L'invidia del Re.

di Lady Atena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Letto. ***
Capitolo 2: *** Battaglia. ***
Capitolo 3: *** Laccio. ***
Capitolo 4: *** Ansia. ***
Capitolo 5: *** Sorriso. ***
Capitolo 6: *** Frammenti. ***
Capitolo 7: *** Cuscino. ***
Capitolo 8: *** Libro. ***
Capitolo 9: *** Ostacoli. ***
Capitolo 10: *** Istanti di eternità. ***
Capitolo 11: *** Dissidi. ***
Capitolo 12: *** Pergamena. ***
Capitolo 13: *** Attesa. ***



Capitolo 1
*** Letto. ***


Nick: Lady Atena.
Titolo: L'invidia del Re
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 04; Letto.
Challenge Slice of life al link http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10511289&.
Prompt: Letto.
Personaggi: Altri, Loki, Odino, Thor.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slince of life.
Rating: Giallo.
Avvertimenti: Raccolta.
Lunghezza: 349.
NdA: Dedicata a EndlessBlue che me l'ha richiesta.

Thor strinse i pugni delle mani paffute sporgendosi sulle punte degli stivali in pelle di animale, i corti capelli biondi gli ricadevano ai lati del capo e sulla fronte scomposti.
"Voglio vedere anch'io mio fratello!" strillò.
Frigga scosse il capo, sorrise piegandosi in ginocchio facendo strusciare l'orlo della gonna azzurra sul pavimento di marmo; piegò il capo in avanti lasciando che le ciocche miele le ricadessero sulla scollatura dell'abito.
"Il letto su cui riposa è molto speciale, Thor, solo alcune persone sono in grado di sostarvi accanto" spiegò.
Thor gonfiò le guance arrossate, strinse le iridi color del cielo rizzando la schiena e il mento.
"Io sono il Principe di Asgard, nessuno deve ridere perché non posso stare vicino ad un letto!" si lamentò.
Gonfiò il petto sentendo la maglia aderire alla pelle, annuì sporgendo le labbra.
"E poi cosa può avere un letto di tanto speciale?" borbottò.
Frigga allungò la mano sottile poggiandola sui capelli del figlio, li scompigliò assottigliando le labbra rosate.

Odino si piegò in avanti, poggiò Loki sul materasso di neve e si rizzò. Frigga guardò le pareti di ghiaccio del giaciglio, portò una mano al petto.
"Sei sicuro sia il luogo adatto ad un neonato?" sussurrò.
Odino annuì, strinse l'unico occhio e sospirò passandosi la mano tra la barba bianca.
"Gli Jonut nascono in un letto di ghiaccio e neve. Per le prime settimane tale dev'essere il suo giaciglio" disse.
Frigga annuì, guardò Loki rannicchiassi su un fianco; le rade ciocche nere contrastavano con la pelle bianca che si confondeva con la neve sottostante. 


Frigga sorrise addolcendo lo sguardo, ritirò la mano e si rizzò passando le dita sulla veste in modo da lisciarla.
"A breve potrai vederlo, Thor" disse.
Thor sbuffò, rilassò le spalle e incrociò le braccia.
"Posso almeno sapere com'è?" borbottò.
Frigga scosse il capo, sollevò la gonna con le dita.
"Impara la pazienza, figlio mio" disse.
Si voltò, i capelli color miele le sfiorarono le spalle e sorrise socchiudendo gli occhi.
< Come un letto di neve e ghiaccio, Thor. Ma è meglio tu non lo scopra mai > pensò.

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Capitolo 2
*** Battaglia. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 21; Battaglia.
NdA: Scritta su richiesta di EndlessBlue. Essendo giustamente una raccolta, i capitoli sono scollegati, nonostante trattino gli stessi argomenti.

Loki batté le palpebre facendo fremere le lunghe ciglia nere, si sporse sulle punte dei piedi sporgendo le labbra mentre tendeva la schiena verso l'altro.
“Andrai in battaglia, fratello?” domandò.
Thor passò la mano sulla spallina di metallo che gli teneva il mantello rosso, piegò il capo di lato e delle ciocche bionde gli strofinarono contro la guancia abbronzata. Sogghignò, si voltò facendo frusciare il mantello alle sue spalle e si piegò arcuando la schiena in avanti.
“Non temere per la battaglia che mi attende, tornerò prima che tu possa addormentarti” disse.
Loki strinse i pugni pallidi tendendo le braccia, arricciò il naso aggrottando le sopracciglia nere.
“Sarà la tua prima battaglia, andare da solo non ti porterà altro che danni”.
Thor rise, scosse il capo e allungò la mano passandola tra la chioma corvina di Loki sentendola liscia sotto le dita abbronzate.
“Al contrario di te mi sono addestrato per combattere le battaglie, il bene di Asgard lo richiede” spiegò.
Loki fece due passi indietro, incrociò le braccia al petto tornando con le piante dei piedi in terra con un ticchettio dei tacchetti degli stivali.
“Io mi applico nelle pratiche mentali e intellettuali, battaglia per te già persa!”.
Thor si rizzò, scosse il capo e portò la mano alla vita toccando il manico del martello attaccato alla cintola.
“Battaglia inutile da combattere, fratello. Ciò che ci serve è la forza di difendere Asgard, gli anziani sono abbastanza lungimiranti per il resto”.
Loki socchiuse gli occhi verdi, abbassò il capo facendo oscillare alcune ciocche nere che strusciarono lungo le guance pallide.
< Padre sarà fiero della sua forza, ma come sovrano saprà di certo che l'intelletto è fondamentale tanto quanto la capacità di battaglia > pensò.
Thor sospirò, sorrise addolcendo lo sguardo e le iridi azzurre gli brillarono. Si chinò, baciò la fronte pallida del fratello e si rizzò.
“Tornerò vittorioso dalla battaglia. E alla prossima ti porterò con me” disse.
Loki gonfiò le guance, storse il labbro e si sfregò la fronte con il palmo della mano.
“Ciò che è fondamentale è che ritorni, cucciolo di pentapalmo” borbottò.

