Machiavelli 3
E fu
così che l’autrice si
intromise a caso nel capitolo.
Dopo una buonissima merenda
a detta di
Feliciano [e come non credergli?!? DNL] Ungheria dovette andare ad
una riunione di stato e il castano decise di tornare a casa.
Se intanto fosse passato da
Vash
avrebbe pure risparmiato tempo, anche perché doveva ancora
dargli i
biglietti per la vacanza vicino a casa sua.
Arrivò dallo
svizzero passando prima
da Austria. Che però non era in casa, quindi già
che c’era gli
manomise il piano.
Gli dispiaceva
perché aveva assistito
alla fabbricazione di quello splendido strumento. Ma andava fatto.
E soprattutto
l’autrice dice che infastidire Eldestein a caso è
cosa buona e giusta.
Stava camminando
fischiettando e
guardandosi intorno quando per poco un proiettile non gli
sfiorò la
testa.
“Veeee! AIUTO,
Germania salvami!”
“Fratellone ma il
tuo capo non ti ha
appena detto di non sparare a Italia quando arriva perché
porta
sempre tantissimi soldi?” chiese una vocina calma e sottile.
“Lo so, ma le
vecchie abitudini sono
dure a morire.” Replicò il biondo ricaricando il
fucile.
“Aiuto Svizzera,
perché l’hai
fatto?” piagnucolò il castano una volta arrivato
dai fratelli
tedeschi.
“Mi
dispiace.” Rispose
semplicemente il ragazzo.
“Ma sei stato
cattivo con me e poi
non…”
“Se ti do del
cioccolato la smetti?”
cercò di tagliare corto Vash.
“Siiii,
certooo!” urlò Veneziano
saltandogli al collo.
“Come sei gentile
fratellone.”
Osservò imparziale [?] Liechtenstein.
Il biondo
tossicchiò nervoso
scrollando le spalle “Si-si. Allora, perché sei
qui?” disse
rivolgendosi nuovamente all’italiano.
“Veee.”
Disse Feliciano mentre ci
pensava “A già! Ti ho portato i biglietti per la
tua vacanza nel
mio paese!”
“Giusto…
allora, dove vuoi farci
andare?” si informò il biondo.
“A me piacerebbe
visitare Firenze.”
Si fece leggermente sentire Lili.
“Ho scelto
appositamente
per voi le cose più belle!” esclamò la
nazione in questione con
orgoglio “Vedrete Firenze, Lucca e Pisa per quattro giorni
ciascuna.”
“Ovviamente il
pagamento resta quello
prestabilito, vero?” mise subito le cose in chiaro Vash. Non
si
sarebbe fatto fregare da quel pivellino, non che ne sembrasse
realmente in grado comunque.
“Il cioccolato va
benissimo, veee!”
annuì convinto Veneziano.
“Allora vado a
prenderlo, torno
subito.” E il biondo si ritirò per un attimo in
casa.
“Scusalo per
prima, non è cattivo.
E’ solo Svizzera.” Sorrise gentile Liechtenstein.
“Non ti
preoccupare, è solo che mi
ha spaventato!” esclamò allegro
l’italiano annusando dei fiori
vicini.
“Però
a volte è un po’ duro…”
si lasciò sfuggire la ragazza sospirando.
“Ma è
nel suo carattere, anche il
mio fratellone fa paura quando vuole proteggermi [-.-?]” le
disse
cogliendo un fiore e poggiandolo nella canna del fucile di Vash che
Lili teneva tra le mani.
“Sì
è vero, lo fa per me, che
caro!” sorrise allegra la tedesca muovendo le spalle. Poi si
fermò
a fissare quella piccola opera d’arte mind in Italy
“Sarebbe
bello poterlo fare con tutti gli altri che
possiede…”
“Ma si
può!” disse il nord Italia
saltellando ad annusare fiorellini a caso “Olanda mi ha detto
che
mi portava tantissimi fiori, se vuoi te ne do qualcuno!”
“Che belli i
tulipani.” Rise la
ragazza applaudendo entusiasta “Me li puoi portare tu di
nascosto?
