Marmalade Boy Continuation di Ashley Auld (/viewuser.php?uid=285)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Il seguito ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Sorprese d'estate ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Preludio alla tragedia ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Riunione in lacrime ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Visite piene di speranza ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La forza del cuore ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Il futuro che si svela ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Il seguito ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.
Capitolo 1 - Il seguito
Meiko...sono così felice! Ora che io e Yu
abbiamo capito quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altra, so che non devo più
preoccuparmi. Non sono minimamente preoccupata che sia a New York. Studierà
duramente e diventerà il miglior architetto del mondo! Sono troppo
timida per dirglielo, ma un giorno spero che vivremo in una casa
progettata da lui. A proposito, quando vi sposerete tu e Na-chan?
Miki chiuse il diario e stiracchiò le braccia sopra
la sua testa, lasciandosi sfuggire un grosso sbadiglio.
"Bene..." pensò fra sè e sè.
"E' ora di dormire per me!" rise e battè le mani insieme,
guardando il soffitto. "Per favore, fa che questa settimana di scuola
passi presto! Si avvicinano le vacanze estive!" bisbigliò.
Si alzò e attraverso la stanza per sedersi sul
letto, gli occhi persi nell'orologio. "Yu probabilmente si sta
svegliando solo ora." pensò fra sè, sorrise e fece
scorrere tra le dita il robottino vicino al telefono. "Lo chiamerò
domani mattina come avevo promesso di fare. Ha promesso di essere presente
al dormitorio per ricevere la chiamata." Arrossì e si infilò
sotto le coperte, stringendosi a Kappa-chan, e spense la luce della sua
lampada da comodino.
"Il liceo è stato difficile da sopportare senza
di lui, almeno sono molto più tranquilla adesso di quanto non lo
ero un anno fa quando è partito....grazie a Dio ci sono le vacanze
estive! Vedrò Yu... e QUESTA volta, rimarrà per TUTTE le
vacanze!" Ridacchiò, accoccolandosi sotto le coperte, pensando
a cosa avrebbero fatto quando sarebbe tornato a casa. Gli avrebbe
preparato una cena speciale, ed era determinata ad andare con lui nella
gita che ANCORA non avevano mai fatto. Sbadigliando, chiuse gli occhi e si
immerse nel sonno.
*********
"MIKI!"
Gli occhi di Miki si spalancarono, e lei li aprì
riluttantemente appena in tempo per vedere due grandi occhi vivaci che
fissvano giù verso di lei.
"Michael..."sbattè gli occhi alcune volte,
"Che stai facendo?"
"Miki, svegliati!!! L'alba è COSI' bella
stamattina! DEVI assolutamente vederla!!"
Miki si alzò e si strofinò gli occhi, guardò
con espressione annoiata l'alto ragazzo ansioso dai capelli biondi. "Michael..."
lanciò un'occhiata all'orologio. "Sono le 6 del mattino!"
"Ma devi vederla!" le prese il braccio e la tirò
fuori dal letto, Miki barcollò e inciampò contro di lui
mentre la trascinava giù dalle scale verso l' ingresso.
"AHHHH--MICHAEL SONO ANCORA IN PIGIAMA! E I MIEI
CAPELLI SONO UN DISASTRO!"
"Ma te la perderai se aspetti!" disse eccitato.
Lu si infilò in un attimo le scarpe e Miki indossò le sue
scarpe scolastiche, rabbrividì al contatto della freddo cuoio con
il suo piede nudo mentre lui la portava fuori. Si accorse che i suoi
genitori erano già fuori, appaiati secondo le loro inusuali coppie
come sempre.
Il viso di Miki si scombinò nel vederli. "Non
mi sorprende..." mormorò a se stessa. "Solo i miei
genitori e una persona come Michael si alzarebbero alle 6 del mattino per
vedere l'alba." Sbadigliò sonoramente e i quattro genitori si
voltarono a guardarla.
"Miki, sei sveglia! Che fortuna!" disse con
entusiasmo sua madre, mentre le andava incontro con irruenza e la
conduceva verso il cancello per ammirare l'orizzonte. "Guarda! Non è
bello? E' il più bel tramonto che abbia visto dopo tanto tempo!"
Gli occhi di Miki si spalancarono nel vedere i colori
dorati sfavillanti e i rossi delle nuvole e la luce che veniva da dietro
le colline. Sorridendo, appoggiò le braccia sul cancello. Il cuore
le batteva forte nel petto mentre il sole che sorgeva la riempiva
d'energia. Respirò una boccata d'aria fresca.
"Oggi sarà una bella giornata!" pensò
fra sè. "Non so come, ma sento che oggi succederà
qualcosa di speciale." Si girò e sorrise a Michael.
"Thank you Michael! I love it." ('Grazie Michael!
Mi piace moltissimo!' NdT )si concentrò al massimo per dirlo in un
perfetto inglese.
"You're welcome Miki! I knew you would!" ( 'Di
niente Miki! Sapevo che ti sarebbe piaciuto' NdT )replicò in
inglese, poi rise e ritornò in casa. "Ora di fare colazione!"
I genitori di Miki si girarono e tornarono in casa
chiaccherando allegramente fra loro. Miki si voltò verso l'aurora e
alzò lo sguardo al cielo luminoso.
"Vorrei che Yu fosse qui a vederlo!" pensò.
"Be', devo ricordarmi di parlargliene quando lo chiamerò. Si
voltò e tornò in casa correndo per prepararsi per la scuola.
" 30-40, Match point per me!" Urlò Ginta
mentre faceva roteare la racchetta in una mano. "Preparati Miki!
Vincerò ancora!"
" Non esserne sicuro!" Urlò Miki ridendo.
Era felice che lei e Ginta avessero un periodo libero. Era bello
cominciare la giornata con una partita di tennis. Si preparò mentre
Ginta serviva la palla,sbattendola duramente e velocemente nell'angolo più
lontano del campo. Miki fece uno scatto ma non la raggiunse in tempo.
"YAH!! Te l'avevo detto che avrei vinto!" Ginta
rise e camminò verso di lei con la racchetta appoggiata sulla
spalla. "Ha! Ricordi la nostra scommessa?" aprì la mano. "Paga!"
"Scommessa?" disse Miki schockata. "QUALE
SCOMMESSA?!" Battè gli occhi per un po' profondamente confusa
e Ginta scoppiò a ridere.
"HA!! STAVO SOLO SCHERZANDO!" Rise e si diresse
verso la panchina. Si sedette e bevette un po' d'acqua. Miki si sedette
vicino a lui imbronciata.
" Non è giusto che tu mi prenda SEMPRE in giro."
guardò da un'altra parte, incrociando ostinatamente le braccia.
"Ahh-- era solo uno scherzo Miki! E' solo che è
troppo facile prenderti in giro." Rise Ginta. "Capisco perchè
Matsura si diverta così tanto."
"NON farti strane idee!" disse, pretendendo di
essere ancora arrabbiata con lui. Poi i suoi occhi si spalancarono e balzò
in piedi dalla panchina. "CHE ore sono?!" disse in tutta fretta.
Ginta sbattè le palpebre alcune volte.. "Hmm?"
Lanciò un'occhiata all'orologio, " Quasi le 8:30..."
"--AAAAAHHH!!" urlò Miki mentre afferrava
la sua racchetta da tennis e il suo zaino. "Ho promesso a Yu di
chiamarlo a quest'ora!! Scusami Ginta, ci sentiamo più tardi!!!"
Si inchinò in tutta fretta, si voltò, e corse fuori dal
campo verso la cabina telefonica, rovistando nella sua cartella per
prendere il robottino componi-numero.
Ginta sgranò gli occhi per un po', guardandola
sparire dietro gli alberi. Poi rise sommessamente tra sè e sè.
" Hanno passato qualche brutto periodo, ma sembra che ora vada tutto
bene... è così che deve essere." Pensò mentre
raccoglieva la sua roba e si dirigeva verso gli armadietti.
********
" Hey ragazzi... Volete andare tutti al bowling
stasera? C'è un locale nuovo che ha appena aperto davanti alllo
Zach." Chiese Bill. Siedeva vicino a Jinny per niente interessato ai
suoi compiti. Doris e Brian siedevano davanti a loro e Yu completava la
piccola cerchia di amici. Sembravano tutti stufi di fare i compiti tranne
Yu, che era immerso in un grande libro blu, e leggeva tranquillamente.
Jinny rise e diede a Bill un abbraccio veloce e un bacio
sulla guancia. " Sembra divertente! Sarò nella tua squadra
naturalmente!" gli fece l'occhiolino e si spostò i lunghi
capelli biondi all'indietro lasciando libere le spalle scoperte.
"Va bene," bofonchiò Brian chiudendo il
suo quaderno degli appunti e sdraiandosi sull'erba. "Dannazione. Non
riesco a studiare in un bella giornata come questa, i campi mi stanno
chiamando."
" Tutto quello a cui riesci a pensare è il
basket?" replicò Doris, anche lei chiudendo il quaderno.
" Non solo a quello." rispose lui con un sorriso
malizioso. Doris arrossì e guardò di nuovo Bill.
" Be' puoi contare su di me!" Doris si fece beffa
di Brian " E farò sì che venga anche questa grossa
bestia."
" Ti ho sentito." Bofonchiò Brian mettendo
le mani dietro la testa e guardando le bianche nuvole passare con una
brezza leggera.
" Devo fare un compito per domani," confessò
Yu senza distogliere gli occhi dal libro di architettura aperto. Giaceva
sul prato, con il mento appoggiato sulle mani, studiando intensamente.
" Ahh--Andiamo Yu! Sarà divertente e potrai
prenderti una pausa! Finirai per studiare fino alla morte!" piagnucolò
Jinny.
"Sei mai andato a giocare a bowling prima d'ora, Yu?"
chiese Doris. Seguì l'esempio di Brian e si distese sull'erba con
la testa appoggiata sul petto di Brian.
" Ci sono andato una volta, molto tempo fa quando ero
piccolo. " mormorò, con gli occhi ancora incollati alle
pagine.
Jinny rise. " CHE COSA potrà mai tirarti il
naso fuori da quel libro?"
" Io lo so--" ridacchiò Bill e diede
un'occhiata all'orologio... "Yu-- Miki non aveva detto che avrebbe
chiamato alle 5:30?"
Yu annuì senza interesse, ancora immerso nel libro.
Bill sorrise compiaciuto, e fece l'occhiolino a Jinny che,
confusa, sedeva con le braccia sottili avvolte intorno alle gambe. "Be'--
Sono le 5:30."
"COSA?!" Gli occhi di Yu si staccarono come un
razzo dal libro, guardò l'orologio che Miki gli aveva regalato per
il suo compleanno ed imprecò sotto voce in giapponese.
"Ti ho sentito." Disse Brian scherzoso. "Farai
meglio a tornare al dormitorio, se perdi la chiamata, Miki volerà
fin qua giù e ti darà un calcio nel sedere."
"Scusate!" Yu saltò in piedi, afferrando
il libro con un braccio e la cartella con l'altro, e fece uno sprint verso
il dormitorio.
Jinny, Bill, Brian e Doris scoppiarono a ridere della
figura che scappava.
"L'hai inchiodato, Bill!" sorrise Doris.
Jinny sorrise pensierosa, " Yu e Miki hanno affrontato
alcuni dei peggiori problemi che una coppia può avere, ma il loro
amore ha superato tutto... è così romantico!" Lanciò
uno sguardo a Bill. "Non ho mai incontrato un ragazzo così
innamorato della sua fidanzata."
Bill circondò con le braccia la sua vita e la spinse
sul prato scherzosamente. "Ah, è così? Io sono proprio
qua..."
*******
Miki batteva le dita sul vetro della cabina telefonica. "Uno
squillo, due squilli..." strinse i denti quando la segreteria si
accese.
Yu ed io non siamo in casa adesso, per favore lasciate un messaggio
e vi richiameremo.
Miki aspettò alcuni secondi dopo che la macchina ebbe emesso il
bip. Magari stava solo tardando a prendere il ricevitore...
Ancora nessuna risposta...
Ora non poteva più controllare la sua rabbia. Come OSAVA mancare
alla chiamata quando si erano ACCORDATI su quell'orario. Stava per
riattaccare quando uno astuto pensiero le balzò in mente, sarebbe
stato divertente prenderlo in giro. Gridò nel telefono a
squarciagola.. "STUPIDO YUU!!!!!!!!!!!!" Ed attaccò
violentemente la cornetta.
Miki ridacchiò e incrociò le braccia. "Questo gli
insegnerà a non mancare la mia prossima macchiata..." pensò.
"Tuttavia, sono un po' depressa." Pensò aggrottando la
fronte. Uscì dalla cabina telefonica e cominciò a cominciòa
camminare verso lo spogliatoio per mettersi l'uniforme. "Aveva DETTO
che ci sarebbe stato, e io volevo sentire la sua vocevoice...Oh be', lo
chiamerò stanotte e spero che sia in casa."
*******
Non molto dopo che Miki aveva riagganciato, Yu entrò quasi
buttando giù la porta. Ansimando sentì il bip della
segreteria e si avvicinò al telefono, facendo cadere il libro e la
cartella sul pavimento. Fissò la piccola luce lampeggiante per un
secondo.
" Sono morto..."pensò. "COME ho fatto a mancare
quella chiamata-- Non posso richiamare, è a scuola ora."
Sospirò pesantemente, spaventato da che cosa avrebbe riservato il
messaggio nella macchina. Riluttante, premette il bottone d'argento, e si
tenne forte.
"... STUPIDO YUU!!!!!!!!!!! *CLICK*
" Il cuore di Yu cominciò a battere un po' più forte.
" Oh Dio, è davvero arrabbiata." Si passò le mani
fra i biondi capelli, non preoccupandosi di cancellare il messaggio e si
trascinò pesantemente fuori dalla stanza, dimenticandosi di mettere
via la cartella ed i libri.
Con il viso completamente inespressivo, uscì dalla porta e si
diresse verso le scale e al praticello dove i suoi amici stavano ancora
bighellonando. La sua mente era riempita dal pensiero di Miki.
" Magari posso chiamarla più tardi, sarà a casa da
scuola alle 3:30, perciò posso chiamarla alle 1:30 del mattino...
spero che non sia al lavoro. Non voglio aspettare fino all'alba per
chiamare. Voglio sentire la sua voce..."
"TERRA A YU!" gridò Jinny mentre gli sbatteva una mano
davanti alla faccia. "Siamo qui base spaziale."
Yu uscì dal suo stato di trance e mise le mani in tasca, si
avvicinò a loro e si buttò sull'erba senza dire una parola.
Non aveva voglia di parlare, aveva aspettato quella chiamata per tutto il
giorno.
" Vista la tua espressione, ne deduco che hai mancato la
chiamata..." disse Doris.
" Mmm.." bofonchiò Yu, avvolse le braccia intorno alle
gambe e si appoggiò su un albero, fissando il vuoto.
Jinny guardò Bill, poi Dorris e Brian. Sapevano tutti che Yu non
se la sarebbe sentita di andare al bowling in quel momento, non dopo che
aveva mancato una chiamata così importante. Si azzittiva sempre e
diventava l'emarginato del gruppo quando era depresso.
" Stai bene?" Yu alzò riluttante lo sguardo verso la
faccia preoccupata di Bill che gli si avvicinava.
" Sì." Yu mormorò. " Ma-- mi manca la sua
voce..."
Bill diede a Yu una pacca sulla schiena . " Hey! Voi ragazzi avete
passato situazioni MOLTO più difficili! Sono sicuro che le potrai
parlare più tardi! Perciò vieni al bowling con noi!"
Brian si mise in piedi e fece un sorriso a Yu. " Ti aiuterà
a passare il tempo fino a che non la chiamerai ancora. E' a scuola adesso,
no? Non c'è nient'altro che tu possa fare finchè non torna a
casa. Allora perchè non rilassarsi e divertirsi?"
Doris diede un colpetto col gomito a Brian, "E' la cosa più
intelligente che ti abbia mai sentito dire."
Yu alzò lo sguardo e sorrise leggermente. " Be', credo che
verrò allora. Avete ragione su una cosa, non c'è nient'altro
da fare finchè non torna a casa da scuola."
*****
"STUPIDO YUU!!"
Meiko appoggiò il registratore sul tavolo e fissò Miki,
che siedeva rimpinzandosi di cibo con rabbia.
" Non essere arrabbiata con Matsura," Cercò di
rallegrare Miki. "Forse ha avuto un'emergenza, ed è dovuto
andare! Possono essere successe un mucchio di cose. Sono sicura che non
avrebbe mancato intenzionalmente una tua chiamata!"
Miki ingurgitò il suo succo e sbattè la lattina vuota sul
tavolo con un tonfo. "NON MI INTERESSA!" Si tappò la
bocca quando diverse persone a diversi tavoli si girarono a guardarla.
" Heh--" abbassò la voce e guardò Meiko con
angoscia. " Yu aveva detto che sarebbe stato lì. Me l'ha
promesso! Se sapeva che non mi avrebbe risposto, avrebbe potuto almeno
lasciare qualcosa per me sulla segreteria telefonica!
" Non ti starai stancando nuovamente della situazione Miki ?"
disse Meiko preoccupata. " HUH? NO NO!" Miki le strinse le mani
con un sorriso rassicurante. " No... per niente!" Appoggiò
le mani sul tavolo, fissandole mentre il suo viso diventava serio. "
Solo non vedevo l'ora di parlare con lui. Volevo parlargli della
bellissima alba di stamattina."
Meiko mise le sue mani su quelle di Miki e le sorrise. " Andrà
bene Miki. E' dura stare lontani dalla persona che si ama. Lo sappiamo
bene entrambe. Ma, manca solo una settimana prima delle vacanze. Poi Yu
tornerà!"
Miki ridacchiò, "Stavo pensando, che cosa faremo? Voglio
fare qualcosa di davvero speciale per lui!"
Meiko appoggiò i gomiti sul tavolo pensieroso. " Perchè
non fate una gita? Solo voi due."
Miki arrossì di colpo. " Era quello a cui stavo pensando!
Comunque non so dove andare! Voglio andare in un posto pieno di favolosi
opere di architettura per Yu. Qualcosa che lo impressioni!"
Meiko ridacchiò, " Sono sicura che penserai a qualcosa. Oh!
A proposito-- hai già deciso cosa fare all'università?"
Miki sgranò gli occhi. " A dir la verità, non ne ho
idea. Ho pensato e pensato a cosa fare con la mia vita. Ma non riesco a
venirne a capo." Sospirò e guardò di sotto. "
Magari avessi un sogno come te. O come Yu. Ma non sono brava altro che al
Tennis. E non credo che vorrò fare la tennista."
" Troverai qualcosa Miki! Non dubitarne!" Miki arrossì.
" Sì-- mi piacerebbe essere un architetto come Yu. Avremmo lo
stesso interesse!"
"Miki, devi trovare i tuoi propri interessi... non solo quelli di
Matsura--"
Fu interrotta dal suono della campanella che segnalava la fine dell'ora
di pranzo. Le due ragazze si alzarono dalle loro sedie, misero via i loro
pranzi e si avviarono verso l'edificio scolastico.
" Vuoi venire a fare shopping con me dopo la scuola?" chiese
Meiko. " Stavo pensando di andare al Junk Jungle a comprare qualche
vestito estivo."
Miki scuotè la testa. " Penso che andrò dritta a casa
dopo la scuola. Per una qualche ragione non me la sento di fare
shopping..." sorrise debolmente a Meiko mentre si separavano per
andare in classi diverse. " Ci vediamo più tardi comunque!"
" Suppongo che il mio presentimento fosse sbagliato..." sospirò
Miki. "Pensavo che oggi sarebbe accaduto qualcosa di speciale, ma non
è successo proprio niente."
******
" Sono a casa!" Miki chiuse la porta dell'ingersso e si tolse
le scarpe, si trascinò al piano di sopra e buttò la cartella
sulla scrivania, poi si buttò sul letto esausta.
" YAWN! Sono così stanca!" Osservò Kappa-chan
che siedeva sul suo cuscino, e lo mise di fronte a lei. " Sei
fortunato a non dover andare a scuola. Non hai niente di cui preoccuparti!"
Sospirò e guardò la sveglia. "Yu sta dormendo ora. Non
posso chiamarlo."
I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo di un telefono, Miki
riappoggiò Kappa-chan sul letto e andò a rispondere.
"Pronto?"
" Miki!!"
Il cuore di Miki cominciò a battere più forte al suono
della voce di Yu. Si sedette velocemente alla scrivania, tenendo il
telefono stretto all'orecchio con un sorriso che le appariva in faccia. "Yu!!
Non pensavo che fossi sveglio a quest'ora!" guardò l'orologio.
"Sono le 2 del mattino a New York! CHE stai facendo alzato?!"
" Mi dispiace aver mancato la tua chiamata prima-- Volevo veramente
parlarti! Perciò sono stato alzato aspettando che arrivassi da
scuola. Perdonami per averlo fatto!" Il tono della sua voce sembrava
cos' pieno di rimorso che Miki si sentì in colpa... snon avrebbe
dovuto prenderlo in giro.
" Yu---" voleva raggiungerlo e abbracciarlo, essere stretta a
lui. " Ti perdono. Mi dispiace-- Non intendevo dire ciò che ho
detto! Ero arrabbiata prima, così ho pensato di prenderti in giro
in modo che non lo facessi mai più."
" Non lo farò mai più! Lo prometto!"
"Ahh-- non ne potrai fare a meno scommetto! E' tutto ok." Lei
sorrise.
" Comunque---Dimmi Miki, come sta andando la scuola?"
" Bene!!" disse Miki con orgoglio, " Ho preso otto e
mezzo nel mio test d'inglese! Ho studiato molto!" Non gli disse che
l'aveva fatto solo perchè lui fosse fiero di lei.
" Buon per te Miki! Sono fiero di te!"
La faccia di Miki divenne rosso-acceso. " Ohh!! Yu non ce la faccio
ad aspettare che tu torni a casa il prossimo weekend! Starai qui TUTTA
l'estate questa volta, va bene?"
" Be'-- non esattamente.." La sua voce si era tranquillizzata
all'improvviso. Miki trattenne il respiro, come se qualcuno le avesse dato
un pugno sullo stomaco. Mormorò. " No? Per quanto starai qui
allora?" I suoi occhi si spalancarono, e il viso divenne
improvvisamente pallido.
" Non verrò a casa per l'estate... Non te l'hanno detto i
nostri genitori?" chiese.
" Non mi dicono mai niente, ma io voglio che tu mi dica che stai
per tornare a casa!" Si mise in piedi, afferrando il lato della
scrivania, la sedia che caddeva all'indietro.
"Calmati Miki! Non c'è bisogno di preoccuparsi!" Miki
si morse il labbro, raccolse la sedia, e tornò a sedersi
riluttante. " Mi spiace, ma voglio vederti quest'estate! Tu non vuoi
vedermi Yu? Siamo stati separati per quasi mezzo anno."
Yu rise, "Certo che ti vedrò, verrai a stare qui per
l'estate!"
Miki sgranò gloi occhi un paio di volte. "Cosa?"
CONTINUA.... |
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Sorprese d'estate ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.
Capitolo 2 - Sorprese d'estate
"Non posso credere che i nostri genitori non te l'abbiano detto!
Voglio stare in America per questa estate, così ho preparato tutto
affinchè tu venissi e stessi qui durante le vacanze. Ci sono così
tanti posti che voglio mostrarti!"
Il viso di Miki si illuminò all'istante, aveva giudicato male Yu,
ma lui stava pensando a lei!
"Quando ho chiesto ai nostri genitori hanno detto che per loro
andava bene, e che te ne avevano già parlato!" spiegò
Yu.
Miki rise. "Sono sicura che pensassero che UNO di loro l'avesse
fatto! Ma sono così occupati con i bambini ora che sono sicura che
io sono l'ultima cosa che hanno in mente!"
La voce di Yu era alllegra,"Sono già nati?"
"Non ancora! Ma presto. Sanno già il sesso! Il bambino della
mamma sarà un maschio, e il bambino di mamma-Chiyako sarà
una femmina."
"Quali sono i loro nomi?"
"Mamma e papà-Yoji hanno deciso che il nome del loro bambino
sarà Yuuhi. Più o meno come il tuo nome, no? Mi piace!"
"E per il bambino di mia madre?"
"Mamma-Chiyako e papà stanno ancora discutendo fra il nome
Aya, e il nome Ceres, quale ti piace di più?!"
" Hmm--Penso che mi piaccia più Aya di Ceres."
"Sono d'accordo con te!"
"Allora, vuoi venire qui con me a New York a passare l'estate?"
"CERTO!" Miki urlava quasi, il battito accelerato, SAPEVA che
oggi sarebbe accaduto qualcosa di speciale! Questo era meglio di qualunque
cosa avesse potuto immaginare! "Voglio passare l'estate con te! Non
m'importa di dove sono finchè sei con me!"
"Miki, onestamente, hai pensato che non volessi rivederti per le
vacanze, vero?" le chiese Yu prendendola in giro.
Miki si morse il labbro. "Ehmm--NO! Per niente! Non penserei MAI
una cosa del genere!"
"Non sai proprio mentire!" rise Yu "Ti vedrò il
prossimo Sabato. Sarò all'aereoporto a prenderti. Porta il tuo
costume da bagno! Staremo nella casa al mare per un mucchio di tempo!"
"lo farò! Ora ti lascio dormire...devi essere molto stanco!"
rise Miki e fissò giù verso la fotografia che aveva di loro
due insieme." Ti amo, Yu."
"Ti amo anch'io Miki. Ci vediamo presto."
*******
Miki, divertiti tantissimo quest'estate! Come te, io vado a visitare
il prof. Namura per una settimana ad Hiroshima. I miei genitori ancora non
lo sanno. Ma non mi interessa quello che farebbero o direbbero se lo
scoprissero. Sei ocsì fortunata ad avere genitori così
comprensivi riguardo alla tua relazione con Yu. Voglio che tu mi scriva un
sacco di lettere quando sei lì e fammi sapere tutto che succede!
Miki chiuse il diario e si alzò, danzando intorno alla stanza con
Kappa-chan in braccio. Rideva mentre osservava i vestiti sparsi sul letto,
pronti ad essere sistemati in valigia.
"Domani!" mormorò. "Domani VEDRO' Yu, e starò
vicino a lui per due mesi!"
I suoi pensieri furono interrotti dal bussare alla porta. Sua madre e
Chiyako fecero capolino con le teste nella stanza.
"Miki! Hai già preparato tutto?"
"Oh! No, non ho ancora finito!" segnalò tutti i vestiti
che aveva steso sul letto. Aveva trascorso quasi un'ora ieri a scegliere
il costume da bagno perfetto con Meiko.
"Lascia che ti aiutiamo!" Entrarono nella stanza ridendo
eccitate. Parlando tutte assieme.
"Sì!" ridacchiò Chiyako. "Miki, questa
maglietta è così carina! Sono felice che tu la stia
portando! Ma non pensi che dovresti portare vestiti più caldi? New
York non è calda come il Giappone durante l'estate!"
"Sono d'accordo." disse la madre di Miki, Rumi. "Dovresti
almeno portre qualche vestito caldo. Non voglio che ti prenda il
raffreddore!" Tirò fuori una felpa dall'armadio di Miki e la
ripiegò nella valigia.
Miki le guardò entrambe. "Ehmm- davvero, non avete bisogno
di aiutarmi. Ce la faccio da sola a fare le valigie!"
"Oh--non dirmi che non stai portando questo vestito!?"
piagnucolò sua madre mentre tirava fuori un vestito estivo con
fiori rosa stampati. "Mi piace tantissimo! Devi portarlo per
avere qualcosa di carino da mettere, in caso tu vada fuori a cena o ad una
festa!" Lo ripiegò e lo mise in valigia.
" M-mamma!! Riesco a mettere le mie cose a posto da sola! Se
continui a mettere tutti quei vestiti dentro non avrò spazio per la
roba che io voglio portare!" Miki rise nervosamente, non
avrebbe mai dovuto in primo luogo farle entrare nella sua stanza.
I suoi pensieri vennero interrotti ancora una volta da un bussare alla
porta. Suo padre e Yoji entrarono.
Miki cercò di nascondere il suo disappunto. Tutti e quattro i
genitori nella sua stanza in una volta! Stava diventando troppo caotico!
"Miki," suo padre si avvicinò a lei, mettendole le mani
sulle spalle e la guardò negli occhi seriamente. "Starai con
Yu per tutte le vacanze estive...." lanciò un'occhiata
maliziosa a Yoji, "Siamo stati giovani una volta, perciò non
credere che non sappiamo cosa state pensando di fare...."
Miki diventò color rosso acceso mentre tutti concentravano la
loro attenzione su di lei. "CH-CHE vuoi dire? Tu SAI che stiamo
pensando di fare? NON è quello che pensi..."
"E' tutto okay Miki! Nessun problema!" Suo padre e Yoji le
diedero una pacca sulla spalla, e le misero in mano una scatoletta piena
di vari colori di preservativi. "Divertiti!"
