Colours

di Kokky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il rosso ***
Capitolo 3: *** L'arancione ***
Capitolo 4: *** Il giallo ***
Capitolo 5: *** Il verde ***
Capitolo 6: *** L'azzurro ***
Capitolo 7: *** Il blu ***
Capitolo 8: *** Il viola ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Uno, due, tre.

Prendi i colori

e dipingi il mondo

come più ti piace.

Matita, pennarello, pennello

strumenti nella tua mano

di pittore infante

aperto al mondo.

Colora, cancella, disegna

e crea il tuo mondo,

infante!

 

 

Prologo

 

La bambina aveva gli occhi neri ed intelligenti sbarrati, cercava di capire la scena che le si presentava dinnanzi, senza avere molto successo.

Vedeva il buio che si intrufolava nella stanza coprendo tutti i colori, e questo non le piaceva.

Il nero è l'ultimo colore da usare, bambina mia.

Colora il mondo come più ti piace.

Verde, giallo, blu, rosso, viola, bianco, marrone... un mondo di sfumature.

Quindi accendi la luce e inizia a dipingere, bambina mia.

Così da capire la scena di fronte a te.

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Capitolo 2
*** Il rosso ***


Colours

 

Capitolo Primo- Il rosso

 

Il pennello raschiava la tela, colorava il bianco del tessuto, imprimeva le emozioni.

Una prima pennellata, poi un'altra.

Cosa vuoi disegnare, bambina?

Lei aveva gli occhi neri e grandi che veloci scorrevano con il pennello, immaginando chissà quali mondi irraggiungibili.

La punta del pennello si intingeva nei colori sulla tavolozza, catturando il rosso fra le setole e trasformando quel colore in una mela sulla tela.

Poi prese il blu e disegnò una foglia.

- No! Insomma! Il blu non mi sta simpatico, guarda come stona con la mia bella tonalità fiammeggiante. Stai scherzando, vero? -

Ma la bambina continuò imperterrita, ignorando quel rosso che la malediceva.

- Insomma, non ti lamentare. Risaltate molto bene accanto. E poi dipingo ciò che voglio e come voglio. -

Brava bambina.

 

Un frutto, un fiore raro di un bel rosso gustoso e succulento.

Un cappello, delle scarpe rosse. Un tramonto mozzafiato.

Quante cose di quel bel colore... quante cose da vedere sotto un'altra luce.

Rosso e Blu non sono poi così male. Due colori forti che risaltano fra loro.

Dipingi ciò che vuoi, bambina.

Non farti comandare da nessuno.

 

Corre la bambina nel suo sogno fatato.

Fronde sferzano il suo viso, ma lei non si ferma, corre e corre sempre di più.

Scappa la bambina dal suo stesso incubo, gli occhi neri che guardano tutto senza vedere.

Si ferma solo ad un torrente rosso dove si sciacqua e riposa un po'.

Uno strano signore le si avvicina.

I capelli color del fuoco attirano la sua attenzione. Gli occhi di lui sono scarlatti e calmi, circondati da qualche ruga, il suo vestito bordeaux ha le maniche e le gambe dei pantaloni corte.

Si siede accanto alla bambina.

Lei lo osserva incuriosita, attirata da tutto quel colore in quella foresta bianca, dal torrente rosso.

Lui sorride, prima che cali il buio su di loro, come una coltre pesante.

Ma le guance della bambina ora sono rosse e calde come mai lo sono state.

 

Perché ogni colore ha una propria importanza che sfugge alla nostra stupida mente.

Quindi colora di rosso ciò che ti piace.

 

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Capitolo 3
*** L'arancione ***


Capitolo Secondo- L'arancione

 

La bambina dagli occhi neri e vispi prese l'ultimo spicchio d'arancia e se lo gustò, mentre pennellava con vigore.

Era una bambina decisa, lei.

