A Revelation in the Light of Day

di _Broken Dream_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ordinary Routine ***
Capitolo 2: *** Danno, Gracie and Uncle Steve ***
Capitolo 3: *** Amazing Feelings ***
Capitolo 4: *** Night Reflections ***
Capitolo 5: *** You Drive Me Crazy ***
Capitolo 6: *** 'Cause You Have a Bad Day... Or Maybe Not ***
Capitolo 7: *** I'm not Her ***
Capitolo 8: *** A Misunderstanding at the Supermarket ***
Capitolo 9: *** Sexy and I Know It ***
Capitolo 10: *** Play the Game ***
Capitolo 11: *** Ops! I Dreamt it Again! ***
Capitolo 12: *** Is it a Hangover? No, it's a Nearly Kiss ***
Capitolo 13: *** Hide and Seek ***
Capitolo 14: *** Kiss Me ***
Capitolo 15: *** In My Own Way ***
Capitolo 16: *** Catch Me If You Can ***
Capitolo 17: *** New York We Are Coming ***
Capitolo 18: *** Mom, Dad, May I Introduce You... ***
Capitolo 19: *** Run Babe Run ***
Capitolo 20: *** Best Friend, What else? ***
Capitolo 21: *** Only Jeans Please ***
Capitolo 22: *** Teenage Moments ***
Capitolo 23: *** It is not like it seems ***
Capitolo 24: *** A Special Dinner ***
Capitolo 25: *** GoodMorning Babe ***
Capitolo 26: *** Showdown ***
Capitolo 27: *** Call Me Maybe ***
Capitolo 28: *** It's not a Drive By ***
Capitolo 29: *** A Shower Dejavù ***
Capitolo 30: *** Back Home ***
Capitolo 31: *** Our First Time ***
Capitolo 32: *** What the Hell? ***
Capitolo 33: *** Are we really going to do this? ***
Capitolo 34: *** She wants to talk ***
Capitolo 35: *** Bad Day ***
Capitolo 36: *** Epilogo - Always and Forever ***



Capitolo 1
*** Ordinary Routine ***






Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. I personaggi sono presi dal telefilm della Cbs Hawaii Five-0, alcune scene o battute provengono direttamente dal telefilm.






 
Ad Alice, che subito negavi i McDanno ma che poi non hai potuto fare a meno di amare...







Danny POV


 
La solita routine, la solita vita alle Hawaii.
Sveglia alle sette, caffè, senza non è posibile attivare il cervello, doccia, recuperare i vestiti, alcuni lasciati la sera prima sulla sedia, altri, come la camicia, tirati fuori freschi di lavanderia dall’armadio e la mia immancabile cravatta. La cravatta che scatena le polemiche di tutta quest’isola infestata dagli ananas, possibile che alle Hawaii nessuno conosca il concetto di professionalità sul lavoro? Nel New Jersey se sei un detective indossi la cravatta, è normale, è indice di serietà e poi mi sta bene, questa per esempio è un regalo della mia Scimmietta, la voglio e la metto, come al solito sarà oggetto di un scambio di opinioni con quell’animale di Steve; ovviamente lui la cravatta non sa neanche come si metta, il nodo, le rare volte che la mette con l’uniforme, glielo devo sempre rifare io. Come fa un uomo della sua età a non saper fare il nodo alla cravatta, mio padre è stata una delle prime cose che mi ha insegnato, “Ometto devi imparare a fare il nodo, è molto importante saperlo fare bene, sarai più elegante e più serio, vedrai, le donne impazziscono per gli uomini ordinati e curati, è così che ho conquistato tua madre”.
Perso come al solito nei miei monologhi interiori guardo l’orologio, le otto meno un quarto, rischio di arrivare al lavoro in ritardo, prendo il cellulare, il portafogli, le chiavi di casa e della Camaro, entro in macchina e comincio a litigare con il bluetooh.

-   Pronunciare il nome o il numero che si vuole chiamare –
  Chiama Steve –
  Nome non presente nella memoria –
La tecnologia, ma chi l’ha inventata mi chiedo, dovrebbe semplificare la vita e invece ci vuole una laurea anche per fare una telefonata, meno male che in ufficio se ne occupano Kono e Chin, lasciassero il compito a me saremmo nei guai.
-   Pronunciare il nome o il numero che si vuole chiamare –
  Chiama McGarrett –
  Nome non presente nella memoria –
  Pronunciare il nome o il numero che si vuole chiamare –
  Chi-a-ma Mc-Gar-ret-t –
  Chiamata inoltrata –
Evviva, sono praticamente arrivato, a questo punto potevo anche evitare di chiamarlo.
  Pronto? –
  Steve, muoviti, esci che siamo in ritardo, ti conviene essere pronto altrimenti oggi vieni a lavorare a piedi –
  Buongiorno anche a te Danno, ti sei svegliato con il piede sbagliato? Forse ci conviene fermarci a comprare le Malasadas mentre andiamo, in modo da aumentare lo zucchero nel tuo corpo visto che sei così di buon umore –
-   Steve piantala con queste cazzate e muoviti che siamo in ritardo, sono quasi arrivato, comunque per tua informazione mi sono svegliato di buonissimo umore e sto benissimo, siamo solo in ritardo, quindi risparmia le battute. Niente Malasadas comunque, Grace vuole che mangi più sano, lo sai e tu ti lamenti sempre che fanno aumentare il colesterolo, hai deciso che ti sei stancato di me e vuoi uccidermi? Una pallottola è più veloce e più efficace, basta lavorare con te cinque minuti e rischio di beccarmene dieci, non serve puntare sull’overdose di zuccheri –
-   Come sei polemico, arrivo! –
Io polemico? Se Steve mi fa uscire dai gangheri non è mica colpa mia, è più forte di me, battibeccare con lui è una tentazione irrestibile, lui e i suoi modi di fare da Super Seal, si chiama fare conversazione ed esprimere in modo educato le proprie opinioni, forse a volte esagero ma è divertente anche se non lo ammetterò mai, soprattutto non con lui.
Arrivo davanti a casa di Steve un minuto dopo aver chiuso la telefonata, Steve non è ancora pronto, scendo dalla macchina, tanto mi farebbe ugualmente scendere lui. Possibile che io non possa guidare la mia macchina quando voglio, le uniche volte che ho guidato io, ha passato il viaggio a lamentarsi, “Vai troppo piano”, “Stai attento”, “Metti la quinta”, “Fai questa strada, quella che vuoi fare tu a quest’ora è bloccata dal traffico”, arrivati a destinazione ho deciso che per la mia salute mentale in futuro sarebbe stato meglio far guidare lui.
Finalmente lo vedo uscire di casa, solita divisa, maglietta panna maniche corte, camicia aperta verdone e pantaloni cargo color cachi, sorriso strafottente stampato in faccia che preannuncia sicuramente qualche battuta in arrivo, sarà una lunga giornata.
  Danno che cosa ci fai ancora lì impalato? Su, sali in macchina che siamo in ritardo che aspetti? –
  Come mai così di buon umore questa mattina, no aspetta, non dirmelo, questa notte ti sei rotolato nel letto con Miss Rambo per ringraziarla dell’aiuto che ci ha dato ieri e che ci ha permesso di risolvere l’ultimo caso? Si, quello è proprio il tuo sorrisetto “Ieri ho fatto sesso e ora sto benissimo, soddisfatto e rilassato”. –
Non so per quale motivo Miss Rambo, proprio non riesco a sopportarla, mi è sempre stata antipatica, per fortuna l’ho incontrata poche volte e quasi esclusivamente per lavoro, bellissima donna, nulla da dire, però proprio non riesco a trovarla simpatica, sarà che le donne che fanno le “gattine” non le ho mai sopportate, nemmeno al liceo o al college, apprezzo molto le donne dirette. Rachel è stata talmente diretta che per conquistarmi mi ha tamponato con la macchina e infatti mi ha letteralmente fatto perdere la testa, la rottura, doppia, con lei mi ha devastato, soprattutto la prima volta.
Steve invece pare apprezzare il genere Gatta-Rambo-Morta.
Scoppia a ridere prima di rispondermi, cosa avrò mai detto di tanto divertente?
  Spiacente deluderti Danny, non ho visto Cath nè ieri nè oggi, ieri sera mi sono bevuto una birra sulla spiaggia e sono andato a dormire presto, questa mattina ho fatto la mia nuotata giornaliera nell’oceano e sono tranquillo perchè ieri abbiamo finalmente chiuso il caso del truffatore che se la prendeva con le giovani coppie in luna di miele. Oggi è una giornata stupenda e non vedo perchè dovrei essere di cattivo umore come te. –
Sono contento di vederti così in pace con te stesso ma ora possiamo andare, siamo in ritardo, Steve, dov’è finita la puntualità che ti hanno insegnato nell’Esercito? –
Come al solito mi aspetto la sua risposta spazientita “La Marina Danny, la Marina, come devo dirtelo?”, invece ottengo solo un sorriso, se non mi ha corretto è veramente di buon uomore, chissà a cosa è dovuto, sembra più rilassato, l’ultimo periodo trascorso non è stato facile per lui, WoFat, Shelburne, troppi problemi e troppe preoccupazioni.
Sale in macchina, mette in moto, accende la radio e si mette a canticchiare una canzone a mezza voce che stanno trasmettendo, solitamente commenterei sia la scelta della musica sia il fatto che sta cantando ma decido questa volta di evitare.
You can count on me, when you can not see, let me spell it out plain and simple now, when your numbers called backs against the wall, pick you up when you call be there when you fall, singing a b c you can count on me, 1 2 3 you can count on me -
Osservo Steve canticchiare e penso che vederlo così felice è un evento più unico che raro, in realtà gli unici momenti in cui l’ho visto così rilassato sono quelli che ha passato in compagnia di Grace, sembra che stare con lei tiri fuori il meglio di lui, la sua dolcezza nascosta, che probabilmente durante i lunghi anni di addestramento gli hanno insegnato a nascondere. Decido di non rovinare l’atmosfera rilassata che si è creata.
 
La mattinata si preannuncia tranquilla, in ufficio ci aspetta la burocrazia tipica di quando viene concluso un caso, rapporti da consegnare e aggiornamento dei database, la parte più noiosa del nostro lavoro ma per contro la più tranquilla.
Una volta arrivati troviamo Chin e Kono già alla scrivania, anche loro sorridenti, sembra che il buon umore abbia contagiato la nostra squadra, al quartier generale della Five-0 si respira ottimismo una volta tanto, osservo i miei colleghi e decido di godermi questo raro momento.
Mai più avrei pensato di sentirmi di nuovo a casa lontano dal Jersey, il trasferimento è stata una decisione obbligata, quando ho dovuto scegliere tra la mia vita e mia figlia non ho avuto dubbi, pensare di vivere lontano da Grace mi procurava un dolore insopportabile, l’unica cosa da fare era chiedere il trasferimento, preparare le valigie e partire. Ambientarsi non è stato facile, pensavo non ce l’avrei fatta, mi sbagliavo, questa è la mia nuova casa, devo ringraziare Steve per questo, non mi avesse scelto come componente della Five-0 probabilmente vivrei ancora nella stanza arrangiata di un motel, lavorei in modo automatico e vivrei dei soli momenti passati con Grace. Conoscere Steve, Chin e Kono ha cambiato la mia vita, ho trovato degli amici e una famiglia su cui contare, siamo diventati una vera Ohana, la famiglia non sono solo legami di sangue, sono legami che si creano autonomamente con persone che sono disposte a coprirti le spalle e a farsele coprire da te, sono veri e profondi sentimenti che nascono piano piano.
Seduto alla scrivania del mio ufficio osservo Steve intento a parlare al telefono con il Governatore che vuole essere aggiornato sulla conclusione del caso, ha un’aria seria e concentrata, ogni tanto riesce anche a dare l’idea di essere professionale.
Decido che è ora di mettermi al lavoro, accendo il pc e come prima cosa controllo la mail, ne trovo una di Rachel in cui mi chiede se posso passare a prendere Grace a scuola nel pomeriggio poichè lei ha un impegno, velocemente digito una risposta affermativa, non sarebbe il mio turno di stare con lei ma il vederla può solo che farmi piacere, potrei portarla a fare il bagno nell’oceano, Steve le ha insegnato a nuotare e lei vivrebbe in acqua.
 
La giornata passa tranquilla, raramente le ore in ufficio sono così serene e forse anche un po’ noiose, sembra infatti strano non aver ricevuto telefonate e segnalazioni di qualche truffa, omicidio o furto.
Alle quattro e mezza chiudo il computer e chiamo Steve con la chiamata interna, curioso di sapere se il buon uomore del Grande Boss è rimasto intatto.
Guardo Steve dal vetro mentre risponde al telefono.
  Danny era così faticoso alzarsi e parlarmi a voce? Devo farti fare più sport, ti stai impigrendo, se diventi grasso poi le donne guarderanno solo me, non avrai alcuna possibilità contro il sottoscritto. –
  Steve che fai, mi rubi il ruolo di polemico? Ti avverto che non rispondo a questo genere di provocazione anche perchè se stai insinuando di essere meglio di me sei fuori strada. -
Steve alza lo sguardo, mi fissa sorridendo e dopo la mia risposta scoppia in una fragorosa risata, no, decisamente il suo buon umore è intatto, decido allora di proporgli un pomeriggio alternativo alle scartoffie vista la tranquillità della giornata.
  Devo andare a prendere Grace, Rachel ha da fare, la sua manicure le avrà spostato l’appuntamento, dato che le ho detto che se è impegnata e io no, preferisco andare io piuttosto che mandare l’autista, mi ha chiesto se passo a prenderla a scuola e la tengo per il pomeriggio, hai voglia di unirti a noi? Pensavo di portarla a nuotare nell’oceano, come ben sai con me si diverte poco, preferisce nuotare con un Seal senza paura che le fa fare le cose pericolose che un padre non approverebbe mai. –
Steve mentre gli parlavo si è accomodato sulla sua comodissima poltrona, essendo il capo ha diritto ad una poltrona comoda che asseconda i movimenti del corpo non di una scomoda sedia da scrivania ergonomica, senza però smettere di guardarmi attrarveso il vetro, riesco quindi a vedere il cambiamento della sua espressione non appena concludo la mia proposta, il suo sorriso si allarga e gli occhi si illuminano, il potere che la mia Scimmietta ha sulle persone è bellissimo, la adorano tutti, ovviamente, come potrebbero non amarla, è una bambina deliziosa.
  Danno, dovrò insegnarle anche a te prima o poi queste cose pericolissime che un padre non approverebbe mai, si chiamamo nuotare e respirare sott’acqua, sono importanti sai per chi vive alle Hawaii. -
  Quante volte ti devo dire che io so nuotare, per necessità e non per piacere, preferisco le attività che si svolgono fuori dall’oceano. Il fatto che io ora viva alle Hawaii non implica che io debba stare sempre dentro all’acqua o che impari a mangiare quella schifezza che voi chiamate pizza, vorrei comunque ricordarti che Kono mi sta insegnando a fare surf, solo perchè a Grace piace ed è importante avere degli interessi comuni con i propri figli per poter passare più tempo assieme, ma perchè lo dico a te, sei un animale non puoi capire. –
  Un animale eh, in questo caso che animale sarei, uno splendido e temuto squalo bianco magari? –
  No, per quanto sei vanesio ti direi un delfino ma asseconderei il tuo ego, quindi credo proprio che sceglierò uno scorfano, i delfini sono animali troppo intelligenti per essere paragonati ad un Seal tutto muscoli. –
-   Lo sai che alle Hawaii non è un pesce che si trova facilmente vero Danno? Solitamente vive in un altro oceano. Poi scusa, lo scorfano? Sono così brutto? Eppure Cath non si è mai lamentata. –
  Ti avranno importato e poi, chi ha deciso che Miss Rambo non abbia dei gusti discutibili, io avrei qualcosa da ridire, innanzi tutto gi piace un animale come te, questo già fa pensare. Sarebbe comunque carino da parte tua, invece di discutere come al tuo solito, rispondere alla mia gentile offerta, hai deciso che oggi dobbiamo arrivare in ritardo dovunque andiamo, non voglio che Grace aspetti da sola davanti alla scuola, sai quanto può essere pericoloso, potrebbe spaventarsi non vedendo nessuno ad aspettarla. –
  Danny sei vermanete carino quando vesti i panni di padre apprensivo, la risposta pensavo fosse scontata, ovvio che ho voglia di passare il pomeriggio con Grace, sai quanto adori quella bambina, magari oggi riesco a far entrare in acqua anche te, possiamo andare a casa mia così possiamo passare un pomeriggio tranquillo e poi vi invito a mangiare la pizza sul divano davanti alla tv, chissà che non riesca a convertirti alla pizza con l’ananas. –
  Dovrai passare sul mio cadevedere, forza, muoviti. –
  Come sei autoritario, agli ordini, arrivo. –




Note:

Buongiorno a tuttti.
Questa è la prima storia che scrivo, chiamarla storia mi semba anche esagerato, diciamo che è un percorso alternativo che i personaggi di Hawaii Five-0 hanno intrapreso nella mia testolina.
Il telefilm ha creato il bellissimo rapporto tra i due protagonisti, non credo che l'amicizia si trasformerà mai in qualcos altro, molti ne sarebbero felici ma il regista e gli autori non credo stiano andando in quella direzione, anzi, gli ultimi spoiler che sono stati divulgati fanno credere il contrario.
Tutto questo per dire che, data la mia passione invece per i McDanno, ebbene hanno un nome, usiamolo, ho deciso di scrivere quello che mi passava per la testa, per divertimento, più che per altro.
Chiedo subito scusa per la forma, l'ortografia e le ripetizioni, non sono mai stata brava a scrivere, mi scuso quindi se la storia non sarà scritta bene, chissà, magari andando avanti riuscirò anche a migliorare, anche se ne dubito.
Molti riferimenti come ho scritto nelle note introduttive ad inizio capitolo sono ovviamente prese direttamente dal telefilm.
Il titolo della storia è una strofa della canzone "No Light" dei Florence and the Machine, la canzone tornerà a far parte della storia, più avanti.
La canzone che compare nel testo è "Count on me" di Mat Kearney.

Traduzione Testo:
"Potete contare su di me Quando non si può vedere Permettetemi lo spieghi Chiaro e semplice ora Quando i numeri chiamati Spalle al muro Prenderti quando cadi Essere lì quando si chiama Cantare a b c Potete contare su di me 123 Potete contare su di me"

L'immagine all'inizio del capitolo è stata presa direttamente da google immagini, non mi appartiene e chiedo scusa se l'ho presa in prestito senza citare la fonte, ho tentato di documentarmi sulle regole di efp ma non ho trovato nulla riguardo alle immagini, nel caso ci fossero dei problemi, me li potete segnalare e la tolgo subito.
Non ho ancora deciso quando lunga sarà questa storia, non credo molto, per il momento ho pronti solo quattro capitoli, piano, piano scriverò ancora qualcosa.
Spero che la storia vi faccia sorridere e vi piaccia.
Un grazie a mia sorella che legge tutto per prima e corregge e alla mia editor più severa.
A presto.
G
 
 

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Capitolo 2
*** Danno, Gracie and Uncle Steve ***







Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Le immagini non sono di mia proprietà sono state copiate da google immagini. 




 
"Feel this
Can you feel this
My heart beating out of my chest
Feel this
Can you feel this

Salvation, under my breath"




Danny POV

Arriviamo poco dopo davanti alla scuola di Grace, giusto in tempo per l’uscita dei bambini, Steve parcheggia la mia Camaro e io mi dirigo davanti al portone dell’istituto, sento una campanella suonare e circa dopo trenta secondi un esercito di ragazzini esce a passo di carica investendo qualunque cosa si trovino davanti. Vedo spuntare le due trecce brune di Grace, si sta guardando intorno alla ricerca di Rachel, appena mi vede la sua espressione si apre in un sorriso e mi corre incontro sorpresa.
-Danno! –
-Ehi, Scimmietta, sei contenta di vedermi? La mamma ha avuto un contrattempo e ho pensato che potremmo passare il pomeriggio assieme. –
Prendo Grace per mano e mi dirigo verso la macchina dove Steve ci sta aspettando appoggiato con la schiena alla carrozzeria e braccia incrociate, appena Grace lo vede, lascia la mia mano e corre ad abbracciarlo.
-Zio Steve! –
-Gracie! Come stai piccola? –
-Bene, a scuola oggi non ci hanno fatto studiare troppo e mi hanno lasciato vicino a Vik così siamo riuscite ad organizzare un pigiama party a casa sua con le nostre amiche. –
Grace ci sommerge, durante il viaggio in macchina, con il racconto entusiasta della sua giornata e del programma del pigiama party a casa di Vik, la sua migliore amica, si interrompe solo per chiedermi il permesso ad andare.
-Posso andare Danno, dai posso? –
-Non so Scimmietta dovremo chiederlo alla mamma, sai che l’ultima parola spetta a lei e poi prima di darti il permesso voglio sapere qualche dettaglio in più, sarete tutte ragazze? –
Appena faccio questa domanda Steve ridacchia sotto i baffi, mi prende in giro perchè sono troppo apprensivo ma in realtà anche lui tiene a Grace e credo che se avesse una figlia si comporterebbe esattamente come me, se non peggio.
-Non lo so, a dormire si, ma forse nel pomeriggio in piscina ci saranno tutti i nostri compagni di classe e quindi anche il fidanzatino di Vik con i suoi amici.-
-Assolutamente ti vieto di partecipare, fidanzatino, fidanzatino? Siamo ammattiti, hai dieci anni, tu il fidanzato lo avrai tra almeno vent’anni, non prima, ovviamente dovrò conoscerlo immediatamente e approvarlo, vi vedrete i primi tempi sempre con la supervisione di qualcuno, meglio la mia, avrai il coprifuoco alle undici il primo anno e mezzanotte il secondo... –
Non mi rendo neanche conto di non respirare mentre sproloquio su eventuali condizioni a cui Grace dovrà sottostare in caso si fidanzasse, la mia bambina, la mia piccola scimmietta, prima che qualche ragazzino possa anche solo avvicinarsi, dovrà passare del tempo.
-Ehi, ehi, Danny respira, non farti venire un colpo per un pigiama party, calmati, non ti facevo così esagerato, non ti ho mai visto così agitato. –
Esagerato? Agitato? Steve non si rende conto della gravità della cosa.
-Grace non ti preoccupare, Danno è solo stanco e non sa quello che dice, non ascoltarlo, questa sera quando ti riporterà dalla mamma ricordati di chiederle il permesso, a tuo padre ci penso io. –
Detto questo, guarda Grace nello specchietto retrovisore e le fa l’occhiolino, lei lo guarda e il suo visino preoccupato dalla mia reazione si trasforma immediatamente in un sorriso ampio. Steve con le donne gioca sporco, basta che sorrida e gli cadono tutte ai piedi come mosche, qualunque età abbiano, è uno spettacolo impressionante, lui lo sa e se ne approfitta ogni volta, sembra abbia conquistato del tutto anche mia figlia. Quando rimarremo da soli dovrò fargi un discorsetto per quanto riguarda la supervisione del pigiama party, potremmo andare a dare un’occhiata veloce ad un certo punto della serata solo per assicurarci che sia tutto in ordine, siamo poliziotti con pieni poteri e piena immunità sull’isola dopotutto, un piccolo giro di pattuglia come ai vecchi tempi che cosa sarà mai.
Steve cerca di cambiare discorso chiedendo a Grace cosa vorrebbe fare nel pomeriggio.
-Piccolina, io e Danno pensavamo di portarti a casa mia per andare a fare il bagno nell’oceano, ti va? –
-Siii, zio Steve grazie! Vieni a nuotare con me? Mi insegni di nuovo a stare tanto sotto l’acqua? Mi porti lontano dove non si tocca? Danno vieni anche tu? Poi possiamo cercare le conchiglie? Possiamo Steve?  –
Appena Steve nomina l’oceano, Grace ci travolge di domande, adora l’acqua, adora nuotare e adora giocare con le conchiglie, mai avrei pensato che mi sarei affezionato anche io a queste cose trasportato dal suo entusiasmo. Steve ride, rispondendo a tutte le domande che gli vengono fatte, quando sono insieme sembrano due bambini, Steve recupera un lato del suo carattere che probabilmente risale alla giovinezza con suo padre sull’isola, si vede che sta bene, stranamente vederlo così sereno fa stare bene anche me, sono talmente rare le occasioni in cui non è preoccuato per il lavoro o la sua vita che questi momenti vanno goduti appieno.
 
È stato un pomeriggio bellissimo ma molto stancante per Grace.
Siamo subito passati da casa a prendere il suo costume, Rachel le ha comprato solo bikini, ovviamente contro il mio parere, una bambina potrebbe tranquillamente mettere il costume intero, non le importa ancora dell’abbronzatura, sua madre si è impuntata, mi ha dato del troglodita con una mentalità arretrata e le ha preso solo dei bikini, sospetto per farmi un dispetto.
Sono sincero, probabilmente esagero, sono iperprotettivo e geloso ai limiti del patologico, è più forte di me, Grace rimarrà per sempre la mia scimmietta piccolina, devo ammettere però che devo cercare di non soffocarla esagerando con le precauzioni, altrimenti la allontanerò, chi sopporterebbe uno come me, mia sorella me lo ha detto chiaro e tondo, “Sei stato un fratello maggiore fantastico Daniel, spesso, o meglio sempre, esageravi ma sapevo che lo facevi per il mio bene. Prova a comportarti però nello stesso modo con Grace e ne pagherai le conseguenze sappilo, potrei sempre decidere di regalarle vestiti provocanti, insegnarle a truccarsi e farla andare in discoteca quando mi viene a trovare senza avvertirti e, non preoccuparti quando sarà l’ora di farle il discorsetto sul sesso sicuro, ci penserò io.”
Conoscendola lo farebbe veramente, non mi ha mai minacciato a vuoto, mi ha fatto venire un infarto parlando di sesso ma so che lo ha fatto apposta per torturarmi, è un’arpia, mi conviene quindi tentare di essere un padre protettivo ma giusto, permissivo ma non troppo e geloso al punto giusto. Per questo motivo durante il pomeriggio ho riconsiderato la questione del pigiama party, ci saranno degli adulti a supervisionare le bambine, non corrono alcun pericolo, devo stare tranquillo, non posso impedire a mia figlia di passare una serata diventertente con le sue amichette, solo perchè soffro di nevrosi cronica.
 
Grace ha passato la maggior parte del tempo in acqua con Steve, hanno nuotato, hanno cercato i pesci con la maschera, Grace ha addirittura imparato a fare la verticale, ad ogni prova mi chiamava  per mostrarmi orgogliosa i suoi progressi.
-Guarda Danno come sono brava, dimmi quando le gambe sono perfettamente dritte! Papà stai attento! –
Subito dopo si rituffava in acqua. Una volta sono entrato anche io, solitamente preferisco sedermi sulla sdraio in riva al mare e guardare la mia bambina felice che gioca in acqua con il suo, ormai acquisito, zio, oggi però avevo caldo e ho pensato che un tuffo non mi avrebbe sicuramene ucciso. Non avevo fatto i conti con la presenza di Steve e il suo buon uomore, lui e Grace mi hanno teso una trappola, ho bevuto circa un terzo di oceano, mi hanno attaccato su due fronti schizzandomi acqua, solo e indifeso non ho avuto altra possibilità che soccombere. Davanti a Steve non lo dirò mai ma mi sono divertito, lo confesserò solo a Grace, potrei abituarmi a passare il tempo in questo modo.
 
Steve una volta calato il sole, ci ha gentilmente dato la possibilità di farci la doccia, i miei capelli non sopportano l’alto tasso di salinità dell’oceano, ho assoluta necessità di lavarli, se si tratta dei miei capelli divento la persona più vanitosa dell’universo, anche più di Steve.
-Danny hai finito con la doccia, quanto ci metti? Stiamo aspettando te per ordinare la pizza, possibile che per sistemarti l’acconciatura tu ci metta una vita, se mai dovessi perderli cosa succederebbe? Neanche Cath ci mette così tanto in bagno ed è una donna! –
Esco dal bagno come un furia, con indosso solo i jeans e il pettine in mano, che in questo momento viene utilizzato come se fosse un fioretto puntato contro il torace di Steve.
-Per prima cosa, non provare mai più ad insinuare che potrei perdere i capelli, li curo con attenzione, con i prodotti migliori, proprio perchè tra quarant’anni la mia folta chioma dovrà contare lo stesso numero di cappelli presenti in questo momento, l’unica differenza che gli sarà concessa sarà il colore, il bellissimo biondo che possiedo ora, si sarà trasofrmato in un elegante bianco. Seconda cosa, ho sentito bene? Mi hai paragonato a Miss Rambo? Steve spero di aver sentito male, puoi paragonarmi a chi vuoi ma a Miss Rambo no, lo trovo un insulto alla mia persona! Ci sto mettendo tanto perché non volevo lasciare disordine visto il tuo disturbo ossessivo compulsivo per la pulizia, qui tra i due, quello che dovrebbe essere paragonato ad una donna, sei tu! –
Steve mi fissa con gli occhi sbarrati per la sorpresa e la bocca spalancata, non si aspettava la mia reazione, devo dire che sono rimasto sorpreso da me stesso anche io, tutte le volte che lui nomina la sua donna mi fa saltare i nervi, non la sopporto, credo sia un’antipatia a pelle, questa volta però credo di aver esagerato veramente.
-Danny calmati, scherzavo, basta caffè per te al mattino, d’ora in poi solo decaffeinato. Ora finisci di vestirti, non mi sembra il caso tu venga a tavola così, ti aspettiamo di là per ordinare, Grace è già pronta e ha fame e, se devo essere sincero, avrei un certo languorino anche io. –
Per cercare di sdrammatizzare la situazione dopo la mia reazione eccessiva decido di buttarla sullo scherzo, cercando di far scandalizzare Steve.
-Va bene Tesorino, mi vesto e arrivo subito. –
La prima impressione è che Steve si irrigidisca alle mie parole, subito dopo però scoppia in una fragorosa risata. Torno in bagno, mi vesto e raggiungo i due affamati che mi aspettano, non riesco a smettere di pensare all’irrigidimento di Steve dovuto alla mia battuta, non vorrei si fosse offeso, stavo solo scherzando, mi tranquillizzo pensando che subito dopo è scoppiato a ridere quindi vuol dire che ha capito il tono scherzoso della mia affermazione, magari mi sono solo immaginato il suo imbarazzo, dal punto di vista dei film mentali e delle paranoie sono peggio di una donna, questo è vero, decido di non pensarci e godermi la serata, mi preoccuperò nel caso si notino delle differenze nel suo comportamento.
 
Ordiniamo la pizza, battibecco di routine sulla pizza all’ananas, penso che sia un insulto alla pizza pensare di mangiarla con dell’ananas sopra, ultimamente non devo combattere solo contro Steve, ora anche mia figlia si è coalizzata con lui, sostiene che sia una vera prelibatezza, mi hanno traviato la mia povera bambina.
Decidiamo di mangiare davanti alla tv, siamo americani dopotutto, davanti ad un film scelto da Grace, poco dopo aver finito di mangiare la mia scimmietta distrutta dalla giornata, crolla addormenta sul divano con la testa sulle gambe di Steve e sdraiata su di me. Credo sia ora di portarla a casa.
-Steve se mi aiuti, la mettiamo in macchina e la porto a casa. –
-Lasciala dormire ancora un po’, hai voglia di una birra prima di andare? –
Ci alziamo tentando di muovere il meno possibile l’angioletto addormentato su di noi e andiamo a sederci con una birra fredda sulla spiaggia sul retro della casa. Lascio la luce accesa in modo che se Grace si dovesse svegliare non si spaventi.
La pace e la tranquillità che si percepisce non può essere descritta, seduti in riva all’oceano con solo il rumore delle onde a circondarci, riesco a non parlare perfino io per paura di rovinare questo momento di totale serenità. Questa volta è Steve a rompere il silenzio.
-Volevo ringraziarti Danny. –
Mi volto verso di lui e per un attimo rimango fermo a guardarlo, non capisco subito a cosa si stia riferendo e quindi aspetto che continui, nel tempo ho imparato che ha un carattere chiuso e introverso, non esterna quasi mai né quello che pensa né i suoi sentimenti, preferisce dimostrare con i gesti quanto tiene alle persone, le volte in cui decide di esprimersi anche a parole sono rare.
-Volevo ringraziarti perché la compagnia di Grace mi fa bene, mi rende sereno, lei è adorabile, è una bambina deliziosa che porta allegria e dolcezza ovunque si trovi e migliora l’umore delle persone che le stanno accanto, è una bambina speciale e io sono veramente felice di poter passare del tempo con lei.
Nell’ultimo periodo, dalla morte di mio padre sono cambiati tantissimi aspetti della mia vita, ho scoperto cose che mai avrei pensato e ho rivalutato il mio passato, sono riuscito a leggerlo con la chiave di lettura giusta e ho chiarito quasi tutti i dubbi che mi hanno sempre perseguitato, come il motivo per mio padre abbia spedito me e mia sorella sul continente ad un certo punto della nostra vita.
Tutto questo per dire che se sono riuscito a superare questo periodo complicato della mia vita è stato grazie ai Five-0 ma anche grazie a Grace. Averla qui, vederla gironzolare per casa e vederla giocare sulla spiaggia come facevamo io e Mary da piccoli insieme a mio padre, genera una sensazione di benessere che mai avrei pensato di provare. Per questo ti ringrazio. –
Credo sia il discorso più lungo che mi abbia mai fatto, più lungo e profondo, decido di alleggerire l’atmosfera, non siamo abituati a questo grado di introspezione e serietà.
-Credo sia il discorso più lungo che tu abbia mai fatto Super Seal, vuol dire che il criceto che hai nella testa ha fatto gli straordinari questa sera? Il buon umore e le endorfine prodotte durante la giornata ti hanno decisamente fatto bene, facciamolo più spesso! –
Steve scoppia a ridere. Si è fatto tardi, le birre sono finite, è ora di riportare Grace a casa prima che Rachel chiami i soccorsi e allerti la Guardia Costiera per farmi venire a cercare, rientriamo in casa. Appena varcata la soglia, fermo Steve prendendolo per un braccio, prima ho sdrammatizzato ma non voglio che pensi che il suo discorso non mi abbia fatto piacere e non sia stato apprezzato.
-Non c’è di che, puoi stare con noi tutte le volte che vuoi, Grace ti adora e io non so stare senza battibeccare per più di dieci minuti, passare del tempo con te fa bene anche a noi. –
Detto questo lo supero, prendo Grace in braccio e mi fa faccio aiutare a metterla sdraiata sul sedile posteriore della Camaro, Steve a braccia conserte aspetta che salga in macchina, mi dirigo verso il sedile del passeggero apro la portiera e mi giro verso di lui.
-Ah no, questa sera guido io, mi sono dimenticato come si fa, solitamente ho un autista maniaco del controllo. –
Steve ride scuotendo la testa ma non controbatte, salgo in macchina, metto in moto, lo saluto con un cenno e mi dirigo verso casa di Rachel, la serata è quasi finita, sono stanco ma ho passato una bella giornata, firmerei immediatamente qualunque contratto che mi assicurasse una buona percentuale di giornate come quella di oggi.




Note:
Rieccomi qui con il secondo capitolo.
Un capitolo tutto incentrato su Danny, Grace e Steve, come già si poteva capire dal titolo. Spero che sia stato piacevole per voi leggere il resoconto di questa rilassante giornata alle Hawaii.
Adoro questo trio, magari si capisce da come l'ho descritto, magari no. Adoro come Steve si rapporta con Grace.
Vi avverto che spesso comparirà Grace, anche perchè penso sia un ulteriore modo per avvicinare i due protagonisti.
Ho deciso che gli avvertimenti sulle immagine le metterò all'inizio del capitolo, ripeto anche qui che non mi appartengono e se le deve togliere, segnalatemelo e lo faccio, senza alcun problema, continuo a non sapere esattamente come sia la questione copyright.immagini prese da goggle.
Ci tenevo ad aggiornare oggi e per fortuna ci sono riuscita.
Scusate per eventuali errori grammaticali e non, soprattutto per la punteggiatura, cerco di migliorare ma non so quanto i risultati possano essere rilevanti.
Volevo fare un ringraziamento particolare a tutti quelli che leggono silenziosamente e non, sono anche io spesso una lettrice silenziosa quindi vi capisco, anche se ultimamente mi sforzo di più di lasciare qualche recesione, in ogni caso grazie anche solo di leggere, mi fa molto piacere.
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite ma un ringraziamente speciale alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo, ho apprezzato davvero tanto.
Spero di non avervi deluso.
Un grazie particolare a mia sorella che sopporta me e i miei continui sproloqui e alla mia editor più severa.
La canzone che ho messo ah inizio capito è "Feel This" di Bethany Joy Galeotti. A differenza dell'altra volta metto anche la traduzione, magari non tutti hanno voglia di tradurla, ora provvederò anche a modificare il capitolo scorso e introdurrò la traduzione anche di quella che canta Steve in macchina.

Traduzione:

 "Senti questo
Riesci a sentirlo?
Il cuore mi balza fuori dal petto
Senti questo
Riesci a sentirlo?
Salvezza, sotto il mio respiro"

A presto spero!
Un bacione a tutti!
G.

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Capitolo 3
*** Amazing Feelings ***






Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.



 
 “Oh, it’s your light
Oh, it’s your way
Pull me out of the dark
Just to shoulder the weight
Cryin’ out now
From so far away
You pull me closer to love
Closer to love”
 



Steve POV
 


La prima notte di riposo dopo mesi ho dormito otto ore filate: mi sento benissimo e dopo la mia nuotata mattutina mi sentirò ancora meglio. Lo sport per iniziare la giornata è la cosa migliore.
Apro la cassettiera e prendo il primo costume che trovo sottomano.
Esco sulla spiaggia sul retro, a quest’ora non fa ancora caldissimo, si sta bene, lascio l’asciugamano sulla sdraio e mi tuffo nell’oceano.
Nuotare mi svuota la mente, mentre sono in acqua, l’unica cosa che voglio è regolarizzare il respiro, concentrarmi sui movimenti e lasciarmi andare. Penso sia una delle cose più rilassanti al mondo.
Prendo il telo da mare per non sporcare ovunque, entro in casa, faccio partire la macchina del caffè e vado a farmi la doccia, devo muovermi prima che Danny-la-furia entri in casa urlando che è tardi o peggio, si attacchi al clacson, svegliando tutti i vicini. Dice a me di essere un animale, ma a volte in quanto a maniere è peggio.
Sotto la doccia, alzo il viso verso il getto dell’acqua, con le mani appoggiate alla parete interna del box e rimango in quella posizione per almeno due minuti: lascio scivolare il sale dell’oceano via dal corpo e lascio che i muscoli si rilassino dopo lo sforzo appena fatto. La sensazione di benessere è immediata, improvvisamente mi viene in mente un flash del sogno di questa notte e mi ritrovo a ridacchiare, scuoto la testa e lavo velocemente i capelli. Prendo l’asciugamano appoggiato sul lavandino e scendo a fare colazione.
 
Scegliere i vestiti al mattino per me non è mai stato complicato, quando ero in servizio attivo avevo la divisa per i momenti ufficiali e l’abbigliamento standard militare per quando andavo in missione. Deve essere per questo che anche quando mi vesto da civile il mio guardaroba non è molto vario: prendo un paio di pantaloni cargo del colore che capita, una polo o una maglietta maniche corte e una camicia da lasciare aperta sopra. A volte, quando sono particolarmente di buon umore, cerco di abbinare i colori, come oggi. Solitamente vado a caso.
Ho appena finito di infilare i pantaloni quando sento il cellulare squillare sul comodino, rispondo senza guardare il mittente della chiamata, lo conosco già, non ho bisogno di controllare. Vengo infatti richiamato all’ordine da Danny: è tardi e io sono leggermente in ritardo, tutti indizi che mi portano a pensare che in macchina comincerà uno dei suoi lunghi monologhi. Ci sarà da divertirsi.
 
Come previsto appena esco di casa subito mi rimprovera, stranamente non riesco a farlo calmare neanche con la promessa di comprargli le Malasadas, non può resistere al cibo pieno di grassi. Sembra che questa mattina l’abbia morso una tarantola, sono sicuro che in macchina mi dirà cosa lo infastidisce tanto.
Non aspetta neanche di entrare in macchina per tirare fuori l’”argomento Cath”, solitamente quando sono di buon umore è sempre lì che va a parare. Devo riconoscere che il sesso elimina la parte più scorbutica del mio carattere, possibile però che – secondo lui - non possano esistere altri motivi per essere contento?
Non la sopporta, anzi, non sapessi che Danny non è in grado di odiare qualcuno, direi quasi che potrebbe detestarla. L’ha infastidito da subito: per fortuna si incontrano solo per lavoro e io mi guardo bene dal portarla a qualche uscita tutti insieme. Perché dovrei farlo poi? Non siamo una coppia, se la invitassi ad uscire con i miei amici si illuderebbe. Sono sempre stato chiaro con lei: siamo amici e saltuariamente compagni di letto, non abbiamo altre relazioni in contemporanea. Se uno di noi trovasse qualcun altro rimarrebbe solo l’amicizia, nulla di più. Un’uscita ufficiale potrebbe farle pensare che il nostro rapporto sia cambiato.
Le uscite con la squadra sono rilassanti: se ci fosse Cath, ci sono buone possibilità che Danny potrebbe metterle il gutalax nel cibo, diventerebbe spiacevole per tutti averla con noi.
Scoppio a ridere pensando a Danny in veste di fidanzatina gelosa, che esce fuori dai gangheri ogni volta che Miss Rambo, come la chiama lui, viene anche solo nominata.
Mi accorgo di essermi isolato e vedo che mi fissa aspettando una risposta. Potrei stuzzicarlo un po’, ma oggi mi sembra già abbastanza stressato.
 
In macchina passano una canzoncina orecchiabile. Le canzoni delle playlist delle radio sono sempre le stesse, a furia di sentirle le impari e il testo di questa credo sia perfetto in questo momento della mia vita. La canticchio, sapendo che Danny non apprezzerà, anche se non sembra farci caso.
-  You can count on me, when you can not see, let me spell it out plain and simple now, when your numbers called backs against the wall, pick you up when you call be there when you fall, singing a b c you can count on me, 1 2 3 you can count on me -
Alzo leggermente il volume sul ritornello, chissà se…cancello subito il pensiero dalla mia testa. Non è possibile, bisognerebbe essere estremamente matti e fortunati.
 
La giornata si preannuncia tranquilla, ho il tempo di sbrigare l’infinita burocrazia che caratterizza il nostro lavoro, devo anche chiamare il Governatore per aggiornarlo sulla conclusione dell’ultimo caso.
A metà pomeriggio sento squillare il telefono del mio ufficio. Chiamata interna da parte di Danny. Alzo gli occhi per cercare di capire come mai, invece di fare i tre passi che distanziano il mio ufficio dal suo, ha preferito chiamare. Lo fisso per quasi tutta la durata della chiamata, non riesco a capire che cosa gli passa per la testa, ha una strana espressione. La cosa positiva è che solitamente non riesce a tenere nascosti per molto i suoi pensieri: presto mi metterà al corrente di quello che lo preoccupa. Sono giorni che è inquieto, non resisterà ancora a lungo.
Ero già contento quando mi sono alzato dal letto questa mattina ma ora, con la prospettiva di passare il pomeriggio e la serata con Grace, sono ancora più felice.
Adoro passare del tempo con lei, non ho mai pensato di essere zio, Mary è ancora troppo immatura per pensare ad una famiglia, ma è un ruolo che mi piace.
Danny la adora, tutti la adorano ed è impossibile non volerle bene. È una bambina meravigliosa. Credo che il merito sia anche di suo padre. Si prospetta uno splendido pomeriggio.
 
Dopo aver recuperato Grace a scuola, passiamo a prendere i costumi e ci dirigiamo verso casa mia. La spiaggia sul retro è perfetta per nuotare e raccogliere le conchiglie. Lungo il tragitto in macchina a Danny quasi viene un infarto: la bimba gli ha chiesto il permesso di andare ad un pigiama party organizzato da un’amica e lui, da padre iperprotettivo qual è, sta dando di matto. Ad un certo punto diventa talmente rosso in faccia, mentre gesticola e straparla, che devo calmarlo e tranquillizzare Grace sul fatto che lo farò ragionare io.
Le faccio, con fare complice, un occhiolino nello specchietto retrovisore e lei mi regala un ampio sorriso. Automaticamente mi sento bene e sorrido anche io. Non pensavo che l’affetto che si prova nei confronti dei bambini fosse così immediato, eppure le ho voluto bene da quando Danny l’ha portata alla partita di football subito dopo aver cominciato a lavorare insieme.
 
Abbiamo passato un pomeriggio meraviglioso. Siamo stati principalmente in acqua e a giocare sulla spiaggia, abbiamo anche teso una trappola a quel fifone di Danny, non me la perdonerà facilmente. Davanti alla bambina non mi può insultare come vorrebbe, ma credo che, in fondo, si sia divertito anche lui.
Mentre Danny preparava la merenda per tutti, io e Grace siamo rimasti  soli.
- Piccolina, è meglio se usciamo, Danno arriverà tra poco con la merenda e non possiamo mangiare il gelato gocciolanti come siamo ora. Che ne dici se ci asciughiamo e poi andiamo alla ricerca delle conchiglie? –
- Si, grazie Zio Steve, possiamo provare a vedere se le troviamo non rotte? Volevo portarne una bella grande alla mamma. –
- Certo, ci impegneremo a trovare la migliore di tutte. –
- Zio Steve posso dirti una cosa? –
- Certo Gracie tutto quello che vuoi. –
Mi siedo sulla sabbia e lei si siede vicino a me, la guardo aspettando di scoprire di cosa mi vorrà mai parlare con un tono così serio.
- Sai che lo zio Matt mi manca tanto? Tu sai dov’è andato zio Steve? Danno non vuole mai parlarne, quando glielo chiedo diventa triste e mi dice che non sa quando tornerà ma che mi pensa sempre. –
- Sai, penso che Danno abbia ragione, lo zio Matt ti vuole tanto bene e sono sicuro che anche se è lontano gli manchi tanto anche tu. –
- Però ci sei tu adesso, mi piace avere uno zio come te, da quando ci sei tu lo zio Matt mi manca sempre, ma un po’ meno. Sono contenta che papà lavori con te. Sono contenta anche che possiamo passare tanto tempo insieme, mi diverto tanto con te. Sono contenta anche di stare con Kono e lo zio Chin. È un po’ come essere tornata nel New Jersey, anche papà da quando ci siete voi è più felice, prima era triste quando non era con me, lo so, anche se lui non lo diceva mai, invece adesso ride sempre e si diverte con te anche quando lavora. Zio Steve ti prendi cura del mio papà quando state lavorando vero? –
- Certo Piccolina, sempre e lui si prende cura di me. –
- Ehi, voi due! Cosa aspettate ad asciugarvi e a venire a mangiare il gelato? Volete mangiarlo sciolto? –
Grace mi abbraccia velocemente, si alza e correndo raggiunge Danny per ricevere la sua porzione di gelato. Rimango ancora qualche secondo sul bagnasciuga a pensare al discorso che mi ha appena fatto. Mi ha stupito: immaginavo che si divertisse a giocare sulla sabbia e a nuotare con me, non mi sarei immaginato però che ormai mi considerasse uno zio a tutti gli effetti.
Il suo discorso mi ha scatenato delle emozioni a cui non sono abituato. Sento di volerle bene come se facessi veramente parte della sua famiglia.
Oltre a questo provo una sensazione di familiarità a stare qui. Quando eravamo piccoli, io e Mary, passavamo sulla spiaggia e in questa casa gran parte delle giornate. Nostro padre quando non lavorava stava sempre con noi.
Vengo richiamato da Danny, mi alzo e divoro il gelato, una delle poche cose a cui non riesco a resistere.
 
Grace è distrutta, penso che dopo aver mangiato la pizza crollerà addormenta sul divano. Non so dove prenda tutte quelle energie, non si è fermata un attimo. Sicuramente non ha preso da Danny, che è un pigrone nato.
A proposito di Danny, dove si sarà cacciato? Sono ore che è chiuso in bagno, neanche Cath ci mette così tanto, lo stiamo aspettando per ordinare la pizza ma se continua così non mangeremo mai.
-     Grace, scegli la pizza, intanto vado a cercare Danno, si sarà perso? –
-     Tranquillo Zio Steve, secondo me si sta solo pettinando, di solito ci mette tantissimo! –
Salgo le scale e mi avvicino al bagno chiedendo a Danny che fine abbia fatto e mi lascio scappare la constatazione che neanche Cath è così lenta. Gravissimo sbaglio. Si gira come una furia cominciando a gesticolare e ad inveire come al suo solito. Rimango però sorpreso dall’impeto con cui sta sproloquiando, raramente si arrabbia in questo modo. Penso si accorga anche lui di aver esagerato, anche solo guardando la mia espressione.
Non credo si sia reso conto di essere uscito dal bagno solo con i jeans addosso, per di più ancora slacciati, troppo preso dall’urlarmi contro. Non fosse così agitato glielo farei notare. Cerco di concentrarmi su quello che sta dicendo. Stranamente non sembra così semplice farlo.
Il mio stupore aumenta quando tenta di sdrammatizzare.
- Va bene Tesorino, mi vesto e arrivo subito. –
Mi irrigidisco subito per almeno due motivi, uno in contrasto con l’altro, ma mi riprendo subito e scoppio in una fragorosa risata, cancellando dalla mente la sensazione che ho provato.
 
Come previsto Grace è crollata sul divano. È presto e io ho voglia di una birra, la lasciamo dormire tranquilla e ci andiamo a sedere fuori.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, mentre mi godo la sensazione di benessere che serate come questa mi donano.
Sarà per la giornata appena trascorsa, per il discorso di Grace di questo pomeriggio, per la birra o per l’atmosfera che ci circonda ma sento la necessità di ringraziare Danny esponendomi come raramente faccio. Anzi, forse come non ho mai fatto.
- Volevo ringraziarti perché la compagnia di Grace mi fa bene, mi rende sereno, lei è adorabile, è una bambina deliziosa che porta allegria e dolcezza ovunque si trovi e migliora l’umore delle persone che le stanno accanto, è una bambina speciale e io sono veramente felice di poter passare del tempo con lei.
Nell’ultimo periodo, dalla morte di mio padre sono cambiati tantissimi aspetti della mia vita, ho scoperto cose che mai avrei pensato e ho rivalutato il mio passato, sono riuscito a leggerlo con la chiave di lettura giusta e ho chiarito quasi tutti i dubbi che mi hanno sempre perseguitato, come il motivo per mio padre abbia spedito me e mia sorella sul continente ad un certo punto della nostra vita.
Tutto questo per dire che se sono riuscito a superare questo periodo complicato della mia vita è stato grazie ai Five-0 ma anche grazie a Grace. Averla qui, vederla gironzolare per casa e vederla giocare sulla spiaggia come facevamo io e Mary da piccoli insieme a mio padre, genera una sensazione di benessere che mai avrei pensato di provare. Per questo ti ringrazio. –
Per fortuna lui riesce a capire il mio imbarazzo e con una battuta riporta la situazione alla normalità.
So che è ha capito il mio discorso e che l’ha apprezzato. Me lo dimostra in modo chiaro mentre rientriamo in casa.
Di nuovo il pensiero che ho scacciato più volte durante la giornata si ripresenta nella mia testa ma, come le altre volte, viene accantonato.
Accompagno Danny e Grace alla macchina e li guardo andare via.
Rientro in casa, metto in ordine le ultime cose, porto i cartoni della pizza nei bidoni fuori casa e salgo in camera per quella che spero essere un’altra notte di sonno riposante e ristoratore.
 
 
 
NOTE:
 
Eccomi qui con questo nuovo capitolo.
Il tanto atteso POV di Steve è arrivato, spero veramente di non avervi deluso, il suo punto di vista mi è poco congeniale, l’immedesimazione mi ha creato qualche problema, quindi nel caso abbiate critiche e suggerimenti, fatevi avanti. Mi piacerebbe scrivere qualcosa in più dal suo punto di vista, ma non sono mai soddisfatta, per cui si accettano consigli.
Steve rivive la giornata passata con Grace e Danny, ripercorre tutti gli avvenimenti mi sembrava noioso, quindi ho deciso di scegliere quelli che dal punto di vista di Steve, possono essere stati i momenti fondamentali.
Ho ripreso alla fine del capitolo il “lungo” discorso fatto a Danny solo per una questione di completezza, effettivamente mi è stato fatto notare che magari da una settimana all’altra si poteva non ricordare esattamente la situazione., giustamente, quindi l’ho ripreso. :)
La canzone ad inizio capitolo è “Closer to Love” sempre di Mat Kearney, come potete notare amo questo cantante, penso che la maggior parte delle sue canzoni siano fantastiche, ne troverete ancora molte, credo, nei prossimi capitoli. Vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
“Oh è la tua luce, oh è la tua strada, tirami fuori dal buio, toglimi il peso dalle spalle, chiamandomi ora da così lontano, mi fai avvicinare all’amore, più vicino ad amare.”
 
La canzone che trovate nel testo è la stessa del primo capitolo “Count on Me” di Mat Kearney di cui vi lascio qui sotto la traduzione del ritornello.
 
Traduzione:
“Puoi contare su di me, quando non mi puoi vedere, permettimi di spiegartelo, chiaro e semplice ora, quanto i numeri chiamati. Spalle al muro, prenderti quando cadi, essere lì quando mi chiami. Cantare a, b, c, puoi contare su di me, 1, 2, 3, puoi contare su di me.”
 
Grazie a tutti quelli che leggono e soprattutto una grandissimo ringraziamento a chi ha recensito, grazie infinite, non potete immaginare quanto mi faccia piacere.
Un grazie a mia sorella come sempre, per l’alto livello di sopportazione delle mie paranoie.
Spero venerdì prossimo di riuscire a postare il capitolo 4, vi preannuncio che sarà un doppio POV.
A presto spero!
Ancora grazie a tutti!
G.


 

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Capitolo 4
*** Night Reflections ***






Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
“All alone in my room,
Think of you at a rate
That is truly alarming
I keep looping my memories
Of you in my head…
And I fall asleep and dream
Of alternative realities…
 
And I can’t stop thinking about you
And I can’t stop thinking about you
 
Can’t believe I could think that…
I just wrestle with you in my dreams
And wake up making love to a pillow
And I fall asleep and dream
Of alternative realities…”
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Ho sentito spesso dire che il momento della giornata in cui si ripensa alle cose dette o fatte, alle situazioni createsi, alle preoccupazioni o ai desideri è quello in cui ci si corica nel letto. Si rimane al buio a fissare il soffitto, subito prima di addormentarsi, il cervello si attiva e produce un riassunto delle emozioni provate durante la giornata, trampolino di lancio di pensieri, ragionamenti contorti e valutazioni.
A me succede raramente, spesso sono talmente distrutto dal lavoro che mi addormento ancora prima di toccare il letto.
Questa sera sono tornato a casa e appena chiusa la porta dietro di me  ho sentito la tristezza invadermi. Forse avrei dovuto far dormire qui Grace, ora non sentirei questo senso di solitudine addosso, sarei sereno come quando ho lasciato casa di Steve.
Fisso il soffitto sopra di me sperando di trovare una risposta alle domande che da giorni mi girano in testa, sono settimane che quando cerco di analizzare i miei pensieri e le mie sensazioni, l’unica cosa che provo è un grande senso di confusione. La giornata appena trascorsa mi ha reso immensamente felice ma ha portato ancora più confusione nella mia testa.
Ora capisco la sensazione che mia sorella mi diceva di provare quando scorgeva o partecipava ad un matrimonio; ricordo che ne parlammo il giorno del mio con Rachel. Fu allegra per tutta la giornata ma, verso la fine del ricevimento, subito prima della nostra partenza per la luna di miele, la vidi rabbuiarsi. subito mi preoccupai, da fratello maggiore iperprotettivo quale sono, pensavo avesse discusso con qualcuno e quando le chiesi cosa le fosse accaduto mi spiegò la sua reazione. “Sai Danny, penso che  i matrimoni  siano stupendi. La felicità degli sposi contagia anche gli invitati. Adoro i matrimoni, anche se  quando finiscono lasciano un po’ di amaro in bocca. Se da un lato sei contento di vedere delle persone, soprattutto se sono amici o parenti,così felici, dall’altro vorresti provare anche tu quella stessa gioia, perchè è quel tipo di  sentimento che ti fa sentire completa.”
Subito non avevo capito cosa intendesse. Capivo il discorso della completezza: quando ho sposato Rachel mi sono sentito per la prima volta completo, completamente felice. Non importa cosa sia successo dopo con mia moglie, quel giorno rimarrà per sempre un ricordo speciale. La seconda volta che ho provato una felicità e completezza simile è stato il giorno della nascita di Grace e mi sento ancora così tutte le volte che sono con lei.
Questa sera mi sento esattamente come mia sorella quando partecipa ad un matrimonio. Finalmente capisco la contraddizione interna dell’essere contento ma allo stesso tempo triste. Oggi però nessuno si è sposato, ho passato del tempo con mia figlia, l’ho vista ridere e giocare spensierata.
Tutte le volte che la vedo così, provo lo stesso sentimento che provavo quando ancora eravamo una famiglia nel New Jersey, le cose tra me e Rachel funzionavano e Grace aveva una mamma e un papà che si dedicavano interamente a lei, che andavano d’accordo e si amavano.
La situazione ora non è più la stessa. Grace continua ad avere due genitori che la adorano ma ci sono stati dei cambiamenti che sicuramente l’hanno disorientata, piano, piano stiamo ritrovando un equilibrio. Ora la mia scimmietta ha trovato una seconda famiglia: Kono e Chin le vogliono un mondo di bene, Kamekona è il suo babysitter preferito, nonché pessimo giocatore di poker, il che le permette di vincere tutte le caramelle che vuole quando giocano insieme. Poi c’è Steve. Sono rimasti subito affascinati entrambi l’uno dall’altro, non vedeva l’ora di conoscerlo, probabilmente l’ha sentito nominare troppo da me, si è incuriosita, era da tanto che non mi vedeva infervorato per qualcosa; dopo la rottura con Rachel mi sono spento, era come se niente mi entusiasmasse più, tranne la mia bambina, ovviamente. L’incontro con Steve e l’ingresso nei Five-0 hanno dato una scossa alle mie giornate.
Il Super Seal più che altro è una mina vagante, cinque minuti con lui e ho rischiato di morire almeno tre volte, per non parlare degli esaurimenti nervosi che rischia di farmi venire ogni volta che prende delle iniziative.
Ora che quei due si sono coalizzati contro di me, chi li sopporta più?
L’affiatamento istantaneo nato tra di loro mi ha stupito più che altro per il carattere di Steve. È un animale, un orso, non esprime quasi mai i suoi sentimenti, mai avrei pensato che potesse essere bravo con i bambini. Con Grace invece è stato sempre dolce, da subito, l’ha conquistata senza difficoltà. La prima volta che si sono visti è stato quando l’ho portata a guardare un partita di football, c’erano tutti, l’hanno accolta subito, Grace sembrava intimidita, appena Steve si è presentato si sono capiti al volo, la timidezza è sparita subito.
La mia scimmietta ha un buonissimo rapporto con tutti, lo zio Steve però, occupa un posto speciale.
Se mai mi dovesse succedere qualcosa, spero vivamente di no, non ci voglio nemmeno pensare, ma con il lavoro che faccio è inevitabile, l’unico che vorrei accanto a mia figlia, al mio posto, sarebbe sicuramente lui, la proteggerebbe come farei io e le vorrebbe bene come se fosse sua.
Subito dopo aver formulato quest’ultima riflessione mi accorgo di sorridere. Pensare alla complicità che si è creata tra loro mi rende felice, i miei viaggi mentali alla fine mi hanno ricondotto alla giornata di oggi.
Ad un certo punto un pensiero attraversa la mia mente, un pensiero che sono giorni che tento di analizzare e decifrare, a cui non riesco a non pensare e che è l’origine della mia confusione.
Nuove riflessioni ma soprattutto nuove sensazioni, che pensavo non avrei provato ancora per molto tempo, ma soprattutto non in questo modo.
Sulla scia di queste ultime considerazioni sento le palpebre pesanti, mi giro sul fianco destro, abbraccio il secondo cuscino che si trova nel mio letto e decido di lasciarmi andare al sonno, sperando che i sogni di questa notte non siano come quelli che mi hanno tenuto sveglio nelle ultime settimane e che al mattino mi lasciano così confuso e irrequieto. O forse, inconsciamente, sperando proprio che a tenermi compagnia siano proprio quel tipo di proiezioni oniriche che mai avrei pensato di volere.
 

 


*
 



Steve POV
 
Fisso il soffitto e non riesco a dormire, mi giro su un fianco, ma non sono comodo per niente. Provo a girarmi sull’altro fianco. Schiaccio il cuscino con le mani. Cerco di modellarlo. Da quando il mio cuscino è diventato così scomodo?
Fa caldo questa sera. Sarà per questo motivo che non riesco a prendere sonno. Mi conviene aprire le finestre. Mi alzo e spalanco la finestra sopra al mio letto, sento entrare una leggera brezza che fa muovere le tende. Negli ultimi tempi ho dei problemi a dormire quando c’è afa. Non riesco a sopportarlo, mi manca il respiro, ho bisogno di aria, non voglio mai più provare quella sensazione di soffocamento dovuto all’umidità, un regalino di Wo Fat direttamente dal Nord Corea.
Nei Seal ci hanno addestrato ad affrontare qualunque situazione, tentano di renderci immuni al dolore e alle emozioni. Per quanto io sia riuscito a resistere, ogni missione lascia sempre qualche strascico una volta terminata. La maggior parte delle volte già il fatto di tornare a casa è un miracolo.
Qualche notte fa sono andato a dormire sulla sdraio in spiaggia, non riuscivo più a stare dentro casa. Faccio fatica a prendere sonno da mesi ma quando non c’è vento non riesco ad addormentarmi per niente.
Ieri è stata la prima volta in cui ho dormito otto ore filate senza incubi. Il sonno ristoratore ha trasformato la mia giornata, mi sentivo finalmente riposato come non mi capitava da tempo e stranamente oggi ero contento.
Ritorno a letto sperando che il venticello fresco che sento entrare dalla finestra mi faccia addormentare, mi metto sdraiato prono con le braccia entrambe sotto il cuscino. Dopo circa trenta secondi decido di girarmi supino e comincio a fissare il soffitto sperando che il sonno ritorni e io possa finalmente dormire.
Piego un braccio sotto la testa, lascio l’altro piegato sulla pancia e comincio a pensare alla giornata appena conclusa, in particolare a quanto sia dolce Grace. Non sono portato per stare con i bambini. Gli unici che riesco a gestire sono quelli degli altri. Quando non urlano, non fanno i capricci e non ti fanno domande imbarazzanti, e sempre solo per massimo poche ore. Mai avrei pensato di essere io il primo a cercare la compagnia di un bambino. Con Grace sento che è tutto diverso, ho voglia di passare del tempo con lei, ne sento quasi la necessità a volte. Per fortuna Danny sembra essere contento della situazione.
Dopo anni mi sento di nuovo parte di una famiglia. Non nel senso classico del termine: sento che qualcuno ha bisogno di me, in un modo naturale e non opportunistico. La cosa mi rende felice. Essere solo non è mai un grande affare, poter avere delle persone a cui vuoi bene e che ricambiano il tuo affetto è fantastico. Creare rapporti del genere per me non è facile. I rapporti più stretti che sono riuscito ad instaurare, sono stati quelli con i miei compagni nelle missioni, ma sono rapporti che si creano obbligatoriamente quando si parte, i tuoi colleghi sono l’unica cosa che hai. Nella vita mi sono fidato di poche persone, la maggior parte di loro mi hanno tradito, ogni volta ricominciare a fidarsi è sempre più complicato.
Faccio dondolare un piede fuori dal letto. Poco dopo piego le gambe, non riesco a trovare una posizione che mi faccia stare comodo. Solitamente mi succede quando sono nervoso. Oggi non lo sono. Va tutto bene, chissà qual è il motivo di tanta irrequietezza. In realtà probabilmente la ragione è sempre la stessa. Non sono tipo da rimuginare sulle cose. Prima o poi avrò le idee chiare e allora potrò decidere cosa fare, come procedere e affrontare queste sensazioni sconosciute. Per il momento lascio accadere le cose senza farmi troppe domande.
Da quando sono tornato alle Hawaii la casa sembra vuota: è troppo grande per una persona sola, quando mi viene a trovare Mary ci pensa lei a incasinare tutto, sembra passato un terremoto, però rende la casa viva, con me è solo ordinata e pulita. Per un militare sono cose fondamentali. Dopo che passi settimane, a volte mesi, a dormire per terra, in posti di fortuna, spesso nel fango, senza poterti lavare quando vuoi, tornato a casa deve essere sempre tutto pulito e in ordine.
Al quartier generale dei Five-0 mi prendono in giro perché ho sempre diversi cambi di vestiti con me. Non sopporto di sporcarmi e non potermi cambiare. Chin e Kono credo abbiano capito, in realtà anche Danny, ma perché lasciarsi scappare un occasione per protestare, battibeccare e prendermi in giro? A volte diventa così petulante che in qualche modo bisognerebbe zittirlo, sinceramente il pensiero mi ha sfiorato qualche volta, in modi anche poco consueti ma sicuramente piacevoli, altre è talmente divertente sentirlo sproloquiare, vederlo partire per la tangente che, perché dovrei fermarlo?
In tutte le occasioni in cui mi sono dovuto cambiare la maglietta davanti a tutti, magari anche per strada, è partito subito all’attacco “Steve possibile che tu sia così vanesio, no, dico, ti rendi conto? Siamo in mezzo alla strada e tu che fai, ti togli la maglietta così davanti a tutti? Non hai un minimo di autocontrollo, sai che potrebbero arrestarti per atti osceni in luogo pubblico? Non siamo mica in spiaggia che puoi spogliarti a tuo piacimento. Cos’è, il tuo ego ha bisogno di essere gonfiato un po’ ogni tanto, Miss Rambo non adempie ai suoi compiti fondamentali di fidanzata? Ah, no, non me lo dire, lo so già, tu e Catherine non state assieme, lo sapete entrambi, siete amici e ogni tanto vi rotolate tra le lenzuola, quindi ti offendi se la chiamo scopamica? Quindi dato che la tua scopamica non gonfia periodicamente il tuo ego, hai bisogno di diventare così esibizionista e spogliarti davanti a tutti? Penso tu non abbia un minimo di ritegno. C’è una ragazza che stava probabilmente tornando a casa con la spesa, che si è piantata in mezzo alla strada, non riesce a toglierti di occhi di dosso, povera, ha la bavetta alla bocca, uno spettacolo tremendo Steve, non sa che in realtà tu sei un animale. Signorina, signorina, si, parlo con lei, circolare per favore, non può rimanere lì, stiamo conducendo un’indagine di polizia, se ne torni a casa, non c’è nulla da vedere.”
Quando Danny parte con i suoi monologhi l’unica cosa che vorresti fare è scoppiargli a ridere in faccia. Sarebbe poco educato e l’effetto che si otterrebbe sarebbe solo quello di offenderlo e dare il via ad altri rimproveri. Solitamente mi limito a guardarlo e aspettare che concluda, in modo da poter rispondere o al massimo fare un cenno per fargli capire che ho ascoltato. Non credo gli darò mai la soddisfazione di fargli capire che sono intermezzi divertenti per routine quotidiana e che se non ci fossero mi mancherebbero.
Oggi ad esempio, quando è uscito come una furia dal bagno con i jeans slacciati, il mio cervello si è incantato su un pensiero fisso. È stato talmente improvviso che sono rimasto spiazzato. Mi sono dovuto addirittura concentrare per seguire il suo discorso. Non era mai successa una cosa del genere. Sicuramente alcuni luoghi comuni che vengono dispensati sugli uomini sono reali ma non mi era mai capitata una reazione così immediata. Per fortuna sono riuscito a riprendere subito in mano la situazione, non come avrei voluto ma non erano possibili altre alternative.
Fortunatamente sento il mio corpo rilassato e sento il sonno arrivare, mi rigiro sul fianco destro, una mano sotto al cuscino e mi addormento con la brezza fresca che entra dalla finestra, sperando di rifare i sogni delle ultime settimane. Se mi mettono così di buon umore perché rinunciarci?
 
 
 
Note:
 
Eccomi di nuovo qui con questo quarto capitolo.
Doppio POV per i nostri protagonisti preferiti, posso finalmente dire che, si, la giornata è finita, è stata lunga ma sono successe anche tante cose.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, per non renderlo troppo pensate ho cercato di inserire anche una scena “divertente”, almeno mi auguro lo sia stata, io mi sono divertita a scriverla, spero di essere riuscita a far sorridere anche voi.
Che dire, Danny non riesce a decidersi se essere triste o se essere soddisfatto della giornata, forse entrambi, Steve ha le idee molto più chiare.
Vi prego non uccidetemi per il fatto che ancora non ho svelato nulla, o meglio non ho reso “chiari” i pensieri dell’uno e dell’altro ma penso che la situazione si debba evolvere con calma.
In questo capitolo vediamo la differente reazione alla giornata. Non vi dico altro, a voi i commenti e critiche o suggerimenti.
Purtroppo non ho trovato una foto migliore per Danny, ne avevo in mente un’altra ma non l’ho trovata.
La canzone di inizio capitolo è “Can’t Stop (thinking about you)” dei Maroon 5, altro gruppo che adoro, vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
“Tutto solo nella mia stanza,
Penso a te con ritmo,
Questo è veramente allarmante,
Mantengo stretti i miei ricordi
Di te nella mia testa
Mi addormento
E sogno di realtà alternative…
Non riesco a smettere di pensare a te
Non riesco a smettere di pensare a te…
Non riesco a credere di pensare che…
Combatto con te nei miei sogni
E mi sveglio facendo l’amore con il cuscino
Mi addormento
E sogno di realtà alternative”
 
Con questo vi saluto e spero che il capitolo vi abbia soddisfatto, come al solito scusate per gli “orrori” ortografici.
Un grazie a mia sorella che mi sopporta e al mio correttore ufficiale che mi ha corretto tutta la punteggiatura, che continuo tranquillamente a mettere a caso.
Un grazie enorme a chi legge e soprattutto a chi mi lascia un commento, vi ringrazio infinitamente apprezzo tantissimo sapere la vostra opinione.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite, mi sono sempre dimenticata di dirlo, non succederà più promesso.
Un bacione a tutti!
A presto!
A venerdì!

 

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Capitolo 5
*** You Drive Me Crazy ***






Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 



 
 
“Like ships in the night
You keep passing me by
Just wasting time
Trying to prove who’s right
And if it all goes crashing into the sea
If it’s just you and me
Trying to find the light

Like ships in the night letting cannonballs fly
Say what you mean and it turns to a fight
Fists fly from my mouth as it turns south
You’re down the driveway
I’m on the couch
Chasing your dreams since the violent fifth grade
Trying to believe in your silent own way”

 
 
 
 
 

Danny POV
 
Il sogno di questa notte sarebbe meglio dimenticarlo, devo dire a Steve di cambiare pizzeria, probabilmente ho mangiato troppo pesante, strano, il mio stomaco digerisce anche le pietre,  l’accoppiata bacon e tre tipi diversi di formaggi fusi sulla pizza hanno creato l’effetto esplosivo che mi ha portato a sognare scenari assurdi. Ecco cosa ho guadagnato a dare ascolto a quell’animale con i gusti dell’orrido per il cibo, la pizza è rigorosamente pomodoro e mozzarella, perché ieri sera mi sono lasciato convincere a metterci altro formaggio e il bacon, ricorda Danny, mai dare ascolto a Steven McGarrett. Mi ha accusato di essere una persona triste perché non farcisco la pizza, non sono triste sono tradizionale, è molto diverso.
Ho come l’impressione di non ricordare esattamente il sogno, mi è rimasta come un’immagine sfocata, sicuramente ricordo le sensazioni che ha provocato, molto chiaramente, il problema è che sono totalmente fuori contesto.
La confusione che mi accompagna nell’ultimo periodo si è intensificata, mi stanno crollando delle certezze, quelle verità che sono assolute, che si pensa che mai verranno messe in discussione da qualcosa.
Sembra che ultimamente la mia vita sia un continuo crollo di certezze, cambiamenti che provocano solo un grande senso di smarrimento.
La rottura con Rachel è stata la prima, pensavo fossimo fatti per stare insieme, la amavo con tutto me stesso, quando mi ha lasciato ero distrutto. Subito dopo, la fuga di Matt, il giorno in cui ho scoperto che mio fratello ero sotto indagine da parte dei Federali ero certo che si fossero sbagliati, la parte peggiore è stata la scoperta del suo reale coinvolgimento e la sua successiva latitanza. Ora questo. Mentre sto formulando questo pensiero ancora sdraiato nel letto, gesticolando da solo sento squillare il cellulare sul comodino. Sarà sicuramente un’emergenza, rispondo senza guardare il display.
- Pronto? –
- Buongiorno Danny, scusa se ti butto giù dal letto ma devi venire subito qui al Quartier Generale, ci hanno chiamato dieci minuti fa per un’urgenza. –
- Buongiorno a te Kono, arrivo tra massimo mezz’ora, il tempo di passare a prendere Steve, l’hai già avvertito? –
- Si, non ti preoccupare di passarlo a prendere, sarà già qui quando arriverai suppongo, si stava vestendo quando l’ho chiamato. –
- Non ci credo, per una volta guiderà la sua macchina, a meno che non prenda la Mercury, in quel caso non arriverà mai ma questa volta io non torno a recuperarlo, l’avevo avvertito. –
Sento Kono scoppiare a ridere, effettivamente Steve che guida la sua macchina potrebbe essere quasi un miracolo, cosa se l’è comprata a fare mi chiedo, tanto usa sempre la mia, credo però che la cosa che le ha provocato la risata sia pensare alla Mercury, le poche volte che ha tentato di guidarla è rimasto a piedi. Sempre quando eravamo insieme ovviamente.
- No, no, lo porta Cath, erano già insieme, ci vediamo tra poco, fai in fretta. –
- Ah. Ok. Beh, allora a tra poco. –
Ecco, la mia giornata è rovinata.
Per quale motivo Miss Rambo deve sempre essere tra i piedi? Mi auguro solo di non doverla sopportare tutto il giorno, speriamo accompagni Steve e se ne vada immediatamente.
Tra l’altro, ora che ci penso, come ha fatto la Gatta Morta ad essere già da Steve se ci hanno avvertito solo dieci minuti fa? A meno che non fosse già da lui.
Ieri sera ha concluso la bella giornata alla grande, complimenti. Il suo buon umore sarà ancora intatto, in compenso il mio è rovinato. Non mi aveva detto che l’avrebbe raggiunto per la notte, sarà dura sopportarli insieme oggi, con le loro espressioni soddisfatte dopo una notte di sesso bollente.
Ultimamente è più irritante del solito, credo che i suoi sentimenti nei confronti di Steve siano cambiati, non si accontenta più dell’amicizia con qualche sessione di ginnastica ogni tanto, ho provato a chiedere a lui cosa ne pensa ma nega tutto. Dice che non è possibile, “No, Danny ti sbagli, Cath sa che non mi voglio impegnare con nessuno, siamo amici e basta. Nel caso i suoi sentimenti per me cambiassero mi ha promesso che me lo avrebbe detto e ne avremmo parlato. Non capisco proprio come mai ti sta così antipatica, cosa ti avrà mai fatto, guarda che è simpatica, le piace anche il football, non sono tante le donne a cui piace. È sempre stata una grande amica e mi ha sempre aiutato quando ne ho avuto bisogno, come ora aiuta la Five-0, molti casi se non ci fosse stata lei non li avremmo risolti.”.
Sarà anche una brava amica ma io continuo a non sopportarla.
Sarà meglio che mi muova, sicuramente non voglio arrivare in ritardo e fare la figura del poliziotto poco professionale davanti a lei. Il caffè lo andrò a prendere più tardi.
 
Arrivo in ufficio quindici minuti dopo, sono stato un fulmine, non sono neanche entrato che già la vedo che ridacchia con una mano sulla spalla di Steve, vicino al tavolo multi-touch.
Il suo atteggiamento da gatta mi irrita, oggi fa tutta la languida, ok, abbiamo capito, hai fatto sesso con lui tutta la notte ma a noi cosa ce ne importa? Tra l’altro è anche oca, non capisce il sarcasmo, prenderla in giro è uno spasso, non capisce, ride e basta, stupida non deve esserlo più di tanto per fare il lavoro che fa. Appena mi vede si appiccica quasi del tutto addosso a Steve. Avesse i tentacoli sarebbero attorcigliati tutti intorno al suo corpo, è disgustosa, mi meraviglia il fatto che non gli salti addosso qui davanti a tutti per rivendicare la proprietà privata. Prendetevi una camera!
- Danny, finalmente sei arrivato, te la sei presa comoda questa mattina? Ci abbiamo messo meno noi e ci siamo anche attardati. Quando si tratta di ottimizzare i tempi Steve è il migliore. –
Scoppia a ridere come se avesse fatto una battuta buffissima, anche la sua risata è fastidiosa come lei, isterica e da gallina. Ora la uccido, seriamente, farei un favore all’umanità, non dicono sempre che il mondo è sovrappopolato, una soluzione sarebbe togliere tutte le persone inutili dal pianeta e io potrei cominciare eliminando lei, non credo che qualcuno ne sentirebbe realmente la mancanza.
Mi chiedo come a Steve non diano fastidio i suoi continui, non tanto velati, riferimenti alle loro attività extra lavorative, ora, era necessario sbandierare ai quattro venti che nelle sveltine lui è un drago?
Che poi, oca, hai scoperto l’acqua calda? È un animale, mi sembra anche logico. Ma che vado a pensare. Immaginarsi il Super Seal e la Gatta Morta è disgustoso!
Mi stampo in faccia il sorriso più finto che conosco e decido di lasciarla cuocere nel suo brodo.
- Ciao a tutti, scusate il ritardo ragazzi ma ieri sera ho dovuto riportare Grace da Rachel, in più stare dietro a due bambini come la mia scimmietta e Steve, per tutte quelle ore è stato stancante da morire, questa mattina ho rischiato di non alzarmi. Ora sono pronto e attivo, chi mi aggiorna sulla situazione? –
Miss-Rambo-Morta appena parlo del tempo passato con Steve e Grace si irrigidisce subito. 1 a 0 per me cara Cath.
Kono prende posto al tavolo multi-touch e comincia a spiegarmi il motivo della chiamata urgente di questa mattina, facendoci vedere tutti il materiale che ha già raccolto.
- Ci hanno chiamato perché negli ultimi mesi sono aumentati gli assalti agli yacht noleggiati dai turisti che vengono in vacanza alle Hawaii, l’ultimo colpo che è stato fatto ha lasciato due vittime. Una coppia appena sposata, Jane e Mark Scott, hanno reagito alla rapina e la situazione è sfuggita di mano ai rapinatori. Hanno chiamato noi per due motivi. Il primo è che ci siamo occupati qualche tempo fa di un caso simile. Non so se vi ricordate, indagavamo sul rapimento di un gruppo di ragazzi in vacanza, all’inizio pensavamo fossero i pirati, Danny e Steve erano andati a parlare con il contatto fornitoci da Kamekona, Big Lono. –
Alzo gli occhi ricordandomi la scena.
- Si, si, mi ricordo, è stato quando Steve in uno dei suoi attacchi di pazzia ha fatto saltare in aria la porta del negozio di pegni di Big Lono con una granata. Non avevo ancora capito fino a che punto la malattia mentale di Steve fosse grave. –
- Danno sei sempre il solito esagerato. Era l’unico modo per entrare in quel negozio, avevamo fretta, c’erano dei ragazzi scomparsi da trovare. Dopo il fallimento del tuo tentativo di impietosirlo non potevo fare altro. Dovevo anche difendere il tuo onore, ti aveva dato del “Raggio di sole che si poteva rompere un’unghia”, invece di ringraziarmi mi dai del malato di mente? –
Steve ridacchia ripensando alla scena. La Gattina Morta non si lascia scappare l’occasione per mettersi un po’ in mostra e per fare i suoi complimenti a Steve.
- Solo tu Marinaio potevi risolvere la situazione con una granata, sei sempre stato famoso per la tua impulsività, anche quando eri nei Seal, è una qualità per certi versi molto affascinante, la conosco bene. –
Sta marcando il territorio o è solo una mia impressione? Chissà perché si sente in dovere di rivendicare la sua proprietà, che poi tanto sua non è. L’unica da cui si può sentire minacciata è Kono, a cui peraltro, Steve non interessa minimamente, è innamoratissima di Adam, è talmente presa da lui che chiunque altro le è totalmente indifferente. La vedo felice in questo periodo e questo non fa che riempirmi di gioia, è la nostra sorellina piccola, dobbiamo proteggerla a tutti i costi, mi ricorda mia sorella.
Kono dopo questo piccolo teatrino riprende a spiegarci il caso.
- Dicevo, ci hanno contattato perché in quel caso noi avevamo iniziato ad indagare sui pirati, a differenza della volta scorsa, sembra che siano proprio loro i responsabili degli assalti e dei furti agli yacht. Il secondo motivo per cui hanno chiamato noi è stato per il caso che abbiamo risolto qualche giorno fa, quello delle truffe alle coppie in luna di miele. –
- In che modo dovrebbe essere collegato con l’assalto alle barche? Le truffe erano legate a tutt’altro. –
Steve espone lo stesso dubbio che ho io, come possono le truffe avere a che fare con dei furti sugli yacht?
Questa volta è Chin a rispondere.
- Sembra che i pirati vengano informati preventivamente su quali yacht concentrarsi e guarda caso, gli ultimi rapinati fino a qualche giorno fa, erano proprio affittati da coppie in luna di miele. –
- Ok, quindi mettiamo che l’informatore dei pirati sia lo stesso che abbiamo arrestato, possiamo provare ad interrogarlo per farci dare qualche nome. Possiamo andare anche oggi stesso in prigione per tentare di ricavare qualche informazione in più. Se volete vado io ad interrogare Clark, Chin vieni tu con me? –
Sembra che sia un caso piuttosto di routine, perché quell’antipatica è ancora qui?
- Danno non mi vuoi più? Solitamente andiamo io e te in prigione ad interrogare gli informatori, in più hai la possibilità di sfruttare il grande autista che è in me! –
- Il grande autista che è in te? Scherzi vero? Non ho mai rischiato così tanti incidenti da quando sei tu a guidare, la mia macchina per altro, quindi non solo ci rimetto la vita ma anche l’auto. In più non ho bisogno di un’autista, nel caso te ne fossi dimenticato, ho la patente, posso tranquillamente guidare, sei tu che secondo il tuo concetto strambo di democrazia, quando usiamo la Camaro, tu e soltanto tu sei autorizzato a guidarla. –
- Democrazia? Siamo in una Dittatura Illuminata qui Danny, non lo sapevi? –
Conclude facendomi l’occhiolino, la sua strafottenza è una delle dieci cose più irritanti sulla faccia di questa terra, in pole position c’è l’esistenza di Cath.
- Saresti tu il dittatore illuminato? Si, come no, dittatore si, ma l’unico modo per illuminarti sarebbe metterti sotto una luce al neon. –
- Stai insinuando che sono stupido? Che fai, offendi? Ieri mi hai paragonato ad un delfino, uno degli animali più intelligenti in assoluto e ora mi dai dello stupido? Non sei molto carino. -
- Mi sa che ti ricordi male Super Seal, ti ho paragonato ad uno scorfano, l’unica qualità del delfino che ti ho attribuito era il narcisismo. –
- Signorine! Non siamo solo tra noi, comportatevi bene, abbiamo ospiti oggi, vogliamo traumatizzarla con le vostre solite schermaglie? Se fate così non ci verrà più a trovare. In ogni caso io non posso venire, mi devo occupare insieme a Kono di stilare un elenco degli yacht attaccati negli ultimi mesi e della refurtiva. Penso dovrete andare voi due, in questo modo potrete anche continuare a battibeccare come due zitelle inacidite in macchina per conto vostro. –
Si! Continuiamo a fare brutta figura, bastava così poco per togliersela definitivamente dai piedi? Mi sa che quella rimarrebbe appiccicata a Steve in qualunque situazione, come una cozza attaccata allo scoglio.
Miss Rambo sembra infastidita, non capisco bene da cosa, forse lei e Steve parlando poco, probabilmente quando non si stanno rotolando nel letto il Super Seal fa il musone come sempre. In ogni caso non è un problema mio, anzi, più si infastidisce, qualunque sia il motivo, e più sono soddisfatto.
- Forza Ambrogio andiamo, pretendo anche il cioccolatino durante il viaggio. Muoviti. –
 
 
 
 

Note:
Eccoci qui con il quinto capitolo, finalmente è iniziata una nuova giornata, direte voi.
Ebbene si, i nostri protagonisti sono tornati al lavoro, non possono mica poltrire per sempre!
Chiedo subito scusa per la poco fantasia nell’inventare un “caso”, dato che io sono poco fantasiosa in queste cose ho pensato che, la cosa migliore sarebbe stata agganciarsi a qualcosa di conosciuto.
La puntata dei pirati e di Big Lono, se non sbaglio, dovrebbe essere la diciassettesima della prima stagione in cui Danny e Steve vanno ad interrogarlo, dato che nessuno dei due riesce a farlo parlare, Steve decide di buttare giù la porta del negozio con una granata, subito dopo Danny ha una crisi isterica dicendo che gli avrebbe pagato di tasca sua l’analista, scusate che l’ho inserita ma è una delle mie preferite.
Che altro dire su questo capitolo, presenza ingombrante di Cath, diciamo che per il momento mi “serve” quindi ho dovuto inserirla per forza.
Danny è particolarmente stressato in questo capitolo, ha dormito male povero, fare determinati sogni credo manderebbe in tilt chiunque, in più trovarsi una gatta morta tra i piedi che tra l’altro si è “appolipata” a Steve non è per niente piacevole.
Grande ritorno anche del cantante Mat Kearney per la canzone di inizio capitolo, “Ships in the Night” di cui vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
“Come navi nella notte
Continui a passarmi davanti
Stiamo solo perdendo tempo
Cercando di dimostrare chi ha ragione
E se tutto andasse a schiantarsi nel mare
Se fossimo soltanto io e te
A cercare di trovare la luce? 
Come navi nella notte che fanno volare palle di cannone
Dici quello che pensi realmente e si trasforma in un litigio
Pugni volano dalla mia bocca mentre si volge a sud
Sei in una strada carrabile
Io sono sul divano
Insegui i tuoi sogni sin dalla violenta quinta [elementare]
Cercando di credere nei tuoi stessi modi silenziosi”
 
Detto questo, non mi scuso più per gli orrori ortografici e quelli di punteggiatura perché tanto ormai sapete che non sono brava nello scrivere, come sempre vi ringrazio, ringrazio chi ha letto, chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite, leggere i vostri commenti è sempre molto bello. Grazie veramente.
Un grazie come al solito a mia sorella che mi sopporta.
A venerdì!
Un bacione!
G.

