Marmalade Boy Continuation

di Ashley Auld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Il seguito ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Sorprese d'estate ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Preludio alla tragedia ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Riunione in lacrime ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Visite piene di speranza ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La forza del cuore ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Il futuro che si svela ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Il seguito ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.

Capitolo 1 - Il seguito

Meiko...sono così felice! Ora che io e Yu abbiamo capito quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altra, so che non devo più preoccuparmi. Non sono minimamente preoccupata che sia a New York. Studierà duramente e diventerà il miglior architetto del mondo! Sono troppo timida per dirglielo, ma un giorno spero che vivremo in una casa progettata da lui. A proposito, quando vi sposerete tu e Na-chan?

Miki chiuse il diario e stiracchiò le braccia sopra la sua testa, lasciandosi sfuggire un grosso sbadiglio.

"Bene..." pensò fra sè e sè. "E' ora di dormire per me!" rise e battè le mani insieme, guardando il soffitto. "Per favore, fa che questa settimana di scuola passi presto! Si avvicinano le vacanze estive!" bisbigliò.

Si alzò e attraverso la stanza per sedersi sul letto, gli occhi persi nell'orologio. "Yu probabilmente si sta svegliando solo ora." pensò fra sè, sorrise e fece scorrere tra le dita il robottino vicino al telefono. "Lo chiamerò domani mattina come avevo promesso di fare. Ha promesso di essere presente al dormitorio per ricevere la chiamata." Arrossì e si infilò sotto le coperte, stringendosi a Kappa-chan, e spense la luce della sua lampada da comodino.

"Il liceo è stato difficile da sopportare senza di lui, almeno sono molto più tranquilla adesso di quanto non lo ero un anno fa quando è partito....grazie a Dio ci sono le vacanze estive! Vedrò Yu... e QUESTA volta, rimarrà per TUTTE le vacanze!" Ridacchiò, accoccolandosi sotto le coperte, pensando a cosa avrebbero fatto quando sarebbe tornato a casa. Gli avrebbe preparato una cena speciale, ed era determinata ad andare con lui nella gita che ANCORA non avevano mai fatto. Sbadigliando, chiuse gli occhi e si immerse nel sonno.

*********

"MIKI!"

Gli occhi di Miki si spalancarono, e lei li aprì riluttantemente appena in tempo per vedere due grandi occhi vivaci che fissvano giù verso di lei.

"Michael..."sbattè gli occhi alcune volte, "Che stai facendo?"

"Miki, svegliati!!! L'alba è COSI' bella stamattina! DEVI assolutamente vederla!!"

Miki si alzò e si strofinò gli occhi, guardò con espressione annoiata l'alto ragazzo ansioso dai capelli biondi. "Michael..." lanciò un'occhiata all'orologio. "Sono le 6 del mattino!"

"Ma devi vederla!" le prese il braccio e la tirò fuori dal letto, Miki barcollò e inciampò contro di lui mentre la trascinava giù dalle scale verso l' ingresso.

"AHHHH--MICHAEL SONO ANCORA IN PIGIAMA! E I MIEI CAPELLI SONO UN DISASTRO!"

"Ma te la perderai se aspetti!" disse eccitato. Lu si infilò in un attimo le scarpe e Miki indossò le sue scarpe scolastiche, rabbrividì al contatto della freddo cuoio con il suo piede nudo mentre lui la portava fuori. Si accorse che i suoi genitori erano già fuori, appaiati secondo le loro inusuali coppie come sempre.

Il viso di Miki si scombinò nel vederli. "Non mi sorprende..." mormorò a se stessa. "Solo i miei genitori e una persona come Michael si alzarebbero alle 6 del mattino per vedere l'alba." Sbadigliò sonoramente e i quattro genitori si voltarono a guardarla.

"Miki, sei sveglia! Che fortuna!" disse con entusiasmo sua madre, mentre le andava incontro con irruenza e la conduceva verso il cancello per ammirare l'orizzonte. "Guarda! Non è bello? E' il più bel tramonto che abbia visto dopo tanto tempo!"

Gli occhi di Miki si spalancarono nel vedere i colori dorati sfavillanti e i rossi delle nuvole e la luce che veniva da dietro le colline. Sorridendo, appoggiò le braccia sul cancello. Il cuore le batteva forte nel petto mentre il sole che sorgeva la riempiva d'energia. Respirò una boccata d'aria fresca.

"Oggi sarà una bella giornata!" pensò fra sè. "Non so come, ma sento che oggi succederà qualcosa di speciale." Si girò e sorrise a Michael.

"Thank you Michael! I love it." ('Grazie Michael! Mi piace moltissimo!' NdT )si concentrò al massimo per dirlo in un perfetto inglese.

"You're welcome Miki! I knew you would!" ( 'Di niente Miki! Sapevo che ti sarebbe piaciuto' NdT )replicò in inglese, poi rise e ritornò in casa. "Ora di fare colazione!"

I genitori di Miki si girarono e tornarono in casa chiaccherando allegramente fra loro. Miki si voltò verso l'aurora e alzò lo sguardo al cielo luminoso.

"Vorrei che Yu fosse qui a vederlo!" pensò. "Be', devo ricordarmi di parlargliene quando lo chiamerò. Si voltò e tornò in casa correndo per prepararsi per la scuola.

" 30-40, Match point per me!" Urlò Ginta mentre faceva roteare la racchetta in una mano. "Preparati Miki! Vincerò ancora!"

" Non esserne sicuro!" Urlò Miki ridendo. Era felice che lei e Ginta avessero un periodo libero. Era bello cominciare la giornata con una partita di tennis. Si preparò mentre Ginta serviva la palla,sbattendola duramente e velocemente nell'angolo più lontano del campo. Miki fece uno scatto ma non la raggiunse in tempo.

"YAH!! Te l'avevo detto che avrei vinto!" Ginta rise e camminò verso di lei con la racchetta appoggiata sulla spalla. "Ha! Ricordi la nostra scommessa?" aprì la mano. "Paga!"

"Scommessa?" disse Miki schockata. "QUALE SCOMMESSA?!" Battè gli occhi per un po' profondamente confusa e Ginta scoppiò a ridere.

"HA!! STAVO SOLO SCHERZANDO!" Rise e si diresse verso la panchina. Si sedette e bevette un po' d'acqua. Miki si sedette vicino a lui imbronciata.

" Non è giusto che tu mi prenda SEMPRE in giro." guardò da un'altra parte, incrociando ostinatamente le braccia.

"Ahh-- era solo uno scherzo Miki! E' solo che è troppo facile prenderti in giro." Rise Ginta. "Capisco perchè Matsura si diverta così tanto."

"NON farti strane idee!" disse, pretendendo di essere ancora arrabbiata con lui. Poi i suoi occhi si spalancarono e balzò in piedi dalla panchina. "CHE ore sono?!" disse in tutta fretta.

Ginta sbattè le palpebre alcune volte.. "Hmm?" Lanciò un'occhiata all'orologio, " Quasi le 8:30..."

"--AAAAAHHH!!" urlò Miki mentre afferrava la sua racchetta da tennis e il suo zaino. "Ho promesso a Yu di chiamarlo a quest'ora!! Scusami Ginta, ci sentiamo più tardi!!!" Si inchinò in tutta fretta, si voltò, e corse fuori dal campo verso la cabina telefonica, rovistando nella sua cartella per prendere il robottino componi-numero.

Ginta sgranò gli occhi per un po', guardandola sparire dietro gli alberi. Poi rise sommessamente tra sè e sè. " Hanno passato qualche brutto periodo, ma sembra che ora vada tutto bene... è così che deve essere." Pensò mentre raccoglieva la sua roba e si dirigeva verso gli armadietti.

********

" Hey ragazzi... Volete andare tutti al bowling stasera? C'è un locale nuovo che ha appena aperto davanti alllo Zach." Chiese Bill. Siedeva vicino a Jinny per niente interessato ai suoi compiti. Doris e Brian siedevano davanti a loro e Yu completava la piccola cerchia di amici. Sembravano tutti stufi di fare i compiti tranne Yu, che era immerso in un grande libro blu, e leggeva tranquillamente.

Jinny rise e diede a Bill un abbraccio veloce e un bacio sulla guancia. " Sembra divertente! Sarò nella tua squadra naturalmente!" gli fece l'occhiolino e si spostò i lunghi capelli biondi all'indietro lasciando libere le spalle scoperte.

"Va bene," bofonchiò Brian chiudendo il suo quaderno degli appunti e sdraiandosi sull'erba. "Dannazione. Non riesco a studiare in un bella giornata come questa, i campi mi stanno chiamando."

" Tutto quello a cui riesci a pensare è il basket?" replicò Doris, anche lei chiudendo il quaderno.

" Non solo a quello." rispose lui con un sorriso malizioso. Doris arrossì e guardò di nuovo Bill.

" Be' puoi contare su di me!" Doris si fece beffa di Brian " E farò sì che venga anche questa grossa bestia."

" Ti ho sentito." Bofonchiò Brian mettendo le mani dietro la testa e guardando le bianche nuvole passare con una brezza leggera.

" Devo fare un compito per domani," confessò Yu senza distogliere gli occhi dal libro di architettura aperto. Giaceva sul prato, con il mento appoggiato sulle mani, studiando intensamente.

" Ahh--Andiamo Yu! Sarà divertente e potrai prenderti una pausa! Finirai per studiare fino alla morte!" piagnucolò Jinny.

"Sei mai andato a giocare a bowling prima d'ora, Yu?" chiese Doris. Seguì l'esempio di Brian e si distese sull'erba con la testa appoggiata sul petto di Brian.

" Ci sono andato una volta, molto tempo fa quando ero piccolo. " mormorò, con gli occhi ancora incollati alle pagine.

Jinny rise. " CHE COSA potrà mai tirarti il naso fuori da quel libro?"

" Io lo so--" ridacchiò Bill e diede un'occhiata all'orologio... "Yu-- Miki non aveva detto che avrebbe chiamato alle 5:30?"

Yu annuì senza interesse, ancora immerso nel libro.

Bill sorrise compiaciuto, e fece l'occhiolino a Jinny che, confusa, sedeva con le braccia sottili avvolte intorno alle gambe. "Be'-- Sono le 5:30."

"COSA?!" Gli occhi di Yu si staccarono come un razzo dal libro, guardò l'orologio che Miki gli aveva regalato per il suo compleanno ed imprecò sotto voce in giapponese.

"Ti ho sentito." Disse Brian scherzoso. "Farai meglio a tornare al dormitorio, se perdi la chiamata, Miki volerà fin qua giù e ti darà un calcio nel sedere."

"Scusate!" Yu saltò in piedi, afferrando il libro con un braccio e la cartella con l'altro, e fece uno sprint verso il dormitorio.

Jinny, Bill, Brian e Doris scoppiarono a ridere della figura che scappava.

"L'hai inchiodato, Bill!" sorrise Doris.

Jinny sorrise pensierosa, " Yu e Miki hanno affrontato alcuni dei peggiori problemi che una coppia può avere, ma il loro amore ha superato tutto... è così romantico!" Lanciò uno sguardo a Bill. "Non ho mai incontrato un ragazzo così innamorato della sua fidanzata."

Bill circondò con le braccia la sua vita e la spinse sul prato scherzosamente. "Ah, è così? Io sono proprio qua..."

*******

Miki batteva le dita sul vetro della cabina telefonica. "Uno squillo, due squilli..." strinse i denti quando la segreteria si accese.

Yu ed io non siamo in casa adesso, per favore lasciate un messaggio e vi richiameremo.

Miki aspettò alcuni secondi dopo che la macchina ebbe emesso il bip. Magari stava solo tardando a prendere il ricevitore...

Ancora nessuna risposta...

Ora non poteva più controllare la sua rabbia. Come OSAVA mancare alla chiamata quando si erano ACCORDATI su quell'orario. Stava per riattaccare quando uno astuto pensiero le balzò in mente, sarebbe stato divertente prenderlo in giro. Gridò nel telefono a squarciagola.. "STUPIDO YUU!!!!!!!!!!!!" Ed attaccò violentemente la cornetta.

Miki ridacchiò e incrociò le braccia. "Questo gli insegnerà a non mancare la mia prossima macchiata..." pensò. "Tuttavia, sono un po' depressa." Pensò aggrottando la fronte. Uscì dalla cabina telefonica e cominciò a cominciòa camminare verso lo spogliatoio per mettersi l'uniforme. "Aveva DETTO che ci sarebbe stato, e io volevo sentire la sua vocevoice...Oh be', lo chiamerò stanotte e spero che sia in casa."

*******

Non molto dopo che Miki aveva riagganciato, Yu entrò quasi buttando giù la porta. Ansimando sentì il bip della segreteria e si avvicinò al telefono, facendo cadere il libro e la cartella sul pavimento. Fissò la piccola luce lampeggiante per un secondo.

" Sono morto..."pensò. "COME ho fatto a mancare quella chiamata-- Non posso richiamare, è a scuola ora." Sospirò pesantemente, spaventato da che cosa avrebbe riservato il messaggio nella macchina. Riluttante, premette il bottone d'argento, e si tenne forte.

"... STUPIDO YUU!!!!!!!!!!! *CLICK*

" Il cuore di Yu cominciò a battere un po' più forte. " Oh Dio, è davvero arrabbiata." Si passò le mani fra i biondi capelli, non preoccupandosi di cancellare il messaggio e si trascinò pesantemente fuori dalla stanza, dimenticandosi di mettere via la cartella ed i libri.

Con il viso completamente inespressivo, uscì dalla porta e si diresse verso le scale e al praticello dove i suoi amici stavano ancora bighellonando. La sua mente era riempita dal pensiero di Miki.

" Magari posso chiamarla più tardi, sarà a casa da scuola alle 3:30, perciò posso chiamarla alle 1:30 del mattino... spero che non sia al lavoro. Non voglio aspettare fino all'alba per chiamare. Voglio sentire la sua voce..."

"TERRA A YU!" gridò Jinny mentre gli sbatteva una mano davanti alla faccia. "Siamo qui base spaziale."

Yu uscì dal suo stato di trance e mise le mani in tasca, si avvicinò a loro e si buttò sull'erba senza dire una parola. Non aveva voglia di parlare, aveva aspettato quella chiamata per tutto il giorno.

" Vista la tua espressione, ne deduco che hai mancato la chiamata..." disse Doris.

" Mmm.." bofonchiò Yu, avvolse le braccia intorno alle gambe e si appoggiò su un albero, fissando il vuoto.

Jinny guardò Bill, poi Dorris e Brian. Sapevano tutti che Yu non se la sarebbe sentita di andare al bowling in quel momento, non dopo che aveva mancato una chiamata così importante. Si azzittiva sempre e diventava l'emarginato del gruppo quando era depresso.

" Stai bene?" Yu alzò riluttante lo sguardo verso la faccia preoccupata di Bill che gli si avvicinava.

" Sì." Yu mormorò. " Ma-- mi manca la sua voce..."

Bill diede a Yu una pacca sulla schiena . " Hey! Voi ragazzi avete passato situazioni MOLTO più difficili! Sono sicuro che le potrai parlare più tardi! Perciò vieni al bowling con noi!"

Brian si mise in piedi e fece un sorriso a Yu. " Ti aiuterà a passare il tempo fino a che non la chiamerai ancora. E' a scuola adesso, no? Non c'è nient'altro che tu possa fare finchè non torna a casa. Allora perchè non rilassarsi e divertirsi?"

Doris diede un colpetto col gomito a Brian, "E' la cosa più intelligente che ti abbia mai sentito dire."

Yu alzò lo sguardo e sorrise leggermente. " Be', credo che verrò allora. Avete ragione su una cosa, non c'è nient'altro da fare finchè non torna a casa da scuola."

*****

"STUPIDO YUU!!"

Meiko appoggiò il registratore sul tavolo e fissò Miki, che siedeva rimpinzandosi di cibo con rabbia.

" Non essere arrabbiata con Matsura," Cercò di rallegrare Miki. "Forse ha avuto un'emergenza, ed è dovuto andare! Possono essere successe un mucchio di cose. Sono sicura che non avrebbe mancato intenzionalmente una tua chiamata!"

Miki ingurgitò il suo succo e sbattè la lattina vuota sul tavolo con un tonfo. "NON MI INTERESSA!" Si tappò la bocca quando diverse persone a diversi tavoli si girarono a guardarla.

" Heh--" abbassò la voce e guardò Meiko con angoscia. " Yu aveva detto che sarebbe stato lì. Me l'ha promesso! Se sapeva che non mi avrebbe risposto, avrebbe potuto almeno lasciare qualcosa per me sulla segreteria telefonica!

" Non ti starai stancando nuovamente della situazione Miki ?" disse Meiko preoccupata. " HUH? NO NO!" Miki le strinse le mani con un sorriso rassicurante. " No... per niente!" Appoggiò le mani sul tavolo, fissandole mentre il suo viso diventava serio. " Solo non vedevo l'ora di parlare con lui. Volevo parlargli della bellissima alba di stamattina."

Meiko mise le sue mani su quelle di Miki e le sorrise. " Andrà bene Miki. E' dura stare lontani dalla persona che si ama. Lo sappiamo bene entrambe. Ma, manca solo una settimana prima delle vacanze. Poi Yu tornerà!"

Miki ridacchiò, "Stavo pensando, che cosa faremo? Voglio fare qualcosa di davvero speciale per lui!"

Meiko appoggiò i gomiti sul tavolo pensieroso. " Perchè non fate una gita? Solo voi due."

Miki arrossì di colpo. " Era quello a cui stavo pensando! Comunque non so dove andare! Voglio andare in un posto pieno di favolosi opere di architettura per Yu. Qualcosa che lo impressioni!"

Meiko ridacchiò, " Sono sicura che penserai a qualcosa. Oh! A proposito-- hai già deciso cosa fare all'università?"

Miki sgranò gli occhi. " A dir la verità, non ne ho idea. Ho pensato e pensato a cosa fare con la mia vita. Ma non riesco a venirne a capo." Sospirò e guardò di sotto. " Magari avessi un sogno come te. O come Yu. Ma non sono brava altro che al Tennis. E non credo che vorrò fare la tennista."

" Troverai qualcosa Miki! Non dubitarne!" Miki arrossì. " Sì-- mi piacerebbe essere un architetto come Yu. Avremmo lo stesso interesse!"

"Miki, devi trovare i tuoi propri interessi... non solo quelli di Matsura--"

Fu interrotta dal suono della campanella che segnalava la fine dell'ora di pranzo. Le due ragazze si alzarono dalle loro sedie, misero via i loro pranzi e si avviarono verso l'edificio scolastico.

" Vuoi venire a fare shopping con me dopo la scuola?" chiese Meiko. " Stavo pensando di andare al Junk Jungle a comprare qualche vestito estivo."

Miki scuotè la testa. " Penso che andrò dritta a casa dopo la scuola. Per una qualche ragione non me la sento di fare shopping..." sorrise debolmente a Meiko mentre si separavano per andare in classi diverse. " Ci vediamo più tardi comunque!"

" Suppongo che il mio presentimento fosse sbagliato..." sospirò Miki. "Pensavo che oggi sarebbe accaduto qualcosa di speciale, ma non è successo proprio niente."

******

" Sono a casa!" Miki chiuse la porta dell'ingersso e si tolse le scarpe, si trascinò al piano di sopra e buttò la cartella sulla scrivania, poi si buttò sul letto esausta.

" YAWN! Sono così stanca!" Osservò Kappa-chan che siedeva sul suo cuscino, e lo mise di fronte a lei. " Sei fortunato a non dover andare a scuola. Non hai niente di cui preoccuparti!" Sospirò e guardò la sveglia. "Yu sta dormendo ora. Non posso chiamarlo."

I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo di un telefono, Miki riappoggiò Kappa-chan sul letto e andò a rispondere.

"Pronto?"

" Miki!!"

Il cuore di Miki cominciò a battere più forte al suono della voce di Yu. Si sedette velocemente alla scrivania, tenendo il telefono stretto all'orecchio con un sorriso che le appariva in faccia. "Yu!! Non pensavo che fossi sveglio a quest'ora!" guardò l'orologio. "Sono le 2 del mattino a New York! CHE stai facendo alzato?!"

" Mi dispiace aver mancato la tua chiamata prima-- Volevo veramente parlarti! Perciò sono stato alzato aspettando che arrivassi da scuola. Perdonami per averlo fatto!" Il tono della sua voce sembrava cos' pieno di rimorso che Miki si sentì in colpa... snon avrebbe dovuto prenderlo in giro.

" Yu---" voleva raggiungerlo e abbracciarlo, essere stretta a lui. " Ti perdono. Mi dispiace-- Non intendevo dire ciò che ho detto! Ero arrabbiata prima, così ho pensato di prenderti in giro in modo che non lo facessi mai più."

" Non lo farò mai più! Lo prometto!"

"Ahh-- non ne potrai fare a meno scommetto! E' tutto ok." Lei sorrise.

" Comunque---Dimmi Miki, come sta andando la scuola?"

" Bene!!" disse Miki con orgoglio, " Ho preso otto e mezzo nel mio test d'inglese! Ho studiato molto!" Non gli disse che l'aveva fatto solo perchè lui fosse fiero di lei.

" Buon per te Miki! Sono fiero di te!"

La faccia di Miki divenne rosso-acceso. " Ohh!! Yu non ce la faccio ad aspettare che tu torni a casa il prossimo weekend! Starai qui TUTTA l'estate questa volta, va bene?"

" Be'-- non esattamente.." La sua voce si era tranquillizzata all'improvviso. Miki trattenne il respiro, come se qualcuno le avesse dato un pugno sullo stomaco. Mormorò. " No? Per quanto starai qui allora?" I suoi occhi si spalancarono, e il viso divenne improvvisamente pallido.

" Non verrò a casa per l'estate... Non te l'hanno detto i nostri genitori?" chiese.

" Non mi dicono mai niente, ma io voglio che tu mi dica che stai per tornare a casa!" Si mise in piedi, afferrando il lato della scrivania, la sedia che caddeva all'indietro.

"Calmati Miki! Non c'è bisogno di preoccuparsi!" Miki si morse il labbro, raccolse la sedia, e tornò a sedersi riluttante. " Mi spiace, ma voglio vederti quest'estate! Tu non vuoi vedermi Yu? Siamo stati separati per quasi mezzo anno."

Yu rise, "Certo che ti vedrò, verrai a stare qui per l'estate!"

Miki sgranò gloi occhi un paio di volte. "Cosa?"

CONTINUA....

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Sorprese d'estate ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.

Capitolo 2 - Sorprese d'estate

"Non posso credere che i nostri genitori non te l'abbiano detto! Voglio stare in America per questa estate, così ho preparato tutto affinchè tu venissi e stessi qui durante le vacanze. Ci sono così tanti posti che voglio mostrarti!"

Il viso di Miki si illuminò all'istante, aveva giudicato male Yu, ma lui stava pensando a lei!

"Quando ho chiesto ai nostri genitori hanno detto che per loro andava bene, e che te ne avevano già parlato!" spiegò Yu.

Miki rise. "Sono sicura che pensassero che UNO di loro l'avesse fatto! Ma sono così occupati con i bambini ora che sono sicura che io sono l'ultima cosa che hanno in mente!"

La voce di Yu era alllegra,"Sono già nati?"

"Non ancora! Ma presto. Sanno già il sesso! Il bambino della mamma sarà un maschio, e il bambino di mamma-Chiyako sarà una femmina."

"Quali sono i loro nomi?"

"Mamma e papà-Yoji hanno deciso che il nome del loro bambino sarà Yuuhi. Più o meno come il tuo nome, no? Mi piace!"

"E per il bambino di mia madre?"

"Mamma-Chiyako e papà stanno ancora discutendo fra il nome Aya, e il nome Ceres, quale ti piace di più?!"

" Hmm--Penso che mi piaccia più Aya di Ceres."

"Sono d'accordo con te!"

"Allora, vuoi venire qui con me a New York a passare l'estate?"

"CERTO!" Miki urlava quasi, il battito accelerato, SAPEVA che oggi sarebbe accaduto qualcosa di speciale! Questo era meglio di qualunque cosa avesse potuto immaginare! "Voglio passare l'estate con te! Non m'importa di dove sono finchè sei con me!"

"Miki, onestamente, hai pensato che non volessi rivederti per le vacanze, vero?" le chiese Yu prendendola in giro.

Miki si morse il labbro. "Ehmm--NO! Per niente! Non penserei MAI una cosa del genere!"

"Non sai proprio mentire!" rise Yu "Ti vedrò il prossimo Sabato. Sarò all'aereoporto a prenderti. Porta il tuo costume da bagno! Staremo nella casa al mare per un mucchio di tempo!"

"lo farò! Ora ti lascio dormire...devi essere molto stanco!" rise Miki e fissò giù verso la fotografia che aveva di loro due insieme." Ti amo, Yu."

"Ti amo anch'io Miki. Ci vediamo presto."

*******

Miki, divertiti tantissimo quest'estate! Come te, io vado a visitare il prof. Namura per una settimana ad Hiroshima. I miei genitori ancora non lo sanno. Ma non mi interessa quello che farebbero o direbbero se lo scoprissero. Sei ocsì fortunata ad avere genitori così comprensivi riguardo alla tua relazione con Yu. Voglio che tu mi scriva un sacco di lettere quando sei lì e fammi sapere tutto che succede!

Miki chiuse il diario e si alzò, danzando intorno alla stanza con Kappa-chan in braccio. Rideva mentre osservava i vestiti sparsi sul letto, pronti ad essere sistemati in valigia.

"Domani!" mormorò. "Domani VEDRO' Yu, e starò vicino a lui per due mesi!"

I suoi pensieri furono interrotti dal bussare alla porta. Sua madre e Chiyako fecero capolino con le teste nella stanza.

"Miki! Hai già preparato tutto?"

"Oh! No, non ho ancora finito!" segnalò tutti i vestiti che aveva steso sul letto. Aveva trascorso quasi un'ora ieri a scegliere il costume da bagno perfetto con Meiko.

"Lascia che ti aiutiamo!" Entrarono nella stanza ridendo eccitate. Parlando tutte assieme.

"Sì!" ridacchiò Chiyako. "Miki, questa maglietta è così carina! Sono felice che tu la stia portando! Ma non pensi che dovresti portare vestiti più caldi? New York non è calda come il Giappone durante l'estate!"

"Sono d'accordo." disse la madre di Miki, Rumi. "Dovresti almeno portre qualche vestito caldo. Non voglio che ti prenda il raffreddore!" Tirò fuori una felpa dall'armadio di Miki e la ripiegò nella valigia.

Miki le guardò entrambe. "Ehmm- davvero, non avete bisogno di aiutarmi. Ce la faccio da sola a fare le valigie!"

"Oh--non dirmi che non stai portando questo vestito!?" piagnucolò sua madre mentre tirava fuori un vestito estivo con fiori rosa stampati. "Mi piace tantissimo! Devi portarlo per avere qualcosa di carino da mettere, in caso tu vada fuori a cena o ad una festa!" Lo ripiegò e lo mise in valigia.

" M-mamma!! Riesco a mettere le mie cose a posto da sola! Se continui a mettere tutti quei vestiti dentro non avrò spazio per la roba che io voglio portare!" Miki rise nervosamente, non avrebbe mai dovuto in primo luogo farle entrare nella sua stanza.

I suoi pensieri vennero interrotti ancora una volta da un bussare alla porta. Suo padre e Yoji entrarono.

Miki cercò di nascondere il suo disappunto. Tutti e quattro i genitori nella sua stanza in una volta! Stava diventando troppo caotico!

"Miki," suo padre si avvicinò a lei, mettendole le mani sulle spalle e la guardò negli occhi seriamente. "Starai con Yu per tutte le vacanze estive...." lanciò un'occhiata maliziosa a Yoji, "Siamo stati giovani una volta, perciò non credere che non sappiamo cosa state pensando di fare...."

Miki diventò color rosso acceso mentre tutti concentravano la loro attenzione su di lei. "CH-CHE vuoi dire? Tu SAI che stiamo pensando di fare? NON è quello che pensi..."

"E' tutto okay Miki! Nessun problema!" Suo padre e Yoji le diedero una pacca sulla spalla, e le misero in mano una scatoletta piena di vari colori di preservativi. "Divertiti!"

Il viso di Miki avrebbe potuto essere messo a confronto solo con un pomodoro rosso. Fissò la scatola che aveva in mano. "V-voi--siete incredibili..."

