And then I met you.

di Sunshine96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Natalie Devor. ***
Capitolo 2: *** Emerald eyes. ***
Capitolo 3: *** No.. Nothing. ***
Capitolo 4: *** Are you persecuting me? ***
Capitolo 5: *** She just wants to be happy. ***
Capitolo 6: *** Sorry, I can't do this. ***
Capitolo 7: *** Now, I need him. ***
Capitolo 8: *** If she's happy, I'm happy too. ***
Capitolo 9: *** I miss you xx ***
Capitolo 10: *** I'm not beautiful. ***
Capitolo 11: *** He wasn't alone. ***
Capitolo 12: *** You don't have to worry. ***
Capitolo 13: *** Lulù, is for you. ***
Capitolo 14: *** And fall into my arms instead. ***
Capitolo 15: *** Obligations. ***
Capitolo 16: *** Goodnight, babe. ***
Capitolo 17: *** He cares of her. ***
Capitolo 18: *** I didn't kiss him. ***
Capitolo 19: *** London, a magic city. ***
Capitolo 20: *** Do you know One Direction? ***
Capitolo 21: *** Strike! ***
Capitolo 22: *** Only a friend. ***
Capitolo 23: *** My princess. ***
Capitolo 24: *** Nothing is easy. ***
Capitolo 25: *** He was my shield. ***
Capitolo 26: *** I love you. ***
Capitolo 27: *** Only you and me. ***
Capitolo 28: *** Shooting stars. ***
Capitolo 29: *** 'Morning. ***
Capitolo 30: *** Surprise! ***
Capitolo 31: *** You can't leave me. ***
Capitolo 32: *** Epilogo - Missing her. ***



Capitolo 1
*** Natalie Devor. ***


CAPITOLO UNO
 
 
Era una calda giornata di luglio, il sole batteva sulla finestra e Natalie era immersa nei suoi pensieri, come al solito.
-Ehi Nat ci sei?- disse la sua amica agitandole la mano davanti agli occhi.
-Si si, scusa- disse lei riprendendosi un attimo.
-Sono le 4. Facciamo una pausa? .. anche perché ti vedo un po’ distratta- disse la sua amica chiudendo il libro che teneva sulle gambe.
-Scusa, è che stavo pensando-
-A che cosa?-
-A matty-
La sua amica sospirò e appoggiò la testa allo schienale della sedia. -Non so proprio cosa dirti, sul serio-
-Il fatto è che non lo voglio perdere.. è il mio migliore amico.. però quando ieri mi ha detto che per lui sono qualcosa di più, mi sono sentita.. strana-
-Strana in che senso?-
-Nel senso che mi fa strano vederlo come qualcosa più di un amico, però dall’altra parte è un bel ragazzo e mi sento onorata di queste attenzioni-
-Ma lui ti piace almeno un po’?-
Natalie ci pensò un attimo. Non era sicura di quello che provava. -Si, un po’ si. E’ ovvio perché ha un bellissimo carattere e non è un brutto ragazzo-
-E allora provateci. Se va male vuol dire che non era destino- dice lei alzando le spalle.
-Si forse hai ragione..- disse sospirando.
-Adesso andiamo a fare merenda?- disse la sua amica alzandosi dalla sedia.
-NO! Dobbiamo studiare! Ti voglio ancora in classe con me l’anno prossimo capito?!-
-Si lo so! Anche io voglio stare in classe con te. Sto cazzo di debito in francese proprio non ci voleva. Volevo essere anche io promossa come te, ma quella prof mi odia- disse Lulù arrabbiandosi un pochino.
-In effetti avevi il cinque e mezzo solo nella sua materia, poteva farti passare tranquillamente..- confermò Natalie dando ragione all'amica. 
-Vabbè, non pensiamoci. Ormai è andata così e non si può fare niente.. Adesso andiamo a far merenda?? Ho fameee!- disse Lulù lamentandosi.
Natalie si mise a ridere. -Strano che tu abbia fame!-
-Senti chi parla! Quella che si mangia tre piatti di pasta e ne vorrebbe ancora!- ribatté la sua amica ridendo.
-Va bene, siamo mangione tutte e due!-
Andarono in cucina e Lulù tirò fuori un vasetto di nutella e del pane. Adoravano pane e nutella!
-Allora, ti fermi qui anche sta sera?- le chiese la sua amica con una fetta di pane in bocca.
-No Lulù lo sai che devo andare al lavoro oggi!-
-Ah già, me lo scordo sempre. Ma a che ora inizi?-
-Alle 5 e mezza e finisco alle 8- disse Natalie sbuffando.
-Vuol dire che oggi mi lascerai tutta sola soletta?-
-Perché, non c’è tua mamma?-
-No, è andata dal suo nuovo compagno, Jeff- disse l'amica con un tono di voce misto di rabbia e tristezza.
I genitori di Lulù, divorziarono circa dua anni prima, tra l’estate della prima e della seconda superiore. La ragazza era stata malissimo in quel periodo, aveva passato un’estate tremenda e Natalie le era stata accanto. Da quel momento divennero migliori amiche, prima erano semplici amiche. Lulù, vero nome Lucrezia Occhielli, era di origine italiana e si era trasferita li, a Londra, in prima media, nella stessa classe di Natalie. Si era seduta di fianco a lei, perché era l’unico posto vuoto e all’inizio non parlavano tanto perché Lulù sapeva solo le cose essenziali di inglese. Natalie le insegnò tutte le espressioni che si usavano li, e anche un po’ di parolacce.
-Se vuoi puoi venire a dormire da me oggi-
-Si, se non disturbo. Non ho voglia di stare a casa da sola- disse Lulù sorridendo.
-Tu non disturbi mai, sei sempre la benvenuta in casa mia- disse Natalie abbracciando l'amica. –Dai, adesso è meglio che vada, se no farò tardi al lavoro-
-Ok, da te verso le nove e mezza?-
-Certo!- disse facendole l’occhiolino.
Natalie uscì da casa della sua amica e salì in sella alla sua bicicletta. Per le cinque era a casa, si riposò un attimo davanti alla televisione, e poi uscì di nuovo, alla volta della pizzeria.
-Ciao zio!- disse appena entrata. Si, suo zio Bob, il fratello di sua mamma, era il proprietario della pizzeria in cui lavorava Natalie. In realtà era un fast food/pizzeria perché faceva parte della catena Nando’s infatti si chiama Little Nando’s. Solo perché il posto non era poi grandissimo, ma in sostanza non cambiava niente.
-Ciao nipotina- disse Bob sorridendo –tutto bene?-
-Si tutto a posto. Adesso vado a lavorare- disse Natalie mettendomi la giacchetta da cameriera. Non aveva proprio voglia di fare conversazione con suo zio quel giorno. 
-Certo, vai pure- disse ridendo.
Che cazzo ridi?
Dato che non c’era molta gente Natalie pulì i tavoli e aiutò in cucina a preparare i panini. Poco dopo suonò il telefono della pizzeria e rispose. 
-Little Nando’s buongiorno- disse con la voce più cordiale che riusciva a fare. 
-Salve, sono la signora Johnson-
Maledetta signora Johnson. 
-Oh, salve signora Johnson, ordina il solito?- era una cliente abituale e rompiscatole, che chiedeva sempre la pizza alle verdure.
-Si, il solito- rispose dall'altro capo del telefono, con una voce stridula.
-E per quando la vuole?-
-Per le 7 puntuale-
-Certamente signora, e per le 7 sia. Arrivederci- attaccò il telefono e guardò l’orologio: le 18:25, ce la potevano fare. Tutto per non dare alla signora Johnson un pretesto per lamentarsi. 
-Una verdure per la Johnson!- urlò Natalie affacciandosi alla cucina.
Dopo un quarto d’ora la pizza era pronta. Natalie prese la pizza, la sistemo per bene sul portapacchi della sua bicicletta e partì. Sentiva l’aria fresca accarezzarle il viso e il venticello passarle tra i capelli ricci.
Adorabile.
Pedalò più forte per sentirne di più addosso e soprattutto per non far raffreddare troppo la pizza. Il problema era che la signora Johnson non abitava proprio dietro l’angolo, perciò per far arrivare la pizza decentemente calda, c'era bisogno della scorciatoia.
La scorciatoia del bosco. Così la chiamava Natalie: passava in un sentiero in mezzo agli alberi, isolato dalla città. C’era anche un bellissimo laghetto naturale con una grande cascata che s’infrangeva sulle rocce. Quella l'aveva soprannominata La Meraviglia.
Si, non aveva molto fantasia per queste cose. 
Le passò di fianco proprio in quel momento e si fermò ad ammirarla. Era davvero bellissima. Se n'era innamorata fin dal primo momento che l'aveva vista. 
Forse non avrebbe dovuto, forse avrebbe perso il lavoro, ma non resistette. Si guardò un attimo attorno e non vedo nessuno.
Benissimo.
Mollò giù la bici, la pizza e mi si tolse i vestiti. Entrò in acqua senza niente addosso e si sentì rigenerare.

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Capitolo 2
*** Emerald eyes. ***


CAPITOLO DUE

 
Natalie entrò in acqua senza niente addosso e si sentì rigenerare.
L’acqua era gelata ma con il caldo di luglio era sopportabilissima.
Si toccò istintivamente il collo per vedere se l’aveva persa. No, per fortuna la sua collana portafortuna era ancora lì. Era una collana con il ciondolo a forma di trifoglio, il simbolo dell’Irlanda. Si, perché Natalie aveva origini irlandesi da parte di padre. Gliel’aveva regalata proprio lui quando era piccola e da quel momento non l’aveva più tolta. La strinse tra le mani e chiuse gli occhi. Guardò verso l’alto e lasciò che i raggi del sole le sfiorassero il viso.
Ad un tratto sentì la voce di un ragazzo. 
Cazzo..
La voce si avvicina sempre di più.
Doppio cazzo.
Cominciò ad agitarsi, e non poco. Senza pensarci due volte Natalie uscì in fretta dall’acqua, prese tutta la sua roba, compresa la bici, e si nascose dietro un grande masso. Appena in tempo, perché il ragazzo arrivò subito dopo. 
Anche lui si fermò davanti al laghetto e si guardò un attimo in giro. Poi si spoglio ed entrò in acqua nudo.
Mica male, pensò Natalie. 
Era un bel ragazzo, alto, riccio, con gli occhi di un verde smeraldo che si confondevano con l’acqua. Aveva un profilo familiare, ma non ci fece molto caso. Doveva uscire da quella situazione imbarazzante, doveva andarsene da li.
Toccò la pizza: ancora tiepida, per fortuna. Se fosse andata via in quel momento lui l’avrebbe vista di sicuro e sarebbe passata per una guardona maniaca.. dato che anche lei era ancora nuda.
Triplo cazzo.
 
Allora Natalie aspettò il momento giusto. Il ragazzo si immerse sott’acqua e lo vide sparire sotto la cascata. Aspettò 5 secondi, 10, 20, 1 minuto, 2.. il ragazzo non riemergeva. Cominciava a preoccuparmi per lui così si buttò in acqua. Appena passò sotto la cascata si scontrò contro qualcuno. Alzò la testa e si ritrovò due grandi occhi verdi fissarla.
Merda.
-Oh scusami- disse spostandosi un po’ indietro.
-Scusami tu. Non pensavo ci fosse qualcuno qui, quando sono arrivato non c’eri- disse sorridendo.
Trentadue denti perfetti davanti a lei.
-Beh, n-non è che non c’ero, è che non mi hai visto..- Natalie balbettò un attimo.
-In che senso?- disse guardandola in modo strano.
-Beh, ero nascosta dietro una roccia-
Lui la guardò ancora più strano –E che cosa ci facevi dietro una roccia? Per caso mi stavi spiando?- disse diffidente.
-Spiando? Ma va, mi stavo nascondendo!-
Natalie non capiva come gli era potuta venire in mente l’idea che lo stesse spiando.
-E da chi?- era ritornato a guardarla strano.
-Da te!-
-E perché mai ti stavi nascondendo da me?-
-Beh, perché ero..- si guardò il corpo nudo che per fortuna tra le pieghe dell’acqua non si vedeva bene –come sono adesso. Non volevo farmi vedere così da un estraneo-
-Capisco. E allora perché adesso sei qui?- disse il ragazzo facendo un sorrisino malizioso.
Pervertito.
-Non pensare male. Stavo per andarmene in verità, solo che ho visto che non riemergevi più e allora mi sono preoccupata-
-Oh, che gesto carino. Grazie-
-Prego! ..Comunque io sono Natalie- disse sorridendo la ragazza. .
-Piacere, Harry- anche il suo nome aveva qualcosa di familiare.
-Beh, io adesso dovrei andare.. la pizza si sarà congelata- disse Natalie ridendo.
-La pizza?-
-Si, dovevo consegnare la pizza ad una signora e sono già in ritardo-
-Ah, allora ti lascio al tuo lavoro. Ciao!- disse Harry sorridendo.
-Ciao, ci vediamo-
Ci vediamo? Perché le era venuta in mente una cosa così stupida da dire?

Natalie uscì dall’acqua più in fretta che poté, si vestì e si raccolse i capelli in uno cignon per evitare di bagnare i vestiti. Prese la sua bicicletta, rimise la pizza sul portapacchi e partì. Arrivò a casa della signora Johnson appena in tempo. Si lamentò solo un pochino del ritardo ma nulla di più.
Fiuuu, scampata anche quella.

Mentre tornava alla pizzeria passo di fianco ad un’edicola. Si fermò di scatto, per vedere meglio. No, non si era sbagliata. Fuori dall’edicola c’era un cartellone con su una foto di Harry assieme ad altri quattro ragazzi.
One Direction, era scritto sopra le loro facce. Ecco perché quel viso le era familiare. Era lui, ne era più che certa.
Aveva appena conosciuto una persona famosa, ma Natalie non ci diede molto penso.
Ma mai sottovalutare le cose.


 
-Eccomi di nuovo qui- disse appena entrata nel ristorante.
-Oh, eccoti.. ehi, perché hai i capelli bagnati?- le chiese suo zio sospettoso.
-Zio faceva caldissimo e allora mentre tornavo ho messo la testa sotto una fontanella- Non poteva dirgli che aveva fatto il bagno.
Ti prego credimi.
Le preghiere di Natalie si esaudirono e suo zio la lasciò ritornare al lavoro.
Servì alcuni tavoli e aiutò a pulire gli altri. Solitamente erano tre cameriere ma quel giorno c’erano solo Natalie e Keyla, perché per Susi era giorno libero. Keyla era una ragazza sui 25 anni, non tanto alta, con i capelli biondi e dei grandi occhi azzurri. Era molto simpatica e ci sapeva davvero fare con i clienti.

Natalie guardò l’orologio. Finalmente le 20.00! Andò in cucina e salutò i cuochi, che si chiamavano Rosie, Linda e Eddy, e salutò anche Keyla.
-Beh zio, allora io vado- disse Natalie indicando l’orologio.
-Va bene nipotina, saluta tutti- disse sorridendo.
-Certo, lo farò-
Si certo, come no.

Uscì dalla pizzeria e inspirò profondamente. Si mise in sella alla sua bicicletta e si diresse verso casa. Arrivò davanti al suo palazzo e suonò il citofono. Nessuna risposta. Riprovò un’altra volta, più a lungo, ma niente.
Ma dove sono finiti tutti?
Prese le chiavi dalla borsa e aprì il cancelletto, portò la bici in garage e poi si fece due rampe di scale per arrivare al suo pianerottolo.
Natalie girò la chiave nella toppa e appena aprì  la porta sentì il rumore dell’acqua. Sua mamma si stava facendo la doccia, ecco perché non aveva risposto al citofono. Mollò la borsa in camera e si diresse verso il bagno.
-Ciao Ma’- disse Natalie spalancando la porta. .
-Oh ciao Nat! Già qui?- le chiese la madre uscendo dalla doccia e mettendosi l’accappatoio.
-Si mamma, sono già le 8 e 5-
-Oh cavolo davvero? Devo ancora preparare la cena- disse preoccupata.
-Ma scusa.. Leo e papà dove sono?-
-Leo è a casa di amici, mentre papà oggi faceva gli straordinari, torna fra poco-
Ah già, suo padre gliel’aveva detto sta mattina che sarebbe tornato tardi la sera.
Che smemorata!
Si è anche dimenticata di presentarsi.
Natalie Devor, 17 anni, l’anno prossimo quarto anno del liceo linguistico. Era una ragazza nella norma, alta 1.65, capelli ricci castani e occhi verdi. Era abbastanza timida, però se conosceva una persona le dava tutta sé stessa. Quelli che la conoscevano la definivano come solare e divertente, ed erano abbastanza azzeccati come aggettivi.
Suo papà Johnatan era un uomo sui 50 anni, molto colto. Da giovane aveva fatto un sacco di viaggi e si era fatto una vasta cultura. Faceva l’infermiere e faceva spesso gli straordinari perché la mamma di Natalie era stata licenziata l’anno scorso. Anche per questo lei lavorava in pizzeria da suo zio Bob. Quando aveva saputo che la suo sorellina era rimasta a casa dal lavoro si era subito reso disponibile per aiutarle. Però sua mamma aveva voglia di un po’ di riposo così al lavoro ci era andata Nat. 150 sterline a settimana non facevano mica schifo.
Certo, 120 per la famiglia e 30 solo per lei, ma le andava più che bene. Anzi, benissimo.
Sua mamma si chiamava Karen, era una donna molto bella e in forma. Da quando era rimasta a casa, andava in palestra tre volte a settimana e si curava molto più di prima.
Infine c’era suo fratello Leo, 22 anni, troppo pigro per trovarsi un posto dove vivere da solo, troppo orgoglioso per dire che non voleva andarsene di casa.

-Se vuoi incomincio a mettere su l’acqua-
-Si grazie, mi faresti un grande piacere- disse la madre sorridendo.
Così Nat andò in cucina, prese una pentola, la riempì d’acqua e la mise sul fornello acceso. Mentre aspettava che l’acqua bollisse, uscì sul piccolo balcone. Appoggiò i gomiti alla ringhiera e incominciò a guardare la gente passare.
Ad un certo punto vide avvicinarsi un bel gruppetto di ragazzine che urlavano dietro ad un ragazzo.
-Harry, fermati, una foto- diceva una.
-Un autografo e basta, ti prego!- urlava un'altra.
-Harry, ti amo!- gridavano tutte insieme.
Harry, Harry, Harry.

Harry?
Che non fosse proprio l’Harry che aveva conosciuto Nat quella mattina? Fissò il ragazzo con più attenzione e lo riconobbe. Era proprio lui, e stava per passare davanti al cancelletto del suo palazzo. Voleva aiutarlo e senza pensarci due volte corse dentro casa e si precipitò al citofono. Schiacciò il pulsante con scritto Cancello e tese l’orecchio. Quanto lo sentì richiudersi pesantemente trasse un sospiro di sollievo.

Ce l’aveva fatta! 



CIAO RAGAZZEEEEE :) 

Scusatemi se nel primo capitolo di questa specie di storia non mi sono presentata ma dovevo ancora capire bene come funzionasse EFP, scusatemi c: 
Allooora, che ne dite? Che ne pensate di Natalie? Simpatica? c: Mi somiglia molto, ahaha xD 
E cosa pensate che succederà con Harry? E con Matty? Ve lo siete già dimenticato? 
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! :D 

Lasciatemi un commentino, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine. 


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Capitolo 3
*** No.. Nothing. ***


CAPITOLO TRE
 
 
In quel momento arrivò sua mamma che la vide davanti alla porta di casa. 
-Tesoro cosa stai facendo?- 
-Te lo spiego dopo, adesso scendo un attimo- e prima che le facesse altre domande Natalie si era già chiusa la porta alle spalle. Scese velocemente le scale e aprì la porta di ingresso. 
-Cia..ehi! Ma tu sei quella di oggi, Natalie, giusto?- disse sorpreso Harry appena la vide. 
Si ricordava il suo nome. 
-Si, e tu sei Harry Styles vero?- disse Natalie con un sorrisino in faccia.
Centro. 
Vide la faccia del ragazzo contrarsi in un’espressione misto tra sorpresa e tristezza.
-Come hai fatto a scoprirlo?- le chiese rendendosi conto che lui non le aveva mai detto il suo cognome.
-Sai, non è stato molto difficile dato che le cartolerie sono piene di giornalini con su la tua faccia, e che un gruppo di ragazze ti segue da tutte le parti- disse Nat indicando le fans. 
-Beh, in effetti- disse il ragazzo sorridendo. 
Restarono in silenzio per un po’ mentre le ragazze continuavano ad urlare. 
Imbarazzante.
-Beh cosa vuoi fare? Mi fai entrare, o mi dai in pasto alle mie fans?- disse lui ridendo.
-Oh, si certo, scusa. Entra pure- disse Natalie facendosi da parte. 
La seguì per le scale ed entrarono tutte due nell’appartamento dei Devor. 
 
-Mamma lui è Harry, un mio amico- disse Nat per non far insospettire troppo sua mamma.
Il ragazzo la guardò con un sorrisino in faccia. 
-Piacere- disse tendendo la mano verso la mamma dell'amica. 
-Oh ciao Harry. Io mi chiamo Karen, piacere- disse dandogli la mano. Poi si rivolse alla figlia e le chiese –Si ferma qui a mangiare?- 
Nat scosse la testa.
–No no, è venuto solo a salutare- disse prima che Harry accettasse l’invito della madre. Non sapeva perché, ma non la convinceva del tutto quel ragazzo. In fondo l’aveva visto solo una volta, e in strane circostanze. 
-Vabbè, io vado a finire di asciugarmi i capelli, controllami la pasta- disse Karen sorridendo.
-Certo- annuì Natalie andando in cucina, dove Harry la seguì. 
 
-Che bella casa che hai- disse il ragazzo guardandosi attorno. 
-È un po’ piccola, però ci accontentiamo- disse Nat alzando le spalle. Intanto prese una padella e incominciò a fare il sugo. 
Cominciava ad avere un po’ di caldo con i capelli sciolti, solo che con le mani occupate a cucinare non riusciva a farsi una coda. Harry sembrò accorgersene e incominciò a fare una treccia a Natalie senza che lei gli chiedesse niente. Aveva un tocco così delicato che non li dava nemmeno fastidio. E poi Nat adorava quando qualcuno le toccava i capelli, era così rilassante.
Ma no! Non posso cedere così facilmente. Riprenditi Nat!  Pensò la ragazza. 
-Sei bravo a fare le trecce- disse lei trattenendo un sorriso. 
-Sai, sono abituato in casa. Da piccolo le facevo sempre sia a mia mamma che a mia sorella- esordì il ragazzo mente stava legando la treccia. 
-Oh, hai una sorella? Come si chiama?- chiese Nat giusto per parlare un po’. 
-Si, si chiama Gemma ed è più grande di me. E tu invece? Sei figlia unica?- disse il ragazzo spostandosi di fianco a lei. 
-No, ho un fratello grande di nome Leo, ma adesso è fuori con amici- 
Non riusciva a stare calma. La sua vicinanza l’agitava, poteva sentire le vibrazioni del suo corpo da quanto era vicino. 
-Tutto a posto? Ti vedo un po’ rossa..- disse Harry con un filo di ironia nella voce.
-Senti..- disse Nat appoggiandosi al ripiano della cucina –penso che dovremmo finirla con questo giochetto- disse sospirando. 
-In che senso?-
Harry sembrava leggermente confuso dalle parole della ragazza. 
-Non ti posso salvare per sempre dalle tue fans. Sono qui per te, dovresti andare da loro- disse lei sentendo ancora ragazze che urlavano il nome di Harry.  
-Beh forse hai ragione..- poi il ragazzo prese in mano un penna –comunque se vuoi continuare questo giochetto- disse imitando la voce della ragazza -questo è il mio numero- disse scrivendo sul braccio di Natalie una sfilza di numeri a caratteri cubitali. 
-Guarda che non sono orba- disse la ragazza ridendo. 
-Così non ti dimentichi di memorizzarlo- disse facendole l’occhiolino. 
-Beh, adesso è meglio che tu vada- disse Nat accompagnandolo alla porta. 
-D’accordo- disse Harry abbassando lo sguardo. 
Sbagliava o nella voce del ragazzo aveva sentito proprio un filo di tristezza? 
-Ci vediamo- disse lei aprendogli la porta. 
Ancora, quella stupida frase le era uscita dalla bocca. Ma non sapeva dire altro che ci vediamo
Lui si avvicinò lentamente alla ragazza e le stampò un bacio sulla guancia. 
–Si, ci vediamo- disse sorridendo. 
Poi Harry uscì dalla porta e Natalie chiuse la porta di casa. Appoggiò la fronte calda su di essa. 
Stupida, stupida, stupida. 
Disse sbattendo leggermente la testa sulla porta. 
Perché sono così cretina? 
Aveva mandato fuori di casa un ragazzo meraviglioso. Ma ormai era troppo tardi. Natalie andò verso il balcone e guardò il ragazzo mentre faceva autografi a desta e a manca, e faceva foto. Ad un tratto Harry si girò verso il suo balcone e un sorriso si illuminò sul suo volto. Quanto era bello quando sorrideva. Natalie poteva vedere fino a li quelle fossette tenerissime. 
Ok Natalie, calmati. 
 
Poco dopo il ragazzo se ne andò, insieme a tutte le ragazze, e a Natalie dispiaceva di aver fatto la cavolata di averlo praticamente cacciato fuori casa. Comunque aveva sempre il suo numero, pensò guardandosi il braccio. Anzi, meglio memorizzarlo subito. Sarebbe stata capace di farsi una doccia, dimenticandosi completamente di avere un numero di cellulare importantissimo scritto su un braccio. Andò in camera a prendere il cellulare, memorizzò il numero di Harry e poi ritornò in cucina dove trovò sua mamma Karen intenta a scolare la pasta. 
Sentirono il citofono suonare.
-Va ad aprire, deve essere tuo padre- disse la madre.  
Natalie si diresse verso la porta, ed in effetti era proprio Johnatan. 
-Ciao papi- disse la figlia appena il padre entrò nell’appartamento.
-Ciao tesoro, tutto bene?- chiese lui sorridendo.
-Sisi, anche al lavoro tutto a posto. Tu?-
-Abbastanza. C’era un sacco di lavoro oggi, sono un po’ stanco- 
Si sedettero tutti e tre a tavola e incominciarono a parlare tranquillamente. Era una tranquilla cena di famiglia. E a Natalie non erano mai piaciute tanto. 
-Ah, oggi viene qui Lulù e si ferma a dormire.. è un problema?- disse ad un tratto lei.
-No no, tranquilla, nessun problema- disse la madre sorridendo. 
 
Ai signori Devor piaceva Lucrezia, perché aveva la faccia da angioletto e da brava ragazza, mente in realtà era tutt’altro che calma e tranquilla. Natalie lo sapeva bene. Era lei l’unica che si subita le sue sclerate, e litigavano anche per delle cavolate. Ma il loro legame era così forte che facevano pace con un sguardo, senza dire niente, capivano che avevano sbagliato, entrambe.   
Dopo mangiato Natalie e il padre guardarono un po’ di televisione, mentre la madre lavava i piatti.  

 
Alle nove e mezza puntuale arrivò Lucrezia.  
-Amore mio!- disse Natalie abbracciandola. Si, a volte le venivano schizzi di tenerezza. 
-Ciao tesoro!- disse l’amica  ricambiando l’abbraccio. –Salve signori Devor- disse educatamente verso i genitori di Nat, che la guardò quasi scandalizzata.
-Quante volte te lo devo dire? Li conosci da 6 anni e mezzo ormai! Puoi chiamarli per nome i miei genitori- disse Natalie ridendo, mentre i suoi annuivano. 
-È che non sono abituata, ma farò uno sforzo- disse lei sorridendo. 
Natalie non si soffermò molto sulla questione, perché se no sarebbero finite a parlare con i signori Devor per tutta la serata, e non è che le andasse molto a genio come cosa. 
Trascinò l’amica in camera sua e le fece appoggiare le cose in terra. Prepararono i sacchi a pelo per la notte, dato che quando dormivano da Nat, dormivano sempre sul pavimento. Si sentivano più trasgressive, ahahah xD 
-Allora cosa mi racconti?- disse Lulù lasciandosi andare pesantemente sul letto di Nat.  
-Beh, niente di che.. al lavoro tutto normale..- poi ripensò ad Harry e si bloccò un attimo.
-Allora? Che è successo?- chiese Lulù capendo al volo l’espressione dell’amica.  
-No.. niente
Eh no, non le sarebbe bastata quella risposta. Lulù voleva sapere. 
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CIAO RAGAZZEEEE! 
Allora che ve ne pare del capitolo? 
Lo so, è un po' corto, e fa anche altamente cagare, perciò vi chiedo scusa. 

Coomunque, mi farebbe davvero piacere se mi lasciaste una recensione, anche piccolissima, giusto per capire se faccio davvero cagare a scrivere. 
Grazie mille. 

Vostra, 

Sunshine. 

 

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Capitolo 4
*** Are you persecuting me? ***


CAPITOLO QUATTRO

 
-Niente, ho conosciuto un ragazzo..- disse Natalie dando poca importanza alla cosa.
-Cosa? E non me lo hai detto prima? Quando l’hai incontrato? Come si chiama? Quanti anni ha? Com’è? Dove..- incominciò Lulù a raffica.
-Lulù calmati! Sembro ad un interrogatorio!- disse fermandola.
Lulù si mise a ridere –Scusa, ma sono curiosa. Come si chiama?-
-Si chiama Harry, e l’ho conosciuto solo oggi. E’ alto, riccio, con gli occhi verdi, non so quanti anni abbia ne dove vive. Però è carino- disse Natalie sorridendo soddisfatta ripensando al ricciolo. 
-Wooow, perché io non incontro mai ragazzi carini? E’ da un secolo che non ho un ragazzo- disse Lucrezia sbuffando.
-Ma cosa stai dicendo! L’ultimo ragazzo l’hai avuto l’anno scorso- ribatté Nat ridendo.
-Appunto! Sono stata troppo tempo da sola. Lulù è ora di darsi una mossa!- disse seria rivolgendosi a sé stessa. 
Natalie scoppiò a ridere come una cretina.
-Come ti permetti? Ridi di me? Adesso ti faccio vedere io- Lulù si guardò un attimo attorno e poi prese in mano un cuscino e lo spatasciò sulla faccia di Natalie con forza. Natalie smise di ridere e la guardò minacciosamente.
-Bene, e guerra sia- prese il suo cuscino e cominciarono a fare la lotta sul suo letto. C’erano piume dappertutto e le risa delle due ragazze si sentivano per tutto il palazzo. Ad un tratto entrò la mamma di Natalie nella stanza e rimase scandalizzata da quella scena.
-Ragazze! Che cosa state facendo?-
-Ehm, scusa mamma- disse sua figlia fermandosi. –Stavamo facendo la lotta con i cuscini-
Karen non le sgridò più di tanto perché era una scena esilarante. Le due ragazze avevano i capelli arruffati ed erano coperte di piume.
-Vedete di fare meno casino- disse Karen uscendo dalla porta e richiudendosela alle spalle.
-Va beh, tornando al discorso dei ragazzi, cosa hai deciso di fare con Matty?- chiese Lulù dopo un po’.
-Non lo so. Vedo come va, sia con Harry che con Matty. Sarà il destino a scegliere- disse Natalie seria.
-Che frase filosofica- disse l’amica ridendo e scoppiò a ridere anche Nat.
Era tutto così facile con Lulù, si divertivano sempre. 

A sera tardi decisero di guardare un film, The Last Song, giusto per restare allegre, ma Natalie non riuscì nemmeno a guardarlo tutto perché a metà film cadde in un sonno profondo, così come Lucrezia.

Alla mattina si trovò con la faccia della sua migliore amica spiaccicata alla sua pancia e le gambe di Lulù erano contro il muro. Come cavolo facesse a dormire in quella posizione rimaneva un mistero per Nat. La svegliò e mezza addormentata la seguì in bagno. Lulù si lavò la faccia e si riprense un attimo.
-Ci sei?- disse Natalie ridendo.
-Senti Nat, sono appena sveglia, non rompere-
-Non mi ricordavo fossi così acida di mattina- disse trattenendo una risata.  
L’amica la fulminò con lo sguardo, ma poi un sorriso le spuntò sul volto. Fecero una colazione abbondante: latte freddo, cereali e pane e nutella. Verso le 11 Lulù se ne andò a casa sua, anche perché Natalie doveva essere al lavoro alle 11 e mezza. Andò in camera sua a prepararsi, mise un velo di trucco e si vestì così:

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 Prese la borsa e andò in cucina.
-Ciao, io vado- disse rivolta a sua mamma e a suo papà. Leo doveva aver dormito dai suoi amici, forse.
-Ciao tesoro! Buon lavoro- le augurò sua mamma. 
-Grazie mille- disse Natalie.
Chiuse la porta dietro di sé, scese velocemente le scale e salì in sella alla sua bici.
Arrivò al ristorante alle 11.30 precise. Strana come cosa. Natalie riusciva sempre ad essere in ritardo. Non lo faceva apposta, ma era più forte di lei. Aspettava sempre quei minuti in più che la fregavano ogni volta. E ogni volta arrivava in ritardo. Ma quel giorno no: la giornata era cominciata bene.

Quel giorno Nat era in cassa, cioè serviva le persone che prendevano il take-away, le persone che dovevano fermarsi a mangiare e avevano bisogno di un tavolo, oppure quelle che dovevano semplicemente pagare. Stava sistemando i soldi in cassaforte quando sentì il tintinnio della porta d’ingresso. Era entrato qualcuno ma Nat non alzò lo sguardo finché la figura non arrivò davanti al bancone.  
-Buongiorno. Desidera?- disse lei alzando la testa sorridendo. Poi il sorriso le morì sulle labbra. Aveva incontrato gli occhi del ragazzo che stava davanti a lei.
–No! Non è possibile! Ancora tu!- disse quasi esasperata.
Di fronte a lei c’era un fantastico sorriso a trentadue denti. Harry. Si tolse gli occhiali da sole e la guardò confuso anche lui.
-Ciao anche a te- disse il ragazzo sorridendo.
-Ma cosa fai? Prima ti trovo al laghetto, poi ti trovo sotto casa mia e adesso vieni anche dove lavoro? Cos’è? Mi stai per caso perseguitando?- disse Nat perdendo un po’ la calma.
-No, non l’ho fatto apposta- disse cercando di calmare la ragazza. –Senti.. facciamo una cosa. Abbiamo iniziato col piede sbagliato, quindi rincominciamo da capo- disse infine sorridendo.
-Va bene- disse Nat rilassandosi. –Piacere Natalie- disse porgendogli la mano.
-Piacere Harry- disse lui stringendola- E loro sono i miei amici Niall, Liam, Louis e Zayn- disse indicandoglieli uno ad uno.
-Piacere di conoscervi ragazzi-
Loro sorrisero e le fecero un cenno di saluto con la testa.
-Vabbè, dovete fermarvi qui a mangiare?- disse Natalie sorridendo, tornando nel ruolo di cassiera.
-Si, vorremmo un tavolo per cinque. Abbastanza nascosto, se è possibile- disse Harry facendole intuire che non volevano essere assaliti dalle fans mentre mangiavano.
-Va bene, vi accompagno subito- disse facendo loro strada verso il tavolo all’angolo, il più coperto che avevano. Dall’entrata non si poteva vedere chi c’era seduto perché era nascosto da una parete. I cinque ragazzi la ringraziarono e di sedettero parlottando tra loro.

Natalie tornò alla sua postazione quando suo zio arrivò a dirle che era ora di fare cambio con Susi. Quest’ultima in cassa, e Natalie a servire. Tempismo perfetto, giusto per servire i ragazzi. Non sapeva se esserne contenta o meno.
-Allora cosa volete ordinare?- disse Nat quando arrivò al loro tavolo.
-Allora.. una Diavola per me- disse il ragazzo con gli occhi azzurri e una maglia a righe seduto di fianco a Harry.
-Anche per me una Diavola- disse il biondino.
-Invece per me una pizza alle acciughe- disse Harry sorridendo, mostrando le sue fossette.
-Per me una al prosciutto cotto- disse il ragazzo castano seduto di fianco al biondo.
-E per me una pizza salsiccia e peperoni- disse il moro a capo tavola.
-Benissimo- disse Natalie finendo di scrivere le ordinazioni sul blocchetto. –E da bere cosa vi porto?- disse sorridente.
-Quattro coca cole..- disse Harry guardando gli altri.
-..E una bottiglia da un litro di acqua naturale- aggiunse il ragazzo di fianco al biondino.
-Va bene, arrivano subito- si girò su sé stessa e tornò verso la cucina. Sentiva i loro occhi puntati addosso, era una strana sensazione.  
Prese le lattine di coca e l’acqua dal frigorifero, i bicchieri, e appoggiò tutto sul vassoio rotondo. Uscì dalla cucina velocemente, ma non troppo da non notare un ragazzo vicino al bancone. Si fermò su colpo, e si girò verso la figura.
-Matty!- disse Natalie sorpresa.
-Ciao Nat, tutto bene?- disse il ragazzo sorridendo.
-Si tutto bene, ma.. cosa ci fai qui?-
-Niente, volevo venirti a trovare al lavoro- disse lui stringendosi nelle spalle.
Natalie abbassò la testa e nascose un sorriso. Era stato un gesto carino da parte sua.
-Beh, allora hai pensato a quello che ti ho detto?- riprese un attimo dopo il ragazzo, riferendosi al fatto che le ha detto che per lui era qualcosa di più di una semplice amica.
-Si, ci ho pensato, però non ho ancora preso una decisione- disse guardandolo negli occhi per cercare di farsi perdonare.
-Nessun problema- disse sorridendo a fatica.
Merda, merda, merda.
Si percepiva la frustrazione di Matty. Natalie sapeva che era deluso, riusciva a capirlo benissimo. Era pur sempre la sua migliore amica. Matty cambiò velocemente discorso, segno che non si sentiva del tutto a suo agio. 
-Domani ci possiamo vedere?- disse sorridendo, questa volta più naturalmente.
-Scusami, ma domani è sabato. È giornata di shopping con Lulù- disse Natalie sorridendo.
-Ah già, è vero- disse Matty ridendo. –Beh, allora mandami un messaggio quando ci possiamo vedere-
-Certo- disse Natalie vestendo il suo miglior sorriso.  
-Bene, allora io vado. Ciao!- disse il ragazzo avviandosi verso l’uscita. Lei alzò la mano in segno di saluto e sorrise.

Guardò il vassoio che aveva in mano e si ricordò dei ragazzi che doveva servire. Arrivata al loro tavolo appoggiò le bevande sul tavolo e annunciò che le pizze sarebbero arrivate a momenti. Stava per andarsene quando il biondino la fermò prendendola per un polso.
-Scusami, potresti fermarti un attimo?- chiese fissandola con quei suoi occhi azzurro cielo.
Lei sorrise e annuì col capo.
Il ragazzo continuò. -Nessuno di noi ha capito bene come tu ed Harry vi siete conosciuti, e lui fa il misterioso, non ci dice molto. Perciò volevamo saperlo da te- disse nel modo più educato possibile. Aveva un accento strano per Natalie, anzi, era un accento familiare. Ma certo! Anche lui era irlandese. Sorrise da sola a quel pensiero, poi si concentrò sulla domanda che le era stata posta.
-Beh, ecco..- disse Nat girandosi verso Harry. -Ero in un lago, e stavo facendo il bagno.. senza vestiti.. quando ho sentito qualcuno arrivare e sono uscita di corsa dall’acqua. Ho visto Harry entrare in acqua ma ad un certo punto non lo vidi più riemergere e mi sono preoccupata per lui. Così sono entrata anche io per salvarlo ma l’ho trovato che stava benissimo- disse Natalie raccontando velocemente la storia sempre fissando Harry che ricambiava il suo sguardo sorridendo.
Ad un tratto il suo sorriso sparì.
–Aspetta un attimo.. vuol dire che tu mi hai visto completamente nudo?- disse Harry abbassando la voce sulle ultime parole.
-Beh, non del tutto. Diciamo che non ti ho guardato le parti più importanti- disse Natalie ridendo. –Non sono così.. come dire..-
-Porca- finì la frase il ragazzo-a-righe di fianco ad Harry.
-Esatto. Comunque questo è tutto! Adesso devo tornare al lavoro- disse non dando troppa importanza a quello che aveva appena raccontato, o ai commenti dei ragazzi. 


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RAGAZZE, ECCOMI DI NUOVO QUI!!

Allora, lo so che i miei capitoli non sono lunghissimi, e fanno anche leggermente cagare, 
perciò vi chiedo umilmente scusa. 

Per quanto riguarda la storia ho fatto rientrare per un attimo il personaggio di Matty e anche
gli altri quattro ragazzi. 
Beh, che dire? 

Lasciatemi un commentino, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine. 

 

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Capitolo 5
*** She just wants to be happy. ***


CAPITOLO CINQUE

 
Natalie ritornò in cucina e trovò pronte solo le due Diavole, così cominciò a portarle. Si avvicinò al tavolo e notò che Harry non le staccava gli occhi di dosso nemmeno un attimo, la metteva soggezione.
La smette di fissarmi?
Forse aveva visto che la ragazza stava parlando con Matty e non aveva capito bene che ruolo avesse nella vita di Natalie. In effetti non l’aveva capito bene nemmeno lei. Comunque lei non gli doveva nessuna spiegazione, non era mica il suo ragazzo. Lo conosceva appena da due giorni.  
-Adesso arrivano anche le altre- disse Nat sorridendo.
Non fece in tempo ad appoggiare la pizza davanti a Niall che già ne aveva una fetta in bocca.
-Fame?- domandò al ragazzo ridendo.
Lui la guardò interrogativo. Poi si guardò la fetta di pizza che aveva appena addentato e sorrise.
-Io ho sempre fame. Il cibo è il mio grande amore- disse il biondo scherzando. Però Nat non sapeva fino a che punto.
-Anche il mio. Io adoro mangiare- dichiarò Natalie con un sorriso sulle labbra.  
Lui ricambiò il sorriso e mentre la ragazza se ne stava andando, notò un sguardo di intesa fra Niall e Harry. Che cosa avrà voluto dire?
Vabbè. Meglio non farsi troppi problemi. 
Fece anche il giro degli altri tavoli, prese le ordinazioni e ritornò in cucina per dare gli ordini sulle pizze. Anche le altre tre pizze dei ragazzi erano pronte, così gliele portò al tavolo.
-Buon appetito- disse Natalie appena appoggiò l’ultimo piatto sul tavolo, anche se il biondo l’aveva già praticamente finita la sua pizza.
-Grazie- risposero tutti e cinque sorridendo.
Quando ritornò al loro tavolo era per portare il conto. Sembrava una cosa da cretina, ma dietro allo scontrino aveva lasciato un messaggio per Harry, sperava solo che lo vedesse
 

"334******9. Ecco il mio numero. Non mi sembrava giusto che io avessi il tuo e tu non avessi il mio"
 
-Ecco a voi. Sono 27,80 €- disse Nat appoggiando il biglietto del conto il più vicino possibile ad Harry così che fosse lui a prenderlo. Nel frattempo finì di servire gli altri tavoli e andò in cucina per vedere se le pizze degli altri clienti erano pronte. Quando fece per tornare al tavolo dei ragazzi, lo trovò vuoto.
Ma dove sono spariti?
Natalie si avvicinò al tavolo vuoto e vide una banconota da venti e una da dieci euro appoggiate sopra allo scontrino, fermate con il barattolino del sale. Prese in mano entrambi e girò lo scontrino con l’ansia addosso.
Harry aveva visto il messaggio?
Si.
 
