Alone

di star9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Buongiorno gente!! Partirei col dire che sono molto agitata a scrivere questa storia perchè è la prima per me. Forse è un po' noiosa, forse è troppo incasinata. NON LO SO. Non so nemmeno se qualcuno leggerà oltre questa introduzione o oltre il prologo, ma ve ne sarei veramente grata. LOL Nella mia testa c'è una bella storia ma non so se sono in grado di metterla per scritto. Cercherò di fare del mio meglio. Sentirete parlare di nuovo di me al fondo della pagina. Vedremo se ci sarà ancora qualcuno. Bene, spero di non aver rotto troppo i coglioni e metto sto prologo. Byeee  C:                                                                                                                                                     -Giulia




 
PROLOGO
 
Mi chiamo Jade Bianco, ho 19 anni, 20 tra qualche mese. Mia madre è di origini inglesi. Da quando si è separata da mio padre 4 anni fa per motivi di lavoro, vive nella nostra casa a Londra. Papà è italiano e io e i miei fratelli viviamo, ormai da quando la mamma si è trasferita, in Italia con lui. Jess ha 17 anni, è bionda con gli occhi azzurri; ha un fisico minuto ma atletico. Poi c’è quel rompiscatole di mio fratello, Darek, di 11 anni. Capelli biondi e occhi verdi, è lo sputo di mio papà. Identico.
Io sono una ragazza molto semplice. I miei luuunghi capelli sono un misto tra il castano chiaro, il biondo e il rosso e si sposano benissimo con i miei occhi verde chiaro.  Sono alta 1.72 e ho combattuto contro il mio peso da quando avevo 12 anni. Dopo tante fatiche sono riuscita a diventare come volevo, e ora mi sento bene con me stessa. Ora sono magra. Ho sempre praticato sport. Da piccola ho provato a fare danza, nuoto e pure equitazione. Adoravo questi sport. Ma sono dimagrita solo grazie alla crescita. Un applauso alla crescita che mi ha fatto dimagrire. Yep. (?)                                                                                                                            
Molti pensano che io sia una acida, asociale, silenziosa, maleducata e antipatica solo perché non mi conoscono. In realtà sono solo molto timida. E nessuno lo capisce. L'unica persona che fino ad adesso ci è riuscita è stata la mia Lucy. L'ho conosciuta quando ancora andavo a scuola e lei si era appena trasferita dall'America nella nostra città. Nella mia scuola sono tutti talmente gentili che la prendevano in giro. Sapevo benissimo come ci sentiva perchè avevo passato anche io qualcosa di simile. Un giorno era al parco che piangeva e io sono andata da lei a consolarla. Da li siamo diventate inseparabili. Abita non molto distante da me e siamo sempre insieme. Non permetterei a nessuno di farle del male di nuovo. Lei è molto sensibile e ci rimane male. Se una persona avesse la pazienza per conoscermi come ha fatto lei scoprirebbe la vera me, che sa essere molto dolce e comprensiva, che ama stare in compagnia e divertirsi, ma anche leggere in tutta tranquillità. Questo lato di me lo riservo solo per le persone che si meritano di conoscerlo. Non ho mai avuto qualche storia seria, solo qualcosina quando ero più giovane. Sono della serie che se uno va alla ricerca dell’amore per tutta la vita, non se la gode come dovrebbe. Ho un carattere complicato e se esiste una persona che riuscirà a capirlo fino in fondo tanto da amarmi lo troverò. Voglio trovare una persona di cui mi fidi. A cui far conoscere ogni parte di me. Non litigo spesso per paura di offendere le persone, preferisco non dare troppo peso alle opinioni altrui che non condivido, senza attaccare briga con chiunque. Ma se qualcuno mi fa incazzare proprio tanto, ma tanto so essere molto stronza lol. Bene, dopo tutte queste frasi intelligenti e filosofiche parlerò un po’ meno da “Je suis perfection” (?). Diciamo che non sono proprio la classica ragazza femminile e delicata. Se delicati significa buttare per aria tutto ciò che mi capita in mano o sporcarsi sempre con qualsiasi cosa, allora si. Sono molto delicata! Mangio come un maiale in calore e rutto in continuazione. Ma mi piace anche vestirmi in modo carino quando esco e mi piace seguire la moda. 

Ripensandoci......forse sto aspettando un po' troppo la persona che mi accetti come sono. O magari non esiste.




SAAAAAALVEEEEEEEEEEE
Eccomi di nuovo qua...a scriverlo sembrava più lungo sto prologo D: uffa... beh come inizio non posso lamentarmi!! Allora...vi è piaciuto?? Fa così cagare? Forse sto scrivendo per nessuno! Boh chi lo sa! Se stai leggendo puoi lasciarmi anche solo una recensione? Piccolina piccolina? Accetto anche critiche, molto volentieri lol. Non ho molta autostima, ma vorrei sapere se c'è qualcuno che ha letto sto pezzettino. Se c'è qualche lettore silenzioso lo apprezzo lo stesso! Bene. Se c'è qualcuno che ci tiene a questa storia (anche se c'è solo il prologo hahah) fatemelo sapere così io continuo!! Forse ho scritto più qua e nell'inizio che in tutto il prologo!! hahahahahaha ok bom la smetto scusate se ci sono errori lol... ciaoooooo a tuuuttiii

 
-Giulia
 
                                         




 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***




 
CAPITOLO 1





Ero distesa a pancia in giù nel mio letto a leggere il mio libro. Mi sento chiamare dal piano di sotto da mio padre. Mi alzo riluttante dalla mia comoda posizione e scendo a vedere cosa vuole papà. Lo trovo seduto comodamente sul divano, o meglio dire spaparanzato, cosi mi avvicino a lui.
“Papi fammi un po’ di posto pa!” dissi sistemandomi nello spazio che rimaneva sul divano.
“Mmh come siamo acide oggi!” disse scherzando.
“Pa come mai mi hai chiamato? Qualche problema?” cambiai discorso.
“Ah già è vero….senti Jade la mamma ha deciso di cambiare lavoro e trovarne uno più vicino alla famiglia, perché ha sentito molto la nostra mancanza e anche noi.”
Aww che bello la mamma sarebbe ritornata! “Davvero papi? Quindi la mamma ritorna a casa! Mi è mancata così tanto. Ma quando arriva?” ero molto felice.
“Beh le ho parlato ieri e mi ha detto che arrivia domani.” Mi spiegò. “Ah, Jade, dovresti chiamarla. Mi ha anche detto che ha una sorpresa per te, ma non so di cosa si tratta.” Una sorpresa?
“Certo papà ora mi faccio un giro nel parco e la chiamo! Grazie per la notizia.” Mi sorrise.


Tornai nella mia camera, chiusi il libro. Poi presi il cellulare e le chiavi di casa, mi diedi una veloce occhiata allo specchio ed uscii. Mi incamminai verso il parco che era pieno di bambini che giocavano felici e i loro genitori che si facevano quattro chiacchiere. 
Ormai l’estate stava finendo, ma faceva ancora caldo così mi  avviai verso una panchina all’ombra di un albero. Presi  il telefono e chiamai la mamma.


Tu…tu…tu….
“Ehi tesoro, come va?” strillò dall'altra parte del telefono. Oh Dio, che spavento!
“Ciao mamma, tutto bene e tu? Papà mi ha detto che torni! È una bellissima sorpresa, sono molto felice!”
“Si, è vero. Domani torno. Ho deciso di cambiare lavoro per stare più vicino a voi.” Era tanto tempo che non la vedevo, piu o meno un anno. Durante la sua assenza ho fatto io da mamma ai miei fratelli perché papà lavorava tutto il giorno.
 “Ma non è solo questa la sorpresa!” Perché gridava?! Bah...
“C’è dell’altro mamma? Su dai racconta!” cosa c'era ancora?
“Allora Jade, la casa qui a Londra non servirà più se io vengo in Italia.”
“Beh, ovviamente mamma. Ma la mettiamo in affitto come al solito no?" non avevo capito.
“No, questa volta non la mettiamo in affitto perchè non mi fido molto della gente qui a Londra." Ow, lei e le sue paranoie. "E avevo pensato che, se tu vuoi, puoi venire a vivere qua. Sai, ormai sei grande e volevamo farti questo regalo.” L’aveva detto sul serio?!
“Veramente mamma? Posso? Ovviamente ne sarei molto felice. Ma… se tu vieni qua e io vengo li a Londra non ci potremo vedere.”
“Questo è vero, ma ci possiamo tenere in contatto come abbiamo fatto fino ad ora.”
“È vero… allora accetto mamma! Grazie.” Ero così felice. La mamma mi era mancata molto in quel periodo.  Ma finalmente non avrei avuto tra i piedi quei due. Avrei chiuso un occhio su mia sorella ma mio fratello proprio no. faceva sempre casino. Aaaww una casa tutta da sola sarebbe stato un paradiso.
“Ah e se vuoi può venire a vivere con te anche Lucy. So che i suoi genitori lavorano molto e lei è sempre sola in casa. Avete tutta la casa a vostra disposizione."  Cooooosa?!? Non poteva essere vero. Oltre ad avere una casa per me, avrei potuto condividerla con la mia migliore amica!! Era un sogno, non potevo crederci.
“Davvero mamma? Non stai scherzando vero? Grazieeee ti voglio tanto beneeee” Che ruffiana che sono lol.
“Ma…” Si si si va be….un attimo, fermi tutti. La signora madre ha detto MA. Ora tutto potrebbe svanire. BIP BIP BIP allarme. Ok ritorno in me. “Ma??” Urali e mezzo parco si era girato verso di me. Ecchissenefrega. C’era un problema peggiore.
“Calmati, calmati. Ma… devi mantenerti la casa e quindi ti ho gia trovato un lavoro.”
“Noo mamma…io non c’ho voglia di lavorare” Si, sono molto pigra.
“Eh mia cara devi iniziare a fare qualcosa, non ci saremo sempre io e papà a mantenerti…” Oh no adesso arriva lei con la sua paternale eh no, proprio no.
“OK ok mamma va bene. Ma dove devo lavorare? Non voglio pulire i cess…ehm i gabinetti di un fast food, che schifo!” Quella sarebbe stata l’ultima cosa che avrei fatto.
“No, stai tranquilla. Ti ho trovato un posto in cui lavorare in una panetteria.”
Uh grande una panetteria yeee -.- Beh sempre meglio dei cessi.
“Ok mamma ma quando devo iniziare?” 
“Inizierai lunedì…siccome oggi è venerdì arriverai qua domani e avrai la domenica libera. Poi inizierai a lavorare, ok?”
“Ok mamma, va bene. Quindi noi ci vediamo domani quando arrivi?”
“Si tesoro. Poi ci dovremo salutare di nuovo però.” C’era tristezza nella sua voce.
“Ma si mamma. Non disperarti ci sentiamo poi! Ora ti saluto. Ci vediamo domani. Ciao ma!”
“Ciao Jade e fai la brava eh. Ti voglio bene.” Terminai la chiamata.
‘Fai la brava’…non sono più una bambina eh!
 
Passeggiai un po’ per  il parco e poi decisi di tornare a casa. Entrai e trovai un biglietto da papà con scritto:
‘Sono a lavoro. Stasera arrivo tardi, tieni d’occhio Jess e Darek. Papà x’
Bene, mi toccava pure cucinare. Non me la cavo male ma non sono nemmeno uno chef. Si dovranno accontentare quei due.

Darek guardava la televisione e Jess era nella sua stanza. Li avvertii che papà era via e che dovevano fare i bravi perche io mi dovevo fare una doccia. Una luuunga doccia rinfrescante.
 
Oook erano le sei e mezza. Avevo ancora tempo per preparare la cena così decisi di andare in camera mia a leggere per mezz’oretta.
 
Presa dalla lettura del libro non mi ero accorta che era già ora di cena. Succede sempre così…doveva essere mezz’oretta ed è diventato qualche ora. Il tempo vola quando leggo.
 Cucinai qualcosa per i miei fratelli e poi misi mio fratello a letto, salutai mia sorella a andai nella mia stanza. Dovevo ancora preparare le valigie. Uff..non mi piace preparare le valigie. L'avrei fatto dopo.

Oh cazzo, mi ero dimenticata di avvertire Lucy!  Decisi di chiamarla immediatamente.

Tu…tu…tu…

“Buonsalve amicaaa!” sempre la solita.
“Ciao Luc! Ho buone notizieeee. Preparati che domani si parte per Londra!”









 
SPAZIO AUTRICE
Ecco qua il primo vero capitolo! yeee ero un pò titubante se metterlo o no, ma poi ho deciso di postarlo per quelle due buone anime che hanno recensito. Grazie mille, grazie per aver letto il prologo e per aver recensito. Significa molto.
Parlando del capitolo non si capisce ancora di cosa parlerà la storia anche perchè dei ragazzi non c'è nemmeno l'ombra ahahah lol ♥
State tranquilli perchè arriveranno tra qualche capitolo. Per adesso Jade e Lucy partiranno per Londra e poi...boh. Se volete scoprirlo recensite e consigliatemi se vi piace la storia lol. Spero che non sia troppo noioso. Al prossimo capitolo (che forse metterò già stasera) ci sarà una sorpresina lol
KISSESSSSS
 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***




-CAPITOLO 2-







…Preparati che domani si parte per Londra!”. Chiamai Lucy per darle la notizia.
“Cosa?!” mi urlò sorpresa.
“Si! La mamma viene a vivere di nuovo qua con papà, Darek e Jess. E poi mi ha proposto di andare a vivere nella casa a Londra. Vuoi essere la mia coinquilina? ” le spiegai velocemente.
“Davvero J? Sei sicura? A me piacerebbe molto, lo sai! Ho sempre sognato Londra!” Era ossessionata da Londra, più che altro.
“Allora accetti?”
“Certo, e me lo chiedi?! Intanto i miei sono sempre via per lavoro e io sono sempre sola in casa.
Ora li chiamo per avvertirli, so già che acconsentiranno!”
Sapevo che avrebbe accettato.
“Allora chiamali. Io comincio a fare le valigie; si parte domani!”
“Ok chiamo, aspettami in linea.”
Aspettai che finisse la telefonata con i suoi e poi mi richiamò.
“Che hanno detto?” Ero impaziente.
“Siiiiiiiiii!!”
“Bene, preparati per domani alle 15.00. A casa mia. E poi andiamo in aeroporto.”
“Va bene. Allora a domani Jade. Grazie mille. Ti voglio bene.”
“Anche io Luc. Ciao.” Attaccai.
Beeene. Dovevo preparare la valigia. Uffa, è cosi stressante. Ma dovevo farlo. Svuotai tutto l’armadio. Tutta la stanza. Non rimaneva più niente.  

Era ormai sera tardi e avevo finalmente finito. Così pensai di mandare un messaggio a Lucy.
A Luc:
‘Pronte le valigie? Io ho finalmente finito. Ci vediamo domani. Xx’
Pochi minuti dopo vibrò il cellulare.
“Certo è tutto pronto. A domani. Xx’
Ora potevo andare a riposare. Finalmente.  Mi coricai nel mio comodo letto. Aaahhhh che bello.
Chiusi gli occhi quasi subito ed entrai nel mondo dei sogni.
 
---L’indomani mattina---
 
Stavo sognando tranquilla nel mio letto quando sentii un tonfo. Feci un salto dal letto e finii per terra. Ahw che doloreee!
Giuro che se è stato mio fratello lo sgozzo con i miei stessi capelli. (?)  Mi alzai dolorante dal pavimento. Ero caduta proprio su un fianco.
Che malee.
Uscii dalla porta della mia stanza e vidi una sagoma giù per le scale.
Avevo ancora gli occhi appannati dal sonno, me li strofinai e riconobbi mio fratello in fondo alle scale che borbottava qualcosa di incomprensibile.
Figuriamoci se non era stato lui! Scesi le scale a mo di bradipo e mi fiondai su di lui.
“Brutto ippopotamo ciccione, cosa ci fai qua? Hai fatto un casino! Cosa avevi in mente di fare?” Gli urlai contro.
NESSUNO.DEVE.SVEGLIARMI.IN.QUEL.MODO.
“Volevo venire a giocare ai videogiochi. E poi non urlare così!” ribatté lui.
“Oooh Darek stai zitto e non fare più casino, capito?”
“Ok ok come vuoi. Ahahahah però mettiti a posto i capelli ahahaha sembri un porcospino! Ahahahaha”
Eh? Ma cosa stava dicendo? Mah brutto bambino puzzolente. Girai i tacchi e mi rifugiai di nuovo nella mia stanza.
Provai a rimettermi nel letto ma non riuscivo a dormire ancora. Maledicevo mio fratello in coreano antico quando sento bussare alla porta della mia stanza.
“Chi è?” urlai. Credevo che fosse di nuovo quel rompiscatole. “Darek, no, non ti metto a posto la console se non va. Ti aggiusti, basta.” Gridai senza nemmeno girarmi a guardare chi fosse. La porta si aprì ed entrò mia madre.
“Mammaaaaaaa” Le corsi in contro e l’abbracciai.
“Ciao Jade. Cosa fai ancora nel letto?”
“Mamma ieri sono andata a dormire tardi perché dovevo preparare tutta la roba da portare a Londra.” Mi lamentai.
“Mi sei mancata piccola.”
“Awww anche a me mamma.” E anche tanto. “Ma sei arrivata adesso? Hai già salutato Darek e Jess?”
“Si loro sono di sotto. Ora vado a preparare il pranzo, tra poco si mangia.”
“Va bene mamma. Chiamami quando è pronto.”
“Va bene.” Disse uscendo dalla stanza “…e metti un po’ a posto quel cespuglio di capelli che ti ritrovi in testa!” disse ridendo.
Ma cosa avevano di male i miei capelli? Bah. Misi un po’ a posto la mia stanza, anzi quel poco che restava.
Quando finii  presi i vestiti che avevo lasciato fuori la sera prima e mi feci una doccia rinfrescante.
Mi misi una canotta blu elettrico  e dei pantaloncini di jeans lime. La mamma ci chiamò e scendemmo tutti a mangiare.
Ci sedemmo tutti a tavola e iniziammo a mangiare. La mamma cucinava così bene… Era tanto tempo che non pranzavamo tutti insieme.
“Allora Jade, quando parti?” mi chiese papà.
“Mmmh, per le tre arriva Lucy e poi andiamo all’aeroporto” dissi mandando giù il boccone.
“Uffa mamma ma anche io voglio andare” si lamentò Jess. “Mi annoio qui.”
“Jessy, tu non puoi. Hai ancora la scuola.” Le rispose mamma.
“Appunto….io non voglio andare a scuola.” Farfugliò con il cibo in bocca.
“Beh, in qualche week end o nelle vacanze la andrai a trovare. Non è vero Jade?” concluse mio padre.
“Eh? Ehm…si..ok!” non ne ero del tutto convinta. Per quanto mia sorella potesse essere rompiscatole, era molto meglio di mio fratello.
 
Finimmo di pranzare e spreparammo. Decisi di mettermi un po’ sul divano a guardare la tv. Poco dopo si avvicinò anche Jess.
Ogni tanto mi faceva tenerezza. Era una ragazza molto dolce ma anche molto diretta. Mi piaceva il suo carattere.
“Senti Jade, ma veramente posso venire a trovarti?” mi chiese.
“Ma certo. E poi mi mancherai tanto” Dissi abbracciandola.
“Aww grazie, anche tu mi mancherai.”
 
Passammo il classico pomeriggio in famiglia a scherzare e giocare. Ad un certo punto suonò il campanello.
Era sicuramente Luc. Andai ad aprire la porta e la salutai con un bacio.
“Ehi Lu, are you ready?”
“Of course.” Ridemmo insieme. Era bello avere un’amica come lei.
La feci entrare in casa e salutò la mia famiglia.
“Bentornata Grace! Quanto tempo è passato.” Abbracciò mia mamma. Le avevo presentato Lucy due anni fa e le era subito piaciuta.
Salii le scale entrai nella mia stanza presi quello che mi ero preparata e portai giù la roba con l’aiuto di papà ed entrammo in macchina.
Salutai la mamma, Jess e anche quella peste.
“Darek, mi mancheranno le tue cadute di primo mattino!” gli dissi scherzando.
“Ma non è primo mattino, erano le undici!” disse divincolandosi dal mio abbraccio.
Così andammo all’aeroporto. Salutai papà che ci aveva aiutato con le valigie e partimmo per la fantastica Londra.  





