Solo tre giorni.

di Mischa_Lecter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


13. 05. 2013

Erano ormai passati tre giorni dall'ennesima litigata fra Ranma e Akane ma ancora, i diretti interessati, non si rivolgevano la parola. Questa volta era stato veramente troppo per Akane. Ranma l'aveva umiliata davanti a tutti i loro compagni di scuola urlandole che i pranzi da lei preparati facevano letteralmente schifo. Poi, con un tempismo perfetto, era comparsa Shan Pu che, con in mano un vassoio pieno di Nikuman fumanti, iniziò ad imboccarlo. Ukyo, irritata dalle moine della ragazza cinese, allestì su due piedi un banchetto di Okonomiyaki cucinandone una gigante a forma di cuore. La scena si era conclusa con l’arrivo di Kodachi la Rosa Nera che, invadendo la classe di petali, portò le migliori ricette della cucina francese. 
Akane, invasa dalla sua aurea blu di gelosia, spezzò in due  il suo misero vassoio di sushi dall'aspetto dubbio e scappò via in lacrime.
Da quel giorno lo aveva accuratamente evitato, a scuola, in palestra e a tavola. Infatti, quella sera, decidette di non cenare nemmeno per starsene rintanata in camera sua. A Ranma non era certo indifferente il comportamento della fidanzata ma il suo orgoglio gli impediva di andare da lei e chiederle scusa.
Erano ancora tutti a tavola quando la minore delle Tendo scese al piano di sotto.

Akane: “Papà, vado a fare due passi.”

Kasumi: “Ma Akane, sono già le 21.00. Non credi sia un po' tardi per una passeggiata da sola?”

Akane: “Non preoccuparti Kasumi. Starò qui nelle vicinanze e poi so badare benissimo a me stessa.” Mostrò il bicipite del braccio con fierezza.

Ranma: "Si, non preoccuparti Kasumi. Chi vuoi che si avvicini ad un maschiaccio come Akane?!" Akane lo ignorò.

Soun (piangendo): “Akanee! Non te ne andareee!”

Akane: “Papà non ho mica intenzione di scappare di casa!”

Soun: “Va bene figliola, ma sta attenta."

Akane: “D'accordo.” Gli diede un bacio sulla guancia poi andò verso l’ingresso, s’infilò le scarpe e si chiuse la porta alle spalle.

Silenzio.

Ranma: “Perché mi guardate tutti?”

Nabiki: “Ranma, avete litigato di nuovo?”

Ranma: “I-o, ecco…” 

Soun (con la faccia da Oni): ”RANMAAAA! HAI FATTO SOFFRIRE LA MIA BAMBINA?”

Nabiki: “Su papà, stai calmo. Che hai combinato questa volta Ranma?”

Ranma: “…voleva avvelenarmi con una delle sue pientanze…”

Kasumi: “Ranma, so che Akane è un disastro in cucina ma faresti meglio a chiederle scusa. Lei si impegna così tanto quando cucina per te.”

Ranma: “…”

Happosai: “Ranma non sai proprio niente in fatto di donne, devi essere gentile. Tieni, regalale questo e ti perdonerà.” Gli porse un reggiseno di pizzo rosa.

Ranma: “Vecchio maniaco!” Lo spiaccicò sul tatami.

Genma: “Va subito da lei, figlio degenere!” Lo scaravento per aria con ancora la ciotola di riso in mano.

Ranma era atterrato nel torrente di Nerima diventando una ragazza.

Ranma ragazza: “Dannato di un genitore.” Iniziò a correre. “Anf, anf. Ma dove si sarà cacciata quella sciocca di Akane?”

Akane, intanto, stava passeggiando per le vie di Nerima maledicendo Ranma.

Akane: “Quello stupido. Non cucinerò mai più per lui. Che se ne vada a mangiare da Ukyo, da Shan Pu o da Kodachi, a me non interessa.” Si sedette su un’altalena nel parco e dondolò leggermente.

La ragazza col codino saltellava da un tetto all’altro quando scorse un accampamento in uno spiazzo  con tenda e bollitore al fuoco.

Ranma ragazza: “Ma quello…”

Ranma ragazza saltò giù dal tetto per raggiungere la tenda e vide un ragazzo della sua età tutto intento a sistemare coperte su coperte come a prepararsi per un inverno duro.

Ranma ragazza: “Ehi P-Chan! Non fa un po’ caldo per tutte quelle coperte?”

Ryoga: “Eh? RANMA??!! Che ci fai nell’Hokkaido?!”

Ranma ragazza: “Idiota!” Gli piantò un pugno secco sulla fronte che lo fece svenire. “Perdonami Ryoga, ma ho bisogno di tornare uomo.” Approfittò dello stato d’incoscienza di Ryoga per versarsi il contenuto del bollitore in testa.

Ranma ragazza: “AAH SCOTTAA!”

Ranma (diventando ragazzo): “Bene, e ora troviamo Akane.” Corse via buttando il bollitore vuoto a terra. Dopo pochi secondi Ryoga si riprese. Gettò una rapida occhiata in giro, notò il bollitore vuoto e delle impronte nel terreno bagnato che fuggivano via.

Ryoga: “Ma allora non sono nell’Hokkaido.” Poi ripensò al bollitore vuoto. “Argh! Dannato Ranma! Quella era l’acqua per la mia cenaa!!!” Si alzò e iniziò a rincorrerlo.
Ranma nel frattempo aveva avvistato Akane. La chiamò ma lei, sentendo la sua voce, si alzò impettita e corse via.

Ranma: “AKANE, ASPETTA!”

Akane: “LASCIAMI STARE, VATTENE VIA!”

Ranma: “NO, DEVO PARLARTI!”

Ryoga: “RANMA MALEDETTOO! COMBATTI!”

Ranma: “Ryoga?!” Ma il ragazzo con la bandana gialla, prese la via sbagliata e si perse fra gli alberi.

Akane: “RANMA, TI ODIO!”

Dicendo questo, la ragazza dai capelli corti, si fermò proprio in mezzo alla strada piangendo.
A Ranma mancò un battito a quelle parole e si fermò di colpo pure lui a qualche metro da lei. Proprio in quel momento passò una macchina ad alta velocità. Akane, nel buio della notte, riuscì solamente a intravedere i fanali accecanti del veicolo e poi…
Ranma voleva urlare ma dalla sua bocca non uscirono suoni. Sembrò come se la breve distanza che li separava, si fosse allungata di chilometri. Si gettò a capofitto su di lei senza badare alla macchina che, dopo una pericolosa manovra, si era volatilizzata.

Ranma: “Akane, oddio. AKANE! Guardami ti prego!!!” Le mani e i vestiti sporchi di sangue.

Attirati dalle grida del ragazzo, qualche passante solitario si fermò incredulo e uno si fece avanti per chiamare un’ambulanza.
Intanto, poco più in là, un giovane dai capelli biondi e gli occhi azzurri, osservava la scena in disparte e in silenzio.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


L'ambulanza arrivò dopo pochi minuti. Ranma, continuava a piangere ed ad urlare il nome della ragazza. Furono avvertiti anche la famiglie Tendo, Genma e Happosai che giunsero immediatamente. Kasumi scoppiò in lacrime, Soun era disperato e anche Nabiki che di solito era fredda e calcolatrice, non riuscì a trattenersi.

Nabiki: “Sorellina…”

Genma e Happosai rimasero in disparte senza parole. 

Happosai: “Akanuccia…”

Soun: “AKANEEEE!!! LA MIA BAMBINAA!!! Fatemi venire con voi in ospedalee!”

Volontario: “Signore, mi dispiace moltissimo ma più di una persona non possiamo portare, con noi c'è già il ragazzo.”

Soun: “Ranma...” Ranma nemmeno si era accorto della loro presenza. Piangeva e stringeva con forza la mano di Akane tutta sporca di sangue. Soun annuì. “Andate pure, vi raggiungeremo.”

Genma e Happosai erano in sala d’attesa a cercare di calmare il capofamiglia dei Tendo con le rispettive figlie. Ranma, con gli occhi ancora arrossati dal pianto, era dentro alla stanza di Akane immersa in un inquietante silenzio rotto solo dal suono della macchina dell'elettrocardiogramma.

Ranma: “E’ tutta colpa mia.” BIP “Sono uno stupido.” BIP “Perdonami Akane, ti prego.” BIP “Svegliati.” BIP “Alzati e picchiami come fai sempre...” Sentì le lacrime pungergli di nuovo gli occhi. “Akane, ti prego, non lasciarmi! Non puoi lasciarmi!”

????: “...oramai è tardi.”

Ranma sobbalzò. Non si era accorto di avere qualcuno dietro, eppure lui aveva i sensi sempre all'erta. Si girò di scatto trovandosi davanti un ragazzo biondo con gli occhi azzurri. Evidentemente non era un medico dato l’abbigliamento. 

Ranma: “Chi sei? E soprattutto, cosa significa <è tardi>?!” Il ragazzo biondo indicò la linea sul monitor che rappresentava la vita di Akane, il segnale da già debolissimo, emise un lungo e sonoro BIP e la linea divenne piatta. 

Ranma: “A-Akane!...AKANEEE!!!” La scosse più volte ma Akane non si mosse.

