Le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi

di I am Nobody
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Momenti tristi e flashback ***
Capitolo 2: *** Il momento in cui vieni a sapere di quel particolare ***
Capitolo 3: *** La felicità è quella giusta! ***
Capitolo 4: *** I babbani e le ragazze Bonton ***
Capitolo 5: *** Non aprite quella porta ***
Capitolo 6: *** Sorprese e Claustrofobia ***
Capitolo 7: *** Se sei felice e tu lo sai... Babbo Natale ti mangia. ***
Capitolo 8: *** Sorprese luccicanti ***
Capitolo 9: *** Auguri Mostro! ***



Capitolo 1
*** Momenti tristi e flashback ***


Prologo - Come la lasciai andare

-Lily, sai che devi farlo, sai che è la cosa giusta-
La voce del mio ex-preside mi arriva quasi ovattata.
 Non voglio farlo, non posso, non può essere giusto…
-Starà meglio in quel posto, la affideremo ad una famiglia babbana e sarà al sicuro, poi quando tutto finirà potrai rivederla, sarà di nuovo tua-
Ma sentitelo, parla della mia bambina come se fosse un giocattolo, un inutile e stupido giocattolo. Non possono portarmela via, lei è la mia bambina, ed è così piccola.
-Non posso farlo, non lo farò- volevo apparire decisa ma credo che la voce mi tremi troppo per riuscirci
-Lily, tesoro, so che è difficile, ma pensaci, qui non sarà mai al sicuro- Ed ecco James, mio marito, mai come in questo momento l’ho visto così maturo e forte, lui che ho sempre accusato di essere infantile, e ora guardatelo, lui impassibile, pronto a prendere la decisione giusta, ed io qui a frignare come una bambina. È che è troppo difficile riuscirci, troppo complicato, e io non sono abbastanza forte, io non voglio farlo, ma devo. Alzo lo sguardo e li osservo, ognuno di loro, tutte le persone a cui voglio bene… C’è Peter, grassoccio e perennemente impaurito, Sir, che mi guarda come se volesse darmi tutta la sua forza, Alice e Frank col piccolo Neville, il primo mi guarda dolce e comprensivo e l’altra in lacrime non toglie gli occhi dal figlio, forse lei è l’unica che può capirmi davvero, perché sa cosa vuol dire essere madre; Poi c’è Rem, sempre così calmo e pacifico, è lui il padrino della piccola creatura che ho in braccio, il suo protettore, ed anche lui sa quello che è giusto da fare, ricordo perfettamente il giorno in cui le abbiamo dato la notizia…


*Inizio Flashback*

Bene ora che ci sono tutti posso anche cominciare a godermi lo spettacolo. Sarà James a parlare, posso notare il suo tremolio nervoso ed eccitato nonostante la distanza, chissà cosa le passa per la testa in questo momento. Prima di darle la buona notizia non sapevo come l’avrebbe presa, so che ha sempre desiderato una femmina, ma con la guerra e tutto non è sempre una buona cosa aspettare un bambino. Per questo mi ha sorpreso, gli si è illuminato il volto manco fosse un bambino il giorno di Natale, e ha cominciato a balbettare frasi senza senso mischiando l’ordine delle parole, roba da pazzi. Non è passato neanche mezzo secondo che lui aveva già chiamato tutti quanti per darli la strepitosa notizia. Ed ora eccoci qua, voglio proprio sentire che cosa dirà…
-Bene, be quello che volevo dirvi è che…-
-Ehi amico stai bene?, sembra che abbia visto un molliccio!- ed ecco Sir, credo si sia reso conto che James è in ansia e abbia deciso di complicarle la vita. 
-Si certo Sir, sto benone, è solo che.. insomma, quello che sto cercando di dirvi è che...-
-No sai, perché non hai affatto un bel colorito, insomma, non dico che negli altri giorni tu sia granché, ma oggi proprio non ti si può guardare, non ti vedevo così ansioso dal tuo matrimonio- rincarò la dose Sirius, e questa volta Rem decise che James era decisamente ansioso, ma ancora troppo poco per arrivare all’esaurimento, quindi aggiunse
–In effetti non hai una bella cera James, hai per caso mangiato qualcosa di avariato, sappiamo che la cucina di Lily non è il massimo, ma non pensavamo che-
-Ehi, la mia cucina non ha niente che non va, siete voi che non apprezzate le mie sperimentazioni!- e che cavolo, va bene James, ma io sono incinta, non si prende in giro una donna incinta. Aspettate un momento, io sono in cinta, ecco perché siamo qua. James deve aver pensato la stessa cosa perché ne esce con un
–Si ok, non sono uno schianto stamattina, ma quello che volevamo dirvi è qualcosa di serio e così abbiamo pensato di…- Ma fu nuovamente interrotto da frasi tipo
–Tu non puoi dire qualcosa di serio- o altre come –Tu non pensi- e a quel punto si poteva vedere benissimo nella sua faccia l’imminente scoppio, dato che aveva assunto una pericolosa tonalità rosso pomodoro e sudava freddo. Decisi di intervenire, ma James, fai per il caos presente nella sala, fai per il suo inesistente autocontrollo in queste situazioni, urlò a squarciagola
–“Siete incinta perché Lily è qui!”-
Un secondo per canalizzare quelle parole, un altro per tradurre il gergo di James in qualcosa di più umano e l’ultimo per uno sguardo collettivo scioccato. Ecco, furono questi gli unici tre secondi silenziosi di quella giornata, seguiti da un gran brindisi alla nostra famiglia, da baci, abbracci e festeggiamenti in generale. Sembrava che anche il piccolo Harry fosse contento per l’accaduto. Ma il più felice in assoluto fu Rem, quando le demmo la notizia che sarebbe diventato padrino per poco non si mise a piangere, e fu talmente scioccato che non nominò nemmeno il suo “problema peloso” come motivo per rifiutare.

*Fine Flashback*


È con quel ricordo che lascio che la prenda, che la porti dove la deve portare e che si occupi lui di lei. La regola era di non darle nulla di nostro, così che sia totalmente irriconoscibile, come se non bastassero i miei capelli rossi o li occhi che, nonostante siano ancora imprecisi, diventeranno sicuramente identici a quelli di James. Ma una cosa le lo voluta lasciare, un carillon che mi aveva regalato mia madre, trasfigurato in una catenina per le dimensioni troppo grandi. Nessuno sa che è appartenuto a me, ma lei deve sapere di essere appartenuta a qualcuno.


Salve gente, questa storia mi ronza in testa da un po', un bel po'... Non so se questo capitolo sia riuscito come volevo che venisse fuori, rileggendolo mi è sembrato di si, ma l'ho scritto in 10 minuti quindi chi può dirlo...Spero di essere stata abbastanza chiara e non patetica come temo, comunque, sia in un caso sia nell'altro, sarei liete di sentire le vostre recensioni. Quindi forza, leggete, armatevi di pazienza per la povera me e scrivete la prima cosa che vi viene in mente! ;)

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Capitolo 2
*** Il momento in cui vieni a sapere di quel particolare ***


Silente:
 -Albus, perché hai aspettato così tanto?- è questa la domanda di Minerva, la stessa che mi sono fatto io tante volte in questi anni      
 -Non lo so- la mia risposta, ma so che non può bastare, né a me, né a lei, e non basterà nemmeno a Harry, quindi aggiungo   
-Credevo fosse la cosa giusta, darle la possibilità di crescere e vivere lontano da tutto questo, Harry non l’ha avuta, lei poteva averla-

-Ma questa dovrebbe essere la sua casa, Harry dovrebbe essere la sua famiglia, lei è una strega Albus, e questo nemmeno tu lo puoi cambiare-  mi dice queste parole con calma, ma si può leggere la delusione nella sua voce. So di aver sbagliato, e adesso per la prima volta non so se riuscirò ad aggiustare del tutto le cose. Harry non la prenderà per niente bene…
-Devi dirglielo, devi dirglielo subito- è quasi un ordine vero e proprio quello di Minerva.
-Lo so, gli ho già spedito una lettera, credo stia per arrivare-
Si udì infatti un leggero bussare alla porta, seguito da un                           
-Professore?-   appena sussurrato.
–Entra pure, Harry-
Dopo aver chiuso la porta mi guarda e chiede preoccupato              
-Professore, è successo qualcosa?- Ha la faccia stanca, ma dopo tutto quello che ha passato a causa del Torneo Tremaghi credo sia normale, dopotutto, è solo un ragazzo.
-No Harry, non è successo niente, o almeno, niente di cui preoccuparsi- per fortuna la mia voce sembra abbastanza calma      
–ma devo darti una notizia, una bella notizia in effetti, ma che avrei dovuto darti molto tempo fa...- La sua faccia ora è confusa, sicuramente non ha idea di cosa io stia parlando, e come potrebbe in effetti?
–Prima di dartela però mi devi promettere che aspetterai che io finisca di parlare, e che non tirerai risposte affrettate e non compirai gesti impulsivi-   Credo che ci vorrà più tempo del previsto, dopotutto, per quanto sia anziano e abituato a situazioni difficili, sono quasi sicuro di non aver mai detto a un quattordicenne orfano di aver tenuto segreta l’esistenza di sua sorella, ma d'altronde c’è sempre una prima volta per tutto.
–Signore, cosa sta cercando di dirmi?-
-Prima prometti Harry-  Comincio ad avere veramente paura della sua reazione solo ora. Mi guarda bene prima di dire     
–Va bene, prometto di fare tutto quello che ha detto-
-Bene, allora credo che possiamo cominciare, professoressa McGranitt, credo sia meglio se io e Harry restiamo soli, almeno per un po’- dopo un segno col capo verso di me e uno sguardo allo stesso tempo ansioso e incoraggiante verso il ragazzo, esce dalla stanza
-Credo non ci sia un modo delicato per porre questa notizia, quindi andrò dritto al sodo…- Lo guardo dritto negli occhi, attento che non si perda neanche una delle mie parole
-Harry, quando i tuoi genitori morirono, tu non rimasi l’unico Potter in vita, c’era, e c’è tutt’oggi, un’altra persona che porta il tuo stesso nome, e assieme ad esso il tuo stesso sangue. Ha tredici anni, quasi quattordici in effetti, ha i capelli rossi e gli occhi marroni, ed è tua sorella Harry…-
Non so se questo era il modo migliore per dirlo, ma ormai l’ho detto, e a questo punto non si può più tornare indietro.
Studio attentamente tutti i movimenti del suo viso, non so cosa stia provando, ma sono più che sicuro che non sia un’emozione sola, dentro di lui ci saranno felicità, paura, ansia e desiderio, ma alla fine la sua faccia rimane quasi impassibile, e riesce solo a guardarmi dritto negli occhi e dirmi
–Perché non me l’ha detto?- La sua voce è piatta, priva di vita, come il suo sguardo.
-Ci sono molti motivi per cui non l’ho fatto Harry, alcuni giusti, altri sbagliati- ed è questo che penso, è questa la verità.
-E perché ora ha deciso di farlo?- stessa voce, stesso sguardo.
-Per lui, Harry. Voldemort sa dell’esistenza di tua sorella, se scopre che non è con te, se scopre che è da sola, la userà di certo per ricattarti, farà di lei la sua arma, o peggio. È di vitale importanza che noi ci muoviamo, dobbiamo essere più veloci di lui. Dobbiamo riportarla a casa, Harry.- So che dovrei essere gentile, e mostrare calma, ma non abbiamo tempo per i convenevoli.
-Dov’è? Dove l’ha lasciata?- Ora la voce non è più impassibile, si può chiaramente sentire il disprezzo e l’accusa in essa, ma è sempre meglio dell’indifferenza.
-Credo, Harry, che vorrai sentire la storia dall’inizio, da molto prima, e te la racconterò, ma appena Hogwarts finirà, dovrai venire con me, e andremo da lei, anche se potrebbero esserci dei problemi-   Ora nel suo sguardo ci sono anche la curiosità e la preoccupazione
–Che tipo di problemi?-                      
-Vedi Harry, ho lasciato tua sorella in un orfanotrofio, e c’è la possibilità che qualche famiglia babbana l’abbia adottata. In questo caso la ragazza potrebbe mostrarsi riluttante nel venire con noi, dopotutto perché mai dovrebbe farlo? E come seconda cosa, lei non sa dell’esistenza della magia, per cui potrebbe credere che la nostra sia solo una pagliacciata. Comunque tu sei fondamentale Harry, senza te non verrà sicuramente, non andrà da un fratello di cui non ha la prova dell’esistenza, non dopo tredici anni di silenzio-
Continuo a osservarlo
–Come fa ad essere sicuro che non sappia della magia, pensa sia una magonò?-
-No, Harry, ma se una ragazza cresce in un mondo di babbani e riesce a fare cose speciali pensa solo di avere qualche problema, non salta di certo alla conclusione di essere magica.-
In effetti non so se sia realmente questa la spiegazione che può essersi data la ragazza, ma suppongo che non pensi di essere molto normale, e non posso impedirmi di essere curioso di scoprire il carattere della giovane. Certo sono preoccupato per quello che ha passato e per quello che dovrà passare, ma non posso negare a me stesso di essere anche incuriosito.
-Professore, ma se Voldemort sapeva vuol dire che anche gli amici dei miei genitori sapevano, quindi anche Sirius e Remus, perché non me l’hanno mai detto?-
-Hai ragione Harry, lo sapevano, ma quando abbiamo dato via tua sorella abbiamo preso come precauzione quella di cancellare dalla memoria di tutti il ricordo di tua sorella, solo io rimasi a conoscenza del fatto, ma ritengo saggio supporre che Peter Minus avesse già riferito al suo padrone l’esistenza di un’altra Potter, per questo dovremmo portarla al sicuro.-
Lascio che canalizzi le spiegazioni e che ci ragioni un po’ sopra, poi riprendo:
-Ora Harry, se non ti dispiace vorrei cominciare a raccontarti la storia di tua sorella come avrei dovuto fare dall’inizio-
-Signore, un’ultima cosa- Eccole ora, tutte là, paura, felicità, insicurezza, ansia, desiderio, tutte dipinte nel suo volto
-Dimmi Harry- so già quello che sta per chiedermi, aspetto questa domanda da quando abbiamo cominciato a parlare
-Come si chiama?- Ora sembra essere ritornato il bambino di undici anni, senza troppi problemi per la testa, che aspetta solo di sentirsi dire un’altra volta che è un mago perché ancora non riesce a crederci, e dev’essere proprio quella la sensazione che prova, perché sembra proprio che dalla mia risposta ne dipenda la sua vita.
Così lo guardo, e non posso impedirmi di fargli un sorriso dolce
-Mary, Harry, si chiama Mary Alice Potter.
 
