Come nel mio libro.

di fairy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grazie a Malfoy... ***
Capitolo 2: *** Hogsmeade. ***
Capitolo 3: *** L'imprevisto. ***
Capitolo 4: *** Al Lago Nero ***
Capitolo 5: *** Non ce la faccio a tenermelo dentro ***
Capitolo 6: *** La festa. ***



Capitolo 1
*** Grazie a Malfoy... ***


Era notte fonda. I corridoi di Hogwarts erano completamente deserti e bui fatta eccezione per Pix che giocherellava con le armature, e per una piccola lucina che proveniva dalla biblioteca.

Seduta al mio solito tavolo accanto alla finestra c’ero io, Hermione Granger, che stavo chinata su un libro del quale mi erano rimaste poche facciate.

Avevo sistemato la bacchetta sopra un altro libro, in modo che illuminasse perfettamente le pagine giallastre del volume che stavo leggendo, e avevo pronunciato le parole dell’incantesimo più banale di tutti “Lumus”.

Sapevo che stavo infrangendo le regole e che se qualcuno mi avesse scoperto sarei stata punita ma in quel momento, non so perché, non mi interessava; l’unica cosa che desideravo era finire quel bellissimo libro d’amore visto che durante il giorno ero occupata con i compiti (d’altronde con tutte le materie che seguivo!!) e nella sala comune non c’era mai abbastanza silenzio per concentrarsi.

Così me ne stavo lì, seduta al tavolo di legno a sognare ad occhi aperti una storia d’amore come quella raccontata nel libro; una vicenda in cui i due innamorati prima si odiano, poi si imparano a conoscere ed infine si innamorano.

Ero arrivata alla fine della facciata quando sentii Pix gridare “Non si gira nel castello di notte!! Vergogna sulla tua Casa…vergogna su…”

“Zitto, stupido fantasma!!” una voce strascicata e glaciale, di cui purtroppo, conoscevo il padrone, era riuscita a far zittire Pix.

Sentii dei passi avvicinarsi alla porta della biblioteca; non mi potevo far trovare lì così misi un segnalibro fra le pagine, mi alzai e mi nascosi dietro alla scaffalatura più vicina a me.

Rimasi immobile fino a che la porta della biblioteca non si aprì e qualcuno entrò.

Sbirciai oltre gli scaffali e vidi Malfoy in vestaglia verde e argento che si accomodava al tavolo dove, fino a pochi istanti prima, ero seduta io.

La debole luce della lanterna che aveva portato con se gli illuminava il volto facendo risplendere i suoi capelli biondissimi e dando un aspetto quasi spaventoso ai suoi occhi glaciali.

Mi ridestai da quei pensieri e una domanda mi fece capolino nella mente: che cavolo ci faceva Malfoy in giro a quell’ora di notte e, per di più, in biblioteca?!

Mi accorsi che aveva tirato fuori un libro da sotto la vestaglia e che lo aveva aperto; cercai di vederne il titolo: “William Shakespeare: Amleto”.

Cosa?! Davvero a Malfoy interessava quel tomo?! La tragedia più conosciuta in tutto il mondo babbano e magico?! Uau…ero stupita!!

Continuai ad osservarlo.

Una volta aperto il libro, iniziò a sfogliarne le pagine lentamente come se fosse qualcosa di veramente prezioso; le sue dita affusolate accarezzavano le facciate come fossero troppo delicate per le sue mani.

Cercava il punto in cui era arrivato e, quando finalmente lo ritrovò, sistemò i piedi sul tavolo, appoggiò la schiena al muro ed iniziò a leggere avidamente.

Era quasi un piacere guardarlo mentre con gli occhi argentati seguiva le parole; adoravo osservare chiunque leggesse un libro e, in quel raro caso, anche Malfoy era interessante quando leggeva.

Improvvisamente mi ricordai in che situazione mi trovavo; ero nascosta dietro la scaffalatura accanto al tavolo dove ora era seduto quello stupido furetto, non potevo muovermi altrimenti mi avrebbe scoperta e non potevo Smaterializzarmi perché…bhè, sempre per il solito problema di discendenza; all’interno delle mura del castello si potevano Smaterializzare solo i Purosangue e gli insegnanti!!

La mia unica soluzione era uscire ed affrontare Malfarret…così misi fuori il naso dal mio nascondiglio e cercai di allontanarmi in punta di piedi ma…

“Granger…che ci fai qui?! Non lo sai che è notte e che stare fuori dal dormitorio è vietato?!” disse il furetto con il suo tono da saputello ed il suo solito ghigno trionfante stampato sulle labbra sottili.

Mi fermai sbuffando.

“Lo so che è vietato!! E poi non sei la persona più adatta a rimproverarmi visto e considerato che neanche tu sei nel tuo dormitorio!! Quindi potrei farti la stessa domanda…perché non te ne torni nel tuo sotterraneo?!” dissi furibonda per il fatto che era l’una di notte e che non avevo nessuna voglia di parlare con quell’imbecille.

Malfoy mise un dito fra le pagine del libro a modi segnalibro e mi guardò.

“Granger, Granger, Granger…come faccio a farti capire che non devi parlarmi con quel tono?!”

Il suo sguardo era fisso su di me e, visto che indossavo solo una camicia da notte semitrasparente, arrossii bruscamente e distolsi lo sguardo dai suoi occhi argentati.

Il biondino se ne accorse e sghignazzò, poi si alzò e mi si avvicinò; io estrassi la bacchetta e gliela puntai contro.

“Non avvicinarti Malfoy o finisci male!!”

“Oh…che paura!!”

Lui continuava ad avvicinarsi ed io continuai ad indietreggiare fino a quando, con mio grande dispiacere, arrivai con le spalle al muro; urtai contro uno scaffale dal quale caddero alcuni pesanti volumi che arrivarono a terra con un gran tonfo.

La mia bacchetta sfiorava il collo bianco di Draco quando improvvisamente una voce ci fece girare all’unisono verso la porta.

“Che c’è tesorino?! Hai sentito qualche rumore?! Eppure la biblioteca dovrebbe essere chiusa!!” la voce di Gazza che parlava con la sua gatta, Mrs Purr, risuonò nel corridoi e sentimmo i suoi passi avvicinarsi veloci, per quanto gli consentivano le gambe, alla porta.

