I hate you...maybe.

di thenefia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** One. ***
Capitolo 3: *** Two. ***
Capitolo 4: *** Three. ***
Capitolo 5: *** Four. ***
Capitolo 6: *** Five. ***
Capitolo 7: *** Six. ***
Capitolo 8: *** Seven. ***
Capitolo 9: *** Eight. ***
Capitolo 10: *** Nine. ***
Capitolo 11: *** Ten. ***
Capitolo 12: *** Eleven. ***
Capitolo 13: *** Twelve. ***
Capitolo 14: *** Thirteen. ***
Capitolo 15: *** Fourteen. ***
Capitolo 16: *** Fifteen. ***
Capitolo 17: *** Sixteen. ***
Capitolo 18: *** Seventeen. ***
Capitolo 19: *** Eighteen. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Prologo.


Primo giorno di scuola. Nuovo anno scolastico, quarto anno di liceo.
E’ una vera rottura tornare a scuola dopo tre mesi di vacanze estive, riprendere a studiare, ad alzarsi presto la mattina, bloccare gli istinti omicidi verso la gente che non sopporti.
Entrai nell’atrio della scuola per prendere il foglietto del mio orario scolastico e il numero del mio armadietto di questo semestre.
«EhiElise!» Emily Smith, la mia migliore amica dai tempi delle elementari. Siamo due persone completamente diverse, sia fisicamente che caratterialmente. Io bionda, occhi azzurri, pelle chiara, orgogliosa, testarda e con modi da scaricatore di porto; lei mora, occhi color nocciola, carnagione olivastra, delicata, fine e timida.
«Ehi Emily»risposi abbracciandola.
«Elise!»Niall Horan, biondino tinto, simpatico, pozzo senza fondo, amico di quel coglione di mio fratello.
«Biondo!»risposi battendogli il cinque.
Vidi tre sagome venire nella mia direzione.
«Ehi sorellina» esordì mio fratello scompigliandomi i capelli.
«Ritoccami i capelli e giuro che ti stacco le palle e le appendo al muro.»No, non sopportavo quando la gente mi scompigliava i capelli, specialmente dopo che ero rimasta mezz’ora in bagno per renderli presentabili.
«Aggressiva.» Sghignazzò Tomlinson. Louis Tomlinson: un ragazzo di vent’anni ma che ne dimostrava la metà per i suoi comportamenti, il ‘Peter Pan’ del gruppo. Ripetente, migliore amico di mio fratello.
«Ciao Elise.»Mi sorrise Liam, l’unico normale del gruppo, nonché mio migliore amico. La dolcezza fatta a persona.
«Ciao Payne.»dissi stampandogli un bacio nella guancia.
Mi allontanai da quel gruppo, con l’intento di andare nella mia classe, ma sbattei contro qualcuno.
«Ehi Styles, stai più attenta.»Post-it alias Ashley Benson. Perché ‘Post-it’? Semplice, io e Emily l’abbiamo soprannominata così per il suo modo di stare sempre attaccata al gruppo di mio fratello, i più fighi della scuola. La troia della scuola. La da a tutti, senza discriminazioni. Insopportabile.
«Hai paura che ti scoppino quei gommoni che hai al posto delle tette?»Risposi a tono.
«Almeno io ne ho.»
«Già rifatte, ma ce le hai.»Non rispose, si limitò a incenerirmi con lo sguardo e ad andarsene provocando un rumore insopportabile proveniente dai tacchi che indossava.
Styles: 1 – Benson: 0.
Piacere, sono Elise Styles, ho 17 anni e sono la sorella di Harry Styles, il figo della scuola. Vivo da sola con lui, dato che i nostri genitori sono separati. Mio padre se n’è andato via di casa quando avevo 14 anni, con lui ho un rapporto stabile(?) lo vedo e lo sento ogni tanto, mia madre ha deciso di andare a vivere con il suo nuovo compagno da un paio di mesi, così io e mio fratello siamo rimasti soli. E devo dire che la cosa mi piace. 



HOLA PEOPLE!
Allora, questa è la mia seconda fanfiction su Zayn, ma la prima non l'ho terminata perchè non mi piaceva. lol
Anyway, come avrete capito leggendo, Elise è la sorella di Harold. -you don't say?-
Zayn arriverà presto, non vi preoccupate. e.e
Il capitolo è corto, ma è solo il prologo, i prossimi saranno più lunghi. c:
Vabbè, mi eclisso. c:
Al prossimo capitolo, gente. yoyo.
-xxzaynsblazer

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Elise:

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Capitolo 2
*** One. ***



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Capitolo 1.


Prima ora del primo giorno di scuola: biologia. Perfetta per dormire un po’.
Entrai in classe e presi posto. Penultima fila affianco alle finestre, come tutti gli anni.
Entrò la professoressa di biologia, la Stevens, una donna sulla cinquantina alta un metro e un fagiolo, occhiali rigorosamente sulla punta del naso e ingenua. Non si accorgeva di nulla.
Misi la mia borsa nella posizione ideale per messaggiare senza essere beccata, anche se potevo mettermi a messaggiare pure al primo banco senza borsa che non si sarebbe accorta di nulla comunque.
Iniziò a riprendere un po’ di argomento dell’anno precedente, mentre io messaggiavo beatamente con Emily. L’ora passò così.
Successivamente avevo educazione fisica, la mia voglia di correre, saltare o semplicemente muovere qualsiasi muscolo del mio corpo era pari a zero. Ma non ci potevo fare niente. Con estrema lentezza mi cambiai, indossando dei pantaloncini neri, canottiera e ginocchiere, dato che avremo dovuto fare pallavolo, il mio incubo.
Dopo varie cadute, passo anche quell’ora, e alle ultime tre ore mi toccava matematica, la materia che odiavo di più. La matematica utile si ferma alle elementari. Io quando vado a comprare il pane non chiedo al panettiere ‘vorrei una radice quadrata di cinque di pane’. Bah…
Non solo odiavo la matematica, ma odiavo anche la professoressa. Era una di quelle che ti faceva fare le verifiche a sorpresa. Era grassa, sempre con l’alone di sudore sotto le ascelle, anche d’inverno, con un neo enorme sulla guancia destra peloso che faceva senso. Alle interrogazioni cercavo di non guardarla in faccia per non vomitare. Che schifo.
Entrò il troll, si, la chiamavo così, in classe, e fece l’appello.
«Bene ragazzi, oggi vi faccio fare un compito in classe per vedere le avete ripassato durante l’estate, vi do un’ora di tempo per svolgerlo, e siccome abbiamo tre ore, li correggo al momento.»
Brutta stronza.
Ci consegnò il compito, riuscii a fare tre esercizi su sei, fatti alla cazzo, giusto per non consegnarlo in bianco.
«Brava Styles, una D» mi disse il troll.
Brutto rinoceronte in calore, sputtanami un po’ di più.
Con un sorrisetto falso mi consegnò il compito, su tre esercizi svolti mezzo era fatto correttamente. (?)
Al suono della campanella mi affrettai ad uscire fuori dalla classe.
Tre cadute all’ora di ginnastica, un incontro spiacevole con Post-it e una D al primo compito di matematica dell’anno. Beh…la giornata non sarebbe potuta andare peggio.
«Ehi Styles!»
Come non detto.
Zayn Malik, il puttaniere della scuola, alto, occhi color cioccolato, moro e con un ciuffo alto sempre perfetto. Si era fatto più o meno tutte le ragazze della scuola, nessuna era in grado di resistergli. Ovviamente aveva un legame speciale con Post-it, con lei la scopata era una routine, nel bagno dei maschi, nelle aule vuote, nello sgabuzzino del bidello.(?)
Ci odiavamo, con lui i litigi erano all’ordine del giorno.
«Malik» risposi fredda con un sorriso falso.
«Stasera ho casa libera, che ne dici di passare a farmi una visitina?» mi sorrise sornione.
«Manco morta, Malik.»
«Prima o poi riuscirò ad averti, Styles. Ormai manchi solo tu.»
«Aspetta e spera»
Detto questo mi allontanai dal moro, dirigendomi verso l’uscita di quell’edificio più rassomigliante a un carcere che a una scuola.
«Styles?» mi chiamò, e io di conseguenza mi girai con aria interrogativa.
«Bel culo!» Mi urlò il terrorista, di tutta risposta gli mostrai il mio bellissimo dito medio.
Ora si poteva ufficialmente definire una giornata di merda.


LOOK AT ME NOW!
*Schiva i pomodori*
*si nasconde*
Scuusatemi. çwç
Vi avevo promesso un capitol più lungo del prologo, ma non è molto più lungo a dir la verità.
Perdonatemi. 
Comunque, parliamo del capitolo.
E' comparso -finalmente- quello scalmanato (?) di Zayn, ed Elise ha avuto una giornata di merda. lol
Allra, voglio mettere in chiaro una cosa: non ho assolutamente niente contro Ashley Benson (l'attrice), ho messo quel nome per la troia della scuola semplicemente per il fatto che è il primo nome che mi è venuto in mente. lol
Vabbè, torno a guardare 'un'ora con Justin Bieber' su Real Time. Vi giuro che sto piangendo guardandolo.
Bye gentaglia. c:
-xxzaynsblazer

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*muore*

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Capitolo 3
*** Two. ***


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Capitolo 2.

Da sola, in una strada sperduta di Londra, camminavo senza meta.
Sentivo dei passi dietro di me, aiuto. Magari era uno stupratore, un manico, un drogato. L’unica cosa che provavo in qual momento era paura. Iniziai a camminare più velocemente, e sentii i passi di quella persona avvicinarsi a me.  Iniziai a correre, e automaticamente anche il maniaco iniziò a correre. Mi girai per vedere chi fosse e...Oh, aspettate, quello è Johnny Depp. Il mio adorato Johnny Depp.
Mi fermai e lui mi prese per un braccio. Ora mi stupra. Ma chi se ne frega, lui è Johnny Depp, lui può farmi ciò che vuole.
«Finalmente ti ho trovata.» Mi disse avvicinandosi sempre di più a me, fissando le mi labbra. Non riuscivo a muovere un muscolo. Lui si avvicinava, eravamo vicinissimi e…

*I’m at a payphone trying to call home all of my change i’ve spent on you*

Cellulare di merda.

Chi cazzo è il coglione che interrompe questo sogno meraviglioso?!
Finezza: mode on.
«
Pronto?» Dissi incazzata, assonnata e con la voce ancora impastata dal sonno.
«Coglions muovi il tuo adorato culo, non vorrai arrivare in ritardo anche oggi.» Emily, giuro che appena ti vedo ti faccio a fettine e poi ti metto nel congelatore.
«No, scusami, tu hai interrotto il mio bellissimo bacio con Johnny Depp per avvisarmi di non fare tardi a scuola?»
«Cosa ti sei fumata?»
«Come hai osato interrompere il mio sogno con il mio bellissimo Johnny?» Le dissi piagnucolando.
«Ah, capisco. Beh mi dispiace per il tuo sogno, ma adesso devo andare a prepararmi. Tu non arrivare tardi o uccido. Ciao.» Simpatica, davvero molto simpatica Emily.
Mi alzai, tanto ormai il mio Johnny era svanito.
Addio Johnny, mi mancherai.
Mi preparai e arrivai a scuola addirittura in anticipo. Che record, oh.
Mi sedetti  in un muretto e ne approfittai per fumarmi una sigaretta. Le mie adorate Camel.
C’era pochissima gente, praticamente nessuno, per fortuna.
Sentii qualcuno sedersi affianco a me, ma non ci diedi molto importanza.
«Styles, già a scuola? Sei caduta del letto?» Questa è sfiga, oh.
«Malik, sei simpatico come un palo in culo, davvero.»
«Che c’è? E’ strano vederti a scuola così presto.» In effetti, non aveva tutti i torni.
«Hai da accendere?» continuò.
«Oh, aspetta. Questa me la segno nel calendario.  Zayn Malik che mi chiede qualcosa che non riguardi il sesso. Uau.» ironizzai.
«Se vuoi incomincio.» Mi disse con un ghigno dipinto in volto.
«Risparmiami, ti prego.» Dissi dandogli il mio accendino.
«Comunque,  la mia offerta dell’altra settimana è ancora valida. Quando vuoi passa a casa, sei la benvenuta.»
«Grazie, ma credo che rifiuterò anche stavolta.» Dissi con un sorrisino abbastanza falso ed allontanandomi dal moro dopo aver visto Emily che si avvicinava a me.
«Che cazzo ci facevi vicino a Malik? Secondo me tra voi due c’è qualcosa.» Ma è fissata.
«Cazzo Emily, ma hai patate in testa.  Ti ho detto che tra me e Malik non c’è niente, e mai ci sarà qualcosa. Non sono una delle sue puttanelle.»
«Okay, okay, ti credo.»
Terza ora di scuola: letteratura. Non esiste materia più noiosa della letteratura.
Andai in bagno, giusto per sgranchire un po’ le gambe. Mi specchiai, e quello che vidi era il riflesso di una ragazza, più rassomigliante ad uno zombie, con la matita nera sbavata e occhiaie dovute al poco sonno. Ogni volta vado a letto tardi e poi la mattina dopo me ne pento.
Sentii dei rumori. Ma non erano rumori, erano…gemiti.
Qualcuno stava scopando nel bagno, e c’ero anche io. Che situazione imbarazzante.
Aprii l’acqua, per coprire quei fastidiosi rumori e mi sciacquai la faccia, facendo colare ancora di più la matita.
Brava Elise, bella mossa. La furbizia fa parte di te.
Una porta del bagno si spalancò e ne uscì Malik con una del primo anno…avrà si e no quattordici anni. Piccole troie crescono.
Fissai il kebabbaro sconvolta mentre lui si chiudeva la braghetta dei pantaloni e la troietta sgattaiolò nella sua classe.
«No dico, ti sei superato. Quella bambina avrà avuto si e no quattordici anni.» diedi vita ai miei pensieri.
«che c’è, sei gelosa? Se vuoi posso farlo anche con te.» Mi sorrise sornione.
«Non ti arrendi mai tu, vero?!» Dissi roteando gli occhi.
«La speranza è l’ultima a morire» Disse per poi andarsene.

Che filosofo.


WELA'.
Buonasera fanciulle. c:
Come vi avevo detto, ho aggiornato oggi. yo.
Parliamo del capitolo:
Elise si è ritrovata in bagno mentre Malik si faceva una di prima. Ahahaha. 
Rido anche se l'ho scritto io. E sono sana, quindi. (?)
Comunque, Malik ci sta provando spudoratamente con lei, ma ovviamente lei gli tiene testa.
Volevo ringraziare tutte quelle che hanno messo la mia storia nelle seguite, preferite o ricordate e che hanno recensito.
GRAZIE!
Volevo chiedervi una cosa: 
Qualcuna di voi sa come mettere un banner senza che mi esca quel quandrattino e quelle ' Non so se mi sono spiegata. Ahahaha.
Comunque se qualcuna di voi ha capito cosa intendo, può contattarmi o qui o su twitter per spiegarmelo? gracias.
Avete saputo che Liam e la Peazero sono tornati insieme? Ma quando si sveglierà qual ragazzo? boh. 
Lui è troppo buono e secondo me lei non lo merita.
Scusate lo sfogo, ma lei mi sta proprio sul culo e secondo me è falsa. E tra l'altro ha fatto già soffrire abbastanza Liam, quindi è ora che si levi dalle palle e lo lasci in pace.
E Parald con i capelli viola? cioè. o.o
Harry e Taylor? Boh, secondo me sono dolcissimi. kjfklds **
Boh, sto parlando (scrivendo) troppo.
Vi saluto e vado a studiare storia e latino. çç
Recensite!
Ciao belle. c:
-xxzaynsblazer.

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Capitolo 4
*** Three. ***


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Capitolo 3.