Il viso di Miki avrebbe potuto essere messo a confronto solo con un
pomodoro rosso. Fissò la scatola che aveva in mano. "V-voi--siete
incredibili..."
Tutti i genitori risero e la abbracciarono.
"Quando vedi Yu, ricordati di salutarlo da parte nostra!"
disse sua madre.
"Digli che farà MEGLIO a scriverci più spesso!"
disse Chiyako. "Non lo sento mai!"
"Già! E' incredibile come sia cresciuto e diventato così
indipendente!" aggiunse il padre di Miki. "Non sei
d'accordoYoji?"
"Puoi scommetterci! Non viene a trovare la sua famiglia per le
vacanze! Ah be', almeno Miki può vederlo." Yoji diede un
colpetto col gomito a Miki, che non si era mossa da quando suo padre le
aveva passato la scatola di preservativi. Lo fissò, la sua faccia
così accaldata che avrebbe potuto accendere un fuoco. Si chiedeva
se era rosso d'imbarazzo come si sentiva dentro.
"E' vero!" disse Chiyako, nessuno dei genitori che prestava più
attenzione alla loro distratta figlia. "E' così divertente
vedere i tuoi figli innamorarsi! Ahhhh-- Mi ricordo quando ero giovane e
innamorata!" ritornava indietro con la mente insieme a Rumi.
Miki non aveva sentito una parola di quello che i suoi genitori stavano
blaterando. Meccanicamente infilò il pacchetto di preservativi
nella valigia , ancora rossa per l'imbarazzo.
"Shht-- solo i miei genitori avrebbero potuto fare una cosa del
genere! Non ci posso credere! Yu ed io non ci siamo spinti ancora COSI'
lontano---" si interruppè, ed arrossì, fissando il
pacchetto multivcolore situato in un angolo della sua valigia. "Ma--
andare oltre un bacio..." continuò a fare la valigia, pensando
fra sè e sè, "Andare oltre un bacio con lui, sarebbe
meraviglioso!" Rise a sè stessa, mentre infilava Kappa-chan in
valigia!" I suoi occhi divennero determinati mentre chiudeva la
valigia. "Sì-- voglio farlo! Voglio andare oltre un bacio!"
*******
Yu guardò nervosamente il suo orologio. "11:50," mormorò,
"Perchè nessuno è ancora passato attraverso la dogana?
Miki avrebbe dovuto scendere dallìaereo 45 minuti fa..."
Brian gli diede una pacca sulla schiena, "Impaziente hmm, Non ti
biasimo! Se la mia fidanzata fosse dall'altra parte del mondo tutto il
tempo io sarei molto meno tranquillo di te!"
"Sa di tutte le cose che hai pianificato per lei?" chiese
Doris. "Hai passato giorni interi a guardare depliant sui diversi
luoghi in cui potevi portarla."
"Sarà divertente vederla per più di due giorni!"
aggiunse Jinny eccitata. "E' una ragazza così gentile! Voglio
conoscerla meglio."
"Anch'io penso la stessa cosa."annuì Bill, e mise un
braccio intorno alle spalle di Jinny e stettero tutti lì ad
aspettare. Una per una, le persone cominciarono a passare attraverso il
lungo corridoio e ad unirsi alla folla di gente che aspettava.
All'improvviso, Michael apparve attraversando a tutta velocità il
corridoio.
"BRIAN!" urlò Michael eccitatamente. "Dove sei!?"
Si fermò e lasciò a terra il suo grosso bagaglio a mano,
guardandosi intorno con occhi attenti e luccicanti.
Gli occhi di Brian si alzarono, e sbattè la mano in aria
mentrecorreva verso Michael. "Michael! Bentornato!"
"E' venuto anche Michael?" commentò Doris.
"Già! Voleva venire a casa per le vacanze!" disse Bill
mentre il gruppo andava a salutare Michael.
"E' bello vederti ancora Michael!" Spero che tu ti sia preso
cura di Miki al posto mio!" disse Yu mentre stringeva la mano a
Michael.
Michael annuì con la testa. "Puoi scommetterci! E' stata
dura starle dietro!" scherzò.
"Lo porteremo a casa dei miei genitori prima di tornare
all'appartamento. Michael trascorrerà l'estate a casa, ma verrà
per la gita alla casa al mare." spiegò Brian. Yu annuì.
"Starai cercando Miki!" disse Michael ridacchiando. "Era
così eccitata all'idea di vederti, che non riuscivo a tenerla
attaccata alla sedia durante il viaggio in aereo. Guardava l'orologio
quasi ogni ora, e camminava avanti e indietro per il corridoio....era come
una bambina piccola!"
"Yu!"
Yu si paralizzò al dolce suono della voce di Miki che veniva da
dietro di lui. Si voltò rapidamente indietro, il cuore che gli
batteva in petto mentre la vedeva avvicinarsi a lui, i suoi occhi
spalancati e attenti. I suoi capelli erano diventati più lunghi
dall'ultima volta che l'aveva vista. Ed erano raccolti in due treccie.
" Miki!!" sorrise ele corse incontro, abbracciandola
strettamente. Miki lasciò cadere il suo bagaglio a mano e lo
abbracciò a sua volta. Accoccolò la testa contro la sua
maglietta, con lacrime di gioia che le scendevano giù dalle
guancie.
" Yuuuu!! Yu mi sei mancato!" Disse fra silenziosi
singhiozzzi.
Yuu la spostò gentilmente tenendola per le spalle, e guardandola
negli occhi. "Perchè piangi?"
Miki si morse il labbro e si asciugò rapidamente le lacrime. "Sono
solo molto felice..." Avvolse le braccia intorno alle sue larghe
spalle e lui la portò vicino a sè. Si scambiarono un lungo
bacio appassionato.
" Wooo wooo!!" Urlò Jinny. Corse verso la coppia dopo
che ebbero finito di baciarsi e buttò le braccia intorno a Miki. "Benvenuta
a New York, Miki!"
" Benvenuta. Hai fatto un buon viaggio?" Bill si avvicinò
a loro, seguito da Brian e Doris.
"Mmm-- un viaggio ok." Miki arrossì e giocherellò
con le dita. "Ero troppo impaziente per un viaggio così lungo!
Non ho dormito per niente!" Lanciò un'occhiatina maliziosa a
Michael. "A differenza di questo testa di rapa-- deve aver tenuto
sveglio l'intero aereo con il suo russare!"
Tutti quanti scoppiarono a ridere mentre Michael diventavano di color
rosso acceso.
"Avresti dovuto svegliarmi se russavo..." bofonchiò
Michael.
" No! Era troppo divertente guardarti mentre sbavavi nel sonno."
Rise Miki. Prese il braccio di Yu e lo strinse a sè, guardandolo
negli occhi, "Comunque, sono molto stanca! Possiamo andare?"
" Sì... sei affamata Miki? Ho portato un po' di cibo in
macchian." Disse Yu, e prese il suo bagaglio a mano e la valigia. "Cavolo!"
fece una smorfia per il peso. "Che hai messo qui dentro? Parecchie
palle da bowling?"
" No! Mamma e mamma-Chiyako mi hanno aiutatto a farla! Perciò
ho portato un po' più di quello di cui avevo bisogno." confessò
Miki.
"Immagino." Rise Yu mentre cominciavano tutti a camminare
fuori dall'aereoporto.
" Non vedo l'ora di vedere il nuovo appartamento!" disse Miki
eccitata. "In ogni caso dov'è? A Manhattan?"
"Sì- è un appartamento con tre stanze, due persone
per ognuna. Sai Jinny, Bill, Brian e Doris vivono tutti qui con me.
Abbiamo deciso di andare allo stesso college. Perciò condividere un
appartamento invece del dormitorio è sembrato molto più
piacevole"
Il cuore di Miki fece un salto di gioia all'idea di trascorrere l'intera
estate con Yu ed i suoi amici. Pregò in silenzio di condividere la
stanza con lui. Se l'appartamento aveva tre camere, due per ciascuno,
doveva esserci un letto in più per lei.
"A che stai pensando così intensamente?" Yu le diede
per scherzo u colpetto sulla testa, e Miki sgranò gli occhi uscita
dal suo sogno ad occhi aperti.
"A n-niente!" Disse velocemente, girandosi per nascondere il
viso arrosito.
Yu rise e la sollevò per la vita col braccio libero. "Continua
a sognare ad occhi aperti, ed andrai incontro a qualcosa."
"Y--YUU!! La gente ci guarderà!!" Miki si guardò
intorno nervosamente ma nessuno nell'aereoporto sembrava preoccuparsene più
di tanto. Qualcuno sorrideva o ridacchiava nella loro direzione.
" Non importa a nessuno in America." Disse Yu, continuando a
tenerla in braccio lungo il corridoio verso le scale mobili. "Non è
come in Giappone."
Miki ridacchiò. " Credo che mi piacerà molto
l'America!"
*******
"Wow-- è davvero bellissimo!" si meravigliò Miki
davanti alla bellezza del salotto. Un'enorme finestra con porte scorrevoli
costituiva una parte del muro. La cucina era piccola e separata dal
salotto parzialmente da un muro. Miki corse verso la grande finestra e
osservò la vista dell'acqua e della città sottostante, con
le luci della città che brillavano come stelle. Tutti si
ammucchiarono in salotto insieme a lei.
" Benvenuta a casa!" Disse Jinny mentre allargava le braccia
per mostrare a Miki il loro appartamento.
" Ecco la stanza di Jinny e Doris, laggiù." Precisò
Yu. " E la stanza accanto a quella è di Brian e Will. Il bagno
è proprio quaggiù. E questa è la tua stanza per
l'estate." Yu sorrise e aprì la porta fra le altre due.
Miki entrò e diede un'occhiata intorno. Non era grande, ma
neanche troppo piccola. C'erano due scrivanie, e due letti ad entrambi i
lati della stanza e un largo armadio appoggiato al muro più lontano
della stanza, accanto ad una grande finestra con vista sulla città.
" Questa è anche la tua stanza?" Chiese lei, cercando
di sembrare innocente. Ma il suo cuore stava battendo all'impazzata.
" Già." Yu si avvicinò alla finestra e l'aprì
mentre un'ondata di aria fresca riempiva la stanza. "Ti va bene? Se
vuoi averla per te, io posso dormire sul divano del salotto. Non importa--"
"---No, certo che mi va bene! Se questa è la tua stanza,
dovrei essere io a dormire sul divano." replicò Miki
avvicinandosi e fermandosi accanto a lui, a guardare fuori dalla finestra.
La voce di Will spuntò dietro di loro mentre stava per chiudere
la porta "Bene-- vi lasciamo da soli." Fece l'occhiolino a Yu e
chiuse la porta.
Miki sorrise a se stessa e si appoggiò al davanzale della
finestra, ispirando una profonda boccata d'aria. "Wow-- è
COSI' bello qui! Sei fortunato ad avere questo tipo di vista ogni giorno!"
Yu l'abbracciò da dietro e seguì il suo sguardo.
" Già-- è molto bello. Ma c'è una vista molto
più bella...che non riesco a vedere tutti i giorni." Le baciò
dolcemente il collo.
Miki si girò lentamente e lo abbracciò stretto. "turned
around slowly and embraced him tightly. " Che dolce, mi sei mancato
così tanto. Questa sarà una splendida estate."
Yu rise, fissando i suoi occhi traslucidi, vedendo chiaramente in essi
il proprio riflesso. Miki incontrò il suo sguardo, arrossendo
leggermente mentre si scambiavano un lungo bacio appassionato. Infine,
quando Yu si allontanò, ancora stringendola forte tra le braccia,
disse, "E' da tanto che volevo mostrarti questa città. Tutti i
bei paesaggi e posti. E' una delle ragioni per cui ho rifiutato di tornare
a casa, e invece ho voluto che venissi qui. "Le sorrise, tenendola
gentilmente per le spalle. "Possiamo finalmente fare il nostro
viaggio! Solo noi due.""
" Ho aspettato quasi un anno adesso!" ridacchiò Miki. "Ma
ora, sono COSI' stanca! Penso che andrò a letto."
Yu annuì. " Devi essere stanca. E io voglio mostrarti un
sacco di cose domani! Partiremo per la casa di Brian al mare, volevo
mostrarti anche quel posto da molto tempo.".
" Al mare? Che bello!" rise Miki.
" Già!" Yu la sollevò fra le braccia e la buttò
sul letto. "Ma prima, dormi un po'!" Si avvicinò e la
baciò sulla fronte. "Buonanotte Miki...sarò in salotto
se hai bisogno di qualcosa."
"Buonanotte Yu! Ci vediamo domani!" Lo vide lasciare la
stanza, poi si alzò e aprì la sua valigia per tirare fuori
la maglietta di lui che era solito indossare come camicia da notte.
"Userò questa maglietta questa notte!" sorrise mentre
si disfaceva le treccie e si svestiva. Mise la maglietta sopra la testa
poi andò nel bagno adiacente per lavarsi i denti. "So che sarà
una vacanza davvero speciale. Yu ed io ci costruiremo un sacco di bei
ricordi questa volta! E niente ci disturberà!"
******
Meiko,
Due giorni fa sono arrivata a New York. E proprio ora siamo arrivati
nella casa al mare di Brian di cui ho sentito tanto parlare. E' così
bello qui, e io amo il mare. Yu dice che mi insegnerà a fare
windurf ... ma sono un poco nervosa su questo. Yu dice che verso la fine
delle vacanze mi porterà in viaggio, solo noi due, senza i suoi
amici intorno. Mi chiedo, dove vuole andare?
Ti scriverò presto! Stammi bene!
Miki
Miki piegò la lettera e la sigillò nella busta, mise un
francobolllo sul lato superiore destro e la indirizzò a Meiko. Non
era passato molto tempo da che aveva finito che Yu bussò alla sua
porta.
" Miki! Andiamo, ti stanno aspettando tutti!"
Miki balzò in piedi e si mise addosso un vestito che le
ricoprisse il costume, "Sto arrivando!" Aprì l aporta e
si affrettò a scendere le scale dietro Yu. "Mi dispiace di
avervi fatto aspettare tutti quanti, stavo solo finendo questa lettera."
La tirò fuori mostrandola.
" La spedirò io più tardi per te." Disse Brian
mentre la metteva sul tavolo. "Va bene, andiamo! Il surf mi sta
chiamando."
" Se continui a fare quella parlata da surfist ancora un po' di più
allora mi convincerò totlamente che sei andato fuori di testa."
Rise Doris.
Corsero tutti fuori verso la spiaggia, ognuno dei ragazzi con una tavola
da surf salda sotto il braccio. Jinny, Doris e Miki erano pesantemente
caricate con asciugami da spiaggia, ombrelli, cestini da picnic e
vaschette di ghiaccio.
"La c'è un bel posto." Jinny puntò un banco di
sabbia in mezzo a molte persone che avevano già reclamato il loro
posto sulla spiaggia. Tutti si diressero lì e vi buttarono là
la loro roba.
Miki stese di proposito il suo asciugamo accanto a quello di Yu, ridendo
fra sè e sè. Niente avrebbe rovinato questa vacanza. Niente
al mondo!
" Facciamo a chi arriva prima all'acqua!" rise Yu mentre
giocando le dava un colpetto sulla testa e cominciava a correre.
" Ahh!" si lamentò Miki e balzò in piedi,
strofinandosi la testa. "Non è giusto che tu sia partito per
primo! YUUU!!" partì con uno scatto dietro di lui.
Jinny, Will, Brian e Doris si guardarno tutti l'uno con l'altro e
risero. Finirono di sistemare la roba e poi Will e Jinny andarono a
giocare a pallavolo, mentre Doris si preparava ad abbronzarsi e Brian
agguantava la tavola da surff.
" E' troppo divertente guardare quei due." Sorrise Doris
mentre guardava Yu e Miki tra le onde.
" PRESA!" rise Yu mentre afferrava Miki proprio nel momento in
cui s' infrangeva un'onda. Miki spalancò la bocca mentre
ritornavano nuovamente in superficie e scherzando lo minacciò col
pugno. "Yu, non azzardarti a farlo mai più!"
" Ahh, non sei divertente!" ridacchiò Yu mentre la
prendeva in braccio e la stringeva a sè. Miki rise e gli buttò
le braccia al collo, dandogli un bacio sulla guancia. " Cavolo,
sembra proprio che dovrò farti il cannone umano-- quello ti
risveglierà del tutto." la stuzzicò.
"C-Cannone umano?" Miki impallidì mentre Yu la
sollevava sopra la sua testa. " Uno!"
" YUU!" urlò Miki, con le braccia e le gambe che si
agitavano.
" DUE!"
" FERMATI!"
"TRE!" La lanciò urlante nell'acqua con un forte
spruzzo a circa sei piedi di distanza da lui.
" HA HA!" Yu si mise le mani sui fianchi ridendo, " La
faccia che hai fatto era impagabile" disse prendendola in giro.
Aspettò che Miki riemergesse, passarono cinque secondi, dieci...
" Miki?" Yu si fece strada verso il luogo in cui l'aveva
buttata, preoccupato. " MIKI?!" Si immerse sott'acqua,
guardandosi intorno come impazzito. " Miki dove sei?!"
All'improvviso sentì un violento strattone alle gambe mentre
venivano legate insieme, non più capaci di spingerlo nell'acqua.
Impotente, affondò ulteriormente con le braccia che si agitavano
con forza. Per un secondo lo prese il panico fino a che non vide il viso
di Miki che sorrideva trionfante sotto l'acqua. Gli teneva saldamente le
gambe. La tirò su ed emersero, spruzzando intorno a loro goccie
d'acqua.
" Ti ho preso!" rise Miki, strizzandosi i capelli bagnati. "Ecco
quello che ti meriti per avermi fatto il cannone umano!"
Yu la strinse forte a sè. " Pensavo fossi annegata!
Stupida... non spaventarmi più così!"
Miki si morse il labbro. " Non volevo spavertarti... Mi spiace."
Yu le sorrise. "C'è qualcosa che volevo fare. Aspetta qui."
E si diresse alla spiaggia..
" Aspettare!? Per fare cosa?!" gli gridò Miki.
" E' UNA SORPRESA!" le urlò con un ghigno, e corse alla
spiaggia verso un negozio.
" Vediamo che farà." Incrociò le braccia e si
guardò intorno.
Doris vide Yu dirigersi verso la casetta sul mare.
"Allora, sta per comprarlo... Sono contenta, penso che le piacerà
molto." Ridacchiò e riprese a leggere la sua rivista. Due
ragazze passarono vicino, parlando e lei non potè fare a meno di
ascoltare.
" Guarda! Eccolo là vicino al negozio sulla spiaggia, in
costume blu."
" E' COSI' BELLO! E' persino da solo. E' la nostra occasione!"
" Hey, l'ho visto io per prima!"
" Sarà una gara divertente. Andiamo!"
Doris alzò gli occhi oltre il giornale per vedere le due ragazze
correre verso il negozio dietro a Yu. Sorrise tra sè.
" Mi dispiace dirvelo ragazze, ma non vincerà nessuna di
voi due." Pensò.
"Hey Doris!" la chiamò Jinny mentre le correva
incontro. " Andiamo in acqua adesso! Mi sono riscaldata tutta a causa
di quel gioco."
"Ma è stata una bella partita!" rise Will avvicinandosi
e mettendole un braccio intorno. "Abbiamo davvero fatto una strage!
Andiamo a rinfrescarci adesso."
" Certo che vengo!" disse Doris mentre chiudeva il giornale e
si metteva in piedi. Indicò col dito verso il negozio con un
sorriso compiaciuto sul viso. "Indovinate chi è stato preso di
mira."
Jinny e Will osservarono oltre e videro due ragazze che parlavano con
Yu. Poi lui che scuoteva la testa e segnalava l'acqua dove Miki aspettava
impaziente. Entrambe si girarono e si sbrigarono ad andare via,
bisbigliando tra loro.
" Non è sempre preso di mira almeno una volta al giorno ogni
volta che si fa vedere qui?" rise Doris.
" Che ragazzo fortunato..." bofonchiò Will.
" Ahh—Siamo gelosi?" lo prese in giro Jinny.
" Che?!"
" Niente." ridacchiò lei. Jinny afferrò il
braccio di Will e lo trascinò verso l'acqua. "Andiamo!"
********
Meiko, ieri mi sono divertita così tanto! Abiiamo passato
l'intera giornata in spiaggia. Per la maggior parte del tempo sono stat in
acqua, e poi abbiamo fatto un barbecue per la cena, e poi una partita di
pallavolo. Jinny e Will hanno finito col vincere, dal momento che sono
entrambi bravi. Io non sono brava a giocare a pallavolo, ho troppa paura
che la palla possa colpirmi in faccia! Naturalmente, questo fatto non ha
aiutato la mia squadra con Yu per niente. Yu è molto carino,
continua a stuzzicarmi riguarda a una sorpresa che ha in serbo per me.
Scoprirò oggi cos'è!
Miki
Miki posò la penna e guardò fuori dalla finestra il mare
calmo.
" Già! Oggi passeremo ancora una giornata al mare!" Si
alzò eccitata e scese le scale, arrivando in salotto dove tutti
stavano aspettando che la colazione fosse pronta.
" Yu, ci stai mettendo una vita con la colazione! Che stai facendo?"
Piagnucolò Jinny. Si sedette sul divano, appoggiandosi a Will
mentre guardavano le notizie del mattino.
Yu alzò lo sguardo dalle cose che stava preparando e vide Miki
che stava sull'uscio della porta. "Buongiorno Miki dormigliona!"
Miki rise. " Be', sono andata a letto così tardi ieri!"
"Sono contento che tu abbia deciso di alzarti!" aggiunse
Brian. Stava aiutando Doris a preparare la tavola. " O saremo stati
in ritardo sulla tabella di marcia."
" Nella tabella di marcia?" asked Miki confused.
" Brian..." disse Yu con tono infastidito. " Quella è
la MIA sorpresa!"
"Ehmm-- Mi spiace!!" Brian capì di aver parlato troppo,
e tornò a sedersi sul divano a guardare la TV. "Mi limiterò
a sedermi qui e non parlerò più."
" No fare caso a Brian." disse Doris a Miki, " Parla
sempre prima di pensare."
" No, è ok!" Miki andò da Yu in cucina, lo
abbracciò e gli diede il bacio del buongiorno. " Allora--
qual'è la tabella di marcia?" Gli chiese stuzzicandolo.
Yu sorrise. "Chiudi gli occhi e apri la bocca.."
"Hmm? Bel modo di evitare la domanda..." Miki fece spallucce e
fece come lui le aveva chiesto. Yu le mise un pezzetto di spezzatino sulla
lingua.
"Mmm!" lei lo mangiò e aprì gli occhi. "Che
cos'è?"
" Scommetto che non ne hai mai magiati prima d'ora !" Disse
mentre tornava a cucinare le frittelle.
"E' delizioso!" rise Miki. "In America fate questo tipo
di colazione tutte le volte?!"
Yu rise. " Veramente no, abbiamo buon cibo solo per le colazioni
speciali. La maggior parte delle volte prendo semplicemente un biscotto, o
qualche cerelae freddo e corro a scuola."
Miki arrossì. "Allora-- hai preparato una colazione speciale
per me..."
"Chiaro che non è per te. L'ho fatta tutta per me!" Yu
mangiò un pezzo di spezzatino e le voltò la schiena.
" Oooo-- YUUU!!" Miki con fare giocoso lo picchiò
ripetutamente sulla schiena, Yu la ignorava semplicemente. " Ti
prendi SEMPRE gioco di me in questo modo!! Sei odioso!"
Yu rise e alzò in aria le mani. "Ok ok! Mi spiace-- era uno
scherzo! Veramente!"
Jinny, Will, Brian e Doris la coppia felice dal salotto divertiti.
Jinny rise e si girò verso Will. " Miki è così
carina! Yu aveva ragione quando diceva che era uno spasso prenderla in
giro."
Will annuì e sorrise anche lui. " E non ho visto Yu così
felice da quando ha scoperto che non erano fratelli."
" Già, è dura credere che qualcuno possa spaccare una
coppia così. Talmente innamorata..." aggiunse Doris.
Jinny annuì, poi tornò a chiamare Yu con un tono
lamentevole, " Yuuuuu, non è ancora pronta la colazione? Sono
COSI' affamata!"
" Ok ok! E' quasi pronta, potete accomodarvi a tavola tutti quanti."
Disse Yuu.
Tutti si diressero verso il tavolo e si sedettero mentre Yu portava un
grosso piatto pieno di frittelle. Miki portò il piatto con lo
spezzatino dopo di lui, stando attenta a non farne cadere nessuno per
terra.
" Yaha!" Miki rise mentre si sedeva. "Sembre TUTTO così
buono!"
"E' perchè non l'hai cucinato tu!" la prese in giro Yu
mentre prendeva una frittella. Tutti seguirono il suo esempio.
" Yuuuu!!" Miki alzò la forchetta minacciosa.
Yuu rise e intreccio la sua forchetta con quella di lei. " Touché!"
" Hey hey voi due!" disse Brian mentre si faceva una bella
bevuta di succo d'arancia. "E' ancora troppo presto per così
tanta energia."
"Miki non può farci niente, strabocca sempre di energia!"
disse Yu mentre versava la salsa sulle frittelle e cominciava a mangiare.
"Stava parlando anche di te." precisò Miki, "Non
sono SOLO io!"
" Hey! Qulacunomi può passare la marmellata?" chiese
Jinny mentre prendeva un pezzo di toast.
" La prendo io!" disse Miki, saltando giù dalla sedia e
dirigendosi in cucina.
" E' nella credenza sopra il lavandino."
Miki aprì la credenza e ci guardò intorno. "Ah!
Eccola! Oooo-- ma è vuota! Oh, qui c'è qualcosa..."
afferrò un barattolo e lo portò a tavola. " E'
albicocca penso... non riesco a leggere l'etichetta in inglese."
Jinny guardò l'etichetta e sbattè le ciglia. " No, è
marmellata d'arancie (NdT in inglese 'Marmalade')."
Miki si fermò mentre stava per addentare qualcosa e le strappò
il barattolo. " Marmellata d'arancie!" Rise. "Ti ricordi
Yu?"
Yu si fermò all'improvviso, e la guardò furtivo. "Non
oserai-"
Miki lo ignorò e si girò verso gli altri, che la
guardavano tutti intensamente " Mi ricordo che il giorno dopo che ci
eravamo trasferiti a vivere insieme, gli chiesi un po' di gelatina per il
mio toast, ma Yu invece mi diede della marmellata d'arancie! E
all'improvviso, mi venne in mente-- Yu è proprio come la marmellata
d'arancie!"
"Come la marmellata d'arancie?" chiese Doris confusa.
"Perchè a me?" Yu guardava il soffitto.
" E' vero!" esclamò Miki. " Vedete, sembra buono
da fuori, proprio come se fosse assolutamente delizioso, ma quando lo
provi, è in verità amarognolo, e si fa gioco di te!"
" E' un paragone PERFETTO per Yu!" rise Jinny. "Gli calza
così bene!"
"Jinny..." Yu la guardò senza poter fare niente.
"D'ora in poi ti chiamerò Marmalade Boy!" lo schernì
Will. "Può essere il tuo soprannome."
" Heh, se lo fai, non vivrai per pentirtene." Disse Yu mentre
finiva di bere un bicchiere di succo d'arancie. Poi si voltò verso
Miki, con un gigno sul viso. "-- ma non dimenticare come ti chiamai
io in cambio." Si alzò e andò in cucina.
" No Yu-- non provare a--"
"Eccola!" Aprì la credenza e tirò fuori qualcosa
dal ripiano più alto.
" Ok-- me la riprendo!" Miki si morse il labbro nervosamente,
cercando di affondarsi nella sedia.
Yu ritornò a tavola, teneva in mano un barattolo di senape
piccante. E per fare più effetto lo puntò con un dito.
" Miki qui è proprio come la senape."
" Yuuuu!!" Il viso di Miki diventò rosso per
l'imbarazzo.
" In che senso è come la senape?" chiese Jinny.
" E' piccante e speziata, una vera mustard girl!" rise Yuu
giusto un attimo prima che Miki gli mettessse una mano sulla bocca.
Ma le parole gli erano già uscite, e tutti scoppiarono a ridere.
" Mustard Girl! E' anche meglio di Marmalade Boy!" rise Jinny
Miki e Yuu si fissarono l'uno con l'altro, poi scoppiarono in risate
anche loro
Tutti i piatti erano stati ripuliti e Jinny e Will avevano appena finito
di lavarli.
" Ok Marmalade Boy, pensi che sia giunto il momento?" Chiese
Brian.
"Il momento?" chiese Miki confusa.
" Si--" disse Yuu. "Adesso avrai la tua sorpresa."
Si alzò e andò nella camera di Will e Brian.
" Yay!! Finalmente saprò! " esclamò Miki.
Yu ctornò dalla stanza con un grosso pacco avvolto e lo piazzò
davanti a Miki.
" Spero che ti piacciano, è parte del nostro programma di
oggi. " le fece l'occhiolino mentre lei si metteva il pacco sulle
ginocchia.
