravatta sul
pomolo della porta, stronzi!-
-Non siamo al college.-
-Sì, ma almeno io capisco che non devo entrare. - Noelle lascia cadere la testa all’indietro,
sbuffando. Bruce continua a sostenerla seduta tenendole entrambe le braccia
dietro la schiena - Tutti i calcoli di Rescue sono nel mio portatile.-
-E quelli di MRK 45?-
-Anche.-
Dopo una sonora testata Tony riesce ad imboccare la porta e Noelle
torna a guardare Bruce che sbuffa divertito - Dove eravamo rimasti?- gli
chiede.-
-Uhm…- Bruce solleva gli occhi al soffitto fintamente pensoso . Noelle non sa descriverelo scorrere dei minuti. Sa solo che
finalmente si sente pretesa, reclamata, come ha sognato negli ultimi anni.
Sorride fra un bacio all’altro,facendosi piccola contro il muro mentre Bruce cerca di non cadere giù
dal materasso mentre si sistema accanto a lei.
-Che c’è ?- le chiede questo incontrando il suo sorriso.
-Niente, è che sono felice.-
SHIELD
-tetto-
Clint sa di aver fatto una cazzata nello stesso momento in cui riesce a schienare il suo avversario e a sedersi sul suo stomaco. Stringe le dita nella giacca di Phil che lo
fissa stralunato ed èquasi sicuro di
stare arrossendo come una ragazzina. -Scusa.- bisbiglia.
Phil strizza un occhio e porta una mano dietro la testa - Chi pensavi che
fossi?- gli chiede senza accennare a volerselo togliere di dosso. Clintallenta la presa sulla sua giacca epassandoci sopra le palme delle mani cerca di
stirargliela alla meno peggio. -Darcy.-
-Che ha fatto?-
-E’ stressante.-
Phil arriccia un angolo delle labbra in un sorriso, uno di quelli che secondo
Clint non durano abbastanza perché non riesce mai goderseli appieno - Che ha
fatto di diverso dal solito?-
-E’ più stressante del solito?-
Clint si lascia cadere a lato di Phil, voltandosi verso il profilo della città
oltre il parapetto. Sopra di loro le scie luminose cheilluminano il cielo appaiono e scompaiono
oltre le nuvole cariche di pioggia.
-Voglio spiegare.- Clint serra la mascella. -Perché non ti ho detto nulla della
mia vita prima di conoscerti.-
Clint incrocia le braccia sulle ginocchia e ci appoggia sopra il mento, Phil
rimane sdraiato a fissare quel cielo surreale -Perché?- gli chiede.
-Perché avrebbe cambiato tutto.- Clint socchiude gli occhi - Avrebbe reso tutto
più serio.- Si alza poggiando entrambe
le mani sulle ginocchia - E non sapevo se…-
-Se volessi continuare a fare il trombamico o no?-
Phil si passa una mano sul viso.
- Vaffanculo.- -Clint.- -VaffanculoPhil.-
Phil si tira asedere con un colpo di
reni e si volta verso la porta verso la quale Clint sta marciando - Non
scappare come al solito.-Clint si ferma
-Per favore.-
-Per favore un cazzo! Ripensa a quando abbiamo affrontatoLoki in Messico.- Phil aggrotta la fronte mentre Clint gli si
avvicina -Cosa cazzo sono stato capace
di fare pur di non ucciderti?-
-Hai resistito al suo controllo mentale.-
-Secondo te perché stavolta ci sono riuscito e l’altra volta , no?-
Phil lo fissa perplesso.
-Perché mi sono innamorato di te stupido coglione, non avrei mai potuto farti
del male.-Phil si alza in piedi mentre
Clint spalanca la porta -CRETINO.- e se la chiude alle spalle sbattendola con
forza.
Phil si lascia cadere seduto con un sospiro mentre Gloria, accanto a lui, invisibile
come al solito, si batte una manina cicciottella sulla fronte.
FINE CAPITOLO.
Sono
tornata e più carogna che mai direbbe qualcuno. Capitolo più lungo del mio
solito dove succedono parecchie cosette. Spero vi sia piaciuto :D
Nel ricordo Sif si vede bionda perché, secondo la
mitologia norrena, prima che Loki le tagliasse i
capelli per dispetto aveva lunghi capelli biondi che erano suo vanto. Thorcostringe Loki a
ridarle di nuovo una chioma e Loki le donò dei
capelli altrettanto belli e lucenti, ma invece che biondi visto l’attrice che
interpretaLady Sif,
neri.