Seconda settimana di scuola.
*Drin drin*
Fottuta sveglia.
Controvoglia mi alzai dal mio letto che mi regala tanti abbracci caldi e mi preparai per andare a scuola.
Per fortuna la scorsa settimana il kebabbaro non mi torturò, anche perché a scuola non c’era quasi mai e in quei pochi giorni in cui era venuto non mi cagò di striscio, e la cosa non mi dispiaceva.
Forse si era dimenticato di me.
No stupida, non si è dimenticato di te.
Chi cazzo sei?!
La tua coscienza.
Stai zitta, stupida.
Ti stai insultando da sola, cogliona.
Di nuovo.
BASTA.
Persi il pullman, tanto per cambiare e mio fratello, gentile come sempre, non mi aspettò.
Mentre camminavo per raggiungere la scuola si fermò una moto nera davanti a me.
Una Ducati nera.
La mia moto preferita.
Ho deciso, sposerò il tipo che la guida.
Il tizio si tolse il casco.
No, non lo sposerò.
Me ne troverò un altro. O mi farò suora.
Suor Elise Styles. Non suona male.
«Hei Styles, vuoi un passaggio?» Mi riportò alla realtà il terrorista. Si il tizio che guidava quella meravigliosa moto era Malik.
«Piuttosto mi butto sotto un camion.»
«Acida già di prima mattina.»
«Con te sono sempre acida.»
Detto questo me ne andai e arrivai a scuola in ritardo. Tanto per cambiare.
Entrai in classe con Malik. Chissà cosa avrebbe pensato la gente.
«Ci degnate della vostra presenza Malik e Styles» Ci accolse il troll.
Simpatia portala via.
Non le risposi e mi sedetti al mio posto.
«Cosa ci facevi con Malik? Perché sei entrata insieme a lui in classe? Cosa avete fatto?»
Si, la mia migliore amica quando ci si mette sa essere molto rompicoglioni.
«Buongiorno anche a te.» Risposi. Mi piaceva farla sclerare.
«RISPONDIMI»
«Calmati Emily, è stato solo un caso.»
«Non ci hai fatto niente con quel depravato, vero?»
«Ma secondo te?! Per chi mi hai preso?!»
Dopo aver fatto l’appello il troll disse la fatidica parola, quella che ogni studente non verrebbe mai sentire. (a parte i secchioni, ovvio)
«Interroghiamo.»
Merda.
A quell’affermazione la classe si divide in tre gruppi:
Quelli che fanno finta di cercare qualcosa nello zaino per non farsi vedere. I secchioni, quelli che sanno tutto e che aspettano di essere chiamati per aggiungere un altro nove alla loro lista. Bastardi.
E quelli che non fanno niente perché sanno già che la professoressa chiamerà loro, tipo me.
«Mmh, vediamo… Styles.»
Brutta troia.
Andai alla lavagna e la bastarda mi fece scrivere un’equazione.
Voi penserete ‘che ci vuole a fare un’equazione?’
Ecco, per me la matematica era pari all’arabo. Non ci capivo un’emerita minchia.
Rimasi ferma, davanti alla lavagna, a fissare quell’insieme di numeri e lettere.
«Dai Styles, pensi di farcela a fare una stupida equazione entro l’anno?» Disse Malik facendo scatenare una risata collettiva da parte di tutta la classe.
Anche Emily stava ridendo. Traditrice.
Ma quando si accorse che la stavo fulminando con lo sguardo si rifece seria. Brava Emily.
«Silenzio!»
Oh, una cosa sensata l’ha detta il troll.
Passarono altri cinque minuti in cui io non riuscii a fare neanche un passaggio dell’equazione.
«Styles è solo un’equazione»
Il moro si rifece sentire.
«Ti crea qualche problema se non riesco a farla?»
«Si, perché è solo un’equazione, tutti riescono a farla»
«Immagino che tu sia abituato a farle, ti serviranno per contare tutte le ragazze che ti sei fatto»
«Almeno io qualcuna me la sono fatta»
Si era alzato e ora eravamo faccia a faccia con tutta la classe che assisteva alla scena.
«Si, qualcuna…E comunque, chi ti dice che io sia ancora vergine?»
«Chi vorrebbe scoparsi una come te?» Mi chiese con un’espressione strafottente stampata in faccia.
Gli diedi uno schiaffo e lui rimase abbastanza sorpreso dal mio gesto.
«Styles e Malik, in presidenza. Subito!» Ci urlò la professoressa.
Arrivammo nell’ufficio del preside. Il signor Smith. Un uomo molto rassomigliante al signor Burns  dei Simpson.
«Styles, Malik, quale onore. Già qui dalla seconda settimana di scuola. Cosa avete fatto?»
«Mi ha dato uno schiaffo»
Si, e ne vado fiera.
«Mi ha provocato mentre facevo un’equazione»
«Facevi? Ahaha. Ma se la stavi solo fissando in attesa di un miracolo?»
«Stavo ragionando»
«Per dieci minuti?! Ammettilo, non le sai fare» Mi disse sempre con la solita espressione strafottente.
«Mi stai dando dell’ignorante?»
«BASTA, PIANTATELA.» Ci disse il preside.
Si, ma dove?!
Okay, questa era squallida.
«Per punizione vi dovrete fermare qui a scuola per due mesi, due ore dopo la fine delle lezioni per pulire la mensa, magari passando un po’ di tempo insieme riuscirete ad andare un po’ più d’accordo.» continuò.
Oh, no no no.Io dovrei passare due ore da sola con Malik per due interi mesi?! Non se ne parla.
«No!» urlammo io e il moro insieme.
«Invece si, e non si discute!»
«E vi dirò di più, dato che lei, Styles, va male in matematica, Malik le darà delle ripetizioni per aiutarla a migliorare i suoi voti, incominciando da stasera» continuò il preside.
No, questo è troppo.
«Ma non ne ho bisogno, so tutto alla perfezione.» Dissi facendo ridere sia il preside che Malik.
«Styles, ma chi vuole prendere in giro.»
Simpatico come un palo in culo.
Uscimmo dall’ufficio del preside.
«Styles, ci vediamo a casa tua alle quattro per le ripetizioni.» Mi disse il terrorista con un sorriso malizioso stampato in faccia.
No vabbè, tranquillo eh. Autoinvitati pure a casa mia come se niente fosse.
Dopo quelle estenuanti ore di scuola tornai a casa con mio fratello che si mise subito ai fornelli per cucinare qualcosa di commestibile.
«Io oggi non mangio.»
«Perché?»
«Vado a mettermi a posto la camera, che dopo deve venire Malik.»
«Da quando vai d’accordo con Zayn?»
«Non ho detto che ci vado d’accordo. Deve solo venire per darmi ripetizioni di matematica, e come se non bastasse ogni giorno, a partire da domani, dobbiamo passare due ore insieme per pulire la mensa della scuola per due mesi.»
Mio fratello scoppiò in una risata.
Non si ride delle disgrazie altrui.
Salii le scale e dopo aver reso la mia camera presentabile mi sdraiai sul letto ripensando a quello che mi aveva detto Malik.
‘Chi vorrebbe scoparsi una come te?’
Già, chi vorrebbe scoparsi una come me se non un maniaco pedofilo.
Chi vorrebbe stare con una ragazza lunatica, volgare, testarda, orgogliosa e brutta come me.
Una lacrima mi rigò il viso.
Non ero vergine, ma lo feci per la prima volta con un ragazzo, Cody, a cui non gli importava niente di me. Da me voleva solo quella cosa. Molto spesso si ubriacava e mi picchiò un paio di volte perché mi rifiutavo di farlo.
Purtroppo, quando stavo con lui, ero troppo accecata dall’amore per lasciarlo, o forse semplicemente non avevo il coraggio di lasciarlo per paura che mi potesse fare qualcosa.
Poi, quando trovai il coraggio e lo lasciai lui mi perseguitò per un mese, circa. Ogni tanto si rifà vivo, e questo mi spaventa parecchio.
Solo mio fratello, Emily e Liam sanno di questa storia.
Suonò il campanello. Mi asciugai le lacrime e andai ad aprire.
«Styles, da quanto tempo.»
«Malik.» dissi cercando di nascondere la mia tristezza. L’ultima cosa che volevo era mostrarmi debole davanti a lui.
«Bella stanza, non l’avevo mai vista.» mi disse appena entrammo, appunto, nella mia stanza.
Non era molto grande, c’era una scrivania accanto alla porta, il letto era a una piazza e mezzo e su una parete c’era la bandiera inglese disegnata, mentre le altre erano bianche con delle foto appese.
«Grazie.»
Iniziammo a studiare e per qualche strano caso riuscii a capire qualcosa. Malik non era tanto male come professore di matematica. E per qualche altro strano caso Malik non ci provò con me.
«Vabbè, per oggi abbiamo finito, devo andare a casa.» Affermò il moro chiudendo i libri.
«Okay, ehm..grazie.» dissi accompagnandolo alla porta.
«Prego, ci vediamo domani Styles.» mi disse per poi andarsene.
Non so perché, ma per la prima volta riuscii a stare con Malik per più di mezz’ora senza litigare, era simpatico, era riuscito persino a farmi ridere.
Ma che diavolo sto blaterando. Sto parlando di Zayn sonounputtaniere Malik. Lui non potrà mai starmi simpatico.
Dopo aver cenato mi addormentai pensando a cosa mi sarebbe dovuto aspettare domani. Solo l’idea di dover pulire quella mensa sporca mi faceva venire la nausea.




HOLAAAA.
Oggi sono stata brava, come vi avevo promesso, ecco il capitolo lungo.
Non esaltatevi però, gli altri non sono così lunghi, a parte alcuni. ahahah :c
Boh, come avete letto, mister kebab e Elise sono stati messi in punizione. Insieme. 
TADADADAAAAAAN. (?)
No, okay. ahahaha.
Cosa mai potrà succedere in quei mesi? boh.
Solo io lo so.
MUAHAHAHAH.
Boh, non so davvero cosa scrivere. :c
Li avete visti al MSG? 
Zayn e Niall si sono commossi. jkhdwsl
Sono così orgogliosa di loro. c':
Boh, vabbè. Oggi sono particolarmente felice perchè da domani a sabato a scuola ho autogestione e occupazione quindi non afrò praticamente un cazzus. yoyo.
Come sempre, grazie alle persone che l'hanno messa nelle preferite, seguite e ricordate, e grazie a chi ha recensito. c:
Vabbuò, mi eclisso. lol
Me la lasciate una recensione?  anche 'questa storia fa schifo, ritirati, datti all'ippica'. Non importa, voglio davvero sapere cosa ne pensate.
Ciao bella gente. c: x
-xxzaynsblazer

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Ho messo questa foto perchè la amo, in quanto c'è sia Liam che Tom Daley. 
So che Tom non centra niente ma mi andava di metterla. ahahah
ciao c:

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Capitolo 5
*** Four. ***


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Capitolo 4.


Primo giorno di punizione con Malik, detto il depravato.
Mi alzai, sbattendo la sveglia al muro, come ogni santa mattina. Mi preparai e arrivai a scuola giusto e in tempo per il suono della campanella.
Dopo aver seguito, si far per dire, le lezioni mi avviai verso la mensa per mettere qualcosa sotto i denti.  La cucina della mensa non faceva schifo, faceva proprio cagare. Neanche il mio cane avrebbe mai mangiato della roba simile, se avessi servito quella schifezza al mio cane mi avrebbe pisciato nei piedi.  La roba sembrava cucinata con i piedi. Ma no perché era fatta male, ma perché sapeva proprio di piedi. Che schifo.
la cucina di mio fratello era migliore. Il che è tutto dire.
Raramente ci mangiavo, ma fui costretta, se non volevo morire di fame.
Presi ciò che era rimasto, e mi avviai al tavolo di mio fratello con Emily. Purtroppo c’era anche Malik.
«ragazzi, appena usciamo di qua vi va di andare al bowling?» chiese Liam. Tutti annuirono.
«Io e Malik non possiamo, siamo in punizione.» risposi io.
«Cosa avete fatto stavolta?» domandò Louis sul punto di sputare tutto ciò che aveva in bocca.
«Abbiamo discusso in classe e dal preside in modo poco pacifico.» risposi.
«E che punizione vi siete beccati?» chiese la mia migliore amica.
«Dobbiamo fermarci due ore oltre l’orario scolastico per pulire la mensa, per due interi mesi.» Rispose il depravato. Tutti scoppiarono in una fragorosa risata mentre io lanciavo sguardi omicidi a tutti. Brutti stronzi.
Dopo aver finito di mangiare quel cibo, se così poteva essere definito, la bidella ci diede degli stracci, scope, e secchi per iniziare a pulire.
Presi tutto e iniziai a pulire un tavolo e notai che Malik se ne stava fermi senza fare niente.
«Scusa, ma tu non fai niente?» Domandai retorica.
«Dovrei?»
«Sai com’è, anche tu sei in punizione, non solo io.»
«Ma tu sei una donna, è ovvio che devi pulire.»
Maschilista del cazzo.
«Scusa?! No bello, ora tu prendi questo straccio e incominci a pulire. Io non ho intenzione di sfiancarmi per pulire questa merda.» affermai convinta lanciandogli uno straccio bagnato contro la sua maglietta.
«ma sei scema? Guarda cosa hai fatto.» Disse indicandosi la maglietta bagnata.
«Oh, mi scusi, signor Malik, giuro che non lo farò più. Che bambino viziato.»
Malik sbuffò e io mi girai e iniziai a pulire, fiera della mia risposta.
Dopo quel piacevole dialogo io e Malik non ci parlammo più. Ma ogni tanto sentivo i suoi occhi addosso, o meglio, addosso al mio culo. Specialmente quando mi piegavo.
Depravato.
Dopo aver terminato di pulire quella mensa, più rassomigliante ad un porcile, tornai a casa, sfinita e senza forze.
Pulire la mensa mi aveva veramente sfiancata. Era un totale schifo: cibo, bucce di frutta, posate, piatti, bicchieri e chi più ne ha più ne metta ovunque. Per non parlare della polvere.
Negli angoli c’erano cumuli di polvere tali che sembrava che quella mensa non venisse pulita da anni.
O forse è così.
Giuro che non sporcherò mai più la mensa.
Mi feci una sana e riposante doccia, studiai, più o meno, e senza neanche cenare, mi sdraiai sul letto e mi abbandonai alle braccia di Morfeo. 





HA U CLOWN ;) x
Salve bella gente, xxzaynsblazer è qui presente. yoyo.
Come state? io tutto bene, grazie. Fottesega.
Parliamo del capitolo.
E' iniziata la punizione di Zayn ed Elise, cosa mai potrà succedere? 
eheheheh. 
NON VE LO DICO.
Che trasgry che sono.
Lo so che il capitolo è decisamente corto ma, oh, io ve l'avevo detto di non esaltarvi e che i capitoli non sarebbero stati lunghi quanto quello precedente, a parte alcuni.
Boh, non so più cosa scrivere. 
Strano. :o
Questa settimana a scuola non ho fatto un cazzo perchè c'era autogestione e sono andata anche di sera perchè c'era anche occupazione, e mi sono divertita un casino. yo.
Ma io dico, che cavolo ve lo scrivo a fare, tanto non ve ne fotte un'emerita minchia. ahahahah
Come sempre, ringrazio tutte le persone che hanno messo questa cosa che dovrebbe assomigliare a una fanfiction nelle preferite, seguite, ricordate e ovviamente a chi ha recensito.
GRAZIE!
Boh, me ne vado, ciao! c: x
-xxzaynsblazer


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Immagine del giorno:
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Questa foto mi fa morire. AHAHAHAHAHAHA
Ma quanto è truzzo?! AHAHAHAHAHAHA.
Okay, ciaux.

 

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Capitolo 6
*** Five. ***


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*leggete lo spazio autrice, ci tengo, solo per stavola lol

Capitolo 5.
Seconda settimana di punizione con Malik.
Era già passata una settimana di punizione con Malik. Non ci parlavamo molto, giusto lo stretto necessario, e soprattutto non ci aveva più provato con me. Miracolo.
In compenso, in una settimana penso che si fosse fatto almeno cinque o sei ragazze diverse.
Puttaniere.
Che poi io mi metto nei panni di quelle poverine. Magari loro sono innamorate di lui, si immaginano una storia d’amore stile saga di Twilight, mentre invece per lui è solo una scopata e via. Povere.
Era l’ora di filosofia e stavo parlando con Emily, quando la bidella ci disturbò per dirmi che invece di pulire la mensa, il preside aveva assegnato, a me e a Malik, l’aula di chimica. Meglio, è più piccola.
Una volta finite le lezioni e dopo aver mangiato i panini che mi ero portata da casa -si, stavolta mi ero portata il pranzo da casa, dopo aver mangiato quella poltiglia della mensa, avevo dato di stomaco – e dopo aver fumato la mia sigaretta del dopo pranzo (?), raggiusi l’aula di chimica, al quarto piano.
Avevo il terrore di quella stanza, perché era tutto in vetro, e mi capitava sempre di rompere almeno una provetta.
Una cosa che non avevo mai capito di quella stanza era la targhetta che c’era attaccata sulla porta: ‘gabinetto di chimica’. Perché? Perché è un cesso?! Probabilmente.
Dopo una decina di minuti arrivò anche Malik, e iniziammo a mettere a posto il casino che c’era dentro quella stanza. Ora capisco perché ci aveva detto di pulirla.
C’erano provette sporche ovunque.
Iniziai a sciacquare le provette, mentre Malik le asciugava.
«Allora, quando la facciamo la prossima lezione di matematica?» Mi chiese provando a fare conversazione.
«Mai. Ho capito tutto, ormai. Sto anche prendendo bei voti.» Ma non diciamo cazzate, ho preso 4 all’interrogazione.
«Non mi risulta. Tuo fratello mi ha detto che hai preso quattro, venerdì scorso.» mi disse con un ghigno stampato in faccia.
Perché mio fratello mi sputtana così? Perché?! Non può farsi i cazzi suoi?
«Fottiti.» risposi prendendo alcune provette per riporle nell’armadio. Ma, bassa come sono, non arrivavo al ripiano, e la visuale che avevo di lato non mi aiutava di certo: Malik era piagato e avevo il suo bel culo davanti ai miei occhi. Aveva i boxer Calvin Klein bianchi.
Era più forte di me, mi cadeva sempre l’occhio nei culi dei ragazzi.
Quando lui si alzò e si girò, io di scatto mi ‘concentrai’ su quello che stavo facendo prima.
Che cazzo stavo facendo prima?! Ah già, stavo cercando di mettere le provette nell’armadio.
Stavo per farcela, quando due provette mi scivolarono dalle mani bagnate e caddero rovinosamente a terra, rompendosi in mille pezzi. Merda.
Malik si girò si scatto, e io imbarazzata mi inchinai per raccogliere i pezzi di vetro.
«Attenta, così ti taglierai!» Da quando Malik si preoccupa per me?
Ignorai ciò che mi aveva appena detto il kebabbaro e continuai a raccogliere il vetro, quando, un pezzo appuntito mi tagliò il dito. Mi lamentai.
«Te l’avevo detto.» Stronzo.
Odio quando le persone mi dicono quella frase. Mi urtano.
«Dammi il dito.» continuò, prendendo la cassetta del pronto soccorso, e con un batuffolo impregnato di disinfettante iniziò a tamponarmi il dito tagliato, facendo attenzione a non farmi troppo male.
Bruciava un po’, ma non ci feci molto caso. Io e Malik eravamo vicinissimi, tanto che sentivo il suo respiro sulla mia pelle, e il suo profumo: One Million.
Adoravo quel profumo, avrei stuprato qualsiasi ragazzo con quel profumo. Ma in questo caso mi dovetti trattenere.
Gli fissai gli occhi. Non avevo mai notato quanto fossero belli. Di solito si da per scontato che solo gli occhi verdi o azzurro siano belli, ma non è così. Anche quelli castani hanno il loro fascino.
Quelli di Zayn erano color cioccolato fondente (?), con delle sfumature castane/dorate. Erano meravigliosi.
Mi persi nei suoi occhi, tanto che non mi accorsi che lui aveva finito di medicarmi il dito e di mettermi il cerotto.  Ci stavamo fissando, come due ebeti. Nella stanza regnava il silenzio.
«Ehm, forse è meglio finire di pulire.» affermai imbarazzata per spezzare quel silenzio. Mi sentivo gli occhi di Zayn puntati addosso, e ciò mi metteva a disagio; tanto che sentii le mie guance andare a fuoco. Sicuramente ero diventata un pomodoro. Mi sentivo un’idiota.
Una delle tante cose che odiavo di me stessa era che tendevo ad arrossire troppo facilmente.
«S-si, hai ragione.» mi rispose Malik mettendo la cassetta del pronto soccorso a posto.
«Ah, Zayn?» l’avevo davvero chiamato per nome?!
«Si?»
«Grazie.» affermai alludendo al dito medicato.
«Prego.» mi rispose accennando un sorriso, che mi fece sciogliere.
Dopo l’accaduto, nella stanza c’era una tensione tale che si poteva tagliare con il coltello, nessuno dei due fiatava.
Forse Malik non era così male come pensavo.