La porta si spalancò ed entrarono tre dottori agitatissimi che spinsero Ranma di forza fuori dalla piccola stanza. Attaccarono il defibrillatore, le slacciarono la veste e le scaricarono addosso un  buona dose di energia.
Akane non reagiva. Ranma osservava incredulo la scena attraverso il vetro. La sua ragazza stava morendo e lui non poteva salvarla. Dopo cinque tentativi, i medici si arresero. Staccarono il macchinario e coprirono il viso della giovane. Ranma senti la voce flebile del dottore dichiarare “Ora del decesso: 23.30”. Senza pensare alle conseguenze iniziò ad urlare e battere con forza i pugni sul vetro come a voler spaccare tutto schizzando piccole gocce del sangue della ragazza.

Ranma: “AKANE!! COSA FATEE?! PERCHE’ VI FERMATE?? FATEMI ENTRAREE!” Il medico si girò con aria affranta e guardò il ragazzo col codino al di la della vetrata, si spostò la mascherina e gli aprì la porta.

Dottore: “Mi dispiace Signor Saotome, abbiamo fatto il possibile.” Uscì dalla stanza seguito dagli altri medici per andare a parlare con la restante parte di famiglia, lasciando Ranma solo col suo incubo. 

Il ragazzo barcollò vicino al lettino, afferrò con mano tremante il lenzuolo che copriva il viso della sua fidanzata e lo scostò. 

Ranma: “Akane…” Sussurrò.

Lo sconosciuto mise una mano sulla spalla del ragazzo disperato che a quel contatto rabbrividì, aveva la mano gelida.

????: “Ranma Saotome, non può più sentirti.”

Ranma: “Ma tu chi diavolo sei?” Disse a denti stretti. Poi si girò e prese per il collo il ragazzo spingendolo contro la parete. “DANNATO! Come sai il mio nome? Sei stato qui tutto il tempo e mi sembra chiaro che non sei un medico! PARLA!” Ma il biondo parve non soffrire della pressione che le dita di Ranma stavano esercitando sulla sua gola.

????: “Calmati Ranma, anche se te lo dicessi non mi crederesti.”

Ranma: “DIMMI CHI SEI MALEDETTO!!!! E COME FAI A CONOSCERMI????” Le dita ancora più serrate.

????: ”Va bene, va bene. Ma poi non venirmi a dire che non mi credi.” Con un leggero gesto della mano esercitò una tale potenza che Ranma venne sbattuto contro il lettino dove giaceva Akane. “Mi chiamo Raven. Sono quello che voi umani chiamate Angelo.” Si sistemò il colletto della giacca di pelle nera.

Ranma lo squadrò da testa a piedi, il tipo voleva giocare col fuoco.

Ranma: ”…Cosa? Credi che io sia stupido?”

Raven: “Uffa, lo sapevo.” In quell’istante un’infermiera entrò e disse a Ranma che doveva lasciare la stanza al resto dei famigliari. L’infermiera, passò attraverso Raven senza batter ciglio, fece un gesto compassionevole nei confronti del ragazzo col codino ed uscì. Ranma rimase scioccato.

Ranma: “Ma...come è possibile?!”

Raven: “Ora mi credi?”

Ranma: “Un Angelo dovrebbe avere questo aspetto?? Guardati, sei inquietante!”

Raven si guardò. In effetti non aveva l’aria così rassicurante avvolto dal suo spolvero nero lungo fino le caviglie. 

Raven: “Non credi che mi doni?" Fece una giravolta per mostrarsi nei suoi abiti. "Andiamo, non sarai mica uno di quelli che pensa all'iconografia dell'angioletto biondo, occhi azzurri, vestito di bianco e con le ali soffici come le nuvole, spero.”

Ranma: “...”

Raven: “…Si ok, sono biondo con gli occhi azzurri ma è un caso!”

Ranma: “…”

Raven: “…ci credevi…”

Ranma: “…cosa vuoi da Akane?”

Raven: “Sono venuto per portarla via con me.”

Ranma: “Portarla via? SCORDATELO! Non te lo permetterò.”

Raven: “Ranma…non puoi cambiare il destino.”

Ranma: “NO! Io non posso vivere senza di lei.”

Raven: “E’ normale ma ti passerà. Lo so che ci tieni a lei, per quello ho scelto di rendermi visibile ai tuoi occhi, ma ora devi farti da parte e realizzare. Il tuo comportamento è inutile. Akane è...”

Ranma: “NON DIRLO! Io voglio rivedere il suo sorriso, farei di tutto. Non può finire così. Akane...svegliati...apri gli occhi. Dobbiamo fare la pace, ricordi Il litigio di tre giorni fa? Akane, guardami. Devo dirti che…”

Raven: “…Ranma, vedo che il tuo amore per lei va oltre ciò che immaginassi, quindi ti farò un regalo. Ti do la possibilità di rivivere questi ultimi tre giorni per mettere tutto a posto. Rimanderò indietro il tempo prima della sua morte così potrai dirle tutto quello che non sei riuscito e rivederla un’ultima volta.”

Ranma: “D-davvero? Potrò vederla davvero ancora in vita? Ma solo tre giorni, come faccio? Non c'è un modo per salvarla?”

Raven: “Mi dispiace molto ma è praticamente impossibile che avvenga una cosa simile.”

Ranma: “Ci deve pur essere una soluzione per…”

Raven: “Non provare a cambiare il fato Saotome, è così che deve andare.”

Ranma: “...si ma...”

Raven: “...solo tre giorni...”

Ranma: “Aspetta Raven, NON TE NE ANDARE!!!”

Raven: “...solo tre giorni...”

Mentre la famiglia Tendo entrava nella piccola stanza con Genma e Happosai, tutto cominciò a vorticare velocemente. Le immagini giravano in senso contrario come se qualcuno avesse messo il replay per riavvolgere un nastro di una cassetta e d'un tratto Ranma si trovò nel suo futon.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Si alzò di scatto. Vide suo padre in versione Panda che russava allegramente a fianco a lui con un cartello nella zampa con su scritto “Z Z Z”.

Ranma: “Che razza di sogno.” 

Guardò l’ora, erano le 06.00 del mattino, Akane si sarebbe svegliata alle 07.00 per prepararsi ed andare a scuola. Decise di alzarsi dal letto. 
La casa era ancora addormentata. Nemmeno Kasumi era in piedi a sbrigare le faccende domestiche. Passò davanti camera di Akane ed ebbe un sussulto, non resistette e nel modo più silenzioso possibile, aprì. 

La vide.

Dormiva profondamente con un’espressione serena. Era davvero carina quando non si arrabbiava. Richiuse la porta e scese in cucina, ormai il sonno era passato. 
Si diresse verso il frigo e lo aprì sperando di trovare qualcosa di sfizioso. Lo sguardo gli cadde sul calendario.

11. 05. 2013

Non era possibile.

Ranma: “NO…non è stato un sogno…” Gli si ghiacciò il sangue nelle vene. “Devo salvarla!”

Raven: “Non provare a cambiare il destino Ranma.”

Ranma: “Raven!” L’Angelo gli apparve davanti.

Raven: “Devi essere forte.” E scomparve.

Ranma: “...Akane, ti renderò felice.”

Dopo mezz’ora Kasumi scese in cucina ancora mezza assonnata trovando la luce accesa.

Kasumi: “Ranma! In piedi a quest’ora? Ma che fai?” Vide Ranma trafficare con i fornelli.

Ranma: “Ah, ciao Kasumi. Ecco io…” Afferrò in extremis un uovo che stava rotolando dal bancone.

Kasumi: “Ho capito, aspetta. Lascia che ti aiuti.” Kasumi era sempre sorridente e gentile.

Ranma: “Ti ringrazio Kasumi.”

La sveglia suonò.

Akane: “Mamma mia che sonno. Ma quando iniziano le vacanze?! Che profumo. Kasumi deve aver fatto qualche dolce.” Si alzò, si lavò di fretta e scese. Trovò al centro della tavola una grossa torta al cioccolato. “Wow Kasumi, oggi hai dato il meglio di te!”

Kasumi: “No Akane, io non ho fatto nulla. E’ stato Ranma.” Disse con un sorriso.

Akane: “…Ranma?” 

Kasumi: “ Prendine un pezzo, ha l’aria di essere ottima.”

Dopo poco scese anche il resto della famiglia. 

Genma: “RANMAA! Non solo devo sopportare le tue trasformazioni in donna, ora ti metti anche a cucinare?? Tua madre ci farà fare Harakiri se scopre che non sei diventato abbastanza virile, lo sai?”

Nabiki: “Suvvia Signor Genma, non è un male che un uomo sappia cucinare, dopo tutto.  E poi compensa con le inesistenti doti culinarie di Akane.”

Akane per il nervoso frantumò fra le dita il bicchiere di thè freddo che bagnò Genma diventando panda.
Fecero tutti colazione poi ognuno si affrettò a svolgere le proprie faccende. Kasumi mise a posto la casa, Soun e Genma panda giocavano a Mahjong, Happosai stirava i suoi “tesori”, Nabiki faceva due rapidi calcoli sugli incassi che avrebbero fruttato in giornata le foto di Ranma ragazza nuda ed infine i due fidanzati che si dirigevano verso il liceo.
Sulla strada che costeggiava il piccolo torrente di Nerima, Ranma camminava poco più indietro sulla ringhiera. La osservava come se non l’avesse mai guardata prima.

Akane: “Cos’hai da guardare?” Disse irritata.

Ranma: “Io guardare un maschiaccio privo di sex appeal come te? Ma non farmi ridere!”