"Grazie mille :) La mancia è per la cameriera più bella di tutte. Harry"
 
Natalie accennò un sorriso e poi si infilò in tasca il biglietto scuotendo la testa sognante. Andò in cassa per depositare i soldi ma la mancia dei ragazzi la tenne per sé.

Alle 14.00 finì il suo turno, e uscì da Little  Nando’s. Inspirò più aria possibile e sorrise. I raggi del sole le colpivano in pieno il volto, ma non le dava fastidio. Anzi, la rilassavano.
Lei amava l’estate.
Natalie prese il cellulare dalla tasca e scisse un messaggio ad Harry.
 

Grazie per la mancia e per il complimento, anche se non è vero!

 
Poco dopo le arrivò la risposta di Harry, ma non riuscì a leggerla subito dato che era in bici per tornare a casa. Arrivò al suo palazzo, e quando entrò nel suo appartamento lo trovò vuoto.
Natalie si diresse in cucina e trovò un biglietto attaccato al frigo.

“Sono andata in palestra, tuo padre è in ospedale, tuo fratello è in biblioteca con gli amici. Baci mamma”

Perfetto.
Almeno aveva un po’ di tempo per sé.
Era da tanto che non stava a casa da sola, per conto suo. Di solito c’era sempre sua mamma, che non sapeva cosa fare, quindi si divertiva a chiacchierare con Nat. Ma lei non si divertiva quanto la madre. Era piuttosto riservata se doveva parlare con i suoi genitori.
Natalie allungò la mano fino alla tasca dei pantaloni e prese il telefono in mano, per leggere il messaggio di Harry.
 

Di niente :) Comunque è vero che sei bella!

 
Natalie sentì il calore infiammarle il viso; arrossì di colpo. Perché quel ragazzo aveva il potere di impappinarle il cervello?
 

Grazie, anche tu sei un bel ragazzo.

 
Stupida, stupida, stupida.
Era l’unica cosa che le era venuta in mente da scrivere, anche se era una cosa veramente idiota.
 

Lo so, me lo dicono tutti! :D

 
Natalie lesse il messaggio e scoppiò in una fragorosa risata.
 

Modesto il ragazzo :) ..Io invece non credo di essere bella, anzi, tutt’altro..

 
Natalie non si era mai considerata una bella ragazza, o almeno, non si era mai posta nemmeno il problema. Da piccola non giocava con le barbie, con le bambole o cose del genere.
No.
Era cresciuta con suo padre e un fratello maschio, quindi aveva imparato a giocare a calcio come un ragazzo, a giocare alle costruzioni e con i soldatini. E le era sempre stata bene come cosa. Finché non iniziò le medie, dove tutti i ragazzi la giudicavano solo per come si comportava o come si  vestiva. Allora durante quel periodo incominciò a pettinarsi bene, come tutte quante, incominciò a truccarsi e vestirsi più da “ragazza”. Ma non era felice, perché non era lei, non era la vera Natalie, mascolina di natura.
Alla fine capì che se un ragazzo l’avesse voluta davvero, l’avrebbe voluta per com’era veramente lei, non per come appariva. Così Natalie adesso si truccava molto meno, i capelli erano quasi sempre legati e, si, si vestiva da ragazza, ma non perché doveva, ma perché aveva imparato ad apprezzare di più i vestiti.

La vibrazione del cellulare la risvegliò dai suoi pensieri.
 

Invece lo sei, punto!

 
Era fermamente convinto di quello che diceva, così Nat gli diede ragione. Si sentiva anche onorata di quei complimenti.
 

Va bene, hai ragione tu :)

 

Ovvio, io ho sempre ragione. Comunque ti va se ci incontriamo qualche volta?

 
Nat si sorprese a nascondere un sorriso da sola.
Si nascondeva pure quando era da sola in casa?
 

Non ci incontriamo già abbastanza spesso?
 
Mmm, no. Che ne dici di andare a mangiare fuori sta sera?

 
Natalie sentì il battito del cuore accelerare di colpo.
E’ un appuntamento o sbaglio?
 

Certo, a che ora?
 
Ti passo a prendere per le otto, tanto so dove abiti ;-)
 
Va bene, a dopo!

 
Portò il cellulare al petto e cominciò a saltare per tutta la camera. Non riusciva  a non sorridere, a non essere contenta per quel appuntamento.
-Calmati Nat… Andiamo.. come faccio a calmarmi? Cazzo, parlo pure da sola!-
Stava sclerando.
In fondo l’aveva sempre saputo che Harry le piaceva, solo che non lo voleva ammettere. Con il sorriso stampato in faccia andò in cucina e mangiò un panino con il prosciutto. Non aveva voglia di farsi da mangiare.


Per fortuna quella sera era la sua serata libera da Little Nando’s, perché se no non sarebbe potuta uscire con Harry. Le uniche giornate libere che aveva erano venerdì sera, e sabato tutto il giorno. Non era tanto, ma Natalie sapeva accontentarsi. In fondo doveva lavorare, in casa i soldi che guadagnava lei servivano.

Verso le 16.30 sua mamma Karen tornò dalla palestra, tutta sudata, e dopo un veloce saluto si fiondò in bagno per farsi una bella doccia. Quando uscì sembrava più rilassata e riuscirono a scambiarsi due parole tranquillamente.
-Mamma, sta sera abbiamo qualcosa da fare?- chiese Natalie con non curanza.
Ti prego dimmi di no, no, no.
-No, perché?- rispose sua mamma sospettosa.
-No, niente.. perché volevo andare a mangiare fuori con Lulù, e avevamo intenzione di andare anche a vederci un film- mentì spudoratamente Natalie.
Non aveva  voglia di dirle che andava a cena con Harry. In fondo né lei né la madre lo conoscevano bene, perciò  non voleva preoccuparla per niente.
-Va bene, non c’è problema- disse Karen sorridendo.
Grazie mamma, grazie.

Dopo poco sentirono il citofono suonare e Nat andò ad aprire.
-Chi è?-
-Sono io-
Dall’altra parte la voce roca di suo fratello Leo.
Natalie gli aprì il cancelletto e sentì i suoi passi pensanti per le scale. Il suo passo era inconfondibile, sembrava un elefante.
-Ciao- disse Nat sorridendo.
-Ciao- rispose il fratello un po’ scazzato.
Era da un po’ di tempo che non lui e la sorella non andavano molto d’accordo. Forse era per la differenza di età, forse per il carattere completamente diverso, forse perché passavano poco tempo insieme, qualunque fosse la causa, stava di fatto che non riuscivano a non litigare dopo cinque minuti che parlavano. Ma quel giorno Natalie era troppo contenta per rispondergli male, ed iniziare una nuova discussione con lui.
-Tutto bene?- disse Nat cercando di essere il più gentile possibile.
Leo capì al volo che la sorella lo stava trattando bene, e non gli andava a genio.
-Si- rispose senza neanche guardarla in faccia e si chiuse in fretta in camera sua, salutando prima la madre.
-Simpatico il ragazzo- disse sarcastica Nat, con un tono di voce abbastanza alto per farsi sentire anche dal fratello.
-Grazie- si sentì urlare dalla camera di Leo.
Natalie alzò le spalle indifferente e si mise seduta sul divano a guardare un po’ la televisione, mente sua mamma stava in cucina a leggere un catalogo sui dolci. Oltre allo sport, la sua passione era cucinare. E, inutile negarlo, era davvero brava in quello. E Natalie ne sapeva qualcosa di buona cucina. Lei era un ottima forchetta, come si suol dire.

Alle 18.30 si ritirò in camera sua per incominciare a darsi una sistematina.
Era in piedi davanti all’armadio, mani sui fianchi, in preda ad una crisi isterica perché non sapeva cosa mettersi. Prese un po’ di tempo, e per schiarirsi le idee andò in bagno a fare una bella doccia fredda. L’acqua che le cadeva sulle spalle l’aveva sempre rilassata tantissimo.
Dopo venti minuti Natalie uscì dalla doccia e si asciugò i suoi capelli ricci; arrivavano fino a metà schiena.
Ritornò in camera con l’accappatoio e si sedette sul letto pesantemente, contemplando l’armadio. Non sapeva quanto rimase lì seduta, perché quando girò la testa verso la sua sveglia, segnava già le 19.35!
Cazzo.
Harry arrivava li per le 20, doveva darsi una mossa.  

Un abito è troppo eccessivo per reggere la balla che devo andare al cinema con Lulù, ma dei jeans sono troppo scontati.
Dopo lunghe e lunghe riflessioni, Natalie decise per questo abbinamento:   

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Andò in bagno e si truccò leggermente: matita, mascara e un tocco di lucidalabbra. Si spruzzò un po’ di profumo, si mise il deodorante e si ravvivò i ricci con della spuma. Si guardò allo specchio e appoggiò le mani sul bordo del lavandino.
Ricordati che sei bellissima.
Natalie non aveva molta autostima di sé, perciò ogni volta che doveva uscire, si ripeteva quella frase nella testa. Le infondeva un po’ di fiducia.  

19.57: Sono anche in anticipo.
Prese il cellulare dalla borsa e mandò un messaggio a Lulù per essere sicura che l’amica non chiamasse a casa, così da far saltare la sua copertura.
 

Se chiami a casa ti spezzo le gambe! Ti racconto tutto domani.
 
D’accordo, a domani. Non fare pazzie!

 
Il suo messaggio le arrivò poco dopo. La conosceva troppo bene oramai.
Nat si diresse in salotto e salutò la madre, che le raccomandò di stare attenta ad attraversare la strada, agli sconosciuti, ai possibili ladri, e ai possibili stupratori.
La solita pappardella che ogni figlia si deve subire prima di ogni santissima uscita.
-Va bene, ciao mamma. A dopo- disse Natalie ormai esasperata.  
Si avviò verso la porta ma venne fermata dalla voce di Karen, rimasta seduta in salotto.
-Verso che ora hai intenzione di tornare?-
-Beh, ora che mangiamo e che guardiamo il film che dura circa due ore- disse Nat inventandosi un orario a caso -direi che verso le 11.15 dovrei essere a casa- concluse nel modo più convincente possibile.  
-Ok tesoro. A dopo, e stai attenta- le ripeté sua mamma.
-Si, ciao- si chiuse la porta alle spalle e inspirò quanta più aria possibile.
Natalie scese velocemente le scale mentre l’agitazione si incominciava a far sentire. Non sapeva cosa le prendeva, non riusciva a spiegarselo nemmeno lei.

Sapeva solo che aveva voglia di essere felice.  


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RAGAZZE, ECCOMI QUIII! 

Allora, come vi è sembrato il capitolo? E' solo un capitolo di passaggio, 
dove vi descrivo un po' com'è Natalie. 
Avrete intuito che non è molto sicura di sé, ed è un po' maschiaccio, tranne che nel vestire. 

A parte questo, ditemi cosa ne pensate della mia FF. 

Lasciatemi un commentino, pleasee. 

Vostra,

Sunshine. 

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Capitolo 6
*** Sorry, I can't do this. ***


CAPITOLO SEI

 
Natalie uscì dalla porta d’ingresso e vide Harry davanti al cancello.
-Fermo!- gli disse appena in tempo. Il ragazzo stava già cercando il suo cognome sul citofono.  
Harry si girò verso Natalie, la guardò dall’alto in basso, e sorrise.
E’ proprio bella sta sera. Anzi, è sempre bella.
Natalie uscì dal cancelletto, prese sottobraccio Harry senza nemmeno salutarlo e lo portò dietro ad una siepe. Così, almeno, dal balcone di casa sua non sarebbero riusciti a vederli.
-Sei uscita di nascosto?- disse lui sorridendo maliziosamente.
-No, mia mamma sa che sono uscita, ma pensa che sia andata fuori con Lulù- disse Natalie tenendo un tono di voce bassa.
-Chi è Lulù?- chiese Harry dubbioso.
-Oh, è la mia migliore amica- disse la ragazza sorridendo.
-Ah, e come mai non hai detto che uscivi con me?-
-Beh, perché i miei non ti conoscono ancora bene, e nemmeno io ti conosco poi così tanto, perciò non volevo farli preoccupare-
-Ah ok. Beh, vogliamo andare?- disse Harry indicandole un macchinone nero parcheggiato di fianco a loro, che fino a quel momento Nat non aveva nemmeno notato.
-E’ tua?- disse la ragazza evidentemente sorpresa.
Lui annuì e le aprì la portiera facendole segno di salire.
Che dolce.
Natalie salì in macchina e lo vide fare il giro del veicolo per poi sedersi di fianco a lei al posto di guida.
Harry si girò verso la ragazza sorridendo.
–Non ti avevo mai vista vestita così. Ti ho sempre vista con l’uniforme da lavoro-
Nat lo prese come un complimento e nascose un sorriso abbassando la testa.
–Grazie- disse sottovoce.
Harry mise in moto l’auto e Natalie si girò a guardarlo mentre guidava. Non si poteva nascondere, era davvero bello. Ma non si poteva basare solo sul suo aspetto fisico. Doveva capire veramente come era fatto quel ragazzo. Solo così si sarebbe potuta fidare di lui.


Immersa nei suoi pensieri, Nat non si accorse neanche di essere arrivata a destinazione.
-Siamo arrivati- disse Harry sorridendole, e mostrando le sue bellissime fossette.  
-Oh, si certo- disse Natalie ritornando alla realtà.
Scesero dalla macchina e si guardò in giro. Erano in un piazzale ciottolato, con pochi parcheggi per le auto. La struttura del ristorante era molto grande e imponente.
Harry la condusse dentro e un signore li fermò sulla porta.  
-Nome prego- disse quest’ultimo molto seriamente.
-Styles- rispose Harry sorridendo.
-Styles..Styles..- sussurrò il signore scorrendo gli occhi sulla lista degli ospiti. –La sala privata, giusto?- chiese infine sorridendo.
-Si, esatto- rispose Harry prontamente.
La sala privata? Cosa significa?
Il signore li condusse attraverso una grande sala da pranzo finché non arrivarono davanti ad una grande tenda di stoffa bordeaux. La spostò alla sua destra e scoprì una stanzetta dipinta con colori caldi e accoglienti. C’era una luce soffusa, tante candele accese e al centro un tavolo apparecchiato per due.
Natalie rimase letteralmente a bocca aperta.
-E’ bellissimo- riuscì soltanto a dire, mentre il signore li lasciava da soli.
Harry si limitò a sorridere e ad avvicinarsi al tavolo. Spostò una sedia e le fece segno di sedersi. Dopo che Nat si accomodò, lui si lascio scivolare sulla sedia di fronte alla ragazza.
Natalie aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
-Harry, davvero, è stupendo. Non dovevi affatto-
-L’ho fatto con piacere. Volevo che il nostro primo appuntamento fosse perfetto- disse il riccio sfoggiando il suo miglior sorriso.
Primo appuntamento?
Ha detto veramente così?
Ok, adesso mi sciolgo.

-Infatti lo è- rispose dolcemente Nat.
-Grazie-

Era la prima volta che vedeva le sue fossette così da vicino. Erano così fottutamente belle. Lui era bello.
Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
Ok Natalie, calmati, un bel respiro.
Poco dopo arrivò l’antipasto e la ragazza capì subito che avrebbero mangiato un menù di pesce: calamari fritti e gamberetti in salsa cocktail.
-Allora.. raccontami un po’ di te- chiese Nat addentando un calamaro.
-Che cosa vuoi sapere?- disse Harry stringendosi nelle spalle.
-Quello che vuoi- disse Nat con la bocca piena.
Il ragazzo ridacchiò. –Si vede che ti piace mangiare-
Natalie si coprì la bocca piena di cibo con una mano e abbozzò un sorrisino fintissimo.
Che figura di merda.
-Scusami, sono una maleducata, ma è tutto buonissimo qui- disse mandando giù il boccone e sorridendo, questa volta più naturalmente.
-Non ti preoccupare. Sono abituato con Niall, ed è mooolto peggio di te a mangiare- disse il riccio ridendo.
Se non si ricordava male, Niall era il biondo.
Si, al ristorante si era finito una pizza di due minuti. Doveva essere per forza lui.
L’aria sembrava essersi rilassata un pochino, e si rilassò anche Natalie.  
-Ma voi vivete tutti insieme?- chiese curiosa.
-Si, abbiamo preso un appartamento in centro a Londra, non poco lontano da dove vivi tu- disse sorridendo. –E’ per quello che la scorsa volta sono passato per sbaglio sotto casa tua. Stavo tornando a casa da solo, ma non è stata una buona idea- concluse ridendo, ricordandosi l’accaduto.
-Mi sa di no- disse mettendosi a ridere anche lei. -Le vostre fans sono un po’.. come dire.. pazze-
-Si, è vero, ma ci piacciono così. Loro sono la nostra seconda famiglia, ci sostengono sempre, e ci fa piacere ricevere un po’ di attenzioni da parte delle ragazze- disse sorridendo maliziosamente.
Nat sorrise e scosse la testa.
-A tutti piace ricevere attenzioni- disse facendo un sorriso –Comunque mi devi raccontare ancora qualcosa di te- disse la ragazza cambiando discorso.
-Vabbene. Allora, mi chiamo Harry Styles ho 18 anni e vivo assieme agli altri componenti della band qui a Londra. Loro sono i miei migliori amici e non potrei vivere senza di loro. Lo so che sembra una cosa sdolcinata ma è così. In famiglia sto abbastanza bene. Il rapporto con mia mamma e mia sorella è fantastico e anche con il compagno di mia mamma ho un buon rapporto. Diciamo che vado d’accordo quasi con tutti- disse sorridendo. –Per il resto.. non so che dirti. Mi piace essere in una boy band, e mi piacciono molto i gatti. Tu invece? Cosa mi dici di te?- chiese con un sorriso a trentadue denti.
-Beh, mi chiamo Natalie Devor, ho 17 anni e frequento il liceo linguistico. Ho un fratello maggiore di nome Leo con cui non vado molto d’accordo, un papà che lavora tantissimo e vedo veramente poco, e mia mamma è rimasta a casa dal lavoro l’anno scorso ed è quasi sempre a casa. Diciamo che in quella casa parlo per lo più con mia mamma. Poi ho una migliore amica di nome Lucrezia, che arriva dall’Italia e poi c’è Matty..- Natalie lasciò in sospeso quella frase. Che definizione poteva dare a Matty? Migliore amico? Aspirante fidanzato?
Harry la guardò interrogativo. -E chi è Matty?- le chiese.
-Ecco.. diciamo che non ho ancora ben capito cos’è Matty per me..- rispose Nat abbassando la voce e lo sguardo.
-Ah, capisco.- disse Harry quasi freddamente.
Ecco, lo sapevo! Si è arrabbiato.
Ma perché non me ne sto mai zitta? Bah.

Parlarono ancora un po’ finché non arrivò il dolce. Il cameriere portò due mega gelati alla frutta in due coppe altrettanto grandi.
Era uno spreco solamente a mangiarlo da quanto era presentato bene.  
-Chiedo il conto- dichiarò Harry quando ebbero finito entrambi di mangiare il dolce.
-Va bene. Facciamo metà?- chiese Natalie sorridendo.
-Sei pazza? Pago io!- disse quasi scioccato dalla domanda della ragazza.
Dopo vari tentativi di fargli cambiare idea, Nat cedette, e pagò tutto lui.
-Allora, ti è piaciuta la cena?- disse Harry sorridendo quando furono fuori dal ristorante.
-Si, tutto buonissimo- disse Nat accarezzandosi la pancia piena.
-Son contento- disse guardandola negli occhi sorridendo. –Anche la compagnia era ottima- disse dolcemente.
-Grazie, vale anche per me- disse abbassando leggermente la testa, così da nascondere un sorriso.
Il riccio fece un passo in avanti e le alzò il mento con due dita. Natalie sentì lo stomaco contorcersi. Harry si avvicinò sempre di più a lei, ormai le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza. Il caldo dei loro respiri si confondeva, ma no.
Nat rovinò tutto. Appoggiò le sue mani sul petto del ragazzo e scosse la testa sconsolata.
-Scusami Harry, non posso- disse la ragazza sottovoce.
Harry si ritrasse e la guardò con sguardo triste. –E’ per quel Matty vero?-
Come ha fatto a capirlo?
Oh, forse perché prima gli ho detto che non ho capito bene cos’è per me Matty.
Natalie non sapeva più cosa pensare. Non voleva far soffrire nessuno dei due, ma non riusciva a stare lontana da Harry e non riusciva a rinunciare al suo migliore amico.
Annuì senza dire una parola.
-Dai.. torniamo a casa- disse Harry tendendo la mano verso di lei.
Nat lo guardò accennando un sorriso e strinse la sua mano in quella di Harry. Salirono in macchina e per tutto il tragitto aleggiò un silenzio imbarazzante.
Sono un’idiota. 
Quando arrivarono a casa della ragazza, Harry la accompagnò davanti al cancello.
-Senti Harry mi disp..- non le fece neanche finire la frase che la zittì appoggiandole un dito sulle labbra.
Natalie trasalì un attimo per quel gesto.
-Non c’è bisogno di scusarti. Capisco benissimo. Ognuno di noi ha qualche problema, e così anche tu. Cerca solo di risolverli in fretta- concluse il riccio facendole l’occhiolino.
Lei sorrise e si rilassò un attimo.
-Beh, allora grazie mille per la bellissima serata-
-Grazie a te- disse lui sorridendo. Poi si avvicinò alla ragazza e le diede un bacio sulla guancia. Le narici di Natalie si riempirono del suo buonissimo profumo e andò in estasi.
-Buonanotte- le sussurrò in un orecchio e poi tornò alla macchina.
Nat rimase imbambolata davanti al cancello guardandolo mentre andava via. Inspirò profondamente e guardò l’ora.
Le 22.45: sono anche in anticipo.
Suonò il citofono e senza neanche chiedere “chi è” le aprirono.
Salì in casa con passo svelto e quando entrò si trovò la madre e il padre seduti sul divano a fissarla.. Capì subito che c’era qualcosa che non andava.
-Tutto bene?- disse Nat con aria sospetta.
Karen partì a parlare molto tranquillamente. -Ti ho visto adesso con quel ragazzo-
Cavolo! Non aveva pensato a non farsi vedere anche al ritorno.
-Senti mamma ti posso spiegare-
-Certo chi mi devi spiegare!- disse lei alterandosi. –Chi era quello li? Dove sei stata? Mi hai mentito per uscire con lui, ti rendi conto?-
Ok, era proprio incavolata nera, e Natalie lo capiva benissimo. 



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CIAO RAGAZZEEEE, ECCOMI QUI CON UN ALTRO CAPITOLO. 

Che bastarda che sono (?).. non li ho ancora fatti baciare,
ahahahahahah :') 

Vorrei tanto sapere cosa ne pensate. 

Lasciatemi un commentino,

Vostra, 

Sunshine.

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Capitolo 7
*** Now, I need him. ***


CAPITOLO SETTE
 

-Mamma, era Harry, il ragazzo che è venuto qui l’altro giorno. Te lo ricordi?- fece una pausa per capire la risposta della madre che annuì e le fece segno di proseguire. –Sono andata a mangiare fuori con lui e non con Lulù in realtà. Ma non te l’ho detto per non farti preoccupare, perché Harry lo conosci da poco e magari ti saresti fatta strane idee su di lui. Invece no, è un bravo ragazzo ed è davvero simpatico. Mi dispiace- disse Natalie abbassando gli occhi per evitare lo sguardo truce di Karen.
Si aspettava un’altra sfuriata e invece la madre disse solamente: –Vai a letto, ne riparliamo domani-
Natalie alzò lo sguardo e capì che era seria, così prese la borsa che aveva lasciato cadere in terra e andò in camera sua.
Si tolse i tacchi e si buttò sul letto spossata. Si sentiva in colpa nei confronti dei suoi genitori. Sentiva di averli delusi.
Ma in fondo per cosa? Per aver seguito il suo istinto?
Una lacrima scese sul suo viso e cadde sul lenzuolo, lasciando un cerchiolino bagnato di fianco alla ragazza.


La mattina seguente, quando Natalie si svegliò, si accorse di non essersi nemmeno svestita, la sera prima. Si stiracchiò le braccia e si alzò dal letto a fatica. Andò in bagno e si fece una bella doccia fredda per svegliasi.
Mentre si asciugò i capelli ripensò alla serata di ieri. Era stata fantastica, il miglior primo appuntamento di tutti. Si era divertita tantissimo assieme ad Harry, e lui era davvero un ragazzo speciale. Forse sbagliava ad avere quell’impressione di lui solo dopo così poco tempo, ma sentiva che era uno a posto.
Forse avrebbe dovuto parlare un po’ con Lulù per schiarirsi le idee.
Perfetto, tanto fra un’oretta l’avrebbe vista perché quel giorno sarebbe stata giornata di shopping!

Natalie fece una colazione abbondante insieme a suo papà che quel giorno andava al lavoro più tardi. Non parlarono molto, non avevano mai parlato tanto loro due. Suo padre parlava molto di più con il figlio, mentre la madre con la figlia. Solito. Ma le andava bene lo stesso, non aveva voglia di raccontare gli affari suoi a suo papà, si sarebbe sentita in imbarazzo.  
Finì la sua colazione e andò in camera a cambiarsi. Indossò un jeans corto, una camicia a quadri e le sue amate converse bianche.

Ritornò in cucina, dove trovò la madre che, appena alzata, stava facendo colazione.
-Io vado a fare shopping con Lulù- disse Nat.
-Va bene-
Cavolo, era ancora arrabbiata, si sentiva dal tono di voce.
-Mamma mi dispiace per ieri, non volevo farti un dispetto- disse Natalie scivolando sulla sedia di fianco alla madre.
Lei accennò un sorriso e si girò in direzione della figlia. –Ti deve piacere davvero tanto per ragazzo per essere uscita così di nascosto con lui senza dirmi niente-
Natalie arrossì di colpo.. -Non è vero che mi piace- disse poco convinta.
Andiamo, chi voleva prendere in giro?
Karen ridacchiò. –Si certo, dicono tutti così- poi fece una pausa. –Adesso vai e non tornare prima di cena che non ti voglio tra i piedi oggi!-
Nat si mise a ridere. –Va bene mamma, ti voglio bene-
-Anche io tesoro-
Si avviò verso la porta di casa e uscì. Quando scese trovò Lulù davanti al cancello del suo palazzo, in sella alla sua bicicletta. Già: nessuna delle due era motorizzata. I loro genitori non avevano voluto prender loro dei motorini. Perciò erano sempre in giro in bicicletta, o a piedi.
-Tu- disse l’amica puntandole un dito al petto. –Tu, devi spiegarmi un po’ di cosette!- disse sorridendo maliziosamente.
-Che cosa ti devo dire?- disse Nat facendo la finta tonta anche se sapeva benissimo che cosa intendeva l’amica.  
-Come cosa ti devo dire?- disse facendole il verso. –Il messaggio che mi hai mandato ieri dove lo mettiamo?-
-Aaah, quello!- disse lei sorridendo. –Oh, niente- continuò Nat facendo spallucce.
-Nat, se non ti muovi a parlare ti picchio violentemente!- disse Lulù guardandola malissimo.
Lei scoppiò a ridere. –Ok, ti racconto tutto ma mentre andiamo!- disse sorridendo.
-Va bene, salta su!-
Natalie salì sul portapacchi di Lucrezia dato che non aveva voglia di prendere la sua bici. Partirono in direzione centro.
-Mi senti?- disse Nat alzando un po’ la voce per superare il rumore dell’aria.
-Si si, racconta!- rispose impaziente Lulù.
-Allora, ieri mi ha portato a cena fuori!- disse Nat felice.
-Ma chi? Matty?- disse l’amica rallentando un attimo.
-Ma va! Harry-
Lulù frenò di colpo e Nat rischiò quasi di ribaltarsi in terra.
-Harry?- chiese incredula girandosi verso Natalie.
-Si, Harry!- rispose Nat ridendo. –Ieri mi ha invitato fuori a cena e io ho accettato-
-Oh, che cosa carina- disse ripartendo.
-Già- disse Nat con voce e occhi sognanti. –E’ stato l’appuntamento più bello di tutti-
-E che cosa avete fatto dopo?- chiese Lulù maliziosamente.
Natalie le tirò una pacca sulla spalla. –Non quello che pensi tu, porcellina! Anzi, non abbiamo fatto niente, mi ha riportato casa subito dopo la cena- disse ridendo.
-Crediamoci- disse l’amica ironica. -Ma come mai mi hai mandato quel messaggio minaccioso?-
-Perché i miei non lo sapevano. Come copertura ho detto che andavo al cinema con te-
-Ma brava!- disse Lulù sarcastica. –Mettiamo nei casini anche la migliore amica- continuò ridendo.
-Beh, mi sembra ovvio. Io sono nei casini e anche tu lo sei. Legge delle migliori amiche- disse Natalie sorridendo.
-Certo, for evah- disse Lulù facendo la voce da truzza.
-And evah- ribatté Natalie ridendo.  
Facevano sempre così loro due. Una diceva “For evah” e l’altra “And evah”. Era come un loro motto per dire che sarebbero rimaste amiche per sempre.
Anche se nulla è per sempre.

Arrivarono ad Oxford Street, la via dei negozi più famosa di Londra, e Lulù legò la bici ad un palo.
-Allora Harry ti piace?- chiese a Natalie mente stavano camminando.
-Beh, credo di si- poi si coprì gli occhi con le mani in segno di disperazione. –Non lo so nemmeno io!-
-A Matty pensi di dire che non ti interessa?-
-Non è che non mi interessa, ma non lo vedo come fidanzato, ecco tutto. In questo momento ho bisogno di un sentimento più forte, come quello che provo per Harry.. penso che lui possa essere quello giusto per me, ma non so perché ieri non l’ho baciato..- disse confusa.
-Ha provato a baciarti e tu l’hai respinto?- chiese l’amica scioccata.
-Esatto- disse Natalie annuendo. –Non so perché-
-Forse non vuoi affrettare le cose con lui. In fondo vi conoscete solo dall’altro ieri-
-Forse hai ragione- disse facendo un debole sorriso.
Lulù le cinse le spalle con un braccio e poi la portò dentro ad un negozio, per distrarla un po’ da quei pensieri.

A mezzogiorno andarono a mangiare da McDonald’s e quando fu ora di tornare a casa si ritrovarono entrambe con due borse strapiene di vestiti.  
Tornarono alla bici e Lulù pedalò fino a casa di Natalie.   
-Ci vediamo- disse lei dando un bacio sulla guancia a Lucrezia, quando fu scesa dalla bicicletta.
-Va bene, ciao!- la salutò, e poi partì verso casa sua, che era a cinque minuti da quella di Nat.
 
 
-Ciao- disse la ragazza a bassa voce, entrando in casa. Anche se non credeva ci fosse qualcuno ad aspettarla.
Si diresse direttamente in camera sua ma qualcosa la fece bloccare. Non ci poteva credere. Si girò di scatto verso la porta di camera di sua madre e sentii dei rumori strani provenire da essa.
Si avvicinò piano piano alla porta e con mano tremante la aprì.
Non l’avesse mai fatto. 
Lucrezia trovò la madre a letto con il suo Jeff, durante atti osceni.
-Mamma!- disse la ragazza sconvolta.
La madre si accorse della figlia e si tirò su, coprendosi con il lenzuolo bianco.
-Tesoro! Non pensavo tornassi così presto- disse sistemandosi i capelli dietro le orecchie, imbarazzata.
-Mamma, queste cose dovrebbero succedere al contrario!- disse Lulù urlando. –Mi fai schifo! Cambi uomo ogni due settimane e in più lo fate in casa quando ci sono anche io! Io non ce la faccio più! ME NE VADO!- adesso stava proprio gridando come una pazza, ma non le interessava. Uscì dalla camera sbattendo violentemente la porta.
Si diresse in camera sua e sfilò una valigia da sotto il letto. La riempì con i suoi vestiti e con tutte le sue cose il più velocemente possibile, mentre gli occhi incominciarono a pizzicare.
Prese il cellulare e compose il numero di Natalie, l’unica persona che le venne in mente in quel momento.  
-Pronto?- sentì la voce dell’amica dall’altra parte del telefono.
-Nat- disse tra i singhiozzi.
-Tesoro cosa è successo?- la voce di Nat era preoccupata.  
-Posso venire da te per oggi?- disse asciugandosi le lacrime che continuavano ad inondarle il viso.
-Certo, ti vengo incontro-
Chiuse la chiamate e prese il trolley. Si sistemò la borsa sulla spalla ed uscì dalla sua cameretta nell’esatto momento in cui la madre usciva dalla sua camera per venirle incontro.
-Tesoro dove vai?- le chiese preoccupata.
-Non chiamarmi tesoro, e non ti interessa. Me ne vado, punto!- le urlò contro Lulù.
-Aspetta!- cercò di fermare la figlia ma ormai non la ascoltava più.
Chiuse la porta di casa e si diresse in strada. Poco prima di arrivare a casa di Nat, la vide sul marciapiede. Le andò incontro e quando l’ebbe davanti la abbracciò forte, e nascose il suo viso in lacrime tra i ricci dell’amica.  
-Ehi, va tutto bene- disse dolcemente Nat, accarezzandole la schiena.
-No, non va tutto bene- ribatté Lulù a bassa voce.
-Senti, adesso vieni a casa mia e mi racconti tutto ok?- disse Nat guardandola negli occhi posando le sue mani sulle spalle di Lulù.
Lei tirò su col naso e annuì leggermente. Si incamminò assieme all’amica che si offrì gentilmente di portarle il trolley.
Perché dovevano succedere tutte a lei?
Questa volta era davvero troppo, sua mamma aveva superato il limite.
Non l’avrebbe perdonata facilmente. 


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TA-TA-TA-TA.. PUBBLICITA' (?)

Ahahahaha, ok, non sto bene in sto periodo :') 

Che ne pensate del capitolo? Un po' zoccolina la mamma di Lulù, non trovate? ahahahaha.

COSA IMPORTANTE: Nel testo vi ho sottolineato una parte cruciale per la storia. Natalie ha finalmente scelto HARRY! 
Ma come farà a dirlo a Matty? Lo scoprirete nei prossimi capitoli :D 

Nella storia spunterà un'altra bella coppietta c: 
QUALE PENSATE CHE SIA? xx 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 


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Capitolo 8
*** If she's happy, I'm happy too. ***


CAPITOLO OTTO



Quando le due ragazze entrarono in casa Devor, la madre di Natalie sembrava più preoccupata per Lulù di quando lo era di solito per la figlia.  
-Cosa ti è successo?- disse accarezzandole la guancia dolcemente.
-Preferirei non parlare- sussurrò Lulù mentre qualche lacrima continuava a rigare il suo viso pallido.
-Vieni, andiamo in camera- disse Natalie facendo segno all’amica di seguirla.
Entrarono in camera di Nat e lei chiuse la porta dietro di sé, e subito chiese all’amica che cosa era successo.
-Ho trovato mia mamma mentre si scopava Jeff!- sbottò Lucrezia di colpo.
A Natalie quasi cadette la mandibola in terra. –C-cosa?- chiese scandalizzata.
-Si, lo stavano facendo e non si sono nemmeno accorti che ero entrata in casa- disse Lulù facendo ampi gesti con le braccia. Segno che si sentiva presa in giro e stava per scoppiare di nuovo a piangere.
-Vieni qua- disse Nat allargando le braccia. L’amica ci si tuffò dentro e stettero abbracciate finché Lulù non si calmò.
Dopo un po’ si staccarono e Lucrezia andò in bagno a sciacquarsi la faccia.

Tornò in camera e il suo colorito era tornato normale.
-Va meglio?- le chiese Natalie con un sorriso dolce sulla labbra.
Lulù annuì e le sussurrò un grazie.
In quel momento Natalie sentì la sua tasca vibrare. Messaggio.
Era convinta fosse Harry, invece a scriverle era stato Matty.
 

Vengo per le 17.30 a casa tua. A dopo :D

 
-Cavolo!- disse Natalie ad alta voce senza nemmeno accorgersene.
-Cosa è successo?- chiese Lulù spostandosi verso di lei per sbirciare il cellulare.
-Niente, solo che fra mezz’ora Matty vieni qui per uscire insieme, e non voglio lasciarti in casa da sola!- disse Natalie sentendosi un po’ in colpa ad abbandonare l’amica nel momento del bisogno.
-Ma stai tranquilla! Io starò qui con tua mamma!- rispose Lulù.
-No dai, gli dico di rimandare- disse prendendo il cellulare in mano.
-Sei sorda? Ti ho detto di andare!- disse Lulù facendo finalmente un sorriso.
-Sicura sicura?- disse Natalie non troppo convinta. 
-Certo! E muoviti a prepararti!-
Natalie non ci mise molto a vestirsi: solo un paio di pantaloncini neri e una canotta verde chiaro. Si legò i capelli in una coda e si mise un velo di matita.

Subito dopo sentì il campanello suonare, doveva essere lui.
-Nat, è per te!- urla la madre che aveva risposto al citofono.
-Si arrivo!- disse Natalie urlando dalla camera. Poi si rivolse a Lulù con un leggero sorriso. –Ci vediamo fra poco!-
-Va bene, divertiti!- disse agitando la mano in segno di saluto.
Le dispiaceva un po’ lasciare l’amica da sola, ma sarebbe stata via solo per un’oretta.
-Ciao mamma!- disse Natalie mentre passava davanti alla cucina. -Torno per cena!-
-D’accordo!- disse sua mamma intenta a leggere un libro.

Scese le scale e quando uscì dal cancello si trovò Matty di fronte.
-Ciao amico!- disse abbracciandolo.
-Ciao amica!- disse lui ricambiando l’abbraccio.
Matty era alto e muscoloso e con le sue braccia la nascondeva praticamente tutta, si sentiva protetta. Con lui era sicura, sapeva che non l’avrebbe mai lasciata o tradita. Erano migliori amici dalle medie.
-Tutto bene?- chiese Nat sorridendo.
-Si, tutto a posto, tu?-
-Come al solito- disse facendo spallucce. –Dove vogliamo andare?-
Era curiosa di sapere perché le avesse chiesto di uscire. Una mezza idea ce l’aveva, ma desiderava che non fosse per quello.
-Ti va il parco?- le chiese sorridente.
-Certo!-  e si incamminarono verso il Green Park.
A Natalie piaceva quel posto, sapeva di natura, di fiori. E a lei piaceva la natura. C’erano un sacco di scoiattoli e di animali, e c’era poco gente. Per quello le piaceva, piaceva a tutte e due quel posto. Natalie e Matty ci andavano spesso, quando non sapevano che cosa fare, o semplicemente per rilassarsi un pochino.
-Come mai mi hai chiesto di uscire?- chiese Natalie mentre raccoglieva un fiore da terra.
-Beh, una volta per tutte volevo sapere la tua risposta- disse abbastanza serio.
Merda, merda, merda.
Lo sapevo che era per quello.

Nat si bloccò un attimo e poi si girò a guardare l’amico.
-Sediamoci, è meglio-
Natalie appoggiò la schiena alla panchina fresca e rivolse lo sguardo allo stagno delle anatre.
-Matty mi dispiace, ma io ti vedo solo come migliore amico-
Bum, un colpo al cuore.
Vide il ragazzo abbassare la testa triste.
-Questo non significa che tu non sia un bel ragazzo, simpatico e divertente e che non mi piaccia la tua compagnia. Niente affatto- si affrettò a dire Nat -Solo che preferisco continuare a vederti come amico- disse stringendogli la mano calda.
Non voleva illuderlo, doveva essere sincera con lui, per il bene di entrambi.
Il ragazzo la guardò negli occhi e le sorrise dolcemente.
-Capisco benissimo. Soltanto non venire a piangere sulla mia spalla quando lui ti lascerà- disse ammiccando un sorriso.
Natalie spalancò gli occhi incredula. –Tu.. c-come fai a saperlo?- disse balbettando leggermente.
L’aveva vista con Harry?
-C’è sempre di mezzo un altro ragazzo, quando una ti dice che sei carino, simpatico e divertente ma non vuole stare con te. Le capiamo al volo certe cose- disse Matty sorridendo.
La ragazza scosse la testa sorridendo. –Non pensavo foste così intelligenti voi maschi!- disse ridendo.
-No ma grazie!- disse ironico Matty -Quanta considerazione che hai di me!-
-Eddaii, lo sai che scherzo- disse Nat mettendogli un braccio intorno alla vita.
Lui sorrise divertito. –Ti voglio bene, lo sai?-
-Si, anche io te ne voglio. E promettimi che continueremo ad essere migliori amici- chiese la ragazza guardandolo negli occhi seriamente –Mi serve un parere maschile!- continuò poi sorridendo. 
Lui ridacchiò e la strinse più forte a sé.
-Per me va bene- poi fece un pausa e si staccò dalla ragazza. -Gelato?- disse con un sorrisino stampato in faccia.
Come avrebbe fatto senza il suo migliore amico? Forse era la persona che la conosceva meglio di chiunque altro, anche meglio di Lulù.
-Certo! Però prendiamone uno in due che fra poco devo mangiare- disse alzandosi dalla panchina.
-Va bene!- le fece l’occhiolino e si incamminarono verso la loro gelateria preferita.
Arrivano all’ Ice Paradise e presero un gelato pesca, per Nat, e limone, per Matty.