 



SALVE, PERDINCIBACCO!
*schiva gli spari* *si nasconde* *si mette in ginocchio* *chiede umilmente perdono*
Perdonatemi ragazze, davvero, so che dovevo aggiornare venerdì, ma questa settimana ho avuto 465325 impegni, ero piena di interrogazioni a scuola (dato che avevo autogestione e occupazione e le ho saltate tutte) e mi sono ridotta agli ultimi giorni per comprare i regali di Natale (che furba che sono, mi darei il mongolino d'oro da sola) e sono stata pochissimo al computer, scusatemi.
Comunque, parliamo del capitolo. ehehehe.
Zayn e Elise insieme nell'aula di chimica. uouo. 
E sta cambiando qualcosa per Elise. e.e

Boh, non so cosa scrivervi. lol
Sono iniziate le vacanze, e dopodomani e Natale. yeeeee. 
Sono felice come una Pasqua, anzi come un Natale. 
Okay basta. ahahah
Ringrazio come sempre le persone che hanno messo questa cagatina della mia FF nelle seguite, ricordate e preferite. Gracias!
Me la lasciate una recensioncina-ina-ina-ina? Dai, a Natale siamo tutti più buoni. 
Potete anche dirmi che questa stpria fa schifo e di mettermi a coltivare marijuana in Burundi con Malik, non mi offendo, voglio solo sapere cosa pensate di questa storia. Chiedo troppo? çwç
Ora mi eclisso ragazze, vado a fare i pacchetti di Natale. lol
Con questo capitolo vi auguro un Buon Natale, e spero riceviate tanti bei regali! c: 
Un bacione, e vi aspetto al prossimo capitolo, che pubblicherò prima del nuovo anno, per farmi perdonare del ritardo di questo e per augurarvi un buon anno! 
Ciao ragazze! c:
-xxzaynsblazer

P.s. si vede che sono felice, vero? ahahaha.

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Immagine del giorno: 
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Vi metto questa foto, perchè tar poche ore è il compleanno di un coglione che si mette l'iPhone in bocca e che tiene le scarpe in mano restando scalzo in strada. (Voglio dire, chi non lo fa ahahaah)
Non ci posso credere che questo stuoido compia ventun'anni. Ha la mentalità di un ragazzino di quindici anni. Fermate il tempo. çç

Poi vi metti un'altra immagine per infondere un po' di aria natalizia. (?) lol
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Capitolo 7
*** Six. ***


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Capitolo 6.


Ero fuori dalla scuola, miracolosamente mi ero alzata presto senza l’aiuto di nessuno, forse perché anche quella notte riuscii a dormire si e no cinque ore, a fumarmi una sigaretta. Era davvero presto, fuori da scuola non c’era praticamente nessuno, forse due o tre persone.
Avevo le immagini di me e Malik vicinissimi impresse nella mente.
A Londra era una giornata grigia, una di quelle che ti fanno venire voglia di stare a casa, sotto le coperte, a guardare un film strappalacrime e una bella cioccolata bollente.
Non so per quale motivo, ma avevo un brutto presentimento, e mi sentivo stranamente osservata.
Arrivò Malik, che si mise vicino a me e si acese una sigaretta. Nessuno dei due parlava e quel silenzio mi stava irritando.
«Cosa farai per halloween?» gli chiesi.
Che domanda stupida Elise.
«Andrò alla festa di Meredith, come tutti gli anni.» mi rispose retorico, ed io annuii.
Già, la festa di Meredith Lively, l’amichetta di Post-it. Tutti aspettavano quella festa perché era fatta in stile discoteca, con una sola regola: tutti dovevano indossare una maschera sul viso.
Era figa quella festa, senza dubbio, e tutta ci andava tutta la scuola, compresa me.
Calò di nuovo quell’imbarazzante silenzio, che continuò fino a che non suonò la campanella dell’entrata, non ci salutammo neanche., ed entrammo nell’istituto.
Non capisco a che cazzo mi serve studiare le poesie nella vita. Perché le fanno studiare, se è totalmente inutile?!
Mi stavo addormentando nel banco. Già era noiosa la poesia in se, in più la professoressa non faceva niente per renderla un po’ più interessante. Che palle.
Finita quella pesante ora di poesia, andai al mio armadietto per mettere i libri nel mio armadietto, per poi raggiugere la mensa.
Io e Malik non parlammo per tutte le due ore.
Quando finimmo, uscimmo dal portone principale e notai che infondo alla strada c’era una mini blu.Quella mini blu.
Quella era la macchina di Cody. Merda.
Mi avvicinai Malik, e lo presi per il braccio.
«Styles, ma che stai facendo?» Mi chiese con aria interrogativa.
«Ehm, niente, volevo toccare i tuoi muscoli.» lui mi guardò confuso e io gli lasciai immediatamente il braccio.
Che figura di merda.
Oltrepassammo il cancello e io dovetti andare dalla parte opposta a quella di Zayn, esattamente dove c’era Cody.
Feci finta di no vederlo e lo superai fino a quando non mi sentii presa per il braccio. Aiuto.
Caciai un urletto che fece girare Malik.
«Chi cazzo è quello, eh?» Mi chiese Cody stringendomi il braccio talmente tanto da farmi male. Tremavo.
«N-nessuno.»
«Ti ho detto che tu sei solo mia.»
«Non stiamo più insieme.» Brava Elise, fallo incazzare ancora di più.
«Si invece.» urlò strattonandomi e stringendomi ancora di più il braccio. Una lacrima mi rigò il viso.
Spostai gli occhi su Zayn, che ci stava fissando. Non riuscii a definire bene la sua espressione. Aveva i pugni e la mascella serrata. Spostò lo sguardo da Cody ai miei occhi. Mi aveva appena vista piangere.
Improvvisamente Malik, spinse Cody, che mi lasciò il braccio, sul quale molto probabilmente si era formato il livido.
«Lasciala.» Gli disse incenerendolo con lo sguardo, ma che non intimorì per niente Cody.
«Non due non abbiamo ancora finito.» Mi disse lui, per poi dare una spallata a Malik, entrare in macchina e partire.
Malik si avvicinò a me, mi asciugò le lacrime e mi abbracciò.
Rimasi un po’ di stucco (?), ma poi mi abbandonai alle sue braccia, cercando di fermare le lacrime che solcavano il mio viso.
«Chi era quel tipo, e cosa voleva da te?» Mi chiese dolcemente, dopo che ci staccammo dall’abbraccio, ovvero dopo che smisi di singhiozzare.
«Nessuno.» Non volevo raccontagli di Cody, non me la sentivo.
Lui non disse altro, forse aveva capito che non avevo voglia di parlargliene.
«Ti accompagno a casa.»
«Non ce n’è bisogno, vado da sola.»
«Ho detto che ti accompagno a casa, non ti lascio andare da sola.» mi disse con aria dura.
Arrivammo a casa mia e dopo averlo ringraziato ed esserci salutati, andai in camera mia e mi addormentai sul mio lettino.


CIAO GENTAGLIA!
Ho aggiornato. yo -you don't say?-
So che anche questo capitolo è corto, ma mi è uscito così. :c Perdonatemi. 
Comunque, in questo capitolo è entrato in scena Cody. tadadadaaaan. (?)
E succederà un po' di casino, ma non vi anticipo niente. muahahah
E Malik che difende Elise? che tenero. jklsoh 
Comunque, come avete passato il Natale? Cosa avete ricevuto? 
Fatelemo sapere se vi va. lol
Io non ho ricevuto molte cose, un pigiama, due magliette, una sciarpa e due ricariche.
Eh, vabbè, c'è crisi. (?)
Eeeeh, niente.
C'è il mio gatto affianco a me che dorme e sta russando. lol
Non ve ne frega un cacchius, però volevo scriverlo. (?)
Me la lasciate una recensione? Dai, per finire il 2012 in bellezza. c:
Con questo capitolo vi auguro un buon anno! c:
Ciao belle fanciulle! c:
-xxzaynsblazer


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Immagine del giorno: 
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L'occhio del nostro Malik. jskaslj

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Capitolo 8
*** Seven. ***


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Capitolo 7.


«Queste sono le scope, palette, guanti e buste. Buon lavoro.»
Buon lavoro un cazzo. Io non voglio di pulire il giardino della scuola.
Si, il preside aveva nuovamente cambiato la punizione, questa volta il giardino della scuola. Ovvero togliere tutte le cicche, erbacce, e rifiuti da terra, con le mani. Yuppie.
Mi misi i guanti e iniziai a raccogliere tutto ciò che c’era per terra di innaturale. (?)
Presi un mazzo in cui c’era davvero di tutto, cicche, carte di merendine, erbacce e…un preservativo…usato.
«Aaah…» urlai.
«Ma che cazzo ti prende, Styles?!» mi chiese Malik per poi scoppiare in una fragorosa risata, appena si accorse di quello che avevo in mano.
Lanciai quella schifezza.
«Cazzo ti ridi, coglione?» la finezza.
«Non hai mai visto un preservativo?» mi domandò dopo essersi ricomposto.  Si, Malik era tornato il solito stronzo. La sua ‘dolcezza’ era durata si e no mezza giornata.
«Si, ma che schifo, chissà di chi è.» risposi.
«Secondo me sei ancora vergine.» mi sorrise sornione.
A quell’affermazione mi pietrificai.
I ricordi si rifecero vividi nella mia mente.
Cody ubriaco. Io che mi dimenavo. Mi stringeva, mi toccava, mi picchiava.
Poi mi spogliò ed entrò in me, rompendo la mia sottile membrana della purezza.
Faceva male, ma non quanto i lividi e i tagli che avevo nel corpo.
L’unica cosa che riuscivo a fare era piangere.
Uscì da me, si rivestì e se ne andò. Guardai le lenzuola bianco candido ricoperte da macchie color cremisi. Sangue.
Mi ricordo perfettamente quel giorno, anche come era vestito Cody. Aveva un paio di jeans chiari, una felpa di Abercrombie grigia e  un giubbotto in pelle molto simile a quello che indossava di solito Zayn.
Fu proprio quel particolare a riportarmi alla realtà. Alzai lo sguardo e vidi Zayn. Mi stava fissando con uno sguardo confuso. Mi sentivo un groppo in gola e gli occhi mi pizzicavano.
No, di nuovo no. Non volevo farmi vedere piangere nuovamente da Zayn.
Scappai in bagno e iniziai a piangere guardandomi allo specchio. Avevo gli occhi gonfi e rossi e la matita e il mascara colati sulle guance. Sarebbe stato molto difficile nascondere quell’orrore.
Sentii qualcuno bussare alla porta. Zayn.
«Elise, che ti succede?»
Non risposi.
«Elise, mi stai facendo preoccupare, cosa hai?» si stava preoccupando per me.
Zayn Malik si stava preoccupando per me.
Forse dovevo parlarne con qualcuno che non fosse mio fratello o Emily, avevo bisogno di sfogarmi.
E in quel momento l’unica persona era Zayn, e non so per quale strano motivo, mi fidavo di lui.
Aprii la porta e trovai uno Zayn preoccupato.
«Elise…» non lo feci continuare e mi buttai nelle sue braccia muscolose.
Lui rimase un po’ spiazzato, ma poi mi strinse a se.
Iniziai a raccontagli tutto dopo che ci fummo staccati dall’abbraccio e essermi calmata.
La sua espressione era difficile da decifrare, sembrava…arrabbiato?
«…Ho paura, Zayn.» conclusi il mio discorso.
«Non preoccuparti, non ti succederà niente.» disse stringendomi le mani.
«Non permetterò che quel verme ti tocchi.» continuò.
Ora nel suo sguardo c’era dolcezza e forse anche un  po’ di pena.
Ecco, questo era proprio quello che volevo evitare. Odiavo certi sguardi della gente. Io dovevo essere forte, non debole.
Ci abbracciammo di nuovo.
Non avevo mai visto Zayn così. L’avevo sempre visto come un ragazzo freddo e distaccato, un ragazzo a cui non importava di niente e di nessuno.  Ma non era così.
Forse l’avevo giudicato troppo in fretta.
Nelle sue braccia mi sentivo al sicuro, protetta, come a casa.
Il mio cuore iniziò a battere a mille, tanto che avevo paura che lui se ne accorgesse.


Che mi stava succedendo?....





Buonsalve!
si, lo so che avrei dovuto aggiornare ieri, ma mia madre mi ha tolto il computer perchè dovevo fare i compiti. 
E so anche che questo capitolo è corto e non è niente di speciale.
Ma io vi amo tutte! c:
Okay, ora potete anche fucilarmi per il mio atto di leccaculaggio. (?) AHAHAHAHA
Bene, dopodomani rinizia la scuolaed esce il video di kiss you, tra una settimana è il compleanno di Malik e tra nove è il mio. trololol
Si, il mio compleanno è il 14 gennaio, due giorni dopo quallo del signorino Malik. kjsmds
Li avete sentiti in radio? jhkjead
Non so più cosa scrivervi, ahahaha.
Mi eclisso e vado a finire di scrivere un capitolo e poi mi metto a fare icon. c:
Come sempre, ringrazio tutte quelle che hanno messo questa mezza cagata della mia fanfiction nelle seguite, preferite, ricordate, a chi recensisce e alle lettrici silenziose. :)
Me la lasciate una recensione? Anche se mi dite che la storia fa schifo, non mi offendo, voglio solo sapere la vostra opinione. c:
Boh, ciao a tutte e al prossimo capitolo! c: 
-xxzaynsblazer

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Il mio livejournal: http://xxzaynsblazer.livejournal.com/  (se prendete qualcosa, ricordatevi di mettere i crediti! c:)

Immagine del giorno: 
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Vi ho messo questa perchè trovo che Zayn sia ancora più secsi quando fuma. jksrds
Ciao! :)

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Capitolo 9
*** Eight. ***


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Capitolo 8.


Perché ne avevo parlato con lui?
Perché mi ero fidata di lui?
Sicuramente adesso l’avrebbe detto all’intera scuola, e tutti mi avrebbero compatita.
Io odio sembrare debole, io sono forte. Forse.
Se sei debole la gente non ti porta più rispetto, e ti guarda in un altro un altro modo, quasi con pena, ed io, come ho già detto, odio certi sguardi della gente.
Per tutti, a scuola, ero la ragazza a cui non gliene fregava di niente e di nessuno, mentre ora, se Malik spifferasse tutto, non avrei più quella reputazione.
La gente mi tratterà in modo diverso, e poi sembrerò meno…secsi.
Perché, si sa, le persone arroganti, forti, e che non si fanno mettere i piedi in testa sono secsi.
Quindi io sono secsi.
Autoconvinzione.
Perché glielo avevo raccontato? Ora mi stanno venendo i complessi.
Stupida Elise. Testa di cazzo.
Fu mio fratello a riportarmi alla realtà, che entrò in camera mia, senza neanche bussare.
No dico, fai pure eh. Potrei essere anche nuda.
Idiota.
«Els, vuoi venire a casa di Zayn vuoi venire stasera? Ci mangiamo una pizza e guardiamo un film.» mi sorrise.
Che tenere quelle fossette, perché io non ce le ho?
«Chiedo a Emily se viene e ti faccio sapere, ma penso di si.»
Una serata tra amici non mi avrebbe fatto male.
«Si, c’è. L’ha invitata Liam.»
Bene, Emily mi stava nascondendo qualcosa, sicuramente.
C’è del tenero tra quei due.
«Oh, okay»
«Preparati che tra tre quarti d’ora dobbiamo essere da loro.»
«okay.»
Mi alzai dal mio letto, mi feci una doccia e vestii.
Misi un paio di jeans beige stretti, una maglia con i baffi e ai piedi le mie amatissime blazer nere. I capelli li lasciai naturali, ovvero mossi, che ricadevano sulle spalle.
Mi misi una sottile riga di eyeliner sulla palpebra, presi la mia Vuitton e scesi al piano di sotto, dove trovai mio fratello intento a giocare con il suo iphone nero.
«Andiamo?» gli chiesi, attirando la sua attenzione. Lui annuì ed entrammo in macchina.
La casa di Malik non distava molto dalla nostra, perciò non ci mettemmo molto ad arrivare.
Già da fuori sembrava una bella casa. Davanti aveva un vialetto che portava al portone molto curato, con molte piante e un dondolo  color panna.
Suonammo e ci venne ad aprire Louis.
Anche dentro la casa non deludeva di certo. Aveva un salotto enorme con un televisore appeso al muro, al centro un divano e tre poltrone. Al lato c’era una libreria colma di libri ed oggetti vari.
L’unica cosa che ho capito per il momento del terrorista è che…caga soldi.
Salutai tutti e notai che Emily era intenta a ridere e scherzare con Liam, tanto che non si accorse nemmeno della mia presenza.
C’era più che del tenero tra quei due.
Vabbè, tanto domani la tartasserò di domande e la costringerò a dirmi tutto. Muahahah.
Vidi Zayn venirmi incontro e farmi un sorriso.
Ah, quel sorriso.
Ricambiai e andai a sedermi vicino a Niall, intento a divorare un pacchetto di patatine e a guardare uno stupido programma di cucina.
Strano.
«Hei biondo.»
«Hei Elise!» disse schioccandomi un bacio nella guancia.
Gli presi il telecomando e incominciai a fare zapping.
«FERMA!» mi urlò Niall nell’orecchio.
Ma che cazz…?!
«C’è Demi Lovato in tv!» Si mise ad urlare e a saltare tanto da attirare l’attenzione di tutti su di lui.
Se c’era una persona, oltre Justin Bieber, naturalmente, che Niall amava era Demi Lovato.
Aveva proprio un debole per lei.
E potevo capirlo, quella donna era la perfezione, oltre che una bravissima cantante.
Tutti si misero a ridere, compresa me.
Ormai nel divano c’ero seduta solo io, dato che Niall era praticamente inginocchiato davanti alla tv ad adorare la Devonne.
Sentii qualcuno sedersi al mio fianco. Zayn.
«Ehi, come stai?» mi disse mostrandomi uno dei suoi più bei sorrisi.
Ora mi sciolgo.
«Ehi, bene, tu?»
«Tutto bene» mi sorrise nuovamente.
Che conversazioni interessanti e sensate.
«Quel Cody si è più fatto vivo?» mi chiese premuroso.
Perché gli importava tanto di come stavo o di cosa mi succedeva?
«No, per fortuna.»
Silenzio, nessuno dei due fiatò più.
Ultimamente Zayn era cambiato, era più dolce, e premuroso nei miei confronti.
Sicuramente gli facevo pena.
E nell’ultima settimana non si era fatto neanche tante ragazze. Uau.
«ragazzi, che film guardiamo?» chiese Louis.
«Hunger Games, vi prego» dissi facendo la faccia da cucciolo.
«No, perché non guardiamo…»
«No, Liam, non guarderemo né Toy Story, né Batman» interruppi Liam.
«Dai, Hunger Games aggiudicato.» disse Louis.
«Evvai» urlai io battendo le mani come una bambina. Notai che Zayn mi stava fissando divertito e smisi immediatamente.
Hunger Games era il mio film preferito, amavo i film d’azione.
E poi c’era Josh Hutcherson, il mio attore preferito.
Oh, il mio Josh.
«Perché vuoi vedere tanto Hunger Games?» mi chiese Liam.
«Perché è il mio film preferito e perché c’è Josh.» risposi con aria sognante.
«Non dirmi che ti piace quel bassotto?» mi domandò con aria sconcertata Malik.
«Si, perché?»
«è basso.»
«Cosa centra?! Quel ragazzo è più secsi di tutti voi messi insieme.»
«Stai dicendo che è anche più secsi di me?» mi chiese con un sopracciglio alzato.
«Certo!» forse.
«Rimangiati quello che hai detto.»
«assolutamente no!»
«Bene, l’hai voluto tu. » disse avvicinandosi e me e iniziando a farmi il solletico.
Era il mio punto debole. Cazzo.
«ti prego, fermati!» riuscii a dire tra una risata e l’altra.
«No, devi dire ‘Zayn è più secsi del bassotto.» rispose continuando a far scorrere velocemente le sue mani sulla mi pancia e sul mio collo.
«Va bene, Zayn è più secsi del bassotto.» dissi, e finalmente smise di torturarmi.
«Brava.» disse.
Mi ricomposi, asciugandomi le lacrime che mi erano scese per le troppe risate, e ripresi a respirare regolarmente.