" Ooo-- pesante!" Fece un grande sorriso. Anche lui le sorrise
e si sedette vicicno a lei mentre Miki lo apriva lentamente.
" Wow!!" I suoi occhi si illuminarono mentre apriva il pacco
che rivelava un paio di roller blades blu scintillanti. "Roller
skates?"
Yu li tirò fuori dalla scatola per lei. "Si chiamano Roller
blades. Tutti in America li usano. Sono molto divertenti!"
"Voglio provarli!" rise Miki, prendendo i roller blades tra le
mani. "Sono fantastici!"
" Ne abbiamo tutti un paio. Ho imparato come usarli quaggiù,
ogni cosa a New York è di cemento, ed è più facile
andare in giro così che in bicicletta."
" Grazie Yu!" Miki abbracciò Yu e gli diede. "Grazie
tante!" Si strinse i roller blades al petto. "Quando posso
imparare ad usarli?"
"Proprio ora!" Disse Jinny, alzandosi insieme aWill. "
Stavamo pensando di andare fuori oggi, c'è una strada che costeggia
la spiaggia, quello è un posto perfetto per imparare!"
"La miglior cosa che ci sia!" aggiunse Doris, " Andare
coi Roller blades a New York sul mare!"
CONTINUA...... |
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Preludio alla tragedia ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.
Capitolo 3 - Preludio alla tragedia
"AHHHH!!!" urlò Miki mentre rotolava giù per il
marciapede alla massima velocità, con le braccia al vento che
cercavano di equilibrare i suoi piedi tremolanti. La spiaggia sabbiosa
alla sua destra e i pericolosi alberi che costeggiavano il marciapiede
sembravano costituire seri ostacoli.
" GIRA!" urlò Yu quando notò che si stavano
avvicinando ad una curva, se non avesse girato a destrasarebbe finita
dritta contro un albero.
" COME?" gli urlò Miki, " AHHH! MORIRO'!!"
Si mise davanti le braccia per cercare di assorbire la forza
dell'impatto, ma invece si sentì sollevare in aria da un forte
braccio intorno alla vita."AHH!"
Aprì gli occhi e guardò in alto verso Yu, che la stava
tenendo per la vita, coi roller blade che penzolavano a 20 centimetri dal
suolo. Yu l'aveva presa fra le braccia e fatto la curva al posto suo prima
che si schiantasse.
"G-grazie." Disse tremolante.
"Avrei dovuto immaginare che una persona maldestra come te non
avrebbe mai potuto fare neanche una cosa facile come questa!" disse
annoiato.
"Ohhh-- YUU! Se lo sapevi perchè me li hai regalati?!"
replicò Miki stizzita.
Yu cominciò a ridere, "Stavo solo scherzando! Dovrò
istruirti per bene così non perderai il controllo."
Miki arrossì e guardò dietro di loro per vedere gli altri
quattro amici che si sganasciavano dalle risate. " Y-Yu, puoi
mettermi giù adesso!"
" Ma certo principessa," disse mentre l'appoggiava di fronte a
lui, con il braccio ancora intorno alla sua vita. " Ma, non lascerò
che ti allontani da me questa volta!"
Miki arrossì ancora di più, "Sei sicuro che sia una
buona idea? E se cado? Ti porto giù con me."
"Ti salverò prima che tu cada." replicò Yu. "
Pensa solo a rilassarti e metti un piede davanti all'altro. Lentamente, sì--
ci sei! Scivola su un piede per alcuni secondi poi cambia."
Miki sorrise e cominciò a ridere, " Ce la sto facendo!"
"Qualunque cosa è possibile per la principessa." scherzò.
Miki ridacchiò, " Ora ci riesco perchè Yu mi è
così vicino, " pensò, " Mi dà
coraggio e sicurezza!"
" Ora, metti i piedi insieme e lasciati scivolare," disse
stringendo la presa su di lei, avvicinandola ancora di più a sè.
Yu mise la testa sopra quella di Miki mentre scivolavano giù per
la colina, e Miki notava appena quanto stavano andando veloce; erano
entrambi nel mondo dei sogni.
" Vorrei stare così per sempre! Voglio stare sempre vicino a
Yu!" pensò Miki, " Come ho potuto resistere a stare senza
di lui così a lungo? Dovevo essermi dimenticata quanto fosse
meraviglioso starglia accanto." Pensò Miki mentre chiudeva gli
occhi.
" HEY YUU!! MIKI!!! ATTENTI!!!" La voce di Jinny passò
sopra le loro teste mentre sia Miki che Yu si svegliavano dal sogno ad
occhi aperti intempo per vedere gli scalini di pietra che conducevano giù
alla spiaggia davanti a loro.
"SVOLTATE!" gridò Brian.
Ma era troppo tardi, Miki e Yu caddero entrambi giù dalle scale
ad una grande velocità. Yu cercò di sollevare Miki, ma lo
spostamento di peso servì solo a fargli perdere l'equilibrio mentre
i due cadevano per le scale, e rotolavano giù in modo strano,
atterrando nella calda sabbia. Jinny, Will, Brian e Doris si fermarono
tutti di fronte alle scale, con Will e Jinny che trattenevano a stento le
risate. Doris scese cautamente per le scale dirigendosi verso di loro.
"State bene?" chiese.
Yu sollevò lentamente la testa e, sputando sabbia, si mise a
sedere stordito, alzando la testa verso Doris.
"Che è successo?" chiese, cercando di recuperare la
vista.
"Sciocco, non stavi prestando attenzione a dove stavi andando!"
disse Doris, scuotendo la testa e ridendo. Yu si passò una mano fra
i capelli per togliere la sabbia e rise anche lui, poi si accorse di Miki,
che stava ancora giacendo priva di conoscenza sotto il suo braccio
sinistro.
"Miki?!" chiese allarmato.Si mise rapidamente in piedi e si
avvicinò a lei preoccupato. "Miki!? Sveglia!" La rivoltò
con circospezione e spalancò la bocca alla vista di una densa
striscia di sangue che le scivolava giù per la fronte dai capelli.
"MIKI!" il cuore di Yu fece un balzo, si maledì
silenziosamente e afferrò una mano priva di vita. " MIKI
SVEGLIA!!!"
"Oh mio Dio!" Doris vide il sangue e balzò in piedi. "
JINNY! WILL! CHIAMATE UN'AMBULANZA!"
**********
" Yu!!!" urlò Miki. Aprì gli occhi su una
confusa nebbia, ma non riusciva a distinguere niente. Era tutto nuvoloso
attorno a lei, e si sentì impaurita.
"Dove sono?" pensò fra sè e sè,
abbracciandosi da sola, e camminò lentemente all'interno del luogo
sconosciuto, completamente bianco. "Dov'è Yu?" pensò
spaventata. "Non voglio stare qui da sola! E' orribile!" Fece un
altro passo, poi un altro sempre più all'interno del luogo bianco
che la circondava, mentre la nebbia diventava sempre più fitta.
" YUU!" Urlò. " YU DOVE SEI?!" Col passo
seguente sentì qualcosa rompersi sotto di lei, come se avesse
camminato sopra una sottile lastra di vetro. Il suono di incrinature si
intensificò e Miki si ritrasse spaventata. Poi il vetro si ruppe e
lei cadde con un urlo nell'oscurità.
*********
"Dottore come sta? Starà bene?!" Yu saltò in
piedi appena il dottore entrò nella sala di attesa. Gli altri
quattro amici si sedettero con le mani strette e appoggiate sulle
ginocchia, silenziosi.
Il dottore si tolse gli occhiali e si massaggio le tempie. "E' un
caso serio. E' caduta in coma..."
"In... coma?" Lo schock si impadronì di Yu mentre
ricadeva all'indietro sulla sedia.
"Sì, è stata abbastanza fortunata perchè non
ha subito alcun danno cerebrale, che diavolo stava facendo senza un casco
addosso?!"
"E' tutta colpa mia..." mormorò Yu mentre si accasciava
su sè stesso, appoggiando i gomiti sulle ginocchia con il viso tra
le mani.
"in ogni caso, se si svegliasse dal coma, starebbe bene. Ma non lo
sapremo finchè non lo farà."
Will si mise in piedi e strinse la mano al dottore. " Grazie
Dottore, sono sicuro che avete fatto tutto quello che potevate per lei."
Il dottore sorrise e si rimise gli occhiali. "Sono felice di vedere
che non ha accusato alcun danno al cervello, che è sempre la cosa
più sfortunata che sia mai potuta capitarmi nella mia professione."
Guardò Yu, poi al resto delle facce desolate. "Siate grati che
non è diventata un vegetale."
Jinny si alzò in piedi e strinse le mani. "Per favore, ci
dica quando pensa che si risveglierà!"
"Non c'è modo di saperlo. Non è un coma
irreversibile, ma potrebbero volerci giorni, settimane, mesi, anche anni
prima che si risvegli."
"ANNI?" Yu balzò in piedi, il viso agonizzante. "Com'è
possibile?!Non può rimanere addormentata per anni!! Io che...."
lasciò la frase a metà mentre sembrava non essere più
in grado di pronunciare le parole, poi si voltò e corse via dalla
sala d'attesa.
" Yu!" Urlò Brian,lui e Doris si alzarono,annuuirono a
Jinny eWill, poi seguirono Yu.
"Per favore scusi Yu..." si scusò Will col dottore.
"E' la sua ragazza?" chiese il dottore con un sorriso e un
annuimento.
" No, la sua fidanzata." disse Bill.
Jinny si avvicinò preoccupata. "Possiamo vedere Miki ora?"
Miki si svegliò, circondata da un luogo completamente vuoto. I
suo occhi si spalancarono mentre cercava di trovare qualcosa a cui
aggrapparsi, qualcosa di solido da sentire o da toccare. Ma non c'era
niente che potesse toccare.
"Fa così freddo..." pensò mentre si metteva a
sedere lentamente sul suolo, stringendo le braccia attorno a se stessa. "La
testa mi fa male, dove sono?" si morse il labbro e si mise. "Che
posto è questo?"
Feci alcuni passi, i suoi piedi sembravano trasportare macigni ma lei
cercò di ignorare la fatica che l'affliggeva per tutte le ossa.
" Yu?" urlò senza più fiato. " Mamma? Papà?
Dove siete?" Le lacrime cominciarono a sgorgarl e dagli occhi e cadde
a terra. Era troppo stanca per muoversi ulteriormente."Dove sono
tutti? Dove sono io?!"
******
" YUU!!" gridò Brian, lo femarono nel parcheggio
dell'ospedale. Yu stava cercando di chiamare un taxi.
" Yu!" Brian lo afferrò per un braccio. " Yu non
farti questo!"
Yu rifiutò di girarsi per guardarlo. Ma Brian sapeva che stava
piangendo. Riusciva a sentire il tremolio del suo corpo mentre teneva
stretto il braccio di Yu.
"E' tutta colpa mia..." disse con una voce bassa e calma. "Ora,
a causa della mia stupidità, Miki è---" Non riusciva a
sforzarsi di dirlo
" Yu..." Doris gli mise una mano sulla spalla e lo guardò
in volto. "Non dirlo Yu! E' stato un incidente! Miki starà
bene! Vedrai che si rimetterà." Cercò di sorridere in
modo rassicurante. Yu continuò a tenere gli occhi sul pavimento di
fronte a lui, senza dire una parola.
"Perchè non torniamo all'ospedale, ed andiamo a vedere Miki."
Doris gli diede una piccola spinta verso l'edificio. "Scommetto che
Jinny e Will proprio ora sono lì con lei. Dobbiamo darle anche il
nostro supporto, così che possa sentirsi meglio e svegliarsi."
Gli occhi di Yu si sollevarono lentamente per incontrare i suoi. Pi annuì
lentamente, e seguì la coppia di nuovo verso l'interno
dell'edificio. Teneva la testa bassa e le mani nelle tasche.
Yu si sedette accanto a Miki nella stanza del pronto soccorso, i dottori
le avevano fasciato la testa e ora aveva un respiratore sul viso. Jinny,
Will, Doris e Brian annuirono fra di loro ed uscirono dalla stanza per
lasciare Yu da solo con lei.
" Miki..." Yuuprese la sua mano sottile, pallida fra le sue e
si avvicinò a lei. " Miki, sono io, sono qui per te Miki."
Gentilmente le accarezzò con una mano la guancia. "Se puoi
sentirmi, sappi che sarò qui." Ebbe un forte groppo alla gola,
e lacrime gli riempirono gli occhi. "Per favore svegliati! Miki!"
Notò Will nel corridoi che gli faceva segno che dovevano andare.
Yu annuì e si asciugò le lacrime dagli occhi. Guardò
il viso di Miki, così fermo, calmo, e sereno. Yu si chinò e
la baciò sulla fronte e sussurrò. "Ti aspetterò,
non importa per quanto. Quando deciderai di svegliarti, sarò qui."
" Miki--"
Miki alzò lo sguardo dal suo singhiozzare al suono della voce di
Yu.
" Yu?" mormorò mentre una luce brillante le appariva
all'improvviso davanti. Si strofinò gli occhi per un attimo, poi li
aprì per vedere una sfera scintillante di luce di fronte a lei. Aprì
le braccia e venne da lei.
"Com'è caldo..." pensò mentre la teneva stretta
al suo corpo. "Mi ricorda della presenza di Yu. Sempre così
caldo e protettivo."
Yu sedeva alla sua scrivania in una stanza vuota. Guardò fuori
dalla finestra nelle strade affollate picchiettando pigramente la sua
matita contro il tavolo. Infine l'appoggio, si alzò e uscì
dalla stanza.
"Dove vai Yu?" chiese Doris seduta sul divano, aveva libri di
testa che la circondavano sparsi su tutto il tavolino, Jinny era seduta
all'altro capo di quello ma era più interessata all'episodio di
South Park in onda alla TV.
"A fare una passeggiata..." mormorò Yu aprendo la
porta. "Non si respira qui dentro, ho bisogno di schiarirmi la mente."
Camminò per le strade e verso il parco. Lo stesso parco a cui
aveva portato Miki dopo che avevano deciso di stare insieme anche se erano
convinti di essere fratello e sorella. Yu sorrise al pensiero. Anche
allora, erano rimasti insieme. Il suo sorriso si trasformò presto
in un'espressione corrucciata mentre si appogiava ad un albero.
" Miki..." pensò mentre fissava il lago ghiacciato. "
Allora, almeno potevano stare insieme. Ma ora..." sbattè il
pugno contro l'albero. "Ma ora, come possiamo? Non riesco a
sopportare di stare separato da te! Costretto in questo modo..." Si
accasciò sul freddo terreno. "Non ho mai avuto l'occasione di
fare molte cose che avrei voluto fare con te... e questa attesa mi sta
facendo impazzire!"
Erano già passati 6 mesi dall'incidente, i loro genitori
l'avevano riportata in Giappone e ora lei stava in un ospedale di là,
nutrita da una flebo e sotto costante. Yu si ritrovò a pregare ogni
giorno per il suo risveglio. Il cuore gli saltava in gola ogni volta che
squillava il telefono; sperando con tutte le sue forze che fossero i suoi
genitori con buone notizie.
" Yu?" auna voce calma lo chiamò dietro di lui. Yu si
risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si guardò dietro
per vedere Anju che si avvicinava a lui
" Oh! An!" Yu si alzò rapidamente, un largo sorriso sul
suo viso. "Mi dispiace, devo essermi addormentato ad occhi aperti. E'
passato molto tempo dall'ultima volta che ti ho vista!!"
"Due estati fa." sorrise Anju, "Possiamo fare una
passeggiata e parlare? Sono sorpresa di vederti qui!"
"Anch'io! Pensavo che stessi andando a scuola a Boston."
replicò Yu mentre cominciavano a camminare giù per il
sentiero insieme.
"Be', ci vado, sto solo visitando New York oggi. Mi è
mancato questo posto." Sorrise mentre si guardava intorno nel parco. "La
città è troppo rumorosa, ma non c'è un posto
tranquillo come questo parco a Boston."
"Già, vengo qui spesso per pensare." Annuì Yu,
uscirono dal parco e camminarono giù per la strada verso un bar. "Vuoi
qualcosa da mangiare? Mi piacerebbe sapere cosa hai fatto in questi due
anni."
"Oh, sono ad Emerson, a studiare musica." disse Anju con un
sorriso. "Non c'è davvero molto altro da dire!"
Yuu bevve un sorso del suo caffè, guardando fuori dalla finestra,
perso nei suoi pensieri.
"Yu?"Anju appoggiò la sua tazza di tè e guardò
preoccupata Yu.
"Eh? Oh--- mi spiace, stavi dicendo?" Yu si riscosse dal suo
stato di trance e le sorrise.
"Non sei te stesso Yu, cosa c'è che non va?"
"Niente. Sono solo un po' sulle nuvole oggi, tutto qui..."
"Questo non è quello che mi ha detto Will." mormorò
Anju.
"Eh?"
Anju sospirò e appoggiò le braccia sul tavolo. "Per
dirla tutta, non ci siamo imbattuti l'uno nell'altra per caso. Will mi ha
chiamata e io ho accettato di venire a vederti e parlarti. Era preoccupato
per te. Ha detto che sei caduto nella più grande depressione che
abbia mai visto! Cosa c'è che non va?"
"Depressione?" rise Yu nervosamente, "Da dove gli è
venuta questa idea? Sono solo stressato dal tutto questo lavoro!"
Cercò di far finta di niente, ma si fermò davanti allo
sguardo severo che gli rivolse Anju.
"Ti conosco sin da quando eravamo bambini, e tu sei sempre pronto a
nascondere i tuoi sentimenti, ma non funziona con me." Disse mentre
beveva la sua tazza di tè. "Dimmi, cosa c'è che non va?
Io voglio aiutarti ma non posso se continui a negarlo."
Yu sospirò ed abbassò lo sguardo. "Non posso
nasconderti niente, eh?"
"Già." sorrise Anju, il suo viso di nuovo rilassato e
chiese la domanda che le era rimasta sulla punta della lingua. "Hai
rotto di nuovo con Miki?"
Gli occhi di Yu si spalancarono e i suoi occhi si posarono rapidamente
su di lei, come se fosse appena stato colpito da una pallottola e fosse
ancora sotto shock.
"Davvero?" Anju fece quasi cadere la sua tazza.
" N--no.." Yu sospirò ancora e si curvò sulla
sedia. "Allora, Will non te l'ha detto..."
"Che è successo?" chiese Anju. "Lo so per
esperienza, niente può separarvi."
"Ma qualcosa, che va oltre il mio controllo, l'ha fatto."
mormorò Yu. "La scorsa estate, Miki è venuta a farmi
visita qui, a New York. E io ho voluto insegnarle come si andava sui
roller blade, è stato molto divertente all'inizio, ma, io ero
abbracciato a Miki, e non stavamo facendo attenzione..." il tono
della sua voce si abbassò, e Anju notò che stavamo
cominciando a formarsigli lacrime negli occhi. "C'erano degli scalini
davanti a noi, e siamo caduti entrambi, ho cercato di proteggere Miki, ma
si è colpita la testa, molto forte... e, è in coma da
allora..." distolse lo sguardo e lo volse fuori dalla finestra,
fissando più intensamente. "E' tutta colpa mia se è
successo, non posso fare a meno di biasimarmi... sento chje se mi punisco
da solo nel frattempo, allora un giorno sarò perdonato. Ed allora
si sveglierà..."
Anju siedeva in un muto silenzio. "Miki, in coma?"
Yuu annuì.
Anju si morse il labbro, "Chiaro che ti sia sentito così giù...
allora è tornata in Giappone?"
"Sì, è in un ospedale in Giappone... è anche
peggio ora che non posso andare a trovarla." Strinse i pugni,
sentendo la rabbia crescergli dentro. La rabbia disperata dell'impotenza
davanti agli eventi. "Oni DANNATISSIMO giorno ho pregato perchè
Dio mi colpisse affinchè anch'io potessi essere incosciente.. in
modo da non dover provare più dolore... Ogni giorno, sobbalzavo al
suono del telefono, sperando che fossero i miei genitori, che mi
chiamavano per dirmi che si era svegliata--"
"--Non accusare te stesso!" disse Anju di scatto. Yu la guardò
attonito mentre Anju faceva un grosso respiro. "Io ti amo Yu. Ti amo
ancora nonostante io sappia che nel tuo cuore c'è solo Miki, ma non
voglio vederti soffrire. La ragione della tua depressione deriva dal fatto
che ti senti responsabile dell'incidente. Ma anche tu hai corso il rischio
che correva lei quando siete caduti giù per quelle scale ... non
l'hai fatto APPOSTA! E' stato un incidente! Non dovresti sentirti in
colpa!"
Entrambi stettero a lungo in silenzio, Yu infine si rilassò e le
fece un dolce sorriso.
"Hai ragione An... non volevo che questo succedesse, Dio sa quanto
non lo volevo." Sospirò e incrociò le braccia. "Ho
solo bisogno di pazientare... Miki si sveglierà un giorno."
Anju sorrise, con gli occhi che le brillavano. "Sono felice di
vedere che sei tornato in te, è proprio da te rendere le cose
peggiori di quanto lo siano in realtà."
"Ho una storia piena di queste cose, no?"
******
"Hey ragazzi! Andiamo tutti al bar dopo il film." Disse Yu
mentre lui e i quattro amici camminavano lungo la strada. "Ho una
voglia matta di Frappuchino."
"Sono così felice di vedere che sei tornato ad essere il
vecchio te stesso!" rise Jinny.
"Già! Suppongo che la chiaccherata con Anju sia valsa a
qualcosa." ridacchiò Will.
"Grazie a tutti." Disse Yu con un sorriso. "So che devo
essere stato davvero una scocciatura così depresso. Ma, An mi ha
convinto a cercare di tirarmi su e a non sentirmi così colpevole."
"Sembra che stia funzionando. Eravamo tutti preoccupati per te."
Disse Doris.
"Sono felice di vedere anche che hai mangiato tutta la tua cena."
Annuì Brian. "Non hai finito un pasto da quando Miki si è
fatta male."
Lo sguardo di Yu si rabbuiò e si abbassò. "Sto
cercando di non ricordarmene..."
Tutti guardarono Brian con una sguardo di disapprovazione.
"Allora--, Yu..."disse nervosamente Jinny. "Che hai
sentito dire del film? Eri tu quello che voleva vederlo!"
" Oh-- già, An ha detto che questo qui è proprio
bello."
"Good Will Hunting, che strano nome--" Bofonchiò Doris.
"Be', finchè ci sono belle ragazze, ci sto!" rise Brian
mentre si beccava un veloce pugno di Doris.
"Non cambi mai!" disse Doris tutto d'un fiato.
********
"Finalmente ci sono le vacanze di primavera!" Jinnyrise mentre
correva fuori ad affacciarsi sul balcone, facendo un grosso respiro. "
Mmm…che bella giornata! Sono contenta che la primavera sia qui.
L'inverno era così deprimente."
"Già, era straordinariamente freddo quest'anno."
Aggiunse Doris, unendosi a lei.
"Allora voi ragazze tornate a casa per visitare le vostre famiglie?"
chiese Will.
"Io sì! Non vedo l'ora di vedere i miei genitori!"
disse Jinny tutta eccitata. "Parto fra tre giorni per tornare a casa
a San Fransisco!"
"Mi chiedo come sia San Francisco..." disse Brian. "Non
sono mai stato lì prima d'ora."
"Neanch'io," aggiunse Will, mettendo una mano intorno a Jinny
e avvicinandola a sè. "Allora quando riuscirò a
conoscere questi genitori hmm?"
Jinny rise e gli diede un bacio sulla guancia. "Puoi venire con me
se riesci a procurarti un biglietto!"
"D'ACCORDO!" rise Will. "Faremo una sorpresa ai tuoi
genitori, no?"
"Dov'è Yu?" chiese Doris.
"Penso che sia nella sua stanza..." disse Brian.
Doris uscì dal balcone e bussò alla sua porta. " Yu?
Tutti sono fuori sul balcone a godersi la bella serata, perchè non
ti unisci a noi?"
Yu aprì la porta e sorrise caldamente. "No, va bene così,
sto finendo di impacchettare."
"Torni a casa in Giappone?" chiese Doris con gli occhi che le
brillavano.
"Be'-- no..." Yu non terminò la frase e tornò a
preparare la sua valigia aperta."
"No? Perchè no? Non vuoi vedere i tuoi genitori? Vedere
Miki?"
Yu si fermò a metà strada poi si riebbe, guardando fuori
dalla finestra, distogliendo lo sguardo da lei. "Non posso tornare.."
"Cosa? Perchè no?"
"Perchè, so che se vedo ancora Miki, cadrò ancora in
depressione."
Doris si morse il labbro. "Ma, e i tuoi genitori? Non vuoi vederli?"
"Ho chiuso i contatti con loro... è come se lo avessi
chiesto io stesso..." disse Yu.
"Che cosa?!" urlò Doris. "Non posso credere che tu
l'abbia fatto! Perchè diavolo--?"
"--- E' sempre la stessa storia!" disse Yu brusco, "Vederli
mi farebbe ancora più male. Non mi accusano delle condizioni di
Miki... ma non posso fare a meno di pensare che sarebbe meglio se
lasciassi stare tutti da soli!" Si morse la bocca e Doris stette in
silenzio, schockata.
"Se lascio l'intera famiglia da sola," aggiunse lentamente, "Allora
riuscirò a dimenticare quello che ho fatto, e il dolore andrà
via!"
Doris and Yu stettero zitti, guardandosi l'un l'altro. Infine, Doris
parlò. "Capisco, non è stata quello che ha detto Anju
che ti ha portato furi dalla depressione... ti sei convinto da solo che è
meglio se stai il più lontano possibile da loro per dimenticare
quello che hai fatto..."
Yu le voltò le spalle. "E' così..."
"Stai solo scappando dai tuoi problemi!" urlò Doris. "Devi
affrontarli affinchè si risolva tutto!"
"IL PROBLEMA NON PUO' ESSERE RISOLTO!" urlòYu. Si morse
il labbro, poi si diresse alla finestra aperta e mormorò. "Non
finchè lei non si sveglia." |
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.
Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta
"Se rompi i ponti con loro, come saprai quando si sveglierà?!"
"L'ospedale mi chiamerà..." disse Yu. "Ho chiesto
loro di fare così."
"Bene," disse Doris dopo una lunga pausa. "E' la tua
vita, e riguarda solo te cosa vuoi farne..." Si girò verso la
porta, "Allora, dove andrai?"
"Vado a Boston." Bofonchiò Yu. "Passerò le
vacanze di primavera con Anju."
"Come credi..." disse Doris lasciando la stanza, e chiuse la
porta. Andò sul balcone e tutti si girarono verso di lei con
sorriso dipinti sulla faccia.
"Dov'è Yu?" Chiese Jinny.
"Sta mettendo a posto le sue cose..." mormorò Doris, "Dobbiamo
fare una chiaccherata riguardo a Yu..."
******
"Grazie per essere venuto, Yu." Disse Anju mentre lui
appoggiava i bagagli e si guardava intorno.
"Che bel appartamento!" commentò Yu.
"E' piuttosto piccolo, ma faccio lezioni di violino ai bambini e mi
bastava solo per questo affitto." Anju gli mostrò
l'appartamento.
"Questa sarà la tua stanza." Entrò in una grande
stanza, e Yu si guardò intorno confuso.
"Ma questa è la tua stanza, non è così?"
"Oh, questo è un monolocale. Io dormirò sul divano."
disse Anju annuendo.
"Cosa? Non se ne parla nemmeno! Dormirò io sul divano."
La contraddì Yu. "Non sapevo che venendo qui ti avrai cacciata
fuori dalla tua stanza!"
"Ma, sei mio ospite! Non voglio che tu pensi--"
" --per favore, mi va bene dormire sul divano." Sorrise Yu. "Sono
venuto qui per passare del tempo con te, non abbiamo parlato per un sacco
di tempo."
Anju fece per ribattere, ma allo sguardo che Yu le rivolse, si zittì
e sorrise. "Non riesco a litigare con te, allora va bene."
La settimana seguente passò velocemente, passarono il tempo a
parlare, ad andare nei bar, nei club, a vedere i film. Yu si stava
divertendo, ma Anju non si sentiva così a suo agio...
"Yu..." mormorò Anju mentre camminavano giù per
una strada ben illuminata di notte tornando a casa dopo una bella cena.
"Sì?" Le sorrise Yu.
La ragazza di morse il labbro. "Non l'hai notato?"
Yu sembrava confuso. "Notato cosa?"
"Come sono diventata forte?" alzò lo sguardo verso di
lui, e smise di camminare. Yu si fermò e guardò verso di
lei.
"Ora sei davvero sana, e sono davvero orgoglioso di quanto tu sia
andata lontano in questo." Yu le sorrise, poi si girò ancora e
continuò a camminare. "Andiamo, torniamo a casa."
"Non era-- non era quello che intendevo..." disse Anju,
facendo fermare Yu ancora una volta.
"An, cosa c'è che non va?"