SPAZIO AUTRICE :D
Allora, ho aggiornato prima! Ero impaziente di mettere anche questo capitolo.
La storia non ha ancora preso il volo :c
Ma vi assicuro che tra due o tre capitoli decollerà lol
Finalmente Jade e Lucy parono per Londra. Vedremo cosa succederà.
Spero di non aver fatto errori di battitura o di verbi. Se ce n'è qualcuno mi scuso lol
Forse è un po' noioso e benale ma vi prometto che sarà più bella andando avanti.
Vi ringrazio per le bellissime recensioni che avete lasciato. GRAZIE *w*
vi saluto e aspetto le vostre recensioni ♥

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***







CAPITOLO 3





Per tutto il viaggio in aereo io e Luc chiacchierammo del più e del meno e ascoltammo un po’ di musica.
La voce dell’autoparlante ci fece sobbalzare entrambe. Prendemmo la nostra roba e scendemmo dall’aereo.
“Aaah che bello. Di nuovo sulla terraferma!” esclamo Lucy stirandosi.
Prendemmo le valigie. Ne avevamo troppe ed erano molto pesanti. Uno degli addetti ci aiutò a portarle fino al taxi.
Il taxi ci portò alla nostra nuova dimora. Non era niente male per due ragazze come noi. Entrammo e ci fiondammo nelle rispettive stanze. Erano lungo il corridoio del piano terra. A fatica portammo tutte le nostre valigie nelle camere e mettemmo un po’ in ordine la nostra roba.
 
Si erano fatte le sei ed eravamo stremate.
Ci buttammo sul divano e ridemmo come due cretine. Eravamo tutte e due molto felici di essere finalmente autonome.
C’era un problema. Io avevo ormai un lavoro ma Luc come avrebbe fatto?
“Senti Lu, io un lavoro più o meno ce l’ho, ma tu come farai?” L’avevo presa alla sprovvista.
“Ehm…già, è vero. Non ci avevo pensato. Ma tu dove lavorerai?”
“La mamma mi ha trovato un lavoro in una panetteria…”
“Ah… aspetta un attimo, ho un idea!” annuii. “Non so se è una buona idea, ma potrebbe funzionare”
“Dai, spara!”
“Ehm… qualche anno fa, quando ero ancora in America, ho conosciuto un ragazzo che era di Londra. Era un mio grande amico, forse stava nascendo qualcosa di più di un’amicizia, ma poi lui doveva partire per l’Inghilterra e io per l’Italia. E quindi ci siamo dovuti salutare.”
“Ah, e quindi hai pensato di chiamarlo e chiedergli se conosce qualcuno che ha bisogno di dipendenti, giusto?” continuai il discorso al posto suo. Molto probabilmente non era un caso.
“Esatto, beh almeno potrei provarci, no?”
“Certo allora chiamalo!” le dissi alzandomi per andare a prendere un bicchiere d’acqua.
 

LUCY’S POV

Presi il mio telefono e cercai nella rubrica. Avevo tenuto il suo numero. Era stata la mia prima vera cotta.
Non l’avrei mai dimenticato.
Z…z…Zac…oh eccolo. Zayn.
Lo chiamai.
 
Tu….tu….tu…
“Si?” rispose dall’altro capo.
“Ehm…Ciao Zayn…Sono Lucy…ti ricordi di me?” ero molto agitata.
Non rispondeva.
Ecco, la mia più grande paura prendeva vita. Non si ricordava più di me, come fanno tutti.
“Oh, ciao Lucy. Certo che mi ricordo di te! Come potrei dimenticarti? Come stai, tutto bene?” Davvero si ricordava?
“Ohw…si bene, bene. E tu? Sei a Londra vero?”
“Beh sto molto bene adesso che ti ho sentita!” Aww che dolce. “Comunque si, sono a Londra. E tu? Com’è l’Italia?”
“Oh l’Italia è stupenda. Ma ora mi sono di nuovo trasferita. Ora abito qui Londra.”
“Davvero? È una bellissima notizia! Possiamo vederci se vuoi! Oggi. Hai tempo?” anche lui aveva fretta di vedermi.
“Ehm…si va bene. Dovrei parlarti Zayn.”
“Anche io ti devo parlare. Mi sei mancata un casino Luc.” Anche lui, tanto. “Ok, allora ti passo a prendere alle 8. Ok?”
“Va bene. Ci vediamo” Diedi a Zayn l’indirizzo e attaccai.
La sua voce non era cambiata per niente. Ora rimaneva solo un problema. Cosa cazzo mi metto.
Chiamai Jade che era in cucina e arrivò subito.
 

JADE’S POV

Lucy mi chiamò e andai subito in sala. Volevo sapere tutto quello che si erano detti.
“Allora Luc? Che ti ha detto?” Iniziò a raccontarmi tutto per filo e per segno e poi abbassò la testa e arrossì.
“Ehi, che hai?” le chiedi sorridendole.
“Sai Jade, dopo tutti questi anni, mi piace ancora.”
“Awww Lucy.” Mi faceva molta tenerezza. “Dopo quello che ti ha detto credo che anche lui sia ancora cotto!”
Mi guardò e mi abbracciò. Aw la mia Luc.
“Qualcosa mi dice che stasera non parlerete di lavoro! Ahahahahha” scherzai.
Si mise a ridere anche lei.
 
Ora non doveva perdere tempo, doveva prepararsi.
Così, per velocizzare i tempi, la mandai a farsi una doccia e intanto le sceglievo qualcosa di carino da mettere.
Optai per un semplice vestito morbido verde prato e delle scarpe col tacco nere, abbinate con le pochette.
Quando uscì dal bagno si asciugò e poi si vestì. La aiutai con i capelli e il trucco.
Aveva dei bellissimi capelli biondi e degli occhi azzurri mozzafiato.
Stava benissimo.
“Lo farai cadere ai tuoi piedi di nuovo sai? Ahahahaha” le dissi ridendo.
Mentre ridevamo suonò il campanello. Era lui.
Ero così curiosa di conoscerlo che mi fiondai alla porta ad aprire.
Dietro di essa mi si presentò un ragazzo poco più alto di me, occhi marroni cioccolato, capelli corvini e pelle ambrata.
‘Un gran figo.’ Pensai.
Si presentò.
“Ciao sono Zayn. Tu sei un’amica di Lucy, giusto?”
“Si, piacere di conoscerti. Io sono Jade.”
Si fece avanti Lucy. Si vedeva che era agitata e imbarazzata.
Zayn la salutò con un bacio sulla guancia e lei sorrise timidamente.
“Come sei cambiata!” le disse. “Sei ancora più bella.”
Le si avvicinò e varcarono la soglia. Io ero davanti a loro.
“Allora, possiamo andare?” Zayn la guardò. Lei annuì.
“Divertitevi!” Diedi un abbraccio a Lucy e salutai Zayn con la mano. Poi chiusi la porta alle loro spalle.
 
 
 
Decisi di fare una bella doccia per scacciare lo stress e la fatica della giornata e poi uscire a perlustrare la nuova città.
 
 
Uscita dalla doccia andai nella mia camera e presi dei pantaloncini e una maglietta, mi legai i capelli, presi le chiavi e il telefono e entrai nella splendida Londra.
Mentre passeggiavo tranquillamente decisi di fermarmi in un parco. C’erano coppiette, bambini, genitori.
Londra era molto viva anche di sera.
Dopo essermi goduta le meraviglie della città tornai a casa.
Nel tragitto vidi, non molto lontano da casa mia, una ragazza più o meno della mia età che giocava con il suo cagnolino nel giardino di casa sua.
Era leggermente più alta di me, fisico da modella, capelli lunghi e lisci castano scuro e occhi neri.
Si divertiva a giocare e rideva. Mi è sembrata una ragazza molto genuina e solare.
Decisi di fare amicizia, giusto per conoscere qualcuno di nuovo.
Mi avvicinai e la salutai.
“Ciao. Sono nuova di qui. Come ti chiami?” le domandai. Smise di giocare e il cane mi corse incontro abbaiandomi.
Era un cagnolino di taglia piccola bianco e marroncino.
Mi sono sempre piaciuti i cani. Quando si avvicinò lo accarezzai e si calmò.
“Oh ciao! Benvenuta. Io mi chiamo Samantha. Chiamami pure Sam!” disse sorridendo.
“Piacere, io sono Jade!” mi accovacciai e accarezzai il cane. Era adorabile.
“Lui come si chiama? O lei?” chiesi indicando la creaturina.
“Lei si chiama Lady.”
“Che bel nome!” mi complimentai alzandomi. “Beh, ora devo andare. Ci vediamo in giro Sam!” e la salutai con la mano.
 


Tornai a casa e suonò il telefono. Alzai la cornetta.
 
“Ehi Jade. Sono la mamma!” parlò la voce dall’altra parte del telefono.
“Oh, ciao mamma”
“Va tutto bene? Come è andato il viaggio?”
“Si si mamma. Stiamo bene e anche il viaggio non è stato male, solo un po’ noioso.”
“Ah, meno male. Per qualsiasi cosa chiamatemi eh. Capito?”
“Certo, certo mamma. Non preoccuparti. Ora devo andare. Ci sentiamo.”
“Va bene. Allora ti lascio. Ciao tesoro.”
Attaccai.
 
Andai nel mio lettone comodo. Mi misi a pensare a Lucy. Chissà cosa stava succedendo al suo appuntamento?









SPAZIO AUTRICE
Salve a todos c:
eccomi qui con il terzo capitolo.
Le ragazze sono arrivate a Londra. Qui la storia prende già un po' più di vita lol

è arrivato Zaynnnnn!! finalmente ♥
era un vecchio amico di Lucy, forse qualcosa di più.
Nel prossimo si capitolo si capirà meglio.
Questo pezzo è un po' noioso perchè è solo di passaggio.
Ma aiuterà a capire meglio la storia.
Grazie per le recensioni che lasciate. siete favolose lol
Recensite e ditemi se vi piace lol
A presto ♥

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***







CAPITOLO 4






LUCY’S POV


Quando salii in macchina con Zayn il suo buonissimo profumo invase i miei sensi. Era sempre quello. Quel profumo che io amavo tanto.
Mise la cintura di sicurezza e lo imitai. L’aria era tesa così decisi di rompere il silenzio.

“Ehi Zayn, come hai passato la tua vita da quando sei tornato qua a Londra?” Mi guardò e sorrise.

“Ho continuato la scuola e ora che ho finito lavoro. Vivo in una casa da solo perché i miei sono a lavorare in America.”

“Ah e dove lavori?”

“Diciamo che è un lavoro che odio. Ma devo pur mantenermi e quindi lavoro in un fast food: un po’ servo, se c’è bisogno aiuto in cucina…sai com’è, sono il tappabuchi. Ma mi pagano bene e così sono rimasto.” Mi spiegò.

“Wow.” Lasciammo cadere il discorso.

Poi mi ricordai dello scopo per cui lo avevo chiamato. O forse era solo una scusa…

“Sai se per caso hanno bisogno di personale? Mi sono appena trasferita qui con Jade, la mia amica, e mi serve un lavoro.”

“Beh, sei capitata nel posto giusto! Abbiamo urgente bisogno di personale.” Disse scandendo la parola ‘urgente’.

“Oh che bello! Quindi potrei venire a lavorare lì, no?”

“Certo, sei la benvenuta Luc. Lunedì si comincia allora!”

“Ma sei sicuro che sia in grado di lavorare lì? Direi che non sono un asso nella cucina e robe varie!” sorrisi.

“A te sembro un tipo che ‘cucina o robe varie’? No! Vedrai che te la caverai.” Gli sorrisi. “E poi, se ti serve aiuto, ci sono io.”

“Ahahah se come no ahaha!”

Mi guardò e mise il muso.

“Ma dai Zayn, scherzavo!”

Si mise a ridere. Così risi anche io. La sua risata era stupenda.
 
 


Finalmente avevo tolto l’argomento che mi “ingombrava” e potevamo recuperare il tempo perso insieme.
 
La macchina si fermò nel parcheggio di un ristorante. Già dall’esterno era magnifico.
 
Scendemmo dalla macchina e Zayn avvolse un braccio sulla mia spalla e mi baciò la testa.
“Mi sei mancata Lu.” Sussurrò.
“Anche tu Zayn.” Sorrisi. Sapendo che anche lui faceva lo stesso.
 
Entrammo nel locale e un cameriere ci indicò il nostro tavolo, in un angolino.
Ci sedemmo e iniziammo a guardare i menù. Arrivò il cameriere e ordinammo.

“E tu invece, cosa hai fatto in questi anni?” chiese Zayn.

“Come sai sono andata in Italia e ho continuato la scuola.” Spiegai. “non conoscevo nessuno e mi prendevano tutti in giro ma poi è arrivata Jade a “salvarmi” e siamo diventate migliori amiche.”

“Oh, mi dispiace. Se ci fossi stato io li avrei ammazzati.” Esagerato.

“Meglio di no, Zayn. Ma ora si è risolto tutto.” Sorrisi.

“Non sei cambiata per niente, sai. A parte l’aspetto fisico, perché sei maturata un po’, sei sempre la stessa ragazza di cui mi ero innamorato.”

Arrossì. L’avevo visto poche volte arrossire. Quelle parole, ci scommetto, gli sono scivolate dalla bocca.

“Anche tu sei sempre lo stesso. Hai solo qualche peletto in più sul mento!” Sorrise, ma si vedeva che voleva avere una conversazione seria.

“Lucy, la maniera in cui il nostro rapporto è stato spezzato non è delle migliori. Vorrei ricominciare da dove eravamo arrivati.”

Pensavo esattamente le stesse cose. Non mi ero mai dimenticata di lui veramente.

Avevo cercato negli altri ragazzi quel qualcosa che solo lui ha, ma non l’avevo trovato.

“Anche io sono d’accordo con quello che hai detto. Ti avrei aspettato ancora. È stata una fortuna incontrarci di nuovo qua.”

Così dicendo, lui si era avvicinato di molto verso il mio viso. Vedendo che volevo quello che voleva lui, si avvicinò ancora, finché le nostre labbra non si unirono in un dolce bacio, pieno di ricordi. Avevo disperatamente voglia di quel bacio.
Le sue labbra erano morbide e calde. Mi erano mancate molto.
 
A distruggere quel favoloso momento fu in cameriere con le nostre ordinazioni.
Zayn lo fulminò con gli occhi e il cameriere andò via spaventato. Mi misi a ridere.

“Perché ridi?” mi chiese Zayn infastidito.

“Povero, lui ha fatto solo il suo lavoro.”

“Si, rovinare bei momenti è il suo lavoro.” Gli sorrisi.

“Dai, non è grave. Avremo modo di recuperare il tempo perso. Te lo prometto.”
Mi stampò un bacio sulla guancia e iniziammo a mangiare.
 
Ormai eravamo sazi, Zayn pagò e uscimmo dal ristorante. Ci incamminammo in un vialetto che portava a un parco illuminato di poco. Ormai non c’erano bambini. Solo qualche coppietta sulle panchine.
Camminando, sentii la mano di Zayn che cercava la mia. Incrociammo le nostre dita. Aveva la mano calda che contrastava con la mia fredda. Passeggiammo ancora per un po’.
 
 
Eravamo mano nella mano, quando Zayn si fermò. Mi girai e sorrise.

“Sai che il verde ti dona?” Lo guardai. Avevo una voglia matta di abbracciarlo. Così feci.
Il suo profumo. Dolce e delicato. La sua pelle morbida e calda sotto la maglietta.
Avevo fretta, molta fretta di recuperare.
Così alzai la testa e fissai i suoi occhi. Mi potrei perdere a fissarli per dei giorni interi. Era una delle sue caratteristiche che mi piacevano di più di lui.
 Ci avvicinammo sempre di più, le nostre labbra si sfiorarono, si assaporarono varie volte e finalmente le nostre lingue si incontrarono per la prima volta.
Aspettavo quel momento da una vita. Mi serviva a chiarire i miei già evidenti sentimenti. Ora ne avevo la certezza.
Quando ci eravamo lasciati, all’aeroporto, ci eravamo scambiati solo un veloce bacio a stampo.
 
Ero molto contenta di averlo di nuovo con me. Non solo come “fidanzato”, ma anche come amico. Un grande amico di cui potevo fidarmi. Una delle poche persone di cui riuscivo a fidarmi.
Ci staccammo e sorrisi. Poi ci abbracciammo di nuovo. Quel bacio era stato prefetto. Come lo avevo sempre sognato. Avevo le farfalle allo stomaco. Ero felice.
 
 
Rimanemmo abbracciati per molto tempo. Poi ci sedemmo su una panchina del parco.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e iniziò ad accarezzarmi il braccio.
Un po’ per le sue carezze e un po’ per il freddo notturno di Londra mi strinsi di più sotto il suo braccio. Se ne accorse.

“Hai freddo?”

“Un po’” risposi.

Così incrociai le braccia intorno al suo bacino e mi avvicinai di più a lui. Mi sentivo protetta, al sicuro con lui.
Inclinò la testa appoggiandola sulla mia e rimanemmo così per un eternità. Era meraviglioso come eravamo riusciti a riallacciare i rapporti. Era stato tutto molto veloce e inaspettato, come quando ci eravamo lasciati. Qualsiasi altra persona non sarebbe riuscita a fare così velocemente. Potrebbe essere stato troppo affrettato, ma io sentivo il bisogno di farlo. Ero innamorata di lui. E credo che anche lui provasse gli stessi sentimenti.
 
Era stato un colpo duro per me lasciarci. Forse mi trasferii in Italia per dimenticare, per non pensare a lui. Ma in fondo era sempre stato lì, nei miei pensieri.







SPAZIO AUTRICE

Ehi pimpe pelle!!
Ve piasa?
Questo capitolo ha più colpi di scena dell'altro!!
Zayn e Lucy sono praticamente fidanzati. Che bello!
Vorrei almeno 8 recensioni per mettere le foto dei personaggi. Chiedo troppo?
Spero di no lol vorrei presentarveli ahah davvero
Spero che vi sia piaciuto l'appuntamento e vi aspetto.
Nei prossimi capitoli ce ne saranno delle belle!! Spero che sarete in tante a leggere e vi ringrazio delle meravigliose recensioni che lasciate!!
Grazie millle *W*
Non ho altro da aggiungere e vi aspetto nelle recensioni ♥♥♥

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***







CAPITOLO 5
 






Dormivo beatamente nel mio letto quando sentii qualcuno arrivare. Quel qualcuno aprì la porta e poi sentii camminare lungo il corridoio. Bussò alla mia porta socchiusa.

“Jade, stai tranquilla. Sono io.” Sussurrò Lucy. Ok potevo tornare a dormire. Mi avrebbe raccontato tutto al mattino.

 
 
--------
 

A svegliarmi fu un profumino delizioso. Altro che i capitomboli di mio fratello. Aprii lentamente gli occhi mettendo a fuoco la mia nuova stanza. Mi alzai riluttante. Avevo dormito proprio bene stanotte.
Percorsi il corridoio fino ad arrivare in cucina dove c’era Lucy indaffarata ai fornelli. La salutai con un bacio sulla guancia.

“Siamo di buon umore stamattina?” le chiesi.

“Si, sono felice. Ho preparato una tipica colazione londinese. Non è un granchè ma ci ho provato!” Aveva un sorriso da ebete. Sicuramente la serata era andata bene.

“Ehiii….come è andata ieri???” le chiesi facendole l’occhiolino.


“Beh, molto bene direi.” Disse arrossendo. La abbracciai.

“Sono molto felice per te. Te lo meriti.”

“Grazie J. Per adesso non siamo proprio ‘fidanzati’ “ disse mimando delle virgolette. “Ma ci siamo baciati.” Sorrise. Amavo vederla felice.

“Ok ricevuto. Siete due amici che si baciano.” Ci mettemmo a ridere insieme. Intanto iniziammo la colazione.

Era veramente squisita. Ci voleva una colazione così di domenica mattina. Un modo perfetto per iniziare una giornata.

“Avete passato tutto il tempo a baciarvi o avete parlato anche del lavoro?” scherzai.

“No, beh. Per quello abbiamo risolto subito. Lavorerò in un fast food con lui. Comincio domani.”

“Oook. Così andrai al lavoro felice! Beata te. Io non ne ho voglia di lavorare in una stupida panetteria. Mi tocca, che ci devo fare?” feci una pausa. “Allora che si fa oggi” le chiesi.

