Occhi Da Cerbiatta

di VAVYVALEVAVY
(/viewuser.php?uid=499088)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questa sono io..! ***
Capitolo 2: *** Non mi presentate la vostra amica? ***
Capitolo 3: *** Non c'e scritto il tuo nome! ***
Capitolo 4: *** Vuoi restare? ***
Capitolo 5: *** Per sempre! o quasi ***
Capitolo 6: *** Infermeria ***
Capitolo 7: *** Gelosia ***



Capitolo 1
*** Questa sono io..! ***


Capitolo 1

Lo so è un modo un po’ stupido per cominciare, ma per farmi conoscere bene da voi penso che questo sia il modo migliore.
Ciao, il mio nome e Veronica, compio 18 anni tra due mesi, rimango piccola, con i capelli biondi a caschetto, e gl’occhi verde scuro, un viso piccolo, chiaro ma con le guance color porpora perché sono particolarmente timida. Io e i miei genitori, ci siamo dovuti trasferire 6 giorni fa, dall’Italia alla Germania, per il lavoro di mio papà, per fortuna che il tedesco lo conosco, perché mia mamma e di origini tedesche e lì infatti ho i miei nonni materni, e per il momento siamo a vivere da loro. Sinceramente non mi e dispiaciuto per niente traslocare, in Italia avevo pochissime amiche, perché io sono diversa dalle altre ragazze, io sono lesbica. Sin dall’inizio appena mi presento, specifico questo particolare, perché e la mia natura e non voglio nasconderla, ed è per questo che appena qualcuno, mi conosceva e specificavo le mie preferenze sessuali, subito trovavano una scusa per squagliarsela, e poi se mi rivedevano facevamo finta di non conoscermi, e la cosa mi feriva in una maniera impossibile. 
Ormai siamo 6 giorni in Germani dai miei adorati nonni, domani, io come del resto tutti gli studenti, inizierò la scuola, per fortuna mi sono già fatta 2 amiche, che mi hanno accettata per quella che sono. Me le a fatte conoscere mia nonna in modo da non iniziare la scuola da sola, e la cosa mi rende tremendamente felice, Posey e Stacia. Loro sono due sorelle gemelle, ma nonostante questo sono parecchio diverse ma bellissime.

Ero seduta in terra davanti al camino acceso, mentre seduta in una poltrona c’era la mia adorata nonna. Infatti in casa c’eravamo solo noi due perché mia mamma, mio papà e mio nonno erano usciti per vedere una casa «Allora cara sei pronta per domani?» chiese mia nonna guardandomi con quel dolce sorriso, «si nonna credo di essere pronta, comunque grazie per avermi fatto conoscere Posey e Stacia cono davvero dolci» le dissi sorridendole teneramente, «ah approposito tesoro mi hanno detto che verranno domani mattina, così andrete a scuola insieme» disse sorridendomi «perfetto allora, forse e il caso che vada a dormire, notte nonna» dissi scoccandole un bacetto nella guancie raggrinzita dalle rughe, «notte cara, e dormi bene, ricordati che qua non siamo in Italia, uscirai  da scuola alle 16 e mezza, e mangerai nella mensa, quindi dormi e preparati a 8 ore di scuola» si raccomandò mia nonna dolce «si nonna tranquilla» le gridai dalle scale. Entrai nella stanza degl’ospiti che mi ospitava, e che momentaneamente era diventata la mia stanza.
Mi infilai a letto ma non mi addormentai prima delle 2, ero troppo nervosa.

La mattina dopo, mi alzai, molto presto e entrai nel bagno per farmi una doccia calda, e optai per un’ abbigliamento semplice, una camicetta nera, che esaltava sopra la mia pelle diafana, con sopra un gillette bianco, e un paio di Jeans blu, e un cappotto color cappuccino; la cosa mi parve strana perché in Italia a settembre si andava in giro ancora a Jeans corti, e invece qua si era già previsti di sciarpe e cappotti.
Alla fine quando uscì di casa trovai fuori le mie amiche e ci incamminammo verso la scuola, e rimasi seriamente shoccata, non solo era una scuola gigantesca ma era anche piena di gente,  ed eravamo arrivate giusto in tempo per sentire la campanella. A parte Educazione Fisica, avevo tutte le lezioni con Posey e Stacia, ma in momenti diversi, una materia con una e una materia con l’altra, solo a disegno, eravamo tutte e 3 assieme. Ma adesso avevamo matematica, ed ero con Posey.
Appena entrate la professoressa mi presentò alla classe «bene ragazzi questa è Veronica Cross, e inizierà quest’anno con noi» disse la prof di matematica facendomi un tenero sorriso, per poi mandarmi all’ultimo banco da Posey «è veramente una prof simpatica» dissi a Posey sorridendole, «si infatti e l’unica che sta simpatica a tutti, le altre sono acidissime» disse ridendo e io la seguì, «bene adesso velocemente ti darò qualche dritta e qualche istruzione che potrebbe esserti utile» disse facendomi l’occhiolino «bene li vedi quei ragazzoni li davanti? Stalli lontana, so che sono bellissimi, ma sono dei totali deficienti sono nella squadra di football e con questo credo di aver detto tutto» disse ridendo, e io tutta rossa le dissi timidamente «ti sei scordata che io non guardo i ragazzi..» iniziai ma non riuscì a finire la frase, perché in quel momento si sentì bussare alla porta che si aprì, ed entrarono 3 ragazze erano entrambe splendide, una era alta, con gl’occhi color azzurro ghiaccio, ma una carnagione abbastanza scura, con un vestito nero forse troppo corto per l’ambito scolastico, con un’espressione arrogante, l’altra invece, era più piccola, bianchissima con i capelli neri e gl’occhi verdi, e addosso una tutina verde acqua, l’ultima invece era qualcosa di meraviglioso e stupendo, e mentre la fissavo feci finta di non notare, una dolorosa contrazione in mezzo alle gambe.
Era di un’altezza media, prosperosa, con delle curve parecchio accentuate, morbidi ricci color nocciola fin sotto al sedere, e occhioni neri. Indossava un paio di Jeans grigi,  e una camicetta bianca a maniche corte che metteva in risalto i suoi occhioni da cerbiatta. Potei notare, dei meravigliosi tatuaggi sulle sue braccia, e notai un’altro tatuaggio a forma di stella nell’orecchio, identico a quello di Rihanna. «queste sono le ragazze più popolari della scuola» disse Posey accanto a me, riscuotendomi dai miei pensieri poco casti su quella meraviglia che stava ancora nella soglia della porta «ma bene ragazze, un’altra volta in ritardo complimenti» le sgridò la professoressa «eh dai prof, che ci presentiamo prima o dopo non e che cambi molto, sempre pallose sono le sue lezioni» disse quella con gl’occhi color ghiaccio.
Vidi che la prof stava per scoppiare, ma si mise in mezzo la mia cerbiatta. Aspettate un secondo l’avevo appena definita la mia cerbiatta? «Prof la scusi per il linguaggio e ci scusi, per il ritardo» disse con una voce calda, e dolcissima, ma che aveva un tono di autorità, la professoressa la fissò e dopo un lungo sospiro, sorrise e disse «ok va bene Roxy, vi perdono, forza ora sedetevi e cominciamo la lezione».

