You don't have to be alone.

di LoveLostFaithDream
(/viewuser.php?uid=476928)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grandmother. ***
Capitolo 2: *** Lost and found. ***
Capitolo 3: *** Alone. ***
Capitolo 4: *** Far far away. ***
Capitolo 5: *** I'm not afraid. ***
Capitolo 6: *** A bad day. ***
Capitolo 7: *** Scream. ***
Capitolo 8: *** Memories kill me. ***
Capitolo 9: *** Don't go. ***
Capitolo 10: *** Wake me up when it's all over. ***
Capitolo 11: *** I'm friend with a monster. ***
Capitolo 12: *** Tempestuous ***
Capitolo 13: *** Stuck in past. ***
Capitolo 14: *** Death. ***
Capitolo 15: *** Nobody will save me now. ***
Capitolo 16: *** Warrior ***
Capitolo 17: *** Fight between boys. ***
Capitolo 18: *** Sorrow will kill me. ***
Capitolo 19: *** What the hell is going on? ***
Capitolo 20: *** AVVISO ***
Capitolo 21: *** I missed you. ***
Capitolo 22: *** LEGGIMI ***
Capitolo 23: *** The Nemeton ***



Capitolo 1
*** Grandmother. ***


Eccoci al secondo capitolo. Ci vediamo in fondo alla pagina <3 Grandmother.


<< Hope, sei pronta? Dobbiamo andare! >> mia madre mi urla dal piano di sotto che é ora di partire. Mi sto facendo mille paranoie riguardo al clima.Ho portato di tutto e di più e starò via solo per una settimana o forse meno.
Prendo la borsa e la valigia e scendo di sotto.
Metto tutto nel portabagagli. Poi rientro per prendere la cuccia di Kayla. 
Ho costretto mamma a portarla con noi, invece che lasciarla alla perfida vicina, sono sicura che non gli darebbe neanche da mangiare.Pff.
Faccio salire il Labrador sui sedili posteriori della Jeep.
Per arrivare all'aeroporto ci vuole un'ora che grazie a Dio passa velocemente. Abbiamo il volo che decolla alle dieci e mezza e ora sono le otto meno dieci.
 Sto crepando di sonno.
Dopo un paio di ore, che a me sembrano anni, ci imbarchiamo.
Sto amando sempre di più mia madre.
Volo in 1ª classe. 
Non c'é quasi nessuno. Bene.
Prendo posto e preparo le cuffiette e il mio libro: "Il Signore degli Anelli."
Appena decolliamo prendo le cuffiette e metto a palla i 30secondstomars.
Parte subito la musica di This is war. 
Senza neanche accorgermi mia madre mi sveglia dicendomi che siamo arrivate. Uh pensavo che mi fossi appena addormentata. 
Scendiamo dall'aereo e ad aspettarci c'é mio zio James, il fratello di mia madre.
Ci saluta entrambe in un abbraccio caloroso e poi ci porta in macchina.
Da lí andiamo a casa di mia nonna.
Ok non credo si possa definire una casa.
Cavolo é un villone!
Sorrido tra me e me. Mia nonna mi sta piacendo sempre di più.
In una mano prendo la borsa e la valigia e con l'altra prendo per il guinzaglio Kayla.
Entriamo e sono senza fiato per lo stupore. I mobili sono pazzeschi!
Arriviamo nel salotto e troviamo la nonna seduta sul divano con la gambe sul tavolino a guardare un film in bianco e nero.
Appena sente i nostri passi si gira e per la prima volta vedo il viso della padrona di casa.
Ha i capelli corti di un grigio che assomiglia all'argento. I suoi occhi sono del mio stesso colore ed esprimono gioia e felicità.
Sorrido e corro ad abbracciarla. Questo scaturisce una grande risata di allegria da parte sua e di mia madre. 
<< Oh piccola Hope. Finalmente ci conosciamo.Guardati, sei uno spettacolo. >>
Dice lei con le lacrime agli occhi.
Non ho parole mi limito a sorridere anche io con gli occhi lucidi.
Mia madre arriva piangendo peggio di una fontana. Si abbracciano e si sorridono e poi si riabbracciano.
Proprio da diabete. Già già.
James si avvicina a me e mi circonda le spalle con un braccio << Vuoi che ti mostri la tua stanza? >> chiede lui gentilmente.
Io annuisco con vigore.
Mio zio prende la mia borsa e la mia valigia e io prendo Kayla che si era già acciambellata accanto a mia nonna.
Lasciamo madre e figlia da sole e facciamo due rampe di scale. Ovviamente non poteva mancare l'ascensore ma James vuole mostrarmi tutta la casa.
Fa veramente impressione tutto ciò. Sembra tutto così perfetto.
Come può mia nonna vivere in una casa così grande? Per lo più da sola? 
Infine arriviamo alla mansarda e mio zio decreta che é tutta mia.
O mio dio ho un piano tutto per me.
Ho una camera da letto a dir poco enorme. Una cabina armadio che neanche nei film ho mai visto ed un bagno tutto mio.
Entro nel bagno e ....O CIELO! 
<< Ti piace? >> mio zio sorride vedendo la mia faccia da ebete.
<< Secondo te?! É pazzesco >> mi avvicino alla vasca idromassaggio/ Jacuzzi. 
<< Bene ti lascio sistemare tutto. Così puoi ambientarti. Anche se vedo che già l'hai fatto... >> esclama guardandomi mentre mi butto sul letto matrimoniale. 
<< Grazie zio >> dico gentilmente. 
Lui mi sorride e se ne va.
Dopo aver sistemato tutto. Scendo di sotto a ringraziare mia nonna.
<< Oh piccola mia. Io spero che questa casa diventi vostra quando io me ne andrò. James ha già molte cose nel mio testamento. Ma Caroline,io vorrei che la casa e la macchina restassero a te e Hope. >> 
Un brontolio ci fa capire che qualcuno é stato dimenticato. 
<< E ovviamente anche a Kayla! >> esclama la nonna dando una grattatina dietro le orecchie del Labrador.
La nonna si sta stancando e James la porta sulla sedia a rotelle per andare in camera da letto. Ormai non c'è la fa più a stare seduta.
La facciamo stendere sul suo letto e dice con gentilezza che ha bisogno di dormire.
Come biasimarla? Si sono fatte le sette di sera a furia di parlare.
Dopo aver preparato una piatto di pasta per me, lo zio e la mamma. Decido di fare una passeggiata con Kayla per il quartiere. 
Sento mia madre che mi urla di stare attenta e di prendere lo spray al peperoncino mentre esco. Ovviamente ha paura e non posso darle torto. Diciamo che mi sono documenta su Beacon Hills e non é molto raccomandabile. Sono accaduti molti omicidi e uccisioni ancora irrisolti.
Bah a me sembra un posto piuttosto tranquillo.
 Mentre aspetto che Kayla faccia i suoi bisogni osservo gli alberi del bosco. Quella dovrebbe essere la riserva di Beacon Hills. Un posto inquietante. 
Guardo il mio cane e mi accorgo che ha finito e che sta ringhiando a qualcosa dietro di me. Sarà un gatto.
 Mi giro per prendere la strada di casa e per poco non mi viene un infarto. ANGOLO AUTRICE. <3 Grazie mille per le due recensioni. Si lo so per me é così fantastico essendo la prima volta. Spero che non vi ho deluso e che questo capitolo vi piaccia lo stesso. Secondo voi con chi/cosa si scontra Hope? Fatemi sapere che ne pensate vi prego. Grazie ancora, un bacio. <3 P.s. Non ho un giorno preciso per pubblicare i capitoli. Ho già scritto il terzo! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lost and found. ***


Lost and found.


Quella sensazione di vuoto.
Quella sensazione di cadere in un abisso senza una via d'uscita.
Quando pensi di essere solo al mondo.
Quando sai che nessuno riesce a capirti.
Avete presente tutto ciò? Io vivo ogni giorno con tutti questi pensieri nella mia mente.
Penso costantemente che nessuno potrà mai salvarsi da questa oscurità.
Con questi pensieri (alquanto depressi) mi alzò dal letto per un'altra triste giornata chiusa in casa.
Le vacanze estive sono appena iniziate a io so bene che saranno esattamente come tutte le altre: una merda.
Al piano di sotto sento mia madre urlare a Kayla, il nostro amato Labrador, di non fare pipì sul pavimento. 
Come al solito.
Vado in bagno e guardo il mio riflesso allo specchio.
Come ogni giorno non vedo niente di diverso... Apparte.. Ehi ma le miei occhiaie fanno ancora più schifo!
Beh peggio di così.
Osservo la mia immagine e non trovo nulla di particolare in me.
Ho dei normalissimi capelli lunghi Neri.Lisci come spaghetti. (Voi penserete: 'Uhh beata lei.' Non é così. Credetemi.)
Ho degli occhi marroni che diventano verdi chiaro a seconda del mio umore. Figo eh? 
Per completare il tutto le mie labbra sono rosse come le rose.
E casualmente sono bianca come la neve.
Voi penserete... Come Biancaneve? Si. Una versione atroce però.
L'unica cosa che mi rende figlia di mia madre é il carattere.
Per il resto sono uguale a mio padre.
Mio padre.. L'uomo che si é fatto tutte le donne della città mentre era sposato con mia madre (a sua insaputa.) 
Continuando a pensare a quanto disgusto provo per quel l'uomo che dovrei chiamare 'padre', mi levo il pigiama e l'intimo. 
Entro nella doccia sperando che il getto caldo della doccia trascini via con se la tristezza e i miei pensieri.
Dopo una buona mezz'ora esco dal box della doccia e mi avvolgo in un accappatoio.
Friziono per bene i miei capelli lunghi, lasciandoli ancora bagnati.
Torno in camera e prendo la prima cosa che mi capita dall'armadio.
Un pantalone della tuta e una canottiera.
Dopo essermi vestita, scendo di sotto sentendo l'odore della pancetta e dei pancake.
Strano. Molto strano.
Mia madre non cucina da quando quel bastardo ci ha abbandonate.
Di sicuro c'é qualcosa sotto.
Mi siedo sullo sgabello di fronte al bancone già apparecchiato.
<< Che cosa c'é sotto? >> chiedo con aria sospetta.
<< BUON DIO HOPE. QUANDO ENTRI IN CUCINA POTRESTI ANCHE FARE UN PO PIÙ DI RUMORE! >> esclama mia madre.
<< Ops. Comunque non cercare di cambiare discorso. Cosa c'é sotto? >> 
Chiedo ostinata.
<< Ma come? Non posso preparare la colazione al mio angioletto? >> chiede lei con il tipico sorriso da mamma-stonascondendoqualcosa- manontelodico.
La guardo con la faccia di chi non l'ha bevuta.
Infatti cede e si siede di fronte a me << Tesoro, la nonna non sta molto bene ormai. Stamattina ho ricevuto la chiamata da James e ha detto che sta peggiorando di giorno in giorno...penso che le restino pochi giorni ormai... >> dice lei con gli occhi lucidi.
<< Oddio mamma non sai quanto mi dispiace! >> corro ad abbracciarla mentre lei scoppia in lacrime.
Non ho mai conosciuto la nonna Zoey, ma so che lei ci tiene molto a me.
Ogni anno per il mio compleanno mi manda dei soldi e per le altre festività ricevo sempre da parte sua un regalo o un bigliettino.
Perciò mi dispiace che stia morendo, perché é una donna veramente fantastica.
<< Cosa ha detto lo zio James? >>  chiedo timidamente, sperando di non farla piangere ancora di più.
<< Vorrebbe che andassimo li dai lei. Per i suoi ultimi giorni di vita. >> dice lei asciugandosi gli occhi.
<< Certo mamma. Per me va bene. >> 
Beh almeno non sarei stata chiusa in casa tutta l'estate.
E poi non ne potevo più dell'Alaska. 
Il vento freddo del Sitka che continuava a prendere il posto del sole e del caldo, stava iniziando ad instaurarsi anche dentro di me. Dentro il mio cuore.
<< Ok tesoro. Allora fai colazione e poi vai a fare le valigie >> mi dice lei mettendomi nel piatto una grande quantità di pancetta.
Io intanto aggiungo i pancake e un bel po' di sciroppo d'acero, accompagnati con un uovo ad occhio di bue.
Si lo so. A colazione mangio come una maiale. Ma ehi?!?Io cerco di mettere tutto il possibile dentro la mia pancia.
Non puoi dire di no al cibo.
Mia madre mi porge una tazza fumante di caffè e io prendo il cartone del succo alla pera.
Beh come dico sempre: pancia mia fatti capanna!
Dopo aver spazzolato molto velocemente il cibo, sparecchio e metto le stoviglie nel lavandino. Mentre mia madre stira i suoi vestiti da mettere in valigia.
Sto per mettere il piede al primo gradino della scala quando mi ricordo di una cosa fondamentale per me!
<< Mamma, dov'è che abita la nonna? >> chiedo ingenuamente.
<< Oh ti piacerà tesoro, é una piccola cittadina della California. >> mi risponde lei con grande felicità.
Bene andremo al caldo.
<< E come si chiama? >> più caldo é meglio é.
<< Beacon Hills. >> ANGOLO AUTRICE. <3 Oddio spero che vi piaccia. Mi sento una totale idiota.Spero che mi facciate spaere cosa ne pensate. Mi renderebbe la persona piu felice al mondo. Un bacio enorme <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Alone. ***


Alone.


<< OMMIODDIO! >> esclamo per la paura.
<< Che cosa ci fai qui. >> il ragazzo davanti a me mi guarda con aria minacciosa.
<< Sto portando il mio cane a fare una passeggiata. Cosa c'é, é vietato? >> nel frattempo cerco lo spray al peperoncino messo nella borsa prima di uscire.
<< Stai scherzando vero? Pensi che uno spray al peperoncino possa fare qualcosa contro di me? >> mi chiede il ragazzo, con aria divertita.
Ommiodio come fa a saperlo?!
Lo guardo stranita mentre lui rimane impassibile. Distinguo a malapena la sua altezza (imponente) e il suo fisico (mostruoso) dato che porta una semplice canottiera bianca.
Per il resto non riesco a intravedere nessun tratto del viso. Neanche la sua espressione. 
Anche se mi sembra un tipo scontroso. 
Facile a dirsi.
<< Vattene. >> mi dice il ragazzo con l'aria di mister-son-figo-e-lo-so-ma-vedi-di-smammare.
<< Come scusa? Tu mi stai dicendo di andarmene? E chi saresti tu, uh? Un poliziotto? No quindi faccio quel che mi pare. Lasciami andare o mi metto a urlare come un demone. >> Potevo sembrare sicura di me.Ma dentro di me tremavo come una foglia e speravo che la voce non mi tremasse.
Il ragazzo mi si avvicina in un secondo e io mi sto per mettere a gridare aiuto quando la sua voce mi riporta alla realtà << Di demoni e mostri tu proprio non ne sai niente. Faresti meglio a tornare a casa e chiudertici dentro. C'é la Luna piena stasera. >> E dopo questa frase sentiamo un ululato verso la riserva.
Mi giro spaventata in direzione degli alberi. Ma non vedo nulla.
Mi volto per affrontare il ragazzo ma lui é sparito.
Com'é possibile?
Un minuto prima da di fronte a me.
"Certo che questi sono proprio strani." Penso fra me e me mentre torno a casa ancora un po' stizzita. 
Le sue parole continuano a ronzarmi in testa. "Di demoni e mostri tu proprio non ne sai niente." Che cosa diamine vuol dire?!
 E poi quella frase della luna piena? 
Per non palare di quell'ululato, da mettere i brividi.
Cos'era un cane? Ok, I cani non ululano. Magari i cani-lupo.. Oppure era proprio un lupo.
Ma...I lupi in California? Non credo proprio. 
Appena arrivo a casa mi fiondo al piano di sopra e mi immergo nella mia fantastica vasca da bagno.
Ripensando al mio strano incontro. 
Non riesco a levarmi le sue parole dalla mente. 
Resto in quel paradiso per circa un'ora e mi accorgo a malapena che mi si stanno abbassando le palpebre. Perciò esco dal bagno e mi sdraio sul letto matrimoniale con solo la biancheria intima. Fa troppo caldo qui.
Tempo due minuti e cado tra le braccia di Morfeo. 
É la luce del Sole che mi sveglia. Guardo l'orologio accuratamente posato sul comodino accanto al letto e noto che sono le undici e mezza. 
Mi avvio lentamente (come uno zombie) verso la cucina per fare un'abbondante colazione, cercando di ricordare il sogno di stanotte. 
Con scarsi risultati (ovviamente). Ricordo solo che avevo una brutta sensazione. E c'è l'ho tutt'ora.
Mi fermo sull'ultimo gradino sentendo dei singhiozzi.
<< E ora che cosa succederà? >> sento mia madre singhiozzare ancora di più alla domanda posta a mio zio.
<< Non lo so Caroline. Dobbiamo farci forza e andare avanti. >>
Ecco il mio brutto presentimento.
<< Mamma... Che cosa succede? >> chiedo con voce roca a mia madre, seduta accanto a James.
<< Angelo mio! >> e rinizia a piangere.
<< No..Non é possibile. >> sento il mondo crollarmi addosso.
Alla lista delle persone che ho perso in tutta la mia vita si é aggiunta anche mia nonna.
Scoppio in lacrime e abbraccio mia madre.
<< Ci ha lasciati questa notte.>> sento a malapena la voce d mio zio.
Ho conosciuto ieri mia nonna per la prima volta.
E ora non la rivedrò mai più.
La vita é una merda. Ma ormai non mi illudo più. Non dopo quello che mi é successo.
Mi alzo e me ne vado in camera, sentendo la voce di James che cerca di tranquillizzare sua sorella.
Mi é passata la fame.
"Che cosa ti aspettavi Hope?" Continuo a ripetermi fra me e me.
"Ormai dovresti esserti abituata che le persone a te care vanno e vengono."
Prima mio padre, poi mia sorella, i miei amici. E ora mia nonna.
Cosa mi resta? Mia madre.. E Kayla. Quest'ultima non mi ha mai abbandonato. Mia madre si invece.
La mia mente torna al giorno dell'incidente. Quel fatale giorno. Che é impresso in me come una cicatrice. Una cicatrice che resterà per sempre e ben visibile sl mio cuore.
La cicatrice che si riapre e inizia a perdere sangue quando mi torna in mente quel ricordo.
Stavamo tornando a casa in macchina. Mia madre guidava mentre Io e mia sorella Kristen(che aveva cinque anni e io dodici) eravamo nei sedili passeggeri accanto a Kayla. Mia madre aveva scoperto il giorno prima che mio padre le metteva le corna.
Kristen in quel momento non voleva mettersi la cintura e continuava a batti beccare con me mentre mia madre ci urlava di stare ferme. Per un secondo si é girata per dirci di smetterla e che non ne poteva più. 
Bastò solo quel secondo. Urlai a mia madre di stare attenta ma fui troppo lenta. Mi ricordo bene che si era protetta il viso con le braccia, mentre io proteggevo Kristen sotto il mio corpo. Kayla fu coraggiosa perché ci protesse entrambe. L'ultima cosa che mi ricordo di aver visto erano le mie mani intrecciate a quelle di mia sorella.
Mi svegliai in ospedale con un trauma cranico, una vertebra e un braccio rotto e la schiena a pezzi.
Appena chiesi di mia sorella il mio mondo si sgretolò sotto di me.
L'avevo protetta. Io dovevo essere quella morta.
Per quanto cercai di andare avanti vidi che mia madre non reagiva così con l'aiuto di Kayla cercai di tirar su la nostra famiglia.
Quelli erano i momenti i cui mi sentivo sola.
Forse perché lo ero.
La nostra vita non fu più la stessa. Io persi tutto in poco tempo.E non riuscivo a comprenderne il motivo.
Perdere mio padre non é stata una tragedia. Dopo aver saputo quello che ci aveva fatto iniziai a odiarlo con tutta me stessa. 
Non si fece più sentire dopo la morte di Kristen. Ma deduco che questo sia un bene.
Ovviamente il destino aveva in serbo per me molte altre sventure.
Quando tutta la scuola seppe di mio padre e la morte di mia sorella tutti iniziarono a ignorarmi come se fossi un fantasma. 
Sopratutto quando si seppe di  mia madre: non riusciva a trovare un lavoro perché non aveva la forza, di conseguenza stavamo al verde.
E io dovetti prendere le 'redini' della famiglia Gilbert.
Ma mano a mano tornammo alla normalità, con il dolore che camminava accanto a noi come un'ombra.
Non ebbi più amici soprattuto quando tutta la scuola scopri di ciò che mi aveva fatto Nick.
Non capirò mai cosa ho fatto di male per meritarmi tutto ciò.
Ho la conferma che sono stata tutto il giorno in questa posizione quando la mamma e James entrano in camera mia e guardando fuori dalla finestra noto che é buio. 
Si siedono entrambi accanto a me e lo zio prende la parola << Tesoro, lei ti voleva bene. Era così felice. Si é realizzato il suo sogno prima di.. Andarsene. >> mia madre scruta attentamente il mio viso in attesa di una mia reazione.
<< Amore, ci ho riflettuto tutto il giorno e non possiamo abbandonare tutto ciò. Questa é l'unica cosa che resta di lei. >>
Ovviamente so già dove vuole andare a parare mia madre perciò sono preparata.Ma Come se fosse una bomba ad orologeria che sta per esplodere trattengo il fiato prima che mia madre pronunci le parole che di sicuro avrebbero cambiato la mia vita. << Hope,ho deciso che verremo a vivere qui. >> 


ANGOLO AUTRICE:
Grazie mille. Grazie mille per le recensioni e soprattuto per i consigli. Molti di voi hanno detto che i capitoli sono abbastanza corti e di questo mi scuso. Ma prometto che dal prossimo saranno anche più lunghi perché  avverranno mooooolte cose!
Non so quando potrò scrivere ma penso che per oggi e domani avrò 4º capitolo. Grazie ancora di tutto.E continuate a recensire e consigliare!!!
Grazie anche a quelli che leggono senza recensire che mi lasciano lo stesso felice *.*
Un bacio <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Far far away. ***


Far far away.


"Verremo a vivere qui."
Le parole di mia madre mi girano nella testa come dei dadi lanciati.
All'inizio ero stupita della sua richiesta.
Lei non avrebbe mai lasciato il Sitka. Ma poi ho capito le sue ragioni.
Questo é tutto ciò che resta della nonna.
Ovviamente non mi sono arrabbiata con lei.
Avevo e ho la possibilità di iniziare di nuovo la mia vita senza che nessuno mi conosca o mi giudichi per il mio passato.
E perciò ho accettato ( non che potessi rifiutare)
Ora vivo in una casa ( leggesi villa) e per la prima in tutta la mia vita ho la certezza che le cose possano andare per il verso giusto.
Poso tutte le mie valigie sotto il letto e nell'armadio, nell'intento di fare sembrare più accogliente la mia camera.
Ci sono alcuni scatoloni in giro con un comodino e alcune lenzuola dentro.
Ci siamo trasferite da una settimana e per la prima volta nella mia vita  le cose sembrano andare per il verso giusto.
Sto facendo il letto quando sento il campanello di casa suonare.
E chi diavolo sarà? Beh ci sono venute a trovare molte persone in questi giorni (quelli del quartiere) 'per fare i buoni vicini di casa'  e per portarci dolci che solo io mangio.
Sento mia madre aprire la porta e salutare gentilmente i vicini. 
Un momento vicini? Sono sempre venuti quelli del quartiere non i 'vicini'.
Colgo il rumore della porta chiusa e mi rilasso pensando che se ne sono andati subito e invece: << Tesoro scendi giù abbiamo ospiti >> mi urla mia madre dal piano di sotto.
Cerco di rendermi 'presentabile' (non che mi freghi) mettendo i un paio di jeans e una canottiera rossa (il mio colore preferito)
Scendo di sotto e trovo un uomo con accanto un ragazzo che avrà la mia età.
Mia madre si gira verso di me e mi presenta agli ospiti << Tesoro lui é lo sceriffo Stilinski e lui é suo figlio Stiles. Sono i nostri vicini di casa. >> dice mia madre gentilmente con un sorriso sulle labbra.
Mia madre sorride? Ok,la situazione é grave.
<< É un piacere conoscervi. Io sono Hope. >> sfodero uno dei miei migliori sorrisi.
Vedo che il ragazzo mi osserva attentamente si alza in piedi e mi tende la mano << piacere mio >> sorridendomi in modo gentile, capendo il mio imbarazzo.
Stringo la mano e vedo mia madre portare un mazzo di fiori in cucina.
<< Tesoro lo Sceriffo e suo figlio restano qui per cena. Puoi mostrargli la casa ? >> chiede gentilmente mia madre mentre fruga nel frigo.
<< Aspetta Caroline ti aiuto a cucinare >> si propone lo sceriffo.
<< Mio padre ai fornelli? Si salvi chi può >> afferma Stiles con un sorriso divertito.
<< Vieni ti mostro la casa. >> gli dico gentilmente, facendo il gesto delle virgolette alla parola casa.
Solo allora si accorge di quanto é grande la nostra villa.
Resta a bocca aperta mentre io scoppio a ridere.
Dopo avergli mostrato il primo piano saliamo sul mio specie di 'appartamento'. Perché in realtà si potrebbe benissimo chiamare così.
Quando entriamo nel bagno resta con la stessa espressione di prima e io scoppiò nuovamente a ridere.
<< Tu mi stai dicendo che tutto questo piano é tuo?! >> dice lui con aria sbalordita.
<< Già. >> dico io con aria sognante.
Lui mi coglie di sorpresa buttandosi sul mio letto e iniziando a palare a macchinetta cose che neanche capisco.
Mi siedo acanto a lui è iniziamo a parlare del più e del meno nel frattempo che i nostri genitori preparino la cena.
<< Allora, frequenterai la Beacon Hills High School? >> chiede il ragazzo logorroico che ha iniziato a essermi simpatico.
<< Si è sono spaventata a morte. Non conosco nessuno. É tutto nuovo per me. >> rispondo io con aria da caga sotto.
<< Oh tranquilla posso sempre presentarti i miei amici. E poi la scuola é ok. Basta che stai alla larga dal professor Harris. Lui si che ti fa cagare sotto. >> dice lui con aria da cucciolo indifeso e io scoppiò a ridere.
Non mi sentivo così... Felice da una vita.
Lui mi sorride quanto sentiamo che é pronto.
La cena é buonissima e chiacchieriamo tutti insieme. Mia madre é tutta in tiro.
Non l'ho mai vista così. Neanche con papà.
Devo assolutamente parlarle. 
Dopo aver sparecchiato lo sceriffo ci annuncia che deve andare. Così ci salutiamo e Stiles sulla soglia della porta mi sorprende ancora di più chiedendomi << Domani ti va se facciamo un giro? Ti faccio vedere qualche posto. >> chiede lui con aria felice.
Annuisco e dico subito di si. Quel ragazzo mi rende felice.
Stupendomi ancora di più si avvicina e mi abbraccia << Ti passo a prendere verso le tre >> Dice lui con aria tranquilla, dando il suo numero di telefono.
<< Ok, non vedo l'ora! >> Rispondo io, dandogli il mio numero telefonico.
Quando se ne vanno affronto mia madre << Lo sceriffo ha fatto colpo su di te? O é il contrario? >> chiedo con aria innocente.
<< Ma cosa dici Hope! >> Mi risponde mia madre con un lieve rossore sulle guance. 
<< Mamma ti prego sono tua figlia. Capisco quando menti. È tu e lo sceriffo vi siete fissati tutta la sera come se foste due gelati da mangiarsi a vicenda. >>
Esempio ridicolo. 
<< Bhe non puoi non affermare che é un bel uomo. Ed é molto gentile >> dice lei come se si dovesse giustificare.
<< Mamma a me sta benissimo che ti interessi un uomo. Anzi sarebbe anche l'ora! Hai aspettato troppo tempo per quel pezzo di merda e ora che hai la possibilità di farlo non dovresti buttarla al vento. >>
Affermo io con aria decisa.
<< Lo pensi davvero tesoro? >> chiede la mamma.
<< Certo che si! >>
<< Grazie tesoro mio. Quando vuoi io ci sono >> risponde lei con aria felice.
Dopo avermi dato un bacio sulla fronte mi sussurra un 'buonanotte' e subito dopo se ne va al piano di sopra.
Vado anche io e dopo essermi rinfrescata e messa il pigiama mi metto a letto pensando a Stiles.
Quel ragazzo é unico. 
Mi sto immaginando dove andrò domani con il mio nuovo amico. Sono troppo elettrizzata. 
Con questo pensiero che mi frulla nella mente cerco di mettermi a dormire, riuscendoci solo dopo un ora.
Mi sveglio in tarda mattinata con un brontolio nello stomaco.
Scendo fuori dal bozzolo di coperte formatosi durante la notte e scendo di sotto per fare colazione.
Trovo, sul bancone della cucina, un bigliettino giallo scritto da mia madre.
Fantastico. É andata ad un colloquio di lavoro.
Non che abbiamo la necessità di soldi. Ma mia madre non sa cosa fare durante il giorno perciò ha deciso di trovarsi un lavoro.
Spero per lei che abbia scelto qualcosa di interessante.
Mi strafogo di cibo fino a sentirmi male e dopo aver sparecchiato e messo i piatti nella lavastoviglie salgo in camera mia. 
Accendo il cellulare e noto un messaggio di Stiles 'Buongiorno! Per oggi é tutto ok,vero? Non vedo l'ora di vederti!!' 
Quel ragazzo é unico, l'ho già detto? Rispondo velocemente con un 'si,ci vediamo fra un po'. Resisti. '
Dopo di che mi infilo nella doccia per sciacquare via i segni rimasti del sonno.
Mia madre torna verso l'ora di pranzo con delle pizze e una bottiglia di champagne.
<< Tesoro scendi che dobbiamo festeggiare!!! >> mi urla mia madre dal salotto.
Mi fiondo al piano inferiore e abbraccio mia madre.
<< Allora? Dimmi tutto! >> le ordino mettendoci a tavola per mangiare.
<< Tieniti forte! Ho ricevuto un posto come ViceChef nel ristorante più 'in' di Beacon Hills! >> dice lei con aria felicissima.
<< Ommioddio mamma sono felicissima per te! >> corro ad abbracciarla.
Sono veramente felice per lei. 
É una vera cuoca. Quando era ancora spostata con papà lavorava come chef nel ristorante più importante del Sitka. 
Era amata da tutte le persone.
Scaccio via questi pensieri e inizio a mangiare palando del più e del meno con mia madre.
<< Allora dove andrete tu è Stiles questo pomeriggio? >> chiede mia madre con un sorriso malizioso stampato sulla faccia.
<< Mamma! Non metterti in testa strane idee! Abbiamo deciso che andiamo a fare un giro per tutta Beacon Hills. >> le rispondo io.
<< Che ne dici se stasera invitiamo Stiles e suo padre qui da noi? >> chiede mia madre speranzosa.
<< Mamma... Non ti sembra un po' affrettato? Non so.. Aspetta che sia lui a fare il primo passo. Altrimenti fatti avanti tu. >> le suggerisco gentilmente.
<< Sai che ti dico? Hai proprio ragione. Detto questo vado a stendermi a letto. >>dice mia madre dandomi un bacio sulla guancia.
Salgo al piano di sopra e apro l'armadio, indecisa su cosa mettermi.
Onestamente? Non sono un tipo trucco e parucchi. 
Almeno non da quando é successo quel putiferio nella mia vita.
Ma ora, in questo esatto momento (avendo la possibilità di far andare le cose nel verso gusto) sono impreparata.
Scelgo un paio di jeans con una canottiera bianca e una camicia.
Porto tutto l'occorrente in bagno e mi vesto mettendomi solo un po' di mascara. 
Sento mia madre entrare in camera mia con un'aria felicissima.
<< Tesoro penso che potrei morire! >> dice lei con quell'aria meravigliosa negli occhi.
<< Mamma non tenermi sulle spine! >> le dico io con una certa impazienza.
<< Lo sceriffo mi ha appena chiamato e mi ha chiesto se stasera usciamo!!!! AHH!!!! >> inizia a urlare come una pazza sclerata e saltare e subito dopo inizio a farlo anche io. 
<< Oh mamma é bellissimo!! >> dico io felicissima per lei.
<< Ho detto che tu e Stiles potete restare a mangiare qui. Posso comprarvi il cibo cinese. >> mi chiede lei smettendo di saltare, ma sempre eccitata.
<< Certo mamma! >> le rispondo io.
Mia madre mi chiede se posso darle una mano con i vestiti per stasera e io accetto.
Dopo una buona mezz'ora sentiamo suonare il campanello e mi rendo conto che si é fatto tardi. 
Io e mia madre scendiamo e vado ad aprire.
Trovo davanti a me uno Stiles con un mega sorriso stampato in faccia.
Di slancio mi avvicino e l'abbraccio. 
Lui non ne resta affatto sorpreso.
Ricambia la stretta e quando ci separiamo mi da un bacio sulla guancia.
Prendo la borsa e saluto mia madre e le auguro una buona serata, dandole un abbraccio incoraggiante.
Uscendo Stiles si piazza davanti a una Jeep azzurra, parcheggiata davanti casa mia.
<< Bhe si, lei é la mia signora. Guai a chi la rovina. >> dice lui con un sorriso sulla faccia.
Detto questo mi apre la portiera da gentil uomo.
Prende posto nel sedile del guidatore e partiamo.
Mi mostra tutto ciò che c'é da sapere.
Mi racconta la storia di Beacon Hills e iniziamo a parlare sugli omicidi.
Su questo campo risponde alle domande con un'aria piena di confusione e smarrimento.
Ma ci passo sopra.
<< Bhe penso che ti ho fatto vedere tutte le cose più importanti. Oh merda! Come ho potuto dimenticarmi?! Sono un totale idiota! >> dice lui dandosi ancora dell'idiota.
Non ho tempo di replicare perché cambia subito direzione correndo come un pazzo.
Ferma la jeep di fronte a una casa di un quartiere.
<< Bhe? >> chiedo io con aria da stupida.
<< Resta qua. >> dice lui con un sorrisetto strafottente.
Scende e va verso la casa, prima di poter bussare al campanello la porta viene aperta da un ragazzo dall'aria carina.
Stiles mi indica e entrambi si girano a fissarmi. 
Imbarazzata distolgo lo sguardo fino a quando li sento venire verso di me.
Stiles mi apre la porta e con un sorriso raggiante si gira verso il ragazzo bruno.
<< Non so come ho fatto a dimenticarmene. Bhe bando alle ciance.
Hope devo presentarti una persona importante, il mio migliore amico. Mio fratello. >> dice lui con aria felice.
<< Piacere sono Scott. >> 



ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti *.* sono stata veloce, ammettetelo.
Uhm Bhe come sempre volevo ringraziare mille volte le persone che recensiscono e mi rendono la persona più felice al mondo.
Ho fatto il capitolo più lungo... ( spero>
Mi metto in ginocchio... Potete farmi una recensioncina per farmi sapere se vi piace? 
Anche per dirmi come volete che vadano le cose o per richieste.
Grazie mille a tutti, davvero. <3 un bacione enorme. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I'm not afraid. ***


I'm not afraid. 
 
 
Mi trovo nel bosco di Beacon Hills. Sono sola. Ed é notte.
Perché Kayla non é qui con me? Mi sento così sola e vulnerabile.
Cerco di trovare la strada di casa ma é come se mi trovassi in un labirinto.
Ormai penso di essere passata per lo stesso punto per quattro volte di seguito.
Devo ammetterlo... Mi sono persa. 
Cavolo fa anche freddo. Un momento, freddo? Siamo in estate!
Mentre cerco di pensare al clima tentando di nascondere il mio timore continuo a camminare anche se invano. 
È proprio in quell'esatto momento che il mio cuore si é fermato.
Sento uno scricchiolio alla mia destra e molto velocemente cerco di trovare la fonte di quel suono.
Oltre al buio non riesco a vedere niente... Un momento. Cosa diamine sono quelle cose rosse? 
Ommioddio. Il panico cala su di me come un ombra silenziosa.
Vorrei gridare ma in questo momento non riesco a emettere un suono.
Non oso neanche muovermi. So che anche un passo falso potrebbe mettermi in guai seri. Anche se questo significa niente spray al peperoncino. 
Sento un altro scricchiolio sempre alla mia destra e cerco di guardare lentamente verso quel punto, sperando di non trovarmi davanti un assassino (il misterioso colpevole di tutti quegli omicidi) o quelle cose rosse che ho visto brillare  poco fa.
Ma non c'é assolutamente niente.
Emetto un lungo sospiro di sollievo e mi giro per cercare un'altra via d'uscita.
Dalla mia voce esce un urlo terribile quando mi volto e trovo davanti a me questa specie di cangone-lupo-o-non-so-cosa.
Resto pietrificata guardando il mio riflesso nei suoi occhi rossi.
Sto piangendo come non ho mai fatto.
Ne quando ho scoperto di mio padre, ne quando Kristen é morta, ne quando sapevo che nessuno mi avrebbe salvato, non quando Nick mi ha reso lo zimbello della scuola.
Ormai so cosa ha causato quelle morti.
'La vittima aveva la gola sgozzata.' Era proprio ciò che avevo letto sui giornali.
Oggi l'assassino avrà un buon pasto.
Rivolgo il mio sguardo all'animale, ma lui é restato perfettamente immobile. 
Come se mi stesse scrutando a sua volta.
Ma in quello sguardo non c'é nulla di amichevole, nessun timore.
Vedo solo brama di sangue.
<< Fai in fretta ok? >> rivolgo alla bestia di fronte a me come se potesse comprendere.
Riesco solo a vedere le sue zanne sul mio collo prima che il mio mondo si tinge di rosso.
 
Mi sveglio urlando e piangendo ritrovandomi tra le braccia di uno Stiles pallido e uno Scott alquanto preoccupato.
Sono ancora traumatizzata per quel sogno e singhiozzo interrottamente mentre Stiles mi sussurra all'orecchio che va tutto bene e che era un incubo.
Ricevo strane occhiate da Scott e mi guarda come se da un momento all'altro potrei esplodere.
<< Che cosa hai sognato di tanto sconvolgente? >> mi sussurra Stiles.
Si accorge che sto tremando e mi accarezza la guancia. Una cosa che ormai sono abituata a vedergli fare.
Sono come fratelli per me. 
La famiglia che non ho mai avuto.
<< Che ne dici se scendiamo di sotto per fare colazione e così quando ti sei calmata ci racconti tutto? >> mi chiede Scott con quell'aria da cucciolo.
Annuisco sapendo che se parlassi la voce non mi uscirebbe.
Stiles mi lascia andare e mi mette nelle braccia di Scott.
Prendendomi in braccio Scott chiede a Stiles di prendere delle coperte da portare di sotto.
Mi trasportano dal letto al piano di sotto, sul divano mettendomi una coperta di plaid.
Entrambi vanno in cucina e non oso immaginare cosa siano quei rumori che sento. Non oso nemmeno immaginare cosa mi preparino.
Ancora sconvolta, pur sapendo che era un sogno, iniziò a mangiare la colazione preparata dai miei migliori amici.
<< Avevamo così paura. Eravamo fuori casa tua e tua madre non ci ha risposto. Abbiamo preso le chiavi da sotto il vaso e siamo entrati, trovando n cucina un biglietto di tua madre che diceva che era a lavoro. Subito dopo ti abbiamo sentito urlare come una pazza e siamo corsi di sopra. Ti abbiamo trovata in lacrime sul punto di una crisi. >> mi dice Stiles che sembra più sconvolto di me.
Bhe che mia madre era al lavoro non era una novità.
Soprattutto ora che le vacanze finiscono. Siamo all'inizio di settembre e manca poco all'inizio della scuola.
É anche vero che soffro di crisi di emicranie e sono asmatica. 
Una bella merda, già già.
<< Ho avuto un incubo terribile. >> dico io.
Perciò racconto loro tutto il sogno, o meglio incubo, e ogni singolo particolare.
Subito dopo aver spiegato cosa mi turbava tanto chiudo gli occhi, perdendomi l'occhiata che si lanciano Stiles e Scott.
<< Era solo un incubo Hope. Non puoi preoccuparti per una cosa del genere. Non prima che inizi scuola. Andiamo, mancano cinque giorni ormai! Dobbiamo essere in forze per affrontare il professor Harris. >> dice Stiles facendo ridere Scott.
E nonostante la notte passata in bianco e quell'incubo atroce inizio a ridere anche io.
Perché loro mi rendono felice, rendono tutto più semplice. 
Decidono di restare a casa con me finché non torna mia madre.
Passiamo la giornata a ridere tra di noi, proprio come migliori amici.
Quando torna mia madre, lei li ringrazia di esser rimasti con me e l'invita a cena. Cosa che loro non possono rifiutare.
Quando vado sul divano sento Stiles e Scott sussurrare qualcosa a mia madre, sicuramente staranno dicendo a mia madre cosa é successo stamattina.
Infatti lei li invita a dormire dicendomi che mi farebbe bene stare con loro.
Uau.
 Da quando mia madre mi fa dormire con due ragazzi? 
Lei, come se mi avesse letto nel pensiero si avvicina a me per darmi il bacio della buonanotte << Tesoro non ti ho mai vista così felice. Per me questi due ragazzi sono un miracolo. Voglio che restino a dormire qui. Così se domani mattina, mentre sono a lavoro, succede qualcosa ci saranno loro due a proteggerti. Ormai fanno parte della famiglia. >> dice lei con aria apprensiva.
La relazione tra lo sceriffo e mia madre va a gonfie vele, continuano a vedersi e molte volte ceniamo tutti insieme.
Non l'ho mai vista così serena e tranquilla.
<< Se vuoi posso sempre rimanere a casa. >> chiede mia madre.
<< No mamma tranquilla, vai a lavoro. Come hai detto tu ho i miei migliori amici a proteggermi >> dico io mostrando un sorriso sincero.
<< Vabene tesoro, buonanotte. >> mi da un bacio sulla fronte e dopo aver salutato i ragazzi va al piano di sopra.
Anche noi saliamo e mi rintano subito nel letto. Poco dopo sento delle braccia stringermi e in quel momento capisco di essere al sicuro con i miei eroi.
 