“Che ne dici di un po’ di shopping? Qui a Londra ci possiamo sbizzarrire!”

“Vada per lo shopping.” Buona idea. “e poi potremo andare al cinema, che ne dici?”

“Perfetto. Una splendida giornata tra amiche!” dicendo questo riordinammo la cucina e andammo a lavarci e a cambiarci.
Era una fortuna avere un bagno in camera, veramente comodo.
 

Finimmo di prepararci, chiamammo un taxi e arrivammo al centro commerciale.
Era stracolmo di gente. C’era l’imbarazzo della scelta ed entrammo nel primo negozio alla destra.
 
 
-------


Dopo aver passato l’intero pomeriggio a comprare vestiti, scarpe, borse e chi più ne ha più ne metta, ci sedemmo sfinite su una panca.
Non passavo una giornata così da molto tempo. Avrei passato la mia vita così.
 
“Oh Luc, non hai fame?”

“Mmmh non tanto. Perché tu si!? Sei una fogna!”

“Ma come fai a non avere fame?! Io mi mangerei anche ‘ste piante finte!” indicai delle piantine che ornavano un vaso enorme nel mezzo del lungo corridoio del centro commerciale.
Rise sotto i baffi. Cosa ha da ridere? Io ho fame. Farei di tutto per ottenere del cibo. Cibooo.
 
Feci la faccia da cucciolo e ci cascò. Povera, lo faccio sempre e la convinco sempre. Ci alzammo e prendemmo tutte le buste con i nostri acquisti. Erano forse un po’ troppe.
 
Poco distante da noi c’era una rosticceria ed entrammo. Io presi una focaccia e delle strane pizzette. Lucy assaggiò solo qualcuna delle mie. Ma come faceva ancora a vivere mangiando così poco? Io per lo meno non ho il rischio di morire di fame.
 
 

Si era fatto tardi. Così tornammo a casa per prepararci per la serata al cinema e per posare la roba appena comprata.  Fummo pronte in poco tempo e di nuovo sul taxi.
 


Il cinema era in un luogo un po’ isolato dalla città, ma all’interno c’era molta gente. Potevamo scegliere tra un film comico, uno di guerra, uno fantasy, un cartone e uno romantico.
Io optai per quello romantico, non so perché ma mi andava; a Lucy andava più che bene. Prendemmo due mega porzioni di pop corn e due bicchieroni di coca cola.
Entrammo in sala e la pubblicità era già iniziata. Prendemmo posto nelle ultime file.
 
 
Ok. Era più di un ora che eravamo sedute su quelle poltrone. I pop corn ormai finiti, così come la coca. Quel film era stata una pessima idea. Era troppo noioso. Perché l’avevo scelto? Mi sarei divertita di più a vedere il film comico. Uff…stupida me.
Lucy era molto presa dalla trama, ma io non ressi. Fino ad un certo punto avevo seguito, poi mi ero rotta le palle.
A quanto pare non ero l’unica annoiata.
 
Una coppietta poche file dietro di noi stava pomiciando da un bel po’ di tempo.
Aww erano così dolci. Sembravano molto innamorati. Da quello che riuscivo a vedere, grazie alla luce fioca che proiettava il film, il ragazzo aveva dei capelli scuri ricci e la ragazza aveva dei lunghissimi capelli ancora più scuri.
Mi incantai a guardarli per un po’ e poi iniziarono i titoli di coda.
Finalmenteee.
 
“Jade. Come al solito non hai seguito il film! Hai solo mangiato pop corn. E hai finito anche i miei.” Mi rimproverò Lucy.

“Oh scusa…Quel film proprio non mi piaceva.”

“Ma l’hai scelto tu!”

“Lo so, lo so. Ma adesso andiamocene da questo posto che puzza di pop corn.”
 
Ci alzammo e ci dirigemmo verso l’uscita. Eravamo tutte rattrappite così decidemmo di passeggiare lungo le stradine della periferia di Londra. Faceva frescolino e mi strinsi nella giacchetta.

“Jade, devo fare pipì.”

“Oh Dio Luc non potevi farla nel bagno del cinema?” era sempre la solita.

“Scusa, è che mi scappa solo adesso.”

“Sei peggio di una bambina.” La presi per il polso e la trascinai. “Andiamo a cercare un bagno pubblico.”

Dopo varie ricerche trovammo un fottuto bagno. Lei entrò e io la aspettai.
Qualcosa catturò la mia attenzione e mi allontanai. Seguii i rumori e svoltai l’angolo.
Non avrei dovuto farlo.









SPAZIO AUTRICE ♥
Eccomi ancore qua c;
Anche se nello scorso capitolo ho avuto poche recensioni, ho deciso di aggiornare lo stesso lol
Magari non vi è piaciuto o non avevate tempo ma va be cc: non vi sono piaciuti Luc e Zayn?? :C
anche quesro capitolo è di passaggio, ma il bello arriva nel prossimo capitolo. Giuro, l'ho già preparato. ♥
avevo detto che mettevo le immagini dei personaggi se arrivavo a 8 recensioni. Così non è stato, ma nel prossimo li metterò di sicuro.
Aspetto tante recensioni e spero che vi sia piaciuto il pomeriggio tra ragazze ;)
un bacio : * ♥


 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***








CAPITOLO 6
 
 
 
 
 
…Seguii i rumori e svoltai l’angolo. Non avrei dovuto farlo.
 
 
Due ragazzi, uno non molto alto, capelli castani e occhi di ghiaccio; l’altro era più o meno della stessa statura, con gli stessi occhi azzurri, ma i capelli biondi. Entrambi bellissimi.
Stavano picchiando un malcapitato steso a terra. Vicino a loro c’era un ragazzo alto, capelli castani tirati su e occhi color cioccolato. Abbracciata a lui c’era una ragazza, dall’aria familiare, che sorrideva sorniona. Era abbastanza alta, capelli lunghi, lisci e corvini; occhi neri.
La riconobbi. Era la nostra vicina di casa. Quella del cane. Come si chiama? Ah si, Sam.
Ma cosa ci faceva lì?
 
 “Te lo meriti brutto coglione. Non dovevi farle del male.” Continuava a dire il moro vicino a lei rivolto al ragazzo a terra. Guardai meglio e vidi che era riccio. Come il ragazzo al cinema.
 
Un attimo. Ripensandoci, quello e la ragazza si baciavano al cinema poco prima. Ma cosa stava succedendo? Poco tempo prima lo baciava e poi gode quando lo picchiano? Quando la vidi davanti a casa sua e ci scambiai quattro parole, non mi era sembrata una ragazza cattiva. Anzi, avrei fatto volentieri amicizia con lei.
 
Ritornai in me. Mi ero persa nei miei pensieri.
 
Lo stavano picchiando. Dovevo fermarli. Non avevo la più pallida idea di chi fosse ma corsi in direzione della rissa e mi accovacciai vicino al riccio.
 
“Cosa state facendo? Siete matti? Lo ucciderete!” gridai ai due “aggressori”.
 
C’era puzza di alcool. Erano fradici. E anche il riccio.
I due si fermarono.
 
“Oh Styles, hai bisogno di una donna per proteggerti? Ovviamente è quella con cui hai tradito Darcy. Sporco bastardo.” Ringhiò il moro.
 
Darcy? Ma non era Sam? Lasciai perdere.
 
“L…lasciami. Ce la faccio d..da solo.” Il riccio si rivolse a me dolorante.
 
“Non dire cazzate. No che non ce la fai. Sei ridotto troppo male.” Ribattei.
 
“Styles, la prossima volta ripensaci prima di tradire una ragazza.” Gridò il biondo. Un altro calcio.
 
“Credevamo che tu fossi un amico. Ma un amico non tradisce la propria ragazza in quel modo.”
 
Non ci capivo più niente ma dovevo fermare quella cosa. Altrimenti avrebbero potuto uccidere il riccio.
 
“Sentite, non so cosa stia succedendo qui, ma vi sarei molto grata se lasciaste in pace questo ragazzo. Che vi ha fatto?” urlai.
 
“Che ha fatto?” chiese sarcastico il moro vicino alla ragazza. “Ha tradito questa povera ragazza. Era disperata e noi l’abbiamo trovata a piangere nel bagno di quel locale.” Indicò il pub dietro di loro.
 
“Poco fa lei l’ha visto con un’altra. Non so se sei tu o qualcun’altra. Non mi interessa. Ma questo non si fa.” Spiegò il biondino.
 
“Credevamo che fosse uno dei nostri più cari amici e poi fa questo. No, Styles. Questo no. Prima dici che la ami e poi…? Te la spassi con la prima che trovi? Vergognati.” Continuò il moro dagli occhi azzurri.
 
“Non è assolutamente vero” sbottò il riccio. “Non so di cosa stiate parlando. Io non l’ho tradita. Perché dici così Dar? Mi dici che mi ami e poi ti ritrovo nel bagno con Liam.” Parlava a stento per via della sbronza. “Non sono io quello che ha tradito qui. Ma non ti vergogni Darcy? Prima dici che mi hai visto con un’altra e poi baci Liam? Quello che sta male qui sono io. Credevo che le tue parole erano vere e sentite. Ma è evidente che per te sono stato solo uno spasso. E ora mi hai anche messo contro gli amici più cari che ho! E poi non è assolutamente vero che ero con lei, ne con nessun altra.” Disse indicandomi.
 
“Smettetela. Non era con me lui. Non lo conosco nemmeno. L’ho solo visto poco fa ed erano tutti e due al cinema che limonavano.” Indicai la ragazza.
 
“Non serve che mi difendi. So farlo da solo.” Il riccio cercò di alzarsi.
 
“Oh, lo vedo. È questo il motivo per cui sei conciato così?” chiesi sarcasticamente.
 
“Si si Styles fatti difendere. Ma non è finita qui.” Disse il moro dagli occhi marroni. Poi si voltò e lo seguirono anche gli altri due e la ragazza
dentro al locale. Tirai un sospiro di sollievo.
 
 
 
Vibrò il telefono. Lucy mi chiamava.
 
 
“Scusami Luc, è successo un casino. Tu va a casa e non preoccuparti. Io torno tra poco.”
 
“Ah. Jade mi hai fatto prendere un infarto. Cosa è successo?” mi chiese.
 
“Ora non posso parlarti. Ma tu stai tranquilla. Vai a casa e non preoccuparti.”
 
“Va bene. Zayn mi ha appena chiamato e mi ha chiesto se posso andare a casa sua perché non si sente molto bene. Va bene lo stesso?”
 
“Si si, stai pure tranquilla. Ci vediamo. Ciao Lu.”
 
“Grazie. A domani.”
 
Attaccai.
 
 
 
Intanto “Styles” aveva colto l’occasione per andarsene barcollante.
Era a poca distanza da me e lo chiamai.
 
“Hey Styles. Dove vuoi andare conciato così?”
 
“Non rompermi le palle e lasciami stare.” Biascicò.
 
“No, no, no. Non puoi andartene in quello stato.” Ero molto testarda.
Andai da lui e gli presi il polso.
 
“Ti prego. Sei tutto ammaccato e sei ubriaco fradicio. Non puoi andare in giro così.”
 
Lo guardai negli occhi. Rimasi pietrificata. Erano magnifici. Di un verde muschio splendido. Mi ci stavo perdendo dentro.
Era un gran bel ragazzo. Dei lineamenti perfetti, fisico tonico e dei bellissimi ricci.
 
Quando riuscii a convincerlo salimmo su un taxi e arrivammo a casa mia.
 
 
 
Aprii la porta ed entrammo. Accesi le luci e andai in cucina per prendere delle medicazioni e un bicchiere d’acqua.
Quando tornai in salotto vidi il ragazzo seduto sul divano. Mi sedetti vicino a lui e, titubante, iniziai a ripulire il sangue sulla sua faccia. Gli porsi il bicchiere e lo bevve tutto.
Fino ad ora non aveva proferito parola. Aveva sempre tenuto la testa bassa.
Mentre lo medicavo decisi di rompere il silenzio.
 
“Come ti chiami?” gli chiesi.
 
“Harry.” Rispose secco. Ok avevo capito che non voleva parlare.
 
Finii di medicare le ferite sulla faccia. Lo guardai. E adesso? Che faccio? Dovrebbe andare a casa sua no?
 
“Ehm…hai una casa?” chiesi.
 
“Si.” Parlava a monosillabi.
 
“Ow…” non potevo cacciarlo, ma avevo paura a tenere in casa uno sconosciuto.
 
Alzò lo sguardo e mi fissò negli occhi.
 
“Ehm… posso restare qui?...solo per questa notte…se ti va…ehm.”
 
Aveva uno sguardo malinconico, triste, disperato. Gli occhi lucidi.
Annuii leggermente. Mi faceva troppa tenerezza.
 
“Oh grazie mille. Dormirò qui sul divano. Starò benissimo.”
 
“Sei sicuro? Non è molto comodo…” mi mise una mano sulla spalla.
 
“Non preoccuparti. Hai già fatto troppo per me, non dovevi.” Abbassò la testa.
 
“Vuoi farti una doccia?” domandai.
 
“Ehm.. si, grazie.”
 
“Ok, aspetta un attimo.”
 
Andai nella vecchia stanza di mio padre. Rovistai nei cassetti. Doveva esserci ancora qualcosa no?
Presi dei boxer, una maglietta e dei pantaloncini. Potevano andargli bene.
 
Tornai in salotto e gli porsi la roba. Poi gli indicai il bagno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti c:
Eccomi qua con il sesto capitolo! Vi piace?
è un po' diverso dagli altri. Qui la storia inizia a prendere un po' più di vita!
E poi sono arrivati i ragazzi!! Louis e Niall stanno picchiando Harry. E Liam è con questa ragazza, Darcy o Sam? Capirete di più con il continuare della storia. Cosa succederà adesso a Harry? E Jade? è stata molto gentile ad accoglierlo così!! asdfgh che tenera ♥
Vorrei ringraziare tutti quelli che seguono e hanno messo nei preferiti la mia storia. Apprezzo anche i lettori silenziosi. Fatevi sentire, mi farebbe piacere sentire anche la vostra opinione cc:
 
Ora, come promesso, metto le immagini dei personaggi principali ;)
 
   


 

Ecco la nostra Jade!! Vi piace? è esattamente come me l'ero immaginata ♥
 
   

 

Qui c'è Lucy. è la splendida Perrie!!! Eh già, io l'adoro e non volevo "dividere" la coppia Zerrie ♥ ahahha lol






 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***






CAPITOLO 7
 
 




Sentii il rumore dell’acqua scorrere. Decisi di andare nella mia stanza. Avrei usato il bagno dopo di lui.
Così misi a ripensare alla serata appena passata.
Era stata forse la più strana della mia vita.
Harry quando baciava quella ragazza sembrava innamorato. Sembrava che l’amasse.
Perché avrebbe dovuto tradirla? E perché lui nega tutto? Perché lei godeva quando lo picchiavano?
Perché l’hanno chiamata Darcy? La ragazza a poche case di distanza si chiamava Sam.
 E non mi sembrava una ragazza così quando l’avevo conosciuta. Eppure era lei. Era identica.
E poi perché i suoi amici, ormai ex amici, lo stavano picchiando? Avrebbero dovuto credere a lui. Io avrei creduto più a un mio caro amico che alla sua ragazza. Però non capivano niente perché erano ubriachi fradici ed evidentemente lei se n’è approfittata.
Lui non aveva fatto nulla quella sera. Era più innamorato che mai e quando si baciavano al cinema la guardava in un modo in cui avrei voluto essere guardata io.
Ero immersa nei miei mille pensieri. Ero molto confusa. Ma avrei chiarito tutto con quel ragazzo.
La porta si aprì ed entrò Harry solo con i pantaloncini e la maglietta in mano. Aveva tutti i ricci scompigliati.
Era veramente molto affascinante. Uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio sui capelli. Che dolce, non me l’aspettavo.
Risposi con un sorriso imbarazzato. Poi lo guardai in quei splendidi occhi.
“Buonanotte! E grazie dell’ospitalità. Ci vediamo domani mattina.” Così dicendo, uscì dalla mia stanza per dirigersi lungo il corridoio e poi sul divano per passare la notte.
Si vedeva che quella doccia gli aveva fatto bene. Era più sollevato e calmo. Ma quando l’avevo guardato negli occhi avevo notato che era ancora scosso per tutto quello che aveva passato quella sera.
Avrei chiarito tutto l’indomani, perché avevo ancora dei dubbi. Ma ora dovevo dormire. L’indomani avevo lavoro. La giornata appena trascorsa era una delle poche che non avrei mai dimenticato.  
Così mi girai da un lato e mi addormantai.
 
 
Fui svegliata dal rumore della porta che si apriva. Mi tirai immediatamente su. Chi era? Un maniaco? Ero troppo giovane per morire.

“Chi sei? Non uccidermi per favore. Non ho fatto niente.” Gridai tutto d’un fiato.

Quando avanzò riuscii a distinguere meglio la figura.
Capii che era Harry.
Si avvicinò al letto e si sedette. Accesi la mia lampadina e lo guardai confusa.
Era distrutto. Aveva gli occhi gonfi e lucidi.
Aveva pianto. E anche molto. Ma perché?

“Hey, hey Harry.” Sussurrai dolcemente.

Si avvicinò a me e mi abbracciò. Cominciò di nuovo a piangere e a singhiozzare.
Si coricò e iniziai ad accarezzargli i capelli dolcemente. Erano così morbidi.

“Perché piangi? Cosa è successo?”

Mi tirò vicino a lui sul materasso e mi abbracciò. Era così dolce e indifeso. Come un bambino. Era così tenero.
Mi faceva molta tenerezza. Non avevo mai visto un ragazzo piangere così.
Restammo abbracciati per un po’. Lui continuava a piangere.

“Nessuno mi vuole. Sono solo.” Singhiozzò.

“Ti va di raccontarmi cosa è successo?” Magari potevo aiutarlo in qualche modo.

“Ehm…si. Credo che posso fidarmi di te.” Si asciugò le lacrime. “Da quello che ho capito hai visto me e Darcy al cinema mentre ci baciavamo.  È vero. Poi siamo andati dai miei amici in quel pub. Lei mi disse che doveva andare in bagno. Ormai eravamo tutti e due un po’ brilli, ma eravamo ancora “coscienti”. Così andai insieme ai miei amici, ormai ubriachi. Ma mancava Liam. Non ci diedi peso. Intanto Darcy non tornava. Così andai verso il bagno per cercarla.” Annuii facendolo continuare.

“Quando la vidi, beh…” fece una pausa e ispirò profondamente. “lei e Liam si stavano baciando in bagno. Lui ormai non capiva più nulla perché era fradicio ma lei si. L’aveva fatto apposta. Quando mi videro, Darcy si mise a piangere. Si vedeva che aveva già pianto. Solo che non capivo il perché. Mi voltai e non capii più niente. Mi ubriacai come non avevo mai fatto. Non riuscivo a ripensare a quella scena. Io mi fidavo di lei. Era la mia prima relazione seria.”

Per tutto il suo discorso eravamo rimasti abbracciati. A quelle parole si staccò e mi guardò negli occhi.

“Io l’amavo.” Quelle parole mi spiazzarono. Beh, si vedeva.
 
Quei bellissimi occhi erano pieni di sofferenza. Di nuovo lucidi.
Mi abbracciò di nuovo. Piangeva. Singhiozzava.
Cercai di calmarlo. Era vulnerabile in quello stato. Lui la amava e lei l’aveva tradito.
 
“Anche lei diceva di amarmi. Evidentemente non provava quello che provo io.”

“Ma perché i tuoi amici dicevano che l’hai tradita?” rimaneva ancora un dubbio.

“Lei ha mentito. Sono stato solo un divertimento per lei. E non me ne ero accorto. Come ho fatto ad essere così stupido?” ….

“Poi decisi di uscire per prendere un po’ d’aria. Ad un certo punto li vidi arrivare. Iniziarono a picchiarmi. Avevo mille pensieri in testa. Ero ubriaco e non capivo più niente. Anche loro erano fradici.” Sospirò.

“Iniziarono ad insultarmi e a rimproverarmi per quello che secondo loro avevo fatto. Ma non era vero. Cercavo di spiegare, ma non capivano. Loro credevano a una ragazza che conoscevano da poco e non credevano a me. Uno dei loro migliori amici. Eravamo come fratelli. Ma ora mi hanno lasciato solo.” Ora capivo tutto.

