Fall in love

di LoveAll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Angels pub ***
Capitolo 2: *** The crash ***
Capitolo 3: *** Everything gonna be alright ***
Capitolo 4: *** Perfect dress ***
Capitolo 5: *** Party ***
Capitolo 6: *** Drug ***
Capitolo 7: *** Give me a kiss ***



Capitolo 1
*** Angels pub ***


Ok, questa è l’ultima volta che la mamma riesce a costringermi a fare ciò che vuole lei. Guardo la lista della spesa … mhhh … latte, uova, farina e cioccolato. Preso tutto; non vedo l’ora di tornare a casa per rimettermi tra le coperte. Dopo aver pagato riprendo l’ombrello e mi incammino verso casa con la pioggia che bagna i miei anfibi neri. Giro l’angolo e mi ritrovo davanti quel fusto del palazzo di fronte a casa mia; so solo che ha 19 anni e che è stato in carcere più di una volta. Non voglio avere a che fare con lui. Proseguo dritta per la mia strada, quando sento qualcuno chiamarmi -Ehi, scusa! Sei Annabel, giusto?- mi giro di scatto e me lo ritrovo davanti - Si, e tu sei?- gli rispondo sgarbatamente –Bhe io sono Justin … volevo chiederti se potevo venire un attimo a casa tua… ho perso le chiavi e sto aspettando che il mio coinquilino Scooter mi porti le sue. Non ti da fastidio, vero? Si tratta solo di un’ora- scocciata lo guardo e gli dico di seguirmi. Mentre saliamo le scale mi chiede quanti anni ho – Ne ho 17 … te 19, vero?- mi sorride e annuisce. Quando entriamo in casa vedo che la mamma è andata in palestra. Perfetto, e se Justin mi aggredisse? Cosa farei, allora? Cavoli, sono nei guai. Preparo la cioccolata calda e ci mettiamo a sedere sul divano –Quanto è che abiti qui?- rispondo mentre gli passo i marshmallow -Forse cinque anni, o sei. Te?- so già che risponderà tre –Bhe, mi pare tre anni. Sono venuto a stare qui quando i miei sono morti e la casa era stata messa all’asta per ripagare i debiti che avevamo. E’ stata abbastanza dura per me, ma adesso che lavoro nel pub all’angolo riesco a pagare le bollette e tutto ciò che mi serve- non sapevo che avesse perso tutti e due i genitori, e per questo mi sento un po’ in imbarazzo – Lavori come barista?- sorridendomi mi risponde –No, canto tutte le sere le canzoni che scrivo- Wow, non sapevo che sapesse cantare. Gli squilla il telefono e leggo “Scooter”. Risponde e dopo pochi istanti si alza –Annabel, grazie per avermi fatto stare qui. Scooter è arrivato. Se vuoi stasera puoi venire a sentirmi da Angels pub- annuisco –ok allora ci vediamo per le dieci- mi alzo e mi bacia sulle guance.
La sera mi incammino verso il pub dove Justin lavora. E’ pieno di ubriaconi; forse non dovevo venire. Mi giro per andarmene, ma sento una voce soave cantare – Well let me tell you a story, about a girl and a boy .He fell in love for is best friends when she’s around, he feels nothing but joy …- mi siedo e ascolto finchè Justin non finisce. Sono ipnotizzata dalla sua voce e quasi non mi accorgo che sta andando via; lo inseguo – Justin, Justin!- si gira e gli si illumina il viso vedendomi – Allora, come ti sono sembrato?- gli rispondo di scatto –Wow, sei stato … magnifico! Non mai avuto la pelle d’oca ascoltando qualcuno cantare- diventa tutto rosso – Ti va di venire a prendere qualcosa a casa mia?- forse è un po’ tardi, ma accetto l’invito. Mentre saliamo le scale scivolo e cado; Justin si mette a ridere ma subito dopo mi rimette in piedi e mi tiene per mano –Così sono sicuro che non cadrai ancora- scoppiamo tutte e due in una fragorosa risata. Arrivati davanti alla porta del suo appartamento mi lascia la mano e prende le chiavi nella tasca del giubotto. Noto che la casa avrebbe bisogno della mano di una donna. Ci sediamo sul divano e parliamo un po’. Sento il suo telefono vibrare sul tavolo; corre a rispondere e la sua faccia prende un’espressione preoccupata. Cosa gli sta succedendo?
 
  

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Capitolo 2
*** The crash ***


