A Winter Tale di Witchlight (/viewuser.php?uid=68373)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba ***
Capitolo 2: *** Come un cerbiatto ***
Capitolo 3: *** Occhi di bosco ***
Capitolo 4: *** Quello che non so ***
Capitolo 5: *** Profumo di mela ***
Capitolo 6: *** Compagni di giochi ***
Capitolo 7: *** Sera ***
Capitolo 8: *** Un'altra volta ***
Capitolo 1 *** Alba ***
Alba
Quando
ti vedo per la
prima volta sei immersa nella luce lattea di un'alba invernale. Non
so perché mi affaccio proprio in quell'istante, non so quale
richiamo silenzioso mi porta a coprire i pochi metri che separano il
mio letto dalla finestra: so solo che lo faccio e ti vedo
lì, ferma
nel tuo abitino bianco, senza maniche, a piedi nudi sulla neve
candida, candida come la tua pelle. Io però non vedo il
bianco: vedo
solo il rosso dei tuoi capelli, delle tue labbra e delle poche bacche
che tieni in mano. E vedo che non lasci impronte sulla neve.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Come un cerbiatto ***
Alba
Ti
dirò la verità:
penso di sognare, di non essere ancora sveglio, perché il
termometro
segna due gradi scarsi e tu non puoi essere lì, con i tuoi
abitini
leggeri, con la tua pelle nuda. Non ti chiamo, però sorrido;
ed è
come se tu lo sentissi, quel sorriso, perché ti giri, rapida
come un
cerbiatto spaventato; e punti i tuoi occhi neri nei miei. Hai anche
gli occhi, di un cerbiatto. Fai un passo indietro, poi un altro e
sparisci tra gli alberi senza foglie, alle tue spalle. So di aver
sognato, ma quando esco in giardino a controllare trovo delle bacche
abbandonate nella neve, lì dov'eri tu.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Occhi di bosco ***
Occhi
di bosco
Avverto
spesso la tua
presenza, nei giorni successivi. La avverte anche Inès,
brava
cagnolina, che annusa l'aria concitata e agita il suo mozzicone di
coda, correndo lungo i bordi del sentiero, come alla ricerca di
qualcosa. Ti sta cercando, ma tu non ti fai vedere. So però
che mi
segui silenziosa, sento i tuoi occhi sulla schiena, so che sei
lì,
da qualche parte tra gli alberi. Mi guardi, come io ho guardato te in
quell'alba immobile; ed io ripenso ai tuoi occhi scuri. Hai gli occhi
del bosco, mi dico, o, forse, sei gli occhi del bosco, silenzioso e
senza tempo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Quello che non so ***
Quello
che non so
Cosa
tu sia, in realtà,
non mi è dato saperlo. Provo a parlarne con gli amici,
restando sul
vago, buttando lì frasi discrete. Marco, tu che vai a
caccia, hai
mai incontrato una ragazza così e così? Stefano,
tu che ci vai
spesso, nel bosco, hai mai incontrato una donna sola, vestita di
bianco? Ma no, nessuno ti ha mai vista, nessuno sembra conoscerti ed
io penso che forse sei solo una povera pazza che si diletta dei suoi
vagabondaggi solitari. Ma in realtà non ci credo davvero,
perché
nei tuoi occhi, che ho visto una volta soltanto soltanto, ho scorto
qualcosa di caro, un ricordo antico cancellato dal tempo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Profumo di mela ***
Profumo
di mela
Il
ricordo mi colpisce
all'improvviso, mentre me ne sto seduto in ufficio, davanti al mio
computer, intento a controllare dei conti che proprio non ne vogliono
sapere di quadrare. Ho gli occhi rossi, asciutti, che bruciano, la
cravatta è troppo stretta e mi da fastidio, sono
completamente preso
dalla fredda sterilità dei numeri che ho davanti,
concentrato su
termini tecnici ed altisonanti che nascondono in sé la
drammaticità
di un mondo che va a rotoli, quando, come spuntato dal nulla, alla
mia mente si affaccia il ricordo di una mela tagliata a fette,
piccola e profumata, e del sorriso che aveva accompagnato
quell'offerta, in un torrido pomeriggio estivo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Compagni di giochi ***
Compagni
di
giochi
Il
sole è a picco e io,
bambino, sono seduto su un sasso, solo, in un prato. La mamma insiste
perché io resti in paese a giocare con gli altri piccoli, ma
a me
piace così, cerco la solitudine dei pascoli estivi
perché so che è
qui che troverò la più speciale delle compagne di
gioco. E infatti
lei arriva, minuta, scalza e vestita di bianco, con le sue trecce
rosse, la sua bocca sporca di mirtillo e la sua voce di uccellino. Ha
tra le mani una mela tagliata a fette, sul volto un sorriso e io so
che sono tutti e due per me. Solo per me.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Sera ***
Sera
Mi
ricordo di te, ora,
silenziosa amica dei lunghi pomeriggi della mia infanzia. Vorrei
dirtelo, ma tu non sei più venuta nel mio giardino e io non
so come
fare a trovarti in questa sera d'inverno che va tingendosi di
sfumature violette e perlacee. Se tu fossi qui ti chiederei scusa per
aver dimenticato i tuoi sorrisi e i tuoi regali, le bestiole che ti
circondavano, le tue parole mute, gli strani discorsi che facevi, tu,
che non potevi parlare, o che forse parlavi una lingua sconosciuta
agli uomini. Ti chiederei perdono e, se tu me lo permettessi, ti
prometterei di non fare due volte lo stesso errore.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Un'altra volta ***
Un'altra
volta
Cosa
tu sia, in realtà,
non mi è dato saperlo. Ma non mi interessa: fata,
strega, donna
o forse solo intangibile frammento della mia immaginazione. Non
importa. Tu sei qui, davanti a me. Accanto a te una cerva, tra i tuoi
capelli le piume di un corvo e, tutt'intorno a te, solo neve
immacolata. In mano hai, ancora una volta, una mela, tonda e
profumata. Mi guardi e, dopo un attimo, me la porgi, sorridendo
dispettosa. Lo stesso gesto, dopo anni. Quel pomeriggio lontano lo
rifiutai. Oggi allungo una mano e prendo il frutto. Perché
non
voglio dimenticare. Qualsiasi cosa accada, non voglio dimenticare.
Note:
c'è uno
scrittore, Adalbert Stifter, e c'è un suo libro, che si
chiama
Pietre Colorate. La sua bambina selvaggia non ha nulla a che fare
con il personaggio di questa specie di racconto, ma mi si è
piantata
in testa, da qualche anno a questa parte, e ogni tanto fa la sua
comparsa nelle mie storie. Ovviamente consiglio la lettura del libro
in questione a chiunque apprezzi le storie semplici e, allo stesso
tempo, piene di un simbolismo profondo.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2130217
|