***Ciao  baby,so che questa non piacerà a tutti ma vi assicuro che e parecchio carina, spero che la leggiate e racensiate vi amoooo <3 <3*** 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Non mi presentate la vostra amica? ***


Capitolo 2

Quindi il suo nome era Roxy, pensai mentre percorrevo la strada verso la mensa affiancata da Stacia e Posey.
Le 5 ore, erano passate molto velocemente, e con mia norme felicità avevamo tutte le ore in comune, ma per fortuna solo matematica, la condividevo con le altre due amiche, e avevo notato che nelle altre ore che era senza le 2 amiche, stava sola.
Era vero era molto popolare e l’avevo notato, perché durante il cambio dell’ora, le si erano avvicinate un sacco di ragazze chiedendole consigli, e  facendo le ruffiane, ma era rimasta potenzialmente sola, perché la vedevano troppo bella e popolare per avvicinarsi a lei. Durante le ore avevo ricevuto un bel paio di informazioni da Stacia e Posey
  1. Era single e non si era mai fidanzata
  2. Le due amiche, invece si chiamavano: quella con gl’occhi color ghiaccio, Summer, e quella con gl’occhi verdi, Clio
  3. Sembrava una bulletta, forse a causa dei tatuaggi ma era la ragazza più dolce del mondo, infatti molto spesso dava ripetizioni alle ragazze che avevano qualche carenza
  4. Era la prima in tutte le materie (e già un tempo avrei detto della classe ma sfortunatamente a differenza dell’italia, dove la classe e fissa ed erano i prof a spostarsi qua invece erano gl’alunni a cambiare le classi)
  5. Aveva 20 anni, perché si era ritirata per due anni,e nessuno ne sapeva il motivo, e ora stava facendo l’ultimo anno come me
È bellissima la mia cerbiatta pensai fissandola a mensa mentre era a tre tavoli di distanza da me con le due amiche e circondata da ragazzi e ragazze. Il suo sguardo era annoiato, mentre giocava col cibo. Sembravo un’assatanata, la fissavo senza riuscire a staccarle gl’occhi di dosso, leggermente cosciente di Posey e Stacia che mi parlavano accanto. Mentre continuavo a fissare la mia cerbiatta, d’un tratto senza che me ne accorgessi, lei sollevo il suo, e incatenò i suoi occhioni neri sui miei.
Sentì subito il sangue affluire nelle mie guance, e abbassai lo sguardo vergognandomi di essere stata colta in fragrante «hey Veronica, stai cambiando tutte le tonalità del rosso ahahah» disse Stacia, accarezzandomi affettuosamente una guancia bollente «secondo me e rossa perché Roxy non le stacca gl’occhi di dosso ahaha» disse Posey ridendo.
Cosa? Dovevo aver sentito male..! ROXY MI STAVA ANCORA FISSANDO?? Mi girai verso, Posey ancora tutta rossa «c-cosa h-hai detto-o?» le chiesi confusa e ancora rossissima «Si hai capito bene piccola ahah, ti sta mangiando con gl’occhi, e continua a fissarti» disse Posey mentre guardava nella sua direzione «e-e dimmi c-come mi sta f-fissando?» chiesi ancora balbettando e con il cuore a mille, osservando Posey mentre studiava il viso di Roxy «beh non saprei..tu che ne dici Stacia?» ma colsi una leggera ironia «mmhhh» disse la gemella «sguardo fisso, pupille dilatate, sorrisino ebete sul viso, ignora le amiche che la urlano...mmhhh direi che ha uno sguardo innamorato sì!» concluse Stacia.
Le fissai sconvolta, mi alzai, a testa bassa e col cuore a mille e uscì dalla mensa sentendo le mie amiche chiamarmi e lo sguardo di Roxy su di me, appena arrivata nell’andito deserto iniziai a correre verso il bagno e mi ci infilai dentro.
Sentì dei passi e qualcuno bussare nelle porte, e il mio cuore tamburello più forte, finchè non sentì la voce di Stacia «forza so che sei qua, esci!» disse seria, e così aprì la porta e la vidi sorridermi, e mi abbracciò «pensavi fossi lei vero?» mi domandò probabilmente notando la delusione, sul mio volto «già» risposi triste, «allora? Perché sei triste? Tra tutte le ragazze e tra tutti i ragazzi in questa scuola sei la prima, che riceve uno sguardo da quel bocconcino di Roxy..e se proprio vuoi saperlo, appena sei scappata, ho visto che ti a seguita con lo sguardo e poi si è alzata come per seguirti ma Summer gl’e lo ha impedito e la bloccata..ma capisci che ti stava inseguendo?» disse con gl’occhi che brillavano «e se anche mi stava seguendo? Ti ricordo che lei e una ragazza e io anche e lei e etero..!» dissi disperata, «e questo chi te la detto?» mi chiese confusa e io iniziai a sudare, «behh tu e Stacia non me l’avete detto, ma non mi avete detto neanche il contrario» dissi, e lei si spostò nel lavandino, e si lavò il viso «tutti dicono che sia etero, ma secondo me è una fesseria inventata per non distruggere la sua popolarità..! ma non l’abbiamo mai vista con un ragazzo, e lo sguardo che ti a lanciato era davvero strano..! poi pensa ciò che vuoi tesoro..! ti lascio un po’ sola vado in classe, ricordati che adesso hai Educazione fisica, sarai sola soletta con Roxy» disse divertita, dal mio sguardo terrorizzato «Buon Divertimento» continuò poi avvicinandomi e lasciandomi un bacio in fronte.