“La persona amavo si è presa gioco di me. Ha approfittato dello stato in cui erano i miei amici e ha fatto la parte della vittima. Ai loro occhi faceva finta di essere stata ferita e poi godeva quando mi picchiavano. Quello che è stato ferito sono io, non lei. Non me lo sarei mai aspettato. Sembrava una ragazza dolce, comprensibile, gentile. Ma adesso che si è stufata di me, mi ha trattato come un cane. Come fa una persona a essere così crudele?” lo capivo.

Ora si spiegava tutto. Si sentiva solo. Era solo. I suoi amici lo avevano picchiato e la sua ragazza lo aveva tradito. Si sentiva a pezzi. Abbandonato da tutte le persone più care per lui.

Ma ora aveva me. Se aveva raccontato tutto questo a me, una completa sconosciuta, allora voleva dire che era disperato. E poi, adesso, è qui a piangere sulla mia spalla, come un bambino indifeso. In qualsiasi altro momento un ragazzo non si sarebbe mai messo a piangere in quel modo davanti a una sconosciuta. Chiunque avrebbe resistito, pur di non rovinarsi la reputazione. Anche lui l’avrebbe fatto, ma non in questo stato. Era ancora un po’ ubriaco ed era letteralmente a pezzi. Aveva bisogno di aiuto. Qualcuno con cui confidarsi, adesso che era solo.
E io ero disponibile. Se voleva poteva confidarsi con me. Io avrei cercato di aiutarlo.

“Harry, non preoccuparti. Hai me. Si rimetterà tutto a posto. Chiarirai tutto con i tuoi amici e vedrai che ti capiranno. Non pensare più a Darcy.
So che è stata una parte importante nella tua vita. Ma ti ha fatto del male e non devi pensarci. Devi andare avanti.” Lo confortai.
Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla testa.

“Grazie…ehm…come ti chiami?” ahahah si era confidato con una sconosciuta di cui non sapeva nemmeno il nome.

“Jade, mi chiamo Jade.” sorrisi.

“Oh, allora grazie Jade.” Si staccò e mi guardò negli occhi. “Grazie per avermi salvato. Perché si, mi hai salvato. Anche se mi imbarazza un po’ dire che sono stato salvato da una donna. Ma è così. Mi hai salvato dalla rissa, mi hai salvato dalla solitudine e dalla depressione. Grazie perché ti sei presa cura di me. Perché mi hai accolto in casa tua come se ci conoscessimo da una vita. Perché mi non hai fatto sentire solo. Perché stai ascoltando tutti i miei problemi. La mia vita si stava sgretolando nelle mie mani e tu hai raccolto tutti i frammenti e, pur non sapendo come rimediare ci hai provato. Ti sei preoccupata per me. E mi hai consolato. Sei una persona splendida.”

“Figurati. È il minimo che potevo fare. Non potevo lasciarti li in quello stato.”

“Bene, dopo aver detto tutte queste belle parole dovrei dormire. Domani ho lavoro.”

“Già, anche io. Il mio primo giorno…” sospirai.

“Però ci teniamo in contatto. Io ti ho raccontato tante cose della mia vita, ma domani tocca a te.” Sorrise.

Non aveva ancora sorriso fino ad ora. Era bellissimo il suo sorriso. Era la ciliegina sulla torta.
Era perfetto.

“Va bene Harry.”

Rimanemmo in silenzio per un po’, abbracciati come due amici che si conoscono da una vita. Ma ora, in un certo senso era così. Mi aveva confidato parte della sua vita. Gliene ero molto grata. Mi faceva molto piacere sapere che potevo aiutarlo a fidarsi di nuovo di qualcuno.

Dopo un po’ Harry parlò:
“Ehm… posso dormire qui?” chiese imbarazzato.

Non ero pronta a questa domanda. Mi sorpresi di me stessa quando risposi.

“Oh…certo.” Non avevo mai dormito così vicino ad un ragazzo. “Ma solo se non russi.” Gli pizzicai la guancia e mi girai dall’altra parte.

Lo sentii sghignazzare e mi cinse il bacino con il suo lungo braccio. Mi attirò a se.

“Buonanotte Jade.”

“Notte Harry.”









SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti c:
Eccomi qui con il settimo capitolo :) L'ho messo un po' più tardi, sorratemi lol
In questo capitolo abbiamo un Harry tenerissimo *w* forse troppo lol
pazienza! qui è molto vulnerabile, e piange tanto. fa vedere il suo lato da bimbo ♥
Jade è una splendida persona e cerca di aiutarlo, è molto gentile.
Ringrazio immensamente chi ha messo tra le seguite e le preferite. Vi adoro :D e ringrazio anche i lettori silenziosi.
grazie mille a tutti ♥♥
Bene, ora vi lascio e quando ritornerò voglio tante recensioni. Voglio sapere se vi è piaciuto questo capitolo dolcioso c;
a presto
-star9

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***







CAPITOLO 8
 




Driin. Driin. Driin.
La sveglia suonò. La spensi molto dolcemente tirandole una manata e facendola volare per terra.
Aprii lentamente gli occhi mettendo a fuoco la mia nuova stanza.
Che caldo! Era appena iniziato l’autunno, ma faceva ancora piuttosto caldo. Soprattutto con una specie di koala avvinghiato al mio corpo.
Ma un attimo. Chi è?
Poi ricordai che avevo dormito con Harry. Arrossii al pensiero. Sono sempre stata timida con i ragazzi e averne un bellissimo esemplare attaccato addosso non era molto normale per me.
Cercai di divincolarmi dalla presa di Harry, che ancora dormiva. Quando ci riuscii presi il mio cellulare dal comodino e lessi l’ora: erano le 7.05.
E Harry? Lui a che ora doveva andare a lavoro? Boh… Decisi comunque di svegliarlo.

“Harry! Harry! Svegliati. Dobbiamo andare a lavorare!” gli saltai addosso cominciando a strattonarlo leggermente.

“Mmh…un attimo amore.” Mugugnò.

Amore? Che cavolo diceva? Mi avrà confusa con Darcy. Già…Darcy.

“Harry, sono Jade.”

“Oh, già, Jade!” disse saltando a sedere. “Scusami stavo sognando..ehm..Darcy.” disse abbassando la testa.

“Harry..” lo chiamai. Non doveva più pensare a lei.

“Si, dobbiamo andare. Adesso mi vesto. E poi vado in panetteria.” Disse scrollando la testa e alzandosi velocemente.

“In panetteria?” domandai confusa.

“Si, lavoro alla panetteria all’angolo.”

“Davvero?! Anche io verrò a lavorare li! Oggi è il mio primo giorno.” Dissi entusiasta. Almeno poteva darmi una mano se non sapevo come fare.

“Wow, che bello! Meno male, finalmente qualcuno con cui parlare. Mi annoio sempre.” Sorrise.

“Anche per me è un sollievo. Però ora vado a farmi una doccia.”

“Va bene. Ma lavati bene perché puzzi!” disse facendomi la lingua.

“Ah. Ah. Ah. Simpatico!” dissi ridendo. “Intanto tu fai come se fossi a casa tua.”

“Va bene” rispose uscendo dalla stanza.

Così presi la mia roba e andai in bagno a farmi la doccia.
 
 


Quando ebbi finito, mi asciugai e mi vestii e poi uscii dal bagno, diretta verso la cucina per fare una colazione veloce.
Vidi Harry sul divano che guardava la televisione.

“Harry, vuoi qualcosa per colazione?” domandai.

“Oh, certo. Ma ti aiuto anche io. So fare una tipica colazione all’inglese perfetta” disse alzandosi dal divano e spegnendo la tv.

“Va bene ma vedi di non mandare a fuoco tutta la casa eh.”

Così dicendo ci mettemmo ai fornelli. Ridendo e scherzando riuscimmo a fare una colazione accettabile.
Dopo aver rimesso tutto a posto, prendemmo la nostra roba e uscimmo di casa.

“Ehi Harry, ci va molto per arrivare alla panetteria a piedi?” domandai chiudendo la porta e incamminandomi nel vialetto di casa.

“No, più o meno cinque minuti.” Rispose.

Così ci incamminammo sul marciapiede.
Dopo pochi minuti fummo davanti alla panetteria. Harry entrò e io lo seguii. C’era già qualche cliente, anche se era mattina presto.
Mi condusse fino al retro, dove c’era un signore, piuttosto anziano che infornava delle focacce. Sentendo il rumore dei nostri passi si girò. Direi che per un uomo della sua età aveva un udito molto sviluppato!

“Oh Harry! Eccoti. Cosa ti è successo?” disse squadrandogli la faccia piena di lividi.

“Ehm.. ciao Carl. Non è niente, non preoccuparti.”

“Non me la racconti giusta ragazzo. Ma ti crederò… Senti un po’, chi è questa bella ragazza?” chiese indicandomi. Sorrisi.

“Salve. Sono Jade Bianco. Mi sono appena trasferita e questo dovrebbe essere il mio primo giorno di lavoro.” Dissi.

“Oh giusto, giusto. La figlia della signora Bianco… Tua madre veniva sempre qui in negozio a comprare il mio pane.” Disse pulendosi le mani.

“Bene, allora benvenuta!”

“Grazie mille. Ehm…cosa potrei fare?” domandai.

“Dunque.. potresti stare al banco. Credo che Harry ti aiuterà e ti darà dei consigli vero?” disse dandogli una pacca sulla spalla.

“Oh, certo!” rispose Harry.

“Bene, allora questo è il tuo grembiule e buon lavoro!”

Così dicendo mi porse la mia roba e me la misi. Anche Harry fece lo stesso.
Mi misi a ridere.

“Perché ridi?” Chiese confuso.

“Sei ridicolo con quella cuffietta in testa!” dissi tra le risate.

“Beh, se è per questo anche tu!” rise.

“Ok ok ma ora mettiamoci al lavoro.” Chissà da dove lo prendevo tutto questo entusiasmo!

Arrivammo al banco e Harry mi spiegò tutto quello che dovevo sapere. Alla fine, non era poi così male. Non c’erano molti clienti e Harry mi aiutava. E la giornata passava veloce.
 

Non c’erano molti clienti, quando entrò in negozio una ragazza. Era vestita molto semplicemente, evidentemente arrivava da casa e… era Darcy. O Sam. Rimaneva sempre questo dubbio che dovevo chiarire.
Si avvicinò e mi sorrise. Ricambiai insicura se farlo o no. L’ultima volta che l’avevo vista non mi aveva sorriso, anzi, mi aveva completamente ignorato.

“Ehi, ciao..ehm…Jade giusto?” mi chiese.

“…Si sono io.” Risposi anche se non ci capivo molto. E dalla mia faccia si capiva che ero confusa.

“Sono Sam, quella dell’altro giorno, non ti ricordi?” mi chiese “Ci siamo incontrate quella sera, abito qui vicino!” disse entusiasta.

Ok. Me la ricordavo, ma perché non mi aveva salutato la sera della rissa?

“Oh, si che mi ricordo!” risposi. Ma ero ancora diffidente, lei aveva fatto male a Harry. Sempre se era lei. Intanto lui si era voltato facendo finta di niente.
Aveva le mani salde sul bancone dietro di me e la testa bassa con lo sguardo fisso in un punto impreciso. Quando vide che lo guardavo, alzò la testa e si diresse verso il retro. Sam (o Darcy) si accorse che qualcosa non andava.

“Cosa succede?” chiese confusa.

Molto probabilmente non era lei quella insieme a Harry al cinema. Le assomigliava molto ma evidentemente mi ero sbagliata. Eppure le assomigliava così tanto…
Dovevo assolutamente chiarire questa cosa, altrimenti sarei impazzita.

“Ehm…niente. Posso farti una domanda? Scusami, è che…” mi interruppe.

“Certo, chiedi quello che vuoi!”

“Hai un secondo nome? O conosci una certa Darcy?” chiesi impaziente.

“Oh…certo che la conosco.” Abbassò la testa. Fino ad ora era stata sorridente e felice ma adesso si era spenta. Dovevo aver schiacciato un
tasto dolente.

“Ah, non sei obbligata a rispondere se non vuoi…”

“No, figurati.” Sospirò “è mia sorella” mi guardò negli occhi. “Gemella.”

“Capito…” ok, almeno ora sapevo che non mi ero sbagliata. Erano due persone diverse ma uguali. Due gemelle.

“Senti, ti va se oggi, dopo lavoro vieni a casa mia?” le chiesi. Almeno avrei potuto conoscere di più su di lei e sua sorella. Forse sarei stata un
po’ invadente ma dovevo sapere. Volevo aiutare Harry.

“Ehm.. va bene. Intanto non ho niente da fare.” Mi sorrise.

“Scusami, se sono troppo invadente, ma…” sospirai.

“Non ti preoccupare Jade. Mi stai simpatica e anche a me piacerebbe conoscerti!” mi sorrise.

“Oh, grazie. Ma ora in teoria tu sei qui per prendere qualcosa, no? Cosa ti serve?” che stupida. Le avevo fatto un interrogatorio sulla sua vita, quando lei era venuta qua solo per comprare del pane.

“Beh, si!” così le diedi quello che mi aveva chiesto e la salutai.
 


“Signorina, non sei qui per chiacchierare con chiunque.” Sbucò dal retro Carl, il mio capo.

“Oh, si. Mi scusi.. non succederà più.” Si mise a ridere. Ma che cazzo si ride?!
 

Però io dovevo andare a vedere come stava Harry e spiegargli tutto quello che avevo saputo. Approfittai del fatto che non c’era nessun cliente e andai nel retro. Lo trovai seduto su una sedia in silenzio.
Mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla.

“Harry.. dovrei parlarti.” Alzò la testa e mi fissò.

“Di cosa?”

“Allora, quella ragazza non era Darcy.”

“E chi, Babbo Natale?” scherzò, ma si vedeva che non era in vena.

“No, Harry. Credimi.” Dissi “è la sua sorella gemella e si chiama Sam. È molto gentile e io l’ho conosciuta qualche giorno fa. Abita qui vicino e
oggi viene a casa mia così la conoscerò meglio.”
Avevo catturato la sua attenzione.

“Veramente? Beh in effetti aveva qualcosa di diverso…” ragionò ad alta voce. “Beh, poi mi farai sapere, vero? Voglio che restiamo amici Jade.”

“Certo Harry. Ti farò sapere e si, rimarremo amici.” Lo guardai e lo abbracciai. Subito si irrigidì, poi mi accolse tra le sue braccia. Aveva bisogno
di affetto. E non per forza da una fidanzata, ma anche da una amica. E io ero disposta ad essere sua amica.
 
 






SPAZIO AUTRICE 
Hey ♥ ciao belle lettrici!
come va? vi piace questo capitolo? finalmente si capisce qualcosa di più su Sam e Darcy!! forse sono un po' lenta a scrivere è che mi piace spiegare per bene le cose e non correre troppo. sono all'ottavo capitolo e non ci sono molti colpi di scena ma vi assicuro che ho delle buone idee. spero che non vi dispiaccia aspettare un po' c;
ora voglio ringraziare chi ha messo tra le seguite, nelle ricordate e nelle preferite la mia ff. grazie mille
grazie anche a chi recensisce costantemente. adoro le vostre recensioni *w*
però so che c'è anche qualche lettore silenzioso ouo fatevi sentire! voglio sapere anche il vostro parere!!
bene ora vado e vi apetto in tantissimi a recensire, ci tengo
a presto ♥
-star9

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***





CAPITOLO 9
 



Il pomeriggio dopo lavoro andai a casa.
Entrai e vidi che la casa era deserta; Lucy evidentemente era ancora da Zayn, l’avrei chiamata in seguito per sapere come stava.
Così, aspettando Sam, mi misi a cazzeggiare un po’ sul pc; si stava facendo tardi e non arrivava. Perciò, siccome era una bella giornata decisi di uscire e incontrarla per strada, in seguito ci saremmo fatte un giro al parco.
Presi giusto le chiavi di casa e il telefono e mi diressi sul marciapiede fuori casa. Lungo il mio percorso pensai a cosa avrei potuto dirle; l’avevo conosciuta da poco e nella mia mente stavo sperimentando già un lunghissimo interrogatorio da porle. Però sapevo che se le avessi fatto tutte quelle domande si sarebbe spaventata un po’ per la quantità. Dovevo conquistare la sua fiducia e conoscerla bene per poterlo fare; lei mi era sembrata simpatica già dal primo giorno in cui l’avevo vista e, anche se non fosse per Harry, avrei voluto conoscerla meglio. Giusto per fare nuove amicizie e integrarmi nella città. Ma era successo tutto questo e ormai era diventata una fissazione per me sapere tutta la verità.
Immersa nei miei pensieri, calciavo un sassolino che trovai lungo il mio cammino e non mi resi conto che avevo una persona davanti, poco lontano da me che avanzava. Vidi che era Sam e la salutai.

“Ehi Sam! Eccoti qua. Ho deciso di venirti incontro…così, non sapevo cosa fare! Magari possiamo andare in un bar a prendere qualcosa, che ne dici?” le sorrisi. Era vestita con una maglietta verde con delle fantasie e dei pantaloncini neri; il tutto abbinato a delle converse bianche. Era leggermente più alta di me, fisico che farebbe invidia anche a Miss Italia e dei capelli stupendi. Io in confronto sembravo una scappata di casa con i capelli raccolti alla cavolo.

“Ciao Jade, scusa per il ritardo, ho avuto un contrattempo. Per me va benissimo! Possiamo andare a un bar che c’è qui vicino. Conosco molto bene i proprietari.” Così dicendo mi indico una stradina sulla destra  e ci incamminammo.

Arrivate al bar entrammo e ordinammo; iniziai a parlare.

“Allora Sam, tu vivi qui da sempre?” domanda a caso, tanto per iniziare un discorso.

“Ebbene si, sono nata e cresciuta qui a Londra. Ora vivo da sola, ma fino a tre anni fa vivevo con i miei genitori. Poi…beh, sono passati a
miglior vita…”

“Oh, mi dispiace tanto…Devi sentirti molto sola adesso…ma, tu hai anche una sorella vero?” che domanda stupida, me l’ha detto stamattina!

“Non preoccuparti, ormai ci sono abituata. E come sai ho una sorella, Darcy. Lei quando i nostri genitori sono morti non l’ha presa molto bene e da quel giorno se n’è andata e io non l’ho più rivista. Siamo sempre state diverse dal punto di vista del carattere: io sono sempre stata più tranquilla e riservata e lei molto più estroversa e chiacchierona. Lei era la tipica ragazzina che fa amicizia velocemente, che si apre con tutti. Io sono molto introversa e avevo pochissime amiche, le potevo contare sulle dita di una mano. Lei aveva anche molti ragazzi che le facevano la corte e, anche se siamo uguali, a me nessuno mi filava… perché io ero quella strana, sfigata, silenziosa. E così me ne stavo sempre da sola; oppure lei mi obbligava ad uscire e a stare con lei, perché i suoi amici reputavano “figo” avere una gemella e quindi mi portava in giro come se fossi un cagnolino per mostrarmi agli altri e non perdeva occasione di sminuirmi in confronto a lei. Ma nonostante tutto questo ci volevamo bene; io conoscevo la vera lei, non quella che voleva apparire agli altri, non so perché faceva così: era come se si costruisse una maschera e solo io sapevo cosa si nascondeva dietro. Sotto sotto lei aveva bisogno di me e  io avevo bisogno di lei. L’unica differenza era che io lo dimostravo, lo facevo vedere a gli amici e lei invece no. Mi trattava sempre male davanti agli altri e poi quando eravamo sole, boh… sembrava completamente un’altra persona: dolce, gentile, comprensiva e altruista. E io ci rimanevo malissimo e quando è arrivato il giorno in cui ho tirato fuori il coraggio per chiederglielo, se n’è andata; infatti temevo della sua reazione, per questo non glielo avevo mai chiesto… non volevo separarmi da lei, ero molto affezionata e se lei se ne fosse andata sarei rimasta sola… e così è successo. E ora mi sento molto sola; a parte quelle due o tre ragazze che, per pietà, ogni tanto si ricordano di me e mi chiedono di uscire.” Disse con molta calma.