"Sento di essere egoista, ma questi sono i sentimenti che ho chiuso
dentro di me, e non riesco a farli svanire!" Corse verso di lui,
stringendogli le braccia attorno. "Sono abbastanza forte per dirti
quanto ti amo!"
Yu si irrigidì mentre lei lo abbracciava, poi si morse il labbro
e si allontanò da lei.
"An," Disse tranquillamente mentre le metteva le mani sulle
spalle. "Me l'hai già detto una volta--"
"--Ma questa volta è diverso!" urlò lei, "Questa
volta, VOGLIO che tu scelga! Non voglio rimanere l'eterna seconda!
Dovresti scegliere me Yu, perchè io ti amo molto più di
Miki! Ti conosco da più tempo--e andiamo così d'accordo...."
si interruppe davanti allo sguardo severo che le rivolse Yu.
"An, io ti amo come la mia migliore amica ... ma, Miki è la
sola ..." strinse i pugni," La sola con cui io abbia mai voluto
passare tutta la mia vita. Io amo davvero Miki. Io--mi dispiace di averti
ferito." La guardò preoccupato
An si allontanò ulteriormente da lui, le mani strette forte
insieme e tenute sulla bocca, mentre le lacrime le scendevano sulle
guancie. "Che ho fatto di male? Ho sempre tenuto tanto a te! Ho fatto
di tutto per te-- Sono diventata più forte per TE! MA PERCHE' NON
MI AMI PER QUESTO?!" si girò e corse via da lui.
"AN! FERMATI! NON FARTI DEL MALE!" Yu le corse dietro. La
raggiunse facilmente e le mise una mano sulla spalla gridandole di
fermarsi. "An, per favore non fare così!"
An si girò lentamente per guardarlo in faccia, le lacrime che le
scendevano giù per il viso. "Mi-- Mi dispiace... Credo di aver
pensato che siccome Miki era così lontana da te, di poter avere una
possibilità..." Abbasso lo sguardo." Mi vergogno di me
stessa, perchè Miki mi piace davvero. Ma, non ho mai provato questi
sentimenti per nessun altro a parte te, e non riesco a liberarmene."
Yu le mise un braccio intorno con fare confortante e cominciò a
condurla di nuovo verso l'appartamento. "Troverai un ragazzo
favoloso, che proverà la stesse cose per te un giorno. Solo, sii
paziente."
******
"Yu! Will ed io stiamo andando ad un ristorante italiano. Vuoi
qualcosa?" chiese Jinny facendo spuntare la sua testa sulla porta.
"No! Sto bene. Non ho poi così fame..." disse Yu
alzando lo sguardo dai libri e sorridendo.
"Ahhh.. Yu, non hai MAI fame! Sprecherai la vita se non mangi
niente! Ti porterò un po' di lasagna." Jinny gli fece una
linguaccia e chiuse la porta. Yu ridacchiò e ritornò al suo
lavoro. Lanciò un'occhiata ad una fotografia di lui e Miki sulla
sua scrivania, mise giù la penna e la prese in mano, osservandola.
" Miki, mi chiedo come tu stia... Sei cresciuta ancora di più
mentre sei addormentata?" pensò mentre puliva la cornice dallo
sporco. "Quanto altro mi farai aspettare in questo modo?"
Si morse il labbro, poi rimise la foto al suo posto, e si buttò
sulla sua scrivania, con le braccia che gli abbracciavano la testa. "Oggi
sono passati due anni. Oggi compivi 20 anni." Una singola lacrima gli
scese giù per il viso, Yu si mise in piedi e l'asciugò
rapidamente. "No, non ci devo pensare! Non mi deprimerò
ancora!"
All'improvviso si sentì molto affamato, e si diresse in cucina. "Sono
felice che Jinny abbia deciso di portarmi qualcosa da mangiare ... non
abbiamo NIENTE nel frigo ..." pensò mentre guardava l'interno
del frigo. "Ma, non posso aspettare che ritornino, ci metteranno
almeno un'ora, deve pur esserci qualcosa qui intorno oltre alla salsa."
Aprì la credenza e si irrigidì. Un singolo vaso di
marmellata d'arance stava sul ripiano più basso. Parzialmente
usato."
"Sei come la marmellata d'arance!" rise Miki mentre
puntava il vasetto.
"Eh?" Yu si fermò con la sua tazza di caffè
a metà strada verso la sua bocca.
"E' vero! You look good on the outside, but on the inside you’re
really full of tricks! You're a Marmalade Boy for sure!"
Yuu chiuse gli occhi con forza mentre chiudeva rapidamente la porta
dell'armadietto e si appoggiava con la schiena sul frigo.
Miki si fermò mentre stava per addentare qualcosa e le strappò
il barattolo. " Marmellata d'arance!" Rise. "Ti ricordi Yu?"
Yu si fermò all'improvviso, e la guardò furtivo. "Non
oserai-"
Miki lo ignorò e si girò verso gli altri, che la
guardavano tutti intensamente " Mi ricordo che il giorno dopo che ci
eravamo trasferiti a vivere insieme, gli chiesi un po' di gelatina per il
mio toast, ma Yu invece mi diede della marmellata d'arance! E
all'improvviso, mi venne in mente-- Yu è proprio come la marmellata
d'arance!"
"Come la marmellata d'arance?" chiese Doris confusa.
"Perchè a me?" Yu guardava il soffitto.
" E' vero!" esclamò Miki. " Vedete, sembra
buono da fuori, proprio come se fosse assolutamente delizioso, ma quando
lo provi, è in verità amarognolo, e si fa gioco di te!"
" No..." pensò Yu cercando di togliersi quell'immagine
dalla mente, "Non devo torturarmi in questo modo!" Se ne andò
rapidamente dalla cucina verso il balcone.
"Non so quanto altro riuscirò a sopportare..." pensò
fra se e se. "Mi sta divorando lentamente..."
******
"Dobbiamo fare qualcosa.." Disse Doris mettendo giù la
sua soda italiana. Guardò Brian preoccupata.
"Già...Yu si comporta come fosse felice, ma questa attesa
per Miki lo sta distruggendo," commentò Will.
"E che possiamo fare? Non c'è modo di portare Miki
indietro..." mormorò Jinny.
"Che ne dite di un'altra ragazza?" disse Brian. "Per
fargli dimenticare Miki? Se Yu pensasse a qualcun altro, allora andrebbe
tutto bene."
"Ma chi altro potrebbe andar bene in quel ruolo a parte Miki?"
dissi Jinny. "Yu è testardo, so per esperienza che non sarà
FACILE farlo pensare ad un'altra ragazza!"
"Io conosco una ragazza--" disse Will.
Tutti lo guardarono stupiti.
"Da- Davvero?"
"Sì.." annuì Will. "Anju ama Yu, lo ama
profondamente. E Yu pensa molto bene di lei."
"Ma non ha funzionato quando glielo ha confessato un anno fa..."
disse Jinny.
"E' stato un anno fa-- So che Yu farebbe QUALUNQUE cosa per
togliersi dalla mente Miki, perchè il dolore aumenta ogni giorno, è
alla disperata ricerca di un qualunque tipo di sollievo. Anju è la
ragazza perfetta per lui! Lei lo riporterà coi piedi per terra!"
disse Will eccitato.
"Non penso che sia una buona idea..." bofonchiò Doris. "Capite
cosa stiamo facendo? Siamo seduti qui a decidere del futuro dei nostri
migliori amici? E' giusto?"
"Ma, è per il suo bene!" disse Jinny con un gridolino.
"E' deciso" Brian si alzò bruscamente e sbattè
un pugno sul tavolo. Tutti i bicchieri fecero un balzo e risuonarono
ricadendo. "LI FAREMO METTERE INSIEME!"
" hhhh---" Jinny e Doris si guardarono intorno con gocciolone
alla testa mentre tutti gli occhi presenti nel locale si giravano verso di
loro.
"Heh-- quante ne ha prese?" bofonchiò Jinny
maliziosamente a Doris.
"Penso tre.." rispose Doris bisbigliando. Le due ragazze di
scambiarono un'occhiata e alzarono lo sguardo verso Brian che barcollò
leggermente, poi ridacchiarono fra loro.
Yu era seduto a leggere sotto il suo albero preferito. Non c'era una
nuvola in cielo e il giorno era fresco e bello. Le sue lezioni mattutine
era finite, e lui aveva deciso di prendere al volo l'opportunità di
stare all'aperto.
" Yu!"
Yu alzò lo sguardo e vide Anju correre verso di lui.
"Yu!" Anju rise fermandosi davanti a lui, cercando di
riprendere fiato.
"An!" Yu fece un largo sorriso e si alzò per salutarla.
"Dove sei stata di recente?"
"Oh, beh, sai... piuttosto occupata!" Anju ridacchiò.
"Che fai qui a New York?"
"Beh, mi sono appena trasferita all'accademia musicale di qui."
Disse Anju. "Siamo entrambi matricole ora e io ho sempre amato New
York!"
"Già," annuì Yu. "Niente batte una giornata
come questa!"
"Vuoi andare a prendere qualcosa da mangiare?" chiese Anju
speranzosa.
"Certo! Andiamo a prendere qualcosa da mettere sotto i denti."
Quattro figure coperte dall'ombra si accucciarono fra i cespugli.
"Sì! E' andata molto bene!" annuì Brian con
approvazione.
"Non mi pare..." bofonchiò Jinny annoiata, "Yu non
l'ha nemmeno toccata, non un abbraccio, niente... la guarda ancora SOLO
come un'amica."
"Anju cambierà questo." Disse Will con un sorriso. "Ho
fiducia che giocherà le sue carte con più prudenza questa
volta."
Doris rimase in silenzio, guardando i due sparire con un'espressione
preoccupata.
"Io non ne sono ancora convinta-- Credo che uno di loro finirà
con farsi male." Pensò fra se.
*******
"Grazie per il cibo!" disse Anju, inchinandosi mentre si
alzavano dal tavolo e uscivano dal ristorante.
"Di niente." sorrise Yu. " E' bello vederti ancora An--"
si fermò a metà frase quando lei lo prese a braccetto con
noncuranza.
"Già! Mi sto davvero divertendo oggi. Che vuoi fare per il
resto del giornata?"
"Beh, ho dei compiti da fare..." disse un po' a disagio mentre
alzava il libro che stava leggendo.
"Oh, hai tempo per fare qualcosa stasera?" chiese sorridendo.
Yuu sorrise, "Non ho tempo per te ..."
Anju sgarnò gli occhi un po' di volte, non riusciva a pensare a
cosa dire... "Ohhh--- è così?"
Yu scoppiò all'improvviso a ridere. "Stavo solo scherzando!
Mi hai preso sul serio?"
"Grr-- Yuu!!!!" Anju prese a picchiarlo scherzosamente mentre
lui rideva ancora più forte.
"Ouch! Ora mi stai facendo male! Va bene, verrò con te!"
Rise Yu mentre si allontanava da lei.
Anju rise. "Bene! Sapevo che saresti stato d'accordo!"
Yu ridacchiò. "Mi ci hai costretto... Comunque, ora dovrei
tornare al mio libro." Lui fece spallucce e alzò nuovamente il
libro per leggerlo.
"Va bene! Che ne dici se passo al tuo appartamento verso le 7:30?"
"Va bene." Yu fece per andarsene, ma Anju gli buttò le
braccia al collo. Lui strinse i pugni, poi lentamente l'abbracciò a
sua volta.
"Ok! Allora ci vediamo più tardi."
Yu si motse il labbro, mentre lei lo lasciava andare e se ne andava. La
fissò per un lungo minuto, poi si girò e camminò
nella direzione opposta.
"Ma che sto pensando?" chiese a se stesso. "Non dovrei
fare così, finirò solamente col ferire An se le lascio
pensare che sono interessato...ma..." si ricordava ancora l'odore del
suo profumo mentre lo abbracciava, poi scosse la testa. "No, non
posso lasciarmi confondere -- Io amo Miki.." annuì determinato
e camminò velocemente verso il suo appartamento.
********
"Sto uscendo!" disse Yu aprendo la porta. "Ci vediamo più
tardi!"
"Ciao Yu!" lo salutò con la mano Jinny con un grosso
sorriso in faccia mentre sedeva divano con Willl.
Quando la porta si chiuse il gruppetto si ammucchiò tutto
assieme.
"Sembra che le cose stiano andando bene, ha accettato di
incontrarla ancora." Disse Will.
"Ma, e se è solo come amica? Magari potessi sapere quello
che pensa!" disse Jinny.
"Sembra molto più allegro da quando è tornato a casa
oggi." disse Doris mentre guardava verso la porta. "Ha persino
mangiato per intero la sua cena."
"Non saprei, Yu è bravissimo a farci PENSARE di essere
allegro." disse Brian tranquillamente.
"Heh-- abbiate fede ragazzi... se Yu vuole uscire da questa
depressione, deve smettere di pensare a Miki."
"Grazie per essere venuto con me." Disse Anju mentre si
incamminavano per il marciapiede. Yu si mise le mani in tasca, e anche
questa volta lei con noncuranza lo prese a braccetto.
"Ehm-- di niente." Disse Yu nervosamente. "Siamo amici
dopotutto-- e non c'è niente di male con l'andare di tanto in tanto
fuori in città a divertirci..."
Anju guardò per terra e pensò fra se e se. "Sta
cercando di giustificare le sue azioni... ma è un buon segno."
"Già!" Alzò lo sguardo verso di lui e sorrise. "C'è
un bel posto in cui vado di solito, che somiglia al Lizard che c'è
in Giappone.
" Oh? Sembra una buona idea." Sorrise Yu.
Anju annuì e si strinse ancora di più contro il suo
braccio, tremando un po'.
"Hai freddo?" chiese Yu. "Avresti dovuto metterti
qualcosa che ti tenesse più caldo."
"Oh? No-- solo all'improvviso ho avuto una brutta sensazione."
Anju si guardò intorno nervosa. "Come se fossimo seguiti."
"Non ti preoccupare. Ti proteggerò io." Disse Yu in
tono melodrammatico.
Anju scoppiò a ridere e si aggrappò al suo braccio. "Sciocco,
non devi prendermi in giro!"
Yu rise mentre giravano l'angolo poi si fermò bianco in viso,
quando si trovò faccia a faccia con lo stesso delinquente a cui
aveva dato un pugno due anni prima quando Miki era stata attacata mentre
si era persa in città.
"T-tu ..." Yu fece un passo indietro. Il ragazzo era
accompagnato dalla sua banda di altre due persone, e anche loro lo
riconobbero.
"Ma bene-- ma guarda se questo non è quel bel ragazzino!"
disse il capo con un ghigno. "Non posso credere di essermi imbattuto
ancora su di te dopo tutti questi anni!"
Yu afferrò la mano di Anju esi girò velocemente. "CORRI!"
"Cosa?" disse Anju stupita, ma una della banda l'afferrò
per l'altra mano e la spinse verso di lui. "OUCH! YUU!"
Yu si fermò, ancora tenendo saldamente Anju. "LASCIALA
ANDARE!"
"Hei, siamo interessati più a te bel ragazzino." Rise
il capo. "Ma, anche lei è un bocconcino delizioso, credo che
ce la spasseremo con lei più tardi. In ogni caso, se vuoi andare
via, va pure!"
Il capo e quello l'altro ragazzo che non si stava occupando di Anju gli
andarono incontro, il capo che brandiva il coltello. Yu gli afferrò
il braccio pr trattenerlo dall'accoltellarlo.
"YUU!" urlò Anju. " NO YUU!!"
Il capo gli lanciò un ghigno mentre l'altro stringeva Yu in una
morsa che gli impediva di muoversi.
"Sei piuttosto forte con questi braccini. Sono impressionato."
Disse mentre si metteva davanti a Yu. "Ma ora è tempo di
fartela pagare per la volta che mi hai umiliato. Non prendo questo tipo di
cose alla leggera."
"Fa pure e uccidimi, ma non fare del male alla ragazza. Per
favore..." mormorò Yu, alzò lo sguardo verso il capo
con una espressione di dolore. "Uccidimi ora."
"Ma che idiozie stai dicendo?" ridacchiò il capo. "Ora
vuoi morire? Non è più divertente." Lascio cadere la
testa all'indietro e rise. " Hei-- non era un'altra la pollastrella
che stavi cercando di salvare? Mi ricordo che non è questa."
Puntò il coltello contro Anju. "La pollastrella con i capelli
marroni corti..."
Yu si morse il labbro.
Il capo notò la reazione di dolore che Yu aveva fatto mentre la
menzionava. Gli si avvicinò e gli bisbigliò nell'orecchio, "Dov'è,
hmm? Scommetto che potrei portarmela a letto dieci volte meglio di te."
Gli occhi di Yu si spalancarono e all'improvviso tutto la rabbia,
l'angoscia, lo stress, la frustrazione e la confusione esplosero dentro di
lui mentre buttava a terra il ragazzo che gli stava alle spalle.
"VA AL DIAVOLO!" Lanciò un pugno il più forte
possibile al capo e questo cadde a terra. Poi si voltò verso il
ragazzo che stava tenendo Anju. Il ragazzo lanciò un'ultima
occhiata al capo incosciente, poi si girò e corse via.
Yu afferrò la mano di Anju e corsero entrambi per le strade,
infilandosi nel parco. Lui correva forte e lungo, saltando sopra le siepi,
notando a malapena che Anju si stava sforzando enormemente per tenere il
suo passo.
"YUU! ASPETTA! YUU!"
Yu finalmente rallentò e si appoggiò contro un albero.
Stava dando la schiena ad Anju, ma lei notò che le sue spalle
stavano tremando violentemente.
"Maledetti..." mormorò. " MALEDETTI!"
Anju si morse il barro e gli si avvicinò cautament. "
Y-yu... va tutto bene ora, io sto bene, tu stai bene..."
Yu si affondò sulle ginocchia, cercando di non lasciare che gli
scappassero i singhiozzi. Continuava a darle la schiena, non volendo
mostrarle le lacrime che gli cadevano dalle guancie.
Anju si inginocchiò dietro di lui, mettendogli una mano sulla
spalla. "Yu..."
"Non ce la faccio più!" urlò, e Anju fece un
salto all'indietro stupita, spostando la mano. Yu fece un grosso respiro e
disse calmo, "Non riesco a sopportare questa attesa. E poi, quello
che ha detto su di Miki --- quello che ha detto ... qualcosa mi è
esploso dentro, io NON posso più aspettare!" si girò e
le avvolse la vita con le amni, abbracciandola e piangendo sulla sua
spalla. "Non ce la faccio più!"
Anju rimase come congelata per un attimo, poi gli mise le braccia
intorno, stringendolo ancora di più a se.
"Mi sta divorando, lentamente, ogni giorno il dolore cresce! DEVO
dimenticare, ma non ci riesco!" pianse Yu.
Anju gli accarezzo i capelli dolcemente. "Per favore, lascia che ti
aiuti." Disse con voce vellutata. "Stai soffrendo, come posso
aiutarti?"
"Come potresti fermare questo dolore?" Mormorò a bassa
voce.
Anju lo abbracciò più forte. "Potrei fermarlo, se
solo tu mi lasciassi entrare in quel cuore spezzato, per rimetterne
insieme i pezzi." Bisbigliò.
Il tremolio di Yu si fermò e lui alzò il viso per
incontrare quello di lei.
" An..."
Lei fermò le sue parole con un dolce bacio sulle labbra.
********
"C'è qualcosa che non va..." Pensò Miki. Abbassò
lo sguardo verso la luccicante e calda sfera che teneva tra le mani. La
stessa sfera che le aveva dato conforto per tanto a lungo in quel posto
talmente scuro e terrificante.
"Cosa c'è che non va? Il calore, se ne sta andando..."
premette le mani contro di essa, cercando di riguadagnare quel poco di
calore che stava perdendo.
Alzò lo sguardo verso l'oscurità intorno a lei, penetrante
e minacciosa.
"Yu?" Disse nell'oscurità. "Quando verrai a
prendermi?"
*********
Anju aprì lentamente gli occhi mentre si allontanavano e si
alzavano. Yu la guardò, un poco scioccato, ma comprensivo.
"Mi dispiace ..." Anju abbassò lo sguardo, stringendo
fortemente i pugni. "Non so perchè l'ho fatto ..."
"Non scusarti." Le sorrise Yu. "Penso che tu abbia
ragione."
"Eh?" Anju alzò la testa per guardarlo, mentre il suo
cuore cominciava a battere più forte.
Yu si morse il labbro, e si lentamente le mise una mano sulla spalla, e
la avvicinò a se. "Tu mi sei stata accanto in tutto questo ...
grazie."
"Yu ..." il cuore di Anju cominciò a correre, e lei lo
guardò in faccia. "Non farlo perchè ti dispiace per me
..."
" No..." Yu scosse la testa. "Amavo davvero Miki, ma è
così lontana da me ora..." abbassò la testa. "Pensavo
di poterla aspettare... ma il dolore mi ha consumato lentamente. Penso che
Miki si sia sentita così quando andai per la prima volta al
college."
"Yu..."
" --Ma quando sono con te, mi sento in pace." Le sorrise. "Quella
sensazione di calore nel cuore, che era rimasta assente per quasi 2 anni e
mezzo, è finalmente ritornata."
"Yu." Anju lo abbracciò forte.
*********
"Sta diventando più fredda!" Miki si morse il labbro,
tenendo la sfera stretta a lei, presto iniziò a succhiare il calore
dal suo stesso corpo, e lei rabbrividì.
"Non voglio lasciarla! Dov'è Yu?" Si guardò
intorno nervosamente. "Da quanto sto aspettando?" Sbirciò
nella sfera luccicante e vide con sollievo il viso sorridente di Yu.
"Yu," strinse a se la sfera, permettendole di succhiarle il
suo calore. "Perchè non mi sneto più sicura? Mi faceva
sempre sentire bene con la sua presenza prima..."
********
"Yuuuuu!!" gridò Anju mentre correva nella neve, "Sbrigati!
E' la prima nevicata!!"
Yu sorrise mentre si avvicinava a lei in una rigida mattina d'inverno.
Prese con un grosso respiro un po' d'aria e la espirò lentamente,
mentre guardava Anju che cominciava a fare un pupazzo di neve.
"Aiutami a fare un pupazzo di neve Yu!"
Yu rise, "Sei una bambina!"
"Ahh-- non prendermi in giro!"
Risero entrambi per un attimo, poi una vivida immagine di Miki entrò
nella testa di Yu. Si ricordò della volta che erano andati a
sciare, e lui era andato fuori di notte con Miki per parlare. Lei invece
si stava divertendo davvero molto a fare un pupazzo di neve.
"Miki, sei una bambina!"
Yu si morse la bocca e costrinse l'immagine ad uscire dalla sua mente.
"An," disse, facendo un grosso respiro.
"Hm?" Anju lo guardò da dietro la sua grande palla di
neve, che aveva modellato fino ad allora.
"E' già l'ultimo anno per entrambi..." sorrise mentre
guardava la calma tranquillità che li circondava. "E mi è
stata offerto un lavoro davvero molto buono in un'azienda
d'architettura..."
Gli occhi di Anju si spalancarono. "Davvero?! Ma è
meraviglioso!" Gli saltò incontro per abbracciarlo.
Yu le mise le mani sulle spalle e la allontanò un poco da se, "Ma,"
abbassò lo sguardo verso di lei, "E' in Giappone."
"Giappone?" Anju sgranò gli occhi un paio di volte,
stordita. "Allora, tornerai in Giappone?"
Yu annuì. "Cambierò scuola e andrò in una
buona università ad Hiroshima, dove si trova l'azienda, ... andrò
a vivere là."
Seguì un lungo silenzio, Anju si sfregò le mani,
mordendosi nervosamente le labbra.
"Mi stai lasciando?" disse con voce tremolante.
Yu la abbracciò. "Devo pensare al mio futuro..."
"...E che ne sarà del nostro futuro?" Si allontanò
dalle sue braccia, alzando lo sguardo per osservarlo arrabbiata.
"Mi dispiace--" sospirò pesantemente.
Anju non riuscì più a trattenere le lacrime, gli avvolse
le braccia intorno e pianse contro la sua giacca. Yu la abbracciò,
cercando di confortarla.
"Ti telefonerò ancora, e ti scriverò, andrà
tutto bene."
"Lasciami venire con te." Disse lentamente, soffocata dalla
sua giacca. "Se posso venire con te, starò bene!"
Gli occhi di Yu si spalancarono per un attimo. "Ma, e che ne sarà
della tua scuola qui?"
Anju scosse la testa. "Posso trasferirmi anch'io! Per favore,
portami con te!"
"Ma -- vivere insieme?" Yu si morse le labbra, era un passo
così grande, e dall'altra parte del mondo per giunta. New York era
stata la sua casa per così tanto tempo...
"Per favore?" lo pregò Anju. "Avrai bisogno di
trovarti un nuovo appartamento -- se non come tua fidanzata, almeno come
tua amica!"
"Beh -- in effetti, stavo pensando di trovarmi un coinquilino ..."
mormorò Yu quasi in silenzio, poi sorrise e le diede un bacio sulla
fronte. "Allora, va bene, se ti prendi cura di tutti i documenti
necessari per il trasferimento..."
"Lo farò, grazie Yu!"
******
"Yu, posso entrare?" chiese Doris bussando alla sua porta.
"Sì!"
Aprì la porta ed entrò, la stanza era completamente
sgombra di tutte le cose che Yu aveva accumulato in quei 4 anni appena
trascorsi. Ora, avrebbe finito il college in Giappone e sarebbe andato a
lavorare come architetto ad Hiroshima. Fece un grosso respiro.
"Porterai Anju con te?"
Yu annuì.
"Hai mai detto ai tuoi genitori che ti stai trasferendo a studiare
ad Hiroshima?"
Yu smise di impacchettare, poi guardò fuori dalla finestra con
un'espressione vacua.
"Allora, non l'hai fatto?" Doris incrociò le braccia e
sospirò. "Quando imparerai che scappare non risolve niente!"
"Ma, non posso parlare con loro... è passato troppo tempo.
Non posso più essere parte di quella famiglia."
"PERCHE'?"
"A causa dei miei ricordi! I ricordi di Miki, lo rendono troppo
doloroso... ho aspettato che quel telefono suonasse per TRE ANNI E MEZZO!"
Strinse i pugni. "Ma la chiamta che stavo aspettando non è
ancora arrivata, e io non posso aspettare ulteriormente."
"Beh, almeno dacci il tuo numero." Disse Doris. "In
questo modo potremo tenerci in contatto."
Yu annuì. "Lo farò."
*******
"Ultima chiamata per il volo #308, diretto ad Hiroshima."
Yu stava in piedi con Anju che gli teneva un braccio, e stringeva la
mano di Will, poi quella di Brian.
"Beh, verrò a farvi visita presto." Sorrise a tutti.
Jinny si asciugò una lacrima e diede prima a lui e poi ad Anju un
abbraccio.
"Arrivederci Yu. Buona fortuna! Arrivederci Anju"
"Grazie." Yu sorrise abbracciò anche Doris. "Farò
del mio meglio."
"Arrivederci a tutti quanti." Disse Anju calma.
"State bene." Disse Doris.
"Ho messo il nostro nuovo numero di telefono e l'indirizzo nel
frigo dell'appartamento." Disse Yu mentre si girava verso il punto
d'imbarco. "Arrivederci a tutti!"
"Arrivederci!" Gridarono tutti e agitarono le mani.
*******
"AHHHHH!!!" Miki urlò di dolore e si rigirò su
se stessa, finendo stesa a terra. Sentiva come se qualcuno le avesse dato
una coltellata in pieno petto. respirò forte, ancora tenendo
stretta la sfera luccicante.
"Yu--" bisbigliò. "Perchè vengo sottoposta
a questa tortura? COSA mi sta succedendo?"
All'improvviso la sfera divenne, molto, molto calda. Miki la gettà
schockata mentre le bruciava le mani.
"OUCH!" Allontanò le barccia e guardò inorridita
mentre la sfera si metteva davanti a lei, volando davanti ai suoi occhi.
Apparve dentro un'immagine di Yu.
" Y--Yu..." mormorò Miki mentre le si formavano le
lacrime agli occhi. Si avvicinò ma la sfera si allontanò da
lei, e vide l'immagine di Anju dentro di essa, che stava accanto a Yu,
tenendogli il braccio.
"A-Anju..." Miki guardò inorridita mentre Yu si girava
verso Anju e l'abbraciava. "Yu, che stai facendo? Mi ami ancora?"
Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi, si avvicinò ancora alla
sfera, ma questa si allontanò nuovamente.
"YUU!!!" urlò mentre la sfera cominciava ad
allontanarsi lentamente da lui. "YUUUU!!! TORNA INDIETRO!"
Sentiva le gambe pesanti come piombo, ma si costrinse a mettersi in
piedi, non si era mossa da quel punto da quando era caduta per la prima
volta nell'oscurità. Ma, sforzandosi, fece un passo. "
YUUUUUU!!" Gridò ancora a pieni polmoni mentre avanzava.
