Les souvenirs

di parveth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fantine ***
Capitolo 2: *** Eponine ***
Capitolo 3: *** Gavroche ***
Capitolo 4: *** Javert ***



Capitolo 1
*** Fantine ***


Fantine Sto per andarmene me lo sento: questa febbre che infetta il mio corpo dura da troppi giorni per poter guarire nonostante tutte le cure che mi vengono propinate...come ho fatto ad arrivare a questo punto? Mai in tutta la mia vita avrei pensato di dover vendere il mio corpo per comprarmi da mangiare, lavorare si certo sempre affinche' la mia bambina avesse un'esistenza decorosa anche se ho dovuto lasciarla a pensione dai Thenardier ma cos'altro potevo fare? Avevo solo sedici anni quando mi accorsi di portarla in grembo e avrei voluto sposarmi e formarmi una famiglia assieme a suo padre ma purtroppo egli mi rifiuto' ed io dovetti andare a lavorare in fabbrica nascondendo a tutti che avevo una figlia come se fosse qualcosa di vergognoso o peccaminoso ma esiste il peccato senza la colpa? Non credo che il buon Dio voglia punirmi perche' ho lavorato per mantenere me' stessa e Cosette,  non ho proprio niente di cui rimproverarmi.

Quando le mie colleghe scoprirono la lettera dove mi si diceva che servivano molti piu' soldi del necessario perche' mia figlia stava male e lo dissero al caporeparto ho creduto di morire: ripeto, non si tratta di vergogna, solo avrei voluto urlare: "se io devo vergognarmi di essere una donna sola con una figlia allora cosa dovreste fare voi?? Voi avete un uomo con cui condividere la vita eppure v'infilate lo stesso nel letto del caporeparto! Io almeno mi sono prostituita per mangiare e non come voi per mancanza di dignita' eppure sono stata sbattuta fuori senza che nessuno muovesse un dito per salvarmi...alcuni dei miei clienti erano abbastanza gentili con me altri piu' brutali...se solo il sindaco fosse intervenuto...

Il Sindaco! Alla fine e' stato Monsieur Madeleine a salvarmi dicendo alla polizia che abbisognavo dell'ospedale e non del carcere...credo si sentisse in colpa per non essere intervenuto in mia difesa alla fabbrica ma mi ha confidato che non lo fece non per disinteresse ma per aiutare un pover'uomo rimasto intrappolato sotto un carro in strada io gli ho risposto che era perdonato ma che avrei voluto al mio fianco la mia piccola per dirle addio ed egli mi ha promesso che me la portera'...




Purtroppo non e' accaduto e la vita mi ha abbandonato prima che riuscissi a salutare Cosette ma nel corso degli anni l'ho sempre protetta da Lassu' e ho visto che e' cresciuta bene assieme a Jean Valjean, questo e' il vero nome del sindaco...lo cambio' per rifarsi una vita e sono felice che ci sia riuscito assieme a mia figlia che ora e' diventata una splendida giovane donna e sta per sposarsi con quel bravo giovane: lui e' nobile di nascita ma ha combattuto insieme alla gente comune affinche' in Francia sia finalmente il popolo a decidere per se' e non un sovrano dispotico... sono morti in tanti ed erano tutti giovanissimi forse i piu' vecchi avevano trent'anni ma certamente il popolo li ricordera' e li onorera' migliorando l'avvenire di chi rimane come Cosette e suo marito Marius e speriamo che questa sia l'ultima volta che i Francesi debbano morire per la liberta'.


Vieni Jean, dobbiamo andare....




Angolo autrice: io amo amo amo questo film e il momento finale mi fa piangere ogni volta che lo vedo e/o sento la canzone.