“Merda…” Draco stava fissando la porta; un suo braccio muscoloso mi impediva di allontanarmi dal muro e io mi ritrovai a fissare il ciuffo ribelle che gli accarezzava la fronte.

“Granger…dobbiamo sgombrare altrimenti se Gazza ci scopre siamo nei guai…”

“Granger…ti svegli?! So che sono bello da mozzare il fiato ma da li a non ragionare più ce ne vuole!!”

Mi accorsi solo allora che stava parlando con me “Non farti strane idee Malfarret…stavo solo pensando a come fare per uscire di qui!!”.

I passi di Gazza si fermarono improvvisamente ed entrambi capimmo che era arrivato davanti alla biblioteca; sentimmo il suo respiro affannoso: stavamo per essere beccati, e non sarebbe stata affatto una bella esperienza.

“Ti fidi di me Granger?!” mi chiese Malfoy come se fossimo amici da sempre.

“Certo che no!!” gli risposi, realizzando che ero ancora attaccata al muro e che il furetto mi impediva di spostarmi.

“Perfetto!!” detto questo recuperò il suo libro ancora sul tavolo, mi prese per il polso e, con un sonoro “pop” ci smaterializzammo.

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Capitolo 2
*** Hogsmeade. ***


Cinque secondi più tardi eravamo nei sotterranei, davanti all’entrata del dormitorio dei Serpeverde.

Io e Malfoy ci eravamo appena smaterializzati, riuscendo così a sfuggire da Gazza che, sicuramente, ci avrebbe puniti se ci avesse scoperto.

“Tu sai materializzarti?!” chiesi sorpesa, ancora con la mano di Malfarret stretta attorno al polso.

Lui mi guardò con aria di superiorità “Ebbene si…” rispose sogghignando “…mio padre riteneva importante che lo sapessi fare così mi ha insegnato!!”.

Lo guardai meravigliata, poi mi riscossi e tirai via il polso dalla sua stretta.

“Lasciami Malfoy!!” ruggii.

Il ragazzo si allontanò; io mi guardai intorno e, solo allora, realizzai che ero nei sotterranei davanti al dormitorio verde-argento.

“Perché cavolo ti sei materializzato proprio qui?! Non potevi trovare un posto più carino?!”

“E’ il mio dormitorio quindi per me è carino…se non ti va bene la prossima volta ti lascio in balia di Gazza!!” sorrise beffardo, si girò verso la porta e pronunciò la parola d’ordine poi si voltò verso di me “Buonanotte Granger!! Spero che Gazza non ti becchi mentre torni al tuo dormitorio!!” detto questo attraversò il passaggio e sparì nel suo regno.

Mi guardai intorno. Il sotterraneo era completamente buio e, dovevo ammetterlo, con Malfoy avevo leggermente meno paura di quel posto così tenebroso.

Ancora scioccata dal fatto che il furetto sapesse materializzarsi, estrassi la bacchetta “Lumus”; dalla sua punta si accese una lucina che mi permise di trovare le scale che portavano all’ingresso della scuola.

Una volta uscita dai sotterranei mi diressi, sollevata, verso la scalinata di marmo sperando che non avessero voglia di muoversi.

Fortunatamente tutto sembrava addormentato così arrivai alla Torre di Grifondoro senza problemi; raggiunsi il ritratto della Signora Grassa che, scocciata, mi fece entrare.

Salii le scale fino al mio dormitorio, mi stesi sotto le coperte e mi addormentai, coccolata dal calore del fuoco che crepitava al centro della stanza.

Il mattino seguente era il giorno della gita a Hogsmeade, scesi assieme a Ginny per la colazione. Il soffitto della Sala Grande rispecchiava, come al solito, il tempo che c’era fuori e, quel giorno i lampi e la pioggia ci fecero capire che era un gran brutto tempaccio.

Entrando nella Sala mi scontrai contro Pansy faccia da carlino Parkinson

“Ehi…Mezzosangue, stai attenta a dove vai…!!”

“Oh…non è colpa mia se hai la faccia troppo schiacciata per vedere dove vai!!”

Ginny scoppiò a ridere alla mia battuta alquanto pungente; quella mattina non avevo nessuna voglia di essere presa in giro specialmente da quegli imbecilli dei Serpeverde. Nessuno mi avrebbe rovinato la gita tanto attesa a Hogsmeade, ne il temporale in arrivo ne le stupide serpi.

Mi sedetti accanto a Ron ed Harry che mi diedero il buongiorno e mi passarono la Gazzetta del Profeta.

Aprii la mia borsa per controllare che non mancasse niente ma con mio grande stupore scoprii che il libro che stavo leggendo la sera prima in biblioteca non c’era!! Era strano visto che lo portavo sempre con me…un pensiero terribile mi sfiorò la mente: non è che l’avevo lasciato sul tavolo della biblioteca vero?! Ripercorsi velocemente con il pensiero le azioni della sera prima…e con mio sommo dispiacere realizzai che il mio libro, in quel momento, era sicuramente fra le mani di Gazza.

Mi sbattei una mano sulla fronte stavo per alzarmi quando entrò nella Sala il custode con in mano il mio volume.

Si avvicinò al tavolo dei professori e si rivolse alla professoressa McGranitt.

“Professoressa…ieri sera ho trovato questo libro nella biblioteca a l’una di notte!! Qualcuno deve essere assolutamente entrato fuori dall’orario scolastico!!”

La McGranitt lo fissò per qualche secondo “Magari è stato semplicemente dimentica sul tavolo da uno studente che era stato in biblioteca il pomeriggio…non credi che sia più probabile Gazza?!”.

Il custode annuì deluso.

Raccolsi il mio coraggio e mi alzai in piedi “Professoressa…quel libro è mio…!!” mi avvicinai al tavolo professori e mi ripresi il volume, poi mi accorsi che tutti gli studenti mi stavano fissando compreso Malfoy che mi sorrise malizioso quando ritornai a sedermi accanto ai miei amici.

Finalmente arrivò l’ora di andare ad Hogsmeade; tutti gli studenti del nostro anno si riunirono nel cortile della scuola e, dopo un lunghissimo appello, ci incamminammo verso il villaggio.