Ogni passo era pesante, i suoi muscoli urlavano mentre lei si sforzava di
continuare. Voleva sedersi e riposare, ma l'unica luce e calore che aveva
avuto stavano volendo via da lei. E non poteva sopportare di essere
lasciata da sola nell'oscurità. Se si fosse seduta, allora non
avrebbe più trovata la forza per rialzarsi. Doveva seguire la
sfera.
"FERMATI YUUU!! YUUUUUUUU NON LASCIARMI!!!" |
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Riunione in lacrime ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)
Capitolo 5 - Riunione in lacrime
"YUUUUU!!!" Miki emise un urlo che faceva gelare il
sangue mentre si metteva seduta sul letto, con le lacrime che le
scendevano giù dagli occhi. Si mise il viso fra le mani e pianse,
poi capì all'improvviso di non essere nel suo letto. Alzò
lentamente lo sguardo, e osservò le pareti dipinte di bianco, il
tavolino accanto a lei coperto con fiori assortiti, e la finestra aperta
da cui proveniva un leggero venticello attraverso le tende rosa pallido.
"Do--dove?" Trattenne il fiato e si asciugò le lacrime,
e poco dopo un'infermiera arrivò di corsa sbattendo la porta. Miki
la guardò shockata.
"Un miracolo!" Gridò l'infermiera, e corse fuori dalla
porta e giù per il corridoio chiamando un dottore.
Miki sgranò gli occhi un paio di volte, poi guardò di
fronte a lei e rimase paralizzata per lo schock.
"Quella, sono io?" Pensò mentre fissava lo specchio di
fronte a lei. Era più magra che mai, con la pelle pallida come se
non avesse mai visto il sole. Ma la cosa che la fece maggiormente
trasalire fu il fatto che i suoi scintillanti capelli rosso-castani le
erano cresciuti fino a sotto il seno e la frangia fino a sotto il mento.
"Che mi è successo?" Alzò la mano per toccare i
suoi capelli con circospezione. "I miei capelli?"
Un dottore in camice bianco camminò di fretta attraversò
la porta parlando con l'infermiera che era piombata dentro pochi attimi
prima.
"Signorina Koshikawa," disse il dottore con un grosso sorriso
stampato sul volto. "Bentornata!"
Miki stette ferma, ancora confusa, chi erano queste persone? Dov'era Yu?
Dov'erano i suoi genitori? DOV'ERA LEI?"
Il dottore le prese rapidamente il polso e la temperatura, il suo
battito cardiaco era normale.
"Si sente per caso male? Quante dita sono queste?" le chiese.
"Per niente, e quelle sono quattro dita." Disse Miki.
"Come si chiamano i membri della sua famiglia?"
"Jin, Rumi, papà-Yoji, mamma-Chiyako, e Yu." Disse
Miki. Si morse il labbro, voleva vedere Yu.
"Molto bene! Dove va a scuola?"
"Alla Toryo University." Disse Miki.
Il dottore guardò l'infermiera e annuì con approvazione,
l'infermiera buttò giù un paio di righe e lasciò la
stanza.
Il dottore si abbassò con la schiena al livello di Miki e le
sorrise. "Proprio adesso l'infermiera andrà a chiamare la sua
famiglia, saranno qui molto presto."
"Uhhmm ... Non vorrei essere scortese, ma dove sono? Che mi è
successo?" gli chiese Miki. Incrociò le dita, guardandosi
intorno a disagio.
"Questo è l'Ospedale Centrale di Tokyo. Lei è stata
in coma signorina," affermò categoricamente il dottore. "L'abbiamo
monitorata e controllata per questi tre anni e mezzo."
Miki sentì il mondo cascarle addosso, "Tre anni e mezzo?
Come posso aver dormito per tre anni e mezzo?"
"Ehhmm…" cercò di controllare le lacrime che
stavano cominciando di nuovo a bagnarle gli occhi. "Come sono finita
in coma?"
Il dottore sorrise, "Sono sicuro che ricorderà piano piano
quello che è successo. Qual'è l'ultima cosa che le viene in
mente?"
Miki trattenne le lacrime e si concentrò, chiudendo gli occhi.
Vide il viso di Yu, e la spiaggia di New York.
"G-grazie." Disse tremolante.
"Avrei dovuto immaginare che una persona maldestra come te non
avrebbe mai potuto fare neanche una cosa facile come questa!" disse
annoiato.
"Ohhh-- YUU! Se lo sapevi perchè me li hai regalati?!"
replicò Miki stizzita.
Yu cominciò a ridere, "Stavo solo scherzando! Dovrò
istruirti per bene così non perderai il controllo."
Miki arrossì e guardò dietro di loro per vedere gli
altri quattro amici che si sganasciavano dalle risate. " Y-Yu, puoi
mettermi giù adesso!"
"Ma certo principessa," disse mentre l'appoggiava di
fronte a lui, con il braccio ancora intorno alla sua vita. " Ma, non
lascerò che ti allontani da me questa volta!"
Aprì gli occhi e il dottore annuì, "Sì, ha
perso il controllo ed è caduta giù da alcune scale col suo
fidanzato, e si è colpita malamente la testa. Questo le ha causato
una concussione ed è caduta in coma."
Miki non riusciva a credere a quello che sentiva, doveva essere tutto
uno scherzo, qualcuno stava cercando di prenderla in giro. Era il primo
Aprile? Si era DAVVERO addormentata per tre anni e mezzo? Si passò
le dita fra i capelli, che le caddero sul viso impallidito; almeno quelli
erano reali.
"E' affamata? E' stata nutrita con una flebo sin dal giorno
dell'incidente. Credo di immaginare che starà morendo di fame!"
chiese il dottore educatamente.
" Oh-- sì... grazie. " Miki annuì col capo e il
dottore lasciò la stanza. Lei si sedette sul letto e lanciò
uno sguardo a tutti i fiori che stavano sul comodino. Ad ogni singolo
colore e genere. Prese un biglietto e lo lesse.
"I migliori auguri per una pronta guarigione.
Siamo tutti qui per te Miki..."
Con affetto,
Ginta.
Miki sorrise e lesse il prossimo biglietto che stava in un grande vaso
di fiori.
"Penso e prego per te ogni notte Miki, per
favore torna da noi! Ci manchi molto."
Baci,
Meiko.
Sorrise ancora, e guardò anche gli altri biglietti, uno da Kei,
uno da Arimi, da Suzu, parecchi dai suoi genitori, uno da Miwa, dalla
professoressa Ryoko e da Akira ... ma non riuscì a trovarne uno di
Yu. Miki si morse il labbro confusa, perché non le aveva mandato
niente? Si ricordò dello spaventoso sogno in cui era vissuta per
tre anni e mezzo. E lo shock la colpì, era forse reale? Yu l'aveva
davvero lasciata? Miki sentì un vuoto improvviso nel cuore e buttò
via le coperte dal letto, mettendosi in piedi. Solo per collassare poco
dopo a terra a causa di una strana sensazione.
"Yu ..." bofonchiò Miki mentre si portava una mano alla
testa. " Ohh-- Perché sono così debole?" Afferrò
la spalliera del letto per appoggiarsi e si rialzò mettendosi di
nuovo in piedi sul letto, poi guardò fuori dalla finestra. "Spero
che arrivi anche Yu con la mia famiglia!" pensò, "Dovrebbe,
non è così? Dov'è in questo momento? Ancora in
America? Che significava il mio sogno? Perché Anju era lì
con lui?" Abbracciò se stessa, portando le ginocchia al petto
come fosse una palla. "Voglio essere stretta da Yu, voglio coccolarmi
fra le sue braccia. Ora mi sembra davvero di non averlo visto per tre anni
e mezzo."
"MIKI!!" sua madre sbatté la porta e la strinse fra le
braccia. Gli altri genitori si misero in fila piangendo di gioia,
abbracciandola e baciandola, e ringranziando il cielo.
"Mamma! Papà! Mamma-Chiyako! Papà-Yoji!" Miki li
abbracciò tutti forte, le lacrime che le scendevano dagli occhi che
andavano a confondersi con le loro mentre la stringevano.
Dopo che la prima ondata di pura gioia svanì, si sedettero tutti
intorno alla stanza, con sua madre che sedeva insieme a lei sul letto,
tenendola stretta come se non volesse mai più lasciarla andare e
piangendo.
"La mia bambina è finalmente sveglia!" abbracciò
Miki forte.
"Ahh! Mamma! Lasciami respirare!" Miki rise nervosamente. Si
guardò intorno per la stanza, verso i visi sorridenti, delusa di
non trovare quello di Yu fra loro. "Uhmm ... dov'è Yu?"
I visi di tutti si fecero all'improvviso cupi. Si lanciarono occhiate
nervose fra di loro. Miki sentì il cuore saltarle in petto.
"Sta bene?" chiese, sentendo un enorme nodo formarlese nella
gola, all'improvviso le era difficile respirare.
"Oh, sì cara, sono sicura che Yu sta bene." Sua madre
la guardò preoccupata, prendendole la mano fra le sue. "Ma,
sarà meglio se aspettiamo fino a che non ti sarei completamente
ripresa prima di discutere della situazione di Yu.
"Che vuoi dire?" la voce di Miki le uscì spezzata, non
poteva più controllare le lacrime che le si stavano formando, "Dov'è
Yu? Voglio vederlo!"
Si guardarono fra di loro ancora una volta, poi Yoji si alzò in
piedi. "Yu si trova ancora in America, è una lunga storia
Miki, ma adesso vado a chiamarlo, così puoi parlargli per telefono."
Le sorrise caldamente. Miki sentì all'improvviso un ondata di
sollievo.
"Oh, grazie Papà-Yoji!" Miki sbatté le mani
insieme forte.
******
Il telefono suonò una volta, due volte, tre volte.
"Rispondo io!" Jinny corse fuori dal bagno, con un asciugamano
avvolto intorno alla testa come un turbante. Prese rapidamente il
ricevitore. "Pronto?"
"Ahh - ehmmm.. c'è Yu? Sono suo padre."
A Jinny mancò il fiato per un secondo, ma si riprese piuttosto in
fretta. "Ohhh.. No, non è qui…" Lanciò
un'occhiata nervosa al frigo. "Yu vive ad Hiroshima ora."
"Hiroshima?" Yoji non poté trattenere un urlo. "Quando
è successo?"
Jinny arrotolò nervosamente la cordicella del telefono intorno al
dito. "Ehhh - se n'è andato circa una settimana fa. Cos'è
successo?"
"Miki è sveglia."
"DAVVERO?!" Il cuore le balzò in gola. "Beh,
allora deve chiamare Yu in Hiroshima! Le dò il suo numero…
solo un secondo..." Alzò la mano sopra il frigo e afferrò
un foglietto.
*********
Miki guardò nervosa Yoji dopo che ebbe riattaccato il telefono,
mentre teneva fra le dita il foglietto dove aveva scritto il numero di
telefono e l'indirizzo di Yu. "Beh, cosa c'entra Hiroshima papà-Yoji?"
Lui le sorrise rassicurante, appoggiò il foglietto vicino al
telefono e le diede un colpetto sulla spalla. "Yu si è davvero
fatto una vita per se ormai. Vive lì ora. Jinny mi ha detto che ha
un lavoro in un azienda di architettura e sta finendo lì
l'università."
Gli occhi di Miki si spalancarono poi si intristirono. "Ma, perchè
sei sorpreso? Non te l'aveva detto?"
Prima che Yoji potesse rispondere, lo interruppe Rumi con una risata
nervosa. "OH! Beh, Yu è stato così occupato di recente!
Non si prende mai il tempo per scrivere o telefonarci. Comunque, penso che
dovremo lasciarti dormire! Hai bisogno di riposare se vuoi tornare a casa
presto!
"Ma - e per chiamare Yu?"
"Oh! Sì - " Guardò Yoji ansiosa. Yoji annuì
comprensivo e alzò il ricevitore proprio quando il dottore fece la
sua entrata.
"Mi spiace, ma devo chiedervi di uscire tutti ora. La signorina
Koishikawa ha bisogno di riposare. Ma potete tornare tutti domattina!"
Yoji rimise il telefono al suo posto ed annuì.
"Sì dottore." Era stato Jin a parlare. "Quando
pensa che possiamo portarla a casa?"
"Se tutto va bene, potrete portarla a casa entro domani pomeriggio.
Voglio farle alcuni test per assicurarmi che vada tutto bene. Solo un
altro controllo in caso di danneggiamento del cervello."
"Mi sento bene." protestò Miki. Si morse il labbro, non
volendo rivelare il fatto che era caduta nello stesso istante in cui aveva
cercato di camminare. Il dottore sorrise e mise la cartelletta che aveva
sotto il braccio.
"Sì, sono sicuro che sarà pronta ad andare non appena
potrà. Ma tenga duro signorina Koishikawa, e sarà fuori in
men che non si dica."
Dopo che i suoi genitori e il dottore se ne furono andati, Miki fu
finalmente lasciata sola coi suoi pensieri su Yu. Perché i suoi
genitori si comportavano in modo così strano ogni volta che
menzionava il fatto di voler parlare con lui? Perchè lui non aveva
detto loro che si era trasferito ad Hiroshima, e non aveva parlato del suo
nuovo lavoro? Non aveva mandato fiori né aveva lasciato alcun
messaggio. Era come se non gli importasse più della sua famiglia.
"Lui, lui non abbandonerebbe la sua famiglia… vuole loro
troppo bene! Non aveva detto loro il segreto della sua nascita per paura
di rompere la loro armonia ... Cos'è successo?"
"Ooohh!" Si mise infine seduta sul letto e accese la
lampadina. "VOGLIO saperlo!" I suoi occhi puntarono sul telefono
e sul foglietto che Yoji le aveva lasciato sul tavolino vicino a quello.
Il numero di Yu ad Hiroshima! Miki ridacchiò trionfante, l'avrebbe
chiamato! Spostò le coperte e mise lentamente i piedi sul pavimento
freddo. Entrambi i suoi piedi sembravano voler testare il suo peso mentre
si alzava dal letto aiutandosi con le braccia. Era riuscita con successo a
mettersi in piedi, benché il dolore che le veniva dalle gambe le
gridava di smettere di muoversi. Fece un altro piccolo passo, poi un
altro, e un altro.
"Un passo alla volta." Bisbigliò a se stessa,
mordendosi il labbro per il dolore che sentiva alle gambe. Raggiunse
finalmente il telefono e sprofondò nella sedia accanto a quella.
******
Anju aveva appena messo il bollitore sul fuoco a stava preparando due
tazze per fare il tè quando suonò il telefono.
"Pronto?" Rispose dopo il secondo squillo.
"Ohhh - P - pronto?" Miki trasalì sentendo rispondere
la voce di una ragazza. "Ehmm - E' la casa di Yu Matsura?"
"Sì, cosa posso fare per lei?"
"Ehmm - posso per favore parlargli?"
"Yu è fuori in questo momento? Vuole lasciargli un
messaggio? La farò richiamare." Anju teneva il telefono fra
l'orecchio e la spalla mentre apriva il frigo, togliendone un po' di cibo
cinese avanzato.
"Oh, beh - sa a che ora torna?"
"Dovrebbe essere a casa fra circa venti minuti. Posso sapere chi
parla?"
"Mi ... ehmm ... mi chiamo Miki Koishikawa."
Anju si sentì all'improvviso svenire, e fece cadere il cibo
cinese che si sparse per terra; si tenne al bancone della cucina per
sorreggersi. "MIKI!! SEI SVEGLIA?"!
"Eh? Sì. Sono sveglia." Rise nervosamente. La voce
della persona le suonava familiare, ma non riusciva a ricordare a chi
appartenesse. "Con chi parlo?"
"Sono Anju!"
"Anju?" Il cuore di Miki cominciò a battere più
forte, e all'improvviso le risultò difficile respirare. Si ricordò
l'orribile sogno. Si era stancata troppo camminando fino al telefono. "Anju?
Ti trovi anche tu ad Hiroshima?"
"Sì…" Anju si era seduta, la sua eccitazione si
era rapidamente trasformata in preoccupazione, ma non per Miki. "Allora,
hai chiamato per Yu?"
"Posso richiamare fra venti minuti. Mi piacerebbe parlargli."
Anju si passò le mani fra i capelli nervosamente. "Beh, sono
sicura che sarà sorpreso di sentire che sei sveglia."
Trattenne le lacrime che stavano cominciando a bruciarle gli occhi. "Vorrà
vederti, ne sono certa."
Miki sorrise. "Beh, va bene. Chiamerò più tardi.
Ciao!"
"Ciao, Miki!"
Anju riattaccò e rimase seduta con la mani sulle ginocchia, a
fissare il pavimento. Miki era sveglia ... Yu vorrà vederla.
Potrebbe anche lasciarla per Miki. Le lacrime non si contennero più,
scendendo giù dalle sue guance. Che doveva fare?
Sentì la chiave girare nella serratura, e il familiare suono dei
passi di Yu mentre entrava dalla porta.
"An?! Che c'è che non va?" Yu le lanciò
un'occhiata e la vide seduta vicino al bancone che singhiozzava senza
controllo. Poi i suoi occhi si posarono sull'ora fumante bollitore e il
cibo buttato per terra. Appoggiò la borsa della spesa e tolse il
bollitore dal fuoco.
"Mi - mi spiace!" Anju si alzò debolmente e lo aiutò
a pulire il cibo finito per terra. Yu mise una mano sulle sue e scosse la
testa. "No, va a sederti. Non preoccuparti! E' solo un piccolo
incidente. Finisco io di pulire."
Anju si mise in piedi e tornò riluttante a sedersi. Yu finì
di pulire e si sedette accanto a lei, prendendole una mano fra le sue.
"Ora, dimmi che c'è che non va."
"T - tu…" trattenne il fiato fra i singhiozzi… "Miki
è-"
Gli occhi di Yu si spalancarono. "Cosa?"
"Miki è … sveglia."
Yu balzò in piedi, col cuore che quasi gli usciva dal petto. "COSA?
Come lo sai?"
"Ha chiamato ... solo qualche minuto fa." Anju si asciugò
le lacrime con la manica.
Yu si voltò verso il telefono, ma la voce di Anju lo fermò.
"E' ancora all'ospedale, non ho il numero della stanza d'ospedale."
Lui rimase fermo in piedi, ad osservare il telefono, poi parlò
finalmente dopo una lunga pausa. "Devo prendere il prossimo treno.
Devo andare a vederla."
Un nuovo flusso di lacrime cadde giù dalle guance di Anju.
"Perchè?" Singhiozzò.
Yu si voltò verso di lei sbalordito. "Perchè stai
piangendo in quel modo? Non sei felice per lei?"
"Eh? Beh, lo sono - ma - ma …" Si morse il labbro e
strinse i pugni. Yu capì all'improvviso e si sedette accanto a lei
con un sorriso rassicurante.
"Non preoccuparti." Le mise una mano sulla spalla. "Non
hai bisogno di aver paura perché io tengo a te ora. Miki è
ancora parte della mia famiglia, ma ho deciso di stare con te."
Anju scosse la testa. "No, so come accade fra di voi. Nel momento
in cui la vedrai, vorrai stringerla fra le braccia ancora una volta. E'
sempre stato così fra voi due. Non ci si sbaglia mai."
"Non succederà questa volta An. Sono finalmente riuscito a
dimenticarla."
"Davvero? O sono solo una sostituta?" lo guardò con
sguardo accusatorio. "Il pensiero mi ha sempre tormentato. Stiamo
insieme da un anno ... e non mi hai mai baciata. O detto che mi ami. Solo
quell'unico bacio che ti ho dato quella notte in cui siamo stati attaccati
da quegli uomini."
Yu la guardò a disagio, aprì la bocca per rispondere, ma
il telefono suonò all'improvviso, e lui si alzò per
rispondere.
"Pronto?" Disse con voce rauca.
"Y - Yu?"
Non l'aveva sentita per quasi tre anni, ma non era cambiata. Sembrava un
angelo sceso dal cielo. Yu sorrise e chiuse gli occhi. "Sì,
sono Yu."
"Yu---" la voce di Miki si affievolì dalla felicità.
"Volevo parlarti, sono sveglia."
"Anju me l'ha appena detto. Sono così felice per te Miki. E'
meraviglioso."
Miki si dimenticò di tutte le domande che voleva chiedergli.
L'unica cosa che importava ora era la sua voce, la sua sola presenza che
aveva tanto cercato.
"Lo so, sono ancora all'ospedale. Mi hanno detto che sono stata in
coma per tre anni e mezzo. E' stata una sorpresa. Non volevo crederci."
Yu annuì, "Sì, ma tu sei sveglia ora, è questa
la cosa importante. Prendo il prossimo treno per tornare a casa, e sarò
lì da te per vederti domani."
"Davvero?" la voce di Miki crebbe eccitata. Si era preoccupata
per niente. Anju probabilmente gli stava solo facendo visita nel suo
appartamento di Hiroshima. Dopo una breve pausa, sorrise e disse
dolcemente "Yu, ti amo."
Yu guardò Anju a disagio e poi girò il viso dall'altra
parte e disse gentilmente "Sì, è meglio se ti lascio
riposare ora. Ti vedrò domani se va tutto bene."
"Ok, ciao Yu!"
"Ciao."
Yu riattaccò e poi riprese di nuovo in mano il telefono; cominciò
a comporre un altro numero.
"Chi chiami ora?" chiese Anju.
"Ho molte chiamate da fare. Prima parlerò coi miei genitori."
Anju annuì e si alzò. "Ok, pensò che andrò
a fare una passeggiata ... e a prendere un po' d'aria fresca."
"Ok, però mettiti un maglione, sta facendo freddo fuori."
Yu aspettò che Anju chiudesse la porta e poi mise giù il
ricevitore e fece un grosso sospiro.
"Una sostituta, eh?" Guardò fuori dalla finestra mentre
Anju si trascinava giù per la strada. "E' vero, non l'ho mai
baciata, e se devo dire la verità, non mi sento attaccato a lei dal
punto di vista romantico. Non riesco a vederla che come un'amica."
Sospirò e poi sorrise leggermente. "Non sono davvero normale
... Ma - "affondò il viso in un mano. "Che - che farò
adesso? Spezzerei il cuore ad Anju! Abbiamo l'appartamento, e lei si è
trasferita qui a causa MIA! E' davvero troppo tardi per cambiare idea ...
Mi - mi spiace Miki ..."
*******
La mattina dopo, Miki si svegliò con una piacevole sorpresa.
Meiko sedeva al lato del letto con le lacrime ai lati degli occhi.
"Meiko," Miki si sedette affascinata. Meiko era cambiata così
tanto da come se la ricordava. Ora aveva un aspetto più maturo,
aveva il trucco e indossava un completo da ufficio, e una bambina era
seduta accanto a lei che giocava con un orsetto di peluche.
"Miki! Sono arrivata da Hiroshima non appena ho sentito che ti eri
svegliata." Meiko abbracciò gentilmente Miki.
"Meiko, è incredibile quanto sei cambiata!" Miki ritornò
l'abbraccio e poi si fece indietro per guardarla meglio. "Dimmi! Come
sta Nacchan? E chi è questa bimba?" Miki fece segno con la
mano verso la bambina.
Meiko prese la bimba in braccio. "Questa è nostra figlia. Ha
due anni adesso, e sta appena iniziando a camminare. L'ho chiamata Miki
come te."
"Sei una mamma?" Gli occhi di Miki si spalancarono attoniti "Wow,
è meraviglioso! Non ci posso credere!"
Meiko rise e annuì. "Sì, ma è vero! Miki ha
messo in testa alla mia famiglia un po' di comprensione finalmente. Hanno
deciso di accettare il nostro matrimonio; i miei genitori sono contenti di
avere una nipotina, la viziano tantissimo." Rise ancora. "Sono
davvero felice ora."
Qualcuno bussò alla porta e cinque secondi dopo Chiyako spuntò
nella stanza con la testa. "Miki! Abbiamo una sorpresa per te!"
Miki rimase sbalordita vedendo entrare due bambina nella stanza. Il
primo era un maschietto con capelli castano chiari e occhi marroni. Lo
seguiva da vicino un bambina con i capelli neri, del colore di quelli di
Rumi, avvolti in due codine con fiocchetti rosa. I due bimbi corsero ai
lati del letto e vi saltarono sopra per guardare Miki.
"Tu sei nostra sorella?" chiese il maschietto con aria
confusa.
"Io mi chiamo Hikaru." Disse la femminuccia
"Piacere di conoscervi." disse Miki un po' nervosa. "Io
sono Miki." Alzò lo sguardo verso i quattro genitori che
entravano in quel momento dopo i due bambini. "SONO la loro sorella?"
"La loro sorellastra." Annuì Chiyako. "Hanno
aspettato tre anni e mezzo per poterti parlare."
"Dormi troppo!" disse il bambino.
"Giochiamo ora! Voglio giocare alla casetta!" ridacchiò
la bimba.
"Giocheremo insieme molto presto." Assicurò loro Miki
con un sorriso. "E tu come ti chiami?" chiese al bambino.
"Io sono Hayama." rise il maschietto.
"Sorellina Miki! Giochiamo!" Hikaru la strattonò per un
braccio.
"La tua sorellina è ancora debole, perché ha dormito
troppo." disse Miki con sorriso. "Ma se sarai paziente, allora
potrò giocare con te per tutto il tempo che vuoi!"
Hikaru sembrava un pochino delusa, e si rivolse a sua madre. Rumi scosse
la testa e la bambina scese giù dal letto e si sedette per terra
vicino alla bimba di Meiko, ed iniziò a giocare con lei.
Miki guardò i due bambini, col cuore che le palpitava dalla
gioia, leggero come una piuma. " Ho una sorella ed un fratello!"
Pensò.
Qualcuno bussò all'improvviso alla porta e gli occhi di Miki si
svegliarono dal suo sogno ad occhi aperti.
"Oh, vado io," Chiyako aprì la porta e tutti quanti
rimasero come congelati alla vista di Yu nel corridoio.
" Y - Yu…" Chiyako spalancò la bocca, poi la sua
esasperazione si trasformò in gioia e gli buttò le braccia
al collo. Yu fu sorpreso dalla forza con cui lo abbracciava.
"M-mamma! Non respiro!" Rise.
"Yu!" Rumi apparve all'improvviso e buttò anche lei le
braccia intorno al collo di Yu. "Sei così cresciuto! Guardati!"
"G-grazie." Yu sorrise loro con affetto, poi posò lo
sguardo sulla ragazza nel letto, che lo stava fissando con occhi
spalancati. Sgranò gli occhi un paio di volte. Quella era davvero
Miki? Era COSI' diversa. I suoi capelli erano lunghi e le cadevano sulla
schiena in ciocche vellutate, non aveva più la frangia, che le era
cresciuta oltre il mento. Sembrava così incredibilmente magra e
pallida, molto più di quanto non fosse.
Rumi e Chiyako guardarono i due fissarsi per la prima volta in tre anni,
poi annuirono l'un l'altra e afferrarono i loro mariti, che diedero ognuno
a Yu una calda stretta di mano e dei saluti.
"Beh, vi lasciamo da soli." disse Rumi allegra mentre prendeva
Hikaru in braccio. Chiyako fece lo stesso con Hayama, e tutto andarono
fuori e chiusero la porta dietro di loro prima che Yu potesse anche solo
aprire la bocca per protestare.
Dopo che tutti, genitori e bambini, se ne furono andati, Miki passò
le mani fra le coperte che la coprivano e poi alzò timidamente lo
sguardo verso Yu.
Che posso dire? Mi sembra di essere su livelli completamente diversi
adesso - lui ha vissuto tre anni e mezzo della sua vita ... e io li ho
persi. Si morse il labbro e lo guardò; gli occhi di lui erano così
tristi.
"Miki, -" Fece un passo avanti, "Sei … cresciuta,
anche addormentata - sembri più grande." Le sorrise
dolcemente. "Bentornata fra noi."
Miki gli sorrise a sua volta nervosa, voleva qualcosa di più di
un "bentornata," voleva che le venisse vicino e la abbracciasse,
voleva sentirsi al sicura fra le sue braccia. "Grazie. Tutti quanti
mi dicono la stessa cosa." Si morse forte il labbro. Perché
non le si avvicinava? Che aveva fatto in questi tre anni? Si era
innamorato di qualcun altro? di Anju?!
"Allora - " bofonchiò Miki, "Dimmi, sei un
architetto ora?"
"Già…" disse Yu quasi senza fiato, "Lavoro
per un azienda, e sto finendo il mio ultimo anno di università. E'
stata dura, ma niente che non potessi superare."
"Ah - capisco…" Miki era nervosa, non doveva pensare al
peggio. Yu l'amava, non avrebbe fatto niente per ferirla. "Yu, vieni
qui!"
Yu le andò incontro e si sedette sulla sedia piazzata accanto al
letto. Miki gli lanciò un risatina e lo colpì giocosamente
sul petto. "Scommetto che tutte le ragazze cadono ai tuoi piedi ora,
eh? Anche tu sembri più grande!"
A Yu morirono le parole in bocca. Doveva dirglielo, forse ora non era un
buon momento, mentre si stava ancora riprendendo, ma doveva dirle di Anju.
