Lonely Souls.

di _Nancy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Ci serve mandare gente giovane e in gamba. ***
Capitolo 2: *** Il rifugio di Lee Jordan. ***
Capitolo 3: *** Grimmauld Place è muta e piena di dolore. ***
Capitolo 4: *** All'interno di Hogwarts. ***
Capitolo 5: *** Hermione Granger non ha più nulla. ***
Capitolo 6: *** Incontri inaspettati. ***
Capitolo 7: *** Veglierò su di te. ***
Capitolo 8: *** Gli anni non rimarginano le ferite. ***
Capitolo 9: *** Tieni gli occhi aperti, Fred. ***
Capitolo 10: *** Una Sangue Sporco? Ti accontenti di questo? ***
Capitolo 11: *** Due ragazzi eccezionali. ***
Capitolo 12: *** Era finita. ***
Capitolo 13: *** Quella ragazza potrebbe sorprenderci sempre di più. ***
Capitolo 14: *** Il piano finale. ***
Capitolo 15: *** Hogwarts combatte per la libertà. ***
Capitolo 16: *** I nuovi prescelti. ***



Capitolo 1
*** Prologo-Ci serve mandare gente giovane e in gamba. ***


Prologo
Il Signore Oscuro non è morto.
Regna indisturbato su tutto il Mondo Magico, e su quelli che sono sopravvissuti, mentre ogni giorno nuove vittime si aggiungono alla lista.
Numerosi feriti che cercano di riprendersi, vittime innocenti morte a causa del potere, per causa di un pazzo.
L’Ordine della Fenice o ciò che ne rimane, è sopravvissuto.
E’ in cerca di altri alleati, mette a rischio la vita di ogni ragazzo o ragazza che ne faccia parte per sconfiggere il male. E’ difficile, e c’è chi ci rimette la pelle, ma non si arrendono.
Harry Potter è morto.
L’anatema che uccide l’ha preso in pieno petto quel giorno, ed ora bisogna sopravvivere a tutti i costi.
Sono passati cinque anni dalla Battaglia di Hogwarts. Il famoso Harry Potter è morto, qualcosa non ha funzionato.
La Famiglia Weasley è rimasta unita e si è compattata per superare la perdita, Ronald Weasley. Molly è mai riuscita a superare ciò?
Gli anni non rimarginano le ferite, giusto?
E la famosa Hermione Granger? Distrutta e fragile, senza il suo amore.
Ginevra Weasley forte e combattiva ..
Come sono cambiate queste giovani donne? E gli altri?

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Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riavere indietro il proprio passato
Oscar Wilde
 




E’ sera tardi, la cucina di Grimmauld Place è piena. Riunione serale per decidere cosa fare domani, chi mandare fuori in quel mondo di Mangiamorte e male.
-Ci serve mandare gente giovane e in gamba.-
-Kingsley, sono solo ragazzi.-
Molly si avvicinò all’uomo di colore, stringendo uno straccio tra le mani, e posando lo sguardo dai ragazzi a lui.
-Molly, dobbiamo farlo. Ci sono sparizioni ogni giorno, e non possiamo non agire, è essenziale che partecipino tutti.-
Indugiando sulla sguardo da madre e gli occhi colmi di lacrime, si voltò verso i ragazzi scelti. –Non ci sono problemi, giusto?-
-E poi non saranno da soli.-
Tonks lentamente si fece avanti, poggiando una mano sulla spalla di Molly. –Li proteggerò io.-
-Non preoccuparti mamma, ce la faremo. Non è la prima volta poi, no?-
Ironizzò Fred Weasley.
-Badate a Ginny.-
-So badare a me stessa, mamma.- Le si avvicinò, e la trasse a sé in un abbraccio.
-Hermione .. –
-Non si preoccupi.- Sorrise appena, spostando lo sguardo sui gemelli e sulla rossa amica, stretti in un abbraccio con la madre. –Li proteggerò anche io.-
-State attenti.-
-Assolutamente.- Affermò George, sorridendole.
***
Le luci sono state spente da un ora, e tutti si sono rintanati nella propria stanza.
Ginny, Angelina, e Hermione dormono tutte insieme. Nella stanza accanto Teddy è profondamente addormentato, e Tonks veglia su di lui.
Fred, George, Dean e Seamus dormono qualche porta più avanti, mentre Molly e Arthur si sono apposti al piano di sopra.
Il resto dell’Ordine della Fenice si alterna in ronde notturne per sicurezza e qualche ora di sonno da passare in una delle numerose stanze. La casa di Sirius è lugubre.
Odore di morte ovunque.
Hermione stesa a letto guarda il soffitto.
Una mano sotto alla testa, e la coperta calda che nonostante tutto la fa rabbrividire di freddo. Un sospiro, niente lacrime amare.
Domani uscirà a prendere aria dopo due mesi, e rischierà nuovamente la vita, ma che le importa infondo? Questa vita non ha senso.
Quando il 2 Maggio 1998 Ron è morto, lei è morta con lui.
Non è l’unica che soffre ovvio, ma si sente terribilmente egoista per questo.
Pensa solo al suo dolore, e non a quello degli altri.
Teddy e Tonks che hanno perso Remus.
La Famiglia Weasley che ha perso uno dei suoi figli, e Molly così fragile, così .. materna.
Ginny che ha perso il suo unico amore.
George che ha perso il suo orecchio.
-Mm, Harry .. – Gracchia nel sonno Ginny, voltando dall’altra parte.
Harry e Ron, ora il Trio non esiste più.
Esiste solo Hermione Granger.
Porta una mano sotto al cuscino, tira fuori la foto e ci punta su la bacchetta. –Lumus.-
Una foto in bianco e nero, del sesto anno del Trio, così lontano. Accarezzando la foto, i visi di Harry e quello di Ron ..
Ron.
L’unico amore della sua vita.
Quell’amore fatto di battibecchi, sorrisi e lacrime.
Il bacio finale per ripagare quei sette anni, e sorridere al pensiero di avercela fatta.
Di essere riusciti ad ammettere.
-Hermione, tutto apposto?-
Sulla soglia, Tonks la guarda con la bacchetta puntata, preoccupata. –Non dormi?-
-Si, ora dormo. Scusa se ti ho disturbata.-
Ripone la foto immediatamente sotto al cuscino, le sorride e spegne la luce della bacchetta. –Nox.-
-Nessuno disturbo. Vedi di riposare, domani dovrai essere lucida.- Un ultimo sorriso, e poi chiudendo la porta, scompare dietro di essa.
Non sarà mai del tutto lucida, odia questo terribile incubo che vive.
***
-La colazione è pronta.-
Fleur posa le tazze sul tavolo, tornando ai fornelli con Molly, mentre Bill si mette a parlare con i fratelli.
-Abbiamo scoperto chi altro è stato rapito.-
-Chi?- Chiede Fred, mentre beve lentamente la tazza di latte.
-Neville Longottom e Luna Lovegood, giusto?- Rispose Hermione.
-Si, ma c’è anche un terzo.-
-Ovvero?-
-Lee Jordan.-
-Fino a ieri ha mandato in onda Radio Potter.-
George con il cucchiaio in mano si immobilizzò, puntando lo sguardo sul gemello. –E’ stato lui a dirci delle sparizioni di Luna e Neville, aveva anche detto che tra due giorni sarebbe venuto ad aiutarci.-
-A quanto pare i Mangiamorte l’hanno trovato, il posto dove stava non era così protetto come credeva.-
-Lee non è stupido.-
-Lo so, Fred. Ma ora ciò che conta è trovarlo, e trovare un modo per sconfiggere ..-
-Trovare un modo?-  Si alzò, battendo un pugno sul tavolo. –Guarda come siamo finiti! Ci nascondiamo come talpe in questo, e non possiamo neanche vivere la nostra vita! Io e George avevamo un Negozio da mandare avanti, eppure ora non produciamo più nulla per questo mondo.-
-Fred, siediti e calmati.- Lo ammonì Ginny, poggiandogli una mano sulla spalla. –Perfavore.-
-Chi è che fa questo baccano?- Tonks entrò nella cucina, con in braccio il piccolo Teddy assonato che si stropicciava gli occhi.
-Scusa.- Il rosso tornò a sedersi, stringendo la mano della sorella.
-Aiutatemi!-
Hermione, Tonks e George corsero verso l’entrata di Grimmauld Place, rimanendo spiazzati. Altri superstiti arrivati.
-Ti senti bene?-
George tirò su la ragazza tremante e colma di sangue, che si aggrappò a braccio piangendo. –Lavanda Brown?-
Lei annuì, stringendosi ancora di più al braccio, mentre il rosso la scortava in cucina sotto lo sguardo delle due donne e di Arthur.
-Ragazzo, come ti chiami?-
-Dennis Canon.- Rispose.
Il fratello di Colin Canon .. Merlino.
-Dennis, sei ferito come Lavanda?-
-Per fortuna ho solo qualche graffio.- Si alzò a fatica, avanzando verso Tonks che lo accolse tra le braccia. –Lavanda l’hanno quasi uccisa, siamo riusciti a scamparla in fretta.-
-Come avete fatto a trovare Grimmauld Place?- Chiese Arthur.
-Lee Jordan, prima di essere catturato ci ha dato un posto dove poter andare. Ma, lungo il cammino abbiamo incontrato i Mangiamorte .. e bè, il resto lo sapete.-
-Eravate voi gli ospiti dell’ultima puntata di Radio Potter?-
Dennis annuì. –Non avevate capito dalle voci?-
Hermione scosse la testa. –Meglio disinfettare le ferite e poi fare una bella colazione.-
-Hermione ha ragione.- Tonks sorrise al ragazzo. –Vieni, ti porto in cucina dove c’è anche Lavanda.-
-Dovete partire.- Disse Arthur.
-Un oretta al massimo e partiamo.- Disse Hermione, sparendo anche lei in cucina.

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Capitolo 2
*** Il rifugio di Lee Jordan. ***


Bacchetta in tasca, capelli legati in una coda alta e vestiti non troppo pesanti.
Hermione si guardò un ultima volta allo specchio per poi scendere giù, l’attendevano già da dieci minuti.
Dopo l’arrivo di Dennis Canon e Lavanda Brown, si erano preoccupati di ricavare qualche informazione e soprattutto di curare le ferite della ragazza, che ora riposava in una stanza sotto lo sguardo di Angelina.
-Minerva come sta?- Chiese Kingsley.
-Stanca .. certa di tirare avanti.- Rispose Cho.
Da quando il Mondo Magico era andato in rovina, Hogwarts continuava a funzionare come sempre, tranne per il fatto che alla scuola erano ammessi solo purosangue. La Casa che regnava era Serpeverde, e bè .. i Grifondoro, i Tassorosso, e i Corvonero cercavano di lottare come potevano.
La Mc Granitt era obbligata a insegnare per sua sfortuna, l’unica cosa positiva di quella vita erano le visite di alcuni dell’Ordine.
Incontri di pochi minuti che avvenivano alla Testa di Porco, dove ci si scambiava qualche informazione, e ci si salutava con le lacrime agli occhi.
I Mangiamorte potevano regnare quanto volevano, e sottomettere tutti i non degni di essere sangue sporco, ma di sicuro non avrebbero tolto la speranza nei pochi rimasti vivi dopo la Battaglia. Non erano stupidi ovvio, eppure non si accorgevano di questi incontro clandestini.
Pagavano bene il proprietario della Testa di Porco, ecco la verità.
-Tutto apposto?-
Hermione si mise accanto a Ginny, notando l’assenza di Fred e George, mentre Tonks si affrettava a salutare Teddy.
-Oh, si. Non ho incontrato nessuno nei paraggi per fortuna, Katie sta facendo colazione con Teddy.-
-Ha fatto la ronda tutta la notte, immagino.- Disse Ginny, allungando un po’ il collo per vedere la ragazza seduta in cucina.
-Si.- Annuì Cho. –Vado a vedere come sta Lavanda, magari riesco a curarle le ferite prima del previsto, e poi mi metto a dormire un po’.-
-Chang, riposati per bene.- Disse Fred, mentre scendeva le scale con il gemello. –Ne hai bisogno.-
-Le mie occhiaie fanno un po’ paura?- Ridacchiò la Corvonero.
-Solo un po’.- Rise George.
-George, partite di già? Sono appena le nove e mezza.-
Angelina scese le scale, affiancandosi al ragazzo rosso. –State attenti.-
-Mi pare ovvio! Poi chi ci bada a te?-
Rise, e la abbracciò. Notando lo sguardo velato di lacrime della mora si avvicinò al suo viso, scoccandole un bacio dolce sulle labbra.
Almeno l’amore esisteva in quel mondo di pazzi, da anni, ma esisteva.
Fred sorrise malizioso, notando l’ultimo abbraccio tra il gemello e la mora.
-Hai lasciato Lavanda da sola?- Chiese Cho.
-No, Seamus sta badando a lei.-
-Allora, io vado a vedere che posso fare.- Sorrise ai ragazzi, e cominciò a salire le scale.
-Mamma torna presto, tu ora stai con Katie.-
Tonks strinse il figlio tra le braccia, gli scoccò un bacio sulla guancia e sotto le potreste del bambino lo diede in braccio a Katie, che lo riportò verso la colazione calda. –Scusate il ritardo.-
-Non preoccuparti.- Disse George, lasciando correre Angelina su per le scale.
-Allora, dobbiamo cercare Jordan e gli altri due. Prima possiamo partire da Jordan, che ne dite?-
Ginny, George, Fred, Hermione e Tonks annuirono in direzione di Kingsley.
-Lee ci ha lasciato il suo indirizzo l’ultima volta che l’abbiamo visto, possiamo partire da quello. E poi ci siamo già andati, sappiamo dov’è.- Disse Fred.
-Quando ci siete andati?- Chiese Molly, indignata e preoccupati per i figli. –Senza permesso.-
-Dopo una missione. Mamma, stai tranquilla. Siamo vivi.- Disse George.
-Si, partite da quello.- Disse Kingsley, interrompendo il battibecco. Si massaggiò il mento, puntando lo sguardo su Tonks. –Conto su di voi, soprattutto su te.-
-Ce la faremo.- Disse Ginny, convinta e combattiva.
-Buona fortuna.-
***
-Ci smaterializziamo?- Chiese Ginny.
Fuori da Grimmauld Place, proprio sul marciapiede di fronte al parco immenso.
-Lì dentro, dietro ai cespugli.- Disse Tonks.
Attraversarono la strada velocemente, entrarono nel parco e dopo essersi assicurati di essere fuori da occhi babbani e non indiscreti, si nascosero dietro ai cespugli.
-Ci pensiamo noi.- Dissero i gemelli. –Prendiamoci le mani.-
-Tutto apposto, Herm?- Chiese Ginny, mentre le stringeva la mano.
-Si, tutto apposto.- Le sorrise, smorzando la tensione.
-Pronti?- Chiese Tonks, già stretta alla mano di George.
-Si.-
Il risucchio della smaterializzazione si sentì notevolmente, facendo mancare l’aria a tutti che non erano più abituati come una volta, e provocando un senso di nausea nelle bocche.
Hermione strinse gli occhi e le labbra, aprendo solo dopo aver toccato la terra con i piedi.
-Bella casa.- Ginny abbozzò un sorriso, guardando la casa di fronte a sé.
Doveva essere un vecchio negozio usato come rifugio per il giovane Jordan, non sembrava molto accogliente all’interno. La porta era spaccata, e accasciata a terra, cosparsa di polvere.
Un senso di paura e morte arrivò fino alle narici dei giovani, che con la bacchetta sguainata avanzavano all’interno della casa desolata.
-Si sono impegnati molto per fare questo casino, eh.- Disse Fred, puntando la bacchetta contro il bancone colmo di pezzi di vetro.
-Cerchiamo qualcosa, e poi torniamo. Okay?-
Disse Tonks, guardando i ragazzi.
Un rumore colse le orecchie dei giovani, rabbrividendo si guardarono intorno per cercarne la causa, sempre con le bacchette sguainate nel buio.
-Veniva da lì.- Sussurrò Hermione, indicando una porta socchiusa.
-Andiamo.- Disse George, prendendo il posto davanti a tutti.
***
-Dennis è profondamente addormentato ormai, e i graffi gli spariranno al più presto.-
Cho si tolse la giacca, poggiandola su una sedia libera.
-Lavanda non sembra migliore, ha la febbre alta.- Disse Angelina, mettendo un panno bagnata sulla fronte della ragazza.
-Dobbiamo aiutarli!-
Lavanda aprì gli occhi, buttando a terra il panno. –Dobbiamo aiutarli, o finiranno per essere uccisi! Jordan mi aveva detto che li avrebbe protetti, e sono in pericolo!-
-Di chi parli?- Angelina si avvicinò maggiormente alla strega, cercando in vano di farla sdraiare.
-Sta delirando.- Disse Cho, preoccupata.
-Non sta delirando.- Disse Dennis, mettendo sui gomiti. –Sono in pericolo alcuni di noi, dell’ES.-
-Ovvero?-
***
-Padma! Calì! Michael!-
-Ci stavano per uccidere .. e ci ha salvati!- Disse Padma, stringendosi alla gemella, che tremò ancora di più.
-Lee?- Chiese Fred.
-Si, ci ha dato un posto dove stare .. ci stava aiutando tutti.- Disse Michael Corner.
-Lavanda e Dennis li ha mandati per primi a Grimmauld Place, noi dovevamo venire oggi .. ma .. – Calì tremò, guardando i giovani con gli occhi pieni di lacrime.
-Andiamo, avete tante cose da raccontarci.-
Hermione si avvicinò alle gemelle, mentre Ginny raggiungeva Michael.
I gemelli e Tonks si guardarono qualche secondo, annuirono e con gli altri si affrettarono a uscire dalla casa distrutta.
***
-Mi chiedo come abbiano fatto Luna e Neville a essere catturati! Perché non si sono uniti a noi?- Chiese George.
-Non lo so, forse perché il ragazzino è innamorato della biondina?- Ironizzò Fred, passandosi una mano sul viso. –Se solo fossero venuti subito dopo la Guerra .. –
-Non tutti hanno potuto, e lo sai.
Katie, Cho, Seamus e Dean sono gli unici ad essere riusciti a venire da noi. Se non fosse stato per Hermione.-
-Quella ragazza ha talento.-
-Molto talento.-
-Il pranzo è pronto!-
-Arriviamo, mamma!-

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Capitolo 3
*** Grimmauld Place è muta e piena di dolore. ***