Finito il gelato, tornarono a casa Devor.  
-Tanto per sapere..- disse il ragazzo quando furono davanti al cancello del palazzo di Natalie –come si chiama lui?-
Natalie sorrise. Le faceva piacere che Matty non se la fosse presa tanto per il fatto che non avesse scelto lui.
-Si chiama Harry- rispose Natalie sottovoce.
-Bene, così quando parlerai di Harry saprò a chi ti stai riferendo- ridacchiò il ragazzo.
-E chi ti dice che parlerò di Harry con te?- disse Natalie assumendo un’aria da superiore.
L’amico la guardò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Ok, hai ragione. Ne parlerò per forza con te- concluse Natalie ridendo e il ragazzo la seguì nella risata.
Matty poi guardò l’orologio che aveva al polso e la salutò.
-Vabbè, adesso vado-
-D’accordo- sorrise Natalie –Allora ci vediamo!-
Si salutarono con un abbraccio e Natalie entrò nel suo palazzo, e salì le due rampe di scale facendo i gradini a due a due.

-Ciao!- disse appena entrata in casa.
Aveva il fiatone, aveva quasi corso. Ma non le piaceva camminare piano, preferiva correre.
-Oh, eccola qui!- disse Lulù uscendo dalla cucina mezza infarinata e con un cappello da cuoco in testa.
-Ma che hai fatto?- le chiese Natalie ridendo.
-Sto facendo la pizza con tua mamma.. avevo bisogno di distrarmi- disse sorridendo.
Nat seguì l’amica in cucina, e trovò la madre intenta a mettere la pizza nel forno.
-Mmm, che buon odorino- disse Natalie annusando l’aria.
-Siamo state brave, vero?- dichiarò Lucrezia con aria di trionfo.
-È un’ottima cuoca!- confermò Karen ridendo.
Natalie sorrise e rivolse prima lo sguardo su sua madre, e poi su Lulù. Capiva la situazione. A Lucrezia mancava una figura materna, le mancava fare i lavori di casa assieme alla madre, e allora le faceva con la sua. Le dispiaceva un po’, e si sentiva anche in colpa. Si era sempre lamentata della sua famiglia, o semplicemente del fatto che sua mamma fosse sempre in casa e non la lasciasse mai in pace. Ma poi vedeva Lucrezia e capiva quanto era importante per lei avere una madre, e si malediceva per non essersi mai resa conto di quanto fosse fortunata.
-Vi voglio bene!- disse Natalie abbracciandole entrambe.
-Anche io te ne voglio- disse Lulù.
-Come mai questo gesto d’affetto?- chiese la mamma sorridente.
-Così.. mi è venuto spontaneo- disse Natalie alzando le spalle, per poi rivolgersi verso il piano da cucina e pucciare il dito nella ciotola con la salsa di pomodoro. Adorava la salsa di pomodoro fatta in casa.
-Ehi anche io ne voglio un po’!- protestò Lulù.
-Davvero? Tieni!-
Detto fatto, Natalie le spalmò con la mano della salsa sulla bocca.
L’amica spalancò gli occhi e poi gli assottigliò subito dopo.
-Dimmi che non l’hai fatto veramente!- disse scandendo bene le parole.
-E invece si!- Nat prese un altro po’ di salsa con la mano e gliela spalmò su tutta la guancia destra.
Lulù la incenerì con lo sguardo poi prese il cucchiaio della salsa in mano e lo mosse velocemente vicino all’amica. Tutta la salsa schizzò in giro, e quasi tutta finì sui capelli di Natalie.
Nat spalancò la bocca incredula ma poi non riuscì a trattenere una risata. Prese l’intera ciotola di salsa in mano e la rovesciò sulla testa di Lulù che, rimasta spiazzata dal gesto, non si mosse nemmeno. .
-Ferme!- urlò la madre di Natalie ridendo, quando vide che la salsa era finita dappertutto. Sul pavimento, sui vestiti, e perfino sui mobili.
Non le fermava più nessuno, sembravano coperte di sangue, ma continuavano a ridere come delle cretine.  
Karen ordinò alle ragazza di andarsi a fare una doccia, e senza protestare Natalie e Lucrezia si diressero in bagno ridendo. Erano proprio conciate male.  
Finita la doccia, ritornarono in cucina, e assieme alle tre donne, si unirono Leo e il signor Devor per mangiare la pizza.
 
A Nat faceva piacere aver fatto ridere un po’ l’amica. 
Voleva vederla sempre così, con il sorriso stampato in faccia.
Se Lulù era felice, allora era felice anche lei. 


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ECCOMI QUI RAGAZZEEEE xx 

Allora, questo capitolo è incentrato molto su Natalie e Matty.. e i ragazzi non sono praticamente 
nominati, scusatemi (?) 

Come avete notato, se l'avete notato, io non descrivo molto i personaggi. 
A parte Natalie, le altre persone non sono praticamente descritte fisicamente, 
perchè mi piace lasciare immaginare a voi come siano fatti esteriormente.
Se poi volete che vi metta una descrizione ditelo, ma di mia spontanea volontà non lo farò, ahahah. 

HO UNA DOMANDA PER VOI! :D
Quale pensate che sia la prossima coppia che verrà fuori? 
Vi do un indizio: c'entra Lulù e uno dei ragazzi, ma chi sarà mai? 

Lasciatami un recensione, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine.


 


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Capitolo 9
*** I miss you xx ***


CAPITOLO NOVE 


Con l’assenso dei coniugi Devor, Lulù rimase a dormire a casa di Natalie. 
Non voleva di certo tornare da quella donna chiamata madre. Era delusa e schifata dal suo comportamento.
Alla sera si ritirarono in camera di Nat, e quest’ultima sistemò una branda di fianco al suo letto. Doveva servire a Lucrezia per dormire. Non aveva niente di meglio, ma l’amica non si era lamentata.
-Allora, cosa è successo con Matty?- chiese Lulù a Nat, mentre stavano sistemando il lenzuolo sul suo letto improvvisato.
-Niente.. anzi gli ho detto che volevo che rimanesse solo un amico, e lui ha capito che mi piaceva un altro- ridacchiò Natalie.
-Mmm, intelligente il ragazzo!-
-E’ quello che gli ho detto anche io!- e si misero a ridere entrambe.
–A proposito di ragazzi.. non mi hai ancora fatto vedere questo Harry- continuò Lulù ammiccando un sorriso.
-Davvero non te l’ho fatto vedere?- chiese Natalie incredula.
-No!-
-Allora provvedo subito-
Natalie accese il computer ed entrò in Google, aprendo un’immagine dei One Direction.
-Ecco, è questo!- disse indicando Harry sullo schermo.
-Mmm..carino!- disse Lucrezia avvicinandosi allo schermo sorridendo. –E questo chi è?- chiese indicando il moro.
-Oddio, mi chiedi troppo. Non mi ricordo come si chiamano, ricordo solo Niall perché mangia peggio di noi- disse indicando il biondo sullo schermo e poi mettendosi a ridere.
Anche Lulù si mise a ridere, e dopo aver guardato varie foto dei ragazzi, si sdraiarono sul letto per parlare.
Ad un tratto sentirono il cellulare di Natalie vibrare.
Lulù fu più veloce di lei e con un rapido gesto prese il telefono che era appoggiato al comodino.
 

Mi manchi :)

 
Lulù lesse il messaggio ad alta voce. Era di Harry.
Natalie arrossì fino alla punta dei capelli.
-Mi stai prendendo in giro?- chiese strappando il cellulare dalle mani dell’amica.
-No, l’ha scritto sul serio!- disse Lucrezia ridendo.
Natalie scorse gli occhi sullo schermo del telefono e un’espressione da ebete si disegnò sul suo volto.
-Che cosa devo rispondergli?- chiese leggermente in imbarazzo.
-Che ti manca anche lui?- propose Lulù come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Ma non risulto troppo sdolcinata?-
-Chi è stato il primo a scriverti messaggi sdolcinati? Lui. Perciò fregatene. Anzi, gli farà piacere- disse Lulù ridacchiando.
Natalie, poco convinta, cominciò a scrivere il messaggio.
 

Mi manchi anche tu. Mi sono divertita tanto ieri sera :)
 
Dovremmo rivederci, mi farebbe piacere!

 
Il suo cuore prese ad accelerare come se avesse il pepe nel culo.
La sua finezza era andata a farsi fottere, ma chi se ne frega. Cazzo, Harry Styles le aveva appena detto che gli piacerebbe rivederla.  
Ma perché io? Perché proprio una come me?
Natalie, non pensare a queste cose proprio adesso.

 
-Io svengo- disse in un soffio a Lulù.
-Cosa ti ha detto?- chiese l’amica, curiosa.
-Che gli farebbe piacere se ci vediamo un’altra volta-
-E non gli rispondi?!-
-Calmati Lulù, fammi respirare- disse Natalie socchiudendo gli occhi e prendendo un respiro profondo.
Calma Nat, calma.
 

Anche a me farebbe piacere. Ti va se domani sera usciamo?
 
Ma certo! Però ti va bene se rimaniamo a casa mia, così conosci anche gli altri?

 
-Mi ha chiesto se vado a casa sua, o meglio, loro- disse Natalie dopo aver letto il messaggio.
-Oh.. aspetta.. Loro cinque vivono assieme?- chiese Lulù cadendo dalle nuvole.
-Si, vivono assieme. Ma non me la sento di andare da sola, con cinque maschi strafighi in giro per casa.. Non riuscirei a controllarmi!- disse Natalie scoppiando in una risata che contagiò anche l’amica.
-Ti va di venire con me?- chiese Nat quando finì di ridere.
-E me lo chiedi pure? Certo che vengo!- disse Lulù ridacchiando.
 

Nessun problema. Va bene se viene anche Lulù? Così vi conosce :D
 
D’accordo. Allora vi passo a prendere sotto casa tua alle 8.30, ok?
 
Va bene, a domani. Buonanotte.
 
Buonanotte xx

 
-Allora che si fa?- chiese Lulù curiosa.
-Ci passa a prendere per le 8.30, e andiamo da loro- rispose Natalie con un sorriso stampato in faccia.
-Yeee, non vedo l’ora di conoscerli- disse Lulù balzando in piedi dalla felicità.
-Ehi! Calma gli ormoni ragazza!- rise Natalie, e scoppiò a ridere anche Lucrezia.
Continuarono a parlare sdraiate sui letti, finché non si addormentarono.
 

 
DRIIIIN.

Natalie spense la sveglia con una manata e nascose la testa sotto il cuscino.
Sentì borbottare Lulù, ma non aveva proprio voglia di alzarsi, e dai pochi movimenti dell’amica, capì che nemmeno lei sprizzava energia da tutti i pori.
-NATALIE!- sua madre urlò, spalancando la porta della camera. Le due ragazze fecero un salto nel letto per lo spavento.  
-Mamma ma sei impazzita? Stavo morendo!- disse Nat portandosi la mano al cuore.
-Sono le 10.30! Devi essere al lavoro alle 11! MUOVITI!- e senza aggiungere altro, Karen richiuse la porta alla sue spalle.
-Mi sa che non è di buon umore oggi- esclamò Natalie guardando Lulù che scoppiò a ridere.
-Però ha ragione. Ti devi muovere, se no farai tardi!-
Costretta ad alzarsi, Natalie andò in bagno a sciacquarsi il viso, indossò dei jeans corti e una camicia a maniche corte e andò in cucina.
Mangiò un biscotto di corsa e poi si rivolse alla madre, e a Lulù, che tranquillamente, si erano messe a fare un’abbondante colazione. 
-Io vado- disse Nat sistemandosi la borsa su una spalla.
-Va bene, a dopo- disse la madre senza nemmeno guardarla.
Ok, forse non era davvero di buon umore.   
-Ciao- la salutò Lulù con la bocca piena.
Scese le scale, prese la bici e cercò di arrivare in pizzeria il più in fretta possibile.
 
 
Dopo una stressante giornata di lavoro, senza che succedesse niente di importante, Natalie tornò a casa: erano le 15:30.
Spalancò la porta di ingresso e si diresse in cucina, stiracchiandosi i muscoli. Aveva male dappertutto.
-Ciao! Andata bene al lavoro?- la accolse Lucrezia.
-Si, ma vorrei riposare un po’. Oggi ho lavorato un sacco- disse Natalie con la voce stanca.
Si stava per dirigere in camera quando si girò indietro, verso l’amica. –Ma mia mamma dov’è?-
-E’ uscita per fare la spesa, è andata via circa mezz’oretta fa- rispose l’amica, addentandomi una mela.
Stava già facendo merenda. Era davvero un pozzo senza fondo, quando si trattava di cibo.
-Ok, io vado a fare un riposino-
-D’accordo-
Andò in camera sua e si buttò sul letto, senza nemmeno cambiarsi. Sentì la schiena scricchiolare, non era un buon segno.
Sistemò per bene la testa sul cuscino e pian piano si addormentò.

Quando Natalie si svegliò, guardò l’orologio. Cavolo, aveva dormito due ore e mezza! Mai successo.
Si stropicciò gli occhi e sentì una voce provenire da fuori camera sua.
-Non mi interessa!- la voce di Lulù era innervosita. -No, non ritorno! O almeno.. non per adesso- Nat capì che l’amica era al telefono con la madre. -Si, ciao- non la sentì più finché non entrò in camera sua.
-Quella zoccola, mamma mia quanto la odio- esordì Lulù, notando che l’amica era sveglia.  
Natalie le fece segno di sedersi di fianco a lei, facendole un po’ di spazio.
-Ti giuro, non la sopporto- disse Lulù abbassando lo sguardo triste.
-Vedrai che andrà tutto per il meglio, ne sono sicura- cercò di rassicurarla Natalie, accarezzandole la schiena dolcemente.
Lei annuì senza dire niente.
Speriamo, pensò Lucrezia.
Voleva davvero che andasse tutto per il meglio, con o senza sua madre.  
-Ehi, ma tu non dovresti fare la doccia?- Lulù si rivolse all’amica.   
Merda.
Natalie si alzò alla velocità della luce dal letto rischiando di far cadere Lulù per terra. Già non aveva equilibrio da sola, se poi ci si metteva anche lei.
Andò in bagno e dopo mezz’ora Nat era pulita, lavata e asciugata. Adorava i suoi capelli appena lavati. Erano voluminosi, e tanto, tanto ricci. L’unica cosa che le piaceva di lei, erano i suoi capelli, e i suoi occhi verde chiaro.
Per il resto, si faceva cagare. Non pensava certo di essere bella.  
-Devi farti la doccia anche tu?- chiese a Lulù mentre rientrava in camera, trovando l’amica davanti al pc.
-Mmm, in teoria si. Ma non ho un accappatoio con me, me lo sono dimenticata- disse Lulù facendo una faccia da cucciolo abbandonato.
-Tranquilla, te lo presto io- disse Natalie sorridendo.
-Grazie mille, ti adoro- disse lei abbracciandola.
-Per così poco?- si mise a ridere Nat.  
-Si ok, in effetti ho esagerato!- disse Lucrezia mettendosi a ridere anche lei.
Lulù ci mise molto meno a fare la doccia e dopo un quarto d’ora fu perfettamente pronta.
La serata passò tranquillamente. Mangiarono una pastasciutta assieme a tutta la famiglia Devor e guardarono la tv fino alle otto di sera.
Le ragazze poi andarono in camera di Natalie, per scegliere i vestiti. Fra mezz’ora Harry sarebbe passato a prenderle.
Natalie si vestì con un paio di pantaloni blu, e una canottiera azzurra, mentre Lulù indossò un paio di leggins neri con sopra una maglietta larga, di colore bianco e il disegno di uno smile. Entrambe si truccarono poco: matita, mascara e lucidalabbra. A nessuna delle due piaceva essere appariscenti. Preferivano essere semplici, ma soprattutto, preferivano essere sé stesse.
 
Alle otto e mezza puntuale sentirono il citofono suonare: doveva essere Harry.
-MAMMA! Rispondi tu, digli che siamo giù in due minuti!- urlò Natalie dalla sua cameretta.
-Allora: trucco, capelli, vestiti, siamo a posto. Alito?- disse Lulù alitandole in faccia.
Nat sorrise. –Sa di menta. Il mio?- chiese ricambiando l’alitata.
-Pure- dichiarò lei sorridendo.
 
Natalie prese un respiro profondo. In quel momento aveva i nervi a fior di pelle. Aveva capito che Harry le piaceva, e anche tanto, perciò non voleva combinare casini.
Voleva che tutto andasse per il verso giusto.  



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RAGAZZE, ECCOOOMI :) 

Scusatemi tanto, questo capitolo fa cagare, lo so. 
E' un capitolo di passaggio, perciò non succede niente di che. 

Peeerò, se siete state attente ad un particolare.. 
DOVRESTE AVER CAPITOLO QUALE SARA' LA PROSSIMA COPPIA!
Vediamo chi indovina, ahahah :D 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 10
*** I'm not beautiful. ***


CAPITOLO DIECI



Harry le stava aspettando sotto casa sua.
-Allora andiamo?- disse Lulù spingendola leggermente.
-Si, andiamo!- disse sforzandosi di fare un sorriso naturale. –Ciao mamma! Noi torniamo verso mezzanotte, va bene?- disse tutto d’un fiato, sperando di evitare discussioni, ma la cosa non funzionò.
-Tu sei pazza! Alle undici ti voglio a casa!-
-Undici e mezza?- disse Natalie facendo degli enormi occhioni dolci, cercando di corrompere Karen.
La madre sbuffò pesantemente e alzando leggermente gli occhi al cielo, accettò.
-Grazie!- disse la figlia stampandole un bacio sulla guancia.
-A dopo signora D… Karen!- la salutò Lulù sforzandosi di chiamarla con il suo primo nome e non signora Devor.
-Divertitevi, e state attente!- urlò Karen dal salotto, mentre le ragazze uscirono dalla porta di casa.  
 
Quando furono fuori dal palazzo, videro due figure davanti al cancello.  
-Ehi ragazze!- le salutò Harry sorridente.
-Ciao!- dissero in coro Natalie e Lucrezia.
-Lui te lo ricordi?- le chiese Harry indicando il ragazzo di fianco a lui, che sorrideva solamente con gli occhi.
-Si, ma, scusami, non mi ricordo come ti chiami..- disse la ragazza rivolgendosi proprio a lui.
-Sono Louis- disse stringendo la mano ad entrambe.
-Allora, vogliamo andare?- chiese Harry guardando prima le ragazze e poi Louis.
-Si, andiamo!- esclama Lulù contenta.
Lei e Nat salirono nei posti dietro, Louis si mise alla guida, e Harry salì al posto del passeggero. Anche se non era tanta strada, erano costretti a farla in macchina, per evitare assalti di fans.  
-Scusate per il casino che troverete in casa- disse Louis ridendo.
-Non preoccuparti. Da quanto Lulù è a casa mia, la mia camera sembra un porcile!- rispose Natalie ridendo.
-We, stronzetta! Non sono io quella che lascia le mutande in giro!- disse l’amica per difendersi.
-Ma è camera mia!-
Harry interruppe la simpatica litigata delle due ragazze.  
-Come mai sei a casa sua?- chiese rivolto a Lulù.
-Ehm, preferirei non parlarne adesso- disse lei tornando seria.
-Ah ok-
Harry non fece altre domande, e fino a quando non arrivarono a destinazione, aleggiò un silenzio leggermente imbarazzante, spezzato solo dalla musica proveniente dalla radio.
La macchina si fermò davanti ad un cancello, e prima di uscire, Harry e Louis si misero gli occhiali da sole e tirarono su i cappucci. Poverini, anche si sera, e con il caldo che faceva a Luglio, erano costretti a coprirsi per non essere riconosciuti. Non doveva essere facile per loro.
Tutti e quattro scesero dalla macchina e in fretta entrarono in un cancelletto. Natalie e Lucrezia si ritrovarono davanti ad una villetta fatta di mattoni, circondata da un grande giardino e recintata da una alta siepe.
Uao.
Nel giardino c’erano vari alberi, e anche due amache. C’era un sentiero ciottolato che portava all’ingresso della casa, preceduto da un portico in legno, alzato di qualche gradino dal terreno.
-Vogliamo entrare?- le spronò Louis vedendo il loro interesse solo per il giardino. 
-Oh si, certo!- disse Natalie guardando il ragazzo sorridendo.
Metteva allegria quel ragazzo, aveva un sorriso che contagiava.
Appena entrate nella casa, si trovarono in un largo corridoio che si apriva in grande salotto. Tutto aveva dei colori così caldi, accoglienti, che ti faceva sentire subito come a casa tua.
Doppio uao.
-Ragazzi, siamo arrivati!- urlò Harry, per farsi sentire dagli altri.
-Siamo in sala!-
Sentirono una voce dal salotto, che Natalie non riuscì a riconoscere.
-Venite- disse Harry facendo strada lungo il corridoio.
Arrivarono in sala, dove trovarono tre ragazzi intenti a giocare con la play-station.
-Ragazze, loro sono Liam, Niall e Zayn- disse Harry indicandoli alle due amiche.  
Quest’ultimo mise in pausa la play e si girò a guardarle.
Fece un largo sorriso e poi si alzò dal divano.
-L’aveva detto Harry che eri bella, ma non pensavo così tanto- disse Zayn sottovoce, avvicinandosi alla ragazza per darle un bacio sulla guancia.
-Guarda che ci siamo già visti noi-
-Cavolo, hai ragione- Zayn si mise a ridere. –Vabbè vuol dire che la userò per fare colpo sull’altra- disse facendo un leggero cenno verso Lulù.
-Harry non l’ha mai vista lei- disse Natalie alzando un angolo della bocca.
-Ragazza, mi stai rovinando i piani!- disse Zayn seriamente. Poi si misero a ridere tutti e due, mentre gli altri li guardavano strano perché avevano parlato a bassa voce e non sapevano cosa si erano detti.
Poi il moro si girò verso Lulù e si limitò a lasciare un bacio sulla guancia anche a lei, che era rimasta immobile, incantata da quel ragazzo.
Natalie sorrise, e tossicchiò per distrarre Lulù che la guardò imbarazzata.
Per fortuna i ragazzi non avevano notato il suo sguardo perso.
I ragazzi non notano quasi niente.
-Ciao bellissime!- le salutò Liam con un cenno della mano.
-Bellissime? Ma mi hai visto?- disse Natalie con una faccia scioccata, per la grandissima cazzata che aveva appena detto quel ragazzo. Quel dolcissimo ragazzo.
Ma perché pensavano tutti che era bella?
Nat si ritrovò sei paia di occhi seri puntati addosso.
-Poverina, ha problemi mentali!- disse Lulù accarezzandole i capelli, mentre Natalie si mise a ridere.
-Non è vero. Solo che non sono bellissima- disse imitando il tono di voce di Liam sulla parola bellissima.
-Si invece- disse Harry sottovoce sperando di non essere sentito.
Ma Natalie lo sentì, eccome se lo sentì. Arrossì leggermente ma fece finta di niente, e continuò a parlare con Lulù e i ragazzi.
 

Stavano passando una bellissima serata, continuavano a scherzare come dei cretini. Erano davvero simpatici, tutti e cinque. Natalie aveva male alle guance dal tanto ridere.
Durante la serata lei e Harry continuavano a lanciarsi delle occhiatine. In fondo, Harry non sapeva ancora che lei aveva scelto lui, Nat non glielo aveva detto, perciò rimaneva a distanza, aspettando la sua decisione.
-Volete qualcosa da mangiare?- chiese Niall ad un certo punto, alzandosi dal divano e guardando verso gli altri.
Natalie e Lucrezia scossero la testa, così come gli altri.
-Vabbè, mi toccherà mangiare solo soletto- disse facendo una faccia da cucciolo abbandonato.
Oddio, faceva tenerezza.
-Ti tocca sempre mangiare solo soletto, dato che mangi ogni venti minuti- disse Liam ridendo.
Tutti scoppiammo a ridere, e Niall, facendo l’offeso andò in cucina a mangiare dei biscotti.
-Che ne dite di cantarci qualcosa?- chiese Lulù ad un tratto.
A casa di Natalie, avevano sentito solo una canzone, What Makes You Beautiful, ma volevano sentire le loro voci dal vivo.
I ragazzi si guardarono felici della proposta.
-Cosa volete sentire?- chiese Louis sorridente.
-Quello che volete voi- disse Nat facendo spallucce.
I ragazzi si guardarono, ed Harry cominciò a dare il tempo.
 

Can we fall, one more time?
Stop the tape, and rewind
And if you walk away I know I’ll fade
Cause there’s nobody else..
 
It’s gotta be you,
Only you.
Oh, it’s gotta be you,
Only you.

 
Nat e Lulù erano rimaste a bocca aperta. Cavolo, avevano delle voci a dir poco stupende.
Dei brividi avevano percorso le loro schiene.
-Siete bravissimi!- disse Lulù davvero colpita dalle voci dei cinque ragazzi. 
Nat la seguì nei complimenti, e i ragazzi le ringraziarono. 



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ECCOMI QUI RAGAZZEE! 

Ho voluto aggiornare prima di partire per 3 giorni, perciò questo capitolo fa TANTO cagare. 
Mi dispiace, intaserete il cesso, ahahaha :') 
A parte questo, ho finito anche male il capitolo, perchè il prossimo sarà tanto dolce. 
Ahahahah, sarà incentrato su Nat e Harry, dato che a tante di voi piace questa coppia, 
ho voluto dedeicarle un bel capitolo xx

Aaah, e poi, in questa storia, Zayn sarà molto Bad Boy ahahahaha :D 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 11
*** He wasn't alone. ***


CAPITOLO UNDICI


 
Alle undici e un quarto, Natalie e Lucrezia, dovevano incominciare a prepararsi, per tornare a casa.
-Vi accompagno io- disse Harry alzandosi dalla poltrona su cui si era comodamente stravaccato.
-Dai, vengo anche io. Ho voglia di farmi un giro- disse Liam sorridente.
-Andiamo anche a piedi, adesso?- questa volta Harry si stava rivolgendo all’amico.
A quell’ora non avrebbero dovuto preoccuparsi tanto delle fans, era tardi, e non c’era più nessuno in giro. O almeno, non c’erano Directioners.
-D’accordo-
Salutarono tutti e si diressero a casa. Senza nemmeno accorgersene Liam era finito avanti con Lucrezia, e scherzavano tranquillamente, mentre Harry era rimasto indietro con Natalie, e tra di loro c’era un leggero imbarazzo in più.
-Beh, non vuoi dirmi niente?- chiese il riccio ad un tratto.
Il cuore di Nat accelerò i battiti, e una morsa prese il suo stomaco.
Come poteva dirgli che gli piaceva? Non riusciva a esprimere il suo sentimento a parole. Si fermò un attimo e si girò verso Harry che fece lo stesso.
Gli altri due continuavano a camminare, dato che non si erano accorti che si erano fermati.
-Beh Harry..- cominciò Natalie insicura.
Guardò negli occhi il ragazzo che aveva di fronte e sentì le gambe cedere. Era davvero bello, non si poteva negare. Le faceva sentire le farfalle nello stomaco ogni volta che le sorrideva, o semplicemente le lanciava un’occhiata. E adesso che si stavano fissando negli occhi era davvero una tortura. Una bellissima, perfetta tortura.
-Si?- disse Harry, dato che Nat si era ammutolita nei suoi pensieri.
La ragazza non disse niente, semplicemente fece un passo in avanti e prese la mano di Harry tra la sua.
Alzò lo sguardo, e lo fece passare dagli occhi alla bocca di Harry.
Harry sorrise leggermente e si avvicinò alla ragazza. Aveva capito.
Ormai le punte dei loro nasi si toccavano.
Harry sfiorò le labbra di Natalie con le sue. Quel tocco, l’aveva mandata in tilt, ma non le bastava.
Nat premette le sue labbra su quelle di Harry, che sembrò contento dell’iniziativa della ragazza.
Era semplicemente perfetto. Le loro labbra, le loro lingue, tutto coincideva perfettamente.
Mille brividi percorsero la schiena di Natalie mentre mille fuochi d’artificio le scoppiavano nello stomaco.
Harry accarezzò con una mano la guancia di Natalie e i due si staccarono.
Il loro primo bacio.
Natalie si morse il labbro inferiore. Sorrideva.
Sorrideva per quel bacio, sorrideva perché era felice. Era felice perché Harry la rendeva felice.
E anche Harry sorrideva.
-Da questo posso dedurre che tu abbia scelto me?- chiese Harry maliziosamente.
-Noo, ho scelto mio nonno!- disse Natalie ridacchiando. –Certo che ho scelto te- disse poi tornando seria.
Il riccio la avvolse tra le sue braccia calde e Natalie si lasciò cullare dal suono del battito del cuore di Harry.
E’ quello giusto. Ho fatto la scelta giusta.
Con lui si sentiva bene. E Natalie aveva bisogno di stare bene.
Sentirono un colpo di tosse di fianco a loro, e i due ragazzi si staccarono. Liam.
-Avete finito, piccioncini?- disse sorridendo, mentre Lulù guardava Natalie con un’espressione felice in volto.
Era contenta per l’amica.
Harry ridacchiò –Si, possiamo andare- e ripresero a camminare.
Lui cercò la mano di Natalie e passeggiarono mano nella mano fino a che non furono davanti al cancello del palazzo di Natalie.
-Ci rivediamo?- le chiese Harry sorridente.
-Certo che ci rivediamo- disse Natalie dandogli un piccolo bacio a stampo sulle labbra.
Harry sorrise, poi assieme a Liam le salutarono e tornarono verso casa.
Lucrezia si girò verso l’amica, le prese le mani tra le sue e cominciò a saltellare dalla felicità.
-Harry Styles! Hai appena baciato Harry Styles!- Lulù era felicissima. Sembrava più felice lei dell’amica, ma solo perché Natalie non riusciva a fare altro che sorridere. Cavolo, era come se avesse appena saltato in un burrone e non si fosse fatta niente. L’adrenalina era la stessa, ma non riusciva ad esprimerla a parole.
Quella sera ci avrebbe messo un po’ ad addormentarsi.
 

***

I due ragazzi entrarono in casa.
Liam si presentò davanti ai ragazzi con un sorriso che faceva intendere tutto.
-Si sono baciati?- sbottò Niall sorridente.
Harry tossicchiò mentre Liam annuiva.
-Ooh, il nostro Harry ha fatto di nuovo colpo- disse Louis facendo il solletico al riccio.
-Eddai ragazzi! Smettetela- disse Harry fermando le mani di Louis con le sue.
-Comunque anche l’amica è carina- appuntò Liam.
-Si, niente male- aggiunse Louis seguito da Niall che annuì.
-E tu Zayn? Cosa ne dici?- chiese Liam rivolgendosi al moro che era rimasto beatamente seduto sulla sua poltrona.
-mmm..- si limitò a borbottare e ad alzare le spalle in senso di indifferenza.
E questo significava solo una cosa.
I ragazzi si lanciarono un’occhiata divertita.
Quando Zayn non esprimeva la sua opinione su qualcosa voleva dire che quel qualcosa l’aveva colpito: in qualche modo, lo interessava.
 

***

 
La mattina dopo le ragazze si svegliarono alle dieci, grazie a Karen.
-Dai Natalie! E’ l’ultimo giorno di lavoro, non vorrai fare tardi!- disse sua mamma aprendo la porta.
Quel giorno l’aveva svegliata più tranquillamente, per fortuna.
Finalmente era il 31 Luglio, l’ultimo giorno di lavoro, perché ad Agosto non avrebbe lavorato.
Ci mancava anche quello.
Andò in bagno, si sistemò e poi uscì assieme a Lulù per fare colazione.
Quel giorno lei l’avrebbe accompagnata al lavoro, e per convincerla a fare ciò, Nat l’aveva corrotta con una colazione gratis nella loro caffetteria preferita, da Joe’s Coffee.
Presero un cappuccino e una brioche vuota a testa, e si sedettero davanti al bancone.
-Grazie Jack- disse Natalie prendendo la tazza che il cameriere le stava porgendo.
-Allora, come state ragazze? Era da un po’ che non vi vedevo qui- disse Jack sorridente.
Jack era un ragazzo abbastanza giovane, sui 25 anni, ed era il figlio di Joe, il proprietario. Durante l’anno, quasi ogni mattina  prima di andare a scuola, si fermavano da lui per fare colazione. Ormai si conoscevano bene, era diventato loro amico.
-Tutto bene, solo che tra il lavoro, e il fatto che questa qui deve studiare..- disse Natalie facendo un leggero cenno verso Lucrezia –siamo un po’ occupate-
-Capisco- disse Jack mentre rideva della faccia di Lulù. Stava fulminando l’amica con gli occhi. Dava sempre la colpa a lei. Ma lei che ci poteva fare se quella professoressa di francese la odiava, e l’aveva rimandata?
Beh, forse un po’ di colpa ce l’aveva, ma chi se ne frega. Non si sarebbe rovinata l’estate per quella zoccola.
Sorseggiarono il loro cappuccino in silenzio, mentre Jack serviva altri clienti.
Ad un tratto sentirono delle urla provenire da fuori.
Urla di ragazzine assatanate.
Natalie si girò, aspettandosi di trovare Harry fuori dal bar, dato che si incontravano in ogni posto dove Nat andava.
E invece no, non era Harry, era Zayn.
E non era solo. 



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RAGAZZEEE, ECCOMI QUI CON UN ALTRO CAPITOLO. 

Che ne dite della coppia Nat-Harry? In questo capitolo sono veramente dolci, 
e si sono baciati, finalmente. 
*Balla la conga* 
AHAHAHAHAHAHAHA :)) 


E poi, sorpresona.. Zayn ha interessa per Lulù c: 
Ma con chi è, quando lo incontrano in caffetteria? 
LO SCOPRIRETE NEI PROSSIMI CAPITOLI. 
Ahahaha, ok, basta, sto parlando troppo. 


Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine.


GRAZIE A TUTTE PER AVER MESSO QUESTA STORIA NELLE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE, 
E GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE HANNO RECENSITO I VARI CAPITOLI. 


VI ADORO. 


 

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Capitolo 12
*** You don't have to worry. ***


Grazie a tutte quelle che hanno aggiunto questa storia tra le preferite/seguite/ricordate,
e grazie a tutte quelle che hanno recensito. 



CAPITOLO DODICI


 
Era Zayn, e non era solo.
Teneva per mano una ragazza coi capelli bianchi.
Bianchi? No aspetta.. erano di un lilla sbiadito.
Lilla? Chi cazzo si tinge i capelli di lilla?
Vabbè, tornando ai fatti.
Zayn, trascinandosi dietro la ragazza, cercava di seminare le fans, trattenute anche da un bodyguard.
Si precipitò dentro alla caffetteria e appoggiò la schiena alla porta.
-Jack ti prego, blocca questa porta!- disse rivolgendosi al cameriere, quasi implorandolo.
Jack prese in fretta una chiave e andò verso la porta a chiuderla.
Natalie e Lucrezia nel frattempo erano rimaste alquanto sconvolte.
Zayn conosceva Jack?
Ma soprattutto: chi era quella ragazza con Zayn?

Quella più scossa tra le due era sicuramente Lulù.
-Ehi- disse Zayn quando vide le due ragazze sedute al bancone che lo fissavano. Non sembrava molto contento di vederle lì.
-Ciao- disse Natalie alzando una mano in segno di saluto.
Zayn, sempre tendendo la ragazza per mano, si avvicinò a loro.
-Ragazze, lei è Perrie, la mia ragazza. E loro sono Natalie e Lucrezia- disse il moro presentandole.
Perrie, la mia ragazza.
Lucrezia ingoiò la saliva e si sforzò di sorridere alla lilla-sbiadita, che aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro.  
-Cosa ci fate qui?- chiese Natalie per evitare che la “discussione” diventasse “guardarsi negli occhi stando in silenzio, imbarazzati”.
-Potrei chiedervi la stessa cosa, e comunque mi sembra ovvio. Cosa fa un persona in una caffetteria? Fa colazione- disse Zayn acido.
Natalie assottigliò gli occhi. Non sopportava quando qualcuno le rispondeva in quel modo.
Che cos’ha oggi? Le palle girate?
No, perché poteva anche avvisarmi e non iniziavo nemmeno una conversazione con lui!

Cercò di trattenersi dal tirargli un ceffone.
-Lo so, ma hai visto cosa scateni tu uscendo di casa. Al contrario di noi, che siamo delle persone normali, tu sei famoso. Perché vieni in una caffetteria così visibile e soprattutto non sicura?- chiese Natalie, anche lei con acidità.
-Beh, Jack è un mio caro amico, e mi fa piacere venirlo a trovare qualche volta. E poi non devo buttare nel cesso la mia vita sociale solo per delle ragazzine che mi inseguono!- Zayn era leggermente alterato.
Aveva definito le sue fans solo delle ragazzine. A Natalie venne ancora di più l’istinto di tirargli un ceffone.
Calmati, un bel respiro.
Diede un’occhiata a Lulù che teneva lo sguardo basso, per non incrociare né quello di Zayn né quello della biondina. Era come se una freccia le era entrata in petto, l’aveva colpita, l’aveva scossa, l’aveva ribaltata su e giù, ma ovviamente nessuno si era accorto di niente.
-Noi, andiamo, se no faremo tardi al lavoro- disse Natalie alzandosi dallo sgabello, seguita a ruota dall’amica.
-Ecco brava. Vai a pulire i tavoli..- disse Zayn ridacchiando.
-Cosa fai, sfotti?- chiese Natalie avvicinandosi pericolosamente al moro.
I loro occhi erano a pochi centimetri di distanza.
-Solo perché sei l’amichetta di Styles, non vuol dire che devi essere anche la mia- disse Zayn avvicinando la sua bocca all’orecchio della ragazza. Il suo alito caldo fece rabbrividire un attimo Nat.
Poi alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. Non lo sopportava.
Prima sembrava un ragazzo tranquillo, anche simpatico. No, adesso aveva capito che era stato simpatico solo per fare la bella faccia davanti, perché non gliene fregava niente di lei o di Lulù. Voleva solo farsi i cavoli suoi, assieme alla sua amata Perrie.
-Andiamo Lulù- disse Natalie indicando la porta con la testa.
Salutarono Jack e uscirono fuori dalla caffetteria.  
-La mia storia d’amore è finita ancora prima di iniziare- borbottò Lulù tristemente.
-Stai scherzando vero? Quello lì è uno stronzo!- disse Nat alzando leggermente la voce.
-Lo so, ma è terribilmente carino- disse Lulù con aria sognante.
-NO!- disse Natalie fermando l’amica, piantandosi di fronte a lei, con le sue mani sulle spalle di Lulù. –No, non fa per te. Ti meriti di meglio!-
-Ad esempio?- disse Lulù sarcastica.
-Non lo so.. ad esempio.. Liam, sembra un bravo ragazzo! O Niall.. Ma non Zayn! E’ solo uno stronzo!- disse Natalie cercando di convincere l’amica, che alzò le spalle.
Non era molto sicura di quello che stava dicendo Nat, ma acconsentì, soprattutto per farla smettere. Si, Zayn era davvero bello, ma forse non era quello giusto, su quello aveva ragione. Doveva solo dare tempo al tempo, e avrebbe capito.
 


L’ultima giornata di lavoro passò tranquillamente, con qualche risata, dato che Lulù aveva fatto confusione sulle ordinazioni, e aveva fatto cadere qualche bicchiere in terra, con richiamo da parte di Bob.
-Sono contento che tu mi abbia aiutato quest’estate- disse suo zio mentre stavo per andarsene.
-L’ho fatto soprattutto per la mamma- disse Nat con tono piatto. Non le stava particolarmente simpatico suo zio, ma era dovuta andare da lui a lavorare, ne avevano bisogno tutti in casa di quei soldi.
Salutarono tutti quanti, i camerieri e i cuochi, e poi le due ragazze uscirono dalla pizzeria.
Erano le 15.30, e non sapevano cosa fare.
Si diressero verso casa Devor, chiacchierando su quello che avrebbero potuto fare quel pomeriggio, quando Lulù cadde a terra. Una ragazza le era andata addosso per sbaglio.
-Oddio, scusami-
La ragazza indossava dei grandi occhiali scuri, e aveva una felpa addosso, con il cappuccio calato sulla fronte.
Anche con quel caldo andava in giro così?
C’era qualcosa che non quadrava.
-Non preoccuparti- disse Lulù, mentre si alzava da terra, aiutata dalla ragazza.
-Scusami ancora, non stavo guardando dove andavo- disse la ragazza ancora dispiaciuta.
-E dove vai così di fretta?- chiese Lulù sorridente, mentre di massaggiava il sedere dolorante.
Eccola.
Lulù e la sua mania di sapere tutto. Una cosa che non riusciva a tenere a freno era la curiosità.
La ragazza la guardò sorridendo e dopo un attimo rispose. –Sto andando dal mio ragazzo-
-Oh, e come si chiama?-
Ma non riesce a farsi una bella fetta di cazzi suoi? pensò Natalie.
La ragazza sbatté un attimo gli occhi, colpita dall’insistenza di Lulù.
-Si chiama Louis- disse infine sorridente.
Un’occhiata interrogativa passò da Lulù a Natalie.
-Louis? Louis dei One Direction?- questa volta fu Natalie a porre la domanda.
La ragazza guardò le due amiche e annuì confusa.
-Noi li conosciamo!- sbottò Lulù ridendo.
-Davvero?- chiese la ragazza stupita, molto stupita.
-Si, lei sta con Harry- disse Lucrezia puntando il dito su Nat.
-Oddio, non lo sapevo! Io sono Eleanor, piacere- disse la ragazza sorridendo, questa volta più naturalmente, e stringendo le mani alle due amiche.
Ecco perché andava in giro con un cappuccio in testa. Non voleva essere riconosciuta.
-Oddio,“sto con Harry”, ci siamo appena conosciuti, ci stiamo frequentando- disse Natalie stringendosi nelle spalle imbarazzata.
-E tu? Ti sta frequentando con qualcuno di loro?- chiese El maliziosa, rivolta verso Lulù.
-No, la mia storia è finita ancora prima di iniziare- disse Lulù ridacchiando.
-In che senso?- domandò Eleanor perplessa.
-Beh, trovavo Zayn carino, ma ho scoperto che sta con Perrie, quindi..- disse Lulù sconsolata.
-Oh, se è solo per quello non devi preoccuparti- disse El ridacchiando.
Quando vide le espressioni interrogative sul volto delle due amiche, spalancò gli occhi.
Non avrebbe dovuto dirlo.
-In che senso?- domandò Lulù curiosa.
-Oh, niente, era per dire- disse El frettolosa, poi salutò velocemente le amiche e andò via con passo svelto.
-Non me la racconta giusta quella lì- disse Natalie continuando a guardare la figura di Eleanor che se ne andava via dalla parte opposta di loro.
-Nemmeno a me- disse Lulù con aria sospettosa.

Se è solo per quello non ti devi preoccupare.
Che cosa voleva dire? 



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RAGAZZEEE, ECCO QUI, UN ALTRO CAPITOLO SCHIFOSO. 