I giorni prima di scuola sono passati in fretta, molto in fretta.
Così mi ritrovo al mio primo giorno di scuola in questa nuova città, spaesata e intimorita per ciò che mi aspetterà.
Sto pensando di fare una ramanzina a Stiles per il suo ritardo quando sfreccia davanti a me la sua jeep azzurra. 
Salgo in macchina dando un bacio sulla guancia a entrambi i miei amici.
Dopo dieci minuti arriviamo davanti alla grande scuola.
Ci sono persone di tutti i tipi. 
Ragazze in minigonna e tacchi a spillo, ragazzi del lacrosse tutti pompati, i super nerd che se ne stanno in disparte con la testa china sui libri, noi invece ci dirigiamo verso un gruppetto appartato.
C'é una ragazza dai capelli lunghi, mossi e corvini; con un'aria dolce. 
Mi sta subito simpatica. Accanto a lei c'è una ragazza con i capelli biondo ramato dall'aria snob. A seguire c'é un colosso di colore, visto da vicino é anche peggio. E infine c'è un ragazzo molto alto, dall'aria dolce, occhi di ghiaccio e capelli ricci.
<< Ei ragazzi, lei é Hope. É come una sorella per me e Scott, quindi spero che voi non la metterete a disagio. >> esordisce Stiles con un sorriso sincero in faccia.
<< Piacere io sono Allison Argent >> la ragazza bruna dagli occhi dolce mi porge una mano che io stringo.
Tutti si presentano e infine sentiamo dei fischi di ammirazione dietro di noi e vedo tutte le teste girarsi in una direzione.
Seguo lo sguardo dei ragazzi e noto che c'é una ragazza alta, bionda con un fisico mozzafiato in mezzo al cortile e una gonna che, a quel punto, faceva meglio a andare in giro nuda. 
Se ne sta li in mezzo Come se stesse attirando l'attenzione. In realtà é proprio questo che sta facendo, sta attirando l'attenzione su di se con un sorriso da gatta morta stampato sulla faccia.
Mi accorgo con molta sorpresa che si sta dirigendo verso di noi.
Saluta tutti con un cenno e un sorriso falsissimo avvicinandosi a Boyd, il colosso umano.
<< E questa ragazzina chi é? >> chiede lei con aria da superiore.
<< É una mia amica. >> afferma Stiles.
<< Uh che dolce, e esattamente cosa ci fa nel nostro branco? >> chiede lei con un' aria quasi di disgusto.
Non capisco perché ha usato 'branco' invece di 'gruppo'.
Magari sono un branco di animali. Ok ne dubito.
<< Che c'é il topo ti ha mangiato la lingua? >> chiede lei con un sorriso strafottente.
<< Senti, mi spieghi che cosa ti ho fatto? Puoi sentirti superiore quanto ti pare, ma non mi conosci neanche. Dovresti parlare prima di riflettere. >> sento la rabbia crescere dentro di me.
Come mai mi fa così tanta rabbia? Ah si forse perché mi ricorda Hayley. La stronza della scuola.
Ero sempre sotto il suo controllo. Soffrivo di bullismo a causa sua.
<< Erica dacci un taglio. Hope ha ragione. >> dice Isaac mettendosi al mio fianco. 
Prima che Erica potesse replicare sentiamo il suo della Campanella e siamo costretti ad andare in classe.
Isaac si offre di accompagnarmi e dopo esser andati m segreteria per gli orari e tutte le informazioni, ci troviamo in classe di chimica  insieme.
Siamo seduti vicini quando il professor Harris entra in classe.
Ok,Stiles aveva ragione mi sto cagando in mano.
<< Quest'anno vorrei dare il benvenuto alla vostra nuova compagna di classe, Hope Gilbert. >> dice lui con tono asciutto.
Nessun sorriso, nessuna parola di conforto.
Si girano tutti a guardarmi e mi sento imbarazzata più che mai.
Con mio grande stupore Isaac mi prende la mano e io mi tranquillizzo subito.
Il professore ha già iniziato a spiegare. 
Grazie a dio sono un genio in chimica. Almeno non avrò anche il professor Harris come nemico. Spero.
<< Grazie per prima, quando ti sei messo fra me e Erica. >> sussurro io ad Isaac.
<< Non devi dirmi grazie. Erica é alquanto innocente, certo si comporta da falsa e tutto quello che vuoi. Ma se la imparerai a conoscere... >> 
<< No grazie non ci tengo. >> lo interrompo io prima che finisca la frase.
<< E comunque .. >> inizio io ma vengo interrotta da Harris.
<< Signora Gilbert ha qualcosa da dire al riguardo?Magari può venire lei alla lavagna per risolvere il problema. >> dice lui con tono di sfida.
Odioso.
Mi alzo dal banco e mi dirigo alla lavagna sentendomi lo sguardo di tutti su di me.
Osservo il quesito scritto con una bella calligrafia alla lavagna.
Cavolata... Ho fatto di peggio.
Prendo il gessetto e inizio a risolvere il problema.
Finisco subito e mi giro soddisfatta verso il professore che mi guarda con aria allibita.
Non si aspettava che ero un genio.
"Stavolta sei fregato" penso con aria da smorfiosa. 
<< Molto bene Gilbert. Era un quesito molto difficile mi stupisce che lei lo abbai svolto correttamente in così poco tempo. >> dice lui con un aria quasi di ammirazione.
<< Bhe nelle altre scuole ero brava.. Avevo il massimo dei voti. >> dico io imbarazzata.
<< Molto bene Gilbert, molto bene. >> dice lui con aria soddisfatta.
Durante il resto della giornata ho provato a fare amicizia, con scarsi risultati.
Ho conosciuto la signorina Morrell, la professoressa di francese. Nonché psicologa della scuola.
Il primo giorno di scuola passa così, con Isaac al mio fianco.
Sono davvero fortunata avendo quasi tutte le lezioni con lui.
Mi accompagna ovunque, tipo guardia del corpo.
L'ultima ora la passiamo con la professoressa di geografia, che sinceramente è una palla al piede.
Non riesce a camminare ed è una vecchietta che intoppa un discorso con un altro.
Siamo tutti sollevati quando sentiamo la Campanella che segna la fine delle lezioni.
Io e Isaac usciamo dalla classe fianco a fianco facendo battutine sarcastiche sulla prof di geografia. 
Ci incontriamo nel corridoio con Scott e Stiles, ci salutiamo e mentre usciamo racconto loro della mia prima giornata in questa scuola.
All'uscita Stiles si ferma in mezzo al cortile guardando un punto davanti a noi.
<< Che cavolo ci fa qui?! >> dice rivolto a Scott con aria scocciata.
Mi volto a guardare e noto una macchina nera parcheggiata di fronte alla scuola e osservo attentamente  il proprietario che scende da essa per venire verso di noi.
"O merda." 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Sono viva!! Ho inziato scuola e già mi sono rotta HAHAHAHAHA
Per di più ci si è messa anche la febbre.
Oggi visto che non sono andata a scuola ho deciso di finire il capito (YEEE) 
Ed eccolo a voi.
Il primo giorno di scuola e il misterioso incubo.
Volevo ringraziare le recensioni che mi hanno scaldato il cuore. Per me è il massimo avere così tanti lettori e tanti commenti.
Grazie, davvero.
Bene questo è il capitolo e spero che vi piaccia! Fatemi sapere, magari lasciate un commentino o una recensione, per favore. ❤
Un bacio a tutti i miei lettori. ❤

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** A bad day. ***


A bad day.

*leggete le note in fondo alla pagina è è importantissimo per me! BUONA LETTURA LETTORI (?) *


Osservo attentamente il proprietario della macchina venire verso di noi.
Mi ricorda qualcuno ma non riesco a rammentare chi...
Si ferma davanti a noi facendo un cenno del capo a Scott e Isaac a mo' di saluto.
<< Be' ciao anche a te Derek, è un piacere rivederti. O forse no. Io sto bene grazie e tu? >> inizia Stiles a parlare a macchinetta.
Il ragazzo lo guarda con aria burbera
<< Dobbiamo andare da Deaton . >> dice lui con aria minacciosa.
OMMIODDIO ECCO CHI È! Il ragazzo che avevo incontrato appena arrivata qui!
Come a leggermi nel pensiero il ragazzo più grande si gira verso di me.
<< Ma guarda guarda, la ragazzina cocciuta. >> dice lui con aria divertita anche se sul suo viso non c'è traccia di ironia.
<< Vi conoscete? >> chiede Isaac con un'area stupita.
<< Mi ci sono imbattuta la prima sera che sono venuta qui, mi ha bloccato il passaggio mentre portavo Kayla a fare una passeggiata. >> dico il col fiato corto.
<< Pensava di potermi fare del male con uno spray al peperoncino. >> Appena pronunciate queste parole scoppiano a ridere tutti e tre tranne Derek che mi fissa con un'aria indecifrabile.
<< Bhe? Che c'è da ridere? >> chiedo io arrabbiata mentre gli altri continuano a sghignazzare.
<< Ora basta. >> le parole di Derek sono così decise che fanno smettere gli altri .
<< Ok hai ragione,dobbiamo andare >> dice Scott che fin'ora non aveva aperto bocca. Se non per ridere.
<< Comunque Derek lei è Hope . Ti capiterà ti vederla spesso in giro. >> dice uno Stiles con uno sguardo severo rivolto al ragazzo più grande che si limita a fissarmi.
Subito dopo si gira e va verso la sua macchina seguito da Scott e Isaac, non prima di avermi salutata.
Resto a bocca aperta per quell'atteggiamento odioso!
<< Si.. Non è molto incline alle conversazioni. E non è molto incline con le persone... Onestamente non so se c'è qualcosa in cui è incline. >> dice uno Stiles sdegnato.
Ci avviamo alla Jeep azzurra mentre penso a quello strano comportamento.
Arriviamo a casa mia e ci iniziamo ad abbuffare di cibo.
Andiamo di sopra, facciamo i compiti e poi restiamo a chiacchierare sul letto matrimoniale.
Facciamo anche una partita alla play. E si ho una play station , mia madre non mi farebbe MAI mancare niente e bla bla bla.
Verso la sera Stiles torna a casa e io filo a letto stanca morta.
Il giorno dopo mi sveglio più assonnata del solito e affamata come sempre.
Mi faccio una doccia veloce e scelgo i vestiti dall'armadio: un paio di jeans e un t-shirt nera con scollo a V.
Scendo di sotto e inzio ad abbuffarmi. 
Sto per prendere la borsa di scuola nell'ingresso quando sento un clacson suonare fuori dalla porta di casa.
Perfetto oggi Stiles è in orario.
Ma quando esco non mi trovo ne la Jeep azzurra che tanto amo, ne i miei migliori amici.
Bensì mi ritrovo una macchina nera, che mi è perfettamente familiare.
<< che cosa diavolo ci fai tu qui? >> chiedo rivolta al conducente.
<< Il tuo caro amichetto ha l'influenza e Scott oggi non viene a scuola. Quindi quei ragazzini hanno chiesto a ME di venire A prenderti. Da non crederci. >> dice Derek borbottando con aria scontrosa.
Sbuffo e sto per aprire la portiera della macchina quando la voce di Derek mi ferma .
<< Guai a te se la rovini. >> mi ammonisce con quella voce minacciosa.
Mi trattengo per non urlargli contro.
Come si fa a vivere con una persona del genere? 
Entro in macchina cercando di non fare casino.
<< Bella macchina. >> dico io con aria annoiata.
<< È una Camaro. >> puntualizza lui.
Come se fosse il suo 'gioiello'. 
Passiamo cinque minuti in silenzio.
Poi non riuscendo a resistere sbotto.
<< Sbaglio o ce l'hai con me?! >> chiedo io con aria esasperata.
Lui si limita a guardare la strada davanti a se.
Sbuffo e sprofondo nel sedile aspettando con ansia (per la prima volta in vita mia) di arrivare a scuola.
Sono così felice di vedere il cancello della scuola che penso di stare male anche io.
<< Non disturbarti puoi Lasciarmi anche prima. >> dico io frustata dal suo silenzio.
Lui si ferma davanti a scuola dove tutti i ragazzi guardano con ammirazione la macchina e le ragazze il conducente.
Onestamente non avevo mai pensato a Derek come una persona attraente eppure è uno che da nell'occhio.
Non solo per il suo comportamento e la sua stazza enorme. Ma anche per il portamento, i capelli neri, la barba accennata e gli occhi a cui non so dare un colore preciso.
Un misto fra un verde foglia e un grigio.
Pensando a questi pensieri proibiti non mi accorgo di star fissando Derek e che lui mi stava parlando senza molto successo ovviamente.
<< Ehm... Scusa? >> chiedo io imbarazzata per la prima volta.
<< Ti ho detto, principessa, che che ti vengo a prendere all'uscita. >> dice lui con aria da divertita. Come se avesse capito che stavo pensando a lui.
Non riuscendomi a contenere gli faccio una linguaccia. 
<< A dopo! >> dico con aria burbera somigliando molto a Derek.
Arrivo in classe e prendo posto accanto a Isaac che mi da un bacio sulla guancia.
Senza volerlo arrossisco ma lui sembra non accorgersene.
Poco dopo fa la sua comparsa il Professor Harris.
Iniziamo la solita lezione noiosa.
Alla fine dell'ora Isaac mi chiede se posso dargli una mano in chimica visto che non ha capito alcuni esercizi.
Io accetto volentieri, contenta di essere utile in qualcosa.
Durante il pranzo Erica mi lancia occhiate di fuoco alla quale io rispondo con sorrisi finti, cosa che la fa imbestialire di più finche non esce dalla mensa sculettando.
Come godo. 
Finiamo la giornata e all'uscita trovo Derek che mi aspetta fuori dalla Camaro.
Appena mi avvicino mi apre la portiera senza rivolgermi lo sguardo.
Involontariamente per la milionesima volta arrossisco.
Lui si gira verso di me come se avesse sentito il mio battito accelerare.
Subito dopo torna a guardare la strada.
OMmioddio che imbarazzo.
'Hope! Smettila di fissarlo! ' dice una vocetta insistente nella mia testa. 
Ma io la scaccio come se niente fosse e continuo ad osservare Derek finche non si gira verso di me.
<< Bhe so che sono un bello spettacolo pero lascia questa bellezza per anche qualche altra ragazza. >> dice lui sfottendomi.
Oddio che figura di cacca.
Inutile dire che divento più rossa di un peperone.
Certo che è arrogante e soprattutto presuntuoso!
Arriviamo di fronte casa mia e sto per aprire la portiera quando Derek poggia una mano sulla mia coscia.
Mi giro rossa in faccia pronta a cantargliene ma lui non sembra farci caso.
Sembra più serio del solito, se è possibile. 
<< non aprire la portiera per nessun motivo. >> dice lui guardandosi in giro.
Detto questo scende dalla macchina e va nel mio giardino sul retro.
Torna poco dopo quasi correndo.
<< che cosa sta succedendo? >> chiedo allarmata dal suo comportamento.
<< dobbiamo andare via. Ti porto da me. >> dice lui senza guardarmi.
<< Aspetta, COSA? >> chiedo io.
Non so se arrossire-arrabbiarmi-stupirmi.
<< tua madre quando torna? >> cerca di informarsi Derek.
<< Come fai a sapere che mia madre è fuori città? Comunque tornerà fra un paio di giorni. >> dico io.
<< Bene. >> detto questo parte a razzo e sono costretta a infossarmi nel sedile.
Vedo passare gli alberi accanto a me e superare il cartello che dice 'RISERVA DI BEACON HILLS.'
<< Woo, fermo, dove stiamo andando? >> chiedo io impaurita.
<< Te l'ho detto... A casa mia.. >> dice lui con un aria quasi di scuse.
Ma Derek non chiede scusa.
Perché dovrebbe?
Dopo altri 5 minuti la macchina si ferma.
Ma che cosa...?
Ci troviamo davanti a una casa diroccata, bruciata da un incendio.
<< Perché siamo qui? >> chiedo io, sapendo già la risposta.
<< Quante volte devo dirtelo? >> chiede lui con aria esasperata anche se non ha il suo tono burbero.
<< Vuol dire che tu vivi qui? >> nella mia voce non c'era disgusto. Solo dispiacere e stupore.
Lui fa un accenno e si dirige verso la 'casa'.
<< è accaduto qualcosa di molto brutto qui, vero? >> chiedo io sentendo una strana vibrazione.
Lui si gira a guardarmi con stupore.
Ma cambia subito discorso.
<< So che non è accogliente come una casa vera e propria. Ma ho tutto quello che serve. >> dice lui evitando di guardarmi negli occhi.
<< anche l'acqua calda? >> chiedo io
Rimpiangendo la mia Jacuzzi.
<< Esatto. Ora devo parlare con Scott e gli altri. Tu.. Mettiti comoda. >> dice lui con una voce insicura.
Subito dopo scompare in un'altra stanza con il telefonino in mano.
Inizio a girovagare per la casa.
Ma che cosa sta succedendo?
Cerco di ascoltare la conversazione di Derek ma non riesco a capire un tubo.
Allora ci rinuncio e mi butto sul divano. 
Proprio nel senso letterale,infatti, si sente un tonfo.
Derek preoccupato compare in salotto con il telefono in mano.
<< che cos'era? >> chiede lui.
Poi mi guarda sdraiata sul divano e capisce la provenienza di quel suono.
Inizio a leggere il libro che, grazie a Dio, mi sono portata da casa.
<< allora, ragazzo loquace, vorresti dirmi che cosa diavolo sta succedendo? >> domando io confusa per la situazione.
Appena pronuncio queste parole sentiamo il rumore di una macchina e subito dopo il rumore di una porta aperta.
E me li ritrovo tutti li: Isaac, Stiles, Scott, Boyd, Erica e un tizio che non conosco.
<< Ah perfetto. Che dolce compagnia. >> dico io guardando Erica.
Lei in risposta mi lancia uno sguardo di fuoco.
<< Derek , tesoro, chi è questa bella ragazza? >> chiede l'uomo che non conosco.
Prima che Derek potesse rispondere mi alzo in piedi e pongo la mano all'uomo più grande nella stanza.
<< Piacere sono Hope, un'amica di Stiles e gli altri. >> dico io sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.
<< sono lieto di fare la tua conoscenza, Hope. Io sono Peter, lo
Zio di Derek. >> dice lui con tono pacato e un sorriso da gentil uomo sulle labbra.
Per poco non sbotto a ridere.
OMMIODDIO COSA? 
Come può essere Peter lo zio di Derek? 
<< Già, lo zio psicopatico. >> dice Stiles con aria annoiata.
<< grazie, Stiles. > risponde Peter con quel tono dolce.
<< Hope è in pericolo. >> sento dire da una voce dietro di me.
Mi giro e mi trovo faccia a faccia con Derek.
Per poco non urlo.
Mi allontano velocemente e lo affronto indignata.
<< Che cosa cavolo vuol dire? >> chiedo esasperata da Derek.
Lui sposta lo sguardo da me a Scott.
<< Tu e Isaac dovete andare a controllare casa di Hope. >> dice lui con aria severa.
<< certo, andiamo subito. >> Scott e Isaac mi danno entrambi un bacio sulla guancia.
<< Stiles va con loro. >> dice Derek.
Il mio migliore amico si avvicina a me
<< vengo da te stasera ok? Ti prenderò una borsa con i vestiti e tutto il necessario. Tu tranquillizza tua madre e di che è tutto ok. >> Detto questo mi abbraccia e mi da un bacio sulla fronte, neanche stesse andando in guerra.
<< Voi due, pattugliate la zona. >>  ordina Derek a Boyd ed Erica.
Resto in casa con Peter e Derek.
Onestamente non so il loro cognome.
Dovrò indagare.
<< Bene, ora se non vi dispiace, potrei avere una camera? È il minimo dopo che mi abbiate rinchiusa qui dentro. >> cerco di far sembrare la mia voce arrabbiata.
Derek mi indica le scale.
Salgo e scelgo una delle camere da letto.
Butto per terra lo zaino e mi sdraio sul letto.
Prendo il telefono e vedo che c'è campo.
Grandioso.
Provo a prendere informazioni su Derek e la sua famiglia.
Dopo un bel po' riesco a trovare un Derek Hale. 
Apro il motore di ricerca e vedo che è stato un ricercato e che la sua famiglia è stata bruciata da un incendio provocato da una pazza.
O cavolo, adesso capisco tutto.
Il disagio di Derek quando mi ha portato qui.
Il suo modo brusco di trattare la gente.
Vorrei chiedergli scusa per come l'ho trattato.
Esco dalla stanza per cercare il bagno, volendomi fare una doccia.
Ma da sotto le scale sento le voci preoccupate di Derek e Peter.
<< cosa vorresti fare? Lasciarla qui? Qualunque cosa abbia attaccato casa sua ha lasciato il
Segno! >> stava dicendo Peter con voce frustata.
<< non lo so, ok? Perciò ho mandato Scott e gli altri a controllare. Quando sono entrato ho sentito una puzza tremenda. >> risponde Derek.
Mi girava fortissimo la testa, cosa stavano dicendo? 
Mi butto sul letto e cerco le cuffiette dallo zaino.
Scartando l'idea della doccia.
Prendo il telefono e faccio partire la musica a palla.
Devo essere stata in questa posizione per ore perché quando apro gli occhi e mi metto a pancia in su trovo qualcuno infondo alla stanza sulla poltrona.
Essendo buio non riesco a riconoscere nulla.
Il primo istinto è quello di gridare ma poi Derek si alza e viene vicino a me.
<< Era ora! Ti sei addormentata. Stiles è venuto a portarti la tua roba. >> dice lui fare annoiato.
<< quindi resterò qui, per questi giorni? >> chiedo io anche se so
Che la mia risposta sarà un 'si' secco.
Lui fa un cenno e sussurra un 'buonanotte' appena udibile.
Sono così stremata che ho il tempo di mettermi il pigiama e riaddormentarmi.
Non importa se domani mi sveglierò presto. Infondo è sabato!
Cado nelle braccia di Morfeo.
Ma il mio sogno man mano si trasforma sempre di più.
Fino a diventare un incubo.
Un incubo in cui mi trovo faccia a faccia con una specie di serpente con le squame.
Anche se sembra più una lucertola, con le squame.
Vorrei urlare per chiamare aiuto ma non riesco a emettere un suono.
Solo finche la bestia non mi apre la gola con le unghie.
Urlo, urlo e urlo più che posso.
Apro gli occhi e vedo Derek sopra di me che cerca ti tranquillizzarmi.
<< Tranuilla, era solo un incubo. È tutto passato, ci sono io qui. Sei al sicuro. >> dice lui tono calmo.
Ma posso benissimo vedere che è preoccupato.
Mi metto seduta e mi asciugo le lacrime.
Non piango durante il giorno e durante la mia vita.
L'unico modo per sfogarmi è attraverso gli incubi, a quanto sembra.
Derek è accanto a me e mi fissa con aria indecifrabile.
<< ho avuto così tanta paura. >> e subito dopo mi butto nelle sue braccia per cercare riparo.
Non riesco a capire cosa mi stia prendendo.
So solo che non mi sento al sicuro da nessuna parte.
Sento Derek irrigidirsi (come biasimarlo? )
Ma subito dopo, stupendomi, mi stringe tra le sue braccia, passandomi le braccia sulla schiena, per confortarmi.
Mi accoccolo accanto a lui sapendo che le lacrime si sono prosciugate come uno stagno e che la paura sta passando lentamente.
'Cosa stai facendo, Hope?' mi
Chiedo con aria stupita.
Ma Derek sembra non volermi lasciare.
E mentre mi sussurra che è tutto finito mi rendo conto di una sola cosa.
'Tra le sue braccia mi sento al sicuro. '


ANGOLO AUTRICE.
Ok sono stata pessima. Ho avuto compiti su compiti.
Solo che con l'unica recensione che ho avuto mi sono sentita un po' scoraggiata.
Volevo ringraziare di cuore coloro che mettono la storia tra le preferite/ seguite ecc.
Volevo ringraziare di cuore quelli che leggono e mi mandano recensioni fantastiche !
Vorrei anche ringraziare coloro che leggono anche senza lasciare un commento.
Allora che ne pensate? So che è corto ma ho un sacco di idee per i prossimi capitoli.
Solo che vorrei i vostri consigli.
-Avevo intenzione di far si che la storia andasse avanti con Derek.
Voi cosa suggerite?
-Avevo intenzione di scrivere i POV di altri personaggi, magari ditemi voi chi! Ad esempio Derek (sicuro), Stiles, Peter, scott.
Se mi fate sapere inizierò dal prossimo con quello di Derek!
Vi prego datemi consigli così riuscirò a rendere la storia come piace a voi! 
Grazie ancora di tutto.
Un bacione enorme ❤

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Scream. ***


Scream. 
 
"Ho caldo."
È questo il mio pensiero quando percepisco il mondo intorno a me.
Apro gli occhi e sento qualcosa circondarmi.
Vorrei girarmi ma sono bloccata.
Il panico arriva cosi velocemente che il primo pensiero è quello di dimenarmi.
Mi giro e mollo uno schiaffo alla persona che mi bloccava.
<< Ma che cosa..?! >> Derek balza fuori dal letto con i denti scoperti.
Vedendomi si tranquillizza, anche se mi fissa con aria di sbigottimento.
<< Ommioddio Derek, scusa! Non sapevo cosa mi bloccava, quindi mi sono dimenata. Pensavo fosse un'incubo. >> dico io con aria dispiaciuta.
Anche se un rossore inizia a colorarmi le guance.
<< Devo essermi addormentato.. >> mi guarda con aria persa.
Magari ho russato.
<< Era da cosi tanto tempo che non dormivo cosi bene. >> dice lui con un lievissimo sorriso sulle labbra.
Poi come ad accorgersi del suo comportamento mi volta le spalle, guardando la finestra.
<< Ehm.. vado a prepararti la colazione. >> detto questo esce dalla stanza con passo veloce.
Ommioddio, cosa ho fatto?
Mi guardo allo specchio appeso al bagno e per la prima volta non vedo le occhiaie come le mie peggiori nemiche.
Le vedo lievi, accennate. Osservo le mie guance colorate di un rosso pomodoro e gli occhi lucidi.
Che cos'è tutto ciò?
Perché mi comporto cosi?
<< Hope! scendi! >> mi urla Derek dal piano di sotto.
Scendo di sotto accorgendomi ,solo in cucina, che sono ancora in pigiama.
Oddio che imbarazzo.
Derek si gira verso di me con le sopracciglia aggrottate.
<< Tutto apposto? >> chiede con aria corrucciata.
<< Ehm.. Uhm.. Si! >> esclamo io imbarazzata.
Ogni volta che mi guarda è come se mi leggesse dentro.
Mi metto a tavola e mangio la colazione che,purtroppo, non è come quella che faccio di solito.
<> chiede lui scrutandomi.
<< Nono è perfetto. >> mentendo sotto sotto.
Lui sospira e inizia cercare qualcosa.
Trovando quello che cercava lo mette sul tavolo e noto un portafogli.
<< Andiamo. >> dice lui con aria che non ammette repliche.
<< E dove? Sono ancora in piagiama! >> dico io guardandomi.
<< Vestiti. Ti aspetto in macchina. >> detto questo esce.
Mi fiondo al piano superiore scegliendo la prima cosa che trovo: jeans sbiaditi e felpa rossa.
Mi infilo di corsa le scarpe e raggiungo Derek in macchina. 
Restiamo in un silenzio imbarazzato finche non arriviamo a ristorante.
Un momento. Ristorante?
<< Derek che ci facciamo qui? Non è un po' presto? >> chiedo io.
<< Sono le due e mezza. Anche io devo mangiare. >>
ommioddio perché sono cosi stupida?
<< Scusami. >> dico io rossa in faccia.
Esce e con mio grande stupore, invece di andarsene senza aspettarmi, mi apre la portiera.
<< G-grazie. >> cerco di evitare il suo sguardo.
Entriamo e prendiamo posto.
Alla fine mi è passata la voglia di colazione, vedendo le pizze.
<< Io prendo una con il salame piccate. >> dico io immediatamente.
<< Io una margherita. >> dice lui sorridendo sotto i baffi, ordinando per entrambi.
'Dovrebbe sorridere più spesso. I suoi occhi si illuminano.'
Subito dopo vorrei prendermi a schiaffi.
POV DEREK.
Questa notte è stata la migliore di tutte.
Ovviamente non sono il tipo che pensa solo a una cosa.
Quando ho sentito il battito del suo cuore si velocizzava mi sono subito preoccupato, anche se sapevo che si trattava di un incubo.
Ma quando ha iniziato a urlare ho avuto seriamente paura per lei.
Sono entrato e l'ho vista in quello strato e mi sono spezzato in due.
Non sapevo cosa mi prendeva ma quando mi ha abbracciato sapevo che dovevo stringerla.
Ci siamo addormentati abbracciati.
L'ho tenuta stretta come neanche mia madre faceva con me o con qualcun altro. 
E ora stiamo pranzando insieme.
Vederla mangiare è pazzesco: è come se non riuscisse mai a saziarsi.
La vedo felice, tranquilla.
E questo mi rasserena.
Pero so che qualcosa la turba, anche se non ne vuole parlare.
Non si fida.
<< Sei cosi silenzioso. >> dice lei con un'aria lugubre.
Per poco non rido.
<< Sai non parlo molto. >> dico con tono asciutto.
Lei mugugna qualcosa tipo 'ma va?'.
Il pranzo continua cosi tutto il tempo.
Cerco di guardarla il meno possibile ma sembra come una calamita.
Quando usciamo dal ristorante, saliamo in macchina e prendo la via per tornare a casa.
<< Ehm.. Posso chiederti una cosa, Hope? >> chiedo io imbarazzato. Magari si arrabbia.
<< Si. Dimmi tutto. >> dice lei con aria tranquilla.
<< volevo chiedermi.. Cosa avevi sognato stanotte di tanto angosciante. >> cerco di dire io tutto d'un soffio.
Ed eccolo li, il cipiglio di prima.
Corruga la fronte e guarda verso il finestrino.
<< Scusami non volevo. >> dico io sapendo di essermi comportato da idiota.
Dopo due minuti sento un movimento alla mia destra, mi giro e vedo che Hope è girata verso me.
<< è già la seconda volta che sogno cose del genere. Incubi sconvolgenti. La prima volta sono rimasta traumatizzata, mi sono sentita meglio grazie a Scott e Stiles. E ora c'eri tu. >> e cosi inizia a raccontare i suoi sogni.
O meglio incubi.
Ora sono io quello a corrugare la fronte.
Ha sognato un licantropo, con gli occhi rossi.
E la lucertola che si sta aggirando da queste parti.
Che siano sogni premonitori?
Decido che la cosa migliore sia parlarne con Deaton.
Faccio promettere a Hope di dirmi se le capitano altri incubi del genere e poi scendiamo dalla macchina per entrare in casa.
Troviamo la Jeep azzurra di Stiles e vedo che ci sta aspettando insieme a Scott sulla 'veranda'.
<< Ragazzi! >> Hope corre subito  ad abbracciare i suoi migliori amici.
Non dico che sono geloso. Solo che mi sento protettivo nei suoi confronti.
Noto la faccia di Scott e mi dirigo verso di lui.
<< Novità? >> chiedo io.
<< io e Isaac siamo andati a controllare la casa, da fuori sembra tutto apposto. Ma dentro sembra esserci passato un uragano. È messo tutto sotto sopra. Ho sentito di nuovo quell'odore. >> racconta Scott con le sopracciglia contratte.
<< Abbiamo provato a mettere un po' a posto.. Ma cosa diremo a Hope? Ma soprattutto cosa diremo alla madre?! >> continua lui.
<< Dobbiamo indagare. E tenere al sicuro la madre e Hope. Voi due setaccerete il confine. Boyd ed Erica si occuperanno dell'animale. Mio zio della madre di Hope, io e Stiles di quest'ultima. >> dico io cercando uno schema migliore.
Scott sembra leggermi nel pensiero.
<< Aspetta Peter? Lui con la madre di Hope?! >> 
<< È l'unica soluzione.. Potrebbe.. Corteggiarla. >> dico io cercando di pensare a mio zio che corteggia una donna.
<< Perfetto, il piano è questo. >> 
Mi giro per andarmene e per poco non mi scontro con Hope.
<< Quale piano? >>
Ouch. 
E ora? 
<<  il piano di rapirti e portati in un altro Stato. >> dice Stiles scherzando.
Ringrazio mentalmente il ragazzo  e prendo la palla al balzo.
<< Entrate. >> dico io 'aprendo' la porta di casa, aspettandomi un noioso pomeriggio.
 
Verso la sera tutti tornano nelle rispettive case, lasciando me e Hope soli.
Mi avverte che va a farsi la doccia e io chiamo subito Deaton, parlando dei suoi strani sogni.
<< Te lo dico secondo me c'è qualcosa che non va! >> ripeto per l'ennesima volta, frustato dal silenzio del 'veterinario.'
<< Dovremmo vedere cosa succede in seguito, possono essere dei segni.. Magari.. Magari non è del tutto.. 'normale.' >> dice lui con tono insicuro.
So già dove vuole andare a parare.
<< Hope è perfettamente normale. Avrei sentito se fosse qualche strana.. Cosa. >> dico io, sentendo nel frattempo la porta al piano di sopra aprirsi.
<< ci sentiamo domani. >> riaggancio senza aspettare una risposta e mi siedo sul divano.
Sento dei passi venire verso di me.
Mi giro verso la provenienza del suono e trovo Hope in piagiama, dei semplici pantaloncini corti e una canotta.
<< Ehm.. Non avresti qualcosa da prestarmi? Pensavo facesse ancora caldo.. Invece di sopra si gela. >> dice lei arrossendo.
Viene voglia di abbracciarla. Ma cosa..? 
<< Certo. >> dico io scattando come una molla, facendo spaventare la ragazza.
Vado al piano superiore, seguito da Hope.
Entro nella mia vecchia camera e prendo la prima cosa che trovo.
Una maglietta a maniche lunghe.
Neanche sapevo di avere magliette del genere.
<< Tieni.. Per i pantaloni credo dovrai arrangiarti. >> dico io secco passandogli la maglia.
Lei mi fissa e subito dopo mi ricordo che deve cambiarsi.
Poco dopo esce dalla stanza con la mia maglietta.
È inutile dire che le sta enorme.
<< Ti sta bene. >> dico io a corto di idee.
Lei scoppia a ridere e quel suono, mi fa tornare alla mente la felicita.
Un suono cristallino, dolce. Una risata dal cuore.
<< Io ho intenzione di andare a letto.. Stanotte non ho dormito molto.. >> dice lei finendo di ridere e tornando seria, con uno sguardo perso nel vuoto.
Forse sembra azzardato ma..
<< Tranquilla io sono qua. Dormirò con te. Cioè no, non pensare male. Dormirò sul divano che c'è nella stanza. Cosi per qualsiasi cosa io sarò li. >> dico io tutto d'un fiato per non cambiare idea.
Lei resta in silenzio per qualche minuto e io credo veramente di aver esagerato, finche lei non mi salta addosso abbracciandomi.
Mi irrigidisco immediatamente.
Lei si sposta come per rendersi conto di quel che aveva fatto.
E infatti.
<< Oddio scusa.. Io non .. Cioè.. Scusami.. >> 
Viene interrotta da un rumore proveniente dal piano inferiore.
Raddrizzo le orecchie e sento un rumore provenire da fuori.
Cacciatori.
<< Hope, devi nasconderti. >> dico io immediatamente.
<< Cos'era quel rumore? >> chiede lei guardandosi intorno con aria impaurita.
<< Sono.. Sono.. >> sentiamo uno sparo perforare un vetro al piano inferiore.
<< OMMIODDIO, stanno sparando! >> dice lei impancandosi.
<< Chiama subito Scott, dico io porgendole il mio cellulare. >> mentre vado a controllare una finestra.
Avevo ragione, sono cacciatori. 
Che cosa diavolo ci fanno qua? 
Sentiamo un altro sparo e sento Hope lanciare un urlo mentre parla con Scott.
Torno da lei mentre sta riagganciando.
<< Derek, che cosa sono questi spari? >> dice lei con occhi lucidi.
<< Ti prometto che non ti toccheranno un capello. Dovranno passare prima sul mio cadavere. >> dico io abbracciandola.
Non so perché l'ho fatto, so solo che quando lei mi ha stretto mi sono sentito felice, tranquillo. Proprio come ora.
<< Devi promettermi che resterai qua. >> cerco di rassicurarla ma lei non vuole sentire ragioni : non vuole che vado li da loro.
Se solo sapessi Hope..
Sentiamo un rumore sinistro provenire da fuori e Hope si stringe a me.
Un urlo umano echeggia nei dintorni.
Si sentono grugniti, urla, ringhi.
Sono arrivati i rinforzi.
<< Che cosa sta succedendo? Non è meglio andare a vedere? Senti questi rumori.. Ho paura Derek. >> ormai sta piangendo ma devo evitare tutto ciò.
<< No tranquilla, shh. Hope guardami, ci sono io qui. >> dico io stringendola.
Lei nasconde la sua faccia nell'incavo del mio collo.
E quel profumo, quell'abbraccio, nonostante i cacciatori fuori di li,  per la prima volta da tanti anni mi fa sentire vivo. 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Scusate tantissimo per il ritardo.
Ci tenevo a ringraziare come sempre tutti. 
Questo è il POV di Derek e di Hope. Per me è la prima volta, quindi ci terrei che li faceste sapere cosa ne pensiate.
Un commento, un consiglio, tutto quello che volete.
Spero tanto che il capitolo piaccia, altrimenti scusatemi tanto!
Un bacione enorme❤

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Memories kill me. ***


Memories kill me.
 
POV HOPE.
mi ritrovo sdraiata su una morbida superficie.
Un letto, sicuramente.
Apro gli occhi lentamente come in un film al rallentatore, aspettandomi qualche pericolo in agguato.
Niente.
La stanza è completamente deserta, se non per una figura stravaccata sulla poltrona.
Sorrido guardando Derek dormire in quella scomoda posizione.
Molto lentamente metto una coperta su di lui, come un bimbo in fasce.
Ecco, cosi ha un'aria molto piu carina.
Esco silenziosamente dalla stanza, guardandomi intorno.
C'è qualcosa che non va.. Solo non ricordo cosa.
Arrivo in cucina cercando di ricordarmi cosa mi tormenta, ma la memoria non vuole farsi viva.
Tiro fuori dal frigo le uova, il succo e le salsicce(si faccio schifo) e inizio a cucinare una bella colazione abbondante.
Omelette con salsiccia e bacon.
Metto tutto nel piatto di plastica, voltandomi per mettere il tutto sul tavolo.
Inutile dire che, per lo spavento, butto tutto il cibo per terra.
<< Cristo! Derek fai un minimo di rumore quando sei nei paraggi? Che so.. Far scricchiolare il pavimento, schiarirti la gola... Non arrivarmi di mai piu di soppiatto! >> dico io urlando, chinandomi per raccogliere il cibo .
Quando rialzo lo sguardo lui è ancora li, fermo, a fissarmi con l'aria da bambino al quale si è presa la caramella.
<< Che cosa guardi? >> chiedo io ancora spaventata.
<< S-scusa. >> detto questo si gira e torna al piano superiore.
'non riuscirò mai a capire quel ragazzo.' penso.
Ma soprattutto la questione principale era: MANGIARE IL CIBO CADUTO O BUTTARLO?
Decido la prima opzione.
Si, il pavimento è pulito. Si, ho fame. Si, mi faccio schifo.
Sto per mettere la mia colazione in bocca quando Derek scende di corsa le scale.
<< Perché non me l'avevi detto? >> chiede lui con aria tra l'arrabbiato, il felice(per quanto sia strano) e l'incredulo.
<< Eh? >> dico con la bocca piena.
<< Hope, perché non mi hai detto che è il tuo compleanno? >> tenta di nuovo lui guardandomi negli occhi.
A momenti mi strozzo.
Inizio a tossire, diventando rossa per la mancanza di fiato.
Sputo tutto nel sacco dell'immondizia, provando a respirare lentamente.
Derek capisce subito.
Corre in camera 'mia' a prendere l'inalatore.
Scende le scale saltando i gradini due a due.
Arriva accanto a me e quando allungo la mano per usare l'oggetto, Derek mi ferma.
<< Faccio io. >> dice lui col tono sicuro.
Mi mette una mano dietro alla schiena  come per sorreggermi, cosa che mi fa diventare ancora piu rossa.
L'inalatore fa il suo effetto e come sempre scoppio in un pianto isterico.
Queste sono le mie conseguenze nell'avere attacchi di panico e attacchi d'asma.
Derek mi prende tra le braccia e inizia a sussurrare parole dolci.
Come il giorno precedente, sentendo quegli spari.
Subito dopo, ci eravamo affacciati alla finestra per vedere se era tutto finito.
Ma non avevamo trovato assolutamente nulla.
Mi sono anche chiesta se fosse stato un incubo.
Non ho osato neanche chiedere a lui.
Ripensando a quel giorno, mi rendo conto di essere felice tra le braccia di Derek.
Ogni volta che mi trovo con lui evito di pensare a ricordi che bruciano dentro me.
Mi sento come se potesse alleviare i miei dolori e le mie paure, anche solamente stringendomi. Come nessuno ha mai fatto nella mia vita.
Era il mio compleanno, ciò che non riuscivo a ricordare.Ma questo nessuno poteva saperlo.
Evidentemente il mio cervello ha respinto l'idea di un altro compleanno, passato nel buio piu totale.
<< Cosa c'è che ti preoccupa, Hope? Perché quando ho menzionato il tuo compleanno hai avuto questa reazione? >> chiede Derek, sussurrandomi nell'orecchio mentre continua a passare la mano sulla mia schiena, facendo piccoli cerchi immaginari.
Quanto mi fidavo di Derek? Ero disposta a dirgli tutto?
Come facevo a sapere se potevo sfogarmi con lui?
<< Se non vuoi parlare non sei forzata, a me basta che stai bene. >>
E proprio queste parole, mormorate da Derek fanno si che io mi fidi di lui.
Inizio a raccontargli tutto quello che ho passato: mio padre, la mamma, l'incidente, la scuola, la nonna.
Tutto quello che mi passa per la mente.
Tranne..
<< C'è altro,vero? >> chiede lui tenendomi un braccio sulle spalle, con fare protettivo.
Cerco di raggomitolarmi di piu a lui, sul divano, sentendo il calore che emana.
Per le persone sono sempre stata un libro aperto. Per quanto potevo tenermi le cose dentro, tutti sapevano quello che provavo.
Le emozioni, soprattutto.
Evidentemente lo sono anche per Derek.
<< C'era un ragazzo della mia scuola.. Si chiamava Nick. Ci conoscevamo di vista. Si, beh sai quando ti vedi ogni giorno e alla fine ti ricordi sempre chi è. Un giorno trovai nel mio armadietto un mazzo di rose e un biglietto nella quale c'era scritto di incontrarmi con lo sconosciuto nel laboratorio di chimica. Ci andai, cosa avevo da perdere? Trovai Nick e mi disse che gli piacevo. Strano, si. Neanche ci conoscevamo. Ma mi disse che chiedeva sempre di me alle mie amiche, a mia insaputa. Mi chiese di frequentarci e io ovviamente accettai. Era un bellissimo ragazzo,popolare, con la sfilza di ragazze che gli andavano dietro. 
Uscivamo insieme da due mesi quando mi chiese di fidanzarci. Ero innamorata, cosi come lui. >> le parole mi escono dalla bocca senza pensarci e alla fine mi trovo a raccontare il tutto a Derek.
<< Mano a mano lo vedevo diventare possessivo e geloso. Quando vedeva che qualcuno mi guardava, lo picchiava e mi dava della cagna. Avevo paura di lasciarlo, perché sapevo che avrebbe potuto farmi del male. Eravamo fidanzati da sei mesi. Lui era convinto che era il momento giusto, per fare l'amore. Ma io non volevo, mi opponevo ogni volta che mi toccava. >> faccio una pausa lunga per prepararmi alle parole successive che escono dalla mia labbra come un fiume in piena.
<< Il giorno del nostro settimo mese,nonché il mio compleanno (coincidenza?), mi disse che voleva farlo. Era stanco che non soddisfavo  i suoi 'bisogni'. Iniziammo a litigare, mi iniziò a picchiare e dire parole che non oso ripetere. E poi.. È successo tutto velocemente, non sono riuscita a impedirlo. E anche se ci avessi provato, non ne sarei uscita vincitrice. >> dico tutto d'un fiato, con le lacrime agli occhi.
Il corpo di Derek, accanto a me, è di pietra.
Ha capito, ha capito.
E io non ho paura di quello che potrebbe dire.
<< Lo disse a tutta la scuola. Disse che ero una troia o meglio cagna, come piaceva a lui chiamarmi, che la dava a tutti. Diventai lo zimbello della scuola. Passavo per i corridoi e tutti mi insultavano facendo commenti subdoli. Nick divenne il mio incubo peggiore. Rovinò il mio compleanno ma soprattutto la mia vita. Non mi fido di nessun maschio, ora. Ho paura che chiunque possa farmi del male. >> dico io guardando per la prima volta Derek negli occhi.
Sono lacrime di comprensione e di tristezza quelle che vedo negli occhi o solo un riflesso del Sole?
<< Ecco perché odio il mio compleanno. Ecco perché ho paura di festeggiarlo e di sentirmi incompresa. In questo giorno, tre anni fa, sono stata stuprata da Nick Garroway. >> 
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
YES i know.. Sono pessima.
*va in un angoletto.*
 Tante settimane di attesa. Ma a scuola manca poco e poi ci saranno le vacanze *yeeee*
Scusate ancora per l'attesa, spero che il capitolo piaccia!Finalmente si sa cosa è successo con Nick..
So che è corto ma ho il nuovo capitolo già pronto!
 Volevo ringraziare per coloro che hanno commentato, mi siete molto di aiuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie ancora! ❤
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Don't go. ***


RECENSITE,RECENSITE,RECENSITE.
Don't go.
 