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Capitolo 3
*** Laccio. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 06; Laccio.

Thor sbuffò, strinse tra le dita le ciocche di capelli bionde e le guardò socchiudendo le iridi azzurre.
"Madre ha detto che non posso tagliarli prima della battaglia, ma non so proprio come tenerli fermi" si lamentò.
Loki sospirò, chiuse gli occhi scuotendo il capo. Si alzò, gli si avvicinò e prese la ciocca di capelli. La unì ad altre, le divise in tre ciocche spesse un dito e le intrecciò tra loro.
"Sei a conoscenza dell'esistenza di un mistico oggetto chiamato laccio per capelli?" domandò.
Thor storse il labbro, guardò una serie di lacci sul comodino davanti a lui e arricciò il naso.
"Legarli come una donna? È anche peggio di averli davanti agli occhi!" protestò.
Loki sospirò, afferrò uno dei lacci e chiuse la treccia. Prese altre ciocche, le divise in tre spesse un dito e riprese ad intrecciare.
"Un laccio per ogni vita che spezzerai durante la guerra" spiegò.
Thor sogghignò, prese uno dei lacci e lo allargò tra pollice e indice.
"Sei invidioso delle mie gesta?" chiese.
Loki roteò le iridi verdi, gli prese il laccio dalle dita e chiuse la seconda treccia.
"Non ambisco alla tua forza bruta, se è per causa di essa che fai ragionamenti simili" disse.
Fece una terza treccia, allungò la mano e Thor gli prese il polso. Voltò il capo, afferrò un laccio verde, lo porse a Loki e sorrise.
"Un laccio per simboleggiare la nostra unione" dichiarò.
Loki sospirò, afferrò il laccio e chiuse la treccia.
"Se lascerai che si sciolga, non ti perdonerò, fratello" disse.

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Capitolo 4
*** Ansia. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt di msp17.
Prompt: 16; Ansia.

Thor strinse le mani dietro la schiena, camminò in avanti di tre passi; si voltò facendo ondeggiare il mantello rosso alle sue spalle e compì quattro passi. Si mordicchiò il labbro, aggrottò le sopracciglia e si girò nuovamente facendo tre passi.
“Quanto ancora dovrò attendere per sapere la sentenza di mio fratello?” chiese.
Volstagg sbuffò, diede un morso al cosciotto sporcandosi di olio e grasso la barba castano-rossiccio. Masticò rumorosamente facendo cadere pezzi di carne sulle gambe allargate, ingoiò e roteò gli occhi.
“La tua ansia ci sta contagiando, Principe” si lamentò.
Thor scosse il capo facendo oscillare i capelli biondi, socchiuse gli occhi e continuò a camminare facendo frusciare il mantello rosso. Fandral poggiò le mani sulla panca, fece leva e si alzò. Gli si mise davanti, sogghignò e piegò il capo inarcando un sopracciglio.
“Thor, tra poco il pavimento risentirà dei tuoi passi”.
Thor sfregò i denti tra loro, camminò fino alla panca e si sedette con un tonfo; allargò le gambe e scosse il capo sbuffando.
“L'ansia mi corrode. Non ho nuove di mio fratello da fin troppo tempo”.
Sif grugnì, incrociò le braccia sotto i seni facendo tintinnare l'armatura metallica e scosse il capo; la chioma castano-nera le ondeggiò sfiorandole la pelle.
“Gli Aesir devono ancora riunirsi. Rimarrà in isolamento fino a quando non sarà annunciato il processo e poi ancora fino al giorno del giudizio”.
Volstagg agitò la mano con il cosciotto facendolo oscillare; grasso e olio colarono lungo la sua mano. Si leccò le labbra, tirò su con il naso e grugnì.
“Non vuoi stare in ansia fino ad allora, vero, Principe?” chiese.
Fandral si voltò, avanzò e poggiò una mano sull'elsa del fioretto piegandosi di lato.
“Sul serio Thor. Fai preoccupare anche noi”.
Thor strinse le labbra, annuì e si alzò. Camminò facendo il giro del tavolo davanti alla panca. Poggiò una mano sul tavolo, allargò le dita e guardò un piatto vuoto osservando i frammenti di carne e olio.
“La sua follia potrà solo aumentare, in questo lasso di tempo in isolamento” sussurrò.
Volstagg sospirò, si alzò e poggiò il cosciotto per metà morso sul piatto. Mise la mano unta sulla spalla di Thor macchiandone il mantello rosso. Volstagg si piegò in avanti, inspirò ed espirò.
“Questa è un'ansia inutile, e lo sai”.
Fandral annuì due volte, incrociò le braccia e roteò gli occhi.
“Già. La sua follia ha raggiunto il vertice”.
Sif sciolse le braccia, fece tre passi avanti e rizzò la schiena.
“Quindi fa cessare le tue preoccupazioni”.
Thor li guardò, sorrise e addolcì lo sguardo.
< Mio fratello riderebbe della mia ansia > pensò.
Afferrò il cosciotto, lo ingoiò intero e masticò l'osso con degli scricchiolii.
< La sua mente lo difende da ogni follia >.