Mi dispiace, questo capitolo è cortissimo, e fa pure cagare. 
Però ho introtto El e Perrie! E si, ci saranno anche loro! :) 
Eee, che ne dite di Zayn? 
AHAHAHA, ve l'avevo detto che sarebbe stato molto Bad Boy

Lasciatemi una recensione, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 13
*** Lulù, is for you. ***


CAPITOLO TREDICI



 
Natalie spalancò la porta di casa, spossata dalla giornata appena passata. 
-Allora, tutto bene l’ultimo giorno di lavoro?- le accolse Karen quando le due ragazze entrarono nella sua visuale, che andava dall’intero salotto, fino a un pezzo di corridoio.   
-Si. Ho scoperto che fare la cameriera non è il lavoro adatto a me. Combino solo casini- disse Lulù ridendo, e anche Natalie ridacchiò.
-Adesso non avrai più scuse per non fare i compiti!- disse Karen rivolta alla figlia.
-Oddio, non me ne parlare. Sono in alto mare, ho solo fatto i compiti di matematica- rise Nat.
Rise per non piangere.
Era davvero nella merda. In un mese avrebbe dovuto finire tutti i compiti.
Matematica era la sua materia preferita, perciò l’aveva fatta subito, ma adesso sarebbero cominciati i problemi veri.
Preferì non pensarci ulteriormente, e scosse la testa come disgustata al solo pensiero della scuola. 
-Se ha bisogno di noi siamo in camera- disse Natalie dirigendosi verso la porta della sua cameretta, seguita dall’amica.
Appena entrarono Nat sentì la gamba vibrare. Messaggio.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni e guardò lo schermo. Harry.
 

Ehi :) Come stai?
 
Tutto bene, tu?

 
Nel frattempo Natalie buttò la borsa in terra, e accese il computer, che fu subito occupato da Lulù.
 

Tutto a posto :) Volevo dirti che fra poco avremo un’intervista a HitsRadio. Se vuoi ascoltarci siamo
Sulla frequenza 102,3!
 
D’accordo, vi ascolterò di sicuro!
 
Ciao!

 
-Allora? Chi era?- chiese Lulù curiosa.
-Era Harry, fra poco avranno un’intervista- disse Natalie cominciando a smanettare sulla sua radio. Stava cercando la frequenza giusta.
-Eccola- disse sottovoce, quasi a sé stessa.
Giusto in tempo.
-Dopo questa canzone ci saranno ospiti i One Direction! Rimanete con noi!- la voce del deejay era squillante.
Partirono le note di Give Your Heart a Break di Demi Lovato.
-Adoro questa canzone!- sbottò Lulù indicando la radio.
Demi era una delle sue cantanti preferite.
Lucrezia balzò in piedi, e in preda all’entusiasmo cominciò a cantare a squarciagola la canzone, mentre Natalie se la rideva. Diciamo che non era proprio intonata, ma a Lulù non importava.
Si sentiva veramente viva quando cantava.
La canzone finì e Lucrezia si ricompose, sedendosi sul letto di fianco a Natalie, pronte per ascoltare i ragazzi.
-Qui con noi i One Direction! Ciao ragazzi!- disse il deejay, che si chiamava Mark.
-Ciao!- dissero tutti e cinque in coro.
-È un vero piacere avervi qui!-
-Anche per noi essere qui! Ci divertiamo sempre a fare interviste radiofoniche- ridacchiò Louis.
-Beh cominciamo con le domande semplici, anche se forse sono le più complicate. Siete felici del vostro successo?- chiese Mark.
-Certo, ci piace un sacco sapere che siamo conosciuti in tutto il mondo!- dichiarò Liam.
-E sapere che le ragazze impazziscono per noi, è ancora meglio!- disse Harry ridacchiando.
Il solito.
Natalie ridacchiò dal nervoso. Si era informata, e sapeva che Harry aveva la fama del Dongiovanni, ma adesso le davano fastidio tutte quelle insinuazioni, anche da parte di lui.
Parlarono per un po’, mandarono WMYB, e poi Mark pose la fatidica domanda, quella a cui tutte le Directioners erano interessate.
-Allora, chi di voi è fidanzato?- chiese Mark.
-Io!- la voce di Louis era felice.
-Anche io- la voce di Zayn invece era più piatta, senza sentimento.
-E basta?- chiese il deejay malizioso.
A Natalie si fermò il cuore per un attimo.
E Harry? Perché non diceva niente?
Cominciarono a sudarle le mani dal nervosismo.
-Vedo che i ragazzi guardano Harry ridacchiando- dichiarò Mark.
A Natalie riprese a battere il cuore normalmente.
-No niente, nulla di importante!- ridacchiò Harry.
Sbam.
Come se una sberla l’avesse colpita in piena faccia.
Vuota, ecco come si sentiva Nat. Svuotata.
Nulla di importante.
Nulla di importante?

Quasi le venne un infarto.
Natalie non sapeva bene cosa pensare. Se voleva farle ascoltare la loro intervista per dirle che lei non era importante per lui poteva anche evitarlo. Poteva benissimo dirglielo in faccia.
Le pizzicarono gli occhi.
Ma alla fine per cosa? Doveva aspettarselo.
Fra un po’ non siamo neanche insieme.
Solo ieri gli ho detto che avevo scelto lui, ma per adesso non è "nulla di importante"
.
Anche nei suoi pensieri, riprese il tono di Harry sulle ultime parole.
Ancora non se ne capacitava.
Spense la radio e si coprì il viso con le mani. Non stava piangendo, voleva solo estraniarsi dal mondo esterno per capire meglio quella situazione.
-Ehi, tutto ok?- le chiese Lulù in tono dolce, circondandole le spalle con le sue braccia.
-Vorrei restare un attimo da sola- rispose Nat malinconica.
Non le piaceva essere vista mentre piangeva, e anche se non l’avrebbe fatto, l’amica capì, e uscì dalla stanza.
Natalie prese il cellulare in mano e quasi senza rendersene conto scrisse al suo migliore amico.
 

Ho bisogno di parlarti.

 
Non fece in tempo a riappoggiare il cellulare sul letto che già stava squillando. Matty.
-Ehi amico- disse Nat malinconica.
-Amica! Cosa è successo?- dalla voce di Matty si poteva capire che era preoccupato.
Natalie gli raccontò in breve la storia, facendo delle grandi pause per evitare di far scendere le lacrime, e alla fine smise di parlare del tutto, per aspettare la risposta del suo amico.
-Cavolo Nat, mi dispiace, ma prova a vederla con occhio obiettivo. Magari non ha detto niente per evitare che le fans si accanissero su di lui..- propose Matty.
In effetti non ci aveva pensato.
A volte per capire meglio una cosa bisogna fare un passo indietro.
Poteva anche essere, che per non uscire troppo allo scoperto non avesse detto niente.
Ma perché non voleva uscire allo scoperto?
Forse si vergognava di lei? Non c’era da stupirsene se fosse stato così.
Dai, Natalie, smettila di deprimerti, sii forte. Avrà avuto le sue buone ragioni per dire così, basta chiarire con lui.
-Forse hai ragione- ammise Nat all’amico.
Parlarono ancora un po’, poi chiusero la chiamata, ripromettendosi di chiamarsi quando le cose si fossero sistemate.
Stava per alzarsi dal letto quando il cellulare squillò di nuovo. Guardò il nome sullo schermo: Harry.
Non aveva voglia di parlare con lui, adesso.
Volevo solo fare un giro per rinfrescarsi le idee.
Schiacciò il pulsante rosso, si sistemò la borsa sulla spalla destra e uscì dalla camera.
Poi prese Lucrezia sottobraccio, e senza nemmeno una spiegazione la portò fuori di casa.
 

***

Provò a telefonarle. Occupato.
Aspettò due minuti, ansioso.
Finalmente il cellulare squillava, ma la chiamata terminò. Aveva messo giù.
-Merda!- imprecò Harry, e si lasciò cadere sul divano, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e con le sue dita affusolate che massaggiavano le tempie.
-Sei stato un coglione Harry!- disse Zayn leggermente alterato.
-Grazie Zayn! Non c’è bisogno che me lo ripeti un’altra volta!- ribatté Harry quasi urlando.
Sapeva di aver fatto la cosa giusta, ma agli occhi di Natalie era stata sicuramente una cazzata, una vigliaccata. 
Non aveva detto di lei, di loro.
Ma l’aveva fatto per proteggersi. E per proteggerla.
-Dovevi dire che stavi con una!- intervenne Louis.
-E cosa dovevo dire? Sto con una ragazza che si chiama Natalie Devor, e ha 17 anni. L’avrebbero presa di mira, e comunque, se non l’avessero presa di mira, di sicuro avrebbero scaricato tutti i loro insulti su di me, e lo sapete che poi io ci sto male!- disse Harry alzandosi dal divano e tirando un pungo sulla parete del muro.
Doveva sfogarsi, era nella merda. Merda apparente.
Perché quando Natalie si sarebbe decisa a rispondergli, tutto si sarebbe sistemato.
 
 

***

 //La mattina seguente.

Delle leggere strisce di luce entravano attraverso le fessure della tapparella abbassata.
Nella penombra si potevano tranquillamente distinguere i corpi di Natalie e Lucrezia che dormivano beatamente.
La luce che entrava era forte, dato che erano già le undici del mattino. Ma quel giorno Nat non doveva andare al lavoro, perciò la madre non l’aveva svegliata.
Si girò nel letto, e lentamente aprì li occhi. Se li stropicciò, fece uno sbadiglio non troppo rumoroso e si alzò sul letto a gambe incrociate, ancora persa nei suoi sogni.
Inspirò profondamente e poi si girò verso l’amica, che dormiva sulla branda a pochi centimetri dal suo letto. Giusto lo spazio per far passare le gambe di Natalie.
L’amica aveva i lunghi capelli mossi sparsi su tutto il cuscino, e la bocca semiaperta, da cui emetteva dei respiri profondi e pesanti. Lulù era bella, ma continuava a sostenere il contrario.
Un po’ come Nat, ma lei non era bella quanto Lulù.
Decise di alzarsi definitivamente dal letto e si diresse verso la finestra. Tirò su la tapparella e la luce illuminò la stanza a giorno.
Sentì Lucrezia agitarsi nel letto e borbottare.
-Sei una stronza- disse con la voce ancora impastata nel sonno.
-Eddai dormigliona! Sono le undici- disse Natalie guardando la sveglia, e poi l’amica ridendo.
Controvoglia si alzò sui gomiti e sbadigliò molto rumorosamente.
In quel momento entrò Karen nella stanza. Aveva sentito la tapparella alzarsi, e perciò aveva dedotto che le ragazze erano sveglie.
Aveva il telefono di casa in mano ed era pensierosa.
-Si, si è appena svegliata, te la passo- disse Karen rivolta alla persona dall’altra parta del telefono.
Natalie si stava già avvicinando alla madre per prendere il telefono, quando la vide scuotere la testa.
-Lulù, è per te- disse Karen seriamente.
La ragazza la guardò interrogativa.
Chi poteva chiamarla a quell’ora?
E soprattutto: chi sapeva che si trovava a casa Devor?
-È tua madre- fu la risposta secca di Karen. 



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HI EVERYONEEEE :)) 

Scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi. 
Quante volte lo dovrò ripetere per farmi perdondare di questo capitolo schifoso? 
Fa cagare anche gli stitici D: 

Anyway, cosa succederà tra Harry e Nat? Si sistemeranno le cose? 
E cosa dirà la madre di Lulù alla figlia? 
Ah, se qualcuna ha delle idee come chiamare la madre me le può scrivere
in un commento, ahaha, non so come chiamarla D: 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 14
*** And fall into my arms instead. ***


CAPITOLO QUATTORDICI


 
-È tua madre- fu la risposta secca di Karen. 
Lucrezia allungò la mano tremante verso il telefono e se lo portò all’orecchio.
-Pronto?- disse con voce incerta, mentre guardava madre e figlia uscire dalla camera per lasciarla da sola.
-Ciao tesoro!- disse la voce di Diana, sua madre. -Tutto bene?-
Ciao tesoro. Come se niente fosse successo.
-Si, adesso si- disse Lulù acida.
Non voleva perdere sua mamma, ma non riuscì a trattenere la sua frustrazione.
Aveva già perso suo padre, quando i suoi erano divorziati, e sapeva cosa significasse non avere più un rapporto con un genitore.
Mandò giù il groppo che aveva in gola, non voleva sembrare fragile.
-Volevo scusarmi con te- disse la madre dopo un attimo di pausa.
Lo voleva anche lei, ma non si sarebbe accontentata di un semplice scusa.
L’aveva combinata grossa, e doveva rimediare.
Diana, quando sentì che la figlia non accennava a rispondere prese un respiro profondo.
-Prima di tutto volevo dirti che ho rotto con Jeff. Non mi meritava, e soprattutto ho capito che è meglio avere una figlia che avere un fidanzato qualsiasi. Scusami, davvero. Lo so che ti ho deluso, e mi dispiace, non volevo. Sono una pessima madre a volte, ma lo sai che ti voglio bene. È solo che..- prese un respiro profondo -solo che mi manca terribilmente tuo padre. Da quando se n’è andato, ho sempre bisogno di affetto. E l’ho cercato in qualsiasi uomo fosse disposto ad amarmi, anche solo per una notte. Per me era come diventata una dipendenza. Dovevo colmare quella mancanza con qualcosa. Me ne vergogno così tanto Lulù. Me ne rendo conto solo adesso delle cose orribili che ho fatto, e tutte le cose che tu hai dovuto sopportare, senza mai dirmi niente. Tu sei forte, non come me- qui la madre si fermò. Aveva la voce strozzata.
Passarono alcuni attimi di silenzio, finchè non Lucrezia non si decise a parlare.
-Promettimi che non lo farai più- disse con un filo di voce.
-Te lo prometto tesoro, basta che torni qui da me. Mi manchi- disse Diana dolcemente.
-Anche tu mi manchi, mamma-
E lo disse senza vergogna.
Mamma.
Adesso si che stava finalmente facendo il ruolo della madre.

 
Andò in cucina con il telefono stretto tra le mani e gli occhi arrossati.
-Torno da mia madre- disse in un soffio.
-Oh Lulù sono così contenta per te!- disse Natalie abbracciando forte l’amica.
-Non vedevi l’ora di liberarti di me, vero?- disse l’amica ridacchiando.
-Eddai, lo sai che non intendevo questo!- disse Nat tirandole un pugno affettuoso sulla spalla.
Si limitò ad annuire, e a sorridere.
Anche lei era contenta. 
Fecero una colazione leggera e poi andarono in camera per preparare il trolley e tutte le cose di Lucrezia.
Mancavano dieci minuti a mezzogiorno e loro erano pronte sulla porta di casa.
Uscirono insieme, con un po’ di fatica portarono i bagagli giù dalle scale, e poi si diressero verso casa Occhielli.
Arrivarono davanti alla villetta di Lulù e Nat decise di lasciarla da sola.
Doveva parlare con sua mamma, senza di lei.
Dovevano chiarire.
Nel ritornare verso casa, Natalie prese una via più lunga.
Si infilò le cuffie nelle orecchie e fece partire le note di One Thing.
Aveva scaricato alcune loro canzoni, e in quel momento aveva voglia di sentire le loro voci.
Assieme, come un unico suono. Un unico, bellissimo suono.
Erano davvero bravi, non si poteva nascondere.
Si ritrovò a sorridere da sola quando la voce di Harry cantava:
 
Get out, get out, get out of my head 
And fall into my arms instead.

 
Lei non voleva solo pensarlo. Voleva essere tra le sue braccia in quel momento.
Lo desiderava davvero. Davvero tanto.
Solo in quel momento si accorse che non aveva ancora guardato il telefono.
La sera prima l’aveva spento e molto probabilmente qualcuno l’aveva cercata.
E aveva ragione.
4 chiamate perse e 3 messaggi non letti. Tutti di Harry.
Natalie aprì il primo messaggio. -Nat, devo parlarti!-
Secondo. -Nat, non è come sembra!-
Terzo. -Cazzo Natalie! Rispondimi!-
Ok, nell’ultimo era leggermente alterato.
Decise di rispondergli, ma non voleva sembrare troppo appiccicosa.
 

Oggi pomeriggio vengo da te, così parliamo. Ok?

 La risposta secca di Harry le arrivò poco dopo.

D’accordo.

 
Nel frattempo era arrivata davanti al suo palazzo, suonò il citofono, e dopo che le ebbero aperto, salì le rampe di scale ed entrò nel suo appartamento.
Arrivò in cucina e trovò suo fratello e sua mamma entrambi seduti a tavola. Era pronto da mangiare, e dalla faccia di suo fratello si poteva intuire che si era appena svegliato.
Solito dormiglione.
-Oh, eccoti! Stavamo per incominciare a mangiare!- disse sua mamma mettendo la pasta nei piatti.
Natalie adorava mangiare. E se solo sua mamma si fosse permessa di incominciare a mangiare senza di lei le avrebbe morso una mano, ahaha.
Era una specie di eresia per lei.
Dopo aver appoggiato la borsa in terra e aver accennato ad un saluto a suo fratello prese posto a tavola.
-Allora Leo, non vuoi dire la bella notizia anche a tua sorella?- chiese Karen contenta.
Nat guardò suo fratello con aria interrogativa.
Che cosa doveva sapere?
-Mi trasferisco. Ho trovato un appartamento qui vicino, a poco. Andrò a vivere assieme a Max e Vincent- disse suo fratello indifferente.
-Finalmente!- si lasciò scappare Natalie, dando voce ai suoi pensieri.
Suo fratello assottigliò gli occhi e la guardò con aria truce.
-Anche io ti voglio bene!- disse ironico.
Natalie scoppiò a ridere.
-Eddai! Sono contenta per te, finalmente vai fuori di casa- disse ridacchiando.
Suo fratello, per la prima volta dopo tanto, le rivolse un sorriso. Un sorriso sincero. Non di quelli che nascondono rancore o ironia. E lei ricambiò.
-Mi mancherai- disse Nat in un soffio.
-Anche tu- disse suo fratello a bassa voce.
Anche se non se lo dicevano spesso, e non se lo dimostravano, erano davvero legati. Aveva passato la loro infanzia sempre insieme. Avevano sempre giocato a calcio assieme, ai soldatini e alle costruzioni.
Quello che Natalie sapeva sul comportamento maschile lo doveva soprattutto a Leo.
La madre intanto li guardava contenta.
Erano più uniche che rare le volte in cui i figli si scambiavano qualche parola. In più se erano parole dolci, era ancora più sconvolgente.
-Ah mamma, oggi devo andare da Harry- disse Natalie mentre mangiavano.
Sua mamma brontolò qualcosa.
-Non è che mi piaccia tanto questa situazione..-
-In che senso?- chiese Natalie sbuffando.
-Lo sai cosa intendo.. Lui è famoso, ho paura che ti faccia soffrire. Sei pur sempre la mia bambina!-  
-Mamma! Ho 17 anni, posso vivere la mia vita come voglio?- disse Natalie alzando leggermente la voce.
-Certo tesoro.. però.. ti chiedo solo di stare attenta- disse sua mamma rimanendo calma.
-Certo- disse Natalie respirando a fondo.
Non avrebbe rovinato il rapporto con Harry solo per una paura di sua madre.
Certo, il rapporto tra lei e il riccio doveva ristabilirsi, ma Nat aveva la certezza che tutto sarebbe andato per il meglio.
O almeno lo sperava. 





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RAGAZZE! HERE I AM, AGAIN :)  

Mi scuso se il capitolo è troppo corto, ma ho dovuto accorciarlo, 
così che nel prossimo ci sia una lunga scena a casa dei ragazzi.
Ok, vi sto anticipando troppo, ahahahaha c:
Ho fatto rientrare il personaggio di Leo, che era completamente assente, 
ahahahahah, e l'ho fatto andare via di casa! ahahaha :') 

E siete contente per Lucrezia?
Ho voluto farla riappacificare con sua madre.. 
Poverina, non poteva vivere per sempre da Natalie, ahahaha c:
Dai, adesso mi fermo, questo spazio autrice sta diventando troppo lungo!
AHAHAHAHAH 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine.


 

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Capitolo 15
*** Obligations. ***


CAPITOLO QUINDICI
 


Quel pomeriggio aveva concordato con Harry che sarebbe andata a casa sua per chiarire, e così aveva fatto.
Si ritrovava davanti alla stessa villetta di mattoni in cui era stata poche sere fa. Due, forse.
Non si ricordava più.
Natalie non aveva una memoria proprio di ferro, come si suol dire.
Suonò il citofono e si posizionò davanti alla telecamera, aspettando che qualcuno le aprisse.
Aspettò un po’.
Ma niente.
Quando stava per premere di nuovo il tasto del campanello, sentì il clac metallico del cancelletto.
Si chiuse il cancello alle spalle, e oltrepassò tutto il sentiero ciottolato, ritrovandosi sul porticato di legno.
Bussò alla porta e quando la porta si aprì, si trovò davanti Louis in accappatoio.
-Oh..ehm.. disturbo?- chiese Natalie evidentemente in imbarazzo.
Louis ridacchiò. -No tranquilla, solo che stavo per andare a fare la doccia-
-E Harry è in casa?- chiese Natalie sorridendo.
-No, è uscito con Liam per fare la spesa, torna fra poco- disse dispiaciuto. -Ma entra pure!-
Louis si spostò dall’entrata e fece passare la ragazza, richiudendo poi la porta dietro di lei.
-Fai come se fossi a casa tua. Zayn è su che dorme, mentre Niall è in salotto- disse Louis mentre si incamminava su per le scale.
Natalie fece un debole sorriso e quando Louis fu completamente sparito, si guardò attorno.
Percorse il largo corridoio fino ad arrivare al salotto, e appoggiò la borsa su una delle poltrone.
Diede un’occhiata in giro, guardando le foto dei ragazzi appese al muro e i vari premi che avevano vinto esposti in giro.
Ad un tratto sentì dei rumori provenire dalla stanza attigua al salotto.
L’altra volta non ci era entrata dentro, e sinceramente non l’aveva nemmeno notata.
Si avvicinò alla porta e la aprì con un gesto insicuro.
Si ritrovò nella stanza più bella di tutta la casa.
La sala musica.
C’era un grande pianoforte a coda nella parte sinistra della stanza. Di fronte a lei c’erano quattro chitarre appoggiate al muro e di fianco c’era un mobile con strumenti più piccoli, tra cui due maracas che spuntavano fuori. E infine c’era un divanetto, su cui stava comodamente seduto Niall con la chitarra sulle gambe.
Quando vide la ragazza entrare sollevò lo sguardo.
-Ehi- disse sorridendo.
-Ciao- disse Natalie ancora intenta a guardarsi in giro.
Rivolse il suo sguardo sul pianoforte.
Aveva sempre amato suonare il piano. La passione gliel’aveva passata suo padre. Spesso suonava con degli amici, e qualche volta, quando facevano dei piccoli concerti nei locali, portava la figlia con sé.
E Natalie aveva sempre ammirato come suo padre suonasse bene quello strumento, che decise di imparare anche lei.
Passò un dito sui tasti bianchi e un sorriso le spuntò sul volto.
-Se vuoi puoi suonarlo- disse Niall appoggiandosi col gomito alla coda del pianoforte.
La ragazza lo guardò sorridendo e prese posto sullo sgabello.
Anche il biondo si sedette di fianco a lei. Lo sgabello non era molto grande, ed erano un po’ stretti, ma a Natalie non importava.
Voleva solo suonare.
Appoggiò le sue dita delicate sui tasti e lentamente cominciò a suonare una melodia che le suonava sempre suo padre da piccola.
La sensazione di spensieratezza che la investiva mentre pigiava quei tasti bianchi era qualcosa di unico, magico.
Nel frattempo Niall cominciò a strimpellare qualche accordo, seguendo la ragazza nella melodia, finchè lei, lentamente, non si fermò del tutto.
-Sei molto brava- disse il biondo girandosi verso di lei.
-Grazie- disse Natalie rivolgendosi anche lei verso il ragazzo e posò lo sguardo sulla sua bocca, che si era aperta in un sorriso.
Poi Natalie lo guardò negli occhi.
Occhi color del mare. Mare in cui ti potevi tuffare senza farti male. Un mare dolce, calmo, limpido.
Lei continuava a fissare lui, e lui fissava lei.
Sembravano ipnotizzati l’uno dall’altra.
Natalie non si spiegava cosa stesse succedendo.
Sapeva solo che era felice di aver suonato, e senza rendersene conto cominciò ad avvicinarsi a Niall.
-Siamo arrivati!-
La voce di Harry le rimbombò improvvisamente in testa, e la scosse da quello stato di apparente trance in cui era caduta.
Si alzò bruscamente dallo sgabello e si allontanò il più possibile da Niall.
Che cosa stava facendo?
Se non fosse arrivato Harry si sarebbero di sicuro baciati. E questo non andava affatto bene.

Uscì dalla sala musica, ritrovandosi in salotto, dove Harry e Liam stavano appoggiando le borse della spesa.
La faccia di Natalie era ancora sconvolta per quello che era appena accaduto, ma i due ragazzi sembravano non essersene accorti.
-Oh, sei già qui?- disse Harry sorridendo leggermente.
-Si, sono arrivata poco fa..- disse Natalie con voce assorta.
-E come mai eri li dentro?- le chiese il ragazzo.
-Oh.. stavo suonando, con Niall- disse Nat indicando il ragazzo che era appena uscito dalla porta dietro di lei.
-E’ davvero brava- aggiunse il biondino sorridendo. 
Tutti si scambiarono un sorriso, e mentre Niall e Liam cominciarono a svuotare le buste della spesa, Harry si avvicinò a Natalie, e assieme decisero di andare a parlare in camera sua.

La camera di Harry era abbastanza spaziosa, con un letto ad una piazza e mezzo abbastanza centrale, un grande armadio, e una scrivania. Infine, in un angolo della camera c’era una televisione.
Natalie era seduta sul bordo del letto menrte guardava perplessa il ragazzo che camminava avanti e indietro per la stanza.
-Harry mi stai facendo venire il mal di testa! Ti puoi sedere?- chiese Nat esasperata.
-Oh, certo- disse Harry infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni e sedendosi sul letto, poco distante da lei.
Natalie fece per aprire bocca quando Harry subito la fermò.
-Mi dispiace, ok? Ma non l’ho fatto apposta. Anzi, si che l’ho fatto apposta. Ho fatto apposta a non dire niente di te, e di me, perché sapevo come sarebbe finita tutta la storia. Le fans si sarebbero accanite su di me, e mi è già capitato in passato di ricevere tanti insulti pesanti, e.. non vorrei ripassarci due volte- disse Harry, sospirando.
Ma ancora una volta, appena Natalie provò ad aprire bocca, lui la bloccò.
-Mi sto affezionando davvero tanto a te, e non vorrei affrettare le cose. Non dico che non possiamo farci vedere in giro assieme, ma un po’ alla volta. Non voglio buttarti subito nella fama, non voglio che tu abbia la targhetta con scritto sono la ragazza di Harry. Voglio che le fans ti incomincino a conoscere, e magari ad apprezzarti, come faccio io- disse infine sorridendo.
Natalie accennò un sorriso, e non provò nemmeno a parlare, perché sapeva che Harry l’avrebbe bloccata di nuovo.
E così fece un gesto che non poteva essere frainteso.  
Appoggiò le sue mani delicate sul volto di Harry e lo baciò.
Quelle labbra che avevano toccato le sue una sola volta. Aveva sentito la loro mancanza.
Quelle labbra morbide, calde, che la avvolgevano come un abbraccio.
Si lasciò trasportare dall’emozione che provava.
Aveva il cuore a mille e quando Harry la strinse a sé, sentì che anche il suo aveva accelerato i battiti.
Si staccarono leggermente e si guardarono negli occhi.
-Mi sei mancata- disse Harry con un sorrisetto stampato in faccia. 
-Anche tu- sussurrò Nat, per poi stampargli un altro bacio sulle labbra.
 

Scesero in cucina entrambi con il sorriso stampato in faccia. 
Trovarono Louis pulito e lavato, Zayn riposato, Liam indaffarato a sistemare la spesa, e Niall.. lui stava mangiando, come al solito.
-Tutto a posto?- chiese Liam sorridendo leggermente.
Natalie ed Harry annuirono e la ragazza guardò il castano. Sembrava contento per loro. E sinceramente le faceva piacere che almeno loro la accettassero.
Natalie poggiò lo sguardo sulla faccia di Louis, e le scappò una risatina. Il castano stava guardando Niall schifato, dato che stava mangiando le patatine con la bocca aperta, facendo un rumore fastidiosissimo.
-Niall, la smetti?- sbottò Lou esasperato.
Tra i presenti si alzò una risata e Niall sbuffò contrariato, per poi accartocciare il pacchetto di patatine che era già finito.
Tra chiacchiere e telefilm in televisione si fecero le sei.
-Se vuoi puoi rimanere qui a mangiare- le disse Zayn sorridendo.
Nat rimase un attimo scossa da quel gesto.
La mattina prima la trattava di merda e adesso le sorrideva dolcemente?
Era alquanto strano.
Lui era strano.
In casa sembrava tranquillo e simpatico, mentre quando era fuori diventava molto scontroso e pieno di sé.
Sembrava quasi che si trasformasse.
-Non vorrei disturbare..- disse la ragazza ancora assorta nei suoi pensieri.
-Ma certo che no!- disse harry rivolgendole un sorriso a trentadue denti, facendo comparire due tenere fossette sulle sue guance.
Natalie sorrise e con un messaggio avvisò sua mamma che avrebbe mangiato dai ragazzi, e che sarebbe tornata alla sera.
Poco dopo si alzarono dal divano, e ognuno prese una direzione diversa.
Altro che One Direction.
Liam andò a farsi la doccia, Harry e Louis andarono fuori a giocare un po’ a pallone, mentre Niall andò nella sala musica. Infine Zayn si avvicinò a Natalie, quasi avesse capito che prima era rimasta scombussolata dal suo cambiamento repertino di comportamento.
-Mi dispiace per averti trattato così l’altra mattina- disse abbassando la testa, quasi imbarazzato.
-Perché ti sei comportato così?- chiese Nat cercando di aiutare il ragazzo ad esprimersi.
Per quel verso sembrava molto chiuso e riservato.
-Devo.- dopo questa risposta secca, uscì anche lui in giardino, lasciando Nat spiazzata.
E piena di domande. 




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HI EVERYONEEE :) 

Come state bellissime?
Vi sono mancata? Ok, no *si ritira*
AHAHAHAHAHAHA 

Alloooora, vi avevo detto che questo capitolo si sarebbe svolto a casa dei ragazzi, ahaha, 
ma non vi avevo anticipato nient'altro. 
Cosa ne dite di Niall?
E quant'è dolce Harry?
E cosa ne pensate della risposta di Zayn?
AHAHAHAHAHA, ok vi sto facendo troppe domande :D

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 


 

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Capitolo 16
*** Goodnight, babe. ***


CAPITOLO SEDICI
 


In quel momento era tutti e cinque seduti a tavola, aspettando che Liam servisse la pasta.
Su responsabilità e serietà non lo batteva nessuno.
Lo si poteva considerare il papà della casa.
Nat era seduta al fianco di Harry. Alla sua sinistra, a capotavola, c’era Liam, e di fronte a lei stava seduto Louis. Alla sinistra di Louis c’era Zayn e infine, all’altro capo della tavola c’era Niall.
-Posso chiederti una cosa?- le chiese Louis mentre stavano mangiando.
-Certo- rispose Nat sorridendo.
-L’altro giorno, quando eravamo in macchina, abbiamo ‘scoperto’ che Lulù vive a casa tua. Come mai?- chiese mimando le virgolette con le mani.
-Ha avuto dei problemi con la madre. Ma non chiedetemi di che tipo. Ve lo dirà lei- disse Nat atona. -E comunque adesso è tornata a casa sua- disse facendo un debole sorriso.
Lulù era la sua migliore amica, e di certo non avrebbe detto a quei cinque ragazzi i suoi problemi. Non si conoscevano ancora abbastanza, e poi non era compito di Nat farlo.
Poco dopo Natalie vide il biondo che le fissava.
Ma non gli occhi.
Fissava più in basso.
D’istinto di coprì la scollatura con la mano, e Niall, notando quel gesto scosse la testa ridacchiando.
-Non ti stavo guardando il seno, stavo guardando la collana!- puntualizzò.
Nat tirò un sospiro di sollievo e abbassò lo sguardo sul suo ciondolo a forma di trifoglio.
-Anche tu sei irlandese?- le chiese il biondino sorridendo.
-Ho origini irlandesi. Io sono nata qui a Londra, ma mio papà è nato in Irlanda. Me l’ha regalata lui da piccola- dichiarò Natalie con un sorriso sulle labbra.
Niall le sorrise dolcemente e dopo una veloce occhiata tra i due, si concentrarono di nuovo su quello che avevano nel piatto.
Delle polpette al sugo.
Erano deliziose.
Finirono di mangiare scherzando un po’ su tutto, e quando stavano per alzarsi e andare in salotto il campanello suonò.
-Vado io!- disse Louis correndo verso la porta.
Tornò un attimo dopo con una ragazza castana per mano.
-Ragazzi è arrivata..-
-Eleanor!- sbottò Natalie contenta.
-Natalie!-
-Aspetta.. voi vi conoscete già?- intervenne Harry confuso.
-Si, ci siamo incontrate l’altro giorno per strada- disse El con un sorriso.
-Più precisamente, scontrate per strada- rise Nat, provocando la risata dell’altra ragazza.
-Benissimo! Dato che ci conosciamo già tutti, che ne dite di andare a vedere un film?- propose Niall, e tutti annuirono contenti.
-Guardiamo Toy Story?- chiese Liam speranzoso di una risposta positiva.
-NO! Basta, ti prego!- sbottò Zayn esausto.
Chissà quante volte li avrà obbligati a guardarlo.
-Eddai! Ma è bellissimo!- disse Liam con la faccia da cucciolo bastonato.
-D’accordo, ma è l’ultima volta che lo guardiamo! Pure El lo sa già a memoria!- disse Louis ridendo.
Liam annuì soddisfatto e fece partire il Dvd.
I ragazzi si sistemarono sui due divani. Natalie si era rannicchiata di fianco a Harry, e aveva appoggiato la sua testa nell’incavo della sua spalla. Era davvero una posizione comoda.
Dopo un’ora e mezza di film arrivò la scena strappa lacrime. Ma Nat non voleva piangere, così evitò di guardare il film, fino a quando non terminò del tutto.
-Liam stai piangendo?- lo sfotté Niall ridendo.
Il castano aveva gli occhi lucidi, ma ricacciò indietro le lacrime per fare il duro.
-Il fatto che io sia gay, non implica che debba piangere ogni volta che guardo dei film tristi!- sbottò Liam ridendo, facendo ridere anche gli altri.
Solo Nat rimase scioccata da quell’affermazione.
Per poco non le cadde la mandibola in terra.
Si girò verso il ragazzo con gli occhi sbarrati per la sorpresa.
-Tu.. sei.. gay?- le chiese confusa.
Liam si coprì la bocca con la mano, rendendosi conto solo in quel momento di ciò che aveva detto.
-Ehm.. può darsi- ridacchiò Liam imbarazzato.
-Non ci credo- si mise a ridere Nat. -E’ fantastico! Ho sempre voluto avere un amico gay!-
Liam si rilassò e sorrise dolcemente alla ragazza.
Pensava che si sarebbe scioccata per quella notizia, pensava ad una reazione più drastica di quella. E invece l’aveva semplicemente accettato così com’era.
Forse se poteva accettarlo lei, potevano accettarlo anche le sue fans, che ovviamente non sapevano niente.
Maledetto management.
 

 
Per Natalie era ora di tornare a casa, così Harry si offrì di accompagnarla a casa.
Salutò tutti e si incamminarono per la strada.
Camminavano uno di fianco all’altro, lasciando che loro mani si trovassero da sole, senza dire niente.
Natalie prese un respiro profondo, poi si rivolse verso il riccio.
-Posso sapere una cosa?- le chiese immersa nei suoi pensieri.
-Certo- disse Harry annuendo.
-Quando avete scoperto che Liam era.. gay?-
-Subito. Ce l’ha detto lui stesso- disse il ragazzo stringendosi nelle spalle.
-E.. ci ha mai.. provato..- balbettò Nat in imbarazzo.
-No, non ci ha mai provato con noi, se è questo che intendi.- disse Harry anticipando la ragazza. -Lui sta con Andy, il suo migliore amico. Andy fa la parte del puttaniere, giusto per non destare troppi sospetti- concluse Harry amareggiato.
-Destare sospetti?- domandò Natalie confusa.
-Si. I nostri manager non vogliono che si sappia che Liam è gay. Non andrebbe bene per la nostra fama- disse Harry scuotendo la testa.
Nemmeno a lui andavano a genio quelle cose.
-Il fatto che Liam è gay vi farebbe perdere fans? È questo che temono?- chiese Natalie assottigliando gli occhi, cercando di capire meglio la situazione.
Harry si limitò ad annuire.
-Ma se fossero delle vere fans non se ne andrebbero per questo!- protestò la ragazza.
-Il problema è che non tutte quelle che ci seguono sono vere fans. È per questo che i manager ci tengono tanto sotto controllo. I più marcati sono appunto Liam e Zayn- dichiarò Harry.
-Zayn?- chiese Natalie perplessa.
-Si.. beh.. la sua situazione è più complicata di quella di Liam..- rispose vago il riccio.
Natalie non volle indagare di più. Per quella sera aveva già scoperto troppo.
Manco fosse un investigatore privato.
Nel frattempo erano arrivati al palazzo di Nat.
-Allora, ci sentiamo- disse Harry appoggiando le mani sui fianchi delle ragazza.
-Certo- rispose Nat sottovoce. Si alzò leggermente sulle punte dei piedi e appoggiò le labbra a quelle del ragazzo.
-Buonanotte piccola- disse Harry sorridendole dolcemente.
-Notte- rispose lei ricambiando il sorriso.
Piccola.
L’aveva chiamata piccola.
Nessuno l’aveva mai chiamata così.
Salì le scale di casa col sorriso stampato sulla faccia.
Entrò nel suo appartamento facendo il minor rumore possibile e si diresse in camera.
Si spogliò velocemente e si buttò sul letto.
Si girò due o tre volte su sé stessa, pensando a quello che era successo, e ripromettendosi che l’indomani avrebbe parlato con Lulù, e con Matty, per dirgli che con Harry era tutto sistemato.
Uno sbadiglio leggero, e poi si lasciò andare tra le braccia di Morfeo. 



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ECCOMI DI NUOVO QUII! 

Vi concendo di fucilarmi, di impiccarmi, o di uccidermi in qualsiasi altro modo. 
Questo capitolo è un po' corto, e fa pure cagare. 
AHAHAHAHAHAHA. 
A parte che vi ho rivelato una 'bella' notizia: Liam è Gay
AHAHAHA, eh già :')) 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine.

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Capitolo 17
*** He cares of her. ***


CAPITOLO DICIASSETTE


 
-Non ci posso credere!- sbottò Lulù.
Per poco non sputò il caffè che stava bevendo.
-Te lo giuro! L’ho scoperto ieri sera- disse Natalie addentando il cornetto alla crema che aveva davanti.
Lucrezia volse lo sguardo fuori dalla vetrata di Joe’s Coffee, guardando la gente che passava per strada.
-E Harry ti ha detto anche che non devono farlo sapere in giro?- chiese Lulù concentrandosi di nuovo sul suo caffè.
-Esatto. Ha accennato anche a qualcosa riguardante Zayn, ma non ho voluto indagare di più- disse Natalie facendo spallucce.
Al pronunciare di quel nome, Lucrezia si raddrizzò sul divanetto.
-E perché no?- domandò quasi arrabbiata per il fatto che l’amica non avesse pensato a lei.
Avrebbe potuto sapere perché Zayn aveva quel comportamento fuori, e in casa fosse tutt’altro, come le era stato riferito dall’amica.
-Beh, era tardi, e poi non mi sembrava il caso di impicciarmi troppo- si giustificò Natalie.
Lucrezia sbuffò e finì di mangiare la sua colazione in silenzio.
-Posso portarvi qualcos’altro?- chiese Jack, il cameriere, avvicinandosi al loro tavolo.
-No, grazie. Siamo a posto così- gli sorrise Natalie scuotendo la testa.  
Pagarono e si alzarono entrambe, per poi dirigersi fuori dalla caffetteria.
Un altro giorno stava per cominciare.  
-Ti va di venire dai ragazzi oggi?- domandò Nat, mentre camminavano per una via piena di negozi.
-Certo!- disse Lulù forse con troppo entusiasmo.
Era da un po’ che non li vedeva, e ne aveva proprio voglia.
-Avviso mia mamma che non torno a casa- continuò Lucrezia prendendo il cellulare in mano.
Nel frattempo che lei telefonava, Lulù scrisse un messaggio a Matty.


Ehi amico! Tutto chiarito con Harry :) Avevi ragione tu!
 
Vedi? Ahahahaha, sono contento per te!
 
Grazie! Ti voglio bene xx
 
Anche io!

 
Natalie ripose il cellulare nella borsa. Aveva un leggero sorriso in faccia.
Matty era sempre pronto ad aiutarla.
E anche se non si sentivano tutti i giorni sapevano sempre che potevano contare uno sull’altra.
Era davvero un ragazzo d’oro. Ovviamente come amico.
-Bene, per mia mamma non ci sono problemi!- disse Lulù chiudendo la chiamata.
-A proposito.. tutto chiarito con lei?- le domandò Natalie.
-Si, quando ieri sono tornata a casa ci siamo sedute al tavolo, e lei si è aperta con me. E anche io mi sono confidata con lei. Era da tanto che non parlavano da madre a figlia- sorrise Lucrezia.
Era da tanto che non sorrideva pensando a Diana, sua mamma.
Prima di andare dai ragazzi passarono da casa Devor, così che Natalie poté avvisare Karen che avrebbe mangiato dai ragazzi.
Salutò anche suo fratello che era intento a preparare tutte le sue cose. Se ne sarebbe andato a vivere da solo fra 3 giorni.
Le due ragazze salutarono tutti e poi scesero per le scale, incamminandosi verso casa Direction.