Tutti i genitori risero e la abbracciarono.

"Quando vedi Yu, ricordati di salutarlo da parte nostra!" disse sua madre.

"Digli che farà MEGLIO a scriverci più spesso!" disse Chiyako. "Non lo sento mai!"

"Già! E' incredibile come sia cresciuto e diventato così indipendente!" aggiunse il padre di Miki. "Non sei d'accordoYoji?"

"Puoi scommetterci! Non viene a trovare la sua famiglia per le vacanze! Ah be', almeno Miki può vederlo." Yoji diede un colpetto col gomito a Miki, che non si era mossa da quando suo padre le aveva passato la scatola di preservativi. Lo fissò, la sua faccia così accaldata che avrebbe potuto accendere un fuoco. Si chiedeva se era rosso d'imbarazzo come si sentiva dentro.

"E' vero!" disse Chiyako, nessuno dei genitori che prestava più attenzione alla loro distratta figlia. "E' così divertente vedere i tuoi figli innamorarsi! Ahhhh-- Mi ricordo quando ero giovane e innamorata!" ritornava indietro con la mente insieme a Rumi.

Miki non aveva sentito una parola di quello che i suoi genitori stavano blaterando. Meccanicamente infilò il pacchetto di preservativi nella valigia , ancora rossa per l'imbarazzo.

"Shht-- solo i miei genitori avrebbero potuto fare una cosa del genere! Non ci posso credere! Yu ed io non ci siamo spinti ancora COSI' lontano---" si interruppè, ed arrossì, fissando il pacchetto multivcolore situato in un angolo della sua valigia. "Ma-- andare oltre un bacio..." continuò a fare la valigia, pensando fra sè e sè, "Andare oltre un bacio con lui, sarebbe meraviglioso!" Rise a sè stessa, mentre infilava Kappa-chan in valigia!" I suoi occhi divennero determinati mentre chiudeva la valigia. "Sì-- voglio farlo! Voglio andare oltre un bacio!"

*******

Yu guardò nervosamente il suo orologio. "11:50," mormorò, "Perchè nessuno è ancora passato attraverso la dogana? Miki avrebbe dovuto scendere dallìaereo 45 minuti fa..."

Brian gli diede una pacca sulla schiena, "Impaziente hmm, Non ti biasimo! Se la mia fidanzata fosse dall'altra parte del mondo tutto il tempo io sarei molto meno tranquillo di te!"

"Sa di tutte le cose che hai pianificato per lei?" chiese Doris. "Hai passato giorni interi a guardare depliant sui diversi luoghi in cui potevi portarla."

"Sarà divertente vederla per più di due giorni!" aggiunse Jinny eccitata. "E' una ragazza così gentile! Voglio conoscerla meglio."

"Anch'io penso la stessa cosa."annuì Bill, e mise un braccio intorno alle spalle di Jinny e stettero tutti lì ad aspettare. Una per una, le persone cominciarono a passare attraverso il lungo corridoio e ad unirsi alla folla di gente che aspettava.

All'improvviso, Michael apparve attraversando a tutta velocità il corridoio.

"BRIAN!" urlò Michael eccitatamente. "Dove sei!?" Si fermò e lasciò a terra il suo grosso bagaglio a mano, guardandosi intorno con occhi attenti e luccicanti.

Gli occhi di Brian si alzarono, e sbattè la mano in aria mentrecorreva verso Michael. "Michael! Bentornato!"

"E' venuto anche Michael?" commentò Doris.

"Già! Voleva venire a casa per le vacanze!" disse Bill mentre il gruppo andava a salutare Michael.

"E' bello vederti ancora Michael!" Spero che tu ti sia preso cura di Miki al posto mio!" disse Yu mentre stringeva la mano a Michael.

Michael annuì con la testa. "Puoi scommetterci! E' stata dura starle dietro!" scherzò.

"Lo porteremo a casa dei miei genitori prima di tornare all'appartamento. Michael trascorrerà l'estate a casa, ma verrà per la gita alla casa al mare." spiegò Brian. Yu annuì.

"Starai cercando Miki!" disse Michael ridacchiando. "Era così eccitata all'idea di vederti, che non riuscivo a tenerla attaccata alla sedia durante il viaggio in aereo. Guardava l'orologio quasi ogni ora, e camminava avanti e indietro per il corridoio....era come una bambina piccola!"

"Yu!"

Yu si paralizzò al dolce suono della voce di Miki che veniva da dietro di lui. Si voltò rapidamente indietro, il cuore che gli batteva in petto mentre la vedeva avvicinarsi a lui, i suoi occhi spalancati e attenti. I suoi capelli erano diventati più lunghi dall'ultima volta che l'aveva vista. Ed erano raccolti in due treccie.

" Miki!!" sorrise ele corse incontro, abbracciandola strettamente. Miki lasciò cadere il suo bagaglio a mano e lo abbracciò a sua volta. Accoccolò la testa contro la sua maglietta, con lacrime di gioia che le scendevano giù dalle guancie.

" Yuuuu!! Yu mi sei mancato!" Disse fra silenziosi singhiozzzi.

Yuu la spostò gentilmente tenendola per le spalle, e guardandola negli occhi. "Perchè piangi?"

Miki si morse il labbro e si asciugò rapidamente le lacrime. "Sono solo molto felice..." Avvolse le braccia intorno alle sue larghe spalle e lui la portò vicino a sè. Si scambiarono un lungo bacio appassionato.

" Wooo wooo!!" Urlò Jinny. Corse verso la coppia dopo che ebbero finito di baciarsi e buttò le braccia intorno a Miki. "Benvenuta a New York, Miki!"

" Benvenuta. Hai fatto un buon viaggio?" Bill si avvicinò a loro, seguito da Brian e Doris.

"Mmm-- un viaggio ok." Miki arrossì e giocherellò con le dita. "Ero troppo impaziente per un viaggio così lungo! Non ho dormito per niente!" Lanciò un'occhiatina maliziosa a Michael. "A differenza di questo testa di rapa-- deve aver tenuto sveglio l'intero aereo con il suo russare!"

Tutti quanti scoppiarono a ridere mentre Michael diventavano di color rosso acceso.

"Avresti dovuto svegliarmi se russavo..." bofonchiò Michael.

" No! Era troppo divertente guardarti mentre sbavavi nel sonno." Rise Miki. Prese il braccio di Yu e lo strinse a sè, guardandolo negli occhi, "Comunque, sono molto stanca! Possiamo andare?"

" Sì... sei affamata Miki? Ho portato un po' di cibo in macchian." Disse Yu, e prese il suo bagaglio a mano e la valigia. "Cavolo!" fece una smorfia per il peso. "Che hai messo qui dentro? Parecchie palle da bowling?"

" No! Mamma e mamma-Chiyako mi hanno aiutatto a farla! Perciò ho portato un po' più di quello di cui avevo bisogno." confessò Miki.

"Immagino." Rise Yu mentre cominciavano tutti a camminare fuori dall'aereoporto.

" Non vedo l'ora di vedere il nuovo appartamento!" disse Miki eccitata. "In ogni caso dov'è? A Manhattan?"

"Sì- è un appartamento con tre stanze, due persone per ognuna. Sai Jinny, Bill, Brian e Doris vivono tutti qui con me. Abbiamo deciso di andare allo stesso college. Perciò condividere un appartamento invece del dormitorio è sembrato molto più piacevole"

Il cuore di Miki fece un salto di gioia all'idea di trascorrere l'intera estate con Yu ed i suoi amici. Pregò in silenzio di condividere la stanza con lui. Se l'appartamento aveva tre camere, due per ciascuno, doveva esserci un letto in più per lei.

"A che stai pensando così intensamente?" Yu le diede per scherzo u colpetto sulla testa, e Miki sgranò gli occhi uscita dal suo sogno ad occhi aperti.

"A n-niente!" Disse velocemente, girandosi per nascondere il viso arrosito.

Yu rise e la sollevò per la vita col braccio libero. "Continua a sognare ad occhi aperti, ed andrai incontro a qualcosa."

"Y--YUU!! La gente ci guarderà!!" Miki si guardò intorno nervosamente ma nessuno nell'aereoporto sembrava preoccuparsene più di tanto. Qualcuno sorrideva o ridacchiava nella loro direzione.

" Non importa a nessuno in America." Disse Yu, continuando a tenerla in braccio lungo il corridoio verso le scale mobili. "Non è come in Giappone."

Miki ridacchiò. " Credo che mi piacerà molto l'America!"

*******

"Wow-- è davvero bellissimo!" si meravigliò Miki davanti alla bellezza del salotto. Un'enorme finestra con porte scorrevoli costituiva una parte del muro. La cucina era piccola e separata dal salotto parzialmente da un muro. Miki corse verso la grande finestra e osservò la vista dell'acqua e della città sottostante, con le luci della città che brillavano come stelle. Tutti si ammucchiarono in salotto insieme a lei.

" Benvenuta a casa!" Disse Jinny mentre allargava le braccia per mostrare a Miki il loro appartamento.

" Ecco la stanza di Jinny e Doris, laggiù." Precisò Yu. " E la stanza accanto a quella è di Brian e Will. Il bagno è proprio quaggiù. E questa è la tua stanza per l'estate." Yu sorrise e aprì la porta fra le altre due.

Miki entrò e diede un'occhiata intorno. Non era grande, ma neanche troppo piccola. C'erano due scrivanie, e due letti ad entrambi i lati della stanza e un largo armadio appoggiato al muro più lontano della stanza, accanto ad una grande finestra con vista sulla città.

" Questa è anche la tua stanza?" Chiese lei, cercando di sembrare innocente. Ma il suo cuore stava battendo all'impazzata.

" Già." Yu si avvicinò alla finestra e l'aprì mentre un'ondata di aria fresca riempiva la stanza. "Ti va bene? Se vuoi averla per te, io posso dormire sul divano del salotto. Non importa--"

"---No, certo che mi va bene! Se questa è la tua stanza, dovrei essere io a dormire sul divano." replicò Miki avvicinandosi e fermandosi accanto a lui, a guardare fuori dalla finestra.

La voce di Will spuntò dietro di loro mentre stava per chiudere la porta "Bene-- vi lasciamo da soli." Fece l'occhiolino a Yu e chiuse la porta.

Miki sorrise a se stessa e si appoggiò al davanzale della finestra, ispirando una profonda boccata d'aria. "Wow-- è COSI' bello qui! Sei fortunato ad avere questo tipo di vista ogni giorno!"

Yu l'abbracciò da dietro e seguì il suo sguardo.

" Già-- è molto bello. Ma c'è una vista molto più bella...che non riesco a vedere tutti i giorni." Le baciò dolcemente il collo.

Miki si girò lentamente e lo abbracciò stretto. "turned around slowly and embraced him tightly. " Che dolce, mi sei mancato così tanto. Questa sarà una splendida estate."

Yu rise, fissando i suoi occhi traslucidi, vedendo chiaramente in essi il proprio riflesso. Miki incontrò il suo sguardo, arrossendo leggermente mentre si scambiavano un lungo bacio appassionato. Infine, quando Yu si allontanò, ancora stringendola forte tra le braccia, disse, "E' da tanto che volevo mostrarti questa città. Tutti i bei paesaggi e posti. E' una delle ragioni per cui ho rifiutato di tornare a casa, e invece ho voluto che venissi qui. "Le sorrise, tenendola gentilmente per le spalle. "Possiamo finalmente fare il nostro viaggio! Solo noi due.""

" Ho aspettato quasi un anno adesso!" ridacchiò Miki. "Ma ora, sono COSI' stanca! Penso che andrò a letto."

Yu annuì. " Devi essere stanca. E io voglio mostrarti un sacco di cose domani! Partiremo per la casa di Brian al mare, volevo mostrarti anche quel posto da molto tempo.".

" Al mare? Che bello!" rise Miki.

" Già!" Yu la sollevò fra le braccia e la buttò sul letto. "Ma prima, dormi un po'!" Si avvicinò e la baciò sulla fronte. "Buonanotte Miki...sarò in salotto se hai bisogno di qualcosa."

"Buonanotte Yu! Ci vediamo domani!" Lo vide lasciare la stanza, poi si alzò e aprì la sua valigia per tirare fuori la maglietta di lui che era solito indossare come camicia da notte.

"Userò questa maglietta questa notte!" sorrise mentre si disfaceva le treccie e si svestiva. Mise la maglietta sopra la testa poi andò nel bagno adiacente per lavarsi i denti. "So che sarà una vacanza davvero speciale. Yu ed io ci costruiremo un sacco di bei ricordi questa volta! E niente ci disturberà!"

******

Meiko,

Due giorni fa sono arrivata a New York. E proprio ora siamo arrivati nella casa al mare di Brian di cui ho sentito tanto parlare. E' così bello qui, e io amo il mare. Yu dice che mi insegnerà a fare windurf ... ma sono un poco nervosa su questo. Yu dice che verso la fine delle vacanze mi porterà in viaggio, solo noi due, senza i suoi amici intorno. Mi chiedo, dove vuole andare?

Ti scriverò presto! Stammi bene!

Miki

Miki piegò la lettera e la sigillò nella busta, mise un francobolllo sul lato superiore destro e la indirizzò a Meiko. Non era passato molto tempo da che aveva finito che Yu bussò alla sua porta.

" Miki! Andiamo, ti stanno aspettando tutti!"

Miki balzò in piedi e si mise addosso un vestito che le ricoprisse il costume, "Sto arrivando!" Aprì l aporta e si affrettò a scendere le scale dietro Yu. "Mi dispiace di avervi fatto aspettare tutti quanti, stavo solo finendo questa lettera." La tirò fuori mostrandola.

" La spedirò io più tardi per te." Disse Brian mentre la metteva sul tavolo. "Va bene, andiamo! Il surf mi sta chiamando."

" Se continui a fare quella parlata da surfist ancora un po' di più allora mi convincerò totlamente che sei andato fuori di testa." Rise Doris.

Corsero tutti fuori verso la spiaggia, ognuno dei ragazzi con una tavola da surf salda sotto il braccio. Jinny, Doris e Miki erano pesantemente caricate con asciugami da spiaggia, ombrelli, cestini da picnic e vaschette di ghiaccio.

"La c'è un bel posto." Jinny puntò un banco di sabbia in mezzo a molte persone che avevano già reclamato il loro posto sulla spiaggia. Tutti si diressero lì e vi buttarono là la loro roba.

Miki stese di proposito il suo asciugamo accanto a quello di Yu, ridendo fra sè e sè. Niente avrebbe rovinato questa vacanza. Niente al mondo!

" Facciamo a chi arriva prima all'acqua!" rise Yu mentre giocando le dava un colpetto sulla testa e cominciava a correre.

" Ahh!" si lamentò Miki e balzò in piedi, strofinandosi la testa. "Non è giusto che tu sia partito per primo! YUUU!!" partì con uno scatto dietro di lui.

Jinny, Will, Brian e Doris si guardarno tutti l'uno con l'altro e risero. Finirono di sistemare la roba e poi Will e Jinny andarono a giocare a pallavolo, mentre Doris si preparava ad abbronzarsi e Brian agguantava la tavola da surff.

" E' troppo divertente guardare quei due." Sorrise Doris mentre guardava Yu e Miki tra le onde.

" PRESA!" rise Yu mentre afferrava Miki proprio nel momento in cui s' infrangeva un'onda. Miki spalancò la bocca mentre ritornavano nuovamente in superficie e scherzando lo minacciò col pugno. "Yu, non azzardarti a farlo mai più!"

" Ahh, non sei divertente!" ridacchiò Yu mentre la prendeva in braccio e la stringeva a sè. Miki rise e gli buttò le braccia al collo, dandogli un bacio sulla guancia. " Cavolo, sembra proprio che dovrò farti il cannone umano-- quello ti risveglierà del tutto." la stuzzicò.

"C-Cannone umano?" Miki impallidì mentre Yu la sollevava sopra la sua testa. " Uno!"

" YUU!" urlò Miki, con le braccia e le gambe che si agitavano.

" DUE!"

" FERMATI!"

"TRE!" La lanciò urlante nell'acqua con un forte spruzzo a circa sei piedi di distanza da lui.

" HA HA!" Yu si mise le mani sui fianchi ridendo, " La faccia che hai fatto era impagabile" disse prendendola in giro. Aspettò che Miki riemergesse, passarono cinque secondi, dieci...

" Miki?" Yu si fece strada verso il luogo in cui l'aveva buttata, preoccupato. " MIKI?!" Si immerse sott'acqua, guardandosi intorno come impazzito. " Miki dove sei?!"

All'improvviso sentì un violento strattone alle gambe mentre venivano legate insieme, non più capaci di spingerlo nell'acqua. Impotente, affondò ulteriormente con le braccia che si agitavano con forza. Per un secondo lo prese il panico fino a che non vide il viso di Miki che sorrideva trionfante sotto l'acqua. Gli teneva saldamente le gambe. La tirò su ed emersero, spruzzando intorno a loro goccie d'acqua.

" Ti ho preso!" rise Miki, strizzandosi i capelli bagnati. "Ecco quello che ti meriti per avermi fatto il cannone umano!"

Yu la strinse forte a sè. " Pensavo fossi annegata! Stupida... non spaventarmi più così!"

Miki si morse il labbro. " Non volevo spavertarti... Mi spiace."

Yu le sorrise. "C'è qualcosa che volevo fare. Aspetta qui." E si diresse alla spiaggia..

" Aspettare!? Per fare cosa?!" gli gridò Miki.

" E' UNA SORPRESA!" le urlò con un ghigno, e corse alla spiaggia verso un negozio.

" Vediamo che farà." Incrociò le braccia e si guardò intorno.

Doris vide Yu dirigersi verso la casetta sul mare.

"Allora, sta per comprarlo... Sono contenta, penso che le piacerà molto." Ridacchiò e riprese a leggere la sua rivista. Due ragazze passarono vicino, parlando e lei non potè fare a meno di ascoltare.

" Guarda! Eccolo là vicino al negozio sulla spiaggia, in costume blu."

" E' COSI' BELLO! E' persino da solo. E' la nostra occasione!"

" Hey, l'ho visto io per prima!"

" Sarà una gara divertente. Andiamo!"

Doris alzò gli occhi oltre il giornale per vedere le due ragazze correre verso il negozio dietro a Yu. Sorrise tra sè.

" Mi dispiace dirvelo ragazze, ma non vincerà nessuna di voi due." Pensò.

"Hey Doris!" la chiamò Jinny mentre le correva incontro. " Andiamo in acqua adesso! Mi sono riscaldata tutta a causa di quel gioco."

"Ma è stata una bella partita!" rise Will avvicinandosi e mettendole un braccio intorno. "Abbiamo davvero fatto una strage! Andiamo a rinfrescarci adesso."

" Certo che vengo!" disse Doris mentre chiudeva il giornale e si metteva in piedi. Indicò col dito verso il negozio con un sorriso compiaciuto sul viso. "Indovinate chi è stato preso di mira."

Jinny e Will osservarono oltre e videro due ragazze che parlavano con Yu. Poi lui che scuoteva la testa e segnalava l'acqua dove Miki aspettava impaziente. Entrambe si girarono e si sbrigarono ad andare via, bisbigliando tra loro.

" Non è sempre preso di mira almeno una volta al giorno ogni volta che si fa vedere qui?" rise Doris.

" Che ragazzo fortunato..." bofonchiò Will.

" Ahh—Siamo gelosi?" lo prese in giro Jinny.

" Che?!"

" Niente." ridacchiò lei. Jinny afferrò il braccio di Will e lo trascinò verso l'acqua. "Andiamo!"

********

Meiko, ieri mi sono divertita così tanto! Abiiamo passato l'intera giornata in spiaggia. Per la maggior parte del tempo sono stat in acqua, e poi abbiamo fatto un barbecue per la cena, e poi una partita di pallavolo. Jinny e Will hanno finito col vincere, dal momento che sono entrambi bravi. Io non sono brava a giocare a pallavolo, ho troppa paura che la palla possa colpirmi in faccia! Naturalmente, questo fatto non ha aiutato la mia squadra con Yu per niente. Yu è molto carino, continua a stuzzicarmi riguarda a una sorpresa che ha in serbo per me. Scoprirò oggi cos'è!

Miki

Miki posò la penna e guardò fuori dalla finestra il mare calmo.

" Già! Oggi passeremo ancora una giornata al mare!" Si alzò eccitata e scese le scale, arrivando in salotto dove tutti stavano aspettando che la colazione fosse pronta.

" Yu, ci stai mettendo una vita con la colazione! Che stai facendo?" Piagnucolò Jinny. Si sedette sul divano, appoggiandosi a Will mentre guardavano le notizie del mattino.

Yu alzò lo sguardo dalle cose che stava preparando e vide Miki che stava sull'uscio della porta. "Buongiorno Miki dormigliona!"

Miki rise. " Be', sono andata a letto così tardi ieri!"

"Sono contento che tu abbia deciso di alzarti!" aggiunse Brian. Stava aiutando Doris a preparare la tavola. " O saremo stati in ritardo sulla tabella di marcia."

" Nella tabella di marcia?" asked Miki confused.

" Brian..." disse Yu con tono infastidito. " Quella è la MIA sorpresa!"

"Ehmm-- Mi spiace!!" Brian capì di aver parlato troppo, e tornò a sedersi sul divano a guardare la TV. "Mi limiterò a sedermi qui e non parlerò più."

" No fare caso a Brian." disse Doris a Miki, " Parla sempre prima di pensare."

" No, è ok!" Miki andò da Yu in cucina, lo abbracciò e gli diede il bacio del buongiorno. " Allora-- qual'è la tabella di marcia?" Gli chiese stuzzicandolo.

Yu sorrise. "Chiudi gli occhi e apri la bocca.."

"Hmm? Bel modo di evitare la domanda..." Miki fece spallucce e fece come lui le aveva chiesto. Yu le mise un pezzetto di spezzatino sulla lingua.

"Mmm!" lei lo mangiò e aprì gli occhi. "Che cos'è?"

" Scommetto che non ne hai mai magiati prima d'ora !" Disse mentre tornava a cucinare le frittelle.

"E' delizioso!" rise Miki. "In America fate questo tipo di colazione tutte le volte?!"

Yu rise. " Veramente no, abbiamo buon cibo solo per le colazioni speciali. La maggior parte delle volte prendo semplicemente un biscotto, o qualche cerelae freddo e corro a scuola."

Miki arrossì. "Allora-- hai preparato una colazione speciale per me..."

"Chiaro che non è per te. L'ho fatta tutta per me!" Yu mangiò un pezzo di spezzatino e le voltò la schiena.

" Oooo-- YUUU!!" Miki con fare giocoso lo picchiò ripetutamente sulla schiena, Yu la ignorava semplicemente. " Ti prendi SEMPRE gioco di me in questo modo!! Sei odioso!"

Yu rise e alzò in aria le mani. "Ok ok! Mi spiace-- era uno scherzo! Veramente!"

Jinny, Will, Brian e Doris la coppia felice dal salotto divertiti.

Jinny rise e si girò verso Will. " Miki è così carina! Yu aveva ragione quando diceva che era uno spasso prenderla in giro."

Will annuì e sorrise anche lui. " E non ho visto Yu così felice da quando ha scoperto che non erano fratelli."

" Già, è dura credere che qualcuno possa spaccare una coppia così. Talmente innamorata..." aggiunse Doris.

Jinny annuì, poi tornò a chiamare Yu con un tono lamentevole, " Yuuuuu, non è ancora pronta la colazione? Sono COSI' affamata!"

" Ok ok! E' quasi pronta, potete accomodarvi a tavola tutti quanti." Disse Yuu.

Tutti si diressero verso il tavolo e si sedettero mentre Yu portava un grosso piatto pieno di frittelle. Miki portò il piatto con lo spezzatino dopo di lui, stando attenta a non farne cadere nessuno per terra.

" Yaha!" Miki rise mentre si sedeva. "Sembre TUTTO così buono!"

"E' perchè non l'hai cucinato tu!" la prese in giro Yu mentre prendeva una frittella. Tutti seguirono il suo esempio.

" Yuuuu!!" Miki alzò la forchetta minacciosa.

Yuu rise e intreccio la sua forchetta con quella di lei. " Touché!"

" Hey hey voi due!" disse Brian mentre si faceva una bella bevuta di succo d'arancia. "E' ancora troppo presto per così tanta energia."

"Miki non può farci niente, strabocca sempre di energia!" disse Yu mentre versava la salsa sulle frittelle e cominciava a mangiare.

"Stava parlando anche di te." precisò Miki, "Non sono SOLO io!"

" Hey! Qulacunomi può passare la marmellata?" chiese Jinny mentre prendeva un pezzo di toast.

" La prendo io!" disse Miki, saltando giù dalla sedia e dirigendosi in cucina.

" E' nella credenza sopra il lavandino."

Miki aprì la credenza e ci guardò intorno. "Ah! Eccola! Oooo-- ma è vuota! Oh, qui c'è qualcosa..." afferrò un barattolo e lo portò a tavola. " E' albicocca penso... non riesco a leggere l'etichetta in inglese."

Jinny guardò l'etichetta e sbattè le ciglia. " No, è marmellata d'arancie (NdT in inglese 'Marmalade')."

Miki si fermò mentre stava per addentare qualcosa e le strappò il barattolo. " Marmellata d'arancie!" Rise. "Ti ricordi Yu?"

Yu si fermò all'improvviso, e la guardò furtivo. "Non oserai-"

Miki lo ignorò e si girò verso gli altri, che la guardavano tutti intensamente " Mi ricordo che il giorno dopo che ci eravamo trasferiti a vivere insieme, gli chiesi un po' di gelatina per il mio toast, ma Yu invece mi diede della marmellata d'arancie! E all'improvviso, mi venne in mente-- Yu è proprio come la marmellata d'arancie!"

"Come la marmellata d'arancie?" chiese Doris confusa.

"Perchè a me?" Yu guardava il soffitto.

" E' vero!" esclamò Miki. " Vedete, sembra buono da fuori, proprio come se fosse assolutamente delizioso, ma quando lo provi, è in verità amarognolo, e si fa gioco di te!"

" E' un paragone PERFETTO per Yu!" rise Jinny. "Gli calza così bene!"

"Jinny..." Yu la guardò senza poter fare niente.

"D'ora in poi ti chiamerò Marmalade Boy!" lo schernì Will. "Può essere il tuo soprannome."

" Heh, se lo fai, non vivrai per pentirtene." Disse Yu mentre finiva di bere un bicchiere di succo d'arancie. Poi si voltò verso Miki, con un gigno sul viso. "-- ma non dimenticare come ti chiamai io in cambio." Si alzò e andò in cucina.

" No Yu-- non provare a--"

"Eccola!" Aprì la credenza e tirò fuori qualcosa dal ripiano più alto.

" Ok-- me la riprendo!" Miki si morse il labbro nervosamente, cercando di affondarsi nella sedia.

Yu ritornò a tavola, teneva in mano un barattolo di senape piccante. E per fare più effetto lo puntò con un dito.

" Miki qui è proprio come la senape."

" Yuuuu!!" Il viso di Miki diventò rosso per l'imbarazzo.

" In che senso è come la senape?" chiese Jinny.

" E' piccante e speziata, una vera mustard girl!" rise Yuu giusto un attimo prima che Miki gli mettessse una mano sulla bocca.

Ma le parole gli erano già uscite, e tutti scoppiarono a ridere.

" Mustard Girl! E' anche meglio di Marmalade Boy!" rise Jinny

Miki e Yuu si fissarono l'uno con l'altro, poi scoppiarono in risate anche loro

Tutti i piatti erano stati ripuliti e Jinny e Will avevano appena finito di lavarli.

" Ok Marmalade Boy, pensi che sia giunto il momento?" Chiese Brian.

"Il momento?" chiese Miki confusa.

" Si--" disse Yuu. "Adesso avrai la tua sorpresa." Si alzò e andò nella camera di Will e Brian.

" Yay!! Finalmente saprò! " esclamò Miki.

Yu ctornò dalla stanza con un grosso pacco avvolto e lo piazzò davanti a Miki.

" Spero che ti piacciano, è parte del nostro programma di oggi. " le fece l'occhiolino mentre lei si metteva il pacco sulle ginocchia.

" Ooo-- pesante!" Fece un grande sorriso. Anche lui le sorrise e si sedette vicicno a lei mentre Miki lo apriva lentamente.

