Do you want to be my princess?

di xsimplebuteffective
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ehi, sistah. ***
Capitolo 2: *** You are simpy. ***
Capitolo 3: *** I'm in paradise. ***
Capitolo 4: *** Only Harry. ***
Capitolo 5: *** Shopping. ***
Capitolo 6: *** Yes Man. ***
Capitolo 7: *** He is my brother. ***
Capitolo 8: *** Is he drunk? ***
Capitolo 9: *** Lunapark. ***
Capitolo 10: *** Surprise! ***
Capitolo 11: *** Im in love with you if you love me too. ***
Capitolo 12: *** Soul mate? ***
Capitolo 13: *** With Niall. ***
Capitolo 14: *** Police? ***
Capitolo 15: *** There is a unicorn. ***
Capitolo 16: *** Demonstrations. ***
Capitolo 17: *** I'm in love with you. ***
Capitolo 18: *** 'It was ok'. ***
Capitolo 19: *** His name is 'My Boyfriend'. ***
Capitolo 20: *** I promise. ***
Capitolo 21: *** He isn't gay, we're together. ***
Capitolo 22: *** I know it. ***
Capitolo 23: *** Hippie. ***
Capitolo 24: *** We can't stay together. ***
Capitolo 25: *** I kill him. ***
Capitolo 26: *** Why not? ***
Capitolo 27: *** Ready. ***
Capitolo 28: *** Do you want to be my princess? -The end. ***
Capitolo 29: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Ehi, sistah. ***




1. Ehi, sistah.

 

«Ireland, ti occuperai del signorino Harry.»
Buuum.
Fu così che il mondo decise di crollarmi sulle spalle.
«Ma dai Jeanne, facciamo cambio! Faccio quello che vuoi!» cerco di convincerla.
«No, è un ordine di Miss Styles. Appena suo figlio tornerà dal viaggio, starai al suo servizio.» 
Dopo di ciò la donna lasciò la stanza.
E che cazzo, io non lo sopportavo proprio quel figlio di papà.
Vabbè, c'è la possibilità di un incidente aereo.
Già m'immagino l'articolo sul giornale.
"Harry Edward Styles, membro della famiglia reale, coinvolto nel crollo dell'aereo New York-Londra."
No, forse così è troppo crudele.
Facciamo che durante il suo viaggio ha trovato una malata di mente decisa a sposarlo e a tenerselo per sempre.
In quel caso ci sarebbe l'ennesima festa per annunciare l'arrivo di un nuovo membro nella famiglia reale. Ciò vuol dire pulire gli innumerevoli bicchieri di champagne che questi ricconi bevono senza sosta.
Ma non si scocciano?
Boh, fatto sta che io non voglio essere la serva di quel ragazzo lì. Montato, pieno di soldi e soprattuto viziato. 
Oggi è la mia giornata libera, così mi preparo e raggiungo Louis alla fermata della metropolitana.
 
«Ehi, sistah. Come buttah?» dice mio fratello con un fare alternativo.
Perchè la famiglia Tomlinson faceva nascere prima me e si fermava alla sottoscritta?
«Louis che film hai visto ieri sera?»
«Era un film troppo okok. C'è c'era un tizio tutto quanto 'bella zioh' che faceva il rapper.»
E così il povero pazzo che mi ritrovo come fratello ha deciso, come sempre il giorno dopo aver visto un film, di prendere spunto.
«Mh.»
«Ehi sistah, c'è qualcosa che non vah?» dice sistemandosi il cappello con la visiera.
Ma questo da dove gli esce? Lui odia questi cappelli così.
Povero pazzo.
Prima o poi gli farò fare qualche esame al cervello.
«Mi stai urtando con questo stile yoyo e questo 'sistah'. Hai mangiato al Buger King ieri sera, bro?»
Mettono troppa cipolla.
Ciò vuol dire attentare alla mia salute dato che ne sono allergica.
«No, ho incontrato un kebbahbbaro che mi ha fatto un kebbahb.»
«Sì, lasciamo stare.»
«C'è qualcosa che devi dire al tuo fratellino, Ireland?» dice sbattendo le ciglia.
Oh, adesso fa lo psicologo.
«Io no avere fratelo. Lui morto due ani fa.» imito la voce di uno straniero e scappo ridendo.
Louis viene e mi abbraccia da dietro.
«Sorellina, raccontami tutto dai. Tommo è qui per ascoltarti.»
Ci sediamo su una panchina e io prendo posto sopra di lui, è più comodo.
«C'è una panchina intera che aspetta che il tuo meraviglioso lato b preda posto, e tu che fai? Ti siedi sulle mie gambe.»
«Esatto, problemi Tomlinson?» gli dico con aria minacciosa.
Dai che la so fare bene, la mafiosa.
«No, no.» mi regala un sorriso falso e mi incita a parlare.
«Mi è stato dato il compito di servire, da ora in poi, quello stupido e viziato figlio di Mr. Styles. Che poi sul serio? Non ho capito ancora con chi ho a che fare: la famiglia reale è troppo grande.» rido.
«E chi sarebbe questo qui?»
«Harry, si chiama così, sta tornando dal suo viaggio in America ed ha intenzione di rimanere qui, a Londra. Renditi conto. Io evado.»
In effetti potrei scappare nella notte e non fare trovare più mie tracce ma..
«Certo, evadi così vai a vivere sotto un ponte.»
Ecco. Ha finito per me.
«Non è colpa mia se la mamma e papà sono spariti alle Bahamas due anni fa e tu fai l'università.»
«Esatto, il tuo fratellino studia.» 
«Certo e io sono la regina Elisabetta.»
«Non ci sei lontana, dai.» gli do uno spintone e ci alziamo.
«Dove vuoi andare?» gli chiedo sorridente.
«Andiamo a mangiare qualcosa a Piccadilly Circus?»
«Non vorrai mica andare a Piccadilly conciato così?!»
Porta una giacca azzurro evidenziatore dell'adidas abinata, per modo di dire, a dei pantaloni di tuta verdi. 
«Che c'è di male ad uscire così? Adesso ti faccio vedere che vestito così, attiro ancora di più le ragazze.» dice convito.
'Ancora di più' mi sembra un espressione esagerata dato che non vedo mio fratello fidanzato seriamente da .. mai.
Scappano tutte prima o poi. 
Anche mamma.
.. E presto lo farò anche io.
Muah.
A passo svelto si avvicina ad una ragazza che sta passeggiando con il cellulare in mano.
«Ehi baby, non sono bellissimo?» fa l'occhiolino e aspetta una risposta che confermi la sua ipotesi.
«Aiuto, un maniaco!» urla la ragazza.
Incomincio a ridere rumorosamente vedendo la faccia di Louis che diventa preoccupata alla vista di cinque omaccioni di negozi diversi in soccorso alla ragazza.
Louis mi guarda, mi prende per mano e incomincia a correre.
«Sorellina, corri o qui finisce male.»
Non smetto di ridere ma lo assecondo, volendo evitare ulteriori problemi.
«Passiamo dall'appartamento a cambiarti o con te non ci esco!» rido e riprendendo fiato ci incamminiamo verso i dormitori dell'università.
 

Jjbsdnfjsrhbgf.

Ciao c:

Questa è la nuova FF che è uscita dal nulla. L'altra l'ho eliminata perchè non me la cagava nessuno, oyea.

Ditemi che ne pensate, è corta solo perchè è l'inizio.
Spero vi piaccia,lasciatemi qualche recensione per farmi capire se vi piace jkdwerynjhbf
Vi lascio il link della mia OS qui, un bacio xxxxxxxxx


 

     
     (cliccate sopra la foto, lol)

 

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Capitolo 2
*** You are simpy. ***




You are simpy.

 
E' il grandissimo giorno. Tutta la villa, proprietà degli Styles, sta aspettando il signorino.
In realtà non l'ho mai visto di presenza, lavoro qui da qualche mese. 
Però è come se lo conoscessi dato che, in questa casa, in qualunque angolo, c'è una foto del pargolo.
Che bellino da piccolo però. 
Con quei capelli lisci e la frangetta.
Giustamente ci sarà una festa in suo onore, per dargli il 'ben ritornato', una di queste sere.
Ciò vuol dire, innumerevoli calici pieni di spumante da lavare.
Bella serata, uhm.
Il campanello suona e tutte le domestiche si mettono in fila, richiamandomi.
Pure! Mi devo mettere anche in fila!
Ci manca poco all'inchino.
Miss Styles apre la porta e abbraccia un ragazzo alto, riccio con degli occhi verdi che si potrebbero riconoscere a distanza.
Minchia, alla faccia del bambino con i capelli lisci e la frangetta!
Mr. Styles non c'è, è a lavoro quindi saluta sua sorella Gemma ed infine si volta verso di noi.
Tutti i camerieri, i miei amichetti, si inchinano il capo. 
Sto gran cazzo che ti faccio l'inchino.
Rimango dritta, tenendo la testa alta. Poi uno spinto di Jeanne mi fa abbassare.
Fanculo, l'inchino non se lo merita.
Ma vedi tu questo che si sente sette cazzi e mezzo.
Puah.
«Ireland, gentilmente, accompagna mio figlio nella sua camera.» mi dice Miss Styles.
Camera?! Me la chiami camera?! Quella stanza è grande quanto tutto il primo piano di una casa!
Un pesce la definirebbe oceano.
«Certo, Miss Styles.» faccio un cenno col capo e incomincio a fare strada.
Il resto dei lavoranti porterà le valige tra un pò.
Harry ha in mano uno zaino.
«Signorino, dia a me.» alludo allo zaino.
Devo farlo. 
Per me puoi anche mettertelo in culo, ma devo.
«Grazie.» dice semplicemente.
«Ehi, io dicevo per gentilezza. Vuoi sul serio fare portare uno zaino ad una ragazza?» sbotto a voce bassa per non farmi sentire da orecchi indiscreti.
Lui sembra perplesso.
«Ti ho per caso dato lo zaino? Il grazie era come per dire 'non ce n'è bisogno'» mi spiega con assoluta calma guardando dritto.
«Ah, scusatemi.»
Che gran figura di merda.
«Comunque piacere, io sono Ireland May Tomlinson. Sono al suo servizio da ora in poi.» dico fingendo entusiasmo.
«Harry Edward Styles, piacere tutto mio.» mi dice con un sorriso, degnandomi di uno sguardo.
«Ehm, questa è la sua stanza. Le ho preparato tutto, anche il bagno se vuole fare una doccia. Le porteranno le valige fra qualche minuto. Ha bisogno di qualcosa, signorino
Io mi seccherei a sentirmi chiamare signorino ogni due minuti.
«No, grazie.»
«Posso farle una domanda?»
«Dimmi.»
«Non ti secca.. Ehm, scusi. Non vi secca essere chiamato signorino ogni due secondi? E' irritante.» ridacchio.
Lui sembra cambiare di botto. Controlla se la porta è chiusa e decide di mettermi a conoscenza di cosa sta pensando.
«Sì, lo odio. E' più che irritante! Signorino di qua, signorino di là! Ho diciotto anni, chiamami come vuoi tu e non darmi del lei.» ride e si butta a peso morto sul letto.
Sono sorpresa.
Alla faccia del bravo ragazzo di famiglia.
«In effetti.» faccio spallucce.
«Posso chiamarti Land?» mi chiede.
«Chiamami come vuoi, ho diciotto anni. Eh, dammi del tu.» 
Come sono simpy.
«Se insisti Land. Diventerai mia amica, giusto?» mi chiede con gli occhi luccicanti.
Io? Che ci trova di amichevole in me?
Sono rude quanto Louis nelle dichiarazioni d'amore.
Una volta, pensò di fare una dichiarazione d'amore tutta in rima. Se n'è uscì con 'con te mi sento bene, come quando sbatto il pene.', e quella lì gli diede uno schiaffo.
E ci credo, oh.
«Harry, parli con me?»
«No, con il mio amico immaginario.»
«Sei simpy a prendermi in giro.»
Ridacchia.
«Allora? Io mi comporto come hai visto tanto per fare felice mamma e papà. Quando saremo solo io e te, possiamo fare quello che vogliamo.» sorride.
E se ti portassi a let.. alle giostre! La London Eye è invidiabile in confronto al tuo let.. alla tua reggia. 
Si, la reggia.
«Ok, ci sto! Non mi aspettavo fossi così simpatico, sai? In realtà ti credevo viziato e antisimpy.» mi siedo sul suo letto come se niente fosse.
In realtà potrei giocarmi il posto di lavoro sedendomi sul  letto ricamato in oro.
«Antisimpy?» trattiene le risate.
«Ehi, è il mio modo di parlare!»
«Quindi sono simpy, no?»
«Basta prendermi per il culo.Vai a fare la doccia, baby Harry. Le tue foto da piccolo, con i capelli lisci e la fragetta, sono bellissime!» gli faccio l'occhiolino ed esco dalla camera.
Come mi piace smerdare le persone :*

Jaejkfhrkwehtfg.
Buonasera sdjfnd
grazie mille delle recensioni, sono contenta che vi piaccia c:
ecco qui il capitolo successivo dove c'è anche Harold.
Adesso vi faccio una domanda per capire cosa vi aspettate dal capitolo successivo, io l'ho già scritto uu.
- Come ve l'immaginate Irelanddddd?
- Credete che Harry e Ireland diventerano solo amici o scopano felicemente?
scusate ahhahahaahha
detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione. 
Un bacioooooo.x
 
Questa è sempre la mia OS, icsdì.
 

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Capitolo 3
*** I'm in paradise. ***




3. I'm in paradise.
 

 

E' arrivato il Grande Capo, Mr. Styles.

Devo andare a chiamare Harry, quindi in fretta mi dirigo verso l'ala destra dalla villa.

Busso alla porta.

«Chi è?»

«Sono Ireland.»

«Entra pure.»

Detto fatto. Tranquillamente chiudo la porta guardando basso e appena alzo lo sguardo vedo il paradiso.

Cioè, non il paradiso.

Sono ancora viva, per carità.

Harry ha un asciugamano legata in vita e con l'altra si sta asciugando i capelli.

Credo di stare per svenire.

«Land, tutto bene?»

«Tu mi vuoi morta.» dico senza pensare.

«Eh?» ridacchia.

«Oh, cielo.»

Mi avvicino e ritornando sulla terra mi accorgo di aver fatto una figura di merda.

«Hazza, tuo padre ti aspetta fra trenta minuti nel suo studio.» dico con un sorriso.

«Perfetto, ho giusto il tempo di sistemarmi. Mi fai un favore enorme?»

«Non posso dirti di no, riccio.»

Adesso mi fa pulire con la lingua tutto il bagno.

«Mi scegli i vestiti? Mi devo ancora asciugare i capelli!»

Minchia e questo sarebbe il favore enorme?

«Certo, nessun problema.» dico avvicinandomi alla prima valigia.

«Grazie mille.»

Senza rendermene conto mi ritrovo tra le sue braccia.

Dio, lasciami qui.

Pietrificami.

Chiamami Harry Potter.

Harry ce l'abbiamo. Mi manca solo Potter.

«Le camicie sono della valigia blu, i pantaloni e i jeans in quella verde, i maglioni in quella rossa e le scarpe nella valigia marrone.» dice indicandomele.

Ci credo che era un grande favore.

«Minchia ma che ti sei portato? Tutto Abercrombie?»

«Veramente la maggior parte è Gucci.» dice facendo capolino dalla porta del bagno.

«Ah.»

 

«Harry, sei pronto?»

Sono dietro la porta e aspetto il ragazzo da cinque minuti pieni. Si è chiuso in bagno dicendomi di avere un 'piccolo' problema con i capelli.

Boh.

«Eccomi.»

Il ragazzo esce con un riccio fuori posto.

«Come mai tutto questo tempo?»

«Lui mi rende sempre la vita impossibile.» dice indicandosi il ricciolo.

No ma, fa sul serio?

«Scherzi vero?»

«No. Aiutami, io così non vado da nessuna parte.»

«Ma sei a casa!»

Casa.. forse è una parola troppo piccola dato che tra poco questa villa ha anche le vie.

Lui scrolla la testa.

«Ok. Ci penso io.»

Mi sfilo dai capelli una forcina nera e, mettendola in posizione strategica, riesco a sistemargli il ricciolo ribelle.

«Ecco fatto.»

«Ma come?!»

«Mai saputa l'esistenza di forcine? Andiamo, fra due minuti devi essere nel suo studio e per percorrere tutta casa tua ci vuole il doppio del tempo.»

«Ok, andiamo.»

Mi prende per mano ed incomincia a correre.

«Se ci vedono, ci ammazzano. Non puoi correre per i corridoi di casa Styles.» lo rimprovero imitando la voce di Jeanne.

Fra poco ci metteranno persino i cartelli con scritto: 'uscita d'emergenza' 'vietato fumare' 'vietato correre'.

D'un tratto sento dei passi e mi blocco, facendo fermare anche Harry.

«Che succede?» dice con il fiatone.

Due secondi dopo, Mr.s Styles appare davanti a noi.

«Harry, dovresti essere già in studio! Sai che tuo padre pretende puntualità.» dice categorica.

Oh, ma sono le sei e mezza in punto. Che vuoi che siano due minuti di ritardo?

Louis mi aspetta per ore quando ci dobbiamo incontrare.

Una volta lo trovai a giocare a carte con un indiano. Si giustificò dicendo: 'tu no arrivare più'.

Parlò tutto il giorno come un indiano. In realtà più che sembrare indiano, sembrava un pesce con un pezzo di pollo in gola.

Vi lascio immaginare.

«Scusami mamma e che..» cercò di giustificarsi Harry.

«Harry, conosci tuo padre.» le rispose lei.

«Mi scusi Signora Styles, è colpa mia. Sono andata in bagno e sono arrivata qualche minuto dopo ad avvisarlo.» mi faccio avanti.

Minchia come sono coraggiosa.

Ehi, ma che sto facendo? Lo difendo?

«Ireland, non va affato bene così.»

«Mi scusi tanto adesso faremo più veloce possibile. Con permesso.» la liquidiamo e a passo veloce arriviamo nello studio del Grande Capo.

«Ecco, siamo arrivati. Io aspetto in stanza. Ti disfo le valige.» mi giro e faccio la stessa strada per tornare nella camera di Harry. Sembra che voglia dirmi qualcosa ma lo incito ad entrare, sono passati cinque minuti.

Non facciamolo incazzare, per carità.

 

Ma questo ragazzo, quante minchia di cose di è portato in America?

E' l'ultima valigia che sistemo e sinceramente sono esausta.

C'è una maglietta bellissima. L'ho messa da parte, magari se ci faccio al foto riesco a comprarla da qualche parte.

«Mi spieghi perché ti sei fatta rimproverare per me? Non ce n'era bisogno. Era colpa mia.»

«Boh.» dico distratta.

Non gli posso mica dire: 'l'ho fatto perchè..'

Aspetta.

Ma perchè l'ho fatto?

«Dico sul serio. Non farlo più.» si avvicina e mi abbraccia.

«Chi è che diceva che gli inglesi danno solo affetto ai gatti?» rido ricambiando l'abbraccio.

«Qualcuno stupido, perché io do affetto a tutte le persone a cui voglio bene.» mi fa l'occhiolino e si stende sul letto.

«Ma quindi mi vuoi bene?» sdrammatizzo facendo la faccia da cucciolo.

Lui annuisce sorridendo.

Avete capito?

Mi vuole bene, jjadskf.



Jjhsdfjhgugdio.
Salve c:
sono in ritardo ma ho avuto problemi al pc, scusatemi.
Grazie mille per le recensioni! adesso che ho riavuto il pc, rispondo a tutte
<3

Adesso vi faccio una domanda! Troverete la risposta nei capitoli dopo, vediamo se indovinate c:
1. 'C'è una maglietta bellissima. L'ho messa da parte, magari se ci faccio al foto riesco a comprarla da qualche parte.'
SECONDO VOI, CHE FINE FARÀ LA MAGLIETTA? LALALAAAAA.

Un ultimissima cosa.
Vi avevo chiesto come vi immaginavate Ireland. Tutti mi avete risposto con i capelli scuri, quindi io ho provveduto ahahah.

Ireland, è la meravigliosa Vanessa Hudgens.


jsdfhkjghdfg.

un bacio, ciaux.


 

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Capitolo 4
*** Only Harry. ***




4. Only Harry.

«Oh sua maestà, come mai da affetto ad una povera morta di fame come me che ammira tanto alla sua maglietta?»

«Perché mi hanno sempre trattato come un reale e io non voglio. Solo tu mi tratti come un comune mortale.»

«Guarda che, fino a prova contraria, sei un comune mortale. A me risulta che due gambe, due braccia, una testa e un pisello ce l'hai.»

Mi copro la bocca rendendomi conto dell'ultima cosa che ho appena elencato.

«Oh, sicuro.» ridacchia.

«Comunque, a quale maglietta ti riferivi?» si guarda intorno.

Gliela mostro e lui ride.

«Su tutte le cose firmate che ho, tu butti l'occhio su la maglietta che ho comprato in America in un semplice negozio. Ecco un altro motivo.»

Sbuffo.

Adesso vado in America, la compro e poi torno.

Sì, con i soldi di sto cazzo.

«C'è qualcosa che non va?»

«Speravo l'avessi comprata qui, così nel mio giorno libero sarei potuta andare a comprarla.» mi siedo a gambe incrociate sul tappetto.

«Ma qual'è il problema? Te la regalo. Ti sta un pò grande, però..»

«Dici sul serio?» dico sorpresa.

«Sì.» aggiunge il sorriso.

Più mi sorride, più perdo il dono della parole.

Non vorrei urtare Dio che me l'ha dato in abbondanza.

«Nessuno, oltre mio fratello, mi ha mai regalato qualcosa. Figuriamoci qualcosa di loro appartenenza. Comunque tranquillo, io..»

«Provatela.»

«Eh?»

«Sai dov'è il bagno.»

Scatto in piedi, afferro la maglietta e vado a provarmela.

Quando torno mi metto davanti ad Harry che stava giocando al cellulare.

«Ti sta bene, è solo un pò larga ma se ci fai un nodo dovrebbe essere perfetta.»

Con uno strattone mi fa avvicinare a lui e in una strana maniera mi sistema la maglietta.

«Adesso è perfetta.»

Lui è un mago.

Rimpicciolisce le cose.

«Posso tenerla davvero?» mi brillano gli occhi come quando ad una bambina viene regalata la bambola per il compleanno.

Io però al compleanno volevo soldi da spendere con Louis, non bambole. Lui mi portava alle giostre e mi divertivo un sacco.

«Certo, piccola.»

«Grazie Harry!»

Gli salto addosso e gli bacio le guance. Dopo un po' mi stacco, non posso esagerare.

Poi pensa male.

«Ti sei divertito in America?» gli chiedo.

Siamo seduti l'uno di fronte all'altro sul suo letto.

«Sì, ma mi trattavano come Harry Edward Styles, il ragazzo ricco. Mettendo da parte che ero ospite di Dave Garland Smith, uno di questi ricconi amici della famiglia reale.»

«Garland?» rido rumorosamente.

«Un nome ehm.. particolare.» si aggiunge alla risata.

C'è un silenzio assurdo, ci sentiamo solo noi.

«Non ti annoi qui da solo?»

«Tantissimo. La mia vita sociale fa davvero schifo. Sono circondato da persone false che si interessano a me solo per chi sono. Non esco molto spesso da qui.»

«Mi avrai per un bel po' fra le palle. E pensare che volevo evadere per colpa tua!» continuo a ridere ripensando a ciò che dissi a Louis.

«Addirittura, sono così terribile?»

«Ti credevo viziato e arrogante invece sei l'opposto.»

«Beh, almeno una buona mi è capitata, no?»

«Io non sono solo buona. Sono meravigliosa, splendida..» dico atteggiandomi da diva.

Posso fare l'attrice ad Hollywood.

«..stupenda.» dice distratto a voce bassa.

«Come scusa?» dico fermando la mia scenetta.

Sul serio parlava con me?

«Che facciamo domani? Non vedo la mia Londra da un bel pò. Usciamo?» svia la mia domanda come se niente fosse.

«Io sono in orario di lavoro, Harry. Mi piacerebbe un sacco, ma non posso.» sbuffo.

«Parlerò io con mia mamma, tranquilla Land.»

Uscirò con Harry.

No ma, è Natale?

Non proprio, in realtà è maggio.

Comunque Babbo Natale, so che mi stai aiutando ;). Grazie di fare il tuo lavoro anche in orario extra.

«Sappi che passerai una giornata da comune mortale. Ricordati che hai due gambe, due braccia..»

«Una testa ed un pisello. Lo so Ireland, lo so.» ridacchia.

«Perfetto, ci vediamo a cena.»

 

Oggi entro in servizio alle 9 e un quarto.

Che bello dormire.

E sognare.

Nel mio sogno c'era una testa riccia e tipo dei diamanti verdi.

Non ho capito a chi potrei associarli.

Zero idee.

Bussano alla porta.

Fammi ridere, sul serio cercano me?

«Avanti.» dico assonnata.

«Buongiorno Land.»

«Harry?»

Apro gli occhi e me lo ritrovo davanti. Sta davanti la porta ed ha un sorriso a trentadue denti.

Il sogno.

Sì, ho un viso da associare al ragazzo del sogno.

Sono diventata pazza.

«Ehi, che ci fai qua? Uno Styles non viene a svegliare una cameriera.»

«Punto uno, io sono alternativo. Punto due, non sei una cameriera per me.»

«E cosa sarei? Una golf?»

«Veramente si dice colf, con la 'c'.»

«Stessa cosa.»

«Saresti una mia amica con la quale ho un appuntamento.»

«Giusto. Cinque minuti e sono da te, ti raggiungo all'ingresso.»

Mi alzo dal letto e mi rendo conto di essere in pigiama davanti ad Harry.

Lui mi fissa.

«Smetti di fissarmi, mi snervi. Lo so che sembro una barbona accampata ma non ci posso fare niente!» rido.

«Sei tenera.»

Penso di essere diventata sorda.

Ha detto tenera?

Io?

Ah ah ah.

«Anche tu lo sei quando fai gli occhi dolci.» mi esce spontaneo.

Penso anche che dovrò fare una visita dal medico perché i gesti incondizionati sono fuori dal normale e mi preoccupano.

«Emh, sì. Ci vediamo dopo.» mi chiudo in bagno.

Faccio una doccia veloce e cinque minuti dopo esco con un asciugamano legato al seno.

Devo fare veloce o Harry si seccherà ad aspettarmi.

«Ti ho preparato i vestiti.»

La sua voce mi fa saltare in aria ed istintivamente mi tengo l'asciugamano.

Ehi, andiamoci piano, non voglio morire d'infarto.

«Ma tu non dovevi essere all'ingresso?»

«Hai cinque minuti dopodiché ti strascino fuori anche in reggiseno.» mi fa l'occhiolino ed esce.

Lo fa spesso.

Lo devo portare dal mio medico per fargli sistemare questo tic all'occhio.

Dunque, vediamo.

I pantaloncini, le Toms bianche, che mi ha regalato Louis a Natale, e la maglietta che mi ha regalato con scritto 'Hipsta please.'

Ottima scelta.

Mi vesto velocemente e mi sistemo i capelli.

Quando penso di essere pronta lo raggiungo all'ingresso.

Il riccio indossa dei pantaloni scuri, una maglietta bianca ed una giacca in pelle nera.

«Devo stare attenta o ti rubano.»

«Lo so che sono bellissimo, non esagerare.» si vanta.

Fidati brò, non esagero.

«Andiamo?» gli dico.

«Subito.»

Kjdfshug.
buonanotte gente, è l'una ed io pubblico per voi.
Amaaaaateeeemii.
La risposta alla domanda dello scorso capitolo ha risposta qui, olèèè.

Mi farebbe tanto piacere ricevere vostri pareri! Grazie mille e tutte quelle che mi hanno fatto i complimenti djkhaskjfh
Continuo a 5 recensioni(:

Vi lascio con una foto di Ireland, ciau ufshjkghg


 

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Capitolo 5
*** Shopping. ***




5. Shopping.

«Oggi facciamo giornata di shopping!» mi annuncia scendendo dalla metropolitana.

«Oxford Street?» propongo.

«Sono d'accordo.»

Mi prende la mano, per non perderci, e usciamo dalla metropolitana.

«Mi porti da H&M?» gli chiedo.

«Sì, ce l'hai la carta di credito?»

«Io non ho una carta di credito.»
Pft.

«Possiamo usare la mia.»

«Scordatelo. Ho venti sterline e queste spenderò.» affermo convinta.

«Non sai con chi hai a che fare

 

Giuro di non aver creduto a Harry quando mi ha detto 'non sai con chi hai a che fare'.

Era vero.

Mi ha fatto provare un quarto di negozio.

La commessa non ha tentato il suicidio solo perché Harry è un bel ragazzo.

Lui stava tranquillamente seduto mentre io facevo entra ed esci dai camerini, rossa in viso.

Alla fine, sono uscita con due buste.

Ha pagato Harry, dice di considerarlo un regalo.

E' tutto pazzo questo ragazzo.

«Adesso dove vuoi andare? Altra tappa da Top Shop o da Selfridges?» mi chiede attivo.

«Harry, andiamo da Starbucks. Offro io, ho troppa fame e mi ha ucciso con tutto questo shopping.»

Lo prendo a braccetto e faccio dietro front, dirigendomi verso la caffetteria.

«Siamo ancora all'inizio.»

«Mi spaventi.»

«Dovresti, infatti.»

Arrivati da Starbucks prendiamo due frappuccini e una ciambella.

Esce con un fogliettino in mano sul quale ci sta scritto un numero. Lo mette in tasca e mi porge il cibo.

Tasca destra.

Ireland, ricordati di bruciarlo.

«Mi fai dare un morso alla ciambella, vero?» mi fa gli occhi da cucciolo.

Io non condivido il cibo e Louis lo sa bene.

Una volta rimanemmo chiusi fuori casa e con cinque sterline avevamo comprato una pizza. La dividemmo a metà e Louis la finì per primo. Ancora affamato, mi chiese un morso della mia, ma io non ho cedetti.

E pensare che mi aveva proposto la colazione a letto per una settimana.

Vedendomi dubbiosa, continua la sua missione.

«Ti ho portato da H&M.» ricorda.

«Harry, ti concedo un morso.» cedo.

Mi da un bacio in guancia e addenta la ciambella.

Sto per cadere tra qualche secondo.

Calo di zuccheri. Contatto.

«Andiamo da Hyde Park e finiamo i frappuccini, ok?» mi prende per mano e ci avviamo verso il bellissimo parco.

Giustamente la mia mano non rifiuta nessun tipo di contatto. Ci mancherebbe altro.

 

«Siamo davanti il negozio Gucci e tu non vuoi entrare?»

«No, Harry. Probabilmente mi innamorerò di qualcosa che non posso permettermi e me la sognerò anche la notte.»

«Non mi fare usare la forza.»

«No alla violenza sulle donne.» dico.

Fermo una signora e ripeto la stessa frase.

«Concordo. Ragazza, hai pensato di fare politica?»

«No, Signora.»

«Beh allora pensaci.»

«Grazie. Quando diventerò primo ministro la ringrazierò in diretta mondiale.»

«Ireland, basta sognare. Scusi, signora.» Harry interrompe il mio fantastico discorso con la simpatica signora.

«Per la cronaca, non toccherei mai una donna se non con un fiore.»

Penso di essermi innamorata.

«Lo so, Harry.» gli sorrido ed entro nel negozio.

Wow.

«Da che reparto inziamo?»

«Maglioni, piccola.»

Mi fa strada come se conoscesse a memoria il negozio.

E ci credo.

Tutte le sue cose le ha comprate qua.

«Ciao, Judith.» sento Harry parlare da dietro uno scaffale.

«Salve, Harry. Quanto tempo che non ci vediamo!»

«Sono stato in America.» spiega ad una voce femminile.

E' la terza commessa nell'arco della giornata che ci prova con lui.

Non vi dico la mia reazione con quella bionda dalle tette rifatte che lavorava da Starbucks.

La conversazione è stata questa:

«Hei, piacere. Mi chiamo Fanny.»

«Harry, piacere mio.»

«Sei il ragazzo più bello che io abbia mai visto.»

Che gran puttana, chissà quanti ne a visti di caz.. ragazzi.

«Anche tu sei davvero bella.»

Che lecchino di merda.

«Questo è il mio numero, usciamo.»

E lui non ha avuto il tempo di rispondere perchè mi sono intromessa.

«Ehi, fammi due frappuccini apposto di fare la puttanella. Per quello c'è la notte in periferia. Tranne che hai la nomina e ti chiamano direttamente.» le ho detto.

Questi sono i momenti in cui ti senti invincibile e particolarmente potente.

Fortunatamente Harry mi ha fatto uscire dal negozio ed ha preso lui i frappuccini.

Fine della storia.

Esco da dietro lo scaffale e scopro che la commessa con cui sta parlando non è altro che una donna sulla sessantina con i capelli raccolti.

Dio, grazie. Lo so che mi ascolti sempre.

Per sicurezza gli controllo la mano.

Ha la fede, è sposata.

Pericolo scampato, per oggi basta questioni.

«Harry io sono stanca morta.»

E' la terza volta che ripeto la stessa frase ma Harry continua a dire 'l'ultimo negozio e andiamo'.

«Ma dai, sono solo le 7 e mezza!»

Si blocca.

«Cazzo, sono le 7 e mezza e alle 8 devo essere seduto a tavola o mi uccidono.»

Mi prende per mano e incomincia l'ennesima corsa.

E meno male che ero stanca.

Però ho la sua mano.

Alè, ci sto.

Manca il prato con le margherite.

«Oddio, fermi tutti. Hai detto cazzo!» mi blocco in mezzo alla folla.

«Io? Impossibile.»

«Tu sei un reale, non dici le brutte parole.»

«Giusto, hai ragione. Mi è scappato.»

Sembra serio.

Che cazzo ha nella mente?

Con me stai tranquy, le brutte parole ti escono ballando zumba.

«Ma vaffanculo Harry.» rido e continuiamo a correre.


Juwfehru.
Buonsalve gente c:
Scusate il ritardo ma mi sento una merdaccia in questo periodo. Credo di soffrire di una cosa che si chiami ipersonnia; dormo tipo 18 ore di seguito ahhaahahahah. Non è una cosa normale, affatto.
Detto questo, so che non ve ne fregava una minchia,
come vi sembra il capitoloooooo? yoooooo.
Spero vi piaccia.
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI DELLO SCORSO CAPITOLO, SIETE DOLCISSIME DWHJDF

Ora, vi mando un bacino e vi lascio con una foto di Harry.
Continuo a 6 recensioni (:

Viamotaaaanto.



(Ciaux, Harry. Addio kjdfsh)

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Capitolo 6
*** Yes Man. ***




6. Yes Man.


«Harry, dovresti essere a cena.» dice suo padre all'ingresso.

«Scusa papà e che..» mi guarda cercando aiuto.

Ireland, non sparare cazzate, non farlo.

«Ehm.. La metropolitana è in sciopero.»

«Sì sì.» segue lui.

«La prossima volta vai con Joseph, il nostro autista.» conclude.

Harry sembra non fare più la parte del bravo ragazzo, che non parla con le cameriere, davanti ai suoi genitori.

Testimoni le sue labbra che hanno incontrato la mia guancia.

Poi si è andato a sedere e io sono caduta.

Non mi ha visto nessuno, che fortuna.

«Devi pulire la camera del signorino Harry e mi raccomando, non prenderci troppa confidenza. Lui non può frequentare una come te.» mi dice Jeanne piano.

«Vado.»

Lui non può frequentare una come me?