Fred, George, Kingsley, Ginny, Hermione, Michael, Dennis, e Molly sono rinchiusi in cucina da tutto il pomeriggio.
Parlano da ore con i due ragazzi e cercano di farsi spiegare al meglio ciò che è accaduto, in modo da organizzare la prossima missione.
Hanno bisogno di alleati e al più presto, devono riuscire anche a salvare quei poveri ragazzi scompari che chissà dove sono finiti.
I Mangiamorte non avranno avuto pietà con Luna, per suo padre e il Cavillo, la stessa cosa vale per Neville, che molto sicuramente è affidato alle mani di Bellatrix. Lee .. Radio Potter non è riuscito a sopravvivere.
-Allora, ricapitolando .. Lee vi teneva al sicuro?- Chiese Kingsley.
-Si, ci teneva al sicuro. Ci ha trovato per strada e ci ha accolti in quella casa, volevamo trasferirci qui, però dovevamo farlo a gruppi.- Disse Michael.
-Prima me e Lavanda, poi le gemelle e Michael sotto lo sguardo di Lee, e infine lui stesso.- Disse Dennis. –Quello che non sapevamo, è che ci aspettavano proprio fuori dalla porta i Mangiamorte.-
-E vi hanno colpito.- Concluse Ginny.
-Non sapete dove siano Luna e Neville, vero?- Chiese Hermione, sporgendosi verso i due.
-Purtroppo no.- Rispero.
Hermione annui, e si rimise a sedere composta. –Dobbiamo cercarli. Se sono riusciti a scappare dai Mangiamorte per cinque anni e poi sono catturati, sono sicura che siano vivi.-
-Hanno grandi potenzialità.- Disse Ginny. –Soprattutto Neville.-
-Andate a riposarvi, stasera alcuni di voi devono fare la ronda Grimmauld Place.- Disse Kingsley, voce preoccupata e stanca. –Stasera tocca a Fred e Hermione. Vi scambierete con Ginny e George alle due.-
-Va bene.-
***
-Mamma, giochiamo a nascondino?-
-Se mi prometti di non urlare e ti tenere il tono di voce bassa si, e poi magari possiamo andare a dare da mangiare a Fierobecco.- Disse Tonks.
Accarezzò il viso del bambino, che sorrise al tocco e si avvicinò alla donna per essere preso in braccio.
E’ così simile a Remus.
-Va bene. Tu conta, che io mi nascondo!-
Tonks ridacchiando si girò verso il muro, poggiando la testa e chiudendo gli occhi cominciò a contare ad alta voce-non troppo alta-, mentre Teddy scorrazzava per la casa e cercava un nascondiglio ridacchiando.
Hermione sorrise, notando la scena di fronte a sé. Chiuse la porta, e si ributtò sul letto a osservare il soffitto, senza dar conto alle ragazze che dormiva nella stanza.
Cho e Katie addormentata sui letti di Ginny e Angelina, la ricompensa di una notte insonne per aver fatto la ronda, e anche la ricompensa più grande per la Corvonero che è andata a trovare la Mc Granitt.
-Hermione, ti va una tazza di tè?- Sussurrò Molly.
Poggiata sulla soglia della porta, un sorriso timido sulle labbra e uno straccio in mano.
-Oh, certo.-
Silenziosamente chiusa la porta, scese le scale e si avviò in cucina, con Molly che già era tornata ai fornelli. Mentre Bill e Fleur seduti a parte parlavano, e organizzavano un messaggio da mandare Aberforth Silente.
-Patronus?- Chiese Fleur.
-Si, molto più sicuro di una lettera. Dopo cena, così è sicuro che lo riceva.- Disse Bill, stringendo la madre della moglie.
Un amore sbocciato in un periodo così terribile.
Giovane, non come George e Angelina, ma ..
-Ecco a te, cara.-
-Grazie mille.-
Prese la tazza fumante tra le mani e si mise a sedere accanto a Molly, che guardava la sua tazza con poco interessa. Sapeva esattamente cosa stava pensando.
-Va tutto bene.- Le sussurrò, posando la tazza sul tavolo e avvicinandosi alla donna scossa dai singhiozzi.
-Oh, Hermione.- Scosse la massa di capelli rossi. –E’ così difficile, ho davvero paura che possa succedere di nuovo… -
-Non accadrà mamma.-
Fred si avvicinò alla madre, stringendola in un abbraccio pieno d’amore e conforto. –Siamo vivi, è questo l’importante.-
Bill annui, allungando la mano verso la madre.
Fleur accanto a lui, rimaneva a fissare la scena. In silenzio e rispettosa verso la donna.
-Ma Ron .. – Provò a dire Molly, per poi essere stretta ancora di più dalle braccia del figlio.
Cosa poteva dire Hermione?
Mi dispiace?
Lei stava passando la stessa cosa e non riusciva a capacitarsi della morte di Ron, sentiva le lacrime pungerle gli occhi, e la testa le diceva “Scappa, prima che ti vedano in questo stato”, ma è da egoisti.
Hermione non vuole far notare che è egoista verso il suo dolore. Soffre quanto lei.
-Bevi un po’ del tè, ti sentirai meglio.- Posò la mano sul braccio di Molly.
-Sei una brava ragazza, Hermione.- Si asciugò le lacrime, prendendo tra le mani la tazza. –Sarei stata ben felice di averti come Signora Weasley un giorno.-
Il muro si è rotto, le lacrime ora stanno invadendo il viso.
***
-Mi dispiace di essere scoppiata a piangere così.-
Hermione si appoggia al muro, scivolando giù verso il tappetto, e senza guardare in viso Fred.
-Non è colpa tua. E’ normale che tu stia così.-
Fred ti guarda, ti osserva guardarti le mani con imbarazzo. –Sappiamo tutti quanto era importato Ron per te.-
-Fred, non sei geloso?-
-Di?-
-Di Angelina e George.-
-Angelina doveva da sempre stare con George, alla scuola .. era tutto un gioco, una cosa passeggera. George era già innamorato di tempo.- Emette qualche scintilla colorata con la bacchetta, seguendo con lo sguardo quel gioco di colori che si intrecciano.
Hermione lo guarda, si morde le labbra e lentamente si mette a sedere accanto a lui.
Grimmauld Place è muta quella notte, tutti dormono tranquilli nei letti, mentre loro fanno la ronda. La luce fioca della lampadina mostra solo metà del corridoio, proprio dove loro sono seduti. –Ti sto fastidio?-
-No.- Si volta per guardarti in viso, e ti sorride. –Ti manca Harry?-
-Tanto.-
-Anche a Ginny.-
-Lo so.-
-Hermione?-
-Si?-
-Hai paura?-
-Un po’.-
Titubante poggi la testa sulla sua spalla, mentre lui passa un braccio sulla tua schiena e gioca con i capelli.
Ti senti strana, non hai mai avuto questo contatto con Fred. Non è come con Harry o Ron, ti infuoca dentro lo stomaco.
Sposti lo sguardo sul suo viso, intento a guardare il soffitto senza interesse.
Solo in quel momento noti quanto sia realmente cambiato, quanto non sia rimasto niente del ragazzino interessato a vendere le invenzioni con il gemello, quanto sia cresciuto e sia uomo. Il viso più marcato, il fisico sempre asciutto e curato, ma quella nota di tristezza negli occhi verdi, troppo evidente per te.
-Granger, non guardarmi.-
Arrossisci all’istante, scostandoti dalla sua spalla. –Scusa.-
-Stavo scherzando.- Ride.
E’ la prima volta dopo cinque anni che lo senti ridere. Quella risata pura e piena di gioia.
-Hai riso.-
-Quindi?-
-Non sentivo una risata da tantissimo tempo.-
Ride nuovamente, smettendo di giocare con la bacchetta. –Sei proprio strana, Granger.-
***
-Come è andata la ronda?-
-Scusa, Gin .. non volevo svegliarti.-
-Non mi hai svegliato. Cho e Katie sono andate a fare colazione, e mi sono sveglia da sola.- Disse.
Si mise sui gomiti, trapassando l’amica con lo sguardo. –Fred ti ha dato fastidio?-
-No, abbiamo parlato.- Si mise a sedere sul letto, levandosi il giubbino di dosso. –Dormo, ho molto sonno. Ci vediamo più tardi, okay?-
La rossa annui, scese dal letto e lasciò l’amica tra le braccia di Morfeo.
***
-Fred, tutto apposto?-
-Si. Ti dispiace se dormo? Ho un bel po’ di sonno.-
-Non preoccuparti.-
Rimase solo nella stanza, con mille pensieri in testa, e il profumo di Hermione addosso.
Hermione da quando mette il profumo?
Era cresciuta, doveva ammetterlo. Ed era anche una bella donna per la sua età, chissà se un giorno Ron le avrebbe mai chiesto di sposarlo. Molto probabile.
Da quanto ne sapeva, Ron aveva baciato Hermione il giorno della Battaglia, alla fine si era deciso.
Gli aveva lasciato la ragazza.

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Capitolo 4
*** All'interno di Hogwarts. ***


I giorni trascorrono lenti a Grimmauld Place, Lavanda e le sue ferite si rimarginano, le sorelle Patil si riprendono, il resto dell’Ordine elabora un piano per trovare i tre ragazzi scomparsi.
Ginny, Angelina e Hermione si alternano con le ronde, mentre Fred, George e Michael si occupano di dare una mano un po’ ovunque, e di mettere apposto la vecchia casa dei Black.
Tonks si prende cura di Teddy, gli racconta di Remus e dell’amore da cui è nato, qualche volta si scambia con Katie che lo prende sotto le sue ali e lo fa giocare con una scopa giocattolo dei Tiri Vispi.
Cho regolarmente va trovare la Mc Granitt, una volta lei e una volta Kingsley.
Dean si avvicina a Ginny, ma come sempre la ragazza lo respinge, Seamus inizia a fare progressi con la Brown, tant’è che si pensa nascerà un altro amore.
Quella sera, Dennis Canon e Bill Weasley si scambiano qualche parola, fino a quando l’arrivo di Arthur in cucina coglie l’attenzione di tutti.
L’arrivo di una lettera.
-E’ di Hagrid.-
-Come avrà fatto a mandarla senza essere scoperto?- Chiese Dennis.
-Mai sottovalutare Hagrid, è furbo.- Disse Bill. –Cosa dice la lettera?-
-Ora la leggo.-
Arthur apre la lettera lentamente, per poi leggere ad alta voce.
Kingsley, seduto guarda l’uomo con la lettera tra le mani.
Umbridge al potere, è Preside.
Mc Granitt sorvegliata, niente più incontri alla Testa di Porco.
Voldemort visite ad Hogwarts e Ministero spesso, state attenti.
Dissennatori ovunque.
P.s Il messaggio è stato scritto da Aberforth Silente.
Hagrid
-Molto sintetico, ma .. ora sappiamo.- Disse Bill, mettendosi una mano tra i capelli rossi.
-Cosa sappiamo?-
Hermione entra nella cucina, dietro di lei, Fred guarda oltre la sua bassa statura.
-Preparatevi, partite per un'altra missione.-
Kingsley si avvicina ai due, lasciando perdere lo sguardo preoccupato di Molly ai fornelli.
-Per?-
-Dovete entrare ad Hogwarts.-
-No! Sono solo dei ragazzi, ed è pericoloso!-
Molly butta a terra lo straccio, si para davanti a Kingsley e lo trapassa con lo sguardo, muovendo le mani. –Almeno mandaci qualcuno con loro! E’ mio figlio quello!-
-Se questo ti farà stare meglio, manderò anche qualcun altro.- Kingsley le posa una mano sulla spalla, guardandola. –Sono in gamba, ce la faranno. Devono solo cogliere qualche informazione, e possono tornare.-
-Va bene, ma voglio George con me.-
-E sia, Fred.-
***
Si preparano velocemente, afferrano le bacchette e scendono lentamente le scale.
-Ma si, potrebbe servire.-
Si gira verso la porta chiusa della stanza, tira fuori il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino, le infila nella borsetta di perline e scende le scale.
Fred e George la aspettano, stanno sussurrando qualcosa che non riesce a capire molto bene, si fermano quando arriva di fronte ai due.
-Che c’è?-
-Niente.-
Sollevano le spalle, e voltando lo sguardo verso Kingsley. Chiude il discorso con Arthur, e si avvicina ai tre.
-Dov’è Angelina?-
-Sono qui, scusate il ritardo.- Si affianca a George, che le stringe la mano.
-Smaterializzatevi ad Hogsmade, non fatevi vedere per nulla a mondo, e andate subito da Aberforth. Quando siete dentro, cercate nell’ufficio della Umbridge, e un po’ ovunque.
Non dividetevi, e ricordate, vigilanza costante.-
Fred sbuffa, e si avvia verso l’uscita. –Muoviamoci, prima che sorga il sole.-
***
-Lumos.- Sussurra Hermione, puntando la bacchetta nel vuoto.
Sono riusciti a entrare dal quadro di Ariana Silente, Aberforth li aspettava impaziente.
-Come facciamo a sapere che la Umbridge non sia nel suo ufficio? E Gazza?- Chiese Angelina, bloccandosi in mezzo al passaggio.
-Con questa.- Tirò fuori la Mappa del Malandrino, mentre i gemelli sorridevano.
-Granger, sei una scoperta!- Disse Fred.
-Abbiamo avuto influenza su di lei.- Disse George.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.-
La pergamena lentamente cominciò a prendere vita, dando libertà all’inchiostro di far apparire i nomi e le strutture di Hogwarts.
-Qui c’è Gazza, e qui la Umbridge.- Indicò George, mentre gli altri si avvicinavano per vedere. –Direi che possiamo dividerci.-
-Kingsley ha detto di non farlo.- Sillabò Hermione, stringendo la mappa tra le mani.
-Ti lascio nelle mani di mio fratello, sarai al sicuro, non preoccuparti.-
Il gemello le sorrise, facendola arrossire senza motivo. –Andiamo.- Sbiascicò.
Bacchetta sguainata, mappa nell’altra mano e passo lento ma deciso, che si avvia per passaggio deserto e illuminato dalle bacchette.
Arrivando fino alla Stanza della Necessità, vuota e colma di oggetti sparsi qua e là.
-Ci ritroviamo qui tra due ore. State attenti.-
-Non preoccuparti fratello.-
-George, aspetta!- Hermione lo bloccò, dandogli la mappa tra le mani. –Tranquillo, abbiamo .. non ci faremo scoprire.-
-Sei sicura?-
-Si.-
Angelina e George si allontanarono, camminando dalla parte opposta del corridoio, mentre Fred e Hermione si dirigevano verso l’ufficio della Umbridge.
-Dove si trova l’ufficio?-
-Non so, forse dov’era al mio quinto anno.- Ipotizzò Hermione.
-Proviamo.-
Hogwarts così lugubre e silenziosa, terrore ovunque, misto a torture che aleggiano nell’aria, e passi che rimbombano per i corridoi. E pensare, che qui voleva trascorrere il suo ultimo anno.
Il suo ultimo anno con Harry e Ron.
Si è aggrappata troppe volte a queste ipotesi, dovrebbe smetterla, sono passati cinque anni.
Cinque anni di guerra e terrore.
Cinque anni a rifugiarsi dalla morte.
Cinque anni dalla realtà, Ron è morto.
E’ quello che si ripete mentre percorre il corridoio, Fred accanto a lei non batte ciglio, anzi, guarda la strada con la bacchetta sguainata.
Deve farlo anche lei.
-Eccolo.-
La voce di Fred la riporta alla realtà, costringendola a guardare la porta che hanno di fronte.
Il vecchio ufficio della Umbridge.
-Alohomora.- Un sussurrò, e con un suono acuto la porta si apre.
Aprendo lentamente la porta, cogliendo subito i miagolii dei gatti nei quadri appesi alla parete, e le pareti colorate di rosa.
Ecco un motivo del perché odia il rosa.
-Questo posto mi dà molto i brividi.-
-Cerchiamo, prima che arrivi qualcuno.-
Fred le passa davanti, e prende ad aprire i cassetti con irruenza, mentre Hermione comincia a fare lo stesso, ma con più grazie.
Apre un cassetto, è pieno di matite perfettamente temperate.
Apre un altro cassetto, è pieno di quelle penne speciali usate per le punizione.
Apre il terzo cassetto, e rimane inorridita.
Un fascicolo pieno zeppo di carte, e fotografie.
Lo posa sul tavolo, aprendo la pagina e guardando all’interno ciò che c’è scritto.
Neville Longottom
Figlio di Frack e Alice Paciok.
Nato il 30 luglio 1980, cresciuto dalla nonna(deceduta qualche anno fa) e istruito alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La foto di Neville al suo sesto anno spiccava nel fascicolo, sorridente e allegro come non mai. Ma solo.
Girò la pagina, aprendo un altro fascicolo.
Dean Thomas
Figlio di un mago e una nata babbana.
Istruito alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, saltando l’ultimo anno.
Scappato dopo la Battaglia di Hogwarts.
-Che cos’hai trovato?-
Fred le si avvicinò, sfiorando con le dita il fascicolo. –E’ .. una lista.-
-Di Mezzosangue, e Traditori del proprio Sangue.- Deglutì, chiudendo di scatto il fascicolo. –Hai trovato qualcosa?-
-Ho sentito qualcosa .. venga con me!-
Rumore di tacchi e passi zoppicanti verso l’ufficio. –La luce del mio ufficio è aperta!-
-Prendi!- Lanciò letteralmente il fascicolo a Fred.
Infilò la mano nella borsetta di perline, estraendo con un sorriso il Mantello dell’Invisibilità. –Shh.-
Ricoprì entrambi con il mantello, indietreggiando verso il muro.
***
-George, guarda.- Sussurrò Angelina, avvicinando la mappa al fidanzato. –Sono in pericolo.-
-Hai trovato qualcosa?-
-No, non c’è niente qui.-
-Andiamo a salvarli.-
-Aspetta! Guarda! Stanno andando al Settimo Piano.- Inarcò le sopracciglia. –Come avranno fatto?-
-Non lo so, ma è meglio raggiungerli. Il tempo è scaduto.-
***
-La Umbridge è diventata più brutta di prima.- Disse Fred, ridacchiando con il gemello.
-Veste ancora più rosa.- Disse Hermione, mentre varcavano la soglia della Stanza della Necessità.
-Come avete fatto a cavarvela?- Chiese Angelina, puntando la bacchetta accesa nel passaggio.
-Con il Mantello dell’Invisibilità.-
-Il che?-
-Un aggeggio molto utile.- Fred posò lo sguardo su Hermione, strappandole un sorriso. –La Granger è geniale.-
-Furbizia e tanti libri.- Ridacchiò Hermione.
 

