Give me love

di chocolats
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.

“ E ricordati che oggi devi andare anche ai colloqui a scuola, Chris vado a prenderlo io e vedi di non combinare guai!!”  parlava la voce al telefono “Sì mamma..non ti preoccupare..non me ne dimentico e vedo di raggiungervi appena ho finito. Ma dove cavolo sono le chiavi?! Scusa mamma, ma ora vado che sennò la pausa pranzo termina e devo ritornare in agenzia”   Julie era al telefono con sua madre, era la pausa pranzo e doveva assolutamente mettere qualcosa sotto i denti altrimenti non sarebbe sopravvissuta ai colloqui a scuola del figlio che nel pomeriggio l’aspettavano. Sì, perché si prospettavano file lunghe ore e ore per stare dentro due minuti e lasciare il posto ad altri genitori in piedi che aspettavano il loro turno per ricevere la solita ramanzina di figli svogliati e casinisti o i soliti complimenti di figli che studiano e che dovrebbero essere presi come modelli, suo figlio era uno di quelli:studiava, il minimo necessario..certo, non pretendeva il voto più alto che potessero assegnare anche perché suo figlio andava avanti di un anno. Cercava disperatamente le chiavi della macchina per raggiungere il suo fast food preferito, ma sfortunatamente, con la sig.ra Williams, la madre, che la teneva al telefono che era costretta a tenere tra l’orecchio e la spalla, non ci riusciva, anche perché quella borsa era più grande di quella di Mary Poppins! Tsé..quella c’avrebbe fatto un baffo a quella finta firmata Gucci di Julie.
“Sì, vai Julie. Mi raccomando che i colloqui iniziano alle 17.30 e ricordati che tuo figlio ci tiene!”  Continuava a raccomandarsi la madre, conoscendo la figlia e la sua memoria corta a causa dei troppi impegni che quell’agenzia di viaggi le riempiva le giornate.
“Mamma..ho mai dimenticato qualcosa che riguardasse Chris?! Mi sembra di no!”  Arrabbiata, era così che si sentiva perché la madre non si fidava di lei. Ma mai aveva dimenticato qualche recita del figlio, gli incontri con i maestri, era sempre la prima a proporsi per qualsiasi progetto. Ok..arrivava in ritardo, ma solo di qualche minuto e non era mai successo niente, perché ogni volta che Chris doveva recitare la sua parte, guardava in direzione della mamma che era sempre in prima fila e se prima aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro, dopo, se possibile, lo allargava ancora di più,sicuro che lei fosse accanto a lui e che non l’avrebbe mai lasciato.
“Va beh vai..Ciao!”
“Ciao!”  Rispose, seccata dalle solite raccomandazioni del cazzo della madre e mise il cellulare in borsa spostando da avanti gli occhi qualche ciocca di quei capelli mossi castani. Osservò la strada, prima a destra e poi a sinistra, passando su quelle strisce bianche che spiccavano sugli asfalti grigi di Londra e attenta a non essere investita da una di quelle tante macchine che passavano. Arrivò sull’altro marciapiede sana e salva fortunatamente.. non si sarebbe mai perdonata il fatto di abbandonare il figlio come successo con il padre. Sì, perché il papà di Chris, se così lo si può definire, quando seppe della gravidanza della fidanzata scappò lasciandola sola.. Meno male che non erano sposati!
Finalmente trovò le chiavi dopo una disperata ricerca e, cercò di fare mente locale dove quella mattina, alle 9.30, avesse lasciato la macchina. Certo che la memoria era una delle sue qualità migliori! Continuò a camminare senza una meta imprecando finché non andò a sbattere contro qualcosa, o meglio..qualcuno!
Sta’ più attento quando cammini coglione!!” sbottò, irritata come non mai quella mattina.
“Attenta con le parole! Coglione lo chiami qualcun altro!” sbottò l’altro, anche lui infuriato. Non si erano ancora guardati negli occhi, troppo presi a bestemmiarsi contro e troppo presi dalla loro irritazione per rendersi conto di chi avevano di fronte.
Chiamo coglione i cavernicoli e tu sei uno di quelli!”(questa era pesante! Cit. una mia amica) sbottò furiosa Julie alzando finalmente lo sguardo. Si trovò davanti un ragazzo, alto, più di lei che, nonostante i tacchi, raggiungeva il metro e 80 scarso. Capelli rasati e occhi color nocciola. Lui invece si trovò davanti una ragazza “normale”, niente di speciale. Capelli castani e mossi che arrivavano a metà schiena e che portava disordinatamente, senza fermagli o elastici che potessero fare vedere bene il viso mediterraneo della ragazza e occhi anch’essi castani. Una ragazza impegnata a causa del lavoro, di quelle che ci tengono all’aspetto ma non più di tanto, che fanno sacrifici ogni giorno per riuscire a portare un po’ di soldi a casa, non come quelle che aveva sempre lui attorno alle quali era tutto servito sul piatto d’argento, alle quali servivano due moine al capo per ottenere prima i soldi o un aumento di stipendio.
Sì, il viso mediterraneo, i genitori di Julie erano italiani ma dopo la loro separazione, lei è andata a vivere con sua madre e il suo nuovo compagno in Inghilterra, tagliando ogni contatto col padre che non ha mai fatto niente per essere presente nella vita della figlia, che non ha mai fatto niente per essere una figura sulla quale Julie avrebbe potuto contare.
“Liam Payne, One Direction” sorrise, sottolineando il suo nome e sperando di liquidare la ragazza con un semplice autografo e una foto, anche se non gli stava per niente simpatica.
“Julie Williams, comune mortale” rispose, prima sorridendo e poi togliendo quel sorriso fastidioso dal suo viso. Controllò l’orario e sgranò gli occhi. “Cazzo, le 13.45 la pausa finisce tra un quarto d’ora e ancora non sono riuscita a mangiare e a trovare la macchina..” alzò lo sguardo facendo incontrare le sue iridi castane con quelle nocciola del moro avanti a lei “Ok, non ti chiederò i danni, ma mi devi fare un favore..La mia pausa finisce tra esattamente..” guardò l’orologio “13 minuti e non trovo la macchina..mi puoi accompagnare in un fast food qui vicino? I soldi li ho, mi dovresti solo accompagnare..non credo che una star come te abbia problemi!” lo provocò. Il ragazzo ci pensò qualche secondo e Julie, entrata in panico, iniziò a lamentarsi e stremato, Liam Payne membro degli One Direction, acconsentì vedendosi saltare addosso la ragazza che, dopo essere scesa, si scusò.
 
