Il giardino fiorito

di cicia123456
(/viewuser.php?uid=45198)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Giardino fiorito

http://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&biw=1024&bih=610&tbm=isch&tbnid=focV9HW8K5c0WM:&imgrefurl=http://www.travelblog.it/post/5642/il-parco-giardino-sigurta-unoasi-verde-sul-lago-di-garda&docid=qdEd5sOOMYdHPM&imgurl=http://media.travelblog.it/s/sig/sigurta.jpg&w=432&h=289&ei=3tklUr36GseKswaR0oDYCw&zoom=1&ved=1t:3588,r:16,s:0,i:128&iact=rc&page=2&tbnh=184&tbnw=270&start=12&ndsp=16&tx=159&ty=124


Il giardino fiorito


Sono a Capitol City, la confusione regna sovrana, sento rumori di spari, urla e lamenti.

Ma riesco solo a pensare che il bambino di appena cinque anni che ho davanti stia gelando dal freddo.

Il suo corpicino trema come una foglia, mi giro per vedere se qualche altro medico che è venuto qui con me dal tredici abbia delle coperte, ed è lì che mi accorgo di lei.

Katniss, mi guarda con un’espressione disperata in volto, sta gridando il mio nome, corre verso di me chiedendomi di scappare.

Ho appena il tempo di formulare il pensiero che la pelliccia in cui è avvolta, potrebbe tornare utile al piccolo bambino che ho accanto, che tutto si fa buio.

 

Apro gli occhi.

La prima cosa che noto è che sono scalza, i miei piedi poggiano su dell'erba verde e fresca, quando alzo gli occhi noto che sono circondata da fiori, piccoli, bianchi e con i pistilli ben visibili.

Mi sfugge il nome, ma conosco questi fiori, mi muovo per guardarne uno da vicino, e noto che i fiori intorno ai miei piedi mutano forma, diventando delle piccole primule lilla.

«Ciao»

Quando alzo gli occhi, mi torna subito in mente il nome dei fiori bianchi di prima.

«Non pensavo ti avrei conosciuto tanto presto.».

Rue. Quello è il nome dei fiori, ed è anche il nome della bambina che ho davanti.

«Non credo che Katniss ne sarà contenta.»

Continuo a stare zitta, mentre penso che l'ultima volta che ho visto Rue, era tra le braccia di mia sorella. Morta.

«Lei sta bene vero?»

Sono le prime parole che mi escono dalla bocca, Se io sono qui con Rue questo può significare solo una cosa.

«Oh sì, lei è viva, dire che sta bene però non credo sia il caso.»

Rue mi guarda, e mi fa segno di seguirla, mi porta vicino un laghetto.

«Da qui puoi vedere tutto ciò che succede giù».

La superficie dell'acqua invece di riflettere il mio viso, mi mostra un’immagine traballante, di mia sorella, è stesa in un letto, ha chiazze di pelle ustionate, i medici che le sono accanto sussurrano tra loro dicendo che si è chiusa in un silenzio che non dipende da fattori fisici, un medico s’intromette dicendo semplicemente che le serve del tempo. Io riesco solo a pensare che è viva, questo è l'importante.

Normalmente mi metterei a piangere, mia sorella è stesa in un letto d'ospedale, mia madre sarà da qualche parte a sprofondare nel suo oblio, Ranuncolo si sentirà solo e perso, Rory non saprà mai che avevo una cotta per lui, non mangerò più i buonissimi biscotti glassati di Peeta, non rimproverò più Gale per le sue terribili battute su quanto sarebbe buona da mangiare Lady. Sono morta.

«Tutto bene? So che è difficile rendersene conto la prima volta, ma pian piano ti abituerai.»

Rue mi guarda, come se dovessi svenire da un momento all'altro, ma io invece sono calma, questo posto mi tranquillizza, è come se tutti questi fiori m’impedissero di essere triste.

«Dove siamo?»

Rue si acciglia pensando.

«Non ne ho idea, io lo chiamo il giardino fiorito.»

«Sono contenta di non essere qui sola, Katniss mi ha sempre detto che se ti avessi conosciuto saremmo diventate amiche, credo che sia per questo che sono qui con te.»

Rue mi sorride contenta e mi prende la mano.

«Andiamo a giocare.»

 

Sto facendo una collana di fiori, quando sento Rue che mi urla da laghetto di venire.

«Prim vieni, lui è tornato! Vieni devi assolutamente vedere quello che sta facendo.»

Quando la raggiungo, e sbircio nell’acqua, vedo Peeta. E' nel bosco, ha una pala nelle mani, e vicino a lui c'è una carriola, si sta dando da fare per sradicare delle primule, con la stessa delicatezza con cui una volta l'ho visto glassare i biscotti che mi piacevano tanto, a un certo punto si ferma, si asciuga il sudore della fronte, e guarda in cielo.

-Sai, ogni volta che ti fermavi davanti alla vetrina della panetteria, ero colmo di gioia.-

Solo in quel momento mi accorgo che si sta rivolgendo a me, sta guardando verso il cielo, per parlare con me.

-Una volta, mentre mia madre era a casa con l'influenza, avevo rubato dei biscotti, volevo uscire e portarteli, ma quando mi ero fatto finalmente coraggio, ho notato che Gale era con voi, e ho abbandonato il piano. Ero un gran fifone!-

Continuo a guardare la scena, con il sorriso sulle labbra, mentre il ragazzo dei biscotti si rimette a zappare la terra.

-Sai, quando ero dentro la caverna febbricitante, mi sono ritrovato a pensare, che ero felice che il tuo nome fosse stato estratto durante la mietitura, e che Katniss avesse preso il tuo posto.-

Lo vedo piantare la zappa nella terra con più forza, è visibilmente scosso, ma continua a parlarmi.

-Ero lì con Kat, e mi andava bene, anche morire mi sembrava accettabile finché lei continuava a stringermi e baciarmi.-

Peeta stringe forte le mani intorno al manico della pala, credo che stia lottando per tenere i flashback lontani.

-Che grande egoista che sono vero?-

Vorrei poter rassicurare quel ragazzo, che ha cercato di proteggere mia sorella con tutte le sue forze, se Peeta si crede cattivo o egoista, il resto dell'umanità è spacciato.

-Ma ora se potessi tornare indietro, preferirei non averla conosciuta, preferirei vederla con una mano stretta a quella di Gale e l'altra intorno alla tua, perché finché c'eri tu aveva un motivo per lottare, sarebbe andata aventi per te. Ora invece... -

Peeta lascia la sua frase in sospeso, ed io vorrei tanto urlargli che si tratta solo di tempo, che si accorgerà che ha un altro motivo per continuare a vivere, ma lui ha finito il suo lavoro, si sistema la giacca, e incastra la pala nella carriola.

-Scusami tanto Prim, avrei dovuto fare di più. Salutami i miei se puoi.-

Lancia un’ultima occhiata verso il cielo, e s’incammina spingendo la carriola davanti a se.

Rue mi guarda e sorride.

«Quanto avrei voluto avere un fratello come a lui.»

Io la guardo sorridendo a mia volta.

«Già anch’io.»

 

Io e Rue restiamo sedute sulle sponde del piccolo laghetto, a guardare Peeta che pianta le primule, finché dalla porta esce mia sorella.

La prima cosa che noto è la sua somiglianza con un gatto arruffato, ha i capelli in disordine e lo sguardo vigile e spaventato. Mi aspetto che soffi contro Peeta, ma quando riconosce la figura del ragazzo del pane, i suoi muscoli si rilassano, si scambiano quattro parole, finché lei nota i fiori che sta piantando, in un primo momento il suo sguardo si fa duro, ma subito dopo si ammorbidisce di nuovo, annuisce e rientra in casa.

«Katniss non è mai stata di molte parole.» mi fa notare Rue.

«Già, lei non riesce a esternare le parole, ma sono sicura che lui l'aiuterà, Peeta per lei è come una colla, le rimetterà insieme i cocci di quel che è rimasto di lei. Sono molto fiduciosa.»

«A volte vorrei poter fare qualcosa.»

«In che senso?» Chiedo io.

«Vorrei potergli fare capire, che devono andare avanti, ho guardato i miei fratellini piangere per mesi, dopo gli Hunger games, avrei voluto fargli capire che io ero lì con loro.»

Rue amareggiata strappa una margherita, e la butta nel laghetto.

Quando vedo la margherita cadere proprio dietro Peeta, urlo.

«Rue! Guarda cosa hai fatto! Guarda la margherita è lì vicino Peeta!»

Lei fissa il fiorellino che giace vicino le primule che ha piantato Peeta ed esclama incredula.

«Non ci posso credere! Provaci tu Prim!»

Io mi concentro, penso a un modo per dimostrare a Peeta che ci riuscirà a riportarla a sé, penso a un qualcosa che gli faccia capire che sta facendo la cosa giusta, poi muovo la mano sopra un fiorellino, facendolo trasformare in un dente di leone, lo strappo da terra e lo butto nel laghetto.

Quando si materializza dentro la carriola di Peeta, il mio sorriso si allarga.

Peeta si accorge del dente di leone, prima lo guarda sospettoso, poi scrolla le spalle sorridendo.

«Rue sei un genio!»

La bambina che ho davanti mi abbraccia, e saltelliamo entrambe contente.










Angolo autrice: Si come avrete già capito, questa fic seguirà i due innamorati sfortunati, dal punto di vista di Prim, sul sito ci sono molte fan fiction, che raccontano di quello che potrebbe essere successo, dalla fine del capitolo, al epilogo di Mockingjay.
Bè io ho amato troppo Rue e Prim e mentre leggevo i libri, le loro morti mi hanno commosso, non potevo scrivere una fic su HG, senza parlare di queste due, perciò eccovi la mia interpretazione, spero vi piaccia.
Posterò presto il prossimo capitolo, non so ancora esattamente quanto sarà lunga questa storia, continuate a seguirmi. Un grande abbraccio
Cicia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


giardino fiorito cap 2
http://wallitup.com/images/Fotolia_8057089_Subscription_XL.jpg



Nel giardino fiorito non esiste il tempo, o perlomeno, io e Rue ci rendiamo conto, che i minuti scorrono, solo quando sbirciamo nel laghetto.

Passiamo molto tempo sedute sui sassi della riva a guardare cosa fanno gli altri giù, ma quando sotto non c'è niente d'interessante da vedere, la noia non ci coglie mai.
Rue mi racconta dei suoi fratellini, me li fa anche vedere mentre giocano nel distretto 11, mi racconta delle canzoni che le cantava sua madre, delle parole di suo padre dopo che fu estratta nella mietitura.

Un giorno dopo aver sentito da Sae che Gale è nel distretto 2, chiedo a Rue di insegnarmi a cambiare le immagini che proietta il lago.

«Devi solo concentrarti sulla persona che vuoi vedere.»

Subito dopo nella superficie tremolante vedo Rory.

Rue mi sorride maliziosa.

Vedo Gale e Rory che guardano la televisione, Vicky che aiuta Hazelle, e Posy che gioca con una bambola.

Vedo Gale stringere i pugni mentre trasmettono una replica di alcune riprese della guerra, ed elencano i nomi delle persone che non sono state ancora ritrovate.

So che sta pensando a me, lo vedo dai suoi occhi, e anche Rory se ne accorge.

-Non ti devi prendere la colpa- gli dice Rory.

-Non ci credi neanche tu in quello che dici.- risponde Gale, mentre si alza dal divano.

-Mi manca, ma so che non è colpa tua, se lei era lì in quel momento-

-Spero che un giorno lo capirà anche Katniss-

Rory annuisce al fratello, mentre se ne va.

-Vorrei averla trattenuta con me quel giorno, vorrei non fosse mai salita sopra quell’hovercraft.- sussurra fra sé, poi si asciuga una lacrima silenziosa, spegne la tv, e va ad aiutare sua madre e Vicky.

Sento il cuore che si stringe, pensando che forse la mia cotta non era poi solo a senso unico.

Poi scaccio il pensiero, e l'immagine di Rory viene sostituita dal profilo di mia madre, è dentro un ospedale, curvata su un paziente, mi rincuoro un po’ vedendo che almeno si regge in piedi, ma poi vedo i suoi occhi vuoti e spenti, sono uguali a quando è morto papà.

Rue, assume potere sul laghetto, e focalizza l'immagine di Ranuncolo.

Lo guardiamo da un po', la prima volta che l'ho visto nel lago, era perso in una foresta, mi sono subito presa di panico pensandolo solo e abbandonato.

E' stata Rue a cogliere un fiore arancione e a farlo cadere nel laghetto.

«Gli tracceremo una via da seguire per tornare nel distretto 12.»

Lui furbo ha cominciato a seguire le tracce che gli lasciavamo, e ora lo vedo finalmente rientrare attraverso un buco nella recinzione, nel distretto 12.

«Da qui in poi sa già la strada» dico a Rue.

Lo seguiamo mentre zoppicando attraversa il prato per arrivare al villaggio dei vincitori.

Vorrei tanto poterlo accarezzare mentre cerca di leccarsi una ferita nel soggiorno.

Mia sorella non è in casa, lui si addormenta sfinito nel divano, ed io sorrido, c'è l'ha fatta! È tornato a casa!

 

Quando Katniss entra in casa, sbattendo la porta, Ranuncolo si sveglia e gli soffia contro, vedo mille emozioni passare negli occhi di mia sorella.

-Hai fatto un viaggio inutile. Lei non è qui- guardo mia sorella irrigidirsi, vedo i suoi occhi diventare lucidi.

-Non è qui. Puoi soffiare quanto ti pare. Non troverai Prim- Ranuncolo sentendo il mio nome comincia a miagolare, io vorrei tanto essere lì, mentre vedo mia sorella spezzarsi ancora una volta.

-Vattene! Va via! Qui non c'è più niente per te! Lei non tornerà! Non tornerà mai più qui! E' morta. E' morta stupido gatto. E' morta.- Vedo mia sorella cadere per terra, Ranuncolo gli si avvicina, solo in quel momento sento la mano di Rue che stringe la mia, e mi accorgo che sto piangendo, mentre tremo come una foglia. Piango per la prima volta da quando sono in questo posto, piango perché volevo fare tante cose nella mia vita, piango perché vorrei essere lì con mia sorella ad abbracciarla e dirgli che va tutto bene, piango perché vorrei non dover vedere mia madre sprofondare nel suo buco nero, piango perché volevo fare il medico e aiutare la gente, piango perché non avrò mai un futuro, piango perché sono morta e ogni scelta mi è stata strappata.

Ma per fortuna c'è Ranuncolo, lui può fare quello che io non posso, e con questa sicurezza la vedo svenire, senza che io possa chiamare qualcuno.

A quello fortunatamente pensa Sae, che appena la trova in cucina, chiama Peeta, che arriva in casa dopo pochi minuti, quando si curva su mia sorella, sto meglio, ho smesso di piangere, lo vedo prenderla tra le braccia con la sua solita delicatezza, la porta nella stanza mettendola a letto e posandogli un tenero bacio nella fronte gli rimbocca le coperte, accarezza Ranuncolo che si è messo sopra il letto vicino a mia sorella, e se ne va.

Quando Peeta torna a casa, trova un altro dente di leone sopra il suo letto.

 

 

Sento Rue canticchiare a bassa voce una canzone.

 

“Just close your eyes

The sun is going down

You’ll be alright

No one can hurt you now

Come morning light

You and I’ll be safe and sound!”

 

Chiudo gli occhi, cullata dalla musica, l'ultima volta che ho sentito una canzone, ero ancora nel distretto 13, guardavo un video, dove Katniss cantava l'albero degli impiccati.

Mi sembra che sia passato troppo tempo.

Penso alla sera in cui Peeta salvò tutti avvertendoci delle bombe, la faccia di Katniss dopo che aveva visto il sangue in tv.

Com’era cambiata rendendosi conto che lo stavano picchiando per spezzare lei.

Il sollievo che provò sapendolo salvo, e il dolore dopo averlo visto depistato.

Credo che si sia accorta in quel momento di essere davvero innamorata di lui, lo era dalla fine del tour della vittoria secondo me, non andresti a morire per qualcuno che non ami, e lei per Peeta lo aveva fatto, voleva che solo lui tornasse dall'edizione della memoria.

Quando in tv, li ho guardati su quella spiaggia mentre si baciavano, non posso nascondere, che ho fatto un urletto di gioia.

Mia madre invece guardando come si baciavano quei due, si è talmente imbarazzata che è andata in un’altra stanza, ho sentito solo che farfugliava un qualcosa del genere “non le ho mai fatto il discorso, forse avrei dovuto”, io mi sono messa a ridere a crepapelle vedendola in quel modo.

Per non parlare di quando se n'è uscito con quella storia della gravidanza.

Eravamo noi due, quella sera e a farci compagnia c'era anche Hazelle con i suoi figli.

E' inutile dire che tutti siamo rimasti a bocca aperta, fortunatamente Gale non era lì, anche se ammetto che avrei voluto vedere la sua faccia.

Sapevamo che la casa era controllata, e che non dovevamo tradirli, perciò lei mi guardò ed io mi limitai a scuotere la testa, per farle capire che non era vero.

Ammetto anche di averci sperato, da quella volta in momenti assurdi pensavo a un ipotetico nipote di cui prendermi cura, ogni tanto prendevo Ranuncolo tra le braccia e mi esercitavo, Rory vedendomi si metteva sempre a ridere.

«Pensi che Peeta c'è la farà stavolta a sposarla sul serio?»
Rue interrompe i miei pensieri, io mi giro e la guardo divertita

«Non ti sembra un po’ prematuro pensare già al matrimonio?»

Lei si mette a ridere.

«Dai scommettiamo! Io dico che il ragazzo innamorato c'è la fa!»

«Non c'è niente da scommettere anch’io sono del tuo parere.»
Entrambe scoppiamo a ridere, ed io le confesso quello che non ho mai detto a Katniss.

«Sai quando Peeta era stato depistato, un paio di giorni dopo il matrimonio di Finnick, ho parlato con lui.»

«Racconta»

«L'ho vista tornare tardi quella notte, era arrabbiata ma era anche triste, ho capito che era successo qualcosa che riguardava Peeta, e il giorno dopo ho chiesto ad Haymitch, lui mi ha spiegato, ed io gli ho chiesto se potessi parlare con Peeta.»

«E che vi siete detti?»

«All'inizio io sono entrata nella saletta, i medici erano tutti fuori che osservano e prendevano appunti, volevano sapere come avrebbe reagito a me, pensavano che provasse avversione anche verso di me, visto che ero la sorella di quello che lui reputava un ibrido. Ma quando entrai, sorprendendo tutti, lui sorrise e mi chiese come stavo, io parlai del più e del meno, gli dissi che la torta che aveva fatto per il matrimonio era bellissima e lui mi ringrazio gentile, sembrava il solito ragazzo.»

«Non ti disse nulla di Katniss?»

«Mi chiese se stava bene, mi disse che a volte non sapeva quale parte del suo cervello ascoltare, io gli risposi solo di smettere di ascoltare la testa e di ascoltare il cuore, lui mi sorrise amaramente, e mi disse che non era più sicuro di averne uno.»

«Poveretto»

«Gli dissi: Katniss ti ama. Lui mi guardò spiazzato ed io continuai: e sono sicura che anche tu ami lei, devi solo ricordarlo. Poi lo salutai e me ne andai. Dopo un paio di giorni gli fu concesso di mangiare in mensa, i dottori mi dissero che dal mio incontro era notevolmente migliorato.»

Poi mi ricordo dell'ultima volta che parlai a Peeta.

«Quando la Coin decise di mandarlo a Capitol City, lui era disperato, non voleva andarci, aveva paura di fare male a qualcuno, di fare male a Katniss. Venne da me e mi disse "E se non riuscirò a controllarmi?" Io anche se ero preoccupata, cercai di rassicurarlo, in cuor mio sapevo che non avrebbe fatto male a mia sorella, gli dissi "Visto? Ti preoccupi di fargli male, è già un passo verso la guarigione." E lo abbracciai.»