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Capitolo 5
*** Hermione Granger non ha più nulla. ***


Mise il fascicolo colmo di fogli sul tavolo, posando lo sguardo su Molly, Arthur e Kingsley che lo fissavano incuriositi.
-Cosa sono?- Chiese Molly, con un filo di voce.
-Fascicoli. Penso si tratti di tutta la gente che è scomparsa dopo la Guerra ad Hogwarts.- Disse Hermione.
-Quindi siamo ricercati .. – Kingsley sfogliò i fogli, sollevando lo sguardo solo dopo aver riflettuto a lungo. –Ci sono tutti.-
-Dove l’avete trovato?- Chiese Arthur, guardando i fogli.
-Nell’ufficio della Umbridge.- Rispose Fred, entrando nella stanza. –Siamo riusciti a salvarci per un pelo.- Ridacchiò.
-Cosa?- Chiese Molly, con voce flebile.
-Niente.- Hermione guardò il rosso truce, portando lo sguardo su Kingsley. –Abbiamo fatto un buon lavoro?-
-Buonissimo, direi. Andate a riposarvi.-
Annui, e salì le scale con Fred.
-Bel lavoro, Granger!-
-Grazie.- Arrossì, spostando lo sguardo. –Buona notte.-
-E’ mattina.- Scoppiò a ridere Fred.
-Allora buongiorno!- Rise a sua volta, chiudendosi la porta dietro le spalle.
***
-George, mi fai spazio?-
-Ho sonno, lasciami dormire.- Si girò dall’altra parte, dando le spalle alla fidanzata.
-Non voglio fare niente, ma fammi dormire con te.- Lo supplicò, scuotendolo.
-Che c’è, non riesci a dormire con Hermione e Ginny? Russano troppo?-
-No, voglio solo stare con te.-
Il rosso sbuffò, alzò le coperte e lasciò insinuare il corpo della fidanzata nel letto, mentre veniva avvolto tra le sue braccia. –Grazie.-
-Non c’è di che.-
-Non osate fare sesso in mia presenza.- Disse Fred, con le spalle girate verso i due. –E neanche suoni, o rumori.-
-Sei in astinenza.- Ridacchiò il gemello.
-Pff.-
***
La lieve luce del sole entrava dalla finestra della camera, solleticando il viso della strega vigile e stanco che osservava il vuoto sopra di sé. Sdraiata sul letto ancora vestita, con la borsetta di perle appoggiata sul comodino e le mani poggiate sul materasso morbido.
Se quella lista fosse solo uno stupido trabocchetto?
Doveva assolutamente scoprirlo.
Si alzò dal letto, e si avviò giù verso la cucina.
Molly e Fleur ai fornelli, Ginny seduta a intrattenere il piccolo Teddy e Katie accanto che cercava di fare lo stesso, mentre Seamus, Lavanda e Dean parlavano verso la fine del tavolo.
-Ti sei riposata?- Chiese Molly, sorridendole dolcemente.
-Si.- Mentì, sorridendole di rimando. –Dov’è il fascicolo che ho portato?-
-Kinsgley ci sta lavorando su con Arthur, perché?-
-Volevo aiutarli.- Salutò con un sorriso, e ripercorse le scale.
Passo dopo passo, fino a scontrarsi con qualcosa di duro e vivo.
Fred.
-Scusa, non volevo.-
-Tranquilla.- Le sorrise, sincero. –Dove vai?-
-Da Kinsgley e tuo padre.-
-A far che?-
-Guardare il fascicolo.-
-Allora vengo anche io.- Le mise un braccio attorno alle spalle, sorridendole ancora. –Non ho per niente voglia di sentire quei due.-
-Chi?-
-George e Angelina.- Proseguì lentamente, sempre senza spostare il braccio dalle spalle di Hermione, che lo guardava interrogativa. –Sai, dopo essersi riposati penso che .. avevano bisogno di un po’ di sesso.-
-Si chiama fare l’amore, Fred.- Lo riprese Hermione, sorridendo senza motivo.
-Amore, pff.- Voltò lo sguardo verso di lei. –Non ho mai conosciuto l’amore, credo.- Disse.
Non sai che ti perdi.
..L’amore di Ron.
-Però l’ho visto tante volte.- Si avvicinò alla porta, aprendola. –Sembrava bello.-
La voglia di piangere si faceva viva, ora.
-Entrate.- Disse Arthur, alzando lo sguardo dalle carte. –Avete bisogno?-
-Volevamo aiutarvi, con il fascicolo.- Disse Hermione, entrando con Fred e chiudendo la porta.
-Non abbiamo scoperto molto.- Disse Kingsley, sfogliando distrattamente ciò che aveva di fronte. –Penso che ..-
-Che?-
-Dovete tornare là dentro e cercare altre informazioni.- Concluse.
-Vuoi mandarli da soli?- Chiese Arthur, scettico.
-No, andrà con loro anche Tonks.-
-Tonks deve pensare a Teddy.- Disse Hermione in tono piatto. –Non puoi .. –
-Hermione, non sei costretta a partecipare se non vuoi.-
-Io voglio partecipare, ma penso che se torneremo lì ci capiterà qualcosa di brutto.-
-Qualcosa di brutto è già capitato, o mi sbaglio?
Ricordi il mondo che sta là fuori? Quello è il mondo in cui vivi da cinque anni, eppure non mi sembra che ti sia mai lamentata.-
-Teddy ha bisogno di una madre, ha già perso Remus.-
-Sarà lei a decidere. In ogni caso, se proprio non vuoi andare, ci manderò Fred e George, e magari anche Ginny.-
-Potrebbero venire anche Dennis e Michael.- Azzardò Fred.
-Sareste in troppi.-
-Si, è vero. Ma potremo anche cercare un po’ per tutto il castello, in gruppi divisi.-
-E’ pericoloso.-
-Il pericolo è ovunque, ormai.-
-E sia, partirete a gruppi per Hogwarts.-
***
Aprì gli occhi lentamente, sentendo i passi pesanti della ragazza dirigersi verso la porta, e aprirla con uno scatto.
-Cos’è vuoi morire? Lo sai in che guaio ti sei cacciato?- Sbottò lei.
-Hermione, calmati.- Disse Fred, ridacchiando.
I capelli disordinati, il rossore sulle guance e il mento rivolto all’insù. Grifondoro fino al midollo.
-Non ci capiterà nulla.- Le posò le mani sulle spalle. –Però devi prestarmi la Mappa del Malandrino e il Mantello.-
-Scordatelo!- Si scostò, dando uno schiaffo alle mani. –Ginny non verrà, nessuno andrà!-
-Ti preoccupi per me, Granger?- La canzonò, mentre vedeva il viso dipingersi di un lieve rossore.
-Non solo di te.- Gli voltò le spalle, e uscì dalla stanza.
Era ovvio che si preoccupava per lui, come poteva non capirlo?
Tutto ciò che avevano erano loro, la famiglia Weasley. Non le erano rimasto nulla, i suoi genitori erano in qualche casa sperduta in Australia, e lei era sola.
Perché Ron non c’era più, né Harry.
I sorrisi non c’erano più in quella casa, al massimo qualche risata di Teddy riusciva a renderla felice. Eppure era ancora lì a combattere.
Hermione Granger è cresciuta, ed è troppo ceca per non accorgersi delle occhiate di Fred Weasley.

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Capitolo 6
*** Incontri inaspettati. ***


I capelli rossi legati in una coda alta, la bacchetta poggiata sul letto e le mani che chiudono il giubbotto.
-Sei pronta?-
Hermione appoggiata alla porta la guarda, ferma e immobile, con il terrore negli occhi.
-Si. Andiamo.- Ginny le sorride, e la trascina giù.
***
-Ragazzi, dividiamoci così.- Tonks si guardò intorno, riprendendo a parlare a voce più bassa. –Io, Fred e Hermione cercheremo nell’ufficio della Umbridge.
Ginny e George cercheranno in qualche ufficio di alcuni professori, mentre Dennis e Michael faranno lo stesso. Decidete tra voi quali uffici dividervi.
Tutto compreso?-
Annuirono.
-Tenete.- Disse Hermione.
Consegnando il Mantello dell’Invisibilità a George e Ginny, dando la Mappa del Malandrino agli altri due. –Per chiuderla non dovete altro che dire “Fatto il Smisfatto”.-
-Va bene.-
Si divisero, chi da una parte e chi dall’altra per addentrarsi nella missione e ricavarne qualcosa.
Silenziosi e scaltri come i topi, nell’oscuro del castello. La bacchetta stretta tra le mani e la borsetta di perline al collo di Hermione, lo sguardo vigile di Tonks e la voglia di incontrare un po’ di azione per Fred.
-Come faccio a proteggerci?- Chiese il rosso. –Non abbiamo nulla per nasconderci se ci scoprono.-
-Troveremo un modo Fred, devo ricordarti che sono un Auror? Mi sono cacciata in situazioni peggiori.- Rispose Tonks. –Piuttosto, dobbiamo cercare questo maledetto ufficio!-
Hermione era totalmente assorta nei suoi pensieri, non dava minimamente conto ai due che battibeccavano in mezzo al corridoio.
Aveva paura.
Paura di tornare ai tempi in cui fu torturata da Bellatrix. Infondo, la fuga ormai era abituale per la riccia.
-Hermione, guarda!- Disse il rosso, raggiungendo la porta dell’ufficio.
-Andiamo.- Disse semplicemente, aprendo la porta con un incantesimo veloce.
-Cercate nei cassetti, io cerco nella libreria.- Disse Tonks, cominciando a cercare tra i libri.
Aprendo un cassetto dopo l’altro con furia, cercando tra i fogli sparsi e le inutili cianfrusaglie di quella donna in rosa, mentre Fred buttava a terra ogni cosa che gli capitava tra le mani.
Robaccia su robaccia per i due ragazzi e la giovane Auror. Possibile che non ci fosse un solo indizio in quella dannata stanza?
-Ragazzi, credo di aver trovato qualcosa!- Disse Tonks, mostrando loro un libro. –Penso che .. –
-Cosa?- Chiese Hermione, avvicinandosi e cercando di strapparle dalle mani il libro.
-Sembra un libro di oscura magia.-
-Non ci si può aspettare molto da quella rospa.- Disse Fred, sventolando la mano. –Noi non abbiamo trovato altro.-
-Andiamo, ho sentito dei passi.- Disse Tonks, riponendo il libro nella borsetta di Hermione.
Passi svelti nel corridoio, le voci vicine e altri passi, bloccandosi di colpo dietro a una colonna.
La voce di una donna e di un uomo, sinuosa e viscida come un serpente, ma tagliante e amareggiata. La voce che chiede perdono e si prostra ai piedi dell’uomo, e il suo sorrisetto malefico soddisfatto.
-Bellatrix, mi fido cecamente di te.- Disse l’uomo, accarezzando la bacchetta lentamente. –Lo stai tenendo al sicuro, vero?-
-Si, Mio Signore.- Un ennesimo inchino. –Lo tengo sempre con me.-
-Ottimo.- Un risata acuta e maligna aleggiare nell’aria.
Lord Voldemort nel mezzo della notte ad Hogwarts con la sua più fidata Mangiamorte, Bellatrix Lestrange non che sua donna.
Non una vera e propria relazione, solo un po’ di complimenti da parte della donna per sentirsi importante, e per poter dire “Ho sconfitto Harry Potter”.
Hermione soffoco un singhiozzo portandosi una mano alla bocca, mentre Fred le accarezzava la schiena per rassicurarla, e Tonks guardava la scena a bocca aperta.
Lentamente si voltarono, dando le spalle ai tre e proseguendo nel vuoto corridoio. Passi che improvvisamente si placarono, dando sfogo ad altre voci di fronte ai due.
-Qualcuno ha sabotato il mio ufficio.- Disse Dolores Ambridge, furente e con i capelli scompigliati. –Non trovo più delle cose.-
-Ovvero?- Chiese Voldemort, trapassandola con lo sguardo.
Ci mancava anche questo impiccio.
-Un libro e il fascicolo.-
-Mio Signore.- Bellatrix lo guardo sorridendo malignamente, per poi scomparire in una nuvola di fumo nero.
Bastò un incantesimo non pronunciato e si ritrovarono a terra, fuori dalla colonna che li proteggeva, mentre Bellatrix ghignava divertita. –Guarda un po’ chi abbiamo qui! La Mezzosangue, un Weasley e la figlia della mia amata sorella!-
-Sei una povera pazza!- Disse Tonks, alzandosi e sguainando la bacchetta. –Perché non la finiamo insieme? Una cosa tra me e te!-
***
-Ho sentito qualcosa!- Disse Ginny, strattonando il fratello.
-Sarebbe a dire?-
-Sta avvenendo una lotta! Non senti le grida?-
-Potrebbero essere benissimo degli studenti fuori orario che si sono incontrati in qualche aula vuota.-
Una risata forte e chiara arrivò alle orecchie dei due, mentre Dennis e Michael li raggiungevano correndo. –Avete sentito?- Chiese il primo.
-Si!-
-Perché non andiamo a fargli vedere chi siamo?- Propose Michael, tirando fuori la bacchetta.
-Non avete trovato nulla, vero?- Chiese George.
-No.- Dissero.
-Andiamo ad aiutare!-
***
Incantesimi volavano nel corridoio, chi veniva preso in pieno petto, chi contraccambiava il gesto e chi scansava in tempo.
Tonks e Bellatrix l’una contro l’altra, a darsi la lezione tanto attesa.
La prima veloce e attenta, con quel pizzico di ironia nella voce che la incitava a fare di più, e con la voglia solo di schiantare definitivamente la crudele donna.
La seconda ghignante non dava peso al fatto che la giovane donna fosse una sua parente, colpendo ogni secondo che passava con forza e con crudeltà.
Hermione e Fred scagliavano incantesimi alla crudele donna in rosa, mentre questa ribatteva adirata e sempre con voce acuta.
-Vecchia rospa!- Tuonò Fred, scagliandole una fattura.
-Non si dicono le bugie!- Ribadì Dolores, scagliando uno schiantesimo al ragazzo, che cadde a terra con un tonfo. –Mi aspettavo qualcosa in più da lei, Granger!-
-E’ eccitante infrangere le regole, non posso farci nulla!-
-Avete bisogno di aiuto?- Chiese George, tirando su il fratello. –Georgie è arrivato!-
-Protego!- Urlò Ginny, in direzione della maledizione da parte di Voldemort, che si introduceva nella battaglia. –Io vado ad aiutare Tonks!-
-Dennis! Michael!- Hermione si affiancò ai due. –Vigili e sicuri.- Disse, cominciando a scagliare incantesimi verso Voldemort.
I due ragazzi la seguirono a ruota.
-Ricorda quella volta che Gazza è tornato da lei con le pustole sulla faccia?- Chiese George, lanciando un incantesimo alla Ex Professoressa di Arti Oscuri.
-Siamo stati noi!- Disse Fred, colpendola con un experlliarmus e prendendo tra le mani la bacchetta della donna.
-Oh, la piccola rossa Weasley!- Bellatrix ghignò, avvicinandosi a Tonks e Ginny che indietreggiarono appena. –Chissà come sarà felice mammina di sapere che la sua unica figlia è stata uccisa!-
-Non accadrà mai!- Le rispose la rossa, ricominciando a scagliare incantesimi verso la donna.
-Avada Kedavra!- Urlò.
La maledizione senza perdono sfiorò la mano di Ginny, che in tempo si ritrasse dalla posizione.
-Dobbiamo andarcene!- Urlò Tonks. –Al mio tre correte!-
Presi dagli incantesimi annuirono, e continuarono a tenere a bada gli avversari, mentre l’Auror preparava l’attacco per fuggire dalla situazione.
-Pronta?- Chiese Ginny, tenendo a bada l’ira di Bellatrix.
-Hermione, ho bisogno del tuo aiuto!- Urlò l’Auror.
La riccia indietreggiò insieme agli compagni, scagliando con voce chiara l’incantesimo.
-BOMBARDA!- Urlarono.
***
Fumo nell’aria, polvere negli occhi e un muro frantumato a terra in mezzo al campo di battaglia.
Si alzarono frettolosamente, e sorreggendosi si avviarono correndo per la Stanza della Neccessità. La loro unica salvezza.
Le grida disumane di Voldemort alle calcagna, gli incantesimi pronunciati con ira da Bellatrix e il passo dei tacchi della Umbridge che li seguiva adirata.
-Stupeficium!- Urlò George, cogliendo per un pelo Bellatrix.
-Come farà quella vecchia rospa a ucciderci senza la bacchetta?- Chiese Fred, ghignante.
-E chi lo sa?- Ridacchiò il gemello.
Tonks e Ginny in testa, Dennis e Michael occupati a cercare di scampare alle maledizioni, mentre i gemelli e Hermione cercavano di tenere a bada i tre.
-Avada Kedavra!- Urlò Bellatrix in direzione di Fred.
-Attenti!- Urlò Hermione, scansando l’incantesimo, cosa che riuscì a fare anche il rosso.
-Bellatrix, lascia fare a me.- Disse Voldemort, fermando la corsa delle due donne.
Lento e a piedi nudi avanzò verso il gruppetto, un enorme sorriso maligno sulla faccia e la bacchetta tra le mani, dando un ultimo sguardo alla fedele compagna e alla donna in rosa. –Credete davvero di poter fuggire da qui?-
-Morirai!- Urlò Dennis, scavalcando George e parandosi di fronte.
-Sciocco ragazzino.- Ridacchiò l’uomo, puntando lo sguardo su Fred. –Sectumsempra!-
Colpito in pieno petto, cadendo in ginocchio sulla fredda pietra e lasciando spazio dall’orrore.
Il viso contratto in una smorfia, gli occhi lucidi per le lacrime che premevano di uscire, il corpo tremante per il colpo, e il dolore che si espandeva. Prendendo parte di ogni minimo strato di pelle del giovane, mentre il ragazzo cercava di trattenere i gemiti di dolori e chiudeva completamente le orecchie per sfuggire alle grida della sorella.
Un ultimo sguardo alla bruna, che tremante osservava il sangue spargersi per il pavimento.
-Hermione!- Riuscì a udire, prima di cogliere ciò che stava accadendo veramente.
Trascinato e afferrato da denti lunghi che si conficcavano nella felpa, gli occhi semi aperti che colgono un grosso lupo grigio accanto a sé.
-Tiratelo su! Aiutiamolo!- Disse George, afferrando il fratello e posando un braccio sulla sua spalla, mentre Dennis faceva lo stesso con l’altra.
Quasi correndo verso la Stanza della Necessità, e intrufolarsi dentro prima di sentire un altro scoppio.
-Reducto!- Urlò Ginny.
-Come avrà fatto?- Chiese Tonks.
-Non lo so, ma è eccezionale.- Disse Michael.
***
-Non l’hai detto a nessuno, perché?-
-E’ complicato. E poi .. non volevo usarlo perché .. perché ..- Abbassò lo sguardo.
-Poteva servirci in alcune missioni.- Disse.
-Mi è sembrato giusto usarlo in questa missione, okay?-
-Non ti capisco proprio.- Sbuffò lei, dandole le spalle. –Però ti ringrazio, se non era per te, mio fratello sarebbe sicuramente morto.-
-Sta bene?-
-Cho e gli altri lo stanno curando.-

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Capitolo 7
*** Veglierò su di te. ***


