Quattro amiche e una vacanza meravigliosa

di Stilistire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Un'idea imprevista. Me ne vengono molte di " idee impreviste", fa forse questa è stata la migliore a cui abbia mai pensato. L'anno scolastico era ormai finito, il quinto da quando ci eravamo conosciute la prima volta ed era arrivato il momento di programmare le vacanze estive. Decidemmo di farle insieme quest'anno, non l'avevamo mai fatto, ma ci sentivamo abbastanza amiche da poterlo fare. Maria, la solita artistica e disordinata ha optato per una crociera. Piaceva a tutte, finchè non pensammo che era meglio rinunciare perché lei stessa ha dietro di se una sfiga pazzesca e come minimo la crociera l'avrebbe fatta affondare. Alessia aveva optato per Londra. Ma stiamo scherzando? Quella città la odio, c'è sempre un umidità pazzesca che ti ritrovi una parrucca a posto dei tuoi capelli. Per fortuna che anche Maria e Francesca non l'hanno considerata come idea valida. E anche Londra via. Francesca era sempre stata appassionata di Barcellona. Per lei fu ovvio dire quella città. L' Idea piaceva a tutte ma non ero ancora soddisfatta...ci sarebbe voluta un altra meta con meno sole e più mare...in fondo cercavamo quello. Devo ammettere che quando mi impegno sono davvero un ' " illuminista"! La Grecia, ecco dove dovevamo andare in vacanza! La Grecia, la Grecia, la Grecia!! Le ragazze furono entusiaste di quest'idea. Devo ringraziare il film " Quattro amiche ed un paio di pantaloni", l'idea me l'hanno data loro di andare in Grecia! Era il 20 luglio e io, Francesca, Maria ed Alessia stavamo aspettando l'aereo che ci portasse ad Atene, per poi andare in un isola lì vicino, Corfú. Nel nostro aereo c'era di tutto e di più. C'era chi vomitava, chi stava continuamente in bagno ( penso che il motivo si sia capito) e dei bambini che urlavano e giocavano. Alessia e Maria dormivano beate, non sentivano nemmeno i nostri punzecchiamenti tormentosi, forse l'aereo le ha fatte entrare in coma. Io e Francesca invece siamo state sempre sveglie, non abbiamo mai chiuso gli occhi, non ci volevamo perdere tutto quel ben di Dio che stava sotto di noi. Eravamo euforiche, soprattutto io. Non smettevo di parlare e di gesticolare sul da farsi, finché non arrivammo. Ah....ho dimenticato di dire che il mio nome è Irene! Scendemmo dall'aereo e lungo l'infinita scaletta che ci portava a terra, c'era Maria e Alessia che continuavano a sbadigliare ed a stiracchiarsi. Odiavano svegliarsi presto, invece io c'ero abituata. La mattina è il momento più bello della giornata, dove il sole ancora deve sorgere e c'è un atmosfera da sogno. Abbiamo affittato una tipica casetta Greca. Quelle bianche e azzurre, con una visuale a picco sul mare e i porti che si confondono con la spiaggia. C'era una stanza con quattro letti distinti, un bagno e una cucina. Il pezzo bello veniva fuori. Fuori era davvero spettacolare, un immenso balcone in pietra bianca, sospeso sulle rocce, come la stessa casa..... Questo fu solo l'inizio di una vacanza meravigliosa!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Eravamo euforiche, tranne Maria che stava combattendo con delle mosche che le ronzavano in faccia. Io me ne stavo fuori dal balcone ad ammirare tutto quel paradiso terrestre, quell'immensa distesa di mare che si incontrava con il cielo offuscandosi. Era tutto perfetto. Alessia neanche in vacanza riesce a posare quello stupido telefono, è sempre tra le sue mani, ne è dipendente. Sarà colpa della mezza storia che aveva avuto con un compagno di classe nell'ultimo periodo o forse non si è ancora accorta di ciò che si sta perdendo. - che ne dite di andare in spiaggia.- Francesca non fece in tempo a disfare le valigie , che optò subito per il mare, era la sua passione. - siamo appena scese dall'aereo, keep calm- rispose Alessia con i suoi soliti vocaboli internettiani. - tu Ire vieni?- chiese invana. - concordo con Alessia per la prima volta nella storia!- rispondo io. - ripongo tutta la mia fiducia su di te, Maria, non mi deludere- ribatté - vabbè ti faccio compagnia io, ho bisogno di dare un po' di colorito alla mia pelle!- risponde Maria esaminando la sua carnagione. - la crema solareeee- urlai mentre stavano per uscire. Quelle due sbadate se l'erano dimenticata. - siamo rimaste sole- disse Alessia. - già! Si sente che quelle die chiacchierone se ne sono andate! - dissi - come va con Giacomo?- continuai - non lo so nemmeno io, è sempre un tira e molla... Ma perché voi non avete tutti questi problemi?- chiese - perché non abbiamo dei fidanzati, semplice. Questo è il lato positivo.- risposi. - fortunate...