Si isolava da tutto e da tutti e passava il suo tempo a dipingere ciò che i suoi occhi vedevano guardando lontano, verso mondi e cose immaginarie.

La mela rossa spiccava al centro della tela bianca, con sopra una foglia blu.

A quel frutto aggiunse degli occhi arancioni che sembravano fissarti e leggerti l'anima.

- Maledizione, non lo vedi che non risalto sul rosso? Scegli meglio i colori! E poi da quando si è vista una mela con degli occhi? -

- Oh, insomma! Ma quanto siete schizzinosi, voi altri. L'ho sognata l'altra notte. -

La bambina dipinse anche un buffo naso e poi si stiracchiò, sbadigliando.

Per oggi basta, bambina.

Riposa e sogna.

 

Quante cose vediamo e non ricordiamo? Quanti colori sono passati inosservati sotto i nostri occhi?

Quante moltitudini di facce, di espressioni, di vite?

Un sole arancio, un mandarino, una sciarpa.

Una tovaglia, una casa, una tazza arancione.

Dipingi con tutti i colori al mondo.

Anche quello che, normalmente, ha un altro colore.

 

Lei è calma, nel suo sogno ovattato.

Il bianco che la circonda ha degli sprazzi d'arancio e lei ne prende un pezzo, sedendosi sulla soffice neve.

E' un pezzo di stoffa.

La bambina dagli occhi neri rimane a guardare il tessuto, finché non sente ridacchiare.

Si volta e nota una bambina dai capelli color di carota e gli occhi furbi, con indosso un abitino leggero e arancione.

Le si avvicina e le porge un altro pezzo di stoffa.

La bambina dal vestito leggero fa una piroetta e poi le si siede accanto.

Prima che si scogli del tutto la neve, facendo così precipitare la bambina dagli occhi neri, la collana che porta al collo si colora.

L'arancio del ciondolo brilla di luce propria nel lungo baratro del sogno.

 

Perché l'arancio è il colore del tramonto e delle zucche.

Colora di arancio ciò che ti piace, senza remore.

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Capitolo 4
*** Il giallo ***


Capitolo Terzo- Il giallo

 

Il sole invadeva la stanza, colorando il mondo della bambina dagli occhi neri e attenti.

Lei dipingeva sulla sua tela bianca, fatta eccezione per la mela rossa dagli occhi e il naso arancio e la foglia blu.

Voleva disegnare dell'acqua, così prese con il pennello del giallo grano e delineò l'acqua a destra del frutto.

Scivolava lenta e calma, senza una meta.

- Perché diamine mi hai usato per fare l'acqua? Io sono il colore del grano! -.

- Dipingo l'acqua di giallo perché mi piace così. -

La bambina dagli occhi neri intinse un'altra volta il pennello nel colore e si dedicò alle gocce.

Una pennellata, un'altra, colore su colore.

Creava il suo mondo fatto di piccoli piaceri.

 

Il sole, il grano, i capelli di quel bel bambino che ti sorride.

Una casa, quel campo giallo e silenzioso.

Al mondo tutto ha un proprio colore che noi vediamo alla luce del sole.

Ma non per forza dobbiamo colorare una cosa del colore che ha.

Dipingiamo come più ci piace.

 

E' in un deserto di rocce bianche.

Il sole, stranamente albino, spande generoso i suoi raggi.

La bambina dagli occhi neri guarda spaesata in giro, cercando un segno di vita.

C'è solo una pianta bianca con un fiore giallo appena sbocciato.

La bambina si china e vede un'ape bianca e dorata che s'immerge nel polline.

Inizia a camminare, arrampicandosi sulle rocce, finché non vede una testa dorata dai capelli lunghi e lisci. Ha dei pantaloni gialli e in mano uno di quei fiori.

Sorride alla bambina dagli occhi neri, per porle il fiore.

- Per te... - sussurra, prima di scomparire.

Le rocce bianche si colorano di arancio e giallo, anche se il cielo rimane bianco.