 
Salve ciurma! :) :) Sono tornata con un altro e ancora più incasinato capitolo… so che forse non sarà del tutto chiaro ma a mia discolpa ho da dire che sono le 3 di notte e che non ho assolutamente avuto voglia di rileggermelo, e inoltre anche che scrivere dal punto di vista di Silente è la cosa più complicata che io abbia mai fatto, adoro quell’uomo ma la sua mente contorta è un po’ troppo complicata per me, quindi perdonatemi! Se ci sono errori stratosferici di punteggiatura o altro ditemelo pure e cercherò di rimediare! Spero comunque che vi sia piaciuto, e prometto che entro due capitoli massimo la protagonista tornerà ad apparire :)
P.S. Non fate caso al nome del capitolo, perché sono proprio una frana mettendo titoli.

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Capitolo 3
*** La felicità è quella giusta! ***


Harry




-Quindi tu avresti una sorella?-  La faccia sbalordita di Ron mi farebbe scoppiare a
ridere se solo non stessi per vomitare.

Ho appena finito di raccontare a lui e Hermione quello che è successo nello studio del preside, e solo dopo averlo detto a voce alta credo di averlo realmente realizzato.
 Per questo sto per vomitare…insomma che reazione dovrei avere? Esiste una reazione giusta per questo tipo di situazioni? Perché se c’è dovete dirmi qual è! Cosa dovrei fare? Arrabbiarmi con Silente? Avrebbe senso, dato quello che ha fatto, solo che non ci riesco, è come se le forze mi avessero abbandonato, non riesco a controllarmi, e visto da fuori sembro sicuramente ancora più stralunato data la faccia di Hermione. Mi guarda come se abbia paura che io possa davvero vomitare da un momento all’altro.

-Ma perché Mary Alice? Insomma tua madre si chiamava Lily, e tu ti chiami Harry James Potter, non avrebbe avuto più senso chiamarla Mary Lily, o Alice Lily?- Già, questa cosa aveva incuriosito anche me

-Silente dice che i miei erano amici con i genitori di Neville, sai erano coetanei e facevano tutti gli Auror, erano indecisi a chi darla come figlioccia, così decisero che Remus le avrebbe fatto da padrino e la madre di Alice le avrebbe dato il secondo nome, per quanto riguarda Mary credo sia per un’amica morta giovane, o almeno questo è quel che ho capito.-

 È strano, tra tutte le domande che avrei potuto fare a Silente, la cosa che più mi incuriosiva era il nome, chissà perché?

-Silente dice che ha i capelli della mamma e gli occhi di papà, un po’ il contrario di me.-  Dico, e non mi posso impedire di sorridere come un ebete. Insomma, ci saranno anche mille casini, ma cavolo, ho una sorella! È una buona notizia, no?

-Come farai a dirglielo?- Questa volta è Hermione a parlare,

-Non ti puoi certo presentare alla sua porta dopo tredici anni e dirle: “Ehi ciao, sono tuo fratello, scusa se te lo dico solo ora ma sai, ero impegnato!”- Conclude in modo teatrale.
-Lo so, ma ha già pensato Silente a questo. La nostra scuola finisce oggi ma la scuola babbana dura almeno altri 10 giorni, e lei quest’anno dovrebbe diplomarsi, sai, terza media e tutto.- Dico rivolto ad Hermione, anche perché Ron capisce poco di faccende babbane…
-E così Silente ha pensato che sarebbe stato meglio avvicinarsi “cautamente” a lei, così ha detto lui. Per questo ha coinvolto Neville.-
-Neville? In che senso ha coinvolto Neville?- Merlino, chissà come ha fatto Silente a spiegarmi tutto restando calmo, io mi sto già impanicando e non è passata nemmeno un’ora dall’inizio della conversazione, senza contare il fatto che Ron ed Hermione non sono nervosi neanche la metà di quanto ero io.
-Si Neville, sai per la storia della mamma e tutto il resto. Credo che sia successo qualcosa di brutto ai suoi genitori, anche se non so cosa, e così appena ha saputo che c’era un legame con la madre ha accettato subito. Per quello non lo si vede più in giro, si è trasferito a Londra circa la settimana scorsa, e ora sta facendo la scuola là, da quel che so è in classe di mia sorella. Quindi lui l’ha già incontrata.-
A questo punto non posso impedirmi di fare una brutta faccia, non ho niente contro Neville, ma se permettete volevo essere io il primo a conoscere mia sorella, insomma andiamo, è mia sorella.
-E perché non l’ha chiesto a te? Di andare in quella scuola e fare quella scenetta? Miseriaccia, è sempre tua sorella- Di nuovo Ron.
Dalla faccia di Hermione posso capire che lei conosce già la risposta…
-Be il preside crede che sia meglio così, e anche io alla fine. Certo non vedo l’ora di conoscerla, e mi rode che Neville l’abbia conosciuta prima di me, ma so che mi sarei fatto prendere dalla situazione e in qualche modo avrei rovinato tutto.- Dico con un sorrise triste, ma prima che possano commentare continuo entusiasta:
-Comunque Neville ha mandato una foto a Silente, e lui dice che è identica alla mamma, ma con gli occhi di mio padre, e considerato come sono uscito io sembra che l’abbiano fatto a posta, non credete?- Concludo, e devo avere un sorriso a sessantacinque denti perché mi guardano Hermione con una dolcezza immensa e Ron con un sorriso insieme felice e comprensivo, e per la prima volta da quando l’ho saputo mi sento leggero, e so esattamente che la felicità è l’emozione giusta che devo provare, certo c’è sicuramente del nervosismo in me, ma sono quasi più che sicuro che la maggior parte sia felicità.
 



Salve gente, so che questo capitolo è cortino rispetto agli altri, ma lo definirei un capitolo di passaggio, e il prossimo non dovrebbe tardare ad arrivare, quindi su col morale! ;) Ho voluto inserire Neville nella storia perché io ADORO Neville Paciock, e lo volevo come personaggio principale. Penso di poter affermare con sicurezza che nel prossimo capitolo ci sarà la protagonista della storia, per il momento ci sarà, ma ho comunque paura di incasinarmi scrivendo e di dilungarmi con altre cose. Inoltre Remus è il mio idolo, quindi non potevo non metterlo come padrino (Non fraintendetemi, adoro Sirius nello stesso modo ma la Rowling ha già provveduto ad affidargli un figlioccio e così mi ha facilitato il compito!)
 Infine grazie mille a chi mi segue e a chi ha recensito le mie storie, mi fate emozionare! :’)  Detto questo, baci baci, Addio, Ciao!
P.S. Se c’è qualcosa che non è chiaro ditemelo vi prego, perché da sola non me ne rendo mai veramente conto!

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Capitolo 4
*** I babbani e le ragazze Bonton ***


Neville
 


Certo che sono proprio strani questi babbani, ma anche molto ingegnosi.

Per esempio oggi abbiamo preso lo scuolatus per andare a lezione. Mi ha accompagnato la nonna perché dovevamo fare l’iscrizione.
Ho cercato di restare calmo tutta la mattina ma la verità è che ho paura di rovinare tutto come al solito. La nonna mi ha sgridato un po’, ma poi ha detto che andrà bene. È contenta che Silente l’abbia detto a me, dice che di solito mi lascia troppo in disparte, ma la nonna ha sempre da dire su tutto. Credo che lo faccia soprattutto quando è nervosa, e so che anche se non lo dice esplicitamente è emozionata anche lei per questa storia, credo si sia già affezionata a quella ragazza nonostante non l’abbia mai vista. A quanto mi hanno detto devo fingere per un po’ di essere un ragazzo babbano che si è trasferito da poco per problemi di lavoro che riguardano il padre. Per far si che la storia non crolli subito il professor Lupin interpreterà appunto il padrone di casa, avremmo pure un cane nero. Credo che siano le follie di Silente per la cura dei dettagli. Ma credo sia meglio fidarsi di lui, ha sicuramente molta più esperienza di me in queste cose.

A quanto ho capito oggi dovrò fare due ore di chimica, che dovrebbe essere il corrispondente di pozioni per i babbani, due ore di letteratura inglese e l’ultima di educazione fisica, praticamente l’equivalente a un suicidio per me. Merlino, e io che volevo fare bella figura il primo giorno.

Non so nemmeno se la riconoscerò, il professor Silente mi ha fatto vedere le foto dei genitori di Harry, anche se ne avevo già visto alcune a casa della nonna, per cercare di riconoscerla dalla somiglianza. Sono tutti certi che lei abbia i capelli rossi, quindi mi baserò su quello, se non ci dovessi riuscire posso sempre chiedere il nome di ognuno dei miei compagni finché non salta fuori una Mary Alice.

Ora non mi resta che entrare in classe, consegnare le ultime cose al professore, e cercare di non sembrare troppo strano. Il fatto è che sembra proprio di essere in un altro mondo, sono qui da neanche un giorno e ho già notato parecchie differenze, come per esempio il fatto che in questa scuola le scale siano immobili, o che nelle foto i soggetti non muovono un solo muscolo, si limitano a fissarti sempre nella stessa posizione, il che dopo un po’ risulta anche parecchio inquietante a parer mio, ma poi non è che ci capisca molto, quindi…
Comunque, secondo l’orario la lezione dovrebbe essere già iniziata, dato che in segreteria ci hanno trattenuto più del dovuto a causa di incomprensioni, quindi busso leggermente la porta, per sentire subito dopo un “avanti”. La voce sembra di un uomo maturo, sicuramente il professore…
Entro e sento subito centocinquanta occhi puntati su di me, prima svogliati, poi mano a mano sempre più incuriositi, devono aver realizzato di non avermi mai visto prima.
-O bene, tu devi essere il ragazzo nuovo, accomodati- mi invita il professore con un sorriso gentile.
Decido di rispondergli nello stesso modo, non trovando parole appropriate. Mi concedo per pochi secondi uno sguardo alla classe, cercando una chioma di capelli rossi, impresa molto meno ardua del previsto. Mi soffermo un secondo in più su di lei prima di riportare l’attenzione sul professore, è identica alla madre di Harry, ma con gli occhi marroni, come aveva previsto Silente. Consegno i miei dati e i documenti che mi hanno dato in segreteria, sperando di sembrare disinvolto. Credo che mi riesca abbastanza bene, è molto più facile di come avevo pensato in effetti.
-Bene…Neville- dice il professore ricontrollando il mio nome, -Io sono il professor Montgomery, il tuo insegnante di chimica- si presenta -per oggi avevamo in programma un lavoro di coppia, quindi dovrai lavorare con uno dei tuoi compagni. Credo sia meglio che tu ti sieda con…- ecco ora, fate per il caso, fate per il destino, o fate per Albus Silente che è entrato nella testa del mio professore, mi assegna a niente popò di meno che –Amy- conclude sorridendo.
Il mio sorriso già pronto diventa immediatamente di una confusione unica, e il professore se ne accorge dato che mi indica la mia compagna con una mano. Attento seguo il suo dito, e sarò io deficiente o lui smirato, è proprio Mary Alice quella che sta indicando. Per poco non mando tutto all’aria dimenticandomi che io non dovrei sapere il suo nome, ma cerco di rimediare subito dopo con un segno d’assenso e un sorriso timido rivolto alla ragazza, che mi guarda incoraggiante.
Mi siedo e dico la prima cosa che mi viene in mente, ovvero –Ciao!- ora voi mi direte che non brillo di originalità, ma dovete credermi se vi dico che questa situazione è davvero strana.
-Ciao- mi risponde lei –Io sono Mary, Mary Alice, ma puoi chiamarmi Amy, mi chiamano tutti così- conclude sorridendo.
-Perché?- la domanda mi esce spontanea prima che possa fermarla, così aggiungo     –Cioè, è carino, ma non mi sembra la tipica abbreviazione di Alice o Mary- cerco di spiegare, ma risulto veramente impacciato. Lei deve pensare la stessa cosa perché fa un sorriso divertito, e risponde –Si, in effetti non è una vera e propria abbreviazione, ma da quel che mi hanno detto da piccola non riuscivo a dire il mio nome, così dicevo Mamy, poi è arrivato qualcuno più dislessico di me- e dicendo questo fece un segno col capo, indicando una ragazza davanti a noi – e ha “deciso” che Amy suonava meglio. E questa era l’emozionante storia del mio nome.- conclude
-Tu ti chiami Neville vero?- mi chiede
-Si, Neville Paciock- le rispondo con un sorriso. Noto che lei ha già il libro di testo sul banco, e anche aperto. Inoltre tra noi due c’è un’oggetto veramente strano, non l’avevo mai visto prima, e non ho la più pallida idea sulla sua funzione.
Lei deve aver notato la mia faccia perché mi chiede divertita –A te non piace la chimica vero?-
-No, in effetti no.- Ovviamente non so quello che sto dicendo, ma considerato che la chimica è l’equivalente di pozioni credo proprio di aver azzeccato la risposta.
-Tranquillo, il compito di oggi è facile, dobbiamo solo riconoscere alcuni elementi con il microscopio, ma se proprio non te la senti posso farlo io- di nuovo quel sorriso gentile, ha degli occhi stupendi quando sorride, devo assolutamente dire a Harry di guardare i suoi occhi.
-Credo che sia meglio, non fraintendermi, non voglio approfittarmi di te, è solo che quando si parla di chimica sono un pericolo pubblico, non importa se il compito è facile o difficile, credimi.- E’ facile parlare con questa ragazza, sembra che ti inietti calma nelle vene.
Dopo neanche dieci minuti ha finito di fare il compito e subito me lo passa per mettere la mia firma. Le dico un grazie sincero e penso a qualcos’altro per fare conversazione, ma vengo interrotto da una ragazza che sta davanti a noi.
-Non farti ingannare, Neville, non è così gentile, lo fa solo perché sei nuovo e vuole nascondere la sua vera natura da schizzata persa.- Mi dice con un finto tono preoccupato
-Oh non ascoltarla Neville,  è solo gelosa perché non riuscirà mai a fare un compito perfetto come il nostro, perché ovviamente non possiede il mio talento e quindi deve trovarmi qualche difetto. Per questo col suo cervello malato si autoconvince che io abbia qualche problema mentale.- risponde lei a tono. Avrei anche potuto credere alla scenetta se la ragazza davanti a noi non avesse risposto con la linguaccia ed Amy con un’ occhiolino.
–Comunque, a parte le scemenze, lei è Gloria- mi dice la mia compagnia, -ma puoi chiamarla Glory. Poi loro sono Robb, Alex e Sasha, e puoi chiamarli come ti pare.- dice indicando uno per volta le persone nominate, che sentendosi chiamate in causa si girano facendomi un cenno col capo.
Il resto della lezione prosegue normalmente, per lo più chiacchieriamo, perché Amy è talmente veloce a finire i compiti che il professore non fa nemmeno in tempo a cercarne altri, fino a che non suona la campanella.
Solo dopo che le ragazze si alzano noto qualcosa di strano: sono senza pantaloni. Sono tutte vestite uguali con una divisa, ma a questa le mancano decisamente i pantaloni.