«Credo abbia superato il test, se non l'ha uccisa in guerra mentre non ci stava tanto con il cervello, penso che dentro una casa e senza rumore di bombardamenti dovremmo star tranquille no?»

Sorrido annuendo a Rue, poi ci spostiamo nella solita postazione al lago, giusto in tempo per vedere mia sorella seduta a tavola, che fa finta di mangiare, mentre Sae va ad aprire a Peeta che tiene in mano un cestino con dentro pane, panini al formaggio, e croissant.

Quando mia sorella lo vede, è come se si svegliasse un poco, addenta quello che tiene nella forchetta, e quando Peeta le porge un panino al formaggio sorridendole, lei cerca di ricambiare al sorriso, anche se le esce una smorfia, ma lui la conosce e sa che già quello è un passo avanti.

Il sorriso-smorfia di mia sorella, sembra averlo incoraggiato, perciò dopo averci pensato un po’, si siede vicino alla lei, e mentre lei passa tutta la sua pancetta a Ranuncolo, lui la guarda di nascosto, senza farsi notare, come faceva una volta, quando ci seguiva mentre tornavamo a casa da scuola.

«Mi sa che per oggi lui non ha bisogno del fiore.»

 

Quando Katniss nel pomeriggio sopra il comodino trova un dente di leone, colta sicuramente da un ricordo, vedo mia sorella sorridere per la prima volta da tempo,

Anche se dura poco, non è bello e smagliante, so che è sincero, è questo per ora mi basta.









Angolo autrice: Ecco il secondo capitolo, bè non ho molto da dire...
La canzone che canta Rue, come molte avranno notato è "sound and safe" di Tyler Swift, ho pensato fosse adatta visto che è in qualche modo collegata ad Hunger games, per il resto, so che la storia si sta evolvendo lentamente, ma credo che sia giusto così.
Per quanto riguarda i dialoghi tra Peeta e Prim, ho sempre immaginato che Prim provasse una sorta di affetto per Peeta, ma d'altronde vorrei sapere chi non si affezionerebbe al dolce ragazzo del pane?!! ahahah
Va bè mi sono dilungata, spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciatemi qualche recensione e ditemi che ne pensate!
Un bacio!
Cicia.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Giardino fiorito cap 3


http://www.publicdomainpictures.net/pictures/30000/nahled/snowdrops-1331300749aZv.jpg



 

Sono sdraiata vicino a laghetto, quando apro gli occhi, noto che vicino la testa ho il tronco di un albero, sento il profumo delle margherite entrarmi nelle narici, riempendomi di una serenità che credo di non aver provato mai in tutta la mia vita, nella testa mi suona la melodia di una ninna nanna.

 

“Là in fondo al prato, all'ombra del pino

c'è un letto d'erba, un soffice cuscino

il capo tuo posa e chiudi gli occhi stanchi

quando li riaprirai, il sole avrai d'avanti.

Qui sei al sicuro, qui sei al calduccio,

qui le margherite ti proteggon da ogni cruccio,

qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare

qui è il luogo in cui ti voglio amare.”

 

«Rue! Rue vieni! Ho capito, dove siamo!»

Quando Rue viene, le spiego che questo è il luogo di cui parla la ninna nanna, siamo qui perché Katniss ha cantato questa canzone a entrambe.

«Effettivamente mentre morivo, e tua sorella mi cantava questa canzone, ho desiderato ardentemente essere in quel posto così tranquillo.»

«Già, credo che funzioni così, come quando facciamo mutare forma ai fiori, siamo qui perché desideravamo esserci.»

Rue sorride guardando il pino alle mie spalle.

«Oh è una cosa davvero fantastica.»

Io ricambio il suo sorriso, e poi mi siedo nel mio solito sasso sulla riva del laghetto.

 

Peeta e Haymitch sono vicino un treno, hanno nelle mani delle grosse gabbie, vicino a loro c'è Thom che li sta aiutando a mettere le grosse gabbie rumorose sopra il carro, quando cerco di capire cosa sia il rumore, mi accorgo delle piume.

«Hanno comprato degli uccelli.»

«Credo siano delle oche, dallo starnazzare.»

Io e Rue scoppiamo a ridere, mentre contiamo nel carro le gabbie, Haymitch ha comprato cinque oche.

-Non credo riuscirai a badare a questi animali- dice Peeta, guardando un Haymitch quasi sobrio.

-Se sono riuscito a far sopravvivere voi a due Hunger games e alla guerra, sono sicuro che badare a queste stupide oche sarà un gioco da ragazzi! E poi ci sei tu, se io mi scordassi di dare loro da mangiare. Non faresti mai morire di fame dei poveri animali innocenti.-

Peeta sorride, e s’incammina verso il villaggio dei vincitori, arrivato a casa, lo vedo prendere un cestino e quando lo riempie di panini al formaggio, so già dove sta andando.

Quando bussa alla porta di mia sorella, è Sae ad aprire.

-Oggi non vuole scendere dal letto, ho provato a farla mangiare ma non mi risponde neanche.-

-Ci penso io Sae.-

-Sei un ragazzo d'oro, è fortunata ad averti accanto.-

Peeta sorride imbarazzato e sale le scale, prima di entrare nella stanza, si ferma e bussa nella porta.

-Sae, ti ho detto che non ho fame! Lasciami sola!-

-Kat, sono io, posso entrare?-

Vedo Katniss dentro la stanza arrossire.

-Si.-

Peeta entra e si siede nel letto, quando incontra gli occhi di mia sorella, sorride.

-Cosa c'è che non va?-

Katniss all'inizio sta zitta e abbassa lo sguardo verso le lenzuola, ma quando lui si avvicina per accarezzarle il viso, lei gli si butta fra le braccia, Peeta in un primo momento, non aspettandoselo barcolla e s’irrigidisce, ma dopo un secondo la stringe e affonda il viso fra i suoi capelli.

-Ho fatto dei brutti sogni, anzi meglio dire degli incubi terribili.-

Peeta la stringe più forte, e poi si allontana per guardarla negli occhi.

-Vuoi parlarmene?-

-No.-
Il ragazzo del pane non si scoraggia.

-Ok, ma almeno mangia qualcosa con me, Haymitch mi ha costretto ad andare a prendere con lui delle oche alla stazione, sono affamato, e so che anche tu lo sei.-

-Delle oche?-

-Si. Credo che abbia bisogno di qualcosa da fare, e visto che le persone non sono il suo genere, sta provando con gli animali.-

Katniss sorride, ed io vorrei ringraziare Peeta, per come riesce a far stare meglio mia sorella, quel ragazzo si merita una statua d'oro.

Lui gli passa un panino, e anche se un po' esitante, Katniss lo prende e lo mangiucchia.

Mangiano in silenzio, mia sorella dopo che finisce il primo panino, ne prende un altro, suscitando l'occhiatina al “te lo avevo detto” di Peeta.

Quando finisce, guarda il ragazzo che ha davanti come se cercasse di studiarlo.

-Perché non mi hai lasciato prendere il morso della notte, quando ho ucciso la Coin?-

Peeta quasi si strozza con il pezzo di pane che stava mangiando.

-Lo sai perché.-

-Una volta lo sapevo, ma dopo il depistaggio non so più niente.-

Peeta, mette il panino nel cestino e la guarda fisso negli occhi.

-Hai ragione, a volte non lo so neanche io.-

Il viso di mia sorella, si rabbuia, ma Peeta continua a parlare.

-Certe volte credo di sapere chi sono e cosa voglio, mentre altre mi sembra tutto così confuso, ma in quel momento, quando hai scoccato quella freccia, sapevo cosa avresti cercato di fare, eri Katniss, non l'ibrido di Capitol City, eri Katniss e sapevo che quella era la tua battuta per uscire di scena.-

Vedo Peeta irrigidirsi, Katniss gli prende una mano e la stringe con le sue.

-Non potevo! Capisci? I miei genitori e i miei fratelli erano morti, se te ne andavi anche tu, tutto avrebbe perso senso.-

Lui la guarda, mentre gli occhi di mia sorella diventano lucidi.

-E poi te lo avevo promesso, “non permettergli di portarti via da me” te lo ricordi, me lo hai detto tu.-

Katniss abbassa lo sguardo, Peeta gli si avvicina e la stringe.

-Grazie- è solo un sussurro, ma tutti l'abbiamo sentito.

-Dai ora scendiamo, Sae avrà sicuramente bisogno di una mano, Haymitch mangia qui stasera, ha detto a Sae che c'è bisogno di festeggiare l'arrivo delle oche.-

Katniss si stacca malvolentieri dall'abbraccio, e quando Peeta gli porge la mano, lei la prende e lo segue.

Sento Rue spostarsi, la guardo mentre strappa una margherita dal terreno.

«Credi sarebbe successo comunque, se le bombe di Gale non ti avessero...»

«Sì. Lei e Gale sono troppo simili, Peeta è il suo opposto, lui è il suo Yang. Lui la completa

 

Sposto l'attenzione del lago su mia madre, la vedo in una casa, non è sola, seduta vicino a lei c'è una ragazza.

-Andrà tutto bene Annie.-

Mia madre non riceve risposta.

-Essere madre è un dono.-

Quando capisco di cosa sta parlando, rabbrividisco, Annie è la ragazza del matrimonio, la ragazza che ha sposato Finnick.

-Non si decide di esserlo, lo si è, e basta.-

Mia madre si allontana, la vedo comporre un numero che ormai sa a memoria, e non ricevere risposta.

Il suo viso si rattrista.

-Annie ti preparo un tè.-

La ragazza annuisce, e alza lo sguardo verso mia madre.

Quando mia madre sopra il tavolo trova un fiore di bucaneve, i suoi occhi s’illuminano, lei conosce il significato di quei fiori. Vita e speranza. Non deve arrendersi.

 

La sera io e Rue assistiamo alla buffissima scena di Haymitch che cerca di sistemare le oche nel recinto, lui cerca di afferrarle, ma quelle non fanno altro che scappare e perdere piume.

-Gli hai dato un nome?- Sae, che è decisamente più esperta con gli animali del vecchio mentore di mia sorella, riesce a farle entrare tutte nel recinto.

-Ti presento Frank, Aida, Harry, Clariss e Maysilee-

Sae sentendo i nomi si fa seria in volto e annuisce, e allora lì capisco, devono essere i nomi dei cari di Haymitch. Frank e Aida i suoi genitori, Harry il suo fratellino, Clariss la sua ragazza e Maysilee era l'amica di mia madre, la ragazza che fu estratta insieme a lui per i cinquantesimi giochi.

-La cena è pronta ero venuta a chiamarti, stranamente anche la ragazza è a tavola, il fornaio è riuscito a convincerla a mangiare.-

-Non avevo dubbi, quel ragazzo riuscirebbe a far credere che l'acqua ha lo stesso sapore del whisky se ci proverebbe.-

Quando raggiungono il tavolo Peeta e Katniss, sono seduti uno accanto all'altro, e stranamente quando si accorgono di lui, è proprio Katniss ad aprir bocca.

-Le tue oche sono già morte Haymitch?-

-Dolcezza, come ho spiegato al tuo ragazzo, far vivere quelle oche, in confronto a far sopravvivere voi, sarà una sciocchezza.-

Vedo Katniss arrossire, mentre Peeta si affretta subito a cambiare discorso, complimentandosi con Sae per la zuppa di piselli.

Quando tutti finiscono di mangiare il primo ad alzarsi dal tavolo è Haymitch che visibilmente brillo, fatica anche a reggersi in piedi, saluta tutti con un singhiozzo e si dirige verso casa sua.
Sae si alza per sparecchiare, ma Katniss la ferma.

-Ci penso io Sae, così ho qualcosa da fare prima di andare a dormire.-

-Ti aiuto io Kat.-

Peeta comincia a sparecchiare mentre Katniss ha già cominciato a lavare le pentole.

-Ok, ragazzi allora io vado, ci vediamo domani.-

Sae raccoglie la sua borsa ed esce, lasciando nella casa un silenzio che è interrotto solo dal rumore delle posate nel lavello, quando Peeta finisce di sparecchiare, resta un po' fermo a guardare mia sorella lavare i piatti.

-Bè io ho finito, ora vado.-

Katniss gira la testa di scatto.

-No. E’ ancora presto.-
Peeta guarda l'orario e scuote la testa.

-Sono le dieci e mezzo Kat, anche tu dovresti andare a dormire.-
Katniss si asciuga le mani in una tovaglietta, e si gira del tutto, appoggiandosi al ripiano della cucina.

-Ma tanto non riuscirò a dormire.- dice a bassa voce.

-Non puoi non andare a letto, devi riposarti.-

-Resta con me.- e quasi un sussurro, ma vedo che Peeta l’ha sentito bene, le sue guance si sono arrossate, mentre il viso di mia sorella si è inclinato verso il basso.

-Non posso Kat.-

-Ti prego.- Il tono di Katniss anche se vuole suonare normale, esce straziato e debole.

-Potrei farti male, potrei svegliarmi di notte e strangolarti, non voglio che mi prenda la mattana da ibrido.-

-Ma sei migliorato, non mi farai male.- Peeta è visibilmente teso e indeciso, e Katniss si è intestardita.

-Io non voglio farti male, ma...-

-Peeta ti prego resta con me.- Vedo Katniss porgergli una mano, Peeta s’irrigidisce, ma alla fine cede e prende la mano di mia sorella.

-Grazie.- Vedo la bocca di mia sorella allargarsi formando un sorriso, uno di quelli veri, mentre Peeta la segue rassegnato all'idea che tra loro due vincerà sempre e solo lei.

Quando arrivano nella stanza, Katniss che prima era decisa e coraggiosa, si mostra parecchio timida.

-Bè allora io vado a mettermi un pigiama, tu hai bisogno di qualcosa?-

-No resterò così.- Peeta si siede nel letto, mentre mia sorella va nel bagno a cambiarsi.

Quando rientra, Katniss trova Peeta ancora seduto, lei gattona sopra il letto, e si mette sotto il leggero lenzuolo, lui vedendola la imita.

L'imbarazzo tra quei due è incredibile se si pensa che hanno sventolato a tutta Panem di aver concepito un bambino! Vedo Rue che mi guarda, è della mia stessa opinione.

«Ma che problemi hanno quei due? Negli Hunger games non si facevano problemi a dormire avvinghiati!»

Io rido e continuo a guardarli.

Peeta è teso come una tavoletta di legno, mentre Katniss è combattuta.

-Perché è diventato così strano?- Peeta si gira verso di lei, ma sta zitto, mia sorella rassegnata dal suo silenzio si gira verso l'altro lato.

-Va bè buonanotte.-

-Buona notte Kat.- Detto questo entrambi chiudono gli occhi.

«Ok, sono decisamente due imbecilli.» Rue sbuffa e si sdraia sotto il pino.

 

Dopo poche ore le urla di mia sorella attirano sia Rue sia me, di nuovo al laghetto, è sudata e scossa.

-Prim! No Prim! Scappa! SCAPPA!- Ci sto poco a capire cosa deve aver sognato Katniss.

Peeta che è lì accanto si sveglia di soprassalto e avvicina a sé Katniss.

-Era solo un sogno Kat. Solo un sogno.- mia sorella piange, mentre Peeta la stringe.

-Lei stava bruciando. Io non ho potuto salvarla. Sono morti tutti.- Katniss continua a singhiozzare ed io penso solo che vorrei rassicurarla e dirgli che non ho sentito nulla e che non è sola.

-Io sono qui, resterò sempre qui.- Stringe forte mia sorella, lei gli si aggrappa al collo quasi strozzandolo, non parla, ha smesso di piangere, anche se ancora singhiozza.

Lui l'accarezza piano con dolcezza, per diversi minuti, cercando di calmarla, quando lei smette di singhiozzare, non l'allontana dal suo petto, si sdraia, facendo fare lo stesso a lei, in modo che la testa di mia sorella poggi sul suo petto.

-Dormi adesso.- Peeta sbadiglia, accarezza la guancia di Katniss, chiude gli occhi e ricade tra le braccia di Morfeo.

Lei rimane con gli occhi aperti a guardarlo, studiando i suoi lineamenti alla debole luce della luna.

Dopo quella che mi sembra un’ora, la vedo alzare leggermente la testa, avvicinandola a quella di Peeta.

«Oddio dai che finalmente Katniss si è svegliata!» Rue mi stringe forte la mano senza staccare gli occhi dal lago.

Mia sorella è vicinissima al viso addormentato di Peeta.

«Ecco lo sta per baciare! Prim lo sta per baciare!»

Katniss è a meno di un millimetro dalle labbra di Peeta, le accarezza con lo sguardo. Io e Rue non respiriamo nemmeno.

«Bacialo! Su ragazza di fuoco BACIALO!» Rue è decisamente uscita fuori di senno.

Katniss scuote la testa e sussurra -Grazie.- poi sposta il viso dalle labbra del ragazzo, e si rimette nel suo posto sopra il suo petto.

 

Rue si allontana insoddisfatta, blaterando cose del tipo «Abbatte animali e ibridi feroci, ma si spaventa a dare un bacio! Pff.»

Ma per quella notte mia sorella, tra le braccia del ragazzo del pane, non si sveglia più a causa degli incubi.






Angolo autrice: Eccomi qui al terzo capitolo!
Bene per prima cosa vorrei ringraziare ancora una volta Lucrezia_2 che con le sue due recensioni mi ha dato la forza di continuare, ringrazio anche Lexie Mikaelson per averla messa tra le preferite, e le dieci silenziose ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite, vorrei dirvi che è un onore sapere che c'è qualcuno che legge la mia FF. Grazie.
Ora passiamo al capitolo! Bè si come vedete i riferimenti ai fiori continuano, anzi ho deciso che ogni capitolo avrà un riferimento ad esso, e la foto del fiore sarà all'inizio di ogni capitolo in modo tale che le ragazze che come me non ne capiscono nulla di giardinaggio, si facciano un idea del fiore di cui sto parlando, molte volte userò il linguaggio dei fiori, come ho fatto in questo capitolo con il bucaneve (in questo mi ha aiuta Wikipedia ;D) ma ogni volta vi spiegherò cosa simboleggia perciò tranquille!
Per il resto ci tengo a precisare che i nomi che ho usato per le oche di Haymitch ad eccezione di Maysilee, sono tutti inventati, spesso leggo che molte ragazze nelle loro FF mettono i nomi dei tributi che ha visto morire il mentore, ma secondo me sono troppi per darli alle oche, Haymitch dovrebbe avere un enorme campagna o che so io, mentre io cerco sempre di essere il più reale possibile, perciò ho deciso di crearne solo cinque pensando alle persone che sono state realmente più importanti per lui. (Si ho chiamato il fratellino minore "Harry" in onore del maghetto che tutte conoscete)
Per il resto spero che a voi sia piaciuto, non scrivo più, già vi ho annoiato abbastanza! :D
Al prossimo capitolo!
E fatemi sapere cosa ve ne pare! Ditemi qualsiasi cosa, l'apprezzerò comunque!
Un bacione
Cicia.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Giardino fiorito cap 4


http://giardinaggioweb.net/dyn_img/ranuncolo.jpg





La mattina dopo, dal riflesso scorgo una figura pelosa muoversi sopra il letto dove dormono tranquillamente mia sorella e Peeta.
«Rancuncolo.»
Rue sentendomi chiamare il nome del mio gatto, si avvicina.

Nel frattempo il micio si è raggomitolato in mezzo alle due figure addormentate, cominciando a fare le solite fusa che una volta indirizzava a me quando lo accarezzavo.

-Che diavolo... - Mia sorella apre gli occhi sentendo lo strano rumore, quando si accorge del gatto, sospira.

-Stai sempre in mezzo ai piedi.- Peeta sentendo le lamentele di Katniss, apre gli occhi, e quando nota Ranuncolo, sorride e gli accarezza la testolina pelosa, Ranuncolo apprezzando il gesto gli si strofina contro.