“Oh Sam…non sentirti sola; se vuoi ti faccio compagnia io! Non ti meriti tutto quello che hai subito, sei una bellissima persona. Io ti chiedo tutto questo perché ho visto tua sorella, e quella sera ho capito che non eri tu perché quando ti ho conosciuta mi sei sembrata una ragazza molto diversa. E Darcy non ti assomigliava per niente. Ha tradito il suo ragazzo e poi lo ha fatto malmenare dai suoi migliori amici approfittando del fatto che erano ubriachi, facendogli credere che era stato lui a tradirla. E ora lui si sente più solo che mai.” Dalla sua espressione si capiva che non la sorprendeva affatto quello che aveva fatto Darcy; evidentemente ne aveva fatte di peggiori.

“E questo ragazzo è quello che lavora con me in panetteria, si chiama Harry e, quando sei entrata tu oggi, lui credeva che fossi tua sorella; per questo motivo se n’è andato.” Continuai. Lei annuì con la testa.

“Certo, ho capito. Vorrei poter fare qualcosa per aiutarlo, per far perdonare quello che gli ha fatto Darcy, ma non so cosa. È stata una cosa orribile ma non è la prima volta. Prima io la difendevo davanti agli altri, ero sempre dalla sua parte ma ora non più. Ho capito come è veramente; non so come ho fatto a essere così ingenua per così tanto tempo e ora voglio rimediare.” Disse.

“Non devi sentirti tu in colpa…è stata una sua azione, tu non sei colpevole. Sei troppo premurosa, e non è assolutamente colpa tua.” La rassicurai; quella ragazza era veramente d’oro, era fin troppo buona.

Cominciai a capire di più sulla sua vita man mano che raccontava: e ora capivo anche qualcosa in più su Darcy. Era una ragazza che se ne fregava degli altri, li usava; ormai l’avevo capito da come aveva trattato Harry.
Invece Sam era completamente l’opposto, erano come il giorno e la notte, il caldo e il freddo, la luce e l’oscurità; insomma, DIVERSE. Era una persona molto dolce, comprensibile, gentile, disponibile, timida e simpatica. Ormai sapevo che sarebbe diventata una mia amica.

Il pomeriggio, andammo a casa mia e lei rimase per tutta la serata a farmi compagnia, siccome la mia coinquilina innamorata era ancora dal suo amato. Chiacchierammo e ridemmo per tutto il tempo, e non ci rendemmo conto che era  ormai tarda serata. Lucy mi aveva detto che sarebbe rimasta da Zayn ancora per stanotte e così chiesi a Sam di rimanere anche la notte; lei accettò con piacere e ci ritrovammo sul letto a guardare la tv. Se avessi continuato di questo passo, la mia casa sarebbe diventata un albergo! Prima Harry e poi Sam. Avrei trovato anche un lavoro come psicologa!

 
Ripensandoci…già…Harry. Chissà che fine aveva fatto? Mi aveva detto che sarebbe andato a casa e che voleva rimanere solo. Spero solo che non abbia fatto qualche cazzata; era ancora molto vulnerabile per quello che gli era successo e non sapeva ancora cosa mi aveva rivelato Sam. Glielo avrei detto il giorno dopo, al lavoro.
 
 
 
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“Ehi Jade! Svegliati!” sentii qualcuno che mi strattonava. Uhm…io stavo così bene, stavo anche sognando; quella notte non ero riuscita a dormire molto.
Aprii gli occhi a malavoglia e misi a fuoco Sam che cercava di svegliarmi ma inutilmente visto che mi rigirai dall’altra parte ignorandola completamente. Povera anima, non sa che è un’impresa molto difficile svegliarmi…ce l’avrà dura perché non ho proprio intenzione di lasciare il mio caldo e comodo lettuccio che ormai era diventata una massa informe di coperte; sono proprio distrutta stamattina e non so perché.

“JADE!” urlò lei spazientita.

“Oddio, ci sono. Presente!” urlai dallo spavento. Sam si mise a ridere e così anche io.

“Non hai sentito la sveglia?” mi chiese lei. Che sveglia?! Io non ho sentito proprio niente; come ha fatto a sentirla lei dall’altra stanza? È strana forte eh.

“No, non ho sentito proprio niente! Però adesso mi devo alzare, altrimenti faccio tardi.” Dissi scendendo dal letto e inciampando nel lenzuolo; per poco non finii con la faccia stampata per terra. Presi velocemente dei vestiti puliti e corsi in bagno per farmi una doccia veloce.

“Se vuoi farti una doccia c’è un altro bagno in fondo al corridoio a sinistra. Prendi pure dei miei vestiti nell’armadio e fai come se fosse casa tua.” Urlai correndo in bagno a Sam.

Dopo aver fatto una bella doccia per mandar via tutto il sonno, andai in cucina per fare una colazione veloce. Intanto Sam aveva già finito ed era seduta sul bancone della cucina con i piedi a penzoloni che beveva una tazza di the. Le diedi un buongiorno migliore del precedente e poi presi la mia borsa, controllai che ci fosse tutto e mi diressi verso la porta di casa.

“Allora Sam, io ora vado a lavorare, sono un po’ in ritardo. Tu fai come vuoi: se ti va di rimanere fai pure, altrimenti vai a casa.” Le sorrisi e chiudendo la porta, vidi che soffocava una risata.

“Va benee. Grazie.” La sentii urlare ormai dall’altra parte della porta.

Camminai a passo svelto fino ad arrivare alla panetteria; per la furia di entrare inciampai nello scalino e uno dei fili delle tendine all’entrata si incastrò nella mia borsa e così tirai giù tutta l’intera tenda, che per poco non mi finì in testa.
Oh porco mondo, ci mancava solo questa. Sempre la solita sono. Mi maledissi mentalmente per la figura che avevo fatto, siccome c’era già un cliente in negozio.

Vidi Harry accorrere dal retro per vedere cosa aveva provocato quel pasticcio; quando mi vide soffocò una risata e mi venne incontro.

 “Cretino muoviti e vieni a darmi una mano!” gli sussurrai per non farmi sentire. Così lui si mise a ridere aiutandomi a rimettere a posto il mio casino.

“Buongiorno anche a te Jade!” scherzò Harry; mi stampò un bacio sulla guancia e intanto ci dirigevamo nel retro per mettere la mia “divisa” da lavoro.

“Scusa Harry, è che una bella figura di merda dopo a una brutta dormita e una corsa per arrivare in tempo non è molto piacevole; oggi non è proprio giornata!” mi lamentai per poi entrare in negozio per affrontare una lunga giornata di lavoro.

“Nah…non fa niente. Per questa volta ti perdono!” Harry mi fece l’occhiolino.

“Siamo di buon umore stamattina, eh?” gli chiesi.

Mi sorrise felice; adoravo vederlo così.

“Senti, oggi dovrei parlarti, hai tempo?” dovevo assolutamente raccontargli quello che mi aveva detto Sam.

“Certo!” rispose con entusiasmo.

“Ok, allora che ne dici se quando abbiamo finito qua andiamo a casa mia?” gli proposi.

“Va bene.” Fu la sua risposta, prima di servire una cliente anziana e piuttosto bassetta e scheletrica; faceva persino senso.
 
 
 
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“Harry, facciamo a chi arriva prima?” gli chiesi; lo so, ero un po’ una bambina, ma la vita è fatta per divertirsi e poi non sono poi così vecchia per farmi una corsetta. Lo guardai con aria di sfida e mi misi a ridere.

“Mmmh…accetto con piacere lumaca!” mi prese in giro lui facendomi la lingua. Brutto antipatico, ora ti faccio vedere io che non sono lent…

“Harryyyy!! Non valeeee. Sei partito prima!” aveva iniziato a correre senza aspettarmi. Che odiooo. Quel ragazzo sa essere veramente stronzo.
Così non mi rimaneva che corrergli dietro, cercando di tenere il suo lungo passo.

“Aspettami, dai.” Mi misi a ridere mentre correvo e lui intanto continuava imperterrito la sua corsa; ormai era arrivato davanti alla porta di casa.

Arrivai anche io, con il fiato corto e le gambe a pezzi; ero sempre stata abbastanza atletica quando ero piccola, ma ormai era un po’ che non correvo così. Mi piegai sulle gambe cercando di riprendere fiato.

“Beh, devo dire che non sei male ragazza.” Disse mostrando quelle fossette, tanto dolci quanto furbette.

“Non prendermi in giro Styles, hai barato; sei partito prima, non vale!” gli tirai un leggero pugno sulla spalla, per poi pendere le chiavi di casa e
aprire la porta.

Entrammo e cercai di riprendermi bevendo un bicchiere d’acqua; ero veramente stanca. Harry invece sembrava rilassato e si prese una banana da sopra il tavolo, poi ci si sedette sopra.

“Allora, come stai?” gli chiesi.

“Mmh…mh.. bene credo.” Disse masticando.

“Come sai ieri ho parlato con Sam; è la gemella di Darcy.” Lo spiazzai con solo poche parole.

“Davvero? Quindi quella che è venuta ieri in negozio era Sam, giusto?” disse stupito.

“Si, e mi ha raccontato parte della sua vita; così ho scoperto anche qualcosa di più su Darcy. Ma tu da quanto la conoscevi?” gli chiesi.

“Beh…io ho conosciuto Darcy più o meno due anni fa a una festa di un mio amico e sono rimasto subito incantato da lei; era splendida. Così le chiesi di uscire e poco tempo dopo ci fidanzammo; siamo stati insieme un anno all’incirca.” Rispose.

“Wow, è passato molto tempo! Ma perché, se per lei tu eri solo un divertimento, aveva mandato avanti la storia per così tanto tempo?”

“Credo che all’inizio le piacevo veramente e poi si è stufata… o forse l’ha fatto solo per avvicinarsi a Liam. Aveva sempre l’attenzione su di lui e non so ancora come ho fatto a essere stato così cieco, lei ha sempre preferito Liam. Lo guardava diversamente, ma lui non se ne accorgeva perché è innamorato perso di Danielle.” Abbassò la testa. “E io non riuscivo a dimenticarmi di lei, anche se avevo il sospetto di qualcosa.”

Così iniziai a parlare; gli raccontai della morte dei loro genitori, del carattere di Darcy, del suo rapporto con Sam, come la trattava… Harry sembrava molto interessato e mi fissava continuamente.

“Certo, ora capisco. Però io in lei ho sempre visto una persona dolce e gentile; non sarà facile dimenticarmi di lei, ma devo. Mi ha fatto soffrire
e non voglio più nemmeno vederla.” Disse deciso.

“Bene Harry, vedo che hai capito.” Feci uno dei miei migliori sorrisi. “Però sul fatto di non voler mai più rivederla la vedo un po’ difficile… perché ho fatto amicizia con sua sorella che è identica. Ma ti assicuro che è una bellissima persona, te la farò conoscere!” gli feci l’occhiolino e lui mi abbracciò.

Le sue braccia. Mi potrei perdere qua; è come se mi proteggesse da tutti i pericoli.  Lui è l’amico che ho sempre voluto e che non ho mai avuto, una persona speciale. Niente di più di un amico, ma speciale.

“Grazie Jade. Di tutto, mi aiuti sempre, sei una splendida persona. Sei diventata l’unica amica che ho ormai.” Disse triste.

“Harry, non dire così. Devi chiarire tutto con i tuoi amici e vedrai che capiranno. Non sentirti solo perché non lo sei; farai pace con loro e vedrai che avrai intorno a te di nuovo tutte le persone che ti vogliono bene.” Sciogliemmo l’abbraccio e cazzeggiammo per il resto del pomeriggio.







SPAZIO AUTRICE
Ciao bellezze ♥ scusatemi per il ritardo, ma ho avuto da fare; e poi ero molto indecisa su cosa scrivere e ho cercato di seguire i consigli che mi avete dato. Spero di averli messi in pratia; che ne dite? vi piace il capitolo così? è più lungo e un po' diverso c; Finalmente si capisce bene chi è Sam e chi è Darcy!! yeee *stappalospumente* cercherò di essere meno lente d'ora in poi, promesso c:
Poi volevo ringraziare:
-le 5 persone che hanno aggiunto la mia ff nelle preferite
-le 2 persone che l'hanno aggiunta nelle ricordate
-le 3 persone che l'hanno aggiunta nelle seguite
-le 9 persone che hanno recensito lo scorso capitolo
-le nonsoquante persone che leggono in silenzio
VI.AMO.TUTTI. ♥♥♥
spero che vi sia piaciuto il capitolo e con questo passo e chiudo c:


P.S. avete i biglietti? quando andrete? che posti?
io sii *sclera*, non ci credo ancora *w* vado il 29 e sono nel primo anello verde
fatemi sapereee
kisszz ♥

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***







CAPITOLO 10
 




Ormai l’autunno era iniziato e faceva molto freddo e io ero rannicchiata sul divano con una bella coperta addosso e una cioccolata calda in mano mentre fuori diluviava; una serata perfetta per me.  Sentii il rumore delle chiavi nella toppa e poi vidi la porta aprirsi; non mi spaventai molto perché sapevo che l’unica a possedere le chiavi oltre a me era Lucy.
Finalmente la rividi dopo due giorni; entrò in casa e la salutai. Mi guardò con aria stanca, posò la sua roba e corse nella mia direzione con un’espressione di sfida; potevo considerarmi una ragazza morta, sapevo cosa voleva fare. Nemmeno il tempo di pensarci che mi si buttò addosso come un ippopotamo; subito dopo si mise a ridere e si intrufolò sotto la coperta insieme a me e mi diede un bacio sulla guancia.

“Ciao J!” mi salutò felice; spruzzava felicità da tutte le parti e potevo anche immaginare il perché.

“Come stai? E Zayn?” Sapevo che aveva l’influenza e che aveva chiamato Lucy come infermiera; ma qualcosa mi diceva che era una scusa. L’amore fa anche questo, lo so.

“Molto meglio direi…questi giorni sono stati bellissimi. Zayn è assolutamente uguale a come quando ci eravamo salutati: è dolce, premuroso, tranquillo ma anche divertente. Abbiamo passato tutto il tempo insieme a coccolarci e non mi sono mai sentita meglio. Veramente Jade, credo di amarlo; forse è un po’ troppo presto per dirlo ma a me lui piaceva già da prima e ora che l’ho rivisto i miei sentimenti si sono solo rafforzati.”

La mia Lucy innamorata è la fine del mondo; mi faceva bene all’anima vederla così felice dopo tanto tempo in cui l’avevano solo trattata male; le hanno fatto molte cose che non si merita e questa è una grossa ricompensa nei suoi confronti. Ha trovato una persona che la ama per ciò che è; anche io l’apprezzo per questo, ma Zayn è capace di darle un altro tipo di amore. Quell’amore che lei ha sempre sognato.

“Aw Luc! Che bello vederti così, Londra fa proprio bene eh. Però, mentre tu hai passato questi giorni fantastici, a me ne sono capitate di tutti i colori..” Avevo trovato due persone stupende con cui avevo stretto un’amicizia molto bella, ma dietro a tutto questo c’era molta sofferenza e dei dubbi.

“È vero, l’ultima volta che ci siamo sentite mi avevi detto che mi avresti detto tutto e la tua voce aveva un tono un po’ nervoso e agitato…che è successo?” mi chiese curiosa.

Quella sera le avevo telefonato per dirle che sarei tornata a casa dopo di lei e che non si doveva preoccupare; ma dalla mia voce le avevo fatto capire che non andava tutto bene, ma non volevo farla preoccupare.

Così le raccontai tutto quello che era successo con Harry e i suoi amici e con Darcy e Sam. Era incredibile pensare che era successo tutto quello in soli pochi giorni, ma era così. Lei sembrava molto preoccupata e pensierosa come è suo solito fare. Ma le spiegai anche che avrei risolto tutto, perché era solo un grande sbaglio.

“Mi farai conoscere Harry vero? E voglio conoscere anche Sam…ma Darcy no.” Mi misi a ridere. Nemmeno io in verità avrei voluto vedere una persona come lei.

“Certo, certo te li farò conoscere stai tranquilla!” le risposi.

Parlammo ancora un po’ e poi si fece tardi. Con il calore di due corpi lì sotto si stava veramente bene, così bene che crollai in un sonno profondo, e con me anche Lucy…credo.
 


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Inutile dire che anche quella mattina mi svegliai controvoglia; poi la solita routine: doccia veloce, colazione e lavoro. Così prima di uscire salutai Lucy, che stava ancora mangiando tranquillamente, e mi diressi verso la panetteria.

Entrai e c’era già Harry al lavoro, perciò mi cambiai e mi misi al lavoro, anche se mi sarei addormentata da un momento all’altro. Per evitare, chiacchierai un po’ con Harry, del più e del meno. Decidemmo che il pomeriggio ci saremmo fatti un giro al parco, così gli avrei presentato Lucy. Lo avvertii che lei può essere un po’ strana ogni tanto ma anche una persona veramente alla mano; Harry si mostrò indifferente e fece spallucce annendo.

Tra una chiacchiera e l’altra finimmo il nostro turno e uscimmo dalla panetteria; in fondo non era un lavoro così stressante.
Mandai un messaggio a Lucy per avvertirla dell’ “appuntamento” al parco, mentre noi ci avviammo lì. Dopo pochi minuti ci raggiunse anche lei e la salutai; poi feci le presentazioni.

“Harry lei è la mia migliore amica Lucy nonché la mia coinquilina, e Lucy lui è Harry, quello di cui ti ho parlato ieri.” Dissi indicandoli rispettivamente. Harry aveva le sue solite fossette stampate in faccia e Lucy la sua solita faccia da ebete e scommetterei la mia casa (?) che stava pensando a quanto fosse bello Harry; ma non volevo che pensasse che lo avessi aiutato solo per quello, non sono quel tipo di persona, ma diciamo che l’occhio ha la sua parte.

“Ma ti ha parlato male o bene di me?” chiese Harry a Lucy, con la sua faccia da schiaffi.

“Beh, direi bene!” disse lei rivolgendomi una veloce occhiatina.
 
Intanto, in lontananza nel prato del parco c’erano quattro ragazzi sulla ventina che giocavano a calcio, anzi facevano gli idioti. Uno di loro prendeva a calci le foglie cadute dagli alberi e aveva un cappotto lungo e scuro; altri due si lanciavano la palla e l’ultimo si metteva a posto i capelli. Il primo scivolò sulle foglie bagnate e finì a terra; gli altri tre non persero occasione di prenderlo in giro e si misero a ridere. Lo sfortunato a terra si rialzò massaggiandosi il sedere e lanciando occhiate di fuoco agli amici. Dovevo dire che sembravano dei ragazzi simpatici e gentili, anche se un po’ idioti.

“Ma un attimo, quelli sono gli amici di Zayn!...e quello è Zayn!” urlò Lucy e fece girare Harry, dato che era di spalle e non li aveva ancora visti.

La sua faccia cambiò totalmente espressione quando posò gli occhi su di loro; guardandoli meglio capii il perché: erano quelli che l’avevano picchiato, i suoi amici e in più c’era anche Zayn, che evidentemente li conosceva.

Rimasi malissimo, soprattutto perché sembravano completamente diversi da quelli che avevano picchiato Harry, molto più solari e non dei ragazzi cattivi.
Lucy si mise a correre in direzione del suo fidanzato, mentre io e Harry ci scambiammo un’occhiata complice. Non so cosa, ma qualcosa mi spinse a fare un passo dopo l’altro e mi sorpresi quando vidi che Harry mi seguiva. Forse era la voglia di chiarire una volta per tutte questa faccenda, per parlare con loro, forse per togliere un peso a Harry, forse per ricomporre un’amicizia andata in pezzi. Andando a vanti arrivammo più vicino; Lucy abbracciata a Zayn e i suoi amici che ci fissavano. Una situazione piuttosto imbarazzante direi.

“Ehi Harry, che ci fai qui?” chiese quello biondo dagli occhi azzurri con entusiasmo. Ok, questo non è imbarazzante, è strano; molto strano. Soffre d’Alzaimer? O fa finta?

“Perché, non posso stare neanche dove voglio ora?” chiese acido Harry. Dentro di lui c’era un misto di emozioni: tristezza, rabbia e confusione.
Non potevo biasimarlo, nemmeno io ci capivo nulla.

“Calma Styles…cosa ti è successo?” chiese confuso quello alto e con i capelli marroni.

“Cosa è successo!? Ma non vi ricordate o fate finta? Non sono venuto qua per litigare, voglio chiarire le cose.” Disse con tono più calmo, ma si vedeva che era ancora agitato.