Una stanza piena di voci, passi qua e là della gente e il dolore dilatarsi ancora nel corpo.
L’odore di sangue sulle lenzuola, la vista che si annebbia sempre di più, il corpo che trema sotto i tocchi della bacchetta, mentre qualcuno sussurra all’orecchio del giovane delle parole di conforto.
-Freddie, resta sveglio! Non mollare!- Disse George, scontrando gli occhi verdi con quelli del gemello sdraiato sul letto.
-Posso usare un po’ di incantesimi e dargli alcune pozioni per il dolore, ma devo farlo in fretta, sta perdendo troppo sangue.- Disse Cho, avvicinandosi al rosso agonizzante.
-Confido in te, Chang.- Disse Kingsley, con voce profonda e preoccupata.
Si chiuse la porta alle spalle, lasciando i gemelli, Cho e Molly nella stanza silenziosa, rotta dai gemiti soffocati.
-Allora, posso provare con questo .. – Puntò la bacchetta contro il ragazzo, che chiuse gli occhi voltando il capo verso il gemello e la madre accanto al letto.
Incantesimi sussurrati, mentre il dolore diventava mano a mano meno eccessivo e il viso riprendeva maggior colore.
-E’ quasi finito, tesoro.- Molly accarezzò la fronte del figlio, lasciando spazio a George che si avvicinò maggiormente per parlare al fratello.
-Non chiudere gli occhi, Freddie.- Gracchiò il gemello.
-Sono stanco.- Disse, aprendo lentamente gli occhi e guardando i due. –Mi fa male il petto.-
-Ho cercato di fare il possibile. Sono riuscita a curare le ferite, il dolore è diminuito notevolmente, vero?-
-Si.- Voltò lo sguardo verso Cho. –Per quanto avrò ancora dolori?-
-La ferita al petto era la peggiore, ma entro una settimana penso che ti passerà.- Mise la bacchetta nella tasca. -Le altre sono semplici ferite leggere, e devi stare a riposo.-
-Ci penso io a te.- Disse Molly.
-Anche io.- Disse George.
-Preferisco di no. Mamma tu hai da fare in cucina, e George deve stare un po’ con Angelina.-
-Angelina può aspettare.-
-No, non voglio che tu mi veda così. Perfavore, andatevene ora.-
-Perché?- Chiese Molly, mortificata.
-Voglio stare da solo.-
-E hai bisogno di dormire.- Disse Cho, alzandosi dal letto. –Buon riposo.-
***
Cucina di Grimmauld Place, silenzio assoluto e curiosità che aleggia nell’aria, mentre tutti prendono posto.
Fred è in camera a riposare, sotto lo sguardo di George che ha preferito lo stesso non lasciarlo, mentre Molly accanto lui cerca di rassicurarlo.
Dennis, Dean e Seamus sono a fare il loro turno di ronda, mentre Lavanda e le gemelle Patil si sono rinchiuse in camera per non ascoltare la missione, sono troppo terrorizzata di sapere cosa sia realmente successo a uno dei gemelli.
Katie sta giocando con Teddy, nella cameretta di Tonks. Facce buffe, smorfie e tanti giochi creati dalla bacchetta per farlo divertire e tenerlo lontano dalla madre.
Angelina e Ginny sono sedute di fronte a Hermione, che passa lo sguardo dalle amiche ai membri dell’Ordine.
Michael è seduto vicino a Hermione, attende spiegazioni.
Kingsley e Arthur sono in piedi, fissano i presenti con sospetto e con punti interrogativi nella testa, mentre Tonks per ultima, si siede accanto a Hermione.
-Ci devi delle spiegazioni.- Disse Kingsley. –Perché?-
-E’ una storia lunga.- Rispose Hermione, voltando lo sguardo verso l’uomo di colore. –Mi è sembrato giusto dover agire, anche se questo avrebbe portato alla conseguenza del mio segreto.-
-Racconta tutto, dall’inizio alla fine.-
-Va bene.- Emise un respiro profondo, e cominciò a parlare nuovamente. –Un anno dopo la Battaglia di Hogwarts mi sono imbattuta in qualche libro sugli animagus, e così ho cominciato a interessarmi per .. per sapere qualcosa in più. Sapevo che molte persone non era registrati nell’elenco, eppure ho voluto infrangere le regole.- Disse. –Ho cercato altri libri sull’argomento e ho voluto provare a .. a diventare un animagus.- Abbassò lo sguardo, timorosa di continuare. –Ci ho provato per due anni invano, poi due anni fa ci sono riuscita e mi sono trasformata in una lupa grigia, anche se non credevo di prendere questa forma.-
-Okay .. infrangere le regole per cosa? Davvero, dimmi a cosa ti è servito diventare animagus.- Disse Kingsley, scocciato dalla situazione.
-Non lo so, mi è sembrato un motivo per .. per delle missioni.-
-E diventare un lupo non pensi che potrebbe risultare strano? Soprattutto nella Londra Babbana.-
-Non sapevo che animale sarei diventata, non l’ho mica fatto apposta!- Si alzò, scostando la sedia. –Mi dispiace .. ma, deve ammettere che è servito.-
-Il punto è, che non capisco perché tu sia una lupa.- Disse Angelina, perplessa. –I lupi sono feroci predatori, e tu sei … buona.-
-E’ quello che mi sono chiesta anch’io.- Disse la riccia.
-Il lupo è considerato un predatore molto astuto si sa, e anche molto feroce verso l’uomo, ma qui si tratta di animagus e non animali nel vero senso della parola.- Tonks guardò la ragazza accanto a sé. –Tu, Hermione, sei una ragazza assai colta e di conseguenza può essere per questo che ti sei trasforma in lupo, anche se .. non si sa quasi mai perché i maghi quando si trasformano prendo un certo tipo di animale.-
- Nelle regioni siberiani esso rappresenta la fecondità. (Marte, il fallo), per i Mongoli, ad esempio, è l’antenato del conquistatore Gengis Kan.
 
Il lupo bianco, Fenrir fu associato, nei paesi scandinavi arcaici, al dio della vittoria Tyr, ed alla di lui runa Taiwaz. A questo dio nordico, al lupo fu attribuito anche un significato magico, giacché essendo stato incatenato dagli dei in tre occasioni – altre fonti riportano nove volte – sarebbe sempre riuscito a liberarsi dalle catene di ferro con le quali era legato.- Disse Ginny, sorridendo all’amica.
-Sei stata mitica!- Disse Dennis, dando una pacca sulla spalla alla ex compagna di scuola.
-Ti ringrazio per aver salvato mio figlio, Hermione.- Disse Arthur, sorridendole appena.
***
Non riusciva a dormire per niente quella notte, purtroppo per lei, i suoi pensieri erano rivolti verso il rosso ragazzo che ora riposava qualche stanza più avanti della sua.
Sapere che era solo nella stanza a riposare con i dolori e che cercasse di non darlo troppo a vedere era terribile, per non parlare della faccia preoccupata di George.
Questa volta a essere colpito era stato Fred, l’ultima volta era capitato all’orecchio di George, ora sarebbe accaduto pure a Ginny?
Scosse la testa, si alzò dal letto e silenziosamente uscì dalla stanza.
Cercando di non far scricchiolare il pavimento avanzò fino alla porta dove Fred riposava, aprendola lentamente e infilandocisi dentro.
Le tende scostate per dar spazio alla luce della luna di illuminare la stanza, il ragazzo rosso addormentato sul letto ancora fresco del dolore.
Dolore mischiato a sangue e paura.
Mise una sedia accanto a letto, posando lo sguardo sull’addormentato e soffermandosi a guardarlo per minuti e ore, senza rendersi conto di ciò che accadeva al di fuori della stanza. Si umetto le labbra, incapace di parlare o muoversi troppo per svegliarlo.
Socchiuse gli occhi, mentre la scena le appariva in mente. Sangue, incantesimi e la sua trasformazione in mezzo a quel caos.
Fred colpito, e a terra agonizzante.
L’urlo di Ginny, e la paura di George stampata sul vento.
Si ritrovò ad ansimare dalla paura, portandosi una mano al cuore e aprendo gli occhi improvvisamente.
Stanotte avrebbe vegliato su Fred.
***
-Non voglio più dividermi da lui.- Disse George, scostando una lacrima dal viso.
-E’ stato un caso.- Disse Angelina, accarezzando i capelli del ragazzo. –Non accadrà più.-
-Angie c’è una guerra là fuori, come puoi pensare che non accadrà più?- Scosse la testa, puntando lo sguardo sul pavimento. –Quando quella volta ci siamo divisi è successa la stessa cosa, ricordi?- Indicò l’orecchio mancante.
-Dormi, ti farà bene.- Lo fece sdraiare sul letto, mettendosi accanto. –Ci sono io a vegliare su di te.-

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Capitolo 8
*** Gli anni non rimarginano le ferite. ***


Un colpo di bacchetta, e delle luci colorate uscirono per espandersi nella stanza, mentre il bambino le rincorreva felice.
Spensierato e senza problemi, con la mamma premurosa che da cinque anni si preoccupava di lui, e che svolgeva due lavori allo stesso tempo.
Auror e mamma.
-Mamma, voglio usare la scopa gioccatolo!- Disse Teddy, abbracciandola.
-Dieci minuti e poi scendiamo a pranzare, okay?-
Il bambino annui, e con il consenso della madre cominciò a cavalcare la scopa giocattolo, andando su e giù e attraversando la stanza senza problemi.
Tonks seduta a terra lo osserva e lo incitava a fare di meglio, battendo le mani e mandandogli baci con le labbra. Soffermandosi a guardarlo estasiata, notando quanto fosse uguale a suo padre e come fossero riusciti a far nascere una creatura così bella.
Impossibile.
Eppure la prova era lì, davanti ai suoi occhi.
Scosse la testa sorridendo, abbassando appena il capo e incontrando con gli occhi il pavimento.
Quando tutto sarà finito ti prometto che vivrai una bellissima vita, e sarai sempre più fiero del sacrificio di tuo padre.
***
Seduti a tavola osservavano il fascicolo e il libro di magia oscura portato dalla missione, sfogliando e perlustrando ogni antro di quelle poche informazioni ricavate.
Il libro di magia oscura a cosa serviva realmente? E il fascicolo?
Era una lista ovvio, ma serviva per segnare chi era stato catturato o no, giusto? Perché tenerlo nel cassetto?
-Questo libro .. ha le informazioni necessarie per produrre un horcrux.- Disse Arthur, mostrando la pagina che leggeva attentamente. –L’horcrux è un oggetto dove si racchiude la propria anima, e per farlo bisogna commettere un omicidio.- Indicò una scritta. –Questa è la formula, e il procedimento.-
-E’ .. disgusto.- Disse Kingsley, visibilmente scosso. –Chiudete quel libro, non voglio vederlo fino a domani mattina.-
-Il pranzo è quasi pronto.- Disse Molly, andando incontro alla situazione. –Ti unisci a noi o vai da Aberforth?-
-Mi unisco a voi, e dopo parto subito per Hogsmade. Aberforth ha delle notizie importanti per me.-
Molly annui e tornò a mettere suoi fornelli le ultime cose da mangiare, mentre Arthur si alzava per andare a chiamare i ragazzi.
Scesero lentamente, stanchi e parecchio scossi.
Tutti, tranne Fred e Hermione.
Da quando Fred era stato ferito, nei giorni a seguire quasi tutti passavano del tempo accanto al rosso, di volta in volta e con orari precisi. George per primo, Molly per seconda, Ginny per terza e infine Hermione, che si curava di leggere qualche libro al ragazzo.
Naturalmente tutte le volte era profondamente addormentato, e nessuno riusciva a capire perché mai quella ragazza si ostinasse a leggergli libri. Per tenergli compagnia?
C’era qualcosa nei suoi occhi, una continua preoccupazione.
Gli unici due che forse erano riusciti a intuire qualcosa erano i fratelli del gemello, George e Ginny. Il più grande aveva rivelato alla rossa un sospetto che già nutriva da anni, il gemello era innamorato della Granger da anni.
-Non può essere vero, perché me ne sarei accorta!- Disse la rossa, rivolgendo la faccia al pranzo di fronte a sé.
-Ti dico che è così! Ha lasciato la ragazza a Ron, solo che non l’hai mai detto a nessuno.- Disse George, prendendo la forchetta tra le dita. –Lei è stata sempre troppo presa da Ronnie.-
-Lei pensa ancora a Ron! Come pensi che possa dimenticarlo? Gli anni non rimarginano le ferite.- Ribadì.
Lei in cinque anni aveva ancora le ferite aperte e profonde per la morte di Harry, e per la morte del suo fratello maggiore non che ragazzo della sua migliore amica.
Ginny non è più la stessa.
-Gin, oggi io e te abbiamo la ronda insieme.- Disse Dean, distogliendola dai propri pensieri.
Gli sorrise appena, spostando lo sguardo su Angelina e George accanto che parlavano fittamente.
Dean ci provava spudoratamente con lei, era carino, ma non riusciva a vederlo più di un amico. Era ancora innamorata.
Poteva ricambiare gli sguardi, e niente di più.
Seamus e Lavanda di fronte alla rossa, ridacchiavano felici e tenendosi mano nella mano. Un altro amore sbocciato in così poco tempo!
Dennis e Michael sembravano invece, parecchio interessati alle gemelle che avevano accanto.
***
Una poltrona era stata messa accanto al letto di Fred, in modo da far stare comoda gli ospiti nelle visite al ragazzo e per rendere piacevole la lettura di Hermione.
Seduta sulla poltrona di velluto rosso con un libro tra le mani, un libro prestatole da Tonks per scoprire qualcosa in più sui lupi e sulla sua forma di animagus. La voglia di scoprire più informazioni possibili sulla natura, il suo intento da giorni ormai.
Canis lupus occidentalis: Il Canis lupus occidentalis, anche conosciuto come lupo della valle del Mackenzie, lupo delle Montagne Rocciose, lupo del legname, lupo delle foreste dell'Alaska, lupo delle foreste canadesi è forse la sottospecie più grande di Lupo grigio del Nord-America. Il suo habitat include parti dell'ovest degli Stati uniti, gran parte dell'ovest del Canada, e l'Alaska, includendo anche l'isola Unimak nelle Aleutine, inoltre è stato reintrodotto all'interno del parco nazionale di Yellowstone, e nell'Idaho centrale.
In media, l'altezza al garrese oscilla tra gli 81 e i 91 cm, e i maschi pesano tra i 45 e i 65 kg (il record appartiene ad un esemplare catturato nel 1939 in Alaska, che pesava circa 80 kg.)
Questo lupo possiede alcune caratteristiche che lo rendono uno tra i predatori più efficienti del mondo. I suoi arti, spessi e lunghi, sono sviluppati per l'attraversamento di terreni accidentati, come la neve spessa o i dirupi delle Montagne Rocciose. La sua grande cassa toracica ospita grandi polmoni, permettendo al lupo di respirare meglio a grandi altitudini e di raggiungere una resistenza tale da poter percorrere anche 115 km in un giorno. Uno degli adattamenti più importanti, inoltre, è sicuramente il collo, così forte a causa della sua importanza durante la cattura delle prede.
Il cranio, lungo 31 cm, è armato di un'impressionante fila di canini e carnassiali, che insieme ai grandi muscoli della mascella, resi evidenti dalla grande cresta sagittale e dagli ampi archi zigomatici, conferiscono al suo morso un'incredibile forza, rendendolo capace di spezzare le ossa delle sue prede.
In Alaska, un branco è composto solitamente da 6-12 individui, sebbene in alcuni branchi il numero può aumentare fino a 20 o 30 e la grandezza del territorio medio è di circa 600 miglia quadrate. I branchi del parco di Yellowstone, sono composti mediamente da 9 lupi, con un'ampiezza di territorio medio di 348 miglia quadrate. Nell'Idaho, invece, il numero di esemplari medio per branco è di 11 lupi con un territorio di 364 miglia quadrate.
La maggior parte delle prede di questo lupo è composta da caribù, alci, renne, cervi, bisonti delle foreste, e buoi muschiati. Gli esemplari introdotti a Yellowstone hanno dimostrato la loro straordinaria capacità di adattamento in un ambiente completamente nuovo, incominciando a cacciare il Bisonte.
-Interessante.- Sussurrò la riccia, voltando la pagina per proseguire.
Era quasi tentata di leggere la storia a Fred, quando la sua voce la fece trasalire appena.
-Che cosa è interessante?- Chiese Fred, mettendosi malamente sui gomiti.
-Una cosa.- Disse, chiudendo il libro. –Ti senti meglio?-
Si sdraiò nuovamente sul letto, guardando il soffitto e sospirando. –Diciamo di si, non vedo l’ora di tornare allo stato di prima.-
-Hai dormito bene?-
-Con te accanto? Cos’è? Volevi leggermi quel libro?- Chiese terrorizzato.
-Ero venuta a trovarti, ma dormivi.-
-E perché sei venuta a trovarmi? Sei preoccupata per me, Granger?- L’apostrofò lui, sorridendo malizioso. –Ho veramente fascino su di te!-
-Non dire stupidaggini!- Arrossì, alzandosi dalla poltrona con il libro stretto tra le mani. –Ti lascio da solo, allora.-
-Hermione, sei un animagus?-
La ragazza voltato di spalle si girò lentamente, arrossendo rispose al ragazzo. –Si, sono io la lupa che ti ha salvato la vita.-
-Hai un bel pelo, da quel poco che ho visto.- Ridacchiò. –Ti va di raccontarmi questa storia? Piuttosto che farmi ammuffire con quel libro.-
-Questo libro me lo ha prestato Tonks, per saperne di più sulla natura del mio animagus.- Rispose piccata, avvicinandosi. –Sei sicuro di voler sentire la storia?-
-Se non ti dispiace, o se devi andare.. –
-No, tanto non ho fame.- Disse, risedendosi sulla poltrona. –Da dove cominciamo?-
-Perché non mi dai prima un bacetto sulla guancia? Mi sono fatto la bua!- Scoppiò a ridere.
Era divertente prenderla in giro e vederla arrossire per niente, il vecchio Fred Weasley dei tempi di Hogwarts stava tornando a galla.
Ed era ben convinto a provare che effetto potesse avere sulla ragazza.
Lei pensa ancora a Ronnie.
-Fred, non essere sciocco.- Si scostò una ciocca di capelli dal viso, aprendo il libro che teneva tra le mani.
- Il lupo .. –
Ronnie.
-.. è considerato ..-
Ronnie.
-
per questo motivo ..-
Ronnie.
-Fred mi stai ascoltando?-
-Si, scusa.- Si mise più comodo, tirandosi su le coperte. –Continua, mi piace la tua voce.-
-Era un complimento?- Rimise a tenere gli occhi fissi sul libro, mentre girava la pagina.
-A te che sembrava?-
***
-Ginny mi eviti?- Chiese Dean, bloccandola contro il muro.
-No, è che .. Io so.-
-I miei sentimenti per te non sono mai cambiati.- Prese un respiro. –Non ti chiedo di provare a stare insieme, voglio solo che tu mi eviti in questo modo, soprattutto ora che ci hanno messo a fare la ronda insieme.-
-Non accadrà più.- Si scostò e raggiunse la stanza che divideva con le altre.
-Gin, tutto bene?- Chiese Katie, fermandola.
-Si. Stai andando da Teddy?-
-Si, vuoi venire?-
-Lo tengo io dopo la ronda.- Disse regalandole un sorriso. –Buon pomeriggio con la peste!-
Risero, per poi dividersi.