Harry come al solito non era potuto venire perché nessuno gli aveva firmato il permesso e, questa volta, anche Ron era rimasto al castello; così, per quel giorno, avrei potuto visitare il posto che adoravo di più di tutto il villaggio: la libreria, un luogo fantastico colmo di libri di ogni genere. Si potevano comprare, sfogliare, leggere o semplicemente, osservare.

Stavo accarezzando le coste di alcuni libri alla ricerca di qualcosa che mi interessasse quando il mio sguardo si posò fuori dalla finestra della libreria.

Un ragazzo dai capelli biondi stava cercando di congedare i suoi tirapiedi.

Rimansi ad osservare la scena che risultava alquanto divertente visto che Tiger e Goyle (perché di Malfoy si trattava) non volevano saperne di abbandonare il loro capo.

Infine Malfarret riuscì a liberarsi dei suoi scimmioni e, con mio sommo stupore, entrò furtivo nella libreria e si mise ad osservare i libri.

Si tolse il cappuccio del mantello che fino a pochi secondi prima l’aveva protetto dalla pioggia che cadeva fitta, e si scompigliò i capelli biondi facendo volare qualche gocciolina di pioggia qua e là.

Io rimasi a guardarlo meravigliata; Draco, nella sua “cattiveria”, era davvero molto affascinante.

Il ragazzo iniziò a gironzolare in mezzo agli scaffali ed, infine, ne prese un libro e si mise a sedere su una della tante poltrone dall’aspetto assai comodo.

Guardai di nuovo fuori dalla finestra e notai che aveva smesso di piovere…mi rigirai per vedere cosa stava facendo Malfoy ma era…scomparso.

Uscii dalla libreria e raggiunsi Mielandia; entrai ma era troppo affollata così decisi di andarmi a fare un giro nei pressi della Stramberga Strillante dove, almeno, nessuno mi avrebbe disturbata dalla lettura del mio libro.

Una volta arrivata alla mia meta mi sedetti su un masso a pochi metri dalla recinzione della casa, tirai fuori dalla borsa il libro che avevo recuperato quella mattina e mi misi a leggere coccolata dalla brezza fresca del vento e dal calore leggero dei raggi del sole al quale la pioggia aveva lasciato spazio.

“Anche tu qui Granger?!”

Alzai la testa,riscossa da quella voce e là, lontano da me di qualche passo c’era Malfoy seduto all’ombra di un albero, con la schiena appoggiata al tronco, le gambe incrociate che facevano da leggio al libro che stava sfogliando con la mano libera dalla sigaretta accesa.

Lo guardai e poi mi decisi a rispondere “Si…di un po’ Malfoy non è che mi stai seguendo?!”.

Lui sghignazzò sorpreso “Chi?! Io?! Non essere ridicola Granger!!”.

Chiusi il libro e feci per alzarmi quando “Non ti disturbare Granger me ne vado io!!”.

Draco si era alzato e stava mettendo le sue cose dentro alla tracolla.

Non so cosa mi prese ma…“Puoi restare se vuoi…dopotutto non mi stai dando nessun fastidio!!” le parole mi uscirono dalla bocca inaspettatamente; d’altronde era vero, non mi sarei neanche accorta che c’era Malfoy se lui non mi avesse rivolto la parola.

Il ragazzo mi guardò stupito e un sorrisetto passò sulle sue labbra, poi si risedette a ricominciò a leggere mentre aspirava dalla bocca dei rivoli di fumo.

“E così ti piace leggere!!?” azzardai curiosa di sentire quale fosse la sua risposta.

Lui si limitò ad alzare il viso verso di me e ad annuire, dopodiché fece un tiro dalla sigaretta e ritornò alla sua lettura.

Mi rimisi a leggere anche io, ma il mio corpo, precisamente la mia testa non riusciva a stare rivolta verso il volume appoggiato alle mie ginocchia; dovevo guardare cosa faceva Malfoy, anche perché era strano sapere che era accanto a me e che non tentava di farmi saltare i nervi con le sue solite battutine idiote degne di un Re delle Serpi.

Così decisi di alzare lo sguardo lentamente, solo per accertarmi che non mi stesse tendendo una trappola; niente di tutto questo, se ne stava lì seduto a scorrere le pagine del libro con gli occhi e ogni volta che arrivava alla fine della facciata portava un dito alla bocca e, dopo averlo inumidito appena, girava la pagina e tornava al suo “lavoro”.

Lo osservai incantata; i suoi capelli biondi gli ricadevano sparpagliati sulla fronte donandogli un tocco di finezza che non gli avevo mai notato prima, la leggera brezza che tirava gli spostava i ciuffi ribelli lasciando intravedere ad intervalli, i suoi occhi grigi come l’argento fuso, terribilmente ammaliatori.

Il suo corpo era perfettamente modellato contro il tronco dell’albero e attraverso le gambe accavallate si potevano notare i muscoli sviluppati dovuti ai duri allenamenti di Quidditch ai quali era quotidianamente sottoposto.

E la sigaretta…ah la sigaretta, gli dava un tocco di virilità che nessun altro ragazzo della nostra età avrebbe potuto avere.

I rivoli di fumo fuoriuscivano dalla sua bocca lentamente, le sue labbra si contraevano per aspirare un’altra boccata; osservarlo era come una piacevole tortura.

Improvvisamente alzò gli occhi e si accorse che lo stavo guardando.

“Qualche problema Granger?!” chiese con un tono irritato, come di qualcuno che è stato appena disturbato da chissà quale difficile compito “Se non hai niente da dirmi ti dispiacerebbe non fissarmi?! Per me leggere è sacro…!!” detto questo, tornò al suo libro.

Per me leggere è sacro…Cosa?! Non era possibile Malfoy riteneva la lettura una cosa sacra proprio come me!! Che io e quello stupido furetto avessimo davvero qualcosa in comune, dopotutto?! Bhè…la lettura sembrava davvero appassionarlo quindi…

Il solo pensiero che Malfoy fosse d’accordo con me su qualcosa mi fece scorrere dei brividi lungo la schiena.

Mi costrinsi a non pensarci più e ricominciai a leggere da dove ero rimasta la sera prima.

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Capitolo 3
*** L'imprevisto. ***


Una goccia di pioggia cadde sulla pagina che stavo leggendo, alzai gli occhi al cielo e realizzai che non sarei riuscita neanche quel giorno a terminare quel volume.