" Wow!!" I suoi occhi si illuminarono mentre apriva il pacco che rivelava un paio di roller blades blu scintillanti. "Roller skates?"

Yu li tirò fuori dalla scatola per lei. "Si chiamano Roller blades. Tutti in America li usano. Sono molto divertenti!"

"Voglio provarli!" rise Miki, prendendo i roller blades tra le mani. "Sono fantastici!"

" Ne abbiamo tutti un paio. Ho imparato come usarli quaggiù, ogni cosa a New York è di cemento, ed è più facile andare in giro così che in bicicletta."

" Grazie Yu!" Miki abbracciò Yu e gli diede. "Grazie tante!" Si strinse i roller blades al petto. "Quando posso imparare ad usarli?"

"Proprio ora!" Disse Jinny, alzandosi insieme aWill. " Stavamo pensando di andare fuori oggi, c'è una strada che costeggia la spiaggia, quello è un posto perfetto per imparare!"

"La miglior cosa che ci sia!" aggiunse Doris, " Andare coi Roller blades a New York sul mare!"

CONTINUA......

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Preludio alla tragedia ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.

Capitolo 3 - Preludio alla tragedia

"AHHHH!!!" urlò Miki mentre rotolava giù per il marciapede alla massima velocità, con le braccia al vento che cercavano di equilibrare i suoi piedi tremolanti. La spiaggia sabbiosa alla sua destra e i pericolosi alberi che costeggiavano il marciapiede sembravano costituire seri ostacoli.

" GIRA!" urlò Yu quando notò che si stavano avvicinando ad una curva, se non avesse girato a destrasarebbe finita dritta contro un albero.

" COME?" gli urlò Miki, " AHHH! MORIRO'!!"

Si mise davanti le braccia per cercare di assorbire la forza dell'impatto, ma invece si sentì sollevare in aria da un forte braccio intorno alla vita."AHH!"

Aprì gli occhi e guardò in alto verso Yu, che la stava tenendo per la vita, coi roller blade che penzolavano a 20 centimetri dal suolo. Yu l'aveva presa fra le braccia e fatto la curva al posto suo prima che si schiantasse.

"G-grazie." Disse tremolante.

"Avrei dovuto immaginare che una persona maldestra come te non avrebbe mai potuto fare neanche una cosa facile come questa!" disse annoiato.

"Ohhh-- YUU! Se lo sapevi perchè me li hai regalati?!" replicò Miki stizzita.

Yu cominciò a ridere, "Stavo solo scherzando! Dovrò istruirti per bene così non perderai il controllo."

Miki arrossì e guardò dietro di loro per vedere gli altri quattro amici che si sganasciavano dalle risate. " Y-Yu, puoi mettermi giù adesso!"

" Ma certo principessa," disse mentre l'appoggiava di fronte a lui, con il braccio ancora intorno alla sua vita. " Ma, non lascerò che ti allontani da me questa volta!"

Miki arrossì ancora di più, "Sei sicuro che sia una buona idea? E se cado? Ti porto giù con me."

"Ti salverò prima che tu cada." replicò Yu. " Pensa solo a rilassarti e metti un piede davanti all'altro. Lentamente, sì-- ci sei! Scivola su un piede per alcuni secondi poi cambia."

Miki sorrise e cominciò a ridere, " Ce la sto facendo!"

"Qualunque cosa è possibile per la principessa." scherzò.

Miki ridacchiò, " Ora ci riesco perchè Yu mi è così vicino, " pensò, " Mi dà coraggio e sicurezza!"

" Ora, metti i piedi insieme e lasciati scivolare," disse stringendo la presa su di lei, avvicinandola ancora di più a sè.

Yu mise la testa sopra quella di Miki mentre scivolavano giù per la colina, e Miki notava appena quanto stavano andando veloce; erano entrambi nel mondo dei sogni.

" Vorrei stare così per sempre! Voglio stare sempre vicino a Yu!" pensò Miki, " Come ho potuto resistere a stare senza di lui così a lungo? Dovevo essermi dimenticata quanto fosse meraviglioso starglia accanto." Pensò Miki mentre chiudeva gli occhi.

" HEY YUU!! MIKI!!! ATTENTI!!!" La voce di Jinny passò sopra le loro teste mentre sia Miki che Yu si svegliavano dal sogno ad occhi aperti intempo per vedere gli scalini di pietra che conducevano giù alla spiaggia davanti a loro.

"SVOLTATE!" gridò Brian.

Ma era troppo tardi, Miki e Yu caddero entrambi giù dalle scale ad una grande velocità. Yu cercò di sollevare Miki, ma lo spostamento di peso servì solo a fargli perdere l'equilibrio mentre i due cadevano per le scale, e rotolavano giù in modo strano, atterrando nella calda sabbia. Jinny, Will, Brian e Doris si fermarono tutti di fronte alle scale, con Will e Jinny che trattenevano a stento le risate. Doris scese cautamente per le scale dirigendosi verso di loro.

"State bene?" chiese.

Yu sollevò lentamente la testa e, sputando sabbia, si mise a sedere stordito, alzando la testa verso Doris.

"Che è successo?" chiese, cercando di recuperare la vista.

"Sciocco, non stavi prestando attenzione a dove stavi andando!" disse Doris, scuotendo la testa e ridendo. Yu si passò una mano fra i capelli per togliere la sabbia e rise anche lui, poi si accorse di Miki, che stava ancora giacendo priva di conoscenza sotto il suo braccio sinistro.

"Miki?!" chiese allarmato.Si mise rapidamente in piedi e si avvicinò a lei preoccupato. "Miki!? Sveglia!" La rivoltò con circospezione e spalancò la bocca alla vista di una densa striscia di sangue che le scivolava giù per la fronte dai capelli.

"MIKI!" il cuore di Yu fece un balzo, si maledì silenziosamente e afferrò una mano priva di vita. " MIKI SVEGLIA!!!"

"Oh mio Dio!" Doris vide il sangue e balzò in piedi. " JINNY! WILL! CHIAMATE UN'AMBULANZA!"

**********

" Yu!!!" urlò Miki. Aprì gli occhi su una confusa nebbia, ma non riusciva a distinguere niente. Era tutto nuvoloso attorno a lei, e si sentì impaurita.

"Dove sono?" pensò fra sè e sè, abbracciandosi da sola, e camminò lentemente all'interno del luogo sconosciuto, completamente bianco. "Dov'è Yu?" pensò spaventata. "Non voglio stare qui da sola! E' orribile!" Fece un altro passo, poi un altro sempre più all'interno del luogo bianco che la circondava, mentre la nebbia diventava sempre più fitta.

" YUU!" Urlò. " YU DOVE SEI?!" Col passo seguente sentì qualcosa rompersi sotto di lei, come se avesse camminato sopra una sottile lastra di vetro. Il suono di incrinature si intensificò e Miki si ritrasse spaventata. Poi il vetro si ruppe e lei cadde con un urlo nell'oscurità.

*********

"Dottore come sta? Starà bene?!" Yu saltò in piedi appena il dottore entrò nella sala di attesa. Gli altri quattro amici si sedettero con le mani strette e appoggiate sulle ginocchia, silenziosi.

Il dottore si tolse gli occhiali e si massaggio le tempie. "E' un caso serio. E' caduta in coma..."

"In... coma?" Lo schock si impadronì di Yu mentre ricadeva all'indietro sulla sedia.

"Sì, è stata abbastanza fortunata perchè non ha subito alcun danno cerebrale, che diavolo stava facendo senza un casco addosso?!"

"E' tutta colpa mia..." mormorò Yu mentre si accasciava su sè stesso, appoggiando i gomiti sulle ginocchia con il viso tra le mani.

"in ogni caso, se si svegliasse dal coma, starebbe bene. Ma non lo sapremo finchè non lo farà."

Will si mise in piedi e strinse la mano al dottore. " Grazie Dottore, sono sicuro che avete fatto tutto quello che potevate per lei."

Il dottore sorrise e si rimise gli occhiali. "Sono felice di vedere che non ha accusato alcun danno al cervello, che è sempre la cosa più sfortunata che sia mai potuta capitarmi nella mia professione." Guardò Yu, poi al resto delle facce desolate. "Siate grati che non è diventata un vegetale."

Jinny si alzò in piedi e strinse le mani. "Per favore, ci dica quando pensa che si risveglierà!"

"Non c'è modo di saperlo. Non è un coma irreversibile, ma potrebbero volerci giorni, settimane, mesi, anche anni prima che si risvegli."

"ANNI?" Yu balzò in piedi, il viso agonizzante. "Com'è possibile?!Non può rimanere addormentata per anni!! Io che...." lasciò la frase a metà mentre sembrava non essere più in grado di pronunciare le parole, poi si voltò e corse via dalla sala d'attesa.

" Yu!" Urlò Brian,lui e Doris si alzarono,annuuirono a Jinny eWill, poi seguirono Yu.

"Per favore scusi Yu..." si scusò Will col dottore.

"E' la sua ragazza?" chiese il dottore con un sorriso e un annuimento.

" No, la sua fidanzata." disse Bill.

Jinny si avvicinò preoccupata. "Possiamo vedere Miki ora?"

Miki si svegliò, circondata da un luogo completamente vuoto. I suo occhi si spalancarono mentre cercava di trovare qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa di solido da sentire o da toccare. Ma non c'era niente che potesse toccare.

"Fa così freddo..." pensò mentre si metteva a sedere lentamente sul suolo, stringendo le braccia attorno a se stessa. "La testa mi fa male, dove sono?" si morse il labbro e si mise. "Che posto è questo?"

Feci alcuni passi, i suoi piedi sembravano trasportare macigni ma lei cercò di ignorare la fatica che l'affliggeva per tutte le ossa.

" Yu?" urlò senza più fiato. " Mamma? Papà? Dove siete?" Le lacrime cominciarono a sgorgarl e dagli occhi e cadde a terra. Era troppo stanca per muoversi ulteriormente."Dove sono tutti? Dove sono io?!"

******

" YUU!!" gridò Brian, lo femarono nel parcheggio dell'ospedale. Yu stava cercando di chiamare un taxi.

" Yu!" Brian lo afferrò per un braccio. " Yu non farti questo!"

Yu rifiutò di girarsi per guardarlo. Ma Brian sapeva che stava piangendo. Riusciva a sentire il tremolio del suo corpo mentre teneva stretto il braccio di Yu.

"E' tutta colpa mia..." disse con una voce bassa e calma. "Ora, a causa della mia stupidità, Miki è---" Non riusciva a sforzarsi di dirlo

" Yu..." Doris gli mise una mano sulla spalla e lo guardò in volto. "Non dirlo Yu! E' stato un incidente! Miki starà bene! Vedrai che si rimetterà." Cercò di sorridere in modo rassicurante. Yu continuò a tenere gli occhi sul pavimento di fronte a lui, senza dire una parola.

"Perchè non torniamo all'ospedale, ed andiamo a vedere Miki." Doris gli diede una piccola spinta verso l'edificio. "Scommetto che Jinny e Will proprio ora sono lì con lei. Dobbiamo darle anche il nostro supporto, così che possa sentirsi meglio e svegliarsi."

Gli occhi di Yu si sollevarono lentamente per incontrare i suoi. Pi annuì lentamente, e seguì la coppia di nuovo verso l'interno dell'edificio. Teneva la testa bassa e le mani nelle tasche.

Yu si sedette accanto a Miki nella stanza del pronto soccorso, i dottori le avevano fasciato la testa e ora aveva un respiratore sul viso. Jinny, Will, Doris e Brian annuirono fra di loro ed uscirono dalla stanza per lasciare Yu da solo con lei.

" Miki..." Yuuprese la sua mano sottile, pallida fra le sue e si avvicinò a lei. " Miki, sono io, sono qui per te Miki." Gentilmente le accarezzò con una mano la guancia. "Se puoi sentirmi, sappi che sarò qui." Ebbe un forte groppo alla gola, e lacrime gli riempirono gli occhi. "Per favore svegliati! Miki!"

Notò Will nel corridoi che gli faceva segno che dovevano andare. Yu annuì e si asciugò le lacrime dagli occhi. Guardò il viso di Miki, così fermo, calmo, e sereno. Yu si chinò e la baciò sulla fronte e sussurrò. "Ti aspetterò, non importa per quanto. Quando deciderai di svegliarti, sarò qui."

" Miki--"

Miki alzò lo sguardo dal suo singhiozzare al suono della voce di Yu.

" Yu?" mormorò mentre una luce brillante le appariva all'improvviso davanti. Si strofinò gli occhi per un attimo, poi li aprì per vedere una sfera scintillante di luce di fronte a lei. Aprì le braccia e venne da lei.

"Com'è caldo..." pensò mentre la teneva stretta al suo corpo. "Mi ricorda della presenza di Yu. Sempre così caldo e protettivo."

Yu sedeva alla sua scrivania in una stanza vuota. Guardò fuori dalla finestra nelle strade affollate picchiettando pigramente la sua matita contro il tavolo. Infine l'appoggio, si alzò e uscì dalla stanza.

"Dove vai Yu?" chiese Doris seduta sul divano, aveva libri di testa che la circondavano sparsi su tutto il tavolino, Jinny era seduta all'altro capo di quello ma era più interessata all'episodio di South Park in onda alla TV.

"A fare una passeggiata..." mormorò Yu aprendo la porta. "Non si respira qui dentro, ho bisogno di schiarirmi la mente."

Camminò per le strade e verso il parco. Lo stesso parco a cui aveva portato Miki dopo che avevano deciso di stare insieme anche se erano convinti di essere fratello e sorella. Yu sorrise al pensiero. Anche allora, erano rimasti insieme. Il suo sorriso si trasformò presto in un'espressione corrucciata mentre si appogiava ad un albero.

" Miki..." pensò mentre fissava il lago ghiacciato. " Allora, almeno potevano stare insieme. Ma ora..." sbattè il pugno contro l'albero. "Ma ora, come possiamo? Non riesco a sopportare di stare separato da te! Costretto in questo modo..." Si accasciò sul freddo terreno. "Non ho mai avuto l'occasione di fare molte cose che avrei voluto fare con te... e questa attesa mi sta facendo impazzire!"

Erano già passati 6 mesi dall'incidente, i loro genitori l'avevano riportata in Giappone e ora lei stava in un ospedale di là, nutrita da una flebo e sotto costante. Yu si ritrovò a pregare ogni giorno per il suo risveglio. Il cuore gli saltava in gola ogni volta che squillava il telefono; sperando con tutte le sue forze che fossero i suoi genitori con buone notizie.

" Yu?" auna voce calma lo chiamò dietro di lui. Yu si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si guardò dietro per vedere Anju che si avvicinava a lui

" Oh! An!" Yu si alzò rapidamente, un largo sorriso sul suo viso. "Mi dispiace, devo essermi addormentato ad occhi aperti. E' passato molto tempo dall'ultima volta che ti ho vista!!"

"Due estati fa." sorrise Anju, "Possiamo fare una passeggiata e parlare? Sono sorpresa di vederti qui!"

"Anch'io! Pensavo che stessi andando a scuola a Boston." replicò Yu mentre cominciavano a camminare giù per il sentiero insieme.

"Be', ci vado, sto solo visitando New York oggi. Mi è mancato questo posto." Sorrise mentre si guardava intorno nel parco. "La città è troppo rumorosa, ma non c'è un posto tranquillo come questo parco a Boston."

"Già, vengo qui spesso per pensare." Annuì Yu, uscirono dal parco e camminarono giù per la strada verso un bar. "Vuoi qualcosa da mangiare? Mi piacerebbe sapere cosa hai fatto in questi due anni."

"Oh, sono ad Emerson, a studiare musica." disse Anju con un sorriso. "Non c'è davvero molto altro da dire!"

Yuu bevve un sorso del suo caffè, guardando fuori dalla finestra, perso nei suoi pensieri.

"Yu?"Anju appoggiò la sua tazza di tè e guardò preoccupata Yu.

"Eh? Oh--- mi spiace, stavi dicendo?" Yu si riscosse dal suo stato di trance e le sorrise.

"Non sei te stesso Yu, cosa c'è che non va?"

"Niente. Sono solo un po' sulle nuvole oggi, tutto qui..."

"Questo non è quello che mi ha detto Will." mormorò Anju.

"Eh?"

Anju sospirò e appoggiò le braccia sul tavolo. "Per dirla tutta, non ci siamo imbattuti l'uno nell'altra per caso. Will mi ha chiamata e io ho accettato di venire a vederti e parlarti. Era preoccupato per te. Ha detto che sei caduto nella più grande depressione che abbia mai visto! Cosa c'è che non va?"

"Depressione?" rise Yu nervosamente, "Da dove gli è venuta questa idea? Sono solo stressato dal tutto questo lavoro!" Cercò di far finta di niente, ma si fermò davanti allo sguardo severo che gli rivolse Anju.

"Ti conosco sin da quando eravamo bambini, e tu sei sempre pronto a nascondere i tuoi sentimenti, ma non funziona con me." Disse mentre beveva la sua tazza di tè. "Dimmi, cosa c'è che non va? Io voglio aiutarti ma non posso se continui a negarlo."

Yu sospirò ed abbassò lo sguardo. "Non posso nasconderti niente, eh?"

"Già." sorrise Anju, il suo viso di nuovo rilassato e chiese la domanda che le era rimasta sulla punta della lingua. "Hai rotto di nuovo con Miki?"

Gli occhi di Yu si spalancarono e i suoi occhi si posarono rapidamente su di lei, come se fosse appena stato colpito da una pallottola e fosse ancora sotto shock.

"Davvero?" Anju fece quasi cadere la sua tazza.

" N--no.." Yu sospirò ancora e si curvò sulla sedia. "Allora, Will non te l'ha detto..."

"Che è successo?" chiese Anju. "Lo so per esperienza, niente può separarvi."

"Ma qualcosa, che va oltre il mio controllo, l'ha fatto." mormorò Yu. "La scorsa estate, Miki è venuta a farmi visita qui, a New York. E io ho voluto insegnarle come si andava sui roller blade, è stato molto divertente all'inizio, ma, io ero abbracciato a Miki, e non stavamo facendo attenzione..." il tono della sua voce si abbassò, e Anju notò che stavamo cominciando a formarsigli lacrime negli occhi. "C'erano degli scalini davanti a noi, e siamo caduti entrambi, ho cercato di proteggere Miki, ma si è colpita la testa, molto forte... e, è in coma da allora..." distolse lo sguardo e lo volse fuori dalla finestra, fissando più intensamente. "E' tutta colpa mia se è successo, non posso fare a meno di biasimarmi... sento chje se mi punisco da solo nel frattempo, allora un giorno sarò perdonato. Ed allora si sveglierà..."

Anju siedeva in un muto silenzio. "Miki, in coma?"

Yuu annuì.

Anju si morse il labbro, "Chiaro che ti sia sentito così giù... allora è tornata in Giappone?"

"Sì, è in un ospedale in Giappone... è anche peggio ora che non posso andare a trovarla." Strinse i pugni, sentendo la rabbia crescergli dentro. La rabbia disperata dell'impotenza davanti agli eventi. "Oni DANNATISSIMO giorno ho pregato perchè Dio mi colpisse affinchè anch'io potessi essere incosciente.. in modo da non dover provare più dolore... Ogni giorno, sobbalzavo al suono del telefono, sperando che fossero i miei genitori, che mi chiamavano per dirmi che si era svegliata--"

"--Non accusare te stesso!" disse Anju di scatto. Yu la guardò attonito mentre Anju faceva un grosso respiro. "Io ti amo Yu. Ti amo ancora nonostante io sappia che nel tuo cuore c'è solo Miki, ma non voglio vederti soffrire. La ragione della tua depressione deriva dal fatto che ti senti responsabile dell'incidente. Ma anche tu hai corso il rischio che correva lei quando siete caduti giù per quelle scale ... non l'hai fatto APPOSTA! E' stato un incidente! Non dovresti sentirti in colpa!"

Entrambi stettero a lungo in silenzio, Yu infine si rilassò e le fece un dolce sorriso.

"Hai ragione An... non volevo che questo succedesse, Dio sa quanto non lo volevo." Sospirò e incrociò le braccia. "Ho solo bisogno di pazientare... Miki si sveglierà un giorno."

Anju sorrise, con gli occhi che le brillavano. "Sono felice di vedere che sei tornato in te, è proprio da te rendere le cose peggiori di quanto lo siano in realtà."

"Ho una storia piena di queste cose, no?"

******

"Hey ragazzi! Andiamo tutti al bar dopo il film." Disse Yu mentre lui e i quattro amici camminavano lungo la strada. "Ho una voglia matta di Frappuchino."

"Sono così felice di vedere che sei tornato ad essere il vecchio te stesso!" rise Jinny.

"Già! Suppongo che la chiaccherata con Anju sia valsa a qualcosa." ridacchiò Will.

"Grazie a tutti." Disse Yu con un sorriso. "So che devo essere stato davvero una scocciatura così depresso. Ma, An mi ha convinto a cercare di tirarmi su e a non sentirmi così colpevole."

"Sembra che stia funzionando. Eravamo tutti preoccupati per te." Disse Doris.

"Sono felice di vedere anche che hai mangiato tutta la tua cena." Annuì Brian. "Non hai finito un pasto da quando Miki si è fatta male."

Lo sguardo di Yu si rabbuiò e si abbassò. "Sto cercando di non ricordarmene..."

Tutti guardarono Brian con una sguardo di disapprovazione.

"Allora--, Yu..."disse nervosamente Jinny. "Che hai sentito dire del film? Eri tu quello che voleva vederlo!"

" Oh-- già, An ha detto che questo qui è proprio bello."

"Good Will Hunting, che strano nome--" Bofonchiò Doris.

"Be', finchè ci sono belle ragazze, ci sto!" rise Brian mentre si beccava un veloce pugno di Doris.

"Non cambi mai!" disse Doris tutto d'un fiato.

********

"Finalmente ci sono le vacanze di primavera!" Jinnyrise mentre correva fuori ad affacciarsi sul balcone, facendo un grosso respiro. " Mmm…che bella giornata! Sono contenta che la primavera sia qui. L'inverno era così deprimente."

"Già, era straordinariamente freddo quest'anno." Aggiunse Doris, unendosi a lei.

"Allora voi ragazze tornate a casa per visitare le vostre famiglie?" chiese Will.

"Io sì! Non vedo l'ora di vedere i miei genitori!" disse Jinny tutta eccitata. "Parto fra tre giorni per tornare a casa a San Fransisco!"

"Mi chiedo come sia San Francisco..." disse Brian. "Non sono mai stato lì prima d'ora."

"Neanch'io," aggiunse Will, mettendo una mano intorno a Jinny e avvicinandola a sè. "Allora quando riuscirò a conoscere questi genitori hmm?"

Jinny rise e gli diede un bacio sulla guancia. "Puoi venire con me se riesci a procurarti un biglietto!"

"D'ACCORDO!" rise Will. "Faremo una sorpresa ai tuoi genitori, no?"

"Dov'è Yu?" chiese Doris.

"Penso che sia nella sua stanza..." disse Brian.

Doris uscì dal balcone e bussò alla sua porta. " Yu? Tutti sono fuori sul balcone a godersi la bella serata, perchè non ti unisci a noi?"

Yu aprì la porta e sorrise caldamente. "No, va bene così, sto finendo di impacchettare."

"Torni a casa in Giappone?" chiese Doris con gli occhi che le brillavano.

"Be'-- no..." Yu non terminò la frase e tornò a preparare la sua valigia aperta."

"No? Perchè no? Non vuoi vedere i tuoi genitori? Vedere Miki?"

Yu si fermò a metà strada poi si riebbe, guardando fuori dalla finestra, distogliendo lo sguardo da lei. "Non posso tornare.."

"Cosa? Perchè no?"

"Perchè, so che se vedo ancora Miki, cadrò ancora in depressione."

Doris si morse il labbro. "Ma, e i tuoi genitori? Non vuoi vederli?"

"Ho chiuso i contatti con loro... è come se lo avessi chiesto io stesso..." disse Yu.

"Che cosa?!" urlò Doris. "Non posso credere che tu l'abbia fatto! Perchè diavolo--?"

"--- E' sempre la stessa storia!" disse Yu brusco, "Vederli mi farebbe ancora più male. Non mi accusano delle condizioni di Miki... ma non posso fare a meno di pensare che sarebbe meglio se lasciassi stare tutti da soli!" Si morse la bocca e Doris stette in silenzio, schockata.

"Se lascio l'intera famiglia da sola," aggiunse lentamente, "Allora riuscirò a dimenticare quello che ho fatto, e il dolore andrà via!"

Doris and Yu stettero zitti, guardandosi l'un l'altro. Infine, Doris parlò. "Capisco, non è stata quello che ha detto Anju che ti ha portato furi dalla depressione... ti sei convinto da solo che è meglio se stai il più lontano possibile da loro per dimenticare quello che hai fatto..."

Yu le voltò le spalle. "E' così..."

"Stai solo scappando dai tuoi problemi!" urlò Doris. "Devi affrontarli affinchè si risolva tutto!"

"IL PROBLEMA NON PUO' ESSERE RISOLTO!" urlòYu. Si morse il labbro, poi si diresse alla finestra aperta e mormorò. "Non finchè lei non si sveglia."

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalde Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!". Nota dell'autrice.

Capitolo 4 - L'oscurità si fa fitta

"Se rompi i ponti con loro, come saprai quando si sveglierà?!"

"L'ospedale mi chiamerà..." disse Yu. "Ho chiesto loro di fare così."

"Bene," disse Doris dopo una lunga pausa. "E' la tua vita, e riguarda solo te cosa vuoi farne..." Si girò verso la porta, "Allora, dove andrai?"

"Vado a Boston." Bofonchiò Yu. "Passerò le vacanze di primavera con Anju."

"Come credi..." disse Doris lasciando la stanza, e chiuse la porta. Andò sul balcone e tutti si girarono verso di lei con sorriso dipinti sulla faccia.

"Dov'è Yu?" Chiese Jinny.

"Sta mettendo a posto le sue cose..." mormorò Doris, "Dobbiamo fare una chiaccherata riguardo a Yu..."

******

"Grazie per essere venuto, Yu." Disse Anju mentre lui appoggiava i bagagli e si guardava intorno.

"Che bel appartamento!" commentò Yu.

"E' piuttosto piccolo, ma faccio lezioni di violino ai bambini e mi bastava solo per questo affitto." Anju gli mostrò l'appartamento.

"Questa sarà la tua stanza." Entrò in una grande stanza, e Yu si guardò intorno confuso.

"Ma questa è la tua stanza, non è così?"

"Oh, questo è un monolocale. Io dormirò sul divano." disse Anju annuendo.

"Cosa? Non se ne parla nemmeno! Dormirò io sul divano." La contraddì Yu. "Non sapevo che venendo qui ti avrai cacciata fuori dalla tua stanza!"

"Ma, sei mio ospite! Non voglio che tu pensi--"

" --per favore, mi va bene dormire sul divano." Sorrise Yu. "Sono venuto qui per passare del tempo con te, non abbiamo parlato per un sacco di tempo."

Anju fece per ribattere, ma allo sguardo che Yu le rivolse, si zittì e sorrise. "Non riesco a litigare con te, allora va bene."

La settimana seguente passò velocemente, passarono il tempo a parlare, ad andare nei bar, nei club, a vedere i film. Yu si stava divertendo, ma Anju non si sentiva così a suo agio...

"Yu..." mormorò Anju mentre camminavano giù per una strada ben illuminata di notte tornando a casa dopo una bella cena.

"Sì?" Le sorrise Yu.

La ragazza di morse il labbro. "Non l'hai notato?"

Yu sembrava confuso. "Notato cosa?"

"Come sono diventata forte?" alzò lo sguardo verso di lui, e smise di camminare. Yu si fermò e guardò verso di lei.

"Ora sei davvero sana, e sono davvero orgoglioso di quanto tu sia andata lontano in questo." Yu le sorrise, poi si girò ancora e continuò a camminare. "Andiamo, torniamo a casa."

"Non era-- non era quello che intendevo..." disse Anju, facendo fermare Yu ancora una volta.

"An, cosa c'è che non va?"

"Sento di essere egoista, ma questi sono i sentimenti che ho chiuso dentro di me, e non riesco a farli svanire!" Corse verso di lui, stringendogli le braccia attorno. "Sono abbastanza forte per dirti quanto ti amo!"

Yu si irrigidì mentre lei lo abbracciava, poi si morse il labbro e si allontanò da lei.