“Scusa Harry, ma non capiamo… cosa dovremmo ricordare?” erano uno più confuso dell’altro e noi non avevamo le idee molto chiare; ma è possibile che non si ricordano? Forse è per la sbronza, erano troppo ubriachi e ora non si ricordano di quella sera. Oppure fanno finta… ma che motivo ne hanno? Cosa ci guadagnano? Sinceramente questa situazione stava diventando troppo complicata; così intervenni io.

“Allora, qualche sera fa voi avete picchiato Harry. Non vi ricordate o lo fate apposta?” chiesi io spazientita. Con poche parole ero riuscita ad ammutolire quei ragazzi, che sembravano non capire ancora di più.

“Eravate al pub e la sua ormai ex ragazza, Darcy, vi ha detto che lui l’ha tradita e così voi, che eravate ubriachi fradici, lo avete picchiato e insultato; anche senza sapere il vero motivo. Avete creduto a lei che conoscevate da poco, sicuramente meno di Harry, e non a lui, un vostro grande amico. E mentre lo picchiavate sono arrivata io per caso, e non sapendo cosa stava succedendo, ho comunque cercato di fermarvi; poi voi ve ne siete andati con lei e lo avete lasciato solo e sanguinante.”
Non riuscivo a smettere di parlare perché era troppa la rabbia che avevo dentro e siccome Harry non parlava, avevo dovuto farlo io. Anche se non mi dispiaceva per niente dirgliene quattro a quei quattro idioti; anzi tre, perchè Zayn non centrava nulla, povero, credo che era il più confuso di tutti.

“Senti, non so chi tu sia per dire questo; noi non abbiamo fatto niente; o almeno non ce lo ricordiamo… e poi Darcy ci ha detto che oggi, lei e
Harry, sarebbero partiti per una vacanza per rinforzare la loro relazione e che non dovevamo disturbarli; per questo ti abbiamo chiesto come mai sei qui, Harry.”
Disse in biondino puntando lo sguardo su di lui, che era a dir poco incredulo. Se era vero quello che aveva detto, allora Darcy aveva ingannato tutti. Aveva raccontato prima la balla del tradimento e poi quella della vacanza; evidentemente aveva capito che loro non si ricordavano niente e se n’è approfittata. Certo che bisogna essere una persona proprio schifosa eh. Qualcosa mi diceva che dovevo credere a loro, anche perché Harry si fidava di loro e credo che anche lui ora gli creda.

“Porco mondo quella ragazza è una bestia, la odio! Ha mentito a tutti! Ha fatto soffrire Harry, ha fatto in modo che voi foste contro di lui e lo picchiaste e poi ha tentato di farvi credere tutt’altro.” Dissi in preda alla rabbia e vidi sul volto degli altri un’espressione incredula; però si vedeva che ora anche loro avevano tutto più chiaro, finalmente.

“Ma allora voi non pensavate quelle cose che mi avete detto? Non eravate lucidi quando mi picchiavate? Non credete a Darcy, vero?” Harry si fece quelle domande di riflessione ad alta voce, che più che altro servivano a lui per riordinare tutti i pensieri nella sua testa.



HARRY’S POV


Avevo mille pensieri che girovagavano nella mia testa in cerca di una risposta, che dopo queste rivelazioni, riuscivo a trovare più facilmente, quasi come se fosse una cosa automatica. I miei amici, non pensavano veramente quello su di me. Erano parole che non venivano dal loro cuore o dal loro cervello; ma solo dalla loro coscienza ubriaca. Da un lato speranzoso in me, avevo sempre sperato, in questi giorni, che non fossero veramente loro a parlare. E ora ne avevo la conferma; i miei amici erano stati ingannati come me da una ragazza che credevo di amare profondamente. Ma finalmente dopo quest’esperienza ho aperto gli occhi e ho scoperto com’era veramente.

“No Harry. Non avremmo mai potuto farti questo; non sai quanto siamo dispiaciuti e ci sentiamo in colpa. Abbiamo fatto una cosa orribile, guarda la tua faccia.” Disse Liam avvicinandosi a me. “I sensi di colpa ci divoreranno fino alla morte; non immagino pensare a come ti sei sentito. Solo, abbandonato, tradito. Non ti meriti tutto questo, Darcy è una persona orribile ti ha trattato malissimo. Harry, devi perdonarci.”

Continuò a chiedermi scusa per una cosa che nemmeno si ricordava di aver fatto. Sempre il solito Liam… si fa mille problemi! Ma ora mi ero tolto un peso che aveva preso posto sul mio cuore, e mi sentivo sollevato. Ho scoperto tutta la verità finalmente e ho di nuovo i miei amici e metterò tutta questa faccenda alle spalle e inizierò di nuovo senza Darcy.

“Certo che vi perdono ragazzi! Non pensavo che ci fosse tutto questo alle spalle di quella serata. Ma ora dimenticherò tutto e andremo avanti.”

Così dicendo mi ritrovai Liam, Louis e Niall addosso come dei mammut in calore. Zayn guardava da “fuori” la scena, perché era all’oscuro di tutto questo, ma poi prese la rincorsa e si buttò sopra di noi; così perdemmo l’equilibrio e cademmo a terra come dei sacchi di patate. Certo che ho proprio degli amici idioti eh!
 


JADE’S POV


Harry e i suoi amici sono una forza della natura, accomunati dall’imbecillismo. Ma erano così teneri insieme; prima di allora non l’avevo mai visto così felice; ora poteva sentirsi non più solo ma con le persone che gli vogliono bene accanto.
E io e Lucy che guardavamo la scena divertite, consapevoli del fatto che avremmo iniziato delle nuove amicizie più facilmente da come ce l'eravamo aspettate.





SPAZIO AUTRICE
Here I am!! Finalmente ci sono c; scusate per il ritardo, è che non ho proprio tempo e ho trovato questo piccolo spazio di tempo solo per voi lol
Allora? Vi piace? Harry e i ragazzi hanno fatto pace, che bello! Spero che vi piaccia ♥
Ora passo ai ringraziamenti. Ringrazio le 12 persone che hanno aggiunto nelle preferite, le 2 nelle ricordate e le 8 seguite... siete favolose ♥
Adesso mi dileguo e spero di trovare moooolte recensioni c:
Adios xx


P.S. Leggete assolutamente la bellissima ff "Don't judge me, I'm worse than I'm look" della splendida "signoraMalfoy" c;

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2205633&i=1


 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***






CAPITOLO 11
 




Harry presentò i suoi amici a me e Lucy. Quello biondo con degli occhi stupendi color del mare si chiamava Niall ed era irlandese, molto spensierato e curioso; poi quello alto dagli occhi color nocciola e il ciuffo all’insù castano era Liam ed era persona più dolce e buona del mondo. E poi c’era Louis, quello non molto alto con gli occhi azzurri e i capelli castani disordinati sulla sua testa che era il fratello maggiore di Niall; era il più simpatico e divertente, sempre con la battuta pronta e il sorriso dispettoso stampato sulle labbra; alla fine rimaneva Zayn, che già conoscevo. Erano tutti dei bellissimi ragazzi ma anche molto simpatici e alla mano.
 

Eravamo tutti quanti spaparanzati sull’ enorme divano della casa di Harry e stavamo “cenando” in compagnia tra una chiacchierata e l’altra; più che altro spiluccavamo qualche schifezza sparsa sul tavolino tra il divano e la televisione.
Quest’ultima era accesa e trasmetteva un film a cui non portavamo particolarmente attenzione, le nostre voci sovrastavano quelle degli attori mentre ci facevamo domande per conoscerci meglio.
Ormai non rimaneva molto da mangiare, avevamo svuotato tutto.

Questi ragazzi erano un fenomeno: avevano allestito uno spettacolino e stavano in piedi sul divano saltando e cantando e io e Lucy che rotolavamo per terra dal ridere.

Per quanto Liam potesse sembrare a posto e tranquillo, stava in piedi sul bordo del divano cercando di stare in equilibrio con il telecomando in mano e lo usava come se fosse un microfono.

Ad un certo punto saltò giù sul pavimento arrivando praticamente addosso al povero Niall che si mise ad urlare per il dolore inciampando e finendo rovinosamente per terra; tutti noi ridevamo, ma ci fermammo quando lui si inginocchiò e abbassò la testa con un espressione dolorante.

Mi avvicinai preoccupata e si avvicinarono anche gli altri; calò il silenzio mentre mi chinavo verso di lui per vedere se stesse bene. Improvvisamente Niall si alzò e mi caricò su una spalla mentre mi teneva da sotto le cosce; sobbalzai e iniziai a tirargli pugni sulla schiena scherzosamente mentre lui rideva come un bambino.

Corse verso il divano e mi buttò come un sacco di patate e poi mi si lasciò cadere addosso a me; sentii un corpo dopo l’altro sopra a Niall finché non si buttò anche Lucy prendendo addirittura la rincorsa.
Appena fu sul mucchio dei nostri corpi, fece cadere tutti sul pavimento; finalmente respiravo di nuovo liberamente; poi ci guardammo in faccia, scoppiando letteralmente a ridere, non ce la facevo veramente più.

“Niall, ma sei completamente impazzito?!” gli urlai contro.

Lui scoppiò di nuovo a ridere cercando di tirarsi in piedi e aiutando anche me. Quando fui in piedi mi guardai intorno: Harry e Zayn che erano ancora coricati per terra a fare non so cosa, Louis e Liam erano stravaccati sul divano e io e Lucy ci lanciammo uno sguardo d’intesa.

Andammo verso la cucina e cercammo dei sacchi per buttare via tutte le cartacce delle patatine o robe varie.

“Eh, Lucy…sempre a noi donne tocca sgobbare!”

“No no no! Ora chiamiamo anche quei cinque scansafatiche a ripulire tutto. Non esiste che lo facciamo solo noi.” Feci una piccola risata.

“Hai ragione Luc!” dissi aprendo un grosso sacco nero. “Dai, ragazzi! Ora basta…dobbiamo mettere a posto. Guardate che casino!” urlai per
farmi sentire.

“Eddai Jade! Che palle, chi c’ha voglia?!” rispose sfacciatamente Harry.

“Senti ricciolino, ora alzi il tuo bel culetto dal pavimento e inizi a ripulire questa merda.” Gli risposi a tono pizzicandogli la guancia.

“Ehi, ehi! Calma… ora arriviamo. Su, forza ragazzi, mettiamo a posto.” Disse richiamandoli all’appello. Così si alzarono a malavoglia e iniziarono a buttare bottiglie e sacchetti vuoti nel sacco.
 

Dopo circa dieci minuti il salotto della casa di Harry era abbastanza in ordine ed eravamo sfiniti; alcuni di noi erano seduti per terra e altri sul divano. Mi accorsi che rimaneva ancora un bicchiere per terra e mi alzai con riluttanza per andare a metterlo a posto.

Appena in cucina inciampai nei miei piedi, come mio solito, e caddi a terra in mezzo ai cocci del bicchiere; misi accidentalmente la mano destra sopra a un pezzetto di vetro e mi tagliai nel palmo, vicino al pollice.
Non era molto grosso, ma il vetro era rimasto nella pelle formando un buco profondo; all’inizio non sentii dolore ma poi iniziò a bruciare e a uscire molto sangue.

Vidi Niall entrare come un razzo allarmato dal rumore; quando mi vide assunse un’aria preoccupata; cercai di alzarmi facendo peso sull’altra mano e lui mi aiutò.

“Oh Dio, Jade. Cosa hai combinato?! Ti sei fatta male?” mi chiese nervosamente.

“Ho un pezzo di vetro qui…” gli risposi mostrando il palmo della mano ormai bagnato dal sangue che non cessava di uscire.
Niall sbiancò e anche io non mi sentivo molto bene; la vista del liquido rosso mi faceva impressione e sentii che le forze iniziavano a mancare.

Si girò per prendere velocemente uno strofinaccio per poi bagnarlo sotto all’acqua.
 Mi aggrappai al bordo del tavolo per sorreggermi e avevo la sensazione che sarei svenuta da un momento all’altro.

“Niall…non mi sento bene…” lo chiamai mentre mi sedevo sulla sedia.
Riuscii a vedere solo Niall che si girava di scatto verso di me e poi più niente.
 
 

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“Sei sicuro che vada bene così? ” sentii una voce, di Louis forse.

“Da quel che mi ricordo, si. Mi sembra che a quel corso di pronto soccorso mi abbiano detto che è così…” Replicò qualcun altro.

“Penso che possa andar bene…e ora che facciamo? Non si sveglia…” riconobbi Lucy, l’unica voce femminile.

Aprii gli occhi e vidi Niall e sulle sue labbra apparve subito un sorriso.

“Eccola! Eccola, si è svegliata!” annunciò. “Come stai Jade?” chiese ansioso.

“Mmh…bene…credo.” sussurrai cercando di mettere meglio a fuoco anche gli altri; erano tutti ammassati per vedere se stessi bene.

Mi portai una mano alla testa, che mi girava ancora un po’, e vidi che la mano era fasciata; non faceva più tanto male.

“Chi è stato?” chiesi osservando la fasciatura ben fatta.

“Ehm..io!” sorrise Louis. Non me lo sarei mai immaginato; lui sembrava fin troppo maldestro e impacciato nei movimenti per fare una cosa del genere.

“Oh, grazie Lou! Sei veramente un mago, non mi fa più male!” ricambiai il sorriso.

“Certo che solo tu sei capace di farti male in quel modo eh!” disse scherzando Liam.

“Beh, non è da tutti! Modestamente.” Risposi ridendo.

“Ok si vede che stai meglio; prima eri bianca come un lenzuolo!” Disse Niall mostrando uno dei suoi sorrisi stupendi. “Mi sono spaventato quando sei svenuta…”

“Si si, ora va molto meglio. Credo di esser svenuta per via del sangue, mi ha fatto impressione. E poi c’era anche un pezzetto di vetro nella pelle…che schifo!” rabbrividii al pensiero. Ero sempre stata un tipo schizzinoso, soprattutto riguardo a sangue e robe varie.

“Però te l’ho tolto e poi ho medicato per bene.. adesso devi solo fare attenzione che non si apra la ferita, dovrebbe guarire in due settimane più o meno. Il taglio è profondo e ci vorrà un po’ di tempo prima che si rimargini.” Spiegò Louis.

“Grazie ancora.” Gli sorrisi cordialmente. “Non credevo che fossi bravo in questo genere di cose!” 

“Beh…me la cavo! Comunque è il minimo che potessi fare.”
 

Ormai era tardi e andammo tutti alla propria casa; siccome fuori diluviava, Niall mi offrì un passaggio e a che ccettai volentieri.
Salutammo tutti e salii in macchina ; misi la cintura e lui accese il motore. Il tragitto non durò più di dieci minuti; arrivammo davanti a casa e saltai giù. Anche Niall scese e fece il giro della macchina.

“Ehi, cosa fai? Ti bagnerai.” Aprii l’ombrello e coprii anche lui, avvicinandomi leggermente troppo.

“Beh…volevo s-salutarti per bene.” Abbassò la testa in imbarazzo.

“Ah Niall, vieni qua!” mi avvicinai di più e lo abbracciai con la mano libera; lui sussultò, evidentemente sorpreso dal mio gesto di affetto, ma poi ricambiò l’abbraccio.
Erano così comode quelle braccia e mi riscaldò con il suo tocco; quando ci staccammo lo guardai negli occhi, quei bellissimi occhi azzurri.

“Sai, Jade…ci conosciamo da poco ma sei simpatica! Mi piacerebbe rivederti.” Disse sorridendo e passandosi una mano nei capelli nervosamente. "Magari possiamo..ehm...uscire...ogni tanto..." sussurrò le ultime parole. "Sempre se ti va!".

Era adorabile, non si vedono tutti i giorni ragazzi così timidi, che hanno paura di quello che dicono; forse, da un certo lato potrebbe sembrare troppo da "sfigati", ma immagino che sia perchè dobbiamo ancora parlare per acquistare più sicurezza. Era un po' come me, infatti capivo come si sentiva e riuscivo a biasimarlo.
Conoscendoci meglio avremmo potuto scherzare e fare uscire il lato più "autoritario" di ognuno. Perchè si, io oltre ad essere timida sono anche molto autoritaria.

“Anche per me vale lo stesso…non sarebbe una brutta idea.” Annuii sorridendo. Perché no? Niall era un ragazzo d’oro, potevamo uscire anche con il resto del gruppo.

“Ok…allora adesso ti lascio tranquilla.”

“Va bene…ci sentiamo!”

Incerto sul cosa fare Niall si piegò da un lato e mi lasciò un bacio veloce sulla guancia. Quando si tirò indietro arrossì violentemente e anche io non ero da meno.
Così feci un passo indietro e mi avviai in casa. Prima di aprire la porta mi voltai a vedere se Niall era ancora lì e lo salutai con la mano vedendolo sfrecciare via.

Girai la chiave due volte aprendo la porta con il piede; posai la mia roba alla rinfusa sul letto appena entrata in camera e mi misi il mio bel pigiama.
Anche se era tardi decisi di mettermi a leggere un pochino; dopo circa mezz’oretta arrivò Lucy, che si era fatta accompagnare da Zayn, così decisi di andare a dormire.
 
 

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Sette e venticinque. Un’altra giornata. Doveva passare un’altra lunghissima e noiosa giornata di lavoro.
Mi preparai velocemente: jeans leggermente strappati sulle cosce, una maglia color panna con le maniche morbibe tirate sugli avanbracci e le mie Converse nere stracciate.
Poi una veloce passata di mascara e matita, una spazzolata ai capelli e siamo a posto. Pronta per uscire e andare in panetteria.

Lucy aveva approfittato del suo orario di lavoro per dormire ancora un po’, e così feci piano a chiudere la porta e mi ritrovai sotto alla classica pioggia londinese. Aprii il mio ombrello e mi incamminai sul marciapiede bagnato.


Entrai in panetteria, appena davanti alla porta mi pulii  i piedi sull’apposito zerbino ed entrai salutando Harry e Carl, il capo, e gli altri colleghi. Notai che c'era più gente del solito, così mi misi subito al lavoro.

Tra un cliente e l’altro e tra una chiacchiera e l’altra erano arrivate le tre; la mia mano ferita aveva dato un po’ fastidio, ma ero riuscita lo stesso a fare qualcosina. Finii di ripulire il bancone ordinando le ultime cose rimaste. Poi salutai Harry e tornai a casa.

Misi le cuffie nelle orecchie per poi accendere una canzone che assecondava il mio umore e i miei passi. L'aria odorava di bagnato. Asfalto e foglie bagnate: molto piacevole.
Camminando pigramente verso casa notai una macchina scura parcheggiata, a cui non avevo mai fatto caso; magari qualche nuovo vicino o chissà chi.
Non ci diedi peso e imboccai il piccolo vialetto che porta all'entrata di casa.

Aprii la porta e trovai Liam, Louis e Niall sul divano che…dormivano?








SPAZIO AUTRICE
Mi perdonate? Vero? Ho messo 'sto benedetto capitolo tardissimo :O Scusatemi ancora, sono stata impegnata fin troppo. Prometto che passerò più tempoper voi c:
Comunque, che ne dite? Questo capitolo è strano...non so a cosa servirà. L'ho scritto seguendo i miei pensieri e non saprei dire cosa mi verrà in mente dopo ahahah
Per adesso Jade si taglia, povera, e Louis la medica. Poi torna a casa è c'è il nostro Niall cuccioloso che è imbarazzatissimo ahahaha *.*
Cosa succederà? Lo scoprirete solo leggendo!!
Ora ringrazio chi recensisce e chi legge anche solo silenziosamente c; GRAZIE anche se vorrei qualche recensione in più :(
Bene, ora vado :)

P.S. Cosa ne pensate di Story Of My Life?? *_________________________________________________________________________*
(la sto ascoltando, tra l'altro c;)   E.LA.FINE.DEL.MONDO.
E poi la terza data? E il video che uscirà mercoledì? E poi l'album tra un mese? Io non so se il mio cuore regge ancora *w*
Aww i nostri idoli crescono così bene ahahah sono sempre più orgogliosa :3



Ora vado veramente ahahah recensite vi prego ♥♥

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***







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CAPITOLO 12
 



Aprii la porta e trovai Liam, Louis e Niall sul divano che…dormivano? 

Cosa? Perché? Chi gli ha dato il permesso? E come avevano fatto ad entrare? E poi perché dormivano?!