 

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Capitolo 6
*** 'Cause You Have a Bad Day... Or Maybe Not ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
Note Iniziali:
Buon lunedì a tutti!
So che non mi aspettavate perché ho pubblicato solo tre giorni fa e oggi è solo lunedì ma, in questo piovosissimo weekend appena trascorso, dato che mi mancavano i nostri due poliziotti preferiti, ho scritto un pochino. In più, questo è un capitolo di passaggio, non succedono grandi avvenimenti, quindi preferivo non farvi aspettare una settimana per il prossimo.
Ultimo motivo che mi ha spinto ad aggiornare è che magari, c’è chi come me, ha l’umore un po’ basso, magari dovuto anche a questa pioggia insistente e il freddo che è appena cominciato e quindi spero di aver fatto bene a chiamare a raccolta Steve e Danny per tenervi compagnia, anche solo per una decina di minuti e augurarvi un buon inizio settimana!
Potessi ve li manderei per tenervi compagnia molto più a lungo, ma purtroppo non possiedo questo potere, potrei vedere di attivarmi ;)
Vi auguro buona lettura e ci leggiamo nelle note finali!

 
 
 
 
Where is the moment we needed the most?
You kick up the leaves and the magic is lost
They tell me you blue skies fade to grey
They tell me your passion’s gone away
And I don’t need no carryin’ on…
…’Cause you have a bad day, you’re taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don’t know, you tell me don’t lie
You work at a smile and you got for a ride
You had a bad day, the camera don’t lie
You’re coming back down and you really don’t mind”
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Saliamo in macchina, non ho ancora parlato da quando siamo usciti dall’ufficio, non mi va di fare conversazione, il mio umore è decisamente peggiorato, sono  irritato, non so esattamente per cosa ma potrei mordere.
Speriamo Clark collabori senza troppe storie, non ho voglia di discutere o di assistere a qualche numero da circo del Super Seal che mi accompagna.
Salgo dalla parte del passeggero senza discutere, dopo aver lanciato le chiavi della Camaro a Steve, mi siedo, aspetto che lui giri la chiave nel quadro e accendo la radio alzando il volume.
Sento il motore spegnersi e mi giro per cercare di capire che cosa sta succedendo, mi sta fissando e sembra non avere intenzione di muoversi.
- Beh, che stai aspettando? Pensi che la macchina si muova da sola e ci porti ad interrogare Clark solo con la forza del pensiero? Se non hai voglia di guidare basta dirlo, per una volta, posso anche farlo io. –
- Si può sapere che ti prende? Non ci muoviamo da qui finché non mi spieghi che cosa è successo in queste dodici ore che ti ha reso così intrattabile. Ieri sera mi sembravi felice, Grace era contenta della giornata e ci siamo rilassati. Quindi ripeto, qual è il problema? –
- Problema? Io non ho nessun problema, sto benissimo, ho dormito, mi sono alzato e sono venuto a lavorare, motivo per cui ci dovremmo muovere, non capisco per quale motivo dovrebbe essere successo qualcosa. –
- Va bene Danny, quando ti sarai calmato e vorrai spiegarmi, ti ascolterò, per ora chiuditi pure nel tuo mutismo con il muso lungo, tanto lo so che non resisterai fino alla prigione senza dirmi cosa sta succedendo. –
Detto questo riaccende la macchina e finalmente partiamo. Mi ha sfidato, non pensa che io sarei in grado di tacere per tutto il viaggio in macchina, eh no bello, ora te lo faccio vedere io se non sono capace. Sono logorroico, lo so, questo non vuol dire che io non sia in grado di rimanere in silenzio per più di trenta secondi.
 
Venti minuti di silenzio dopo arriviamo a destinazione, Steve sembra sorpreso dal mio mutismo, non credeva ce l’avrai fatta realmente, effettivamente sembra strano anche a me, durante il viaggio ho visto due o tre volte che apriva la bocca come a voler dire qualcosa ma ci ha subito rinunciato.
Passiamo tutti i controlli ed entriamo nel cortile in cui i detenuti sono riuniti, il loro tempo all’aperto è scaduto e stanno rientrando, noi abbiamo ottenuto il permesso di trattenere Clark per poterlo interrogare.
Appena ci riconosce si stampa in faccia un sorrisetto strafottente che mi fa venire voglia di stenderlo con un pugno, non sono mai stato un tipo violento ma la giornata e il comportamento di Clark mi mandano in bestia.
Gli faccio segno di accomodarsi su una panca del cortile di fronte a quella dove sono seduto io, ci divide il tavolo al centro. Steve preferisce stare in piedi a braccia incrociate, credo sia convinto che questi modi da bruto possano inquietare i prigionieri, secondo me la maggior parte non ci fa neanche caso, io preferisco usare metodi più civili.
- La mia coppia di sposini novelli preferita, sentivo la mancanza delle vostre scaramucce da innamorati ma non avrei mai pensato di avere il piacere di rivedervi così presto. –
- L’unico motivo per cui dovrai aprire la bocca sarà per rispondere alle nostre domande, ogni altro intervento non è richiesto e soprattutto gradito. –
- Detective Williams, che le succede oggi? Ieri sera il maritino le ha detto di avere il mal di testa? McGarrett ti sei già stufato della mogliettina? Volete che vi organizzi io una bella luna di miele? –
Scoppia a ridere come se avesse fatto la migliore battuta dell’universo, un comico nato devo riconoscerlo. Calma Danny, calma, non lasciarti provocare, fai il tuo lavoro e lascia perdere.
- Clark, abbiamo la possibilità di farti ridurre la pena, che ne dici, ti piacerebbe tornare dalla tua famiglia con qualche mese di anticipo? –
- A cosa devo tutta questa generosità? Non mi pare di starvi particolarmente simpatico, per arrivare a farmi una proposta del genere vuol dire che avete bisogno di qualcosa che solo io posso darvi. –
- Ci serve un nome, un nome che potrebbe risparmiarti sei mesi di condanna per aver collaborato ad un’indagine di polizia. Ci è giunta voce che la tua “attività” non ti bastava, per racimolare qualche dollaro in più eri in contatto con una banda, presumiamo di pirati, che rapina yacht noleggiati da coppie in luna di miele, che coincidenza. Chissà se quando avremo finito di indagare scopriremo che le coppie sono le stesse che truffavi tu. Ci siamo chiesti, come facevano a sapere quali fossero esattamente gli yacht delle coppie sposate? A noi, a questo punto, serve un nome. Chi era quello a cui fornivi le informazioni sulle vittime, nome dello yacht e rotta? Quello che probabilmente ancora non sai, dato la tua tranquilla e serena permanenza in questo bellissimo posto di villeggiatura, è che  la situazione è sfuggita di mano ai tuoi amici, nell’ultima rapina ci sono state due vittime. Non solo quindi ti beccheresti la tua condanna per truffa ma anche una per essere stato complice in un doppio omicidio. Le cose si metterebbero davvero male per te. Che ne diresti quindi di collaborare con noi? -
- Vi state sbagliando, io con questa storia non c’entro. Se è per questo che siete venuti potete anche tornare a casa, grazie per il salutino, è stato un piacere rivedervi. Vi consiglio un consulente matrimoniale, so che con alcuni amici ha fatto miracoli. –
- Perché devi rendere le cose difficili? Ti sto chiedendo con gentilezza di aiutarci. Sappi che in qualche modo ci dirai quello che vogliamo sapere. –
Mi avvicino a lui per poter parlare a voce più bassa.
- Se non lo farai con me, sappi che ti farà parlare lui, ti posso assicurare che sa essere particolarmente convincente quando vuole, ti consiglio di non provare l’esperienza. –
Vedo Steve avvicinarsi, ha quello sguardo, quello di quando ha un modo tutto suo e poco lecito di interrogare gli indiziati, il numero da circo che volevo evitare sta per andare in onda, ne sono certo.
Lo vedo appoggiare un piede sulla panca sulla quale sono seduto io, appoggiare il gomito sul ginocchio e tirare fuori da uno dei tasconi dei pantaloni un coltellino. Mi chiedo innanzi tutto come diavolo gli sia venuto in mente di portarselo dietro. Lo apre e osserva la lama, sembra particolarmente affilata.
- Sei sicuro di non voler collaborare? Se ben ricordi la mia pazienza non è infinita. Per quanto mi riguarda puoi anche marcire in cella, non ci tengo particolarmente a farti fare uno sconto sulla condanna. –
- Come vi devo dire che non so di cosa stiate parlando? –
- Mi è venuta voglia di fare un gioco. Vediamo se i miei riflessi sono ancora quelli di quando ero in servizio. È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho giocato con i coltelli. Chissà se la mia mira è ancora quella di una volta. –
A sentire queste parole mi viene un bruttissimo presentimento, vedo Steve immobilizzare un polso di Clark sul tavolo con il palmo della mano rivolto verso il tavolo, con la punta del coltello gli allarga bene le dita per creare dello spazio in mezzo.
- Steve che cavolo vuoi fare si può sapere? –
- Questo coltello faceva parte del mio equipaggiamento quando ero nei Seal, era fantastico, riuscivo a tagliarci qualunque cosa, se lanciato poteva anche uccidere un nemico sul colpo. –
Detto questo lo vedo cominciare a infilzare la punta del coltello nel legno tra le dita di Clark che sulle prime è rimasto immobile, appena Steve aumenta la velocità dei suoi movimenti però comincia ad agitarsi.
- Cosa credi di fare con quel coltello, potrei mettermi ad urlare e far accorrere subito le guardie. –
- Io invece, potrei infilzarti una mano, magari per pura coincidenza prendere un tendine e toglierti l’uso della mano per sempre, dicendo che hai tentato di aggredirci per fuggire. Ma guarda che caso è proprio la destra, non sei mancino vero? Pensi veramente che le guardie crederebbe a te piuttosto che a noi? –
- Steve che stai facendo? Questa notte mentre non riuscivi a dormire hai rispolverato il manuale che tieni sul comodino “Le dieci regole da seguire per torturare un prigioniero”?  Quante volte devo dirti che gli interrogatori vengono fatti secondo delle regole e che gli essere umani non si trattano in questo modo? Ci sono modi meno da animali per farli parlare. Sei impazzito tutto in un colpo solo? Da quando il sesso ti fa questo pessimo effetto? Io fossi in te smetterei di vedere Miss Rambo se queste sono le conseguenze. –
- Quanto veloce posso andare secondo te prima di tagliarti per sbaglio un dito, sempre che tu non decida di collaborare. Vediamo quanta sensibilità hai nelle dita. –
Detto questo con la punta del coltello comincia a punzecchiare le dita della mano che ha immobilizzato, lo sguardo di Clark diventa sempre più spaventato, la paura si trasforma in terrore quando Steve fa un taglietto su ogni falange per provare quanto la lama sia affilata e subito dopo ricomincia a giocare aumentando la velocità degli affondi tra le dita con il coltellino.
Ad un certo punto lo vedo agitarsi maggiormente e cominciare a parlare, deve aver sentito la lama troppo vicino a contatto della pelle di una delle dita.
- Ok, ok, mi hai convinto. Non ho idea di come si chiami l’uomo a cui fornivo le informazioni, posso solo dirvi come lo contattavo. Non l’ho mai visto neanche di persona, i contatti sono sempre stati telematici. –
- Ti conviene darci delle informazioni reali, potrei sempre decidere di tornare a farti visita. Magari portando con me un coltello più grosso di questo. Ne ho una collezione a casa, dovrei solo scegliere quale preferisco. Forza spiegaci come vi mettevate in contatto e come avveniva il pagamento. –
- Usavamo dei cellulare prepagati, ogni volta che un nuovo cliente mi chiedeva di poter noleggiare uno yacht per una gita, fornivo al mio contatto il nome dello yacht. Dicevo ai miei clienti che dovevano fornirmi preventivamente la rotta da percorrere per poter organizzare il loro viaggio di nozze al meglio. Solitamente chi noleggia uno yacht è perché vuole starci qualche giorno e poter andare a visitare le isole quando meglio crede, per questo motivo non lasciavamo mai nulla in hotel, si portavano quasi tutto dietro. A me bastava fornire il nome dello yacht e la rotta, non so altro, ve lo giuro. –
- Dov’è il cellulare? –
- Non lo so. Quando mi avete arrestato avevo appena comunicato le ultime informazioni sull’ultima coppia che stava partendo. Sarà ancora nel cassetto della mia scrivania dove mi avete prelevato con tanta gentilezza. –
- Sei stato molto … , Danny non mi viene la parola. –
- Collaborativo. Diremo al giudice di tenerne conto. Andiamo, con lui abbiamo finito. –
 
Usciamo dalla prigione e appena recuperato il cellulare chiamo Kono, lei e Chin possono andare direttamente a casa di Clark per recuperare il telefono, appena lo avremo organizzeremo una luna di miele molto particolare su uno yacht.
Steve mi raggiunge vicino alla Camaro ma non accenna a salire, si siede sul cofano.
- Le endorfine che il giochino con il coltello ti ha scatenato ti hanno dato alla testa, che ci fai seduto li? Dobbiamo andare in ufficio non te lo ricordi? Sorvoliamo sul fatto che la malattia mentale avanza e che ti ha trasformato in un sadico, se avessi sbagliato gli avresti tranciato le dita, lo sai questo? Sei ammattito Steve? C’è mancato veramente poco. Ogni tanto questo tuo lato mi spaventa un po’, a volte sembra che tu ti diverta. –
- Ehi, ehi, Danno calmati! Non sono un sadico e lo sai, nonostante durante la mia vita nei Seal io abbia visto e sopportato di tutto non vuol dire che io mi sia trasformato in un pazzo. Non gli avrei mai fatto nulla, sapevo perfettamente quello che stavo facendo. –
- Ma se gli hai quasi tagliato un dito, ho visto che prima che lui si mettesse a parlare la lama gli aveva toccato un dito, mi credi un idiota? –
- No, non ti credo un idiota, l’ho fatto apposta per spaventarlo, per quale motivo non ti decidi a fidarti di me ogni tanto? Esisterà il giorno in cui riconoscerai che so quello che sto facendo? Pensavo di avertelo ormai dimostrato. In ogni caso scommetto che il problema non è veramente l’interrogatorio di Clark, mi vuoi dire che cos’hai oggi? Sei stato strano da subito, da quando sei entrato in ufficio. Ti prego non mi dire che c’entra con il fatto che c’era Cath. Non ti sembra di esagerare? Dovresti cercare di separare il lavoro dalla vita privata. –
- Io dovrei separare… -
È inqualificabile! Mi metto a gesticolare e ad urlare, mi fa uscire fuori dai gangheri.
- Io dovrei separare il lavoro dalla vita privata? Sei incredibile Steve, non mi sembra che oggi Cath fosse al quartier generale per aiutarci a risolvere un caso, quindi non sono io che devo separare la vita privata da quella lavorativa, non sono io che mi faccio accompagnare sul posto di lavoro dalla tizia che mi porto a letto, senza motivo. In più me le sono immaginate o lei oggi non faceva altro che lanciare frecciatine su quanto sei bravo ad “ottimizzare i tempi”? Tra l’altro, non sapevo che ieri sera, dopo che me ne sono andato, lei fosse venuta da te, non me lo avevi detto. –
- Perché ne fai una questione di stato, mi ha solo accompagnato, non è successo nulla, a parte farti saltare i nervi. Per quale motivo ti sta così antipatica, che ti ha fatto? Fosse un’altra non ti darebbe così fastidio se mi accompagnasse al lavoro. –
Ok, forse Steve ha ragione, sto esagerando, l’ha solo accompagnato, perché dovrebbe interessarmi chi lo porta a lavorare, forse sarà meglio darsi una calmata.
- Ok, hai ragione, forse ho esagerato, mi sono svegliato male questa mattina, ho fatto un sogno assurdo, la smetto. Per quanto riguarda l’interrogatorio, te lo chiedo per piacere, puoi evitare di fare sempre il bruto della situazione? Esistono modi più civili. –
- Cosa hai sognato che ti ha indisposto così tanto? Dev’essere stato un incubo terribile! È tutto in ordine? Amici come prima? ricomincerai a sommergermi di chiacchiere in macchina mentre torniamo? Danno, lasciatelo dire, il tuo silenzio è più irritante delle tue chiacchiere! –
Detto questo scoppia a ridere, sale in macchina, mette in moto e tira giù il finestrino.
- Beh che fai? Non sali? Andiamo a comprare il cioccolatino prima di rientrare in ufficio, non potrai mai più dire che non sono il tuo autista preferito. Non vorrei che mi rinfacciassi di non essere abbastanza scrupoloso nell’adempiere ai mie doveri. –
Mi fa l’occhiolino e sorride come ha fatto ieri quando ha tentato di tranquillizzare Grace dopo il mio sfogo sul pigiama party. A quanto pare non fa effetto solo sulle donne e le ragazzine, cavolo ma come fa? Rimango un attimo confuso dalla mia reazione, non dovrei provare una cosa del genere, è un po’ come il sogno di questa notte, è assurdo, devo aver preso qualche virus, non sto bene, sicuramente ho qualcosa che non va, altro che incubo, magari, almeno mi sarei svegliato e basta, quello invece mi ha lasciato questa sensazione strana, ho tentato di dimenticarla durante la giornata e invece ecco che torna prepotente a far capolino nella mia testa. Entro in macchina. Decido di distrarmi affrontando un discorso che mi preme particolarmente.
- A proposito del pigiama party a cui devo accompagnare la mia Scimmietta, ho un piano! –
Steve scoppia a ridere.
- Un piano Danny? Dai, è solo un pigiama party a casa delle sue amiche. Cosa vuoi che possa succedere, ieri non potevo dirtelo espressamente davanti a Grace, ma mi sembri alquanto esagerato, ha dieci anni. Comincerai a preoccuparti sul serio verso i quattordici, quindici anni, ora è presto, non sa neanche che cosa siano i ragazzini, figurati cose come il sesso o altro. –
- Ma tu e mia sorella vi siete messi d’accordo? Avete deciso che volete farmi morire? Grace non farà sesso fino ad almeno vent’anni, non mi illudo si sposi prima, se lo avessero detto a me mi sarei messo a ridere, ma non prima. In ogni caso invece che aggredirmi sempre, ascolta la mia ideale geniale. –
- Io aggredirti? Ma se sei sempre tu che salti per un’inezia! In ogni caso ho paura di scoprire cosa sia questa genialata. –
- La accompagneremo insieme! La portiamo io e te, poi ci andiamo a fare un giro, prima di tornare a casa ci appostiamo qualche minuto fuori da casa di Vik e dopo aver controllato che effettivamente sia tutto in ordine ce ne andiamo a casa a mangiare qualcosa, che ne dici? Cucino io! Ti prego Steve, sei l’unico che mi può impedire di avere una reazione esagerata nel caso dovessi scoprire che ci sono anche dei ragazzini. –
- Porti anche le birre. E il dolce! Lo faccio solo perché voglio bene a Grace e non voglio che le rovini la serata. –
- Ok, aggiudicato! Vedi, so essere una persona perfettamente ragionevole. –

 
Note:
Eccoci qui, dopo questo capitolo abbastanza di passaggio.
Danno ha passato una pessima mattinata, ha avuto i nervi a fior di pelle da ancora prima di entrare in ufficio a quando è uscito dalla prigione dopo l’interrogatorio.
Steve lo ha pure sfidato, non credeva che riuscisse a rimanere in silenzio per tutto il viaggio, penso sia stato il record personale di silenzio di Danny!
Chiedo scusa se la mia fantasia non è riuscita a partorire un numero da circo di Steve più divertente, anzi, devo ringraziare mia sorella per avermi suggerito questo, il mio cervello era una linea piatta in quanto ad idee per questo pezzo. Quindi grazie, non ce l’avrei fatta senza di te! <3
Spero almeno di averlo reso nel modo migliore!
Steve in questo capitolo sta cercando di capire come mai il suo amico e collega se la sia presa così tanto, non è la prima volta che incontra Cath per lavoro quindi non riesce a capire questa reazione esagerata.
Per i pensieri di Steve vi rimando al capitolo che arriverà puntuale, spero, venerdì.
Oggi, ripeto è stata un eccezione, un regalo per me stessa per tenermi compagnia e distrarmi e spero anche un pensierino gradito per chi legge.
La canzone ad inizio capitolo è “Bad Day” di Daniel Powter, se vi va vi invito a guardare il video, è molto carino. Vi lascio la traduzione del testo qui sotto.
 
Traduzione:
“Dov’è il momento di cui più abbiamo bisogno?
Prendi a calci le foglie e la magia si è persa
Dicono che il tuo cielo blu si sia sbiadito nel grigio
Dicono che la tua passione sia andata via
E non ho bisogno di riportartela…
…Perché hai avuto una brutta giornata, hai passato un giorno no
Canti una canzone triste solo per voltare pagina
Dici di non sapere nulla, dici di non dire bugie
Lavori con il sorriso ed esci a fare una passeggiata
Perché hai avuto una brutta giornata
La macchina fotografica non mente
Stai tornando indietro e davvero non ti importa.”
 
Detto questo vi saluto, ringrazio come al solito tutti quelli che leggono, commentano e hanno messo la storia tra le preferite, seguito e ricordate, grazie infinite, apprezzo veramente tanto.
Un grazie enorme a mia sorella che come sempre legge, commenta ma soprattutto mi sopporta, e grazie alla mia “correttrice” di punteggiatura ufficiale che non si è ancora stufata di me!
Un bacione a tutti, e questa volta veramente a venerdì!
Buon inizio settimana a tutti!
G.

 

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Capitolo 7
*** I'm not Her ***







Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
“I can't stand to fly
I’m not that naive
“I’m  just out to find the better part of me 
I’m more than a bird
I’m more than a plane
More than some pretty face beside a train
It’s not easy to be me...
It may sound absurd
But don't be naive
Even Heroes have the right to bleed
I may be disturbed but won't you conceed
Even Heroes have the right to dream
It’s not easy to be me…”
 
 
 
 
“Forget what we're told 
Before we get too old 
Show me a garden that's bursting into life 
Let's waste time 
Chasing cars 
Around our heads 
I need your grace 
To remind me 
To find my own 
If I lay here 
If I just lay here 
Would you lie with me and just forget the world?...

All that I am 
All that I ever was 
Is here in your perfect eyes, they're all I can see
 
I don't know where 
Confused about how as well 
Just know that these things will never change for us at all” 



 
 
 
Steve POV
 
Tornato in ufficio vado subito nel mio studio per chiamare il Governatore e organizzare quelle che saranno le nostre prossime mosse per arrestare la banda di pirati.
- Buongiorno Governatore sono McGarrett, volevo comunicarle i progressi dell’indagine in corso sui furti agli yacht. Abbiamo già un piano per risolvere il caso il prima possibile ma ho bisogno che mi siano messe a disposizione alcune cose. –
 
Speriamo che la giornata migliori, non ho alcuna voglia di litigare nuovamente con Danny. Avrei bisogno di Cath per velocizzare alcune procedure ma penso che questa volta ne farò a meno, il suo comportamento di questa mattina mi ha infastidito, meglio lasciar raffreddare i rapporti per qualche giorno. Appena possibile dovremo parlare e mettere in chiaro la situazione: ci sono stati dei cambiamenti, ho elaborato delle situazioni e sarà necessario apportare delle modifiche al nostro rapporto. In più se la coinvolgessi, Danny diventerebbe nuovamente isterico e invece ho bisogno che sia concentrato, non possiamo permetterci errori.
Devo comunicare agli altri i rispettivi compiti ma prima mi dirigo nell’ufficio accanto al mio. Entro senza bussare, lui lo fa con me, ormai ho preso la sua stessa abitudine.
- Allora siamo d’accordo per domani pomeriggio? Pensi sia indispensabile? –
- Non si bussa? –
- Ma sentiti. Quando mai hai bussato alla porta prima di entrare in qualunque posto? Mi conoscevi da due giorni e già entravi in casa mia senza invito. –
- Se ti dava tanto fastidio vedermi perché volevi ti venissi a prendere? Bastava dirlo Steve, avrei risparmiato tempo e benzina, avrei avuto la libertà di guidare la mia macchina quando volevo. In più, se non ti ricordi, ti rinfresco io la memoria, ti avevo anche portato la colazione e tu non hai fatto altro che criticarmi. Prima il cibo che stavo mangiando, poi la cravatta e addirittura le scarpe. Ti sembrano modi educati per accogliere qualcuno, animale che non sei altro? Dovresti sostituire le tue letture serali, passare da “Come diventare un bruto in dieci mosse” a “Il manuale del gentiluomo” –
- Pensi che io non sia un gentiluomo? –
- Tu? A dirla tutta, no, non lo credo. –
- Bene, uomo di poca fede, ti farò ricredere, sappi che prima o poi ti dimostrerò che possiedo maniere impeccabili. –
Per enfatizzare il concetto mi sono spinto verso di lui sulla scrivania. Sono appoggiato con i gomiti e i nostri volti sono a pochi centimetri l’uno dall’altro. Senza accorgermene ho anche abbassato il tono della voce. Solitamente mi comporto così solo per far colpo sulle donne. Mi fa sembrare più convincente e persuasivo.
Vedo gli occhi di Danny spalancarsi e lo sento trattenere il respiro. Non mi ero mai accorto di quanto fossero azzurri i suoi occhi. Non ci eravamo mai trovati così vicini.
Mi sembra in imbarazzo, strano, solitamente tra noi due è lui quello più espansivo e affettuoso. Mi sposto per lasciargli spazio.
Nel frattempo lui si è immobilizzato con la bocca spalancata.
- Non mi hai risposto, per domani siamo d’accordo? –
- Ehm?! Si, si! Devo controllare che sia tutto in ordine. Poi lascerò in pace la mia Scimmietta e si potrà divertire con i suoi amichetti. –
- Ottimo, che ne dici se facessi venire a cena anche Chin e Kono, è tanto che non facciamo una cena assieme. Magari ti aiutano a distrarti ed evitiamo che ti venga voglia di fare un incursione notturna a casa di Vik. –
- Perfetto. Ah, comunque ho già fatto delle ricerche, mi sono informato su di loro e sui sistemi di sicurezza che utilizzano. –
- Hai trovato qualche indizio che ci possa aiutare nelle indagini? –
- Indagini? Che indagini? I genitori di Vik sono indiziati? Secondo quali accuse? E perché io non ho trovato nulla nei registri della polizia? –
- I genitori di Vik? Danny ma di che parli? Pensavo stessi facendo delle ricerche sulle coppie derubate dai pirati. Hai fatto ricerche nel database della polizia sui genitori dell’amica di Grace? Sei impazzito? –
- Solo scrupoloso. Cosa credi? Sono un padre attento. –
- No, sei un padre psicotico. Su alzati, andiamo di là che vi aggiorno sulle mosse dei prossimi giorni. Non dire a Rachel quello che hai fatto, potrebbe decidere di dichiarare l’infermità mentale e potrebbero non volerti più affidare Grace. –
- Ma quanto sei simpatico Steve, questa mattina pane e spirito per colazione? –
 
Raggiungiamo gli altri, sono appena tornati da casa di Clark.
- Ehi Boss, guarda cosa abbiamo qui? –
Kono sventola una busta di plastica trasparente in cui è stato messo il cellulare usato probabilmente per passare le informazioni ai pirati.
Dopo essersi messa dei guanti, appoggia il telefono sul tavolo multi-touch e proietta le ultime chiamate e messaggi registrati.
- Riesci ad analizzare i tabulati telefonici e a trovare il testo degli ultimi sms inviati? –
- Certo, subito Boss. Ecco qui. Controllo i numeri per vedere se sono registrati a nome di qualcuno, anche se dubito. –
- Controlla ma non credo riusciremo ad arrivare a loro attraverso il cellulare. L’unico motivo per cui ci serve è per poterli contattare a nostra volta. –
- Che cosa hai in mente Steve? –
- Ho già parlato con il Governatore che ci metterà a disposizione uno yacht per lunedì mattina. Ho controllato gli arrivi delle coppie in luna di miele registrate negli Hotel di Clark. Due arriveranno alle Hawaii domani. Domenica è previsto brutto tempo, presumibilmente aspetteranno lunedì per noleggiare uno yacht e visitare le isole. Nessuno sa dell’arresto di Clark, lo abbiamo prelevato a casa sua, non era presente servitù ed era notte, nessuno ci ha visto. La famiglia si trova sul continente e non è ancora stata informata. Ho chiesto che il suo arresto venga tenuto segreto fino alla conclusione di quest’indagine. Kono, dovrai fare in modo che Clark risulti in vacanza o in viaggio d’affari. –
- Subito. –
- Chin, abbiamo bisogno di un motoscafo da poter usare lunedì mattina per seguire lo yacht, pensi di potertene occupare tu? –
- Certo, Steve non ho ancora ben chiaro il piano però. –
- Danny? Kono? Domani pomeriggio voi convoglierete a nozze e verrete a fare la luna di miele alle Hawaii. Lunedì mattina noleggerete lo yacht che ci verrà messo a disposizione e andrete a visitare le più belle isole del Pacifico. Chin vi seguirà con il motoscafo. Faremo avere ai pirati il nome della vostra imbarcazione e la rotta che percorrete. Tenderemo loro una trappola. –
- E tu? –
- Io? Farò il terzo incomodo insieme a voi due piccioncini, nel momento in cui arriveranno i pirati vi coprirò le spalle fino a che Chin non ci raggiungerà. –
Danny si mette in ginocchio e in modo molto teatrale le prende la mano, mostrando nell’altra un’immaginaria scatolina di velluto.
- Kono, tesoro mio, amore, luce dei miei occhi, vuoi sposarmi? –
- Oh Danny, pensavo non me l’avresti mai più chiesto! Ma certo, come potrei resistere ad un uomo come te! –
- Ok, ok, siete entrati nella parte, risparmiatevi per lunedì, dovrete essere credibili. –
Fino a cinque minuti fa era isterico e di pessimo umore, come mai ora è così ilare tanto da inscenare questo teatrino con Kono?Questo suo comportamento mi infastidisce parecchio, con me è stato scorbutico tutta la mattina. E come la guarda, non sapessi che la considera la sua sorellina penserei quasi che ci sia del tenero tra loro due. Forse avrei dovuto fare io la parte dell’esca e mandare Danny a coprirci le spalle. Credo però sia meglio che ci sia io ad intervenire in caso qualcosa vada storto. Sono il capo e ho il compito di proteggerli. Spesso non è sempre facile avere tutto sotto controllo ma, nel mio lavoro ci devo riuscire, la posta in gioco è troppo alta.
- Saremo impeccabili caro il mio Steve, Kono sarò innamoratissima di me, vedrai. Del resto non è la prima volta che dobbiamo flirtare io e lei, siamo anche stati molto convincenti la volta scorsa. –
- Oserei dire che eravamo sexy insieme! –
Scoppiamo tutti in una fragorosa risata.
- Bene ragazzi è tutto. Domani sera se non avete impegni, siete tutti invitati a cena a casa mia. Dobbiamo legare Danny per evitare che rinchiuda Grace in una torre per i prossimi vent’anni. –
- Ci saremo, contaci Brah! Noi portiamo il dolce. –
 
È quasi l’ora di tornare a casa, sono nel mio studio che tento di programmare gli ultimi dettagli per lunedì.
Abbiamo predisposto tutto in modo che non ci siano errori, domani sera manderemo il messaggio ai rapinatori.
Posso concedermi di rilassarmi almeno fino a domenica pomeriggio. Devo andare a fare la spesa. Danny ha detto che avrebbe cucinato lui ma forse è meglio evitare. Faremo un barbecue. Tanta carne e molto vino o birra. Forse meglio comprare entrambi.
Abbiamo tutti bisogno di una serata in allegria. Chiederò a Danny se ha voglia di accompagnarmi, non sia mai che si senta escluso. In queste situazioni è peggio di un bambino piccolo. Capriccioso e permaloso.
Lo osservo dal vetro del mio ufficio intento a scrivere al computer.
Non l’ho mai visto così irritato con Cath come oggi. C’è da dire che effettivamente lei ha esagerato. Si è comportata da ragazzina immatura. In più ha fatto credere a tutti cose che in realtà non sono accadute.
Non mi andava di rimproverarla davanti a tutti ma soprattutto non credo di dover dare delle spiegazioni a nessuno. Perché allora mi sento così in dovere di giustificarmi con Danny?
Perché mi da così fastidio che lui pensi che dopo la giornata di ieri io abbia cercato Cath per fare sesso?
In realtà non è successo veramente nulla.
Si è presentata a casa mia questa mattina con la colazione. Quando hanno suonato alla porta pensavo fosse Danny in largo anticipo. So che odia aspettare e mi sono precipitato ad aprire la porta con ancora l’asciugamano della doccia in vita.
Mi sono trovato davanti lei con il caffè. L’ho fatta accomodare, ha tentato di augurarmi il buon giorno a suo modo ma per fortuna, ci ha interrotti la chiamata di Kono. Non mi andava di vedere Cath questa mattina e men che meno mi andava di andare a letto con lei.
La chiamata fortunatamente era un’emergenza, in cinque minuti mi sono vestito. Ho anche pensato di prendere la mia macchina per venire a lavorare ma lei ha insistito ad accompagnarmi per stare un po’ insieme. Forse ha ragione Danny, i sentimenti da parte di Cath stanno cambiando, dovrò parlarle il prima possibile per mettere in chiaro alcune cose.
Avessi saputo che Danny avrebbe fatto il diavolo a quattro, avrei insistito per prendere la mia auto e venire da solo.
Cercherò in futuro di minimizzare al massimo le sue visite. Non ho voglia di litigare con lui per colpa sua.
Prendo il telefono e lo chiamo.
- Steve che fai mi copi? Ieri mi hai rimproverato perché sono diventato pigro e ora, a non alzare il sedere dalla sedia sei tu? –
- Vieni domani a fare la spesa con me per la cena? Così questa volta potrai decidere tu che carne grigliare e il vino da abbinare. L’ultima volta mi hai rimproverato per mezz’ora sul fatto che non so scegliere nessuno dei due. –
- Vedi che non puoi fare a meno di me? Ti sono indispensabile, ammettilo! L’ho sempre sospettato, fai sempre l’animale ma io lo so che sotto, sotto mi vuoi bene, ti lamenti sempre che sono logorroico, petulante, pignolo ma alla fine…–
Lo vedo rivolgermi un ampio sorriso, sembra che il cattivo umore di questa mattina sia totalmente sparito. Ora è il solito Danny, polemico e sorridente.
- Danno? –
- Perché mi interrompi sempre stavo facendo un discorso serio, sei proprio… -
- Non sono andato a letto con Cath ieri. Si è presentata lei a casa mia questa mattina. Non è successo nulla. La cosa non mi dispiace affatto, tanto perché tu lo sappia. Non le avrei mai chiesto di raggiungermi ieri sera, non era lei che volevo. Desideravo finire la discussione di oggi e chiarire definitivamente le cose. –
Non risponde subito, mi fissa per alcuni minuti. Rimaniamo così. Semplicemente a fissarci. Sembra che la notizia lo rallegri. Me lo comunica solo guardandomi. A volte ci intendiamo anche solo così. Abbiamo una complicità tale che spesso le parole non servono. Oggi però, c’è qualcosa di diverso, qualcosa in più. Ora mi sento meglio, sentivo la necessità di chiarire.
- Ci vediamo domani mattina da te? Ti passo a prendere, facciamo colazione, la spesa e poi andiamo a recuperare Grace. Pranziamo da Kamekona, così controlliamo anche che l’arresto di Clark non sia effettivamente trapelato, e poi la portiamo alla festa. Che ne dici? –
- Perfetto. Nove e mezza? –
- Nove e mezza? Sei diventato un dormiglione? Da quando il sabato mattina dormi così tanto? Mi sconvolgi Steve, pensavo avessi la sveglia alle cinque e mezza tutte le mattine, due ore almeno di duro allenamento e poi pronto in dieci secondi. Non vi hanno insegnato così nell’esercito? –
- La Marina Danny, è la Marina. Come devo dirtelo? In ogni caso ti sbagli quasi su tutto. Solitamente mi sveglio alle 6 e mezza, vado a correre o a nuotare per un’oretta e poi doccia e sono subito pronto. Non ho bisogno di farmi bello. Sono già stupendo quando mi alzo dal letto al mattino! –
- Prima o poi me ne accerterò Mister Vanità. A domani Steve, buona serata! –
Lo saluto con un cenno e chiudo la comunicazione.
 
 
 
 

Note:
Buon venerdì a tutti!
Spero che la settimana sia andata bene e vi auguro un fantastico weekend.
Eccoci qui alla fine di un’altra giornata, questa volta di lavoro, dei nostri due protagonisti.
Per Danny è stata una giornata alquanto stressante, almeno per la prima parte, hanno tentato tutti di fargli saltare i nervi, prima Cath e poi Steve con i suoi metodi “alternativi” di interrogatorio.
Questo capitolo è interamente dedicato al Super Seal, che si chiede innanzi tutto perchè Danny sia stato così nervoso tutto il giorno e secondariamente perchè si sente così in dovere di giustificarsi.
A chi dovrebbe interessare se Cath ha passato o meno la notte da lui? Nonostante questo, si giustifica con Danny e, decide addirittura di non chiamarla per accelerare la risoluzione del caso per evitare che Danny si innervosisca.
Ora ditemi, non sono fantastici questi due assieme? *.*
Spero che il Pov di Steve vi sia piaciuto, ovviamente mi farà piacere sapere cosa ne pensate, se avrete voglia di condividerlo :)
Le canzoni all’inizio del capitolo, perchè questa volta sono due, sono: “Superman (it’s not easy)” degli Five for Fighting e “Chasing Cars” degli Snow Patrol, vi lascio la traduzione qui sotto. Ho deciso di mettere due canzoni perchè non ho trovato quella che consideravo perfetta per questo capitolo. Ne ho trovate due che però poteva andare e quindi ho deciso di metterle entrambe. La prima si riferisce a Steve ma nel capitolo precedente.
 
Traduzione:
 
“Non posso sempre volare
Non sono così ingenuo
Sto sol cercando di trovare la parte migliore di me
Sono più di un uccello
Sono più di un aereoplano...
Più di qualche bella faccia accanto ad un treno  
Non è facile essere me...
Può sembrare assurdo...
Ma non essere è da ingenui...
Anche gli eroi hanno il diritto di sanguinare
Potrei anche essere pazzo...
Ma ammetterai che anche gli eroi hanno il diritto di sognare
Non è facile essere me”
 
“Dimentica quello che ci è stato detto 
prima che diventiamo troppo vecchi 
mostrami un giardino dove esplode la vita 
sprechiamo del tempo inseguendo le macchine 
che stanno nelle nostre teste 
ho bisogno della tua grazia 
per ricordarmi di trovare la mia 
se mi stendessi qui, se solo mi stendessi qui 
ti stenderesti con me e dimenticheresti il mondo?...
tutto quello che sono 
tutto quello che sono sempre stato 
è qui nei tuoi occhi perfetti, 
che sono tutto quello che posso vedere 
non so dove 
sono confuso anche sul come 
so solo che queste cose 
non cambieranno mai per tutti noi.”
 
Bene, con questo vi saluto, vi auguro un fantastico weekend.
Ringrazio tutti quelli che leggono, quelli che condividono con me le loro opinioni, critiche e suggerimenti e quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Un grazie a mia sorella che mi sopporta e alla mia “corretrice” ufficiale di punteggiatura, non ci crederete ma invece che migliorare peggioro!
Un saluto e un bacione a tutti!
A venerdì prossimo con l’inzio di un “sabato speciale”.
G.

 

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Capitolo 8
*** A Misunderstanding at the Supermarket ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
“Woah-oh-oh-oh
It’s always a good time
Woah-oh-oh-oh
It’s always a good time

Woke up on the right side of the bed
What’s up with this Prince song inside my head?
Hands up if you’re down to get down tonight
Cuz it’s always a good time.

Slept in all my clothes like I didn’t care
Hopped into a cab, take me anywhere
I’m in if you’re down to get down tonight
Cuz it’s always a good time”

 
“You're a troublemaker 
You're a troublemaker 
You ain't nothing but a troublemaker girl 
You had me hooked again from the minute you sat down 
The way you bite your lip 
Got my head spinnin' around 
After a drink or two 
I was putty in your hands 
I don't know if I have the strength to stand 
Oh oh oh 
Trouble troublemaker yeah 
That's your middle name…

Why does it feel so good but hurt so bad 
Oh oh oh 
My mind keeps saying 
Run as fast as you can 
I say I'm done but then you pull me back 
Oh oh oh 
I swear you're giving me a heart attack 
Troublemaker 
It's like you're always there in the corners of my mind 
I see a silhouette every time I close my eyes 
There must be poison in those fingertips of yours 
Cause I keep comin' back again for more”





 
Danny POV
 
Ci aspetta una giornata piena, nonostante questo sento una strana euforia, questa mattina non ho dovuto neanche aspettare il suono della sveglia.
Alle otto ero già attivo e pimpante. Sarà che ormai ho preso il ritmo degli orari lavorativi, solitamente variano dal caso che stiamo seguendo, in ogni caso cominciamo sempre presto. Nei giorni in cui sono a casa, mi capita raramente di dormire oltre le nove.
Ma chi voglio prendere in giro, non credo la motivazione sia realmente quella, sento la necessità di una giornata di relax, più di ventiquattrore senza pensare al lavoro.
Scendendo dal letto ho rischiato di ammazzarmi, non mi ero reso conto di essere completamente attorcigliato alle lenzuola, neanche questa notte avessi lottato, maledetti sogni.
Mentre preparo il caffè, guardandomi in giro realizzo che dovrei pulire e mettere ordine in questa casa, dovesse mettere piede qui Steve comincerebbe a pontificare su norme sanitarie e sul fatto che sia impossibile vivere in un posto del genere, soprattutto quando mi viene a trovare Grace. Questo weekend non si fermerà a dormire quindi, ieri sera, stanco dalla giornata trascorsa, tra mettere in ordine e buttarmi sul letto, non ho avuto dubbi su come passare il resto della serata.
Sapevo questa mattina me ne sarei pentito, prima o poi dovrò armarmi di pazienza e rendere vivibile questo posto.
Ci penserò dopo la doccia, questa mattina ne ho decisamente bisogno, meglio se fredda.
 
Guardo l’orologio prima di uscire e vedo che sono le nove, arriverò anche in anticipo, la cosa positiva è che oggi non ci corre dietro nessuno, possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo. Ho detto a Rachel che sarei andato a prendere Grace verso mezzogiorno, in tempo per il pranzo. Quanto ci metteremo mai io e Steve a fare la spesa?
Salgo in macchina e accendo la radio, salto qualche stazione ma non trovo nulla di orecchiabile, chissà che cd ho lasciato inserito, non ricordo quando sia stata l’ultima volta che l’ho acceso, ormai questa macchina per piacere personale la uso veramente poco. Trovo una sequenza di canzoni sconosciute, sicuramente il cd non è mio. Appena realizzo la situazione rimango un attimo a bocca aperta.
- Certo che hai proprio una faccia Steve, non solo non mi fai più guidare ma hai preso possesso anche del lettore cd? Sono sconvolto, non ho parole! Ma come ti permetti! Poi, ma che gusti hai? Che schifo, non si possono sentire queste canzoni! –
Appena finisco di gesticolare mi rendo conto che sto parlando da solo. Ma bene! A quanto pare la malattia mentale è contagiosa! Prima o poi dovrò andare in analisi, me lo sento.
Come minimo mi faccio offrire la colazione, me la deve.
Suono il campanello. Steve viene ad aprire la porta e me lo ritrovo davanti solo con un asciugamano in vita.
- Buongiorno ladro di macchine e di lettori cd, come stai? –
- Buongiorno a te Danno, vuoi fare colazione? Stavo per fare un frullato. Macchine e lettori cd? Si può sapere di che blateri? –
- Un frullato? Per colazione? Sto parlando del fatto che imponi i tuoi orridi gusti musicali anche al legittimo proprietario della Camaro e senza chiedere il permesso per di più. Fai sparire al più presto quella roba o finisce fuori dal finestrino, marinaio avvisato... –
- Si, si, certo, come vuoi. Le vitamine di prima mattina sono fondamentali, abbiamo una giornata lunga davanti. Mangeremo tantissimo questa sera e se a pranzo vogliamo andare da Kamekona ho bisogno di consumare almeno un pasto sano. Dovresti provare anche tu. –
- Vada per il frullato ma solo perché sono curioso di assaggiare le schifezze che mangi. –
Sussurrando e borbottando do voce ad un pensiero che non è per niente da me.
- Forse ho messo su un po’ di pancia, sarà meglio darmi una regolata, se continuo così nessuno mi troverà più irresistibile. –
- Cos’hai detto Danny? Non ho sentito. –
- Nulla, nulla! Stavo parlando da solo! –
- Da quando ti fai questi problemi con me? Ho solo sentito pancia e irresistibile. Se tiro ad indovinare secondo me intuisco subito cosa stavi pensando. –
Ridacchia sotto i baffi.
- Che hai da sghignazzare tanto, si può sapere? –
- Niente, figurati! –
- Ah, ecco, mi sembrava. –
- Dicevo soltanto che mi sembra che tu stia diventando un po’ troppo vanitoso. –
- Vanitoso io? Stavo solo dicendo che, forse, dovrei limitare un po’ le schifezze oppure aumentare la frequenza delle lezioni di surf con Kono. Solo per una questione di salute, cosa credi? Non sono mica un fanatico come te! –
- Io non sono fanatico, mi tengo in forma. Fare sport fa parte di me, mi fa sentire bene, inizio la giornata con uno spirito diverso. Per essere affascinante non ho bisogno di quello, è un talento naturale non trovi? –
Non so se si è accorto, mentre parlava, di avermi intrappolato, sono incastrato tra lui e il lavandino. Mi sta fissando con uno strano sguardo, chissà che cosa ha in mente. È la seconda volta in due giorni che ci ritroviamo così vicini, questa cosa mi sta destabilizzando, Steve non è mai stato uno da contatto fisico prolungato. Subito dopo si zittisce ma non accenna a spostarsi.
Stranamente sono imbarazzato da tutta questa vicinanza, si respira una strana elettricità, non riesco a capire a cosa sia dovuta e quindi non riesco a gestirla. Mi sforzo di parlare con tono di voce indifferente.
- Terra chiama Steve, ti sei incantato per caso? –
- No, perché? –
- Perché hai improvvisamente smesso di parlare e mi stai fissando. Il criceto è stanco e sta facendo un pisolino? Non dovevi preparare il frullato? Non sarebbe il caso di andarsi a vestire? –
- Danny, sei in imbarazzo? –
E nel chiederlo fa quel sorrisino strafottente che tanto gli viene bene. Sento i battiti accelerare.
Io in imbarazzo? Figuriamoci, perché dovrei esserlo? Solo perché mi sta guardando in un modo strano, mi sta schiacciando verso il mobile dietro di me da cinque minuti e l’unico indumento che ha addosso è un misero asciugamano in vita senza niente sotto? Oddio, ma cosa vado a pensare.
- Imbarazzo? Per quale motivo? Lo dicevo solo per… -
Mentre parlo appoggia anche una mano sul ripiano vicino al lavandino, diminuendo maggiormente la distanza tra noi. Il movimento mi fa perdere il filo del discorso e questa volta quello che si incanta sono io, oltre ad avvampare, ho le guance in fiamme. Gli uomini non arrossiscono, ne sono certo. Ma che caldo fa in questa stanza? Maledette Hawaii, stupida isola, stupida afa.
- Per..? Sei arrossito! –
- Ma che arrossito, fa più caldo del solito oggi, non hai notato che ho messo una maglietta al posto della camicia? Si muore. E tu mi togli l’aria, quindi muoviti Super Seal, abbiamo un sacco di cose da fare. Il caffè lo preparo io, con il tuo permesso. –
Così dicendo mi sposto dalla posizione in cui ero stato relegato e mi concentro sul difficilissimo compito di preparare la colazione. Tu guarda in che situazioni mi vado a cacciare.
 
Finalmente arriviamo al supermercato.
Dopo aver discusso su dove parcheggiare, non capisco perché debba sempre scegliere l’ultimo posto, dell’ultima fila, dalla parte opposta del supermercato, prendiamo il carrello e cominciamo quella che, da subito, sembra essere una missione.
- Che cosa dobbiamo comprare Steve? A cosa avevi pensato per questa sera? –
- Grigliata? La cuciniamo al momento, tutti insieme. Mangiamo fuori in spiaggia. Del dolce se ne occupano Chin e Kono. –
- E carne sia. –
Ci dirigiamo verso la macelleria, ho la sensazione che non saremo d’accordo sulla carne da comprare.
Alla macelleria c’è una donna, per fortuna, solitamente hanno più pazienza con noi, in più Steve le affascina tutte.
- Buon giorno, volevamo della carne per fare una grigliata sulla spiaggia. –
Steve si fa avanti e accompagna la richiesta con un sorrisone.
- Avevate già qualche idea sul tipo di carne da cucinare? –
- Danny, visto che solitamente mi rimproveri per le scelte culinarie, cosa proponi? –
- Proporrei almeno una bistecca a testa, noi almeno ne apprezziamo la bontà e la cottura. –
- Come scusa? –
- Lascia perdere. Signorina volevamo quattro bistecche, non troppo grosse, grazie mille. –
- La smetti di fare la pentola di fagioli? Ora mi spieghi cos’era la battutina acida? A cosa ti stavi riferendo? –
Esattamente nel momento in cui conclude la domanda, lo vedo scoppiare in una fragorosa risata. Tutto questo sotto gli occhi di una sempre più stupita signorina che non capisce cosa stia succedendo.
Io nel frattempo faccio finta di essere concentratissimo sulla carne da scegliere.
Lo sento avvicinarsi e sussurrarmi all’orecchio in modo che senta solo io.
- Non ti preoccupare, non voglio mica sprecare il cibo, dovesse capitare con te, la bistecca la metterei a cuocere dopo. Quella volta con Cath era ancora mangiabile, mi ero impegnato poco. –
Sgrano gli occhi, mi ha veramente detto quello che penso di aver sentito? Mi si è seccata la gola, ho la salivazione a zero, comprerò una bottiglietta d’acqua, effettivamente fa caldo e ho bevuto davvero poco oggi. Mi schiarisco la voce.
- Ma che simpaticone che sei diventato ultimamente, concentrati, non abbiamo ancora finito, la parte più complicata arriva ora. Prendiamo anche degli hamburger o degli hot dog? –
- Danny, per una volta non possiamo evitare il cibo da fast food che mangi tutti i giorni? Pensavo a qualcosa di particolare. Qualcosa tipo… ecco guarda, cosa sono signorina quelli? –
- Sono una tradizione italiana, il mio capo ha origini italiane e ha pensato di introdurre la novità da noi, si chiamano Rostelle o Arrosticini, sono piccoli spiedini di carne di capra. –
- Possiamo provare, Danny che ne dici? –
- Per me li possiamo anche prendere tanto il problema è che tu non li saprai sicuramente cuocere. –
- Certo che lo saprò fare, sono il mago della griglia. Poi dimentichi che io so fare tutto!–
- Ma se quando cucini tu è sempre tutto troppo cotto o troppo crudo. Ammetti almeno che vai a caso. –
- Non è assolutamente vero, ho il giusto tempo di cottura per ogni tipo di carne. Questi, ad esempio, sono sottili, quindi cuociono in poco tempo, vero… Lucy? –
Steve si è addirittura distrbato a leggere il cartellino identificativo per interpellarla a suo favore. La ragazza sentendosi chiamare per nome distoglie l’attenzione dalle nostre schermaglie e annuisce per rispondere alla domanda che le è stata fatta.
- Vedremo, potrei anche far partire delle scommesse con Chin e Kono. Ne prendiamo una decina a testa? Però aggiungiamo anche un hot dog a testa. –
- Quanto sei noioso Danny con questi hot dog. Quando diventerai grasso e avrai il colesterolo a mille sappi che io non ti curerò. Lucy, per favore, ci dia una cinquantina di Rostelle e anche quattro hot dog. Grazie mille. –
- Io non sono grasso e il mio colesterolo sta benissimo, Grace mi tiene continuamente sotto controllo quando viene a stare da me. Suppongo che ci sia anche il tuo zampino, visto che giusto qualche giorno fa, mi ha detto che dovrei fare come lo Zio Steve, mangiare sano e fare sport. –
- Ho sempre pensato che Gracie fosse un bambina intelligente. Sicuramente non ha preso da te. Per fortuna che stando spesso con noi, potrò darle un esempio adeguato da seguire. –
Nel frattempo Lucy con un sorriso ci porge il pacchetto con la carne.
- Se mi posso permettere, siete veramente una bella coppia, non mi era mai capitato di vedere due uomini così affiatati, dovete stare insieme da tanto tempo. Complimenti. Sono anche sicura che non vi annoiate mai. –
- No, ma Lucy che… -
- Già, ormai sono quasi tre anni, vero Amore? Tra qualche giorno sarà il nostro anniversario. –
Si avvicina al banco per parlare piano direttamente con la ragazza che ci sta fissando con gli occhi a cuoricino.
- Chissà dove mi porterà per festeggiare, ogni anno mi sorprende. Arrivederci Lucy, è stata molto gentile, alla prossima. –
Detto questo Steve le fa l’occhiolino, si avvicina a me, mi appoggia una mano sulla schiena e mi fa cenno di proseguire con il carrello.
Appena voltato l’angolo, mi fermo e lo guardo con l’espressione più scioccata possibile.
- Ma sei impazzito? Questa mattina cosa ci hai messo nel frullato? -
- E dai Danny, quanto la fai lunga. Cosa volevi? Che mi mettessi a spiegare che non siamo una coppia ma solo partner sul lavoro che sono diventati amici e tutta la storia della nostra vita? A chi importa se pensa che siamo una bella coppia? A me no, poi che ci sarebbe di male? Siamo veramente una bella coppia. -
Senza aspettare la mia risposta, prende il carrello e si dirige nel reparto salse lasciandomi a bocca aperta.
 

 
 
Note:
 
Buongiorno e buona settimana a tutti!
Eccomi di nuovo qui di lunedì mattina, vi starete chiedendo come mai, ragionando con mia sorella effettivamente ho pensato che, dato che i capitoli non sono lunghissimi una volta a settimana per aggionare è un po’ poco.
Quindi ho deciso di provare ad aggiornare il lunedì e il venerdì, proviamo, sarà un esprimento, se mi accorgo che non riesco a mantere i ritmo di scrittura tornerò al solo venerdì, in ogni caso proviamo, tentar non nuoce, giusto?
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Inizia il weekend, ho previsto qualche novità, sarà un luuuuongo weekend! ;)
Spero vi piacerà quello che ho preparatato.
Veniamo al capitolo, Steve ha “leggermente” cambiato approccio con Danny, cosa ve ne sembra? Esagerato o ve lo aspettavate? Ricordatevi che Steve è un uomo molto istintivo!
La scena al supermercato spero vi abbia fatto sorridere!
La battuta che fa Steve, si riferisce ad una scena nella prima stagione di Hawaii Five-0, se non sbaglio nella quinta puntata, in cui Steve e Cath sono sulla spiaggia, Cath dice di lasciare perdere le bistecche tanto a lei piacciono ben cotte, per avere il tempo di saltargli addosso.
Le canzoni di inzio capitolo sono: “Good Time” degli Owl City e Carly Rae Jepsen e “Troublemaker” di Olly Murs e i Florida, come al solito vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“Woah-oh-oh-oh
è sempre un divertimento
Woah-oh-oh-oh
è sempre un divertimento
Mi sono alzato dal lato giusto del letto
Come mai ho questa canzone di Prince nella mia testa?
Mani in alto se non vedi l’ora di divertirti stasera
perchè è sempre un divertimento
Ho dormito con i vestiti come se non me ne fregasse nulla
sono saltato su un taxi, portami ovunque
io ci sono se non vedi l’ora di divertirti stasera
perchè è sempre un divertimento”
 
“Sei una piantagrane 
Sei una piantagrane 
Sei soltanto una gran rompiscatole! 
Mi hai agganciato di nuovo 
nel momento in cui ti sei seduto 
Il modo in cui ti mordi il labbro 
Mi fa girare la testa 
Dopo un drink o due 
Ero completamente nelle tue mani 
Non so se ho la forza di stare in piedi 
piantagrane, sì 
Questo è il tuo secondo nome...
... perchè mi sento così bene ma allo stesso tempo 
mi sento così ferito? 
La mia mente continua a dire 
"Corri più veloce che puoi!" 
io dico che ne ho abbastanza ma poi 
tu mi tiri indietro 
giuro che mi farai venire un infarto, piantagrane! 
E’ come se tu fossi sempre negli angoli della mia mente 
Vedo un fisico ogni volta che chiudo gli occhi 
Dev’esserci del veleno sulla punta delle tue dita 
Perché torno sempre indietro a prenderne di più”  
 
Con questo vi saluto, vi auguro una splendida settimana.
Grazie a chi legge, chi recensisce, a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Un grazie enorme a mia sorella che al solito mi sopporta e alla mia “corretrice” di punteggiatura che ha una pazienza infinita con me.
A venerdì!
Un bacione a tutti!
G.

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Capitolo 9
*** Sexy and I Know It ***








Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
“My life is brilliant.
My love is pure.
I saw an angel.
Of that I'm sure.
She smiled at me on the subway.
She was with another man.
But I won't lose no sleep on that,
'Cause I've got a plan.
You're beautiful. You're beautiful.
You're beautiful, it's true.
I saw your face in a crowded place,
And I don't know what to do,
'Cause I'll never be with you.
Yeah, she caught my eye,
As we walked on by.
She could see from my face that I was,
Flying high,
Fucking high,
And I don't think that I'll see her again,
But we shared a moment that will last till the end.”



 
 
“When I walk on by, girls be looking like damn he fly 
I pay to the beat, walking on the street with in my new lafreak, yeah …

Girl look at that body 
I work out …
When I walk in the spot, this is what I see 
Everybody stops and they staring at me 
I got passion in my pants and I ain't afraid to show it 
I'm sexy and I know it”



 



 

Danny POV
 
Finalmente dopo due ore siamo di ritorno a casa di Steve. Abbiamo svaligiato il supermercato.
Oltre alla carne abbiamo comprato anche: le salse, gli aromi per cuocerla, il pane per gli hot dog, preso di straforo dal sottoscritto, il formaggio da cuocere sulla griglia, le verdure, imposte da Steve, le patate da fare fritte e ovviamente vino e birra.
- Steve, ricordami quanti siamo questa sera a cena? –
- Noi quattro. Volevi invitare qualcun altro? –
- No, ma abbiamo da mangiare per un esercito e se decidessimo di bere tutto quello che abbiamo comprato il coma etilico sarebbe assicurato. –
- Se stai male ti assisto io Danny tranquillo, domani poi puoi dormire, in ogni caso non è mica obbligatorio finire tutto! –
- Grazie per l’offerta ma preferisco evitare di stare tanto male da avere bisogno di assistenza, non so nemmeno se mi conviene fidarmi di te. –
- Certo che ti devi fidare, sono un maritino premuroso. –
- Perché la parte della moglie dovrei farla io? Chi l’ha deciso? –
- Io sono più alto, ho più muscoli, sono più forte e sono un Navy Seal, direi che la scelta è abbastanza ovvia. –
- Questa si chiama discriminazione, non mi piace per niente. Puntare sull’altezza è scorretto. Sarò anche più basso e avrò meno muscoli ma almeno ho qualche neurone in più e sono meno uomo delle caverne. –
- Vedi che l’uomo lo devo fare io? –
- Staremo a vedere. La prossima volta che decidi di assecondare le idee folli di una ragazza in un supermercato, ti prego fammelo sapere prima, almeno mi preparo le risposte. Stai attento a non farti beccare dalla Gatta… cioè da Miss Rambo, potrebbe rimanerci male e avere un attacco di gelosia acuta, non vorrei mai tirasse fuori gli artigli. Poi, perché ti sei vestito così oggi? Sembriamo i gemellini del cuore! Dovevi proprio vestirti uguale a me? –
- Perché? Non ti piaccio? Dici sempre che i pantaloni cargo sono orribili. Per una volta che mi metto i jeans non ti vado bene? –
- Si, ti stanno bene, sei sexy con i jeans ma potevi metterli un giorno in cui non li avevo anche io, se ci vestiamo uguale è ovvio che ci prenderanno per una coppietta. Andiamo Steve, ti devo spiegare sempre tutto? –
- Ho sentito bene? Hai detto che sono sexy con i jeans? –
Ecco che riaffiora il ghigno strafottente, accompagnato da uno sguardo compiaciuto. Ho detto veramente che è sexy con i jeans? No, non può essere, sono sicuro di averlo solo pensato, non posso averlo veramente detto ad alta voce. Già il fatto di averlo pensato è grave, da quando trovo un uomo sexy? C’è da dire che stiamo parlando di Steve, lui è oggettivamente bello, è puro gusto estetico, sono in grado di riconoscere quando qualcun altro è attraente, non ci vedo nulla di sbagliato. Se un altro mi dicesse che sono bello, gradirei il complimento poiché effettivamente alle donne piaccio. Sarebbe solo e soltanto la verità.
Effettivamente poi, dopo i sogni di questi ultimi giorni, era anche logico che facessi un’uscita infelice come questa. Dovrò andare dal medico se continuo a non digerire la cena.
- Hai sentito male. So cosa regalarti al tuo prossimo compleanno, un apparecchio acustico. Ho solo detto che stai bene, staresti bene con qualunque altra cosa solo per fatto che non sono i pantaloni cargo, non si possono vedere, chi li ha inventati non aveva nessun gusto per la moda. –
- Sarà, ma a me sembrava proprio di aver sentito la parola sexy. Come ti ho già detto prima comunque, non mi interessa se qualcuno ci scambia per una coppia. Non sono affari loro. -
Questo gioco della coppia sta diventando pericoloso. Già ci prendono costantemente in giro dicendo che sembriamo sposati da anni, se assecondiamo le voci non oso immaginare cosa potrebbe uscirne fuori.
- Sei pronto Danno? Grace ci aspetta, ti sei dimenticato la missione che dobbiamo portare a termine oggi? Andiamo! –
 
Ho mangiato troppo e siamo solo a metà giornata, chi resiste anche alla grigliata di questa sera?
Siamo andati a prendere Grace e siamo arrivati con dieci minuti di ritardo, cosa che Rachel ha pensato bene di farmi notare almeno dieci volte, una per ogni minuto di ritardo.
Dopo un quarto d’ora di battibecco siamo finalmente riusciti a far salire Grace in macchina e ad andare a mangiare da Kamekona, con la raccomandazione di non far mangiare troppo la bambina perché avendo una festa in piscina se si fosse buttata in acqua sarebbe morta.
Mi tratta come se fossi un padre irresponsabile.
Quando mi preoccupo, sono psicotico e soffoco mia figlia, se sono più permissivo invece sono un pessimo padre. Stare con il perfido Stan ha fatto peggiorare il carattere già brutto di Rachel, questo suo lato non mi manca per nulla.
Kamekona ci ha confermato che nessuno sa dell’arresto di Clark, nell’ambiente non se parla, sembra che sia in viaggio per lavoro in Europa. Kono ha fatto un ottimo lavoro, come sempre.
Come ricompensa per il suo aiuto ci ha fatto pagare e mangiare due menù completi, considerato che Grace non poteva abbuffarsi, abbiamo dovuto spazzolare tutto io e Steve, non ci piace sprecare il cibo.
Siamo parcheggiati da cinque minuti davanti alla casa di Vik e io non mi decido a scendere.
- Papi! Perché rimaniamo in macchina? Io voglio andare alla festa, le mie amiche mi stanno aspettando. –
- Già Danno, come mai siamo in macchina da cinque minuti e non lasciamo andare Grace a divertirsi? –
- Ok, ok, avete vinto, andiamo. Anche se sono sempre più convinto che questa sia una pessima idea. –
Steve mi lancia un’occhiataccia di rimprovero.
Scendiamo dall’auto e andiamo verso il cancello della villa. I genitori di Vik vengono ad aprirci in modo da salutarci, Vik rimane ad aspettare sulla porta che Grace la raggiunga.
Prendo lo zainetto con le cose della mia scimmietta, glielo metto in spalla, le sistemo il cappellino e il vestitino e la abbraccio stretta.
- Danno soffoco, mi fai male. –
- Scusa, hai preso tutto? Sei pronta? Sei sicura che vuoi andare? Hai il mio numero sul cellulare? Per ogni cosa mi chiami e io arrivo subito. Se non rispondo chiami Zio Steve, hai anche il suo numero? Massimo un quarto d’ora e siamo qui. Stai attenta, se mangi non buttarti subito in acqua, mi raccomando. Domani viene la mamma a prenderti ok? –
- Steve hai dato il tuo numero a Grace? –
- Si papà, me l’hai dettato tu in macchina. Posso andare ora? –
- Certo. Danno ti vuole bene, lo sai vero? –
- Ti voglio bene anche io, ciao Danno, ciao zio Steve! –
- Ciao Gracie, divertiti piccola ok? E non ti preoccupare, a Danno ci penso io. –
Dopo avermi dato un bacio e averlo dato anche a Steve la vedo correre verso la sua amica che la sta aspettando sulla porta di casa.
- Che addio commuovente, cosa farai quando partirà per il college? –
- Taci Animale, non puoi capire cosa si prova, è la prima volta che va ad un pigiama party e che rimane per la notte, o almeno la prima volta che sono io ad accompagnarla. –
- Ok Mr. Sentimentale. Che vuoi fare ora? Dobbiamo ancora aspettare almeno due ore prima di venire a dare la famosa occhiata. –
- Nulla, ci mettiamo in macchina dietro a quell’albero e osserviamo chi arriva, da quella posizione ho una visuale spettacolare dell’entrata della casa. Prometto che rimaniamo poco, giusto il tempo di vedere tutti gli invitati arrivare. Si chiama appostamento. E dire che sei il capo, pensavo che qualche nozione di base per fare il poliziotto te l’avessero data. Mi sa che con te sono passati subito all’addestramento del torturatore. –
- Vuoi veramente appostarti qui fuori? –
- Ti sembra che io abbia la faccia di uno che sta scherzando? –
- Come vuoi, ma solo per un’ora, poi ce ne andiamo di qui. –
- Due ore. –
- Una Danny e poi lasciamo in pace Grace. –
- Una e mezza. –
- Danny! Una, niente storie altrimenti ce ne andiamo seduta stante. –
- Ok, hai vinto, una! Aspetta che prendo il binocolo nel bagagliaio. –
Con la cosa dell’occhio vedo Steve scuotere la testa, se mai avrà anche lui dei figli io lo aiuterò con queste cose senza lamentarmi. Prima o poi capirà anche lui cosa vuol dire.
 
È quasi passata un’ora e per il momento abbiamo visto solo bambine arrivare.
Sta arrivando un’altra macchina ma non so se sia diretta alla festa di Vik, tra un quarto d’ora Steve ha detto che volente o nolente mi trascinerà via di qui, quindi mi devo accontentare.
Prendo il binocolo per vedere chi sta uscendo dalla macchina che è appena arrivata quando sentiamo bussare sul finestrino.
Una signora di una certa età ci sta fissando con le mani sui fianchi e uno sguardo severo. Steve tira giù il finestrino.
- Buon pomeriggio signora, ci dica. –
- Vi osservo da quasi un’ora e se non ve ne andate subito chiamo la polizia. Chi siete? Non vi vergognate a spiare dei ragazzini? Se non sparite immediatamente presenterò immediatamente una denuncia nei vostri confronti. Ho già preso la targa. Non pensate di farmi del male perché c’è mio marito che ci sta osservando dalla finestra con il telefono in mano. Un passo falso e in tre secondi sarà al telefono con le forze dell’ordine. –
- Signora si calmi, non siamo pedofili. La polizia siamo noi. Se aspetta cinque secondi le faccio vedere il distintivo. –
- Non mi interessa chi siete, potreste essere anche il papa in persona, ma ve ne dovete andare da qui, questo è un quartiere rispettabile. –
- Siamo qui per un caso, stiamo facendo il nostro lavoro. –
- Perfetto, voglio parlare con il vostro capo in modo da essere sicura che sia così. –
Ci mancava anche la vecchietta impicciona, decido di sfoderare la carta che usa sempre Steve “Il mio capo è il Governatore in persona”, almeno ci lascerà in pace.
- Signora il suo capo è il Governatore in persona. –
- Benissimo, fatemici parlare, subito, o chiamo la polizia. –
Steve decide che è arrivata l’ora di andare evidentemente, perché mette in moto la macchina.
- Signora non si preoccupi, abbiamo raccolto le prove che ci interessavano, ce ne andiamo subito. Ci scusi per il disturbo. Non capiterà più. –
- Sarà meglio, sappiate che terrò i vostri dati, se provate a rifarvi vedere da queste parti, chiamerò il Governatore in persona.  –
- Non si preoccupi, non sarà necessario. –
- Dove vi credete di essere, in un telefilm poliziesco dove potete fare quello che volete? Lo dico sempre a mio marito che questi programmi moderni rovinano le nuove generazioni. Si sentono tutti autorizzati a fare quello che vogliono, come in quel programma ambientato proprio qui alle Hawaii. Lo guardo solo perchè, come ho detto tante volte a mio marito, mi auguro di trovare dei mariti così per le mie nipoti. Due giovanotti a modo e sono anche bellissimi, pensate a che bei nipotini potrei avere. Le mie stupende nipoti starebbero benissimo con loro, altro che le due ingrate che gli hanno affiancato nella serie. Non li fanno più degli uomini come loro oggigiorno. Uno dei due sembra il mio primo spasimante, quando ancora mio marito mi girava intorno senza il coraggio di farsi avanti. Alex, ogni tanto penso ancora a lui, ma non ditelo a mio marito. Faceva anche lo stesso lavoro del protagonista del telefilm, ai tempi di Pearl Harbor si era aumentato gli anni per arruolarsi in Marina. Pace all’anima sua, è andato a fondo insieme all’Arizona. Conoscete il telefilm? –
Sto fissando la signora stupito dal cambio repentino di discorso, prima voleva denunciarci per pedofilia, ora invece, ci sta raccontando la storia della sua vita e della sua famiglia, Steve la guarda con un sorrisino divertito.
- No signora, guardiamo pochissimo la televisione. –
- Neanche lei giovanotto? –
- Ultimamente quello che guardo alla televisione sono quasi esclusivamente, cartoni animati o film sdolcinati per adolescenti signora, conseguenza di avere una figlia di dieci anni. –
- Quindi è sua figlia che sta spiando? Si vergogni! Che begli insegnamenti sono questi, giovanotto? Dovrebbe insegnarle il valore della fiducia, è questo il modo? E lei? Si presta a questi scopi ignobili? Non lo sa che è ladro tanto chi ruba che chi tiene il sacco? -
Steve scoppia a ridere e sembra non volersi riprendere, non fosse seduto in macchina si starebbe rotolando per terra dalle risate.
- Signora non la stiamo spiando, diciamo che il mio amico è solo iper ansioso e iper protettivo nei confronti della sua scimmietta, voleva solo controllare che non ci fossero maschietti invitati alla festa. –
- Che sciocchezze giovanotto. Il massimo che può succedere alla loro età è farsi i dispetti e rubarsi la merenda a vicenda. Non si preoccupi e se ne vada a casa, lasci in pace quella povera creatura. Non ha una fidanzata o un fidanzato che l’aspettano? Non ho visto la fede quindi vuol dire che non è più sposato o non lo è mai stato. Siete così carini insieme, la vostra idea di sabato pomeriggio ideale sarebbe sorvegliare una bambina con un binocolo? Sparite e andatevi a divertire. Sciò! Arrivederci, sappiate che i vostri dati in ogni caso li costudisco, non si sa mai. –
Detto questo si incammina verso casa sua e vediamo effettivamente il marito alla finestra con un telefono in mano.
- Danno, ci siamo fatti rimproverare da una vecchietta ti rendi conto? –
- Questo perché quando è il caso di fare veramente il duro e l’autoritario per una buona causa non lo fai. –
- Cosa volevi che facessi, tanto il tempo era quasi scaduto. –
- Va beh, lasciamo perdere, in ogni caso, sono più tranquillo. –
- Bene. Sei esagerato comunque sappilo. Ora è il momento di rilassarsi e non pensare a Grace che si starà sicuramente divertendo. –
- Va bene, ma tieni il cellulare a portata di mano. –
- Andiamo a casa, così cominciamo a preparare per questa sera e possiamo riposarci un po’. –
“Andiamo a casa” possibile che io ormai la senta veramente anche un po’ mia? Certo, ci passo talmente tanto di quel tempo che credo sia normale. In più è veramente accogliente, la spiaggia sul retro è il posto più rilassante che per il momento io abbia trovato qui alle Hawaii, sarà perché mi ricorda il giardino sul resto della casa dei miei genitori nel Jersey.
È arrivato il momento di riposarmi e godermi la serata in compagnia che mi aspetta.
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon venerdì a tutti!
Nuovo aggiornamento di questa storia, siamo già al capitolo 9, quasi non ci credo!
I nostri protagonisti sono sopravvissuti alla spesa al supermercato, Danny sembra più provato di Steve, sarà perchè il comportamento insolito e imprevedibile del Super Seal lo sta mandando in confusione?
Ecco una delle gaffes che Danny farà nel corso della storia, forse più che gaffe sarebbe meglio chiamarlo lapsus freudiano. Non gli si può dare torto effettivamente, Steve con i jeans è sexy, nulla da dire. Anche Danny con i jeans non scherza ;)
La seconda parte del capitolo è incentrata su Danny che deve accompagnare Grace al famoso pigiama party, con conseguente appostamento, nonchè rimprovero di un’anziana vicina.
Grace solitamente nella versione italiana del telefilm chiama suo papà solo Danno, o meglio, la maggior parte delle volte lo chiama Danno. Se non mi sbaglio nella versione americana, ogni tanto lo chiama anche Daddy, per questo motivo ho messo un “papi” ad un certo punto.
I riferimenti che la signora anziana fa, ovviamente sono tutti voluti e sono tutti riferibili ad Hawaii Five-0, il suo spasimante che tanto somiglia al protagonista del telefilm si chiama Alex, proprio come Alex O’Looughlin, ho deciso di fare questi riferimenti non tanto per mancanza di fantasia, ma per puro piacere personale. In ogni caso se non vi sono piaciuti, non vi preoccupate, ditemelo tranquillamente! Ahahahah
Che dire, in questo capitolo non succedono molte cose, a parte il “sexy” all’inzio capitolo, il prossimo capitolo sarà incentrato sulla preparazione della cena. Anche nel prossimo non ci saranno grandi avvenimenti ma, essendo un POV di Steve, scopriremo cosa sta pensando il Super Seal.
Le canzoni ad inizio capitolo sono, una seria e una divertente che mi ha fatto venire in mente Steve, in ogni caso sono, “You’re Beautiful” di James Blunt e “Sexy and I Know it” di LMFAO, vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“La mia vita è brillante. 
Il mio amore è puro. 
Vidi un angelo. 
Di quello sono sicuro. 
Mi ha sorriso sulla metro. 
Era con un altro uomo. 
Ma non perderò sonno su quello, 
perché ho un piano. 
Sei bella. Sei bella. 
Sei bella, è vero. 
Ho visto la tua faccia in un posto affollato, 
E non so cosa fare, 
perchè non starò mai con te. 
Yeah, catturò il mio sguardo, 
Come se camminassimo vicino. 
poteva vedere dalla mia faccia che ero, 
amareggiato, 
E non penso che vedrò la sua dinuovo, 
Ma abbiamo condiviso un momento che durerà fino alla fine”
 
“Quando mi avvicinerò, 
le ragazze mi guarderanno e penseranno "dannazione, sta volando!" 
Mi muovo al ritmo, camminando per strada con le mie nuove lafreak, sì ...
Ragazza guarda quel corpo
Io ci lavoro duro ...
Quando cammino, questo è ciò che vedo 
Ognuno si ferma e mi fissa 
Ho la passione nei miei pantaloni 
e non ha paura di mostrarla 
Sono sexy e lo so”
 
Detto questo, vi ringrazio infinitamente come sempre, grazie a chi legge, grazie a chi recensisce sempre, grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. Non avete idea di quanto mi faccia piacere che ci sia qualcuno a cui questa storia piaccia. Io mi sto divertendo a scriverla, anche se non è ben scritta e particolarmente originale, devo dire che scriverla mi rilassa e soprattutto mi distrae quando magari ho il morale un po’ basso. Quindi, grazie a tutti, veramente.
Grazie a mia sorella che sempre mi sopporta e a chi legge, nonostante non conosca il telefilm, solo per correggermi l punteggiatura ;)
Un bacione a tutti!
Vi auguro uno splendido weekend.
A lunedì! Spero di riuscire ad aggiornare prima di prendere il treno, altrimenti cerco di aggiornare o la domenica notte, cosa difficile visto che sarò fuori a cena o appena giunta a destinazione il lunedi, dopo un bel viaggetto in treno!
A presto, cercherò di essere puntuale!
G.

 

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Capitolo 10
*** Play the Game ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“It's 72 degrees, zero chance of rain 
It's been a perfect day 
We're all spinning on our heels, so far away from real 
In California 
We watched the sunset from our car, we all took it in 
And by the time that it was dark, you and me had something, yeah! 
And if this is what we've got, then what we've got is gold 
We're shining bright and I want you, I want you to know 
The morning's on it's way, our friends all say goodbye 
There's nowhere else to go, I hope that you'll stay the night 
We've been singing Billie Jean 
Mixin' vodka with caffeine 
We've got strangers stopping by 
And though you're out of tune 
Girl you blow my mind, you do 
And I'll say I don't wanna say good night 
There's no quiet corner to get to know each other 
And there's no hurry I'm a patient man 
Is your discover 
Cause if this is what we've got, then what we've got is gold 
We're shining bright and I want you, I want you to know 
The morning's on it's way, our friends all say goodbye 
There's nowhere else to go, I hope that you'll stay the night 
Just like the song on our radio set 
We'll share the shelter of my single bed 
But it's a different tune that's stuck in my head 
And it goes 
If this is what we've got, then what we've got is gold 
We're shining bright and I want you, I want you to know 
The morning's on it's way, our friends all say goodbye 
There's nowhere else to go, I hope that you'll stay the night” 






 
 
 
Steve POV
 
Tornati a casa, abbiamo deciso di fare un bagno nell’oceano, almeno, io voglio fare un bagno nell’oceano. Danny fa il difficile come al solito. In cinque minuti avevo già indossato il costume.
- Andiamo Danno! Ti presto un costume e facciamo un tuffo! Non ti vede nessuno, tranquillo. –
- Non hai ancora desistito dal cercare di convincermi a nuotare? Poi ho mangiato, non lo sai che non ci si tuffa subito dopo
pranzo? –
- Prometto che non confesserò ad anima viva, il fatto che tu ti sia finalmente concesso una nuotata per puro piacere personale e non perché dovevi salvare una vecchietta, un cagnolino o qualunque altra creatura in difficoltà che potrebbe convincerti a fare il bagno. Poi, pranzo, con tutto il tempo che ci abbiamo messo a lasciare Grace al pigiama paty, abbiamo già ampiamente digerito. Non fare la mammoletta. –
- Io, in acqua con te, non ci vengo. Dimenticatelo, come minimo potresti decidere di affogarmi. –
Un bambino, scommetto che Grace fa meno storie di lui, sta facendo i capricci perché ormai per lui è una questione di principio, non vuole darmela vinta, questa volta la spunterò io, caro Danny, non mi sfuggi.
- Come sei tragico! Ti ho mai dato quest’idea? Non ti fidi di me? –
- Posso affermare con assoluta certezza che no, non mi fido di te. Sei un animale imprevedibile, chissà che cosa potrebbe succedere in acqua. –
Nel momento in cui lo sento pronunciare questa frase, nella mia mente si aprono gli scenari più improponibili, tutti vietati ai minori di diciotto anni e non so se Danny li apprezzerebbe. In realtà neanche io fino a qualche tempo fa, li avrei apprezzati ma, da qualche settimana sono cominciati questi sogni. All’inzio sono rimasto sorpreso. Mai in vita mia mi sono sentito fisicamente attratto da un uomo. Nella mia carriera nella Marina ne ho conosciuti di uomini e non solo, ne ho soprattutto visti. Non ho mai provato nulla nel vedere un corpo maschile. Io, infatti, non sono attratto dagli uomini in generale ma da Danny.
I sogni che ho fatto nell’ultima settimana credo ne siano la prova tangibile.
Il mio affetto nei suoi confronti è rimasto quello di sempre. Siamo amici ma non solo, è una delle persone più importanti della mia vita. So che per me ci sarà sempre. So che, nonostante abbia sempre da ridire sui miei modi, si fida di me.
La prima volta che mi sono svegliato dopo un sogno erotico su Danny sono rimasto totalmente frastornato, il mio corpo sembrava averlo apprezzato più del lecito e da quella volta è cominciata una lunga serie di docce fredde per calmare i bollenti spiriti.
Nel momento in cui ho accettato queste nuove sensazioni ho anche deciso di non pensare a cosa potrebbe succedere, affronterò la situazione con  lo stesso approccio con cui affronto tutte le novità della mia vita. Mi comporterò come ritengo giusto e successivamente valuterò le conseguenze.
L’unica cosa che conta è la nostra amicizia che per nulla al mondo si deve rovinare.
Questa mattina ci siamo trovati a meno di due centimetri l’uno dall’altro, o meglio, io l’ho costretto a stare a meno di due centimetri da me. Non ho fatto altro che stuzzicarlo. Non so spiegarmi questo bisogno di contatto fisico che sento. Non era premeditato punzecchiarlo ma sembra essere più forte di me. Ho continuato anche al supermercato, soprattutto dopo che la commessa ci ha scambiato per una coppia.
Le reazioni di Danny mi spingono spesso a calcare la mano per vedere fino a dove mi posso spingere.
Più mi avvicino e più arrossisce a disagio. Ci sono poi, i momenti in cui è lui a spiazzare me.
La sera a casa mia in cui mi ha chiamato per l’ennesima volta tesorino, la gelosia fuori dal normale per Catherine e le battute che neanche lui si accorge di fare. Se poi mi definisce sexy con i jeans non può pretendere che io non colga le provocazioni.
Probabilmente non si rende conto dei cambiamenti delle ultime settimane ma, ho tutta l’intenzione di capire cosa sta succedendo.
Non si accorge neanche di come mi fissa. Ora per esempio, non riesco a capire che cosa stia pensando, sicuramente qualcosa che lo imbarazza data l’espressione che ha dipinta in viso.
- Danno, io mi tuffo, vedi di muoverti e di andare a metterti il costume. –
Ho bisogno di un bagno. Assolutamente.
Mi tuffo, faccio qualche bracciata ed esco per vedere se riesco a trascinarmelo dietro.
- Perchè sei ancora lì, ma soprattutto, perchè sei ancora lì vestito? –
- Steve non ci vengo in acqua con te. –
- Perchè no? –
- Non ne ho voglia. –
- Sicuro? –
- Si! Steve non mi guardare così. –
- Così come? –
- Come se stessi per mettermi nel sacco. –
- Mi asciugo e ne riparliamo. –
- Devo portarti un asciugamano? –
- No, no, ho già tutto quello che mi serve. –
Così dicendo mi avvicino a lui. Si gira per vedere se per caso avessi lasciato un telo sulla sdraio. Approfitto della sua distrazione per abbracciarlo e bagnargli tutti i vestiti.
- Steve! Ho sempre pensato che fossi un cretino! Ti sembra una cosa normale quella che hai fatto? Chiederò in giro se qualcuno conosce un buono psichiatra, uomo ovviamente, una donna cadrebbe ai tuoi piedi e non servirebbe a nulla. Tu hai bisogno di aiuto. Ti odio! –
Mentre mi rimprovera io non riesco a smettere di ridere. Non ha idea di quello che ho in mente. Tra poco mi coprirà di insulti.
- Beh, Danny, secondo me avresti dovuto ascoltare il mio consiglio di metterti il costume, tra poco mi odierai seriamente. –
Gli faccio l’occhiolino sorridendo. Mi godo il cambiamento di espressione sul suo viso nonchè il momento in cui la consapevolezza di quello che sto per fare si impossessa di lui.
Comincia a divincolarsi come un’anguilla. Ad un certo punto riesce anche a liberarsi ma gli sto bloccando la strada per fuggire in casa. L’unica punto in cui può scappare è verso l’oceano.
- Non ci provare. –
- A fare cosa? –
- Lo sai. –
- Lo so? Non so di che parli Danny. -
- Steve me la pagherai, mi vendicherò lo sai questo? –
Annuisco aspettando una sua mossa.
Comincia a correre sulla spiaggia cercarndo di seminarmi, sono troppo veloce per lui. Si sta dimenticando probabilmente del fatto che ho giocato a football. Appena siamo vicini all’oceano gli salto adosso trascinandolo in acqua insieme a me.
Nel momento in cui riemerge, comincia a sputacchiare da tutte le parti. Mi sto divertendo un mondo.
- Hai bevuto Danny? –
Mi risponde con un’occhiataccia. Si riprende. Si toglie la maglietta che ormai è diventata un ingombro, tenta di lanciarla sulla riva e si scaglia contro di me.
- Cazzo Steve, sei un bruto. Inoltre la devi smettere di sfidarmi, potrei decidere di accettare e fartela pagare. –
Detto questo cominciamo a lottare come dei bambini.
 