Iniziò a piovere più forte così mi alzai e cercai di coprirmi come meglio potevo; ero lì, in balia dell’acquazzone e mi ero resa conto che l’unico posto dove non mi sarei bagnata era l’albero sotto cui era seduto Malfoy.

Inspirai profondamente e mi misi a correre verso di lui…quel giorno però sembrava che la sfortuna mi seguisse molto da vicino, infatti inciampai in un sasso e…non ero caduta?!

Guardai sotto di me e mi ritrovai a pochi centimetri da terra; ero sospesa a mezz’aria, alzai lo sguardo e vidi Malfarret che teneva la sua bacchetta puntata verso di me impedendomi così di finire con la faccia nel fango.

Rimasi stupita…perché non mi aveva lasciata cadere?! D’altronde sarebbe stato divertente, almeno per lui!!

Piano piano mi sentii tirare su e, alla fine, mi ritrovai in piedi; finii il mio percorso e raggiunsi Malfoy, che intanto si era alzato.

“Grazie Malfarret…” dissi un pochino imbarazzata e indignata allo stesso tempo.

“Non chiamarmi Malfarret…lo odio!!” e, detto questo, se ne andò via sotto la pioggia lasciandomi lì a guardarlo sparire attraverso quel muro di goccioline.

Feci comparire un ombrello rimproverandomi per non averci pensato prima e mi incamminai verso il punto di ritrovo visto che oramai era giunta l’ora di tornare ad Hogwarts.

Ero scocciata, veramente scocciata. Era la seconda volta in due giorni che quel furetto mi aiutava. Che diamine gli stava succedendo?!

Con questi pensieri arrivai davanti a Mielandia dove la professoressa McGranitt se ne stava seduta completamente zuppa e con sguardo indignato, dentro una delle carrozze che ci avrebbero riportato al castello.

“E’ successo qualcosa professoressa?!” chiesi, prendendo posto accanto a lei.

“Signorina Granger! Sono contenta che almeno lei non si sia bagnata” disse indicando se stessa e il suo chignon che le si era sciolto sulle spalle.

Cercai di nascondere il sorrisino che mi stava nascendo sulle labbra quando un ragazzo incappucciato entrò nella carrozza e si accomodò davanti a me.

Si tolse il cappuccio e, con mio grande stupore, mi ritrovai Malfoy dinanzi.

“Oh signor Malfoy…piaciuta la gita ad Hogsmeade?!” chiese la McGranitt con tono scocciato.

“Come sempre professoressa. Lo sanno tutti che preferisco starmene in giro invece che studiare!!” ribattè il ragazzo che mi sfiorò con lo sguardo e si pettinò i capelli arruffati con le dita.

“Certo, non ne avevo dubbi…” la McGranitt uscì dalla carrozza “Direi che possiamo partire!!” detto questo chiuse la porta del veicolo lasciando me e Malfoy da soli.

“Professoressa...!!” gridai.

“Che c’è Granger, hai paura di stare da sola con me?!” chiese Draco sorridendo.

“No, affatto…” risposi indignato, presi il libro dalla borsa, lo aprii ed iniziai a sfogliarlo.

Perché con tutte le carrozze che c’erano Malfoy doveva aver scelto proprio quella in cui ero io?!

Finalmente il veicolo partì e, con lui, arrivò anche una risposta al mio pensiero.

Malfoy aveva preso il libro che stava leggendo sotto l’albero e aveva iniziato a scorrerne le pagine con gli occhi poi, sempre tenendo lo sguardo glaciale sul volume, mi disse “Granger, non pensare di essere speciale solo perché ho scelto la carrozza dove c’eri tu…”.

“Questo pensiero non mi ha neanche sfiorata!!” risposi “Mi chiedevo solo perché, fra le tutte le vetture che c’erano hai scelto proprio questa!!”.

Sempre senza degnarmi di uno sguardo disse “Semplicemente perché ora sai che amo leggere, perciò posso tirare fuori un libro senza che qualcuno si scandalizzi…mi riferisco a Tiger e Goyle, ovviamente, sai non prendono in mano nessun libro a parte quello di Pozioni!!” ridacchiò e ritornò al suo tomo.

Quell’affermazione mi fece sorridere.

Stranamente non avevo voglia di leggere così chiusi il libro e lo riposi nella borsa.

Portai lo sguardo fuori dal finestrino, osservavo le gocce di pioggia che rigavano il vetro quando mi accorsi che da quella angolatura, attraverso quella specie di oblò riuscivo a vedere benissimo quello che faceva Malfoy e, con orrore, mi accorsi che anche lui stava guardando fuori dal finestrino.

“Bene, bene Granger!! Allora sono interessante!!”.

“Non farti strane idee Malfoy…stavo solamente guardando il paesaggio!!”.

Si certo il paesaggio…è buio fuori, chissà che cavolo di panorama c’è!!

Stupida, stupida Hermione!!

Draco sembrò leggermi nella mente perché iniziò a ridere.

“Che c’è da ridere?!” chiesi, anche se sapevo benissimo che la mia espressione ebete mi tradiva.

“Sei buffa Granger” disse Draco osservandomi.

Buffa?! Buffa?! Nessuno mi aveva mai detto che ero buffa…divertente, secchiona, simpatica ma buffa no…!!

“Perché scusa?!” chiesi incuriosita da quella sua affermazione.

“Ammettilo che stavi guardando il mio riflesso…”

Rimasi in silenzio e mi guardai i piedi.

“…perché sono interessante quando leggo!!” aggiunse come per venirmi incontro.

Alzando lo sguardo incontrai i suoi occhi argentati. Avevano tutte le sfumature del grigio; sembravano fatti di argento fuso.

Improvvisamente la carrozza si fermò bruscamente facendomi cadere in avanti…indovinate un po’ dove?! Ma su Malfoy ovviamente!!

Il ragazzo mi aiutò a ritirarmi su e aprì il finestrino.

Mi affacciai anche io e, capii che ci eravamo bloccati proprio su uno strapiombo.

La professoressa McGranitt stava levitando fuori da ogni veicolo per informarci dell’accaduto.

“Tranquilli, tranquilli…la strada è interrotta da un Troll di montagna, ora i professori Lupin, Hagrid ed io cercheremo di farlo spostare, nell’attesa rimanete tutti dentro le rispettive carrozze!!” e si allontanò scocciata.