"An," Disse tranquillamente mentre le metteva le mani sulle spalle. "Me l'hai già detto una volta--"

"--Ma questa volta è diverso!" urlò lei, "Questa volta, VOGLIO che tu scelga! Non voglio rimanere l'eterna seconda! Dovresti scegliere me Yu, perchè io ti amo molto più di Miki! Ti conosco da più tempo--e andiamo così d'accordo...." si interruppe davanti allo sguardo severo che le rivolse Yu.

"An, io ti amo come la mia migliore amica ... ma, Miki è la sola ..." strinse i pugni," La sola con cui io abbia mai voluto passare tutta la mia vita. Io amo davvero Miki. Io--mi dispiace di averti ferito." La guardò preoccupato

An si allontanò ulteriormente da lui, le mani strette forte insieme e tenute sulla bocca, mentre le lacrime le scendevano sulle guancie. "Che ho fatto di male? Ho sempre tenuto tanto a te! Ho fatto di tutto per te-- Sono diventata più forte per TE! MA PERCHE' NON MI AMI PER QUESTO?!" si girò e corse via da lui.

"AN! FERMATI! NON FARTI DEL MALE!" Yu le corse dietro. La raggiunse facilmente e le mise una mano sulla spalla gridandole di fermarsi. "An, per favore non fare così!"

An si girò lentamente per guardarlo in faccia, le lacrime che le scendevano giù per il viso. "Mi-- Mi dispiace... Credo di aver pensato che siccome Miki era così lontana da te, di poter avere una possibilità..." Abbasso lo sguardo." Mi vergogno di me stessa, perchè Miki mi piace davvero. Ma, non ho mai provato questi sentimenti per nessun altro a parte te, e non riesco a liberarmene."

Yu le mise un braccio intorno con fare confortante e cominciò a condurla di nuovo verso l'appartamento. "Troverai un ragazzo favoloso, che proverà la stesse cose per te un giorno. Solo, sii paziente."

******

"Yu! Will ed io stiamo andando ad un ristorante italiano. Vuoi qualcosa?" chiese Jinny facendo spuntare la sua testa sulla porta.

"No! Sto bene. Non ho poi così fame..." disse Yu alzando lo sguardo dai libri e sorridendo.

"Ahhh.. Yu, non hai MAI fame! Sprecherai la vita se non mangi niente! Ti porterò un po' di lasagna." Jinny gli fece una linguaccia e chiuse la porta. Yu ridacchiò e ritornò al suo lavoro. Lanciò un'occhiata ad una fotografia di lui e Miki sulla sua scrivania, mise giù la penna e la prese in mano, osservandola.

" Miki, mi chiedo come tu stia... Sei cresciuta ancora di più mentre sei addormentata?" pensò mentre puliva la cornice dallo sporco. "Quanto altro mi farai aspettare in questo modo?"

Si morse il labbro, poi rimise la foto al suo posto, e si buttò sulla sua scrivania, con le braccia che gli abbracciavano la testa. "Oggi sono passati due anni. Oggi compivi 20 anni." Una singola lacrima gli scese giù per il viso, Yu si mise in piedi e l'asciugò rapidamente. "No, non ci devo pensare! Non mi deprimerò ancora!"

All'improvviso si sentì molto affamato, e si diresse in cucina. "Sono felice che Jinny abbia deciso di portarmi qualcosa da mangiare ... non abbiamo NIENTE nel frigo ..." pensò mentre guardava l'interno del frigo. "Ma, non posso aspettare che ritornino, ci metteranno almeno un'ora, deve pur esserci qualcosa qui intorno oltre alla salsa." Aprì la credenza e si irrigidì. Un singolo vaso di marmellata d'arance stava sul ripiano più basso. Parzialmente usato."

"Sei come la marmellata d'arance!" rise Miki mentre puntava il vasetto.

"Eh?" Yu si fermò con la sua tazza di caffè a metà strada verso la sua bocca.

"E' vero! You look good on the outside, but on the inside you’re really full of tricks! You're a Marmalade Boy for sure!"

Yuu chiuse gli occhi con forza mentre chiudeva rapidamente la porta dell'armadietto e si appoggiava con la schiena sul frigo.

Miki si fermò mentre stava per addentare qualcosa e le strappò il barattolo. " Marmellata d'arance!" Rise. "Ti ricordi Yu?"

Yu si fermò all'improvviso, e la guardò furtivo. "Non oserai-"

Miki lo ignorò e si girò verso gli altri, che la guardavano tutti intensamente " Mi ricordo che il giorno dopo che ci eravamo trasferiti a vivere insieme, gli chiesi un po' di gelatina per il mio toast, ma Yu invece mi diede della marmellata d'arance! E all'improvviso, mi venne in mente-- Yu è proprio come la marmellata d'arance!"

"Come la marmellata d'arance?" chiese Doris confusa.

"Perchè a me?" Yu guardava il soffitto.

" E' vero!" esclamò Miki. " Vedete, sembra buono da fuori, proprio come se fosse assolutamente delizioso, ma quando lo provi, è in verità amarognolo, e si fa gioco di te!"

" No..." pensò Yu cercando di togliersi quell'immagine dalla mente, "Non devo torturarmi in questo modo!" Se ne andò rapidamente dalla cucina verso il balcone.

"Non so quanto altro riuscirò a sopportare..." pensò fra se e se. "Mi sta divorando lentamente..."

******

"Dobbiamo fare qualcosa.." Disse Doris mettendo giù la sua soda italiana. Guardò Brian preoccupata.

"Già...Yu si comporta come fosse felice, ma questa attesa per Miki lo sta distruggendo," commentò Will.

"E che possiamo fare? Non c'è modo di portare Miki indietro..." mormorò Jinny.

"Che ne dite di un'altra ragazza?" disse Brian. "Per fargli dimenticare Miki? Se Yu pensasse a qualcun altro, allora andrebbe tutto bene."

"Ma chi altro potrebbe andar bene in quel ruolo a parte Miki?" dissi Jinny. "Yu è testardo, so per esperienza che non sarà FACILE farlo pensare ad un'altra ragazza!"

"Io conosco una ragazza--" disse Will.

Tutti lo guardarono stupiti.

"Da- Davvero?"

"Sì.." annuì Will. "Anju ama Yu, lo ama profondamente. E Yu pensa molto bene di lei."

"Ma non ha funzionato quando glielo ha confessato un anno fa..." disse Jinny.

"E' stato un anno fa-- So che Yu farebbe QUALUNQUE cosa per togliersi dalla mente Miki, perchè il dolore aumenta ogni giorno, è alla disperata ricerca di un qualunque tipo di sollievo. Anju è la ragazza perfetta per lui! Lei lo riporterà coi piedi per terra!" disse Will eccitato.

"Non penso che sia una buona idea..." bofonchiò Doris. "Capite cosa stiamo facendo? Siamo seduti qui a decidere del futuro dei nostri migliori amici? E' giusto?"

"Ma, è per il suo bene!" disse Jinny con un gridolino.

"E' deciso" Brian si alzò bruscamente e sbattè un pugno sul tavolo. Tutti i bicchieri fecero un balzo e risuonarono ricadendo. "LI FAREMO METTERE INSIEME!"

" hhhh---" Jinny e Doris si guardarono intorno con gocciolone alla testa mentre tutti gli occhi presenti nel locale si giravano verso di loro.

"Heh-- quante ne ha prese?" bofonchiò Jinny maliziosamente a Doris.

"Penso tre.." rispose Doris bisbigliando. Le due ragazze di scambiarono un'occhiata e alzarono lo sguardo verso Brian che barcollò leggermente, poi ridacchiarono fra loro.

Yu era seduto a leggere sotto il suo albero preferito. Non c'era una nuvola in cielo e il giorno era fresco e bello. Le sue lezioni mattutine era finite, e lui aveva deciso di prendere al volo l'opportunità di stare all'aperto.

" Yu!"

Yu alzò lo sguardo e vide Anju correre verso di lui.

"Yu!" Anju rise fermandosi davanti a lui, cercando di riprendere fiato.

"An!" Yu fece un largo sorriso e si alzò per salutarla. "Dove sei stata di recente?"

"Oh, beh, sai... piuttosto occupata!" Anju ridacchiò.

"Che fai qui a New York?"

"Beh, mi sono appena trasferita all'accademia musicale di qui." Disse Anju. "Siamo entrambi matricole ora e io ho sempre amato New York!"

"Già," annuì Yu. "Niente batte una giornata come questa!"

"Vuoi andare a prendere qualcosa da mangiare?" chiese Anju speranzosa.

"Certo! Andiamo a prendere qualcosa da mettere sotto i denti."

Quattro figure coperte dall'ombra si accucciarono fra i cespugli.

"Sì! E' andata molto bene!" annuì Brian con approvazione.

"Non mi pare..." bofonchiò Jinny annoiata, "Yu non l'ha nemmeno toccata, non un abbraccio, niente... la guarda ancora SOLO come un'amica."

"Anju cambierà questo." Disse Will con un sorriso. "Ho fiducia che giocherà le sue carte con più prudenza questa volta."

Doris rimase in silenzio, guardando i due sparire con un'espressione preoccupata.

"Io non ne sono ancora convinta-- Credo che uno di loro finirà con farsi male." Pensò fra se.

*******

"Grazie per il cibo!" disse Anju, inchinandosi mentre si alzavano dal tavolo e uscivano dal ristorante.

"Di niente." sorrise Yu. " E' bello vederti ancora An--" si fermò a metà frase quando lei lo prese a braccetto con noncuranza.

"Già! Mi sto davvero divertendo oggi. Che vuoi fare per il resto del giornata?"

"Beh, ho dei compiti da fare..." disse un po' a disagio mentre alzava il libro che stava leggendo.

"Oh, hai tempo per fare qualcosa stasera?" chiese sorridendo.

Yuu sorrise, "Non ho tempo per te ..."

Anju sgarnò gli occhi un po' di volte, non riusciva a pensare a cosa dire... "Ohhh--- è così?"

Yu scoppiò all'improvviso a ridere. "Stavo solo scherzando! Mi hai preso sul serio?"

"Grr-- Yuu!!!!" Anju prese a picchiarlo scherzosamente mentre lui rideva ancora più forte.

"Ouch! Ora mi stai facendo male! Va bene, verrò con te!" Rise Yu mentre si allontanava da lei.

Anju rise. "Bene! Sapevo che saresti stato d'accordo!"

Yu ridacchiò. "Mi ci hai costretto... Comunque, ora dovrei tornare al mio libro." Lui fece spallucce e alzò nuovamente il libro per leggerlo.

"Va bene! Che ne dici se passo al tuo appartamento verso le 7:30?"

"Va bene." Yu fece per andarsene, ma Anju gli buttò le braccia al collo. Lui strinse i pugni, poi lentamente l'abbracciò a sua volta.

"Ok! Allora ci vediamo più tardi."

Yu si motse il labbro, mentre lei lo lasciava andare e se ne andava. La fissò per un lungo minuto, poi si girò e camminò nella direzione opposta.

"Ma che sto pensando?" chiese a se stesso. "Non dovrei fare così, finirò solamente col ferire An se le lascio pensare che sono interessato...ma..." si ricordava ancora l'odore del suo profumo mentre lo abbracciava, poi scosse la testa. "No, non posso lasciarmi confondere -- Io amo Miki.." annuì determinato e camminò velocemente verso il suo appartamento.

********

"Sto uscendo!" disse Yu aprendo la porta. "Ci vediamo più tardi!"

"Ciao Yu!" lo salutò con la mano Jinny con un grosso sorriso in faccia mentre sedeva divano con Willl.

Quando la porta si chiuse il gruppetto si ammucchiò tutto assieme.

"Sembra che le cose stiano andando bene, ha accettato di incontrarla ancora." Disse Will.

"Ma, e se è solo come amica? Magari potessi sapere quello che pensa!" disse Jinny.

"Sembra molto più allegro da quando è tornato a casa oggi." disse Doris mentre guardava verso la porta. "Ha persino mangiato per intero la sua cena."

"Non saprei, Yu è bravissimo a farci PENSARE di essere allegro." disse Brian tranquillamente.

"Heh-- abbiate fede ragazzi... se Yu vuole uscire da questa depressione, deve smettere di pensare a Miki."

"Grazie per essere venuto con me." Disse Anju mentre si incamminavano per il marciapiede. Yu si mise le mani in tasca, e anche questa volta lei con noncuranza lo prese a braccetto.

"Ehm-- di niente." Disse Yu nervosamente. "Siamo amici dopotutto-- e non c'è niente di male con l'andare di tanto in tanto fuori in città a divertirci..."

Anju guardò per terra e pensò fra se e se. "Sta cercando di giustificare le sue azioni... ma è un buon segno."

"Già!" Alzò lo sguardo verso di lui e sorrise. "C'è un bel posto in cui vado di solito, che somiglia al Lizard che c'è in Giappone.

" Oh? Sembra una buona idea." Sorrise Yu.

Anju annuì e si strinse ancora di più contro il suo braccio, tremando un po'.

"Hai freddo?" chiese Yu. "Avresti dovuto metterti qualcosa che ti tenesse più caldo."

"Oh? No-- solo all'improvviso ho avuto una brutta sensazione." Anju si guardò intorno nervosa. "Come se fossimo seguiti."

"Non ti preoccupare. Ti proteggerò io." Disse Yu in tono melodrammatico.

Anju scoppiò a ridere e si aggrappò al suo braccio. "Sciocco, non devi prendermi in giro!"

Yu rise mentre giravano l'angolo poi si fermò bianco in viso, quando si trovò faccia a faccia con lo stesso delinquente a cui aveva dato un pugno due anni prima quando Miki era stata attacata mentre si era persa in città.

"T-tu ..." Yu fece un passo indietro. Il ragazzo era accompagnato dalla sua banda di altre due persone, e anche loro lo riconobbero.

"Ma bene-- ma guarda se questo non è quel bel ragazzino!" disse il capo con un ghigno. "Non posso credere di essermi imbattuto ancora su di te dopo tutti questi anni!"

Yu afferrò la mano di Anju esi girò velocemente. "CORRI!"

"Cosa?" disse Anju stupita, ma una della banda l'afferrò per l'altra mano e la spinse verso di lui. "OUCH! YUU!"

Yu si fermò, ancora tenendo saldamente Anju. "LASCIALA ANDARE!"

"Hei, siamo interessati più a te bel ragazzino." Rise il capo. "Ma, anche lei è un bocconcino delizioso, credo che ce la spasseremo con lei più tardi. In ogni caso, se vuoi andare via, va pure!"

Il capo e quello l'altro ragazzo che non si stava occupando di Anju gli andarono incontro, il capo che brandiva il coltello. Yu gli afferrò il braccio pr trattenerlo dall'accoltellarlo.

"YUU!" urlò Anju. " NO YUU!!"

Il capo gli lanciò un ghigno mentre l'altro stringeva Yu in una morsa che gli impediva di muoversi.

"Sei piuttosto forte con questi braccini. Sono impressionato." Disse mentre si metteva davanti a Yu. "Ma ora è tempo di fartela pagare per la volta che mi hai umiliato. Non prendo questo tipo di cose alla leggera."

"Fa pure e uccidimi, ma non fare del male alla ragazza. Per favore..." mormorò Yu, alzò lo sguardo verso il capo con una espressione di dolore. "Uccidimi ora."

"Ma che idiozie stai dicendo?" ridacchiò il capo. "Ora vuoi morire? Non è più divertente." Lascio cadere la testa all'indietro e rise. " Hei-- non era un'altra la pollastrella che stavi cercando di salvare? Mi ricordo che non è questa." Puntò il coltello contro Anju. "La pollastrella con i capelli marroni corti..."

Yu si morse il labbro.

Il capo notò la reazione di dolore che Yu aveva fatto mentre la menzionava. Gli si avvicinò e gli bisbigliò nell'orecchio, "Dov'è, hmm? Scommetto che potrei portarmela a letto dieci volte meglio di te."

Gli occhi di Yu si spalancarono e all'improvviso tutto la rabbia, l'angoscia, lo stress, la frustrazione e la confusione esplosero dentro di lui mentre buttava a terra il ragazzo che gli stava alle spalle.

"VA AL DIAVOLO!" Lanciò un pugno il più forte possibile al capo e questo cadde a terra. Poi si voltò verso il ragazzo che stava tenendo Anju. Il ragazzo lanciò un'ultima occhiata al capo incosciente, poi si girò e corse via.

Yu afferrò la mano di Anju e corsero entrambi per le strade, infilandosi nel parco. Lui correva forte e lungo, saltando sopra le siepi, notando a malapena che Anju si stava sforzando enormemente per tenere il suo passo.

"YUU! ASPETTA! YUU!"

Yu finalmente rallentò e si appoggiò contro un albero. Stava dando la schiena ad Anju, ma lei notò che le sue spalle stavano tremando violentemente.

"Maledetti..." mormorò. " MALEDETTI!"

Anju si morse il barro e gli si avvicinò cautament. " Y-yu... va tutto bene ora, io sto bene, tu stai bene..."

Yu si affondò sulle ginocchia, cercando di non lasciare che gli scappassero i singhiozzi. Continuava a darle la schiena, non volendo mostrarle le lacrime che gli cadevano dalle guancie.

Anju si inginocchiò dietro di lui, mettendogli una mano sulla spalla. "Yu..."

"Non ce la faccio più!" urlò, e Anju fece un salto all'indietro stupita, spostando la mano. Yu fece un grosso respiro e disse calmo, "Non riesco a sopportare questa attesa. E poi, quello che ha detto su di Miki --- quello che ha detto ... qualcosa mi è esploso dentro, io NON posso più aspettare!" si girò e le avvolse la vita con le amni, abbracciandola e piangendo sulla sua spalla. "Non ce la faccio più!"

Anju rimase come congelata per un attimo, poi gli mise le braccia intorno, stringendolo ancora di più a se.

"Mi sta divorando, lentamente, ogni giorno il dolore cresce! DEVO dimenticare, ma non ci riesco!" pianse Yu.

Anju gli accarezzo i capelli dolcemente. "Per favore, lascia che ti aiuti." Disse con voce vellutata. "Stai soffrendo, come posso aiutarti?"

"Come potresti fermare questo dolore?" Mormorò a bassa voce.

Anju lo abbracciò più forte. "Potrei fermarlo, se solo tu mi lasciassi entrare in quel cuore spezzato, per rimetterne insieme i pezzi." Bisbigliò.

Il tremolio di Yu si fermò e lui alzò il viso per incontrare quello di lei.

" An..."

Lei fermò le sue parole con un dolce bacio sulle labbra.

********

"C'è qualcosa che non va..." Pensò Miki. Abbassò lo sguardo verso la luccicante e calda sfera che teneva tra le mani. La stessa sfera che le aveva dato conforto per tanto a lungo in quel posto talmente scuro e terrificante.

"Cosa c'è che non va? Il calore, se ne sta andando..." premette le mani contro di essa, cercando di riguadagnare quel poco di calore che stava perdendo.

Alzò lo sguardo verso l'oscurità intorno a lei, penetrante e minacciosa.

"Yu?" Disse nell'oscurità. "Quando verrai a prendermi?"

*********

Anju aprì lentamente gli occhi mentre si allontanavano e si alzavano. Yu la guardò, un poco scioccato, ma comprensivo.

"Mi dispiace ..." Anju abbassò lo sguardo, stringendo fortemente i pugni. "Non so perchè l'ho fatto ..."

"Non scusarti." Le sorrise Yu. "Penso che tu abbia ragione."

"Eh?" Anju alzò la testa per guardarlo, mentre il suo cuore cominciava a battere più forte.

Yu si morse il labbro, e si lentamente le mise una mano sulla spalla, e la avvicinò a se. "Tu mi sei stata accanto in tutto questo ... grazie."

"Yu ..." il cuore di Anju cominciò a correre, e lei lo guardò in faccia. "Non farlo perchè ti dispiace per me ..."

" No..." Yu scosse la testa. "Amavo davvero Miki, ma è così lontana da me ora..." abbassò la testa. "Pensavo di poterla aspettare... ma il dolore mi ha consumato lentamente. Penso che Miki si sia sentita così quando andai per la prima volta al college."

"Yu..."

" --Ma quando sono con te, mi sento in pace." Le sorrise. "Quella sensazione di calore nel cuore, che era rimasta assente per quasi 2 anni e mezzo, è finalmente ritornata."

"Yu." Anju lo abbracciò forte.

*********

"Sta diventando più fredda!" Miki si morse il labbro, tenendo la sfera stretta a lei, presto iniziò a succhiare il calore dal suo stesso corpo, e lei rabbrividì.

"Non voglio lasciarla! Dov'è Yu?" Si guardò intorno nervosamente. "Da quanto sto aspettando?" Sbirciò nella sfera luccicante e vide con sollievo il viso sorridente di Yu.

"Yu," strinse a se la sfera, permettendole di succhiarle il suo calore. "Perchè non mi sneto più sicura? Mi faceva sempre sentire bene con la sua presenza prima..."

********

"Yuuuuu!!" gridò Anju mentre correva nella neve, "Sbrigati! E' la prima nevicata!!"

Yu sorrise mentre si avvicinava a lei in una rigida mattina d'inverno. Prese con un grosso respiro un po' d'aria e la espirò lentamente, mentre guardava Anju che cominciava a fare un pupazzo di neve.

"Aiutami a fare un pupazzo di neve Yu!"

Yu rise, "Sei una bambina!"

"Ahh-- non prendermi in giro!"

Risero entrambi per un attimo, poi una vivida immagine di Miki entrò nella testa di Yu. Si ricordò della volta che erano andati a sciare, e lui era andato fuori di notte con Miki per parlare. Lei invece si stava divertendo davvero molto a fare un pupazzo di neve.

"Miki, sei una bambina!"

Yu si morse la bocca e costrinse l'immagine ad uscire dalla sua mente.

"An," disse, facendo un grosso respiro.

"Hm?" Anju lo guardò da dietro la sua grande palla di neve, che aveva modellato fino ad allora.

"E' già l'ultimo anno per entrambi..." sorrise mentre guardava la calma tranquillità che li circondava. "E mi è stata offerto un lavoro davvero molto buono in un'azienda d'architettura..."

Gli occhi di Anju si spalancarono. "Davvero?! Ma è meraviglioso!" Gli saltò incontro per abbracciarlo.

Yu le mise le mani sulle spalle e la allontanò un poco da se, "Ma," abbassò lo sguardo verso di lei, "E' in Giappone."

"Giappone?" Anju sgranò gli occhi un paio di volte, stordita. "Allora, tornerai in Giappone?"

Yu annuì. "Cambierò scuola e andrò in una buona università ad Hiroshima, dove si trova l'azienda, ... andrò a vivere là."

Seguì un lungo silenzio, Anju si sfregò le mani, mordendosi nervosamente le labbra.

"Mi stai lasciando?" disse con voce tremolante.

Yu la abbracciò. "Devo pensare al mio futuro..."

"...E che ne sarà del nostro futuro?" Si allontanò dalle sue braccia, alzando lo sguardo per osservarlo arrabbiata.

"Mi dispiace--" sospirò pesantemente.

Anju non riuscì più a trattenere le lacrime, gli avvolse le braccia intorno e pianse contro la sua giacca. Yu la abbracciò, cercando di confortarla.

"Ti telefonerò ancora, e ti scriverò, andrà tutto bene."

"Lasciami venire con te." Disse lentamente, soffocata dalla sua giacca. "Se posso venire con te, starò bene!"

Gli occhi di Yu si spalancarono per un attimo. "Ma, e che ne sarà della tua scuola qui?"

Anju scosse la testa. "Posso trasferirmi anch'io! Per favore, portami con te!"

"Ma -- vivere insieme?" Yu si morse le labbra, era un passo così grande, e dall'altra parte del mondo per giunta. New York era stata la sua casa per così tanto tempo...

"Per favore?" lo pregò Anju. "Avrai bisogno di trovarti un nuovo appartamento -- se non come tua fidanzata, almeno come tua amica!"

"Beh -- in effetti, stavo pensando di trovarmi un coinquilino ..." mormorò Yu quasi in silenzio, poi sorrise e le diede un bacio sulla fronte. "Allora, va bene, se ti prendi cura di tutti i documenti necessari per il trasferimento..."

"Lo farò, grazie Yu!"

******

"Yu, posso entrare?" chiese Doris bussando alla sua porta.

"Sì!"

Aprì la porta ed entrò, la stanza era completamente sgombra di tutte le cose che Yu aveva accumulato in quei 4 anni appena trascorsi. Ora, avrebbe finito il college in Giappone e sarebbe andato a lavorare come architetto ad Hiroshima. Fece un grosso respiro.

"Porterai Anju con te?"

Yu annuì.

"Hai mai detto ai tuoi genitori che ti stai trasferendo a studiare ad Hiroshima?"

Yu smise di impacchettare, poi guardò fuori dalla finestra con un'espressione vacua.

"Allora, non l'hai fatto?" Doris incrociò le braccia e sospirò. "Quando imparerai che scappare non risolve niente!"

"Ma, non posso parlare con loro... è passato troppo tempo. Non posso più essere parte di quella famiglia."

"PERCHE'?"

"A causa dei miei ricordi! I ricordi di Miki, lo rendono troppo doloroso... ho aspettato che quel telefono suonasse per TRE ANNI E MEZZO!" Strinse i pugni. "Ma la chiamta che stavo aspettando non è ancora arrivata, e io non posso aspettare ulteriormente."

"Beh, almeno dacci il tuo numero." Disse Doris. "In questo modo potremo tenerci in contatto."

Yu annuì. "Lo farò."

*******

"Ultima chiamata per il volo #308, diretto ad Hiroshima."

Yu stava in piedi con Anju che gli teneva un braccio, e stringeva la mano di Will, poi quella di Brian.

"Beh, verrò a farvi visita presto." Sorrise a tutti. Jinny si asciugò una lacrima e diede prima a lui e poi ad Anju un abbraccio.

"Arrivederci Yu. Buona fortuna! Arrivederci Anju"

"Grazie." Yu sorrise abbracciò anche Doris. "Farò del mio meglio."

"Arrivederci a tutti quanti." Disse Anju calma.

"State bene." Disse Doris.

"Ho messo il nostro nuovo numero di telefono e l'indirizzo nel frigo dell'appartamento." Disse Yu mentre si girava verso il punto d'imbarco. "Arrivederci a tutti!"

"Arrivederci!" Gridarono tutti e agitarono le mani.

*******

"AHHHHH!!!" Miki urlò di dolore e si rigirò su se stessa, finendo stesa a terra. Sentiva come se qualcuno le avesse dato una coltellata in pieno petto. respirò forte, ancora tenendo stretta la sfera luccicante.

"Yu--" bisbigliò. "Perchè vengo sottoposta a questa tortura? COSA mi sta succedendo?"

All'improvviso la sfera divenne, molto, molto calda. Miki la gettà schockata mentre le bruciava le mani.

"OUCH!" Allontanò le barccia e guardò inorridita mentre la sfera si metteva davanti a lei, volando davanti ai suoi occhi. Apparve dentro un'immagine di Yu.

" Y--Yu..." mormorò Miki mentre le si formavano le lacrime agli occhi. Si avvicinò ma la sfera si allontanò da lei, e vide l'immagine di Anju dentro di essa, che stava accanto a Yu, tenendogli il braccio.

"A-Anju..." Miki guardò inorridita mentre Yu si girava verso Anju e l'abbraciava. "Yu, che stai facendo? Mi ami ancora?" Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi, si avvicinò ancora alla sfera, ma questa si allontanò nuovamente.

"YUU!!!" urlò mentre la sfera cominciava ad allontanarsi lentamente da lui. "YUUUU!!! TORNA INDIETRO!"

Sentiva le gambe pesanti come piombo, ma si costrinse a mettersi in piedi, non si era mossa da quel punto da quando era caduta per la prima volta nell'oscurità. Ma, sforzandosi, fece un passo. " YUUUUUU!!" Gridò ancora a pieni polmoni mentre avanzava. Ogni passo era pesante, i suoi muscoli urlavano mentre lei si sforzava di continuare. Voleva sedersi e riposare, ma l'unica luce e calore che aveva avuto stavano volendo via da lei. E non poteva sopportare di essere lasciata da sola nell'oscurità. Se si fosse seduta, allora non avrebbe più trovata la forza per rialzarsi. Doveva seguire la sfera.