Mezz’ora dopo siamo seduti sulla spiaggia, entrambi sfiniti.
- Ti avevo detto che sarebbe stato meglio mettersi il costume. Non hai neanche un cambio. –
- Certo, non sono come te, non ho una ventina di cambi sparsi tra: casa, la tua auto, la mia auto e l’ufficio. –
- Ti posso prestare una maglietta o una camicia. Per i pantaloni non so se posso aiutarti. –
- Sicuramente non salgo sulla camaro bagnato fradicio. –
- Qualcosa troveremo. Anzi, sarebbe meglio muoversi. Tra due ore più o meno arriveranno Kono e Chin. Considerato che ti devi farti la doccia, finirai di prepararti giusto in tempo. –
- Sbaglio o abbiamo già fatto questa discussione? Riconosco quell’albero. –
- Riconosco quell’albero?  -
- Si, è un modo di dire, significa che di qui ci siamo passati, abbiamo già affrontato questo discorso. –
- Che modo di dire è? Solo nel Jersey probabilmente lo conoscono. –
- No idiota, non è tipico del Jersey. È la battuta di un telefilm. In particolare di “Una mamma per Amica”. –
Scoppio a ridere e non riesco a smettere. Più rido e più Danny mi guarda arrabbiato. Odia quando lo prendo in giro.
- Che vuoi! Sei proprio un uomo delle caverne. Ognuno ha i propri gusti, crescere con delle donne in casa ha delle conseguenze. Mia madre e mia sorella adoravano quel telefilm, ce lo facevano guardare una volta a settinama, in cambio di una serata a base di baseball. Non era neanche tremendo alla fine. Nonostante le protagoniste fossero pazze era divertente. A te sarebbe sicuramente piaciuto il personaggio maschile, Luke, musone come te. Scommetto che l’unico telefilm che guardavi tu era l’A.Team. Per questo motivo sei venuto su così. –
- Effettivamente lo guardavo. Vedo che stai sviando il discorso. Sei troppo lento a farti la doccia. Da solo, consumi la riserva d’acqua di tutta l’isola. –
- Quanto sei esagerato. Ci metto il tempo adeguato. –
- Nella Marina il tempo adeguato è un minuto, cinque minuti sarebbero stati un lusso. –
- Ribadisco, ne abbiamo già parlato. Non siamo nella Marina. Siamo civili, non siamo in una zona a rischio in tempo di guerra. Abbiamo l’acqua, la paghiamo, io non la spreco, la uso. –
- Chi è che paga l’acqua? –
Con un sorriso divertito mi aspetto che Danny a questa affermazione esploda. Decide invece di non darmi soddisfazione, si alza, si gira verso di me e con fare superiore si congeda.
- Bene Super Seal, ti dismostrerò che non ho bisogno di stare ore sotto la doccia. Voce del verbo: risparmiare. Scommettiamo che quando io sarò pronto del tutto, tu ti starai ancora preparando? Vado a scegliermi dei vestiti da mettermi. Non ti scomodare, conosco la strada. –
- Fai tranquillamente come se fossi a casa tua. –
- Mi sembra anche ovvio ormai. –
Detto questo mi molla da solo sulla spiaggia. Prima di entrare in casa, dato che è rimasto seduto sulla sabbia con i jeans bagnati e li ha imbrattati tutti, se li toglie rimanendo in boxer. Regalandomi un primo piano del suo sedere. Calma Steve, non guardare, guarda che bella giornata che c’è oggi. L’autoconvincimento ultimamente non è il mio forte. Rimango a fissarlo fino a che non sparisce  per salire al piano di sopra e andare in camera mia. Camera mia, letto, no Steve. Dannazione alle associazioni di idee. Sarà il caso di fare un altro tuffo.
 
Stiamo aspettando l’arrivo di Kono e Chin. Io e Danny abbiamo finito di preparci insieme questa volta. Ha vinto lui. Rispetto ai suoi canoni è stato flash.
Abbiamo preparato la tavola fuori. Ovviamente abbiamo discusso mezz’ora su chi dei due si sarebbe dovuto occupare del barbecue. Alla fine, dopo l’affermazione di questa mattina, sul fatto che l’uomo delle caverne sono io, il compito è ricaduto su di me.
Danny è rimasto in cucina a preparare le verdure da grigliare e le patate da friggere. Ha insaporito la carne con gli aromi e preparato il pane per gli hot dog.
Ci stiamo godendo il meritato riposo sulle sdraio in spiaggia con una birra in mano. In realtà è già la seconda. Se continuiamo così, saremo allegri molto presto.
 
Una volta arrivati tutti, io e Chin decidiamo di dedicarci alla griglia mentre Kono rimane con Danny dentro casa a finire di preparare.
- Boss, ho portato il cellulare. Inviamo subito il messaggio così poi possiamo goderci la serata in pace.-
- Buona idea. Hai analizzato il testo dei precedenti messaggi? Non devono sospettare nulla, altrimenti rischiamo che salti il piano. –
- Certo. Siamo fortunati.Il testo consisteva solo nel nome dello yatch e nella rotta prevista. Io e Kono ci siamo chiesti come facessero i pirati a sapere esattamente il punto in cui si trovava la barca. Abbiamo analizzato il traffico telefonico del cellulare a cui venivano mandate le informazioni. Appena ricevute, le inoltravano direttamente ad un altro cellulare, anche quello ovviamente, non rintracciabile. Secondo noi, c’è un infiltrato dei pirati al Porto. Dev’essere qualcuno che ha l’accesso ai software che rileva i radar delle imbarcazioni. Attraverso le coordinate precise diventa tutto più semplice. –
- Lo scopriremo presto, riusciamo ad intercettarlo in qualche modo? –
- L’unico modo che abbiamo di scoprirlo è mandare qualcuno lunedì sotto copertura a tenere d’occhio gli addetti alle rilevazioni radar del porto. –
- Chiediamo a qualcuno del dipartimento. –
- Ieri, io e Kono abbiamo preparato il testo del messaggio dopo che il Governatore ci ha inviato il nome dello yatch. Devo solo inviarlo. –
- Perfetto, togliamoci questo pensiero. –
- Ok, brah. –
Finalmente possiamo concentrarci su altro. Lunedì penseremo a risolvere il caso. Spero che vada tutto per il meglio.
- Ti vedo bene Steve ultimamente, sembri quasi...felice? Dobbiamo questo cambiamento a Catherine? Ieri mi sembrava che fosse particolarmente... affettuosa nei tuoi confronti, avete deciso di portare ad un livello successivo la vostra relazione? –
- No, no, per carità. Le cose con Cath sono sempre uguali, almeno dal mio punto di vista. Credo anzi che dovrò prendere un po’ le distanze, ho paura che per lei i sentimenti siano cresciuti ma io non sono interessato a quel tipo di rapporto. –
- Con lei o con nessuno? –
Chin ha sempre avuto un approccio molto diretto con me. Sarà perchè conosceva mio padre, sento di avere un legame particolare con lui. È un rapporto diverso da quello che ho con Danny.
Mi pone la domanda abbastanza divertito.
- In realtà non lo so, fino a poco tempo fa pensavo con nessuno. Non so se sarei in grado di avere una relazione seria con un persona. Sono sicuro, però, che la persona non possa essere Catherine, questo si. Siamo amici ma, non ho mai provato nulla di più profondo nei suoi confronti. –
- Ok, a qualunque cosa sia dovuta la felicità degli ultimi giorni, sono contento per te, non lasciartela scappare. –
Detto questo concludiamo il discorso con una pacca sulla spalla. Chin sa esattamente quando è il momento di non indagare oltre, una delle sue qualità è quella di rispettare i tempi degli altri, cosa che Danny non sa fare. Quando decide che vuole sapere qualcosa non molla l’osso per nulla al mondo. Ti intontisce talmente tanto che alla fine non puoi fare altro che parlare.
- Che ne dici, cominciamo a cuocere qualche bistecca prima che vengano a sgridarci? –
Scoppiamo entrambi a ridere. Non facciamo in tempo a finire di ridere che subito vediamo Danny uscire da casa con addosso un grembiule, in mano un pinza da cucina, probabilmente per togliere le patate dall’olio bollente, fermarsi sulla porta, mettere le braccia sui fianchi e cominciare a gesticolare nella nostra direzione con la mano libera puntata sul fianco.
- Voi due, avete finito di chiacchierare come due comari? È pronta la carne? Le patate sono quasi cotte e voi non avete ancora fatto nulla. Sapevo che non potevo contare su di voi per la cottura della carne. Quando avete intenzione di mangiare? Dopodopomani? Io e Kono stiamo lavorando per voi, ingrati che non siete altro. Vi meritereste di andare a letto senza cena questa sera. Ora, io ritorno dentro e quando le patate saranno dorate al punto giusto, se la carne non sarà ancora pronta, io e Kono mangeremo tutte le patatine fritte e voi non ne potrete assaggiare neanche una. Sono stato chiaro? Chin, affido a te la gestione della griglia, Steve tanto non sarebbe in grado, non mi deludere. –
Finita la ramanzina, rientra in casa così come ne è uscito.
Che voglia che avrei di andare dentro casa e fargli vedere che cosa sono capace di fare. La preparazione della cena diventerebbe l’ultimo dei suoi pensieri, ne sono convinto. Per fortuna Chin mi distoglie dai miei pensieri a luci rosse.
- Sarà meglio darsi da fare, non vorrei che mamma Danny scleri di nuovo e venga fuori per metterci in punizione tutta la sera. –
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Come potete vedere ci sono riuscita, aggiornamento in tempo, sono di corsissima, se perdo il treno è un disastro. Sareste sopravvissute anche senza aggiornamento ma ci tenevo ad essere puntuale, sono un po’ pignola, vero Alice? ;)
Ecco qui i pensieri di Steve! Sono veramente curiosa di cosa penserete di questo capitolo. Alcune scene mi sono divertita tantissimo a scriverle, spero che leggerle sia altrettanto divertente.
Gli ormoni di Steve sono leggermente in subbuglio, che ne dite?
L’immagine a fumetto che ho utilizzato è stata creata da “H50thaifan”, spero non si offendano se ho usato la vignetta, l’ho trovata su google e non ho resistito, ce ne sono alcune che sono veramente carine, ne ho trovata anche un’altra che utilizzerò più avanti. Scrivo qui i credits, sempre perchè non ho ancora ben chiara la politica dell’utilizzo di immagini scaricate da Internet.
Spero che citare la fonte, quando la trovo, ma soprattutto dire che non sono di mia proprietà sia sufficiente. Nel caso, per favore, segnalatemelo.
Detto questo, anche per la canzone ritroviamo il bravissimo James Blunt con la canzone “Stay the Night”, il testo non è esattamente per questo capitolo, dovrebbe essere associato alla “serata”, ma alcuni pezzi andavano a pennello con questo qui.
Vi lascio qui sotto la traduzione.
 
Traduzione:
 
“Ci sono 72 gradi, 
zero possibilità che piova 
è stata una giornata perfetta 
Stiamo facendo tutti un giro sui nostri tacchi, 
così lontani dalla realtà 
In California 
Abbiamo guardato il tramonto dalla nostra auto, 
è entrato dentro tutti noi 
E dal momento in cui si è fatto buio, 
tra me e te c’è stato qualcosa, si 
E se questo è quello che abbiamo, 
allora quello che abbiamo è oro 
stiamo splendendo ed io ti voglio, 
voglio che tu lo sappia 
il mattino sta per arrivare, 
tutti i nostri amici dicono addio 
Non c’è altro posto dove andare, 
spero che tu resterai tutta la notte 
Abbiamo cantato Billie Jean 
mischiato vodka e caffeina 
Ci sono stati stranieri che si sono fermati 
E anche se sei stonata 
Ragazza tu mi sbalordisci 
E io dirò che non voglio dire buona notte 
Non c’è angolo tranquillo per conoscersi a vicenda 
E non c’è fretta, io sono un uomo paziente 
Come scoprirai 
Perché se questo è quello che abbiamo, 
allora quello che abbiamo è oro 
stiamo splendendo ed io ti voglio, 
voglio che tu lo sappia 
il mattino sta per arrivare, 
tutti i nostri amici dicono addio 
Non c’è altro posto dove andare, 
spero che tu resterai tutta la notte 
Proprio come la canzone trasmessa alla nostra radio 
Divideremo il rifugio del mio letto singolo 
Ma è una melodia diversa quella bloccata nella mia testa 
E va... 
e se questo è quello che abbiamo, 
allora quello che abbiamo è oro 
stiamo splendendo ed io ti voglio, 
voglio che tu lo sappia 
il mattino sta per arrivare, 
tutti i nostri amici dicono addio 
Non c’è altro posto dove andare, 
spero che tu resterai tutta la notte”
 
Grazie a tutti quelli che leggono e che recensiscono, non sapete quanto mi rendete felice. Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite. Grazie di cuore.
Grazie a mia sorella che sempre mi sopporta e a chi legge, nonostante non conosca il telefilm, solo per correggermi l punteggiatura ;)
Un bacione a tutti!
A venerdì! Vi annuncio che il capitolo sarà molto particolare ;)
Buon inizio settimana a tutti!
G.

 

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Capitolo 11
*** Ops! I Dreamt it Again! ***






Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Don’t ever let it end
Well, I’ve got two tickets to the game
It’d be great if I could take you to it this Sunday
And I’ll walk you home when the whole thing’s done
If you’re there, I don’t even care which team won
We can stop at the coffee shop
And make fun of the cops in the parking lot
We can laugh as we both pretend
That we’re not in love and that we’re just good friends

Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And I know you feel the same way
Cause you told me drunk on your birthday
And as you pulled to me
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end”…

Saturday, I’m gonna take her out
Cause her favorite band is gonna play downtown
Gonna sing the song we’ve all heard of
About those two young friends that should’ve fell in love
Later on, we’ll cut through the park
And she can hold my hand, cause she hates the dark
And we can laugh as we both pretend
That we’re not in love and that we’re just good friends

Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And I know you feel the same way
Cause you told me drunk on your birthday
And as you pulled to me
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end”

Please promise me that this won’t end
Don’t ever let it end

The greatest times we ever had
It’s crazy now just looking back, we can laugh
You never know where life’s gonna go
Cause we’re the only ones who’ll ever know
About Sunday night just her and I
Sitting side by side in the full moonlight
I pulled her close, just to hold her tight
And the both of us could tell it just felt right
She looked at me in the sweetest way
Like she could tell what the hell I was about to say
Must’ve took a while just to find the words
Cause she cut me off and finally said it first

Well, I’m tired of pretending
But I’m terrified of it ending
I know if not for you there’s nothing I could do to ever let it end
And you know I feel the same way
Cause I told you drunk on my birthday
And as you pulled me near
You whispered in my ear, “Don’t ever let it end””
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Abbiamo mangiato e bevuto come se non ci fosse un domani. Non riesco a capire come mai il mio bicchiere fosse sempre pieno.
È stata una bellissima cena, rilassante. Buon cibo e tante risate. Le rostelle alla fine erano veramente buone. Un po’ salate, tutta colpa di chi le ha cotte ovviamente. In realtà la responsabilità sarebbe mia, ero l’adetto agli aromi e al sale, ma preferisco incolpare lui. Devo dimostrare che avevo ragione dopotutto.
Siamo talmente tanto allegri e rilassati che io e Steve abbiamo tirato fuori la chitarra e ci siamo messi a strimpellare. Non sapevo sapesse suonare. Esisterà mai, qualcosa che non è in grado di fare?
-     Ragazzi, dobbiamo fare più spesso serate come questa. Era troppo tempo che non stavamo tutti insieme, al di fuori del lavoro. –
-     Ha ragione Danny, non possiamo vederci solo per lavoro. Kono, solo perchè ora sei fidanzata con Adam non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla tua compagnia. –
Chin dicendo questo le fa l’occhiolino. Ci piace stuzzicarla, è sempre più innamorata di Adam, esiste praticamente solo lui.
Si vede subito quando qualcuno è innamorato. Inserisce il nome della persona oggetto del desiderio in ogni discorso, tutto gira intorno a lui e ogni motivo è adatto per tirarlo in ballo. Per questo, so per certo che Steve non lo è di Cath, non la nomina mai al di fuori del lavoro o quando ci comunica che si sono visti o si vedranno.
Chissà se lo è mai stato di qualcuno, prima o poi glielo chiederò, è sempre così riservato sulla sua vita privata.
Mi perdo ad immaginare come potrebbe essere Steve innamorato, scoppio addirittura a ridere da solo, pensando ad una sua versione romanticona e coccolosa. No, non credo, penso rimarrebbe comunque lui. Al massimo qualche nomignolo, niente coccole in pubblico, forse qualche battuta maliziosa. Sicuramete domina anche in quel campo, molto probabilmente anche nel sesso.
-      Perchè ridi Danny? –
Ritorno con la mente al discorso che stavamo facendo, credo di essermene perso un pezzo però, ora, come spiego che stavo pensando a come fa sesso Steve? Stavo veramente pensando a quello? Dev’essere il vino, ho bevuto troppo, l’alcool non toglie solo a me le inibizioni ma anche ai miei pensieri. Meglio inventarsi una scusa credibile.
-     Stavo pensando a quando ero io ad essere innamorato. Con Rachel mi sono trasformato. –
-     Scommetto che eri un cucciolone! Tutto sorrisini, nomignoli e coccole vero? –
Mi deve sempre prendere in giro. Si vede che si diverte.
-     Ebbene si, sappi che so diventare un vero romanticone. Le coccole poi, sono importanti. Mio padre mi diceva sempre che è importante far sentire tutti i giorni la propria donna desiderata. Bisogna corteggiarla e conquistarla giorno per giorno. Con Rachel non ha funzionato ma semplicemente perchè non riusciva a convivere con il mio lavoro. In ogni caso, idiota, si, sono coccoloso ma so anche essere molto passionale. Nessuna si è mai lamentata di me. Non so se si possa dire lo stesso di te. –
-     Ti assicuro Danno, che nessuno si è mai lamentato delle mie... capacità. Il duro allenamento di un Seal ha dei benefici anche in quel campo. E io sono molto allenato, mi alleno continuamente. –
Conclude allusivo. Mi fissa. Mi ha fissato quasi tutta la sera e, se non non lo stava facendo, in ogni caso, mi lanciava spesso degli sguardi. È tutto il giorno che si comporta così.
Non fosse che non c’è nessuno da conquistare, sembrerebbe quasi che voglia sfoderare il suo lato da seduttore.
-     Ragazzi, quindi mi perdonate se vi abbandono? –
-     Vai già via Kono? Non è ancora tardissimo. –
Le si dipenge in viso un espressione colpevole. Ci guardiamo tutti perchè abbiamo intuito dove sta tentando di scappare.
-     Ahhhh, abbiamo capito, hai un dopocena tutto particolare. –
-     Mi spiace ragazzi, ma sono giorni che non ci vediamo. Però non volevo rinunciare a passare la serata con voi. Mi siete mancati. –
-     Vai pure Kono, non ti preoccupare, chi siamo noi che intralciare i tuoi programmi? Con tutta la fatica che avete fatto per stare insieme, mi sembra anche giusto che ve la godiate! –
-     Grazie. Se volete domani, per l’ora di pranzo, vi aspetto per fare surf al solito posto, sempre che il tempo sia bello. Avevano previsto pioggia ma per il momento non sembra che ci abbiano azzeccato, ma sapete come sono le Hawaii. –
-     Mi sembra un’ottima idea. Danny vieni anche tu? –
-     Ci devo pensare, nel caso lo faccio solo per Kono e Grace. Sia chiaro. Il tuo brutto muso lo sto vedendo anche troppo in questi giorni. –
E anche troppo da vicino. Cosa che mi ha permesso di dire con certezza che non è per nulla brutto. Capisco perfettamente perchè le donne cadano ai suoi piedi come mosche.
Facendo un’analisi puramente oggettiva, Steve è veramente un bell’uomo. Ha gli occhi di uno strano azzurro grigio, cambiano la tonalità a seconda della luce. La sua arma vincente per cui, probabilmente dovrebbero dargli il porto d’armi per sfoderarla, è il sorriso. Gli si formano anche le fossette, così facendo diventa veramene irresistibile. Ha un sorriso per ogni occasione, il più bello in assoluto è quello che rivolge solo a Grace, si estende anche agli occhi. Per non parlare del fatto che tiene sempre la barba appena accennata. A quanto pare alcune donne impazziscono per questa caratteristica. Credo che abbia portato anche un dilatatore all’orecchio tempo fa, sul lobo ha ancora la cicatrice. Immagino uno Steve, sui venticinque anni, rasato e con il dilatatore e l’espressione dura da militare, puro fascino da bad boy. Sicuramente le ragazze impazzivano per lui. Ho decisamente bevuto troppo. Devo smetterla di pensare a queste cose, soprattutto se il soggetto è Steve.
Accompagnamo Kono alla porta dopo averla salutata, è venuta insieme a suo cugino, questo vuol dire che anche lui se ne sta andando. Dopo averli salutati entrambi con la promessa di rivederci tutti il giorno successivo, mi dirigo verso il tavolo ancora apparecchiato con Steve.
-     Sarò gentile Super Seal, mi fermerò ad aiutarti a mettere in ordine. Ritieniti estremamente fortunato. –
-     Vorrà dire che ti ricompenserò in qualche modo. –
Il fatto che io colga una nota maliziosa ed insinuante è sicuramente conseguenza di tutto quello che ho bevuto.
-     Non avrei dovuto mischiare la birra e il vino. –
-     Ti senti male? È arriato il momento in cui mi trasformo in un maritino premuroso? –
-     Sto benissimo, ma ho bevuto troppo. –
-     Vorrà dire che dovrai fermarti a dormire qui. Le tue cuffie sono ancora accanto alla tv, lo spazzolino è nel bicchiere vicino al lavandino in bagno e puoi prendere la mia maglietta e i pantaloncini nell’armadio in camera, che usi sempre quando ti fermi a dormire. Il divano mi ha detto che sentiva la tua mancanza. –
Ridendo prende una pila di piatti e li porta in casa.
Che male c’è a fermarsi a dormire qui? Mi sono fermato parecchie volte, oltre alla convivenza di qualche giorno quando stavo cercando casa, ormai ho anche il mio pigiama personalizzato. Grace è tranquilla da Vik. L’ho chiamata prima di cena per assicurarmi che andasse tutto bene, il suo cellulare ha squillato a vuoto per ben tre volte, ero pronto a prendere la macchina e fare irruzione quando finalmente alla quarta chiamata ha risposto. Stava chiacchierando con le sue amiche e non l’aveva sentito. Comprensibile. Mi ha sgridato “Danno stavamo parlando di cose importantissime, non potevo rispondere, lo zio Steve sarebbe d’accordo con me, chiediglielo!”. Lo zio Steve non lo saprà mai, altrimenti altro che ramanzina. A quanto pare oggi mi rimproverano tutti.
Mi fermo qui, anche perchè non sarebbe prudente guidare fino a casa. Il divano è effettivamente comodo e questa notte credo potrei dormire anche senza le cuffie. Sono distrutto. Sfinito ma felice.
Sarà meglio andare ad aiutare il padrone di casa, anche lui sarà stanchissimo, non mi va di far fare tutto a lui.
 


Steve POV
 
Sono fisicamente a pezzi ma non riesco ad addormentarmi.
Sto fissando il soffitto dopo essere andato a controllare che Danny non si fosse addormentato con lo spazzolino in mano. Averlo al piano di sotto, dopo i sogni delle ultime settimane, nonchè i punzecchiamenti di oggi, mi hanno reso particolarmente...inquieto. Controllo Steve, controllo.
Abbiamo finito di mettere in ordine in poco tempo. Santa lavastoviglie. Danny stava crollando da in piedi. Ad un certo punto l’ho trovato sulla sdraio fuori, in posizione fetale. Sembrava un bambino.
Mi sono seduto sulla sedia di fronte a lui ad osservarlo. Dormiva beatamente. La posizione credo fosse dovuta al freddo. Sulla spiaggia si sta bene se ci si muove ma, è risaputo che quando si dorme la temperatura corporea scende. Ero tentato di sdraiarmi accanto a lui o almeno di coprirlo con una coperta.
Non ho mai avuto questo genere di pensieri se non per Grace. Mi sento protettivo nei suoi confronti come non lo sono mai stato con nessuno. Mi sto rammollendo.
L’espressione del suo viso era totalmente rilassata. Faceva quasi tenerezza. Con i capelli sconvolti e non in ordine come al solito e le difese totalmente abbassate.
Sono rimasto a guardarlo per almeno una mezz’ora. Il fatto di aver bevuto troppo mi ha fornito la scusa adatta per farlo rimanere a dormire qui. Non avevo voglia di rimanere a casa da solo, ma soprattutto non avevo voglia che lui tornasse a casa sua. Non so perchè, e in questo momento non mi interessa.
È stata una giornata perfetta.
Ad un certo punto, sono stato costretto a svegliarlo, per trascinarlo dentro prima che gli venisse una congestione.
-     Ehi? –
-     Uhm… -
-     Danny? Dai, alzati. -
-     Lasciami dormire. –
-     Danno, svegliati. –
-     Super Seal rompiscatole, lo so che nella Marina non dormite più di cinque ore per notte ma io sono stanco e ho bisogno di riposo. –
Ho sorriso, per fortuna non mi poteva vedere, nella posizione in cui si trovava, non sarei riuscito ad essere autoritario.
-     Anche mentre dormi riesci ad essere logorroico? –
-     Non sono logorroico, ho solo espresso a parole il mio desiderio di continuare a dormire, visto che i gesti non sono stati interpretati nel modo corretto. –
-     Avanti Soldato, giù dalle brande! –
Gliel’ho urlato nelle orecchie, tanto che ha fatto una salto sulla sdraio spaventato.
-     Confermo, sei un animale. Mi hai rotto un timpano. –
-     Andiamo Danno, ti ho messo la maglietta e i pantaloncini sul divano. Lavati i denti e poi puoi tornare a dormire. –
-     Si, mamma. Buona notte. –
-     Buona notte Danny. –
È entrato in casa barcollando dal sonno, continuando a stropicciarsi gli occhi come i bambini. Riesce ad essere dolce anche nei suoi gesti. Non è da me pensarlo, ma è veramente adorabile.
 
Mi sono svegliato perchè ho la gola secca. Le carne ero troppo aromatizzata, sto morendo di sete. Sono le tre. Devo andare a bere, Danny non si sveglia nemmeno con le bombe a mano, quindi posso scendere tranquillamente.
Al buio mi avvicino alla cucina ma vengo distratto dalla sua voce proveniente dal divano.
-     Steve, no! –
-     Danny? –
Nessuna risposta, si sarà svegliato? Mi avvicino al divano per controllare.
-     Steve dai no, ci potrebbero vedere, piantala! –
Mi sa che sta sognando. Vado a prendere l’acqua o rimango ad origliare? Scelta molto difficile! Cosa starà sognando? Ci staremo nascondendo? Se possono vederci, magari sta sognando un caso.
-     Vedi che sei un animale? Te lo dico sempre, ti sembra il momento questo? –
Ora sono curioso. Lo vedo agitarsi sul divano. Mi avvicino per sentire meglio.
-     Dì la verità, volevi saltarmi addosso da questa mattina quando sei entrato in ufficio, ho visto come mi guardavi. –
Saltargli addosso? No, non è possibile. Non ci credo.
-     Lo ammetto, ho pensato la stessa cosa ma siamo in ufficio! Stiamo lavorando! E se tornano Kono e Chin? Come spieghiamo tutto questo? Sei scorretto. Sai che se fai così, io non riesco a dirti di no. –
Non ci credo, Danny sta veramente facendo un sogno erotico con me come protagonista? Lo sento gemere. E con il fiato corto lo sento continuare a parlare. Sentirlo così, ha fatto si che, il mio cervello mandasse un impulso diretto ad una zona particolare del mio corpo, insieme ad un brivido lungo la schiena. I questi giorni mi sento un adolescente con gli ormoni in subbuglio. Sono perennemente su di giri. Prima o poi dovrò porre fine a questa situazione, in un modo o nell’altro. Una soluzione perfetta la conosco, ma non credo che qualcun altro sarebbe d’accordo, nonostante i sogni che sta facendo. Una cosa sono è sognarlo, un’altra è la realtà.
-     Ok, ok, sei stato abbastanza convincente. Vedi di non fare il casino che fai di solito però! Altrimenti ci sentono anche per strada. Oddio Steve, il collo no...–
Ok, ho sentito abbastanza. Devo svegliarlo, se non voglio saltargli addosso, devo svegliarlo. Già è stata dura addormentarsi sapendolo sul mio divano. Se non lo sveglio non rispondo più delle mie azioni.
-     Danny! Danny svegliati! –
Sono in ginocchio per terra con il viso estremamente vicino al suo. Apre gli occhi e mi vede.
-     Che succede? Stai male? È successo qualcosa a Grace? Sta male? Ti ha chiamato? Oddio dov’è il mio cellulare? Le chiavi della macchina? –
-     Danny, calmati non è successo nulla. Ti stavi solo agitando, probabilmente stavi facendo un sogno. –
Un lampo di consapevolezza si dipinge sul suo volto, seguito subito dopo da un rossore esteso sulle guance. Forse non è il caso di affrontare ora il discorso.
-     Ho detto qualcosa? –
Cosa faccio ora? Mento spuoratamente o gli faccio intuire di aver capito il tipo di sogno che stava facendo?
-     Mi hai chiamato. Più volte e... –
-     E... –
Lo dice con un po’ di preoccupazione nella voce.
-     E, niente, mi hai chiamato più volte e hai ansiamato. Ma non ho capito se avevi paura o cos’altro. –
-     Non hai sentito altro? –
-     No, avrei dovuto? Vuoi raccontarmi il sogno? –
-     Perchè usi quella voce? –
-     Quale voce? –
-     La tua, abbassata di qualche tonalità, potresti lavorare in una hot line. –
-     Ah si? Dici che sarei bravo? –
Dicendo questo mi avvicino a lui, sono in ginocchio vicino al divano e il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Ci stiamo guardando in un modo che credo sia inequivocabile. Lui ha appena avuto una fantasia erotica su di noi e io, sono sovraeccitato da giorni. Dovrei fermarmi, so che dovrei. Non è lucido. So che se ne pentirà, è fatto così, lo conosco fin troppo bene.
-     Potresti esserlo si. La vena animale c’è, la voce suadente pure. Vuoi farlo come secondo lavoro? Tanto dormi poco, potresti usare il tempo in modo proficuo. –
-     Potrei pensarci, prima però dovrei provare a vedere se riesco a sedurre qualcuno per telefono, avrei bisogno di una cavia. –
La sua bocca è ad un centimetro dalla mia. La distanza di sicurezza da tenere per evitare questa situazione è stata superata da tempo.
-     Hai già qualcuno in mente? –
-     Danny? –
-     Dimmi Steve. –
Basta, come andrà, andrà. Sposto il ginocchio per arrivare a baciarlo più comodamente ma, non mi accorgo di aver urtato il telecomando che, automaticamente fa accendere la televisione sull’ultimo canale su cui era stato sintonizzato che, in qusto momento sta trasmettendo un programma di musica da discoteca. Spaventati dall’improvviso rumore, ci allontaniamo entrambi.
Danny mi guarda confuso e probabilmente terrorizzato da quello che stava per succedere.
Credo sia meglio così. Preferisco che sia lucido se e mai succederà di nuovo.
Ci guardiamo negli occhi per qualche minuto, poi si schiarisce la voce, come se gli fosse rimasto qualcosa in gola e cerca di uscire fuori da questa situazione imbarazzante.
-     Non ti ho chiesto cosa stavi facevo in piedi. –
Abbiamo cambiato discorso, ok. Prima o poi ricapiterà, ora ne sono sicuro.
-     Nulla, avevo sete. La carne era particolarmente saporita. Ora prendo da bere e torno a dormire. Buona notte Danny. –
-     Buona notte Steve. –
Prendere sonno a questo punto, credo sarà impossibile. Sarà una lunga notte.
 
 
 
 
 
 
 

Note:
 
Buon venerdì a tutti!
Questo capitolo, come avrete bene capito è un capitolo di svolta. Direte voi, finalmente, siamo al capitolo undici e non è ancora successo nulla!
Vi chiedo scusa se la storia vi sembra troppo lenta, è che, penso che i due personaggi abbiano bisogno di tempo per elaborare queste “novità”. Solitamente quando ci si innamora del proprio migliore amico, prima di lasciarsi andare e, rischiare di rovinare tutto, ci si pensa un bel po’ di tempo. I nostri due protagonisti hanno un’aggravante, sono attratti fisicamente l’uno dall’altro ma, nessuno dei due aveva mai avuto precedenti esperienze e segnali di essere attratto da una persona dello stesso sesso.
Questo non è un problema insormontabile, credo però, che sia una cosa un po’ destabilizzante. Se uno di noi, una mattina si svegliasse e scoprisse di essere attratto da una persona del proprio sesso, immagino che avrebbe bisogno di metabolizzare questa informazione, nonché accettarla.
Ecco spiegata la lentezza di questi capitoli.
Bene, ora, capitolo undici, la famosa grigliata si è svolta, senza troppi intoppi direi. Il momento importante è il dopo-grigliata.
Cosa pensate che succederà ora che Danny e Steve, per colpa di un sogno di Danny, si sono spinti fin quasi a baciarsi?
Come la prenderà Danny? Steve sembra abbia le idee abbastanza chiare.
Siamo alla fine del sabato. La domenica passerà abbastanza in fretta, ve lo anticipo, ci saranno due capitoli. Subito dopo passeremo al lunedì mattina, la risoluzione o la tentata risoluzione del caso, la finta luna di miele sullo yacht.
Questo capitolo lo commento poco perché voglio evitare di influenzare troppo le vostre idee. Nel caso, poi quando risponderò alle eventuali recensioni, se ci saranno, risponderò a quello che commenterete, altrimenti dovremo aspettare i prossimi capitoli per avere un’idea più chiara.
Vi dico subito, che già dal prossimo capitolo, che sarà un Danny POV, avrete chiara la reazione del detective.
Detto questo, la canzone a inizio è una delle mie canzoni preferite in assoluto! Adoro il testo, lo amo, in alcuni periodi non posso fare a meno di ascoltarlo, penso sia stupendo, inoltre, adoro i Nickelback.
Forse questa canzone, per questo capitolo, è leggermente prematura, però penso racchiuda perfettamente il filo conduttore della storia. Dato che questo è il capitolo di svolta, ho pensato di metterla qui. Penso che il titolo riassuma la paura più grande che entrambi i protagonisti sentono.
La canzone è “Don’t ever let it end” dei Nickelback, come al solito vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“Non lasciare mai che finisca
Beh, ho due biglietti per la partita
Sarebbe grandioso se potessi portartici questa domenica
E ti riaccompagnerei a casa quando sarà finita
Se sarai li, non mi importerà neppure quale squadra vincerà
Potremmo fermarci al caffè
E prenderci gioco dei poliziotti nel parcheggio
Potremmo ridere fingendo entrambi
Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici
Beh, sono stanco di fingere
Ma sono terrorizzato all’idea che finisca
So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire
E so che tu provi lo stesso
Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno
E mi hai tirato a te
E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca”…
Sabato, la porterò fuori
Perché  la sua band preferita suonerà in centro
Canterà la canzone di cui tutti abbiamo sentito
Su quei due giovani amici che si sono innamorati
Dopo, taglieremo per il parco
E lei mi potrà stringere la mano, perché odia il buio
E potremo ridere fingendo entrambi
Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici
Beh, sono stanco di fingere
Ma sono terrorizzato all’idea che finisca
So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire
E so che tu provi lo stesso
Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno
E mi hai tirato a te
E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca”
Ti prego, promettimi che non finirà…
Non lasciare mai che finisca
I momenti più belli della nostra vita
Adesso è folle come guardandoci alle spalle, ne possiamo ridere
Non si sa mai dove la vita ti porterà
Perché noi siamo i soli ad averlo sempre saputo
Domenica notte, soltanto io e lei
Seduti fianco a fianco al chiaro di luna
L’ho tirata a me, l’ho stretta forte
E entrambi avremmo potuto dire che sembrava la cosa giusta
Lei mi ha guardato in un modo dolcissimo
Come se sapesse esattamente cosa diavolo stavo per dire
Deve esserci voluto un po’ per trovare le parole
Perché mi ha anticipato e alla fine le ha dette per prima
Beh, sono stanco di fingere
Ma sono terrorizzato all’idea che finisca
So che se non fosse per te, non ci sarebbe nulla che potrei fare per non lasciarlo mai finire
E so che tu provi lo stesso
Perché me lo hai detto da ubriaca al tuo compleanno
E mi hai tirato a te
E mi hai sussurrato all’orecchio “Non lasciare mai che finisca””
 
Passiamo ora ai ringraziamenti, che sono assolutamente dovuti e sono la parte più importante.
Grazie a tutti quelli che leggono e che recensiscono, non sapete veramente quando mi rendete felice. Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. Non sono come ringraziarvi veramente, è una soddisfazione per me, sapere che la storia vi piace.
Grazie a mia sorella che sempre mi sopporta e a chi legge, nonostante non conosca il telefilm, solo per correggermi l punteggiatura ;)
Un bacione a tutti!
Vi auguro d passare un bellissimo weekend.
A lunedì!
Un bacione a tutti!
G.

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Capitolo 12
*** Is it a Hangover? No, it's a Nearly Kiss ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“You are the hole in my head
You are the space in my bed
You are the silence in between what I thought
And what I said

You are the night time fear
You are the morning when it’s clear
When it’s over you’ll start
You’re my head
You’re my heart

No light, no light in your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day
You can’t choose what stays and what fades away

And I’d do anything to make you stay
No light, no light
No light
Tell me what you want me to say

Through the crowds, crying out at me
In your place there were a thousand other faces
I was disappearing in plain sight
Heaven help me, I need to make it right

You want a revelation,
You wanna get it right
But, it’s a conversation,
I just can’t have tonight
You want a revelation
Some kind of resolution
You want a revelation

No light, no light in your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day,
You can’t choose what stays and what fades away

And I’d do anything to make you stay
No light, no light
No light
Tell me what you want me to say

Would you leave me,
If I told you what I’ve done?
And would you need me,
If I told you what I’ve become?
’cause it’s so easy,
To say it to a crowd
But it’s so hard, my love,
To say it to you alone

No light, no light in your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day,
You can’t choose what stays and what fades away

And I’d do anything to make you stay
No light, no light
No light
Tell me what you want me to say

You want a revelation,
You wanna get it right
But, it’s a conversation,
I just can’t have tonight
You want a revelation
Some kind of resolution
You want a revelation

You want a revelation,
You wanna get it right
But, it’s a conversation,
I just can’t have tonight
You want a revelation, some kind of resolution
Tell me what you want me to say”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Non pensavo che sarei riuscito a prendere sonno, dopo uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita. Credo di esserci riuscito solo per le circostanze: avevo bevuto, ero distrutto e, cosa più importante, ho deciso che mi sarei preoccupato della questione quando sarei stato più lucido. Ero troppo confuso.
Ora, sono nel panico! Anzi, fossi nel panico sarebbe meglio. In realtà, ho letteralmente il terrore di analizzare gli avvenimenti di questa notte ma, soprattutto, ho paura di incontrare Steve.
Sono seduto sul suo divano, fuori è ancora buio, si comincia ad intravedere una debole luce, sicuramente è l’alba, scatto per ogni rumore che percepisco, anche il più lieve, pensando che sia lui che si è alzato.
Nel momento in cui ho aperto gli occhi e ho realizzato dove fossi, ho rischiato una crisi isterica in piena regola. Ho anche pensato di fuggire, prendere la macchina, rinchiudermi in casa e far credere agli altri di essere partito per qualche Paese di cui nessuno conosce l’esistenza. Potrei andare in Lapponia, potrei fare l’aiutante di Babbo Natale, guidare la slitta con Rudolph e tutti insieme combattere il Grinch. Farei felici tutti i bambini del mondo.
Ovviamente non posso andare da nessuna parte, devo comportami da persona adulta e affrontare le conseguenze che mi si presenteranno davanti.
La mia prima reazione è stata infuriarmi con Steve, che cavolo gli è passato per la mente questa notte? Pensava che ci fosse la Gatta-Rambo-Morta sul divano e quindi di avere il diritto di assalirmi? Me lo sono trovato per l’ennesima volta a due centimetri dal mio viso. È così che ci si comporta? Dovrebbe mettere a cuccia i suoi ormoni se non è in grado di gestirli. Non ha più sedici anni da tempo, anche se a volte non si direbbe.
Subito dopo però, è arrivata la consapevolezza del sogno che stavo facendo. L’ennesimo nell’ultimo periodo. Stavo sognando Steve. Stavamo per fare sesso in ufficio, non per la prima volta tra l’altro. Nel sogno, l’unico motivo per cui ero infastidito, era perchè potevano interromperci, non per il fatto che ci stessimo saltando letteralmente addosso. Ero consenziente dannazione, non solo, ero entusiasta all’idea. Non vedevo l’ora che succeddesse. Lo Steve onirico conosceva alla perfezione i miei punti deboli. Mi vengono i brividi solo a ricordare il bacio sul collo. Meglio non indugiare troppo sui dettagli, vorrei evitare incontri imbarazzanti in salotto, in condizioni che non riuscirei a giustificare.
Mi prendo la testa tra le mani, sta per scoppiare, ho l’emicrania del secolo.
Non so come mi dovrò comportare da questo momento in poi. Devo fare come questa notte quando la televisione ci ha interrotti? Cambiare discorso e fare finta di nulla? Come si comporterà Steve? Quale sarà l’impatto sulla nostra amicizia? Cosa succederà sul lavoro? Gli altri si accorgeranno che è successo qualcosa? Cosa dovrò dire a Grace?
Appena penso alla mia scimmietta, realizzo che, se io e Steve dovessimo discutere, sapremmo essere professionali e potremmo anche convivere ma non voglio che la mia bambina si trovi in una situazione spiacevole, si è così tanto affezionata a lui, non posso permettere che il loro rapporto si rovini, ne soffrirebbe troppo.
Mi lascio travolgere dalla valanga di domande e paure che mi girano in testa.
Non ho idea di quello che voglio. Solo una cosa so per certo. Se la televisione non ci avesse interrotti, ci saremmo baciati e chissà cos’altro. Quello che mi sconvolge è che io volevo baciarlo. È inutile nasconderlo a questo punto, sono fisicamente attratto da Steve.
Come è potuto accadere? Mi sono sempre piaciute le donne, mi sono anche sposato con una donna e ho avuto uan figlia con lei. È una situazione totalmente assurda. Ma, sono attratto da Steve. Credo che ammetterlo a me stesso sia il primo passo.
La mia crisi di panico viene interrotta dal rumore di passi al piano di sopra. Non sono ancora pronto ad affrontarlo. Mi rimetto sdraiato, mi volto verso lo schienale del divano e trattengo il respiro. Mi torna in mente la mia infanzia, mia mamma mi obbligava ad andare a dormire presto la sera, io sarei voluto rimanere con loro a guardare la tv, mi veniva a controllare dopo una ventina di minuti per vedere se mi ero addormentato e io, per non deluderla, facevo finta trattenendo il respiro. Lei entrava in camera senza accendere la luce, mi dava un bacio sulla fronte e mi diceva che mi voleva bene. Era tutto più facile a sei anni. Non avevo sicuramente un Super Seal con gli ormoni esagitati da gestire.
Lo sento scendere le scale. Probabilmente si ferma ad osservare qualcosa, non sento il rumore di ulteriori passi, dopo qualche minuto, lo sento uscire dalla porta sul retro. Sarà andato a nuotare come tutte le mattine, o a correre.
Lascio andare il respiro e mi metto a fissare il soffitto. Come ci sono finito in questa situazione? Quando è cominciata quest’inspiegabile attrazione? Dove ci porterà tutto questo?
Ricomincia la serie infinita di domande. Ad un certo punto, non so nemmeno quanto tempo sia passato, mi siedo e prendo la mia decisione. Momentaneamente basta con le paranoie, andrò a farmi una doccia, magari mi si rinfrescano anche le idee e, decido di adeguare il mio comportamento a quello di Steve. Se deciderà di affrontare la questione ne parleremo, civilmente e in modo adulto, altrimenti si vedrà. Una cosa è certa, non sarò io a prendere l’iniziativa, almeno fino a che non avrò un’idea più chiara di quello che sta succedendo ma soprattutto di quello che voglio.
 
Mi ci voleva, sono sotto l’acqua da non so quanto tempo. Approfitto del fatto che il padrone di casa, super pignolo e risparmiatore, non sia in casa. Posso godermi la pace e il relax che solo una bella doccia possono regalare. La tensione delle ultime ore, sta sparendo pian, piano. Alzo il viso verso il getto e rimango così. Improssimamente sento uno spostamento d’aria e una corrente fredda entrare nel box, che cavolo...
-     Danny, la colazione è pronta, ti decidi a scendere? –
-     Ahhh! -
Che paura! Ho il cuore in gola, mi giro, apro gli occhi e trovo Steve che mi fissa, per fortuna mi sta guardando in faccia. E tanti saluti al processo di rilassamento.
-     Cretino! Ho rischiato l’infarto. Sono ancora giovane, ho una figlia e gradirei vivere per ancora almeno qualche anno. Ho la tachicardia. È così che si trattano gli ospiti? Irrompendo in bagno mentre stanno facendo la doccia? Non ti hanno insegnato il significato della parola privacy? È un concetto molto semplice che implica il rispetto degli spazi altrui. Spazi che comprendono il bagno! Capisco che nell’esercito siete tutti bruti, senza nessun tipo di accortezza verso gli altri animali del branco ma qui non siamo nell’esercito. Cosa devo fare la prossima volta, chiudere a chiave? Poi, non eri uscito? Che ci fai già qui? –
Gli si stampa in faccia un sorrisino che.. lasciamo perdere. Focalizza Danny, non lasciarti distrarre.
-     Mio caro ospite la informo che la colazione è servita. Ho tentato di comunicarle la notizia attraverso la porta ma, probabilmente, era talmente immerso nei suoi pensieri che non mi ha sentito. Le porgo le mie più umili scuse per averla disturbata, durante questa importantissima attività quotidiana. Non avendo ricevuto segni di vita da parte sua, mi sono permesso di venire a controllare che lei fosse vivo. –
-     Che fai Steve, sfotti? –
Lo guardo con aria scettica, ha anche modificato l’accento per sottolineare il suo modo reverenziale di parlare. Continua a non abbassare lo sguardo, strano, avrei scommesso che una sbirciata l’avrebbe data, anche solo per potermi mettere in imbarazzo, sembra che in questi giorni, si diverta un mondo a farlo.
-     Non mi permetterei mai. Dopo tutto l’alcool di ieri, mi volevo solo accertare che stessi bene, dovevo o no fare il maritino premuroso? Nella Marina, tanto per chiarire, le docce sono comuni. Mi sembra ovvio che nessuno si vergogni, siamo tutti uomini. Mi stupisci Danny, hai giocato a baseball al liceo, non facevi la doccia negli spogliatoi con i tuoi compagni di squadra? –
Non può evitare di ammiccare in questo modo sfacciato facendomi, oltretutto, l’occhiolino?
Rimango un attimo senza parole, effettivamente ha ragione.
-     Ehm, si. Ma qui non siamo in uno spogliatoio maschile di una squadra di baseball. Se questo bagno fosse sporco come quello di una palestra, avresti già dato di matto. Tu e il disturbo ossessivo compulsivo per la pulizia, neanche Bree Van De Camp luciderebbe la casa quanto te. Ti ci vedo con una cuffietta in testa e lo straccio in mano. Effettivamente però, me lo ricordi il mio allenatore, veniva a farci la paternale post partita, esattamente quando avremmo dovuto rilassarci. Anche lui era un uomo delle caverne. Ci dava le punizioni più assurde. -
Durante tutto il battibecco non ho chiuso l’acqua, che continua a scendere sulla mia schiena. Strano che non gli sia ancora partita una crisi di nervi per tutta l’acqua che sto sprecando.
-     Quindi vuoi che ti punisca Danny? –
Ok, lo ammetto. Gliel’ho servita su un piatto d’argento. Sono veramente ingenuo. Il suo sorrisino sornione lo dimostra chiaramente, è soddisfatto della sua battuta.
-     No, grazie. Ho superato da un pezzo l’età delle punizioni. –
-     Non esiste un limite di età te lo garantisco. –
Si sporge verso di me. Il suo viso è di nuovo a pochi centimetri dal mio, di nuovo, mi sta fissando intensamente. Sono paralizzato, nudo e... Ti prego, ti prego, fa che non abbassi lo sguardo. Per fortuna non lo fa. Chiude l’acqua alle mie spalle, lo vedo allontanare il viso e porgermi un asciugamano pulito.
-     Muoviti mogliettina, ti aspetto di sotto per mangiare. –
 
Ok Danny, è semplice, è una sequenza di azioni che fai tutti i giorni, più volte al giorno, da quando hai imparato a stare in piedi da solo. Si parte con il piede destro, o sinistro quello che preferisci, e subito dopo, metti l’altro davanti al primo poi, si ricomincia fino ad arrivare a destinazione. Uno davanti all’altro non è difficile. Si chiama camminare.
Allora perchè sono piantato in cima a questa scala e solo l’idea di scendere i gradini, è paragonabile ad un tuffo nel vuoto senza nessun tipo di protezione? Ho il cuore che batte talmente tanto che sembra volermi uscire dal petto. Mi rimbomba nelle orecchie. Danny, calmati! Chi ha detto che l’autoconvincimento funziona? Tutte cavolate! Al tre scendo: uno, due, due e mezzo...
-     Danny, se hai finito di osservarti i piedi, che per la cronaca si muovono anche se non li guardi, ti chiederei di muoverti. Ho fame! Ti sto gentilmente aspettando da venti minuti. Ti dò altri cinque secondi poi, comincio senza di te. –
Da quanto tempo mi stava osservando?
La giornata peggiora sempre di più, sono sveglio da massimo due ore e ho già collezionato una serie di situazioni imbarazzanti che mi potrebbero bastare per tutta la vita.
-     Cosa hai preparato per colazione? –
-     Caffè. E sono andato a comprare le malasadas. Ti vanno? –
Mi sorride, per la prima volta, non con malizia, è un sorriso dolce, come quelli che rivolge a Grace. Ecco perchè era già vestito e lavato questa mattina, quando è entrato in bagno. Se è uscito per andare a comprare i dolci, dove è stato tutto questo tempo?
-     Le hai fatte tu? Ci hai messo un sacco se sei uscito solo per quello. –
Mi pento subito delle mie parole. Sono stato acido. Mentre lui è stato veramente carino, mi ha comprato i miei dolci preferiti. So con certezza che li ha presi per me, perchè a lui non piacciono particolarmente, anzi, solitamente non li vuole vedere neanche in fotografia, sono pieni di grassi saturi.
-     Scusa, non volevo essere così antipatico. Grazie per averle comprate, le adoro. –
-     Forza, vieni a sederti. –
Facciamo colazione tranquillamente. Non parliamo ma il silenzio non è imbarazzato, sembra quasi, rilassato.
-     Buonissime, grazie, ne avevo proprio voglia, il caffè come al solito è ottimo e con tutto quello che ho bevuto ieri, ne sentivo la necessità. –
-     Vieni a fare surf, per l’ora di pranzo, con me e Kono? Non so se ci raggiungerà anche Chin. –
Sono diviso tra la voglia di rinchiudermi in casa, per evitare qualunque altro tipo di figuraccia e la voglia di vederlo. Si sta comportando normalmente, non vedo perchè dovrei precludermi la possibilità di un pomeriggio in compagnia, solo perchè sono fondamentalmente terrorizzato dalla situazione.
-     Passo da casa a cambiarmi e ci vediamo al solito posto? –
-     Perfetto. Hai sentito Grace ieri? Tutto bene? Volevo chiederti di chiamarla questa mattina  prima di andare via, ma è troppo presto. Avranno chiacchierato tutta la notte, saranno andate a dormire da poco, non voglio svegliarla. –
Il modo in cui parla di mia figlia..., sembra quasi come se fosse veramente parte della famiglia. La adora, anzi, si adorano. Con Grace, Steve abbassa tutte le sue difese, lei è riuscita a penetrare la sua dura corazza da Super Seal, costruita negli anni, con lei diventa un tenerone.
-     Si, l’ho chiamata prima di cena, mi ha risposto alla quarta telefonata. Ha detto che stava facendo dei discorsi importantissimi con le amiche, che non poteva perdere tempo a rispondere a quella cariatide di suo padre e che, se avessi chiesto a te, l’avresti capita e mi avresti detto che aveva ragione. Ho la sensazione che presto mi metterà i piedi in testa. Sta crescendo troppo in fretta. Mi sembra ieri che non riusciva a pronunciare il mio nome. –
Steve mi guarda divertito ma non mi risponde.
-     Beh, che hai, perchè mi guardi e non rispondi? –
-     Grace è stupenda Danny, è una bambina fantastica. Il merito è anche tuo. Sei un ottimo padre, a volte leggermente esagerato ma sei fantastico con lei. –
-     Non sono esagerato, sono cauto e mi preoccupo per la sua salute e la sua sicurezza. Si, ok, lo ammetto, forse a volte esagero un pochino, è che, non so come spiegaterlo, l’amore che provo per mia figlia è qualosa di inimmaginabile. Farei tutto per lei. –
-     Non stento a crederlo. Ti sei trasferito su quest’isola infestata dagli ananas che odi. Ti penti mai di esserti trasferito? –
Non ho bisogno di pensare alla risposta a questa domanda. Rispondo di getto, convinto come poche volte nella vita sono stato. Nonostante io mi lamenti sempre, questa ormai è casa mia. Sono contento di essere qui e della vita che conduco. Una grossa parte del merito è di Steve.
-      Mai. Ho tutto quello di cui ho bisogno. Sono felice, non mi manca nulla. Ma, se lo dirai ad anima viva, sappi che, negherò tutto. Io odio quest’isola –
Questa volta tocca a me fargli l’occhiolino.
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon giorno e buon lunedì a tutti!
Spero abbiate tutti passato un fantastico weekend.
Eccoci qui con il risveglio, la domenica mattina, dei nostri protagonisti. Spero non siate rimasti delusi dalle reazioni di entrambi. C’erano molti modi in cui avrebbero potuto reagire ma, penso che Danny non sia ancora pronto per una chiarimento faccia a faccia. Steve si è comportato benissimo, non credete? ;) Vi anticipo che nel prossimo capitolo, ci saranno i suoi pensieri, sarà un POV solo suo.
Non ho molto da commentare in questo capitolo, gli avvenimenti sono pochi, a parte Danny completamente nel panico! Non so perché, ma me lo immagino mentre si lascia travolgere da una paura dopo l’altra.
La seconda parte del capitolo è più rilassata, mentre fanno colazione parlano di Grace, argomento neutro che permette ad entrambi di abbassare le difese senza paura.
La canzone a inizio capitolo è “No Light, No light” dei Florence and The Machine, nonché canzone che dà il titolo alla storia. Adoro questa canzone e trovo che possa essere considerata, la colonna sonora di tutta la storia.
Come al solito vi lascio qui sotto la traduzione del testo.
 
Traduzione:
“Tu sei il buco nella mia testa
Sei lo spazio nel mio letto
Sei il silenzio tra quello che ho pensato
E quello che ho detto. Tu sei la paura della notte
Sei la mattina quando è serena
Quando sarà finita, tu inizierai
Sei la mia testa
Sei il mio cuore
Nessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu splendenti
Non pensavo che la luce del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giorno
Non puoi scegliere quello che rimane e quello che svanisce
E farei qualunque cosa per farti rimanere
Nessuna luce, nessuna luce
Nessuna luce
Dimmi cosa vuoi che dica
Nella folla, urlando verso di me
Nel tuo luogo c’erano migliaia di altre facce
Stavo scomparendo sotto i tuoi occhi
Cielo, aiutami, ho bisogno di fare la cosa giusta
Vuoi una rivelazione
Vuoi fare la cosa giusta
Ma, è una conversazione
Che non posso proprio fare stanotte
Vuoi una rivelazione
Un qualche tipo di risoluzione
Vuoi una rivelazione
Nessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu splendenti
Non ho saputo che la luce del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giorno
Non puoi scegliere quello che rimane e quello che svanisce
E farei qualunque cosa per farti rimanere
Nessuna luce, nessuna luce
Nessuna luce
Dimmi cosa vuoi che dica
Mi lasceresti
Se ti dicessi quello che ho fatto?
E avresti bisogno di me
Se ti dicessi quello che sono diventata?
Perché è così facile
Dirlo in mezzo a una folla
Ma è così difficile, amore mio,
Dirlo a te solo
Nessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu splendenti
Non ho saputo che la luce del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giorno
Non puoi scegliere quello che rimane e quello che svanisce
E farei qualunque cosa per farti rimanere
Nessuna luce, nessuna luce
Nessuna luce
Dimmi cosa vuoi che dica
Vuoi una rivelazione
Vuoi fare la cosa giusta
Ma, è una conversazione
Che non posso proprio fare stanotte
Vuoi una rivelazione
Un qualche tipo di risoluzione
Vuoi una rivelazione
Vuoi una rivelazione
Vuoi fare la cosa giusta
Ma, è una conversazione
Che non posso proprio fare stanotte
Vuoi una rivelazione
Un qualche tipo di risoluzione
Vuoi una rivelazione
Dimmi cosa vuoi che dica”
 
Passiamo ora ai ringraziamenti, dovuti e importantissimi.
Grazie a tutti quelli che leggono e che recensiscono, non sapete veramente quando mi rendete felice. Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. 
Grazie a mia sorella che sempre mi sopporta e mi sostiene sorbendosi i miei discorsi infiniti e logorroici, Danny style.
Un bacione a tutti!
Vi auguro una buona settimana e buon lavoro.
Questo venerdì probabilmente non riuscirò ad aggiornare, è possibile quindi che il capitolo venga anticipato a giovedì, ma non ne sono sicura, vi chiedo scusa per il cambio di programma.
Un bacione a tutti!
G.
 


 

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Capitolo 13
*** Hide and Seek ***











Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“My body tells me no
But I won’t quit
Cause I want more
Cause I want more
My body tells me no
But I won’t quit
Cause I want more
Cause I want more”
 
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
L’addestramento che viene impartito ai Seal ha lo scopo di prepararli a qualunque situazione si possano trovare davanti. Balle! Non è vero. Ora ne ho assolutamente la certezza matematica.
Le ultime ore sono state un incubo. Non sapevo come gestire la situazione. Alla fine, dopo averci pensato, ho deciso, come al solito, di seguire l’istinto.
Appena sceso in salotto, questa mattina, ho capito subito come stavano le cose. Danny non era pronto ad affrontare quello che è successo questa notte. Faceva finta di dormire, aveva bisogno di tempo, l’avrei rispettato.
Sono uscito, avevo bisogno di aria fresca, sono andato a fare una passeggiata lungo la costa. È stata una notte lunga, non sono più riuscito a chiudere occhio. Mi sono dovuto obbligare a stare nel letto, a non alzarmi per andare a concludere ciò che avevo iniziato. Rimanere in casa era pericoloso, non so se sarei riuscito a trattenermi. Io non perdo mai il controllo. Cosa mi sta succedendo? Non capisco. Mi sento come un leone in gabbia.
Controllo è il mio secondo nome, non mi sono mai potuto permettere di perderlo ma ora, ora, sembra che sia diventata la cosa più difficile da fare.
Capisco la confusione che Danny può provare. Sono rimasto destabilizzato io, dal quasi-bacio di questa notte, figuriamoci lui, che è abituato ad analizzare qualunque cosa, milioni di volte. Si starà facendo infinite paranoie: su quello che può significare, quello che succederà, il lavoro, Grace, le reazioni di Chin e Kono, del mondo intero, del Papa. Sarà completamente nel panico.
Il compito di aiutarlo e proteggerlo è il mio, sono il suo migliore amico, devo saper gestire le cose al meglio. Solitamente lui è quello che pensa, io quello che agisce.
Innanzi tutto, ho deciso di comprargli la sua colazione preferita, addolcirlo è sicuramente stata una buona strategia. La mossa successiva è stata quella di dargli il tempo di cui aveva bisogno.
Ho tentato di comportarmi normalmente, evitando per quanto mi fosse possibile le battute maliziose. Considero la missione portata a termine con successo per il novanta per cento ma, quando l’ho trovato sotto la doccia, non ho resistito. Sono riuscito a fissarlo solo negli occhi. Non si è accorto, per fortuna, che lo stavo già osservando da cinque minuti. Mi sono goduto la panoramica completa della sua schiena e del suo sedere. La stessa che mi aveva già fornito ieri, quando è entrato in casa dopo la lotta in acqua, indossando solo dei boxer.
Non è tanto alto ma ha un corpo muscoloso al punto giusto e molto attraente.
È stata la prima volta che ho visto Danny completamente nudo. Ora di un’altra cosa ho la certezza, sono attratto fisicamente da lui. La reazione del mio corpo alla vista del suo è stata inequivocabile.
Non sono mai stato un uomo che ama osservare a lungo il corpo delle donne. Mi sono sempre piaciute nel loro insieme. Ho sempre agito d’istinto. Nel momento in cui trovavo qualcuna, per me, fisicamente attraente, la corteggiavo, non troppo, la conquistavo ma, finiva lì. Non ho mai avuto storie durature con compagne fisse. Cath è mia amica, non ci sono mai state smancerie e troppi preliminari tra di noi. Sicuramente non l’ho mai ammirata, né prima né dopo i nostri “incontri”. Non perché non sia una donna attraente, lo è, molto, ma è una cosa che non mi è mai interessata.
Tutto questo è nuovo per me. Il fatto di essere rimasto sulla porta del bagno per cinque minuti a fissare Danny sotto la doccia, è stata una cosa che mi ha spiazzato, oltre che, essermi sentito un guardone. Era così rilassato e così bello che non sono riuscito a farne a meno. Meglio non ricordare i pensieri che la visione ha evocato. Il risultato non sarebbe per nulla piacevole, solo frustrante.
Nel momento in cui si è accorto di me, mi sono dato un contegno, mi sono imposto di non distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Non volevo metterlo in imbarazzo, anche se una sbirciata l’avrei data volentieri. Spero in realtà, ci possano essere occasioni future in cui non dovrò spiarlo.
Mi sono impegnato al massimo. Tutti i miei sforzi si sono vanificati quando mi ha servito la battuta sulle punizioni su un piatto d’argento. Non sono riuscito a trattenermi. Subito dopo, la priorità era uscire il più velocemente possibile da quella stanza, prima di fare qualcosa di avventato e molto stupido.
Ho capito quanto profondo fosse il suo disagio, quando l’ho trovato in cima alle scale. Sono sicuro si stesse mentalmente convincendo a scendere. Aveva il terrore di affrontarmi. Questa volta sono riuscito a mantenere gli argomenti su un campo neutro. Parlare di Grace ci ha fatti tranquillizzare entrambi. Non devo preoccuparmi di evitare di mostrare quanto passare del tempo con loro mi faccia stare bene. Prima attribuivo il merito solo a Grace, ora comincio a sospettare che siano loro, insieme, l’ingrediente segreto per la mia serenità.
Quando gli ho chiesto di venire a fare surf, ho visto che ha tentennato, sono contento che alla fine abbia accettato. Il contrario sarebbe stato strano.
Prima o poi, dovremo affrontare la cosa. I tempi li detterà lui ma, non si può fare finta che non sia successo nulla all’infinito.
Tocca a me ora farmi una doccia.
Appena metto piede nel box, capisco che non riuscirò più ad entrare qui dentro senza ripensare a questa mattina. Sarà meglio darsi una calmata.
 
Ho appuntamento con Kono a mezzogiorno al solito posto.
Sento la necessità di scaricare i nervi. Tra gli ultimi avvenimenti e la giornata che ci aspetta domani ne ho bisogno.
-      Ehi, Boss! Sono qui! –
-      Buongiorno Kono. Come sono oggi le onde? –
-      Spettacolari, anche se sembra che il tempo stia per cambiare. Avevano ragione a dire che sarebbe venuto brutto. Pomeriggio pioverà di sicuro. Riusciremo, se siamo fortunati, a fare un’oretta di surf. –
-      Meno male, ho bisogno di muovermi. –
-      Tutto ok? Ti vedo un po’ stanco. Mi spiace non avervi dato una mano a sistemare ieri sera, scusami. –
Ieri sera, sistemare, magari fosse stato quello il problema.
-      Non ti preoccupare, mi ha aiutato Danny. Come è andata la tua serata, spero bene. –
Meglio cambiare discorso, Kono è la più recettiva del gruppo, ha un fiuto per queste cose, sarà perché è una donna?
Vedo Kono diventare tutta rossa, non è mai stata una ragazza timida. Quando l’ho conosciuta mi è sembrata subito un maschiaccio. Da quando ha una relazione con Adam si è addolcita molto. Meglio non indagare, possibile che io abbia il potere di mettere tutti in imbarazzo ultimamente?
Veniamo salvati dall’arrivo di Danny. Parli del diavolo.
-      Ehi ragazzi, scusate il ritardo! -
-      Danny, sei pronto a dimostrarmi gli ultimi progressi? L’ultima volta sei stato molto bravo, Grace sarà fiera di te! –
Il fatto che sia un padre fantastico è dimostrato anche da questo. Farebbe qualunque cosa per poter passare del tempo in più con sua figlia. Anche se questo significa, imparare a fare uno sport che detesta.
-      Kono, vacci piano oggi con me. Sento ancora i postumi della giornata di ieri. –
Ci scambiamo un’occhiata che vale più di mille parole. Più che i postumi della sbronza, è nervoso per come stanno le cose tra di noi. Si sta sforzando di comportarsi normalmente.
-      Steve tu che fai? Ti esibirai per noi in qualche pericolosissima acrobazia? Stai attento a non travolgere qualcuno. Non voglio essere costretto a spiegare al malcapitato che non lo fai apposta ma che i tuoi geni derivano direttamente dall’uomo di Neanderthal. La tua mancava di buone maniere è patologica, non c’è una cura. –
Scoppiamo tutti a ridere, l’atmosfera per fortuna è apparentemente rilassata.
Ogni tanto veniamo distratti da alcune donne e ragazze che si fermano impalate a guardare nella nostra direzione. Io e Danny ci guardiamo per cercare di capire quale sia la fonte di tanta curiosità. All’ennesima ragazza che rimane a fissarci, Kono ci dà la risposta alla nostra domanda inespressa.
-       Ragazzi però, anche voi. State dando spettacolo, per piacere. La prossima volta venite direttamente nudi a fare surf. Almeno la gente non si chiederebbe così insistentemente cosa c’è sotto al costume. –
La guardiamo entrambi senza capire a cosa si stia riferendo.
-       Avete il costume talmente basso che state facendo venire a tutta la popolazione femminile, la curiosità di sapere cosa c’è sotto. Ragazzi avete due fisici da copertina ma, questo non vuol dire che siate autorizzati a far morire di infarto giovani fanciulle, in una tranquilla domenica mattina, su una spiaggia delle Hawaii. –
Detto questo ci fa l’occhiolino, prende la sua tavola e si tuffa nell’oceano, lasciandoci soli e scioccati a guardarci. Sono sicuro che in questo momento la nostra mente si sia fissata su un unico  particolare. La mia sicuramente è fissa sul fatto che vorrei vedere realmente cosa c’è sotto, e non solo vedere. Da come mi guarda penso che il suo pensiero non si tanto lontano dal mio. Ad un certo punto assume un’espressione stizzita.
-       Non dire nulla! Stai zitto! Taci! Non emettere un fiato. In ogni caso, tu sei più indecente di me, con tutto lo sport che fai è normale avere il tuo fisico, ma siamo in pubblico. Te lo dico sempre. Sei il solito esibizionista. Tirati un po’ su quel costume per favore. –
-       Senti chi parla, non che tu sia messo meglio di me! –
-       I tuoi addominali laterali si vedono talmente tanto che una tavola anatomica, di quelle su cui studiano gli studenti di medicina, sarebbe meno dettagliata. Non lo sai che le donne hanno un debole per la “v” maschile? Per come sei conciato la punta non è quasi  più un mistero per nessuno ormai. Non dovrebbe essere così, poi cosa hai fatto? Ti sei depilato? Mamma mia quanto sei vanesio! Non me ne ero mica accorto ieri. Chi è, Miss Rambo che ti ha obbligato a depilarti? Hai lasciato una scia di peluria che dall’ombelico finisce sotto al costume solo per torturare le povere donzelle che si incantano su di te? Ad ogni modo, ti fissano perché sei nudo, nel mio caso, mi fissano perché sono bello! –
Ha osservato gli addominali e la striscia di peluria. Danny mi guarda allora. Non solo, qualche effetto glielo provoco anche io, altrimenti non mi starebbe rimproverando in questo modo. Dannazione, siamo in un luogo pubblico. E siamo in costume. Se non voglio passare le prossime ora a spiegare al capo del dipartimento di Honolulu, come mai ci hanno arrestato per atti osceni, sarà meglio cominciare a pensare a qualcosa di molto triste. Molto, molto triste. La ceretta, pensiamo alla ceretta e a quanto è fastidiosa. Concentriamoci su quell’argomento.
-       Nuotando mi sono fatto male. Sono andato quindi a farmi fare un massaggio, per questo mi sono depilato. Quindi no, non me l’ha ordinato Cath. Ti piaccio più al naturale? Non è un problema, ricrescono. Se vuoi vedermi nudo, basta chiedere, a differenza tua, non mi vergogno. –
Come non detto, mi sono infilato nel discorso sbagliato. Per fortuna ci pensa Danny, con uno dei suoi logorroici discorsi a distogliere dal mia attenzione da fatto che forse mi vuole vedere nudo.
-       Stiamo tornando alla discussione di questa mattina? Veramente? Io non mi vergogno, il concetto che tentavo di esprimere era diverso. Ovviamente tu non l’hai capito, come potresti? Il criceto recepisce un’informazione per volta. Te lo rispiego. Stavamo discutendo sul significato della parola privacy e sulla tua mancanza di educazione e ospitalità. –
-       Io so essere molto ospitale. Solo con chi voglio io, ovviamente. Non mi hai permesso di dimostrartelo. Quando vorrai basta chiedere. E si, tu ti vergogni. –
Detto questo lo lascio sulla spiaggia a bocca aperta. Non posso stare un secondo di più a discutere con lui. Nessun discorso ha funzionato, sono sicuro che il gelo dell’oceano invece, farà il suo dovere.
 
Dopo un’oretta di surf, il tempo peggiora e siamo costretti ad uscire dall’acqua. Non vogliamo farci sorprendere dall’acquazzone che sta per arrivare.
-       Ragazzi, prima di salutarci due informazioni pratiche per domani. Dovete farvi trovare insieme, nella hall dell’albergo di Clark, verso le nove. Un addetto al servizio di noleggio degli yacht vi starà aspettando. Sono stati trasmessi i vostri documenti, sia all’hotel che al servizio di noleggio. La vostra stanza, risulta essere la 267. La chiave è quella che ti ho dato ieri sera, Kono. Sono riuscito ad ottenerla da un addetto alle pulizie. Ricordatelo, potrebbero chiedervelo. Avrete dietro i vostri bagagli, che si trovano nella stanza prenotata. Dovrete entrare, senza dare nell’occhio, separati e andare in camera a prendere le valigie. Lì vi cambierete e scenderete nella hall. Non vi abbiamo fatto fare realmente il check-in poiché, il personale del weekend è diverso da quello della settimana. Non era quindi necessario, meno gente vi vede circolare in giro meglio è, non vogliamo rischiare che qualcuno vi riconosca. Io vi aspetterò già sullo yacht, quando salirete, ve lo faranno ispezionare per vedere se è tutto in ordine. Qualche domanda? –
-       Nessuna. Pronta tesoro per la nostra luna di miele? Vedrai, non dimenticherai mai la prima notte di nozze! Ho preparato un programma romantico che ti piacerà sicuramente. Steve, ti chiuderemo in un’altra stanza, va bene per te? Portati dei tappi per le orecchie, è meglio. –
Danny fa l’occhiolino a Kono che scoppia a ridere. Farà il cascamorto per tutto il tempo, domani? Deve rimanere concentrato. Speriamo vada tutto bene, le premesse sembrano positive.
Il tempo di rivestirci e veniamo interrotti da qualche goccia di pioggia.
-       Tutto chiaro Boss. Ci vediamo domani. –
Dopo averci salutato corre verso la sua macchina.
Io e Danny ci guardiamo un secondo imbarazzati. Solitamente dopo il surf, andiamo a casa mia oppure pranziamo insieme. Forse oggi e meglio stare separati per un po’.
-       Vai a salutare Grace pomeriggio? –
-       Si, Rachel mi ha chiamato quando sono tornate a casa. Dice che la bambina ha un sacco di cose da raccontarmi. Domani ti riporterò gli argomenti di fondamentale importanza di cui hanno discusso, durante tutta la notte. –
-       Non vedo l’ora di sentirli. Sono curioso di sapere quanto si è divertita. Un giorno se vuoi possiamo replicare la pizza tutti insieme. Siamo stati bene qualche giorno fa, soprattutto Grace. –
-       Certo, le fai sempre fare quello che vuole. Come fa a non divertirsi con te! Tesoro, siete due bambini, spericolati e senza freni. Se non ci fossi io a tenervi a bada chissà cosa combinereste. –
Lo dice sorridendo. E mi ha di nuovo chiamato tesoro, se ne sarà accorto? Non importa, affronteremo la questione giorno per giorno. La priorità è risolvere il caso. Poi ci penseremo, l’importante, è che, per il momento, non sia cambiato nulla.
Veniamo interrotti dall’aumentare della pioggia.
-       Conviene andare, che dici? Ci vediamo domani? –
-       Si, a domani. –
-       Salutami Grace, dalle un abbraccio e un bacio da parte mia. –
-       Lo farò. A domani Steve. Mi raccomando, se le cose si mettono male, stai attento. Non fare lo spericolato come al solito. –
-       Andrà tutto bene. Buona serata Danno. –
Lo seguo con lo sguardo fino alla Camaro, lo vedo mettere un asciugamano sul sedile, salire e partire per andare a casa. Sarà un pomeriggio lungo, piove e a casa sarò da solo. Solitamente quando piove, ci teniamo compagnia a vicenda guardando una partita o un film. Dovrò inventarmi qualcosa per impiegare il tempo. Una volta andavo d’accordissimo con la vita da uomo solitario. Ora la solitudine mi infastidisce.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti! Siamo a giovedì!
Vi chiedo scusa per questo continuo cambiamento di giorni, questa volta è momentaneo, anzi, straordinario.
Non so se sarei riuscita ad aggiornare venerdì, quindi, piuttosto che lasciarvi senza capitolo, più che altro perché, magari siete curiosi di sapere cosa succede, essendo un po’ lenta la storia, lo capisco. Essendo anche io lettrice di fan fiction, so cosa vuol dire aspettare un capitolo, anche solo per la curiosità di sapere cosa succederà.
Quindi dicevo, ho preferito aggiornare oggi, in modo che il prossimo sarà puntuale lunedì. Spero vi abbia fatto piacere.
Eccoci qui con la fine della domenica, vista dal punto di vista di Steve.
Spero che i suoi pensieri non vi abbiano deluso.
Stanno entrambi procedendo con i piedi di piombo, non sanno bene come comportarsi. Steve comincia a dubitare delle sue capacità di mantenere il controllo, potete biasimarlo? ;)
Nel capitolo di lunedì ci sarà il tanto atteso “caso da risolvere”.
Detto questo vi saluto, la canzone all’inizio del capitolo, questa volta strofa molto breve, ma penso incisiva, è “My Body” degli Young the Giant, vi lascio la traduzione qui sotto come al solito.
 
Traduzione:
 
“Il mio corpo mi dice di no
Ma non smetterò
Perché ne voglio ancora
Perché ne voglio ancora
Il mio corpo mi dice di no
Ma non smetterò
Perché ne voglio ancora
Perché ne voglio ancora”
 
Come al solito vi ringrazio, tutti, dal primo all’ultimo. Grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi ha messo la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate. Non sapete quanto piacere mi fa vedere che la storia vi possa piacere!
Grazie di cuore, a tutti!
Un grazie dovuto a mia sorella che mi sopporta e che ogni tanto ha anche il compito di cercarmi foto che mandano in tilt l’equilibrio dello sciroppo per la tosse ;)
Vi auguro di passare un buon weekend!
Un bacione grande a tutti!
A lunedì!
G.