Dopo che arrivarono ci mettemmo tutti in salone a guardare quella meraviglia di film, e indovinate vicino a chi ero io?  A Zayn sonofigoeloso Malik.
L’unica nota negativa, se così si può dire, di quel film era che più o meno a metà, ovvero al pezzo in cui muore Rue e Katniss le fa il funerale, mi si aprivano i rubinetti.
Non riuscivo a non piangere il quel pezzo.
Era più forte di me.
Non meritava di morire quella povera bambina, era troppo piccola. E poi era l’unica simpatica degli altri tributi.
Non è giusto.
Mi scappò un singhiozzo, e sperai con tutto il mio cuore che Malik non se ne fosse accorto.
Ma non era così.
Si era girato di scatto a guardarmi.
Che situazione imbarazzante.
Mi asciugai in fretta le lacrime e feci finta di niente, ma Malik si era accorto che stavo piangendo, e si mise a ridere,  per poi mettermi un braccio attorno alle spalle e stringermi a lui.
Tutta questa confidenza?!
Mi sporsi dal divano per vedere dove era Emily e li vidi abbracciata a Liam.
Qui gatta ci cova. Ehehehe.
Dopo che finimmo di guardare era quasi mezzanotte e mezza.
«ragazzi, perché non rimanete qui a dormire? Sono solo e c’è abbastanza spazio per tutti.» esordì Malik.
No no no no no.
Non volevo rimanere a dormire lì.
Ma purtroppo tutti annuirono e io fui costretta a rimanere.
Prevedevo una luuunga nottata.



OCCHI A ME! 

Salve belle puelle. (gli effetti del latino.)
Si, lo so che avevo detto che avrei aggiornato prima, ma avevo un sacco di compiti da fare e non ce l’ho fatta. Chiedo umilmente perdono.
Parliamo del capitolo. Yeah.
Tipo mi piace la parte di Josh e degli Hunger Games. (?)
Boh, forse perché amo il signorino Hutcherson e perché amo Hunger Games, boh. Ahahah
Mi dispiace per le persone che non conoscono Hunger Games, sorry people, ma non potevo non metterlo. Trololol
Comunque, tra un paio d’ore è il compleanno del nostro Malik, compirà vent’anni, e io non ci voglio pensare.
FERMATE IL TEMPO.
Vent’anni, capite? V-E-N-T-I. çç
E io ne farò quindici il quattordici. E’ un avviso, fatemi gli auguri.  NON IN ANTICIPO, porta sfiga e ne ho già troppa. lol
Avete visto il video di kiss you? cioè è troppo demenziale quel video AHAHAHAHAHAH.
Comunque, como siempre ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e chi recensisce. Muchas gracias.
Vi informo che per questo capitolo voglio almeno 3 recensioni, dato che non arrivo a più di due a capitolo.
Vabbè, me ne vado. Vado a deprimermi pensando che il ragazzo di diciassette anni che a xFactor si era nascosto perché non sapeva ballare compirà venti anni.
Vabbuò.
Ciaux a tuttex.
-xxzaynsblazer
(Vi avviso che sto pensando di cambiare nome qui su efp, come ho fatto su twitter e di mettere ‘hugmejawi’, era solo per informarvi. Lol)

Follow me on twittah: @hugmejawi. HO CAMBIATO NICK, NON SONO PIU' 'xxzaynsblazer'.
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Poco secsi, quindi. 

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Capitolo 10
*** Nine. ***


Leggete lo spazio autrice, es mucho importantes, gracias.
Si, mi sento molto spagnola oggi. lol                                              


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Capitolo 9.



Bene, passerò un’intera nottata a casa Malik, e il padrone di casa, ovvero mister Pakistan, starà nella stanza affianco alla mia.
Di bene in meglio, direi.
Avevo dovuto insistere per farmi stare in stanza con Emily, perché mi volevano far dormire con Louis e Niall.
L’accoppiata vincente delle puzzette.
Non avendo nient’altro da mettermi come pigiama, rimasi in culottes nere misi una maglietta che mi aveva prestato Zayn, che apparteneva alla sorella.
Ora era il momento adatto per chiedere alla mia migliore amica che cosa stava succedendo tra lei e mister Payne.
Si, mi sono fissata con ‘mister’.
«Heeey Emily, non devi dirmi niente?» dissi con un sorrisino malizioso dipinto in volto.
«No, perché?» fece finta di niente.
«Tu e Liam…» lasciai in sospeso la frase dandole una leggera gomitata.
«Non so di cosa tu stia parlando..» disse arrossendo di colpo.
Emily, mia cara stupida migliore amica, sei una pessima attrice.
«Dai, guarda che l’ho visto come vi guardate. E poi state passando un sacco di tempo insieme. Sono gelosa, tu sei solo mia.» dissi fingendomi offesa.
«Okay, è possibile che io e lui ci stiamo frequentando.»
«Aaaah, lo sapevo.» esclamai fiera del mio sesto senso femminile, per poi stringere in un abbraccio la mia migliore amica.
«E tu con Malik? Non devi dirmi niente?» mi domandò quando ci staccammo.
Ma che cazz..?
«Io e Malik cosa?»
«Dai, si vede lontano un miglio che c’è qualcosa tra voi due. Ti ha fatto il solletico, ti ha stretto durante il film e siete persino riusciti a tenere una conversazione senza aggredirvi a vicenda. Avete fatto progressi.»
«Tra me e lui non c’è assolutamente niente, a mai ci sarà qualcosa. Non sarò mai una delle sue tante puttanelle. Stiamo semplicemente migliorando il nostro rapporto. E poi lui non mi piace.»
E’ la convinzione che fotte la gente.
«Scherzi, vero?»
«Su che cosa?»
«Andiamo, Elise. Per quanto Malik possa essere puttaniere, stronzo e presuntuoso, è la persona più scopabile del pianeta. E non dirmi che non è vero, perché ti sputo in un occhio.»
«Okay, forse un pochino mi piace»
«Se vabbè, meglio andare a dormire.»
«Si, è meglio. ‘Notte.»
Ci sdraiammo, spegnemmo l’abatjour e ci addormentammo.
Mi svegliai nel bel mezzo della notte con una sete tremenda e la bocca impastata.
Maledetta pizza con la salsiccia secca piccante.
Guardai l’ora nel mio iPhone: 3.27.
Bene.
Non si sentiva un rumore nella casa, silenzio e buio totale, segno che tutti stavano dormendo.
Presi coraggio e mi alzai, decisi di alzarmi e andare in cucine senza accendere nessune luce e senza svegliare nessuno.
Go Elise, go!
Con le mani avanti, per accertarmi di non schiantarmi addosso a qualcosa, riuscii ad uscire dalla stanza senza svegliare Emily, che dormiva beatamente su letto.
Ero più o meno a metà del corridoio e, sempre con le mani tese in avanti, camminai, senza urtare nessun mobil…bum!
«Ahia!» urlai per poi tapparmi la bocca.
Cazzoculo, il mio povero mignolino. Maledetto spigolo.
Zoppicando sulle scale, riuscii ad arrivare in cucina, dove c’era una luce accesa.
Forse l’aveva lasciata qualcuno accesa per errore.
Andai al frigorifero, persi un bicchiere, mi versai l’acqua e finalmente, dopo una terribile agonia, mi dissetai.
Poggiai il bicchiere eh..
«Che ci fai tu qui?» mi disse una voce alle mie spalle.
Mi spaventai talmente tanto che per poco non urlai.
«Malik, vuoi farmi morire d’infarto, per caso?!»
Di tutta risposta, lui si mise a ridere.
Quella risata. Aiuto.
«Comunque, che ci fai tu qui?» disse appena si riprese.
«Ero venuta a prendermi un bicchiere d’acqua»
«Oh, okay.»
Devo dire che le conversazioni con Malik erano molto interessanti.
Un po’ come quelle nelle chat di facebook stile:
‘ciao’ ‘ciao’ ‘come va?’ ‘bene tu?’ ‘bene. Che fai?’ ‘niente, tu?’ ‘niente’. FINE.
Che conversazioni sensate.
A tutti almeno una volta nella vita è capitato di avere una conversazione, sempre se è considerabile tale, del genere.
«Ehm, mi chiedevo se…ecco…» a parole tue Malik.
Lo guardai stranita e incitandolo a continuare.
Da quando Malik si imbarazzava? Bah..
«Beh, se uno di questi giorni ti andrebbe di uscire con me.»
Uouououo. Ho sentito bene?
Zayn Malik mi aveva appena chiesto di uscire con lui?!
Bene, Elise, ora tu devi solo rifiutare.
Emettere un semplice monosillabo: no.
«Ehm, okay.» dissi accennando un sorriso.
Che testa di cazzo che sono.
Lui tirò un sospiro di sollievo, e mi mostrò uno dei suoi più meravigliosi sorrisi.
Bene, ho solo appena accettato di uscire con il puttaniere della scuola, facendo la figura della ragazza dai facili costumi.
Brava, Elise, continua così.
«Beh, vado a dormire, sono stanco. Buonanotte Elise.»
«’Notte.» riposi.
Notai che lui si stava avvicinando, e mi lasciò un leggero bacio sull’angolo della bocca, per poi sorridere nuovamente e andare nella sua camera.
Rimasi impalata a fissare il vuoto e sorridere per almeno cinque minuti, poi mi risvegliai dal coma e andai a dormire, ancora scandalizzata.




HOLA PIPOL.
Buonsalve belle fanciulle, siamo arrivate alle 3 recensioni e ho aggiornato, yeeee.
Bene, parliamo del capitolo, che non mi piace particolarmente. Cioè, non mi fa schifo, ma non è neanche il mio preferito.
Ragionamenti contorti.
Mi piace così così, diciamo. Ahahah
Boh, mi piace Malik in questo capitolo, è tenero, boh. AHAHAHA
E per chi non l’avesse capito, quando Elise pensa di dire di no a Zayn, o meglio la mente le dice di rifiutare l’offerta e andare avanti [cit.], e poi accetta, è il cuore che comanda. Non so se mi sono spiegata, ma va bene così.  Trololol
Non so più cosa dirvi (scrivervi), strano. °-°
uuuuh, mi piace questa faccina.  °-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°
Okay basta.
Ho cambiato banneeeeeeeer. yo. 
So che fa cagare, ma è comunque migliore dell'altro. trololol
Ho cambiato il nome dei capitoli, perchèin inglese mi piace di più, skst. è.è
Ringrazio como siempre le persone che hanno messo questa cagata di FF nelle preferite, seguite, ricordate, chi recensisce regolarmente e alle lettrici silenziose.
Vi avviso che ho intenzione di cambiare nome da ‘xxzaynsblazer’ a ‘hugmejawi’. c:
Aggiorno a 5 recensioni, se non le raggiungo non aggiorno! c:
Ciaux bellex fanciullex. (?)
-xxzaynsblazer

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Mi fanno morire con quella specie di kimono. AHAHAHAHAHAH


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Capitolo 11
*** Ten. ***


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Capitolo 10.



Che belle le vacanze.
Puoi andare a dormire tardi la notte e svegliarti ancora più tardi la mattina perché non hai il problema di dover andare a scuola i giorno dopo.
Peccato che a casa mia non sia così.
Mio fratello anziché lasciarmi dormire come tutte le persone normali su questo pianeta ,mi fa fare tutte le commissioni, tipo fare la spesa, pagare le bollette e quant’altro.
Perciò per me non sono vere e proprie vacanze.
Fanculo a mio fratello.
Andai al supermercato per comprare tutto ciò che c’era scritto sulla lista che mi aveva preparato Harry.
Era pieno di schifezze e qualsiasi tipo di caramelle (della serie ‘evviva la salute’), la maggior parte Haribo,  da dare ai bambini che venivano a fare dolcetto o scherzetto il giorno di halloween. Anche se mio fratello se ne nasconderà sicuramente qualche pacchetto per lui.
Dopo aver comprato tutto –e anche qualcosa in più- andai da Starbucks per fare uno spuntino.
«Buongiorno!» mi accolse un ragazzo giovane, bello e muscoloso.
Aveva gli occhi azzurri –erano più belli quelli di Zayn-, le labbra carnose tese in un sorriso –era più bello quello di Zayn-, e i capelli biondi –erano più belli quelli di Zayn-.
STOP.
«Buongiorno» sorrisi.
«cosa ti do?»
Lo so io cosa mi devi dare, eheheh.
Basta Elise.
«Ehm…un muffin e un frappuccino.» dissi dopo essere tornata sulla terra. (?)
«Subito bellezza.»
Tutta questa confidenza? Manco fossi sua sorella.
Dopo avermi servita ed avermi fatto l’occhiolino, si occupò di altre persone, ma ogni tanto mi riservava qualche occhiata.
«Elise!»
Ma che cazz..?! Anche qua dovevo incontrare il kebabbaro?
«Zayn!» mi girai per salutarlo.
Era più bello del solito. Indossava un paio di jeans neri a vita bassa –un po’ troppo a vita bassa-, una maglietta bianca attillata, un giubbotto in jeans e air force. Il suo ciuffo era sempre perfetto, e nonostante ci fosse vento in strada, non si muoveva di un millimetro.
Ma ci metteva cemento in quel ciuffo? Boh.
«Come mai in giro così presto?»
Ma che gliene frega a lui di me?
Più passava il tempo meno capivo quel ragazzo.
Un secondo prima era stronzo e faceva apprezzamenti poco carini sul mio culo, e un secondo dopo era dolce e gentile.
Secondo me è bipolare.
«Sei bipolare?»
Oh cazzo, l’ho detto a voce alta.
«Cosa?»
Non mi ha sentita. Per un pelo.
«Niente, niente. Comunque sono in giro a fare la spesa.»
«Ah, se vuoi ti aiuto a portarle a casa, tanto sono in macchina.» disse alludendo alle buste della spesa che avevo accanto, per poi ordinare un caffè al ragazzo di prima, che ne approfittò per lanciarmi un’altra delle sue occhiate.
Naturalmente Zayn la notò e lo incenerì con lo sguardo.
«Ehm, si. Grazie.»
Infondo era solo un passaggio. Meglio di andare a piedi con quelle buste pesanti.
Andammo a pagare, e chi c’era alla cassa? Sempre il solito ragazzo, che, dalla targhetta che portava sul petto, capii che si chiamava Jacob.
«Un caffè, un muffin e un frappuccino.» disse Zayn al ragazzo.
«Zayn, non c’è problema, pago io.» tentai di convincerlo.
«Shh, stai zitta nana.» disse scompigliandomi i capelli.
Io non sono nana, io sono diversamente alta.
Notai che il tizio diede a Zayn un foglietto, a parte lo scontrino, che lui dopo averlo letto ed aver incenerito con lo sguardo il ragazzo, accartocciò e lanciò per terra.
Che cittadino modello.
Prese le buste e si incamminò verso l’uscita, e quando lui era di spalle, presi il fogliettino e notai che c’era scritto ‘call me maybe?’ e un numero di telefono.
Ora mi sorge spontanea una domanda: perché Zayn aveva accartocciato quel foglietto e l’aveva buttato senza dirmi niente? E cosa gliene fregava a lui se qualcuno mi dava il numero?
Boh, quel ragazzo è strano.
Salimmo sulla sua mini nera e partimmo diretti a casa mia.
Appena entrai un odore di vaniglia mi invase le narici.
Accese la radio e partì Let me love you.
Amavo quella canzone.
Iniziai a canticchiarla –per fortuna me la cavavo abbastanza bene con il canto, ed evitsi di fare l’ennesima figura di merda con Zayn- e con me anche Mr. Pakistan.
Rimasi sorpresa, aveva davvero una bellissima voce, e inoltre era davvero intonato.
“If I was your man, baby you
Never worry about what I do

I’b be coming home back to you
Every night doing you right
You’re the tipe of woman deserves good things
Wrist full of diamonds
Hand full of rings
Baby you’re a star
I just want to show you, you are
You should let me love you
.
 