-Come fai a odiare questo gatto? E' così affettuoso.- Katniss sbuffa e guarda male il ragazzo che le sta di fronte.

-Con gli altri! Noi due in tutti questi anni ci siamo solo limitati a sopportarci. Io lo sopportavo per lei.- Il ragazzo del pane guarda mia sorella, vedo scorrere nei suoi occhi un lampo di tristezza rivolto sicuramente a Ranuncolo e a me, ma poi chiude e riapre le palpebre ed eccolo tornato il solito ragazzo allegro.

-A me è stato sempre simpatico, lo vedevo camminare per tutto il distretto, con la sua aria da duro. E lo è davvero! E' sopravvissuto a dei bombardamenti! Ora capisco perché dicono che i gatti hanno sette vite.- Peeta ride, accarezzando ancora una volta il mio Super gatto.

-Effettivamente è duro a morire, l'ho sempre saputo.- Katniss si lascia andare a un sorriso e stranamente gratta dietro le orecchie Ranuncolo, che la guarda stupito, ma ricambia subito aumentando il volume delle fusa.

 

«Finalmente quel micio ha un po' di pace!» Rue ride, mentre io guardo la scena quasi commossa.

Quando sotto la mia mano trasformo un fiore, Rue continua a ridere.

«Direi che per oggi è la scelta appropriata.»

Quando Ranuncolo scende dal letto per andare a farsi i suoi affari, nell' esatto posto in cui era sdraiato, Peeta e Katniss trovano un fiore arancione simile a una rosa, il fiore che ha dato nome al mio animaletto.

-Come ci è finito questo qui?- domanda accigliata e perplessa Katniss.

-Forse l’ha portato lui e non c'è ne siamo accorti, d'altronde è molto intelligente.- Peeta cerca di chiarire i suoi dubbi, Katniss annuisce e poi sorride divertita.

-Direi che è il suo modo di dirci di non dimenticarci di lui. Forza scendiamo, sicuramente avrà fame.- Peeta è sorpreso dalle parole di mia sorella.

Lo sono anch’io, quando la vedo alzarsi, scendere in cucina e mettere un po' di latte in un piattino per posarlo per terra in modo che Ranuncolo possa berlo.

-Sappi che lo faccio solo per lei.- Il gatto la guarda e miagola come se volesse rispondergli che lo sa, poi gira la testa e beve il suo latte.

-Secondo me arriverai a volergli bene sul serio.- Peeta è appena sceso e la guarda divertito mentre la canzona.

-E' più probabile che mi faccia bionda!- Mia sorella lo guarda e fa la linguaccia.

-No. mi piaci decisamente di più mora.- Peeta appena si rende conto di quello che ha detto si blocca imbarazzato ed esce dalla cucina andando in bagno, nello stesso istante vedo mia sorella irrigidirsi mentre le sue guance si colorano, poi nasconde il volto nel frigo, facendo finta di scegliere cosa mangiare.

Quando Peeta torna in cucina e trova mia sorella a vagare ancora con lo sguardo dentro il frigo, sorride alle sue spalle.

-Kat io ora vado a casa, mi devo cambiare.- Katniss finalmente si gira e lo guarda.

-Ok, io cercherò qualcosa da fare.- Peeta annuisce, le si avvicina e gli da un bacio in fronte.

-A stasera.- mia sorella annuisce a sua volta e Peeta se ne va.

 

«Ci risiamo i soliti due incapaci! Mi chiedo ancora come hanno fatto durante gli Hunger games.» Rue sbuffa, ed io non posso fare altro che ritrovarmi d'accordo con lei.

«Dovevano farlo, c'era la loro vita in gioco.»

«Forse hai ragione ma resta di fatto che sono due imbranati cronici!» Io rido contagiando anche lei, poi mi sdraio beata dalla sensazione di calore sulla pelle.

Nel giardino fiorito, non c'è mai né troppo caldo né troppo freddo, si sta sempre bene, non sudo e non sento mai freddo, i primi giorni quando lo feci notare a Rue, lei mi disse semplicemente «Siamo morte! Hai mai visto dei morti con i denti che tremano per il freddo? o con le ascelle puzzolenti per via del sudore?» Pur essendo una battuta alquanto macabra se presa seriamente, il tono con cui lo disse mi fece letteralmente scoppiare a ridere, continuavo a immaginare degli zombie che si mettevano il deodorante, e non riuscivo più a fermare le risate, e Rue peggiorava solo la situazione continuando a fare battute sceme e imitando cadaveri con le mani penzolanti rivolte in avanti che si annusavano e morivano dalla puzza, risi così tanto che mi scesero delle lacrime dagli occhi.

Lei era sempre tranquilla, da quando ero arrivata, non l'avevo mai vista triste, a volte se giù succedeva qualcosa che non le piaceva, si arrabbiava ma tra le sue emozioni non ne avevo mai notato una triste, anche quando guardava i suoi fratellini, li osservava sempre con il sorriso sulle labbra, e incoraggiava me a fare lo stesso.

«Ma tu sei sempre stata qui a guardare?» Rue si gira e come al solito mi sorride.

«Sì, mi sono svegliata in questo posto, sapevo che ero morta, fino a cinque secondi prima avevo sentito il bruciore della lancia del ragazzo del 2 nello stomaco, mi sono guardata temendo di avere un grosso buco nella pancia, ma poi ho visto che era tutto ok e mi sono tranquillizzata, dopo ho notato i fiori e il lago e mi sono seduta pensando a cosa stesse facendo tua sorella, e mi sono vista.»

«Hai visto il tuo riflesso?» chiedo a Rue non capendo quello che vuole dire.

«No, ho visto il mio cadavere pieno di fiori.» finalmente annuisco capendo, e le faccio segno di continuare a parlare.

«Ho seguito tutti gli Hunger Games, quando ho visto che Tresh ha lasciato andare Katniss per me, ho tirato un sospiro di sollievo, lui l'avrebbe uccisa con un solo dito se avesse voluto. Quando è morto, ho sperato che arrivasse anche lui qui, così avrei avuto un po' di compagnia, ma niente, quando è morta anche Faccia di Volpe, mi sono rassegnata all'idea che sarei rimasta sola.»

Io sorrido a Rue, lei sorride a sua volta e continua.

«Poi quando finalmente hanno sparato il cannone per la morte di Cato, ho urlato di gioia! C'è l'avevano fatta! Ero felice! Quando hanno detto che ci doveva essere un solo vincitore, ho temuto un po' per la vita di Peeta, ero sicura che lui non gli avrebbe fatto niente, ma sapevo che tua sorella doveva tornare a casa per te, poi se n'è uscita con quelle bacche e ha dato inizio al manicomio. Dopo è iniziato il tour della vittoria, e quando ho sentito Peeta dire che avrebbe aiutato economicamente la mia famiglia, che in quel momento non se la stava passando per niente bene, avrei voluto ringraziarlo, se lo avessi avuto accanto, gli sarei saltata addosso per la gratitudine.»

«E per questo che tifi per lui?» Rue mi guarda, riflette un attimo e poi mi risponde.

«Anche, ma principalmente perché lui si merita di essere felice, e ormai sappiamo tutti, che solo lei lo rende tale.» Io la guardo e annuisco, poi le si gira e va a guardare i suoi fratellini che giocano.

Io resto ferma a pensare che mi sarebbe piaciuto essere viva e aver avuto Peeta come cognato, chissà quanti biscotti glassati avrei mangiato.

 

Dopo quello che potrebbe essere benissimo un minuto o un’ora, Rue mi chiama dicendomi che qualcuno giù sta chiedendo di me, quando mi avvicino al lago, scorgo la piccola figura di Posy, la sorellina minore di Gale e Rory.

-Non puoi Posy.- Hazelle è in piedi, mentre taglia i capelli di Rory, che gli coprono gli occhi.

-Mamma ma io voglio fargli vedere la bambola che mi ha regalato Gale.- Posy ha il broncio e stringe un pugno mentre con l'altra tiene una bambola di pezza nuova.

-Ho capito, ma non può essere.- Hazelle è visibilmente tesa, non sa come rispondere alla figlia.

-Ma io voglio giocare con Prim, dai per favore mamma.- gli occhi della bambina si fanno lucidi, Hazelle sospira triste, abbassando le mani, e a quel punto che vedo il viso di Rory, è rosso di rabbia.

-Posy non puoi, lei non c'è! è morta! Non giocherà mai più con te!- succede tutto in un attimo, Rory si alza e prende la sedia buttandola di lato rompendo un vaso che conteneva un girasole gigante, Posy scoppia a piangere e scappa nella stanzetta per le urla del fratello, e infine Hazelle lo schiaffeggia.

-Non dovevi. Non in quel modo.- Non ho mai sentito parlare così freddamente Hazelle.

-Non sopporto che si parli di lei mamma.- Rory tiene gli occhi bassi, li chiude mentre lei lo abbraccia, e si permette il lusso di piangere nascosto nel petto di sua madre.

-Il dolore se ne andrà prima o poi.- Rory sta zitto ma si lascia cullare fra le braccia di sua mamma.

Il ragazzino con cui giocavo a nascondino, a cui raccontavo i miei segreti, con cui scherzavo dicendo che saremmo potuti diventare cognati era lo stesso che ora arrabbiato piangeva la mia morte.

Lui sarebbe potuto essere quello che mi avrebbe rubato il primo bacio, quello con cui avrei scambiato gesti affettuosi, quello che mi avrebbe potuto guardare con lo sguardo innamorato che ricordo negli occhi di mio padre e che riconosco in quelli di Peeta.

«Cambia.» dico con voce spezzata a Rue mentre cerco di trattenere le lacrime, lei senza farselo ripetere focalizza il lago sull'immagine di Ranuncolo che dorme sul divano.

Rue rispetta il mio silenzio, non fa domande, aspetta con pazienza, che io mi calmi e riesca ad assumere un tono di voce normale.

«Ora è ok.» Lei annuisce, e mi stringe la mano, quando vede che mi sono realmente ripresa mi sorride.

«Chissà se rimarrà con metà parte dei capelli tagliati e l'altra parte lunghi. Potrebbe creare una nuova moda nel Distretto 2.» Io sorrido, apprezzando che Rue provi a levare l'alone cupo che mi ha circondato.

«Grazie.» Lei mi sorride gentile, stringendomi la mano.

«Siamo qui per questo no? Dobbiamo farci forza l'una con l'altra.» Io annuisco e l'abbraccio.

 

Quando vediamo nel laghetto che Sae ha cominciato a cucinare ci rendiamo conto che giù sono passate parecchie ore, noto che Sae apparecchia solo per due persone, e la domanda che vorrei fare io, esce da altre labbra, quelle di mia sorella.

-Haymitch e Peeta non mangiano con noi?- Katniss ha un’espressione strana come se si fosse appena svegliata da un brutto sogno.

-Haymitch sta dormendo sdraiato per terra nel suo soggiorno, mentre il ragazzo ha chiamato dicendo che preferisce rimanere a casa oggi.- Kat non fa altre domande ma la vedo irrigidirsi, poi si gira e risale le scale.

All'inizio penso che la destinazione sia la sua stanza, ma quando continua a camminare fermandosi di fronte alla camera di mia madre, senza nessun motivo comincio ad aver paura.

Lei entra, chiudendosi la porta alle spalle, gira un po' per la stanza fermandosi vicino al comò, poi allunga una mano prendendo una cornice, dentro c'è la foto del matrimonio dei nostri genitori.

-Mi avete lasciato sola.- Kat è bianca in viso e la sua voce trema.

-Prima papà, poi Prim e tu che potevi restarmi accanto, te ne sei fregata! Non contavo abbastanza per te!- Vedo Ranuncolo che attirato dalle urla, miagola dietro la porta.

-Che senso ha stare qui se voi non ci siete?! Che senso ha possedere questa casa, se non ci siete voi che ve ne prendete cura!- Kat trema sempre più forte, e ora capisco la paura di vederla in quella camera, avevo paura che crollasse esattamente come la sto vedendo crollare in questo momento, senza poter fare nulla, senza poterla aiutare.

-Dovevo morire io al posto di mia sorella! Tutto è iniziato perché lei si salvasse! Tutto è iniziato perché lei avesse una vita normale! Che senso ha avuto offrirmi come tributo allora?! E' stato tutto inutile!- Vedo la mano di mia sorella alzarsi e tirare la cornice contro lo specchio appoggiato al comò con rabbia, come se volesse cancellare il suo riflesso, le schegge di vetro finiscono da per tutto, fortunatamente lei involontariamente si copre gli occhi ma molti frammenti di vetro le colpiscono il viso e le braccia.

Solo a quel punto Sae spaventata dal rumore sale e cerca la camera da cui è venuto il rumore, poi nota Ranuncolo dietro la porta della stanza dei miei, ed entra e trova mia sorella in ginocchio che piange, coperta di graffi e sangue.

-Oh cielo! Ragazza che hai combinato?!- Sae si mette in ginocchio per cercare di aiutare mia sorella a rialzarsi, ma non ci riesce, Katniss si divincola dalla sua presa.

-Lasciami stare!- Lei urla, e rannicchia in se stessa.

Sae vedendola in quelle condizioni, esce dalla stanza, scende sotto, prende il telefono e compone un numero.

-Dai ragazzo, rispondi.- però nessuna voce risponde dall'altro capo del telefono.

Sae è visibilmente scossa, prova a chiamare un altro numero, ma anche da quello non arriva nessuna risposta, lei non si rassegna, prende le chiavi, ed esce di casa.

La vedo percorrere la breve strada per raggiungere la casa di fronte.

Quando suona, nessuno risponde, lei continua per parecchi minuti, finché un Peeta parecchio distrutto le viene ad aprire.

-Ma che diavolo succede oggi! Che hai ragazzo? Stai male?- Sae guarda Peeta con aria preoccupata, con lo sguardo da mamma.

-No Sae ora va meglio. Che succede? Haymitch è svenuto e non sai svegliarlo?- Peeta ha gli occhi cerchiati da occhiaie scure, i capelli più spettinati del solito e indossa gli stessi vestiti di stamattina.

-Non è l'ubriacone il problema, la ragazza è come impazzita.- Peeta alle parole di Sae si agita, esce e chiude subito la porta alle sue spalle.

-Cosa è successo?-

-Che io sappia niente, quando io sono arrivata dopo pranzo, stava bene, mi ha aiutato a pulire mi ha perfino sorriso uno o due volte, poi è andata a riposarsi, e quando è scesa prima di cena era di nuovo cupa, è andata sopra nella camera di sua madre, e dopo cinque minuti ha cominciato a urlare. Quando sono salita, l'ho trovata per terra coperta di sangue, da me non si fa toccare.- Peeta annuisce preoccupato.

Sono già arrivati, quando vedo il ragazzo del pane salire a velocità su per le scale, Ranuncolo lo scorta fino alla porta, quando entra Katniss non è più per terra, si è sdraiata nel letto, non piange ma continua a tremare.

-Katniss sono io.- Lei non risponde.

-Cosa succede?- anche ora nessuna risposta.

Peeta si siede vicino a lei, e si accorge del sangue che esce dalle piccole ferite causate dal vetro.

-Katniss devi disinfettarti questi graffi.- Lei continua a ignorarlo, lui esce e torna dopo due minuti con in mano disinfettante, pinza e pezzi di cotone.

-Kat ti prego, fatti levare il vetro dalle braccia.- Lei si gira finalmente a guardarlo, i suoi occhi sono spenti, ma gli porge prima un braccio e poi l'altro, Peeta si mette al lavoro estraendo con la pinzetta i pezzettini di vetro e poi disinfettando con cura ogni taglio.

A un certo punto mia sorella alza gli occhi, e si accorge dell' aspetto del ragazzo che le sta di fronte.

-Peeta cosa ti è successo oggi?- Lui la guarda e ride.

-Cosa è successo a me? Ti sei vista?- Lui continua a sorridere, mentre le toglie schegge di vetro.

-Hai avuto dei flashback?- Lui non risponde, continuando a prendersi cura di lei meticolosamente.

-Cosa hai visto? Io posso dirti se è vero o falso.- Peeta si gira a guardare la ragazza che ha di fronte.

-Perché?-

-Tu ci sei sempre quando io sto male, io invece non faccio mai abbastanza per te.-

-Non è vero.-

-Si invece, tu sei corso qui subito, invece io non mi sono neanche fermata a riflettere quando Sae mi ha detto che non venivi.-

Peeta ha tolto tutti i pezzi di vetro dalle braccia di Katniss, le si avvicina e comincia a disinfettarle i tagli sul viso con il cotone.

-Non potevi sapere che era per quello che non venivo.-

-Si invece. Cosa hai visto?-

-Non voglio parlarne Kat.- Lei lo guarda con uno sguardo truce.

-Ma io ti posso aiutare.- Peeta la guarda, fermandosi a pensare.

-Io ti dico cosa ho visto e tu mi racconti cosa hai sognato e perché hai rotto lo specchio.- Lei sembra pensarci e poi annuisce.

-Ok inizia tu.-

-Mi sono visto mentre uccidevo della gente innocente.- Katniss prende la mano di Peeta per richiamare la sua attenzione.

-Falso! Peeta tu non hai mai ucciso degli innocenti.-

-Faccia di Volpe, Brutus, Mitchell sono morti per causa mia.- Peeta guarda mia sorella con gli occhi tristi.

-Faccia di Volpe è morta a causa dei morsi della notte, e poi eri dentro gli Hunger games, era lo scopo dello show, perciò non devi darti colpa neanche per Brutus. E Mitchell, non lo hai ucciso, lo hai solo spinto, è stata colpa della trappola, non tua.- Peeta guarda mia sorella non del tutto convinto.

-Ora tocca a te.- Mia sorella lascia la mano di Peeta e si stringe le ginocchia al petto.

-Ho sognato di essere nella mia vecchia casa nel Giacimento, stavo giocando seduta per terra con Prim, mio padre era seduto nella vecchia e logora poltrona di fianco al fuoco, e mia madre era lì accanto che cucinava e ci ordinava di andarci a lavare le mani per la cena.-

-Ma questo non è un incubo.- Peeta la guarda non capendo.

-Già, ogni tanto quando le cose vanno male, la mia mente mi regala un bel sogno, ma poi mi sveglio ed è tutto diverso.- Katniss guarda negli occhi Peeta, e lui sembra aver capito.

-Sono sola e spezzata.- Mia sorella guarda il ragazzo che le sta seduto di fronte come se volesse aggrapparsi a qualcosa.

-Lo siamo entrambi. Ma insieme possiamo farcela.- A quel punto Peeta si avvicina a mia sorella e l'abbraccia come se tenesse tra le braccia una cosa minuscola e delicata, come farebbe un padre con una figlia per proteggerla.

 

Il senso d’impotenza che avevo sentito prima, di colpo se ne va, è vero io non posso fare niente per aiutare mia sorella, ma lei non è sola.

Me lo ripeto come un tantra.

Lei non è sola.

Lei non è sola.

Lei non è sola.

E non potrebbe avere accanto essere migliore di quel giovanotto con gli occhi azzurri.