<< Di qualcosa.. >> sussuro rannicchiata contro Derek.
È come quando si sta seduti accanto a una pietra.
Immobile.
A stento riesco a sentire il suo respiro.
Mi volta, facendomi incontrare i suoi occhi.
Quegli occhi nella quale potrei perdermici.
<< Mi dispiace. >> bisbiglia lui.
E in questo momento realizzo una cosa: Derek mi ascolta davvero quando parlo,comprende ciò che provo.
Celare le mie emozioni ai suoi occhi è diventato inutile.
Lo fisso dritto negli occhi, sentendomi stranamente accaldata.
<< Mi hai raccontato la tua storia. Penso che sia giusto raccontarti la mia. >> mi dice lui.
Ma io sento quella nota di incertezza nella sua voce, come se avesse timore.
<< Non ce n'è bisogno. Quando vorrai potrai confidarti. Ora.. Devo assolutamente chiamare mia madre. Si starà preo.. >>
Un rombo di un'auto mi fa interrompere.
Stiles entra di corsa in casa, 
facendo cadere un tavolino, seguito  da Scott.
<< STILES! >> esclama Derek facendomi saltare sul divano.
<< D-Derek dobbiamo parlare. >> dice Stiles balbettando, con gli occhi lucidi.
<< Hope.. Noi.. Ha chiamato l'ospedale. Tua madre ha avuto un'incidente d'auto, stanotte mentre tornava a casa. >> mano a mano che sento le parole provenienti da Scott mi sento cedere le ginocchia.
Derek mi prende al volo e mi sistema sul divano, porgendomi un kleenex.
<< no.. >> Lei non può essere.. Non può.
È come se il mio cervello non riuscisse a comprendere la situazione.
Stiles, Scott, Derek, sono tutti scomparsi.
La mia mente è rivolta verso mia madre. 
L'immagine di lei, isterica dopo il divorzio con papà.
L'immagine sfocata di lei dopo la morte di Kristen.
La sua immagine dopo la morte della nonna.
I miei problemi mischiati ai suoi hanno fatto si che il suo corpo esplodesse, un tempo.
Ed ora è successo veramente.
Sento una donna urlare, una donna che urla di dolore.
Una donna che piange per qualcuno di importante che ha perso.
Una donna che è straziata dal suo dolore.
Le urla si fanno piu forti e io non posso fare altro che coprirmi le orecchie e continuare a sentire quel lamento, che mi lacera dentro.
Sento le braccia di qualcuno intono a me e mi accorgo che la donna che urla sono io.
 
 
Mi risveglio trovandomi fra le braccia di Stiles.
Evidentemente ha appena finito di piangere.
Lo vedo dai cerchi scuri e dagli occhi rossi e lucidi.
Mi guarda negli occhi e mi da un bacio leggero sulla fronte.
<< ero cosi preoccupato per te.. >> bisbiglia cosi piano che a stento riesco a sentirlo.
Mi rifiuto di credere a quello che ha detto Scott, quello che pensano tutti.
Non posso aver perso l'unica persona alla quale tenevo.
L'unica persone che mi abbia cresciuto, nonostante i problemi avuti.
<< Stiles.. Mia madre.. Io devo saperlo. Lei.. È ancora qui? >> mormoro  io sentendomi gli occhi bruciare.
Il mio migliore amico mi guarda in silenzio, e io ho la possibilità di vedere una lacrima scorrere sulla sua guancia.
Nell'esatto momento in cui guardo nei suoi occhi so la risposta e il mondo intero mi crolla sulle spalle, facendomi precipitare.
<< no. >> dice lui guardandomi negli occhi e iniziando a piangere.
Entro in un baratro.
In un baratro, profondo come un pozzo.
Come quando si ha la sensazione di cadere mentre si dorme, in un vuoto senza fine.
Un baratro dove non riuscirò mai ad uscire senza mia mamma.
Un baratro nella quale trovo solo oscurità.
E so che quando ne uscirò, se ne uscirò, non sarò mai piu la stessa.
 
 
 
<< Hope, hai preso tutto? >> chiede Derek venendomi accanto.
<< si. >> rispondo gelida.
Entrare nella casa della nonna, la mia casa, non è certo una buona cura dopo la morte della propria madre.
Una settimana è passata dal funerale.
Vivo con Derek ora. L'idea dovrebbe avermi fatto arrossire...ma ora, proprio ora, non sento nulla.
Solo un grande freddo al posto di calore, dove si trova il cuore.
Osservo quel che rimane della mia stanza.
Ho dovuto prendere tutto quello che avevo.
Mi volto per scendere le scale ed ecco che lo sento. Un sibilo.
È come se fosse nella mia testa.
Ormai vedo e mi immagino cose che non esistono.
La mia immaginazione è.. Fuori controllo.
Cosi dice la Morrel.
Derek mi guarda perplesso, come se fossi pazza.
Non gli do torto.
<< Be'? Andiamo? >> chiede lui impaziente.
Mi giro un'ultima volta per assicurarmi che sia tutto apposto e mi giro scendendo le scale, seguita da Derek.
Saluto per l'ultima volta la casa, per poi entrare nella Camaro.
Per tutto il viaggio io e Derek siamo in silenzio, perciò ho l'opportunità  di far vagare la mia mente.
Osservo la luna piena, fuori dal finestrino.
Sono sempre stata attratta da essa.
Astronomia. Mi sarebbe davvero piaciuta impararla.
Mi ricordo persino che mia madre mi aveva comprato dei libri.
Mia madre.. Chissà dov'è,ora.
Non l'ho nemmeno salutata.
Sento una lacrima fastidiosa scendermi sulla guancia,mentre mi avvio verso le scale di casa Hale.
<< Hope.. >> mi ferma Derek quando sto per mettere il piede sul primo gradino.
Mi volto leggermente senza guardalo.
Non sopporterei il modo in cui mi guardano ora le persone, come se fossi un cucciolo ferito.
<< riguardo ai tuoi incubi.. >> continua lui.
Ah già, gli incubi.
Piccolo dettaglio dopo la morte di mia madre.
Sogno incubi, che fanno in modo che tutto il mio dolore resti presente in ogni singolo momento.
Sogno Lucertole. Cani enormi. Lucertole e cani enormi che uccidono mia madre.
E io che urlo, ma nessuno mi sente.
O meglio.. Derek mi sente,ma non sa. Negli ultimi giorni riesce a svegliarmi prima che io inizi ad urlare..
Onestamente non credo dorma.
<< come scusa? >> chiedo io rendendomi conto che aveva continuato a parlare senza che io prestassi attenzione.
<< dicevo.. Magari.. Potrei restare con te. >> dice lui guardandomi negli occhi.
Oh cavolo,non avrei dovuto.
Mi ero ripromessa di non farlo.Guardare nei suoi occhi era come perdersi in un oceano o in un Prato fiorito.
<< dormire con me? >> chiedo io.
Capisco che la risposta è 'si' dal cenno del capo che mi rivolge.
<< okay. >> dico con tono piatto.
 
 
È strano ritrovarsi tra le braccia di Derek,dopo cosi tanto tempo.
Sento il suo corpo, rigido, contro il mio freddo.
Volontariamente mi giro verso di lui, guardandolo negli occhi.
Dopo una settimana, sento una vera emozione nascere dentro di me.
<< Hope.. Non abbiamo piu parlato. Non ti ho detto che mi dispiace. Non ti ho detto che mi sento in colpa. Non ti ho detto che sei perfetta. Non devi essere fredda, solo perché ti senti sola. È una cosa sciocca. Tu hai Stiles, hai Scott, hai.. Me. Io voglio esserci per te. >> dice tutto d'un fiato, appoggiando la fronte sulla mia.
Questa è La prima volta che una persona mi lascia senza parole.
Incrocio il suo sguardo sentendo bruciare gli occhi, cosa  che non promette affatto bene.
<< non dire nulla. Io sono qui. Per sempre. Ricordalo,Hope. Nessuno farà del male a te o ai tuoi amici. >> 
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
Eccomi.. Okay faccio schifo.
Solo che ho avuto una recensione, e mi sono scoraggiata un po'.
Pero eccomi con il capitolo, spero che vi piaccia.
A me comunque piace (?)
Spero che mi facciate sapere con un commentino, o una recensione.
Scusate per eventuali errori di ortografia.
Spero piaccia. 
Un bacione enorme e grazie a tutti. P.s 1 RECENSITE. P.s. 2 BUONE VACANZE E BUON ANNO NUOVO.❤❤

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Wake me up when it's all over. ***


WAKE ME UP WHEN IT'S ALL OVER.

'Svegliarsi fra le braccia di Derek è una delle sensazioni piu indescrivibili in questo mondo.' penso immediatamente quando rivengo dal mio sogno..
Un momento.. Sogno?
Mi rendo conto che è la prima volta,in molti mesi,che passo una nottata tranquilla.
Nessun incubo mi è venuto a trovare stanotte e mi chiedo se..
Lentamente mi giro,trovandomi faccia a faccia con un Derek addormentato.
'Magari è merito suo.' dice una voce dentro me.
'Nahh,com'è possibile che Derek possa farmi star bene?'  E..stranamente mi trovo d'accordo con il primo pensiero.
Potrebbe veramente essere opera sua.
Osservo attentamente i suoi lineamenti marcati.
Le sopracciglia, il cipiglio in mezzo a esse, l'accenno di barba,e oh la mascella contratta anche quando dorme.
'Chissà a cosa sta sognando.'
Il Derek che mi trovo davanti sembra diverso,rispetto al ragazzo scorbutico che incontrai nel bosco. Piu vulnerabile.
Allungo leggermente la mano,per poter toccare la guancia di Derek.
Grande errore. 
Apre immediatamente gli occhi e io balzo giù dal letto come una molla.
Rossa come un pomodoro,mi giro e corro in bagno,sentendo lo sguardo di Derek su di me.
Chiudo la porta con un calcio iniziando a darmi pizze in faccia,insultandomi mentalmente in tutti i modi possibili sulla faccia della Terra.
Mi sciacquo velocemente il viso,mi spazzolo i capelli,e 'provo' a far finta che nulla sia successo.
Apro la porta e..OMMIODDIO.
Derek. Davanti a me. A petto nudo.
Con un urlo chiudo di nuovo la porta, iniziando a ridere.
Succede ogni volta che sono nervosa e..ehm,quando c'è un ragazzo che mi piace.
<< Ehy,tutto okay li dentro? Hai deciso di vivere nel mio bagno? >> chiede Derek e,nonostante la porta che ci separa,  riesco a sentire il suo tono divertito.
<< Merda. >> bisbiglio per non farmi sentire.
Esco subito dal bagno evitando lo sguardo di Derek.
Sento che sta per parlare quando..
<< Lo zio è tornato! Spero che la casa sia ancora tutta intera,dopo la vostra nottata di fuoco. >> urla Peter dal piano terra.
Non so se ridere,arrossire o prenderlo a pugni.
Evidentemente Derek coglie il mio pensiero di uccidere lo zio, perché  lo vedo scendere di corsa le scale.
Mi vesto velocemente,per poi andare a fare colazione.
Mentre sto scendendo li sento bisbigliare, volendone sapere di piu mi acquatto sulle scale afferrando solo frammenti della conversazione.
<< Kanima..Jackson..andato..Argent.. >>
Mi sposto leggermente per poter sentire meglio ma le scale scricchiolano non appena mi muovo.
Mi segno mentalmente di mettermi a dieta.
<< Maledizione! >> sussurro,ma vedo Derek venire subito verso di me.
<< Stavi ascoltando? >> chiede lui con il suo tono burbero.
<< Chi? Io? Assolutamente no,stavo solamente allacciando le scarpe e stavo pensando che bisognerebbe dare una pulita qua dentro. >> dico io parlando a macchinetta.
<< Sai quando le persone mentono tendono a dare piu dettagli possibili. >> replica lui girandosi per tornare in cucina. << Oh, e comunque belle scarpe Hope! >> dice lui senza voltarsi.
Guardo in basso accorgendomi che -oh merda- non ho nessun paio di scarpe.
Mi dirigo verso la cucina dove trovo zio e nipote che mi fissano.
Decido di stare al loro gioco.
<< Bhe, chi è Jackson?E chi è il Kani..qualcosa? E gli argento? >>
Vedo Peter guardare con aria preoccupata il nipote, ma quest'ultimo fissa me.
<< Non sono fatti tuoi. >> dice con tono gelido.
<< Oh si che sono fatti miei. Vivo sotto lo stesso VOSTRO tetto. E posso benissimo andarmene. E Ohmmioddio dov'è Kayla!? >> chiedo io in pensiero per il mio cane.
<< Se ne stanno occupando Scott e Isaac,tesoro. >> risponde educatamente Peter.
<< Bene. Ma ora non fate finta di cambiare discorso. >> Inutile dire che quando voglio qualcosa la ottengo,anche dopo molti sforzi.
<< in realtà,tesoro,sei stata tu a cambiare discorso. >> mi fa notare Peter.
Tralasciando questo dettaglio,mi dirigo verso il frigo.
<< Non volete dirmi nulla? Bhe probabilmente avete ragione. >> prendo un cartone di latte e ne verso un po' in un bicchiere.
Poi,facendo finta di essere arrabbiata, salgo al piano di sopra,ovviamente sbattendo la porta.
Metto con noncuranza il bicchiere sul comodino e mi fiondo a prendere il laptop. Apro il motore di ricerca e digito..Come si chiamava?
'Pensa,pensa,pensa.'
Kamina?Provo a cercare ma non trovo niente.
<< Accidenti! >> impreco fra me stessa per la mia scarsa memoria.
<< Kanima? >> Ritento e..BINGO.
Mi metto a ballare sul letto e proprio in quel momento la porta si apre.
Isaac mi fissa come se fossi un'alieno.
<< A quanto pare sembra che ci sia qualcosa da festeggiare. >> dice lui con tono allegro.
Mi butto giù dal letto e corro ad abbracciarlo.
<< Sei sparito! Mi sei mancato tantissimo. >> 
Stare con Isaac è semplice come respirare.
Rende le cose semplici e non mi mette sotto pressione come fanno gli altri.
<< Già ho avuto dei problemi,ma mi farò perdonare. >> dice lui tenendomi stretta fra le sue braccia.
Involontariamente paragono Isaac a Derek.
E trovo un milione di differenze in un secondo.
Derek è freddo,come se fosse circondato da un muro.
Alza le difese per non far vedere ciò che prova,ciò che sente.
Ed è sbagliato,perché quando una persona si tiene tutto dentro,alla fine esplode.
È questo quello che succede con gli attacchi di panico. A forza di tenerti tutto dentro,il corpo non ce la fa piu, e solo a quel punto abbassi le difese involontariamente.
Isaac? Isaac è dolce. Sa come rendermi felice con un solo abbraccio,un sorriso.
Mi perderei dentro i suoi occhi.
Ed è esattamente quello che sto facendo,perché mi accorgo che lo sto fissando a bocca aperta mentre lui è in attesa di una mia risposta.
<< Cosa hai detto,scusa? >> immediatamente chiudo la bocca spalancata e guardo da un'altra parte per evitare il suo sguardo.
<< A cosa stiamo festeggiando? >> chiede lui con un sorriso sghembo.
<< Ehm.. Niente di che. >> rispondo io, evitando di dire cosa stavo facendo.
Lui ovviamente capisce che sto mentendo e di soppiatto si avvicina al letto.
<< Uhm..vediamo un po'. Google... >> si blocca di colpo diventando bianco come un lenzuolo.
<< Cosa c'è? >> chiedo io essendo veramente sorpresa.
Non avendo ancora visto cosa si trovava nel motore di ricerca,mi avvicino e mi affaccio sullo schermo del computer,appoggiata alla spalla di Isaac.
E di colpo..La mia mente torna subito ai miei incubi.
Lucertole e lupi mannari.
Osservo attentamente la figura che compare sulla pagina e spaventata collego tutto ai miei incubi e quello che avevo sentito dire da Derek.
Vorrei urlare e piangere ma..di colpo Isaac chiude il pc,guardandomi dritto negli occhi.
<< Perché stavi guardando questa roba? >> nella sua voce non trovo piu la dolcezza di ogni giorno, ma solo tanta freddezza.
La freddezza che sono abituata a sentire nella voce di Derek.
Qualcosa fa sbloccare Isaac perché lo  vedo rabbuiarsi e poi lo vedo avvicinarsi sfocatamente,attraverso le lacrime.
<< Ho sentito Derek e Peter parlarne e..ero curiosa..ma quella..è la cosa che sogno ogni notte. Insieme a dei..lupi mannari,credo.Sono cani enormi con occhi colorati. Di solito mi uccidono,mi fanno a pezzi. Oppure mi restano a guardare come se niente fosse. >> dico io singhiozzando e buttando fuori quello che non ho mai rivelato a nessuno.
Riesco a distinguere lo shock sul viso di Isaac.
Si allontana da me come se fossi una pazza,e forse a ragione.
Immediatamente si ricompone e si avvia verso la porta.
Senza neanche voltarsi mi sussurra un << devo andare >> e poi sparisce dal mio campo visivo.
Inizio a piangere,a piangere come non ho mai fatto da quando mia madre è morta.
Piango perché sono sola.
Piango perché ogni volta sento che potrei morire per il dolore che provo dentro.
Sin da piccola ripetevo a me stessa che esistevano persone con problemi ben piu gravi dei miei.
E lo è tutt'ora. Ma io non riesco e non riuscirò mai a sopportare tutta questa sofferenza.
Sono tante ferite,che formano un corpo. Che formano il mio corpo.
Ma queste ferite fanno male,anche se sono piccole e invisibili.
Fanno male perché ti lacerano dentro.
No,non è come se qualcuno ti uccidesse sul colpo.
Quella è una morte veloce,indolore.
È come quando ti si conficcano dentro tante minuscole lame in tutto il corpo.
Facendoti sanguinare,facendoti lacrimare.
Inizio a sentire mancanza di aria,a vedere sfocato e sentire brividi ovunque.
Mano a mano non distinguo piu niente,il buio mi circonda.
In casi come questi dovrei avere qualcuno accanto a me,che mi prenda l'inalatore e che mi faccia passare l'attacco.
Ma io non ho nessuno.
Respirare diventa impossibile,sento le ginocchia cedermi.
L'ultima cosa che ricordo è il dolore alla testa, quando il mio corpo si sfracella sua pavimento.


Il freddo mi circonda. Vorrei aprire gli occhi ma..Cosa succederebbe? Non sono pronta a vedere scene dove vengo massacrata da animali feroci.
Ma contro la mia volontà apro gli occhi e mi trovo in una stanza di un'ospedale.
L'unica cosa che riesco a percepire è il gelo nelle mie ossa e il dolore dentro le vene.
Sento il rumore della flebo e del mio respiro regolare.
Come prima di svenire,il buio mi circonda.
Ma questa non è l'oscurità alla quale sono abituata. No questa è la mancanza di luce. È notte.
E invece di trovare qualcuno accanto a me,come mia madre, trovo solamente una sedia vuota.
Mi guardo intorno per osservare la stanza. Piccola e semplice.
Come ogni singolo ospedale. 
'Io odio gli ospedali.'
Cerco di levarmi la flebo per potermi alzare ma mi blocco quando vedo una luce rossa in fondo alla stanza.
<< Oddio.. >> sussurro terrorizzata.
Quella luce ormai mi è familiare.
Dall'ombra emerge un enorme lupo nero con degli occhi rossi.
Rossi nel senso della parola.
Dalle mie labbra esce un grido silenzioso. Ma è come se nessuno mi potesse sentire.
Mille domande compaiono nel mio cervello.
Cosa ci fa un lupo dentro alla mia stanza, per lo piu dentro a un'ospedale? È un incubo? Perché allora non si sbriga a sbranarmi cosi finisce tutto?
Il lupo si avvicina sempre di piu fino a quando non posa le zampe sul letto,ringhiando in segno di avvertimento.
Non riesco a staccare gli occhi dall'animale fin quando quest'ultimo si gira di scatto puntando verso la porta,da dove entra Derek.
Trovo l'uso della bocca e grido a Derek << Attento o ti ucciderà! >> 
Ma lui non fa caso a me,si fionda sull'animale mentre io stacco con tutta la forza che ho la flebo, e mi accascio accanto alla finestra,lontana dalla rissa.
Inizio a singhiozzare sperando con tutta me stessa che finisca in fretta in modo da potermi risvegliare nel mio letto,ma evidentemente devo restare a guardare.
Vedo Derek schivare gli artigli del lupo,giusto in tempo.
L'animale si avvicina e gli si butta sopra,facendo cadere Derek sulla schiena.
Tutt'un tratto il lupo viene buttato sul muro accanto a me,cerco di rannicchiarmi su me stessa, mentre questo mi fissa con il muso spalancato.
Da questa posizione riesco a vederlo bene,come in nessun incubo.
Gli artigli,il pelo folto,i denti affilati,pronti a tagliare e dilaniare qualunque cosa.
Vedo la sua zampa sfiorare il mio braccio,quando Derek si butta di peso su di lui ringhiando.
Troppo tardi,l'artiglio ha strusciato abbastanza forte contro il braccio da farmi sentire un bruciore di carne strappata.
Alzo lo sguardo e..l'intero mondo si blocca.
C'è una persona che combatte contro il lupo. Una persona deformata.
Zanne crescono dalla sua bocca,occhi rossi come quelli del lupo, la pelle deturpata,le basette e i peli troppo lunghi per un essere umano.
Ma lo riconoscerei ovunque quel viso,quel portamento. Specialmente quando,dopo aver affondato le zanne nel collo del lupo e averlo lanciato di peso fuori dalla finestra,si volta verso di me.
Guardandomi come solo lui sa fare.
Spaventato e terrorizzato,mi guarda in attesa di una reazione.
Sa che ho capito.
Il volto che mi trovo davanti,il volto sfigurato,quello che ha combattuto contro il lupo, è di Derek.
Solo a quel punto il mio corpo e il mio cervello reagiscono.
Urlo,urlo,urlo piu che posso. 
'E questa volta mi sentiranno.' penso.
Fino a quando non vedo Derek avvicinarsi.
Sento la sua mano sulla mia faccia, e so che mi ucciderà.
Ricordo la sua espressione-possibile?-addolorata,prima che la mia testa venga sbattuta fortemente al muro.


Bip. Bip. Bip. 
Il fastidioso rumore mi fa rivenire.
Apro gli occhi e mi accorgo di essere in una stanza di un'ospedale. 
Davanti a me trovo, seduti su un divanetto, Isaac e Scott.
Dormono a bocca aperta,buttati uno sopra l'altro.
E accanto a me c'è..
<< Stiles.. >> sussurro debolmente,chiamando il mio migliore amico.
Lui si sveglia subito,abbracciandomi come non ha mai fatto.
Cerco di ricordare il perché mi trovo in questo ospedale, ma piu mi concentro piu mi gira la testa.
<< Sono stato così preoccupato. Anche gli altri ma.. Ho avuto così paura. >> dice lui con le lacrime agli occhi.
<< Hey,sono qui. È tutto finito. >> dico io accarezzandolo.
Lui si abbandona a me come se fossi la sua ancora, anche se è lui a esserlo per me.
<< Stiles..perché mi trovo qui? >> chiedo io continuando ad accarezzarlo.
<< Non..non ti ricordi? >> si guarda intorno per accettarsi di essere solo, ma quando si accorge di Isaac e Scott un cipiglio si crea fra le sue sopracciglia.
<< Ne sappiamo quanto te. Anzi speravamo che potessi aiutarci. Sono..entrato in camera tua e ti ho trovata sul pavimento. Era una scena raccapricciante..Tu eri per terra e c'era del sangue,che proveniva dalla tua testa. Evidentemente l'hai battuta quando sei caduta. Il tuo polso era storto in una posizione innaturale. Ti abbiamo portato qui e abbiamo aspettato a lungo. >> racconta lui con la voce spezzata e un sospiro. << Avevamo paura che non ti risvegliassi piu. È stato il periodo piu lungo di tutta la mia vita. >> continua lui.
<< Wo,fermo. Periodo? Quando tempo sono stata.. Fuori combattimento? >> chiedo io avendo paura della risposta.
<< Hope, sei stata in coma per due mesi. >> 


*ANGOLO AUTRICE*
SBADAM.
[Prima di ringraziare vorrei dirvi che ho deciso di mandare avanti la storia. Percio ho deciso di far restare in coma Hope per due mesi. Nel prossimo capitolo capirete perche. Mi è piu facile ambientarmi nella 3ª serie. Spero che vi piaccia lo stesso. ]
 Si sono pessima,I know.
Spero che mi perdonerete con questo capitolo.Mi ci sono impegnata e mi sono personificata molto in Hope.
Ringrazio dal profondo del cuore le persone che hanno letto e recensito. Senza voi non saprei cosa fare.
Come sempre spero che mi darete consigli,anche perché vorrei sapere con chi vorreste che Hope sviluppi una storia.Fatemi sapere: opinioni,consigli,giudizi.Grazie ancora e al prossimo capitolo.
 UN BACIONE <3 <3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** I'm friend with a monster. ***


I'M FRIEND WITH A MONSTER.
 
In due mesi può succedere qualunque cosa.
Ma fortunatamente questo non mi riguarda.
Io ormai non ho nessuno alla quale importa.
Nessun genitore o tutore.
Solo degli amici.
Amici che stranamente continuano a mentirmi. 
Ogni giorno sento ripetermi la stessa identica frase 'stai già meglio,presto uscirai' ma non succede nulla.
Resto impietrita sul letto della mia stanza, a fissare il vuoto.
I dolori sono ancora indescrivibili: il braccio,sulla quale c'è una lunga cicatrice, ma soprattutto la testa.
Dicono che l'ho sbattuta quando mi sono 'sfracellata' al pavimento.
A me,però, manca qualcosa.
Come un pezzo di un puzzle mancante.
Qualcosa che non riesco a ricordare.
 
'In due mesi può succedere qualunque cosa.'
Ed alla fine scopro che è cosi,quando dopo una settimana mi dimettono dall'ospedale.
Scott,il mio dolce Scott,si è fatto un tatuaggio: due semplici bande nere.
Pensavo qualcosa di piu...significativo.
Scott e Allison non si sono parlati tutta l'estate,quindi lui ha deciso di 'premiarsi' per la sua bravura.
Quello che mi ha colpito di piu è stata la decisione di comprare un nuovo Appartamento in città,nella quale vivono Derek e Isaac.
Derek..che non è mai venuto a trovarmi.
E per quanto riguarda Isaac, l'ho visto solo una volta appena sveglia, poi se n'è andato.
Mentre guardo dal finestrino la città scorrere,mi chiedo cosa succederà.
Dove vivrò? Con chi starò?Sono tanti punti interrogativi senza una risposta.
Ma a quanto pare,la risposta mi viene data quando Peter ferma la macchina davanti a un appartamento.
Scende e viene ad aprirmi la portiera da gentil uomo.
Non appena accenno di alzarmi,lui mi blocca.
Con un gesto fulmineo mi prende in braccio.
<< Tranquilla.. Non mordo,mica. >> dice lui con un sorriso furbertto.
E con quella frase..mi ricorda tanto suo nipote la prima volta che ci siamo incontrati davanti alla riserva.
D'un tratto ci troviamo di fronte a uno sportello che in teoria dovrebbe essere una porta.
Questa viene aperta e un viso familiare spunta davanti a noi.
<< SORPRESA! >> Stiles si sposta mostrandoci dietro di lui un piccolo gruppetto di persone.
Peter con un sorriso si avvicina al divano e mi ci appoggia delicatamente.
Scorgo i visi che ormai conosco bene: Lydia,Allison,Scott ma.. Mancano i proprietari della casa.
<< Grazie ragazzi,non dovevate. Io..non so cosa dire. >> dico io guardandoli uno per uno.
Per un momento ho pensato che li avrei dimenticati.
Per un momento ho pensato che non li avrei mai piu visti.
Le mie due amiche mi vengono vicine e mi abbracciano stretta,come se avessero paura di lasciarmi andare.
Come a leggermi nel pensiero Allison mi bisbiglia all'orecchio << Non farlo mai piu,okay? Non andartene. >> 
E questo mi fa capire che non sono sola.
Sono solo troppo stupida per capire che accanto a me ho persone che mi amano.
Mi abbracciano anche Stiles e Scott e quest'ultimo mi fa vedere il suo tatuaggio,che devo ammettere è carino.
Il pomeriggio prosegue cosi,tra una chiacchiera e l'altra.
Per un attimo osservo le facce accigliate di Peter e Scott,che si guardano negli occhi.
Poi lascio stare. 
Basta con le 'cattive sensazioni'.
Non mi rendo conto di essermi addormentata fino a quando non apro gli occhi,trovandomi su un letto caldo.
Mi giro e provo ad appoggiare i piedi per terra. 
'Fino a qua tutto bene.'
Provo a metterci un po' di peso e sento un dolore allucinante alla testa.
Mi alzo lentamente tenendomi appoggiata al muro.
Arrivo fino alla porta e la apro leggermente,sentendo delle voci provenire dal piano di sotto.
<< Isaac non ricorda nulla. Non fa altro che ripetere di una ragazza che gli ha salvato la vita. >> Sento dire da Peter.
<< Dobbiamo riuscire a fargli tornare la memoria. >> e a quel suono il mio cuore perde un battito.
Derek.
Sono mesi che non lo vedo,che non sento la sua voce.
'ti manca.' dice una vocina dentro di me.
E per la prima volta,non posso fare altro che concordare.
<< Devo svegliarlo? >> chiede Peter.
<< No lascialo dormire. >> risponde il nipote. 
E dopo un attimo di silenzio,Derek chiede esitante : << Lei come sta? >> nel sottolineare la parola lei,per un momento mi dimentico di respirare.
<< Sta meglio..Credo. La vedo.. Vuota...Sai che prima o poi ricorderà. >> dice Peter abbassando la voce.
<< Prega che avverrà il piu tardi possibile. >> risponde Derek con tono sommesso.
Mi sento circondare da due braccia e sto per urlare quando una mano mi tappa la bocca.
Mi sento sollevare da terra e portare in un'altra camera da letto.
Vengo poggiata su un letto quando mi trovo davanti a due paia di occhi azzurro ghiaccio.
Lacrime calde iniziano a scorrere dai miei occhi.
Le labbra di Isaac le raccolgono.
Mi abbraccia come non ha mai fatto e in quel momento mi ricordo di quando abbiamo litigato,il giorno che è iniziato tutto.
<< Scusami.. Scusami io sono stato un'idiota ad andarmene quel giorno. Tu non avresti avuto un attacco di panico e non saresti stata sola. Scusami,Scusami >> dice lui con le lacrime agli occhi.
<< Isaac. Isaac,guardami. A me basta che tu sia qui,ora. >> non appena pronuncio questa frase,lui smette di respirare.
Si avvicina a me,riscaldandomi con il suo calore.
Appoggia la sua fronte alla mia e inizia a respirare pesantemente.
Quello che succede subito dopo, resterà impresso nella mia mente come cemento.
Le sue labbra si appoggiano delicatamente alle mie,indugiando per un attimo.
Si stacca non appena vede che io non contraccambio.
<< Oh Dio,Hope. Scusami io non so cosa mi è pr.. >> non gli lascio tempo di finire e mi fiondo sulle sue labbra.
Non so perché lo sto facendo, non so perché sto circondando le spalle e successivamente il collo di Isaac con le mani. So solo che mi piace.
Il bacio inizia a farsi sempre piu intenso e non so come fermarlo. 
O forse non voglio.
 Labbra contro labbra, petto contro petto.
Le mani di Isaac,una che mi circonda i fianchi e una sulla guancia, indugiano.
Sento le nostre lingue scontrarsi l'una contro l'altra,creando una danza intrecciata.
Isaac mi tira a sedere sulle sue gambe e delicatamente mi abbraccia mentre il bacio si fa piu lento,piu intimo.
Nell'esatto momento in cui Isaac sta per sbottonare la camicetta,la dannata porta si apre cigolando.
La figura di Derek impietrita sulla soglia della camera, mi fa venire in mente di come potremmo sembrare agli occhi degli altri. Agli occhi di Derek.
<< scusate. Volevo solo informare Isaac di scendere,ma evidentemente è piu impegnato. >> dice con tono freddo. Si gira e sbatte la porta.
Isaac mi guarda con aria spaventata e io mi sento salire tutta la pressione addosso che scoppio a ridere.
Lui mi guarda e mi lancia un sorrisetto sghembo.
Mi prende delicatamente il mento e mi  bacia.
Si alza dal letto e si avvia davanti alla porta,continuando a guardami.
<< Odio dover andare ma non bisogna disubbidire a un'alfa. Ci vediamo fra poco. >> fa un saluto da militare,mi lancia un ultima occhiata con un sorriso ed esce.
Mi stendo sul letto,mentre dentro di me sento un uragano.
 
 
Dopo due ore di pura nulla facenza,decido di scendere per vedere cosa succede.
Lentamente appoggio i piedi sugli scalini ma quando mi ritrovo al piano di sotto non trovo nessuno.
<< C'è nessuno? >> chiedo alle pareti che mi circondano.
Cerco la cucina,per potermi mangiare qualcosa.
La sveglia posata sulla mensola in cucina mi fa perdere dieci anni di vita,quando segna le undici si sera.
Domani c'è scuola e questo non fa che mettermi ansia.
Inizio a mangiare e frugare un po' per tutta la casa.
Sbircio fra i documenti posati su un tavolo,mi butto di peso sul divano e cerco un televisore. Ma non lo trovo.
Penso a quello che è successo con Isaac e arrossisco violentemente. È certo che mi è piaciuto. Il bacio era intenso e appassionato,ma quando Derek è entrato non sapevo se essere felice o no.
Cosa sarebbe successo se non avesse aperto la porta? Saremmo andati avanti? Mille domande fanno strada nella mia mente.
Il modo in cui Isaac mi guarda mi fa sentire al sicuro.
Ma quando c'è Derek nei paraggi tutto diventa confuso.
<< In che guaio mi sono cacciata? >> bisbiglio.
Dopo molto tempo decido di fare qualcosa che per me si può chiamare avventato,per liberare la mente.
Prendo una spinta e salto piu che posso appoggiandomi a un prolungamento del soffitto, una specie di bastone di legno duro.
Da piccola ero solita a farlo in camera mia.
Avevo un'asta di ferro appesa al muro e mi tenevo in forma cosi.
Aggancio i piedi l'un l'altro e inizio a fare piu piegamenti che posso.
Finche dopo i trenta perdo il conto e casco.
Casco tra le braccia di Derek.
<< Direi che sei abbastanza brava. Ma nessuno mi batte. >> dice lui.
<< Mettiti giù. >> uso il suo stesso tono burbero.
<< Ah già tu sei di Isaac,ora. >> replica lui non volendo mettermi a terra.
È come se mi stesse provocando e in un certo senso umiliarmi,anche se è proprio quello che sta facendo.
Arrossisco e lo guardo male <<  Dove diavolo siete stati,tutti quanti? >> chiedo con tono frustrato.
Derek inizia a girare intorno nel salotto mentre risponde << Credo che non ti riguardi. >>con un tono cosi.. Naturale.
<< Ora mettimi giù o mi metto a urlare come una pazza psicopatica. >>
<< Già lo sei. >> detto questo mi butta letteralmente di peso sul divano.
<< Grazie al cielo domani c'è scuola cosi non dovrai piu sopportarmi tutto il tempo. >> dico io a bassa voce.
Si gira di scatto guardandomi allarmato.
<< Tu..tu. A Scuola non ci vai. >> 
<< Oh vuoi tenermi tutta per te? >> chiedo io con tono provocatorio.
Lui sembra ricordarsi di qualcosa e scrolla le spalle,come se la mia provocazione non facesse nessun effetto su di lui.
<< D'accordo. Andrai a scuola. >> 
 
 
Pessima idea volere tornare all'Inferno.
Persone che ti guardano come se fossi un'alieno,persone che ti chiedono ogni secondo se stai bene.
Due nuovi arrivati sono entrati a far parte nella scuola oggi. Due fratelli. Anzi..Gemelli. Piuttosto belli e attraenti. Cosa che è piaciuta subito a Lydia. 
Entro nell'aula di chimica,aspettandomi un'altra noiosa lezione con Harris.
Ma evidentemente qualcosa è cambiato.
Nel chiacchiericcio fra compagni,iniziano a squillare e vibrare telefoni.
Apro il cellulare e leggo un testo a me sconosciuto,cosi come a tutti gli altri ragazzi.
Nell'aula entra la nostra nuova professoressa Jennifer Blake.
Ci guardiamo tutti perplessi mentre ci dice di spegnere i cellulari.
Siedo accanto a Scott, dove vicino è seduto Stiles.
Iniziamo la lezione quando il preside fa uscire Scott che mi guarda con aria perplessa.
Stiles si gira verso di me e mi fa un sorriso tenero mentre bisbiglia qualcosa a Lydia.
Distraendomi dalla lezione inizio a guardare i miei compagni,l'aula e soprattutto la professoressa.
Una donna alta,con capelli scuri e occhi azzurro ghiaccio,di grande bellezza.
 osservandone i lineamenti mi accorgo che non dev'essere molto grande.
Mi volto verso Stiles per chiedergli a che punto della lettura siamo arrivati,ma vengo bloccata da qualcosa che si sta avvicinando alla finestra.
Sembra tanto un.. BUM!!
Neanche il tempo di finire la frase e l'uccello sbatte contro il vetro dell'immensa finestra.
La signorina Blake poggia il gesso e si avvicina lentamente verso i vetri.
La scena davanti ai nostri occhi è raccapricciante.
Milioni di corvi in volo si avvicinano alla finestra.
Iniziano a sbattere contro il vetro tutti insieme,arrivando a fracassarlo.
Tutti i corvi sopravvissuti all'impatto iniziano a entrare nell'aula,colpendo e graffiando qualunque cosa o persona intralci la loro strada.
<< Tutti a terra! Sotto i banchi! >> urla la professoressa.
Il caos si è formato nella nostra classe.
Dopo poco tutto tace.
Ognuno si inizia ad alzare lentamente guardandosi spaesato intorno.
Banchi buttati a terra,piume nere ovunque,macchie di sangue sul pavimento e sui muri.
Cerco Allison,Lydia e Stiles e mi avvicino a loro.
Nessuno di loro ha gravi ferite.
Mi giro verso gli altri e noto che alcuni ragazzi hanno graffi sul viso o sulle braccia.
La signorina Blake sembra pietrificata.
<< Hope,tutto bene? >> chiede Stiles venendo verso di me.
<< Si..Ho solo avuto paura. Come tutti gli altri. >> rispondo io esitante.
Stiles mi guarda impaurito << Io mi riferivo al taglio che hai in testa. >>
Passo la mano sulla fronte e noto una scia di sangue,quando la levo.
<< Tranquillo,non è niente. >> dico io.
Poco dopo arriva la polizia e qualche medico,per poter capire cosa è successo e medicare i feriti.
Io e Stiles,dopo essermi fatta pulire il taglio,ci avviciniamo verso la professoressa Blake, ancora impalata.
<< Si sente bene? >> chiedo.
Lei ci guarda come se fossimo estranei.
Il suo primo giorno di scuola è andato a finire cosi. Non dev'essere una bella sensazione.
Sento Stiles allontanarsi e parlare al telefono con qualcuno,sicuramente Scott.
<< Ne stavo giusto parlando con Lydia. Il suo cane ieri sera l'ha morsa. E poi il cervo. Sembra che gli animali siano impazziti. >> sento dire dalla voce trafelata di Stiles.
<< Okay,vabene. A dopo >> attacca e si gira verso di me,sorpreso che stavo origliando.
<< Quale cervo? >> chiedo io curiosa.
Lui mi guarda,la perplessità stampata sul suo viso << Ieri sera,stavamo senza volerlo dietro alla macchina di Allison e Lydia. >> dice lui. << Poco dopo è sbucato un cervo dal nulla e si è schiantato sul vetro della macchina delle ragazze. Sembrava impazzito. >> 
<< Perché non me lo avete detto? >> chiedo io spaventata per ciò che è accaduto.
<< Non lo so.. Scusami. >> 
Abbraccio Stiles,rassicurandogli che è tutto okay.
Dopo esserci staccati chiedo esitante a Stiles << Che fine hanno fatto Erica e Boyd? >> 
Al solo sentire i nomi,il mio migliore amico si irrigidisce.
<< Non lo sappiamo. Abbiamo trovato dei fogli con su scritto 'SCOMPARSI. ' ci sono anche qui a scuola. Nessuno li vede da tantissimo tempo. >> dice lui mordendosi il labbro inferiore.
<< Ah..mi dispiace. >> Mi rendo conto che non lo dico per finta. Mi dispiace che siano scomparsi.
<< Senti io devo andare. >> fa un cenno a lo sceriffo,suo padre. << ti chiamo dopo,vabene? >> dice lui dandomi un abbraccio.
Resto sola con Lydia e Allison.
Ci avviamo verso i corridoi,chiacchierando e discutendo su cosa potrebbe essere successo prima,quando una ragazza di colore ci blocca la strada.
<< Dov'è Scott? >> chiede ad Allison.
<< È uscito prima. Perché? >> risponde lei.
La ragazza di avvicina e le prende il braccio << Tu sei Allison,vero? Dov'è Scott? >> chiede lei in tono minaccioso.
Lydia non appena vengono messe le mani addosso a Allison fa qualche passo avanti guardando male la ragazza di colore.
Quest'ultima prende il braccio anche a lei e stringe forte,guardando qualcosa dietro di loro.
O qualcuno. I gemelli.
Se ne va di corsa e anche loro cambiano strada.
Nel frattempo arriva il padre di Allison dicendoci di andare via.
<< Io resto qui,non si preoccupi signor Argent. >> dico io sorridendo per la sua preoccupazione.
<< Ne sei sicura? >> chiede lui.
Annuisco con vigore,abbracciando e salutando le mie amiche.
Prima di girare l'angolo,Allison volta la testa verso di me con uno sguardo preoccupato.
mi volto e inizio a correre nella direzione presa dalla ragazza di colore.
Non so dove sto andando e non so perché sto inseguendo questa persona. Ma se cercava Scott doveva esserci un motivo. 
E voglio scoprirlo.
Continuo a correre,quando il mio istinto mi dice di essere arrivata.
Non so da quando mi fido del mio istinto,ma questa volta lo seguirò.
Mi guardo intorno rendendomi conto di trovarmi nello spogliatoio dei maschi.
Credo che il mio istinto faccia pena.
Ma non appena sto per girarmi per tornare nell'atrio, sento un fruscio.
Mi accuccio dentro un'armadietto e sto a guardare.
Non so perché mi sono nascosta,ma il mio istinto dice di andarmene ora.
Ma involontariamente resto immobile a guardarmi intorno.
Sento che sta per succedere qualcosa.
I miei occhi localizzano la ragazza che tiene in mano un manico di scopa,con la fronte velata di sudore.
Poco dopo si sentono dei passi, volgo lo sguardo verso il rumore e mi accorgo che sono i gemelli,seguiti da un uomo e una donna a piedi scalzi.
Sono tutti con degli artigli.
Occhi rossi come il sangue e canini affilati come rasoi.
La faccia deturpata piena di peli e rughe.
Il mio istinto mi dice di urlare ma so che non sarebbe una buona idea.
Inizio a piangere in silenzio vedendo la ragazza combattere con quel semplice bastone improvvisato contro quei mostri.
Li mette tutti KO per un istante.
Ma poi la a donna a piedi scalzi fa una piroetta su se stessa e da un calcio alla ragazza.
Ora ho capito perché non porta le scarpe. Le sue dita dei piedi,sono affilate come i suoi artigli.
La ragazza viene sbattuta contro gli armadietti,sanguinante e senza fiato.
Osservo attentamente il taglio sullo stomaco e sul viso.
Quando penso che sia tutto finito sento uno strano ticchettio.
Un uomo cieco,con gli occhiali da sole e un bastone,si avvicina lentamente alla ragazza.
Si inginocchia alla sua altezza e le scosta una ciocca di capelli dal viso.
<< Hai combattuto con valore. >> dice l'uomo.
<< perché so qualcosa. So che hai paura di lui. >> risponde la ragazza ansimando.
L'uomo aggrotta la fronte << Del ragazzo adolescente? >> chiede.
<< Dell'uomo che diventerà. >>
 la ragazza sembra non farcela piu. Sangue cola ovunque.
<< Certamente credo che sia una minaccia da eliminare. Ma sai,una volta qualcuno mi disse che per sterminare un nemico devi farlo fare a qualcun altro. >> dice l'uomo con un sogghigno maligno.
La ragazza ansimante,risponde dopo poco con un bisbiglio e gli occhi sbarrati << Derek. >> 
L'uomo sorride ancora di piu mostrando gli artigli affilati.
Alza la mano e subito dopo la cala verso la ragazza. 
il sangue schizza ovunque,sugli armadietti e sul pavimento.
La combattente casca a terra,con la gola sgozzata. 
 