“Se fossi il tuo ragazzo, piccola
Non ti dovresti mai preoccupare di quello che faccio
Tornerei a casa da te
Ogni notte facendoti stare bene
Tu sei il mio tipo di donna che si merita solo cose belle
Pugni pieni di diamanti
Mani piene di anelli
Piccola sei una stella
Voglio solo mostrarti che lo sei
Tu dovresti lasciare che io ti ami.”

Mentre cantavo, mi girai a fissare il profilo di Zayn, intento a guidare.
Non riuscivo a trovargli un solo difetto.
Il mento e le guance erano ricoperte da un leggero strato di barba, che lo rendeva ancora più secsi.
Aveva le ciglia lunghissime, che quando sbatteva gli occhi gli sfioravano gli zigomi.
Esiste una persona più perfetta di te? No.
Lui si girò verso di me e ci guardammo negli occhi.
«Ehm, Elise, siamo arrivati» mi sorrise.
«Esiste una persone più perfetta di te?» diedi sfogo ai miei pensieri.
Zayn aggrottò le sopracciglia, per poi scoppiare a ridere.
Cazzoculo.
Se la figura di merda non l’avevo fatta prima con il canto, l’avevo appena fatta.
La sua risata mi risvegliò dal mio stato acuto di trance dovuto alla sua troppa bellezza, mi guardai intorno e mi resi conto che Zayn aveva accostato la macchina difronte al portone di casa mia, perciò dovevo scendere.
Tossicchiai, e con molta nonchalance mi girai, aprii lo sportello e presi le buste della spesa, le quali erano parecchio pesanti.
Zayn, che si era ripreso di poco dalla sua risata dovuta alla mia bellissima figura di merda, mi aiutò, e prese le buste.
Cercai le chiavi nella borsa ed aprii la porta. Lui entrò e poggiò le buste sul tavolo.
«Beh, io vado, ho da fare.»
«Grazie.» sorrisi alludendo alle buste.
«Ci sarai alla festa di Meredith?» mi domandò.
«Si, mio fratello mi ha costretta.» sorrisi.
«Bene, allora ci vediamo domani lì.» mi sorride di rimando lui, mostrandomi la sua dentatura perfetta.
«Certo.»
Lo vidi avvicinarsi al mio viso, lasciarmi due baci nelle guance –sentii il viso andarmi a fuoco-, sorridermi nuovamente e uscire da casa mia.
Mi sfiorai i punti in cui mi aveva lasciato i baci e sorrisi automaticamente come un’ebete.
Quel ragazzo mi faceva uno strano effetto.
Un rumore mi riportò alla realtà.
Un fastidioso rumore di vetro che si frantumava.
Mi girai e vidi il mio amato fratello con le mani dentro le buste della spesa e la bottiglia di olio d’oliva per terra frantumata e l’olio sparso per tutto il pavimento della cucina.
Cazzo l’olio.
Mio fratello mi fissava con uno sguardo innocente e un sorrisino fastidioso stampato in faccia.
Cazzo di fratello rincoglionito che non si fa mai i cazzi suoi.
Ora, naturalmente, toccava a me pulire tutto quel casino. Lui non fa mai un cazzo. Si potrebbe spezzare un’unghia.
Povera stellina, vaffanculo.
Desperate housewife mode: on.


WELA'.

Buonsalve fanciulle, yeah! c:
Avete visto? Ho raggiunto le 5 recensioni e ho aggiornato. Che brava ragazza che sono. uu
Stranamente questo capitolo mi piace, specialmente la fine. Trololol
Harry che rompe la bottiglia d’olio AHAHAHAH
E Zayn ed Elise? Jklsergh **
Tipo che passare il sabato sera a casa è abbastanza deprimente….. :c
Ma passerò la serata su twitter per commentare Italia’s got talent (con il mio amato Zerbi jklergh) quindi per chi volesse parlare con la sottoscritta, si faccia avanti, tanto non ho un cacchius da fare! (?)
Vi lascio il nick giù c:
Avrei dovuto aggiornare ieri, ma ho avuto un bel po’ da fare e non tra una cosa e l’altra non ce l’ho fatta. Sorratemi. C:
Cummenti sempri (per chi non è sardo, vuol dire: come sempre lol) ringrazio tutte le ragazze che hanno messo questa storiella nelle preferite, ricordate, seguite, a chi recensisce e alle lettrici silenziose. Hugmejawi vi ama tutte. cc:
Aggiornerò a sette recensioni, minimo sei. C:
Okay, vado a scrivere una OS su Haroldo, ciaux bellex fanciullex. c:
-xxzaynsblazer 

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Ohw, my Louis. **
NON PRENDETE LA FOTO, L'HO MODIFICATA IO! 

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Capitolo 12
*** Eleven. ***


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Capitolo 11.



E’ un vero e proprio stress andare alle feste. Spuntano sempre un sacco di problemi.
Troppi per i miei gusti.
C’è sempre il problema che non sai come truccarti, come fare i capelli o cosa metterti, perché hai paura di essere eccessiva o di essere troppo poco.
E in questo momento io ero nel panico più totale.
Cercavo invano nell’armadio qualcosa di decente da indossare per quella festa.
Eh già, era il fatidico giorno.
Il giorno della festa di halloween di Meredith.
Purtroppo la maggior parte dei capi presenti nel mio armadio erano jeans, felpe e magliette non adatte all’occasione.
Poi mi ritornò in mente un pomeriggio di shopping passato con Emily.
Il giorno mi aveva fatto comprare cose improbabili, tra cui un vestito, che poteva essere adatto all’occasione.
Io all’inizio non volevo prenderlo, perché lo ritenevo inutile, dato che non andavo spesso a feste o in discoteca, e nei rari casi in cui ci andavo, indossavo un vestito rosso scuro, che adesso è andato perduto per via di uno spiacevole inconveniente con la varecchina -addio vestito-, ma Emily me l’aveva fatto comprare comunque giustificandosi con un ‘ti potrà servire’
Frugai nell’armadio in cerca di quel vestito,  e dopo un’accurata ricerca lo trovai. In fondo, con ancora il cartellino attaccato.
Era un vestito nero, che mi arrivava un po’ più su del ginocchio, con una sola manica, la quale era trasparente con il pizzo nero che copriva appena, mentre l’altro braccio era completamente scoperto. Non  troppo scollato, ma risaltava il mio decolleté.
Era perfettamente adatto all’occasione, per via della sua aria leggermente dark.
Cara Emily, ti amo.
Presi le mie scarpe con il tacco preferite: un paio di tronchetti neri, con delle borchie color oro nella parte posteriore e contornavano il bordo alto, tacco dodici e plateau, per nascondere la mia bassezza.
Essendo il 31 ottobre, a Londra faceva già abbastanza freddo, perciò aggiunsi al look un giubbotto in pelle nero, corto e con delle borchie sempre color oro sulle spalle che riprendevano le scarpe.
Posai tutto sul letto e fui molto fiera del mio look.
Presi tutto e mi infilai in bagno, mi feci una doccia veloce e mi vestii.
Decisi di lasciare liberi i miei boccoli biondi, che mi ricadevano sulle spalle.
In quanto al trucco non feci niente di speciale, fondotinta, una riga di eyeliner nella palpebra superiore dell’occhio, mascara, blush sugli zigomi e sulle labbra un rossetto rosso.
Mi guardai allo specchio e rimasi stupida del mio lavoro. Ero veramente soddisfatta.
Presi la borsa, ci infilai l’iPhone, le sigarette e il portafogli, presi la mia mascherina, quella dell’anno scorso, nera, semplice e scesi al piano si sotto, dove trovai mio fratello sul divano intento ad armeggiare con il suo iPhone.
Mi schiarii la voce per attirare la sua attenzione.
Lui mi sentì e si girò verso di me.
«Finalmente, ce l’hai fatt…uau» appena mi vide spalancò la bocca.
Sorrisi soddisfatta.
«Chiudi la bocca che entrano le mosche.» dissi.
Dissi per poi aprire la porta e dirigermi verso la macchina di mio fratello.
Anche lui stava bene.
Indossava un paio di jeans neri stretti, come li usava lui, una camicia bianca, una giacca blu scuro e il suo immancabile papillon nero.
Arrivammo alla festa e trovammo già la casa di Meredith piena di gente, indossai la mascherina nera ed entrai.
Mi fiondai subito nel banco dei drink, la maggior parte dei quali erano alcolici. Penso che di analcolico ci fosse solo la cocacola e una bottiglia di acqua per misericordia.
Mi riempii un bicchiere con quella che doveva essere della vodka panna e fragola, la mia preferita.
Mi allontanai dal banco, dirigendomi ad un divanetto di velluto rosso, su cui c’era seduto anche Niall, intento a mangiare un panino. Il solito.
«ciao biondo!» urlai per sovrastare la musica assordante e per farmi quindi sentire da Niall.
«Ciao Elise. Uau, sei uno schianto stasera» mi disse scrutandomi da capo a piedi.
«Grazie.» sorrisi, sedendomi accanto a lui e sorseggiando quel liquido che mi faceva bruciare la gola.
Nel frattempo la sala si stava riempendo sempre di più e notai che molti ragazzi erano già ubriachi o sballati, per via delle canne che circolavano alla festa. Nel mentre si erano aggiunti al gruppo Louis, Emily, Liam e Harry.
Ma di Zayn , per il momento, nemmeno l’ombra.
Si starà facendo qualche ragazza in qualche stanza di questa enorme casa.
Andai nuovamente al banco dei drink e mi riversai la vodka, ma questa vola alla pesca.
Iniziai a sorseggiarla e qualcuno mi picchiettò la spalla.
Un ragazzo dal viso coperto da una mascherina nera mi si piazzò davanti.
Dal ciuffo alto capii che doveva essere Zayn.
Mi porse una mano, come per chiedermi un ballo.
Zayn Malik che mi chiedeva di ballare?
Rifiuta Elise.
Gli afferrai la mano e mi portò in mezzo alla pista.
Brava, Elise. Clap clap.
Iniziammo a ballare.
Sempre se fare un passetto a destra e uno a sinistra a ritmo di musica era considerabile ballare.
Approfittai di quel momento per osservare Zayn.
Indossava dei jeans neri con una camicia blu scuro.
Niente di speciale, ma che su di lui stavano da dio e soprattutto lo rendevano ancora più secsi di quanto non lo fosse già.
Cosa cazzo mi ritrovo a pensare.
Ritornai alla realtà quando mi trovai Malik a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
Sentivo i nostri nasi sfiorarsi e i nostri respiri mescolarsi.
Poggiò lentamente le sue labbra sulle mie.
Una scossa di brividi mi pervase la schiena.
Poggiò le mani nei miei fianchi e mi avvicinò di più a lui.
Io non facevo niente per allontanarlo, per fermarlo.
Io lo assecondavo.
Ma tutto ciò era sbagliato.
Stavo cedendo, ed io ero forte.
Lo allontanai con quel poco di ragione che era rimasta.
Scappai, presi il mio pacchetto di sigarette e mi fiondai fuori, in quell’enorme giardino che contornava quella splendida casa.
Fuori non c’era nessuno, e c’era silenzio.
La musica si sentiva appena.
Mi sedetti su un gradino, accesi la sigaretta, e feci il primo tiro.
Sentii il fumo caldo attraversarmi la gola, per poi finire nei polmoni.
Non fumavo molto. Un pacchetto di sigarette da dieci mi durava anche due o tre giorni.
Iniziai a fumare a 15 anni, così, tanto per provare.
Poi diventò un vizio.
Fumavo solo quando ero stressata.
E adesso ero stressata e confusa.
Molto confusa.
Confusa da quel bacio.
Perché Zayn mi aveva baciata?
Pensavo che avesse finito di starmi dietro e di provarci con me nel momento in cui gli avevo raccontato la storia di Cody.
Lo avevo visto sotto una luce diversa.
Non più il solito puttaniere che usava le ragazze, misterioso e cupo, ma un ragazzo dolce, capace di ascoltare.
E poi, cosa mi era successo quando avevo baciato Zayn?
Cosa erano quei brividi lungo la schiena?
Perché non l’avevo allontanato subito?
Perché avevo ricambiato il bacio?
Provavo qualcosa per lui?
No.
Io non sarei mai cascata nella sua trappola come le altre.
Io non mi ero innamorata di lui.
Certo, mi attraeva fisicamente, ma solo quello.
Solo attrazione fisica. Niente di più.
Come lui per me.
Ritornai alla realtà quando sentii la sigaretta bruciarmi appena le dita, segno che era finita.
Ero restata più di mezz’ora fuori a pensare a ciò che mi era appena successo.
Scossi la testa, come per liberarmi di quei pensieri che mi avevano assediato la mente.
Mi avvicinai al cestino che c’era vicino alla porticina aperta che dava sulla strada per spegnere e buttare la cicca.
Sentii una voce chiamarmi.
Una voce conosciuta.
Una voce impastata dall’alcol.
Cody.
«Elise»
Mi girai e vidi che stava barcollando verso di me con una bottiglia di vodka pura quasi finita tra le mani.
Era ubriaco fradicio.
Iniziai a tremare.
Mi allontanai e cercai di scappare, ma lui mi acchiappò per il braccio e mi girò verso di lui.
Eravamo vicinissimi e un odore di alcol che proveniva dalla sua bocca mi invase le narici.
Era nauseante.
Cercai di divincolarmi, ma lui strinse la presa, facendomi male al polso.
«Ehi dolcezza, dove credi di andare?»
«Lasciami.» cercai di dire con il tono più autoritario possibile, ma non rese più di tanto per via della mia voce tremante.
Lui rise di gusto, alitandomi in faccia.
«Ti ho visto con quel moretto prima. Si, quello che l’altra volta mi ha rovinato il piano. Lo stavi baciando, questo non va bene, perché solo io posso baciarti. Tu sei mia, solo ed esclusivamente mia.» disse.
Strinse la presa al polso.
Portò la mano libera alle mie cosce accarezzandole.
Deglutii.
Piano piano arrivo alla mia intimità, ma mi ritrassi.
Mi accarezzò i capelli sempre con la stessa mano, e subito la portò al mio seno, palpandomelo.
Istintivamente, senza nemmeno pensarsi, gli diedi uno schiaffo con la mano libera.
Brutto gesto.
Rimase un po’ fermo, massaggiandosi la guancia arrossata.
«Questo non dovevi farlo.»
Buttò la bottiglia per terra spaccandola in mille pezzi e lasciando fuoriuscire quel poco liquido trasparente che c’era rimasto senza lasciarmi il polso, che ormai stava diventando violaceo.
Avevo paura della sua reazione.
Sudavo freddo.
Che cosa mi avrebbe fatto adesso?
Ero immobile, senza sapere cosa fare.
Nessuno in casa si era accorto di cosa stava succedendo per via delle finestre coperte dalle tende.
Mi avvicinò a lui e con un pugno mi colpì in pancia, facendomi cadere all’indietro sui pezzi di vetro della bottiglia.
Mi tagliai le mani e una coscia.
«Non dovevi farlo.» ripeté, ma stavolta urlando.
Mi diede un calcio nel fianco sinistro costringendomi a rannicchiarmi su un lato.
Era fuori di se. Non l’avevo mai visto così.
«Solo io posso toccarti!»
Un altro calcio, ma stavolta nel fianco destro.
Possibile che nessuno si accorgeva di nulla dentro casa?
Sicuramente la musica troppo alta copriva le sue urla.
«Non ne hai il diritto!»
Un calcio nello stinco.
Zayn dove sei?
«Non devi metterti contro di me!» urlò.
L’ennesimo calcio nella schiena.
Zayn, avevi promesso di proteggermi.
«Non ti conviene!»
Continuò a darmi calci in tutto il corpo, ed io non reagivo, non facevo niente per fermarlo, non avevo abbastanza forze o abbastanza coraggio.
Mi avevi promesso che non mi avrebbe più toccata.
«E non devi stare con nessun’altro!»
Ai calci si aggiunsero i pugni.
Per via di essi mi muovevo nel terreno e i cocci della bottiglia mi tagliavano le gambe e le braccia.
Sull’erba c’era sangue, oltre alle mie lacrime.
«Tu sei ancora mia!»
Era fuori di se. Non mi aveva mai picchiata così.
Zayn aiutami.
«Elise!» sentii nuovamente il mio nome, ma stavolta non era Cody.
No, era Zayn.
Il tono di voce era sia preoccupato che arrabbiato.
A Zayn si aggiunsero anche i ragazzi e la mia migliore amica, che mi affiancarono preoccupati.
«Lasciala stronzo.»
L’ultima cosa che riuscii a sentire, prima si perdere i sensi e svenire.
Buio.

 
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Dite ufficialmente addio alle mie ovaie, che sono esplose per colpa di questa foto.
Perchè è così perfetto?!


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Non potevo non mettere la fantasticosa mano rotta di Zayn. 
Che poi dicono che se la sia rotta facendo skateboard. 
Che brombolo. AHAHAHAHA
(Per chi non fosse sarda, brombolo vuol dire tipo 'imbranato.)
                                                                                                                                     
PERDINDIRINDINA!
Welà fanciullex.
Avete visto? Il capitolo ha raggiunto le sette recensioni e ho aggiornato, come promesso.
E poi finalmente un capitolo lungo, ceh sono ben 5 pagine di word e milleottocentosei parole.
Amatemi proprio.
Ma parliamo del capitolo.
So me molte di voi si aspettavano la festa perfetta, con un bacio zelise degno di oscar, e invece noo. MUAHAHAHAHAH
Siccome sono perfida ho fatto succedere un po’ di casino, sennò sarebbe stato tutto troppo semplice. uu
Comunque, vi avviso che il prossimo capitolo sarà un pov zayn jklergh
Amo i pov Zayn, li trovo teneri. (?)
Ormai mi sto affezionando moltissimo ad Elise. ahahah
E il bacio ‘zelise’? cioè asdfghjkl
Li amo insieme. Altro che ‘zerrie’, pft.
Sto scrivendo una OS su Harold ispirata a ‘the last song’ Tipo che verrà una cosa lunghissima, secondo me. Ho già scritto tipo duemila  parole e sono ancora a metà.
Però per il fatto che devo ancora finirla non so quando la pubblicherò.
Vi farò sapere su twitter, in tal caso. :)
E non so se avete notato che: HO CAMBIATO NIIIIICK. pepepepepepepepe. 
Dopo un anno efp è riuscito ad aggiornarmelo. lol
Ho messo la bio nel profilo e ho cambiato avatar, che prava pimpa che sono.
Ma Niall che ha risposto ad una ragazza italiana su twitter e ha scritto anche 'ciao'? Stavo sclerando per a tipa io. jklergh
Come sempre grazie alle ragazza che mettono la mia ff nelle seguite, preferite, ricordate, a chi recensisce e alle lettrici silenziose. 
Grazie, Nichi vi ama tutte! :)
Dai, vado a studiare c:
Aggiornerò a nove recensioni.
Ciao belle c:
-hugmejawi

Twitter:https://twitter.com/hugmejawi (chiedete per il follow back)
Ask: http://ask.fm/zaynsblazer (se avetre domande potete farmele anche qui, sono anonime tanto c: )

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Capitolo 13
*** Twelve. ***


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Capitolo 12.