Entrai nella palestra, per la sesta ora, e la trovai affollata, c’era un sacco di gente,  vidi correre verso di me Posey e Stacia, e le fissai confusa, cosa ci facevano loro lì? «hey Veronica, l’hai saputo?» chiesero correndomi incontro «no, cosa avrei dovuto sapere?» chiesi sorridente «beh, oggi niente lezioni! C’e la partita di pallavolo, e sai chi gioca anche?» disse con sguardo malizioso «n-no chi gioca?» domandai sapendo già la risposta, «la tua cerbiatta» disse poi Posey, sentì come una fissa allo stomaco «come fai a sapere che la definisco così?» chiesi confusa, «l’hai detto oggi a pranzo, mentre la fissavi, ti abbiamo anche preso in giro ma eri troppo presa ahah» disse ridendo, stavo per ribattere finche non le vidi entrambe guardare alle mie spalle e spalancare la bocca, e poi sentì dietro di me una voce che mi fece raggelare la spina dorsale «Stacia, Posey ciao, non mi presentate la vostra amica?» mi girai e trovai a pochi centimetri da me, il viso di Roxy, e  mi allontanai «l-lei è Veronica Cross, Veronica q-questa è Roxy Dynoven!» ci presentò Stacia ancora sconvolta..! mentre Roxy mi fece un sorrisone e mi strinse la mano, era calda, e mi riempì il corpo di scariche «p-piacere» balbettai confusa, e sconvolta dal calore in mezzo alle mie gambe e dalle contrazioni che sentì nel mio ventre, «il piacere e tutto mio, scusate ma devo andare, mi stanno chiamando che devo giocare bye..! e stato un piacere» disse verso di me per poi allontanarsi.
***Ciao piccole, spero che questa ff vi piaccia, si lo so e la prima che faccio, dove non ci sono gli 1D ma spero comunque ch evi piaccia <3 Bye***

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non c'e scritto il tuo nome! ***


Capitolo 3

Ero ferma mentre fissavo il punto, dove poco prima c’era Roxy.
Mentre le mie amiche stavano ancora dietro di me inebetite, «Stacia, hai visto quello che ho visto io?» domandò Posey alla sorella «si Posey, Roxy Dynoven, ci a rivolto la parola per la prima volta...!» a quella parole mi girai e le guardai confusa «come prima volta? spiegatemi» Stacia mi fissò divertita «io te lo detto che ti vuole..comunque hai capito bene, non ci a mai parlate, e comunque se ci pensiamo bene non ci a detto “Posey, Stacia ciao come va, e questa chi e?” no non ci a detto così ci a detto “Posey Stacia ciao non mi presentate la vostra amica?” qualcosa mi fa dedurre che ci abbia parlato solo per conoscere te ahaha sììì» disse iniziando a saltare, le feci la lingua e mi incamminai verso gli spalti.
Neanche 10 minuti e la partita era iniziata, ovviamente a me della partita non mi interessava, fissavo la mia cerbiatta, con la bava alla bocca.
Era fisicamente allenata, non era esageratamente muscolosa, ma a ogni palleggio, si vedevano parecchio soprattutto quelli delle gambe.

Scappai letteralmente dalla palestra, perché appena finita la partita, avevo notato Roxy, che chiedeva in giro se qualcuno avesse visto me, Stacia e Posey e sinceramente ero troppo nervosa ed eccitata allo stesso tempo, anche solo a pensare di incontrarla. Entrai nella classe di Fisica, ancora vuota e mi sedetti nell’ultimo banco mentre aspettavo Stacia.
Mi infilai le cuffiette dell’Mp4,  poggiando la fronte sul banco e chiudendo gl’occhi, iniziai ad ascoltare Kiss you degli One direction, fino a che non sentì accanto a me il movimento della sedia, girai leggermente la testa, fino a incontrare degl’occhioni neri, che mi fecero sussultare e caddi all’indietro portandomi appresso la sedia e anche Mp4. Roxy scattò dalla sedia ridendo e allo stesso tempo aiutandomi ad alzarmi «ti sei fatta male?» i domandò dopo avermi fatta sedere nuovamente «tranquilla sto bene, sono abituata a cadere» dissi sorridendole, con lei dovevo comportarmi normalmente, non doveva capire l’attrazione e il potere che esercitava su di me. «t-ti aspettavi qualcun altro?» domandò e stavolta fù la sua voce a vacillare, «si a dir la verità, pensavo fosse Stacia» mi fissò seria per un’ istante, poi si rivolse alla cattedra, poggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia nel petto.
La classe iniziò a riempirsi, e fui investita dall’ondata di ragazze che si avvicinarono a Roxy per farle i complimenti per la partita, fino a che tra i volti non sbucò Stacia, che guardò Roxy un po’ arrabbiata «ciao Roxy, posso sperare di riavere il mio posto prima dell’arrivo dell’insegnante?» domandò in forma gentile, ma si sentiva un tono di risentimento nella voce Roxy guardò il banco e lo indico con le mani «nel banco non c’e il tuo nome, e neanche su Veronica» nonostante la frase fosse scherzosa sia io che Stacia avvertimmo il tono di irritazione, e vidi un luccichio attraversare gl’occhi di Stacia e li ebbi davvero paura. «ok d’accordo, te la concedo per un’ora, ma una sola..! Ciao piccola» disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia, che fece digrignare i denti a Roxy.
L’aveva fatto solo per far innervosire Roxy e dalla mascella contratta e la postura rigida, capì che c’era riuscita.
Guardai Stacia allontanarsi e poi notai Roxy, tirare fuori i quaderni.
Per tutta l’ora parlammo del più e del meno, e mi sentì fulminare dagli sguardi di alcune ragazze, ma le cancellai dalla mia testa.

Finalmente la campanella suonò, e mi affrettai a mettere tutto in borsa, non vedevo l’ora di tornarmene a casa, «che fai stasera?» mi domandò Roxy, mettendosi lo zaino in spalla, e appoggiandosi con fare sexy sul banco, «non lo so ahahah...devo uscire con Posey e Stacia, da quel che ho capito dobbiamo fare compere e mi devono presentare una loro amica» dissi sorridendole, «ah» disse fissando Posey e Stacia fuori dall’aula, «beh allora se non ci vediamo in giro, ci si rivede dopo il week and?» domandò «certo» dissi sorridendole, ma il sorriso sparì poco dopo, quando sentì le sue mani nel fianchi e le sue labbra nella guancia. Rimase un bel po’ in quella posizione, poi si staccò e facendomi un dolcissimo sorriso sghembo e disse «ci si vede..!».
Rimasi un paio di secondi ferma incapace di ricollegare il cervello al corpo, ma intervennero Posey e Stacia ridendo «wow, stavolta Roxy si è presa proprio una bella cotta...mi sembra di non averla mai vista così espansiva  neanche con Clio e Summer ahaha» le fissai, facendo finta di essere arrabbiata, «bene, se avete finito andiamo»dissi prendendole per i polsi e trascinandole fuori.  
 