Voglio che sia una sorpresa per il fratellone!” chiese
comunque
educatamente prima di cantare vittoria.
“Certo!”
urlò quasi Veneziano
saltandole al collo ridendo.
“Che
bello.” Si mise a ridere anche
Lietchestain.
Che bel quadro
poetico, che gioia e
felicità. Che palcoscenico di grazia e innocenza…
“Leva subito. Le
mani. Da. Mia.
Sorella.”
Veneziano si
pietrificò all’istante.
Girò lentamente il capo verso la fonte della voce senza
muovere
altri muscoli.
“Non ti
preoccupare Vash, non stavamo
facendo nulla.” Cercò di arginare lo tsunami che
da li a poco si
sarebbe scatenato.
“Non agitarti
piccola Lili, lo so che
tu non centri nulla.” Le disse con sguardo neutrale il
fratello
spostando il capo verso la futura ex Italia emanando un’aura
grigio-scura “E’ colpa sua.”
Italia fece un salto
indietro dettato
dall’istinto di sopravvivenza e cominciò ad
indietreggiare “Allora
Svizzera, il cioccolato?” chiese speranzoso. Non tanto per
trovare
un modo di mettersi al riparo, più per le sue
priorità.
“Non devo sparare
a Italia-non devo
sparare a Italia-non devo sparare a Italia.”
“Allora io me ne
vado..” tentò
ancora il castano continuando ad allontanarsi.
“Non devo sparare
a Italia-non devo
sparare a Italia-non devo sparare a Italia.”
Il biondo chiuse un attimo
gli occhi
per calmarsi e quando li riaprì vide che Feliciano era
sparto.
Poi guardò sua
sorella, strano, gli
era sembrato che nel fucile che avesse tra le mani ci fosse un fiore.
Ma doveva essere stata solo un’allucinazione da stress.
Veneziano si mise a correre
a
perdifiato verso qualcosa o qualcuno che a questo punto fosse un
po’
meno neutrale di Vash.
E non gli aveva neanche
dato il
cioccolato. Sigh!
Dopo un po’ di
altro tempo in cui
correva si accorse che aveva incominciato a fare più freddo.
Si guardò un
attimo intorno e si rese
conto di essere finito in qualche paese al nord. Probabilmente in
Danimarca.
E come a confermare le sue
teorie poco
distante vide la nazione schizzata [vai Dan!!! Intromissione di DNL],
era seduta sulla riva del mare quasi ghiacciato con una canna da
pesca in mano.
Non ci volle molto che
anche gli altri
quattro nordici lo raggiunsero.
Il nord d’Italia
già che c’era ne
approfittò. “Hey, ciao a tutti!” disse
sorridendo al gruppo.
“Ciao
ItaliaaaaaaaaaaAaaaa!” lo
salutò la nazione ospitante.
“…”
“Moi-moi.”
“Ciao.”
“Ciao anche a
te.”
“Che cosa state
facendo?” chiese il castano
controllando nel secchio delle esche. Romano gli aveva
insegnato qualche rudimento della pesca e quindi ci capiva qualcosa.
“Stiamo dando una
mano a Danimarca
che è un po’ a corto di mano d’opera in
questo momento.”
Rispose Norvegia senza cambiare espressione.
“Sìîíïįīiiiiiiiiiii!!!”
urlò
il biondo appena citato.
“Hai preso un
pesce?” gli chiese
Finlandia emozionato.
“Naa, avevo
semplicemente voglia di
urlare.” Spiegò calmo Danimarca.
“…”
disse Svezia.
“Sì,
non ti preoccupare, la pensiamo
anche noi così.” lo rassicurò Islanda
mettendo una mano sulla
spalla al colosso dell’Ikea.
“Ma tu cosa ci
fai qua Italia?”
chiese Tino ricordandosi in quel momento che c’era una sesta
persona con loro e che non era Sealand.
“Scappavo da
Svizzera.” Spiegò
brevemente Veneziano ancora tremante al ricordo
dell’espressione
che aveva assunto il suo volto prima. E per cosa poi? Che aveva
fatto?