 
Chiudo gli occhi urlando in silenzio.
Mi rendo conto che nessuno mi sente perché non sto realmente urlando.
È tutto dentro la mia testa.
Aspetto in silenzio che se ne vadano.
E poco dopo succede. Tornati umani,i cinque mostri se ne vanno come se nulla fosse, portando con se il corpo della ragazza e pulendo le tracce di sangue. 
Resto nella stessa posizione per un'altra ora. Incapace di muovermi.
Poco dopo,esco trovandomi faccia a faccia con Scott.
Inizio a urlare,cacciando fuori quello che ho dentro.
Do cazzotti al muro come quando sono frustrata e impaurita.
'Ho appena assistito a un omicidio.'
Urlo e urlo piu forte finche non mi trovo senza voce e con le mani sanguinanti.
Stiles entra dalla porta dello spogliatoio e ci guarda allarmati.
<< Hope. Hope,siamo qui. Cosa è successo? >> chiede Scott.
Mi rannicchio in un angolino incapace di parlare.
<< Lei..Ti cercava. È scappata e.. >> mi interrompo per un conato di vomito.
Corro alle docce e rimetto tutto quello che ho dentro: paura,sofferenza,pena per quella ragazza.
I miei amici accorrono scostandomi i capelli dal viso e tendendomi la fronte.
Mi appoggio al muro provando a raccontare ciò che ho visto << l'ho inseguita. Loro erano qua. E..l'hanno sgozzata davanti ai miei occhi. Poi se ne sono andati come se nulla fosse. >> dico io ansimando e piangendo << Avevano..artigli,occhi rossi e Oddio zanne. >> Mi prendo la testa fra le mani,tormentata da quelle scene.
Stiles e Scott si scambiano un'occhiata eloquente.
E solo in quel momento ricordo tutto.
Come se mi trovassi in un film,torno indietro nel tempo.
Come un flashback. 
Mi ritrovo Nell'ospedale..con Il lupo. Il salvataggio di Derek...
Una voce nella mia testa Inizia a farsi strada dentro me. 
'Derek è un mostro. '
Guardo i miei migliori amici,spaventata << Cosa erano? Sono mostri. E so anche che.. Derek è uno di loro. >> dico io singhiozzando sempre di piu. << DITEMELO!  Basta con le bugie. Basta. >>
Scott e Stiles sono indecisi e sicuramente impauriti dalla mia rabbia e dalla mia frustrazione.
Scott prende parola soprendendomi << Loro sono..Sono lupi mannari. Licantropi. Quelli che hai visto tu..Con gli occhi rossi..Sono alpha. >>
Ricordo immediatamente quando ieri sera Isaac se ne è andato dicendo 'non si può disubbidire a un alpha.'
Esitante chiedo << Anche voi,lo siete vero? Isaac e voi due. Anche le ragazze? Oddio..no..parlate! >>
Stiles si avvicina a me e istintivamente io mi allontano << Ehy..io sono umano. Te lo giuro. Sono solo il cervello della situazione. >> dice lui.
Guardo Scott e lui abbassa lo sguardo.
<< Fammi vedere.. >> mi alzo di scatto avvicinandomi a lui.
Si allontana come se fossi io il mostro.
Lentamente alza la testa e il mio mondo si blocca per un secondo.
È proprio come gli altri cinque licantropi che hanno ucciso la ragazza.
Mi accorgo di uno strano dettaglio: gli occhi sono gialli,sul dorato.
Un'altra differenza è che lui è il mio Scott. Diverso eppure uguale.
Invece di scappare come ogni essere umano,mi avvicino lentamente arrivando a un palmo dal suo viso.
Osservo il suo viso trasformato, le sue zanne,gli occhi.
Delicatamente gli prendo la mano la stringo tra la mia,non curandomi di farmi male.
Involontariamente lo abbraccio e sento i suoi muscoli tendersi,per poi sciogliersi.
So immediatamente che è tornato umano quando mi stringe forte.
Sento Stiles dietro di noi,tirare su con il naso.
Mi separo da Scott e vado da lui.
Lo abbraccio e poi fisso i miei amici << voglio sapere ogni cosa. Io so di essere qualcosa. Io ho già sognato queste cose. Ho già sognato mostri,lupi mannari e..lucertole. >> dico io guardandoli negli occhi << voglio sapere. >>
Scott mi guarda sorpreso << Non hai paura? >> 
<< Non di voi. Ho paura degli alpha che hanno ucciso quella ragazza. Ma io so chi siete: i miei migliori amici. >> dico io rivolta a entrambi.
Scott Sorride e aggiunge << Credo sia meglio tornare a casa. Potremmo spiegarti tutto meglio. >>
 
*ANGOLO AUTRICE*
Sorry. Scusate se ci ho messo tanto, maaaa è bello lungo.
BADABUM.
Cosa ne pensate? KISS FRA HOPE E ISAAC.
Oddio mi sono emozionata a scriverlo.
Aww. Le sorprese non finiscono qua *faccia malvagia*
Prossimo capitolo iniziato.
Fatemi sapere cosa ne pensate,people.
Grazie per ogni lettura e recensione.
Un bacione enorme. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Tempestuous ***


 
 
- La prima cosa da sapere è che siamo un branco. Da quanto hai capito,Derek è l'alpha. È lui che comanda. Io,Isaac,Erica,Boyd e Peter siamo beta. Anche se prima quest'ultimo era alpha.. - inizia Scott,seduto davanti a me nell'appartamento di Derek.
Venire a conoscenza dei licantropi ti sconvolge completamente. Come si può pensare che esistano creature del genere?
-Perciò esistono anche i vampiri, gli strego.. -vengo interrotta da Peter che scoppia in una fragorosa risata.
- Tesoro,credi veramente che esistono cose come quelle? - chiede lui asciugandosi le lacrime.
Gli lancio un'occhiataccia che lui interpreta 'sai ho appena scoperto che i licantropi esistono'.Infatti,abbassa la testa in segno di scusa.
- Stavo dicendo -continua Scott con tono severo - Peter era un'alpha. Cattivo. Psicopatico. Malvag.. - 
- Grazie,Scott credo che abbia capito. - interviene Peter,frustrato.
- Bene. Derek,anche lui alpha, ha dovuto uccidere suo zio. Tagliandogli la gola. - Scott continua la loro storia mentre io provo a immaginarmi un Peter crudele.
Quello che mi sorprende è che ci riesco benissimo.
- Questo è il punto dove dici che la bellissima Lydia lo ha resuscitato?- interviene la ragazza in questione,entrata di soppiatto.
- Un momento.. Hai resuscitato Peter? Perché? Come? - chiedo io volendone saperne di più.
- Mi ha.. Manipolata. Si è proprio quello che è : un manipolatore. E io stavo sotto il suo controllo. - dice Lydia,fissando con odio Peter,cosa che ricambia.
- Lydia anche tu sei un lupo mannaro o.. Qualche altra cosa? - chiedo io sperando in una risposta negativa, che arriva subito.
- Ovvio che no. Sono umana. Un'umana di una bellezza sconfinata. - risponde lei con vanità.
- Okay e.. Allison? - continuo con la mia raffica di domande, finche non scopro che la famiglia di Allison,gli Argent, sono una famiglia di cacciatori di lupi mannari.
- Ma.. Allora dovreste odiarvi fra di voi! - esclamo io.
- I cacciatori hanno un loro codice, se i licantropi non infrangono la Legge, possono vivere in pace fra di loro. - dice Scott,proteggendo la ragazza che ama.
- Anche tu sei umano, Stiles? - domando già sapendo la risposta.
- Certo, te l'ho già detto. Sono solamente.. Il genio della situazione. - in sottofondo si sente uno sbuffo,emesso da Peter.
- Okay. E quelli che si trovavano nello spogliatoio? E la ragazza? -
Un paio di occhi verdi entrano immediatamente nel mio campo visivo.
'Sono sempre la prima cosa che vedo.'
- È morta. E quello che hai visto era un branco,composto da soli alpha.- dice Derek lanciandomi uno sguardo glaciale.
- Derek, perché non ce lo hai detto? Siamo un branco. - Evidentemente Scott non approva il comportamento di Derek,perché subito dopo aver parlato si alza di scatto sbattendo la mano sul tavolo di legno. - Credevo ti fidassi di noi. -
- Scott,in realtà noi lo sapevamo. - dice Isaac spuntando dietro a Derek.
Arrossisco involontariamente e quando incontro i suoi occhi,lui distoglie immediatamente lo sguardo con fare nervoso.
Sento una fitta di dolore,che svanisce non appena sento lo sguardo di Derek su di me.
- Cosa vuol dire che voi lo sapevate? - chiede Scott furioso - Tu e chi? -
Peter si schiarisce la gola,facendo un passo avanti. - Io e Isaac. - risponde guardando Scott dritto negli occhi. - Per tutto questo tempo abbiamo fatto ricerche su ricerche. Sono loro che hanno catturato Erica e Boyd. - 
Gli occhi di Scott rimbalzano stupiti da Derek  a Peter,come due palline da tennis.
- Loro cosa? - urla furioso. - Derek pensavo tu ti fidassi di me. Pensavo fossimo un branco. E anche questa volta mi sbagliavo. - dice lui guardando con astio Derek,che sembra stranamente interessato al pavimento.
Con uno scatto di rabbia, Scott scaraventa la sedia di legno per terra facendo trasalire Derek.
- Andiamocene,Stiles. - dice guardando il suo migliore amico.
Stiles si limita a sospirare lanciandomi un'occhiata di scusa.
Lydia,che nel frattempo era rimasta a curarsi le unghie lancia un sospiro di sollievo.
- Bene. Credo che la riunione o qualunque cosa fosse,sia finita. - detto questo si alza dal bracciolo del divano e si avvia verso la porta, facendo ticchettare le sue scarpe  contro il pavimento.
Mi ritrovo confusa,come quando mi sono svegliata dal coma.
Sembra che per un istante tutto si sia fermato e poi ecco il tempo che riparte,come un film in pausa.
- Ma che bella serata. Credo che anche io leverò le tende. Qui c'è aria cattiva, meglio andare a fare quattro passi. O forse di più. - annuncia Peter con il suo solito sarcasmo.
Non appena la porta si chiude per l'ennesima volta,il mio cuore inizia a galoppare.
Senza neanche degnarmi di un'occhiata Isaac sale di sopra,con passo cadenzato.
Finalmente quando Derek decide di guardarmi,mi ritrovo a fantasticare sul colore dei suoi occhi.
Cosa che purtroppo succede molto frequentemente.
- Vedo che ora sai tutto di noi. - dice guardandomi dritto negli occhi.
Annuisco lentamente,come se non riuscissi a trovare  le parole adatte. Scoprire che i tuoi migliori amici sono licantropi non è una cosa da niente.
- Senti, se sei arrabbiata per ieri sera.. Lo capisco. - immediatamente rivedo la scena nella mia mente: Derek che mi prende in braccio, proibendomi di andare a scuola.
Ma subito dopo..
- Oh! Ehm.. No tranquillo. Non importa. Voglio dire.. Isaac nemmeno mi parla più. Anche se non so il perché. - dico io arrossendo e balbettando.
'Evidentemente non sai baciare bene.' dice una voce maligna nella mia mente.
Ripenso immediatamente a come le mani di Isaac avevano indugiato sulla camicetta. 
Il mio stomaco inizia a contorcersi per il nervosismo.
Sento il sapore delle sue labbra sulle mie, il suo alito caldo sul mio viso, le sue mani bramose sul mio corpo.
Ma subito dopo trovo Derek al posto di Isaac.
Sobbalzo e divento di un colore violetto quando mi accorgo che Derek mi stava parlando.
- Mi stai ascoltando? - chiede lui.
- Oh,scusa potresti ripetere? - lui mi guarda spazientito.
- Ho detto, che evidentemente Isaac è solamente nervoso. La scuola, le ricerche del branco. Tutto diventa complicato. - dice lui con tono tranquillo.
Sono poche le volte in cui si sente una sfumatura di calma nella sua voce.
- Ah.. Si. Può darsi. grazie. - 
Potrebbe essere giusta come teoria,ma Isaac potrebbe almeno degnarmi di un'occhiata.
- Meglio se vai a letto. Buonanotte Hope. - mi volta le spalle e sale silenziosamente le scale.
A mia volta mi avvio al piano superiore,trovando la camera dove ho già dormito.
Mi butto sul letto,intenzionata a dormire tranquillamente.
Per un po' resto sveglia,fantasticando su ciò che è accaduto oggi.
Mi sento come una piccola palla da Ping-Pong,che rimbalza ovunque.
Dopo tre ore capisco che il sonno non vuole arrivare.
Senza volerlo,mi avvio verso la porta trovandomi di fronte a un'altra,leggermente socchiusa.
Come in un sogno,la spingo leggermente e mi ritrovo dentro a una camera da letto della stessa dimensione della mia.
In un letto,davanti a me, scorgo una figura dentro.
Mi avvicino leggermente per vedere se il proprietario del letto sta dormendo e mi accorgo che i suoi occhi sono aperti.
- Hope.. Cosa vuoi? - chiede lui in tono scontroso.
- Isaac.. Posso parlarti? - evidentemente non è un buon orario per parlare a qualcuno dei propri tormenti, perché lo vedo alzare gli occhi al cielo e sbuffare sommessamente.
Si alza,mettendosi seduto aspettando che inizi a parlare.
- Senti per quello che è successo ieri.. Voglio dire non so cosa ti ho fatto. Ieri dopo quello che è successo sei scappato e poi non mi hai più parlato. Cosa ti ho fatto Isaac? Parlami. - dico io tutto d'un fiato.
Aspetto in silenzio osservando il viso di Isaac che da scocciato, diventa tormentato a frustrato.
Dopo alcuni attimi di silenzio,che sembrano ore, Isaac prende parola - Quello che è successo non doveva succedere. È stato tutto uno sbaglio. -
Come essere colpiti in pieno petto da un pungo, resto spiazzata dalla sua risposta fredda.
- Ero ubriaco. - continua lui, guardandomi in faccia. - Non ricordo nulla di cosa è successo prima o dopo. So solo che era uno sbaglio. -
Tutt'un tratto non ritrovo più parole. Come quando ci si sveglia al mattino e si ha la bocca secca.
Nessun verso esce dalle mie labbra,sigillate in una smorfia.
Senza rivolgermi una parola Isaac distoglie lo sguardo, rimettendosi supino, in un gesto di congedo.
Mi alzo di scatto e esco fuori dalla porta,sbattendola forte. 
Ritorno in camera mia e mi ci chiudo dentro. Inizio a sentire il familiare bruciore agli occhi,cosa che non premette nulla di buono.
- Non devo piangere. - sibilo per la rabbia.
Inizio a respirare pesantemente,mi avvicino di scatto allo specchio appoggiato alla parete e do un pugno che lo fa rompere in mille pezzi.
Il dolore mi schiarisce la mente,farmi del male mi aiuta a pensare più chiaramente. 
In effetti,sono sempre stata masochista.
Con Nick era già successo. Ero entrata in un tunnel senza via d'uscita. Ero arrivata fino al punto di non ritrovare più me stessa.
Mi sentivo persa,in una via senza ritorno.
Sono arrivata a sentire il sangue scendere giù per i polsi,troppe volte.
L'autolesionismo ha sempre spaventato mia madre, ma era troppo occupata a piangersi addosso per accorgersi che sua figlia stava lentamente morendo dentro.
Tornando alla realtà sento Derek che al di la della porta mi urla di aprire.
- ISAAC! - lancia un urlo da far tremare le pareti. - Cosa le hai fatto? - si sente una porta che viene sfondata e poi un altro urlo,questa volta frustrato, di Derek.
- Hope, ti prego apri la porta. Devo assicurami che stai bene. Sono solo io. Isaac non c'è. Ti prego Hope. - dice Derek attraverso il muro che ci separa, quasi in tono di supplica.
Lentamente apro la porta con la mano sana e mi ritrovo davanti il viso sconvolto di Derek,che posa i suoi occhi su tutto il mio corpo fino a non trovare il punto ferito.
Il fatto è che lui non vede. Nessuno osserva bene.
Non è fuori la ferita,ma dentro di me.
Fa male pensare che per Isaac sono stata un'oggetto mentre era ubriaco.
Fa male vedere Derek comportarsi in modo freddo e poi preoccuparsi di me.
Fa male sentirsi il vuoto dentro.
Si allontana dalla porta e corre in bagno. Torna immediatamente con una cassetta rossa. Mi fa sedere sul letto e mi fascia la mano con una delicatezza che mi sorprende.
Non appena finisce,alza lo sguardo su di me. - Giuro che se ti ha fatto del male,lo uccido con le mie stesse mani. - 
Sentire queste parole mi fa scoppiare in lacrime.
Mi butto di peso su Derek,lasciandomi abbracciare.
Si siede sul letto,cullandomi fra le braccia e sussurrandomi parole che mi tranquillizzano.
Le sue mani che pensavo ruvide e callose al tatto, si rivelano morbide nel toccarmi i capelli con gesti rassicuranti.
- Lui.. Non ha fatto nulla. Quello che hai visto ieri.. Era nulla. Era solamente ubriaco e non si ricorda nulla. Ma.. Non importa. - dico io singhiozzando.
Derek,che aveva iniziato a disegnare cerchi immaginari sulla mia pelle,si irrigidisce nel sentire le mie parole.
- Ti ha spezzato il cuore? - chiede lui, quasi trattenendo il fiato.
- Il mio cuore era già spezzato. - rispondo io. - Mi sento semplicemente inutile in questa vita. - ed è proprio quello che sono.
Derek mi stringe a se ancora più forte,quasi facendomi male.
- Tu non sei inutile. - dice a denti stretti. 
Alzo la testa incontrando il suo viso,vicinissimo al mio.
- Resteresti con me, Derek? - lui mi guarda con aria sorpresa.
Annuisce lentamente,appoggiandomi delicatamente sul letto. Mi stendo sulla schiena,girando la testa di lato, incontrando gli occhi di Derek.
Si avvicina lentamente come se avesse paura di spaventarmi. - Non hai paura di me? - chiede lui sussurrando.
Scuoto forte la testa, perché mi sento di nuovo prosciugata, senza parole.
Mi appoggio piano a lui,che mi circonda con le braccia.
Mi ritrovo con la testa sul suo petto, le sue mani sulla mia schiena. Ma è un tocco piacevole. Non come quello di Isaac, bramoso e feroce.
- Dormi Hope. - sussurra Derek dandomi un bacio sulla guancia,tanto leggero da farmi venire i brividi.
Derek mi stringe forte,pensando che quel brivido sia dovuto al freddo e tira su di noi la coperta.
Non sa che in realtà ha acceso una piccola scarica elettrica in me.
Non sa che questo è diventato il miglior momento in questi due giorni di dolore. 
O forse il miglior momento dopo tanto tempo.
 
C'è una leggera luce nella stanza quando apro gli occhi. Sento le braccia di Derek intorno a me, ben salde,come se avesse paura di lasciarmi andare.
Siamo un intrico di gambe e braccia e la cosa mi fa arrossire non appena mi rendo conto che lui indossa solamente dei semplici pantaloni.
Possibile che ieri sera non me ne sia accorta? Arrossisco e lascio vagare la mente.
La notte passata è stata una delle migliori. Tra le braccia di Derek non temo nulla.
È come un piccolo rifugio,dove si può stare in tranquillità.
Nessun brutto pensiero, solo..Felicità.
Capisco immediatamente quando Derek è sveglio. Sento allentare e poi stringere di nuovo la presa su di me,come per vedere se non fosse stato solo un sogno.
Chiudo gli occhi,facendo finta di dormire. Sento il suo petto,contro la mia schiena, respirare pesantemente.
Le sue mani passano per le mie braccia scoperte e sulla schiena, anch'essa scoperta in molti tratti.
Dove le sue mani hanno tracciato un sentiero,sento la pelle scottare. 
Lo sento chinarsi leggermente per poi posare le sue labbra sulla mia spalla.
L'accenno di barba, la sua bocca sulla mia pelle, il caldo che inizio a sentire, mi fanno rabbrividire.
Derek sembra notarlo e per un secondo penso che si scosti da me.
Invece, inizia a lasciare baci leggeri sulla mia pelle scoperta, mandandomi piccole scariche elettriche.
Mi giro di scatto,trovandomi faccia a faccia con Derek, che sorride.
Non uno di quei sorrisi glaciali che rivolge a tutti.
È un misto di dolcezza e soddisfazione.
In un battito di ciglia si mette sopra di me,inchiodandomi sul letto con le braccia. 
- Vedo che hai gradito il mio risveglio. - dice lui accennando alle mie guance rosse e accaldate.
Ancora una volta,nella sua voce trovo una sfumatura mai sentita.
Mi lancia un sorriso sghembo che mi fa sciogliere.
Si china su di me e per un assurdo istante penso che mi baci.
Invece, appoggia il viso sul mio collo, solleticandomi con la barba.
Mano a mano che mi rendo conto di quello che sta facendo, trattengo il respiro.
Piccoli baci vengono impressi sul mio collo,e di nuovo sento una scia di fuoco dove la sua bocca ha lasciato un segno invisibile.
Scende giù per il collo fino ad arrivare sul petto, che viene baciato anch'esso.
Lentamente lo sento abbassare una spallina della canottiera e lasciare anche li una piccola traccia.
Lancio un gemito di stupore quando si rialza, non prima di avermi fatto un succhiotto sulla parte scoperta fra il collo e la clavicola. 
Noto che mi sta osservando con il suo nuovo sorrisetto, che tra l'altro non riesco ancora a decifrare.
Inizio ad andare in iper ventilazione,quando si abbassa per potersi trovare a una spanna dal mio viso.
Si avvicina lentamente poggiando la fronte sulla mia,sfiorando il mio naso con il suo.
- Mi uccidi, Hope. - dice lui a corto di fiato. - Non immagini l'effetto che hai su di me. - 
Mi perdo nei suoi occhi, e scopro che è la sensazione più bella in questo mondo.
Mi ritrovo con gli occhi lucidi, con il solito bruciore. Ma so che questa volta non sono lacrime di dolore.
Per una volta sono lacrime di stupore,lacrime di felicità, ma anche di paura.
- Dimmi che non è un sogno, Derek. - sempre guardandomi negli occhi, mi alza lentamente dal letto mettendomi sulle sue gambe.
Poggio una mano sul suo petto nudo e muscoloso, caldo al tatto.
Mi stringe a se, in un abbraccio alquanto intimo.
Le sue mani vagano sul mio corpo,implacabili, fino a che non arrivano sulla nuca.
Mi trascina verso di lui, le sue labbra baciano ogni singolo dettaglio del mio viso.
Finché non arriva alle labbra. Un leggero sfioramento, ma basta.
Inizio a sorridere come un'ebete e vedere sfocato.
Non appena mi si stabilizza la vista, volendone di più, mi avvicino di scatto verso Derek, che si allontana con un sorrisetto sghembo.
Ora sono le mie mani a vagare sul suo corpo, sono io a prendere in mano la situazione.
Mi muovo lentamente sul suo corpo,proprio come lui ha fatto con me.
Lascio baci leggeri sul suo petto,sul collo,sulle mani.
risalgo verso il suo viso, ma precedendomi Derek mi prende i polsi con un'unica mano.
Sorride, e quel sorriso manda in cortocircuito il mio cervello. Il mio cuore.
Mi poggia sul letto,supina, guardandomi con i suoi occhi verdi.
Apre delicatamente le mie gambe, magre e bianche, e ci si infila, appoggiandosi con i gomiti sul letto.
Inclina la testa,osservandomi e imprimendosi la mia immagine nella sua mente.
Si avvicina molto lentamente, quasi in maniera dolorosa.
Dicono che molte volte una persona sente le farfalle nello stomaco. 
In questo momento sento solo fuochi d'artificio,tuoni,onde che si infrangono sugli scogli.
Una tempesta,dentro.Paura di cosa potrebbe accadere, eccitazione, tante emozioni che si contrastano con quella principale: La felicità.
I nostri sguardi si incatenano fra loro, le nostre mani si ritrovano,si china per sfiorare le sue labbra con le mie. Di nuovo quella leggera scia,anche se nulla è accaduto.
Si alza lentamente con lo sguardo allarmato. Immediatamente penso di aver fatto qualcosa di sbagliato,quando sento la porta del piano inferiore aprirsi.
- Lo zio è tornato! - urla Peter con allegria.
Cerco il volto di Derek, che Mi guarda confuso. Apre la porta della camera e scende di sotto a grandi passi.
Mi guardo intorno,come se fossi un'estranea nella mia camera.
Il letto completamente disfatto, un'intrico di coperte, cuscini buttati per terra,frammenti di specchio sparsi per il pavimento.
Mi alzo lentamente e attraverso il corridoio per poter arrivare in bagno.
Mi guardo allo specchio,con i capelli in disordine, il volto arrossato, gli occhi lucidi e un piccolo sorriso sul mio viso.
Significa che sono felice,forse?
Esco dal bagno con aria allegra e dopo essermi vestita con dei semplici jeans e una felpa,per coprire ogni segno di succhiotti, scendo per fare colazione.
- Buongiorno - dico sprizzando allegria da tutti i pori.
Derek mi guarda per un secondo e prima che si giri, scorgo un lieve sorriso. 
Sento il mio cuore che inizia a martellare come una serie di tamburi.
Prima che qualcuno noti il mio rossore mi avvio in cucina, sentendo ancora dentro di me la tempesta.
 
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
Dopo anni sono viva. Scusate a scuola sta andando malissimo,ho problemi con i miei genitori,con gli amici.
Insomma sono distrutta.
Scusate per il capitolo corto ma..mi sono divertita troppo a scriverlo. Soprattutto nella parte di Derek e Hope. Ero troppo felice.
Anyway NON si sono baciati. Poi scoprirete perché. Fatemi sapere,anche per consigli.
 Grazie di tutto.
Vi amo tantissimo,siete la mia unica gioia. 
Un bacione enorme. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Stuck in past. ***


Stuck in past.
La sua leggera carezza risveglia in me,diverse emozioni che si contrastano fra loro.
Nell'esatto momento in cui i nostri occhi si ritrovano,un pensiero balena nella mia mente.
- Ti voglio,Derek. Sono stata tanto stupida,da non accorgermene prima. - sussurro con malizia.
Lui sorride. E quel sorriso è una delle tante cose che mi sono piaciute sin dall'inizio. 
Si avvicina, così lentamente che mi lascio scappare un gemito di protesta.
Colmo la distanza che ci separa e mi immergo nel calore delle sue braccia.
Osservo i suoi muscoli,da sotto la maglietta, cosa che mi fa venire voglia di levarla.
Allungo le mani verso l'orlo dell'indumento,indugiando.
- Non sei costretta. - lo ha detto in tono gentile,ma in realtà  so che sta fremendo come me.
Voglio Derek con tutta me stessa,lo voglio. C'è solo una piccola indecisione in me.
Ma mano a mano mi rendo conto che non è un'indecisione: è paura.
Non curandomi delle conseguenze,alzo la maglietta di Derek, in modo tale da poter ammirare il suo petto.
Lui mi sorride leggermente,avvicinandosi per baciarmi il collo.
Lascia piccole tracce di fuoco,proprio come l'ultima volta che ci siamo toccati.
Poco dopo sento le sue mani,vagare sotto la maglietta,sulla mia schiena.
Un brivido percorre il mio corpo, dove Derek mi ha sfiorata,mentre lui continua a baciarmi ogni singolo pezzo di pelle scoperto.
- Derek.. - ansimo,mentre le sue mani tirano su la mia maglietta.
D'istinto,alzo le braccia lasciando che l'ingombrante indumento venga fatto scivolare per terra.
Meno strati ci sono, a dividerci, meglio è.
Dal collo,passa alle spalle,al petto,alla pancia, finché non lo sento indugiare sul gancetto del reggiseno.
Mi guarda con un'espressione interrogativa.
Annuisco,sapendo che la voce non mi uscirebbe a causa della troppa eccitazione.
Ma prima che possa fare qualcosa,un'ombra emerge dall'oscurità, che va a gettarsi sul corpo di Derek.
Li vedo rotolare per terra,stretti in un'abbraccio mortale.
Vedo Derek trasformarsi,tutto è cambiato in lui: dal viso,alle mani.
Non c'è più traccia del Derek che mi stava baciando poco prima.
Ma so per certo che è ancora lui,anche sotto quella maschera.
L'altra figura si alza di scatto,ribaltando le posizioni: ora è lui a stare sopra Derek,sovrastandolo con il suo peso.
- Non hai scampo Derek. - dice la figura davanti a me.
Impietrita,provo a ricordare dove ho sentito quella voce.
E resto senza fiato,quando ricordo tutto.
Ma prima di poter emettere un suono,l'uomo sgozza Derek,con uno dei suoi artigli.
Alza lo sguardo su di me,mentre io caccio un urlo iniziando a singhiozzare.
Nell'alzarsi,l'uomo inizia a contorcersi prendendo una strana forma.
Trattengo il fiato riconoscendo la forma di un ragazzo.
Un ragazzo che conosco fin troppo bene.
Un ragazzo che mi ha perseguitato per anni, e che lo farà per sempre.
Con un coltello in mano si gira guardando Derek con un sorriso compiaciuto.
- Finalmente me ne sono sbarazzato. Tu sei mia,Hope. Ricordalo. - lancio un urlo agghiacciante quando il coltello si conficca dritto nel mio petto.
 
 
Mi sveglio,sudata e con gli occhi umidi,sentendo qualcuno,una donna, urlare.
Ma solo quando mi guardo intorno,vedendo Derek e Peter che mi guardano con un'aria preoccupata,mi rendo conto di capire chi era la donna che urlava.
 
 
Lacrime calde scendono giù dal mio viso,mentre Stiles mi abbraccia forte.
Dopo essermi calmata Peter ha chiamato immediatamente Scott e Stiles,facendoli venire nell'appartamento.
Nel raccontare l'incubo,un senso di angoscia mi ha pervaso tanto che ho continuato a spostare lo sguardo,per assicurarmi che nessun'ombra mi seguisse.
Nulla del genere mi era capitato da anni e ora rivedere il viso di Nick in sogno mi ha reso inquieta.
Prendo respiri profondi guardando con la coda dell'occhio Derek. Noto che mi sta osservando e nonostante tutto sorrido, e mentalmente ringrazio il cielo che stia bene.
- So che è inopportuno ma volevamo che venissi con noi alla festa di Lydia. - dice Stiles,eccitato all'idea di andare al compleanno della sua amata,continuandomi a guardare con aria comprensiva.
- Le farebbe piacere se venissi,e poi ti farebbe bene svagarti un po'. - Scott corre subito in aiuto.
Involontariamente mi giro verso Derek,aspettando un suo cenno.
- Vai. Hanno ragione,ti farebbe bene. - dice con il suo solito tono.
- Okay,avete ragione. Mi vado a preparare. - velocemente salgo le scale pensando a cosa indossare.
E pensare che un momento prima stavo sul divano ad autocommiserarmi per la mia terribile vita. Scaccio via ogni pensiero negativo,decisa a passare una bella serata con i miei amici.
Apro l'armadio,indecisa su cosa mettere: ho sempre odiato mettermi troppo in mostra perciò i miei unici due vestiti sono quelli regalati da Allison e mai messi.
Mi provo velocemente quello nero a strisce bianche,pensando che quello fucsia sia troppo appariscente.
Prendo dal fondo dell'armadio le Vans nere e corro in bagno a osservare la mia figura nello specchio tanto odiato da molti adolescenti.
Molti reputano gli specchi,i loro peggior nemici. E così è stato anche per me.
Ricordo bene come ci si sente. Ricordo bene la malattia che ho passato. Superare l'anoressia non è semplice. 
Ti fa pensare di aver perso la guerra in partenza.
 Invece è solo una delle tante battaglie della vita.
Ricordo le ossa sporgenti delle clavicole,le ginocchia deboli,il polso sottile,le labbra torturate a causa dalle urla trattenute e soprattutto gli occhi privi di vita.
E ora,guardandomi allo specchio noto molti miglioramenti da quei tempi bui,ma alcuni dettagli sono restati.
Le occhiaie troppo evidenti per la mancanza di sonno,le labbra screpolate,i capelli in disordine, così come la mia vita.
Decido di fare la piastra per poter rendere migliori i capelli scuri. 
Quanto al trucco osservo i miei occhi verdi-marroni e decido di mettere un po' di eye-liner e del mascara.
Aggiungo un po' di lucida labbra,cosa che non faccio mai e senza degnare di un'altra occhiata allo specchio mi dirigo verso il piano inferiore.
Si voltano tutti verso di me e per uno stupido secondo mi immagino come una sposa che scende le scale di casa propria.
Stiles mi sorride dolcemente,aggiungendo un << sei fantastica. >>
Derek invece continua a far vagare gli occhi da un punto all'altro della stanza,come se fosse a disagio.
- Perfetto,ora possiamo andare. - dice Scott prendendomi a braccetto.
Quando passo davanti a Derek mi accorgo delle sue spalle irrigidite,nonostante questo mi sfiora il polso con la mano.
Arrivati nei pressi di casa Martin,sentiamo un gran baccano.
Gente che urla,musica a tutto volume,macchine parcheggiate ovunque.
Ci viene ad aprire proprio la festeggiata,con un sorriso smagliante.
Appena vede il maxi regalo di Stiles,il suo sorriso per la prima volta diventa affettuoso.
Ci fa spazio per entrare e mi saluta con un bacio.
Poi accade l'imprevedibile: mentre chiacchieriamo una ragazza dai capelli biondi si avvicina a noi,adocchiando Stiles da lontano.
- Ma guarda chi si vede! - abbraccia Stiles e gli da un bacio sulle labbra.
Guardo confusa Scott ma anche lui ha un aria sbalordita,così come Stiles. 
- Hei Heather! Quanto tempo! - esclama Stiles trafelato.
Viene trascinato via,verso la cantina,lanciandoci uno sguardo trionfante.
Passano le ore ma nel frattempo di Stiles e di Heather non c'è traccia.
Resto con Scott per tutta la serata,una bella serata tutto sommato.
Dopo aver perso il conto delle birre mi rendo conto di essere brilla e mi accorgo di parlare a vanvera.
- Sai Scott,io non capisco come voi possiate collaborare con Derek. - dico imbronciata,pensando allo strano comportamento dell'alpha.
Scott sorride e mi fa appoggiare alla sua spalla - Sai con il tempo ci si fa l'abitudine. - 
Alzo di scatto la testa - Ne dubito che io ci riuscirò. Prima fa il carino,poi mi tratta come se fossi una bambina.. Anzi mi tratta come se fossi invisibile. Ecco come! - continuo con i miei discorsi filosofici finché non mi sembra di vedere Stiles correre su per le scale.
- Uhh chissà perché corre Stiles. Hehehe io lo so. - Nel frattempo Scott mi guarda sempre più preoccupato.
Dopo alcuni attimi di silenzio, sbotto dicendo - Certo che Derek è proprio bello. - Scott scoppia a ridere.
- Oh cara Hope,avrò molte cose su cui ricattarti se ne avrò bisogno. - dice appoggiandomi un braccio attorno alle spalle.
Sto per replicare quando sento un urlo agghiacciante provenire dalla cantina.
Immediatamente capisco che è Heather.
Lo capisco perché quella era la direzione presa da Stiles e lei quando ci hanno salutato. 
 
 
ANGOLO AUTRICE.
Si sono pessima. Sono scomparsa. Il capitolo è cortissimo e fa schifo.
Chi non ne ha di problemi? Sto mettendo a posto la mia vita ma trovo sempre il tempo di scrivere. Spero che comunque non mi abbandonerete proprio in questo momento. Siete la mia ancora. Leggere le vostre recensioni la maggior parte delle volte mi fa piangere dalla gioia. Scusatemi ancora,faccio del mio meglio.
Grazie di tutto ragazzi,al prossimo capitolo. 
Un bacione enorme. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Death. ***


DEATH.