La bambina dagli occhi neri cade in una buca, sfuggendo così al sogno.

Ma ha ancora in mano il fiore giallo.

 

Il giallo colore del sole che ci dona la vita e del grano che ci sfama.

Colora il mondo come più ti piace, utilizzando il giallo.

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Capitolo 5
*** Il verde ***


Capitolo Quarto- Il verde

 

La mela rossa dalla foglia blu e gli occhi e il naso arancione era ancora troppo sola su quella bianca tela, l'acqua gialla non era abbastanza.

La bambina dagli occhi neri e luminosi prese il suo pennello e lo immerse nel verde.

Voleva imprimere le sue emozioni, colorare quella tela.

Perciò pennellò sul tessuto, formando dal semplice colore una pioggia di stelle.

Più grandi, meno grandi, a 5 o 6 punte.

Sembravano fiocchi di neve sopra quella mela rossa.

Le piaceva il verde, era il colore dell'erba e dei kiwi.

- Possibile che tu debba sempre colorare a vanvera? Le stelle sono bianche o comunque le si disegna gialle! -

- Uff... a me piacciono verdi! Sembra quasi che siano ricoperte di foreste. -

E così detto ne disegnò anche sotto la mela, a formare un tappeto di stelle.

La bambina dagli occhi neri sorrise.

Brava la mia bambina.

Su, ora sogna ancora!

 

I campi in primavera, gli alberi, i pistacchi.

Il cestino che hai nella tua camera e gli occhi della vicina.

Su dipingi, bambina!

Esprimiti attraverso la tela ed un pennello.

 

Il sogno questa volta è ventoso.

Soffia da nord, spazzando il campo di papaveri dove si trova la bambina dagli occhi neri.

E' tutto immacolatamente bianco e piegato sotto il vento.

Alcune farfalle sfidano l'aria imperiosa e brillano in tutto quel bianco.

Erano farfalle verdi dalle antenne trasparenti, piccole e forti.

La bambina rimane incantata dalla loro volontà e il loro colore.

Il vento si ferma e un'anziana arzilla la raggiunge.

Ha gli occhi color smeraldo e un lungo ed ampio vestito verde con una tasca al centro. Sorride alla bambina e il volto le si riempie di rughe.

L'anziana indica la maglietta della bambina dagli occhi neri che si piega per guardarsi il petto.

La sua maglietta diventa verde, mentre la signora scompare fra l'erba del campo.

La bambina vide il campo colorarsi, prima di scivolare via, lontano.

 

Verde speranza, verde smeraldo, verde color della natura.

Dipingi bambina, intrappola sulla tela il colore verde.

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Capitolo 6
*** L'azzurro ***


Capitolo Quinto- L'azzurro

 

Il cielo splendeva limpido e vuoto dalle soffocanti nuvole bianche.

La bambina dagli occhi neri e curiosi beveva un the verde amaro, sorseggiandolo con dei biscotti.

Posò il bicchiere sul comodino e riprese la tavolozza dei colori, poi inforcò il suo pennello e guardò la tela semi bianca.

C'erano ancora degli spazi fra la mela, le stelle verdi e l'acqua gialla.

Quindi dipingeva ancora, colorando il suo mondo sulla tela.

Prese l'azzurro e passò il pennello, tracciando grandi linee.

Bocce color del cielo rotolavano sopra il tappeto verde di stelle, accanto all'acqua e vicino alla mela rossa.

- Ma insomma! Mi metti accanto a quello sciattone del verde? Ma non c'è più mondo. -

- Come sei schizzinoso. A me piace così com'è, quindi va bene. -

Brava bambina, continua così.

Lei posò il pennello e riguardò il suo quadro, quasi completo.

Su, continua, bambina, finisci la tua arte.

 

Il colore del cielo e del mare, ti stupisce e ti cattura.