"FERMATI YUUU!! YUUUUUUUU NON LASCIARMI!!!"

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Riunione in lacrime ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 5 - Riunione in lacrime

"YUUUUU!!!" Miki emise un urlo che faceva gelare il sangue mentre si metteva seduta sul letto, con le lacrime che le scendevano giù dagli occhi. Si mise il viso fra le mani e pianse, poi capì all'improvviso di non essere nel suo letto. Alzò lentamente lo sguardo, e osservò le pareti dipinte di bianco, il tavolino accanto a lei coperto con fiori assortiti, e la finestra aperta da cui proveniva un leggero venticello attraverso le tende rosa pallido.

"Do--dove?" Trattenne il fiato e si asciugò le lacrime, e poco dopo un'infermiera arrivò di corsa sbattendo la porta. Miki la guardò shockata.

"Un miracolo!" Gridò l'infermiera, e corse fuori dalla porta e giù per il corridoio chiamando un dottore.

Miki sgranò gli occhi un paio di volte, poi guardò di fronte a lei e rimase paralizzata per lo schock.

"Quella, sono io?" Pensò mentre fissava lo specchio di fronte a lei. Era più magra che mai, con la pelle pallida come se non avesse mai visto il sole. Ma la cosa che la fece maggiormente trasalire fu il fatto che i suoi scintillanti capelli rosso-castani le erano cresciuti fino a sotto il seno e la frangia fino a sotto il mento.

"Che mi è successo?" Alzò la mano per toccare i suoi capelli con circospezione. "I miei capelli?"

Un dottore in camice bianco camminò di fretta attraversò la porta parlando con l'infermiera che era piombata dentro pochi attimi prima.

"Signorina Koshikawa," disse il dottore con un grosso sorriso stampato sul volto. "Bentornata!"

Miki stette ferma, ancora confusa, chi erano queste persone? Dov'era Yu? Dov'erano i suoi genitori? DOV'ERA LEI?"

Il dottore le prese rapidamente il polso e la temperatura, il suo battito cardiaco era normale.

"Si sente per caso male? Quante dita sono queste?" le chiese.

"Per niente, e quelle sono quattro dita." Disse Miki.

"Come si chiamano i membri della sua famiglia?"

"Jin, Rumi, papà-Yoji, mamma-Chiyako, e Yu." Disse Miki. Si morse il labbro, voleva vedere Yu.

"Molto bene! Dove va a scuola?"

"Alla Toryo University." Disse Miki.

Il dottore guardò l'infermiera e annuì con approvazione, l'infermiera buttò giù un paio di righe e lasciò la stanza.

Il dottore si abbassò con la schiena al livello di Miki e le sorrise. "Proprio adesso l'infermiera andrà a chiamare la sua famiglia, saranno qui molto presto."

"Uhhmm ... Non vorrei essere scortese, ma dove sono? Che mi è successo?" gli chiese Miki. Incrociò le dita, guardandosi intorno a disagio.

"Questo è l'Ospedale Centrale di Tokyo. Lei è stata in coma signorina," affermò categoricamente il dottore. "L'abbiamo monitorata e controllata per questi tre anni e mezzo."

Miki sentì il mondo cascarle addosso, "Tre anni e mezzo? Come posso aver dormito per tre anni e mezzo?"

"Ehhmm…" cercò di controllare le lacrime che stavano cominciando di nuovo a bagnarle gli occhi. "Come sono finita in coma?"

Il dottore sorrise, "Sono sicuro che ricorderà piano piano quello che è successo. Qual'è l'ultima cosa che le viene in mente?"

Miki trattenne le lacrime e si concentrò, chiudendo gli occhi. Vide il viso di Yu, e la spiaggia di New York.

"G-grazie." Disse tremolante.

"Avrei dovuto immaginare che una persona maldestra come te non avrebbe mai potuto fare neanche una cosa facile come questa!" disse annoiato.

"Ohhh-- YUU! Se lo sapevi perchè me li hai regalati?!" replicò Miki stizzita.

Yu cominciò a ridere, "Stavo solo scherzando! Dovrò istruirti per bene così non perderai il controllo."

Miki arrossì e guardò dietro di loro per vedere gli altri quattro amici che si sganasciavano dalle risate. " Y-Yu, puoi mettermi giù adesso!"

"Ma certo principessa," disse mentre l'appoggiava di fronte a lui, con il braccio ancora intorno alla sua vita. " Ma, non lascerò che ti allontani da me questa volta!"

Aprì gli occhi e il dottore annuì, "Sì, ha perso il controllo ed è caduta giù da alcune scale col suo fidanzato, e si è colpita malamente la testa. Questo le ha causato una concussione ed è caduta in coma."

Miki non riusciva a credere a quello che sentiva, doveva essere tutto uno scherzo, qualcuno stava cercando di prenderla in giro. Era il primo Aprile? Si era DAVVERO addormentata per tre anni e mezzo? Si passò le dita fra i capelli, che le caddero sul viso impallidito; almeno quelli erano reali.

"E' affamata? E' stata nutrita con una flebo sin dal giorno dell'incidente. Credo di immaginare che starà morendo di fame!" chiese il dottore educatamente.

" Oh-- sì... grazie. " Miki annuì col capo e il dottore lasciò la stanza. Lei si sedette sul letto e lanciò uno sguardo a tutti i fiori che stavano sul comodino. Ad ogni singolo colore e genere. Prese un biglietto e lo lesse.

"I migliori auguri per una pronta guarigione. Siamo tutti qui per te Miki..."
Con affetto,
Ginta.

Miki sorrise e lesse il prossimo biglietto che stava in un grande vaso di fiori.

"Penso e prego per te ogni notte Miki, per favore torna da noi! Ci manchi molto."
Baci,
Meiko.

Sorrise ancora, e guardò anche gli altri biglietti, uno da Kei, uno da Arimi, da Suzu, parecchi dai suoi genitori, uno da Miwa, dalla professoressa Ryoko e da Akira ... ma non riuscì a trovarne uno di Yu. Miki si morse il labbro confusa, perché non le aveva mandato niente? Si ricordò dello spaventoso sogno in cui era vissuta per tre anni e mezzo. E lo shock la colpì, era forse reale? Yu l'aveva davvero lasciata? Miki sentì un vuoto improvviso nel cuore e buttò via le coperte dal letto, mettendosi in piedi. Solo per collassare poco dopo a terra a causa di una strana sensazione.

"Yu ..." bofonchiò Miki mentre si portava una mano alla testa. " Ohh-- Perché sono così debole?" Afferrò la spalliera del letto per appoggiarsi e si rialzò mettendosi di nuovo in piedi sul letto, poi guardò fuori dalla finestra. "Spero che arrivi anche Yu con la mia famiglia!" pensò, "Dovrebbe, non è così? Dov'è in questo momento? Ancora in America? Che significava il mio sogno? Perché Anju era lì con lui?" Abbracciò se stessa, portando le ginocchia al petto come fosse una palla. "Voglio essere stretta da Yu, voglio coccolarmi fra le sue braccia. Ora mi sembra davvero di non averlo visto per tre anni e mezzo."

"MIKI!!" sua madre sbatté la porta e la strinse fra le braccia. Gli altri genitori si misero in fila piangendo di gioia, abbracciandola e baciandola, e ringranziando il cielo.

"Mamma! Papà! Mamma-Chiyako! Papà-Yoji!" Miki li abbracciò tutti forte, le lacrime che le scendevano dagli occhi che andavano a confondersi con le loro mentre la stringevano.

Dopo che la prima ondata di pura gioia svanì, si sedettero tutti intorno alla stanza, con sua madre che sedeva insieme a lei sul letto, tenendola stretta come se non volesse mai più lasciarla andare e piangendo.

"La mia bambina è finalmente sveglia!" abbracciò Miki forte.

"Ahh! Mamma! Lasciami respirare!" Miki rise nervosamente. Si guardò intorno per la stanza, verso i visi sorridenti, delusa di non trovare quello di Yu fra loro. "Uhmm ... dov'è Yu?"

I visi di tutti si fecero all'improvviso cupi. Si lanciarono occhiate nervose fra di loro. Miki sentì il cuore saltarle in petto.

"Sta bene?" chiese, sentendo un enorme nodo formarlese nella gola, all'improvviso le era difficile respirare.

"Oh, sì cara, sono sicura che Yu sta bene." Sua madre la guardò preoccupata, prendendole la mano fra le sue. "Ma, sarà meglio se aspettiamo fino a che non ti sarei completamente ripresa prima di discutere della situazione di Yu.

"Che vuoi dire?" la voce di Miki le uscì spezzata, non poteva più controllare le lacrime che le si stavano formando, "Dov'è Yu? Voglio vederlo!"

Si guardarono fra di loro ancora una volta, poi Yoji si alzò in piedi. "Yu si trova ancora in America, è una lunga storia Miki, ma adesso vado a chiamarlo, così puoi parlargli per telefono." Le sorrise caldamente. Miki sentì all'improvviso un ondata di sollievo.

"Oh, grazie Papà-Yoji!" Miki sbatté le mani insieme forte.

******

Il telefono suonò una volta, due volte, tre volte.

"Rispondo io!" Jinny corse fuori dal bagno, con un asciugamano avvolto intorno alla testa come un turbante. Prese rapidamente il ricevitore. "Pronto?"

"Ahh - ehmmm.. c'è Yu? Sono suo padre."

A Jinny mancò il fiato per un secondo, ma si riprese piuttosto in fretta. "Ohhh.. No, non è qui…" Lanciò un'occhiata nervosa al frigo. "Yu vive ad Hiroshima ora."

"Hiroshima?" Yoji non poté trattenere un urlo. "Quando è successo?"

Jinny arrotolò nervosamente la cordicella del telefono intorno al dito. "Ehhh - se n'è andato circa una settimana fa. Cos'è successo?"

"Miki è sveglia."

"DAVVERO?!" Il cuore le balzò in gola. "Beh, allora deve chiamare Yu in Hiroshima! Le dò il suo numero… solo un secondo..." Alzò la mano sopra il frigo e afferrò un foglietto.

*********

Miki guardò nervosa Yoji dopo che ebbe riattaccato il telefono, mentre teneva fra le dita il foglietto dove aveva scritto il numero di telefono e l'indirizzo di Yu. "Beh, cosa c'entra Hiroshima papà-Yoji?"

Lui le sorrise rassicurante, appoggiò il foglietto vicino al telefono e le diede un colpetto sulla spalla. "Yu si è davvero fatto una vita per se ormai. Vive lì ora. Jinny mi ha detto che ha un lavoro in un azienda di architettura e sta finendo lì l'università."

Gli occhi di Miki si spalancarono poi si intristirono. "Ma, perchè sei sorpreso? Non te l'aveva detto?"

Prima che Yoji potesse rispondere, lo interruppe Rumi con una risata nervosa. "OH! Beh, Yu è stato così occupato di recente! Non si prende mai il tempo per scrivere o telefonarci. Comunque, penso che dovremo lasciarti dormire! Hai bisogno di riposare se vuoi tornare a casa presto!

"Ma - e per chiamare Yu?"

"Oh! Sì - " Guardò Yoji ansiosa. Yoji annuì comprensivo e alzò il ricevitore proprio quando il dottore fece la sua entrata.

"Mi spiace, ma devo chiedervi di uscire tutti ora. La signorina Koishikawa ha bisogno di riposare. Ma potete tornare tutti domattina!"

Yoji rimise il telefono al suo posto ed annuì.

"Sì dottore." Era stato Jin a parlare. "Quando pensa che possiamo portarla a casa?"

"Se tutto va bene, potrete portarla a casa entro domani pomeriggio. Voglio farle alcuni test per assicurarmi che vada tutto bene. Solo un altro controllo in caso di danneggiamento del cervello."

"Mi sento bene." protestò Miki. Si morse il labbro, non volendo rivelare il fatto che era caduta nello stesso istante in cui aveva cercato di camminare. Il dottore sorrise e mise la cartelletta che aveva sotto il braccio.

"Sì, sono sicuro che sarà pronta ad andare non appena potrà. Ma tenga duro signorina Koishikawa, e sarà fuori in men che non si dica."

Dopo che i suoi genitori e il dottore se ne furono andati, Miki fu finalmente lasciata sola coi suoi pensieri su Yu. Perché i suoi genitori si comportavano in modo così strano ogni volta che menzionava il fatto di voler parlare con lui? Perchè lui non aveva detto loro che si era trasferito ad Hiroshima, e non aveva parlato del suo nuovo lavoro? Non aveva mandato fiori né aveva lasciato alcun messaggio. Era come se non gli importasse più della sua famiglia.

"Lui, lui non abbandonerebbe la sua famiglia… vuole loro troppo bene! Non aveva detto loro il segreto della sua nascita per paura di rompere la loro armonia ... Cos'è successo?"

"Ooohh!" Si mise infine seduta sul letto e accese la lampadina. "VOGLIO saperlo!" I suoi occhi puntarono sul telefono e sul foglietto che Yoji le aveva lasciato sul tavolino vicino a quello. Il numero di Yu ad Hiroshima! Miki ridacchiò trionfante, l'avrebbe chiamato! Spostò le coperte e mise lentamente i piedi sul pavimento freddo. Entrambi i suoi piedi sembravano voler testare il suo peso mentre si alzava dal letto aiutandosi con le braccia. Era riuscita con successo a mettersi in piedi, benché il dolore che le veniva dalle gambe le gridava di smettere di muoversi. Fece un altro piccolo passo, poi un altro, e un altro.

"Un passo alla volta." Bisbigliò a se stessa, mordendosi il labbro per il dolore che sentiva alle gambe. Raggiunse finalmente il telefono e sprofondò nella sedia accanto a quella.

******

Anju aveva appena messo il bollitore sul fuoco a stava preparando due tazze per fare il tè quando suonò il telefono.

"Pronto?" Rispose dopo il secondo squillo.

"Ohhh - P - pronto?" Miki trasalì sentendo rispondere la voce di una ragazza. "Ehmm - E' la casa di Yu Matsura?"

"Sì, cosa posso fare per lei?"

"Ehmm - posso per favore parlargli?"

"Yu è fuori in questo momento? Vuole lasciargli un messaggio? La farò richiamare." Anju teneva il telefono fra l'orecchio e la spalla mentre apriva il frigo, togliendone un po' di cibo cinese avanzato.

"Oh, beh - sa a che ora torna?"

"Dovrebbe essere a casa fra circa venti minuti. Posso sapere chi parla?"

"Mi ... ehmm ... mi chiamo Miki Koishikawa."

Anju si sentì all'improvviso svenire, e fece cadere il cibo cinese che si sparse per terra; si tenne al bancone della cucina per sorreggersi. "MIKI!! SEI SVEGLIA?"!

"Eh? Sì. Sono sveglia." Rise nervosamente. La voce della persona le suonava familiare, ma non riusciva a ricordare a chi appartenesse. "Con chi parlo?"

"Sono Anju!"

"Anju?" Il cuore di Miki cominciò a battere più forte, e all'improvviso le risultò difficile respirare. Si ricordò l'orribile sogno. Si era stancata troppo camminando fino al telefono. "Anju? Ti trovi anche tu ad Hiroshima?"

"Sì…" Anju si era seduta, la sua eccitazione si era rapidamente trasformata in preoccupazione, ma non per Miki. "Allora, hai chiamato per Yu?"

"Posso richiamare fra venti minuti. Mi piacerebbe parlargli."

Anju si passò le mani fra i capelli nervosamente. "Beh, sono sicura che sarà sorpreso di sentire che sei sveglia." Trattenne le lacrime che stavano cominciando a bruciarle gli occhi. "Vorrà vederti, ne sono certa."

Miki sorrise. "Beh, va bene. Chiamerò più tardi. Ciao!"

"Ciao, Miki!"

Anju riattaccò e rimase seduta con la mani sulle ginocchia, a fissare il pavimento. Miki era sveglia ... Yu vorrà vederla. Potrebbe anche lasciarla per Miki. Le lacrime non si contennero più, scendendo giù dalle sue guance. Che doveva fare?

Sentì la chiave girare nella serratura, e il familiare suono dei passi di Yu mentre entrava dalla porta.

"An?! Che c'è che non va?" Yu le lanciò un'occhiata e la vide seduta vicino al bancone che singhiozzava senza controllo. Poi i suoi occhi si posarono sull'ora fumante bollitore e il cibo buttato per terra. Appoggiò la borsa della spesa e tolse il bollitore dal fuoco.

"Mi - mi spiace!" Anju si alzò debolmente e lo aiutò a pulire il cibo finito per terra. Yu mise una mano sulle sue e scosse la testa. "No, va a sederti. Non preoccuparti! E' solo un piccolo incidente. Finisco io di pulire."

Anju si mise in piedi e tornò riluttante a sedersi. Yu finì di pulire e si sedette accanto a lei, prendendole una mano fra le sue.

"Ora, dimmi che c'è che non va."

"T - tu…" trattenne il fiato fra i singhiozzi… "Miki è-"

Gli occhi di Yu si spalancarono. "Cosa?"

"Miki è … sveglia."

Yu balzò in piedi, col cuore che quasi gli usciva dal petto. "COSA? Come lo sai?"

"Ha chiamato ... solo qualche minuto fa." Anju si asciugò le lacrime con la manica.

Yu si voltò verso il telefono, ma la voce di Anju lo fermò.

"E' ancora all'ospedale, non ho il numero della stanza d'ospedale."

Lui rimase fermo in piedi, ad osservare il telefono, poi parlò finalmente dopo una lunga pausa. "Devo prendere il prossimo treno. Devo andare a vederla."

Un nuovo flusso di lacrime cadde giù dalle guance di Anju.

"Perchè?" Singhiozzò.

Yu si voltò verso di lei sbalordito. "Perchè stai piangendo in quel modo? Non sei felice per lei?"

"Eh? Beh, lo sono - ma - ma …" Si morse il labbro e strinse i pugni. Yu capì all'improvviso e si sedette accanto a lei con un sorriso rassicurante.

"Non preoccuparti." Le mise una mano sulla spalla. "Non hai bisogno di aver paura perché io tengo a te ora. Miki è ancora parte della mia famiglia, ma ho deciso di stare con te."

Anju scosse la testa. "No, so come accade fra di voi. Nel momento in cui la vedrai, vorrai stringerla fra le braccia ancora una volta. E' sempre stato così fra voi due. Non ci si sbaglia mai."

"Non succederà questa volta An. Sono finalmente riuscito a dimenticarla."

"Davvero? O sono solo una sostituta?" lo guardò con sguardo accusatorio. "Il pensiero mi ha sempre tormentato. Stiamo insieme da un anno ... e non mi hai mai baciata. O detto che mi ami. Solo quell'unico bacio che ti ho dato quella notte in cui siamo stati attaccati da quegli uomini."

Yu la guardò a disagio, aprì la bocca per rispondere, ma il telefono suonò all'improvviso, e lui si alzò per rispondere.

"Pronto?" Disse con voce rauca.

"Y - Yu?"

Non l'aveva sentita per quasi tre anni, ma non era cambiata. Sembrava un angelo sceso dal cielo. Yu sorrise e chiuse gli occhi. "Sì, sono Yu."

"Yu---" la voce di Miki si affievolì dalla felicità. "Volevo parlarti, sono sveglia."

"Anju me l'ha appena detto. Sono così felice per te Miki. E' meraviglioso."

Miki si dimenticò di tutte le domande che voleva chiedergli. L'unica cosa che importava ora era la sua voce, la sua sola presenza che aveva tanto cercato.

"Lo so, sono ancora all'ospedale. Mi hanno detto che sono stata in coma per tre anni e mezzo. E' stata una sorpresa. Non volevo crederci."

Yu annuì, "Sì, ma tu sei sveglia ora, è questa la cosa importante. Prendo il prossimo treno per tornare a casa, e sarò lì da te per vederti domani."

"Davvero?" la voce di Miki crebbe eccitata. Si era preoccupata per niente. Anju probabilmente gli stava solo facendo visita nel suo appartamento di Hiroshima. Dopo una breve pausa, sorrise e disse dolcemente "Yu, ti amo."

Yu guardò Anju a disagio e poi girò il viso dall'altra parte e disse gentilmente "Sì, è meglio se ti lascio riposare ora. Ti vedrò domani se va tutto bene."

"Ok, ciao Yu!"

"Ciao."

Yu riattaccò e poi riprese di nuovo in mano il telefono; cominciò a comporre un altro numero.

"Chi chiami ora?" chiese Anju.

"Ho molte chiamate da fare. Prima parlerò coi miei genitori."

Anju annuì e si alzò. "Ok, pensò che andrò a fare una passeggiata ... e a prendere un po' d'aria fresca."

"Ok, però mettiti un maglione, sta facendo freddo fuori." Yu aspettò che Anju chiudesse la porta e poi mise giù il ricevitore e fece un grosso sospiro.

"Una sostituta, eh?" Guardò fuori dalla finestra mentre Anju si trascinava giù per la strada. "E' vero, non l'ho mai baciata, e se devo dire la verità, non mi sento attaccato a lei dal punto di vista romantico. Non riesco a vederla che come un'amica." Sospirò e poi sorrise leggermente. "Non sono davvero normale ... Ma - "affondò il viso in un mano. "Che - che farò adesso? Spezzerei il cuore ad Anju! Abbiamo l'appartamento, e lei si è trasferita qui a causa MIA! E' davvero troppo tardi per cambiare idea ... Mi - mi spiace Miki ..."

*******

La mattina dopo, Miki si svegliò con una piacevole sorpresa. Meiko sedeva al lato del letto con le lacrime ai lati degli occhi.

"Meiko," Miki si sedette affascinata. Meiko era cambiata così tanto da come se la ricordava. Ora aveva un aspetto più maturo, aveva il trucco e indossava un completo da ufficio, e una bambina era seduta accanto a lei che giocava con un orsetto di peluche.

"Miki! Sono arrivata da Hiroshima non appena ho sentito che ti eri svegliata." Meiko abbracciò gentilmente Miki.

"Meiko, è incredibile quanto sei cambiata!" Miki ritornò l'abbraccio e poi si fece indietro per guardarla meglio. "Dimmi! Come sta Nacchan? E chi è questa bimba?" Miki fece segno con la mano verso la bambina.

Meiko prese la bimba in braccio. "Questa è nostra figlia. Ha due anni adesso, e sta appena iniziando a camminare. L'ho chiamata Miki come te."

"Sei una mamma?" Gli occhi di Miki si spalancarono attoniti "Wow, è meraviglioso! Non ci posso credere!"

Meiko rise e annuì. "Sì, ma è vero! Miki ha messo in testa alla mia famiglia un po' di comprensione finalmente. Hanno deciso di accettare il nostro matrimonio; i miei genitori sono contenti di avere una nipotina, la viziano tantissimo." Rise ancora. "Sono davvero felice ora."

Qualcuno bussò alla porta e cinque secondi dopo Chiyako spuntò nella stanza con la testa. "Miki! Abbiamo una sorpresa per te!"

Miki rimase sbalordita vedendo entrare due bambina nella stanza. Il primo era un maschietto con capelli castano chiari e occhi marroni. Lo seguiva da vicino un bambina con i capelli neri, del colore di quelli di Rumi, avvolti in due codine con fiocchetti rosa. I due bimbi corsero ai lati del letto e vi saltarono sopra per guardare Miki.

"Tu sei nostra sorella?" chiese il maschietto con aria confusa.

"Io mi chiamo Hikaru." Disse la femminuccia

"Piacere di conoscervi." disse Miki un po' nervosa. "Io sono Miki." Alzò lo sguardo verso i quattro genitori che entravano in quel momento dopo i due bambini. "SONO la loro sorella?"

"La loro sorellastra." Annuì Chiyako. "Hanno aspettato tre anni e mezzo per poterti parlare."

"Dormi troppo!" disse il bambino.

"Giochiamo ora! Voglio giocare alla casetta!" ridacchiò la bimba.

"Giocheremo insieme molto presto." Assicurò loro Miki con un sorriso. "E tu come ti chiami?" chiese al bambino.

"Io sono Hayama." rise il maschietto.

"Sorellina Miki! Giochiamo!" Hikaru la strattonò per un braccio.

"La tua sorellina è ancora debole, perché ha dormito troppo." disse Miki con sorriso. "Ma se sarai paziente, allora potrò giocare con te per tutto il tempo che vuoi!"

Hikaru sembrava un pochino delusa, e si rivolse a sua madre. Rumi scosse la testa e la bambina scese giù dal letto e si sedette per terra vicino alla bimba di Meiko, ed iniziò a giocare con lei.

Miki guardò i due bambini, col cuore che le palpitava dalla gioia, leggero come una piuma. " Ho una sorella ed un fratello!" Pensò.

Qualcuno bussò all'improvviso alla porta e gli occhi di Miki si svegliarono dal suo sogno ad occhi aperti.

"Oh, vado io," Chiyako aprì la porta e tutti quanti rimasero come congelati alla vista di Yu nel corridoio.

" Y - Yu…" Chiyako spalancò la bocca, poi la sua esasperazione si trasformò in gioia e gli buttò le braccia al collo. Yu fu sorpreso dalla forza con cui lo abbracciava.

"M-mamma! Non respiro!" Rise.

"Yu!" Rumi apparve all'improvviso e buttò anche lei le braccia intorno al collo di Yu. "Sei così cresciuto! Guardati!"

"G-grazie." Yu sorrise loro con affetto, poi posò lo sguardo sulla ragazza nel letto, che lo stava fissando con occhi spalancati. Sgranò gli occhi un paio di volte. Quella era davvero Miki? Era COSI' diversa. I suoi capelli erano lunghi e le cadevano sulla schiena in ciocche vellutate, non aveva più la frangia, che le era cresciuta oltre il mento. Sembrava così incredibilmente magra e pallida, molto più di quanto non fosse.

Rumi e Chiyako guardarono i due fissarsi per la prima volta in tre anni, poi annuirono l'un l'altra e afferrarono i loro mariti, che diedero ognuno a Yu una calda stretta di mano e dei saluti.

"Beh, vi lasciamo da soli." disse Rumi allegra mentre prendeva Hikaru in braccio. Chiyako fece lo stesso con Hayama, e tutto andarono fuori e chiusero la porta dietro di loro prima che Yu potesse anche solo aprire la bocca per protestare.

Dopo che tutti, genitori e bambini, se ne furono andati, Miki passò le mani fra le coperte che la coprivano e poi alzò timidamente lo sguardo verso Yu.

Che posso dire? Mi sembra di essere su livelli completamente diversi adesso - lui ha vissuto tre anni e mezzo della sua vita ... e io li ho persi. Si morse il labbro e lo guardò; gli occhi di lui erano così tristi.

"Miki, -" Fece un passo avanti, "Sei … cresciuta, anche addormentata - sembri più grande." Le sorrise dolcemente. "Bentornata fra noi."

Miki gli sorrise a sua volta nervosa, voleva qualcosa di più di un "bentornata," voleva che le venisse vicino e la abbracciasse, voleva sentirsi al sicura fra le sue braccia. "Grazie. Tutti quanti mi dicono la stessa cosa." Si morse forte il labbro. Perché non le si avvicinava? Che aveva fatto in questi tre anni? Si era innamorato di qualcun altro? di Anju?!

"Allora - " bofonchiò Miki, "Dimmi, sei un architetto ora?"

"Già…" disse Yu quasi senza fiato, "Lavoro per un azienda, e sto finendo il mio ultimo anno di università. E' stata dura, ma niente che non potessi superare."

"Ah - capisco…" Miki era nervosa, non doveva pensare al peggio. Yu l'amava, non avrebbe fatto niente per ferirla. "Yu, vieni qui!"

Yu le andò incontro e si sedette sulla sedia piazzata accanto al letto. Miki gli lanciò un risatina e lo colpì giocosamente sul petto. "Scommetto che tutte le ragazze cadono ai tuoi piedi ora, eh? Anche tu sembri più grande!"

A Yu morirono le parole in bocca. Doveva dirglielo, forse ora non era un buon momento, mentre si stava ancora riprendendo, ma doveva dirle di Anju.

"Miki - Ho bisogno di dirti qualcosa." Strinse forte i pugni, non notando che le mani gli tremavano. "Tu - so che non ti piacerà, ma, devo dirti che i tre anni appena trascorsi sono stati molto duri per me."

Il sorriso di Miki si trasformò in preoccupazione, che stava cercando di dire?