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Capitolo 5
*** Sorriso. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 103; Sorriso.

Loki strinse le gambe al petto, poggiò la fronte contro le ginocchia strofinando la pelle chiara contro il tessuto dei pantaloncini; i capelli neri sfregarono contro le guance pallide.
< Stupido fratello senza cervello > pensò.

Thor strinse il martello, assottigliò le labbra e scosse il capo.
“Non puoi venire” disse.
Lui aggrottò le sopracciglia, storse il labbro e si sporse sulle punte dei piedi nudi.
“Per quale ragione?” chiese.
Thor inspirò, espirò e le iridi azzurre brillarono.
“Sarà una guerra sanguinosa. Il tuo sorriso vale più della vittoria” rispose.


Loki abbracciò le proprie gambe, deglutì e chiuse gli occhi stringendoli.
< Quale sorriso può nascere dall'essere lasciato indietro? > si chiese.
Udì una serie di passi, si avvicinò alla parete premendovi la schiena.
“Fratello! Finalmente ti trovo” esclamò Thor.
Loki alzò lo sguardo e aggrottò le sopracciglia tirando su con il naso. Mostrò i denti, soffiò poggiando le mani in terra.
“Per quale motivo mi cercavi?” chiese.
Thor piegò le ginocchia, socchiuse gli occhi e si arcuò in avanti. Batté le palpebre, socchiuse le labbra e rilassò le spalle.
“Hai gli occhi rossi di pianto” disse.
Loki si rizzò, si tolse una ciocca nera da davanti la fronte e strinse gli occhi; le iridi brillarono di verde.
“Non ho alcuna intenzione di continuare a farmi beffeggiare da te”.
Thor sgranò gli occhi, si alzò e poggiò la mano sul manico del martello.
“Volevo tutelarti! Il mio unico desiderio era che il tuo sorriso non venisse contaminato dal sangue di questa battaglia!”.
Loki strinse i pugni, fece due passi avanti.
“Ho già visto una battaglia! Ho partecipato ad esse nella tua ombra come in tutto ciò che faccio! Credi che una in più mi avrebbe turbato in qualsivoglia modo?”.
Scosse il capo, inspirò e si voltò.
“Non ha senso sorridere della propria incapacità”.
Camminò superando il fratello, Thor guardò la schiena di Loki e sospirò abbassando il capo; i capelli biondi gli coprirono il volto ondeggiando davanti alle labbra socchiuse.
< Perdonami, fratello >.

 

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Capitolo 6
*** Frammenti. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 165; Frammenti.