Angolo autrice: Eccoci al quarto capitolo! Che per intenderci è stato un parto! Scrivevo frasi e le cancellavo subito dopo, e anche ora non ne sono pienamente convinta.
Il fatto è che siamo ancora in un punto troppo vicino alla morte di Prim, il dolore è ancora vivo tra le persone che le volevano bene, e scrivere queste scene non solo mi uccide perchè amavo la piccola paperella, ma anche perchè è difficile, ogni persona prende le perdite in modo diverso. E se in questo capitolo vediamo le reazioni rabbiose di Rory e Katniss, nei prossimi vedremo come la vivranno la Sign.Everdeen, Gale e gli altri. Vedremo anche come Peeta vivrà la perdita dei suoi cari, e come Haymitch in modo sicuramente sbagliato vive le sue.
Il finale del Canto della rivolta lascia molta terra bruciata. Io credo che Katniss non tornerà mai la ragazzina che era prima degli Hunger games, tornerà a vivere molto lentamente, perciò non aspettatevi il "mi ami vero o falso" subito, perchè sarebbe assurdo. Katniss deve prima imparare a rispettare se stessa per poi dire apertamente di amare Peeta.
Prim e Rue saranno le teleaspettatrici di questa rinascita senza poter fare niente esattamente come lo saremo noi. :)
Ora dopo avervi spiegato, vorrei tanto ringraziarvi, perchè il capitolo precedente mi ha dato molte soddisfazioni (che non mi aspettavo), ringrazio le tre ragazze che mi hanno recensito, più una che mi ha detto ciò che ne pensava in un messaggio privato. Siete state gentilissime a scrivermi, ho apprezzato le ragazze educatissime che mi hanno fatto notare gli errori (scusate tanto a volte sono davvero distratta), non sono perfetta e non esigo di esserlo perciò sentitevi libere di dirmi pure "Asina hai scritto un idiozia"! XD
Per il resto ringrazio: Dreamer_1203, Eli_Evans e ValeChii per aver messo la mia storia tra le preferite (non riesco a crederci :D) e le 15 ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite (non vi scrivo tutte perchè siete tante) sono onorata della fiducia che avete dato alla mia storia, spero di non deludervi.
Infine spero che il capitolo via sia piaciuto! Ditemi che ve ne pare, vi piace che Prim oltre a seguire cosa fanno Katniss e Peeta, segua nel suo lago-monitor anche gli altri? Io credo che sia meglio, così potete vedere come anche gli altri personaggi del libro vanno avanti, nel capitolo precedente ho accennato ad Annie, mi piace l'idea di seguirla durante la sua gravidanza, spero che lo appreziate anche voi. Ho intenzione di nominare più meno tutti nella mia storia, in modo che nessuno sia dimenticato.
Ora basta! Ho parlato troppo! Vi ringrazio ancora una volta e aspetto i vostri pareri!
Un bacio.
Cicia.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


giardino fiorito cap 5
http://farm4.static.flickr.com/3600/3578623165_e9887b4d77_b.jpg




Quando ero viva, mi capitava di pensare che per ogni cosa brutta che succedeva, in un’altra parte del mondo ne succedesse una bella, ero convinta che esistesse questa sorta di equilibrio, e ora guardando il Distretto 12 tramite il laghetto ne sono sempre più convinta.

La guerra ha distrutto tante cose, le case, le persone ma non la speranza.

Vedo brillare gli occhi di ogni singola persona superstite del Dodici.

Non ci sono più cadaveri o resti di cose che potessero assomigliare a persone, hanno raccolto tutto e l’hanno sotterrato in una grande fossa comune vicino al Prato, a qualcuno è venuta l'idea come Peeta di trapiantare sopra dei fiori di tutti i colori, ho visto un uomo con una lunga barba darsi da fare, cercando di creare una specie di recinzione con della legna racimolata dalle macerie. Non ci sono lapidi con i nomi ma almeno ora tutti hanno un posto, dove ricordare i propri cari.

Ci sono una ventina di uomini che stanno ricostruendo le case, le donne li aiutano porgendogli le cose o spazzando per terra, i pochi bambini invece di giocare come dovrebbe essere, aiutano le madri o i padri.

Il distretto si è unito per rinascere.

Ogni settimana arriva un treno da Capitol City con dentro sempre cose diverse, a volte legna o materiali edilizi, a volte cibo, a volte perfino stoffe.

Un giorno Rue mi fa notare che questa settimana sopra ogni vagone oltre ai soliti aiuti c'è un grande oggetto imballato.

Tutti nei 13 Distretti sono sorpresi quando scoprono che l'oggetto che si trovano davanti è una statua raffigurante due bambini, un maschio e una femmina, la bambina ha le tre dita della mano sinistra premute contro le labbra e il bambino ha la mano alzata nel gesto di rispetto tipico del mio Distretto.

Con Rue diamo un’occhiata ai vari distretti, tutti senza bisogno di un ordine preciso, mettono il monumento nei luoghi, dove hanno sotterrato le persone che hanno perso la vita durante la guerra, ora tutti a Panem hanno un vero e proprio monumento per i caduti.

La Paylor in diretta televisiva dice che nelle basi delle statue verranno incisi i nomi dei caduti, dopo una settimana sia il mio nome che quello di Rue vengono incisi insieme a quello di molte altre persone.

Vedo Rue irrigidirsi quando dal lago osserva sua madre accarezzare con il dito il suo nome inciso nella pietra,

-Mi manchi uccellino.- sua mamma ha gli occhi lucidi, è triste, ma quando la sorellina più piccola di Rue la tira con la manina, si riprende e sorride.

Non mi sorprendo quando vedo Rue strappare dal terreno un piccolo mazzetto di Alyssum e buttarlo delicatamente nel laghetto. La guardo mentre chiude gli occhi per trattenere le lacrime e sussurra.

«Sto bene mamma, stai tranquilla, ti voglio bene.»

 

Durante la settimana assistiamo alle visite ai monumenti, Rue mi fa notare tutti i nomi dei partecipanti alle ultime due edizioni dei giochi.

Ci accorgiamo che molto spesso vicino ai nomi dei partecipanti ci sono i nomi dei familiari.

Il nome di Marvel il ragazzo che ha ucciso Rue è vicino ad altri quattro nomi, e quando notiamo che i nomi vengono incisi senza nessun altro suo familiare presente capiamo che la sua intera famiglia è morta, stessa cosa per la ragazza del suo stesso di distretto Glimmer, Cato che era arrivato in finale nei primi giochi di mia sorella, ha vicino il nome di un certo Tyle, che presumiamo sia il fratellino minore, visto che i genitori sono entrambi vivi, Clove nella guerra ha perso la madre, la ragazza che Rue soprannomina Faccia di Volpe ha perso entrambi i genitori e la sorellina, accanto al nome di Thresh invece c'è il nome di quella che Rue mi dice essere sua nonna.

A un certo punto Rue scatta e si mette in piedi cominciando a camminare.

«I miei familiari sono stati i più fortunati, sono tutti vivi.» Mi guarda e mi sorride triste, scommetto che sta pensando alla possibilità di vedere una delle sue sorelline morire durante la guerra, io la guardo, le rivolgo un sorriso prendendole la mano, e poi continuiamo a guardare.

 

Vedo mia madre fare compagnia ad Annie Cresta mentre guarda per ore con aria persa il nome di Finnick Odair. Se non sapessi le sue reali condizioni, non noterei neanche quel lieve gonfiore che si nota nel suo grembo.

Mia madre le sta vicina, dopo un po' di tempo le mette una mano sopra la spalla e dopo molti altri minuti riesce a convincerla a tornare a casa.

Infine vediamo Peeta guardare i nomi dei suoi familiari, mi spavento quando vedo le sue pupille allargarsi, in preda ai flashback si rannicchia vicino un albero e stringe i denti conficcandosi le unghie delle dita nelle mani.

Solo dopo molte ore, la figura di Haymitch gli si avvicina.

-Ragazzo ci hai fatto spaventare! Sae ha detto di averti visto uscire ore fa!- Peeta continua a stare zitto, mentre Haymitch gli si avvicina.

-Peeta stai bene?- quando Haymitch si accorge delle condizioni del ragazzo che gli sta vicino, s’inginocchia e lo guarda negli occhi.

-Lasciami stare qui Haymitch! Farò del male a qualcuno me lo sento!- Peeta è visibilmente scosso, mentre chiude gli occhi, il suo mentore si alza e sospira.

-Katniss darà i numeri se non ti vedrà tornare.- al nome di mia sorella gli occhi del ragazzo del pane si allargano, facendosi ancora più neri, ma il mentore continua.

-Ti ricordi la prima volta che abbiamo parlato?- Haymitch ride e Peeta alza lo sguardo verso di lui incuriosito, ma non risponde.

-Mi hai detto che eri fottuto.- Peeta contrae la bocca contrariato.

-Non ti ho detto questo!-

-Non in questo termine, eri innamorato di quella ragazza e volevi proteggerla. Il senso è quello.- Haymitch continua a sorridere.

-E allora?- Peeta continua a guardarlo, continuando a non capire dove vuole arrivare il suo mentore.

-Bè sei stato capace di non ucciderla per tutto questo tempo, il ché è davvero difficile se mettiamo in conto due Hunger games e il suo carattere scorbutico! Non credo proprio che ci riusciresti ora che si sta cominciando ad ammorbidire.-

-In che senso ammorbidire?- Peeta lo guarda, continuando ancora a non capire.

-E io che credevo che fosse lei quella ottusa! Oh cielo! Sai se una donna chiede a un uomo di dormire nel suo letto non lo fa per fare un pigiama party!-

-E tu come sai che dormo con lei?- Le guance di Peeta si sono colorate di un rosso intenso, mentre Haymitch gli porge una mano per farlo alzare.

-Sae è la mia spia segreta.-

-Ma lei non mi vuole in quel senso, mi vede solo come un amico.- Haymitch scoppia a ridere, cominciando a camminare.

-Si credici! Ragazzo credevo fossi più sveglio di così! Forza andiamo a casa, ho fame!-

Peeta si alza, e poi sussurra.

-Grazie.- Haymitch si gira e lo guarda.

-Bastava farti pensare alle cose belle, provaci da solo la prossima volta invece di scomparire per ore.- Peeta annuisce sorridendo e s’incamminano verso il Villaggio dei vincitori.

Quando arrivano a casa, Sae ha già preparato tutto per la cena, e quando tutti si siedono a tavola, vedo gli occhi di mia sorella posarsi su quelli di Peeta e riesco a notare tutti i suoi muscoli che si rilassano.

La cena trascorre silenziosa, oggi nessuno è in vena di parole, Sae come Peeta è andata a guardare il nome di suo figlio scritto sotto il monumento perciò quando finisce si congeda dicendo che deve andare a casa della nuora a fare compagnia a lei e alla sua nipotina.

Haymitch dopo dieci minuti fa lo stesso dicendo che deve fare compagnia alla bottiglia di whisky che è riuscito a procurarsi di mattina.

-Dovremmo fare qualcosa per far smettere Haymitch.- esclama Peeta mentre si alza e comincia a sparecchiare.

-Sarebbe più facile vedere un cavallo alato, credimi nel Tredici ci hanno provato, è tutto inutile.- Katniss sorride amaramente, e lui ricambia.

-A proposito di Distretto 13, oggi il Dr. Aurelius mi ha detto per l'ennesima volta di convincerti a rispondere al telefono.-

-Non voglio parlare con lui, non ho niente da dirgli.- Katniss abbassa lo sguardo ma Peeta continua imperterrito.

-Kat, tranquilla, non è invasivo come sembra, non ti chiederà nulla di che, dovresti farlo sul serio, da ottimi consigli.- Mia sorella rialza la testa incuriosita.

-Voi di che parlate?- Peeta improvvisamente si fa rosso in viso.

-Di solito mi chiede cosa ho fatto, se ho avuto episodi, poi parliamo sempre di cose diverse, è un’ottima compagnia.-

-Ma...-

-Kat! Lui ha impedito che tu finissi in galera, devi solo rispondere al telefono! Non è questo grande sforzo!- Katniss sentendosi rimproverata, sbuffa, si alza per andarsene, ma quando incontra gli occhi di Peeta, si blocca, arrossisce e sbuffa un’altra volta.

-Ok.- Lui sorride capendo di aver vinto la piccola battaglia.

-Non ci credo! Katniss Everdeen che mi ascolta!- Lei lo guarda dispettosa mentre lui ride.

-Non abituarti!- Poi sbuffa un ultima volta e s’incammina verso le scale.

Quando arriva nella stanza, si dirige in bagno, si ferma a guardare il proprio riflesso, si tocca le guance leggermente arrossate.

-Ma che cavolo mi sta succedendo? Da quando sono così accondiscendente?- Io e Rue scoppiamo a ridere, mentre la ragazzina che mi sta accanto urla «Sei innamorata imbecille!» mentre saltella lungo tutto il laghetto, io come ha fatto lei prima, prendo un mazzetto di Alyssum, e lo butto nel laghetto.

Quando Katniss esce dal bagno, nota subito i fiorellini sopra il comodino, gli si avvicina e se li porta vicino per annusarli, nello stesso momento entra nella stanza Peeta.

-Kat... - Lui nota cosa ha in mano lei e s’interrompe -Che sono quelli?-

-Fiori.- Lei gli si avvicina e glieli porge -Annusa senti che buon odore.-

Peeta raccoglie i fiori e dopo aver sentito l'odore dei piccoli fiorellini, sorride.

-Hanno un odore che tranquillizza.-

-Ho pensato la stessa cosa, non mi ricordo il nome, ma li ho visti una volta nel libro delle piante della mia famiglia, mia madre li usava nei suoi infusi per stare bene.- Peeta sorride e mia sorella lo guarda ricordandosi improvvisamente qualcosa.

-Cosa stavi per dire?- Lui la guarda e il sorriso scompare dal suo volto.

-Ti stavo per dire che andavo a casa, oggi non sono stato molto in me, volevo andare a dipingere.- Katniss sembra rattristarsi ma Peeta guardando ancora il mazzetto di fiori continua.

-Vieni con me? Cioè vieni a casa mia, ho dei biscotti e potresti farmi compagnia dipingendo anche tu.- Mia sorella si rallegra sentendosi inclusa nelle attività di Peeta.

-Sono un disastro a disegnare, ma potrei guardare te e mangiucchiare i biscotti.- Lui le sorride, e poi le prende la mano.

-Mi sembra un’ottima idea.-

Mi sento viva quando comprendo che sono stati proprio i miei fiori a far cambiare idea a Peeta, posso ancora far qualcosa per aiutare mia sorella, e guardando Rue che sorride alla vista delle mani unite dei due ragazzi, non posso fare altro che pensare che quei due in mano nostra finiranno sicuramente insieme.

 

Guardare mia sorella che prova a tenere in mano un pennello per cercare di disegnare un fiore è notevolmente divertente

Non fa altro che sbuffare e imbronciarsi, guardando che Peeta riesce a fare quello che lei cerca di fare da un’ora in tre secondi.

-Peeta te lo avevo detto che non sono brava.- Lui le sorride e quando la vede abbandonare il pennello tuffandosi sui biscotti che le ha appositamente portato, si mette perfino a ridere.

Katniss si siede in una poltroncina situata nell'angolo della stanza, tiene in mano un biscotto glassato, Peeta invece è in piedi ed ha appena messo una tela sul cavalletto.

-Cosa disegni?- Lui si gira verso Katniss e scuote la testa.

-Non ne ho idea.- Kat continua a mangiare i biscotti, mentre lui si prepara i colori in una tavolozza, poi comincia a stendere pennellate di verde, blu, bianco e grigio.

Mia sorella lo guarda a fondo, mentre lui è impegnato in altro, Rue mi guarda maliziosa e mi da dei colpetti con il gomito quando gli occhi di Katniss si soffermano un secondo più del dovuto sul fondo schiena del ragazzo del pane, ma quando anche mia sorella si accorge di cosa stava guardando distoglie subito lo sguardo e si ficca in bocca un biscotto intero.

Dopo parecchi minuti passati con solo il rumore dei biscotti sgranocchiati e il frusciare del pennello contro la tela, la voce di Katniss interrompe il silenzio.

-Peeta perché oggi sei tornato così tardi?- Lui si gira verso Katniss, la guarda e poi torna al suo lavoro.

-Uno dei primi ricordi veri di te che ho avuto dopo il depistaggio, è stato questo.- Peeta si alza, dando la possibilità a Katniss di vedere la tela.

-Tu che mi guardavi e poi prendevi un dente di leone. Quando sono tornato, dopo aver piantato le primule, ne ho trovato uno proprio sopra la carriola, sicuramente ci sarà finito lì per una stupida coincidenza ma sai ho sentito che era un segno, ero nel posto giusto. Oggi mentre ero al Prato, ho avuto un flashback, sono sempre confusi, e dopo non mi ricordo sempre bene cosa ho visto, ma poi Haymitch mi ha detto che devo semplicemente pensare alle cose belle.- Katniss è scossa, guarda Peeta come se si dovesse rompere o scoppiare.

-Appendiamolo da me, così ogni volta che entri in casa, saprai che essere li è reale e giusto.- Peeta sorride, e prende il quadro.

-Lo faremo domani, ora è tardi, andiamo a dormire.- Kat annuisce, e si lascia prendere per mano, mentre Peeta la conduce al piano di sopra.

La stanza di Peeta è ordinata a differenza dello studio, dove le varie tele creano un po' di scompiglio, i muri sono azzurri, il grande letto occupa la metà dello spazio, e mi accorgo che è uguale alla stanza che occupavo io nella casa nel Villaggio dei Vincitori.

-E' la prima volta che entro nella tua stanza.-

-Quando siamo tornati dai giochi, eravamo troppo impegnati a non parlarci, e dopo venivo sempre io da te.- Peeta sorride, mentre cerca nell'armadio una maglietta e un pantaloncino per Katniss.

-Io avevo il terrore di tua madre, non gli andavo proprio a genio.- Peeta scoppia a ridere.

-Non mi ha mai detto nulla, lei ti rispettava, anche se pensava che avessi decisamente altri gusti.- Katniss lo guarda incuriosita.

-In che senso?-

-Pensava che stessi con Delly Cartwright.- Mia sorella si fa scura in volto e annuisce.

-Oh capisco.- Peeta gli porge i vestiti e lei va a cambiarsi nel bagno, quando si chiude la porta alle spalle la guardo mentre arrossisce e si fa coraggio.

-Nella caverna mi avevi detto che hai avuto altre ragazze, Delly lo è stata?-

Rue con il pensiero sposta la visuale su Peeta, che si è appena bloccato arrossendo, mentre si spogliava, quando mi rendo conto che è quasi nudo do una gomitata alla mia vicina, e riporto la visuale su Katniss.

«Ouch mi hai fatto male! Che ne potevo sapere che era in mutande!»

-Si siamo stati insieme per un po'- Mia sorella quasi cade, ma si riprende subito.

-Capisco.-

-Eravamo piccoli, credo che fossi alla mia prima mietitura. Non credo neanche di averla baciata.- Katniss esce dal bagno assumendo la sua solita aria d’indifferenza.

-Non devi giustificarti era solo curiosità.- Peeta annuisce e ride.

-Non come ho baciato te perlomeno.- L'alone d'indifferenza di mia sorella cade, mostrando il suo imbarazzo, che nasconde tirando un cuscino in pieno volto al ragazzo del pane, mentre lei si mette sotto le coperte.

-Ahia, mi hai beccato con la parte della cerniera!- Lui ride, mentre si fa strada nelle lenzuola.

-Perché vi siete mollati?-

-Bè eravamo dei ragazzini, lei un giorno mi ha guardato e mi ha detto che non poteva imparare a tirare con l'arco solo per piacermi, siamo rimasti ottimi amici, e siamo andati avanti, lei ha cominciato ad apprezzare un ragazzo del Giacimento, e ogni giorno mi dava del fifone perché non venivo a parlarti.-

-A Delly piaceva qualcuno del Giacimento? Chi?!-

-Thom.- Katniss si alza seduta nel letto e sorride.

-Oh ma lui è vivo, dovrebbe dirglielo!- Peeta guarda Katniss come se volesse capire il motivo di quell'improvvisa euforia.

-Delly è ancora nel Tredici. E poi perché sei così contenta?-

-Per un attimo ho creduto che mi avresti detto il nome di un ragazzo morto ma Thom sta bene! E' stato un sollievo.- Peeta sorride, e la guarda intensamente.

-Allora quando Delly tornerà, avremo una missione da compiere.- Lui sorride e le fa l'occhiolino, mette a posto i cuscini, poi spegne la luce, e si distende per bene nel letto.

Passano pochi minuti e poi la voce di Peeta interrompe il tranquillo silenzio che si era creato.