Che cazzo ho?

Sono merda?

Non mi sembra.

Non sarò miss finezza ma non credo di fare così tanto schifo.

Si è divertito con me, oggi.

Vero?

Sì, vero.

O preferisce la bionda tettona?

Di una cosa sono sicura: meglio di quella, ci sono sicuro.

*

Sto spolverando il comodino quando Harry, allegro, si siede sul letto.

«Harry?»

«Dimmi, piccola.»

«Ti sei divertito con me, oggi?» aggiungo un sorriso.

«Sì, più di quanto tu immagini.»

«Anche io.»

Mi giro e continuo a spolverare il comodino.

«Dimmi cos'è che ti fa essere così pensierosa, sono qui per ascoltarti.»

Mi prende per il polso e mi fa sedere di fronte a lui.

«Jeanne dice che non ti posso frequentare perché non sono alla tua altezza.» dico con lo sguardo basso.

«In effetti sei 1,68 ed io 1,80 ma non mi importa.»

Che faccio? Lo picchio o lo rendo sterile?

«Non fare lo stupido, dico sul serio.»

«Ireland, a me non interessa che tu sia della famiglia reale. Sto bene con te, mi diverto come non ho mai fatto con nessuno. Sono me stesso. Non Harry Edward Styles, Harry e basta. Te l'ho già detto.»

Sono di nuovo senza parole.

Non va bene.

L'apocalisse è vicina.

«Tu hai il potere di lasciarmi senza parole e sappi che non mi capita quasi mai.»

Tranne quella volta in cui Louis, dopo aver visto un film romantico, il giorno del mio compleanno, mi fece trovare sotto casa una scritta dolce. 'Sorellina, ti voglio bene. Sei la migliore. Il tuo Louis.'

Piansi come una fontana.

Dai, che sono dolce.

«Domani ti porto a cena fuori.» mi dice abbracciandomi.

«Scelgo io però.»

«Vai!»

«Ristorante italiano, non voglio niente di elegante perché non ho nulla da mettermi.»

«Come vuoi, Land.»

«In teoria ho un appuntamento adesso ma sono troppo stanca. Penso che andrò domani nel primo pomeriggio, quando ho il pomeriggio libero.» mi alzo dal letto e raccolgo il sacchetto dove ho messo le cose sporche.

«Dove vai?» dice curioso.

«Mistero.»

«Con chi?»

«Con Pincopallino.»

«Dai, dimmelo!»

«Buonanotte Harry.»

«Notte, piccola.»

Ho l'amate, lo ametto.

Ti tradisco Harry.

Vado a Brodway a fare l'attrice, ci vediamo.

*

Harry ha dormito tutta la mattina.

Sono le 12 e fra tre quarti d'ora deve essere a tavola quindi entro nella sua stanza in punta di piedi e attuo il mio piano.

Salto sul letto, lo scopro e inizio a fargli il solletico.

«Sveglia! E' tardi, dormiglione.»

«Ehi, non urlare!» mi afferra per il braccio e mi fa cadere accanto a lui.

«E' mezzogiorno, dovresti andare a mangiare fra meno di un'ora, Harry.»

«Sì, adesso mi alzo.» mi afferra per la vita e mi stringe a se con delicatezza.

Le cose sono due.

O mi vuole morta o è pazzo.

Io confermo entrambe le ipotesi.

Sono a due centimetri da lui e sembro rincoglionita totale. Lo guardo ammaliata come se fossi caduta in ipnosi.

«Ireland.» mi ripete più volte.

Quando ritorno sulla Terra, dopo la mia ipnosi, scuoto la testa e lo guardo.

«Tutto bene?»

«I tuoi occhi, sono bellissimi.»

Dio, sembro rincoglionita.

«Grazie, anche i tuoi sono bellissimi.» sorride e sembra imbarazzato.

In realtà io sono diventata più rossa di un peperoncino, ma faccio finta di nulla.

Oh pene, sono rossa?
Non va per niente bene.

«Bene, fai veloce, all'una meno un quarto devi essere a pranzo.»

Scatto fuori dal letto e vado verso la porta.

«Quando ci vediamo?» gli chiedo.

«Dopo pranzo ci organizziamo.»

«Oggi ho il pomeriggio libero, ti ricordo.»

«Oh, ehm..»

«Alle otto sono qui.» mando un bacio volante ed esco.

*

Louis mi sta aspettando al solito posto. Prendo il cellulare dalla tasca ed esco dalla metropolitana.

Esattamente sulla panchina di fronte a me, trovo mio fratello.

Sembra essere normale.

Che strano.

«Ciao, Lou!» mi avvicino.

«Ehi, sorellina. Come va?» mi chiede facendomi spazio accanto a lui.

«Louis, posso sedermi sulle tue gambe? Tanto anche se mi dici di no, lo faccio lo stesso.» dico con un sorriso innocente.

«Sì.»

Scatto in avanti e lo fisso.

«Come hai detto?»

«Certo, puoi sederti sulle mie gambe.»

Non ci sto credendo.

Oh, ma che gli prende?

«Ah.» dico squadrandolo.

Mi siedo sulle sue gambe mentre lui fa finta di nulla.

«Quindi Irel, come va con Styles? Voglio raccontato tutto.»

«Non ci potrai mai credere, ma va alla grande.»

«Ma non era 'un montato, viziato e pieno di soldi'?»

«Non ci potrai mai credere, ma non è così.»

«Allora com'è?» chiede curioso.

«Non ci potrai mai credere..»

«Io invece ti credo, Ireland. Smettila di ripetere sempre la stessa frase, mi urti le palle!»

Forse sta tornando normale.

«Mh.»

«Quindi, sorellina? Raccontami.»

«E' un ragazzo molto simpatico e molto bello. Ma molto bello. Mi sa che bello non è l'aggettivo adatto. Favoloso, forse. Neanche, troppo banale..»

«Ireland.»

«Direi, meraviglioso.»

«Ireland.»

«No, non rende il concetto. Louis, aiutami a trovare un aggettivo giusto.»

«Ireland May Tomlinson, ti sei presa la sbandata più grande sulla faccia della terra.»

Mi blocco.

Rifletto.

Ahahhahhhahah, no.

Inizio a ridere come una malata diventando rossa in viso.

«No, ma scherzi? Ti sbagli, Louis.»

«Ma hai sentito quello che hai detto? Attenta però, perché Tommo ti osserva.»

«Louis, smettila.»

«Sì.»

«Hai detto sì?»

«Sì.»

Di solito mi prende in giro fino al giorno dopo.

Una volta, mi ero presa una cotta per il suo compagno di stanza, Stan.
Una volta.. Una volta tipo un mese fa.
Quando glielo dissi, mi chiamò anche durante la notte dicendomi 'Ad Ireland piace Stan, ad Ireland piace Stan.' Poi accadde che Stan entrò in stanza e sentì Louis.
Ed io ero al telefono. Ho visto la vita di mio fratello andarsene a puttane. Ho tentato l'omicidio ma poi ho rinunciato. E' sempre mio fratello, eh.

«Sì, comunque ieri siamo usciti tutto il giorno e stasera mi porta al ristorante italiano.»

«Tu cosa? Lo sai che prima io devo conoscerlo. Non mi fido.»

«Louis, dai..»

«No, Ireland. Lo sai che se questo sono fiscale.» dice alzandosi dalla sedia.

Mica sei una bolletta.
Fiscale-bolletta?
Sì che fa ridere, dai. Icsdì.

«Louis, mica lo devo sposare. Non mi ci devo neanche fidanzare!»

Quant'è pignolo.

«Che vuol dire, tuo fratello deve stare tranquillo.»

«La smetti? Non è un maniaco.»

«Sì.»

Il suo sì, sarebbe 'sì, la smetto' o 'si, è un maniaco'?

«Sì?»

«Sì.»

«Quindi mi dai il permesso?»

Il tic all'occhio tipico di Louis quando è dice una bugia.

«Certo.»

«Sei d'accordo?»

«Sicuro.»

Gli salto addosso e lo abbraccio.

Ci devo andare a cena ma secondo Louis vuol dire probabilità di stupro.

Vive all'antica.

«Certo che sei strano. Prima mi fai casino e poi dici di sì.»

Lui fa spallucce.

Aspetta.

C'è qualquadra che non cosa.

«Louis mi compri dieci hot dog?»

«Sì.»

Il tic all'occhio, di nuovo.

Siamo uno di fronte all'altro anche se io sono più bassa.

«Louis, mi porti al Mc Donald's e paghi tutto tu?»

«Certo, sorellina.»

«Louis, che hai visto ieri sera?»

«Certo.»

«Era una domanda alla quale non dovevi rispondere con un affermazione.»

Da qualcuno avrò dovuto prendere in stupidità.

Eheh.

«Yes Man.»

Ecco, lo sapevo.

Era tutto troppo strano.

«Tu sei pazzo, Louis. Comunque non mi interessa, hai detto sì a tutto, quindi adesso andiamo al Mc Donald's e mi offri il pranzo.»

Gli scocco un bacio in guancia e andiamo verso il mio edificio preferito.

*
Siamo qui da un'ora e Louis non smette di guardare la commessa.

«Louis, la stai consumando. Fra poco ti chiede i danni.»

«No, ma guardala.»

«Sono femmina!»

«Che vuol dire, Ireland. Puoi essere femmina ma può anche piacerti la patata.»

«Non è il mio caso, Louis.»

«E invece sì. Nell'hamburger togli il cetriolino, mh.»

«In effetti, se 'ino'..»

«Che schifo. Non so da chi hai preso.»

Oh, certo.

Perchè quella storta, in famiglia, sono solo io.

«Ho voglia di hot dog con un wurstel dentro.» afferma dopo una lunga pausa.

Poi torna a guardare la ragazza.

«Poi sono io, la pervertita. No, ma guardati. Adesso chiamo la ragazza e gli chiedo il numero.»

«Io l'ho detto che ti piace la patata.»

Non hai capito niente, Louis.

«Ehi, puoi venire un secondo?» gli dico alzandomi.

Lei mi nota e con un sorriso si avvicina.

«Ciao, avete bisogno di qualcosa?» mi chiede.

«Non vorrei sembrarti scortese, ehm.» Guardo l'etichetta e leggo il nome. «Mary, giusto?»

«Tranquilla, dimmi pure.»

Louis ride piano per non farsi notare.

Non ci arriva proprio.

«Mio fratello è da tipo un'ora che ti guarda, gli dai il tuo numero così almeno la smette?» dico sorridendo.

Lei guarda Louis, confusa.

Louis sembra capire dopo quello che ho detto.

D'un tratto incomincia a tossire.

«Vero, Louis?»

Deve dirmi per forza sì, ha visto il 'Yes Man'.

«Ehm, sì sì.» dice viola in viso.

«Scusami Louis, ma sono fidanzata.» dice.

Mi saluta con un cenno del capo e se ne va.

Adesso sono libera di dare sfogo alla mia risata.

«Io ti odio.» dice mettendo lunghe pause tra una parola e l'altra.

Visto che fra poco gli uscirà il fumo dalle orecchie, prendo l'iphone e corro fuori l'edificio.

Louis mi rincorre e, essendo più veloce, mi prende per i fianchi e mi solleva da terra.

Io chiudo gli occhi, aspettandomi di tutto.

«Louis sono tua sorella minore, non farmi del male. Scusa, ti voglio bene.» continuo a strizzare gli occhi.

Poi sento la sua risata e mi accorgo che mi sta abbracciando.

«Io no, invece.»

«Hai detto no?»

«Sì.»

«Ma ora hai detto sì.»

«Sì. Cioè no.»

E' un cazzo confuso.
  

Hjgesfkmn.
Salve genteee!
Io vi bacio i piedi ad uno ad uno.
9 recensioni, vi rendete conto?
Un attacco di cuore, proprio.
Vi amo taaantissimo.

Spero che il capitolo vi piaccia, io mi sono divertita come sempre quando faccio le uscite Ireland-Louis.

Un bacio eeeenorme.
Continuo a 8 recensioni(:
  

Ho scritto una una fanfiction su Ed Sheeran. Se passaste e lasciaste qualche recensione, ne sarei davvero felice!(: Ecco il link: I'm in position to be another staLker.
  
(cliccateci sopra, lol.)

 Vi lascio con una gif ed una foto di Louis sdhfdwnfr

 




 



 

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Capitolo 7
*** He is my brother. ***




8. He is my brother.


«Andiamo o faccio ritardo a casa Styles.»

«Ok, salta su.»

Mi porge il casco e salgo sulla sua moto.

In tutta la sua vita, mio fratello, una cosa buona con il mio appoggio l'ha fatta.

Prima che i miei genitori partissero senza preavviso alle Bahamas, mio fratello 'prese in prestito' la moto di papà.

Adesso è nostra.

Più sua, che nostra, dato che io riesco solo a salirci.

Mentre siamo all'incrocio una macchina nera non si ferma allo stop e ci taglia la strada andando salendo il marciapiede di un'aiuola.

Minchia.

C'è una cosa che mi fa incazzare più di tutti: le infrazioni stradali.

Scendo dalla moto e mi tolgo il casco, ignorando mio fratello che mi dice di lasciar perdere.

Esce un uomo in divisa.

«Ma non lo vede che ha lo stop? Dove l'ha trovata la patente? Nel pandoro Bauli?»

Harry esce dalla macchina.

«Veramente nel pandoro non mettono le sorprese.»

«Fa lo stesso. Oddio, sei tu?»

«Che succede qui?»

La signora Styles scende dall'auto con tutta la sua eleganza mentre Louis mi raggiunge.

Io mi giro e prendo il casco che Louis tiene in mano.

Mio fratello sembra confuso.

«Louis, pss.» gli dico con il casco ancora in testa.

«Andiamo.»

«Mi scusi, non ci faccia caso. Soffre di disturbi mentali.» velocemente Louis liquida tutti, compreso Harry che ha un espressione indecifrabile.

«Carino dire che tua sorella ha problemi mentali. Ti voglio tanto bene anche io.»

«Zitta, ti ho salvato il culo. Come mai hai annunciato ritirata? Solitamente fai tre ore di casino.»

«Erano gli Styles.»

«Cosa?» dice alzando il tono di voce.

«E il riccio era Harry.»

«E io mi sono presentato così alla suocera di mia sorella? O che figura, dammi il casco. Ho perso dignità.»

«Non dire cazzate, accompagnami.»

Lui ha perso dignità, non io che stavo per urlare in faccia alla moglie del mio capo.

E c'era anche Harry.

Oddio, sotterratemi.

 

«Harry, ci sono!» dico entrando nella sua stanza con il fiatone.

Lui posa il giornale che sta leggendo e ride.

«Dammi dieci minuti e usciamo.»

«Forse è meglio di no.. Poi il tuo fidanzato si incazza.»

«Che cazz? Io non ho un fidanzato, Harry.» dico ovvia.

«Certo, allora quel ragazzo sulla moto con cui sei uscita era tuo fratello. Non c'è bisogno che mi dici cazzate.» dice ironico.

«Qui qualcuno è geloso, la la la.» lo sfotto.

«Ma non dire cazzate.» distoglie lo sguardo e prende in mano il cellulare.

«Hai detto una brutta parola.» ridacchio.

«Non è vero.» dice vago.

Mi avvicino al letto e mi metto comodamente in ginocchio.

«Edward, mi guardi un secondo?»

«Edward?»

«Esatto.»

Alza lo sguardo e punta i suoi occhi verdi nei miei.

«Quel ragazzo è mio fratello. Si chiama Louis William Tomlinson ed è l'unica persona che mi rimane della mia famiglia.»

Lui sta in silenzio.

«Vado a prepararmi, a dopo.» mi alzo e vado nella mia stanza.

 

Bussano alla porta. Mi guardo un'ultima volta allo specchio. Indosso un vestito semplice nero ed una giacca beige.

«Eccomi.» urlo.

Afferro la giacca, la borsa ed apro la porta.

Mi trovo davanti Harry con camicia quadretti, i jeans neri e una giacca beige.

«Vuoi diventare un boscaiolo?» alludo alla camicia a quadretti.

Mi guarda storto.

«Tu stai pensando male.» lo indico.

Lui sorride.

«No, sei tu che stai pensando male.» dice lui.

«Mh, andiamo. Ho fame.» chiudo la porta e mi metto la giacca.

«Posso avere un abbraccio?»

E me lo chiede pure?

Guarda, in questa villa ci sono così tanti letti.......

«Certo.» sorrido e divento un koala.

Io sono alternativa, non abbraccio normalmente.

«Scusami per prima, non so che mi sia preso.»

«Io lo so, invece.» gli dico staccandomi.

«Io non sono geloso! E poi perché dovrei esserlo?» con una mano di sistema i capelli.

Il suo ragionamento non fa una piega.

Io non sono nulla.

«Giusto.» dice abbassando lo sguardo.

«Allora, andiamo che il mio stomaco reclama cibo.»

«Prendiamo un taxi?» mi chiede prendendomi per mano.

Dio, aiutami a rimanere viva.

«E' qui vicino, possiamo andare a piedi.»

«Come vuoi, dolcezza.»

«Cosa ci trovi di dolce in me?» gli dico ridendo mentre usciamo dalla villa.

«I tuoi modi di fare.» sorride.

«Sul serio?»

Annuisce.

«Dov'è il ristorante?» mi chiede.

«Qui dietro l'angolo. Ah, Harry?»

«Dimmi, piccola.»

«Ti dispiace se appena finiamo di mangiare, passa mio fratello? Mi deve dire una cosa importante.»

«Nessun problema.» dice sorridendo.




Jwqkjdhrukweh.
My heart skips, skips a beaaaaaaaaaaaaaaaaaat.
Olly, ti amo.
Sposami, adesso.
Sì, lo voglio.
Mi sono innamorata di Olly Murs, seriamente,



Comunque, questo è un capitolo non tanto importante, quello dopo sarà più bello sjdfsjkg
L'OTTO HO GLI ESAMI DI PATENTINO QUINDI, PREGATE PER ME.

La mia ff su Sheeraaaaaaaan: I'm in position to be another staLker.
Bene, scompaio, ciaux.

Grazie per le recensioni, looove.


Vi lascio con la bellissima Ireland, pronta per uscire con Harry.

  
 

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Capitolo 8
*** Is he drunk? ***




8. Is he drunk?

Abbiamo finito di mangiare. Io ed Harry ci siamo conosciuti meglio; sappiamo tutto ognuno dell'altro. Diciamo che siamo due opposti.
Mi squilla il cellulare e rispondo.
«Lou, dove sei?»
«Penso di essermi perso.»
Quel ragazzo ha il senso dell'orientamento inesistente.
All'esame pratico della patente l'hanno bocciato cinque volte.
Alla sesta volta, la signora che si occupava di queste cose, non l'ha nemmeno fatto salire nella moto. Gli ha dato direttamente la patente e gli ha detto si non farsi vedere mai più.
Solo lui può.
«Scherzo, Irel. Sono davanti a te.»
Alzo lo sguardo e trovo Louis con una faccia da minchia che mi fissa.
«Buonasera, ragazzi. Avete mangiato? Io si. Dal kebbahbbaro. Mi ha fatto lo sconto, aw.»
«Ma è ubriaco?» mi chiede piano Harry.
Ecco l'impressione che mio fratello fa alle persone.
«No, anzi è più sobrio del solito.»
«Louis, lui è Harry. Harry, lui è mio fratello Louis.»
«Piacere.» Harry gli allunga la mano. 
Louis la stringe e io mi aspetto una delle sue solite sparate.
«Brò, stai attento con mia sorella, è pericolosa.»
«Louis, ti picchio.» gli do una gomitata nello stomaco.
«Vedi? Usa la violenza. Da piccola ha picchiato un bambino perché le aveva fatto cadere il gelato.»
Oggesù, lo uccido.
Le cose che ho fatto da piccola devono rimanere tra me e.. me.
Harry ride come un pazzo.
«Louis, smettila di farmi fare brutte figure!»
«Tranquilla, Harry non ti lascerà mica perché da piccola eri una lottatrice di sumo!»
Aiutatemi.
«Louis William Tomlinson, stai per ricever un pugno in faccia.»
«Io l'ho sempre detto che dovevi fare box.» fa spallucce.
Io l' avevo avvisato.
Un pugno sta per arrivare nel bel visino che ha mio fratello, quando Harry, che ha capito le mie intenzioni, mi tiene.
«Molto bene, adesso calmatevi e parliamo come persone civili.» 
Ci va sedere nella panchina.
«Che dovevi dirmi, William?» dico interessata.
«C'è una nuova ragazza in università.»
«Louis non vorrai mica..»
«Sì, ci proverò.» dice convinto.
Il fatto e che poi quando le ragazze lo rifiutano segue il giorno della depressione nel quale io e devo consolare Louis. Poi, dopo il giorno della depressione, Louis ritorna  normale.
Che poi sul serio, come si fa a rifiutare uno come Louis? Sarà strano, ma è la persona più buona al mondo.
«Com'è questa ragazza?» chiede Harry, interessandosi.
«E' bellissima.» dice Louis con occhi sognanti.
Oddio, è andato.
«Mora, occhi azzurri, alta, bel culo.»
E ti pareva, mira solo a quello.
«Dev'essere una bomba.» Harry fa l'occhiolino a Louis.
«Ehi, c'è una ragazza qui tra voi.» urlo.
«E dopo?» fa mio fratello.
«Giusto.» Harry mi abbraccia.
«Sai, Harry. Sei l'unico ragazzo, oltre me, che riesce a sopportare mia sorella.»
Sto in silenzio o rischio di nuovo di prenderlo a pugni.
«Io sto bene con Ireland. Mi diverto.»
«Grazie Dio, per avermene mandato uno buono. Almeno uno.» dico esasperata.
«Siete troppo dolci insieme.» dice facendo una faccia strana.
«Ehm, Louis..» faccio io.
«A quando il matrimonio?» continua mio fratello.
Sotterratemi..
.. In profondità, per favore.
«Louis, non stiamo insieme, sta zitto.»
«Grazie, Louis.» dice semplicemente Harry.
Oddio, è pazzo.
«Io vado, devo fare campionato di fifa con Stan.»
«Già.. Stan..»
«Chi è Stan?» chiede il riccio.
«Stan? Chi ha detto Stan?» scatto in avanti e mi alzo.
«Buonanotte fratellino, dormi bene e salutami Stan.»
«Gli dirò che lo ami alla follia, non dirmi grazie. Buonanotte Harry, piacere di averti conosciuto.»
«Piacere tutto mio.»
Louis gira l'angolo e io volto verso Harry.
«Scusami se ti ha fatto sentire in imbarazzo ma lui è fatto così, sembra un bambino, a volte.»
A volte sempre.
«Mi ha fatto piacere conoscerlo. Siete uguali.»
«Eh?»
No, ma si rende conto della cazzata che ha detto?
«Sì. Avete lo stesso, identico carattere.»
Oddio. Che cosa mi sta dicendo.
«Sono davvero così insopportabile?» mi metto le mani in faccia, ridendo.
Lui mi abbraccia da dietro.
«A me piaci così come sei.» soffia dietro il mio orecchio.
Ireland sta per morire tra 3, 2, 1.
Addio, mondo.
«Ne hai coraggio, allora.»
La situazione sta degenerando, siamo troppo vicini.
«Harry, mi porti al lunapark?» gli chiedo girandomi per guardarlo in viso.
«Land, è tardi!»
«Ti prego.» faccio il labbruccio.
Con Louis funziona, poi non so.
«Ok, però prendiamo un taxi.»
«Sei troppo poco atletico, tesoro mio


Jjkjbndcs.
Ciaaaaaaaaaux.
Sono depry perchè lo scorso capitolo non me l'avete cagato):
Spero che almeno questo vi piaccia perchè sinceramente non penso faccia tanto schifo.
Forse.
Buh.

Dopo domani ho l'esame del patentino. Se non muoio prima, vi aggiornerò ahahha.
Recensite e fatemi felice. :)
Ciauz.

Il link della mia nuovissimissima mini-long su Olly Murs: You're troublemaker, girl.
E il link della mia FF su Ed Sheeran, jcbdsjh: Im in position to be another staLker.

 

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Capitolo 9
*** Lunapark. ***



 
9. Lunapark.

«Era un sacco di tempo che non ci andavo.» commenta felice come un bambino.
«Cosa vuoi fare?» mi chiede.
«Quello!» indico un enorme braccio a cui è attaccato un grande disco. Quest'ultimo, oltre a fare avanti ed indietro, gira su se stesso ad una velocità disumana.*
«Ireland, stai scherzando?» scoppia a ridere. 
«No, Harry. Sono serissima.»
Smette di ridere e mi guarda.
«Ho paura, da morire.»
Anch'io ne ho. Da morire.
Volevo fare la bad girl.
«Sei un fifone di merda! Che potrà essere mai?» rido.
«Ti metti accanto a me, giusto?» fa preoccupato.
«Mi fai tenerezza se continui a guardarmi così.» lo sfotto.
«Smettila, vado a fare i biglietti. Siediti lì, non c'è tanta fila, faccio presto.»
Annuisco e vado a sedermi in una panchina vuota. 
Vedo arrivare un ragazzo. Mi guarda e si ferma.
Oddio, un maniaco.
Aiuto.
Che faccio adesso?
«E' libero?» dice con un sorriso alludendo alla metà della panchina libera.
Pericolo scampato, vuole solo sedersi.
«Sì, certo.» ricambio il sorriso seguendolo con lo sguardo.
Biondo, capelli corti, muscoloso degli gli occhi color nocciola che ricambiano il mio sguardo.
Ci farei un pensierino.
«Mi chiamo Liam, piacere.» mi allunga la mano.
Babbo Natale mi ha ascoltato anche adesso.
Esulto nella mia mente, senza scompormi.
«Ireland, piacere mio.» gli stringo la mano.
«Che fai qui da sola?» mi chiede.
«Il mio amico sta facendo i biglietti per quello.» gli indico il gioco.
«L'ho fatto la scorsa settimana. Ne se proprio sicura?» ride.
«E' così terribile?»
«Non ci sono termini per descriverlo, fidati. Però è divertente.»
«Dici che muoio lì su?» chiedo incominciandomi a preoccupare.
«Spero di no. Una bella ragazza come te non merita di morire così giovane!» ridacchia.
Io rido in imbarazzo.
Minchia, gli salto addosso.
«Ehm, grazie.» dico imbarazzata.
Harry si avvicina con i biglietti in mano, visibilmente in tensione.
Starà ancora pensando al gioco.
«Ireland, andiamo?» dice tenendo i biglietti in mano.
«Sì. Liam, ti va di salire con noi?» gli chiedo implorando tutti i santi del paradiso.
«Sono di fretta, ma se mi dai il tuo numero ci vediamo qui stesso e saliamo insieme!» mi dice uscendo il telefono dalla tasca.
Lo sapevo, dovevo implorare Babbo Natale.
«Va bene.» sorrido.
Prendo in mano il suo cellulare e gli porgo il mio. Ci scambiamo i numeri e, dopo avermi restituito il cellulare, mi da un bacio sulla guancia. Saluta Harry con un 'ciao amico' e se ne va.
Spiegatemi perché i maschi si chiamano tutti quanti 'amico' 'bro' 'fratello' anche se non si conoscono.
Boh.
Harry non gli risponde e si avvia verso la fila del gioco senza aspettarmi.
«Hey, aspettami!»
«Mi allontano un attimo e ci provano con te.» stringe i pugni.
«Non ci stava provando con me, gelosone. Mi ha solo fatto dei complimenti ma non..» mi tappo la bocca.
Per peggiorare le situazioni, chiamate me!
La bocca di Harry si è aperta come a formare una 'o'.
«E poi, tu che vuoi? Era troppo carino ed è stato pure simpatico.»
Harry si volta, facendo l'offeso.
Però mi piace farlo ingelosire.
«Harry?»
«Mh.»
«Che hai?» ridacchio.
Mi da ancora le spalle.
«Niente.»
«Allora girati e guardami, scemo.»
Niente da fare, non cede.
Mi avvicino e lo abbraccio da dietro. 
Sembra più tranquillo ma ancora non si gira.
Mi allungo in avanti e chi lascio un bacio sulla guancia.
«Adesso ci siamo.» si gira e ricambia l'abbraccio.
«Posso dirti una cosa?» gli dico ancora tra le sue braccia. Lui annuisce.
«Mi sto cagando in mano.»
Iniziamo a ridere entrambi.
«Mi hai fatto fare i biglietti quindi adesso saliamo.»
«Mi tieni la manina?» gli dico appena saliamo per prendere posto.
Lui sorride e allunga la mano.
«Sappi che ti ho voluto bene.» continuo prima di sentire il disco muoversi.
Due minuti dopo sono a cinque metri d'altezza e questo cazzo di coso non smette di girare. 
Urlo come una malata, tengo il vestito basso con una mano e con l'altra stringo quella di Harry che, a sua volta, stringe la mia. Il ragazzo sta urlando tanto quanto me ed ha stampata in viso un'espressione spaventatissima. Velocemente guardo tutti quelli che stanno seduti su questo disco e noto che siamo tutti nelle stesse condizioni.
Non mi sento così tanto impedita, dai.
Dopo altri tre minuti di tortura, questo coso si ferma e velocemente tutte le persone escono tranne me ed Harry, il quale si sta alzando con la massima calma.
«Signorina, un altro giro?» mi chiede il ragazzo dentro il tendone.
«Sta grandissima minchia!» mi alzo, afferro Harry, il quale sta ridendo come un matto per la mia risposta, e scendo.
«Guarda questo minchione, va.» dico sistemandomi.
«Ti prego fermati.» dice continuando a ridere.
«Mi doveva cadere qualcosa in testa quando mi è venuta la bell'idea di fare questa minchia di gioco.»
Harry incomincia a battere le mani ridendo.
«Cazzo, sto per vomitare.»
«Anche io.» continua Harry.
«Allora smetti di ridere.» concludo buttandomi sulla panchina.
«Quel tizio c'è rimasto malissimo.»
«Chi se ne frega. Neanche l'ho guardato in faccia. Magari se è carino gli vado a chiedere scusa.» dico alzandomi.
Harry mi afferra per un polso e mi fa sedere.
«Ehi!» gli dico ridendo.
«Tu non vai da nessuna parte.» dice sorridendo.
«Ok, Edward.»
«Apposto, May.»
Nessuno mi chiama con il mio secondo nome.
Che spreco.
Mia mamma poteva mettermi solo Irlanda, ci bastava e ci avanzava.
«Edward mi porti sulla giostra dei cavalli?» dico guardandolo negli occhi, cercando di convicerlo.
«Che mi dai in cambio?» 
Mi ricatta?
Mi avvicino e gli lascio un bacio in guancia.
«Fattelo bastare.» gli prendo la mano e andiamo alle giostre.
Harry sale per primo e si siede su un cavallo.
Esco l'iphone e gli dico di sorridermi, poi scatto una foto.
«Sembri un principe azzurro che va in cerca della principessa. Dico salendo anch'io.»
«Siccome la principessa sei tu, prego.» fa spazio e mi fa salire con lui.
Dio, assistimi. 
Sto per svenire.
Mi ha detto che la principessa sono io. 
Adieu.





Jsjfndrhwea.
Salve gente!
HO PASSATO L'ESAME DEL PATENTINO E ADESSO HO IL FOGLIO ROSA.
Grazie mille a tutte quelle che mi hanno augurato buona fortuna, siete dolcissime.
<3<3<3


Grazie anche alle recensioni dello scorso capitolo, siete fantastiche!
<3<3<3

Oggi ho fatto innumerevoli ringraziamenti HAHAHAHAH
Sper che il capitolo vi piaccia!
Abbiamo anche Liaaaaaaaaaaaaaaaaaaam, l'amore della mia vita.
Una domanda.
-Secondo voi, che farà Liam durante il corso della storia?
Adesso scompaio e ciao, vi amo.

* Questo è il gioco, c:




Vi lascio i link delle altre mi storie.
Quella su Ed Sheeran, hfredj: Im in position to be another staLker.

La mini-long su Olly Murs, hdbew: You're a troublemaker, girl.
E la mia lunghissimissima ff sui Oned, dwbfr: You are the best thing I never had.