Però, sono proprio strani questi babbani.
 

Quando torno a casa scrivo subito la lettera a Silente, spero che la faccia leggere a Harry, così scrivo che dovrebbe farlo. Le racconto tutto quello che abbiamo fatto, che Amy è una bomba in chimica e che è bravissima anche come battitrice a tootball, uno sport babbano. Inoltre le scrivo anche che è senza pantaloni, ma solo perché fa la tirleader, e che anche le sue amiche sono tutte delle ragazze Bonton.
 




Salve genteeee :) Sono tornata, come promesso. Sono finalmente riuscita ad inserire la protagonista almeno un poco. Sono quasi più che convinta che dal prossimo capitolo sarà lei a parlare, almeno per la maggior parte del tempo. So che forse questo capitolo non vi soddisferà come pensavate, ma il problema è che mi stavo dilungando troppo e così ho deciso di tagliare. Comunque spero di non avervi deluso troppo :) Ringrazio di cuore chi ha recensito, chi ha messo tra le seguite o preferite, davvero, vi adoro! Quindi tornate numerosi e fatevi sentire! ;) Baci, ciao.

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Capitolo 5
*** Non aprite quella porta ***


Harry
 
 

Quando finisco di leggere l’ennesima lettera di Neville devo combattere con l’istinto di buttarmi per terra dalle risate, Merlino, Neville nel mondo dei babbani dev’essere un vero spasso. La prima volta che ci ha scritto io e Hermione abbiamo dovuto spiegare a tutti cos’erano le cheerleader/ragazze pompon, il perché non avessero pantaloni e il perché le scale e le foto fossero immobili. E con tutti intendo proprio tutti, dato che ora sono venuti a saperlo anche i signori Weasley e famiglia, compresi Bill e Charlie. Ora siamo a casa di Ron, abbiamo deciso di andare tutti a incontrare mia sorella, e così siamo venuti ad aiutare la signora Weasley con le valigie. Silente passerà a prenderci e andremo in passaporta. Da quel che ho scoperto mia sorella è un genio in chimica e abbastanza brava nello sport, e facendo la cheerleader non ci trovo niente di strano. A sentire Neville è fantastica, e anche un po’ pazza, ma pazza buona, non cattiva. Ha i capelli rossi, Neville gli ha definiti un po’ più scuri di quelli di Ron, ma non troppo. E poi dice che ha degli occhi stupendi, marroni come quelli di papà. E inoltre le sue amiche sono delle pazze scalmanate. Non vedo l’ora di conoscerla, chissà se le piacerò. La cosa un po’ mi preoccupa, ma cerco di non darlo a vedere. Però sono un po’ scocciato, avevo sperato in Sirius o Remus per sfogarmi, invece a quanto pare sono già andati là per il piano di Silente. Quindi sarò praticamente l’ultimo a vedere mia sorella.
 
 
Neville
 


-Oggi dovete fare qualcosa dopo la scuola?- domando alle mie compagnie. Alex e Robb oggi sono fuori con la squadra di tootball a festeggiare la vittoria. In teoria sarebbero dovute andare anche loro, ma la coach ha detto che erano fuori allenamento e che si stavano rammollendo, quindi non c’era niente da festeggiare. Le ha infatti fissato un doppio allenamento per stasera, ma sono riuscite a farlo rientrare nell’orario scolastico, così da non dover finire troppo tardi.

-No, io niente- rispondono in coro Sasha e Glory
-Io ho il lavoro al bar, e finisco alle 7, dopodiché devo andare da John, oggi lavorano entrambi i genitori-  Questa è Amy. Ho scoperto da poco che lavora in un bar, fa la cameriera e allo stesso tempo fa la baby-sitter per un bambino di 5 anni. Dice di adorarlo, ma detesta i genitori. Dice che sono le tipiche persone che pensano solamente al lavoro.
–E voi scansafatiche dovreste lavorare al progetto di scienze, tutti e tre- conclude, soffermandosi su di me. Sembra un misto tra mia nonna e la McGranitt quando fa così, mette i brividi.
-O andiamo, l’unica parte bella di questo progetto è che sono in gruppo con te, non puoi togliermi anche questa soddisfazione- Questa è Glory.
E così Sasha aggiunge –E poi sai che non riusciremo a fare niente senza di te, siamo uno peggio dell’altro in chimica.- Giusto per rincarare la dose.
-Sarete anche delle frane, ma il progetto è per domani mattina, quindi quando pensavate di farmelo fare esattamente?- Bene, la scusa perfetta.
-Be, potreste venire tutte quante a cena da me stanotte. Ho parlato a mia nonna e a mio padre di voi e sono tutte e due ansiosi di conoscervi. E Amy tu puoi portare anche John, così non dovrai restare rinchiusa in quella casa che odi tanto.- mi sono studiato questo discorsetto per bene, e cerco di essere convincente mentre lo dico. Le prime due accettano subito, entusiaste dell’offerta. Amy sembra un po’ più riluttante, e se ne esce con frasi della serie, non vorrei disturbare o roba simile, frasi che comunque metto subito a tacere dicendo che è stata un’idea di mia nonna e che le farà solamente piacere.
-O be, allora è perfetto- fa con un sorrisone –devo solo avvisare i signori Smith che porterò John a cena fuori. E Neville, ti prego, avverti tua nonna di non lasciare cose troppo preziose in giro, sai com’è, John è un bambino molto… vivace.
 
 
Amy



-Mary Alice, che intenzioni hai per stanotte?- è la voce amorevole di Joanna quella che mi raggiunge. È la direttrice dell’orfanotrofio in cui vivo, una specie di fata madrina travestita da Crudelia DeMon, e dico così perché a prima vista potrebbe sembrare anche cattiva, ma quando ha veramente la possibilità di essere crudele diventa improvvisamente un pasticcino alla crema. Con me lo ha fatto solo una volta...Ma sotto sotto so che mi adora. -Devo uscire, passo a prendere John e poi vado da un amico a cena. È nuovo qui e la nonna e il padre vogliono conoscere i suoi amici. E in più dobbiamo finire un progetto di scienze, quindi ne approfittiamo.- Le rispondo facendo spalline. Spero sia una cena informale, perché esco dall’orfanotrofio con i miei adorati jeans gialli e la felpa del lupo con le orecchie sul cappuccio. Sarà anche Giugno, ma a Londra di notte non puoi proprio uscire a magliettina. Casa di John non è lontana, e in più è anche presto, così me la prendo comoda e cerco di rilassarmi un po’. Appena arrivo alla porta mi trovo John vestito in Frac che mi aspetta. Guardandolo non mi può che scappare un sorriso, è adorabile questo bambino
-Ehi tesoro, si può sapere cosa ti sei messo?- Gli chiedo divertita -Il mio Prat- mi risponde –la mamma ha detto che lo dovevo mettere per il signor Johns, ma a me lui sta antipatico, quindi ho deciso di metterlo per i tuoi amici, perché loro sono simpatici.- Conclude con un forte cenno d’assenso, come per dimostrarsi pienamente convinto delle sue idee. Io lascio correre concedendomi però un sorriso esasperato e alzando gli occhi al cielo. Dopodiché cominciamo a incamminarci, neanche casa di Neville è lontana
-Amy?- mi chiede quando siamo quasi arrivati al punto di incontro con Glory e Sasha –dopo cena posso fare lo spettacolo di magia?- Mi chiede con un sorriso innocente –prometto che non farò volare nulla, farò solo come mi hai detto tu- sapevo che saremmo arrivati a questo punto
–No che non puoi John, ti ho già detto che non puoi fare lo spettacolo di magia davanti ad altre persone, ricordi? Neanche mamma e papà!- Odio dirle di no, ma non posso farglielo fare, non sa ancora controllarsi, io bene o male ci riesco, ma se lui comincia non si ferma più.-
-Va bene- mi dice deluso, strano, di solito devo sopportarlo di più quando si impunta in qualcosa. Quando arriviamo al punto troviamo le mie amiche che ci aspettano, e mi guardano esasperate per il mio ovvio ritardo, ormai non commentano neanche più talmente sono abituate. Arrivate alla casa ci guardiamo tutte stralunate –Sicure che sia questa? Certo che ne fanno di casino, per essere solo tre persone- dico prima di suonare il campanello. Aspettiamo giusto cinque secondi, prima che un uomo medio-alto venga ad aprire la porta. Ha i capelli rossi e un sorriso stampato in volto, e direi di tutto su quell’uomo, ma non sicuramente che è il padre di Neville.
 


Harry
 

Siamo arrivati a casa di Neville da un po’, ho incontrato Remus e Sirius (quando si è trasformato in umano credo che a Neville sia preso un colpo). Ho saputo che neanche loro hanno mai visto Mary, o Amy, come la chiama Neville. Cioè l’hanno vista, ma solo in una foto di Neville, dove è veramente stupenda. Ma dal vivo è un’altra cosa, così domani andremo ad accompagnarlo a scuola. Sembra una tipa apposto, ma la storia della cheerleader sta diventando pesante. Fred e George mi sembrano un po’ troppo eccitati all’idea che ci siano ragazze senza pantaloni, ma cerco di non pensarci troppo. Insomma, non posso essere geloso di mia sorella senza averla neanche incontrata. A un certo punto sentiamo suonare il campanello, e Neville fa una faccia strana.
-O cavolo- lo guardo decisamente confuso
-Che c’è Neville?- questa è Hermione
-Harry mi dispiace, mi sono completamente dimenticato- cosa c’entro io ora?
-Le ho invitate, le ho invitate a cena per finire il progetto di scienze- la sua faccia è un misto di scuse e sorrisi. La mia è decisamente il ritratto della disperazione. E ora che faccio? Non sono pronto a incontrare mia sorella. E se non dovessi piacerle? Vomiterò di certo,
-Devo sedermi- è l’unica cosa che riesco a dire, o a pensare, Dio sto per vomitare.
-Fatelo calmare, io vado ad aprire la porta- questo è il signor Weasley. Sto per conoscere mia sorella, e ora cosa le dico?
-No, non aprite quella porta!- questo è un incubo
-Ehi Harry calmati ok? Lei non sa chi sei, andrà tutto bene.- Già, lei non sa chi sono, andrà tutto bene. Forse ripetendomelo abbastanza bene potrei cominciare a crederci.
 
