Il pozzo

di Alfred il sanguinario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incubo di Coraline comincia ***
Capitolo 2: *** Il materassino e la signora Jones preoccupata ***



Capitolo 1
*** L'incubo di Coraline comincia ***


Il pozzo

Coraline stava seduta sul divano senza far niente. D’istinto prese il telecomando del condizionatore e lo accese a 20°. Appena sentiva un soffio di caldo lo faceva. Non sapendo proprio che fare, Coraline uscì in giardino, decisa a dirigersi al pozzo abbandonato, a buttarci una pietra (anche se sapeva già quant’era profondo), aspettare lo SPLASH e poi tornare indietro. Ormai aveva 13 anni, e da quando c’erano stati gli avvenimenti dell’Altro Mondo dell’Altra Madre ecc. erano passati 2 anni. Mentre percorreva le stradine pensava a sua madre. E aveva uno strano presentimento, come se qualcosa quel giorno dovesse andare storto. Per forza. Udì un miagolio e si voltò. Il gatto. Era lui, si chiamava Gatto. Semplicemente. Aveva deciso di dargli un nome semplice, un nome da gatto. Sì, un nome semplice, ma originale. Anche se non sembra… chi chiama il gatto Gatto? Mentre sprofondava in questi scuri pensieri (che lei chiamava pensieri stupidi sul senso della vita), non si ricordò che era arrivata dal pozzo. Provò a gettarci una pietra. Silenzio. Ecco lo SPLASH. Coraline prese un’altra pietra. Attese. E la lanciò. Un altro silenzio ed ecco lo SPLASH. Mentre Coraline stava mezza sdraiata lateralmente per udire i suoni dell’acqua in fondo a quella vera e propria trappola per umani una voce interruppe il silenzio. “Coraline!!!” era la voce di sua madre e pareva seccata. D’istinto si alzò “Arrivo mamma!!!” gridò nella piccola valle. Fece un passo, senza attenzione, sopra al pozzo. La copertura si spezzò. Coraline cadde nel vuoto. Era tutto così veloce che non ebbe il tempo di urlare. Le sembrò una di quelle cadute destinate a non finire più. Ecco che finì nell’acqua. Era gelida! Coraline si rialzò. Non le sembrava vero. “Aiuto!! C’è qualcuno? Aiuto!!” la sua voce rimbombò per le viscide pareti della cavità. Coraline vedeva una luce e delle nuvole su, in cima. L’acqua era profonda, non toccava, e Coraline dovette aggrapparsi alle viscide mattonelle e ad alcune radici degli alberi che spuntavano. “Mamma!! Papà! Qualcuno mi aiuti! Vi prego”
CONTINUA…

 

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Capitolo 2
*** Il materassino e la signora Jones preoccupata ***


IL POZZO parte 2 

Coraline aveva passato molto tempo sul fondo di quella trappola mortale. Forse 3 ore, o forse anche solo 1. ma il tempo le sembrava infinito, in fondo a quel maledetto pozzo. Coraline non piangeva. Credeva che ci sarebbe stata speranza di salvarla, ma aveva smesso di urlare, nessuno poteva sentirla là in fondo. Coraline era indecisa se stare a nuotare nell’acqua gelida, o se aggrapparsi alle mattonelle e alle radici. Era tutto incredibilmente scivoloso là in fondo. Coraline respirava affannosamente. Aveva paura, anche se non piangeva. All’improvviso udì una voce, lontana, lontanissima, “Coraline”. Era sua madre che la chiamava. A Coraline sembrò un miracolo “Mamma!! Mamma!! Sono qui!!”.
Anna Jones udì la voce fioca di sua figlia. Era preoccupata. Non era da nessuna parte, ed era da una mezzoretta che la cercava. “Coraline? Dove sei?”
La voce di sua madre risuonava lontana, difficile da sentire “Mamma!! Sono qui, nel pozzo!”. A sentire quelle parole Anna Jones sentì il respiro che le mancava e il sangue che le scorreva velocissimamente. In cuor suo sperava non fosse vero. Si avvicinò all’imboccatura del pozzo. Era profondo, gelido ed oscuro. Il coperchio era spezzato! “Coraline! Sei qui?”
Da in fondo al pozzo la voce di sua madre rimbombò sino ad arrivare là in fondo. Vide, nel cerchio bianco in cima, una personcina sporta. <> pensò. “Sì, sono qui, mamma! Tirami fuori, ti prego!”, la voce di Coraline non era rotta dal pianto, e Anna si sorprese.
A quel punto nella completa oscurità Coraline ebbe solo modo di capire che sua mamma chiamò suo papà col telefonino, e lui chiamo i vigili. Coraline aveva sonno, e non ce la faceva più a nuotare e ad aggrapparsi. Chiese qualcosa che le permettesse di non doversi attaccare alle pareti umide. Suo padre ebbe la buona idea di lanciarle un materassino gonfiabile. Coraline lo afferrò e ci si sdraiò. Il pozzo cominciava a sembrarle puzzolente e stretto. Il materassino non ci stava del tutto, e nemmeno lei sdraiata, così dovette raggomitolarsi

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