Twitter's truths di Le Borelle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ripped jeans, cracked screens ***
Capitolo 2: *** Even a stopped clock gives the right time twice a day ***
Capitolo 3: *** Get in the shower if it all goes wrong ***
Capitolo 1
*** Ripped jeans, cracked screens ***
Ripped jeans, cracked screens.
È stato Louis il primo. Il primo a credere che scegliere di non amare potesse funzionare. Harry si è adeguato. Come sempre. Con la bocca chiusa davanti al più grande, come se non gli importasse. Come se non ci fosse nulla da dire. Con gli occhi sbarrati, come se gli stesse gridando contro. Ci è voluto così tanto perché li potesse richiudere senza il desiderio di non riaprirli più. E poi la foto di Louis con indosso i suoi pantaloni, la speranza che inizia ad annebbiargli la mente. Ma tira un pugno allo schermo appena si accorge che sono stati strappati.
[Ecco, queste drabble si ispirano agli ultimi tweet di Harry... Ho cercato di immaginare cosa volessero significare e ovviamente sono giunta ai Larry:) Ciao ciao, Una Borella]
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Capitolo 2
*** Even a stopped clock gives the right time twice a day ***
Even a stopped clock gives the right time twice a day
Harry non sopporta più nessuno. Odia le fans che lo credono perfetto. Odia i suoi compagni che fingono di capire. Odia la sua famiglia che si è abituata alla sua assenza. E allora lascia che siano gli altri a rispondere durante le interviste. Preferisce restare zitto e sorridere con la bocca. Gli riesce così bene che nessuno se ne accorge. Sembra essersi convinto che quest’esistenza in stand-by sia vivere. Ma poi basta un sussurro, due occhi azzurri ed un gesto che solo loro conoscono e tutto acquista un senso. Sbagliatissimo, dicono. Ma è in quei momenti che vive.
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Capitolo 3
*** Get in the shower if it all goes wrong ***
Get in the shower if it all goes wrong
Non vede Nick che si sbraccia dall’altro lato della strada. Non sente Niall che gli urla di fermarsi. Non nota il poliziotto che fischia e cerca di bloccarlo con l’inutile paletta. Migliaia di urla gli devastano la testa, diventano più forti non appena entra in quella casa. Ed è tutto così rumoroso che forse è proprio lui stesso a gridare.
Si spoglia tutto, gettando i vestiti nelle stanze che sono troppo piene di lui, di loro, di quello che erano e di quello che non possono essere. Pensa che non gli sia rimasto nulla. E invece appoggiando il mento al petto sente ancora il suo profumo. Si caccia sotto la doccia. Nudo dentro, nudo fuori. |
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