Erano quasi arrivate, quando si trovarono una spiacevole sorpresa.
Una dozzina di ragazze erano davanti al cancello di casa dei ragazzi. Directioners.
-Direi che abbiamo un problema- annunciò Natalie sarcastica.
-E adesso cosa facciamo?- domandò Lulù.
-Aspetta..- disse l’amica prendendo il cellulare. -Mando un messaggio ad Harry-
 

Io e Lulù siamo sotto casa vostra, ma le fans bloccano il passaggio D:
 
Aspettatemi, vi vengo a prendere ;)

 
Natalie lesse il messaggio ad alta voce e Lulù aggrottò le sopracciglia.
-Come pensa di venirci a prendere senza essere assalito dalle ragazze?- domandò indicando il gruppetto di fans.
Natalie alzò le spalle per indicare che non lo sapeva e si misero ad aspettare poco distante da casa dei ragazzi, accostate alla ringhiera di una casa lì di fianco.
Poco dopo la riccia sentì due mani appoggiarsi sui suoi fianchi e per poco non balzò in aria dallo spavento.
Si girò di scatto pronta a tirare un ceffone in faccia a chiunque fosse stato, quando riconobbe Harry incappucciato. 
-Harry, mi hai fatto morire!- sospirò Natalie portandosi la mano sul cuore.
-Scusami- disse il ragazzo ridacchiando, per poi lasciarle un leggero bacio all’angolo della bocca. -Dai seguitemi- continuò Harry girandosi sui tacchi.
Fecero il giro dell’isolato ed entrarono tutti e tre in un lungo e stretto passaggio; tanto stretto che dovettero avanzare girati di ¾ per non sfregare le braccia contro il muro di sinistra e la siepe di destra.
Arrivarono davanti ad uno stretto cancello di legno, che Harry prontamente aprì.
Si ritrovarono in un grande giardino verde, con una piscina interrata, ombreggiata a metà da una grande quercia.
E di fronte a loro si ergeva il retro di casa Direction.
-Ecco come fate ad uscire di casa senza essere visti!- esclamò Lucrezia.
-È il nostro passaggio segreto- disse Harry facendole l’occhiolino.
Passarono per il prato, ed entrarono in casa dalla porta posteriore della casa.
-Ragazzi, sono ritornato!- urlò Harry appena varcata la soglia.
-Ehi!- disse Liam presentandosi davanti alle due ragazze.
-Ciao Liam!- lo salutarono entrambe, con un abbraccio.
-Niall e Zayn stanno cucinando, stranamente!- ridacchiò il castano incamminandosi verso la cucina, dove le due ragazze lo seguirono.
Intanto Harry era andato a cambiarsi. Con la felpa e le scarpe aveva un po’ caldo.
-Cosa state preparando di buono?- chiese Lulù avvicinandosi a Zayn che stava lavorando sul tavolo.
-Avevamo intenzione di fare una mini grigliata, perciò io sto preparando gli spiedini, mentre Niall sta tagliando le verdure- disse il moro facendo un leggero cenno col capo verso il biondino che era intendo a lavorare sul piano da cucina.
-Avete fatto i peperoni?- domandò speranzosa Natalie, avvicinandosi a Niall per sbirciare cosa stava facendo.
Lei adorava i peperoni. Avrebbe potuto vivere solo di quelli.
Ma perché? Perché accontentarsi solo dei peperoni quando poteva mangiare tutto quello che voleva?
Scosse leggermente la testa per distogliersi dai suoi pensieri sul cibo.
-Certo! Che grigliata sarebbe senza i peperoni?- rispose Niall ridacchiando, e provocando la risata anche degli altri quattro presenti.
In quel momento arrivò Harry in cucina e abbracciò Natalie da dietro.
-Amo quando ridi- le sussurrò all’orecchio, facendola rabbrividire.
La faccia di Niall di fronte a lei aveva assunto un’espressione indecifrabile, ma non ci volle dare molto peso.
Si girò verso Harry e gli lasciò un leggero bacio vicino alla bocca.
-Tu fai impazzire me, io faccio impazzire te- gli sussurrò Nat.
Harry lo guardò con aria divertita, e entrambi sorrisero.
La compagnia fu raggiunta anche da Louis che aveva appena finito di parlare al telefono con Eleanor.
-Beh ragazzi, dato che sono solo le undici e mezza, che ne dite di giocare a calcio prima di mangiare?- propose Harry sorridendo, e tutti accettarono.
Si diressero nel giardino posteriore, quello da cui erano passati prima, e quando uscirono i raggi di sole li accecarono per un attimo.

Liam decise di fare l’arbitro e gli altri si divisero in due squadre. Natalie, Harry e Louis contro Lucrezia, Zayn e Niall.
In porta andarono Harry e Niall.
Dopo aver fatto Pari&Dispari  la palla andò a Nat, dato che era l’unica ragazza della sua squadra.
Tirò la palla a Louis, che in un attimo scartò Zayn e ripassò il gioco a Natalie. Era a pochi metri dalla porta, prese la mira e segnò senza che Niall nemmeno se ne accorgesse.
-Goooooal!- urlò esaltata Natalie.
Niall guardò esterrefatto Zayn e Lucrezia, quasi per scusarsi di non averla parata. Non l'aveva proprio vista.
E sinceramente non pensava che una ragazza sapesse giocare così bene a calcio. 
Dopo i complimenti a Natalie da parte di Harry e Louis la partita riprese.
In quel momento la palla ce l’aveva Zayn che con un colpo secco la passò a Lucrezia. La ragazza era di fronte a Louis, che cercò di scartarla, forse troppo bruscamente. Le tirò un calcio sulla caviglia e Lulù cadde a terra per il dolore.
Subito Lou si fermò e si girò verso la ragazza preoccupato.
-Oddio, scusami- disse portandosi una mano sulla bocca.
Gli altri non fecero nemmeno in tempo a raggiungere la ragazza stesa per terra che Zayn si era già inginocchiato di fianco a lei.
-Ehi, tutto bene?- le chiese dolcemente. Sembrava quasi preoccupato.
-Si, sto bene- disse Lulù convincente, solo che quando provò ad appoggiare il piede in terra emise un gemito per il dolore.
Ok, forse non era tutto a posto.
-Vieni, ti aiuto io- disse Zayn, sollevandola da terra con le sue braccia muscolose mentre la ragazza gli cinse il collo.
Perchè?
Perché la torturava in quel modo?
Prima lo vedeva felicemente assieme a Perrie, e adesso la trattava così?
E il contatto troppo ravvicinato con il corpo del ragazzo non la faceva ragionare completamente.
Nel frattempo Zayn appoggiò Lucrezia su una sedia sotto il gazebo e su un’altra si accomodò lui, appoggiandosi il piede della ragazza sulla sua gamba.
Cominciò a massaggiarle lentamente la caviglia, facendo dei piccoli movimenti circolari con il pollice.
Non sapeva nemmeno lui perché si stava preoccupando tanto per lei.
Forse perché l’aveva colpito fin da subito.
Forse la sua timidezza.
Forse il fatto che non le piaceva farsi notare.
Forse il fatto che quando era con Perrie, e aveva dovuto comportarsi da stronzo, gli era dispiaciuto.
E poi aveva un bel corpo, e un bellissimo sorriso. Non un sorriso qualsiasi.
Uno di quelli che quando si illuminano sul viso, oscurano tutti il resto. Ecco, uno così.
Si, era proprio una bella ragazza.
-Ahi- si lamentò la ragazza facendo una smorfia di dolore.
-Scusa- disse sottovoce Zayn.
-Vado a prenderti del ghiaccio- aggiunse subito Louis, che si sentiva terribilmente in colpa per averla fatta cadere.
-Non ti preoccupare..- provò a dire Lucrezia, ma il ragazzo stava già entrando in casa.
Nel frattempo le se avvicinò Natalie con un sorrisino stampato in faccia e Lucrezia capì al volo.
Zayn si stava occupando di lei.
Quello voleva dire che almeno un po’ gli importava.  



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ECCOOOOOOOMI! :) 

Ragazze belle, scusatemi se ho aggiornato un po' in ritardo rispetto al solito.
Ma sono piena di compti.. maledetta scuola! D: 

Anyway, il capitolo è abbsatanza lungo, ma mi fa cagare lo stesso :S 
Peeeeerò, ho messo un bel momento Layn
Era ora AHAHAHAHAHAH :)) 
Che ne pensate?

Lasciatemi una recensione, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine

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Capitolo 18
*** I didn't kiss him. ***


CAPITOLO DICIOTTO



Zayn le appoggiò il ghiaccio che era stato appena portato dal Louis sulla caviglia.
Un brivido di freschezza le pervase il corpo, il dolore al piedi si alleviò.
-Va meglio?- le chiese Zayn dolcemente, guardandola un attimo negli occhi.
Lulù annuì timidamente e abbassò lo sguardo imbarazzata.
Gli altri stavano ridacchiando tra di loro, per il modo in cui Zayn si stava preoccupando per lei.
-La carne è pronta. Se volete possiamo incominciare a mangiare- annunciò Liam, che ne frattempo aveva messo gli spiedini e le verdure sul barbecue.
Si sistemarono attorno al tavolo di legno sotto il gazebo e iniziarono a mangiare.
-È da un po’ che non vedo Perrie- notò ad un certo punto Natalie.
Zayn si irrigidì sul posto. -Ci siamo visti ieri mattina. Può bastare- fu la risposta secca del moro.
Un’espressione interrogativa comparve sul volto delle due amiche.
Anche i cinque ragazzi si guardarono.
-Dovremmo dirglielo- disse Harry stringendosi nelle spalle, seguito da Niall che annuì.
-Sanno già di me.. possono sapere anche di te- fece notare Liam, che sembrava più serio del solito.
Che cosa dovevano sapere?
-Potete spiegare anche a noi?- chiese Nat abbastanza confusa.
-Io non sto con Perrie.- annunciò Zayn con lo sguardo fisso sul piatto.
Lulù cominciò a tossire convulsamente. Per lo stupore le era andato un pezzettino di carne di traverso.
Anti sgamo.
I ragazzi ridacchiarono per la reazione della ragazza che nel frattempo era arrossita, mentre Natalie le dava delle leggere pacche sulla schiena, facendola tornare a respirare regolarmente.
-In che senso?- continuò Natalie riconcentrandosi sul moro.
L’altra sera non aveva voluto indagare di più, ma adesso si.
Adesso era curiosa; voleva sapere.
-Non stiamo veramente insieme. I nostri manager, che sono anche quelli delle Little Mix, il gruppo di Perrie, hanno voluto che mi mettessi con lei per far loro pubblicità. Basta che ci facciamo vedere qualche volta in giro insieme e il gioco è fatto. E’ anche per quello che l’altra mattina ero da Joe’s Coffee. Si, Jack è un mio amico, ma l’ho fatto soprattutto perché quella è una delle caffetterie più famose di Londra, e qualcuno di sicuro ci avrebbe visto assieme.- sospirò Zayn, quasi si fosse liberato di un grandissimo peso.
E forse era così.
-A proposito di quel giorno.. come mai ti sei comportato da stronzo con noi?- domandò Natalie assottigliando gli occhi.
Quella cosa proprio non le era andata giù.
-Mi sono comportato da stronzo, come hai detto tu, per mio volere. Quando sto con Perrie cerco di mantenere le distanze, e così facendo non si affeziona a me.- concluse Zayn stanco di quella conversazione su di lui. Non gli piaceva molto essere al centro dell’attenzione. Un po’ un controsenso dato che era un cantante famoso. Però era una cosa diversa, o almeno per lui.
Le due ragazze erano leggermente scosse da quelle affermazioni.
Due notizie scioccanti in meno di 24 ore. Un record.
Finirono di mangiare chiacchierando del più e del meno, e ridendo come poche volte avevano fatto.
Erano davvero dei ragazzi semplici e simpatici. Si godevano solamente la vita.
Ed era un piacere stare in loro compagnia.
Forse si stavano affezionando troppo in fretta a quei cinque ragazzi, ma era impossibile evitarlo.
Ti coinvolgevano nella loro spensieratezza e nella loro voglia di vivere senza nemmeno accorgersene.
Dopo mangiato Natalie aiutò a sparecchiare la tavola, e a portare i piatti sporchi in cucina.
Per puro caso, si ritrovò da sola con Niall.
Forse avrebbero dovuto parlare.
-Niall, mi dispiace per la situazione che si è venuta a creare tra di noi..- incominciò Natalie alludendo al fatto che quando stavano suonando il piano si stavano quasi per baciare.
-Non ti preoccupare, non è successo niente.- rispose il biondo girandosi verso di lei.
-No, volevo dirtelo per evitare confusioni..- disse Natalie facendo un leggero sorriso.
-Le hai già create, le confusioni..- rispose vago Niall.
Cosa?
Lui era confuso?
Non voleva nemmeno sapere se lei fosse la causa della sua confusione.
-Senti..- cercò di replicare Natalie, ma non le fu possibile.
Due labbra si appoggiarono velocemente alle sue, facendole spalancare gli occhi dalla sorpresa.
Non aveva avuto nemmeno il tempo di realizzare quello che stesse accadendo.
Sentì un brivido percorrerle la schiena.
No, non doveva. Era tutto sbagliato.
Appoggiò le mani al petto di Niall e lo fece allontanare da lei.
-Oddio, scusami- si affrettò a dire Niall.
Troppo tardi.
Due occhi verde smeraldo stavano fissando i due ragazzi dalla porta della cucina. Harry.
-Niall…Natalie..- le parole uscivano a fatica dalla bocca del riccio.
Era alquanto sconvolto. E ferito.
-Harry, non è successo niente- cercò di giustificarsi Natalie. Si avvicinò ad Harry ma il ragazzo fece un passo indietro, scuotendo la testa. Non disse una parola, semplicemente girò sui tacchi e salì la scale, per dirigersi in camera sua.
A volte lo sguardo dice più di mille parole.
Ed era stato così.
Gli occhi di Harry erano pieni di tristezza e delusione. E forse anche di un pizzico di rabbia.
-Sei contento!?- domandò acida Natalie girandosi verso il biondo che era rimasto immobile. Quasi pietrificato.
Che cosa aveva combinato?
La ragazza si girò su sé stessa e seguì la direzione che aveva preso il riccio, su per le scale.
Passò di fianco a varie camere, ma in nessuna c’era traccia di Harry.
Finalmente vide l’ultima porta sulla sinistra leggermente socchiusa.
La aprì lentamente e vide il riccio sdraiato sul letto, a pancia in su.
-Harry..- sussurrò Natalie imbarazzata.
-Che c’è?- disse Harry acido.
-Non è come pensi-
La voce di Natalie era quasi un sussurro. Non sapeva perché, ma si vergognava.
-E cos’è allora?- disse Harry alzandosi dalla sua posizione e sedendosi sul bordo del letto, appoggiando le piante dei piedi a terra.
-Non l’ho baciato io. Mi si è praticamente buttato sulla faccia!- cercò di giustificarsi Natalie.
E in effetti era così. Non aveva certo preso lei l’iniziativa, e non le era nemmeno passata per l’anticamera del cervello l’idea di baciarlo in quel momento.
Harry esitò un attimo, e poi si ributtò con la schiena sul materasso.
-Voglio stare da solo.- fu l’unica frase che uscì dalla sua bocca, prima di chiudere gli occhi, come per estraniarsi dal mondo esterno. Non voleva più parlare.
Natalie abbassò lo sguardo a terra, triste.
Uscì dalla stanza accostando la porta e si diresse verso le scale, sempre guardando i suoi piedi.
Le sembravano la cosa più interessante da guardare in quel momento.
Conseguenza: andò a sbattere contro qualcuno.
Alzò lo sguardo e incrociò due grandi occhi marroni che la guardavano.
-Ehi, tutto a posto?- le chiese Liam dolcemente.
Natalie scosse la testa. -No, è successo un casino!- rispose la ragazza.
-Cosa è successo?- le chiese il castano asciugandole una piccolissima lacrima che le era scivolata dolcemente sulla guancia.
-Niall mi ha baciata, e Harry ci ha visto. Ma non è come pensa, io non ho fatto niente- disse Natalie sull’orlo di una crisi.
Una cosa che non sopportava era quella di non essere capita.
La sensazione che uno non comprendesse a pieno quello che stesse dicendo le faceva venire l'ansia.
-Calmati- le disse Liam circondandola con le sue braccia e appoggiando il suo mento sulla testa della ragazza, in un gesto quasi protettivo nei suoi confronti.
-Vuoi spiegarmi meglio tutta la storia?- le chiese dopo qualche secondo, guardandola nei suoi occhi verdi.
Natalie annuì e seguì il ragazzo nella sua camera.
Aveva le pareti di colore rosso e i mobili in ciliegio. Un letto ad una piazza e mezzo occupava l’angolo destro della camera, vicino alla grande finestra.
Si sedettero entrambi sul bordo del letto e Natalie spiegò la storia a Liam, dall’inizio. Da quando si stavano per baciare la prima volta, alle cose che avevano in comune, come l’essere irlandesi e avere una passione smisurata per il cibo, per arrivare al bacio di pochi minuti primi.
-Io non so cosa pensare!- concluse Natalie appoggiando i gomiti sulle ginocchia e coprendosi gli occhi con le sue mani delicate.
Liam stette in silenzio qualche minuto. -Non so cosa passi per la testa a Niall, ma dimmi una cosa.. lui ti piace?- le chiese molto seriamente.
Natalie ci pensò un attimo. Non aveva mai pensato a Niall come ad un possibile ragazzo. Lo vedeva meglio come un amico, con cui scherzare continuamente e fare battute idiote. Non si immaginava assieme a lui mentre si coccolavano o si dicevano cose dolci.
Natalie scosse la testa, quasi a scacciare via quei pensieri.
-No, per me è solo un amico- disse Natalie quasi dispiaciuta.
Ma alla fine per cosa?
-D’accordo, allora parlerò con Niall, e magari anche con Harry- concluse sorridendo Liam.
-Grazie Liam- disse Nat, per poi abbracciare il ragazzo.
-Sai una cosa?- continuò la ragazza quando si furono alzati in piedi.
Liam scosse la testa.
-Potresti diventare un ottimo psicologo!-
I due si misero a ridere, e scesero al piano di sotto, dove gli altri erano tutti radunati. 





ECCOMI QUII :)) 

Scusatemi tanto per il ritardo, ma la scuola mi sta uccidendo D: 
Passando al capitolo.. è 'na merda, come al solito! 
AHAHAHAHAHA 
Che ne pensate di Niall? c: 
E di Layn? *__* 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 19
*** London, a magic city. ***


CAPITOLO DICIANNOVE


 
Niall, Louis e Zayn erano seduti sul divano, mentre Lucrezia era comodamente seduta su una poltrona.
Più che seduta, era rannicchiata.
Quando Liam e Natalie scesero le scale Niall abbassò lo sguardo, ma fu costretto ad alzarlo subito dopo perché venne chiamato in piedi dal castano.
Contemporaneamente scese le scale anche Harry, che era rimasto in camera fino a quel momento, e fu obbligato a seguire Liam e Niall fuori in giardino.
Dovevano parlare. E Nat sapeva bene di cosa.
L’amica e gli altri due ragazzi avevano delle espressioni interrogative, ignari di quello che era appena successo.
Nat volle ignorare quegli occhi su di lei e si sedette sull’altra poltrona, vicino a Lucrezia, e un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
Louis brontolò qualcosa e poi cominciò a parlare, forse oppresso da quel troppo silenzio. Lui amava parlare.
-Ehi..- cominciò senza sapere bene cosa dire.
-Si?- lo spronò Lulù.
-Voi l’avete mai fatto?- chiese di botto.
Le due ragazze si guardarono, con gli occhi spalancati dalla sorpresa mentre Zayn si batté una mano sulla fronte, sconfortato, da quando fosse caduto in basso il suo amico.
Natalie soffocò una risatina isterica.
-Ti sembrano domande da fare?- gli chiese scuotendo la testa divertita.
Louis alzò le spalle con aria innocente.
-E’ la prima cosa che mi è venuta in mente- si giustificò.
-E tu, come prima cosa, pensi se l’abbiamo fatto o meno?- domandò Lucrezia ridendo.
Louis aprì la bocca per parlare, ma la chiuse subito dopo. Meglio non rispondere.
-Comunque non avete risposto- intervenne Zayn malizioso.
Ma non se ne poteva stare zitto?
Entrambe si guardarono sorridendo e poi annuirono.
-Siamo vergini, se siete così interessati- disse Natalie sarcastica.
-Io a 17 anni l’avevo già fatto- esordì Louis, tranquillo.
Come se fosse un normale argomento di conversazione.
Le due ragazza scoppiarono a ridere.
-Queste sono le notizie che ti cambiano la giornata- rise Lucrezia, seguita da tutti gli altri tre.
Nel frattempo, Liam, Harry e Niall erano fuori in giardino.
Il riccio e il biondo erano entrambi seduti su un’amaca, mentre il castano stava in piedi davanti a loro. Come se li stesse sgridando.
-Dovete parlare- disse quest’ultimo seriamente.
-Io non ho niente da dire!- ribatté Harry acido.
-Eddai Harry, non puoi prendertela per una cazzata!- si lamentò il biondo.
-Per una cazzata?- domandò il riccio assottigliando gli occhi. -Tu pensi che per me Natalie sia una cazzata? Ok che la conosco da poco più di una settimana, ma mi sto affezionando davvero tanto a lei, e dovresti averlo notato!- rispose Harry più deciso che mai.
-Non intendevo questo!- replicò Niall. -Solo che è una bella ragazza, e mi sono lasciato trasportare.. forse anche dal fatto che lei aveva già provato a baciarmi..-
-Cosa?- Harry spalancò gli occhi incredulo.
-Ehi, fermatevi!- si intromise Liam mettendo le mani avanti. -Niall.. Natalie mi ha spiegato la situazione. Lei non ha provato a baciarti, o meglio, nell’entusiasmo di aver suonato il piano non sapeva bene cosa stava facendo. E Harry.. è stato solo uno stupidissimo sbaglio da parte di Niall!- finì il castano dando un’occhiataccia a Niall, quasi per avere conferma di quello che aveva appena detto. E quella conferma gli arrivò da un cenno del capo di Niall.
Harry sbuffò e alzò gli occhi al cielo. -D’accordo, ma se lo rifai un’altra volta ti spezzo le gambe, o qualcos’altro.. che non si può spezzare- ridacchiò Harry. Il solito.
Tutti e tre si sorrisero e rientrarono in casa, dirigendosi in salotto, dove trovarono Louis, Zayn, Lulù e Nat che ridevano.
Quando quest’ultima vide entrare i tre ragazzi in sala ritornò seria e cominciò a lanciare delle occhiate a Harry per capire cosa fosse successo.
Il riccio guardava in basso e guardava lei. In basso, lei. Ancora in basso.
Era strana quella situazione. Sembravano due bambini che non volevano fare pace. Il ragazzo sorrise a quel pensiero, e quando Natalie vide quel sorriso spuntare sulle labbra di Harry, si rilassò, sorridendo anche lei.
Sotto lo sguardo degli altri, si alzò dalla poltrona su cui era seduta e si avvicinò al riccio, che in quel momento aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
La ragazza si avvicinò e gli tirò una pungo affettuoso sul braccio.
-Mi hai fatto preoccupare- disse offesa, mettendo il broncio.
Harry le sorrise dolcemente e l’avvolse tra le sue braccia.
-Pensa che io ho dovuto guardare mentre qualcun altro baciava le tue labbra- le disse con la sua voce roca in un orecchio, facendola arrossire, e facendo accelerare il suo battito.
Si staccò leggermente dal suo abbraccio e lo guardò intensamente. Il verde dei loro occhi era molto simile.
Si scambiarono un piccolo bacio e poi sorrisero.
Si riappacificavano molto in fretta.
Era un buon segno, significava che ci tenevano uno all’altra.
 
 
//Il giorno seguente.

-Buongiorno!- disse Karen sorridendo alla figlia appena entrata in cucina.
Natalie mugugnò qualcosa di incomprensibile prima di scivolare pesantemente sulla sedia.
La madre le mise davanti un succo di frutta e dei cereali, che la figlia mangiò senza tanti complimenti.
-Molto sveglia questa mattina!- ridacchiò Karen.
-Ho dormito male- disse Natalie.
E in effetti quella notte aveva fatto un incubo. Non si ricordava molto bene cosa fosse accaduto nel sogno, sapeva solo che doveva scappare, ma qualcosa la tratteneva, e alla fine veniva catturata. Si era svegliata nel pieno della notte ansimante, e non si era più riuscita ad addormentare.
In quel momento il citofono di casa suonò facendola sobbalzare.
La madre andò a rispondere e poi si rivolse verso Natalie.
-È Matty, sta salendo- la avvisò Karen.
Cosa ci faceva lì a quell’ora del mattino?
Si alzò dal tavolo, pronta per accogliere Matty quando il suo sguardo cadde sul suo corpo.
Era in mutande e maglietta.
Merda.
Velocemente andò in camera, e mentre si metteva una canottiera arancione e un paio di pantaloncini chiari sentì la voce del suo amico che parlava con sua madre.
-Ciao!- disse Natalie quando fu in salotto.
-Ciao Nat- le sorrise Matty.
-Come mai sei venuto qui così presto?- domandò la riccia aggrottando le sopracciglia.
-Beh, veramente sono le undici di mattina- rispose il ragazzo ridacchiando.
-Oh..- borbottò Natalie guardando l’orologio appeso sulla parete beige della sala.
Aveva poltrito così tanto?
-Volevo solo passarti a trovare, e magari andare a farci un giro in centro. Ti va?- le chiese Matty spostando il peso su un piede e stringendosi nelle spalle.
-Ma certo! Prendo la borsa e arrivo- rispose Nat con il suo miglior sorriso.
Certo, la borsa.
Corse in bagno a lavarsi la faccia, si truccò leggermente e raccolse i capelli in uno chignon. Non voleva morire di caldo.
Andò in camera, sistemò la sua borsa etnica sulla spalla destra e si diede una veloce occhiata allo specchio.
Passabile.
Si ripresentò davanti a Matty sorridente.
-Per fortuna che dovevi prendere solo la borsa- rise il ragazzo, facendo notare l’orario. Era passato un quarto d’ora.
-Senti, non lamentarti. Non sono io quella che si presenta a casa tua senza preavviso!- rispose Nat ridendo.
Tirandosi qualche spallata amichevole, arrivarono in fondo alle scale sani e salvi.
Presero la via che passava per Hyde Park e si ritrovarono presto in centro.
Londra era sempre piena di gente, e soprattutto in quel periodo, dato che era agosto, era piena di turisti.
Ma Natalie amava la sua città. Aveva qualcosa di speciale, magico. Ogni volta che la giravi scoprivi qualcosa di nuovo, e lei non si annoiava mai a provare una strada nuova per tornare a casa, spesso perdendo l’orientamento.
Chiacchierando, decisero di fermarsi a mangiare fuori, e si sedettero su dei tavolini di un bar sul Tamigi.
-Come va con Harry?- domandò Matty mentre addentava il suo panino con le verdure.
Natalie sorrise. –Bene. Abbiamo già avuto qualche disguido, ma niente di grave- disse alzando le spalle, per poi sorseggiare il suo frappè alla fragola.
-Ci sono due che ci stanno osservando da un po’- sussurrò ad un tratto Matty, facendo un leggerissimo cenno col capo di lato.
Con noncuranza Natalie si voltò verso la direzione indicata dall’amico e notò due ragazze, sui quindici anni che le lanciavano delle occhiate.
Quando videro che Nat le aveva viste, si alzarono dal loro tavolo e si avvicinarono a loro.  




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RAGAZZEEE, ECCOMI!

Scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi. 
Ci ho messo tantissimo a pubblicare il capitolo, ed è pure venuto 'na merda D: 
Non succede niente, mi dispiace! 
Cooomunque cosa vorranno quelle due ragazze da loro? c: 


Lasciatemi una recensione, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine.

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Capitolo 20
*** Do you know One Direction? ***


CAPITOLO VENTI



-Ciao- disse la ragazzina con fare quasi altezzoso.
Era bionda di capelli, con due grandi occhi azzurri. Una barbie, e sapeva di esserlo.
-Ciao- disse Natalie sospettosa, lanciando delle occhiatine a Matty, preoccupata.
Intanto lui se la rideva sotto i baffi, che non aveva.
-Possiamo chiederti una cosa?- quella volta fu la ragazza dai capelli ramati a parlare. Era più semplice della prima.
-Certo- abbozzò un sorriso Natalie.
-Tu conosci i One Direction?- chiese la bionda assottigliando gli occhi. Natalie invece li spalancò.
Cosa doveva rispondere?
Non poteva fidarsi subito di due ragazzine, ma non sapeva mentire bene. Decise una via di mezzo.
-Li conosco di fama, ma non personalmente, se era quello che intendevate- rispose Nat sorseggiando il suo frappè con non curanza.
-No, perché l’altro giorno stavano girando per il centro, quando vediamo Zayn e Perrie inseguiti dalle fans. Li abbiamo seguiti anche noi e abbiamo visto che entravano in una caffetteria. Poi Zayn si è messo a parlare con due ragazze, e tu assomigli molto ad una delle due.- spiegò dolcemente la rossa.
Natalie tossicchiò. L’avevano vista, era ovvio. Ma non voleva dire la verità.
Ci si poteva aspettare di tutto dalle fans, e lei non voleva di certo rischiare.
-Vi sarete confuse.- rise Natalie. –Non ho mai parlato con Zayn in vita mia!- concluse con il sorriso più convincente che poteva fare.
Le due ragazzine sembrarono crederci e dopo un veloce saluto se ne andarono.
Matty guardò l’amica e si mise a ridere.
-Te la sei vista brutta! Quella bionda ti stava uccidendo con gli occhi!- disse il ragazzo scuotendo la testa ridacchiando.
Natalie trasse un sospiro di sollievo, dando ragione all’amico.
Finirono di mangiare tranquillamente, pagarono e si incamminarono seguendo il corso del Tamigi.
In quel momento dalla borsa di Natalie si sentì una canzone.
-Mi stanno chiamando..- farfugliò lei cercando disperatamente il cellulare nel casino della sua borsa. Ovviamente quando si cerca qualcosa non la si trova mai.
-Eccolo- disse appena prima di rispondere. -Pronto?-
-Ciao! Sono Harry!- la voce del ragazzo le arrivò più forte del dovuto, tanto da doversi staccare leggermente l’apparecchio dall’orecchio.
-Ma dove sei?- domandò Natalie, mentre si girò verso Matty e pronunciando la parola Harry con il labiale per indicargli con chi stava parlando.
-Scusami, ci sono Louis e Niall che si stanno insultando a vicenda. Non potete andare da un’altra parte?- urlò, rivolto ai ragazzi di fianco a lui, provocando la risata di Natalie.
-Comunque, ti avevo chiamato per sapere se tu e Lulù sta sera avevate voglia di venire al Bowling con noi- disse Harry riconcentrandosi sulla chiamata.
-Ma certo!- rispose con entusiasmo Natalie. Poi si girò verso Matty che nel frattempo si era seduto su una panchina. Sarebbe stato carino da parte sua invitarlo. In fondo lui e Harry potevano conoscersi.
-Ti dispiace se viene anche Matty?- domandò timorosa Nat. Non sapeva la reazione del riccio.
-Oh.. no, certo che no- rispose Harry. Non sembrava contentissimo della proposta, ma era già buono il fatto che avesse accettato.
-D’accordo! Allora veniamo da voi o ci passate a prendere a casa mia?- chiese la ragazza.
-Mmm, siamo da te alle 20.30 ok?-
-Va benissimo! A dopo!- rispose Natalie felice.
-A dopo piccola!-
Piccola.
L’aveva già chiamata così, ma il suo stomaco si era comunque rivoltato sotto sopra.
Un sorriso ebete le spuntò di nuovo sul viso, come la prima volta.
-Allora?- le chiese Matty avvicinandosi a lei.
-Oggi vieni con noi al Bowling!- annunciò Nat entusiasta.
-Fantastico!- rispose l’amico con un sorriso sulle labbra. Forse un po’ troppo tirato.
Non si prospettava una bellissima serata. Considerava quei cinque ragazzi troppo montati.
Ma si sarebbe ben presto reso conto che quei cinque, erano dei normalissimi ragazzi, forse un po’ più cretini, ma pure sempre normali.


***

 
-Nat, ti muovi?- sbottò esasperata Lulù.
-Arrivo!- urlò Natalie dalla sua cabina armadio.
Lucrezia sbuffò e poi si sedette pesantemente sul letto morbido di Nat. Era arrivata a casa dell’amica alle otto circa, e l’aveva trovata ancora intenta ad asciugarsi i capelli ricci.
Non sapeva se era un dono naturale, o se lo facesse apposta, ma riusciva sempre ad essere in ritardo.
-Così posso andare?- domandò Natalie arrivando in camera e allargando le braccia per farsi vedere.
-Certo che vai bene! Non dobbiamo mica andare ad una sfilata di moda- rispose Lulù seccata.
Natalie aveva addosso dei  pantaloncini di jeans e una maglietta larga monospalla di color panna.
La riccia storse il naso mentre si dava un’occhiata allo specchio.
Ricordati che sei bellissima, si ripeté in testa, come suo solito. Aveva l’autostima sotto i piedi.
Lulù invece aveva un paio di leggins neri leggeri, una canottiera bianca e sopra, lasciata aperta, una camicia a quadri sui colori del verde chiaro.
Quando arrivò anche Matty a casa Devor, tutti assieme scesero davanti al cancello del palazzo, aspettando che i ragazzi arrivassero a prenderli.
Qualche minuto dopo una macchina grigia si fermò poco più avanti del palazzo di Nat, mentre una Range Over nera si arrestò esattamente di fronte a loro.
-Salite!- sorrise Liam dal finestrino abbassato. Alla guida c’era Harry che scrutava molto attentamente Matty. Quest’ultimo, Natalie e Lucrezia salirono nei posti dietro ed entrambe le macchine ripartirono. I rimanenti dovevano essere in quella davanti: Louis, Eleanor, Niall, Zayn, e forse anche Perrie.
-Ragazzi, ma non avete pensato al fatto che ci potrebbero essere delle fans al bowling?- domandò Lucrezia appoggiandosi al sedile di Liam.
-Si che ci abbiamo pensato, ma anche noi abbiamo bisogno di uscire e di divertirci come dei ragazzi normali a volte. E anche se ci saranno delle Directioners, vabbè. Faremo foto e autografi. Non credo che saranno poi così tante. Non sanno che andiamo li.- rispose Liam facendo spallucce.
-Loro sanno tutto. Sono peggio della FBI- ridacchiò Harry, provocando la risata generale.
Dopo una decina di minuti arrivarono a destinazione e scesero tutti quanti dalle auto, trovandosi nel parcheggio del bowling.
-Ciao ragazze- le salutò Louis scendendo dalla macchina, e richiudendo la portiera molto delicatamente. -E tu devi essere Matty, giusto?- domandò poi al ragazzo.
-Si, sono io- rispose lui sorridendo.
Una cosa venne notata subito dalle due amiche. Di Perrie non c’era traccia.
Lulù guardò l’amica sorridendo, capendo che anche lei l’aveva notato.
-Possiamo entrare?- domandò Harry impaziente.
-Certo- risposero gli altri all’unisono.
Entrarono attraverso la porta girevole e si diressero al bancone. Quando la ragazza che c’era li alzò lo sguardo sui ragazzi sbarrò gli occhi. Stava per cacciare un urlo, quando Niall prontamente le tappò la bocca, scuotendo la testa.
-Cominciamo bene- commentò Zayn sarcastico.
La commessa era già una Directioner.
Niall guardò severamente la rossa che aveva davanti e lei annuì, facendo capire che non avrebbe urlato.
Prese un respiro profondo e poi rivolse un sorriso a trentadue denti ai ragazzi che aveva davanti.
-Abbiamo prenotato a nome Milward- si intromise Harry affiancandosi a Niall, di fronte al bancone.
La ragazza non poteva crederci. Ci mise un po’ prima di rispondere.
-Oh si certo. La vostra corsia è la numero 14.- disse indicando l’ultima corsia sulla destra. -Potete dirmi i vostri numeri di scarpe?- domandò gentilmente.
Dopo aver ricevuto le scarpe da bowling, Eleanor, Natalie, Lucrezia e Matty si diressero verso la corsia, mentre i ragazzi si fermarono a fare gli autografi e delle foto con la ragazza al bancone. 




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HELLO EVERYONEEE. 

Scusatemi se il capitolo fa cagare, ma non ho idee in questo periodo. 
La serata al bowling la racconterò nel prossimo capitolo, e ce ne saranno della belle.
AHAHAHAH, HO UNA SORPRESONA PER VOI MUHAHAHAHAH. 

Lasciatemi una recensione, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 21
*** Strike! ***


CAPITOLO VENTUNO


 
-Te l’avevo detto che non c’era da preoccuparsi- si intromise El nella conversazione di Natalie e Lucrezia.
Stavano parlando di Zayn e Perrie.
Lulù sorrise, contenta. La sua storia d’amore forse non era del tutto finita.
-E per quanto riguarda te, ricrediti. Sono dei ragazzi fantastici- questa volta Eleanor si rivolse a Matty, che nel frattempo si stava cambiando le scarpe.
-Come scusa?- aggrottò le sopracciglia lui.
-Ho visto come li guardi. Non sono dei ragazzi montati. Fidati. Io conosco Louis da prima che diventasse famoso, e non è cambiato per niente.. è sempre il solito cretino.- ridacchiò la ragazza.
Matty alzò le spalle e fece un timido sorriso. Forse aveva ragione. Doveva mettere da parte i suoi pregiudizi, e godersi la serata, tra amici.
Nel frattempo i cinque in questione arrivarono alla loro pista, e si unirono al quartetto per cambiarsi le scarpe.
-Mamma mia, non ti mollava più- commentò divertito Harry, rivolgendosi a Niall.
-Ti stava mangiando con gli occhi- lo schernì Louis.
-Dai, smettetela!- si lamentò il biondo.
-Ti ha pure lasciato il suo numero di telefono!- aggiunse Liam ridendo.
-E ma questo è essere troie!- protestò Lulù senza nemmeno rendersene conto.
Tutti quanti gli puntarono gli occhi addosso, facendole abbassare lo sguardo, per poi scoppiare in una risata fragorosa.
-In effetti, non ha tutti i torti- ridacchiò Zayn. Aveva un sorriso sincero sul volto. Di quelli che poche volte gli vedevi addosso. Tra lui e Lucrezia ci fu un timido scambio di sguardi e entrambi si voltarono dall’altra parte imbarazzati.
Cominciarono a giocare.
Solo Liam per il momento aveva fatto strike.
Era il turno di Lulù, che non era capace a giocare a bowling.
-Dai ti aiuto io- si offrì Zayn avvicinandosi alla ragazza, che nel frattempo aveva preso la palla in mano e si era posizionata davanti alla pista.
Il moro le appoggiò la mano sulla sua e le spiegò il movimento da fare. Lei poteva sentire il suo respiro sul collo, erano troppo vicini.
-Capito?- le domandò lui con voce roca.
Lei mandò giù la saliva e annuì.
Respirò profondamente e lanciò la palla.
-Dai.. dai.. dai.. dai- incitò Lulù la palla, come se la potesse sentire. –STRIKEEE!- urlò esaltata quando anche l’ultimo birillo cadde a terra.
Presa dall’entusiasmo buttò le braccia al collo di Zayn, che era rimasto accanto a lei, abbracciandolo.
Rendendosi subito conto del gesto fatto, si ritrasse imbarazzata.
-Scusami- disse con sguardo basso la ragazza, mentre il moro aveva un sorrisino in viso.
-Bravissima Lulù!- si intromise Liam tra i due, battendo il cinque alla ragazza. Nel tornare indietro, il castano lanciò un’occhiataccia a Zayn, che Lucrezia non notò, ma Natalie sì, e si insospettì.
Fu il turno di Niall a tirare e nel frattempo Nat continuava a fissare Liam in cerca di risposte.
-Scusami Harry- disse ad un certo punto la riccia, girandosi verso il ragazzo, su cui era seduta. -Devo un attimo a parlare con Liam, gioca tu al posto mio- continuò stampandogli un bacio sulle labbra, facendolo sorridere.
Liam la guardò incuriosito ma poi la seguì, lontano dagli altri.

-Due sono le cose. O ti piace Zayn, o Lulù. Ma la seconda è meno probabile, a meno che tu non mi abbia mentito- cominciò Natalie a raffica.
-Ma si può sapere cosa stai dicendo?- domandò Liam evidentemente confuso.
-Ho visto come hai fulminato Zayn con la sguardo, prima. Non riesco a capire perché..- continuò la ragazza più tranquillamente.
Liam la guardò stranito, e poi scoppiò a ridere.
-Non mi sono messo in mezzo a loro perché mi piace uno dei due- rispose ancora ridendo. Non poteva credere che l’amica avesse pensato ad una cosa così stupida.
-E allora perché?- domandò la ragazza curiosa.
-Vedi, la mia situazione è diversa da quella di Zayn. Io devo solo omettere il fatto che sono gay- disse abbassando la voce sull’ultima parola. –Lui invece deve far finta di stare assieme ad un’altra ragazza, deve fingere di amarla. E anche se gli interessa Lulù, non può lasciarsi andare. Non deve far saltare la copertura.- spiegò Liam dispiaciuto.
Aspetta. Cosa?
-Gli interessa Lulù?- domandò Natalie con gli occhi che le brillavano per la felicità.
Il ragazzo tossicchiò e poi sorrise. -Io non ti ho detto niente. Ok?-
Natalie annuì distratta, e cominciò a fantasticare ad occhi aperti.
A Zayn interessava Lulù. La loro storia d’amore poteva ancora esserci. Sarebbero stati insieme. Fanculo Perrie. Si sarebbero sposati, e avrebbero vissuto una vita felice e spensierata.
-Ehi ci sei?- il ragazzo le schioccò le dita davanti agli occhi. 
Cazzo Liam, non puoi interrompere i miei filmini mentali in questo modo.
-Si, ci sono- sorrise Natalie. -Dai, torniamo dagli altri- 
Ritornarono alla loro pista numero 14 e un Louis tutto esaltato li accolse. Aveva appena fatto strike.
Harry invece era seduto sul divanetto, scuro in volto.
Natalie lo guardò interrogativa, e senza nemmeno porgli una domanda il riccio rispose.
-Ho fatto strike col tuo, e non col mio!- si lamentò lui mettendo il broncio per finta.
-Oh, grazie mille!- lo abbracciò Nat sorridendo.
Almeno aveva fatto uno strike, anche se non per merito suo. Era incapace a giocare a bowling.  
Harry la strinse a sé e le accarezzò dolcemente la schiena.
-Vederti sorridere mi ha fatto dimenticare tutto- ridacchiò lui.
Natalie si staccò da lui e lo guardò sorridendo, mentre sulle guance del ragazzo erano spuntate due tenere fossette. Si scambiarono un piccolo bacio, e poi ripresero a giocare e a chiacchierare con gli altri.
 