"Miki - Ho bisogno di dirti qualcosa." Strinse forte i pugni,
non notando che le mani gli tremavano. "Tu - so che non ti piacerà,
ma, devo dirti che i tre anni appena trascorsi sono stati molto duri per
me."
Il sorriso di Miki si trasformò in preoccupazione, che stava
cercando di dire?
"Ho, cercato, di aspettarti, però - era diventato troppo
doloroso pensare a te ... i nostri ricordi insieme, e all'improvviso siamo
stati separati da qualcosa su cui non avevo alcun controllo - mi stava
tutto uccidendo dentro."
"Cercato?" Il cuore di Miki smise di battere per un secondo.
Yu abbassò la testa, e Miki non poté vedere le lacrime che
gli si formavano negli occhi. "Sto insieme ad Anju adesso - noi
viviamo insieme. E, non posso più tornare da te."
Il silenzio riempì la stanza. Miki strinse forte le coperte, con
gli occhi fissi sul suo riflesso allo specchio. Lo odiava - era la prova
del suo lungo sonno. Quel dannato coma le stava ora costando la sua
felicità con Yu. Le riuscì difficile respirare. Finalmente,
riuscì a formare le parole
"Tu ... ami ... Anju?"
Yu annuì, e vide il terrore riflesso nei suoi occhi.
"Allora, il sogno era vero … Ma - " Lo guardò di
nuovo, e gli afferrò le mani con le sue. "Io ti amo! Anche
mentre ero addormentata, sognavo te! E mi sono svegliata perché nel
mio sogno, mi lasciavi! Ero terrorizzata!" le sue parole erano
interrotte dai singhiozzi. "Tu te ne andavi via con lei, e io ero
lasciata da sola nell'oscurità, non potevo sopportarlo! NON VOGLIO
STARE SOLA!" Si abbandonò alle lacrime e affondò il
viso tra le mani. Yu sedeva lì, non credendo ancora a quello che
aveva fatto - ma, il danno ormai era stato inferto. Miki non vide le
lacrime che scendevano dagli occhi di lui.
"Mi spiace - Miki." Bisbigliò. "Per favore - "
Le mise una mano sulla schiena ma lei lo allontanò violentemente.
"VA VIA DA QUI!" Urlò. " FUORI!"
Yu si alzò in piedi, con un espressione addolorata di
risentimento sul viso. Ma si diresse lo stesso rapidamente verso la porta
per assicurarsi di non farle altro male. Prese in mano la maniglia proprio
quando i suoi genitori entrarono di botto, pur non essendo stati invitati.
"Cosa c'è, Miki? Ti ho sentita urlare!?" disse Chiyako,
e poi si zittì quando Yu passò loro oltre e se ne andò
camminando per il corridoio a gran velocità.
"YU! TORNA INDIETRO!" gli urlò Jin, ma Yu entrò
nell'ascensore e se ne andò.
Nella stanza, Miki continuava a piangere e Meiko aveva le braccia
intorno a lei.
" Miki… che è successo?"
"Cavolo…" Chiyako si mise le mani sui fianchi e scosse la
testa. "Ma cos'ha che non va quel ragazzo? E' così diverso
ora, dentro e fuori!"
"Non mi ama più -" fu tutto quello che Miki riuscì
a dire fra i singhiozzi, mentre continuava a piangere fra le braccia di
Meiko. "Non mi ama!"
CONTINUA .... |
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Visite piene di speranza ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)
Capitolo 6 - Visite piene di speranza
"Yu, dimmi, cos'è successo?" lo pregò Anju dal
corridoio che conduceva alla stanza. Yu sedeva sul davanzale, a guardare
le luci della città. Quando era entrato in casa, non aveva detto
una parola ed era andato dritto nella sua stanza. Il suo viso era come una
maschera che Anju non poteva leggere. Era totalmente inespressivo, come se
stesse nascondendo qualcosa. Lo conosceva troppo bene per sapere che stava
male dentro ogni volta che aveva una faccia come quella.
"Yu, non nasconderti da me, so che è successo qualcosa con
Miki. Puoi parlarmene!" Anju entrò nella stanza e si sedette
sul letto, che era la cosa più vicina a lui.
Yu non si mosse, ma bisbigliò semplicemente, "Lasciami solo."
Anju annuì tristemente e lasciò la stanza, chiudendo la
porta dietro di lei.
"Che posso fare?" pensò, "Non c'è utilità
a parlargli quando è in questo stato…"
*******
Erano passati tre giorni da quando Yu aveva fatto quella visita a Miki,
e ora lei era a casa rannicchiata nel suo letto. I suoi occhi erano
asciutti dal troppo piangere e rifiutavano di far scendere ulteriori
lacrime. Ma il suo intero corpo tremava ancora all'idea, e lei giaceva sul
letto stringendo Kappa-chan, fissando il suo riflesso allo specchio con
occhi vacui.
"Miki!" Chiyako bussò alla porta, "Miki, hai
ospiti!"
"Lasciami da sola!" Miki si sedette sul letto, stringendo
Kappa-chan più forte.
"Non essere così scortese Miki!" disse una voce
familiare da fuori la porta.
Miki sgranò gli occhi e la porta si aprì di scatto. Arimi
e Ginta stavano nel corridoio.
"Arimi?! Ginta!" disse Miki sorpresa.
Arimi annuì. "Già! Abbiamo fatto tutto il viaggio fin
qui da Hokkaido, perciò farai meglio a farti vedere!"
"Ma come -"
"Meiko ci ha chiamato e ci ha detto che eri sveglia." disse
Ginta.
Miki fissò entrambi mentre entravano nella stanza. Avevano un
aspetto così adulto ora, Arimi con i capelli leggermente più
lunghi che le sfioravano le spalle, e Ginta che indossava un completo
d'affari.
"Non dimenticarti di noi!" Miki udì un'altra voce
femminile familiare mentre Suzu spalancava la porta, trascinando Kei
dietro di lei. Dietro di loro seguiva Miwa.
"Suzu! Kei! Miwa!" Miki guardò tutti quanti esasperata,
poi il suo sguardo corrucciato si trasformò in un sorriso. "Siete
venuti tutti quanti a vedermi!?"
"Abbiamo saputo da Arimi e Ginta che ti eri svegliata." disse
Suzu.
"Già, è stata una fortuna per me," bofonchiò
Kei con un ghigno. "Sto facendo un tour in giro per il mondo, ed ero
proprio a Tokyo quando ho ricevuto la chiamata di Suzu.
Suzu prese la mano di Kei e si guardarono negli occhi. "Siamo tutte
e due famosi ora, e anche se non ci vediamo troppo spesso, usciamo
insieme." disse Suzu, poi fece l'occhiolino a Miki. "Perciò,
ho il suo numero di cellulare privato per raggiungerlo in QUALUNQUE
momento!"
Miki rise e guardò Arimi e Ginta. Ginta diventò di sasso.
"Noi siamo sposati." Disse tutto rosso in viso.
"Sposati?!" chiese Miki eccitata. "Davvero?" I due
annuirono con la testa.
"Proprio lo scorso anno," disse Arimi. "Niente bambini
...’ lanciò uno sguardo a Ginta. "ANCORA." A quello
sguardo, Ginta avrebbe potuto scioglersi come un budino per l'imbarazzo.
Arimi si limitò a sorridere.
"Oh! E non dimenticarti chi altro è qui!" disse Miwa,
che era rimasto tranquillo fino a quel momento. "Fece spazio per
lasciarle vedere il corridoio, e dalla porta entrarono Tsutomu e Yayoi.
Miki ridacchiò, Tsutomu non appariva di un giorno più
vecchio di quel che ricordava. Ma Yayoi era maturata parecchio! Indossava
un completo e tacchi alti. Miki sbattè le mani insieme. "Wow!
Tsutomu e Yayoi! Siete venuti tutti a vedermi!"
"Beh …" disse Tsutomu in un tono di voce
sorprendentemente maturo, "Credo che si è sentito dire in giro
non solo che ti eri svegliata…" iniziò Tsutomu …
" --- Ma anche che sei stata molto depressa da quando ti sei
svegliata!" aggiunse Yayoi per finire la frase.
"Miki," Ginta fece un passo avanti e si sedette vicino al suo
letto, con Arimi che lo imitò. "Siamo tutti qui per tirarti su
il morale. Tutti ci siamo presi una vacanza di una settimana per venire a
farti visita!"
"Davvero?" Miki osservò tutti i visi sorridenti, tutte
queste persone con le quali aveva smesso di interagire per tre anni e
mezzo - tutte quelle persone che considerava amici importanti. Sorrise,
con le lacrime che le si formavano ancora una volta negli occhi, lacrime
di felicità. "Tutti voi - anche dopo così tanto tempo,
mi volete ancora bene? Grazie ..." Ginta le asciugò le lacrime
e la abbracciò. Si scambiò uno sguardo confuso con Arimi,
che voleva dire quell'ultima frase "Tutti voi, anche dopo così
tanto tempo, mi volete ancora bene?!"
"Ma certo che sì Miki!" disse Arimi con un grande
sorriso.
"E domani-" disse la voce di Meiko dal corridoio mentre
entrava, seguita da Na-chan che teneva in braccio la loro bambina. "Domani,
di porteremo in un posto speciale per farti divertire!"
"Meiko, Na-chan!" Miki sorrise mentre Meiko si sedeva sul
letto nel mezzo del gruppo di amici.
Na-chan sorrise. "Nessuno mi chiamava più così da un
po' di tempo ormai!"
"Ricordi quando mi hai aiutato a riprendermi dopo che Namura se
n'era andato?" disse Meiko a Miki con un largo sorriso. "Beh, ti
portiamo alla Carrion Farm domani!
"Ohh - ma," Miki girò la testa da un'altra parte e
sospirò. "Non riesco ancora a camminare."
L'intero gruppo si scambiò sguardi confusi.
"Tu - non riesci ancora a …" bofonchiò Meiko.
"...camminare?" aggiunse Arimi.
"E' perchè non ho usato i muscoli per così tanto
tempo che mi sentivo così debole quando mi sono svegliata. Devo
rafforzarli."
"Beh, ma allora, è per questo che siamo qui! Per farti
diventare più forte!" Ginta ridacchiò e saltò
sulla sedia eccitato. "Ti faremo non solo camminare, ma anche correre
per la fine di questa settimana!"
Tutti furono d'accordo e la incitarono all'unisono, ma Miki scosse la
testa. "Non voglio!" gridò, e il gruppo di amici si calmò,
sorpreso.
"Che cosa ti sta disturbando Miki? Se non è il non essere
capace di camminare, allora cos'è?"
Meiko si morse il labbro, non aveva detto loro di Yu, e capiva ora che
avrebbe dovuto farlo. Ginta però la anticipò.
"Hey, dov'è Matsura?" Si guardò intorno. "Qualcuno
l'ha chiamato e gliel'ha detto!?"
Gli occhi di Miki si spalancarono, e iniziò un nuovo fiume di
lacrime mentre stringeva contro di se Kappa-chan ancora più forte. "Anche
se lo sapesse, probabilmente non verrebbe ... " mormorò. "
Non mi ama più ..."
Nell'intera stanza si fece silenzio. Ginta guardò Miki
inorridito.
"Lui - cosa?" bofonchiò Ginta.
"Ma non è possibile!" urlò Arimi. " Come lo
sai?!"
"E' vero" mormorò Meiko. Tutti si girarono verso di
lei. "Ero presente, lui gliel'ha detto, in faccia, il giorno dopo che
si era svegliata, che lui e Anju stavano insieme, che non poteva stare con
lei -"
"- Perchè!" la interruppe Miki " ---Perchè
non poteva aspettare per tre anni e mezzo!!!"
"Quel BASTARDO di Matsura!" Ginta si rimboccò le
maniche con rabbia e uscì dalla stanza.
" Yu sta per ricevere una brutta chiamata…" mormorò
Arimi.
" Miki…" disse Suzu preoccupata. " So come vanno le
cose tra voi due, e sono sicura che tutto si sistemerà per il
meglio!
"Come faccio, quando le cose vanno così?!" Miki si
rannicchiò come una palla, con le lacrime che ancora le rotolavano
giù dalle guance.
" Miki," Miwa si sedette sulla sedia in cui era prima Ginta. "Conosco
Yu piuttosto bene, e fra tutte le persone qui, io sono quello con cui
probabilmente si è mantenuto maggiormente in contatto. Ho delle
lettere che voglio che tu legga, che esprimono quanto profondamente ti
ama-"
Miki alzò lo sguardo verso di lui confusa. "Ma me l'ha
detto!"
"Penso che dovresti leggere quelle lettere prima di saltare a una
qualunque conclusione… Yu è stato semplicemente intrappolato
nel gioco della realtà - ed è un po' confuso ora, non sa
cosa fare…"
Kei alzò il pugno. " Miki - non dovresti mollare in questo
modo! Odio vederti così addolorata! L'amore che condividevate è
passato attraverso ogni volere divino ... ed è andato incontro a
ogni problema!"
Miki sniffò, "Tutti voi, siete così meravigliosi !!
Ma- Come posso fare qualcosa, in questo stato? Devo sembrare patetica ai
vostri occhi."
"Hai solo bisogno di buon cibo, sole e un po' di esercizio!"
Ridacchiò Arimi, "Ti faremo rimettere in sesto prima che tu
neanche te ne accorga!
"Ritorna in salute per Yu, Miki…" Miwa le mise una mano
sulla spalla. "Così potrai camminare da lui un giorno, e
dirgli che razza di bastardo è stato!"
Miki rise fra le lacrime, e le asciugò con una mano.
"Già! Fagli vedere che ancora lo ami, e sono sicura che lui
ti dirà che ti ama anche lui!" disse allegra Suzu. "Ti
aiuteremo a diventare più forte!"
"Non sei sola Miki!" Aggiunse Tsutomu.
"Io - diventerò più forte, così potrò
vedere Yu!" disse finalmente Miki. Annuì piena di
determinazione.
CONTINUA .... |
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - La forza del cuore ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di Erika e del
sito Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)
Capitolo 7 - La forza del cuore
Miwa,
Come stai? Io come sempre. Non so nemmeno perchè ti sto
scrivendo, ogni lettera sembra diventare di volta in volta più
deprimente. Non mi piace dover sfogare tutte queste emozioni con te. Ma i
miei amici qui mi guardano sempre con la stessa preoccupazione, e ... non
riescono a capire. Non possono capire! Mi dicono che non è colpa
mia. Ma non posso fare a meno di biasimare me stesso. Magari diventerò
pazzo prima che si svegli. Continui a dirmi 'piantala di torturare te
stesso.' Già, questo è quello che dicono anche loro. Brian
mi ha persino suggerito di andare da uno psicologo. Ma cosa può
fare uno strizzacervelli? Niente finchè non si sveglia! Sono
disgustato di me stesso per non riuscire a sopportare questa situazione
senza impazzire. Mi manca così tanto, ogni notte, vado a dormire
riflettendo, sperando di poter tornare indietro nel tempo, e non averle
mai dato quei maledetti rollerblade ... e tutte le cose che avrei potuto
fare in modo diverso .... ma non posso farlo, e guarda cosa è
rimasto di me.
Prego, ogni notte. E per sei mesi, le mie preghiere non sono state
ascoltate. Quanto durerà? Il mio cuore smette di battere ogni volta
che suona il telefono, e penso che forse, quella è la chiamata che
metterà fine alle mie sofferenze. Ma non è arrivata. E io
sto impazzendo.
Sto cominciando a pensare…forse è meglio se potessi
dimenticare. Ora so come si è sentita Miki quella volta che si era
stancata. La costante preoccupazione, sentire di essere completamente da
soli, separati con la forza, voglio solo essere in grado di abbracciarla,
e dirle che va tutto bene, ma ora non posso fare nemmeno quello. Dio,
perchè sono venuto in questo posto?
Miki abbassò la lettera, la piegò con cura e la rimise
nella sua busta; era una delle tante che Miwa le aveva dato. Tutte che
dicevano relativamente la stessa cosa, talvolta occasionalmente bagnate da
lacrime che avevano sbavato l'inchiostro. Guardò fuori dalla
finestra verso la campagna che passava di corsa.
" Yu… hai sofferto, non c'è da meravigliarsi che i tuoi
sentimenti si siano separati da me. E' esattamente quello che ti ho fatto
io allora ... ti sei stancato e hai smesso di lottare. Ma questa volta è
stato il destino a intromettersi fra di noi ..." Si morse il labbro,
con gli occhi determinati. "Ma, il destino non l'avrà vinta
questa volta."
Meiko sedeva accanto a lei con in braccio un'energica bimba di due anni
che giocava con un orsetto di peluche.
"Arriviamo fra pochi minuti!" Ginta alzò il pollice dal
suo posto di guida.
"Ma vuoi guardare la strada? Sciocco!" Arimi lo picchiò
mentre virava, e lui mancò per poco uno scoiattolo che era spuntato
in strada all'improvviso.
"Ah-- Scusa, scusa! Ha ha!" rise Ginta, tornando al più
importante problema di farli arrivare tutti quanti d'un pezzo.
"Allora -- Miki!" Suzu si appoggiò sullo schienale
della sedia subito dietro Miki. Così facendo, svegliò Kei da
un piacevole sonnellino pomeridiano. Lui aprì un occhio, poi si girò,
e si addormentò ancora. "Miki! Mi piace tantissimo il modo in
cui ti sei acconciata i capelli!"
"Oh- Grazie…" Miki si mise una mano sui capelli. Meiko li
aveva acconciati in quel modo per lei. Erano molto lunghi ora, e lei li
aveva raccolti in una serie di trecce annodate in due codine da cavallo
dietro la testa. Però alcune ciocche dei suoi capelli rifiutavano
di legarsi dietro, e le cadevano davanti, incorniciandole il viso, che era
ancora magro ed estremamente pallido. "Mi ha aiutato Meiko, non
sapevo che fare con questi capelli così lunghi."
"Ah davvero? Ma sei bellissima!" sorrise Suzu. "Dovresti
tenerli a quella lunghezza."
Miki sorrise, Suzu non era certamente cambiata, ancora carina come
sempre, e una modella ancora più affermata di prima, la ragazza era
sempre appassionata delle cose che definiva "belle."
La macchina rallentò quando Ginta entrò nel parecheggio
della Carrion Farm. C'era un'altra macchina dietro di loro, (che conteneva
i loro genitori, Michael, Tsutomu, Yayoi, e due energici bambini, Hikaru e
Hayama) che li seguì e parcheggiò dietro di loro. Il gruppo
uscì fuori dalle macchine. Miki era sostenuta con cura da Miwa,
poichè era decisa a non usare sedie a rotelle o stampelle come le
avevano detto di fare i dottori nel periodo di recupero. No-- alla fine di
questo weekend, avrebbe corso da sola!
"E' questo il mio obbiettivo…" Pensò. " Se
non altro, per essere capace di correre da Yu ... Non mollerò!"
**
"Sorellina Miki!! Avanti! Gioca con noi!!" Hikaru e Hayama
corsero da Miki, saltando su e giù eccitati.
"Okay-- " rise Miki. Era seduta su un mantello da picnic. Suzu
e Kei erano andati in barca. Tsutomu e Ginta stavano litigando per
decidere chi cucinava meglio al barbeque, (non cambiavano mai!)
"Giochiamo tutti allora!" ridacchiò Miki, e si alzò
barcollante. Suo fratello e sua sorella le corsero intorno e poi corsero
in due direzioni diverse.
"A nascondino! Nascondino! La sorellina Miki deve trovarci!"
Urlarono ridendo.
Miki scrollò le spalle. " Ok! Conto fino a 10! Fareste
meglio a nascondervi!"
"Non troppo lontano!" fecero eco Chiyako e Rumi.
"Miki-- non farti male!" Meiko guardò preoccupata Miki
che si appoggiava ad un albero, e si apprestava a coprirsi gli occhi.
"Andrà tutto bene. Non preoccuparti per me." Miki le
fece l'occhiolino.
Da quasi un centinaio di metri, Miwa si appoggiò ad un albero, e
osservò Miki che cominciava la ricerca. Ginta, dopo essere stato
assillato da Tsutomu lasciò finalmente perdere la prospettiva di
cucinare ed andò ad unirsi a lui.
"Che succede?" Ginta si girò e seguì lo sguardo
di Miwa. " Ahh-- Miki sta di nuovo prendendo colore alle guance."
Sorrise. "E' stata una buona idea portarla qui."
"Già -- Hm-- " Miwa chiuse gli occhi. "Mi chiedo
se le cose andranno come dovrebbero andare."
"Sarà meglio che sia così." Ginta si sedette sul
prato, strappando senza pensarci alcuni fili d'erba con le mani. "
Miki-- tutte le volte che era con Yu, brillava di una luce così
intensa--- con tale amore e felicità; sta brillando anche ora, e
solo con la speranza di poter stare ancora con lui."
"Ma -- Koishikawa…" Miwa si morse il labbro. "E'
ancora incredibilmente fragile … Che succederò se le cose non
funzioneranno?"
"Preferisco non pensare che possa succedere. Conoscendo quei due,
devo per forza finire insieme. Se c'è una coppia nel mondo
destinata a essere felice, sono loro."
"Spero che tu abbia ragione."
"Hai dato le lettere a Miki, no?"
"Sì, sembra che le abbiano dato coraggio. Ed è quello
di cui ha bisogno."
"E' vero."
**
La settimana volò in un lampo. Anche i progressi di Miki volarono
alle stelle. Le era ritornato il colore sul viso pallido, mangiava di
gusto, si esercitava, giocava coi suoi fratellini. Scherzava con Meiko,
cucinava con Arimi, Suzu le aveva dato un look totalmente nuovo, completo
di taglio di capelli.
"Li teniamo lunghi, sembri molto più matura così! Hai
solo bisogno di un piccolo restyling per renderti perfetta!" aveva
detto Suzu.
Così, i capelli rosso-marroni di Miki le cadevano sulle spalle
come una tenda di seta. La frangia che le era cresciuta fino al mento
durante il suo lungo sonno, era ora divisa, ma in dolci ciocche che le
ricadevano sulla fronte incorniciandole il viso. I suoi genitori l'avevano
portata a comprare nuovi vestiti. Appariva davvero trasformata.
"Meiko, sei sicuri che devi andare domani?" le chiese Miki.
Camminavano per il marciapiede del centro cittadino fortemente appesantite
da grossi borsoni. Meiko annuì.
"Sì, ho bisogno di tornare al lavoro. Shinichi purtroppo non
è riuscito a prendersi un'intera settimana di vacanze, e la piccola
Miki vuole vedere il suo papà."
Miki annuì comprensiva. "Già." Si morse il
labbro e tornò a guardare dritta davanti a se. Erano al semaforo
dove ricordava che Yu l'aveva sollevata con un braccio solo, davanti a
tutta la gente. Arrossì a quel ricordo. "La piccola Miki non è
la sola ... Yu mi manca così tanto! Voglio vederlo."
"Perchè non vieni con me?" chiese Meiko. "Yu si
trova ad Hiroshima, no? Puoi venire con me in treno! E vedere casa nostra
e tutte le altre cose."
Gli occhi di Miki si spalancarono, poi abbozzò un sorriso. "Davvero
Meiko?"
"Ma certo! Per favore, vieni a stare da noi! Potrai vedere Yu! E
dirgli cosa provi. Penso che tu stia abbastanza bene ora. Stavi persino
giocando a tennis con Ginta l'altro giorno, no?"
Miki tirò fuori la lingua e rise. "E' stato difficile, sono
così fuori forma che mi ha stracciato e non stava nemmeno facendo
sul serio!"
Meiko le fece l'occhiolino. "Allora, che ne dici?"
"Va bene!
***
Con ogni minuto che passava sul treno per Hiroshima, Miki diventava
sempre più agitata. Si sentiva come se stesse rivivendo il passato
tutto daccapo. Il Déjà vu era implicito!
"E' proprio come quando sono andata a trovarlo la prima volta in
America…" mormorò nervosamente fra sè e sè.
Abbracciò Kappa-chan forte.
Meiko le lanciò un'occhiata nervosa. "No- non lo è.
Perchè questa volta tornerai indietro felice, non triste."
"Hah. Lo spero."
" Miki…"
"Sì?"
"Per favore… prima di vedere Yu, mi prometti una cosa?"
"Hmm?"
"Prometti." Meiko si morse il labbro e si mosse a disagio sul
sedile. "Promettimi che starai bene. Se per caso, le cose non
andassero bene .... allora ... tu ..."
"Non preoccuparti Meiko." disse Miki , con una voce
incredibilmente matura. "Ho capito che vuoi dire. Devo continuare ad
andare avanti con o senza Yu, ma .... con Yu sarebbe molto più
facile per me. Ma non posso costringerlo ad amarmi se ama davvero Anju
ora. No--non potrei farlo, non importa quanto lo amo."
"Sei maturata anche in coma. Sembri davvero più adulta."
sorrise caldamente Meiko. "Arriveremo presto, vuoi qualcosa da bere?"
****
"Yu, so che sei assieme ad Anju, e che i tuoi sentimenti sono
diversi dai miei. Ma, sono venuta qui solo per dirti che io ti amo
ancora--" Miki si interruppe e si bagnò le labbra. "Ti
amo ancora con tutto il mio cuore. Profondamente, così
profondamente che mi fa male persino pensare di stare lontana da te--
arghh!"
Diede la schiena allo specchio e si appoggiò all'armadio di
Meiko. Stava provando da un'ora e la sua mente era esausta di cercare di
formulare le frasi e le parole corrette. Quali paroli avrebbero avuto più
effetto su di lui? E si doveva preparare mentalmente per un rifiuto che
era agonizzante persino considerare.
"Ohh… sono senza speranza… non è da me…"
Si diresse dalla sua stanza nel corridoio, poi andò alla finestra
per guardare dall'alto la strada tranquilla sopra la quale vivea Meiko.
Lei e Na-chan avevano una casa di medie dimensioni. Impallidiva al
confronto alla casa dei genitori di Meiko ma a differenza di quel posto,
era pieno di gioia e risate. Miki si era svegliata il giorno dopop che era
arrivata ad Hiroshima per trovare la casa vuota. Meiko era andata al
lavoro, così come Na-chan. E la loro bambina era all'asilo nido.
Si mise la borsa sulle spalle e fece scivolare i piedi in un paio di
sandali a tacco alto, poi allacciò le stringhe in un nodo intorno
ad ogni caviglia. Andavano perfettamente d'accordo con la sua gonna nera.
Era lunga e stretta, con un singolo spacco su un lato che le correva su
fino al ginocchio, accoppiata con una camicia cinese di seta color porpora
ricamata con fantasie a forma di fiori di ciliegio. Si era stretta i
capelli in chignon tenuto su da due fermagli.
Controllando velocemente il suo riflesso sullo specchio del corridoio
per assicurarsi che non ci fosse neanche un capello fuori posto, Miki fece
un sorriso che scaldava il cuore.
"Sì - sorridi così. Sii ottimista… Puoi farcela
Miki!" Lanciò un'occhiata ad un foglio dove aveva segnato
tutti gli indirizzi delle aziende di architettura di Hiroshima.
"Non ho idea di dovi sti trovi Yu, am suppongo che se vado in tutte
le aziende di architettura di Hiroshima e chiedo un po' in giro, dovrò
per forza trovarlo. Ci vorrà un po' però…"
Con cuore speranzoso, unì con decisione la porta dietro di lei,
la chiuse a chiave, e cominciò a camminare verso il centro
lavorativo della città.
CONTINUA .... |
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di
Erika e del sito
Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)
Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza
"Salve, sa per caso se qui lavora un certo Yu Matsura?" chiese
Miki alla segretaria oltre la scrivania. La signora la guardò
confusa per un attimo e poi scosse la testa.
"Non credo."
"Puoò controllare per me? Per favore? E' molto importante."
"Ah- certo…" La segretaria si girò verso il suo
computer e fece una rapida ricerca nel database. "Mi spiace, no, non è
segnalato da nessuna parte."
"Ah - ok. Grazie!" Miki fece del suo meglio per rivolgere alla
donna un sorriso, e poi si girò e uscì dalla sala, cercando
di tenere le gambe il più salde possibile. Non appena la porta si
chiuse dietro di lei e fu fuori, si appoggiò contro il muro
adiacente e sospirò pesantemente. Fece una croce su un'altra
azienda della sua lista. Aveva deciso di cominciare con quelle più
grandi per andare a finire con quelle più piccole. Questo era stato
il suo quinto tentativo.
"A questo punto, mi ci vorrà tutto l'autunno per trovare Yu."
Fece un grosso respiro e continuò a camminare giù per la
strada, consultando una mappa per vedere il luogo dove si trovava il suo
prossimo obiettivo. Il sole stava cominciando a scendere sotto gli alberi
e gli edifici, segnalando l'approssimarsi della notte. Avrebbe avuto
appena il tempo di controllare una sola azienza prima che fosse troppo
tardi e chiudessero tutto.