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Capitolo 9
*** Tieni gli occhi aperti, Fred. ***


Hermione, si era addormentata sulla poltrona senza volerlo, e Fred non se ne era neanche accorto, troppo preso da ascoltare i racconti sui lupi.
Era affascinante seguire la voce di Hermione, vellutata e dolce, la più bella che avesse mai sentito in vita sua. Sembrava non esserci più traccia della sapientona di Hogwarts, al suo posto c’era una giovane donna, con grandi potenzialità e per di più animagus.
Il rosso si alzò dal letto, spense la luce e tornò tra le calde lenzuola. Dove essere mezzanotte inoltrata, da ciò che intravedeva dalle finestre semichiuse con le tende.
Posò lo sguardo sulla ragazza. Il libro tra le mani, il collo leggermente piegato e gli occhi chiusi, mentre il seno dava dimostrazione chiara del respiro. Si stupì a osservarla meglio, notando particolari mai visti in quegli ultimi cinque anni.
I capelli ricci e meno crespi, il viso delicato e non più quello di una ragazzina, il fisico più asciutto di prima e le mani .. vellutate?
Chissà se usa una crema speciale di Ginny, si ritrovò a pensare.
Che stupido.
***
E’ trascorsa un'altra settimana, non ricevono più notizie da nessuno, sono isolati dal mondo là fuori.
Il cibo scarseggia man mano che i giorni passano, e le missioni devono riprendere immediatamente il loro corso, non possono stare fermi in quel covo per troppo a lungo, nonostante sia sicuro.
Sono ancora in cerca dei tre scomparsi, ma per ora non hanno trovato nulla di nulla, al massimo qualche informazione che sapevano già, neanche una testimonianza.
Hermione, Fred, George, Ginny e Angelina sono chiusi in camera a fissare il libro di magia oscura, con accanto il fascicolo delle persone ricercate. La prima, apre lentamente il libro, mentre Fred le si affianca e osserva curioso le scritte. Alzano lo sguardo nello stesso modo, e un espressione di puro disgusto misto a paura si dipinge sul volto.
-Ha creato un altro horcrux, ne sono certa.-
-Come fai a esserne certa?- Chiese Ginny.
Si avvicinò alla mora, prendendo il libro tra le mani e cominciando a leggere il procedimento per spezzare la propria anima, proprio come aveva fatto anni prima Voldemort.
-E se l’ha creato la Umbridge?- Chiese George, mentre Angelina apriva il fascicolo.
-Non lo farebbe mai, è troppo occupata a eseguire ciò che il Signore Oscuro le ordina.- Borbottò Fred. –Io dico che dobbiamo andare a cercare altre informazioni.-
-Ti sei appena ripreso, Fred.- Osservò Hermione, notevolmente contrariata dalla proposta. –Tu resti qui.-
-Scordatelo!- Sbottò, guardandola. –Io vengo, e tu non sai certo la ragazza che me lo impedirà.-
-Dimentichi tua madre.-
-Dimentichi Kingsley che conta su di me.-
-Non ho parole.- Incrociò le braccia al petto, spostandosi verso Ginny.
-Ragazzi, potete scendere? Kingsley vuole parlarvi.- Disse Molly, poggiata appena appena sulla porta aperta. –Sono arrivati anche Charlie, Percy e Audrey.-
-Va bene.- Risposero i gemelli.
***
-Non ho ancora capito perché dobbiamo andare a fare la spesa in questo modo, mi sento un imbecille!- Disse Fred, indicando i vestiti babbani che indossava.
L’idea grandiosa di Kingsley era stata proprio quella, mandarli a fare la spesa nella Londra Babbana a piedi, per poi farli arrivare di fronte Grimmauld Place con una Passaporta.
La notte non era ancora calata, il cielo era colorato di un lieve arancione-rosso parecchio intenso, mentre tutto intorno era affollato e poco silenzioso a causa del chiacchericcio. Le borse tra le mani e la bacchetta riposta in tasca per sicurezza, camminavano lenti e annoiati, cercando di non perdersi tra la folla.
-Non più del solito.- Rimbeccò Hermione, ricordando la prima volta che l’aveva detto a Ron anni prima. –Dai, Fred, tra poco arriviamo alla Passaporta e puoi startene a letto quanto vuoi.-
-Io non voglio stare a letto, voglio l’azione.- Sbottò Fred, stringendo il manico del sacchetto.
Svoltarono l’angolo, ritrovandosi per una via meno affollata e caotica.
Gli occhi fissi sulla strada, parlando ancora.
-Non ti è bastata l’azione dell’altra volta? Ci stavi rimettendo ..-
-Sei noiosa.-
-E tu sei … argh!- Lo superò, borbottando parole.
Si bloccò di colpo, facendo cadere a terra le borse. Un sonoro tonfo delle bottiglie di latte rotte che si riversano sulla strada, il pacco di pasta inzuppato dal liquido bianco, e le arance scivolare al di fuori della borsa.
-C’è qualcuno.-
-Io non sento nessuno.-
-Non hai sentito ..- Si guardò intorno, preoccupata e con la bacchetta fuori dalle mani. –Tira fuori la bacchetta Fred, ora puoi buttarti nell’azione.-
Sorrise appena, tirando fuori la bacchetta e poggiando a terra le borse, mentre si avvicinava alla ragazza tremante. –Ci stanno osservando.- Disse.
La folla attorno a loro si era dissolta nel nulla, lasciandoli sbalorditi e pronti a ogni attacco da parte del nemico. Si sfiorarono le dita, allontanandosi bruscamente subito dopo.
-Fred, fai quello che ti dico.- Sussurrò Hermione, indietreggiando appena.
-Bombarda?-
-Bombarda.-
Hermione deglutì, tirando per la manica il ragazzo rosso accanto a sé, preparandosi all’incantesimo da lanciare.
-BOMBARDA!- Urlarono.
Un polverone enorme si estese per la vita vuota, lasciando ai ragazzi tempo di correre verso la salvezza. Corsero, bloccandosi a metà della vita.
Antonin Dolohov.
-Giovane Weasley e giovane Granger, una bella passeggiata romantica?- Ghignò.
Il fumo di polvere scomparve lentamente, lasciando spazio ai Mangiamorte di avvicinarsi ai due ragazzi, bloccandoli definitivamente.
-Portateli via, subito.- Disse, rivolto a due Mangiamorte dietro di loro.
-Mai!- Urlò Fred, lanciando a terra qualcosa di nero e piccolo, che scoppiò all’istante.
Hermione urlò, mentre Fred la trascinava fuori dalla nube nera formata nella vita.
Correvano a perdifiato lungo la strada babbana, scaraventando a terra donne, signori e perfino bambini. Nella direzione opposta della Passaporta, erano fregati.
-Smaterializziamoci!- Urlò Hermione.
-In mezzo ai babbani? Granger, ti facevo più sveglia!- Disse Fred, trascinandola oltre un gruppetto di suore. –Ti fidi di me?- Chiese.
Annui, facendosi trascinare ancora.
***
Faceva su e giù per la stanza, passandosi una mano tra i capelli e guardando fuori dalla finestra.
La notte era già calata da tempo.
-Sono sicura che arriveranno tra pochissimo.- Disse Molly, autoconvincendo il figlio e sé stessa.
-E’ successo qualcosa.- Sussurrò Ginny, avvicinandosi alla finestra. –Forse li hanno presi.-
-Sono veloci e ben addestrati, non preoccupatevi.- Disse Kingsley, sorseggiando il tè.
Un po’ amareggiato e preoccupato, ma più tranquillo del resto della casa.
-Forse hanno ragione.- Disse Tonks.
I capelli viola legati in una coda bassa, mentre accarezzava i capelli del figlio attaccato alla sua gamba. –Se non tornano tra un ora li andiamo a cercare.-
-Va bene.-
***
Il vento scompigliava i capelli dei giovani che correvano verso la Passaporta, un comune calzino era la loro salvezza.
Si ritrovarono ansimanti e sudati, mentre si avvicinavano per poter tornare a casa.
Purtroppo per loro, non avevano ancora fatto i conti.
Il fiato mancò in gola, dando spazio a calci, imprecazioni e urli nel vicolo cieco ormai colmo di Mangiamorte. Il nero li avvolgeva prepotentemente, mentre cercavano di opporre resistenza.
Proprio come era successo al Ministero al quinto anno di Hermione.
La ragazza urlò un ultima volta, notando solo in quel momento di non avere più la bacchetta tra le mani e di essere definitivamente in trappola. Uno schiaffo la colpì in viso, buttandola a terra e lasciandole perdere i sensi.
Fred poco distante da lei continuava a lottare in mezzo alla nube nera, cercando di lanciare incantesimi, invano. Un pugno gli colpì lo stomaco, lasciandolo inginocchiare a terra per il dolore. Privo di forze si lasciò andare contro il terreno freddo.
-E’ fatta!- Disse Antonin.
-La Mezzosangue è veramente migliorata.- Osservò Fenrir Greyback, sollevando la maglia della ragazza e guardando il reggiseno bianco che le calzava a pennello. –Voglio averla tutta per me.- Disse.
-Prima li portiamo dal Signore Oscuro, dopo deciderà lui cosa farne, anche se a dirti la verità, ti lascerei molto volentieri la ragazzina.-
-E’ una donna, non hai visto?- Ricordò, indicando la maglia. -Muoviamoci, ho molta fame.-
-Non vuoi prima la ricompensa? Penserai dopo al mangiare.- Disse. –Voi! Fate il solito giro.- Ordinò ai Mangiamorte che si dileguarono. –Noi portiamo queste due fecce via dalla Londra babbana.-

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Capitolo 10
*** Una Sangue Sporco? Ti accontenti di questo? ***


Corse su per le scale, prese la bacchetta e scese velocemente in cucina.
Tonks e Kingsley erano già sulla porta.
-Aspettatemi!- Disse George.
-Non verrai ragazzo. Lascia fare questo lavoro a noi.- Disse Kingsley.
-E’ mio fratello, ho tutto il diritto di volerlo andare a cercare!- Avanzò verso i due, minaccioso e preoccupato. –E’ mio fratello gemello.-
-Io lo farei per Teddy.- Disse Tonks, guardando speranzosa Kingsley. –Solo lui.-
-Voglio venire anche io.- Disse Ginny, spuntando da dietro il fratello. –Sono la migliore amica di Hermione.-
-Vedete di stare attenti.- Ordinò Kingsley, prima di aprire la porta e uscire definitivamente fuori da Grimmauld Place.
-Muoviamoci con le scope e perlustriamo la zona di Londra. Tonks con Ginny, George con me.-
-Ma dove sono ..? – Ginny afferrò la scopa che le spuntò davanti, piuttosto interrogativa. –Andiamo?- Chiese, voltandosi verso Tonks salita già in sella.
-Perlustriamo la parte nord e ovest di Londra, voi fate il resto.- Disse l’Auror, guardado Kingsley e George annuire.
La sera era già calata, di conseguenza l’aria era molto più fredda e pungente sulle pelle, mentre il cielo era lievemente oscurato, forse un imminente temporale li avrebbe colti alla sprovvista.
Sorvolarono Londra attentamente, ma non trovarono neanche una pista, solo babbani.
-Dove è stata messa la Passaporta?- Chiese Ginny.
-Poco più avanti di qui, perché non ci ho pensato prima?- Si chiese Tonks, cominciando a dirigersi verso il luogo.
Aumentando velocità e lasciandosi scompigliare i capelli dal vento, per poi individuare la Passaporta.
-Ecco, è lì che dovrebbe essere!- Disse.
Scesero e cominciarono a cercare la Passaporta, trovandola dietro a un cespuglio.
-Guarda qua.- Disse Ginny, indicando una macchia scura sulla terra. –Sangue?-
-Molto probabile.- Disse Tonks, arricciando le labbra. –Li hanno presi i Mangiamorte.-
***
L’odore di bagnato e sporco le pervase le narici, facendola disgustare all’istante e spalancare gli occhi immediatamente.
Era sdraiata su un fianco, verso il muro di fredda pietra. Sentiva male dappertutto, particolarmente al collo da dove sentiva scendere qualcosa di caldo e liquido, sangue.
Il suo sangue.
Emise un verso strozzato, mettendosi a fatica in ginocchio e guardandosi intorno.
Fred poco lontano da lei, era ancora profondamente addormentato. Si avvicinò gattonando, prendendo a chiamarlo con insistenza. –Fred, svegliati!-
Il ragazzo si girò a pancia in su, stropicciandosi gli occhi lentamente. –Che è successo?-
-Vedo che vi siete svegliati.- L’ombra dell’uomo avanzò verso i due, scoprendo il viso.
Antonin Dolohov li guardava ghignando e con la bacchetta puntata. –Andiamo di sopra, dobbiamo fare una bella chiaccherata.-
Due Mangiamorte piuttosto grossi presero di peso Hermione e la trascinarono su per scale, fuori dalla cella e da Fred, che ora rimaneva solo con l’uomo.
-Cosa volete da noi?- Chiese il rosso, alzandosi.
-Dovete morire tutti, ecco cosa vogliamo.- Disse Dolohov. –Vi nascondete come topi, non vi vergognate?-
-Sempre meglio essere codardi, almeno noi non uccidiamo la gente per il loro stato di sangue!-
-Crucio!- Urlò.
Il ragazzo cadde a terra, strinse le labbra fino a farsi uscire sangue, contorcendosi per il dolore sul pavimento. Sentiva degli enormi coltelli attraversagli la schiena, mentre stringeva i pugni e strizzava di occhi colmi di lacrime.
Dolore lacerante, entrava fin dentro le ossa.
Un urlo smorzò la tortura, lasciando Fred inorridito e Dolohov sorridente.
-Penso che Fenrir si stia divertendo con la Mezzosangue. Ha un bel corpo, ha notato.-
-Lasciatela andare!-
-Mi dispiace per te, ma è la legge.- Mise la bacchetta nella tasca, si avvicinò lentamente a Fred ancora steso a terra e prese a parlare nuovamente. –La Mezzosangue sarà la prima.-
***
Le braccia ferme dai due Mangiamorte affianco a lei, la tensione nella stanza e il ghigno dell’uomo che puzzava notevolmente di sangue.
Doveva essere stato lui a procurarle quella ferita al collo.
-Bellatrix arriverà tra poco.- Disse Fenrir, accarezzandole i capelli. –Per ora abbiamo del tempo per noi, ti va? In ogni caso non puoi opporti.- Rise.
Hermione si mosse, cercando di scostarsi le mani strette alle braccia. –Che cosa volete?-
-Penso che te lo dirà Bellatrix, per ora … fammi vedere un po’.- Sollevò appena la maglia della ragazza, che cercò di indietreggiare e cominciò a urlare con tutto il fiato che aveva in gola.
-Non toccarmi!- Gli pestò il piede, facendolo imprecare.
-Insolente! Lasciatela a me!- La trascinò a terra per il collo, mentre gemeva di dolore per il colpo. –E’ così non vuoi collaborare?- Urlò.
Appoggiò i ginocchi sulle gambe, cominciando a sfilarle il maglione, senza ascoltare le urla terribili che emetteva.
-Lasciami!- Si divincolò sotto all’uomo, cercando di scostarselo muovendo velocemente le braccia.
-Fenrir, cosa ti avevo detto?-
-E’ insolente.-
-La Mezzosangue è del Signore Oscuro, non puoi usarla ora, forse dopo.- Disse Bellatrix Lestrange. –Che cosa ha fatto?-
-Voglio solo assaggiarla un po’!- Ribadì l’uomo.
-Una Sangue Sporco? Ti accontenti di questo?- Chiese disgustata. –Ciao, carina. Come te la passi? Sbaglio o l’altro giorno ci siamo incontrate?- Ridacchiò. –Possiamo riprendere dall’ultima volta.-
Hermione impallidì, spostando lo sguardo su un braccio. La scritta mezzosangue era ancora visibile sulla pelle, infondo non sarebbe mai andata via.
-Levati da lì. Lei la porto al Manor.- Disse la donna, tirandola su di peso e puntandole un coltello alla gola. –Non osare provare a scappare.- Mosse la testa, ordinando a un Mangiamorte di seguirla.
Si smaterializzarono di fronte al Manor, trascinando la ragazza di peso e puntandole ancora il coltello alla gola.
-Cissy, apri.- Disse Bellatrix.
Le porte si aprirono come l’ultima volta che era stata lì, lasciando ai tre di entrare.
Che fine avrà fatto Fred?
-Chiama il Signore Oscuro.-
Aspettarono nell’immenso salotto di Malfoy Manor, in compagnia di Lucius Malfoy e altri Mangiamorte, mentre una nube nera si espandeva.
Voldemort è arrivato, pensò.
Coperto dalla sua veste nera e lunga, gli occhi rossi e il corpo delicato, mentre teneva tra le mani la bacchetta di Sambuco.
Nagini accanto a lui, si trascinò fino ai piedi della ragazza che smise di respirare, facendo ghignare Bellatrix.
-Paura, Mezzosangue?- Chiese la donna.
-Finalmente posso avere l’onore di conoscerti personalmente, Hermione Granger. La migliore amica dell’ex Ragazzo che è Sopravvissuto, e anche l’ex ragazza del rosso Weasley morto, sbaglio?- Ridacchiò Voldemort. –Avete catturato anche quell’altro Weasley?-
-Si, è al rifugio.- Rispose il Mangiamorte. –Dolohov si occupa di lui, devo farlo portare qui?-
-No. Portare qui Longottom e la Lovegood.-
***
-Che cosa facciamo?- Chiese George.
-Andiamo a cercarli anche domani.- Disse Ginny, stringendo la tazza di tè tra le mani.
-Non c’è traccia di dove li abbiano portati.- Disse Kingsley. –Sarebbe inutile.-
-E cosa volete fare?- Urlò il rosso. –Lasciare mio fratello in mano ai Mangiamorte? Ma si, arrendiamoci, tanto è ciò che facciamo da anni!-
-Voldemort ora è al potere, ed è pure .. come dire, protetto, no?-
-Hai ragione, Gin. Voldemort ha creato un horcrux, pensiamo che Bellatrix lo custodisca.-
-In realtà, c’è un altro horcrux.- Disse Ginny, guardando i presenti. –Neville mi aveva detto che Voldemort aveva creato sette hocrux, tra cui uno era Harry stesso, e bè .. era stato creato per sbaglio, per quello era andato nella foresta.- Tossì, spezzando il nodo alla gola.- Però qualcosa non ha funzionato, ma comunque sia, avevano già distrutto degli horcrux, e mancava Nagini.-
-Quindi Nagini il serpente di Voldemort e questo altro horcrux che Bellatrix costruisce sono la soluzione per sconfiggerlo?- Chiese Kinglsey.
-Ci serve la spada di Grifondoro, oppure dei denti di basilisco.-
-E dove li troviamo?- Chiese George.
-Nella Camera dei Segreti.-
-Sai parlare Serpentese?-
-No, ma .. ci serve la spada.-
-A quello pensiamo dopo.- Disse Tonks, poggiando le mani sul tavolo della cucina. –Dobbiamo scoprire quale sia l’horcrux nuovo creato.-
-E come facciamo? Non possiamo neanche andare ad Hogwarts.- Disse Ginny.
-Provo a sentire Aberforth, e poi vediamo come procedere.- Disse Kingsley. –Ora andate a dormire.-
***
-Georgie, li troveremo?-
-Certo che li troveremo.-
Si erano chiusi nella stanza dove Fred la settimana prima aveva riposato, e dove Hermione andava spesso a leggergli qualcosa, quale posto migliore per passare la notte?
-Posso dormire con te?- Chiese, alzandosi dalla poltrona.
-Ovvio, sorellina.- Alzò la coperta, abbracciandola mentre ci si infila dentro. –Buona notte.-
-Buona notte.-

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Capitolo 11
*** Due ragazzi eccezionali. ***