Ero a casa coricata sul letto, ripensando a tutto quello che era successo, ormai erano passati due giorni da quando non vedevo Roxy, a causa del week and.  
E per un secondo maledì, colui che ci aveva fatto iniziare la scuola quel giorni, infondo perché faci andare li per un giorno, tanto valeva farci andare il lunedì successivo.
Di solito adoravo, quella parte della settimana, ma stavolta lo odiai non l’avevo vista neanche in giro, e la cosa mi creo tristezza.
L’avrei rivista l’indomani, a scuola, ma non volevo che tra lei, Stacia e Posey ci fossero tensioni, mi era bastata la scenata nell’aula di Fisica.
Ero sola a casa, ma poco dopo sentì bussare alla porta, e aprendo vidi che era Chanelle.
Vi starete chiedendo chi è..beh ve lo spiego subito, è l’amica di Posey e Stacia, in quei due giorni eravamo uscite e avevamo parlato molto al telefono,  e nonostante fosse simpaticissima, ero parecchio arrabbiata con Posey e la gemella, perché solo dopo averla conosciuta, avevo compreso il motivo dell’insistenza di Posey e Stacia a quell’incontro anche lei era omosessuale.
E andava nella nostra scuola ma a quanto pare il primo giorno non era potuta andare. «Ciao, Chanelle accomodati,a cosa devo questa visita?» le domandai facendola accomodare in soggiorno, «oh beh, ho saputo, che aprono un nuovo centro commerciale nelle vicinanze e volevo sapere se ti andava di venire con me..!» era davvero gentile così accettai, «vado a chiamare Stacia e Posey così vedo se possono venire anche loro..!» le dissi prendendo lo smartphone dalla tasca, e iniziando a digitare il numero di Posey, ma fui fermata, «gl’e l’ho già domandato, e mi hanno detto che hanno da fare» «ok allora andiamo soltanto noi, le dissi sorridendo. Presi la giacca le chiavi di casa e dopo aver lasciato un bigliettino in cucina, uscì.


***ciao bellissime, allora cosa ne pensate? Secondo voi questa Chanelle diventerà  un’ostacolo? Cosa succederà nel centro commerciale?***  

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Vuoi restare? ***


Capitolo 4

Bellissimo. Era l’unico aggettivo che mi veniva per questa meraviglia di centro commerciale, era gigantesco, una cosa del genere in Italia non l’avevo mai visto. Alla fine Posey e Stacia si erano unite a noi. Avevamo girato tantissimi negozi, non mi ero mai divertita tanto in tutta la mia vita, sembravamo delle pazze, Posey tenuta a braccetto con Charlotte, e io con Stacia, ma smisi di ridere quando mi trovai accanto Roxy che timidamente mi salutò, così feci in modo, di allontanarmi dalle altre, perché probabilmente si sentiva a disagio. Così ci sedemmo, in una panchina dietro l’angolo «allora ti diverti?» mi domandò sorridendo, «Si moltissimo tu?» dissi saltellando nella panchina, mi sorrise dolce «no ahah sono qua con i miei e sinceramente mi annoio parecchio ahah» disse sbuffando e passandosi la mano tra i ricci, spostandosi due molle ribelli da mezzo al viso chiaro, le sorrisi e senza che me ne accorgessi le chiesi «vuoi unirti a noi?» le domandai con voce dolce e bassa.
Mi fissò felicissima con occhi luminosi, «chi è l’altra ragazza?» mi domandò scrutandomi con attenzione, le feci un sorrisone « ah si, lei è Charlotte, e dolcissima e simpaticissima vieni te la presento» e in quel momento notai quanto era sexy! Aveva quei meravigliosi ricci color nocciola tutti disordinati in testa, rossetto rosso, e occhi circondati da una sottile striscia di eye-liner, con un paio di jeans blu, e una maglietta rossa a fascia tutta brillanti nata davanti, e un paio di All star nere, che le stavano d’incanto come tutto il resto.
Le presi la mano e la trascinai accanto alle mie amiche che ridevano tra loro «Ehy vi spiace se Roxy si unisce a noi?» chiesi ignorando il mio batticuore a causa delle nostre dita intrecciate.
Vidi Stacia fare un sorriso furbo e un lampo passarle negl’occhi mi ero scordata che lei si era imposta di far ingelosire Roxy, e in quel momento mi pentì di averla invitata, «a certo che ci fa piacere, ciao Roxy» disse dolcissima Posey avvicinandosi e dandoli due baci nella guancia, vidi Roxy irrigidirsi e fissarmi, «Bene Roxy, questa e Charlotte, Charlotte questa è Roxy» dissi felice, ma allo stesso tempo nervosa all’idea di averle fatto incontrare. Infondo Charlotte era lesbica, Roxy non si sapeva, ed erano entrambe parecchio attraenti, e la cosa mi spavento, finchè non si strinsero la mano, e finì tutto lì.

Come avevo previsto, Stacia non perse occasione per far “ingelosire” Roxy in tutti i modi; faceva in modo di toccarmi, mi faceva complimenti a ogni vestito che provavo. La cosa iniziava a stancarmi anche perché avevo notato Roxy allontanarsi da me, si sentiva a disagio, fuori luogo, e mi dispiaceva, così mentre tutte erano nella gelateria, la notai sedersi lontana, nel bordo della fontana (già una fontana dentro un centro commerciale, in italia c’e lo scordiamo hhaa) mi avvicinai «che hai?» le chiesi, notando il suo sguardo triste «scusa, so che sono tutta loro per conto mio, ma mi sento a disagio, e Stacia mi a davvero stufato..f-forse e il caso che torno a casa» disse alzandosi e incamminandosi mortificata. Scattai e la fermai terrorizzata «non andartene!» le chiesi fissandola, era più alta di me, e ad un tratto mi resi conto di quanto fossimo vicine.
La vidi fissarmi negl’occhi, poi chiuderli e avvicinare le sue labbra alle mie, i nostri respiri si mescolavano, ma le labbra nonostante fossero vicine, temevano di toccarsi, riaprì gl’occhi fissandola, addolorata dalla richiesta del mio corpo straziato dal desiderio ma lei si allontano sbattendo le palpebre metà tra il confuso e l’addolorato «B-baciami» le chiesi, la vidi sorridere dolce, e avvicinarsi nuovamente, più decisa, ma in quel momento «Veroooo!!!» in quel momento odiai il mio diminutivo che normalmente adoravo. Odiai le labbra che lo avevano pronunciato. Stacia. E fissando Roxy notai il suo sguardo truce, mentre Stacia si avvicinava con aria divertita.
Si era accorta di cosa aveva interrotto, e ne sembrava felice, ma in quel momento la mia rabbia mi esplose dentro, e cercai di tenerla a bada, ma dal suo sguardo capì, che si era accorta di aver combinato una gran cazzata. La fissai e dissi «bene Stacia ci vediamo domani» dissi prendendo per mano Roxy che era rimasta sbigottita «m-a ma dove vai?» mi domandò Stacia alle mie spalle «a farmi un giro»