"Ho, cercato, di aspettarti, però - era diventato troppo doloroso pensare a te ... i nostri ricordi insieme, e all'improvviso siamo stati separati da qualcosa su cui non avevo alcun controllo - mi stava tutto uccidendo dentro."

"Cercato?" Il cuore di Miki smise di battere per un secondo.

Yu abbassò la testa, e Miki non poté vedere le lacrime che gli si formavano negli occhi. "Sto insieme ad Anju adesso - noi viviamo insieme. E, non posso più tornare da te."

Il silenzio riempì la stanza. Miki strinse forte le coperte, con gli occhi fissi sul suo riflesso allo specchio. Lo odiava - era la prova del suo lungo sonno. Quel dannato coma le stava ora costando la sua felicità con Yu. Le riuscì difficile respirare. Finalmente, riuscì a formare le parole

"Tu ... ami ... Anju?"

Yu annuì, e vide il terrore riflesso nei suoi occhi.

"Allora, il sogno era vero … Ma - " Lo guardò di nuovo, e gli afferrò le mani con le sue. "Io ti amo! Anche mentre ero addormentata, sognavo te! E mi sono svegliata perché nel mio sogno, mi lasciavi! Ero terrorizzata!" le sue parole erano interrotte dai singhiozzi. "Tu te ne andavi via con lei, e io ero lasciata da sola nell'oscurità, non potevo sopportarlo! NON VOGLIO STARE SOLA!" Si abbandonò alle lacrime e affondò il viso tra le mani. Yu sedeva lì, non credendo ancora a quello che aveva fatto - ma, il danno ormai era stato inferto. Miki non vide le lacrime che scendevano dagli occhi di lui.

"Mi spiace - Miki." Bisbigliò. "Per favore - " Le mise una mano sulla schiena ma lei lo allontanò violentemente.

"VA VIA DA QUI!" Urlò. " FUORI!"

Yu si alzò in piedi, con un espressione addolorata di risentimento sul viso. Ma si diresse lo stesso rapidamente verso la porta per assicurarsi di non farle altro male. Prese in mano la maniglia proprio quando i suoi genitori entrarono di botto, pur non essendo stati invitati.

"Cosa c'è, Miki? Ti ho sentita urlare!?" disse Chiyako, e poi si zittì quando Yu passò loro oltre e se ne andò camminando per il corridoio a gran velocità.

"YU! TORNA INDIETRO!" gli urlò Jin, ma Yu entrò nell'ascensore e se ne andò.

Nella stanza, Miki continuava a piangere e Meiko aveva le braccia intorno a lei.

" Miki… che è successo?"

"Cavolo…" Chiyako si mise le mani sui fianchi e scosse la testa. "Ma cos'ha che non va quel ragazzo? E' così diverso ora, dentro e fuori!"

"Non mi ama più -" fu tutto quello che Miki riuscì a dire fra i singhiozzi, mentre continuava a piangere fra le braccia di Meiko. "Non mi ama!"

CONTINUA ....

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Visite piene di speranza ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 6 - Visite piene di speranza

"Yu, dimmi, cos'è successo?" lo pregò Anju dal corridoio che conduceva alla stanza. Yu sedeva sul davanzale, a guardare le luci della città. Quando era entrato in casa, non aveva detto una parola ed era andato dritto nella sua stanza. Il suo viso era come una maschera che Anju non poteva leggere. Era totalmente inespressivo, come se stesse nascondendo qualcosa. Lo conosceva troppo bene per sapere che stava male dentro ogni volta che aveva una faccia come quella.

"Yu, non nasconderti da me, so che è successo qualcosa con Miki. Puoi parlarmene!" Anju entrò nella stanza e si sedette sul letto, che era la cosa più vicina a lui.

Yu non si mosse, ma bisbigliò semplicemente, "Lasciami solo."

Anju annuì tristemente e lasciò la stanza, chiudendo la porta dietro di lei.

"Che posso fare?" pensò, "Non c'è utilità a parlargli quando è in questo stato…"

*******

Erano passati tre giorni da quando Yu aveva fatto quella visita a Miki, e ora lei era a casa rannicchiata nel suo letto. I suoi occhi erano asciutti dal troppo piangere e rifiutavano di far scendere ulteriori lacrime. Ma il suo intero corpo tremava ancora all'idea, e lei giaceva sul letto stringendo Kappa-chan, fissando il suo riflesso allo specchio con occhi vacui.

"Miki!" Chiyako bussò alla porta, "Miki, hai ospiti!"

"Lasciami da sola!" Miki si sedette sul letto, stringendo Kappa-chan più forte.

"Non essere così scortese Miki!" disse una voce familiare da fuori la porta.

Miki sgranò gli occhi e la porta si aprì di scatto. Arimi e Ginta stavano nel corridoio.

"Arimi?! Ginta!" disse Miki sorpresa.

Arimi annuì. "Già! Abbiamo fatto tutto il viaggio fin qui da Hokkaido, perciò farai meglio a farti vedere!"

"Ma come -"

"Meiko ci ha chiamato e ci ha detto che eri sveglia." disse Ginta.

Miki fissò entrambi mentre entravano nella stanza. Avevano un aspetto così adulto ora, Arimi con i capelli leggermente più lunghi che le sfioravano le spalle, e Ginta che indossava un completo d'affari.

"Non dimenticarti di noi!" Miki udì un'altra voce femminile familiare mentre Suzu spalancava la porta, trascinando Kei dietro di lei. Dietro di loro seguiva Miwa.

"Suzu! Kei! Miwa!" Miki guardò tutti quanti esasperata, poi il suo sguardo corrucciato si trasformò in un sorriso. "Siete venuti tutti quanti a vedermi!?"

"Abbiamo saputo da Arimi e Ginta che ti eri svegliata." disse Suzu.

"Già, è stata una fortuna per me," bofonchiò Kei con un ghigno. "Sto facendo un tour in giro per il mondo, ed ero proprio a Tokyo quando ho ricevuto la chiamata di Suzu.

Suzu prese la mano di Kei e si guardarono negli occhi. "Siamo tutte e due famosi ora, e anche se non ci vediamo troppo spesso, usciamo insieme." disse Suzu, poi fece l'occhiolino a Miki. "Perciò, ho il suo numero di cellulare privato per raggiungerlo in QUALUNQUE momento!"

Miki rise e guardò Arimi e Ginta. Ginta diventò di sasso.

"Noi siamo sposati." Disse tutto rosso in viso.

"Sposati?!" chiese Miki eccitata. "Davvero?" I due annuirono con la testa.

"Proprio lo scorso anno," disse Arimi. "Niente bambini ...’ lanciò uno sguardo a Ginta. "ANCORA." A quello sguardo, Ginta avrebbe potuto scioglersi come un budino per l'imbarazzo. Arimi si limitò a sorridere.

"Oh! E non dimenticarti chi altro è qui!" disse Miwa, che era rimasto tranquillo fino a quel momento. "Fece spazio per lasciarle vedere il corridoio, e dalla porta entrarono Tsutomu e Yayoi. Miki ridacchiò, Tsutomu non appariva di un giorno più vecchio di quel che ricordava. Ma Yayoi era maturata parecchio! Indossava un completo e tacchi alti. Miki sbattè le mani insieme. "Wow! Tsutomu e Yayoi! Siete venuti tutti a vedermi!"

"Beh …" disse Tsutomu in un tono di voce sorprendentemente maturo, "Credo che si è sentito dire in giro non solo che ti eri svegliata…" iniziò Tsutomu …

" --- Ma anche che sei stata molto depressa da quando ti sei svegliata!" aggiunse Yayoi per finire la frase.

"Miki," Ginta fece un passo avanti e si sedette vicino al suo letto, con Arimi che lo imitò. "Siamo tutti qui per tirarti su il morale. Tutti ci siamo presi una vacanza di una settimana per venire a farti visita!"

"Davvero?" Miki osservò tutti i visi sorridenti, tutte queste persone con le quali aveva smesso di interagire per tre anni e mezzo - tutte quelle persone che considerava amici importanti. Sorrise, con le lacrime che le si formavano ancora una volta negli occhi, lacrime di felicità. "Tutti voi - anche dopo così tanto tempo, mi volete ancora bene? Grazie ..." Ginta le asciugò le lacrime e la abbracciò. Si scambiò uno sguardo confuso con Arimi, che voleva dire quell'ultima frase "Tutti voi, anche dopo così tanto tempo, mi volete ancora bene?!"

"Ma certo che sì Miki!" disse Arimi con un grande sorriso.

"E domani-" disse la voce di Meiko dal corridoio mentre entrava, seguita da Na-chan che teneva in braccio la loro bambina. "Domani, di porteremo in un posto speciale per farti divertire!"

"Meiko, Na-chan!" Miki sorrise mentre Meiko si sedeva sul letto nel mezzo del gruppo di amici.

Na-chan sorrise. "Nessuno mi chiamava più così da un po' di tempo ormai!"

"Ricordi quando mi hai aiutato a riprendermi dopo che Namura se n'era andato?" disse Meiko a Miki con un largo sorriso. "Beh, ti portiamo alla Carrion Farm domani!

"Ohh - ma," Miki girò la testa da un'altra parte e sospirò. "Non riesco ancora a camminare."

L'intero gruppo si scambiò sguardi confusi.

"Tu - non riesci ancora a …" bofonchiò Meiko.

"...camminare?" aggiunse Arimi.

"E' perchè non ho usato i muscoli per così tanto tempo che mi sentivo così debole quando mi sono svegliata. Devo rafforzarli."

"Beh, ma allora, è per questo che siamo qui! Per farti diventare più forte!" Ginta ridacchiò e saltò sulla sedia eccitato. "Ti faremo non solo camminare, ma anche correre per la fine di questa settimana!"

Tutti furono d'accordo e la incitarono all'unisono, ma Miki scosse la testa. "Non voglio!" gridò, e il gruppo di amici si calmò, sorpreso.

"Che cosa ti sta disturbando Miki? Se non è il non essere capace di camminare, allora cos'è?"

Meiko si morse il labbro, non aveva detto loro di Yu, e capiva ora che avrebbe dovuto farlo. Ginta però la anticipò.

"Hey, dov'è Matsura?" Si guardò intorno. "Qualcuno l'ha chiamato e gliel'ha detto!?"

Gli occhi di Miki si spalancarono, e iniziò un nuovo fiume di lacrime mentre stringeva contro di se Kappa-chan ancora più forte. "Anche se lo sapesse, probabilmente non verrebbe ... " mormorò. " Non mi ama più ..."

Nell'intera stanza si fece silenzio. Ginta guardò Miki inorridito.

"Lui - cosa?" bofonchiò Ginta.

"Ma non è possibile!" urlò Arimi. " Come lo sai?!"

"E' vero" mormorò Meiko. Tutti si girarono verso di lei. "Ero presente, lui gliel'ha detto, in faccia, il giorno dopo che si era svegliata, che lui e Anju stavano insieme, che non poteva stare con lei -"

"- Perchè!" la interruppe Miki " ---Perchè non poteva aspettare per tre anni e mezzo!!!"

"Quel BASTARDO di Matsura!" Ginta si rimboccò le maniche con rabbia e uscì dalla stanza.

" Yu sta per ricevere una brutta chiamata…" mormorò Arimi.

" Miki…" disse Suzu preoccupata. " So come vanno le cose tra voi due, e sono sicura che tutto si sistemerà per il meglio!

"Come faccio, quando le cose vanno così?!" Miki si rannicchiò come una palla, con le lacrime che ancora le rotolavano giù dalle guance.

" Miki," Miwa si sedette sulla sedia in cui era prima Ginta. "Conosco Yu piuttosto bene, e fra tutte le persone qui, io sono quello con cui probabilmente si è mantenuto maggiormente in contatto. Ho delle lettere che voglio che tu legga, che esprimono quanto profondamente ti ama-"

Miki alzò lo sguardo verso di lui confusa. "Ma me l'ha detto!"

"Penso che dovresti leggere quelle lettere prima di saltare a una qualunque conclusione… Yu è stato semplicemente intrappolato nel gioco della realtà - ed è un po' confuso ora, non sa cosa fare…"

Kei alzò il pugno. " Miki - non dovresti mollare in questo modo! Odio vederti così addolorata! L'amore che condividevate è passato attraverso ogni volere divino ... ed è andato incontro a ogni problema!"

Miki sniffò, "Tutti voi, siete così meravigliosi !! Ma- Come posso fare qualcosa, in questo stato? Devo sembrare patetica ai vostri occhi."

"Hai solo bisogno di buon cibo, sole e un po' di esercizio!" Ridacchiò Arimi, "Ti faremo rimettere in sesto prima che tu neanche te ne accorga!

"Ritorna in salute per Yu, Miki…" Miwa le mise una mano sulla spalla. "Così potrai camminare da lui un giorno, e dirgli che razza di bastardo è stato!"

Miki rise fra le lacrime, e le asciugò con una mano.

"Già! Fagli vedere che ancora lo ami, e sono sicura che lui ti dirà che ti ama anche lui!" disse allegra Suzu. "Ti aiuteremo a diventare più forte!"

"Non sei sola Miki!" Aggiunse Tsutomu.

"Io - diventerò più forte, così potrò vedere Yu!" disse finalmente Miki. Annuì piena di determinazione.

CONTINUA ....

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La forza del cuore ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 7 - La forza del cuore

Miwa,

Come stai? Io come sempre. Non so nemmeno perchè ti sto scrivendo, ogni lettera sembra diventare di volta in volta più deprimente. Non mi piace dover sfogare tutte queste emozioni con te. Ma i miei amici qui mi guardano sempre con la stessa preoccupazione, e ... non riescono a capire. Non possono capire! Mi dicono che non è colpa mia. Ma non posso fare a meno di biasimare me stesso. Magari diventerò pazzo prima che si svegli. Continui a dirmi 'piantala di torturare te stesso.' Già, questo è quello che dicono anche loro. Brian mi ha persino suggerito di andare da uno psicologo. Ma cosa può fare uno strizzacervelli? Niente finchè non si sveglia! Sono disgustato di me stesso per non riuscire a sopportare questa situazione senza impazzire. Mi manca così tanto, ogni notte, vado a dormire riflettendo, sperando di poter tornare indietro nel tempo, e non averle mai dato quei maledetti rollerblade ... e tutte le cose che avrei potuto fare in modo diverso .... ma non posso farlo, e guarda cosa è rimasto di me.

Prego, ogni notte. E per sei mesi, le mie preghiere non sono state ascoltate. Quanto durerà? Il mio cuore smette di battere ogni volta che suona il telefono, e penso che forse, quella è la chiamata che metterà fine alle mie sofferenze. Ma non è arrivata. E io sto impazzendo.

Sto cominciando a pensare…forse è meglio se potessi dimenticare. Ora so come si è sentita Miki quella volta che si era stancata. La costante preoccupazione, sentire di essere completamente da soli, separati con la forza, voglio solo essere in grado di abbracciarla, e dirle che va tutto bene, ma ora non posso fare nemmeno quello. Dio, perchè sono venuto in questo posto?

Miki abbassò la lettera, la piegò con cura e la rimise nella sua busta; era una delle tante che Miwa le aveva dato. Tutte che dicevano relativamente la stessa cosa, talvolta occasionalmente bagnate da lacrime che avevano sbavato l'inchiostro. Guardò fuori dalla finestra verso la campagna che passava di corsa.

" Yu… hai sofferto, non c'è da meravigliarsi che i tuoi sentimenti si siano separati da me. E' esattamente quello che ti ho fatto io allora ... ti sei stancato e hai smesso di lottare. Ma questa volta è stato il destino a intromettersi fra di noi ..." Si morse il labbro, con gli occhi determinati. "Ma, il destino non l'avrà vinta questa volta."

Meiko sedeva accanto a lei con in braccio un'energica bimba di due anni che giocava con un orsetto di peluche.

"Arriviamo fra pochi minuti!" Ginta alzò il pollice dal suo posto di guida.

"Ma vuoi guardare la strada? Sciocco!" Arimi lo picchiò mentre virava, e lui mancò per poco uno scoiattolo che era spuntato in strada all'improvviso.

"Ah-- Scusa, scusa! Ha ha!" rise Ginta, tornando al più importante problema di farli arrivare tutti quanti d'un pezzo.

"Allora -- Miki!" Suzu si appoggiò sullo schienale della sedia subito dietro Miki. Così facendo, svegliò Kei da un piacevole sonnellino pomeridiano. Lui aprì un occhio, poi si girò, e si addormentò ancora. "Miki! Mi piace tantissimo il modo in cui ti sei acconciata i capelli!"

"Oh- Grazie…" Miki si mise una mano sui capelli. Meiko li aveva acconciati in quel modo per lei. Erano molto lunghi ora, e lei li aveva raccolti in una serie di trecce annodate in due codine da cavallo dietro la testa. Però alcune ciocche dei suoi capelli rifiutavano di legarsi dietro, e le cadevano davanti, incorniciandole il viso, che era ancora magro ed estremamente pallido. "Mi ha aiutato Meiko, non sapevo che fare con questi capelli così lunghi."

"Ah davvero? Ma sei bellissima!" sorrise Suzu. "Dovresti tenerli a quella lunghezza."

Miki sorrise, Suzu non era certamente cambiata, ancora carina come sempre, e una modella ancora più affermata di prima, la ragazza era sempre appassionata delle cose che definiva "belle."

La macchina rallentò quando Ginta entrò nel parecheggio della Carrion Farm. C'era un'altra macchina dietro di loro, (che conteneva i loro genitori, Michael, Tsutomu, Yayoi, e due energici bambini, Hikaru e Hayama) che li seguì e parcheggiò dietro di loro. Il gruppo uscì fuori dalle macchine. Miki era sostenuta con cura da Miwa, poichè era decisa a non usare sedie a rotelle o stampelle come le avevano detto di fare i dottori nel periodo di recupero. No-- alla fine di questo weekend, avrebbe corso da sola!

"E' questo il mio obbiettivo…" Pensò. " Se non altro, per essere capace di correre da Yu ... Non mollerò!"

**

"Sorellina Miki!! Avanti! Gioca con noi!!" Hikaru e Hayama corsero da Miki, saltando su e giù eccitati.

"Okay-- " rise Miki. Era seduta su un mantello da picnic. Suzu e Kei erano andati in barca. Tsutomu e Ginta stavano litigando per decidere chi cucinava meglio al barbeque, (non cambiavano mai!)

"Giochiamo tutti allora!" ridacchiò Miki, e si alzò barcollante. Suo fratello e sua sorella le corsero intorno e poi corsero in due direzioni diverse.

"A nascondino! Nascondino! La sorellina Miki deve trovarci!" Urlarono ridendo.

Miki scrollò le spalle. " Ok! Conto fino a 10! Fareste meglio a nascondervi!"

"Non troppo lontano!" fecero eco Chiyako e Rumi.

"Miki-- non farti male!" Meiko guardò preoccupata Miki che si appoggiava ad un albero, e si apprestava a coprirsi gli occhi.

"Andrà tutto bene. Non preoccuparti per me." Miki le fece l'occhiolino.

Da quasi un centinaio di metri, Miwa si appoggiò ad un albero, e osservò Miki che cominciava la ricerca. Ginta, dopo essere stato assillato da Tsutomu lasciò finalmente perdere la prospettiva di cucinare ed andò ad unirsi a lui.

"Che succede?" Ginta si girò e seguì lo sguardo di Miwa. " Ahh-- Miki sta di nuovo prendendo colore alle guance." Sorrise. "E' stata una buona idea portarla qui."

"Già -- Hm-- " Miwa chiuse gli occhi. "Mi chiedo se le cose andranno come dovrebbero andare."

"Sarà meglio che sia così." Ginta si sedette sul prato, strappando senza pensarci alcuni fili d'erba con le mani. " Miki-- tutte le volte che era con Yu, brillava di una luce così intensa--- con tale amore e felicità; sta brillando anche ora, e solo con la speranza di poter stare ancora con lui."

"Ma -- Koishikawa…" Miwa si morse il labbro. "E' ancora incredibilmente fragile … Che succederò se le cose non funzioneranno?"

"Preferisco non pensare che possa succedere. Conoscendo quei due, devo per forza finire insieme. Se c'è una coppia nel mondo destinata a essere felice, sono loro."

"Spero che tu abbia ragione."

"Hai dato le lettere a Miki, no?"

"Sì, sembra che le abbiano dato coraggio. Ed è quello di cui ha bisogno."

"E' vero."

**

La settimana volò in un lampo. Anche i progressi di Miki volarono alle stelle. Le era ritornato il colore sul viso pallido, mangiava di gusto, si esercitava, giocava coi suoi fratellini. Scherzava con Meiko, cucinava con Arimi, Suzu le aveva dato un look totalmente nuovo, completo di taglio di capelli.

"Li teniamo lunghi, sembri molto più matura così! Hai solo bisogno di un piccolo restyling per renderti perfetta!" aveva detto Suzu.

Così, i capelli rosso-marroni di Miki le cadevano sulle spalle come una tenda di seta. La frangia che le era cresciuta fino al mento durante il suo lungo sonno, era ora divisa, ma in dolci ciocche che le ricadevano sulla fronte incorniciandole il viso. I suoi genitori l'avevano portata a comprare nuovi vestiti. Appariva davvero trasformata.

"Meiko, sei sicuri che devi andare domani?" le chiese Miki. Camminavano per il marciapiede del centro cittadino fortemente appesantite da grossi borsoni. Meiko annuì.

"Sì, ho bisogno di tornare al lavoro. Shinichi purtroppo non è riuscito a prendersi un'intera settimana di vacanze, e la piccola Miki vuole vedere il suo papà."

Miki annuì comprensiva. "Già." Si morse il labbro e tornò a guardare dritta davanti a se. Erano al semaforo dove ricordava che Yu l'aveva sollevata con un braccio solo, davanti a tutta la gente. Arrossì a quel ricordo. "La piccola Miki non è la sola ... Yu mi manca così tanto! Voglio vederlo."

"Perchè non vieni con me?" chiese Meiko. "Yu si trova ad Hiroshima, no? Puoi venire con me in treno! E vedere casa nostra e tutte le altre cose."

Gli occhi di Miki si spalancarono, poi abbozzò un sorriso. "Davvero Meiko?"

"Ma certo! Per favore, vieni a stare da noi! Potrai vedere Yu! E dirgli cosa provi. Penso che tu stia abbastanza bene ora. Stavi persino giocando a tennis con Ginta l'altro giorno, no?"

Miki tirò fuori la lingua e rise. "E' stato difficile, sono così fuori forma che mi ha stracciato e non stava nemmeno facendo sul serio!"

Meiko le fece l'occhiolino. "Allora, che ne dici?"

"Va bene!

***

Con ogni minuto che passava sul treno per Hiroshima, Miki diventava sempre più agitata. Si sentiva come se stesse rivivendo il passato tutto daccapo. Il Déjà vu era implicito!

"E' proprio come quando sono andata a trovarlo la prima volta in America…" mormorò nervosamente fra sè e sè. Abbracciò Kappa-chan forte.

Meiko le lanciò un'occhiata nervosa. "No- non lo è. Perchè questa volta tornerai indietro felice, non triste."

"Hah. Lo spero."

" Miki…"

"Sì?"

"Per favore… prima di vedere Yu, mi prometti una cosa?"

"Hmm?"

"Prometti." Meiko si morse il labbro e si mosse a disagio sul sedile. "Promettimi che starai bene. Se per caso, le cose non andassero bene .... allora ... tu ..."

"Non preoccuparti Meiko." disse Miki , con una voce incredibilmente matura. "Ho capito che vuoi dire. Devo continuare ad andare avanti con o senza Yu, ma .... con Yu sarebbe molto più facile per me. Ma non posso costringerlo ad amarmi se ama davvero Anju ora. No--non potrei farlo, non importa quanto lo amo."

"Sei maturata anche in coma. Sembri davvero più adulta." sorrise caldamente Meiko. "Arriveremo presto, vuoi qualcosa da bere?"

****

"Yu, so che sei assieme ad Anju, e che i tuoi sentimenti sono diversi dai miei. Ma, sono venuta qui solo per dirti che io ti amo ancora--" Miki si interruppe e si bagnò le labbra. "Ti amo ancora con tutto il mio cuore. Profondamente, così profondamente che mi fa male persino pensare di stare lontana da te-- arghh!"

Diede la schiena allo specchio e si appoggiò all'armadio di Meiko. Stava provando da un'ora e la sua mente era esausta di cercare di formulare le frasi e le parole corrette. Quali paroli avrebbero avuto più effetto su di lui? E si doveva preparare mentalmente per un rifiuto che era agonizzante persino considerare.

"Ohh… sono senza speranza… non è da me…" Si diresse dalla sua stanza nel corridoio, poi andò alla finestra per guardare dall'alto la strada tranquilla sopra la quale vivea Meiko. Lei e Na-chan avevano una casa di medie dimensioni. Impallidiva al confronto alla casa dei genitori di Meiko ma a differenza di quel posto, era pieno di gioia e risate. Miki si era svegliata il giorno dopop che era arrivata ad Hiroshima per trovare la casa vuota. Meiko era andata al lavoro, così come Na-chan. E la loro bambina era all'asilo nido.

Si mise la borsa sulle spalle e fece scivolare i piedi in un paio di sandali a tacco alto, poi allacciò le stringhe in un nodo intorno ad ogni caviglia. Andavano perfettamente d'accordo con la sua gonna nera. Era lunga e stretta, con un singolo spacco su un lato che le correva su fino al ginocchio, accoppiata con una camicia cinese di seta color porpora ricamata con fantasie a forma di fiori di ciliegio. Si era stretta i capelli in chignon tenuto su da due fermagli.

Controllando velocemente il suo riflesso sullo specchio del corridoio per assicurarsi che non ci fosse neanche un capello fuori posto, Miki fece un sorriso che scaldava il cuore.

"Sì - sorridi così. Sii ottimista… Puoi farcela Miki!" Lanciò un'occhiata ad un foglio dove aveva segnato tutti gli indirizzi delle aziende di architettura di Hiroshima.

"Non ho idea di dovi sti trovi Yu, am suppongo che se vado in tutte le aziende di architettura di Hiroshima e chiedo un po' in giro, dovrò per forza trovarlo. Ci vorrà un po' però…"

Con cuore speranzoso, unì con decisione la porta dietro di lei, la chiuse a chiave, e cominciò a camminare verso il centro lavorativo della città.

CONTINUA ....

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza

"Salve, sa per caso se qui lavora un certo Yu Matsura?" chiese Miki alla segretaria oltre la scrivania. La signora la guardò confusa per un attimo e poi scosse la testa.

"Non credo."

"Puoò controllare per me? Per favore? E' molto importante."

"Ah- certo…" La segretaria si girò verso il suo computer e fece una rapida ricerca nel database. "Mi spiace, no, non è segnalato da nessuna parte."

"Ah - ok. Grazie!" Miki fece del suo meglio per rivolgere alla donna un sorriso, e poi si girò e uscì dalla sala, cercando di tenere le gambe il più salde possibile. Non appena la porta si chiuse dietro di lei e fu fuori, si appoggiò contro il muro adiacente e sospirò pesantemente. Fece una croce su un'altra azienda della sua lista. Aveva deciso di cominciare con quelle più grandi per andare a finire con quelle più piccole. Questo era stato il suo quinto tentativo.

"A questo punto, mi ci vorrà tutto l'autunno per trovare Yu." Fece un grosso respiro e continuò a camminare giù per la strada, consultando una mappa per vedere il luogo dove si trovava il suo prossimo obiettivo. Il sole stava cominciando a scendere sotto gli alberi e gli edifici, segnalando l'approssimarsi della notte. Avrebbe avuto appena il tempo di controllare una sola azienza prima che fosse troppo tardi e chiudessero tutto.

"Per favore, oh, per favore, fa che lo trovi … Yu… voglio vederti così tanto." Bisbigliò, stringendo il piccolo pezzo di carta in entrambe le mani. "Anche se mi rifiuterai ancora ... devo tentare!" Raccogliendo il suo coraggio, prese a correre giù per la strada verso il suo nuovo obiettivo.

***

"Yu, vai a casa presto oggi?" Sayako si tolse gli occhiali da lettura per guardare l'affascinante e biondo giovane mentre percorreva la reception e si dirigeva verso le porte di vetro scorrevoli dell'azienda di architettura.