Quando attacca gli chiedo cosa è successo – Scooter ha fatto un incidente con la macchina e ora è all’ospedale … non è in buone condizioni. Ti accompagno a casa e poi vado a vedere come sta- mi metto davanti alla porta mentre lui sta per aprirla – No, io vengo con te!- sbuffa – Annabel, non puoi;domani hai scuola e non devi fare tardi per cose che non ti riguardano. Ora ti accompagno e tu mi prometti che vai a letto- secondo lui sono cose che non mi riguardano? Sarà che l’ho conosciuto da poco ma mi sembra un mio amico stretto – Dai Justin, che ti costa farmi venire! In fondo ho 17 anni e domani è domenica! Ti prego – la mia faccia da cucciolo funziona e infatti Justin mi dice di aprire la Smart blu che è nel parcheggio sotto casa, mentre lui prende i vestiti per Scooter. Apro l’auto e mi siedo; Justin scende e si butta in macchina – Tieniti forte e allaccia la cintura- faccio come mi dice e nel giro di cinque minuti siamo all’entrata dell’ospedale. Chiede ad un infermiere dove si trova Scooter. Saliamo le scale e quando arriviamo davanti alla stanza dove c’è l’amico mi prende per mano e mi bacia. Le sue labbra calde e carnose sono premute contro le mie. Quando ci stacchiamo gli do una carezza e gli dico di entrare nella camera. Io resto fuori e aspetto che mi chiami – Scooter lei è la mia … ragazza Annabel. Annabel lui è Scooter- lo saluto con la mano e mi accorgo che è messo male, ma che almeno riesce a fare qualche gesto. Io e Justin restiamo li tutta la notte abbracciati su una poltrona. Sono seduta sulle sue gambe e ho addosso il suo giubbotto di pelle; mi sento sicura tra le sue braccia e mi accorgo solo ora di quanto mi piaccia il ragazzo con qui fino a questa mattina non avevo nessuna conoscenza. Verso le sette del mattino mi sveglio e vedo che Justin non c’è più, allora mi agito; ma quando esco nel corridoio lo vedo affacciato ad una finestra –Justin, amore, che c’è?- quando si gira verso di me vedo delle lacrime scendere dai suoi stupendi occhi color nocciola –Scooter è l’unico amico che ho da quando mi hanno fatto uscire dal carcere e ora ho paura per lui- lo abbraccio e gli sussurro parole dolci all’orecchio. Quando rientriamo in camera dopo un po’ troviamo un dottore; Justin mi stringe forte la mano e mi trascina con lui. -Si dottore, che c’è?- il dottore gli spiega che devono operare Scooter per permettergli di tornare a camminare e che serve il consenso di un familiare; ma i suoi familiari sono tutti in Europa o in Australia, quindi è Justin che deve firmare la liberatoria per l’operazione. Justin firma e dopo un quarto d’ora portano via Scooter. –Juss, non ti preoccupare; andrà tutto bene. Ti va di andare a prendere un gelato?- annuisce. Ci sediamo al tavolo della gelateria e prendiamo le ordinazioni –Annabel, se vuoi puoi andare a casa. Tu stai tranquilla e ascoltami, ci sono già io. Hai bisogno di riposarti un po’- mi imbroncio –No, io voglio restare. E poi saresti tu che hai bisogno di dormire. Stanotte sei stato sveglio a controllare che tutto andasse bene. Stasera andiamo a mangiare a casa mia, così conoscerai anche la mamma, ok?- gli dico; vedo un piccolo sorriso aprirsi sulla sua faccia –Ok, però tu dammi un bacio!- ridiamo-Se proprio devo … sono sforzi che non mi devi far fare, questi- prendo il suo viso tra le mie mani e gli do un bacio. Mentre torniamo verso l’ospedale Justin entra in un negozio e mi compra un mazzo di fiori che decidiamo di regalare a Scooter. La sera porto Justin a casa e dico a mamma di apparecchiare per tre. –Mamma, lui è Justin. Justin lei è mia mamma Carolin- lui tutto contento le stringe la mano –Salve, Signora Coper. Scusi se ieri sera non è tornata a casa ma eravamo all’ospedale perché il mio amico Scooter ha fatto un incidente-Tranquillo Justin. E comunque dammi del tu, non sono mica così vecchia come sembro!- tutti e tre ci mettiamo a ridere mentre mamma serve il cibo –Scusate se lo chiedo, ma state insieme?- io e Justin ci guardiamo e rispondo –Così sembra-. Justin aiuta la mamma a mettere i piatti in lavastoviglie e poi mi chiede se voglio andare a dormire da lui –Si, se a mamma va bene- riesco a convincerla –Non ti scordare che domani mattina hai scuola, fatti portare dal tuo ragazzo-. Abbraccio la mamma e scendo le scale con Justin, mano nella mano. Una volta arrivati da lui mi metto la vestaglia da notte e entro nel letto, aspettando che venga anche Juss. -Allora non ti va di fare “niente”, giusto?- riconfermo-No, “niente, niente”… se ti va un po’ di coccole-. Entra nel letto e mi abbraccia –Sai, sei la cosa migliore che mi sia capitata negli ultimi tre anni- gli do un bacio e mi addormento.

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Capitolo 3
*** Everything gonna be alright ***