"Per favore, oh, per favore, fa che lo trovi … Yu… voglio
vederti così tanto." Bisbigliò, stringendo il piccolo
pezzo di carta in entrambe le mani. "Anche se mi rifiuterai ancora
... devo tentare!" Raccogliendo il suo coraggio, prese a correre giù
per la strada verso il suo nuovo obiettivo.
***
"Yu, vai a casa presto oggi?" Sayako si tolse gli occhiali da
lettura per guardare l'affascinante e biondo giovane mentre percorreva la
reception e si dirigeva verso le porte di vetro scorrevoli dell'azienda di
architettura.
"Ahh… beh …" Yu si girò nervosamente e prese
a camminare avanti e indietro. Poi mise le mani insieme e fece un piccolo
inchino. "Watanabe ha una riunione e … beh … ho solo
pensato che …"
Sayoko si rimise gli occhiali con una risata e guardò le carte
che aveva in mano. "Per quanto mi riguarda, non ti ho mai visto."
"Grazie Sayako! Ti ripagherò un giorno!"
Lei gli lanciò un'occhiata mentre lui si girava e correva verso
la porta. "Mi chiedo perchè abbia così fretta oggi …"
Quasi cinque minuti dopo, notò un giovane donna che entrava
dall'ingresso principale, con il viso spaesato e stanco. Aveva capelli
marroni di una sfumatura rossa, legati in uno chignon che sembrava sul
punto di sciogliersi da un momento all'altro. Era molto carina.
"Posso aiutarla, signorina?" chiese Sayako. La ragazza si girò
e camminò timidamente verso di lei.
"Oh… sì… mi chiedevo ..." Dicendo così
teneva stretto fra le dita un pezzo di carta. " Per favore, mi dica,
qui lavora qualcuno di nome Yu Matsura?"
Le sopracciglia di Sayako si inarcarono per la sorpresa. "Posso
sapere chi lo desidera?"
Il cuore di Miki smise di battere per un secondo, quella non era la
risposta che si aspettava. Yu ERA qui! Quasi si mise a saltare per la
gioia. In un istante, insieme al forte desiderio di rivedere Yu le tornò
tutta l'energia. "Sono Miki ... sono la sua sorellastra! Per favore,
ho bisogno di parlare con lui subito! E' importante!"
Sayoko sentì una fitta di pietà verso lo sguardo di totale
speranza e gioia che era dipinta sul suo viso. Chiuse gli occhi e scosse
la testa. "Mi spiace, ma il Signor Matsura è già andato
a casa oggi."
" Oh…" Miki cercò di nascondere il suo disappunto,
ma era dolorosamente ovvio mentre le sue spalle cadevano all'ingiù
in un attimo.
"C'è qualcos'altro che posso fare per lei?"
"A che ora arriva domani in ufficio?"
"Beh, apriamo alle 8."
"Allora dovrebbe essere qui alle 8… okay! Grazie…"
Mordendosi il labbro, Miki si girò e cominciò a dirigersi
verso l'entrata. Doveva solo aspettare. Avrebbe visto Yu il giorno dopo e
gli avrebbe parlato allora. Forse era meglio, almeno sapeva dove trovarlo,
così ora aveva una notte per pensare a quello che voleva dire. Ma
allo stesso tempo, l'attesa le stava facendo una pressione incredibile.
"Tornerò da Meiko, cenerò, e poi andrò a
dormire."
Sayoko scrisse un appunto da dare a Yu quando sarebbe tornato la mattina
dopo riguardo a Miki. Ma non passarono neanche cinque secondi dal momento
in cui aveva messo giù la penna che lo vide entrare di nuovo
nel'edificio.
"Yu!?" Disse stordita.
"Oh! Mi spiace, ho solo dimenticato la giacca …"
"Yu! Hai incontrato quella ragazza?"
"Eh?"
Sayoko scosse la testa. "Oh! Non l'hai vista? C'era una ragazza qui
prima che ti cercava!"
Yu si avvicinò a lei e Sayoko gli fece vedere quello che aveva
scritto. Gli occhi di lui uscirono quasi dalle loro orbite.
"Miki… sei sicura?"
Sayoko scrollò le spalle. "Sì, credo fosse questo il
suo nome. Ha detto che era importante."
"Quella sciocca, cosa sta facendo qui?!" Yu strappò il
foglietto e corse all'entrata. Guardò a sinistra, poi a destra,
corse giù per la strada, poi, convinto di averla totalmente
mancata, ritornò nell'edificio sentendosi stranamente intontito.
"Qualcosa non va?" chiese Sayoko mentre lui le passava accanto
con una mano sulla testa che arruffava i capelli per la frustrazione.
"Ni … niente." Lo disse velocemente e con un rigido tono
formale. Sayoko si chiedeva che cosa gli stesse dando tanto fastidio. Ma
decise di non indagare oltre, non erano affari suoi dopo tutto…
***
"Penso che sia questa la strada … Ohhh…" Miki si
fermò sotto un lampione. Il sole era appena tramontato e stava
diventando sempre più buio di minuto in minuto. Tirò fuori
la mappa che aveva di Hiroshima e puntò il dito nel punto dove si
trovava. "Penso che sia questo il posto dove mi trovo .. oh, aspetta
... no questo è l'incrocio sbagliato..." Alzò
nervosamente lo sguardo mentre un senzatetto le passava vicino, poi rimise
rapidamente la mappa di nuovo nella tasca e cominciò a camminare di
nuovo senza meta.
"Ohh… non voglio sembrare una turista a quest'ora … non
voglio cacciarmi di nuovo in un guaio come quello di New York! E questa
volta … Yu non mi starebbe nemmeno cercando." Si fermò
all'entrata di un parco, le sembrava familiare.
"Aspetta un secondo…" Pensò. "Sono passata di
qui mentre andavo dalla casa di Meiko alla prima azienza di architettura!
Oh che fortuna! Non mi sono persa allora!"
***
"Yu? Yu, mi stai ascoltando?" Anju lo guardò stizzita.
Yu uscì dal sogno ad occhi aperti che stava vivendo e rivolse
rapidamente la sua attenzione a lei.
"Oh! Mi spiace, Anju , stavo pensando ad un'altra cosa … puoi
ripetere?"
"Come no!" Anju sospirò e scosse la testa. Stavano
camminando a braccetto per il parco dopo aver cenato fuori. Si era già
arrabbiata per il ritardo di Yu, e in più lui non le aveva rivolto
frasi più lunghe di una parola o due per tutta la cena. La sua
mente era rivolta completamente a qualcos'altro, e qualunque cosa fosse,
non era certo lei.
"Anju?"
"Okay! Sputa il rospo! Che sta succedendo?" Tolse il braccio
da ditorno al suo e gli si mise davanti, fermando il suo cammino.
"Cosa vuoi dire con 'che sta succedendo'?" Yu la guardò
esasperato. "Non c'è niente che non va!"
"Sì che c'è! Non mi hai prestato attenzione per
l'intera serata! E io che non vedevo l'ora che arrivasse oggi!"
"Anju… mi spiace… io… è solo che …"
Yu si era chiesto fino ad allora se dire o no ad Anju che Miki era in città
per cercarlo. Ogni volta che diceva il suo nome, Anju diventava emotiva e
l'ultima cosa che voleva era infastidirla. I suoi occhi stavano già
tremando.
"Yu, mi stai nascondendo qualcosa." Disse piano. "Perchè
non mi dici di che si tratta?"
"Io … stavo solo …" Yu chiuse gli occhi e si avvicinò
ad una panchina per sedersi. Anju rimase in mezzo al sentiero, senza
muoversi. "Stavo solo pensando, ecco tutto ... alla nostra vita negli
ultimi mesi …"
Gli occhi di lei si spalancarono e si girò rapidamente per
guardarlo, col cuore in gola, cosa stava per dire?
Yu alzò lo sguardo verso le stelle, notando che una stella stava
cadendo giù per il cielo. Fu all'istante riportato indietro alla
notte in cui lui e Miki erano seduti a guardare le stelle su una panchina.
"Yu, io ti amo!" la voce di Miki gli risuonò in testa.
Quando diceva quelle parole, erano così sentite, piene di emozioni.
L'immagine di Miki lo inseguiva ancora. Anche mentre cercava di sfuggirle
stando con Anju, lei lo inseguiva ancora.
"Yu?" Anju si avvicinò di un passo a lui.
"An… " Chiuse gli occhi e strinse entrambi i pugni. Non
era giusto nei suoi confronti. La stava usando ... usando per dimenticare
il suo dolore, e allora aveva pensato che sarebbe riuscito ad amarla un
giorno, ma non poteva più mentire a se stesso. Miki era sempre la
sola nel suo cuore. Che diavolo stava facendo? Miki era sveglia! Lo stava
cercando! Tutto quello che la sua mente riusciva a pensare era "Trovala!
Va da lei! Idiota, perchè stai aspettando e ti stai torturando da
solo?"
"An… io…"
"E'… Miki non è così?"
Gli occhi di Yu si spalancarono, e la fissarono. "Mi ... dispiace…"
Anju serrò gli occhi, trattenendo le lacrime e scosse la testa. "No
... va bene. Non è colpa tua ... pensavo ... pensavo di poter
essere io la persona speciale nella tua vita, quella che avrebbe potuto
alleviare il tuo dolore, e che avresti alla fine finito con l'amarmi nel
modo in cui io ti ho sempre amato ... ma ora cpiasco, che lei è
sempre stata la più importante nel tuo cuore ... e che non è
possibile rimpiazzarla ... " Si lasciò sfuggire un singhiozzo
e cercò di fare del suo meglio per sorridergli, ma lui riusciva a
capire, anche nell'oscurità, che il suo labbro inferiore stava
tremando. "Yu ..."
"An… io… non ho mai voluto farti del male… mi spiace…
ho seriamente pensato di poter essere felice con te. E lo sono! Ma ... non
... per amore ... credo che il mio problema sia che ... non riesco a
vedere nessun'altra ragazza come più di un'amica oltre a Miki …"
Anju emise un altro singhiozzo soffocato e affondò il viso tra le
mani, incapace di trattenere ulteriormente le lacrime. Yu si alzò e
le mise velocemente le braccia intorno, e lei si lasciò andare fra
le sue forti braccia, facendo cadere liberamente le lacrime giù
dagli occhi.
"Mi dispiace così tanto …" Bisbigliò lui. "Così
tanto…"
"Credo .. che questo voglia dire ... che dovremmo trovarci ...
appartamenti diversi ..." Cercò di ridere ma ne venne fuori
una sorta di strana singhiozzo. Trattenendo il respiro, strinse gli occhi
con forza. "Andiamo Anju ..." pensò fra se. "Sei più
forte di così ... sapevi che questa prova sarebbe arrivata ... e
sapevi che lui avrebbe potuto non superarla ... un giorno, Miki si sarebbe
svegliata e la possibilità che Yu ti lasciasse era inevitabile!
Perciò accettala!! Accettala!"
Rimasero così fermi a lungo, fino a che i singhiozzi di Anju
finalmente cessarono e il suo respiro tornò normale. Finalmente,
lei si staccò dal suo abbraccio.
"Yu, grazie …"
"An, io--"
"No--" Lo interruppe lei, fissandolo seriamente. "Lasciami
finire …"
Yu annuì e lei chiuse gli occhi, tenendo le mani strette insieme
all'altezza del petto. "Volevo solo dirti grazie, per tutta la
gentilezza che mi hai mostrato, e per avermi dato un posto nel tuo cuore,
anche se non ha potuto prendere il posto di quello di Miki, spero che
potremmo rimanere buoni amici."
Yu sorrise. "Speravo che lo dicessi."
"E… voglio che tu sappia che non rimpiango i momenti che
abbiamo passato insieme. Sono tutti ricordi molto cari per me. E ..."
sorrise, sentendo che le lacrime stavano cominciando a tornarle anche se
non voleva; sgranando gli occhi le spazzò via con decisione, e si
girò verso di lui. "E, voglio che tu e Miki siate felici d'ora
in poi! Hai capito?"
"An?"
Lei si raddrizzò e girò la testa per fargli la linguaccia.
"E non OSARE mai più fare qualcosa di stupido come lasciarla!
Va bene?"
Gli occhi di Yu brillarono e annuì. "Va bene, promesso."
"Bene … mi sento meglio ora che abbiamo finalmente fatto
questa chiaccherata." Disse mentre cominciava a camminare giù
per la strada verso il loro appartamento. "L'idea era sempre stata
presente nella mia mente, intendo se saresti rimasto con me dopo che si
fosse svegliata oppure no ... ho avuto finalmente la mia risposta."
Yu mise le mani in tasca e cominciò a camminare dietro di lei. "Mi
spiace che non sia stata quella che ti aspettavi ..."
"Oh, ma sono sicura che Miki sarà felice ...."
"Già …c'è un'altra cosa che volevo dirti…"
mormorò Yu. Anju si fermò e lo guardò con fare
interrogatorio. "La ragione per cui oggi avevo la testa altrove ...
beh, Miki è qui a Hiroshima."
"Cosa?!"
"Già, è venuta al lavoro, ma l'ho mancata per un pelo
…"
"Beh, ma allora devi trovarla!"
"Ma ... non so dove si trova ..."
"Ma non sarà da Meiko?"
"…." Yu si fermò a metà frase. "Sai,
hai ragione! O almeno, scommetto che Meiko saprà dove si trova."
"Yu, vuoi davvero vederla adesso vero?"
Lui chiuse gli occhi e annuì. "Non ho ancora avuto occasione
di scusarmi, le ho spezzato il cuore all'ospedale. Mi sento così
male per averlo fatto. Non voglio sprecare un secondo di più!"
Si girarono ancora e questa volta si affrettarono a raggiungere
l'entrata del parco. Ma proprio mentre Yu stava per uscire, notò
una figura snella che che emergeva da un sentiero. Lo colse di sorpresa,
perchè di solito non c'erano molte persone nel parco a quell'ora di
notte. Anche l'altra persona era stordita, ma la voce che ne venne fuori
gli fece correre un brivido per la schiena. Una voce che aveva voluto
sentire per così tanto tempo …
"Yu?"
Anche Anju notò Miki. Sorrise a Yu e bisbigliò. "Io
vado avanti!" E prima che lui potesse dire qualcosa in contrario,
Anju era già sparita oltre il cancello.
Yu rimanse in piedi come intontito mentre la figura entrava sotto la
luce della lanterna. Era Miki. La sua sola vista faceva accellerare il
battito del suo cuore, e sentì all'improvviso le ginocchia deboli.
"Miki…" Fu tutto quello che riuscì a dire.
Lei spalancò la bocca ed emise un lieve grido, con gli occhi
sgranati. "Lo sapevo che eri tu! Non era sicura a causa dell'oscurità
... ma qualcosa mi diceva che eri tu!"
"Miki… " Disse il suo nome ancora una volta, nella sua
testa, per la prima volta in tanti anni, era tutto chiaro. I suoi
obiettivi, i suoi desideri, tutti portavano a lei. Ed eccola lì, in
piedi di fronte a lui. Ma tutto quello che riusciva a fare era rimanere
fermo come un idiota a ripetere il suo nome in continuazione ... ma che
aveva? Perchè era diventato all'improvviso così timido?
Miki spostava il peso del corpo da un piede all'altro. "Non dice
niente ... " pensò. "E' arrabbiato perchè sono
venuta qui?"
"Io … I sono venuta… perchè avevo bisogno di dirti
una cosa." Disse lei, con voce un poco tremolante. "Sono venuta
perchè ... io ... perchè io ti amo ancora! E ... anche se tu
non mi vorrai accettare, voglio che tu sappia che ti amerò lo
stesso. E volevo sapere se c'era anche una sola possibilità ... una
sola che potessimo tornare insieme di nuovo ... Yu ... io --"
La sua frase fu tagliata a metà quando lui si avvicinò di
scattò a lei. Le parole morirono in bocca a Miki mentre veniva
stretta in un caldo abbraccio. Yu la strinse forte a se, abbracciandola
con una tale passione, che quasi spaventò Miki e la portò a
chiedersi se questo era lo stesso Yu che aveva conosciuto.
"Miki… sciocca… sei venuta fin qui… per dirmi
questo." Le mormorò lui all'orecchio, poi sorrise un poco e
sciolse appena l'abbraccio. Alzò le mani fino a metterle sulle sue
spalle e appoggiò la sua fronte a quella di lei. Il cuore di Miki
correva a mille mentre lo ascoltava.
"He… è come un deja vu per me … Miki… ti ho
fatto soffrire così tanto ... io non ti merito … "
"No! Yu-- io--"
Lui la fermò con un singolo dito sulle labbra. "Lasciami
dire una cosa prima."
Senza parola, lei annuì.
"Io … voglio scusarmi per come mi sono comportato all'ospedale
... hai fatto bene a gridarmi contro. Mi sono comportato così
freddamente con te ... in verità mi sono comportato come un idiota
per i passati tre anni e mezzo, affondandomi nella mia stessa tristezza e
solitudine, senza pensare a come avrebbe potuto influenzare gli altri ...
persino i nostri genitori ... io ... mi sono distanziato da loro per
cercare di dimenticare ... era tutto quello che potevo fare per non
diventare pazzo."
Smise di parlare per un lungo attimo, e Miki lo osservò
pazientamente. Un lacrima cadde giù per la sua guancia. "Ti
amavo così tanto!" Le parole gli stava rimanendo in gola
mentre cercava di fare del suo meglio per trattenere le sue emozioni, ma
quelle esplodevano dopo anni di repressione ed ansia. "Ti amavo ... e
ti amo ANCORA ... più di quanto posso immaginare! Penso di essere
pazzo ... che qualcuno possa amare qualcun'altro così tanto ...
fino al punto che lo distrugge dentro se non può averlo accanto ...
Miki ... ecco cosa sento per te. Perciò per favore ... perdonami
... essere felice con te, è ciò che ho sempre voluto."
Non riusciva più a parlare, abbassò la testa, lasciando
che le lacrime cadessero di loro iniziativa. Miki alzò la mano e e
asciugò una delle sue guance bagnate poi l'altro con il pollice. Yu
aprì lentamente gli occhi e la guardò. Lei gli stava
sorridendo, e anche i suoi occhi erano bagnati dalle lacrime. Si mise in
punta di piedi e gli diede un bacio sulle labbra. Yu la guardò
lievemente sorpreso.
"Ti perdono." Disse lei dolcemente. "Dispiace anche a me,
per essere stata la causa di tale sofferenza nel tuo cuore. Non ti lascerò
mai più."
"Sciocca … non è mai stata colpa tua!" Lui la
abbracciò di nuovo, questa volta sollevandola da terra. Miki
strinse le braccia intorno al suo collo e lo baciò di nuovo
felicemente.
"E neanche tua!" Disse lei. "E' stato un incidente, ed è
accaduto in passato."
"Ma--"
"E ora dobbiamo solo pensare al futuro." Disse lei,
piantandogli un bacio sulla punta del naso. Gli angoli della bocca di Yu
si volsero all'insù con un sorriso, e poi si lasciò sfuggire
una grossa risata.
"Miki… io ti amo!" Lui la fece girare in cerchio per aria
e poi la posò a terra. Miki teneva ancora le braccia attorno al suo
collo.
"E io amo te, Yu."
Lui si abbassò e la baciò, stringendola forte a se. La
mente di Yu era tutto un vorticare di indescrivibili emozioni. Era come se
gli fosse mancata l'aria per tanto tempo e questa fosse la prima boccata
che prendeva in anni. Voleva tutto di lei adesso. Il suo corpo era così
caldo, proprio come se lo ricordava. Era diventata più magra,
certo, ma la Miki che conosceva e amava era lì. Era così
bella, così piena di vita. E lui sentiva che la sua stessa
esistenza si apriva davanti ai suoi occhi, mentre prima era chiusa come a
chiave.
"Yu…" la voce di Miki lo fece uscire dal suo sogno ad
occhi aperti. Yu realizzò che durante quel breve ma intenso attimo,
l'aveva spinta contro un albero e le sue mani erano ben al di sotto della
sua camicia in una fervida esplorazione. Poteva dire di vederla arrossire
anche alla luce del lampione, e lei lo guardò un poco nervosa. Lui
tolse velocemente le mani da sotto la sua camicia, cercando un modo per
scusarsi.
"Oh.. io… mi… mi dispiace …io--"
Lei lo fermò con un piccolo bacio. "No… va bene, solo…
non qui…" Miki arrossì ancora e poi gli prese la mano. "Andiamo
... usciamo da questo parco buio!
"Va bene!" Odiava ammetterlo, ma era ancora un poco
contrariato, ma poi, ripensandoci, era meglio non affrettare le cose. "Sei
affamata?"
"Sto morendo di fame! Mi sono persa cercando di tornare a casa di
Meiko, e sono finita qui."
"Beh, c'è un bel posto là in fondo alla strada, ti
offro qualcosa."
"Oh, grazie! Pensi che abbiano un telefono?"
"Ma certo che ce l'hanno, sciocca ..."
"Dovrei telefonare a Meiko, probabilmente è tremendamente
preoccupata!"
CONTINUA .... |
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Capitolo 9 *** Capitolo 9- Il futuro che si svela ***
Marmalade Boy:
Continuation
di
Ashley Auld
Originariamente in lingua inglese
La traduzione in italiano è opera di
Erika e del sito
Erika's Fanfiction Page.
"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni
cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti
loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto
scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)
Capitolo 9- Il futuro che si svela
*Attenzione! Questo capitolo è leggermente lemon (tratta di tematica sessuali; nota della traduttrice) - proprio alla fine. Niente di particolarmente esplicito, volevo solo avvertirvi prima … comunque è pieno di WAFF (warm and fuzzy feeling, letteralmente sentimento caldo e dolce, in parole povere, è romantico; nota della Traduttrice).
"Sì! Meiko… hai sentito bene!" Il palmo della mano di Miki sudava mentre lei teneva la cornetta attaccata all'orecchio. Con la coda dell'occhio guardò dietro le sue spalle verso il tavolino che divideva con Yu nel bar. Lui stava guardando fuori dalla finestra, con una mano sul manico della sua tazza; il suo profilo era così bello. "Yu ed io ci siamo riconciliati, va tutto bene ora."
"Te l'avevo detto che si sarebbe tutto risolto per il meglio Miki!" Il tono di voce di Meiko fece battere il cuore di Miki con più gioia.
"Già! Beh, oggi tornerò un po' più tardi, Yu ha detto che mi riporterà da te dopo aver finito il caffè."
"Perchè non rimani a dormire da Matsura?"
"Ehi! Meiko… mi stai prendendo in giro, vero?"
"No davvero!" Meiko non potè trattenere una risatina.
Miki si poggiò una mano sul fianco. "Anche se volessi, non penso che sarebbe una buona idea visto che Anju si trova ancora lì!" La sua voce si abbassò un poco, e Meiko riuscì a scorgere il pizzico di malinconia che l'aveva attraversata al pensiero di Anju. "Sono venuta qui per riprendermi Yu, ma avevo paura di doverlo rubare ad Anju in questo modo. Spero che se stia bene!
"Sono sicura che Anju sapeva che un giorno ti saresti svegliata, e che Yu avrebbe potuto lasciarla, perciò non credo sia stato un tale shock per lei. Certamente si aspettava che accadesse qualcosa del genere. Questo prova solamente come i sentimenti di Yu per te siano più forti."
Un sorriso si accennò sul viso di Miki. "Già … credo tu abbia ragione. Beh- devo andare. Ciao!"
"Ciao!"
Miki riattaccò il telefono e si affrettò a tornare al tavolo, sedendosi nuovamente davanti a Yu. Prese in mano la tazza di caffè e la bevette facendo attenzione a non scottarsi.
"Sarà freddo ormai." Scherzò Yu.
"No che non lo è!" affermò Miki mentre rompeva la bustina dello zucchero e ne buttava il contenuto nella tazza. "E' della temperatura giusta!"
Yu ridacchiò e avvicinò la guancia alla mano per appoggiarsi su di essa. "Che ha detto Meiko?"
"Di tornare all'ora che voglio." Miki ripetè le parole di Meiko, e poi fece un largo sorriso. "Abbiamo tutta la notte per parlare!"
"Bene." Yu le si avvicinò e le arruffò I capelli. "Di che dovremo parlare?"
"Beh, mi sono più o meno persa tre anni della tua vita!" Miki enfatizzò le sue parole sbattendo il cucchiaio per aria. "Perciò, mi piacerebbe sapere cos'ha fatto il mio fidanzato per tutto questo tempo!"
"Per TUTTO il tempo?" Yu le rivolse uno sguardo dubbioso, poi si mise a guardare il soffitto con nonchalance. "Uhmm … niente di particolare .."
"Sciocco!" Lei minacciò di picchiarlo col cucchiaino e lui rise ritraendosi.
"Scherzavo! Scherzavo … beh … vediamo un po' .. da dove posso cominciare…"
**
Miki si svegliò stordita sentendo il suono di piatti e pentole in movimento. Guardandosi lentamente intorno, le ci volle un attimo per orientarsi, e per capire che si trovava sdraiata sul divano di Meiko nel suo salotto. Si alzò appoggiandosi sui gomiti e sgranò gli occhi per impedire loro di chiudersi dal sonno, visto che voleva dare una scossa alla sua testa annebbiata.
"Oh! Finalmente ti sei svegliata!" La testa di Meiko spuntò dalla porta della cucina, e poi la ragazza entrò nel salotto asciugandosi le mani sui jeans. "Devi essere stata fuori fino a tardi ieri! E' già mezzogiorno!"
Miki sgranò gli occhi, mentre la sua mente percorreva gli eventi del giorno prima, e come un fulmine le venne in mente: lei e Yu erano tornati insieme! Si era svegliata con la sensazione che fosse stato tutto un sogno, invece, era tutto reale! Con un grande sorriso, si girò verso Meiko.
"Non era solo un sogno! Yu ed io…"
Meiko le buttò le braccia al collo. "Sono così felice per te Miki!"
Miki ricambiò l'abbraccio, ridendo di gioia. "Non posso crederci! Devo chiamare mamma, papà, Yoji e Chiyako! E devo dirlo a Ginta e ad Arimi, così Ginta la smetterà di fare tutte quelle minacce di morte … e a Kei e Suzu … e a Tsutomu e Yayoi … e -"
"-E devi fare colazione!" La interruppe Meiko. "Ti sta ancora aspettando sul tavolo."
"Ah! Meiko!" Miki saltò in piedi. "E tu - che fai qui? Non dovresti essere al lavoro?"
Meiko scosse la testa. "Ho un appuntamento dal dottore più tardi, perciò mi sono presa una giornata libera!" Miki sembrò confusa per un attimo, ma Meiko scosse la testa.
"E' solo un normale controllo. Corri a mangiare! Devo andare a prendere Miki all'asilo fra pochi minuti!"
**
La giornata passò in fretta. Miki aveva mangiato, si era vestita, aveva chiamato quasi tutte le persone che conosceva per dire loro eccitatamente che lei e Yu erano di nuovo insieme. Tutti si congratularono con lei e anche Ginta dovette ammettere, "Allora Matsura non era un completo bastardo." I suoi genitori non vedevano l'ora che portasse Yu con se quando tornava da Hiroshima. Dopo tutto, non l'avevano quasi visto in quei tre anni difficili. Miki promise che l'avrebbe portato a casa.
Appena ebbe riattaccato il telefono dopo la sua ultima chiamata e si fu seduta sul divano a guardare un po' di tv, qualcuno bussò alla porta.
Miki si sporse per vedere la porta, chiedendosi se dovesse rispondere, in fondo non era un membro della casa di Namura. Ma bussarono di nuovo, e la sua curiosità ebbe la meglio. Si alzò e andò ad aprire la porta.
"Posso aiutarla-oh … Anju! Gli occhi di Miki si spalancarono quando aprì la porta e trovò una ragazza piccola e fragile che stava sull'uscio.
Anju aveva un sorriso malinconico sul viso, e si inchinò con rispetto a Miki quando lei aprì ulteriormente la porta.
"Miki, speravo fossi qui."
"Anju … per favore, vieni dentro!" Miki fece segno ad Anju di entrare, ma Anju scosse la testa.
"Non voglio dare fastidio in casa, sono solo venuta a chiederti se volevi venire con me a fare una passeggiata? E' una bella giornata."
Miki poteva vedere che Anju teneva i pugni stretti sui fianchi. Non potè rifiutare la sua richiesta. Sapeva che Anju avrebbe voluto parlare di Yu.
Quando Miki si era impegnata a riprendersi Yu, sapeva che se lo avesse riavuto, avrebbe dovuto rubarlo ad Anju. Ma aveva nascosto questo pensiero in un angolo della sua mente, perché non voleva che interferisse coi suoi obiettivi. Però, nel vedere Anju, il pensiero riemerse in superficie. Ora Anju la odiava? L'umore allegro e spensierato di Miki cominciò a sparire e a fare spazio ad un groppo alla gola. Che voleva dirle Anju?
"S-sì … solo un momento. Vado a prendere la giacca."
**
Camminarono fianco a fianco, parlando per un po' e poi gustando silenziosamente i frullati che avevano comprato da un venditore. Miki lanciò uno sguardo ad Anju; sembrava fissare intensamente il suolo immersa in pensieri profondi.