Thor avanzò nella stanza, s'inginocchiò davanti al trono facendo strusciare in terra il mantello rosso. Loki si inchinò al suo fianco, abbassò il capo facendo ondeggiare le ciocche nere davanti al volto e socchiuse gli occhi.
“Sta volta il numero di pezzi in cui ci ridurrà per i tuoi atteggiamenti non potranno essere contati” sussurrò.
Thor ghignò, sfiorò il martello alla cintola e fece l'occhiolino.
“Mai tanti frammenti quanti quelli in cui abbiamo ridotto i nostri nemici” mormorò.
Loki sorrise, alzò il capo guardando il trono. Odino si alzò, batté il bastone rituale in terra e abbassò il capo socchiudendo l'unico occhio; l'altro venne coperto da alcune ciocche di capelli biancastre.
“Le voci dei vostri misfatti giungono a me in frammenti che vanno riuniti in un'unica”.
Scese i gradini, la veste scivolò lungo le scale e Odino abbassò il capo.
“Avete nuovamente disonorato Asgard e la pace che dovrebbe guidare le azioni di due principi”.
Thor si alzò, portò il pugno al petto battendolo contro le placche metalliche e abbassò il capo.
“Le vostre parole sono dure per azioni eroiche compiute per mantenere la giustizia, padre” disse.
Loki si rizzò, sorrise socchiudendo gli occhi e fece un passo avanti.
“Non dovreste dare adito ai frammenti di una verità, creano spesso una menzogna” aggiunse.
Odino si voltò facendo frusciare il mantello dorato, salì due gradini e si voltò.
“Non accetto da voi lezioni su come si mantengono pace e giustizia. Non siete ancora nemmeno in grado di capire quando parlare e quando tacere”.
Thor strinse i pugni, si mise davanti Loki e socchiuse gli occhi; le iridi azzurro cielo brillarono di riflessi più scuri.
“Abbiamo agito per il bene di Asgard, come nostro dovere!”.
Odino raggiunse il trono, batté il bastone in terra e si sedette.
“Non accetterò altre proteste. Ciò che so mi è sufficiente per decidere come agire”.
Loki strinse le labbra, sospirò e abbassò il capo. Odino strinse le labbra, socchiuse l'occhio e annuì.
“Vedo che hai compreso, Loki. Tu plagi la mente di Thor spingendolo su vie che nessun asgardiano dovrebbe perseguire”.
Thor sgranò gli occhi, allargò il braccio facendo ondeggiare il mantello.
“Questa è follia!”.
Odino si alzò, ringhiò.
“Osi protestare?” tuonò.
Loki poggiò la mano dalle dita sottili sul braccio abbronzato di Thor, fece due passi avanti e chinò il capo socchiudendo le iridi verdi.
“Accetterò la punizione, padre” disse.
Thor si voltò, scosse il capo.
“Fratello ...”.
Loki sorrise, si voltò e due guardie avanzarono verso di lui. Loki tese le braccia incrociando i polsi, chiuse gli occhi.
< Ne accetterei altre mille, per un frammento del vostro affetto > pensò.

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Capitolo 7
*** Cuscino. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 9; Cuscino.

Loki strinse il cuscino, ci mise sopra il mento premendo il guanciale contro il proprio petto; intrecciò le gambe incrociandole sul materasso e sporse le labbra gonfiando le guance pallide.
“Gli sguardi di nostro padre erano più distanti che mai” si lamentò.
Thor si tolse la cotta di maglia scoprendo i muscoli del petto, si passò la mano tra i capelli biondi e sbadigliò. Appoggiò la cotta in terra, salì sul letto e afferrò il cuscino che Loki stringeva. Lo tirò, lo buttò dietro di sé e vi affondò il capo facendo sobbalzare il materasso.
“Le preoccupazioni del trono lo schiacciano”.
Socchiuse un occhio voltando il capo, storse il labbro.
“Inoltre, sono lieto che non ti rivolga i suoi soliti rimproveri”.
Loki sbuffò, sfilò il cuscino da sotto il capo di Thor e lo strinse contro il proprio petto, abbracciando il guanciale con mani e gambe.
“È suo dovere rimproverarmi quando mi esento dal combattere”.
Thor si rizzò seduto, le treccine bionde gli ricaddero sulle spalle larghe dalla pelle abbronzata e socchiuse gli occhi.
“Ed è tuo dovere restituire il mio cuscino” si lamentò.
Loki sogghignò, allungò il capo in avanti e sporse le labbra a cuore. Batté le palpebre facendo fremere le lunghe ciglia nere, piegò il capo di lato e le ciocche scure gli sfiorarono il collo candido.
“No”.
Thor grugnì, allungò la mano e afferrò il cuscino.
“Vieni sempre meno ai tuoi doveri!” si lamentò.
Loki strinse più forte il guanciale, arricciò il naso sottile e sorrise.
“Per questo mi rimproverano sempre, fratello”.
Thor tirò il cuscino verso di sé, trascinando il fratello sul materasso e facendo accartocciare le coperte sotto di loro. Loki mugugnò, tirò all'indietro e Thor lo strattonò. Loki urlò, lasciò andare il cuscino e cadde all'indietro con la schiena, facendo affondare il materasso con un lieve tonfo. Thor sgranò gli occhi, lanciò il cuscino in aria e afferrò la spalla di Loki stringendola.
“Fratello, stai bene?” domandò Thor.
Loki gonfiò le guance, annuì e il cuscino gli cadde dietro. Sorrise, allungò le mani e lo strinse.
“Dunque posso tenerlo?” chiese.
Thor sospirò, si rizzò seduto e gli puntò il dito contro.
“Con inganni, bugie e trucchi non otterrai mai nulla!”.
Si voltò, si stese di fianco e chiuse gli occhi. Loki sorrise, abbracciò il cuscino inspirandone l'odore acre e lo poggiò sul letto. Si stese, guardò la schiena di Thor e socchiuse gli occhi facendo scintillare le iridi verdi.
“E chi ha vinto la battaglia per il cuscino, allora?” sussurrò.
Sentì il fratello grugnire, ridacchiò e chiuse gli occhi.
“Risposta esatta, Thor” mormorò.