La mattina al mio risveglio trovo Justin a tavola che mangia dei pancakes –Buongiorno, piccola. Dormito bene?- mi avvicino a lui, mi alzo in punta di piedi e lo bacio –Si, ora però devo andare a prepararmi che alle nove ho scuola- vado in bagno e apro la doccia; sto sotto l’acqua per un bel po’ e poi mi vesto. Quando esco dal bagno trovo Justin che mi aspetta fuori –Cosa fai qua?- sorridendo mi dice –Sai che la porta di questo bagno ha uno spioncino?- corro in camera da letto e gli urlo –Sei un maiale … dovevo aspettarmi che mi avresti spiata!- lui mi abbraccia da dietro e mi sussurra –Scusa, non volevo. Non avrei dovuto. Mi perdoni?- mi giro e lo bacio –Ok, mi perdoni- il suo viso angelico è impossibile da non perdonare –Si, ora però portami a scuola!-. Saliamo in macchina e una volta arrivati apro la portiera della macchina e lo saluto –Ci vediamo pomeriggio. Mi viene a prendere mamma quindi non ti preoccupare. Ti amo- inizio ad avanzare ad ampie falcate verso il cortile della scuola; mi giro e leggo le sue labbra “Ti amo anche io”. Sei ore dopo sento la campanella suonare e quando esco intravedo la macchina della mamma e mi ci butto dentro; la saluto e partiamo verso casa –Allora, questo Justin sembra un bravo ragazzo- annuisco –Mamma, questa volta mi piace davvero. E’ la persona più gentile e dolce su tutta la faccia della terra. Oggi a scuola ho pensato solo ed esclusivamente a lui. Ti giuro che lo amo- nel frattempo la mamma aveva iniziato a piangere –Stai crescendo così in fretta e sono contenta che tu abbia trovato una persona che veramente ami-. Sono felice che anche alla mamma piaccia Justin. Una volta a casa prendo la borsa e vado verso la porta –Mamma, vado da Justin. Ci vediamo più tardi. Ciao- scendo le scale impaziente di arrivare a casa del mio principe. Arrivo davanti al portone e suono il campanello –Amore, sono io. Aprimi- mi risponde con un filo di voce –Piccola, ora non posso farti salire; ti vengo a prendere più tardi a casa- perché? Ora non mi vuole più?-Justin, ho fatto i compiti a scuola apposta per vederti; vedo che non te ne frega un bel niente di me-. Perché non vuole farmi salire? Cosa ho fatto di male? Chiamo Erika –Erika, posso venire a casa da te? Devo parlarti …- lei preoccupata mi chiede di cosa –Ora arrivo e ti spiego-. Prendo la bicicletta e vado fino a Torner Street, dove abita. Salgo a casa sua e ci sediamo a gambe incrociate sul letto come facevamo da bambine, quando parlavamo dei nostri fidanzati immaginari. –Oggi sono andata da Justin per stare un po’ con lui e quando gli ho chiesto di farmi salire mi ha risposto che non poteva … sapevo che sarebbe andata a finire come quando ero con Harry, Ed e tutti gli altri ragazzi che ho avuto- pensavo che questa volta sarebbe stato il ragazzo ideale; quello che avrei amato per sempre, ma mi sbagliavo. Forse è vero quello che dice la nonna “Non potrai mai avere il ragazzo che amerai fino alla morte, perché i maschi sono tutti così; sono tutti meschini e senza cuore”.-Annabel, ma sai almeno perché non ha voluto farti salire?- In realtà non gliel’ho chiesto –No; ora lo chiamo e glielo chiedo-. Infuriata prendo il cellulare e digito il numero di Justin –Annabel, scusa se prima mi sono comportato così- la sua voce mi fa sciogliere in un millesimo di secondo –Spiegami perché non mi hai fatto salire- sento il suo respiro affannarsi – Ti va se ci incontriamo al Tea Bar?- scocciata gli rispondo –Ok, tra mezz’ora li- e attacco. Sono seduta al tavolo più lontano da tutta la confusione del bar; lo sto aspettando già da quindici minuti e nel frattempo ha iniziato a piovere. Ogni tanto mi giro verso la porta, finchè sento aprirla e vedo quello stupendo ragazzo dagli occhi color nocciola, tutto bagnato; si guarda intorno finche non mi individua. Si siede al tavolo e prova a baciarmi, ma io mi scanso –Senti, non era mia intenzione farti arrabbiare così; se vuoi ti spiego cosa stavo facendo- i miei occhi si riempiono di lacrime e iniziano a rigarmi il viso –Amore, non piangere. Ti prego perdonami; sai quanto ti amo … non so che fare- Mi alzo e corro in bagno. Sento Justin chiamare il mio nome. Non gli voglio rispondere. Mi guardo allo specchio e vedo che il trucco che avevo messo stamattina è colato facendomi assomigliare ad un panda. Mi giro verso la porta e sento qualcuno cantare al di fuori –Well let me tell you a story, about a girl and a boy .He fell in love for is best friends when she’s around, he feels nothing but joy- apro la porta e mi trovo davanti Justin che allarga le braccia; io mi ci butto dentro. Mi mancava il suo odore. Alzo la testa e gli do un bacio sul collo –Allora, mi perdoni?- annuisco –Si, solo se stanotte posso stare a casa da te- si china e mi prende in braccio –Certo, solo se a tua mamma va bene- ridiamo tutti e due. La sera dopo aver cenato prendo il borsone, saluto la mamma e mi dirigo verso casa di Justin. Quando arrivo davanti alla porta sento una chitarra e una voce - Across the ocean, across the sea ;startin' to forget the way you look at me now .Over the mountains, across the sky ;need to see your face and need to look in your eyes- corro in salone e lo trovo seduto su un cuscino con un mazzo di rose in mano; gli salto in braccio e lo bacio –Stasera non mi dispiacerebbe fare quel “niente” di cui mi parlavi l’altra sera- mi porta in camera sua e mi poggia sul letto. Si toglie la maglietta e i pantaloni e inizia a baciarmi il collo. Mi levo i pantacollant e rimango in maglietta. Sento che non voglio fare un passo più grande della gamba quindi gli dico –Non ti dispiacere, ma stasera non ho voglia di fare l’amore- ridiamo – Tranquilla, non ti tocco-. Mi fa sdraiare su di lui e mi accarezza i capelli, finchè non ci addormentiamo. La mattina seguente quando mi sveglio lo trovo ancora sotto di me, in un sonno profondo. Il suo faccino è così adorabile che lo mangerei. Nell’orecchio gli sussurro le parole della sua canzone che ho sentito ieri sera. Quando apre gli occhi mi siedo a cavalcioni sul suo petto –In realtà sarei io che dovrei stare dove sei tu ora- mi dice mentre mi da dei pizzichi sulla coscia destra. Ci mettiamo a ridere e mi sdraio accanto a lui. Ogni tanto sento che mi tocca il sedere, così gli tiro un piccolo schiaffo in faccia. Mi alzo dal letto e vado a prepararmi per andare a scuola; guardo il calendario e mi accorgo che è il 19 dicembre. Chiaramente ci sono le vacanze di Natale ed io non me lo ricordo; allora torno in camera per dire a Justin che non devo andare a scuola, ma non lo trovo. Dov’è?