 
 

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Capitolo 14
*** Kiss Me ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“…And this kind of pain, only time takes away
That’s why it’s harder to let you go
And nothing I can do, without thinking of you
That’s why it’s harder to let you go

But if there’s a pill to help me forget,
God knows I haven’t found it yet
But I’m dying to, God I’m trying to

‘Cause trying not to love you, only goes so far
Trying not to need you, is tearing me apart
Can’t see the silver lining, from down here on the floor
And I just keep on trying, but I don’t know what for
‘Cause trying not to love you
Only makes me love you more

So I sit here divided, just talking to myself
Was it something that I did?
Was there somebody else?
When a voice from behind me, that was fighting back tears
Sat right down beside me, and whispered right in my ear
Tonight I’m dying to tell you

That trying not to love you, only went so far
Trying not to need you, was tearing me apart
Now I see the silver lining, from what we’re fighting for
And if we just keep on trying, we could be much more”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
La giornata si preannuncia impegnativa. Sarà meglio prepararsi il prima possibile. Non vedo l’ora di risolvere questo caso.
Ieri sono passato da Rachel a trovare Grace. Abbiamo chiamato mia madre in modo che la piccola potesse salutare tutta la famiglia al completo, o quasi. Abbiamo sempre avuto l’abitudine di passare la domenica tutti insieme. Il primo ad andare via, per seguire mia figlia, sono stato io, per cause di forza maggiore la domenica non era più possibile stare insieme nel Jersey. Abbiamo sostituito la presenza fisica con una lunga videochiamata. I miei genitori sono diventati bravissimi ad usare Skype e tutto ciò che gli permette di rimanere più facilmente in contatto con noi. Mia sorella ha fatto un ottimo lavoro come insegnante. Il primo a voler imparare è stato mio padre, “Tutti, al giorno d’oggi usano internet, per quale motivo non dovrei imparare ad usarlo anche io, potrei sentire e vedere la mia nipotina tutte le volte che voglio. Poi, sai che, tua madre vuole poterti tenere d’occhio il più possibile. Chi sono io per impedirglielo, comanda lei!”.
Grace sente tantissimo la mancanza dei nonni. Perciò, approfittando di qualche giorno di vacanza che lei ha con la scuola, ho deciso di partire, mi prendo qualche giorno di ferie, appena risolto questo caso, partiamo per il continente.
Credo infatti, che un po’ di aria di casa, potrà farmi solo bene. Potrei anche arrivare a sperare di chiarirmi un po’ le idee. Le ultime quarantotto ore, sono state particolarmente destabilizzanti.
Preferisco non pensarci ora, devo rimanere concentrato. Kono mi aspetta in albergo.
In macchina chiamerò Grace per salutarla prima di entrare a scuola, darle la buona notizia e dirle che le voglio bene.
Dopo aver litigato per mezz’ora con il vivavoce della macchina, come ogni volta che devo usarlo, riesco finalmente a prendere la comunicazione.
-       Pronto? –
-      Buongiorno Scimmietta, dormito bene? –
-      Danno! Sto andando a scuola con la mamma, dove sei? –
-      Sto andando al lavoro, oggi io e lo zio Steve dobbiamo prendere dei cattivi, così dopo che li avremo catturati potremo andare a trovare i nonni, che ne dici? –
-      Siii! Quando andiamo? Domani?Mamma! Posso andare a trovare i nonni con papà domani? –
-      Scimmietta, non ti preoccupare, ho già parlato io con la mamma ieri sera. Oggi, quando avrò finito di lavorare andrò a prendere i biglietti, ok? Domani è il tuo ultimo giorno di scuola, poi sei in vacanza fino a lunedì prossimo. Abbiamo tempo. Fai la brava. Ti chiamo questa sera, ok? –
-      Ok, papi. Stai attento e prendi i cattivi. Dai un bacino allo zio Steve da parte mia. –
-       Lo farò, Danno ti vuole bene. Ok? –
-       Anche io ti voglio bene. –
“Dai un bacino allo zio Steve da parte mia”, ecco, ci mancava anche mia figlia a ricordarmi quello che sto cercando di dimenticare da ventiquattrore. Non è vero che sto cercando di dimenticarmelo, è da ieri che non faccio altro che pensarci. Chissà a cosa starà pensando Steve.
Mi è tornata l’emicrania per quanto ci ho ragionato su e la conclusione è sempre la stessa, non ho idea di quello che voglio ma soprattutto, sono terrorizzato da quello che tutto questo possa comportare. Tralasciando il fatto che solo l’essere attratto da Steve mi ha disorientato parecchio. Non riesco a smettere di immaginarmi come sarebbe stato se la televisione non ci avesse interrotto.
Questo è molto strano. Credevo sarei stato felice di non aver commesso un errore. Perché sarebbe stato solo uno sbaglio, ne sono certo. Ora l’unica cosa da fare sarà cercare di riportare le cose alla normalità. Sono sicuro che anche lui sarà d’accordo. Ci penserà Cath a fargli passare la voglia di baciare me.
Nello stesso momento in cui la mia mente produce questo pensiero, sento un fastidio alla bocca dello stomaco e soprattutto un moto di odio nei suoi confronti.
No, decisamente no, quella no. La Gatta-Rambo-Morta non deve prendere il mio posto nelle fantasie di Steve, che poi se avesse voluto lei, ci sarebbe andato a letto qualche giorno fa, se ieri ha tentato di baciare me, vuol dire che tra i due preferisce il sottoscritto. Ci mancherebbe altro, aggiungerei. Forse Steve sta rinsavendo nella sua follia?
 Ma cosa sto pensando? In realtà, mi da fastidio pensare che Steve possa baciare chiunque che non sia io. Sono geloso? No, non posso essere geloso. Di cosa poi, o meglio di chi? Siamo amici.
Per fortuna le mie paranoie vengono interrotte dal fatto che sono arrivato a destinazione. Si va in scena Danny.
Cerco di passare inosservato alla reception e mi infilo il più velocemente possibile in un ascensore. Stanza 267, speriamo Kono sia già arrivata.
Entro nella stanza e la trovo già pronta. Sul letto vedo che ci sono i vestiti che dovrò indossare.
-       Buon Giorno Tesoro! Hai fatto in fretta! Sono in ritardo? –
-       Ciao Danny. No, no, sono io che sono in anticipo, mi ha accompagnata Adam questa mattina. –
-       Dovrei essere geloso a questo punto. Mia moglie che si fa accompagnare in giro da un aitante ragazzo a due giorni dalle nozze. –
Scoppiamo entrambi a ridere.
-       Ok, mi preparo così andiamo, abbiamo ancora dieci minuti. –
-       Fai con calma. –
Vado in bagno a vestirmi. Maglietta bianca e bermuda di jeans. Sono pronto per andare a fare surf. Chi ha scelto questi vestiti? Raggiungo Kono. Guarda fuori dalla finestra il bellissimo panorama davanti a lei.
-       Ehi Danny, dovresti vestirti un po’ più spesso così! Sei sexy in versione surfista californiano. –
-       Stai cercando di farti perdonare la scappatella di questa mattina? Cara la mia mogliettina, dobbiamo disfare un po’ il letto, altrimenti che figura ci faccio con la signora delle pulizie? –
Sento squillare il cellulare.
-       Pronto? –
-       Mr. Williams sei pronto? –
-       Buongiorno Steve, si, siamo pronti. Ci vediamo sullo yacht. È successo qualcosa? Come mai hai chiamato? –
-       Nulla, volevo solo… Niente, volevo solo controllare che fosse tutto in ordine. –
-       Non riesci proprio a non essere un maniaco del controllo vero? Povera la donna che deciderà di sopportarti. Kono con me è sicuramente più fortunata, sono bello, simpatico e a considerare dall’aspetto del letto anche molto bravo nel sesso. Il disastro che abbiamo fatto con le lenzuola credo significhi che ci siamo divertiti parecchio. –
-       Come scusa? –
Sembra che Steve si stia strozzando. Ha avuto un attacco di tosse improvviso.
-       Tutto bene Super Seal? Ti è andato di traverso qualcosa? –
-       Ehm, no, no. Dicevi riguardo al letto? Che letto? –
Vedo Kono che mi fa segno che è tardi e dobbiamo andare.
-        Steve ci vediamo tra poco, noi andiamo. –
-        Ok. A tra poco. –
 
Per il momento è andato tutto alla grande, io e Kono siamo una coppia perfetta. Ci hanno fatto tutti i complementi su quanto sembriamo belli e felici insieme. Perfetto, vuol dire che nessuno sospetta nulla.
Siamo in viaggio da almeno una ventina di minuti, ci siamo solo allontanati dalla costa. Io e Kono siamo a prua a prendere il sole. Visti da fuori sembriamo un coppietta innamorata, nonostante io sia particolarmente assente, sono assorto nei pensieri di questa mattina.
-       Tutto bene Danny? –
-       Come? –
-       Chiedevo se va tutto bene, ti vedo stanco ed è qualche giorno che sei strano. –
-       Strano? Strano in che senso? –
Kono si tira su e viene a sedersi vicino a me. Ora siamo veramente vicini, uno di fronte all’altra.
-       Sei sempre sovrappensiero, sembra che ci sia qualcosa che ti preoccupa. –
-       No, figurati, Grace sta bene ed è felice. Non potrei stare meglio. –
La vedo assumere un espressione alquanto scettica, non ci ha creduto, in realtà nemmeno io avrei creduto a me stesso.
-       Quindi le occhiate che tu e Steve vi scambiate ultimamente, non hanno nulla a che vedere con il tuo comportamento degli ultimi giorni, vero?-
Colpito e affondato. Mi giro per vedere dove si è posizionato Steve, è nascosto ma so che ci può osservare perfettamente. Sicuramente però, non riesce a capire di cosa stiamo parlando.
-       Occhiate? Non so a cosa tu ti riferisca Kono, veramente. –
-       Lo sai che a me puoi dire tutto vero Danny? Siamo amici. Ti prometto che quello che mi dirai rimarrà tra noi. –
Sento la necessità di parlare con qualcuno degli ultimi giorni ma, parlarne significherebbe far diventare tutto reale, affrontare la situazione, so per certo che non sono pronto a farlo con Steve, ma forse confidarmi con Kono, mi farebbe bene. La guardo ma la mia bocca non risponde ai comandi del cervello, non riesco a dirlo. Come faccio a confessare una cosa del genere? Mi prenderà per matto. Ok, è come un cerotto, uno strappo secco e via.
-       La sera della grigliata, avevo bevuto un po’ troppo, quindi mi sono fermato a dormire sul divano di Steve e… -
-       E… -
-       E… IoeStevecisiamoquasibaciati. –
L’ho detto. O mamma, l’ho detto veramente, tutto d’un fiato non so neanche se abbia capito, anche se dal sorrisino che le si è dipinto sulla faccia credo di si.
-       Perché sorridi? –
-       Era ora! Finalmente! –
-       Era ora, finalmente, cosa? –
Sono sconvolto mentre lei non lo è per niente, sembra quasi che se lo aspettasse.
-       Danny, dai. Sono giorni che vi stuzzicate a vicenda, per non dire mesi. Nell’ultimo periodo però, è cambiato qualcosa, vi fissate in continuazione, non riuscite a rimanere per più di mezza giornata distanti l’uno dall’altro. Poi la tua scenata di gelosia dell’altro giorno in ufficio, era abbastanza palese, chiunque si sarebbe accorto che tra di voi c’è della tensione sessuale. Mentre Cath si strusciava su Steve avevi gli occhi fuori dalle orbite, lui invece, non era minimamente interessato. Non ha provato nulla, non le ha dato neanche un minimo di soddisfazione, non ha smesso un secondo di guardare te. Sabato sera c’era un atmosfera del tutto particolare, vi siete gravitati attorno tutta la sera, oltre a flirtare in continuazione. Per non parlare di ieri, quando, vi ho lasciati da soli sulla spiaggia. Vi stavate spogliando a vicenda con gli occhi! –
Ora si che ho veramente gli occhi fuori dalle orbite? Ma è veramente così palese? O mamma che vergogna!
-       È tutta colpa sua! Sembra un adolescente, ha gli ormoni in subbuglio da giorni, mi confonde! –
Kono scoppia a ridere per il mio tentativo di giustificarmi.
-       Danny, tu cosa vuoi. –
-       Ecco, bella domanda, non lo so. –
Abbasso lo sguardo, mi sto torcendo le mani, il fatto che si sia accorta della situazione, da una parte mi terrorizza, se se ne è accorta lei, chi ha altro l’ha notata? Dall’altra parte sono felice di poter parlare con qualcuno. Anche se non bene cosa dire, dato che ho l’idee parecchio confuse.
-        Non so cosa stia succedendo, non mi sono mai sentito così. Siamo buoni amici, mi piace passare del tempo con lui. Grace lo adora e quando siamo tutti assieme, siamo felici, ma siamo amici. Non può funzionare, non credo ci sia neanche nulla da far funzionare. È una follia. Ma… –
-       Sei attratto da lui? –
-       No! Si. Non lo so. A me piacciono le donne Kono, come è possibile che io sia attratto da Steve? –
-       Io odio le etichette. Eterosessuali, omosessuali, sono solo etichette, ho sempre pensato che ognuno di noi sia attratto dagli uomini o dalle donne. C’è anche chi lo è da entrambi. In ogni caso, a volte ci sono delle eccezioni. Ci sono persone che si innamorano di qualcuno per quello che è, senza soffermarsi sul fatto che sia in linea o meno con i propri gusti, se così li vogliamo chiamare. Tu e Steve avete un rapporto molto stretto. Cosa provi per lui? –
-        Non lo so, o meglio, lo so. Siamo amici, gli voglio bene. Ci sarò sempre per lui. Voglio che lui faccia parte della mia vita e di quella di mia figlia. Ne sono certo. Ma non ho mai pensato che mi sarei mai sentito fisicamente attratto da lui, fino a che non sono iniziati questi sogni. Io non so veramente come spiegarmelo. –
-       Baciami. –
-       Come scusa? –
-        Danny baciami, l’abbiamo già fatto, non sarebbe la prima volta, forza. Giuro che tengo le mani a posto! –
Scoppio a ridere.
-        Non dovrei essere io a pronunciare questa frase? Anche tu, ora, vuoi farmi fare la parte della mogliettina? Vi siete messi d’accordo per caso? Perché dovei baciarti, ci siamo solo noi, siamo in mezzo al mare, siamo talmente vicini che come parte della recitazione basta e avanza, nessuno può vederci a parte Steve. –
-        Appunto. Non è per il caso, prendilo come un esperimento. Forza Danny, baciami. –
Devo baciare Kono, non è la prima volta, ha ragione, ma non capisco che genere di esperimento voglia fare. Il fatto che Steve ci stia guardando mi mette a disagio. Perché poi, non lo so. Lui permette alla Gatta Morta di fare le fusa davanti a tutti e io non posso baciare Kono? Per quale motivo?
Mi sposto, avvicino il viso al suo e appoggio le labbra sulle sue, istintivamente le accarezzo una guancia. Un bacio semplice. Diverso dal primo che ci eravamo dati tempo fa, era stato più irruento, non era stato neanche un vero bacio, considerato che dovevamo far finta di essere ubriachi, le stavo più parlando sulle labbra che altro.
Nel momento esatto in cui mi rendo conto di quello che sto facendo, l’immagine della notte a casa di Steve, di quando eravamo vicini sul divano, mi fa sussultare. Nello stesso momento sento un rumore sordo provenire da dentro lo yacht. Cosa è stato?
Mi allontano immediatamente, apro gli occhi e mi trovo il viso soddisfatto di Kono davanti.
-       Lo sapevo. –
-       Sapevi cosa? –
-       Che avresti pensato subito a lui. Non puoi negarlo Danny, ti sei allontanato come se ti fossi scottato. –
-       No… cosa… Non è vero. –
-       Sii sincero con me, a che cosa stavi pensando quando mi hai baciata. Guardami negli occhi, dimmi che Steve non era al centro dei tuoi pensieri, e io ti crederò. –
-       Io … -
Veniamo interrotti dal rumore di un motoscafo che si sta avvicinando. Credo che, a tutta questa storia, sarà meglio pensarci dopo, ora è il momento di rimanere concentrati. Guardo Kono, sta pensando la stessa cosa. Si siede di schiena davanti a me, l’abbraccio e cerchiamo di rimanere il più rilassati possibile. Vicino agli asciugamani ci sono dei cuscini, in mezzo sono nascoste le nostre pistole. Chin non dovrebbe essere lontano e dovrebbe neutralizzare chi rimane sul motoscafo, quelli che saliranno a bordo, verranno distratti da Steve, in modo da dare il tempo a noi di recuperare le armi.
Speriamo vada tutto per il meglio. Soprattutto speriamo che qualcuno stia attento e decida di non fare il kamikaze come al solito.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon giorno e buon lunedì a tutti!
Spero abbiate passato un bel weekend lungo.
Siamo arrivati al tempo atteso “caso da risolvere”, vediamo come riusciranno a portare a termine la missione con il minor numero di imprevisti possibili.
Vediamo qui un intero POV di Danny.
Il nostro amato detective si sta facendo delle domande, come al solito, si potrebbe dire che non ha mai smesso, è sempre più confuso, pensa che andare a trovare i suoi genitori con Grace, possa fargli bene, voi che dite?
Come se non bastasse, Kono decide di farlo “ragionare” a modo suo. Come pensate che la prenderà Steve?
Kono, già come ha capito Steve nello scorso capitolo, vede molto più in là di quanto faccia credere.
Bene, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
La canzone ad inizio capitolo è sempre dei miei amati Nickelback, sono noiosa con la musica, avete ragione, si chiama “Trying not to Love you”, vi lascio come al solito la traduzione.
 
Traduzione:
 
“E questo tipo di dolore, solo il tempo lo porta via
Ecco perché è più difficile lasciarti andare
E non riesco a fare niente senza pensare a te
Ecco perché è più difficile lasciarti andare
Perché tentare di non amarti, arriva solo fino a un certo punto
Tentare di non aver bisogno di te, mi sta facendo a pezzi
Non riesco a vedere un motivo di speranza da quaggiù, sul pavimento
E continuo a tentare, ma non so per quale ragione
Perché tentare di non amarti
Mi porta solo ad amarti di più
Così mi siedo qui, indeciso, a parlare con me stesso
È stato qualcosa che ho fatto?
C’era qualcos’altro?
Quando una voce alle mie spalle, che stava cercando di trattenere le lacrime
Si è seduta al mio fianco, e mi ha sussurrato all’orecchio
Stanotte sto morendo dalla voglia di dirti
Che tentare di non amarti, è arrivato solo fino a un certo punto
Tentare di non aver bisogno di te, mi stava facendo a pezzi
Adesso vedo  vedo una motivo di speranza, da quello per cui stiamo lottando
E se continuassimo a tentare, potremmo essere molto di più
Perché tentare di non amarti
Mi porta solo ad amarti di più”
 
Bene, direi che ci vediamo venerdì, spero di riuscire a scrivere il capitolo in tempo, sono indietrissimo con la scrittura ma, tra esami e tesi, ho i tempi un po’ stretti, in ogni caso, mi impegnerò al massimo.
Ringrazio tutti quelli che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra la preferite, seguite e ricordate. Grazie di cuore, è sempre una gioia vedere che la storia piace e fa compagnia a qualcuno.
Un grazie enorme a mia sorella che mi ha sopportato tutto il weekend!
Piccola precisazione per quanto riguarda le foto che metto all’inizio capitolo, mi impegnerò d’ora in avanti a mettere i credits specifici, purtroppo ci sono foto che avevo salvato tempo fa da google e di cui non riesco a trovare la fonte, in ogni caso, tutte quelle da cui riesco a rintracciare la fonte, questa verrà inserita nei credits.
La prima immagine, ho provato a trovare la fonte da google e dovrebbe essere: hawaiifive-0.plusbb.org. La seconda immagine è presa direttamente da scene del telefilm, tutti i diritti sono riservati e appartengono alla CBS.
Grazie ancora a tutti!
Vi auguro una splendida settimana, a venerdì!
Un bacione!
G.

 

 

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Capitolo 15
*** In My Own Way ***











Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Living inside my head
Pulling my strings
 letting me think I’m in control
Giving you all of my heart
Was a good start
But it turns out you want my soul
 I don’t know nothing ‘bout that
In fact I don’t nothing at all
I’m tired of proving you right
By doing everything so wrong
So tell me what you really want
I don’t  wanna be alone
Pushing me over the edge
Can’t forget those things you said
Cut to the bone so
Go ahead tale your swing
What did you think?
I was just gonna roll over of no?”
 
 
 
 



 
Steve POV
 
Cazzo che male! Trattengo una sequela di imprecazioni, degne del periodo passato in Marina.
Ho sbattuto la testa, mi sono dimenticato di essere accucciato e di avere un ripiano sopra, ho centrato lo spigolo.
Invece di imprecare, mi sono sfogato. Ho realmente rischiato di rompermi la mano. Il problema non sarebbe il dolore, sarebbe il meno. Ci sono buone probabilità che io debba usare la pistola, partire con la mano destra fratturata non sarebbe di buon auspicio.
Guardo le escoriazioni sulle nocche e con l’altra mano mi tocco la cute per vedere se si è già formato il bernoccolo, sono probabilmente le ferite minori che ho sopportato negli anni. Per fortuna ho trovato questo mobile su cui sfogare il nervoso. Ho rischiato di uscire allo scoperto e prendere a pugni Danny, come il giorno in cui ci siamo conosciuti. Questa volta però, non gli avrei permesso di rispondere, non avrei abbassato la guardia. L’avrei messo al tappeto. Oh si, l’avrei fatto, e poi, credo l’avrei baciato, per dimostrargli cosa si è perso l’altra sera, ma soprattutto, per sottolineare che quello che potrei dargli io, non si avvicina neanche lontanamente a quello che potrebbe ricevere da una relazione con Kono. Sono sempre stato un tipo competitivo.
Sono due giorni che fa il prezioso per quello che è successo tra di noi e ora, bacia una ragazza fidanzata come se nulla fosse?
Pensavo che la considerasse come una sorella. Non ha neanche la scusa della recita che abbiamo messo in piedi, dato che siamo soli in mezzo al mare.
Erano entrambi coinvolti. Eppure Kono sembrava particolarmente innamorata di Adam. Cosa sta succedendo?
Già questa mattina, sono rimasto sorpreso dalla battuta che Danny ha fatto sulle condizioni del letto. Pensavo scherzasse, credevo stesse facendo lo splendido come al solito. Nonostante questo, ho sentito una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Per la prima volta in vita mia, credo di aver provato su di me, il sentimento della gelosia. Non sono riuscito a pensare ad altro fino a quando non sono arrivati sullo yacht. Si sono comportati normalmente fino a cinque minuti fa, ho archiviato l’episodio del letto, con la certezza che facesse tutto parte della scenetta che siamo stati costretti ad architettare.
A quanto pare mi sono sbagliato. Non è la prima volta che si baciano, ma non era mai successo per puro piacere personale.
Nel momento in cui ho visto che le accarezzava la guancia ho tentato di allontanarmi. Ne avevo abbastanza. Pensavo che tutti i problemi di questi giorni fossero legati al fatto che non era pronto ad ammettere l’attrazione nei miei confronti. Non pensavo che in realtà era Kono quella a cui stava pensando.
Non finisce qui, ho affrontato la situazione pensando a cosa avrebbe fatto più sentire a suo agio Danny. Per come stanno ora le cose, abbiamo finito di giocare secondo le sue regole, ora si inizia a giocare con le mie.
Sento il rumore di un motoscafo in avvicinamento. Ci siamo, devo recuperare la concentrazione. Sento vibrare il cellulare nella tasca dei pantaloni. È un messaggio di Chin, che mi informa che sono in tre. Probabilmente solo due di loro saliranno a bordo. Perfetto.
Mi nascondo e attendo. Sento i pirati minacciare Danny e Kono. Sono tutti a volto coperto. Uno li sta sorvegliando con la pistola puntata, mentre l’altro si sta facendo dare la combinazione della cassaforte.
Lo vedo avvicinarsi, devo solo aspettare a sorprenderlo nel momento in cui non sarà più visibile da fuori, non deve accorgersi nessuno di quello che sta succedendo qui dentro.
Mi passa accanto, non sembra avermi visto. Aspetto a disarmarlo, deve prima sparire dalla visuale del complice. Ecco. È il momento. Nell’esatto istante in cui lo attacco alle spalle, lo vedo girarsi. Rimane sorpreso, ma non abbastanza per metterlo al tappeto.
Lottiamo per qualche minuto fino a che, non riesce a disarmarmi. Mi punta la pistola mentre con un calcio allontana la mia, in modo che non sia più a portata di mano.
-       Andiamo, ti porto a far compagnia ai tuoi amichetti. –
Mi conduce a prua dove ci sono Danny e Kono sorvegliati dal complice.
-       Guarda, guarda, chi ho catturato durante la ricerca. Mettiti vicino agli altri. –
-       Provate a muovere un solo muscolo e lui muore. –
Il complice strattona Danny per la maglietta e gli punta la pistola alla tempia.
-       Tienili d’occhio mentre finisco di cercare la cassaforte, prima finiamo e prima ce ne possiamo andare. Cerca di non fare errori questa volta, non voglio dover sistemare altri casini. L’altro volta, come uno stupido, ti sei fatto vedere in faccia e ho dovuto porre rimedio, vedi di non crearmi ulteriori grane ragazzino. –
Quindi il punto debole del gruppo è quello che ci tiene d’occhio, buono a sapersi. Siamo a prua dello yacht, il loro motoscafo credo sia alla nostra destra, si vede che sono saliti da questo lato. Tento di capire se Chin è già riuscito a neutralizzare il terzo uomo.
Dopo poco più di trenta secondi vedo, con la coda dell’occhio, che Chin ci ha raggiunti, per poterlo far salire a bordo devo creare un diversivo, servirà anche agli altri per recuperare le armi. Cerco di attirare l’attenzione di Kono. Anche lei ha notato la comparsa del cugino. C’è solo una cosa da fare. Kono ha capito alla perfezione, sul lavoro ormai, siamo tutti in sintonia, ci intendiamo senza neanche parlare.
-       Ti prego, lascia andare mio marito, ci siamo appena sposati, ti prego, non fargli del male. Prendete tutto quello che volete ma, vi prego, lasciateci andare. –
-       Zitta! Non capisco come un bocconcino come te possa stare con questo nanerottolo ma sono problemi tuoi. Non createmi problemi e non vi succederà nulla. E tu? Chi sei? Vi piace, per caso, fare le cose a tre, che ve lo portate dietro? –
Non hanno capito per fortuna che sono un poliziotto, ho fatto bene a nascondere il distintivo e a non mettere il giubbotto antiproiettile. Certo il fatto che siano stupidi aiuta molto.
-       Allora? Mi sembra di averti chiesto chi sei! –
Non rispondo. Si rivolge allora a Kono, pensa che intimidire una donna sia più semplice.
-       E tu, bambolina? Hai intenzione di rispondermi? O devo convincerti in altro modo?  –
-       No, no, per piacere. Mio marito non ha la patente nautica ma volevamo fare la luna di miele su uno yacht per poter visitare le isole, lui è il comandante. –
Per parlare con Kono si è leggermente allontanato da Danny e non lo tiene più sotto tiro. È il momento. Mi scaglio addosso a lui in modo da disarmarlo cogliendolo di sorpresa. Devo dare il tempo a Chin di salire a bordo e a Danny e Kono di recuperare le armi. Sento uno sparo e un bruciore ad una spalla. Danny urla il mio nome e subito dopo altri spari. Cosa avrà sempre da agitarsi tanto!
Cadendo ho preso una bella botta in testa, che si unisce al bernoccolo di poco prima. Non è la mia giornata fortunata.
Tento di alzarmi e, vedo Kono che sta ammanettando un dei pirati mentre Chin tiene sotto tiro il secondo. Bene, direi che è finita, e nel migliore dei modi aggiungerei.
Danny mi raggiunge come una furia a passo di carica. Oddio e ora che è successo?
Mi prende per le spalle e mi scuote. Cosa che la mia testa non apprezza per nulla, tenuto conto degli ultimi colpi presi.
-       Brutto stupido idiota di un Seal da strapazzo! Mi ascolti mai? Secondo te, quando ti parlo lo faccio solo per aprire bocca e darle fiato? Perché ho voglia di sprecare lettere dell’alfabeto? Ti è mai passato per l’anticamera di quel cervello bacato di dare un senso logico a ciò che ti viene detto? Quale parte di “stai attento e non fare il kamikaze” non ti è abbastanza chiara? La prossima volta, se non hai capito bene, chiedimi di ripetertelo, non è un problema. Basta fare come con i bambini. I latini dicevano repetita iuvant. –
-       Danny… -
-       No, Danny, no! Mi sembrava di essere stato chiaro. Stai attento! Ma tu no, come al solito ti devi esibire. Spera di esserti fatto male, perché se così non fosse ti prendo a pugni io, magari è la volta buona che impari, visto che le buone maniere non funzionano, proviamo con le cattive. –
-       Danny… -
-      La vuoi smettere di interrompermi una buona volta! Razza di zotico maleducato e irresponsabile? Cosa direbbe Grace se sapesse che fai lo spericolato in questo modo? Non pensi avrebbe paura per te? E a noi non pensi? Credi che mi piaccia essere perennemente in pena per te? Devo potermi fidare, altrimenti non mi riesco a concentrare sul resto. Non abbiamo già fatto questo discorso? Mi sembrava di si. Parole al vento ma, io sono stufo, tutto questo deve cambiare se vuoi che… –
Allungo le mani e intrappolo il viso di Danny. Vorrei baciarlo, sono ancora arrabbiato con lui, devo ancora capire cosa sta succedendo tra lui e Kono ma, vorrei baciarlo. Ci sono gli altri quindi non è il caso, lo metterei in imbarazzo, ma devo fermare questo fiume di parole. Tengo il suo viso tra le mani e gli accarezzo gli zigomi cercando di calmarlo.
-       Ora ti calmi e mi ascolti. Danny guardami. –
Tiene lo sguardo fisso, l’ho sorpreso con il mio gesto ma, non mi sta realmente guardando.
-       Guardami negli occhi, Danno. –
Finalmente si concentra su di me.
-       Ti sei sfogato? Ti senti meglio? Sapevo esattamente cosa stavo facendo, il pirata era distratto, non ti avrebbe sparato in ogni caso. Non ti avrei mai messo a rischio. Era l’unica cosa che potevamo fare, dovevo creare un diversivo. -
-       Non sono preoccupato per me, idiota! Vedi che non mi ascolti? –
-       Danny, ho detto calmati. Io sto bene, ho solo un graffio, mi ha preso di striscio. È finita, dobbiamo andare al quartier generale, sistemare il verbale e poi ce ne andiamo a casa. Dobbiamo parlare. –
Lo fisso intensamente negli occhi, voglio che si tranquillizzi. Stiamo bene, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Chin interrompe, richiamandoci, il nostro fissarci.
-       Ragazzi ce n’è ancora uno, è stordito sul motoscafo. Danny vai tu? –
Dobbiamo concludere l’operazione, poi potremo concentrarci su quello che sta succedendo tra di noi.
-       Incriminalo Danno –
Detto questo gli faccio l’occhiolino, accompagnato dal sorriso che so, anche se non me lo ha detto espressamente, che gli piace.
 
Abbiamo sistemato tutte le scartoffie e siamo riuniti nel mio ufficio. Ci stiamo salutando per andare a casa a riposare. Abbiamo concluso un altro caso. Per fortuna non è stato troppo complicato, ogni tanto qualche lavoretto semplice fa piacere.
Io sono seduto sulla mia scrivania, sulla poltrona di fronte a me c’è Danny, Kono e Chin sono in piedi vicino a lui. Danny sta bevendo un caffè, dice che questa mattina non l’ha bevuto perché era troppo nervoso ma che ora ne ha assolutamente bisogno.
-       Bene ragazzi, ottimo lavoro, come al solito. Vi siete meritati una mezza giornata totalmente libera. –
-       Grazie Capo, penso ne approfitterò e andrò a trovare Adam. Quando mi ricapita di avere del tempo per me? –
Adam, Kono va a trovare lui, non Danny. Perché diavolo si sono baciati allora. Possibile che si sia illuso di poter costruire qualcosa con lei?
Non sembra infastidito da questa notizia, che sia tutto una montatura?
-       Bene ragazzi, io vi saluto. Ho chiesto qualche giorno di ferie per portare Grace dai miei. Non vediamo la mia famiglia da troppo tempo. Lei ha qualche giorno di vacanza a scuola e ne approfitto. –
Se ne va. Io pensavo di poter stare con lui per chiarire la situazione, e lui se ne va. Sta scappando? Stranamente la notizia di non poterlo vedere per qualche giorno mi fa crollare nella tristezza. Ieri pomeriggio gli ho lasciato il suo spazio, ne aveva bisogno ma le ore non passavano mai. Ora dovrei aspettare addirittura giorni per poter stare di nuovo con lui? Ma che mi succede? Con Cath non ci vediamo per mesi e non sento minimamente la sua mancanza. Perché con lui è diverso e mi sento in questo modo?
-       Fino a quando starei via? –
-       Torniamo domenica, non so ancora quando, devo andare ora a fare i biglietti. Mi hanno anche chiamato dei miei compagni di scuola del liceo per chiedermi se volevo partecipare alla rimpatriata che organizzano venerdì sera. Magari potrei andare, vediamo. –
-       Ci sono anche i tuoi compagni di squadra Danno? –
-       Alcuni si. In particolare quello che mi ha chiamato, era uno dei miei migliori amici nonché compagno di squadra. Eravamo inseparabili, abbiamo litigato solo una volta e ce le siamo date di santa ragione. Credo il motivo fosse una cheerleader che mi piaceva molto e occupava quasi tutto il mio tempo, anche se non ho mai capito il perché, qualche mese dopo mi ha confessato di essere gay, magari non lo sapeva ancora ai tempi della litigata. Mi ha detto che gli devo come mimino una decina di birre per il fatto di essere sparito. –
O magari era geloso, perché era innamorato di lui. Si può essere più ingenui? Quindi andrà nel New Jersey, a chilometri di distanza da qui. Ci sarà una rimpatriata con i suoi vecchi amici, uno dei quali gay e probabilmente innamorato di lui ai tempi del liceo. Berranno e ricorderanno i bei tempi andati. Non mi sembrano esattamente delle premesse positive.
-      Hai intenzione di ubriacarti Danny? –
-      Non so, vedremo, abitiamo uno a fianco dell’altro, non devo neanche guidare per tornare a casa, al massimo mi fermo a dormire lì, al liceo eravamo sempre a casa uno dell’altro. Non sarebbe poi così strano.  –
No! Ecco, no! Quello no! L’unico da cui si può fermare a dormire sono io.
-      Non vorrai mica fare come sabato sera? Nel caso ti fermassi a dormire, attento ai sogni che fai, lui potrebbe non essere altrettanto gentiluomo come il sottoscritto, potrebbe approfittarsi della situazione. –
Vedo Danny sgranare gli occhi, diventare rosso e strozzarsi con il caffè. Comincia a spuntare caffè in giro per il mio ufficio, sporcandosi la maglietta che aveva addosso.
Chin e Kono fanno finta di non aver sentito e si dileguano, salutandoci e dicendoci che hanno da fare. Siamo rimasti io e lui. Ci stiamo squadrando. Danny scioccato dall’ultima frase che mi sono lasciato sfuggire, di fronte agli altri. Io, ancora arrabbiato per quello che è successo questa mattina.
Ci fissiamo. L’unica cosa che riesco a fare è avvicinarmi a lui, prendere il caffè rimasto, poggiarlo sulla mia scrivania, fargli alzare le braccia e sfilargli la maglietta macchiata. Mi fermo ad ammirare da vicino, Danny, accaldato e imbarazzato.
Cercare di mantenere il controllo dopo la giornata di oggi, con lui mezzo nudo ad una decina di centimetri da me, senza nessuno in ufficio, sembra essere quasi impossibile.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Vi prego, vi prego, giù i forconi! Lo so che mi state odiando in questo preciso momento, ne sono consapevole, non ho scuse. Posso chiedere la grazia? O almeno una proroga dell’esecuzione?
Buon venerdì a tutti!
Come state? Come è andata la vostra settimana?
Eccoci qui, caso risolto, lo so, ho ucciso la scena d’azione, non sono capace, vi avevo avvertito, non sono in grado, ora capite come mai, ho messo in piedi un caso semplice e veloce. Vi prego, concentratevi su Danny e Steve e perdonate lo schifo che è uscito nella scena d’azione.
Che dire, Steve ha un bernoccolo in testa e una mano mezza distrutta, doveva sfogare il nervoso.
Cosa ne pensate delle sue reazioni al bacio di Danny e Kono? Credo sia piuttosto confuso, razionalmente sa che non ci può essere nulla tra loro ma, non sapendo cosa li ha spinti a baciarsi, la gelosia, gli fa prendere in considerazione ogni tipo di scenario. Povero Steve.
Vi è piaciuta la scenata di Danny? Io mentre la scrivevo ridevo, spero abbia fatto divertire anche voi.
L’istinto di Steve in questo capitolo è molto forte, vorrebbe baciare Danny, per farlo stare zitto, per farlo calmare, per rivendicare il suo ruolo, perché gli va. Riassunto: vuole baciarlo!
Non lo fa per svariati motivi, principalmente perché non sono mai soli. Ha mandato alle ortiche il “diamogli tempo” nel momento in cui ha assistito al bacio.
Secondo sentimento preponderante del capitolo: la gelosia.
Prima per colpa di Kono, poi per colpa di questo amico di vecchia data che Danny incontrerà tornando a casa nel Jersey. Cosa ne dite?
Possibile che Danny fosse oggetto del desiderio di questo suo amico ai tempi del Liceo? Pensate che ci possano essere conseguenze future?
Steve è leggermente preoccupato da queste ultime novità.
Scena finale… non la commento. Credo che la tensione tra loro due sia palpabile.
La canzone di inizio capitolo è “Don’t Know Nothing” dei Maroon 5, come sempre vi lascio qui sotto la traduzione.
 
Traduzione:
 
“Vivendo nelle mie fantasie
Mettendo le mie corde
Lasciandomi pensare che sono io ad avere il controllo
Darti tutto il mio cuore
È stato un buon inizio
Ma alla fine si è capito che vuoi solo la mia anima
Non ne sono niente, sono stanco di dimostrarti
Che ho ragione
Facendo tutto così male
Allora dimmi cosa vuoi davvero
Perché non voglio stare solo
Mi stai portando al limite
Non riesco a dimenticare tutte le cose che hai detto
Incise nelle ossa
Va avanti, prenditi il colpo
Cosa pensavi?
Che mi sarei girato dall’altra parte?”
 
Le immagini sono state prese, al solito da google immagini, i credits che sono riuscita ad identificare sono provenienti da “bookemdanno.net”.
Grazie a quelli che leggono, a quelli che mi lasciano un commento (sono sempre felicissima e emozionata quando leggo i vostri commenti, grazie, grazie, grazie!), grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Un grazie enorme come sempre a mia sorella, che conoscendo il mio indirizzo di casa, sarà già qua sotto con un fucile in mano per uccidermi. A. se mi uccidi poi non puoi sapere come va a finire, dici che potresti posticipare la decisione? *occhioni da gatto con gli stivali*
Buon Weekend a tutti!
Un bacione!
A lunedì!
G.

 

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Capitolo 16
*** Catch Me If You Can ***








Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“I'm coming out of my cage
And I've been doing just fine
Gotta be down
Because I want it all
It started out with a kiss
How did it end up like this
It was only a kiss, it was only a kiss
Now I'm falling asleep
And she's calling a cab
While he's having a smoke
And she's taking a drag
Now they're going to bed
And my stomach is sick
And it's all in my head
But she's touching his chest
Now, he takes off her dress
Now, let me go
Cause I just can't look its killing me
And taking control
Jealousy, turning saints into the sea
Swimming through sick lullabies
Choking on your alibis
But it's just the price I pay
Destiny is calling me
Open up my eager eyes
'Cause I'm Mr Brightside”

 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Respirare. Regola numero uno, respirare. Inspirare ed espirare. Mi sta fissando talmente tanto intensamente che mi sento come se fossi totalmente nudo davanti a lui. Sembra che mi possa leggere l’anima.
È appoggiato sulla mia poltrona, con le mani sui braccioli, mi sta intrappolando. Di nuovo. Per l’ennesima volta negli ultimi giorni, non che io mi stia lamentando, certo.
Non riesco a capire dal suo sguardo le sue intenzioni.
Siamo soli, potrebbe fare quello che vuole, osservando i suoi occhi so esattamente quello che vorrebbe.
Non riesco neanche a quantificare quanto tempo sia passato da quando gli altri se ne sono andati.
 Alla fine è lui a rompere il silenzio.
-   Perché hai baciato Kono questa mattina? –
Merda, allora ci ha visti! Ora come glielo spiego. Non posso mica dirgli che l’ho baciata perché me lo ha ordinato lei per farmi capire che sono attratto da lui. Forza Danny, inventa una scusa plausibile.
-   Non ti ricordi che eravamo sposati questa mattina? Cosa dovevo fare, venire a chiedere a te, se potevo baciarla? Ricordami che la prossima volta faccio domanda in carta bollata con ricevuta di ritorno. Lo sai che so entrare perfettamente nella parte. –
-   Balle, non me la bevo. Danny, non c’era nessuno. Chi dovevi convincere? –
-   Se uno recita, non può fare un po’ si e un po’ no. Altrimenti si confonde. Non volevo rovinare tutto, una volta arrivati i pirati. –
La sua espressione trasuda scetticismo da ogni poro. Non ci è cascato. Effettivamente era una scusa pessima. Sul momento mi è sembrata la più semplice e immediata.
-   Quindi te ne vai. Parti per qualche giorno. –
Abbiamo cambiato discorso, non stiamo più parlando di me e Kono. Perché stiamo facendo questa conversazione in questa posizione? Non riesco a ragionare in maniera del tutto lucida con lui così vicino. Non è normale. In più sono a torso nudo. Dovrei sentirmi a disagio ma la verità è che, non lo sono più di tanto.
-   Sì, non starò via molto, solo qualche giorno. È un problema per il lavoro? Forse avrei dovuto avvisarti. –
-   Non è questo il problema Danny, puoi prenderti tutte le ferie che vuoi, non ricordo neanche quando è stata l’ultima volta che ci siamo assentati dal lavoro. Ma… -
-   Ma? –
Forse non abbiamo mai parlato di me e Kono. Veniamo interrotti dal mio cellulare che ha cominciato a squillare. Non vorrei fosse un’emergenza.
-   Scusami. –
Steve non muove un muscolo. Devo prendere il telefono nei pantaloni e ho bisogno di alzarmi, quindi si deve spostare.
-   Steve, devo rispondere. –
-   Rispondi. –
-   Steve, ti devi spostare, devo prendere il cellulare nella tasca. –
-   Prendilo. –
-   Finchè mi starai addosso in questo modo la vedo un’impresa piuttosto complicata, a meno che, io non sia improvvisamente diventato un contorsionista. –
-   Ah, si. Scusa. –
Invece di spostarsi del tutto, si sbilancia da una parte, solo per il tempo di permettermi di recuperare l’aggeggio infernale che non smette di suonare. Una volta recuperato si rimette esattamente nella posizione di prima. Sarà comodo stare così per lui? Non capisco perché gli piaccia tanto.
Grace mi sta chiamando. Subito, sento crescere la preoccupazione che sia potuto succedere qualcosa. Dovrebbe essere appena uscita da scuola.
-   Scimmietta, tutto bene? Qualche problema? Che succede? –
Vedo Steve guardarmi preoccupato, prende in giro me per il fatto di essere troppo ansioso ma, quando si tratta di Grace, non sembra che lui sia più tranquillo del sottoscritto.
-   Danno, hai fatto i biglietti per andare dai nonni? –
Subito mi rilasso, va tutto bene, non è successo nulla di grave, è solo elettrizzata dal poter andare nel New Jersey.
-   Non ancora piccolina, io e lo zio Steve abbiamo appena finito di lavorare. –
-   Ciao Zio Steveeeee! –
Perché deve urlare nel telefono?
Steve mi fa dei gesti. Non capisco cosa vuole dirmi. Prende un foglio, una penna e ci scrive sopra, “Io, tu, Grace, oceano, pizza, questa sera”. Ma che brutta scrittura ha? Non ho letto, ho decriptato!
-   Grace sei con la mamma? –
-   Si papi. –
-   Me la passi per favore? –
-   Mammaaaa, papà ti vuole parlare. –
Ora sono definitivamente sordo, devo insegnare a mia figlia di allontanare il cellulare, prima di gridare qualunque cosa. Credo abbia sentito anche Steve perché sta sghignazzando.
-   Danny, ciao, dimmi. –
-   Ciao Rachel, posso venire a prendere Grace tra poco e passare il pomeriggio assieme? La riporto dopo cena e poi la vengo a prendere domani, appena so l’orario del volo. –
-   Va bene, le dico di prepararsi, dove la porti? –
-   A casa di Steve a fare il bagno nell’oceano. Quindi falle mettere un costume e dalle un cambio per dopo, per favore. Mangiamo una pizza. –
-   Domanda stupida, hai ragione. Ok Danny, salutami la tua famiglia. Sono contenta che Grace possa rivederli. Le mancano molto. –
-   A più tardi Rachel. Ciao. –
Steve si sposta per farmi rimettere il telefono al suo posto e, come prima, riprende immediatamente la sua posizione.
-   Mi faceva piacere salutare Grace prima della partenza, ti scoccia passare il pomeriggio assieme? –
Da quando passare del tempo insieme potrebbe infastidirmi?
-   Che sati dicendo? Sai perfettamente che mi fa piacere. –
-   Danny, prima o poi dovremo parlare. –
Eccoci, è arrivato il momento della verità. Io non so ancora cosa dirgli, non ho ancora deciso, solo questa mattina mi sono finalmente reso conto di voler un contatto fisico con lui realmente, non solo nella mia fantasia. Non sono ancora pronto però per parlarne. Ho bisogno di pensarci ancora. Devo ragionare, su quello che potrebbe succedere, sulle implicazioni, non è così semplice.
-   Parlare? Di cosa? –
-   Smettila di fare quello che non sa a cosa mi sto riferendo. Dobbiamo parlare di quello che è successo l’altra sera, gradirei farlo prima della tua fuga in un altro stato. Hai intenzione di continuare a baciare Kono e ignorare me? –
È arrabbiato, lo capisco dal fatto che si è allontanato e dallo sguardo. Sembra ferito. Possibile che l’episodio di questa mattina l’abbia toccato così tanto? Era solo un bacio. Per quello che sa lui, per finta tra l’altro. Un bacio, ragionando mi accorgo che anche il nostro era un quasi-bacio. Ma il nostro non sarebbe stato “solo” un bacio. Che sia geloso? Per un attimo mi sento elettrizzato all’idea che Steve possa essere geloso. Elettrizzato e lusingato.
-   Dobbiamo andare a prendere Grace. –
-   Per quanto continuerai a scappare Danno? Per quanto tempo continuerai a far finta che tra noi non stia succedendo nulla? Lo so, anche tu ti sei accorto che è cambiato qualcosa nel nostro rapporto, anche se vuoi ignorarlo. –
-   Ti sbagli Steve, non sto ignorando nulla. Solo ho bisogno di tempo per pensare. Lucidamente. Anche se non dovrei dirtelo, perché porterà solo ad un ingigantimento pauroso del tuo ego, quando sono insieme a te, non riesco ad essere lucido. Tu… tu… -
-   Io, cosa? –
Torna a sovrastarmi con il suo corpo, non sono altissimo ma non ho un fisico minuto, non dovrei sentirmi così piccolo rispetto a lui, invece, quando mi è vicino in questo modo, è come se accanto avessi un gigante. Mi inchioda nuovamente con lo sguardo. Come volevasi dimostrare, perdo di nuovo la concentrazione. Riesco a pensare solo a quanto vorrei lasciar perdere tutte le mie paure e le conseguenze, e lasciarmi andare a quello che sento.
-   Mi confondi, Super Seal. Con i tuoi sorrisi e le tue provocazioni. Il mio cervello si blocca, probabilmente il mio criceto, quello che fa funzionare la testa è donna. Si spiegherebbero molte cose. L’ammirazione per te e l’infinità di menate che mi faccio continuamente. –
Ed ecco, signore e signori, il sorriso mozzafiato che spunta dal nulla. Sembra parecchio compiaciuto.
-   Torna pure sulla terra maschione e sgonfiati. Non ho detto nulla che tu non sapessi già. Non ci crede più nessuno, da tempo, alla storia che non sai di essere attraente. Quindi smettila di darti tante arie. Rimani pur sempre un uomo delle caverne. –
-   Sai che non mi interessa affascinare gli altri. –
-   Dal sorriso compiaciuto non direi. –
-   Tu non sei gli altri. –
Detto questo esce dal suo ufficio e si gira a richiamarmi.
-   Forza Danny, la nostra scimmietta ci aspetta per un pomeriggio tranquillo di divertimento. In macchina ho una mia maglietta per te. Ultimante sono più le volte che indossi qualcosa di mio che altro. Ti piace usare le mie cose? –
Se ne va dopo avermi fatto l’occhiolino. Effettivamente indossare le sue cose non è poi così male. Anche avere il suo odore addosso non è una tortura, o forse si. Mi sono decisamente bevuto il cervello, sarà forse il caso di darsi una calmata. Per fortuna, potrò disintossicarmi dalla sua presenza per qualche giorno. Non che mi faccia del tutto piacere ma, credo che un breve periodo separati sia necessario, sono assuefatto da lui.
 
Siamo davanti alla super mega villa del perfido Stan, aspettando Grace. Entrambi appoggiati alla Camaro. Finalmente si apre il cancello e la mia bambina ci corre incontro.
-    Danno! Zio Steve! –
-    Ehi Gracie. Come stai piccola? Sei felice di andare dai nonni? –
-    Abbiamo i biglietti Danno? Li hai fatti? –
-    Non ancora, andiamo ora insieme. –
-    Zio Steve vieni anche tu? –
-    A fare i biglietti? Certo, volete lasciarmi per strada? –
-    Nooooo! Nel New Jersey dai nonni! Vieni? Dai, dai, dai! Ti facciamo conoscere tutti e ti portiamo nei posti dove andavamo a giocare io e papà. Ti prego Zio Steve, vieni anche tu! –
Rimango basito per i primi due minuti, non riesco a realizzare la richiesta che mia figlia ha appena fatto. Steve, con noi? Nel New Jersey? Dalla mia famiglia? No, nooo, sarebbe una catastrofe!
Per fortuna avrà sicuramente da lavorare.
-   Non posso venire senza preavviso, un’altra volta, se Danno mi chiederà di aggregarmi. La tua famiglia vorrà stare un po’ con voi, non vi vede da tanto. Quando torni ti prometto che staremo un po’ insieme, così mi racconterai cosa hai fatto, va bene? –
-   Grace, la prossima volta lo chiederemo alla nonna. Non possiamo arrivare da lei senza dirle nulla. –
-   Ma gliel’ho già chiesto io! Non vede l’ora di conoscere lo Zio Steve. –
Un attimo, sicuramente ho capito male. Gliel’ha chiesto lei? Quando? Perché? Mia madre non vede l’ora di conoscerlo? Mi sento male. Se Grace le ha già parlato, non ho scampo. Dovrà venire per forza, sarebbe capace di venirlo a prendere lei di persona e trascinarselo dietro. Ha ragione mio padre, comanda lei. E adesso? Come ne esco?
-    Bimba, magari Danno non vuole, preferisce stare con te. –
-    Non è vero, Danno è felice quando ci sei tu con noi. Se non ci sei, parla sempre di te. La nonna non vede l’ora di conoscerti perché papà, tutte le volte che la sentiamo al telefono le parla solo di te. –
Beata innocenza. La voce della verità. Credo di dover tappare la bocca a mia figlia, le farò sicuramente al più presto un discorsetto sulle cose da “non dire” in presenza di Steve. Poi non è vero che parlo solo di lui. Diciamo che, dato che passiamo tutta la giornata insieme, è normale che sia un argomento abbastanza ampio di conversazione.
-    Ah, è così Danno? Parli sempre di me? Allora, non posso deludere né Grace né la tua famiglia. –
-    Non credo sia una buona idea, la mia famiglia sa essere molto… calorosa e invadente. Ti sentiresti a disagio. Non credo poi il Jersey ti piacerebbe, non c’è l’oceano, non potrai nuotare per ben quattro giorni. Non ci sono gli ananas! A casa mia poi, si mangia Steve, si mangia veramente, non come sei abituato a fare tu. Mia madre fa le migliori lasagne del mondo, per te saranno sicuramente troppo grasse. In più sono sicuro che avrai del lavoro da fare, non possiamo mica abbandonare Chin e Kono da soli? Se ci fossero casi urgenti da risolvere? Mi sentirei terribilmente in colpa a privare la Five-0 del suo capo nel momento del bisogno. Per non parlare di Cath! Vuoi lasciarla senza… beh, hai capito, per più di cinque giorni? Non posso chiederti un sacrificio così grosso Steve. –
-    A sentirti Danny, sembrerebbe che tu stia cercando un milione di scuse per farmi rimanere qui. Potrei quasi pensare che non mi vuoi con te e la tua famiglia. –
-   Ti sbagli! Non ho mai detto una cosa del genere, stavo solo facendo delle considerazioni sensate e oggettive. –
-   Perfetto, per nuotare non è un problema, nel caso volessi smaltire la cucina di tua madre, che sicuramente sarà ottima, andrò a correre. Per l’invadenza, stando con te, mi sono allenato. Il lavoro, è un finto problema, ci meritiamo delle ferie, chiamo subito il Governatore. –
Si avvicina per non farsi sentire da Grace e lo sento che mi sussurra all’orecchio.
-   Per quanto riguarda Cath, non mi importa di quanti giorni rimarrà in astinenza, è una bella donna, può trovare tutte le avventure che vuole. Parlando di me, l’unica cosa che voglio, la avrò a portata di mano, quindi ancora meglio, sarebbe un problema se io rimanessi qui. –
A voce alta, conclude il suo discorso, togliendomi tutte le possibilità di controbattere.
-   Quindi, a meno che io non disturbi te, Grace o la tua famiglia, accetterei molto volentieri, l’invito che mi è stato gentilmente fatto. Che ne dici Gracie? –
-   Siiii! Viene anche lo Zio Steve, viene anche lo Zio Steve. Andiamo a New York! Andiamo a casa! –
Mentre mia figlia balla e grida in mezzo alla strada dalla gioia, Steve si avvicina a me e torna a sussurrarmi nell’orecchio, sento esattamente ciò che temevo di sentire.
-   Chissà se, stando lontano da qui e insieme per qualche giorno, riusciremo finalmente a chiarire un po’ la situazione. -
Sono sotto shock. Stiamo per prendere un aereo per tornare a casa mia. E Steve verrà con noi. Sarà una lunga settimana. Disastri in vista, ne sono certo.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon giorno e buon lunedì a tutti!
Come è andato il vostro weekend, spero bene!
Allora…sorprese? ;)
Steve si è comportato da gentiluomo e non ha assalito Danny, nonostante fossero da soli in ufficio e lui fosse mezzo nudo, povero, chissà che fatica!
Che dire, non ho molti commenti da fare su questo capitolo, credo si siano spiegate alcune cose, finalmente i due protagonisti non stanno più ignorando (non del tutto almeno) la situazione che si è creata tra di loro. Danny dice di aver bisogno di tempo. Pensava di ottenerlo con qualche giorno di lontananza ma…Si parte per New York!!!
Spero di non avervi deluso con questa scelta, non potevo non cogliere un’occasione così ghiotta come quella di far andare Steve nel Jersey!
Insomma, vedremo cosa succederà!
La canzone di inizio capitolo è “Mr Brightside” dei The Killers, come al solito vi lascio qui sotto la traduzione.
 
Traduzione:
“Sto uscendo dalla mia gabbia 
E sto facendo solo bene 
Devo essere giù 
Perché voglio tutto 
Iniziò con un bacio 
Come così finì 
Fu solo un bacio, fu solo un bacio 
Adesso mi sto addormentando 
E lei sta chiamando un taxi 
Mentre lui si sta facendo una fumatina 
E lei sta annoiando 
Ora stanno andando a letto 
E il mio stomaco sta male 
Ed è tutto nella mia testa 
Ma lei sta toccando il suo petto 
Ora, le toglie il vestito 
Ora , lasciatemi andare 
Non posso guardare, mi sta uccidendo 
E prendendo il controllo 
Gelosia, rovesciando i santi dentro il mare 
Nuotando in mezzo a ninnananne ammalate 
Soffocando i tuoi alibi 
Ma è solo il prezzo che pago 
Il destino mi sta chiamando 
Apri i miei occhi ardenti 
Perché sono il Signor Latoluminoso” 
 
Ringrazio tutti quelli che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie di cuore, mi fa veramente un grandissimo piacere.
Grazie a mia sorella che, se non mi ha ucciso questo weekend, è perché mi vuole veramente bene ;)
A venerdì!
Vi auguro una buona settimana!
Un bacione!

 

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Capitolo 17
*** New York We Are Coming ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Yea I'm out that Brooklyn, now I'm down in TriBeCa
right next to Deniro, but I'll be hood forever
I'm the new Sinatra, and... since I made it here
I can make it anywhere, yea, they love me everywhere
I used to cop in Harlem, all of my Dominicano's
right there up on Broadway, pull me back to that McDonald's
Took it to my stashbox, 560 State St.
catch me in the kitchen like a Simmons with them Pastry's
Cruisin' down 8th St., off white Lexus
drivin' so slow, but BK is from Texas
Me, I'm out that Bed-Stuy, home of that boy Biggie
now I live on Billboard and I brought my boys with me
Say whattup to Ty-Ty, still sippin' mai tai's
sittin' courtside, Knicks & Nets give me high five
Nigga I be Spike'd out, I could trip a referee
Tell by my attitude that I'm most defiinitely from....
Newww Yooorrrkkkk, concret jungle where dreams are made of
There's nothin' you can't do
out of Neww Yooorrrrkkk
These streets will make you feel brand new
Big lights will inspire you
Let's hear it for New York, New York,
Catch me at the X with OG at a Yankee game
Shit, I made the Yankee hat more famous then a Yankee can
You should know I bleed blue, but I ain't a Crip though
but I got a gang of niggas walkin' with my clique though
Welcome to the melting pot, corners where we sellin' rock
Afrika Bambataa shit, home of the hip-hop
Yellow cab, gypsy cab, dollar cab, holla back
for foreigners it ain't for, they act like they forgot how to act
8 million stories, out there in it naked
City is a pity, half of y'all won't make it
Me, I got a plug, Special Ed "I Got It Made"
If Jesus payin' Lebron, I'm payin' Dwayne Wade
Three dice cee-lo, three card molly
Labor Day Parade, rest in peace Bob Marley
Statue of Liberty, long live the World Trade
Long live the Kingdome, I'm from the Empire St. that's
Lights is blinding, girls need blinders
so they can step out of bounds quick, the sidelines is
lined with casualties, who sip to life casually
then gradually become worse, don't bite the apple leaf
Caught up in the in-crowd, now you're in style
End of the winter gets cold, en vogue, with your skin out
City of sin, it's a pity on the wind
Good girls gone bad, the city's filled with them
Mami took a bus trip, now she got her bust out
Everybody ride her, just like a bus route
Hail Mary to the city, you're a virgin
And Jesus can't save you, life starts when the church end
Came here for school, graduated to the high life
Ball players, rap stars, addicted to the limelight
MDMA got you feelin' like a champion
The city never sleeps, better slip you an Ambien
One hand in the air for the big city
Street lights, big dreams, all lookin' pretty
No place in the world that could compare
Put your lighters in the air
Everybody say "yeaaaa, yeaaa, yeaaa, yeaaaa"”


 
 
 
 



Danny POV
 
Avrei voluto dormire durante il viaggio, siamo partiti all’alba, fuori il sole non era ancora sorto ma, ho il terrore di addormentarmi vicino a Steve. Non sono sicuro che i sogni per una volta mi lascerebbero in pace, questa volta, potrebbe essere pericoloso, soprattutto perché sono giorni che non facciamo altro che girarci intorno, sto tirando troppo la corda, prima o poi, rischio di spezzarla.
Questa notte si è comportato in modo esemplare. Mi ha stupito.
Abbiamo dormito tutti a casa McGarrett, una volta preso il biglietto abbiamo scoperto che il primo volo disponibile era quello che partiva da Honolulu alle sei del mattino per arrivare a New York, al JFK, intorno alle nove di sera, tra ore di volo e fuso orario non volevo rischiare di perdere troppo tempo.
Ho chiamato Rachel dicendole di prepararmi il trolley di Grace, sarei andato a prenderlo in serata. Prima di cena, infatti, io e la piccola siamo andati a salutare la mamma, mentre Steve preparava la cena.
Eravamo tutti talmente distrutti che siamo crollati sul divano, Grace sdraiata praticamente su di noi. Mi ha svegliato Steve, abbiamo portato la mia bimba in quella che una volta era stata camera del piccolo Super Seal, le abbiamo rimboccato le coperte e ci siamo preparati per le poche ore di sonno che ci separavano dalla partenza.
È stato quando gli ho dato la buona notte prima di prendere le lenzuola e sistemarmi sul divano che lui, senza dire una parola, mi ha fermato afferrandomi per il polso, mi ha portato in camera sua e mi ha fatto sedere da una parte del letto. Eravamo entrambi stravolti, non avevo voglia di ribattere ma non ero convinto di voler rimanere a dormire con lui. Non mi sentivo del tutto a mio agio, pensavo non avrei chiuso occhio avendolo a pochi centimetri di distanza.
-   Danny, giuro, eviterò ogni tipo di contatto, approccio o assalto. Dobbiamo riposare, tra la giornata di oggi e quella che ci aspetta domani, dobbiamo sfruttare le ore di sonno che abbiamo a disposizione. Se andassi sul divano ti rigireresti per un tempo infinito prima di addormentarti,lo so, ti conosco. Il mio letto è comodo e abbastanza grande entrambi. Fermati qui. Per favore. –
Non ho saputo dire di no a quell’espressione stanca e stranamente dolce, come se stesse parlando con Grace invece che con me. Ci siamo addormentati immediatamente, non ricordo nemmeno di aver sognato, mi sono direttamente svegliato al suono della sveglia.
Non riesco ancora a credere che tra poche ore sarò di nuovo insieme alla mia famiglia, sono mesi che tentavo di trovare qualche giorno libero per poterlo fare. Mai avrei pensato che sarei tornato con un ospite. Mi sento come quando ho portato per la prima volta Rachel a conoscere mia madre. Mio padre ero sicuro l’avrebbe adorata. Avevo chiesto a lui, quando sarebbe stato il momento adatto per presentargliela, lui mi ha risposto che l’avrei capito da solo.
Non dovrei essere così agitato, dopotutto, Steve è Steve, siamo colleghi, amici ma niente di più, questo è quello che dovranno sapere tutti. Non sono pronto ad affrontare la situazione quando siamo da soli, figuriamoci se dovesse intervenire la mia famiglia. Cosa dovrei dirgli? “Mamma, papà, so che ho sempre portato a casa delle donne, ne ho sposato una e ci ho fatto una bambina, ma ora i miei gusti sono cambiati. Come per il gelato, prima adoravo solo la crema, ora mi piace anche la nocciola. Vi presento Steve, la mia nocciola?”.
L’unica che potrebbe essere entusiasta della novità sarebbe mia sorella, è talmente fuori di testa che, troverebbe questo cambiamento quantomeno esaltante. È sempre stata una fiera sostenitrice di qualunque cosa fosse contro l’omofobia. Il suo migliore amico è gay, si adorano. Ha sempre combattuto, soprattutto a scuola, perché gli omosessuali riuscissero ad avere gli stessi diritti delle coppie etero. Ancora adesso partecipata a manifestazioni, petizioni, ha sempre fatto tutto ciò che era in suo potere per cambiare le cose. La ammiro molto per questo, combatte per ciò in cui crede.
Mi ha chiamato qualche giorno fa, pensavo fosse un’emergenza, invece, lo scopo era congratularsi con Rachel per la scelta di venire a vivere alle Hawaii, “Danny, finalmente la tua ex moglie ha fatto una scelta sensata nella sua vita: andare a vivere alle Hawaii. Anche nel cinquantesimo stato degli Stati Uniti d’America, sarà presto riconosciuto il matrimonio delle coppie omosessuali. Ne parlavamo cinque minuti fa con Mark. Che ne dici, potrebbero venire lì a sposarsi lui e Nathan?”. Il fatto che fossero le quattro del mattino alle Hawaii non l’ha minimamente turbata, nonostante i dieci minuti di imprecazioni successive da parte del sottoscritto. Mi ha risposto che mi riposerò quando sarà morto, che sono giovane e che invece di dormire, dovrei darmi da fare e divertirmi. A volte mi spaventa, ho una sorella pazza, l’ho sempre saputo e le voglio bene anche per questo.
Comincio ad agitarmi sulla poltrona, sento istantaneamente una mano forte e calda che si posa sul mio polso, seguita subito da una voce profonda che mi sussurra all’orecchio, cosa che mi provoca i brividi lungo tutta la spina dorsale.
-   Calma Danny, siamo quasi arrivati. Cosa ti preoccupa? Non mi sembrava avessi paura di volare. Non ti preoccupare, dovesse mai succedere qualcosa ti salvo io. Sono o no, un supereroe? –
Mi allungo sul sedile per vedere mia figlia che dorme beata con la testa appoggiata al finestrino. Ha voluto lo zio Steve vicino perché quando siamo decollati, voleva che le spiegasse che cosa si vedeva dall’alto. Ho fatto finta di nulla ma ho origliato le spiegazioni, è stato veramente interessante, oltre al fatto che Steve quando parla di argomenti che lo appassionano, ti rapisce. Con la voce che si ritrova potrebbe incantare anche leggendo la lista della spesa ma, in particolare, se sta parlando di qualcosa che conosce molto bene non si smetterebbe mai di starlo ad ascoltare.
-   Steve smettila. –
Lo vedo sgranare gli occhi.
-   Di fare cosa esattamente? –
-   Di sussurrarmi nell’orecchio. –
-   Perché? Non posso urlare, Grace dorme, non voglio svegliarla. –
-   Perché… -
-   Non pensavo di darti così fastidio Danny, eppure sbaglio o nel momento in cui ho iniziato hai trattenuto il respiro? –
Vuole provocarmi, lo so. Mia figlia sta dormendo e tutti gli altri passeggeri sono intenti nelle loro attività ma, siamo in un luogo pubblico, non può comportarsi in questo modo.
-   Non è vero. Te lo sei immaginato, non sono agitato, sto benissimo. Vorrei ricordarti che sto per rivedere la mia famiglia dopo mesi di lontananza, sono emozionato. –
-   Quindi non ti preoccupa minimamente il fatto che ci sarò anche io e staremo insieme per cinque giorni a stretto contatto. –
Se avevo tentato di calmarmi, questa sua ultima affermazione mi fa tornare nel panico.
-   La vuoi smettere si o no? –
-   Ma di fare cosa? Neanche ti avessi sussurrato nell’orecchio cosa stavo pensando veramente! Sei esagerato! –
Sgrano gli occhi e lo sguardo scioccato. In che senso “Neanche ti avessi sussurrato nell’orecchio cosa stavo pensando veramente!”?
-   In che senso? A cosa stavi pensando? –
Ora sembra un bambino in procinto di fare una marachella. Si avvicina maggiormente a me.
-   Non ho mai fatto sesso nel bagno di un aereo, non mi è mai capitato. Chissà quanto sarebbe interessante provare. –
La curiosità uccise il gatto.
-   Steve… -
-   Steve, cosa Danny? –
“Gentili signore e signori, vi informiamo che stiamo per arrivare nell’aeroporto JKF di New York, tra qualche minuto inizieremo le procedure di atterraggio, vi chiediamo cortesemente di tornare ai vostri posti e allacciare le cinture. Spero il viaggio sia stato di vostro gradimento. La temperatura a terra è di venti gradi centigradi. Tutto l’equipaggio di Hawaiian Airlines vi augura un buon soggiorno.”
-   Danno, siamo arrivati? –
-   Si scimmietta, tra mezz’oretta potrai riabbracciare Zia Alice. –
Grace si è svegliata e mi guarda con i suoi occhioni felici. Salvato dall’arrivo e da mia figlia, prima o poi mi sa che mi toccherà fare i conti con la situazione, non posso sperare di essere sempre salvato dal gong.
-   Riprenderemo il discorso Danno. –
-   È una minaccia? –
-   È una promessa. –
 
Per fortuna stando solo qualche giorno, non abbiamo imbarcato i bagagli, avevamo solo quelli a mano. Siamo riusciti infatti, ad uscire in fretta dall’aereoporto. Mi guardo intorno per vedere se riesco a scorgere Alice tra la folla di gente che è sempre presente al JFK. Siamo a New York, trovare un giorno in cui non ci sia gente è come cercare una pizza decente alle Hawaii.
-   Danny, com’è fisicamente tua sorella? Magari se ti aiuto a cercarla, prima che parta l’aereo di ritorno la troviamo. Non capisco perché ti ostini a non volerla chiamare. –
-   Ci ho già provato, sapientone, non risponde. È minuta… -
-   DANIEL! GRACE! –
Mi giro e la vedo, bella come sempre. Siamo tutti belli in famiglia ma la mia sorellina è la più bella di tutti. La vedo agitare le braccia e cominciare a correrci incontro. Mi salta con le braccia al collo e mi stringe in un abbraccio in stile morsa d’acciaio.
-   Alice, non respiro! –
-   Zia Alice! –
-   Nipotina! Come sei cresciuta, vieni qui che ti stritolo. Sei diventata bellissima, in questi giorni sei tutta mia, giri infiniti di shopping, vestiti, scarpe e trucchi. Danny taci! So già cosa stai per dire, Grace sarà rapita dalla sottoscritta, da Lucy o dalla mamma tutte le volte che vorremo, tu non avrai voce in capitolo. Potremo fare e comprare ciò che vogliamo e neanche qui, tu avrai voce in capitolo. Sono stata abbastanza chiara o hai bisogno che ti spieghi meglio il concetto, ti devo fare un disegno? Perfetto, ora, perché non fai qualcosa di utile nella tua vita e mi presenti questo figaccione? Ciao! Piacere, sono Alice, mio fratello non mi aveva detto di avere un schianto per amico. –
-   Piacere Alice, io sono Steve. Ho sentito molto parlare di te. –
-   Non quanto io di te, te lo assicuro. Sei single? –
Gli fa l’occhiolino, mia sorella ha fatto l’occhiolino a Steve. Non ci posso credere. Il ciclone Alice ci ha travolto.
-   Sorellina, non ti sembra di essere un po’ troppo sfacciata? –
-   E a te non sembra di essere un po’ troppo noioso? –
Grace è ancora abbracciata alla zia, Steve la guarda parecchio incuriosito. Dovrò fargli un discorsetto.
-   Zia, andiamo a New York a fare shopping? -

-   Certo! A Newark non c’è nulla, la grande mela ci aspetta! –
-   Alice, dove hai la macchina, non sarebbe il caso di andare? –
-   Certo fratellone, guido io, ovviamente. –
-   Ovviamente, sembra che sia il mio destino, non riuscire mai a guidare. In compagnia di un maniaco del controllo e di mia sorella, sono in minoranza. –
Ci incamminiamo fuori dall’aereoporto. Steve si avvicina e senza farsi sentire mi dice:
-   È simpatica tua sorella, non mi avevi detto che era così bella. –
-   Le sorelle degli amici hanno i baffi ricordatelo molto bene. –
-   A me non sembra per niente, anzi… -
Lascio andare avanti Grace e Alice, mi fermo un attimo e mi giro verso Steve, puntandogli un dito contro il torace.
-   Vedi di comportarti decentemente Super Seal, mia sorella è off-limits, se provi anche solo a fare il piacione con lei, puoi dire addio ai tuoi gioielli di famiglia. Le tue abilità da ninja non ti serviranno a nulla. Intesi? –
-   Che paura detective, ma quelli mi servono. E non con lei. –
-   Hai intenzioni di fare strage di cuori in questi pochi giorni di vacanza? –
Credo mi sia uscito un tono abbastanza risentito, spero non se ne sia accorto. Sono giorni che vuole parlare, vuole chiarire e poi gli basta vedere Alice per sbavare. Non lo trovo un comportamento corretto.
-   Sei geloso per caso? –
-   Mia sorella non si tocca. –
-   Non intendevo di tua sorella, hai paura che possa dedicare troppe attenzioni ad altri? –
-   Ma non dire stupidaggini, sono solo protettivo nei confronti della mia famiglia, dovresti saperlo ormai. –
-   Sarà, a me sembrava di notare del risentimento nel tuo rimprovero. In ogni caso, non ti preoccupare, so perfettamente cosa voglio e come. – 
Detto questo raggiunge Grace che si è fermata per chiamarci. Siamo qui da circa quindici minuti e ho già capito che i disastri sono appena iniziati.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon giorno e buon venerdì a tutti!
Scusate il ritardo nella pubblicazione, questa settimana, sono stata impegnata e quindi ho avuto poco tempo da dedicare alla scrittura, la tesi è una priorità, purtroppo, ho dovuto abbandonare un po’ questi due fantastici uomini per dedicarmi a traduzioni di frasi assurde senza significato.
Detto questo, informazione superflua, torniamo al capitolo.
Capitolo abbastanza di passaggio, non ho molti commenti da fare, a parte il fatto che abbiamo presentato un nuovo personaggio, Zia Alice!
Qui devo fare una precisazione, ho cercato notizie biografiche di Danny Williams su internet e avevo trovato che nella composizione familiare, oltre a Matt figurava una sorella, dai siti che avevo visto io non si sapeva né nome, né età, quindi ho creato il personaggio, immaginando una sorellina minore, a cui ho dato il nome di Alice. Qualche giorno fa, insieme a mia sorella, abbiamo visto, per la prima volta, una puntata della terza stagione, in cui viene presentato il nipote di Danny, che ha circa una ventina d’anni, mandato alle Hawaii dalla sorella di Danny per distoglierlo dai disastri che combinava nel New Jersey. Facendo un po’ di conti, deve per forza esistere una sorella maggiore, quindi, ho deciso di prendermi questa enorme “libertà” di creare una sorella in più. La famiglia Williams ha aggiunto un componente. Mi scuso per questa decisione ma purtroppo non avevo ancora visto la puntata quando ho creato il personaggio di Zia Alice.
Zia Alice ha “rubato” il volto alla bellissima Rachel Bilson, famosa per aver interpretato Summer Roberts in “The OC” e interprete del telefilm “Hart of Dixie”.
Detto questo, la presentazione ufficiale di Steve alla famiglia, sarà nel prossimo capitolo.
La canzone di inizio capitolo è “Empire State of Mind” di Jay Z e Alicia Keys, la traduzione la trovate qui sotto come al solito.
 
Traduzione:
“Si, sono qui a Brooklin
E ora sono giù in Tribeca,
Proprio accanto a De Niro,
Ma sarò sempre un teppista
Sono il nuovo Sinatra,
E dato che sono arrivato fino a qui
Posso arrivare dovunque io voglia
Si, mi adorano dovunque
Ero il capo della banda ad Harlem
Tutti i miei domenicani
Sono qui a Broadway
Mi hanno riportato in quel McDonalds,
Mi hanno portato dove stavo prima:
Stage street n.560
Mi si trovava lì in cucina come uno strambo
Che non aveva nulla di speciale da dire
Attraversando l'8th street
Fuori dalla Lexus bianca
Guidando così piano
Ma BK** è del Texas,
Ora sono a Bedstuy,
Città natale di quel ragazzone Biggie
Ora vivo sulla Billboard
Ed ho portato i miei amici con me
E dico come vaaaa? a Ty Ty, ormeggio ancora a mai tai
Mi siedo a Knicks and Nets e mi fa scommesse
Amico, sono stato tagliato fuori,
Mi capitava di non avere lavoro
Anche il mio carattere fa capire che vengo decisamente da
New York
Giungla di cemento dove
I sogni diventano realtà
Non c’è niente che tu non possa fare
Se sei a New York
Queste strade ti faranno sentire nuovo di zecca
Le grandi luci ti ispireranno
Ascoltiamo New York, New York, New York...

Mi si può trovare a X con OG
Ad una partita degli Yankees
Merda, sono riuscito a rendere più famoso
Il cappellino degli Yankee del loro bastone
Dovresti sapere che ho sangue blu, ma non sono un mafioso
Ma c’è una gang di neri pronta al mio ordine
Benvenuto al melting pot
Negozi all’angolo dove vendiamo rocce
Afrika Bambaataa, merda!
Casa dell' hip hop
Berretto giallo, berretto gitano, taxi, ragazze facili,
Per gli stranieri non va bene
Si comportano come se dimenticassero come ci si comporta
8 milioni di storie, là fuori messe a nudo
Città pietose, metà di queste non sopravvivranno
Io devo rifare la Edizione Speciale di “I got it made”
Se Gesù paga Lebron io pago Dwayne Wade,
3 dadi Cee-lo, 3 carte Marley,
La sfilata della giornata del lavoro, pace a Bob Marley
Statua della libertà, lunga vita alle Torri Gemelle
Lunga vita al regno
Io vengo dall’Empire State
Le luci sono abbaglianti
Le ragazze hanno bisogno di occhiali da sole
Così possono fuoriuscire presto dai ranghi
Le linee di confine sono invisibili con fatalità
Chi beve la vita sorseggiando casualmente,
Chi poi peggiora gradualmente
Non mordere la foglia della mela
Ti ho intravista nella folla
Ora hai stile
Quando l'inverno sta per finire
Sei su Vogue con la pelle scoperta
La città del peccato, è una pena al vento
Le brave ragazze sono diventate cattive, la città nè è piena
Mamma ha fatto un viaggio in autobus ed ora sta con tutto di fuori
Tutti se la fanno, proprio come se fosse una ruota
Saluta Maria appena arrivi, tu sei una vergine
E Gesù non ti può salvare, la vita comincia quando finisce la chiesa
Sono venuto qua per la scuola, e mi sono diplomato in "alta vita"
Giocatori di football, stelle del rap, drogati di luci dello spettacolo
MDMA ti ha fatto sentire come un campione
La città non dorme mai, meglio scivolare in una Ambien
Una mano in aria per la grande città
Lampioni, grandi sogni, tutti sembrano bellissimi
Nessun altro posto può competere
Tutti i vostri accendini in aria!
Tutti dicano "si, si, si, si"!”
 
Detto questo, ringrazio come al solito tutti quelli che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. Grazie Infinite.
Un grazie a mia sorella, che questa settimana mi ha sopportato più del previsto.
Vi auguro uno splendido weekend!
Un bacione a tutti!
G.

 

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Capitolo 18
*** Mom, Dad, May I Introduce You... ***












Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Portami dove mi devi portare
Africa, Asia o nel primo locale
fammi vedere che cosa vuol dire partire davvero
Portami dove non posso arrivare
dove si smette qualsiasi pudore
fammi sentire che cosa vuol dire viaggiare leggeri
Sei sempre così il centro del mondo
il viaggio potente nel cuore del tempo andata e ritorno
Portami ovunque portami al mare
portami dove non serve sognare
chiedemi il cambio solo se devi, sei brava a guidare
e dopo portami oltre che lo sai fare dove sparisce qualsiasi confine
fammi vedere che cosa vuol dire viaggiare col cuore
Sei sempre così il centro del mondo
il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo
sei sempre così il centro del mondo
ti prendi il mio tempo ti prendi il mio spazio ti prendi il mio meglio
Portami dove mi devi portare Venere,Marte o altri locali
fammi vedere che cosa succede a viaggiare davvero
Sei sempre così il centro del mondo
il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo
sei sempre così il centro del mondo
ti prendi il mio tempo ti prendi il mio spazio ti prendi il mio meglio”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Rivedere dopo tutto questo tempo la casa in cui sono cresciuto e che non vedo da molto tempo, troppo, mi fa sempre un effetto strano.
Arriviamo che ormai è buio, la strada del quartiere residenziale dove ho passato anni della mia vita è come sempre illuminata dai lampioni e dalle luci delle abitazioni. Il viaggio in macchina non è stato particolarmente lungo, solitamente ci vuole una mezzoretta se non si trova traffico, con mia sorella molto meno. La sua guida mi terrorizza, quasi quanto quella di Steve.
-   Alice, la prossima volta guido io. Scordati che io ti affidi Grace, andrete in treno, in metro, a piedi o a nuoto se necessario. Ti proibisco di portarla in giro in auto. Ricordati che ho ancora delle conoscenze al distretto. –
-   Che paura fratellone. Anche io ho amici al distretto, direi che sarebbero molto più felici di fare un piacere a me che a te e non solo perché metà di loro mi fa il filo! In ogni caso, guido molto meglio di chiunque altro nella nostra famiglia, ho anche fatto un corso di guida sportiva qualche tempo fa per poter girare in pista. Mi piacerebbe un giorno provare la tua Camaro, sarebbe un’esperienza esaltante. –
-   Scordatelo, giù le mani dalla mia auto, già Steve la maltratta e come sarebbe a dire che metà del distretto ti fa il filo? Me ne vado io e i topi ballano? –
Alice mi ignora deliberatamente.
-   Figaccione, vieni tu a fare un giro con me sulla Camaro? Potremmo fare una gita, magari ci fermiamo anche a fare un picnic. Anche se dicono che i sedili posteriori siano scomodi, sono sicura troveremo una soluzione. –
Guardo mia sorella nello specchietto retrovisore totalmente scioccato. Sono rimasto dietro con Grace, credo non sia stata una buona idea. Nel frattempo loro due ridono a crepapelle scambiandosi battute maliziose.
Alice parcheggia e con Grace entrano in casa, mentre io e Steve prendiamo i nostri bagagli. Comincio ad essere agitato. Seriamente agitato. Forse è meglio fare qualche raccomandazione all’animale che mi accompagna.
-   Comportati bene Super Seal, la mia famiglia è fantastica, quindi sii rispettoso. Niente parolacce, niente comportamenti maleducati. E per l’ennesima volta, giù gli occhi, le mani e qualunque altra parte del tuo corpo da mia sorella. Intesi? –
-   Danno, calmati, mi adoreranno. Ero nella Marina, sono un Seal, sono il capo di una task force voluta direttamente dal governatore delle Hawaii, sono forte fisicamente, sono bello, sono simpatico e adoro Grace. Non ti preoccupare, sono il fidanzatino migliore che potessero desiderare per te. –
Oddio sto per andare in iperventilazione. Respira Danny, respira.
-   Steve non scherziamo, te lo chiedo per favore, sono serio. Cerchiamo di comportarci normalmente, siamo colleghi e amici. Ti prometto che presto parleremo della nostra situazione ma ti prego, non mettermi in imbarazzo davanti alla mia famiglia. Sono mesi che non vedo l’ora di tornare. –
-   Pensi veramente che ti metterei a disagio davanti a loro? Voglio fare bella figura forse più di quanto lo voglia tu. Non preoccuparti, sarò impeccabile. –
Detto questo mi fa segno di fargli strada per entrare, ci stanno aspettando.
-   Steve… -
-   Danny ti fidi di me? –
-   Si, ancora una cosa. Niente racconti del terrore in stile Wo Fat, Yakuza o altro. Non voglio che la mia famiglia stia in pensiero per me più di quanto non lo è già dato il mio lavoro. –
-   Afferrato, che dici, entriamo ora? Ci staranno aspettando. –
Mi sorride. Uno dei suoi bellissimi sorrisi. Speriamo bene. Veniamo interrotti dall’arrivo di Dot che mi salta addosso e comincia ad abbaiare felice, facendomi le feste. Abbandono i bagagli e mi dedico interamente a lei, è talmente tanto entusiasta di vedermi che si fa addirittura la pipì addosso.
-   Ciao bellissima, mi sei mancata, vieni qui che ti gratto le orecchie! –
Scodinzolando si lascia accarezzare, non vede l’ora che qualcuno si dedichi solo e soltanto a lei. Mi inginocchio per terra per poterla coccolare al meglio e le sussurro all’orecchio.
-   Lo vedi quello lì vicino alla porta? Tienilo d’occhio, non è un animale come sembra, sono sicuro che quando sarò distratto ti darà tutte le attenzioni che vuoi ma non farti ingannare dal suo bel sorriso, devi sorvegliarlo, non farlo avvicinare troppo ad Alice, intesi? -
Mi guarda intensamente con i suoi occhioni da cucciolo e mi lecca la faccia come per farmi capire che ha capito.
-   Vedo che ho conosciuto un secondo membro della famiglia Williams. Non mi avevi detto che i tuoi avevano un cane. –
-   Ti ho detto che li adoro, lei si chiama Dot, è la miglior cagnolona dell’universo. Ora andiamo prima che mia madre mandi una squadra di soccorso o peggio Alice a cercarci. –
Entriamo e li trovo tutti in cucina, stanno preparando la cioccolata con i marshmallow. Ci fermiamo sulla soglia e mi incanto a guardare mia figlia che spezzetta le caramelle per poi metterli nelle tazze, mia mamma ai fornelli, papà seduto al suo posto con gli occhiali sul naso mentre legge un libro e Alice che gira impazzita per la cucina come al solito. Mi sono mancati.  
-   Daniel, hai intenzione di entrare e presentarci finalmente il tuo amico? Stare alle Hawaii ti ha fatto dimenticare le buone maniere che ti ho insegnato tesoro? –
-   Ciao Mamma, sei bellissima come al solito. –
-   Non cercare di adularmi, sai che non ha mai funzionato e neanche tuo padre ci è mai riuscito. Quasi mai. –
Vado ad abbracciarla. Quanto mi è mancata! Poi raggiungo mio padre che ci sta osservando da sotto gli occhiali da vista.
-   Papà, hai cambiato occhiali? –
-   Giovanotto, scrivono i libri a caratteri sempre più piccoli che vuoi farci? Non è mica colpa mia. –
Lo abbraccio e finalmente decido di fare gli onori di casa.
-   Mamma, papà, vi presento Steven McGarrett, sicuramente vi ho accennato qualcosa su di lui, giusto un paio di volte quando ci siamo sentiti al telefono. –
-   Si, giusto un paio. Benvenuto in casa nostra Steve, non vedevo l’ora di conoscerti. Per fortuna sono riuscita a convincere quel testone di mio figlio a portarti da noi. –
Mia madre si avvicina e lo abbraccia, la vedo che gli sussurra qualcosa all’orecchio e vedo Steve sorridere.
-   Buona sera Signora Williams, è un piacere essere qui e potervi finalmente conoscere. Danno parla sempre di voi. Grazie per avermi invitato. –
Si avvicina a mio padre e gli stringe la mano.
-   Signor Williams. –
Mio padre gli stringe la mano ma poi lo abbraccia.
-   Figliolo, chiamami James per favore. Sei in famiglia, e in famiglia ci si da del tu e ci si chiama per nome. –
-   Lo farò James e grazie per avermi accolto in casa vostra. –
-   Era ora che mio figlio ci portasse di nuovo qualcuno a casa. In più abbiamo sentito parlare così tanto di te, che non vedevamo l’ora di conoscerti di persona. –
-   Nonna! È pronta la cioccolata? –
-   Certo Tesoro, sedetevi e prendetevi una tazza. Grace mi ha detto che vi hanno dato da mangiare in aereo ma se volete qualcosa, ci metto un minuto a prepararla. Steve, non fare complimenti, altrimenti in questa casa potresti morire di fame, quello è il frigo e lì c’è la dispensa, sentiti libero prendere quello che vuoi e quando vuoi. –
-   Grazie Signora Williams, non si preoccupi per me. –
-   Sono Kate e se mi chiami signora ancora una volta, dandomi del lei, ti lascio nelle grinfie di Alice. –
-   D’accordo Kate. –
Mia sorella si avvicina a lui.
-   Nel caso volessi provare le mie grinfie basta chiedere, non sono necessarie le minacce. -
Guardo malissimo Alice ma soprattutto Steve che sembra divertirsi un mondo a flirtare con lei. Giuro che lo eviro. Ci pensa mia figlia a distogliere l’attenzione di tutti da quei due.
-   Zio Steve, vieni a sederti tra me e papà. –
 
È ora di andare a letto, il viaggio ci ha stancato tantissimo, nonostante la piccola abbia dormito quasi tutto il tempo, si è addormentata con la testa sul tavolo mentre chiacchieravamo tutti insieme.
-   Danny, tesoro, porta la bambina a nanna mentre io faccio fare un  giro della casa a Steve e gli faccio vedere dove mettere la sua roba. –
-   Vengo a darti la buona notte dopo mamma. –
Prendo Grace in braccio e esco dalla cucina. Salgo le scale e mi dirigo verso l’ultima stanza in fondo al corridoio sulla destra, era la camera di Lucy e Alice, subito accanto si trova la vecchia stanza mia e di Matt, vicino alle scale c’è il bagno. La camera dei miei genitori con il loro bagno privato si trova dalla parte opposta rispetto alla zona dedicata a noi. Credo che la scelta fosse dettata dal fatto di poter continuare ad avere un minimo di privacy per loro stessi, nonostante quattro figli in giro per casa. Grace si sveglia e si stropiccia gli occhi sbadigliando.
-   Papà ho sonno. –
-   Lo so scimmietta, ci laviamo i dentini e facciamo la nanna. Vado a prendere lo spazzolino, mettiti il pigiama che ti ha preparato la nonna sul letto. Guarda che bello, domani la ringraziamo per il regalo. –
Sul letto c’è un bellissimo pigiama con i personaggi della Pixar, lei adora il cartone “Monster & Co” e sulla maglia c’è il visino dolce di Boo. Accanto c’è il cuscino fatto a forma di cuore con le braccia che avevano regalato a Grace quando ci siamo trasferiti dall’altra parte del mondo. Gliene avevano regalati due, uno da lasciare qui e uno da portare con se alle Hawaii.
Dopo averle fatto lavare i denti la metto nel letto e le auguro la buona notte.
-   Danno, dov’è la zia Alice? Voglio dare la buona notte anche a lei. –
-   Eccomi bambolina, in questi giorni faremo la nanna assieme. Rimango a dormire qui anche io. Domani andremo a fare shopping tutto il giorno! –
-   Notte zia, notte Danno. Dai un bacino allo zio Steve. –
Ormai è diventata un abitudine quella di delegare me ai baci? Usciamo dalla camera e spegniamo la luce.
-   Come mai rimani qui? Alice ti avverto, Steve è off.limits ha… Ha una situazione sentimentale a casa complicata. Ti farebbe solo stare male, sono solo preoccupato per te. –
-   Quando mai, non sono più una bambina Daniel. Andiamo a vedere se il tuo ospite si è sistemato in mansarda. Casa mia questa settimana è come dire… inagibile. Magari il bacino da parte di Grace posso darglielo io, mi offro volontaria per questo ingrato compito. –
-   Non ci pensare nemmeno. –
Saliamo in mansarda dove mia mamma ha accompagnato Steve. Bussiamo alla porta e ci viene ad aprire in tuta. Colpo basso, bassissimo, direi esattamente e letteralmente sotto la cintura. La tuta, perché la tuta? Poi quella tuta? L’avevo vista quando l’ha messa in valigia e speravo di non vedergliela indossata. Avrei dovuto impedirgli di portarla. Credo di essere in astinenza da troppo tempo, i miei pensieri sono sintonizzati sul canale “porno.Steve” da giorni.
-   Ti sei sistemato, hai bisogno di qualcosa? –
-   È tutto perfetto Danny, sei sicuro che non vuoi stare tu qui in mansarda? Io posso dormire anche sul divano, non c’è problema. –
-   Siamo sicuri, in casa posto ce n’è, in più qui, puoi avere la tua privacy, senza che qualcuno venga a ficcanasare. C’è una sola regola in questa casa: non ti voglio vedere con i pantaloni cargo. –
-   Lo sa anche lei? –
Mi guarda sbalordito e io faccio finta di nulla. Decide quindi di rivolgersi direttamente ad Alice.
-   Come sai dell’esistenza dei pantaloni cargo? Danno, perché ce l’hai tanto con quel capo di abbigliamento, non capisco. Ti lamenti che ti rimprovero per la cravatta ma tu non sei da meno. Perché hai parlato con la tua famiglia di come mi vesto? –
Non riesco a capire se è sconvolto in modo positivo o negativo da questa rivelazione. È capitato che io abbia accennato di questo argomento alla mia famiglia. Non ci trovo nulla di male.
-   Si e allora? Tu critichi sempre i miei vestiti e io non posso parlare dei tuoi? Due pesi due misure? Non ci sto. –
-   Ne abbiamo già discusso più volte, io devo essere comodo e la moda non mi interessa, lo sai. –
-   Si lo so e si vede anche, non ti preoccupare, che ti vesti a caso al mattino lo urlano i tuoi abbinamenti. –
-   Eppure mi sembrava che i jeans e la maglietta dell’altro giorno ti fossero piaciuti. –
Ammicca, sta ammiccando il disgraziato.
-   Cosa c’entra? Era un discorso diverso… -
-   Ehi, ehi, non so se ve ne siete accorti ma nella stanza sono presente anche io. Vi dicono mai che sembrate una coppia sposata da anni? –
Questa volta rispondiamo in coro.
-   No! –
-   Che vuol dire si. Fantastico, il prossimo passo sarà che finirete le vostre frasi a vicenda. In ogni caso dicevo, unica regola, non voglio vederli. Ora, fai un bel giro su te stesso che finalmente senza occhi innocenti e indiscreti attorno, posso ammirarti come si deve. Su, su, non ho tutta la notte. Lato a e lato b. –
-   Alice, fila a dormire. Ti sembra il modo? –
-   Va bene, fratello noioso, per oggi io e il tuo amico abbiamo fatto abbastanza conoscenza, posso ritenermi soddisfatta, ma domani è un altro giorno. Buona notte, non fate casino e mi raccomando fate i bravi. –
Detto questo fa la sua uscita di scena. Più cresce  e più diventa sfacciata.
-   Mi spiace per mia sorella Steve, è fatta così, è una forza della natura, in tutti i sensi. Fa tanto rumore ma in realtà è buona come il pane e non farebbe male ad una mosca. È tutta scena. –
-   Danno, tua sorella è fantastica. Mi ricorda qualcuno. -
-   Non so se offendermi o prenderlo come un complimento. –
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto in cui entrambi ci guardiamo attorno. È Steve a rompere il silenzio per primo.
-   Sei felice di essere qui? –
-   Non sai quanto. –
-   Andiamo a dormire? Non mi hai fatto chiudere occhio in aereo e questa notte ti sei appropriato anche della mia parte del letto. –
-   Io? Io non ti ho fatto chiudere occhio? Non è assolutamente vero, forse ho superato il confine del mio lato, ma solo perché non sono più abituato a dormire in compagnia. –
-   Ci dovremo lavorare e comunque si, continuavi ad agitarti. Non sei stato tranquillo un secondo. Domani quando saremo entrambi più riposati, mi spiegherai anche che cosa ti agitava tanto. –
-   Mh. –
-   Buona notte Danno. –
-   Buona notte Steve. –
Ci lanciamo un ultimo sguardo e mi giro per uscire ed andare in camera mia.
-   Ah, Danny. –
-   Si? –
-   Grazie di avermi invitato qui con la tua famiglia. È molto importante per me. –
Non rispondo ma gli faccio un cenno con la mano accompagnato da un sorriso. Direi che è veramente ora di andare a letto.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon lunedì a tutti! :)
Scusate il ritardo nella pubblicazione del capitolo ma ero in trasferta questa mattina, quindi non ho potuto. Oltretutto avrei voluto pubblicare ieri per poter fare un regalo a mia sorella che compiva gli anni ma non ci sono riuscita, sono una pessima sorella ;)
Chiedo scusa anche per il ritardo nella risposta alle recensione e per la fretta di oggi ma sono stati dieci giorni impegnatissimi.
In ogni caso, ce l’ho fatta!
Eccoci qui con la presentazione della famiglia Williams, precisazioni doverose, i volti e i nomi dei componenti.
Le uniche notizie certe che ho derivano dal telefilm o dagli spoiler futuri, quindi: il padre non viene mai nominato, quindi ho inventato io nome e volto, James Williams il cui volto è stato rubato a Jeff Bridges, avevo pensato a Tom Selleck ma guardando attentamente l’altezza dell’attore, ho pensato fosse leggermente poco realistico; la madre sarà un personaggio che sarà presente in un prossimo episodio di H50, ho tentato di capire il nome del personaggio ma non ci sono riuscita, quindi, anche qui ho lavorato di poca fantasia e vi presento Kate Williams, il volto è stato scelto dalla CBS quindi, mi sono attenuta alla scelta di Melanie Griffith. Le uniche altre informazioni riguardano un nipote, comparso in una puntata del telefilm che presumo essere figlio della sorella maggiore di Danny, non so null’altro. La sorella maggiore di Danny per me sarà Lucy Williams interpretata dall’attrice Sasha Alexander che forse vi ricorderete nel ruolo della sorella maggiore di Pacey in Dawson’s Creek.
In ordine di età subito dopo abbiano Danno, successivamente Matt Williams conosciuto nel telefilm e per ultima, la figlia minore, Alice Williams, che vi ho presentato nel capitolo precedente. A concludere il quadretto familiare abbiamo Dot, la bellissima cagnolona di Scott Caan, un omaggio all’attore, come quello fatto ad Alex in un capitolo precedente, per questo ho deciso di non cambiare nome al cane, perché ho introdotto la presenza di Dot per il rapporto con l’attore.
Detto questo, capitolo abbastanza di passaggio, non ci sono grandi avvenimenti, il prossimo sarà dal punto di vista di Steve e forse la situazione comincerà a smuoversi.
La canzone di inizio capitolo, questa volta italiana, è “Il Centro del Mondo” di Luciano Ligabue.
Ringrazio tantissimo tutti quelli che leggono, che recensiscono e che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Un grazie a mia sorella che immagino per almeno un mese avrà bisogno di una disintossicazione da me! Grazie per la settimana appena passata! Ancora auguri, anche se non sono riuscita a pubblicare ieri sera! Ti voglio bene! <3
Un bacione a tutti e a venerdì!
G.
 