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Capitolo 10
*** Surprise! ***




10. Surprise!

«Ho una sorpresa per te!» dice Harry entrando della mia stanza.
Scappiamo insieme, per me va benissimo.
Louis lo lasciamo qua, ok?
Ok.
«Sputa lo sputo, baby.» dico io sedendomi di fronte a lui.
‘Sputa il rospo’ è passato di moda, sks.
«Lo sputo?» dice sarcastico.
Faccio un cenno con la mano invitandolo a continuare.
Adesso mi porta alle Hawaii.
Louis me lo porto e lo lascio lì.
«Degli amici dei miei hanno organizzato una specie di..» si ferma a pensare la parola.
Fuga?
Va bene, ci sto.
Posso portare Louis o fuggiamo solo noi due?
«Fuggiamo!» dico alzando il braccio in aria.
Lui mi guarda storto.
No, forse non abbiamo avuto la stessa idea.
Mi guarda con un’aria interrogativa.
«Quindi cosa hanno organizzato?» chiede sperando che vada avanti.
«Non trovo la parola adatta.» dice pensieroso.
«Chi se ne fot.. frega della parola adatta!» mi correggo.
Sto sempre parlando con un ragazzo importante.
Importante quanto un pezzo di pane per un piccione.
Quegli essere inutili alla società, miei nemici.
Per due molliche ti saltano addosso, figuriamoci per un pezzo di pane.
«Praticamente devo andare in una specie di club per tre giorni e organizzeranno attività tipo golf e cose da ricconi.» dice per metà entusiasta e per metà annoiato.
«Bello, cazzo faccio tre giorni senza di te?» dico senza pensare.
No, Ireland.
Adesso sembri una stalker opprimente.
Lui mi guarda con un sorriso soddisfatto.
«La cosa bella è che puoi venire con me!» dice allegro.
Minchia.
Tre giorni con lui.
Io crepo.
Altro che fuga alle Hawaii.
«Uau, starò con i ricconi! C’è qualcuno carino?» mi fingo interessata.
Lui mi guarda male, poi decide di rispondermi.
«Sì, forse lo conosci.»
Lo conosco?
Io non conosco proprio nessuno di importante.
Per me Louis è il re del mondo.
Scherzo, ovviamente.
«Come si chiama?» chiedo interessata.
«Harry Edward Styles. Sai quant’è carino!»
Che minchione.
L’ultima frase dovevo dirla io.
«Sei belo, tu fare modelo?»
Scoppia a ridere battendo le mani.
*
«Lou, sta tranquillo! Sono solo tre giorni!» dico per la millesima volta a mio fratello.
Sta andando in panico.
«Ireland, tu non ci andrai.» dice serio.
«Louis, hai le bombe nella testa?»
«Ti potrebbero stuprare, potrebbero abusare di te, potrebbero violentarti..»
«Sono la stessa cosa.» gli faccio notare.
«Era per sottolineare, sorellina.»
«Che cazzo brò, lasciami andare!»
«Ti ho detto di no, sto in pensiero.»
Alcuni reputerebbero mio fratello dolce e premuroso.
Io lo reputo rompiballe e paranoico.
«Starò sempre accanto ad Harry, te lo prometto.»
Dietro la schiena incrocio le dita.
Sti cazzi, metti che c’è qualche ragazzo carino.
Sicuramente non mi giro i pollici, sks.
«Ancora peggio, poi ti scopa lui!» dico con le mani in testa.
Rido guardando la scena.
Quant’è stupido.
«Lou, smettila. Andrà tutto bene e ti chiamerò ogni due ore.»
Incrocio le dita di nuovo dietro la schiena.
-
“Louis, sto giocando a golf.”
“Louis, sto ancora giocando a golf.”
“Louis, faccio sempre la stessa cosa.”
“Ti hanno mai detto che il golf è uno sport lungo?”
-
«Ogni mezz’ora e dico di sì.»
«Tu stai male, brò.»
«Ireland, seriamente. Stai attenta, non voglio che succeda qualcosa di brutto alla mia sorellina.»
Quant’è dolce.
E paranoico.
«Va bene, piccolo cucciolo di panda.» lo abbraccio.
«Ehi, ma io non sono grasso!» dice facendo il finto offeso.
Scoppio a ridere.
«Se per questo non sei nemmeno un panda.» gli faccio notare.
Adesso siamo in due a ridere.
«Ti accompagno, voglio parlare con Harold.»
«Harold? Io non ho nessun amico che si chiama Harold.» puntualizzo.
«Harry, Harold, chiamalo come vuoi.» sbuffa e incominciamo a camminare verso la moto.
*
Siamo in camera di Harry, visto che Louis ha insistito così tanto.
«Mi sono segnato le raccomandazioni quindi ascolta bene, ricciolino.» dice Louis prendendo fiato.
Harry annuisce con un sorriso perfetto in viso.
Lui ha tutto perfetto, sks.
Si alza e prende foglio e penna.
«Sono pronto.»
«Punto numero uno: non devi perderla di vista.»dice mio fratello.
Sono una persona che si fa notare, stai tranquillo che non mi perde.
«Ok.» dice sicuro Harry.
«Punto numero due: non devi lasciarla andare con gli sconosciuti.»
No, dai.
Come farò a fare conoscenza di uno sconosciuto sexy?
Farò finta di conoscerlo, mh.
«Questo era ovvio.» dice il riccio lanciandomi un’occhiata.
«Punto numero tre: non lasciarla andare nemmeno con le persone che dice di conoscere.»
Che putty di fratello che ho, però.
Adesso come faccio a fare conoscenza con uno sconosciuto sexy?
«Louis, scusami se te lo dico ma questa è assurda.» fa Harry.
Fatelo santo.
«Non conosci ancora mia sorella. Potrebbe fingersi amica di qualcuno per andarci a parlare.» spiega Louis.
Faccio una smorfia.
«Dimmi che non l’hai pensato.» mi chiede Harry.
«Non l’ho pensato.»
Forse sono poco credibile.
Mh.
«Louis, farò come dici tu.»
Mio fratello gli fa l’occhiolino e riprende a parlare.
«Punto numero quattro: non la fare ubriacare. E’ già ubriaca di suo, figurati l’effetto dell’alcool.»
«Sei davvero simpatico, fratellino.»
Lui mi sorride amabilmente per poi aprire bocca.
Harry scrive tutto su un foglio di carta.
Devo bruciarlo durante la notte, sì sì.
«Ultimo punto: dovete dormire in letti separati. Sapete cosa vuol dire separati?» fa mio fratello.
Che minchia è?
Fra poco mi vieta anche di fare la cacca.
Harry ride e annuisce.
«Almeno un metro di distanza, grazie.» conclude Louis.
«Finito?» faccio io sbuffando.
«Voglio aggiungere una cosa.»
«Dicci, Louis.» dice Harry con la penna in mano.
«Non devi fare il maniaco, mia sorella è piccola.»
«Ehi, io non sono piccola!» protesto incrociando le braccia.
«Sì, lo sei. Non voglio una piccola Ireland da crescere, sapete cosa intendo.»
Non ci credo.
Pensa sempre e solo una cosa.
Harry si copre la faccia con la mano, continuando a ridere.
«Va bene, Louis. Farò tutto quello che hai detto.»
Louis allunga la mano ed Harry l’afferra.
Sono strafottuta.






Kjnhdwkbf.
Vi AmO tRoPpOx. 
Grazie mille per le recensioni e anche a coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Amo tutttttttttti.
Questo capitolo mi piace, yo.
Ieri volevo aggiornare ma EFP ha deciso di non funzionare quindi bene. C'era chi diceva che era chiuso e io ho perso cinque anni di vita HAHAHAHAH
Bene, me ne vado. 
Due milioni di baci, ciaux.
<3<3<3




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Capitolo 11
*** Im in love with you if you love me too. ***




11. Im in love with you if you love me too.

«Sei pronta, piccola?» dice Harry mentre chiude la cerniera del cappotto.
«Sono gasata, piccolo!»
Minchia, forse potevo risparmiarmi ‘piccolo’.
«Piccolo?»
«Era per risponde uguale alla tua domanda.» spiego.
Lui ride e mi sistema la sciarpa.
E’ vicino.
E’ vicino, Ireland.
Tranquilla e ricordati di respirare.
Harry si apre in un sorriso e quando ha finito mi prende per mano e mi porta nel giardino di casa Styles.
Giardino, per dire.
Ci puoi fare uno zoo.
«Dove dobbiamo andare di preciso?» dico davanti l’auto nera.
«E’ un posto fuori Londra, ci accompagna Joseph.»
«Ma lui non è simpy.»
«E’ solo.. silenzioso.» dice in sua difesa.
«Adesso lo faccio diventare il miglior autista del mondo!» gli faccio l’occhiolino ed entro.
«Salve Joseph, posso chiamarla Jo?» dico allegra.
Lui mi guarda, sorride e poi annuisce.
«Bene, Jo. Quanto durerà il viaggio?»
«Due ore e mezzo, massimo tre, signorina.»
«Minchiarella, ma dove dobbiamo arrivare?» dico guardando Harry.
«Fuori Londra, signorina.»
Questo ‘signorina’ mi snerva.
«Jo, chiamami Ireland. Non sono vecchia, dai.»
«Come vuoi, Ireland.»
Mi sorride e mette in moto.
Harry mi guarda con la bocca aperta.
Peni invisibili, attento.
«Come hai fatto a farti chiamare per nome? Io ci tento da quando avevo cinque anni!»
A quei tempi era un bambino dolce, da strapazzare di coccole.
Adesso è un ragazzo altamente..
No, mi contengo.
«Io può tutto.»
Lui sorride e guarda fuori da finestrino.
*
«My heart skips.»canto a voce alta.
«Skips.»ripete Jo a voce ancora più alta.
«A beat!»cantiamo insieme.
Dopo aver messo il nuovo album di Olly Murs in radio, io e Jo ci siamo dati alla pazza gioia.
Harry cerca dormire ma ogni tanto si sentono sue risate.
Sono seduta nel posto accanto al guidatore e regolo il volume della radio.
«Aspetta metti quella di prima, è bellissima.» dice gasato Joseph.
Ripeto, io può tutto.
Non sembra nemmeno lo stesso Joseph con cui siamo partiti da Londra.
«I came.»dico indicando l’uomo.
«I saw.»dice lui indicando me.
Lui dovrebbe guidare, ma ok.
«Tore down these walls.»cantiamo insieme.
Harry sta cercando di dormire, cosa impossibile dato il volume della radio.
Salto un pezzo di canzone e vado dietro, raggiungendo il riccio.
«I’m in love with you, if you love me too.»gli canto vicino l’orecchio.
«Ti amo anche io, Ireland. Lasciami dormire.» borbotta dandomi le spalle.
La frase prima di ‘lasciami dormire’.
‘Ti amo anche io, Ireland.’
Oggesù.
Gli lascio un bacio in guancia e torno da Jo.
«Jo, andiamo insieme al prossimo concerto di Olly Murs?»
Gli si illuminano gli occhi e per un momento si distrae dal guidare.
«Prendi le prime file, mi raccomando.»
«Joseph, mi sbaglio o siamo in una corsia sbagliata?»
«Oh, cazzo.»
Si copre la bocca e mi guarda come per chiedermi scusa.
«Sapevo di averti contagiato!» rido e alzo il volume della radio mentre l’uomo si mette nella giusta corsia.
«In trent’anni di servizio in casa Styles, non mi ero mai divertito così tanto.»
Gli faccio l’occhiolino e canto la canzone.
«Jo, secondo te, c’è troppa differenza di età tra me ed Olly?» chiedo.
Potrebbe essere l’uomo della mia vita.
«L’amore non ha età.»
Amo quest’uomo.
Forse sposo lui.
«Un giorno di questi gli facciamo una visitina.» sorrido.
E si innamorerà di me, ovviamente.
*
Joseph si ricompone e annuncia il nostro arrivo.
«Ok, svegliamo Harry.»
«Ma come ha fatto a dormire con tutto il casino che abbiamo fatto?» mi chiede.
«Non ne ho idea, davvero.»
Mancava poco e la macchina tremava.
Apro la portiera dell’auto e mi avvicino al ragazzo.
E’ così carino quando dorme.
In realtà lo è sempre.
In qualsiasi momento e circostanza.
«Harry, siamo arrivati. Svegliati, cucciolone.» dico scuotendolo.
Niente.
«Non mi fare passare alle maniere pesanti.» lo minaccio.
Lui non risponde.
Metto da parte i miei pensieri poco casti e incomincio a pizzicargli i fianchi, urlando di svegliarsi.
Cede e spalanca gli occhi.
«In realtà sono sveglio da un po’.» ridacchia.
Putty.
«Andiamo, va.»
Joseph prende le valige e incomincia a camminare.
«Jo, che fai? Posso benissimo portarla io.»
Prendo la valigia dalla sue mani e lui mi sorride riconoscente.
Perché sfruttare le persone?
Le mani ce le ho.
Harry prende la sua e salutiamo l’uomo per poi entrare in questo grande club.
Appena metto piede dentro quel posto mi rendo conto di quanto siano ricchi i proprietari.
Porca putty, è enorme.
E io che parlavo per casa Styles.
«Salve, sono Harry Styles. Ho portato una mia amica.»
«Edward.» aggiungo ridacchiando.
Lui mi guarda e mi esce la lingua.
Sexy?
No, minchione.
«Salve, signorino. Ecco la chiave, il signor Evans vi aspetta per pranzo alla ‘sala Pegaso’.»
Sala Pegaso, ci sarà sicuramente qualche cavallo con le ali.
Trattengo le risate ed Harry lo nota quindi liquida il tizio dell’ingresso e fa strada verso destra.
Saranno tre giorni divertentissimi.





Hjefdnrws.
CcccccccccccciauZ.
Grazie mille per le recensioni, siete fantastiche!:))
Questo capitolo è di passaggio ma i prossimi capitoli saranno shrf
Ci sarà un nuovo personaggio.
Non ve lo dico.
Mu@.
-Secondo voi, chi sarà il nuovo personaggio che vedremo dei prossimi capitoli?
Vi do un pinguì se indovinate xdxd.
Volevo dirvi che ho scritto una OS su Michael Jackson, fvnjs, e ci ho messo l'anima quindi mi farebbe piacere se passaste. Io che scrivo cose serie, uau. Ecco il link: Dear Michael, thank you.

Adesso scompaio come una colomba in volo.
Odio le colombe, sks.
<3
<3
<3

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Capitolo 12
*** Soul mate? ***




12. Soul mate?

«Harry, sto per svenire. Tienimi, per piacere.»
Sono appena entrata nella camera che ci è stata assegnata.
Io non senza parole.
E’ enorme ed arredata in una maniera impeccabile.
Lui ride e mi tiene.
Certo, c’è abituato a trovarsi in camere di questo genere.
«Non hai visto ancora niente. Ci sono stato un paio di volte, rimarrai scioccata a vedere i campi dai golf.»
Non ho mai giocato a golf in quanto mi è sempre sembrato noioso.
Adesso mi sta sembrando particolarmente divertente.
Apro la camera e vedo due letti da una piazza e mezza.
Sono separati e il metro di distanza c’è.
Che vuole di più dalla vita, Louis?
«Crepo, non ho mai avuto un letto da una piazza e mezza tutto mio.»
Prendo la rincorsa e mi ci stendo.
Harry cammina verso di me e si stende accanto a me.
«Letti separati come specificamente chiesto da tuo fratello.»
«Hai seriamente intenzioni di dare ascolto al quel paranoico di Louis?»
«In parte.» fa il vago.
«Cioè?»
«Se non vuoi dormire da sola, ci entriamo in due nel mio letto.» sorride imbarazzato fissando il tetto.
Ireland, c’è una cosa che è obbligatoria all’essere umano: respirare.
Ce la posso fare.
«Ci penserò, adesso che si fa?»
Ciao Harry, ci ho già pensato.
Accetto molto volentieri la tua proposta.
Molto volentieri.
Ma molto moltissimo.
«Io mi faccio una doccia, tu puoi fare quello che vuoi.» dice alzandosi dal letto.
Quindi posso fare la doccia con te?
Mi basta anche spiarti.
«Chiamo Louis, a dopo.»
Compongo l’unico numero che so a memoria e compare ‘La mia ragione di vita Louis.’ Accompagnata da una foto mentre sorride.
Sì, tutta opera sua.
«Qualcuno ti ha già toccata?»
C’è chi ha il fidanzato geloso e chi, come me, ha il fratello iperprotettivo.
Della serie: ‘guardala e sei morto’.
«No, Lou. Sono appena arrivata, tutto apposto.» dico serena.
Apposto un cazzo.
Mi è appena stato offerto di dormire nel suo stesso letto.
Ovviamente rifiuterò per tuo volere, Louis.
Credici.
«Com’è il posto?» chiede più tranquillo.
«Non ti puoi immaginare, ci sono due letti da una piazza e mezza l’uno!»
«Sono separati da più di un metro, vero?»
Sbuffo.
«Sì, Lou.»
«Perfetto, così sto più tranquillo.» fa un sospiro di sollievo e dopo avermi salutato attacca.
*
«Harry!» lo saluta da lontano un signore.
Incominciamo bene.
«Salve Signor Evans, come sta?» saluta cordialmente Harry.
«Bene, giovanotto.»
Giovanotto.
Potrei rotolare per terra dalle risate.
Trattengo le risate e rimango in silenzio.
«Hai portato la tua fidanzata?» dice salutandomi con un cenno del capo.
Aspetta che rido.
HAHAHAHAHAHAAHAHAH.
No.
«Oh.. no. E’ la mia migliore amica.» dice imbarazzato.
Giusto, vai così Harry.
«Spero vi divertiate, ragazzi. Io vado, lì c’è Niall con i suoi amici.»
Il signore si allontana ed Harry si gira verso di me sbuffando.
«C’è qualcosa che non va, Har?»
«Non impazzisco per quel Niall.» dice guardandosi intorno.
«Mi dici chi è?»
«Quello biondo insieme a quei ragazzi.»
Mi sposto per vedere meglio e con mia piacevole sorpresa scopro che questo posto è pieno di bonazzi.
«Minchia, Harry.»
Lui mi guarda senza capire.
«Niente, lascia stare.»
«Ehi, Styles!» dice una voce.
Harry alza gli occhi al cielo per poi girarsi. Niall lo sta salutando con un sorrisino stampato in viso.
Harry mi prende la mano e incomincia a stritolarla mentre si avvicina.
«Niall.» lo saluta Harry.
«Non ci vediamo da tanto tempo, eh. Chi è questa bella ragazza?» dice avvicinandosi a me per poi lasciarmi un bacio in guancia e allungarmi la mano.
«Sono Ireland.» sorrido.
Non ce la posso fare.
Questo qui è un angelo.
«Non credevo che Harry avesse trovato l’anima gemella.» fa il biondo.
Alcuni dei ragazzi ridono.
Cazzo ridono?
Harry ha la mascella contratta. Con una mano stritola la mia e l’altra è diventata un pugno.
Forse non vanno molto d’accordo.
Senza forse.
«Noi non stiamo insieme.» spiego tranquilla.
«Perfetto, allora più tardi esci con me?» dice Niall.
Lo guardo bene in viso.
Hai degli occhi bellissimi che mi incantano.
Sto per aprire bocca quanto Harry mi interrompe.
«No, Niall. Non esce con te.» dice Harry avvolgendo il suo braccio sul mio fianco.
Oggesù, muoio prima del dovuto.
«Ehi riccio, fai rispondere lei.» dice dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Minchia, adesso che gli dico?
‘Mi dispiace, ma mio fratello non vuole.’
Sarebbe troppo squallido.
«Senti, facciamo che se dopo ci incontriamo esco con te, ok?» dico sorridendo.
Spero di risultare più convincente possibile.
Niall non ha tempo di aprire bocca perché viene richiamato dal signor Evans.
Che culo.
«Ci vediamo dopo, piccola.» mi fa l’occhiolino e si allontana con i suoi amici.
Dalla mia bocca esce un sospiro di sollievo.
Non so il perché, ma si era creata una tensione assurda.
Abbraccio Harry, il quale sembra più tranquillo.
«Quanto lo odio.» borbotta.
La frase esatta sarebbe: quant’è bono.





Jnsdjfnjksnkas.
Ciao bella gente, vi amo tanto.
Grazie mille per le recensioni, siete fantastiche sfjd
Sono scazzatissima, non potete capire.
Fortuna che avevo scritto qualche altro capitolo :c
Ecco il personaggio nuovo che sarebbe entrato nella storiaaaaaaaaaaaaaaa.
Niaaaaall.
Jhsdjfn.
Ciauz.
Scompaio, mille baci!
<3<3<3

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Capitolo 13
*** With Niall. ***




13. With Niall.

Harry mi ha fatto indossare una tuta per andare a giocare a golf.
«Har, è strettissima.» dico sbuffando.
Lui mi fissa da tipo dieci minuti.
«Sei inquietante, smettila per favore.» sorrido.
Lui distoglie lo sguardo e le sue guance si colorano di rosso.
«Stai benissimo.» dice ancora più rosso di prima.
Ohw, quant’è tenero.
«Sto una meraviglia, lo so.» fingo di essere d’accordo per poi sorpassarlo e uscire dalla stanza.
Mi sento un paio di occhi addosso.
«Harry se non smetti di guardarmi il culo, io inizio a guardarti il tuo.» minaccio.
Non sarebbe una brutta idea, però.
Lui si gira, proseguendo in avanti.
Inciampo sulla scarpa slacciata come una povera impedita.
«Scarpe di merda.» impreco.
Mi abbasso e le allaccio.
Sento dei fischi e velocemente scatto in piedi.
Mi guardo intorno cercando Harry.
Dove minchia è finito?
Cerchiamo una testa riccia.
Castano, moro, castano, biondo, castano..
Biondo?
Torno alla figura che si sta avvicinando verso di me e riconosco Niall.
Porca la mi seria, che faccio?
‘Mio fratello ti castra se esco con te’.
Ma aspetta.
Lui non saprà mai con chi sono stata.
«Ehi bambolina!» mi saluta con un bacio sulla guancia.
Ireland, non è difficile.
Devi solo reggerti in piedi.
Puoi farcela tranquillamente.
«Ciao Niall.» sorrido cercando di essere più normale possibile.
In realtà non lo sono, dato che la mia mentre sta elaborando il balletto da fare appena sarò sola.
«Sei sola?» cerca Harry con gli occhi ma non lo trova.
D’un tratto si avvicina di più e mi sorride.
Oh Zeus, perché hai mandato tuo figlio sulla Terra?
Potrebbe essere pericoloso.
Io cerco di spiegargli che l’ho perso di vista perché mi ero fermata ma lui mi afferra per una mano e usciamo dall’entrata dell’edificio.
Che minchia vuole fare?
E se mi vuole stuprare?
Non che sia così male in questo caso, però no.
«Niall, forse è meglio avvisare Harry.» lo blocco.
«Lascialo stare, facciamo un altro percorso.» riprende a camminare.
Mi lascio andare e saliamo su quelle strane macchine che ti portano da una parte all’altra.
«Dove andiamo?» chiedo curiosa.
«Ti porto in un bel posto.» dice guardandomi.
Adesso rotolo per i prati.
Cinque minuti dopo passeggiamo in un enorme campo verde.
«Vuoi fare un tiro?» dice posizionando la pallina bianca.
Potrei fare volare la mazza.
Potrei uccidere qualcuno.
Oppure, in casi di fortuna, accecherei solo qualcuno che passa nei dintorni.
«Niall, ti prendi tu la responsabilità, eh.» lo avviso.
Lui ride e mi passa una mazza.
Bene.
Fantastico.
Meraviglioso.
E adesso che cazzo faccio?
Mi giro la mazza nelle mani sperando che il biondo capisca la mia difficoltà.
«Ok, ti insegno.» ridacchia e si posiziona dietro di me.
Mi avvolge con le braccia e posiziona le sue mani sopra le mie.
Oddio, credo che mi stia venendo un attacco di cuore.
Poggia la testa sulle mie spalle e mi lascia un bacio sul collo.
Dio dei cieli, facciamo una cosa rapida o devo morire prima del previsto?
Lui continua fino ad arrivare alla mia guancia. Cedo e mi giro verso di lui. Le nostre labbra si incontrano ma un urlo mi fa staccare immediatamente.
«Che cazzo state facendo voi due?» mi tira per un braccio Harry.
Una sola domanda: perché?
Perché proprio adesso?
Perché proprio Harry, soprattutto?
«Stavo contando le lentiggini che ha Niall.» affermo.
Lui ridacchia sfacciato e per niente imbarazzato.
Io sto andando a fuoco, manca davvero poco.
«Non la devi nemmeno sfiorare, intesi?» Harry si avvicina pericolosamente al biondo.
Niall, al quanto sfacciato, decide di tenergli testa.
«Perché non posso? Fai il fidanzato geloso?» replica il biondo.
Harry sta per perdere la pazienza, lo conosco troppo bene.
«Lei è mia, ok? Non farlo mai più o ti finisce male.» sono troppo vicini e il tono di voce si è alzato e non di tanto.
Che faccio?
Ballo la Macarena, forse la smettono.
«Allora, dai. Fammi finire male, Styles.» lo provoca Niall.
Minchia minchia.
«Sapete cosa dice una duna ad un’altra duna? Hai visto qualche duno?» scoppio a ridere come una cretina sperando di coinvolgere anche loro, cosa che purtroppo non accade.
«Seriamente, smettetela. Harry, voglio un gelato. Vieni con me?» chiedo tirandolo per un braccio.
Lui fa un passo indietro senza togliere lo sguardo da Niall.
«Te lo offro io il gelato, bambolina.» dice il biondo.
E allora vuole un occhio nero, eh.
Uno per uno, meglio due.
Almeno fai il panda.
Harry gli da un pugno e Niall è pronto a difendersi.
O cazzo cazzo.
«Harry, andiamo.» lo supplico.
«Zitta, stronza.»
«Uei, stronza a chi, minchione?» gli urlo.
Gli spacco il culo, aho.
Mi metto in mezzo ai due e trascino Harry con me dalla parte opposta del campo.
Gran puttano che mi dice stronza.
Abbiamo venti minuti da fare a piedi e già ne sono passati la metà senza aver fiatato.
«Sono stanca.» mi siedo per terra.
Harry si siede accanto a me ed io mi allontano per ripicca.
Lui mi guarda interrogativo.
«Zitta, stronza.» imito la sua voce.
Lui abbassa la testa visibilmente dispiaciuto. Poi si alza e si siede di fronte a me.
«Scusami, sono stato un cafone.»
«Wow, te lo dici anche da solo!» esclamo.
«Scusami se ti ho offeso in rifermento a qualunque parola o gesto che ho detto o compiuto.» dice senza staccare il suo sguardo dal mio.
Niente, adesso ho ceduto del tutto.
In realtà ho ceduto quando mi ha guardato con quello sguardo dispiaciuto.
«Riccio, stai parlando con me, non con sua maestà la Regina.» ridacchio ma lui non sembra prenderla nel mio stesso modo.
«Scusami, davvero.» ripete.
«Basta chiedermi scusa, ti ho già perdonato dieci minuti fa!» lo abbraccio.
«E comunque mi devi scusare tu, dato che sono scomparsa.»
Come risposta mi stringe ancora più forte.
E fu così che le raccomandazione numero uno e due, sono andate a pettinare le palle da bowling.
1.    Non perderla di vista.
2.   Non lasciarla andare con gli sconosciuti.





Do it like a brother, do it like a duuuuude.
Jessie sei la più figa dell'universo.
Ciauz.


Yololololoooo.
Grazie per le precensioni dello scorso capitolo, siete jsfgn
Tutte preoccupate per la coppia Ireland/Harry che è messa in pericolo da Niall jfsh
Niall in questa storia non è il solito angioletto amore e cibo xdxd
Lui è uno duro, yo.
No scherzo, fa solo il puttano xdxd
Adesso la smetto.
Sono infinitamente scazzata.
Ho una settimana d'infero e ho i nervi a duemila. Inoltre nessun minchia di meccanico mi vuole sistemare la macchinetta e io non posso nemmeno usarla se no 'mpicu pali pali. Tradotto: mi faccio la strada prendendo tutti i pali.
Volevo chiedervi un favore enorme :c
Sono talmente impedita da non saper fare un banner decente con le foto. Qualcuna talmente gentile da farmene uno, ci sarebbe? Mi metto in ginocchio, vi bacio i piedi, ditemi voi. Vi metto nella storia, boh.
Ho bisogno di aiuto HAHAHAHAHAH.
Bene, love infinito per voi.
Spero vi piaccia,personalmente non mi sembra tanto male :))
<3
<3
<3

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Capitolo 14
*** Police? ***


14. Police?

E’ sera ed Harry parla di continuo con dei tizi.
Sembra annoiato ma ovviamente non puoi lasciarli su due piedi lì.
«Scusatemi. Harry, sto andando a prendere da bere.» dico cercando di non risultare una scaricatrice di porto.
Il riccio mi regala uno dei suoi migliori sorrisi, avendo intuito il mio sforzo.
Sia chiaro, lo faccio per far fare bella figura ad Harry.
Mi allontano allegra andando verso il bar.
Chiedo una lattina di coca e mi siedo tranquilla.
Prendo il cellulare e chiamo Louis.
Se non mi faccio sentire potrebbe anche venire qua.
Dopo qualche squillo prende la chiamata.
“Lo vuole capire o no che mia sorella è scomparsa?” fa mio fratello.
Che cazz?
“Sì, ho capito, ragazzo. Ti ho già detto che si tratta di poche ore e non possiamo fare ancora nulla.”
“Ma siete cretini? Io vi chiedo aiuto e voi mi dite così?”
“Si calmi, la procedura dice che..”
“Me ne fotto della procedura! Adesso chiamo la polizia.”
“Ma è già nella stazione della polizia!”
Povero cretino.
Davvero, mi chiedo perché Louis sia nato così impedito.
«Louis!» urlo per telefono sperando di attirare la sua attenzione.
L’attenzione delle persone in sala l’ho attirata, quindi..
“Aspetti, ha sentito anche lei? Era la voce della mia sorellina.” dice mio fratello al poliziotto.
“Veda se è al telefono.” dice scocciato.
«Pronto?»
«Minchione che non sei altro, sono qua.»
«Oddio mio.» sospira. «Stai bene?»
«Louis, sei sul serio alla stazione di polizia?»
«Sì, signorina.» dice di sottofondo il poliziotto.
«Mi scusi è stato un fraintendimento.»
«Non si preoccupi.»
«Grazie mille e arrivederci.»
«Ah, signorina?»
«Mi dica, buon uomo.»
«Suo fratello ha bisogno d’aiuto, penso abbia problemi mentali.»
«Mio fratello cosa dove quando? Non si permetta, minchione! Louis, torna a casa!»
Sento Louis ridere per poi attaccare.
Scuoto la testa rassegnata.
Non cambierà mai.
Un ragazzo si avvicina al bancone e io con la scusa di buttare la lattina di coca-cola mi avvicino.
Ehi, non c’è niente di male a scambiare due chiacchiere con un bonazzo.
«Ciao.» lo saluto sorridendo.
Lui si gira verso di me e sorride.
«Ciao bellezza. Sono Aaron.» mi allunga la mano e la stringo.
«Piacere, Ireland.»
«Con chi sei qui?» mi chiede.
«Sono con Harry Styles.»
«Capito. Sei la sua fidanzata?»
Ma i cazzi tuoi, no?
Scuoto la testa e lui sorride.
«Allora esci con me?» chiede posando una mano sulla mia coscia.
Ma neanche se mi pagano, maniaco sessuale!
Harry entra nella sala e io la mia mente s’impegna a trovare una buona maniera per evadere da questa situazione.
«Devo andare, Aaron.. Mi ha fatto piacere rivederti dopo tre anni.» scendo dallo sgabello e raggiungo Harry.
«Ma io non ti conoscevo tre anni fa.» esordisce lui.
Cazzo, ce l’avevo quasi fatta.
«Come no?» chiedo.
Afferro Harry per un braccio e lo porto in giardino.
Mi guarda malissimo.
«Lo conoscevi?»
Ireland, devi dire di sì.
«Può essere.»
Non riesco a mentire ad Harry.
Lui ride e mi abbraccia.
«Aveva ragione Louis; non devo lasciarti nemmeno un secondo da sola.»
Faccio spallucce e mi aggiungo anche io alla sua risata.
3.     Non lasciarla andare nemmeno con le persone che finge di conoscere.
*
C’è la festa del club stasera e io mi guardo allo specchio aspettando Harry.
Forse il vestito è troppo nero.
Forse i miei capelli sono troppo neri.
Oddio.
«Ireland?» mi chiama Harry.
«Cazzo urli?! Sono pronta.» rido.
Lui mi raggiunge e punta gli occhi su di me.
«Non ti piace il vestito?»
Lui continua a fissarmi senza dire una parola.
«Lo sapevo, è troppo nero.» mi lamento.
Si avvicina e mi bacia la guancia.
«Sei perfetta.»
Tenetemi, per favore.
Lui indossa dei pantaloni neri, una camicia bianca e una delle sue giacche preferite.
«Nemmeno tu scherzi, Styles.»
In realtà ti vorrei dire quanto sei bono ma mi contengo.
«Stasera ci sono delle ragazze che conosco.» fa con un tono di voce diverso mentre prende qualcosa dalla valigia.
Cosa?
Le castro una per una.
«Mh, capito.» dico senza scompormi.
«Non ti dispiace se si aggiungono a noi, vero?»
Minchia se mi dispiace.
«No, tranquillo.» dico a denti stretti.
Lui sorride soddisfatto e mi prende a braccetto.





Oyey.
Io vi amo tanto.
Ma tanto tanto.

Grazie infinite per le recensioni, siete jdsgfh
Eccovi il capitolo, lala.
Parliamo di cose serie.
Mi vogliono lasciare lo spagnolo. Ancora di più da quando ho detto di voler bruciare la casa della professoressa in caso di materia rimandata.
Grr, la odio.
Bene, tanto love per voi.
Vi va di passare dalla mia nuova OS? Word aren't always necessary.
Ciauz.

Vi lascio con le delle foto :))

(perchè Dio non mi ha dato un millesimo della sua infinita bellezza?)

(jbsgfkm)

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Capitolo 15
*** There is a unicorn. ***


15. There is a unicorn!


All’entrata della sala, un fotografo ci ferma per fare una foto.
Subito dopo il ‘click’ delle voci ci distraggono.
Due ragazze ben vestite e con i capelli raccolti si avvicinano.
Harry mi lascia per qualche secondo e lascia un bacio in guancia a tutte e due. Una delle due sembra non volersi staccare neanche in caso di calamità naturale.
Ireland, respira.
Giustamente Harry ci sta e lo fa pure per vendetta di tutto quello che ho combinato oggi.
Puttano.
«Havold, come stai?» dice la più alta.
«Bene Jasmine, tu?»
«Adesso che ti ho visto, sto benissimo.»
Harry abbassa la testa imbarazzato.
Che gatta morta.
Mortissima, vah.
«Ciao Bella. Tutto apposto?» Harry saluta l’altra.
«Sì, grazie.» dice timida.
Potrei risparmiarti se continui così.
«Vi presento Ireland, la mia migliore amica.» dice raggiungendomi.
‘La mia migliore amica’ sks.
Allungo la mano cercando di essere gentile.
Quella che la dovrebbe chiamarsi Bella me la stringe sorridendo.
Mi rivolgo all’altra con la mano ancora tesa. Mi guarda male.
«Ma vaffanculo.» sussurro.
Harry mi sente e ridacchia.
«Andiamo?» dice Jasmine prendendo a braccetto Harry.
Annuisco ad affianco Bella.
«Mi piace il tuo vestito.» dice.
Ma io ti amo.
«Grazie, anche il tuo è fantastico!» sorrido.
Almeno una buona c’è.
Ci sediamo al tavolo assegnato e Jasmine mi frega ovviamente il posto.
Andrà tutto benissimo, Ireland.
«Haz, come funziona qui?» chiedo.
«Fino a mezzanotte ci sono tutti, poi dopo si movimenta tutto.»
Menomale, due palle a non fare nulla.
Annuisco e ordino qualcosa da bere.
Harry mi lascia un’occhiata di rimprovero che io ignoro.
«Andiamo a ballave?» propone Jasmine al riccio.
Ma se c’è musica classica?!
«Va bene.»
Accetta?
Seriamente?
Ma io lo castro.
Gli liscio i ricci.
Respiro profondamente per poi bere tutto il contenuto del mio bicchiere.
«Tutto bene?» chiede Bella.
«Sì sì.»
«Non capisco come fanno a ballare questa musica.» commenta lei.
Minchia, è una di noi.
«Ti amo, davvero.» rido.
«Come fai ad essere amica di una come Jasmine?» le chiedo.
«I nostri genitori sono molto amici e sono costretta a passare tanto tempo con quella vipera.»
«Ma no, è così amorevole.» commento sarcasticamente.
Lancio uno sguardo alla pista in cui Harry e Jasmine stanno ballando.
Lei è totalmente attaccata ad Harry.
Stingo gli occhi e cerco di mantenere la calma.
Harry da lontano mi nota e sorride.
Stronzo.
«Bella, ma non possiamo ballare solo noi due?»
«In teoria lo fanno maschio e femmina me se ci tieni..» ridacchia.
«Ci tengo.»
D’un tratto una fantastica idea mi illumina la mente.
«Vieni con me.»
Camminiamo verso il tavolo dalla parte estrema della sala.
C’è Niall con i suoi amici.
«Ehi Niall!» lo saluto.
Lui mi nota e si avvicina squadrandomi.
Simpatico, quindi.
«Ciao bambolina. Dove l’hai lasciato il tuo amico?» chiede passandomi un braccio sul fianco.
«Sta ballando con una tizia quindi ero sola con la mia amica. Possiamo stare con voi?» chiedo.
Guarda che mi tocca fare.
Gli amici di Niall hanno il suo stesso sguardo.
Pensandoci bene Harry non mi ha mai guardata così.
Sembra che vogliano spogliarmi con gli occhi.
Non sarebbe nemmeno tanto male ballare il valzer insieme a Bella.
«Certo che potete rimanere.»
Si presentano e ci fanno posto al tavolo.
Niall mi offre di sedermi sulle sue gambe.
Ma anche no.
Posso sedermi solo sulle gambe di Louis, ricordatelo.
Noto che Harry mi fissa affiancato da Jasmine e accetto la proposta di Niall.
«Vogliamo continuare quello che abbiamo lasciando in sospeso oggi?»
Ma anche no, di nuovo.
Harry continua a fissarmi ma non cadrò così in basso.
«Non adesso, biondino.»
E’ quasi mezzanotte così trovo una scusa per allontanarmi da Niall.
«Sono dei pervertiti, cazzo.» dice appena siamo lontane.
«Lo so ma dove vendicarmi di Harry, scusami.» dico.
Lei sorride furba.
«Ma non è che ti piace?»
«Chi, Harry?» rido cercando di negare il tutto.
«Dimmi la verità, dai!»
«Un unicorno volante, guarda!» indico un punto indefinito e vado a prendere qualcosa da bere.
Un bicchiere tira l’altro, sono arrivata a due con il terzo semi pieno in mano.
Rientro in sala dove Bella mi fa segno di avvicinarmi.
Harry sta ballando con una tizia a me sconosciuta.
Conta le pecorelle e mantieni la calma.
«Bel, chi è?» alludo alla ragazza avvinghiata ad Harry.
Lei trattiene una risatina.
«La cugina di Jasmine.»
«Minchia ma è una cosa di famiglia.»
«Che c’è, Irel?» dice assumendo lo stesso tono di voce di poco fa.
«C’è che..» mi zittisco.
«Mh?»
Lei ci rompe le palle, però.
«Il verde non è il suo colore.» dico guardandomi in giro.
«Sì, il verde..»continuiamo a ballare io e lei.
Il riccio sembra proprio non cagarmi e dedicare tutte le sue attenzioni a quella ragazza.
Prendo per il braccio Bella per poi prendere qualche altro drink.
«Arriverai sul serio a vedere gli unicorni.» dice sorseggiando la sua Red Bull.
«Almeno potrò dire di averli visti sul serio!» faccio una faccia strana che la fa scoppiare a ridere.
Poggia la lattina vuota sul bancone e mi guarda.
«Che si fa?»
Dato che ancora sono in grado di camminare senza andare a finire sui muri, propongo di tornare dentro la sala.
Quando raggiungiamo Harry, lo trovo nella stessa condizione in cui l’avevo lasciato.
«Non la sopporto più.» sussurro.
Bella segue il movimento delle mia labbra.
«Mh?»
Per fortuna non l’ha capito.
«Ho visto un unicorno.» invento.
Ride e torna a ballare.
Mi avvicino alla coppia e tiro Harry verso di me. La ragazza sembra non apprezzare, così mi si avvicina.
«Ehi, ci stavo ballando io.»
«Adesso non più.» sorriso amorevolmente.
«Harry, dille qualcosa.» incrocia le braccia.
«Era ora Land!» mi prende per il mano e inizia a ballare con me, procurando un’imprecazione nella ragazza che raggiunge la cugina.
Ireland vince ancora.