Apro lentamente gli occhi e mi stiracchio come un gatto.
Anche se io odio i gatti. Seriamente mi fanno veramente schifo,non esistono animali peggiori.
Sento qualcosa di morbido e mi accorgo,con una smorfia,di essere su un divano con dei fiori ricamati sopra.
Odio anche i divani a fiori,si.
Mi alzo lentamente,riconoscendo il tavolo da soggiorno,il televisore e il resto dell'arredamento della casa di Scott.
'La festa.' penso fra me.
Spalanco gli occhi chiedendomi come sia possibile che mi trovi in quella casa.
- Buongiorno,cara. - sobbalzo al suono della voce femminile che mi coglie di sorpresa.
Mi giro e incontro il sorriso materno di Melissa.
- Buongiorno,Melissa. - accenno un sorriso,chiedendole perché non sono a casa di Derek.
'Casa mia.' 
Un sorriso amaro si forma sulle mie labbra mentre Melissa risponde - Tesoro,dopo quello che è successo ieri sera ti sei addormentata. Quindi Scott ha deciso di portarti qui. -
Diverse immagini si formano nella mia testa: i corpi di Stiles e Heather pieni di graffi e con le teste staccate.
'Devi darti una calmata.'
- Stiles è tornato a casa? - chiedo sembrando una mammina.
- Si,Scott è con lui. Io stavo andando a lavoro,vuoi che ti accompagni? - mi domanda Melissa gentilmente.
'Devo schiarirmi le idee.'
Scuoto la testa- Credo che farò due passi. Scusa il disturbo e grazie mille per tutto. - scappo via sentendo un -torna quando vuoi- alle mie spalle.
Cammino diretta verso la casa dello sceriffo e di Stiles.
Chi può mai aver ucciso Heather? È la domanda che ci poniamo tutti.
Stiles dopo l'interrogatorio con la polizia ci ha detto come si sono svolte le cose: era andato a prendere un preservativo nel bagno del fratello di Heather,non aveva tenuto segreti con me e Scott,e quando è tornato nella cantina dove si trovavano,era scomparsa.
La finestra era spalancata,cosa alquanto sospetta dato che era chiusa prima che Stiles se ne andasse.
I miei pensieri vennero interrotti da qualcosa.
O meglio qualcuno che mi veniva addosso.
- Oddio mi scu.. - mi blocco immediatamente vedendo uno dei gemelli di scuola nostra.
Ethan o Aiden. Dio sono uguali.
'Tanto uguali quanto fighi.'
- No scusami tu,non ti avevo visto. - dice il ragazzo di fronte a me.
E immediatamente mi riscuoto dai miei pensieri ricordandomi chi è.
Un alpha. Uno dei cattivi.
Sorrido nervosamente e faccio per passare oltre ma vengo bloccata da una mano sul mio polso.
Mi giro di scatto,vedendo il sorriso dell'alpha di fronte a me.
- Tu sei di scuola nostra,vero? - chiede con una voce stranamente..gentile.
Poche persone mi notano,e di sicuro questo ragazzo non è una di quelle.
- Si! - esclamo con fin troppa enfasi.
Evidentemente,ha pensato che fossi interessata a conoscerlo,dato che con un sorriso caloroso allunga una mano verso di me - Io sono Ethan, piacere. - sarei disposta a prendere la sua mano ma credo che riuscirebbe a sentire quanto sto sudando e quanto il mio cuore batte velocemente.
- Piacere. Ora se non ti dispiace devo andare. - gli do le spalle sperando che non mi fermi ancora.
Cerco di mettere più distanza possibile fra me e il predatore.
Suono precipitosamente a casa di Stiles per paura che qualcuno possa seguirmi.
Mi viene ad aprire Scott che mi tira dentro.
- Che ci fai qui? Dovresti essere a casa. In giro c'è un assassino e non vogliamo che ti succeda qualcosa. -dice Scott con un cipiglio.
Dei passi mi fanno voltare,facendomi trovare faccia a faccia con Stiles.
- Ehy,come stai? - mi chiede lui. - Sembra che hai appena visto un fantasma. -
- Peggio. - dico io. - Ethan. Uno dei gemelli alpha. -
Scott lancia un'imprecazione.
- Esattamente cosa ti ha detto? - chiede Stiles entrando nella propria camera.
Riferisco velocemente l'incontro ed entrambi imprecano sonoramente.
- Ti ha notata? Vuol dire che ti osservava,magari anche Aiden. Comunque ti è andata bene, Ethan è gay,mentre il fratello è un Don Giovanni. - 
- Scott,calma. So come difendermi. Ci sono novità riguardo Heather? - chiedo cercando di cambiare discorso,arrossendo leggermente.
- No,mio padre ha detto che dobbiamo aspet.. - l'insistente suoneria del cellulare di Stiles,lo interrompe.
Tira fuori l'apparecchio, guardando il display,per poi rivolgerci uno sguardo corrucciato.
- Melissa? Tutto bene? - Scott e io ci scambiamo un'occhiata interrogativa.
Cosa vorrà mai Melissa da Stiles? Se ci fossero stati problemi avrebbe chiamato il figlio.
- Okay, arriviamo. - Stiles attacca senza aspettare una risposta dall'altro capo,per poi fiondarsi al piano di sotto.
Io e Scott seguiamo il nostro amico,senza porre domande,aspettando che inizi a parlare lui stesso.
Infatti appena entrati in macchina,ci aggiorna.
- Sono stati trovati diversi cadaveri. Tutti uccisi nello stesso modo. Ha chiesto di andare a vedere, magari tu,Scott, puoi trovare una traccia. -
Arriviamo in un tetro silenzio,avendo tutti la paura,che uno di quei corpi possa essere di Heather.
L'idea di vedere un corpo morto,non mi alletta molto.
Ma d'altronde ho già visto quello della ragazza uccisa dagli Alpha, Breaden.
Nel corridoio ci imbattiamo in Melissa che ci fa un segno,ci avviamo camminando lentamente,per non dare nell'occhio,per poi trovarci davanti a un cartello con su scritto 'obitorio.'
Una scarica di brividi percorre il corpo,pensando alle possibili cose che potrei trovare al di là della porta di fronte a noi.
Immediatamente un freddo cala su tutti noi.
Troviamo due sacchi,messi su dei lunghi tavoli.
- Sono stati uccisi nella stessa maniera. A quanto pare sembra che siano stati legati a una qualche superficie. Braccia,gambe e infine il collo. Ma prima.. È difficile da spiegare. - Melissa si dirige verso il sacco più grande,guardandoci titubante.
Apre lentamente la zip,mostrandoci un volto di un uomo, o meglio ragazzo, tumefatto.
Un conato di bile mi attraversa lo stomaco. Costringo i miei occhi a guardare senza sentirmi male e senza fare una figura da bambina.
Mi avvicino lentamente osservando una striscia circolare attorno al collo,come se qualcuno avesse stretto una corda,o meglio un filo metallico.
I polsi e le caviglie,sono nella stessa situazione del collo.
Grossi segni rossi e violacei,solcano la pelle fin troppo bianca del ragazzo.
- Vedete,dietro alla testa c'è una specie di rientranza,come se qualcuno avesse sbattuto un martello o qualsiasi altro oggetto sulla nuca di questi corpi. A mio parere il killer,ha tirato qualcosa di pesante sulle vittime per immobilizzarle,per poi legarli con delle strette corde sui polsi e sulle caviglie. I soggetti,secondo me,svegliandosi hanno provato a slegarsi,creando così questi profondi solchi. Infine gli sono state messe le corde al collo,impiccandolo. - Melissa sembra raccapricciata mentre ci spiega i dettagli di ciò che potrebbe essere accaduto alle vittime.
- C'è un'altra cosa,finora tutti i corpi  trovati..erano delle vergini. - 
Osservo attentamente Melissa,spalancando leggermente gli occhi.
Mi volto verso Stiles,che si trova a bocca aperta,davanti a me,le labbra che formano una perfetta O.
- Oh mio Dio.. -  lo sento sussurrare,per poi lanciare un gemito strozzato.
Si avvicina velocemente all'altro corpo,ancora chiuso,aprendolo di scatto.
Indietreggio lentamente osservando il viso bianco latte,del corpo morto.
Una lacrima cade lentamente sulla guancia di Stiles.
La ragazza nell'altro sacco,morta, è Heather.


Giro per casa senza fermarmi. Tanti pensieri attraversano la mia mente,facendomi venire un grande mal di testa. È come se sentissi tanti grandi tonfi,come se un martello o un trapano stesse prendendo a botte la mia testa.
Okay no,è solo qualcuno che bussa alla porta.
Sbuffando vado ad aprire l'enorme sportello,che ci ritroviamo al posto di una normale porta.
Peter mi guarda sorridendo portandosi dietro uno Stiles alquanto tetro.

*flashback*
- Ho una brutta sensazione. Credo di sapere di cosa stiamo parlando. - dopo essersi calmato Stiles ha iniziato a pensare. Piccoli meccanismi nel suo cervello,giravano velocemente cercando di capire questa situazione raccapricciante. Ci siamo seduti tutti e quattro per terra,fissando i sacchi chiusi di fronte ai nostri occhi.
- Okay,allora sappiamo che tutti i cadaveri sono stati uccisi nella stessa maniera. - si concede un momento di pausa per osservare il sacco dove è rinchiuso il corpo della sua vecchia amica. - Non sappiamo quante altre uccisioni ci saranno,dobbiamo stare attenti. - si sofferma con gli occhi su di me,sottolineando l'ultima frase.
- Cosa vuoi fare? Barricarmi in casa? - chiedo ironica.
- È un'idea. - dice serissimo - Comunque tutti i morti erano delle vergini. Sono arrivato ad una conclusione. - conclude guardandoci uno ad uno.
- Ebbene? - domanda Scott.
- Sacrifici. - afferma Stiles. - Sacrifici umani. -

*fine flashback*

Li lascio entrare riluttante,stasera è la luna piena.
Derek e Scott assieme ad Isaac hanno ideato un piano per potersi infiltrare nel covo degli Alpha,per salvare Erica e Boyd.
Grazie a Deaton sono riusciti a trovare il luogo esatto: la Beacon Hills Bank, un luogo decrepito e abbandonato da anni.
Tutto era andato bene,se possiamo definirlo così.
Per scoprire il luogo esatto avevano buttato Isaac,l'unico a sapere l'esistenza del covo,in una vasca gelata,per far si che il suo battito cardiaco rallentasse. In pratica doveva essere mezzo morto. 
Si era risvegliato dalla trance,dopo aver trovato il luogo esatto,urlando che c'era una persona morta dentro la banca. 
Quella persona era Erica. Non era nulla di sicuro, ma l'idea che potesse essere morta mi dispiaceva.
Certo,con me era stata meschina,ma non ho mai avuto il..piacere di conoscerla meglio.
Ci preoccupava anche la terza persona che Isaac aveva visto assieme a Boyd. Se non era Erica.. Chi poteva essere?

Osservo Stiles e Peter parlottare fra loro,quest'ultimo ovviamente lanciando battute in ogni frase.
Ammiravo il modo in cui prendeva la vita. Alla leggera,come se nulla gli importasse.
Mi porto un dito alla bocca iniziando a mordere le unghie e uccidendo le mie cuticole.
L'ansia è sempre il tuo peggior nemico.
L'attesa mi faceva impazzire,camminavo su e giù per tutta casa,sembrando un animale in gabbia.
Dover aspettare qualcuno avendo paura che non possa tornare,ti distrugge anima e corpo.

Tornarono tutti e tre. Tornarono tardissimo,alle prime luci dell'alba. Ma tornarono,quello è l'importante.
Chi aveva l'aria peggiore era impossibile dirlo.
Scott,distrutto. Isaac,svuotato di ogni energia. Derek.. Era stupefatto.
Si,proprio stupefatto.
La ragazza che era con Boyd,era Cora, la sorella minore di Derek. 
Che si presumeva morta nell'incendio di quindici anni fa.


Ci raccontarono ciò che era avvenuto. Gli Alpha,che sapevano sarebbero andati 'a fargli una visita',avevano lasciato Cora e Boyd senza sfamarli per un mese,facendo si che quando sarebbero arrivati Scott e gli altri,li avrebbero trovati affamati.
Uno dei sintomi della luna piena,era anche quello.
Diventavi incontrollabile,non riuscivi a riconoscere il tuo nemico,e uccidevi senza sosta.
Avevano trovato Allison,che era accorsa in loro aiuto.
Erano riusciti a trascinare Boyd e Cora fino a scuola con degli ultrasuoni per licantropi,dati da Chris Argent.
Li si era scatenato l'inferno,avevano combattuto senza sosta,Boyd,Cora e Derek.
Quest'ultimo aveva fatto si che Scott  non li facesse uscire dallo scantinato della scuola.
La visione di Derek,ferito,insanguinato e con il petto squarciato,aveva mandato in frantumi il mio cuore.
Ero andata a sorreggerlo,per aiutare Scott.
- Sto bene. - mi ha detto Derek appena mi ha visto.
Non ha senso dire 'sto bene' quando tutto va di merda.
Per alcuni basta mostrare un sorriso,e gli altri ci credono.
Ma Derek stava tutto tranne che bene.
Era guarito in un paio di ore,ma continuava ad avere la testa tra le nuvole.
Dopo aver disinfettato le ferite, gli chiesi dove si trovava con la mente.
- Da nessuna parte. Non sono affari tuoi,comunque. - si era alzato ed era uscito dal bagno,lasciandomi,turbata,seduta sul bordo della vasca.
Quando avevo chiesto a Scott se fosse successo altro,lui non sapeva cosa rispondermi.
- Hope,non lo so cosa sia successo la dentro. Ma quando ho sentito silenzio,sono entrato trovando Derek ricoperto di sangue, Boyd e Cora ai lati del suo corpo,svenuti per terra, e poco dopo mi sono accorto della Professoressa Blake,terrorizzata di fronte a Derek. - mi aveva detto Scott continuando a spostare lo sguardo. - Credo Che abbia visto tutto. Ma stava parlando con Derek e lui.. Era gentile. Quando ce ne siamo andati è ritornato nel suo solito 'ottimo umore',ma era..diverso. - Scott aveva concluso alzando gli occhi al cielo per poi tornare a casa sua.
Sul mio letto,ripenso a ciò che mi aveva detto il mio migliore amico.
Si era capito che a Derek piaceva la professoressa Jennifer Blake.
Sbuffo sonoramente cercando di scacciare via questi pensieri dalla mia testa.
Derek ormai era diventato un pensiero fisso, e questo poteva essere solo un male.


Correvo assieme a Stiles per i corridoi dell'ospedale di Beacon Hills.
Melissa aveva urgentemente chiamato Stiles,dicendo di non dire nulla a Scott,dato che doveva riposare. 
Ci affrettammo scontrandoci con Melissa.
- Hanno portato una ragazza,mezz'ora fa. È traumatizzata. Volevo andarle a parlare ma volevo aspettare voi,ragazzi. - ci avviamo frettolosamente incrociando diverse infermiere per la strada.
Entriamo nella stanza 304,dove è situata la ragazza.
Mi avvicino lentamente mostrando un leggero sorriso,non sapendo come comportarmi.
Mi siedo accanto al letto dove  la ragazza dai capelli scuri,e gli occhi sbarrati è sdraiata,mentre Melissa prende parola.
- Emily,vorremmo sapere cosa è accaduto questa notte. Sappiamo che ti hanno portato qui,dopo un incidente mentre stavi con la tua ragazza, Lucy. -
Emily ci guarda terrorizzata,mentre nella sua mente si staranno formando le immagini della notte passata.
- Eravamo io e Lucy,in tenda. Avevo organizzato tutto io,erano sei mesi che stavamo insieme e lei..be'  era una serata un po' speciale per noi.. Volevamo..be' si. - arrossisce tentando di concludere la frase.
- Lucy era vergine? - chiede Stiles spudoratamente.
Gli pianto un gomito nello stomaco,lanciandogli un'occhiata di fuoco. Se gli sguardi potessero uccidere,in questo caso bruciare, Stiles sarebbe già carbonizzato.
Emily,guardandoci scettica, annuisce.
Consapevole di quello che accadrà,sgrano gli occhi mentre Stiles impreca a bassa voce.
Una mano si blocca sul mio polso,arrestando la mia fuga,mentre una morsa gelida si espande in tutto il mio corpo.
Abbasso lo sguardo osservando la mano pallida di Emily,per poi incrociare,riluttante, i suoi occhi.
Disperazione,terrore,ansia,tristezza,angoscia.
Emozioni a me fin troppo familiari.
So cosa vuol dire avere paura di perdere qualcuno.
So cosa vuol dire provare terrore verso qualcuno,o ciò che potrebbe accadere.
- Vi prego.. Trovatela. - una lacrima solca la sua guancia destra.
Lentamente asciugo il suo viso,abbracciandola,e le sussurro - la troveremo. - mentre un'agghiacciante sensazione alla bocca dello stomaco si fa strada dentro me.

Non sapevo che peso potevano avere quelle parole.
E infatti la trovarono,due giorni dopo,nel bosco dove il Coach era solito far fare le corse agli alunni.
Morta.
Un'altro sacrificio umano.


*READ ME,se sei arrivato qua,recensisci?*
Scusate,scusate,scusate. Non sapere quando mi è dispiaciuto farvi aspettare così tanto.
Sono stata imperdonabile. Il nuovo capitolo è pronto. Ora sono in vacanza in Grecia e il wifi va e viene( uso quello del ristorante sotto casa,lol) 
Ma penso di postare la prossima settimana,forse nel weekend. Ci terrei a sapere la vostra opinione e dato che siete arrivati fino a qua lasciate una piccola recensione: se vi piacerebbe una storia fra Derek e Jennifer,se vorreste una storia con Isaac,o se vorreste sapere l'opinione di altri personaggi.
Vi dico che nel prossimo capitolo ci sarà il POV di Derek e Stiles.
Grazie a coloro che continuano a esserci per me.
Siete fantastici.
Un bacio. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Nobody will save me now. ***


NOBODY WILL SAVE ME NOW.
 
 
POV HOPE.
Cammino velocemente verso l'entrata principale della Beacon Hills High School,a testa bassa,cercando di non incontrare lo sguardo delle altre persone.
Le mie orecchie registrano appena il suono della campanella,informando agli alunni che le lezioni sono iniziate.
Prendo posto negli ultimi banchi,cercando di ricordare la materia della prima ora.
Il rumore dei tacchi a spillo,mi distrae,facendomi alzare lo sguardo verso la figura della signorina Blake.
'Troppo bella. Ovvio che piace a Derek.'
Senza accorgermene inizio a fissare con odio,la professoressa.
Il solo pensiero di lei con Derek,mi rende nervosa.
Inizio a picchiettare il piede per terra,sbuffando e mordendomi le unghie,mentre la Blake inizia una delle sue 'stupende lezioni.'
All'inizio le adoravo,ora invece non vedo l'ora di uscire da quella classe.
Un piccolo foglietto sul mio banco attira la mia attenzione.
Lentamente mi giro,per vedere chi l'ha mandato,incontrando due occhi color nocciola che mi sorridono dolcemente.
Allison.
"Che hai? Sei nervosa"
Sorrido amaramente,rendendomi conto di aver trascurato la mia amica. Ci eravamo parlate,dopo quello che era accaduto,ma non avevamo passato più tanto tempo assieme come eravamo solite fare.
Trattengo un sorriso ricordandomi come era iniziato il discorso,un mio semplice - So che tu sai che io so cosa sei e cosa sono gli atri. -
Rispondo velocemente ad Allison: "devo assolutamente parlarti. Oggi dopo scuola,andiamo verso casa insieme. "
Senza farmi notare,passo il bigliettino dietro.
Poco dopo sento un tonfo,vedendo una pallina di carta atterrare sul mio banco.
" Dopo scuola non posso,ho da studiare. Però possiamo vederci verso le quattro,alla riserva. "
Alzo la mano,in segno di okay e sento Allison sussurrare un 'grande'.
Poco dopo,la noiosissima lezione finisce,e mi accingo ad uscire dall'aula ma vengo fermata da una voce che non riesco più a tollerare.
- Hope,cosa hai oggi? Ti vedo strana,distratta. - mi chiede la signorina Blake,con fare apprensivo.
- Sto una favola,professoressa. - mi giro ed esco dalla stanza,notando la faccia perplessa della Blake.
Alla fine delle lezioni,Stiles mi da un passaggio,portandomi a casa.
Dopo essere entrata nell'appartamento,salgo in camera mia per finire subito i compiti.
Vengo distratta dalla porta di casa,che viene sbattuta.
Mi avvio silenziosamente sulle scale per vedere,da chi è stato emesso quel rumore.
Due occhi color ghiaccio entrano nella mia visuale: Isaac.
Ingoio a vuoto,sentendo una stretta all'altezza dello stomaco.
- Ciao. - dice squadrandomi da capo a piede.
Senza degnargli di un'occhiata rientro nella mia stanza,prendendomi la borsa per poi uscire.
- Dove credi di andare? - mi chiede Isaac seduto sul divano,fissandomi insistentemente. 
- Non credo che siano fatti tuoi. - esco sbattendo la porta. Infuriata.
Dopo mezz'ora mi ritrovo a camminare verso la riserva di Beacon Hills,in anticipo di venti minuti.
Mi rendo conto di essermi calmata,quando non sento più il groppo in gola.
I pensieri nella mia mente vorticano pericolosamente.
Tanti volti passano davanti ai miei occhi: Derek con Jennifer,Isaac,Erica morta,Cora, che ha iniziato ad abitare con noi. 
E poi penso a mia madre.
Sento gli occhi pizzicarmi,mentre mi accascio ai piedi di una quercia.
Sospiro,pensando al mondo dove sono stata catapultata.
Inizio a piangere,sempre più forte per sovrastare il silenzio che mi circonda.
Dopo la morte della mamma,ho visto lo sceriffo qualche volta,stando a casa di Stiles.
Quando gli ho detto che la donna con cui stava uscendo,con la quale voleva avere un rapporto serio, era morta, è scoppiato a piangere davanti ai miei occhi.
Una visione che mi mette angoscia tutt'ora se ci penso. So bene cosa è successo a Claudia,la mamma di Stiles. E per lo sceriffo,scoprire che la seconda donna a cui teneva è anche lei morta,è stato il colpo duro da digerire.
Si è ripreso solo dopo qualche settimana,tormentato dal dolore. Mi sono aperta molto con lui. È diventato un parente,un padre,così come Stiles,un fratello.
I miei pensieri vengono interrotti da dei passi camminare velocemente nella mia direzione,ricordandomi dell'appuntamento con Allison.
Mi asciugo in fretta le lacrime,osservando le scarpe di fronte a me: sicuramente sono scarpe da maschio,ma prima che io possa alzare lo sguardo,qualcosa di duro colpisce la mia fronte.
 
 
Rivengo,sentendo di essere sdraiata su una superficie troppo dura per essere un divano o un letto.
Apro gli occhi,ma vedo solo buio.
Ho qualcosa sopra gli occhi. Un panno nero,che mi oscura la vista.
- Bene bene,sei sveglia. Pensavo fossi morta subito. - una voce maschile riempie le mie orecchie. Provo a capire di chi sia,ma non ne ho ricordo.
Un brivido mi colpisce su tutto il corpo.
' E se fossero gli alpha? Ha detto -pensavo fossi morta subito-'
Prima che posso aprire bocca,per urlare aiuto,un cazzotto mi arriva dritto nello stomaco.
Lascio uscire un gemito dalle mie labbra,che si trasforma in un rantolo quando sento una mano circondarmi il collo.
Mano a mano sento il respiro accorciarsi,non riesco a prendere aria,quando penso di non riuscire più a sopportare questa mancanza di aria,un altro pugno arriva a destinazione. Stavolta sulla faccia.
- Ti farò passare la voglia di urlare. O forse te la farò aumentare,quando ti distruggerò quel bel faccino. -
Inizio a tremare violentemente sentendo diversi schiaffi,e cazzotti colpire il mio corpo.
Se non ci fosse la corda che mi trattiene all'albero,probabilmente sarei accasciata a terra.
'Nessuno mi salverà ora.'
- Sentiamo un po'.. Hai mai fatto sesso,ragazzina? No,impossibile sei ancora piccola. Una piccola vergi.. - la voce si blocca all'improvviso,emettendo solo un gemito.
Inizio a sudare freddo,sentendo strani rumori,non riuscendo a captare più di tanto.
Le forze mi stanno abbandonando, quando sento qualcuno che mi sta slegando.
Senza la corda a sorreggermi,le mie gambe non riescono a sopportare un peso così grande,non ora.
Sento le braccia di qualcuno circondarmi,e all'improvviso la benda sopra ai miei occhi viene levata,facendomi trovare un viso a me non tanto conosciuto.
Lentamente metto a fuoco provando a capire chi è, e quando riconosco i lineamenti dello sconosciuto il terrore mi circonda.
- Ehy,tranquilla è tutto finito. Ti ricordi di me? Sono Ethan. Mio fratello si sta occupando di quell'idiota. Ora ti portiamo da Derek. - mi dice con un sorriso.
E in questo momento non mi importa se sono cattivi,se hanno ucciso,una parte di me sa che Ethan non mi farà del male,e la mia mente si abbandona a quell'idea.
Mi lascio andare tra le sue braccia e lentamente si alza,voltandosi verso il fratello.
La situazione è raccapricciante: Aiden sta picchiando a sangue il ragazzo,che mi ha fatto del male.
L'uomo,sulla trentina,ha il viso completamente contorto dal dolore,un indistinto pezzo di carne coperto di sangue.
- Aiden basta. - dice Ethan con tono autoritario.
- Ha fatto del male alla ragazza. Questo bastardo merita di morire. Portala a casa,ti seguo. - incrocia i miei occhi con i suoi,facendomi un cenno.
'Evidentemente è meno caloroso in confronto al fratello.' penso prima di svenire.
 
 
POV DEREK.
Giro per casa senza pace,ripensando alla telefonata di Allison.
Era andata nella riserva per trovarsi con Hope,ma lei non era mai arrivata.
Continuo a tormentarmi finché un altro pensiero non fa capolino nella mia mente: Jennifer.
Saper che ha assistito alla lotta fra me,Cora e Boyd mi ha reso nervoso.
Sa cosa siamo. Ci ha visti.
Quando i miei occhi hanno incrociato i suoi color grigio,il mio cuore per un attimo si è fermato.
Ho dimenticato Hope,ho dimenticato la lotta,mi sono perso dentro lei.
Sono andato a trovarla a scuola il giorno dopo,a insaputa degli altri. 
Ci siamo presentati civilmente e abbiamo parlato.
Ho avuto paura: non volevo essere ferito dopo ciò che era successo con Kate.
Mi ero illuso,mi ero innamorato,così come pensavo che lei lo fosse,e invece ha bruciato la mia casa,uccidendo la mia famiglia.
Da quel giorno capì che amare ti distrugge.
Così allontanai tutti,diventando odioso e scontroso con tutti che cercavano di starmi vicino. 
Quello che ho provato a fare anche con Hope,ma non ci sono riuscito.
Con lei sono tornato debole,le ho mostrato una parte di me che nessuno vedeva da anni.
Il rumore dell'allarme,che avverte la presenza di licantropi,installato da Deaton,mi riscuote dai miei pensieri.
Vado ad aprire trovando le persone che meno mi aspettavo.
Abbasso lo sguardo e un'ondata di rabbia si fa strada dentro di me.
Sento i miei occhi trasformarsi così come il resto del corpo.
- Cosa. Le. Avete. Fatto. - Aiden e Ethan non indietreggiano,per nulla preoccupati del mio tono.
- Non le abbiamo fatto nulla. L'abbiamo salvata. È stata picchiata da un maniaco schifoso,e stava anche per violentarla. Quindi prego,per aver salvato la tua ragazza. - dice Ethan,che tiene tra le braccia Hope.
- Sappiate che neanche con questo gesto accetterò l'offerta di Deucalion. - concludo con un ringhio,per poi strappare Hope dalle braccia dell'alpha.
- Derek,non siamo qui per questo. Ci farebbe piacere che tu accettassi,ma stavamo pattugliando la zona e abbiamo sentito l'odore di sangue. Se lo meritava quel bastardo di morire. - risponde Aiden con un'espressione di puro disgusto.
- L'hai ucciso? - chiedo attonito,anche se ben conosco la sete di sangue di Aiden.
Un cenno del capo,da parte di quest'ultimo,mi dice che la risposta alla mia domanda è un 'si'.
- So che magari può sembrare strano..ma credo che la ragazza ha qualcosa di speciale. - Ethan sembra a disagio mentre pronuncia queste parole - Crediamo che Deucalion sappia qualcosa che non vuole dirci. Ma noi vorremmo proteggere la ragazza anche se non vi andiamo a genio,così come voi non andate a genio a noi - conclude guardando verso il divano,dove Hope è sdraiata con il viso martoriato.
Digrigno i denti,annuendo - anche noi sospettiamo qualcosa. Èdiversa,prima di scoprire cosa siamo,faceva incubi su licantropi e sul Kanima. - 
I gemelli mi guardano stupefatti,e insieme esclamano - sa cosa siete? -
Annuisco,e se non li odiassi con tutto me stesso,riderei delle loro espressioni sbigottite.
- Motivo in più per proteggerla. - dice Ethan.
Uno sbuffo da parte di Aiden mi fa capire che non è molto d'accordo con il gemello. Sapevo che sarebbe andata così. Ethan è meno incline allo spargimento di sangue,più calmo rispetto al fratello, che è sempre in cerca di azione e divertimento.
Con un altro cenno del capo,si girano ed escono di casa.
Mi giro di scatto verso Hope,corro nel bagno a prendere la cassetta con dentro bende e disinfettanti,per poi iniziare a medicarla.
Osservo i tratti del suo viso,cosa che mi capita spesso di fare.
I capelli neri,le cadono morbidi sulle spalle,il naso leggermente all'insù,le labbra rosse,a cuore,solcate da un taglio.
Il suo viso,nonostante sia tumefatto,è bello. 
Una bellezza che ti incanta.
Senza volerlo paragono Hope a Jennifer.
Sono diverse,non c'è che dire; Hope è più piccola ma matura,Jennifer è un po' più grande,ma attraente.
Hope per me è ancora una ragazzina,ma Involontariamente penso a Jennifer.
Per poi tornare con la mente al giorno in cui io e Hope ci stavamo per baciare. 
Mi accorgo di essermi avvicinato alle sue labbra,quando due occhi verde-marrone incrociano i miei.
- Derek.. - sussurra,mentre prova a mettersi seduta,ma un gemito la fa ristendere.
La ferita sulla fronte si è riaperta,e sta sanguinando copiosamente.
Prendo della garza e del disinfettante per pulire il taglio,ma lei inizia a contorcersi.
- Lasciami,ti prego vattene. - mi accorgo solo ora che sta piangendo,e sta supplicando di lasciarla da sola.
'Ha paura che le possa far del male.'
Una smorfia di dolore si disegna sul mio volto -lascia che ti porti in camera. - sussurro debolmente.
- No,non toccarmi. - dice lei gelida.
Lentamente,mi alzo,voltando le spalle a Hope.
Un uragano scoppia dentro me: frustrazione,rabbia,delusione.
'Ha paura di te.'
Lentamente mi avvicino verso la porta,sperando che mi chiami e mi chieda scusa,abbracciandomi e chiedendomi di restare.
Sento solo silenzio mentre apro la porta.
A volte i silenzi valgono più di mille parole,e questo silenzio mi sta facendo impazzire.
' Ha paura di te. Sei un mostro.'ripete una voce dentro me.
E ha ragione.
 
POV HOPE.
Solo quando sento la porta sbattere,mi concedo di scoppiare in un pianto irrefrenabile.
Quello che è accaduto sembrava uno dei miei incubi, ma questa era la realtà. I cazzotti,i lividi e i tagli,ne erano la dimostrazione.
- stavo per essere di nuovo stuprata. - al suono di quella brutta parola il mio corpo sussulta.
Ma la parte peggiore,non erano le botte,non era il dolore che provavo quando sentivo i colpi schiantarsi sul mio corpo,era il terrore.
Nella voce dell'aggressore sentivo quella di Nick,ed è ciò che mi ha fatto uscire fuori di testa.
Ma non era lui. Dovevo convincermi di questo. Non era lui.
Avevo paura e ne ho tutt'ora perché so che questa è la calma prima delle tempesta.
So che tornerà. Tornerà per vendicarsi,tornerà per il coltello che ho lanciato nel suo stomaco.
Tornerà e nessuno sarà capace di proteggermi dalla sua ira. 
Nessuno,nemmeno un licantropo.
Mi accorgo di tremare violentemente,quando casco per terra,sentendo spasmi in tutto il corpo.
' Calmati,Hope. Respira. Piano. Concentrati sui colori. Non chiudere gli occhi. No,non farlo. Non cadere,sai che non ti rialzerai. Inspira. '
Mi sento meglio,quando inizio a respirare normalmente.
Con una smorfia di puro dolore mi siedo sul divano,accasciandomi,pensando a come ho trattato Derek.
Credo di aver fatto bene.
Non ha senso trattarmi male,dopo essersi trovato una nuova 'amica',per poi medicarmi le ferite.
L'ho respinto perché non sarei capace di essere toccata da un uomo.
Non più. Dopo ciò che è successo con Nick ci è voluto un anno e mezzo prima che mia madre potesse solo prendermi la mano. Non credo ce la farei un'Altra volta.
So anche dove è andato Derek ora: da Jennifer.
 
POV STILES.
Soddisfatto,chiudo il libro di chimica lanciandolo sul letto.
Dopo aver accompagnato Hope a casa,sono stato tutto il giorno a studiare per poter recuperare la D- data da Harris,in chimica lo scorso semestre.
Turbato di non aver ancora sentito la mia amica,le faccio uno squillo,trovando la segreteria telefonica.
Mi ricordo che doveva uscire con Allison e probabilmente anche Lydia.
Lydia. La ragazza per cui ho una cotta dalla terza elementare.
Tutti la classificano come la ragazza snob,piena di soldi,bella e che si fa tutti i ragazzi più fighi del liceo.
Ma non è questo: sotto quell'aria da viziata,c'è una ragazza intelligente,che va bene in tutte le materie,che ama leggere e scoprire nuove cose,forte e temeraria.
Ovviamente per lei sono sempre stato e sempre sarò 'Stiles,il buon amico',nulla di più.
Una vibrazione mi fa capire che mi è arrivato un messaggio. Recupero il telefono da letto,dando un'occhiata al display,sperando sia Hope.
Invece del suo numero,trovo quello di Scott.
" A casa di Derek,ora. "
Corro verso la mia signora,mettendo in moto e arrivando in cinque minuti difronte all'appartamento del burbero alpha.
Entro e trovo Allison,Lydia e Scott seduti sul divano,dove si trova Hope.
Noto che è diversa dal solito,il viso pieno di lividi,un labbro spaccato,un occhio mezzo chiuso.
- Oh merda. - sussurro prima di correre dalla ragazza che reputo mia sorella.
Si fa abbracciare,ma non ricambiando,con un gemito di dolore.
- Che diavolo successo? - chiedo incazzato,preso da una rabbia potentissima.
Evidentemente Hope,non ha la forza per parlare dato che è Allison a raccontare ciò che è accaduto.
- Figlio di puttana. - sibilo alla fine.
Vederla in quello stato,ha distrutto il mio cuore.
Io ho sempre desiderato il meglio per lei. Le cose non le sono mai andate per il verso giusto,e ho sempre cercato di fare il possibile per vedere quel sorriso sulle sue labbra.
Frustrato do un cazzotto al muro,sentendo bruciare le nocche.
- Mi dispiace. Mi dispiace,io non ero li. Dovevo esserci ma non c'ero. - sussurro mentre qualcosa di bagnato mi solca il viso: lacrime.
Hope spalanca gli occhi,più che puó,facendo cenno di avvicinarmi.
Con tutta la forza che ha,pochissima,mi lancia uno schiaffo sul viso.
Con un espressione sbigottita e stupefatta,per il gesto,non per il dolore dato che sembrava una carezza,mi giro verso gli altri e hanno le stesse espressioni.
Lydia con un sopracciglio sollevato dice - Bhe questo si che è divertente. - osservando divertita Hope.
- perché l'hai fatto?! - esclamo cercando di capire cosa ho detto di male.
- Nessuno di voi c'era,non potevate saperlo. Stiles,sei qui ora. Mi basta. Non dire mai più una cosa del genere. - dice sussurrando,come se le costasse dirlo ad alta voce.
Annuisco dandole un bacio sulla testa.
 E in quel momento capisco che Hope è,insieme a Scott e papà,la persona più importante della mia vita. E mi prometto qualcosa che non avrei mai creduto di fare.
'Non succederà mai più. Chi vuole fare del male a mia sorella,dovrà passare prima sul mio cadavere.'
 
POV HOPE.
Dopo aver coperto per bene i lividi e i tagli sul mio viso,con fondotinta,correttore e cipria,inizio a vestirmi lentamente,con il corpo dolorante.
Poco dopo,in jeans e felpa,mi avvio verso la Jeep di Stiles appostata fuori casa,con dentro il proprietario e Scott.
Li saluto con un debole sorriso,ancora grata per tutto ciò che hanno fatto ieri.
Entriamo a scuola giusto in tempo,avviandoci nelle nostre classi.
In prima ora,mi ritrovo con Lydia nel corso di matematica.
Mi siedo lentamente di fronte alla mia amica dai capelli biondo ramato,tirando fuori l'occorrente per la lezione.
Il tutto passa molto velocemente,il programma l'avevo già studiato nella scuola in Alaska.
La mia mente inizia a sorvolare pensieri proibiti,rammentando il vecchio edificio in cui ero solita andare.
Nell'ora di educazione fisica,con il professore,o meglio Coach Finstock tanto amato, il preside fa irruzione nella nostra classe bisbigliando qualcosa al Coach.
- Bene bene,quest'anno abbiamo bisogno di molta gente nella squadra di Lacrosse,dato che il nostro Co-Capitano Whittmore ci ha abbandonato. - dice il Coach con la sua solita faccia annoiata,mentre il preside,che era momentaneamente uscito,torna con una persona al suo fianco.
Sento il mio corpo abbandonare ogni energia.
La mia faccia diventa un'espressione di puro terrore.
Inizio a tremare e conati di vomito percorrono il mio corpo.
Un ragazzo,alto,zaino in spalla,occhi azzurro ghiaccio,capelli color cioccolato fondente,piccole fossette ai lati del sorriso che rivolge alla classe,si trova davanti a me.
'Non è possibile.'
Sento il mio respiro accelerare,le mani percorse da spasmi.
Una mano viene appoggiata sulla mia spalla: Scott.
Riesco a riconoscere la sua presa,forte e rassicurante.
Probabilmente ha sentito il mio cuore martellare forte,come tamburi,tanto da farmelo esplodere.
Vorrei urlare,ma la gola secca non me lo permette.
- Hope.. Cosa succede? - mi chiede Scott e anche se sono girata di spalle potrei vedere la sua espressione preoccupata.
Incrocio lo sguardo del ragazzo davanti a me,un'espressione confusa passa sul suo viso.
Lui sa,non può aver dimenticato.
E infatti,eccola l'espressione di malvagità,un ghigno di cui nessuno si accorge.
- Brutti buoni annulla,questo è il nuovo ragazzo,che sicuramente giocherà a Lacrosse con noi. - dice Finstock facendo comparire un sorriso sghembo sul viso del ragazzo.
Sento il sapore del sangue nella mia bocca accorgendomi di aver morso troppo il labbro inferiore.
- Oh,merda. - sembra che Scott abbia capito.
Lo sento ringhiare leggermente guardando il nuovo arrivato.
Lo sapevo,sapevo che sarebbe tornato prima o poi per vendicarsi.
'Il mio incubo peggiore.'
- Sono Nick Garroway. -
 
*READ ME,PLEASE.* >>> se siete arrivati fin qui non deve essere stato tanto male,RECENSITE VI PREGO.
EBBENE SI,NICK È TORNATO.
Sono sadica,si. Mi dispiace tanto che i numeri di lettori siano calati,davvero. Spero che questo capitolo susciti almeno in voi qualcosa,tanto da spingervi oltre nel lasciare una piccola recensione.
Vorrei sapere cosa ne pensate,seriamente tipo se la storia vi annoia. Poi presto parlerò della proposta di Deucalion *per chi non guarda Teen Wolf*
Nei prossimi capitoli cercherò di mettere il POV di altri personaggi,e inizierò di nuovo a seguire il tema delle puntate della 3a.
Spero che lasciate qualche commento,se volete datemi anche consigli o idee.
AGGIORNO APPENA POSSO. 
XoXo
 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Warrior ***


Warrior.
fatemi sapere che ne pensate,vi prego.  
 
Tremante mi alzo dal mio banco,cercando una via di fuga,andando a sbattere con la spalla muscolosa di Nick.
Scariche elettriche percorrono il mio corpo,mi riscuoto e continuo a correre.
Non ho mai amato correre,e anche in educazione fisica ho sempre avuto i voti più bassi.
Neanche immaginare Channing Tatum nudo alla fine del traguardo mi aiutava.
Ma ora sto correndo. Corro come non ho mai fatto in vita mia.
Corro per scappare,corro per la paura,corro per trovare un rifugio,finché non sento i polmoni bruciare e le gambe formicolare.
Sento dei passi avvicinarsi,dietro di me,e con un grido di terrore mi giro,trovando una figura a me familiare.
Scott si avvicina e mi abbraccia << è tutto okay. Ci sono io qui. Nessuno ti farà del male. >> sussurra nel mio orecchio continuando ad accarezzarmi i capelli.
Appoggio il viso contro il suo petto,credendo a quelle parole per un istante,non vedendo l’ombra di un ragazzo che ci scruta da un’aula.
 
 
Osservo i bambini correre spensieratamente fuori dalla finestra.
È arrivato anche l’inverno,che con estrema velocità ha abbracciato tutto ciò che gli circondava assieme al vento e al freddo.
Sento il pavimento scricchiolare,sussulto per lo spavento sapendo già chi sia.
<< Non dovresti fare altro invece di stare qui a guardare quei marmocchi che urlano dalla mattina alla sera? >> chiede una voce femminile,alle mie spalle.
Mi giro verso Allison che mi sorride dolcemente,per poi abbracciarmi come solo lei sa fare.
Va tutto bene. Andrà tutto bene.
Le parole che mi sono ripetuta nella mia mente,fino ad averne la nausea, in questa settimana sono proprio queste.
E  ci sto proprio iniziando a credere,sperando in un momento di pace e serenità.
Ma volte credo che la vita,abbia in serbo per me ancora troppe disgrazie.
Se c’è qualcosa che ho imparato con questa storia dei licantropi,è ciò che una volta mi ha raccontato Scott.
I licantropi,hanno un’ancora al quale possono aggrapparsi nei momenti di bisogno.
Questo vale soprattutto per i licantropi appena trasformati,inesperti,che tendono a perdere il controllo di loro stessi alla prima luna piena.
L’ancora di Scott era Allison,quando poi si sono lasciati,ha avuto scatti d’ira sempre più frequenti tanto da spaventare i suoi amici.
Non aveva più un’ancora a cui aggrapparsi.  E allora Melissa,quando si stava per trasformare in un licantropo davanti a suo padre, gli ha detto una frase che mi è restata dentro come cemento: “Se non hai un’ancora,se l’hai persa,se non l’hai ancora trovata..Sii la tua stessa ancora. “
Io ero ancora alla ricerca della mia ancora.
 