Akane: “Grr! Ranma!” Sferrò un pugno contro la ringhiera che si inarcò ma lui prontamente saltò atterrando poco più in la con non curanza.

Ranma: “Dai Akane, sto scherzano.” Saltò giù dalla ringhiera. "...sei carina." La picchiettò con l'indice sulla fronte e sorrise nel vedere la reazione della fidanzata che era diventata tutta rossa. “Corri lumaca o arriveremo tardi.”

Per tutto il resto della mattinata scolastica, Akane, non era riuscita a pensare ad altro se non alle parole di Ranma. “Sei carina” Arrossì di nuovo. Si girò verso di lui che era una fila di banchi più avanti alla sua destra. Come al solito si era addormentato mentre l’insegnate spiegava.

Sorrise. 

Era davvero un bel ragazzo e quel codino era così buffo ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce irritata del professore intimava il giovane ad uscire dall’aula in castigo. 

Akane: “Ranma, sei un disastro. Come fai ad addormentarti ogni volta durante le lezioni?” 

Ranma: “Che vuoi che ti dica, è più forte di me.” Passarono davanti ad un cinema mentre tornavano verso casa e a Ranma venne l’idea. “Ehi Akane, andiamo al cinema?”

Akane: “Ma Ranma, sono in divisa scolastica! E poi non ho un soldo.” 

Ranma: “Non ti preoccupare, li ho io.” Il ragazzo afferrò la minore delle Tendo per il polso e comprò due biglietti per uno dei film di maggior spicco in sala sul momento.

Akane (sgranocchiando popcorn): “Ma cosa ti è successo oggi? E' strano che tu abbia dei soldi e non li spenda per mangiare. In oltre sei stranamente gentile. Mi porti al cinema, prepari la colazione e mi dici che…” Arrossì di nuovo.

Ranma (aprendo una lattina di coca cola con finta aria disinteressata): “Non so di cosa tu stia parlando.”

Dopo due orette uscirono dalla sala soddisfatti. Si avviarono verso il parco e attraversarono la piccola stradina dove la macchina aveva investito Akane. Ranma al pensiero si gelò e d’istinto la prese per mano.

AKANE: “Ranma…”

Il ragazzo che non aveva del tutto realizzato il suo gesto guardò in faccia Akane, poi le loro mani intrecciate e la lasciò subito imbarazzato.

Ranma: “Scusami Akane.” Disse guardando da un’altra parte e sedendosi su una panchina.

Akane: “Non scusarti…”

Ranma si girò verso di lei fissandola negli occhi. Era bella. Lei sorrise e al ragazzo si mozzò il fiato. Quel sorriso era più prezioso di tutto l’oro del mondo. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse in quell’istante. Provò un’irrefrenabile istinto di baciarla.

Ranma: “Akane…io…”

Ma proprio in quel momento una bicicletta gli atterrò sulla testa.

Shan Pu: “Ni hao Lanma!”

Ranma: “SHAN PU!”

Shan Pu: “Buon giorno tesoruccio! Sei felice di vedermi?” Gli si avvinghiò al collo. “Meno male che sono arrivata io a salvarti da quel maschiaccio di Akane!”

Akane: “Cosa?! Maschiaccio a chi?”

Ranma: “Lasciami Shan Pu!”

Mousse (rivolgendosi ad un cane al guinzaglio): “Ranma Saotome! Togli subito le tue sporche manacce di dosso alla mia ragazza!”

Ranma: “Idiota, mettiti gli occhiali.”

Shan Pu: “Mousse! Che ci fai qui? Non vedi che io e il mio Lanma stiamo avendo un appuntamento galante?” Disse strizzando a se Ranma.

Ukyo: “APPUNTAMENTO GALANTE? AH! Ma non farmi ridere, Ranma ama solo me.” La ragazza lanciò la sua spatola contro Shan Pu che con un’acrobazia l’afferrò e saltò sullo schienale della panchina.

Shan Pu: “Ukyo! Accetto la tua sfida!”

Akane: “Siamo alle solite.”

Un fulmine squarciò il cielo e iniziò a piovere.

Kuno: “Sono il Tuono Blu del Liceo Furinkan. Mia dorata Akane Tendo è la tua voce che mi ha attirato, come il canto di una bellissima sirena, in questo magnifico nido d’amore che hai preparato appositamente per me!” La abbracciò da dietro. 

Akane: “KUNO LASCIAMI!”

Ranma ragazza: “EHI KUNO! TIENI GIU’ LE MANI DA AKANE!”

Kuno: “Oh dolce ragazza con il codino! Eccoti finalmente! Ti stavo aspettando.” Le offrì un mazzo di rose rosse. Inutile dire che Ranma lo spedì dall’altra parte del quartiere. 

Ukyo: “Dannata pioggia! Shan Pu, continueremo il nostro incontro un'altra volta, non puoi combattere come gatta.” Rinfoderò la spatola e se ne andò.

Shan Pu gatta: “Meow!” (Traduzione: Potrei batterti ugualmente) Ma vendendo che Ukyo se ne era già andata, saltellò in grembo a Ranma ragazza leccando il suo viso per poi correre via.

Ranma ragazza: “AAAAAAAAH! IO LI ODIO I GATTIII!”

Mousse papera: “Quaaa Quaaaaaaa Quaaaaaaaaaaaaaa!” (Traduzione: Aspettami Shan Pu)

Tutto si acquietò. Come erano arrivati, se ne erano andati. Erano rimasti di nuovo soli e ormai infradiciati dalla pioggia.

Akane: “Ma questi sono tutti matti…Ranma, andiamo a casa?” La ragazza col codino era ancora a fianco a lei sulla panchina apparentemente con postura composta ma quando Akane si avvicinò notò che aveva perso conoscenza. “Poverino.” L'afferrò per il codino e andò verso casa.

Quando Ranma si riprese, ormai erano a casa da un pezzo. 

Ranma ragazza: “Dannazione! Che ci faccio a letto? Sto perdendo tempo con Akane.” Scese di fretta le scale e trovò tutti di sotto.

Happosai vedendo Ranma trasformato in donna con addosso solo una canotta e i boxer, assaltò il seno come attirato da una calamita. 

Happosai: “Zuccherini mieiii!!!” Si strusciò per bene.

Ranma ragazza: “PORCO! NON MI TOCCARE!” Lo lanciò per aria.

Happosai (volando): “Sei sempre crudele con me, Ranmaaa!”

Kasumi (osservando con stupore il volo di Happosai): “Ranma, vedo che ti sei ripreso. Vuoi qualcosa da mangiare? Noi abbiamo già cenato.”

Ranma ragazza: “Solo dell’acqua calda, grazie Kasumi.”

Akane: “Ranma, posso parlarti un momento?”

Ranma (tornando ragazzo): “Mh? Dimmi pure.”

Akane lo afferrò per il codino e lo trascinò nell'engawa. 

Ranma: “Quanta discrezione.”

Akane (lievemente imbarazzata): “Ranma io…”

Ranma: “?”

Akane: “...volevo ringraziarti tanto. Oggi mi hai fatto passare una bella giornata. Sei stato…carino.” Gli regalò uno dei suoi sorrisi migliori.

Ranma: “…mi fa piacere Akane.” Sorrise anche lui e lei lo abbracciò. Ranma rimase un attimo spaesato, poi le cinse la vita e nascose il viso fra i capelli di lei. D’un tratto si sentirono dei click sospetti. I ragazzi si girarono di scatto e si trovarono di fronte Nabiki con la sua inseparabile Polaroid che li riempiva di foto.

Akane e Ranma: “NABIKI!!!” Si staccarono immediatamente rossissimi in volto.

Nabiki: “Scusate ragazzi, ma gli affari sono affari!” Gli fece l’occhiolino tornando in casa soddisfatta del suo bottino.

Ranma: “Ehm…beh, sarà meglio rientrare.” Disse con aria impacciata guardando altrove.

Akane: “Mh, già.” Confermò lei con lo sguardo abbassato.

Mentre i due rientravano in casa, Raven, li scrutava nell’ombra.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sabato finalmente. 

Quel giorno il Liceo Furinkan era chiuso e Ranma doveva approfittarne per passare più tempo possibile con Akane. L’opportunità si presentò presto con il ritorno a casa di Nabiki dall'aria tutta soddisfatta.

Kasumi: “Nabiki, ti è forse successo qualcosa di bello?”

Nabiki: “Prepara le valigie sorellina, la famiglia Tendo se ne va in vacanza!”

Happosai (pregustandosi già la visuale di dolci donzelle in bikini): “Vacanza? Chi ha detto vacanza?” 

Soun: “Nabiki, cosa vuoi dire?” Domandò il capofamiglia alla secondogenita.

Nabiki: “Dovreste ringraziarmi. Se non ci fossi io a portare un po’ di soldi in questa casa…” Stampò sul tavolo la prenotazione per un fine settimana alle sorgenti termali.

Tutti: “Ooh!”

Ranma e Akane: “Buon giorno!”

Kasumi: “Ben alzati ragazzi!”

Ranma: “Ehi che combinate qui?” Disse Ranma notando che tutta la famiglia era riunita con fare eccitato, al tavolo del salotto.

Kasumi: “Nabiki ha prenotato un week end alle sorgenti termali.”

Akane: “Wow! Le terme!”

Ranma: “Aah! Siamo spendaccione eh?!”