Oyey.
Tipo che è lunghissimo questo capitolo?
Amatemi tantissimo.
<3
Ciao bellezze wjfjm
Non ho idea di come sia venuta questa parte della storia e sarei molto felice se me lo faceste sapere in una recensione c:
La mia macchinetta funziona, i miei mi hanno fatto l'assicurazione e sto imparando a guidare.
Libertààààààà.
Sono pure brava, apparte entro nelle corsie del senso opposto HAHAHHAHAHA
Ripeto: se c'è qualcuno capace di fare banner, si faccia avanti e gli sarò grata a vita.
Forever, proprio.
Ok, scompaio.
Ciaux.
<3
<3
<3

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Capitolo 16
*** Demonstrations. ***


16. Demonstrations.

Balliamo da più di un’ora senza sosta e miei piedi mi stanno chiedendo aiuto in tutte le lingue del mondo.
Appena mi tolgo queste scarpe, le brucerò con le mie stesse mani.
Le soddisfazione delle vita, eh.
«Har, se non mi vuoi vedere con un bastone per le prossime due settimane, torniamo in camera?» chiedo supplicante.
In caso mi risponda negativamente, gli lancio le scarpe e vado a dormire nei prati insieme agli unicorni.
Questa si che è amicizia.
«Certo, piccola.» mi dice all’orecchio.
La sua voce è davvero poco udibile a causa della musica, ma ho intuito che ha avuto pietà di me e dei miei piedi.
Mi afferra per la mano e si fa spazio tra la folla.
Dopo cinque minuti in cui ho davvero creduto di avere un attacco d’asma, siamo fuori la sala.
Harry ha i capelli scompigliati e qualche bottone della camicia sbottonato.
Probabilmente sta complottando il mio svenimento.
Io invece sembro un panda che si è allontanato troppo dal suo albero e che deve assolutamente tornare alla sua postazione.
«Sei buffa.» ridacchia.
Ecco, l’esempio del panda era il più azzeccato.
«Sei simpatico come un calcio nelle palle.» fingo un sorriso e prendo a camminare.
Harry, dietro di me, ride e accelera il passo per raggiungermi.
«Quindi ti sta simpatica Jasmine?» chiede cercando di essere serio.
La mia espressione facciale fa intuire tutto.
Mi sta così simpatica che le regalerei una corda per impiccarsi.
Gentile da parte mia, no?

«Sì, moltissimo.» schiocco la lingua.
«Bene. Mi ha chiesto di uscire, sai?» dice con lo stesso tono di prima.
No, lo fa proprio apposta.
Ma io la uccido.
Non punto ad una morte secca e indolore. Il mio obbiettivo è una morte molto lenta e molto dolorosa.
Quindi la corda, oltre a regalargliela, la stringo io stessa.

«Lei cosa?» mi fermo.
Forse ho capito male.
‘Mi ha chiesto di cucire, sai?’
Può essere?
‘Mi ha chiesto di ruggire, sai?’
«Ti ha chiesto di udire
Forse ha sbagliato verbo.
Lui scuote la testa divertito.
«Mi ha chiesto di..»
«Di ubbidire, ho capito.» annuisco comprensiva.
«Penso proprio che le dirò di sì, abbiamo preso confidenza.» dice con un sorrido stampato in faccia.
Dio, aiutami a non uccidere qualcuno.
Perlomeno, se vado in prigione, fai incontrare a Louis una ragazza e lo sopporterà in mia assenza.
«Ho visto.» di atona e distaccata.
Anche gli unicorni cechi hanno visto quanto eravate vicini.
«E’ carina.» continua imperterrito.
«Scusa, potresti aspettare due secondi?»
Mi tolgo le scarpe e torno indietro, pronta a scambiare due paroline con Jasmine.
Mentre sono vicina alla porta d’entrata, due braccia mi afferrano per il bacino.
«Stavo scherzando, Land.»
«Lasciami, ricciolo dei miei stivali. Ora vedrà cosa vuol dire fare la gatta morta.» dico divincolandomi.
«Non ho intenzione di uscirci, stupida!» continua ridendo.
«Non mi sembra che scherzavi quando ballavate come due serpenti in fase di accoppiamento. Avrei dovuto ucciderla prima.» penso.
Harry continua a ridere senza volersi fermare.
«Dai, piccola!»
«E’ inutile che mi lecchi il culo. Aspetta qua due minuti, sono rapida in queste cose. Preparati, dopo toccherà a te.»
Wow, due omicidi in una sola serata!
Dio, fai incontrare a Louis una ragazza davvero molto paziente dato che la mia pena durerà molto.

«Non mi interessa nulla di lei, volevo vedere la tua reazione.» dice girandomi verso di lui.
Data la vicinanza potrei non fallire il mio tentativo di sputargli negli occhi.
«Davvero?» dico scettica.
Mi regala un bellissimo sorriso, credendo di avermi convinta.
«Bene, allora dimostramelo.» incrocio le braccia al petto.
Adesso non saprà cosa dire e potrei approfittarne per uccidere la riccona.
Dopo qualche secondo di silenzio, decido di concedergli del tempo. Mi guardo intorno per cercare le mie scarpe e le trovo sopra un muretto.
In realtà non mi interessa più di tanto, le avrei bruciate comunque.
In quest’attimo di distrazione, le labbra di Harry toccano le mie.
Se non avessi la bocca occupata, la mascella avrebbe toccato terra.
Lascio ricadere le mie braccia sui fianchi, ancora sconvolta.
Harry non va oltre e si stacca. Mi guarda imbarazzato, probabilmente sarà stato difficile essere così sfacciato.
«Questa me la chiami dimostrazione?» sbotto.
Lui si gratta la nuca imbarazzato.
«Questo si chiama fare morire d’infarto Ireland!» dico incrociando nuovamente le braccia.
Lui è ancora in silenzio, quando scoppio a ridere.
Quando sono nervosa o non so che fare, io rido.
Non una risata di quelle fini, una risata che porta alla lacrime.
«Andiamo, sono stanchissima.» cambio discorso.
Predo le scarpe dal muretto e inizio a camminare verso la stanza con Harry al mio fianco.
Nessuno sguardo, nessuna parola.
Scommetto che mi risulterà difficile dormire.







Oyey.
Minchia questo capitolo è kfrleasj.
Si sono baciati, gente! 
Dopo quindici fottutissimi capitoli, ce l'hanno fatta! Solo un bacio a stampo ma accontentatevi ;)
Volevo chiederti infinitamente scusa per il ritardo nel pubblicare il capitolo ma i compiti, le interrogazioni e quella putty di spagnolo sto per chiedere aiuto al manicomio xd
Che simpy.
-Cosa succederà nel capitolo dopo, secondo voi? tututtuutuuu.
Voglio assolutamente sapere cosa ne pensate sdfgjkgfd
Appena ho visto le 12 recensioni, il mio cuore ha perso un battito come quando vedo Olly Murs in HD dal pc.
Io vi amo da impazzire, cazzo. 
Mi volete male, sul serio. 
Cioè, no. Io crepo così.
12?! 12! 12. Dodici.
Apposto, adesso scompaio. 
Ciauz lollini c:
<3
<3
<3

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Capitolo 17
*** I'm in love with you. ***




17. I'm in love with you.

Siamo davanti la camera e Harry sta cercando di aprire la porta.
Sembra così nervoso che una cosa così semplice, gli risulta difficile.
Stile ubriaco che deve mettere la chiave nel buco della serratura.
-Ce la fai?- gli chiedo.
Lui annuisce.
-Vuoi che faccio io?- richiedo.
Scuote la testa.
Wow, che dialogo.
-Cazzo, Harry. Hai intenzione di non rivolgermi la parola fin quando non pioveranno polpette dal cielo?- dico incazzata.
Mi sono rotta le palle.
Se non mi parla che posso fare?
Se parlo con gli unicorni poi mi prende in giro, quindi cin chi parlo?
Da sola, come un pazza.
Mi guarda senza sapere cosa dire e finalmente apre la porta. Fa prima entrare me e poi, dopo essere dentro la lussuosa camera, la richiude alla sue spalle.
Bene, sono in stanza con un ragazzo che nemmeno mi parla e mi guarda terrorizzato.
Non mangio, eh.
Nel caso in cui fossi un Mc Chicken allora dovresti spaventarti.
-Vado a cambiarmi.- annuncio.
Torno qualche minuto dopo, sfoggiando il mio meraviglioso pigiama giallo con la faccia di spongebob.
Tanto per essere all’altezza di un reale.
Harry è già steso sul letto e gioca con il cellulare.
Mi guarda con la coda dell’occhio e ride.
-La tua risata sta a significare che non ti piace il mio pigiama?- chiedo fermandomi.
-No, non mi permetterei mai.-
-Bravo bimbo.- dico facendogli l’occhiolino e buttandomi sul letto.
L’ultima volta che Louis mi ha preso in giro per il mio pigiama verde acqua con la faccia di Olly Murs stampata, il suo amichetto ha subito un bombardamento.
Per non parlare di quando Louis si è presentato con il pigiama delle winx. Insisteva sul fatto che Musa sarebbe stata la sua winx della vita.
Mi metto sotto le coperte e mi accorgo di occupare la metà del materasso. Le lenzuola sono fredde e mi ritrovo a maledire mio fratello per aver chiesto due letti separati.
Con un metro di distanza, tra l’altro.
Mi lamento sottovoce per poi guardare il tetto.
Bianco.
Perché i tetti sono bianchi?
Me lo sono sempre chiesto.
Il punto è che non trasmettono niente e il bianco mi innervosisce.
Mi giro vero Harry e lo vedo fare la medesima cosa.
Bene, adesso conto gli elefanti.
Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela e reputando la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela e reputando la cosa interessante andarono a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela e reputando la cosa interessante andarono a chiamare un altro elefante.
Quattro.. No, basta.
-Har.- lo chiamo.
La mia voce sembra farlo risvegliare da uno stato comatoso.
-Dimmi, piccola.-
-Stai contando anche tu gli elefanti? Se sì, contiamoli insieme così non mi sento sola.- dico senza pensare.
Potrei sembrare una ragazza con instabilità mentali.
Ammettiamolo, forse durante il mio parto qualcosa è andata storta.
Oppure il problema è al concepimento.
Potrebbe essere che mio papà mentre mi concepiva, guardava il tetto contando gli elefanti.
No? No.
-Veramente sto contando le pecorelle.- dice ridendo.
Allora non è un problema solo mio.
-Contiamo le pelefarelle?- chiedo scattando seduta sul letto.
Mi da le spalle e scoppia a ridere.
Forse non gli piace il nome.
-Contiamo le elecorelle?- richiedo.
Continua a ridere.
Ha ragione suona troppo male.
-Ci sono, ci sono. Contiamo le pecofanti!- dico convinta.
Non ha intenzione di smettere quindi torno sdraiata sul letto a contare i miei bellissimi elefanti.
-Quando sei razzista nei confronti delle pecofanti. Che ci vuoi fare, anche un elefante può avere l’istinto di scoparsi una pecorella. O è la pecorella a scoparsi l’elefante?- penso a voce alta.
Continua a ridere e mi arrendo.
Probabilmente resterò da sola insieme alle pecofanti, pazienza.
-Sei straordinaria.- dice quando si tranquillizza.
-E tu sei un razzista di merda. Stop alla discriminazioni delle pecofanti.- incrocio le braccia e gli do le spalle.
Passano cinque minuti e sono sicura che anche lui non sta dormendo.
-Har, sei sveglio?- chiedo piano.
-Sì, Land.-
-Posso dormire con te? L’ho sempre detto che un letto così è troppo per me.- chiedo pianissimo.
-Non ti sento, puoi ripetere?- chiede.
So che da una parte ha sentito e le possibilità sono due: o non vuole essere castrato da Louis quindi me lo richiede sperando che io lasci perdere oppure non può credere che gli ho chiesto una cosa così.
Sinceramente non lo so nemmeno io con quale coraggio glielo sto chiedendo.
-Nulla, tranquillo. Buonanotte Harry.- dico dandogli nuovamente le spalle.
-Notte piccola.-
Ok, adesso che minchia si fa?
Torniamo agli elefanti; prendiamo una Schweppes solo io e loro?
Ma vaffanculo.
Mi alzo e mi avvicino al letto di Harry.
-Posso dormire con te?-
-Certo, piccola.- dice sorridente.
Alza le coperte e batte con la mano sul materasso.
Sorrido soddisfatta e mi sdraio. Poi mi accoccolo sul suo petto e sento il suo cuore battere forte.
Che fosse per la troppa vicinanza?
Secondo me è perché gli si è svegliato.
Chi vuole intendere, intenda.
-Il tuo cuore batte fortissimo. Hai incontrato una pecofanta che ti ha rubato il cuore? Se vuoi lo vado a riprendere io.- dico alzando la testa per guardarlo negli occhi.
Le sua guancia si colorano di rosso e vedo la sua espressione imbarazzata anche con poca luce.
-Ehm, puoi tenerlo tu il mio cuore.- dice accarezzandomi una guancia.
Ireland muore. Crepa. Decede.
Non ho nemmeno il tempo di chiedergli il senso di quest’affermazione, che il suo petto si alza per immagazzinare aria e inizia a parlare.
-Hai rubato il mio cuore il primo giorno che ti ho visto. Il bacio di poco fa ha un senso. L’ho fatto perché mi sono innamorato di te, Land. Mi servi tu per sorridere, per stare bene. Mi servono le tue parolacce ridere e sentirmi allegro. Quando ci sei tu sembra tutto molto più bello. Grazie di essere entrata nella mia vita e di averla migliorata. Adesso ti chiedo una cosa. Vuoi rimanere nella mia vita per sempre? Vuoi essere la mia principessa?- chiede con gli occhi lucidi.
Il mio cuore sta per esplodere.
La gola è secca e gli occhi solo lucidi.
Dio, mi dovevi avvisare così mi preparavo psicologicamente!
Mi do un pizzicotto, poi un altro e un altro ancora.
-Che fai?- chiede dubbioso.
-Credevo che quello che è appena successo sarebbe accaduto solo nei miei sogni quindi voglio vedere se non sto sognando.- dico concentrata a pizzicarmi il braccio.
-Stupida, non sto scherzando. Mi sono innamorato di te, sul serio.- dice incatenando i suoi occhi nei miei.
Bene, quindi non sto sognando.
-Minchia, Harry. Se non l’avevi capito ti amo anche io.- dico felice.
Preso le sue labbra sono sulle mie e le nostre lingue s’incontrano. Posa le sue labbra sulla mia fronte, poi sulle palpebre ed infine sul naso. Sorrido gli regalo un gentile bacio sulle labbra.
-Sai cosa? Se fosse stato un sogno, al tuo posto ci sarebbe stato Olly Murs. Quel figo assurdo che mi farei..- mi interrompe scioccato.
-Che c’è? Dico solo la verità!- continuo.
Inizia a farmi il solletico e a dirmi di chiedergli scusa.
-Ammettilo che Olly attizza anche a te!- esclamo ridendo come una malata.
-Nah, io sono più bello.- dico convinto sopra di me.
Probabilmente sono già morta.
-E’ vero, tu sei molto più sexy.- ammetto toccandogli i ricci.
-Adesso posso dormire tranquillo.-
Ritorna al mio fianco e cerca la mia mano. Poi intreccia le sue dita con le mie e mi lascia un bacio in fronte.
-Louis mi ucciderà.- dice.
-Ti sbagli. Louis ci ucciderà e con ‘ci’ intendo anche il tuo amichetto laggiù.-
Mi guarda spaventato e non posso far altro che ridere.
Louis sarebbe capace di fare peggio.









Oyey.
Mi credevate morta, ma ci sono ancora.
Perdonatemi, vi chiedo scusa :c
Vi spiego tutto. 
Alloorrrrrrrrrrra. Una bellissima mattina della settimana scorsa, mi è caduto il pc -di mio cugino, tra l'altro- e la mia bellissima chiavetta se n'è andata a farsi fottere.
In quella minchia di chiavetta c'era di tutttooooooo, tuttttttooo. I capitoli in più che avevo scritto di questa e delle altre ff. 
Insomma, mi si è spezzata e l'ho riscritto da capo e io odio riscrivere le cose che ho già scritto (?)
Amatemi perchè io può.
Poi la mia macchinetta mi lascia a piedi -di nuovo- e finalmente oggi l'ho ripresa dal meccanico e mi sento molto felice per questo ho aggiornato c:
Niente, sono gasatissima per i -27 giorni al concerto sdgkjhagkeh
Parliamo del capitolo. 
Si sono dichiarati, ayeaaaaaaaaaaaaaaaaaaah. 
Pensavate che andassero oltre e invece no! devo far entrare in depressione l'amichetto di Harry xd
Grazie mille per le recensioni, io vi amo.
Ma no vi amo a e basta, vi amo proprio tantissimo.
Ciau, mille baci c:
<3
<3

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Capitolo 18
*** 'It was ok'. ***




18. 'It was ok'.

Un rumorino disturba il mio sonno tranquillo.
Apro un occhio e mi guardo intorno, tanto per capire la situazione.
Harry è completamente buttato su di me e mi stringe come se volessi scappare da un momento all’altro. D’altro canto io mi ritrovo in un piccolissimo spazio.
Dopo tutto sono comoda.
Il cellulare sta sul comodino ma la mia posizione non mi permette di arrivarci.
Con la massima cautela che ho, cerco di liberarmi dalla presa di Harry.
Sottolineiamo la mia cautela di un elefante in sovrappeso.
Quando ci sono riuscita, il cellulare ha smesso di squillare.
Mi sembra anche una cosa corretta, no?
Ma vaffanculo.
Il cellulare riprende a squillare e la faccia di Louis compare sullo schermo.
Questa foto è davvero pessima.
Se un bambino la vedesse, gli si bloccherebbe la crescita e non voglio avere una responsabilità così pesante.
In ogni caso, la cambierò.
-Faccia di minchia che non sei altro, perché mi rompi le palle a quest’ora?-
La mattina, in modo particolare, sono più amorevole del solito.
-Buongiorno anche a te, sorellina del mio cuore. Come hai passato la nottata?- chiede tranquillo.
Oh cazzo, io non so mentire a Louis.
Per quando mi posso impegnare, lo capirà subito.
Una volta andò fuori Londra per una lezione dell’università esterna. ‘Irel, ce la fai a cucinare qualcosa di commestibile?’, disse. ‘Certo, Lou. Vai tranquillo.’, risposi. Semplicemente diedi fuoco alla cucina mentre tentavo di fare bollire l’acqua. Fu quel giorno in cui conobbi Zayn Malik, un pompiere che al posto di salvarmi dalle fiamme, scoppiò a ridere per dieci minuti pieni.
Uno stronzo assoluto, oh.
Certe volte mi chiama e mi chiede se ho imparato ad accedere il fuoco.
Ma dai, chi non sa accendere il gas?..
-E’ stata.. ok.- dico semplicemente.
Ecco, adesso mi chiude in convento insieme alle suore.
Il ‘è stato ok’ lo uso solo in alcune situazioni particolari.
Il problema è uno: non posso mica chiamarmi suor Ireland.
-Va bene. Le distanze tra i letti sono state rispettate?- chiede indagando.
Ho semplicemente dormito nello stesso letto con il mio ragazzo.
E sti cazzi alle distanze.
-Certo, Lou.- mando giù la saliva e cerco di sembrare più normale possibile.
-Perfetto, ti chiamo dopo che devo stalkerare una ragazza troppo sexy.-
Dio, speriamo che questa volta non lo arrestino sul serio.
Una volta è capitato e l’ho salvato io dicendo che la scomparsa dei nostri genitori ha influito molto sul suo comportamento. Non so come non l’abbiano arrestato o quant’altro ma ricordo benissimo la faccia della ragazza.
Lei si che è rimasta traumatizzata.
-Non esagerare, ciao Louis!- attacco velocemente e tiro un sospiro di sollievo.
Chiudo il cellulare e fisso lo schermo.
Andrà tutto bene no?
Al massimo diventerò suora sul serio.
I miei pensieri poco positivi vengono interrotti da due braccia muscolose che mi cingono la vita.
-Era Lou?- chiede poggiando la testa sulla mia spalla.
-No, era Olly Murs che mi chiedeva di scappare con lui alle Hawaii.- dico seria.
Fa un salto indietro e mi guarda malissimo.
-Stavo scherzando, dai!- affermo abbracciandolo.
Sembra rilassarsi ma io non voglio cedere.
-A quest’ora ero già a fare le valige, Har.- scoppio a ridere e lui fa una faccia sconvolta.
-Che stronza!- ammette.
I suoi occhi sono divertiti e il suo sorriso è meraviglioso come sempre.
Non mi sembra giusto.
La mattina solo io sembro un panda sperduto?
-Come scusa?- dico prendendogli il viso tra le mani.
Harry era il ragazzo più dolce ed educato mai conosciuto. Poi ha conosciuto me ed è cambiato tutto.
-Ti sembra giusto che mi devo sentire dire queste cose?- fa una faccia tenera e il mio cuore si scioglie.
Potrebbe andare in giro a chiedere ai bambini le caramelle.
Probabilmente ci riuscirebbe con quella faccia dolce.
Però bello, amo le caramelle.
-Sei un cucciolo di panda.- dico per poi posare le mie labbra sulle sue.
-Buongiorno.- sorrido.
-Anche a te, principessa. Preparati che troviamo qualcosa da fare!- dice regalandomi un altro bacio.
-Potremmo andare a trovare Zac Efron, visto che Olly non ti sta simpatico.- propongo ridacchiando.
Secondo me, da un momento all’altro, mi tira fuori dalla finestra.
-Continua così e non ti compro le caramelle.-
Sembra mio padre quando ero piccola. Non me le comprava lo stesso, anche se facevo la brava. Poi arrivava Louis e mi portava nel negozio di caramelle più grande di Londra.
L’aspetto positivo di avere Louis come fratello maggiore.
-Ok, papà.- gli rispondo ridendo.
**
-Facciamo colazione?- dico tirandogli il braccio.
Mi guarda e sorride come fa il padrone con il cagnolino che vuole l’osso.
Ehi, ma io non so un cazzo di cane!
-Sì, piccola.-
Mi conduce verso una grande sala con tanti tavoli.
-Sei alta un metro e una Vigorsol in confronto a me, lo sai?- dice ridendo.
Io non sono bassa.. Sono diversamente alta.
E poi non è nemmeno vero.
-Ti sbagli; sei tu quello troppo alto.- dico offesa.
Ride e mi dice di salire sulla sua schiena.
Non me lo faccio ripetere due volte e aggrappo le mie mani al suo collo e i piedi al suo bacino.
-Com’è il mondo dall’alto?- chiede sfacciato.
Ci sta scassando le palle.
Adesso lo prendo a calci in culo davanti a tutti.

Gli tiro una schiaffo sulla nuca e lo sento lamentarsi.
-Ehi!- dice toccandosi il punto dolente.
-L’hai voluto tu, Mr. Altezza.-
Mi sistemo meglio e continuiamo a camminare tranquillamente nella stessa posizione sotto gli occhi divertiti delle persone.
-Potremmo scalare l’Everest in questa posizione, lo sai?- chiedo sentendomi potente.
Scuote la testa e sorride.
Gli regalo un bacio in guancia ed entriamo in sala.
Decido di scendere e dopo che i miei piedi hanno toccato terra, afferro la mano di Harry.
-Che vuoi da mangiare, Land?- dice dando un’occhiata.
In questo momento la mia pancia accetterebbe di tutto.
La fame mi sta divorando.
-Un cornetto alla nutella e un succo.-
-Ok, piccola. Prendi il tavolo, io sto arrivando.- mi da un bacio in fronte e si mette in fila.
Cerco il tavolo con aria contenta e quando lo trovo mi siedo occupando due posti.
Sono così contenta che potrei correre per tutto il campo da golf.
Sono così contenta che potrei improvvisare uno dei miei balletti davanti a tutti.
Sono così contenta che potrei regalare le mie caramelle ai bambini inglesi.
No, questo è esagerato.
Le caramelle sono intoccabili.
La mia attenzione viene attirata da Niall che poggia la mano sulla mia spalla.
-Ehi bambolina!- mi saluta.
-Ciao Niall.- sorrido cordialmente.
-Harry ti ha lasciato sola?- dice continuando a guardarmi.
Mi sento leggermente osservata.
-No, lui ehm..- tento di spiegargli che è a prendere la colazione ma non mi fa finire la frase.
-Ti dispiace se mi siedo, piccola?-
Mi sta incominciando a stare sulle palle come i tizi del lunapark che ti vedono devastata e ti chiedono se vuoi fare un altro giro.
Scuoto piano la testa ma lo trovo già seduto accanto a me.
Mi sta sulle palle come in cani che abbaiano alle 6 e mezza di mattina.
-Oggi esci con me?- chiede tranquillo.
-No, Niall. Io..-cerco di spiegargli il fatto che non me ne fotte proprio niente di lui, ma mi interrompe ancora una volta.
Mi sta sulle palle come i toast freddi che ti danno dopo un’interminabile fila al fast food.
-Dai, ci divertiremo un sacco!- dice con uno sguardo malizioso.
Mi sta sulle palle come Jasmine.
No, questa è un’offesa troppo pesante.
A mia sorpresa vedo arrivare Harry con un vassoio in mano.
-Ehi, per questo ci sono i camerieri!- lo sfotte ridendo il biondo.
Harry non lo guarda nemmeno per poi posare il vassoio.
-Stavo giusto proponendo alla tua amica di uscire con me.- dice sorridendo sfacciato.
Mi sta sulle palle come i guidatori che non mettono la freccia nei momenti opportuni.
Harry diventa evidentemente teso e le sue mani sono chiuse a pugni.
-Niall, sparisci.- dice duro.
Il biondino, forse intimorito o quant’altro, si alza dalla sedia e lascia il posto al riccio.
-Ci vediamo dopo, bambolina.- dice facendomi l’occhiolino.
-Mi sta sulle palle quanto la fila interminabile al Mc Donald’s.- borbotto.
Harry sta per alzarsi e andargli incontro ma lo fermo in tempo.
-Stai tranquillo, Har. Lascialo stare, è solo stupido.- dico afferrando la sua mano.
Il ragazzo sembra più tranquillo e mi porge il cornetto alla nutella che avevo chiesto.
Batto le mani contenta e gli regalo un bacio.








Oyey.
Ciauxxxx c:
Scusate il ritardo ma a 16 giorni dal concerto la febbre decide di scassarmi l'anima.
Mi sento una merda, assurda :c
Però ho una bellissima notiziaaaaaaaaaaaa.
Tipo una settimana fa mia mamma arriva in camera e mi fa tutta contenta 'Cati, Olly Murs viene in Italia!'. Io tipo ero 'ma che cazzo stai dicendo, mammina'. Poi ho scoperto che il 31 luglio aprirà il concerto di Robbie Williams. 
E indovinate? Vado al concerto fdsjhjksgfdkh
Mio cugino lo ama, potrebbe sposarlo, e ha chiesto di venire con me quindi sono tipo sfkjgitijtz
Ho preso i biglietti e ne ho trovati due nel settore accanto il palco in prima fila sdjkghkj
Yeeeeeeeey.
Quindi vedrò anche Robbie Williams, quel gran figo di uomo.
Dopo che vi ho raccontato il tutto, scompaio xd
In ogni caso, grazie mille per le recensioni!
Mille baci! <3<3<3

Vi lascio due gif c:


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Capitolo 19
*** His name is 'My Boyfriend'. ***