“Allora..com’è la vita da star??”chiese la ragazza a Liam che la osservava mangiare il suo trancio di pizza con i wurstel sopra mentre cercava, invano, di spezzare con i denti la mozzarella. “Grandiosa!  Ho tutto quello che voglio:degli amici, una famiglia che mi vuole bene, persone attorno che farebbero qualsiasi cosa per essermi amiche!” disse, anche se sapeva perfettamente che non era così. “Che farebbero di tutto pur di esserti amiche o di essere amiche dei tuoi soldi?” chiese, esprimendo gli stessi pensieri che Liam aveva fatto poco prima e facendolo tossire con la sua stessa saliva. “Ehm..no..no..per..” indugiò Liam, ma prima che potesse compiere una frase di senso compiuto, la mora lo precedette “Capito..per i tuoi soldi..” Liam abbassò lo sguardo sentendo che quella ragazza, anche se conoscendolo da poco, aveva capito metà della sua vita. “Raccontami un po’ di te invece!” propose Liam. La ragazza indugiò un po’ prima di prendere a parlare “Che dire..Mi chiamo Julie Williams, ho un figlio, Chris, lavoro in un’agenzia di viaggi che mi tiene impegnata 18 ore su 24 e le altre sei ore le uso per dormire o per stare un po’ con mio figlio. Oggi pomeriggio dovrei andare ai suoi colloqui a scuola..e non so neanche se ce la faccio tanto è il lavoro in agenzia! Che altro potrei dire?? Ah..si! Mia madre è una rompi cazzo..scusa per il termine, ma quando si mette a cozza diventa una rompicoglioni, scusa ancora per il termine. Non crede in me e questo mi fa incazzare peggio di una bestia, non ti chiederò più scusa, fa come se lo facessi ogni volta che uso delle parolacce. Un’altra cosa da sapere su di me..quando sono incazzata, nervosa o quant’altro ,ogni due parole, in una frase di senso compiuto, metto almeno una parolaccia. Dopo che il ragazzo che mi ha messa incinta mi ha lasciata, ho provato ad avere diverse relazioni, ma appena dicevo che avevo un figlio scappavano lasciandomi da sola, brutti bastardi..”ringhiò abbassando lo sguardo verso il basso, a destra“quindi poi ci ho rinunciato..” concluse il suo racconto posando gli occhi sul volto di Liam. Occhi sgranati, fronte e sopracciglia corrugate, bocca aperta ad ‘o’, colorito bianco cadaverico. Tipico. Sempre la stessa reazione, in tutti..nessuno escluso!
“Scusa se te lo chiedo..ma tu quanti anni hai?”azzardò Liam..Sapeva che non si chiedeva l’età ad una donna e aveva paura di una qualsiasi reazione di Julie. Infatti la ragazza si accigliò un po’ e a bassa voce, con gli occhi sul suo trancio ancora non finito e colorendo le sue gote di rosso, rispose “Ventuno, ne devo fare ventidue il mese prossimo, tu?”  il ragazzo spalancò ancora di più gli occhi, ma ricomponendosi rispose “Ventitré. Quanti ne ha tuo figlio?” “Quattro.. te l’ho detto che va un anno avanti!” non esitò a rispondere Julie, fiera come non mai di avere un figlio come Chris e ritornando a guardare negli occhi Liam. Ora, la sua mascella toccava per terra. Si riprese “Quindi..tu avevi..diciotto anni quando hai partorito tuo figlio?” la mora annuì, ma aggiunse “In realtà ne avevo diciassette:ne avrei compiuti diciotto due settimane dopo..Tu invece? Come va con Danielle??” chiese, fintamente interessata perché non avrebbe potuto sopportare che quei pochi minuti rimasti fossero trascorsi in un silenzio imbarazzante rotto solo da lei che si sarebbe alzata per andare a pagare il suo pranzo alla cassa. “Beh..sinceramente, speravo andasse diversamente..sta diventando insopportabile! I ragazzi non l’hanno mai sopportata e ora è diventata peggio: “Liam, portami qua!” “Liam, portami là” “Liam, devo andare al parrucchiere e poi alle prove..” ”disse sbuffando e imitando la voce della sua ragazza, tanto da far sorridere Julie “Hai sorriso!” sul volto di Liam si dipinse un sorriso “No..che dici!”cercò di difendersi la mora “Ti ho vista..non dire bugie..” cercò di farla arrendere Liam puntandole l’indice contro “E va bene..si! Ma eri troppo simpatico imitando la vocina sgraziata della Peazer ” risero di gusto, poi lei controllò l’ora: 14.15 Sgranò gli occhi. Kate l’avrebbe uccisa se avesse fatto ancora qualche altro minuto di ritardo. Si alzò di scatto dalla sedia sotto lo sguardo confuso di Liam mentre iniziava a camminare verso la cassa per andare a pagare il suo pranzo. Si alzò anche Liam e la seguì mentre la osservava allungare una banconota da 10 sterline e ringraziare il cassiere. “Dove ti porto??” chiese Liam. “In agenzia..e dobbiamo anche andare di corsa!”
 