Appoggiai la schiena al sedile sbuffando.

Draco chiuse il finestrino e mi imitò.

Eravamo bloccati su un burrone di notte, non sapevamo quando quel maledetto Troll si sarebbe deciso a spostarsi e, per di più, ero chiusa in una carrozza con il Re delle Serpi…la giornata andava di male in peggio!!

“Merda…quel cavolo di coso doveva proprio scegliere questo momento per piantarsi in mezzo alla strada…che diamine avrà mai da fare un Troll tutto il giorno?! Non poteva decidere di portare il suo fondoschiena qui in un altro momento?! No…le 21 di sera…!!” Malfoy sbuffò e sbattè un pugno contro il sedile ricoperto di velluto rosso.

Non potei più trattenermi. Scoppiai a ridere come una povera scema.

Non potevo crederci Malfoy aveva senso dell’ironia!!

Lui mi guardò stupito…e seguì il mio esempio.

Entrambi ci stavamo sbudellando dalle risate. Risate sincere…quando “Che avete da ghignare voi due?!” la McGranitt si era affacciata al finestrino ancora aperto con aria severa “Non c’è niente di divertente…!!” e, detto questo se ne andò continuando a borbottare in lontananza.

Io e Malfoy smettemmo all’unisono di ridere e ci fermammo a guardarci: Oro e Argento. I suoi occhi non erano beffardi come al solito, erano stranamente dolci.

“Granger, visto che siamo costretti qua dentro insieme, che lo vogliamo o no, direi di sfruttare questo tempo in modo intelligente quindi…ti va una partita a Scacchi Magici?!”.

Lo guardai meravigliata…“D’accordo!!”

Con un colpo di bacchetta fece apparire una scacchiera con le pedine e iniziammo a giocare.

Dopo qualche ora le carrozze ripresero a muoversi.

Sbadigliai e appoggiai la testa allo schienale.

“Buonanotte Draco…” sussurrai prima di cadere nel mondo dei sogni. Il ragazzo rimase a bocca aperta, poi fece sparire la scacchiera e al suo posto fece comparire una coperta calda che mi abbracciò con i suoi lembi.

“Buonanotte…Hermione…” azzardò con voce debole, dopodiché si appoggiò al sedile e ricominciò a leggere.

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Capitolo 4
*** Al Lago Nero ***


“Granger…Granger svegliati…siamo arrivati!!” la voce di Draco mi chiamava dolcemente.

Aprii leggermente gli occhi e lo ritrovai chino su di me che mi scuoteva per cercare di svegliarmi.

“Si, si…sono sveglia!!” mi tirai su dal sedile e scesi dalla carrozza lentamente, attenta a dove mettevo i piedi per evitare di scivolare, cadere o fare qualsiasi altra brutta figura. Mi accorsi di avere ancora la coperta di Malfoy sulle spalle e feci cenno di ridargliela ma lui la rifiutò “Tienila ancora…fa freddo!!”.

Annuii ed entrammo tutti nell’ingresso del castello dove gli altri studenti e gli altri professori ci aspettavano.

“Herm…tutto bene?!” Ron, Harry e Ginny mi corsero incontro e, quest’ultima portava una coperta che non abbandonò mai le sue mani visto che ne avevo già una addosso.

“Si, tutto bene…” dissi assonnata.

“Che è successo?!” chiese Ron allarmato.

“Niente, niente…un Troll di montagna aveva scelto il momento sbagliato per appostarsi sulla strada!!” risposi sorridendo leggermente.

“Neville ha detto che ha pregato per te tutto il tempo!!” disse Harry indignato.

“Perché?!” chiesi curiosa.

“Bhè perché sei rimasta chiusa nella carrozza con Malfoy per ben 3 ore!!” ribattè Harry guardandomi accigliato.

“Ah…già…”.

Spostai lo sguardo dai miei amici a Malfoy che era accanto a Tiger e Goyle, anche loro preoccupati del fatto che  fosse rimasto da solo con me per così tanto tempo.

“Come hai fatto a sopravvivere Dray?!” chiese Tiger sorpreso.

Il ragazzo stava per rispondere ma venne interrotto nuovamente “Dray…ci sei mancato!! Siamo finiti nella carrozza con Pansy, è stato uno strazio!!” piagnucolò Goyle guardandosi in giro con la speranza che la Parkinson fosse caduta in un burrone.

“Smettetela di lamentarvi idioti…!! Vista la vostra faccia me la sono passata meglio io!!” disse Draco e intercettò il mio sguardo ancora fisso su di lui.

Sorrise poi si incamminò, assieme ai suoi tirapiedi, verso i sotterranei.

“Hei Herm…non è meglio andare a dormire?! Sarai stanca!!” disse Ginny prendendomi sottobraccio e accompagnandomi verso le scale di marmo che portavano alla Torre di Grifondoro.

Una volta arrivata nel mio dormitorio mi tolsi la coperta che Draco aveva fatto comparire nella carrozza dalle spalle e mi accorsi, con mio grande stupore che era rossa e oro.

Sorrisi e mi misi sotto la trapunta del letto, osservai di nuovo la coperta che avevo appoggiato alla sedia e poi mi addormentai ripensando alla serata appena trascorsa e non potendo trattenere un sorriso.

Il mattino seguente mi alzai completamente riposata; quel giorno, siccome precedeva le vacanze di Pasqua era libero e, ogni studente, poteva fare quello che voleva.

Mi vestii, presi la coperta e corsi nella Sala Grande per la colazione.

Ginny mi aveva tenuto il posto accanto a lei come ogni mattina.

Mi sedetti e iniziai a mangiare; sentivo gli occhi della mia migliore amica puntati addosso e ritenni che fosse per la coperta che era piegata alla mia sinistra.

“Che ci devi fare con quella ?!” chiese incuriosita,indicandola.

“La devo ridare a Malfoy…!! Vieni con me?!” chiesi tranquillamente.

Non ricevendo risposta alzai lo sguardo dal piatto e mi ritrovai Ginny con la bocca spalancata e la forchetta a mezz’aria.

“Che c’è?! Gli devo solo ridare la coperta…è sua!!”.

La piccola Weasley continuava a guardarmi con aria interrogativa, come se avessi appena affermato che volevo sposarmi un Troll. Scossi la testa, puntai gli occhi verso il tavolo dei Serpeverde e mi accorsi che Malfoy non c’era più.