Silenziosamente i due ragazzi entrarono nel grande salotto di Malfoy Manor, scortati da tre possenti Mangiamorte.
Sporchi, parecchio dimagriti e stanchi, ma sempre con quella luce di fiero Grifondoro e perspicace Corvonero negli occhi.
-Longottom, come stanno mamma e papà?- Chiese Bellatrix, ridacchiando.
-Hai esaurito le tue battutine, Lestrange?- Domandò Neville, sarcastico e sfacciato.
-Come osi?- Urlò la donna, strattonandolo verso di sé e scostando malamente i Mangiamorte a fianco. –Posso richiamare quando voglio i Carrow, che dici? Hai voglia di fare un altra partitina con loro?-
-Bella, lascia stare il ragazzo.- Ordinò Voldemort. –Piuttosto, vedi di estorcere qualche informazione a questa ragazzina.-
Posò lo sguardo su Hermione. –Anzi, ho avuto un idea migliore.-
Bellatrix ridacchiò, intercettando il pensiero dell’uomo. Scaraventò a terra Neville, mentre quest’ultimo gemeva di dolore per il colpo. –Dove vi nascondete?-
-Non dirglielo!- Urlò una voce.
Una voce che ben conosceva.
Strattonato verso il centro del salotto da Dolohov, con il labbro sanguinante e il corpo tremante. Si divincolò, finendo tra le braccia di due Mangiamorte che lo immobilizzavano.
-Scusate, è molto pieno di sé. Lurido, Weasley.
L’ho sempre detto che suo padre era un fallito, e di conseguenza lo sono anche i suoi figli.- Disse Dolohov.
Fred si divincolò nuovamente, cadendo a terra dopo essere stato colpito da un pugno.
-Allora, carina?- Chiese Bellatrix.
Tenendo saldo a terra Neville, mentre Luna guardava la scena senza fiatare.
-Ma cosa succede?-
Draco Malfoy entrò in salotto, parecchio irritato e assonnato. –Che ci fanno qui questi due pezzenti?-
-Draco, vieni qui.- Disse Voldemort, incitandolo ad avvicinarsi a Hermione. –E’ la Mezzosangue, ricordi?-
-Come dimenticare.- Disse il biondo, emettendo una smorfia. –Potresti farla urlare un po’ meno? Stavo riposando.-
Voldemort annui, e con un colpo di bacchetta lanciò un silencio a Hermione, che all’istante si divincola nuovamente.
-Fai la brava, prima di essere punita severamente.- Le sussurra all’orecchio il Mangiamorte, lanciando un occhiata al resto dei compagni.
-Visto che non vuoi rispondere, sarò costretta a parlare con il tuo amichetto, pezzente. Disse Bellatrix, lasciando la presa su Neville -che fu nuovamente preso dai Mangiamorte- e dirigendosi lentamente verso il rosso. –Ora, ditemi dov’è il vostro nascondiglio, o il tuo amico ne pagherà le conseguenze.-
-Sei solo una povera pazza, come puoi fare questo?- Disse Fred, guardandola con disprezzo.
-Un po’ di veritaserum?- Chiese Lucius Malfoy, porgendo la boccetta alla donna.
Il ragazzo si scostò, senza emettere un fiato ingoiò il liquido, per poi serrare le labbra.
Non avrebbe emesso un fiato.
-Dove vi nascondete?-
Si morse la lingua più volte, mentre sentiva la voglia di parlare crescere dentro di sé. Volse lo sguardo su Hermione a terra, il collo sanguinante e il viso stravolto.
-Io .. n-non ti d-dirò mai n-nulla.- Sputò Fred.
Resisti. Resisti. Resisti.
-Come ha fatto?- Chiese Draco, incredulo.
Nessuno resisteva al veritaserum!
-Questo ragazzo è eccezionale.- Disse Voldemort, sorridendo. –Un Weasley davvero .. strano.- Accarezzò la bacchetta di Sambuco. –Portateli dove è giusto che stiano, e controllateli a dovere. Tranne il Weasley.-
***
Una stanza priva di colore, con un odore nauseabondo e neanche un briciolo di luce propria. Solo un paio di sospiri riempivano quel vuoto, mentre la ragazza cercava di trattenere i singhiozzi.
Fred era solo, e lei era sola.
Lui era nelle mani dei nemici, e lei non poteva fare nulla.
Si sdraiò sul pavimento freddo, e abbracciandosi le gambe al petto chiuse gli occhi, cercando di pensare.
Pensare a un modo per uscire.
Singhiozzò, lasciandosi sfuggire altre lacrime calde sulle guance.
Catturata, ferita al collo e privata di Fred.
Le sembra così strano pensarci, eppure sa che sta accadendo, sta cominciando a provare qualcosa per qualcun altro, quel qualcun altro a cui ha badato per una settimana.
Quel qualcun altro a cui ha salvato la vita.
Strinse gli occhi, ripensando a quando si era trasformata in lupa.
Potrebbe farlo anche ora, ma sarebbe inutile e molto pericoloso, insomma, capirebbero che è un animagus, e il suo segreto deve rimanere .. segreto.
Infondo però può anche approfittare della situazione, e cercare l’horcrux.
Prima di essere buttata nella cella, non ha notato niente di nuovo al collo o chissà dove su Bellatrix, però deve essere lì. L’horcrux ha come un anima propria, giusto?
Dovrebbe sentire quel senso di .. battito? Orrore? Paura?
Come quelle volte in cui ha portato la collana nella tenda, uno degli horcrux di Voldemort.
Deve provarci, almeno stavolta.
E deve liberare Fred.
***
Un pugno sul viso.
Uno allo stomaco.
Un altro sul viso.
Un ultimo sullo stomaco.
Gemiti di dolore escono spezzati dalla bocca sanguinante del ragazzo rosso, sorretto da un altro Mangiamorte e quasi privo di sensi.
-Insolente, perché non vuoi dirci dov’è il vostro covo?- Chiese Dolohov.
-Ci penso io.- Disse Fernir.
Si avvicinò, e con un colpo deciso affondò i denti nella carne fresca del ragazzo, proprio sulla spalla. Si leccò il sangue caldo dalle labbra, soffiando nell’orecchio di Fred altre parole. –Posso continuare e prosciugarti in cinque minuti massimo. Vuoi dircelo o no?
Preferisci morire per loro?-
Fred emise un gemito, annuendo impercettibilmente con la testa.
Il dolore non gli permetteva neanche di capire cosa stava succedendo.
-Lasciatelo vivo, lui ci serve.- Disse Voldemort, osservando la scena dal fondo della stanza. –Non è così stupido, e sembra anche molto dotato, quindi potrebbe servirci per .. fare da esca.-
-Cosa ha in mente, Mio Signore?- Chiese Dolohov, inchinandosi appena.
-Tante cose, mio fedele amico.- Osservò il volto ricoperto di sangue di Fred, arricciando le labbra. –Altri cinque minuti, e dopo chiudetelo qui dentro.-
***
-Luna?-
-Si?-
-Hai visto? Te l’avevo detto che sarebbero venuti a salvarci.- Disse Neville, sorridendo.
Nonostante i dolori e ciò che aveva dovuto passare nelle ultime settimane, non aveva mai smesso di sperare, lui ci contava.
-Pensi che ci troveranno? Li hanno catturati.- Disse la bionda, osservando il pavimento su cui era seduta.
-Si, e lo sconfiggeremo. Però prima dobbiamo trovare la Spada di Grifondoro.-
-E dove?-
-L’ho persa il giorno in cui siamo scappati dalla Battaglia, ricordi? Troveremo un modo.- Disse.
-Pensi che Lee stia bene?-
-Si, è forte.-
-E Hermione?-
-Hermione sta bene, e anche Fred. Sono dei Grifoni, ricordi?-
-Le persone sono fragili, Neville.- Disse Luna, pacata. –E le emozioni di questi tempi sono molto forti.-
-Lo so.-
***
Accarezzava la testa del serpente parecchio assorto nei suoi pensieri, mentre la porta della stanza si apriva.
-Mio Signore.- Disse Bellatrix, inchinandosi.
-Alzati, Bella. Vieni qui, ho delle idee molto belle da comunicarti.-
-Riguardano la Mezzosangue?- Chiese, ghignando e chiudendo la porta dietro di sé.
-Non lo so.- Si alzò dalla sedia, avanzando fino alla donna. –Il Weasley e la Mezzosangue sono molto astuti e forti, bisogna tenerli separati il più possibile e se proprio non si può .. bisogna indebolirli, con le nostri arti.- Disse, accarezzando ancora Nagini. –Prossima volta voglio farli incontrare con quel Lee Jordan, so che era molto amico con i gemelli Weasley.-
-Intende catturare anche il gemello?-
-Non per ora, basta il primo.- Osservò la donna, ridacchiando. –Fagli vedere chi sei, Bella. Soprattutto a quella lurida Mezzosangue.-
-Assolutamente, Mio Signore.- Disse Bellatrix, inchinandosi. –Posso fare altro?-
-D’ora in poi la Mezzosangue è compito tuo, il Weasley è compito di Dolohov e Fernir, mentre gli altri tre .. potete fare un po’ per uno, e magari farvi aiutare dagli altri.-
-Sarà fatto, Mio Signore.-
***
Guardavano fuori dalla finestra, speranzosi e parecchio agitati.
Perché proprio loro?
-Eccoli!- Disse George, fiondandosi fuori dalla porta della camera.
Ginny lo seguì a ruota, fermandosi dietro al fratello.
-Li avete trovati?- Chiese la rossa.
-No, ma forse abbiamo una pista.- Disse Tonks, posando una mano sulla ragazza. –Vedrai che li troveremo.-
-Sappiamo che non si trovano più nel loro così detto “rifugio”, ma che si sono sposati.
In una casa parecchio spaziosa, direi.- Disse Kingsley.
-Malfoy Manor?- Chiese George, speranzoso.
-E’ un’idea.- Disse l’uomo di colore. –Ma potrebbero anche trovarsi dalla famiglia Zabini, o altre case purosangue.-
-Io sono convinto che si trovino dai Malfoy.
Sono gli amici più stretti.-
-Andremo a controllare.- Disse Tonks. –Dov’è Teddy?-
-Katie l’ha appena fatto addormentare.- Rispose Ginny. –Perché non venite a cenare?-

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Capitolo 12
*** Era finita. ***


Legata da funi invisibili e sdraiata sul pavimento, aprì gli occhi inorridita, notando di non essere più nella stanza di prima.
-Hermione, sei sveglia?- Chiese Fred, avvicinandosi lentamente a fatica verso di lei.
Legato anche lui da funi invisibili.
-Vediamo se riuscite a tenerci testa, ora!- Urlò Dolohov.
Il ragazzo di colore cadde a terra, ai piedi di Fred, stringendo i denti e cercando di rimettersi in piedi.
Mai errore gli fu più fatale, il Mangiamorte lo imprigionò a terra, puntando il ginocchio sulla schiena del moro. –Weasley, non saluti il tuo amichetto?-
-Lee?- Domandò Fred, incredulo.
-Come te la passi?- Chiese Lee, sorridendo appena.
-Meglio di te.-
-Cos’è? Li lasciate anche parlare tra loro?- Tuonò Bellatrix, entrando nella stanza. –La Mezzosangue è mia.-
Hermione indietreggiò appena, stringendosi più vicina a Fred, che la nascose come meglio poteva.
Fred la guardò. Spaventata.
Fu sul punto di dirle qualcosa, quando la ragazza venne trascinata fuori dalla stanza da Bellatrix e un Mangiamorte, mentre scorreva lo sguardo sul punto in cui era sparita.
-Weasley, non preoccuparti per lei, Bellatrix saprà come metterla in riga. Ora, perché non vedi di parlare? Sia tu, che il tuo amichetto.- Disse Fernir. –E stavolta non ci limiteremo al veritaserum o alle mani, sappiatelo.-
-Pensate davvero di farci paura?- Chiese Lee, sfacciato.
-Senti, Jordan, o stai ai nostri giochi o ti ritroverai in situazioni che non ti garberanno affatto. Cosa scegli?- Chiese Dolohov.
Lee alzò il mento, altezzoso e Grifondoro come sempre, mentre l’uomo aumentava la presa del ginocchio sulla schiena e il ragazzo gemeva di dolore. –Ci penso io, tu sei vuoi assaggia il ragazzo.-
Il rosso indietreggiò fino al muro, intanto Fernir si avvicinava ghignante e con i denti ben messi in vista. Si piegò, in modo da stare di fronte al ragazzo e affondare i denti nella carne.
Quel giorno avrebbe finalmente mangiato qualcosa di delizioso.
-Non mi fai paura.-
-Dovresti averne.- Disse, affondando i denti sul collo del ragazzo.
L’ultima cosa che senti fu il grido di Lee.
***
Buttata a terra, trascinata e piegati ai piedi della donna, mentre questa la torturava in tutti i modi. Gemeva di dolore, e cercava di rimanere lucida.
Sentiva la pelle andarle a fuoco, come se qualcuno le avesse lanciato un incendio addosso, e le grida di piacere diffuse a tutto non miglioravano le cose.
Bellatrix si divertita con la sua bacchetta e i suoi stupidi giochetti, troppo duri per una ragazza giovane e per chiunque altro li dovesse subire.
Le forze cominciavano a mancare, e in men che non si dica, si ritrovò immersa nel buio.
Sola e abbandonata in quell’oblio.
Lasciando sgorgare le lacrime silenziose e i lievi singhiozzi in quel silenzio, dando spazio di essere derisa e umiliata.
-Povera Mezzosangue, sola e indifesa. Vuoi sapere cosa ti succederà?- La donna ridacchiò, mentre si inginocchiava vicino alla ragazza semisvenuta. –Tu morirai sotto le mie mani, e i tuoi amichetti sotto le mani di Dolohov e Fernir, non sei contenta? Poteva andarti molto peggio, potevi essere usata da Fernir, eppure il Signore Oscuro ha voluto darti una possibilità.
Pensavo che l’amichetta di Potter fosse più astuta, mi sbagliavo .. bè, ora che puoi farci?- Ghignò, mettendo apposto la bacchetta. –Vuoi qualcosa da bere, cara?-
-Cosa vuoi fare?- Chiese Lucius, notando la strega tirare fuori una boccetta.
-Niente, solo un piccolo favore.- Aprì la bocca alla ragazza, versandoci il liquido trasparente dentro.
Un urlo acuto e forte le uscì immediatamente dalla gola.
Si sentiva trafitta, bruciata e torturata più di prima, mentre la pozione o chissà che altro le faceva effetto. Gridava senza sosta e si contorceva sul pavimento, pregava che tutto finisse al più presto e che qualunque cosa la venisse a salvare.
Fred.
Fred.
Fred.
Era quello il pensiero fisso che le rimbombava nella testa, proprio nel momento in cui .. in cui ..
Era finita.
***
-Siete pronti?- Chiese Ginny.
-Siamo nati pronti, okay? Andiamo a salvare il mio amato gemello.- Disse George, mentre uscivano da Grimmauld Place.
-George, vengo con te.- Disse Angelina.
-Se ne accorgeranno.-
-Non importa, voglio venire con te.-
-Andiamo.- Disse Katie, interrompendo la conversazione.
***
Neville camminava avanti e indietro, cercando di vedere qualunque cosa succedesse fuori da quella cella, mentre Luna cercava di calmarlo.
-Ho sentito dei rumori, te lo garantisco!- Disse il ragazzo, voltandosi verso la bionda.
-Stanno torturando Fred, Hermione e Lee sono le loro urla, non le senti?-
-Non sono le loro urla, mi sembrano … questa voce e quella di Ginny.- Disse corrugato. –Sono venuti a salvarci, ci scommetto tutto.-
-Sei tu che ti fai suggestionare.- Socchiuse gli occhi, accoccolando le braccia al petto.
-Luna, se usciremo di qui e se la guerra finirà, devi promettermi una cosa.- Si avvicinò, annullando le distanze.
-Uscire con te?- Luna scosse la testa, ridacchiando. –Sei un amico.-
-Per me tu sei qualcos’altro, secondo te, perché ti ho salvato quella volta alla Battaglia?-
-Perché dici di essere mio amico.-
-No, io penso che tu sia molto bella, e mi piaci.- Le scoccò un bacio sulle labbra, allontanandosi come si fosse scottato. –Ne usciremo di qui, e tu potresti essere la mia ragazza.-
-Neville, ho sentito qualcosa.-
-Voi che ci fate qui?-
-Siamo venuti a salvarvi la pellaccia.- Disse il giovane mago, mentre apriva la porta della cella sporca.
***
Bacchette decise che lanciavano incantesimi, fatture orcovolanti e maledizioni senza perdono aleggiavano per il salotto di Malfoy Manor.
Lucius Malfoy era troppo impegnato a tener testa a Michael, mentre Narcissa Malfoy si limitava a lanciare incantesimi verso la rossa Weasley.
I Mangiamorte si scontravano con il resto della truppa, che contraccambiava gli incantesimi a suon di calci. Urla forti echeggiavano nella grande casa. Non troppo vuota, ma piena di dolore.
Bellatrix Lestrange chiusa nella stanza con la Mezzosange, guardava il Mangiamorte accanto a sé con ira, sguaiando la bacchetta.
-Chiudi la porta a chiave, e andiamo a vedere che caspita succede!-
La ragazza ancora semicosciente rimase immobile sul pavimento, socchiuse gli occhi più volte cercando di mettere a fuoco ciò che aveva attorno, e muovendo appena le dita delle mani.
Le sue funzioni erano ancora messe bene, tralasciando il fatto che il bruciare stava sparendo e i muscoli diventavano più deboli.
Il fiato iniziava a mancare, senza rendersene conto si ritrovò a respirare sempre più veloce, il cuore non dava neanche più conto a ciò che accadeva. Non una fitta di dolore, solo la stanchezza e il fiato che mancavano man mano i secondi passavano.
La porta si spalancò, lasciando entrare dentro gli intrusi.
Intrusi che ben conosceva.
Katie Bella e Angelina Johnson le si affiancarono, scuotendola e cercando di alzarla dal pavimento freddo e duro.
-Le ha dato qualcosa, guarda com’è pallida!- Disse Katie, alzando su la testa della mora.
-Dobbiamo portarla via, prima che peggiori.-
-Penso che ciò .. ha preso qualcosa che la ucciderà in poche ore.- Emise un lungo respiro. –Raggiungiamo gli altri e andiamocene di qui.-
-Non a Grimmauld Place, ci troverebbero.- Sussurrò Hermione. –Non a Grimmauld Place.-
-Sta perdendo i sensi!- Angelina cominciò a scuoterla, mentre la tirava su e se la caricava su una spalla. –Hermione, resta sveglia.-
-Lasciatela a me!- Disse Fred, prendendo in braccio la mora, che si accollò al petto del ragazzo. –Dobbiamo andarcene.-
-Fosse facile! Dov’è George?- Chiese Angelina.
-Sta fuori da questa porta, insieme a Luna, Neville e Lee.-
-Voi state bene?- Chiese Katie.
-Benissimo.-
-Dove credete di andare?- Urlò Dolohov, appena uscirono dalla porta.
-Fuori di qui!- Urlò George, lanciandogli una fattura gambe molli. –Andiamo!-
-Tonks e Kingsley ci uccideranno!- Urlò Ginny, mentre li raggiungeva correndo.
Maledizioni senza perdono li sfiorarono fino alla corsa verso l’uscita di Malfoy Manor, seguiti da urla e imprecazioni di Mangiamorte.
Si dispersero per il giardino, nascondendosi e cercando un modo per uscire.
Erano riusciti a entrare per puro caso, sorpassando le protezioni e raggiungendo in un batter d’occhio gli amici prigionieri, ma ora?
Si guardarono intorno, spaesati e in minoranza.
Erano pur sempre dei ragazzini!
Un patronus arrivò di fronte ai ragazzi, che spaventati indietreggiarono, mentre gli altri li raggiungevano.
Nascosti dietro un maestoso albero, al riparo dalle maledizioni dei Mangiamorte.
-Distraiamoli e cerchiamo di uscire da qui.- Disse Katie, lanciando un incantesimo al Mangiamorte più vicino.
George osservò la scena, notando un particolare che prima non era riuscito a cogliere, puntando lo sguardo sui presenti.
-Che c’è?- Chiese Angelina, preoccupata.
-Correte verso l’uscita, e basta.- Disse il rosso, trascinando la mora con sé.
Corsero senza fermarsi e lanciando qualche incantesimo, arrivando fino all’enorme cancello d’uscita.
Un semplice bombarda buttò a terra il cancello, lasciando passare i ragazzi, sorpresi e salvi finalmente.
-Non c’erano le protezioni?- Chiese Ginny.
-Le avranno tolte.- Rispose George, semplicemente.
-Smaterializziamoci.-
***
-Come sarebbe a dire che sono scappati?- Urlò Voldemort.
-Mio Signore, non si disperi.- Disse Bellatrix, inchinandosi. –So dove si trovano.-
-Astuta, ma non troppo.- Disse l’uomo, avvicinandosi alla donna inginocchiata. –Sarà meglio per te, che li troverete subito.- Si avvicinò a Fernir e Dolohov, inginocchiati accanto alla donna. –Li avete torturati a dovere?-
-Si, Mio Signore. Penso di aver trasformato quel Weasley, l’ho morso più volte.-
-Forse anche la Granger, no?- Chiese Dolohov.
-Forse.-
-Bene. E ora .. – Accarezzò la bacchetta, urlando verso i due uomini. –Crucio!-