"Ahh… beh …" Yu si girò nervosamente e prese a camminare avanti e indietro. Poi mise le mani insieme e fece un piccolo inchino. "Watanabe ha una riunione e … beh … ho solo pensato che …"

Sayoko si rimise gli occhiali con una risata e guardò le carte che aveva in mano. "Per quanto mi riguarda, non ti ho mai visto."

"Grazie Sayako! Ti ripagherò un giorno!"

Lei gli lanciò un'occhiata mentre lui si girava e correva verso la porta. "Mi chiedo perchè abbia così fretta oggi …"

Quasi cinque minuti dopo, notò un giovane donna che entrava dall'ingresso principale, con il viso spaesato e stanco. Aveva capelli marroni di una sfumatura rossa, legati in uno chignon che sembrava sul punto di sciogliersi da un momento all'altro. Era molto carina.

"Posso aiutarla, signorina?" chiese Sayako. La ragazza si girò e camminò timidamente verso di lei.

"Oh… sì… mi chiedevo ..." Dicendo così teneva stretto fra le dita un pezzo di carta. " Per favore, mi dica, qui lavora qualcuno di nome Yu Matsura?"

Le sopracciglia di Sayako si inarcarono per la sorpresa. "Posso sapere chi lo desidera?"

Il cuore di Miki smise di battere per un secondo, quella non era la risposta che si aspettava. Yu ERA qui! Quasi si mise a saltare per la gioia. In un istante, insieme al forte desiderio di rivedere Yu le tornò tutta l'energia. "Sono Miki ... sono la sua sorellastra! Per favore, ho bisogno di parlare con lui subito! E' importante!"

Sayoko sentì una fitta di pietà verso lo sguardo di totale speranza e gioia che era dipinta sul suo viso. Chiuse gli occhi e scosse la testa. "Mi spiace, ma il Signor Matsura è già andato a casa oggi."

" Oh…" Miki cercò di nascondere il suo disappunto, ma era dolorosamente ovvio mentre le sue spalle cadevano all'ingiù in un attimo.

"C'è qualcos'altro che posso fare per lei?"

"A che ora arriva domani in ufficio?"

"Beh, apriamo alle 8."

"Allora dovrebbe essere qui alle 8… okay! Grazie…" Mordendosi il labbro, Miki si girò e cominciò a dirigersi verso l'entrata. Doveva solo aspettare. Avrebbe visto Yu il giorno dopo e gli avrebbe parlato allora. Forse era meglio, almeno sapeva dove trovarlo, così ora aveva una notte per pensare a quello che voleva dire. Ma allo stesso tempo, l'attesa le stava facendo una pressione incredibile.

"Tornerò da Meiko, cenerò, e poi andrò a dormire."

Sayoko scrisse un appunto da dare a Yu quando sarebbe tornato la mattina dopo riguardo a Miki. Ma non passarono neanche cinque secondi dal momento in cui aveva messo giù la penna che lo vide entrare di nuovo nel'edificio.

"Yu!?" Disse stordita.

"Oh! Mi spiace, ho solo dimenticato la giacca …"

"Yu! Hai incontrato quella ragazza?"

"Eh?"

Sayoko scosse la testa. "Oh! Non l'hai vista? C'era una ragazza qui prima che ti cercava!"

Yu si avvicinò a lei e Sayoko gli fece vedere quello che aveva scritto. Gli occhi di lui uscirono quasi dalle loro orbite.

"Miki… sei sicura?"

Sayoko scrollò le spalle. "Sì, credo fosse questo il suo nome. Ha detto che era importante."

"Quella sciocca, cosa sta facendo qui?!" Yu strappò il foglietto e corse all'entrata. Guardò a sinistra, poi a destra, corse giù per la strada, poi, convinto di averla totalmente mancata, ritornò nell'edificio sentendosi stranamente intontito.

"Qualcosa non va?" chiese Sayoko mentre lui le passava accanto con una mano sulla testa che arruffava i capelli per la frustrazione.

"Ni … niente." Lo disse velocemente e con un rigido tono formale. Sayoko si chiedeva che cosa gli stesse dando tanto fastidio. Ma decise di non indagare oltre, non erano affari suoi dopo tutto…

***

"Penso che sia questa la strada … Ohhh…" Miki si fermò sotto un lampione. Il sole era appena tramontato e stava diventando sempre più buio di minuto in minuto. Tirò fuori la mappa che aveva di Hiroshima e puntò il dito nel punto dove si trovava. "Penso che sia questo il posto dove mi trovo .. oh, aspetta ... no questo è l'incrocio sbagliato..." Alzò nervosamente lo sguardo mentre un senzatetto le passava vicino, poi rimise rapidamente la mappa di nuovo nella tasca e cominciò a camminare di nuovo senza meta.

"Ohh… non voglio sembrare una turista a quest'ora … non voglio cacciarmi di nuovo in un guaio come quello di New York! E questa volta … Yu non mi starebbe nemmeno cercando." Si fermò all'entrata di un parco, le sembrava familiare.

"Aspetta un secondo…" Pensò. "Sono passata di qui mentre andavo dalla casa di Meiko alla prima azienza di architettura! Oh che fortuna! Non mi sono persa allora!"

***

"Yu? Yu, mi stai ascoltando?" Anju lo guardò stizzita. Yu uscì dal sogno ad occhi aperti che stava vivendo e rivolse rapidamente la sua attenzione a lei.

"Oh! Mi spiace, Anju , stavo pensando ad un'altra cosa … puoi ripetere?"

"Come no!" Anju sospirò e scosse la testa. Stavano camminando a braccetto per il parco dopo aver cenato fuori. Si era già arrabbiata per il ritardo di Yu, e in più lui non le aveva rivolto frasi più lunghe di una parola o due per tutta la cena. La sua mente era rivolta completamente a qualcos'altro, e qualunque cosa fosse, non era certo lei.

"Anju?"

"Okay! Sputa il rospo! Che sta succedendo?" Tolse il braccio da ditorno al suo e gli si mise davanti, fermando il suo cammino.

"Cosa vuoi dire con 'che sta succedendo'?" Yu la guardò esasperato. "Non c'è niente che non va!"

"Sì che c'è! Non mi hai prestato attenzione per l'intera serata! E io che non vedevo l'ora che arrivasse oggi!"

"Anju… mi spiace… io… è solo che …" Yu si era chiesto fino ad allora se dire o no ad Anju che Miki era in città per cercarlo. Ogni volta che diceva il suo nome, Anju diventava emotiva e l'ultima cosa che voleva era infastidirla. I suoi occhi stavano già tremando.

"Yu, mi stai nascondendo qualcosa." Disse piano. "Perchè non mi dici di che si tratta?"

"Io … stavo solo …" Yu chiuse gli occhi e si avvicinò ad una panchina per sedersi. Anju rimase in mezzo al sentiero, senza muoversi. "Stavo solo pensando, ecco tutto ... alla nostra vita negli ultimi mesi …"

Gli occhi di lei si spalancarono e si girò rapidamente per guardarlo, col cuore in gola, cosa stava per dire?

Yu alzò lo sguardo verso le stelle, notando che una stella stava cadendo giù per il cielo. Fu all'istante riportato indietro alla notte in cui lui e Miki erano seduti a guardare le stelle su una panchina.

"Yu, io ti amo!" la voce di Miki gli risuonò in testa. Quando diceva quelle parole, erano così sentite, piene di emozioni. L'immagine di Miki lo inseguiva ancora. Anche mentre cercava di sfuggirle stando con Anju, lei lo inseguiva ancora.

"Yu?" Anju si avvicinò di un passo a lui.

"An… " Chiuse gli occhi e strinse entrambi i pugni. Non era giusto nei suoi confronti. La stava usando ... usando per dimenticare il suo dolore, e allora aveva pensato che sarebbe riuscito ad amarla un giorno, ma non poteva più mentire a se stesso. Miki era sempre la sola nel suo cuore. Che diavolo stava facendo? Miki era sveglia! Lo stava cercando! Tutto quello che la sua mente riusciva a pensare era "Trovala! Va da lei! Idiota, perchè stai aspettando e ti stai torturando da solo?"

"An… io…"

"E'… Miki non è così?"

Gli occhi di Yu si spalancarono, e la fissarono. "Mi ... dispiace…"

Anju serrò gli occhi, trattenendo le lacrime e scosse la testa. "No ... va bene. Non è colpa tua ... pensavo ... pensavo di poter essere io la persona speciale nella tua vita, quella che avrebbe potuto alleviare il tuo dolore, e che avresti alla fine finito con l'amarmi nel modo in cui io ti ho sempre amato ... ma ora cpiasco, che lei è sempre stata la più importante nel tuo cuore ... e che non è possibile rimpiazzarla ... " Si lasciò sfuggire un singhiozzo e cercò di fare del suo meglio per sorridergli, ma lui riusciva a capire, anche nell'oscurità, che il suo labbro inferiore stava tremando. "Yu ..."

"An… io… non ho mai voluto farti del male… mi spiace… ho seriamente pensato di poter essere felice con te. E lo sono! Ma ... non ... per amore ... credo che il mio problema sia che ... non riesco a vedere nessun'altra ragazza come più di un'amica oltre a Miki …"

Anju emise un altro singhiozzo soffocato e affondò il viso tra le mani, incapace di trattenere ulteriormente le lacrime. Yu si alzò e le mise velocemente le braccia intorno, e lei si lasciò andare fra le sue forti braccia, facendo cadere liberamente le lacrime giù dagli occhi.

"Mi dispiace così tanto …" Bisbigliò lui. "Così tanto…"

"Credo .. che questo voglia dire ... che dovremmo trovarci ... appartamenti diversi ..." Cercò di ridere ma ne venne fuori una sorta di strana singhiozzo. Trattenendo il respiro, strinse gli occhi con forza. "Andiamo Anju ..." pensò fra se. "Sei più forte di così ... sapevi che questa prova sarebbe arrivata ... e sapevi che lui avrebbe potuto non superarla ... un giorno, Miki si sarebbe svegliata e la possibilità che Yu ti lasciasse era inevitabile! Perciò accettala!! Accettala!"

Rimasero così fermi a lungo, fino a che i singhiozzi di Anju finalmente cessarono e il suo respiro tornò normale. Finalmente, lei si staccò dal suo abbraccio.

"Yu, grazie …"

"An, io--"

"No--" Lo interruppe lei, fissandolo seriamente. "Lasciami finire …"

Yu annuì e lei chiuse gli occhi, tenendo le mani strette insieme all'altezza del petto. "Volevo solo dirti grazie, per tutta la gentilezza che mi hai mostrato, e per avermi dato un posto nel tuo cuore, anche se non ha potuto prendere il posto di quello di Miki, spero che potremmo rimanere buoni amici."

Yu sorrise. "Speravo che lo dicessi."

"E… voglio che tu sappia che non rimpiango i momenti che abbiamo passato insieme. Sono tutti ricordi molto cari per me. E ..." sorrise, sentendo che le lacrime stavano cominciando a tornarle anche se non voleva; sgranando gli occhi le spazzò via con decisione, e si girò verso di lui. "E, voglio che tu e Miki siate felici d'ora in poi! Hai capito?"

"An?"

Lei si raddrizzò e girò la testa per fargli la linguaccia. "E non OSARE mai più fare qualcosa di stupido come lasciarla! Va bene?"

Gli occhi di Yu brillarono e annuì. "Va bene, promesso."

"Bene … mi sento meglio ora che abbiamo finalmente fatto questa chiaccherata." Disse mentre cominciava a camminare giù per la strada verso il loro appartamento. "L'idea era sempre stata presente nella mia mente, intendo se saresti rimasto con me dopo che si fosse svegliata oppure no ... ho avuto finalmente la mia risposta."

Yu mise le mani in tasca e cominciò a camminare dietro di lei. "Mi spiace che non sia stata quella che ti aspettavi ..."

"Oh, ma sono sicura che Miki sarà felice ...."

"Già …c'è un'altra cosa che volevo dirti…" mormorò Yu. Anju si fermò e lo guardò con fare interrogatorio. "La ragione per cui oggi avevo la testa altrove ... beh, Miki è qui a Hiroshima."

"Cosa?!"

"Già, è venuta al lavoro, ma l'ho mancata per un pelo …"

"Beh, ma allora devi trovarla!"

"Ma ... non so dove si trova ..."

"Ma non sarà da Meiko?"

"…." Yu si fermò a metà frase. "Sai, hai ragione! O almeno, scommetto che Meiko saprà dove si trova."

"Yu, vuoi davvero vederla adesso vero?"

Lui chiuse gli occhi e annuì. "Non ho ancora avuto occasione di scusarmi, le ho spezzato il cuore all'ospedale. Mi sento così male per averlo fatto. Non voglio sprecare un secondo di più!"

Si girarono ancora e questa volta si affrettarono a raggiungere l'entrata del parco. Ma proprio mentre Yu stava per uscire, notò una figura snella che che emergeva da un sentiero. Lo colse di sorpresa, perchè di solito non c'erano molte persone nel parco a quell'ora di notte. Anche l'altra persona era stordita, ma la voce che ne venne fuori gli fece correre un brivido per la schiena. Una voce che aveva voluto sentire per così tanto tempo …

"Yu?"

Anche Anju notò Miki. Sorrise a Yu e bisbigliò. "Io vado avanti!" E prima che lui potesse dire qualcosa in contrario, Anju era già sparita oltre il cancello.

Yu rimanse in piedi come intontito mentre la figura entrava sotto la luce della lanterna. Era Miki. La sua sola vista faceva accellerare il battito del suo cuore, e sentì all'improvviso le ginocchia deboli.

"Miki…" Fu tutto quello che riuscì a dire.

Lei spalancò la bocca ed emise un lieve grido, con gli occhi sgranati. "Lo sapevo che eri tu! Non era sicura a causa dell'oscurità ... ma qualcosa mi diceva che eri tu!"

"Miki… " Disse il suo nome ancora una volta, nella sua testa, per la prima volta in tanti anni, era tutto chiaro. I suoi obiettivi, i suoi desideri, tutti portavano a lei. Ed eccola lì, in piedi di fronte a lui. Ma tutto quello che riusciva a fare era rimanere fermo come un idiota a ripetere il suo nome in continuazione ... ma che aveva? Perchè era diventato all'improvviso così timido?

Miki spostava il peso del corpo da un piede all'altro. "Non dice niente ... " pensò. "E' arrabbiato perchè sono venuta qui?"

"Io … I sono venuta… perchè avevo bisogno di dirti una cosa." Disse lei, con voce un poco tremolante. "Sono venuta perchè ... io ... perchè io ti amo ancora! E ... anche se tu non mi vorrai accettare, voglio che tu sappia che ti amerò lo stesso. E volevo sapere se c'era anche una sola possibilità ... una sola che potessimo tornare insieme di nuovo ... Yu ... io --"

La sua frase fu tagliata a metà quando lui si avvicinò di scattò a lei. Le parole morirono in bocca a Miki mentre veniva stretta in un caldo abbraccio. Yu la strinse forte a se, abbracciandola con una tale passione, che quasi spaventò Miki e la portò a chiedersi se questo era lo stesso Yu che aveva conosciuto.

"Miki… sciocca… sei venuta fin qui… per dirmi questo." Le mormorò lui all'orecchio, poi sorrise un poco e sciolse appena l'abbraccio. Alzò le mani fino a metterle sulle sue spalle e appoggiò la sua fronte a quella di lei. Il cuore di Miki correva a mille mentre lo ascoltava.

"He… è come un deja vu per me … Miki… ti ho fatto soffrire così tanto ... io non ti merito … "

"No! Yu-- io--"

Lui la fermò con un singolo dito sulle labbra. "Lasciami dire una cosa prima."

Senza parola, lei annuì.

"Io … voglio scusarmi per come mi sono comportato all'ospedale ... hai fatto bene a gridarmi contro. Mi sono comportato così freddamente con te ... in verità mi sono comportato come un idiota per i passati tre anni e mezzo, affondandomi nella mia stessa tristezza e solitudine, senza pensare a come avrebbe potuto influenzare gli altri ... persino i nostri genitori ... io ... mi sono distanziato da loro per cercare di dimenticare ... era tutto quello che potevo fare per non diventare pazzo."

Smise di parlare per un lungo attimo, e Miki lo osservò pazientamente. Un lacrima cadde giù per la sua guancia. "Ti amavo così tanto!" Le parole gli stava rimanendo in gola mentre cercava di fare del suo meglio per trattenere le sue emozioni, ma quelle esplodevano dopo anni di repressione ed ansia. "Ti amavo ... e ti amo ANCORA ... più di quanto posso immaginare! Penso di essere pazzo ... che qualcuno possa amare qualcun'altro così tanto ... fino al punto che lo distrugge dentro se non può averlo accanto ... Miki ... ecco cosa sento per te. Perciò per favore ... perdonami ... essere felice con te, è ciò che ho sempre voluto."

Non riusciva più a parlare, abbassò la testa, lasciando che le lacrime cadessero di loro iniziativa. Miki alzò la mano e e asciugò una delle sue guance bagnate poi l'altro con il pollice. Yu aprì lentamente gli occhi e la guardò. Lei gli stava sorridendo, e anche i suoi occhi erano bagnati dalle lacrime. Si mise in punta di piedi e gli diede un bacio sulle labbra. Yu la guardò lievemente sorpreso.

"Ti perdono." Disse lei dolcemente. "Dispiace anche a me, per essere stata la causa di tale sofferenza nel tuo cuore. Non ti lascerò mai più."

"Sciocca … non è mai stata colpa tua!" Lui la abbracciò di nuovo, questa volta sollevandola da terra. Miki strinse le braccia intorno al suo collo e lo baciò di nuovo felicemente.

"E neanche tua!" Disse lei. "E' stato un incidente, ed è accaduto in passato."

"Ma--"

"E ora dobbiamo solo pensare al futuro." Disse lei, piantandogli un bacio sulla punta del naso. Gli angoli della bocca di Yu si volsero all'insù con un sorriso, e poi si lasciò sfuggire una grossa risata.

"Miki… io ti amo!" Lui la fece girare in cerchio per aria e poi la posò a terra. Miki teneva ancora le braccia attorno al suo collo.

"E io amo te, Yu."

Lui si abbassò e la baciò, stringendola forte a se. La mente di Yu era tutto un vorticare di indescrivibili emozioni. Era come se gli fosse mancata l'aria per tanto tempo e questa fosse la prima boccata che prendeva in anni. Voleva tutto di lei adesso. Il suo corpo era così caldo, proprio come se lo ricordava. Era diventata più magra, certo, ma la Miki che conosceva e amava era lì. Era così bella, così piena di vita. E lui sentiva che la sua stessa esistenza si apriva davanti ai suoi occhi, mentre prima era chiusa come a chiave.

"Yu…" la voce di Miki lo fece uscire dal suo sogno ad occhi aperti. Yu realizzò che durante quel breve ma intenso attimo, l'aveva spinta contro un albero e le sue mani erano ben al di sotto della sua camicia in una fervida esplorazione. Poteva dire di vederla arrossire anche alla luce del lampione, e lei lo guardò un poco nervosa. Lui tolse velocemente le mani da sotto la sua camicia, cercando un modo per scusarsi.

"Oh.. io… mi… mi dispiace …io--"

Lei lo fermò con un piccolo bacio. "No… va bene, solo… non qui…" Miki arrossì ancora e poi gli prese la mano. "Andiamo ... usciamo da questo parco buio!

"Va bene!" Odiava ammetterlo, ma era ancora un poco contrariato, ma poi, ripensandoci, era meglio non affrettare le cose. "Sei affamata?"

"Sto morendo di fame! Mi sono persa cercando di tornare a casa di Meiko, e sono finita qui."

"Beh, c'è un bel posto là in fondo alla strada, ti offro qualcosa."

"Oh, grazie! Pensi che abbiano un telefono?"

"Ma certo che ce l'hanno, sciocca ..."

"Dovrei telefonare a Meiko, probabilmente è tremendamente preoccupata!"

CONTINUA ....

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Capitolo 9
*** Capitolo 9- Il futuro che si svela ***


Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 9- Il futuro che si svela

*Attenzione! Questo capitolo è leggermente lemon (tratta di tematica sessuali; nota della traduttrice) - proprio alla fine. Niente di particolarmente esplicito, volevo solo avvertirvi prima … comunque è pieno di WAFF (warm and fuzzy feeling, letteralmente sentimento caldo e dolce, in parole povere, è romantico; nota della Traduttrice).

"Sì! Meiko… hai sentito bene!" Il palmo della mano di Miki sudava mentre lei teneva la cornetta attaccata all'orecchio. Con la coda dell'occhio guardò dietro le sue spalle verso il tavolino che divideva con Yu nel bar. Lui stava guardando fuori dalla finestra, con una mano sul manico della sua tazza; il suo profilo era così bello. "Yu ed io ci siamo riconciliati, va tutto bene ora."
"Te l'avevo detto che si sarebbe tutto risolto per il meglio Miki!" Il tono di voce di Meiko fece battere il cuore di Miki con più gioia.
"Già! Beh, oggi tornerò un po' più tardi, Yu ha detto che mi riporterà da te dopo aver finito il caffè."
"Perchè non rimani a dormire da Matsura?"
"Ehi! Meiko… mi stai prendendo in giro, vero?"
"No davvero!" Meiko non potè trattenere una risatina.
Miki si poggiò una mano sul fianco. "Anche se volessi, non penso che sarebbe una buona idea visto che Anju si trova ancora lì!" La sua voce si abbassò un poco, e Meiko riuscì a scorgere il pizzico di malinconia che l'aveva attraversata al pensiero di Anju. "Sono venuta qui per riprendermi Yu, ma avevo paura di doverlo rubare ad Anju in questo modo. Spero che se stia bene!
"Sono sicura che Anju sapeva che un giorno ti saresti svegliata, e che Yu avrebbe potuto lasciarla, perciò non credo sia stato un tale shock per lei. Certamente si aspettava che accadesse qualcosa del genere. Questo prova solamente come i sentimenti di Yu per te siano più forti."
Un sorriso si accennò sul viso di Miki. "Già … credo tu abbia ragione. Beh- devo andare. Ciao!"
"Ciao!"
Miki riattaccò il telefono e si affrettò a tornare al tavolo, sedendosi nuovamente davanti a Yu. Prese in mano la tazza di caffè e la bevette facendo attenzione a non scottarsi.
"Sarà freddo ormai." Scherzò Yu.
"No che non lo è!" affermò Miki mentre rompeva la bustina dello zucchero e ne buttava il contenuto nella tazza. "E' della temperatura giusta!"
Yu ridacchiò e avvicinò la guancia alla mano per appoggiarsi su di essa. "Che ha detto Meiko?"
"Di tornare all'ora che voglio." Miki ripetè le parole di Meiko, e poi fece un largo sorriso. "Abbiamo tutta la notte per parlare!"
"Bene." Yu le si avvicinò e le arruffò I capelli. "Di che dovremo parlare?"
"Beh, mi sono più o meno persa tre anni della tua vita!" Miki enfatizzò le sue parole sbattendo il cucchiaio per aria. "Perciò, mi piacerebbe sapere cos'ha fatto il mio fidanzato per tutto questo tempo!"
"Per TUTTO il tempo?" Yu le rivolse uno sguardo dubbioso, poi si mise a guardare il soffitto con nonchalance. "Uhmm … niente di particolare .."
"Sciocco!" Lei minacciò di picchiarlo col cucchiaino e lui rise ritraendosi.
"Scherzavo! Scherzavo … beh … vediamo un po' .. da dove posso cominciare…"

**

Miki si svegliò stordita sentendo il suono di piatti e pentole in movimento. Guardandosi lentamente intorno, le ci volle un attimo per orientarsi, e per capire che si trovava sdraiata sul divano di Meiko nel suo salotto. Si alzò appoggiandosi sui gomiti e sgranò gli occhi per impedire loro di chiudersi dal sonno, visto che voleva dare una scossa alla sua testa annebbiata.
"Oh! Finalmente ti sei svegliata!" La testa di Meiko spuntò dalla porta della cucina, e poi la ragazza entrò nel salotto asciugandosi le mani sui jeans. "Devi essere stata fuori fino a tardi ieri! E' già mezzogiorno!"
Miki sgranò gli occhi, mentre la sua mente percorreva gli eventi del giorno prima, e come un fulmine le venne in mente: lei e Yu erano tornati insieme! Si era svegliata con la sensazione che fosse stato tutto un sogno, invece, era tutto reale! Con un grande sorriso, si girò verso Meiko.
"Non era solo un sogno! Yu ed io…"
Meiko le buttò le braccia al collo. "Sono così felice per te Miki!"
Miki ricambiò l'abbraccio, ridendo di gioia. "Non posso crederci! Devo chiamare mamma, papà, Yoji e Chiyako! E devo dirlo a Ginta e ad Arimi, così Ginta la smetterà di fare tutte quelle minacce di morte … e a Kei e Suzu … e a Tsutomu e Yayoi … e -"
"-E devi fare colazione!" La interruppe Meiko. "Ti sta ancora aspettando sul tavolo."
"Ah! Meiko!" Miki saltò in piedi. "E tu - che fai qui? Non dovresti essere al lavoro?"
Meiko scosse la testa. "Ho un appuntamento dal dottore più tardi, perciò mi sono presa una giornata libera!" Miki sembrò confusa per un attimo, ma Meiko scosse la testa.
"E' solo un normale controllo. Corri a mangiare! Devo andare a prendere Miki all'asilo fra pochi minuti!"

**

La giornata passò in fretta. Miki aveva mangiato, si era vestita, aveva chiamato quasi tutte le persone che conosceva per dire loro eccitatamente che lei e Yu erano di nuovo insieme. Tutti si congratularono con lei e anche Ginta dovette ammettere, "Allora Matsura non era un completo bastardo." I suoi genitori non vedevano l'ora che portasse Yu con se quando tornava da Hiroshima. Dopo tutto, non l'avevano quasi visto in quei tre anni difficili. Miki promise che l'avrebbe portato a casa.
Appena ebbe riattaccato il telefono dopo la sua ultima chiamata e si fu seduta sul divano a guardare un po' di tv, qualcuno bussò alla porta.
Miki si sporse per vedere la porta, chiedendosi se dovesse rispondere, in fondo non era un membro della casa di Namura. Ma bussarono di nuovo, e la sua curiosità ebbe la meglio. Si alzò e andò ad aprire la porta.
"Posso aiutarla-oh … Anju! Gli occhi di Miki si spalancarono quando aprì la porta e trovò una ragazza piccola e fragile che stava sull'uscio.
Anju aveva un sorriso malinconico sul viso, e si inchinò con rispetto a Miki quando lei aprì ulteriormente la porta.
"Miki, speravo fossi qui."
"Anju … per favore, vieni dentro!" Miki fece segno ad Anju di entrare, ma Anju scosse la testa.
"Non voglio dare fastidio in casa, sono solo venuta a chiederti se volevi venire con me a fare una passeggiata? E' una bella giornata."
Miki poteva vedere che Anju teneva i pugni stretti sui fianchi. Non potè rifiutare la sua richiesta. Sapeva che Anju avrebbe voluto parlare di Yu.
Quando Miki si era impegnata a riprendersi Yu, sapeva che se lo avesse riavuto, avrebbe dovuto rubarlo ad Anju. Ma aveva nascosto questo pensiero in un angolo della sua mente, perché non voleva che interferisse coi suoi obiettivi. Però, nel vedere Anju, il pensiero riemerse in superficie. Ora Anju la odiava? L'umore allegro e spensierato di Miki cominciò a sparire e a fare spazio ad un groppo alla gola. Che voleva dirle Anju?
"S-sì … solo un momento. Vado a prendere la giacca."