Nabiki: “Certo! Grazie a te e ad Akane che mi fate sempre fare un mucchio di soldi, ogni tanto posso anche permettermi un regalo alla mia famiglia, no?”

Ranma (con odio): “Le foto di ieri suppongo.”

Nabiki: “Che intuito Ranma.”

Ranma: "Perfida..."

Akane: “Nabiki sei la solita ma per una volta hai fatto qualcosa di carino.”

Nabiki: “Sono 3.000 Yen per lo sforzo!” Akane aveva già tirato fuori un martello con su scritto 100 kg che fece subito cambiare idea alla media delle Tendo. “Stavo solo scherzando sorellina!”

Soun e Genma (canticchiando): “Che bello, le terme! Andiamo alle terme!” 

In quel momento entrò Shan Pu irata distruggendo la parete e sotterrandovi Soun e Genma. 

Shan Pu: “LANMA! PERCHE’ NON MI HAI INVITATO?”

Ranma: “Ma tu hai delle telecamere in questa casa che riesci sempre a saltare fuori nel momento meno opportuno?”

Akane: “Mi sembrava strano!”

Nabiki: “Shan Pu, è una mini vacanza famigliare.”

Shan Pu: “Sta zitta Nabiki Tendo! Io sono la futura moglie di Lanma quindi faccio parte della famiglia.”

Mousse: “Se Shan Pu va alle terme, io vado con lei!”

Kuno: “Non posso permettere che Saotome goda delle grazie del corpo nudo di Akane Tendo! RANMA IO TI SFIDO!” 

Ranma: “Kuno non mi pare il momento.”

Kodachi: “AHAHAHHAHAAH!” Una tempesta di petali neri invase la casa. “Fratellino, non crederai che io ti lasci fare del male al mio adorato Ranma!?”

Akane: “Ma possibile che ogni volta dobbiate arrivare sempre tutti?”

Kodachi: “Akane Tendo, non immischiarti!” Kuno e Kodachi iniziarono a suonarsele.

Shan Pu: “Lanma non sei contento? Faremo il bagno assieme, tu ed io soli soletti!” Gli saltò in braccio.

Akane: “Ma per piacere!” Prese un secchio d’acqua gelata e lo rovescio addosso a Ranma e Shan Pu.

Ranma ragazza: “AAAHH! UN GA-GATTOO!”

Shan Pu gatta: “Meoww!” (Traduzione: AKANE!)

Kuno: “Adorata ragazza con il codino! Cosa ci fai qui? Sei venuta apposta per incontrarmi?!”

Kodachi: “Tatewaki! Non si lascia un incontro a metà. AH! Odiosa ragazza con il codino! Dove hai nascosto il mio adorato Ranma?!” Prese Ranma ragazza per il collo con il nastro.

Una spatola tagliò il nastro liberando per un soffio il collo di Ranma che intanto aveva assunto un colorito inquietante.

Ukyo: “Che diavolo fai pazza scatenata?! Potevi fargli del male!”

Ranma ragazza: “Anf…grazie Ucchan!”

Kodachi: "Tsè! Per quel che me ne importa, ragazzina!"

In quel momento spuntò Ryoga, con lo zaino in spalla, convinto di essere in chissà quale parte del Giappone.

Ryoga: “Oh! Buona giornata a tutti!" Disse con aria imbarazzata. " Scusate il disturbo, devo essermi perso.”

Kasumi: “Ben arrivato Ryoga, accomodati!”

Mousse: “Shan Pu! Mi sembri un po’ ingrassata ma ti apprezzo lo stesso.” Stava constatando Mousse palpando con ardore lo zaino di Ryoga che gli mollò una gomitata sulla schiena.

Ryoga: “Che confusione, ma che succede?”

Nabiki: “Si vedi, volevamo andare alle sorgenti termali ma si sono tutti auto invitati.”

Kasumi: “Vieni anche tu Ryoga?”

Nabiki: “A sti punti…”

Ryoga: “Chi? Io?” Immaginò Akane fare il bagno nuda e uno rivolo di sangue gli colò dal naso.

Ranma ragazza: “A cosa stai pensando P-Chan?!” Lo prese per il colletto della maglietta mentre Ryoga era in preda ad una risata isterica immerso nelle mille fantasie.

Happosai: “Akanuccia, Ukyo, Shan Pu, Kodachi. Quante belle ragazze verranno con me alle terme! E poi anche te, Ranma!”

Ranma ragazza: "STAI INDIETRO, VECCHIACCIO!" Lo spedì in orbita tornando ragazzo.

Alla fine Soun, Genma, Happosai, Kasumi, Nabiki, Akane, Ranma, Ryoga, Shan Pu, Mousse, Ukyo, Kodachi e Kuno partirono tutti assieme per andare alle sorgenti termali.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


L’allegra combriccola giunse finalmente nella località termale dopo un’oretta di treno. 
Era una bella giornata e il sole splendeva nel cielo azzurro. Ranma pensò che il week end alle terme sarebbe stata un'ottima occasione per stare con la sua ragazza.
Dopo un quarto d’ora di passeggiata fra i prati, scorsero un ponticello di legno che scavalcava un lago d'acqua calda. 

Nabiki: “Il posto è questo!”

Attraversarono il ponte e videro, seguendo con lo sguardo il sottile sentiero in pietra, un magnifico edificio in stile giapponese. Dato l’orario ancora pomeridiano, le torce che fiancheggiavano il sentiero erano ancora spente ma di sera doveva offrire un romantico spettacolo.

Tutti: “Wow!

Akane: “Nabiki è magnifico.”

Nabiki: “Modestamente ho gusto.”

Kodachi: “AH! Tutta questa strada per un alloggio così misero. Adorato Ranma, questa povera famiglia ha così poco da offrirti?”

Kuno: “La nobile casata dei Kuno è decisamente più ricca. Dolce Akane Tendo, vieni via con me nella mia reggia e godrai di un servizio regale.” La prese per mano. Mentre la famiglia Tendo, quella Saotome e tutti i vari imbucati proseguivano verso le sorgenti termali con il sorriso sulle labbra, in secondo piano si scorgevano Kuno e Kodachi seppelliti sotto due massi enormi.

Kasumi: “Oh, che peccato che se ne siano già andati, ci saremmo divertiti.”
Nabiki: “Due scocciatori in meno.”

Soun e Genma (a braccetto): “Che bello, le terme! Andiamo alle terme!"

Shan Pu: *Bene, questo è il posto ideale per coronare il mio sogno d’amore con Lanma.*

Ukyo: *Shan Pu, ti terrò d’occhio, non avrai mai Ranma tutto per te.”

Ryoga: *Ah Akane, questo posto è così romantico. Come vorrei poter restare per sempre qui con te.”

Ranma: *Akane…*

Happosai: *Ehehehe, farò il bagno con Akanuccia!*

Percorsero la stradina che li separava dall’entrata e giunsero al portone in legno. Suonarono e a riceverli fu una bella ragazza in kimono con aria gentile.

Ragazza: “Buon giorno signori! Entrate pure, siete i benvenuti!”

Happosai: “Bella signorina!” Le saltò al seno.

La ragazza cacciò un urlo. Soun e Genma si fiondarono sul vecchio maniaco, lo legarono, lo imbavagliarono e lo rinchiusero dentro il cestino del pranzo.

Happosai: “LIBERATEMI SUBITO! E’ QUESTO IL MODO DI TRATTARE IL PROPRIO MAESTRO? LA PAGHERETE CARA!”

Soun: “Sta bene signorina?”

Ragazza (con aria allibita): “Si, grazie. Seguitemi, vi mostro le vostre stanze.”

Kasumi: “Papà, signor Genma! Non è educato comportarsi così.”

Nabiki: “Vedrai Kasumi, starà benissimo.”

Ragazza: “Ah! Purtroppo per le coppiette, di camera matrimoniale ce n’è rimasta soltanto una libera. Le altre sono tutte da tre.”

Ukyo, Shan Pu, Mousse e Ryoga: “CAMERA MATRIMONIALE???”

Mousse (prendendo Akane per mano): “Coraggio Shan Pu! Andiamo nella stanza matrimoniale che hanno riservato solo per noi due!”

Akane: “Guarda che io non sono Shan Pu.”

Mousse (mettendosi gli occhiali): “Oh, Akane Tendo. Sono spiacente ma io non voglio dormire con te!”

Akane: “Cosa ti fa pensare che io invece lo voglia?”

Shan Pu (versando la bottiglia dell’acqua sulla testa del ragazzo con gli occhiali): “Stupida papera! Io dormirò nella camera matrimoniale con il mio Lanma!”

Mousse papera: “QUAAA QUAAAAA QUAAAAAA” (Traduzione: Perché l’hai fatto mia adorata?)

Shan Pu: "Andiamo Lanma?" Lo prese a braccetto.

Ranma: “Non credo proprio Shan Pu.”

Ukyo: “Shan Pu! Gattaccia! Guarda che sarò io a dormire nel letto matrimoniale con Ranma.”

Ryoga (provando il discorso in un angolo): “Akane, io…ti prego, VERRESTI IN STANZA CON ME?” 

In quel momento passò di li una vecchietta che stava uscendo da un bagno rilassante. Lo guardò dall'alto al basso con disprezzo, afferrò il vaso di fiori che era appoggiato sul bancone della reception e glielo lanciò addosso.