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Capitolo 13
*** Quella ragazza potrebbe sorprenderci sempre di più. ***


Urlava contro i ragazzi, piena di rabbia e paura, non potevano averlo fatto, non potevano essere stati così irresponsabili!
-Potevate morire!- Urlò Molly, in lacrime.
-Li abbiamo salvati, non siete contenti?- Chiese Michael.
-Senti ragazzino, vedi di non usare questo tono con me!-
-Hermione sta per morire, basta parlare!- Disse Cho, sorreggendo insieme a Fred la ragazza semicosciente.
***
Socchiuse gli occhi, mentre sentiva il cotone accarezzarle il collo ferito, e le voci si diffondevano per la stanza.
Era a Grimmauld Place, ne era più che certa.
L’odore di sangue e dolore l’aveva colta subito.
Aprì definitivamente gli occhi, spaesata e ancora dolorante. Puntò lo sguardo su Cho e Katie accanto al letto.
-Dov’è Fred?- Domandò flebile.
-E’ stato morso da Fernir, ora lo stanno curando .. è in condizioni molto gravi.- Rispose Cho, porgendole una pozione. –Sono riuscita a salvarti in tempo.-
-Come?- Sentiva già pizzicare gli occhi.
-Bellatrix ti ha dato un veleno potente, e sono riuscita a trovare una cura per .. per farti vivere, in più il tuo stato di animagus ti ha come dire .. salvata anche dal morso di Fernir.- Disse Katie. –Ora devi riposarti.-
-Voglio vedere Fred.- Si mise su gomiti, accarezzando la ferita sul collo tamponata. –Voglio vederlo.-
-Deve essere curato, dopo potrai vederlo.-
-Non penso che diventerà un lupo mannaro.- Si scompose, poggiando la testa sul cuscino. –Ho una cosa sull’argomento.-
-Hermione?-
-Il libro che mi ha dato Tonks, leggetelo.- Disse, perdendo coscienza.
Katie sussultò, lasciando spazio a Cho di operare sulla ragazza svenuta.
-E’ normale che faccia così, ha subito molte maledizioni.- Le mise sopra la coperta. –E le ho dato un po’ di sonnifero, per questo era un po’ più calma, se no a quest’ora ci trovavamo a combattere con una bestiolina.- Ridacchiò.
-Ha detto di guardare il libro che Tonks le ha dato, penso sia questo.- Katie prese tra le mani il libro poggiato sul comodino, analizzandolo e leggendo qualche pagina.
-Ecco, leggi!- Disse Cho, indicando l’argomento.
Un ragazzo morso e ferito da un lupo mannaro non sempre può trasformarsi, ci sono rari casi di opposizione a questa natura.
Il mago in questione deve essere molto forte di cuore, giovane e sano in tutti sensi.
Questi rari casi vengono chiamati “Lupus animagus”, ovvero, il ragazzo non presenterà la forma vera e propria di un lupo mannaro, avrà scelta. Si potrà trasformare quando vorrà, naturalmente dovrà cominciare a controllare la sua natura, all’inizio sarà molto difficile, ma ci riuscirà. Sarà un lupo, e non ucciderà persone innocenti come i normali lupi mannari, si trasformerà in un animagus.
Un animagus per metà lupo mannaro.
Il caso più noto di queste specie si è verificato nel 1890, un uomo di nome Anthony Bilius John ha dato via a questa cosa.
-Questo libro è eccezionale! Dobbiamo farlo vedere agli altri!- Disse Cho, strappando via il libro tra le mani di Katie.
***
Guardava il letto accanto a sé, preoccupato e teso, seduto sulla sedia, mentre la sorella gli accarezzava la mano.
Il ragazzo rosso steso strizzò gli occhi, aprendoli lentamente, e voltando il capo verso la sedia accanto al letto.
-Hermione?-
-Sta bene.- Rispose George, avvicinandosi insieme a Ginny. –Come ti senti?-
-Ho voglia di carne cruda.- Disse Fred, guardandoli inorridito. –Perché ho voglia di carne cruda?-
-Si sta trasformando.- Sussurrò Ginny, arretrando appena. –Georgie.-
-Non mi farebbe mai del male.- Disse il gemello.
-Infatti, non ti farà del male.- Disse Cho, sedendo sul letto di Fred. –Leggete.- Porse il libro al gemello e alla sorella.
George cominciò a leggere con la sorella, rimanendo a bocca aperta, e con il sorriso sulle labbra.
Suo fratello non sarebbe diventato un assassino, e non sarebbe neanche cambiato più di tanto!
-Fred, non diventerai un lupo mannaro.- Disse Ginny, buttandosi tra le braccia del rosso steso. –Che meravigliosa notizia!-
-Che cosa diventerò?- Chiese il rosso.
-Una specie di animagus, tralasciando il fatto che sarai anche per metà lupo mannaro.
Leggi, è tutto scritto qui.- Disse George, dando il libro al gemello.
-Io odio la carne cruda.- Sbottò lui, leggendo la pagina del libro. –Sarò un lupo come Hermione?-
-Eh, si.- Rispose la sorella, con un piccolo sorrisetto.
-Wow.-
***
Luna sorseggiava lentamente il tè offerto da Molly, mentre Neville guardava la tazza di fronte a sé stravolto. Lee appoggiato al muro osservava la scena, passando con lo sguardo da Neville a Kingsley che aspettava delle risposte.
-Jordan, dovevi essere più attento.- Disse l’uomo di colore, battendo un pugno sul tavolo.
-Lo so, non ho bisogno che me lo dite.-. Sbottò lui, avvicinandosi al tavolo. –Dobbiamo sconfiggerlo.-
-Penso di sapere qual è l’horcrux che Bellatrix custodisce.- Disse George, entrando in cucina con la sorella. –E’ una collana che indossa al collo, non so come ho fatto a non accorgermene prima.-
-Il problema è che non abbiamo la spada di Grifondoro per distruggerlo.- Disse Neville, piccato, mentre stringeva la tazza fumante tra le mani.
-La Camera dei Segreti.- Disse Ginny, semplicemente.
-Sai parlare Serpentese?- Chiese Luna, meravigliata.
-No, ma Hermione potrebbe darci una mano a riguardo. Con tutti i libri che ha letto, di sicuro sarò capitata in questo argomento.-
-Quella ragazza potrebbe sorprenderci sempre di più.- Disse Lee, sorridendo. –Ora capisco perché piace a Fred.-
-A Fred piace Hermione?- Chiese Molly, spalancando la bocca. –Sapevo che un giorno avrebbe messo gli occhi su una ragazza così .. diversa da lui!- Sorrise, immaginando i due insieme. –E a Hermione piace Fred?-
-Molly, non è ora di fare la pettegola.- Disse Arthur, ammonendo la moglie.
-Non faccio la pettegola!-
-Dobbiamo capire come andare ad Hogwarts senza farci scoprire.- Disse Tonks, stringendo Teddy tra le braccia.
-Troveremo un modo, ora mando un patronus a Aberforth e gli dico di avvertire Minerva.- Disse Kingsley, scomparendo fuori dalla cucina.
***
Gli accarezzava i capelli al buio, mentre lui mugugnava qualcosa nel sonno e si girava su un lato.
-Vuoi dormire con me, Granger?-
-Sono venuta a vedere se stai bene.- Disse lei, ritirando la mano.
Lui la bloccò, avvicinandola a sé.
-Vuoi già andartene?-
-Devi dormire.-
-Siamo due lupi ora, ricordi?-
-E questo cosa centra?- Chiese imbarazzata.
Fred era simile a lei ora, ma questo non significava di certo che dovevano stare insieme sempre, insomma, l’avrebbe aiutato a mantenere il suo stato di animagus in sé.
Non sarebbero stati di certo qualcos’altro.
-Dormi con me, Granger, e non fare domande.- La fece sedere tra le coperte calde.
-Solo per stasera. Domani mattina non mi troverai nel letto, okay?-
-Hai paura di me, ora?-
-Non ho paura di te, figurati.-
-Allora abbracciami.- Disse, mettendole una mano sul fianco coperto dal pigiama.
-Solo per stanotte.- Si accoccolò al suo petto, stringendo tra le mani la maglietta di cotone che indossava.
-Granger?-
-Si?-
-Sei bella.-

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Capitolo 14
*** Il piano finale. ***


Si risvegliò girato verso la parte del muro, freddo e solo. Girandosi tastò la parte ancora tiepida dove la sera prima Hermione aveva dormito, e sorrise al pensiero di quando l’aveva stretta a sé.
Non troppo intimo, ma neanche troppo .. dolce?
Fred Weasley non è dolce.
Si alzò dal letto malamente, e senza fare rumore scese le scale di Grimmauld Place.
Un suono familiare di fornelli colse alle orecchie del giovane, che sorrise e si affrettò a raggiungere la cucina. Con sua sorpresa non trovò ai fornelli la madre, ma bensì .. Hermione.
-Come mai sveglia così presto? Mamma non si è neanche alzata.-
-Volevo del tè, avevo un po’ freddo.- Disse lei, alzando la tazza di tè caldo.
-Gli altri sono ancora a letto, immagino.-
-Immagini bene.- Sorrise appena, bevendo un sorso dalla tazza calda. –Neville penso stia con Luna, e Lee forse sta in camera con Michael e Dennis.-
-E noi siamo qui.- Concluse Fred, avvicinandosi anch’esso al lavandino. –C’è ancora tè?-
-Cosa?- Domandò, stralunata e avvolta nei suoi pensieri.
Avvolta nel pensiero di Fred, che con quel pigiama era pur sempre bello, e con quei capelli scompigliati ..
-Lascia stare, Granger.- Ridacchiò, e si versò del tè in una tazza vuota. –Devi insegnarmi a diventare un lupo.-
-Non è difficile.- Disse, bevendo un altro sorso e evitando il suo sguardo. –Quando starai meglio ti aiuterò, ora riposati.-
-Granger, quella che deve riposare sei tu. Ti hanno distrutta.- La guardò, stringendo la tazza tra le mani. –Ti hanno torturata.-
-Anche a te, hanno torturato.- Marcò le parole lei, lasciando la tazza sul tavolo. –Devo ricordartelo?-
-Sei troppo testarda, Granger.- La rimbeccò, avvicinandosi ancora e sfiorandole con le dita il braccio scoperto. –Perché non vai a riposarti?-
-Già svegli? Pensavo che .. che volevate un po’ riposare.- Li interruppe una voce, Lavanda.
-Non ero in vena di stare a letto.- Disse Hermione, vaga e con un sorrisetto. –Seamus è già sveglio?-
-Sta scendendo.- Rispose arrossendo, e abbassando appena lo sguardo. –E voi due?-
-Loro due stanno bene così.- Disse Ginny, entrando in cucina sorridendo, affianco a Dean assonnato. –Il tè è pronto?-
-Si, è qui.- Rispose Fred.
-Hermione, volevamo chiederti una cosa.- Disse George, entrando anche lui mano nella mano con Angelina. –Hai letto qualcosa sulla lingua serpentese?-
-C’è un libro di sopra, cercavo una lettura veloce e mi sono imbattuta nella lingua, ma non è così facile.- Rispose, abbassando appena lo sguardo.
-Lo dicevo che quella ragazza ci sorprenderà sempre!- Disse Lee, ridendo.
***
Cercava il libro sotto al letto, in mezzo alla libreria e tra le robe sparse nella stanza.
-Aspetta.- Disse Ginny, bloccandola. –Usa accio libro!-
-Ma certo, sei un genio!- Hermione rise, tirò fuori la bacchetta e pronunciò l’incantesimo. –Accio Serpesontis!-
Il libro uscì dall’armadio, catapultandosi tra le sue mani e facendo sorridere le due ragazze.
-L’avete trovato?- Chiese George, interrompendo nella stanza con il gemello.
-Si.- Rispose Hermione, sorridendo radiosa. –Andiamo, vi dico dove possiamo trovare l’argomento!-
-Fred ti aspetta in camera, vuole provare a trasformarsi.- Disse il gemello, invitandola a seguire l’invito.
-Okay, ma non lo farò sforzare più di tanto.-
***
-Ora ascoltami bene, okay?- Gli girò intorno, scadendo bene le parole. –Devi rilassare la mente prima di tutto, e immaginare la forma del lupo che prenderai.- Si bloccò dietro di lui, sfiorandogli la schiena con le dita. –Non così tesi i muscoli o non riesci a trasformarti.-
-Non è facile.- Disse Fred, piccato e teso. -Sento questa dannata voglia di carne cruda, e non mi piace.-
-Devi imparare e controllarti, e reprimere queste cose.- Disse lei, mettendosi di fronte a lui. –Respira a fondo, e chiudi gli occhi, immaginando il lupo di fronte a te.-
Chiuse gli occhi, ascoltando il suono della bella voce di Hermione, e concentrandosi solo su quello.
E’ come quando devi produrre il patronus, si disse.
I muscoli si rilassarono improvvisamente, mentre la mente dipingeva un maestoso lupo color sabbia. Correva accanto alla lupa grigia, veloci e ..felici?
-Bravo, così va bene. Per oggi può bastare.- Disse Hermione, avvicinandosi alla porta della camera.
-Solo questo?-
-Sei ancora debole, non ce la puoi fare.-
-Posso farcela sei mi dai un possibilità.- La bloccò, facendola sbattere contro il suo petto e avvicinandosi al suo orecchio con le labbra. –Hai paura di me, Granger?-
-No.-
Scappò letteralmente via, lasciandolo solo nella stanza.
***
Chi alzato e chi seduto guardava Kingsley, stravolto e stufo di questa continua guerra, mentre spiegava il piano finale.
-Minerva ci attende da Aberforth, è scappata da Hogwarts. Tra due giorni entreremo ad Hogwarts, che piaccia o no, e avverrà la guerra.
Se questo horcrux deve essere distrutto dobbiamo farlo ora, e non tra un mese o chissà quando.- Si massaggiò la fronte. –George Weasley, Ginny Weasley e Angelina Johson voi entrerete nella Camera dei Segreti, usando il libro che la Granger vi ha dato e prenderete ciò che serve per distruggere l’anima di Voldemort.-
-Va bene.- Rispose Ginny. –Tieni a bada Teddy, mamma.-
-E tu stai attenta.. – Disse la donna, mentre si asciugava le lacrime. –Tutti voi.-
-D’accordo, dopo queste cose sdolcinate possiamo continuare a esporre il piano.- Disse Kingsley, scoccandosi un occhiataccia da parte di Arthur e Molly. –Dicevo .. Katie Bell, Cho Chang, le gemelle Patil e Dennis Canon si occuperanno di attaccare i Carrow.-
-Anche io voglio attaccarli.- Disse Neville, stringendo la mano di Luna.
-A te spetta un altro compito.- L’uomo lo guardò, riflettendo.
Stava davvero affidando un compito così importante a quel ragazzino?
-Cerca la spada di Grifondoro con Luna, e uccidi il serpente.-
-Sembra divertente.- Disse Luna, sorridendo appena. –Scommetto che la troveremo subito, l’ultima volta era piena di gorgosprizzi.-
-Per quanto riguarda Dean Thomas, Michael Corner, Lavanda Brown e Seamus Finnegan voi verrete con me e Arthur.-
-Lee andrà con Tonks, Hermione e Fred a tenere lontano Voldemort e i suoi fidati Mangiamorte.-
-E’ tutto chiaro.- Disse Hermione, alzandosi dalla sedia e dirigendosi fuori.
Un'altra guerra stava avendo inizio, e lei cosa faceva? Correva a piangere in bagno!
Quante altre morti avrebbe visto?
Avrebbe visto Fred morire, proprio come Ron e Harry?
Sarebbe di nuovo stata sola.
Si asciugò in fretta le lacrime, ricacciò indietro un singhiozzo volerle uscire dalle labbra e si affrettò a raggiungere la camera.
Si bloccò, sentendo delle voci bisbigliare.
-Tienila al sicuro.-
-Assolutamente.-
***
In ginocchio a terra, attendeva l’ordine del padrone, mentre lui si avvicinava lentamente.
Le accarezzò con la punta della bacchetta la schiena, provocandole un brivido di eccitazione lungo la schiena, e facendola sorride.
-Sei sicura di quello che hai sentito, Bellatrix?-
-Assolutamente, Mio Signore. Me lo hanno riferito i Carrow.-
-Benissimo.- Accarezzò il serpente accanto a sé, e sorrise malefico. –Non sanno a cosa stanno andando incontro.-
-Alla loro morte, Mio Signore.- Disse la donna, ridendo a crepapelle.
-Bellatrix, ricordati questo: il Weasley è mio.-
-Posso tenere la Mezzosangue?-
-Ovvio, mia fedele amica.-
-Mio Signore, ho delle notizie importanti.- Disse Dolohov, aprendo la porta della stanza.
-Dimmi pure, caro amico.-
-Entreranno da un entrata della Stanza della Necessità.-
-Noi saremo lì ad attenderli, allora.- Rise, soddisfatto.
L’avrebbero pagata tutti, dal primo all’ultimo.
L’amichetta di Potter sarebbe morta sotto le sue mani, e con lei il suo amichetto rosso.
Niente più Sangue Sporco tra la gente, solo gente pura e meritevole di possedere la bacchetta magica.
***
Preparava la borsetta di perline, infilando libri e tutto ciò che le sarebbe potuto servire.
Le cadde l’occhio sulla Mappa del Malandrino e sul Mantello dell’Invisibilità, che li attendevano speranzosi per essere infilati tra le sue cose.
Li prese senza pensarci su troppo, e chiuse la borsa con un piccolo suono.
-Prepari già le cose?- Chiese Fred, poggiato sulla porta.
-Per non dimenticare nulla.-
-Sempre la solita, Granger.-
-Weasley, vai a riposarti.-
-Non sei la mamma.-
-Io sono peggio di tua madre.- Ridacchiò lei, buttando la bacchetta sul letto. –Hai paura a dormire da solo?-
-Ovvio che no. Mi manca il tuo calore.-
Hermione arrossì, coprendosi la bocca con la mano.
Meravigliata e colta alla sprovvista.
Come bisognava rispondere in questi casi?
-Buona notte, Weasley.- Spense la luce con un semplice incantesimo, e si accoccolò tra le coperte.