“Ah, nulla di
anomalo.” Commentò
Norvegia risistemando la canna da pesca.
“Nooooooo, vieni
qua piccolo!”
disse Finlandia andando ad abbracciarlo “Avrai preso un bello
spavento.”
“….”
Bisbigliò Svezia a Islanda
senza farsi sentire.
“Sì,
anche secondo me è bene che
Sealand guarisca in fretta.”
“Yaaaaaaaa!!!”
urlò di scatto
Danimarca “Ho preso un altro pesce!” e alzandosi in
piedi in una
posa trionfale proclamò “Sono il nordico
più figo, ne ho presi
otto!”
“Io ne ho presi
solo cinque…”
disse sconsolato Finlandia controllando il suo magro bottino.
“Qua ce ne sono
sei in ogni secchio”
annunciò Italia controllando il risultato di Islanda e
Norvegia “e
tu quanti ne hai presi Svezia?”
“…”
“COME HAI FATTO A
PRENDERNE COSI’
TANTI?!?” urlò Danimarca che si era messo a
controllare in modo
isterico i pesci suoi e del amico.
Non poteva averlo battuto
così
clamorosamente!
“Perché
ti arrabbi tanto? Non è una
gara.” Disse allegro Italia tra le braccia di Finlandia
seduto in
braccio a Svezia. Sì, Sealand doveva guarire MOLTO in fretta.
“Certo che lo
è!” spiegò [?]
Danimarca tra un imprecazione che sembrava molto un ‘allora
la
prossima volta chiamerò dalla mia parte il robot dei mobili
nordici’.
“No, o tu avresti
preso ancora meno
pesci.” Lo rimbeccò Norvegia.
“ALLORA TI
SFIDO.”
“Non puoi.
L’ultima volta che
abbiamo fatto una competizione tra noi cinque abbiamo dovuto
cominciarne un’altra perché non riuscivamo a
scegliere un
giudice.” Ricordò Islanda a tutti.
“Facciamone una
sui lavori a maglia!”
propose Finlandia che si era improvvisamente animato al sentir
parlare di gare.
“…”
“Anche io non so
lavorare ai ferri.” disse Islanda a Berwald per rassicurarlo.
“No, la gara
sarà di pesca!”
esclamò Norvegia con un fuoco dentro.
Gli altri lo guardarono un
attimo
stupiti per poi riprendere subito a litigare.
“Si si, va bene,
facciamo una gara di
pesca!” Urlò Danimarca.
“Ci mancano i
giudici ho detto!!!”
gli ricordò garbatamente Finlandia. [Sealand torna tra noi.
Intromissione spiritica di DNL]
All’improvviso
però si zittirono
tutti e all’unisono si voltarono verso la nazione
mediterranea che
stava facendo un pupazzo con la neve.
“Si? Che
c’è?”
“Allora
è deciso!” disse Danimarca
“Alla prossima riunione mondiale ognuno di noi
porterà i pesci più
grandi che riuscirà a trovare e Veneziano
sceglierà il migliore tra
noi!”
Canada si chinò
per raccogliere la
posta. Tre bollette che avevano mandato a lui al posto di America,
una lettera per Kumajiro e uno strano biglietto.
Lo aprì curioso
e cominciò a leggere.
Congratulazioni,
lei
Mattew Williams, ha vinto il concorso sciroppa lo sciroppo
indetto
dalla nostra casa
di Pancake!
Ha
vinto una vacanza
offerta dalla nostra azienda TAs.p.a. per un viaggio
di
due persone in uno dei
luoghi più belli del mondo.
Nei
prossimi giorni
riceverà una lettera con tutte le informazioni
e i
biglietti per la sua
fantastica avventura. A presto!
TAs.p.a.
Chi capisce il nome della
azienda (nel senso del perchè si chiama così)
potrà
chiedermi QUALSIASI cosa a proposito della storia. Aggiornamenti
più
rapidi, spoiller o aggiunte.
E ricordo che
‘s.p.a.’ è la sigla
che hanno tutte le aziende.
Alla
prossima e un enorme GRAZIE a tutti quelli giunti sino a qui, CIAO!
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