Vecchietta (allontanandosi):  “I giovani di oggi sono davvero svergognati!” 

Akane: “P-Chan! Che ci fai qui?” Lo prese in braccio. “Mh? Ma che strano, avrei giurato che ci fosse Ryoga prima qui, chissà dove si è cacciato?!”

Ranma: “Oh io non credo sia andato tanto distante, giusto P-Chan?” Disse stuzzicando il maialino che di rimando lo morse sul dito. “DANNATO SUINO!” 

P-Chan saltò giù dalle braccia di Akane e cominciò ad inseguire Ranma nel corridoio.

Akane: “RANMA! LASCIA STRARE P-CHAN! P-CHAAAAN! TORNA QUII!” Finì che tutti si azzuffarono.

Nabiki (nella baraonda): “Beh, che dici sorellina? Andiamo a prendere posto in stanza?”

Kasumi: “Si, d’accordo.” E si diressero nell’unica stanza matrimoniale sbattendo la porta.

Calò il silenzio.

Shan Pu: “Ma…quella…”

Ukyo: “…era…la…”

Mousse papera: “…QUAAA QUAAAA!!!!!” (Traduzione: ...stanza matrimoniale!!!)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Alla fine della fiera, le stanze erano così strutturate:
AKANE - UKYO - SHAN PU
RANMA - RYOGA - MOUSSE
SOUN - GENMA - HAPPOSAI
NABIKI - KASUMI

Nella prima stanza:

Shan Pu (raccogliendosi i capelli sconsolata): “Non capisco perché sia dovuta finire così…”

Ukyo (sistemando lo zaino sul letto): “Già…a quest’ora potevo essere in stanza con Ranma…”

Akane (prendendo l’accappatoio): “Certo che quelle due potevano anche prendere una stanza da tre con me, che rabbia! Altro che sorelle.”

Nella seconda stanza:

Ranma (seduto sul letto): “Meno male che sei circondato da acqua calda, P-Chan.”

Ryoga (preparandosi la conca con gli oli e l’asciugamano): “Sta zitto Ranma!”

Mousse (mettendosi gli occhiali): “Non sono affatto contento di essere finito in stanza con voi, Ranma Saotome e Ryoga Hibiki!”

Nella terza stanza:

Happosai: “Slegatemi subito, ingrati!” 

Soun (stringendo ulteriormente le corde che legavano il vecchio): “Maestro ci perdoni!”

Genma (tappando la bocca ad Happosai con il nastro adesivo): “E’ meglio così, mi creda!”

Nella quarta stanza:

Kasumi (con un piccolo accappatoio addosso): “Ma Nabiki, non sarò un po’ troppo corto?”

Nabiki: “Puoi sempre avvolgerti nella tenda della veranda."

Akane, Shan Pu e Ukyo uscirono dalla loro stanza in tenuta da bagno termale ed incontrarono Nabiki e Kasumi nel corridoio. Tutte assieme si avviarono verso la sala d'attesa dove si giungeva poi alle vasche. Le porte di legno scorrevoli erano aperte e lasciavano entrare la luce del sole che illuminava i divanetti bassi con vista rilassante sul prato. Passarono la sala d'attesa ed imboccarono un secondo corridoio dove trovarono due porte "uomo" e "donna" ed entrarono in quella riservata alle donne.

Ukyo: "Caspita!"

Dentro la sala c'era la sorgente che cadeva a cascata dalla parete. Era circondata da rocce arrotondate che si immergevano per metà nell'acqua calda e limpida, colonne di legno si ergevano in cima ad esse a sostenere un pergolato che percorreva tutto il contorno del laghetto decorato da piante a ricreare una fonte naturale.

Shan Pu: "Ci voleva un po' di tranquillità." Disse lasciandosi cadere di dosso l'asciugamano e dirigendosi verso l'acqua a piedi nudi sul parquet.

Akane: "Come se poi non fosse per colpa vostra." Seguendola.

Shan Pu: "Non rispondo a queste provocazione, Akane."

Akane: "Tsè! Ti conviene." Sussurrò entrando in acqua.

Nabiki: "Coraggio ragazze, smettetela per una volta, siamo in vacanza."

Kasumi: "Non sta bene comportarsi così fra ragazze."

Ukyo: "Ahah, Kasumi con la grazia che ha Akane..."

Akane: "Ti ho sentito Ukyo!" Le lanciò addosso un secchio che la colpì in testa.

Ukyo: "Come osi?!" Aprì il rubinetto dell'acqua fredda per spruzzare il getto addosso ad Akane che si scansò e prese in pieno Shan Pu che divenne un gatto.

Shan Pu Gatta: "MIAAAAAAOOO!" (Traduzione: Me la pagherete)

Nabiki: "...non è possibile..."

Intanto nella vasca degli uomini Ranma, Ryoga e Mousse si stavano rilassando nell'acqua. 

Ryoga: "Per uno come me abituato a vivere sulle montagne, è davvero un agio venire alle terme a rilassarsi."

Ma Ranma non lo stava ascoltando, stava tenedo d'occhio un secchio capovolto che aveva iniziato a camminare da solo.

Ranma (bisbigliando): "Papà...siete sicuri che il vecchiaccio non possa scappare?"

Genma: "Certo figliolo, lo abbiamo legato come un salame!"

Ranma: "Allora sai dirmi come mai quel secchio sta sgattaiolando nella conduttura che collega la vasca degli uomini a quella delle donne?!"

Soun e Genma sbiancarono. Happosai, con mossa atletica, saltò fuori dal suo nascondiglio e, con addosso un costumino anni venti a righe gialle e verdi si fiondò armato di giochini galleggianti nella vasca delle donne.

Ranma: "BRUTTO VECCHIACCIO, DOVE CREDI DI ANDARE?!"

Ryoga: "Maledetto Happosai! NON TI PERMETTERO' DI SPIARE AKANE!"

Mousse: "Shan Pu, sei tu?" Si rivolse alla statua di una donna che sputava fuori acqua.

Nella vasca femminile: 

Nabiki: "Oh si direbbe che Happosai stia provando a fare il furbo."

Ad un certo punto il vecchietto sghignazzando comparì in cima al muro che separava le due vasche con l'intento di buttarsi ma venne afferrato da Ranma e Ryoga in tempo. 

Calò il silenzio.

Le ragazze squadrarono con aria omicida i tre uomini. Ranma era terrorizzato e Ryoga alla vista di Akane nuda ebbe un capogiro cadendo svenuto nella "zona donne". Ovviamente questo non fece altro che alimentare la rabbia delle ragazze che iniziarono a lanciargli addosso di tutto fin che Ranma non lo trasse in salvo portandolo nella vasca degli uomini.

Nello spogliatoio femminile:

Ukyo (togliendo l'accappatoio per infilare un kimono arancione): "Devo ammetterlo, ci voleva proprio un po' di relax dal lavoro di tutti i giorni."

Shan Pu (indossando il suo viola): "Concordo, tenere un ristorante non è affatto semplice."

Ukyo: "Vero?"

Nabiki: "Ci è andata anche discretamente bene con Happosai."

Shan Pu: "Certo! Figurati se il mio Lanma non mi difende!" Sguardo truce di Akane. "Che c'è Akane? Sei per caso gelosa?"

Akane (pettinandosi i capelli): "Gelosa io di quello scemo? Ma fammi il favore!"

All'improvviso la luce saltò in tutto l'edificio.

Ukyo: "Ehi, ma che succede?" Brandendo la spatola uscita da chissà dove.

Kasumi: "Oh! un cortocircuito?!"

Shan Pu: "Sento dei  passi..."

Akane: "AAAH!"

Tutte: "AKANE!"

La luce si riaccese e Akane era sparita. I ragazzi corsero sentendo l'urlo. 

Ranma: "AKANE! CHE E' SUCCESSO???"

Shan Pu: "Lanma! amore mio! Quella scocciatrice finalmente se ne è andata!" Gli corse in braccio.

Ryoga: "AKANE!"

Soun (piangendo): "AAHH AKANEEE!"

Nabiki: "Su su papà! dividiamoci e cerchiamola. Andiamo Kasumi." Spintonò suo padre in lacrime.

I tre Tendo sparirono dallo spogliatoio. 

Ukyo: "Direi che è la cosa migliore. Ryoga vieni con me se no ti perdi." Lo afferrò per la bandana e se lo trascino via.

Happosai (vestito da cavaliere): "Akanuccia mia! Ti salverò io!" 

Genma: "Lei viene con me maestro."

Ranma: "Bene. Mousse, Shan Pu andiamo!""

Shan Pu: "Oh si Lanma. Facciamo coppia assieme!" 

Mousse indietreggiò furtivamente verso il contatore della luce e lo staccò.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Nel frattempo Akane si era svegliata. Quando aveva cacciato l'urlo, qualcuno le aveva tappato la bocca con un fazzoletto imbevuto di qualche sostanza strana che l'aveva fatta addormentare e ora si trovava sdraiata su qualcosa di morbido. Del suo rapitore nessuna traccia però.
Si tirò su a sedere e si accorse di trovarsi nella camera matrimoniale del centro termale con ancora addosso il corto accappatoio in dotazione.

Akane: "Che ci faccio qui?!" Si alzò e corse dalla porta della stanza provando a ruotare la maniglia ma niente, era schiusa a chiave. "Dannazione!" Decise allora di cercare un po' in giro ma della chiave nemmeno l'ombra.