-Per cosa lo fai ora Kat?-

-Cosa?-

-Perché dormi con me? perché continui a stare qui con me invece di inviare una lettera a Gale e chiarire con lui una volta per tutte?- E' tutto buio perciò non riesco a vedere le espressioni di mia sorella e di Peeta, ma capisco dal tono di voce di mia sorella quando risponde, che non si aspettava la domanda di Peeta.

-Dormire con te mi viene naturale come respirare, e Gale non capirebbe, lui ha smesso di capirmi quando sono diventato un tributo, e oltre tutto non credo che io voglia chiarire con lui, mi ricorda troppo lei.- Poi sento un fruscio che mi fa capire che mia sorella si è avvicinata a Peeta, vedo le braccia di lui allargarsi e mia sorella buttarcisi dentro completamente.

-Buonanotte Peeta.- lui la stringe, e sospira.

-Notte Kat.-

 

«Sento che morirò per la seconda volta, di vecchiaia, aspettando che quei due si decidano a baciarsi!» Scoppio a ridere guardando Rue sbuffare per l'insoddisfazione, poi si allontana verso il Pino fischiettando una melodia che non conosco.

Quando torno a guardare il lago, l'immagine di Peeta e mia sorella abbracciati, è sostituita dalla figura di Gale seduto su una scrivania, ha in mano un telefono, Rory è seduto lì accanto.

-Squilla?-chiede Rory.

-Squilla, ma risponde nessuno.- Gale ha l'espressione tormentata, delle leggere occhiaie e i capelli arruffati al suo solito.

-Potresti provare a chiamare ad Abernathy, magari ti sa dire qualcosa.-

-No, so dov’è, so a chi potrei chiamare per farmi dire come sta, ma non ho decisamente intenzione di chiamare Mellark.- Rory si zittisce, Gale lo guarda, e poi gli sorride amaramente.

-Non fare mai l'errore di innamorarti della tua migliore amica fratellino, e se lo fai assicurati prima che lei ti ricambi.- Poi Gale se ne va, lasciando Rory perplesso seduto sulla poltrona.

-Errore già fatto e non potrò mai sapere se ricambiava.- lo sussurra più a se stesso, che a Gale, visto che quest'ultimo ha già raggiunto la sua stanza, ma quelle parole anche se sono state solo sussurrate mi colpiscono al petto come se le avesse urlate, poi si alza e se ne va, ed io cambio oggetto del lago, concentrandomi su Ranuncolo che è beatamente addormentato nel letto della mia ex stanza.

Poi ricordando quello che ha detto Katniss, strappo un mazzetto di fiori di Alyssum, e li avvicino al naso, inspirando ed espirando, cercando di riempirmi dell'odore di quei piccoli fiorellini, e quando mi sento di nuovo abbastanza tranquilla, mi accorgo della mano di Rue che stringe la mia.

Metto le parole di Rory in un angolo della mente dove non facciano male, e poi mi concentro nuovamente sulla bambina che mi sta accanto.

«Non mi hai mai detto qual è stata la tua prima cotta.» Rue ride, non aspettandosi la mia domanda.

«Credo di non averne avuto il tempo, e vedendo ora te, credo di essere stata fortunata, una persona in meno a cui mancare.» Io la guardo e annuisco.

Quando Rue rifocalizza l'attenzione del lago di nuovo sulle figure addormentate di Peeta e Katniss, si giustifica dicendo «Non si sa mai se hanno avuto un sogno rivelatore» ma come immaginavo, li troviamo nella stessa posizione in cui li abbiamo lasciati con l'unica differenza che ora la mano di Peeta invece di essere sulle spalle di mia sorella, è su i suoi fianchi.

Quando la sento sbuffare non riesco a trattenermi dal ridere.

«Cosa ti aspettavi? Pensavi di trovarli intenti a sbaciucchiarsi?» Lei ride e incrocia le braccia al petto.

«Il ragazzo innamorato è tutto parole!» Poi sbuffa e se ne torna al suo Pino.

Io rido, ma dando ancora un’ultima occhiata al lago, vedo che Peeta si è svegliato, è sudato, ha appena avuto un incubo, quando percepisce la figura che ha tra le braccia, si rilassa, da un bacio nella fronte di mia sorella e si riaddormenta tranquillamente.

Poi raggiungo Rue sotto il Pino e comincio a cantare insieme a lei canzoni che parlano d'amore.









Angolo autrice: Ok sono decisamente in ritardo, ma ho avuto delle giornate pesanti tra la febbre, mille cose da fare e la poca ispirazione.
Perciò perdonatemi e siate clementi.
Non ho molto da dire sul capitolo, al solito non mi soddisfa granchè, ma se non ve lo postavo oggi, finiva che passava ancora tempo, a ho già ritardato abbastanza.
Nel prossimo capitolo vorrei introdurre nuove persone, cioè far vedere cosa sta succedendo anche a gli altri personaggi della Collins, ho intenzione di parlare presto di Johanna Mason (mi piace tanto come personaggio),e credo che apparirà anche Effie, ditemi voi di chi vorreste si sapesse qualcosa.
Per il resto ringrazio le due gentilissime ragazze che mi hanno recensito, facendomi sapere cosa ne pensate, mi fate sempre sorridere, è bello sapere che apprezzate quello che faccio.
Ringrazio e mando un bacione grande a tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite o da ricordare, siete gentilissime a darmi questa fiducia, spero tanto di non deludervi!
Fatemi sapere che ve ne sembra del capitolo, ditemi quello che volete. Vi aspetto.
Un bacio.
Cicia.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


giardino fiorito cap 6
http://salute33.com/wp-content/uploads/2013/08/propriet%C3%A0-della-malva1.jpg





I giorni passano e giù l'aria torna cupa, i monumenti inviati da Capitol hanno riaperto le ferite non ancora guarite di tutti i cittadini di Panem.

Le famiglie dei distretti sono dovute tornare al lavoro, stanno cercando dividere le poche scorte rimaste, in modo che tutti abbiano la stessa quantità di cibo, e anche se molti ci sono abituati, avere lo stomaco vuoto rende sempre tutti più tristi e nervosi.

Un pomeriggio trovo Rue, con i piedi immersi nel laghetto pronta a tuffarsi, quando lei si accorge della mia presenza, quasi imbarazzata abbassa il capo.

«Che stai facendo?»

«Mia sorella continua a chiedere di me nel sonno, ho pensato che se i fiori possono scendere giù.» Io la guardo triste, e lei vedendo la mia espressione sbuffa seccata.

«So che è stupido Prim! Ma volevo provarci! Solo per accarezzarla mentre dormiva.» Io in un primo momento rimango seria, ma dopo scoppio a ridere ricordandomi di un fatto ovvio.

«Ma se non sai nuotare!» Rue mi guarda mettendo il broncio.

«Di certo non posso morire di nuovo affogata.»

«Spostati, ci provo io.» Quando sento l'acqua bagnarmi le dita dei piedi provo un senso di pace assoluta, mi tornano in mente i momenti passati al lago con Katniss e mio padre, ma quando m’immergo e provo ad andare giù, non mi sorprendo trovando solo alghe e terra bagnata, siamo morte, nessun laghetto magico ci farà tornare sulla terra.

Quando riemergo, vedo Rue delusa, ma quando lei si accorge che la sto guardando, si affretta subito a tornare alla sua solita espressione serena.

«Ora capisco perché tu e Katniss andavate così d'accordo, non volete mai fare vedere a gli altri quello che provate» Lei cerca di trovare le parole per rispondermi a tono, ma evidentemente ci rinuncia, io rido un ultima volta e poi mi stendo al sole.

 

«Prim, vieni!» la voce di Rue mi sveglia dal mio sogno ad occhi aperti, quando la guardo, lei si limita solo a farmi segno con la mano di raggiungerla.

Nel lago scorgo subito la figura di mia madre e Annie Cresta, a quanto pare si è trasferita da lei, per tenerla d'occhio durante la gravidanza, ed io non posso esserne che contenta, almeno non è sola.

«Che succede Rue?» Nel laghetto non si vede niente di nuovo, a parte il gonfiore al ventre sempre più evidente della vincitrice del Distretto 4.

«Stai zitta e guarda!» Rue mi da un’occhiataccia, e mi indica una terza figura seduta nel divanetto.

-Johanna siamo liete di averti qui.- mia madre sta servendo il thè, mentre Annie è seduta a tavola.

-Mi hanno spedito loro qui, dicono che mi faccia bene, dicono che devo esorcizzare la paura dell'acqua.- mia madre continua a guardarla annuendo, mentre Annie continua a rimanere zitta persa nel suo mondo.

-Certo capisco, ti hanno già detto dove alloggerai?-

-Non ancora.- Annie all'affermazione di Johanna sembra svegliarsi un attimo.

-Puoi stare qui, il Villaggio dei Vincitori è vuoto.-

-Annie ha ragione, sei una vincitrice anche tu, dopo tutto. E poi è sempre piacevole avere accanto facce conosciute.- Mia madre sorride, vedendo Annie interloquire per la prima volta.

-Vedremo.- Johanna posa la tazza da cui ha bevuto, e guarda più attentamente Annie, lei neanche accorgendosene, si congeda dicendo solo -Sono stanca.-

Quando nella stanza restano solo mia madre e Johanna Mason, noto subito lo sguardo della vincitrice cambiare.

-Non mi dica che è quello che penso.- Mia mamma sorpresa e rammaricata, capendo a cosa si riferisce annuisce, e Johanna si alza dalla sedia.

-Come è potuto succedere? NO! Cioè lo so come si fanno i bambini, intendo dire, come mai si nota ancora così poco! Finnick è morto quattro mesi fa!- Johanna è rossa di un misto d’imbarazzo e rabbia.

-La prossima settimana entrerà nel quinto mese, suppongo sia successo proprio poco prima che suo marito partisse. Ha preso davvero poco peso, a volte è difficile farla mangiare, ma il bambino sta bene. - Mia madre ha assunto il tono professionale e continua spiegando quanto a volte le gravidanze siano diverse, e rassicura Johanna dicendo che conta di far prendere ad Annie degli integratori naturali.

-E lei come sta?-

-E' continuamente distratta, è venuta in ospedale da me per le nausee, credeva fosse un’intossicazione, anche dopo che gli ho detto che era incinta, l’ha rifiutato per settimane, ora credo lo abbia accettato ma non ne parla mai.- Johanna è visibilmente scossa.

-Credo che resterò qui, Odair non me lo perdonerebbe mai se la lasciassi sola.- Mia madre non fa domande, si alza e sale al piano di sopra a preparare una camera per la vincitrice del settimo Distretto.

Quando sbirciamo nella camera dove è sdraiata Annie, notiamo che è sveglia, ha lo sguardo smarrito, e si accarezza la pancia con una mano mentre sussurra una ninna nanna che né io né Rue conosciamo, quando la melodia finisce, vedo le lacrime di Annie, e d'istinto strappo il fiore che si è appena trasfigurato vicino alla mie mani, e lo getto nel laghetto.

«Mia madre si chiama come il fiore che hai appena regalato ad Annie Cresta.» Io guardo Rue e sorrido.

«Malva?»

«Già, nel mio distretto è un nome abbastanza popolare, si usa darlo alle figlie femmine come augurio per una vita fertile e feconda.» Io la guardo e sorrido, nel mio Distretto non si sceglieva come nome, nessuno augurava avere tanti figli per poi vederli morire negli Hunger games, ma si usava regalarlo alle donne che avevano scoperto di aspettare un bambino, un fiore per dare forza alle giovani madri.

Guardando la piccola vincitrice che piange in quel letto, senza famiglia, senza più suo marito, sono felice che mia madre sia lì con lei.

 

Dopo un paio di quelle che penso siano ore, torno al laghetto per vedere cosa sta facendo mia sorella.

E' seduta nel divano e sta accarezzando Ranuncolo, Sae è già in cucina che si destreggia tra le varie pentole mentre Haymitch e Peeta giocano a scacchi.

-Ci abbiamo già giocato vero o falso?- Peeta ha il volto concentrato mentre cerca di capire le future mosse del suo avversario.

-Vero. Ti ho insegnato io a giocarci quando siete tornati dai primi Hunger games.- Haymitch muove la regina, e risponde senza togliere gli occhi dalle pedine,

-Perché Capitol mi avrebbe dovuto farmi dimenticare questo?- E' leggermente infastidito, credo per via della partita che sta andando male.

-Ricorda ragazzo, negli scacchi come nella vita è la donna che intrappola il Re. Scacco Matto.- Haymitch sorride vittorioso mentre posa tutte le pedine dentro la scacchiera.

-Ti ho mai battuto?-

-No d'altronde questo è il mio talento.-

-Il mio suppongo dipingere, e il tuo Kat?- Mia sorella si volta, e lo guarda rossa in viso.

-Dolcezza si spacciava per stilista.- Peeta ride di gusto, mentre Haymitch prende posto a tavola.

-Non prendetemi in giro.- Kat si siede lontano dai posti di Peeta e il mentore e mette il broncio

-Odio non ricordare così tante cose.- E' solo un sussurro, ma tutti l’hanno sentito.

-Dovresti domandare più spesso allora.- Sae gli ha appena messo del purè e della carne nel piatto e lo guarda rassicurante.

-Sae ha ragione ragazzo.- Peeta annuisce e comincia a mangiare.

La cena trascorre tranquillamente, spesso scorgiamo Peeta a guardare intensamente Katniss, e viceversa, questo provoca in Rue i soliti lamenti su quanto siano scemi quei due.

Il mentore che si accorge di tutto, passa la cena sbuffando e facendo battute, che non fanno altro che far innervosire mia sorella.

Al solito la prima ad andarsene e Sae, seguita subito dopo da Haymitch che si congeda dicendo che si è appena ricordato le che oche non mangiano da due giorni, Peeta gli da un’occhiataccia ma lo saluta con il suo solito sorriso.

Nel salotto sono rimasti solo loro due, Katniss ha ripreso la sua postazione nel divano vicino a Ranuncolo e Peeta è seduto proprio di fronte, e stranamente è proprio mia sorella a parlare per prima.

-Se non ricordi qualcosa, puoi chiederlo ok? Proprio come quando eravamo a Capitol.- Peeta la guarda sorpreso.

-Grazie, ma non è facile, certe cose non è facile spiegarle a parole, è complicato perfino chiederle- Mia sorella lo guarda incuriosita, e lui continua. -Non ricordo tante cose, la maggior parte riguardano te, e quelli perlomeno capisco perché me li hanno tolti, ma altre cose tipo quella di oggi, o altre mille sciocchezze, non capisco proprio perché me le hanno levate, mi sento svuotato. Mi hanno fatto diventare esattamente quello che non volevo fin dall'inizio.-

-Una pedina dei loro giochi.- Peeta annuisce e sorride.

-Te lo avevo già detto vero?-

-Si, durante i primi Hunger games.-

-Vorrei poter sapere tutto quello che è successo realmente.- Katniss s’illumina.

-Potremmo chiamare Effie, e chiederle se può inviarci i nastri dei nostri Hunger games.- Peeta sorride amaramente.

-Non credo aiuterebbe, lì era tutta una recita.- Il sorriso dal volto di mia sorella svanisce, e Peeta lo nota. -Scusami. Non volevo dire quello, volevo farti capire, che mi hanno già mostrato i nastri, ma nella mia testa si sono create più domande che risposte.- Katniss annuisce e torna a pensare.

-Allora proseguiamo con il solito metodo.- Peeta le sorride, e si passa una mano tra i capelli.

-Mi ero dimenticato di dirti che ti ho portato la tela dell'altro giorno.- Il sorriso di mia sorella s’illumina.

-Appendiamola!- Peeta la guarda leggermente contrariato.

-E' tardi, aspettiamo domani.- Ma non c'è niente da fare, Katniss è già partita per cercare chiodo e martello, perciò a Peeta non rimane altro che andare all'ingresso a recuperare il quadro, dopo cinque secondi mia sorella è già lì.

-Dove lo vuoi messo?-

-Qui.- lei indica con la mano la parete accanto alla porta, e Peeta senza parlare prende il chiodino lo fissa e posiziona il quadro, Katniss vedendolo sorride contenta.

-Sei davvero bravo.- Lui sorride imbarazzato e si passa di nuovo la mano nei capelli.

-Grazie, ora vado, controllo le oche di Haymitch, credo che moriranno presto se non gli do da mangiare.- Katniss sembra un po' delusa, ma non fa storie come al solito.

-Ok a domani.- Peeta è sulla porta paralizzato, poi come se nella sua testa scattasse qualcosa, china il volto, bacia nella fronte Katniss ed esce.

Io ormai per abitudine mi giro a guardare l'espressione di Rue, che al solito è diventata un misto tra il rassegnato e l'entusiasta.

Mia sorella rossa in viso resta ad ammirare il quadro per quasi dieci minuti, poi vedo i suoi occhi che s’illuminano, si gira e corre verso la sua stanza, dal primo cassetto del comò tira fuori il vecchio libro della mia famiglia, scorre con gli occhi tra le varie pagine, e si ferma in una pagina, dove riconosco subito la sua scrittura e un disegno fatto chiaramente da Peeta.

-Lo posso aiutare.- E' solo un sussurro, ma il volto di mia sorella sembra prendere colore, senza neanche pensarci e senza guardare l'ora, scende giù e prende il telefono, cerca un numero in rubrica e preme il tasto verde di chiamata.

-Pronto, sono Katniss Everdeen.- Con Rue ci apriamo bene le orecchie per capire di chi è la voce che risponde.

-Si vorrei parlare con il Dottor Aurelius.-

«Non si può alzare il volume, sento a malapena!» Rue avvicina l'orecchio al laghetto, quando la vedo cadere in acqua scoppio a ridere, lei in un primo momento ride con me, ma poi rimette l'orecchio dentro l'acqua e mi fa segno di fare lo stesso. Resto felicemente sorpresa quando riesco a sentire la musichetta d'attesa proveniente dal telefono.

-Salve signorina Everdeen, è un piacere sentirla finalmente.- Mia sorella è rossa in viso, forse si è ricordata della promessa che aveva fatto a Peeta.

-Salve, mi scusi per l'ora, ma ci ho fatto caso solo adesso.-

-Non si preoccupi, ho provato spesso a chiamarla, perciò deduco che se ora ha improvvisamente voluto parlarmi, non mi resta altro che ascoltarla.- Il tono del dottore sembra incredulo, credo che si fosse completamente rassegnato al caso della famosa ghiandaia imitatrice.

-Veramente io non voglio parlare di me, cioè io c'entro, ma...-

-Ma?-

-Peeta.- Il dottore resta in silenzio, aspettando che Katniss continui, lei si ferma prende un bel respiro e continua. -Lui non ricorda tante cose.-

-Ne sono a conoscenza, Peeta risponde alle mie chiamate ogni giorno.- Katniss arrossisce di nuovo sentendosi leggermente in colpa.

-Io voglio aiutarlo, gli ho detto di farmi delle domande per riempire i suoi buchi ma credo che a lui venga difficile, perciò ho pensato che potremmo scrivere.-

-Scrivere?-

-Si, come abbiamo fatto prima dell'edizione della memoria, ho un libro di famiglia, dove da generazioni vengono annotati appunti su piante che potrebbero essere utili.-

-E voi cosa potreste scrivere?-

-Tutto! Tutto quello che vogliamo, potremmo scrivere degli Hunger games, della guerra, tutto quello che Peeta non ricorda, e che potrebbe leggere lì scritto nero su bianco.- Mia sorella è notevolmente entusiasta della sua idea.

-Un libro per ricordare eh? - Katniss resta in attesa, forse si aspettava una reazione entusiasta anche da parte del dottore.

-Si. Per aiutare Peeta.-

-Io credo che sia utile a entrambi, specialmente a lei signoria Everdeen.- Katniss rimane in silenzio non capendo.

-Non si limiti a scrivere solo le cose che sono successe, quelle Peeta le potrebbe vedere anche in dei filmati, faccia di più. Provi a mettere se stessa dentro quelle parole.- Katniss annuisce, anche se il suo interlocutore non la può vedere.