La palla di tuo cugino, il telefono, lo smalto.

Ammiri quel bellissimo colore,

su dipingi ancora!

Crea il tuo mondo fatato.

 

Il mare vasto e profondo è sotto i piedi della bambina, che straordinariamente fluttua.

Alza gli occhi neri al cielo ricoperto da nuvoloni carichi di pioggia.

Nemmeno un colore la circonda, è tutto semplicemente bianco.

Cammina, sovrastando le onde del mare che le solleticano i piedi scalzi.

Nessun essere vivente si vede, è tutto nascosto, come il cielo con le nuvole.

Azzurro. Sente indistintamente una voce che ricollega a quel colore.

Si volta, ma non c'è nessuno dietro di lei.

Si abbassa, intravedendo fra le onde una sirena dagli occhi color zaffiro.

Lei esce dall'acqua, stranamente riesce a fluttuare, e sorride alla bambina.

E' nuda, oltre i capelli color del mare e la coda di un azzurro accecante.

E' bellissima, con i suoi riccioli odor salsedine.

Nuota nell'aria, piroettandosi di fronte alla bambina dagli occhi neri.

Le offre il cielo, che immediatamente si libera, azzurrissimo e luminoso.

La bambina la rivede un'ultima volta, mentre sorride mostrando i bianchi denti e delle buffe fossette.

Poi il mare la risucchia per sempre.

 

Delinea ciò che vuoi dipingendolo.

Utilizza anche l'azzurro, color del cielo.

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Capitolo 7
*** Il blu ***


Capitolo Sesto- Il blu

 

La bambina dagli occhi neri e sorridenti osservava il cielo tingersi di blu. Un altro giorno era passato e lei aveva dipinto.

Sopra le stelle verdi, dietro la mela rossa dalla foglia blu... si stagliava un grosso e possente albero blu, su quella tela un tempo bianca.

Era un albero solitario, senza frutti, ma solo foglie.

L’unico suo figlioletto era la mela rossa, già staccata e pronta a rotolare via.

- Da quando esistono gli alberi blu? Io non ti capisco proprio, bambina dagli occhi neri! -

- Il blu è un colore che calma, freddo e forte. Quell’albero è venuto perfetto. -

Brava bambina, non ti fermare di fronte alle costrizioni del mondo esterno.

Espandi la tua idea sulla tela, la tua voglia di diverso.

La bambina dagli occhi neri sorrise vedendo le stelle apparire sulla notte.

Era uno spettacolo unico e mozzafiato.

 

Il cielo prima di diventare nero, l’oceano, il pastello di tua zia.

La penna che tanto ti piace, lo zainetto di papà.

Il blu ci circonda in tutto il suo glaciale splendore.

Pennella ancora e ancora, delinea il tuo sogno sotto forma d’arte.

 

Tutto è bianco, il Niente è bianco.

La bambina dagli occhi neri è immersa nell’aria che sembra un latte intangibile.

Si guarda intorno, cercando qualcosa, ma non c’è nessuno, niente.

Poi sente un vagito, da qualche parte nel suo sogno.

Incomincia a camminare, sempre più svelta, finché si ritrova a correre.

Un neonato piange, fluttuando nel bianco.

E’ nudo, oltre una frangetta blu sulla fronte.

La bambina si avvicina e lo prende in braccio, cullandolo.

Il neonato si calma e le sorride, poi indica con un piccolo ditino i pantaloni della bimba.

Sono diventati blu, come il Nulla che li circonda.

Non è Niente... è il cielo stellato! Ora si possono distinguere le stelle una ad una.

Il neonato vola via dalle braccia della bambina, diventando una stella nascitura.

Il blu cupo circonda la bimba, che si ritrova a cadere verso il basso.

Il sogno diventa incubo.

 

Utilizza il blu e crea mille sfaccettature.

Dipingi, dipingi, dipingi! Crea ciò che ti piace.