 
 
Salve gioielli. Ecco qui un altro mirabolante capitolo tutto per voi, Grazie ancora per il vostro sostegno, mi illumino ogni volta che vi fate vedere, e si illumina anche la fantasia! :D Spero che il capitolo vi piaccia, il prossimo parlerà della cena a casa di Neville ovviamente, e vedremo un Harry piuttosto nervoso! Riuscirà il nostro eroe ad avere una conversazione civile con la sorella? Mhh chissà! E così io vi dico ciao, alla prossima puntata, baci e abbracci.

Per chi dovesse essere interessato io Amy la immagino più o meno così: http://www.teenidols4you.com/picture.html?g=Actors&pe=bella_thorne&foto=554&act=791&mv=3492&pic=421640

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Capitolo 6
*** Sorprese e Claustrofobia ***


Amy



Siamo ancora nell’ingresso di casa di Neville, con l’uomo dai capelli rossi.
-O bene, voi dovete essere le amiche di Neville. Ci ha parlato molto di voi- dice con un sorriso. Per non sembrare maleducata restituisco il sorriso
-Lei è suo padre?- chiedo alla fine, giusto per fare conversazione
-No, veramente sono un amico del padre, siamo venuti per un paio di giorni a farli visita- io lo ammazzo a Neville, “figuratevi, non disturbate, siamo solo in tre”, certo come no. In tre più tutta l’arca di Noè! Scambio uno sguardo con le ragazze
-Oh be noi non sapevamo che avevano ospiti, dica a Neville di non preoccuparsi, finiremo il progetto a casa mia, davvero non vogliamo disturbare- Ma vengo interrotta da una voce molto famigliare
-Amy, non dire cavolate, vi ho invitate a cena, e vi ho già detto che non avreste disturbato- guardatelo, tutto tronfio nel suo sorrisetto innocente
-Già Gioia, ce l’avevi detto, ma non ci avevi detto che sarebbe stata una cena di famiglia- cerco di rivolgergli il sorriso più omicida che riesca a fare. Ma a quanto pare la cosa lo diverte al posto di spaventarlo. L’hai combinata grossa Neville Paciock.
-O avanti, ci sono solo un paio di persone in più, e tra queste non siete certo voi gli intrusi- dice con un sorriso, ma deve aver detto queste parole a voce troppo alta perché si sente dall’altra sala un
-Grazie Neville, bel modo di farci sentire a casa- detto da due voci identiche, a cui seguono due figure identiche. Hanno i capelli rossi come l’uomo che ci ha aperto la porta, e hanno tutt’e due lo stesso sorriso sghembo stampato in volto. Subito si avvicinano a noi
-Voi dovete essere le amiche di Neville. Noi siamo Fred e George, e questo è nostro padre, il grande Arthur Weasley.- Conclude il primo in modo teatrale.
-Certo che siete diverse da come vi avevamo immaginate. Insomma siete abbastanza normali, in quanto amiche di Neville credevamo foste provenienti da un altro pianeta.- dicono suadrandoci per bene
-Però Paciock, hai proprio dei bei gusti. Complimenti! A tutte e tre!- Per tutto il discorso si sono alternati la parola, e per finire ci concedono una strizzata d’occhio e uno sguardo malandrino. Però, comici questi due, e neanche niente male a dirla tutta.
-Avanti entrate, siete rimaste fuori anche per troppo tempo- Io mi accorgo solo in quel momento che manca qualcosa 
-John?- Mi giro preoccupata, e mi accorgo che è poco più in la giocando nelle aiuole
–Ehi piccolino, andiamo dentro che c’è freddo!- Dico prendendole la mano. Lui mi rivolge un sorriso e mi mette un fiorellino nei capelli.
-Grazie piccolo- e sorrido anche io 
–Pego- Ma appena si gira e vede tutta quella gente che lo osserva mi fa segno di prenderlo in braccio e si nasconde nella mia spalla, fa sempre così quando ha vergogna. 
-E così lui è il grande ometto, ma come siamo eleganti- dice il signor Weasley guardando il suo frac. Nel mentre abbiamo raggiunto il soggiorno
-Non c'era bisogno di vestirlo così elegante, lo sai vero?- mi fa Neville, ma gli sorrido dicendo
-O ha fatto tutto da solo- e facendogli l'occhiolino. La situazione che si presenta è piuttosto strana. Ci sono minimo dieci persone in questa stanza delle quali la maggior parte è con i capelli rossi. L'unico ragazzo con i capelli neri mi sta guardando strano, sembra che sia indeciso se mettersi a piangere o a vomitare, ma comunque non posso non notare i suoi occhi, sono di un verde stupefacente. E indecisa su cosa fare gli sorrido, e sembra che abbia fatto la cosa giusta perché si rilassa e mi sorride anche lui. Il primo a parlare è il ragazzo rosso accanto al moro, che dice una cosa del tutto inaspettata
-Ma non dovevano essere senza pantaloni?- al che non posso che scoppiare a ridere. Insomma, cosa cavolo dovrebbe significare?! Vedo subito il moro tirargli un colpo alla nuca e le uniche due ragazze alzare gli occhi al cielo e sbattersi una mano sulla fronte. -Lasciatelo perdere, ha qualche problema serio- Ecco di nuovo i gemelli delle meraviglie.
-Però, tutti rossi, mi piacciono i rossi, sono sempre i migliori- Dico con un sorriso, per allentare un po' la tensione. E a quanto pare le mie amiche hanno deciso di darmi una mano perché Glory aggiunge:
-Ecco lei con le sue cavolate. Non potevi evitarti questa uscita vero?- con una faccia esasperata, e Sasha:
-Strano che non trovava il modo per esaltare i suoi capelli, Gesù, non cambi mai- cos'ha contro i miei capelli?            
-Guarda che i miei capelli sono bellissimi, e l'unica ragione per cui ho detto quella frase era per fare un complimento- concludo convinta.
-O amore, non metto in dubbio che volessi fare un complimento, il punto è che se sei con persone che non ti conoscono il complimento lo fai a loro, e non a te, ma sappiamo che non ne sei capace, quindi ti perdoniamo, tranquilla- e no, adesso basta
-Guarda che io faccio i complimenti più belli del mondo- ok questa è una grande cavolata, ma una piccola bugia non ha mai fatto male a nessuno.
-Si certo, come no- bene, l'hanno voluto loro
-Neville?- dico spostando lo sguardo su di lui, e accorgendomi che stiamo facendo una delle nostre scenette davanti a degli sconosciuti -Si?- si può vedere dalla sua faccia che ha paura di quello che sto per chiedergli
-Tu mi vuoi bene vero?-
-Si, Amy, ti voglio bene-
-E sai anche che il progetto di scienze uscirà uno schifo senza di me, vero?-
-Si, lo so Amy- inutile dire che la sua faccia è esasperata
-Ma non vale, questa si chiama corruzione- Glory e il suo intervento idiota, sto solo facendo notare le mie qualità 
-No, Glory cara, questo si chiama valutare le opzoini in modo oggettivo.- Le dico guardandola per un secondo, per poi voltarmi di nuovo.
- Quindi, Neville, qual è la tua decisione, bada a quale sceglierai, ragazzo, potrebbe essere l'ultima che farai- Dio, adoro usare il tono da vecchio saggio.
-Gesù... Tu guardi troppi film- questa è Sasha                -Silenzio pasticcino, Neville deve dire che sono fantastica- A questo punto il chiato in causa diventa paonazzo
-Be, vedi Amy tu hai molte buone qualità ma...- è abbastanza incerto se dire quello che pensa o darsela a gambe, ma non le faciliterò il compito, se deve insultarmi che lo faccia davanti a me. Ok, forse la sto prendendo troppo a cuore, ma il fatto è che mi diverte troppo spaventarli.
-No, non ti azzardare Neville Paciock!- Ora se la sta davvero facendo sotto
-Be, quello che voglio di re è che...- ecco, ora viene la parte che mi piace di più -No, non dirlo neanche, ho capito, per te non conto niente, sono solo una vecchia scopa da usare per fare i compiti di chimica- adoro fare l'offesa, vedere le facce mortificate delle persone -Andiamo John- e così m'incamino teatralmente dall'altra parte della stanza
-questa parte è per i traditori- E così facendo facciamo la linguaccia a tutti. Abbiamo una sintonia unica io e John, non l'avevo mai avuto con nessuno, nemmeno con le mie amiche.
-Scusatela, non è contenta se non fa la primadonna!- si scusa Glory Poi mi viene in mente che le persone che ci fissano divertite sono davvero  degli sconosciuti, quindi faccio
-Ehi Nev, non ci presenti i tuoi amici?- mi sono quasi completamente dimenticata della scenetta di un secondo fa, quindi non faccio nemmeno l'offesa.
-Ah si certo scusate. Amy, Glory e Sasha, loro sono Fred e George- e indica i gemelli di prima - Hermione Granger- e indica la ragazza con i capelli castani -Ginny e Ron Weasley- indica gli altri due rossi - e infine lui è Harry, Harry Potter- finisce indicando il ragazzo con gli occhi verdi. Aspetta un attimo, Potter?
-Ehi Amy, un Potter come a te, magari siete pure parenti- Ecco l'uscita intelligente di Glory
-Si certo, come no- subito le rispondo. Ero talemente presa a guardare esasperata la mia amica che quasi non mi accorgevo delle strane occhiate dei presenti, quasi però... bo, vabbé Comunque vengo riportata alla realtà da un enorme cane nero che praticamente mi salta addosso, si può dire che alle altre non le calcola nemmeno, ma capota a me e mi lecca tutta la faccia. Quando ha finito la sua opera d'arte viene sgridato da tutti che urlano:
-Felpato- con lo sguardo alcuni scioccato e altri divertito. Mi accorgo che sono arrivate altre persone nella stanza. Un uomo adulto e due donne, una che dev'essere la mamma di tutti quei rossi vista la somiglianza, e un'anziana che identifico come la nonna di Neville. Mi alzo e sorrido a tutti, accarezzando il cane
-Tranquilli, non mi ha spaventato, e poi adoro i cani, quindi nessun problema, davvero- e concludo con un sorriso convincente. 
Però, questo cane ha la pelliccia più nera e più morbida che abbia mai visto.
-Però, è fantastico questo cane- dico così, realmente sorpresa, ma l'uomo appena entrato mi smonta subito
-Non dirglielo, sembra che capisca solo i complimenti-, e subito mi fa un sorriso gentile, sembra che le lucichino gli occhi per un attimo. Intanto il cane non lo calcola e mi salta di nuovo sopra, lasciandomi però la scelta di restare seduta e non sdraiata, anche se sul pavimento.
-Felpato vieni qua- ora è la donna a parlare, ma il cane non le da retta. E' comico questo cane, e non posso che fare un sorriso e continuare a grattargli le orecchie, sembra che gli piaccia. -Fred, George, vi prego, prendetelo.- Subito i due obbediscono, facendo un sorriso sarcastico, che non so cosa significhi. Uno lo prende e uno mi da una mano ad alzarmi da terra, si può dire che mi solevi manco fossi una piuma. Cavolo, a guardarlo da vicino è ancora più grosso.  
-Però, niente male i bicipiti- No, non è vero che l'ho detto a voce alta... si, è vero. Il lato positivo è che l'ho detto con voce abbastanza bassa in modo che solo lui possa aver sentito
-Scusa, davvero, è che non sempre penso che quello che sto per dire possa non essere intelligente, per questo finisco per uscirne con queste perle- Cerco di spiegare, e poi faccio quello che più mi viene naturale, sorrido e dico    -Grazie comunque, chiunque tu sia dei due- Solo io potevo uscirmene con un discorso del genere, a volte penso che dovrei scrivere un libro, lo chiamerei "Mary Alice e le sue figure di merda", seriamente, sarebbe un successone. Ma lui non la prende male, anzi mi fa un sorriso e dice
-Sono Fred, comunque, e grazie per i bicipiti- e ora una persona normale dovrebbe arrossire, ma io sono io, quindi gli strizzo l'occhio. Veniamo interrotte da Neville e le sue presentazioni
-Comunque questa è la signora Weasley, altrimenti detta Molly, poi ci sono mia nonna e Rem..., cioè, mio padre. Lui è mio padre- da come l'ha detto sembra che voglia convincere più se stesso che noi del fatto che quell'uomo sia suo padre, ma... dettagli.
Prima di fare un altro passo mi accorgo della mancanza di John. Possibile che oggi non riesca a tenerlo fermo?         
-Gesù, dov'è John?- chiedo esasperata. A rispondermi è il padre di Neville 
-John è il bambino?- mi chiede,e rispondo con un cenno d'assenso
-Oh, è in bagno, mi ha chiesto se potevo accompagnarlo ma non ha voluto che restassi. E' molto indipendente per avere solo cinque anni- mi dice con un sorriso, e in qualche modo mi sento orgogliosa
-Si, in effetti fa praticamente tutto da solo.- dico prima di rivolgermi alla nonna di Neville.
-Signora, non ha oggetti pericolosi in bagno vero?- Non posso fare a meno di rivolgerle uno sguardo preoccupato
-No cara, stai tranquilla, è difficile che si faccia male- mi risponde gentile, ma ovviamente ha frainteso
-No signora, io non mi preoccupo per John, mi preoccupo per il suo bagno, sa com'è, quando ci si mette John sa essere veramente creativo.- Le dico con un sorriso
-Può indicarmi il bagno? Voglio solo vedere se sta facendo qualcosa che non dovrebbe fare.- Ma qualcuno mi interrompe
-Vieni, ti accompagno io- E' il ragazzo con gli occhi belli che si offre. Mi pare si chiami Harry.
-Oh, ok, grazie- gli faccio un sorriso.
Passando sussurro a Neville un -Torno subito- e gli faccio un sorriso.