 

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Capitolo 19
*** Run Babe Run ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Lately, I’ve been, I’ve been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
But baby, I’ve been, I’ve been praying hard,
Said, no more counting dollars
We’ll be counting stars, yeah we’ll be counting stars

I see this life like a swinging vine
Swing my heart across the line
And my face is flashing signs
Seek it out and you shall find
Old, but I’m not that old
Young, but I’m not that bold
I don’t think the world is sold
I’m just doing what we’re told
I feel something so right
Doing the wrong thing
I feel something so wrong
Doing the right thing
I could lie, coudn’t I, could lie
I feel the love and I feel it burn
Down this river, every turn
Hope is a four-letter word
Make that money, watch it burn
Old, but I’m not that old
Young, but I’m not that bold
I don’t think the world is sold
I’m just doing what we’re told
I feel something so wrong
Doing the right thing
I could lie, could lie, could lie
Everything that drowns me makes me wanna fly”
 
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
Finalmente una notte di riposo. Per varie ragioni nelle scorse non ho chiuso occhio. Sabato per il bacio mancato, quella successiva per l’agitazione dovuta al comportamento di Danny e al caso che dovevamo risolvere. Ieri qualcuno ha invaso il mio spazio vitale nel letto, non che io mi stessi lamentando, anzi, avessi potuto comportarmi come volevo, subito dopo sono sicuro avrei dormito come un bambino ma, nella stanza accanto c’era Grace e Danny non sarebbe comunque stato d’accordo. Mi sono reso conto troppo tardi che chiedergli di dormire nel mio letto sarebbe stato un grave errore. Averlo a così pochi centimetri da me mi è piaciuto più di quanto pensassi, sono sicuro che quando torneremo a casa, stare in quel letto vuoto sarà ancora più complicato del solito.
Quando siamo scesi dall’aereo ero agitatissimo, voglio veramente fare buona impressione sui genitori di Danny. Loro sono importanti per lui, ho la certezza del fatto che la loro opinione sia fondamentale, ho bisogno di piacergli. Non sono affatto certo di potergli andare a genio, il discorso d’incoraggiamento che gli ho fatto ieri sera prima di entrare in casa era più per me che per lui.
Non so come mai ho tutta questa paura di fallire.
L’incontro con Alice, mi ha distratto e quindi dato il tempo di calmarmi. È una forza della natura, non ha fatto altro che stuzzicare me o Danny per tutto il tempo, facendogli saltare i nervi. Mi sono divertito un mondo a torturarlo.
La sua famiglia è fantastica, quando ho varcato la soglia della cucina sono stato accolto da un senso di benessere immediato, dovuto all’affetto e all’amore che circonda queste persone.
Ridacchio pensando a quando sono rimasto da solo con Kate, devo stare attento, penso la sappia particolarmente lunga.
-   Danno eh? Mio figlio ti permette di chiamarlo Danno? –
-   In realtà Kate, non me lo permette, tutte le volte che lo faccio comincia uno dei suoi interminabili rimproveri. Penso, ora, ci si sia solo abituato ma potesse convincermi ad evitare di chiamarlo così lo farebbe. –
-   Bugia, e lo sai anche tu. Se Daniel te lo permette è perché ti vuole bene e sei importante per lui. Solo Grace ha il permesso di chiamarlo Danno, nessuno di noi in famiglia può farlo. Sai perfettamente che è buono come il pane, ma se non vuole che si faccia una cosa, trova il modo di farsi rispettare. Ora è troppo tardi per affrontare determinati discorsi ma sappi che non ti farò ripartire prima di aver fatto una bella chiacchierata. –
-   Si, signora. –
Mettendosi a ridere mi ha fatto l’occhiolino, mi ha dato il bacio della buona notte come se fossi suo figlio e mi ha lasciato in mansarda a bocca aperta.
Ieri ho chiesto se fosse possibile andare a correre prima di colazione, non vorrei creare disturbo o svegliare qualcuno, mi sembrava giusto domandare. Ho bisogno di muovermi. Ho messo la sveglia presto e sono pronto per andare. Mi sto allacciando le scarpe quando sento bussare alla porta. Guardo la radiosveglia sul comodino. Sono le sei e mezza del mattino. Chi può essere a quest’ora? Sarà Danny che sa che sto per andare a correre e vorrà assicurarsi che non svegli l’intero quartiere.
-   Arrivo. Danny che ci fai già in piedi? –
Nel frattempo apro la porta e rimango leggermente sorpreso. Davanti mi trovo Alice in perfetta uniforme da corsa.
-   Aspettavi mio fratello? Non lo sai che è un dormiglione nonché il Williams più pigro in questa casa? Immaginavo fossi un tipo da corsa mattutina, ti va di unirti a me? Cavolo, in dodici ore ti ho visto indossare tre tipi di pantaloni diversi, jeans, tuta e calzoncini da ginnastica. Se quando sei vestito questo è il risultato non oso immaginare nudo, fai venire un infarto a tutte le donne che ti porti a letto? Qualcuna è mai sopravvissuta fino al dunque? –
-   Buon giorno Alice! Mi aggiunto volentieri alla tua corsetta. Certo che la parlantina dev’essere una caratteristica di famiglia. –
-   Non sai quanto. Se vuoi fare un altro tipo di attività fisica, prego, sentiti libero di proporre qualunque cosa, sono aperta a tutte le possibilità. –
-   Grazie, penso che la corsa andrà benissimo. –
Non si preoccupa minimamente di mettere dei filtri a quello che le passa per la mente. Esattamente come non si trattiene dallo squadrarmi senza ritegno. Devo dire che sono molto lusingato da tutte queste attenzioni ma non devo incoraggiare nulla, primo, perché Danny mi evirerebbe in un nanosecondo, secondo, perché non è lei il Williams che mi interessa.
 
Stiamo correndo da circa una ventina di minuti, Alice è dietro di me, anche se non credo il problema sia che vado troppo veloce, vedo che si sta trattenendo.
-   Alice, mi stai fissando il sedere da quando siamo partiti, non l’hai ancora imparato a memoria? Non è ora di adattare la tua corsa ad un ritmo simile al mio? So che ce la puoi fare, ti stai trattenendo solo per ammirare il panorama. –
-   Ma allora la lingua non te l’hanno mangiata, sai usarla anche tu. –
-   Non ti sembra un battuta da inizio flirt un po’ scontata, ma soprattutto maschile? Una bella signorina come te non dovrebbe essere un po’ più delicata? –
Scoppia a ridere. Per fortuna non si è offesa, temevo di aver un po’ esagerato, dopotutto non c’è tutta questa confidenza, ci conosciamo solo da qualche ora.
-   Che delusione che sei, mi hai stroncato il divertimento sul nascere, ero molto curiosa di conoscere la tua risposta. Sono cresciuta con due fratelli maschi, in mezzo agli amici del distretto di Danny, se mi sentissi imprecare impallidiresti anche tu che sei stato nella Marina, non sono un fiore delicato. In più preferisco essere diretta. Non sono una gatta morta, anzi le odio. Sono me stessa, pregi e difetti. Non mi piace strusciarmi sugli uomini, se penso che tu abbia un bel sedere te lo dico senza problemi. Il tuo non è male, preferisco il lato a per il momento, anche se, per dare un giudizio completo ed esaustivo dovrei vederti nudo. -
-   Non so se essere sconvolto o lusingato dai tuoi commenti. –
-   Non fare il finto modesto, sai perfettamente di essere un bel bocconcino. Chissà quante donne avrai fatto cadere ai tuoi piedi. –
-   Meno di quelle che immagini. Non ho mai avuto molto tempo per le relazioni, fino a tre anni fa ero ancora in servizio attivo. –
-    Facciamo che ti credo, in ogni caso, parlando di cose serie. Dimmi un po’, cosa siete tu e mio fratello? –
Mi irrigidisco subito. Non so dove voglia andare a parare ma se l’intuito è un’altra caratteristica di famiglia devo stare molto attento.
-    Siamo colleghi e amici. Ci frequentiamo spesso anche al di fuori del lavoro perché adoro stare con Grace. –
-    Questa è la versione ufficiale e censurata, io voglio la versione integrale meglio se condita con qualche racconto sconcio. Te lo richiedo, cosa c’è tra te e mio fratello? –
-    Non capisco di cosa tu stia parlando. –
-    Non mi freghi Steve, so che c’è qualcosa che bolle in pentola, si vede lontano un miglio come vi guardate e come interagite quando siete vicini. Per quale motivo credi che Danny rischi di farsi esplodere le coronarie tutte le volte che flirto con te? Ho già avuto ragazzi in passato davanti a lui, è sempre stato protettivo nei miei confronti ma non si è mai comportato come fa ora. Se  non vuoi parlane mi sta bene, ma non fingere di non sapere a cosa mi riferisco. Tranquillo, questa conversazione rimarrà tra noi due, Daniel è terrorizzato, non ho intenzione di parlare con lui, non è ancora il momento. Sappi che se avrai bisogno di qualche consiglio puoi venire da me. –
Ha capito tutto, avevo ragione a pensare di dover stare attento, è così evidente l’attrazione che c’è tra di noi? Mentre parlavamo ci siamo fermati e ora Alice mi sta fissando.
-   So a cosa stai pensando, stai tranquillo, non è così evidente, sono io che ho un sesto senso per queste cose. Io però starei attento alla mamma, ho preso tutto da lei. –
-   Perché se hai capito tutto continui a flirtare con me? –
-   Uomini, non capite veramente nulla. Forza bel fustacchione, andiamo, ti stai riposando troppo, è perché sei troppo vecchio? A chi arriva prima a casa? Penso ti farò mangiare la polvere! –
-   Ti piacerebbe! –
Ripartiamo entrambi facendo a gare a chi arriva prima.
 
 Arriviamo davanti a casa insieme. Alla fine non ha vinto nessuno dei due, anche se devo dire che Alice è veramente veloce e in forma. Facciamo un po’ di stretching in cortile e recuperiamo le bottigliette d’acqua che avevamo lasciato fuori.
-   Alice! Ciao! Che ci fai qui e soprattutto a quest’ora? È tantissimo che non ci incrociamo, che fine hai fatto? –
-   Tyler! Quanto tempo che non ti vedo! Non fossi così sudata verrei ad abbracciarti! Come stai? –
Vedo un ragazzo più o meno mio coetaneo andarle incontro. Alto, bruno, nel complesso un bell’uomo. Sicuramente all’altezza di una bella ragazza come Alice. Sembrano conoscersi da tanto e da come lui la guarda sembra affascinato da lei, sarà una sua vecchia fiamma? Andrò a farmi la doccia in modo da lasciarli da soli. Decido di interrompere le loro chiacchiere per dirle che torno in casa.
-   Ehi Alice, scusate se vi interrompo, vado a farmi la doccia, ci vediamo dentro. –
-   Che maleducata non vi ho neanche presentato. –
Vedo brillarle gli occhi mentre pronuncia questa frase ma non mi fermo ad analizzare i suoi comportamenti.
-   Tyler, lui è Steve, un amico e collega di Danny, è venuto a trovarci qualche giorno insieme a lui. Ora che ci penso perché non ti fermi a fare colazione? Alla mamma farebbe piacere che ti unissi a noi, sai che è sempre stata segretamente innamorata di te. –
Tyler scoppia a ridere, subito dopo mi stringe la mano.
-   Ciao Steve, piacere di conoscerti, accetto l’invito molto volentieri, mi mancano le colazioni di Kate, un tempo potevo gustarle più spesso. –
-   Piacere mio, scusami sono sudato, allora io vado a darmi una lavata, vi raggiungo in cucina, ci metto un attimo. –
-   Si, ci vediamo dentro. –
 
Sotto la doccia mi prendo qualche minuto per rilassarmi. Ho notato un guizzo nello sguardo di quel Tyler quando Alice mi ha presentato, se era una sua vecchia fiamma non vorrei avesse pensato che tra noi ci fosse qualcosa.
Quando sono andato via magari lei gli ha spiegato esattamente la situazione, sembrava parecchio in confidenza con la famiglia, si saranno frequentati per un bel po’ di tempo, magari erano anche buoni amici, anche se lui mi sembra troppo grande.
Chissà se Danny si è svegliato. Quando sono tornato su avrei voluto passare a controllare ma non ero sicuro di quale fosse la camera.
Mi è venuto un certo appetito dopo la corsa. Chiudo l’acqua e vado verso la valigia per decidere l’abbigliamento di oggi. Considerato i commenti di ieri prendo subito il primo paio di jeans che mi capita sottomano. Li avevo comprati una domenica pomeriggio insieme a Danny, non ricordo come mai ci eravamo trovati a fare shopping io e lui. Mi ero divertito tantissimo a constatare quando nella scelta degli abiti sia peggio di una donna, ipercritico e superindeciso.
Abbino i jeans con una semplice t.shirt bianca. Non credo oggi avrà da ridire, anzi. L’idea che a Danny possa salire la pressione sanguigna per come sono vestito mi regala una strana sensazione di compiacimento. Non mi è mai interessato particolarmente sapere se il mio abbigliamento veniva apprezzato o meno, il fatto che invece, lui mi possa trovare sexy a seconda di quello che indosso mi esalta.
Sento nuovamente bussare alla porta, questa volta sarà sicuramente Danny.
-   Avanti! –
-   Zio Steve! –
Dalla porta spunta il visino dolce e sorridente di Grace.
-   Ehi Gracie! Buon giorno, dormito bene? –
-   Si e tu? –
-   Come un ghiro! –
-   La nonna mi ha detto di dirti che la colazione è pronta, andiamo? –
-   Certo piccola sono pronta. Ma non ti stai dimenticando qualcosa? –
Grace mi guarda perplessa, allora io per farle capire a cosa mi riferisco, mi picchietto la guancia con un dito. Lei capisce e sorridendo si avvicina per darmi un bacino dove prima ho puntato il dito.
Subito dopo vedo entrare dalla porta Dot, annusa ovunque e poi si avvicina scodinzolando a noi.
-   Dot, vieni a dare anche tu a dare un bacino allo Zio Steve! –
-   Buongiorno Dot, vieni che ti coccolo un po’ anche io, ieri il tuo padrone ti ha monopolizzato tutta la sera. –
Si avvicina e si siede in attesa davanti a me scodinzolando. Mi inginocchio per terra e comincio a grattarla dietro alle orecchie, ad un certo punto si allunga con il muso e cogliendomi di sorpresa mi lecca la faccia. Sia io che Grace scoppiamo a ridere.
-   Grazie Dot ma la faccia me l’ero già lavata questa mattina. –
Mi alzo dal pavimento e mi dirigo verso il bagno.
-   Grace, mi lavo le mani, aspettami un secondo così scendiamo insieme. –
Arriviamo al piano di sotto cinque minuti dopo, nel tragitto Grace mi ha raccontato che ieri Alice le ha promesso di portarla a fare shopping a New York, mangeranno fuori anche a pranzo e ci rivedremo questa sera. Io non so cosa faremo esattamente oggi.
Incontriamo in sala il padre di Danny.
-   Buon giorno James. –
-   Ciao Steve, ti sei sistemato bene in mansarda? Hai bisogno di qualcosa? –
-   Grazie è tutto perfetto. Siete molto gentili. –
-   Basta ringraziamenti sei di famiglia. Ho visto che tu e mia figlia siete andati a correre questa mattina, ti alleni tutti i giorni? –
-   Si, solitamente corro o nuoto prima di andare al lavoro. Nel tempo libero faccio surf. Mi piace tenermi in forma e devo essere sempre allenato per il mestiere che faccio. –
-   Fai bene figliolo, anche io quando posso cerco di non perdere l’allenamento. Il più pigro in famiglia è sempre stato Danny, nonostante giocasse a baseball. Cerca di trascinarlo con te a fare un po’ di sport ogni tanto. –
-   Ci provo, io e Grace siamo riusciti a convincerlo ad imparare a fare surf visto che si rifiuta di nuotare. –
-   Sai nonno che ci insegna Kono? È diventato bravo, anche se ruba le onde agli altri, vero Zio Steve? –
Ridiamo tutti. Ogni volta che andiamo a fare surf, rischiamo qualche lite con gli altri surfisti. Danny si rifiuta di imparare le regole base. Prima o poi scoppierà una rissa.
Dalla cucina Kate ci chiama per metterci a tavola, sento delle voci provenire dall’interno della stanza. Mi volto verso Grace per chiederle dove è finito suo padre.
-   Danno è già in cucina a mangiare secondo te? –
Le faccio l’occhiolino e lei annuisce.
Ci avviamo tutti in cucina e troviamo Tyler seduto tra Kate e Danny e Alice che li guarda da lontano appoggiata ad uno dei pensili, appena entro io focalizza l’attenzione su di me. Ha l’aria di star aspettando lo spettacolo migliore della sua vita, chissà perchè. Danny sta parlando con Tyler e gli tiene una mano sulla spalla, sembrano conoscersi molto bene, sembra che ci sia quasi intimità tra di loro, non sarà che… pensavo la giornata fosse cominciata alla grande e invece mi rendo conto che peggio di così non poteva andare.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon venerdì a tutti!
Questa volta dovrei essere stata puntuale! :)
Primo giorno in casa Williams, Alice il peperino di casa porta Steve a fare un corsetta, cogliendo l’occasione per importunarlo un po’ ma soprattutto per parlargli. Avrà capito tutto?
Steve credo che a questo sia un po’ spaventato dalle doti investigative delle donne della famiglia Williams. Anche Mamma Williams ha capito qualcosa dal fatto che Danny per Steve sia “Danno”, esattamente come per Grace.
Il rating della storia è arancione perché non credo ci saranno scene di sesso esplicito (ce ne saranno ma accennate), violenza o linguaggio particolarmente forte, quindi come dice il regolamento di efp il rating arancione dovrebbe bastare. Nel caso, qualcuno pensi che il livello delle battute, delle insinuazioni o degli ammiccamenti sia troppo alto per il rating arancione, segnalatemelo per favore, lo alzerò a rosso.
Non ho molto da dire su questo capitolo, Steve credo sia agitato quanto Danny ma lo maschera meglio, saranno le doti da Super Seal o il fatto di non essere isterico come il partner.
Signore e Signori a questo punto, permettetemi di presentarvi Tyler, per gli “Amici” Ty.
Il suo volto e il suo ruolo lo scoprirete nel prossimo capitolo, immagino che abbiate già delle supposizioni. La volta scorsa mi sono dimenticata di chiedervi se vi piacciono i volti che ho scelto per la famiglia, se vi sembrano appropriati.
La canzone di inizio capitolo è “Counting Stars” degli OneRepublic, in questi giorni ascoltando questa canzone sono sempre *.*, spero piaccia anche a voi. Come al solito vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“Ultimamente, io ho, ho perso sonno
Sognando le cose che avremmo potuto essere
Ma baby, io ho, ho pregato tanto
Ho detto non contiamo più i dollari
Noi conteremo le stelle, si noi conteremo le stelle
Vedo questa vita come una vite oscillante
Che ruota il mio cuore su tutta la linea
Nel mio viso lampeggiano segni
Cercate fuori e si lo troverete
Oh, ma io non sono così vecchio
Giovanotto, ma non sono così audace
Non credo che il mondo sia venduto
Sto solo facendo ciò che ci è stato detto
Sento qualcosa di così giusto
Facendo la cosa sbagliata
Sento qualcosa di così sbagliato
Facendo la cosa giusta
Non potrei mentire, non potrei mentire, non potrei mentire
Quello che mi uccide mi fa vivere
Sento il tuo amore e lo sento bruciare
Giù lungo questo fiume, ad ogni svolta
La speranza è una parola di quattro lettere
Fai quei soldi, guardali bruciare
Oh, ma io non sono così vecchio
Giovanotto, ma non sono così audace
Non credo che il mondo sia venduto
Sto solo facendo ciò che ci è stato detto
Sento qualcosa di così sbagliato
Facendo la cosa giusta
Non potrei mentire, non potrei mentire, non potrei mentire
Ogni cosa che mi soffoca mi invogli a volare”
 
Per quanto riguarda le immagini del capitolo, sono sempre prese da google immagini, le uniche fonti a cui sono riuscita a risalire sono: celebtights.com/tag/tights” per l’immagine di Rachel Bilson mentre, l’immagine di Alex O’Loughlin è presa dal servizio fotografico per Men’s Fitness di qualche anno fa.
Passiamo ora ai ringraziamenti.
Ringrazio di cuore tutti quelli che leggono, che mi lasciano i loro commenti, tutte le volte che ne vedo sprizzo gratitudine da tutti i pori, non avete idea di che piacere mi faccia poter interagire con chi legge, sono curiosa come una scimmia, quindi tutte le volte che mi lasciate un commento mi riempite di gioia. Ringrazio tantissimo chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. Spero che la storia continui a piacervi e di non deludervi.
Un grazia a mia sorella che mi ispira il personaggio della Zia Alice e che mi sopporta sempre, sappi che se pomeriggio soffrirò come temo dovrai consolarmi.
Un bacione a tutti!
Vi auguro uno splendido weekend!
A Lunedi!
G.

 

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Capitolo 20
*** Best Friend, What else? ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Hey hey, you you, I don't like your girlfriend
No way, no way, I think you need a new one
Hey hey, you you, I could be your girlfriend

Hey hey, you you, I know that you like me
No way, no way, you know it's not a secret
Hey hey, you you, I want to be your girlfriend

You're so fine, I want you mine, you're so delicious
I think about you all the time, you're so addictive
Don't you know what I can do to make you feel alright?

Don't pretend, I think you know I'm damn precious
And hell yeah I'm the mother fucking princess
I can tell you like me too and you know I'm right

She's like so whatever
You can do so much better
I think we should get together now
And that's what everyone's talking about

I can see the way, I see the way you look at me
And even when you look away I know you think of me
I know you talk about me all the time again and again

So come over here and tell me what I wanna hear
Better yet, make your girlfriend disappear
I don't wanna hear you say her name ever again

Cause she's like so whatever
And you can do so much better
I think we should get together now
And that's what everyone's talking about

In a second you'll be wrapped around my finger
'Cause I can, cause I can do it better
There's no other, so when's it gonna sink in?
She's so stupid, what the hell were you thinking?

In a second you'll be wrapped around my finger
'Cause I can, cause I can do it better
There's no other, so when's it gonna sink in?
She's so stupid, what the hell were you thinking?”




 
 
 
 
Danny POV
 
Risvegliarmi nel letto in cui dormivo da adolescente con gli stessi problemi di allora mi causa una sensazione stranissima di dejavù, con la differenza che allora era la capo cheerleader a provocare questo tipo reazioni e, sicuramente, non si trovava nel letto della mia mansarda.
Il pensiero successivo che mi passa per la testa è: in che casino di proporzioni cosmiche mi sono cacciato.
Portare Steve a conoscere la mia famiglia, devo essere ammattito. Probabilmente anche peggio,  perché avrei voglia di alzarmi, infilarmi di nascosto in mansarda semplicemente per andare a controllare che sia ancora qui. Come se nella notte potesse essere scappato, geniale Danny, geniale, dove vuoi che sia andato?
Mi calmo, tentando di pensare alle cose più brutte che mi vengono in mente per tentare di riportare la situazione almeno a livelli di decenza e mi alzo, mi infilo la tuta pescata dall’armadio, ho sempre lasciato qualche vestito in più qui, nel caso mi fossi fermato a dormire, e cerco di sgattaiolare al piano di sopra tentando di fare il meno rumore possibile. Devo solo passare il corridoio e poi è fatta.
-   Daniel Williams, stai sgusciando fuori dalla tua stanza come quando avevi sedici anni e pensavi di uscire indisturbato per andare alle feste oltre l’orario del coprifuoco? –
Merda. Beccato. Forse la mia tecnica collaudata non era poi così efficace.
-   Buongiorno papà. Già in piedi? Non dovresti essere in pensione proprio per riposarti, cosa ci fai già sveglio all’alba? –
-   Mi riposerò quando sarò morto e poi sono le sette, non è l’alba. –
-   Stavo andando a vedere se Steve si era già alzato per vedere se aveva bisogno di qualcosa. E come sai che a sedici anni uscivo di nascosto? –
-   Io sarò anche un po’ rimbambito ma tua madre sa sempre tutto, lo sai. Dovresti averlo imparato ormai. Steve è già uscito, è andato a correre con Alice poco fa. Mi piace quel ragazzo. –
Detto questo mi lascia basito in corridoio e scende al piano di sotto.
Subito dopo lo stupore, il terrore si impossessa di me. Alice è andata a correre con Steve. Alice e Steve da soli per un’ora. Non avrei dovuto permetterlo. Torno come in trance in camera mia, mi siedo sul bordo del letto e mi prendo la testa tra le mani.
Se quell’animale da strapazzo non tiene le sue luride zampacce lontano dalla mia sorellina non so cosa potrei fargli. Niente di piacevole sicuramente. Possibile che tutta la mia famiglia sia affascinata dal Super Seal?
Sento bussare alla porta e la vedo aprire piano.
-   Danno? –
-   Scimmietta! Buon giorno, hai dormito bene? Vieni qui a salutarmi. –
La mia bambina entra in camera seguita subito dopo da una trotterellante Dot, non la molla un attimo da quando siamo arrivati. L’ha sempre adorata, ama i bambini ed è praticamente cresciuta con Grace. Si è sempre fatta fare di tutto, anche quando la piccola pestifera giocava con la sua coda o le sue orecchie.
Dot si ferma di fianco al mio letto e mi guarda aspettando il permesso di salire, solitamente non le è permesso saltare sui letti, ordini di mia madre, io ho sempre fatto un’eccezione e lei lo sa.
-   Salta su Dot. Grace mi raccomando non fare la spia con la nonna! –
Picchietto con la mano sul copriletto che ho sistemato velocemente. Mi giro verso mia figlia e le faccio l’occhiolino.
-   La nonna sta preparando i puncakes, le uova e il bacon. Ha detto di dirti di vestirti. –
Il mio stomaco a sentire nominare il cibo gorgoglia, subito io e Grace ci mettiamo a ridere.
-   Va bene piccolina, mi faccio una doccia, mi vesto e arrivo. Tu sei pronta? –
-   Si, così appena finiamo di mangiare io e Zia Alice andiamo a fare shopping a New York! –
-   Perfetto, sono rovinato. –
 
Circa mezz’oretta dopo riesco ad essere pronto, speriamo che Steve e Alice siano tornati, ho bisogno di tenerli sotto stretta sorveglianza, quei due non me la raccontano giusta.
Sento del trambusto provenire dalla cucina, chissà cosa sta succedendo. Ad un certo punto subito prima di entrare sento una voce familiare parlare con mia madre. Una voce che conosco perfettamente da anni, gli si è solo leggermente abbassato il timbro ma la riconoscerei tra un milione. Mi affretto ad entrare in cucina spalancando la porta. Lo vedo subito, sta parlando con mia madre mentre lei cucina, così come è successo tante di quelle volte da perdere il conto.
Si gira e appena mi vede, un bellissimo sorriso gli si apre sul viso. È sempre stato un ragazzo solare, era, anzi è ancora, il mio migliore amico, quello con cui sono cresciuto, siamo sempre andati a scuola insieme e ne abbiamo combinate di tutti i colori insieme. Eravamo sempre a casa uno dell’altro. A parte una piccola parentesi di litigata furibonda l’ultimo anno di Liceo non ci siamo mai separati, fino a quando non sono partito per le Hawaii, è da allora che non lo vedo se non in webcam via Skype.
-   Ty! Che ci fai qui? Sarei venuto a casa tua a cercarti questo pomeriggio per farti sapere che ero qui. Che sorpresa. –
-   Sai che sono sempre un passo avanti a te Danny! –
Gli vado incontro e ci abbracciamo. Ora posso dire di essere veramente tornato a casa.
-   Cos’è quella che vedo? Abbronzatura? Detective Williams, ti sei adeguato al clima delle Hawaii? Non dirmi che ora le adori. –
-   Mai! L’abbronzatura è un effetto collaterale del vivere lì. –
Ridiamo insieme, lui sa quanto fossi contrariato dal dovermi trasferire ma sa anche che per Grace avrei fatto questo ed altro.
-   Non mi hai detto come facevi a sapere che fossi qui, ti ho detto che sarei venuto ma non ti avevo detto esattamente quando sarei arrivato. –
-   Ho incontrato Alice mentre tornava da correre. Mi ha invitato lei ad unirmi a voi. –
-   Ha fatto benissimo, sai che la mamma fa sempre da mangiare per un esercito. –
-   Non mi sembra che tu ti sia mai lamentato Daniel. –
-   No, infatti, adoro la tua cucina mamma, mi manca terribilmente in quell’isola infestata dagli ananas. –
Mi avvicino e le lascio un bacio sulla guancia. Nel frattempo vedo entrare Alice in cucina con i capelli bagnati, sarà appena uscita dalla doccia.
-   Ehi fratellone, hai visto che cosa hanno lasciato in una cesta davanti alla porta questa mattina? Ho pensato di portarlo dentro e fargli fare colazione con noi. –
-   Per fortuna Ty ti conosce alla perfezione e non si sconvolge più per la tua parlantina. –
-   Tyler è sempre stato il mio preferito, fino a ieri. Ora se la gioca con il Super Seal che hai portato a casa. –
Tyler si porta teatralmente una mano sul cuore.
-   Alice mi hai spezzato il cuore, sappilo. Sono un uomo distrutto. Sei un mostriciattolo crudele. –
-   Mostriciattolo eh. Continua così Tyler e ti dichiaro perdente in partenza. –
-   Ragazzi smettetela di battibeccare, è pronto in tavola, Grace tesoro, vai a chiamare Steve e il nonno. –
-   Certo nonna. –
-   Alice, dove hai lasciato Steve? –
Aspetta che esca mia figlia dalla cucina e poi mi risponde con un sorriso malizioso che preannuncia qualche sua battutaccia.
-   L’ho lasciato ancora un po’ sotto la doccia Danny, tra la corsa e il dopo corsa era distrutto poverino, neanche il suo addestramento da Seal può fargli tenere il passo con il mio ritmo. L’ho letteralmente sfiancato. Si sta rilassando qualche minuto da solo. La doccia della mansarda ha le dimensioni adatte per fortuna, la nostra sarebbe stata troppo piccola. –
Mi si ferma la saliva in gola e mi strozzo, cominciando a tossire come un matto. Tyler è piegato in due dalle risate e mia sorella mi guarda soddisfatta. Prima o poi mi farà morire.
-   Alice non stuzzicare così tuo fratello, lo sai che è particolarmente ansioso ed impressionabile, potrebbe rimanerci secco, quel lato l’ha preso da tuo padre. –
-   Mamma! –
Non c’è più religione in questa casa, anche mia madre mi prende in giro. Appena tutti i presenti in cucina si riprendono dalle grasse risate che gli ho fatto fare, l’aiutiamo a mettere tutto in tavola e ci sediamo. Lei si accomoda al suo solito posto, il più vicino ai fornelli e a mio padre che si siede capotavola, in modo da essere più comoda. Subito dopo, accanto a lei, si siede Tyler e io mi accomodo vicino a lui. Solo Alice momentaneamente rimane in piedi appoggiata ai pensili della cucina. Chissà cosa sta aspettando guardando insistentemente la porta della cucina, spero non stia aspettando con questa trepidazione Steve, perché altrimenti la situazione è più grave del previsto.
-   Allora Amico, mi hanno detto che hai portato un ospite dalle Hawaii, l’ho incrociato prima con Alice. È lo Steve di cui mi parli spesso? –
-   È lui, il mio collega totalmente fuori di testa e spericolato, da quando lo conosco, sicuramente non mi annoio, anzi. –
Esattamente nel momento in cui finisco di parlare, eccolo arrivare in cucina, neanche lo avessi evocato, insieme a mio padre e mia figlia. Mi volto a guardarlo e la prima cosa che vedo è il suo sguardo, sembra parecchio irritato. Brutto segno, solitamente dopo l’attività sportiva è bello rilassato, perché è già così incazzato di prima mattina? Le possibilità possono essere infinite, il suo cervello è un posto veramente triste e funziona malissimo, credo sia un difetto di fabbrica dei Seal. Potrebbero averlo chiamato dal lavoro, Alice potrebbe averlo indisposto per qualche motivo, glielo chiederò non appena rimarremo io e lui.
Subito dopo mi incanto a guardare il suo fisico, si è messo il mio paio di jeans preferito, uno dei pochi che ha, oserei dire, e ha i capelli ancora bagnati dalla doccia. Certo di concentrarmi su altro, altrimenti sarà una lunga colazione.
-   Bene ragazzi, accomodatevi e buon appetito. C’è del caffè e del succo di frutta per chi lo desidera. Buon appetito. –
-   Grazie Kate. –
È Steve a parlare, il suo tono è gentile e cordiale come sempre, ma per un attento osservatore che lo conosce bene si percepisce una tensione nella voce, nello sguardo e nella postura che fanno capire che sta ribollendo per qualche motivo.
-   Steve, hai già conosciuto Ty? Lui è il mio migliore amico, ti ricordi che te ne parlavo l’altro giorno in ufficio? –
-   Si, ho avuto il piacere. Ci ha presentati Alice prima. È un piacere conoscerti Tyler. –
Chiaro, rapido e conciso. Fantastico. Non si sta sforzando per nulla di fare conversazione, non può stargli già antipatico, non lo conosce neppure. Il modo in cui ha pronunciato il suo nome era quasi al limite dello scortese. Ma che gli prende?
Ty invece cerca di coinvolgerlo.
-   Danny mi ha detto che siete colleghi da tanto e che è un po’ anche grazie a te che finalmente è riuscito a sistemarsi e a sopportare le Hawaii. –
-   Sì, siamo… colleghi. In realtà io ho fatto ben poco, il merito è di tutti i Five-0, siamo diventati una sorta di famiglia, ci sosteniamo a vicenda. A Danny manca molto la sua reale famiglia e la sua casa nel Jersey, noi abbiamo solo tentato di formare un gruppo affiatato che gli facesse sentire un po’ meno la nostalgia. –
Lo guardo leggermente scioccato, non ha detto nulla di troppo strano, è stato il modo in cui l’ha detto, il suo tono, che mi ha lasciato perplesso, soprattutto quando ha sottolineato la parola colleghi. So di avergli chiesto di non dare adito a fraintendimenti sul nostro rapporto fino a che siamo qui ma così mi sembra addirittura esagerato. In più a differenza degli ultimi giorni non mi sta guardando, sembra al contrario che voglia evitare il mio sguardo.
-   Sei stato in Marina o nell’Esercito? Non ricordo, mi sembra Danny me lo abbia detto. –
-   Se te lo ha detto Danny sicuramente ti avrà riferito l’Esercito per lui non c’è differenza. Sono stato e sono ancora in Marina, momentaneamente sono riservista e sono un Navy Seal. Tu invece Tyler, di cosa ti occupi? –
-   Sono un osteopata, uno dei pochi amici di Danny a non essere in polizia. –
-   A proposito Ty, non è che in questi giorni avresti voglia e tempo di darmi un’occhiata? Il ginocchio ultimamente mi fa di nuovo impazzire. –
-   Non ti sei più fatto vedere alle Hawaii Danny? Cos’è, devo venire io di persona solo per trattarti? Non devi trascuralo. –
-   Sai che mi faccio toccare solo da te, penso tu sia il migliore, hai delle mani magiche e mi fido solo di te. –
Vedo Steve irrigidire la mascella, sembra sempre più infastidito. L’unico motivo che mi viene in mente per il suo malumore è che sia indisposto dalla presenza di Tyler. Non capisco quale sia il suo problema.
Finiamo la colazione chiacchierando del più e del meno. Per fortuna ci pensa Alice ad alleggerire l’atmosfera con i racconti delle sue ultime creazioni. Ha tantissimi hobby tra cui, ultimamente, si è aggiunta la fotografia, in realtà l’ha sempre interessata, ma per il suo ultimo compleanno i miei genitori le hanno regalato una macchina fotografica professionale.
Ad un certo punto sento aprire la porta di casa.
-   Ehi, famiglia Williams, c’è nessuno? –
-   Zia Lucy! –
Mia figlia si alza e corre ad abbracciare la sua seconda zia preferita.
-   Bambolina! Ma come sei diventata grande e bella, tuo padre dovrà allontanare i tuoi spasimanti con la scopa, sei pronto Danny a combattere per l’onore di tua figlia? –
-   È sempre un piacere rivederti Lucy, sappi che Grace non avrà nessuno spasimante ancora per molto, molto, molto tempo. –
-   L’importante è che ci credi tu fratellino! Vieni qui che ti abbraccio, sono mesi che non ti vedo. –
Ecco l’ultima donna di casa Williams, ora sono circondato, mia madre e le mie sorelle insieme sono un’esplosione di pazzia.
-   Lucy, vieni che ti presento. –
-   Arrivo, ciao Tyler, quanto tempo. Cresci sempre meglio anche tu. –
Lucy, così come Alice è senza filtri, anche se, essendo più matura di Alice, a volte conta fino a dieci prima di parlare. Ed ecco che quella pazza prende l’iniziativa.
-   Lucy ti presento super mega fusto. Super mega fusto, lei è nostra sorella maggiore Lucy. –
-   Piacere di conoscerti super mega fusto, non ti hanno dato anche un nome insieme a tutta questa montagna di muscoli e fascino? Peccato, sono già sposata, altrimenti ci avrei fatto un pensierino. –
Ecco appunto, solo a volte conta fino a dieci, altre si ferma ad uno. Steve sembra aver recuperato per qualche minuto il buonumore e ridendo si alza sorridendo e in modo molto educato va a stringere la mano a mia sorella.
-   Ciao Lucy, piacere di conoscerti, io sono Steve. –
-   Piacere mio Steve. Finalmente posso dare un volto al protagonista dei racconti che ho sentito. –
-   Spero sia all’altezza delle tue aspettative. –
-   Oltre ogni previsione, puoi scommetterci. L’avessimo saputo prima avremmo obbligato Danny a trascinarti qui subito. –
-   Steve, ragazzo mio, a quanto pare i geni di tutti i componenti della famiglia Williams, nessuno escluso sono innamorati di te. –
Anche mio padre decide di infierire oggi? Lucy nel frattempo si è accomodata a tavola con noi.
-   Lucy, tesoro vuoi qualcosa? –
-   No, mamma grazie, sono a posto. –
Alice ci informa che, lei, Lucy e la mamma andranno insieme a fare shopping a New York insieme a Grace. Sono più tranquillo a sapere che saranno tutte insieme, non che non mi fidi di Alice, ma New York è grande, più sono meglio è.
Mi giro a guardare Steve e lo trovo a fissarmi, è tornato una maschera di irritazione. Appena incrocia i miei occhi il suo sguardo diventa più intenso. Quando le donne di casa saranno partite, io e lui forse riusciremo a stare un po’ soli per parlare e scoprirò cosa lo turba.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno e buon lunedì a tutti quanti! :)
Eccoci qui con il capitolo venti, signore e signori vi presento Tyler!
Il volto è quello di Eddie Cibrian, attore conosciuto per aver recitato in Squadra Emergenza.
Che mi dite, vi piace questo Ty? E secondo voi, quanti problemi potrà causare?
Steve non credo sia rimasto affascinato da lui. Anzi qualcosa mi dice che non lo sopporta proprio.
Alcune precisazioni: ho “rubato” qualche battuta, una al cartone animato della Disney “Hercules”, “Supermega fusto, ti hanno dato anche un nome a parte i muscoli” è una battuta della bella Meg appena conosce Hercules; “Oltre ogni previsione” è uno dei “voti” che vengono assegnati agli studenti di Hogwarts ai MAGO in Harry Potter; ultima precisazione, non ho idea della carriera militare di Steve dopo l’entrata nei Five-0, suppongo sia un riservista ma non ne ho assolutamente la certezza. Nel caso ne sappiate di più e abbiate voglia a farmelo sapere provvederò subito a modificare il capitolo. Grazie a tutti già da ora.
Vi presento inoltre, l’ultimo componente della grandissima famiglia Williams, Lucy, la sorella maggiore.
La canzone di inizio capitolo è “Girlfriend” di Avril Lavigne, di cui vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
“Hey hey dico a te 
non mi piace la tua ragazza 
per niente, per niente 
penso che tu abbia bisogno 
di una nuova ragazza 
hey hey dico a te 
io potrei essere la tua ragazza 
hey hey dico a te 
so che ti piaccio 
non c'è altra soluzione 
so che non è un segreto 
hey hey dico a te 
voglio essere la tua ragazza 
sei così bello, voglio che tu sia mio 
sei così delizioso, penso a te tutto il tempo 
sei come una droga per me, sei cosciente di 
quel che posso fare per farti sentire bene? 
sentire bene, sentire bene, sentire bene 
non far finta di no, penso che sai che 
sono dannatamente preziosa 
e diamine, sono una fottuta principessa 
posso dire che anche io ti piaccio 
e tu sai che ho ragione 
sai che ho ragione, che ho ragione... 
lei è una qualunque 
puoi fare di meglio 
penso che dovremmo stare assieme adesso 
ed è quello di cui tutti stanno parlando 
riesco a vedere il modo in cui mi guardi 
e anche quando scosti lo sguardo 
so che stai pensando a me 
so che parli di me tutto il tempo 
sempre, sempre, sempre 
quindi vieni qui e dimmi cosa vuoi sentire 
meglio ancora se fai scomparire la tua ragazza 
non voglio sentirti dire il suo nome mai più 
mai più mai più mai più 
perchè lei è una qualunque 
puoi fare di meglio 
penso che dovremmo stare assieme adesso 
ed è quello di cui tutti stanno parlando 
oh in un secondo sarai avvolto attorno al mio dito 
perchè io posso, io posso fare di meglio 
non c'è nessun'altra, quando lo annunceremo? 
lei è così stupida, a cosa diavolo stai pensando? 
oh in un secondo sarai avvolto attorno al mio dito 
perchè io posso, io posso fare di meglio 
non c'è nessun'altra, quando lo annunceremo? 
lei è così stupida, a cosa diavolo stai pensando?”
 
Per quanto riguarda le immagini all’inizio del capitolo:
L’immagine di Alex O’Loughlin è presa da 50undercover.com, mentre quella di Scott Caan da una pagina di pinterest dedicata ad Hawaii Five-0. La foto di Eddie Cibrian è presa da un sito internet thepalce2.ru.
Bene, passiamo ai ringraziamenti, un grazie enorme a tutti quelli che leggono, che mettono la storia tra le preferite, seguite e ricordate e un grazie ancora più grosso anche a quelli che commentano e mi lasciano le loro opinioni.
Grazie alla real Alice per ispirare i fantastici momenti sorella.sorella!
A venerdì. Fuggo che oggi sarà una giornata impegnatissima.
Un bacione a tutti.
G.

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Capitolo 21
*** Only Jeans Please ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“How else we gonna get through the night
Cuz you're never wrong
and I'm not strong enough to tell
you what I'm thinking
 
Sometimes
it's not enough to be right
These times are never easy
Should we believe?
Should we believe in
I don't care which road we take
If it leads me back to you
If you could see what I'm feeling
I just want my best friend back again
Should we believe?”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Stiamo salutando le donne di casa che, come se fosse la mattina di Natale, stanno partendo per la super missione di shopping nella Grande Mela, Grace non sta più nella pelle.
Ty se ne è andato qualche minuto fa per andare a lavorare, con la promessa che domani sera avrei passato la serata con lui in nome dei bei vecchi tempi. Ha chiesto a Steve se voleva unirsi, credo più per cortesia che reale interesse di averlo con noi, ma lui ha declinato l’offerta, dicendo che sarebbe rimasto insieme alla mia famiglia, in modo da non essere di troppo.
Mio padre invece questa mattina sarà impegnato in caserma per un corso alle nuove reclute, come vigile del fuoco in pensione si occupa di aiutare il percorso di formazione dei nuovi arrivati, mantenendosi in forma e tenendosi impegnato.
Non riesco a capire se sono più elettrizzato o terrorizzato dall’idea di rimanere da soli in casa io e Steve. Dobbiamo parlare, di moltissime cose, primo tra tutti il suo comportamento durante la colazione.
Non sono sicuro di essere pronto ad affrontare altri discorsi ma non posso più rimandare né scappare. Speravo di avere più tempo pensando che saremmo stati qualche giorno separati e invece eccoci qui, insieme, a Newark, a casa dei miei genitori.
-   Divertitevi! Mamma mi raccomando, affido a te Grace! –
-   Daniel, prova anche solo a farmi qualche raccomandazione da chioccia preoccupata e iperprotettiva e te ne pentirai. Ricordati che io sono pur sempre tua madre, vi ho cresciuto, anche con un discreto successo direi, non sei autorizzato a dubitare neanche lontanamente della mia capacità di badare a mia nipote. Intesi? –
-   Ma… -
-   Niente ma, è chiaro? –
-   Si mamma, cristallino. In ogni caso avete il mio numero di telefono, quello della centrale e dei miei ex-colleghi, qualunque cosa, chiamate. –
-   Non ti sento. Ci vediamo questa sera. –
Siamo sulla porta di casa, Grace e Lucy sono già fuori che aspettano le altre due compagne di shopping, Alice è pronta per uscire, addossata alla parete a fissare Steve che è seduto sull’ultimo gradino della scala. Il fatto che non gli stacchi gli occhi di dosso mi rende nervoso.
-   Bene fratellone, non fate i bravi e impegnatevi a fare tutto ciò che farei io, approfittate del fatto che famiglia e minorenni non sono in casa. –
-   Alice! –
Lei fa l’occhiolino e io rimango scioccato. Non sono più abituato ai suoi doppi sensi continui.
-   Che malizioso che sei Danny. Intendevo non lavare i piatti e stare tutto il giorno sul divano a guardare la partita bevendo birra, comportandovi da animali senza regole. Cosa avevi capito? –
Si, certo, come se ci credesse qualcuno. Ha accampato le prime stupidaggini che le sono venute in mente per far finta di essere totalmente ingenua ed innocente.
Mi stuzzicava in questo modo anche con Ty. È stata innamorata di lui fino ai quindici anni e noi siamo sempre stati molto uniti, mascherava la sua gelosia per il tempo che passavo con lui, prendendoci in giro dicendo che sembravamo una coppia. Il giorno in cui le ho confidato l’omosessualità di Ty, mi ricordo la sua faccia da “l’ho sempre saputo” e il suo commento. “Ecco perché non sono mai riuscita a sedurlo, è gay, era ovvio fosse più attratto dalla parte maschile della famiglia. Ed ecco perché siete sempre stati così uniti.”
-   Alice ti stanno aspettando. –
-   Va bene, va bene, mi vuoi cacciare? Me ne vado! Buona giornata ragazzi, spenderemo più soldi possibile! –
Richiudo la porta di ingresso e rimango un attimo di spalle a Steve. Mi sta fissando, è come se sentissi il suo sguardo sulla schiena.
Prendo un respiro profondo e mi giro. Eccolo, seduto sulle scale, i gomiti appoggiati al gradino dietro di lui e gli occhi puntati su di me. Non sorride, strano, pensavo avrei trovato l’espressione sorniona che tanto gli piace e che tanto mi piace.
-   Credevo non se ne sarebbero mai andate, stavano cominciando ad agitarmi con il loro entusiasmo. Grace tornerà con il guardaroba nuovo, ne sono sicuro, ho la sensazione dovremmo imbarcare una valigia questa volta. –
Non ricevo risposta.
-   Steve? Ti hanno mangiato la lingua? Guarda che Alice scherzava! Mi ha sempre preso in giro in questo modo anche con Ty. –
-   Ah beh allora. Quindi sono stato di nuovo promosso al grado di amico? Se sono sullo stesso piano di Ty, posso ritenermi fortunato? –
Veleno puro, ma che cosa gli prende.
-   Si può sapere qual è il tuo problema nei confronti di Ty? È stato per anni il mio migliore amico, lo è ancora a dirla tutta, anche se i nostri rapporti sono praticamente nulli da quando mi sono trasferito dall’altra parte del mondo. –
-   E noi siamo “colleghi”, certo questo spiega tante cose. –
Praticamente la parola “colleghi” la sputa fuori dai denti. Sembra piuttosto incazzato, si sta trattenendo, ho notato che si è innervosito durante la colazione ma non pensavo fossimo a questo livello.
-   Posso sapere, di grazia, per quale motivo stiamo litigando? –
-   Se volevi passare del tempo tranquillo con Ty potevi dirlo, sarei rimasto alle Hawaii. Ti avrei intralciato meno. –
Detto questo mi lascia a bocca aperta e si dirige al piano di sopra.
-   Dove credi di andare Super Seal, se non sbaglio stiamo parlando. –
Salgo le scale immediatamente dietro a lui e lo afferro per la maglietta.
-   Sto parlando con te. Che hai? Steve! –
-   Cosa siamo noi Danny? –
La sua domanda mi lascia spiazzato. Non me lo aspettavo. Cosa siamo? Come si fa a rispondere ad una domanda del genere?
-   Steve che domanda è? –
-   È una domanda molto semplice. Te la ripeto. Cosa siamo noi? –
-   Non lo so. Va bene? Fino a qualche giorno fa pensavo fossimo amici. Ora non so più niente. Non mi dire che… -
Rimaniamo entrambi a guardarci negli occhi. La sua espressione si è leggermente rilassata rispetto a prima ma il suo sguardo rimane ferito.
-   Si, mi ha dato fastidio, prima, essere definito un tuo collega. Lo ammetto. –
-   Non ho mai approvato le scenate di gelosia Super Seal ma sappi che potresti farmi cambiare  idea. –
Non mi risponde, odio quando si rifiuta di parlare. Devo pensare che la discussione sia finita?
-   Cosa volevi che dicessi? –
-   Non lo so, sicuramente speravo non essere definito solo un collega. –
-   Mi spiace, la prossima volta cercherò di spiegare senza andare troppo a fondo il rapporto che ci lega. È una sorta di tregua? –
Annuisce, non sembra molto convinto. Sembra…abbattuto. Non l’ho visto spesso così, devo dire che non mi piace la sua espressione ferita, sembra svelare la fragilità che tanto tenta di nascondere. Soprattutto non voglio che la colpa sia mia.
-   Prendo un felpa in camera e decidiamo cosa fare oggi? –
-   Ancora una cosa Danny, ho bisogno che tu mi faccia una promessa. –
-   Dimmi. –
-   Ho bisogno che tu mi dica sempre le cose come stanno, abbiamo definito il fatto che la situazione tra di noi sta cambiando. D’ora in poi saremo chiari, niente imbarazzi, se non vuoi ancora dare un nome a quello che sta succedendo almeno non negare l’evidenza. Ti ho promesso che mi comporterò bene finchè saremo a casa dei tuoi genitori ma vorrei che, almeno quando siamo da soli, ci comportassimo come vogliamo. –
-   Che cosa intendi? –
-   Intendo dire che, sono attratto da te Danny, anche se davanti agli altri saremo solo amici, non escludo che invece quando saremo da soli proverò ad avvicinarmi, almeno per capire, quanto reale sia tutto questo. –
Trattengo il fiato e sono sicuro di non stare più respirando. Steve è attratto da me. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Non mi viene in mente nulla da dire. Non riesco ancora bene a capire come siamo arrivati a questo punto. Come è possibile che di punto in bianco, una mattina ci siamo svegliati pensando di essere attratti l’uno dall’altro? Ancora non riesco a darmi una spiegazione.
-   Danny? –
-   Eh? Si, scusa, mi hai sconvolto. Hai veramente detto di essere attratto da me? –
-   Si, l’ho detto. Speravo che anche tu ammettessi che non ti sono del tutto indifferente. –
-   Io… La verità è che non lo so, penso di esserlo anche io ma… -
-   Ho capito, non è ancora il momento di affrontare la cosa direttamente. Volevo solo che sapessi come la penso. –
-   Ok… -
-   Posso sbirciare in camera tua? –
Cambia discorso così in fretta che ci metto un po’ per realizzare. Per fortuna l’espressione corrucciata è stata immediatamente sostituita da quella da bambino pronto a fare qualche marachella. Cosa penserà mai di trovare in camera mia?
Entriamo e vado a rifare il letto. Mia madre ci tiene a queste piccole cose. Non è mai stata maniaca dell’ordine ma ci ha insegnato, al mattino, a rimettere in ordine le lenzuola.
Steve rimane momentaneamente appoggiato allo stipite.
-   Beh, perché mi fissi? –
-   Sei molto carino quando ti comporti da figlio perfetto, scommetto che Kate ti ha insegnato a rifare il letto tutte le mattine. –
-   Ebbene si, sapientone. Ci tengo a comportarmi bene. –
-   Posso curiosare? –
-   Prego, fai come se fossi a casa tua, solo… -
-   Solo? –
-   Nulla. –
Perché non mi mordo mai la lingua? Ora penserà chissà cosa. Tanto non arriverà mai a guardarci dentro.
-   Cosa nascondi Danny? –
Lo vedo aprire l’armadio, ci sono dentro ancora alcuni vestiti di quando ero al liceo. Soprattutto magliette che magari avevano un significato particolare e alcuni jeans che mi vanno ancora bene.
-   Dovresti vestirti un po’ più come oggi e come, a quanto pare, ti vestivi da ragazzino. Stai bene. E quei jeans… -
Oddio, cos’hanno ora i miei jeans?
-   Forza, spara! Qual è la critica questa volta? –
-   Nessuna critica. –
-   Allora perché non finisci la frase? –
-   Perché non so quanto tu sarai felice di sentirla, anche se credo dovresti essere lusingato. –
Ho paura di chiedere ma nello stesso tempo sono curioso.
-   Abbiamo detto che quando siamo soli deve esserci totale trasparenza giusto? –
-   Si. –
-   Quindi parla. È un ordine comandante. –
-   Sai che non potresti darmi ordini, teoricamente. Ma questa volta faremo un’eccezione. –
Si avvicina, io ho ancora il cuscino che stavo sistemando tra le mani. Si mette dietro di me e mi mette le mani sulle spalle. Non ero pronto a questa vicinanza, sento lo stomaco attorcigliato, non capisco se è dovuto all’aver mangiato troppi puncakes o a Steve. Mi sussurra all’orecchio, neanche dovessimo fare silenzio, abbassando il tono di voce.
-   Questi jeans ti fanno un sedere spettacolare Danny, dovresti metterli più spesso. Nonostante anche i pantaloni non ti stiano male, questi fanno decisamente tutto un altro effetto. –
Deglutisco e tento di ritrovare le mie facoltà mentali. Il fatto che Steve abbia appena fatto un apprezzamento sul mio sedere dovrebbe scandalizzarmi e invece sono piacevolmente sorpreso dalla piega che sta prendendo questa storia.
-   Quella foto non mi piace. –
Cerco di tornare sul pianeta terra per cercare di capire a cosa si sta riferendo. Alzo lo sguardo su di lui che ha ancora le mani sulle mie spalle e cerco di capire cosa ha attirato la sua attenzione. Lo capisco immediatamente. Sopra alla scrivania c’è un collage di foto che alcuni amici mi avevano regalato per la fine del Liceo. La foto più grande in assoluto è una con me e Ty. Stiamo festeggiando la vittoria del campionato scolastico di baseball. Lui mi sta abbracciando e ci stiamo fissando.
-   Non mi piace come ti guarda. –
-   Come vuoi che mi guardi, siamo amici. –
-   Non mi hai detto che lui è gay? –
-   Si e allora? A me sono sempre piaciute le donne. –
In risposta a questo commento ricevo un’occhiataccia da parte sua.
-   Ok, fino ad ora. –
-   Ma a lui no, a lui sono sempre piaciuti gli uomini. Ti guarda da innamorato. –
-   Smettila Steve, sei solo un po’ geloso ammettilo. Non c’è mai stato nulla tra me e Ty, me lo avrebbe detto fosse stato così. –
-   È fidanzato? –
-   Ma che domande sono! Per quale motivo dovrebbero essere affari tuoi, il tuo criceto è stanco? Effettivamente con il lungo discorso di prima ha fatto gli straordinari, poi magari con la differenza di temperatura è entrato in letargo, poverino non è abituato al clima del New Jersey. In ogni caso se proprio ci tieni, lo era, ha rotto da poco con il suo fidanzato. Non so i dettagli, dovrebbe raccontarmelo domani sera. –
-   Mh. –
-   Mh. Che significa mh, sei tornato ad esprimerti come i cavernicoli? –
-   Non importa. Sarà come dici tu. –
-   Va bene, forse preferisco non indagare. Che ne dici di uscire? Ti porto a vedere alcuni posti, ti va? –
-   Andiamo. –
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti!
Sono di corsissima, devo fuggire a scrivere la tesi quindi oggi le note saranno cortissime e mancherà anche la traduzione alla canzone iniziale, vi dico solo che è: “Should We Believe” dei Train. Vi chiedo enormemente scusa. :(
Finalmente i nostri due protagonisti sono rimasti soli, hanno scambiato qualche parola, non si sono ancora chiariti del tutto, ma diciamo che almeno Steve qualche passo avanti l’ha fatto non pensate?
Ringrazio tutti quelli che leggono, che recensiscono, che mettono la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie infinite!!! Non so come ringraziarvi!
Fuggo…ci sentiamo lunedì!
Un bacione a tutti!!!
G.

 

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Capitolo 22
*** Teenage Moments ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“You think I’m pretty without any makeup on
You think I’m funny when I tell the punchline wrong
I know you get me so I let my walls come down, down
Before you met me, I was a wreck but things
Were kinda heavy, you brought me to life
Now every February, you’ll be my valentine, valentine
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance until we die
You & I
We’ll be young forever
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on, I can’t sleep
Let’s runaway and don’t ever look back, don’t ever look back
My heart stops when you look at me
Just one touch now baby I believe
This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back
We drove to Cali, and got drunk on the beach
Got a motel and built a floor out of sheets
I finally found you, my missing puzzle piece
I’m complete
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance until we die
You & I
We’ll be young forever
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on, I can’t sleep
Let’s runaway and don’t ever look back, don’t ever look back
My heart stops when you look at me
Just one touch now baby I believe
This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back
I might get your heart racing
In my skin tight jeans
Be your teenage dream tonight
Let you put your hands on me
In my skin tight jeans
Be your teenage dream tonight
You make me feel like I’m living a teenage dream
The way you turn me on, I can’t sleep
Let’s runaway and don’t ever look back, don’t ever look back
My heart stops when you look at me 
Just one touch now baby I believe
This is real so take a chance and don’t ever look back, don’t ever look back
I might get your heart racing
In my skin tight jeans
Be your teenage dream tonight
Let you put your hands on me
In my skin tight jeans
Be your teenage dream tonight”
 
Steve POV
 
Credo di aver passato una delle più belle e rilassanti giornate degli ultimi anni, nonostante l’inizio burrascoso.
Sono sdraiato sul mio letto in mansarda e sto aspettando che Danny mi raggiunga. Dot è sdraiata sulla coperta e si sta facendo grattare le orecchie da me, mi ha preso subito in simpatia, pensavo che dopo le raccomandazioni del suo padrone non mi avrebbe dato tutta questa confidenza, invece, ci siamo intesi subito. Ne approfitto per ripensare ai luoghi che ho visto e a tutte le storie che mi sono state raccontate.
Oggi ho sentito di far parte di questa famiglia, anche se solo temporaneamente, sono persone in grado di accoglierti e di farti sentire parte integrante a tutti gli effetti. Il calore e l’amore che trasmettono mi ha regalato un senso di benessere che durerà a lungo.
Questa mattina ero invidioso di come veniva trattato Tyler. In realtà la cosa che più mi infastidisce  è il modo in cui Danny e Tyler interagiscono tra di loro. Non sono solo amici, o meglio, sono sicuro che Tyler non provi nei suoi confronti solo un innocente sentimento di amicizia.
Domani sera passeranno tutta la serata assieme. Da soli. A casa di Tyler. Non ho idea di come farò a gestire la situazione.
Le donne Williams avevano proposto di andare a giocare a Bowling ma Danny si è impuntato, vuole esserci anche lui a tutti i costi, quindi la serata è stata rimandata a sabato sera. In questo modo ci potranno essere sia lui che suo padre. Il programma alternativo infatti è stato proposto da James.
Le reclute della sua caserma giocheranno una partita di football per beneficenza domani sera contro quelle della scuola di polizia. Andremo tutti insieme alla partita.
Sono sicuro non sarà facile non pensare a quei due e a quello che staranno facendo, ma uscire sicuramente è il modo migliore per distrarsi.
Questa mattina ho sentito l’esigenza di parlare apertamente con Danny, non riesco più a far finta che tra di noi non stia succedendo qualcosa, almeno quando siamo soli voglio poter fare o dire ciò che desidero.
È stato abbastanza liberatorio poter esprimere a voce alta la mia frustrazione degli ultimi giorni, finalmente, tra l’altro, ho avuto l’occasione di avvicinarmi e poterlo stringere, anche se solo per le spalle.
Sento la necessità di un contatto fisico. Sto impazzando per il fatto di dovermi trattenere. L’assenza di contatto umano per lunghi periodi non è mai stato un problema, ma in questo caso è tutto diverso, sotto questo punto di vista, sto vivendo situazioni totalmente nuove. Non farò come Danny, non analizzerò ogni singola sensazione, l’istinto mi dice che tutto questo non può essere sbagliato, continuerò a comportarmi di conseguenza.
Sono riuscito di nuovo a metterlo in imbarazzo e a sconvolgerlo con il commento relativo al suo sedere da urlo.
Abbiamo detto che dobbiamo essere sinceri e trasparenti. Perfetto. Gli apprezzamenti, almeno quando saremo io e lui, verranno comunicati. Le sue reazioni sono contraddittorie ma allo stesso tempo sorprendenti, ogni volta che mi avvicino e che gli sussurro qualcosa all’orecchio lo sento trattenere il respiro, nonostante magari a parole mi stia insultando. Chissà che per caso il mio avvicinarmi non gli faccia scattare qualcosa in testa e decida di accelerare i tempi di accettazione di questa situazione. Non ho intenzione di forzarlo ma se per caso riuscisse a chiarirsi le idee in fretta, non mi lamenterei affatto.
Mettere il naso nel suo armadio e nella camera che aveva da ragazzino mi ha fatto venire voglia di conoscerlo meglio. Avrei voluto poter curiosare per più tempo, nasconde qualcosa, appena ho messo le mani tra le sue cose è diventato nervoso, prima o poi scoprirò cosa sta nascondendo. Abbiamo passato la giornata a visitare i luoghi in cui è cresciuto.
Purtroppo ho dovuto riconoscere che la maggior parte dei suoi ricordi migliori coinvolgono Tyler, dovrò convivere con questo dato di fatto ma soprattutto dovrò accettare la loro amicizia. So quanto sia importante per lui, non gli chiederei mai di scegliere. Sicuramente dovrò far capire al bamboccio con il sorriso plastico qual è il suo posto, non importa come, starà a lui decidere se capirlo con le buone o se devo impegnarmi un po’ di più.
Ho visto la sua scuola, quella che venerdì sera ospiterà la rimpatriata ex-alunni. Credo voglia andare e se non ho capito male, è possibile portare un accompagnatore o un amico.
Mi ha portato a vedere il campo di baseball in cui si allenava, il luogo del disastroso primo bacio insieme a Kitty St. Claire, la ragazzina che aveva una cotta per lui alle medie. Ho visto dove passava i sabati sera l’adolescente Danny Williams, dove si divertiva insieme ai suoi amici e quindi a Tyler. I luoghi dei suoi appuntamenti galanti, la centrale di polizia, la famosa pizzeria di cui parla sempre e i bar in cui andava a bere una birra con i colleghi dopo il lavoro.
Il momento migliore è stato il pranzo. Abbiamo preso dei panini e mi ha portato nel posto dove, per tutto il tempo in cui ha vissuto qui, andava quando voleva rilassarsi e smettere di pensare. Non ci ha mai portato nessuno, nemmeno Tyler.
Un prato bellissimo, poco frequentato, siamo arrivati in macchina fino ad un certo punto e poi abbiamo continuato a piedi. Danny mi ha spiegato che era il giardino privato di una casa che ormai è abbandonata, non si è mai capito di chi fosse la proprietà. Ci siamo portati Dot, le abbiamo fatto fare una passeggiata immersa nel verde, la giornata era spettacolare e faceva addirittura caldo. Il posto era deserto, ci siamo potuti togliere la maglietta e siamo rimasti entrambi a torso nudo a rilassarci. È stato molto interessante, ci siamo squadrati tutto il tempo a vicenda, ammirandoci. Per la prima volta siamo rimasti da soli dopo aver appurato l’attrazione tra di noi. Non è successo nulla ma è stato bello poterci guardare non di nascosto. Giocare con Dot fa uscire il suo lato da ragazzino senza problemi, abbiamo trovato dei ramoscelli da poter tirare lungo la strada e abbiamo corso tutti insieme, ci siamo rotolati per terra e siamo tornati ad avere quattordici anni. Abbiamo lottato senza malizia e poi ci siamo distesi al sole.
Neanche la telefonata di Cath è riuscita a rovinarmi la giornata. O meglio, neanche il battibecco conseguente alla telefonata di Cath, anzi, oserei dire che l’ha quasi migliorata. Sia io che lui oggi abbiamo scoperto quanto ci piace sentire l’altro geloso.
“-   Chi era al telefono? Chin o Kono? Potevi passarmeli, così li salutavo anche io. Come mai sei stato così sbrigativo e monosillabico? –
 -    Non erano loro. –
 -    Che cosa voleva. –
 -    Danny, perché sei diventato così acido tutto di un colpo. –
 -    Non mi hai risposto Super Seal, che cavolo voleva la Gatta Rambo Morta? –
 -    Gatta Rambo Morta, Danny? –
 -    Si e allora? Le calza a pennello, è l’appellativo più gentile che mi sia venuto in mente. –
 -    Gentile? Hai un’idea molto strana di quello che è gentile. –
 -    Super Zoccola ti piace di più? Le si addice. –
 -    Faccio finta di non aver sentito, è mia amica, lo sai. Non mi piace sentirti parlare di lei in questi termini.. È una brava persona, il fatto che ti stia antipatica non ti dà il diritto di insultarla. –
 -    Vedi che Gatta Rambo Morta è perfetto allora, non è un insulto. –
 -    Ne sei certo? –
 -    Stai continuando a discutere su come la chiamo perché stai tentando di distogliere la mia attenzione dal fatto che ti abbia telefonato? Tutto per non dirmi che cosa voleva? –
 -   Voleva sapere dove sono finito. Sono partito e non l’ho nemmeno avvertita. –
 -   Perché avresti dovuto, scusa? Non state insieme. A meno che tu non mi abbia mentito e allora, ho sempre avuto ragione io.  –
 -   No, non stiamo insieme ma sarebbe stato carino dirle che partivo per il New Jersey. Con te. Non era propriamente felice. –
 -  Quindi? Dovrei essere dispiaciuto per caso? –
 -  Domani mattina chiederò a Kate di mettere una dose in più di zucchero nel tuo caffè o ti serve altro per addolcirti? Basta chiedere Danno, mi rendo totalmente disponibile. Puoi utilizzare me o il mio corpo tutte le volte che vuoi, quando lo desideri. –
 -   Non cercare di sedurmi solo per farmi stare buono e zitto. –
 -   Perché, sei seducibile? –
 -   Forse, ma non in questo caso. Non mollo. Parla. Era infastidita perché sei partito con me o perché non l’hai avvertita? –
 -   Entrambe, ma forse più perché sono con te. –
 -   Ah! Lo sapevo, beccati questa Miss Rambo! Ecco, questo potrebbe migliorarmi la giornata. –
 -   Mi piace quando sei geloso. –
 -   Non sono geloso. Solo non sopporto la Gatta Morta. –
 -   Sicuro che non sei geloso? –
 -   Certo, esattamente come non lo saresti tu se Ty mi si strusciasse addosso. –
 -   Deve solo provarci. –“
Prima di andare via, una volta arrivati alla macchina, Danny ha chiamato Grace per sapere se andava tutto bene, Alice ha sequestrato il telefono alla nipote e ha minacciato di comprare a Grace un completino intimo sexy e una scatola di preservativi se non l’avesse lasciate in pace almeno fino a sera.
Ho visto il viso di Danny cambiare tonalità di colore talmente tanto velocemente che pensavo gli venisse un colpo. Mi sono quasi allarmato.
Nel pomeriggio siamo tornati a casa e dopo esserci fatti una doccia, purtroppo separati. Ci siamo piazzati in salotto insieme a James a guardare una partita di football con una birra in mano.
Verso le sette sono tornate le donne Williams sommerse da sacchetti, a quanto pare il loro shopping è stato proficuo.
Abbiamo deciso di mangiare la pizza in modo che nessuno dovesse cucinare, soprattutto Kate.
Mentre aspettavamo, Grace ha fatto la passerella con tutti i suoi nuovi acquisti. Ho visto Danny sgranare gli occhi qualche volta e tentare addirittura di dire qualcosa, ma ogni volta è stato fulminato da Alice che attraverso il labiale gli ricordava la minaccia del pomeriggio. È tremenda.
Cenare insieme alla famiglia Williams è stato esilarante, ho scoperto un sacco di aneddoti divertenti risalenti all’infanzia di Danny, tutto questo con lui presente che alternava l’imbarazzo all’ira nei confronti delle sorelle che lo prendevano in giro.
Sono una famiglia unita, mi sono chiesto più volte come avessero preso in famiglia tutta la faccenda di Matt e della sua fuga. I genitori di Danny si sono rivelati delle persone meravigliose anche in questo caso, condannano le azioni del figlio, non lo giustificano e sono convinti che si sarebbe dovuto prendere le sue responsabilità, non per questo hanno deciso di escluderlo dalle loro vite.
Kate è convinta che prima o poi Matt rinsavirà e tornerà per costituirsi e per farsi, finalmente, carico delle conseguenze delle sue azioni.
Durante la cena ho anche scoperto che Lucy, dopo i problemi avuti con suo figlio, ha deciso di collaborare con un centro che si occupa di ragazzi problematici. Come professione fa l’insegnante in una scuola superiore, nel tempo libero invece, organizza attività ricreative. Ci ha raccontato che nel tempo, il numero di persone che vengono accolte sono aumentate.
Il centro non accoglie solo ragazzi con problemi familiari e che se non seguiti finirebbero a rubacchiare per strada o peggio, ma anche ragazzi vittime di bullismo o discriminazioni a scuola. Lo scopo è quello di creare un ambiente amichevole e confortevole in cui tutti possono sentirsi a proprio agio.
Lucy ha chiesto a me e a suo fratello se domani pomeriggio abbiamo voglia di andare a fare un giro, aggiungendo che le ragazze del centro sarebbero impazzite per me, “Super Mega Fusto, domani devi venire a fare un giro al centro, le nostre ragazze hanno tutto il diritto di rifarsi gli occhi, non capita molto spesso che un Seal bello come te sia in città. Potranno ammirarti e magari potresti raccontare loro un po’ delle tue avventure. Non sai che la figura del Seal bellissimo e affascinante per le giovani d’oggi, che crescono a pane e romanzi erotici, è il sex symbol per antonomasia? Sono sicura che per loro sarà come la mattina di Natale”.
Inutile dire che Alice si è dimostrata entusiasta, ovviamente conosce già tutte le ragazze del centro perché tiene corsi di cucito, fotografia e di tante altre cose. La lista dei suoi hobby è infinita ed è bravissima in tutti.
Domani mattina invece andremo in caserma con James, mi ha chiesto se ho voglia di fare una lezioncina alle sue reclute sugli esplosivi.
Sono felice di poter dare una mano, soprattutto perché in qualche modo posso ricambiare la loro gentilezza e la loro ospitalità.
Le mie considerazioni vengono interrotte dalla comparsa in mansarda di Danny e Grace.
-   Zio Steve! –
Grace prende la rincorsa e si butta sul mio letto. Danny invece rimane a guardarci con un sorrisino stampato in faccia.
-   Sei contenta della giornata Gracie? –
-   Siii! Ti sono piaciuti i miei vestiti nuovi? Mi stanno bene? –
-   Sei bellissima. Tuo padre dovrà rinchiuderti in casa quando torneremo alle Hawaii. –
-   Non sarà necessario, perché lei sa che i ragazzini sono cattivi e subdoli e lei non deve dare loro confidenza, vero Scimmietta? –
-   Si Danno. Ma neanche i miei amici di scuola? Chris è simpatico, giochiamo sempre insieme. La mamma ha detto che se faccio la brava quando torno lo invitiamo un pomeriggio a casa a fare i compiti e poi a giocare. –
-   Assolutamente no, parlerò con Rachel. –
-   Grace non ti preoccupare, tanto la mamma non gli da mai retta. –
A questo punto le faccio l’occhiolino e lei in risposta ridacchia.
-   Vi siete coalizzati contro di me voi due? Dot, traditrice che ti stai facendo coccolare dal nemico, per caso vuoi entrare a far parte del club anche tu? –
Il cane sentendosi chiamare ha alzato e piegato la testa nella direzione da cui proviene la voce di Danny.
Scoppiamo tutti a ridere.
-   Scimmietta è ora di andare a fare la nanna. Saluta lo Zio Steve e fila a lavarti i denti. Vengo subito a darti il bacio della buona notte. –
-   Buona notte Zio Steve, a domani. –
-   Notte piccolina, dormi bene. –
Grace se ne va e rimaniamo soli. Ci guardiamo e stiamo sorridendo entrambi.
-   Buona notte Super Seal, è stata una bellissima giornata. –
-   Grazie di avermi fatto conoscere qualcosa in più di te. –
-   È stato un piacere. –
-   Prima o poi mi farai conoscere anche la parte mancante? –
Ammicco.
-   Vedremo, se farai il bravo ti farò venire a giocare a casa mia. –
Scoppio a ridere, mi piace quando sta al gioco e mi provoca. So che è capace a fare il malizioso quando vuole ma solitamente è sempre troppo preso dai suoi schemi mentali per lasciarsi andare.
-   Sarò impeccabile. Buona notte Danno. Dormi bene. –
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti!
Eccomi qui, ormai sempre in ritardo, spero che mi perdoniate!
Vi è piaciuta questa giornata in casa Williams? Cosa nasconderà Danny in camera sua? Mi viene da ridere perché credo di essere un po’ perfida!
In ogni caso, non ci sono state grandi novità, solo qualche momento tra di loro e una scenata di gelosia!
La canzone ad inizio capitolo è “Teenage Dream” di Katy Perry, vi lascio al traduzione qui sotto come al solito.
 
Traduzione:
 
“Pensi che sia carina senza trucco 
Pensi che sia divertente quando racconto male le barzellette
So che mi capisci così ho lasciato cadere giù i miei muri, giù
Prima che tu mi incontrassi, ero un relitto ma le cose
Erano parecchio pesanti, mi hai portato alla vita
Ora ogni febbraio, sarai il mio Valentino, Valentino
Andiamo fino in fondo stasera
Nessun rimpianto, solo amore
Possiamo ballare fino alla morte
Tu ed io
Saremo per sempre giovani
Tu mi fai sentire come se stessi vivendo un sogno adolescenziale
Il modo in cui mi fai sentire, non riesco a dormire
Allora corriamo via e non guardiamo più indietro, non guardiamo più indietro
Il mio cuore si ferma quando mi guardi
Un solo tocco, ora baby ci credo
Questo sentimento è reale quindi credici e non guardarti più indietro, non guardarti più indietro
Abbiamo guidato fino a Cali, e ci siamo ubriacati in spiaggia
Ci siamo fermati in un motel e costruito un piano di lamiera
Ti ho finalmente trovato, il mio pezzo di puzzle mancante
Sono completa
Andiamo fino in fondo stasera
Nessun rimpianto, solo amore
Possiamo ballare fino alla morte
Tu ed io
Saremo per sempre giovani
Tu mi fai sentire come se stessi vivendo un sogno adolescenziale
Il modo in cui mi fai sentire, non riesco a dormire
Allora corriamo via e non guardiamo più indietro, non guardiamo più indietro
Il mio cuore si ferma quando mi guardi
Un solo tocco, ora baby ci credo
Questo sentimento è reale quindi credici e non guardarti più indietro, non guardarti più indietro
Potrei far scoppiare il tuo cuore
Nei miei jeans stretti
Potrei essere il tuo sogno adolescenziale stanotte
Ti lascerò posare le tue mani su di me
Nei miei jeans stretti
Potrei essere il tuo sogno adolescenziale stanotte
Tu mi fai sentire come se stessi vivendo un sogno adolescenziale
Il modo in cui mi fai sentire, non riesco a dormire
Allora corriamo via e non guardiamo più indietro, non guardiamo più indietro
Il mio cuore si ferma quando mi guardi
Un solo tocco, ora tesoro ci credo
Questo sentimento è reale quindi credici e non guardarti più indietro, non guardarti più indietro
Potrei far scoppiare il tuo cuore
Nei miei jeans stretti
Potrei essere il tuo sogno adolescenziale stanotte
Ti lascerò porre le tue mani su di me
Nei miei jeans stretti
Potrei essere il tuo sogno adolescenziale stanotte”
 
Ora passiamo ai ringraziamenti.
Un grazie enorme a tutti quelli che leggono, che mettono la storia tra le preferite, seguite e ricordate e un grazie ancora più grosso anche a quelli che commentano e mi lasciano le loro opinioni.
Il ringraziamento più grande va a mia sorella, che mi sopporta tutti i giorni, ultimamente a strettissimo contatto, quando andrò via avrà bisogno di almeno tre mesi di lontananza per riprendersi. Il ringraziamento questa volta è elevato alla n, anche perché nel capitolo scorso, causa problemi linea internet, fretta e pc della sottoscritta che si blocca, nel casino mi sono dimenticata di ringraziarla. Tento di farmi perdonare con la foto ad inizio capitolo.
Scusami!!!
Mi scuso anche per non aver ancora risposto alle recensioni, questo weekend non ce l’ho proprio fatta, aggiorno e giuro che vi rispondo! Scusatemi! :(
Un bacione a tutti!
A venerdì.
G.