Ormai ci eravamo separate da più di mezz’ora da Stacia, Posey e Charlotte, e ci divertivamo come due pazze, girando per tutti i negozi, e provandoci di tutto. Ci eravamo fatte un sacco di foto, che erano finite tutte su Facebook, alcune erano bellissime e semplicemente sorridenti, altre invece dove facevamo linguacce, facce brutte e occhi storti, e altre, che secondo me erano le più belle, dove ci scambiavamo teneri baci, ma non sulle labbra, dopo quel timido tentativo davanti alla gelateria non ci aveva più provato, e ci eravamo limitate a baciarci nella guancia e in fronte. Adesso eravamo nella strada, mentre andavamo verso casa mia, in una giornata avevo scoperto tante cose di lei.
E lei altrettante di me. Ad esempio, che aveva 3 fratelli, uno di 15 anni, uno di 13 e l’altro di 5 anni, i genitori erano divorziati da 2 anni e dopo il divorzio il papà non si era fatto neanche sentire, e viveva con la mamma e i fratellini. Faceva pallavolo, basket e palestra, ecco spiegato perché era così muscolosa. E come avevo previsto non aveva amiche, mi aveva detto con molta tristezza, che stava tutto il giorno a casa.
Quanto vorrei passare io tutto il mio tempo con te pensai difronte a casa sua. Lei mi sorrise e mi avvicinai per salutarla «vuoi rimanere a cena?» mi domandò d’un tratto spiazzandomi «a-a c-cena?.. m-ma no non vorrei d-disturbare!» dissi seriamente imbarazzata, ma lei mi prese per mano e mi trascino dentro casa sua. Era un’ ambiente molto accogliente, notai guardando i giocattoli sparsi difronte al camino, e lei notandolo mi fissò imbarazzata «scusa per il casino» disse conducendomi in una stanza molto luminosa, la cucina, e lei prese un bigliettino sul frigo
Ciao tesoro scusa so che non
hai trovato ne me ne
i  tuoi fratellini ma siamo dalla
nonna per cena raggiungici lì
Mamma

Sorrise, al bigliettino, «chiami tua mamma per chiederli il permesso?» mi domandò poi, sorridendomi e buttando il fogliettino, «in che senso? Rimango lo stesso?» chiedi confusa e spaventata Cena? Sola? Con lei?  «ovvio! Vieni ti faccio vedere la mia stanza» disse prendendomi la mano e salendo le scale. La sua stanza era subito a destra. Era molto grande con un’enorme letto matrimoniale al centro, era tutta sulle tonalità del viola, e del lilla. Una grande cabina armadio copriva una parete, mentre le altre erano coperte da poster di numerosi gruppi musicali e attori. «T-ti piace?» mi chiese timida, mi girai sorridendole «si è veramente bella».
Sentì il mio cellulare suonare, lo presi e quando lessi Stacia nel display staccai la chiamata, «era Stacia?» mi domandò curiosa «si si è comportata davvero male oggi..!» dissi notando la nostra vicinanza. Lei si avvicino fino a che le nostre labbra furono talmente vicine, da sentirne la morbidezza, «già, ci ha interrotte» disse ridendo divertita, «baciami ti prego!» la supplicai chiedendomi da dove fosse uscita tutta quella audacia, ma smisi di pensarci quando sentì le sue labbra premere sulle mie e lambirle abilmente, succhiando il labbro inferiore. Aprì la bocca per farla entrare, e quando le nostre lingue si toccarono persi la ragione, intrecciando le braccia intorno al suo collo.
Dopo un’infinità ci staccammo ansimanti, mentre ci mangiavamo con gl’occhi «vuoi restare?» mi chiese con gl’occhi infuocati di passione, mentre il mio desiderio, sparì, ma non del tutto, rimpiazzato da un’enorme imbarazzo «n-non credo sia il caso, mia mamma sarà già molto preoccupata, e in più, non mi darà il permesso, perché non gliel’ho chiesto prima, magari un’altra volta» dissi avvicinandomi e baciandole una guancia «a domani» le sussurrai uscendo dalla stanza e precipitandomi giù per le scale.

Hey ciao ragazze scusate il ritardo...e che cerco di farli più lunghi che posso spero ce questo capitolo vi piaccia se potete recensite non vi mangio ahahah..! scrivetemi cosa pensate della mia storia please :( Via amoooooo


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Per sempre! o quasi ***


Capitolo 5

Sentì un’intensa vibrazione, che mi scosse tutto il corpo, facendomi sussultare e cadere dal letto. Mi sollevai, prendendo il telefono da sotto il cuscino e notando 5 chiamate perse e 6 messaggi. Una era di Stacia e le altre 4 erano di Roxy, forse non avrei dovuto darle il mio numero pensai poi vedendo i 6 messaggi, che però non erano tutti suoi. Uno era di Posey
Ciao Veronica
Stacia mi a raccontato tutto e
non ti biasimo se te ne sei andata
si è comportata male, ma 
potresti perdonarla?
per me?
Posey <3

Un’altro invece era di Charlotte
Ciao Vero, Stacia ci a detto tutto,
e sinceramente sta parecchio male
spero che la perdonerai, ma se anche non
lo farai ricordati che io ci sono 
Charlotte

Gl’altri due di Stacia 
Ciao Veronica, so di aver fatto
Una gran cazzata
Era il vostro primo bacio, e non mi sarei dovuta
Mettere in mezzo e mi dispiace tantissimo
PERDONAMI TI PREGO!
Stacia

L’altro invece era di stamattina
Ciao 
Ieri sera hai ignorato la chiamata, quindi
Ho l’impressione che non voglia vedermi
Quindi non passeremo a casa tua
Al massimo
Ne discuteremo a scuola 
Ti voglio bene 
Stacia

Gl’altri due di Roxy
Ciao Vero, ho notato che poco fa eri terrorizzata
E sei quasi scappata da casa mia
Non vorrei averti spaventata e mi piacerebbe parlarne
Se ti va
Tua Roxy <3