Davanti a noi c'è un lungo corridoio, abbastanza illuminato, per questo John non ha avuto paura di rimanere da solo. Arriviamo subito al bagno e busso
-John, sei lì dentro? John?-
-Amy, sei tu?- sbaglio o sta piangendo?
-Si John. Piccolo? Sono io, apri.-
-Non ci riesco Amy, la chiave non gira, Amy, ho paura, è come quella volta, e la chiave non gira-
-Merda- non posso impedirmi di dirlo -John restisti ok? Ora ti tiro fuori- devo avere la faccia sconvolta perché Harry mi guarda preoccupato e chiede: -Che succede?- proprio oggi mi doveva capitare questo
-E' claustrofobico, da quando aveva tre anni, è caduto nel pozzo della piazza ed è rimasto la per cinque ore. Non è molto profondo quindi non si è fatto troppo male, ma non riusciva a uscire. E la mamma stava lavorando quindi non se n'è resa conto.- Si vedeva dalla sua faccia che era scioccato,
-Se lo lascio troppo la dentro si farà prendere dal panico- cavolo, avanti Amy pensa, pensa... ma certo!
-Ehi John, ci sei?- ringrazio il cielo di essermi messa delle forcine nei capelli  -Si Amy, ma ho paura- devo fare in fretta -Ehi piccolo, devi resistere ancora un secondo, ok?-
-Ok- la sua voce è appena un sussurro.
-Piccolo devi togliere la chiave dalla porta, ok? Solo questo, togli la chiave dalla porta!-
-Fatto- mi dice solo questo. Faccio tutto nel giro di tre secondi. Ho imparato ad aprire le porte con le forcine quando avevo cinque anni, avevamo un'altra direttrice all'orfanotrofio e non mi sopportava molto, così mi rinchiudeva sempre in camera mia, e non è che la cosa mi andasse molto a genio. Appena sento crack apro la porta. John è sdraiato per terra, e per poco non perde i sensi. Lo prendo subito in braccio. Harry è ancora scioccato, ma si riprende subito. -Sta bene?- si, sta bene, dico a me stessa.
-Si, tranquillo, va tutto bene- gli dico con un sorriso, ma inutile dire che mi sono presa un bello spavento e che ho praticamente le lacrime agli occhi.
-Ehi- mi sorride dolce, menomale che c'era lui, è rassicurante questo ragazzo, sarà per quegli occhi.
-Scusa- cerco di respirare bene per calmarmi
-E' che mi è preso un colpo- ormai sono abbastanza controllata, ma lui si avvicina e mi abbraccia comunque, chissà che faccia devo avere. Ma non mi importa più di tanto. Mi godo per un po' l'abbraccio, poi mi stacco e mi asciugo le lacrime che mi sono sfuggite.

-Dovresti cominciare ad andare dagli altri, si staranno preoccupando. Noi arriviamo- Gli dico con un sorriso. Spero capisca che voglio rimanere un po' sola con John, e dal suo sguardo capisco che ha capito.
-Certo, vi aspetto là- ha un sorriso dolcissimo questo ragazzo, e poi penso che non l'ho nemmeno ringraziato
-Ehi Harry?-, apetto che si giri,
-Grazie-.
-Figurati- di nuovo quel sorriso dolce.

Quando rimango sola con John lo guardo bene, lui si che è sconvolto. Ha il viso rigato di lacrime che sono scoppiate solo
ora. Si dev'essere spaventato a morte.
-Ehi piccolino- non riesco a controlarmi, così scoppio di nuovo anche io
-Piccolo, va tutto bene, ci sono io qui, va tutto bene, è tutto finito, ok?-
-Si, tutto fidito- ha il naso tappato per il pianto.
-Adesso torniamo là e facciamo un grande sorriso a tutti, ok? Grande come il sole, ok? Prova a farlo prima a me, fammi uno di quei tuoi sorrisoni enormi, avanti.- lui mi guarda per un po' si raccoglie le lacrime, tira sù col naso e poi mi fa un sorriso tremolante, ma per il momento può bastare
-Bravissimo piccolo- gli do un bacio sulla fronte. Entro veloce in bagno per sciacquarmi la faccia, quando il mio aspetto torna come quello di una persona normale ci incaminiamo verso il soggiorno. Ovviamente Harry ha raccontato a tutti quello che è successo, e così ci guardano un po' preoccupati. Ma faccio loro un sorriso come a dire "fate finta di nulla", e loro sembrano capire. Glory dice giusto per allegerire l'aria:
-Ehi ometto, stavamo aspettando tutti te- Lui la guarda e le sorride dolce. Poi mi guarda e lo metto giù. Si avvicina e mi dice una cosa all'orecchio. Io annuisco e gli strizzo l'occhio. Dopodiché si prende la rincorsa e fa una cosa che stupisce tutti quanti; va da Harry e gli salta addosso, poi lo guarda e gli dice semplicemente:
-Gatie- con un sorriso.




Salve BelliCapelli! :) Eccone un altro appena sfornato per voi! So che questo in teoria doveva essere il capitolo della cena e che cena non se ne vede, ma stava diventando troppo lungo, e così ho deciso di tagliare (di nuovo) Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi sostengono. Tanti baci tanti abbracci tante coccole e tante cose belle, vi adoro, ciao! :)

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Capitolo 7
*** Se sei felice e tu lo sai... Babbo Natale ti mangia. ***


Harry

Siamo nel soggiorno della casa provvisoria di Neville, e loro stanno finendo di fare il progetto di scienze a cui stavano lavorando. È la riproduzione di un vulcano. Il modellino era già pronto, credo stiano lavorando agli effetti della lava e tutto il resto. Ma praticamente Amy sta facendo tutto da sola.
La cosa comica è che tutti i Weasley sono impressionati da questa situazione, credo che non avessero mai visto il modellino di un vulcano, o comunque mai sentito parlare di chimica, loro sono abituati a pozioni e cose esclusivamente magiche. Neville è un po’ meno impressionato, deve aver visto queste cose già a scuola. 
-Ecco fatto, ora dovrebbe funzionare- appena Amy parla tutti i Weasley si rizzano in piedi per guardare. Lei fa delle manovre con una piccola levetta e subito la lava comincia a bollire, e io comincio a ridere. Davvero, vorrei avere una macchina fotografica per immortalare Ron, ha un'espressione impagabile.
Anche le altre sembrano abbastanza soddisfatte del lavoro, e così decidono di ritirare tutto e di preparare per la cena. Ma ovviamente Neville e la sua fantastica memoria rovinano tutto, infatti noi non eravamo gli unici a non sapere della cena, a quanto pare quel genio del mio compagno si è dimenticato di avvisare persino la nonna, che di conseguenza non ha preparato nulla.
-Davvero mi dispiace, e che ero proprio convinto di averlelo detto, non so come abbia fatto!- la stanza ormai è piena di gente che ride o esasperata o isterica per la fame.
La prima a parlare è Amy
-Non preoccuparti Nev, non fa niente, possiamo prendere qualcosa di pronto. Il bar dove lavoro fa anche delle pizze, posso chiamare il proprietario e chiedergli in quanto potranno essere pronte. Non dovrebbero tardare molto- Merlino, sono un secolo senza mangiare pizza, che tra tutte le prelibattezze di Hogwarts non è compresa. Non credo che i maghi ne conoscano l'esistenza, e infatti Ron se ne sta per uscire con un bel "Che cos'è la pizza", ma per fortuna Hermione è più veloce di lui, e decide che è meglio intervenire
-Si, sono da un secolo senza mangiarne, perché non la prendiamo. Magari pizza e Coca Cola, non desidero altro- e dicendo questo lancia uno sguardo più che eloquente a Ron e agli altri Weasley. Menomale che è intervenuta, ok che delle persone siano affascinate dalla chimica, ma che dei soggetti non conoscano la pizza è un po' sospetto. Intanto Mary Alice si allontana per chiamare il bar, ordiniamo tutto là dato che ci siamo.
C'è un'altra cosa che voglio fare, dato che abbiamo cominciato ad istruire i maghetti purosangue sulla cultura babbana perché non andare fino in fondo?
-Perché non guardiamo anche un film, dato che avete finito i compiti e non dovete fare niente abbiamo la serata libera.-
Alla mia bellissima uscita seguono due reazioni: i maghetti disadatati mi guardano come se non capissero la mia lingua, i babbani malcapitati come se io avessi avuto una splendida idea.
-Perché no, sarà divertente!- questa è Sasha, diventata entusiasta tutto d'un tratto. -Neville hai qualcosa qua? Altrimenti lo possiamo noleggiare, ma dubito che il negozio sia ancora aperto.- In effetti a questo non avevo pensato, se ti abitui alla magia è uno shock dopo pensare che non puoi usarla per tutto.
-Ho solo quelli che mi ha consigliato Glory, quelli di qui stavamo parlando l'altro giorno, ma non riesco a far funzionare il lettore DVD, ho seguito tutte le istruzioni, ma quella cosa non si accende nemmeno!- Sasha lo guarda esasperata, devono aver capito da subito che Neville è una frana con le cosa pratiche.
-Fammi vedere- la conduce davanti al televisore, e le mostra tutti i procedimenti che ha fatto, indicando di tanto in tanto il libretto delle istruzioni come prova che lui le ha veramente seguite tutte, e affermando che quell'aggeggio infernale ce l'ha con lui. Il suo monologo viene interrotto da John che lo guarda come se Neville ci stesse tutti prendendo in giro, tanto la soluzione gli sembra ovvia.
-Neville, non hai tacato la pina!- dice infatti indicando la presa della corrente libera. Neville ovviamente non sa nemmeno di che sta parlando, dato che quel particolare non c'era nel libretto delle istruzioni, e continua a guardarlo pronto a ribattere. Ma Hermione decide di nuovo di salvare la situazione e accorre a rimediare al danno, e in pochi istanti la lucina del lettore si illumina. Neville la guarda per un  po' e l'unica cosa che riesce a dire è
-Ohhh- con la faccia più ebete che gli abbia mai visto, e ho detto tutto.
Amy torna subito in sala e dice di aver chiamato, le pizze saranno pronte tra dieci minuti.
- E' meglio che inizi a incaminarmi, non è molto vicino e per raggiungerla a piedi ci vogliono quasi sicuramente tutti e dieci.- Dice con un sorriso
-Ma non puoi andare da sola, c'è buoi fuori, e Remus dice che non è un quartiere molto tranquillo, soprattutto di notte!- Questa è la signora Weasley che non può impedirsi di fare la mamma preoccupata con chiunque.
Prima che Amy possa ribattere Fred interviene
-Posso accompagnarla io, se non ci sono problemi-
Lei lo guarda per un po', e poi sorride. Fred non me la conta giusta, non è il genere di persone famosa per la sua gentilezza, e sono pronto a giurare che non sta andando sicuramente per farci un favore, data la sua pigrizia, chissà cosa sta escogitando. E a quanto pare non sono l'unico a pensarlo dato che lo guardiamo tutti stranito, persino George. La signora Weasley è la prima a riprendersi
-Be va già meglio, almeno siete in due, ma state attenti!- 
-Non si preoccupi signora Weasley, saremo qui in un attimo- la rassicura Amy. Dopodiché si girà verso John per dirgli di fare il bravo, ed esce dal soggiorno seguita da Fred.
In pochi secondi la sala diventa di nuovo rumorosa, Neville, Sasha e Glory stanno scegliendo il film, V per Vendetta o Shrek, ma data la presenza di John credo che abbiamo optato per il secondo. A quanto ho capito il primo gliel'ha consigliato Amy. Glory dice che lo sa a memoria. E in qualche modo la cosa mi rende felice, perché anche io adoro qual film. Sarebbe stato bello vederlo assieme, ma sarà per la prossima volta.