“Grazie ancora  Liam. Mi devo ricredere:non sei un coglione!” disse lei mentre lo lasciava fuori la sua agenzia pronta per subire la solita ramanzina fatta dalla migliore amica quando qualcuno arrivava tardi. Senza permettergli di rispondere, la mora entrò chiudendo la porta e sperando che l’amica non si accorgesse del suo ritardo. Parlò, o per meglio dire, pensò, troppo presto. “Julie Williams, che ci fa nel suo ufficio con 17.50 minuti di ritardo??” “Kate! Per favore..sono stata trattenuta..non è colpa mia!!Comunque..questo è il primo ritardo che faccio..” incrociò le braccia al petto e fece il broncio come un’adorabile bambina di quattro anni. La porta si aprì e tutte e due si girarono. Kate sgranò gli occhi mentre Julie sbiancò. Liam era entrato in agenzia e stava percorrendo quei pochi metri che li dividevano a passo svelto. “L-Liam.. che ci..che ci fai qui??” chiese Julie a disagio mentre sentiva lo sguardo di Jack, un collega che ci ha sempre e spudoratamente provato con lei, puntato sulla schiena. “Beh..prima non mi hai dato il tempo di salutarti per bene..”poi spostò lo sguardo sulla bionda “Piacere,Liam Payne,One Direction” si presentò, in tono più dolce rispetto a quello che aveva usato con Julie “S-Si..p-piacere..” balbettò la bionda occhi castani stringendo la mano tesa di Liam “Puoi scusarci un minuto??” chiese sempre Kate, tirando poi per il braccio l’amica “Perché cazzo non mi hai detto che eri con quel fottuto figo dei One Direction, porca puttana??” chiese all’amica con la sua solita finezza e attendendo una risposta “Beh..l’ho incontrato per caso..è stato un incidente..e poi, a parte oggi, lo rivedrò solo sui giornali..Non mi interessa più di tanto..” rispose con nonchalance e facendo un gesto con la mano che accompagnava l’esclamazione mentre parlava “Cara la mia migliore amica che per altro definirei anche cogliona..tu forse non hai capito di chi stiamo parlando..” fece Kate con un tono mieloso cercando di far ragionare l’amica e carezzandole le braccia ancora incrociate al petto. “Sì, Kate:mi ricordo! Ma ti ricordo che io votai per Matt Cardle! Meritava di vincere e ce l’ha fatta..non loro!” aveva alzato il tono di voce, ma Liam non avrebbe potuto sentire fortunatamente. “Oh..avanti Juls! Liam è un ragazzo d’oro..magari se ci provi..sarà anche un buon padre per Chris. Sai quante cose potresti fargli fare? Lui è ricco sfondato e..” venne interrotta “Senti Katherine,io non ho intenzione di uscire con quell’individuo, ok?? Non mi interessa, né lui né i suoi soldi! Quando gli ho detto la mia età e che avevo un figlio aveva la stessa espressione di tutti e po..” venne interrotta anche lei “Miss Julie Williams,conosce le Directioners? Mi sembra tanto di no! Sono le prime a dire che Liam è il più buono del gruppo, cioè il più ragionevole, quello meno impulsivo..non credi che se ne sarebbe già andato e non sarebbe entrato??” Julie rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere e, sbuffando si avviò verso Liam che continuava a mandare sorrisetti a Jack e che continuava a guardarsi intorno “Ok, c’era qualcosa che volevi dirmi??” chiese rivolta a Liam con una punta d’acidità nella voce. Non voleva che la vita privata si mischiasse col lavoro “Ehm..in realtà..io..ehm..” era piuttosto imbarazzato e si grattava la nuca “Finito di balbettare o posso tornare a lavorare??” chiese Julie, facendo spazientire Liam “Ok..fai quello che vuoi! Io volevo solo chiederti se ti andava di farmi conoscere tuo figlio..non credo di volere chissà cosa..ma probabilmente non lo farai!” disse alzando di un’ottava la voce “Senti, brutto cantante dei miei stivali,io non ti farò..che cosa??Tu..tu vuoi..conoscere mio figlio??” chiese, quasi sbiancando quando realizzò la richiesta del “brutto  cantante dei suoi stivali” “S-sì..sempre se per te non è un problema, ovvio.” “Nono..cioè..ok, te lo faccio conoscere se proprio vuoi..” l’aveva spiazzata con quella richiesta. Nessuno, nemmeno Jack, le aveva mai chiesto di conoscere il figlio, anche se comunque il collega lo conosceva perché con la nonna veniva spesso a trovarla anche a lavoro. “Perfetto, questo è il mio numero..per qualsiasi cosa chiamami” Liam le scrisse il suo numero di telefono su un foglietto che poi le porse e la salutò baciandola sulle due guance e porgendo la mano a Kate e Jack che lo guardava infastidito.


Hola Chicas(non so come si scrive ahahah)
eccomi qua, dopo tanto tempo ahahah
lo so, lo so vi sono mancata
e a chi non mancherei?! ahah
okay, basta. è il caldo.
bene, vi presento il primo capitolo della mia nuova fan fiction:
Give me love.
che dire, non lo so nemmeno io ahahah
comunque, Liam e Julie si incontrano
non è proprio il modo in cui sinceramente vorrei incontrare il mio idolo, 
però mi piaceva troppo un'idea come questa u.u
anche perché come specifica Julie, Liam non è esattamente il suo idolo u.u
comunque, mi dispiace per chi leggeva l'altra mia ff, ma ho deciso di eliminarla
anche perché, detto tra noi eh! l'ho scritto quando ero nel mio periodo bimbominchioso ahahah
va bene, le carote mi chiamano, cioè....mia madre ahahah
scusatemi, ma è il caldo che mi da alla testa.
aspetto qualche recensione:)
e spero che vi piaccia
a presto:**



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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