L’altro
 
Ciao ti andrebbe di venire a scuola 
Con me?
Passo a prenderti
Kiss
Roxy <3 :*

 
Mi sentì avvampare, me l’aveva mandato poco fa, così la risposi con un semplice ok anche se non ero pronta per vederla, non ancora, e la sola idea di incontrarla mi fece colorare le guance di un forte rosso. Ma era tardi  e dovevo a tutti i costi muovermi, così optai, per una gonna nera a valse, e a un maglioncino bianco. Lo so vi starete domandando come mai mi vesto così leggera, beh vi rispondo questi due giorni, sta facendo abbastanza caldo, cosa parecchio strana, ma bisogna approfittarne. Scesi di corsa, e mi si fermò il respiro quando vidi Roxy conversare nella mia cucina con mia nonna. «oh tesoro, finalmente, Roxy e già arrivata vuoi fare colazione?» domandò mia nonna, mentre Roxy mi squadrava dalla testa hai piedi con un sorrisone. Lei come al solito era stupenda, i riccioli color nocciola, racchiusi in una coda disordinata dal quale ne fuori usciva qualcuno, in particolare due molle, che le rimbalzavano davanti al viso poco truccato. Un paio di Jeans corti che mostravano le sue gambe lunghe e muscolose, e un top rosso, sotto una giacca grigia. E fù li che notai un particolare, aveva, un meraviglioso piercing all’ombelico che non avevo mai notato. «N-no nonna T-tranquilla, non mangio nulla andiamo» dissi prendendo Roxy per il polso e trascinandola fuori da quella cucina. Appena uscite sentì Roxy fermarsi e fissarmi «c-che c’e?» le chiesi nervosa, e anche lei lo sembrava parecchio «cosa è successo?» mi chiese d’un tratto «ieri ci siamo divertite un casino, al centro commerciale, poi dopo il bacio sei scappata» disse triste, io avvampai, chiusi gl’occhi un secondo per formulare, la frase, «ero terrorizzata» dissi riaprendo gl’occhi e vedendo i suoi tristi «era il mio primo vero bacio, e quando ci siamo staccate, l’imbarazzo mi a fatta uscire fuori di testa» dissi tutta rossa «scusa se sono scappata» continuai tutta rossa in viso. Lei mi sorrise e mi si avvicinò « scuse accettate, ma ora posso darti il buongiorno» disse poggiando le sue labbra sulle mie, per un bacio casto dolce che mi fece girare la testa «buongiorno piccola» disse poi staccandosi «buongiorno» risposi ancora turbata dalla dolcezza del bacio. Mi prese per mano e mi trascinò verso la scuola.

Alla fine tra una risata e l’altra arrivammo a scuola. Appena ci avvicinammo al cancello le mollai la mano, e la vidi fissarmi confusa e le indicai Summer e Clio all’entrata «credo che sia meglio che non ci vedano tenute per mano» mi fissò  e annui, ma sembrava triste, forse ci era rimasta male, così mi avvicinai e la baciai, un bacio tenero come quello ce lei aveva dato a me fuori da casa mia «forza vai da loro» la esortai con un sorriso, «ok ma a Fisica sto accanto a te» mi gridò mentre correva verso le sue amiche. Mentre io mi avvicinai a Stacia, Posey e Charlotte sedute nel muretto. In pochi secondi, Stacia mi saltò addosso soffocandomi «mi dispiace scusami non avrei dovuto perdonami» disse piangendo, la staccai e dopo averle asciugato le lacrime le dissi «tranquilla, è tutto apposto, forza andiamo in classe» dissi entrando nell’aula di Storia, con Stacia e Chanelle. Sfortunatamente c’era anche Roxy in classe, e stranamente anche Clio, forse mi ero sbagliata, eppure mi sembrava che con lei avevo solo matematica booh. Alla fine raccontai tutto a Chanelle e Stacia, da quando c’eravamo divise, a quando avevo salutato Roxy nel cancello. Ascoltarono senza proferir parola fino alla fine della lezione, quando vidi Chanelle alzarsi e andarsene senza dire nulla, rimasi un po’ perplessa, fino a che Stacia non si alzò dicendo «vado a parlarci io» e le corse dietro.

Andai silenziosamente, nell’aula di Fisica, dove trovai Roxy a farmi la mano per indicarmi dove era seduta, e guarda caso era il banco più lontano e isolato. Mi avvicinai e mi uscì un sorriso quando mi butto le braccia al collo baciandomi sulla guancia, e dicendo «come e andata la giornata piccola?». Mi sedetti poggiando la testa sul banco «malissimo» dissi mentre lei mi accarezzava la guancia con le dita, ignorando gli sguardi delle compagne «come mai?» mi domandò spostandomi alcune ciocche dal viso. Le raccontai tutto, anche della fuga di Chanelle,notando il suo viso, che man mano si rabbuiava, «secondo me è innamorata di te» disse poi, triste, «hey ma che dici? Non essere triste!» mi fissò per pochi secondi, notando gli sguardi puntati su di noi. Poi si girò verso di me «Baciami» la fissai sconvolta, notando gli sguardi intorno a noi «c-cosa?» le domandai sconvolta «voglio solo che tutti lo sappiano» disse poi poggiando le sue labbra sulle mie con dolcezza, mentre sentivo, voci in sottofondo. Sapevo che quest’azione avrebbe dichiarato la fine, della sua popolarità, ma in quel momento ero la persona più felice del mondo, non le interessava nulla, solo che tutta la scuola sapesse che ero sua e che lei era mia

Ciao bellissime lo so sembra quasi una fine einvece no, l'amore di Roxy e Veronica verrà sconvolto, da una dichiarazione? da una soffiata? da un'arrivo? si vedrà aahahah continuate a seguirla ma soprattutto a recensire più recensite più in fretta pubblicherò i capitoli ;) bye <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Infermeria ***


Capitolo 6

Non ci credo Roxy mi a baciata, pensai sconvolta, mentre mi avviavo a mensa da sola, perché Stacia, Posey e Chanelle erano a lezione insieme e non le avevo ancora viste, mentre Roxy era stata costretta ad andare da Clio e Summer. Ormai la scuola era in fermento per la grande notizia, finalmente la più popolare della scuola fidanzata, e  non era come mi aspettavo. Non aveva per niente perso la sua popolarità, anzi, era peggio che mai, riflettei innervosita.
Essi adesso mi trovavo  a competere con tutte le ragazzine della scuola, erano tutte etero, ma Roxy avrebbe fatto diventare lesbica chiunque. Mi sedetti a mensa, aspettando le mie amiche, anche se ero parecchio confusa, su due punti, il primo eravamo io e Roxy.
Non che non l’amassi e che non fossi felice di ciò che ci stava accadendo, ma era la mia prima relazione,e mi sentivo ancora parecchio instabile, forse era perché era il primo giorno in veste della sua ragazza.
Il secondo punto era la mensa, come avremmo fatto, avrebbe lasciato le amiche per venire da me, oppure avrebbe invitato le amiche da noi? Pensai con gl’occhi chiusi, finchè non sentì un dolcissimo bacio sulla guancia, che mi fece sorridere, sentì le labbra esitare sulla mia guancia, così aprì gl’occhi. Charlotte. Strabuzzai gl’occhi «C-Charlotte?» chiesi titubante «ahaha che c’e ti aspettavi qualcun altro?» rispose ridendo «si in effetti mi aspettavo Roxy» terminai offesa dalle sue parole, e feci per alzarmi, ma mi bloccò per il polso «aspetta, ne dubito che la troverai in giro, è in infermeria» disse con uno sguardo indecifrabile.
Li il mio cuore si spense e iniziai a correre, verso l’infermeria, spalancai letteralmente la porta, vedendo Roxy sul lettino,  e facendo quasi morire di crepa cuore la povera infermiera, mi avvicinai a Roxy e le accarezzai la guancia mentre alcune lacrime mi solcavano il viso «hey piccola mia, non piangere» disse debolmente.
Era sudatissima,  e si vedeva perfettamente la caviglia grossa e gonfia, gli addominali, visibili grazie al semplice top, che le lasciava la pancia scoperta, erano contratti, come se stessere cercando di trattenere un’ urlo, forse a causa del dolore.
L’idea che il quel secondo stesse soffrendo mi faceva piangere ancora di più, cosa quasi impossibile, visto che stavo già singhiozzando, mentre fissavo il suo corpo, stanco e dolorante. Mi fissò e la vidi rilassarsi un poco, «ti è p-passato il d-dolore? T-ti senti m-meglio?» le domandai accovacciandomi vicinissima al lettino «no, il dolore non è passato, ma prima stavo peggio perché non sapevo dov’eri, non avevo modo di avvisarti, perché il telefono e nell’armadietto, e Stacia e Posey mi hanno detto che sarebbe andata Chanelle da te, e stavo malissimo, ma ora sei qui..con me» completò la frase, dandomi un bacio a stampo, talmente dolce, che non ero e anche sicura che le nostre labbra si fossero toccate davvero.