Amy

L'uscita di Fred mi ha lasciata sorpresa, non mi sembra il tipo di persone che si offre per far favori, ma forse vuole solo vedere il paesaggio, d'altronde sono arrivati in città solo oggi. Anche se non è che si veda molto di notte.
-Allora come ti sembriamo?- subito interrompe i miei pensieri.
-O be, siete più movimentati delle altre famiglie che conosco, ma mi piace. Sembrate uniti.-  E' vero tutto, possono sembrare anche un circo chiassoso, ma è evidente l'affetto che li lega, dato che me ne sono accorta in poco più di due ore che ho passato con loro.
-Harry ed Hermione non sono della vostra famiglia vero?- So già la risposta, ma non voglio annoriarlo, qiundi cerco di intavolare una converazione.
-Oh, no, o almeno non direttamente. Sono amici di Ron, quindi molte volte passano le vacanze con noi. Ormai li consideriamo di famiglia però.- Conclude con un sorriso. Ma poi continua
-E Neville comè a scuola? Non l'ho mai avuto come compagno ma dev'essere un vero spasso- Dicendo questo non può impedirsi di fare un sorriso, e neanche io. Ovviamente non è cattiva la sua affermazione, lo prende in giro come io farei con Glory o Sasha.
-O non è affatto male. Alla fine è solamente insicuro, ha molti più potenziali di quanto creda lui stesso. E poi ci sono giorni in cui è adorabile. Tipo quando vede che sei giù per qualche cosa, si sente responsabile per la tua felicità e allora fa di tutto per risolvere la situazione. E non è vero che è così impacciato, la maggior parte delle volte lo fa per farti sentire a tuo agio, e davvero, è na cosa adorabile.- Credo di essermi animata un po' troppo parlando di Neville, è solo che quel ragazzo mi ha conquistato, non come un ragazzo conquista una ragazza, ma come un amico speciale.
Comunque Fred mi guarda curioso e un po' divertito
-Ehi, non è che ti piace?- fa quel suo sorriso malandrino che ha sempre stampato in volto, e gli si illuminano gli occhi.
-No, o almeno non in quel senso, è un amico.- Dico semplicemente, e so che è la verità. Ma Fred non sembra troppo convinto, dato che il suo sorriso diventa più grande e più malandrino.
-Davvero, guarda che sto dicendo la verità- Odio quando dico la verità e le persone non mi credono, la trovo una grande ingiustizia. Così per rendere il tutto più convincente comincio a puntargli il dito contro e a sbatterglielo sul petto
-Guarda che è vero, e non fare quella faccia perché ho ragione io- Ma siamo tutti e due presi dalla conversazione e quindi non ci accorgiamo che il pavimento vicino al bar dove ormai siamo vicini e scivoloso e così cadiamo come due patate. La cosa più imbarazzante e che lui mi cade sopra, fa giusto in tempo a mettere le sue braccia dìsotto la mia schiena pe impedire che mi faccia male, e finiamo spiacicati al pavimento.
Uccidetemi adesso!
In quale mondo ingiusto una persona è capace di fare centocinquanta figuraccie in un solo giorno? Seriamente, credo di essere una specia di calamità per queste cose. Mentre alzo la testa cerco di non fare una faccia troppo strana, non vorrei che pensasse che mi sono fatta male, perché veramente non è così. Credo che non si possa dire lo stesso di lui, datto che praticamente si è gratuggiato le mani per salvarmi la schiena.


Fred

Merlino, credo di non aver mai fatto una caduta così imbecille da quando avevo tre anni. Certo non posso dire che l'atterraggio sia stato scomodo, sono praticamente steso sopra Amy, e sarà anche la sorella di Harry e praticamente una sconosciuta, ma è pur sempre una ragazza, e io pur sempre un adolesciente. L'unico lato negativo è che le mani mi bruciano un pochino, ma non più di tanto, giusto qualche graffio. Alzo gli occhi per controllare che anche per lei vada tutto bene, e mi accorgo che ha una faccia buffissima, quella che si ha sempre quando si cerca appunto di fare una faccia normale. E io non devo sembrare migliore dato che comincia a ridere appena mi vede. E così inizio a ridere anche io. Sto morendo seriamente, un'altra risata e scoppio. Cerco di calmarmi e la guardo. Però, se era così la madre di Harry era prorpio una tipetta niente male. Anche se sono sempre gli occhi quelli che colpiscono di più Sembrano fatti di cioccolata calda, di quella dolce, ma non troppo.
Continuo a guardarla e lei racambia, e smette di ridere come me. Dopo qualche secondo, o forse molti minuti mi accorgo che siamo stesi per strada all'entrata di un bar, e che agli occhi degli altri non dobbiamo sembrare esattamente due persone normali, perciò mi schiarisco la voce e faccio per alzarmi. Lei fa lo stesso e guarda da un'altra parte, cosa che mi rincuora fortemente. Sto provando una sensazione strana, se non mi conoscessi bene direi imbarazzo, ma mi conosco bene quindi no...
-Tutto bene?- Quasi mi dimentico delle buone maniere
-Si, tranquillo, non mi sono fatta niente, tu?- mi sorride, non come prima, questo è un sorriso un  po' più calmo.
-Oh si, tranquilla, nemmeno io mi sono fatto niente-
Ti prego parla, parla parla...
-Bene, meglio così. Entriamo, le pizze ormai saranno pronte e dobbiamo muoverci se le vogliamo mangiare calde-
Certo, che scemo, le pizze, la cena, gli altri, me ne stavo dimenticando
-Si, giusto, dobbiamo muoverci- Cerco di sorridere disinvolto e le apro la porta in un gesto teatrale, lei mi guarda divertita e mi sorride più sciolta. Chissà che cavolo è successo prima, va be', meglio non pensarci più.



Amy

Ci abbiamo messo più del previsto a prendere le pizze, colpa di piccoli incidenti imprevvisti. Tutto sommato però mi sono divertita, all'inizio non sapevo che fare, ma Fred è un tipo più esaurito di me, quindi abbiamo percorso il resto della strada ridendo come scemi. Credo che la maggior parte delle persone che abbiamo incontrato abbia creduto che eravamo ubriachi, ma non mi importa più di tanto, almeno avranno qualcosa di cui parlare.
Comunque ormai siamo arrivati a casa di Neville. Ci ha aperto John, in braccio a George. Ora mi sembra un po' più diverso da Fred, come se avesse la faccia un po' più tonda, ma forse è solo la mia immaginazione.
Guarderemmo Shrek, come concordato prima. Peccato, insomma adoro Shrek, e lo guarderei ancora centinaia e centinaia di volte, ma V per Vendetta è V per Vendetta. Comunque non faccio storia, anche perché non è esattamente un film adatto a John.
E' impressionante come si trovi a suo agio con queste persone, non lo vedo così sciolto nemmeno con i suoi genitori, e anche con Glory e Sasha non lo è mai stato, però.
Dopo aver preparato la tavola tagliamo a spicchi le pizze e ognuno si prende il gusto che preferisce. Le faccie che fanno i Weasley sono davvero buffe, come se non avessero mai mangiato pizza in vita loro. Solo Arthur non le presta molta attenzione, è troppo affascianto dal televisore. 
Però, che tipi strani questi qui. E per di più dicono di non aver mai visto Shrek! Andiamo, persino gli alieni l'hanno visto.
In compenso ci siamo noi che lo conosciamo tutte a memoria, compreso John. Bel modo di fare la figura delle persone mature con degli estranei, veramente, una genialata. Comunque appena inizia il film tutti lo guardano come se fosse la fonte della giovinezza, e non posso fare a meno di fare una faccia divertita. Come non posso impedirmi di ridere come un'idiota a qualsiasi uscita di ciucchino, che è, è sarà sempre il mio idolo più grande. Andiamo, è un ciuco che vola, parla, ha come migliore amico un orco e si sposa con un drago e voi non lo considerate la creatura più figa della Terra? Dovreste rivedere le vostre pririotà!
Alla fine del film Glory e Sasha hanno ritenuto opportuno, per qualche strano motivo, informare i nostri compagni delle nostre mirabolanti avventure da piccole, puntando ovviamente me come cattiva della situazione, e abbiamo intrattenuto per la seconda volta in una serata questa povera gente con uno dei nostri teatrini. 
-Guardate che io ero la bambina più dolce della Terra, si innamoravano tutti di me- dico offesa a Glory, che mi ha appena accusato di essere stata una bambina subdola. Non è mica colpa mia se sapevo come difendermi.
-Tu non eri una bambina gentile, ci spaventavi sempre, e ti piacceva farlo, e non negarlo- Devo ammetterlo, ha ragione, ma avevo sempre un motivo più che valido per farlo.
-Non è vero, e anche se lo fosse era per un motivo valido!-
-Non è vero, non c'era mai un motivo, come quella storia su Babbo Natale!- Questa è Sasha, Dio che ridere quella storia, ogni volta che ci penso mi sento un genio del male. Ma non posso fare a meno di arrossire, perché mi rendo conto che solo una mente disturbata potrebbe creare una storia del genere.
-Già, quella storia mi ha traumatizzato, e se ci penso ho paura ancora oggi!- le da man forte Glory
-Quale storia, questa non me l'avete raccontata!- Questo è Neville
-La storia di Babbo Natale nella versione di Mary Alice Potter- Recita Glory con un finto tono saccente -Un po' tipo Saw l'enigmista, giusto per farti cagare un po' sotto-
-Alt,alt. Prima di raccontare quella storia c'è da dire che innanzittutto è una storia senza pari, ed è assolutamente fantastica considerato che avevo 5 anni quando l'ho inventata. Come seconda cosa c'è da dire il motivo per cui ve lo rifilata.- Mi difendo io, le colpe non sono mica tutte le mie. E così comincio a raccontare
-Dovete sapere, che quando eravamo piccole frequentavamo l'asilo insieme. Ogni Natale loro tornavano all'asilo con dei bellissimi regali, mentre a me nessuno mi regalava mai niente, e così Glory, da bambina odiosa quale era mi sgridava dicendo che la ragione era che io avevo fatto da cattiva durante l'anno, quindi Babbo Natale per punirmi non mi portava i regali. Il terzo anno di asilo scoprì che Babbo Natale non esisteva, e così decisi di fare uno scherzo a tutte le bambine che mi avevano preso in giro.- E qui non posso fare a meno di sorridere sadica, quasi senza accorgermi che tutti mi guardano divertiti, non sapendo cosa aspettarsi.
-Mi inventai che Babbo Natale portava dei regali solo a bambini selezionati, ovvero quelli che un giorno sarebbero diventati i suoi elfi schiavi. Lui infatti mandava le sue ancelle, che nella mia storia erano rappresentate da giovani donne, che avevano il compito di mangiari questi bambini quando li ritenevano pronti per la vita al Polo Nord. Ecco spiegato perché le donne avevano la pancia gonfia. Per ripagarle del duro lavoro che compivano lui dopo nove mesi di digestione le mandava dei bambini nuovi di zecca da crescere e far diventare forti. Ma Glory fu la più difficile da convincere, e così come prova usai i bambini che adottavano all'orfanotrofio, dissi infatti che erano tutti bambini rapiti da Babbo Natale, e che era per quello che a me non mi avevano ancora adottato, io non ero destinata a diventare un elfo, mentre loro si.- E finendo la storia posso notare le loro facce che guardano increduli me e divertiti Glory e Sasha che sono ancora mezzo spaventate. Soprattutto Harry non può fare a meno di ridere e subito Sasha lo riprende
-Guarda che non fa ridere! Quella storia è stata un trauma psicologico, ho avuto paura che mia madre mi mangiasse per un anno intero. E non è una cosa divertente- Sto crepando, seriamente.
-Infatti, e tu smettila di ridere, dovresti sentirti in colpa- oh no, non mi sentirò mai in colpa per questa storia
-Oh no tesoro, peggio per voi che mi prendevate in giro perché non ricevevo regali, così imparate!- annuisco convinta. Persino John mi guarda divertito, non l'ha scandalizzato la storia, sa già che Babbo Natale non esiste, quindi no problem. 
Comunque credo di aver scandalizzato un po' tutti, gli occhi marroni riescono sempre a confendere tutti faccendomi sembrare un angioletto, non certo una bambina malefica.
Per il resto la serata in generale è stata super divertentissima. Credo di non aver mai riso così tanto in vita mia, e anche gli amici di Neville sembra non si siano annoiati affatto. Abbiamo giocato a scacchi, all'inizio sembravano tutti un po' perplessi per non so cosa ma alla fine è inutile dire che ci hanno battuto miseramente. Ma non avevo dubbi, soprattutto per me, che avrei anche potuto sfidare un paguro e ottenere lo stesso risultato. Però devo dire che mi sono presa la rivincita giocando a pinella. Abbiamo giocato in coppia, ed ero con Harry, mai fatta partita più emozionante; li abbiamo stracciati tutti quanti. Ogni tanto sbuccava fuori il cane Felpato, e veniva a farsi coccolare da me, ma nessun disturbo, è adorabile.
Ma non sono certo potuti mancare gli imprevvisti, a quanto pare il signor JohnSonoUnBambinoIngenuo, quando io ero assente ha suplicato i padroni di casa di poter fare il suo famoso spettacolo di magia, e ovviamente loro inteneriti gliel'hanno concesso. Per fortuna però è andato tutto bene e non hanno sospettato nula, dato che si è limitato a fare un intruglio puzzolente con uova di drago, cacca di scimmia, occhi di serpente e sangue di leone (ovvero cacao, resti di pizza e zucchero, mischiando il tutto con della Coca Cola). 
Veramente, spero che Neville resti qui a lungo, mi sono sentita quasi a casa, ed era da moltissimo tempo che non mi sentivo così...


Salve Ciurma :) La prima cosa che mi sento in dovere di dirvi è scusate per il ritardo! Ho cominciato questo capitolo circa la settimana scorsa e tra l'inizio della scuola, feste di qua e feste di là non sono mai riuscita a completarlo. Non ho idea di che cosa ne sia uscito perché non l'ho riletto, ma spero che non faccia troppo schifo. Spero che non mi abbiate già dimenticato, e ringrazio tutti quelli che hanno recensito che seguone o preferiscono o fanno altre cose belle per la storia. Vi amo! Riguardo alla sanità mentale di Amy c'è da dire che io sono la scrittrice, quindi non potrà mai essere una persona molto equilibrata. Comunque non so più che cosa sto scrivendo quindi jhwxbejnhowe e tanti baci a tutti! Kiss kiss kiss smack smack smack kiss smack jingle bells merry christams speriamo che domani faccia sole non bevete troppa acqua non uscite con la pioggia, andate nel Paesedovele voltenonfinivano mai e Ciao. Addio Ciao, oaiC oiddA. Ok basta, scusate, vi adoro, domani vado a farmi curare.