Zayn’s point of view.

Mi preparai per andare a quella fasta.
Sinceramente non ne avevo tanta voglia di andarci.
L’unico motivo che mi spingeva ad andarci era Elise.
Volevo vedere come era vestita, come aveva i capelli, volevo vedere lei.
Vedere il suo sorriso perfetto e bianco come la neve.
Vedere i suoi occhi blu come l’oceano.
Da quando ero così sdolcinato?
Mi risvegliai dal mio stato di trance momentaneo e iniziai a prepararmi per la festa.
Non indossai niente di  particolarmente elegante.
Un jeans nero, una camicia blu scuro.
Mi sistemai il ciuffo con del gel e della lacca. Molto gel e molta lacca, per renderlo perfetto, e per evitare che a metà serata si afflosci.
Mi spruzzai un po’ di profumo ed uscii di casa, diretto a casa di Meredith.
Prima di entrare mi misi la mascherina per non farmi riconoscere.
Ma che cazzo dico? Chi non riconoscerebbe il mio ciuffo perfetto?
Entrai e notai di star cercando con lo sguardo Elise.
Andai al banco dei drink e la trovai intenta a sorseggiare un bicchiere con del liquido arancione, forse vodka alla pesca.
Le picchiettai la spalla e lei si girò.
Era più bella del solito.
Non indossava la mascherina, perciò riuscii a vederle bene i suoi grandi occhioni blu, con delle sfumature color ghiaccio. Erano stupendi.
La scrutai meglio.
Indossava un vestito nero, corto, in pizzo che le fasciava benissimo il corpo magro e perfetto; un giubbotto in pelle con delle borchie, cosi come le scarpe con il tacco.
Una cascata di boccoli biondi e lucenti le ricadeva sulle spalle.
Era perfetta.
Le porsi lamano per invitarla a ballare e lei accettò.
Ero un po’ impacciato, dato che il ballo non era proprio il mio forte, perciò mi limitai a fare un passetto a sinistra e uno a destra, così come lei.
Non so cosa mi passò per la mente in quel momento, ma mi avvicinai pericolosamente a lei. Sentivo il suo respiro solleticarmi le labbra.
Non ragionai più e poggiai le mie labbra sulle sue.
Brividi. Una lunga scia di brividi mi assediò il corpo.
La avvicinai a me cingendole i fianchi.
Poi lei mi allontanò e se ne andò dall’altra parte.
Non avevo provato niente del genere prima d’ora.
Nessuna ragazza mi aveva fatto venire i brividi. Con solo un bacio, poi…
Che effetti aveva su di me quella ragazza?
Provavo qualcosa per lei?
No, non è possibile.
Io sono Zayn Malik, il ragazzo di ghiaccio che non lasciava trasparire nessuna emozione.
Il ragazzo che non si innamorerà mai.
E allora perché mi comportavo così con Elise?
Perché non riuscivo a starle lontano?
Perché quando lei sorrideva, automaticamente ed incondizionatamente lo facevo anche io?
Perché lei era speciale, lei non era come tutte le altre.
Lei non era caduta subito ai miei piedi, lei sapeva tenermi testa.
Ritornai alla realtà quando mi accorsi di essere in mezzo alla pista come uno stupido.
Dovevo parlare con Elise.
Iniziai a cercarla.
Pensai subito che si fosse rintanata in bagno, ci andai, ma le uniche cose che trovai furono coppiette che scopavano.
Che schifo.
Anche se lo facevo anche io…
Soffro di doppia personalità.
Andai al piano di sopra e la cercai in ogni stanza, ma di lei manco l’ombra.
Decisi di andare a chiedere alla sua migliore amica, sicuramente lei sapeva dove si era cacciata.
«Avete visto Elise?» chiesi un po’ a tutti appena li ebbi raggiunti.
Per fortuna nessuno di loro si era ancora ubriacato.
«No, perché?» mi rispose Emily.
«Non la trovo da nessuna parte.» urlai per per farmi sentire.
La musica era davvero assordante, era praticamente impossibile riuscire a dialogare con qualcuno senza perdere la voce.
«Come mai ti preoccupi tanto per lei?»  mi chiese Louis. Per fortuna nessuno riuscì a sentirlo per via della musica.
«Fatti i cazzi tuoi» risposi semplicemente sempre con la mia solita finezza.
Mi stavo seriamente preoccupando per Elise.
Il tempo passava, ma di lei neanche l’ombra.
Non c’era da nessuna parte.
Provai a cercarla nella mischia sulla ‘pista da ballo’, ma di lei nemmeno l’ombra.
Provai a pensare a un posto in cui non ero ancora stato.
In giardino.
Mi avviai verso il portone, quando Ashley mi fermò.
Era terribilmente e schifosamente ubriaca.
«Tesoro, ti va di fare qualcosa insieme?» mi chiese sempre con il suo tono malizioso.
«No.» gli risposi freddo.
«Dai, ci divertiremo.»
Ancora?
«No, Ashley, non rompere.» la staccai dal mio braccio e me ne andai.
Uscii in giardino, e mi si presentò davanti proprio quello che temevo di più.
Cody, ubriaco fradicio che picchiava Elise.
Lei era rannicchiata a terra, che piangeva. Lui la prendeva a calci e a pugni.
Notai che a terra c’era del sangue e dei cocci di vetro.
Mi sentivo in colpa.
In colpa perché dovevo starle vicino.
In colpa perché avevo promesso di proteggerla.
Le avevo promesso che quel verme schifoso non l’avrebbe mai più toccata.
Se solo l’avessi seguita in tempo adesso lei starebbe bene, e tutto questo si sarebbe evitato.
Se solo non l’avessi baciata, lei non sarebbe uscita fuori da sola e adesso non sarebbe in quelle condizioni.
Era tutta colpa mia, solo ed unicamente mia.
Dovevo fermare quello stronzo, ma da solo non ce l’avrei fatta.
Andai a chiamare tutti gli altri più in fretta che potevo.
Quando lo dissi ad Harry, ci mancava poco che svenisse.
Andammo in giardino e chiamai Elise per vedere se era cosciente.
Lei, si girò verso di me, e notai che aveva una ferita sopra il sopracciglio destro, e che sanguinava parecchio.
Non ci vidi più.
«Lasciala stronzo.» urlai a Cody, per poi avventarmi su di lui e prenderlo a pugni in faccia.
Intanto gli altri si prendevano cura di Elise.
Nel frattempo intorno a noi si era formata un cerchio di gente, che guardava la scena incredula.
«E’ svenuta.» sentii dire da Emily, la quale era in lacrime, così come Harry.
Mi distrassi un attimo per girarmi a vedere Elise stesa in terra con gli occhi chiusi, molti lividi e tagli nel corpo.
In quel momento, Cody riuscì a darmi un pugno in pieno viso, e mi spaccò il labbro.
Urlai e Louis mi aiutò a tenerlo, mentre Liam chiamava la polizia.
Lo tenemmo fermo finché la polizia non arrivò e lo portò via.
Nel frattempo chiamammo anche l’ambulanza per Elise, che non si era ancora svegliata.
Mi accasciai vicino a lei.
Era pallida, e la ferita continuava a sanguinare. Gliela tamponai.
Mi sembrava così piccola ed indifesa.
Non sembrava lei. Non era lei.
Quella che avevo tra le braccia non era la vera Elise, quella con sempre il sorriso sulle labbra.
Le accarezzai i capelli finché l’ambulanza non arrivò e la portò via.
Harry salì con lei, essendo il fratello.
Con gli altri raggiungemmo l’ospedale e ci sedemmo in sala d’attesa, mentre i medici la medicavano.
Ormai il mio zigomo non era più color carne, ma aveva assunto un colore misto al viola e marrone, e il mio labbro superiore era secco, sporco di sangue e gonfio.
Ma non mi importava, l’unica cosa di cui mi importava veramente in quel momento era lei.


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Non potevo non mettervi la foto di Zayn che piange per quei poveri bambini...
 

SHACRIWIII.
(Non copiatemi l'esclamazione uu)
Buonaserrrrra gente. sdfghjk
Allora, vi starete chiedendo perchè ho aggiornato così tardi (sono passate ben due settimane o.o), allora, avevo chiesto nove recensioni al capitolo, e siamo arrivati ieri a otto....sono stata anche brava, pft.
Comunque, parliamo del capitolo. 
E' un pov Zayn, il primo pov Zayn della ff. (mi pare lol)
Devo dire che questo capitolo mi piace e non mi piace lol
Mi piace perchè è un pov Zayn, e si capiscono un po' di cose riguardo la sua situazione mentale di Zayn. lol
E poi è un rewind (?) della festa, però visto dagli occhi di Zayn..
Non mi piace perchè è troppo corto, lol.
Comunque, nel complesso è così così. uu
Per la prima volta non so cosa scrivere o.o
Facciamo che me ne vado ahahah.
Aggiornerò a OTTO recensioni. 
Ciao fancuille c:
-hugmejawi.

Se avete domande potete trovarmi su:
Twitter: @hugmejawi (chiedete per il follow back)
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Capitolo 14
*** Thirteen. ***


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Capitolo 13.

Mi svegliai e subito mi sentii disorientata.
Quella non era la mia stanza.
Era una stanza dall’aria asettica, con le pareti, mobili e lenzuola bianche.
Ero in una stanza d’ospedale.
Mi alzai di scatto, o almeno ci provai, perché una forte fitta alla testa mi costrinse a sdraiarmi.
Mi guardai intorno, e la prima cosa che notai furono i numerosi lividi presenti nelle mie braccia.
Per un secondo non capii, poi i ricordi mi riaffiorarono la mente.
Io per terra indifesa.
Cody ubriaco che mi picchiava.
«Elise, come ti senti?»
Solo in quel momento mi accorsi che nella stanza c’eravamo solo io e Zayn alla mia destra seduto su una sedia.
Spostai lo sguardo dal suo viso alle nostre mani.
Lui stringeva la mia, e non sembrava intenzionato a lasciarla.
«Come vuoi che mi senta? Sono appena stata picchiata.» risposi fredda.
Lui abbassò lo sguardo mormorando uno ‘scusa’.
In quel momento mi accorsi di essere stata troppo dura con lui. Infondo non se lo meritava, considerando che, se in questo momento non avevo niente di rotto o se stavo relativamente bene, era tutto merito suo.
«No, scusami tu.» dissi.
Alzò lo sguardo, fissandomi.
«No, hai ragione tu a trattarmi così. Io ti avevo promesso che non ti avrebbe più toccata. Se tu sei qui adesso è solo colpa mia.»
Quindi lui voleva proteggermi?
«Adesso lui dov’è?» mormorai abbassando lo sguardo.
«E’ in prigione, l’hanno arrestato. Non preoccuparti, non ti sfiorerà più.»
Sentii gli occhi pizzicarmi ed un nodo in gola.
No, non di nuovo.
Mi morsi il labbro per cercare di ricacciare indietro le lacrime, ma così non fu.
Zayn se ne accorse.
Mi alzò in viso con l’indice.
«Sfogati Elise, ne hai il diritto e il bisogno. Nessuno è così forte da sopportare una cosa del genere.»
Feci come mi disse, lasciai che le lacrime mi solcarono il viso. Sembravano non finire mai, una sostituiva l’altra.
Sembravano infinite.
Le lacrime, un lusso che solo i deboli possono permettersi.
E io in quel momento ero debole, non ero forte come sempre.
Ero debole come una barchetta di carta su un mare in tempesta.
Come una foglia in mezzo a un tornado.
Zayn istintivamente mi abbracciò, e io mi lasciai trasportare dalle sue braccia muscolose, che infondevano sicurezza.
Lui mi stringeva a se come se avesse paura di farmi male.
Come se fossi un pezzo di vetro sul punto di spezzarsi.
In quel momento lui era l’unica persona che volevo al mio fianco, e lui c’era.
Lui non se n’era andato, come poteva benissimo fare, lui era rimasto.
Più i singhiozzi aumentavano, più lui mi stringeva.
E proprio tra quelle braccia mi calmai  e mi addormentai.
La mattina dopo mi dimisero, e tornai a casa un po’ dolorante e mi misi subito a studiare, dato che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.
La mattina seguente mi svegliai e andai a scuola in macchina con mio fratello, dato che farmi tutto il pezzo di strada a piedi o il pullman con quei sedili scomodi sarebbe stato troppo per il mio corpo dolorante e pieno di lividi.
Per fortuna, grazie a una pomata che mi avevano prescritto in ospedale, da spalmare sui lividi, essi erano decisamente meno evidenti e meno dolorosi rispetto al giorno precedente.
Arrivammo a scuola e i ragazzi mi vennero in contro facendomi centocinquantamila domande.
«Coma stai?» Louis.
«Ti senti bene?» Liam.
«Ce la fai a camminare?» Emily, la solita esagerata.
«Elise, hai bisogno di qualcosa?» Niall.
«Ragazzi la lasciate in pace? Non sta per morire.» Disse Zayn notando la mia faccia sconvolta.
Zayn ti bacio i piedi.
«Grazie.» sorrisi a Zayn, e lui ricambiò.
Dio mio che bello.
STOP ELISE.
«Ragazzi sto bene, sono solo ancora un po’ traumatizzata, tutto qua.» risposi, riferendomi ai ragazzi.
In meno di un secondo, senza neanche rendermi conto della situazione, mi ritrovai tutti addosso in un abbraccio di gruppo. (?)
Zayn guardava la scena da lontano intenerito, così come mio fratello.
Quando la campanella suonò entrammo tutti dentro l’istituto, pronti (si fa per dire) a sopportare una nuova giornata scolastica.
Mi sedetti nel mio banco, dopo aver risposto ad alcuni miei compagni, che erano presenti alla festa di Meredith e che perciò avevano visto la scena, che mi avevano chiesto se stavo bene.
Ormai la punizione con Zayn era agli sgoccioli, mancavano due giorni, e poi finalmente non avrei dovuto passare più due ora dopo scuola con lui.
Da un lato ero contenta, niente più punizione, ma dall’altro no.
Pensai a quanto era cambiato il nostro rapporto da quando avevamo iniziato quella punizione.
Prima eravamo come degli sconosciuti. Anzi, eravamo proprio degli sconosciuti.
Non ci conoscevamo affatto.
Io lo avevo sempre visto come il solito puttaniere senza cuore, a cui non gliene  frega di niente e di nessuno, mentre adesso avevo capito che Zayn non era affatto così, che forse quella era solo una maschera, e che quando ci si metteva, sapeva essere anche simpatico.
Il nostro rapporto era nettamente migliorato, e per questo dovevo solo ringraziare il preside…e anche un po’ il troll che ci aveva spediti dal preside.
E adesso?
Adesso sarebbe tornato tutto come prima?
Io e Zayn, ci saremmo trattai nuovamente come due sconosciuti?
Probabilmente si.
E sinceramente non volevo che tutti i ‘progressi’ che avevamo fatto andassero così a puttane.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Misi tutto nella borsa e, dopo essere andata in giardino a fumarmi una sigaretta, mi avviai verso la mensa, pronta per pulire lo schifo che tutti gli alunni facevano.
Dopo quella esperienza una cosa era sicura: non avrei mai fatto la bidella da grande.
Entrai in mensa e trovai già Zayn seduto su una panca, intento ad armeggiare con il suo iPhone.
«Ehi.» attirai la sua attenzione.
Lui sollevò la testa e mi sorrise.
«Ehi.» rispose.
Poggiai la borsa su un angolo e iniziai a prendere uno straccio.
«Sei sicura di sentirtela? Se vuoi faccio io..» continuò poco dopo, alludendo ai lavori di pulizia. (?)
«Zayn, l’hai detto anche tu prima, non sto per morire, fisicamente sto bene.»
«Si, scusa.» rispose imbarazzato, grattandosi la testa. «E mentalmente come stai?»
Quella domanda mi lasciò un po’ spiazzata.
Come stavo mentalmente? Boh..
«Non lo so. Penso che mi ci vorrà un po’ per superare questa storia.» ammisi.
Lui mi regalò un sorriso che lasciava trapelare un po’ di pena.
«Sono contento che tu stia bene.» mi disse.
Uuh, avevo sentito bene? Zayn Malik era contento per me? Uau.
«Beh, se sto bene è solo merito tuo.» ammisi nuovamente.
In effetti era così. Se stavo bene era solo merito suo.
Lui aveva fermato Cody, lui mi era stato accanto tutto il tempo in ospedale.
«Zayn?» lo richiamai.
«Si?»
«Mi abbracci?»
Quelle parole mi uscirono di bocca, senza neanche darmi il tempo di rielaborarle e bloccarle.

Zayn’s point of view.