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Capitolo 4
*** Perfect dress ***


Mi metto un paio di pantaloncini e una maglietta pulita. Cerco il suo IPhone e non lo trovo; è uscito. Allora lo chiamo –Juss, dove sei?- ride –Come dove sono, ti ho detto che uscivo per andare a prendere la colazione. Comunque sto tornando-. Probabilmente ero sotto la doccia mentre il signorino è uscito; poteva almeno bussare e dirmelo da fuori. Suonano alla porta e apro; è Justin. Quando arriva davanti alla porta gli salto in braccio per abbracciarlo –Mi sei mancato!- vedo un sorrisetto aprirsi sul suo viso –Anche tu- poggia le buste per terra e io gli metto le gambe intorno il petto. Mi tiene dalle cosce e mi porta in camera da letto; mi fa stendere su di lui e mi da dei baci sul collo. Siamo abbracciati e gli chiedo di togliersi la maglietta. Mi piace il contatto con la sua pelle. Mi mette accanto a lui e si toglie la canottiera bianca. I suoi addominali sono così perfetti; i tatuaggi che ha sono così sexy! Mi stendo su di lui e gli faccio un succhiotto sul collo lo guardo e massaggiandosi il suo nuovo “tatuaggio” mi dice – Ahi! Ora te ne faccio uno uguale, così abbiamo qualcosa in comune!- corro per tutta casa cercando di scappare da lui ma quando arrivo in salone riesce a prendermi. Mi sdraia sul divano e mi blocca le mani e i piedi; vedo avvicinarlo al mio collo e sento che inizia a succhiare. E’ vero, fa male e anche molto! Si stacca e inizia a succhiare su un’altra parte del collo – Ok, cosa vuoi per farti smettere?- alza lo sguardo e col suo sorriso malizioso mi dice –Voglio fare l’amore con te!- non sono pronta per questo, ma so che se gli dirò di no ricomincerà a succhiare fino a farmi tutto il collo viola. –Ok, basta che mi molli- ho paura perché l’ultima volta che sono andata a letto con qualcuno è stato con il mio ex Ed; era un vero maiale e ci ho sofferto, perché mi usava come fossi un’oggetto –Però non ora; questo pomeriggio la mamma parte per la casa dei nonni e tornerà tra quattro giorni. Stasera a casa mia ti va bene?- annuisce e si stende accanto a me, poggiando la testa su i miei seni. Lo amo da morire e non voglio perderlo.

Il pomeriggio verso le sei sento il campanello suonare –Chi è?- riconosco la sua voce sensuale –Ehi, piccola, sono io; non vedo l’ora di vederti!- apro cancello e portone e mi siedo in salone aspettando che salga Justin. Lo sento camminare verso la cucina – Ehi pasticcino, dove sei?- ridacchio –In salone, amore!- corre verso di me e quando mi vide esclama –Wow!- sembra in extasy, allora schiocco le dita –Ehi, so che sono bella ma così mi sciupi!- si risveglia dalla sua trans e si stende vicino a me sul divano, lasciandomi un bacio sulla fronte. Mi accarezza la coscia –Allora, sei pronta?- forse non sono del tutto pronta; mi servirebbe ancora un po’ di tempo –In realtà non me la sento un granché- il suo sorriso si addolcisce ancora di più –Se non te la senti per me non è un problema. Non sei obbligata a fare l’amore con me, c’è tempo per queste cose- gli prendo il viso tra le mani e lo bacio; la sua lingua è così perfetta, come tutto il resto. Quando mi stacco accendo la TV e guardiamo un film –Sai, la sorella del mio amico Jonhatan da un party stasera; che ne dici se andiamo?- io eccitata annuisco – Che bello, però non so che mettere- Justin si alza e prende il mio e il suo cappotto –Ti porto io in un posto che sicuramente ti piacerà-. Prendiamo la macchina e ci fermiamo davanti ad uno dei negozi più costosi di abiti; mi giro verso Justin e gli dico –Justin, non posso permettermi uno di questi vestiti. Andiamo al negozio sulla …- mi prende il mento –Ho dei soldi da parte che avevo deciso di spendere per la ragazza della mia vita; ora è il momento di usarli- vuole regalarmi un vestito di quasi mille dollari?!? È sicuramente impazzito –Justin, non posso accettare. Sono i tuoi risparmi e non andrebbe bene spenderli così!- apre la portiera e mi fa scendere –Tranquilla, sono felice di poterli spendere per te- mi bacia sul naso e mi porta dentro il negozio. È tutto così bello, pieno di colore, elegante e allo stesso tempo moderno. Una signorina si avvicina a noi –Posso darvi una mano?- Justin assume l’aria di un adulto –Si certo. Potrebbe mostrarmi i vestiti per la mia ragazza?- la donna mi guarda per capire che cosa è adatto per me –Direi di scegliere un colore non troppo vivace, come il pesca o l’azzurro- tira fuori dallo scaffale un abito tutto svolazzante con il toppino a cuore nero di pelle e la gonna di volant color pesca; è bellissimo e vado in camerino per provarlo. Arriva all’altezza delle ginocchia e mi sta benissimo; esco e quando Justin mi vede rimane a bocca aperta. Si avvicina e mi esclama –Sei così bella! Il colore ti sta benissimo e la lunghezza è giusta; non voglio che nessuno oltre a me veda cosà c’è sopra il ginocchio- ridacchio e gli dico che è quello giusto. Guardo il prezzo e vedo l’esorbitante cifra scritta in nero sul cartoncino “340$”; cosa, cosa, cosa?!?!?! –Justin devo assolutamente aiutarti a pagarlo!- mi prende la mano e mi bacia le nocche –Ci penso io- non avrei potuto incontrare ragazzo migliore di lui. Paghiamo alla cassa e ci avviamo verso casa.