“Mamma! Mamma!” Julie chiamava la mamma che stava entrando in un parco. Liam era accanto. “Secondo me, non ti sente: faremmo meglio ad avvicinarci” aveva proposto Liam “Sì, hai ragione: andiamo!” prese Liam per il braccio iniziando a camminare facendosi spazio tra tutti quei bambini e genitori che camminavano. “Julie!” aveva esclamato la donna vedendo la figlia col ragazzo “Che ci fai qui?! Non dovresti essere in agenzia?!” Julie fece cenno verso Liam “Liam Payne, One Direction, la band che piace a Kate..” continuò a raccontare quello che era successo nel pomeriggio: l’incontro, il pranzo e la richiesta di Liam “..perciò mi ha fatta uscire prima e sì, sono già andata ai colloqui, non ti preoccupare” aveva concluso mentre si osservava intorno cercando con lo sguardo il figlio. Era lì, sullo scivolo davanti a lei, mentre aspettava il suo turno per poter scivolare e, quando la vide, Chris sorrise ancora di più. “Mammaaa!!” aveva urlato felicemente il bambino mentre scivolava e aprendo le braccia mentre correva verso di lei. “Amore!” aveva detto lei a braccia aperte mentre aspettava che il bambino ci si buttasse dentro. “Mi sei mancata mamma!” aveva affermato il piccolo mentre Julie lo prendeva in braccio “Che hanno detto le maestre?” aveva chiesto subito “Che sei un bambino bravissimo! Dovresti impegnarti di più in matematica però! Ma non ti preoccupare, a me va benissimo così” aveva sorriso dandogli un bacio sulle labbra “Mamma, chi è quello che sta seduto con la nonna?” “Un mio amico, vieni che te lo presento” l’aveva fatto scendere prendendolo per mano “Chris, lui è Liam. Liam, lui è mio figlio Chris” li aveva presentati mentre il piccolo si nascondeva dietro la gamba della mamma un po’ spaventato dal ragazzo “Ciao piccolo!” aveva sorriso adorabilmente il cantante piegandosi sulle ginocchia “Avanti Chris, non avere paura: lui è il cantante della band che piace tanto a zia Kate” aveva cercato di convincerlo Julie. “Ciao” il bambino aveva salutato con la mano e, sorridendo, aveva guardato la mamma sempre da dietro la sua gamba “Mamma, lui è quello gay?” Julie era diventata rossa dall’imbarazzo mentre Liam la guardava con curiosità “Ehm..no, è..è un suo amico..” Liam era scoppiato in una fragorosa risata mentre anche le orecchie di Julie erano diventate ancora più rosse “Ehi, piccolo, hai mai ascoltato una nostra canzone?” quello scosse la testa in segno negativo “E perché?” “Mamma dice che non siete bravi” disse il piccolo e Liam guardò Julie “E perché?” “Io te lo dico, però è un segreto, va bene?”  aveva detto il piccolo innocentemente mentre la mamma lo guardava curiosa e avvicinandosi al cantante“Certo, io so mantenere bene i segreti” “Giura” aveva detto il piccolo porgendogli il mignolo e Liam lo aveva stretto col suo “Mamma è innamorata di Matt, quello che ha vinto” aveva detto il piccolo lanciando un’occhiata alla mamma mentre Liam scoppiò nuovamente in una risata. “Chris!” l’aveva sgridato mentre vedeva il piccolo allontanarsi verso le giostre ridendo “Davvero simpatico il piccolo!” aveva detto Liam mentre faceva finta di asciugarsi una lacrima “Julie, io vado, tanto ora stai tu” aveva detto la sig.ra Williams mentre si alzava prendendo la sua borsa “Sì mamma, vai. Grazie mille” aveva detto mentre le baciava le due guance “Arrivederci signora” aveva salutato cortesemente Liam ricevendo in cambio un bacio sulla guancia. “E così sei innamorata di Matt eh..?” l’aveva provocata Liam quando si erano seduti su una panchina “No.” Aveva risposto ferma “Se vuoi te lo faccio conoscere.” Aveva proposto lui “No, grazie” “Oh, andiamo! Magari è amore a prima vista” Liam stava continuando trattenendo però una risata “No, grazie” e Liam a quel punto era scoppiato a ridere buttando la testa indietro “Smettila, non sei divertente” borbottò lei e quello smise, scusandosi “Comunque, è davvero un bel bambino, complimenti” aveva detto quello “Grazie” aveva sorriso Julie arrossendo leggermente e fiera del suo piccolo. Un telefono squillò, quello di Liam che lo prese dalla tasca sbuffando appena lesse il nome: Danielle“Dimmi Danielle” aveva risposto seccato “No, ti ho detto che oggi non venivo perché avevo da fare!” si alzò allontanandosi da Julie “Ho da fare con i ragazzi…” aveva detto abbassando il tono di voce nell’ultima parte della frase non molto convinto neanche lui di quello che stava dicendo. Non era mai stato tanto bravo a dire le bugie, neanche per uno scherzo perché subito rideva e tutti capivano che lui sapeva qualcosa. Julie sentì che stava iniziando ad alzare la voce e sbirciò nella direzione del cantante, ma appena vide che anche lui guardava nella sua distolse subito lo sguardo.
“Scusa, devo andare: Danielle vuole che la accompagni dal parrucchiere, di nuovo. È la quarta volta questa settimana” disse sbuffando e roteando al pensiero di dover poi aspettare la riccia lì. “Sì, non ti preoccupare” si era alzata sorridendo lei. “Beh allora…” disse lui dondolando sul posto “Senti… vorrei conoscere di più tuo figlio e ehm te.. s-sempre se ti va ovvio!” finì deglutendo. Quella accettò: le costava ammetterlo, ma le era piaciuto stare con lui quel pomeriggio “Chris, vieni che Liam sta andando via!” Julie richiamò il piccolo che, correndo, si avvicinò a loro. La mora si abbassò per prenderlo in braccio “Beh ometto! Ci vediamo presto!” affermò dolcemente Liam scompigliandogli i capelli e Julie lo lasciò andare dopo che ebbe salutato. “Beh, allora…” Liam si avvicinò alla guancia della mora per posare un bacio e andare via, ma nello stesso momento in cui le sue labbra si stavano per posare, Julie voltò il viso e le loro labbra combaciarono. Si staccarono subito, più imbarazzati che mai. “Beh… io vado altrimenti Danielle mi darà per disperso”  la buttò lui sul ridere “E… scusami per prima…”  disse guardando avanti a lui “Sì, non ti preoccupare. E grazie per ehm… avermi fatto compagnia…” rispose lei ancora imbarazzata senza guardarlo. Lui sospirò e iniziò a raggiungere la sua auto per andare a prendere la sua ragazza e passare un pomeriggio d’inferno.
 
“Ohw quant’è stato dolce” aveva esclamato Kate con gli occhi sognanti davanti ad una tazza di cioccolato caldo. Erano a casa di Julie che abitava con la mamma, Kate aveva mangiato con loro e, in quel momento, Bridge, la mamma della mora, aveva portato il piccolo Chris a dormire e poi si era coricata anche lei mentre loro erano rimaste a parlare per un po’ davanti una tazza di cioccolato caldo e Julie aveva appena finito di raccontare il pomeriggio. “Te l’ho detto io che potrebbe essere quello giusto!” continuò imperterrita Kate nella sua teoria “Oh Kate! Preferisco rimanere una zitella se poi farà la fine degli altri…”borbottò facendo una smorfia alla fine “Senti Juls, ma non credi che non ti avrebbe chiesto di conoscere Chris nonostante avesse la stessa espressione che avevano gli altri coglioni che ti venivano dietro quando scoprivano che eri una madre?!” chiese retorica la bionda. Beh, effettivamente… “Sì..sì forse-si schiarì la gola-forse hai ragione… Ma..è fidanzato…” esclamò la mora muovendo il cucchiaino nella tazza. “Hai detto tu stessa che stanno avendo dei problemi! Senti, io devo andare che sennò si fa tardi-disse la bionda alzandosi e prendendo la giaccia e la borsa-Se fossi in te, ci penserei su questa cosa, davvero! Lui potrebbe essere quello giusto!” concluse per poi dirigersi verso la porta seguita dall’amica. Si baciarono le guance e, prima di andare, Kate accarezzò un braccio a Julie sussurrandole un: “Pensaci” e ricevendo un: “Lo farò” come risposta. Col sorriso spuntato, Kate andò via e Julie chiuse la porta. Ci avrebbe pensato, davvero. Aveva riflettuto per un po’ sulle parole dell’amica e, sinceramente, pensava che Kate non avesse tutti i torti… Certamente però, non si sarebbe intromessa in un rapporto, o almeno non avrebbe voluto farlo, ma... diciamocelo, all’amore non si comanda! E Julie, alle ventidue di sera, era lì, sul divano con lo sguardo perso nel vuoto a toccarsi le labbra ripensando a quello sfioramento di labbra involontario avvenuto nel pomeriggio col cantante. E per un attimo, aveva pensato che avrebbe voluto riassaporare quelle labbra.
 