????: "Signorina Tendo, le devo chiedere cortesemente di fare la brava mentre aspetta il mio padroncino, il signor Tatewaki Kuno!" Il piccolo Ninja fece un passo avanti e si intravide la sua sagoma mimetizzata alla perfezione nella pittura del muro.

Akane: "Sasuke! Dovevo immaginarlo! Fammi uscire da qui!" 

Sasuke: "Buona sera signorina Akane. Come si sente?"

Akane: "Come mi sento? E hai il coraggio di chiedermelo?" Lo prese per il colletto della tuta.
In quel momento la porta del bagno privato della camera si aprì e uscì Kuno esibendo con fierezza un imbarazzante perizoma pitonato.

Kuno: "Per te Akane Tendo, questa notte sarà indimenticabile."

Akane (facendo cadere Sasuke): "Ku-Kuno...sei...semplicemente..."

Kuno: "...FAVOLOSO! Lo so!"

La luce si spense di nuovo.

Akane: "SASUKE!"

Sasuke: "No signorina Akane, questa volta non sono stato io!"

Kuno: "Oh dolce Akane Tendo, sei così intraprendente! Hai spento tu la luce non è vero?" Le si avviluppò addosso come una piovra. 

Akane: "Lasciami Kuno! Mi fai orrore!" Gli mollò un pugno in piena faccia che lo stese.

Sasuke: "Signor Tatewaki! Si sente bene?" Dietro di lui, sfruttando il buio, Akane lo colpì alla testa con un oggetto abbastanza pesante trovato alla cieca nella stanza, facendogli perdere i sensi.

Nello stesso momento Mousse, nello spogliatoio femminile, tirò fuori dalla larga manica un martello.

Mousse: *Perdonami Shan Pu!* Colpì, afferrò il corpo inerte e corse via.

Akane era riuscita a trasportare i due corpi svenuti di Kuno e Sasuke nel bagno e a chiuderli a chiave, almeno fin che qualcuno non l'avesse trovata sarebbe stata al sicuro. All'improvviso la porta della camera si aprì con uno scatto e Akane per la paura si nascose dietro il letto. Forse i proprietari delle sorgenti termali stavano architettando qualcosa di losco?
Vide un'ombra entrare di soppiatto e chinarsi poi sentì la porta richiudersi. 

Silenzio. 

Akane era terrorizzata. Ora c'era qualcun altro nella stanza di cui non conosceva la forza. Cercò con la mano lo stesso oggetto che aveva usato per accoppare Sasuke e se ne armò. Il più silenziosamente possibile aggirò il letto e colpì.

La luce tornò.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Shan Pu: "Ma che diavolo...? LANMA! E' sparito anche il mio Lanma!"

Mousse (tornato nello spogliatoio per non destare sospetto): "Shan Pu! Che ci fai qui? tu dovresti essere...." Ma non riuscì a finire la frase che lei lo prese e lo lanciò via nel cielo stellato. 

Shan Pu: "Qui c'è sotto qualcosa..." Si mise in marcia.

Akane: "Ranma?!"

Ranma: "A-Akane..." Si alzò barcollante tenendosi la nuca. "Che mal di testa, sento male in due punti diversi, è come se mi avessero colpito." La ragazza lanciò un'occhiata al soprammobile che ancora stringeva in mano, utilizzato come arma, e lo lanciò via con rapidità. "Stai bene Akane?"

Akane: "Si, è stato Kuno. L'ho chiuso in bagno con Sasuke."

Ranma: "Kuno?! Ma che ci faccio qui? Ero con gli altri...questa è la camera matrimoniale."

Akane: "Forse quelli del centro vogliono giocarci un brutto scherzo. Prima ho visto qualcuno entrare, evidentemente ti ha colpito e ti ha portato qui."

Ranma: "Già, ma perchè?"

Akane: "Non lo so..."

Ranma: "Coraggio usciamo di qui e andiamocene via." Il ragazzo afferrò la maniglia ma era bloccata. "Siamo chiusi dentro, dev'esserci la chiave qui da qualche parte."

Akane: "No, ho cercato prima,"

Ranma: "Allora sfonderò la porta. Stai indietro!" Ranma tirò un calcio ma il legno era durissimo. "Niente da fare. Possiamo solo aspettare che ci trovino gli altri."

Shan Pu intanto setacciava le vasche.

Shan Pu: "LANMA! Dove ti sei cacciato?"

Ukyo: "Ehi Shan Pu, trovato nulla?"

Shan Pu: "No, ed è sparito anche Lanma, ma Ryoga dov'è? Non era con te?" Ukyo si girò di scatto e con aria sconsolata disse che si doveva essere perso da qualche parte. 

Ukyo: "Fantastico, ora dobbiamo trovarne tre" E si diressero assieme verso il giardino.

In tanto l'atmosfera nella camera matrimoniale era alquanto tesa. Ranma e Akane non si erano mai ritrovati chiusi dentro una stanza di notte da soli. Akane era seduta di profilo sul letto fingendo interesse per l'arredamento della stanza, Ranma invece era a gambe incrociate sul pavimento di moquette. Solo in quel momento si accorse che la ragazza indossava solo un piccolo accappatoio che lasciava scoperte le gambe fino a metà coscia. Aveva la pelle candida e non era affatto mascolina come lui affermava. Salì con lo sguardo fino alla vita esile, altro che "vita larga", poi le spalle. L'accappatoio le era leggermente sceso lasciando libera una piccola porzione di pelle accarezzata dolcemente dai capelli ancora umidi. Akane si sentì lo sguardo di lui addosso e si girò a guardarlo. Per un attimo i loro cuori batterono come tamburi all'unisono poi la ragazza riprese la sua solita espressione dura e, lanciandogli un mobile in faccia, lo apostrofò con un "maniaco".

Ranma (massaggiandosi il naso): "Ma sei pazza?! Mi hai fatto male!" 

Akane: "Sei tu che mi guardi!"

Ranma: "Non ti stavo guardando!" Sbottò arrossendo.

Akane: "Ti ho visto!"

Ranma: "Tsè! Figurati!" Si girò dall'altra parte a braccia conserte.

Akane: "Ah è vero...non sono abbastanza femminile per te..." 

Ranma ebbe un sussulto. Non era vero.

Akane: "Sono un maschiaccio, giusto."

Ranma ripensò all'incidente e al suo sorriso perso per sempre, abbassò la testa e si alzò lentamente dandole la schina. Akane lo guardò con aria interrogativa.

Ranma: "Adesso smettila di dire sciocchezze..." 

Il ragazzo mosse un passo verso di lei, gli tremavano le gambe. Le si avvicinò lentamente, alzò lo sguardo e i suoi occhi azzurri si mescolarono con quelli castani di lei.

Ranma: "...non lo penso davvero quando dico che sei un maschiaccio..."

Akane: "...Ranma..."

Il ragazzo si inginocchiò alla sua altezza e le prese il viso con la mano. La Tendo arrossì violentemente e d'istinto cercò di liberarsi ma lui le afferrò il polso con l'altra in una stretta decisa ma gentile. 

Ranma (sussurrando): "Ti prego..." 

Akane non sapeva cosa dire, rimase ipnotizzata dai suoi occhi azzurri. Questa volta non c'era nessuno a poterli disturbare. Erano solo loro due con i propri sentimenti celati da troppo tempo infondo all cuore.
Ranma le sorrise dolcemente. Si avvicinò alle sue labbra e la baciò leggermente. 
Le sue labbra morbide toccarono timidamente quelle della ragazza che venne catapultata in un universo di emozioni che non le permettevano di realizzare. 

Ranma la stava baciando? Doveva essere un sogno, non poteva essere vero. Il ragazzo che le dava del maschiaccio, incapace a cucinare, antipatica e chi più ne ha più ne metta e che per giunta lei amava, la stava baciando?
 
Era successo qualche volta che, quando Ranma subiva la trasformazione in gatto o per errore, le loro labbra si sfiorassero di sfuggita ma questa volta era tutto diverso. 
Lui lo stava facendo da ragazzo consapevole delle sue azioni.
Anche Ranma non riusciva a credere a quello che stava accadendo. Forse la paura e la consapevolezza che a breve avrebbe perso per sempre la ragazza che amava, lo aveva aiutato a credere in se stesso e fare quello che avrebbe voluto da diverso tempo ma senza trovare mai il coraggio. Immerso nei suoi pensieri, si staccò leggermente per vedere la reazione della ragazza dai capelli corti. 
Akane lo guardò negli occhi e, con un leggero sorriso, gli mise le braccia al collo e questa volta fu lei a baciarlo. Un bacio più passionale. 
I due avevano spezzato il loro imbarazzato e abbattuto il loro orgoglio. Ormai si erano resi vulnerabili l'uno all'altro mostrando i loro veri sentimenti liberandosi dal peso che si portavano dietro da sempre.
Ranma la fece sdraiare sul letto senza smettere di baciarla. Le si mise sopra e spostò una mano sul collo esile di lei. Con delle piccole carezze che provocavano i brividi alla giovane, seguì la linea della sua clavicola fino ad arrivare alla stoffa dell'accappatoio.
Akane gli strapazzò i capelli, giocò col codino e poi gli portò le mani sul petto. Sentì i muscoli allenati sotto la maglietta cinese di lui e iniziò a sbottonare la prima chiusura.
Ranma le abbassò completamente l'accapatoio della spalla scoprendole il braccio e un seno. Lo brese nella mano e cominciò a dargli piccoli baci. Akane, che ora gli aveva aperto completamente la maglietta, passava la mano sul petto nudo di lui. Il ragazzo scese a baciarle lo sterno, poi scoprì leggermente l'altro seno e nel frattempo slacciò la cintura dell'accappatoio.
Nel silenzio della stanza si sentivano solo i loro battiti acceleranti e i loro respiri eccitati. Il ragazzo col codino spostò l'accappatoio dal ventre di lei, la alzò a sedere dandole altri baci sulle labbra e le sfilò le maniche lasciandola completamente nuda gettando l'accappatoio per terra. Si staccò un secondo per contemplare la sua bellezza: magra, le spalle esili, i seni piccoli ma sodi, il ventre piatto e le gambe lunghe e snelle. 

