I saw the death in your eyes.

di SheisBeh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Fairy Tail Luna Park. ***
Capitolo 2: *** I'm going crazy. ***



Capitolo 1
*** The Fairy Tail Luna Park. ***


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-Chapter One.

 

 

Il Fairy Tail Luna Park era sempre stato uno dei parchi divertimenti più gettonati ad Ottawa. Era così estremamente colorato ed imponente che attirava grandi quantità di adolescenti in preda alla voglia di provare cose nuove,di sentire l’adrenalina scorrere nelle loro vene e di percepire quella rara sensazione di libertà. Ricordava, per struttura e fama, i vari Disneyland, ma soprattutto aveva una miriade di attrazioni, che attiravano turisti da tutto il mondo. E fu così per una quindicina di anni, finchè una tragedia non portò il fallimento, e di seguito la chiusura del parco. Sybelle aveva da sempre abitato nello stesso quartiere in cui il parco era situato,e il giorno della tragedia, era ancora impresso nella sua memoria. Ricorda bene che tutti ormai da mesi parlavano del grande evento al Fairy Tail. Il parco infatti, in quel periodo, avrebbe celebrato il 15° anno d’apertura e quale poteva essere il modo migliore per festeggiare, se non inaugurare una nuova Montagna russa?  

La bambina quel giorno, avrebbe compiuto i suoi 7 anni, ed aveva invitato una grande quantità di compagni di scuola e amici alla sua festa. Era terribilmente emozionata, soprattutto perché la festa si sarebbe svolta proprio nel grande parco.
Aveva indossato le sue scarpe e il suo vestito preferito, i suoi capelli castani ricadevano morbidi sul colletto del vestito e accompagnata dai genitori, si era diretta verso il parco, che agli occhi di una bambina di 7 anni risultava più grande di quanto realmente fosse.

Quando finalmente tutti i bambini furono arrivati, giocarono ad acchiapparella e nascondino, spizzicarono patatine e pizzette dal buffet, mangiarono la grande torta lilla e azzurra ed infine Sybelle scartò i suoi regali. Ma nonostante avesse ricevuto doni fantastici,non erano quelli a farla fremere di felicità,ma l’idea di poter girare per il parco assieme ai suoi amichetti.

Libera dai genitori, la prima cosa che notò, fu fila per la nuova attrazione, che era iniziata la mattina presto, ed era lunga metri e metri e ciò affascinava enormemente Sybelle, nonostante non concepisse cosa potesse avere di così interessante quella grande costruzione. Purtroppo la sua età non le permetteva di provare le nuovissime spericolate montagne russe, e così, per ammirare meglio il primo giro,si appostò sotto le rotaie in attesa della partenza dei vagoni di quel grande treno.

Con grande fascino guardò quei vagoni sfrecciare sulle rotaie. Ammirava attentamente i visi buffi delle persone che urlavano spensierate,alzando le braccia. Le facevano ridere le espressioni che cambiavano e assumevano forme diverse, di tutta quella gente spaventata ma al contempo divertita, ed era felice di vedere tante persone che sorridevano.

A distrarla dai suoi pensieri però, fu un rumore assordante proveniente dalle rotaie, che la costrinse ad alzare il volto.

Proprio uno di quei vagoni che la rendevano allegra, le stava precipitando sopra, e lei, presa dal panico non seppe fare altro che guardare immobile ciò che stava accadendo.

Su quel vagone intanto, c’era un ragazzo, un diciannovenne, che si ritrovava impotente davanti la morte che lo attendeva in modo inaspettato. In quei pochi secondi di vita che gli rimanevano, guardò quello che c’era sotto di lui,e incrociò gli occhi terrorizzati color cioccolato di una bambina..di una bambina che per quei pochi secondi, si sentì incatenata dagli occhi color caramello di quell’adolescente. Eppure  al contempo le mettevano paura, le mettevano un’ansia addosso, che non aveva mai provato.

Perché infondo sapeva che quelli erano gli occhi di un ragazzo che aveva la morte davanti a se stesso.

Con uno strattone, Sybelle, prima che potesse morire schiacciata, venne stretta dallee braccia di sua madre e scossa dalla situazione,chiuse gli occhi in contemporanea a quando li chiuse quel ragazzo misterioso che, a differenza della bambina, vedeva la luce del sole, forse, per l’ultima volta.

 

 

 

Hei Guys. c:

Sono Benedetta,piacere.(?) Non ho mai pubblicato FF,però ne ho scritte tante. Non siate troppo cattivi con me e.e Ecco,mi era venuta quest'idea carina e ho pensato di condividerla con voi. Ovviamente questo è più un Prologo,che un vero e proprio capitolo, perchè introduce un pò la situazione. Per il momento la situazione è abbastanza confusa,ma più in là si capirà tutto. Il banner è abbastanza orribile,ma vabbene,non importa più di tanto.(?)

Beh,se volete recensite,mi farebbe piacere c: Ci vediamo al prossimo capitolo. 

 

@ineedrewslove su twittah.

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Capitolo 2
*** I'm going crazy. ***


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-Chapter Two.