Liam continuava a guardare Matty. Non era per niente male quel ragazzo.
Era già fidanzato con Andy, ma non per questo non poteva interessarsi ad altri. E poi con Andy non andava molto bene in quel periodo.
Lui era in Scozia con la famiglia per tutto il mese di agosto, dato che aveva parenti lì, e si sentivano molto poco. Ma anche se fosse stato li a Londra sarebbe cambiato ben poco. Erano distanti in quel periodo. Forse ad Andy non andava a genio il fatto di nascondersi agli altri. Se lui aveva una storia la voleva vivere a pieno. E il fatto di essere bisessuale lo aiutava a provare tutte le esperienze. Anche mentre era fidanzato con Liam era stato con delle ragazze, nascondendosi sempre dietro la scusa che lo faceva per non destare sospetti. Ma il castano non ci cascava già da un po’ a quella inutile motivazione. Sapeva che non lo faceva solo per quello, ma non aveva il coraggio di ribellarsi, se così di può dire. A lui andava bene comunque, pur di stare con lui.
Ma forse, adesso aveva trovato qualcun altro con cui provarci.
Ma Liam, cosa stai pensando? A lui piaceva Natalie, non gli puoi interessare.
Vabbè, sognare non costa nulla.
 
La serata finì tranquillamente. Fortunatamente quella sera non c’erano state Directioners ad assalirli, e si erano potuti divertire senza essere indisturbati. La partita la vinse Liam, con i suoi 158 punti.
 
Ma la partita più bella, doveva ancora essere giocata.

 


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[morta *___*]

RAGAZZEEEEEE, ECCOMI!
Scusate per il leggero ritardo, ma la scuola di mi sta uccidendo D:
Anyway, vi avevo promesso un sorpresone, ma.. non è poi così tanto sorpresone.
Beh, abbiamo scoperto che a Zayn interessa Lulù (Capitan ovvio), ma come
farà con Perrie?
E a quanto pare il nostro Liam sta guardando sotto una luce nuova il nostro Matty.
MUHAHAH, CHE COSA SUCCEDERA'? c:

Lasciatemi una recensione, pleaseee.

Vostra,
Sunshine.

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Capitolo 22
*** Only a friend. ***


CAPITOLO VENTIDUE



 
Comodamente seduta sul divano, Natalie prese dei cereali dalla ciotola e li sgranocchiò, mentre con gli occhi seguiva il testo del libro di scienze che aveva appoggiato alle gambe. Quella mattina si era svegliata con l’intenzione di fare i compiti. Non si era messa in camera sua, perché da lì si sentiva troppo il frastuono che suo fratello faceva sistemando le ultime cose negli scatoloni, e non si riusciva a concentrare. Non che in salotto non si sentisse, ma il rumore era meno forte.
-Ah, tesoro, mi sono dimenticata di dirti una cosa- annunciò sua madre entrando in salotto.
La figlia finì di mangiare i cereali che aveva in bocca e poi alzò gli occhi dal libro, posizionandoli su quelli della madre.
-Che cosa?- domandò atona.
-Beh, vedi.. tuo fratello domani se ne va, e dato che tuo padre da domani è in vacanza, avevamo pensato di andare da qualche parte- rispose la madre sedendosi di fianco alla figlia sul divano.
-Che bello! Dove andiamo?- chiese Nat entusiasta.
-Beh, ecco.. in realtà volevamo farci una piccola vacanza di una settimana solo io e tuo padre..- disse quasi dispiaciuta la madre.
-Oh..- borbottò Natalie abbassando lo sguardo. –E io starò da sola per una settimana?- chiese curiosa, trovando subito il lato positivo della cosa.
-Avevo pensato che magari potevi stare da Lulù e da sua mamma..- propose Karen sorridente.
A Natalie brillarono gli occhi per un attimo. Aveva avuto un’idea geniale.
-Potrei stare per una settimana dai ragazzi- commentò sorridente.
La madre storse il naso, contrariata.
-Non è che mi vada molto a genio come idea.- rispose alzandosi dal divano e spolverando la libreria.
-Dai mamma, solo per una settimana.- disse Natalie unendo le mani come se la stessa supplicando.
Karen ci mise un attimo a rispondere, poi prese un respiro profondo e guardò la figlia seriamente.
-Posso fidarmi?- domandò calma.
-Certo! Grazie mamma!- rispose entusiasta Natalie saltandole al collo, e lasciando che il libro cadesse in terra.
Fanculo i compiti. Doveva chiamare Harry.
Andò in camera sua e si sedette sul letto, scalpitante.
Uno squillo, due squilli.
Il voce del riccio le risuonò in testa.
-Ho una notizia da darti!- cominciò Natalie contenta.
-Dimmi tutto!-
-Da domani i miei se ne vanno in vacanza per una settimana, e mio fratello si trasferisce. Perciò io sarei a casa da sola, e avevo pensato, se per voi non è un problema, di stare da voi. Che ne dici?- domandò Natalie speranzosa in una risposta affermativa, che fortunatamente arrivò.
-Dico che è un’idea favolosa. Chiedo agli altri, ma saranno d’accordo sicuramente!- rispose Harry felice quanto la ragazza.
Avrebbero passato una settimana vedendosi 24 ore su 24. Non male come presupposto. 
Si salutarono velocemente e chiusero la chiamata.
Ritornò in sala e raccolse il libro di scienze che era caduto in terra. Lo stava per appoggiare sul tavolino davanti al divano quando si bloccò di colpo. Prese in fretta la rivista che era appoggiata ad esso e corse in cucina.
-Quando è arrivato questo?- domandò Natalie agitata.
-Poco fa. Il corriere ce l’ha portato a casa, come sempre- rispose Karen con noncuranza.
Natalie guardò la copertina della rivista di gossip. Si soffermò sulla piccola foto nell’angolo in alto a destra che l’aveva tanto agitata prima.
Si, era proprio lei. Mentre si stava baciando con Harry.

Nuove fiamme per la band del momento. Tutte le novità a pagina 27.
Diceva la frase in grassetto scritta sotto la foto.
Con il cuore che batteva all’impazzata, Natalie sfogliò velocemente le pagine del giornale, fino ad arrivare a quella che gli interessava. La stessa foto che c’era in copertina, occupava metà pagina, mentre sulla facciata accanto c’era una foto che ritraeva Zayn e Lulù abbracciati. Piccole foto dove erano tutti assieme erano a fondo pagina.

Una serata al bowling per i One Direction, ma non da soli. Con loro, la già conosciuta Eleanor, fidanzata di Louis. Oltre a lei, ci sono due ragazze e un ragazzo sconosciuti. Una delle due ragazza [Foto 1] sembra essere la nuova ragazza di Harry, o almeno, quella momentanea. L’altra ragazza [Foto 2] è stata fotografata in atteggiamenti intimi con Zayn. Che fine ha fatto Perrie?

Natalie chiuse il giornale, evitando di leggere il resto, e lo scagliò in terra. Le lacrime minacciavano di uscire, più che per la tristezza, per la rabbia. Ma come si permettevano di dire delle cose del genere senza sapere niente?
La momentanea ragazza di Harry. Quella era la frase che più le era rimasta in testa.
 

*Nel frattempo, a casa dei ragazzi*

 
-Ragazzi, cattive notizie!- urlò Liam spalancando la porta di ingresso, col fiatone. Era appena tornato dalla sua corsa ‘mattutina’, se così di può definire la una corsa alle 10 del mattino, e teneva un giornale in mano.
Tutti e cinque si riunirono prontamente attorno al tavolo della cucina, dove il castano appoggiò la rivista, già aperta sulla pagina 27.
-Oh cazzo- si lasciò scappare Zayn appena vide le foto.
-Non è possibile!- commentò Harry arrabbiato, cominciando a leggere l’articolo.
-Devo assolutamente chiamare Perrie!- annunciò il moro non poco agitato.
La copertura non poteva saltare in quel modo, dovevano vedersi al più presto, per calmare le voci, che sicuramente stavano già girando.
Zayn se ne andò in salotto, aspettando una risposta dalla sua pseudo-ragazza.
-Come abbiamo fatto a non vederli?- domandò Louis riferendosi ai paparazzi.
-Si nascondono ovunque questi bastardi- sbraitò Harry visibilmente arrabbiato.
La sua ragazza momentanea.
Ecco come l’avevano descritto; come uno che cambia ragazza ogni due giorni. Ma lui non era così. Ci voleva così tanto a capirlo? Solo se usciva con un’amica di famiglia la etichettavano come la sua nuova fidanzata, e adesso che se n’era veramente trovata una rischiavano di fargliela perdere scrivendo quelle cazzate sui giornali.
Di bene in meglio.
 
-Dobbiamo vederci, per forza- disse il moro camminando avanti e indietro per il salotto.
-Domani ti va bene? Sono libera..- rispose la bionda dall’altra parte del telefono.
-Si, va bene. Ma è meglio se ci vediamo anche dopo domani. Dobbiamo far vedere che siamo insieme, felici come sempre- sbuffò Zayn alzando gli occhi al cielo, esasperato da quella situazione assurda.
-D’accordo- accettò Perrie atona. -Posso chiederti solo una cosa, prima di andare?- domandò subito dopo.
-Certo- rispose Zayn perplesso. Non parlavano spesso loro due. Si limitavano a fare quello che veniva detto loro.
Però non era una cattiva persona Perrie; semplicemente non gli piaceva come ragazza. Era troppo suscettibile per lui.
-Almeno questa ragazza ti piace?- chiese la bionda molto tranquillamente, con tono quasi amichevole.
Forse non potevano essere fidanzati, ma amici? Chi glielo impediva?
Zayn rifletté sulla domanda che gli era stata appena posta.
-Beh, ecco.. diciamo che non mi è indifferente- rispose con tono non troppo convinto, lasciandosi cadere sulla comoda poltrona.
Sentì la risatina di Perrie dall’altro capo del telefono.
-Beh, almeno non facciamo saltare la copertura per qualcuna che nemmeno ti interessa.- commentò ridacchiando.
Anche sul viso del moro comparve il sorriso. Non aveva tutti i torti la ragazza.
-Vabbè, ora ti devo lasciare, devo andare fuori con le altre- lo liquidò Perrie.
-D’accordo, ci vediamo domani!-
Chiuse la conversazione e strinse il cellulare tra le mani.
Non era affatto male come amica.
Solo come amica.






HELLO EVERYONEEE.


Come state bellezze? :))
Oggi è una bella giornata.. gli uccellini cantano.. o una mosca.. *scappa*
Ok, sto cercando di sviare in tutti i modi la vostra attenzione da questo capitolo schifoso. 
Fa veramente cagare, è solo un capitolo di passaggio, se così si può dire D: 
Anyway.. Zayn e Perrie sono in buoni rapporti adesso.. sono teneri come amici, vero? c: 
E povero Harry, tutti contro di lui D: Tranquillo amore, ci sono io qui AHAHAHAHA 
*sclero time*

Ringrazio tutte quelle che hanno recensito la storia fino ad adesso e l'hanno inserita nelle preferite/ricordate/seguite. 
Siete fantastichee. 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra,

Sunshine.

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Capitolo 23
*** My princess. ***


CAPITOLO VENTITRÈ


 
I ragazzi erano tutti d’accordo ad ospitare per una settimana Natalie, perciò in quel momento la ragazza si stava preparando, dato che Harry sarebbe arrivato a prenderla a momenti.
I coniugi Devor erano partiti da casa una mezz’oretta prima, mentre i figli erano entrambi in casa, tutti e due indaffarati.
-C’è lì il mio accappatoio?- urlò Leo fuori dalla porta del bagno, dove la sorella era chiusa da più di dieci minuti.
Si stava dando gli ultimi ritocchi; quel giorno si era svegliata con dei capelli davvero orribili.
-Si, è qui, adesso te lo do!- sbuffò Nat, smettendo di truccarsi per un attimo, e guardando la porta attraverso lo specchio.
Guardò la sua immagine per l’ultima volta, poi prese l’accappatoio blu scuro di suo fratello e aprì la porta del bagno.
-Tieni- disse acida la riccia, dandolo al fratello.
-Grazie- rispose a tono lui.
Ognuno andò nella sua direzione, fregandosene dell’altro. Non volevano litigare prima di andare via.
La ragazza aprì il cassettone di fianco al suo letto e cominciò a mettere i suoi vestiti preferiti dentro un trolley color arancio.
Poi prese tutti gli oggetti che potevano servirle durante la giornata e li buttò sopra ai vestiti a casaccio.
Chiuse la piccola valigia con facilità. Alla fine doveva stare via solo per una settimana, e comunque sarebbe potuta tornare a casa se avesse dimenticato qualcosa.
Prese un respiro profondo e si sciolse le spalle con dei movimenti circolari. Era pronta.
Impugnò la manopola del trolley e lo portò davanti all’ingresso, già strapieno degli scatoloni di Leo.
Aveva addosso un vestito floreale leggero che arrivava fino a metà coscia, avente una fascia nera che stringeva sotto il seno. Faceva veramente caldo; dopotutto era il 6 di agosto.
Si guardò in giro per vedere se aveva dimenticato qualcosa di essenziale, e quando constatò che aveva tutto andò in cucina per dissetarsi con un bicchiere di acqua fresca. Finì di bere e poi pulì il bicchiere, rimettendolo dentro il mobiletto sopra al lavabo.
In quel momento sentì il campanello suonare; era Harry.
-Due minuti sono giù- disse al citofono, rivolta al riccio.
-D’accordo.-  rispose il ragazzo.
-Leo, io sono pronta per andare. Tu sei a buon punto?- domandò al fratello, appoggiandosi allo stipite della porta della sua camera.
-Diciamo di sì- fece un sorriso tirato lui. Era stanco e accaldato.
-Ricordati di tirare giù tutte le tapparelle e di mettere l’antifurto prima di uscire- si assicurò Nat; sembrava sua madre.
-Certo mammina- ridacchiò Leo, portandosi la mano tesa alla testa, mettendosi sull’attenti.
-Che cretino che sei- rise Natalie assieme a lui, per poi tirargli un leggero pugno sulla pancia.
-Dai, ti verrò a trovare, non ti preoccupare!- tornò serio il fratello, mentre accompagnava Natalie all’uscita.
-Mi sembra il minimo!- si lamentò lei sorridendo.
Si salutarono con un abbraccio, poi la riccia prese il suo trolley e scese giù, dove Harry era pronto per portarla a casa.
-Ciao bellissima!- la salutò lui sorridente. Voleva evitare con tutto sé stesso l’argomento ‘giornale’.
-Ciao- rispose lei meno contenta. -Hai visto cosa è uscito ieri?- domandò subito dopo.
Come non detto.
Harry abbassò lo sguardo. -Si, ho visto. E mi dispiace se hai sofferto per quello che c’era scritto- disse lui guardandola negli occhi, dolcemente.
Natalie scrollò le spalle. -Ci sono rimasta un po’ male, ma nulla di più. So che spesso i giornali scrivono tante cavolate- rispose lei rivolgendogli un sorriso.
-Dai, non pensiamoci più. Abbiamo una settimana da goderci- annunciò contento Harry.
Salirono entrambi nella macchina nera di Harry, dopo aver messo il trolley nel bagagliaio, e in meno di cinque minuti arrivarono a casa Direction. Ovviamente entrarono dall’entrata segreta.

-Dove dormirò io?- domandò Nat ad Harry, dopo aver salutato tutti quanti, tranne Zayn. Lui era fuori con Perrie, per salvare la copertura. 
-Ci sono tre possibilità, anzi due, perché una è dormire sul divano, e quindi la escluderei a priori- spiegò Harry, con l’assenso di Nat sull’affermazione. -Poi c’è la camera degli ospiti, qui al piano terra, oppure.. puoi dormire con me, al piano di sopra- continuò il riccio con un sorriso malizioso sul viso.
Natalie lo fulminò con lo sguardo. -Per adesso scelgo la camera degli ospiti- disse secca, provocando la risata del ragazzo, già cosciente della risposta.
La accompagnò per il corridoio, fino ad una porta di legno chiaro. La aprì e fece accomodare la ragazza.
Le pareti della camera erano di un panna chiaro, quasi bianco, mentre i mobili erano di mogano scuro, distaccandosi dallo sfondo.
Una grande finestra illuminava tutta la stanza, infondendo pace e tranquillità.
Natalie amava già quella stanza, si vedeva dal sorriso che si era dipinto sul suo volto.
Si abbandò sul fondo del letto mentre lasciava il trolley di fianco a lei.
-Non è gran che, ma spero ti piaccia.- disse Harry guardandosi in giro e poi soffermandosi sulla ragazza.
-Mi piace molto, grazie.- sorrise lei dolcemente.
-Vabbè, ti lascio qui a sistemarti, ti aspetto di là- continuò il riccio stringendo la maniglia della porta tra le mani, per poi scomparire in corridoio.
La ragazza aprì la cerniera della valigia, stesa in terra, e cominciò a riempire l’armadio con i pochi vestiti che si era portata. Poi fu il turno della biancheria, che prese posto nei cassettoni.
-Merda!- imprecò Natalie battendosi una mano sulla fronte.
Aveva dimenticato il pigiama. Dato che faceva caldo, a casa era abituata a dormire in mutande e reggiseno, ma a casa dei ragazzi non avrebbe avuto questa libertà.
Finì di riordinare le sue cose e poi si diresse in salotto, dove trovò Harry e Louis intenti a giocare alla Play.
-Ho vinto!- esultò Louis quasi saltando dal divano.
-Fanculo, vinci sempre tu.- protestò Harry arrabbiato.
-Questa si chiama classe, amico- continuò Louis dandosi delle arie.
-No, questo si chiama culo.- lo corresse il riccio assottigliando gli occhi.
-E che culo, direi!- rise Lou tirandosi una pacca sul sedere.
Un sedere scolpito dagli angeli, pensò Natalie che aveva assistito alla ‘litigata’.
Scosse la testa, lasciando che quel pensiero uscisse dalla sua testa, per poi scoppiare a ridere, dato che Harry e Louis continuavano a bisticciare.
-Sembrate due ragazze con le loro cose!- rise Natalie divertita.
-Ridi di me?- domandò Harry avvicinandosi pericolosamente alla ragazza, con un sorrisino in faccia.
-Può darsi.- rispose la ragazza sorridente, facendo una leggera alzata di spalle.
-Qualcuno ha fame?- domandò Niall arrivando in cucina, facendo girare i due fidanzatini nella sua direzione.
-Beh, se c’è qualcosa io mangio- disse Nat imbarazzata. Non poteva dire di no al cibo.
-Si, io e Liam abbiamo appena fatto una torta- rispose contento, seguito da un mugolio di approvazione da parte della riccia.
Natalie seguì il biondo in cucina, dove trovò Liam con un buffo cappello da cuoco in testa.
-Ma come siamo secsi- ridacchiò lei rivolgendosi al castano.
-Lo so, sono troppo bello- rispose Liam civettuolo, provocando la risata della ragazza, che scosse la testa divertita.
Il castano appoggiò al tavolo un vassoio rotondo con su una torta farcita al limone, e subito Natalie se ne prese una fetta.
Anche Louis e Harry raggiunsero in cucina i tre che stavano già mangiando, e si servirono pure loro.
Chiacchierarono tranquillamente fino a quando il cellulare di Natalie non vibrò.
 
Lulù: Ehi, ti va di farci un giro?  
 
Prontamente la riccia rispose al messaggio appena ricevuto.
 
Sono a casa dei ragazzi, ti va di raggiungerci?
 
Lulù: Certo, tanto sono già in giro! Arrivo fra poco ;)

 
-Ragazzi, fra poco arriva Lucrezia, è un problema?- domandò Natalie bloccando il cellulare e riappoggiandolo sul tavolo.
-Certo che no!- rispose Liam sorridendo.

Dieci minuti dopo sentirono la porta di casa aprirsi e presto le figure di Zayn e Lulù apparsero alla porta della cucina.
-Ciao!- disse il moro con un largo sorriso sulle labbra, entrando in cucina.
-Ciao- salutò Lulù alzando la mano.
-Ci siamo incontrati qui fuori e l’ho fatta entrare- spiegò Zayn prima che qualcuno gli ponesse qualche domanda.
-Tutto a posto?- domandò Louis rivolgendosi alla ragazza appena arrivata.
Lei annuì, distratto, dato che aveva già messo gli occhi sulla torta; stava morendo di fame.
Subito le si offrì una fetta di torta, e lei contenta la divorò.
-Vi fa di fare fualfosa?- chiese Niall con la bocca piena, lasciando scivolare dalla sua bocca qualche briciola marroncina.
Liam scoppiò a ridere per la poca classe che aveva il biondo; era una cosa impressionante.
-Potremmo andare a farci un bagno in piscina, dato che fa veramente troppo caldo.- propose Harry mentre si stava sventolando con una rivista.
-Io sono d’accordo!- annuì subito Louis, seguito da Liam e Zayn.
-Anche per me va bene- sorrise Natalie contenta, e anche l’amica annuì.
Ognuno andò nella propria camera per mettersi il costume. Natalie ne indossò uno nero, con delle righe bianche e ne porse uno color celeste a Lucrezia, che ovviamente non ne aveva uno con sé.
Quando scesero le scale trovarono la casa vuota, perciò si diressero nel giardino posteriore, uscendo dalla porta del retro.
Una luce abbagliante colpì i loro occhi, tanto da doverli socchiudere per un attimo per riuscire ad abituarsi.
I ragazzi erano tutti a bordo piscina, tranne Zayn che si era seduto sulla sdraio.
La riccia si mise a correre leggermente, poi con un tuffo di testa entrò in acqua per prima, schizzando gli altri.
Riemerse per prendere aria, e si girò verso i ragazzi che la stavano fissando.
-Che c’è? Avevo caldo- si scusò lei ridendo.
Harry scosse i suoi ricci sorridendo, e poi la raggiunse in piscina con un tuffò a bomba, seguito infine da tutti gli altri.
Lulù invece era rimasta seduta sul bordo della piscina, con le gambe a penzoloni nell’acqua.
Lei amava nuotare, ma il suo sguardo era posato sul moro che non aveva nessuna intenzione di seguire gli altri dentro la piscina.
-Tu non vieni?- domandò Lulù a Zayn.
Lui scosse la testa. -Diciamo che non amo proprio l’acqua.- commentò ridacchiando.
-Se vuoi ti aiuto io- sorrise dolcemente la ragazza.
Il moro esitò un attimo, poi si alzò in piedi e si sedette a bordo piscina, di fianco a Lucrezia. Quest’ultima scivolò lentamente in acqua per poi rivolgere lo sguardo in alto, verso gli occhi del ragazzo, che la stava guardando interessato ai suoi movimenti.
-Dovresti almeno entrare in acqua, però- notò lei ridacchiando.
Zayn sbuffò e contro voglia entrò in piscina, continuando a tenersi appoggiato al bordo.
-Dai, dammi le mani- sorrise lei, allungando le braccia verso Zayn, che la guardò diffidente.
-Eddai, non ti lascio annegare.- lo convinse lei.
Le mani grandi di Zayn si strinsero a quelle delicate di Lulù.
-Bravo, continua a muovere le gambe- lo incitò lei trascinandolo lentamente in mezzo alla piscina, mentre gli altri continuavano a schizzarsi e a buttarsi sott’acqua.
-Ok, non aver paura, continua a muoverti, che adesso ti mollo- annunciò Lulù velocemente.
Quando Zayn elaborò le parole appena pronunciate dalla ragazza era troppo tardi: le sue mani ormai non erano più strette alle sue.
-NO! Lulù, cazzo!- si lasciò sfuggire lui, mentre continuava a agitarsi con le braccia.
-Tranquillo Zayn, ti salvo io!- urlò Niall tuffandosi in acqua, per poi prendere il moro con sé e per portarlo dall’altra parte della piscina.
-Adesso sei al sicuro.- scherzò Niall mentre il moro si aggrappava al bordo.
-Non è affatto divertente- rispose secco Zayn.
-Eddai, devi affrontare le tue paure.- gli sorrise Lulù avvicinandosi. Niall se ne andò, lasciandoli soli.
-Si ma non così brutalmente.- mise il broncio lui. –Mi avevi detto che non mi lasciavi- continuò Zayn con lo sguardo fisso verso di lei.
Lulù gli sorrise dolcemente. -Daii, la prossima volta non ti lascerò.-
-La prossima volta non mi lascerò più convincere da te.- commentò lui, ridacchiando.
Si scambiarono un ultimo sorriso, e poi decisero di uscire dall’acqua, assieme a Liam, e si stesero sulle sdraio poco distanti.
Dopo un decina di minuti, anche gli altri quattro andarono a crogiolarsi sotto il sole.
 

***

 
Gli occhi di Niall si aprirono lentamente, risvegliandosi dal sonno in cui era caduto. Si era appisolato sulla sdraio.
Si portò una mano sull’orecchio destro oramai bollente. Per poco non si era scottato.
Guardò alla sua sinistra e vide Zayn con un cappello calato in testa per coprirsi dal sole; pure lui stava dormendo.
Anche il lettino dopo era occupato, da Lulù che era intenta a leggere una rivista.
Gli altri invece erano tutti vuoti.
Saranno rientrati in casa, pensò il biondo.
Poi lo sguardo gli cadde sulla piscina, dove c’era Natalie seduta sul bordo, mentre si guardava le punte dei capelli bagnati. Era una bella ragazza, ma non il suo tipo.
Non sapeva nemmeno perché l’aveva baciata. Forse si era lasciato trascinare dalle cose che avevano in comune, e dal fatto che era da tanto che non aveva una ragazza. Certo, milioni di fans gli morivano dietro, ma non aveva ancora trovato la ragazza giusta per lui.
La sua principessa. 



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HI EVERYONEEEE.  

Come state bellissime? :)) 
Per la prima volta, sono abbastanza soddisfatta del capitolo. Succedono un sacco di cose c: 
Prima di tutto, un momento fratello-sorella tra Leo e Nat! Non sono dolci? ahaha :') 
Poi Harry e la sua proposta di dormire assieme, ahaha.
Styles biricchino, mlmlml. 
Poi Louis e Hazza che litigiano AHAHAHA :'), e Liam con un secsissimo cappello da cuoco. 
E poooi, la mia parte preferita; la parte Layn c: 
E infine, la 'profonda' riflessione di Niall :)) 

Se qualcuna se n'è accorta, questo capitolo è più lungo del solito. 
Ve lo devo, perchè poi vi abbandonerò per due settimane, dato che Domenica parto per l'Inghilterra. 
Scuuusatemi. xx 

Lasciatemi una recensione, pleaseee.

Vostra, 

Sunshine. 



 

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Capitolo 24
*** Nothing is easy. ***


CAPITOLO VENTIQUATTRO


 

I ragazzi erano tutti rientrati in casa dopo la nuotata.
In quel momento Natalie era seduta sulle gambe di Harry, intento a fare una treccia con i suoi capelli bagnati; come quando si erano visti a casa sua per la prima volta.
Le piaceva quando lui le toccava i capelli, si rilassava tantissimo.
Il riccio le legò la treccia con un elastico che la ragazza aveva al polso, e che gli aveva appena passato.
Natalie si abbandonò su Harry e lasciò che la sua testa si appoggiasse sulla spalla di lui.
Lui le passò le mani sul braccio nudo e, senza nemmeno accorgersene, la pelle d’oca si formò sotto il suo tocco.
Lulù scese in quel momento dalle scale, con addosso il pezzo sotto del costume e una maglia larga sopra. Si era appena fatta la doccia; anche se amava nuotare, odiava l’odore di cloro che le rimaneva addosso.
-Bel bagno.- constatò lei quando raggiunse il divano, sedendosi sopra con molto leggerezza.
Gli altri sorrisero, sia per l’affermazione appena fatta, sia per la sua delicatezza.
-Ti fermi qui a mangiare?- domandò Liam sorridente.
-Se per voi non è un problema, molto volentieri. Devo solo avvisare mia mamma.- rispose lei, per poi alzarsi dal divano per avvisare la madre.
In quel momento il campanello suonò e Louis andò ad aprire. Tornò con il braccio stretto alla vita di Eleanor.
-Ciao ragazzi!- salutò lei con i suoi modi sempre amichevoli. Metteva allegria.
Stanno bene insieme, pensò Natalie guardando lei e Lou.
 

***

 
I ragazzi ordinarono le pizze, e dopo una mezz’oretta arrivarono, pronte per essere mangiate.
-Allora, tutto bene tra voi due?- domandò El mentre cenavano.
Natalie sorrise e annuì. -Tutto a posto-
-C’è stato già qualche litigio?- chiese curiosa la castana. Amava parlare e sapere.
Harry lanciò un’occhiata a Niall, che si limitò a scuotere la testa sorridente.
-Tranquilli, adesso è tutto sistemato- rispose il biondo per loro.
Eleanor lo guardò confusa non capendo cosa centrasse lui nella loro storia. Ma Louis le fece cenno di no con la testa, facendole capire che non era importante che sapesse una cosa del genere. Allora lei alzò le spalle e continuò con le sue domande.
-Tu invece?- domandò verso Lucrezia. -Qualche ragazzo?- chiese maliziosa.
Lei arrossì violentemente e scosse la testa. Non amava quel genere di domande, soprattutto quando era in mezzo ad altre persone.
Eleanor e Natalie ridacchiarono per la reazione della ragazza, ma smisero subito dopo quando Zayn si alzò di scatto dalla tavola per rispondere ad una chiamata.
Ritornò poco dopo sorridendo e subito Louis fece domande.
-Niente, era Perrie.- rispose il moro atono.
-Come va con la vostra ‘storia’?- domandò El mimando le virgolette con le dita.
-Continuiamo ad uscire per far credere alla gente che siamo fidanzati. Non è male come amica, ma come ragazza proprio no. Ha troppi sbalzi di umore- disse, per poi ridacchiare.
La cena continuò tra risate e battute scandalose di Louis e Niall. Quest’ultimo, ogni volta che rideva, diventava rosso in viso, e rischiava di strozzarsi col cibo. Era un disastro.
Finito di mangiare, Liam si ritrovò, come molte volte succedeva, a lavare i piatti. Venne raggiunto da Natalie che portava alcuni piatti sporchi.
-Il tuo amico non lo inviti più?- domandò il castano sorridendo.
Natalie lo guardò maliziosa.
-Come mai tutto questo interesse? Per caso ti piace?- chiese lei.
Liam fece spallucce. -È carino.-
-Non per rovinare i tuoi piani, ma a Matty piacciono le ragazze- disse Nat scuotendo la testa divertita.
-Gli farò cambiare idea.- annunciò Liam deciso.
 

***

 
-Ragazzi cosa facciamo? Mi sto annoiando.- disse Niall intento a fare zapping col telecomando, mentre gli altri chiacchieravano.
-Vi va di giocare a carte?- domandò Liam sorridente.
-Carte? Sembriamo dei vecchietti!- protestò Louis sbuffando.
-Eddai, non è poi così male. Io voglio giocare!- sorrise El, con successiva occhiataccia da parte del suo ragazzo.
Dopo un po’ di fatica, convinsero tutti a giocare, e Harry aprì un cassetto del mobile, tirando fuori le carte.
Si sedettero sul pavimento formando un cerchio.
-Giochiamo a scala 40?- chiese Harry incominciando a mischiare le carte come un vero professionista.
-Ok- risposero gli altri in coro.
Dopo tre partite, vinte rispettivamente da Niall, da Lucrezia, e da Liam, Natalie era stanchissima. Voleva solamente dormire, ma per gli altri era troppo presto, perciò continuarono a giocare.
-Io sto qui, ma non gioco più- annunciò la riccia sbadigliando.
Si accoccolò di fianco a Harry e si strinse al suo braccio, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Riuscì a seguire ancora una partita, ma poi il sonno ebbe la meglio e si addormentò.
 
 

La mattina seguente Natalie aprì gli occhi lentamente. Una luce fioca entrava dalle tende tirate. Non era in camera sua, e nemmeno nella camera degli ospiti a casa dei ragazzi. Girò la testa di lato e riconobbe il salotto dei ragazzi. Si era addormentata lì, e nessuno l’aveva spostata. Questo poteva significare solamente una cosa; anche loro si erano addormentati li.
Infatti, dopo essersi alzata sui gomiti, si guardò in giro e vide tutti quanti. Louis e Eleanor erano riusciti a raggiungere il divano, ed erano abbracciati uno all’altro; Niall era stravaccato sulla poltrona, con le gambe che cadevano dal bracciolo, e sotto di lui, seduto in terra e con la testa appoggiata al sedile della poltrona, c’era Zayn. Con grande sorpresa, o forse non così tanta, trovò Lulù addormentata con la testa appoggiata alla coscia di quest’ultimo. Sembrava sorridere; magari stava facendo un bel sogno.
Infine c’era Harry, accoccolato di fianco a lei, con i capelli tutti in disordine e la maglietta stropicciata.
Mancava solo Liam.
Nemmeno a farlo apposta, in quel momento il ragazzo entrò nella stanza.
Era sudato e stanco, ma quando vide Natalie con gli occhi aperti, fece un sorriso.
-Qualcuno sveglio.- sussurrò mentre lei si alzava, stropicciandosi gli occhi.
-Che ore sono?- domandò sbadigliando la ragazza.
Liam guardò l’orologio che aveva al polso e poi la informò del fatto che erano solo le sette.
-E cosa ci facevi fuori a quest’ora?- domandò Nat quasi scandalizzata.
-Correvo. E’ l’unico orario in cui non c’è in giro nessuno e riesco a correre tranquillamente.- spiegò lui stringendosi nelle spalle. -Adesso vado a farmi una doccia, a dopo!- la salutò sorridente.
Natalie annuì e poi si diresse in cucina; non amava molto parlare al mattino.
Prese un succo dal frigo e lo verso in un bicchiere.
Tornò in salotto, attenta a non rovesciare il liquido in terra e cominciò a guardare gli altri dormire, seduta sulla poltrona libera.
Si immerse nei suoi pensieri, e non si accorse nemmeno che dopo un quarto d’ora Liam era già di fianco a lei.
Spalancò le tende del salotto illuminando troppo velocemente la stanza, tanto che la riccia dovette socchiudere gli occhi per abituarsi.
Si sentì qualcuno brontolare, mentre Niall si stiracchiò le gambe.
Lentamente si svegliarono tutti, tranne Zayn e Lulù che continuavano a dormire vicini.
-Sappiate che Lulù non si sveglia prima di mezzogiorno, solitamente.- affermò Natalie a bassa voce, ridendo.
-Nemmeno Zayn. Ti solito lo devi prendere a cuscinate per svegliarlo completamente- disse Louis ridendo.
Ci fu un minuto di silenzio, in cui tutti stavano pensando la stessa cosa. Fu Liam a parlare per tutti.
-Però starebbero bene assieme-. disse quasi lasciandosi sfuggire un pensiero.
Gli altri annuirono tra di loro, e sorrisero. Poi decisero di lasciarli nei loro sogni, e di andare a fare colazione.
 
Il moro aprì gli occhi, sbadigliando.
Si guardò in giro e non vide nessuno. Abbassò gli occhi sulla pressione che sentiva sulla coscia; Lulù era appoggiato a lui.
Stava dormendo. I suoi capelli erano sparsi sulle gambe di lui.
Zayn la guardò e un sorriso gli spuntò sulla bocca; era così bella quando dormiva. Senza rendersene conto cominciò a giocherellare con i suoi capelli, arrotolandoli sulla dita.
Poco dopo gli occhi della ragazza si aprirono, mostrando i suoi occhi di un bellissimo color azzurro cielo.
Alzò lo sguardo verso il moro e sorrise.
-'Giorno.- disse con la voce impastata nel sonno.
-Buongiorno.- ripose lui sorridendo.
Lulù lo guardò fin quando il sorriso non si spense sulle labbra e si tirò su di scatto, continuando però a rimanere sul pavimento.
-Ho dormito qui?- domandò allarmata.
Zayn annuì, leggermente spaventato dalla reazione della ragazza.
-Cazzo, mia mamma sarà in ansia!- annunciò alzandosi di scatto in piedi, e cominciando a cercare il cellulare. Le aveva detto che rimaneva dai ragazzi a mangiare, non a dormire. Conoscendola, era rimasta alzata tutta la notte ad aspettare che la figlia tornasse.
Quando finalmente trovò il cellulare, nascosto sotto il cuscino, uscì in giardino per chiamarla.
Nel frattempo Zayn si alzò dalla sua posizione e andò in cucina trascinando i piedi.
Ad accoglierlo ci furono tutti i ragazzi, comprese Eleanor e Natalie, che lo guardavano sorridendo.
-Allora?- domandò Louis malizioso.
Il moro lo fulminò.
-Sta zitto Tommo.- rispose acido, capendo subito a cosa alludeva.
-Eddai, non puoi negare che ti piace!- continuò Niall ridendo.
Zayn guardò uno ad uno i ragazzi, e capì che tutti erano d’accordo sull’affermazione appena fatta dal biondo.
-Fanculo.- uscì dalla cucina scuro in volto.
Sapeva che avevano ragione, ma non era tutto così semplice.
Non lo era affatto. 




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RAGAZZEE, ECCOMI QUAAAAAAA. 

Oddio, da quanto tempo! 
Sono ben 20 giorni che non aggiorno. Ma come ben sapete, o forse no, sono stata a Londraaa. *__* 
Mi sono divertita tantissimo, voglio tornare la, ADESSO

Anyway, il capitolo è un po' corto, ma non volevo far passare altro tempo, perciò l'ho pubblicato lo stesso. 
Fa anche leggermente cagare perchè non succede niente di che, tranne che l'ultima parte su Layn :3 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 25
*** He was my shield. ***


CAPITOLO VENTICINQUE
 




Perché tutto deve essere così complicato?
Zayn era sdraiato sul letto della sua camera, con gli auricolari alle orecchie.
Gli altri avevano ragione, lo sapeva benissimo.
Lulù gli piaceva, anche tanto. Era così bella. Era impossibile non rimanerne affascinato.
Dall’altra parte però c’era Perrie, non tanto come ragazza, ma come copertura.
Non sarebbe potuto uscire liberamente con Lulù, i manager glielo avrebbero impedito. Doveva rispettare gli accordi.
Però, una volta per tutte, dove pensare a sé stesso. Fare ciò che lo rendeva felice.
Fanculo gli accordi.
Voleva provarci, era deciso a farlo.
Si tolse gli auricolari, spense velocemente la musica e tornò giù dagli altri.
 

Lucrezia tornò a casa poco dopo, non voleva lasciare da sola sua mamma per troppo tempo. Adesso che si erano riavvicinate soffriva tanto la sua mancanza. Non riuscì a salutare Zayn prima di andarsene, lui era in camera sua a fare chissà cosa. Non aveva capito sinceramente cosa era successo mentre lei era al telefono.
Sapeva solo che le era dispiaciuto andare via senza salutarlo.
Era evidente che tra di loro stava nascendo qualcosa. Non era semplice amicizia. E lei lo sapeva bene; fin dalla prima volta che l’aveva visto l’aveva affascinata, con quei suoi grandi occhi marroni: profondi, misteriosi, e sinceri allo stesso tempo.
Ogni volta che lo guardava ci si perdeva dentro.
E poi aveva un bellissimo carattere. Si preoccupava sempre per lei; questo significava pur qualcosa.
Ma poi c’era lei e la sua paura di soffrire ancora; e la sua fissa di non essere mai abbastanza.
Questi pensieri le frullarono per la testa mentre tornava a casa, con le mani nei pantaloncini, e un grosso paio di occhiali da sole sul viso.
Il sole era troppo forte già alle dieci del mattino.
 

***


Louis era fuori con Eleanor, Zayn e Liam erano intenti a giocare a ping-pong, mentre Niall era in cucina, stranamente.
Harry e Natalie erano sul divano a chiacchierare, fin quando la voce del biondo non risuonò in salotto.
-Chi doveva fare la spesa?- urlò dalla cucina, scandendo bene le parole.
Harry spalancò gli occhi e poi tossì.
-Ehm, forse io- farfugliò, quando il biondo si presentò allo stipite della porta che divideva sala e cucina.
-Tu.- disse Niall puntando il dito contro Harry. -Alza subito il culo da quel divano e vai a fare la spesa. Ora!-
Natalie si trattenne da scoppiare a ridere. Niall, quando si trattava di cibo, era davvero esigente. E sembrava davvero arrabbiato, non lo aveva mai visto così.
-Ok, vado subito- rispose Harry senza contraddirlo. -Vieni con me?- domandò poi girandosi verso la ragazza.
-Certo.- rispose Nat sorridendo.
 
 

-Dobbiamo prendere il carrello?- domandò lei quando furono davanti al Tesco più vicino a casa.
-Con tutta la roba che dobbiamo prendere, direi proprio di si.- sorrise Harry mettendo il soldo dentro il carrello e togliendolo dal resto della fila.
Entrarono dentro e cominciarono a girare per le corsie a vuoto.
Il riccio indossava ovviamente un paio di occhiali da sole, che sollevò sulla testa solo quando furono dentro. Ma il cappuccio non lo abbassò. Meglio non rischiare troppo.
-Questi li prendo?- domandò la ragazza davanti a un pacco di fazzoletti.
Harry fece un’alzata di spalle e poi annuì. Natalie fece centro nel carrello, poi riprese a camminare.
Ad un tratto fece un gridolino soffocato. Prese di scatto una scatola in mano e poi si girò verso Harry con occhi da cucciolo.
-Ti prego, prendiamoli!- quasi supplicò.
Harry la guardò divertito. -Gli anellini della Kellogg’s?- domandò evitando di scoppiare a ridere.
Lei lo fulminò con lo sguardo. -Sono i miei cereali preferiti, li mangio da quando sono piccola.- borbottò lei, quasi offesa.
-Dai, mettili nel carrello- disse lui prima che Nat riappoggiasse la scatola sullo scaffale, afflitta.
-Oh, grazie!- disse buttando la scatola nel carrello e poi stampandogli un bacio sulla guancia.
Dopo un po’ che camminavano, e il carrello cominciava a riempirsi, Natalie cominciò a stancarsi.
Non aveva più voglia di camminare.
Così disse ad Harry di fermarsi un attimo e appoggiò i piedi sul carrello, e si aggrappò ad esso, con il volto verso Harry. Non vedeva dove stessero andando, ma andava bene così.
Aveva una visuale migliore. Harry. 