Era perfetta.

Ranma: "Akane..."

La ragazza lo aveva spinto e fatto ricadere sul letto e ora era lei a baciargli il collo, poi il petto e infine gli addominali. Ranma era fuori di se. Akane gli slacciò i pantaloni della tuta da combattimento, glieli tolse e ammirò il suo corpo scolpito con i soli boxer addosso. Il ragazzo le salì di nuovo addosso e le baciò il ventre. Ranma si tolse l'ultimo indumento che li separava e il resto del mondo, per loro, non esistette più.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Dopo un'oretta Ranma si svegliò. Era nudo sdraiato sul letto, a fianco a lui con il viso appoggiato sulla sua spalla dormiva Akane. Le accarezzò i capelli e sorrise. Finalmente era riuscito ad aprire il suo cuore alla ragazza che amava. 
Guardò l'ora, erano 02.00 del mattino. Quella era l'ultima giornata...poi Akane se ne sarebbe andata via per sempre. All'improvviso sentì delle voci fuori dalla porta.

Ukyo: "RANMA, SEI QUI?" Ukyo battè con forza sulla porta.

Soun: "AKANEEE!!!" Disturbata dalle grida e i rumori, la ragazza si svegliò. Si tirò subito su a sedere e si rimise addosso l'accappatoio con il rossore in volto.

Ranma (alzandosi e vestendosi anche lui): "Oh-oh..."

Akane: "SONO QUI PAPA'! SIAMO CHIUSI DENTRO!" 

Ranma: "FATEVI DARE LA CHIAVE!"

Shan Pu (al di la della porta): "LANMA! CHE CI FAI CON QUELLA SMORFIOSA???!!!" Caricò con forza modi ariete facendo esplodere la porta in mille schegge della stessa dimensione dei francobolli.

Kasumi: "Accidenti!"

Nabiki: "Mai far arrabbiare una donna del villaggio di Joketsu!"

Shan Pu: "Lanma! Tesoruccio! Stai bene?" Disse facendo le fusa.

Ranma: "Benissimo." Tirò un'occhiata ad Akane che arrossì. Shan Pu notando la reazione si insospettì.

Shan Pu: "Akane Tendo, cosa nascondi?!" La minacciò con i suoi bonbori.

Akane: "Chi? I-io? Niente!" 

Shan Pu: "Non avrai mica provato a toccare il mio Lanma, vero?!"

Ryoga: "RANMA! COS'HAI FATTO AD AKANE?!"

Ukyo: "Oh Ryoga sei qui!"

Happosai: "Akanuccia! meno male che stai bene!" Con i lacrimoni agli occhi cercò riparo fra le sue braccia beccandosi un doppio pugno da Akane e Ranma.

Soun: "Figliola! Ero così preoccupato! Chi ti ha rapita???!!!!" 

Akane: "Sto bene papà..."

Nabiki: "...è stato Kuno, dico bene?" Disse aprendo la porta del bagno rivelando i corpi ancora privi di sensi di Kuno e Sasuke.

Ukyo e Shan Pu: "E' disgustoso!!!" Le due ragazze ebbero i conati a vedere l'osceno, non che quasi invisibile perizoma di Kuno,

Nabiki: "Sasuke deve aver rubato dalla reception la chiave di scorta." Tirò fuori dalla tasca del ninja la piccola chiave dorata. "Potevi uscire fin dall'inizio, Akane. Bastava solo frugargli un po' addosso."

Akane: "Mi facevano impressione!"

Soun: "Meno male che c'era Ranma con te! Grazie ragazzo per aver protetto la mia bambina."

Genma: "Ah ah! Ha preso tutto dal padre! Bravo Ranma! Difendere la proprio donna in pericolo, questo è esser uomo!" Gli mollò una pacca sulla schiena.

Nabiki (tastando il letto caldo): "Mmh, voi invece non me la raccontate giusta ragazzi..."

Ranma e Akane divennero paonazzi.

Nabiki (bisbigliando ai due): "...ma state tranquilli, per la modica cifra di 10.000 Yen, nessuno saprà nulla!"

Akane (pagandola): "Sei senza cuore Nabiki...."

Nabiki: "Io non direi Akane, la cifra che vi ho chiesto è nettamente inferiore a quella che guadagnerei a dire in giro che voi due..."

Ranma (pagandola): "ZITTA!" 

Soun: "Beh ora che Akane è stata ritrovata e tutto è a posto, potremmo andare a farci una bella dormita, cosa ne dici Saotome?"

Genma: "Giusto Tendo!"

Akane: "NO PAPA'! DOBBIAMO ANDARCENE! Kuno mi ha rapita, è vero ma poi qualcun'altro ha portato Ranma qui, svenuto. C'è qualcosa che non va!"

Shan Pu: "E' vero! Lanma è sparito sotto i miei occhi!"

In quel momento entrò Mousse convinto d'esser solo, vide tutti li e capì di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ranma: "Dove eri finito dannato papero?! Sei stato tu, confessa!"

Mousse: "Accidenti Ranma Saotome! Se non fosse stato per te, a quest'ora sarei in stanza con la mia Shan Pu!" Mousse dopo aver spento la luce, senza occhiali e al buio, aveva tirato fuori un martello dalla manica, colpito Ranma scambiandolo per Shan Pu, rubato nello spogliatoio femminile dai vestiti di Kasumi la chiave della stanza e portato il "presunto corpo dell'amata" in salvo nel nido d'amore matrimoniale. Dopo di che, per non destare sospetto, si era fiondato nuovamente nello spogliatoio femminile certo di trovarvi Ranma e avere così un alibi e tornare poi in serata a dormire con la sua preda. Ma purtroppo la sua cecità gli aveva remato contro ancora una volta, scambiando Ranma per Shan Pu e scatenando così una serie di reazioni a catena.

Ormai si erano fatte le 03.00 e tutti, per quel poco, si recarono nelle proprie stanze per riposare. Ranma dopo mezz'ora passata a rigirarsi nel letto per i mille pensieri sull'ora precedente passata con Akane, decise di alzarsi e fare una passeggiata sotto le stelle. Si tolse la coperta di dosso e si cacciò su i  suoi caratteristici abiti cinesi. In punta di piedi, oltrepassò il letto dove dormiva Ryoga e quello di Mousse. Aprì la porta e se la richiuse alle spalle ritrovandosi nel corridoio di parquet.
In silenzio passò vicino ad altre stanze tra cui quella dove dormivano Akane, Shan Pu ed Ukyo e si domandò se la fidanzata avesse sonni agitati quanto i suoi. Seguendo il corridoio giunse nell'atrio dove si trovava la sala d'attesa con i divani bassi con vista sul prato e li vide che la porta scorrevole era aperta.
Con stupore e un velo di preoccupazione si precipitò alla porta. Vide che le torce erano state accese e il vialetto ora era avvolto dalla luce soffusa dei fuochi. Il cielo era scuro come la pece punteggiato solo da piccoli spruzzi argentei. Poco più in la vide una figura esile seduta a piedi nudi sull'engawa, era Akane.
Ranma si avvicinò a lei che alzò lo sguardo nel sentirlo arrivare e gli sorrise.

Ranma: "Nemmeno tu riesci a dormire, eh?"

Akane: "...già" Il ragazzo si sedette a fianco a lei. La vista era davvero bella. Ranma, cercando d'essere il più naturale possibile, mise un braccio sulla spalla della ragazza che appoggiò la testa al suo petto.

Ranma: "Akane...ti amo..." Akane alzò la testa e lo guardò in faccia, il ragazzo col codino era visibilmente imbarazzato, sembrava un bimbo. Gli si avvicinò all'orecchio sussurrandogli quanto anche lei lo amasse e lo baciò.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Il giorno seguente la famiglia Tendo, quella Saotome e tutti gli altri si diressero in stazione con i bagagli, era tempo di tornare a casa.
Tornati a Nerima, Ryoga fu il primo ad andarsene con il suo zaino in spalla verso nuove avventure. Shan Pu salutò con un abbraccio affettuosissimo il suo Lanma e si fiondò nel Neko Hanten con Obaba che l'aspettava alla porta. Poi fu il momento di Ukyo. Ed in fine Sasuke e Kuno con annesso mazzo di rose rosse ad Akane. Kodachi era tornata a casa dopo l'avventura con il sasso. 
La giornata passò tranquillamente ma la sera Ranma venne colpito da un'ondata di depressione. Iniziò a pensare cosa sarebbe successo dopo e non riuscì a darsi pace.