“Sybelle? Sybelle..” la voce di Joy mi arriva ovattata mentre con insistenza mi scuote il braccio. Per l’ennesima volta stavo ripensando a quel ragazzo che mi era morto davanti. Se mi concentravo,riuscivo persino a vedere i suoi dolci occhi color nocciola colmi di terrore,con la pupilla dilatata e le iridi dorate. Un brivido mi percorre la schiena e mugugno qualcosa.
“Sybelle,lo so che i corsi di recupero con questo caldo non sono proprio il massimo,e posso capire che tu non abbia voglia di sentire cosa dice il professore,ma almeno ascolta me.. mi dici cosa ti prende? Stai guardando un punto fisso da interi minuti e ti stai praticamente mangiando il tappo della penna.” Sbuffa Joy,cercando di farmi capire che è preoccupata per il mio comportamento alquanto strano. Butto uno sguardo distratto alla penna e mi accorgo davvero di aver distrutto non solo il tappo,ma anche il resto del ‘corpo’ della mia biro. Il nervosismo mi sta dando alla testa e in quella classe c’è  troppa afa anche solo per poter respirare. Vorrei strapparmi i capelli dalla tensione che si è creata.
 
“La sto solo mordicchiando e comunque sto bene,te lo giuro.” Mi lascio fuggire un sospiro e poi continuo con la mia bugia “fa solo troppo caldo,non riesco nemmeno a respirare. Non vedo l’ora di uscire di qui per andare al parco abbandonato e stare con Charlotte e gli altri.” Ridacchio felice al pensiero della libertà e dell’aria fresca sulla mia pelle. Mi stiracchio e buttao la testa all’indietro. Il professore continua a parlare ignorando me e Joy,e a me questo sta più che bene. In qualche modo recupererò questi maledetti debiti che mi stressano,nonostante in questo momento non mi stia impegnando più di tanto. Lo ammetto,a scuola non sono proprio una cima,ma non faccio nemmeno tanto schifo e accetto la situazione,perché per quanto poco studiassi riesco comunque a cavarmela.
 
“E per oggi abbiamo finito..mi raccomando,impegnatevi nello studio e ci vediamo dopodomani.” A distrarmi dai miei pensieri era la voce del professore che in modo quasi celestiale annunciava la fine delle lezioni. Lo fisso un attimo e mi accorgo che anche lui non ha la voglia di stare qui. Massì,alla fine mi fa pure pena. Sta spendendo parte della sua estate a scuola per colpa nostra. Con fare svogliato infilo distrattamente il libro dentro lo zaino,e mi alzo dalla sedia, spostandola bruscamente. Esco dalla classe senza nemmeno aspettare Joy e inizio a camminare verso il parco.

Questa città diventa ogni giorno sempre più asfissiante, e l’unico luogo rilassante in cui posso rifugiarmi è quel parco abbandonato chiuso tanti anni fa.

Mentre cammino a passo veloce per il corridoio principale della scuola,sento Joy,che tenta di tirarmi un braccio per spingermi verso di lei,ma con un gesto della mano la congedo velocemente e lei non oppone resistenza. Mi guarda con i suoi occhioni verdi e sussurra un flebile “Syb..”.
Mi sento cattiva a scappare così,ma so che Joy ha capito che è una giornata no per me, e come al solito vuole parlarmi. Mi dice sempre che scappare e non sfogarsi peggiora tutto,ma preferisco restare da sola a volte. Ho bisogno dei miei spazi. Apprezzo che non insista e ricomincio a camminare.
Esco dalla scuola e senza nemmeno passare da casa,mi dirigo verso il parco. Guardo malinconica le persone per strada e mi passo una mano trai capelli.

La verità è che la giornata era iniziata bene,sono io che ogni volta che penso a quel ragazzo mi innervosisco ed inizio a sentirmi strana. Vedevo gli occhi di quel ragazzo meraviglioso ovunque,e mi si aggrovigliava lo stomaco ogni volta che pensavo a lui. Nonostante siano passati 9 anni sto ancora a rimurginare su quell’incidente. Dio,sono patetica. Cerco di scacciare le cose assurde che mi passano per la testa e inizio a vedere sempre più nitido il vecchio cancello trasandato. Con un po’ di sforzo lancio lo zaino oltre la ringhiera,e poi la scavalco.

Arrivata dentro,inspiro a pieni polmoni e mi butto a  peso morto sul prato,lasciando che il vento fresco di Agosto mi scompigli i capelli. Adoro questo posto,è tranquillo ed estremamente rilassante e ciò mi aiuta a scacciare i mostri che mi tormentano.
Mi passo una mano sul viso ripensando a quel ragazzo dai capelli color oro. Da quell’incidente mi è capitato spesso di sognarlo, o di pensare intensamente a lui e ciò mi manda sempre di più nel pallone. Mi sento estremamente patetica e ciò mi rende ancora più frustrata.
Nonostante non lo avessi mai visto prima di quel giorno,mi sono sentita completamente legata a lui dall’incidente,e ciò mi ha distrutto, perché quel ragazzo ormai era morto da tempo, e non c’era mai stato nulla ad unirci.
Di colpo rabbrividisco quando sento un vento gelido carezzarmi delicatamente la guancia. Alzo la testa e ispeziono il territorio intorno a me corrucciando le sopracciglia e sentendo nuovamente quella inquietante presenza.

Cristo,sto diventando pazza.


Hei Guys C:
Non aggiornavo da secoli,ma ok,sto studiando perchè mi hanno rimandato,e domani ho l'esame. Sono terrorizzata,speriamo bene. Umh,spero che il capitolo vi piaccia,e perdonatemi gli errori. Alla prossima c:

 

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