 

 

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Capitolo 23
*** It is not like it seems ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 

 
 
 
 
 
 
“You’re on the phone with your girlfriend, She’s upset
She’s going off about something that you said
She doesnt get your humour like I do
I’m in the room, its a typical Tuesday night
I’m listening to the kind of music she doesnt like
And she’ll never know your story like I do
But she wears short skirts, I wear t-shirts
She’s cheer captain and I’m on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you’re lookin for has been here the whole time
If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me
You belong with me
Walkin the streets with you in your worn out jeans
I cant help thinking this is how it ought to be
Laughing on the park bench thinkin to myself
Hey isnt this easy?
And you’ve got a smile that could light up this whole town
I havent seen it in awhile, since she brought you down
You say you find I know you better than that
Hey, Whatcha doing with a girl like that?
She wears high heels, I wear sneakers
She’s cheer captain and I’m on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you’re looking for has been here the whole time
If you could see that I’m the one who understands you
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me
Standin by, waiting at your back door
All this time how could you not know that?
You belong with me
You belong with me
Oh I remember you driving to my house in the middle of the night
I’m the one who makes you laugh when you know you’re about to cry
I know your favorite songs and you tell me about your dreams
I think I know where you belong. I think I know it’s with me.
Can’t you see that I’m the one who understands you?
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me
Standing by or waiting at your back door
All this time how could you not know that
You belong with me
You belong with me
Have you ever thought just maybe
You belong with me
You belong with me”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Sono scioccato da come delle ragazze di quindici anni possano essere così emancipate. Dovrò fare molta attenzione con Grace, la mia bambina, non voglio neanche pensare a come potrebbe trasformarsi una volta entrata nella pubertà.
Per fortuna lei oggi è rimasta a casa con la nonna, questa mattina hanno cucinato insieme e questo pomeriggio andavano a fare un giro solo loro due.
Facevano paura, non solo gli hanno chiesto se era single ma dopo aver preso confidenza le domande che dovevano essere relative al suo lavoro sono diventate relative alla sua vita sessuale, “Eri così bello anche al liceo?”, “A che anni hai dato il primo bacio?”, “A quanti anni hai perso la verginità?”, “Sei bravo a letto?”, “Ti piace dominare?”, “Quanto conta per te la differenza di età? Staresti mai con qualcuno molto più giovane di te?”. Sentendo le ultime ho avuto una vampata di calore tanto che Lucy mi ha chiesto quanti anni avessi per arrossire ancora sentendo parlare di questi argomenti. La realtà era che mi sono immaginato degli scenari che mi impedivano di pensare a qualunque altra cosa.
La cosa assurda è stato il comportamento di Steve, è riuscito a rimanere impassibile e quasi professionale, non si è sbilanciato come volevano quelle assatanate ma è riuscito a rispondere in modo abbastanza distaccato e senza esagerare a tutte le loro domande.
La mattina è stata molto interessante, devo riconoscere che Steve è veramente preparato in molti campi, quei ragazzi erano affascinati da lui. E chi non lo sarebbe, ormai mi sono rassegnato al fatto che ovunque vada troverà sempre qualcuno che sbaverà per lui. Prima potevano farlo, ora no.
Nel caso decidessimo di portare avanti questa … “cosa” tra di noi, ci dovranno essere delle regole. Niente più gatte morte al seguito, niente più sorrisi d’acchiappo a qualcuno che non sono io e niente più spogliarelli in mezzo alla strada. Dovrò fare una lista, ci sono troppe cose che fa per ammaliare gli altri e che non sono assolutamente accettabili dal mio punto di vista.
A pranzo mia madre ci ha fatto trovare le sue famosissime lasagne. Sono entrato in paradiso, nonostante questa sera sia a cena da Ty, non mi sono trattenuto e ho mangiato fino allo sfinimento.
Questi due giorni passati a casa sono stati meravigliosi, avrei voglia di non tornare più alle Hawaii, anche se, poi, pensandoci razionalmente non rimarrei mai, ora ho dei motivi più che validi per tornare in quella che ormai è la mia nuova casa.
Mi mancano tutti, Chin, Kono, addirittura Kamekona, non potrei mai abbandonare la mia scimmietta e ora, nemmeno Steve.
Il nostro posto è su quella dannata isola. Ora voglio solo godermi questi pochi giorni in compagnia della mia famiglia e dei miei amici.
Mi sto infatti preparando per la cena a casa di Ty. Ho bisogno di stare un po’ con lui, mi manca avere accanto il mio migliore amico, nonostante io ne abbia molti nuovi e ugualmente importanti.
Sono davanti all’armadio, solo in asciugamano, appena uscito dalla doccia, sto cercando di decidere cosa mettere. Non ho portato molti vestiti dalle Hawaii e quelli che avevo li ho sporcati di erba e terra rotolandomi nel prato con Steve e Dot.
Ripensare alla giornata di ieri mi rende ancora più di buon umore, è stato tutto perfetto, non avevo mai portato nessuno nel mio luogo segreto, nemmeno Ty. Dopo il discorso di Steve ho pensato di dover condividere con lui qualcosa di speciale, volevo avere con lui qualcosa di unico, qualcosa che legasse solo noi e allo stesso tempo volevo renderlo partecipe della mia vita prima di conoscerlo.
Ci siamo divertiti, abbiamo giocato con Dot, siamo tornati ad essere ragazzini. Mentre ci rotolavamo per terra c’è stato un momento in cui avrei voluto annullare le distanze. Mi sentivo talmente bene che sarebbe stata la conclusione perfetta ma ho avuto il terrore di rovinare tutto. Penso sia meglio andarci cauti, soprattutto visto che abbiamo appena scoperto qualche carta.
Quando ho visto che si toglieva la maglietta sono rimasto senza fiato, non perché non l’avessi mai visto a torso nudo, anzi, sono più le volte che l’ho visto così che vestito, ma perché eravamo solo noi, senza più barriere. L’ho ammirato senza paura di essere scoperto a sbirciare. Ho sempre pensato fosse un bell’uomo ma non nel modo in cui lo penso ora. È stupendo, ha un corpo perfettamente modellato, non più enorme perché non è più in servizio attivo e quindi ha diminuito l’allenamento, ma pur sempre muscoloso. Aveva i jeans a vita bassissima che lasciavo scoperti totalmente gli addominali laterali. Potrei quasi dire che erano inutili ma sicuramente molto sexy.
Meglio evitare di pensarci ancora, devo vestirmi e andare da Ty.
Sento bussare alla porta.
-   Si? Mi sto vestendo, tra poco arrivo. –
-   Danny, posso entrare? –
È lui. Sono in asciugamano. Senza nulla sotto. Sono praticamente nudo e stavo pensando a lui ieri. Farò una figuraccia se lo faccio entrare, dovrei dare qualche spiegazione di troppo.
-   Steve, mi sto vestendo, non puoi aspettare qualche minuto? –
-   Assolutamente no. Sette secondi e entro di mia spontanea volontà. –
Silenzio. E ora? Che faccio? Anche se non gli do il permesso entrerà comunque. Mi metto davanti all’armadio e fingo di essere particolarmente intento a cercare i vestiti da mettermi. Ha detto che gli piace il mio sedere no? Guarderà quello. Oddio, ma cosa sto pensando.
-   Ok, entra se proprio devi. Ho sempre sostenuto che fossi un animale senza un minimo di educazione. –
 Mentre aspetto che mi raggiunga penso alle cose più tristi che riesco a recuperare nel mio cervello. Il pesce rosso che ho trovato morto nella sua vaschetta in terza elementare; l’orribile esperienza del mio primo bacio, mi schifo a pensarci ancora oggi, quella ragazzina mi aveva baciato a tradimento; Alice che mi racconta la trama di un film che ha visto in cui il protagonista affamava l’amante per poi ucciderla.
Lo sento entrare e chiudere la porta. Mi giro e vedo che si sdraia praticamente del tutto sul mio letto e si ferma a fissarmi.
-   Ti sei incantato? –
-   Devi proprio andare? –
-   Dove? –
-   Da Ty. –
-   Steve ne abbiamo parlato ieri, è mio amico, mi ha invitato, sono mesi che non lo vedo. Ho bisogno di stare un po’ con lui. –
-   Resta qui. Con me. –
È geloso, ok, lo capisco. So cosa vuol dire esserlo ma in questo caso il motivo è infondato, Ty è innocuo. Ho tentato di spiegarglielo ieri, non c’è stato verso.
-   Lo sai che io potrei proporti un programma sicuramente migliore vero? –
-   Steve… -       
-   Che c’è, siamo soli qui, non c’è nessuno in casa. Hai già dimenticato il patto? –
-   No, non l’ho dimenticato. –
-   Io potrei usare le mani in modo molto più gratificante di quanto potrebbe fare Ty. E sono sicuro che il mio essere animale in quell’ambito non ti darebbe poi così fastidio. –
Arrossisco. Perché deve fare così? Tutte le cose tristi a cui ho pensato prima sono sparite.
-   Niente jeans questa sera, mettiti un paio di pantaloni normali e possibilmente non attillati. –
-   Per quale motivo scusa? –
-   Perché i jeans li devi mettere quando sei con me, almeno poi posso divertirmi a toglierteli. La tuta la evitiamo se non vuoi che ti rinchiuda in questa camera, potrei non rispondere delle mie azioni. Poco attillati perché la visione del tuo sedere è proprietà privata. –
-   Non ti sembra di esagerare Super Seal? Sono sempre andato in giro senza che qualcuno mi saltasse addosso, cosa che non posso dire di te. –
-   Quindi anche io posso continuare a mettere i jeans di ieri quando voglio giusto? –
-   Assolutamente no, anzi, per esserne certi, li terrò io. –
-   Due pesi due misure Danno? –
-   Forza allora, scegli tu. Il mio armadio è tutto tuo. –
-   Ok. Però quello che deciderò lo indosserai senza fiatare. –
Lo vedo cominciare a tirare fuori tutti i vestiti che ho. Ad un certo punto vedo spuntare un paio di pantaloni, quei jeans larghissimi con i tasconi, dentro cui avevo nascosto ciò che Steve non deve assolutamente trovare, sono talmente vecchi e brutti che non li prenderà nemmeno in considerazione. Per fortuna li posa sul letto e continua nella sua ricerca.
-   Perché hai così tanti jeans e non li metti quasi mai? Questi vengono alle Hawaii con noi, soprattutto questi chiari. –
-   Il ruolo da despota ti si addice anche troppo. –
-   Bene, perché è un ordine! –
-   Un ordine Super Seal? Chi ti dice che lo seguirò, non sono una tua recluta. Quelle di oggi pendevano dalle tue labbra, a proposito, dovremo parlare anche di questo una volta tornati a casa. –
-   Tu portali e ti saprò ricompensare a dovere. –
Torna a rovistare tra i vestiti, ormai tutti buttati sul mio letto.
-   Questi! Sono talmente brutti che non li metterei nemmeno io. –
Oddio. Perché proprio quelli? Devo distrarlo, come faccio a distrarlo in modo veloce ed efficace? No Danny, quello no. Devi uscire, concentrati.
-   Steve ma Dot? Dov’è finita, non puoi andare a vedere dov’è? È troppo che non la sento mi sto preoccupando. –
Si ferma con i pantaloni in mano e mi guarda. È confuso dal mio cambio repentino di discorso e soprattutto dalla foga con cui gli ho chiesto dov’è il mio cane.
-   Ti senti bene? –
-   Benissimo. Sono solo preoccupato, sai che mi preoccupo facilmente. È se è uscita? Se la investono? Se me la portano via? Vuoi essere responsabile della sua scomparsa solo perché sei stato pigro e non hai voluto andare a cercarla? Cosa dirai a Grace? –
Mentre mi sbraccio per cercare di fargli capire il concetto cerco di afferrare i pantaloni per toglierli di mezzo ma lui mi intercetta subito.
-   Perché ti stai agitando così tanto? Hai cominciato a delirare quando ho scelto questi, cosa nascondi? –
-   Nulla. Perché dovrei nascondere qualcosa? Quei pantaloni sono solo orribili. Mi rifiuto di metterli. Io, a differenza tua, ci tengo ad essere vestito decentemente, ho un’immagine da curare. Scegli qualcos’altro. Dammeli che li rimetto a posto. –
Prende i pantaloni e li tasta.
-   Che stai facendo? -
Infila le mani nelle tasche davanti. I tasconi no, ti prego i tasconi no.
-   Steve, ridammeli, non c’è nulla di interessante. –
Il fatto che non mi risponda e vada avanti nella sua perquisizione mi sta agitando. Come glielo spiego ora? Infila le mani nei tasconi e trova quello che sta cercando. Estrae il contenuto e comincia a studiarlo.
-   Non è come sembra. –
 
Steve POV
 
Sto osservando con attenzione ciò che ho trovato nascosto nei jeans di Danny.
Se fino a trenta secondi fa ero preoccupato per la cena ma soprattutto su di giri per avere Danny così vicino e quasi del tutto nudo davanti, ora sono decisamente preoccupato ma soprattutto incazzato nero.
Che storia è questa?
Mi ha sempre detto che tra lui e Tyler non è mai successo nulla. Ci ho creduto, fino ad ora.
“Non è come sembra?”, si certo, come no. A me sembra solo una cosa. Credo sia abbastanza inequivocabile.
Continuo a visionare i ricordi incriminati. Come è possibile che mi abbia mentito, nel caso non l’avesse fatto sicuramente ha omesso qualcosa. Come fa a negare il coinvolgimento di Tyler nei suoi confronti dopo questo?
-   Cosa vuol dire “Non è come sembra” Danny? A me sembra invece molto chiaro quello che sto guardando. –
-   Stai travisando. So cosa stai pensando, tra me e Ty non è mai successo nulla. Quello che hai trovato non significa nulla. –
-   Perché allora le nascondevi? Mi hai sempre detto di non aver mai provato attrazione per un uomo. –
-   Infatti, ma Ty è gay dichiarato ricordi? Non pensi che se altri avessero trovato queste cose avrebbero pensato male esattamente allo stesso modo? Ho una figlia Steve ed ero appena stato scaricato da Rachel. Volevo solo evitare equivoci per nulla. Il problema è che non ti fidi vero? –
-   Il fatto che io sia ancora qui, pronto ad ascoltarti e non a spaccare la faccia a Tyler dimostra che mi fido. Sto aspettando Danny. Sono pronto ad ascoltare la storia. –
Riguardo le foto che ho trovato, nell’ordine in cui erano. Devo tenere a freno gli scenari che mi vengono in mente. Mi prudono le mani, vorrei tirare un pugno da qualche parte ma ho ancora le nocche sbucciate per il bacio con Kono, in più non vorrei distruggere qualcosa in casa dei genitori di Danny. Tento di calmarmi, anche se non riesco a cancellare le immagini che ho visto.
Danny a torso nudo sdraiato per terra con Dot accanto, in bermuda di jeans e un ginocchio fasciato.
Tyler a torso nudo appoggiato allo stipite di una porta che sembra essere quella della mansarda.
Danny sempre a torso nudo con una macchina fotografica in mano, ha scattato lui la foto, si vede una mano che stringe il bordo dei suoi pantaloni.
Tyler dentro la vasca da bagno che sembra essere proprio quella della mansarda.
Danny dentro quella stessa vasca.
-   Io e Ty abbiamo sempre condiviso l’hobby della fotografia, sin da ragazzini. Io non l’ho più coltivato quando sono entrato in polizia, lui si. Qualche anno fa Ty si è comprato una reflex professionale. La prima foto me l’ha scattata lui quando mi sono fatto male al ginocchio in servizio, le altre un pomeriggio successivo che abbiamo passato assieme. –
Devo chiederglielo, ho bisogno di sapere.
-   Avete fatto sesso? –
-   Steve, mi sembra di averti già risposto a questa domanda, spero tu stia scherzando! –
-   Sono serissimo Danny. Voglio sapere se tu e Tyler siete mai entrati in intimità, voglio sapere se vi siete mai baciati o toccati. –
-   No, non so più come dirtelo. –
-   Non andare. –
Non riesco a sopportare di saperli nella stessa casa da soli questa sera. Mi fido di Danny, ma non di Tyler, soprattutto non dopo aver visto le foto.
-   Steve. –
-   Niente Steve, sono io che ti dico: Danny per favore. –
-   Di cosa hai paura Super Seal? –
Paura? Di cosa ho paura, fino a qualche tempo fa pensavo di nulla. Ora non ne sono più tanto sicuro. A parole non riesco a dirglielo ma soprattutto credo non riuscirei a rendere l’idea.
Lo spingo contro il muro. Lo imprigiono e appoggio le mie mani accanto al suo viso. Mi guarda sorpreso, non se lo aspettava. Il suo corpo è totalmente a contatto con il mio.
Voglio baciarlo e questa volta lo farò. Sono talmente incazzato che praticamente lo aggredisco. Lo bacio con ferocia. Rimane immobile per alcuni secondi, non si è probabilmente ancora reso conto del mio gesto. La sua incertezza dura poco perché mentre prima era passivo contro il muro ora sento una sua mano tra i capelli e l’altra sulla schiena. Approfondisco il bacio e gli mordo il labbro inferiore. Sentirlo gemere mi manda fuori di testa ma devo mantenere il controllo. Sento e vedo che è eccitato, probabilmente quanto me, ci siamo stuzzicati per troppo tempo ma sono troppo arrabbiato e non saprei controllarmi. Allontano il mio viso dal suo e l’espressione che vedo è incredula. Siamo entrambi senza fiato per la foga. Regolarizziamo il respiro continuando a guardarci. Sono ancora addossato a lui, lo sto schiacciando ma lui non si lamenta.
-   Steve, perché… ? –
-   Vediamo di essere chiari. Sono geloso e soprattutto possessivo. Molto possessivo. Non ammetto che qualcuno tocchi qualcosa che considero mio. Ci siamo capiti Danny? Tyler deve tenere le sue mani lontane da te questa sera, altrimenti potrebbe ritrovarsi senza e sono sicuro non gioverebbe al suo lavoro. –
Mi guarda senza rispondere, probabilmente ancora sconvolto dal bacio.
-   Torna da me il più presto possibile e parleremo di quello che è successo, del perché avete fatto quelle foto e soprattutto di cosa stavate facendo. E non ti preoccupare, faremo anche molto altro. –
Con questa promessa mi rimetto sdraiato sul suo letto per ammirarlo mentre si prepara, nonostante la condizioni in cui siamo entrambi non riesco ad allontanarmi da lui.
-   Credo sia meglio che tu esca, non sono nelle condizioni per vestirmi davanti a te ma soprattutto, ho un problema da risolvere e averti sdraiato e eccitato sul mio letto non aiuta. Steve ti prego non torturarmi. Credo avrò bisogno di una doccia gelata a questo punto. –
Probabilmente ha ragione, rimanere in questa stanza non porterebbe a nulla di buono, a meno che non si lasci convincere a non andare ma so perfettamente che non posso impedirgli di vedere Tyler.
-   Va bene, ti aspetto di sotto. Mi sarebbe piaciuto aiutarti a risolvere il tuo problema ma credo tu sia in ritardo e non voglio che la cena duri più del previsto. Ti voglio a casa entro mezzanotte. –
Detto questo esco dalla sua stanza, credo di aver bisogno di una doccia gelata anche io.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti!
Eccoci a venerdì!
Finalmente un capitolo in cui succede qualcosa direte voi, ebbene si, avete visto che combina Danny?
Capitolo lunghissimo per i miei canoni, non commento tanto perché ho paura di dire troppo e non voglio rovinarvi nulla.
Mi scuso innanzi tutto con mia sorella, le avevo chiesto una dritta per l’immagine di inizio capitolo ma dato che sono impedita non sono riuscita a modificarla decentemente, quindi ne ho dovuta scegliere un’altra…scusa! L
Spero di riuscire a farmi perdonare con le altre! ;)
La canzone di inizio capitolo è “You belong with me” di Taylor Swift, come sempre vi lascio la traduzione qui di seguito. Una cosa importantissima riguarda le foto, una di quelle che troverete in fondo è di proprietà di Scott Caan.
 
Traduzione:

"Sei al telefono con la tua ragazza, lei è arrabbiata
Se l’è presa per qualcosa che hai detto
Perché non comprende il tuo umorismo come me
Io sono nella stanza, è martedì note qualunque
Sto ascoltando quel genere di musica che a lei non piace
E lei non conoscerò mai la tua storia quanto me
Ma lei indossa gonne corte, io porto le t-shirt
Lei è il capitano delle cheerleader ed io sto sugli spalti
Sognando il giorno in cui ti svegliarai e scoprirai
Che quello che stavi cercando è sempre stato quì
Se potessi capire che sono l’unica che ti capisce
Sono stata qui per tutto il tempo, perché non riesci a capirlo?
Tu, tu mi appartieni, tu mi appartieni
Camminando per strada con te e il tuoi jeans consumati
Non posso fare a meno di pensare che è così che dovrebbe essere
Ridere sulla panchina di un parco, pensare a me stessa
Hey, non è facile?
E tu hai un sorriso che potrebbe illuminare l’intera città
Non l’ho visto neanche per un attimo da quando lei ti ha portato il morale a terra
Dici di star bene, ti conosco meglio di così
Hey, cosa ci fai con una ragazza come quella?
Lei porta i tacchi alti, io le scarpe da ginnastica
Lei è il capitano delle cheerleader ed io sto sugli spalti
Sognando il giorno in cui ti svegliarai e scoprirai
Che quello che stavi cercando è sempre stato quì
Se potessi capire che sono l’unica che ti capisce
Sono stata qui per tutto il tempo, perché non riesci a capirlo?
Tu, tu mi appartieni, tu mi appartieni
Rimanendo ad aspettare alla tua porta sul retro
Come facevi a non saperlo per tutto questo tempo?
Piccolo, tu mi appartieni, tu mi appartieni
Oh, mi ricordo di quando mi accompagnavi a cada nel cuore della notte
Sono la sola che ti fa ridere quando sei sul punto di piangere
E conosco le tue canzoni preferite e tu mi racconti i tuoi sogni
Penso di conoscere il posto a cui sei destinato, penso di sapere che è qui con me
Non riesci a capire che sono la sola che ti capisce?
Sono stata qui per tutto il tempo, perché non riesci a capirlo?
Tu, tu mi appartieni, tu mi appartieni
Rimanendo ad aspettare alla tua porta sul retro
Come facevi a non saperlo per tutto questo tempo?
Piccolo, tu mi appartieni, tu mi appartieni
Hai mai pensato che forse
Tu mi appartieni
Tu mi appartieni" 

Detto questo vi saluto, vi auguro un bellissimo weekend.
Ringrazio tutti quelli che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite! Grazie di cuore!
Un grazie super speciale a mia sorella che come sempre mi sopporta.
Sotto le note troverete anche voi le foto che Steve trova nascoste nei jeans di Danny, se avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate…rifatevi pure gli occhi ;)
Un bacione a tutti!
A lunedì!
G. 







 



 

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Capitolo 24
*** A Special Dinner ***








Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
 
“This was never the way I planned
Not my intention
I got so brave, drink in hand
Lost my discretion
It's not what, I'm used to
Just wanna try you on
I'm curious for you
Caught my attention
I kissed a girl and I liked it
The taste of her cherry chapstick
I kissed a girl just to try it
I hope my boyfriend don't mind it
It felt so wrong
It felt so right
Don't mean I'm in love tonight
I kissed a girl and I liked it
I liked it
No, I don't even know your name
It doesn't matter
You're my experimental game
Just human nature
It's not what good girls do
Not how they should behave
My head gets so confused
Hard to obey
I kissed a girl and I liked it
The taste of her cherry chapstick
I kissed a girl just to try it
I hope my boyfriend don't mind it
It felt so wrong
It felt so right
Don't mean I'm in love tonight
I kissed a girl and I liked it
I liked it
Us girls we are so magical
Soft skin, red lips, so kissable
Hard to resist so touchable
Too good to deny it
Ain't no big deal, it's innocent
I kissed a girl and I liked it
The taste of her cherry chapstick 
I kissed a girl just to try it
I hope my boyfriend don't mind it
It felt so wrong
It felt so right
Don't mean I'm in love tonight
I kissed a girl and I liked it”

Danny POV
 
Sono riuscito a vestirmi ma soprattutto ad uscire da quella casa. Ci sono riuscito solo perché sono tornati tutti, devono andare alla partita e sono venuti a prendere Steve.
Credo di essere abbastanza sconvolto. Le foto, il bacio, le richieste di Steve, mi hanno causato una confusione tale che non so neanche come sono arrivato davanti alla porta di casa di Ty, per fortuna non dovevo guidare. Mi ritrovo a suonare il campanello senza neanche accorgermene.
Mi apre la porta e la sua espressione passa immediatamente da un sorriso radioso ad uno sguardo preoccupato. Mi conosce fin troppo bene, non posso nascondergli nulla.
-   Avevo preparato del vino ma direi che serve qualcosa di più forte. Sai dove trovare tutto, forza, entra e raccontami. –
Entro e dopo essermi preso da bere mi lascio cadere sul divano, sento Ty armeggiare in cucina, dopo qualche minuto mi raggiunge.
-   Ne vogliamo parlare? –
So perfettamente cosa sta guadando Ty, me, seduto sul divano a gambe larghe con un bicchiere in  mano tra le ginocchia divaricate e la testa lasciata cadere lungo lo schienale del divano, la classica posa dell’uomo confuso e incasinato. Non so cosa rispondere, non so cosa dire, non so come esprimere il caos che gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno suscitato in me.
-   Cosa ha fatto? –
A questa domanda sollevo la testa e lo guardo.
-   Chi? –
Credo di aver fatto una domanda retorica. Ha l’espressione di chi sa tutto, di chi ha capito tutto, ma come può essere, se nemmeno io ho capito qualcosa?
-   Volevo aspettare ad affrontare questo discorso, aspettavo che me ne parlassi tu, ma considerato lo stato in cui sei arrivato qui qualche minuto fa, credo sia ora di tirare fuori quel discorso. Non lo abbiamo mai affrontato veramente perché pensavo che fosse stato un caso ma ieri, quando vi ho visti insieme ho cominciato a nutrire qualche dubbio. –
No, non di nuovo, non credo di riuscire a sopportare anche una discussione con Ty. In più non c’è nulla di cui discutere. Ieri? Cosa ha visto ieri di strano?
-   No, quel discorso è stato chiuso anni fa, non è necessario riparlarne. Sai perfettamente a cosa era dovuto, ne abbiamo discusso quella volta e abbiamo deciso di comune accordo che eravamo degli stupidi e che era stata tutta colpa dell’atmosfera. Non ci sono altre spiegazioni reali e logiche. –
-   Forse per te. Cazzo Danny, smetterai mai di essere così cieco? –
-   Cieco? –
-   Va bene, non riprendiamo quel discorso, non so neanche perché pensavo che fosse giunto il momento, parliamo invece del motivo per cui sei così sconvolto. Che cosa ha fatto Steve? –
A sentire parlare di Steve comincio ad avere caldo e ad agitarmi. Bevo un altro sorso e mi rimetto nella posizione del disperato. Come faccio a spiegare a Ty cosa sta succedendo nella mia vita da qualche settimana a questa parte? Posso minimizzare tutto con un “Sai Ty mi sento attratto dal mio collega nonché migliore amico alle Hawaii”?
Chiudo gli occhi e l’unica scena che rivedo é Steve addossato a me che mi bacia, è stato un bacio breve ma mi ha provocato sensazioni che mai avrei immaginato. È totalmente diverso dal baciare una donna. Per quanto ci possa essere passione con una donna non sarà mai come con lui. Non si è trattenuto, non ha dovuto calibrare la forza e l’irruenza, si è lasciato andare totalmente, nonostante fosse irritato, anzi, forse proprio per quello.
-   Ci siamo baciati. –
Ty non risponde, ho gli occhi chiusi quindi non riesco neanche a cogliere la sua espressione. Dopo qualche minuto di silenzio sento il forno suonare, quindi lo sento alzarsi per andare in cucina.
Rimango così pensando che sarebbe tornato dopo poco e invece i minuti passano e di Ty neanche l’ombra, non sento neanche più rumori provenire dall’altra stanza. Decido che è ora di alzarsi e magari mangiare qualcosa ma soprattutto andare a vedere dove è finito Ty.
Lo trovo appoggiato con le mani sul lavandino che guarda nel vuoto davanti a se.
Decisamente non è la serata che mi aspettavo sarebbe stata.
 
Steve POV
 
Sono passate poche ore ma mi sembrano un’eternità. Ho tentato di distrarmi stando con le donne Williams a bordo campo a tifare per la squadra allenata da James. È stata una bella partita, i ragazzi sono stati bravi, hanno giocato per vincere ma hanno lasciato anche spazio al divertimento. Ci sono stati cori, prese in giro e balletti improvvisati.
Mi sono divertito ma non mi sono goduto appieno la serata, continuavo a pensare alle foto. È la prima volta in vita mia che sono geloso in questo modo. Con Catherine non è mai stato così.
Mancano dieci minuti a mezzanotte e lui non è ancora arrivato. Cosa staranno facendo? Avrei dovuto impedirgli di andare. No, non è vero, non avrei mai potuto fare una cosa del genere.
Mi alzo e vado in cucina a prendere dell’acqua. Chissà se nel frattempo tornerà. Vorrei aspettarlo. Devo mettermi in camera sua? Verrà lui? Se mi mettessi nel suo letto e per sbaglio entrasse Grace non potrei spiegare la situazione, meglio me ne stia in mansarda.
Scendo le scale. Dormono tutti. Prima di scendere in cucina entro in camera di Grace, è così felice di essere qui. Durante la partita è stata vicino a me e ha voluto che le spiegassi le regole del gioco, cosa facevano i giocatori e cosa avrebbero dovuto fare quando sbagliavano. Voleva che le raccontassi di quando giocavo io. Mi sono sentito quasi come un padre in quel momento.
Mi fermo a guardarla dalla porta. Ad un certo punto mi accorgo del suo cuscino a forma di cuore per terra, si sarà mossa e le sarà caduto, non so quanto tempo sia passato da quando ho cominciato ad osservarla. Lo raccolgo e glielo metto tra le braccia.
Per la prima volta sento il desiderio di far parte della sua vita in modo più costante e duraturo rispetto a prima. Mi stupisce questo pensiero.
Le lascio un bacio sulla fronte e esco dalla stanza. Mi dirigo in cucina. Prendo un bicchiere d’acqua e lo bevo lì. Vado in sala, scosto le tende e cerco di scorgere Danny per la strada. È tutto deserto, non c’è nessuno. Mi metto seduto sul divano. Poi mi sdraio. Mi risiedo. Mi alzo. Torno in mansarda.
Sapessi dove abita Tyler a questo punto sarei già andato a recuperare Danny, non resisto più. Mi sento un animale in gabbia. Neanche quando ero nei Seal e dovevamo aspettare ore e ore per mettere in atto una missione mi sentivo come ora.
 
Sarà almeno la duecentesima volta che guardo l’orologio. Sono le 2.57 e Danny non è ancora tornato. Gli do altri tre minuti, al quarto mi vesto e vado a bussare a tutte le case della via finchè non lo trovo. Gli sembra l’ora di rientrare? La cosa positiva è che essendo andato a piedi non mi devo preoccupare che sia stato coinvolto in un incidente.
Mi rigiro ancora un paio di volte nel letto. Ad un certo punto sento aprirsi la porta della mansarda e mi blocco immediatamente.
-   Steve? –
E subito dopo sento una risatina. Dopo aver sentito chiudere la porta, seguita da una colorita imprecazione di Danny, probabilmente dovuta al fatto che ha sbattuto lo stinco contro lo spigolo di un mobile nel movimento, decido di accendere la luce che ho sul comodino.
-   Potevi accenderla anche un po’ prima, almeno non mi sarei fatto male. Guarda che modi. –
Biascica le parole.
-   Sei ubriaco? –
-   Nooo. –
Seconda risatina. È ubriaco. Sento montare dentro di me una rabbia talmente grande nei confronti di Tyler che quasi mi stupisco di me stesso.
-   Cos’è, Tyler ha deciso di farti ubriacare per approfittarsi di te? Ci è riuscito per caso? Potevi almeno avvertire che ti saresti dato da fare con lui e non saresti tornato ad un’ora umana, almeno non mi sarei preoccupato. –
-   Non sono ubriaco. –
-   Certo, come no. Hai deciso di sfogare la tensione con cui ci siamo salutati con Tyler? –
-   Sei geloso Super Seal. Sei sexy quando fai il possessivo prepotente, sai? –
-   Potresti smetterla di eludere le mie domande? Cosa avete fatto fino a quest’ora? –
Lo vedo avvicinarsi al mio letto. sedersi e cominciare a togliersi le scarpe, i calzini e i pantaloni che alla fine ha scelto lui. Si toglie la maglia, rimane in maglietta maniche corte. Anche i movimenti più semplici sembra gli costino una fatica immensa. Quanto avrà bevuto ma soprattutto, perché?
-   Danny, che stai facendo? –
-   Mi spoglio non lo vedi? Eppure ti facevo più perspicace, con chi sei andato a letto per farti mettere a capo della Five-0 le tue doti investigative fanno acqua da tutte le parti. –
Scoppia a ridere e quasi inciampa nei suoi stessi piedi.
-   No, non è vero. Sto mentendo. Ho sempre pensato che averti come capo fosse la cosa migliore che ci potesse capitare, se non si considera il grado di pericolo a cui ci sottoponi quotidianamente. –
-   La domanda è perché ti stai spogliando. –
-   Sempre meglio Detective. Secondo lei perché? È abituato a dormire vestito? –
-   Non mi sembra che questa sia la tua camera. –
È ancora in maglietta e boxer e si è pericolosamente avvicinato a me. Mi guarda come se mi stesse spiegando un concetto elementare. È stato tutta la notte con Tyler e ora vuole dormire nel mio letto. Oltre al fatto che è ubriaco. Facciamo a modo suo.
Lo prendo per il braccio e me lo tiro addosso. Senza dargli il tempo di reagire faccio in modo di farlo sdraiare di schiena sul letto, bloccandolo con il mio corpo.
-   Cosa hai fatto con Tyler fino a quest’ora. E perché sei così ubriaco. –
Tenta di divincolarsi. Gli prendo i polsi e glieli blocco con una mano sopra alla testa. Sono praticamente sdraiato su di lui facendo forza sul braccio e sulle ginocchia per non pesargli addosso. Non mi risponde ma continua a guardarmi.
-   Danny non te lo chiedo più, questa è l’ultima volta. Hai fatto qualcosa che mi farebbe molto incazzare con Tyler questa sera? –
-   Steve, anche il fatto che io respiri vicino a Ty ti fa incazzare. –
Ha ragione. Ma sa perfettamente che non intendevo quello. Il fatto che continui a divagare non mi piace per niente, vuol dire che sta sicuramente cercando di nascondermi qualcosa.
Vediamo di provare con altri metodi di convincimento, non è la prima volta che devo estorcere con la forza informazioni a qualcuno, nonostante non sia minimamente paragonabile a quello che ho intenzione di fare ora.
Mi piego su di lui e faccio scorrere la punta del naso sul suo collo, partendo dal basso arrivando fino a dietro le orecchie. Lo sento trattenere il respiro.
-   Sei proprio sicuro che non vuoi dirmi come hai passato la serata? –
Lo sento agitarsi sotto di me, sicuramente parlando gli ho fatto il solletico con il respiro. Gli è venuta la pelle d’oca.
-  Ehm… Come hai detto? –
-  Nel caso non decidessi di collaborare potrei sempre andare a dormire sul divano. Domani mattina se qualcuno mi trova lì posso sempre dire di essermi addormentato. –
-   Sei un sadico lo sai? –
-   Assolutamente non lo sono. Sto cercando di ottenere quello che voglio. –
-   Che sarebbe la mia morte per autocombustione? Il criceto è impazzito tutto di un colpo? –
Riprendo il percorso da dove lo avevo lasciato passando all’altro lato del collo.
-   Non possiamo rimandare a domani? Ora avrei idee migliori che credo che mi siano venute proprio perché sono ubriaco, altrimenti sono sicuro non avrei il coraggio di confessartele. –
Ridacchio e lo sento di nuovo rabbrividire. Le reazioni di Danny quando gli sussurro all’orecchio sono appaganti da morire. Mi piace questo suo punto debole, non vedo l’ora di scoprire gli altri.
-  No. –
-  Ora ne ho la certezza, sei sadico. –
Mi stacco da lui e lo fisso intensamente. Siamo eccitati entrambi, lo sento. Non posso non sentirlo, come non può non sentirlo lui, ha ragione sono sadico. Avrei voluto strappargli la maglietta di dosso appena ha tentato di infilarsi nel mio letto dieci minuti fa. Vorrei riprendere il discorso che abbiamo interrotto prima che lui uscisse. Ma non voglio che la nostra prima volta insieme sia con lui mezzo ubriaco, anche perché se ne pentirebbe sicuramente appena ritornato lucido.
La mossa finale, la mia arma vincente: il sorriso.
-   Ok, ok. Ho capito. Abbiamo parlato, abbiamo litigato, abbiamo fatto pace, abbiamo mangiato e abbiamo di nuovo parlato. –
-   E avete bevuto. –
-   Un po’. –
-   E mi auguro abbiate fatto pace non come fanno a volte le coppie ma solo come fanno le persone normali con un semplice rapporto di amicizia. –
Non mi risponde.
-   Perché sei venuto nel mio letto Danny? Volevi sbattermi in faccia la tua serata perfetta con Ty, l’amico con cui hai fatto le foto che mi hanno fatto imbestialire questo pomeriggio? –
-   No pezzo di idiota. Sono venuto nel tuo letto perché da quando ho cominciato a fare sogni erotici su di te non riesco a smettere di pensarti, perché è da questa sera che non faccio altro che pensare al bacio e a quanto mi sia piaciuto ma soprattutto, animale che non sei altro, perché volevo stare con te. E no. –
-   No cosa? –
-   No non ho sfogato la tensione di oggi con Tyler, altrimenti non sarei in queste condizioni non credi? –
Per enfatizzare meglio il concetto muove il bacino, per quanto il mio corpo che lo blocca glielo permetta, verso di me. Sentire le nostre erezioni a contatto nonostante i boxer mi manda fuori di testa. L’unica cosa che vorrai fare è togliergli di dosso anche la maglietta e i boxer rimasti ma per il momento mi accontento di ricominciare a baciarlo esattamente dal punto in cui ho interrotto prima che uscisse per andare a cena.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon pomeriggio a tutti!
Innanzi tutto mi scuso per il ritardo di un giorno e soprattutto per non avervi avvertito. Il ritardo non era previsto ma ho avuto delle cose importanti da fare che hanno avuto la priorità sulla scrittura, quindi scusate, mi farò perdonare :)
Mi scuso soprattutto per non essere ancora riuscita a rispondere alle recensione, chiedo perdono in ginocchio…prometto che cercherò domani di rimettermi in pari!
Eccoci qui, la famosa cena con Ty è passata, cosa sarà successo? Si saranno chiariti? Ty sembrava abbastanza sconvolto dalla notizia del bacio tra Danny e Steve. Quale sarà questo discorso tra Ty e Danny che non deve essere ripreso?
Che ne dite invece della reazione di Steve alla serata ma soprattutto a Danny ubriaco?
Mi scuso per i pezzi in cui c’è intimità tra i due protagonisti ma non credo di essere in grado di scrivere momenti lemon, né arancioni né rosse, mannaggia, spero di non rovinare tutto il resto…nel caso vi prego perdonatemi!
La canzone ad inizio capito è “I Kissed a Girl” di Katy Perry, vi lascio come sempre la traduzione del testo qui sotto.
 
Traduzione:
“Questo non lo avevo mai preso in considerazione
Non nella mia intenzione
Ero così coraggiosa, un drink in mano
Persa la mia discrezione
Non è quello a cui sono abituata
Vorrei solo provarti
Sono incuriosita da te
Hai catturato la mia attenzione
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto
Il sapore del suo lucidalabbra alla ciliegia
Ho baciato una ragazza solo per provare
Spero che il mio fidanzato non ci faccia caso
Sembrava così sbagliato
Sembrava così buono
Non significa che io mi sia innamorata stanotte
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto
Mi è piaciuto 
No, io non so nemmeno il tuo nome
Non importa
Sei il mio gioco sperimentale
Solo la natura umana
Non è quello che le ragazze per bene fanno
Non è come dovrebbero comportarsi
La mia testa è così in confusione
Difficile obbedire
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto
Il sapore del suo lucidalabbra alla ciliegia
Ho baciato una ragazza solo per provare
Spero che il mio fidanzato non ci faccia caso 
Sembrava così sbagliato
Sembrava così buono
Non significa che io mi sia innamorata stanotte
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto
Mi è piaciuto
Noi ragazze siamo così magiche
Pelle morbida, labbra rosse, così da baciare
Difficile resistere, sono così attraenti
Troppo belle per negarlo
Non è stata una cosa importante, è innocente
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto
Il sapore del suo lucidalabbra alla ciliegia
Ho baciato una ragazza solo per provare
Spero che il mio fidanzato non ci faccia caso
Sembrava così sbagliato
Sembrava così buono
Non significa che io mi sia innamorata stanotte
Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto”
 
Vi ringrazio come sempre, ringrazio chi legge, chi recensisce, chi mette la storia tra le seguite, preferite o ricordate.
Un grazie sempre più grosso a mia sorella (diventerà gigantesco questo grazie, aumenta proporzionalmente a quanto mi deve sopportare).
Spero di riuscire ad aggiornare per venerdì, nel caso tardassi, non sono sparita, al massimo faccio ritardo!
Vi auguro una buona settimana!
Un bacione a tutti!


 

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Capitolo 25
*** GoodMorning Babe ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
 
“I need another story
Something to get off my chest
My life gets kinda boring
Need something that I can confess

Til’ all my sleeves are stained red
From all the truth that I’ve said
Come by it honestly I swear
Thought you saw me wink, no
I’ve been on the brink, so

Tell me what you want to hear
Something that were like those years
Sick of all the insincere
So I’m gonna give all my secrets away
This time, don’t need another perfect line
Don’t care if critics never jump in line
I’m gonna give all my secrets away

My god, amazing how we got this far
It’s like we’re chasing all those stars
Who’s driving shiny big black cars

And everyday I see the news
All the problems that we could solve
And when a situation rises
Just write it into an album
Singing straight, too cold
I don’t really like my flow, no, so

Tell me what you want to hear
Something that were like those years
Sick of all the insincere
So I’m gonna give all my secrets away
This time, don’t need another perfect line
Don’t care if critics never jump in line
I’m gonna give all my secrets away

Oh, got no reason, got not shame
Got no family I can blame
Just don’t let me disappear
I’mma tell you everything

So tell me what you want to hear
Something that were like those years
Sick of all the insincere
So I’m gonna give all my secrets away
This time, don’t need another perfect line
Don’t care if critics never jump in line
I’m gonna give all my secrets away

So tell me what you want to hear
Something that were like those years
Sick of all the insincere
So I’m gonna give all my secrets away
This time, don’t need another perfect line
Don’t care if critics never jump in line
I’m gonna give all my secrets away
All my secrets away, All my secrets away”
 
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
Ho messo la sveglia alle sei e mezza. Non possiamo farci trovare nello stesso letto, non sarebbe affatto saggio. Nonostante vorrei potesse riposare e continuare a dormire qui, con me.
Alla fine ci siamo addormentati abbracciati dopo esserci baciati, a lungo, molto a lungo. Probabilmente neanche da adolescente ho mai passato una notte del genere, non sono mai stato un tipo particolarmente romantico. Per la maggior parte delle volte per me è sempre stato solo sesso, finalizzato al piacere e al divertimento reciproco, soprattutto con Cath. Ora vedo le cose in un’ottica totalmente diversa.
Ho passato l’ennesima notte di tortura, averlo vicino e dovermi trattenere, stranamente riesco a gestire la situazione molto meglio di quando avrei potuto immaginare. Sinceramente, fosse stato per me, non mi sarei limitato a quello che abbiamo fatto, sarei andato parecchio oltre. Sono riuscito a controllarmi solo perché non potrei sopportare Danny in paranoia totale che tenta di trovare scuse plausibili a quello che è successo. Se mai faremo sesso sarà perché lo vuole e lui dovrà essere perfettamente in sé.
Sono riuscito a dormire almeno un paio d’ore. Da quando mi sono svegliato sono rimasto ad osservarlo. Dorme profondamente come un bambino, in posizione fetale con le braccia che abbracciano il cuscino.
Sono combattuto tra l’idea di svegliarlo per continuare il discorso lasciato in sospeso questa notte e iniziare la giornata sicuramente in modo soddisfacente o lasciarlo dormire.
Considerata la sbronza, credo abbia bisogno di riposare, si sveglierà e maledirà ogni singolo bicchiere bevuto.
 
Danny POV
 
Non riesco a capire la provenienza del ronzio che sento. Vorrei solo continuare a dormire, sono distrutto. Mi sembra di essermi appena addormentato. Ma soprattutto perché ho così caldo? Sembra di essere di nuovo alle Hawaii ma ho la certezza di essere ancora in New Jersey, l’odore che sento è inconfondibile, è quella della casa dei miei genitori.
Silenzio. Il ronzio ha smesso, non lo sento più, bene, posso girarmi dall’altra parte e rimettermi a dormire.
Mi volto ma mi accorgo di non essere solo nel letto. Apro gli occhi e trovo Steve, sveglio, con la testa poggiata su una mano che mi fissa.
Sento la necessità di fare mente locale, credo di essermi perso qualche passaggio fondamentale, visto che l’ultima cosa che ricordo distintamente è Ty che mi apre la porta di casa sua. Chiudo gli occhi e cerco di ricordare.
-   Buongiorno Danno. –
Oh cazzo. Riapro gli occhi. Lo guardo. Li richiudo. Cazzo, cazzo, cazzo. Ho dormito nel letto con Steve.
-   Sarebbe carino se rispondessi, “Buongiorno Steve”, non pretendo sia accompagnato da un bacio ma magari, tra questo e la più totale indifferenza un compromesso lo troviamo. –
Come mai è già così arzillo, solitamente quello logorroico di prima mattina sono io. A proposito, mi sento la bocca totalmente impastata e ho un’emicrania da record.
-   Mh. –
-   Molto esplicativo, complimenti, se il modo di zittirti è farti ubriacare e poi farti andare su di giri, lo facciamo più spesso. Magari solo noi due. Potrei proporre anche un finale alternativo molto più appagante. –
-   Spiritoso. Come mai sei così felice questa mattina. –
Colgo un impercettibile cambiamento nel suo sguardo, ho detto la cosa sbagliata ne sono sicuro. Quello che non capisco è perché. Necessito di alzarmi un secondo, di andare a fare la pipì e magari di lavarmi i denti.
Mi alzo dal letto ed entro nel bagno della mansarda.
Dopo qualche minuto esco con i denti lavati, la faccia sciacquata che mi ha svegliato e le idee un po’ più chiare su quello che è successo ieri.
Steve mi sta aspettando nel letto sdraiato a pancia in su con le braccia incrociate dietro alla testa, sta fissando il soffitto.
Mi avvicino ma non si muove di un millimetro. Com’era il discorso della trasparenza? Quando siamo soli si può fare ciò che si vuole quando si vuole? Perfetto.
Salgo sul letto e mi metto a cavalcioni su di lui con le ginocchia vicino ai suoi fianchi, mi sostengo con le braccia e lo bacio. Rimane talmente sorpreso che all’inizio non reagisce. Decido di concedergli tutto il tempo di cui ha bisogno, lasciando a lui il piacere di condurre il gioco. Dopo qualche secondo di incertezza sento le sue mani spostarsi sui miei fianchi ma soprattutto lo sento approfondire il bacio. Gli mordicchio il labbro inferiore, ho notato che è una cosa che gli piace, considerato che la risposta immediata è un gemito, a cui se ne aggiunge uno mio, quando le nostre lingue si scontrano.
Ad un certo punto sento di nuovo quel ronzio e nonostante preferirei non curarmene interrompo il bacio per cercare la fonte di disturbo.
-   È la sveglia, l’avevo messa per evitare che ci trovassero nello stesso letto. Non mi sembrava la mossa migliore. –
Cavolo! Mi rendo conto non solo di essere in casa dei miei genitori, di essere nel letto con Steve ma soprattutto che chiunque potrebbe entrare e trovarci avvinghiati l’uno all’altro.
-   Mi è piaciuto questo buongiorno, potresti esserti fatto perdonare l’indifferenza di prima. –
-   Devo andare. –
-   Lo so. –
Ci guardiamo un attimo, sono ancora a cavalcioni su di lui.
-   Posso chiedere come mai tutta questa intraprendenza questa mattina? Solitamente ti devo aggredire. –
-   Vedi che non ti va mai bene niente? Steve deciditi! Se ti ha dato così fastidio basta dirlo. Cercherò qualcun altro da svegliare con un bacio. –
Forse ho detto troppo. Forse dopo ieri sera stuzzicarlo non è stata la mossa migliore che potesse venirmi in mente.
Non mi accorgo nemmeno dei suoi movimenti, so solo che dopo trenta secondi mi ritrovo disteso di schiena sul letto con Steve sopra di me.
-   Ho detto che mi è piaciuto. Ma sentiamo, a quale qualcun altro ti stai riferendo Danny? Perché la mia pazienza si sta per esaurire, la prossima volta che lo vedo potrei non essere così gentile e cordiale con lui, anzi, potrei mettere in chiaro due o tre concetti fondamentali. Sai che ne sono capace. –
I riferimenti a Ty mi fanno tornare in mente la discussione della sera precedente, non litigavo in quel modo con il mio migliore amico dai tempi del liceo. Non l’ho mai visto così ferito e dispiaciuto. Ci è voluto un po’ prima di riuscire a parlare e a chiarire la situazione tra di noi. Ho scoperto delle cose di cui in realtà già ero a conoscenza, ma che ho sempre preferito non ammettere a me stesso per non rovinare il nostro rapporto.
Ieri è venuto tutto a galla e non era più possibile nascondersi dietro scuse banali.
Prima o poi sono sicuro Steve vorrà sapere cosa è successo ieri, vorrà sapere delle foto e del rapporto che mi lega a Ty e io non potrò più nasconderlo.
Per il momento non sono ancora pronto a parlarne. E si sta facendo tardi.
-   Steve devo tornare in camera mia, Grace potrebbe svegliarsi e venirmi a cercare visto che ieri sera non l’ho salutata. –
-   Dobbiamo parlare e lo sai. Voglio sapere cosa è successo ieri sera, oltre a volere delle spiegazioni esaurienti e credibili sulle foto. –
-   Più tardi ho appuntamento con Ty, mi deve trattare il ginocchio. –
Lo vedo incupirsi. Si alza e lo vedo frugare nella valigia. Tira fuori un completo da corsa.
-   Vado a correre. Ci vediamo a colazione. –
Mi alzo dal letto e lo intercetto mentre sta per entrare in bagno. Questa volta sono io che lo inchiodo al muro. Ho bisogno che capisca. Non mi guarda in faccia.
-   Danny, devo prepararmi e andare altrimenti farò tardi per la colazione e non voglio la tua famiglia debba aspettare i miei comodi. –
-   Guardami. –
Malvolentieri si volta a guardarmi.
-   Ti fidi di me? –
-   Si. –
Ottimo, è un passo avanti.
-   Ma non mi fido di Tyler, ti ho detto cosa penso. Non credo tu ti sia veramente reso conto del suo interesse per te. –
-   Non mi interessa se non ti fidi di Ty, per fortuna sono adulto e vaccinato e posso prendere le mie decisioni in autonomia. Se non mi sbaglio, nonostante fossi ubriaco ieri è stato il tuo letto quello in cui mi sono infilato non quello di Ty. Sei d’accordo con me Super Seal? –
-   Mh. –
-   E sempre se non sbaglio, quello che mi tiene su di giri da ormai giorni sei sempre tu e non Ty. –
Per rimarcare il concetto decido di provarglielo, strusciando il mio bacino contro il suo, facendogli sentire quanto sono serio quando gli dico che sono giorni che mi tiene su di giri.
-   Sarà come dici tu, ma se scopro che ha tentato qualunque tipo di approccio stacco le mani a lui per averci provato e a te per averglielo permesso. –
Minacciare Ty credo lo rilassi perché almeno ora mi sta guardando come prima di iniziare a discutere.
 
Steve POV
 
Sto aspettando che Danny torni a casa dallo studio di Tyler. Le donne Williams rimarranno fuori tutto il giorno, sono andate a trovare qualche parente che non vedevano da un po’ e James è come al solito in caserma.
Io e Dot siamo sul divano a guardare la televisione. Le sto grattando dietro le orecchie e sembra apprezzare.
Questa sera ci sarà la famosa riunione dei vecchi alunni nella scuola di Danny. Se non ho capito male è stato organizzato un aperitivo lungo con musica a seguire all’interno della palestra, come se fosse un ballo di fine anno.
Danny questa mattina a colazione ha detto che avrebbe partecipato, Grace e la nonna andranno al cinema quindi mi ha chiesto se preferivo accompagnarlo o andare a vedere il film.
In realtà so perfettamente che vuole che vada insieme a lui ma, davanti alla sua famiglia, l’invito doveva sembrare casuale.
Non sarei riuscito a sopportare un’altra sera ad aspettarlo a casa sapendolo con Tyler e lui lo sa.
Sento la porta aprirsi.
-   C’è nessuno? –
-   Siamo in sul divano! –
-   Siamo? –
Dot nel sentire la voce del suo padrone raddrizza la testa e le orecchie in attesa di vederlo arrivare.
-   Traditrice! Non mi vieni più incontro perché preferisci le coccole di Steve? Qualcuno direbbe che sei una buongustaia. –
-   E tu no? –
Gli faccio l’occhiolino.  Si siede sulla poltrona accanto al divano dove sono io.
-   Come è andata? –
-   Steve… -
-   Che c’è, ti ho solo chiesto come è andata, non stavo insinuando nulla. –
-   È andata bene. Senti, io ho fame. Che ne dici se prendiamo dei panini e andiamo a pranzare nel prato dell’altro giorno? Ci portiamo Dot e parliamo un po’. Sempre che tu sia ancora interessato a sapere del mio passato con Ty e di quello che è successo ieri. –
-   Mi vado a mettere una tuta. –
-   Ecco no, altrimenti finiremo per non parlare. La tuta la rimetterai alle Hawaii e solo quando saremo soli. E ti prego evita i jeans a vita bassa dell’altro giorno. Non hai portato un paio di pantaloni cargo? –
Scoppio a ridere e mi alzo per andare in mansarda. Credo che il problema degli ormoni scatenati ormai non sia più solo il mio.
-   Addirittura i pantaloni cargo? –
-   Si, hanno l’effetto del bromuro. Sono un rimedio naturale per quanto sono orribili. Muoviti a vestirti. Ho fame! –
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti e buon venerdì!
Come state?
Eccoci qui con il risveglio del giorno dopo…stanno passando in fretta questi giorni di vacanza, un piccolo riassunto, sono arrivati di martedì sera, il mercoledì c’è stata la colazione con Ty e la gita sul prato, giovedì, giornata in giro, caserma di James, centro di Lucy e cena a casa di Ty. Siamo a venerdì. Sera in cui ci sarà il ballo! I nostri protagonisti la domenica ripartiranno per tornare alle Hawaii.
Siamo già abbondantemente nella seconda metà della storia :) Non escludo di fare una one shot straordinaria per Natale, ma tutto dipende dal tempo che avrò a disposizione.
Torniamo alla storia.
Danny ha cambiato il suo comportamento, vi giuro che non sono pazza! Il motivo del cambiamento esiste!
La canzone di inizio capitolo è “Secrets” degli One Republic, come al solito vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“Ho bisogno di un’altra storia
Qualcosa che si toglie dal mio petto
La mia vita diventa un po’ noiosa
Ho bisogno di qualcosa da confessare
Finché tutte le mie maniche saranno macchiate di rosso
Da tutta le verità che ho detto
L’ho passato onestamente, lo giuro
Anche se mi hai visto ammiccare, no
Sono stato sul punto di farlo, perciò
Dimmi cosa vuoi sentire
Qualcosa che era come quegli anni
Stanchi di tutta questa falsità
Perciò darò via tutti i miei segreti
Questa volta, non ho bisogno di un’altra linea perfetta
Non mi importa se i critici non si mettono mai sull’attenti
Darò via tutti i miei segreti
Dio mio, è incredibile come siamo arrivati lontano
E’ come se avessimo inseguito tutte quelle stelle
Che stanno guidando, brillanti, grandi macchine nere
Ed ogni giorno vedo il notiziario
Tutti i problemi che avremmo potuto risolvere
E quando una situazione emerge
Scrivilo in un album
Cantando in modo diretto, troppo freddo
Non mi piace proprio il mio flusso, no, perciò
Dimmi cosa vuoi sentire
Qualcosa che era come quegli anni
Stanchi di tutta questa falsità
Perciò darò via tutti i miei segreti
Questa volta, non ho bisogno di un’altra linea perfetta
Non mi importa se i critici non si mettono mai sull’attenti
Darò via tutti i miei segreti
Oh, non c’è ragione, non c’è vergogna
Non ho una famiglia cui dare la colpa
Solo non lasciarmi scomparire
Ti dirò tutto
Perciò dimmi cosa vuoi sentire
Qualcosa che era come quegli anni
Stanchi di tutta questa falsità
Perciò darò via tutti i miei segreti
Questa volta, non ho bisogno di un’altra linea perfetta
Non mi importa se i critici non si mettono mai sull’attenti
Darò via tutti i miei segreti
Perciò dimmi cosa vuoi sentire
Qualcosa che era come quegli anni
Stanchi di tutta questa falsità
Perciò darò via tutti i miei segreti
Questa volta, non ho bisogno di un’altra linea perfetta
Non mi importa se i critici non si mettono mai sull’attenti
Darò via tutti i miei segreti
Tutti i miei segreti, tutti i miei segreti”
 
Vi saluto e vi auguro uno splendido weekend!
Momento ringraziamenti: innanzi tutto ringrazio chi legge e chi recensisce, ringrazio tantissimo anche coloro che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite, ogni tanto vedo qualche lettore nuovo e mi fate fare i salti di gioia, sapere che la storia continua a piacervi mi rende veramente felicissima. Quindi Grazie a tutti! <3
Un enorme grazie a mia sorella nonché fantastico folletto di Babbo Natale che mi sopporta sempre!
Spero di non essermi dimenticata nessuno!
Buon weekend e ci si rivede lunedì!
G.

 

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Capitolo 26
*** Showdown ***










Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
 
 
“m-m-m-m-m-mad-mad-mad
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
I, I can’t get this memories out of my mind,
it’s some kind of madness, is started to evolve
I, I tried so hard to let you go
But some kind of Madness is swallowing me whole.
I have finally seen the light
And I have finally realized
What you mean
Oooh hahaha ouhouhouhou
And know, I need to know, is this real love? 
Or is it just Madness keeping us a float.
But when I look back at all the crazy fights we had
It’s like some kind of Madness, was taking control.
And know I have finally seen the light
And I have finally realized
What you need
m-m-m-m-m-m-mh
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
And know I have finally seen the end (finally seen the end)
And I not expecting you to care (expecting you to care)
And I have finally seen the light (finally seen the light)
And I have finally realized
I need your Love
I need your Love
Come to me, just in a dream
Come on and rescue me
Yes I know, I can’t be wrong
And maybe all too have strong
Our love is…
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
m-m-m-m-m-mad-mad-mad
madness”
 
 
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
Sono passate almeno due ore da quando siamo arrivati qui, abbiamo mangiato e abbiamo giocato con Dot. Ora ci stiamo rilassando.
Siamo sdraiati entrambi nel prato, Danny in modo perpendicolare a me, con la testa sulla mia pancia. Adoro questo contatto continuo con lui, non ne potrei più fare a meno. Non so come faremo quando torneremo alle Hawaii, per il momento non ci voglio pensare.
-   Dormi? –
Lo vedo annuire con la testa.
-   Se mi senti e annuisci non stai dormendo. –
-   E io che speravo di essere svegliato in stile principessa Disney! –
Scoppio a ridere e lo vedo aprire un occhio e schermarsi il sole con la mano.
-   Ti sei paragonato ad una principessina Danno? Non è una cosa molto virile. –
-   Vedi che sei una testa di rapa? Non capisci mai nulla. Mi chiedo ancora cosa ci sto a fare a parlare con te. Fai finta che io non ti abbia detto nulla, maleducato, impertinente e maligno. –
Comincia a borbottare gesticolando lanciandomi una sequela di insulti più o meno velati. Credo di aver urtato la sua sensibilità. Prenderlo in giro però è troppo divertente, a volte non riesco proprio a trattenermi.
-   Danno? –
Non mi risponde, ora fa l’offeso, dovrò farmi perdonare.
-   Danno? –
-   Mh. –
Faccio leva sugli addominali e tento di alzare il busto per sporgermi su di lui.
-   Ehi! Ma che modi! Vedi che sei proprio un animale, se eri scomodo bastava dirlo, mi sarei spostato. Bruto che non sei altro, bisognerebbe insegnarti le buone maniere. –
Si è appoggiato sulle braccia e ora anche lui ha il busto sollevato. Mi sporgo su di lui e lo bacio dopo aver avvicinato il suo viso al mio. Fa l’offeso per qualche secondo tenendo le labbra sigillate con la forza. Mi sposto lasciando un bacio sulla mandibola e spostandomi dietro l’orecchio, gli mordicchio il lobo. Lo sento sospirare e ha gli occhi chiusi. 
-   Era questo il risveglio che volevi? Bastava chiedere, mi sarei sacrificato volentieri. –
Lo vedo riaprire gli occhi e darmi uno spintone.
-   Cretino! –
Mi rimetto sdraiato e me lo tiro addosso per farlo sistemare come prima.
La giornata è bellissima, c’è il sole e la temperatura è perfetta per stare distesi senza avere freddo.
-   Immagino tu stia aspettando l’inizio del mio racconto. –
-   Aspettare credo sia un eufemismo. –
Lo sento sospirare.
-   Avevi ragione. Ty è innamorato di me. –
Mi irrigidisco immediatamente, non perché non me lo aspettassi ma averne la conferma direttamente da Danny è tutta un’altra cosa.
-   Ehi calma Super Seal, non hai nulla di cui preoccuparti. –
-   Nulla di cui preoccuparmi? Veramente? –
Sto cercando di mantenere la calma e un tono pacato di voce, voglio ascoltare tutto quello che ha da raccontarmi e se le premesse sono queste non sono sicuro che la chiacchierata che stiamo per fare mi piacerà.
-   Nulla di cui preoccuparmi Danny? Il tuo migliore amico dai tempi del liceo è innamorato di te, recentemente tu hai scoperto che non disdegni le attenzioni degli uomini, qualche tempo fa avete fatto delle foto che avrebbero mandato a fuoco l’intero New Jersey, ieri eri a cena a casa sua e sei tornato ubriaco alle tre del mattino, oggi ti ha trattato il ginocchio quindi immagino tu ti sia dovuto spogliare e questa sera ci rivedremo tutti insieme. Quindi dimmi Danny, sicuro che io non abbia proprio nulla di cui essere preoccupato? –
-   Si. –
 Mi ritrovo a sbuffare. Possibile che non capisca? Eppure pensavo che dato il fastidio che prova nei confronti di Cath potesse comprendere il mio stato d’animo.
-   Quindi se al posto tuo e di Tyler ci fossimo io e Cath anche tu saresti tranquillo, giusto? –
-   Non è la stessa cosa, quella gatta morta una volta tornati alle Hawaii deve solo provare ad avvicinarsi e le stacco tutti gli artigli. –
-   Per quale motivo sarebbe diverso, non capisco. –
-   Innanzi tutto perché tra me e Tyler non c’è mai stato nulla, cosa che non posso dire di Miss Rambo, visto che te la sei portata a letto per anni. Non ci voglio nemmeno pensare. Mi aspetto un cambio radicale di abitudini Super Seal. –
Non ho alcuna intenzione di continuare a frequentare Cath in orario extra-lavorativo ma per il momento stiamo parlando di lui.
-   Voglio sapere cosa c’è stato tra di voi. La verità Danny, nessuna omissione. –
Lo sento agitarsi e sistemarsi meglio sul posto. È nervoso, brutta notizia.
-   Tecnicamente tra me e Ty non è mai successo nulla, l’unica volta in cui ci sono stati comportamenti ambigui è stato quando abbiamo fatto alcune delle foto che hai visto. Eravamo brilli, Rachel mi aveva appena lasciato e io ero uno straccio. Ti ricordi che ti avevo raccontato di come stavo affrontando la situazione. –
-   Che significa comportamenti ambigui Danny. –
-   Significa che… Senti, te l’ho detto eravamo ubriachi e io ero distrutto, stavamo facendo quelle foto e.. basta. Non è successo gran che. –
Perché non la smette di parlare per puntini di sospensione? Ci sta girando intorno e non mi sta dicendo quello che realmente voglio sentire e lo sa.
-   Danny, perché avete fatto quelle foto? –
-   Te  l’ho detto, io e Ty abbiamo condiviso per anni la passione per la macchina fotografica. –
-   Questo non spiega la motivazione per cui avete fatto delle fotografie mezzi nudi e in pose così sexy. –
-   In realtà è cominciato come un gioco. Stavamo facendo delle foto a Dot in mansarda, eravamo a torso nudo, faceva caldo. Non mi ricordo come abbiamo cominciato a rubarci la macchina fotografica a vicenda e farci delle foto, stavamo lottando sul pavimento e ci siamo ritrovati uno sopra all’altro. –
-   C’è una foto in particolare in cui sembrate molto coinvolti da quello che stavate facendo. Non si fanno solitamente foto di quel tipo tra amici, era molto sensuale, sexy. -
Quando l’ho vista ho subito pensato che al posto di Tyler avrei voluto esserci io. Sono sicuro che dopo la macchina fotografica sarebbe stata dimenticata e noi saremmo stati impegnati in attività alternative. Quello che mi tormenta è proprio questo, come faccio a sapere che anche loro non abbiano pensato la stessa cosa?
-   Steve non è successo nulla di compromettente dopo quello scatto, o quasi, in ogni caso non ho fatto sesso con Ty e non ci siamo neanche arrivati vicini. Ero ubriaco ed è stato il motivo per cui mi sono ritrovato in una situazione imbarazzante non volontariamente ma Ty non ha approfittato della situazione. Prima di ieri il discorso non era neanche mai stato toccato. –
-    Spiegati meglio non capisco. –
-    Diciamo che dopo quella foto o meglio, a causa di quella foto il mio corpo e quello di Ty hanno reagito più o meno nello stesso modo. Ce ne siamo accorti entrambi ma nessuno dei due ha osato approfondire la questione, ci siamo solo guardati a lungo senza parlare. Non sapevamo cosa dire, era imbarazzante. Abbiamo dato la colpa alla situazione e abbiamo tentato di buttarla sul ridere. Siamo finiti a fumare un sigaro nell’idromassaggio ma non ci siamo più avvicinati come nella foto che hai visto. –
-   Che vuol dire che non se ne è più parlato fino a ieri? Cosa è successo durante la cena? –
Lo sento tirare un lungo sospiro. Sono maledettamente geloso di quello che mi ha appena raccontato. Si è eccitato facendo delle foto sexy con Tyler. Perché ieri sera ne hanno parlato di nuovo?
-   Quando sono arrivato a casa sua ero sconvolto a causa del nostro bacio. Ha capito subito che qualcosa che non andava, mi sono subito andato a prendere da bere, roba forte a stomaco vuoto, per quello ero così ubriaco ieri sera. Mi ha chiesto cosa fosse successo e gli ho detto che ci eravamo baciati. Abbiamo litigato, mi ha accusato di essere sempre stato cieco, di non aver mai capito nulla in tutti i nostri anni di amicizia. Sono sempre stato un etero convinto Steve, a parte la parentesi delle foto non ho mai mostrato di essere attratto dagli uomini. Tra parentesi non lo sono nemmeno ora, sono attratto solo da te e mi auguro che ve lo mettiate entrambi in testa al più presto. Mi chiedo perché io devo sempre avere a che fare con delle zucche vuote. Se mi scegliessi amici più intelligenti forse dormirei sonni più tranquilli. –
-   Danny… -
-   Che c’è? –
-   Stai divagando come al solito. Potresti per favore tornare al discorso che stavamo facendo? –
-   Non c’è molto altro da dire, abbiamo discusso come non lo facevamo dai tempi del liceo, mi ha confessato di essere sempre stato innamorato di me e poi abbiamo fatto pace. Abbiamo parlato del rapporto che abbiamo io e te. Essendo io ancora particolarmente confuso su questo argomento mi sono limitato a raccontargli i fatti. –
Il fatto che sia confuso non mi stupisce affatto, lo sono anche io. Non so quanto mi stia bene il fatto che invece di parlare con me ne abbia parlato con lui, nonostante credo di poterlo capire. Sono amici da tanti anni, è normale che quando si presenta un problema lui si appoggi a Tyler.
-   Perché questa notte quando sei tornato sei venuto nel mio letto Danny? –
Non mi risponde. Lo sento spostarsi, si alza e si gira verso di me mettendosi seduto. Mi sollevo sulle braccia e si mi siedo anche io. Siamo uno di fronte all’altro e ci stiamo guardando.
-   Si può sapere come fai a non capire? –
-   Spiegamelo. –
-   Volevo vederti, salutarti, darti la buona notte, baciarti e toccarti. Mi sembrava di avertelo già spiegato questa notte. –
-   Eri ubriaco. –
-   Ero brillo. –
-   Quindi la tua mancanza di inibizioni la devo all’alcool? –
-   No, a Ty. –
Questa risposta mi lascia spiazzato, in che senso la devo a Tyler? Lo guardo perplesso sperando che si decida finalmente a chiarire il concetto.
-   Ti ho detto che abbiamo parlato anche di noi. Gli ho detto che sono parecchio confuso, lui mi ha consigliato di prendere le cose come vengono. Ci ho pensato. Ha ragione, almeno finchè saremo in vacanza. Sono confuso Steve, molto. Tra di noi c’è qualcosa, lo sappiamo entrambi ma io ho una figlia, non voglio che Grace soffra per colpa mia. Lavoriamo insieme. Ci sarebbero dei cambiamenti. Tanti. Non sono ancora pronto ad affrontare tutto questo. –
So che ha ragione ma una parte di me non accetta questo discorso. Il fatto però che abbia pensato alle conseguenze reali di questa situazione vuol dire che ci ha pensato seriamente. Posso solo accettare le sue paure. Effettivamente neanche io so dove tutto questo ci porterà.
-   Ok, sappi però che l’unico discorso che condivido è quello su Grace, di quello che potrebbero pensare gli altri, non mi importa. Sono sicuro che Kono, Chin e Kamekona non cambierebbero l’opinione che hanno su di noi per questo, anzi. Sono le uniche persone di cui mi interessa veramente, ma anche se non fossero d’accordo il nostro rapporto è più importante. In ogni caso, va bene, facciamo così. Godiamoci gli ultimi giorni di vacanza e poi una volta tornati a casa penseremo seriamente a come portare avanti la cosa. –
Mi guarda. Dopo qualche secondo si sporge verso di me e mi bacia. Lentamente e profondamente. Mi sdraio e lo trascino su di me, continuiamo a baciarci fintanto che non sento una pressione su un braccio. Interrompo il bacio e guardo cosa sta succedendo.
Trovo Dot che sta spingendo un ramo con cui ha giocato prima verso di me.
La guardiamo entrambi e scoppiamo a ridere.
-   Va bene, va bene. Ti restituisco il tuo padrone, mi sembra anche giusto. Ti abbiamo trascurato per troppo tempo. –
Ci alziamo e ricominciamo a giocare con lei.
-   Danno? –
Sta correndo dietro a Dot. Si ferma e mi guarda sorridendo.
-   Si? –
-   Questa notte quindi posso sperare in una visita di cortesia? –
-   Se ti comporterai bene, potrei sempre vagliare le mie opportunità, hai qualche incentivo da propormi? –
Mi avvicino a lui, abbasso il tono di voce, gli sorrido e gli sussurro all’orecchio.
-   Ne ho quanti ne vuoi, potremo sempre finire il discorso iniziato questa notte. Non bere troppo questa sera perché non ho intenzione di approfittarmi di uomo privo di sensi. –
Comincio a correre dietro a Dot e lascio Danny con gli occhi sgranati a riprendersi da solo.
 
Sono appena uscito dalla doccia e mi sto preparando per la serata. Meno male che avevo portato un vestito elegante. Saremmo entrambi vestiti bene questa sera e ci sarà anche Tyler.
Non credo di avere più scuse per trovarlo antipatico anche se non credo diventeremo mai grandi amici.
Sento bussare alla porta.
-   Avanti! –
Sento un fischio provenire dall’entrata.
-   Sei uno schianto figaccione, non puoi rimanere a casa con me? Divertimento assicurato. Sei sicuro di preferire il lato maschile della famiglia? Dicono che le ragazze piccoline abbiano un sacco di pregi in più io sono particolarmente snodata e resistente. –
-   Alice se ti sentisse tuo fratello farmi queste proposte indecenti ci rimarrebbe secco! –
-   Un avversario in meno. No eh? –
-   Meglio di no. –
-   Zio Steve! –
Vedo Grace entrare di corsa in camera.
-   Gracie, dimmi. Come sto? –
-   Sei bellissimo, sembri un principe. Anche Danno lo sembra. Siete perfetti. –
-   Quindi posso uscire così principessa? –
-   Certo! Vieni a vedere come è bello papà. –
Mi prende la mano e mi trascina giù per le scale. Siamo i suoi principi.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti e buon lunedì!
Eccoci qui con un nuovo capitolo. Finalmente scopriamo cosa è successo tra Danny e Ty quando hanno scattato le foto. Spero di non avervi deluso. Non è successo granchè ma non era mia intenzione montare una storia in stile Beautiful intorno alle foto, Danny è sempre stato sincero con Steve, non ha mai avuto nessun tipo di rapporto fisico con Ty, questo non vuol dire che facendo quel tipo di foto e trovandosi in una determinata situazione non possa essersi creata una situazione imbarazzando. Spero che la vicenda sia abbastanza realistica.
Scopriamo anche come mai Danny ha cambiato atteggiamento nei confronti di Steve, anche qui, il motivo è semplicemente che ha deciso di far prendere una vacanze a tutte le sue paranoie almeno fino a che non torneranno alla vita “reale” di tutti i giorni.
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Probabilmente è un po’ sotto tono ma i due protagonisti prima o poi avrebbero dovuto chiarire la situazione, non è mai bello quando le cose rimangono in sospeso per troppo tempo.
Nel prossimo capitolo avremo l’incontro ex-alunni. Steve e Tyler di nuovo nella stessa stanza!
Steve riuscirà a comportarsi bene?
La canzone di inizio capitolo è “Madness” dei Muse. Vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“f-f-f-f-f-folle-folle-folle 
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
Io, io non riesco a tener fuori questi ricordi dalla mia mente
È una specie di follia, ha iniziato ad evolversi
Io, io ho provato arduamente a lasciarti andare
Ma questa specie di follia mi sta inghiottendo interamente
Ho finalmente visto la luce
Ed ho finalmente capito
Cosa volevi dire
Oooh hahaha ouhouhouhou
E so, ho bisogno di sapere, è questo il vero amore?
O è solo la follia che ci tiene a galla
Ma quando ripenso a tutte le lotte pazze che abbiamo passato
È come una specie di follia, stava prendendo il controllo
Ed ora che ho finalmente visto la luce
Ed ho finalmente capito
Quello che ti serve
f-f-f-f-f-fh
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
E so di aver finalmente visto la fine (finalmente visto la fine)
E non mi aspetto che tu ti preoccupi (aspettando che tu ti preoccupi)
Ed ho finalmente visto la luce (finalmente visto la luce)
Ed ho finalmente capito
Di aver bisogno del tuo amore
Di aver bisogno del tuo amore
Vieni da me, solo in sogno
Vieni e riscattami
Si lo so, non posso essere in errore
E può essere che tutto sia troppo forte
Il nostro amore è…
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
f-f-f-f-f-folle-folle-folle
Folle”
 
Bene a questo punto ringrazio tutti! Grazie infinite a tutti i lettori silenziosi e non silenziosi che mi lasciano i loro pensieri, cosa che mi rende sempre felicissima. Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, ogni tanto vedo nuovi lettori e questi mi riempie di gioia! *.*
Un grazie enorme a mia sorella che come al solito mi sostiene, consiglia nonché sopporta (ha una pazienza infinita garantisco).
Un bacione!
A venerdì!
G.

 

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Capitolo 27
*** Call Me Maybe ***


Nota a posteriori del 23/12

Buona sera a tutti!
Vi scrivo quest'avviso per scusarmi e per informarvi che l'aggiornamento di oggi purtroppo sono costretta a saltarlo, mi spiace veramente tantissimo.
Sto scrivendo la Os di Natale e sono in alto mare, in più in famiglia questo periodo è parecchio incasinato per i preparativi quindi ho meno tempo da dedicare alla scrittura.
Per farmi perdonare ho pubblicato una Os Rossa, spero vi possa piacere. 
Vi auguro una buona serata e spero di riuscire a tornare puntuale venerdì!
Un bacione a tutti!!!

G.


















Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
   
 
 
 
 
 
 
“I threw a wish in the well,
Don’t ask me, I’ll never tell
I looked to you as it fell,
and now you’re in my way
I trade my soul for a wish,
pennies and dimes for a kiss
I wasn’t looking for this,
but now you’re in my way
Your stare was holdin’, Ripped jeans, skin was showin’
Hot night, wind was blowin’
Where you think you’re going, baby? 
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?
It’s hard to look right,
at you baby,
but here’s my number,
so call me, maybe?
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?
And all the other boys,
try to chase me,
but here’s my number,
so call me, maybe?
You took your time with the call,
I took no time with the fall
You gave me nothing at all,
but still, you’re in my way
I beg, and borrow and steal
Have foresight and it’s real
I didn’t know I would feel it,
but it’s in my way
Your stare was holdin’, Ripped jeans, skin was showin’
Hot night, wind was blowin’
Where you think you’re going, baby?
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?
It’s hard to look right,
at you baby,
but here’s my number,
so call me, maybe?
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?
And all the other boys,
try to chase me,
but here’s my number,
so call me, maybe?
Before you came into my life
I missed you so bad
I missed you so bad
I missed you so, so bad
Before you came into my life
I missed you so bad
And you should know that
I missed you so, so bad
It’s hard to look right,
at you baby,
but here’s my number,
so call me, maybe?
Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here’s my number,
so call me, maybe?
And all the other boys,
try to chase me,
but here’s my number,
so call me, maybe?
Before you came into my life
I missed you so bad
I missed you so bad
I missed you so so bad
Before you came into my life
I missed you so bad
And you should know that
So call me, maybe?”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Con la cravatta o senza cravatta? Mi sono già cambiato tre volte, troppo elegate, troppo sportivo, troppo pinguino. Neanche quando mi sono sposato ero così agitato, che mi succede?
Chissà come sarà vestito Steve, speriamo abbia portato qualcosa di adatto, se esco da questa camera e lo trovo con i soliti pantaloni e maglietta lo lascio a casa. Nel caso lo trovassi in jeans e camicia invece, potrei decidere di lasciare uscire tutti e chiuderlo in camera con me, potrei saltargli addosso e, considerato che ci stiamo stuzzicando da giorni, non lo farei uscire da questa stanza almeno fino a domani mattina. Mi sto immaginando tutto quello che potrei fargli e riesco addirittura ad arrossire da solo davanti allo specchio. Che mi prende? Sembra che io sia tornato un adolescente alle prime armi, certo l’esperienza con Steve sarà a tutti gli effetti una prima volta ma, siamo adulti, che cavolo!
Il mio corpo reagisce immediatamente ai pensieri che ho appena fatto. Ecco, no, Danny calmati.
Faccio dei respiri pronfondi e cerco di concerntrarmi sulla mia vista allo specchio.
Grace ha detto che sembro un principe. Certo, sono il suo principe, come farei senza la mia scimmietta?
Sento bussare alla porta.
-   Arrivo, sono pronto. –
Esco immediatamente dopo un ultimo sguardo al mio riflesso e trovo Grace fuori dalla porta.
-   Scimmietta, sei andata a chiamare Zio Steve? Non mi dire che non è ancora pronto. –
-   No Danno, lo Zio Steve ti sta aspettando in sala. È bellissimo, sembra un principe. –
-   Non avevi detto che sono io il tuo prncipe? –
-   Siete tutti e due miei principi. Sono una principessa con due bellissimi principi. –
-   Mi sembra giusto. Allora andiamo principessa? Mi accompagni di sotto a braccetto? –
-   Certo!. –
Sono nervoso.
Arriviamo in sala e lo vedo. Rimango di sasso. Se prima in camera ero riuscito a calmarmi con dei respiri profondi ora sono convito che, anche se non indossa dei jeans, vorrei rinchiuderlo nella mia camera.
Appena mi vede, mi guarda e mi sorride. Sono sicuro del fatto che se qualcuno mi vedesse ci scoprirebbe subito, lo sto sicuramente mangiando con gli occhi.
-   Danno, niente cravatta? Ma come? Nelle occasioni in cui la puoi mettere non lo fai e alle Hawaii, dove ne potresti fare tranquillamente a meno invece non la togli mai? -
-   Non è una serata formale animale, con la cravatta sarei stato esagerato, nessuno ti ha insegnato il galateo? Appena vedrò Mamma McGarrett chiederò spiegazioni a lei per la tua mancanza di buone maniere e di regole del vivere civile. –
Ci ammiriamo in silenzio. È veramente uno schianto.
-   Bene, se voi due avete finito di battibeccare come una coppia sposata da almeno un secolo, potete anche togliervi dai piedi, noi dobbiamo preparci e siamo in ritardo, vero Grace? –
-    Si Zia Alice. –
-    Perfetto, quindi sciò, fuori da questa casa. Non vi aspetteremo alzati. Divertiti e fate tardi. –
Io e Steve ci stiamo ancora fissando. Mi accorgo di essermi incantato quando Alice mi tira un pugno sulla spalla.
-    Si. Bene, allora noi... andiamo. –
-    Buona serata, divertitevi. Ora sparite. –
Detto questo Alice ci caccia praticamente fuori di casa chiudendoci la porta in faccia.
-    Ehi, non ho neanche salutato la mia scimmietta. –
Dall’interno della casa sentiamo delle urla, degli schiamazzi e delle risate. Guardo Steve e sto per poggiare il dito sul campanello per farmi riaprire quando immediatamente sento la mano di Steve sulla spalla che mi trattiene.
-    Lasciala stare, non senti come si sta divertendo? –
-    Ma... –
-    Niente ma. Andiamo. Vuoi arrivare in ritardo e fare la figura dei maleducati? Perchè se così fosse, io avrei delle alternative migliori per perdere tempo. –
-    Steve, siamo in mezzo alla strada. –
-    Infatti mi sto trattenendo. –
Mi fermo in mezzo alla strada, stiamo andando a casa di Ty, ci porterà lui con la sua macchina.
-    Trattenendo? –
Steve si ferma a sua volta, torna indietro, mi affianca e si sporge verso di me in modo provocante.
-   Non hai idea di quello che vorrei farti Danno. Non avresti dovuto vestirti così, più tardi dovrai affrontarne le conseguenze. Ora andiamo, che abbia inizio la serata. –
 
Siamo arrivati da circa un’oretta. Rivedere tutti i miei ex-compagni di scuola è stato sotto un certo punto punto di vista divertente. Soprattutto vedere come si sono trasformati negli anni.
Abbiamo mangiato e bevuto qualcosa. Siamo seduti ad un tavolo da sette persone, oltre a me, Steve e Ty, con noi ci sono altri due nostri compagni di scuola con le relative mogli. Abbiamo avuto la fortuna di poter avere al nostro tavolo la compagnia di persone simpatiche. Sono rimasto piacevolmente stupito da quello che all’epoca del liceo era considerato il secchione sfigato del nostro anno.
Ora è un pezzo grosso di un’azienda nella Grande Mela, ha rinnovato il suo aspetto rispetto alle superiori e ora è un uomo distinto con un’affascinante e intelligente moglie al seguito.
Per il momento il rapporto tra Ty e Steve sembra andare bene, si riolgono la parola lo stretto necessario per intavolare una conversazione civile.
Ovviamente non sto considerando tutte le donne che passano ammiccando accanto al nostro tavolo per cercare di attirare l’attenzione di Steve. Mi avvicino a lui e facendo finta di sistemare il tovagliolo gli sussurro all’orecchio.
-    La prossima volta solo pantaloni cargo, sappilo. –
Lo sento ridacchiare sotto ai baffi.
-    Ah si? Per quale motivo Danny? Sei per caso geloso? –
Accanto a noi sta passando l’ennesima oca con il sorriso smagliante intenta a sbavare. Lui si gira e le sorride. Non un sorriso normale, il sorriso d’acchiappo.
-   Steve se non la smetti questa sera me ne rimango in camera mia e chiudo a chiave. –
Sto parlando tra i denti per cercare di passare inosservato e di non far capire agli altri cosa stiamo dicendo.
-   Non capisco a cosa tu ti stia riferendo Danny, non sto facendo nulla. –
-   Quindi il sorriso d’acchiappo alla tipa che è appena passata non era voluto, era del tutto spontaneo? –
Ora deve stare attento a quello che risponde. Qualunqe risposta comporterà delle spiegazioni necessarie.
Lo vedo avvicinarsi a me e appoggiare un palmo sulla mia coscia.
Non riesco a ragionare se fa così. Ha solo appoggiato il palmo della mano sulla mia gamba e io già non capisco più nulla.
-   Lo sai che il sorriso migliore lo riservo per te. Sei geloso? –
Negare, negare sempre e comunque. Mi ha già in pugno. Non posso anche dargli questa soddisfazione, anche se...
-   Si lo sono. Quindi smettila di fare lo splendido con tutte queste donne, altrimenti ti riporto a casa e non per divertirci. –
La mano sale leggermente avvicinandosi sempre più all’inguine e al punto di non ritorno.
-   Steve... –
-   Ti prometto che non asseconderò nessuno questa sera, uomo o donna che sia. Ti fidi di me? –
Sembra che la zona in cui è appoggiata la sua mano stia andando a fuoco. Ty ci sta fissando, ha capito perfettamente quello che sta succedendo. Il suo sguargo è un misto tra l’essere complice e ferito. Si sta comportando bene, ce la sta mettendo tutta per non farmi pesare di essere coinvolto da Steve, nonostante i sentimenti che prova per me siano forti ma, siamo amici, lui lo sa, sa che il nostro rapporto è importantissimo e anche con la presenza di Steve, non verrà mai messo da parte.
Steve per fortuna toglie la mano dalla mia gamba.
-   Vado a cercare il bagno, Danno me lo sai indicare? –
-   Ti ci accompagno io non ti preoccupare. –
Ty e Steve in bagno da soli. Speriamo che il Super Seal non dica niente di stupido o irritante, la pazienza di Ty per fortuna è infinita e a differenza sua si sa comportare ma lui è imprevedibile.
-   Ok. –
Li vedo allontarsi insieme. Gli do tempo massimo quindici minuti, dopo li vado a cercare e nel caso, dividere.
 