19. His name is 'My Boyfriend'.

Può non sembrare vero, ma Niall e Jasmine sembrano essere scomparsi.
Grazie Babbo Natale, davvero.
E’ l’ultimo giorno e non c’è nemmeno l’ombra di quei due. In compenso c’è la cameriera che sta cercando di fottermi il ragazzo.
Mantieni la calma, Ireland.
Esco dal mio stato di trance e mi rendo conto di cosa sta succedendo.
-Comunque sono Jas.- gli dice allungando la mano.
La ragazza è davvero poco coperta e la sua posizione non lascia niente all’immaginazione.
Harry, come se niente fosse, sta per ricambiare la stretta di mano.
Gli brucio le giacche, tutte.
-Lui si chiama ‘Il Mio Ragazzo’ e io mi chiamo ‘La Sua Fidanzata’, quindi ciao.-sorrido, trattenendo la voglia tirarle i capelli biondo platino.
Sembra proprio Barbie.
Alta, tette rifatte, rossetto fucsia, capelli biondi e mini top.
Scherzavo, Barbie non era troia.
Harry mi guarda sconvolto dalla mia reazione, ma non ha capito che potrei fare molto di peggio.
Per esempio potrei spedirla in un reality inesistente, in culo al mondo, con delle popolazioni indigene che manderanno -sotto mia richiesta, ovviamente- le sue tette a fuoco.
Chiamasi sacrificio umano agli dei.
Chi meglio di lei?              
Oppure, per essere più gentile, potrei chiuderla nella gabbia delle scimmie e fargli fare amicizia con quegli esserini davvero simpatici che si fanno facilmente corrompere con qualche caramella.
Barbie -sbarra Jas- mi guarda con un sorrisino fastidioso sulle labbra.
-Io stavo parlando con lui, non con te, dolcezza.- dice masticando la gomma.
Una mucca.
Sembra davvero una mucca ruminante con quella gomma rosa in bocca che le da ancor di più l’aria da troia.
-Troietta, lui non vuole parlarci con te. Ti dissolvi per favore?- dico con l’ultimo spiraglio di pazienza.
Harry guarda la scena divertito, muovendo la testa da me a Jas.
Tutti i nomi da troia iniziano con Jas?
Che coincidenza.
-Quanto sei rompipalle, fatti i cazzi tuoi. Comunque troietta a me non lo dici, guardati tu prima.- dice offesa e scocciata.
Forse ho sentito male.
Non puoi avermi dato della troia.
Harry sta per intervenire, infastidito dall’ ultima parte della frase, ma con un gesto rapido lo faccio rimanere seduto.
Mi alzo dalla sedia, cercando di arrivare all’altezza della Barbie, cosa impossibile dato che è alta quanto Harry.
Non soddisfatta salgo sulla sedia e finalmente sento di avere il potere.
Tiro, nella maniera meno dolce che possa esistere, i suoi capelli e di conseguenza il suo viso si alza per guardare il mio.
-Ehi Barbie, vuoi un pugno?-
Quanto sono amorevole.
Scuote la testa intimorita.
-Quindi ora te ne vai, vero?- continuo.
Lei annuisce.
Quando voglio, so essere abbastanza convincente.
Lascio i suoi capelli e, con eleganza da vincitrice, scendo dalla sedia.
-Piacere di averti conosciuto, Jas barra Barbie barra Zoccola.- dico salutandola con la mano.
Se ne va senza dire niente e mi sento osservata. Oltre gli occhi di alcune persone dentro il bar, anche gli occhi di Harry mi guardano insistenti.
Non ho mica ballato la macarena nuda, eh.
-Sei una forza della natura, amore.- dice scoppiando a ridere.
Ridacchio anch’io, cercando di risultare seria.
-Ci so fare con queste cose.- continuo vantandomi.
-Poco gelosa, mi dicono.- fa una ragazza nel tavolino dietro di me.
E’ alta quanto me e in viso il suo sorriso strafottente è la cosa che prevale.
-Ciò che è mio, rimane mio. Difendo il territorio.-dico facendole l’occhiolino.
Il riccio ride così tanto che deve fermarsi per prendere aria.
-Con te faccio i conti dopo, puttano. La cosa bella è che stavi pure per parlarci.- dico alzandomi.
Riprende a ridere insieme a qualche altra persona dentro il bar.
Ireland Tomlinson, un fenomeno da baraccone.
*
-Facciamo una passeggiata nel campo da golf?- mi chiede il riccio mentre ci alziamo dal tavolo della sala da pranzo.
Ho mangiatocome Bear Grills dopo due anni in foresta mangiando merdine varie, quindi un po’ di movimento non sarebbe male.
-Sarebbe la cosa adatta o esploderò.- dico alzandomi.
Mi prende per mano e mi conduce fuori.
-Har.- lo richiamo.
-Dimmi, piccola.-
-Non penso di farcela, fammi digerire e poi camminiamo.-
Mi sento una botte con i piedi.
Mi guarda compassionevole e trattiene le risate.
Cazzo c’è da ridere?
Mangio sempre tantissimo e poi mi lamento, sono fatta così.
-Sediamoci lì.- dice indicando una panchina.
Aspetto che si sieda lui per poi stendermi e poggiare la mia testa sulle sue gambe.
Perché spendere soldi in materassi se hai Harry Styles che è stracomodo?
-Sei bellissima lo sai?- dice dolce.
La fase dopo pranzo è una delle fasi più pensati della giornata in cui non potrò mai essere amorevole.
E’ una cosa scientificamente testata.
-Sono bella quanto il sole a mezzogiorno, non si può guardare.- dico scoppiando a ridere.
Mi guarda severo come se avessi detto: ‘Il Mc Donald’s fa schifo’.
Avviso importante; se in futuro accadesse una cosa del genere, portatemi subito dallo psicologo.
Sarebbe davvero una cosa grave.
-Tu non sai ciò che ti rende bella ai miei occhi.- continua facendo finta di nulla.
Non è il momento adatto, oddio.
Ripeto, mi sento così scazzata che potrei rimanere a fissare gli occhi di Harry per una vita.
Quello lo farei anche se non fossi scazzata, ma ok.
-La mia finezza da scaricatore di porto? Quella colpisce tutti.- dico facendogli l’occhiolino.
Sinceramente non so da chi l’ho presa.
I miei genitori erano persone così fini, per quanto mi ricordo.
Louis non sarà la finezza in persona, ma ce ne vuole per arrivare al mio livello.
‘Sorellina, dove minchia sei? Sono tre fottutissime ore che ti chiamo!’
O forse no.
-Farei a nuoto tutti gli oceani per vedere il tuo sorriso.- dice tenero.
E’ davvero dolce ma è il mio momento ‘sfottiamo Harry e le sue frasi d’amore’.
-Ti stancheresti, amore. Quindi rimango con te a romperti le palle, almeno non fai così tanta strada. A proposito, sai nuotare?- chiedo mettendomi comoda.
Lui sbuffa e guarda in alto.
-Io sì. Ho fatto piscina con Louis ma lui non veniva per nuotare. Se vuoi intendere..- continuo a parlare come se niente fosse.
Poi silenzio
Harry guarda da un’altra parte, offeso.
-Harry.- lo chiamo.
Fa finta di non sentirmi.
-Har.-
Che se la sia presa?
-Ehi, dolcezza. Scusami, non volevo farti incazzare.- dico tirandomi su.
Non contenta mi guarda e si gira di nuovo.
Quanti anni ha? Dieci?
Mi sistemo su di lui e gli giro la testa verso di me.
-Sei il più bello, il più dolce, il più.. meraviglioso. Si può dire?- mi chiedo.
Lo vedo sorridere e capisco che quel sorriso è anche il mio.
Avvicino il mio viso al suo e appoggio la mia fronte sulla sua.
-Scusami, sei speciale.- continuo.
Sto stronzo mi sta facendo anche sentire in colpa.
Gli regalo un bacio sulle labbra e poi un altro ancora.
-Ehi, mi stai facendo sentire in colpa!- dico seria.
-Ma no!- scoppia a ridere.
Mi strige forte e mi sento davvero bene.
Finalmente è il mio turno di essere felice?
-Ti amo.- mi dice ad un centimetro dalle mie labbra.
Sì, è davvero il mio turno.
-Anch’io ti amo.-
La scena ad alto contenuto di zuccheri è interrotta da una voce ormai familiare.
-Uoh, interrompo qualcosa?- fa Niall avvicinandosi.
Mi ritraggo subito, in imbarazzo e mi siedo composta sulla panchina.
-A dire la verità, sì.- dice Harry alzandosi.
Penso che questa volta finisce male.
Penso che nemmeno ‘volete un gelato?’ funzioni.
Penso pure che non funzionerà ‘cosa dice una duna ad un’altra duna? Hai visto qualche duno?’.
Minchia, sono fottuta.
-Cos’è, mi hai rubato la ragazza?- dice Niall continuando ad avvicinarsi.
Questo ragazzo ha seri problemi se crede di avermi ai suoi piedi.
-Ti ho rubato cosa?- gli risponde il riccio ridendo nervosamente.
-Lei sarebbe dovuta uscire con me, mi ha detto di sì, ieri mattina. Quindi adesso, scusaci ma non andiamo.- dice convinto il biondo.
Punto uno, io gli ho detto di sì per uscire?
Preferirei mille goleador, ad un presuntuoso come lui.
Punto due, andiamo dove?
Questo tizio è tutto pazzo.
-Ma che minchia dici, Niall?! Io non ti ho mai detto di sì, fai tutto da solo. Io non mi muovo da qui, capito?- la mia voce è decisa come il mio passo che affianca Harry.
Quest’ultimo mi tiene dietro di lui, come a volermi proteggere.
Niall ride di gusto per poi puntare i suoi occhi blu su di noi.
-Sei una troia allora, cambi idea così facilmente?- fa tranquillo.
Il mio istinto di centrare il punto ‘x’ con un bel calcio, viene fermato da Harry che ha ben pensato di attaccare.
Il pugno di Harry colpisce il bel visino di Niall. Al primo ne seguono altri.
Non credevo la situazione potesse arrivare a tanto.
-Harry, smettila!- dico mettendomi in mezzo.
Quel coglione biondo, nonostante i numerosi colpi continua a ridere.
-Troia a chi? Io ti uccido.-
E’ la prima volta che lo vedo così arrabbiato.
Con tutta la forza che ho lo tiro indietro ma con un spinto vengo allontanata.
Niall si alza e la scena si ripete, all’opposto però.
Il riccio si rende conto solo dopo di essere sotto i colpi di Niall e decide di rispondere.
A differenza di tutte le altre ragazze che sarebbero scoppiate a piangere, io urlo il nome del mio ragazzo come per incoraggiarlo.
Minchia, sembro ad un incontro di box.
Fanculo a me e alla mia passione per le risse.
Quando mi rendo conto che potrebbero uscire con più di un occhio nero, tiro indietro Harry e lo allontano.
-Adesso la smettete?- dico con il fiatone.
Niall di asciuga il viso sporco di sangue mentre Harry alle mie spalle cerca, ancora incazzato, di farsi avanti.
-Ti odio da sempre, Horan. Ti odio da quando eravamo piccoli e mi sfottevi per tutto. Ti odio per tutto. Adesso che hai insultato lei, ti odio ancora di più.- urla fuori di se Harry.
Mentre abbraccio il riccio e lo spingo indietro, gli amici di Niall arrivano allarmati dietro l’angolo.
-Cazzo è successo, bro?- fa uno.
Se prima pensavo fossimo nei guai, adesso penso che lo siamo ancora di più.
Penso che nemmeno se regalassimo loro una cena nel ristorante più lussuoso, ci lascerebbero andare vivi.
Minchia, di nuovo.
-Sono cazzi loro, ok? Va tutto bene, vai a fanculo biondino.-
Afferro Harry e ci incamminiamo per la parte opposta.
-Mi spieghi che cazzo ti è preso, eh?- dico facendolo sedere.
A guardarlo non sembra stare benissimo.
Il viso sempre candido e pulito è sporco di sangue. Gli occhi che mi hanno colpito da sempre, sono arrabbiati. Le labbra che tanto amo sfiorare sono anch’esse sporche e piene di tagli. I capelli sono scompigliati più del solito e i vestiti sono stropicciati.
-Ho finalmente trovato la persona che mi rende felice e non posso rischiare di perderla per colpa sua.- dice ancora con i pugni chiusi.
Le nocche prima bianche sono anche loro rosse e graffiate.
Mi siedo di fronte a lui, in una parte di campo dove passano poche persone. Gli afferro la mano e gli lascio baci leggeri per poi intrecciare le sue dita con le mie.
Lo sento singhiozzare e non capisco il perché.
-Va tutto bene, amore mio.- dico abbracciandolo senza chiedergli nulla.
-Non mi dovevi vedere così. Io non sono così, te lo giuro. Te lo giuro.- dice piangendo.
Continuo ad abbracciarlo mentre lui continua a ripetere la stessa frase.
Non so quanto tempo sia passato, forse minuti o ore, gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi.
Prima c’era rabbia, ora c’è dispiacere.
-Non scusarti.- gli lascio un bacio sulla fronte.
-Mi sono innamorata del ragazzo dolce che non dice brutte parole perché pensa sia da maleducati.- dolcemente poso due baci leggeri sulle sue palpebre, poi gli asciugo le lacrime.
-Mi sono innamorata di Harry, no di Harry Edward Styles.- dico sorridendo e regalandogli un bacio sul naso.
-Mi sono innamorata di un ragazzo che non mi ha parlato dopo avermi rubato un bacio.- sorrido ricordandomi qualche giorno fa. Gli do due baci in guancia e riprendo a parlare.
-Ti amo e niente mi farà cambiare idea.- gli do un ultimo bacio sulle labbra e lo aiuto ad alzarsi.
-Ti metto il ghiaccio o diventerai pieno di lividi, dai.-
Potrei anche fingere di avere un ragazzo barra panda.
Si appoggia a me ed entriamo nel residence.
-Ti amo.- mi sussurra semplicemente.









So che mi odiate un botto per il ritardo, ma spero mi perdoniate.
Oyey.
Ho avuto l'esame del patentino rimandato, sono partita per Milano, il concerto, sono in fase 'depressione post-concerto' e la macchinetta mi ha lasciato a piedi due volte in un giorno.
Vi supplico, capitemi.
Giuro che vi ho pensato all day all night e mi sono sentita troppo in colpa ma ecco il nuovo capitolo!
Sono 2.054 parole ed è alquanto lungo.
Così mi perdonate *w*
E' strapieno di zuccheri zuccherosi e ti amo, cosa strana nelle mie storie.
Ci voleva un po' di jewsif.
Harry il bad boy che fa a pugni è il mio sogno, quindi adesso mi sento soddisfatta sufhrjk
Il concerto è stato assurdo, la serata più bella della mia vita. Ho visto sul retro Zayn e Liam, a meno di 10 metri di distanza. Fuori dall'Arena di Verona ho visto Liam, Niall, Harry e Josh.
Gesù, sono così perfetti hrjfdsn.
Stop depressione e ayea.
Prometto di aggiornare più velocemente anche perchè ci avviciniamo alla parte clu (?) della storiaaa.
Scusate infinitamente se non sono riuscita a rispondere a tutte le recensioni, giuro che appena posso rispondo a tutte.
Grazie un casino, siete assolutamente fantastiche.

Mille baci, ciaux.

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Capitolo 20
*** I promise. ***


 



20. I promise.


-Ehi Jo, ci sei mancato!- dico lasciando la mano di Harry per abbracciare l’uomo.

Joseph mi accoglie a braccia aperte e da un abbraccio anche al riccio.

-Cos’è successo, Harry?- chiede notando i lividi.

-Niente, è rotolato per le scale dopo aver visto Megan Fox.

No, a quest’ora sarebbe già senza capelli.

-C’era una festa e si è travestito da panda.

Questa non è per niente credibile.

-Abbiamo passato una notte di fuoco.

No, questa è troppo sconcia.

-E’ caduto dal letto perché voleva inseguire un folletto.- dico tornando al suo fianco.

L’uomo ci guarda storto.

-Poco credibile?- dico insicura.

Jo annuisce.

-E’ successo quello che doveva succedere da anni con Horan.- ammette riprendendo la mia mano.

L’uomo sembra cercare il viso del nominato nella sua memoria.

-Il biondino più stronzo sulla faccia della terra?- chiede conferma.

Si fa riconoscere, a quanto pare.

-Esattamente.- dice Harry aprendo la portiera della macchina.

Mi lascia entrare per prima e quando ho preso posto si siede al mio fianco.

-Ho una sorpresa per te, Irel.- dice dal suo posto.

Adesso uscirà due biglietti per la Jamaica e scapperemo insieme.

-Sputa lo sputo, uomo!-

Dalla tasca esce tre biglietti e me li mostra con un sorriso lucente.

Che siano davvero dei biglietti per la Jamaica?

-Dimmi che non sto sognando.- dico avvicinandomi.

Sento Harry sbuffare, probabilmente avrà capito di che si tratta.

-Hai davvero preso tre biglietti per il concerto di Olly Murs?- dico elettrizzata.

-Sì e sono pure in prima fila!- dice fiero di se stesso.

Chi se ne fotte della differenza d’età, io lo sposo.

-Grazie mille, sei il migliore!- dico abbracciandolo.

Torno dietro con i biglietti in mano e inizio a fissarli.

Nel caso in cui Olly mi chiedesse di partire in tour con lui, accetterei.

Se dicessi di no, sarebbe come rifiutare un abbonamento gratis al Mc Donald’s e gli abbonamenti gratis al Mc Donald’s sono irrifiutabili.

Lascio un bacio in guancia contenta al riccio e di conseguenza sorride anche lui.

-Mi sono perso qualcosa?- chiede con un sorriso di chi la sa lunga.

-Se hai perso il portafoglio non lo so.- dico vaga.

Harry scoppia a ridere come un ossesso per aver capito la battuta mentre Jo mi guarda male.

Avrei dovuto mette in gioco l’amichetto di Jo, forse avrebbe riso.

-Voi due non me la raccontate giusta.- continua uscendo dall’enorme residence.

-Io la storia di Biancaneve la so così, se poi i nani sono ritornati etero, non lo so.- continuo a sparare cazzate.

Harry riprendere a ridere come prima mentre Jo continua a guardami sospettoso.

Forse non gli piace la storiella di Biancaneve, mh.

Conosco anche la storia dei tre porcellini, ma quelli facevano direttamente un’orgia.

-Sei contro i nani gay? Loro hanno il diritto di esserlo. Peccato che sono sette, numero dispari. Cucciolo si fa prete e siamo al completo, che dici?- ipotizzo.

Il riccio smette di ridere per qualche strano motivo e mi fissa.

Lui e la sua mania di fissarmi prima di parlare.

Prima o poi gli tirerò un pugno.

-Cucciolo era il mio preferito e sostenevo la coppia Biancucciolo.- fa come un bambino.

Oddio, dove sono finita?

Ha appena ammesso di sostenere quei due e così facendo ha anche ammesso di aver guardato la favola di Biancaneve.

Un ragazzo ribelle, eh.

Harry Edward, gioca con la macchinina che ti ha portato il tuo prozio dall’Australia!’

Ma io voglio guardare Biancaneve!’

Non vado oltre o non potrei più guardare un faccia il mio ragazzo.

I miei pensieri vengono interrotti da Harry che mi lascia un bacio sulle labbra per distrarmi. Segue un urlo ambiguo e la macchina accosta.

-Io lo sapevo!- urla Jo improvvisando un balletto.

-Sapevi cosa?- chiede tranquillo Harry.

Forse ha appena scoperto che in Inghilterra si parla l’inglese.

Probabilmente ha anche capito che il Mc Donald’s non fa bene alla salute.

O forse ha appena capito che Olly Murs amerà me e non lui.

-Sapevo che vi eravate messi insieme!- dice indicandoci.

-Davvero, credevo che avessi scoperto l’esistenza di un nuovo continente.- dico sorpresa.

Harry ridacchia e decide di accontentare Jo.

-Comunque sì, alla fine ce l’ho fatta.- dice Harry battendo il cinque all’uomo.

Stavolta mi sono persa qualcosa io.

E non è né il portafoglio, né qualcosa laggiù.

-Ne ero sicuro. Hai scelto più che bene.- gli fa l’occhiolino e dopo aver ripreso la postura da persona seria, accende il motore della macchina.

-Qualcuno mi spiega?- chiedo guardandoli interrogativa.

-Se non l’avessi capito, il ricciolino era cotto di te da settimane.- dice esplicito Joseph.

Harry sembra in imbarazzo ed è davvero carino.

-Ohw, eravamo nella stessa situazione allora!- dico abbracciandolo.

Jo ci guarda dallo specchietto retrovisore e sorride.

Abbiamo anche colpito il cuore dell’autista, siamo proprio perfetti.

*

Esco dalla metropolitana guardandomi intorno. Salendo le scale prendo un profondo respiro e recito velocemente una preghierina che mi insegnò mia nonna all’età di cinque anni.

Sto per essere uccisa?

Sto per imbattermi nell’uomo nelle nevi?

Spero di non essere uccisa dopo essermi buttata sotto la macchina di un vip?

No, sto per incontrare Louis.

Che l’orsetto delle caramelle Haribo mi sostenga.

Harry ed io abbiamo deciso di confessare. In realtà dovremmo farlo stasera a cena, ma io farò una piccola premessa a mio fratello.

La sua reazione potrebbe essere imprevedibile e quindi immaginabile.

Attraverso la strada e cerco mio fratello al solito posto dove ci incontriamo sempre.

Stranamente non si vede nemmeno la sua ombra e sarebbe davvero strano non notare uno come Louis Tomlinson.

Mentre mi guardo intorno confusa, qualcuno mi afferra per il braccio e mi sbatte sul muro.

Sarà Jasmine che ha scoperto di non interessare ad Harry?

Sarà Niall che vuole la rivincita della scorsa volta?

Sarà la barista che vuole tirarmi i capelli?

Nah, tranquilla Ireland, sarà solo uno stupratore.

-Se vuoi derubarmi non ho un centesimo e non possiedo nulla tranne un fratello. Te lo venderò a patto che tu mi lasci andare!- propongo.

-Brutta stronza di una sorella, vendi tuo fratello alla prima occasione?- dice incazzato lasciandomi.

Niente stupratore, Jasmine, Niall o la Barbie.

E’ solo Louis.

-Sai che non avrei mai fatto, amore mio.- gli dico sorridendo.

Lo fisso e penso di aver sbagliato fratello.

Indossa uno smoking, delle scarpe nere lucide e dei Ray Ban coprono i suoi fantastici occhi. I capelli sono pettinati ordinatamente e non sembra assolutamente il Louis che conosco io.

E’ così sexy.

Così misterioso ed intrigante.

Così..

Minchia, sto facendo strani pensieri su mio fratello.

-Louis, sei tu?- chiedo ancora sconvolta.

Lascia perdere il discorso della vendita e mi guarda ammiccante.

-Si, babe. Sono Tomlinson, Louis Tomlinson.- dice abbassandosi gli occhiali sul naso.

Il pavimento sembra cadermi sotto i miei piedi.

-Cazzo minchia Louis, non puoi presentarti così. Non puoi permetterti di farmi avere certi pensieri su mio fratello!- dico spazientita.

Mi guarda male e posa gli occhi in tasca.

-Stai seriamente pensando di portarti a letto tuo fratello?- dice più sconvolto di me.

-Sì cazzo!- ammetto.

Mi guarda come se avesse visto Megan Fox trasformarsi in uomo.

-Che cazzo ci fai vestito così?- chiedo iniziando a camminare.

-Niente, ho solo visto 007.- dice tranquillo.

Si spiega tutto, ovvio.

Cerco aria e riprendo a camminare quando Louis mi affianca e cammina protettivo.

-Vorresti fare il bodyguard?- dico sfottendolo.

-Taci, sistah.-

Uno 007 molto moderno, direi.

-Quella ragazza ti fissa da un quarto d’ora.- dico guardando alle sue spalle.

Una ragazza alta, bionda e con due tette enormi guarda ammiccante mio fratello che si gira. Fa la sua mossa da 007 e le sorride.

Solitamente quando esco con mio fratello mi guardano davvero male.

Adesso non mi guardano proprio, dato che è come s’esistesse solo lui.

Ripeto: dov’è mio fratello?

-Che bona, minchia.- si lascia scappare.

Credevo che mio fratello fosse molto più fine di me, ma mi sono sbagliata.

Non dico peggio, ma siamo quasi a parità.

-Louis, stai aspettando che io diventi maschio per andarle a parlare?- chiedo.

-Ma tu sei femmina.- dice ovvio.

Bello quanto stupido.

-Uh, davvero?-

Lo afferro per il braccio e continuiamo a camminare per le strade affollate di Londra.

-Lou, posso farti una domanda?-

-Certo, babe.- ammicca togliendosi gli occhiali e sedendosi su una panchina.

Ok, rimane solo da dirgli per metà che sono fidanzata.

Come minchia faccio?

-Come la prenderesti se..-

-Sei lesbica, sorellina?- dice prendendomi le mani.

In teoria dovrei dirgli che ho un ragazzo, non una ragazza.

Non mi lascia il tempo di parlare che si risponde da solo.

-Sappi che non ti lascerò solo per questo piccolo dettaglio. Sono un buon fratello, io.- dice convincente.

-No Lou, non è questo.- dico velocemente.

-Menomale, mi sarebbe venuto difficile non provarci con la tua ipotetica ragazza.- dice rassegnato.
Scoppio a ridere.

Non sono mai stata nervosa in questa maniera, nemmeno all’esame di quinto.

-Dicevo, come la prenderesti se..-

-Vuoi andare a vivere in un altro paese?- chiede sconvolto.

Oddio, perché si fa tutti questi complessi.

Di nuovo non mi da la possibilità di rispondergli.

-Questo non te lo permetto, Ireland. Sei ancora piccola e ammetto che non potrei vivere senza di te.- dice autoritario ma sincero.

-Io non..-

Mi interrompe nuovamente e prende a parlare.

-Sai che i nostri genitori ci hanno lasciato a marcire qui e che siamo cresciuti soli, non mi lasciare anche tu.- i suoi occhi sono lucidi.

Come può pensare che lo lascerei qui da solo?

-Louis io non vado da nessuna parte. Te la ricordi la promessa sotto il grande albero di Hyde Park? Non la spezzerò mai.- dico infondendogli sicurezza.


Hyde Park, notte del 2 gennaio 2010.

Fuori fa freddissimo e non c’è nessuno per strada. Dentro il grande parco due fratelli sono abbracciati sotto un albero.

‘Lou, mi spieghi che c’era scritto in quella lettera?’ dice la ragazza.

Era accaduto tutto così velocemente dopo il ritorno dal Mc Donald’s dei due ragazzi.

La casa era vuota e una lettera bianca troneggiava sul tavolo in legno del grande salotto. Louis lesse velocemente le parole scritte dalla madre e per qualche minuto si sentì mancare. Il foglio bianco con qualche breve frase, non poteva essere che uno scherzo, pensò Louis.

 

Siamo partiti, staremo fuori per parecchio tempo. A dire il vero non torneremo. Louis prenditi cura di tua sorella, la carta di credito sarà sempre piena. Non siamo fatti per fare i genitori e tu sei già grande per badare ad entrambi. Statemi bene, con amore, mamma e papà.’


Con amore?

Mamma e papà?

Come si potevano chiamare quelle due persone genitori?

A Louis sembrava una candid camera.

Come avrebbe fatto a badare a se stesso e a sua sorella quando ancora era un adolescente irresponsabile?

Prese per il braccio la sorella e la trascinò senza dire una parola per le vie di Londra.

Adesso, dopo qualche ora, Ireland chiede flebilmente cosa recitava la lettera.

Visibilmente preoccupata, la ragazza guarda lo sguardo perso del fratello. Si sistema meglio di fronte a lui e lo incita a parlare.

‘Se ne sono andati ma ce la faremo. Ci sono io con te e non ti lascerò mai, ok? Non ci lasceremo mai, Ireland. Io te lo prometto e tu?’ chiede piangendo.

In quel momento Ireland non può far altro che dimostrarsi più forte del fratello e abbracciarlo. Non può far altro che donargli tutto quello che le è rimasto e tutto il suo amore.

‘Te lo prometto anche io, non ti lascerò mai Louis. Ce la faremo, sei il fratello migliore del mondo.’

Passarono la sera così, l’uno tra le braccia dell’altro e tante lacrime.

Come si dice? Insieme si passa tutto, no?

 

Lo abbraccio come per fargli dimenticare quei brutti ricordi.

-Ehi, 007! Che figura ci fai a piangere, tu sei un duro!- dico dandogli una gomitata.

Ridacchia e ritorna in se, il ragazzo sempre allegro che tutti conoscono.

O meglio dire la parte di mio fratello che tutti conoscono.

-Comunque, la mia domanda era un’altra. Fammi parlare, ok?- dico prendendo fiato.

Si ricompone e sembra pronto ad ascoltarmi.

Dai Irel, al massimo ti chiude in casa o lo picchia.

No, lo uccide direttamente.

-Come la prenderesti se ti dicessi che ho un fidanzato?- chiedo velocemente.

Che l’orsetto delle Haribo sia con me.






 


Oyey.
Aloha gente skfdjl
Avevo il capitolo pronto ma aspettavo dei vostri pareri c:
So che è lunghissimo, il capitolo, ma veniva male a dividerlo fjkl
Solo io penso male, vero?
Vero.

Vogliamo parlare di Louis?
Crepiamo :) insieme :) dai :)
Mi sono impegnata un sacco per scrivere questo capitolo quindi mi farebbe moltopiacere sapere cosa ne pensate, ayea.
Amatemi.
Io mi amo.
Io vi amo.

Ok, staph.
Ciauixino babes!


(non mi carica le gif di Luigino, che minchia :c)

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Capitolo 21
*** He isn't gay, we're together. ***


 



21. He isn't gay, we're together.


Ho appena piantato mio fratello sulla panchina liquidandolo con ‘ci vediamo stasera a cena al ristorante della scorsa volta, viene anche Harry’.

La sua faccia era indecifrabile.

Poteva sia dire ‘ehi, avvicinati a mia sorella e ti castro’ o ‘ehi, fai felice mia sorella e divertitevi’.

Per me è la prima.

Corro tra le persone, implorando gli dèi di non far venire a Louis l’idea di inseguirmi.

Potrei correre più forte e a quel punto sembrerebbe davvero una scena di 007.

Mi fermo dopo un po’ e prendo la metropolitana. Un quarto d’ora dopo entro in casa Styles, pronta per il turno che finirà alle 7 e mezza.

-Ireland, potresti perdere cinque minuti del tuo tempo per me?- dice guardandomi con gentilezza la madre di Harry.

Da quando in qua mi tratta come se fossi sua figlia?

-Buongiorno Mrs. Styles.- la saluto cordiale, avvicinandomi.

-Ho visto Harry molto felice, ha per caso fatto amicizia?- chiede con le mani congiunte.

Adesso cosa m’invento?

Sa, a dire la verità suo figlio è felice perché sta con me e non con quelle ragazze snob che gli girano intorno.’

Penso che mi ucciderebbe da un momento all’altro.

-Suo figlio è sempre così cordiale che ha fatto amicizia con molti nostri coetanei.- dico dondolandomi sui piedi.

Ne ha solamente picchiato uno, ma omettiamo questo piccolo accaduto.

-E dimmi, Jasmine si è presentata?- chiede con gli occhi luminosi.

Oh, quindi è lei che ha mandato la zoccola a rompermi le ovaie?

Ma io le uccido tutte e due allegramente.

-Certo, Signora.- dico con le mani chiuse a pugno.

-Tu che conosci bene Harry, non starebbero benissimo insieme?- chiede contenta.

Potrei non rimanere in me.

Potrei saltare a dosso alla donna che si trova di fronte a me, senza pensarci due volte.

Contiamo le pecofanti insieme, dai.

È un hobbie raccontare i propri cazzi alle persone che nemmeno conosci?

-Chi?- dico infastidita.

-Mio figlio e Jasmine, ovvio.- dice con lo stesso entusiasmo di prima.

Brucerei il suo armadio strapieno di cose firmate e mi sentirei la più potente dell’universo a vederla sclerare.

Eppure, un giorno di questi, dovrei farmi dare una lezione su come appiccare un fuoco da Zayn.

Si che è un pompiere, ma queste cose dovrebbe saperle.

-Io, ehm..-

Non avendo la minima intenzione di rispondere continuo a borbottare qualcosa.

Fortunatamente Harry si affaccia dalla sua camera e si avvicina sorridente.

-Tutto apposto, mamma?- chiede.

Mi guarda e mi saluta con un cenno della testa.

-Certo, Edward. Vai pure Ireland e scusami se ti ho fatto perdere tempo.- dice ancora più gentile di prima.

Ma le persone si fanno di qualcosa?

Probabilmente anche le persone ricche si drogano.

Camminiamo in silenzio ed una volta entrati in camera Harry inizia a darmi mille baci.

-Mi sei mancata un sacco.- dice poggiando la sua fronte sulla mia.

Sorrido semplicemente per rispondere con un semplice ‘anche tu’.

-Che ti stava dicendo mia madre?- chiede con il suo solito sorriso che ti fa perdere mille battiti.

Tua madre mi stava solamente dicendo che io sono merda rispetto a Jasmine, che ti vedrebbe benissimo con lei e che crede tu sia felice a causa sua.

Un bellissimo quadretto, va.

-Nulla d’importante, Har.- dico sedendomi sul letto.

-Tutto ok, Land?- chiede preoccupato.

Non va bene una minchia.

Il mio istinto omicida sta salendo alle stelle e arrivata a un certo punto non riesco più a controllarlo.

-Sì, sono solo preoccupata per la reazione di mio fratello. L’ho lasciato sulla panchina con ‘come la prenderesti se ti dicessi che ho un fidanzato?’- dico ridendo.

Harry si unisce a me anche se vedo un filo di nervosismo nella sua espressione.

-Preparati, stasera sarà dura.- gli dico lasciandogli un bacio in guancia.

-Andrà bene, ne sono sicuro.- dice auto-convincendosi.

Ma sì, cosa potrebbe mai succedere?

Un fidanzato morto e un fratello in galera.

L’importante è che andrà tutto bene.

-Louis mi ha detto che non potrebbe vivere senza di me e che non mi lascerà mai. Ha dannatamente paura di rimanere solo e non so come fargli capire che non lo sarà mai.- dico dopo qualche secondo di silenzio.

Ho bisogno di parlarne con qualcuno o esaurirò, più di quanto lo sono già.

-Questa sua paura ha qualcosa a che fare con.. i vostri genitori?- chiede incerto sulle ultime parole.

Annuisco e prendo a parlare.

-Tornavamo dal Mc Donald’s e ci hanno lasciato una lettera dove dicevano a Louis di badare a noi stessi. Lui aveva solo 18 anni e io 15. Puoi immaginare come si è potuto sentire. Louis si è preso cura di me come io mi sono presa cura di lui. E’ la persona più importante della mia vita e penso che lui abbia davvero paura.- spiego gesticolando.

-Paura di cosa?- chiede il riccio.

-Paura di rimanere da solo, ancora una volta. Paura di ricevere meno attenzioni da me perché adesso c’è un’altra persona importante nella mia vita.- dico.

Le parole mi si bloccano in gola ma non posso far altro che sfogarmi e magari sentirmi libera.

-Ti sei mai chiesto perché Louis è sempre allegro, stravagante ed egocentrico? Non ha avuto attenzioni e ne cerca disperatamente.- dico conoscendo Louis come le mie tasche.

-Ireland, parlagli, solo questo. Digli tutte queste cose che dici a me, digli che anche se c’è qualcun altro, lui sarà il più importante. Digli che è la persona più importante per te e che non lo lascerai mai. Non penso ci sia cosa migliore di sentirsi dire queste cose.- dice prendendo la mia mano e intrecciando le sue dita con le mie.

Scoppio in un pianto isterico e per la prima volta c’è qualcuno oltre Louis che mi stringe e mi dice che andrà tutto bene.

-Forse sei un angelo.- dico tra i singhiozzi.

-Secondo me, lo sei tu.- mi sussurra stringendomi.

-Grazie.- dico piano, ma lui lo sente.

*

Va tutto a meraviglia e io sono tranquillissima.

Sì, sto cazzo.

Da circa dieci minuti, Harry ha perso la sensibilità della mano a causa della mia stretta che è tutt'altro che delicata.

Mi chiamavano Hulka.

-Dove minchia è mio fratello?- urlo.

Sta ritardando e non è un buon segno. Sembro una pazza uscita da un manicomio che non riesce a stare ferma e a respirare regolarmente.

-Land, stai tranquilla. Avrà trovato traffico per strada.- ipotizza.

Impossibile, ha la moto e poi sa come evitare il traffico.

Una volta mi disse di stendermi e incominciò ad urlare 'mia sorella sta morendo, fate largo!' Sembra strano ma in pochi secondi eravamo fuori dal traffico mattutino di Londra.

-Ho i miei dubbi, è un pazzo a guidare.-

-Allora avrà avuto un'emergenza bagno.- ipotizza nuovamente.

Dall'età di otto anni, mio fratello Louis ha brutti rapporti con il bagno. Lo salva l'Activia che pubblicizzano in tv e nel caso in cui il frigo non sia pieno di questo yogurt, scatta la missione emergenza.

-E' stitico, Harry.-

-Ehm, allora avrà incontrato l'amore della sua vita per strada e camminando verso di noi come un vagabondo innamorato.-

L'ultima volta che ha incontrato una bella ragazza per strada e ci ha provato, stavamo rischiando la vita entrambi, quindi meglio evitare.

-Qualunque essere che incontrasse Louis arrapato per strada, scapperebbe.- assicuro io.

Harry sbuffa ed inizia ad innervosirsi.

-Che l'abbia presa male?- chiede.

-Ma se ho solo accennato alla situazione!-

-Boh, e se non venisse?-

Il panico si fa spazio dentro di me.

Il ragazzo accanto a me non aiuta, per niente.

Che cazzo faccio adesso?

-No, verrà. Nel caso in cui non si presenterà può considerarsi un uomo senza pisello.- sorrido amabilmente.

Le mie minacce possono davvero essere spaventose, soprattutto quando prendi in questione l'amichetto di un maschio.

-Chi si dovrà considerare un uomo senza pisello?- chiede mio fratello, sedendosi accanto a me.

Perfetto, un pisello in meno da uccidere.

-Ehi, fratellino!- dico abbracciandolo.

-Ciao piccola, ciao Harry!- si salutando a modo loro e incomincio a torturarmi le mani.

Dai, potrà mai dire dopo 'Io e Harry siamo fidanzati'?

Secondo me un 'Vi uccido entrambi' ci sarà.

-Allora, entriamo a mangiare?- chiede allegro.

Annuiamo e prendiamo posto in una pizzeria in centro. Questo posto mi piace un sacco e mi ricorda la prima volta che io ed Harry siamo usciti insieme.

Sorrido al riccio e prendiamo posto.

-Come va, Land?- chiede mio fratello poggiando i gomiti sul tavolo.

Va che sto per morire d'ansia.

Va che svengo fra due secondi.

-Apposto, Lou. Il posto in cui mi ha portato Harry era enorme, c'erano un sacco di persone che si sentivano Miss Universo.- inizio a raccontare quando mi interrompe.

-Quindi il nostro Harold ha fatto conoscenza con qualche bella fanciulla, eh?- fa dandogli una gomitata.

Manteniamo la calma.

Perché mi è capitato un fratello che non sa stare zitto?

Il riccio mi guarda in crisi, non sapendo cosa dire.

-In realtà sono state alcune bellissime e simpaticissime fanciulle a fare conoscenza con lui. O quasi, dato che le ho fatte scappare.- ammetto.

Ma no, sono scappate da sole perché hanno capito a primo impatto che le avrei uccise rapidamente se avessero toccato Harry.

-Land, quante volte ti ho detto di non intrometterti quando i maschi fanno conoscenza?- mi rimprovera.

Adesso lo castro con un calcio, giuro.

-Taci, Louis. Dobbiamo dirti una cosa.- dico afferrando la mano di Harry

Il maggiore ha il solito sguardo tranquillo.

-Avete bisogno di un consiglio in vestiti? Qui per voi Tommo lo stilista migliore di Londra!- dice con aria solenne.

Ce lo vedo come stilista gay.

-No, Louis.-

-Ok, allora volete rasarvi i capelli e donarli alle associazioni contro il cancro. Apprezzo molto questo gesto, sappiate che sono molto fiero di voi.- dice toccandosi il cuore.

Che cazzo, da dove gli vengono queste ipotesi?

-Louis, che cazzo stai dicendo?- dico bloccandolo.

-Giuro che non vi prenderò in giro, teste pelate.- aggiunge un sorrisino.

Che coglione.

-Louis, non è questo.- dice Harry.

-Cos'è, sei gay e sei innamorato di me? Potrei pensarci perché sei un gran bel ragazzo e..-

Ci mancava solo il fratello che mi vuole rubare il fidanzato.

Harry ha uno sguardo sconvolto e non sa se ridere o piangere.

-Louis, io e Harry stiamo insieme e no, non è gay.- dico ridendo sull'ultima parte.

Mio fratello si blocca per un attimo e ci fissa.

A questo punto ci sono tante possibilità.

Potrebbe alzarsi e urlare 'se la tocchi, io ti uccido!', oppure 'wow, che bella notizia!' o ancora 'ah'.

Spero nella seconda anche se la prima ha più probabilità di essere pornunciata.

Che gli dèi mi assistano.