Chiudo con violenza l’armadietto,rischiando di romperlo,quasi con la forza di un licantropo,facendo girare metà scuola verso di me.
Bene.
Dopo una settimana,mi hanno imposto di andare a scuola.
In un primo momento,presa da un’accecante rabbia e frustrazione,ho buttato un vaso per terra,per poi scusarmi con coloro che reputo la mia famiglia.
Non posso continuare a scappare.
Ho cercato di evitare il peggio,rinchiudendomi in casa,o meglio in camera mia,con la musica a tutto volume,o a leggere qualche libro.
L’unica cosa che mi portano fuori dalla realtà sono proprio i libri.
Non ho mai avuto un momento di tregua nella mia vita, ero sola,ma i libri mi hanno fatto compagnia,portandomi in luoghi a me sconosciuti,creandomi il mio angolo di Paradiso,dove nessuno aveva la chiave per entrarci.
Leggendo il tuo mondo cambia letteralmente,entri dentro il personaggio,pensi e agisci come lui.
Quando non sapevo come comportarmi,mi fingevo un personaggio di un libro.
E tutt’ora è così.
Ricordo una volta che volevo sentirmi coraggiosa,forte,indipendente e mi sono ‘personificata’ in Katniss Everdeen,salendo su un albero per poi rompermi la gamba mentre scendevo. Ma ero piccola,e non sapevo cosa voleva dire essere forti.
Una mano si poggia accanto alla mia testa,impedendomi di scappare a gambe levate,in una possibile fuga.
Riconosco subito il suo profumo.
Sembra che nulla è cambiato.
Sussulto,per poi girarmi verso la figura che mi sovrasta di ben venti centimetri.
Ed eccolo qui,come da copione.
Con il suo solito sorrisino,come se volesse sbandierare a tutti quanto sia figo.
*Flashback.*
<< Ehy bellezza. >>sento una voce dietro di me .Una mano si piazza accanto alla mia testa,impedendomi una via di fuga.
Mi giro lentamente vedendo di fronte a me,Nick.
Bello come il sole,dannato come l’Inferno.
<< Ehy Nick.. >> sussurro quasi intimidita.
Mi sembrava ancora surreale,che lui,il ragazzo più popolare e bello di tutta la scuola venisse appresso a me. Ma questa storia continuava già da un po’ e sembrava che a lui piacesse.
<< Che fai,non me lo dai un bacio? >> chiede quest’ultimo avvicinandosi pericolosamente .
*fine flashback*
<< Ehy bellezza. >> saluta Nick con il suo solito ghigno.
Inizio a tremare,e dire frasi come ‘tremavo come una foglia’ non avrebbe senso.
Ero spaventata. Mi sentivo debole.
E io odiavo sentirmi debole.
Sento diverse occhiate provenire dal corridoio,evidentemente saranno ragazze che mi stanno incenerendo con lo sguardo.
<< Non credevo che fossi qui. Ti ho cercata,sai? Non mi è affatto piaciuto come ci siamo salutati. >> dice lui con voce irritata.
Spalanco gli occhi e la paura prende ogni singola briciola di forza che mi era rimasta.
<< Sei sempre più sexy. >> sussurra al mio orecchio Nick,mordendomi,poi, li lobo.
Coloro che ci vedono potrebbero pensare a una coppia innamorata,che si scambia effusioni in pubblico,incurante degli altri.
Ma è amore questo? La gente poi,guardando per bene,capirebbe che la ragazza è solo terrorizzata,con il viso nell’incavo del collo del ragazzo,mentre lui si prende gioco di lei.
Ero come argilla,totalmente inerme,ma facile da modellare fra le sue mani.
Potevo benissimo ritornare a essere la sua marionetta,come un tempo,il mio coraggio si era volatilizzato,andandosi a fare una vacanza ai Caraibi.
Dopo avermi lasciato un altro sorriso,facendo spuntare le fossette,che tanto amavo, si allontana a passo svelto verso la prossima lezione.
Entro nel bagno delle ragazze più vicino,chiudendo la porta a chiave,per poi accasciarmi sul pavimento.
Le ginocchia al petto,la testa fra le mani,aspettando che le lacrime arrivino.
Ma non arrivano.
La paura ha preso tutto ciò che restava. Mi ricordo di una frase che mi aveva totalmente colpita.
 
“La paura viene da fuori,questo io l’ho capito,tu sei li e ti arriva addosso la paura,ci sei tu e lei.”
Ci siamo solo io e te,Paura.
Solo io e te.
 
 
So già dove i miei piedi mi stanno portando.
Busso frettolosamente,sperando che ci sia qualcuno in casa.
La porta viene aperta e Chris mi sorride con amore.
<< Hope,cerchi Allison? >> chiede,non prima di avermi dato un abbraccio.
Ho legato molto con la famiglia Argent.
Anche loro non sono stati fortunati.
Prima la zia psicopatica che ha bruciato la casa di Derek,Kate;poi la madre ancora più psicopatica che ha cercato di far fuori il branco di Derek,Victoria;e infine il nonno di Allison,apparentemente normale e dolce,infine si è rivelato il più malato di mente di tutta la famiglia Argent.
Ha cercato di possedere il kanima,che era Jackson (il moroso di Lydia),che a sua volta era comandato da Matt un pazzo che cercava,attraverso il kanima,di uccidere coloro che lo avevano fatto soffrire,facendolo quasi annegare.
Si beh,un sacco di merda.
Invece Chris e Allison sono di tutt’altra pasta.
Mi fa entrare,e io mi avvio verso camera della mia amica,restando sorpresa di non trovarla dentro essa.
<< Allison è di sotto ad esercitarsi! >> mi urla Chris dal piano inferiore.
<< Arrivo! >> urlo e mentre sto per uscire dalla stanza,qualcosa cattura il mio sguardo.
  • se vi va ascoltatela con la canzone Warrior di Demi Lovato,ve lo consiglio. *
Uno scontrino dentro a un libro,con la collana che le aveva regalato la zia,prima di mostrare la sua malvagia natura.
Osservo il pezzo di carta nelle mie mani ‘Bowling di Beacon Hills.’
Lo giro,trovando l’ordinata calligrafia di Allison ‘ Primo appuntamento con Scott!!! È stato tutto perfetto. Lui lo è .’
Sorrido,avendo quasi le lacrime  agli occhi.
Quei due nonostante si amino,non possono avere un futuro insieme.
Troppo codardi per affrontarsi.
Decido qualcosa che entrambi i miei migliori amici si meritano: troverò un modo per farli stare insieme.
Esco dalla stanza soddisfatta,scendendo nello scantinato,trovandomi un’arma puntata addosso.
Allison spalanca gli occhi,sorpresa,e quando mi giro,capisco che ero diventata il suo bersaglio.
<< Al,ho bisogno di te. >> affermo dopo aver abbracciato la mia ‘sorellona.’
Le racconto tutto ciò che è avvenuto oggi a scuola.
<< Ho avuto paura,Ally. E questo..mi ha fatto schifo. Sono debole,me ne rendo conto,ma io voglio smettere di stare male. Voglio essere più forte. Tu mi capisci,sai cosa intendo. Aiutami,Al. Aiutami a farmi diventare più coraggiosa,aiutami a far andare via parte di quella paura. Perché so che una porzione di essa non se ne va,ma ti prego aiutami. >> sputo fuori tutto quello che ho dentro sapendo di potermi fidare di lei.
Lei sorride dolcemente,con le lacrime agli occhi.
<< Non ti farò diventare più forte. Ti farò diventare una guerriera. >> spalanco gli occhi alla sua frase,non capendo dove voglia andare a parare.
Mi sorride furbamente,per poi trascinarmi su per le scale.
 
 
Sto sul divano a osservare padre e figlia discutere da ben un’ora.
Ti farò diventare una guerriera. ‘
Pensavo fosse un modo carino per dirmi che sarei diventata forte come lei.
Non che si riferisse a questo.
Si fermano per un istante per contemplarmi,mentre Allison sorride vittoriosa,segno di essere riuscita a convincere il padre.
Inizio ad andare in iperventilazione quando si avvicinano a me.
<< Allison ha ragione,sei indifesa e questo è un male. Già troppe persone ti hanno ferita,devi iniziare a essere indipendente, come noi cacciatori,come i licantropi. >> dice Chris fissandomi intensamente.
Allison si siede accanto a me,e per la seconda volta nel giro di dieci minuti,ho un brutto presentimento.
A un cenno del padre, Allison si gira verso di me incastrando le sue iridi marroni dentro ai miei verdi,sorridendomi come non ha mai fatto.  Con la coda dell’occhio noto,finalmente,sorridere anche Chris,con il suo solito fare paterno che ha di solito solo con me.
<< Da oggi inizierà il tuo allenamento per diventare una cacciatrice. >>
Minchia.
 
 
 
AYE.
I’m back! Sorry per il ritardo,spero mi perdonerete con questo capitolo minchioso. Passiamo al capitolo: AVREI DELLE COSE DA CHIEDERVI.
Innanzitutto cosa ne pensate,se magari mi lasciate un commento.
POI volevo chiedervi una cosa fondamentale: volete che Nick torni buono,dopo essersi pentito,o volete che resti cattivo? Ho intenzione di inserire il suo POV ma devo avere la vostra opinione.
Grazie per i bellissimi commenti,siete tutto.
I LOVE YOU,GAIS. <3
Il mio amato computer,non mi fa postare le foto dei nostri ragazzi,però Kristen Stewart,dite quello che volete,è Hope e Logan Lerman è Nick.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Fight between boys. ***


POV HOPE.
 
Caro Diario,
è stata una settimana pesante. Ormai la mia routine è questa: svegliarmi,andare a scuola come una normale adolescente,tornare a casa e fare i compiti come una normale adolescente e poi andare ad allenarmi a tirare frecce e coltelli per diventare una cacciatrice come una normalissima adolescente.
Okay,sicuramente non tiro solo coltelli e frecce,faccio anche esercizi per diventare più forte,autodifesa e bla bla bla..
La mia autostima è grande come la mia piscina. E io non ho una piscina.
Avanti,tutti noi sappiamo che non sarò mai una cacciatrice perfetta.
“Cacciatrici si nasce,non si diventa.”
Bene ora sembro anche il mio professore di chimica “Ioni si non si nasce,si diventa. “
Anche se non c’entra una beata minchia.
I miei esempi nascono davvero come le carote. Okay la smetto.
Ieri sera sono andata a lavorare con Scott da Deaton. Si,per quanto possa essere sconvolgente Scott lavora. Come veterinario.
Okay,no. Come l’assistente di un veterinario.
Beh dicevo.. Ieri sera ho aiutato Scott a salvare un cane da qualcosa di velenoso che aveva ingerito: Vischio,che come ben sappiamo è nocivo per i licantropi,così come lo strozza lupo.
Il padrone del cane era moooolto carino. E fin qui tutto bene. Ora arriva la parte orribile della storia.
Quando sono usciti per andarsene,c’è stato un gran baccano, il proprietario urlava il nome del cane e poi silenzio.
Siamo usciti fuori e c’era solo il cane ,Proiettile * .Nome dato dal padrone,visto la famiglia di militari.
Abbiamo deciso di tenerlo..nel caso il padrone si faccia vivo.
Ma sappiamo bene tutti noi che sarà tutto,tranne che vivo.
 
 
POV ISAAC.
<< ALLORA RAZZA DI BAMBINI,APPENA DO IL VIA VOGLIO CHE SCATTIATE TUTTI,PER L’ANNUALE CORSA CAMPESTRE,COME MOLLE; VISTO CHE TUTTI VOI SIETE DEI MOLLACCIONI HAHAHAHAHAHAHAHAH  
>>

Le urla del Coach Finstock ci riempiono le orecchie.
Povero ritardato patentato.
E pensare che di nome fa anche Bobby. Mi fa veramente pena.
Sento la schiena perforarmi da uno sguardo,o forse più di uno.
Infatti,quando mi giro,scopro due paia di occhi che mi fissano con odio.
Ricambio,guardando i gemelli con astio e rancore.
Penso sia opera loro di tutte queste morti. E in più hanno ucciso la ragazza che mi ha aiutato. Li voglio morti.
Guardo alla mia destra e vedo Hope fissarmi con la fronte aggrottata.
Quanto è bella.
Mi riscuoto non appena sento il suono del fischietto del Coach riempire la radura intorno a noi.
Parto e supero tutti,sapendo che i gemelli sono dietro di me.
Corro velocemente,cercando di seminare gli altri studenti,più lenti di noi.
Poco dopo sento un ruggito dietro di me.
Le mie braccia vengono bloccate da dietro da Ethan mentre Aiden si para di fronte a me,dandomi un calcio nello stomaco.
<<  Me la dimentico sempre. Quante ossa ci sono nel corpo umano,Ethan? >> dice preparandosi a colpire.
<< Non lo so. Contiamole. >> risponde Ethan.
<< Una. >> Scott compare dietro a Aiden,dopo avergli rotto la mascella.
Sorrido per poi liberarmi di Ethan con una testata.
Stiamo per attaccare,quando un urlo squarcia il silenzio riempito solo dai nostri respiri pesanti.
Mi copro le orecchie a quel suono spaventoso,pieno di sofferenza,e noto che gli altri licantropi fanno lo stesso.
Un viso e un nome fanno spazio nella mia mente.
Incontro lo sguardo di Scott e basta quello per farmi correre nella direzione dell’urlo.
Si sta formando una cerchia,quando arriviamo, e sento i passi dei gemelli dietro a noi.
Io e Scott ci facciamo largo per trovare,come sospettavamo, Hope di fronte ad un albero.
Il cuore mi si spezza quando la vedo di fronte al ragazzo,legato sull’albero,con la gola squarciata.
Il proprietario del cane.
 
POV HOPE.
Caro Diario,
l’hanno trovato. IO l’ho trovato.
Ero la prima arrivata al traguardo e l’ho visto.
Ho urlato ed è stato strano. Era come liberarsi di tutto il dolore.
Come se dopo le cose fossero state più chiare.
Stiles ha scoperto che non era una vergine,il ragazzo. Con poco tatto è andato dalla ragazza dicendogli “ So che sembrerò poco delicato e  mi scuso sin da ora,ma devo chiedertelo: il tuo ragazzo era vergine? “
E così dopo una sberla in faccia,ha saputo che non era vergine.
Sta chiedendo aiuto a Deaton perché tutto ciò sembra veramente come se stessimo cercando un ago in un pagliaio.
Poso lentamente la penna sul foglio sentendo l’allarme dei ‘anti licantropi’ scattare.
In casa siamo solo io,Derek e Cora, che si stanno allenando.
I soliti fratelli Hale.
Apro leggermente la porta per poter sentire qualcosa. Un tonfo mi fa capire che qualcuno ha sbattuto uno degli Hale a terra.
Sento ringhiare,e le unghie dei piedi di Kali.
Mi affaccio lentamente per vedere quest’ultima piantare una bastone di ferro dentro il corpo di Derek. Emetto un urlo silenzioso,quando lo vedo accasciarsi per terra,con il volto pieno di sofferenza.
La  sbarra di alluminio gli entra dalla schiena e gli esce dallo stomaco,mentre Cora è inchiodata a terra da Ennis.
Deucalion fa il suo ingresso trionfale,con il suo bastone da passeggio.
<< La famigliola Hale,finalmente al completo >> esordisce Deucalion << ah no,manca ancora lo zietto psicopatico. >>
Kali mantiene la presa sulla sbarra,fissando con odio Derek,affondandola mano a mano sempre più a fondo.
<< Come sai Derek,noi vogliamo solo una cosa da te. >> Deucalion ha iniziato a  girare intorno a Derek,come se fosse un cacciatore che guarda la sua preda con trionfo.
<< Ebbene,non l’avrete. >> afferma Derek,sputando sangue.
<< Non glielo hai detto,vero? Alla tua amichetta che ci sta ascoltando di sopra >> Mi ritraggo,trattenendo il fiato. << Puoi anche scendere,tesoro. >> la voce di Deucalion mi perfora la testa.
<< Non toccarla. >> lentamente scendo le scale,vedendo lo sguardo allarmato di Derek.
<< Dimmi,vecchio,cosa volete da Derek? >> con gli occhi cerco quelli di Deucalion,sapendo che,anche se cieco,più benissimo vedermi.
<< Vogliamo che Derek venga a far parte del nostro branco. Uccidendo uno dei suoi beta. Sai è così che si diventa alpha. >> Kali sorride alle parole del suo compagno Ennis,per poi affondare ancora di più il bastone dentro Derek.
Mantengo la mia espressione indifferente.
‘Faccia da Poker’. Per nascondere le tue emozioni usala sempre. Sei brava a recitare,Hope. Mostrala ai tuoi nemici,non farti vedere debole,arrabbiata,non mostrare nessun tuo sentimento,potresti essere morta in un secondo.
<< Hai tempo fino alla prossima luna piena,Derek. Altrimenti verremo per te e uccideremo il tuo branco uno ad uno. >> Deucalion mi sorride per poi andarsene assieme a Kali e Ennis.
Non appena chiudono la porta,corro da Derek per poi far uscire la sbarra dal suo stomaco.
<< Va a prendere il kit di pronto soccorso! >> urlo a Cora.
 
POV ISAAC.
 
Il professor Harris blatera qualcosa mentre scrive cose indecifrabili alla lavagna mentre Scott continua a credere alla storia dei sacrifici umani,invece che a me.
Blocco le sue chiacchiere immediatamente << Professore,potrei andare al bagno? >>
Harris annuisce,stizzito per averlo interrotto,mentre io esco.
Mi ritrovo davanti i gemelli con uno sguardo provocatorio.
Aiden si gira verso Ethan e lo inizia a colpire.
Prima piano,poi sempre più forte.
Il sangue inizia a colare ovunque mentre le urla di Ethan riempiono il corridoio.
Quando Aiden ha finito la sua sceneggiata lancia il corpo di Ethan di fronte a me per poi andarsene,mentre tutte le classi vengono aperte  dai professori.
Scott vede Aiden allontanarsi dal corridoio e ringhia.
Bella mossa,davvero.
<< Lahey! In punizione! >> urla Harris,incazzato nero.
 
Dopo essere uscito dal bagno mi avvio verso l’aula delle punizioni e con mia grandissima sorpresa ci trovo  Allison.
Un bruciore si forma alla bocca del mio stomaco.
Da un po di tempo mi creo strani pensieri su Hope,ma anche su Allison.
Non la toccherei mai,dato che Scott è ancora innamorato di lei,ma a volta non riesco a smettere di guardarla.
E la vedo fissarmi molte volte.
Come se avessi una chance.
Scrollo le spalle per poi sedermi davanti a lei,mentre Harris assegna i compiti per le detenzioni.
<< … Mentre voi due pulirete il magazzino. >> dice Harris guardando me e la persona seduta dietro di me… Allison.
Leggo il disagio nei suoi occhi.
So che lei non vuole finire in uno stanzino con me,così come neanche io lo vorrei.
Mi avvicino al professore,parlandogli sottovoce << è proprio necessario che stiamo in coppia? >>
Harris mi sorride perfidamente << Ora che mi hai detto di non voler stare con lei,direi proprio di si. >> per poi andarsene.
 
 
Portiamo nel magazzino i pacchi da ordinare,per poi iniziare a smistare gli oggetti sugli scaffali.
Dopo un paio di minuti di silenzio si gira verso di me << Per caso hai detto a qualcuno che l’altra sera ero a scuola? >>
La guardo sorpresa ricordandomi dell’attacco di Cora e Boyd a scuola.
<< Perché dovrei. Anzi si,avrei dei validi motivi. Come ad esempio quando mi hai piantato una ventina di coltelli,quando eri come soggiogata da tuo nonno. >> dico io ricordandomi di Gerard e del Kanima.
<< Erano..coltelli cinesi. E comunque..mi dispiace. >> dice lei,grattandosi la nuca.
<< Aspetta..Erano delle scuse? Wow. >> mi giro per poggiare uno scatolone su uno scaffale in alto.
<< Tutto bene? Sembri in ansia. >> dice lei osservandomi attentamente.
<< Sai,odio gli spazi chiusi,dopo tutto quello che mi ha fatto mio padre. Bastardo. >> di scatto la porta di chiude,sbattendo e io resto come intrappolato nel passato.
Come quando mio padre si incazzava e mi portava di sotto.
Quello si che era l’Inferno.
Sento l’aria mancarmi: i richiami di Allison e la sua voce si fanno sempre più distanti.
Dominano solo le mie urla.
Come quando mio padre mi chiudeva nel frigorifero rotto se andavo male a scuola,se non lavavo bene un piatto,se non portavo abbastanza soldi a casa. Quando gli andava.
E quando è morto, ucciso dal Kanima,non sapevo se piangere o esserne felice.
L’Inferno era finito,ma stavo male..era pur sempre mio padre.
A modo suo mi dava affetto.
Sento i denti allungarsi e posso percepire i miei occhi cambiare colore,da azzurri a gialli.
La rabbia prevale su tutto,e di scatto mi giro verso Allison,che spaventata si ritrae,ma senza volerlo le faccio del male.
La porta viene aperta e vedo Scott che urla il mio nome.
Nascondo la testa tra le mani e sento la trasformazione annullarsi.
Guardo verso Allison che si tiene un polso sanguinante.
<< Mi..dispiace.. >> singhiozzo,mentre mi tengo la testa tra le ginocchia.
<< Va tutto bene,tranquillo. >> dice lei,ancora turbata.
<< Non volevo,davvero. Mi dispiace tantissimo. >> mi volto verso Scott che ha un’espressione dura sul volto.
<< Questo è troppo. Sono riusciti a farmi incazzare sul serio. >> dice,per poi regalarci uno sguardo furbo.
 
 
Di fronte alle moto dei gemelli,io e Allison iniziamo a smontare dei pezzi a caso.
Poi salgo su una delle due,e Allison mi scatta una foto per poi mandarla a Scott che sta entrando in classe con Ethan e Aiden.
<< Con questo acceleri e con questo ti fermi. Non mettere sotto nessuno. >> dice voltandosi verso di me,trovando il mio viso vicinissimo al suo.
Metto in moto e parto,entrando dentro scuola, sapendo che Scott sta facendo la sua parte,mostrando ai gemelli i pezzi che abbiamo smontato.
E infatti vedo uscire dall’aula Aiden,con un’espressione furiosa sul volto.
<< Scendi subito dalla mia moto! >> dice lui,ringhiando.
<< Come vuoi tu. >> sorrido soddisfatto,aspettando questo momento da secoli.
Faccio una capriola,dal seggiolino della moto, atterrando un paio di metri più distante,mentre Aiden si appoggia alla moto.
Tutta la scuola accorre per vedere cosa è successo,proprio quando Aiden sta salendo sulla moto per portarla via.
Allison e Scott si mettono al mio fianco,trattenendo le risate,mentre la signorina Blake guarda sbigottita il ragazzo sulla moto << Ma vorrai scherzare spero! Una moto dentro scuola?! Come minimo di costerà una sospensione! >>
Un ringhio alla nostra destra ci fa capire che i gemelli non l’hanno presa bene.
Meglio così.
 
 
POV HOPE.
<< Lydia non sapevo disegnassi così bene! >> Danny,il ragazzo gay,amico di Scott e Stiles,si siede accanto a noi.
<< Si lo so. >> dice Lydia,continuando a passare la penna sul foglio. Allungo lo sguardo,osservando il disegno di un albero con molti rami intrecciati.
È davvero brava.
<< Forse dovresti fare lezioni di arte invece che di musica. >> dice Danny sorridendoci,mentre io annuisco.
Lydia alza di scatto la testa,rendendosi conto di qualcosa.
Si guarda intorno,con le sopracciglia aggrottate.
<< 15 MINUTI! >> urla qualcuno dall’aula.
<< Quindici minuti? >> chiede lei stranita.
<< Si la regola dei quindici minuti. Il professore non si è presentato. >> afferma Danny per poi andarsene come tutto il resto della classe.
Io e Lydia ci guardiamo intorno,spaesate.
Ci alziamo,quando vedo un cellulare sul pianoforte.
<< Ehy Lyds >> richiamo la mia amica che si avvicina al dispositivo.
Il display ci fa vedere che c’era un brano in ascolto.
Mettiamo su play e parte una composizione di pianoforte.
Lydia mette sul tasto “avanti”,dato che dura tre minuti.
Lanciamo un urlo quando poco prima della fine si sente un tonfo,provocato da qualcosa sbattuto sui tasti.
Per poi sentire una strana musica.
Come una di quelle musiche tribali,difficile da definirle.
Prendo immediatamente il mio telefono,mentre Lydia ancora scioccata chiude la tastiera del pianoforte,per poi trovare delle macchie di sangue.
Il tonfo era come un rumore di una testa sbattuta sui tasti.
Ecco il perché del sangue.
 
Deaton e Stiles ci raggiungono e gli facciamo ascoltare quella musica.
<< Si sembra come usata per rituali. >> dice il dottore,mentre Stiles cerca indizi nella scrivania dell’insegnante.
<< Sicuramente il prof. non era vergine,così come Kyle,il proprietario del cane.. >> dice Stiles mentre apre un cassetto.
<< Le categorie sono diverse: Vergini,Curatori,Filosofi,Guerrieri.. >> inizia Deaton ma viene interrotto da Stiles.
<< Whoa. Guerrieri,sono visti anche come Soldati? >> chiede lui.
<< Assolutamente. >> afferma Deaton.
Stiles ci mostra una foto del professore vestito in divisa da soldato,mentre si sposa con la moglie.
<< Kyle è andato all’accademia militare con Boyd. >> ci dice Stiles.
Deaton spalanca gli occhi,dicendo di chiamare il ragazzo.
Io e Lydia ci guardiamo,mentre riflettiamo.
Il veterinario se ne accorge << Cosa? >>
Lydia prende parola << Stavamo pensando a qualcun altro che ha avuto una carriera militare. >>
Spalanco gli occhi,correndo verso l’uscita,ricordandomi del cartellino visto tante volte nel suo ufficio.
Un cadetto non mente,imbroglia o ruba,né tollera chi lo fa. “
Quando arriviamo nell’aula però non c’è più traccia del professor Harris.
Cerchiamo degli indizi,sperando che Harris si fosse preso il giorno libero,ma troviamo la sua cartella,assieme ai compiti corretti dei suoi alunni.
Stiles osserva i voti,con fronte aggrottata << Questo compito ha come voto una R. >>
Osservo il compito nelle mie mani e noto che è un’ H,e la mostro agli altri.
Deaton sospira,osservandoci,per poi prendere parola << Ti ricordi, Stiles ,quando ti ho parlato dei druidi? Come sapete pensiamo che possa essere uno di loro a poter fare questi sacrifici,diciamo che sono una  imitazione dei veri druidi >> Aggrotto la fronte,osservando il veterinario,che mette in ordine i compiti << Nell’antico gaelico,la parola ‘druido’ significa quercia saggia. Se un druido prende la strada sbagliata,si dice che a volte la quercia saggia diventa nera. E anche per questo c’è un nome. >>
Ci mostra i fogli,messi in ordine che formano un’unica parola: DARACH.
 
 
POV. ISAAC
Entro in quella che ormai chiamo casa,dopo questa faticosa giornata.
Anche se per un punto di vista è stata divertente.
Un vuoto si forma nel mio stomaco,quando mi rendo conto di non aver più visto Hope.
Magari è in camera sua.
Diversi pensieri si fanno strada nella mia mente,pensando alla ragazza che dorme accanto alla mia porta,magari anche senza vestiti.
Sento qualcosa nella parti basse risvegliarsi e mi riscuoto,sentendo lo scroscio della forte pioggia battere sulla finestra del salotto di Derek.
Lui è li davanti con le braccia conserte,sicuramente con la sua solita aria corrucciata,che osserva il panorama esterno.
<< Devi andartene. >> decreta senza girarsi.
Allibito,spalanco la bocca e una marea di domande fanno capolino nella mia testa.
<< Cosa? >> chiedo senza riuscire a formulare altra parola.
<< Hai capito,devi andartene. >> finalmente si gira per potermi guardare negli occhi.
Solo odio leggo nei suoi occhi.
<< Dove altro potrei andare? >> dico con ironia. Sa che non ho nessun altro posto. Credevo che Derek fosse freddo e burbero,ma non a tal punto da cacciarmi.
<< Non me ne importa. Voglio che tu te ne vada. >> dice ringhiando.
<< Okay,almeno lasciami dormire qua stanotte. Sta diluviando. >> rispondo,per poi avviarmi lentamente verso le scale.
Sento qualcosa fischiare accanto alla mia testa e mi abbasso,coprendomi la testa con le mani.
<< HO DETTO CHE DEVI ANDARTENE! >> urla tirandomi addosso un altro bicchiere di vetro.
Lacrime iniziano a pungere i miei occhi.
*Flashback*
<< Allora,Isaac,come è andata a scuola? >> chiede mio padre mentre ceniamo.
<< Uhm..Bene,si. Ho preso una A- in francese. >> rispondo guardando fisso il mio piatto con le carote e il pollo.
<< E in chimica? >> il suo sorriso sarcastico mi fa venire la pelle d’oca.
Deglutisco a vuoto << Non ci hanno ancora dato i risultati del test. >>
Mio padre mi fissa da dietro le lenti degli occhiali. Sguardo furbo come quello di una volpe.
<< Beh ma almeno un’idea ce la devi avere. >> dice lui,prendendo in mano la situazione.
<< Si,beh te l’ho detto.. Penso sia andato bene. >> sussurro mentre stringo forte coltello e forchetta,armi inermi contro mio padre.
<< Pensi? Isaac dobbiamo finire questa conversazione di sotto? >> il sorriso si allarga sul viso di mio padre.
Aspetta solo quello.
Scuoto la testa più volte.
<< Allora dimmi. Quanto hai preso in chimica? >> chiede per l’ennesima volta mio padre.
Bastardo.
<< Una D >> mi preparo alla sfuriata che però … non arriva.
Lui annuisce,finendo l’acqua nel suo bicchiere.
<< Una D. Va bene,dai. Però sai che devo metterti in punizione. Sai cosa farai? Pulirai bene la cucina. >> mi dice sorridendomi.
Spalanco gli occhi,credendo che sia impossibile che la mia punizione sia solo questa.. così semplice.
<< Okay! >> sorrido,perché inizio seriamente a  credere che in mio padre ci sia qualcosa di buono.
Il suo sorriso si allarga,mostrando i denti bianchi.
<< Bene. Perché voglio che brilli di lucentezza. >> negli anni i miei riflessi sono migliorati.
Mi abbasso,per schivare il piatto di porcellana che mio padre mi ha tirato contro.
Continuo a proteggermi la testa tra le mani,mentre sento altre stoviglie fare la fine del primo piatto.
Mi alzo lentamente,sentendo un dolore alla guancia: un pezzo di vetro,sotto l’occhio.
<< Potevi accecarmi! >> dico io urlando.
Mio padre alza le spalle,non curante del mio dolore.
<< Colpa tua. >>
Mi tolgo lentamente la scheggia di vetro,sentendo la rabbia crescere in me.
Osservo l’espressione di papà mutare,passo dopo passo.
Non capisco il perché del suo sbigottimento,e alla fine capisco.
Mi tocco la guancia,dove non c’è più traccia del taglio,ne del sangue.
Ha visto che sono guarito.
Corro immediatamente verso la porta,per poi prendere la mia vecchia bicicletta e allontanarmi il più possibile da quel mostro,mentre lo sento urlare il mio nome.
 
Osservo Derek con ostilità e sorpresa,ripensando a quella notte che mio padre è morto,ucciso dal kanima.
Prendo le mie cose,non sapendo se devo salutare Hope,ma dubito che voglia vedermi.
Esco dal loft e corro sotto la pioggia,sapendo già dove andare.
Quando mi trovo davanti alla mia destinazione,busso,sperando di trovare appoggio dal mio amico.
<< Ehy Scott.. Mi chiedevo se potevi farmi un favore … >>
 
 
Completamente bagnato dalla pioggia,stanco,triste,mi abbandono sul letto del mio amico,che mi ha gentilmente offerto.
Melissa è stata veramente dolce con me.
Mille pensieri vorticano nella mia mente,un nome domina su tutto : Hope.
Sorrido,pensando al suo viso,per poi cadere tra le braccia di Morfeo.
 
 
AYE,I’M HERE.
Ciao miei cari lettori. Scusate per l’immenso ritardo: sono stata male,è iniziata scuola,è venuta la francese del gemellaggio, mi sono ri-ammalata e ora sono qui. Ancora viva a rompervi i maroni.
Il capitolo si basa molto su Isaac,e finalmente sappiamo di suo padre. Puttano.
Sono stata dispiaciuta delle poche recensioni,anche perché come ho già detto nello scorso capitolo,avrei bisogno del vostro consiglio: Nick deve tornare buono o restare cattivo? Chiedetemi quello che volete e io ve lo scrivo,ditemi anche se volete scene tra Hope e Derek,o con Isaac,con Jennifer.  Insomma FATEVI SENTIRE.
Vi amo. Sempre. Grazie.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Sorrow will kill me. ***


Sorrow will kill me.
 
 
POV SCOTT.
Mi metto a sedere,ripensando ai catastrofici momenti di ieri sera.
Un dolore acuto,mi fa sobbalzare.
Seduto accanto a Stiles,osservo le persone dentro al bus. Boyd e Isaac sono vicini,così come Ethan e Danny.
<< Ehy,mi ascolti? >> Stiles,con il suo Ipad,si gira verso di me.
Saltiamo sui sedili all’ennesimo dosso,prima di fermarci completamente del tutto in mezzo al traffico.
<< Okay,allora,continuiamo: Anacronismo. Cos’è? >> Chiede Stiles continuando il mio ripasso per la prossima interrogazione.
<< Anacronismo. Qualcosa che esiste al di fuori del suo periodo storico. >> sussurro per lo sforzo,ma non lo do a vedere.
Se Stiles scoprisse che non sono ancora guarito,andrebbe su tutte le furie.
<< Bene. Mmh: Incongruo? >>
Aggrotto le sopracciglia,la parola mi ricorda esattamente questa situazione << Fuori posto,ridicolo. >>
Stiles sbuffa,guardando gli altri ragazzi sull’autobus << Già,proprio come noi seduti in questo bus diretti a uno stupido incontro campestre,dopo tutto quello che è successo. >>
Gemo,sentendo una fitta di dolore al fianco sinistro.
<< Ehy,amico,cos’hai? Fa vedere! >> esclama Stiles,rendendosi conto del mio disagio.
Tento di spostarmi,ma Stiles vede il sangue sulla maglietta.
<< Scott,non sei ancora guarito? >> chiede allarmato.
<< Stiles,sono fatte da un’alfa,ci vuole più tempo per guarire. >> dico guardando altrove.
<< Fa vedere. >> Mi alza con forza la maglietta per trovare una ferita fatta da artigli di un’alfa.
<< Amico,non sta guarendo. Sta solo peggiorando. >> Stiles alza lo sguardo,spaventato << il sangue è diventato nero. >>
Mi abbasso la maglia,per poi guardare altrove.
I ricordi mi investono come un fiume in piena.
Strizzo gli occhi per scacciarli,ma le immagini sono impresse nella mia mente << Non riesco a credere che sia morto. Non riesco a credere che Derek sia morto. >>
 
 
POV HOPE.
Mi sveglio di scatto,quando la macchina di Allison prende una buca in pieno.
<< Mi sto avvicinando troppo? Si mi sto avvicinando troppo. >> sussurra di fronte al volante,non perdendo di vista l’autobus giallo a poca distanza da noi.
Abbiamo deciso di tenere d’occhio i ragazzi,dopo che abbiamo saputo che Deucalion si è trasferito nello stesso condominio di Allison,e dopo quello che è accaduto ieri sera. Abbiamo pensato di restare tutti  insieme.
Anche se gli altri non sanno nulla di tutto ciò.
Lydia ha pensato che fosse meglio controllare i ragazzi,dopo il combattimento di ieri.
Ieri sera.
Nessuno ha intenzione di dirmi niente,riguardo alla missione che ha compiuto il branco.
So solo che una brutta sensazione mi tormenta da ieri.
 
POV SCOTT.
Abbiamo deciso di non dire nulla a Hope,almeno per ora.
Non so come potrebbe prenderla,un’altra morte,starebbe a significare un’altra perdita.
E lei non riuscirebbe a superarla.
*Flashback*
Prendo il casco per andare da Deucalion,deve finire qua questa storia.
Mi giro per uscire,trovando Isaac di fronte alla porta di camera mia.
<< Dove stai andando? >> chiede con un sorrisetto soddisfatto,come se avesse beccato un bambino con le mani nel barattolo della Nutella.
<< Uhm.. Sto andando a mangiare qualcosa. >> dico inventandomi una scusa al momento. È una cosa che devo risolvere da solo.
<< Ah,e cosa stai andando a mangiare? >> Isaac si avvicina continuando il suo interrogatorio,con un sorriso sghembo.
<< Ehm.. Messicano. >> sorrido sfacciatamente sperando che Isaac faccia finta di nulla.
<< Uh,amico,io adoro il Messicano. >> prende il casco pronto a venire con me.
<< Isaac,per favore. >> lo supplico,facendolo girare.
Si avvicina prendendomi per il braccio << Non ti lascio solo. >>
*Fine flashback*
Mi riscuoto sentendo il fischietto del Coach.
<< Jared! Ti prego,EVITA di vomitare sull’autobus. >>
Mi accorgo immediatamente di Boyd.
Il suo battito cardiaco è accelerato e noto gli artigli e gli occhi gialli.
Osservo Isaac,tirarlo,cercando di distrarlo da ciò che ha fatto scaturire la sua rabbia.
Ethan.
Osserva il ragazzo seduto accanto a Danny con odio.
Quell’odio che ti rode le viscere.
Mi alzo dal mio posto,con grande sforzo,avvicinandomi a loro,fino a trovarmi di fronte a Boyd.
<< Qual è il tuo piano? >> sussurro tirandogli in braccio.
Lui ringhia,guardandomi.
<< Li voglio morti. Hanno ucciso Derek. Devono morire tutti. >> Isaac mi guarda terrorizzato. Non sa che fare.
Una grande calma si impossessa di me.
<< Dimmi il tuo brillante piano e ti lascerò andare. >> gemo interiormente,per il dolore << vuoi ucciderli? Davanti a tutti? Accomoda.. >> sussulto non appena l’autobus prende una buca.
<< Scott,sanguini ancora. >> Isaac mi guarda terrorizzato e si avvicina a me.
Di colpo Boyd,torna in se.
Niente più artigli,niente più occhi gialli.
<< Ti fa male? >> chiede preoccupato.
Abbasso lo sguardo,sapendo che non riuscirei a mentire.
*flashback*
Nel covo degli alfa,tutti lottano contro tutti.
Mi giro e noto Derek combattere contro Kali,Ennis contro Boyd, Cora e Isaac contro i gemelli.
Osservo Deucalion che sorride soddisfatto appoggiato a una  colonna.
Vengo sbattuto al muro da i gemelli,che insieme formano un unico alfa.
Osservo Boyd cadere per terra,al petto una ferita di una causata da Ennis,così come Cora.
Derek guarda la sorella allarmato,ma viene bloccato da Kali.
Deucalion si fa avanti,prendendo parola << Avanti,Derek. Finalmente è il tuo momento. Uccidili e sarai un vero alfa. Farai parte del nostro branco e non avrai bisogno di ragazzini che hanno i loro problemi adolescenziali. Uccidine uno. >>
Kali sorride soddisfatta, << il problema è: chi sceglierà? Branco o famiglia? >> alternando lo guardo da Boyd a Cora.
Una luce cade direttamente davanti a Deucalion,accecando tutti noi lupi.
<< COPRITE GLI OCCHI. >> Urla Kali.
Alzo lo sguardo e la vedo: Allison.
In tenuta da cacciatrice,arco in mano e faretra a tracolla.
Bellissima più che mai.
Continua a scoccare frecce per poterci aiutare.
Mi giro spaventato,osservando Derek e Ennis che combattono.
Mi avvicino a loro,provando a dare una mano a Derek.
Ennis,con un’abile mossa,mi scaraventa accanto al baratro che troviamo sotto ai nostri piedi.
Vedo le scale mobili,non funzionanti,sotto di noi. A tantissimi piani di distanza.
Osservo Derek schivare i colpi di Ennis.
Ormai siamo tutti coperti di sangue.
Sento un urlo sovrumano,provenire da Ennis.
Mi giro e li vedo di fronte al bordo.
Osservo Derek spingere giù Ennis,e vedo quest’ultimo cadere.
Prima di precipitare,si aggrappa alla maglietta di Derek,trascinandolo giù con lui.
L’ultima cosa che vedo,è lo sguardo di Derek posato su di me.
Urlo e svengo.
*fine flashback*
 
POV STILES.
Troppi pensieri nella mia testa,mi assalgono e mi fanno dimenticare il resto: Scott non guarisce,e la cosa mi preoccupa molto. So che fa finta di non sentire dolore per non farmi preoccupare,ma vedo il suo sguardo sofferente; Boyd che non riesce a contenere la sua rabbia; Ethan che continua a guardare il suo cellulare,come se fosse in attesa di qualcosa.
Una lampadina si accende nel mio cervello,prendo il mio telefono e digito subito un messaggio:
Scopri perché Ethan guarda il cellulare!
Il messaggio è arrivato al destinatario,infatti Danny si gira verso di me con uno guardo interrogativo.
Sento il telefono vibrare,e leggo il testo: No.
Guardo male la nuca di Danny,digitando un altro messaggio: Fallo e basta!
Altra vibrazione. Scott si gira verso di me con aria scettica.
<< Ma che stai combinando? >> chiede osservando il messaggio appena arrivato.
No. Lui mi piace. Che problemi hai?
Sbuffo,iniziando a mandare messaggi a Danny finché non lo vedo girarsi verso Ethan.
Poco dopo mi arriva un messaggio. Io e Scott ci avviciniamo al mio telefono per leggere: Qualcuno di importante per lui sta molto male. Potrebbe non superare la notte.
Mi giro verso Scott,un brutto presentimento si fa strada dentro me.
Il viso di Scott si piega in una smorfia,come se qualcuno avesse colpito il punto ferito.
Si gira verso la finestra,sussurrando << è vivo. Ennis è ancora vivo.  >>
 
POV DEATON
Metto nel ripiano la fialetta appena utilizzata e getto i guanti di lattice nel secchio,quando sento il campanello d’ingresso.
<< Siamo chiusi! >> urlo dal retro.
So che non solo dei semplici padroni,venuti a riprendere i loro animali.
Mi avvio verso l’ingresso,rimanendo  impassibile di fronte allo spettacolo che mi ritrovo.
Ennis,in fin di vita,sorretto da Aiden e Kali,per poi trovare mia sorella, Marin Morrel,accanto a loro.
Sapevo che da tempo stava dalla parte degli alfa,che era un loro emissario,così come lo era il darach.
<< Siamo chiusi. >> ripeto,guardando dritto negli occhi di mia sorella.
<< Alan,ti prego. Ha bisogno di aiuto. Io sto cercando di aiutarli. Ma se non ci aiuti,credi che risparmieranno i tuoi piccoli amici? Credi che risparmieranno Scott? >> sobbalzo al nome di Scott,pronunciato dalle labbra di mia sorella << Alan,ti prego. >>
Osservo il volto disperato di Marin,sapendo che se non li aiuto,la uccideranno.
Osservo il viso di Kali,i denti affilati,gli occhi rosso sangue e gli artigli a mani e piedi.
Osservo Aiden,che mi guarda con uno sguardo di sfida.
E infine osservo Ennis,mi è impossibile curare un uomo con tali ferite.
Senza accorgermene,apro il cancello per farli entrare.
 