Buttai nervosamente la mia borsa sul pavimento facendo svegliare i tre “belli addormentati”; non sapevo nemmeno io il perché.
Louis si grattò la testa e si guardò intorno confuso;

Liam si alzò a sedere improvvisamente facendo tirar su la faccia  di Niall che era immersa in un cuscino,  ma poi ritornò a dormire.
Quando si accorsero della mia presenza si alzarono in piedi, ovviamente tranne Niall, che non sentiva ragioni per alzarsi.

“Cosa ci fate voi qui?!” chiesi incamminandomi verso di loro.

“Ehm… Jade, possiamo spiegarti tutto…” cominciò Louis con la classica frase di chi l’ha fatta grossa.

“Avete preso per caso la mia casa come un albergo? No, perché se è così avete sbagliato alla grande!” replicai. “Spero per voi che abbiate una
buona ragione per presentarvi a casa mia in questo modo.”

Non so perché, ma mi dava molto fastidio il fatto che si fossero impossessati di casa mia senza chiedere.

“Beh, sai, noi volevamo rivederti. Sai com’è…” disse Luois.

“Se,se come no. Piuttosto potevate dire che siete stati inseguiti per tutta la notte da un ornitorinco; sarebbe stato più credibile!” sicuramente era solo una scusa.

“Dai, Lou, non è vero! Non mi dispiace per niente rivederti, ma non è per questo che siamo qua…”

Meno male che c’è Liam, sennò chissà quale scusa sarebbe riuscito a trovare Louis.

“Cosa avete combinato sta volta?” Ok, era chiaro che questi ragazzi si cacciavano sempre in qualche guaio. Il bello era che li conoscevo a malapena da un giorno… chissà cosa saranno capaci di fare.

“Ieri sera, quando siamo usciti dalla casa di Harry,  io, Lou e siamo passati in un locale; poi ci hanno raggiunto anche Niall e Zayn abbiamo bevuto qualche bicchiere e poi…uno tira l’altro e via, tranne Zayn, che non aveva preso quasi niente.
Era quasi mattina quando lui ci portò a casa sua per passare qualche oretta a dormire; ma noi eravamo ancora brilli e non volevamo dormire, continuavamo a stressare Zayn. Il problema è che lui oggi aveva lavoro e noi no… Povero!”

Liam mi spiegò anche che Zayn se li era portati al lavoro, solo che loro erano stanchi morti e quindi si addormentarono. Così Lucy, che lavora con lui, gli aveva detto di venire a casa nostra a dormire per non fare arrabbiare ancora di più Zayn, che ormai non ce la faceva più a sopportarli.
E io non lo biasimavo affatto! Quei tre sono incredibili, come dei bambini.

“Ma ragazzi! Povero Zayn! Ma è possibile che bevete così tanto? È la seconda volta che vi ubriacate così tanto in tre volte che vi vedo! Siete
esagerati, non vi fa bene.”

Non riuscivo a capacitarmi del fatto che non si prendessero la responsabilità della loro vita; ci doveva sempre essere qualcuno a tenerli d’occhio, altrimenti chissà dove sarebbero ora.

E il povero Zayn che li doveva “sopportare”…non mi immaginavo come poteva sentirsi in quel momento.

“Lo sappiamo, lo sappiamo Jade… non serve che ci fai anche tu la ramanzina! Ci è già bastata Lucy.” Si affrettò a dire Louis.

“La prossima volta non succederà, promesso.” Continuò, usando un tono tipico di un bambino che si scusa con la mamma per aver fatto qualche pasticcio.

“Mi prendi per il culo Lou? Io lo faccio solo per voi, mica per me, eh!” replicai offesa.

“Forse.” Rispose lui sfacciatamente, ridendo sotto i baffi.

“Ehi! Guarda che posso spedirti a sprangate sui denti direttamente fuori da questa casa, lo sai?!” mi voltai per indicare la porta ancora aperta.

“Calma, calma!” intervenne Liam, abbracciandomi da dietro e poi stampò un bacio sulla mia guancia.

All’improvviso il mio cuore batté più forte; con questi ragazzi mi sarei dovuta abituare a “manifestazioni d’affetto” così, non ci ero per niente abituata.

Scrollai questi pensieri, realizzando che Liam aveva adottato una tecnica da “ruffiano”.

“Aaaah…’sti ragazzi!” sospirai staccandomi dall’abbraccio. “Cosa dovrei fare io con voi?”

Tutti e due mi rivolsero un sorrisetto beffardo.

“Ma Niall? Dorme o fa finta?” chiesi, cambiando discorso.

“Oh, lui dorme sempre! Ora però si deve svegliare.” disse Lou. “Ora ti faccio vedere.” Continuò avvicinandosi a lui.

Iniziò a fargli il solletico sulla pancia, ma lui si rigirò dall’altra parte scansando la mano.

“Prova tu.” Si rivolse a me. “Dai, vedi che si sveglia!” mi incitò.

Insicura mi avvicinai e iniziai a fargli solletico. All’improvviso si girò ancora con gli occhi chiusi e iniziò a fare il solletico a me,
facendomi rotolare su di lui.

Mi scappò un urlo dallo spavento e lui si alzò di scatto aprendo gli occhi. Mi guardò come se avesse visto un mostro e poi arrossì.

“Oh mio Dio. Non sei Louis?? Oh mamma, scusami Jade.” Subito arrossi anche io, ma poi scoppiai in una rumorosa risata;
l’espressione di Niall era epica.

Iniziò a borbottare qualcosa in silenzio guardando in cagnesco suo fratello,
maledicendolo in coreano antico per la figuraccia, immagino.

Intanto Lou sogghignava e anche Liam stava cercando di trattenersi dal ridere.

“Non preoccuparti Niall, non mi da fastidio!” gli sorrisi per rassicurarlo e evidentemente questo lo aiutava,
dato l’espressione sollevata che aveva acquisito.

“Meno male!…Merda, che figura…” sospirò abbassando la testa e passandosi una mano nei capelli nervosamente.

“Dai Niall, non fa niente!” scoppiai in un’altra risata ripensandoci e contagiai anche lui e gli altri due, che ormai non riuscivano più a trattenersi.

Riuscii a riprendermi e notai che il mio stomaco aveva bisogno di cibo.

 
“A parte questo, avete fame ragazzi?” domandai avviandomi in cucina.

“E ce lo chiedi!?” rispose allegramente Niall, che era scattato in piedi più sveglio che mai.
Avevo scoperto che adorava, anzi AMAVA il cibo e nonostante mangiasse per dieci persone, era magro come un chiodo.

Sul tavolo avevo lasciato un sacchetto di ciambelle che avevo preso in panetteria.

“Che ne dite?” chiesi aprendo il sacchetto e mostrando l’interno. Acconsentirono tutti e tre e iniziammo ad abbuffarci.

“Mmmh…che buone…mmmh” commentò Niall in apprezzamento.

“Ehi ragazzi che ne dite di uscire domani sera? Magari possiamo andare al bowling, no?” propose Liam.

“Buona idea! Per me va bene.” Risposi io.

“..Mmh…okay…” disse Niall con la bocca ancora piena.

“Si, però può venire anche El, vero?” domandò Louis.

“Eleanor è la ragazza di Lou.” Mi disse Liam notando la mia espressione confusa. “E comunque si che può venire!”

“Ok, allora avvertiamo anche Harry, Lucy e Zayn…Faremo un’uscita a otto…niente male!”

 “Va bene… però ora devo andare al super mercato, perché sennò stasera non si mangia niente… Chi mi accompagna?” domandai speranzosa
in una risposta positiva, anche perché se non mi accompagnava almeno uno di loro
sarei dovuta andare a piedi e non ne avevo proprio voglia.

“Io!” affermò Niall.

“Non potete ordinare una pizza? Sarebbe mille volte più facile!” si lamentò Liam.

“Siete sempre i soliti voi uomini! Cosa ne dici di CUCINARE? Esiste come parola nel vostro vocabolario limitato? Scansafatiche…” sbuffai
rassegnata.

“Ma così è più comodo e poi…” lo zittii. Lui fece il finto offeso e scossi la testa ridendo.

“Allora, vieni o no?”.

“Uff…va bene…” sbuffò Liam. Bene, così eravamo in due.

“Io non posso, mi dispiace.” Se ne uscii Louis.

“Ok, va bene… allora andiamo!” annunciai prendendo il portafoglio e infilandolo nella borsa.

 

Salimmo sulla macchina di Liam; era pulita e ordinata all’interno, proprio come il suo stile. L
ui si sedette al posto del guidatore, Niall di fianco a lui nel posto del passeggero e io dietro.

Mise in moto e dopo circa dieci minuti, soprattutto di coda, arrivammo al super mercato.

Entrammo e iniziai la ricerca dei vari prodotti che mi servivano, seguita a ruota da Niall e Liam che litigavano per chi doveva tenere il carrello.

“Insomma, ragazzi! Nemmeno dei bambini farebbero così! Dai, smettetela.” Mi girai spazientita urlando quasi.

I due interessati si fermarono improvvisamente, smettendo di bisticciare. Sospirai sorridendo tra me e me, poi mi girai e continuai la mia ardua ricerca.
 



Quando finalmente finii andammo alla cassa e pagai; uscimmo e Liam e Niall mi aiutarono a caricare la spesa nel portabagagli.
 




<<<<<<<<<<>>>>>>>>>> 
 




La mattinata del giorno seguente passò velocemente in panetteria e colsi l’occasione per avvertire Harry della serata al bowling.

Mentre servivo un signore sulla cinquantina piuttosto alto e magro, entrò in negozio Sam; era un po’ di giorni che non la vedevo.

“Ciao Sam! Come stai?” superai il bancone e mi pulii le mani sul grembiule per andare ad abbracciarla.

“Jade!” sorrise allegramente. Poi si girò verso Harry, che le sorrise.

Gliela presentai velocemente facendo attenzione alla reazione di Harry: si vedeva che gli faceva ancora un certo effetto
vedere la copia esatta della persona che amava e che l’ha tradito, proprio davanti, anche sapendo che è completamente l’opposto come personalità.

Cercai di evitare eventuali problemi e iniziai a servire Sam; mentre mettevo delle pagnotte nel sacchetto mi venne in mente una buona idea.

“Hai qualche impegno stasera?” le chiesi sperando in un no.

“Niente di speciale…perché?” benissimo.

“Che ne dici di venire con noi al bowling?” domandai guardando prima Harry che annuiva, e poi di nuovo lei.

“Sarebbe stupendo, è un po’ che non esco…sai anche perché…” rispose.
Sapevo benissimo che dopo alla “scomparsa” di sua sorella, non aveva
molti amici su cui contare.

“Fantastico, allora stasera alle otto a casa mia ok?”

Sam annuì come risposta , poi pagò e uscì dal negozio.

“Harry.” Lo chiamai. “Sei sicuro che vada bene?” domandai sapendo che e una parte di lui non andava bene.

“Si si…stai tranquilla Jade, ormai è passato.” Sorrise leggermente, ma non tanto da formare le sue inconfondibili fossette.

“Sappiamo entrambi che non è vero.” Lo guardai negli occhi. “Però apprezzo il fatto che tu voglia dimenticare e andare avanti.” Gli sorrisi, le
mie parole erano veramente sincere.

“Forse hai ragione, ma ho veramente intenzione di dimenticare.” Disse convinto sorridendo.

“Bene, sono contenta… ma ora andiamo!” lo incitai, togliendomi il grembiule.

“Andiamo!” così dicendo, mi aprì la porta.

“Harry, vuoi venire a casa mia a pranzare? Così mi fai compagnia, perché scommetto che Lucy è da Zayn!” gli domandai.

“Mmh…ok!” disse cambiando direzione.

Dopo un po’ che camminavamo mi decisi a fare quella domanda che mi era girata per un po’ in testa.

“Senti, da quanto conosci Zayn?” chiesi sorridendo.

“Eh, da tanto tempo! Eravamo ragazzini quando ci conoscemmo…” rispose pensieroso.

“E allora saprai sicuramente di quando aveva conosciuto Luc.”

“Si, quel periodo è stato strano per lui; gli piaceva veramente Lucy e aveva paura di dirglielo, perché sapeva che dovevano separarsi un giorno.

"Così per non rovinare quel poco tempo che avevano, se l’è goduto da amici.” Spiegò Harry.

“Anche per lei era la stessa cosa; a quei tempi ancora non la conoscevo, ma dopo mi ha raccontato tutto. E ora è molto felice, non l’ho mai vista così!” Harry sembrava interessato all’argomento.

“Immagino… Ed è successo tutto così velocemente… però se lo meritano. Era scritto nel loro destino che si sarebbero rincontrati.”
Anche io la pensavo allo stesso modo.

“Non ti facevo un tipo così filosofico!” dissi ridendo sotto i baffi.

“Quante cose che non sai di me!...” rispose sogghignando.







SPAZIO AUTRICE
Hey belle! Vi piace? Lo so che è lungo e noioso e non è così 'spettacolare'...lo so! Per facore non uccidetemi lol c:
Comunque...non so a cosa serva questo capitolo, forse per far vedere di più la personalità dei ragazzi...boh :)
Spero che ci siano sempre le mie pelle pimpe che recensiscono lo stesso c: io vi adoro *w* grazie infinite, mando avanti questa lagna di ff solo per voi lol
Poi, cosa importantissima, vi piace il banner??  fatemi sapre :) Io lo adoro e grazie a Sara_Scrive per averlo fatto ♥

Ora credo di aver detto tutto e vi aspetto... vi chiedo in ginocchio di recensire. Vi prego vi prego vi prego :'(
Sappiate che però vi amo lo stesso belle (o belli, se ce ne sono c:)

A presto ♥

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***






  
                                                                               
banner by Sara_Scrive



CAPITOLO 13
 
 

“Uffa Lucy! Non ho dei vestiti decenti. Come faccio?” ero disperata.

“Jade, sei sempre la solita! Guarda, questo ti sta bene, perché non lo metti mai?” disse mostrandomi uno dei vestiti che avevo nell’armadio.

“Oh grande Luc! Questo è fantastico!” risposi sorridendo.
Così presi i miei adorati leggins neri con le croci bianche e li abbinai con un maglione caldo caldo  blu scuro
e un beanie bianco e poi non potevano mancare le mie Dr. Martens; direi che poteva andare bene per una serata come quella.

Ormai ero pronta e anche Lucy, che aveva un vestitino con una fantasia a fiori, una giacchetta beige e le Vans blu scuro.

E poi c’era Sam con dei jeans leggermente strappati, una camicia rosa chiaro e una giacca nera di pelle, con delle Converse bianche e i capelli raccolti in una lunga coda di cavallo.

Da fuori sentii una macchina arrivare e subito dopo un clacson che suonava; sicuramente erano arrivati i ragazzi.

Così ci avviammo alla porta per poi entrare in macchina insieme a Liam e Niall.
Gli altri erano nell’altra macchina dietro e li salutammo con la mano per poi partire in direzione del bowling.
 

Entrammo dentro e iniziammo a giocare; io non ero una cima al bowling però me la cavavo.
Invece Sam era incredibile, la più brava tra tutti noi, seguita a ruota da Harry.

La serata stava andando benissimo, ridevamo e scherzavamo e il tempo passava veloce, ormai era quasi un’ora che giocavamo. Cosi decidemmo di rilassarci un po’ sui divanetti.
 

Diedi una veloce occhiata a Harry che si sedette vicino a Sam e lei sorrise arrossendo.

Intanto Louis mi aveva presentato la sua ragazza, Eleanor. Era veramente bellissima con dei boccoli
color cioccolato davvero adorabili e il viso con dei lineamenti particolari, un po’ da elfo; ed era anche molto simpatica.
 
 

HARRY’S POV

Mi sedetti a fianco di Sam. Era veramente uguale a sua sorella, ma si vedeva anche dai modi di fare,
tipo il modo in cui arrossiva, che la distinguevano da Darcy.

E poi era molto simpatica e un asso nel bowling. Così decisi di sfidarla, visto che anche io me la cavavo piuttosto bene.

“Ehi Sam, che ne dici di fare una gara al bowling!” le chiesi sorridente.
“Ho visto che sei molto brava e voglio sfidarti.”

“Oh beh… per me va bene mr. Ricciolino.” Rispose prontamente lei ridendo. F
orse da una come lei non mi sarei mai aspettato una risposta del genere, ma mi piaceva.

“Molto bene, ma se vinco cosa ottengo?” chiesi ammiccando un sorriso.

“Vacci piano! Chi ti ha detto che vincerai?” alzai un sopracciglio, stupito.

“Staremo a vedere…” e così dicendo tornammo a giocare.
 

“Forza fammi vedere che sai fare.” La sfidai.

“Con molto piacere!” rispose lei con un sorrisetto stupendo. Stranamente non mi ricordava così tanto Darcy, come avrei pensato;
era come se fosse un’altra persona che non avevo mai visto.

Una parte di me pensava che fosse meglio così, ma un’altra aveva sempre il pensiero di riavere con sé la persona che amava.
Ma cercai di scacciare questo pensiero…
 


SAM’S POV

Iniziai tirando la palla sui birilli e ne buttai giù otto. Poi fu il turno di Harry e ne fece cadere nove, poi mi fece l’occhiolino.

La “sfida” si fece interessante e io ed Harry eravamo sempre più o meno pari; in questo momento ero leggermente
in vantaggio ma con il suo ultimo tiro lui riuscì a superarmi.

Si girò e mi fece un sorriso enorme tanto da formare quelle fossette, un dettaglio che non avevo mai visto su un ragazzo,
o forse non l’avevo mai notato.

Ma per lui era quasi un segno di riconoscimento, come i ricci, che lo rendevano diverso.
Diverso in senso positivo, perché si, dovevo ammettere che Harry era veramente un bel ragazzo.

Ed era anche una persona adorabile, tanto impertinente quanto gentile. Forse anche un po’ troppo vanitoso e sicuro di se.

Mentre si avvicinava fingeva di inchinarsi a un pubblico inesistente per la sua vittoria.
Così io misi il broncio e mi girai dall’altra parte incrociando le braccia al petto facendo la finta offesa.

Sentii le sue braccia stringermi e mi abbracciò da dietro; io soffocai una risata girando la testa a destra
evitando il suo viso appoggiato alla mia spalla sinistra.

Poi si mosse velocemente verso la mia guancia posandoci le sue labbra per lasciarci un veloce bacio; erano così morbide e calde.
A quel punto non ce la feci e scoppiai a ridere e così anche lui.
 
 
JADE’S POV

“Ragazzi io vado al bagno.” Li avvertii per poi girami e cercarne uno.

Mi incamminai ai servizi e con la coda dell’occhio mi girai per vedere Sam e Harry che ridevano insieme e lui che l’abbracciava da dietro.

Che carini insieme, erano tutti e due felici e non si accorsero nemmeno che li fissavo. Entrambi si meritavano di ridere un po’ e stare in compagnia così mi avviai velocemente verso il bagno.

Mi lavai le mani e feci per uscire, quando mi ritrovai un ragazzo davanti, e solo quando alzai lo sguardo notai Niall che mi sorrideva.

“Ehi Nialler ti serve qualcosa?” chiesi inclinando leggermente la testa di lato.

“No, stavo solo tornando dal bagno e… non so nemmeno perché sono qui.” Rispose ridendo leggermente e si passò una mano nei capelli.

Quando la lasciò ricadere sul suo fianco, sfiorò la mia e un brivido inaspettato avvolse il mio braccio e la schiena.

Ma un attimo. Da quando succede a me? A me non piace Niall, è impossibile! Ci conosciamo da così poco tempo… eppure quel gesto non era stato indifferente.

Capii dagli occhi di Niall che anche a lui aveva fatto uno strano effetto.

Il tempo sembrava rallentare e immaginai che il suo viso si stava avvicinando lentamente. Mi accorsi solo in un secondo momento che si stava avvicinando veramente e tutto quello non era solo la mia mente che viaggiava liberamente.

Trovai strano anche questo, perché non mi era mai capitato di immaginare che un ragazzo si avvicinasse così tanto a me. E anche io mi stavo avvicinando inconsciamente a lui e rendendomene conto ripensai a quella volta.

Al solo pensiero tornai in me e mi allontanai di scatto da Niall. Nei suoi occhi riuscii a vedere un senso di delusione e di tristezza immensa. Cosa avevo appena fatto?

Gli avevo fatto credere che anche io volevo quello che voleva lui e poi…poi avevo fatto una grande cazzata.

In realtà non era che non volevo, era solo che quel gesto si era riflesso nei miei occhi come quello che mi era successo quella volta.