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Capitolo 8
*** Il viola ***


Capitolo Settimo- Il viola

 

La bambina dagli occhi neri e veloci aveva preso il viola dalla sua tavolozza e lo aveva guardato attentamente.

Dove lo vuoi usare, bambina?

Non mi deludere alla fine.

Con il pennello più piccolo in suo possesso aveva passato il colore sulla tela, ormai piena, creando delle farfalle.

Gli insetti volavano fra tutto, riempiendo lo spazio.

- Non lo vedi che stona? E poi da quando ci sono delle farfalle viola? -

- Sarebbe bello se ci fossero! Sono più particolari e speciali, le mie farfalle. -

Brava bimba, come al solito.

Hai avuto buoni maestri. Beh quel pittore pazzo e la donna dai capelli azzurri erano dei veri artisti, sapevano spiegare bene la filosofia dei colori.

La bambina rimirò la sua opera conclusa e sorrise. C'era stata alcuni giorni, ma finalmente si riteneva soddisfatta.

Posò finalmente il pennello.

 

La maglietta che ti piace tanto, le susine mature, gli occhi della nonna.

Quello strano quadro, i fiori in un campo verde.

Viola, viola, viola!

Finisci la tua opera e mostra il tuo pensiero, ne giusto ne sbagliato.

 

Il ghiaccio è bianco, lo è sempre stato, per questo la bimba per una volta non si stupisce.

Cammina a piedi scalzi nella grotta di bianco e puro ghiaccio, scivolando e graffiandosi.

Neanche un colore, un segno di vita, uno sprazzo di luce.

E' una tomba bianca.

Avanza, sa che c'è qualcosa in fondo alla grotta, che però finisce in un cunicolo cieco.

Al centro dello spiazzo dove si trova la bimba c'è un'altura di ghiaccio, illuminata da un sole algido e freddo.

Al centro dell'altura c'è un fiore che combatte con tutte le sue forze contro il clima impervio. E' un iris viola, teso verso il cielo.

La bambina si avvicina fino ad osservarlo meglio e nota una piccola fata, addormentata dentro il fiore aperto.

La creatura apre gli occhi purpurei e si innalza in volo, fino a raggiungere il volto della bimba. Ha un vestito viola, nota la bambina dagli occhi neri.

La fata sorride enigmatica e le unghie della bimba si tingono di viola.

Poi scivola sul ghiaccio e la fatina scompare dalla sua vista.

 

Quando dipingiamo ci estraniamo dal mondo e ne creiamo uno nostro, più bello, più giusto, più dolce.

E' il nostro mondo e nessuno ce lo può strappare. Come una creatura del pennello.

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Capitolo 9
*** Epilogo ***


Epilogo

La bambina dagli occhi neri si rigirò nel letto, sbadigliando.

- Su! E' l'ora di svegliarsi e andare a scuola. - le disse la madre, togliendole le coperte.

La bimba si alzò a fatica e si mise le pantofole. Sulla parete della sua stanza spiccava un quadro di mille colori, con un albero blu e stelle verdi...

- Non capisco da dove ti è venuta l'idea di fare l'acqua gialla! - le disse la madre.

A quelle parole le bambina sorrise.

 

Finché non conoscerai i veri colori di ogni cosa esistente in questo mondo potrai usare tutti i colori che vuoi anche perché solo adesso ti è concesso di farlo... più si diventa grandi, meno colori si possono usare.

 

Oh beh, ma sei vuoi utilizzarli tutti anche da grande fa pure... questo è solo un bene... non dimenticare mai la bimba che c'è in te.

 

Perché puoi dipingere come e quando vuoi, utilizzando tutti i colori che ti piacciono!

 

 

 








Li ho messi tutti insieme perché secondo me l'opera è da leggere tutta d'un fiato. Spero vi piaccia. Commentate ù.ù (La prima frase multi color è della Soryo, de "Il pesce Arcobaleno")

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