P.S. E' iniziata la scuola, uccidetemi tutti quanti
P.P.S. E' iniziata la scuola, e la mia scuola non è Hogwarts. Ammazzatemi tutti quanti. 
P.P.P.S Ciao!

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Capitolo 8
*** Sorprese luccicanti ***


Harry:


Dio, non ho mai riso così tanto come ieri sera. E' stato fantastico, le adoro tutte, ma lei è veramente qualcosa di speciale, qualcosa che mi è sempre mancato. Per una sera intera mi sono divertito e ho smesso di pensare a tutto quello he è successo quest'anno, ma poi la notte torna ogni cosa, e rivedo Cedric, e rivedo lui. Comunque non voglio pensarci. Oggi vedrò Silente, dice che deve parlarmi. Chissà cosa avrà da dire... Voglio farle conoscere Amy, anche se probabilmente saprà già tutto. E devo pensare a come dirle tutto, avvolte mi dimentico che per lei non sono nient'altro che un amico di Neville, e la cosa è piuttosto deprimente, quindi cerco di non pensarci. Comunque tra poco inizieranno le vacanze anche per loro, e potrò trascorrere più tempo insieme a lei. Neville dice che Amy dovrà fare il discorso di commiato. Dev'essere una cosa buffissima vederla parlare in pubblico, potrà anche far finta di essere sicura di sé, ma sotto sotto è una ragazza normalissima, con complessi e tutto il resto. Comunque siamo tutti eccitati, ma dopo di me in scala di ansia credo di poter collocare Remus e Sirius. Non ho mai visto quei due così euforici, soprattutto Remus, che è sempre così calmo, ma in fondo è il padrino! Sono le 10.10, Silente dovrebbe arrivare a momenti. La casa è ancora silenziosa, la Signora Weasley è uscita a comprare qualcosa per il pranzo, è incredibile il loro desiderio di sembrare normali, il signor Weasley è a lavoro, Rem è uscito e glia altri si godono i primi giorno di vacanza stando a letto fino a tardi, tranne ovviamente Neville che è a scuola, e Sirius che è fuori a fare non so cosa. Passano solo alcuni minuti e il campanello suona, dev'essere Silente. Come apro a porta mi ritrovo infatti davanti a un cespuglio bianco, affiancato da un contorno nero... aspettate un attimo, che diavolo ci fa qua Piton? Fantastico, proprio oggi che la giornata è cominciata bene, ci doveva essere lui a rovinare tutto.
-Buongiorno professore- lo ignoro completamente, magari sparirà.
-Buongiorno Harry- mi sorride bonario, ho sempre paura che mi legga nel pensiero -spero di non averti svegliato-
-O no, stia tranquillo signore, sono sveglio da un po'- la macchia nera non se ne va, quindi sono costretto a essere cortese anche con lei -Accomodatevi- spalanco maggiormente la porta.
-Gli adulti sono usciti, e gli altri stanno dormendo, e lo faranno ancora per un po', quindi abbiamo tempo- voglio sapere quello che ha da dirmi, credo niente di importante, ma ho imparato a non sottovalutarlo, l'ultima volta ho scoperto di avere una sorella, questa volta potrebbe uscirsene con una cugina dispersa, magari la bella coppia di Dadley.
-Di che cosa voleva parlarmi signore? Qualcosa di importante?- cero di restare tranquillo.
-No Harry, niente di ché- sorride calmo -volevo solamente sentire come stai. E' andato tutto bene?-
-O si, più che bene, ma non abbiamo ancora detto nulla ad Amy, ci è sembrato più opportuno aspettare lei, nessun'altro sa come si fa- Noto subito lo sguardo perplesso di Piton. -Che si fa cosa, Potter?- lo detesto, lui, quella voce così atona, lui, i suoi capelli, lui, lo detesto!
-Be sa, come si dice a una strega che è effettivamente una strega, non è una cosa facile-
-Non devi preoccuparti per questo, forse è meglio aspettare un po'- mi rassicura Silente.
-Cosa dovremmo aspettare? Pensavo fossimo venuti qua per fare questo, preside-
-O certo, ma non ancora. Credo sia opportuno conoscere un poco la ragazza prima. Per questo siamo qua- Piton lo guarda scettico.
-E' davvero così importante stabilire quanto è simpatica questa bambina? Non potremo verificarlo in seguito?-
-Non voglio verificare la sua simpatia, Severus, voglio capire cosa ha fatto. Questa ragazza ha sicuramente capito di avere qualcosa di strano, e io voglio capire come se l'ha spiegato- Piton è sempre più scettico, e questa volta mi trovo ad essere d'accordo con lui.
-Non potrebbe chiederlelo di persona signore? Non credo che mentirebbe su un cosa del genere, perché dovrebbe?- Silente mi guarda calmo
-So che hai fretta di riavere tua sorella Harry, ma per ora è meglio aspettare- mi sorride nuovamente
-Lo faremmo dopo il diploma, dopotutto mancano solo 3 giorni, non è poi così tanto.-



Amy

Dio, odio la coach Montgomery. Mai conosciuto persona così odiosa! Si vede da tre miglia che prova un sadico piacere nel farci fare esercizi impossibili, il tutto dopo mezz'ora di corsa. Siamo cheerleader, non dobbiamo vincere una maratona! Comunque mancano solo cinque minuti, poi potrò dirmi libera. Robb e Alex sono tornati da quel ritiro per il football, quindi oggi a mensa ci saremmo tutti. Appena suona la campana raggiungo Sasha e Glory dall'altra parte del campo e subito andiamo a mangiare, dopo due ore di esercizio siamo piuttosto affamate. Sono due giorni che il professor Montgomery, appunto il marito della coach, mi ha affidato il compito di scrivere il discorso di commiato, io sono già in crisi. Insomma, cosa dovrei scrivere?! Per il momento l'unica cosa che mi è venuta è stato "Signore e Signori", poi mi sono bloccata, quindi credo che comincerò con "Ladies and Gentlemen", almeno fa più effetto. Ma va' be', lasciamo perdere. Il compito sul vulcano alla fine è andato bene, ci siamo beccati tutti quanti un 9 pieno in chimica. Neville dice che sono tutti contenti, così tanto che voleva invitarci anche oggi, ma proprio non posso, io ho il turno al bar, devo prendere John nuovamente e poi non vorremmo essere di troppo.
-Cosa fatte oggi?- questo è Robb.
-Io ho il turno al bar, mi spiace- tanto so già che stava pensando a qualcosa di impegnativo, che include certamente anche una visita alla centrale di polizia, non sarebbe certo la prima volta. Infondo Neville ci conosce solo da pochi giorni e ha già avuto modo di fare questa esperienza. Sappiamo tutti come è fatto Robb, e infatti segue un coro di
-Io non posso, ho da fare...- e scuse varie, ma poveri loro, le scuse di Alex e Neville non sono sembrate abbastanza convincenti, e quindi sono stati costretti a cedere, chissà cosa combineranno questa volta. A dir la verità mi dispiace un po', saranno assurdi i piani di Robb, ma sono un vero spasso. Per il resto a scuola è andato tutto bene.





Neville

 Forse avevano ragione le ragazze, non saremmo dovuti venire! Mi piace Robb, ma proprio non sono fatto per questo genere di cose! Mi viene un attacco d'ansia ogni 2-3 minuti.
-Siamo sicuri di quello che stiamo facendo?- chiedo allora, nemmeno Alex era tanto convinto, ma più che altro perché non ne aveva voglia, per il resto è tranquillissimo.
-Tranquillo Nev, l'abbiamo fatto mille volte!- questo è Robb, questo ragazzo è impressionante, potrebbe anche star per essere condannato a morte che mai e poi mai farebbe vedere la sua ansia, sempre tranquillo e pacifico, come se non stesse facendo nulla di male, magari ce l'avessi io quell'autocontrollo. Ormai siamo quasi arrivati, il piano è semplice, dobbiamo intrufolarci il più vicino possibile al controllo della luce o come si chiama... credo che sia come un grande interruttore, e controlla tutte le luci della città. Il piano sarebbe di collegare a questo interruttore un aggeggio che hanno costruito Robb e Amy, che a quanto pare sarebbero i geni del male, e vedere che effetto fa, sperando di non creare un corto circuito. Se tutto va secondo i piani dovrebbe crearsi una specie di spettacolo di luci! In realtà è stato una vera fortuna che lei non potesse venire oggi, perché questo spettacolo è per il suo compleanno in realtà, quindi appena scatta la mezzanotte le faremmo la sorpresa.
-Credette che sarà contenta?- In effetti facendo questo piano non so se qualcuno si è fermato a pensare che magari non è una buona idea, ma questi qui non è che pensano molto, per lo più agiscono.
-Certo che sarà contenta, le piacciono le cose in grande, soprattutto quelle in cui solo il mittente e il destinatario sanno da chi proviene e a chi è indirizzata. Poi sicuramente non se lo aspetta, non festeggiamo mai il suo compleanno, non in grande almeno- questi due sembrano convintissimi della loro teoria, ma è anche vero che loro conoscono Amy da più tempo di me, quindi magari dovrei fidarmi...
-Ok, ho quasi finito, devo solo attaccare questo filo e abbiamo finito, solo un mom...- TU-TU-TU-TU-TU
-O merda, o merda-
-Robb, che diavolo hai fatto?- Bene, mi rimangio tutto quello che ho detto prima, ora questi due non sono per niente calmi.
-E' protetto, l'impianto è protetto, devono averlo fatto dopo l'ultima volta! Se ci scoprono qua mia mamma mi ammazza, vi giuro che non ne esco vivo, correte
-o cavolo, la nonna mi ammazza!
-Neville seguici, corri!- Credo di non aver mai avuto riflessi così veloci, e impressionante la velocità con cui inizio a correre, ma non è abbastanza. Non siamo nemmeno arrivati alla strada che sentiamo le macchine della polizia dietro di noi, la nonna mi ammazza, mi sono fatto arrestare dai babbani, questa si che è roba da fessi! Robb è scosso da un violento attacco di risate, non credo sia molto preoccupato, infondo lui non ha genitori, vive in orfanotrofio insieme a Amy, forse è per questo che sono entrambi così intelligenti, chissà cosa li danno da mangiare... E' incredibile, mi stanno portando alla centrale di polizia, a me che non ho mai fatto nulla in tutta la mia vita, mi portano alla centrale di polizia, e la cosa più buffa è che nel mentre che sono in macchina penso ai pasti dell'orfanotrofio. Seriamente, credo di avere qualche problema. Ma forse non è una cosa così grave, il poliziotto non sembrava sorpreso di vedere Alex e Robb, anzi, sembrano avere molta confidenza, sicuramente non è la prima volta che gli trova in atti non del tutto innocenti. Be almeno il piano ha funzionato, a mezzanotte in punto dovremmo vedere l'immenso spettacolo di luci, e Amy ci resterà secca. La centrale la conosco già, dato che mi ci hanno portato qualche giorno fa, ma sono riuscito a non farli chiamare la nonna, o meglio Amy c'è riuscita, per questo mi preoccupo, non sono molto bravo a persuadere le persone. Comunque appena arriviamo ci fanno qualche domanda per formalità e subito chiamano i genitori, mentre per Robb chiamano Joanna, la direttrice dell'orfanotrofio. E subito mi arriva un messaggio di Amy, avvisata da Joanna, che ci chiede che cavolo abbiamo combinato, e dice che sta arrivando con Sasha e Glory. Per quanto riguarda "mio padre" al telefono mi sono sembrati tutti un pochino troppo euforici, quindi ho il serio dubbio che si possano presentare tutti insieme qua. Questo dubbio ovviamente viene confermato pochi istanti dopo, in cui mi trovo a osservare centocinquanta teste rosse tutte intente ad attraversare la porta a doppia anta della centrale, seguite da Felpato, Silente, Piton, mia nonna, Remus, Harry e Hermione a completare l'opera. Pure Silente e Piton, e ti pareva, quello mi prenderà in giro per il resto della mia vita, ma non è questo che mi preoccupa, ora sono troppo preoccupato dall'espressione di mia nonna. Merlino, aiutami. Poco dopo arrivano anche i genitori di Alex, Amy e i suoi capelli rossi,.
-Scusa Burt- dice Amy rivolta alla guardia,
-Joanna non può venire a prendere questo qui, ha da fare con gli altri bambini.- Dice tutto questo passando lo sguardo lentamente su ognuno di noi.
-Tranquilla Amy, mi fido di Joanna, non è lei il problema- dice guardando Robb in modo significativo,
-Il vero problema qua sono i tuoi compari- Robb lo guarda con fare scherzoso
-O andiamo Burt, sai perché lo stavamo facendo, era un gesto carino, niente di che, volevamo solo divertirci un po'- chissà perché hanno tutta questa confidenza con la guardia, quante volte possono essere finiti qui alla centrale? Lui li guarda per un po', come se stesse decidendo che cosa fare
-Vi lascerò andare, ma per quanto riguarda te Robb, mi serve la firma di un adulto tuo responsabile, potrei anche firmare io al posto di Joanna, almeno momentaneamente, ma mi devi promettere, anzi mi dovete promettere, e non cercare di cavartela così signorina, perché sappiamo tutti che non sei uno stinco di santo neanche tu- e a questo Amy rispose con un bel sorriso innocente 
-che questa è l'ultima volta che vi fatte trovare facendo questi scherzi idioti!- I due si guardarono, come due complici di vecchia data, e annuirono sicuri -L'ultima volta, promesso- e dopo averli guardati per un po' con sguardo indagatore li lascia andare, per passare poi a parlare con i genitori di Alex mortificati e con Remus e la nonna. I Weasley e gli altri sono stati mandati nella sala di attesa per il troppo affollamento, senza neanche ce ne accorgessimo si sono fatte già le 11, e in effetti fuori è abbastanza buio. Amy non è neanche con John, forse i genitori hanno cambiato i programmi e sono rimasti con lui per una volta. Comunque ci fanno segno di raggiungerli fuori appena finito, e appena si girano Amy sta già prendendo a colpi Robb, che non può fare nulla per difendersi perché sa già che tanto vincerà lei.