Un’altra solita routine iniziava anche per quel giorno per Julie e lo stesso per Chris, ma non era routine un messaggio da parte di Liam Payne che augurava buona giornata. Sorrise, istintivamente, e quando Chris le chiese cosa succedesse, lei rispose con un semplice e banale: “Niente!” accompagnato dal sorriso. Accompagnato Chris a scuola, andò in agenzia dove la aspettava una Kate sorridente e un Jack con una proposta. Arrivata in agenzia, Kate la raggiunse e, alludendo al discorso della sera precedente, chiese: “Allora?!”  “Ehm…” Julie non sapeva esattamente se dirle la verità, ma alla fine cedette “Ci proverò, ma solo se lui e Danielle si lasciano” sputò, come se si fosse tolta un peso. “Brava amica mia!” l’abbracciò la bionda che poi tornò a lavoro. Tra un cliente e l’altro, durante la mattina non ebbe tempo, ma non riusciva esattamente a concentrarsi, forse perché la proposta di Jack l’aveva lasciata un po’ senza parole e aveva chiesto tempo.
 
“Come va, Julie?” aveva chiesto quello avvicinandosi alla scrivania di Julie che sorrise “Bene, a te?” aveva chiesto lei educatamente “Andrebbe meglio se tu accettassi un mio invito a cena per questa sera e poi…non lo so, magari qualcos’altro…” aveva ammiccato accarezzandole un braccio. Quella deglutì: aveva promesso all’amica che ci avrebbe provato con Liam e sapeva che Jack non era esattamente il suo tipo. “Va..va bene, ma solo una cena e niente di più” aveva accettato. Infondo Liam era fidanzato e non gli avrebbe dato fastidio se fosse uscita con un amico; infondo, neanche loro due erano tanto amici, si conoscevano si e no da un giorno! Jack sorrise spostandosi i ricci biondi con una mano per poi sorridere a Julie e tornare a sedersi.
 
“Tu sei una pazza! Ma lo sai che quello è un maniaco!” aveva urlato furiosa Kate dopo che Julie le aveva detto che sarebbe uscita col collega “E poi, mi avevi promesso che avresti provato con Liam!” aveva commentato. “Kate, calmati!” Julie cercò di parlare ma fu interrotta di nuovo dall’amica che, mettendosi le mani nei capelli, si era seduta sul divano di pelle rossa di casa Johnson. “Non posso calmarmi Julie! Tra tutte le cazzate che hai fatto questa è in assoluto la peggiore!” aveva continuato furiosa la bionda “Kate, basta! Avrò fatto anche una cazzata, ma starò attenta!” aveva cercato di convincerla Julie “Sì, come è successo con Keith! “Starò attenta, non preoccuparti!”-aveva detto imitando l’amica- e ha finito per violentarti quasi!” urlò alzandosi e aprendo le braccia per poi camminare verso la cucina seguita dall’amica “Kate, non mi devi ricordare sempre tutto!” l’aveva rimproverata “E pensa se incontrate Liam! Che cosa penserà?!” aveva continuato la bionda come se non avesse sentito ciò che le aveva detto prima l’amica. “Ti ricordo che Liam è fidanzato! Te l’ho detto: non voglio rovinare una coppia!” aveva urlato Julie e finalmente Kate l’aveva guardata in faccia. “Ok, io ti avvisato, se poi succede qualcosa ti dirò “Te l’avevo detto!”-sospirò- a che ora passa Jack?” aveva chiesto calmandosi e passandosi una mano tra i capelli. “Ha detto che veniva qua alle otto” aveva risposto “Però mi devi aiutare: non so cosa mettere!” aveva chiesto Julie “Okay, faremo in modo che tu non lo faccia…ehm eccitare! Ok?!” aveva detto Kate “Grazie mille!” aveva risposto Julie abbracciando l’amica. Salirono in camera della bionda e quella le passò qualche paia di vestiti da provare.
“Kate!”Jack era arrivato e gli avevano aperto la porta. “Dov’è Julie?” aveva chiesto non vedendo la mora “Sta scendendo” rispose la bionda mentre sentivano il rumore dei tacchi. Julie col suo tubino color prugna scendeva accompagnata da un paio di tacchi e da una pochette dello stesso colore. Kate guardò Jack con la coda dell’occhio che sorrideva. Eppure, quel vestito non le fasciava il corpo! Cavolo! Avevano optato per un vestito che arrivava a metà coscia, senza maniche e col collo a lupetto. Niente che avesse potuto far eccitare Jack. “Ciao Jack” salutò la mora portando con una mano i capelli dietro. “Ciao Julie” la salutò il biondo raggiungendola e baciandole le guance. Salutarono velocemente Kate e si avviarono verso la macchina di Jack.
 
Erano andati in un ristorante e avevano passato la serata chiacchierando del più e del meno, tra una risata e l’altra, e poi avevano iniziato a passeggiare mentre Jack parlava della sua passione per le moto d’epoca e Julie annuiva per far capire di star seguendo il discorso, anche se la sua mente era da un’altra parte. “… e voglio comprarmela una moto come la Harley Davidson! Julie? Mi stai seguendo?” chiese vedendo la ragazza con gli occhi bassi “Eh? Sisi, ti sto seguendo” aveva detto e quello si era fermato facendo fermare anche lei “Perché ti sei fermato?” chiese Julie guardandolo “Perché non mi stavi seguendo, ma non importa, non ti preoccupare-disse avvicinandosi-sai però come potresti rimediare?” chiese retoricamente accarezzandole una guancia e avvicinandosi a lei facendola indietreggiare “C-come?” aveva chiesto lei paurosa per il comportamento del collega “Magari…-iniziò accarezzandole le labbra con l’indice-…un bacio!” aveva esclamato avventandosi sulle labbra della ragazza ficcandole la lingua in gola e prendendola per le braccia mentre lei batteva dei pugni sul petto dell’uomo e cercava di allontanarsi dalle sue labbra. “Aiuto! Aiuto!” aveva iniziato ad urlare quando riuscì a staccarsi e continuando a battere i pugni sul petto di Jack. “No, piccola! Non voglio fare niente” aveva continuato quello mettendole una mano sulla bocca e scendendo a baciarle la mandibola e il collo “Aiuto! Qualcuno mi aiuti!” aveva continuato ad urlare quando era riuscita a togliere la mano e mentre lacrime salate sgorgavano dai suoi occhi. E finalmente, ci fu qualcuno. L’avevano ascoltata e le sue preghiere erano state esaudite. D’un tratto non sentì più le mani di Jack stringerla e la sua bocca sul suo viso. S’accasciò a terra mentre vedeva qualcuno sul biondo che gli sferrava pugni e portò le ginocchia al petto stringendole tra le braccia e continuando a piangere. Quando sentì due braccia avvolgerla iniziò a scalciare, a tirare pugni e ad urlare. “Julie, fermati, sono io: Liam!” aveva detto quello cercando di farla calmare con la mano sulla sua bocca e, dopo che lei ebbe aperto gli occhi e focalizzato l’immagine del cantante, si calmò buttando le braccia al collo del moro e stringendolo forte a sé continuando a piangere. “Sssh! Calmati!” Liam cercò di farla tranquillizzare e iniziò ad accarezzarle i capelli. La prese in braccio mentre lei aveva ancora le mani sul suo collo e il volto incastrato nell’incavo del collo del moro che le cantava sottovoce una canzone per farla calmare. In macchina, la mise sul sedile di fianco a quello del guidatore e iniziò a guidare verso casa sua e dei suoi amici.
                                                     