POV STILES
Mi rendo conto che il viso di Scott sta diventando sempre più bianco,per lo sforzo.
Noto che la maglietta grigia,ormai è imbrattata di sangue nero.
Prendo di nuovo il telefono e decido di chiamare i rinforzi.
<< Che fai? >> sussurra Scott.
<< Chiamo aiuto. Ally,Lyd e Hope. >> dico componendo il numero a memoria di Lydia.
<< Come possono aiutarci? Sono a Beacon Hills! >> Scott mi guarda come se avessi perso la ragione.
Non si rende conto che,sembra lui il pazzo con quello sguardo.
<< No,sono dietro di noi. Sono ore che ci seguono a nostra insaputa. Patetiche. >> sbuffo,premendo l’avvio di chiamata.
 
POV HOPE.
Sento una vibrazione provenire dal telefono di Lydia.
<< Pronto Stiles? Si stavamo giusto per entrare al cinema,sai giornata tra ragaz.. Okay. >> Lydia mette il vivavoce,facendoci sentire la voce preoccupata di Stiles.
<< So che ci seguite da ore,dovremmo parlare di questo. Io lo chiamo stalking. Comunque Scott non riesce a guarire. >>
Alle parole di Stiles,Allison sobbalza << che vuol dire che non guarisce? Le ferite del combattimento dovrebbero essere già chiuse. >> dice preoccupata.
<< Non guarisce,okay? C’è sangue nero. E non ha un bell’aspetto. Dobbiamo trovare un modo per fermarci. >> afferma Stiles dall’altro capo del telefono << Io parlo con il Coach. Più avanti dovrebbe esserci un’area di servizio. >>
Senza aspettare una nostra risposta,attacca.
Dopo quasi venti minuti ci arriva un messaggio: sono riuscito a far evacuare l’autobus. Yeey. Incontriamoci alla stazione di servizio!
Sorrido,immaginandomi come Stiles abbia potuto evacuare un bus.
 
POV ALLISON
Sono troppo preoccupata per Scott,per ascoltare la conversazione degli altri.
<< Come hai fatto a far scendere tutti dall’auto? >> chiede Lydia a Stiles mentre ci avviamo ai bagni dell’area di servizio.
 Lui si gira e indica un ragazzo << Uhm soffre di mal d’auto,e io ho fatto il mio dovere. >>
Sorrido,per poi riscuotermi. Ci avviamo verso i bagni dove troviamo Scott,seduto in mezzo a due lavandini.
La maglia grigia,piena di sangue.
Sangue nero.
Il terrore si fa strada dentro di me. Chiedendomi perché non sia ancora guarito.
Osservo il viso preoccupato di Hope,che corre ad abbracciare il suo migliore amico.
Non sono gelosa,sono felice della loro amicizia. So che Hope,non farebbe nulla per ferirmi.
<< Dovete distrarre il Coach,non devono andarsene senza di noi. >> dico tutto d’un fiato.
Li osservo andare via,ma Lydia si ferma davanti a me.
<< Alli,secondo me la sua ferita.. è interna. >> dice lei guardando Scott.
Confusa,sto per chiedere spiegazioni a Lydia,quando un lampo di genio illumina la mia mente.
<< Lui deve credere di star guarendo. È troppo preso dalla morte di Derek,crede sia colpa sua. >> dico io aggrottando le sopracciglia.
Lydia cerca qualcosa nella sua borsa,e quando trova quello che stava cercando me lo porge,per poi andarsene: ago e filo.
Deglutisco parecchie volte a vuoto.
Sempre previdente,la mia migliore amica.
Mi piego di fronte a Scott,chiamandolo.
Apre gli occhi,e mi mette a fuoco << Sei qui.. >> sussurra con grande sforzo.
Prendo ago e filo,guardando gli occhi di Scott chiudersi.
Non mi devo far prendere dal panico.
Respira.
Guardo parecchie volte il filo non  riuscire ad entrare nell’ago. Gocce di sudore calano sulla mia fronte. Le lacrime scendono giù per il mio viso,esprimendo la mia frustrazione,la mia paura,e la mia ansia.
Inizio a urlare,per la rabbia.
Sobbalzo sentendo la voce di mia madre nella mia mente. Lei non può essere veramente qui. Lei è morta.
<< Allison,respira. >> sento il suono aspro della sua voce,come se fosse accanto a me. Ma lei non c’è più.
<< Non ci riesco. Non riesco a far entrare il filo. >> sussurro piangendo come una bambina smarrita.
Mi sento persa,sola.
<< Come affrontiamo una situazione del genere? Allison? >> chiede mia madre in tono di sfida.
<< Clinicamente e senza emozioni.  >>  dico,cercando di scacciare le lacrime.
Sento mia madre sorridere,come se fosse fiera di me << Allora smetti di piangere. Noi siamo forti. >>
Prendo un respiro,scaccio le lacrime e mi aggrappo alla mia ancora.
Si perché anche noi umani abbiamo bisogno di aggrapparci ad un’ancora nei momenti peggiori.
E io ho la mia. Ce l’ho di fronte,in fin di vita. E se la perdessi,potrei morire.
Scott. Lo guardo e mi faccio forza.
E ci riesco.
 
POV CORA
Osservo le scale,in preda all’agitazione.
Nessun corpo.
Sappiamo che Ennis è stato portato via,magari ora è anche vivo.
Ma Derek?
<< Dove sei fratellino? >> sussurro all’edificio abbandonato.
Sussulto,sentendo un rumore dietro di me.
<< Peter. >> Guardo male mio zio. Ancora arrabbiata con lui,per ciò che è successo in passato.
<< Sono solo io. Zio Peter. >> dice lui con quel solito sorriso soddisfatto.
<< Zio Peter che ha ucciso mia sorella Laura. >> sospiro, pensando alla poca fiducia che do a mio zio.
L’ha uccisa solo per potere. Lei era diventata alfa,non si sa come,e lui l’ha uccisa per potersi rimpadronire del potere.
È tutto quello che ha sempre voluto: essere il più forte.
<< Cosa ci fai qui? >> chiedo io,cambiando argomento.
<< Sono qui per il tuo stesso motivo. Dove sono i  corpi? >> sospira osservando il sangue che copre le scale << So dove potremmo andare. >>
 
Ci ritroviamo davanti a una clinica per animali. Guardo scettica zio Peter << Mi prendi in giro? Una clinica per animali? Pensi che se Derek fosse vivo,verrebbe in una clinica per animali? >>
Peter guarda la struttura << Fidati,è più di una semplice clinica per animali. >>
Immediatamente escono dall’edificio Aiden e Kali,e l’urlo di dolore di quest’ultima fa rompere i vetri delle macchine che ci circondano.
Peter si gira verso di me << Sicuramente quello non era un urlo di morte per Derek. >> mi prende per mano e ce ne andiamo.
POV DEATON
Resto impalato davanti al corpo di Ennis. Non riesco a non fissare i buchi sulle tempie dell’uomo creati dagli artigli di Deucalion.
L’ha ucciso.
L’ha fatto solo per essere più potente.
Sento l’urlo di Kali,il suo compagno è morto per colpa del suo “alfa”.
Perché si, Deucalion è l’alfa degli alfa.
 
POV JENNIFER
Esco velocemente da scuola,arrivando verso la macchina,con sguardo perso.
Il sorriso cordiale di Derek non vuole lasciare la mia mente.
Mi riscuoto,entrando in macchina.
Poggio i libri e le borse nei sedili posteriori e quando mi giro lancio un urlo vedendo un’impronta di sangue sul finestrino del guidatore.
Osservo Derek cadere per terra,con gli occhi sbarrati.
 
AYE I’M BACK.
Salve,lettori. Scusate per l’immenso ritardo. Ho avuti molti problemi per scrivere questo capitolo. Non sapevo cosa scrivere e vorrei ringraziare due persone : la mia migliore amica,Val,che legge sempre tutto quello che scrive e un’amica con cui ho legato molto @EmmeEnne
Grazie per le recensioni avute nell’ultimo capitolo,spero ce ne siano tante come quello precendete!Ringrazio anche coloro che leggono senza recensire (fatevi sentire,pipol)
E niente,spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate,mi fareste un piacere immenso.
Vi amo,come sempre.
Xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** What the hell is going on? ***


What the hell is going on?
 
POV HOPE.
<< Ho visto di peggio. >> prende parola Scott,per sovrastare il silenzio che la squadra di Lacrosse ha creato.
 
<< Dove hai visto di peggio? >> chiede Stiles scettico.
 
Il fischietto del Coach interrompe i nostri pensieri << Bene,idioti. La partita è rimandata a domani e questo è l’unico Motel disposto a ospitare dei ragazzini come voi. Quindi prendete una stanza,scegliete bene. >> ci dice il Coach,tenendo in mano dei mazzi di chiavi,di fronte alla piazzola del Motel .
 
Mentre i ragazzi iniziano ad avviarsi sentiamo il Coach urlare << E NON VOGLIO ASSISTERE A NESSUNA PERVERSIONE SESSUALE!Tenete le vostre sudice mani sui vostri sudici corpi! >>
 
Ridendo,i licantropi prendono le chiavi delle loro stanze: Scott e Stiles, Boyd e Isaac, Ethan e Danny e io con Lydia e Allison.
 
Continuo a sentire un’energia negativa in questo posto,come se qualcosa fosse accaduto tempo fa.
 
Mi giro verso le ragazze e noto che Lydia ha la mia stessa espressione,infatti sussurra un << Non mi piace questo posto.. >> guardandosi intorno.
 
Allison aggrotta le sopracciglia << è solo per una notte,Lyd. >>
 
<< Qualunque cosa può succedere in una notte. >> dico in tono macabro precedendo la rossa.
 
POV STILES.
<< Bene,così sono a quattro. >> dico sdraiato sul mio letto.
 
<< Quattro? Hai quattro sospettati?! >> Scott si gira verso di me,steso anche lui sul suo letto,con aria scettica.
 
<< Beh, prima erano dieci. Anzi nove. Derek era segnato due volte. >> ammetto,continuando a riflettere sulle mie ipotesi.
 
<< E il numero uno,chi è? Harris? >> non male il mio migliore amico. Quando vuole si sa impegnare.
 
<< Solo perché è scomparso,non vuol dire che sia morto. >> aggrotto le sopracciglia pensando allo scorbutico insegnante.
 
<< Quindi mi stai dicendo che secondo te,il nostro professore di chimica,se non è morto,va in giro a compiere sacrifici umani? >>chiede Scott,il tono ancora più sorpreso se possibile.
 
<< Hai ragione,nella mia testa suonava meglio. >> dico sbuffando << Comunque gli altri. Cora,la sorella di Derek. Voglio dire non sappiamo nulla di lei ed è pur sempre la sorella di Derek. Poi come terzo il tuo capo. Deaton. >> a questo punto Scott alza le sopracciglia,incredulo.
 
<< Deaton? Ma ci ha sempre aiutati! >> esclama il mio migliore amico,con aria da cucciolo di cane bastonato. O meglio cucciolo di licantropo.
 
<< Andiamo,Scott! Non puoi dire che è strano e poi tutti gli abraccadrà che sta compiendo in questo periodo mi insospettiscono. >> affermo,annuendo a me stesso per la mia stessa intelligenza.
 
<< Okay,il quarto? >> chiede Scott,stanco.
 
Sospiro pesantemente << .. Lydia. >>
 
Scott si fa immediatamente attento,nominando la ragazza per la quale ho una “cotta” << Non sto insinuando nulla,ma era sotto il controllo di Peter e non lo sapeva neanche. È possibile.. >> ammetterlo ad alta voce,fa anche più male.
 
POV DEREK.
<< Oh mio Dio,Derek dovrei portarti all’ospedale. Questa è una cattiva idea. >> sussurra Jennifer aprendo la porta di casa mia.
 
Mi appoggio maggiormente a lei,non riuscendo a reggermi in piedi << No,non in ospedale. >> riesco a sussurrare.
 
Una scarica di dolore mi percorre il corpo. Sento dolore ovunque,mi sento un’unica grande ferita.
 
Che senso ha vivere,quando tutto sta cadendo a pezzi?
 
Il mio castello di carte si sta sfaldando,passo dopo passo.
 
<< Derek,non riesco più a reggerti. >> dice Jennifer con voce smorzata,per lo sforzo che sta facendo.
 
Non sa che sto impiegando tutte le mie forze per non crollare.
 
Perdo l’equilibrio e casco per terra.
 
L’oscurità mi circonda.
 
POV STILES.
Scendo le scale con un balzo per trovarmi al piano terra,di fronte alle macchinette.
 
Trovo di fronte a me un ragazzo di colore. Boyd.
 
È li impalato a fissare la macchinetta,come se si fosse incantato,ma ha lo sguardo perso,vuoto.
 
Come se nessun sentimento,o emozione si trovasse nel suo corpo.
 
Apatia.
 
<< Ehy Boyd! >> vedo il ragazzo mettere i soldi nella macchinetta,con movimenti meccanici,quasi fosse un automa.
 
Corrugo la fronte,chiedendomi cosa diamine stia succedendo al ragazzo di fronte a me.
 
Dopo aver premuto i tasti,vediamo,in un tacito silenzio,lo snack che si muove per scendere ed essere estratta ma essa si blocca a metà strada.
 
<< Cavolo,si è bloccata. >> dico io,per rompere il silenzio che a mio parere si è fatto troppo pesante << Aspetta,conosco un modo per far uscire lo stesso il cibo. >>
 
Sto per avvicinarmi,quando Boyd tira un cazzotto al vetro della macchinetta facendolo rompere in mille pezzi.
 
Osservo scettico il ragazzo prendere il suo snack e andarsene.
 
Tutto ciò senza rivolgermi parola.
 
Mi guardo intorno e prendo un pò di cibo dalla macchinetta completamente aperta,per poi andarmene in camera con un buon bottino.
 
POV ALLISON.
Strofino bene il mio corpo,sotto la doccia,come se il getto caldo dell’acqua potesse strofinare via i pensieri che alloggiano nella mia mente.
 
<< Lydia hai preso gli asciugamani puliti? >> urlo,aspettando che la mia amica mi dia risposta,che non arriva.
 
Continuo a lavarmi,fino a quando decido di uscire per andare a cercare Lydia.
 
Apro la tendina della doccia per metà accorgendomi di qualcuno nella stanza. Sobbalzo e per poco non lancio un urlo.
 
<< Scott.. Che ci fai qui? Sto sotto la doccia. >> sussurro,spaventata dal suo sguardo perso.
 
Alza gli occhi verso di me,entrando dentro i miei occhi senza chiedere il mio permesso.
 
<< Ti stavo cercando. >> il suono metallico con cui lo dice,mi fa rabbrividire,nonostante il getto caldo della doccia.
 
<< Bene.. mi hai trovata. Nuda. Nella doccia. >> dico tenendo la tendina davanti a me per coprirmi.
 
<< Ti ho già vista nuda. >> si avvicina a me,con quello sguardo che continua a mettermi paura.
Sussulto quando mette una mano sulla mia,per spostare la tendina della doccia.
 
<< Scott! >> urlo spaventata e lui sembra riscuotersi.
 
Si guarda intorno,e un’espressione che urla la parola ‘confusione’ fa strada sul suo viso.
 
<< Scusami io.. io.. Scusa. >> si volta ed esce dalla stanza.
 
Mi appoggio al muro,sospirando e pensando a quanto mi manca Scott.
 
Una domanda sorge nel mio cervello.
 
Che diavolo sta succedendo?
 
POV HOPE.
<< Scusi,la scheda sul cassettone dice che abbiamo una stanza per non fumatori,ma per qualche motivo i nostri asciugamani puzzano di nicotina. >> dice Lydia appoggiando gli asciugamani sul tavolo della “reception” .
 
Se così si può chiamare.
 
La signora,sulla sedia,si gira verso di me.
 
Deglutisco a vuoto osservando il tubo sul collo,che le permette di respirare.
 
<< Scusa per questo,tesoro. >> dice rivolgendosi a Lydia.
 
Un piccolo particolare di quella stanza,mi incuriosisce. Non riesco a frenare la mia bocca che parla prima di pensare << 198? Cos’è ? >> chiedo indicando il quadretto di legno che indica un numero.
 
La signora si gira,verso il cartello per poi guardarci con aria indagatrice.
 
Evito più che posso il contatto con gli occhi di quella donna.
 
Gli  occhi hanno un grande potere su noi esseri umani. Ci permettono di capire cose che non si riescono a dire con le labbra.
 
Ci sono occhi che parlano in continuazione. I miei sono uno di quelli.
 
Gridano rabbia,esprimono dolore emettendo gocce salate che molti persone odiano.
 
E se qualcuno riuscisse a leggere nei miei –mi chiedo- cosa troverebbe dentro?
 
La signora risponde alla mia domanda,dopo un lungo silenzio << è una tradizione che riguarda il Motel. >>
 
Lydia corruga le sopracciglia,sappiamo che c’è di più << Cosa vuol dire? >>
 
La proprietaria continua a guardarci con suoi occhi azzurri ghiaccio,che mi ricordano tanto quelli di un certo licantropo..
 
<< è un po’ macabro,onestamente. Sicure di volerlo sapere? >> chiede la vecchia.
 
<< Ci dica. >> rispondiamo io e Lydia insieme.
 
<< Forse non siamo i primi della lista quando si parla di soddisfare un cliente.. Ma siamo i primi quando si parla di suicidi. >>
 
Mi volto a guardare il numero che ora esplode nella mia mente,come il suono delle campane la domenica.
 
198.
 
POV DEREK.
Riprendo i sensi,pensando che è un miracolo se sono vivo.
 
<< Derek,Oh Dio. Sei vivo. >> osservo il viso di Jennifer sopra al mio. Pensando a quanto sia bella.
 
Provo a sorridere,non riuscendo nel mio intento però.
 
<< Sto guarendo? >> chiedo con immenso sforzo.
 
<< Derek,non sembra. Ti esce sangue nero.. >> sussulto alle parole della Blake.
 
<< Derek! Ti prego non dirmi che stai morendo! >> dice urlando Jennifer.
 
L’unica cosa che riesco a fare è chiudere gli occhi e pensare se Hope stia bene,per poi svenire ancora una volta.
 
POV HOPE.
Lydia continua a camminare avanti e indietro per la stanza raccontando a Allison ciò che la vecchia ci ha detto,mentre io continuo a pensare a quel maledetto numero.
 
<< Quale vuoi? >> sento la voce maschile e immediatamente Lydia si zittisce.
 
<< Avete sentito?! >> chiedo girandomi verso le mie amiche.
 
Osservo il viso pallido di Lydia e l’espressione interrogativa di Allison.
 
La cacciatrice non ha sentito nulla.
 
Com’è possibile che solo io e Lydia abbiamo sentito la voce dell’uomo?
 
<< Non lo so,la più piccola credo. >> la voce di una ragazza risponde al maschio che ha posto la domanda.
 
Sento Lydia emettere un rantolo,guardando la ventola sopra al letto,che porta all’altra stanza.
 
<< Bene. La più piccola è la migliore. C’è meno rinculo. >> il ragazzo risponde con voce tremante,così come quella della ragazza << carico il tamburo. >>
 
<< Okay.. >> La ragazza ha paura,si sente. La paura che ti corrode le ossa.
 
Ma cosa diavolo sta accadendo?
 
Sento qualcosa bagnare il mio viso e noto che anche Lydia sta piangendo,un’espressione di puro terrore sul suo volto.
 
<< Aspetta,quando devo.. voglio dire.. conti? Fino al tre. >> dice la ragazza.
 
<< Okay,al tre. Ti amo. >> la voce maschile riempie le mie orecchie,facendomi piangere ancora di più.
 
<< Ti amo anche io. >>
 
Si sente lo sparo dall’altra stanza e urlo.
 
 
Noto Lydia che senza tante cerimonie mi prende per il polso,se possibile più sconvolta di me,portandomi fuori dalla stanza.
 
Ci ritroviamo,con dietro Allison,davanti alla stanza dove è avvenuto il suicidio.
 
Mi asciugo le lacrime facendomi forza,mentre ora quella che piange è Lydia.
 
Tutti dobbiamo esprimere i nostri sentimenti.
 
Chi piangendo,chi mostrandosi duro,chi urlando e prendendo a cazzotti qualunque cosa si trovi davanti.
 
Afferro la maniglia,aspettandomi di trovare la porta chiusa a chiave,cosa che non avviene.
 
Apro la porta trovandoci al buio. L’interruttore rotto.
 
Sento un singhiozzo dietro di me e so che Lydia non si è calmata.
 
<< Volete dirmi che cacchio sta succedendo? >> chiede Allison spaventata dalle nostre reazioni.
 
Com’è possibile che solo io e Lydia abbiamo sentito tutto?
 
Lydia inizia a urlare a Allison cose incomprensibili,ma sembra che la cacciatrice capisca.
 
Trovo una torcia e la accendo aspettandomi il peggio.
 
Aprendo gli occhi mi accorgo di essere in una semplice stanza in ristrutturazione.
 
Mi giro verso Lydia che con occhi sgranati si guarda intorno << è successo qui. Lo giuro. Anche Hope,l’ha sentito. >> dice girandosi verso Allison.
 
Quest’ultima annuisce << Vi credo,dopo tutto quello che abbiamo passato,vi credo. >>
 
E per l’ennesima volta mi chiedo “che diavolo sta succedendo? “
 
POV BOYD.
Vado a riempire il ghiaccio,all’apposita macchina.
 
<< Non farlo. >>
 
Spalanco gli occhi sentendo la sua voce.
 
Non è possibile.
 
<< Non lasciarmi. >>
 
Mi guardo intorno,sapendo di essere ormai al culmine della pazzia.
 
Inizio a piangere,sapendo che lei non può essere realmente qui.
 
<< Alicia? >> chiedo singhiozzando.
 
<< Non avresti dovuto lasciarmi. >> sussurra la sua voce.
 
La sento più vicina di quanto credo.
 
Mi avvicino al ghiaccio,iniziando a scavare fino a quando non trovo qualcosa di duro sotto al mio tatto.
 
Sposto gli ultimi cubetti di ghiaccio e urlando mi accascio a terra,con un conato di vomito che percorre il mio corpo.
 
La sua testa,tagliata di netto,davanti ai miei occhi.
 
È morta.
 
POV ISAAC.
Apro gli occhi di scatto,sentendo un rumore.
 
<< Boyd? >>
 
Nessuno mi risponde quindi credo semplicemente che sia il vento.
 
Chiudo gli occhi sentendo caldo.
 
Mi passo una mano sulla fronte sentendomi sudato.
 
Immediatamente sento una voce,molto vicina a me.
 
Sgrano gli occhi sapendo che è impossibile che lui sia qui.
 
<< Passami la chiave inglese da sette. >> la sua acida voce percorre le mie ossa,rendendole un mucchietto di cenere.
 
<< Quella è da nove,cretino. La sai la differenza fra sette e nove? Vuoi che ne parliamo di sotto,deficiente? >>
 
<< No.. >> sussurro alla voce di mio padre,la voce che mi ha fatto diventare pauroso della mia stessa ombra.
 
C’è chi ha paura dei mostri sotto il letto,i miei mostri sono reali.
 
Le cose che mi facevano non erano lecite.
 
<< Non riesci mai a rendermi fiero. Sei una delusione. Sta zitto. Devi stare zitto. >>
 
<< Sta zitto,devi stare zitto. >> sento la voce di mio padre ovunque.
 
Osservo una goccia cadere dal mio viso,non so se sia sudore o una lacrima.
 
<< Basta! Basta ! entra dentro,figlio di puttana! >> mi rannicchio sotto le coperte sentendo quelle brutte parole uscire dalla bocca di quello che dovrei chiamare “padre”.
 
Silenzio.
 
Se n’è andato.
 
Apro gli occhi e levo il cuscino dalla mia faccia per poi ritrovarmi in un posto a me troppo conosciuto.
 
Cerco di bloccare la porta che si chiude,ma so già che è la fine.
 
Urlo,urlo, e urlo più che posso,fino a quando la porta del freezer non si chiude. Lasciandomi nell’oscurità.
 
POV HOPE
Passando davanti alla reception,non troviamo più nessuno e questo non fa che salire l’angoscia.
 
<< 198? Ragazze non avevate detto che erano 198 le morti avvenute? >> chiede Allison guardandoci.
 
Annuiamo, e lei ci indica il cartello.
 
Lancio un grido strozzato quando mi accorgo che il numero è aumentato.
 
<< 201.. >> sussurra Lydia.
 
<< Volete dire che sono morte tre persone? >> chiede Allison terrorizzata.
 
<< O forse,tre persone che stanno per morire. >> sussurro io.
 
POV SCOTT.
Sento il cellulare e sorrido notando chi mi sta chiamando.
 
<< Mamma,come stai? >>
 
Mi risponde il silenzio.
 
<< .. Scott? >> sussurra mia madre,dopo minuti di silenzio.
 
<< Mamma che succede?! >> chiedo preoccupato.
 
Sento mia madre tirare su con il naso,segno che sta piangendo << Mi dispiace. È entrato in casa,ho cercato di fermarlo.. >>
 
Sussulto urlando un << Chi? Dove sei! >>
 
<< Fuori. Guarda fuori. >> mia madre lancia un gemito di dolore.
 
Corro alla finestra e trovo Deucalion che tiene un braccio intorno al collo di mia madre,gli artigli sguainati sulla sua gola.
 
<< Scott,riesci a sentirmi? Certo che ci riesci. Mi dispiace molto per tua mamma. Ma ora tu sei un’alfa. Sai che cosa significa. Significa che verrò per te e per tutti quelli che ami. >>
 
Con una mossa veloce affonda gli artigli nel collo di mia madre.
 
Lascio cadere il telefono per terra,sentendo un rumore dietro di me.
 
Mi giro di scatto,osservando Stiles con lo spazzolino in bocca e il dentifricio sparso ovunque.
 
Mi rigiro,trovando nessuno sulla piazzola del Motel.
 
Neanche una traccia di sangue.
 
POV STILES.
<< Si ragazze ve l’ho detto. Boyd ha tirato un cazzotto alla macchinetta,Scott era stranissimo e molto teso e gli altri non li ho visti. Ethan starà con Danny e Isaac non lo so. >> sento sussultare la mia migliore amica,al nome dell’ultimo ragazzo che ho pronunciato.
 
Hope si alza e sia avvia nella camera accanto con noi alle calcagna.
 
Afferra la maniglia,provando a girare,ma non riuscendo ad aprire.
 
<< Questa prima era aperta. >> dice Lydia con sguardo preoccupato.
 
Sentiamo il rumore di una motosega e immediatamente iniziamo a prendere a calci la porta fino a quando non si apre.
 
Troviamo Ethan con una motosega in mano,davanti al petto.
 
Allison e Lydia si buttano su di lui,così come faccio io.
 
Mi giro verso Hope che stacca immediatamente il cavo.
 
Ethan però ci guarda con gli occhi rossi,facendo spuntare gli artigli.
 
Vuole cercare di farsi del male da solo.
 
Mi lancio di peso su di lui,per farlo cadere ma va a sbattere contro un tizzone di calore,una specie di stufa.
 
Immediatamente il licantropo torna in se,guardandoci confuso.
 
<< Che diavolo è successo? >> chiede squadrando uno ad uno.
 
POV BOYD.
Seduto sul letto,continuo a fissare il nulla,non riuscendo a fare altro.
 
La radio si accende di colpo da sola,trasmettendo la voce di un bambino.
 
Spalanco gli occhi,riconoscendo la mia voce.
 
<< un’attimo prima era li,mentre pattinavamo e dopo.. era scomparsa. Lei non c’era più. >> sento la voce terrorizzata del bambino,la MIA voce e spengo la radio.
 
Poco dopo essa si riaccende.
 
<< è morta? >> continua a chiedere il bambino. il piccolo Vernon Boyd.
 
Spengo nuovamente la radio,guardando con terrore le mie stesse mani.
 
<< è colpa mia? >>
 
<< è morta? È colpa mia? È colpa mia? >> continuo a chiedere.
 
Le uniche parole che mi circondano: è morta?
 
POV DEREK.
<< Non dovresti essere qui. >> dico a Jennifer dopo essermi ripreso dall’ennesima svenuta.
 
<< Perché no? >> chiede lei.
 
<< Tu non mi conosci. Tutte le persone intorno a me,muoiono o si fanno del male. >> abbasso lo sguardo quando la verità mi colpisce in pieno petto.
 
<< Ho già sofferto e sono già stata male. >> sussurra Jennifer chinandosi verso di me.
 
Si avvicina al mio viso,facendo scontrare le nostre fronti e i nostri nasi,prima di unire le nostre labbra in un bacio passionale.
 
--
Osservo Jennifer,nuda,accanto a me.
 
Per poi osservare le mie ferite scomparse: mi ha guarito.
 
Sorrido per tornare ad abbracciare la donna con cui dopo anni,ho fatto l’amore.
 
POV HOPE.
Dopo esserci divisi, Allison e Stiles a cercare Scott e io e Lydia a cercare Boyd,io e la rossa ci ritroviamo nella piazzola del Motel,accanto all’autobus che ci ha portati fino a questo posto maledetto.
 
<< Shh,non piangere. Oddio cosa devo fare con te?! >> sentendo la voce di una donna e del pianto di un bambino io e Lydia ci giriamo di scatto ma nessuno ci segue.
 
È come con i due ragazzi nella stanza.
 
Solo noi possiamo sentire.
 
Mi giro verso Lydia che ha di nuovo il suo sguardo terrorizzato.
 
Entrambe pallide,ci avviciniamo il più possibile alla provenienza del suono,trovandoci di fronte a un tombino.
 
Ci inginocchiamo,sentendo la voce più forte.
 
<< Shh ora dormirai. Dormiremo insieme,okay? >> dice la donna per poi aprire un rubinetto.
 
<< Oh mio Dio,no… >> Lydia spalanca gli occhi mentre altre lacrime cominciano a scendere dai nostri occhi.
 
<< LO STA AFFOGANDO! LYDIA,QUALCUNO STA AFFOGANDO! >> urlo con tutto il fiato che ho,correndo verso la stanza di Boyd e Isaac.
 
Entrando nel bagno noto dei piedi fuori dalla vasca.
 
Urlo capendo che Boyd si sta suicidando.
 
Mi avvicino notando che ha una cassaforte sul petto,in modo da non poter uscire dall’acqua.
 
Lydia si allontana lentamente,pallida,fin troppo,andando a sbattere contro la stufa,bruciandosi il braccio.
 
<< IL CALORE! AIUTA! >> detto questo corre a gambe levate chissà dove.
 
Provo a spostare la cassaforte ma inutilmente,è troppo pesante.
 
Sento un gemito nella stanza e spaventata sussulto.
 
Mi giro lentamente e mi avvio verso il letto,sentendo qualcuno battere i denti.
 
Mi metto in ginocchio e mi sporgo sotto al materasso,alzando le coperte.
 
Urlo trovando Isaac con sguardo allucinato,sotto il letto.
Lydia entra in quell’instante e capendomi al volo,mi lancia uno di quei carburanti che vengono usati anche come esplosivi.
 
La accendo e attenta a non bruciarmi,mi avvicino ad Isaac,sperando che funzioni.
 
 
--
Dopo aver trovato Stiles,ci avviamo tutti insieme nella stanza di Scott.
 
Mi fermo immediatamente,trovando davanti a me una scena che resterà impressa per sempre nella mia mente.
 
Scott nella piazzola del Motel,la benzina sparsa intorno a lui  e uno dei carburanti che abbiamo usato io e Lydia in mano.
 
Sento Allison sussurrare il nome di Scott,in preda alle lacrime.
 
Sbianco,avvicinandomi il più possibile al ragazzo che sta tentando di suicidarsi. Il mio migliore amico.
 
Non è tanto il fatto di vederlo li in,pronto a morire.
 
La cosa che mi preoccupa di più, è il suo sguardo.
 
Perso,come qualcuno che sa di non aver più nulla. Ma qui si sbaglia. Lui non è solo.
 
Nessuno si salva da solo.
 
<< Scott? >> Stiles si avvicina,molto lentamente,quasi piangendo.
 
<< Non c’è speranza. >> sussurra Scott,continuando a guardare il pavimento.
 
<< Che dici? C’è sempre speranza. >> dice Allison.
 
<< Non per me. Non per Derek. >> replica Scott alzando lo sguardo verso di me.
 
Aggrotto le sopracciglia a quella frase. Cosa c’entra Derek?
 
<< Derek non è morto per colpa tua. >> afferma Allison,mandando in frantumi il mio cuore.
 
Derek è morto?
 
Inizio a piangere per tutto ciò che sta accadendo.
 
Sento qualcuno prendermi per mano,e girandomi  alla mia sinistra incontri gli occhi azzurri di Isaac.
 
Lanciandomi un’occhiata Stiles si gira per rivolgersi al suo migliore amico << Scott,non sei tu. Questo non sei tu. È una voce nella tua testa. >>
 
Scott lo guarda,una smorfia sul viso << ti ricordi come ero prima del morso? Come eravamo? Non eravamo niente. Né popolari,né bravi a lacrosse. Eravamo nessuno. Dovrei tornare a essere nessuno. >>
 
Stiles con le lacrime agli occhi inizia ad avvicinarsi sempre di più a Scott,che ormai sta chiaramente delirando << Scott,ascoltami. Non è vero che non sei nessuno. Sei qualcuno. Scott sei il mio migliore amico. Ho bisogno di te.. >> Stiles singhiozza,prendendo la mano di Scott con cui tiene il carburante,nella sua << Scott tu sei mio fratello. Se lo farai,dovrai portarmi con te. >>
 
Scott che adesso è anche lui in lacrime,lascia andare l’arma letale che tiene in mano,lasciandola nelle mani di Stiles.
 
Quest’ultimo la butta il più lontano possibile,abbracciando Scott.
 
Una folata di vento spinge la miccia,dove si trova la benzina,iniziando a bruciare tutto.
 
Urlando ci buttiamo sui ragazzi,proteggendoli dalle grandi fiamme.
 
Girandomi noto qualcosa che mi sconvolge ancora di più.
 
Qualcosa che tormenterà le mie notti già rovinate.
 
Il giorno dopo.
 
POV LYDIA.
La porta si apre di scatto,facendoci svegliare tutti.
 
Dopo ciò che è avvenuto la scorsa notte,abbiamo deciso di dormire sull’auto.
 
Perciò ci siamo ritrovati,io,Hope,Allison,Stiles,Scott,Boyd e Isaac nel pullmino giallo che ci ha portati qui.
 
Dopo aver spiegato a Hope cosa era successo a Derek,la ragazza,con me e Allison,si è lasciata andare in un pianto disperato.
 
Osservo il viso shockato del Coach,prima che sussurra un << Non voglio sapere. >>
 
Girandosi verso gli altri giocatori di Lacrosse,inizia ad urlare come suo solito << La partita è stata rimandata! Quindi ora,direzione casa! >> per poi finire col suonare il suo stupido fischietto.
 
Noto Ethan sedersi accanto a Scott e ci avviciniamo tutti ai loro sedili.
 
<< Non so che è successo la scorsa notte,ma mi avete salvato la vita. Quindi,grazie. Vi dirò una cosa: pensiamo che Derek sia vivo >> a queste parole Hope e Scott sobbalzano,presi da una strana euforia << Ma ha ucciso uno dei nostri,quindi o si unisce al branco di Deucalion e uccide uno dei suoi,oppure Kali lo andrà a cercare e noi lo ammazziamo. >>
 
Mi distraggo dalla conversazione,quando il Coach inizia a passare tra i posti per cercare di portare silenzio.
 
Allungo la mano verso il suo collo,come se fossi incantata,prendendogli quel dannato fischietto.
 
Lo osservo bene,per poi mettere una mano davanti alla bocca e fischiare.
 
Quello che vede fa scandalizzare tutti noi.
 
Strozzalupo.
 
<< Ogni volta che il Coach soffiava,tutti voi eravate “sotto incantesimo” >> afferma Allison guardando i licantropi.
 
Stiles guarda male il fischietto come se volesse ucciderlo con lo sguardo per poi strapparmelo dalle mani.
 
Lo osservo aprire il finestrino,con movimenti fluidi, e gettare quell’oggetto sul ciglio della strada,proprio quando il bus parte.
 
Sorridiamo per poi sentire un urlo tremendo.
 
<< STILINSKI IL MIO FISCHIETTO!!!!! >>
 
SONO QUIII.
Spero vi piaccia,con scuola,casa e famiglia è un casino e in  più * rullo di tamburi * MIA MADRE SI SPOSA! Questo weekend avevo intenzione di scrivere ma sarà moooolto improbabile.
Vi prego di farmi sapere cosa ne pensate,mi fareste un IMMENSO piacere.
( certo che poi Derek sta morendo,ma intanto fa sesso con la Blake. Bah. )
Spero di sentirvi. Siete la mia gioia. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** AVVISO ***


Ragazzi non ho parole per farmi perdonare. Sto scrivendo il capitolo ma ho paura che dopo tutto questo tempo i lettori siano calati. Volevo chiedervi se volevate un seguito o se credete sia meglio che smetta. Non so se vi piace la storia,non so Cosa ne pensate. Quindi per favore fatemi sapere cosa volete. Altrimenti chiudo la storia. Fatevi sentire,ho alcune persone che hanno letto senza commentare. Vi adoro e mi mancano i vostri bellissimi commenti.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** I missed you. ***


I missed you.

 

POV HOPE.

 

Mi giro per l’ennesima volta nel mio letto,cercando di prendere sonno.

 

I miei occhi non riescono a scacciare le immagini del Darach. Il suo volto deturpato continua a passarmi nell’anticamera del mio cervello.

 

Continuo a ricordare quel volto come un disco rotto,che suona sempre lo stesso pezzo di un brano.

 

Sospiro decidendo di alzarmi. Mi asciugo gli occhi,bagnati a causa delle lacrime perse,e mi costringo a non pensare a lui.

 

Istintivamente mi porto le braccia intorno a me,come se evitassi di cadere in pezzi,iniziando a tremare.

 

Tiro su con il naso,evitando che si formi la ‘candela’,che mi capita ogni volta che inizio a singhiozzare senza avere a portata di mano un pacco di fazzoletti.

 

In tutti questi giorni,ho continuato a pensare chi si potrebbe celare dietro il volto mostruoso del Darach.

 

Una delle tante domande senza risposte. 

 

Ma poi le risposte sono arrivate,chiare con l’acqua del mare.

 

*flashback*

 

La  professoressa Blake ha realizzato una cerimonia per commemorare tutti i lutti che ha avuto la Beacon Hills High School,facendo partecipare genitori,alunni,insegnati e tutti coloro che avrebbero voluto esserci.

 

Una piccola orchestra,era stata creata per intrattenere il pubblico.

 

Gli alunni,accompagnati da una professoressa,che suonava il pianoforte,avevano realizzato questo spettacolo.

 

Del branco eravamo tutti presenti:Lydia,Stiles,Scott,Allison,Chris.Avevano partecipato anche i gemelli.

 

Lydia,iniziato lo spettacolo,si era allontanata perché Aiden le aveva chiesto di parlarle.

 

Era entrata a scuola e a un certo punto non era più tornata.

 

Nella mia mente,riuscivo a sentire diversi rumori,non riuscivo a concentrarmi su quello principale.

 

Decisi di uscire e Scott e Stiles mi seguirono.

 

<< Dove si è ficcata Lydia? Ho un brutto presentimento. >> ho detto sussurrando.

 

E poi un urlo.

 

Per me fu chiarezza,anche se con la coda dell’occhio osservai Scott piegarsi in due per il suono emesso troppo alto.

 

Immediatamente seppi dov’era Lydia.

 

Corsi verso una dei tanti laboratori di scienze e con un calcio apri la porta trovando davanti a me una scena,che mai avevo mai immaginato: Lydia,seduta su una sedia con un laccio di ferro intorno al collo,e in piedi dietro di lei,con un coltello in mano,vi era la professoressa Blake.

 

Per terra,lo sceriffo Stilinski. Mi fiondai da lui,cercando di vedere se fosse vivo o no,mentre Scott si diresse verso la professoressa.

 

<< PAPA’ ! >> sentii urlare Stiles dietro di me. Stava per entrare,quando la Blake,con un movimento del braccio,scaraventò la cattedra sulla porta. Bloccando l’accesso a Stiles.

 

Riuscivo a sentire le urla del mio migliore amico,così cercai di  focalizzarmi sul battito dello sceriffo: regolare.

 

Sospirai,stringendo i denti,e levai il coltello che si trovata nello stomaco di Stilinski.

 

Osservai Scott che provava ad attaccare la Blake,ma questa era imbattibile. Ad ogni colpo di Scott,sembrava che una barriera la proteggesse.

 

Arrivai vicino a Lydia e le strappai il laccetto che non le permetteva di respirare.

 

<< Sapevo che saresti venuta.. >> bisbiglia Lydia,per poi accasciarsi su di me.

 

Mi giro di scatto,giusto in tempo per vedere la Blake scaraventare Scott addosso a una fila di banchi,facendolo svenire.

 

<< Così sei tu il Darach. >> sputo fuori,diretta verso la professoressa.

 

<< Sei molto intelligente cara. Ma voi credete che questi siano sacrifici,vero? Ma non sono così banale,io. Tutto ciò è un’offerta,un male necessario. > dice lei con un sorriso macabro sulle labbra.

 

<< E Lydia? >> chiedo osservando i miei amici svenuti.

 

Resto solo io.

 

<< Oh no,cara,Lydia non era un sacrificio,era solo una ragazza che sapeva troppo >> si gira per osservare la ragazza dietro di me << non sapeva nemmeno di essere una banshee,fino a che non gliel’ho detto io. >> conclude compiaciuta di se stessa.

 

Aggrotto le sopracciglia << Una banshee? Cosa diamine dovrebbe essere? >>

La Blake mi sorride << La donna piangente. Stavo per usare lei come ultimo filosofo,prima che tu interferissi. Anche se ormai,ci siamo. >> dice allargando le braccia e chiudendo gli occhi,come se stesse risucchiando il potere a qualcuno.

 

Nella mia mente riesco a vedere come se fossi nella sala,dove la musica è tornata ad essere quella dei rituali,ora lo so,è quella usata dal Darach quando sta per compiere “un’offerta”.

 

La musica sale sempre di più,diversi volti scorrono davanti ai miei occhi: Allison,i gemelli,la Morell,che sono gli unici che si rendono conto che la musica è diversa.

 

Si sente un tonfo,quando la pianista cade a terra,con la gola sgozzata e tutti tornano in se,osservando il corpo morto di un’altra professoressa.

 

Mi riscuoto,e noto che la Blake mi osserva << E tu che cosa sei? >> mi chiede girandomi intorno << Sento qualcosa di molto arcaico in te,ma non  percepisco la fonte del tuo potere. Tranquilla lo scoprirò. >> dice ammiccandomi.