 

 

 

 

                                                *SPAZIO MIO*

Ciao, è la prima volta che scrivo uno spazio tutto mio e sono così eccitata di potervi parlare.

Annabel è convinta da Justin a fare l'amore, anche se poi gli confessa di non essere pronta.

Penso che Juss sia la dolcezza, perchè vuole spendere così tanti soldi per la sua ragazza.

Presto vi pubblicherò un altro capitolo. Commentate il più possibile, così mi convincete che vi piace la mia storia.

Ciao amori :*

LoveAll

 

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Capitolo 5
*** Party ***


La sera io Justin ci presentiamo a casa di Jonhatan. E’ una villa gigantesca con una piscina e tantissima gente che balla, beve, fa il bagno e si diverte. Justin mi prende per mano e mi afferra il mento –Ricordati cosa ti ho detto. Non ti fidare degli altri ragazzi; gli “amici” di Susie non sono sempre persone normali e gentili- annuisco e gli stampo un bacio sulle labbra.

Entriamo nel salone e Justin saluta quella che penso sia Susie –Ciao, Juss. Come stai? Ho saputo dell’incidente di Scooter; spero stia meglio- noto che non respira mentre parla e questa cosa mi fa ridere, ma mi trattengo –Io tutto bene Sus. Si Scooter ha fatto un incidente ma ora sta alla grande e si è ripreso- io un po’ imbarazzata porgo la mano verso Susie e lei me la stringe –Io sono Annabel, la ragazza di Justin. Tu sei Susie, giusto?- lei mi sorride –Si, sono io. Piacere di conscerti Annabel! Ora vado perché la mamma mi ha detto di tenere gli ospiti a bada. Ci vediamo più tardi allora. Ciao- mi giro verso Justin e noto che mi sta guardando e che ha un sorriso da ebete stampato in volto –Ehy, Juss!?! Dormi in piedi?- lui ridacchia –Stavo osservando la donna della mia vita. Sei così bella stasera. Ti va se balliamo?- mi tira in mezzo alla pista da ballo; iniziamo a muoverci e noto che cerca di sfidarmi facendo qualche passo hip-hop. Lui non sa che ho ballato per 9 anni, allora lo stendo facendo qualche mossa.

Dopo aver ballato per quasi due ore andiamo in cucina e Justin prende un bicchiere di Vodka per lui ed una lattina di Coca per me –Justin, ho 17 anni. Ho già bevuto prima d’ora. Cosa dovrei farci con questa Coca?!?!- butta giù il suo alcool e mi risponde –Senti, amore. Non voglio che ti ubriachi, quindi stasera non bevi alcolici- aspetto che si giri per parlare con un conoscente e gli dico che devo andare in bagno, mentre vado a farmi qualche bicchierino di vodka. Sento l’alcool bruciarmi in gola e non mi fermo neanche dopo aver bevuto quasi metà bottiglia. Sento girare la testa e allora mi siedo. Avvisto il mio principe che chiede allarmato a Susie se sa dove sono; lei mi indica e Justin mi corre incontro –Annabel, cosa hai fatto?- ridacchiando gli indico la bottiglia di vodka –Dai, ti avevo detto di non bere! Andiamo in bagno- Juss mi prende per mano e mi conduce fino al bagno del piano di sopra. Sento i conati di vomito e allora corro verso la tazza e rigetto tutto l’alcool che ho ingerito. Justin mi tiene i capelli finchè non ho finito; mi prende in braccio e mi porta a casa mia. Saliamo le scale e gli chiedo scusa per non avergli dato retta –Tranquilla, piccola. La prossima volta però fai quello che ti dico- annuisco e apro il portone di casa. Vado in camera da letto, mi tolgo il vestito e mi infilo una maglietta lunga. Justin si sdraia sul letto e io vicino a lui. Guardo i suoi occhi color nocciola osservare i miei e sento le sue labbra stampate sulle mie e la sua lingua battere contro i miei denti, come per chiedere l’accesso alla mia bocca. Le nostre lingue si sfiorano e si toccano, finchè io mi stacco –Ti amo da morire. Ti prego non lasciarmi come hanno fatto i miei ex- le lacrime mi rigano il viso e sento Justin baciarmi le guance per asciugarle –Ti giuro che non lo farò. Non vorrei mai far soffrire la ragazza più bella e dolce del mondo- mi accoccolo a lui e lo sento cantarmi una delle sue canzoni -Don’t tell me you’re my heartbreaker.Cuz girl my heart’s breaking…

La mattina dopo mi sveglio tra le braccia di Juss. Sotto le coperte si sta al caldo. Mi alzo e, passando accanto alla finestra mi accorgo che aveva nevicato. C’è neve ovunque! Allora decido di svegliare Justin –Amore, amore! Svegliati!- si alza stropicciandosi gli occhi e mi abbraccia –Piccola, ha solo nevicato. Cos’è tutto questo entusiasmo?- Mi volto verso di lui –E’ moooolto tempo che non gioco con la neve! L’ultima volta che ne ho presa un po’ in mano avevo 11 anni- Justin sorride –Vorrà dire che dopo aver fatto colazione usciremo fuori a giocare, piccola-. Mangio tutto molto velocemente e mi infilo il cappotto, un cappello e un paio di guanti. Sono così eccitata e Justin è felice che sono contenta. Scendiamo per strada e mi butto su una montagnetta di neve; Juss mi lancia una palla gelida dritta in faccia e io gliene infilo un po’ nei jeans calati fin sotto il sedere. Salta per dieci minuti per il freddo e poi mi prende per mano e mi porta all’ Angels Pub. Ordiniamo due cioccolate calde e parliamo un po’ –Sai, forse potremmo andare via di qui un giorno. Potremmo viaggiare e costruirci una casa in ogni continente. Poi ci potremmo sposare e avere dei figli- le sue fantasie vanno ben oltre la realtà –Justin, non abbiamo soldi per farci così tante case. Ma una cosa te la prometto; giuro che ti sposerò il prima possibile. E poi,vorrei che nostro figlio si chiamasse Jeremy- so che quello è il nome del padre -Si, Jeremy Drew Bieber. Suona bene, piccola-. Le due cioccolate arrivano e continuiamo a fantasticare finchè non costringo Justin a tornare a casa. Ci mettiamo sul divano e guardiamo un film romantico; ogni tanto Juss mi bacia o mi accarezza la guancia. E’ così dolce che vorrei spupazzarmelo a vita.