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Capitolo 8
*** Libro. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor; The Dark World.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 166; Libro.
Personaggi: Loki, Thor.
Prompt: Fuoco.
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Loki girò la pagina del libro, piegò il capo all'indietro poggiandolo contro la parete facendo strofinare i capelli neri contro il muro; dondolò la caviglia facendo ticchettare la punta dello stivale contro la parete magica che sfrigolò. Uno dei prigionieri vi sbatté contro con un tonfo che fece tremare la parete, Loki alzò gli occhi dal libro guardando di lato e osservò la schiena di Thor davanti la sua cella. Thor strinse il martello con la mano alzata, il mantello rosso ondeggiava alle sue spalle insieme ai capelli biondi.
“Dimmi che tu non centri niente” ringhiò.
Loki sogghignò, guardò nuovamente il libro e socchiuse le iridi verdi.
“Sto leggendo, non vedi?” domandò.
Thor tirò il martello contro la mascella di uno dei nemici, si abbassò facendo strofinare in terra il mantello rosso e una lancia colpì la gola del nemico alla sua destra; Thor si rialzò colpendo il fianco di un altro prigioniero facendolo finire all'interno di una delle celle aperte.
“Hai mai avuto bisogno di lasciare un libro per causare danni?” chiese.
Loki arricciò il naso, allargò il sogghigno scoprendo lievemente i denti e strinse il libro strofinandolo contro il tessuto verde dei pantaloni.
“Ho mai lasciato un libro per i tuoi capricci?” domandò.
Thor evitò una gomitata, lanciò mjölnir che andò a colpire una serie di nemici alla sua sinistra; tornò indietro colpendo un prigioniero alle sue spalle e Thor si voltò afferrando il martello. Si abbassò, colpì il petto del nemico con la testa facendosi andare i capelli biondi davanti al capo; il prigioniero rotolò alle sue spalle sbattendo contro lo schermo magico della cella facendo tremare la barriera. Loki roteò gli occhi, sbuffò e voltò pagina. Piegò una gamba poggiando il piede, sistemò il libro contro la coscia abbassando il capo verso il volume.
“Hai intenzione di disturbare la mia lettura a lungo? Sto cominciando a pensare di darti fuoco”.
Thor rise, si voltò e fece due passi indietro osservando una spada sfrecciargli davanti. Si inginocchiò, uno dei prigionieri gli rotolò addosso cadendo di lato e Thor si alzò; gli abbatté il martello sulla schiena rompendogli la spina dorsale e saltò sul davanzale della prigione.
“La parola fuoco è incisa nel tuo nome quanto la parola caos” disse.
Loki sogghignò, voltò pagina del libro e inarcò un sopracciglio voltando il capo.
“Ricordi ancora cosa significa il mio nome”.
Thor fece ruotare il martello, ruggì e lo abbatté contro il fianco di un nemico. Ruotò su se stesso facendo ondeggiare il mantello rosso alle sue spalle; abbatté il martello sul cranio di un altro avversario. Saltò, una lancia gli passò sopra la spalla e una spada rimbalzò sulla lastra di metallo dell'armatura al fianco. Si girò, abbatté il martello sotto il mento di un prigioniero e si abbassò evitandone un altro. Indietreggiò, salì sul davanzale della prigione e si voltò.
“Chiudi quel libro e giurami che non centri nulla”.
Loki sospirò, roteò gli occhi e sogghignò chiudendo il libro con un lieve tonfo. Lo poggiò di lato, si alzò e poggiò la mano sulla parete magica piegando il capo in avanti con gli occhi socchiusi.
“E crederesti alla parola di chi è fatto di bugie che consumano come fuoco che arde le foglie secche?”.
Thor ansimò, strinse le labbra e socchiuse le iridi azzurro cielo. Guardò alla sua destra osservando Sif infilzare un prigioniero davanti a sé, ruotare e trapassarne alla spalla un secondo. Thor vide due avversari raggiungere la porta, osservò Fandral colpire il retro del capo di uno con la lancia e vide un asgardiano trapassare il fianco dell'altro prigioniero. Thor inspirò, espirò e sorrise voltando il capo.
“Se mi fidassi ancora di te, avremmo combattuto questa battaglia insieme, fratello” disse.
Loki strinse le labbra, intrecciò le mani dietro la schiena e abbassò il capo guardando il libro. Sorrise, scosse il capo e si sedette nuovamente afferrando il volume; lo portò davanti al volto osservando le rune sulle pagine giallastre. Thor abbassò il martello, sbuffò rilassando le spalle facendo ondeggiare il mantello e indurì lo sguardo.
“Non mi lascerò ardere dal tuo fuoco nuovamente, Loki” disse.
Saltò giù dal davanzale della prigione, camminò tra i soldati allontanandosi. Loki ridacchiò, tese le gambe intrecciando le caviglie e voltò pagina del libro.
< Non dal mio fuoco, ma dalla tua stessa passione per i mortali, Thor > pensò.