 


Oyey!
Se mi volete uccdere per aver finito così, potete farlo.
Sono stronzissima perchè all'inizio era tutto unito ma faceva poca suspance, quindi...
Odiatemi, sìsì.
Comunque ho la parte dopo pronta quindi state tra c:
L'avete visto il meraviglioso banner che apre la storia?
Ringraziamo quella meraviglia di wjldheart, ti amo tantissimo baby.
Vi consiglio di andare sul suo lj è bellissimo sudfh http://cherryljps.livejournal.com/
Non è bellissimo? udihs
Ok, la smetto.
Sono gasatissima perchè la mia storia ha un banne figo, quindi ok.
Mancano quindici giorni alla mia partenza per l'Irlanda e io sto sclerando di brutto dkj
Rido troppo per i video di Harry su Vine HAHHHHAHAHA
Ok, vado via.
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI, VI AMO TANTISSIMO.
Adesso rispondo a tutte c:
Mille baci! <3<3

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Capitolo 22
*** I know it. ***




22. I know it.


-Ma chi, Harry il meccanico che mi sistema la moto? Guarda che..-

Sbuffo e gli tiro un calcio sotto il tavolo.

-Scherzavo sorellina, lo sapevo già.- dice sorridendo.

Che sia entrato in un circolo di magia?

Che mi abbia stalkerato?

Ho sempre saputo che il pomeriggio frequentava quella puttana all'angolo che fotteva soldi alla gente proponendo la lettura della mano e cazzate varie.

-Se ti stai chiedendo se ti ho stalkerato o sono entrato in un circolo di magia, ti sbagli, Ireland. Lo so da sempre.- fa l'occhiolino prendo un boccone della pizza che ci hanno portato qualche minuto fa.

Ok, è davvero entrato in un circolo di magia, sa leggere il pensiero.

Guardo Harry che ha stampato in viso un sorriso confuso.

-Lo sai da sempre?- gli chiede il riccio.

-Lo so da quando mio sorella è venuta da me dicendomi quanto fossi bello e perfetto. Lo so anche quando sono venuto da voi dandovi quelle regole e ho visto come la guardavi.- dice sornione.

Come si permette di sputtanarmi davanti ad Harry, eh?

Dovrebbe davvero inviare domanda di lavoro a qualche agenzia di investigazione.

-Sai che quelle regole non le abbiamo rispettate, no?- chiedo piano.

-Oh, eccome se lo so.- dice ridacchiando.

Ok, adesso ci uccide.

Stringo la mano di Harry, gli mimo un 'ti amo' e strizzo gli occhi.

Sto così per qualche minuto fin quando non mi sento chiamata. Mio fratello mi guarda sereno e sorridente.

-Non ci hai uccisi, miracolo.- dico tirando un sospiro di sollievo.

-Non ancora.- fa maligno.

Ecco, adesso ci tortura come nei film horror.

Preferirei una morta rapida e non lenta, se è possibile.

-Lou, che ne pensi?- gli chiedo.

Guardo Harry e lo vedo mordersi il labbro, come me.

-Penso che state bene insieme e che mi piacete molto.- dice guardandoci.

Un sorriso bellissimo si forma sul volto di entrambi e ci scambiamo un veloce bacio.

-Però dovete evitare questo in mia presenza. Ah, Harry, ti aspetti la solita frase 'falla soffrire e ti uccido', vero?- chiede.

Lui annuisce.

Da mio fratello devi aspettarti molto di più.

Minacce di morte, minacce di furto, di incendi vari e minacce che prevedono l'aiuto di qualche strana divinità.

-Sappi che io farò molto di peggio.- dice minacciandolo.

-La tratterò come la mia principessa, promesso.- dice il riccio.

Si battono il cinque e corro ad abbracciare mio fratello.

-Adesso posso mangiare tranquillamente.- dico mordendo la pizza.

Non è andata come mi aspettavo, fortunatamente.

Mi sarei aspettata un 'toccala e sei morto' mentre Louis è andato sul leggero.

Per ora.

*

Ho intenzione di parlare a Louis ma non ne sono poi così sicura.

-Har, che faccio?- gli chiedo piano.

-Quello che ti ho detto stamattina. Va e parlagli. Digli tutto quello che hai detto a me, vedrai che starà più tranquillo.- dice lasciandomi un bacio in fronte.

Annuisco e guardo Louis.

Sta parlando al telefono con Stan e sembra tranquillo. Ha i capelli alzati in un ciuffo, gli occhi sempre illuminati e il solito sorriso che mi sostiene.

-Stan, non dare fuoco alla stanza, ciao.- dice prima di chiudere la chiamata.

Secondo vari racconti della sicurezza del residence dell'università, la stanza 69 era quella che dava sempre problemi. O si rompeva qualche vetro per le partite di calcio improvvisate tra i due inquilini o qualche sigaretta di Stan cadeva sul pavimento.

In ogni caso, le raccomandazioni non servivano a nulla ma era meglio farle.

Lo vedo posare il cellulare in tasca e avvicinarsi a noi.

-State progettando il matrimonio, per caso? Non te la do in sposa, è troppo piccola, Harold.- dice afferrandomi per i fianchi.

Ridacchio e gli chiedo di venire a sedersi con me su una panchina mentre Harry paga il conto.

-Sai il discorso di oggi, quello sui nostri genitori.. Io mi sento in dovere di dirti delle cose che forse non ti ho mai detto, ma che sicuramente sai.-

Annuisce e mi lascia parlare.

-Da quando siamo solo io e te, mi sono accorta di avere un fratello meraviglioso che si occupa di me nonostante non sappia badare a se stesso.-

-Ehi, io so badare a me stesso.- dice interrompendomi.

Da quando un ventunenne va in giro a chiedere affetto alle ragazze che fanno shopping in Oxford Street?

Da quando un ventunenne fa questioni al proprietario del negozio di caramelle per non aver ricevuto la caramella di benvenuto?

Lo guardo male e riprendo a parlare.

-Sei la persona più importante della mia vita, lo sai.- gli dico guardandolo bene.

I suoi occhi si sono inumiditi e il suo sorriso trema.

-Ti conosco meglio di chiunque altro e so che tu hai paura. Paura che io me ne vada e ti lascia da solo come hanno fatto mamma e papà.- dico con un groppo in gola.

Vedo delle lacrime scendergli lentamente e capisco che ho centrato il punto.

-Mi sbaglio?- chiedo piano.

-No. Ogni giorno vivo con il pensiero che tu ti creerai la tua vita e che forse io non ne farò parte.- ammette.

Come può pensare cose del genere?

-Io non ti lascerò mai, Louis. Adesso c'è un'altra persona importante nella mia vita e amo tanto Harry, ma tu sei sempre al primo posto. Sei la mia priorità, ora e per sempre.- dico abbracciandolo.

-Avevo terribilmente bisogno di queste parole e conferme, Irel. Ti voglio bene, sorellina.-

-Anche se vorrei ucciderti un giorno sì e un giorno sì, te ne voglio anch'io.- dico ridacchiando.

Mi sento molto più tranquilla adesso che ho sistemato tutto.

Mi sento come un aquilone di mille colori, con la M di Mc Donald's stampata, che vola alto.

-Piuttosto, com'è Harry?- chiede come una ragazzina che si confida con l'amica.

-Harry è perfetto, in tutto.- dico con aria sognate.

-Tu e lui, ehm.. Avete.. Come dire..- inzia.

Che cazzo di domande sono, eh?

Adesso arrivo io e ti chiedo 'Salve, sto facendo un sondaggio su quanto trombino gli inglesi. Lei scopa una volta al giorno, a settimana, a mese, ad anno o il suo amichetto ha smesso di funzionare?'

-Ma saranno pure cazzi miei, William!- gli urlo alzandomi.

-No, sono anche cazzi miei. Devo sapere chi si fa mia sorella!- urla.

-Zitto minchione, c'è Harry.- dico pestandogli il piede.

-Ahia, cogliona! Rispondi!- fa insistente.

-Se ti rispondo tu la smetti?-

Annuisce.

-No, Louis. La risposta alla tua domanda è no!- gli dico incrociando le braccia.

Tira un sospiro di sollievo e si mette una mano sul cuore.

-Quale domanda?- dice Harry abbracciandomi da dietro.

'Conosci minchiopallo?'

'Eh?'

'Chupa!'

-Mi ha chiesto se ho tirato in testa qualche mazza da golf a qualcuno.- dico sviando il discorso.

-E' una frana a golf ma non ha fatto male a nessuno.-

-Stronzo, non offendere la mia passione sportiva.- dico a testa alta.

Passione sportiva per rimanere a letto a contare le pecofanti.

*

-E' andata bene, hai visto?- dice tirando fuori dalla tasca la chiave del cancello.

Gli sorrido tranquilla, regalandogli un bacio.

-Ti consiglierei di guardarti il tuo amichetto e ti comportarti bene.- dico malefica.

Ridacchia e apre il cancello, lasciandomi entrare per prima come sua abitudine.

-E se stanotte dormissimo in giardino?- chiede afferrandomi da dietro.

-A patto che tu entri dentro a prendere le coperte e io rimanga qua.- dico facendo gli occhi dolci.

Sbuffa per poi entrare in casa. Torna cinque minuti dopo con delle patatine e una coperta.

Questo è l'uomo dei miei sogni.

Dove lo trovo un altro che porta le miei patatine preferite senza che io gli dica nulla?

-Sei contenta ora come ora?- chiede mettendomi il braccio in spalla.

-Lo sono tantissimo e tu?-

-Sono il ragazzo più felice sulla faccia della terra con te.- dice sincero.

Ho sempre sognato di avere un ragazzo così sincero.

Uno di quelli che ti direbbe in faccia 'il tuo vestito è inguardabile' prima di uscire.

Uno di quelli che ti accetterebbe in camera sua dopo un pianto con gli occhi da cannata, trucco in stile panda e capelli alla cazzo di cane.

Harry è quel ragazzo che ti concederebbe un capriccio anche se la cosa non gli va giù.

Tipico esempio della casa dei fantasmi. La tipica femminuccia mestruata che si attacca al tuo braccio in stile koala quando un pupazzo gli sfiora un capello.

-Ehm, Harry?-

-Tesoro, se stai pensando di scaricarmi per Olly Murs, sappi che non lo permetterò.-

Scoppio a ridere istericamente tenendomi la pancia.

-Niente di tutto ciò, tranquillo.- dico riprendendo fiato.

-Vuoi un Mc Donald's tutto per te? Non sarò il Re d'Inghilterra ma potrei provare a fare qualcosa.-

Un Mc Donald's tutto per me?

-Non è questo, ma visto che me l'ha proposto..-

-Dimmi tutto, piccola.-

-Hai intenzione di dire ai tuoi genitori di noi due?- chiedo piano.

La cosa mi terrorizza.

Al pensiero di me, Harry e i suoi genitori seduti attorno ad un tavolo a parlare del nostro fidanzamento, mi viene voglia di scappare al polo nord.

-Sì, ci penso da un po'.-

Strizzo gli occhi e stento a crederci.

Meglio rimanere nascosti come due talpe al mattino, sì sì.

-Come vuoi tu, se muoio prima allora è colpa tua.- dico ridacchiando.

Mi accoccolo al suo petto e ci addormentiamo sotto le stelle.

Come se io riuscirò a dormire con questo pensiero in testa.

È come dormire sapendo che prima o poi l'uragano Katrina potrebbe rifarsi vivo.







Oyey.
SONO LA REGINA DELLE MINCHIONE.
HO AGGIORNATO L'ALTRO STORIA IN QUESTA, SCUSATEMI MA MI VIENE TROPPO DA RIDERE AHAHAHAHA
SIETE BELLISSIME PERCHE' MI AVETE RECENSITO COMUNQUE DICENDO CHE SEGUITE ANCHE QUELLO E CHE AVEVATO CAPITO L'ERRORE, VI AMO DA IMPAZZIRE.
<3
Con questa scusa, vi siete guadagnate il nuovo capitolo.
Molto di voi mi hanno minacciato se non avessi scritto la reazione di Lou quindi eccola kjds
Mi sono sentita troppo minchiona e in colpa quindi ecco a voooi!
Chi aveva recensito qui per il capitolo dell'altra storia, può recensire nel nuovo capitolo, nessun errore HAHAHAHA
Mille baci e ancora grazie mille!
<3
<3
<3

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Capitolo 23
*** Hippie. ***




23. Hippie.

P.O.V. Harry.
È passata una settimana da quando Louis sa del nostro fidanzamento e tutto va alla grande. La cosa che però mi tormenta, sono i miei genitori.
Mio padre potrebbe spedirmi nuovamente in America senza tante cerimonie dopo aver saputo che non mi interessa nessuna delle figlie dei suoi amici snob.
Per non parlare di mia madre, che potrebbe fingere uno svenimento sapendo che la sua amata Jasmine mi sta sulle palle.
E sta sulle palle anche ad Ireland.
Ma la cosa che mi preoccupa di più e come Ireland reagirà ad un probabile rifiuto. L'ultima cosa che voglio è non farla sentire all'altezza perché per me lo è, eccome se lo è. Potrei tranquillamente dire che l'unica cosa che mi serve per andare avanti, è lei. Solo ed unicamente lei con il suo meraviglioso sorriso, le sue battute squallide, le sue parolacce che occupano la metà delle parole che usa quotidianamente e il suo amore.
Non sarà la ragazza più romantica sulla faccia della terra ma mi dimostra il suo amore nelle piccole cose. Come ad esempio quando mi sposta i ricci dalla fronte vedendomi impegnato a fare qualcos'altro, come quando mi prepara i vestiti quando sono in ritardo per qualche cena con i miei genitori e non farmi prendere un rimprovero o semplicemente come quando mi guarda con gli occhi pieni d'amore. Non c'è cosa più bella al mondo di sapere che, tutto quell'amore che ha, è solo per me.
Ogni giorno mi alzo sorridendo e mi sento bene, non come qualche mese fa. Ogni giornata mi sembrava un incubo. La mia vita era piena di decisioni mai prese in prima persona, amicizie mai volute e pomeriggi chiusi in camera con la mia chitarra.
Ero felice?Assolutamente no.
Sapere che Ireland potrebbe prenderla a male e lasciarmi ritornare alla mia vecchia vita, mi spezza il cuore.
Adesso sono felice?Assolutamente sì.
Oggi ha la mattinata libera ed è andata a fare colazione con suo fratello. Le ho promesso di andarla a prendere prima di pranzo, così adesso sto uscendo.
Prendo la mia giacca e prima di uscire mi do un'occhiata allo specchio, non riuscendo a non notare il sorriso che mi si forma sulle labbra ogni volta che penso a lei.
Una voce mi richiama e ritorno sul Pianeta Terra.
-Harold, dove stai andando?- chiede mia madre emergendo dal fondo del corridoio.
Mia madre è sempre stata una di quelle donne poco affettuose che però tengono più di loro stesse al figlio. Mi ricordo quanto ha fatto per istruirmi al meglio e darmi l'educazione che vanto adesso.
-Buongiorno, mamma. Sto andando a prendere Ireland, ha la mattinata libera.- le dico sorridente avvicinandomi a lei.
Le do un abbraccio veloce e le do un bacio sulla guancia.
-Hai due minuti per me? Volevo parlarti di una cosa.- dice guardandomi per bene.
Quando mia mamma ti vuole parlare per qualcosa, non è sicuramente per fare due chiacchiere amichevoli.
-Certo.- dico semplicemente per poi sedermi sul divano lungo posto all'ingresso.
Lei si siede composta e prende a parlare.
-Ti vedo sempre sorridente, è successo qualcosa di bello?- chiede sorridendo anche lei.
Spero davvero che non voglia raccontato tutto.
Faccio spallucce non riuscendo a trattenere l'ennesimo sorriso.
-C'entra per caso una ragazza?- ipotizza.
Una ragazza bellissima che riempie le mie giornate con le sua minchiate.
Annuisco timido.
-Il mio Harold innamorato!- dice con fare da mamma.
Non l'avevo mai sentita dire cose del genere.
Più che altro non l'avevo vista così felice per me, se non quando ricevevo meriti alla scuola privata.
-Volevo dirti anche un'altra cosa.- dice tornando seria.
Eccola.
Ok Harry, respira come ti ha insegnato Land.
Conta le pecofanti e inspira ed espira come una donna in travaglio.
Annuisco incitandola a parlare.
-Ho visto che ti sei avvicinato molto ad Ireland Tomlinson, non è così?- dice incrociando le mani sul ginocchio.
Inghiotto la saliva che sembra riprodursi più velocemente del solito.
-Sì, mi trovo davvero molto bene con lei.- dico facendo un sorriso forzato.
-Sai che tu appartieni ad una famiglia di grande importanza in Inghilterra e non puoi abbassare il nostro nome annunciando il tuo fidanzamento con una cameriera.- dice seria fissandomi negli occhi.
Forse il mio cuore ha iniziato a battere molto più forte, preso da un attacco di panico.
Voleva per caso dirmi che non l'avrebbe mai accettata?
-Cosa stai cercando di dirmi, mamma?- dico cercando di risultare calmo.
-Ti sto dicendo che non puoi più stare con lei o ti innamorerai sul serio.- continua seria.
-Io sono già innamorato di lei, se non l'avessi capito.- ammetto alzando la voce.
Lei sbarra gli occhi, non aspettandosi questa confessione.
-Tu non puoi innamorarti di lei, Harry.-
Chi è lei per impedirmi di amare la persona che voglio?
-Lo sono già, non si torna indietro.- dico stringendo le mani a pugno.
Avrei voluto buttare tutto all'aria, lì davanti a lei, solo per farle capire quando mi fa rabbia sentirmi dire queste cose.
-Voglio che voi l'accettiate, indipendentemente da tutto.- dico duro.
Non c'è altro che desidero all'infuori di questo.
Lei mi guarda per poi ridere sarcasticamente. Una risata dura, che non ha nessuna sfumatura d'affetto e amore.
-Tu e lei non starete insieme. Non potete.- dice tornando a guardarmi gelida.
A questo punto, potrei anche non controllarmi.
Il mio respiro è nettamente irregolare rispetto a quello suo, calmo e composto come al solito.
-Non desidero altro all'infuori di vivere la mia vita con Ireland perché è l'unica che sa darmi l'amore che tu e mio padre non mi avete mai dato. Non sarai di certo tu a dirmi chi amare o meno. Non sarai di certo tu con la tua presuntuosità, a farmi allontanare da lei.- dico alzandomi di scatto dal divano per poi avviarmi verso al porta.
-Non parlarmi così e torna qui. Dov'è l'educazione che ti ho insegnato, eh?- dice iniziando a strillare.
Mia madre non si scomponeva mai, nemmeno quando c'era qualche problema grande in famiglia. È la prima volta che la vedo così, come una maestra che cerca di attirare l'attenzione di un bambino al quale non interessa nulla della lezione.
-Harry!- mi chiama.
Mi giro semplicemente, senza aver l'intenzione di tornare da lei.
-Se tu non la lascerai stare, la licenzierò. Non avrà più un posto dove vivere, un lavoro e tanto meno non riuscirai più a vederla.- dice con gli occhi pieni di cattiveria.
Mi pietrifico sul posto, non credendo alle sue parole.
Quale madre potrebbe fare questo a suo figlio?
La lasciò lì ed esco di casa senza nemmeno salire in macchina con Joseph.
Non può davvero chiedermi di fare questo.
*
-Louis, come minchia ti sei combinato oggi?- dico vedendolo arrivare.
Indossa una maglietta di mille colori con il segno della pace in nero stampato sul centro e dei pantaloni beige decisamente più larghi del normale. Ai piedi a delle espadrillas e in testa porta una coroncina di fiori. La cosa più esilarante è la sua faccia da fattone e i suoi occhi rossissimi.
-Ciao sorella!- esclama abbracciandomi.
Oggi mi spaventa.
-Ti sei fumato qualcosa, Louis? Lo sai che odio questo cose.- dico iniziando con la predica.
-Nope.- dice ridacchiando come uno scemo.
-Allora perché hai gli occhi rossi?- gli chiedo a braccia incrociate.
Lui sembra tornare normale e si avvicina al mio orecchio, come a volermi confessare un segreto.
L'unica cosa che mi consola, è il suo solito profumo Abercrombie che mi fa capire che non si è fumato nulla.
-Ho stropicciato gli occhi per cinque minuti pieni ma non lo dire in giro.- dice sussurrando.
Rido per poi scuotere la testa.
Louis e i suoi metodi alternativi.
-Sono un hippie, yay!- dice iniziando a camminare.
-Ti dona la coroncina con i fiori, sai?- dico rubandogliela e indossandola.
Fa una smorfia ma me la lascia tenere.
-Sai che oggi non concluderai nulla con qualche ragazza, combinato così, vero?- dico.
Spaventa le persone semplicemente essendo Louis, figuriamoci un hippie barrafiglio dei fiori.
-Ne sei così sicura?- dice indicando una ragazza alle mie spalle che lo guarda sognante.
Indossa dei pantaloncini di jeans a vita alta e una maglietta a fiori con le frange. I capelli mossi contornano in viso simpatico e anche lei indossa una coroncina.
Potrà pure vestirsi così ma sembra tutt'altro che una fattona.
Che si siano messi d'accordo?
Ritorno a guardare mio fratello e lo vedo impegnato a guardarla.
-O mio Dio, forse è arrivato il momento.- dico sbattendomi una mano in fronte.
Mi avvicino alla ragazza che sembra essere intimidita.
-Ciao bellezza, sono Ireland.- mi presento sorridendole.
-Sono Aria, piacere di conoscerti.- dice ricambiando il sorriso.
Non sembra per niente male.
-Ecco, mio fratello ti guarda come se avesse visto un unicorno con le ali blu e fidati, da piccolo amava gli unicorni.- dico facendo l'occhiolino.
-Aspetti qualcuno o posso presentartelo?- dico alzano il pollice all'insù.
-Aspettavo una mia amica ma forse ha incontrato un kebbabharo che le ha rubato il cuore, quindi puoi presentarmi a tuo fratello.- dice ricambiando l'occhiolino.
Mi trovo ad implorare tutti gli dèi greci affinché mio fratello non dica minchiate, non la spaventi o per lo meno non faccia qualcosa che potrebbe farla scappare a gambe levate.
-Aria, lui è mio fratello Louis.- dico presentandolo.
Si scambiano degli sguardi da rincoglioniti in trans e credo proprio di dover dare uno schiaffo ad entrambi al fine di farli tornare lucidi.
-Louis, lei è Aria.- dico cercando di ragionare.
Le mie parole sembrano non servire a un cazzo dato che la situazione è uguale a prima.
-Ehi?- li chiamo.
Niente.
-Ragazzi?-
Stesso sguardo di prima.
E che cazzo, però.
-Minchia, cagatemi!- urlo.
Si risvegliano e si grattano la nuca imbarazzati.
-E che cazzo è, sì che sono il terzo incomodo ma non fino a questo punto.- dico continuando a strillare.
Mio fratello mi chiude la bocca e inizia a chiacchierare con la ragazza di fronte a lui.
-Sti cazzi, oh.- borbotto per poi continuare ad ascoltarli.
Si scambiano i numeri e Aria ci saluta avvisandoci dell'arrivo della sua amica.
Lou mi guarda ancora rincoglionito.
-Lou, stai bene?- chiedo scuotendolo.
-No, per niente. Penso di essermi innamorato.- dice con voce sognante.
Minchia, ci risiamo.
 




Oyey.
Ciao bellezze kjd
Volevo ringraziarvi mille volte a testa per le recensione che lasciate ogni volta, giuro che risponderò entro oggi! 
Vi amo tutttttte!
Sono stata impegnatissima perché domani parto 15 gionri per l'Irlanda, ancora non ci credo ldjdgfh
Odiatemi perché rimarrete 15 giorni senza aggiornamento :c
Mi mancherete, giuro.
Cercherò di postare appena torno, il più presto possibile, promesso :))
Parliamo del capitolo c:
La storia sia sta svolgendo diversamente adesso, niente andrà per il verso giusto.
-Che pensate che farà Harry? -Si lascerà scappare Ireland? -E Ireland come la prenderà?
Mi piacerebbe sapere i vogstri pareri in una recensione kjthd

Mille baci, ci vediamo prestissimo!
<3
<3
<3

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Capitolo 24
*** We can't stay together. ***


 



24. We can't stay together.


Sto aspettando Harry da mezz'ora e mio fratello è dovuto scappare in università ricordandosi di avere lezione e di trovarsi in uno stato penoso.

Che il riccio abbia incontrato un unicorno dalle ali blu? Uno di quelli che piacevano tanto a mio fratello?

O ancora meglio, che abbia incontrato una vera e propria pecofante in carne ed ossa?

In quel caso, se non mi avesse chiamata in tempo, non l'avrei mai perdonato.

Le chiamate al cellulare sono state più che inutili, dato che squillano a vuoto.

Che gli fosse successo qualcosa di brutto?

Non credo, avrebbe risposto qualche guidatore terrorizzato per aver investito un reale o ancora peggio qualche ragazza in motorino eccitata d'aver beccato proprio un bonazzo.

Decido che è inutile aspettare ancora, così inizio a camminare verso casa Styles.

Quando venti minuti dopo sfilo le cuffiette dalle orecchie ed entro nel vialetto, mi accorgo che la macchina di Jo è posteggiata.

Corro verso la stanza di Harry e quando lo trovo seduto sul letto, tiro un sospiro di sollievo.

-Testa di minchia che non sei altro, mi hai fatto perdere dieci anni di vita. Credevo ti avessero rapito gli unicorni o ti fosse successo qualcosa.- dico avvicinandomi e abbracciandolo.

Stranamente non ricambia e mi sento incredibilmente vuota.

Una brutta sensazione mi invade.

-Harry?- dico guardandolo.

Tiene il viso basso, ignorandomi.

-Harry, che succede, amore?- dico alzandogli il viso.

I suoi occhi sono terribilmente spenti e non trasmettono nient'altro che freddezza.

-Ireland, io e te non possiamo stare più insieme.- dice serio.

Sì, il cielo è verde e gli unicorni esistono davvero.

Sento un rumorino, come un vetro rotto e capisco solo dopo che è il mio cuore.

-Che minchia stai dicendo, Edward?- dico spingendolo.

-Non spingermi, dico la verità. Io e te non siamo fatti per stare insieme.- dice duro.

Un altro rumorino, ancora più forte che mi avverte dell'imminente rottura definitiva.

-Harry che cazzo stai dicendo? Perché?- strillo incredula.

-Perché sono un reale e non posso stare con una cameriera. Cadrebbe il nome degli Styles, non credi? Chiederò a Jasmine di uscire.- dice con lo stesso tono serio.

Infine, il rumorino si trasforma in vero e proprio dolore.

Dov'è il mio Harry?

Dov'è il ragazzo di cui mi sono innamorata che mi diceva che non contava chi eravamo ma cosa provavamo l'uno per l'altro?

-Che cazzo ti ha messo in testa queste cose, eh?- dico iniziando a sfogare la mia rabbia e frustrazione su di lui.

-Nessuno, ho deciso così.- dice atono.

-Tu non sei chi conosco io. Che ne hai fatto del mio amore, eh?- dico esasperata.

Mi rendo conto solo ora che delle lacrime scorrono sul mio viso da un po'.

-Cosa vuoi che faccia? Assecondarti e dire 'oh, hai ragione!'? Non lo farò mai, lo sai.- dico alzandomi dal letto.

-Tu continuerai a lavorare qui e farai finta che non è mai successo nulla.- dice rimanendo seduto.

Ed è qui che mi rendo conto di poter crollare da un momento all'altro.

'Farai finta che non è mai successo nulla'.

Questa frase mi rimbomba in testa facendomi perdere conoscenza.

Mi guardo in giro, credendo di stare solo sognando. Mi pizzico il braccio ma rimane tutto uguale. Strizzo gli occhi ma rimane tutto uguale.

Può davvero essere la fine?

Scappo fuori dalla stanza più che altro per non sentirmi umiliata davanti ai suoi occhi. Nella mia vita mi ero ripromessa di tenermi stretta chi amavo e di difendere con i denti ciò che mi era caro ma non l'ho fatto. Sono scappata senza avere la forza di fare nulla.

Corro in giardino e mi siedo per terra, presa da un attacco di panico. Tremo e mi gira la testa.

Questi attacchi mi vengono da quando i miei genitori ci hanno lasciati. Succede quando mi sento sola, senza nessuno o quando qualcosa d'importante non va per il verso giusto.

Tremando afferro il telefono e scelgo il numero di Louis, per poi aspettare qualche secondo prima di sentire la sua voce.

-Sono a lezione, Ireland!- dice piano.

Io non ho la forza di parlare e continuo a piangere, scossa dai singhiozzi.

-Ireland?- dice mio fratello preoccupato.

-Irel, che è successo? Stai piangendo?- dice alzando la voce.

Sento qualcuno che lo richiama e poi dei passi veloci.

-Rispondi Irel! Va tutto bene, dove sei?- dice affannato.

Probabilmente starà correndo verso la moto.

-Nel giardino.- riesco solo a dire.

-Sto arrivando, non muoverti piccola. Sto arrivando.- mi ripete per poi attaccare.

Metto una mano sul petto e capisco di non essermi mai sentita così male.

Cerco di ritornare lucida, di prendere a respirare normalmente ma sembra essere tutto inutile. Sembra che stia precipitando in una maniera paurosa.

Non mi rendo conto nemmeno conto di quanto tempo sia passato. Sento la voce di Louis chiamarmi e non so con quale forza mi alzo, apro il cancello e gli finisco tra le braccia.

Il pianto si intensifica e ringrazio Dio di avermi donato Louis.

-Piccola, va tutto bene.- dice passandomi una mano sulla schiena.

È l'unico che sa come infondermi sicurezza.

-Ci sono io, Irel. Non sei sola.- dice sussurrando.

Come avrei mai potuto lasciare Louis per qualcun altro?

Rimaniamo davanti il cancello di casa Styles abbracciati per più di un quarto d'ora, fin quando non mi prende in braccio, mi carica sulla moto e inizia a sfrecciare per le strade di Londra.

Ha sempre saputo che l'unico rimedio per farmi tranquillizzare e farmi scaricare la rabbia era portarmi in moto.

Lui ha sempre saputo tutto ma sopratutto c'è sempre stato.

Dieci minuti dopo posteggia davanti un grande residence e dopo capisco che mi ha portato nella sua camera.

Mi prende nuovamente in braccio e quando siamo arrivati mi fa stendere sul letto. Subito dopo mi affianca e ci copre con una coperta. Trova una posizione comoda e mi stringe a sé.

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi inizio a raccontare.

-Non è mi venuto a prendere così mi sono preoccupata e sono tornata a piedi. Quando sono entrata in camera sua mi ha detto che io e lui non potevamo più stare insieme.- i miei occhi si appannano di nuovo.

-Dice che è un reale e non può stare con una cameriera dato che che cadrebbe il nome della sua famiglia di merda.- dico tirando su col naso.

Sento Louis irrigidirsi e stringe i pungi fino a fare diventare le nocche bianche e il viso più colorato.

-Ha detto pure che chiederà a una puttanella di uscire e che continuerò a lavorare lì, facendo finta che non sia successo mai nulla.- sull'ultima frase la mia voce s'inclina e quando finisco, mi accoccolo su Louis.

-Io lo ammazzo quel figlio di puttana.- dice serrando i denti.

Qui la ragazza innamorata direbbe 'No, io lo amo. Non fargli nulla!', ma io non sono la solita ragazza.

-Uccidilo pure, se lo merita quello stronzo senza cuore.- dico sfogandomi.

Louis sorride vedendomi combattiva e mi bacia la fronte.

-Promettimi che non piangerai più per lui e che camminerai sempre a testa alta dentro quella casa, come hai sempre fatto. Promettimi che tornerai l'Ireland di sempre e che quando servirà, lo prenderai a parole senza pensarci due volte.- annuisco solamente, sapendo di non riuscire mai a rispettare la prima parte della frase.

Passiamo un'altra mezz'oretta nella tranquillità, l'uno accanto all'altro come solo due fratelli sanno fare. Le nostre chiacchiere vengono interrotte dal rumore di porta che annuncia l'arrivo di qualcuno.

-Lou, sei qui?- urla una voce.

-Sì amico.- urla mio fratello.

Una figura robusta spunta dalla porta e per un momento di copre gli occhi.

Che abbia visto una pecofante?

-Ma che cazz? Avvisami che porti qualche ragazza in stanza!- dice.

Non riesco a non immaginare una scena del genere accaduta realmente. Inizio a ridere mentalmente per poi continuare a voce alta.

-Stan, è Ireland!- dice scoppiando a ridere il maggiore.

Si scopre gli occhi e quando mi riconosce, si avvicina sorridente.

-Ciao piccola, che ci fai qui?-

Oh porca merda.

Fino a qualche mese fa ero stracotta di Stan.

Inizio a balbettare e guardo Louis in cerca d'aiuto.

-Un coglione la sta facendo soffrire quindi SuperLouis ci va a fare quattro chiacchiere.- dice alzandosi dal letto e lasciando il posto all'amico.

Sapevo che Lou non sarebbe rimasto con le mani in mano. Harry era stato avvisato che nel caso in cui avrebbe fatto una minchiata, si sarebbe dovuto aspettare una visitina di Louis.

Mio fratello non sarà il campione di pugilato ma sa essere bravo a rompere le palle e a dare una lezione a qualcuno.

-Se vuoi ti aiuto, amico.- dice alterato Stan.

Fin quando mando Louis, Harry può stare quasi tranquillo. Se mandassi Louis e Stan, potrebbe considerarsi mezzo morto.

-Louis sa cosa fare, grazie lo stesso.- dico parlando per la prima volta.

-Ti va una partita alla play?- chiede.

-È proprio quello che mi serve, cazzo!- dico saltando dal letto e affiancando Stan.

-Ci vediamo dopo ragazzi.- saluta Louis.

Si avvicina e mi lascia un bacio in fronte.

-Lou?- lo chiamo piano.

-Cosa piccola?-

-Grazie.- mimo con le labbra.



Oyey.
Salve amori mieeeeeei.
Sono tornata dall'Irlanda, ayeaaa.
So che non ve ne frega più di tanto, ma mi sono divertita un casino e l'Irlanda è bellissima. Tutto verde, mucche, cavalli, pecore e cacche di mucche, cavalli e percore.
xdxdxd, quanto sono simpy.
Apparte gli scherzi, vi consiglio una vacanza lì :))
So che sono in ritardo di qualche giorno ma amatemi lo stesso :3
Questo capitolo è molto booooom.
Mi ucciderete?
Credo proprio di sì.

Volevo ringraziarvi per il 13 recensioni kjsduj
Quando l'ho letto in Irlanda, stavo cadendo davanti a tutti jksdfh
In questi giorni risponderò a tutte, promesso! <3
Fatevi sapere che ne pensate, voglio sapere i pareri di ognuno di voi :D
Mille baci e grazie mille!
<3
<3
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Capitolo 25
*** I kill him. ***




25. I kill him.

P.O.V. Louis.
Io lo uccido.
Lo porto su un'isola deserta senza cibo e senza contatti del mondo, cosicché morirà molto lentamente.
Oppure potrei lasciarlo in una foresta in mezzo ad animali di ogni specie che potrebbero avere un'ottima cena.
Potrei continuare ad elencare i mille modi che mi sono passati per la testa per uccidere quel ricco stronzetto, ma probabilmente impiegherei troppo tempo. Detto ciò, passerò direttamente all'azione.
Se pensate davvero che Louis Tomlinson parlerà civilmente ad un coglione del genere, vi sbagliate di grosso.
Ci sto bene nella parte di supereroe che difende la sorella, ma questo io lo uccido seriamente.