 
«E mentalmente come stai?» le domandai.
«Non lo so. Penso che mi ci vorrà un po’ per superare questa storia.» rispose.
Sentii la rabbia ribollirmi dentro.
Rabbia verso quel coglione che aveva osato toccarla.
Mi chiedevo come facesse? Come si poteva toccare una simile meraviglia?
Toccarla anche solo con un dito. Non si poteva.
La guardai, se non fosse per il fatto che me l’aveva appena ammesso, non avrei mai pensato che si sentisse così, che fosse anche, in qualche modo spaventata o traumatizzata.
Nascondeva tutto dietro a un sorriso…un sorriso falso.
Fisicamente però stava bene, e si poteva notare da come si muoveva.
«Sono contento che tu stia bene.»
Si, ero davvero contento.
«Beh, se sto bene è solo merito tuo.»
No, non era merito mio. O meglio, era merito mio solo da un certo punto di vista.
Ma ero stato io a non averla seguita subito, se l’avessi seguita tutto quello si sarebbe evitato. Se non l’avessi baciata, tutto quello si sarebbe evitato.
«Zayn?» mi chiamò lei.
«Si?»
«Mi abbracci?»
Rimasi un po’ spiazzato da quella pretesa. Lei, Elise Styles, la ragazza che più mi odiava in tutta la scuola, o meglio in tutta Londra, mi aveva appena chiesto di abbracciarla?
Non me lo feci ripetere due volte.
In un certo senso, avevo bisogno di quel contatto che mi faceva stare bene.
Perché si, anche solo un contatto con lei o un suo sorriso che fosse rivolto a me, riusciva a rallegrarmi la giornata.
La presi tra le mie braccia e la strinsi a me più forte che potevo, stando attento, però, a non farle male.
Era così piccola tra le mie braccia.
In confronto a lei io ero una montagna, sia per l’altezza, dato che io ero alto e lei era una nana, sia per la stazza, infatti io ero muscoloso mentre lei era magra ed esile.
Quando ci staccammo da quell’abbraccio ma non ci allontanammo. Rimanemmo per un tempo indeterminato a fissarci negli occhi.
Finché io non spostai lo sguardo alle sue labbra.
Brutta mossa.
Erano carnose e rosee, e sembravano morbide.
Non resistetti e la baciai nuovamente.
Lei, come alla festa, inizialmente rimase spiazzata, ma poi a differenza dalla festa, invece, non mi allontanò, non mi rifiutò. Anzi, ricambiò il bacio.
Le cinsi i fianchi e lei portò le sue mani dietro al mio collo, accarezzandomi leggermente i capelli con le dita.
All’inizio fu un banalissimo bacio a stampo, ma che approfondimmo non appena io sfiorai le sue labbra con la lingua. Lei, di tutta risposta, come capendo le mie intenzioni, schiuse le labbra per permettere l’accesso della mia lingua nella sua bocca.
Iniziò così una danza tra le nostre lingue, che si cercavano.
Esattamente come alla festa, una lunga scia di brividi mi pervase la schiena, per poi espandersi in tutto il corpo, e avvertii una strana sensazione allo stomaco.
Ci staccammo per prendere fiato e ci guardammo nuovamente negli occhi.
Lentamente ci allontanammo l’uno dall’altra, e tra di noi c’era una tensione tale che si poteva tagliare con coltello.
Riprendemmo a pulire la mensa, quasi ignorando ciò che era successo prima.
Cosa mi stava succedendo?
Mi stavo innamorando,  per caso? Impossibile.
Cosa mi stava facendo provare quella ragazza?
Per me erano cose del tutto nuove, i brividi e quella strana sensazione allo stomaco.
E qualsiasi cosa fossero, era meglio fermarle sin dall’inizio, iniziando a stroncare i rapporti con Elise.


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                                                                                                            Morite con me.

 

HOLAAAAAA.
Ma salve fanciulle. c:
Scusatemi per il ritardo, avevo promesso di aggiornare appena il capitolo avrebbe raggiunto le otto recensioni, ma il fatto è che vi siete messe d’impegno e il capitolo è arrivato a otto in meno di un giorno, e siccome aggiornare il giorno dopo era troppo (nel senso che il tempo passato era troppo poco) avevo in mente di aggiornare due giorni fa, quindi venerdì.
Maaaaa dato che a tiscali gli è venuta la geniale idea di mandare a puttane la mia connessione internet proprio nei giorni in cui dovevo aggiornare, non l’ho potuto fare.
Quindi, eccomi qua. (?)
Tra l’altro ero nel panico perché stasera devono venire due mie amiche perché dobbiamo vedere gli oscar in streaming e stasera c’è il derby Inter-Milan, e non potevo perdermi nessuno dei due, quindi potete in che condizioni mi trovassi lol
IN SOSTANZA, MI HANNO RIDATO LA CONNESSIONE E HO POTUTO AGGIRONARE, POSSO GUARDARMI GLI OSCAR E IL DERBY, YEAH.
Boh, la verità è che non so più cosa scrivervi, a parte che in questo capitolo c’è un pov Zayn, e che è abbastanza dolcioso questo capitolo lol
Ma, avete visto il video di One Way Or Another? Asdfghjkl.
Quei ragazzi più crescono più si rincoglioniscono ahahahahah.
Basta, ora seriamente non ho più idee e me ne vado.
Sono giù tutta gasata per il derby, non vedo l’ora di vedere giocare SuperMario e Il Faraone (El Shaarawy) contro l’Inter. **
E ovviamente non vedo l’ora di veder vincere il Milan e perdere l’Inter. MUAHAHAH. (Mi scuso con gli interisti, ma non resisto ahahah)
AGGIORNERO' A DIECI RECENSIONI (so che potete farcela lol)
Okay, ciao c:
-hugmejawi
PACE, AMORE E FORZA MILAN.

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Capitolo 15
*** Fourteen. ***


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Capitolo 14.

Ultimo giorno di punizione con Zayn.
Ebbene si, erano già passati due mesi dal primo giorno di punizione con Zayn.
Quei due mesi erano praticamente volati, senza neanche rendermene conto.
Ero in mansa, aspettando che arrivasse Zayn, il quale era palesemente in ritardo.
Arrivo con la bellezza di trenta minuti di ritardo.
Evviva la puntualità.
Entrò in mensa, e senza neanche salutarmi, mi prese lo straccio che avevo in mano, e iniziò a pulire un tavolo, dicendo: ‘cominciamo’.
Lo guardai con le sopracciglia alzate, come per chiedergli che cosa gli prendeva, ma lui sembrò non capire, e con espressione impassibile e fredda, mi ordino di incominciare a pulire, lanciandomi uno straccio bagnato addosso e bagnandomi la maglietta.
Sorvolai e lo imitai, iniziando a pulire alcuni banchi.
Nessuno dei due fiatava.
Che palle.
«Allora, come è andata scuola?» cercai di fare conversazione.
«Non sono affari tuoi.» mi rispose scorbutico.
Simpatia portalo via.
«Okay, calmati.»
silenzio, nuovamente silenzio.
«Passami quello straccio.» mi ordinò.
«Te lo passerei, se fossi un po’ più gentile.»
«Ti ho detto, di passarmi quello straccio.» mi ridisse alzando il tono della voce.
«Senti, se hai le palle girate perché una troia ha deciso di non dartela, non prendertela con me.» gli urlai contro, lanciandogli lo straccio bagnato sulla maglietta, esattamente come aveva fatto prima lui con me, per poi tornare ai miei lavori.
Lui imprecò, girandosi e riprendendo a pulire la mensa.  Non disse più nulla sino alla fine dell’ultimo giorno di punizione.
Ce ne andammo, e io lo salutai con un semplicissimo ‘ciao’, ma che lui non ricambiò.
Boh, chi lo capisce è bravo.

****
Mi svegliai per andare a scuola.
‘Svegliarmi’ per modo di dire, dato che non avevo praticamente chiuso occhio. Avevo dormito, si e no, 3 ore.
Dopo essermi preparata, arrivai a scuola.
Salutai tutti con un sorriso e un gesto della mano, tutti ricambiarono.
Tutti tranne…Zayn. Che mi salutò con un semplice cenno del capo e con un’espressione impassibile.
La punizione era finita già da una settimana, e come avevo previsto, il nostro rapporto era tornato esattamente a come era prima della punizione: freddo. Con un’unica differenza: lui non ci provava più con me.
Era diventata freddo, inespressivo. Non mi riservava più quei meravigliosi sorrisi che mi facevano sciogliere. Non mi parlava più.
Non capivo.
Mi sforzavo per capire se avessi fatto o detto qualcosa di sbagliato, ma non mi veniva in mente niente.
Se non…il bacio.
Era esattamente dal giorno in cui ci baciammo che lui si comportava così con me. Perché si, solo con me si comportava in quel modo.
Con gli altri era normale, sorrideva e rideva, ma appena mi vedeva, anche solo in lontananza, ritornava serio e impassibile.
Forse era proprio quello la ragione per la quale non riuscivo più a dormire di notte.
Io stavo male per Zayn.
Pensavo che il nostro rapporto fosse migliorato, e forse lo era davvero.
Ma di punto in bianco era andato tutto in frantumi.
Forse dovevo parlagli.
Dovevo fare qualcosa per cercare di riallacciare i rapporti.
Il suono assordante e irritante della campanella che segnava l’inizio delle lezioni mi riportò alla realtà. Scossi la testa per scacciare quei pensieri che mi assediavano la mente già da un po’ di giorni.
Mi sedetti, come sempre, al mio posto.
Che vita monotona.
Alla prima ora mi toccava matematica.
Il mio incubo.
Purtroppo, neanche con la lezione di Zayn, ero riuscita a prendere un bel voto con il troll.
Cominciai a pensare che quella donna mi odiasse.
Casualmente, il troll mi interrogò, perché secondo lei dovevo rimediare.
E in effetti era vero, dovevo rimediare, ma lei lo sapeva benissimo che tanto non avrei mai preso una sufficienza, quindi era inutile interrogarmi.
Naturalmente, feci scena muta, proprio come la prima volta che mi aveva interrogata, la volta della litigata con Zayn, insomma. Però, stavolta, lui non disse niente.
Rimase per tutta la lezione a scarabocchiare sul suo quaderno, e ad usare il cellulare.
Finita la lezione, presi coraggio e mi avvicinai a Zayn, che stava parlando con Liam, prendendolo per un braccio.
Lui si girò verso di me, e la sua espressione tramutò radicalmente, come ogni volta che mi vedeva.
Liam lo notò e ci lasciò parlare.
«Ehi.» lo salutai sorridendogli.
«Ciao.» mi disse lui con un tono freddo.
Non si era mai comportato così con me.
Sorvolai.
Mi fece un cenno con la testa, come per chiedermi il motivo per cui avevo interrotto la conversazione tra lui e Liam.
«Ehm…mi potresti dare ripetizioni di matematica? Oggi ho preso un’altra insufficienza.» chiesi.
«No.» mi rispose
A quel punto persi le staffe.
«Senti, si può sapere che cos’hai? Cosa ti ho fatto per meritarmi un simile trattamento?»
«Niente.» mi rispose per poi darmi le spalle e andarsene.
Liam mi guardò non capendo, anche lui, il suo comportamento.
Zayn ce l’aveva evidentemente con me, ormai era chiaro.
Raggiunsi i miei amici in mensa dopo essermi fumata la mia sigaretta di routine, i quali erano già tutti seduti al tavolo, e con loro, ovviamente c’era anche Zayn.
Non avevo fame, e poi non avrei mai mangiato le schifezze della mensa.
Liam si accorse di me e mi lasciò il posto accanto a quello di Zayn, il quale, però, appena vide che mi ero seduta vicino a lui, se ne andò via, lasciando me e gli atri spiazzati.
Liam si alzò e lo seguì.
Cosa gli avevo fatto?



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I THINK I'D HAVE A HEART ATTAAAAAAACK
Allooooora, parto col scusarmi per il ritardo, ma internet non mi funzionava perché si era rotto il modem, in più ho molte materie da recuperare a scuola, e mi sto concentrando sullo studio, ultimamente, e sto poco al pc; e come ciliegina sulla torta devo andare ai corsi di recupero, quindi di tempo per scrivere e pubblicare ne ho davvero. :c
Sostanzialmente, non uccidetemi se per aggiornare ci metto qualche giorno in più.
Come seconda cosa, ho aggiornato a nove recensioni. Ceh, in teoria sono dieci, ma una ragazza ha scritto una recensione di tre parole. Ecco, quelle non le conta come recensioni, ma me le invia come messaggi personali, perciò quando chiedo le recensioni devono avere almeno DIECI parole. C:
Pooooi, devo scrivere gli altri capitoli, ma non so proprio che minchia scrivere :(
Ceh, in pratica so come continuare la storia (non mi è andata via l’ispirazione del tutto, insomma), ma prima di far succedere alcune cose devo far succedere qualcos’altro, sennò è tutto troppo facile. uu
Non so se mi sono spiegata. lol
In sostanza, è tipa da una settimana che spremo le meningi per far uscire qualche idea decente, ma per il momento niente :(
Adesso mi dileguo perché devo andare a studiare latino e storia e poi devo andare al cinema a vedere ‘Il lato positivo’ e ‘Spring Breakers’ **
Tra l’altro, mi sono dimenticata di linkarvi la OS su Harold, che ho pubblicato tipo tre settimane fa. Lol
Giù vi lascio il link c:
AGGIORNERO’ A DIECI RECENSIONI, CHE DEVONO AVERE ALMENO DIECI PAROLE.
Ciaux.
-hugmejawi

 
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Capitolo 16
*** Fifteen. ***


                                                                          Dedico questo capitolo a Barbara. 
Ti voglio bene. 


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Capitolo 15.


Zayn’s point of view.

Le cose tra me ed Elise andavano sempre peggio.
Averla liquidata e rifiutata in quel modo all’ora di matematica mi aveva praticamente distrutto. Avrei tanto voluto dirle di si, accoglierla in casa mia, scherzare con lei e spiegarle tutti quegli esercizi di matematica che lei non riusciva  a capire.
Ma purtroppo, non potevo accettare, meno le sarei stato vicino e meno l’avrei frequentata, meglio sarebbe stato per me e la mia confusione.
E da un lato, anche per lei.
Entrai in mensa, presi un po’ di quello che mi sembrava commestibile e mi sedetti al tavolo con gli altri, sperando vivamente che Elise se ne restasse in giardino.
Ma così non fu, dato che la vidi entrare in mensa e dirigersi verso il nostro tavolo.
Appena vidi che Liam si era spostato appositamente per far sedere Elise accanto a me, mi alzai e me ne andai.
La situazione stava diventando insostenibile, ed ignorare Elise non mi stava risultando così facile come pensavo, se poi ci si metteva pure Liam, che cercava di avvicinarla di più a me, mi risultava del tutto impossibile.
Lei, ovviamente, non capiva il mio comportamento, così come tutti gli altri.
In effetti, era un atteggiamento molto incoerente da parte mia, prima trattarla come quasi un’amica, poi trattarla di merda, evitandola.
Ultimamente non riuscivo a fare niente senza che lei mi ritornasse in mente.
Persino quando mi facevo qualche ragazza, anche se erano nettamente diminuite le ragazze che mi facevo, sempre per colpa sua (se prima me ne facevo anche cinque o sei alla settimana, adesso erano scese a una, due al massimo), mi tornava in mente lei.
Andai in giardino per fumarmi una sigaretta, come facevo sempre quando ero stressato.
Il giardino era deserto, sia perché c’era freddo, sia perché erano tuti in mensa a mangiare.
Liam mi raggiunse.
«Si può sapere che ti prende?»
«Non so di cosa tu stia parlando.» feci finta di niente.
Ma lo sapevo a cosa si stava riferendo.
«Perché la stai trattando così? Non mi sembra che se lo meriti.»
«Così come?» continuai.
«Oh, andiamo Zayn. Non fare il finto tonto con me. Sappiamo entrambi che stai trattando in modo diverso Elise. Hai cambiato atteggiamento con lei da un giorno all’altro.»
«Non è vero. La sto trattando come sempre.»
«Zayn, puoi prendere per il culo chiunque, ma non me. Dimmi la verità.» mi disse alzando il tono di voce.
«Non c’è nessuna verità. Cosa vuoi che ti dica?»
«Bene, dato che non lo vuoi ammettere tu, lo dirò io.
Vuoi la verità, Zayn? La verità è che tu ti sei innamorato di lei
Mi irrigidii.
No. Io non ero innamorato di nessuno.
«Ma che cazzo stai dicendo?! Io innamorato? Ma dai…» gli risposi con una sonora risata.
«E’ così Zayn. Non ti saresti comportato così con lei quando quel coglione di Cody l’ha picchiata alla festa di Meredith.»
«Chiunque l’avrebbe fatto.» mi difesi buttando la sigaretta, che ormai era finita.
«Ti sbagli, Zayn. Non tutti si sarebbero scagliati contro Cody per fermarlo e beccarsi un pugno in piena faccia. Non tutti avrebbero scelto di starle accanto in ospedale finché non si sarebbe svegliata, tenendole la mano. Non tutti si sarebbero preoccupati per lei come hai fatto tu.»
«Sono stato obbligato.» cercai di negare.
«No, Zayn. Hai scelto tu di fare tutto ciò.»
«E sai cosa ti dico? Che trattandola così la perderai. Perderai l’unica ragazza che ti ha accettato così come sei. E poi l’unico che ci starà male sarai tu. Lasciati andare, Zayn. E’ normale che tu ti tiri indietro, è normale tentare di scappare, è normale avere paura di amare, specialmente la prima volta. Amare non vuol dire essere codardi o deboli, scappare è da codardi. E sappiamo entrami che tu non lo sei. Non lasciartela sfuggire, Zayn. »
Rimasi in silenzio e pensai a quello che il mio migliore amico mi aveva appena detto.
Era tutto vero.
Era vero che io provavo qualcosa per quella ragazza, era vero che io volevo scappare per non affrontare la realtà, o meglio, i miei sentimenti.
«Ormai ho rovinato tutto, comportandomi in quel modo, Liam. Se ritornassi da lei come se niente fosse penserebbe che sono un incoerente, pazzoide. E poi cosa ne sai tu se lei ricambia?» gli chiesi.
«Dille che è stata una settimana un po’ ‘no’. O cosa ancora più semplice, scusati; anche se so che ti costerà un bel po’ visto il tuo orgoglio. Riguardo a lei, fidati, non credo che tu gli sia del tutto indifferente.»
«E come farei a conquistarla?»
«Oh, dai. Zayn Malik, re del corteggiamento, che chiede a me come conquistare una ragazza, non si può sentire.» rise, contagiandomi, per poi tornare dentro.
Lui aveva ragione.
Comportandomi in quel modo avrei perso l’unica ragazza di cui mi importava veramente.
Ora dovevo solo cercare di ristabilire i rapporti con lei, senza sembrare incoerente.


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                                                                                                       Piccoloo.


YOU NEVER REALLY CAN FIX A HEART.
SCUSATE. S-C-U-S-A-T-E.