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Capitolo 9
*** Ostacoli. ***


Personaggi: Thor, Loki.
Prompt: “Non occorre superare gli ostacoli, basta ridurne l'importanza”.
Lanciata da: Claudia De Sessa.
NdA: I nani sono coloro che fabbricarono mjolnir, insieme ad un'altra dozzina di cose divine o semi-divine.

Thor passò la pietra sulla lama della spada con una serie di sfrigolii, piegò il capo di lato osservando il colore lucente della spada e strinse le labbra.
“Trovo una perdita di tempo affilare le spade, quando utilizziamo tutt'altre armi” si lamentò.
Loki ridacchiò, fece roteare i due pugnali lunghi ognuno due dita su loro stessi e li fece scivolare oltre i polsini dorati della maglia, nelle maniche larghe.
“Nostro padre rifugge ogni forma di divertimento perfino nelle punizioni” disse.
Si voltò, raggiunse Thor e gli si sedette accanto; poggiò un piede sulla panca facendo sporgere la punta dello stivaletto verde.
“In fondo non c'era motivo di arrabbiarsi tanto” aggiunse.
Thor poggiò la spada di lato, si voltò e mosse il braccio verso il basso.
“Esatto! Ho agito per il bene dell'esercito!”.
Loki sospirò, gli poggiò una mano sulla spalla passando le dita lunghe dalla pelle candida sopra il mantello rosso; sentendo le spalline metalliche premere al di sotto della stoffa contro i suoi polpastrelli.
“Nostro padre è saggio, ma chi non si trova sul campo può avere difficoltà a comprendere le situazioni” disse, con tono comprensivo.
Thor sorrise addolcendo lo sguardo, si piegò in avanti facendo ondeggiare i capelli biondi; che strofinarono contro le guarnizioni metalliche dell'armatura.
“Sono lieto di averti al mio fianco nell'affrontare questi ostacoli” sussurrò con tono roco.
Loki accennò un ghigno, si rizzò ritirandosi e arricciò le sopracciglia verso l'alto storcendo la bocca.
“Detto tra noi, lo trovo ingiusto. Hai salvato quegli uomini dalla furia dell'esercito dei nani, nostro padre dovrebbe considerarti un eroe”.
Thor scosse il capo, afferrò la spada e strinse nel pugno la pietra fino a far sbiancare le nocche e arrossare le dita.
“Sai cos'ha detto” disse duro.
Loki piegò il capo a destra e sinistra, sporse le labbra in avanti e si alzò in piedi girando attorno alla panca. Si sedette dal lato opposto, portò nuovamente un piede sulla panca e sporse il capo.
“So che non l'aveva ordinato, ma i nani stavano devastando quei villaggi. Era la cosa giusta”.
Thor si voltò con gli occhi sgranati, batté la pietra contro la propria coscia e strinse la spada.
“Esatto! Non è forse per fare giustizia che noi popolo di Asgard combattiamo?” domandò, con tono alto.
Sospirò, sollevò la spada guardandone la lama e grugnì. La gettò dietro di sé con dei tintinnii metallici, allentò la presa sulla pietra e strinse le labbra.
“In più devi essere punito anche tu, che volevi solo soccorso per quei disperati. Non cesserai mai nelle tue malefatte, se ti puniscono ad ogni buona azione!” si lamentò.
Loki addolcì lo sguardo sorridendo, socchiuse gli occhi che brillarono di riflessi verde più chiaro; poggiò la mano su quella di Thor carezzando con le unghie la pietra che il maggiore stringeva nel palmo e arricciò il labbro verso l'alto.
< Oppure così i nani impareranno cosa succede nel fabbricare qualcosa che io non posso toccare > pensò.
Diede due colpetti sulla mano di Thor, ritirò la propria e sorrise.
“Tu parti dal presupposto sbagliato, fratello mio” disse, con tono dolce.
Thor lasciò andare la pietra, che rotolò sui suoi pantaloni fino in terra. Sorrise, le iridi azzurre brillarono.
“So che insieme supereremo ogni ostacolo, fratello” sussurrò.
Loki si avvicinò, poggiò la fronte su quella di Thor e mosse il capo a destra e sinistra. Ritirò la testa, la piegò di lato.
“Non occorre superare gli ostacoli, basta ridurne l'importanza” mormorò con tono suadente.
Poggiò la mano vicino al fianco di Thor, sfiorò l'impugnatura di mjolnir e le iridi brillarono.
< Fino a schiacciarli > pensò.