- - dai , non ti abbattere, vedrai che si aggiusterà tutto!- dissi io incitandola. - le tue incitazioni non sono convincenti- ribatté. - non riesco a mentire- esclamai non buttandola sul serio. - ce ne andiamo in giro per corfú?- propose. - si, mi vado a preparare!- risposi. Ci preparammo ed uscimmo. Quella città era un pò ripida, ma la fatica ne valeva la pena, era stupenda. Alessia stava quasi per bestemmiare quando sentì provenire dietro la sua schiena un inondazione di coca cola e cubetti di ghiaccio che gli era stata versata. - excuse me - disse il procuratore del danno. - excuse me , un corno! Guarda come mi hai ridotta!- si lamentò lei. - anche te italiana?- domandò il ragazzo. - se non parlo arabo....- rispose lei acidamente. - scusa tanto- - era il mio vestito nuovo, insomma. Ma che attiro la sfiga? - domandò lei. - dai Ale, stà tranquilla che si smacchia- la tranquillizzai io. - mi vanno tutte male ultimamente! Che vada al diavolo tutto- disse lei , correndo e scappando in casa. Era un brutto momento per lei, il quasi ragazzo non si era più fatto sentire e lei non stava d'incanto. - guarda che ho combinato..- si disperava ancora il ragazzo. - scusala è che ultimamente non gli vanno molte lisce. Arrivederci- conclusi io rincorrendola per andarla a consolare. Consolavo spesse le mie amiche, era il mio compito nel gruppo, ero quella che vedeva le cose in modo più positivo di tutte e quattro, nonostante la bottiglia la vedessi sempre mezza vuota, ma forse quella era solo perseveranza. - Ale!? Su dai, non fare la bambina, asciugati quella lacrimone- dicevo. - lasciami da sola , per favore- disse lei acidamente. - quando vuoi parlare, sai dove trovarmi- risposi convinta -grazie di tutto- - è il minimo, siamo amiche- - grazie ancora- disse lei venendomi ad abbracciare. Uscii da casa, la volevo lasciare da sola, doveva chiarirsi le idee. Io intanto girai un po' per l'isola e andai a trovare quelle due sciagurate di Maria e Francesca. Stavano entrambe a prendere il sole nei lettini da spiaggia. Francesca leggeva il giornale di gossip, cosa che adoro fare anche io e Maria era persa tra i suoi pensieri tanto che non si accorse nemmeno del mio arrivo. Realizzai solo dopo che in realtà stava dormendo. - ehi Fra!- - ciao Ire! Ti mancavamo?- chiese Francesca. - da morire!- risposi - ma Maria dorme?- continuai - si, è così da quando ha toccato sdraio!- esclamò. Feci uno sguardo di sfida a Francesca che lei lesse subito. - hai qualcosa in mente , vero?- domandò lei - yes! Potremmo fare uno scherzo a Maria, tanto quando lei dorme non sente nemmeno una bomba!- esclamai. - adoro le tue idee! Ma cosa gli possiamo fare?- chiese. - aspetta un attimo!- dissi. Andai al negozio di alimentari che non distava molto, e comprai una bomboletta di panna montata, quella per le fragole. - tadaaaan!- esclamai facendo scorgere a Francesca quello che stavo portando. - panna? - chiese. - si, gliela spalmiamo sulla schiena!- esclami ridendo. - la tua mente diabolica!- esclamò lei iniziando a ridere . Iniziammo a schizzare tutta quella panna sulla schiena di Maria , e lei non se ne accorse minimamente. Alcuni turisti che passavano ci presero per matte, altri ridevano compiaciuti. - aia maremma maiala- disse Francesca . Aveva preso in piena faccia una pallonata da dei ragazzi che stavano giocando a calcio sul bagnasciuga. - mammamia scusa! - disse il ragazzo scusandosi. I ragazzi del suo compagnato intanto ridevano. - guarda che non si ride sulle sfortune degli altri!- esclamò Francesca. - ti fa male?- continuava a divincolarsi il ragazzo. - stavo meglio prima!- disse Francesca con un tono tra l'arrabbiatura e l'umorismo. - ti accompagno a mettere il ghiaccio se vuoi- chiedeva - meglio di no, poi fai altri guai- - mi dovrò far perdonare in qualche modo- continuava. - ricardo, no pensar sólo en lo que- dicevano gli amici - cosa a quello?- domandava Francesca al ragazzo. Lei conosceva bene lo spagnolo, aveva fatto ripetizioni fino a poco tempo prima. - niente, niente- rispondeva il ragazzo. Intanto Francesca e il Ragazzo se ne stavano andando a cercare del ghiaccio da posare sulla faccia. Quella vacanza stava diventando più divertente di quanto pensassi!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Mentre Francesca mi aveva scaricato da sola sulla spiaggia con Maria che dormiva, gli amici spagnoli del ragazzo continuavano ancora a ridere, erano proprio stupidi. Maria si era svegliata e penso che io e Francesca l'avremmo passata brutta... - ehi Ire! MaFrancesca dove è finita?