-Le invierò il materiale che le serve, così potrete iniziare la vostra terapia il più presto possibile.-

-Grazie.-

-Ah! Signorina Everdeen un’ultima cosa, mi risponda al telefono, così mi potrà aggiornare su come prosegue il vostro lavoro, ed io potrò finalmente fare il mio di lavoro.-

-Ok, lo farò. Buona serata.-

-Meglio dire Buona notte.- E detto questo la telefonata s’interrompe.

Per la prima volta mia sorella sorride senza avere il ragazzo del pane accanto, quando il telefono suona, sia Katniss che io e Rue siamo convinte che sia il Dott. Aurelius che si è dimenticato di dire qualcosa, per questo mia sorella risponde tranquilla.

-Pronto? Si è dimenticato di dirmi qualcosa?-

-Katniss?- La voce di mia madre mi fa spuntare un sorriso, mentre il volto di mia sorella si irrigidisce e sbianca.

-Mamma? Come mai hai chiamato?-

-Io volevo sentirti, non rispondi mai al telefono. Come stai?- La voce di mia madre trema, capendo che Katniss non è così ben disposta a parlare.

-Oh sto bene, va tutto magnificamente, ora devo andare stavo per andare a fare un bagno caldo, o allagherò tutto se non mi sbrigo.-

-Ok, ti chiamo presto.-

-Certamente.- Katniss preme il tasto di chiusura chiamata senza neanche dare il tempo a mia madre di rispondere, poi benché all'inizio fosse una scusa, sale di sopra e si prepara un bagno caldo, la ventata di entusiasmo portata dal libro per Peeta è decisamente passata.

 

Cambio visuale del lago, concentrandomi su mia madre, la vedo seduta, tiene ancora in mano il telefono, ha l'aria triste, e quando posa il telefono, continua a rimanere seduta con lo sguardo perso, la voce di Johanna la riporta alla realtà.

-Signora Everdeen, mi dispiace disturbarla ma non trovo più la mia borsa, l'ha spostata lei?- Johanna quando guarda in volto mia madre, si zittisce subito.

-Va tutto bene?-

-Le ho perse in un modo o nell'altro entrambe.- Poi mia madre si sforza di riprendere un’aria normale, si volta verso la vincitrice e sorride.

-Si scusa cara, ho messo la tua borsa dentro l'armadio della camera degli ospiti, Annie dorme?-

-Prima sono passata dalla sua stanza, l'ho sentita cantare piano una ninna nanna. Senza Finnick sarà dura riportarla alla realtà, è così fragile per fare la mamma.-

-Essere madri è sempre un compito difficile, ma è anche un dono naturale. Lo capirai anche tu prima o poi.-

-Oh, non credo ci sia questo pericolo, grazie mille e buona notte.- Detto questo Johanna Mason se ne va lasciando di nuovo mia madre sola.

Lei va in cucina, e si prepara una tisana con le erbe che usa per calmarsi, quando raggiunge la sua camera, trova un fiorellino di Malva sopra il comò, lo guarda e sorride commossa.

Fatti forza mamma, lei capirà, avete entrambe solo bisogno di tempo.











Angolo autrice: Salve a tutti! Ok questo è decisamente un capitolo di transito, perciò so già che non riscuoterà successo, ma a me personalmente non dispiace, ho finalmente introdotto il personaggio di Johanna, e ne sono immensamente felice.
Per il resto non mi dilungo in chiacchere, ringrazio al solito alle persone che seguono la mia storia, alle tre dolcissime ragazze che hanno recensito il capitolo precendete, non sapete che gioia che provo ogni volta che leggo quello che pensate!
Grazie veramente a tutte, scusatemi per il ritardo, per la cortezza del capitolo e per i pochi sviluppi amorosi tra Peeta e Katniss, ma giuro che prima o poi sti due si rifaranno!
Un bacio.
Cicia.


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


giardino fiorito cap 7


http://d2ipumls0u12t5.cloudfront.net/wp-content/uploads/2010/01/adonide.jpg




 

Spesso mi ritrovo a pensare che l'unica cosa che rimpiango dell'essere viva, è dormire.
Nel giardino fiorito, la notte non esiste, ci accorgiamo che i giorni passano solo guardando i nostri cari giù, ma dormire, e in particolar modo sognare, è davvero una cosa che mi manca.

Quando ero ancora viva, la maggior parte dei miei sogni, o perlomeno quelli lontani dai mesi della mietitura dove svolazzanti fogliettini con scritto il mio nome terrorizzavano le mie notti, erano sempre colorati, dolci e tranquilli.

Dormire e di conseguenza sognare era l'unico modo per fuggire dalla realtà cruenta di vivere nella povertà del mio Distretto.

Spesso sognavo mio padre, e anche ora ogni volta che mi sdraio sotto il pino, provando a simulare la sensazione del sonno, penso spesso a lui e al perché non l'ho ritrovato neanche nella morte.

Non so bene cosa mi aspettassi di preciso, pensavo che una volta morti non ci fosse nulla, ma ora comincio a pensare che è come addormentarsi, il giardino fiorito è il sogno da cui non mi risveglierò più, e visto che ho accanto Rue e posso guardare Katniss e tutti gli altri quando voglio, mi sta bene così.

«Tuo cugino sta parlando con il vincitore del Distretto 3.» Rue mi scuote dai pensieri, e dopo aver collegato il cervello, capisco che per tuo cugino intende Gale, incuriosita, mi avvicino al lago e comincio ad ascoltare.

-La Paylor mi ha detto che hai un nuovo supplemento per la mia arma.- Gale è teso, si vede chiaramente, sta in piedi non guardando in faccia il suo interlocutore.

-Si, ho pensato che ti sarebbe piaciuta.- Beetee il vincitore che ha escogitato il congegno per distruggere l'arena dei giochi della memoria, ha la voce bassa, ed evita di guardare direttamente Gale negli occhi, concentrandosi sulla freccia che tiene tra le mani.

-Cos'è? Che cosa ha di particolare?- Gale è visibilmente incuriosito, anche se cerca di tenere a bada la sua parte soldato che ama le trappole.

-Ho pensato che dopo quello che è successo, dopo la guerra intendo, avresti gradito. Dentro la freccia c'è una dose di morfamina, quando la freccia viene scagliata e penetra la pelle, la morfamina viene rilasciata, e rilassa i nervi, alleviando il dolore.- Gale ha un’espressione strana, è arrabbiato, ma dal tono della sua voce quando comincia a parlare capisco che è il senso di colpa quello che lo rende così freddo e furioso.

-Cos'è Beetee ti senti in colpa? Pensi che alleviare la morte della gente che uccido, mi farà stare meglio? Pensi che così troverò pace? O che questo ti renda meno colpevole della morte di quei bambini?!- Il suo volto è diventato rosso, e ora sta urlando spietato diretto all'uomo che gli sta seduto di fronte.- No! Non lo farà! E una stupida freccia non cambierà nulla! Tu lo sai per certo che quell'aereo era il nostro vero? Quelle maledette bombe che hanno ucciso Primrose le abbiamo progettate insieme vero?!- Rue mi stringe la mano, notando che sentendo il mio nome sono sobbalzata.

-Io... Io sto cercando di fare il mio meglio... ragazzo, la verità è che la guerra è uno schifo! E' uno schifo comunque, e no solo per la sorella di Katniss, io sogno ogni notte quei bambini, maledico ogni attimo Snow, gli Hunger games e la Coin! Ho visto così tanta gente morire e tutt'oggi non mi sono abituato a vedere le persone soffrire. E' questa la verità. E tu non dovresti prenderti la colpa di tutto, se la sorellina di Katniss era lì, è solo colpa della Coin! Che diavolo ci faceva una quattordicenne in piena guerra? E' stata lei ad accettare che la ragazzina andasse in prima linea. Anche Katniss c'è arrivata quando ha scagliato quella freccia contro lei e non contro Snow.-

-Ma loro non ci perdoneranno mai comunque... - Gale ha la voce spezzata quando pronuncia quelle parole, Beetee si alza e gli da una pacca sulle spalle.

Io ripenso al loro che ha pronunciato, che include anche me, e vorrei tanto trovare un modo per fargli capire che non deve sentirsi in colpa, non deve pensare che io lo odi, che io lo accusi di avermi indirettamente ucciso.

-Sono sicuro che non sia così.-

E' Rue stavolta a darmi in mano un fiore che io personalmente non riconosco.

“Mia madre mi diceva sempre che l'Adonide è il fiore dei ricordi che fanno male, nel mio distretto era uso regalarli per aiutare il cuore a scacciare via i ricordi dolorosi.” Sorrido a Rue mentre lancio il fiore rosso nel laghetto, e lei ricambia il mio sorriso quando quello compare proprio vicino alla freccia sopra la scrivania di Beetee.

 

«Anche tu incolpi la Coin per la tua morte?»

«Tu incolpi il ragazzo che ti ha trafitto con la lancia?»

«Tecnicamente sì, ma non riesco a odiarlo.»

«Anche per me è così. E' questo posto Rue, qui i brutti sentimenti non esistono.»

 

Dopo un bel po' di tempo io e Rue siamo ancora sedute vicine, abbiamo osservato le sue sorelline giocare sotto un albero, nel Distretto 11, molte persone hanno ricominciato a lavorare, hanno ripreso a coltivare la terra e a raccogliere i pochi frutti sopravvissuti ai bombardamenti, il padre di Rue è tra questi, lavora sei ore al giorno, solo di mattina.

Un quarto di raccolto resta nel Distretto, gli altri tre quarti vengono portati su dei treni, che dividono la merce per tutti gli altri 11 Distretti bombardati, la gente viene pagata e non viene trattata più come schiavitù, e questo rende luminoso il viso di Rue.

Di pomeriggio molti uomini del Distretto volontariamente si danno da fare per costruire nuove case, in modo tale che tutte le famiglie possano avere un tetto, tutti danno una mano, anche i bambini aiutano, visto che non ancora una scuola dove andare.

Con Rue notiamo che le persone hanno un luccichio sempre più vivo negli occhi. Speranza.

 

Quando cambio visuale, trovo mia sorella che cammina avanti e indietro nel salotto, Ranuncolo che è beatamente sdraiato nella poltrona, la guarda come se fosse impazzita.

-Sae a che ora hai detto che vengono Peeta e Haymitch?- Katniss si ferma solo un secondo davanti al camino, ad attendere una risposta.

-Ragazza ma che hai oggi?! E' la terza volta che ti dico che il fornaio e il mentore verranno alle otto come tutte le sere!- Sae in cucina sbuffa spazientita, mentre taglia quella che mi sembra una carota.

-Ma sono ancora le cinque!- Mia sorella sbuffa a sua volta e riprende a camminare in cerchio.

-Ma che fretta hai? Se hai qualcosa da dirgli urgentemente, esci e vai! Così evito di sentire il rumore dei tuoi passi che scavano una fossa nel soggiorno!-

Katniss non si premura neanche di rispondere quando dopo aver preso una giacca, apre la porta ed esce da casa.

Non mi stupisco per niente quando si dirige verso casa di Peeta, non avrebbe mai avuto così premura per andare dal vecchio Haymitch.

Quando Peeta le apre la porta, sia io sia Rue e perfino Katniss ridiamo della sua espressione e del suo aspetto, è coperto di farina dalla testa fino ai piedi e nella mano destra ha un guanto da forno sporco di farina anch'esso.

-Ehi Kat che ci fai qui?- Peeta apre la porta invitando mia sorella a entrare, e lei senza dire nulla si fa strada fino alla cucina.

-Che odore di biscotti.- L'isola della cucina di Peeta è piena di teglie di biscotti cotti o ancora da infornare, in un angolo c'è abbandonata una sac à poche con della glassa rosa dentro.

-Volevo portartene un paio stasera, ma visto che sei qui, mangiane quanti ne vuoi, credo di aver esagerato un po' con le dosi.- Mia sorella non se lo fa dire due volte, e si siede in una sedia alta accanto all'isola.

-Sono buonissimi Peeta.- Lui arrossisce, prende in mano la sac à poche di prima e inizia a glassare i biscotti con una disinvoltura impressionante.

-Sai ho parlato con il Dottore.- Peeta alza gli occhi dal biscotto, e guarda mia sorella entusiasta.

-Finalmente gli hai risposto! Era ora.- Katniss annuisce, portandosi alla bocca un biscotto a forma di fiore.

-Si gli ho esposto una mia idea.- Mia sorella evita di dire che è stata lei a chiamare lui, credo che non voglia far capire a Peeta, che è lui, il motivo per cui ha parlato con il dottor Aurelius.

-Che idea?- Si vede in faccia che è curioso, ha perfino posato l'attrezzo dolciario che aveva in mano, e ora guarda Katniss, con entrambe le mani sotto il mento.

-Non so se Snow ti ha rimosso questo ricordo, ma prima dei secondi giochi, dopo essermi fatta male a una gamba- Peeta come se ricordasse qualcosa, sussulta, ma zitto continua a guardare Kat negli occhi. -Bè mi hai aiutato ad aggiungere pagine al mio libro di famiglia, è un vecchio tomo sulle piante, io scrivevo e tu disegnavi.- Mia sorella si ferma e guarda il ragazzo che ha di fronte, sta cercando di capire se lui ricorda.

-Si, noi scrivevamo delle piante che avevamo visto nell'arena, tu mi guardavi disegnare. Vero o falso?- Mia sorella incassa il colpo e arrossisce, ma si affretta a riprendere il suo discorso.

-Si è giusto. Vorrei scrivere con te un libro, potremmo parlare degli Hunger Games, della guerra, dei Distretti e delle nostre famiglie, il dott. Aurelius mi ha detto che potrebbe essere un bene per entrambi, tu potresti fare chiarezza nella tua mente ed io potrei scacciare le ombre dalla mia.- Peeta continua a guardare mia sorella affascinato, credo che ci sia qualcosa nella mente che lo tormenti, un ricordo che non riesce a ricordare se è vero o falso.

-E' una buona idea.- Mia sorella sorride sollevata vedendo che Peeta è d'accordo, anche se io su questo non avevo dubbi, depistato o no, quel ragazzo ha sempre fatto quello che Katniss voleva.

-Arriveranno dei fogli, penne, colori e quant'altro con il prossimo treno.- Kat prende quello che credo sia il settimo biscotto e resta zitta, credo che stia cominciando a imbarazzarsi per lo sguardo fisso di Peeta, dopo un po’, però non ci riesce più e sbuffa.

-Che hai da guardare?- Peeta sorride, si alza e si avvicina a mia sorella.

-Ho un ricordo del periodo di cui hai parlato prima, proprio il giorno che ti sei fatta male, ti ho portato io nella tua stanza, ti ho messo a letto e tu mi hai detto di restare lì con te, ed io sono rimasto, finché non ti sei addormentata.- Katniss è visibilmente rossa, mentre Peeta sembra esser tornato quello di un tempo, il ragazzo che sapeva usare le parole durante le interviste con Caesar Flickerman.

-So che è un ricordo vero ma ricordo anche che tu volevi Gale, ti avevo trovato un paio di giorni prima al suo capezzale, ed era chiaro che eri innamorata di lui.- Katniss abbassa gli occhi, e si alza dalla sedia.

-Se sai che è vero, e non vuoi una conferma perché mi stai chiedendo tutto questo Peeta?- Lui come se d'improvviso si ricordasse che Katniss è lì, cambia espressione e la guarda serio.

-Forse hai ragione, non dovrei chiedertelo, scusa, è che a volte penso che non avessi chiarezza su cosa ero io per te, già prima che depistassero. E credo che neanche tu ne abbia mai avuto idea.- Mia sorella solleva gli occhi, e con le mani prende quelle di Peeta, non accorgendosene neanche.

-Lo so... Io so che è difficile per te ok? So che pensi che io sia sempre stata una grandissima bugiarda e manipolatrice, che abbia fatto tutto per finta, ma io...-

E poi succede così, in un attimo, Rue non ha nemmeno il tempo di lagnarsi, smette solo di respirare ed io non ho il tempo di prepararmi il cuore, lo bacia senza che nessuno se lo aspetti, tanto meno Peeta che in un primo attimo chiude gli occhi e si abbandona, alza perfino una mano per stringere mia sorella dai fianchi, ma poi scatta qualcosa, apre di scatto gli occhi e si allontana.

-Perché lo fai?!- Katniss alla domanda di Peeta resta un po' delusa. Lui è scosso, confuso e la guarda come se non sapesse bene cosa fare.

-Oddio Peeta! Non lo so! Non lo so perché quella sera ti ho chiesto di rimanere con me! Non lo so perché durante i giochi della memoria dormire tra le tue braccia era l'unica cosa che mi faceva rimanere sana di mente, non lo so perché avrei sacrificato la mia vita, pur di salvare la tua! Non so neanche perché quando sei tornato da Capitol, ho invidiato Finnick e Annie, mentre tu mi buttavi le mani al collo per strozzarmi! E tanto meno ora non so perché ti ho baciato! Io... non lo so.- Katniss ha parlato così velocemente che è rimasta senza fiato, Peeta la guarda divertito ma anche deluso, dopo quella che sembra un’ora, finalmente lui apre la bocca e parla.

-Io voglio che se un giorno mi bacerai di nuovo, tu sappia perché lo stai facendo, non ci sono più telecamere che ci riprendono Kat.- Katniss alza gli occhi, credo sia triste, o forse arrabbiata, non si riesce a capire bene, non parla, non si muove nemmeno, lei lo guarda e lui la ricambia.

-Andiamo da Sae ora.- E così dicendo lui le porge la mano, che lei prende rossa in viso continuando il suo silenzio.

Accanto a me, Rue finalmente riprende a respirare.

 

Quando cambio visuale concentrandomi sulla vincitrice del Distretto 4, Rue non protesta, credo che stia ancora metabolizzando quello che è successo.

«Mi sbagliavo, quei due mi faranno morire di nuovo, ma d'infarto!» Io guardando la sua espressione non posso fare altro che scoppiare a ridere.

«Te lo concedo, non me lo aspettavo neanche io, e non mi aspettavo neanche la reazione di Peeta, anche se ne sono molto soddisfatta.» Rue annuisce guardandomi, facendomi capire che è d'accordo, è stranamente di poche parole, e questo non fa altro che confermarmi l'idea che deve essere rimasta davvero tanto sorpresa.

Dal laghetto proviene il rumore dello sciabordio delle onde del mare, Annie è seduta in riva ad una spiaggia, l'acqua le accarezza i piedi nudi, ha la sua solita aria persa, Johanna invece è in piedi dietro di lei, la guarda come farebbe una sorella maggiore con la minore, come Katniss guardava me, anche se sono sicura che lei sia anagraficamente più piccola.

-Annie dovremmo tornare a casa.- Da come guarda terrorizzata l'acqua credo che la vincitrice del sette sia ancora ben lontana dalla guarigione.

Annie non le risponde, resta zitta, imbambolata a guardare le onde.

-Dylan.- Lo dice sottovoce, come se lo stesse dicendo a se stessa più che a Johanna.

-Dylan? chi è?- Johanna è confusa, si avvicina ad Annie e le siede accanto, stando attenta a non sporgere i piedi per non bagnarsi, Annie invece si porta le mani alla pancia, e Johanna finalmente capisce.

-A Finn sarebbe piaciuto.- Annie richiamata dal nome di suo marito, si gira, gli occhi diventano lucidi, e la mano si stringe ancora di più al grembo.

-Me l’ha detto lui una volta, significa grande marea.- Johanna le sorride, ed esce dalla borsa quelle che sembrano foto, ma che mi accorgo subito dopo, essere ecografie.

-Effettivamente ha proprio la faccia da Dylan.- Annie continua a guardare il mare, e quando Johanna prova a dargli le piccole immagini, lei la ignora continuando a guardare la linea indefinita tra il cielo e l'oceano, nello stesso istante un'onda leggermente più forte, bagna completamente Annie, e arriva anche a Johanna Mason, che si ritrae come se l'avessero bruciata.