                                                                                                                    


Rieccomi:DDD
Lo so, sono in ritardo e mi scuso immensamente
Ma sono stata in campagna per due giorni e non avevo il PC e non avevo internet
E tra un impegno e l'altro non sono riuscita a finire il capitolo e ad aggiornare.
Vi chiedo immensamente scusa!!
Coooomunque, vi piace il capitolo??
A me piace tanto tanto, sì sì
Chris ha conosciuto Liam e quella è stata una della parti che più mi è piacuto scrivere, oltre l'incazzatura di Kate ahahah
Scrivevo, ridevo e immaginavo la scena, non potete immaginare! ahahah
Okay, quindi Liam ha salvato Julie e la sta portando a casa sua e dei ragazzi, chissà che succederà.......
Va bene, non anticipo niente!
Per chi magari avesse frainteso: Io non ho niente contro Danielle, anzi! Mi piace tantissimo quella ragazza, ma nella storia è un po' come la matrigna di Cenerentola ahahah
Farà la parte della cattiva e mi dispiace, però è inevitabile!
Bene! Io ho finito, ci sentiamo presto:**
P.S: Avete visto?! Ho cambiato il nickname *-*

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


A te che mi sopporti sempre, anche quando sclero, e che aspetti pazientamente i miei aggiornamenti. A te che mi 'obblighi' a continuare!
Ti voglio bene migliore amica <3

Passeggiavo e l'ho sentita urlare, quindi le ho tolto il tipo che la stava molestando e l'ho portata qua. - raccontò Liam - Vi dispiace se dorme qui stanotte?” Chiese poi ai suoi compagni di band guardando la mora che si dondolava con le ginocchia al petto incastrate tra le braccia seduta sul divano bianco, gli occhi spalancati che guardavano un punto indefinito sulla parete giallina, i piedi scalzi e le scarpe ai piedi del tappeto sotto il divano. “Certo! Per noi non ci sono problemi!” aveva esclamato il moro con gli occhi azzurri e le labbra sottili “No!” aveva urlato Julie risvegliandosi dal suo stato di trance “Non posso rimanere qui! A... A casa c'è Chris e mia madre! Chissà cosa penseranno se domani non sono a casa” aveva finito alzandosi e rimettendosi le scarpe ai piedi perdendo subito l'equilibrio. Tempestivamente Liam le si era catapultato vicino e l’aveva sorretta tenendola per le braccia. “Grazie” aveva sussurrato quella e lui aveva sorriso di rimando per poi sospirare. “Dai, ti accompagno a casa” aveva detto e l’aveva aiutata a rialzarsi. Salutò i cantanti e, con Liam, si diresse verso la macchina.
 
“Grazie per… per avermi accompagnata”  aveva detto quella sulla soglia di casa per poi avvicinarsi al cantante e baciargli le guance. “È stato un piacere” aveva detto lui e intanto iniziava a piovere. “Oh no! Cavolo, sto con a moto! Mi bagnerò tutto!” aveva continuato ad imprecare il cantante passandosi una mano su tutto il viso. “Se.. se vuoi- aveva cominciato lei –puoi dormire qui stanotte, con me…” aveva finito arrossendo leggermente e quello l’aveva guardata sorpreso. “Se… non disturbo, con piacere” aveva accettato Liam ed era entrato dopo di lei che aveva buttato la pochette sul divano togliendosi i tacchi e portandoli con le mani. “Senti... non... non ho una camera in cui ospitarti, ma non ti farò né dormire per terra né dormire sul divano, perciò... perciò dovrai dormire con me.” concluse tutto d'un fiato aspettandosi una qualsiasi reazione da parte del cantante. “Ok, prometto che non ti tocco.” aveva solo detto lui e lei era rimasta a bocca aperta. Si riprese “Ovvio, sennò domani mattina ti ritrovi senza braccia, gambe e corde vocali” sorrise maligna lei e lui aveva sorriso alzando le mani come in segno di resa. Si avviarono verso la camera. “Allora, non fare rumore perché mio figlio e mia madre dormono. Questo, è il bagno e, qui di fronte è la mia camera. Vieni.” Julie aprì la porta e si presentò una camera modesta: un letto matrimoniale, due comodini ed un armadio a muro, una finestra e un balcone. Una stanza normale per una ragazza normale. “Però... io non ho un pigiama da darti... voglio dire:qui non dorme mai nessun maschio a parte mio figlio... quindi” aveva detto lei “Oh! Se… se non ti dà fastidio posso… ehm posso dormire coi boxer..” aveva chiesto quello insicuro vedendo le gote di Julie arrossarsi. “O-ok” aveva balbettato lei e si erano diretti verso la camera per poi spogliarsi, in camere separate, e mettersi a letto: uno su un lato e l’altra sull’altro, con le schiene rivolte nell’interno e sussurrandosi un flebile “Buonanotte”.
 