Un grazie
infinite a chi ha letto e recensito lo scorso capitolo. __________________________________________________
Naglfar
Quando Sif
riprende conoscenza è bocconi sul bordo di una vasca di legno piena d’acqua per
metà e Loki le sta pulendo con un asciugamano
arrotolato attorno alla mano Il loro diverbio sul ponte si è risolto con due
pugni, entrambi da parte del dio degli Inganni, che hanno spento la luce nella
testa di Sif il tempo che basta perché Loki potesse prenderla in braccio e riportarla nella sua
cabina.
-Che fai?-
-Donna taci per una volta nella tua vita.- Sif cerca di sottrarsi a quella spugna bagnata sul
suo viso, ma Loki l’afferra per la nuca come una gatta e la costringe a tirare indietro
il capo e a offrirgli la profonda ferita al labbro. Sif si aggrappa al bordo della vasca per non cascare
all’indietro mentre Loki la ripulisce metodico dal
sangue.
-Eri il mio principe.-
Gli occhi di Loki incontrano quelli di Sif, prima di tornare a dedicarsi a quello spacco sulla
pelle morbida della dea.
-Non ti ho mai voltato le spalle.- Loki la lascia andare e Sif
si ritrova ad andare giù pesantemente con il sedere sulle sue gambe ripiegate. Loki si raddrizza, si sistema la giubba ela fissa dall’alto.
Non le crede, Sif non ha bisogno di guardarlo in viso
per capirlo.
-Perché non mi credi?-
-Perché dovrei crederti quando anche i sassi sanno che hai sempre amato Thor?- Sif sbarra gli occhi mentre Loki
esce dalla cabina chiudendola dentro questa volta.
Per
amore si commettono i crimini più mostruosi. Sif ricorda di averlo sentito
dire alla regina Frigga mentre osservava Loki venire
portato via in catene. Era a questo che si riferiva?
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Laboratori-
Tony ha imparato a conoscere il freddo che portano i
fantasmi, così, quando si ritrova a rabbrividire sotto la coperta che Pepper gli ha appoggiato sulle spalle, sa che uno di loro e
in stanza con lui.Alza la testa dalle
braccia ripiegate e si guarda attorno. Un aura perlacea illumina fiocamente la
figuretta sottile di Nala, Tony arriccia le labbra in
un sorriso mentre lo spirito gli si avvicina sfiorando il pavimento con la
punta dei piedi.
-A pensare che da bambino avevo paura dei fantasmi.- Nala sorride e Tony avverte quel solito laccio di senso
di colpa stringergli il cuore. -Anch’io.-
Stupidamente alza una mano e affonda in quell’alito di morte che è il corpo
dello spirito. Nello spazio di un batto di ciglia la rivede nuda, trascinata
verso la fonte dove l’avrebbe poi trovata annegata, da quei porci che l’hanno
stuprata a turno davanti al cadavere della madre. Tira indietro la mano con un
verso sordo e Nala scrolla piano la testa.
-Non potevi salvarmi Tony. Nessuno poteva.-
-Dimmelo credendoci.- -TonyStark, sei sempre il
solito adorabile malfidato.-
-Ti ho mai detto che ti volevo bene quando eri viva?- le chiede Tony mentre Nala alza una mano verso la sua, ancora stupidamente tesa e
gli sfiora piano le dita. Per un momento Tony ha la sensazione di toccare una
mano reale, anche se fredda più del ghiaccio e prova a stringere la presa.
Naglfar che si avvicina, rende i
morti di cane.
Intreccia le dita con quelle di Nala,
preme il palmo contro il suoe la
sorpresa è così forte per un momento che teme di poter mettersi a gridare come
una donnetta spaventata da un ragno.
-No, ma l’ho sempre saputo.-
Quando i morti camminano,tocca ai vivi riempire le
tombe.*
-La fine del mondo è vicina, eh Nala?- Nala annuisce mentre sfila la mano dalla sua e prende
a svanire come la fiamma di una candela che si spegnevibrando nell’aria - Preparati bene mio caro,
non lasciare faccende in sospeso. L’ultima battaglia, quella che deciderà
tutto,è più vicina di quanto pensi.-
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Ufficio di Phil Coulson-
Freddo.
Troppo freddo.
Phil distoglie lo sguardo dalle carte che sta consultando per inerzie e alza
gli occhi verso la bocchetta del riscaldamento prima di guardarsi attorno.Gli hanno detto che i fantasmi vengono con il
freddo e quando di fronte alla sua scrivania l’aria inizia a vibrarenon riesce lo stesso a crederci. -Gloria.- esala alla vista della minuscola bambina
che lo osserva corrucciata.
-Papà?- fa eco Gloria sorpresa. Si guarda le manine, prima una e poi l’altra,
cambiando la stretta al peluche con la quale Phil l’ha seppellita e con il
quale Clint gli ha raccontato averla vista apparire -Mi vedi?-
Phil annuisce e Gloria sorride schiudendo la boccuccia a cui manca qualche
dentino.