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Capitolo 15
*** Hogwarts combatte per la libertà. ***


Si smaterializzarono a gruppi, senza dare troppo l’occhio entrarono nella casa di Aberforth, dove Minerva li attendeva paziente e preoccupata.
-Come procediamo?- Chiese Katie, tirando fuori la bacchetta.
-I primi che devono andare sono Ginny, George e Angelina .. il libro?- Disse Cho, osservando i tre.
-E’ qui.- Ginny mostrò il libro, affrettandosi a entrare nel quadro di Ariana Silente.
-Buona fortuna.- Disse Hermione, stringendo un ultima volta l’amica.- Tieni questa, potrebbe servirti.- Le mise tra le mani la Mappa del Malandrino, guardandola malinconica.
-State attenti.- Disse Kinglsey, salutandoli alzando la mano goffa e di colore.
***
La Stanza della Necessità appariva come l’ultima volta che l’aveva vista, desolata e piena zeppa di roba.
Strinse la bacchetta tra le mani, mentre avanzava insieme ai due ragazzi e all’Auror.
Si osservavano intorno curiosi e allerta, quando un rumore di qualcosa che cade a terra li prese alla sprovvista, facendoli stringere tra loro. Hermione guardò Fred, annuendo appena alle sue intenzioni.
-Esci fuori, codardo!- Urlò Tonks.
-Mocciosi, ecco che cosa siete!- Disse Dolohov, spuntando alla sinistra di Tonks, esibendo un ghigno molto ampio. –Feccia.-
-Giovane Weasley e giovane Jordan, non vi sono bastate le punizioni dell’altra volta?- Chiese Fernir, avvicinandosi pericolosamente a Fred.
-Il ragazzo è mio.-
Voldemort avanzò, mostrandosi ai quattro.
-Lei è mia.-
Bellatrix gli si affiancò, ridendo e accarezzando la bacchetta fine che teneva tra le mani.
Li attendevano da ore.
-Stupeficium!- Urlò Dolohov.
Per poco mancò Fred e Lee, che si ritrassero in tempo e cominciarono a correre tra le cianfrusaglie, disperdendosi e facendo perdere le tracce.
-Vi sento.- Disse Fernir, annusando l’aria e incamminandosi verso un corridoio con Dolohov affianco.
-Rimaniamo solo noi.- Ridacchiò Bellatrix, scagliando un incantesimo alla nipote. –Feccia, come osi mostrarti qui?-
-Bombarda!- Tonks indietreggiò nella nube, portando con sé Hermione, che cominciò a nascondersi dietro un enorme armadio.
Indietreggiò lentamente, senza far rumore e facendo segno a Tonks di fare lo stesso, che si dirigeva nella direzione opposta alla sua.
Annuirono, lanciarono un altro incantesimo e si separarono definitivamente.
Corse a perdifiato, ritrovandosi in un vicolo ceco. Deglutì nervosamente, urlando appena scontrò qualcosa andarle addosso.
-Hermione, stai bene?- Chiese Fred.
-Si. Che hai fatto alla fronte?- Accarezzò la ferita fresca sulla fronte, da cui usciva del sangue.
-Niente, ora corri! Lee sta tenendo a bada Dolohov, e Fernir mi sta seguendo.-
-Avada Kedavra!-
Un urlò strozzato uscì dalle labbra di Hermione, mentre si buttava su Fred e lo trascinava con sé a terra.
Lontano dalla morte.
-Levicorpus!- Urlò la ragazza, soddisfatta di essere riuscita a prendere alla sprovvista il Mangiamorte.
Si dimenava  e sdraitava, lasciando correre via i due.
-Complimenti, Granger!-
-Dolohov è troppo occupato a tenere sotto freno il tuo amichetto, e Bella sta parlando con la sua lurida nipote, perché non facciamo anche noi una chiaccherata?- Chiese Voldemort, bloccando i due.
Isolati in quelle cianfrusaglie, mentre venivano intrappolati con poco e l’uomo ridacchiava divertito dalla scena.
Hermione non è debole.
Fred non è debole.
-Stupeficium!-
-Stupido, Weasley! Pensi davvero di riuscire a usare questi sciocchi incantesimi su di me?-
-Reducto!-
-Sciocca, sciocca Granger .. proprio come il suo amichetto.-
Dalla bacchetta di Sambuco uscì una luce verde, che i due riuscirono a scansare in tempo.
***
Osservavano la Mappa, cercando e ricercando gli amici, ovunque fossero finiti.
-Devono essere ancora nella Stanza della Necessittà.- Disse Ginny, trascinando il fratello e la fidanzata lungo il corridoio.
-Come fai a esserne sicura?-
-Me lo aveva detto Harry.-
***
Non fu così difficile schiantare Gazza, né mettere K.O la Umbridge, troppo stupidi per i loro gusti.
Attraversarono l’ufficio di Silente, cercando e ricercando la Spada di Grifondoro.
Doveva essere lì, per forza!
-Neville, ricordi cosa aveva detto Silente?-
-Cosa?-
-La Spada di Grifondoro si mostrerà a chi ne avrà sempre bisogno.- Recitò la bionda, sorridendo. –E’ ovvio, no?-
-Non ti capisco.-
-Dove l’hai trovata il giorno della scorsa Battaglia?-
-L’ho trovato nel .. – Si bloccò, sorridendo raggiante. –Sei un genio!-
Senza riflettere le prese il viso tra le mani, e le scoccò un bacio sulle labbra.
Non troppo spinto, non troppo intimo ..
Era così che voleva baciarla.
-E’ lì sopra il Cappello Parlante.- Disse Luna, quando si staccarono.
-Sono pazzo di te.-
-I gorgosprizzi ti danno alla testa.-
***
Un incantesimo andato a male, un altro, e un altro ancora.
Finchè non si stancherà, finchè non riuscirà a mettere fine a quella feccia.
Le urla contro e si avvicina per colpirla più volte, vuole ucciderla come merita, vuole finirla lì. Non è sua nipote, e mai lo sarà.
-Stupeficium!-
-Protego!-
Uno scudo la protegge, e le dà tempo di mimetizzarsi tra le cianfrusaglie.
-Avada Kedavra!-
Riesce a scansare l’incantesimo, mentre controbatte con altrettante rabbia.
Lo fa per Teddy.
-Petrificus Totalus!-
Urla la voce che la immobilizza.
Angelina Johson.
-Alla fine abbiamo vinto noi.- Le strappa la collana dal collo, e la scansa. –A te l’onore, Tonks.-
Le porge una zanna di basilisco insieme alla collana di Bellatrix, mentre le prende tra le mani tremante e impaurita.
La sta finendo anche lei la storia.
Pone a terra la colla, passa con lo sguardo su Angelina e colpisce forte.
Un urlo esce dalla collana, mentre il fumo si espande per la stanza, e le fa arretrare disgustate. Tutto quell’odio riescono a sentirlo fin dentro le ossa.
Odioso, rabbioso e tenuto in un oggetto così stupido.
-Ora manca lui e il serpente.- Disse Angelina, aiutando Tonks ad alzarsi. –Da raccontare a Teddy, eh?-
-Assolutamente!-
Tonks ride, per la prima volta da quando quella Guerra ha colpito tutto.
Da quando Teddy ha smesso di giocare e le chiede di Remus, da quando lei ha sconfitto una parte di male.
***
Grifondoro fieri, Corvonero e Tassorosso si battono in quello scontro senza fine.
Danno gioco delle loro abilità, e difendono la libertà che è stata privata da tempo.
A fianco ai membri dell’Ordine e dell’Es, mentre dei coraggiosi uomini e delle coraggiose donne affrontano lo scontro con i pericolosi Mangiamorte fidati di Voldemort.
Lanciano incantesimi, e si battono contro i Dissennatori, dando sfogo anche dei loro maestosi patronus.
Hogwarts non è sotto assedio, sta solo combattendo duramente.

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Capitolo 16
*** I nuovi prescelti. ***


Silenziosa si avvicinò al grosso serpente, la bacchetta stretta tra le mani e il viso concentrato a guardare l’animale a pochi centimetri da lei.
-Ora, Neville!- Urlò.
In quell’esatto momento il ragazzo si lanciò sul serpente, tenendo la spada puntata verso di lui e marcando il colpo sul corpo, invano.
Indietreggiò, stringendo la mano della bionda e puntando ancora la spada al serpente, che avanzava minaccioso.
-Corriamo!- Urlò lui, trascinandola giù per la scale.
Un paio di colpi e dei Mangiamorte si scagliarono contro dei fieri Grifondoro, mentre i due ragazzi li superavano e sfuggivano da Nagini.
-Aspetta!- Luna si fermò, urlando contro il serpente che si levò in aria.
-Fallo!-
Un taglio netto distrusse il serpente immobilizzato in aria, lasciando i resti del corpo vagare per l’aria circostante.
Luna indietreggiò parandosi gli occhi con le mani, e Neville le si avvicinò trionfante.
Non si era mai sentito così vivo.
Sorrise, stringendo la spada di Grifondoro e mettendole un braccio dietro alle spalle.
-Abbiamo già dato, per oggi.-
-Dobbiamo raggiungere gli altri.-
-Prima permettimi di baciare la mia ragazza.-
Le si avvicinò ridacchiando, scostandosi subito dopo e buttandola a terra per proteggerla.
Guardò storto il Mangiamorte di fronte a sé.
-Longottom, sei veramente ridicolo! E Lovegood, tu sei anche peggio.-
-Non osare rivolgerti a lei con questo tono!- Urlò Neville, scagliando una fattura contro il Mangiamorte.
-Non è ancora finita mi sa.- Luna si alzò, avvicinandosi a Neville e puntando la bacchetta pronta all’attacco.
-Insieme?-
-Insieme.- Disse lei, stringendo la mano del ragazzo e correndo incontro a un altro colpo da parte dei nemici.
***
Il Mago più Oscuro di tutti i tempi non è stupido, ma solo troppo preso dal potere per rendersi conto di essere alla fine di questa storia, e anche troppo .. solo.
Lee Jordan e George Weasley contro Dolohov, preso a scagliare incantesimi a quei mocciosetti che poi non sono così male, e che sta per perdere la dignità. Si urlano contro, e si avvicinano solo per prendersi alla sprovvista.
Ginny Weasley contro il temibile Fernir, gli dà man forte pur di non far vedere la debolezza, mentre quest’ultimo cerca di morderla o colpirla come può.
Voldemort si contorce per un momento, lasciando basiti Fred e Hermione che si allontano appena e si lanciano uno sguardo interrogativo. Si avvicinano cautamente, notando lo sguardo sofferente dell’uomo.
-Uccidetelo!- Urla Angelina, seguita da Tonks che tiene sollevata da terra il corpo immobile di Bellatrix.
-Petrificus Totalus!- Urla Ginny, immobilizzando l’avversario che l’ha buttata a terra.
Si scosta il Lupo Mannaro di dosso, correndo in direzione del fratello e dell’amico presi ad affatturare il Mangiamorte.
Dolohov è troppo astuto per essere preso alla sprovvista!
-Credete davvero di riuscire a sconfiggerci?
Feccia, non ci avrete MAI!- Urlò, lanciando una fattura gambe molli a George.
-Reducto!- Urlò la rossa, coprendosi il viso con le braccia, prima di essere colpito da pezzetti di mobili andati in frantumi.
Un urlo disumano echeggiò nella Stanza della Necessità, mentre i ragazzi si rialzavano feriti e orgogliosi di fronte all’ultima minaccia.
Dolohov urlò nuovamente, scagliando contro Lee Jordan, che in tempo riuscì a lanciare un Petrificus Totalus.
-Arrenditi.- Disse Hermione, avvicinandosi a Voldemort accasciato a terra.
-Sporca Mezzosangue!- Urlò lui, levando la bacchetta contro il viso della ragazza.
-HERMIONE!- Urlarono i presenti terrorizzati e paralizzati dalla paura.
Hermione indietreggiò, cadendo a terra malamente e coprendosi il viso con le braccia, mentre reprimeva un singhiozzo.
Vagò con lo sguardo a terra, in cerca della bacchetta che le era caduta durante lo scoppio.
Singhiozzò, chiudendo gli occhi.
-Uccidilo!-
George si alzò a fatica, sorretto da Angelina e Lee, dietro di loro Ginny e Tonks osservavano la scena sorridendo.
Un enorme lupo color sabbia si scagliò su Voldemort, che urlo di dolore mentre veniva ferito alla spalla e si dimenava.
-Hermione, ora!- Urlò Ginny, incitandola a finire quella storia.
L’incantesimo definitivo fece spalancare gli occhi rossi all’uomo e arretrare il lupo maestoso, mentre il primo si lasciava sfuggire un gemito di dolore e si accasciava a terra.
Immobile, morto e finito.
Gattonò lentamente fino a pochi centimetri del corpo distrutto che si dissolveva nell’aria, posando lo sguardo sul lupo che si stava ritrasformando nel ragazzo dai capelli rossi.
Ancora con quel taglio sulla fronte e ferito un po’ dappertutto, ma vivo e di fronte a lei.
-Stai bene?- Chiese lei.
-Mi guarisci tu?- Fred ghignò, e senza darle tempo avvicinò le labbra della ragazza a sé.
Baciandola per la prima volta, davanti a tutti e senza vergogna. E dandole modo di abituarsi a lui, al sapore del bacio e .. a quella voglia di farlo ancora.
-Te l’avevo detto io.- Sussurrò George, sorridendo alla sorella. –Mi devi dieci galeoni.-
-Bel modo di essere guarito.- Rise Hermione, allontanandosi appena e arrossendo vistosamente.
-Lupa, ti dispiace aver trovato il tuo lupo gemello?- Chiese Fred, scoppiando a ridere.
-Da quando esiste un lupo gemello?-
-Da quando io e te siamo diventati così.- Le scoccò un altro bacio, stavolta più inteso e lento di prima.
***
-Ottimo lavoro! Ora si che il Mondo Magico è salvo.- Disse Kingsley, sorridendo e asciugandosi il sudore dalla fronte. –Dobbiamo festeggiare a dovere!-
-E dobbiamo festeggiare le nuove coppie!- Disse Lee, dando una pacca sulla spalla a Fred e Hermione.
-Finalmente vi siete dichiarati!- Disse Molly, stringendo tra le braccia i due, mentre calde lacrime le tingevano le guance.
-Mamma, ci stai soffocando!- Disse Fred, diventando rosso per la mancanza d’aria.
-Signora Weasley!- Hermione si scostò, cercando di riprendere aria.
-A quando il matrimonio?- Cantilenò Ginny, ridacchiando e abbracciando la migliore amica. –Harry sarebbe felicissimo per te, e anche Ron.-
-Dubito su Ron.- Sorrise appena, vagando con i ricordi nelle serate passate in Sala Comune con i migliori amici. –Harry sarebbe fiero di te.-
-Sfigati, avete da festeggiare qua anche un'altra coppia.- Disse Neville, mostrando la mano intrecciata con quella di Luna.
-Le cose si fanno molto interessanti.- Lee ridacchiò, poggiando un braccio sulle spalle di Ginny. –Rimaniamo io e te.-
-Mi dispiace, ma io vado da Dean!- Disse lei, scomparendo tra la folla che festeggiava.
-C’è sempre qualcun’altra .. – Disse George, ridendo a crepapelle.
***
Silenzio nell’immensa Sala Grande, dove Kingsley annunciava la vittoria e dava inizio ai festeggiamenti.
Una preghiera per i giovani morti in Battaglia, per Albus Silente e Severus Piton che aveva dato la loro vita per salvare il mondo, una nota di riconoscimento per il Re, Ronald Weasley e per Harry Potter, il ragazzo che aveva lottato con tutte le sue forze.
Un ultimo ringraziamento a Tonks per aver distrutto Bellatrix, a George, Lee e Ginny per aver tenuto testa a Dolohov e Fernir.
Un applauso enorme per Fred Weasley e Hermione i nuovi prescelti che hanno sconfitto il male, e che ora sono due meravigliosi animagus ed eroi felicemente .. insieme.
Il banchetto comincia grazie alla meravigliosa Minerva Mc Granitt, mentre i Professori si limitano a sorridere tra loro e raccontare contro chi hanno combattuto.
I ragazzi sorridono radiosi, chiedono autografi ai Salvatori del Mondo Magico, scoppiando in risate isteriche e dando sfogo alla felicità.
Ginny parla con Dean, accanto a lui ci sono Lavanda e Seamus che si stringono in un abbraccio pieno d’affetto.
Angelina e George ridacchiando con un gruppo di deliziose Corvonero, mentre la prima lancia occhiatacce per i sorrisi troppo vistosi verso il fidanzato.
Hermione appoggiata alla parete fuori dalla Sala Grande ridacchia tra sé, stringendo il bicchiere colmo di succo di zucca, e poggiando la testa contro il muro.
“Harry sarebbe felicissimo per te, e anche Ron.”
-Granger, pensierosa?-
-Un pochino. Perché non sei con gli altri?-
-Avevo bisogno di stare con .. aspetta, come si chiama la situazione quando ami una persona e lei ricambia?- Domandò dubbioso, e facendo il finto tonto.
-La tua ragazza? E chi è?- Alzò il sopracciglio, ridacchiando mentre si avvicinava al ragazzo.
-E’ molto famosa, è la nuova prescelta.- Le mise una mano sul fianco, attirandola a sé.
Hermione inclinò il capo, dando modo al ragazzo di avvicinarsi. –Mi vuoi curare?-
-Ai suoi ordini, Granger.-
Il bacio del famoso lupo solitario e della lupa innamorata.






Vi chiedo scusa in anticipo, ho avuto un paio di imprevisti e non ho potuto aggiornare.
Questa storia si è conclusa, che strano, vero?
In realtà pensavo di mettere un epilogo, ma poi ci ho ripensato .. non ci stava, ed era troppo ripetitivo per le mie storie.
Sono un po' delusa per il semplice fatto di non aver ricevuto tante recensioni come credevo, forse sono io troppo esigente :')
Vi ringrazio immensamente, e vi auguro una buona serata.
Per chi è interessato sto scrivendo una storia originale, e una Dramione che tra un po' penso di pubblicare, alla prossima ragazze!

 

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