Amy

-Dio, possibile che tu sia così deficiente e stupido?!- dopo di questa frase un colpo, ma poi non posso trattenermi e rido
-Come fai a farti beccare ogni santa volta? Sei assurdo, almeno io qualche volta me la cavo!- e qui ride anche lui, abbiamo uno strano rapporto noi due, non posso dire che è come un fratello ma è la cosa più vicina a questo che ho. Ormai stiamo arrivando nella sala di attesa. -Si può sapere che cavolo stavate facendo?- lo guardo curiosa, e lui mi sorride malandrino
-Lo vedrai tesoro, lo vedrai!- Odio quando fa così, credo di poter essere la persona più curiosa del mondo certe volte.
-Dai ti prego dimmelo, dimmelo, dimmelo dimmelo! Ti pregoooo!- Occhi dolci, faccina triste, occhi dolci, faccina triste. Funziona sempre.
-No, non fare così, non vale , non puoi farmi gli occhi dolci- Lo sapevo
-Si che posso, peggio per te che non me lo vuoi dire- -No, non lo saprai mai- detto questo comincia a correre verso l'uscita.
-Fermo, Robb dimmelo!!- Correndo alla fine arriviamo all'entrata, e là troviamo Harry, Fred e compagnia bella. E così faccio finta di dimenticarmi questa storia, vedo che ci sono anche due persone nuove, quindi meglio fare le persone serie. Presento Robb a tutti, e li rassicuro sul fatto che non è successo niente. I due nuovi sono proprio strani, sembrano due pedine della dama, uno bianco bianco e l'altro nero, però sono buffi! Certo che son strani i parenti di Neville. Ci sediamo un po' per aspettare gli altri, tanto non ho di meglio da fare, John è con i genitori, e Sasha e Glory sono sparite tutto il giorno, e sinceramente non voglio pensare a cosa stiano architettando. Alex esce quasi subito, ma i genitori sono abbastanza incavolati, quindi ci fa cenno di vederci dopo, senza ovviamente farsi vedere, e aspettando Neville sento fisso su di me lo sguardo del nero, ma appena mi volo per guardare è girato completamente dall'altra parte, magari è solo la mia immaginazione, dopotutto sono stanca. Così continuo a parlare con Fred e George, venuti a congratularsi per la grande impresa con Robb, che li ha subito conquistati. Dopo un po' sono quasi certa di poter dire con sicurezza chi sia Fred e chi George, ma non ne sono mai del tutto sicura, sono veramente identici questi due, hanno solo qualcosa negli occhi di diverso, ma per quanto riguarda gli occhi, è sempre Harry quello che colpisce di più!


Vorrei dire solo due due cose: innanzitutto scusate per il ritardo, ma veramente a scuola ci hanno sommerso di verifiche e non sono riuscita a trovare un attimo per scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia, come laltra volta non l'ho riletto quindi non so che pastrocchio ne sia uscito, comunque vi adoro! Grazie a tutti veramente, via amo, continuate a leggere e lasciate anche qualche recensione! :) Grazie, baci, ciao! :*

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Capitolo 9
*** Auguri Mostro! ***


  • Amy


    Siamo appena usciti dalla stazione di polizia. Siamo io, Robb, Neville, amici e parenti vari. Gli adulti hanno tutti più o meno la stessa espressione, austera e delusa (o almeno provano ad averla così, ma si capisce benissimo che in realtà hanno trovato il tutto abbastanza divertente), le uniche eccezioni sono ovviamente il signor Weasley che guarda ammirato il luogo da cui è appena uscito, manco fosse l'armadio per Narnia, e la pedina bianca, che nemmeno cerca di nascondere il divertimento. Dettagli a parte, qui c'è un freddo bestiale, siamo sicuri di essere a fine primavera? Infatti, neanche faccio in tempo a pensarlo che subito rabbrividisco, attirando su di me l'attenzione di chi ho vicino, così sorrido come a dire che va tutto bene. Notando quanto è scuro il cielo guardo l'orologio, Dio!, sono le 23:58, quanto tempo siamo rimasti là dentro?!
    -Però, è quasi mezzanotte, il tempo è praticamente colato, faremo meglio a rentrare Robb, prima che Joanna se ne accorga e vada in bestia!- Alzo lo sguardo per incrociare il suo, che neanche a dirlo sorride malandrino.
    -Che c'è?- Questo non me la conta giusta
    -Oh niente, aspettiamo ancora un po', si sta così bene qua fuori- Certo come no, manca solo il papà di Pingu e siamo apposto!
    -Seriamente Robb?- Gli rivolgo il sorriso più sarcastico del mio repertorio
    -Ci saranno si e no 13 C°, e non ho alcuna intenzione di influenzarmi per domani, perché, nel caso tu l'abbia dimenticato, ci dobbiamo diplomare, e io dovrò fare anche un bel discorso, e sarò abbastanza ridicola così, mi mancano solamente le occhiaie e il naso tappato, e...- Uno scoppio enorme non mi da il tempo di concludere il mio monologo, che comunque aveva attirato l'attenzione della stragrande maggioranza dei presenti. Mi giro per vedere di cosa si tratta, e quasi non posso credere a quello che vedo. Ci sono fuochi d'artificio che illuminano tutto il cielo, creando un effetto incredibile, che comunque riconosco. Non posso fare a meno di spalancare la bocca in un'espressione totalmente ebete, ed allargarla ancora di più quando appare lo striscione "Auguri Mostro" appeso al tetto della stazione. Solo in quel momento capisco tutto, ormai sono anni che mi chiamano "mostro" e oggi, rullo di tamburi, è il mio compleanno, da esattamente 2 minuti. Però, complimenti Mary Alice, sei riuscita a scordarti del tuo compleanno, che persona sveglia.
    -Che ne pensi?- Robb mi guarda tutto eccitato. Non credo di ricordarmi il linguaggio civile, quindi tento con quello del corpo. Ma evidentemente non ricordo bene neanche quello, perché inspiegabilmente tirò un pugno a mio migliore amico.
    -E questo cosa dovrebbe voler dire?- l'espressione eccitata lascia il posto a una scioccata. Non sapendo rispondere dico la prima cosa che mi viene in mente.
    -Ti voglio bene!- -Bel modo di dimostrarlo!- lo sguardo gli si addolcisce un pochino -Ho sempre detto che dovresti seguire dei corsi di comunica..-
    -O ma sta zitto- Non posso fare a meni di abbracciarlo, Dio, avrei dovuto aspettarmelo, dimenticarmi del mio compleanno, che idiota! Subito risponde all'abbraccio facendomi girare, e dandomi una perfetta visuale di ciò che stava accadendo vicino a noi. Così, mentre Robb mi sussurra gli auguri io posso benissimo vedere Neville che cerca di svignarsela, circondato dai parenti che ci guardano alcuni curiosi altri addolciti. Un momento, perché Neville dovrebbe svignarsela?
    -Aspettate un attimo, voi mi state dicendo che avete rischiato il riformatorio solo per farmi degli stupidi auguri? Ma vi è andato il cervello in poltiglia?- Robb mi guarda deluso, evidentemente si era illuso di aver saltato la parte dove io mi rendevo conto che quello che avevano fatto era illegale. Cioè, seriamente hanno manomesso il centro della corrente dell'intera zona solo per fare un giochetto di luci? Roba da pazzi!
    -Ci sembrava una cosa carina, infondo ti è piaciuta!- sorriso convincente, ma non abbastanza.
    -Manomettere un centralino non è carino, è ingiustificabile. Ma da dove le prendete certe idee?- Roba da pazzi!
    -Ma se ce l'hai insegnato tu?!- o cavolo, questo particolare me l'ero scordato
    -Questo non c'entra niente, io l'avrei fatto solo in caso di estremo bisogno!- 
    -Tipo quando, per un attacco alieno?- Robb ride sarcastico, ma l'espressione che li lancio dev'essere abbastanza spaventosa, perché la pianta subito.
    -Ma andiamo, infondo è una cosa bella no?- La faccia di Neville mi fa tenerezza, forse è ora di piantarla, sinceramente non mi importa granché se è illegale, così cerco di uscirne con più eleganza possibile.
    -Certo che è una cosa bella, ve l'ho insegnata io-. E con questa esclamazione lascio tutti a bocca aperta, e con aria fiera e testa alta mi incammino a ricevere gli auguri da tutta la combriccola di Neville.
    Ci sono i timidi che mi sorridono, quelli un po' più audaci che mi danno due baci di cortesia, e quelli menefreghisti, identificabili anche come gemelli Weasley, che mi stritolano come se ci conoscessimo da secoli.

    -Bene, ora che avete visto la vostra grande impresa, a letto, tutti e due, e niente storie, domani dobbiamo essere svegli, belli e profumati, quindi a dormire immediatamente.- Domani non ho alcuna voglia di salire sul palco, ritirare il diploma e fare il discorso, ma se proprio devo, tanto vale farlo in grazia di Dio!
    Quei due si guardano un attimo prima di rispondere -Si, mamma!-
    Diamo la buonanotte a Neville e una in generale, e loro accompagnano la risposta anche con un "in bocca al lupo", per il diploma. La strada verso l'orfanotrofio non è molta, riusciamo a percorrerla in silenzio, solo con qualche battuta qua e là, ma in realtà siamo entrambi troppo stanchi. Appena arrivo in camera mi cambio e tempo due secondi crollo addormentata, consapevole che domani arriverà anche troppo presto. Anche se, ripensando di nuovo al mio "Buon Compleanno" non posso fare a meno di sorridere, sapendo di avere degli amici unici.

  •  

     

  • Harry

    A casa di Neville c'è un chiasso bestiale. Fred e George si stanno ancora complimentando con Neville per la breve gita dalla polizia, affermando che il mondo dei babbani gli sta facendo veramente bene. Ginny e Hermione aiutano Molly con la cena. La signora Paciock sta costringendo Silente a tornare al più presto, o perderemo l'occasione di dire ad Amy quello che dobbiamo dirle. Non posso ancora crederci che domani sarà ufficialmente mia sorella. Sempre che lo accetti, non sarebbe affatto esagerato se decidesse di non credere a nulla e pensare che siamo solo una banda di pazzi. Insomma, non credi così facilmente a uno che ti dice "Ehi tesoro, che bello rivederti, come stai? Sono tuo fratello, lui è tuo padrino e loro sono gli amici dei nostri genitori morti. A e a proposito, sei una strega! Bentornata in famiglia Amy!". Credo che la sua prima reazione sarebbe darci un pugno a tutti, mi è sembrata una tipetta violenta oggi. Appena siamo tornati a casa Felpato è tornato Sirius e per poco non si metteva a piangere, dicendo che Amy era un perfetto incrocio tra la mamma e il papa, che non vedeva l'ora di chiamarla nipotina e tutte cose così. Credo che Piton stesse per vomitare, ma non ci abbiamo fatto caso in molti. Ho notato anche che Amy aveva una collana con un giglio inciso sopra, Silente dice che le l'ha lasciata la mamma. E' un ciondolo dorato, simile a un boccino, però senza le ali, solo la pallina.. Non sapevo nemmeno che oggi fosse il compleanno, ma a quanto pare ero uno dei pochi. A quanto pare a nessuno è venuta la brillante idea di dirmelo. Comunque ormai sono abituato a sapere fatti sulla mia famiglia per ultimo, e la cosa non mi sconvolge più di tanto. Non vedo l'ora che sia domani, sono proprio curioso di sapere cosa dirà Amy nel discorso, sarà anche un modo per conoscerla meglio. Ormai è quasi l'una, penso sia meglio andare a dormire. Anche gli altri devono pensare la stessa cosa, perché la maggior parte si è già incamminata verso le camere da letto, e gli altri hanno comunque rinunciato al tentativo di svegliare l'intero vicinato. Forse non andrà tanto male domani, lo spero con tutto il cuore, sono proprio curioso di cosa vuol dire avere una sorella, avere un famiglia. E' con questo ultimo pensiero che crollo addormentato, senza nemmeno accorgermi che sono sul tavolo della cucina.



    Ok gente, per prima cosa dovrei scusarmi, anche se potrebbero sembrare scuse scontate dati i precedenti! xD Comunque, veramente scusate per il ritardo, insomma, sono riatardataria per natura ma questa volta ho proprio esagerato. Questo capitolo inizialmente dovava essere più lungo, ma poi ha iniziato a essere veramente troppo lungo e quindi ho rinunciato! Attenzione attenzione, il prossimo capitolo saràà quello che darà veramente inizio a questa storia, però, forse ce la faremmo! :) Ringrazio ancora a chi segue la storia, a chi preferisce e soprattutto un ringraziamento speciale va a Ramosa che  non perde occasione per dimostrarmi il suo sostegno! Grazie mille, spero che il capitolo vi piaccia, baci! :) :) :*

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