-Annie ti prego torniamo a casa, sei fradicia.- Annie sentendo il tono implorante, finalmente si alza, e segue l'amica.

«Tu hai visto cosa gli hanno fatto quando era prigioniera di Capitol?» Guardo Rue, ricordandomi che lei ha seguito l'intera guerra da quassù, la sua espressione cambia e mi annuisce.

«Sì, ho visto tutte le torture, ho visto lei, Peeta, e tantissime altre persone.» Io la guardo immaginando il dolore che deve aver provato, e lei continua.

«Ho visto Peeta combattere con tutto se stesso, per non darla vinta al veleno che gli iniettavano, era un gioco sadico, gli strappavano tutti i ricordi belli, e gliene creavano di brutali, l'ho visto urlare continuando a dire che non voleva, non voleva fare quello che loro gli dicevano, non voleva dimenticare, ha difeso Katniss fino all'ultimo, preferiva prendersi pugni e botte piuttosto che ammettere che Katniss lo aveva tradito. Parlavano spesso, lei cercava di tenerlo lucido, e lui faceva lo stesso con lei. Era terribile Prim, io ho visto cosa gli facevano, quella ragazza, la vincitrice, l'hanno quasi soffocata per farle dire tutto ciò che sapeva, anch’io avrei paura dell'acqua al suo posto.»

Faccio segno con la mano a Rue di fermarsi, perché non riesco più a seguirla, o meglio, non voglio.

E così come ha fatto Rue prima, strappo un fiorellino e lo lascio cadere nel lago.

Quando Johanna Mason torna nella sua stanza, si leva le scarpe bagnate e si dirige in bagno per prendere un telo per asciugarsi, trova un fiore di Adonide proprio sopra il lavandino.

Anche lei deve scacciare dalla mente e dal cuore i ricordi dolorosi.

 

Dopo un po' torno a guardare mia sorella e Peeta, che sono già rimasti soli dopo la cena, sono seduti uno di fronte l'altro nel tavolo del soggiorno, alcuni fogli sono sparsi sopra il ripiano, Peeta sta schizzando qualcosa mentre Katniss lo guarda assolta.

-Come pensi che dovremmo impostarlo?- Lui alza gli occhi dal suo disegno, e lei subito rivolge lo sguardo verso il foglio che tiene tra le mani, colta in flagrante mentre lo guardava.

-Credo che prima dovremmo raccogliere le idee, di cosa vuoi parlare?-

-Di tutto quello che non voglio dimenticare, di tutto quello che invece tu dovresti ricordare.- Lui la guarda affascinato, e lei imbarazzata prende una matita giusto per fare qualcosa, lui riprende a disegnare nel suo foglio, interrompendosi solo per cambiare i colori da usare.

Mia sorella, invece nel suo foglio comincia a scarabocchiare, intravedo dei nomi: Haymitch, Effie, Cinna, Portia, Venia, Octavia, Flavius , Madge, Rue, Thresh, Faccia di Volpe, Plutarch, Annie, Finnick, Johanna, Wiress, Beetee, Mags, Boogs, Coin, Snow, Primrose.

Certi nomi li scrive con più facilità, altri le provocano uno spasmo alla mano, come col mio per esempio. Ma crea la lista, l'elenco delle persone che devono essere ricordate.

Peeta che nel fra tempo ha finito il suo schizzo la guarda, e quando lei solleva gli occhi, le sorride rassicurante.

Quando le mostra il suo disegno, mia sorella sorride, di un sorriso che mi riempie il cuore di gioia, e quando noto il disegno, non posso fare altro che sorridere anch'io.

-Nella grotta, mi hai raccontato la storia di come hai comprato Lady, di quanto era felice Prim, vedendola con quel fiocco rosa.- Mia sorella continua a guardare lo schizzo di Lady che mi lecca la guancia, e il sorriso non scompare, ma sembra allargarsi sempre più.

-Peeta è bellissimo! Sono cose come queste che non voglio dimenticare.- Peeta è rosso per i complimenti, le passa il disegno e lei continua ad ammirarlo entusiasta, lui invece prende la lista dei nomi, dopo averla letta, fa una smorfia, prende una matita e aggiunge tre nomi.

Gale, Katniss, Peeta.

Katniss quando vede le aggiunte, non dice nulla, anche se vedo dalla sua espressione che vorrebbe controbattere, ma quando guarda Peeta in faccia, annuisce e torna a guardare il disegno.

Quando lui si alza, le porge la mano e la invita ad andare a dormire, dicendo che continueranno quando arriverà il treno, lei senza troppe parole prende la sua mano e lo segue come una bambina farebbe con il padre dopo essere stata rimproverata.

Quando lui dopo nel letto la accoglie al solito tra le sue braccia e mia sorella gli si stringe intorno più del solito, sia io sia Rue tiriamo un sospiro di sollievo.

Riesco solo a pensare che non è tutto perso e che Peeta sta finalmente facendo quello che serve per far aprire gli occhi a mia sorella.

Quando Rue se ne esce con la sparata “Era ora che portasse lui i pantaloni in questa storia!” io non posso far altro che cominciare a ridere come una matta dandole ragione.

 










Angolo autrice: Ciao a tutti! E scusatemi per il ritardo, ma ho avuto davvero tanti impegni, perciò è inutile che mi dilungo.
Questo capitolo è stato bello tosto, all'inizio lo avevo immaginato molto diverso, anche il bacio è uscito all'ultimo, con l'euforia che mi porta ogni anno la settimana del mio compleanno, perciò quando l'ho scritto, ho deciso che visto che avrei postato questo capitolo oggi 16 novembre ( 20 fa, nascevo io ragazze, mi sto facendo vecchietta ;D) me ne sono approfittata per farvi e farmi un regalino! So che non è tanto, visto che con quei due siamo ancora in alto mare, ma meglio di niente.
Il loro rapporto si evolverà lentamente, perchè entrambi hanno da chiarire molte cose, per questo Peeta aggiunge i loro tre nomi alla lista, vuole che Katniss capisca che per lui è importante capire il suo ruolo.
E anche se noi sappiamo che tra lui e Gale non c'è mai stata una vera gara, lui poverino è molto insicuro, ed è giusto come dice Rue che sia lui per una volta a condurre le danze.
Per quanto ruguarda il fiore, la scelta è stata facile, era dall'inzio che pensavo di collegare Gale e Jo al fiore dei ricordi tristi. Perciò missione compiuta.
In fine ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito, siete state davvero tutte gentilissime, sono davvero troppo felice che perdiate quei due minuti per farmi sapere cosa ne pensate, non potete capire quanto io tenga al vostro giudizio.
Ringrazio le 13 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite (non riesco davvero a crederci), e le 32 persone che invece l'hanno messa tre le seguite/ricordate. Vedere quei numeri che aumentano è sempre un colpo al cuore.
E poi ringrazio Elly24, che mi ha fatto sapere sia via recensioni che via posta privata quanto tenesse alla mia storia, incoraggiandomi ogni sera a continuarla. Sei stata davvero una spinta nei momenti di blocco. Grazie.
Per il resto tanti auguri a me! :D
Spero di sapere che ne pensate! Di nuovo grazie a tutte!
Un bacio.
Cicia.












Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


giardino fiorito cap 8

                                                                                                                                                                                                       

http://3.bp.blogspot.com/-AKCSdU-XEnM/T6JFb3h0mrI/AAAAAAAACqM/LoySM8InktA/s1600/lavanda1.jpg

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

Guardando tramite il laghetto Ranuncolo sdraiato beato al sole, mi rendo che Giugno è alle porte, di solito, ogni anno in questo periodo l'aria nei distretti diventava più tesa, l'arrivo dell'estate oltre alle belle giornate significava anche l'arrivo della Mietitura.

Ma quest'anno nessuno si presenterà per estrarre i nomi di due innocenti bambini, nessun genitore dovrà abbracciare il proprio figlio per l'ultima volta, nessun bambino verrà mandato in un’arena a morire. Nessun: Felici Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore.

Per la prima volta io e Rue dirigiamo la nostra attenzione verso Capitol City, dove troviamo la presidente Paylor mentre viene intervistata, da quella che riconosco come Cressida, la giovane ragazza che si occupava dei pass-pro nel tredicesimo Distretto, le sta ponendo delle domande senza sosta del tipo: E' vero che la Coin aveva proposto di realizzare un’altra edizione degli Hunger Games? Come mai non si sono svolti? I vincitori cosa ne pensavano? E ora loro dove sono, che fine hanno fatto? La ricostruzione di Panem sta andando a gonfie vele, cosa pensa di fare per migliorare ancora di più la situazione?

La Paylor, comincia a parlare con calma, risponde a tutte le domande, spiega che è vero che l’ex Presidente Coin aveva proposto degli ultimi Hunger Games dove avrebbero dovuto partecipare i bambini di Capitol City, dice che i vincitori rimasti avevano discusso perché metà era favorevole, ma che una volta che la carica era passata a lei, la proposta era stata rifiutata, proprio perché non tutti erano d'accordo e perché organizzare altri giochi, avrebbe sconvolto la pace che si stava cercando di creare, spiega anche che ha intenzione proprio com’era stato deciso dall'inizio di far eleggere al popolo dei rappresentanti, uno per ogni distretto, in modo tale da dare voce a ogni singolo cittadino, e infine annuncia in diretta che sarebbe contenta di vedere qualche vincitore eletto rappresentante. Poi Cressida sorride e chiudono la diretta.

 

Quando sposto l'attenzione sul mio vecchio Distretto, noto che alla stazione c'è un bel po' di confusione, circa venti persone sono appena scese da un treno, le conosco tutte chi più chi meno, c'è Delly Cartwright con il suo fratellino Sean, ci sono i tre fratelli Grange rimasti orfani dopo i bombardamenti, c'è Taissa che stava a due case di distanza dalla nostra nel Giacimento, che tiene per mano un ragazzo che credo di aver visto nel 13, poi ci sono i coniugi Wasel che nei bombardamenti invece hanno perso la giovane figlia, e tutti gli altri di cui non ricordo il nome. Ma sono lì, sono in quello che è rimasto del nostro vecchio Distretto, e dalle loro espressioni capisco che sono tornati per restare, in fondo questa è comunque la loro casa.

E' Rue a farmi notare che alla stazione ci sono anche Peeta e mia sorella, stanno parlando con uomo che gli ha appena consegnato un pacco, con sicuramente dentro il materiale inviato dal dottor Aurelius.
Quando Delly li vede e li chiama a gran voce, tutti i presenti si girano sentendo il nome della famosa Ghiandaia imitatrice, e mia sorella imbarazzata abbassa gli occhi, come se si volesse nascondere, si limita a seguire Peeta che appena vede Delly, sorride e lo abbraccia.

-Peeta! Pensavo fossi ancora a Capitol! Ti trovo molto meglio! Anche tu Katniss sei meravigliosa come al solito.- Delly sorride sinceramente, ho sempre apprezzato questa sua qualità, tra le ragazze figlie dei negozianti, lei era sicuramente la più gentile con i ragazzi del Giacimento.

-Anche io non sapevo che saresti tornata così presto.- Peeta sorride, non è il solito sorriso che fa in presenza di Katniss, ma trasuda gioia e amicizia ugualmente.

-Ci hanno detto di tornare, tra una settimana ci saranno le votazioni ma Sean ed io progettavamo di tornare da tempo, ci mancava la nostra casa, la nostra terra.-

-Ti hanno detto, dove alloggerai?-

-Ad alcuni sono state assegnate le case vuote rimaste, come nel mio caso, mentre le famiglie più numerose come i tre fratelli Grange o Ida la sarta che ha con sé i suoi tre bambini, sono stati collocati nelle ville del villaggio, fino a quando non saranno pronte altre case. Nessuno vuole stare nel Villagio dei vincitori. Non si sentono a casa lì.- Delly si rende conto di quello che ha detto solo dopo che le parole le sono uscite dalla bocca, subito s’interrompe, diventa rossa e si affretta a scusarsi con mia sorella e Peeta.

-Tranquilla, non hai detto niente di male.- Peeta sorride rassicurante, poi Delly guarda mia sorella che è nascosta dietro Peeta, esattamente com’è nascosto il piccolo Sean dietro lei.

-E voi? Che cosa ci facevate qui? Stavate aspettando Gale?- Mia sorella sentendo quel nome s’irrigidisce e subito dopo di lei anche Peeta, che senza neanche accorgersene prende la mano di mia sorella e la tira un po' verso di se.

-No, Katniss doveva prendere un pacco.- Il sorriso di Delly vedendo la mano di Peeta intrecciata in quella di mia sorella si allarga, e lui accorgendosene, imbarazzato la lascia, si asciuga il palmo della mano nei pantaloni e la mette in tasca. Inaspettatamente è mia sorella a prendere parola e cambiare discorso.

-Delly perché non vieni con noi, Sae prepara sempre il pranzo per me, vederti la renderà felice.- Delly entusiasta accetta e tutti e quattro si incamminano verso casa.

-Sean ti piace ancora colorare? Sai, ho dei colori che mi avanzano, dovresti proprio prenderli tu e mostrarmi i tuoi progressi.- Il bambino stretto alla mano di Delly finalmente per la prima volta sorride e apre la bocca ringraziando a bassa voce Peeta.

Quando arrivano davanti il portone di casa, Peeta porta con se Sean a casa sua per prendere i colori, dicendo che torneranno subito, Katniss e Delly invece entrano in casa, dove trovano Sae in cucina che sta mescolando qualcosa dentro un recipiente, quando si accorge delle giovane ragazza accanto a mia sorella, corre ad abbracciarla e si informa sulle condizioni di Sean.

-Dice qualcosa ogni tanto, la sera ancora fatica ad addormentarsi, a volte lo guardo mentre fissa il vuoto per ore e quando si accorge della mia presenza, si affretta a sorridermi come se lo facesse per forza, ma sta meglio, non ha tentato più di farsi male e per ora mi basta.- Il sorriso di Delly durante il discorso a volte sembra sparire, ma alla fine torna tranquilla.

Mia madre subito dopo esser arrivate nel Tredici mi aveva parlato di un bambino che aveva avuto degli episodi di violenza verso se stesso, che aveva smesso di parlare e mangiare ma non sapevo che fosse il fratellino di Delly. L'ultima volta che ho visto Sean è stato durante il matrimonio di Finnick Odair, dove vedendolo attaccato al fianco di sua sorella, non avevo minimamente pensato che potesse essere lui.
Sae abbraccia nuovamente la ragazza bionda che ha davanti.

- Per qualsiasi cosa puoi contare su di me e Kara ok?- Delly sorride, e finalmente capisco perché Sae abbia preso così a cuore il fratellino di Delly, sua nipote. Sia lei che Kara (sua nuora) possono capire quanto sia difficile crescere un bambino che ha bisogno di più attenzioni rispetto a gli altri. Poi la vecchia cuoca si asciuga le mani in una pezza, e manda Katniss e Delly nel soggiorno a preparare la tavola.

-Lo vedo molto meglio sai? Peeta intendo, non dico che è quello di prima, ma ci somiglia.- Delly appoggia una forchetta in tavolo e posa gli occhi su mia sorella che imbarazzata non sa cosa dire.

-Si, sta meglio, perlomeno ora non mi urla più addosso che sono uno schifoso ibrido.- Delly sorride e mia sorella prova a ricambiarla, anche se le esce più una smorfia che un sorriso.

In quello stesso istante la televisione si accende da sola, spaventando entrambe, nello schermo si vede la Paylor che annuncia il giorno preciso in cui si svolgeranno le votazioni e subito dopo lo schermo torna nero.

-Stanno passando vari vecchi spezzoni degli Hunger Games, non le scene cruente a cui eravamo abituati, ma tutto ciò che di solito Capitol puniva. L'altro giorno ti ho visto in uno spezzone dei secondi giochi, c'è ancora gente che pensa che vi siate sposati veramente sai?- Delly ride, mette l'ultimo piatto in tavola e continua -Ho sempre pensato che Peeta fosse bravo a mentire, ma nella seconda intervista con la palla del bambino ha dato il meglio di se.- Anche Katniss ride finalmente, e proprio in quel momento si sente il rumore della porta d'ingresso che si apre, Peeta entra nel soggiorno con in mano un cesto pieno di pane, Sean gli sta accanto sorridente con in mano una scatola di colori e un blocchetto da disegno, Delly sorride guardando il suo fratellino felice e lui subito corre al suo fianco per mostrarle i regali ricevuti.

-Oh Peeta grazie! Sean tu hai ringraziato?- Il piccolo colto impreparato, corre verso Peeta e lo abbraccia, tutti sorridono nella stanza, compresa Katniss che guarda Peeta in un modo strano, un misto tra tenerezza e qualcosa che non riesco a capire, so solo che non l’ho mai vista guardare nessuno così.

Nello stesso istante si sente di nuovo il rumore della porta, e dopo poco entra nel soggiorno Haymitch visibilmente brillo.

-Ragazzo eccoti qui! E da un’ora che ti cerco!- Haymitch si siede nella poltrona e comincia a ridere – Indovina cosa mi ha appena chiesto la presidente in persona.- Nessuno risponde perciò Haymitch continua. – Vuole che uno tra noi due si renda disponibile per l’elezione, dolcezza l’hanno esclusa perché è nota per uccidere presidenti, io mi auto escludo perché non me ne frega proprio niente, perciò resti solo tu come voce per il Distretto 12.- Tutti per un po’ restano zitti è Delly infine a prendere parola.

- Sarebbe fantastico, dovresti farlo, tua madre ne sarebbe stata molto orgogliosa.- le parole di Delly, seppur innocenti, fanno stringere le mani a Peeta, non ho neanche il tempo di capire se ha appena avuto un flashback che lui chiude gli occhi e risponde.

-No, non m’interessa.- Peeta ha la voce bassa e ferma, Haymitch gli sorride e gli fa l’occhiolino e la discussione si chiude lì, dopo cominciano a parlare dei tre candidati, che scopro essere tutti (nonché gli unici rimasti) insegnanti della mia vecchia scuola, rimango sorpresa quando fanno anche il nome della signora Herm, era la mia insegnante, suo figlio è morto nei settantaduesimi giochi e da allora non era stata più la stessa. L’anno in cui il mio nome fu estratto, e mia sorella prese il mio posto, quando tornai a scuola mi abbracciò così forte che mi mancò il respiro, sospetto di essere sempre stata la sua preferita.

Il pranzo e poi il pomeriggio passano tranquilli, Sae è al solito la prima ad andarsene, seguita a ruota da Haymitch, dopo un po’ anche Delly saluta dicendo che deve proprio andare, Peeta si offre volontario per accompagnarla, visto che il piccolo Sean si è addormentato in uno dei divani del soggiorno. 

Quando lo prende in braccio, rivedo lo sguardo strano di prima negli occhi di mia sorella.

-Ho lasciato il pacco del Dottor Aurelius a casa mia, puoi aspettarmi lì, così appena torno, ci mettiamo a lavoro, nel forno ci sono le focaccine al formaggio se ti viene fame.- Katniss annuisce e saluta Delly augurandole di trovarsi bene nella nuova casa.

Quando i tre escono, mia sorella corre di sopra a prendere la lista di nomi e il disegno di Peeta, e poi si dirige verso casa di Peeta.

Quando entra la prima cosa che fa, è dirigersi verso il forno per prendere i suoi adorati snack al formaggio, poi si siede su uno sgabello dell’isola della cucina, e scarabocchia altri nomi sulla lista, aggiunge altri nomi dei tributi di entrambe le edizioni, che evidentemente aveva dimenticato, e poi ancora Leeg 1, Leeg 2, Castor, Pollux.

A volte ci sta un po’ per ricordare un nome, sta lì seduta mangiucchiando la focaccina, a un certo punto forse ricordando il commento di Delly di oggi scrive: famiglia Mellark e Famiglia Everdeen.