“Bhè, io vado…a dopo Ginny!!” e, detto questo, mi alzai e sparii oltre la porta della Sala Grande portando con me la coperta.

Uscii nel giardino e inspirai profondamente, quella mattina l’aria era favolosamente fresca e il sole che splendeva alto nel cielo metteva davvero di buon umore.

 

Mi incamminai verso il Lago Nero e, una volta raggiunto notai Draco che si stava accendendo una sigaretta. Era da solo, seduto sulla riva del lago e stava giocherellando con un sasso che faceva levitare a mezz’aria.

Mi avvicinai e accennai un colpo di tosse; il ragazzo si voltò e mi guardò poi tornò rivolto verso l’acqua ferma a giocherellare con il ciottolo.

“Granger…”

“Ti ho riportato la coperta…” dissi imbarazzata.

Draco si girò nuovamente e abbozzò un sorriso “Grazie!!” prese la coperta dalla mia mano e, improvvisamente, diventò verde e argento.

Rimasi meravigliata da quella magia.

“Cambia colore a seconda di che Casa appartiene che la riceve…così nessuno potrà dire che presto in giro le mie cose!!” sghignazzò e tirò una boccata dalla sigaretta.

Me ne stavo andando quando…“Hei, Granger ti va una partita a scacchi?!”.

Mi fermai, sorrisi e mi rigirai verso di lui “Di un po’…è l’unico gioco a cui sai giocare?!” chiesi accigliata.

“No, so fare tanti altri giochini” ribatté malizioso “Ma, in questo momento, preferirei giocare a scacchi…almeno che tu non abbia niente di meglio da proporre!!” mi iniziò a fissare, così intensamente che non riuscii più a sostenere il suo sguardo, così distolsi gli occhi e mi sedetti di fronte a lui “Vada per gli scacchi!!” ed iniziammo a giocare.

Dopo qualche istante osai fargli una domanda “Davvero ieri sera ti sei seduto nella mia carrozza perché così nessuno della tua Casa ti prendeva in giro mentre leggevi?!” chiesi.

“Si” la sua risposta fu categorica.

“E non potevo proprio essere io a prenderti in giro per questo?!”.

“No”.

“Non hai intenzione di sprecare parole eh?!”.

Scosse la testa.

“E perché non mi hai preso in giro per tutto il viaggio?!” chiesi, decisa a capire perché era da un po’ di tempo che quel furetto non mi faceva saltare i nervi solo a guardarlo. Alzò lo sguardo su di me “Ultimamente, non mi chiedere il perché, mi stai simpatica Granger…!! Non ci posso fare niente…e, comunque, ne dovresti essere contenta visto che è da un po’ che non ti chiamo più come ti chiamavo prima!!” riabbassò gli occhi sulla scacchiera, continuando a studiare le sue pedine.

“Alludi alla parola spregevole che indica la mia discendenza?!”.

“Proprio quella!!.

Mi persi nei miei pensieri così restammo in silenzio per qualche minuto e poi…“Scacco matto!!”.

Alzai lo sguardo dalla scacchiera e vidi Draco che mi guardava con aria da saputello.

Aveva vinto!!

Assunsi l’espressione più indignata che conoscevo e mi misi a fissarlo, ma lui scoppiò a ridere.

“Sai Granger…discendenza a parte, è divertente stare con te!!”.

Sembrava sincero così gli risposi “Grazie…anche con te non si sta male!!”.

Cos’era, tempo di confessioni quello?!

Lo vidi sorridere e poi avvicinarsi lentamente a me; i suoi occhi mi tenevano sotto tiro, non potevo fare nulla senza che lui non se ne accorgesse.

Era sempre più vicino a me con il suo sorriso malizioso stampato sulle labbra perfette quando…

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Capitolo 5
*** Non ce la faccio a tenermelo dentro ***


“Dray!!” Tiger e Goyle lo stavano chiamando a squarciagola.

Draco abbassò la testa e ritornò con la schiena appoggiata al tronco, poi si alzò e si rivolse a me “Scusa Granger…i miei scimmioni hanno paura che qualcuno mi uccida…!!” disse ironicamente.

Annuii e sorrisi debolmente “Immagino…con tutti i killer che ci sono nel giardino del castello!!”.

“Dray…datti una mossa!! Abbiamo la giornata libera…dobbiamo andare ad Hogsmeade a comprare alcolici per la festa di stasera!!” urlò Goyle.

“Si, arrivo…!!” Draco fece sparire la scacchiera con un colpo di bacchetta e si rivolse a me “Ciao Granger!!” dopodiché si incamminò verso i suoi tirapiedi che lo accolsero con entusiasmo.

Lo guardai allontanarsi. Era davvero bello!! Mi alzai dall’erba e mi diressi verso l’entrata del castello. Il volto di Draco continuava a presentarsi nella mia mente, era un pensiero fisso. Avevo paura ad ammetterlo a me stessa ma, probabilmente, mi ero affezionata a Malfoy se non addirittura…innamorata!!

Ripensai a quello che aveva detto Goyle…quella sera c’era una festa nel dormitorio Serpeverde…E se fossi andata anche io al party?! Dopotutto, se mi travestivo a dovere, nessuno avrebbe scoperto che ero una Gifondoro!!

Entrai nella mia camera e aprii l’armadio poi, con un colpo di bacchetta, feci uscire tutti i vestiti che si posarono sul letto.

Mi misi a fissarli e, con mia grande delusione, mi accorsi che non c’era niente di adatto ad una festa Serpeverde!!

Dopo qualche istante entrò Ginny che si sedette a gambe incrociate sul letto accanto al mio.

“Che c’è, hai deciso di fare l’inventario del tuo guardaroba?!” chiese prendendo in mano una camicetta rosa.

“No…devo andare ad un…party e non ho niente di adatto da mettermi!!” risposi sbuffando e mi sedetti sulla poltrona di velluto rossa e oro.

“Ad una festa?! Uau…quando? Con chi?”.

La piccola Weasley sembrava entusiasta…forse perché ancora non sapeva i dettagli!!

“Mha…una festicciola!! Niente di che!!”.

“D’accordo, se non me lo vuoi dire non importa!!” disse Ginny e si alzò per andarsene.