Rischiò di cadere in terra, quando staccò la mano dal carrello per sistemarsi la scollatura della maglietta; stava scendendo troppo.
Andava bene tutto, ma Sarah e Mary non potevano uscire allo scoperto in un supermercato. Poverine, magari erano timide, e si vergognavano.
Sto parlando delle mie tette, preoccupante. Pensò Nat guardando in basso verso di loro, e sorridendo.
Poi rialzò lo sguardo e notò che Harry la stava guardando divertito.
-Che c’è?- domandò lei ridendo.
-No niente, solo che stavi sorridendo alle tue tette!- rispose Harry ridendo a sua volta.
-Beh poverine, magari si sentivano sole.- ridacchiò lei, per poi ordinare al riccio di fermare il carrello.
Riappoggiò i piedi a terra e prese un sacchetto di caramelle, ok, tre sacchetti di caramelle, e le lanciò nel carrello.
-Ok, possiamo proseguire.- disse facendo l’indifferente.
 
 

-Direi che abbiamo tutto- constatò Nat guardando il carrello soddisfatta.
-Si, se per tutto intendi tutte le porcherie possibili e immaginabili che questo negozio aveva!- commentò Harry ridendo.
-Eddai, almeno abbiamo la scorta per una settimana!- rise Natalie.
-Una settimana?- domandò scandalizzato il riccio. -Come fai a mangiare così tante robacce in una settimane ed essere così magra?-
-Io non sono magra, ecco perché- rispose facilmente Nat.
Un’occhiataccia le arrivò da parte di Harry. -Tu sei magra. Punto.- disse il riccio convinto, avvicinandosi pericolosamente al viso della ragazza, fissandola con i suoi grandi occhi color smeraldo.
Erano così dannatamente belli. Gli occhi di cui si era innamorata; come faceva a resistergli?
-Grazie- sussurrò, dato che Harry era a pochi centimetri di distanza.
-E’ la verità- disse, soffiandole leggermente sulle labbra, facendole contorcere lo stomaco.
Lei alzò un angolo della bocca, e poi gli stampò un bacio sulle labbra morbide e calde, facendo sorridere anche lui.
-Oddio, ma quello è Harry! RAGAZZE, HARRY STYLES!- si sentì urlare una voce femminile, e subito il sorriso scomparve dai volti dei due ragazzi.
-Oh no.- borbottò il riccio.
-Harry una foto!-
-Un autografo ti prego!-
-Una foto per la mia amica!-
Fortunatamente le fans erano poche, dato che in un supermercato si trovano più vecchiette che ragazzine.
Poco dopo aver fatto foto e autografi a tutti, e poco prima che i due stavano per andare alla cassa, si sentì una ragazza sussurrare.
-Che troia.-
Per Natalie fu come un colpo in pieno petto. Harry non aveva sentito, e continuava a camminare imperterrito, per allontanarsi il più possibile.
-Si, non si merita di stare con lui.- le rispose l’amica con disprezzo.
La riccia cercò di contenersi.
Sentiva gli occhi pizzicare; non avrebbe pianto lì, e soprattutto non solo per quelle due stupide ragazze.
Sono solo gelose.
Loro non sanno chi sono.
Loro non..
E se invece avessero ragione?

 
 
-Cos’hai? È da quando siamo tornati a casa che sei strana.- le domandò Harry mentre stavano sistemando la spesa nel frigo, e nelle credenze.
Natalie scosse la testa, e con lei oscillarono i capelli ricci.
-Niente, sono solo un po’ stanca- mentì spudoratamente.
Harry la guardò negli occhi.
-So che mi stai mentendo. Ci deve essere per forza qualcosa.- disse lui, sicuro di aver ragione.
-Ho sentito due ragazze parlare, al supermercato. E hanno detto cose poco carine su di me.- sputò fuori Natalie.
-Che tipo di cose?- domandò il riccio preoccupato, e forse leggermente arrabbiato.
-Niente di importante- Natalie voleva evitare l’argomento e fece per uscire dalla cucina, quando una mano le bloccò il polso.
-Se ti fanno stare così male, voglio saperle- le disse Harry sistemandole i capelli dietro l’orecchio, e accarezzandole lo zigomo col pollice.
Lei abbassò lo sguardo.
-Mi hanno detto che sono una troia e che non merito di stare con te.- disse Natalie a bassa voce.
-Cosa?- domandò, forse a voce un po’ troppo alta, Harry.
-Sapevo che dovevo tenerlo per me.- borbottò Natalie scuotendo la testa, cominciando a sentire gli occhi umidi.
-Ehi piccola, non devi dare ascolto alle fans. Sono solo gelose, perché mi vorrebbero tutto per loro. Ma non possono, io sto con te.- le sussurrò, mentre l’avvolgeva tra le sue braccia.
-E se invece avessero ragione sul fatto che non ti merito?- domandò lei con un groppo in gola.
Harry la allontanò leggermente da lui e le appoggiò le mani sulle spalle, abbassandosi leggermente per arrivare col viso alla stessa altezza del suo.
-Loro non sanno niente di noi. Tu sei perfetta, ok?- disse Harry dolcemente. -Non ti devi preoccupare di loro.- continuò per poi stringerla di nuovo a sé, accarezzandole i capelli.
Natalie annuì, sfregando la guancia contro il petto del ragazzo.
Nelle sua braccia si sentiva protetta, nessuno poteva farla del male; era il suo scudo. 




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RAGAZZEEEEEEEEEEE.

Sono stata brava, ho aggiornato presto rispetto al solito :)) 
Non siete fiere di me? 
*nessuna mi caga* 
AHAHAHAHAHA :') 

A parte questo schizzo di solitudine, passiamo la capitolo. 
E' molto incentrato su Natalie ed Harry, come avete ben notato. 
Era un po' che non mettevo qualcosa che assomigliasse al romantico tra loro due. 
Che ne dite? Vi è piaciuto? 

Lasciatemi una recensione, pleaseee.

Vostra, 

Sunshine.

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Capitolo 26
*** I love you. ***


CAPITOLO VENTISEI



 
Natalie si rigirava nel letto, senza sonno. Non riusciva ad addormentarsi. Non sapeva il perché, ma aveva la sensazione che non avrebbe fatto sogni tranquilli.
Erano andati tutti a letto già da un po’, ma le era sembrato di sentire dei passi che scendevano le scale.
Ad un tratto la sua porta scricchiolò e un leggero fascio di luce illuminò il muro della stanza opposto al suo.
-Nat, sei sveglia?- sussurrò una voce fin troppo familiare.
La ragazza fece un sospiro di sollievo; si era presa un colpo. Pensava fosse un ladro o chissà chi altro.
-Si Harry, sono sveglia- borbottò lei.
Il riccio si richiuse la porta alle spalle e avanzò lentamente nel buio della stanza. Fortunatamente la ragazza accese la lampada sul comodino, se no sarebbe andato di sicuro addosso a qualcosa.
-C’è un po’ di posto per me?- domandò Harry avvicinandosi al letto.
-Certo.- rispose lei spostandosi verso il muro per fare spazio ad Harry. Il letto era da una piazza e mezza, ma quando il ragazzo si stese di fianco a lei, Natalie lo sentì fin troppo vicino.
-Come mai qui?- chiese Natalie girandosi su un lato, verso Harry.
-Avevo voglia di stare un po’ con te- rispose il riccio sorridendo. Anche nel buio Natalie poteva immaginare che delle tenere fossette fossero comparse sulle sue guance.
-Vieni qui, tenerone- ridacchiò Natalie abbracciandolo.
Lui inspirò profondamente e poi lasciò scivolare la sua mano sulla spalla della ragazza, facendo in modo che la testa di lei si appoggiasse vicino al suo collo.
-Hai un buon profumo.- le sussurrò lui dolcemente.
-Grazie.- rispose Natalie sbadigliando.
Tra le sue braccia si sentiva tranquilla, come se tutti i brutti presentimenti che avevo poco prima fossero spariti.
Infatti, dopo poco cadde in un sonno profondo.
 

Una luce debole entrava attraverso le tende tirate. Harry fece un respiro profondo prima di aprire gli occhi; era stata una notte agitata. Non perché aveva dormito male, ma perché Natalie si continuava a muovere anche mentre dormiva. Aprì gli occhi e trovò la ragazza con la testa appoggiata alla sua pancia, e le gambe rannicchiate verso il muro. A quella scena gli scappò una risata, e la contrazione improvvisa della sua pancia scosse la ragazza dal suo dormire.
Natalie si girò verso di lui brontolando.
-‘Giorno.- mugolò lei con la voce impastata nel sonno.
-Buongiorno bellissima.- rispose lui sorridente.
La ragazza si tirò su verso di lui per lasciarli un bacio sulle labbra, ma un attimo prima si fermò.
-Cazzo Harry, cosa hai mangiato ieri sera?- domandò la ragazza ridacchiando.
Harry la guardò stranissimo. -Perché me lo chiedi?-
-Hai un alito che stende!- disse Nat scoppiando in una fragorosa risata.
Harry aveva una faccia tra lo scioccato e il divertito.
-Ma.. come ti permetti?- domandò lui riappoggiandola al letto velocemente e mettendosi a cavalcioni su di lei, scaricando il peso sulle sue ginocchia per non schiacciarla.
-Adesso me la paghi!- disse lui per poi cominciare a farle il solletico sulla pancia.
-No.. ti prego, Harry- cercò di formare una frase decente la ragazza, mentre non smetteva di ridere.
Soffriva tantissimo il solletico. Era una cosa più forte di lei.
-Così impari a dire che ho un alito pesante di prima mattina!- ridacchiò lui.
-Ok, scherzavo, ma ti prego.. smettila!- continuò Natalie ridendo.
Harry smise di farle il solletico e lei prese un respiro profondo, come se per tutto quel tempo fosse stata in apnea.
-Il mio alito profuma sempre di menta.- borbottò il riccio facendo l’offeso.
-Eddai, non pensavo te la saresti presa- ridacchiò Natalie.
Poi tornò seria e lo guardò negli occhi verdi. Lui si abbassò verso di lei, appoggiando le mani ai lati della sua testa.
-Sai, credo di essermi innamorato di te- le sussurrò quando le loro labbra erano ormai vicinissime.
-Credi?- domandò lei sorridendo. -E poi dovresti essere tu quello offeso?- continuò girandosi dall’altra parte, con il broncio.
Harry avvicinò le labbra all’orecchio della ragazza, provocandole una scarica di brividi per tutta la schiena.
-Ok, mi sono decisamente innamorato di te.- continuò il riccio. Il suo respiro caldo fece accaldare anche Natalie.
Possibile che facesse così caldo in quella stanza? O era lei?  
Harry cominciò a lasciarle piccoli baci umidi lungo la clavicola, per poi salire al collo, dove cominciò a torturare un punto solo. La ragazza incarnò impercettibilmente la schiena quando il ragazzo cominciò a succhiare leggermente la pelle fino a farle venire un leggero formicolio. Un gemito soffocato uscì dalla sua bocca.
-Harry..- sussurrò, appoggiando la mano dietro il suo collo. Girò la testa facendo staccare le labbra di Harry dal suo collo. Cercò quasi disperatamente la sua bocca, e quando la trovò si lasciarono trasportare in un bacio pieno di foga, di voglia dell’altro. Le loro lingue si incrociarono, i loro respiri sempre più corti e affannati.
-Mi farai impazzire.- disse in un soffio Harry, a pochi millimetri dalle sue labbra.
-Anche tu.- rispose Natalie alzando un angolo della bocca. Poi stampò un altro bacio ad Harry e lo guardò dolcemente. Lo amava, era il ragazzo giusto.
Stava per aprire la bocca per parlare, ma all’ultimo si bloccò.
-Cosa c’è?- domandò curioso il ragazzo.
-Stavo per dire qualcosa. Ma forse la troverai una cosa stupida, dopo così poco tempo.- spiegò Natalie abbassando leggermente gli occhi, e fissandoli sulla collana che Harry teneva sempre al collo.
-Dai dimmi.- la spronò Harry facendo comparire sulle guance le fossette.
Natalie rialzò lo sguardo e lo fissò in quello di Harry.
-Ti amo.- disse dolcemente.
Harry sorrise, poi le diede un bacio dolce sulla punta del naso. -Ti amo anche io.-
Entrambi sorrisero poi rotolarono su un fianco, ribaltando la situazione. Natalie era sopra di lui e appoggiò la testa sul suo petto, sentendo chiaramente i battiti accelerati del suo cuore. Erano per lei.
Questo la fece sorridere ancora di più, come un’ebete.
-Dai, andiamo a fare colazione, ho fame.- disse la ragazza alzandosi dal letto, seguita dal riccio, che la guardò.
-Ti sta bene la mia maglietta.- sorrise.
Natalie si guardò. Harry le aveva dato una sua maglietta la sera prima, per dormire, perché lei aveva dimenticato il suo pigiama a casa. Era una maglietta beige a maniche corte. Larga e morbida, che le arrivava a metà coscia.
Invece lui indossava dei pantaloncini neri, e una canottiera bianca che lasciava poco all’immaginazione talmente aderiva ai suoi muscoli.
Nat tolse lo sguardo da lui, sorridendo. Poi lo guardò con un luccichio negli occhi, mentre lui le lanciava un’occhiata curiosa.
-Chi arriva ultimo in cucina paga una cena!- urlò Natalie per poi scattare fuori dalla stanza, seguita a ruota da un Harry ridente. La prese per un braccio, facendola rallentare, e poi la sorpasso rapidamente.
Lei rise, poi corse più veloce che poté e si aggrappò alla sua maglietta, tirandolo indietro.
Harry la prese dalla vita e l’alzò di peso, appoggiandola su una spalla molto facilmente. Lei sbatté le gambe e gli tirò dei pugni amichevoli sulla schiena.
-Mettimi giù!- disse tra le risate. Non riusciva a smettere di ridere.
-Ok, come preferisci.- rispose Harry malizioso.
Ruotò leggermente su sé stesso, poi fece appoggiare i piedi di Natalie a terra. Lui la guardava divertito, e solo in quel momento lei si accorse di essere davanti alla porta della cucina. Lui era dentro, lei fuori.
Lo guardò con la bocca spalancata.
-Tu!- disse puntandogli un dito sul petto. -Hai imbrogliato!- disse offesa.
-Mi devi una cena.- commentò lui ridendo, infierendo ancora di più.
Lei scosse la testa, facendo un aria disgustata. -Ti credevo più gentiluomo, Styles. Mi hai deluso.- disse seria.
Ma nei suoi occhi si vede che c’era ironia. Ovviamente, non se l’era presa davvero.
-Vabbè, vorrà dire che non ti dirò che cosa avevo in mente per oggi.- disse lui con un’alzata di spalle, girandosi verso il frigo.
-Eddai!- disse lei facendo due grandi occhioni.
Lui la guardò di sottecchi e poi sorrise. -Sta sera ti porto a casa mia, quella vera.-
-Cosa?- disse Natalie spalancando gli occhi, incredula. -Non sono pronta per incontrare i tuoi!- continuò scuotendo la testa.
-Eddai, non ti mangiano mica. Anzi, sono molto amichevoli- disse lui guardandola dolcemente.
Lei sospirò poi guardò verso l’alto, verso Harry.
-Se vengo a casa tua, paghi tu la cena che hai appena vinto battendomi.- disse Natalie con un sorrisino malizioso in volto.
-Va bene- disse lui accettando subito. -Tanto, dato che io sono un gentiluomo, avrei pagato comunque- concluse ridacchiando.
-Sei perfido!- commentò ridendo la ragazza.
Poi prese un bicchiere di succo, e si sedette al tavolo di legno.
La giornata era appena cominciata. 




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Haaaaaaaaaaaaaaalo.

Allora ragazze mie, come state? 
Ieri c'era il sole. Gli uccellini stanno cantando.
Oh.. una mosca


SCUSATEMI SCUSATEMI SCUSATEMI. 
Dovete scusarmi per troppe cose;
1- è passata più di una settimana dall'ultima volta che ho aggiornato; 
2- Il capitolo è cortissimo, lo so, ma non avevo idee D: 
Ancora una volta è incentrato tutto su Narry, che per la PRIMA volta si dicono di amarsi :33 
E' l'unica cosa decente del capitolo AHAHAHAH 
Anyway, mi fa piacere che siate arrivate fin qua in fondo c: 

Lasciatemi una recensione pleaseeee. 

Vostra, 

Sunshine.
 

 


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Capitolo 27
*** Only you and me. ***


CAPITOLO VENTISETTE



 
-Si tutto bene.- rispose Natalie, quasi scocciata, al telefono. Era sua madre, iperprotettiva, che ovviamente le aveva chiesto se era tutto a posto, e se fosse successo qualcosa di cui doveva venire a conoscenza. Ovviamente evitò di dirle che era appena sopravvissuta ad un pranzo coi genitori di Harry, e aveva anche omesso il fatto che l’aveva interrotta nel momento più bello di Wings, il libro che stava leggendo. Parlava di fate, e Nat se n’era innamorata subito. L’aveva preso da soli tra giorni, ed era già alla fine, quasi.
Un record per lei.
-Allora ci sentiamo!- disse Karen dall’altra parte del ricevitore.
-D’accordo, ciao!- chiuse in fretta la chiamata e guardò l’orario.
Le 3.45 di pomeriggio.
Circa due ore prima stava salutando i genitori di Harry, e li stava ringraziando per l’ottima compagnia. Harry aveva ragione, i suoi erano stati molto amichevoli, e l’avevano trattata subito come una di famiglia. Si era sentita a casa. E anche lui sembrava più tranquillo da quando se n’erano andati. Forse era contento per il fatto che i suoi genitori accettassero la sua ragazza. Sarebbe stato un problema se così non fosse stato, ma Natalie preferì non soffermarsi troppo su quest’ultimo pensiero.
Si riconcentrò sul libro che aveva appoggiato alle gambe quando il campanello suonò.
Ok, proprio non volevano farla leggere.
Mise il segnalibro fra le due pagine e appoggiò il libro sul tavolino di fronte a lei.
Andò alla porta e guardò nel video citofono.
Matty?
Guardò confusa la figura del suo migliore amico attraverso la piccola telecamera.
Aprii il cancelletto e spalancò la porta trovando il ragazzo che saliva le scale del porticato.
-Che cosa ci fai qui?- domandò Nat perplessa.
-Ciao anche a te!- fece lui ironico.
-Scusami, ciao.- disse lei con un sorriso. -E' che non pensavo di trovarti qui, ma entra pure.- continuò, spostandosi dalla porta e facendo passare Matty.
-Mi ha mandato un messaggio Liam, chiedendomi se avevo voglia di venire qui e dicendomi che c’eri anche tu, perciò ho accettato.- rispose con un’alzata di spalle, guardandosi in giro.
Natalie scosse la testa soffocando una risata, per l’audacia del castano. Gli aveva scritto senza dirle niente, stava cominciando a fare dei piccoli passi.
Matty era la prima volta che entrava a casa dei ragazzi, perciò cominciò a guardarsi in giro curioso.
-Dove sono gli altri?- domandò ad un tratto, dopo aver posato una cornice al suo posto, sulla mensola del salotto.
Nat indicò con la mano la porta della sala musica.
-Stanno scrivendo nuovi pezzi, per il nuovo album. Sono lì dentro da circa due ore- ridacchiò leggermente.
-Possiamo entrare?- domandò il ragazzo cauto.
-Non lo so.- disse lei stringendosi nelle spalle. -Però se portiamo loro qualcosa da mangiare di sicuro non ci lasciano fuori.- continuò sorridendo. Così condusse il ragazzo in cucina, e cominciò a versare del succo di mela in sette bicchieri.
Poi assieme prepararono dei mini panini con dentro prosciutto e formaggio.
-Allora, come ti sembra Liam?- azzardò Natalie, sorridendo.
Lui le lanciò un’occhiataccia, poi abbassò lo sguardo sui panini.
-È simpatico..- rispose vago lui.
Natalie lo guardò per un secondo. Era pur sempre il suo migliore amico, capiva quando c’era qualcosa che non voleva dire.
-Solo questo?- domandò lei cominciando a sistemare i bicchieri e i panini su un vassoio.
Matty appoggiò le mani al tavolo, prese un lungo respiro, e poi si girò verso Natalie.
-È partito tutto quando siamo andati al bowling. Era la prima volta che lo vedevo, e tutto sembrava normale, come due amici. Poi nei giorni dopo mi sono trovato spesso a pensare a lui, e oggi quando mi ha scritto, un sorriso mi è spuntato sulle labbra, senza accorgermene. Nat, non so cosa pensare. Non pensavo di essere…- non finì la frase, e Natalie gli accarezzò il braccio dolcemente.
-È successo e basta, non devi darti delle spiegazioni- gli disse sorridendo.
-Il fatto è che non penso lui ricambi. Andiamo, con tutte le ragazze che gli vanno dietro, non penso sia gay!- sbottò ridendo. Poi tornò serio quando vide la faccia di Natalie.
-Lo è?- domandò quasi scioccato.
-Io non ti ho detto niente, e guai a te se lo dici in giro! Sei uno dei pochi che lo sa- lo avvertì subito la riccia.
Matty si portò la mano alla bocca e fece finta di chiudersela con una cerniera, per poi buttare via la chiave immaginaria. Lei lo guardò con aria soddisfatta, poi risero.
-Dai, andiamo a portare questi alle nostre star!- fece lui ridendo.
Passarono attraverso il salotto, poi Matty bussò alla porta della sala musica, dato che Natalie teneva il vassoio, e senza aspettare risposta entrarono.
-Ho portato i rifornimenti!- annunciò lei contenta.
-Oh, grazie mille!- Harry le si avvicinò cingendole la vita con il braccio e lasciandole un bacio sulla guancia, mentre lei cercava di non far cadere il succo dai bicchieri.
Appoggiò il tutto sul tavolino basso, mentre gli altri si riunivano sui due divani.
 

***

 
Erano passati due giorni da quel pomeriggio, e Natalie aveva la sensazione di essere l’unica a sapere che Liam e Matty si sentivano spesso per messaggio. Gli altri quattro ragazzi non dicevano mai niente su di loro, e spesso facevano battutine sul fatto che dovesse dimenticare Andy.
Lo sta già facendo, pensava lei ogni volta la riccia.
E anche Harry, anche se non lo dava a vedere, spesso si ingelosiva se Natalie passava troppo tempo col amico. E a questo lei non dispiaceva, la faceva sentire speciale.
Comunque, quel giorno era il 10 di agosto, la notte di San Lorenzo. La notte delle stelle cadenti.
-Cosa vogliamo fare?- domandò Natalie mentre stavano facendo colazione tutti assieme, in cucina.
A Zayn si illuminarono gli occhi. -Ragazzi, mi è venuta un’idea!-
-Quale?- domandò Niall curioso.
-La casetta in montagna!- disse contento.
-Ci sta!- dissero all’unisono Louis e Liam.
-È da tanto che non ci andiamo- commentò Harry sorridente.
-Scusatemi, mi fate capire anche a me?- domandò Natalie leggermente confusa.
-Allora, i miei hanno una casa in montagna e qualche volta ci ho portato i ragazzi. Possiamo andare lì anche oggi, che le stelle si vedono meglio- rispose il moro sorridendo.
-Mi sembra un’ottima idea- disse Natalie, e tutti furono entusiasti della trovata di Zayn.
-Ogni tanto anche tu dici qualcosa di intelligente.- ridacchiòLouis, scompigliando i capelli al moro, mentre gli altri ridevano.
-Grazie Louis, sempre molto gentile.- ribatté facendo l’offeso.
Finirono di far colazione, e poi decisero di avvisare gli altri; Eleanor, Matty e Lucrezia.
Accettarono tutti senza pensarci due volte. Tanto sarebbero stati fuori solo una notte; sarebbero partiti la sera stessa, e la mattina dopo sarebbero rientrati a Londra.

Arrivarono tutti e tre poco dopo, e assieme prepararono una valigia per tutti, con dentro un cambio ciascuno, e qualcosa per dormire. Poi prepararono un borsone con dentro qualcosa da mangiare e da bere. Era da tanto che nessuno andava nella casetta in montagna, perciò il frigo sarebbe stato vuoto. E non potevano certo passare una sera senza cenare.
 

Arrivarono in montagna su due macchine; in una c’era alla guida Harry, con Natalie, Zayn, Lulù e Matty. Nell’altra, con alla guida Louis, c’erano Eleanor, Liam e Niall. 
Era tardo pomeriggio, e la brezza serale cominciava già a farsi sentire.
Natalie si strinse nel maglione leggero che le copriva le spalle. Lei e Harry stavano facendo una passeggiata per un boschetto lì vicino.
Gli alberi non erano fittissimi, e in terra si vedevano le impronte di qualche animale passato di lì da poco. La riccia inspirò profondamente, facendo entrare l’odore della terra umida nelle narici.
-Mi piace stare qui- disse guardandosi attorno. La tiepida luce del sole entrava nel bosco attraverso le chiome degli alberi, inondando di luce solo dei piccoli spazi.
-Anche a me. Questa tranquillità non si trova dappertutto, soprattutto per me- commentò Harry un po’ stizzito.
Natalie borbottò qualcosa simile ad un si, era assorta nei suoi pensieri.
-Non ti da fastidio il fatto che non puoi vivere una vita normale?- domandò ad un tratto la riccia.
-La mia vita è normale.- ridacchiò lui, meritandosi un’occhiataccia dalla sua ragazza.
Prese un respiro profondo, poi continuò.
-Ho capito cosa intendi, e si, qualche volta vorrei avere un po’ più di privacy, sinceramente. Però sono abbastanza libero di fare quello che voglio, e questo mi piace.- concluse Harry sorridendo, con gli occhi rivolti agli alberi.
-Sei libero di poter uscire con una ragazza senza che qualcuno ti dica qualcosa?- chiese di rimando lei.
Non sembrava arrabbiata, solo interessata alla risposta.
Lui aggrottò le sopracciglia e si girò a guardarla.
-Si che lo sono.- rispose lui fermandosi, e facendo fermare anche lei.
-A me non sembra.- ripose lei secca.
Harry la guardò duramente, ma subito dopo addolcì lo sguardo.
Si sedette su un masso e fece segno a Natalie di seguirlo. Lei si sedette, sbuffando leggermente.
Sapeva che avrebbe dovuto dire la verità, e sapeva che avrebbe dovuto rivelare i suoi dubbi.
-Cosa c’è che non va?- domandò Harry cautamente.
-Niente..- ripose lei abbassando lo sguardo su una foglia ancora verde sotto i suoi piedi.
-Senti,- cominciò il riccio appoggiando la sua mano su quella della ragazza. –Se non ti porto in giro spesso, non significa che mi vergogno ad andare in giro con te. Significa soltanto che mi preoccupo così tanto per te che non voglio chele fans ti attacchino con le loro critiche e con i loro stupidi insulti.- disse Harry guardando per tutto il tempo verso Natalie, che però continuava a tenere lo sguardo basso.
Poi finalmente lo alzò.
-Solo che vorrei poter uscire liberamente con te, senza interessarmi delle Directioners che ci sono. E anche se mi insulteranno, non mi importa. Io voglio vivere a pieno questa storia con te.- rispose lei timidamente.
Harry sorrise e le sistemò i capelli dietro l’orecchio sinistro. Poi indugiò con la mano, accarezzandole la guancia con il pollice.
-Come fatto a trovare una ragazza così speciale come te?- sussurrò lui. I suoi occhi erano incollati a quelli di lei.
-Sono io quella che si deve fare questa domanda.- sorrise lei, avvicinandosi lentamente al viso di lui. -Come hai fatto ad innamo..-
-Shh.- rispose lui, soffiando leggermente sulle labbra di lei, facendole venire un brivido alla schiena.
Poi niente.
Il sapore delle labbra di lui, su quelle di lei.
L’odore del bosco che li circondava.
La tranquillità.
Solo loro due. 



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S-C-U-S-A-T-E-M-I! 

Sono stata male. 
Sono andata via. 
Mi è morto il gatto.
 
...

Davvero, non ho scuse accettabili per questo enorme ritardo e per questo schifo di capitolo. 
Si, SCHIFO. 
Non succede niente di particolare, a parte il fatto che Matty fa capire che anche lui è interessato a Liam, 
ed è pure cortissimo. 
Potete fucilarmi anche, ora. 
Scusatemi davvero, ancora una volta. 

Lasciatemi una recensione, pleaseee. 

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 28
*** Shooting stars. ***


CAPITOLO VENTOTTO


 
-Dai vieni- disse Natalie all’amica. -Gli altri sono già tutti fuori- le sorrise.
Le due ragazze attraversarono la porta a vetri, trovandosi in un terrazzino con il pavimento in legno, e qualche sedia sparsa qua e là.
Dopo il terrazzo, si estendeva un prato non troppo pianeggiante, che finiva in un boschetto. Quello dove Harry e Natalie erano stati poche ore prima, appena arrivati.
-Ho ancora le cipolle sullo stomaco- ridacchiò Niall toccandosi la pancia. A cena avevano ordinato la pizza, e per rimanere leggero, l’irlandese aveva ordinato pizza con tonno e cipolle.
-Io non ti voglio vicino per un bel po’- commentò Liam quasi schifato, ma divertito, e tutti risero.
L’atmosfera era allegra, come se fossero amici da sempre e si conoscessero da tutta la vita.
Ma, in quel momento, Natalie si rese conto che erano circa tre settimane o poco meno che si conoscevano. Eppure era così semplice essere amica di quei cinque ragazzi, e anche di Eleanor. Ti facevano sentire subito la benvenuta, come avevano fatto anche con Lulù e Matty. Li avevano accolti subito nel gruppo, senza pensarci troppo.
Sentì le dita di Harry intrecciarsi alle sue, e solo allora si accorse che era ancora in piedi, a fissare gli altri.
-Ti va se ci sdraiamo sul prato?- domandò Harry indicando l’area appena dopo il terrazzino.
Nat sorrise, facendo capire la risposta, così scesero dalla pavimentazione in legno per sdraiarsi sulla soffice erba fresca. Harry si puntellò sui gomiti, mentre Natalie appoggiò la testa sulla pancia di Harry, allungando le gambe di lato.
Liam e Matty erano seduti su due sedie vicine, e Niall poco distante da loro. Eleanor invece era seduta sulle gambe di Louis, su una specie di sedia a dondolo. Infine c’erano Lulù e Zayn che si erano seduti alla fine del terrazzino, con i piedi che toccavano il prato.
C'era un'atmosfera magica, come se dovesse succede qualcosa. Nessuno sapeva bene cosa, ma si poteva quasi toccare la sensazione di felicità che emanavano, tutti quanti. 
 

-Guardate, una stella cadente!- esclamò Niall, dopo circa mezz’oretta che la notte era calata.
Solo la fioca luce che proveniva dalla porta della cucina illuminava i nove ragazzi.
-Esprimete un desiderio.- continuò Liam sorridendo.
Harry guardò Natalie chiudere gli occhi, e sorrise guardandola mentre storceva leggermente la bocca in un’espressione concentrata.
Chissà cosa sta pensando, pensò Harry, ritrovandosi a sperare di essere nella testa della sua ragazza per esaudire ogni suo desiderio.
Poi a rompere il silenzio che si era creato, mentre ognuno esprimeva un desiderio, fu Louis.
-E cosa potrei desiderare ancora? Sono qui, con la compagnia dei miei migliori amici e di amici più recenti, ma pur sempre importanti. Ma soprattutto sono qui con la ragazza migliore del mondo, che non so ancora come faccia a sopportarmi tutti i santi i giorni. Davvero.. cosa potrei chiedere di più?- disse Louis, quasi retorico, quasi stesse parlando da solo.
Eleanor si girò verso di lui, con un leggero brillare negli occhi. Aveva gli occhi lucidi.
-Ti amo, idiota- sussurrò El dolcemente.
-Ti amo anche io.- rispose Louis, sorridendo contro le labbra di lei. Poi si scambiarono un piccolo bacio.
 

Erano passate solo due o tre stelle cadenti, che Zayn si alzò silenziosamente, e fece per rientrare in casa.
Odiava ammetterlo, ma non sopportava stare lì fuori, fra tutto quel romanticismo, senza poter avere tra le sue braccia la ragazza che più voleva in quel momento.
Aveva appena varcato la porta-finestra, quando sentì dei passi leggeri dietro di lui.
-Come mai sei rientrato?- chiese la voce cristallina di Lulù.
-Non c’è motivo per stare fuori- buttò lì, evitando di dire cosa gli dava veramente fastidio.
-Beh..- balbettò lei, quasi imbarazzata. -Un motivo ci sarebbe- sorrise debolmente.
Lui la guardò negli occhi e fece un sorriso triste, quasi abbattuto.
Poi sospirò ed entrò in cucina, e appoggiò le mani sul marmo freddo del piano cottura. Fece un respiro profondo, poi si girò, per ritrovarsi gli occhi azzurri di Lucrezia fissarlo, sulla soglia della porta.
Era come se stessero facendo una conversazione muta; entrambi sapevano cosa l’altro voleva dire, ma nessuno dei due aveva il coraggio, o sapeva, come iniziare la conversazione.
-So che ci sono delle complicazioni.- disse finalmente la ragazza, avvicinandosi di un passo verso Zayn. -Perrie, ad esempio- disse quasi in un sussurro.
-Non è lei il problema- rispose Zayn scuotendo la testa.
Lulù lo guardò confusa, non capendo a pieno le sue parole.
Lui era più o meno fidanzato con Perrie, e se non era lei il problema, allora chi?
-È il management che non mi permette di lasciarla, e poter stare liberamente con chi voglio.- spiegò Zayn, indugiando leggermente sulle ultime parole, e guardandola talmente intensamente da farle abbassare lo sguardo.
Lucrezia, però, si avvicinò, arrivano a circa venti centimetri di distanza da lui.
-Il management non deve sapere proprio tutto.- azzardò lei morsicandosi il labbro inferiore. Per la prima volta stava prendendo l’iniziativa, fregandosene di tutte le volte che era rimasta delusa.
Eliminò la distanza tra i loro corpi appoggiandogli le mani sul suo petto, poi si sollevò leggermente sulle punte dei piedi e con una lievissima pressione toccò le labbra di lui, ma non fece altro.
Lui poteva spostarsi, e dirgli che quello che stava facendo era sbagliato.
Oppure poteva aumentare l’intensità di quel bacio, come lei stava tanto sperando.
E lui lo fece.
Le cinse i fianchi con le sua braccia forti, attirandola ancora di più a sé. Le sue labbra calde le accesero un fuoco dentro, che le pervase tutto il corpo. Un bacio senza limiti, senza ostacoli, senza fiato.
Lulù passò le mani dietro il collo di Zayn, facendo aderire ancora di più i loro corpi, sentendo così che i loro petti si alzavano e si abbassavano allo stesso, frenetico ritmo.
Le loro lingue si incrociarono dolcemente, mentre i loro respiri caldi si confondevano l’uno con l’altro.
Dopo quella che sembrò un’infinità di minuti, si staccarono leggermente, e Zayn, con gli occhi ancora chiusi si morsicò il labbro inferiore.
-Non sai quanto ho desiderato questo bacio.- le sussurrò, aprendo finalmente le palpebre, come lei.
La guardò con quei suoi caldi occhi nocciola, e lei pensò di poter morire, in quel momento così maledettamente perfetto.
-Non aspettavo altro, io.- sorrise timidamente lei. Poi riappoggiò i piedi a terra, facendo scivolare le sue mani sul petto di lui.
Zayn però la fece riavvicinare, per avvolgerla tra le sue braccia, e le appoggiò il mento sulla testa.
Rimasero così per quella che sembrò loro un’eternità, tra le braccia uno dell’altro. 



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RAGAZZEEEEEEEEE. 

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE. 
Davvero, non so come rimediare. 
Ho fatto un sacco di ritardo, ma la scuola mi sta uccidendo. 
E anche le idee mancavano ad arrivare, e infatti, ecco a voi un perfetto capitolo, perfettamente schifoso

Scusateeeeeeemi. 

Anyway, la storia Layn comincia a prendere forma.. che ne pensate? **

Lasciatemi una recensione, pleaseee

Vostra, 

Sunshine. 

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Capitolo 29
*** 'Morning. ***


CAPITOLO VENTINOVE


 
Quando Lucrezia e Zayn tornarono fuori, sul terrazzino, ci fu uno scroscio di applausi e risate.
-Finalmente!- esclamò contento Louis.
La ragazza arrossì di colpo, e il moro fece scivolare via dalla vita di Lulù il suo braccio.
-Sta zitto Tommo.- rispose Zayn, con tono divertito.
-Adesso manca solo una coppia- disse Harry con noncuranza, e tutti gli occhi dei presenti si puntarono su Liam e Matty.
-Cosa?- esclamò quest’ultimo, evidentemente in imbarazzo. -No!- continuò subito dopo, scuotendo la testa, rispondendo così non tanto per l'allusione, ma per il fatto che era al centro dell’attenzione. 
-Vaa bene- ridacchiò Niall, per poi alzarsi e dirigersi in casa.
Tutti gli altri si risistemarono sulle sedie, mentre Liam e Matty si scambiavano occhiate tra il divertito e l’imbarazzato.
Il biondo tornò fuori poco dopo, con una bottiglia in una mano, e dei bicchieri di plastica impilati uno dentro l’altro, nell’altra mano.
-Brindisi!- esultò Niall, sollevando la bottiglia in aria.
Ci fu un’esclamazione di felicità, mentre Zayn prese la bottiglia in mano e la scrutò un attimo, per leggerne il contenuto.
-Dove hai trovato una bottiglia di vodka alla pesca in casa mia?- domandò il moro, quasi stupito.
Niall fece spallucce, divertito. -Potrei averla trovata accidentalmente nella mia borsa- ridacchiò, facendo capire che l’aveva portata lui da casa.
-Vabbè- si intromise Harry sfilando la bottiglia dalle mani del moro. -Non mi interessa dove l’avete trovata o meno, basta bere- continuò stappando la bottiglia.
Ognuno prese un bicchiere e se lo fece riempire dal riccio.
Natalie ne bevve un sorso e sentì il bruciore impossessarsi della sua gola, per poi scendere fino allo stomaco, mentre un odore dolciastro si insinuava nelle sue narici.
Non era abituata a bere alcolici, se non birra in rare occasioni. Fece fatica a finire il suo mezzo bicchiere, mentre gli altri sembravano perfettamente a loro agio, perfino Lulù, che si era già fatta riempire di nuovo il bicchiere.
Harry si avvicinò a Natalie con il bicchiere pieno, e senza dire niente, verso un po’ del liquido nel bicchiere vuoto di lei.
-Un brindisi a noi due- esclamò Harry sorridendo, facendo toccare il loro bicchieri di plastica in un cincin silenzioso.
Poi si portò il bicchiere alle labbra, buttò la testa all’indietro, e mandò giù la vodka tutta d’un sorso.
 

Verso l’una e mezza, il buio si era impossessato di loro, tutti stanchi e mezzi brilli.
Decisero di tornare dentro, e ci fu una ‘discussione’ sull’assegnazione delle camere. Erano tutti troppo stanchi per decidere qualcosa di sensato, e infatti Liam e Niall crollarono distrutti sul divano, prima ancora che si arrivasse ad una decisione.
Louis e Eleanor andarono nella camera matrimoniale dei genitori di Zayn; Natalie, Matty e Lulù andarono nella camera delle sorelle, con tre letti singoli, mentre Harry e il moro finirono nella stanza di Zayn, in un letto matrimoniale.
Poco dopo tutti crollarono dal sonno.
 
Qualche ora dopo, Lucrezia si svegliò. Aveva un leggero mal di testa, e doveva andare in bagno. Non accese la lampada della stanza per evitare di svegliare gli altri due, ma quando si trovò in corridoio la luce la invase, facendogli socchiudere gli occhi per un attimo. Qualcuno l’aveva lasciata accesa, oppure qualcuno si era alzato.
Raggiunse la porta del bagno, in fondo al corridoio, e quando fece per aprirla, si ritrovò addosso ad un ragazzo. Stava uscendo dal bagno, ed era a petto nudo.
Lulù si spostò di lato velocemente, evidentemente in imbarazzo, e quando alzò gli occhi verso l'alto, scoprì di avere davanti Zayn.
-Scusa- borbottò lei, ancora mezza addormentata.
-Niente- rispose lui guardandola dall’alto. La superava almeno di una quindicina di centimetri. Appoggiò la sua mano sullo stipite della porta, vicino al viso di lei, e abbozzò un sorriso.
Lulù non sapeva perché, ma non ce la faceva a rimanere così vicina lui senza avere l’impulso di saltargli addosso, soprattutto vedendolo senza maglietta.
Fece un passo all’interno del bagno, decisa a chiuderlo delicatamente fuori, quando lui appoggiò la mano con cui non si teneva sul braccio destro di lei.
-Perché scappi?- domandò lui, quasi dispiaciuto.
Perché sto impazzendo.
Perché non so trattenermi.
Perché avrei voglia di sbatterti al muro e baciarti.
Perché ci conosciamo da troppo poco tempo.
Perché non voglio soffrire ancora.
Perché siamo entrambi troppo incasinati.

-Perché voglio semplicemente andare in bagno- disse candidamente.
Tra tutte le infinte possibilità che aveva a disposizione, aveva scelto la più stupida.
Idiota, si maledisse mentalmente, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.
Zayn aggrottò leggermente le sopracciglia, mentre la guardava negli occhi, cercando qualche segnale che quella non fosse veramente la risposta che voleva dare.
Il moro fece scivolare la sua mano dallo stipite della porta alla guancia di Lucrezia, accarezzandole dolcemente lo zigomo col pollice.
Lei abbassò lo sguardo sui suoi piedi. Si erano baciati quel pomeriggio stesso, ma sembrava che non fosse mai successo. Sembravano ancora due estranei, soprattutto a quell’ora, anche se così vicini. Così intimi.
Una contraddizione totale.
-Cosa c’è?- la voce calda di lui spezzò il silenzio dei suoi pensieri.
Lulù rialzò lo sguardo su Zayn, per imprigionare l’immagine di quegli occhi color nocciola che la guardavano interessato.
Non assomigliavano per niente agli occhi di Adrian, così azzurri, così freddi.
Perché le stava tornando in mente il suo ex? Perché in un momento del genere?
Non voleva ripensare a lui, e a quello che aveva passato.
Fece passare il suo sguardo dagli occhi alla bocca di Zayn. Si stava avvicinando impercettibilmente, forse per non farlo notare alla ragazza. Ma lei lo notò lo stesso, e anzi, accelerò i tempi. Intrecciò le mani dietro il collo del moro, e le loro labbra di ritrovarono, come poco prima. Sembravano perfette una per l’altra. Sembravano autonome, come se sapessero già cosa fare.
Il corpo di Zayn teneva imprigionato quello della ragazza contro lo stipite della porta, che aderiva perfettamente al suo. I loro petti si alzavano e si abbassavano freneticamente.
Lucrezia passò una mano tra i capelli del ragazzo e li strinse in un pugno, facendo emettere un leggero gemito da parte del moro.
Lui si staccò leggermente da lei, con gli occhi ancora chiusi, ridacchiando leggermente.
-Non vale, hai già trovato il mio punto debole- sorrise e aprì le palpebre, alzando una angolo della bocca. –Mi farai impazzire.- sussurrò lui.
Io sono già impazzita.
-Anche tu.- sorrise lei, poi prese il suo volto tra le mani e lo ribaciò, per poco. Solo un bacio a stampo.
-Ora però devo davvero andare in bagno.- ridacchiò Lulù arrossendo leggermente.
-Beh per me non c’è problema, posso rimanere tranquillamente qui.- ridacchiò Zayn.
Lei spalancò la bocca, fingendosi scioccata.
-Stiamo a malapena assieme e già vuoi venire al bagno con me? Esci subito, pervertito.- rise lei, sospingendolo fuori.
-D’accordo, d’accordo. Vado a letto, notte.- sorrise lui, poi le lasciò un baciò sulla guancia, e si diresse in camera.
-Notte- rispose lei a bassa voce, con un sorriso da ebete in faccia, anche se lui era già troppo lontano per sentirla.
 