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Capitolo 10
*** Istanti di eternità. ***


Personaggi: Sigyn, Loki, Thor
Prompt: L'attesa trasforma gli istanti, in eterno.
Lanciata da: Claudia De Sessa

Thor camminò lungo l'aiuola fiorita, la lieve brezza faceva oscillare alle sue spalle il mantello rosso e udiva il cinguettio degli uccellini sovrastare un vociare confuso. Si fermò davanti ad una panca, abbassò il capo sorridendo e incrociò le braccia muscolose.
“Ho sentito dire che andrai a vivere con la tua nuova sposa” disse.
Loki alzo il capo dal libro, ricambiò il sorriso allargando le gambe sulla panchina di pietra e si spostò di lato; guardò alla propria sinistra osservando Sigyn, la ragazza si mise una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio e rise insieme alle due dame di compagnia davanti a lei. Loki si voltò, annuì chiudendo il volume e se lo poggiò sulle gambe.
“Lei. Io resterò su Asgard”.
Thor aggrottò le sopracciglia, alzò il capo guardando Sigyn scuotere la testa facendo mulinare la chioma attorno alle spalle sottili; il vestito le ricadeva largo sui fianchi sottolineandone la forma. Thor inarcò un sopracciglio, allargò le braccia e se le batté sulle ginocchia.
“Non vuoi goderti le gioie del matrimonio?” domandò.
Loki sorrise malizioso, socchiuse gli occhi sporgendosi verso il fratello e allungò il collo poggiandogli una mano sulla spallina metallica dell'armatura.
“Gioie di cui tu sei grande perito, mi è dato sapere” sibilò.
Thor gli diede una pacca sulla schiena facendolo piegare in avanti, rise forte facendo rimbombare il suono nel cortile; sorrise ampiamente socchiudendo gli occhi azzurri.
“L'attesa è il peggior toccasana per i cuori innamorati!”.
Loki accennò un sorriso, si rizzò tossicchiando e carezzò il libro sulle proprie gambe. Udì dei passi, si voltò e strinse il volume poggiandolo sulla panca; si alzò porgendo la mano verso Sigyn. Sigyn sorrise dolcemente, arrossì e afferrò i lembi della propria veste chinandosi.
“Non volevo disturbare i vostri dialoghi” si scusò.
Loki le prese la mano, vi avvicinò le labbra e si rizzò accentuando il sorriso.
“Niente affatto, mia signora. Parlavamo di voi”.
Thor si alzò a sua volta, prese la mano di Sigyn e la baciò. Si rizzò, strinse le labbra facendo tre passi indietro fino a trovarsi alle spalle di Loki; indurì l'espressione sfiorando il manico di mjolnir.
“Siete sicura di voler partire senza protezione, Lady Sigyn? Il luogo dove andrete a vivere è pieno d'insidie”.
Sigyn si morse il labbro, indicò con la mano dal polso sottile alle proprie spalle verso le due dame e intrecciò le dita davanti alla veste.
“Anche le mie compagne sono preoccupate, ma non ho nulla da temere, mio principe”.
Sorrise, arrossì chinando il capo e socchiuse gli occhi verdi.
“Il mio signore e marito ha dei doveri verso Asgard, e io attenderò ogni sua visita; accogliendolo ogni volta nel modo più caloroso che mi sarà possibile”.
Loki le sollevò il mento, addolcì lo sguardo chinandosi in avanti fino a sfiorarle il naso.
“Non potrei avere sposa migliore, mia dolce Sigyn”.
Thor spostò il peso da un piede all'altro, grugnì facendo ruotare il pugno sul manico del martello e indurì lo sguardo.
“L'attesa trasforma gli istanti, in eterno; mia signora”.
Loki si voltò, inarcò un sopracciglio.
“Io dico che l'attesa rende i momenti trascorsi insieme ancora più unici, fratello mio”.
Sigyn annuì, alzò il capo stringendo le mani tra loro.
“Sono disposta a trascorrere infinite eternità, se ciò rende lieto il mio sposo”.
Thor sospirò, annuì e strinse le labbra abbassando il capo.
< Ciò gli permetterà solo di avere due persone che lo amano, ed entrambe pronte ad aspettarlo per sempre > pensò.

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Capitolo 11
*** Dissidi. ***


NdA: Vecchissima storia, per non lascarla a marcire nel mondo l'ho messa qui. Abbiate pietà.