Siccome non ho letto il libro (e vorrei farlo al piu' presto) il fatto che Fantine avesse avuto Cosette a sedici anni l'ho inventato dato che nel film sembrava averne non piu' di ventisei e la piccola non piu' di dieci

By the way questo sara' il primo dei missing moments in cui i personaggi riflettono sulla loro vita prima e dopo la morte spero che vi piacciano




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Capitolo 2
*** Eponine ***


eponine Finalmente l'ora e' giunta: tra poco appena passera' la carrozza reale faremo valere le nostre ragioni, per adesso ci nascondiamo tra la folla ed io sono qui travestita da ragazzo per maggior sicurezza e cosi' potro' dare un senso alla mia vita: i miei genitori sono dei truffatori per questo motivo anni fa persero la loro locanda ora soppravvivono sempre grazie a piccole truffe ma io voglio tirarmi fuori da tutto questo e combattere per qualcosa di giusto.


Amo Marius ma mi sono resa conto che per lui io sono solo un'amica, forse la migliore, forse mi considera sua sorella minore e probabilmente se avessi bisogno di qualcosa potrei rivolgermi a lui e gliene sono grata ma non e' con me che vorrebbe trascorrere il resto della sua vita...l'ho capito quando vidi lo scambio di sguardi che ebbe con quella ragazza per strada.


Un momento! Ma quella e' Cosette! Si, ora mi ricordo di lei: sua madre la mise a pensione da noi quando era piccola e i miei genitori m'insegnarono a detestarla affibbiandole i lavori piu' umilianti finche' quell'uomo non la venne a prendere.


La scorsa notte lei gli ha lasciato un biglietto sul cancello ed io l'ho preso indecisa se consegnarlielo o meno ma poi ho capito che dovevo farlo: e' giusto che loro vivano felici insieme ed e' per questo che mi sono messa davanti al fucile del soldato che stava per sparare a Marius: ero tra le sue braccia finalmente e gli ho confessato tutto il mio amore dicendogli anche che doveva tornare dalla sua amata e che io non ero pentita del mio sacrificio.


Cosi' eccomi qui assieme a tutti quelli che perirono nel far diventare la Francia un paese libero: siamo davvero moltissimi ma posso vedere che Marius e Cosette si sono sposati, sono sicura che lei sapra' renderlo felice probabilmente molto piu' di quanto avrei potuto fare io se fossi stata al suo posto, i miei genitori invece vivono ancora ma se continuano a fare quella vita probabilmente finiranno presto in carcere, io avrei sicuramente voluto una vita piu' lunga e serena, morire a neanche vent'anni non e' la cosa migliore che ci si auguri ma era per una buona causa: chi vive ora sicuramente avra' una vita piu' facile della nostra e tra questi probabilmente ci sara' anche il figlio di Marius e Cosette.


Il mio tempo e' finito...ora devo andare...non vi dimentichero' mai...cosi' come non dimentichero' il momento della rivolta: ho visto addirittura un soldato cantare con noi prima che salissimo sulle barricate e' stato un privilegio essere presente e parteciparvi, spero solo che un fatto del genere non debba piu' accadere.

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Capitolo 3
*** Gavroche ***


gavroche Dopo piu' di vent'anni il popolo francese si ribella ancora contro un sovrano che non vuole concedergli liberta', la prima volta io non ero ancora nato ma ora ci sono: io e la mia gente combatteremo insieme per migliorare le nostre condizioni di vita.

Non e' possibile essere ancora al punto di partenza: le persone hanno ancora fame e nessuno si prodiga per aiutarle, i nobili al solito c'ignorano e noi continuiamo a morire di stenti e d'inedia.

Ad essere sinceri pero' qualcuno che si batte per noi c'e': e' il generale Lamarque ma dovrei dire c'era visto che e' morto poche ore fa.

Ora non si puo' piu' temporeggiare! Domani saliremo sulle barricate per far valere le nostre ragioni...