Il film è molto emozionante, ma io non sono la tipa che piange per una storia sdolcinata; sento la spalla un po’ bagnata, mi giro verso Justin e lo vedo piangere –Questo film è..è…è così emozionante! Non è giusta la storia complicata di quei due, non è giusta!- Juss che piange?!?! Di sicuro ho preso un abbaglio, ma mi accorgo che è tutto vero. Lo abbraccio mentre rido –Ehy, quando piangi tu io ti consolo! Se piango io tu ridi!- mi giro verso di lui e gli stampo un bacio sulla bocca. Ci addormentiamo sul divano abbracciati.

 

 

 

 

 

                                               *SPAZIO MIO*

Ciao belle! <3

Vi posto il quinto capitolo. Qui Annabel si sbronza e Justin fa il premuroso.

Ho visto che tante hanno letto la mia storia, ma poche hanno recenzito :\ Se scrivete qualche recensione posterò prima.

Ciao amori belli <3

 

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Capitolo 6
*** Drug ***


E’ pomeriggio quando mi sveglio; Justin non è accanto a me e sento un profumo di biscotti provenire dalla cucina. Mi alzo e vado in camera per mettermi dei pantaloni. Mi dirigo verso la cucina e vedo quel fusto del mio ragazzo in piedi davanti al forno, pronto con un guanto da cucina per sfornare i dolci –Ti sei svegliata finalmente! Dormivi come un ghiro e ho preferito lasciarti riposare- mi avvicino a Juss e gli faccio una carezza sul viso. Mi siedo e aspetto che Justin faccia uscire i biscotti dal forno, prendo del latte e riempo due bicchieri. Ci mettiamo intorno al tavolo e mangiamo finchè non ci sentiamo pieni. Suonano alla porta e va ad aprire Justin –Si, come posso aiutarti?- c’è un ragazzo sulla porta che mi pare di non riconoscere, ma poi lo ricollego al casino che ho fatto con le mie amiche; corro verso la porta e scosto con la forza Justin –Senti Jordan, ti ho detto che devo soltanto trovare i soldi, ci sto lavorando; dammi un’altra settimana…- Juss mi guarda confuso –I soldi per cosa?- mi dimentico di lui –Ti do altri 2 giorni Annabel. Dopo di che sai quale sarà la tua penitenza- Jordan si gira e se ne va. Chiudo la porta e mi lascio cadere per terra. Justin è ancora confuso –Perché devi dare dei soldi a quel ragazzo? Cosa cazzo hai combinato Annabel ?!?- sento le lacrime rigarmi il volto –Io e le mie amiche un mese fa abbiamo comprato della droga, ok?!?! Ancora non l’abbiamo pagata e non so dove trovare 300 dollari- Juss si abbassa per ritrovarsi all’altezza del mio viso –Cazzo, Annabel! Cosa ti passa per la testa?!?! Non sai quanto mi hai deluso, ma ti prometto che i soldi in qualche modo li troviamo. Però dimmi quale è la penitenza di cui ha parlato Jordan- prendo fiato e glielo dico –Dovrò andare a letto con lui per un mese- Justin si alza e picchia un pugno contro il muro –Cosa?!?!Questo non glielo permetterò. Sei la mia ragazza e vieni a letto solo ed unicamente con me!- ok, ora mi spaventa un po’ –In qualche modo devo pur fare- mi fissa e mi dice –Ho da parte 200 dollari, se ne hai altri 100 è fatta. Altrimenti dovrò chiedere al mio capo se mi fa un prestito- ho combinato un bel guaio, ora anche lui vuole aiutarmi con i soldi –No tranquillo, in qualche modo li trovo sicuramente- Justin apre il portafoglio, si inginocchia, mi apre la mano e ci arrotola dentro 200 dollari –Grazie, amore- gli stampo un bacio sulla bocca, ma lui è rigido come se non volesse sentire le mie labbra sulle sue. Mi stacco e lui va in camera e chiude la porta. Ho combinato un casino, ora Juss è arrabbiato con me per una stupidaggine che ho fatto con le mie amiche. Lascio che si calmi, ma dopo nemmeno dieci minuti esce dalla stanza, mi prende in braccio e mi porta sul letto in camera. Ci spogliamo e vedo Justin alzarsi, frugare nella sua borsa e prendere una bustina di plastica –Sei pronta?- annuisco. Mette la protezione ed entra dentro di me. Sento i suoi fianchi sbattere contro i miei e dei gemiti uscire dalla mia bocca –Continua così tesoro; mi stai facendo sentire così bene!