Che mi stava succedendo?! Ginny era la mia migliore amica, a lei potevo dirlo…dopotutto Malfoy mi piaceva e a tenermelo dentro non ce la facevo più!!

“Ginny, aspetta…”.

La ragazza si fermò e si girò guardandomi accigliata.

“Siiiii?!” dal suo sguardo sembrava già sapere tutto…

“Senti, devo dirti una cosa che forse ti sconvolgerà…” mi alzai e chiusi la porta a chiave poi accompagnai Ginny a sedersi sul letto “...ma ti ritengo la mia migliore amica quindi spero che capirai e che non farai commenti inopportuni e, soprattutto, devi giurare che non lo dirai a nessuno!! Lo giuri?!”.

Ginny si mise una mano sul cuore e fece il giuramento “Io, Ginny Weasley, giuro che le parole che verranno pronunciate in questa stanza non lasceranno mai le mie labbra…ma ora…spara!!”.

“D’accordo…” trassi un profondo respiro e confessai “…mi sono innamorata!!”

“Uau…davvero?! E chi è il fortunato?! Lui lo sa?! Di che anno è?!”

“Ginny, Ginny…frena, ti dirò tutto…calma!!”.

“Ok, scusa…continua!!”.

“Bhè…mi sono innamorata della persona che fino a poco tempo fa odiavo…!!”

“Ma chi…Finnigan?!” chiesi Ginny con una smorfia di disgusto.

“Che?! No…è un Serpeverde: precisamente Dr…Ma…” il nome del “fortunato” non lo pronunciai proprio chiaramente!!

“Scusa, di chi?!” chiese la Weasley.

“DRACO MALFOY!!” oddio, questa volta l’avevo urlato.

La mia migliore amica rimase a bocca spalancata…”Cosa?! Il Re delle Serpi?!”

“Bhè…non è proprio antipatico!!” cercai di difendermi ma incontrai lo sguardo rabbuiato di Ginny “Ehi…Gin avevi giurato di non fare commenti quindi non guardarmi così…”

Dopo un attimo di silenzio Ginny scoppiò “Dio…Herm…!! Non ci posso credere!! Hai visto che occhi che ha?! Per la barba di Merlino…sembrano argento fuso!! E i capelli…ah i capelli…!! E il fisico?! Mamma l’altra volta l’ho visto negli spogliatoi dopo il Quidditch quando sono andata a trovare Harry…è proprio ben messo il ragazzo!! E poi…” la sorella di Ron non smetteva più di parlare…temevo una simile reazione ma, sinceramente, pensavo mi avesse elencato ogni suo minimo difetto e, invece, era lì ad espormi ogni suo…pregio!!

“Che c’è?!” mi chiesi fermandosi improvvisamente.

“No, niente è che pensavo mi avessi preso in giro fino alla morte…invece!!” risposi ancora sorpresa dalla sua reazione.

“Herm…Malfoy sarà stronzo e tutto quello che vuoi ma, insomma, non si può certo dire che è brutto!! Inoltre è da un po’ di tempo che è insolitamente premuroso con te…non ti chiama più in modo spregevole....”

“Non pensarlo neanche…non potrei MAI piacere a Draco Malfoy!!”

“Mai dire mai!!” ribattè Ginny.

“Quindi secondo te dovrei andare alla festa…?! Non mi ha invitato nessuno però pensavo di andarci travestita!!”

“Ma certo che devi andarci…ed io ti aiuterò a trovare qualcosa di adatto!!” detto questo, si alzò dal letto ed iniziò a buttare a destra e a manca ogni mio abito alla ricerca, presumo, di qualsiasi cosa lontanamente carina per una festa Serpeverde.

“Questo è carino!!” disse Ginny mostrandomi un vestitino senza spalline color azzurro cielo.

“Si ma…stiamo parlando di Serpeverde…coloro che vivono nella trasgressione!!” dissi ironicamente.

“Bhè...hai una bacchetta no?! Allora usala!!” ribatté GInny in tono provocatorio.

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Capitolo 6
*** La festa. ***


 

Finalmente era arrivata la tanto attesa mezzanotte; la festa sarebbe iniziata da lì a pochi istanti ed io ero nascosta dietro una colonna dei sotterranei davanti al dormitorio Serpeverde ad osservare i numerosi invitati entrare nel regno del più affascinante, nonché unico, Principe delle Serpi.

Scossi la testa; non ce la potevo fare..!! Stavo per andarmene quando una voce mi fermò…“Ehi tu…se devi entrare vieni, fra poco chiudiamo le porte!!”.

La riconobbi, apparteneva a Blaise Zabini l’affascinante amico del Principe…

Non risposi.

“Allora?!” la voce suadente di Blaise raggiunse un’altra volta le mie orecchie.

Dovevo decidere cosa fare!! Trassi un profondo respiro, mi girai e mi diressi verso l’entrata del dormitorio.

Quando fui più vicina, Zabini spalancò la bocca, immagino per il mio abbigliamento più che consono al regno verde-argento.

Dopo aver sprecato un intero pomeriggio a fare e disfare il mio armadio e, a mettere a dura prova la pazienza di Ginny, mi ero decisa per una canottiera nera, una gonna di jeans e un paio di ballerine nere…

Con l’aiuto della bacchetta della mia migliore amica, però la canottiera era diventata un top “leggermente” attillato, la gonna era diventata mini, le ballerine si erano tramutate in scarpe con tacco da 10cm.

I miei capelli erano diventati color dell’ebano, Ginny si era sbizzarrita anche con il trucco ed infine i miei occhi…bhè, gli occhi erano l’unica cosa rimasta al naturale.

Devo ammetterlo, quando mi ero guardata alla specchio quel pomeriggio ero indecisa se cambiarmi oppure no ma, poi, sotto lo sguardo minaccioso della piccola Weasley mi ero rassegnata a tenermi quell’abbigliamento e, dall’espressione inebetita di Blaise avevo fatto bene.

“Allora, mi fai entrare?!” chiesi con voce scocciata, erano 5 minuti che mi fissava senza pronunciar parola alcuna.

“Si, si…entra entra!!”.

Mi feci forza ed oltrepassai  la soglia. Le porte si chiusero alle mie spalle…ero dentro, nel Regno di Draco!!