Lascio la moto sul vialetto di casa Styles e suono al campanello.
Respira Louis, non puoi prendertela con il cameriere di turno.
-Chi è?- chiede una voce metallica.
Sono una pecofante scesa sulla Terra per rivendicare l'onore di Ireland Tomlinson.
Chi cazzo posso essere se non un fratello con istinti omicidi?
-Sono Louis Tomlinson, il fratello di Ireland. C'è Harry?- chiedo scandendo bene ogni parola.
-Quindi sta cercando il signorino Harry?- ripete.
No, che minchia dici! Sto cercando la Regina Elisabetta in carrozzella.
-Di coglioni come lui ce n'è solo uno, quindi sì, cerco lui.- dico velocemente.
-Non insulti il signorino Harry, è una bravissima persona.-
Adesso picchio anche questa tizia che di mette in mezzo alla palle.
La spedisco insieme al riccio nella foresta, così gli animali avranno doppia cena.
Mi ringrazieranno, sono sempre stato un'animalista.

-Come minchia dice lei, signora. Adesso apre questa minchia di cancello che devo parlare con Harry?- sbotto senza pazienza.
La tizia fa un verso indignato e seguono secondi di silenzio.
Che si sia spaventata?
-È crepata davanti il citofono o c'è ancora?- dico ridacchiando.
Butta un urlo e capisco che è più viva di me.
-Vaffanculo ragazzo, sono viva e vegeta. Non aprirò il cancello ad un volgare come te. Arrivederci.- dice attaccando.
Ditemi che sta scherzando.
Stringo i pugni e preparo il fiato per urlare.
-Signora di sta gran minchia, la volgare è lei. Lo sappiamo tutti che lei morirà davanti al citofono, ok?- urlo.
Vedo qualcosa sbattere contro la finestra e sorrido soddisfatto, capendo che la signora mi ha sentito.
Scavalco senza troppe cerimonie, fregandomene della gentilezza.
Sapendo dove si trova la stanza di Harry, cammino in incognito e rimpiango il fatto di aver restituito lo smoking della scorsa settimana.
Sarei stato un perfetto 007.
Una volta arrivato sotto la finestra di Harry, prendo dei sassolini e inizio a tirarli sulla finestra. Deve sicuramente aver sentito qualche rumore, perché vedo un'ombra che si affretta ad aprire la finestra.
Trattengo l'istinto di continuare a tirare i sassolini e quindi prenderlo in pieno viso e lo chiamo cercando di attirare la sua attenzione.
Il punto è che è talmente cretino che continua a guardare dritto, come se fossi diventato un unicorno e le ali riuscissero a tenermi sospeso.
-Harry! Minchia sono qua sotto!- dico bracciandomi.
Lui finalmente mi nota e si raggela sul posto, cancellando l'ombra della confusione.
-Che ci fai qui?- dice balbettando.
-Sono qui per capire perché cazzo minchia mia sorella mi ha chiamato piangendo, in pieno attacco di panico.- dico incazzandomi.
Lui si passa una mano sulla faccia, facendo finta di non vedermi.
-Ehi, sono qui! Cagami o preferisci la mia trasformazione in assassino?- sbotto non sentendomi calcolato.
-Senti Louis, non c'è alcun bisogno di presentarti a casa mia e pretendere spiegazioni, ok? È una mia decisione quindi accettatela.- dice freddo.
Nella mia testa rivivono tutte le minacce di morte che potrei proporgli.
E pensare che per qualche secondo avevo pensato di risparmiarlo.
-Brutto coglione, io ti spedisco al polo Nord con i pinguini con un solo costume da bagno addosso!- dico dando sfogo alla mia rabbia.
Sbuffa e rientra dentro senza nemmeno salutarmi.
Ma l'educazione l'ha studiata insieme ad un piccione?
-Che cazzo fai, te ne vai? Ma io ti brucio la casa, bastardo!- dico in piena crisi isterica.
Afferro un masso abbastanza pesante e lo tiro dritto dritto sulla finestra.
Il vetro si rompe senza tante cerimonie e sento parlare a gran voce Harry.
Forse è il momento di scappare.
Eliminiamo il 'forse'.
Ok Louis, ti ricordi cosa facevi a teatro l'anno scorso quando ti hanno dato la parte del ladro? Ecco, corri come se alla fine della strada ci fossero mille unicorni blu.

Mi complimento per la mia idea e inizio a correre. Solo dopo mi rendo conto di essere più vicino al retro, quindi faccio retromarcia e scavalco il cancello più piccolo.
E qui che ringrazio Ireland per avermi iscritto ad arrampicata sulle pareti. Certo, quella volta stavo per rompermi entrambi i piedi, ma è bello sapere che mi è servito a qualcosa.
Mentre corro verso le strade di Londra, mi ricordo della mia moto.
-Porca puttana!- esclamo.
Alcune persone mi guardano male ma io faccio finta di nulla e continuo il mio giro intorno alla casa.
Quando la vedo, mi sembra un miraggio. Ignoro il fatto di mettermi il casco e metto in moto appena in tempo. Sento delle maledizioni corrermi dietro e per fortuna sono già all'angolo quando una persona esce dal cancello nero in ferro.
-Ben fatto, Louis.- dico a me stesso.

P.O.V. Ireland.
-Goal!- urlo alzandomi di scatto dal divanetto.
Stan si copre la faccia, probabilmente volendo scomparire.
-Siamo quattro a zero, belloccio!- dico contenta.
Lui ridacchia e mi guarda.
-Come cazzo fai ad essere così brava, eh? È solo fortuna! Comunque fai tre a zero, perché uno era auto-goal e non vale!- cerca di giustificarsi.
Ma dai, come si fa a fare auto-goal?
È come andare da Jasmine insieme ad Harry e lasciarli soli per andare a coprare una coca-cola.
-Vaffanculo Stan, ho stravinto!- dico ritornando sul divando.
Ride e ammette la sua sconfitta.
Non so ne come ne il perché ci troviamo ad una distanza minima. Vedo il suo viso fin troppo vicino e non riesco a capire che cazzo sta succedendo fin quando le sue labbra non sfiorano le mie.
Mi allontano di scatto, con un'espressione confusa.
-Che fai?- gli chiedo accigliata.
-Scusa, è venuto spontaneo.- si giustifica nuovamente.
-Tu lo sai, in questo momento..- dico bloccandomi.
-In questo momento il tuo cuore ce l'ha un coglione, lo so.- mi sorride.
Quanto ha ragione.
Annuisco rassegnata e mi lascio abbracciare.
-Louis aka 007 è tornato!- dice mio fratello entrando gasato.
-Interrompo qualcosa?- chiede bloccandosi.
Grazie destino di averlo fatto arrivare qualche secondo dopo, grazie.
Penso che sarebbe scoppiata una guerra.

-No, che hai combinato, fratellino?- dico alzandomi per farlo sedere.
Mi fa segno di sedermi sulle sue gambe e accetto volentieri.
È da segnare sul calendario dato che le sue gambe sono sacre e solitamente facciamo a botte solo per questo.
-È un bastardo dato che non mi ha voluto nemmeno parlare. Comunque ho semplicemente invaso la residenza a causa di una cameriera rompipalle e rotto la sua finestra per poi scappare. Queste sono le soddisfazioni della vita.-
Da sottolineare il 'semplicemente'.
Ridiamo tutti e tre e abbraccio forte mio fratello.
-Grazie mio eroe.- dico ridacchiando.
-Tranquilla unicorna, è stato un piacere.- dice lasciandomi un bacio tra i capelli.
Sorrido tranquilla ma mi irrigidisco qualche minuto dopo pensando al fatto che domani devo tornare a lavoro.
-Lou, domani devo lavorare.- dico sintetica.
-Ci andrai e camminerai a testa alta. Fagli vedere che sei superiore e per qualunque cosa, chiamami e arrivo. Certo, se mi chiamerai nel bel mezzo di un'altra lezione, il professore mi sbatterà fuori dal corso a calci in culo.- spiega.
Annuisco semplicemente per poi ascoltare i solo discorsi.
*
Sto ridendo come una cogliona dopo aver ascoltato la brutta figura di Stan con una certa Summer, ma qualcosa mi distrae.
A quanto pare voleva attaccare bottone chiedendole l'orario senza togliere l'orologio dal polso. Peggio di mio fratello, va.
Il mio cellulare si è illuminato e il mio cuore inizia a battere più veloce del previsto.
-Louis, mi è arrivato un messaggio. Oddio e se è Harry che vuole tornare con me?- dico iniziando a mangiarmi le unghie.
Ovviamente lo perdonerei senza pensarci due volte.
Scherzo, prima lo picchierei a sangue e gli farei capire quant'è stato coglione, cretino, stronzo bastardo.

-Leggi, no?- dice ovvio.
-Sì, giusto.- dico tuffandomi verso il letto.

Da: Liam.
A: Ireland.

“Ehi, ti ricordi di me? Sono il ragazzo delle giostre e mi chiedevo se una sera di queste vorresti andare con me al lunapark. Fammi sapere, Liam xx”


Dal mio viso sembra che abbia visto non uno, ma diecimila fantasmi tutti insieme.
Molto in stile Ghost di Michael Jackson.
-Chi è questo Liam?- fa Stan dandomi una leggera gomitata.
'Questo Liam' è un bonazzo assurdo ed è pure simpatico, ma tralasciamo questa parte essendo in mezzo a due maschi.
-Un ragazzo che ho conosciuto con Harry al lunapark, che faccio?- chiedo in panico.
-Digli di sì!- fa Louis.
-Sì? No!- mormoro confusa.
-No? Sì!- fa Stan.
-Sì o no?- dico passandomi una mano fra i capelli.
Mio fratello mi frega il cellulare e sento l'avviso del messaggio inviato.

Da: Ireland.
A: Liam.

“Ciao! Certo che mi ricordo di te! Se per te va bene anche stasera:) Ireland xx”


-Che cazzo hai fatto Louis?- urlo.
Non posso essere in mezzo ad un altro casino.



Oyey.
Ciao bellissimeeeeee/i!
Voi mi volete no morta, mortissima.
14 recensioni alla scorso capitolo.
Mi volete stramortissima.
Ma io vi amo, non avete la minima idea!
Grazie mille, davvero. Non so cosa farei senza di voi che continuate a darmi forza e sostegno.
Ho già detto che vi amo? Vabbé, vi amo di nuovo.
Coooomunque, c'è gente che vorrebbe uccidere Harry ma la maggior parte è propensa al rogo della madre di Harry HAHAHAHAHA
Sono pienamente d'accordo eheh.
Ho iniziato a scrivere il capitolo da domenica e mi scuso se pubblico adesso perché ho appena finito :c
Salirò in montagna e quando scendo fra qualche giorno spero di aver finito la storia cosicché da pubblicare più volecemente :))
Mille baci cuoricini!
<3
<3
<3

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Capitolo 26
*** Why not? ***




26. Why not?


Mi guardo allo specchio, reprimendo la voglia di voler picchiare mio fratello.

Perché cazzo doveva dire a Liam di sì, eh?

Adesso mi ritrovo stretta nei miei pantaloni a strisce bianche e nere, con una semplice camicetta che sembra rendermi ancora più spenta di quanto lo sono già.

L'unica cosa positiva che anche Lou verrà con me al lunapark per stare con Aria, la ragazza conosciuta la scorsa volta.

In realtà non è per niente positivo dato dovrò vedere mio fratello limonare con qualcuna mentre accanto a me c'è un ragazzo sconosciuto che aspetta miei segni di vita.

Ma la cosa più importante è che devo uscirne viva.

Sono nella mia stanza aspettando lo squillo di Louis che mi dice di uscire. Quando arriva, afferro la borsa ed esco velocemente non volendo incontrare nessuno. Purtroppo sono costretta a passare dal giardino ed è proprio qui che la mia attenzione viene attirata da una figura molto familiare.

Cazzo minchia, non può essere.

Dimmelo Signora Sfiga, che cazzo ho di così interessante? Ti denuncio per stalking sai? Mi segui ovunque e che palle.

Mi blocco in mezzo al giardino cercando di eliminare anche il rumore del mio respiro.

Questi sono quei momenti in cui preghi tutte le divinità affinché ti facciano scomparire e lascino di te solo un pugnetto di polvere.

Quindi Zeus, so che magari non sono all'altezza delle tue figlie, ma se vuoi potresti adottarmi sul momento e salvarmi da questa prossima figura di merda.

-Ireland?- mi sento chiamare.

Continuo a tenere gli occhi chiusi, fin quando decido di aprirne uno per vedere se magari Zeus mi ha ascoltata e mi ha portata sopra il Monte Olimpo.

Noto Harry con un'espressione di confusione mista ad imbarazzo stampata in faccia.

-Ehi, sì mi chiamo Ireland.- dico in preda al panico.

Mi guardo intorno come se ci fosse una porta con un'insegna luminosa che dice 'uscita d'emergenza', molto in stile case dell'orrore dove poi ti insegue l'uomo con la motosega.

Gran figlio di puttana l'inventore di questa minchiata che ogni singola volta mi fa rischiare un infarto.

-So come ti chiami.- dice ridacchiando.

Annuisco iniziando a ridacchiare insieme a lui. Poi un idea mi passa per la testa, forse la più ragionevole: annunciare ritirata.

-Io devo andare, mi aspetta Louis fuori.- dico balbettando.

Lui annuisce e mi guarda come se volesse sapere di più. Decido di fare la stronza e di farmelo chiedere da lui stesso.

-Ehm, che fai di bello?- dice guardandosi la punta delle scarpe.

-Vado al lunapark con mio fratello, un ragazza e Liam.- dico sorridendo.

Ho centrato il punto, proprio come pensavo.

Sbarra gli occhi al nome da me pronunciato e fa un gesto incomprensibile con la mano.

-Ah, ok. Stai attenta e divertiti.- dice salutandomi con un cenno della testa.

Solo quando scompare dalla mia visuale, mi rendo conto che ho trattenuto il respiro per tutto il tempo.

La voglia di abbracciarlo, baciarlo e dirgli quanto lo amo era tanta ma purtroppo non posso più farlo. Era così bello, come sempre.

Mi risveglio dall'ottava chiamata di Louis. Corro verso l'uscita e lo vedo con il cellulare in mano appoggiato alla moto.

-Credevo avessi incontrato una navetta spaziale nel giardino e quindi saresti salita solo per fare amicizia con degli alieni o, chissà, delle pecofanti.- dice spazientito.

-Peggio, Lou, molto peggio.- faccio ancora tesa.

Mi guarda interrogativo, aspettando una mia spiegazione.

-Ho incontrato Harry in giardino e abbiamo fatto quattro chiacchiere nell'imbarazzo più totale.- spiego mettendomi il casco.

-Per caso è ancora in giardino che devo dirgli solo due parole?- chiede euforico.

Meglio evitare o la famiglia Styles dovrà comprare l'ennesima finestra nuova.

-No, Lou. Andiamo che siamo in ritardo e Aria poi si incazza.- dico ricordandogli la presenza della ragazza.

-Minchia hai ragione, andiamo.-

Salta sulla moto e dopo essermi posizionata anche io, partiamo. Dieci minuti dopo, abbiamo appena posteggiato e stiamo andando verso il lunapark.

-Dici che Liam ci proverà con me?- chiedo nervosa.

Ci penso da tutto il giorno e non ho intenzione di stare al gioco di nessuno.

-Non penso proprio, ci sono io e non lo conosco quindi deve tenere le manine apposto.- dice sorridendo amabilmente.

Dovevo ricorda il supercontrollo di Lou, ovvio.

Gli regalo un abbraccio pieno d'affetto ed entriamo al lunapark.

Troviamo Aria e Liam nella stessa panchina che chiacchierano tranquillamente. Io sono abbastanza serena mentre mio fratello sembra ucciderlo con gli occhi.

-Ehi, Liam! Aria!- saluto contenta.

Si alzano entrambi e ci saltutiamo.

-Tutto ok?- chiede Liam al mio fianco.

Giusto che ci penso, non va così male.

Il suo volto è tranquillo e ha il potere di farmi tranquillizzare. Sembra che tutta la tensione e il fastidio che avevo prima di venire, sia volato via.

Annuisco sorridendo e mi volto verso Aria, rossa in viso per qualche complimento ricevuto da Louis.

-Stanno insieme?- chiede Liam.

-Non ancora, ma penso che mio fratello la conquisterà senza troppi sforzi.- dico facendo l'occhiolino.

Ridacchia e la voce squillante di Louis ci interrompe.

-Con cosa volete iniziare?- chiede mio fratello.

Io e Aria indichiamo contemporaneamente la giostra sotto la quale conobbi Liam.

Mi volto verso di lui e ci ritroviamo a ridere, ripensando a quella sera.

-Dici che sono troppo giovane per morire?- dico ancora ironica.

-Troppo giovane e troppo bella.- dice facendomi imbarazzare.

Forse non dovrei essere qui, ma se stare qui con Liam comporta non farmi pensare a tutto il resto, quindi va bene.

-Irel?- mi chiama il biondo.

-Arrivo!- dico afferrandolo per il braccio e trascinandolo sotto la giostra.

Come sempre, proprio quando è il nostro turno per salire, qualcosa dentro di me mi fa entrare in paranoia.

-E si vi aspettassi sotto?- dico sorridendo fintamente.

-Non se ne parla bellezza, sali con noi.- dice Aria tenendomi per mano.

O cazzo, devo trovare un via di fuga.

Mi guardo intorno e vedo un bambino che ha fatto volare per sbaglio il palloncino.

-Ehi Lou, voi andate. Io vado da quel bimbo a riprendere il suo palloncino.- dico sperando in un sì.

-E come vorresti riprenderlo?- fa scettico, trattenendo le risate.

Cazzo, mi coglie un po' impreparata.

Dunque, potrei imparare a volare in qualche minuto, no?

Oppure potrei prendere tremila palloncini e farmi aiutare da loro a volare.

Minchia, quest'idea è fantastica. Giuro, che proverò. Con qualcun altro magari, ma ci proverò.

-Chiamo la mia amica pecofante!- dico d'un tratto.

Che minchiata ho detto?!

-Le pecofanti hanno le ali?- chiede Lou.

-Le pecofanti?- fa Liam cercando di non ridere.

Perché, ancora nel ventunesimo secolo, questi poveri esseri vengono discriminati?

Faccio un gesto veloce con la mano e penso all'ultima possibilità che ho per andare, dato che il giro sta per finire e tocca a noi.

-Liam!- dico inginocchiandomi ai suoi piedi.

Scoppia a ridere improvvisamente mentre io faccio finta di piangere nella miglior maniera che posso.

-Ti prego, almeno tu, salvami!- dico ancora ai suoi piedi.

Ridendo mi afferra delicatamente e mi fa tornare in piedi.

Cazzo, non c'è cascato.

Rimane davvero l'ultima cosa da fare: scappare.

Conto velocemente fino a tre e inizio a correre facendo slalom tra le persone.

Minchia, devo essere davvero veloce perché non mi hanno raggiunto.

Mi complimento con me stessa e quasi quasi mi commuovo. Improvvisamente mi rendo conto di non toccare più terra e solo qualche secondo dopo mi ritrovo nello stesso punto da dove sono scappata.

-L'avevo già previsto.- fa Louis sorridendo.

Vaffanculo al fratello che se la fa con le maghe con le palle che prevedono il futuro.

Faccio una smorfia e tre minuti dopo mi ritrovo sopra un seggiolino con una sicurezza che non mi permette di muovere e tanto meno di scappare.

Tutti mi guardano allegri aspettano solo una mia reazione.

-Liam, sei uno stronzo.- dico sorridendo.

-Sei carinissima anche tu.- annuncia lui ridacchiando.

Vaffanculo anche a lui, che sta dalla parte dei cattivi anche se è esageratamente carino e simpatico.

Guardo alla mia destra, trovando Aria in silenzio.

-Cos'è, hai paura, hippie?- dico con sguardo indagatore.

-N-no, che dici.- dice lei fissandosi le mani.

Lou gliene prende una e le sorride, facendola arrossire.

Sorrido e mi volto verso Liam.

-Sei pronto, bad boy?- gli chiedo.

-Sono troppo giovane per morire, è la verità.- dice un po' nervoso.

-Troppo giovane e troppo carino.- dico facendogli l'occhiolino.

Ridacchia e quando l'attrazione inizia a muoversi, d'istinto gli afferro la mano.

-Preparati a perdere l'udito dall'orecchio destro. Dicono che so urlare forte, sai?- dico sorridendo malignamente.

A questo punto Liam, Aria ed io siamo abbastanza terrorizzati. L'unico tranquillo, abituato a questi giochi, è Lou, il quale avrà la visione più bella.

Dicono anche che sia divertente vedermi sopra le montagne russe o giochi di questo genere. Più che alto perché cerco di urlare ma non mi esce nulla dalla bocca quando sono senza fiato.

Inizio a respirare più velocemente quando il la piattaforma inizia a girare più velocemente.

-Cazzo!- urlo.

La piattaforma adesso inizia anche a muoversi e tra le urla degli altri partecipanti, ci sono io che impreco nella peggio maniera.

-Chi cazzo ha inventato questo gioco?- dico stritolando la mano di Liam.

Lo sento urlare e solo dopo capisco che non è per il gioco, ma per la mia stretta. Gli chiedo scusa con gli occhi e allento la presa per poi continuare con le mie imprecazioni.

Iniziano a spruzzare fumo e a quel punto niente può fermarmi.

-Fermate questo cazzo di coso spara fumo! Non vedo una minchia!- urlo.

Ma non so, potevano inventare spara caramelle, no?

Mi scappa un grido quando mi sento cadere nel vuoto.

-Per tutti i santi del cielo, che cazzo è?- mi lamento.

Due minuti dopo il gioco si è fermato e tutti iniziano a scendere, tranne me -come al solito.

-Signorina, vuole fare un altro giro?- chiede come quella volta.

Mi ci avvicino e lo guardo sorridente. Ricambia il sorriso e aspetta solo una mia risposta.

-Lo rifaccio con il cazzo di zio Vincenzo!- dico andandomene su di giri.

I tre ridono come matti e in questo momento vorrei tanto sentire anche la risata di Harry.

-C'è un mio amico in giro, se non vi dispiace vado a salutarlo! Ci vediamo qui tra cinque minuti, ok?- dice sorridendo.

Anche se mi dispiacesse, non di può dire di no a Liam.

-Vai pure, a dopo!- dico salutandolo con la manina.

Mi sorride e lo vedo incamminarsi di spalle.

-Voglio lo zucchero filato!- annuncia Aria.

Guardo mio fratello con lo sguardo più assillante che ho, cercando di fargli capire solo che è l'occasione giusta per offrirglielo.

Fortunatamente siamo fratelli e, per quanto sia bacato mio fratello, ha capito.

-Ok ragazze, vado e torno. Voi rimanete qui, ok?- fa con la sua solita allegria.

Annuiamo e ci andiamo a sedere nella panchina.

 

P.O.V. Louis.

Sta andando benissimo con Aria, potrei tranquillamente paragonarla al mio unicorno blu con il quale dormivo sempre e che valeva miliardi. Mi piace starle accanto e trattala nella miglior maniera possibile.

Cammino verso il carretto dello zucchero filato quando dei pesanti singhiozzi mi distraggono. Mi guardo intorno e intuisco che questi vengono da una figura rannicchiata in se stessa dietro un albero.

Non ci penso due volte ad avvicinarmi e chiedere se va tutto bene.

-Tutto ok?- chiedo a qualche passo di distanza.

La figura da vicino mi ricorda tanto qualcuno che già conosco e la conferma arriva quando due occhi verdi pieni di lacrime mi guardano sperduti.

Non mi importa nel fatto che ha fatto stare mia sorella e mi catapulto su di lui e in due secondi lo faccio alzare.

-Harry, perché piangi?- chiedo asciugandogli il viso.

Lui non ha nemmeno emesso un suono e continua a piangere. Sembra talmente stanco da non riuscire a stare in piedi. Lo sorreggo come miglio posso dato che è molto più alto di me e lo conduco fino ad una panchina.

-Ti va di spiegarmi?- chiedo ancora.

Continua come se io non ci fossi ma in questo momento ho solo voglia di farlo tornare felice e spaccargli un'altra finestra.

Sento due braccia cingermi la vita abbracciandomi e capisco che ha ceduto.

-Lei non mi ama più.- dice piangendo più forte.

Capisco tutto e scuoto la testa.

Come può pensare che lei non l'ami più?

-Oh, sì che ti ama.- gli dico io convinto.

-Non è vero. Si diverte con Liam che l'ha fatta sorridere, io invece l'ho fatta stare male.- continua.

-Non dire cazzate, Harold. Ti ama come non ha mai fatto e la minchiata che le hai detto l'ha fatta cadere molto in basso. L'ho ritrovata nel mezzo di una crisi di panico che non le veniva da mesi.-

Poi capisco che sto solo peggiorando la situazione e mi zittisco per poi riprendere a parlare.

-Ma nonostante tutto ti ama e probabilmente se tu andassi da lei in questo momento chiedendole scusa, lei ti butterebbe le braccia al collo.-

Lo sento smettere di piangere e spero che voglia davvero fare ciò che ho detto.

-Dici sul serio?- dice guardando con quegli occhi verdi annebbiati dalle lacrime.

Sorrido capendo quanto sia innamorato.

-Non posso farlo.- dice tornando seduto.

-Spiegami perché e troveremo una soluzione insieme.- dico sincero.

-Lo faresti davvero?- chiede guardandomi nuovamente.

-Perché no?- dico scompigliandogli i ricci.



Oyey.
So che sono in ritardo, lo so.
Scusatemi un sacco, davvero.
Mi farò perdonare con questo capito che è lunghissimo e credo che l'ultima parte v'interesserà molto kjsdf
Vi devo dire una cosa importantissimi quindddddddddddi:
AVVISO: Alcuni di voi mi hanno chiesto se continuerò quella di Ed dato che non aggiorno da più di un mese e volevo spiegarvi:)) Questa storia con Harry e Ireland sta per finire -:(- e volevo concentrarmi solo su questa.
Grazie mille per le recensioni alle quali riponderò al più presto, scusatemi tanto ma ho tremila cose da fare!
Siete fantastiche, davvero!
Vi amo, come al solito! <3<3
Mille baci, al prossimo capitolo :))

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Capitolo 27
*** Ready. ***




27. Ready.


P.O.V. Ireland.

E che cazzo però, ho bisogno di zuccheri per far mettere in sesto il mio cuore e mio fratello torna a mani vuote.

Cioè, ma che fratello è uno che non ti compra lo zucchero filato perché ha le sue paranoie, eh?

-Andiamo?- chiede Aria tenendo per mano Louis.

-Manca Liam.- affermo guardandomi intorno.

-Oh, sta arrivando.- mi fanno notare.

La cosa che però mi ha incuriosito, è un ragazzo accanto a lui che mi ricorda qualcuno di conosciuto.

Il tizio del negozio delle caramelle nel quale ho un debito di una sterlina e mezzo?

Passavo di lì e avevo voglia di una girandola a marshmallow e quindi..

Oppure il bimbo a cui ne ho rubato un pezzo mentre ero in fila.

Sarà cresciuto di botto, non so.

-Scusatemi, posso presentarvi Zayn? Si trovava nelle vicinanze e se non è un problema per voi potrebbe..- annuncia il biondo.

Non lo faccio nemmeno finire che sono tra le braccia del moro.

-Ehi ragazzina, hai imparato a non mandare a fuoco la casa?- dice scompigliandomi i capelli.

Faccio una smorfia arricciando il naso e guardo Liam che a sua volta ha un'espressione confusa.

-Vi conoscete?- chiede.

-Certo, Zayn mi ha salvato dalle fiamme della mia cucina diverse volte.- dico ridendo.

-Zayn.- lo saluta freddo mio fratello.

-Louis.- risponde lui con un sorriso provocatorio.

Il fatto è che avevo provato ad uscire con lui, ma Louis si era messo in mezzo e tutto ciò è stato sulle palle al moro.

La parte negativa di avere un fratello come Louis.

-Andiamo a prendere queste caramelle si o no?- fa Aria sbattendo i piedi per terra.

Ridiamo tutti per la sua espressione da bimba capricciosa e annuiamo iniziando a camminare.

Sarà interessante rivedere Zayn, no?

'No che non lo sarà, cazzo merda' mi rispondo nella mia mente.

*

Il mio turno di lavoro inizia adesso e la mia voglia di lavorare o per lo meno lavorare con il pensiero di poterlo incontrare, è davvero inesistente.

-Buongiorno Mrs. Styles.- saluto cercando di risultare allegra.

-Oh, buongiorno tesoro. Come stai?- chiede apparentemente interessata.

Ma che cazzo vuole questa qui da me?

Mi ha sempre trattato come una cameriera e adesso vuole anche sapere come sto.

Sto che vorrei dare fuoco a questa casa con tutte le persone dentro e soprattutto chiamerei Zayn solo per farci due chiacchiere.

Questa è crudele.

-Bene, grazie.- dico semplicemente per poi congedarmi e portare i piatti della colazione in cucina.

Un'ora e mezza dopo, il campanello di casa Styles suona e mi avvio per aprire quando Jeanne mi chiama.

-Ireland, potresti lavare questi? Apro io alla porta.- dice frettolosamente.

-Mh, ok. Nessun problema.- dico prendendo il cesto con dei vestiti che casualmente appartenevano ad Harry.

Mi avvio verso la parte opposta della casa e penso a quanto cazzo sia grande questa casa.

Che poi gli Styles sono solo quattro e, per quattro persone, questa casa è davvero troppo grande.

Potrei rinominare il corridoio della stanza di Harry con 'Via degli stronzi'.

'Ehi, dove vai?'

'In via degli stronzi'

'Dove c'è Harry?'

'Esatto'

Funzionerebbe.

 

P.O.V. Louis.

Suono al campanello di casa Styles e prego chiunque affinché non sia proprio Ireland ad aprire.

'Ehi Lou, che ci fai qui?'

'Sto solo andando dal tuo ex ragazzo per farmi spiegare il motivo per il quale ti ha fatto stare di merda e magari aiutarlo'.

Ehm, no.

-Chi è?-

-Sono Louis Tomlinson, sto cercando Harry.- dico alla voce metallica.

Ti prego, fa che non sia la vecchia dell'altro giorno o mi toccherà scavalcare di nuovo. Dunque Zeus, se mi stai ascoltando, salva tuo figlio mandato in Terra per mostrare la sua bellezza.

-È ancora qui, signor Tomlinson?- fa la vecchia.

Ma vaffanculo.

-Sì e lei wow, vedo che è ancora viva.- affermo trattenendo le risate.

Sento un rumore, segno che ha chiuso la discussione e sono davvero indeciso tra prenderla a brutte parole come la scorsa volta tramite cancello, scavalcare e dirglielo in faccia o suonare nuovamente.

Sto per fare suonare quando il cancello si apre.

Un riccio apre alla porta e metto a freno la voglia di impiccare quella vecchia antipatica.

-Ehi Lou, sei venuto davvero.- dice mettendomi in mostra uno dei suoi sorrisi migliori.

-Quando dico una cosa, la faccio.- dico solennemente.

Lo abbraccio velocemente ed entriamo.

-Tua sorella è in giro, dobbiamo stare attenti.- mi fa notare guardandosi intorno.

Ed è qui che la mia parte da infiltrato barra 007, esce allo scoperto.

Faccio una capriola per poi tornare in piedi e girare la testa a destra e a sinistra.

Harry ride, credendomi forse pazzo.

E ripeto, non avrebbe tutti i torti.

-Da questa parte.- dice facendomi strada.

Ignoro il fatto che potrei sembrare uno psicopatico a camminare alla James Bond, ma continuo sentendomi davvero un agente segreto.

Sentiamo dei passi e subito afferro Harry per la camicia e lo trascino dietro un pilastro.

Passa solo una cameriera e tiriamo un sospiro di sollievo.

-Minchia, così io non ci arrivo alla tua stanza però.- dico con una mano sul petto.

Ridacchia e riprendiamo a camminare.

Non riusciamo a nasconderci in tempo che dietro di noi una figura chiama il riccio.

-Harold, non mi presenti il tuo amico?- dice una donna ben vestita con degli occhiali da giorno sugli occhiali. Sembra trattare Harry come un conoscente e penso che forse non faccia parte della famiglia.

-Mamma, lui è..- si blocca.

Non può mica dire che sono il fratello di Ireland o si incuriosirebbe si più.

-James, James Bond- dico allungando una mano.

Ma che cazzo ho detto?

-Oh, come l'agente segreto?- dice ridacchiando silenziosamente.

Accanto a me, Harry sta cercando in qualunque maniera di non ridere.

Annuisco semplicemente.

-Ci siamo incontrati in centro, usciva dall'università.- spiega precedendo la domanda delle madre.

-Capito, vi lascio da soli ragazzi. Mi ha fatto piacere conoscerti, James.- dice guardandomi.

Non capisco perché mi guarda non sentendomi chiamato, poi mi ricordo di 'James'.

-Piacere mio, Signora Styles.- dico cordiale.

Ci da le spalle e riprende a camminare.

Io e Harry ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere.

-Ma davvero, James Bond?- dice tenendosi la pancia.

-È stato il primo nome che mi è venuto in mente!- mi giustifico.

Mi fa segno di continuare a camminare e penso che aveva davvero ragione Ireland a lamentarsi della grandezza della casa.

-Come cazzo fai a vivere dentro questa città, comunemente chiamata abitazione?- dico guardandomi intorno.

-Odio tutto qua dentro, ma poi ci fai l'abitudine.- ammette.

Finalmente siamo al piano di sopra quando sentiamo dei passi.

-È Ireland, conosco i suoi passi.- dice Harry nascondendosi.

-Merda merda merda.- dico appiattendomi.

Ci passa accanto senza girare la testa, immersa nei suoi pensieri.

Chiudo gli occhi, come per nascondermi e mi do dello scemo da solo.

Qualche secondo dopo Harry mi strattona la maglietta e apro un occhio.

-Reputi normale nasconderti chiudendo gli occhi?- dice sfottendomi.

-Istinto.- faccio con voce altezzosa per poi uscire dal nascondiglio.

-Minchia, per un pelo.- sussurro spostando una mano sui capelli.

-Andiamo o davvero incontreremo qualcun altro per casa.- dice iniziando a camminare.

Svoltiamo a destra e poi a sinistra fin quando apre una porta enorme.

C'ero già stato in stanza di Harry e per quanto lo conosco, non sembra appartenergli.

Ci sediamo sul pavimento, coperto da un tappeto a vista molto costoso e ci guardiamo per qualche secondo.

-C'è qualche premessa che mi devi fare?- chiedo.

Sembra pensarci un po' e poi annuisce.

-Vedi questa casa enorme, la stanza piena di cose costose, mia madre che mi tratta come un conoscente e mio padre che nemmeno mi parla?- chiede.

Spero non si aspetti una mia risposta perché sì, non sono ancora cieco e ci vedo bene.

-Odio tutto. Questo non è il mio mondo. Odio tutti, non ho amici di cui mi possa fidare, nessuno. Vivevo le mie giornate fatte di scelte non mie quando è arrivata Ireland. A quel punto ho capito che la mia vita non era mai stata vissuta davvero, a differenza di come l'ho vissuta con lei al mio fianco.- dice giocherellando con le mani e gli occhi bassi.

Cazzo, deve essere davvero brutto vivere così.

-La verità e che io la amo da morire ma per mia madre è tutto sbagliato. Mi ha chiamato e mi ha detto chiaramente che non accetterà mai la nostra relazione, nemmeno se suo figlio la pregasse.- alza la testa e mi guarda.

Vedo tanta frustrazione, solitudine e rabbia.