La serata si sta movimentando, un dj ha messo la musica e molte coppie si stanno scatenando in pista.
Steve e Ty sono tornati come se nulla fosse, ma sono sicuro che si siano detti qualcosa. Il Super Seal è stato rigido per almeno dieci minuti dopo essere andato in bagno.
Stiamo tutti bevendo un drink chiacchierando con alcuni amici ai lati della pista. Ad un certo punto vediamo avvicinarsi un cameriere del catering. Lo vedo parlare a bassa voce a Steve e porgergli un bigliettino piegato indicandogli qualcosa o meglio qualcuno dall’altra parte della sala. Che diavolo...
Nello stesso momento il dj mette una canzoncina pop di qualche anno fa, diventata famosa per il testo della canzone e per il video. Steve apre il biglietto e sorride, subito dopo guarda nella mia direzione e mi fa l’occhiolino. Non può essere, non possono averlo fatto veramente. Per fortuna la serata è quasi terminata. “Thi is my numeber so call me maybe...”
Vedo Steve avvicinarsi.
-   Fidati di me, ti spiego dopo. –
Senza neanche aspettare la mia risposta lo vedo andare incontro ad una bella donna che gli sta sorridendo smagliante, cerco di identificarla, ha un volto familiare ma non riesco ad inquadrarla. Cerco Ty e appena lo vedo lo raggiuno.
-   Ehi, sai chi è quella laggiù? –
Ty scoppia a ridere e lo guardo confuso.
-   A cosa devo tutta questa ilarità questa sera? –
-   Non la riconosci proprio? Guarda meglio. Immaginatela leggermente più in carne, i capelli crespi, senza trucco e al posto di quel meraviglioso vestito un paio di jeans e un maglioncino. –
Capelli crespi, in trenta secondi focalizzo l’immagine di una delle ragazze più timide e gentili che abbia mai conosciuto. A scuola la prendevano tutti in giro per il suo aspetto fisico. Sono felice di vederla così in forma e sorridente, nonostante stia ballando con lui! Non fosse lei sarei già andato con una scusa a staccarle a morsi quel braccio che tiene intorno al collo di Steve, non voglio rovinarle la serata, ai tempi della scuola gliene hanno fatte passare troppe, un bel ricordo di questa scuola se lo merita.
Il mio fastidio sarà rivolto solo e soltanto a Steve.
-   Danny stai tranquillo. Non hai nulla da temere. –
Ed ecco che la bontà del mio migliore amico viene fuori. Nonostante Steve non gli piaccia particolarmente vuole solo il meglio per me. Sa che provo qualcosa per lui e ora cerca di tranquillizzarmi.
-   Non capisci Ty. È sempre così, ovunque vada ci sono donne che sbavano, che ci provano con lui e che si strusciano. Come faccio a sapere che quello che sta succendendo non sia solo una voglia momentanea. Non mi fraintendere, so che io e lui siamo amici, siamo profondamente legati, so anche, o almeno spero che, nel caso le cose andassero male la nostra amicizia rimarrà intatta ma non ho certezze sul resto. –
-   Danny, hai solo paura come succede sempre quando ci si sente attratti da un’altra persona. Datevi tempo, non avevi detto che non ti saresti preoccupato fino al ritorno alle Hawaii? –
-   Si ma... Guardalo! –
-   Lo vedo e allora? –
Non ho smesso un secondo di tenere gli occhi su Steve in pista. Sorride affasciante, è irresistibile, lo è sempre ma questa sera lo è maggiormente.
-   Nulla, lascia perdere, sono solo uno stupido. –
 
Stiamo tornando a casa, la serata si è conclusa. Dopo il ballo Steve ha invitato Maggie al nostro tavolo, ci ha racconatato della sua vita e ci ha chiesto come procede la nostra. Solite chiacchiere di cortesia. Sembrava particolarmente affascinata da Steve.
Siamo arrivati.
-   Grazie Ty del passaggio. Ci sentiamo domani per la seduta va bene? –
Lo saluto e lo abbraccio stretto sussurrandogli un “Grazie” all’orecchio, non fosse stato per lui che mi ha distratto, l’ultima parte della serata mi avrebbe fatto impazzire.
Steve lo saluta con una stretta di mano e una strana occhiata di intesa. Devo ancora farmi spiegare cosa è successo quando sono andati in bagno. Non so se sono dell’umore giusto per una chiacchierata con lui prima di andare a dormire.
Ci incamminiamo in silenzio verso casa. Arriviamo e sono tutti a dormire. Non è tardissimo ma è comunque l’una di notte.
-   Sono stanco, buona notte Steve.-
Lo vedo guardarmi sospettoso. Salgo in camera mia e chiudo la porta, o almeno ci provo, visto che la porta rimane bloccata da un suo piede.
-   Che ti prende? –
-   Nulla, voglio solo dormire. –
-   No, ora tu sali in mansarda con me e mi spieghi a cosa devo questo tuo comportamento. –
-   Steve per favore... –
-   No Danny, trasparenza ricordi? Se non vuoi salire sappi che parlerò qui, ma siamo un po’ troppo vicini alle altre stanze. Non vorrei svegliare tutti. A te la scelta. –
-   Ok, arrivo. –
Sarà una lunga notte.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno e buon venerdì a tutti!
Le vacanze di Natale si avvicinano, siete felici? Lunedì augurerò a tutti “Mele Kalikimaka” (no non sono impazzita ma ho una sorella che mi ha contagiato, augurio hawaiiano al posto di Buon Natale).
Eccoci qui con la famosa serata ex.alunni. Devo confessare che il capitolo non me lo ero per nulla immaginato così, anzi, doveva andare molto diversamente. Non so come mai il capitolo abbia preso questa piega, probabilmente colpa del mio umore dell’ultimo periodo, in ogni caso mi sento in dovere di tranquillizzarvi: Danny è solo un po’ geloso, non ci saranno spargimenti di sangue anzi, finirà tutto bene, le cose troppo drammatiche non mi piacciono, nel senso che, questa storia è stata concepita come una storia semplice, con l’obiettivo di farvi sorridere, ridere, sognare o anche solo stare bene per i dieci minuti che impiegate a leggere il capitolo, non voglio assolutamente angosciarvi. Detto questo non vi preoccupate, qulche malumore capita a tutti, a Danny più che ad altri evidentemente, soprattutto se c’entra la gelosia provocata da Steve.
Che ne dite del comportamento di Ty? Soprattutto cosa sarà successo in bagno?
La canzone di inizio capitolo, nonchè quella suonata durante la serata è “Call Me Maybe” di Carly Rae Jepsen, qui sotto vi lascio il testo con la traduzione.
 
Traduzione:
“Ho appena espresso un desiderio 
gettando una monetina nell'acqua 
Non chiedermelo, non te lo dirò mai 
Ti ho guardato mentre la monetina cadeva 
E adesso sei sul mio percorso 
Ho barattato la mia anima per un desiderio 
pochi centesimi per un bacio 
Non stavo cercando proprio questo 
Ma adesso sei sul mio percorso 
mi fissavi, con i tuoi jeans strappati, mostravi la pelle 
Notte calda, il vento soffiava 
Dove pensi di andare, tesoro? 
Hey, ti ho appena incontrato 
Ed è pazzesco ma voglio già darti il mio numero 
quindi potresti chiamarmi, forse? 
È difficile guardarti negli occhi mentre lo dico 
ma questo è il mio numero di telefono 
quindi potresti chiamarmi, forse? 
E tutti gli altri ragazzi 
Mi vengono dietro 
Ma ecco il mio numero 
quindi potresti chiamami, forse? 
Ti sei preso il tuo tempo per chiamare 
Io non ho indugiato a innamorarmi 
Tu non mi hai dato niente di niente 
Eppure, sei ancora sul mio percorso 
Io supplico, prendo in prestito e rubo 
Ho delle previsioni, e si avverano 
Non sapevo che l’avrei provato 
Ma è sul mio percorso 
Mi sostenevi lo sguardo, jeans strappati, pelle a vista 
Notte bollente, il vento soffiava 
Dove pensi di andare, piccolo? 
mi fissavi, con i tuoi jeans strappati, mostravi la pelle 
Notte calda, il vento soffiava 
Dove pensi di andare, tesoro? 
Hey, ti ho appena incontrato 
Ed è pazzesco ma voglio già darti il mio numero 
quindi potresti chiamarmi, forse? 
È difficile guardarti negli occhi mentre lo dico 
ma questo è il mio numero di telefono 
quindi potresti chiamarmi, forse? 
E tutti gli altri ragazzi 
Mi vengono dietro 
Ma ecco il mio numero 
quindi potresti chiamami, forse? 
Prima che entrassi nella mia vita 
Mi mancavi tantissimo 
Mi mancavi tantissimo 
Mi mancavi tantissimo, tantissimo 
Prima che entrassi nella mia vita 
Mi mancavi tantissimo 
E dovresti sapere che 
Mi mancavi tantissimo, tantissimo 
È difficile guardarti negli occhi mentre lo dico 
ma questo è il mio numero di telefono 
quindi potresti chiamarmi, forse? 
E tutti gli altri ragazzi 
Mi vengono dietro 
Ma ecco il mio numero 
quindi potresti chiamami, forse? 
Prima che entrassi nella mia vita 
Mi mancavi tantissimo 
Mi mancavi tantissimo 
Mi mancavi tantissimo, tantissimo 
Prima che entrassi nella mia vita 
Mi mancavi tantissimo 
E dovresti sapere che... 
quindi potresti chiamami, forse?”
 
Bene, passiamo ai ringraziamenti, parte più importante di tutte.
Ringrazio come sempre di cuore chi legge e recensisce, chi mette la storia tra le seguite, preferite e ricordate, ringrazio infinitamente la ragazza che mi ha messo tra gli autori preferiti. Non so veramente come ringraziarti mi ha fatto un piacere enorme.
Ringrazio mia sorella, che come al solito aspetta con impazienza i miei ritmi e mi sopporta.
Vi lascio con una comunicazione, dovrei riuscire ad aggiornare in tempo lunedì, ma potrei ritardare, nel caso non mi vediate comparire, non preoccupatevi tornerò sicuramente martedi!
Spero anche di potervi lasciare l’OS di Natale, devo solo trovare il tempo di scriverla.
Un bacione grandissimo a tutti.
Buon Weekend!
G.

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Capitolo 28
*** It's not a Drive By ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 

 
 
 
 
 
 
“On the other side of a street I knew
Stood a girl that looked like you
This must be déjà vu
But I thought this can't be true
Cause you moved to west L.A or New York or Santa Fe
Or where ever to get away from me
Oh but that one night
Was more than just right
I didn't leave you cause I was all through
Oh I was overwhelmed and frankly scared as hell
Because I really fell for you
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by
Just a shy guy looking for a two ply
Hefty bag to hold my love
When you move me everything is groovy
They don't like it sue me
The way you do me
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by
On the other side of a downward spiral
My love for you went viral
And I loved you every mile you drove away
But now here you are again
So let's skip the "how you been"
And get down to the "more than friends" at last
Oh but that one night
Is still the highlight
I didn't leave you until I came to
Oh I was overwhelmed and frankly scared as hell
Because I really fell for you
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by
Just a shy guy looking for a 2 ply
Hefty bag to hold my love
When you move me everything is groovy
They don't like it sue me
The way you do me
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by
Please believe that when I leave
There's nothing up my sleeve but love for you
And a little time to get my head together too
On the other side of a street I knew
Stood a girl that looked like you
This must be déjà vu
But I thought this can't be true
Cause
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by
Just a shy guy looking for a two ply
Hefty bag to hold my love
When you move me everything is groovy
They don't like it sue me
The way you do me
Oh I swear to ya
I'll be there for ya
This is not a drive by”
 
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
Vedo avvicinarsi un cameriere del catering, chissà cosa vorrà.
-   Signore, mi scusi, perdoni il disturbo. La signorina a bordo pista con il vestito azzurro mi ha chiesto di consegnarle questo e di offrirle un bicchiere di spumante. –
Sorrido. Mi è già capitato che qualche donna mi chiedesse di ballare o mi offrisse da bere ma mai ad una festa come questa. Al massimo in un bar.
Mi volto ad osservare la donna indicatami dal cameriere. Bellissima ragazza non c’è che dire. Le sorrido, per cortesia, non perchè sia realmente interessato. Apro il bigliettino che mi è stato consegnato. “This is my number and call me maybe…oppure balla con me.” Mentre leggo il biglietto parte la canzone citata nel bigliettino. La passavano in radio qualche anno fa.
Decido di andare a presentarmi, quando una donna decide di esporsi in questo modo, il minimo che si possa fare è andare almeno a conoscerla di persona.
Mi volto verso Danny sorridendo, si starà sbellicando dalle risate, mi prenderà in giro a vita per quest’episodio. Lo vedo e realizzo che invece è incavolato nero. Niente risate, niente sorrisi.
Prima di dirigermi verso la ragazza decido di andare da lui.
-   Fidati di me, ti spiego dopo. –
Cerco di comunicargli che non si deve affatto preoccupare. Ormai dovrebbe sapere che voglio lui e nessun altro. Anche se purtroppo non posso ballare con lui questa sera.
Raggiungo la ragazza.
-   Buona sera. Piacere, Steve McGarrett. –
-   Piacere mio, Maggie Smart. –
Mi sembra impacciata. Strano pensavo che avendomi invitato lei fosse una di quelle donne sicure di sè e intraprendenti.
La vedo portarsi le mani sulla bocca e sgranare gli occhi.
-   O mio Dio, non ci credo di averlo fatto veramente. Ti prego, perdona la mia sfacciattaggine. Non so cosa mi sia preso. –
È imbarazzatissima ed è anche arrossita. Le sorrido e cerco di tranquillizzarla.
-   Non ti preoccupare, vuoi ballare? Prometto di non mordere. –
-   No, cioè si. O mamma mia, scusami, penserai che sono pazza. –
Scuoto la testa ridendo.
-   No non lo sei, sono solo un po’ confuso e stupido a dirla tutta. Andiamo. Balliamo. –
La prendo per mano e la accompagno in pista. Dopo qualche secondo di silenzio vedo che fa un respiro profondo e alza la testa per guardarmi negli occhi.
-   Ti devo chiedere scusa. Non avrei neanche voluto essere qui questa sera, gli anni passati in questa scuola sono stati tremendi, tra i peggiori della mia vita. Ho deciso di venire per dimostrare a me stessa di essere cresciuta e di averla superata. Ti ho visto e ho pensato: perchè non invitarlo a ballare? Volevo far vedere a tutti che non sono più la ragazzina brutta, timida e imbranata di quindici anni fa, penso di aver fallito e di aver fatto una figura ancora peggiore. Non so neanche perchè ho avuto questo desiderio di dimostrare qualcosa a persone di cui, fondamentalmente, non mi interessa nulla. Cavolo, scusami, non solo ti ho importunato ma ora ti ho anche riversato addosso la patetica storia della mia adolescenza. Sono un disastro ambulante. In questo non sono cambiata affatto. –
La guardo sorridendo, questa ragazza mi fa tenerezza. Ricordo perfettamente il periodo del liceo, io ero il quaterback della squadra di football, non ho mai avuto questi problemi ma conoscevo ragazzi che invece hanno odiato tutti gli anni passati a scuola per i suoi stessi motivi.
-   Non hai fatto nessuna brutta figura. Per la cronaca, ci sono parecchi uomini che ti guardano questa sera, sicuramente non perchè hai qualcosa tra i denti. I loro sguardi sono di ammirazione. Sei una bellissima donna. –
Arrossisce maggiormente e abbassa lo sguardo.
-   Ti ringrazio. –
-   Non ringraziarmi, è la verità. –
-   Sei molto gentile, venivi a scuola qui? Non mi sembra di riconoscerti. –
-   No, no. Ho accompagnato... un amico. –
-   Oh. Posso chiederti come si chiama? Magari lo conosco. –
-   Danny Williams. –
La vedo sorridere. Lo conosce probabilmente.
-   Lo conosco. Uno dei pochi che è sempre stato gentile con me. Lui e Tyler Anderson erano inseparabili. –
Si, lo so! Possibile che io incontri sempre qualcuno che si sente in dovere di ricordarmelo ogni cinque secondi.
-   Scusami, ho detto qualcosa che non avrei dovuto? –
Il suo tono è preoccupato.
-   No, no. Figurati. –
-   Ti sei incupito. –
-   Io e Tyler non andiamo propriamente d’accordo. È complicato. –
-   Immagino il motivo sia da ricercare nell’amico che avete in comune. –
Mi irrigidisco per qualche secondo.
-   Come fai a dirlo? –
-   Forse perchè Danny mi sta incenerendo con lo sguardo? Sembra che gli stia per uscire il fumo dalle orecchie. Scusa la domanda indiscreta, ovviamente puoi evitare di rispondermi e dirmi di farmi i fatti miei. Danny Williams non è sposato? –
-   Era. Non lo è più da qualche anno. –
Annuisce ma non replica. Penso che questa ragazza abbia capito più di quanto voglia far vedere e in pochissimo tempo tra l’altro.
-   Posso farti una domanda? –
-   Certo. –
-   Perchè ti sei avvicinato? –
-   Perchè sei stata coraggiosa, non molte donne avrebbero fatto una cosa del genere, al massimo avrebbero civettato. Nonostante io sia... diciamo impegnato, mi sembrava cortese venire di persona a parlare con te. –
-   Ti ringrazio. Sono venuta da sola ma poi me ne sono pentita e ho fatto questa pazzia. –
-   Puoi venire al nostro tavolo se vuoi. –
La vedo lanciare un’occhiata dietro alle mie spalle.
-   Sei sicuro che non sia un problema? –
-   Assolutamente. –
Ci dirigiamo verso gli altri. Faccio le presentazioni e concludiamo la serata tutti insieme. La compagnia di Maggie si è rivelata piacevole nonostante Danny si sia dovuto impegnare per non far trapelare il suo malumore.
 
Siamo appena scesi dalla macchina di Tyler e ci stiamo dirigendo verso casa. So che è arrabbiato, non parla, fenomeno alquanto strano per lui.
Una volta arrivati si dirige direttamente in camera sua, borbottando un “Buona Notte” a mezza voce. Lo seguo e lo intercetto prima che mi sbatta la porta di camera sua in faccia.
-  Che ti prende? –
-  Nulla, voglio solo dormire. –
-  No, ora tu sali in mansarda con me e mi spieghi a cosa devo questo tuo comportamento. –
-  Steve per favore... –
-  No Danny, trasparenza ricordi? Se non vuoi salire sappi che parlerò qui, ma siamo un po’ troppo vicini alle altre stanze. Non vorrei svegliare tutti. A te la scelta. –
-  Ok, arrivo. –
Lo prendo per mano e lo trascino in camera mia. Gli ho dato il tempo di levarsi solo la giacca. Ora è in camicia.
Arriviamo in mansarda e chiudo a chiave la porta. È necessario considerato quello che ho intenzione di fargli, non vorrei domani ricevere visite inappropriate.
-  Che fai? –
-  Chiudo la porta. –
Mi guarda sconvolto e infastidito allo stesso tempo.
-  Grazie Genio della brillante spiegazione, intendevo perchè la chiudi a chiave. -
-  Danny spiegami perchè sei arrabbiato. –
Non risponde. Tiene lo sguardo basso e si tocca i capelli.
-  Danny. –
-  Ok. Hai fatto ballare Maggie, dopo aver sorriso a tutte le donne della sala che civettavano con te. –
-  Si, l’ho fatto. –
-  Perchè? –
-  Perchè ho fatto ballare Maggie? –
-  Si, ha tentato di rimorchiarti e tu che fai? L’assecondi? –
-  Non ha tentato di rimorchiarmi, tentava solo di dimostrare ai suoi stupidi ex compagni di scuola di essere diventata una bella donna intraprendente. Io ero solo un mezzo per arrivare al suo fine. Sono andato a parlare con lei perchè non volevo farla sentire rifiutata e umiliata. –
-  Veramente? –
-  Sì. –
Mi guarda dritto negli occhi come se tentasse di capire se sono sincero.
-  Quindi ogni tanto sai essere un gentiluomo anche tu. Non sei sempre un animale da strapazzo. –
-  Dipende dalle occasioni. –
-  In che senso? –
Comincio ad avvicinarmi verso di lui con fare da predatore. Sei mio Danny questa notte. Ti ho lasciato andare troppe volte, non ho alcuna intenzione di sprecare altro tempo.
-  Nel senso che per questa sera ho svestito i panni del gentiluomo. Ora non ne ho decisamente bisogno. –
-  Ah no? –
-  No. –
Lo vedo indietreggiare fino a toccare il muro dietro di lui. È in trappola.
-  Steve non mi piace quello sguardo. –
-  Ah no? –
-  No, smettila. –
-  Perchè dovrei? –
-  Perchè stai invadendo il mio spazio vedi? Questo è il mio spazio e quello è il tuo. –
Per enfatizzare meglio il concetto traccia dei semicerchi con le braccia per tracciare un confine immaginario.
-  Andiamo Baby, nessuno ti può mettere in un angolo, tranne me. –
Nonostante l’imbarazzo riesce a lanciarmi un’occhiataccia per la mia insinuazione. Nel frattempo l’ho schiacchiato tra me e il muro tenendo le mani ai lati del suo viso.
-  Ti voglio Danny. –
Mi guarda e non mi risponde.
-  Non puoi scappare. –
Mi avvento senza troppi riguardi sulle sue labbra. Si arrende subito, rispondendo al bacio e aprendo la bocca lasciandomi libero accesso. Lo sento gemere. Incastro il ginocchio tra le sue gambe in modo che i nostri bacini siamo a contatto e sento che è già eccitato. Esattamente come me.
Scendo a baciargli il collo, leccandoglielo e mordicchiandolo ogni tanto. Le sue mani sono tra i miei capelli.
-   Steve.. –
-   Uhm. –
Continuo percorrendo il collo e la linea della mandibola.
-   Steve! –
Mi stacco un attimo da lui e lo guardo negli occhi.
-   Dimmi. –
-   Promettimi che non è solo la novità del giorno. Promettimi che non ti stai levando solo una voglia e non stai assecondando un capriccio. –
Lo guardo intensamente. Quindi era questo il problema? Pensa che appena mi sarò tolto lo sfizio fisico perderò interesse e farò finta di nulla?
Non so cosa succederà tra di noi, non so quanto forte sia questo sentimento ma la nostra amicizia è troppo importante per sprecarla così. Quello che succederà lo vedremo ma sicuramente non è solo qualcosa di fisico.
-   Lo prometto. –
-   Steve, ancora una cosa. –
Lo guardo facendogli segno di proseguire.
-   Cosa avete fatto tu e Ty in bagno. –
-   Abbiamo parlato. –
-   Cosa vi siete detti? –
-   Gli ho promesso che mi prenderò cura di te e non ti farò soffrire, altrimenti posso dire addio alle mie palle. Parole sue. –
Scoppiamo entrambi a ridere. La tensione della serata se ne sta andando. Lo guardo e comincio a spogliarlo lentamente.
Ci ritroviamo entrambi in boxer e ci mettiamo a letto. Uno di fronte all’altro riprendiamo a baciarci. Timidamente sento la sua mano accarezzarmi la schiena e scendere lentamente.
Dopo qualche minuto nessuno dei due indossa più nulla. Non pensavo che avere Danny nudo accanto a me mi avrebbe agitato così tanto.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti! :)
Eccomi qui finalmente con il nuovo capitolo di questa storia, non sono sparita, giuro.
Perdonate il mio ritardo ma le feste mi hanno portato via più tempo del previsto e avendo pubblicato altre due Os prima di questo capitolo sono rimasta indietro.
Ora eccoci qui con il nuovo capitolo.
Non è importantissimo questo capitolo, credo sia anche un po’ sotto tono ma, considerato come ci eravamo lasciati nel capitolo scorso ho deciso di spiegare meglio la decisione di Steve di assecondare la ragazza che gli ha fatto avere il suo numero.
Spero di non essere andata troppo fuori tema (mamma mia, mi sembra di essere tornata al liceo quando scrivevo i temi e facevo dei disastri!).
Non so come mai ho deciso di introdurre questo personaggio temporaneo.
Spero il capitolo non sia troppo noioso.
L’insinuazione di Steve a fine capitolo è una citazione di Dirty Dancing, motivo per cui Steve chiama Danny Baby e gli dice che solo lui può metterlo in un angolo. Ovviamente il senso originale della frase non ha nulla a che vedere con quello in questo pezzo, non era un mettere nell’angolo fisico.
La canzone di inizio capitolo è “Drive By” dei Train, qui sotto come sempre vi lascio la traduzione della canzone.
 
Traduzione:
 
“Sull'altro lato di una strada che conoscevo
c'era una ragazza identica a te
deve essere un deja vu
ma ho pensato che non potesse essere vero
perchè te ne sei andata a Los Angeles ovest o a New York o a Santa Fe
o dovunque fosse per starmi lontana
Oh ma quella notte
era molto più che perfetta
Non ti ho lasciato perchè ormai era finita
Ero sopraffatto e sinceramente ero spaventato a morte
Perchè mi ero davvero innamorato di te 
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga
Sono solo un ragazzo timido che cerca una
valigia doppiamente rinforzata per tenere il proprio amore
Quando mi muovi tutto è fantastico
Se non gli piace che mi facciano causa
Le cose che mi fai...
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga
Dall'altro lato di una spirale discendente
Il mio amore per te è diventato virale
E ti ho amato per ogni miglio che ti sei allontanata
Ma ora sei di nuovo qui
Perciò saltiamo i "come sei stata"
e passiamo subito almeno a "più che amici"
Oh ma quella notte
è ancora la migliore
Non ti ho lasciato finchè non ho capito
Che ero sopraffatto e sinceramente spaventato a morte
Perchè mi ero davvero innamorato di te 
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga
Sono solo un ragazzo timido che cerca una
valigia doppiamente rinforzata per tenere il proprio amore
Quando mi muovi tutto è fantastico
Se non gli piace che mi facciano causa
Le cose che mi fai...
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga
Per favore credimi quando me ne vado
non ho nessun asso nella manica, ma solo amore per te
e un po' di tempo per ritrovare la mia testa
Sull'altro lato di una strada che conoscevo
c'era una ragazza identica a te
deve essere un deja vu
ma ho pensato che non potesse essere vero
perchè
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga
Sono solo un ragazzo timido che cerca una
valigia doppiamente rinforzata per tenere il proprio amore
Quando mi muovi tutto è fantastico
Se non gli piace che mi facciano causa
Le cose che mi fai...
Ti giuro
Che ci sarò sempre per te
Questa non è una toccata e fuga.”
 
Siamo giunti ai saluti e ai ringraziamenti.
Non so se luned arriverà il capitolo o una Os. Qualcosa dovrebbe arrivare però, mi impegno. :)
Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e chi ha messo me tra gli autori preferiti. Grazie di cuore *.*
Ringrazio come sempre infinitavamente chi legge e chi legge e mi lascia qualche commento, sono sempre felicissima di leggere cosa ne pensate e di scambiare qualche parola con voi.
Grazie a mia sorella che mi sopporta come sempre e grazie anche ad un’amica, che è entrata a far parte delle sante che mi sopportano insieme a mia sorella.
Vi auguro di passare delle meravigliose feste.
Un bacione a tutti.
A presto!
G.

 
 

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Capitolo 29
*** A Shower Dejavù ***









Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
 
“The broken clock is a comfort, it helps me sleep tonight
Maybe it can stop tomorrow from stealing all my time
I am here still waiting though I still have my doubts
I am damaged at best, like you’ve already figured out

I’m falling apart, I’m barely breathing
With a broken heart that’s still beating
In the pain there is healing
In your name I find meaning
So I’m holdin’ on, I’m holdin’ on, I’m holdin’ on
I’m barely holdin’ on to you

The broken locks were a warning you got inside my head
I tried my best to be guarded, I’m an open book instead
I still see your reflection inside of my eyes
That are looking for purpose, they’re still looking for life

I’m falling apart, I’m barely breathing
With a broken heart that’s still beating
In the pain is there healing
In your name I find meaning
So I’m holdin’ on, I’m holdin’ on, I’m holdin’ on
I’m barely holdin’ on to you

I’m hanging on another day just to see what you will throw my way
And I’m hanging on to the words you say
You said that I will be ok

The broken lights on the freeway left me here alone
I may have lost my way now, haven’t forgotten my way home

I’m falling apart, I’m barely breathing
With a broken heart that’s still beating
In the pain there is healing
In your name I find meaning
So I’m holdin’ on, I’m holdin’ on, I’m holdin’ on
I’m barely holdin’ on to you

I’m holdin’ on
I’m holdin’ on
I’m barely holdin’ on to you”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
Erano mesi che non avevo più la sindrome del letto vuoto e freddo al mattino. In realtà, durante la relazione con Gabriella, abbiamo dormito talmente poche volte assieme che non avevo neanche cominciato ad abituarmi a svegliarmi accanto ad un corpo caldo appartenente all’unica persona che al mattino si vorrebbe avere accanto.
Quante notti ho dormito con Steve? Tre? Forse meno. Possibile che io non possa già fare a meno di lui. Possibile che io mi sia svegliato nell’esatto momento in cui mi sono reso conto di essere solo?
Non sapessi che va a correre e non fossimo dai miei genitori sarei già in piena paranoia, penserei di essere stato solo una voglia da appagare e penserei ad una fuga da parte sua.
Ripercorro con la mente gli avvenimenti degli ultimi giorni, soffermandomi con particolare attenzione a quelli delle ultime ore. Abbiamo pomiciato per quasi tutta la notte come se avessimo sedici anni, osando solo accarezzarci a vicenda, ad un certo punto ho pensato seriamente che saremmo andati fino in fondo, ma Steve mi ha giustamente fatto notare che siamo a casa dei miei genitori, sprovvisti di qualcunque cosa. Abbiamo rimandato al ritorno alle Hawaii in favore della comodità e dei confort di una casa senza orecchie indiscrete al piano di sotto.
Steve nudo è... Steve nudo è qualcosa a cui in questo momento, considerato le reazioni del mio corpo, non mi sono ancora abituato. Sarà il caso, prima del suo ritorno, di fare una doccia, preferibilmente gelata.
Mi alzo dal letto e mi dirigo nel bagno della mansarda. È prestissimo, devo tornare in camera mia prima che si svegli Grace.
Apro l’acqua nella doccia, la lascio scorrere per qualche secondo recuperando nel frattempo una spugna dall’armadietto con l’occorrente per gli ospiti. Sposto il rubinetto in modo che il getto provenga dal soffione in alto invece che dal braccio mobile, chiudo gli occhi e mi rilasso lasciandomi avvolgere dall’acqua. Riprendo a fantasticare da dove mi ero interrotto prima. Ieri sera, il corpo nudo e eccitato di Steve a contatto con il mio, le sensazioni che ho provato sono state nuove e talmente intense da lasciarmi senza fiato.
Come in un dejavù ad un certo punto sento una corrente di aria fredda.
-   Mi semra di aver già vissuto una situazione simile. –
Alle parole di Steve spalanco gli occhi. Questa volta non ho intenzione di aggredirlo. Appoggio le mani sul muro davanti a me e richiudo gli occhi.
Lo sento entrare e riuchiudere la porta della doccia.
-   Che ne dici Danny, vuoi cacciarmi anche questa volta? –
-   Dipende. –
-   Da cosa? –
-   Dalle tue intenzioni. –
Lo sento ridacchiare, posizionarsi alle mie spalle, ogni centimetro del suo corpo è a contatto con il mio, sovrapporre le sue mani alle mie e sussurrarmi roco nell’orecchio.
-   Intendo ammirarti come avrei voluto fare quella mattina in casa mia. In realtà l’ho fatto anche quella volta, ma solo da dietro. Ti ho mai detto che hai un sedere da urlo? –
Lo sento mordicchiarmi il lobo dell’orecchio.
-   Si, non sei il primo che me lo dice. Lo immaginavo comunque. Sei scorretto. Mi hai anche stupito però. –
-   Ah si? Per quale motivo? Perchè non ti sono saltato addosso? Ah e sappi che intendo essere anche l’ultimo. –
L’ultimo commento mi lascia per un momento senza fiato. Mi sta dando ogni tanto, in un modo del tutto casuale, delle piccole conferme. Non ha idea di quanto questi piccoli commenti mi tranquillizzino e mi diano qualche sicurezza in più.
Cerco di riprendere il filo del discorso.
-   Anche, ma soprattutto perchè quando mi sono girato, totalmente nudo, non hai minimamente sbirciato, mi aspettavo che lo facessi. –
-   Dici sempre che sono un animale e per una volta che mi comporto da gentiluomo ti lamenti? Eri sotto shock dalla sera prima. Volevo darti del tempo per elaborare la situazione. –
-   Tu sei un animale. Non lo dico io, è un dato di fatto e non mi stavo lamentando, stavo facendo una considerazione. –
-   Allora vediamo di rimediare. –
Mi afferra le spalle con le mani e mi fa voltare. Ha lo sguardo malizioso. Comincia a fissarmi senza nessun ritegno, partendedo dal viso e scendendo lentamente, soffermandosi per un tempo tremendamente lungo, secondo il mio punto di vista, su una particolare zona del mio corpo. La sua espressione potrebbe essere paragonata a quella di un bambino davanti ad un banchetto di caramelle, cioccolato e ogni altra sorta di dolciume. Credo che gli piaccia quello che vede.
-   Steve... –
-   Danny, non mi distrarre, sono impegnato non vedi? Sto osservando, valutando e immaginando. –
Sento che sto arrossendo fino alla punta dei piedi. Questa notte è stata la prima volta in cui abbiamo avuto un contatto più intimo, non ho ancora superato del tutto l’imbarazzo.
Mi gira nuovamente con il viso rivolto verso la parete e riprende la posizione precedente.
-   Si, direi che sono stato anche troppo gentiluomo quel giorno, mi sono perso uno spettacolo senza precedenti. Per questo ho deciso che rimedierò in futuro, facendoti spogliare il più possibile. Ho sprecato fin troppo tempo. –
-   Animale maniaco! –
-   Ci puoi scommettere. –
Mi giro io questa volta per poterlo baciare.
 
Il fatto che io sia in pigiama nel mio letto facendo finta di dormire dovrebbe preoccuparmi. Grace dovrebbe venire a svegliarmi da un momento all’altro. Oggi sarà l’ultimo giorno qui nel Jersey, domani mattina andremo a prendere l’aereo che ci riporterà a casa. Sono dispiaciuto ma non disperato questa volta, il merito è tutto di Steve. Questa sera andremo tutti insieme al bowling.
Sento aprire la porta di camera mia. Chiudo gli occhi e rallento il respiro.
-   Danno! Danno, svegliati! Dot, salta sul letto e sveglia Danno! –
Oh no. Dopo qualche secondo sento atterrare sul mio stomaco il mio adorato cane e la mia adorata scimmietta.
-   Buon giorno Scimmietta, dormito bene? –
-   Si, ieri io e Zia Alice abbiamo incontrato dei suoi amici e siamo state in giro fino a tardi! –
-   Bene, bene. –
Devo far finta di essere assonnato, non devo neanche impegnarmi molto per fingere considerato il numero di ore dormite questa notte, Steve non mi ha fatto addormentare fin quasi all’alba, ma registro perfettamente ciò che Grace mi sta raccontando, dovrò fare due chiacchiere con Alice.
-   Ti sei divertito ieri sera Danno? –
-   Certo scimmietta, ho rivisto molti miei compagni di scuola, io e lo zio Steve siamo tornati tardi anche noi. –
-   E bravo il mio fratellone, allora avete fatto le ore piccole? –
-   Buon giorno Alice. –
-   La nonna ha detto che è pronta la colazione, vieni giù? Vado a chiamare lo zio Steve. –
-   Lo zio Steve è già vestito, sarà pronto e magari già in cucina. –
Grace annuisce mentre ad Alice si disegna un sorriso furbo e malizioso in viso, chissà cosa le prende.
-   Vado a controllare. –
-   Un bacino scimmietta prima di andare? –
Mi tiro su dal letto e la guardo facendo gli occhioni tristi da cucciolo che funzionano sempre, chissà se anche con Steve...
Grace mi lascia un bacio sulla guancia e poi corre al piano di sopra con Dot alle calcagna.
-   E dimmi fratellone, come sai che il Super Fustacchione è già vestito se fino a cinque minuti fa stavi dormendo? –
Cavolo! Cosa mi sono lasciato sfuggire, ecco perchè mi guardava in modo strano prima, ora mi tocca trovare una scusa plausibile.
-   Lo immagino, sarà già andato a correre, maniaco dello sport com’è. –
-   Quindi non eri tu quello che ho visto sgattaiolare in camera prima, mezzo svestito e con i capelli ancora bagnati vero? A proposito, hai sudato tanto questa notte. –
Non immagina nemmeno quanto. La vedo ammiccare, lo sa, so che lo sa. Ciò che mi tocca decidere è se fare finta di niente e continuare a mentire o se confessare tutto.
Sto parlando con Alice, il suo migliore amico è gay e mai mi giudicherebbe. Ma come faccio a spiegare a mia sorella la situazione?
Sono rimasto in silenzio a fissarla per troppo tempo credo, perchè è lei a cominciare a parlare.
-   Ascoltami bene Daniel. So quello che sta succedendo da ancora prima di te. Tutti noi vogliamo che tu sia felice, quindi, sii felice. Nessuno ti giudicherà mai per le tue scelte. Ti adoriamo tutti. –
Rimango senza parole. La mia sorellina, sapevo che avrei potuto contare su di lei. Ci abbracciamo e rimaniamo così per qualche minuto, fino a quando non è lei ad allontanarsi.
-   E poi, vogliamo parlare di chi ti sei scelto? Solo a pensarlo nudo c’è da svenire. Dovrei prendere in prestito una battuta di Samantha di Sex and the City ma diventerei troppo volgare, rischierei di scioccare le tue povere innocenti orecchie. Sappi solo che sia io che Lucy non smetteremo mai di sbavare su di lui. Chi l’avrebbe mai detto che alla fine, il fustacchione migliore l’avresti accalappiato tu? –
Ridendo si alza ed esce da camera mia lasciandomi totalmente sconvolto. Quindi lei e Lucy sanno tutto ma i miei genitori? Come faccio a dirlo a loro?
 
Siamo alla terza partita di bowling, abbiamo già mangiato hamurger e patatine e Grace si sta divertendo un mondo.
Io e Steve stiamo tentando di insegnarle le tecniche migliori, ovviamente le nostre idee non combaciano per nulla. Esattamente come per il baseball.
-   Grace fidati di Danno ok? –
-   Gracie, Danno saprà anche giocare a baseball ma sul bowling, come nel football, il massimo esperto sono io. Non ti fidare, prima di lanciare devi effettuare questo movimento. Altrimenti la traiettoria non sarà mai perfetta. –
-   Steve, cosa stai dicendo? Deve fare questo movimento, non quello che stai tentando di insegnarle tu da almeno un’ora. Tenti di confonderla per caso? –
-   Perchè mai dovrei confonderla, è bravissima, ha talento e con i miei consigli giocherà alla perfezione. –
-   Modesto come sempre Super Seal. Te la insegnano nell’esercito la tecnica perfetta per giocare a bowling? –
-   Al massimo in Marina Danny. Lo spirito invece per te è una dote naturale? –
Tutta la mia famiglia ci sta fissando con un sorriso stampato in faccia. Non capisco cos’abbiamo tanto da sorridere.
-   Perfetto, mi sembra il momento di intervenire e di fare l’uomo della situazione. Grace, tesoro, ti insegno io come si stracciano gli uomini a bowling, sono la campionessa indiscussa in questo sport. –
-   Alice, distrarre i giocatori con trucchi scorretti non vuol dire saper giocare. –
-   Taci Daniel, sono tecniche alternative diversive con lo scopo di deconcentrare l’avversario. –
-   Appunto. –
-   Lo scopo è vincero giusto? E io vinco sempre. –
Alice non gioca a bowling con chissà quale bravura ma quando è con i suoi amici, l’unica cosa che fa è distrarli flirtando, spero che a mia figlia non insegni le tue tecniche diversive.
-   Figliolo, lasciamo Alice a concludere l’insegnamento a Grace e andiamo a fare rifornimento di bibite e patatine fritte. –
-   E va bene, ma attenta a quello che le insegni, Mamma, tienila d’occhio. –
Mia madre mi sorride furba e mi fa l’occhiolino.
Io e mio padre ci dirigiamo verso il bancone, ci mettiamo in fila e aspettiamo in silenzio il nostro turno. Nel mentre mi giro ad osservare Steve che ride e scherza con le donne della mia famiglia.
-   È un bravo ragazzo. Mi piace. –
Mi volto verso mio padre, sta tentando di dirmi qualcosa, infatti gli lascio il tempo di andare avanti nel suo discorso.
-   Siamo fieri di te Daniel. Per come sei, per quello che fai, per come hai affrontato tutti i problemi legati al trasferimento e a Rachel. Stai crescendo una bambina meravigliosa. Sii felice. Prendi serenamente le tue scelte, noi ti appoggeremo sempre incondizionatamente. –
Conclude il suo discorso lasciandomi una pacca sulla spalla. La cameriera dietro il bancone prende le nostre ordinazioni e ci fa pagare.
-   Torniamo da loro, prima che Alice insegni alla mia nipotina a sculettare davanti agli altri giocatori. Tua sorella è tremenda. –
Non respiro per circa dieci secondi pensando a Grace che sculetta davanti a dei ragazzini. Devo informarmi su dove si può comprare una cintura di castità ma soprattutto devo togliere le grinfie di mia sorella dalla mia bambina.
Nel momento in cui mi riprendo focalizzo quello che mia sorella e mio padre hanno voluto dirmi oggi, hanno capito che sta succendo qualcosa e probabilmente hanno anche capito che io non sono ancora pronto a parlarne. La mia preoccupazione più grande sarà pensare a come comportarmi nei confronti di mia figlia, questa situazione è delicata e molto particolare, lei adora Steve ma, come faccio a sapere che riuscirebbe a gestire tutte le conseguenze derivanti da una relazione tra me e Steve? 
-   Danno! Vieni a vedere cosa mi ha insegnato la Zia Alice. –
Decido di accantonare ancora per qualche ora tutte le preoccupazioni e terrorizzato decido di scoprire cosa Alice ha insegnato a mia figlia. Sono sicuro che non sarò per nulla d’accordo.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno e buon venerdì a tutti!
Eccomi qui con un nuovo capitolo della long.
Comincio subito con le brutte notizie e poi commento questo capitolo.
Purtroppo per me sta per iniziare un periodo moto incasinato, in cui avrò poco tempo per scrivere. Fosse per me continuerei a scrivere due volte a settimana ma ho delle priorità e delle scadenze che purtroppo non posso ignorare, indi per cui, gli aggiornamenti subiranno dei rallentamenti, per qualche tempo non ci saranno più dei giorni fissi. Non ho intenzione di lasciare la storia inconpiuta e non ho intenzione di smettere di scrivere, quindi con calma, i capitoli arriveranno. Devo solo rallentare un pochino.
Mi spiace avervi abituato con gli aggiornamenti doppi a settimana e ora non darvi dei riferimenti precisi per gli aggiornamenti futuri ma purtroppo non dipende del tutto dalla mia volontà, quindi vi chiedo scusa.
Ora posso tornare al capitolo.
Secondo capitolo di passaggio, necessario secondo me, Danny ha ancora dei dubbi su quello che sta accandendo, ha dei dubbi per quanto riguarda le rezioni degli altri, le sorelle, i genitori ma soprattutto Grace.
Per il momento di Grace non si è ancora parlato, ne parleremo nei prossimi capitoli, manca ancora un discorso importante, quello con Mamma Williams.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ugualmente.
La canzone di inzio capitolo è “Broken” dei Lifehouse, vi lascio come sempre qui sotto il testo tradotto.
 
Traduzione:
 
“L’orologio rotto è un conforto, mi aiuta a dormire stanotte
Forse domani potrà smetterla di rubare tutto il mio tempo
Sono qui, sto ancora aspettando, ho ancora I miei dubbi
Sono davvero a pezzi, come hai già capito
Sto cadendo a pezzi, sto respirando a malapena
Con un cuore spezzato che sta ancora battendo
Nel dolore c’è cura
Capisco il significato nel tuo nome
Per questo sto resistendo
Sto resistendo a malapena a te
I lucchetti rotti erano un segnale di pericolo che hai dentro la mia testa
Ho fatto del mio meglio per stare sulle mie, invece sono un libro aperto
Vedo ancora il tuo riflesso nei miei occhi
Che stai guardando per un motivo, stanno ancora cercando un pò di vita
Sto cadendo a pezzi, sto respirando a malapena
Con un cuore spezzato che sta ancora battendo
Nel dolore c’è cura
Capisco il significato nel tuo nome
Per questo sto resistendo
Sto resistendo a malapena a te
Sto resistendo un giorno in più solamente per vedere cosa porterai nella mia vita
E sto resistendo alle parole che dici
Mi dici che starò bene
Le luci rotte in autostrada mi hanno lasciato qui solo
Posso aver perso la mia strada, non mi sono dimenticato come tornare a casa
Sto cadendo a pezzi, sto respirando a malapena
Con un cuore spezzato che sta ancora battendo
Nel dolore c’è cura
Capisco il significato nel tuo nome
Per questo sto resistendo
Sto resistendo a malapena a te”
 
L’immagine è di proprietà di H50shots.
Ora passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e che recensiscono, un grazie particolare a chi continua a mettere la storia tra le preferite, ricordate e seguite, ringrazio infinitamente chi ha messo me tra gli autori preferiti. Mi fate veramente felice, grazie a tutti, veramente! <3
Grazie a mia sorella che non solo mi sopporta ma mi sprona!
Un bacione a tutti!
<3
G.

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Capitolo 30
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
 
 
 
 
“Looking out 
Across the nightime
The city winks a sleepless eye
Hear her voice
Shake my window
Sweet seducing sighs
Get me out
Into the nighttime
Four walls won't hold me tonight
If this town
Is just an apple
Then let me take a bite
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
Reaching out
To touch a stranger
Electric eyes are everywhere
See that girl
She knows I'm watching
She likes the way I stare
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
I like lovin' this way
I like lovin' this way
Looking out
Across the nightime
Where the city's heart begins to beat
Reaching out
I touch her shoulder
I'm dreaming of the street
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
If they say
Why, why, tell 'em that it's human nature
Why, why, does he do me that way
I like lovin' this way”
 
 
 
 
 
 
Steve POV
 
 
 
Siamo arrivati al momento dei saluti. La nostra vacanza si è purtroppo conclusa. Anche questa notte Danny ha dormito con me. Non sono abituato a condividere il letto così spesso, ma potrei non volerne fare più a meno. Abbiamo solo dormito, di comune accordo abbiamo deciso che continuare a stuzzicarci non ci avrebbe portato lontano. Non vedo l’ora di tornare alla Hawaii.
Abbiamo messo la sveglia all’alba, anzi prima. Abbiamo l’aereo alle nove e mezza ma dobbiamo essere al JFK almeno due ore prima. Ci siamo alzati, abbiamo fatto una doccia e ora Danny è andato a svegliare Grace. Nel frattempo io finisco di chiudere i bagagli, abbiamo deciso di fare colazione in aereoporto con tutta calma.
Bussano alla porta della mansarda.
-   Si? Avanti. –
Vedo entrare la mamma di Danny che mi sorride. Automaticamente sorrido anche io. Stare in questa famiglia ti fa sentire parte di essa. L’affetto, la complicità ti contagiano in modo del tutto naturale.
-   Posso? –
-   Certo, sono pronto. Arrivo subito. Chiudo la valigia. –
La vedo accomodarsi sul letto. Seduta con le gambe accavallate, in una posa del tutto rilassata. Sorride ma mi guarda in modo strano. Mi sento sotto esame ma non so perchè.
-   Non c’è fretta, volevo solo fare due chiacchiere con te. -
A questo punto, credo di non avere scelta e penso anche di sapere di cosa mi voglia parlare. 
-   Steve, tu ci piaci, veramente. Grace e Danny ti adorano, le mie figlie sbavano per te, con ragione direi, e mio marito ti trova simpatico e affidabile. A questo punto sono costretta a farti questa domanda. Che intenzioni hai con mio figlio? –
Ecco, lo sapevo. La famiglia di Danny è troppo intelligente, non potevano non essersi accorti di nulla. Alice mi aveva avvertito. A questo punto non posso negare, non me la sento di prendere in giro la famiglia che mi ha accolto come se anche io ne facessi parte, dall’altro lato come possono fornire una risposta convincente se neanche io la conosco?
Lascio perdere l’ultima maglietta da piegare, guardo negli occhi la mamma di Danny ma non riesco a mantere il contatto visivo. Abbasso lo sguardo e rimango in piedi davanti a lei, probabilmente con la stessa espressione smarrita di uno studente trovato impreparato durante un'interrogazione a scuola.
-   Sarò sincera con te Steve. Non ti mentirò dicendo che per tutti noi non è stato uno shock scoprire che c’è la possibilità che il nostro Daniel provi qualcosa per te. Hai iniziato a conoscerci durante questa settimana e spero che tu abbia capito che siamo persone con dei valori, oserei affermare di mentalità anche abbastanza aperta, questa novità però è stata una bomba. Daniel ormai è un uomo adulto, può fare quello che vuole prendendo le decisioni in autonomia, mi fido abbastanza del giudizio di mio figlio per essere relativamente tranquilla sul fatto che farà la cosa giusta. Noi vogliamo solo il suo bene, per questo ti chiederò nuovamente quali sono le tue intenzioni nei suoi confronti. –
Immaginavo che prima o poi mi avrebbero fatto un discorso simile. Certo sentirselo fare realmente mi ha fatto un’impressione del tutto diversa da quella che mi ero immaginato. 
-   Kate, posso essere completamente sincero? –
-   Non puoi Steve, devi. –
-   Non voglio mancarti di rispetto dicendo che questa è una discussione che prima dovrei affrontare con Danny. Capisco la vostra preoccupazione. Il fatto è che entrambi non sappiamo cosa stia succedendo, ci siamo trovati in questa... –
Faccio una pausa, come se espimere ciò che penso sia la cosa più faticosa del mondo.
-   In questa situazione. Ci siamo trovati coinvolti e non sappiamo nè come tutto è cominciato nè dove ci porterà. L’unica cosa che posso assicurarti, Kate, è che starò molto attento. Io e Danny non solo siamo partner sul lavoro, siamo amici. –
Sono convinto di quello che ho detto. Ne sono convinto veramente, non ho alcuna intenzione di mandare all’aria il mio rapporto di amicizia con Danny, anche se non so cosa sta succedendo.
-   Di una cosa sola siamo preoccupati io e mio marito. Sappiamo che non faresti mai soffrire Daniel intenzionalmente. –
-   Ho la sensazione che ci sia un ma. –
-   C’è infatti. Grace. –
Non è un accusa e nemmeno un rimprovero, è il punto focale delle preoccupazioni di tutti.
-   Danny è preoccupatissimo sulle ripercussioni che questa situazione potrebbe avere su Grace. E anche io lo sono. Provo un sentimento di affetto nei suoi confronti che mai ho provato prima. Mi sento come se fossi veramente suo zio, non le farei mai del male. –
-   Sappiamo che nessuno dei due intenzionalmente la ferirebbe ma state attenti, la vostra è una situazione delicata. La bambina è ancora piccola. Mi fido di Daniel, so che le sue preoccupazioni più grandi sono rivolte a sua figlia. –
Detto questo Kate si alza dal letto, mi viene incontro, mi fa una carezza sulla guancia e mi bacia l’altra.
-   Benvenuto in famiglia Tesoro. –
Esce dalla mansarda lasciandomi solo e leggermente scombussolato dalla conversazione appena sostenuta.
 
Siamo quasi arrivati alle Hawaii, il viaggio durerà ancora una ventina di minuti. Saremmo tutti voluti restare ancora per qualche giorno nel Jersey ma, da una lato, non vedo l’ora di tornare a casa per poter rimanere solo con Danny. Abbiamo bisogno di parlare seriamente e non solo.
-   La vuoi piantare una buona volta di agitarti? Sembra ti abbia morso una tarantola, è da quando ci hanno portato la colazione che non stai fermo un secondo. –
-   Sto solo cercando di non pensare a ciò che vorrei fare. –
-   E cosa vorresti fare Super Seal? Siamo su un aereo in movimento nel caso non te ne fossi accorto, se proprio non riesci a controllarti fatti dare un paracadute e vai pure a fare Superman, ci rivediamo a terra. –
Chissà da cosa deriva tutta questa acidità. Io so semplicemente che averlo così vicino da ore e non poterlo nemmeno sfiorare mi sta facendo impazzire.
-   Che succede Danno? A cosa devo tutta questa simpatia? –
Non mi risponde. Mi sta ignorando.
-   Devo per caso chiamare la gentilissima hostess per farci portare acqua e zucchero? –
Si volta di scatto. Abbassando il tono di voce e facendolo diventare minaccioso.
-   Non ci provare. Se provi a far avvicinare nuovamente quella gallina al sottoscritto potrei non rispondere delle mie azioni. È rimasta appiccicata a te durante tutta la durata del volo. Neanche lei fosse la mosca e tu la carta moschicida. –
-   Che vuoi dire? –
-   Che vi siete fatti gli occhi dolci a vicenda per ore, sarebbe carino se almeno in mia presenza ti sforzassi di non sedurre tutte le appartenenti al genere femminile. Se proprio non riesci a contenerti, mancano ancora una ventina di minuti all’atterraggio, puoi sempre usufruire della Toilette, sono sicuro non ci metteresti nemmeno molto. –
È geloso. La mia impazienza sta raggiungendo livelli massimi. Steve, calmati. C’è Grace a dieci centimetri da voi. Dorme ma questo non significa nulla, siamo comunque circondati da circa trecento passeggeri. Direi che non è il caso dare spettacolo.
-   Geloso Danno? –
-   Steve non mi provocare. –
Mi lancia un’occhiata minacciosa.
-   Come hai fatto tu, prima, mentre mangiavi quella brioches alla nutella? –
Il suo sguardo ora è perplesso. Mi avvicino al suo orecchio per potergli sussurrare la causa del mio nervosismo.
-   Non hai idea di quello che mi è venuto in mente, guardandoti. Fossimo stati a casa e avessimo avuto a disposizione della nutella, non mi sarebbe bastata una sveltina contro il muro del bagno. –
Questa volta tocca a lui agitarsi sul sedile. Lo vedo deglutire e non riesco a distogliere lo sguardo dal suo pomo d’adamo che sale e scende. Vorrei avvicinarmi a lui, baciargli la gola e... E basta Steve. Controllo.
-   Dannazione Danny, mi sto sforzando da ore di non saltarti addosso. Smettila. –
Sempre più perplesso riprende a guardarmi.
-   Di fare cosa esattamente? Esistere? Respirare? Non ne posso fare a meno. Dove è finito il tuo leggendario autocontrollo ninja? E piantala di guardarmi con quello sguardo da “ti sto spogliando con gli occhi , ti salterei addosso ripetutamente per tutta la notte” perchè non mi stai rendendo la vita facile. Non sono stato in Marina, io. –
Mi alzo e mi dirigo verso la Toilette. Sento la necessita di lavarmi la faccia con l’acqua gelata. Ho bisogno di rinfrescarmi le idee. E non solo quelle.
 
Usciamo dall’aereoporto e vediamo immediatamente Chin e Kono che ci aspettano. Kono comincia a sbracciarsi nella nostra direzione.
-   Ehi! Ci siete mancati! Come è andato il viaggio? –
Io e Danny ci guardiamo negli occhi e rispondiamo all’unisono.
-   Bene. –
Salutiamo tutti, Grace abbraccia tutti e comincia a raccontare loro della nostra piccola vacanza. Lo shopping a New York tutto al femminile, Dot, i nonni, le zie, la partita di football, il cinema con Alice e il Bowling.
Chin ci aggiorna sul caso a cui stanno lavorando, nulla di impegnativo, è stata una settimana tranquilla.
Arriviamo a casa mia. La Camaro è dove l’abbiamo lasciata.
-   Ragazzi, riposatevi. Ci vediamo domani mattina in ufficio. –
-   Grazie del passaggio. –
-   Di nulla Boss. –
Prendiamo i bagagli e mentre Grace parla al telefono con i nonni per avvertire del nostro arrivo, aiuto Danny a mettere i trolley in macchina.
Da quando siamo scesi dall’aereo non ci siamo ancora rivolti la parola. Entrambi abbiamo guardato fuori dal finestrino durante il viaggio verso casa mia.
Danny è appoggiato alla carrozzeria della sua auto e io sono di fronte a lui.
-   Porto a casa Grace, non vede l’ora di raccontare tutto a Rachel e ai suoi amici domani. Non sta più nella pelle. –
Annuisco.
-   Ci vediamo domani mattina, passo a prenderti alla solita ora? –
Annuisco nuovamente. Stranamente non mi chiede nulla. Gioca con le chiavi. Stiamo entrambi prendendo tempo.
-   Va bene, allora noi... andiamo. –
Nessuno dei due interrompe il contatto visivo. Ha detto andiamo ma non ha ancora mosso un muscolo. Non vuole andarsene. Non voglio che se ne vada.
-   Danno! La mamma ci aspetta! –
-   Va bene Scimmietta, andiamo. Saluta lo Zio Steve. –
Grace corre ad abbracciarmi.
-   Ciao piccolina, mi mancherai sai? Mi prometti che verrai presto a trovarmi? –
-   Certo! Vero Danno? –
-   Forza, salta su, altrimenti la mamma mi sgriderà perchè abbiamo fatto tardi. –
Grace mi dà un bacio sulla guancia ed entra velocemente in macchina.
-   A domani Steve. –
-   A domani Danno. –
Aspetto di veder sparire la Camaro ed entro in casa.
 
Sono sdraiato sul divano al buio. Ho sistemato i bagagli e mi sono fatto una doccia.
Appena entrato ho trovato sotto la porta un biglietto di Cath.
 
“Potevi anche avvertire che saresti sparito per giorni. L’ho scoperto solo perchè ho chiamato i Five-0. Spero almeno che mi chiamerai una volta tornato a casa, visto che Kono non mi ha voluto dire la data del tuo rientro.”
 
L’ho letto e l’ho abbandonato sul tavolo della cucina. Non ho alcuna intenzione di chiamarla.
Questa settimana appena trascorsa è stata magnifica. Ora, tornare alla quotidianità sarà difficile. Non mi sono mai sentito così solo come questa sera.
Sarebbe ora di cena, dovrei mangiare qualcosa. Non ho voglia di alzarmi e prepare nulla.
L’unica cosa che vorrei non è qui. Prendo il cellulare. Nessuna chiamata, nessun messaggio. Apro la rubrica, scorro le lettere fino alla D. Cambio idea e blocco la tastiera. Mi sono trasformato in una patetica ragazzina alla prima cotta. Ho già fatto questo gesto almeno una decina di volta negli ultimi dieci minuti. Fuori le palle Steve, sei un uomo.
Mentre mi rimprovero mentalmente sento bussare alla porta. Potrebbe essere Cath. Decido di non aprire. Aspetterò che se ne vada, solitamente al terzo tentativo si scoraggia. Il visitatore invece non sembra scoraggiarsi per nulla.
Mi alzo dal divano e mi dirigo alla porta con l’intento di mandare via lo scocciatore. Apro.
-   Era ora, mi stavo per sbucciare le nocche a furia di bussare. No dico, è così che ci si comporta? Sei sempre il solito maleducato. Quasi, quasi, potrei decidere di tenere solo per me questa gigante e buonissima pizza, non la meriti. –
-   Sto morendo di fame. –
-   Motivo in più per non fartene assaggiare nemmeno un pezzo. Sarebbe una giusta punizione alla tua mancanza di buone di maniere. Pensi di farmi entrare o vuoi veramente che me ne vada. Sai, la pizza brucia e questa roba pesa. Potresti almeno offrirti ti aiutarmi. –
Mi sposto e lo faccio passare. Alla sua vista automaticamente mi si è allargato un sorriso sulla faccia. Lo so, lo sento, nonostante sia stato un riflesso del tutto involontario. Chiudo la porta e lo seguo in cucina.
Lo vedo posare la pizza sul tavolo ed estrarre da un sacchetto sei birre e un barattolo di nutella. Scoppio a ridere.
La serata sembra farsi interessante.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buongiorno a tutti!!!
Ebbene si, sono tornata. Purtroppo per voi ho qualche giorno di relax e quindi sono tornata con il trentesimo capitolo (io pensavo che questa storia non avrebbe superato i quindici capitoli, sono a quota il doppio e non ho ancora concluso, sono sconvolta) di questa long.
Sono tornata un po’ sottotono, perdonatemi, è tantissimo che non scrivo di Steve e Danny, credo di aver bisogno di rientrare nella loro prospettiva, spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto.
Finalmente di ritorno alle Hawaii, a casa, senza orecchie indiscrete, o quasi.
Cosa pensate che succederà ora? Cosa pensate del discorsetto che Kate ha fatto a Steve prima di partire?
La canzone di inizio capitolo è “Human Nature” di Michael Jackson, come sempre vi lascio la traduzione qui sotto.
 
Traduzione:
 
“Guardando fuori 
Attraverso la notte
La città fa l'occhiolino ad un occhio insonne
Senti la sua voce
Scuote la mia finestra
Dolci sospiri seducenti
Fammi uscire
Nella notte
Quattro mura non riusciranno a tenermi stanotte
Se questa città
È una mela
Allora lascia che ne prenda un morso
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Sporgersi
Per toccare una sconosciuta
Occhi elettrici sono ovunque
Guarda quella ragazza
Sa che la sto guardando
Le piace come la fisso
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Mi piace amare così
Mi piace amare così
Guardando fuori
Attraverso la mattina
Dove il cuore della città comincia a battere
Sporgendomi
Le tocco la spalla
Sto sognando la strada
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Se chiedono
Perché, perché, digli che è la natura umana
Perché, perché, mi fa questo effetto?
Mi piace vivere così
Mi piace amare così”
 
Ringrazio coloro che ancora mi leggono, che hanno avuto la pazienza di aspettare il mio ritorno. Ringrazio coloro che mi lasciano i propri commenti rendendomi felicissima, chi continua a mettere me e la storia tra le preferite, seguite e ricordate, non sapete quanto io apprezzi che questa storiella possa piacere nonostante la miriade di difetti di ortografia, punteggiatura e di stilistica, purtroppo non sono mai stata brava nella scrittura, ne sono consapevole.
Ringrazio A. che sempre legge e mi sostiene nella stesura di questi capitoli e non solo, prima o poi la faranno santa, ringrazio F. che anche lei ultimamente mi sopporta, ragazze grazie infinite!
Spero di essermi ricordata tutti!
Al prossimo capitolo, non so entro quando arriverà ma spero presto :)
Un bacione a tutti!
G.

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Capitolo 31
*** Our First Time ***








 
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
Nota:
 
Vi consiglio di leggere il capitolo, soprattutto l’ultima parte con in sottofondo la canzone “Our Firts Time” di Bruno Mars, la scena è stata pensata esattamente in questo modo mentre la scrivevo.
 

 
 
 
 
 
 
“Don't it feel good, babe?
Don't it feel good, baby?
'Cause it's so brand new, babe
It's so brand new, baby

Don't it feel good, babe?
Don't it feel good, baby?
'Cause it's so brand new, babe
It's so brand new, baby

Girl, here we are
In this big old empty room
Starin' at each other
Who's gonna make the first move

Been doin' our thing for a minute
And now both our hearts are in it
The only place to go is all the way

Is that alright? Is that okay?
Girl, no need to be nervous
'Cause I got you all night
Don't you worry about a thing, no, no, no

Just go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time, go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time

Clothes are not required
For what we got planned
Oh girl, you're my desire
Your wish is my command

Treat you like a princess
Ooh girl, you're so delicious
Like ice cream on a sunny day
Gonna eat you before you melt away, yeah

Is that alright? Is that okay?
Girl, no need to be nervous
'Cause I got you all night
Don't you worry about a thing, no, no, no

Just go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time, go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time

Don't it feel good, babe?
Don't it feel good, baby?
'Cause it's so brand new, babe
It's so brand new, baby

Don't it feel good, babe?
Don't it feel good, baby?
'Cause it's so brand new, babe
It's so brand new, baby

Just go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time, go with it, go with it, go with it
And I will go real slow with it, slow with it
It's our first time"



 
 
 
 
 
 
Danny POV
 
 
 
Non sono mai stato così nervoso in vita mia. Eppure questa casa ormai la percepisco come mia. Io e Steve non è la prima volta che rimaniamo soli, allora perchè lo stomaco mi si è attorcigliato e sento questo bisogno impellente di svignarmela nel più breve tempo possibile? Cosa mi è saltato in mente di tornare da lui questa sera? Cosa più importante, cosa mi è saltato in mente di entrare in quel supermercato prima di entrare qui?
Ero imbarazzato da morire, neanche fossi un ragazzino alle prime armi. Certo, la commessa non è riuscita a trattenersi nel momento in cui ha notato quali articoli ho comprato. Mi ha addirittura augurato “Buona Serata” con l’espressione più maliziosa che è riuscita a scovare.
Sbatto le mani sul piano del lavandino della cucina.
-          Come cazzo mi è venuto in mente. –
-          Come cazzo ti è venuto in mente di fare cosa, precisamente? –
Merda. Ho parlato a voce alta, ora cosa mi invento? Alzo lo sguardo e mi incanto a guardare l’oceano.
Sento Steve dietro di me, appoggia le sue mani sulle mie e mi circonda con le braccia. Sento il suo torace a contatto con la mia schiena.
-          Perchè sei così agitato? Non puoi fuggire, ho sprangato porte e finestre. –
Lo sento ridacchiare, sento le vibrazioni che il suo parlare provoca.
-          Ma come... –
-          Come faccio a sapere che stavi progettando la tua fuga? –
Mi sta sussurrando all’orecchio, sono sicuro di avere la tachicardia, lui invece è totalmente rilassato e a suo agio.
Intreccia le sue dita con le mie. Rimango sorpreso dal movimento, non avrei mai pensato che Steve avrebbe potuto fare un gesto simile, sembra anche gli venga naturale.
-          Danny calmati per favore. –
-          Sono calmo. –
-          Non è vero, stai tremando. –
Non sto tremando, sto tremando? Ok, sono agitato. Sentirlo a contatto in questo modo mi sta sconvolgendo, ripenso a tutte le magnifiche sensazioni di questi giorni e non riesco veramente a capire per quale motivo io non riesca a calmarmi.
L’attrazione fisica che ho scoperto di provare nei suoi confronti mi ha destabilizzato per la sua intensità.
Mi sono incantato, sono perso nei miei pensieri con lo sguardo rivolto verso l’oceano. Ritorno sul pianeta terra solo perchè Steve mi ha appena baciato sul collo.
-          Ecco, questi erano brividi di tutt’altro genere. Li preferisco sicuramente, mi impegnerò a farli comparire più spesso. –
Il mio corpo reagisce istintivamente al suo, è impressionante.
-          Danno, rilassati per piacere. Non faremo nulla che non vorrai anche tu. –
Mi fa girare e mi intrappola con le braccia impedendomi di filarmela.
-          Guardami. Forza Danny, guardami. –
Sono in imbarazzo, non riesco a guardarlo negli occhi, mi sento stupido. Ho superato i trenta da parecchi anni, possibile che io non riesca ad affrontare questa situazione, non sono una ragazzina alla sua prima esperienza. Mi faccio coraggio e alzo lo sguardo. Mi perdo a fissare il colore degli occhi di Steve e mi accorgo dell’intensità con cui mi sta guardando.
-          Ti fidi di me? –
-          Super Seal, questa battuta suona molto Disney. –
Steve mi guarda confuso.
-          Grace adora Aladdin, lo conosco a memoria. Mi sento Jasmine la notte in cui sale sul tappeto volante con la canzone “Il mondo è mio” come colonna sonora. Questo non mi permette di rilassarmi, sappilo. –
Mi lancia un’occhiataccia che sta a significare che lui stava facendo un discorso serio.
-          Ok, ok, era per sdrammatizzare. Mi fido. –
Mi bacia profondamente, ho scoperto che quando lo fa, il mondo intorno a noi scompare del tutto. Potrebbe essere un buon modo per distrarmi.
Approfondiamo il bacio con calma, riesco anche a giocare con le sue labbra, mordicchiandole e facendolo gemere. Sposto le braccia sulle sue spalle e lui appoggia le mani sul mio viso.
Steve scende a baciarmi il collo, dietro l’orecchio, sembra che il suo scopo sia percorrere con le labbra e la lingua ogni centimetro di pelle a sua disposizione senza tralasciare nulla.
Sento che mi apre la camicia e senza smettere un secondo il lavoro che sta conducendo, lo sento accarezzarmi il torace fino a fermarsi con le dita lungo il bordo dei pantaloni, percorrendo gli addominali.
Sono totalmente rapito da lui, mi piace che sia lui a prendere l’iniziativa, anche perché in questo momento non sarei in grado di fare nulla.
-          Che ne dici se ci mettessimo comodi? –
Mettersi comodi, comodità, letto, sesso… il mio cervello non reagisce, tabula rasa, encefalogramma piatto.
-          Danno? Mi hai sentito? –
-          Ehm… -
Mi guarda. Perché non sono più in grado di articolare? Non dovrebbe essere difficile dire “Si Steve, andiamo di sopra.”
-          Senti, sei troppo nervoso, facciamo così. Andiamo di sopra, ci mettiamo comodi e guardiamo qualcosa in tv. Che ne dici? Un passo alla volta. –
Un passo alla volta, si, ha ragione. Usciamo dalla cucina e ci dirigiamo su per le scale. Ad un certo punto lo vedo fermarsi e alzare un dito per farmi segno di aspettare. Lo vedo tornare in cucina e uscire poco dopo con il sacchetto del supermercato in mano. Ne sta analizzando attentamente il contenuto.
-          Cavolo Danny, hai pensato proprio a tutto. Per fortuna, io non sarei stato…, come dire, pronto all’evenienza questa sera. –
Lo vedo fare un sorriso sghembo e sghignazzare subito dopo. Mi supera, si ferma, si avvicina pericolosamente al mio viso e fissandomi le labbra comincia a parlare con il suo irresistibile tono di voce da seduttore.
-          Tranquillo, è l’ultima volta che mi faccio cogliere impreparato. –
Detto questo mi prende per mano e mi trascina letteralmente in camera da letto.
 
Sembra che questa sera qualunque cosa decidiamo di fare ci debba portare ad una situazione imbarazzante. Facendo zapping abbiamo scovato un telefilm che sembrava interessante, o meglio, tra tutte le cose che c’erano questa sera in tv abbiamo optato per questo poiché era l’unica cosa non ancora iniziata. Stupidamente non abbiamo controllato la trama prima di procedere nella visione.
Sembrava una normalissima serie tv fino a che il protagonista, il socio di un’agenzia pubblicitaria, si scopre essere l’ex fidanzato del nuovo stagista.
La scena che stiamo guardando in questo momento mi sta facendo arrossire, non che sia particolarmente spinta ma la situazione mi ricorda molto quella del sogno della notte del primo quasi bacio con Steve. A questo punto la mia fantasia comincia a galoppare a briglia sciolta riproponendomi spezzoni di sogno, momenti trascorsi con Steve nel letto a casa dei miei genitori e desideri che non pensavo nemmeno di avere.
Con la coda dell’occhio tento di scorgere le reazioni di Steve, mi sembra parecchio attento, ha addirittura inclinato la testa, probabilmente per cercare di capire dove sono posizionate le mani dello stagista.
-          Danny, come hai detto che si chiama questo telefilm? –
-          Non l’ho detto ma l’ho letto prima nelle info mentre giravo i canali. Queer qualcosa. –
Lo vedo rivolgermi il suo sorriso d’acchiappo.
-          Potevi dirmelo che guardare telefilm con scene di sesso ti avrebbe messo a tuo agio, avremmo dovuto farlo molto prima. –
Sono talmente sconvolto dalla sua affermazione che credo di boccheggiare per qualche secondo di troppo perché Steve scoppia in una fragorosa risata.
-          Quanto sei cretino. Di certo non sapevo che cosa avremmo visto, non ho mai sentito parlare di questo telefilm idiota, cavernicolo che non sei altro. –
-          Per fortuna che sei un detective, la parola queer[1] non ti ha suggerito nulla? –
Effettivamente no, non avevo collegato. Ok, me la sono cercata.
-          E allora? Ti stai sentendo minacciato da quello che stiamo guardando? Hai paura di non essere all’altezza del protagonista? –
-          Minacciato? Da chi? Da un telefilm in cui è tutto finto? Stai scherzando spero, io sono molto meglio. Direi che è ora di passare dalla teoria alla pratica. –
Nel giro di tre secondi spegne la tv e io mi ritrovo disteso sulla schiena coinvolto in un bacio passionale. I vestiti prendono posto sul pavimento ed entrambi siamo già parecchio su di giri.
-          Cosa stavi dicendo prima Danny? –
Cercare di capire quello che mi sta dicendo è qualcosa d’impossibile, non riesco a concentrarmi sulle parole.
L’unica risposta che riesco a dare consiste in un gemito prolungato a causa di quello che Steve mi sta facendo.
-          Credo che questa risposta sia soddisfacente. Non ho bisogno di altro. –
Lo sento spingere il bacino verso di me. Siamo in boxer e siamo entrambi eccitati.
Nonostante io sia totalmente in balia delle sensazioni che sto provando non sono ancora del tutto rilassato.
-          Danny, ti prego rilassati. Giuro che farò in modo di essere il più delicato possibile. –
Per avvalorare la sua tesi comincia a baciarmi molto lentamente, sta cercando di mettermi a mio agio. Ricambio il suo bacio mentre con le mani scendo lungo la sua schiena. Ho bisogno di togliere l’ultima barriera di tessuto rimasta.
Appena Steve capisce le mie intenzioni sorride continuando a baciarmi, abbiamo entrambi gli occhi chiusi ma percepisco ugualmente il suo cambiamento di espressione.
Ci spogliamo a vicenda e rimaniamo qualche secondo a guardarci negli occhi, lo vedo andare a recuperare il contenuto del sacchetto, lubrificante e preservativi e tornare sul letto accanto a me.
Ci sdraiamo uno di fronte all’altro e continuando a fissarci riprendiamo a baciarci dove ci eravamo interrotti.
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Buon Pomeriggio a tutti!
Sono mesi che sono sparita, lo so, sono imperdonabile. Pensavo che una volta finiti gli studi avrei avuto più tempo ma in realtà non ho avuto molto tempo per scrivere e quando avevo tempo a mancare era l’ispirazione.
In ogni caso eccoci qui, ecco finalmente il capitolo.
Non commento quasi nulla perché credo non sia necessario, la canzone di inizio capitolo è “Our First Time” di Bruno Mars, come sempre vi lascio qui di seguito la traduzione.
 
Traduzione:
 
“Ragazza adesso siamo qui, in questa grande vecchia stanza vuota
Pensando chi farà la prima mossa
Facendo le nostre cose per un minuto
E ora, quando i nostri cuori battono forte
L'unico posto dove andare, è fare tutto il percorso (ah, hmm)
Va bene (bene)
é okay (okay)
non devi essere emozionata (no, amore)
perché ti ho tutta la notte
non ti preoccupare, amore
Basta lasciarsi andare, lasciarsi andare, lasciarsi andare (io lo farò davvero)
piano, piano
E' la nostra prima volta
Lasciati andare, lasciati andare, lasciati andare (io lo farò davvero)
piano, piano
E' la mia prima volta con te
E lo voglio fare bene
(è la nostra prima volta)
I vestiti non sono necessari, per quello che abbiamo programmato
Ooo ragazza tu sei il mio desiderio, il tuo desiderio è un ordine
Ti tratto come una principessa, oh ragazza sei così deliziosa
Come il gelato in una giornata estiva ti mangerò prima di scioglierti
Possiamo fare piano (possiamo fare piano)
Possiamo fare veloce (possiamo fare veloce)
Tutto quello che devi fare è chiedere a me, ragazza (chiedere, ragazza)
Le candele sono accese (le candele sono accese)
I nostri corpi sono desiderosi (corpi desiderosi)
Non vedo l'ora di amarti
Sono pronto, amore, sono così pronto, amore!”

Detto questo ringrazio ancora tutti quelli che mi continuano a seguire nonostante i terribili ritardi.
Grazie infinite a tutti, A. e F. prima di tutto ovviamente che mi sopportano, detto questo scappo che altrimenti potrei perdere il treno e non è il caso.
Un bacione e spero a presto!
<3
 
[1] Queer è un modo colloquiale a volte dispregiativo per indicare gli omosessuali. 

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Capitolo 32
*** What the Hell? ***








 
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
 
 
 
“All I am is a man
I want the world in my hands
I hate the beach
But I stand in California with my toes in the sand
Use the sleeves on my sweater
Lets have an adventure
Head in the clouds but my gravity centered
Touch my neck and I'll touch yours
You in those little high waisted shorts
Oh
She knows what I think about
And what I think about
One love, two mouths
One love, one house
No shirts, no blouse
Just us, you find out
Nothing I really wanna tell you about no
Cos it's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
And if I may just take your breath away
I don't mind if there's not much to say
Sometimes the silence guides your mind
So move to a place so far away
The goosebumps start race
The minute that my left hand meets your waist
And then I watched your face
Put my finger on your tongue
Cos you love to taste yeah
These hearts adore 
Everyone the other beats heart is for
Inside this place is warm
Outside it starts to pour 
Coming down
One love, two mouths
One love, one house
No shirt, no blouse
Just us, you find out
Nothing I really wanna tell you about
No no
Cos it's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
Cos it's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
Whoa, whoa... 
Whoa, whoa... whoa
Whoa, whoa... (x2)
Cos it's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
It's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
It's too cold, it's too cold
The hands of my sweater...”
 
 
 
 
 
 
 
Danny POV
 

-     Che diavolo sta succedendo qui? –Risvegliarsi dopo una delle notti più incredibili della propria vita di soprassalto a causa di un urlo non è ciò che mi sarei aspettato.
 

-     Dovremmo fare un’altra doccia ma non credo di avere la forza di alzarmi dal letto. –
-     Certo! Sei pigro. –
-      No Genio. La colpa è tua. –
-      Mia? Mi sembrava strano non lo fosse. E sentiamo pigrone, di cosa vorresti incolparmi questa volta? –
-      A questo punto mi è passata la voglia di dirtelo, anzi, penso andrò a fare quella doccia in modo da non vedere quel tuo brutto muso con quest’espressione presuntuosa dipinta sopra. –
Mi alzo dal letto avviandomi verso il bagno. Immediatamente mi sento tirare per un polso, cado sul letto e senza neanche rendermene conto mi ritrovo per l’ennesima volta sdraiato di schiena con Steve che mi blocca ogni tipo di movimento schiacciandomi con il suo corpo contro il materasso.
Vorrei cominciare a lamentarmi e a protestare ma il mio cervello non risponde e non ricordo ciò che avrei voluto dire. Steve sta percorrendo il mio profilo con il naso e la bocca, lasciando di tanto in tanto piccoli morsi, baci e torture con la lingua lungo tutto il percorso.

-     Per quale motivo non vorresti condividere con me il pensiero di prima? Considerato che, a quanto pare, la causa della tua pigrizia sono io, penso di avere il diritto di conoscerlo. Ti ordino di sputare il rospo intrattabile, permaloso e terribilmente sexy Detective Williams. –
Non riesco a rispondere, non riesco a concentrarmi. La bocca di Steve si trova sul mio collo e mi sta facendo impazzire. Non riesco a credere di essere in questa situazione. L’unica cosa che riesco a fare è gemere e godermi le attenzioni ad occhi chiusi.
-     Detective? –
Altro gemito.
-     Danno? –
Ennesimo gemito.
Ad un certo punto non sento più nulla. Apro gli occhi e lo trovo a fissarmi.

-     Perché cavolo ti sei fermato? –
Ed ecco spuntare nuovamente il sorriso soddisfatto e malizioso.
-     Hai ripreso la facoltà di articolare? –
-     Non mi sembra di averla mai persa. –
-     Sicuro? Perché qualche istante fa mi sembrava che l’unica cosa che fossi in grado di dire era: mh, mh.mh… e così via. Di certo non un discorso di senso compiuto. –
Lo guardo scioccato. Solitamente quello che parla in continuazione sono io, non lui, proprio ora dovevamo invertire i ruoli?
-     Ti sembra forse il momento di chiacchierare? –
Dalla sua espressione non sembra voler cedere di un millimetro.
-     Ti ho fatto una domanda. –
-     Chissenefrega della domanda! Eravamo entrambi impegnati in attività ben più piacevoli di una conversazione, per quello ci sarà tempo. Andiamo Steve non fare il bambino prepotente su. –
-     Non ci credo di aver sentito pronunciare una frase del genere da te, il re dei logorroici e dei polemici. Me la metteresti per iscritto e me la firmeresti? È doveroso immortalare il momento. –
-     Steve maledizione, taci e ricomincia da dove ti eri interrotto. –
Scoppia in una risata profonda e tremendamente sexy. Oltretutto nel farlo è tornato con la bocca in prossimità della mandibola e lo sento vibrare sulla pelle. Reazione immediata: pelle d’oca e brividi. Non mi è mai successa una cosa del genere prima di stare con Steve. Sarà normale? Dovrò farmi vedere da un medico?
-     Sei insaziabile. –
Sento i nostri bacini sfregarsi tra di loro e le nostre erezioni entrare in contatto.
-     Senti chi parla. Non ti facevo così resistente sai? A quanti siamo? –
-     Cosa? Velati complimenti travestiti da insulti? –
-     Orgasmi idiota! –Mi guarda di nuovo negli occhi.
-     Che fai Danny, tieni il conto? Hai paura che non riesca a soddisfarti sufficientemente? Vuoi per caso mettermi alla prova? –
-     Dovrei? –
-     Non hai nessuna fiducia nelle mie capacità. Ma ti farò ricredere. Ah e per tua informazione, questo sarebbe il terzo, quanto ci scommetti che entro domani mattina arriviamo anche a quattro, come minimo? –
Considerato che sono le tre del mattino, non stento a crederci.
-      Potrei scommettere, vincerei in ogni caso. –
Ora è il mio turno di essere insinuante.
-      Per tua informazione, ieri prima di venire qui, ho avvertito Kono, anzi, diciamo pure che mi ha convinto lei, da solo non mi sarei mai deciso. In ogni caso, sto divagando, mi ha detto che abbiamo la mattinata libera, possiamo dormire, visto che non mi sembra che qualcuno stia mostrando segni di cedimento o stanchezza. E nel caso te lo stessi chiedendo quel qualcuno non sei propriamente tu ma solo una tua parte. Mi sembri affaticato, vuoi riposarti i muscoli per caso?  –
Beccati questa Super Seal dei miei stivali, non sei l’unico ad essere malizioso, insinuante e vagamente maniaco.
-     Ti piacerebbe. Stessi sopra tu con i tuoi muscoletti poco allenati avremmo finito ore fa. –
-     Come osi? In ogni caso per questa volta farò finta di non aver sentito. In questa posizione sono perfettamente a mio agio. -
-     Ottimo. Sembri quasi dispiaciuto per le mie capacità fisiche Danno. Possiamo anche andare a dormire se vuoi. –
-      Non ci pensare minimamente, avrei una proposta. –
-      Sentiamo. –
Lo spingo lontano da me, mi alzo dal letto, gli afferro il braccio e me lo trascino in bagno. Sto fantasticando sul sesso sotto alla doccia da giorni, mi sembra giunto il momento di mettere in pratica tutte le mie fantasie.
 