Il giorno seguente, quando Julie si alzò, Liam non c’era, al posto suo, un biglietto scritto con una bella calligrafia. Diceva: ‘Ciao Julie, sono andato via presto stamattina per non creare problemi con tua madre. Ci sentiamo presto xx’ . Appena letto il biglietto, Julie provò un senso di tristezza, senza neanche riuscire a spiegarselo. Forse perché le sarebbe piaciuto trovare Liam al suo fianco, anche nella stessa posizione in cui si erano addormentati la sera precedente, quella in cui sembrava due estranei che condividevano lo stesso letto; ma alla fine… loro cos’erano veramente se non due estranei?! Si conoscevano, sì, ma alla fine, erano così intimi, così amici da rivelarsi anche i loro segreti più remoti?! Probabilmente Julie l’avrebbe fatto, forse perché troppo ingenua, come diceva la mamma, perché non sapeva distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato, quelli che le vogliono bene da quelli che le vogliono male. Era fatta così, anche se all’apparenza sembrava dura, forte e sicura di se stessa, sotto era fragile, come un pezzo di pane, morbido. Si tolse  le coperte dal corpo, uscì dal letto e infilò la vestaglia per poi andare in camera del figlio e svegliarlo. "Chris!" lo chiamò sottovoce scuotendolo "Chris!"continuò e finalmente il piccolo aprì gli occhi marroni.  "Mamma!" allungò le braccia aprendo e chiudendo le manine, segno che voleva essere preso in braccio. Lo accontentò e, dopo avergli baciato una guancia, lo portò in cucina dove c'era anche Bridge che preparava il caffè. "Buongiorno nonna!" Julie si avvicinò alla mamma facendo lasciare un bacio a Chris sulla guancia della nonna e poi la salutò lei allo stesso modo lasciando il piccolo su una sedia. Prese due tazze, il latte e mise dei cereali al cioccolato solo in una, quella del figlio, e poi mise tutto in tavola.
 
 
 “Buongiorno” biascicò Julie entrando in agenzia e sperando che Jack non ci fosse. Le sue preghiere furono esaudite. “Allora? Che ti ha fatto ieri sera Jack?” chiese subito Kate all’amica che, titubante, rispose. “Be’… - deglutì – non… non è andata esattamente come speravo…” rispose e sapeva di aver fatto incuriosire l’amica, ma anche di averla messa in allarme. “Che vuol dire?” chiese fredda con una traccia di preoccupazione nei suoi occhi che tradiva il tono. “Noi… noi siamo usciti dal ristorante e ha… ha iniziato a baciarmi.- fece una pausa - Io ho urlato e… e poi è arrivato Liam” concluse sussurrando. “Cosa?!” aveva chiesto la bionda sbigottita. “Ripeti l’ultima parte” aveva continuato “Ho urlato e… ed è arrivato Liam” ripeté con lo sguardo basso. L’altra sospirò. “Come devo fare con te…?” chiese poi retoricamente la bionda, ma era una domanda fatta più a se stessa probabilmente.  “E meno male che te l’ho detto! E che è successo?” aveva continuato sempre Kate. “Niente, cioè… mi-mi ha tolto Jack di dosso e poi mi ha portata a casa sua, voleva che rimanessi lì, ma gli ho detto che dovevo tornare a casa e, - si fermò un minuto – siccome aveva iniziato a piovere e lui stava con la moto ha… dormito con me, nel mio letto.” Concluse sussurrando e arrossendo leggermente, con gli occhi bassi. “Che cosa…?! E cosa è successo quando siete arrivati a casa?” chiese curiosa “Niente, ci siamo semplicemente messi a dormire” rispose quella ancora rossa. “Ok. Jack non avrà più vita qui!” concluse Kate e si avvicinò alla sua scrivania prendendo un foglio e un pennarello nero e scrisse qualcosa. Compose un numero e attese che qualcuno rispondesse. “Jack?! … Sei licenziato! … Lo dico io! Sono il capo qui e tu sei licenziato!” chiuse bruscamente “Perché hai licenziato Jack?!” chiese Julie “Perché ti ha messo le mani addosso! E quando si tratta della mia migliore amica, nessuno mi ferma!” rispose la bionda andando verso l’amica e prendendo dello scotch. “Che hai scritto?” chiese curiosa la mora “Cercasi assistente.” “Hai fatto davvero sul serio?!” chiese incredula Julie “Ovvio! Con me non si scherza! Un passo falso e zac – fece il segno delle forbici sotto il collo – sei fuori!” concluse andando verso le porta e attaccando il foglio. Julie sorrise e, in quel momento le suonò il cellulare, segno che era arrivato un SMS. “Ciao Julie, spero non te la sia presa per stamattina e per il biglietto che ti ho lasciato. Mi chiedevo se a te e alla tua amica andasse di pranzare con me e un mio amico oggi. Liam xx”  lesse Julie ad alta voce. “Rispondigli di sì! Magari per suo amico intende Niall o Zayn o Harry o Louis!” disse la bionda con uno sguardo sognante. Eh beh! Quando si tratta dei One Direction per lei è sempre così! Si era presa una cotta per Liam ai tempi di X-Factor, quando aveva iniziato a seguirli, ma poi Niall era diventato il suo grande amore e ogni volta, ogni giorno, sperava che quella sarebbe stata la volta buona e avrebbe incontrato Niall che si sarebbe innamorato di lei, le avrebbe chiesto il numero di telefono, avrebbero passeggiato mano nella mano per Hyde Park , lui le avrebbe offerto la cena e poi un gelato, si sarebbe sporcata il labbro e lui fingendo di pulirglielo l’avrebbe baciata, poi avrebbe iniziato a piovere e lui l’avrebbe stretta di più a sé per poi correre al riparo sotto un albero, guardarla negli occhi, iniziare a ridere, fermarsi e poi, accarezzandole una guancia, dirle: “Kate, io ti amo. Non riesco a stare senza di te e voglio che tu rimanga con me per sempre. Vuoi essere la mia ragazza?” e lei, con le mani davanti alla bocca che soffocava un urlo, gli saltava in braccio rispondendo: “Sì sì e ancora sì” per poi baciarlo passionalmente fino ad avere il respiro corto. Certo, per Kate, l’amore era tutto rose e fiori. Aveva avuto solo un fidanzato nonostante fosse una bella ragazza. Era stato all’età di sedici anni. Lui era bello: alto, occhi azzurri, labbra carnose, biondo, come Kate, le fossette, ma poi dovette trasferirsi in Spagna con la sua famiglia a causa del lavoro del padre che non gli permetteva di rimanere a lungo in un posto. Da quel momento, non si era più innamorata, né interessata a qualche ragazzo, ma da quando aveva visto gli One Direction, il suo amore per i maschi era ricomparso e commentava ogni persone di sesso maschile che entrava in agenzia o che vedeva per strada, tranne i bambini ovviamente: non era una pedofila! “Accettiamo molto volentieri. Alle 13 abbiamo la pausa pranzo. Kate, l’amica bionda di Julie xx” scrisse la bionda con gli occhi castani rispondendo a Liam tutta eccitata. “Dio! Kate, calmati! Sembri una ragazzina al suo primo appuntamento!” rise la mora “Ti ricordo che i One Direction sono i miei idoli, ovviamente dopo Bruno!” si difese quella facendo finta di guardarsi le unghie. Scoppiarono a ridere, tutt’e due insieme. “Era da tanto che non mi facevo una risata come questa, con la mia migliore amica!” rifletté Julie quando ebbe finito di ridere e asciugandosi una lacrima per poi abbracciare Kate. “Hai ragione! E mi mancano tutti questi momenti!” sussurrò la bionda mentre erano abbracciate.. Sciolsero l’abbraccio solo quando entrò un cliente che, alla scena, si sentì leggermente imbarazzato. 
 