Ranma: *Akane...non voglio che tu te ne vada...*

Raven: *Ranma, non provare a cambiare il destino...* La voce dell'Angelo gli risuonò nella testa.

Alle 19.30 squillò il telefono. Rispose Kasumi a Yuka, l'amica di Akane, che le chiedeva di fare due passi con lei e Sakura. Akane accettò volentieri l'invito così si fiondò in camera per scegliere il vestito che più si addiceva alla serata mandando ancor più nel panico il fidanzato. 
Sentì bussare alla sua porta.

Akane: "Avanti!" Ranma aprì la porta e se la richiuse alle spalle, aveva l'aria scossa. "Ranma! Stai bene? Hai una faccia..."

Ranma: "Akane...sei sicura di voler uscire sta sera? Insomma, è tardi e da sola la sera...non so se è il caso con tipi come Kuno in giro."

Akane: "Dai Ranma, non sarai preoccupato?! Sono con le mie amiche." Gli fece un sorriso.

Ranma: "Non è questo..devi proprio?"

Akane: "Vedrai, starò attenta!" Gli diede un piccolo bacio e fece per uscire dalla camera.

Ranma: "Akane..."

Akane: "Dimmi..."

Ranma le si avvicinò e la guardò dritta negli occhi stringendola a se.

Ranma: "...ti amo."

Akane: "...anche io ti amo, Ranma." E uscì.

Ranma salì sul tetto e scrutò la fidanzata andare via sghignazzando con le due amiche. Non seppe resistere. Saltò sul tetto dopo e quello dopo ancora, seguendo silenziosamente la ragazza dall'alto.  
Erano quasi le 21.00 quando Akane propose di sedersi cinque minuti nel parco. Ranma vide le tre ragazze imboccare la piccola strada che conduceva al parco e l'ansia lo pervase. Sapeva che era arrivato il momento che più temeva.
Troppo intente a ridere di chissà quale discorso, non si accorsero della macchina che stava arrivando a gran velocità. Yuka e Sakura erano alla destra di Akane verso l'interno della strada ma la Tendo era la più esposta al passaggio di mezzi. 
In una frazione di secondo, la macchina fu davanti a loro. Akane sbarrò gli occhi paralizzata dalla paura, un'ombra schizzò dall'alto e si frappose tra la vettura impazzita e lei spingendola via, 
La minore delle Tendo cadde a terra e le amiche la soccorsero subito chiedendole se era tutto a posto ma lei si alzò all'istante senza prestare loro attenzione.

Yuka: "AKANEE!"

Sakura:  "DOVE VAI? STA ATTENTA!"

La macchina si volatilizzò nel giro di pochi secondi e tutto cadde nel silenzio. 

Akane ebbe una stretta allo stomaco.

Per terra c'era Ranma ricoperto di sangue, immobile. All'ultimo minuto, senza nemmeno pensarci due volte, si era lanciato dal tetto sopra di loro facendole scudo con il suo corpo.

Akane: "Ra-RANMA!" Scoppiò a piangere e gli corse in contro. 

Yuka: "Oh mio dio...quello è Ranma..."

Dottor Tofu (passando di li per caso): "Piccola Akane...ma cosa succede???" Allarmato scorse poco più il là la ragazza inginocchiata sul corpo di Ranma e le due amiche in piedi agitate.

Akane: "Dottor Tofu, la prego...Ranma...."

Dottor Tofu: "Oh mio dio, RANMA!" Il dottore corse da loro e si inginocchiò cominciando a controllare i danni.

Akane (in lacrime): "...dottore...mi dica che..."

Il Dottor Tofu, disperato, cercò di rianimare Ranma che non respirava ma dopo poco si arrese. Senza dire una parola, si alzò e si mise le mani nei capelli, non aveva il coraggio di guardare in faccia la "piccola Akane".

Akane: "DOTTOREEE! COSA SUCCEDE???!!! NON MI DICA CHE...NO! RANMA! RANMAA!" 

Le due amiche non sapevano cosa dire, si scambiavano sguardi sconvolti. 
All'improvviso, dal buio degli alberi del parco, uscì uno strano ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Si avvicinò e si inginocchiò davanti al corpo di Ranma senza guardare nessuno.

????: "...stupido."

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Si sentiva leggero, terribilmente leggero. 
Aprì gli occhi, tutt'attorno era buio. 
Si tirò su a sedere.
 
Ranma: "Cos'è questo posto?"
 
????: "La transizione, Ranma."
 
Ranma: "RAVEN! Cos'è successo? AKANE!!! Dov'è Akane? Sta bene?"
 
Raven: "Mh! Devi amarla veramente molto questa Akane, nemmeno sai cosa ci fai qui e mi chiedi se lei sta bene. Comunque, la tua ragazza sta bene e devo dire grazie a te. Sai, se tutti fossero come te io non potrei lavorare..."
 
Ranma: "...dov'è?"
 
Raven: "Vedi Ranma, la vera domanda è . Ti ricordi cos'è successo?"
 
Ranma: "...Io...ricordo che stavo seguendo Akane poi è arrivata la macchina..."
 
Raven: "Esatto...ti sei sacrificato per lei...sei nel mio mondo Ranma. Sei morto. E vedi, il problema è che non dovresti essere tu qui, ma lei. Ti avevo detto di non provare a metterti in mezzo ma tu lo hai fatto lo stesso."
 
Ranma: "..."
 
Raven: "...tutta via, devo ammettere che non avevo mai visto un'atto d'amore come il tuo. Vi ho tenuti d'occhio per tutto questo tempo e ho preso una decisione."
 
Ranma: "Cosa vuoi dire?"
 
Raven gli voltò le spalle e Ranma iniziò a sentire una strana sensazione, come se qualcosa lo stesse risucchiando via. Tentò di aggrapparsi a qualcosa ma il posto era completamente buio. Vide Raven andarsene e nel frattempo scomparire lentamente.
 
Ranma: " RAVEEN!!!"
 
Akane guardò il ragazzo dai capelli dorati senza capire.
 
Akane: "Ma tu chi sei?"
 
???? (voltandosi verso Akane): "Mi chiamo Raven, molto lieto di conoscerti...viva...Akane Tendo!" 
 
Akane non rispose. Chi diavolo era quello strano tipo che osava toccare, con così poco rispetto, il corpo di Ranma?! 
 
Akane: "Lascialo stare! Non osare toccarlo!"
 
Raven la guardò impassibile. 
 
Raven: "Oh temo dovrò farlo invece...vedi il tuo ragazzo è stato davvero sprovveduto, dopo averlo avvertito migliaia di volte tra l'alto, di non intromettersi con il regolare corso delle cose. Sono molto arrabbiato con lui lo ammetto ma devo anche ammettere che non credevo potesse spingersi fino a tanto."
 
Akane: "Ma cosa diavolo stai dicendo?! E come fai a conoscere me e Ranma???"
 
Dottor Tofu: "Akane, vieni via. Chi è lei? Se ne vada immediatamente, non ha il diritto di fare quello che sta facendo." Afferrò Akane per le spalle come a volerla proteggere.
 
Raven: "Stia tranquillo Dottor Tofu..." Raven sfiorò leggermente il corpo senza vita del ragazzo e tutto iniziò a roteare.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Era una bella giornata di sole. 
Kasumi era in cucina, Soun e Genma giocavano a Mahjong nell'engawa e Nabiki guardava distrattamente la tv sgranocchiando dei biscotti fatti in casa.
Ad un certo punto si sentirono dei rumori provenire dal piano di sopra.

Akane: "RESTITUISCIMI LE MIEI MUTANDINE DI SETA!!!"

Happosai (saltellando con la biancheria di Akane in mano): "Fossi matto!"

Ranma, nel suo futon, si svegliò di soprassalto per le grida di Akane. Akane? Possibile? Che giorno era? Guardò il calendario: 

11. 05. 2013.

Si alzò dal letto con rapidità ed uscì dalla stanza. Come al solito, casa Tendo, era immersa nel caos. Vide Happosai che saltellava giù dalle scale e Akane che lo rincorreva. Fece lo sgambetto al vecchio maniaco che si inciampò sul pavimento dove venne immobilizzato sotto il peso del piede del giovane Saotome che recuperò il bottino porgendolo con imbarazzo alla proprietaria.

Akane: "...ehm, grazie." Gliele strappò di mano senza troppe cerimonie.

Ranma: "...figurati."

Akane fece per andarsene ma Ranma la prese per la spalla e la fermò.

Ranma: "Akane..."

Akane: "Mh?"

Ranma: "...è tutto a posto?" Chiese guardando per aria e grattandosi la guancia con l'indice.

Akane: "Certo, non ho paura di Happosai."

Ranma: "Intendevo...ah niente, lascia stare."

Akane: "Cosa vuoi dire?"

Ranma: "Niente...niente...davvero, vado a fare colazione!"

Akane: "Aspetta, Ranma!"

...E mentre Akane rincorreva Ranma pretendendo una spiegazione, Raven li osservava con il sorriso sulle labbra. 

Aveva fatto la cosa giusta.




NOTA DELL'AUTRICE: Ho scoperto relativamente da poco la passione per la scrittura, in primis adoro disegnare. Se a qualcuno interessasse, vi lascio il mio contatto facebook dove potrete visionare le mie fanart dei miei manga preferiti sotto la cartella "Miei disegni". Grazie! <3

https://www.facebook.com/VanessaMyLittlePony

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