"Anju?" ruppe infine la tensione Miki. La testa di Anju si sollevò di scatto e si rivolse verso di lei.
"Sì! Oh - mi spiace, stavo solo con la testa da un'altra parte…"
Miki cercò di sorridere con fare rassicurante. "Ti piacerebbe sederti da qualche parte e parlare?"
Anju annuì in silenzio. "Ehmm- c'è un parco di là, va bene quello?"
Miki annuì e si diressero verso il parco, era mezzogiorno e c'erano solo alcuni bambini che giocavano. Miki e Anju si sedettero sulle altalene vuote fianco a fianco.
"Ehmm- credo che tu lo sappia già, volevo parlare di Yu…" iniziò Anju.
Miki abbassò il suo frullato, cercando di prepararsi mentalmente per qualunque cosa Anju volesse dire. Aveva il diritto di essere arrabbiata, aveva anche il diritto di odiarla se voleva.
"G-già …" Fu tutto quello che riuscì a dire Miki.
"Ero devastata all'inizio." Disse lei. "Sapevo che Yu ti ha sempre amato, anche quando stavamo insieme. Ma credo che la mia ingenuità mi abbia ingannato, e ho creduto di poterlo cambiare. Mi sbagliavo."
" … Mi spiace…" disse Miki piano. Anju scosse la testa enfaticamente.
"No! Per favore, non incolparti per questo Miki! Io … io sapevo che Yu amava te eppure l'ho seguito lo stesso. Ho sempre saputo che un giorno ti saresti svegliata e lo avresti cercato. E che quel giorno Yu avrebbe deciso con chi stare. Scioccamente ero convinta di poter prendere il tuo posto nel suo cuore."
" …" Miki cercò di rispondere, ma non riuscì a dire niente. Anju continuò.
"Volevo solo dirti questo, perchè non voglio che diventiamo come estranee dopo questa storia."
Lo sguardo di Miki si alzò e i loro occhi si incontrarono. Anju le rivolse un sorriso. C'erano lacrime agli angoli dei suoi occhi. "Anju …"
"Non ti odio … né cose del genere. Voglio che tu lo sappia." Disse piano Anju. "Voglio solo quello che è meglio per Yu. E se tu sei il meglio, allora per favore fallo felice d'ora in avanti. Non ho mai avuto il privilegio di vedere Yu davvero felice prima d'ora, non felice com'era con te."
Miki sorrise, un sorriso genuino che veniva dal cuore. "Voglio che rimaniamo amiche. Tu mi piaci molto, e ti prometto che farò come mi hai detto." Chiuse gli occhi e alzò la testa verso il cielo. "Devo ammetterlo, per un po' ho avuto paura che potessi odiarmi. Mi sentivo una persona orribile."
Anju si mise in piedi all'improvviso e Miki aprì di scatto gli occhi. "Anju?"
"Sono … contenta che abbiamo fatto questa chiaccherata." Si girò e le sorrise. Miki capiva che stava facendo del suo meglio per trattenere le lacrime. "Miki, vi auguro tanta felicità d'ora in poi."
Miki si vergognò per un attimo, e la sua gola si seccò all'improvviso e lei riuscì a sillabare un debole "Grazie," mentre Anju si inchinava e cominciava ad andarsene, lasciando Miki a riflettere sulla conversazione che avevano appena avuto.
Non appena Anju raggiunse l'entrata del parco, si asciugò le lacrime con la manica della camicia e scosse la testa. "Non posso farmi vedere da lei mentre piango … ah … perchè sono così emotiva su questo argomento?" Guardò indietro oltre la sua spalla per osservare Miki, che sedeva ancora sull'altalena, profondamente assorta."
"Buona fortuna, Miki. Tu sei ciò di cui Yu ha davvero bisogno, perciò rendilo felice!"
**
"Per questo mi sento orribile!" enfatizzò Miki al telefono con Yu. Non si era sentita minimamente imbarazzata nel parlargli dei suoi problemi. La rendeva felice il solo fatto che lui la ascoltasse. E Yu, sentendosi ancora male per il modo in cui l'aveva trattata all'ospedale, era più che entusiasta di ascoltare ogni piccola cosa che diceva.
"Non preoccuparti per An." Disse rassicurante. "Le ho parlato stamattina, è molto più forte di quanto era un tempo. Ed è felice per noi."
"Lo so … ma ti sto dicendo che non riesco a superare il mio stesso senso di colpa!"
"Beh, stai cercando dirmi che avresti preferito che non tornassimo insieme?" disse Yu sarcastico.
La voce di Miki le si bloccò in gola. "Cos--?" NO! E' solo che… che… " Scoprì di non poter rispondere.
Yu ridacchiò. "Finalmente alla principessa manca il fiato!"
"No! Yuuuuu!! Smettila di prendermi in giro!"
"Ha ha! Oh, ma è quello che più mi è mancato di te, sei così carina quando ti preoccupi per niente."
"… E' davvero niente?"
"Sì, come ti ho detto prima, Anju non è quel tipo di persona."
" … già … " Miki si sprofondò sul divano e giocò con una ciocca di capelli. "Suppongo tu abbia ragione …"
"Finalmente sono riuscito a farla concordare con me." Disse Yu, fingendo esasperazione.
"Hey! Ho detto basta prese in giro!"
"Sì sì! Come desidera principessa."
Miki decise di lasciar perdere l'ultimo commento, "Senti … Yu?"
"Hm?"
"Quando esci dal lavoro?"
"Alle cinque. Parlando di questo, dovrei davvero provare a lavorare almeno un PO' oggi …"
Miki osservò l'orologio e capì di averlo tenuto al telefono già per dieci minuti. "Ah! Yu, mi spiace! Non avrai dei problemi a causa mia, vero?"
"Oh, no, va bene, mentre parlavi ho schizzato un po'."
"… Oh…" Miki non era sicura di cosa volesse dire 'schizzare', ma pensò di chiederglielo più tardi. "Beh, vuoi che venga da te quando esci? Potremmo cenare insieme!"
Yu rispose entusiasta. "Bella idea! Conosco anche un posto non troppo lontano, però è molto elegante, perciò assicurati di essere bella!"
Il cuore di Miki saltò per la gioia all'idea di rivederlo ancora. Non era passato nemmeno un giorno e già non vedeva l'ora di vederlo. "Okay! Lo farò! Ci vediamo alle 5 allora!"
"Okay, ci sentiamo."
"Ti amo, Yu!"
"Ti amo anch'io!"
Miki riattaccò il telefono e poi cominciò a saltellare emettendo gridolini felici, si sentiva leggerissima.
"Scema scema! Mi sto comportando come una bambinetta… Beh- non mi importa!" Aprì la sua valigia e cominciò a rovistare fra i suoi vestiti. Sfortunamente, non trovò niente da indossare per una cena fuori. "Hmm… beh- penso di avere un po' di tempo per fare dello shopping dell'ultimo minuto. Voglio indossare qualcosa di bellissimo per Yu."
Scarabocchiò in fretta un messaggio per Meiko, afferrò il portafoglio, si mise un paio di confortevoli sandali neri e si affrettò ad uscire dalla porta e giù in strada.
**
La cena era stata francese e le papille gustative di Miki stavano ancora danzando per il meraviglioso sapore mentre tornavano a casa, a braccetto fra altre coppie che stavano aproffittando anche loro della bella e calda notte.
Yu lanciò un'occhiata a Miki: aveva fatto un eccezionale lavoro nel rendersi straordinariamente bella. Il nuovo vestito di Miki era verde scuro, con piccoli bottoni neri che correvano lungo la schiena e che parevano assai difficili da togliere o allacciare. La gonna cadeva lungo le sue gambe, e aveva due spacchi che arrivavano fino alle sue ginocchia e che la facevano svolazzare al vento mentre Miki camminava. Il suono dei tacchi delle sue scarpe nere andava di pari passo col movimento della gonna. La parte di sopra le si stringeva al petto e aveva un'apertura a V, senza maniche. Per coprire le braccia nude usava una lunga giacca nera, e I suoi capelli erano elegantemente acconciati in uno chignon tenuto stretto da un fermaglio. Sembrava una principessa.
"Yu! Hey guarda!"
Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e notò che Miki stava puntando con entusiasmo una gelateria, alla quale si stavano avvicinando.
"Dai- mangiamo un po' di gelato!"
"Ma ti sei già sbafata il dessert al ristorante!" disse Yu divertito.
Miki stava strattonando la sua giacca e lo stava portando verso il negozio.
"Oh … per favore? Solo un assaggino!"
Yu giurava di essere sotto una specie di incantesimo. Perchè la prossima cosa che fece fu pagare il commesso per due coni gelato.
"Sei sicura di non esserti svegliata con poteri psichici?" la prese in giro Yu, mettendole un braccio intorno alle spalle e attirandola verso di lui. Cominciarono ad inoltrarsi nel parco nella strada verso il suo appartamento. Lo stesso parco in cui erano tornati insieme.
"Cosa te lo fa pensare?" disse Miki, fingendo noncuranza, come se AVESSE poteri psichici e stesse solo cercando di nasconderli.
"Perché hai questo strano potere su di me … stanotte non riesco a dirti di no." Yu ridacchiò e la fermò alla luce di un lampione. Miki si girò per guardarlo in faccia.
"Beh, se è vero … allora dammi un morso del tuo cioccolato alla menta." Lo prese in giro lei.
Yu le porse il suo cono e lei lo morsicò, sporcandosi la faccia. "Mmm! Buono!"
Senza una parola, Yu abbassò la testa e prese un grosso morso del caramello di lei. "Mmmm! Buono anche questo!"
"Yu!" rise Miki. "Hai il gelato su tutta la faccia!" Lei alzò la mano per pulirlo, ma lui le afferrò il polso e la spinse verso di se.
"Senti chi parla." Bisbigliò.
Per un breve attimo, Miki pensò di poter sentire i loro cuori battere all'unisono mentre si premeva contro il suo petto. Yu si avvicinò alle sue labbra e si soffermò in un lungo bacio al gelato.
Rimasero a baciarsi sotto la luce del lampione a lungo, giocando con le rispettive lingue e leccando il gelato rimasto sulle labbra dell'altro. Finalmente Miki si allontanò un poco e ridacchiò.
"Il tuo gelato si sta sciogliendo."
"Anche il tuo." Yu fece segno con la mano ad una panchina vicina in cui potevano sedersi.
Miki, tenendo ancora saldamente la mano di lui con quella con cui non stava tenendo il gelato, lo portò alla panchina e si sedettero vicini per finire il loro gelato. Quando ebbero finito, rimasero seduti in silenzio, semplicemente godendosi la notte. Miki si strinse nell'incavo dell'abbraccio di Yu, e guardò il cielo stellato, mentre nella sua mente scorrevano tutte le cose pazze che avevano superato. Sperava sinceramente che questa fosse la fine di tutti i loro problemi. Si chiedeva se Yu stesse pensando la stessa cosa.
Miki si accoccolò contro di lui, e le sue mani strinsero il soffice tessuto della camicia che aveva sotto la giacca. "Yu …"
"Sì?"
"Dimmi a che pensi."
Yu seguì lo sguardo di lei fino in alto nel cielo. "Ad un po' di tutto, credo … a molte cose."
Lei sentiva la presa di lui stringersi attorno a lei, e appoggiò la testa nella confortevole nicchia fra la sua spalla e il petto. Sembrava che avesse qualche problema.
"Cosa c'è che non va? Sei preoccupato per qualcosa?"
Yu portò la mano che era poggiata sulle spalle di lei ai capelli, le voltò la testa e la baciò. Fece un grosso respiro.
"Perchè Miki? Perchè dopo tutto quello che ho fatto, ti merito? Dopo che ti ho rifiutato, e lasciato … talvolta penso nel profondo del mio cuore, che non merito di essere tanto felice quanto tu mi rendi."
"Stupido..." La voce di Miki era sorprendentemente decisa. Yu abbassò lo sguardo, ma tutto quello che riuscì a vedere fu la testa di Miki. Miki scostò la mano libera dal suo posto e la portò intorno al suo torace, abbracciandolo. "E' perché ti amo Yu, noi abbiamo bisogno l'uno dell'altra, perché le nostre anime sono destinate a stare insieme. Quando sono con te, sono felice! Ecco perché non potevo lasciarti andare."
"Miki…"
"Shh!" Lei alzò la testa bruscamente, coprendo le sue labbra con un dito. "Non ho ancora finito." Gli sorrise, e Yu annuì con la testa, e il dito di Miki lasciò le sue labbra ed andò ad accarezzare le sue guance invece. "… Promettimi una cosa Yu."
"Quello che vuoi."
"Promettimi che non mollerai mai più. Promettimi che non negherai mai a te stesso la felicità. Voglio che tu capisca che …" Si morse il labbro, scegliendo le parole accuratamente. " … Che .. che quello che voglio di più è che TU sia felice … perché questo è ciò che mi rende felice. Promettimi che lo farai!"
Yu portò una mano sul suo viso e le alzò il mento così che i loro occhi fossero fissi gli uni negli altri. Guardò il suo viso bello e innocente con così tanta sincerità. Miki sentiva il battito del suo cuore accellerare mentre lui portava il suo viso vicino al suo. Quasi impercettibilmente, strofinò le sua labbra contro quelle di lei, e bisbigliò. "Lo prometto … lo farò." Un sorriso apparve nella sua solenne espressione. "E … puoi promettermi una cosa tu in cambio?"
I suoi occhi brillanti avevano ipnotizzato Miki. Lei annuì. "Sì .. cosa?"
"Se facessi mai di nuovo qualcosa di stupido come mollare tutto un'altra volta, voglio che tu mi dia un bel pugno in testa e mi dica 'Matsura Yu! Sei un vero IDIOTA!' Okay?"
Miki non potè trattenersi e scoppiò a ridere. Vederla ridere faceva sciogliere il cuore di Yu. Era così espressiva, così piena di passione! Lo faceva letteralmente impazzire. La voleva così tanto, e la sua mente navigava fra così tanti pensieri, fra tutte le opportunità che erano in serbo per loro. Un futuro che lui aveva quasi distrutto e che era tornato più bello che mai. E lo avrebbe costruito con Miki.
"Allora, lo farai?" le chiese Yu.
Il sorriso di Miki si esaurì, e lei alzò lo sguardo verso di lui, e quando le sue emozioni la assalirono, lei gli buttò le braccia al collo, appoggiandosi interamente a lui, e chiuse la sua bocca con la sua e lo baciò con trasporto.
Dopo parecchi secondi, allontanò riluttante le sue labbra dalle sue e le portò al suo orecchio. "Te lo prometto, lo farò."
"Lo farò," Quelle parole provenienti dalle sue labbra accesero un fuoco dentro di lui. Pensò di poter ardere per l'emozione. Incapace di contenere la sua gioia, si alzò bruscamente con lei fra le braccia. Miki urlò per la sorpresa al suo improvviso movimento. Era così leggera mentre la teneva, come una bambola che doveva proteggere. Avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per rendere felice lei e se stesso.
"Ahh! Yu! Che stai-EH?"
"Buono a sapersi!" scherzò Yu. "Perchè se avessi rifiutato, avrei dovuto farti il solletico fino a che non avessi ceduto!"
"Ehi! Mi stai di nuovo prendendo in giro! Mi serva di lezione, per aver pensato che fossi cresciuto in questi anni!"
"Neanche per sogno…" Yu la fece roteare in aria fra le sue braccia giocosamente. Miki mise le braccia intorno alle sue spalle. Buttò la testa all'indietro e rise.
In cerchio e in cerchio, Yu la fece girare portandola dalla panchina del parco fino al manto erboso oltre le aiuole. Un luna quasi piena illuminava il terreno. Lui si fermò e facendo finta di avere i capogiri, si buttò nell'erba insieme a lei.
Miki rimase con la schiena contro il terreno freddo, che contrastava col calore del corpo di Yu che le stava sopra senza però schiacciarla. Le braccia di lui la tenevano stretta, mentre la baciava ancora e ancora sotto le stelle. Miki sollevò le mani per metterle nei suoi capelli, ricambiando i suoi baci con eguale intensità. La lingua di lui entrò nella sua bocca e il bacio si intensificò ancora di più, e lei sentì accendersi dentro un fuoco. Mise le gambe intorno a quelle di Yu; voleva così tanto stare più vicina a lui. Più vicina che poteva. Voleva essere una parte di lui. E si chiedeva se lui provasse lo stesso.
"Ti amo…" disse lei mentre lui continuava a baciarla giù per il collo e giocava con lingua sino ad arrivare alla clavicola. Sapeva di miele dolce, e con un dito, spostò la spallina del suo vestito e la portò giù lungo la spalla, e prese a baciare la pelle nuda con appassionato desiderio.
"Yu…" si lamentò Miki, sentendosi stranamente tesa; voleva qualcosa e non sapeva esattamente cosa, le bruciava dentro, e minacciava di esplodere se non se ne fosse occupata. "Yu …" Il respiro le si fermò in gola. La testa di Yu si sollevò e guardò giù verso di lei.
"Miki, vuoi venire a casa mia?" Le bisbigliò lui all'orecchio.
"Ma … Anju …"
"Sta dai suoi genitori ora, fino a che non troverà un altro posto." Disse Yu dolcemente. Le sue dita accarezzavano la soffice pelle del suo braccio e della sua spalla. "E' stata così gentile da lasciarmi la casa. Il che significa … che saremmo … da soli…"
Il cuore di Miki prese a battere forte, sapeva cosa voleva dire. Annuì con la testa. "Voglio venire."
Gli occhi di Yu si spalancarono. Il suo corpo si sentì percorso da una nuova scarica di adrenalina. Ma era giusto? Avrebbero dovuto aspettare? Perché le aveva chiesto di fare una cosa del genere? Che aveva pensato? Lui la desiderava, era questo quello che gli diceva il suo corpo, ma la sua mente lo bombardava con dure verità…
'Finirai col ferirla se lo fai! Non vuoi farle del male!'
Miki lo vide esitare. Alzò una mano e gli accarezzò la guancia. "Yu? Stai bene?"
La sua voce lo riportò alla realtà. Lei lo stava guardando preoccupata. Dubitava di lui ora? Yu si morse il labbro.
"Sei … SICURA che vuoi farlo, Miki?" Il suo cuore cominciò ad accellerare i battiti. Lei lo guardò con una determinazione chiara e decisa nei cristallini occhi marroni.
"Sono sicura." Disse lei dolcemente e gli rivolse un sorriso rassicurante. Lui quasi si sciolse a quello sguardo. Il modo in cui lo guardava con così tanta fiducia. E il modo in cui aveva ancora tanta innocenza anche dopo aver saputo cosa avrebbero fatto se fosse andata a casa sua. Perché era così meravigliosa? Il suo id e il suo superego (concetto froidiano? NdTraduttrice^^) ingaggiarono una battaglia infuocata, ma l'id vinse subito. Perché dopo quattro secondi, Yu mise le braccia intorno a Miki e la alzò, portandola fuori dal parco.
"Ahh! Yu! So camminare! Non portarmi in braccio così o attireremo l'attenzione! Stupido!"
"Oh? Pensavo ti piacesse attirare l'attenzione." Ridacchiò Yu. Miki incrociò le braccia. Era ovvio che non si sarebbe arreso alle sue rivendicazioni.
"Buh! Stupido Yu!"
***
Lui non ebbe molta difficoltà a portare la sua fragile figura per la via e mezza che divideva il parco da casa sua. Aprì la porta con grazia e entrò nel corridoio principale, accendendo una luce.
Miki lo guardò compiaciuta. "Sai, sei un po' troppo bravo …"
Yu fece finta di niente. "Non so di che parli Principessa…" la posò a terra in piedi una volta che la porta si fu chiusa dietro di loro. Miki si tolse le scarpe come stesse danzando e attaccò la giacca all'appendipanni, e poggiò i piedi sul duro pavimento di legno del piccolo monolocale. Miki si girò per guardare Yu.
"Yu--?" Iniziò a girarsi ma fu interrotta dal suo improvviso abbraccio.
"Ti amo …" mormorò lui. Le strinse forte le braccia intorno, sprofondando nel profumo dei suoi capelli, facendo scorrere le labbra lungo il contorno del suo collo snello e le spalle nude. Lei aveva una vaga idea di quanto fosse sensuale per lui in quel momento?
Miki doveva ammetterlo, era un poco nervosa quando prima avevano sorpassato la porta, ma tutte le sue preoccupazioni si erano sciolte nel suo abbraccio. Non si era mai sentita più sicura di una cosa in vita sua. Era così calma quando si trovava con lui. Si sentiva come se potesse esplodere dalla gioia. Il cuore di Miki cominciò a correre quando lui cominciò a baciarla giù per il collo. Si rese conto che erano ancora nell'entrata nell'appartamento; Yu non stava certo perdendo tempo. Lei lo girò e lo spinse verso la porta della stanza da letto che li aspettava con trepidazione, e con dita tremanti, cominciò ad aprire i bottoni della sua camicia. Le ci volle qualche tentativo per scioglierli tutti. L'ultimo era tremendamente testardo, e Yu dovette aiutarla. Per tutto questo tempo, la sua mente le stava urlando, "Miki- che pensi di stare facendo?"
"Sto per dare all'uomo che amo il regalo più prezioso che posso fargli." Si rispose da sola con determinazione, rafforzando la sua decisione. Non sarebbe stata timida. Aveva deciso molto tempo prima che se si fosse presentata l'opportunità, si sarebbe data a lui di sua spontanea volontà, e che non avrebbe avuto rimpianti.
Lui le baciò le labbra con trasporto mentre lei gli spostava la camicia giù per le spalle. Erano finalmente arrivati nella stanza da letto. Miki era riuscita a togliere la cintura di Yu nel frattempo, e Yu aveva già sfilato per metà i bottoni che correvano per il retro del suo vestito.
All'improvviso un pensiero venne in mente a Yu e fermò i suoi baci appassionati lungo il collo di lei, che la stavano, per quanto Miki volesse negarlo, facendo impazzire. Lei alzò lo sguardo verso di lui, con la confusione scritta in viso. "Yu?" Mormorò. I suoi occhi luccicarono per un istante mentre sembrava perso per un breve attimo in un mondo tutto suo; stava pensando a qualcosa. "Yu!" Disse lei stavolta con un po' più di voce. Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si avvicinò per darle un bacio sulla fronte.
"Aspetta qui un attimo … devo prendere una cosa …"
Miki non volle protestare, aveva una vaga idea di quello che voleva prendere. Yu lasciò la stanza per un secondo e tornò con una bustina quadrata d'argento tenuta appena fra il pollice e l'indice di una mano, e qualcos'altro stretto in un pugno nell'altra. Si sedette sul letto accanto a lei. Miki squadrò il preservativo con un po' di nervosismo. Voleva diventare una cosa sola con Yu, ma per la prima volta da quando il pensiero le era passato per la testa, cominciò a chiedersi se avrebbe fatto male. Yu osservò la sua reazione alla vista dell'oggetto. E lo mise rapidamente in tasca.
"Miki…" Disse dolcemente, prendendo la sua mano sinistra fra le sue e sistemandosi nel letto in modo da guardarla in faccia. "Io … volevo farlo in un momento diverso, ma ho pensato che … non potevo fare l'amore con te senza chiedertelo prima … beh … quello che voglio chiederti è …"
Miki lo guardò stupita, di cosa stava parlando? Aveva già acconsentito a darsi a lui … allora che stava succedendo?
"Io ti amo, più di ogni altra cosa … e ho esitato prima, perchè non ero sicuro se fosse giusto da parte mia chiedertelo viste le recenti circostanze, ma …" Le porse una piccola scatola nera, e si mise goffamente per terra, poggiandosi su un solo ginocchio. "Vuoi sposarmi?"
Nel vederlo lì inginocchiato davanti a lei, con occhi pieni di speranza, e un lieve sorriso sulle labbra, e le sue mani distese verso di lei, Miki pensò di poter svenire in quel momento per l'assoluta gioia che la stava invadendo in quel momento. Senza che lo volesse, le vennero le lacrime agli occhi e si portò le mani alla bocca, a malapena in grado di parlare. Yu la guardò, anche le sue mani stavano tremando, era nervoso. Doveva dire qualcosa!
Formare la parola 'sì' non era mai stato così difficile visto che c'erano di mezzo il suo cuore che batteva veloce e le sue emozioni che riusciva appena a contenere. Si buttò fra le sue braccia, e caddero entrambi all'indietro sul tappeto soffice e spesso. Yu sentì calde lacrime cadere sulle sue guance; stava piangendo?
" Miki?" Bisbigliò, mentre il suo stesso battito era tutto quello che riecheggiava nelle sue orecchie.
"Sì, lo voglio!" Disse lei senza fiato. "Ti amo, Yu!" Lei lo baciò, mentre le sue braccia sottili lo abbracciavano così forte, che Yu pensava di stare volando. Tenendola vicino a se, lui si rimise in posizione seduta, così che lei gli era seduta sulle gambe. Poi le portò il suo braccio intorno per offrirle la piccola scatola nera. Miki la prese con mani tremanti, e l'aprì.
Il fiato le si bloccò in gola alla vista dell'anello. Yu sapeva sempre come farle piacere. Il cerchietto d'oro era sottile e leggero, come le sue dita. Un piccolo diamante era situato fra due disegni che parevano foglie intrecciate in viti. Brillava moltissimo persino nella debole luce che entrava dalla finestra aperta.
Miki era senza parole, ma uno sguardo valeva mille parole per Yu, e lui tolse l'anello dal suo contenitore e lo portò alla mano sinistra di Miki. Lei poteva sentire il polso di lui correre mentre le portava le dita alle labbra e le baciava dolcemente, poi infilava l'anello all'anulare. Miki alzò la mano per accarezzargli la guancia, e si avvicinò per baciarlo nuovamente.
Yu la sollevò facilmente e la posò sul letto ancora una volta, aprendo il resto dei bottoni del suo vestito. Miki era nervosa all'inizio, e sperava che gli piacesse quello che avrebbe visto quando l'avrebbe spogliata. Si era sempre più o meno vergognata del poco sviluppo del suo corpo. Era così piccola, per niente curvilinea, e la sua scollatura era davvero poca cosa rispetto a qualcuno come Arimi o Yayoi … Ma non appena Yu le ebbe tolto il vestito da sopra la testa, e lei si fu seduta e lo osservò guardarla in reggiseno e mutandine, tutti i suoi dubbi sparirono vedendo come la guardava.
"Sei così bella." Disse lui dolcemente, scostandole i capelli dietro l'orecchio. Miki sentì un'ondata di coraggio invaderla e si alzò, stando giusto davanti a lui e portò le mani alla zip dei suoi pantaloni, e li fece scivolare facilmente giù per la sua snella figura.
Premendo il suo corpo strettamente a quello di lui, lo baciò. Yu la premette nuovamente con la schiena contro il letto e Miki si girò e si mise sotto le coperte.
"Non lo rimpiangerò …" Pensò fra se mentre lui imitava i suoi movimenti, ed entrava nel letto. I loro corpi si incontrarono, e si liberarono delle loro restrizioni. Yu era straordinariamente gentile. Miki sapeva che era questo ciò che voleva, voleva essere una parte di lui, le loro anime erano già una cosa sola, e così dopo quella notte, lo sarebbero stati anche i loro corpi.
"Dopo tutto …" pensò Miki con gioia mentre i baci di Yu, soffici come piume la percorrevano per tutto il corpo. "Sarò la signora Miki Matsura molto presto!"
- THE END-
Nota dell'autrice
Heh heh - Ero indecisa se far finire la storia con un finale full-lemon (con dovizia di particolari cioè^^; nota della traduttrice) … ma penso che questa sia una conclusione più adatta. Spero che non sia finita troppo bruscamente per nessuno. Non riesco a pensare a cos'altro avrei potuto scrivere per questa scena che non sarebbe andato avanti per un altro capitolo^^; Comunque - sono felice di essere finalmente riuscita a terminare questa fic, l'ho cominciata nel 1998 quando ho guardato per la prima volta Marmalade Boy, e mi ci sono voluti esattamente 2 anni e 8 mesi per completarla … Spero che ci sia una cambiamento visibile nel mio modo di scrivere (non so se si vede con la mia traduzione ; nota della traduttrice) dall'inizio alla fine. ^^; Comunque sia - aspetto con impazienza qualunque commento vogliate darmi. Jya ne!
Nota finale della traduttrice (19 Novembre 2001)
Questa è la seconda fic che ho mai terminato di tradurre! Nove capitoli in tutto … Cavoli il nove mi sono proprio vergognata a tradurlo^^;;; sapete questa storia l'ho letta quando ancora non era online l'ultimo capitolo e ho dovuto penare qualche mese per vederlo! Dai commenti che mi sono stati mandati ho visto che questa storia è stata molto apprezzata, perciò sono felice di avervi fatto conoscere questa fic. Un grazie particolare a Lory, gioia e tormento della mia traduzione, che con i suoi continui ma entusiastici commenti mi ha portato a finirla per questa data … Ciao a tutti!
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