 

<< Ti dirò una cosa: Derek è vivo. >> spalanco gli occhi,rischiando di cadere per terra,le gambe sono come gelatina. 

<< Ora devo andare,cara,mi aspetta ancora molto lavoro da fare. >>  dice per poi mostrami il suo vero volto: deturpato,pieno di graffi,bianco come il latte.

 

Le tiro il coltello che stringevo convulsivamente da quelle che mi sembravano ore,e le si incastra nella coscia.

 

Urlando di dolore il Darach si butta su di me,dandomi un calcio sulla tempia.

 

Al mio risveglio,lo sceriffo non c’era.

 

*fine flahsback*

 

Dovrei sentirmi meglio,sapendo chi è il Darach,ma onestamente non è così.

 

Cora,è in ospedale,non riesce a guarire a causa di una lotta avvenuta fra lei e Aiden.

 

Derek … Derek è vivo. Ed è ciò che riusciva a calmarmi,nei momenti di panico.

 

Era troppo tempo che non vedevo il suo viso,troppo tempo senza la sua presenza scontrosa.

 

Mi avvio verso il bagno,iniziando a spogliarmi per una doccia,ripensando alle mie ricerche.

 

Banshee: Può apparire sia come una donna che canta,sia piangente. Altra caratteristica sono gli occhi perennemente arrossati dal pianto. Fondamentale riconoscimento di una banshee è l’urlo. Molte volte stava a significare la perdita di un membro della famiglia protetta,mentre altre volte era un urlo di vittoria dato dalla morte di un membro della famiglia avversaria. L’urlo,però,rappresentava sempre l’imminente morte di qualcuno.

 

Sospiro,provando a vederci chiaro. Molte volte mi succede di sentire diversi suoni sovrapposti,non riuscendo a distinguere il vero e il finto. Esce spontaneo,questo bisogno di urlare. E l’urlo mi da sempre chiarezza.

 

Non credo di essere una banshee,altrimenti il darach se ne sarebbe accorto e mi avrebbe fatto fuori al posto di Lydia.

 

Esco dalla doccia,scuotendo i capelli bagnati,sperando che anche i pensieri scivolino via.

 

Indosso qualcosa e scendo a fare colazione,trovando un silenzio tombale.

 

<< C’è nessuno? >> chiedo alle pareti bianche.

 

Mi giro di scatto sentendo dietro di me,una presenza.

 

Sento le lacrime iniziare a scendere giù dal mio viso,quando incrocio i suoi occhi.

 

<< Ciao,Hope. >> dice Derek,prima che io mi fiondi nelle sue braccia.

 

Troppo tempo senza di lui.

 

 

POV MELISSA.

<< Okay,okay! Tutto il necessario va messo nelle borse,bloccate ogni entrata con questo nastro rosso! >> dico urlando agli altri dottori.

 

Un albero entra dentro l’ospedale,trasportato dal vento,rompendo diverse finestre.

 

Un dottore arriva davanti a me << ma cosa sta succedendo? >> chiede ad alta voce,cercando di sovrastare il rumore del vento.

 

<< C’è una grande tempesta,e ha fatto saltare l’elettricità in città. Stiamo evacuando! Non è sicuro per i pazienti. I tuoi sono tutti sulle ambulanze? >>

 

Il dottore legge la sua lista di pazienti per poi alzare lo sguardo,preoccupato << Tutti tranne Cora Hale! >>

 

 

 

Cerco la stanza della ragazza,una delle tante Hale che ho conosciuto. Trovo un signore chinato sulla paziente.

 

<< Scusi se l’ho fatta aspettare così tanto ma non sapevo nulla di Cora. >> dico rivolta all’uomo,che si gira per poi spalancare gli occhi.

 

Rimango senza fiato quando davanti a me trovo Peter Hale.

 

<< Tu dovevi essere morto. >> sussurro allontanandomi.

 

<< Credimi,lo sono stato,tesoro. >> replica lui,girandosi verso la nipote.

 

Quest’ultima si alza di scatto iniziando a vomitare sangue nero.

 

POV HOPE.

 

Sento la porta aprirsi e la professoressa Blake entra urlando << Derek! Derek dove sei? >> 

 

Derek esce dall’ombra e si avvia verso la sua ‘ragazza’.

 

Cerco di mantenere un’espressione neutrale quando si abbracciano e quando lei lo bacia.

 

Sento Scott e Stile,nascosti insieme a me,osservarmi.

 

<< Devo dirti una cosa,e devo dirtela prima che qualcun altro te la dica. >> dice la Blake,con affanno.

 

Stronza. 

 

<< Chi? >> chiede Derek.

 

<< Da Scott,Stiles .. Ti diranno delle cose. Cose che non sono vere. Tu devi credere a me,okay? Tu credi solo in me.  >>

 

<< Cosa c’è? >>

 

<< Prometti che mi ascolterai. >> continua la sua recita la Blake.

 

<< Lo prometto. >> il Darach bacia Derek e io sento una rabbia montarmi dentro.

 

Derek si stacca e Jennifer lo guarda con sospetto.

 

<< Loro sono già qui,vero? >> chiede lei,mentre noi tre usciamo allo scoperto.

 

<< Quindi ti hanno detto che sono io? Quella che rapisce le persone? >> domanda la Blake,con voce tremula.

 

<< Gli abbiamo detto che sei quella che uccide le persone. >> dico io trasudando odio da ogni poro.

 

<< Oh certo. Commettere sacrifici umani? Tagliare le gole alle persone? Si,sicuramente lo faccio nella mia ora di pranzo. Non senti quanto è ridicolo tutto questo,Derek? >> dice la professoressa girandosi verso l’interpellato.

 

<< Dov’è mio padre? >> chiede Stiles mentre una lacrime gli solca il viso pallido.

 

<< Come faccio a saperlo? >> replica lei.

 

<< Ora basta. Possiamo provarlo. >> dico,prendendo dalle mani il vasetto che teneva Scott.

 

<< Cos’è? >> chiede Jennifer osservando il barattolo.

 

<< Il capo di Scott dice che questa polvere può essere usata contro di te. >> dice Stiles,osservando la professoressa con uno sguardo carico di rancore.

 

<< Vischio? >> la sua espressione ora è spaventata. Ne approfitto per aprire il barattolo,per poi tirare la polvere,facendo rivelare la vera identità del Darach per un secondo.

 

Derek se ne accorge,prendendo per la gola Jennifer.

 

<< Derek,aspetta,aspetta,io ti servo  >> dice lei ansimando << sono l’unica che può salvare tua sorella. Chiama Peter lui ti dirà che ho ragione. >> 

 

<< Tutti voi avete bisogno di me. >> sussurra la Blake.

 

 

POV DEREK.

 

In macchina l’unico rumore che ci circonda è quello della pioggia.

 

Continuo a restare in silenzio mentre Jennifer blatera a vanvera << Sai,io voglio veramente salvare tua sorella. Potrei scappare,e tu non potresti fermarmi. Ma voglio salvare tua sorella. >>

 

<< Sta zitta. >> dico io,controllando che la Jeep di Stiles sia dietro di noi.

 

POV HOPE

Entriamo nell’ospedale,mentre Derek tiene Jennifer per un braccio e Stiles continua a minacciarla con lo sguardo e la sua mazza da baseball.

 

Arriviamo di fronte alla camera di Cora,ma tutto ciò che troviamo è sangue nero e vischio.

 

Poi Peter viene scaraventato per terra da Aiden e Ethan.

 

<< Abbiamo grossi problemi. >> dice Peter.

 

Derek si dirige correndo verso i gemelli assieme a Scott.

 

Stiles e Peter vanno da Cora,svenuta,e io continuo a tenere d’occhio Jennifer.

 

Mi giro di scatto ,ricevendo un calcio in pieno viso dal Darach,che poi corre nell’ascensore.

 

<< Noi vogliamo solo lei! >> dicono i gemelli,correndo a loro volta verso Jennifer.

 

POV JENNIFER.

 

Le porte dell’ascensore si aprono,esco da esso,sentendo un ticchettio a me familiare.

 

Nella mia visuale compare il bastone di Deucalion e Kali accanto a lui.

 

Spalanco gli occhi osservando la mia vecchia amica.

 

Si tuffa verso di me,e io arretro entrando nell’ascensore,scagliandola lontano.

 

POV HOPE.

 

<> urla Stiles rivolgendosi a Derek.

 

<< Sta veramente morendo? >> chiede Scott a Peter.

 

<< Si,e solo io posso salvarla >> dice la Blake,entrando nella stanza << Posso salvarla solo io. E posso anche dirvi dove si trova lo sceriffo,ma c’è un branco di alfa che mi sta cercando. Quindi vi aiuterò,ma solo quando sarò al sicuro. >> conclude guardandoci uno ad uno.

 

<< Scusate,il Signor Deucalion,desidera la presenza della signorina Jennifer Blake. Avete 10 minuti. >> la voce tremante di Melissa McCall,ci giunge alle orecchie.

 

Scott si gira verso Jennifer,ma prima che lui parli, il Darach lo precede << Non la ucciderà,Scott. Su questo puoi fidarti. >> 

 

Scott osserva la Blake con aria interrogativa << Cosa? >>

 

Lei guarda verso Derek << Diglielo,Scott >> ma vedendo che l’altro non risponde,lei ammicca verso il lupo più grande << Non sei l’unico che lo vuole nel suo branco. >>

 

Sapendo di avere l’attenzione di tutti,continua a parlare << Deucalion non vuole solo un’alfa. Lui vuole la perfezione. Lui vuole un vero alfa. Ovvero quando un’alfa non deve rubare il potere a un altro. Lo coltiva da solo. >>

 

<< Non importa. Dobbiamo andare,mia madre ha detto che l’ultima ambulanza parte fra venti minuti. Dobbiamo portare Cora li dentro. >> dice Scott guardando verso Derek.

 

<< Io e Scott terremo occupati i gemelli mentre voi porterete Cora fuori di qui. >> decreta Peter,con fare mortalmente serio.

 

POV DEREK.

 

Carico Cora sull’ambulanza,ma sento la voce di Jennifer che mi chiama.

 

Vado da lei e trovo il dottore morto. 

 

<< Julia … >> una voce voce femminile irrompe e davanti a noi compare Kali,mentre Cora si trova nell’ambulanza con Stiles e Hope.

 

<< Non ce la farai a batterla. >> dice Jennifer dietro di me.

 

<< Per questo ci mettiamo a correre. >> dico io per poi andare in direzione dell’ascensore.

 

Appena le porte si chiudono,sospiro.

 

Subito dopo,però,le luci si spengono e l’ascensore si blocca.

 

<< Derek so a cosa stai pensando. So che pensi che sono cattiva,che tutto quello che c’è stato fra noi era finzione,che sono una stronza. Ma spero che tu non pensa: è quello il suo vero volto? È veramente quello il suo volto? Quello pieno di graffi,ricoperto di vischio. >>

 

Resto in silenzio,aspettando che continui la sua storia,cosa che fa << Julia Baccardi,questo era il mio nome. Ero l’emissaria di Kali e sono quella che lei non è riuscita ad uccidere. >>

 

POV KALI.

 

<< Lei era la tua emissaria,e non  l’hai uccisa. >> dice Deucalion.

 

<< mi sembrava buona,ma l’ho uccisa,come tu mi avevi chiesto. O meglio,credevo fosse morta. >> replico io.

 

<< e perché non hai finito ciò che hai iniziato? >> chiede il mio alfa,girando per l’obitorio.

 

<< Mi stai chiedendo se nell’esatto momento in cui me ne stavo andando mi sono girata e ho sentito il suo cuore lottare fra la vita e la morte? Ebbene si. Ho pensato “potrei tornare indietro e finirla. Oppure potrei lasciar morire in pace,qualcuno che amo. “ e magari,io ho continuato a camminare. >>  dico io,ricordando quel giorno.

 

POV DEREK.

 

<< Per anni il Nemeton era stato inattivo. Ma io so cosa successe. So veramente,perché tu hai iniziato ad essere scontroso con tutti: ti eri innamorato. E la tua ragazza era stata morsa. Come si dice sempre “il morso o ti cambia o ti uccide. “ Paige,però,stava morendo. Ti chiese di porre fine alle sue sofferenze. E quell’atto,diede vita di nuovo al Nemeton. Tu hai dato potere al Nemeton,hai dato potere a me. >> dice Blake con le lacrime agli occhi.

 

Stringo i denti,cercando di non ricordare Paige nelle mie braccia,morente. No,non è così che l’ho ricordata tutto questo tempo. 

 

<< Mi hai dato abbastanza potere per tenere duro un altro po’,per essere trovata >> continua a guardare il suo riflesso nello specchio dell’ascensore << Noi siamo gli Emissari. Ed è stato uno sbaglio per Deucalion,perché io ho fatto un giuramento: dalle vergini e guerrieri,dai guaritori,filosofi e guardiani. Avrei preso il loro potere,per fargli capire che non dobbiamo essere trascurati. >>

 

Le luci si riaccendono e faccio partire l’ascensore. Ne ho abbastanza di Jennifer.

 

<< Derek.. >> sento la sua voce dietro di me,ma non mi giro << per favore, guardami. >>

 

Faccio questo terribile errore.

 

POV HOPE.

 

Corro verso l’ascensore assieme a Stiless,trovandoci dentro solo Derek. 

 

<< Vai da Scott! E digli che Jennifer ha sua madre! Guardiani sono anche i genitori! >> dico urlando a Stiles.

 

Osservo il viso di Derek e prego che si riprenda.

 

Il paino ha funzionato,ma Jennifer ha con se la madre di Scott.

 

POV SCOTT.

 Salgo sull’attico dell’ospedale,ma trovo solo Deucalion.

 

<< Guardiani,Scott.. Se stavi con me,ti avrei potuto dire cosa significava. Ti avrei potuto avvertire. Lascia che ti aiuti,Scott. Tu mi aiuti a prenderla e io ti aiuto a cercare tua madre e il padre di Stiles. >> dice l’alfa.

 

In silenzio mi avvio,verso Deucalion.

 

<< Scott >> la voce di Stiles mi fa fermare << Non andare. >> 

 

Mi volto verso il mio migliore amico << Non so cos’altro fare.. >>

 

<< Abbiamo sempre avuto un piano B,Scott. >> continua a parlare Stiles.

 

<< Non questa volta. >>

 

POV HOPE.

 

Mi riscuoto,vedendo Derek riaprire gli occhi,dopo un paio di giorni.

 

<< Hey.. >> sussurro,aspettando che il verde dei suoi occhi riempia ogni tristezza.

 

Derek mi guarda,sorpreso di vedermi e prova ad alzarsi.

 

<< Non ti conviene,hai preso una bella botta in testa. Ti ha sanguinato parecchio. Se ti rialzi rischi di farla sanguinare. >> dico parlando a macchinetta.

 

<< Jennifer? >> chiede lui,con aria disgustata.

 

Sospiro,guardando fuori dalla finestra della mia camera da letto << Ha preso la madre di Scott. E ha lasciato te,senza sensi. >> 

 

Derek mi prende la mano,e involontariamente arrossisco. 

 

Lo guardo,e trattengo le lacrime che cercano di sgorgare via.

 

<< Perché piangi? >> mi sussurra Derek.

 

<< Piango perché sono arrabbiata. Reagisco così,io. Sono arrabbiata perché due persone e a cui tengo sono scomparse e non so dove siano. Vorrei fare qualcosa ma mi sento così.. imponente. Capisci? In più ero preoccupata per te,non sapevo come stavi. Cora si riprende e poi perde coscienza. Ormai va così da giorni. Scott si è ‘unito’ a Deucalion per provare a catturare Jennifer,Stiles non parla e so che in mezzo a tutta questa roba non c’entra nulla e sembrerò una stupida ma.. >> prendo fiato per buttare fuori quello che ho sempre voluto dire << mi sei mancato. >>

 

Lo vedo sorridere,per alzarsi lentamente,mettendosi seduto,con una smorfia di dolore.

 

<< Hope,non riesco mai a trovare una persona giusta. C’è stata Paige,e credo che lei abbia segnato moltissimo la mia vita. Avevo paura di innamorarmi di nuovo. Ma poi sono caduto nella trappola di Kate Argent e ora Jennifer Blake. Io,o meglio, una parte di me, ha paura di amare. >> lo sento sospirare e allora penso che sono passati troppi minuti da quando ho incontrato i suoi occhi << Provo qualcosa per te,che non riesco a descrivere. E ho paura,perché continuo a soffrire e faccio soffrire le  persone intorno a me. Perciò le allontano,così evito di stare male. Posso dirti che con Kate e con Jennifer non era amore,con Paige invece si. Ma era tanto tempo fa,e io non mi sento così felice,da quando ero ragazzino. Ma con te so che potrei esserlo. So che io e te potremmo essere felici. >> conclude Derek,asciugandomi una lacrima solitaria.

 

Lentamente lo vedo avvicinarsi a me e chinarsi sulle mie labbra.

 

Inizio a sudare freddo e sento il tempo fermarsi fino a che le nostre labbra non si incontrano.

 

Ci scambiamo un lungo bacio,per poi staccarci per riprendere aria.

 

<< Quanto sono stato sciocco,per tutto questo tempo. Il tuo viso si sovrapponeva a quello di Jennifer e sapevo che non era lei quella giusta. Tu lo sei sempre stata. Perdonami,ti prego. >> dice Derek,avvicinandosi alle mie labbra.

 

<< A te perdonerei tutto. >> dico io prima di baciarlo,ancora.

 

Derek si stacca nuovamente da me,per guardarmi negli occhi << Allora,Hope,vogliamo buttarci ? Non sapremo mai cosa sarebbe successo,altrimenti. >> mormora Derek,guardandomi con.. Speranza.

 

Sorrido << per quanto tempo,ho aspettato questo momento. >> per poi continuare a baciare il mio alfa.

 

LEGGIMI E RECENSITE. .

Okay vorrei chiedere clemenza a tutti voi,ho avuto un periodo di cacca,ma *rullo di tamburi* sono stata promossa senza debiti. Missione riuscita. Quanti di voi hanno esami quest’anno? Come vi è andata a voi?

Detto ciò,vorrei veramente scusarmi con voi. Spero che i lettori non siano calati. Quindi: SI SONO BACIATIIIIIIIIIIIIII. Okay basta. 

UNA RECENSIONE ME LA LASCIATE?  Ditemi tutto quello che volete,io sto qua. Fatemi sapere,pls. ANCHE VOI LETTORI SILENZIOSI.

Vi amo,mi siete mancati. 

Un bacio. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** LEGGIMI ***


IL NUOVO CAPITOLO È PRONTO.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** The Nemeton ***


The Nemeton.


" Derek,cosa facciamo? Jennifer è sparita con la madre di Scott,e quest'ultimo si è allontanato con Decualion come se fosse la cosa più naturale del mondo. "dice Stiles agitato come non mai.

Raggiungiamo gli altri,nel parcheggio dell'ospedale dove troviamo Isaac,Allison,Chris e...

" Dove diavolo è Peter? " Chiede Derek,accanto a me.

" Potrei aver detto delle cose che lo hanno fatto cagare in mano.. Ma penso che siano stati gli Argent,per lo più. Gli ho detto che l'ultima volta che vi aveva visto era quando lui ha ucciso Kate e quando voi avete bruciato vivo lui. " Isaac dopo il suo monologo ci lascia senza parole.

Derek corre nella macchina di Isaac,verso sua sorella per vedere come sta. 

Stiles è rimasto all'ospedale per trattenere la polizia.

Riferisco velocemente agli altri cosa è successo,facendo spalancare gli occhi a Isaac.

Dimentico che per lui Melissa è come una madre.

" E Scott? " chiede Allison a Derek urlando " Derek,dov'è Scott?"

Lui si ferma,guardandomi,deluso.

POV STILES.

Sbuffo quando noto il padre di Scott,che ha preso temporaneamente il posto di mio padre come sceriffo.

È uno degli uomini che io e Scott odiamo di più al mondo.

Lui si dirige verso di me,con sguardo carico di rimprovero.

" Uno Stilinski dove ci sono dei problemi,sorprendente " dice lui osservandomi con aria di sfida " puoi rispondere a qualche domanda senza il tuo solito sarcasmo? "

A corto di parole,annuisco e lui inizia chiedendomi " Dov'è tuo padre e perché non si riesce a contattare da nessuna parte? "

" Non lo so,non lo vedo da qualche ora. " Affermo,cercando di trattenere le lacrime.

Sono sempre stato un buon bugiardo,devo evitare di mostrare quando sto male.

Morirei se succedesse qualcosa a mio padre.

" Ha ricominciato a bere? " chiede lo stronzo.

Sospiro pesantemente,mentre la voglia di picchiare l'uomo di fronte a me si fa sempre più insistente.

" Non ha mai smesso,ha dovuto solo ridurre. Non aveva problemi. "

" Stiles,perché non mi dici cosa è successo qui? " dice lui con un ghigno.

Scuoto la testa " Non lo so,sono rimasto bloccato nell'ascensore per tutto il tempo. "

" Non l'hai scritto tu il nome sulle porte,vero? "

Aggrotto la fronte " Quale nome? "

Mi fa segno di alzarmi e mi conduce verso l'ascensore.

Sulle porte,scritto con spray rosso,in stampatello c'è la parola "Argent."

POV DEREK.

Cora tossisce per l'ennesima volta,le labbra sporche di sangue misto a un liquido nero.

È pallida come un lenzuolo,e non posso fare a meno di stare male per lei.

Isaac si avvicina a me " Sta morendo,vero? " chiede.

" Non lo so.. " sussurro.

" Che cosa pensi di fare? " 

" Non lo so.. "

Per una volta in vita mia,non ho la padronanza di me.

Sento Isaac sbuffare " Ti verrà in mente qualcosa. Perché mentre Scott e Stiles erano la fuori cercando di evitare che la gente venisse uccisa,tu eri qui a rotolarti tra le lenzuola fra la vera assassina " sussulto a tali parole " Ti rendi conto quante persone ha ucciso? Erica e Boyd sono morti!Cora sta morendo e tu non stai facendo niente! Perché ci hai fatto questo Derek? È stato solo per il potere? Ti annoiavi? Ti sentivi solo? "

" Può darsi " sussurro mentre osservo Isaac andarse verso l'uscita " ho detto a Cora che non me ne sarei andato. Aiuterò gli altri quando saprò come aiutare lei. " 

" Non c'è tempo! " urla Isaac " L'eclissi lunare è in arrivo. Melissa e lo sceriffo stanno per essere uccisi,e io intendo aiutarli. " dice prima di andarsene.

POV ALLISON.

" Dai,Ally,non ti preoccupare. Non vuol dire che sono io il prossimo. " dice mio padre entrando nello studio,seguito da me e Stiles.

" Beh considerando che il vostro cognome era scritto a caratteri cubitali sull'ascensore è un'indizio. " afferma il mio amico.

Annuisco,terrorizzata per mio padre " Potremmo chiedere qualcosa alla Morrel. Sembra sapere molto più di quanto sembra. " 

" Allora è meglio che parli subito,visto che mancano due notti alla fottuta eclissi lunare. " dice Stiles buttandosi sulla poltrona,angosciato.

Mio padre guarda il ragazzo,teso e disperato " Stiles.. Non abbandonare la speranza. " 

" Potrebbe essere già morto " afferma Stilinski.

" Non credo. Jennifer sta studiando di mettere i pezzi al loro posto. Diciamo che è una tattica tutta sua. " ribbatte mio padre.

" E tu sei uno dei pezzi. " dico io osservando papà.

" Allora anticipiamo le sue mosse: ha sempre agito attraverso una corrente tellurica,quindi Melissa e tuo padre devono essere si una di quelle. No? " continua nonostante lo sguardo afflitto del mio amico " Stiles,se vogliamo trovarli,abbiamo bisogno del tuo aiuto. "

" Haidavvero intenzione di attaccarla?  E se ti rapisse come ha fatto con loro? Cosa hai di tanto diverso? " chiede Stiles,ripreso dal suo dolore.

Mio padre tira fuori una Pistoia,ricaricandola " Io ho una calibro 45. "

" Ora dobbiamo trovare i due genitori. E ho bisogno di tutti e due. Voglio vedere come farà Jennifer cosa farà quando gli farò saltare mezza testa con questa. " conclude indicando la pistola. 

Stiles alza lo sguardo verso mio padre " Da dove si comincia? "

" Di solito i cadaveri non sono mai stati trovati nel luogo dove sono stati uccisi. Abbiamo la scuola,la clinica veterinaria,e la banca. "comincia papà.

" Beh forse potremmo chiedere aiuto a Lydia. " dico guardando Stiles.

" Lydia? E cosa può fare lei? " chiede mio padre.

Stiles mi osserva,non sapendo cosa dire " Beh diciamo che ha trovato un paio di cadaveri,assieme a Hope,è una specie di sensitiva. È... Qualcosa. "

POV HOPE.

Sento Cora sussultare e la osservo aprire gli occhi e chiudere gli occhi ripetutamente.

Guardo suo fratello,preoccupato,distrutto,assorbire il suo dolore.

Noto le vene di Derek diventare nere e il suo viso contrarsi per lo sforzo.

Mi avvicino,abbracciandolo,dandogli tutta la forza che ho.

" Fa attenzione " lo avverte Peter,che ci osserva come un avvoltoio.

" Tranquillo,so come funziona " dice Derek osservando suo zio " esagerare potrebbe uccidermi. "

" Non è esattamente quello che volevo dire. " 

Mi giro di scatto verso Peter " Che cosa vuoi dire? " 

POV STILES.

Osservo i due Argent prendere pistole,di ogni tipo,coltelli dalla forma piccola e letale,balestre e altri oggetti che mi mettono un terrore assurdo.

Si gira verso di me puntando una mitragliatrice addosso al mio corpo " Whoa "

Osservo come maneggiano tutto con tranquillità,come se fosse la cosa più normale del mondo.

" Non so usare una pistola o una balestra ma io ho questi " dice Isaac entrando nella stanza,mostrandoci gli artigli.

' bene,sono l'unico indifeso. ' dico fra me e me.

" Facci sapere se Scott ti manda qualche messaggio. " dice Allison,ma io scuoto la testa " dubito che si faccia sentire. "

POV HOPE.

"Ho sentito dire che è una cosa che solo un'alfa sa fare. Sai che gli alfa non abbandonano mai un loro lupo,non abbandonano mai parte del loro branco" inizia Potere,girando per il soggiorno "Quando assumi un po' del suo dolore,lei assorbe parte del tuo potere. Tu hai quelle scintilla,che rende i tuoi occhi rosso sangue,invece che gialli. "

Derek,digrigna I denti "se posso salvarla devi dirmelo!"

Peter lo guarda abbassando lo sguardo "Se.. Non ho detto che funzioni sempre,potresti anche essere ucciso. "

Sussulto alle parole di Peter. Guardo terrorizzata Derek.

Non posso perderlo proprio che l'ho ritrovato.

" Come devo fare? " chiede Derek " assorbire il tuo dolore?" 

" No,molto di più." 

POV LYDIA.

"Tesoro,questo non è un problema,da ragazza ho avuto una grande quantità di succhiotti e ho inventato dei metodi per nasconderli." dice mia madre,riferendosi all'orribile sento che ho intorno al collo.

" No,non voglio del trucco " la fermo  continuando a osservare quella specie di squarcio,tutto intorno al mio collo " Qualcuno ha cercato di strangolarmi.. E sono ancora viva. Non voglio nasconderlo. Sono sopravvissuta. " 

Noto le lacrime negli occhi di mia madre che tira su con il naso.

" Posso pettinarti lo stesso,vero? " chiede cercando di alleggerire la situazione.

Annuisco e mi asciugo una piccola lacrima solitaria.

POV ISAAC.

Entriamo dentro la banca di Beacon Hills,dove il Darach aveva tentando di sacrificare Deaton. 
Lui è l'unico fallimento che ha avuto.

Chris ci precede,poi c'è Allison e infine io.

Il signor Argent tira fuori una pistola  elettroshock che usava quando cacciava ancora i licantropi. 

Aggrotto le sopracciglia dicendo "pensavo che quello lo utilizzassi contro i lupi mannari" 

Chris si gira verso di me,colpendomi al ventre la pistola,elettrizzandomi.

POV ALLISON 

"Papà!" urlo per poi provare ad arrivare a Isaac,ma mio padre mi ferma ammanettandomi " si può sapere che fai?" 

Mio padre mi guarda con dispiace e dice "scusami,per questo dovrai fidarti di me. Sapevo da tempo che lei non agiva basandosi sulle correnti telluriche. Devo farlo. " per poi buttare a terra la pistola.

Dall'ombra emerge lei,Jennifer: il Darach.

Osserva mio padre per poi sorridere "questo si che è un sacrificio. "

Poco dopo,mio padre è scomparso.

POV STILES. 

"Non ci credo,Scott non può essere con loro. No!" esclama Lydia e io non posso fare a meno di pensare che è bellissima.

I capelli legati,il vestito azzurra che risalta la sua carnagione,e il segno violaceo intorno al collo.

È così coraggiosa.

"Cosa posso fare allora?" Mi chiede facendomi sobbalzare "So solo di essere una tipa che trova i morti. Ma non so come fare. Stavo per essere uccisi da Jennifer per..." 

Si blocca all'improvviso fissando il vuoto " Lydia,cosa?" 

"Quando mi ha chiamata Banshee,sembrava sorpresa e se non fosse per quello che voleva uccidermi? " chiede guardandomi terrorizzata.

"E perché allora? "

"È quello che dobbiamo scoprire." 

POV HOPE.

"È una pazzia..." Continuo a ripetere a entrambi "Derek ti prego,pensaci bene..."

Derek,non mi ascolta. Si avvicina al letto,vicino sua sorella.

"Derek, pensa a tutto quello che potresti perdere." dice Peter.

"Non mi.interessa il potere. Non mi interessa più. " 

" E con Deucalion? Con Kali? Non riuscirai mai a batterli se non sei un'alfa!" urlo io rivolta al mio ragazzo "Tu non capisci! Questo potrebbe essere ciò che vuole Jennier, a lei serve che tu sia dalla sua parte!" 

POV STILES.

" Aiden non risponde ai messaggi" dice Lydia continuando a osservare il cellulare,facendomi spazio tra la gente in mezzo al corridoio di scuola.

Mi distraggo sentendo la suoneria del mio cellulare,sperando,pregando,che sia Scott.

Spalanco gli occhi,mentre sento gli occhi farsi lucidi.

"Jennifer...ha rapito il padre..il padre di Allison" 

Sento le mani iniziare a tremare,sento la voce di Lydia lontana,distaccata,mano a mano la vista mi si appanna. 

Osservo la figura della ragazza di fronte a me sbiadirsi,non riuscendo a sentire nulla.

"Stiles? Stai bene" Sento sire da Lydia.

Continuo a girare intorno riuscendo a vedere solo tutto sfocato,come se mi trovassi un un mondo parallelo. 

"Credo sia un attacco di panico."

Lydia mi fa entrare in un bagno,sorreggendomi,mi accompagna ai lavandini e mi fa sedere per terra.

Sento il respiro pesante,la testa mi gira,e gli occhi mi bruciano.

Respirare è sempre più difficile,sento come di essere circondato da una bolla.

"Pensa a qualcosa di bello. Amici,famiglia! "

Guardo male Lydi,facendole capire che sono entrambi argomenti che mi hanno fatto stare così.

"Prova a rallentare i respiri!" dice Lydia urlando.

Scuoto la testa,bisbigliando "Non ci riesco,non ci riesco" a corto di fiato.

Sento le mani di Lydia intorno al mio volto sussurando "Shh,Stiles, guardami,shh" per poi baciarmi.

Resto senza fiato,quando sento il respiro rallentare.

Dopo pochi secondi si stacca da me,con gli occhi chiusi e io sento il mio respiro stabile.

Spalanca gli occhi,guardandomi "e passato? " 

Annuisco bisbigliando "come ci sei riuscita?" continuandoa pensare al bacio come a un disco rotto che ripete la stessa strofa.

"Ho letto che bisogna..trattenere il fiato,quando si hanno degli attacchi di panico..quando..ti ho baciato,tu hai trattenuto il fiato." sussurra Lydia osservando le mie labbra.

"Grazie.." bisbiglio prima di baciarla un'altra volta,sentendo sorriderla sotto le mie labbra.

Questo è il paradiso.

Ci stacchiamo,dopo un paio di minuti e poi ci sorridiamo a vicenda.

"Ti direi di prendere appuntamento con la consulenza scolastica." Mi dice  Lydia abbracciandomi.

Mi stacco immediatamente, a malincuore, per guardare Lydia " La Morrel.."

Ci fiondiamo nel suo ufficio,mano nella mano,per trovare una ragazza di colore che aspetta dentro.

Da sola.

"La Morrel?" chiede Lydia.

La riconosco,è la migliore amica di Heather.

O meglio era. Vieni qui tre volte a settimana per fare terapia con la Morrel e non è mai stata in ritardo.

Mi giro verso Lydia " Voglio sapere che cosa sa." per poi dirigermi verso il suo cassetto nella scrivania.

"sono fascicoli riservati! Non puoi guardare,caro!" esclama la ragazza che stava aspettando.

Passo una cartellina a Lydia " Questo è tuo" 

Lydia lo prende immediatamente e noto la ragazza di colore sbirciare.

"Ei quello è il tuo disegno!" esclamo riferendomi all'albero già visto disegnato dalla ragazza.

"lo so,è un'albero " dice Lydia.

"No voglio dire,che è sempre lo stesso. Lo hai disegnato altre mille volte." 

Lydia mi guarda scettica " è un'albero. Adoro disegnare."

Mi avvicino "Lyds è esattamente lo stesso!" escalmo mostrandoci altri fogli con lo stesso disegno.

Prendo il suo quaderno di appunti dalla borsa e notiamo disegni in ogni pagina dello stesso identico albero.

La ragazza di colore scandalizzata dice " Va bene,puoi fare la mia seduta. Ne hai più bisogno tu! " prima di filarsela a gambe.

Immediatamente so dove sono.

Usciamo dall'aula,e inizio a spiegare a Lydia "è il Nemeton,è lì dove li tiene" tipo prendendola per mano,con la coda dell'occhio noto un sorriso parte sua. 

"Stilinski!" Sento una voce chiamarmi e ritrovo il padre di Scott in mezzo al corridoio.

Mi volto verso Lydia e le dico " Senti vai da Derek e Hope,lui sa dov'è" per poi baciarla.

"tuo padre è ufficialmente scomparso Stiles. " Sento dire dallo 'sceriffo'.

POV MORREL.

Correvo  più velocemento che potevo,senza fiato.

I due gemelli,E Kali alle costole.

Sapevo che presto sarebbe arrivato anche Decualion con Scott.

Lanciai del vischio intorno a me,così che non si potessero avvicinare.

Kali e i gemelli erano già li,sentì dei passi e mi gira osservando gli altri due alfa.

"Allora Marin,come facevi a sapere che saremmo venuti a cercarti? " chiede Deucalion con al fianco Scott.

Ansimante rispondo "lo sapevo perché voi non vi fidate di noi."

"Già abbiamo anche ucciso quella ragazza che ha salvato Isaac. Come si chiamava?" domanda Kali beffarda.

"Braeden." dico per poi girarmi verso Scott,delusa dalla sua scelta " Non è il tuo posto,Scott. Devi tornare dai tuoi amici. Sono sicura che non sa tutto quello  che hai fatto,Deucalion. Gli hai detto di come hai ucciso Ennis?" chiedo girandosi verso Kali,che guarda Deucalion stupita "Mio fratello lo aveva salvato quando Deucalion era andato da lui. Vuole che tu attacchi Derek,Kali. Se Derek si unirà al branco,spingerà la strada a Scott. Chiedigilielo" dico prima che Deucalion mi lancia il bastone contro la spalla.

Mi accascio,urlando di dolore,sentendo bruciare la spalla sinistra.

Vedo Scott venire verso di me,e fermare gli altri alfa che stavano per attaccarmi.

Mi estrae il bastone dalla spalla,e urlo per il dolore indescrivibile che sto provando.

"Non permetterò che la uccidono,ma se sa qualcosa parli" dice Scott tenendomi per le braccia.

"Il Nemeton. Trovalo. " 

POV ALLISON 

" Ve l'ho detto è dove Derek ha portato Paige mentre moriva! " esclama Stiles nello studio veterinario.

"Mio padre e Gerard ci sono stati. Ma Gerard non si ricordava dove fosse e mio padre..Non é qui per dircelo" Affermo io abbassando lo sguardo.

Mi chiedo dove sia Scott,se stia bene. 

Proprio ora avrei bisogno di lui.

"Potrebbe esserci un modo" ci giriamo di scatto sentendo la voce di Deaton "è Pericoloso,però. Avremo bisogno di Scott."

POV HOPE.

Scendo dalla macchina con Stiles e Deaton. Mi sono allontanata da Derek,perché Stiles aveva bisogno di me.

Arrossisco se penso a come mi ha salutata,con un bacio -che di casto non aveva niente- e con un "Torna presto,amore"

Mi avvicino a Scott immobile in mezzo al bosco

Si avvicina e ci chiede "Come lo avete saputo?" 

"Lydia" Affermo " Tu?" 

"Morrel,neanche gli altri alfa sanno dove sia." 

"Se funzionerà andrai adoro a loro? " chiede Stiles,teso come una corda di violino.

"Non fermerò Jennifer senza loro quindi si. " Scott si volta verso Deaton "qual'è il piano? "

La tensione è tangibile nell'aria.

'in che guaio ci siamo cacciati.'

"In sostanza,tu Allison e Stiles,dovete sostituire i vostri genitori come vittime sacrificali " prende parola Deaton.

"Moriremo al posto loro?" chiede Scott confuso.

"Si,ma lui vi farà tornare in vita." Affermo io.

"Deaton,puoi riportarci in vita,vero?" chiede Stiles agitato come non mai.

"Ricordi quando ho detto che è Pericoloso? Se va tutto bene voi tre resterete morti per pochi secondi. Ma c'è altro. Questa è una cosa dannosa.
Restituirete il potere al Nemeton,che è stato senza potere per troppo tempo.  Questo super poter,è come una calamita: attrae il soprannaturale."  Deaton osserva ognuno di noi,prima di cominciare "Li Attirerà qui come un faro."

Stiles mi guarda "Beh non sembra nulla di temibile come abbiamo visto fino ad ora. " dice alzando le spalle.

Scott osserva Deaton con tanta insicurezza " tutto qui?"

Deaton scuote la testa e io sospiro " avrà anche un certo effetto su di voi. Non lo vedrete,ma lo sentirete. Sarà come un oscurità attorno a voi. Resterà per sempre dentro di voi." 

Osservo Scott e Stiles,i miei migliori amici.

Distrutti.


Torno a casa,da Derek,trovandomi sempre più in pena per Cora.

Mi sento così in colpa,mi sento così.. Inutile.

Mi siedo accanto a lui prendendogli la mano.

"Devo farlo adesso,non ho altra scelta." afferma a me e a Peter.

POV SCOTT.
"Bene,che avete portato?" chiede Deaton finendo di riempire le tre vasche con ghiaccio.

Stiles tira fuori il distintivo di suo padre,da sceriffo.

La cosa più significativa per lui.

"È una vera pallottola l'argento" afferma Isaac osservando l'oggetto che tiene in mano Allison.

"Si mio padre l'ha fatta per una specie di rito."  

Osservo la ragazza che amo da così tanto tempo da aver perso il conto.

La vedo,completamente distrutta.

Una smorfia di dolore sul suo viso,indica il suo tormento.

È sempre bellissima.

Esitando, le prendo la mano,e lei sorride dolcemente,mentre una lacrima solca il suo viso.

Apro il palmo della mia mano mostrando un orologio d'oro.

"Mio padre l'ha regalato a mia madre quando è stata assunta all'ospedale. Diceva che era l'unica cosa che funzionasse tra loro." 

Sento Allison stringermi la mano,per poi appoggiare la sua testa sulla mia spalla.

"Bene. Voi tre entrerete nelle vasche e io,Lydia e Isaac vi terremo. Ma non dovremmo fare solo questo, dobbiamo essere in grado di riportarvi indietro,qualcuno con un forte legame tra voi." afferma Deaton.

Vedo Lydia avvicinarsi verso Allison,ma il veterinario la ferma "Tu andrai con Stiles."

"Ne è sicuro? Perché..Ci immergeremo anche io e Scott.." dice Allison per poi girarsi verso Isaac.

Sospiro,lasciando andare la sua mano.

Deve stare con Isaac,lei.

Solo che non riesco a mandare giù questa cosa.

" Va bene. " dico con tono piatto,anche se con le lacrime agli occhi.

Mi avvicino al suo viso e stupendo tutti,compresa Allison stessa,la bacio.

"Non voglio morire sapendo di non averti baciato per l'ultima volta." sussurro.

Allison inizia a piangere e abbracciarmi.

"Ti amo" sussurro.

"Anche io,sempre." risponde.

E allora ci immergeremo,nelle vasche piene di ghiaccio,facendoci congelare le ossa,i polmoni,il cuore.

"Una cosa" dice Stiles,osservandomi " Se io dovessi morire e tu no,devi sapere che tuo padre è in città." 

Chiudo gli occhi,sentendo una tristezza e un dolore piombarmi addosso.

Osservo Allison guardarmi comprensiva e allora mi tranquillizzo.

Devo essere forte.

Impauriti,tutti e tre,ci guardiamo a vicenda,prima che i nostri "salvatori" ci mettano le mani sulle spalle,contemporaneamente.

Chiudiamo gli occhi,respirando a fondo prima di immergerci nell'acqua gelida.


POV HOPE.

So che dovrei essere con i miei amici,ora,ma sento di dover restare accanto a Derek. 

Sua sorella sta morendo,così come.i genitori dei ragazzi stanno morendo.

Da una battaglia non si esce mai completamente vincitori,si orde sempre qualcosa.

E se non si ha perso nulla,non è ancora finita.

Derek prende la mano di sua sorella,assorbendo tutto il suo dolore.

Lo sento urlare,e questo fa si che io inizi a piangere mentre Cora si risveglia osservando suo fratello sbigottita.

Così,gli occhi di Derek da rossi diventano blu ghiaccio.


LEGGIMI. È URGENTE.
Mi spiace ma ho avuto problemi enormi.
Si sono tornata e sono pessimaaaa, in teoria il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo più l'epilogo... Ma non so se fare un seul. Ci sto seriamente pensando. In piu devo ancora dire che cos'è Hope. É ho molte idee. Il prossimo capitolo dovrei pubblicarlo in settimana. DOMANDA: VOLETE IL SEQUEL? Dato che ho già delle idee dovrei pubblicare i capitoli uno a settimana o uno ogni due settimane.
Fatemi sapere,vi amo. Siete la mia gioia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2142442