- chiese, non si era ancora accorta che le avevamo spalmato la panna sulla schiena. - è andata a cercare del ghiaccio, un ragazzo gli ha dato una pallonata in faccia- risposi facendo la finta tonta. -ahahah- rise. Si metté la mano sui fianchi e senti la panna sulle sue mani, iniziavo ad avere paura! - ma che è sto schifo?- urlò - perché cosa hai? - chiesi come se non sapessi niente. - una cosa viscida bianca...sembra panna...- esaminava lei leccandosi le dita. Non riuscii a trattenere le risate, quella scena mi faceva troppo ridere. - siete state voi giusto?- chiese - s...si- risposi sibilando , non riuscivo proprio a riprendermi dalle risate. - giuro che ve la faccio pagare, fosse l'ultima cosa che faccio- giurò - ma dai! Mary era uno scherzo!- dissi, ma quella frase non ci giustificò. La sua vendetta sarebbe venuta presto ed io iniziavo a guardarmi le spalle! Ritornammo a casa, finalmente ci eravamo riunite per la cena. C'era chi apparecchiava, chi non faceva nulla e chi cucinava. Ognuno avevamo un ruolo ben preciso, ci auto gestivamo da sole come delle vere professioniste. Alessia aveva cucinato e a dir la verità non mi fidavo molto. La mia conferma arrivò con lo sputo di Maria che rigurgitò quei maccheroni che aveva assaggiato un momento prima. - ho capito, domani cucino io!- esclamai - sarà meglio!- rispose Maria - ma sono così orrendi?- chiese Alessia che cercava di salvare l'impossibile. - non sono schifosi.... È solo che non se possono manco sentì!- esclamò Francesca con le sue solite battutine divertenti. La cena andò a monte ma ci eravamo divertite a prendere in giro Alessia nelle sue esperienze culinarie , e lei scherzava insieme a noi. Andammo a dormire con dell'amaro in bocca a causa della brutta cena. ...............FINE GIORNO............... Il risveglio è aiutato se il contesto è fantastico. Erano le 7.30 e Maria era già stranamente sveglia, insieme a tutte noi. Un evento da scrivere sul calendario. Alessia e Maria andarono giù in spiaggia mentre io e Francesca decidemmo di girare in città. A dir la verità io adoravo più la montagna al mare, odiavo l'afa. -thélete na dokimásete?- disse una signora in greco porgendoci un vassoio con dei dolcetti. - grazie!- risposi io. - ma sono affidabili?- tentò Francesca con il suo solito scetticismo. - Francé, non ho neanche fatto colazione, ciò una fame da lupi e poi " quello che non strozza 'ngassa!- risposi io con una battuta in romanesco. - la solita!- commentò - no, davvero, sò bonissimi!- esclamai - allora assaggio anche io!- rispose. - italiane? Volete comprare?- chiese la donna che ci offrì i dolcetti - no, no grazie!- rispondemmo continuando a camminare. Penso che la signora abbia detto delle brutte parole su di noi in greco con l'amica, ma in fondo ce li aveva offerti lei! Francesca estrasse dalla sua borsa i suoi occhiali da sole e se li mise, quel sole era davvero accecante. Dall'altra parte delle strade intanto c'era quel gruppo di ragazzi, di cui uno aveva dato una pallonata a Francesca. - ehi Fra, i tuoi amichetti!- esclamai - ancora loro? No.... Quello sta venendo qua!- disse - ciao! Ehi, ancora scusa per jeri...- si scusò - ok ok! Ho capito che ti ha dispiaciuto! Mi pare che le tue scuse bastino!- disse lei. - ok, scusa del disturbo allora- commentó andandosene. - ma dai Francè! Si vedeva che voleva attaccare bottone no! Certo che dormi! Poi sei stata acida da morire!- dissi - che devo scusarmi?- chiese. - sarebbe gentile- risposi. Francesca attraversò la strada a chiese scusa al ragazzo. Tornò da me dopo circa cinque minuti, chissà cosa si saranno detti. - allora Fra?- chiesi - ci hanno invitato ad una festa, ha detto che possiamo portare anche le altre. La solita scusa per cuccare- disse lei. - quando ci sarebbe questa festa?- chiesi - domani, tu vuoi andare?- domandò. - non mi piacciono queste cose movimentate, ma farò uno sforzo!- arrancai. - allora andremo- disse. Ritornammo a casa per il pranzo, Alessia e Maria non erano ancora tornate. - ma quando ritornano?- chiese Francesca - ma che ne sai! Se la prendono sempre comoda!- risposi. - io ho una fame da lupi! Sono disposta ad aspettare dieci minuti e poi se non arrivano mangiamo! Pace all'anima loro!- esclamò lei. - mi pare giusto!- dissi io. Era addirittura passata mezz'ora ed erano quasi le due e allora decidemmo di mangiare. Le altre due ragazze arrivarono dopo circa dieci minuti. - ehi, ma non ci avete aspettato!?- disse Alessia con una faccia imbronciata. - avevamo fame! Guarda che razza di ora è! Sono le due!- rispondemmo in coro. - eh...abbiamo perso la cognizione del tempo!- esclamò Maria. - esistono gli orologi!- esclamò Francesca. - il pranzo è di là in cucina - dissi prima che iniziasse una brutta conversazione.

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