“Buongiorno!” quando Liam entrò, Julie alzò la testa dal computer e sorrise al cantante che le si avvicinò baciandole una guancia. “Come va?” chiese affettuosamente riferendosi alla serata precedente “Bene, dai!” sospirò quella e lui le accarezzò dolcemente una guancia. Qualcuno tossì fintamente e tutti e due rivolsero lo sguardo dietro: un Niall Horan visibilmente teso era vicino quella che era la scrivania di Jack. Julie si avvicinò e con lei anche Kate che le teneva una mano stretta tra le sue stringendo sempre di più per l’eccitazione. “Kate mi stai facendo male!” sibilò Julie verso l’amica che con lo sguardo si scusò sorridendo nervosamente. “Niall, loro sono Julie –indicò la mora- e Kate, una sua amica-indicò la bionda” disse “Julie, Kate, lui è Niall un mio compagno di band” finì. Quelli si strinsero la mano mentre Kate guardava Niall incantata. “E… Jack non c’è?” chiese Liam temendo una reazione negativa da parte di Julie. “Veramente l’ho licenziato!” rispose Kate prima che Julie potesse aprire bocca. “Ecco!” disse Julie indicando l’amica e riferendosi a ciò che aveva detto. “Oh! Ehm… Allora, andiamo?” aveva chiesto cambiando argomento il cantante. “Sì, chiudiamo e andiamo” aveva risposto Julie mentre spegneva il computer e prendeva la borsa per poi affiancarsi al cantante. Aspettarono Kate che stava mettendo dello scotch su un foglio che appese al vetro dell’agenzia. Quando Kate chiuse a chiave la porta, Julie si girò verso il foglio che la bionda aveva appeso prima e, strabuzzando gli occhi e scusandosi con gli altri due, si allontanò prendendo la bionda per un braccio.  “Perché hai scritto che nel pomeriggio stiamo chiusi?!” chiese riducendo gli occhi a due fessure “Perché così possiamo stare più tempo con loro, ovvio!” rispose quella con nonchalance arrotolandosi una ciocca dei capelli lisci intorno al dito. Julie sospirò. “Ricordami perché faccio questo!” disse. “Perché sai che Niall mi piace e che presto si innamorerà di me e per conoscere Liam, come hai promesso!” le ricordò la bionda che sorrise, le prese il polso e la condusse di nuovo vicino ai cantanti. “Ok! Possiamo andare” sorrise ampliamente la bionda mentre si affiancava a Niall e insieme raggiunsero la macchina.
 
“Ho prenotato un tavolo per quattro, Payne.” Disse il cantante al cameriere che li aveva accolti nel ristorante italiano e che li condusse verso un tavolo appartato. Come un gentiluomo, Liam fece accomodare Julie mettendole la sedia poi sotto. Quella la ringraziò mentre vide fare la stessa cosa a Niall con Kate. “Un punto per Liam!” le sussurrò la bionda. Il cibo italiano era il preferito di Julie e Liam… Liam aveva scelto il ristorante così, per caso! E c’aveva pure azzeccato! Quando si sedettero il cameriere portò subito i menù e, in un silenzio imbarazzante, tutti e quattro iniziarono a leggere quello che avevano davanti. Date le ordinazioni, mentre Kate continuava a guardare Niall che ricambiava, Liam e Julie iniziarono a parlare. “Allora… come sta Chris?” chiese il cantante. “Bene, grazie. Poi, com’è andata quel pomeriggio con Danielle?” chiese lei di rimando. Lui sbuffò. “Non ho passato un pomeriggio tanto noioso quanto quello!” rispose e lei ridacchiò portando alla bocca uno di quei tarallini che aveva portato il cameriere. “Che avete fatto?” chiese lei. “Mi ha portato a delle prove che doveva fare, poi è voluta andare al parrucchiere e all’estetista per fare la manicure!” rispose lui sbuffando una volta ancora. Lei ridacchiò leggermente più forte e lui la guardò male.  Continuarono a parlare per tutto il tempo, anche mentre mangiavano, e risero quando videro che le portate di Niall quasi non finivano. “Dio Nialler! Sei sempre il solito!” lo aveva schernito il castano ridendo con Kate. Forse Julie era l’unica a non capire il senso della frase. “Lui è quello che mangia di più e non ingrassa mai!” le sussurrò in un orecchio l’amica e solo in quel momento anche Julie iniziò a ridere. Parlarono per tutto il pranzo e anche dopo, quando uscirono e andarono in un parco dove c’erano tanti bambini e qualche fan che chiedeva ai due cantanti un autografo o una foto. La riportarono davanti l’agenzia dove le lasciarono con un bacio e un abbraccio – e un numero di telefono per Kate. Partiti, la bionda si girò verso Julie e iniziò ad emettere urletti di gioia e a battere le mani mentre Julie  scosse la testa sconsolata e allo stesso tempo divertita. Non era una cosa normale avere un’amica ventiquattrenne che si comportava come un ragazzina in calore al suo primo appuntamento col bellissimo della squadra di football della scuola, ma era divertente vederla così: emozionata e come una ragazzina alla sua prima cotta.




Stay with me cause I'm quite quick and 5, 6, 7, 8!
Okaaaaay! Eccomi di ritorno da un'estate che è passata troppo presto!
Mi scuso con tutti per non aver aggiornato prima, ma in questi mesi ci sono state un paio (qualcuno di più....) di compleanni e celebrazioni varie, quindi non ho avuto esattamente tutto il tempo che mi aspettavo!
Inoltre, mi sono anche ammalata.... ma dico io! Come si fa?! Va be'! Sorvoliamo perché sono ancora in fase 'raffreddore' .-.
E ho fatto aerosol su aerosol e  ho preso anche antinfiammatori! 
E poi..... ho saputo di Liam e Danielle. Mi dispiace tanto, a me piaceva molto quella ragazza, ma Sophia non è brutta e comunque, se lui è felice, io sono felice: a me interessa la sua musica, non la sua vita privata! Che ne pensate di Liam e Sophia??
Bene, passiamo al capitolo!
Io lo trovo troppo asfghjkl cioè, quando Liam e Niall arrivano in agenzia?! Vogliamo parlarne?!
Io A - D - O - R - O  quella parte *-* è la mia preferita!
Voi?! Quale parte avete referito di più?
Adesso scappo!
Un bacio a tutte:**


 

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