- mi bacia il collo per provocarmi, ma io resisto con tanti sforzi. I nostri movimenti sono lenti, ma la velocità aumenta finché Justin non si sdraia accanto a me –Wow! Sei stata bravissima. Mi dispiace per essermi comportato male prima- mi copro col lenzuolo –Tranquillo, sono io che ti avrei dovuto dire la verità- Il giorno dopo vado a casa di Hollie e Jackie, le gemelle. Busso alla porta e trovo la loro mamma –Annabel, tutto bene? Hollie e Jack sono su, Sali!- rispondo –Si, tutto ok. Spero che anche lei stia bene. Sono tutte e due in camera loro?- La signora Claire annuisce. Salgo le scale e busso alla loro porta –Ragazze, sono Annabel! Apritemi- Sento Hollie che da dentro mi urla –Vieni, Anna!- Spalanco la porta e le trovo intente a rollarsi una canna –Cazzo! Avete ricominciato con questa robaccia?!?! Comunque sono venuta qui per chiedervi i soldi per la droga che abbiamo comprato da Jordan. Ho già 200 dollari, mettetene 50 ciascuna e nel pomeriggio andrò a portarli a quel pezzo di merda!- Aprono il portafoglio e mi porgono due banconote. Rimango un po’ li con loro –Annabel, ho sentito che hai un ragazzo!- rispondo a Jeckie –Sii! Si chiama Justin e lo amo troppo. Un giorno devo proprio farvelo conoscere; ora però vado che mi sta aspettando per andare a fare della spesa. Ciao tesori!- mi rispondono insieme –Ciao amore!- scendo giù e saluto la madre. Vado a piedi fino a casa, suono il campanello e salgo su da Justin. Si sta ancora preparando quando sbircio in camera; indossa una T-shirt bianca, sopra un giubbino di pelle con delle borchie sulle spalline, un paio di pantaloni skinny di pelle e un paio di Supra bianche alte. E’ veramente molto sexy! Quando si accorge che lo sto guardando si appoggia al muro con un braccio e fa una faccia da ebete –Dillo che sono sexy!- lo guardo soffocando una risata e gli dico –Si, solo se ti metti una busta di carta in testa!- mi guarda incazzato –Dai, scherzavo! Sei il ragazzo più sexy che abbia mai visto sulla faccia della terra- mi prende il viso fra le mani e mi stampa un bacio sulle labbra. Lo prendo per mano e lo porto in cucina –Invece di fare il cretino, pensa a cosa dobbiamo comprare al supermercato. Prendi le chiavi della smart, ti aspetto giù- lo sento canticchiare mentre prende le chiavi di casa, il portafoglio e l’ IPhone. Sale in macchina e mette in moto; esce dal parcheggio del palazzo e si dirige verso il supermercato, che si trova a 20 minuti da casa. Mi ricordo di una cosa –Senti, amore; ho tutti i soldi per Jordan. Dopo pranzo mi accompagni a portarglieli?- Si gira un po’ incazzato e mi fissa, per poi tornare a guardare la strada –Ok, ma se ricapita una cosa del genere non so cosa potrei combinare, chiaro?- annuisco e gli poggio la mano sulla gamba; stacca una mano dal volante e la poggia sulla mia. Una volta arrivati al supermercato prendo un carrello, Justin si mette dietro di me e lo spingiamo insieme. Sembriamo due bambini che giocano e scherzano; una volta fatta tutta la spesa andiamo alla cassa e inizio a mettere sul tappetino tutto ciò che abbiamo comprato: pasta, cioccolata, patatine, carne, biscotti, preservativi … cazzo! Mi giro verso Justin e lo vedo ridere come un matto; gli mimo con la bocca “Ti ammazzo!” e lui “Ops! Non l’ho fatto apposta”. Appena la cassiera si accorge di quella scatoletta imbarazzante soffoca una risata –Sono 35,70- Justin estrae le banconote dal portafoglio di pelle. Quando usciamo lo riempio di gomitate –Dio, non smettevo di ridere! Annabel, dovevi vedere la tua faccia!- mi imbroncio –Dai amore! Non ti arrabbiare, volevo solo farti ridere!- mi si avvicina e mi bacia; sento le sue labbra schiudersi e la sua lingua entrare nella mia bocca e giocare con la mia. Quando ci stacchiamo nota il mio sorriso e mi accarezza la guancia. Torniamo a casa e sono in ansia per l’incontro del pomeriggio; ho paura di Jordan …

 


                                                                                                        -SPAZIO MIO- 

Ciao, amori! Scusate l'assenza ma ho avuto moltissimo da fare. Comunque, che ne pensate del nuovo capitolo? E' più lungo degli altri (penso hahahaha) e mi ci sono impegnata tantissimo. Vi prego recensite così pubblico prima! Grazie comunque per le visualizzazioni :D

Vi amo, alla prossima! 

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Capitolo 7
*** Give me a kiss ***