Dopo una quindicina di minuti che parlammo, arrivò l’infermiera, che dopo averle fasciato il piede, le diede il permesso di uscire, e così la accompagnai nella mensa mentre aspettavamo mia suocera. O mio dio mia suocera pensai commossa, anche se per il momento avevo chiesto a Roxy di non parlargliene mi sentivo abbastanza a disagio a parlarne alla mamma così, non mi andava, e mi vergognavo parecchio.
Dopo venti minuti, vidi arrivare una donna sulla quarantina, piuttosto esile, con i capelli corti, biondi e ricci, ma ciò che mi attirò furono i suoi occhi neri, e l’ampio sorriso, quando vide la figlia, seduta in un tavolo che ricambiò il sorriso. «cosa e successo tesoro mio?» chiese preoccupata appena ci raggiunse «tranquilla niente di che, ero nel retro della scuola giocando a calcio, con Clio e Summer, sai per passare il tempo e ho messo male il piede, ma ora e tutto ok, però non posso venire a scuola» disse facendo il labbruccio triste e fissandomi, facendomi capire che le sarei mancata.
Non sai quanto mi mancherai tu amore mio, avrei voluto dirle, ma non mi sembrava il modo giusto per far capire alla madre, che ruolo ricoprivo nella vita della figlia. «me no male, ah beh ciao» disse fissandomi stranita, quello sguardo mi mise in imbarazzo, le sembrava quasi strano, che fossi accanto alla figlia «ehm io s-sono un’amica di sua f-figlia, piacere Veronica» dissi porgendole la mano, che lei strinse, in modo caloroso, « un piacere conoscerti cara, non sapevo che Roxy avesse altre amiche a parte Clio e Summer» disse sorridendo, allo sbuffo divertito, della figlia, «allora andiamo a casa tesoro?» disse avvicinandosi alla figlia «si un secondo ti raggiungo» disse fissandomi, e non badando alla mamma che la guardava interrogativa «ma come ci arrivi all’auto?» chiese confusa «tranquilla mi hanno dato le stampelle ti raggiungo» disse mentre la mamma mi rivolse un sorriso seguito da un “è stato un piacere conoscerti” e si allontano, fissavo ancora il punto da dove era sparita la mamma, mentre Roxy si avvicinò a me, sollevai lo sguardo, era davvero alta confronto a me, e con un sorrisino avvicinò le sue labbra alle mie, per un bacio dolce, e allo stesso tempo passionale, si era trattenuta difronte alla mamma e ora si stava sfogando.
Si allontano, poggiando la fronte sulla mia, «questo pomeriggio verso le 4 vieni da me?» mi domandò dolce soffiando le parole sulle mie labbra, e io iniziai  a colorarmi di rosso «a casa tua? Ma tua mamma? Io non vogl...» mi zittì poggiando le labbra sulle mie per un bacetto, che mi fece sorridere «mia mamma va a lavoro alle 3:20, quindi se vuoi venire anche prima se la benvenuta ovviamente, e io miei fratelli non ci saranno, i due grandetti da quel che ho capito, devono andare la un’ amichetto, mentre il piccolino e da mia nonna, e io ho bisogno di un’infermiera» disse con tono malizioso, mentre un sorrisino stile pervy le si stampo sul viso«ah ah ah allora forse e meglio che non vengo»e dissi facendole la linguaccia, e girandomi per andarmene, ma lei mi bloccò da dietro abbracciandomi dolce, e lasciandomi scie di dolci baci nel collo, mentre le mie palpebre iniziarono  a chiudersi.
 Si avvicinò al mi orecchio, succhiando e mordendo il lobo per poi sussurrare, «andiamo, la tua ragazza ti invita a casa e tu rifiuti? Ci guardiamo un fil, facciamo qualche gioco, e mi fai un po’ di compagnia» disse confare seducente e ruffiano, a cui non seppi resistere «ok, ok, ok va bene, forza adesso vai da tua mamma, se no stasera non vengo da te» dissi ridendo, mi rubò altri due baci e si avviò verso l’uscita.
 

 
***Ciao meraviglie, scusare se ci ho messo tutto questo tempo, ma mi divido anche in altre FF e di condeguenza devo accontentare un pò tutti, spero che questo capitolo vi piaccia tesori <3 vi prego continuate a recensire, mi fa tanto piacere, non vedo l'ora di ricevere notizie, Vi Amo Tanto Piccole <3 <3*** 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Gelosia ***


Capitolo 7

Era finita la scuola, ed ero nella strada per casa, mentre pensavo nervosa, alle 4, non osavo neanche soffermarmi troppo su quell’argomento.
Avevo troppa paura, e sinceramente ero tentata, di chiamarla per annullare, l’appuntamento. Ma ormai gliel’avevo promesso, e sinceramente pure io avevo tanta voglia di stare un po’ sola con lei. I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che gridava il mio nome a squarcia gola. Così mi voltai e vidi Chanelle correre, verso di me, sorridendo.
Ricambiai il sorriso fermandomi per aspettarla «hey ciao Chan, come va?» le chiesi, quando mi raggiunse «beh si diciamo bene, tu? Come stava Roxy?» mi domandò, ma sembrava parecchio disinteressata, all’ultima domanda «beh ora sta meglio»  dissi, mentre notavo che iniziava ad innervosirsi, «ecco, beh vedi, volevo chiederti se ti andava di venire, da me stasera, magari facciamo i compiti, o guardiamo un film..» mi chiese imbarazzata.
Non volevo offenderla ma quella sera non potevo «a dir la verità, devo andare da Roxy, che non sta bene» dissi semplicemente, ormai difronte al cancello di casa mia «perche? Non avevi detto che stava bene? Non credo che muoia se vieni da me, invece che da lei» disse fredda e visibilmente offesa, «no, e la mia ragazza è sta male, è normale che vada da lei» dissi piuttosto offesa, dalle sue parole «va beh lasciamo stare ciao» disse allontanandosi, mentre io aprivo infuriata il cancello.