....per me non e' durata molto: sono uscito di proposito perche' volevo incoraggiare i miei compagni a combattere e una pallottola sparata dalla carabina di un soldato mi ha raggiunto e me ne sono andato insieme a molti altri: Eponine, Enjorlas, Feuilly...sono tutti qui con me ma non sembrano particolarmente dispiaciuti, si vede che abbiamo raggiunto il nostro scopo anche se siamo morti prima del tempo: cantiamo tutti insieme sperando che chi verra' dopo di noi ricordi il nostro sacrificio.

Ci sono un uomo e una donna che, rimasti un po' fuori dal gruppo di chi canta mi osservano con interesse ed io non capisco il perche': lui ha barba e capelli scuri mentre lei e' una bella signora bionda.

Mi avvicino e mi dicono di chiamarsi Julie e Antoine.


"Non ti ricordi di noi? Siamo la tua mamma e il tuo papa' Gavroche" mi dice lei dolcemente.

"E come potrebbe mia cara? Aveva appena tre anni quando lo portammo all'orfanotrofio"  risponde l'uomo e poi prosegue "noi avevamo sei figli ed eravamo troppo poveri per essere in grado di mantenerli tutti, ci piangeva il cuore all'idea di abbandonarti ma non potevamo fare altrimenti".

"Siamo orgogliosi di te piccolo mio: alla tua eta' gia' batterti e morire per un ideale cosi grande" dice mamma abbracciandomi.


Chissa' quanti bambini sono morti per cause molto meno onorevoli ma tutto sommato se avessi dovuto scegliere di morire prima del tempo preferisco questa al dover morire di fame e di stenti.

Ora devo andare, mamma e papa' mi aspettano.

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Capitolo 4
*** Javert ***


javert Io sono un ispettore di polizia, lo sono stato per tutta la vita: quando da ragazzo entrai nella gendarmerie reale giurai che avrei difeso il mio re e il popolo dai soprusi intervenendo quando necessario specialmente in certi quartieri popolati da ladri e prostitute, non riuscivo a crederci quando il sindaco mi disse che quella donna doveva essere portata in ospedale e non in prigione: lui e' il primo cittadino, possibile che non ci tenga ad avere ordine e disciplina? E si sa che per averle bisogna sbattere in galera certa gente di malaffare che turba l'ordine pubblico, prostitute e vagabondi tanto per cominciare. E' questo a cui ti addestrano in polizia...

Domani m'infiltrero' tra i rivoltosi per fermare questa situazione: vogliono eguali diritti e doveri per tutti, e' ridicolo! Alla nobilta' spettano certi privilegi, il popolo deve gia' soppravvivere non puo' anche occuparsi della cosa pubblica, non ne e' in grado, queste proteste sono inutili.


Eccomi con la coccarda tricolore sul petto, e' stata una dura battaglia e sono morti in moltissimi sia fra i soldati che tra i civili...addirittura un bambino...non potra' avere piu' di dieci anni...gli ho appuntato la mia medaglia sul petto: non credevo possedesse tanto coraggio da sfidare decine di soldati...forse ho sbagliato a giudicarli.


Me ne sono andato, ho preferito togliermi la vita piuttosto che affrontare quella gente: hanno molta piu' dignita' di me, infinitamente di piu': io sono nato in carcere da una donna di malaffare cosi' almeno mi e' stato raccontato ed entrando in polizia ho creduto di poter risolvere le cose, di redimermi in un certo senso poiche' tutti mi dicevano che sarei stato certamente destinato al crimine ma ho sbagliato tutto, loro sono morti sfidando i miei uomini per avere una vita piu' libera, l'ho capito solo adesso.  Io sono qui mentre loro sono lassu' in centinaia a sventolare le loro bandiere, c'e' anche Valjean, dopotutto aveva la sua eta'...guarda come sono sereni nonostante tutto... probabilmente e' cosi' che ci si sente quando si muore combattendo per i propri ideali e non per quelli inculcati da altri....ora devo andare...



angolo autrice: ed ecco l'ultimo missing moment su Javert non avevo molte idee ma spero vi piaccia lo stesso ^^

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