**

Camminarono fianco a fianco, parlando per un po' e poi gustando silenziosamente i frullati che avevano comprato da un venditore. Miki lanciò uno sguardo ad Anju; sembrava fissare intensamente il suolo immersa in pensieri profondi.
"Anju?" ruppe infine la tensione Miki. La testa di Anju si sollevò di scatto e si rivolse verso di lei.
"Sì! Oh - mi spiace, stavo solo con la testa da un'altra parte…"
Miki cercò di sorridere con fare rassicurante. "Ti piacerebbe sederti da qualche parte e parlare?"
Anju annuì in silenzio. "Ehmm- c'è un parco di là, va bene quello?"
Miki annuì e si diressero verso il parco, era mezzogiorno e c'erano solo alcuni bambini che giocavano. Miki e Anju si sedettero sulle altalene vuote fianco a fianco.
"Ehmm- credo che tu lo sappia già, volevo parlare di Yu…" iniziò Anju.
Miki abbassò il suo frullato, cercando di prepararsi mentalmente per qualunque cosa Anju volesse dire. Aveva il diritto di essere arrabbiata, aveva anche il diritto di odiarla se voleva.
"G-già …" Fu tutto quello che riuscì a dire Miki.
"Ero devastata all'inizio." Disse lei. "Sapevo che Yu ti ha sempre amato, anche quando stavamo insieme. Ma credo che la mia ingenuità mi abbia ingannato, e ho creduto di poterlo cambiare. Mi sbagliavo."
" … Mi spiace…" disse Miki piano. Anju scosse la testa enfaticamente.
"No! Per favore, non incolparti per questo Miki! Io … io sapevo che Yu amava te eppure l'ho seguito lo stesso. Ho sempre saputo che un giorno ti saresti svegliata e lo avresti cercato. E che quel giorno Yu avrebbe deciso con chi stare. Scioccamente ero convinta di poter prendere il tuo posto nel suo cuore."
" …" Miki cercò di rispondere, ma non riuscì a dire niente. Anju continuò.
"Volevo solo dirti questo, perchè non voglio che diventiamo come estranee dopo questa storia."
Lo sguardo di Miki si alzò e i loro occhi si incontrarono. Anju le rivolse un sorriso. C'erano lacrime agli angoli dei suoi occhi. "Anju …"
"Non ti odio … né cose del genere. Voglio che tu lo sappia." Disse piano Anju. "Voglio solo quello che è meglio per Yu. E se tu sei il meglio, allora per favore fallo felice d'ora in avanti. Non ho mai avuto il privilegio di vedere Yu davvero felice prima d'ora, non felice com'era con te."
Miki sorrise, un sorriso genuino che veniva dal cuore. "Voglio che rimaniamo amiche. Tu mi piaci molto, e ti prometto che farò come mi hai detto." Chiuse gli occhi e alzò la testa verso il cielo. "Devo ammetterlo, per un po' ho avuto paura che potessi odiarmi. Mi sentivo una persona orribile."
Anju si mise in piedi all'improvviso e Miki aprì di scatto gli occhi. "Anju?"
"Sono … contenta che abbiamo fatto questa chiaccherata." Si girò e le sorrise. Miki capiva che stava facendo del suo meglio per trattenere le lacrime. "Miki, vi auguro tanta felicità d'ora in poi."
Miki si vergognò per un attimo, e la sua gola si seccò all'improvviso e lei riuscì a sillabare un debole "Grazie," mentre Anju si inchinava e cominciava ad andarsene, lasciando Miki a riflettere sulla conversazione che avevano appena avuto.
Non appena Anju raggiunse l'entrata del parco, si asciugò le lacrime con la manica della camicia e scosse la testa. "Non posso farmi vedere da lei mentre piango … ah … perchè sono così emotiva su questo argomento?" Guardò indietro oltre la sua spalla per osservare Miki, che sedeva ancora sull'altalena, profondamente assorta."
"Buona fortuna, Miki. Tu sei ciò di cui Yu ha davvero bisogno, perciò rendilo felice!"

**

"Per questo mi sento orribile!" enfatizzò Miki al telefono con Yu. Non si era sentita minimamente imbarazzata nel parlargli dei suoi problemi. La rendeva felice il solo fatto che lui la ascoltasse. E Yu, sentendosi ancora male per il modo in cui l'aveva trattata all'ospedale, era più che entusiasta di ascoltare ogni piccola cosa che diceva.
"Non preoccuparti per An." Disse rassicurante. "Le ho parlato stamattina, è molto più forte di quanto era un tempo. Ed è felice per noi."
"Lo so … ma ti sto dicendo che non riesco a superare il mio stesso senso di colpa!"
"Beh, stai cercando dirmi che avresti preferito che non tornassimo insieme?" disse Yu sarcastico.
La voce di Miki le si bloccò in gola. "Cos--?" NO! E' solo che… che… " Scoprì di non poter rispondere.
Yu ridacchiò. "Finalmente alla principessa manca il fiato!"
"No! Yuuuuu!! Smettila di prendermi in giro!"
"Ha ha! Oh, ma è quello che più mi è mancato di te, sei così carina quando ti preoccupi per niente."
"… E' davvero niente?"
"Sì, come ti ho detto prima, Anju non è quel tipo di persona."
" … già … " Miki si sprofondò sul divano e giocò con una ciocca di capelli. "Suppongo tu abbia ragione …"
"Finalmente sono riuscito a farla concordare con me." Disse Yu, fingendo esasperazione.
"Hey! Ho detto basta prese in giro!"
"Sì sì! Come desidera principessa."
Miki decise di lasciar perdere l'ultimo commento, "Senti … Yu?"
"Hm?"
"Quando esci dal lavoro?"
"Alle cinque. Parlando di questo, dovrei davvero provare a lavorare almeno un PO' oggi …"
Miki osservò l'orologio e capì di averlo tenuto al telefono già per dieci minuti. "Ah! Yu, mi spiace! Non avrai dei problemi a causa mia, vero?"
"Oh, no, va bene, mentre parlavi ho schizzato un po'."
"… Oh…" Miki non era sicura di cosa volesse dire 'schizzare', ma pensò di chiederglielo più tardi. "Beh, vuoi che venga da te quando esci? Potremmo cenare insieme!"
Yu rispose entusiasta. "Bella idea! Conosco anche un posto non troppo lontano, però è molto elegante, perciò assicurati di essere bella!"
Il cuore di Miki saltò per la gioia all'idea di rivederlo ancora. Non era passato nemmeno un giorno e già non vedeva l'ora di vederlo. "Okay! Lo farò! Ci vediamo alle 5 allora!"
"Okay, ci sentiamo."
"Ti amo, Yu!"
"Ti amo anch'io!"
Miki riattaccò il telefono e poi cominciò a saltellare emettendo gridolini felici, si sentiva leggerissima.
"Scema scema! Mi sto comportando come una bambinetta… Beh- non mi importa!" Aprì la sua valigia e cominciò a rovistare fra i suoi vestiti. Sfortunamente, non trovò niente da indossare per una cena fuori. "Hmm… beh- penso di avere un po' di tempo per fare dello shopping dell'ultimo minuto. Voglio indossare qualcosa di bellissimo per Yu."
Scarabocchiò in fretta un messaggio per Meiko, afferrò il portafoglio, si mise un paio di confortevoli sandali neri e si affrettò ad uscire dalla porta e giù in strada.

**

La cena era stata francese e le papille gustative di Miki stavano ancora danzando per il meraviglioso sapore mentre tornavano a casa, a braccetto fra altre coppie che stavano aproffittando anche loro della bella e calda notte.
Yu lanciò un'occhiata a Miki: aveva fatto un eccezionale lavoro nel rendersi straordinariamente bella. Il nuovo vestito di Miki era verde scuro, con piccoli bottoni neri che correvano lungo la schiena e che parevano assai difficili da togliere o allacciare. La gonna cadeva lungo le sue gambe, e aveva due spacchi che arrivavano fino alle sue ginocchia e che la facevano svolazzare al vento mentre Miki camminava. Il suono dei tacchi delle sue scarpe nere andava di pari passo col movimento della gonna. La parte di sopra le si stringeva al petto e aveva un'apertura a V, senza maniche. Per coprire le braccia nude usava una lunga giacca nera, e I suoi capelli erano elegantemente acconciati in uno chignon tenuto stretto da un fermaglio. Sembrava una principessa.
"Yu! Hey guarda!"
Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e notò che Miki stava puntando con entusiasmo una gelateria, alla quale si stavano avvicinando.
"Dai- mangiamo un po' di gelato!"
"Ma ti sei già sbafata il dessert al ristorante!" disse Yu divertito.
Miki stava strattonando la sua giacca e lo stava portando verso il negozio.
"Oh … per favore? Solo un assaggino!"
Yu giurava di essere sotto una specie di incantesimo. Perchè la prossima cosa che fece fu pagare il commesso per due coni gelato.
"Sei sicura di non esserti svegliata con poteri psichici?" la prese in giro Yu, mettendole un braccio intorno alle spalle e attirandola verso di lui. Cominciarono ad inoltrarsi nel parco nella strada verso il suo appartamento. Lo stesso parco in cui erano tornati insieme.
"Cosa te lo fa pensare?" disse Miki, fingendo noncuranza, come se AVESSE poteri psichici e stesse solo cercando di nasconderli.
"Perché hai questo strano potere su di me … stanotte non riesco a dirti di no." Yu ridacchiò e la fermò alla luce di un lampione. Miki si girò per guardarlo in faccia.
"Beh, se è vero … allora dammi un morso del tuo cioccolato alla menta." Lo prese in giro lei.
Yu le porse il suo cono e lei lo morsicò, sporcandosi la faccia. "Mmm! Buono!"
Senza una parola, Yu abbassò la testa e prese un grosso morso del caramello di lei. "Mmmm! Buono anche questo!"
"Yu!" rise Miki. "Hai il gelato su tutta la faccia!" Lei alzò la mano per pulirlo, ma lui le afferrò il polso e la spinse verso di se.
"Senti chi parla." Bisbigliò.
Per un breve attimo, Miki pensò di poter sentire i loro cuori battere all'unisono mentre si premeva contro il suo petto. Yu si avvicinò alle sue labbra e si soffermò in un lungo bacio al gelato.
Rimasero a baciarsi sotto la luce del lampione a lungo, giocando con le rispettive lingue e leccando il gelato rimasto sulle labbra dell'altro. Finalmente Miki si allontanò un poco e ridacchiò.
"Il tuo gelato si sta sciogliendo."
"Anche il tuo." Yu fece segno con la mano ad una panchina vicina in cui potevano sedersi.
Miki, tenendo ancora saldamente la mano di lui con quella con cui non stava tenendo il gelato, lo portò alla panchina e si sedettero vicini per finire il loro gelato. Quando ebbero finito, rimasero seduti in silenzio, semplicemente godendosi la notte. Miki si strinse nell'incavo dell'abbraccio di Yu, e guardò il cielo stellato, mentre nella sua mente scorrevano tutte le cose pazze che avevano superato. Sperava sinceramente che questa fosse la fine di tutti i loro problemi. Si chiedeva se Yu stesse pensando la stessa cosa.
Miki si accoccolò contro di lui, e le sue mani strinsero il soffice tessuto della camicia che aveva sotto la giacca. "Yu …"
"Sì?"
"Dimmi a che pensi."
Yu seguì lo sguardo di lei fino in alto nel cielo. "Ad un po' di tutto, credo … a molte cose."
Lei sentiva la presa di lui stringersi attorno a lei, e appoggiò la testa nella confortevole nicchia fra la sua spalla e il petto. Sembrava che avesse qualche problema.
"Cosa c'è che non va? Sei preoccupato per qualcosa?"
Yu portò la mano che era poggiata sulle spalle di lei ai capelli, le voltò la testa e la baciò. Fece un grosso respiro.
"Perchè Miki? Perchè dopo tutto quello che ho fatto, ti merito? Dopo che ti ho rifiutato, e lasciato … talvolta penso nel profondo del mio cuore, che non merito di essere tanto felice quanto tu mi rendi."
"Stupido..." La voce di Miki era sorprendentemente decisa. Yu abbassò lo sguardo, ma tutto quello che riuscì a vedere fu la testa di Miki. Miki scostò la mano libera dal suo posto e la portò intorno al suo torace, abbracciandolo. "E' perché ti amo Yu, noi abbiamo bisogno l'uno dell'altra, perché le nostre anime sono destinate a stare insieme. Quando sono con te, sono felice! Ecco perché non potevo lasciarti andare."
"Miki…"
"Shh!" Lei alzò la testa bruscamente, coprendo le sue labbra con un dito. "Non ho ancora finito." Gli sorrise, e Yu annuì con la testa, e il dito di Miki lasciò le sue labbra ed andò ad accarezzare le sue guance invece. "… Promettimi una cosa Yu."
"Quello che vuoi."
"Promettimi che non mollerai mai più. Promettimi che non negherai mai a te stesso la felicità. Voglio che tu capisca che …" Si morse il labbro, scegliendo le parole accuratamente. " … Che .. che quello che voglio di più è che TU sia felice … perché questo è ciò che mi rende felice. Promettimi che lo farai!"
Yu portò una mano sul suo viso e le alzò il mento così che i loro occhi fossero fissi gli uni negli altri. Guardò il suo viso bello e innocente con così tanta sincerità. Miki sentiva il battito del suo cuore accellerare mentre lui portava il suo viso vicino al suo. Quasi impercettibilmente, strofinò le sua labbra contro quelle di lei, e bisbigliò. "Lo prometto … lo farò." Un sorriso apparve nella sua solenne espressione. "E … puoi promettermi una cosa tu in cambio?"
I suoi occhi brillanti avevano ipnotizzato Miki. Lei annuì. "Sì .. cosa?"
"Se facessi mai di nuovo qualcosa di stupido come mollare tutto un'altra volta, voglio che tu mi dia un bel pugno in testa e mi dica 'Matsura Yu! Sei un vero IDIOTA!' Okay?"
Miki non potè trattenersi e scoppiò a ridere. Vederla ridere faceva sciogliere il cuore di Yu. Era così espressiva, così piena di passione! Lo faceva letteralmente impazzire. La voleva così tanto, e la sua mente navigava fra così tanti pensieri, fra tutte le opportunità che erano in serbo per loro. Un futuro che lui aveva quasi distrutto e che era tornato più bello che mai. E lo avrebbe costruito con Miki.
"Allora, lo farai?" le chiese Yu.
Il sorriso di Miki si esaurì, e lei alzò lo sguardo verso di lui, e quando le sue emozioni la assalirono, lei gli buttò le braccia al collo, appoggiandosi interamente a lui, e chiuse la sua bocca con la sua e lo baciò con trasporto.
Dopo parecchi secondi, allontanò riluttante le sue labbra dalle sue e le portò al suo orecchio. "Te lo prometto, lo farò."
"Lo farò," Quelle parole provenienti dalle sue labbra accesero un fuoco dentro di lui. Pensò di poter ardere per l'emozione. Incapace di contenere la sua gioia, si alzò bruscamente con lei fra le braccia. Miki urlò per la sorpresa al suo improvviso movimento. Era così leggera mentre la teneva, come una bambola che doveva proteggere. Avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per rendere felice lei e se stesso.
"Ahh! Yu! Che stai-EH?"
"Buono a sapersi!" scherzò Yu. "Perchè se avessi rifiutato, avrei dovuto farti il solletico fino a che non avessi ceduto!"
"Ehi! Mi stai di nuovo prendendo in giro! Mi serva di lezione, per aver pensato che fossi cresciuto in questi anni!"
"Neanche per sogno…" Yu la fece roteare in aria fra le sue braccia giocosamente. Miki mise le braccia intorno alle sue spalle. Buttò la testa all'indietro e rise.
In cerchio e in cerchio, Yu la fece girare portandola dalla panchina del parco fino al manto erboso oltre le aiuole. Un luna quasi piena illuminava il terreno. Lui si fermò e facendo finta di avere i capogiri, si buttò nell'erba insieme a lei.
Miki rimase con la schiena contro il terreno freddo, che contrastava col calore del corpo di Yu che le stava sopra senza però schiacciarla. Le braccia di lui la tenevano stretta, mentre la baciava ancora e ancora sotto le stelle. Miki sollevò le mani per metterle nei suoi capelli, ricambiando i suoi baci con eguale intensità. La lingua di lui entrò nella sua bocca e il bacio si intensificò ancora di più, e lei sentì accendersi dentro un fuoco. Mise le gambe intorno a quelle di Yu; voleva così tanto stare più vicina a lui. Più vicina che poteva. Voleva essere una parte di lui. E si chiedeva se lui provasse lo stesso.
"Ti amo…" disse lei mentre lui continuava a baciarla giù per il collo e giocava con lingua sino ad arrivare alla clavicola. Sapeva di miele dolce, e con un dito, spostò la spallina del suo vestito e la portò giù lungo la spalla, e prese a baciare la pelle nuda con appassionato desiderio.
"Yu…" si lamentò Miki, sentendosi stranamente tesa; voleva qualcosa e non sapeva esattamente cosa, le bruciava dentro, e minacciava di esplodere se non se ne fosse occupata. "Yu …" Il respiro le si fermò in gola. La testa di Yu si sollevò e guardò giù verso di lei.
"Miki, vuoi venire a casa mia?" Le bisbigliò lui all'orecchio.
"Ma … Anju …"
"Sta dai suoi genitori ora, fino a che non troverà un altro posto." Disse Yu dolcemente. Le sue dita accarezzavano la soffice pelle del suo braccio e della sua spalla. "E' stata così gentile da lasciarmi la casa. Il che significa … che saremmo … da soli…"
Il cuore di Miki prese a battere forte, sapeva cosa voleva dire. Annuì con la testa. "Voglio venire."
Gli occhi di Yu si spalancarono. Il suo corpo si sentì percorso da una nuova scarica di adrenalina. Ma era giusto? Avrebbero dovuto aspettare? Perché le aveva chiesto di fare una cosa del genere? Che aveva pensato? Lui la desiderava, era questo quello che gli diceva il suo corpo, ma la sua mente lo bombardava con dure verità…
'Finirai col ferirla se lo fai! Non vuoi farle del male!'
Miki lo vide esitare. Alzò una mano e gli accarezzò la guancia. "Yu? Stai bene?"
La sua voce lo riportò alla realtà. Lei lo stava guardando preoccupata. Dubitava di lui ora? Yu si morse il labbro.
"Sei … SICURA che vuoi farlo, Miki?" Il suo cuore cominciò ad accellerare i battiti. Lei lo guardò con una determinazione chiara e decisa nei cristallini occhi marroni.
"Sono sicura." Disse lei dolcemente e gli rivolse un sorriso rassicurante. Lui quasi si sciolse a quello sguardo. Il modo in cui lo guardava con così tanta fiducia. E il modo in cui aveva ancora tanta innocenza anche dopo aver saputo cosa avrebbero fatto se fosse andata a casa sua. Perché era così meravigliosa? Il suo id e il suo superego (concetto froidiano? NdTraduttrice^^) ingaggiarono una battaglia infuocata, ma l'id vinse subito. Perché dopo quattro secondi, Yu mise le braccia intorno a Miki e la alzò, portandola fuori dal parco.
"Ahh! Yu! So camminare! Non portarmi in braccio così o attireremo l'attenzione! Stupido!"
"Oh? Pensavo ti piacesse attirare l'attenzione." Ridacchiò Yu. Miki incrociò le braccia. Era ovvio che non si sarebbe arreso alle sue rivendicazioni.
"Buh! Stupido Yu!"

***

Lui non ebbe molta difficoltà a portare la sua fragile figura per la via e mezza che divideva il parco da casa sua. Aprì la porta con grazia e entrò nel corridoio principale, accendendo una luce.
Miki lo guardò compiaciuta. "Sai, sei un po' troppo bravo …"
Yu fece finta di niente. "Non so di che parli Principessa…" la posò a terra in piedi una volta che la porta si fu chiusa dietro di loro. Miki si tolse le scarpe come stesse danzando e attaccò la giacca all'appendipanni, e poggiò i piedi sul duro pavimento di legno del piccolo monolocale. Miki si girò per guardare Yu.
"Yu--?" Iniziò a girarsi ma fu interrotta dal suo improvviso abbraccio.
"Ti amo …" mormorò lui. Le strinse forte le braccia intorno, sprofondando nel profumo dei suoi capelli, facendo scorrere le labbra lungo il contorno del suo collo snello e le spalle nude. Lei aveva una vaga idea di quanto fosse sensuale per lui in quel momento? Miki doveva ammetterlo, era un poco nervosa quando prima avevano sorpassato la porta, ma tutte le sue preoccupazioni si erano sciolte nel suo abbraccio. Non si era mai sentita più sicura di una cosa in vita sua. Era così calma quando si trovava con lui. Si sentiva come se potesse esplodere dalla gioia. Il cuore di Miki cominciò a correre quando lui cominciò a baciarla giù per il collo. Si rese conto che erano ancora nell'entrata nell'appartamento; Yu non stava certo perdendo tempo. Lei lo girò e lo spinse verso la porta della stanza da letto che li aspettava con trepidazione, e con dita tremanti, cominciò ad aprire i bottoni della sua camicia. Le ci volle qualche tentativo per scioglierli tutti. L'ultimo era tremendamente testardo, e Yu dovette aiutarla. Per tutto questo tempo, la sua mente le stava urlando, "Miki- che pensi di stare facendo?"
"Sto per dare all'uomo che amo il regalo più prezioso che posso fargli." Si rispose da sola con determinazione, rafforzando la sua decisione. Non sarebbe stata timida. Aveva deciso molto tempo prima che se si fosse presentata l'opportunità, si sarebbe data a lui di sua spontanea volontà, e che non avrebbe avuto rimpianti. Lui le baciò le labbra con trasporto mentre lei gli spostava la camicia giù per le spalle. Erano finalmente arrivati nella stanza da letto. Miki era riuscita a togliere la cintura di Yu nel frattempo, e Yu aveva già sfilato per metà i bottoni che correvano per il retro del suo vestito. All'improvviso un pensiero venne in mente a Yu e fermò i suoi baci appassionati lungo il collo di lei, che la stavano, per quanto Miki volesse negarlo, facendo impazzire. Lei alzò lo sguardo verso di lui, con la confusione scritta in viso. "Yu?" Mormorò. I suoi occhi luccicarono per un istante mentre sembrava perso per un breve attimo in un mondo tutto suo; stava pensando a qualcosa. "Yu!" Disse lei stavolta con un po' più di voce. Yu si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si avvicinò per darle un bacio sulla fronte.
"Aspetta qui un attimo … devo prendere una cosa …"
Miki non volle protestare, aveva una vaga idea di quello che voleva prendere. Yu lasciò la stanza per un secondo e tornò con una bustina quadrata d'argento tenuta appena fra il pollice e l'indice di una mano, e qualcos'altro stretto in un pugno nell'altra. Si sedette sul letto accanto a lei. Miki squadrò il preservativo con un po' di nervosismo. Voleva diventare una cosa sola con Yu, ma per la prima volta da quando il pensiero le era passato per la testa, cominciò a chiedersi se avrebbe fatto male. Yu osservò la sua reazione alla vista dell'oggetto. E lo mise rapidamente in tasca.
"Miki…" Disse dolcemente, prendendo la sua mano sinistra fra le sue e sistemandosi nel letto in modo da guardarla in faccia. "Io … volevo farlo in un momento diverso, ma ho pensato che … non potevo fare l'amore con te senza chiedertelo prima … beh … quello che voglio chiederti è …" Miki lo guardò stupita, di cosa stava parlando? Aveva già acconsentito a darsi a lui … allora che stava succedendo? "Io ti amo, più di ogni altra cosa … e ho esitato prima, perchè non ero sicuro se fosse giusto da parte mia chiedertelo viste le recenti circostanze, ma …" Le porse una piccola scatola nera, e si mise goffamente per terra, poggiandosi su un solo ginocchio. "Vuoi sposarmi?" Nel vederlo lì inginocchiato davanti a lei, con occhi pieni di speranza, e un lieve sorriso sulle labbra, e le sue mani distese verso di lei, Miki pensò di poter svenire in quel momento per l'assoluta gioia che la stava invadendo in quel momento. Senza che lo volesse, le vennero le lacrime agli occhi e si portò le mani alla bocca, a malapena in grado di parlare. Yu la guardò, anche le sue mani stavano tremando, era nervoso. Doveva dire qualcosa! Formare la parola 'sì' non era mai stato così difficile visto che c'erano di mezzo il suo cuore che batteva veloce e le sue emozioni che riusciva appena a contenere. Si buttò fra le sue braccia, e caddero entrambi all'indietro sul tappeto soffice e spesso. Yu sentì calde lacrime cadere sulle sue guance; stava piangendo?
" Miki?" Bisbigliò, mentre il suo stesso battito era tutto quello che riecheggiava nelle sue orecchie.
"Sì, lo voglio!" Disse lei senza fiato. "Ti amo, Yu!" Lei lo baciò, mentre le sue braccia sottili lo abbracciavano così forte, che Yu pensava di stare volando. Tenendola vicino a se, lui si rimise in posizione seduta, così che lei gli era seduta sulle gambe. Poi le portò il suo braccio intorno per offrirle la piccola scatola nera. Miki la prese con mani tremanti, e l'aprì.
Il fiato le si bloccò in gola alla vista dell'anello. Yu sapeva sempre come farle piacere. Il cerchietto d'oro era sottile e leggero, come le sue dita. Un piccolo diamante era situato fra due disegni che parevano foglie intrecciate in viti. Brillava moltissimo persino nella debole luce che entrava dalla finestra aperta.
Miki era senza parole, ma uno sguardo valeva mille parole per Yu, e lui tolse l'anello dal suo contenitore e lo portò alla mano sinistra di Miki. Lei poteva sentire il polso di lui correre mentre le portava le dita alle labbra e le baciava dolcemente, poi infilava l'anello all'anulare. Miki alzò la mano per accarezzargli la guancia, e si avvicinò per baciarlo nuovamente.
Yu la sollevò facilmente e la posò sul letto ancora una volta, aprendo il resto dei bottoni del suo vestito. Miki era nervosa all'inizio, e sperava che gli piacesse quello che avrebbe visto quando l'avrebbe spogliata. Si era sempre più o meno vergognata del poco sviluppo del suo corpo. Era così piccola, per niente curvilinea, e la sua scollatura era davvero poca cosa rispetto a qualcuno come Arimi o Yayoi … Ma non appena Yu le ebbe tolto il vestito da sopra la testa, e lei si fu seduta e lo osservò guardarla in reggiseno e mutandine, tutti i suoi dubbi sparirono vedendo come la guardava.
"Sei così bella." Disse lui dolcemente, scostandole i capelli dietro l'orecchio. Miki sentì un'ondata di coraggio invaderla e si alzò, stando giusto davanti a lui e portò le mani alla zip dei suoi pantaloni, e li fece scivolare facilmente giù per la sua snella figura.
Premendo il suo corpo strettamente a quello di lui, lo baciò. Yu la premette nuovamente con la schiena contro il letto e Miki si girò e si mise sotto le coperte.
"Non lo rimpiangerò …" Pensò fra se mentre lui imitava i suoi movimenti, ed entrava nel letto. I loro corpi si incontrarono, e si liberarono delle loro restrizioni. Yu era straordinariamente gentile. Miki sapeva che era questo ciò che voleva, voleva essere una parte di lui, le loro anime erano già una cosa sola, e così dopo quella notte, lo sarebbero stati anche i loro corpi.
"Dopo tutto …" pensò Miki con gioia mentre i baci di Yu, soffici come piume la percorrevano per tutto il corpo. "Sarò la signora Miki Matsura molto presto!"

- THE END-

Nota dell'autrice
Heh heh - Ero indecisa se far finire la storia con un finale full-lemon (con dovizia di particolari cioè^^; nota della traduttrice) … ma penso che questa sia una conclusione più adatta. Spero che non sia finita troppo bruscamente per nessuno. Non riesco a pensare a cos'altro avrei potuto scrivere per questa scena che non sarebbe andato avanti per un altro capitolo^^; Comunque - sono felice di essere finalmente riuscita a terminare questa fic, l'ho cominciata nel 1998 quando ho guardato per la prima volta Marmalade Boy, e mi ci sono voluti esattamente 2 anni e 8 mesi per completarla … Spero che ci sia una cambiamento visibile nel mio modo di scrivere (non so se si vede con la mia traduzione ; nota della traduttrice) dall'inizio alla fine. ^^; Comunque sia - aspetto con impazienza qualunque commento vogliate darmi. Jya ne!

Nota finale della traduttrice (19 Novembre 2001)
Questa è la seconda fic che ho mai terminato di tradurre! Nove capitoli in tutto … Cavoli il nove mi sono proprio vergognata a tradurlo^^;;; sapete questa storia l'ho letta quando ancora non era online l'ultimo capitolo e ho dovuto penare qualche mese per vederlo! Dai commenti che mi sono stati mandati ho visto che questa storia è stata molto apprezzata, perciò sono felice di avervi fatto conoscere questa fic. Un grazie particolare a Lory, gioia e tormento della mia traduzione, che con i suoi continui ma entusiastici commenti mi ha portato a finirla per questa data … Ciao a tutti!

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