L’urlo che ci sveglia è uno dei suoni più fastidiosi che abbia mai sentito. Come se non bastasse la modalità del risveglio a farmi innervosire, potrei anche scommettere che sia ancora l’alba e considerato quante ore io e Steve abbiamo dormito, il mio nervosismo è salito alle stelle.
Devo ammettere che lo scenario attuale potrebbe scioccare chiunque, la camera è ridotta un disastro. Dopo l’ultima doccia siamo tornati a letto e abbiamo avuto solo la forza di cambiare velocemente le lenzuola, la nutella era ovunque, non era possibile dormire in quelle condizioni. Ovviamente le abbiamo semplicemente accantonate in un angolo vicino al barattolo di nutella vuoto, la scatola di biscotti, il cartone del latte, vuoti anche loro, e i nostri vestiti lanciati a caso sul pavimento. Come se già questo in casa di Steve non potesse essere di per se abbastanza scioccante, ci siamo noi, a letto, completamente nudi e abbracciati.
Nel momento in cui realizzo a chi appartiene l’insopportabile urlo non riesco a nascondere la soddisfazione e il senso di vittoria che sento. Il tutto si materializza sul mio viso attraverso un sorriso esageratamente ampio.
Vorrei poter saltare sul materasso e farle notare che quello nudo nel letto con Steve sono proprio io e che colui che stava dormendo abbracciato al super mega fusto, ringrazierò in seguito Alice per la definizione, ero di nuovo proprio io. Mi rendo conto che potrei risultare leggermente infantile quindi decido di evitare.
Non appena sia io che Steve recuperiamo le facoltà di ragionare, copriamo con le lenzuola le parti del nostro corpo che non desideriamo condividere e ci mettiamo a sedere sul letto.

-     Risparmiatemi la scena del “non è come sembra” perché non sono stupida e soprattutto non crederei ad una parola di quello che potreste dire in vostra discolpa. –
-     Peccato che nessuno avesse in mente di dire una cosa del genere, anzi, è proprio come sembra. –
Steve alza gli occhi al cielo e poi mi rivolge un’occhiata di rimprovero. Non sono riuscito proprio a trattenermi, non avrò dato dimostrazione di maturità ma non sono riuscito a contare neanche fino a uno prima di risponderle, dovevo chiuderle la bocca in qualche modo ma soprattutto, avevo tutto il diritto di una piccola rivincita su di lei dopo l’ultima volta che si è presentata in ufficio e gli si è strusciata contro. Odiosa gallina, vedrai che ti costringerò a tenere giù quelle zampe scheletriche e rinsecchite.
-     Catherine, che ci fai qui? –
Steve cerca di prendere in mano la situazione, prima che io e la Gatta Rambo Morta cominciamo a battibeccare come due ragazzine che si contendono il quarterback della squadra di football del liceo, che per la cronaca, mi sono aggiudicato io.
-      Sono passata a vedere se eri tornato e dopo aver visto le finestre aperte ho deciso di entrare visto che, nonostante il biglietto, non ti sei degnato di avvertire. –
-      E questo non ti ha… -
Ricevo una gomitata direttamente in pieno stomaco. Ho un fidanzato suscettibile, volevo solo rendere evidente una conseguenza logica che a quanto pare all’odiosa e intelligentissima impiegata della Marina è sfuggita. Un momento, ho pensato a Steve come al mio fidanzato, non posso credere di averlo fatto. Sarà stato sicuramente colpa della situazione e del fatto di essermi immedesimato troppo nella parte. Posso tranquillamente considerare il tutto una svista in buona fede. 
-     Mi sembrava di averti detto di chiamare prima di passare quando ci siamo sentiti al telefono durante la mia permanenza sul continente. –
Miss Rambo perde definitivamente il controllo. Comincia ad urlare e a gesticolare, diventando paonazza dalla rabbia. Una scenata in piena regola.
-     Come ti permetti di parlarmi così Steve? Mi sembrava di meritare un po’ più di considerazione da parte tua. Siamo amici da anni, non mi hai mai parlato così. Ti sei lasciato sicuramente influenzare dall’opinione che ha lui su di me, è l’unica spiegazione possibile. Mi vuoi spiegare che significa tutto questo? So di per certo che ti piacciono le donne. Cos’è successo questa notte? Vi siete ubriacati e avete sperimentato un’esperienza che spesso si fa al college? –
Probabilmente Steve pensa che la scenata sia durata anche troppo e che Cath si sia umiliata abbastanza perché decide improvvisamente di interromperla. Peccato. Mi sarei goduto la scena più che volentieri.
-     Penso sia il caso di stopparti. Innanzi tutto calmati, esci, aspettami in salotto, mi vesto, ti raggiungo e ne parliamo. –
-     Per quale motivo dovrei uscire? Non mi sembra di non averti mai visto nudo. –
Mi sembra giunto il momento di intervenire.
-     Ecco, su questo punto, potrei avere qualcosa da dire. Nello specifico, sappi che non lo vedrai mai più nudo. Parola mia. Goditi pure i tuoi ricordi perché l’occasione non si ripresenterà mai più, intesi? Nel caso provassi a fargli una sorpresa come quella di qualche giorno fa, potrei decidere di staccarti uno a uno gli artigli che ti ritrovi. Nel caso pensassi che la minaccia sia fatta a vuoto, vorrei ricordarti che sono a contatto con Steve da più di un anno, mi sono lasciato parecchio influenzare dai suoi modi ultimamente. –
-     Danny… -
-     Danny cosa? Mi sembrava doveroso avvertire questa gentile signorina di un cambiamento definitivo di programma e di situazione, onde evitare spiacevoli incidenti. –
-     Cath, per favore esci e lasciaci vestire. Mi avrai anche già visto nudo ma non hai mai visto lui e stai pur certa che non lo vedrai mai quindi, te lo chiedo nuovamente, per favore esci, ti raggiungo tra poco in salotto. –
L’espressione dipinta sulla faccia di Catherine è impagabile. Credo sia vero che Steve non le abbia mai parlato in questo modo. Esce in silenzio dalla camera da letto sbattendo la porta. Tipico delle donne come lei, non sanno perdere. Guardo la porta con aria soddisfatta ancora seduto nel letto.
-     Togliti quel sorriso soddisfatto dalla faccia Danno, avresti potuto essere più gentile. –
-     Perché cavolo la stai difendendo? –
-     Non la difendo, sto solo dicendo che credo sia stato abbastanza scioccante scoprire la storia tra di noi in questo modo, avrei voluto potergliene parlare io. Non era necessario infierire in questo modo. In ogni caso ne parleremo dopo, ora devo andare a chiarire definitivamente con lei. –
Si alza dal letto, apre l’armadio, si infila un paio di boxer e un paio di jeans e si dirige verso la porta.
-     Non avrai per caso intenzione di scendere in queste condizioni mi auguro? –
-     Quali condizioni? –
-      Così! –
Per sottolineare meglio il concetto indico il suo torace nudo.
-      Danny, mi ha già visto senza maglietta, pensavo che avessi capito che per fare sesso è necessario spogliarsi. Mi ha visto meno vestito di così. –
-       Non mi interessa quante volte ti ha visto nudo. Come già dicevo prima, d’ora in poi solo io posso vederti così, quindi vedi di infilarti immediatamente un’orrida polo verde prima di scendere al piano di sotto a consolare la gatta morta, per favore. Non intendo dover segnare nuovamente il territorio. –
Nonostante tutto Steve prende una polo, mi sorride in modo del tutto illegale, si avvicina al letto e mi bacia. Lentamente e profondamente.
-      Togliti quel muso imbronciato, io e te non abbiamo ancora finito. Ho una sfida da vincere e abbiamo ancora tempo. Devo solo risolvere prima questa situazione. Sei adorabile quando fai il geloso e il possessivo. –
Si alza dal letto e scompare dietro alla porta.
I primi pensieri sono rivolti a quello che si diranno e avverto le prime reali insicurezze. Lei gli farà cambiare idea? Lui si renderà conto di aver fatto uno sbaglio?
La preoccupazione e la curiosità per quello che sta accadendo di sotto vengono dopo qualche minuto spazzate via da altri pensieri. Mi rendo finalmente conto della gravità e delle conseguenze che quest’episodio possono avere. Ero chiuso nella mia bolla di felicità, appagamento e soddisfazione e non avevo ragionato su quello che tutto questo potrà significare per il futuro.
Comincio a pensare al fatto che Catherine potrebbe spifferare ciò che ha visto a tutti. La notizia potrebbe arrivare alle orecchie delle persone sbagliate troppo presto. Ho bisogno di tempo per parlarne con le coloro a cui voglio bene e, soprattutto, sia io che Steve abbiamo bisogno di parlare di quello che è successo e di quello che succederà in futuro tranquillamente tra di noi. Dovremo parlarne al lavoro ma soprattutto io dovrò affrontare Rachel e Grace. Per quanto mi sembra chiaro ormai che non si tratti solo di uno sfizio da assecondare ma di qualcosa di serio è troppo presto per annunciare al mondo ciò che sta accadendo.
Sento il panico crescere e un’emicrania con i fiocchi sopraggiungere. Appena Steve tornerà dovremo risolvere parecchi problemi.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Ebbene si, sono tornata anche con la long, sono finalmente riuscita a finire questo capitolo. Purtroppo sta per iniziare un periodo di studio intenso ma spero in ogni caso di riuscire a ritagliarmi qualche ora ogni tanto per scrivere e portare a termine la storia. Non temete, prima o poi la finirò, non ho alcuna intenzione di lasciarla incompleta, dovrete avere solo tantissima pazienza, mettiamola così. Vi chiedo perdono sin da ora.
Torniamo a questo capitolo, vi aspettavate questo svolgimento? Avevate capito che l’ospite indesiderato fosse Cath?
Sarei particolarmente curiosa di sapere cosa pensate di questo capitolo, a me è piaciuto molto scriverlo.
Vi ricordo che ho scritto un piccolo OS rossa sul missing moment tra il capitolo precedente e questo, nel caso abbiate voglia di leggere cosa è successo ovviamente a questi due fanciulli prima e dopo la nutella ;)
La canzone di inizio capitolo è “Sweater Weather” dei The Neighbourhood, vi lascio come al solito la traduzione qui di seguito del testo.
 
Traduzione:
 
“Io sono solo un uomo
Voglio che il mondo nelle mie mani
Odio la spiaggia
Ma io sto in California, con le dita dei piedi nella sabbia
Utilizzare le maniche sul mio maglione
Consente di avere un'avventura
Testa tra le nuvole, ma il mio gravità centrata
Toccare il mio collo e io tocco il tuo
È in quei piccoli pantaloncini a vita alta
Oh
Lei sa quello che penso su
E quello che penso su
Un amore, due bocche
Un amore, una casa
Nessun shirt, no camicetta
Solo noi, si scopre
Nulla voglio davvero che vi parli di no
Cos è troppo freddo whoa
Per voi qui
E ora
Quindi, mi permetta di tenere whoa
Entrambe le mani nei fori del mio maglione
E se posso semplicemente togliere il fiato
Non mi importa se non c'è molto da dire
A volte il silenzio guida la tua mente
Quindi spostarsi in un luogo così lontano
I brividi cominciano gara
Il minuto che la mia mano sinistra incontra la tua vita
E poi ho visto il tuo volto
Mettere il dito sulla lingua
Cos che ami di assaggiare sì
Questi cuori adorano
Tutti gli altri battiti del cuore è per
All'interno di questo luogo è caldo
Fuori comincia a versare
Scendendo
Un amore, due bocche
Un amore, una casa
Senza camicia, senza camicia
Solo noi, si scopre
Nulla voglio davvero vi parli
No no
Cos è troppo freddo whoa
Per voi qui
E ora
Quindi, mi permetta di tenere whoa
Entrambe le mani nei fori del mio maglione
Cos è troppo freddo whoa
Per voi qui
E ora
Quindi, mi permetta di tenere whoa
Entrambe le mani nei fori del mio maglione
Ehi, ehi ...
Ehi, ehi ... whoa
Ehi, ehi ... (X2)
Cos è troppo freddo whoa
Per voi qui
E ora
Quindi, mi permetta di tenere whoa
Entrambe le mani nei fori del mio maglione
Fa troppo freddo whoa
Per qui
E ora
Quindi, mi permetta di tenere whoa
Entrambe le mani nei fori del mio maglione
Fa troppo freddo, fa troppo freddo
Le mani di mio maglione ...”
 
Detto questo ringrazio come sempre tutti quelli che leggono, che hanno messo me e la storia tra preferiti, seguiti e ricordati. In particolare e special modo ringrazio chi mi lascia il suo parere personale, amo leggere le vostre leggere perché mi piace sapere cosa pensate di quello che state leggendo e molto più semplicemente mi piace avere un contatto con voi.
Grazie come sempre ad A. e a F. per la loro pazienza e per la consulenza sulle foto, sono PERFETTE non potevo chiedere di meglio!
Un bacione a tutti.
Al prossimo capitolo che spero arriverà il prima possibile!
G.

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Capitolo 33
*** Are we really going to do this? ***








 
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da Google immagini
 
 
 
“When your legs don't work like they used to before
And I can't sweep you off of your feet
Will your mouth still remember the taste of my love
Will your eyes still smile from your cheeks

And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23
And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am

So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are

When my hair's all but gone and my memory fades
And the crowds don't remember my name
When my hands don't play the strings the same way, mm
I know you will still love me the same

'Cause honey your soul can never grow old, it's evergreen
Baby your smile's forever in my mind and memory

I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe it's all part of a plan
I'll just keep on making the same mistakes
Hoping that you'll understand

But baby now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
That maybe we found love right where we are, oh

So baby now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Oh darling, place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
That maybe we found love right where we are

Oh maybe we found love right where we are
And we found love right where we are”
 
 
 
Danny POV
 
Sono calmo. Sono tranquillo. Non sono per niente agitato o preoccupato. Sono solo passate quasi due ore e nessuno è ancora uscito da quella stanza.
Ho quasi consumato il pavimento a furia di andare avanti e indietro. Sto facendo tutta l’attività sportiva che ho in arretrato da decenni. Sono sceso al piano di sotto almeno una cinquantina di volte e altrettante sono risalito in camera da letto.
Ho persino pensato di andare ad origliare ma non ne ho avuto il coraggio. Hanno diritto ad avere la loro privacy. O almeno è quello che mi sto ripetendo da circa centodiciassette minuti e trenta secondi. Non li sto contando, ho solo guardato qualche volta, per caso, l’orologio da quanto Steve mi ha lasciato solo in camera per andare a chiarire le cose con lei.
Sto cercando di autoconvincermi che Catherine non ha nessuna possibilità di fargli cambiare idea.
E se invece così non fosse? Se con le sue doti da gatta morta riuscisse a circuirlo e riconquistarlo facendogli notare che avere una relazione con lei sarebbe molto più vantaggioso?
Sono sicuro che in questo momento gli sta illustrando una lista di tutti i possibili contro che potrebbero esistere nell’avere una storia con un uomo e in particolare con me.
E se Steve volesse dei figli? Con Grace è magnifico, passare del tempo con lei potrebbe avergli fatto venire voglia di avere dei bambini suoi un giorno. Io, per ovvie ragioni, non potrei mai accontentarlo.
Senza parlare di quello che potrebbe dire la gente. I pettegolezzi. Certo, Steve non è un uomo che si lascia influenzare da commenti così futili e superficiali ma è pur sempre un Seal. La legge “Don’t ask, don’t tell” è stata abolita all’interno dell’esercito americano. Per fortuna i militari che hanno relazioni omosessuali non sono più costretti a nascondersi ma siamo pur sempre all’inizio, la mentalità di coloro che non accettavano soldati con un orientamento sessuale diverso da quello etero non può cambiare radicalmente nel giro di qualche giorno e solo perché è stato imposto dall’abrogazione di una legge. Kono e Chin in pratica sanno già di noi, per loro non cambierebbe nulla ma all’interno della Marina potrebbero creargli dei problemi se scegliesse me. Pensare a tutto ciò mi sta facendo andare in iperventilazione.
Sono talmente concentrato sulle mie paranoie che non mi rendo nemmeno conto di Steve che mi sta fissando appoggiato allo stipite della porta.
Alzo la testa, lo vedo ma non riesco a decifrare la sua espressione.
-       Danno per piacere ferma quel cervello. Riesco a vedere il fumo del surriscaldamento delle rotelle che stanno girando troppo in fretta da troppo tempo. –
-       Ok, ha ragione lei. Non posso biasimarti per la scelta. –
Mi guarda stranito. Apre la bocca per dire qualcosa ma si ferma prima di pronunciare qualunque cosa.
Ecco lo sapevo. Mi sta per dire che ha scelto lei ma non sa come farlo. Lo sapevo.
-       Steve, veramente, ti risparmio la fatica. Ho capito. Hai molte ragioni valide per preferire lei a me, il lavoro, i figli. Poi siamo sinceri, potresti mai voler stare con me? Neanche Rachel c’è riuscita, per ben due volte tra l’altro. Sono logorroico, paranoico, disordinato, isterico e petulante… -
Non riesco a finire di parlare perché Steve mi viene incontro, mi blocca il viso con le mani e comincia a baciarmi, lentamente e profondamente. Un bacio d’addio. Tanto vale goderselo. Mi lascio totalmente andare alle sensazioni e per almeno il poco tempo che mi rimane decido di spegnere il cervello.
Non so quanto possa essere durato il nostro ultimo bacio. Sicuramente potessi scegliere ne vorrei ancora ma credo di non avere più voce in capitolo. Il privilegio tornerà ad essere della Gatta Rambo Morta. Alla fine ha veramente vinto lei.
-       Finisco di vestirmi e vado a casa. Ci vediamo più tardi in ufficio o vuoi che ti passi a prendere? –
-       Danny, che stai dicendo? –
-      Nulla, pensavo solo che anche se hai scelto lei questo non vuol dire che le nostre abitudini debbano cambiare ma se preferisci che d’ora in poi le cose tra noi siano diverse, lo posso capire. A Catherine non sono mai andato a genio e dopo tutto quello che è successo negli ultimi giorni sono sicuro ti abbia praticamente vietato di vedermi al di fuori dell’ambito lavorativo. Sarei geloso anche io fossi in lei. Detto questo mi comporterò in modo maturo e mi accontenterò dello spazio che deciderai di concedermi all’interno della tua vita, qualunque esso sia. Ti chiedo solo di non dimenticarti di Grace, ci soffrirebbe se tu sparissi dalla sua vita, puoi vederla anche senza di me se questo ti può creare meno problemi con la tua fidanzata. Mi fido di te e so che con te è al sicuro. –
Mi sta fissando a braccia conserte senza dire nulla. Questa sua immobilità mi preoccupa. Ci sarà ancora Catherine al piano di sotto? Sarà meglio che mi sbrighi ad andarmene.
-       Hai finito? –
-       Finito? Si, devo mettere solo le scarpe. Un secondo e vi lascio soli. –
-       No, intendevo dire se hai finito di sparare cavolate a raffica. Ti ho mai detto che ti fai veramente troppe seghe mentali? –
Ora è il mio turno di fissarlo sbalordito ed interdetto. Non capisco.
-       Danny non ho alcuna intenzione di lasciarti uscire da questa casa, almeno fino all’inizio del nostro turno. –
-       E Catherine? –
-      Cath è andata via. Abbiamo parlato, abbiamo chiarito. Fine della storia. Mi sembrava di averti detto cosa avevo intenzione di dirle prima di scendere in salotto. –
-        Si ma io… -
-        Ma tu? –
-        Pensavo che lei… -
-      Che lei cosa? Danny non ho mai voluto una relazione seria con lei. Per quale motivo pensi che io possa volerla proprio ora? Considerando tra l’altro quello che è successo negli ultimi giorni tra di noi? –
-        Io non posso fare un figlio con te. –
Lo vedo tentare di rimanere serio ma alla fine l’ilarità prende il sopravvento e comincia a ridere veramente di gusto. Questa volta quello che incrocia le braccia in attesa sono io.
-        Posso sapere di grazia il motivo per il quale ti stai praticamente rotolando per terra dalle risate? –
-        Sei serio Danno? –
-        Certo che lo sono. Un giorno potresti volere un figlio tuo, ho visto come ti comporti con Grace saresti un padre fantastico. Con Catherine potresti averlo. –
-        Io non voglio un figlio con Catherine. Per il momento in realtà non sento il bisogno di avere un figlio. Mi sembra un po’ presto per affrontare questo discorso. Ti basti sapere che passare del tempo con Grace è fantastico. La parte dello Zio Steve mi piace da morire. In più, hai mai sentito parlare di adozione? Io direi però, prima di cominciare a parlare di queste cose di vedere come va tra di noi nel lungo termine, che ne dici? –
-        E Cath? –
-        Danno, ti si è incantato il disco? Non mi interessa Cath. Siamo amici, rimarremo amici, senza implicazioni fisiche ovviamente. Sai com’è, ho iniziato a frequentare una persona particolarmente gelosa, non vorrei che ci fossero risvolti tragici nella faccenda. Fine del discorso Cath. –
Sento nascermi un sorriso del tutto involontario.
-         Quindi ci stiamo frequentando? –
-         Direi che quello che stiamo facendo si possa definire così, si. –
-         E con il lavoro? Se questa frequentazione dovesse crearti dei problemi seri sul lavoro? –
-         Non ho intenzione di pensarci ora. Se mai si presenteranno delle difficoltà le affronteremo, spero insieme. –
-         Ci sto. –
Comincia a riavvicinarsi a me con un sorrisetto furbo e compiaciuto stampato in faccia. Comincio ad indietreggiare. Più viene avanti e più io vado indietro. Ad un certo punto sento il bordo del letto premermi dietro le gambe, perdo l’equilibrio e mi lascio cadere sul materasso. Mi ritrovo sdraiato a pancia in su con Steve a cavalcioni su di me che mi sovrasta.
-         Ah si Danno, ci stai? –
Ed ecco signore e signori la voce roca più eccitante che abbia mai sentito. Sento già i brividi di eccitazione lungo la schiena.
Cominciamo a baciarci e riprendiamo da dove la gatta morta ci aveva interrotto.
 
 

Qualche ora più tardi (e qualche caloria bruciata in più)…


 
Siamo in macchina per andare a lavorare da neanche due minuti e già vorrei tornare indietro. Non riesco a smettere di fissare Steve.
-       Danno la vuoi smettere? –
-       Di fare cosa esattamente? Non ho aperto bocca. –
-      Appunto. Mi stai mangiando con gli occhi. Danno non posso girare l’auto e tornare a casa. Chin e Kono ci stanno aspettando. Quindi smettila! –
-       Io non ti… -
No. Effettivamente ha ragione. Non posso dargli torto. Per essere precisi lo sto spogliando con gli occhi, dopo averlo visto senza vestiti, più e più volte, come posso non pensare continuamente a quello?
Mi sono trasformato in un maniaco.
-      Ok, la smetto. Per inciso, è tutta colpa tua. Prenditi almeno le tue responsabilità. –
-         Come scusa? –
-        Se tu non fossi così incredibilmente sexy io non ti fisserei. È molto semplice il ragionamento Super Seal. Mi stupisce che tu, con quell’ego enorme che ti ritrovi, non riesca a capirlo. –
L’espressione sorniona che gli si dipinge sul viso mi conferma il fatto che lui sappia esattamente l’effetto che mi fa.
-         Mi stai immaginando nudo Danno? –
Oh cavolo. Sta usando quel tono di voce. Sono obbligato a distogliere lo sguardo da lui. Concentrati sul paesaggio Danny.
-       Non farlo. Non usare quel tono di voce in questo momento Steve. Non è la situazione adatta. Questo pomeriggio dobbiamo lavorare. –
Lo sento ridacchiare. Siamo arrivati. Steve parcheggia la Camaro e spegne il motore ma non scende dall’auto. Si gira verso di me e mi bacia. Ormai il mio cervello si è disconnesso.
-       Vogliamo andare? –
Non sono in grado di rispondere nulla. Ho la mente totalmente annebbiata.
-       Terra chiama Danno. –
-       Eh? Si. Cosa hai detto? –
Questa volta lo sento ridere di gusto.
-       Forza, scendi e andiamo, siamo in ritardo. –
Mi obbligo a scendere dalla macchina. Ok, devo solo cercare di non pensare a Steve durante il lavoro. Una passeggiata considerato che è il mio partner.
-       Steve ti avverto. Comportati bene. –
-       Ma se sono un angelo! –
Dicono che uno sguardo valga più di mille parole, quindi mi limito a lanciargli un’occhiataccia.
Non appena varchiamo la soglia del nostro quartier generale comincio a sentire una leggera inquietudine pervadermi. Kono sa già tutto e Chin potrebbe averlo già intuito.
Io e Steve abbiamo a lungo parlato su come ci saremmo dovuti comportare e abbiamo deciso di comunicare loro la novità. Le motivazioni sono molteplici, innanzi tutto sono la nostra famiglia. Inoltre non vogliamo che ci siamo fraintendimenti durante le ore che passeremo assieme. Vogliamo essere chiari da subito e soprattutto non vogliamo nasconderci.
Questa situazione è nuova anche per noi, non per questo è necessario tenerla nascosta alle persone che maggiormente ci sono vicine.
Un’altra motivazione, solo mia, è che non mi fido di Catherine, Steve mi ha assicurato che non dirà nulla a nessuno, io però non ci credo. Preferisco anticipare i suoi potenziali colpi bassi.
Le uniche persone a cui dovrò dirlo con particolare attenzione, saranno Rachel e Grace. Dovrò pensare al modo migliore per affrontare il discorso, per il momento ho deciso di prendere tempo, almeno per quanto riguarda mia figlia, è in un’età dove un discorso di questo tipo non è così semplice da affrontare.
Siamo arrivati.
Kono è al computer e Chin è accanto a lei. Credo stiano controllando una lista di sospettati per un caso non urgente che hanno tentato di risolvere in questi giorni in cui io e Steve siamo stati nel New Jersey.
-          Ragazzi buongiorno! –
-          Danny, Steve! Ben tornati. –
Kono subito viene ad abbracciarmi mentre Chin ci lascia una pacca sulla spalla ad entrambi.
-     Ragazzi, prima di riprendere a pieno ritmo, io e Danny vorremmo dirvi qualcosa. Innanzi tutto volevo ringraziarvi per l’impegno dei giorni scorsi. Avete fatto un lavoro magnifico e ci avete permesso di prenderci qualche giorno di ferie. Inoltre… -
-         Inoltre ioeStevestiamocercandodistareassieme. –
Non ho resistito. Stavo morendo dall’ansia, non sono riuscito a trattenermi e l’ho praticamente sputato fuori tutto d’un fiato a occhi chiusi peraltro.
Li sento ridere tutti. Apro gli occhi e vedo che mi fissano ridendo.
-       Finalmente! –
Guardo Kono scioccato.
-       Danny, rilassati. Lo sapevamo già. Grazie per avercelo detto chiaramente. Lo apprezziamo molto. –
Per fortuna la risposta di Chin alla notizia è molto più contenuta.
-       Bene, direi che ora che abbiamo confessato il reato, possiamo tornare tutti al lavoro. Se volete dei dettagli Danny sarà felice di concederveli. Quindi rivolgetevi a lui. Io purtroppo ora vi devo lasciare, mi aspetta una riunione con il Governatore. A dopo ragazzi. –
Stronzo! Questa a casa me la paga.
Kono e Chin stanno morendo di curiosità e aspettano che io aggiunga qualcosa a braccia incrociate.
-       Allora Danny, stiamo aspettando i dettagli. –
Credo di dover trovare un diversivo al più presto.
 
 
 
Note:
 
Sono imperdonabile, lo so.
Purtroppo negli ultimi mesi ho veramente avuto pochissimo tempo libero.
Ho cominciato a lavorare e ho dovuto tentare di preparare degli esami.
Però eccomi ancora qui, tentando di mantenere il passo di continuare a scrivere questa storia. Non ho intenzione di lasciarla incompleta, quindi vi assicuro che prima o poi la concluderò.
Dovete solo portare pazienza e fare i conti con la mia mancanza di ispirazione e fantasia. Spero di riuscire a farvi avere il prossimo capitolo al più presto, ho già cominciato a scriverlo, sarà un capitolo diverso dal solito. Non aggiungo altro.
Su questo capitolo non ho molto da dire, spero solo di non avervi annoiato.
La canzone di inizio capitolo è adorabile. La adoro da mesi e non mi sono ancora stufata di ascoltarla.
“Thinking out loud” di Ed Sheeran.
Vi lascio il testo in italiano.
 
Traduzione:
 
“Quando le gambe non sembrano quelle di prima
E non posso spazzare i tuoi piedi
Ricorderà la bocca ancora il sapore del mio amore
Gli occhi ancora sorrideranno dalle tue guance
Tesoro io
Ti amerò
Fino ai settanta
Baby mio cuore
Potrebbe battere più forte
Di quando ne avevamo 33
Sto pensando a come
Le persone si innamorano in modi misteriosi
Forse è tutto parte di un piano
Io mi innamoro di te ogni singolo giorno
Voglio solo dirti che io sono
Perciò dolcezza, ora .....
Prendimi tra le tue amorevoli braccia
Baciami sotto la luce di mille stelle
Posa la tua testa sul mio cuore che batte
Sto pensando ad alta voce
Forse abbiamo trovato l'amore proprio dove siamo
Quando i miei capelli cresceranno e la mia memoria si dissolverà
E la folla non ricorderà il mio nome
Quando le mie mani non suoneranno le corde allo stesso modo
So che mi amerai ancora allo stesso modo
Perché dolcezza, tu sei l'anima
Non puoi mai invecchiare
E' eterna
Baby i tuoi sorrisi saranno per sempre nella mia mente e nella memoria
Sto pensando a come
Le persone si innamorano in modi misteriosi
Forse solo il tocco di una mano
Continuerò a fare gli stessi errori
Sperando che capirai
Perciò dolcezza, ora,
Prendimi tra le tue amorevoli braccia
Baciami sotto la luce di mille stelle
Posa la tua testa sul mio cuore che batte
Sto pensando ad alta voce
Forse abbiamo trovato l'amore proprio dove siamo”
 
Detto questo ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di aspettarmi, che ancora leggono, recensiscono e mettono la storia e me tra le storie preferite/ricordate e seguite.
Grazie di vero cuore.
A presto.
Un bacione grande.
G.

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Capitolo 34
*** She wants to talk ***







Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
“I’m hurting, baby, I’m broken down
I need your loving, loving
I need it now
When I’m without you
I’m something weak
You got me begging, begging
I’m on my knees

I don’t wanna be needing your love
I just wanna be deep in your love
And it’s killing me when you’re away
Ooh, baby, ’cause I really don’t care where you are
I just wanna be there where you are
And I gotta get one little taste

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me

My broken pieces
You put them up
Don’t leave me hanging, hanging
Come give me some
When I’m without ya
I’m so insecure
You are the one thing, one thing
I’m living for

I don’t wanna be needing your love
I just wanna be deep in your love
And it’s killing me when you’re away
Ooh, baby, ’cause I really don’t care where you are
I just wanna be there where you are
And I gotta get one little taste

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar! (Sugar!)
Yes, please (Yes, please)
Won’t you come and put it down on me

Yeah
I want that red velvet
I want that sugar sweet
Don’t let nobody touch it
Unless that somebody’s me
I gotta be a man
There ain’t no other way
‘Cause girl you’re hotter than southern California Bay

I don’t wanna play no games
I don’t gotta be afraid
Don’t give all that shy sh-t
No make up on
That’s my

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me (down on me!)
Oh, right here (right here), ’cause I need (I need)
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar! (Sugar!)
Yes, please (Yes, please)
Won’t you come and put it down on me

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me”
 
 
 
 
Chiunque stia bussando alla porta deve essere impazzito. Mi auguro che sia successo qualcosa di veramente importante.
-     Arrivo, arrivo! –
Ero già sotto la doccia. Mi sono accorto del frastuono solo perché ha cominciato a tremare anche la casa.
-     Eccomi! Si può sapere che… -
Apro la porta e mi trovo Danny davanti con la faccia rossa per l’agitazione. Sta sicuramente per cominciare uno dei suoi monologhi. Cosa può essere capitato di così terrificante nel giro di poche ore?
Mi aspetto di essere travolto dal fiume in piena delle sue lamentele e rimostranze ma ciò non avviene. Lo vedo solo sgranare gli occhi e spalancare la bocca.
-     Danny! Si può sapere per quale motivo stai tentando di buttare giù la porta di casa a forza di batterci sopra con il pugno? –
Non ricevo risposta. Che si sia incantato? Effettivamente continua a fissarmi con lo sguardo da pesce lesso.
-     Terra chiama Danno. –
Resto in attesa. Addirittura gli sventolo la mano davanti al viso.
-     Devo cominciare a preoccuparmi? È morto il criceto? –
Niente. Nessuna reazione.
Mi sporgo verso di lui e lo bacio. Dapprima lo sento rilassarsi. Subito dopo mi spinge via.
-     Che cavolo stai facendo? Sono furioso con te. Non pensare di rabbonirmi così. Ti sembra il caso poi? Siamo sotto gli occhi di tutti. –
Do un’occhiata in giardino. Casa mia è abbastanza isolata. Non c’è nessuno e se anche ci fosse non mi importerebbe.
Mi sembra particolarmente nervoso. Decido di sfoderare il mio sorriso migliore. Mi diverto un modo a stuzzicarlo quando è in questo stato d’animo.
-     Ti ho dato il bacio di vero amore per ridestarti. Eri come impietrito, ho pensato una strega cattiva ti avesse fatto un incantesimo. In quanto principe azzurro mi sono sentito in dovere di correre in tuo soccorso. Ha funzionato direi. –

-      Molto divertente Steve. Si può sapere come ti è saltato in mente di presentarti ad aprire conciato in questo modo? –
Abbasso lo sguardo per osservarmi. Ho solo un asciugamano in vita, direi che sono presentabile. Non ho avuto il tempo materiale di indossare altro, considerato che pensavo fosse scoppiata la guerra data la veemenza del suo bussare.
-      È inutile che fai quella faccia innocente come se non ti rendessi conto di quello che sto dicendo. –

-      Perché fingere quando la maggior parte delle volte, in ogni caso, mi perdo dietro ai tuoi ragionamenti Danny? Devi ammettere che spesso sei davvero contorto. –
-      Io non sono contorto, sei tu che non sei abbastanza intelligente per starmi dietro. Probabilmente in quanto uomo delle caverne, qualunque forma di comunicazione che comprenda altro rispetto a dei grugniti potrebbe risultarti incomprensibile. –
-      Stai ferendo i miei sentimenti. Non è molto carino da parte tua. –
-      Spiritoso. In ogni caso mi hai fatto come sempre perdere il filo… -
-      Magari. -
Sottovoce mi sono lasciato sfuggire un commento poco appropriato. Solo dopo averlo detto mi rendo conto che mi potrebbe costare una lunga discussione.
-      Ti sto annoiando per caso Steve? Dopo averti detto quello che penso posso anche andarmene. Non dovrai sopportarmi ancora a lungo. –
Allarme rosso. Se non lo calmo entro trenta secondi potrebbe nascere una litigata degna di un melodramma. Ho altri piani per la serata.
Gli metto le mani sulle spalle e lo guardo intensamente.
-      Danny, Danny, per favore calmati. Respira. Nessuno ha mai detto che mi dai fastidio. Ora, vuoi dirmi per quale motivo sei così nervoso e arrabbiato? –
Lo tiro verso di me, con l’obiettivo di chiudere almeno la porta di casa.
-      Perché sono nervoso e arrabbiato mi chiede lui. Vediamo, forse perché mi hai lasciato in pasto alle belve feroci e oltretutto mi hai portato via la macchina? Ti sembra giusto? Kono, non contenta del terzo grado in ufficio, ha proseguito l’interrogatorio anche per tutto il viaggio di ritorno. Steve, voleva i dettagli più succulenti. Non sapevo cosa dirle! Alla fine preso dal panico ho vuotato il sacco. –
Non riesco a trattenermi e comincio a ridere di gusto.  Appena lo vedo scurirsi maggiormente in volto tento di darmi un contegno. Impresa ardua.
-      Sei inqualificabile. Basta, d’ora in poi ti proibisco di guidare ancora la mia macchina. –

-      Si, certo. Come no. –
-      Sono serio. E poi, piantala di girarmi attorno con solo un asciugamano addosso. –
-      E dire che pensavo avresti apprezzato. –
-      Appunto. Il problema è questo. –Sono confuso. Possibile che sia sempre così agitato?
-      Ok, mi sono perso. Di nuovo. –

-      Se sei mezzo nudo non riesco ad arrabbiarmi con te e soprattutto a portare avanti una conversazione. Mi distrai, non riesco a concentrarmi. –
È esasperato, sembra che gli stiano per saltare i nervi da un momento all’altro. Credo proprio sia mio dovere farlo rilassare.



 -      
Va meglio? –
-       Ah, ah.  –
-       Ricordami per favore chi tra noi due era quello con la comunicazione arretrata e composta solo da versi? –
-       Stai rovinando tutto. Se mi farai di nuovo innervosire poi dovrai impegnarti per farmi nuovamente rilassare. –
-       Non mi risulta di essermi mai lamentato. Anzi, basta chiedere. Davanti ad una missione non mi tiro mai indietro. –
Siamo sdraiati abbracciati nel letto. Non riesco a trattenermi dal ridacchiare molto vicino al suo orecchio. So che è una cosa che lo fa impazzire.
Mi sta stringendo forte a se quasi come se avesse paura di una fuga e mi volesse trattenere.
-       Quindi hai vuotato il sacco eh? –

-       Si. –
Lo dice con una voce lamentosa da bambino piccolo che gli dona una tenerezza inaspettata.
-       Sentiamo, cosa hai dovuto raccontare a Kono? –

-       Tutto!  -
Scoppio nuovamente a ridere.
-       Tutto? Nei dettagli? Non me lo aspettavo da te. Quindi mi hai fatto pubblicità. –
Danny si volta verso di me. Ci ritroviamo faccia e faccia e mi osserva con una strana espressione.
-       Sento un tono stranamente soddisfatto. Ti starai, per caso, pavoneggiando? Non è che il fatto che Kono abbia voluto dettagli su di noi, ti fa sentire lusingato? Pensi che ti abbia fatto pubblicità positiva? –

-       Perché mai avresti dovuto parlare negativamente delle mie prestazioni? –
-       Incredibile. In ogni caso non sono sceso così nei dettagli. Scordatelo. Questo tipo di particolari sono privati. Non sono mica la gatta morta, io. Per fortuna, Kono non è così indiscreta, anche se penso che la curiosità, dati i soggetti coinvolti sia d’obbligo. –
Questa volta ridiamo entrambi. Effettivamente non sarebbe da Kono, violare la privacy di qualcuno in modo così sfacciato.
-       Si può sapere allora di cosa ti stai lamentando? Sei arrivato qui che sembravi una furia. Sei sempre il solito esagerato. –
Nel giro di pochi secondi mi viene dato un pizzicotto che sono sicuro mi farà venire il livido.
-       Ahia! Sei violento e scorretto così non vale. Per punizione niente cena. Stavo pensando di preparare … -

-       Ah no. Questa sera ho bisogno di mangiare qualcosa di commestibile. Decido io, cinese. –
-       Stai insinuando che non sono in grado di cucinare? –
-       Esattamente. –
-       Senti che da pulpito viene la predica “Mr. cibo da asporto e frittate bruciate”. –
Cominciamo a stuzzicarci e a rotolarci sul letto giocando. Ad un certo punto lo atterro e vedo che smette di lottare.
-       Ti devo dire una cosa. –
Improvvisamente l’atmosfera giocosa è sparita. La sua espressione è stranamente preoccupata, qualunque sia l’argomento di cui mi vuole mettere a conoscenza, lo turba. Prevedo guai.
-       È tanto grave? Sei diventato serio tutto in un colpo. –

-       Mi ha chiamato Rachel. Mi vuole parlare. –
Rachel non vuole mai “parlare”. Solitamente quando vuole farlo è per qualcosa d’importante o per svelare qualche notizia shock delle sue.
-       Sei preoccupato? –

-       Molto. Non so di cosa voglia discutere. Al telefono non mi ha accennato nulla, a parte le solite lamentele sul fatto che il perfido Stan la trascura. A prescindere da quello che lei vuole dire a me, sono più preoccupato da quello che io dovrei dire a lei. –
Ci siamo entrambi tirati su. Mi siedo comodo sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera. Lo guardo e attendo. Immagino voglia discutere nei particolari dei pro e i contro dell’informare Rachel riguardo ai recenti sviluppi del nostro rapporto.
-       Insomma. Meglio dirglielo subito Steve. Che succederebbe se lo scoprisse da qualcun altro? È la madre di Grace. Devo informarla del fatto che ho una relazione stabile con un uomo. –
Lo vedo fermarsi improvvisamente. Smette addirittura di gesticolare. Mi fissa come per cercare un qualche tipo di conferma.
-       Puoi dirlo senza timore. Non ho intenzione di tirarmi indietro. È di Grace di cui stiamo parlando. Abbiamo una relazione, stabile. Molto stabile. Puoi ricominciare a respirare. –

-       Mi stai prendendo in giro? –
-       Sei carino quando fai l’insicuro. –
-       Tu invece sei insopportabile quando mi prendi in giro nei momenti seri e meno opportuni. –
Sbuffo divertito.
-       Ok, time out. Torniamo alla questione Rachel. –

-       Mi ha chiesto di vederci. A casa sua. Domani mattina. Stan è all’estero per motivi di lavoro e Grace sarà a scuola. –
Cerco di non far notare a Danny il fastidio per la scelta del luogo d’incontro. Non possono vedersi in un luogo pubblico? Immagino che effettivamente considerata la delicatezza delle argomentazioni sia meglio avere la privacy adeguata. In modo del tutto irrazionale non sono per nulla convinto di tutta la storia.
Mi guarda e sembra in attesa. Non capisco quale sia il problema che lo preoccupa maggiormente.
-        Danny che cosa mi stai chiedendo? Il permesso? Non sono il tuo padrone. Sei libero di fare quello che vuoi. Se invece vuoi discutere di come affrontare al meglio il discorso, non penso di essere la persona più adatta per fornire consigli diplomatici ma proverò ad esserti d’aiuto. –

-        Steve, ho solo paura che Rachel non sia d’accordo e tenti di allontanare Grace da me. Sai perfettamente che non sarebbe la prima volta. –
Devo cercare di tranquillizzarlo, nessuno dei due prevedeva una situazione di questo tipo.
-        Facciamo un passo alla volta. Innanzi tutto vediamo di cosa ti vuole parlare domani. Subito dopo starà a te metterla al corrente delle novità. Cerca di non entrare in conflitto con lei. Falle capire che la tua priorità è Grace. Non sono un estraneo, penso che ormai anche Rachel abbia capito quanto tengo a lei. –
Si alza dal letto agitato.
-        Come fai ad essere sempre così calmo e controllato. Cosa faremo se Rachel si oppone a questa cosa? Steve io amo mia figlia. Non posso rischiare di perderla un’altra volta. –
Mi alzo anche io e gli vado incontro. Tento di calmarlo così come ho fatto prima, gli metto le mani sulle spalle e lo guardo fisso negli occhi.
-        Danny, ti prego, non farti prendere dal panico. Non hai ancora parlato con Rachel, non hai nemmeno idea di come potrebbe reagire. Cerchiamo di non fasciarci la testa in anticipo. Capisco tutte le tue preoccupazioni. Non ti chiederei mai di rinunciare a Grace. Spero che almeno questa sia una certezza anche per te. –

-        Sai che non intendevo questo. So perfettamente che non mi chiederesti mai una cosa del genere, anche perché so quanto bene le vuoi anche tu. –
-        Benissimo, allora aspettiamo. Penseremo a cosa fare quando sarà il momento. –
Io sinceramente sono più preoccupato di quello che Rachel vuole comunicare a Danny. Non mi sembra il momento più opportuno per condividere questo tipo di considerazione. Ho un brutto presentimento.
In questo momento quello di cui Danny ha bisogno è il mio sostegno incondizionato. Tende a farsi prendere dall’ansia per ogni problema importante. In quanto amico ho sempre tentato di sostenerlo, ora le cose sono cambiate e mi sento ancora più protettivo nei suoi confronti. Non ho alcuna intenzione di fargli affrontare le difficoltà da solo. Voglio che abbia la certezza del fatto che io per lui sarò sempre presente.
In questo momento sembra il ritratto di un cane bastonato. Appoggiato al muro con la schiena, gli occhi bassi e l’espressione afflitta.
-      Ehi. –
Lo vedo semplicemente alzare lo sguardo. Sembra stia per crollare da un momento all’altro.
-      Dai, vieni qui. –
Si avvicina lentamente a me e l’unica cosa che voglio fare è stringerlo tra le braccia. Non appena il contatto tra di noi si intensifica, sento il suo corpo rilassarsi leggermente.
-      Facciamo così. Ordiniamo la cena e poi ci spaparanziamo sul divano. Che ne dici? –

-      Uh. Uh. –
Il suono della sua risposta rimane attutito dal fatto che ha il viso appoggiato al mio collo. Non ho intenzione di farlo tornare a casa da solo in questo stato.
-       Ti va di rimanere con me questa notte? –
Lo sento staccarsi improvvisamente da me e dal nostro abbraccio e fissarmi con uno sguardo sorpreso.
-       Sul serio? –
Non capisco la motivazione di tutto questo stupore.
-       Certamente. Sempre che tu lo voglia. Non è mia intenzione trattenerti contro la tua volontà. –
Finalmente vedo spuntare un sorriso sul suo viso. Si avvicina nuovamente circondandomi con le sue braccia per riuscire a darmi un bacio.
-       Con molto piacere Comandante McGarrett. –
 
 
 

Note:
 
Ciao a tutti!
Ebbene si, sono tornata, anche se a distanza di mesi. Sono veramente imperdonabile, lo so. Purtroppo sarà sempre peggio, il tempo per scrivere si è veramente ridotto drasticamente.
Come promesso non ho intenzione di lasciare questa storia incompiuta, ahimè ci stiamo anche avvicinando alla conclusione. Non so dire esattamente quanti capitoli rimangono ma non sono molti.
Non escludo che prima o poi la possibilità di scrivere altre one shot ma essendo i miei tempi ormai biblici non mi sento di promettere nulla.
Che dire su questo capitolo, ormai si può dire che Steve e Danny siano una coppia, è probabile che qualcuno pensi che le cose siano troppo veloci, effettivamente sono passati pochi giorni dal ritorno dal New Jersey. Ho deciso di portare avanti la storia in questo modo poiché se consideriamo il luuuuuuuungo corteggiamento dei nostri due poliziotti preferiti, ho pensato che questa potesse una naturale prosecuzione della loro storia.
Cosa vorrà comunicare Rachel a Danny?
La canzone di inizio capitolo la adoro, “Sugar” dei Maroon 5, se non l’avete mai visto vi consiglio di guardare il video, come sempre qui sotto vi lascio la traduzione del testo.
 
“Sto soffrendo tesoro, sono a pezzi
ho bisogno del tuo amore, amore
ne ho bisogno adesso
quando sono senza te
sono davvero debole
sono qui che ti imploro, imploro
sono sulle mie ginocchia
non voglio aver bisogno del tuo amore
voglio solo essere amato profondamente da te
e mi uccide quando sei via
oh tesoro, perchè ad un proiettile non interessa dove sei
voglio solo essere lì dove sei tu
e devo assaggiare un po’ di…
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
i miei pezzi rotti, li hai messi a posto
non mi lasci in sospeso, sospeso
vieni, dammene un po’
quando sono senza te, mi sento così insicuro
tu sei l’unica cosa, l’unica cosa
di cui non mi sazio mai
non voglio aver bisogno del tuo amore
voglio solo essere amato profondamente da te
e mi uccide quando sei via
oh tesoro, perchè ad un proiettile non interessa dove sei
voglio solo essere lì dove sei tu
e devo assaggiare un po’ di…
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
sì,
voglio quella red velvet
voglio quel dolce zuccherino
non permettere a nessuno di toccarlo
a meno che quel qualcuno sia io
devo essere un uomo
non c’è altro modo
perchè, ragazza, tu sei più calda della baia nella California del sud
non voglio fare dei giochetti
non devo aver paura
non darmi della m**da
nessun trucco su
quello è il mio
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?”

Detto questo un caloroso saluto e ringraziamento a tutti quelli che leggono, recensiscono e continuano a mettere me e la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Un grazie come sempre ad A che legge e approva.
Spero a presto!
Un bacione G.

 
 

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Capitolo 35
*** Bad Day ***




Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.
 
 
 
“Where is the moment when we needed the most?
You kick up the leaves, and the magic is lost
They tell me your blue sky's faded to gray
They tell me your passion's gone away
And I don't need no carrying on

Stand in the line just to hit a new low
You're faking a smile with the coffee to go
You tell me your life's been way off line
You're falling to pieces every time
And I don't need no carrying on

'Cause you had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile, and you go for a ride
You had a bad day
The camera don't lie
You're coming back down, and you really don't mind
You had a bad day
You had a bad day

Well you need a blue sky holiday
The point is they laugh at what you say
And I don't need no carrying on

You had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile, and you go for a ride
You had a bad day
The camera don't lie
You're coming back down and you really don't mind
You had a bad day

Sometimes the system goes on the blink, and the whole thing it turns out
Wrong
You might not make it back and you know that you could be well, oh, that
Strong
And I'm not wrong

So where is the passion when you need it the most?
Oh, you and I
You kick up the leaves and the magic is lost

'Cause you had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile and you go for a ride
You had a bad day
You see what you like
And how does it feel one more time?
You had a bad day
You had a bad day (had a bad day, had a bad day, had a bad day)”


 
Steve POV
 
Non si è fatto sentire tutta la mattina. Sto cominciando seriamente a preoccuparmi. Ho provato a chiamarlo più volte ma il suo cellulare continua a squillare a vuoto.
Concentrarsi sul lavoro man mano che passano le ore diventa sempre più complicato. Non sono mai stato una persona apprensiva, gelosa o eccessivamente soffocante, anzi. Mi hanno sempre accusato di essere tutto il contrario. Allora perché non riesco a smettere di pensare a lui, a quello che Rachel gli starà dicendo e soprattutto a quali saranno le conseguenze su di noi. Nella mia mente si sono creati gli scenari più improbabili. Credo che il mio subconscio abbia anche una buona dose di sadismo perché in uno di questi Danny stava facendo sesso selvaggio con lei dopo una lunga discussione.
Sono quasi le cinque. Giuro che se entro mezz’ora non ricevo sue notizie faccio irruzione a casa di Rachel. Non riesco più ad attendere. Direi che la mia pazienza, che proverbialmente è sempre stata poca, è stata messa alla prova per troppe ore.

-   Kono! –
Non volevo usare questo tono autoritario. Mi è sfuggito. Sarà meglio che mi dia una calmata prima che i miei colleghi mi mandino a quel paese. È tutto il giorno che li strapazzo senza che abbiano fatto nulla. Mi sembra di essere una donna in piena crisi ormonale. È così che le donne si sentono il novanta per cento del tempo? È orribile.
-   Capo, hai bisogno di qualcosa? –
-   Avete avuto recentemente notizie di Danny? –
Kono aspetta qualche secondo prima di rispondere. Vedo che sta studiando la situazione. Credo stia cercando di capire come gestirmi.
-   Recentemente, cioè dall’ultima volta che me lo hai chiesto esattamente meno di una decina di minuti fa? –
Mi lascio andare indietro sulla poltrona sfinito. Non ho fatto nulla oggi ma mi sembra di essere distrutto, peggio di come mi sono sentito finita la Hell Week[1].
-   Si può sapere cosa sta succedendo tra te e Danny? –
Ormai Kono e Chin sanno di noi. Chi meglio di una donna può consigliarmi il modo migliore di gestire questa gelosia mista ad ansia che da questa mattina mi fa impazzire?
-   È da Rachel da questa mattina. Dovevano vedersi a casa sua per parlare. Non so di cosa e soprattutto non capisco perché diavolo non sia ancora ricomparso e non risponda a quel maledetto telefono. –
Dicendo questo provo nuovamente a chiamarlo e questa volta lo trovo direttamente staccato. Scaravento il mio cellulare sulla scrivania. Dove è finito il mio autocontrollo? Riprenditi Steve dannazione.
Kono si volta come per uscire dal mio ufficio. Grandioso. Sono impazzito completamente e faccio fuggire anche gli amici più stretti. Mi sono bevuto il cervello. Come cazzo mi è venuto in mente di farmi trascinare in questo casino?
Raggiunge la porta, la chiude, si volta e si siede sulla poltrona davanti alla mia scrivania.

-   Ok, Steve. Parliamone. Apriti, sfogati. Di cosa hai paura? –
-   Ho paura di come sto reagendo a questa situazione, è la prima volta nella mia vita che mi sento in questo modo. Non mi piace. –
-   Sei innamorato, è perfettamente comprensibile. –
-   No. Io non sono così. Sono pratico e razionale. Non perdo mai il mio autocontrollo. –
Kono non risponde e mi fissa. Credo stia aspettando che io vada avanti a spiegarle il perché sono così frustrato. Come faccio a spiegarlo a lei se nemmeno io so darmi una giustificazione?
-   Ho il terrore di perderlo. È la prima volta che tengo in questo modo a qualcuno. Non riesco a pensare di non averlo più nella mia vita. Non ho intenzione di rinunciare a lui ma purtroppo questa decisione non dipende solo da me. Posso lasciarlo libero, posso dargli lo spazio e il tempo di cui ha bisogno ma se decide di allontanarsi, non posso fare nulla per impedirglielo. –
-   Lo sai che torturarti a questo modo non serve a nulla vero? Danny prova qualcosa per te Steve, lo sappiamo tutti. Può anche essere confuso da quello che è successo negli ultimi giorni ma non credo che tu abbia qualcosa da temere. Con Rachel è finita da tempo, non credo che lei abbia il potere di allontanarlo da te. Lasciagli lo spazio che gli serve, vedrai che tornerà. Tu però ti devi calmare prima che ti parta un embolo per lo stress. –
Anche io ne ero convinto fino a qualche ora fa. Ora ho perso tutta la sicurezza che mi ha sempre caratterizzato.
-   Cosa dovrei fare secondo te? –
Kono sorride. Non aspettava altro che glielo chiedessi.
-   Lascia perdere quel rapporto sul tuo pc, tanto sono sicura che tu non abbia fatto alcun progresso nelle ultime ore. Vai a casa, compra una scorta formato famiglia di birra, fai un bagno nell’oceano e una doccia per rilassarti. Guarda una partita, un film, qualunque cosa ti distragga. Non puoi tormentarti a questo modo. Ordina qualcosa per cena. Doppia porzione accompagnato magari da qualcosa di dolce nel caso Danny decida di farsi vivo. Steve, fidati di me. Non è successo nulla tra Danny e Rachel. –
Sconsolato mi abbandono di nuovo sulla poltrona. Chiudo gli occhi e respiro profondamente. Ha ragione Kono, in ufficio non sto combinando nulla se non trattare male tutti quanti, meglio tornarsene a casa. Essere il capo ogni tanto ha qualche vantaggio.
-   Ok. –
-   Ok? –
-   Si, ok. Me ne vado. Vi libero dalla mia negativa influenza. –
Kono scoppia in una fragorosa risata.
-   Non per offendere Boss ma solo per sdrammatizzare. Sappi che eravamo veramente tentati di farti un video. Solo come memo per il futuro, per farlo visionare ai posteri e prenderti un po’ in giro. Se ci fosse stato Danny, avrebbe avuto materiale per prenderti in giro fino alla fine dei tuoi giorni. –
Le lancio un’occhiataccia. So perfettamente che ha ragione. Non mi sono mai comportato in questo modo, quasi. Forse ho avuto un episodio simile nel Jersey per colpa di Ty ma questo lei non lo può sapere, o forse sì. In ogni caso devo darmi una regolata, non posso continuare in questo modo. Tuttavia so anche che lei non si prenderebbe mai gioco delle mie debolezze. Dopo avermi sopportato tutta la giornata non posso toglierle anche questo piccolo divertimento.
Le rispondo congedandola con un finto tono che non ammette repliche.

-   Grazie Kono, puoi andare. –
Mi risponde sghignazzando.
-   Agli ordini capo. – 
 
 

Danny POV
 
Non riesco a pensare ad altro. Non riesco a credere a quello che è successo nelle ultime dodici ore. Non avrei mai potuto immaginare che tutto questo potesse succedere a me.
Guardo nel vuoto e non sento nulla tranne il rumore delle onde. Non sento l’aria, non so quanto tempo sia passato da quando mi sono seduto qui e non so nemmeno se sono sempre stato da solo.
Il sole sta tramontando. Lo spettacolo è unico e inimitabile. Non avevo mai visto giochi di luci sull’oceano come qui alle Hawaii. Ora ne capisco la magia di cui ho sempre sentito parlare. È incantevole.
La mia vita cambierà radicalmente. Nuovamente. Negli ultimi anni ho subito cambiamenti che mai mi sarei aspettato.
Dovrò trovare il modo di gestire al meglio questa situazione. Non posso permettere che siano gli altri a soffrire, soprattutto non per errori di cui non hanno colpe.
Questa mattina sono uscito di casa e la mia preoccupazione più grande era come poter comunicare nel modo più indolore possibile a Rachel la notizia della mia relazione con Steve. Dopo averne parlato con lei, insieme avremmo dovuto pianificare una strategia per parlare con la mia Scimmietta. Sono argomenti importanti, avremmo dovuto essere cauti ma spiegarle la situazione per evitarle traumi.
Non voglio mentire a mia figlia. Lei adora Steve. È ancora una bambina ma è molto più intelligente e sveglia dei ragazzini della sua età.
Rachel invece ha deciso di spiazzarmi con questa novità. Chiamarla novità mi sembra piuttosto riduttivo. Come ha potuto nascondermelo per tutto questo tempo? Come ha potuto mentirmi così facilmente? Ormai sono anni che non so più chi sia. Non avevo sposato questa Rachel. Non era una donna capace di pensare solo a stessa senza pensare alle conseguenze delle sue azioni.
A volte mi incanto a pensare a come sarebbe stata la mia vita se Rachel non se ne fosse mai andata, se fossi rimasto nel Jersey circondato dalla mia famiglia e dalle persone che amo.
Il cellulare ha smesso di squillare ore fa. Non perché Steve abbia smesso di cercarmi ma perché ho deciso di spegnerlo. Non oso immaginare quanto sarà arrabbiato quando deciderò di rivederlo.
Il problema principale è che non riesco a trovare la forza di muovermi da questo scoglio. Non riesco a smettere di fissare l’oceano e le onde sfrangersi contro gli scogli che mi circondano.
Per qualche minuto potrei anche riuscire a cancellare dalla mia mente tutti i pensieri che la affollano e riuscire a godermi questi attimi di pura pace e tranquillità. Potrei stare qui ancora per ore.
In questo momento vorrei avere dietro il mio i.pod, metterei gli auricolari nelle orecchie, imposterei la modalità shuffle e mi lascerei trasportare dalle canzoni e dai ricordi che sicuramene queste mi evocherebbero.
So perfettamente che invece mi dovrò alzare qui e affrontare l’incasinata realtà in cui sono piombato. Devo trovare il modo di non farmi prendere dal panico, pensare lucidamente e sbrigliare uno ad uno i nodi della matassa.
Ancora qualche minuto.
Prendo l’aggeggio infernale e gli auricolari che porto sempre con me, lo accendo, sperando che ci sia ancora batteria, visto e considerato il numero di chiamate e messaggi della giornata e decido di andare su Youtube. Ho bisogno di una canzone che mi faccia almeno sorridere. Subito mi viene in mente Bad Day di Daniel Powter. Il video mi ha sempre messo di buon umore.
…“'Cause you had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile, and you go for a ride
You had a bad day”…

Il video si interrompe una miriade di volte per l’arrivo di milioni di notifiche, una volta conclusa la canzone decido che è giunta l’ora di tornare alla realtà. Inizio a scorrere i messaggi e le chiamate senza risposta.
“Dove sei finito? Mi sto preoccupando.”
“Danny se non vuoi che faccia irruzione a casa di Rachel, chiama.”
“Qualunque cosa stia succedendo possiamo parlarne.”
“Danny.”
“Daniel Williams mi ha appena chiamato Steve preoccupato. Si può sapere che sta succedendo? Devo venire fino alle Hawaii a prenderti a calci nel sedere? Per fortuna che la sorella minore sono io. Smettila di fare il cretino e accendi il cervello. Torna dal Super Seal, è un ordine, quell’arpia di Rachel può andare a farsi fxxxxxx.”
Cazzo, ha chiamato Alice. Come gli è venuto in mente di chiamare quella pazza furiosa.
È ora... decido di mandargli un messaggio.
“Arrivo. Ci vediamo a casa tua? Dobbiamo parlare.”
 
 
 
Note:
 
Salve a tutti!
Sono imperdonabile, lo so. Chiedo umilmente scusa a tutti. Sono passati anni e la storia è rimasta in stand-by. La buona notizia è che siamo giunti alla fine. Questo è il penultimo capitolo, il prossimo quindi sarà l’epilogo. Non escludo che di tanto in tanto possano tornare degli extra ma per quanto riguarda questa storia siamo giunti alla fine del nostro percorso.
Spero veramente di avervi fatto sorridere e perché no, magari a volte anche emozionare. Per me è stato veramente un piacere portare avanti questo piccolo gioco.
Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno fatto parte di quest’avventura, chi solo leggendo, chi commentando e chi mettendo semplicemente la storia tra i preferiti. Grazie, grazie, grazie, per me è stato veramente un onore tenervi compagnia.
Vi lascio a questo capitolo preconclusivo.
La canzone è “Bad Day” di Daniel Powter, potrei averla già usata, non ricordo, ormai i capitoli sono talmente tante che mi sono persa.
Vi lascio a disposizione la traduzione del testo.
“Dov'è il momento di cui più abbiamo bisogno?
prendi a calci le foglie e la magia s'è persa
dicono che il tuo cielo blu si sia sbiadito nel grigio
dicono che la tua passione sia andata via
e non ho bisogno di riportartela
Sono stato lì in coda solo per evitare un'altra tristezza
Stai facendo uno dei tuoi sorrisini falsi mentre prendi il caffè
mi dici che la tua vita è stata disconnessa
stai cadendo in pezzi ogni volta
e io non ho bisogno di portarti avanti
Perchè hai avuto un brutto giorno
hai passato un giorno "no"
canti una canzone triste solo per voltare pagina
dici di non sapere niente
dici di non dire bugie
lavori sorridendo e esci per una passeggiata
Hai avuto un brutto giorno
la macchina fotografica non mente
stai tornando indietro e davvero non t'importa
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Beh hai bisogno di una vacanza da cielo blu
il punto è che loro ridono di quel che dici
ed io non ho bisogno di portare avanti
Hai avuto un brutto giorno
hai passato un giorno "no"
canti una canzone triste solo per voltare pagina
dici di non sapere niente
dici di non dire bugie
lavori sorridendo e esci per una passeggiata
Hai avuto un brutto giorno
la macchina fotografica non mente
stai tornando indietro e davvero non t'importa
Hai avuto un brutto giorno
(Oh.. Holiday..)
A volte il sistema si guasta
e l'intera cosa è sbagliata
tu potresti non aggiustarla mai, lo sai
che potresti stare bene, oh così forte
bene, io non mi sbaglio
Quindi dov'è la passione quando ne hai bisogno di più?
oh, io e te
Hai preso a calci le foglie e la magia s'è persa
Perchè hai avuto un brutto giorno
hai passato un giorno "no"
canti una canzone triste solo per voltare pagina
dici di non sapere niente
dici di non dire bugie
lavori sorridendo e esci per una passeggiata
Hai avuto un brutto giorno
hai visto quel che ti piace
e come ci si sente per una volta in più
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno
Hai avuto un brutto giorno”
 
Grazie ancora a tutti e buona lettura.
Un bacione.
G.
 
[1] Hell Week: è la seconda fase del corso di addestramento BUD/S che consiste in una settimana di prove al limite della sopportazione. Solo chi supera la Hell Week può continuare nell’addestramento per poter diventare un Navy SEAL. Il BUD/S è uno dei corsi di addestramento più duri previsti per le forze armate, la maggior parte degli aspiranti, circa i due terzi, non riescono ad arrivare fino in fondo e abbandonano il corso prima della fine. Il corso si costituisce di quattro diverse fasi: la fase di “indottrinamento” di base detta Indoc; la Prima Fase di Physical Training, che comprende quella che viene definita “Hell Week”, la settimana infernale; la Seconda Fase di addestramento acquatico; la Terza Fase di combattimento terrestre e demolizioni. [http://www.armiespy.com/us-navy-seals-hell-week-addestramento-buds]

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Capitolo 36
*** Epilogo - Always and Forever ***




Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini.




My love goes out of my heart and into the wind
Out my guitar and under your skin
Into your house and out of your headphones
That's where my love goes

Wherever you go, I'll follow
Don't worry about tomorrow
I will be in your shadow
Walking right beside you everyday
I'll be the one to save ya
When I put my pen to paper
Feels like it brings us closer
Even when you're so far away

Bullet trains and aeroplanes
I can choose the easy way
So I'll send a signal just for you

My love goes out of my heart and into the wind
Out my guitar and under your skin
Into your house and out of your headphones
My love goes out of your door and into the street
Down through the floor and up through your feet
Into your car and out of your radio
That's where my love goes

You will never be lonely
Just relax and listen to me
I breathe the air that you breathe
I am always with you in disguise

Bullet trains and aeroplanes
I can choose the easy way
So I'll send a signal just for you

My love goes out of my heart and into the wind
Out my guitar and under your skin
Into your house and out of your headphones
My love goes out of your door and into the street
Down through the floor and up through your feet
Into your car and out of your radio
That's where my love goes

That's where my love goes
Tell me, can you hear me now
I'm screaming out so loud
Oh, it goes out of my heart and into the wind
Out my guitar and under your skin
Into your house and out of your radio

Oh oh

Out of my heart and into the wind
Out my guitar and under your skin
Into your house and out of your headphones
My love goes out of your door and into the street
Down through the floor and up through your feet
Into your car and out of your radio
That's where my love goes
Yeah, that's where my love goes
Oh oh
My love goes out of your door and into the street
Down through the floor and up through your feet
Into your car and out of your radio
That's where my love goes



Danny POV

 

Mi guardo allo specchio e sono agitato come poche altre volte ero stato. Si può dire che questa occasione sia l'ennesima prima volta per me. Ho già vestito questo ruolo, si fa per dire, in questo caso però sembra tutto diverso e non pensavo la mia vita avrebbe preso questa piega. Gli ultimi mesi sono stati particolarmente movimentati, pieni di sorprese, alcune migliori di altre, e soprattutto caratterizzati da novità.
Non riesco a capire se mi sento a mio agio in questi panni oppure no.
Sento bussare alla porta.
-        Allora! Sei pronto? Danny, giuro che sei LA peggiore. -
Mi volto a guardare quel terremoto che è appena entrato nella stanza insieme alla mia prima gioia, a mia sorella maggiore e alla mia sorellina acquisita grazie al lavoro. Sono incantevoli. Per me lo sono sempre ma oggi hanno superato loro stesse.
Mi stanno per venire, per l'ennesima volta oggi, le lacrime agli occhi.
-       O mamma mia. Ti sei imbambolato? Non hai mai visto quattro giovani donne in vestito elegante? -
Quattro donne. Già, quattro. Ormai Grace è una giovane donna anche lei. Per me rimarrà per sempre la mia bambina ma non posso negare che si sia trasformata da una scimmietta ad una splendida creatura. Tutto merito mio e forse un po’ anche di Rachel, non posso certo negare la sua bellezza. Diciamo che abbiamo fatto un bellissimo lavoro entrambi. Effettivamente credo di essere momentaneamente entrato in modalità stand-by, non ho nemmeno reagito al “sei LA peggiore”. Un momento, “LA”?
-       La peggiore, in che senso la peggiore? Al massimo “il peggiore”. E poi, il peggiore in che cosa, scusa? Sono il migliore io. Sempre. In qualunque cosa. Come ti permetti, ingrata che non sei altro. È così che ti ho cresciuto in questi anni? Non c'è più rispetto per i più grandi. Ah, ah, ferma lì, non osare pronunciare la parola “anziano”, lo vedo dalla tua faccia. -
Le si è stampato quel sorrisetto impertinente. La cosa peggiore è che la stessa espressione la vedo spuntare anche sul viso di Grace. Stare a stretto contatto con la zia non le fa bene.
-        Attenta a te e a quello che insegni a mia figlia! -
-       Tutto Danny ma proprio tutto, compreso... -
-       No! Non ci provare, non lo dire neanche per scherzo. Vuoi che muoia, qui, oggi? Lo vai tu a spiegare il motivo del mio infarto improvviso a tutti? -
-       Potrebbe essere finalmente la mia occasione tanto attesa. Se tu avessi per caso un mancamento, servirebbe una sostituta. -Stiamo come al solito dando spettacolo. Alice sta cercando di provocarmi e farmi innervosire. Lo so. La conosco. C'è da dire che almeno mi ha fatto dimenticare l'ansia che stavo provando prima del loro arrivo. L'ansia. Eccola, sta tornando. Cosa sto per fare? Sento lo stomaco completamente aggrovigliato, mi sudano le mani e mi tremano le gambe.
Cambierà idea. Si renderà conto dell'enorme sbaglio che sta per compiere. Dovrò rivoluzionare tutto. Mi dovrò trasferire, di nuovo. Dovrò ricominciare tutto dal principio. Trovare una nuova casa, nuovi amici, un nuovo lavoro. Oddio, mi sento soffocare, la cravatta è troppo stretta. Fa caldo qui dentro. Mi gira la testa.
-       Danny, Danny? -
-       Danno? Papà? -
Mi concentro nuovamente su di loro.
-       Si? Che c'è? -
-       Respira! -
Me lo dicono in coro. Sono felici per me. Lo vedo dalle loro espressioni. Sono contento di averle qui con me in questo momento.
-       Allora ragazze, pronte al controllo di tutti gli elementi necessari per affrontare questa giornata? - 
La guardo con un misto di confusione e terrore. A cosa si starà riferendo? 
-       Serve: una cosa blu, una regalata, una prestata, una nuova e una vecchia. -
O mamma mia, mia sorella è impazzita del tutto.
-       Di blu abbiamo la cravatta, anche se è più azzurro che blu. Di nuovo l'abito, di vecchio abbiamo te stesso. -
Penso la ucciderò, devo solo capire se farlo immediatamente oppure più tardi quando tutto sarà finito e mi sarò calmato. Le altre traditrici si stanno divertendo come non mai.
-       Alice, lascia in pace tuo fratello. Dagli il pacchettino per la cosa regalata. Sei un incanto Tesoro. -
È la voce di mia madre. Tra le donne della mia vita mancava proprio solo lei. Non mi ero accorto fosse arrivata. Si avvicina e come sempre mi da un bacio sulla guancia seguito da una carezza.
Mi sto per commuovere, mi sto per commuovere per davvero. Smettila Danny, se se ne dovesse accorgere Alice, lo andrebbe sicuramente a riferire a tutti e l'aneddoto verrà raccontato nei secoli dei secoli.
-       Se proprio devo. -
Quella pazza scatenata infila una mano nello scollo del vestito e tira fuori un sacchettino di raso molto elegante e me lo porge. Non riesco nemmeno ad allungare la mano dall'emozione.
-       Danny, fratello. Come pensi di poterlo aprire se non allunghi la mano per prenderlo? Che ti succede oggi? Il criceto nel tuo cervello è più lento del solito, non pensavo fosse umanamente possibile. -
Le lancio un'occhiataccia e apro il mio regalo. Sono dei gemelli. Sono stupendi. Semplici, d'argento e ovali. Hanno due incisioni, sul primo la data di oggi e sul secondo due iniziali.
Non so come gestire questo fiume di emozioni che mi sta travolgendo.
-       Sono bellissimi. Grazie Mille! –
Mi madre sorride con un misto di tenerezza e nostalgia.
-       Erano di tuo padre, li abbiamo fatti incidere per questa occasione speciale, così abbiamo unito la cosa vecchia a quella regalata. -
La mia famiglia è bellissima, lo so, l’ho sempre saputo ma ogni giorno trova il modo per confermarmelo sempre di più.
-       Manca solo la cosa prestata e per quello avevo pensato di prestarti una mia giarrettiera... -
-
       Alice! -
-       Scherzo, scherzo, mamma mia, non si può nemmeno più fare una battuta oggi! -
Penso di avere ancora gli occhi fuori dalle orbite, per fortuna interviene mia madre per cercare di calmarmi.
-       Abbiamo pensato di prestarti l’orologio di Matt. In questo modo anche lui farà parte di questa giornata nonostante non possa essere fisicamente insieme a noi. -
Lucy mi porge una scatola che ricordo benissimo, è l’orologio che i miei hanno regalato a mio fratello il giorno del suo diploma. Ricordo di averlo scelto insieme a loro.
-       Non so cosa dire. Solo grazie, di tutto. -
Ci ritroviamo tutti in un grande abbraccio. Mi accorgo che Kono è rimasta in disparte, probabilmente per lasciarci un po’ di privacy, ormai però anche lei fa parte della grande famiglia che siamo diventati.
-       Kono, che fai? Ti vorrai per caso sottrarre ad un abbraccio stritolare da parte di quasi tutti gli Williams? Vieni qui con noi, è un ordine! -
Sentiamo alle nostre spalle una voce maschile che si schiarisce la gola.
-       Che succede qui squadra! Siamo in ritardo, qualcuno sta aspettando. Vorrete per caso farmi fare brutta figura e arrivare in ritardo? Non è così che vi ho addrestrati! -
Mancava solo lui. Mi è sembrato di scorgere nella sua espressione emozione e occhi lucidi. Noi uomini Williams abbiamo decisamente un problema con le lacrime.
Il momento è arrivato. Ci siamo. Qualcuno mi sta aspettando e non ho più voglia di farlo aspettare, lo ha già fatto per troppo tempo.



Steve POV



Chi avrebbe mai detto che avrei trovato la persona giusta per arrivare a fare questo passo. Fino a qualche anno fa non avrei mai immaginato che nel mio futuro ci sarebbe stata anche questa esperienza, non solo per quelle che erano le mie convinzioni e la mia vita ma anche e soprattutto, a causa di ciò che ho passato, le delusioni affrontate.

 

Mi viene in mente all'improvviso il periodo più buio che ho passato negli ultimi anni,la prima volta in cui pensavo di essermi veramente innamorato. Ho temuto per lungo tempo che la felicità che avevo provato fosse finita senza nemmeno avere la possibilità di iniziare. Mi sono sentito malissimo quando ho realizzato che tutto improvvisamente sarebbe svanito nel nulla. Pensavo che mai più avrei provato la sensazione di amare veramente qualcuno.
Ripenso a quelle interminabili ore, tornati dalla piccola visita in New Jersey, in cui Danny è completamente sparito dopo aver parlato con Rachel.
Non riesco a togliermi dalla mente la sua immagine con lo sguardo colpevole che mi viene incontro dopo ore di silenzio. Non l’ho lasciato parlare, per una volta nella vita credo si siano completamente invertiti i ruoli. Ero io la donna isterica, insicura ed irrazionale. Il mio leggendario super autocontrollo si è frantumato. Ho cominciato ad aggredirlo con una veemenza che mi appartiene solo in battaglia, ad accusarlo ingiustamente. Tutti i sentimenti che avevo accumulato durante la giornata sono esplosi. Ero fuori di me dalla preoccupazione, dalla rabbia e dalla frustrazione. Mentre lo accusavo di essere un debole, di aver ceduto all'ennesimo ricatto emotivo di Rachel, di non avere il coraggio di portare avanti ciò che avevamo deciso per noi, mi sono reso conto di non sapere nulla di quello che fosse successo nella realtà, di concretizzare solo le mie paure, ma non riuscivo a fermarmi. Ero un fiume in piena. Stranamente mi ha lasciato sfogare senza dire una parola, era come paralizzato. Si fissava i piedi ed incassava tutte le mie cattiverie.
Quando finalmente sono riuscito a calmarmi, siamo riusciti a comunicare come due persone adulte. Mi ha raccontato di aver avuto bisogno di stare completamente da solo per un po’. Era scioccato dalla notizia di avere forse un altro figlio di cui non aveva saputo nulla fino a quel momento. Rachel per l’ennesima volta lo aveva ingannato. Si sentiva tradito per l’ennesima volta da una persona che teoricamente avrebbe dovuto tenere a lui. Non sapeva cosa sarebbe successo nell'immediato futuro. Era confuso e spaventato.
Aveva solo una certezza. Mentre me la comunicava mi sono accorto che lo stava facendo con una freddezza e con un distacco fuori dal comune e soprattutto non da lui. Ho subito pensato fosse dovuto allo shock della giornata. Pensavo che sarebbe bastato tranquillizzarlo e supportarlo per fargli cambiare idea. Purtroppo non fu così.
In cinque minuti mi ha comunicato che per noi non c'era spazio, che non ci saremmo più dovuti avvicinare come era successo in quei giorni nel Jersey, che si sarebbe impegnato a non far cambiare nulla sul lavoro e per Grace. Avrei potuto continuare a vederla come prima ma che noi non saremmo stati null'altro che amici e colleghi.
Mi ha detto che avrei potuto scegliere ovviamente di non frequentarlo al di fuori dell'ufficio ma mi ha chiesto di trovare il modo di continuare ad avere un rapporto con sua figlia, avrebbe sofferto troppo di questo cambiamento repentino.
Detto questo se ne è andato e mi ha lasciato a casa mia da solo senza poter nemmeno ribattere o discutere della situazione.
Penso di non aver mai provato un senso di impotenza come in quel momento. Le emozioni successive sono state tante, contrastanti e completamente irrazionali, rabbia, delusione, ancora rabbia, incredulità. Non riuscivo a capacitarmi di tutto ciò che era successo. Come fosse possibile lasciarlo andare così senza lottare, arrendersi agli eventi. Sono stato addestrato a combattere e a non arrendermi. Non si abbandona mai la battaglia. Ero costretto a farlo. Mi era stato espressamente imposto.
Per settimane abbiamo avuto un rapporto strano e distaccato. Ogni volta che tentavo di affrontare il discorso per trovare una soluzione, non mi permetteva di farlo, in qualunque modo.
Abbiamo sofferto entrambi, nessuno al lavoro e fuori ci sopportava più, Danny era caduto in una sorta di apatia da cui sembrava non voler uscire. Io continuavo ad alternare scatti di rabbia, frustrazione, depressione e tristezza. Trattavo male chiunque cercasse di farmi ragionare e mi spronasse a pazientare, dicendomi che Danny avrebbe avuto bisogno di tempo.
Occupavo tutto il mio tempo libero rintanandomi in garage o allenandomi. Non so come Kono e Chin siano riusciti a sopportare la situazione. Ancora oggi penso che quella sia stata la prova d'amicizia più importante che avrebbero potuto darci. Rimanerci accanto nonostante tutto.

Ora sono qui, davanti ad un arco pieno di fiori bianchi ad aspettare che la persona della mia vita mi raggiunga.
Sono nervoso come non lo sono mai stato.
Dietro di me sento il brusio felice e allegro degli invitati. Fisso concentrato l'oceano di fronte a me. Non riesco a girarmi ed ad interagire con nessuno.
Non avrei potuto pensare ad un posto migliore per questa cerimonia. Il luogo dove tutto è iniziato, anche se in modo piuttosto scontroso e burrascoso, lo ammetto.
Chin accanto a me, in abito elegante mi sorride rassicurante.
-       Steve rilassati. -
-       Sono rilassato. -
-       Come no, talmente tanto che hai tutte le scarpe piene di sabbia e hai già scavato due buche sotto di te. Vuoi cercare l'acqua per caso? -
Ci mettiamo a ridere entrambi, anche se la mia è più una risatina nervosa.
-      Tranquillo Steve, ho la certezza che forse non sarai tu la persona più nervosa oggi. Immagina cosa starà combinando all'interno. -
Questa volta si che scoppio a ridere di gusto. Mi immagino il caos che sicuramente ci sarà dentro casa, l'agitazione di qualcuno che non riesce a rilassarsi nemmeno dentro un idromassaggio, che non sta zitto un secondo, che polemizza anche mentre dorme e che riuscirebbe a far saltare i nervi anche al Dalai Lama.
I miei pensieri vengono interrotti dall'inizio della musica. Una melodia dolce, adatta all'occasione. Chin mi batte gentilmente una mano sulla spalla. Ci siamo. È arrivato il momento che stavo aspettando con tanta ansia. Non so se voltarmi o aspettare che arrivi qui a fianco a me.
Sempre che arrivi e non decida di fuggire a gambe levate. Per fortuna sono allenato. Non ho intenzione di lasciarmi scappare l'occasione di ufficializzare la nostra relazione. Questa volta non lascerò che si allontani da me.
Non resisto.
Mi volto.
Gli invitati sono tutti in piedi girati verso l'inizio del sentiero sulla spiaggia che termina sotto l'arco. Sono tutti elegantissimi, contenti e alcuni addirittura emozionati. Non eravamo i soli ad aspettare questo momento.
Vedo avanzare per prima uno splendore in un vestito lungo azzurro pastello. È stupenda. Non riesco a credere che sia diventata una giovane donna così bella. Ha in mano un bellissimo piccolo bouquet di fiori, rigorosamente tulipani bianchi, i suoi preferiti.
Dietro a lei li vedo avanzare piano. L'agitazione è palpabile, sta stritolando il braccio di sua mamma, lo vedo. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi ma sento che sto sorridendo.
Non credo di aver mai visto tanta bellezza come in questo momento.
Dopo qualche secondo alza gli occhi e finalmente incrocia il mio sguardo. Da quel momento non ricordo più nulla, solo i suoi occhi.
L'unica cosa che ricordo è il momento fondamentale della giornata, il suo “Lo Voglio”.
Siamo finalmente sposati, non avrei mai pensato che prima o poi sarebbe successo davvero. Ora lo siamo. Penso di non essere mai stato più felice nella mia vita e spero sarà così non solo per me.
Non è questo il momento in cui cominceremo la nostra vita insieme perchè per fortuna quello è accaduto tanto tempo fa ma sicuramente cercheremo di continuarla, abbiamo già perso anche troppo tempo in passato.



Note:

 

Buongiorno a tutti, probabilmente sto scrivendo a me stessa perchè, giustamente, dopo tutti questi anni non so se ancora qualcuno sia presente su efp per leggere la conclusione di questa storia (o ne abbia voglia).
Ho sempre voluto concludere la mia prima e unica long (non credo che ce ne saranno altre), purtroppo in questi anni tante cose sono accadute e la voglia, il tempo e l'ispirazione per scrivere sono spariti.
In ogni caso, ecco qui, l'epilogo di questa storia, nata come un gioco, che mi ha fatto compagnia per tanto tempo.
Grazie infinite a tutti coloro che hanno letto in passato, che magari ancora leggono o che leggeranno in futuro, chi lo sa. Grazie di cuore.
Un Saluto a tutti!

G.

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