Alle prime ore del mattino, circa verso le sei, la luce cominciò ad entrare nel salotto delle casa attraverso la grande porta a vetri. Il sole illuminò le due figure addormentate sul divano; Niall e Liam.
Quest’ultimo si mosse un poco, poi alzò le braccia sopra la testa e si stiracchiò. Si strofinò la faccia con le mani ruvide, e finalmente aprì gli occhi. Si guardò in giro spaesato, poi il suo sguardo si posò sul biondo. Sorrise; era tenero quando dormiva.
Si passò una mano tra i capelli e li scompigliò, per sistemarli.
Liam andò in cucina e prese un succo di frutta dal frigo, poi si appoggiò con la schiena al bancone della cucina, aspettando che i rumori cominciassero ad animare quella casa.
Contemporaneamente, al piano di sopra, Matty cercava di fare meno casino possibile così da non svegliare le due amiche che dormivano beatamente in stanza con lui.
Scese le scale con passo leggero, superò il salotto ed entrò in cucina. Si bloccò poco dopo la soglia, avendo visto Liam appoggiato al bancone.
-Buongiorno- lo salutò sorridente il castano.
-‘Giorno- abbozzò un sorriso Matty, mentre si passava una mano tra i capelli biondo cenere.
-Dormito bene?- domandò Liam.
Il biondo fece spallucce. -Non tanto, non dormo mai bene se non è il mio letto.- rispose Matty.
-Pensa che io ho dormito sul divano- rise Liam. -Ho un mal di collo tremendo.- continuò il castano portandosi la mano libera dietro al collo, massaggiandoselo.
-So fare i massaggi, se vuoi.- buttò lì Matty, senza rendersi pienamente conto di quello che aveva detto.
Liam lo guardò divertito, poi si sedette su una sedia, e lo guardò.
-Beh, che aspetti?- rise lui, vedendo che Matty non si muoveva.
Mi sta davvero chiedendo di fargli i massaggi.
Il biondo si affrettò a posizionarsi dietro alla sedia e appoggiò le mani sulle spalle del castano.
Cominciò a fare dei piccoli cerchi con il pollice, mentre premeva leggermente con le altre dita.
Non sapeva se era solo una sua impressione, ma le dita gli sembravano roventi, tanto era agitato.
I secondi scorrevano lenti, sembravano essersi fermati, mentre le sue mani continuavano a massaggiare ora le spalle di Liam, ora il collo.
Un rumore secco dal salotto lo fece sussultare, interrompendo la magia, e spostò le mani, quasi imbarazzato. Liam si alzò sciogliendosi le spalle e rivolse un grande sorriso a Matty.
-Sei davvero bravo!- commentò contento, e lui ricambiò il sorriso.
-Cazzo Niall- si sentì borbottare dal salotto.
Quando i due ragazzi raggiunsero la porta che divideva salotto e cucina, trovarono Harry poco distante, accovacciato a terra, intento a raccogliere due cornici cadute. Niall invece era in piedi di fianco a lui, con faccia innocente.
-Cosa stavate facendo?- domandò Liam, divertito.
-Ehm, niente- rispose candidamente Harry, appoggiando le due cornici sul mobile.
Matty e Liam si scambiarono un’occhiata, e poi risero, capendo la situazione.
Li stavano spiando.




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HOLA RAGASSUOLEEEEEEEE. 
SCUSATEMI, SCUSATEMI, SCUSATEMI.

Davvero, sono in ritardissimo, e non ho una scusa molto valida. 
In realtà il capitolo era pronto, ma non ho avuto il tempo materiale per metterlo. Le ultime settimane di scuola sono sempre le peggiori! 
Perfortuna la tortura è finita; quest'ultima settimana non abbiamo più niente. 
Cooomunque, non siamo qui per parlare di me, ma del capitolo. 
E' un po' più lungo del solito ma non succede un granché. 
Sto mettendo un po' da parte Nat e Harry per far nascere le nuove coppie. 
Anche perchè ormai siamo già al 30° capitolo e sta storia deve prendere un po' di movimento, ahaha. 
Sinceramente non sono nemmeno tanto sicura di riuscire a finirla, perchè mi mancano le idee. 
Ma se a voi piace e volete che la continui basta dirlo c: 

Lasciatemi una recensione, pleaseeee.

Vostra, 


Sunshine.
xx

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Capitolo 30
*** Surprise! ***


CAPITOLO TRENTA



 
La compagnia tornò a casa dopo pranzo, e dopo aver accompagnato a casa sia Matty che Lulù, tornarono a casa Direction. La solita entrata dal retro; e poi tutti a sistemare le proprie cose. Tra una cosa e l’altra anche Natalie doveva preparare la sua borsa; era ormai a casa dei ragazzi da una settimana e la sera sarebbe tornata a casa, dato che anche i suoi sarebbero rientrati dal loro viaggio.
 
-Ci vedremo tutti i giorni, vero?- domandò Harry in un tono quasi disperato.
-Ehi, non cambierà niente. Anche se non vivremo più assieme, siamo a cinque minuti di distanza. Sarà tutto come prima che venissi qui- lo rassicurò Natalie, accarezzandogli la guancia con la sua mano delicata.
Harry le sorrise. -È che mi mancherà averti in giro per casa a tutte le ore- rise candidamente.
Lei annuì leggermente, poi gli buttò le braccia al collo, e gli stampò un piccolo bacio sulle labbra.
-Ti amo- sussurrò lei, con le labbra appoggiate alle sue.
-Ti amo anche io.- sorrise lui, senza mai staccarsi da Nat.
-Piccioncini, avete finito?- domandò Louis ridacchiando, mentre passava davanti a loro.
Natalie ridacchiò e si abbassò per prendere il suo borsone a terra, ma il riccio la precedette. –Faccio io-, sorrise. –Saluta gli altri, ti aspetto in macchina-.
Natalie radunò gli altri quattro in salotto e li abbracciò uno ad uno.
-Non fate troppi danni, mi raccomando- scherzò lei, andandosene.
-Anche tu, fai la brava.- si raccomandò Liam, teneramente.
Natalie si chiuse l’uscio di casa dietro le spalle e percorse il sentiero con passo veloce.
Uscì dal cancello, e salì in macchina, dove Harry la stava aspettando.
Arrivarono a casa Devor dopo poco, e prima che Natalie aprisse la porta, sentì una mano calda stringersi attorno al suo polso.
Fece appena in tempo a girarsi che le labbra di Harry si impossessarono delle sue. Un bacio caldo, dolce, quasi disperato, segno che non voleva lasciarla andare. Quando si staccarono Natalie rimase un attimo con gli occhi chiusi, il respiro accelerato. Sollevo le palpebre e si trovò gli occhi verde smeraldo del riccio che la guardavano. Fece un leggero sorriso e poi gli strinse la mano, dolcemente.
Nat si sporse sul sedile dietro e si caricò il borsone sulla spalle e -ci vediamo- disse, poi scese dalla macchina, e si diresse nella sua vecchia, e noiosa casa.
Ad accoglierla il senso di chiuso, di aria fin troppo calda e pesante. Doveva assolutamente aprire le finestre e accendere un ventilatore. Prima però andò in camera sua e buttò il borsone a terra, per poi lanciarsi sul suo morbido letto, che tanto le era mancato.
 

Le settimane passarono veloci.
Per Natalie e Lulù, tra compiti e studio, rare uscite con i ragazzi e più frequenti uscite assieme.
Per i ragazzi, tra interviste, promozione di prodotti, riunioni per il nuovo album, e rare uscite con le rispettive ragazze, e ragazzi.
Natalie e Harry ormai erano diventati una coppia ufficiale; troppo difficile tenere il segreto, ormai era palese.
Zayn continuava ad uscire con Perrie, ma ormai anche i giornali parlavano di un momento di crisi tra i due; non data a sapersi la motivazione.
Mentre Liam e Matty uscivano un po’ più spesso, con la scusa che erano solamente amici. Solo a pochi sfiorava l’idea che il castano fosse gay e che Matty fosse il suo ragazzo.
 

Ormai era l’inizio di settembre, e il giorno dell’esame di Lucrezia arrivò.
-Respira, andrà tutto bene- la rassicurò Nat, guardando nella stessa direzione dell’amica.
Sembravano due ragazze che si erano impalate a guardare la facciata della scuola.
-Non voglio rientrare lì dentro- si lamentò Lulù.
-Tanto ci saresti rientrata comunque fra meno di una settimana!- controbatté la riccia.
La bionda prese un respiro profondo e sbuffò.
-D’accordo. Ma lo faccio solo perché se non mi presento mi bocciano in tronco- precisò Lulù sistemandosi la borsa sulla spalla.
Natalie fece un sorriso, ed entrambe cominciarono a camminare verso l’entrata quando una voce le raggiunse.
-Ehi- sentirono alle spalle.
Lulù si bloccò immediatamente, mentre un’espressione sorpresa fece capolino sul suo viso.
-Non.. ci..- cercò di formulare una frase di senso compiuto mentre si voltava verso colui che aveva parlato -..credo-.
Appena vide il moro che sorrideva davanti a lei, gli buttò le braccia al collo senza pensarci due volte.
Natalie era rimasta sorpresa quanto lei, e lo fu ancora di più quando vide spuntare Harry alle spalle di Zayn.
-Harry!- Nat quasi urlò dalla gioia, per poi saltare in braccio al suo ragazzo, che la sollevò con facilità.
-Come facevate a saperlo?- domandò Lulù ancora incredula.
-Abbiamo le nostre fonti- le fece l’occhiolino Zayn, sorridendole dolcemente.
Lulù non si trattenne e stampò un altro bacio al moro, che rise divertito. Sapeva che la bionda non si sarebbe mai aspettata una sua comparsa al suo esame, ma non pensava una reazione così esagerata. Stava per piangere dalla felicità.
-Ehi, non hai un esame da fare?- domandò Natalie, ironica.
-Dai, andiamo- disse Zayn, prendendo per mano Lulù, per poi dirigersi dentro la scuola.
I tre ragazzi assistettero all’orale della ragazza, e questo le diede il coraggio e la forza di andare avanti senza bloccarsi e senza avere vuoti di memoria. Era andata benissimo.
-Grazie ragazzi, siete i migliori- li ringraziò appena furono usciti.
-Per te, tutto- le sussurrò all’orecchio Zayn, abbracciandola da dietro.
La sua voce calda le provocò mille brividi per la schiena; ancora non si era abituata ed era sicura che non lo sarebbe mai stata.
-Sta sera, dobbiamo festeggiare- propose Harry, contento.
-E dove vorresti andare?- lo guardò curiosa Lucrezia.
-È una sorpresa, ma vi piacerà- sorrise Harry. –Ora è meglio se torniamo a casa, ci vediamo sta sera-.
Si salutarono tutti, poi le due ragazze andarono a casa di Natalie, mentre i due ragazzi tornarono a casa Direction.
 
 

-Ragazzi, dobbiamo scegliere un bel posto per stasera- urlò Zayn appena entrato in casa.
-Mi sono perso qualcosa?- domandò Niall sbucando fuori dalla cucina.
-Riunione in salotto, ora- disse solamente il moro dirigendosi sul divano.
Quando tutti si furono radunati spiegò il motivo dell’uscita serale, e chiese consiglio su dove andare.
-Io dico Funky Buddah!- propose Liam, contento.
-No, basta!- sbuffò Harry. –Sei fissato con quel locale!-
-Cosa ci devo fare? È il mio preferito- si giustificò Liam, ma senza ricevere particolari attenzioni.
-Non va bene, è troppo piccolo e affollato e ormai anche le fans sanno che ci andiamo sempre- precisò Zayn, scuotendo la testa. –Dobbiamo trovare un posto un po’ più grande, così da passare più inosservati, e soprattutto un posto in cui non andiamo spesso-.
Niall, Louis e Harry si guardarono in cerca di idee, poi Niall sorrise.
-Ho un’idea- disse annuendo, già sicuro che gli altri avrebbero accettato. 
 
 
 
-Hai scelto?- domandò Lulù a Natalie, che si era imboscata nella sua cabina armadio. Stava scegliendo l’abito perfetto per l’amica.
-Trovato!- esclamò la riccia, riemergendo con un abito color arancio scuro in mano.
Lucrezia lo guardò interessata, e stranamente si chiese come sarebbe stata con quell’abito addosso. Aveva voglia di provarlo.
Lo prese delicatamente dalle mani dell’amica e lo provò. La fascia nera sotto il senso staccava dal colore dell’abito, e questa cosa le piaceva un sacco. Si mise davanti allo specchio per guardarsi. Il fatto che non avesse le spalline non era un problema, perché stava su bene, e anche la parte sotto del vestito, che cadeva poco sopra il ginocchio, le piaceva.
-Ti sta benissimo, davvero- disse Natalie fiera della sua scelta.
-Grazie- sorrise l’amica, lanciandosi un’ultima occhiata. –Anche tu stai benissimo- si girò verso l’amica, guardandola.
Natalie indossava un abito lungo come quello di Lulù, ma era di color panna, con una piccola cintura marrone in vita.
Quest’ultima indosso delle scarpe col tacco dello stesso colore della cintura dell’abito, mentre Lucrezia indossò delle scarpe nere.
-Direi che siamo pronte- sorrise Natalie prendendo la borsa in mano. –Possiamo andare!-



Lucrezia: 
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Natalie: 
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Salutarono i signori Devor e scesero le scale della palazzina lentamente, per evitare di cadere a colpa dei tacchi.
Quando uscirono dal cancelletto, si trovarono davanti Matty, appena arrivato, anche lui pronto per uscire; camicia bianca infilata nei jeans stretti.
Le solite due macchine arrivarono davanti a casa di Natalie e quando tutti furono saliti ripartirono in fretta.
-Allora, dove ci state portando?- 



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Ragazzeeeeee! 

Come state? E' da tantissimo che non aggiorno, lo so. 
Ma se avete letto bene lo spazio autrice dello scorso capitolo, sapete anche che non ero molto sicura di continuare questa storia. 
E invece eccomi qui! 
Mi sono venute in mente delle belle idee e ho deciso di continuare. 
Da questo capitolo non si capisce molto, è un po' di passaggio, ma ho deciso di metterlo per non allungare troppo 
i tempi di attesa, se così si può dire AHAHAHA. 

Anyway, come vi sembra? 
Siete contente del mio ritorno? :))

Lasciate una recensione, pleaseee. 

Vi voglio bene! 


Vostra, 
Sunshine. 

 

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Capitolo 31
*** You can't leave me. ***


CAPITOLO TRENTUNO
 



-Sei stupenda- commentò Harry facendo fare una piroetta a Natalie, che sorrise timidamente.
Poco più in la anche Zayn faceva lo stesso commento a Lucrezia, che si sentiva la protagonista della festa. Aveva il vestito più bello grazie a Nat, e dopo tutto era per festeggiare lei che avevano deciso di uscire.
Il locale dove le avevano portate era enorme; il piano terreno aveva dei tavolini per tutto il perimetro del muro, mentre al centro del salone, che faceva da sala da ballo, c’era il bancone rotondo del bar. Poi, sulla destra, partiva una scala che arrivava al piano rialzato, una specie di balconata che dava sulla pista da ballo.
I colori erano caldi e la musica non era nemmeno fin troppo alta, ma di ragazzi già ubriachi se ne vedevano un po’. Era un bel posto per uscire a divertirsi, e la confusione aveva fatto passare inosservato il gruppo.
-Qualcuno viene con me a prendere qualcosa da bere?- domandò Louis dopo che avevano preso posto ad un tavolo un po’ più appartato.
-Possiamo chiamare un cameriere, no?- fece notare Niall, ridacchiando.
Louis scrollò le spalle. -volevo solo essere gentile- rise, sedendosi di fianco a Eleanor.
Quando un ragazzo che si avvicinava più ai trenta che ai venti si avvicinò al loro tavolo, rimase un attimo scioccato.
-Voi siete..?- chiese, rimanendo un attimo a fissare i ragazzi.
-Si, ma per favore, non faccia troppo casino. Non vogliamo che troppa gente si accorga di noi- commentò svelto Harry.
-Certo, certo- si ricompose il cameriere. –Allora, cosa volete ordinare?- domandò il più formalmente possibile, rientrando nel suo ruolo.
Dopo che ognuno ordinò il suo drink, Niall chiese anche dei salatini, poi il cameriere si girò e tornò dietro al bancone.


Tutti si divertono; i ragazzi parlano del nuovo disco, mentre le ragazze chiacchierano di tutto e di niente. Poi, ad un tratto, la voglia di andare a ballare. Tutti a coppie, tranne Niall che si avvicina a delle ragazze; troppo ubriache per riconoscerlo, o per ricordarsi di lui la mattina dopo.
Zayn e Lulù sono sulla balconata, ballano un lento, e arrossiscono come una coppia al primo appuntamento. Gli altri sono sparsi in giro, ignari di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Un ragazzo fa fatica a reggersi in piedi a causa dell’alcool, e rimette sulle scale, liberandosi di tutto quello che ha in corpo.
Lucrezia e Zayn sono all’inizio delle scale, ma sono troppo presi uno dall’altro per accorgersi del ragazzo.
A metà scalinata; un bacio.
Riprendono a camminare, Lucrezia perde l’equilibrio, e scivola a causa del vomito del ragazzo. Rotola dalle scale; e in un attimo, tutti le sono intorno.

 

-Lulù, apri gli occhi- la scosse Natalie, accorsa subito dopo la caduta.
Fece per sollevare la testa all’amica quando notò la grossa macchia di sangue sotto di lei.
-Un’ambulanza, subito!- urlò a Zayn, che veloce compose il numero richiesto. 
Natalie tirò qualche leggero schiaffo sulle guance dell’amica. Respirava ancora, vedeva il petto alzarsi e abbassarsi con regolarità.
Pochi minuti dopo due uomini con una barella si catapultarono di fianco a loro; successe tutto in fretta, e Lulù era già in ambulanza.
Nat salì con lei, mentre tutto il resto del gruppo seguì la vettura a bordo delle due macchine.
 
L’ambulanza passa veloce tra le auto, sirene spiegate.
Natalie è immobile di fianco all’amica, mentre due infermieri cercano di mantenere il respiro della ragazza regolare.
La vettura si ferma, il portellone si spalanca e Lulù viene portata in ospedale di corsa. Un’infermiera la ferma, non può entrare.
Poco dopo accorrono tutti quanti, accaldati per la corsa e con il viso pallido per la preoccupazione. Anche Zayn ha il viso pallido, nonostante la sua carnagione scura. Ha la preoccupazione e l’ansia dipinte in viso.

 

-Come sta?- domandò Natalie ad un infermiere che passava di lì, indicando la camera dell’amica.
Era ormai da un’ora e mezza che erano fuori senza sapere niente.
Nat aveva avvisato anche la madre di Lucrezia, ma non si era ancora fatta vedere.
-Ha perso molto sangue, non è ancora sicuro niente, ma per adesso si è stabilizzata- rispose semplicemente il ragazzo vestito di un azzurro sbiadito. Sembrava una macchia di colore in mezzo a tutto quel bianco.
-Possiamo entrare?- domandò lei.
-Si, ma uno alla volta- le rispose l’infermiere per poi andarsene di fretta.
Natalie entrò nella camera dell’amica lentamente, e si richiuse la porta alle spalle. Era una camera singola, e l’amica era distesa sul letto, con gli occhi chiusi, e un’infinità di macchinari di fianco.
Aveva il respiro irregolare, e una fascia in testa ormai piena di sangue. La ferita alla tempia doveva essere profonda.
-Ehi amica- cominciò Natalie sottovoce, quasi temesse di svegliarla, -ci hai fatto prendere un bello spavento, a tutti quanti- continuò sorridendo leggermente, da sola. Un macchinario di fianco a lei continuava a emettere un fastidiosissimo suono, ma non ci fece molto caso.
Era più preoccupata al viso pallido dell’amica, le labbra quasi viola. In quelle condizioni appariva addirittura brutta, cosa che normalmente non era affatto.
Ad un tratto, il suo petto smise di alzarsi, e un bip prolungato e acuto di sparse per tutta la camera. Dopo mezzo secondo la porta della camera si spalancò facendo entrare un dottore e due infermieri di corsa, seguiti da due infermiere. In quel attimo Natalie capì tutto, e il muscoli si bloccarono, le parole le morirono in gola.
-Signorina, deve andarsene- le disse frettolosamente il dottore, senza darle troppa importanza. Ma lei stava lì, ferma, a fissare l’amica con la pelle troppo bianca, e gli occhi troppo incavati.
Non si accorse nemmeno che i due infermieri la presero sotto braccio e la stavano conducendo fuori con la forza.
-No!- urlò quasi disperata, con la voce rotta. Cercò di aggrapparsi al letto dell’amica per rimanere in quella stanza, con lei, ma la strapparono via dalla sua presa. –No! Lulù!- le lacrime ormai le rigavano il viso, mentre con i piedi scalciava come non mai per liberarsi dei due ragazzi.
-Lasciatemi, voglio rimanere qui!-; -Ho detto di lasciarmi- continuava a gridare, quasi in preda ad una crisi isterica. Con le mani cercò di aggrapparsi al muro, ma le dita finirono per farle male da morire, e così mollò la presa. Sembrava un animale in gabbia, che cercava di liberarsi, arrabbiato, per avventarsi sulla sua preda. Ma Natalie voleva solo andare dalla sua migliore amica. –Lulù, non puoi lasciarmi! Lulù!- ormai era in lacrime, urlava come non aveva mai fatto prima, la gola le bruciava.
Finalmente i due ragazzi la mollarono in terra, ma solo per chiuderle la porta della camera in faccia.
-Fatemi entrare!- Natalie cominciò a battere i pugni sulla porta, più forte che poté. –Lulù, non andartene, Lulù!- urlò contro la porta, mentre le lacrime continuavano a bagnarle il viso.
-Lulù, non puoi farmi questo-, continuava a dire, mentre le mani cominciavano a farle male per i continui pugni che tirava.
Sentì un braccio intorno alla vita, ma con un gesto secco lo tolse, senza sapere chi fosse. –Lasciami!- urlò contro a quel qualcuno, senza però voltarsi.
Le forze cominciavano ad abbandonarla, e senza tutta la rabbia per averla sbattuta fuori, la tristezza cominciava a venir fuori. -Lulù- disse con la voce flebile, rotta. Cominciò a piangere a dirotto, le gambe le cedettero, facendola rannicchiare davanti alla porta della camera della sua amica.
Le mani che coprivano la faccia, la fronte appoggiata al metallo freddo della porta.
Di nuovo, un braccio le si appoggiò sulle spalle, e questa volta non lo scansò, non ne aveva le forze.
Harry era dietro di lei, con gli occhi rossi, incapace di dire qualsiasi cosa; voleva solo farle sapere che lui c’era.
Louis era in piedi, con gli occhi puntati fuori dalla finestra, che cercava di trattenersi, anche se gli occhi lucidi si potevano notare bene.
Niall era seduto, con i gomiti appoggiati alle ginocchia, e le mani a coprirgli il viso. Era scosso da dei singhiozzi silenziosi, mentre Eleanor, anche lei con gli occhi rossi, gli accarezzava la schiena per consolarlo.
Di fianco a loro c’era Matty che guardava il soffitto, assorto tra i suoi pensieri, mentre le lacrime gli solcavano le guance, e infine c’era Liam, con un espressione distrutta in viso, che abbracciava Zayn.
Quest’ultimo nascondeva il viso tra la spalla e il collo di Liam, bagnandolo completamente. Era scosso da violenti sussulti, segno che stava piangendo, e non gli importava di darlo a vedere. Dalla reazione di Natalie, avevano capito tutti che ormai Lulù non c’era più. Li aveva abbandonati. Ora che tutto andava bene, lei se n’era andata, troppo velocemente.
Natalie continuando a piangere si voltò verso il ragazzo che la stava abbracciando, e dopo essersi resa conto che era Harry, gli buttò le braccia al collo e nascose il viso tra i suoi capelli ricci. Inspirò profondamente e il suo profumo riuscì a calmarla leggermente, tanto da riuscire a guardare i suoi amici.
Quando puntò lo sguardo su Zayn il cuore le si spezzò; era distrutto, e in quel momento anche lui la fissò, con gli occhi colmi di lacrime.
Natalie si staccò da Harry e andò verso il moro, che si alzò appena l’ebbe davanti. Si abbracciarono, senza dire niente, come non avevano mai fatto prima. Quel abbraccio silenzioso che tutti stavano guardando.
In quel momento la porta della camera si aprì e il dottore uscì col viso addolorato.
-C’è qualche parente qui?- domandò atono.
Si guardarono tra di loro, e quando stavano per rispondere di no una voce li bloccò.
-Si, siamo i suoi genitori- una voce femminile pronunciò questa frase.
Tutti si voltarono, e videro i genitori di Lulù, uno di fianco all’altro, con dipinta in viso un’espressione al limite della disperazione.
Ecco perché non si era fatta vedere prima; stava avvisando l’ex marito.
Ed ora eccoli li, insieme dopo tanto tempo, per assistere alla morte della figlia, l’unica cosa che li accomunava.
Silenziosamente seguirono il dottore in un’altra stanza, e dopo il trauma iniziale, le lacrime della maggior parte della compagnia si erano calmate.
Natalie si abbandonò sulla sedia, e Harry si abbassò davanti a lei, cercando di consolarla in qualche modo, anche se era abbastanza inutile.
Louis e Eleanor erano andati a prendere un tè caldo da portare a Zayn, anche se la stagione estiva non era proprio la migliore per quella bevanda.
Liam, Niall e Matty erano seduti uno di fianco all’altro, assorti ognuno nei loro pensieri, mentre qualche lacrima continuava a rigare i loro visi.
Poco dopo ricomparvero i coniugi Occhielli, e il padre spiegò la situazione ai ragazzi, dato che la madre era troppo scossa.
In sostanza aveva preso una botta sulla schiena, e se anche fosse sopravvissuta avrebbe perso l’uso delle gambe. Il vero problema erano stati il taglio profondo alla tempia, che le aveva fatto perdere molto sangue, e la botta violenta alla testa, che le aveva causato un trauma cranico. Questi due fattori messi assieme avevamo provocato il mal funzionamento di alcuni organi che presto avevano smesso di funzionare, portando, beh, portando a quello che avevano portato. 
 
 

I due giorni successivi furono uno strazio per Natalie. Ogni cosa a casa Devor, le ricordava l’amica. La foto di loro due sulla sua mensola, la scritta sul diario che le aveva fatto alla fine della scuola, il divano dove avevano visto così tanti film, la cucina dove avevano giocato alla ‘battaglia della farina’. Tutto.
Passava la maggior parte del tempo in camera, ascoltando canzoni tristi, che le facevano svuotare il corpo da tutta l’acqua che aveva dentro, facendola passare per gli occhi, per poi finire sul cuscino, su un fazzoletto, e a volte anche sui vestiti della madre.
All’ospedale le avevano ridato il vestito di Lulù, quello che aveva su alla festa. Lo aveva appeso con una cruccia dietro la porta, ma qualche volta lo toglieva e lo teneva stretto tra le braccia. Aveva ancora il suo profumo addosso, il profumo di quella sera così felice, e qualche volta la faceva sentire meglio, perché la ricordava sorridente, con i capelli biondi che le arrivavano davanti al viso mentre ballava.
Sua madre non sapeva più cosa inventarsi per farla distrarre, quando finalmente il giorno del funerale arrivò, il giorno prima che iniziasse la scuola. La gente normale si preoccupava di comparare i libri, di scegliere i vestiti per essere presentabili e belle il primo giorno di liceo, invece lei si trovava a pensare al funerale della sua migliore amica. Ancora non poteva credere che se ne fosse andata, così facilmente. Ancora non poteva credere che fino a tre giorni prima la stava abbracciando per l’esame passato, mentre ora era li ad abbracciare la loro foto.
Qualche volta riusciva a sentire ancora la sua adorabile risata, così genuina, così perfetta.
Mamma, quanto le mancava. Spesso si ritrovava a pensare a come potesse stare Zayn.
Aveva perso la sua ragazza, e alla fine non erano in una situazione molto diversa, lui e Natalie.
-Sei pronta?- domandò sua mamma entrando in camera, con lo sguardo pieno di compassione e pena che aveva da due giorni, e che le rivolgeva ogni volta che parlava con lei.
Natalie si alzò dal letto e riappoggiò la cornice sul comodino. Si guardò allo specchiò e si lisciò l’abito sui fianchi. Un semplice abito nero, con le maniche corte, senza troppa scollatura, che le arrivava al ginocchio, fasciandola perfettamente. Si infilò le ballerine, anch’esse nere, e poi rivolse un ultimo sguardo alla camera.
-Si, sono pronta-.



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Ragazzeeeeeeeeee.
Eccomi qui :)

Ok, non dovrei essere così felice, dato il capitolo particolarmente drastico, ma 
sono contenta di essere riuscita ad aggiornare. 

Allora, ve l'avevo detto che avevo delle idee per questa storia, e una di queste, 
ahimè, era quella di far morire Lulù. 
Non chiedetemi perchè, mi è venuta in mente e l'ho scritta. 
Ditemi cosa ne pensate, ne sarei felice c: 


Lasciatemi una recensione, pleaseee.


Vostra, 
Sunshine

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Capitolo 32
*** Epilogo - Missing her. ***



CAPITOLO TRENTADUE
 



La chiesa pullulava di gente; parenti, amici, compagni di scuola, conoscenti e vicini di casa.
Natalie era seduta in seconda fila, con i suoi genitori e Leo da una parte, e Matty e Zayn dall’altra. Era venuto solo lui del gruppo, per non attirare troppo l’attenzione. E il fatto che avesse tenuto su gli occhiali scuri per tutto il tempo lo aveva aiutato a confondersi tra le persone che li usavano per non far vedere gli occhi pieni di lacrime.
Gli unici a salire sull’altare per parlare furono i genitori di Lucrezia e suo cugino più giovane, molto legato a lei. Tanti parenti erano venuti dall’Italia, suo paese natale, per assistere al suo funerale.
Era stato chiesto anche a Natalie di dire qualcosa sulla sua amica, ma aveva rifiutato l’offerta, sapendo che sarebbe scoppiata in lacrime a metà discorso.
La bara fu portata fuori da il papà di Lucrezia, suo zio, suo cugino e Zayn. Quelli che l’avevano riconosciuto si erano domandati cosa ci facesse lì, dato che per tutti lui stava ancora con Perrie, ma i più intelligenti avevano capito come stavano davvero le cose. Se no come spiegare la sua presenza lì?
La maggior parte delle persone tornò a casa alla fine della cerimonia, facendo le condoglianze ai parenti, mentre una stretta cerchia di amici e famigliari proseguì fino al cimitero, comprese alcune compagne di classe delle due ragazze.
Appena furono arrivati ai cancelli del Brady Street Cemetry, videro le figure dei quattro ragazzi in attesa del loro arrivo; con loro c’era anche El.
In religioso silenzio Zayn fece un cenno di saluto col capo, e i ragazzi si unirono alla processione.
Arrivati al luogo dove avrebbero poi seppellito Lulù i presenti formarono una specie di semicerchio, e tutti rivolsero le loro attenzioni al parroco, che avrebbe fatto un altro piccolo discorso.
Il viso di Natalie era dimagrito, triste, e gli occhi gonfi dal pianto non miglioravano certo il suo aspetto.
Zayn cercava di trattenersi, e anche gli altri si davano un contegno. I familiari di Lucrezia invece erano quasi tutti in lacrime, e venivano scossi da qualche singhiozzi rumoroso.
Le compagne di classe delle due ragazze, invece, avevano notato e riconosciuto il gruppo, e sembravano molto più interessate a loro che a quello che stava dicendo il parroco.
La piccola lastra di marmo bianco riportava la seguente incisione.
 
 
Lucrezia Occhielli
27.04.1995 ~ 03.09.2012
 
 
Sotto la scritta una piccola foto della ragazza. Era di qualche anno prima, ma era sempre lei, sempre bellissima.
-Lulù era una ragazza davvero speciale- cominciò il parroco, in tono solenne –venuta a mancare prematuramente. Tutti quanti sentiremo la sua grande mancanza..- continuò a parlare ma Natalie non lo ascoltava più.
Si era bloccata su quella frase: tutti sentiremo la sua grande mancanza.
No, nessuno avrebbe sentito la sua mancanza come l’avrebbe sentita lei, forse nemmeno Zayn per quanto le rincresceva dirlo.
Lulù era la sua migliore amica, era il suo punto fisso, c’era sempre stata per lei, nei momenti felici, e in quelli tristi. Anche lei c’era sempre stata per la sua amica; quando era arrivata in Inghilterra, lei l’aveva aiutata ad ambientarsi. Quando i suoi erano divorziati, lei era li a consolarla. Quando Adrian l’aveva tratta male, e l’aveva lasciata, lei era lì ad asciugare le sue lacrime. Quando aveva saputo di essere rimandata, lei le aveva fatto il culo, ma solo perché non avrebbe resistito senza di lei in quella classe. Quando pensava che la sua relazione con Zayn non potesse avere un futuro, lei era li a dirle di non scoraggiarsi. C’era sempre stata, sempre.
E adesso lei si ritrovava senza l’amica migliore che avesse mai avuto, senza il suo appiglio. Senza nessuno che le dicesse cosa fare nei momenti bui, senza nessuno a farla ridere quando ne aveva meno voglia, senza nessuno che le desse consigli sui vestiti, o sul trucco. Si sentiva persa, abbandonata.
Sentiva le lacrime rigarle in viso, come un fiume in piena, come se le dighe di quel fiume immaginario di fossero rotte improvvisamente.
Si strinse ad Harry e appoggiò la testa sul suo petto, continuando a singhiozzare, mentre lui le passava dolcemente una mano sulla schiena.
Il discorso del parroco finì e la bara fu messa nel buco scavato apposta per essa. Il padre di Lulù prese la vanga e coprì la bara con la prima manciata di terra, poi, in lacrime, lasciò il lavoro a chi di dovere.
Pian piano tutti si diressero fuori, chi più velocemente, chi indugiando.
Fuori dai cancelli, le compagne di classe di Natalie, si erano fermate a chiacchierare tra loro, e appena uscirono i ragazzi li fermarono.
Cominciarono a parlare come se niente fosse, come se la loro amica non fosse appena morta.
Natalie si sentiva disgustata da quel comportamento, non sopportava quelle ochette. Sapeva che erano venute fin lì solo per provarci con loro.
Guardò Harry che la stava fissando preoccupato; doveva avere una cera orribile.
-Andiamocene- mimò con le labbra, e lui sembrò capire la sua disperazione in quel momento. Non voleva vedere né sentire nessuno, voleva solo andarsene lontano da tutti, lontano, per gestire il suo dolore in santa pace.
Senza aspettare gli altri Natalie si sedette al posto del passeggero della macchina di Harry, e ben presto tutti quanti furono nelle due auto. Nei sedili posteriori c’erano Niall e Zayn, mentre nell’altra macchina i restanti quattro. Era tutti un po’ spaesati, non capendo cosa volesse fare la ragazza.
-Dove vuoi andare?- domandò Harry accendendo la macchina.
-Via da qui- rispose con un filo di voce Nat, -voglio respirare aria nuova- le parole furono quasi un sussurro, e dubitò che il riccio le avesse sentite. Ma si sbagliava.
Harry partì, e Louis, seguendolo con la macchina, si lasciò portare, ignaro di dove stessero andando. Solo Harry lo sapeva. Sperava di fare la cosa giusta, sperava che Natalie si sentisse meglio una volta là.
La ragazza si rannicchiò sul sedile, mentre la mano grande del suo ragazzo raggiunse la sua. Le loro dita si incrociarono, e lei, senza parlare, gli rivolse uno sguardo pieno di gratitudine. Non le aveva domandato niente di più, stava solo facendo ciò che gli aveva chiesto, e voleva farle sapere che lui c’era. Con questi pensieri, si lasciò abbandonare sul sedile, sopraffatta dalla tristezza e dalla stanchezza, e si addormentò.
 

In uno stato di dormiveglia, Natalie riuscì a captare pezzi di un discorso tra i tre ragazzi in macchina con lei.
-Mi sento terribilmente in colpa a volte. Se non avessi avuto l’idea della festa, non sarebbe successo niente- si lamentava Harry.
-E se io non avessi scelto quel locale, adesso lei sarebbe ancora qui con noi- continuò Niall.
-E io cosa dovrei dire?- intervenne Zayn. –Io stavo ballando con lei nella balconata, io la stava baciando, io non mi sono accorto di niente. Sarei dovuto stare più attento- parlò con un groppo in gola.
Natalie si svegliò abbastanza da capire tutto ciò che stavano dicendo, e si tirò su di scatto. Parlò con una lucidità e una sicurezza che non le appartenevano.
-Nessuno di noi ha una colpa. È successo, punto. Vuol dire che doveva succedere. Questo non vuol dire che faccia meno male, ma che non dobbiamo pensare di essere noi la causa della morte di Lulù- dichiarò decisa.
Gli altri la guardarono e si scambiarono un sorriso tirato; dopotutto aveva ragione.
 
Il viaggio durò poco più di un’ora e mezza, arrivando a destinazione alle sette di sera, circa, quando il sole stava già calando.
Fermarono le macchina su un parcheggio sterrato, davanti a delle staccionate.
Natalie scese immediatamente, e si appoggiò al legno con le mani. Guardò davanti a sé, mentre un leggero vento le accarezzò il viso, portando con sé l’odore del mare di Brighton. La distesa di acqua era illuminata dai pochi raggi solari che ancora filtravano dall’orizzonte, ed era uno spettacolo magnifico.
Harry le si avvicinò da dietro, cingendole i fianchi.
-Grazie- sussurrò la ragazza, ancora incredula di quanto Harry fosse riuscito a comprenderla così bene. Il mare era il posto ideale in un momento del genere.
-Allora, vogliamo approfittarne?- domandò Louis indicando la spiaggia e il mare sotto di loro.
Ben presto tutti affondarono i piedi nella sabbia fresca, e si diressero a riva. A quell’ora non c’era nessuno; sia perché era ora di cena, sia perché il sole era ormai sparito, sia perché settembre non era proprio il mese adatto per farsi un bagno.
Si fermarono tutti ad una decina di metri dall’acqua, ma non Natalie. Sembrava come in trance, e continuò a camminare. Le ballerine le aveva già lasciate cadere sulla sabbia, ma non poteva entrare in acqua vestita, soprattutto non con un vestito così costoso addosso. Sfilò le braccia dalle maniche e poi lasciò scivolare il vestito a terra, ai suoi piedi, rimanendo in intimo e con un passo se lo lasciò alle spalle.
Gli altri intanto si guardavano confusi, e Harry seguiva con gli occhi tutti i movimenti della sua ragazza. Vide le sue spalle irrigidirsi un attimo; stava ripensando a qualcosa.
E in effetti era così.
Natalie stava ripensando a tutte le volte che era andata al mare con Lulù, tutte le volte che l’amica entrava in acqua diretta, senza preoccuparsi della temperatura dell’acqua, mentre lei stava delle ore a riva, per ambientarsi. Si ricordava di quanto nuotasse bene la bionda, come sembrasse perfettamente a suo agio in acqua, mentre lei era abbastanza impedita.
Ma voleva farlo per lei, anche se non c’era più. Doveva farlo per lei.
Guardò un’onda arrivarle poco davanti alle dita dei piedi, senza bagnarle. Prese un respiro profondo e fece un passo avanti. Non si fermò come suo solito, non le importò dell’acqua fredda che le imprigionò le caviglie. Corse leggermente e poi si tuffò in acqua, di getto.
Come faceva Lulù di solito, e come lei non era mai riuscita a fare.
Riemerse fuori dall’acqua e guardò il cielo con un groppo in gola e gli occhi lucidi.
-Questo è per te, amica mia. Mi manchi già, ma cosa posso farci?- parlò da sola, ormai con le lacrime che si mischiavano all’acqua salata del mare. –Ora tu sei lassù, ma spero che tu mi stia guardando. L’ho fatto solo per te- sussurrò ancora. Si coprì il viso con le mani, e ascoltò il suono dei suoi singhiozzi che si confondeva con le onde che si infrangevano a riva.
Ad un tratto sentì l’acqua intorno a lei muoversi. Si guardò in giro e vide gli altri sette affiancarla ai due lati, anche loro in intimo.
Guardarono tutti Natalie con un sorriso dolce, e poi rivolsero i loro sguardi alle prime stelle nel cielo.
-Ti vogliamo bene Lulù- disse Liam, per tutti.
In quel esatto momento, nel cielo ormai scuro, si vide un lampo di luce.
Una stella cadente esattamente sopra di loro.
E quella stella, non poteva che essere Lulù.
Lulù che sarebbe sempre stata con loro. 



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Holaa, ragazze. 

Allora, che dire? 
La storia è finalmente finita, e sinceramente, non vedevo l'ora di finirla. 
Era da un sacco che la continuavo, dovevo trovare una fine e basta. 
Credo di averne trovata una abbastanza decente, ma se non vi ha 
soddisfatto siete liberissime di dirmelo. 

Lasciatemi una recensione, pleasee. 

Ringrazio tutte quelle che hanno sempre recensito la storia, 
ringrazio quelle che leggevano senza recensire, 
ringrazio tutti insomma. 

E un grazie particolare, anche se non se lo aspetta, va a 
 E J Styles Robinson.
Le tue recensioni erano le migliori, davvero, mi facevano un sacco piacere, 
sei fantastica :))

Vostra, 
Sunshine. 

 
 

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