L’atmosfera era davvero molto azzeccata, si capiva subito che non era il primo festino che organizzava il Principe…le luci psicadeliche erano verdi e argentate, i divanetti erano stati spostati lateralmente e nel bel mezzo della stanza era stata allestita una pista da ballo al cui centro c’era un favoloso bar pieno di ogni genere di drink alcolico conosciuto sulla faccia della Terra!!

Mi stavo guardando in giro quando il mio sguardo si bloccò sul ragazzo che stava scendendo le scale i cui corrimano erano decorati con festoni a forma di serpente che si attorcigliavano minacciosi attorno alla balaustra.

Indossava dei jeans neri che gli fasciavano le gambe muscolose, una camicia bianca che lasciava intravedere la pelle diafana, i capelli biondi leggermente scompigliati: il Principe.

Lo stavo osservando quando mi accorsi che Zabini gli era andato accanto e gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio ed ora, Malfoy, stava marciando a passo spedito verso di me.

Cossaaaa?!!! Verso di me…?!! Oh Merlino…che devo fare?!

Me lo ritrovai davanti che mi squadrava malizioso.

“Ti va di sederci a bere qualcosa?!” chiese indicando un divanetto.

Ero imbarazzata da morire ma cercai comunque di sembrare disinvolta e a mio agio, anche perché il mio abbigliamento lanciava quel messaggio.

Mi sedetti sul divanetto di pelle nera e accettai il drink, sicuramente super alcolico, che mi stava offrendo Draco.

Iniziai a sorseggiarlo (l’alcool mi bruciava la gola) e, intanto, continuavo a guardare Malfoy che con il bicchiere già vuoto in una mano si era voltato verso il cameriere (che poi era Tiger) per chiederne un altro.

Draco sembrava un angelo, dannato certo ma pur sempre un angelo.

Improvvisamente si voltò verso di me e iniziò a farmi il cosiddetto “terzo grado”.

“Allora…non mi sembra di averti mai vista qui, di che casa sei?!”

Rimasi a fissarlo inebetita per un istante, che però sembrò essere troppo per lui che disse “Vabbé, non importa; sorvoliamo sulla casa e passiamo all’anno!”

“Quarto…” risposi secca.

Sorrise.

“Come ti chiami?!”

Oh, Merlino…non avevo pensato ad un nome falso; mi serviva subito un’idea. Mi guardai intorno e notai una bottiglia di Gin abbandonata sul tavolino di cristallo.

“Gin…Gin Cooper!” uau…bel nome per essere stato inventato sul momento!

“Gin…mi piace!” e i suoi occhi volarono, impercettibilmente, sulla bottiglia di liquore.

 “Io sono Draco Malfoy…ma forse già lo sai!” mi prese la mano e mi fece il baciamano…le sue labbra morbide stavano accarezzando la mia mano con sensualità…stavo per sciogliermi!!

Solo allora mi accorsi che ad ogni domanda Malfoy si era avvicinato sempre più…

Un brivido mi corse lungo la schiena quando mi mise un braccio attorno alle spalle; i suoi occhi erano più penetranti del solito come se volessero scavare nei miei e scoprire se esisteva verità nelle risposte che gli avevo appena dato.

Sostenni il suo sguardo finché potei; poi sorseggiai il mio cocktail sempre con gli occhi di Draco puntati addosso.

La musica, che prima spaccava i timpani, divenne improvvisamente più romantica grazie ad un cenno del Principe.

“Vuoi ballare?!” disse alzandosi e porgendomi la mano.

“Si…”.

Mano nella mano arrivammo al centro della pista ed iniziammo a muoverci lentamente.

Eravamo terribilmente vicini e, dopo qualche istante Draco mi sussurrò all’orecchio:

“Balli bene…Granger!!”.

Tre semplici parole che mi fecero raggelare il sangue nelle vene. Lo sapeva…come diavolo aveva fatto?! Dovevo continuare con la farsa?! No, era inutile…

“Come hai fatto?!” chiesi stupita.

“Semplice, nessuno ha degli occhi belli come i tuoi!!”.

Arrossii bruscamente; non sapevo cosa dire o fare, così ripiegai sulla cosa più banale che ci fosse.

“Grazie!!”.

“Prego!!”.

Draco continuava a sfiorarmi l’orecchio con le labbra, facendomi un leggero solletico; le sue mani erano allacciate dietro la mia schiena, quando improvvisamente, quella sinistra corse alla tasca dei jeans neri ed estrasse la bacchetta.

Il ragazzo mi guardò per un istante e poi, con sguardo malizioso, mosse la bacchetta verso di me ed, inaspettatamente, i capelli neri scomparvero rivelando ondulate ciocche color cioccolato, il trucco sparì cosiccome i vestiti che tornarono come in realtà erano.

Draco mise via la bacchetta e, guardandomi, mi strinse a sé.

“Così va meglio non credi?!”.

“Si, decisamente…” risposi imbarazzata. Perché mi teneva ancora accanto se ora aveva scoperto chi ero veramente?!

Sentii una leggera pressione nella mente, come se qualcuno stesse leggendo nei miei pensieri.

“Perché ti amo!!” sussurrò Draco.

“Co…” la mia domanda fu mangiata dalle sue labbra morbide. Chiusi gli occhi e risposi al bacio che da casto divenne passionale; le nostre lingue danzavano assieme senza mai staccarsi, le labbra di Draco lambivano le mie senza mai interrompersi come avesse paura di perderle.

Dopo qualche istante ci allontanammo l’uno dall’altra e il Principe mi sorrise.

“Ti amo…Hermione!!” rimasi per un secondo in silenzio…allora avevo capito bene!! Sorrisi e gli saltai al collo baciandolo con foga.

“Ti amo anch’io…Principe!!”.

Passammo il resto di quella fantastica serata assieme a baciarci e coccolarci.

Quando tornai al mio dormitorio ero troppo eccitata per dormire così mi sistemai sulla poltrona e mi misi a leggere l’unico capitolo che mi mancava per terminare il libro; quando giunsi all’ultima frase la mia bocca si dilatò in un gran sorriso:

 

“Si erano odiati, conosciuti ed infine amati!!”

 

Ripensai a me e Draco; sembrava che quel libro fosse stato scritto guardando noi.

Felice, mi addormentai sulla poltrona e nei miei sogni compare il volto del mio Principe.

 

 

 

THE END

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