No no no. Come avevo potuto? Come avevo potuto solo far provare a Niall quello che avevo provato io? Lui era troppo buono per subire quello.

E il peggio era che ero io ad averlo ferito, non me lo sarei mai perdonata. Glielo leggevo negli occhi cosa provava. Avrei voluto morire.
 

FLASHBACK

Era finalmente arrivato quel giorno. Mi aveva chiesto di uscire. Ero la persona più felice sul pianeta Terra, non riuscivo ancora a crederci.
Mi ero preparata un’ora prima, avevo curato ogni piccolo dettaglio per essere perfetta, o almeno ci avevo provato. Volevo che quel giorno fosse perfetto.

Il cuore mi batteva a mille mentre camminavo verso la spiaggia. E poi lo vidi, bello come sempre seduto sulla sabbia ad aspettarmi.
Allungai il passo e sorridente arrivai davanti a lui che si alzò e mi abbracciò. Amavo le sue braccia e il suo profumo; amavo tutto di lui.

“Ehi splendore siediti. Ho preparato un pic nic solo per noi due, ti piace?”

Ero troppo felice, il mio stomaco aveva un’infestazione di farfalle.

“Non potrei desiderare altro.” Risposi dandogli un bacio sulla guancia.

Poi non riuscii a trattenermi e mi avvicinai sempre di più a lui.

In quel momento sentivo di poter toccare il cielo, volevo urlare al mondo intero tutto quello che avevo passato prima di arrivare a questo
momento.


E finalmente dopo circa un anno, stavo per baciare il ragazzo che mi piaceva

-Quel ragazzo che non riuscivo a togliermi dalla testa anche sapendo che era quello sbagliato, quello a cui piaceva l’amica di Lucy, quella che io odiavo, quella che gli aveva preso il cuore.

Ma poi la frittata si è rivoltata ed era arrivato il mio turno di essere felice, perché lui mi chiese di uscire.

Era la mia prima cotta, a quindici anni; all’inizio non volevo ammetterlo a me stessa ma poi mi dovetti ricredere perché notai sempre più spesso che mi ritrovavo a fissarlo e a pensare a lui.

 Non credevo nemmeno possibile una cosa così, perché non ero il tipo di ragazza che si affeziona facilmente e che si apre a tutti.
Ma ci ho pensato e ho deciso di accettare. Ma fu la scelta sbagliata, ero stata troppo ingenua e idiota a pensare di poter essere felice.-

Ormai il mio cuore aveva preso una strada diversa da quella del cervello e se mi fossi trovata in un’altra situazione non l’avrei mei fatto, ma quel momento sembrava fatto apposta; così presi coraggio e mi avvicinai alle sue labbra perfette.

Annullando sempre di più la distanza, ad un certo punto, lo vidi indietreggiare.
Sentii un peso sul petto, come se tutta la mia vita fosse andata in frantumi.


Non gli piacevo? Non ero alla sua altezza? Cos’era andato storto? Avevo sbagliato qualcosa?

Le domande che mi facevo erano troppe però mancava una risposta e la confusione cominciava a farsi spazio nella mia mente.
Sentii il naso pizzicare e gli occhi incominciarono a riempirsi di lacrime, che cercai di trattenere il più possibile.

“Ma…” riuscii solo a dire, a sussurrare abbassando la testa e facendo qualche passo indietro.

Lo guardavo incredula con gli occhi spalancati e lui mi rivolse uno sguardo divertito per poi sorpassarmi per arrivare prendere la sua roba e andarsene.

Io rimasi immobile per qualche minuto cercando di rimettere a posto i miei pensieri confusi che vorticavano incessantemente nella mia testa.

Avevo appena fatto una cazzata di cui mi sarei pentita per tutta la mia vita; ero stata troppo impaziente e avevo mandato tutto a puttane.

Quel magico momento che avevo aspettato da sempre mi era passato davanti agli occhi trasformato in una tragedia.
E la colpa era tutta mia, avevo avuto troppa fretta e ora me ne pentivo.

Ma perché lui aveva sorriso in quel modo? Sembrava quasi che avesse pianificato tutto. Ma io mi fidavo di lui, magari era troppo presto, non si sentiva pronto o non gli piacevo...

Volevo essere ottimista e così andai a cercarlo per parlargli, perché ci tenevo troppo a lui per lasciar perdere così.

Allora mi incamminai per il marciapiede nella stessa direzione che aveva preso lui ricacciando le lacrime che minacciavano ancora di uscire.

Ad un certo punto, passando vicino a un vialetto con dei cassonetti, lo vidi. Era con i suoi amici. E parlavano…

“Dovevate vedere ragazzi!!” disse lui ridendo.

“Sei stato grande amico!” rispose l’altro dandogli una pacca sulla spalla.

“La sua faccia era epica, ha cercato di baciarmi e poi io mi sono allontanato e ci è rimasta di merda!” disse continuando a ridere con gli altri.

“Ora datemi quello che mi spetta, ho vinto la scommessa.”


Ormai le lacrime avevano deciso di uscire da sole e il mio cuore cadde a pezzi.

Aveva scommesso su di me? La risposta era palese e lo guardai mentre metteva in tasca quelli che sembravano molti soldi.

Non si era nemmeno accorto che lo stavo guardando e mi avviai verso casa piangendo sommessamente. Non potevo più pensarci, non dovevo.
Non mi sarei fidata più di nessun ragazzo, mi avrebbero fatto solo soffrire e mi promisi di non innamorarmi più.

Avevo già fatto fatica ad ammettere quello che provavo e anche a confessarglielo e lui si era preso gioco di me.

Solo per dei soldi aveva giocato con i miei sentimenti pur sapendo quello che provavo per lui, di sicuro non gli era passato inosservato.
 Infuriata e distrutta tornai a casa cercando di non pensarci.

Da tutto questo capii che dovevo continuare a fare come facevo prima di uscire con lui, cioè di tenermi tutto per me e non fidarmi dei ragazzi.


Lui, Tom, aveva rovinato la mia prima cotta, quella che per una ragazza non si scorda mai. Quel ragazzo a cui si pensa sempre, il primo pensiero la mattina e l’ultimo alla sera. La prima cotta è anche difficile da affrontare perché si è inesperti e si ha paura di sbagliare.
E io avevo fatto proprio quello, mi ero sbagliata.

FINE FLASHBACK

 

Ritornai in me, scacciando quei ricordi e guardai Niall negli occhi; era in attesa di una spiegazione e non volendo farlo sentire come quando era successo a me, parlai subito.

“No, no, no. Niall scusami; non pensare quello che stai pensando. Anche io voglio quello che vuoi tu, non sentirti uno schifo. Anche tu mi piaci,
credo. È che…” mi fermai; la mia bocca sparava parole a raffica e non sapevo se continuare e raccontargli quella parte del mio passato che solo
pochi sapevano.

“…è che mi è venuta in mente una scena di un po’ di tempo fa e… quello è stato un brutto periodo per me e avevo paura di quello che poteva succedere. Scusami Niall, l’unica cosa che posso dirti è scusa.”
Parlavo molto velocemente per il nervoso e quando lui mi prese la mano per calmarmi il mio cuore perse un battito.

Poi si avvicinò di nuovo e questa volta il bacio ci fu. Sentivo come se i miei piedi non toccassero più terra, come se avessi le ali. Come un angelo.

Ma l’angelo lo stavo baciando, un ragazzo troppo perfetto per essere umano, per forza diveva essere un angelo. Il mio angelo.

Le nostre labbra umide si assaporarono l’un l’altra per la prima volta prima di unire le lingue in una danza speciale.

Ero a dir poco la ragazza più felice del mondo; per una volta niente e nessuno mi impediva di essere felice.

Solo io e Niall.





SPAZIO AUTRICE
Ciao splendori c: io non so più come fare, ho troppo da fare e non riesco mai a pubblicare il capitolo nuovo ç.ç
sparo che con questo capitolo sia riuscita a farmi perdonare ;) ci ho messo tanto tanto impegno a scriverlo e mi piacerebbe sapere se vi piace c:
E poi devo ringraziarvi in ginocchio anche solo perchè seguite la mia ff. Ci tengo molto e senza di voi non sarei andata avanti, davvero.
L'unica cosa è che le visite sono calate tantissimo ripetto ai primi capitoli D: perchè?
Va be..lasciamo perdere ora me ne vado e aspetto tante tante recensioni! Vi prego
Sappiate che vi amo ♥
alla prossima

per farmi perdonare metto alcune gif c:
Il nostro Liam ♥

Il nostro Louis ♥

Il nostro Zayn ♥

Il nostro Harry ♥

Il nostro Niall ♥

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***










CAPITOLO 14
           
*un mese dopo*

“Ehi ragazzi, chi mi accompagna all’aeroporto a prendere mia sorella?” chiesi al resto della truppa.

“Io, io! Voglio assolutamente vederla!” l’unico a rispondere fu Harry che si alzò di scatto dal divano.
“Tu vuoi venire, Sam?” domandò alla sua nuova ragazza.

Harry e Sam si erano fidanzati da circa due settimane, e come coppia andavano benissimo: lui era riuscito
a sorpassare la faccenda di Darcy e Sam era riuscita ad aprirsi con tutti noi e soprattutto con Harry, che l’aveva aiutata molto.

“Mmmh… va bene, vengo anche io.” E così dicendo si alzò per mettersi le scarpe e prendere la borsa.

“Nessun altro? Niall, tu non vieni? Volevo presentarti di persona a lei…” feci la faccia da cucciolo e riuscii a convincerlo.

Anche io e Niall ci eravamo appena fidanzati e avevo scoperto un lato di lui che non mi sarei mai aspettata.
Era un ragazzo dolcissimo e molto comprensivo; sapeva parlare e farmi ridere quando ne avevo voglia e,
quando non ero in vena di scherzare, lui semplicemente mi abbracciava e restavamo in silenzio.

In qualche maniera riusciva a completarmi così come io completavo lui. Se era a casa da solo perché Louis, suo fratello,
usciva con Eleanor mi chiamava e io ero immediatamente da lui per passare una serata insieme a coccolarci e
a raccontarci la giornata appena passata.

Era proprio il tipo di persona che mi serviva e mi trovavo molto bene in sua compagnia.

“Oh, certo tesoro, adesso arrivo!” disse alzandosi dal divano.

“Ok ragazzi ve la porto il prima possibile, così ve la faccio conoscere. Sappiate che è molto impertinente ma sa essere anche dolce.
Beh, poi mi direte voi cosa ne pensate!”

Io, Niall, Sam e Harry uscimmo di casa e salimmo nella macchina di Niall diretti verso l’aeroporto.
 

-all’aeroporto-


“Ma dove si va?! Mi sa che ci siamo persi ragazzi! Dobbiamo andare di la no?” dissi in preda al panico.

“Ma no Jade! Hahahahaha stiamo andando dalla parte giusta, stai calma! Hahahha tu e il senso dell’orientamento andate su due strade diverse!”
Harry continuava a prendermi per i fondelli.

“Senti tu, non cominciare eh!” risposi ridendo. “So benissimo che si va di qui e poi a destra…mi ero persa solo un attimo…”

“Ehm…amore…dobbiamo andare a sinistra.” Disse Niall trattenendo una risata.

“Ah..ops! Hahahaha” che figura. “ok, devo confessare che il mio senso dell’orientamento fa proprio cagare…ma ho altre qualità!” dissi fiera.

“Ma certo!” rispose Niall dandomi un bacio sulla guancia.

“Oddio oddio!” si sentì da dietro. “Sei Niall?? Che figone!” era Jess, sempre la solita.

Niall mi guardò stranito e gli spiegai “Amore, ti presento la mia sorellina Jess!” dissi abbracciandola.

“Oh..allora piacere Jess! Io si, sono Niall, il ragazzo di tua sorella.”

Poi anche Harry e Sam si presentarono e il commento di Jess riferito a Harry fu:

“Anche tu non sei niente male però…”

Ok, in questo tempo passato lontano da lei non era cambiata proprio per niente, sempre la stessa ragazza estroversa e impertinente.

“Aw Jess, Jess! Sempre la solita sei! Com è andato il viaggio?” la stritolai di nuovo.

“Ma si.. abbastanza bene direi.”

Niall e Harry la aiutarono a prendere le valigie (forse fin troppe) e le caricammo sulla macchina di Niall.

Durante il breve viaggio in macchina Jess aveva sempre fatto domande tipo: “Ci sono altri ragazzi a casa?”,

“Come sta Lucy?”, “È bella Londra?”, “Posso rimanere tanto tempo qua?”…

Io le rispondevo a malavoglia, perché dopo un po’ diventava veramente pesante, ma ero anche molto felice
di rivederla e passare un po’ di tempo con lei.

Intanto gli altri ascoltavano e ogni tanto ridevano alle battute stupide che faceva Jess, ma dovevo ammettere
che facevano ridere un po’; soprattutto Sam rideva come una pazza e Harry la seguiva a ruota.
 
Arrivati a casa scaricammo le valigie di Jess e io andai in casa a chiamare uno degli altri ragazzi per prendere
la roba rimasta in macchina.
Liam si offrì volontario e lo accompagnai fuori, dove c’era mia sorella che raccoglieva la borsa che gli era caduta a terra.

Quando si alzò e vide Liam i suoi occhi si spalancarono leggermente e le sue guance sembrava quasi che stessero arrossendo.
Lei non era proprio una che arrossisce e che si trova in imbarazzo davanti ad un ragazzo, anzi!
Sapeva sempre come comportarsi e come scherzare e diceva sempre tutto quello che pensava, sempre rimanendo
una ragazza gentile e educata.

Lei era così: impulsiva, divertente, estroversa, senza peli sulla lingua, una che sa divertirsi. Insomma…il contrario di me.
Liam le sorrise e la salutò.

“Ciao, io sono Liam? Tu sei Jess giusto? Piacere!” allargò il suo bel sorriso e poi si avvicinò a mia sorella per darle un bacetto sulla guancia.

Lei era come impietrita e cercò di sorridere gentilmente. Non l’avevo mai vista così e ci rimasi un po’ male, ma lasciai perdere…magari vedere troppi bei ragazzi le aveva fatto uno strano effetto!
 


JESS’ POV

Stavo raccogliendo la mia borsa che, per l’ennesima volta era caduta, e sentii dei passi.
Mi alzai e vidi mia sorella con un altro ragazzo; quando mi guardò sorrise e si presentò.

A quel sorriso rimasi di sasso, non avevo mai visto un ragazzo così. Era alto circa quindici centimetri
in più di me, aveva i capelli castani alzati e leggermente tirati indietro e degli occhi che brillavano mentre mostrava il suo splendido sorriso.

Sembrava un bravo ragazzo, tranquillo e dolce…non esattamente il tipo di ragazzi che piacciono a me.

A me piacciono i ragazzi estroversi, chiacchieroni e perché no…anche “bad-boy”. Lui non mi sembrava proprio così,
eppure mi aveva colpita in una maniera strana..
 

JADE’S POV

Entrammo in casa e le presentai anche Louis e Eleanor e Zayn, e poi salutò Lucy, che già conosceva.
 
Ormai era tardo pomeriggio e Jess era impaziente di conoscere la città così decidemmo di uscire a fare
un giro nelle vie di Londra.
Quando arrivammo cominciammo a girovagare per i vari negozi e mia sorella stava per impazzire; voleva comprare di tutto!

Come avevo già previsto Jess era diventata un fenomeno da baraccone e faceva divertire tutti con Louis; dovevo dire che come personalità erano molto simili e continuavano a scherzare e io e gli altri ridevamo come matti.
 

Decidemmo di andare in un pub discoteca la sera per divertirci e ballare. Non ero proprio un tipo da discoteca ma ogni tanto ci andavo per staccare un po’.

Tornai a casa velocemente per prepararmi con mia sorella e Luc e poi i ragazzi passarono a prenderci.
Eravamo come al solito una truppa e stavamo appena in due macchine.

I ragazzi ci portarono in un locale per loro abituale, siccome conoscevano il buttafuori all’entrata.

“Hey ragazzi stasera poco alcool perché abbiamo una minorenne capito? Lei non deve bere troppo!” stuzzicai mia sorella perché sapevo che le dava fastidio.

“Senti, non sono una bambina! Faccio quello che voglio io.” Rispose facendomi la lingua e io scoppiai a ridere.

Ci avviammo al bancone e ordinammo un drink tanto per cominciare e per rompere il ghiaccio; Niall mi si avvicinò e mi diede un bacio a stampo.

“Piccola vuoi ballare o ci sediamo su quei divanetti?” mi chiese.

“Mmm…per adesso preferirei sedermi, poi magari dopo balliamo ok?” non avevo molta voglia di ballare.
“Ma se vuoi tu vai pure con gli altri. Io ti aspetto!” sorrisi.

“Nah..preferisco stare con te.” Che dolce!
Così dicendo prese altri due bicchieri pieni e mi fece l’occhiolino; ne presi uno con una mano e con quella libera intrecciai le dita alle sue per non perderci tra la gente ubriaca che ballava.

Niall si accomodò su una poltrona e io stavo per sedermi su quella di fianco, quando lui mi prese per i fianchi e mi fece sedere in braccio a lui. Così misi le gambe a penzoloni da un lato e gli misi le braccia al collo.

Mi fermai a guardare quelle pozze cristalline che ha Niall al posto degli occhi e mi persi; poi mi sorrise e, 
per non incantarmi più di quello che stavo facendo, lo baciai.

Da quando eravamo insieme non mi ero mai stancata di stare delle ore con lui, a scherzare, a parlare o semplicemente a guardarci e accarezzarci l’un l’altra.

E non mi ero ancora abituata alle sue labbra stupende sulle mie, e ogni volta che ci baciavamo era come la prima.
Ero proprio felice con lui e tutti i ragazzi mi dicevano:

“Fidati, è proprio cotto!” o “Devi essere proprio speciale perché non ho mai visto Niall così!”

A me non era mai successa una cosa così e tutte le volte che lo schermo del telefono si illuminava e appariva il suo nome, io sorridevo senza accorgermene e quando me ne rendevo conto pensavo:

“Cosa mi sta succedendo? Mi sto forse innamorando? No, non è possibile...sono passate solo due settimane e non posso essermi già innamorata! È troppo presto per constatarlo, devo aspettare che la nostra relazione si faccia più seria.”

E mentre pensavo questo una vocina nella mia testa diceva che dovevo cogliere l’attimo, che dovevo saper apprezzare
quello che mi stava succedendo perché potevo pentirmi di non aver dato tutto il mio cuore a una persona
che mi ama e che ha bisogno di me.

Stavo ancora baciando Niall quando lui si accorse che pensavo ad altro, così si allontanò da me con una faccia confusa.

“Ehi amore, cos'hai?” mi chiese.
“No.. niente. Pensavo a noi Niall.” ci fu qualche secondo di silenzio e poi mi decisi a parlare.
“Ti amo.”
Lui ci rimase di sasso e abbassò la testa scuotendola e quando la rialzò aveva un sorriso a dir poco fantastico stampato in faccia.

“Non sai quanto mi rendono felice queste parole. Grazie, ti amo anche io…tanto.”
Mi si sciolse il cuore a sentirmi dire quelle parole e mi morsi il labbro inferiore e Niall mi diede un bacio a stampo.
Restammo per un po' a baciarci e a sorriderci, poi decidemmo di andare a ballare un po' insieme.




SPAZIO AUTRICE ♥
Mi stavate dando per dispersa?? Avete ragione, alla grande!! Hahahaha è da un mese che non aggiorno! :o
Perchè rido?! Non c'è niente da ridere. E' una cosa vergognosa, oltraggiosa, inspiegabile!! 
Spero tanto che possiate perdonarmi :) tengo molto a questa ff e a voi lettori/lettrici che siete tanto genitli da recensire questa schifezzina lol
Grazie di cuore veramente ♥
Bando alle ciancie (?) passiamo a questo capitolo scritto di fretta perchè non volevo farvi aspettare ancora! 
E' arrivata la sorella della nostra protagonista, Jess! Vi piace? Vi sta simpatica? O è troppo rompi scatole? Scoprirete di più solo leggendo!! *feel like venditrice pubblicitaria* (??)
A parte queste cazzate, fatemi sapere tutto lasciando una piccola recensione. Domande, dubbi, perplessità?
Fatemi sapere pliis c: 
Ora mi ritiro e spero di farmi vedere molto presto! 

Vi lascio con Jess :)



 

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