Spalanco la bocca, non potendo credere che una madre può davvero comportarsi così.

Freno il mio istinto di cercarla per casa e torturarla fin quando mi supplichi di smetterla e ascolto cos'ha da dirmi.

-Se io fossi rimasto con lei, non avrebbe avuto più un lavoro e quindi nemmeno dove stare. So quanto le serve e non avrei mai potuto metterla in difficoltà.- dice stringendo i pugni.

A questo punto credo che la mia mascella si sia staccata dal mio corpo e stia facendo il giro della casa a causa della mia incredulità.

-Sono senza parole.- dico piano.

-L'ultima cosa che avrei voluto fare era lasciare Ireland. Non l'avrei mai fatto per scelta personale, riempie la mia vita.- dice sorridendo.

-Io devo ringraziarti per aver pensato al suo lavoro, davvero. Tu non c'entri nulla e ti devo una finestra. La felicità di mia sorella vale molto di più, sai?- dico dandogli un colpetto sulla spalla.

-Quella volta mi sono spaventato davvero, Lou. Non lo fare più, credevo avessi dato fuoco a casa da un momento all'altro. Sta tranquillo, me lo meritavo.- dice sorridendo.

-Sei pronto a perdere tutto pur di riaverla con te?- dico avendo un'idea meravigliosa.

Gli porgo la mano e lui l'afferra deciso.

-Sì, assolutamente.- dice sicuro.


Oyey.
Sono quasi in tempo, no?
No?
, dai.
Amatemi comunque perché io vi amo.
Ciao bellissimi, eccomi. Credo sia il penultimo capitolo, sapete? E forse ci esce un epilogo ma non prometto nulla, io sono una merda negli epiloghi.
Io sono tristissima, oh :c
Comunque l'avevo scritto a metà e adesso l'ho riletto, corretto e finito.
Che brava bimba che sono.
-Ho intenzione di contionuare la ff di Ed Sheeran appena finisco questa e probabilmente iniziare quella su Olly Murs che avevo già pronta in mente. Qualcuno le cagherebbe?-
Stamattina tutta rincoglionita apro EFP e vedo 14 recesioni e ricado nel sonno, oddio dfh
Siete le migliori, stop.
Vi amo tanto, ciauz.
<3
<3
<3

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Capitolo 28
*** Do you want to be my princess? -The end. ***




28. Do you want to be my princess? -The end.

P.O.V. Ireland
Giuro che l'unica cosa che vorrei fare adesso è ricoprire tutta casa Styles con della benzina, accendere un fiammifero con la scusa di disinfettare l'aria, farlo cadere accidentalmente sul terreno. 
Il resto è storia.
Oggi ho la serata libera e guarda caso questi ricconi senza una minchia da fare, hanno organizzato una festa. Era ok se non mi avessero chiesto di rimanere per la sera a servire champagne a gente snob. Quando poi ho chiesto quale fosse il lieto evento grazie al quale questa festa avrà luogo, mi è stato semplicemente detto che ha voluto tutto Harry.
Quindi vaffanculo, Harry.
Che cazzo vuole fare? Un festa per presentare al mondo intero la sua nuova fidanzata Jasmine?
Se fosse questo, giuro su quanto mi chiamo Irlanda, che gli tirerò una sfilza di bicchieri in testa fin quando non mi fermeranno.
Che voglia annunciare il numero dei suoi ricci dopo averli contati per un settimana intera?
O magari vuole diventare un cantante importante nel mondo della musica che farà sbavare le adolescenti con gli ormoni a palla.
Avrebbe successo, lo ammetto.
Esco dalla mia camera con indosso la divisa per le occasioni importanti, la quale consiste in una gonna nera, una camicetta e un adorabile grembiulino ricamato.
Sono davvero felice di fare quello che farò tutta la sera, ovvero servire champagne, vestita così e soprattutto vedere in faccia gente che adoro!
Ma chi cazzo voglio prendere in giro?
E se provassi ad evadere?
No, troppe telecamere.
Decido di mettere da parte i pensieri che mi spingono a scappare da questo incubo e mi dirigo verso la stanza delle cerimonie. Il resto delle cameriere sta sistemando la sala in un silenzio tranquillo. 
Diciamo che io e il silenzio siamo gli opposti.
Fanculo di nuovo.
 
P.O.V. Louis
Guardo Harry sistemarsi la camicia per la trentesima volta.
-Ehi, i bottoni non si muovono e il colletto non fa una piega.- dico affiancandolo.
E' visibilmente nervoso e non credo sia una cosa positiva. Sembra voler tagliare la corda da un momento all'altro.
Probabilmente ci sta pure pensando.
Proprio per questo sono qui ad evitare ogni tipo di fuga.
-Lo so, Lou. Sono così nervoso, dannazione.- dice con la sua solita finezza.
Io non credo di essere normale o forse è lui quello anormale.
Cioè, sarà perché ho una sorella ancora meno fine di me, ma non riuscirei a non imprecare in situazioni del genere.
-E' una cosa che tu vuoi fare per stare bene, qual'è il tuo problema?- gli chiedo.
Vorrei davvero capire cosa c'è che lo turba.
-Louis, non so se te ne stai rendendo conto, ma praticamente sto per perdere tutto quello che ho.- dice fissandomi con i suoi occhi verdi.
A dire la verità non ha tutti i torti.
Adesso che vedo la realtà anche dal suo punto di vista, sto iniziando ad essere nervoso anch'io.
Io non posso essere nervoso o finirà tutto a puttane.
-Sei sicuro di potercela fare?- dico posando una mano sulla sua spalla.
Mi guarda e annuisce per poi abbracciarmi.
-Grazie Lou, di tutto.- dice ancora tra le mie braccia.
-Sono sicuro che andrà tutto come previsto, anche meglio!- dico scompigliandogli i capelli.
Mi sorride più sicuro e fa per uscire dalla stanza quando lo richiamo.
-E che cazzo però, sembra che tu sia partendo per la guerra con una possibilità su cento ti ritornare vivo!-
Si lascia scappare una risata e chiude la porta dietro di me.
Andrà tutto bene, no?
Penso che sarebbe una buona idea chiedere aiuto al mio secondo padre Zeus ma poi penso che mi ha sempre portato sfiga e mi ritrovo a pregare il niente.
'Entro qualche ora sarà tutto finito.' dico a me stesso per poi tirare un sospiro pesante e seguire Harry al piano di sotto.
 
P.O.V. Ireland
Quasi tutta la gente che è stata invitata è arrivata e l'orchestra da inizio a una sinfonia che al posto di svegliarmi, mi fa solo da ninna nanna.
Combatto con me stessa al fine di non cadere nel sonno più profondo in una delle poltrone di fronte a me che sembrano davvero tanto invitanti.
Sto per cambiare direzione quando i miei occhi saettano verso la porta d'ingresso della sala dove Harry fa il suo ingresso. Sono letteralmente incantata e probabilmente le mie pupille sono diventate dei cuoricini e la mia mascella sta per toccare il pavimento lucido. 
Qualcuno mi tocca la spalla e un sorriso fintissimo di una ragazza mi fa ritornare alla realtà.
-Ireland, oh cielo, sei tu?- fa con una voce davvero fastidiosa la ragazza.
Solo dopo mi rendo conto che la ragazza in questione è Jasmine, quella brava ragazza che pur di avere Harry donerebbe un rene.
O forse, al limite di tutto, donerebbe la sua Louis Vuitton per poi comprarne un'altra.
-Buonasera Jasmine.- fingo un sorriso e mi contengo.
La voglia di versarle tre bicchieri di fila in testa stava arrivando alle stelle quando la stessa voce mi richiama.
-Hai visto Harry?- chiede con voce maliziosa.
Stringo il vassoio luccicante che tengo in mano e trattengo il respiro.
Te lo faccio vedere con un pungo in faccia, va bene comunque?
-No, fortunatamente non l'ho visto. Cercalo, deve essere in giro. Chi cerca trova, arrivederci.- dico velocemente per poi camminare nella parte opposta della casa.
Corro in cucina e prendo in bicchiere d'acqua, calmando il mio istinto omicida.
Potrei davvero correre nella stanza accanto con uno stuzzichino da denti in mano e sgonfiarle le tette. 
Lo farei davvero se non fosse perché sono sul posto di lavoro e verrei licenziata su due piedi.
Che cazzo, sarebbe stata la soddisfazione più grande della mia vita.
Torno in sala qualche secondo dopo, convinta di potercela fare.
Jasmine da lontano mi chiama con la mano e noto che si trova con la famiglia Styles.
Sto per camminare dritto e ignorarla quando penso che c'è tutta la famiglia Styles e potrei finire nei guai. Dunque prendo un lungo respiro e prego gli dèi del cielo affinché riesca a mantenere la calma.
-Salve, volete un po' di champagne?- sorrido tirata e Harry lo nota senza troppi sforzi.
Mi conosce così bene e sa che in questo caso mi servirebbe solo un sorriso per rassicurarmi e così fa. Mi sorride come se non fosse mai successo niente e stranamente lo accetto. Accetto il suo sorriso come un cielo coperto da nuvole accetta un raggio di sole.
-Io sì, sono così contenta di passare una serata in casa Styles.- dice Jasmine sorridendo ad Harry.
Lui la guarda di striscio e punta di nuovo lo sguardo su di me.
Mi ritrovo a stringere il vassoio e a imprecare nella peggio maniera nella mia mente.
Io la uccido.
La piccola e dolce Ireland presto serial killer.
Io però sono un serial killer alternativo. La ucciderei in tanti modi diversi. Prima un po' di tortura, tipo la porterei in spiaggia per farle assistere al falò dei suoi vestiti firmati e poi le taglierei i capelli di notte, ciocca per ciocca, notte per notte, fino a quando si troverà con un taglio pessimo e i capelli biondastri rovinati.
Nelle mia mente si fa spazio una risata malefica e la guardo lasciando trasparire i miei pensieri. 
-Ireland, potresti andare dai signori Williams all'ingresso? Lascia pure il vassoio a Jeanne.- dice sorridendomi la signora Styles.
Avrei tante belle cose anche per lei.
Sorrido e annuisco senza fare una piega. Saluto, lascio il vassoio a Jeanne e accolgo la famiglia Williams.
Mi sono sempre chiesta se le persone ricche sono contente della vita che conducono. Sono sempre in ordine, non si divertono, vivono nell'educazione e il loro massimo divertimento sono questo tipo di feste.
Al pensiero di un mondo senza parolacce, mi sento rammollire.
Sono le tue migliore amiche nel momento in cui ti senti nervosa.
La mia attenzione viene catturata da Harry con un microfono in mano, forse preso all'orchestra o alla cantante lirica che probabilmente arriverà in tarda serata.
-Ehm, salve. Sono Harry Styles e sono stato io a volere questa festa quindi mi sembra giusto spiegarvi la causa.- dice sorridendo nervosamente.
Si tortura il labbro con i denti e si tocca continuamente i capelli. Conoscendolo vorrebbe scappare proprio come me.
Sua mamma sembra guardarlo tranquilla ma gli occhi di Harry non cercano quelli della madre bensì di un'altra persona. Quando li trova, inizia a parlare.
-Ho sempre fatto una vita che non mi apparteneva, fatta di scelte non mie.- stavolta il suo sguardo di porta su sua madre, affiancata da un uomo.
La donna sembra non credere alle parole del figlio e si guarda intorno, notando lo sguardo delle persone addosso.
-Poi è arrivata la persona che ha dato alla mia vita un senso e ho capito cosa voleva davvero vivere.- dice guardandomi.
Cazzo minchia, sta parlando di me?
Sono io? 
Cazzo, che si fa adesso?
Scappo o rimango?
Quando un centinaio di occhi mi fissano con insistenza penso davvero di darmela a gambe ma quando inizio a muovermi qualcuno mi afferra per i fianchi. Mi giro e mi sconvolgo quando scopro che si tratta di Louis, mio fratello. Capisco dopo che gli occhi che cercava Harry, erano i suoi. Sto per fargli una domanda quando mi fa segno di stare zitta e ascoltare.
-Probabilmente adesso lei mi odia. L'ho lasciata perché per mia madre non va bene in questo mondo. Secondo me lei va bene in qualsiasi condizione e se il mio mondo non l'accetterà e non sarà disposto a cambiare, lo farò io.- dice acquistando sicurezza.
Io sembro essere caduta dalle nuvole e non riesco a credere a quello che il ragazzo a qualche metro da me sta dicendo.
Lui mi aveva lasciato perché non potevamo stare insieme, era una sua scelta. Avrebbe chiesto a Jasmine di uscire perché lei era alla sua altezza.
Porto una mano alla bocca guardando Louis.
-Se non ti avesse lasciata, sua madre ti avrebbe licenziata e tu saresti finita in mezzo ad una strada senza un lavoro.- dice sottovoce velocemente.
Stringo i pugni e, per l'ennesima volta in un'ora, trattengo il mio istinto omicida.
Prima o poi scoppierò e mi rinchiuderanno, ne sono sicura.
-Non ci posso credere.- dico a me stessa.
-Harold, che cosa stai dicendo?- dice sua mamma confusa e amareggiata.
Esatto, che minchia sta dicendo?
-Sto dicendo che ho diciott'anni e me ne vado. Vivrò la mia vita con la persona che amo, l'unica che mi rende davvero felice. Condurrò una vita da persona normale e se i signori Styles ne vorranno far parte, potranno farlo.- dice ancora più sicuro.
Sua madre è incredula quasi quando me e corre verso il figlio, perdendo la pazienza.
-Cosa vai dicendo, Harold? Hai sempre avuto tutto, hai condotto la vita che tutti vorrebbero, per quale motivo stai facendo tutto questo?- dice urlando.
La gente inizia a bisbigliare e io mi passo una mano tra i capelli.
Non può essere che stia abbandonando tutta la sua vita per me.
-Mi hai dato quello che secondo te mi avrebbe fatto contento ma quando ti ho detto che mi sono innamorato davvero di una ragazza normale, tu mi ha minacciato e reso ancora più infelice. L'accetteresti adesso?- dice alzando di poco la voce.
Sua madre si guarda intorno, sentendosi in soggezione, e quando incontra i miei occhi, si blocca.
-Hai rovinato la vita di mio figlio, non ti accetterò mai.- dice rivolgendosi direttamente a me.
Scatto in avanti ma i riflessi di mio fratello sono ottimi e mi tengono.
-L'ha solo migliorata e le ha dato un senso. Con permesso, vado a preparare le mie cose. Continuate la festa, mi stavo anche annoiando.- si lascia scappare, con un sorriso vittorioso sul viso.
Lo aspetto fuori la sala e non aspetto nemmeno che varchi la soglia per gettargli le braccia al collo.
-Ireland, ti amo come non ho mai amato nessuno. Non ti avrei mai lasciato è solo che..- inizia a spiegare, come se servisse una spiegazione a quello che ha fatto.
In realtà mi basta solo le poche parole che ha detto e ho già capito tutto.
-Ti amo anch'io. Ti prometto che cercherò di essere alla tua altezza, cercherò di renderti l'uomo più felice sulla faccia della Terra, te lo prometto.- dico stampandogli piccoli baci sulle labbra.
-Tu sei alla mia altezza, piccola.- dice lasciandomi un bacio fra i capelli.
-No, non sono una principessa.- dico negando.
-Sì, invece. Sei la mia principessa.- dice guardandomi negli occhi.
-Non me l'hai mai chiesto.- dico guardandomi le mani con superiorità.
Si schiarisce la voce e torna a guardarmi.
-Ireland, vuoi essere la mia principessa?
-Mh, potrebbe essere. Vorresti una principessa barra scaricatrice di porto?- dico ridacchiando.
-Ti voglio così come sei.- dice regalandomi un bacio.

Probabilmente non sarò davvero una principessa adatta ad una parte della sua vita, ma sarò la principessa che lui vuole: me stessa.




OYEY.
Ommiodio, fermate il tempo.
Ero tipo 'non voglio pubblicare l'ultimo capitolo, non voglio'.
Ma avevo tutto pronto per una volta, perché farvi aspettare? c:
Cazzo gente, siamo all'ultimo capitolo!
Io non so come ringraziarvi, siete state fantastiche sin dall'inizio. Ci siete state sempre, anche quando la mia voglia di continuare era a fanculo insieme a me.
Quindi grazie, davvero.
Alla fine della storia Harry ha avuto le palle di lasciare la famiglia reale per Ireland, l'ho sempre saputo, aww.
In ogni caso, ho deciso che ci sarà un epilogo.
Scherzavo, in realtà l'ho già scritto ed è parecchio lungo c:
Amatemi, sono rimasta sveglia fino alle sei per finire tutto!
Inoltre ho già scritto due capitoli della storia su Ed Sheeran, mi farebbe piacere che qualcuno la cagasse di nuovo ldskjf
Potrei continuare fino all'infinito, aw.
Mi farebbe tanto piacere anche sentire per l'ultima volte i pareri dei lettori e delle lettrici sileziose :))
Grazie mille ancora a tutti.
Sia a quelli che l'ho messa tra le pereferite/seguite/ ricordate, per chi ha letto silenziosamente -come solitamente faccio anch'io, quindi è ok- e per chi ha recensito ogni singolo capitolo rendendomi felicissima.
E mi scuso
Mi scuso per non aver pubblicato sempre regolarmente e in futuro cercherò di impegnarmi e sappiate che non scoparirò, ho mille idee nella mia testolina, eheh.
E soprattutto mi scuso con i vostri genitori che si sono imbattuti in cambi d'umore nei loro figli dovuti alle mie storie HAHAHAHAH
Vi lascio il mio twitter, @thankyoued e soprattutto vi lascio con l'invito di rompermi le palle anche su EFP.
Mille baci, ci vediamo all'epilogo!
<3
<3
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Capitolo 29
*** Epilogue. ***




29. Epilogue.


Anni dopo..
-Non mi sposerà, me lo sento.- continua a blaterare Louis nella piccola saletta in cui ci troviamo.
Dopo anni, Louis aveva avuto le palle di chiedere ad Aria di sposarlo. Quella povera ragazza ci aveva quasi perso le speranze quando finalmente mio fratello si era fatto avanti con una proposta al quanto bizzarra. 
Avrebbe mai potuto chiederle di passare il resto della sua vita insieme, durante una semplice cena in qualche rinomato ristorante?
Impossibile, lui è Louis Tomlinson, quello che entra nel protagonista del film che vede e il giorno dopo lo imita.
Le aveva proposto di fare un giro in mongolfiera, dato che quella settimana c'era una base mobile in periferia. Lei non avrebbe mai accettato, se non fosse stata costretta da Louis, in quanto odiava le altezze. Non so con quale mezzo, ma mio fratello c'era riuscito e l'aveva sorpresa con un grande lenzuolo con la proposta di matrimonio alla fine del volo. 
In realtà io sapevo qualcosa, ma conoscendo mio fratello potevo aspettarmi di tutto.
Una volta mi disse che le avrebbe fatto la proposta al parco, mentre camminavano. Poi gli è sembrato troppo stupido per i suoi gusti e aspettato l'idea giusta.
-Chi vorrebbe sposare uno svitato di mente come me?- dice a voce alta.
Potrebbe sembrare pazzo ma sapendo tutte le insicurezze che nasconde, è tutto normale.
Louis e Aria sono la coppia più strana che abbia mai visto. Cosa assurdamente normale conoscendo singolarmente entrambi. Forse sono due anime gemelle che hanno trovato semplice incontrarsi.
-Louis.- lo chiama più volte Harry.
Lo tiene per le spalle e cerca di ottenere la sua attenzione. Louis però sembra voler parlare con se stesso fino a quando non sarà il momento di entrare in chiesa.
-Lascia amore, ci penso io.- dico prendendo in mano la situazione.
Mi alzo lentamente, sentendomi un palloncino con troppa aria dentro.
-Odio sentirmi incinta.- dico apertamente.
E' la verità. Fra qualche settimana diventerò mamma e l'unica cosa che mi fa evitare l'omicidio di qualcuno o qualcosa, è Harry. Si siede accanto a me anche quando vorrei prenderlo a pugni e riesce a farmi tornare una persona normale. La cosa negativa è che non può fare a meno di controllarmi come se fossi una bambina.
Sento il riccio ridere e aiutarmi ad arrivare a Louis.
-Arriverà all'altare e scapperà.- dice toccandosi i capelli.
Gli tiro uno schiaffo e gli afferro il viso.
-Stai dicendo troppe minchiate in una volta, Louis. Che cazzo, Aria ti ama da morire, lo sai anche tu. Ha aspettato anni affinché tu uscissi le palle e le chiedessi di sposarla; dopo tutto credi si tiri indietro? Sei l'uomo della sua vita, Louis. Adesso smettila di fare il cazzone e fatti sistemare che sembri uno scappato dal manicomio.- dico sistemandogli il colletto della camicia, la cravatta e infine i capelli.
Sorride tranquillo e mi lascia un bacio sulla fronte.
I soliti metodi di Ireland sempre efficaci e veloci. 
Rudi ma efficaci.

-Irel, ho un'ultima domanda.- fa spaventato.
-Se mi vuoi chiedere qualche altra minchiata o qualche altro assurdo motivo per il quale non dovrebbe dire 'sì' e diventare tua moglie, risparmiatelo se non vuoi arrivare all'altare senza palle.- dico sistemandomi il vestito azzurro.
-Land, sei diventata davvero rude in questi nove mesi, sai?- mi fa notare Harry abbracciandomi.
-Ti amo anch'io, adesso sta zitto che mi deve fare la domanda pre-matrimonio. Se mi volessi chiedere di sposarti, sappi che risponderò negativamente. Siamo fratelli e poi amo Harry, non credo sia possibile, Lou.- dico iniziando uno dei miei usuali monologhi.
-Se non fossi mia sorella, non amassi alla follia Harry e saresti Aria, mi sposeresti?- dice mordendosi l'unghia.
Harry ridacchia, pensando che ha appena fatto ciò che io avevo espressamente chiesto di non fare.
-Sei minchione o no? Certo che ti sposerei! Dovrei accettarti senza palle però, dato che tua sorella sta per agire.- dico con aria minacciosa.
-Ti voglio bene, Ireland. Voglio bene anche a te, vieni qua amico.- dice abbracciando Harry.
-Da una parte sono davvero in pena per te che dovrai non solo sopportare mia sorella, ma anche un bambino che in parte le assomiglierà. Buona fortuna, davvero.- dice scherzando.
Inizio a pensare di lasciare Aria vedova prima del previsto ma mi fermo, pensando che anche mio figlio sarà senza zio.
-E' l'ultima volta che ti risparmio fratello, entriamo in chiesa o potrei cambiare idea.- dico prendendo per mano Harry.
Ci dividiamo e loro vanno verso l'altare dove aspettano Aria mentre io trovo posto e mi siedo nel primo bancone.
Di fronte a me, un Louis in smoking si tortura le mani aspettando l'arrivo di Aria mentre un Harry, vestito nella stessa maniera, cerca di calmarlo.
Gli uomini della mia vita, insieme. Ho sempre pensato che sarebbero stati perfetti in una scena del genere.
Ancora non ci credo che Louis, mio fratello, abbia trovato la persona giusta e si stia sposando. Sarei davvero curiosa di vedere la reazione dei nostri genitori che vedevano Louis come un ragazzo incapace e irresponsabile. I miei pensieri vengono interrotti da due figure che richiamano l'attenzione davanti a me.
-Ireland, tesoro.- mi chiama una donna.
-Salve?- faccio dubbiosa.
Fisso i suoi tratti e trovo qualcosa di troppo familiare. Mi impongo di non pensare a mia madre, mi impongo di credere sia una lontana parente.
-Non mi riconosci, sono tua madre!- dice sempre con lo stesso tono allegro.
Minchia, non è possibile.
E' tornata dalla vacanza durata anni?

-Io non mi ricordo di voi. Vi ricordo che non vi siete fatti vedere per anni e mi avete lasciato quand'ero piccola.- dico remissiva.
La mia voglia di riconsiderarli nella mia vita è davvero bassa.
-Siamo la tua famiglia, Ireland. Sappiamo che sei incinta e presto diventeremo nonni.- si guardano contenti e mi sforzo di accennare un sorriso.
Appunto personale: picchiare Louis per non avermi avvisato.
-Louis è la mia famiglia.- affermo convinta.
-Vorresti fare crescere tuo figlio senza i nonni? Abbiamo sbagliato ma potremmo recuperare la tua fiducia.- dice mio padre.
Ho sempre avuto un rapporto freddo con mio padre malo stimavo molto come uomo. Quella che davvero non ho mai considerato una vera donna, era mia madre.
Dopotutto come potevo negare dei nonni a mio figlio?
-Volete sedervi accanto a me?- chiedo incerta.
Mi sorridono e prendono posto. 
Dalla porta entra Stan e quando mi vede, non ci pensa due volte ad abbracciarmi.
-Ehi piccola, vedo che vi siete dati da fare, mh?- dice alludendo al pancione.
Che minchia dice, io ho concepito il bambino con la mente.
-Tu sei sempre uguale, eh? Louis è lì, vai a salutarlo.- dico sistemandomi al mio posto.
Cinque minuti dopo, Aria sta percorrendo la navata della chiesta stretta in un vestito bianco con tanto di velo lungo qualche metro. E' bellissima e gli occhi di Louis brillano come se avessero visto la stella più bella. Sono sicura che per lui lo sia davvero.
Quando Aria dice il suo 'sì', trattengo la mia voglia di alzarmi, andare da Louis, dargli un pugno e tornare a sedermi con la goffaggine di una donna incinta.
Louis quasi piange e io vengo presa da uno dei miei soliti cambi d'umore. Scoppio a piangere rumorosamente, come se fossi davanti alla mia fiction preferita in tv e sola in salotto, aspettando Harry da lavoro.
So che Louis me lo rinfaccerà a vita ma prenderò la scusa del cambio d'umore anche se so bene che non si tratta solo di quello.
Quando la cerimonia finisce, la chiesa esplode in un coro di applausi e finalmente posso riavere Harry al mio fianco. Gli lascio un bacio sulle labbra e lui mi asciuga le lacrime sorridendo.
-Sappiamo entrambi che non era un cambio d'umore, amore.- dice dolcemente.
-Questa cosa rimane fra noi due, eh.-
Annuisce e mi bacia la fronte per poi lasciare un bacio sulla pancia.
-Adesso mangerò e scoppierò davvero. Harry, cazzo, come fai a volermi in queste condizioni? Sembro una donna incinta, anzi lo sono.- dico lasciandomi abbracciare.
-Quando ti ho sposato che ti ho detto? Ho promesso che sarei stato al tuo fianco in ogni caso, anche quando saresti stata con una pancia enorme, stanca e isterica.- dice ridacchiando.
-Ehi, io non sono isterica. Vaffanculo, sai. Ti amo.- dico velocemente.
Scuote la testa e di seguito anche i ricci.
-Sì, forse lo sono, ma solo un po'.- ammetto facendo spallucce.
***
Due settimane e mezzo dopo, Louis e Aria sono tornati dalla vacanza in Italia. Aria con qualche parola in italiano in tasca e Louis con qualche chilo in più in pancia.
Harry è a lavoro e Aria è venuta a farmi compagnia.
-Vuoi del the, tesoro?- mi urla dalla cucina.
Urlo qualcosa di confuso, presa da un dolore impressionante nel basso ventre.
Aria corre verso di me e cerca informazione guardandomi negli occhi.
-Minchia Aria, credo che tuo nipote stia per nascere.- dico strizzando gli occhi.
La vedo in confusione e scoppierei a ridere se non mi trovassi con un bambino pronto a venire al mondo.
-Che si fa adesso?- dice facendo avanti e indietro per la stanza.
-Che cazzo vuoi fare Aria, contare i granelli di polvere nell'atmosfera? Chiama Harry e Louis, no?- dico urlando.
Annuisce a se stessa e prende il cellulare.
-Louis, tuo nipote sta per nascere! Corri subito qui, servi tu per andare in ospedale.- dice frettolosamente lei.
Sento un urlo dall'altro capo del telefono e mi rendo conto che sta per iniziare l'inferno.
Louis è sempre stato preso dal fatto della gravidanza. Ama i bambini, si rispecchia molto in loro, così mi è stato molto accanto durante la gravidanza. 
Aria si siede tranquillamente sulla poltrona, guardandomi.
-Che cazzo stai seduta, chiama Harry no?- le urlo.
Lei sembra svegliarsi dallo stato comatoso in cui si ritrova e si sbatte una mano in fronte.
-Va tutto bene, adesso chiamiamo Harry.- dice per tranquillizzarmi anche se entrambe sappiamo che sta parlando con se stessa.
Compone il numero e dopo qualche squillo sento la voce allegra di mio marito.
-Harry sono Aria, tuo figlio sta per nascere quindi..-  inizia lei cercando di mantenere la calma.
-Muovi quel bel culo che ti ritrovi e corri direttamente in ospedale.- urlo per farmi sentire.
-Oh merda, arrivo.- dice frettolosamente.
Cazzo, la situazione sta degenerando. 
Harry che dice una parolaccia? 
Caso raro, quasi impossibile.

-Aria.- la chiamo.
-Ireland.-
-Lo so come cazzo mi chiamo! Senti, hai mai visto 24 ore in sala parto?- le chiedo affannata.
Questo programma mi ha tenuto compagnia durante le mie notti insonni. Ho imparato un bel po' di cose ma non sono in grado di sperimentarle in quest'esatto momento.
-Sì, perché?- mi chiede dubbiosa.
-Perché devi capire se mi si sono rotte le acque.- dico seria.
Aria scoppia a ridere come una psicopatica e capisco che in questo momento è come se non ci fosse.
Inizio a respirare sempre più pesantemente e credo di partorire proprio sul divano di casa quando un Louis trafelato appare sulla soglia della porta.
-Irel, sorellina del mio cuore, come va?- dice aiutandomi ad alzarmi.
-Come cazzo può andare, Lou? Tua moglie è inutile in queste situazioni. Non fare mai l'ostetrica in futuro.- le dico guardandola male.
-Tranquilla, adesso ti porto in ospedale.- dice eccitato.
Mi fa entrare in macchina, nel posto del passeggero e continua a fare urletti poco virili. 
Se non fosse perché è sposato, lo prenderei per gay dichiarato.
-Merda Louis, sai come si accelera? Ecco, perché io ti partorisco il nipote in macchina, ok? Ok.- urlo.
-Ok, hai perfettamente ragione, Irel. Sai ho comprato un libro sul parto e ho letto che devo assecondarti o potrebbe andarci di mezzo la mia vita, quindi adesso accelero.- mi spiega.
In un altro momento scoppierei a ridere all'idea di Louis che legge un libro sul parto senza che sua moglie sia incinta.
Con mia grande sorpresa, inizia a suonare il clacson e si fa spazio tra le macchine. La gente ce ne dice di tutti i colori dietro e lui non si sente ancora soddisfatto.
-Ho un'idea, aspetta.- dice a se stesso.
-Mia sorella sta partorendo!- urla abbassando il finestrino. -Un bambino sta per nascere e se voi plebei non mi intralciaste la strada, a quest'ora mia sorella potrebbe partorire in ospedale e non in macchina!- urla insieme a colpi di clacson.
Tuttavia, grazie ai discorsi abbastanza imbarazzanti, le macchine sembrano fare un po' più di spazio e in cinque minuti siamo in ospedale.
Non riesco a ragionare più di tanto e fin quando non vedrò Harry al mio fianco, giuro che non partorirò proprio niente.
-Dove minchia è mio marito?- urlo presa dal panico.
-Sta arrivando, piccola. Ci sono io con te, tranquilla.- dice Louis prendendomi la mano. 
Annuisco più tranquilla senza capire dove mi stanno portando. Solo dopo mi rendo conto di essere in una stanza che avevamo prenotato qualche mese fa, sapendo approssimativamente la data del parto.
-Louis, ti prego, fammi un favore.- dico con un filo di voce.
-Dimmi tutto piccola. Vuoi che ti balli la danza irlandese? Vuoi che faccia una delle mie battute? Vuoi che diventi un'ostetrica e faccia nascere io il tuo bimbo? Vuoi..- inizia a dire cose senza senso e io inizio a perdere la pazienza.
-Louis cazzo, voglio sono che tu chiami Harry, gli dica di muovere il culo e che ho bisogno di lui!- dico afferrando la sua mano.
-Ok, nessun problema. Faccio subito.- dice afferrando il cellulare.
Sentiamo squillare un cellulare del corridoio ed ecco Harry che entra trafelato dalla porta della stanza.
-Amore mio, sta nascendo nostro figlio!- dice urlando e piangendo contemporaneamente.
No no, non è possibile.
Sono in travaglio con una cognata psicopatica, un fratello sovreccitato e un marito senza un'emozione precisa.

-Adesso tu stai qui e mi stringi, ok?- dico attaccandomi al suo braccio.
-O mio dio, io non ci posso credere!- dice battendo le mani contento. 
Sorrido, vedendo la sua felicità.
Un'infermiera mi spiega che avrò delle contrazioni ogni periodo regolare di minuti e che ritornerà più volte per controllarmi.
Vaffanculo ok?
I bambini si dovrebbero partorire con il pensiero, sarebbe tutto meno doloroso e complicato.
Urlo nel mezzo di una contrazione e il sovreccitamento di Harry si blocca, dando spazio alle sue paranoie.
-Oddio amore, stai male? Chiamo qualcuno? O cazzo, io svengo prima di te.- dice imprecando.
Fa avanti e indietro nervoso e quando è il momento di spingere, chiamo Harry al mio fianco.
-Harry, non mi lasciare, ti prego.- dico stringendogli la mano e guardandolo con gli occhi umidi di lacrime.
-Non lo farò ma potrei svenire, non so se ce la faccio.- dice tremante.
Scuoto la testa e guardo Louis.
Sembra capire la situazione e si avvicina ad Harry. Lo blocca per le spalle e lo guarda fisso.
-Fai l'uomo cazzo!- gli urla.
Il riccio sembra tornare il solito responsabile e mi affianca, trasmettendomi sicurezza.
-Ci sono, sono qui.- mi ripete.
Quindici minuti dopo, una bellissima bimba dagli occhi verdi si trova tra le mie braccia e ancora non ci credo. Inizio a piangere come se non ci fosse una fine e quando guardo Harry per tranquillizzarmi, lo vedo piangere più di me. Non ci pensa due volte a baciarmi la fronte e salutare la nuova arrivata.
In tutta quella tranquillità non poteva mancare la reazione di Louis.
-Oh santo cielo, sono zio! Ho una nipotina tutta per me a cui potrò comprare tutte le caramelle che voglio!- urla contento.

Si dice che quando nasce un bambino, parte della vita finisce. Per Harry e Ireland, tra lacrime, risate e incredulità, la vita era appena iniziata.








Oyey.

Ommiodio, è davvero finito tutto?
Non :) Sto :) Bene :)
Non ho più scuse per continuare o per lo meno scrivere ancora in questa storia.
Piango fiumi, aiuto çç
Io vi ringrazio per l'ennesima volta, tutti quanti.
Grazie davvero, senza il vostro sostegno questa storia non sarebbe mai arrivata alla fine.
Parliamo del fatto che io e gli epiloghi siamo una merda ma nonostante tutto questo non mi è venuto poi così male, credo :c
Tutto per farvi contenti<3<3<3
Niente sono soddisfatta, è la prima storia che credo mi sia venuta bene.
Quest'angolo è troppo despressivo, aiuto.
Minchia gente, davvero quei due si sono sposati ed è nato un mini Harry/Ireland?
Ok, ciao, continuo a piangere.
Grazie ancora, per tutto.
Mille baci, quella minchiona di Cati :):):)
<3
<3

<3

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