-E’ da tanto che volevo parlarti.-
Phil aggira la scrivania e si inginocchia di fronte all’apparizione di sua
figlia. E’ proprio come la ricordava. I fini capelli rossi, il viso a forma di
cuore e gli occhi blu, unica cosa che ha ereditato da lui.
Allunga la mano, ma Gloria si fa indietro.
-Perché?-
-Il mio corpo ora è formato da quell’ultimo respiro che si fa prima di morire.
Non sono bella da toccare.-
Phil rimane conla mano sollevata verso
quel visetto candido spruzzato di lentiggini dorate ancora per qualche momento,
prima di abbassarla gradualmente.
-Perdonami.- mormorando fissando quel pezzetto di pavimento su cui le scarpette
di vernice di Gloria sono poggiate.
-Dal primo giorno della mia vita era scritto che io morissi fra le braccia
della mamma.-
Phil preme le labbra una contro l’altra mentre si specchia in quegli occhi blu
che sono uguali ai suoi, ma spenti, vuoti…Morti. -Tu sei stato morto per tanti anni, sei stato un fantasma accanto a me che
ti vegliavo e vuoi continuare ad esserlo.-
Phil sgrana gli occhi mentre Gloria gli si avvicina così tanto che Phil sente
il freddo avvolgerlo, stringerlo, Un abbraccio di gelo da parte di una bambina
morta che consola suo padre che non riesce a riprendere a vivere.
Phil abbassa le palpebre e ha la sensazione che una fronte sia premuta contro la sua, che lunghi capelli gli solletichino il viso e che
un piccolo naso sfiori il suo.
-Ti libero dal dolore di essere padre di una bambina morta e marito di una
donna uccisa. *-
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Palestra-
-Tu sei certo che questo faccia bene alla mia schiena.- Seduta a terra a gambe
divaricate, Noelle preme le piante dei piedi contro
quelle di Clint e allunga il braccio destro, quello sano, verso di lui. Clint l’afferraper il polso, costringendo la ragazza a fare
altrettanto e andando indietro con il busto, costringe la ragazza piegarsi.
-Non ti senti già meglio?- le chiede quando la schiena di Noelle
è parallela al pavimento.
-Sto per cagarmi sotto.- Clint ridacchia mentre si raddrizza e Noelle lo trascina ad allungarsi come fatto prima da lei -
Sei sempre la solita delicata.-
la canzona e la ragazza da’ uno strattone - Piano ragazzina o mi spacco in
due!-
-Secondo te come andrà a finire questa storia?-
Clint le lancia un occhiata pensosa mentre la fa di nuovo flettere -Non ne ho idea.-
-Male eh?-
-Sono una spia, non sono stato addestrato per questo.- Noelle gli lancia un occhiata da sotto in su -Nessuno
a questo mondo è stato addestrato ad affrontare la fine dei tempi.-
Clint le concede un sorriso -Non hai tutti i torti.-
-E vuoi passare i tuoi ultimi giorni incazzato nero?-
Clint non si chiede come faccia Noelle a sapere che è
furioso con Phil. Ha smesso da tempo di cercare di capire come faccia a sapere
sempre come si sente.
-In realtà avevo programmato di accogliere l’Armageddon
con l’uccello infilato in qualcosa di caldo e morbido, ma a mano che tu non
abbia uno sbocco di pietà nei miei confronti e mi faccia fare un giretto, mi
devo accontentare di morire incazzato nero.-
-Sempre il solito poeta. Se ti basta qualcosa di caldo e morbido, infilalo in
una torta di mele.-
-Come in American Pie.- Noelle ride, ma subito se ne pente per via del
grappolo di fitte al costato e alla schiena che le mozza il respiro.
-Oh non morirmi, cazzo.- sbotta Clint.
-Alla fine però sono contenta.-
-Che mi farò una torta di mele per consolarmi e non parlo di cucinare?- Noelle scrolla la testa -Volevo farti una
dichiarazione di amicizia, ma mi hai ucciso la poesia. Basta adesso esco e ti
tradisco con Cap.-
-MA TRADISCIMI CON BRUCE, SCOPA ANCHE PER ME PER LA MISERIA!- Noelle riprende a ridere e Clint assieme a lei. E’ da folli, pensano
entrambi, fare gli scemi alla porte dell’Apocalisse, ma entrambi hanno imparato
a proprie spese che ogni occasione lasciata scappare è persa per sempre.
-Ti voglio bene.- sospira Noelle.
-Ti voglio bene anch’io.- le risponde Clint annuendo.
EBBENESI, SUNRISE IS BACK! Un grazie a chiunque avrà
la bontà di leggere e/o recensire questo capitolo .
NOTE E DISCLAMERS:
[*] Parafrasi di una frase del film “Il gladiatore”