Continua ad annotare tutto ciò che vuole che sia presente nel libro, gira il foglio e appunta i fatti che non devono mancare, come quando Rue le ha spiegato che si è fidata per via della spilla, il pane che le ha regalato Peeta quando stava morendo di fame o quanto fosse bravo Finnick nel fare nodi.

Dopo un po’ si addormenta, con la testa appoggiata su un braccio e la penna ancora in mano.

Quando è passata un’ora e noto che ancora Peeta non è tornato, mi preoccupo e punto l’attenzione del lago verso di lui, la tensione si allenta quando vedo che è a casa di Delly, hanno appoggiato Sean in un divanetto, e lui sta montando quello che sembra essere un letto.

-Meno male che mi hai accompagnato, io non avrei saputo proprio come fare- Delly ride e passa a Peeta un attrezzo.

-Avresti potuto chiamare Thom.- Peeta comincia a ridere, e Delly imbarazzata lo spintona con una mano.

-Non sei per nulla divertente!- entrambi ridono e poi Delly diventa d’un tratto seria.

-State insieme veramente adesso?- Peeta guarda la sua amica come se questo discorso fosse stato fatto centinaia di volte.

-Non lo so. Non credo.- Lui sospira e continua -Non so come comportarmi, è sempre tutto così difficile quando si parla di lei, e poi ogni tanto ho ancora quelle orrende visioni, e ho paura di fargli male, capisci?- Delly annuisce, ma subito dopo sorride.

-Ma almeno non c’è lui qui, hai meno concorrenza.- le parole di Delly è come se schiaffeggiassero Peeta che subito lascia cadere l’attrezzo che stava utilizzando per terra.

-E’ questo il problema! Io non voglio che lei stia con me perché Gale è via, o perché lo odia per aver ucciso Prim! Non voglio che mi veda come un animaletto a cui badare perché è stato torturato da Snow.- Delly è visibilmente sconvolta, sia per lo sfogo di Peeta, sia per la rivelazione sulla mia morte, d’altronde non credo proprio che sapesse bene come fossi morta, o perlomeno credo che pensasse che fossero state le forze di Capitol ad uccidermi, lei però resta zitta e mette una mano sopra la spalla di Peeta, lui si è appena fermato, ha gli occhi bassi e la voce rotta.

-Non voglio credere che Gale abbia avuto ragione quando ha detto che avrebbe scelto chi riteneva indispensabile per la sua sopravvivenza.- poi tira un sospiro e riprende ad assemblare i piedi del letto. Delly invece si è alzata e ha preso delle coperte.

-Io credo che se lei volesse, non avrebbe proprio bisogno di nessuno per sopravvivere, inoltre so per certo che se ti vedesse come un animaletto ferito non ti riserverebbe certi sguardi.- Peeta alza la testa, incuriosito.

-Quali sguardi?- Delly sorride felice di aver attirato l’attenzione dell’amico.

-Oh certe cose le vedono solo le ragazze.- Poi ride e lui ride insieme a lei.

-Ecco fatto.- Peeta si alza e Delly batte la mani.

-Ottimo lavoro!- Peeta sorride e dopo che Delly ha messo le lenzuola, prende in braccio Sean e lo sposta nel letto.

Poi Delly lo butta praticamente fuori di casa dicendo che ha già fatto aspettare Katniss abbastanza, lui ride, la saluta e poi si dirige verso casa.

Lei invece resta lì fuori dalla porta, la casetta che gli hanno assegnato è proprio vicino il Prato, e quando capisco cosa sta guardando sorrido. Thom è fuori dalla porta di una casa proprio uguale alla sua, sta parlando con una ragazza che riconosco come la sorella maggiore di Ronald, non mi ricordo il suo nome, lui invece era un mio compagno di scuola, non avevamo mai stretto amicizia ma quando scappammo nel Tredici, so per certo che lui non c’era, è rimasto intrappolato nella casa insieme al padre, solo sua sorella, la ragazza che ora parla con Thom è riuscita a mettersi in salvo.

Delly quando nota il tono scherzoso con cui quei due parlano, sembra rattristarsi, ma quando sente la vocina di suo fratello che la chiama, entra dentro la casa sorridente come sempre.

«Poveretta, è proprio sfortunata con i ragazzi.» Rue sbuffa, credo che abbia una sindrome speciale per la quale vuole vedere tutte le persone accoppiate e contente. Io continuo a guardare Thom, che saluta la ragazza, e si dirige verso la piazza, a un certo punto però lo guardo mentre si ferma a osservare la casa di Delly, poi scrolla le spalle e si dirige verso gli uomini che lo aspettano vicino la recinzione.

«Forse invece c’è ancora speranza.» Sorrido mentre faccio apparire dei fiori di Lavanda nelle mani di Rue, lei mi guarda interrogativa «E questi che significano?»

«Sono i fiori della sfiducia, ho visto mia madre metterli parecchie volte nei bagni di Katniss, credo che significhino: Credi in te stessa.» Rue annuisce sorridendo, e butta i fiorellini nel laghetto, facendoli apparire proprio su un tavolino vicino il letto di Delly.

 

Quando Peeta arriva a casa, trova mia sorella ancora addormentata in cucina, quando la guarda la sua espressione si addolcisce, e di conseguenza anche quella di Rue.

Peeta gli si avvicina, le toglie un ciuffo di capelli dalla fronte e gli accarezza il viso, mia sorella però messa in allarme da quel tocco si sveglia e appena vede la figura che le sta davanti si tranquillizza.

-Scusa non volevo svegliarti.- Peeta si siede nell’altro sgabello dell’isola mentre mia sorella si stiracchia.

-Tranquillo, non mi ero neanche accorta di essermi addormentata.- Lui ride e prende gli appunti che facevano da cuscino a mia sorella.

-Credo che dovremmo iniziare dai settantaquattresimi giochi, e poi pian piano dedicheremo una pagina a ogni persona che abbiamo conosciuto durante questi due anni. Scriveremo prima delle bozze e poi se saremo contenti di com’è venuto fuori, lo riporterai in bella grafia nelle pagine che ci ha spedito il Dottore.- Mia sorella annuisce soddisfatta della sua proposta.

-Il tuo nome quante volte c’era quell’anno?- Peeta lascia cadere la domanda con leggerezza, ma già una domanda così innocua fa irrigidire mia sorella, che risponde inacidita.

-Venti volte. C’erano venti bigliettini con scritto il mio nome, e loro invece hanno estratto il tuo che potevi avere si e no cinque nomine, e quello di Prim che ne aveva uno solo. Non credo che la sorte quell’anno fosse stata tanto favorevole.- Peeta guarda Katniss preoccupato e lo vedo spremersi le meningi in cerca di una domanda che possa rendere più tranquilla, mia sorella.

-Tuo padre, parlami di lui, io c’è l’ho presente solo come l’uomo che conquistò il cuore della ragazza che desiderava mio padre. Una volta da piccolo l’ho spiato sai, dopo che mio padre mi disse che tua madre si era innamorata di lui, per la sua voce, mi fermai a guardarlo mentre cantava le strofe di una canzone abbastanza tetra se ci penso ora ma, allora non ci feci caso, notai solo che le ghiandaie si fermavano a cantare con lui.-

Mia sorella sorride tristemente, forse ricordando le parole della canzone che nostra madre ci vietò di cantare da piccole, e lo interrompe.

-Si Haymitch me l’ha detto, è stato il primo video di me che non ti ha fatto andare in escandescenza.- Peeta le sorride, prende una matita e comincia a tracciare delle linee morbide sul suo blocchetto da schizzi, mia sorella invece comincia a scrivere su un foglio. Dopo un po’ è lei a riprendere il discorso.

-Perché hai rifiutato di renderti disponibile per le votazioni? Saresti stato perfetto, ho sempre pensato che saresti stato il perfetto Leader della rivoluzione, tu hai sempre avuto questo dono. Anche la Coin pensava che tu avresti fatto meglio al mio posto, e credo che sia l’unica cosa su cui andavamo d’accordo.- Peeta s’interrompe e posa gli occhi su quelli di mia sorella.

-Invece hai fatto un ottimo lavoro.- Lei sbuffa, ma lui continua senza darle il tempo di ribattere –Anche Haymitch è abile con le parole se vuole, ma proprio come lui non voglio, ho sempre pensato che da grande avrei seguito le orme di mio padre, c’era questa sorta di empatia tra noi due da quando mi aveva confessato quella cosa di tua madre, sapevo che come lui, sarei finito a guardarti da lontano, mentre tu ti sposavi con Gale, eri irraggiungibile per me, proprio come lo era stata tua madre per lui.- Mia sorella dopo le parole di Peeta, assume l’espressione sbigottita che ha sempre quando Peeta le dice cose del genere con così tanta leggerezza.

-Non avresti mai visto sposarmi allora. E’ stata la mia promessa fin da quando avevo undici anni, niente matrimonio, niente figli da veder morire negli Hunger Games e di conseguenza nessun dolore.- Peeta continua a tenere gli occhi sul foglio, e in cinque secondi c’è uno scambio di battute così veloce che riesco a seguire il discorso per un pelo.

-Saresti scappata allora.-

-No, non avrei mai lasciato Prim.-

-E ora cosa t’impedisce di farlo?-

-Non ho più un vero motivo per scappare, e poi tu nei boschi faresti troppo rumore.- Katniss ammutolisce Peeta, che alza gli occhi dal disegno e le sorride proprio come gli ho visto fare una volta nella caverna durante i primi Hunger Games, solo che questa volta sono sicura che mia sorella non finga.

Lei notando il sorriso di lui, sorride a sua volta, poi Peeta le passa lo schizzo che ha realizzato.

-E’ perfetto. Non riesco proprio a capire come fai- Mia sorella è entusiasta del disegno che raffigura lei seduta su un tronco circondata da ghiandaie imitatrici, l’immagine seppur schizzata è così chiara che riesco perfino a sentire la voce di mia sorella che intona “l’albero degli impiccati”.

Poi lei come se non fosse successo nulla, cambia discorso, gli chiede della sua famiglia, gli racconta di quando suo padre le ha portato i biscotti dopo la mietitura, gli chiede dei suoi fratelli, e Peeta per quella che credo sia la prima volta parla dei suoi familiari, racconta di come suo padre fin da piccolo gli avesse tramandato la cultura del pane, di quanto fosse difficile avere due fratelli maggiori che passavano le giornate a prenderlo scherzosamente in giro, poi parla di sua madre.

-Delly aveva ragione quando ha detto che sarebbe stata orgogliosa di vedermi come portavoce del Distretto 12, non credo che abbia mai creduto molto in me, perciò senz’altro l’avrei stupita, si era già rassegnata a non vedermi tornare dagli Hunger Games, lei aveva un carattere particolare, va be lo sai era molto rigida, questo lo sapevano tutti, anche tu stessa sapevi che dovevi portare gli scoiattoli solo quando lei non era presente, perciò questo era evidente. Non dico che fosse una cattiva madre, era severa sì e il suo lato materno era davvero poco sviluppato, ma quando ho saputo dei bombardamenti, mi sono rimproverato per non aver minimamente pensato a lei, ho pensato a mio padre ai miei due fratelli e altre mille cose, ma non a lei, non credo di essere stato un bravo figlio in quel momento. Sono del parere che qualsiasi cosa ti faccia una madre, non puoi fare a meno che ringraziarla, in fondo è sempre grazie a lei se sono qui, che esisto.- Le parole di Peeta so che non sono solo riferite a se stesso, lo capisco da come guarda Katniss, e da come lei, ora ha abbassato gli occhi, fingendo di avere qualcosa d’importante tra le mani.

Poi il ragazzo del pane cambia discorso e Katniss scrive da brava allieva tutto ciò lui le racconta, dopo un’oretta si fermano giusto per mangiucchiare delle focaccine, Peeta prepara del tè, ed entrambi si dichiarano sazi.

«Pensi che c’è la faranno a scrivere tutte le cose brutte che sono successe senza crolli o episodi?» Rue mi pone la domanda che anch’io segretamente mi ponevo e che mi spaventa da un po’.

«Spero di sì, anche se ne dubito. Spero almeno che riescano a farsi forza a vicenda.»

Io guardo mia sorella, che trattiene le lacrime, mentre riporta sulla carta quello che è successo durante la mietitura, la vedo mentre fatica a tenere la mano ferma, stringe con rabbia la penna, mentre ripensa a Effie Trinket che chiama a gran voce il mio nome. Ha chiesto a Peeta di provare a disegnare le mani alzate nel tipico ultimo saluto del distretto 12, quello è stato il primo atto di disubbidienza da parte del mio Distretto verso Capitol, merita di esserci nel libro.
Quando dopo parecchi minuti, Peeta richiama l’attenzione di mia sorella mostrandole, il disegno, lei ha il viso umido, segno che ha pianto silenziosamente, lui le toglie la penna dalla mano, e la stringe nella propria.

-Continueremo domani Kat, ora andiamo a letto.- Lei annuisce, e poi entrambi salgono le scale dirigendosi verso la stanza di Peeta, lui arrivato in stanza, le presta dei vestiti comodi per dormire, e dopo che entrambi si sono preparati per la notte, s’infilano nel letto silenziosi, l’unico rumore che si sente è il rumore che produce la mano di Peeta mentre gioca con i capelli di mia sorella.

Poi interrompendo il silenzio mia sorella alza il viso, cercando gli occhi del ragazzo -Peeta?- Lui la guarda e smette di accarezzarle la testa -Dimmi.- Mia sorella scossa da chissà quale pensiero, gli sorride e rimette la testa appoggiata contro il suo petto.

-Tu non hai idea dell’effetto che puoi fare.- Peeta sorride e gli accarezza la testa.

-Credo di aver già sentito queste parole.- Katniss nascosta dai capelli e dall’oscurità, sorride di nuovo, e si accuccia tra le braccia del ragazzo del pane. Non ho bisogno di guardarla in faccia per sapere che Rue sta sorridendo, sento il suo sghignazzare silenzioso e inquietante, lei mi spinge con un gomito e si mette a ridere.

«Tanto lo so che anche tu tifi segretamente per lui, ti contieni solo perché conosci il cacciatore.» Io mi giro e la guardo, poi ripenso a una cosa che ha detto Delly oggi, e cambio di colpo la proiezione del laghetto.

 

Gale è seduto in un divano, di fianco a Rory, stanno guardando una specie di documentario, quando la trasmissione s’interrompe, si vede la faccia della Paylor che annuncia il giorno delle votazioni, seguita da dei pass-pro, nel primo si vedono tutti i Distretti durante la guerra e dopo, facendo notare come procede la ricostruzione di Panem, dopo tutti i vari bombardamenti.

Il secondo, è una serie di spezzoni, che mostrano i due volti che hanno dato teoricamente inizio alla rivolta, Peeta e Katniss, è breve, ci sono solo attimi, loro due con le bacche in mano, lui che lancia il coltello e lei che butta per terra l’arco, loro due durante il tour della vittoria, che sfilano oscuri e arrabbiati sopra il carro con i cavalli dell’edizione della memoria, seduti spalla contro spalla sulla spiaggia dell’arena e infine appare mia sorella con il vestito da matrimonio mentre prende fuoco per essere sostituito da quello da Ghiandaia imitatrice, una scritta scorre sotto: Grazie per aver dato vita alla scintilla.

Poi la trasmissione riprende, ma Gale, visibilmente cambiato in volto, spegne la tv.

-E ora di andare a letto, domani dobbiamo preparare le valigie, il treno parte di sera, ma sai che la mamma vuole che sia tutto pronto.- Rory lo guarda e annuisce.

-Le parlerai quando saremo nel Dodici?- Gale guarda suo fratello, come se si fosse accorto che è cresciuto di colpo.

-Non credo che lei voglia.- Rory si alza e senza guardare il fratello in faccia risponde.

-Secondo me, invece, hai paura di vederla con il figlio del fornaio.- Gale guarda il fratellino e ride.

-Oh non è paura, sono sicuro che la troverò con lui, questo lo so da un pezzo, non ho più avuto speranze da quando è partita per i secondi Hunger Games, lo ha scelto allora, anche se inconsapevolmente.- Rory guarda il fratello non sapendo cosa dire, poi Gale continua –Sai, quando siamo andati a prenderlo, sapevo già che l’avevo persa, volevo solo di fare la cosa giusta, poi quando lui si è svegliato e ha provato a strozzarla, ho riacquistato di nuovo un po’ di speranza ma mi sbagliavo, se le serviva qualcosa che le confermasse che era veramente innamorata di lui era proprio quella. Perderlo per poi ritrovarlo.- poi a un certo punto sorride -La cosa che mi diverte, è che non riesco a odiarlo, non provo per lui molta simpatia naturalmente ma so che con lui Catnip è in buone mani, credo di avere solo bisogno che lei me lo dica in faccia una volta per tutte.- Rory alle parole del fratello sorride ed io non posso che provare una sorta di dispiacere per Gale, Rue ha ragione quando ha detto che tifo leggermente di più per il ragazzo del pane ma prima di conoscere Peeta, se provavo a immaginare un compagno per mia sorella, era sempre lui, tutti ne erano convinti nel Distretto, anche mia madre credeva che Katniss avrebbe scelto lui, quando lo portarono a casa dopo la fustigazione, negli occhi di Katniss era chiaro che lo amava. Gli Hunger Games e la guerra hanno stravolto la vita e il destino di tutti.

«Cosa pensi che succederà quando Katniss lo rincontrerà?» Rue mi guarda, ha in mano dei fiori colorati tutti diversi.

«Non lo so, non si può mai sapere cosa pensa mia sorella. Voglio solo che non incolpi lui della mia morte, non voglio essere la causa della fine della loro amicizia.» Rue mi guarda e butta uno dei fiorellini nel laghetto, non capisco neanche quale sia, perché lei subito si concentra e la figura di Gale viene sostituita dalle sue sorelline che dormono beate.

«Che cosa hai lanciato?» Chiedo curiosa, ma lei si gira, mi guarda e ride.

«E’ un segreto! Te lo dirò in futuro.» Io sorrido e le strappo dalle mani i fiorellini colorati rimasti, creando una piccola ghirlanda di fiori, Rue che tira un fiore a Gale è una cosa troppo nuova e curiosa, ma decido di rispettare quello che ha detto e anche quando lei si allontana per andarsi a sdraiare all’ombra del pino, non sbricio nel laghetto.

Poi la raggiungo attirata dalla sua voce che mormora la melodia di una canzone, le appoggio la coroncina di fiori sulla testa e mi unisco a lei nel dolce canto.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

Angolo autrice: Salve a tutti! Questa volta sono davvero in ritardo, me ne rendo conto ma giuro di essere giustificabile, il capitolo era pronto settimane fa, è sorto un problema, quando il mio pc ha deciso di cancellare tutto. Ero entrata nell'isteria totale, perciò capitemi! Mi sono rimessa a lavoro, ho finalmente un programma di scrittura decente (prima utilizzavo il blocco note del pc, ed era terribile, visto che non riuscivo ad usare neanche le virgolette basse per i dialoghi diretti), con questa scusa ho rivisto l'intera storia e ho corretto i vari errori a cui non avevo fatto caso.  Volevo inoltre ringranziarvi tutti! Siete gentilissimi e pazienti, spero che continuerete a seguirmi e a dirmi cosa ne pensate, perché io ogni volta che leggo un vostro giudizio mi sento davvero parte di questa grande famiglia che è EFP!
Il capitolo è stato un parto, credo che sia uno dei piu lunghi che ho scritto ma serviva ai fini della storia perciò anche se può risultare abbastanza piatto, per questa volta va bene così. 
Al solito ringrazio le persone che mettono la mia storia tra le seguite/ricordate/preferite è sempre una sorpresa vedere che c'è gente che mi segue davvero! Siete adorabili!

Vi aspetto nelle recensioni, fatemi sapere che ne pensate. E inoltre, voi avete visto il film? ditemi se vi è piaciuto. Io personalmente l'ho adorato!

Al prossimo capitolo. 
Baci!

Cicia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2127657