Justin si siede vicino a me sul divano –Sei un po’ tesa, vero?- annuisco e gli occhi mi si riempiono di lacrime; non sono abbastanza forte; non lo sono mai stata io, forte. Justin mi fa alzare in piedi e mi fa sedere sulle sue ginocchia –Amore, non devi preoccuparti; ci sono io e ti giuro su Dio che quel bastardo non ti toccherà. Sei mia e solo mia- mi asciuga le lacrime –So che non gli permetterai di farmi niente, ma non la smetterà di perseguitarmi e di infastidirmi. Justin, non ce la faccio più; vorrei solo morire in questo momento!- mi avvicina di più a lui e poggio la testa sulla sua spalla –Hey, perché dici questo? Se tu morissi io non avrei più una ragione di vita e penso che impazzirei. Hai solo fatto una cazzata che ti potevi risparmiare, ma tutto si sistemerà perché ci sono io qui a proteggerti. Ti amo più della mia stessa vita, Annabel.- guardo l’orologio: sono le 3.30. Prendo il telefono; vado sulla rubrica e seleziono il nome “Jordan”; respiro profondamente e lo chiamo. Squilla. Risponde una voce roca, un po’ assonnata –Dove sei, brutto stronzo?- lo sento ridacchiare –A casa; non hai trovato i soldi e vuoi iniziare a farti una scopata?- ho veramente raggiunto il limite di sopportazione; sto per iniziare ad urlare al telefono, ma guardo Justin e mi tranquillizzo –No, mi dispiace informarti che ho tutti i soldi, fino all’ultimo centesimo e verrò a portarteli se solo mi dici quando e dove.- si fa serio –Incontriamoci dietro alla vecchia casa abbandonata in “Amazon street” alle 5.30; puntuale e con tutti i soldi- attacca. Guardo Justin incazzata –A che ora e dove?- mi metto in piedi – Tra due ore in “Amazon street”- si mette in piedi accanto a me –Non preoccuparti, sono qui. Ora dammi un bacio, ne ho bisogno.- sorridendo mi avvento sulle sue labbra, così carnose e calde; i suoi baci mi danno sicurezza, sono così appassionati e dolci allo stesso tempo. Justin mi prende per i fianchi e mi solleva; lo cingo con braccia e gambe. La sua lingua sfiora la mia e un brivido attraversa la mia schiena, lasciandomi sfuggire un piccolo gemito; Justin si morde il labbro e mi mette giù –Per ora non provocarmi, piccola. Voglio aspettare ancora un po’- mi da una pacca sul sedere e mi dice di andarmi a cambiare –Amore ti prego, mettiti un cardigan; sei troppo provocante e ti si vede troppa pelle- mi guardo allo specchio –Ho solo una T-shirt un po’ scollata, che sarà mai!- mi si avvicina –Si, ma quella “T-shirt un po’ scollata” mi manda in confusione! E poi non voglio che quello stronzo veda le tue tette!- Mi fa l’occhiolino e torna in camera. Lo seguo e lo vedo spogliarsi; i suoi boxer mettono in risalto il suo bellissimo sedere. I suoi muscoli ben scolpiti fanno da cornice al suo bellissimo faccino dolce. La sua voce mi riporta alla realtà –Amore, è mezz’ora che mi guardi, sono bellissimo lo so ma è ora di prepararsi!- mi concentro su i suoi occhi –Ah, si scusa! E’ che sei così dannatamente sexy!- mi mordo il labbro per provocare un po’ Juss –Piccola, che ti ho detto? Abbiamo un appuntamento importante e non mi va di arrivare tardi per i tuoi giochetti!- Annuisco come una bambina. Mi cambio e con Justin esco di casa. Arriviamo all’incontro giusto in tempo; intravedo Jordan dietro al palazzo, intento a farsi fare dei “servizietti” da una ragazza. Come può stare dietro ad un tipo come lui? Quando si accorge di noi si tira su la zip dei pantaloni e congeda con una pacca sul sedere la sua amica. Si avvicina e Justin si mette davanti a me –Bene bene! Ti sei portata il ragazzetto, vedo! Spostati frocetto, ho da fare non vedi?!?!- Justin diventa rosso dalla rabbia, ma quando gli tocco il braccio capisce che non è il caso –Tieniti i tuoi soldi del cazzo, 300 giusti. Non mi rompere più, altrimenti non finirà bene per te!- Jordan conta i soldi e se li mette in tasca –E’ stato bello fare affari con te, Annabel- mi stringe la mano e se ne va. Abbraccio Justin –Non sono un frocetto. Potevi dirgli che ne avevi le prove, almeno!- iniziamo a ridere come due scemi e gli do uno schiaffo sulla nuca. Mi prende per mano e mi conduce in macchina. Quando arriviamo a casa ci mettiamo a guardare un po’ di televisione. Sono abbastanza scossa per quello che è successo negli ultimi giorni. Ho rischiato di perdere il mio angelo e ancora non sono sicura che sia vero, che stiamo ancora insieme, dopo quello che gli ho fatto. Pare che Justin abbia capito che sto molto male –Hey, piccola! Che c’è che non va?- cazzo se l’ha capito –E’ solo che mi sono comportata malissimo ultimamente e non capisco come tu possa ancora starmi accanto e supportarmi. Sono una stronza, menefreghista e …- la voce di Justin si addolcisce -… E la cosa migliore che mi sia capitata in tutta la vita. Errare è umano, amore! Quando poi sbaglierò io, toccherà a te consolarmi e posso dirti che non sarà facile. Ma ti ricorderai che anche tu hai sbagliato e che è giusto supportare chi ti è vicino nei momenti di difficoltà.- tutto ciò che dice Justin è giusto, quindi mi fido. Mi mette un braccio intorno alle spalle –Dai dammi un bacio- ooh, Bieber, hai trovato il mio punto debole! Justin mi si avvicina dandomi piccoli baci sulle labbra e inumidendole con la lingua. Fa combaciare le nostre bocche: sembrano fatte per stare insieme. Mi accarezza il viso –Il miglior bacio di sempre, principessa!- mi stendo e poggio la testa sul suo grembo –Sai che ti amo, tesoro?- il suo respiro è tranquillo –Mai quanto ti amo io, piccola- mi addormento con la testa sulle sue gambe.

*SPAZIO MIO*

Hey belle. Scusate se ho aggiornato solo ora ma non ho avuto tempo. Spero che il nuovo capitolo vi piaccia perchè mi ci sono impegntata. Mi piacerebbe leggere delle vostre recensioni per vedere se la storia vi piace e per migliorare la storia con i vostri consigli.

Alla prossima,

LoveAll

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