Loki sentì un cigolio seguito da passi pesanti. Chiuse il libro, ruotò due dita facendo spegnere la fiamma al suo fianco e vide la luce tremolante di una candela avvicinarsi, seguita da due occhi azzurri e da un ovale scuro appena visibili.
“Loki? Loki, fratello, sei ancora qui?” sussurrò Thor.
La candela si abbassò, Loki alzò lo sguardo vedendo il volto di Thor. Thor sorrise, si mise in ginocchio.
“La luna ha superato la metà del cielo e ancora non sei andato a letto, fratello?” chiese.
Loki roteò gli occhi, poggiò il libro accanto a sé e si alzò.
“Attendevo il tuo rientro, Thor. Sei giunto a richiedere la mia presenza ben più tardivamente del dovuto” disse.
Thor si sollevò portando la candela all'altezza della spalla di Loki, strinse le labbra.
“Mi dispiace fratello. Il cinghiale che abbiamo catturato ha messo più tempo del previsto nel cuocersi e non mi sembrava adeguato lasciarti uscire ad un'ora così tarda, visto che ...”.
Loki sorrise scoprendo i denti.
“Vista la mia fragile e minuta costituzione, fratello?” sibilò.
Thor rise, avvolse il braccio attorno alle spalle di Loki.
“Non dovresti sempre pensare negativamente, fratello. Tu e Hougan avete la stessa nera visione della vita” disse.
Loki roteò gli occhi sbuffando, sfuggì alla presa del fratello e si passò le mani sulle vesti lisciandole con le dita.
“La prossima volta che il vostro cinghiale esige una cottura troppo lunga Thor, ricordati di aumentare il falò che dovrebbe cuocerlo”.
Thor sbuffò, sporse le labbra e strinse più forte la candela.
“Hougan l'aveva detto che ti saresti offeso” borbottò.
Loki ridacchiò, scosse il capo.
“Dovresti dare maggior credito al più saggio dei tuoi amici, Thor”.

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Capitolo 12
*** Pergamena. ***


Personaggi: Thor, Loki.
Prompt: Pergamena.
Lanciato da: Claudia De Sessa.

Thor sbuffò, fece ondeggiare la penna d'oca e alzò il capo osservando il maestro tracciare segni sulla lavagna olografica aranciata. Si voltò verso Loki, il minore era chinò sulla propria pergamena; dei simboli verdi ondeggiavano davanti al suo volto chiaro illuminandolo. Thor strappò un pezzo della propria pergamena, guardò l'insegnante e sogghignò tirando il frammento contro la spalla di Loki. Loki sobbalzò, si voltò e socchiuse gli occhi sibilando. Thor gli fece l'occhiolino, indicò con il capo le finestre da cui si vedeva il cielo azzurro. Loki roteò gli occhi, scosse la testa e lanciò uno sguardo al maestro. Prese uno degli ologrammi con il dito, lo spinse verso Thor con un fruscio. Thor lo afferrò, lo posiziono sopra la pergamena e guardò i simboli.
< Ascolta la lezione stupido pentapalmo, è strategia militare! > lesse mentalmente.
Grugnì, tracciò una serie di simboli e li spinse verso Loki. L'insegnante si voltò, ticchettò con la bacchetta sul tavolo.
“Principe Loki!” esclamò.
Loki sgranò gli occhi, irrigidì la schiena.
“Non è colpa mia, maestro!” si lamentò.
L'insegnante indicò la lavagna.
“Venga qui e ripeta tutto. Lei può andare, principe Thor”.
Thor sorrise, si alzò di scatto e indietreggiò. Guardò Loki osservandolo camminare verso la lavagna, scrollò le spalle e si voltò.
< In fondo, farà molto meglio senza di me > si disse.
Loki guardò il fratello uscire, strusciò le labbra tra loro e dilatò le narici.
< Prima o poi ti pentirai di avermi lasciato solo > pensò.

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Capitolo 13
*** Attesa. ***


Personaggi: Thor, Loki.
Prompt: Se non ci metterà troppo, lo aspetterò tutta la vita.
Lanciata da: Claudia De Sessa.
NdA: Scritta per il mio compleanno!

Loki sospirò, strofinò la guancia contro il petto nudo di Thor e alzò il capo socchiudendo gli occhi.
“L'attesa del tuo matrimonio mi disturba” si lamentò.
Thor gli strinse il fianco nudo, afferrò la coperta con l'altra mano portandola sopra entrambi e sorrise.
“Sif farà in modo di non presentarsi, come è già successo due secoli fa” rispose.
Loki scosse il capo, ridacchiò tirandogli un colpo con il lato del piede alla coscia muscolosa.
“Funziona solo perché l'attesa ti annoia!” si lamentò.
Thor gli sollevò il mento, socchiuse gli occhi azzurri e si piegò in avanti sollevando le spalle.
“E temi forse che perfino l'attesa di mio fratello potrebbe tediarmi e indurmi all'abbandono?”.
Loki strofinò le labbra tra loro, scosse il capo e sospirò. Fece leva con le mani ai lati del corpo di Thor, puntellò le ginocchia e lo guardò negli occhi.
“Non di tuo fratello. Del tuo compagno”.
Thor gli carezzò la guancia, addolcì lo sguardo.
“Se non ci metterà troppo, lo aspetterò tutta la vita” sussurrò dolcemente.
Loki aggrottò la fronte, strinse le labbra e piegò il capo di lato.
“E questo che significa?” domandò.
Thor sorrise, si mise seduto.
“Prima di mio fratello, del mio compagno, del mio migliore amico e del mio stratega; sei una cosa ben più importante”.
Gli afferrò il volto, si piegò in avanti aderendo con la fronte a quella dell'altro e sorrise.
“L'uomo che amo”.
Loki rilassò le spalle, strusciò la fronte sulla sua e roteò gli occhi.
“Stupido pentapalmo romantico” mormorò. 

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