Solo questa mi ci voleva, pensai ormai vicina a casa di Roxy.
Mia mamma si stava insospettendo, e ormai aveva capito, che Roxy non era un’amica, ma la mia ragazza. Aveva notato da come ne parlavo, del fatto che arrossivo, e di tutte quelle piccole cose, che solo una mamma può notare. Aveva anche insistito, sul fatto di presentargliela, la non ero ancora pronta. Finalmente arrivai difronte alla sua porta, e non feci in tempo a bussare che mi trovai stretta tra due braccia calde.
Dalle braccia calde di mia suocera. Mi sorrise dolcissima, e visibilmente preoccupata «oh Veronica, non sai come sono felice che tu sia qui, a fare compagnia a Rox» disse sorridendo, chissà se sarebbe stata dello stesso preavviso, sapendo che in realtà ero la ragazza. «sai Roxy e peggiorata» disse triste fissandomi «p-perché cos’ha?» domandai, cercando di trattenere la preoccupazione «beh le è salita la febbre a 38°, probabilmente a causa del dolore, la caviglia le si è gonfiata» disse triste «e io come già ti avrà detto lei, devo andare a lavoro, e non posso proprio saltare, ed ero terrorizzata all’idea di lasciarla sola, ma ci sei tu» disse sorridendomi con calore «allora tesoro, se non sarebbe troppo, ogni tanto misurale la febbre, e falle prendere le medicine, con me si è rifiutata, ma sono certa che con te, farà diversamente, per qualsiasi cosa, ti prego chiamami tesoro» continuò dolce, e visibilmente terrorizzata, «certamente, Rox prenderà tutte le medicine, e per ogni cambiamento, la telefonerò» le dissi stile soldato sull’attenti, facendola ridere «grazie mille cara, comunque piacere io sono Christy, non mi sono presentata, a scuola» dissi mentre le stringevo la mano «ora vai da lei, sarà felice di vederti e da quando siamo tornate, più o meno, le 2 che mi chiede di te» disse ridendo, mentre io visibilmente imbarazzata, mi avviai verso le scale.
Feci le scale in una frazione di secondo, e  bussai, arrossendo al ricordo, del nostro primo bacio, proprio nella soglia di quella porta. Sentì la sua voce debole dall’altra parte, e sorridendo al ricordo, aprì la porta, godendomi, il suo dolce sorriso. «piccola ciao» disse dolce, sedendosi sul letto e aprendomi le braccia. Fù li che il mio cuore perse un battito, notando quanto fosse splendida, con il pigiama rosa chiaro, i ricci tutti spettinati, e gl’occhi assonnati, senza una traccia di trucco. Mi sedetti sul letto, baciandola allungo. «mi sei mancata piccola» disse dolce, col fiato corto, «pure tu» dissi premendo, nuovamente le mie labbra sulle sue gonfie.

La mamma era uscita di casa, da circa mezz’ora. Noi eravamo entrambe dentro il lettone a due, piazze, abbracciate, mentre guardavamo un film. Anche se io non lo seguivo per niente. Infondo eravamo coricate, io col viso sul suo seno morbido, con le mani intorno alla sua vita, ero del tutto su di giri.
Mentre iniziava ad accarezzarmi, con dolcezza la schiena, non avrei mai neanche lontanamente immaginato, una cosa del genere. La sentì mugolare, per il dolore, e scattai «c-cosa ti f-fa male?» balbettai spostando il piumone, per controllare la caviglia viola «ehy ehy buona piccola, niente, vieni qua» disse facendomi stendere tra le sue braccia, e premendo le su labbra sulle mie. Sentì la sua lingua, lambire lentamente, il mio labbro inferiore, chiedendomi di entrare.
Non avevo mai baciato nessuno così.
La sua lingua, era dappertutto, si intrecciava, con la mia, facendole scontrare. Mi uscì un mugolio, che lei sembrò apprezzare, infatti iniziò a far vagare le sue mani sui miei fianchi, fino al sedere, che strinse, facendomi uscire una risatina eccitata. Proprio in quel momento, di estremo amore, squillò il mio telefono.
Fissai il display, e notai un numero sconosciuto così risposi leggermente indecisa, ma appena sentì dall’altra parte, la voce, di Christy, mi calmai «ciao cara, allora come sta Roxy» mi chiese nervosa «te lo dirà lei» dissi mettendo il vivavoce «incredibilmente bene mamma» disse, fissandomi con quello sguardo di chi la sa lunga, e facendomi visibilmente arrossire al ricordo di quello che stavamo facendo poco prima, «ah tesoro, sono così contenta che tu stia meglio, ma c’e un problema» disse la mamma, dall’altra parte del telefono «cosa, che problema c’e?» chiese Roxy, confusa «devo fare il turno di notte, all’ospedale cara, ti scoccia stare sola?» chiese la mamma. E fu quando vidi, lo sguardo di Roxy, fissarmi malizioso «oh, mi dispiace tanto mamma, ma potrebbe farmi compagnia, Veronica, stanotte» disse fissandomi furba «oh, si cara, sarebbe una grande idea, ti dispiacerebbe?» mi chiese preoccupata, la mamma «oh, certo che no» dissi ormai tutta rossa in viso «perfetto allora, adesso fate quello che volete, poi cenate e andate subito a letto mi raccomando» disse dolce «cosa? Perché a letto presto?» chiese Roxy, visibilmente scocciata «perché domani c’e scuola» disse la mamma, con fare ovvio «ma, l’infermiera mi ha detto di non andare a scuola, per almeno due giorni» si lamentò Roxy, come una bimba piccola, una cosa che mi smosse qualcosa, nel basso ventre «per te, forse no, ma domani Veronica deve andare a scuola» disse la mamma ridendo, dall’altra parte della cornetta, mentre io ridevo con lei e Roxy sbuffava.
Finché non si sentì qualcun altro parlare, dall’altra parte e la mamma di Roxy, ci lasciò dicendo che aveva da fare, con un paziente. Così mi accoccolai nuovamente a Roxy, mentre le sue mani finirono sui miei fianchi «allora? Dove eravamo rimaste»disse con fare malizioso, mentre io ridendo le dissi «mhh eravamo rimaste più o meno, al punto, dove io ti misuro la febbre» dissi scappando dalle sue braccia, e prendendo il termometro da sopra il comodino.

**Bene ragazze scusate per il ritardo, Ma ho avuto molto da fare, spero che mi perdoniate e che vi piaccia**

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2139009