Lo so, sono passate due settimane dall’ultima volta che ho aggiornato. çç
Perdonatemi, ma ho davvero troppi impegni ultimamente.
Alloooora, ricapitoliamo il capitolo.
Zayn è impaurito, da ciò che gli fa provare Elise e sceglie la strada più semplice: scappa.
Ma, Liam il salvatore (lol), ci parla e lo fa ragionare.
GO LIAM GO!
E lui adesso deve trovare il modo di riallacciare i rapporti con Elise.
Ce la farà il nostro mitico eroe a trovare una soluzione? Lo scoprirete nella prossima puntata. *parte la sigla* tatatatatatata
Non so cosa scrivere.
Allora, Bieber è a Bologna e io sono a casa. Lol
Pur non essendo una belieber, mi dispiace un po’ :c
Ma vabbè. lol
Ho notato che c’è stato un calo di recensioni, why? :c
COMUNQUE, AGGIORNERO A 10 RECENSIONI!
Me ne vado, ciaux.
-hugmejawi


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Capitolo 17
*** Sixteen. ***


Leggete tutto lo spazio autrice solo per stavolta, è importante! :)

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Capitolo 16.

Zayn’s point of view.


Andai a scuola, con l’intento di ‘aggiustare’ il rapporto con Elise, ma non avevo la minima idea di come riuscirci.
Avevo dormito poco e niente per cercare una soluzione, ma il mio cervellino non aveva partorito nessuna idea decente e adatta alla situazione.
Mi trovavo fuori dal cortile della scuola e la vidi infondo, da sola intenta a fumare una sigaretta. Era bellissima, come sempre. Non indossava niente di speciale, jeans, felpa, cappotto nero, Converse e in testa un cappello grigio, ma era bellissima nella sua semplicità.
Molte –troppe- ragazze non capivano che non era necessario mettersi l’intera kiko in faccia o vestirsi con gonne corte o roba del genere per essere belle, spesso per essere belle bastava un jeans, una felpa e un sorriso, esattamente come faceva Elise.
Per un attimo pensai di avvicinarmi e cercare di avere una conversazione con lei, ma subito esclusi questa idea, considerando che lei mi avrebbe sicuramente respinto e avrei fatto la figura dello scemo, e soprattutto non avrei fatto altro che peggiorare la situazione.
Eravamo all’ora di matematica, e ovviamente la professoressa aveva chiamato Elise alla lavagna, e ovviamente lei non era riuscita a fare nulla degli esercizi che le aveva assegnato, cosa che non mi sorprese per niente, visto l’odio di Elise verso la matematica.
Alla fine dell’ora la prof. chiamò me ed Elise alla cattedra, dicendo che ci voleva parlare.
La cosa mi agitava un pochino, dato che non sapevo come avrebbe reagito lei.
«Allora ragazzi, vi ho chiamati per parlare della disastrosa situazione scolastica di Elise, per quanto riguarda la mia materia.» disse scrutandoci.
Elise la guardò con aria interrogativa, e anche io dato che non riuscivo a capire cosa centrassi io con l’andamento di Elise in matematica.
«Styles, lei non sta per niente andando bene in matematica, e siccome non voglio lasciarle il debito anche quest’anno, penso che abbia bisogno di un aiuto, e dato che l’unico voto sufficiente nella mia materia l’ha preso dopo aver fatto le ripetizioni con Malik, penso che sia ora di riprendere a farle.» si spiegò il troll.
Elise mi lanciò un’occhiata per poi rispondere alla professoressa.
«No guardi, Malik non vuole più farmi le ripetizioni, è inutile.» disse sicuramente ricordando l’episodio del giorno precedente.
Ci pensai su, poteva essere un buon motivo e inizio per sistemare la situazione con lei.
Noi due da soli, in camera. Avrei sicuramente trovato un modo per riprendere a parlare con lei o per scusarmi per come l’avevo trattata senza sembrare un coglione.
Il troll mi fissava con un’espressione interrogativa dipinta in volto, mentre Elise mi guardava male.
«Invece no, per me va bene, sono disponibile a fare le ripetizioni a Elise.» esclamai spostando lo sguardo dalla prof., che mi guardava sollevata, a Elise, sorridendole, cosa che lei non ricambiò, anzi, mi fulminò con lo sguardo.
«Bene, fatele il più presto possibile, la sua situazione Styles è davvero catastrofica.» disse rivolgendosi ad Elise, che sorrise nervosa, per poi andarsene.
«Ehm…iniziamo stasera?» le chiesi, cercando si essere il più naturale possibile, ma la verità è che mi stavano sudando le mani. Non ero mai stato così nervoso in vita mia, specialmente con una ragazza.
«Accetto di fare le ripetizioni solo per non farmi lasciare il debito anche quest’anno, quindi ci vediamo a casa tua alle quattro.» mi rispose leggermente arrabbiata e fredda, per poi andarsene.
Bene, quella sera avrei risolto quella situazione, forse…

Il suono del cellulare mi svegliò. Mi ero addormentato sul letto, dopo aver reso presentabile la mia camera.
Mi stropicciai gli occhi e mi sporsi dal letto per vedere chi mi aveva cercato.
-amore, quando ci vediamo? Ho voglia di te. Xxx-
Ashley.
Che palle.
Ma poi che cazzo mi metteva quelle ‘x’ irritanti?!
-Mai.- le risposi.
Mi risdraiai, convinto che Ashley non mi avrebbe più rotto le scatole e in attesa di Elise.
-Ma amore, è da tanto che non lo facciamo. Xxx-
Di nuovo Ashley, e sempre con ‘ste cazzo di ‘x’.
-Ti ho detto mai. Non rompermi più, non voglio più scopare con te. E non chiamarmi amore, non sono il tuo ragazzo.-
Forse ero stato un po’ troppo duro, ma forse così l’avrebbe capito.
-E’ per la sorella di Styles, vero? E’ per quella troia?! Ho visto come di guarda e come ridevate insieme. Che puttana.-
Questo era veramente troppo, quella frase non doveva dirla.
-Non azzardarti a chiamarla puttana. Lei, al contrario tuo, non lo è. Perché si, sei soltanto una troia assetata di cazzo. Non cercarmi più, non mi interessano più le nostre scopate, non mi interessi più tu. Addio Benson.-
Bene, avevo chiarito anche questa cosa.
-Non venire a fare prediche a me, perché tu non sei messo molto meglio. Anche tu sei un puttaniere insieme al tuo amichetto, Styles. Quante ragazze tu sei fatto? L’intero istituto? Forse anche di più. Vaffanculo.-
Aveva ragione, anche io ero un puttaniere, e ne ero consapevole. Ma Elise mi aveva cambiato, in meglio.
-Almeno io ho messo la testa apposto, al contrario tuo. Ciao Benson.-
Nel momento in cui inviai quel messaggio, sentii il campanello suonare e sentire la voce di mia sorella urlare un ‘vado io’.
Corsi giù per le scale, per poi andare in cucina e mettermi le scarpe, e da lontano vidi che Safaa stava aprendo la porta.
«Ciao, tu chi sei?» chiese mia sorella più piccola.
«Sono Elise, un’amica di tuo fratello. Lui c’è?» le sorrise dolcemente.
Dopo che ebbi finito di mettermi le scarpe andai alla porta d’ingresso e sorrisi ad Elise, la quale non ricambiò.
«Dai Safaa, vai via.» dissi scompigliandole i capelli neri.
Lei ci guardò con aria sospetta e poi se ne andò in soggiorno.
«Ciao.» la salutai un po’ impacciato.
da quando io ero insicuro o timido con le ragazze?
«Ciao.» rispose lei fredda.
Me l’aspettavo.
«Muoviamoci ho fretta.» continuò dopo essere entrata in casa.
Andammo in camera e incominciai a spiegarle tutti gli argomenti, e mentre lei svolgeva gli esercizi che le assegnavo, io pensavo a ciò che avrei dovuto dire dopo.
Avrei dovuto chiederle scusa? Per poi dire cosa? Che provavo qualcosa per lei? Qualcosa che non avevo mai provato con nessuna? Qualcosa che non sapevo ancora definire bene?
Sarebbe stato eccessivo, perché se le dicessi tutto ciò che mi passa per la mente e se lei poi non ricambiasse la metterei in soggezione e rovinerei tutto.
Ero nel panico.
«Fatto!» urlò con voce stridula Elise risvegliandomi dai miei pensieri.
«Okay, fa vedere.» dissi prendendo il foglio sul quale aveva svolto l’esercizio, lo controllai e notai che era fatto correttamente.
«Brava, è giusto!» dissi sorridendole.
Lei cacciò un urletto e batté le mani come una bambina, mettendo in mostra un sorriso capace di sciogliermi.
Spostai lo sguardo da lei al telefono per controllare l’orario: 18.36.
«Bene, per oggi abbiamo finito.» esclamai chiudendo il libro di matematica.
Lei mi guardò intensamente, come se volesse leggermi nel cervello, per poi decidersi a parlare.
«posso chiederti una cosa?» mi chiese.
«certo.» sorrisi.
«perché nell’ultima settimana mi hai trattata in quel modo? Cosa ti ho fatto?»
Ed ecco la fatidica domanda. Presi a torturarmi le mani, era arrivato il momento.
«perché mi sono accorto di provare qualcosa per te e avevo paura, così ho deciso la strada più semplice, sono scappato.»
«Non lo so, è stata una settimana un po’ ‘no’, avevo litigato con i miei ed ero incazzato. Scusa, mi dispiace di averti trattata in quel modo.» le sorrisi.
Le raccontai la prima balla che mi venne in mente.
Lei sembrò crederci, e mi sorrise, sussurrando un ‘okay’.
«Chi era la bambina che mi ha aperto la porta?» mi domandò.
«Mia sorella Safaa.» sorrisi.
«Non sapevo avessi una sorella.»
«Ne ho tre, a dir la verità, Doniya, Waliyha e Safaa.»
«sei il più grande?»
Io annuii.
«Hai fame?» le domandai spezzando quell’imbarazzante silenzio che si era creato tra noi.
«Si, un bel po’.» rispose toccandosi la pancia.
Scendemmo giù in cucina e vidi Safaa seduta sul tavolo, intenta a disegnare non so cosa, alzare lo sguardo e fissarci, sempre con la stessa espressione sospetta che aveva prima.
Presi un pacchetto di patatine e le offrii ad Elise, la quale lo prese sfoderandomi uno dei suo magnifici sorrisi.
«Vuoi qualcosa da bere?» le chiesi.
«Coca cola, per favore.»
presi due lattine di coca e le aprii, porgendone una ad Elise.
Spostai lo sguardo si Safaa, che ci stava sempre fissando.
«Siete fidanzati?» chiese mia sorella ingenuamente.
Io per poco non mi affogai con la Coca cola, così come Elise, che arrossì di botto e abbassò la testa imbarazzata.
Quando arrossiva era ancora più tenera.
«No Safaa, non stiamo insieme, siamo solo amici.» risposi, purtroppo..
Lei non sembrava convinta, ma decise di stare zitta e continuare a disegnare.
Io ed Elise ci guardammo imbarazzati.
Chissà se saremo potuti essere qualcosa di più o se ci saremo fermati all’amicizia.
Per me l’importante era starle affianco, vederla sorridere e ridere, anche semplicemente come amico.


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SCUSATEMI SCUSATEMI SCUSATEMI. 
Mi dispiace tantissimo, è passato quasi un mese da quando ho aggiornato l'ultima volta. çç

Non so proprio come farmi perdonare.
Ultimamente sto recuperando tutti le materie che avevo sotto, e di tempo per stare al pc ce n’è davvero poco.
Non so se ci sarà ancora qualcuno che leggera questa storia çç
Oggi vado abbastanza di fretta, quindi non perdo tempo a scrivere  roba inutile.
Se non che Elise e Zayn hanno fatto pace. Ytwfdcxute
Boh, me ne vado!
Vi avviso che la settimana prossima è praticamente impossibile che io riesca ad aggiornare, perché ho un sacco di verifiche (ne ho tre in due giorni, e ho un casino da studiare), quindi a meno che non riesca ad aggiornare mercoledì o giovedì mattina, non penso proprio di aggiornare.
Ps. Ho cambiato banner, e ne vado molto fiera lol
Un’altra cosa che mi stavo dimenticando è che non stiamo raggiungendo le recensioni richieste e sono notevolmente diminuite. (da nove/dieci a sette)
Perciò aggiornerò alle otto recensioni che devono avere almeno dieci parole!
Con questo mi eclisso, ciao gentaglia, alla prossima.
-hugmejawi 

Twitter (chiedete per il follow back)
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Instagram: sono @hugmejawi (nelle recensioni ditemi i vostri nick che vi seguo, NON chiedetemi il follow back sotto le foto!)

Per farmi perdonare! :)
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Capitolo 18
*** Seventeen. ***


Dont kill mi plis e leggete lo spazio autrice, thanks.                                                
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Capitolo 17.

Quella mattina mi sentivo particolarmente allegra e sollevata.
Le cose tra me e Malik andavano bene, non litigavamo già da una settimana.
Che record, oh.
Arrivai davanti al cortile della scuola e mi poggiai sul muretto, accendendomi una sigaretta.
Da lontano vidi Zayn e Post-it parlare.
Lui sembrava alquanto scazzato, non le dava molto peso, e lei sembrava molto infastidita.
Stavano semplicemente parlando, ma mi dava fastidio.
Uno strano senso di rabbia mi aveva rovinato la giornata…gelosia?
No, impossibile, io non sono gelosa di Malik, a me di lui non me ne frega niente, lui può fare quello che vuole…
Si vabbè…nemmeno io ci credevo.
Il loro discorso finì non appena Malik mi ebbe vista, allora chiuse la conversazione con un gesto secco della mano, e la Benson se ne andò, e dal rumore dei tacchi sembrava non poco incazzata.
Zayn si stava dirigendo verso di me con un sorriso stampato in volto.
Cerca di essere naturale come sempre e non dare segni di gelosia.
«Come mai stavi parlando con Post-it?» sbottai appena il moro mi ebbe raggiunta, senza dargli il tempo di salutarmi.
Ecco, proprio così Elise, brava.
Lui fece una faccia strana.
«Buongiorno anche a te, io sto benissimo, tu?» mi rispose.
«dai, sono seria.» esclamai, sull’orlo di una crisi di nervi.
Brava Elise, continua così, non sembri per niente gelosa…
«mi ha chiesto una cosa, perché t’interessa?»
«No, così…»
Lui mi riguardò con la stessa faccia di prima, ma poi lasciò perdere.
«Comunque sto bene.» sorrisi.
Lui scoppiò a ridere, trascinando anche me.
«Senti, ti va di uscire, stasera?» mi propose un po’ impacciato, dopo essersi ricomposto.
Non me lo sarei mai aspettato, e sinceramente non sapevo se accettare o no.
«Ehm…va bene.»
Sorridemmo insieme.
«Okay, allora ti passo a prendere alle cinque.» io annuii, per poi entrare dentro l’istituto.

Arrivai a casa, e decisi subito di mettermi alla ricerca di qualcosa di decente per uscire con Zayn.
Come mi sarei dovuta vestire? Bella domanda.
Non volevo essere troppo elegante, ma neanche troppo barbona style. (?)
Frugai nell’armadio, e alla fine, dopo più di mezz’ora di ricerca, optai per una gonna a vita alta blu, con una maglia bianca semplice, delle calze velate color carne e ai piedi le mie amate dr. Martens nere.
Dato che era ancora presto, decisi di sdraiarmi sul letto e ascoltarmi un po’ di musica.
Presi l’iPhone e misi la riproduzione casuale, e partì Va Va Voom della Minaj.
Mi ritrovai a pensare a Zayn.
Stavo davvero per uscire con lui? Stavo davvero per uscire con il ragazzo che più odiavo, dopo Cody naturalmente, al mondo.
Cody…mi ritornò in mente la sera della festa di Meredith, di come lui si era scagliato contro Cody per fermarlo e di come si era preso cura di me dopo.
Forse si era sentito obbligato a farlo, e non voleva realmente.
Ma quell’abbraccio sembrava così vero.
Una cosa era certa, Zayn era davvero preoccupato per me.
Dopo un’ora passata a pensare a me e a Malik con la musica nelle orecchie, decisi di andare  a prepararmi, partendo col farmi una doccia.
Una volta vestita, mi misi una riga di eyeliner nero sulla palpebra superiore dell’occhio, un velo di blush e lucidalabbra, per chiudere in bellezza.
Presi la mia borsa nera, ci ficcai dentro il cellulare e il portafogli, e feci giusto in tempo a mettermi il cappotto, che Malik suonò il campanello.
Per fortuna mio fratello non era rientrato a casa per pranzo, e non poteva vedere con chi stavo uscendo. Non che mi vergognassi di uscire con il moro, ma per il momento volevo tenere tutto nascosto, dato che non sapevo nemmeno io cosa sarebbe successo tra me e lui.
Nemmeno Emily lo sapeva, e mi sentivo un po’ in colpa, dato che noi ci dicevamo sempre tutto, ma appena le cose tra me e Zayn si sarebbero stabilizzate glielo avrei detto.
Andai ad aprire la porta.
«Ehi.» mi salutò dandomi un bacio nella guancia.
«Ciao!»
«Dove andiamo?» gli chiesi dopo che fummo saliti nella sua macchina.
«Andiamo a fare una passeggiata e poi andiamo a mangiare una pizza, ti va?» disse spostando per un secondo lo sguardo dalla strada a me.
Io annuii e avvisai mio fratello che non ci sarei stata a cena.
Stavamo parlando del più e del meno, in giro per Londra.
Mi accorsi che con lui stavo veramente bene, sapeva mettermi a mio agio, ridevamo e ogni tanto ci stuzzicavamo con qualche presa per il culo.
«Ti va di mangiare qui?» mi domandò indicando una pizzeria italiana davanti a noi.
«Certo.»
Entrammo e ci facemmo dare un tavolo, e subito dopo aver scelto, un cameriere venne a prendere le ordinazioni.
E che cameriere.
Era alto, con i capelli castani, ma non troppo, tirati in un ciuffo in basso e gli occhi dello stesso colore, delle labbra carnose tirate in un sorriso che lasciava intravedere una fila di denti bianchi e dritti, e la camicia bianca attillata che indossava lasciava intravedere i muscoli.
«salve ragazzi, volete ordinare?» disse il ragazzo fissandomi, ignorando totalmente Zayn.
No, sono venuta qui per vedere gli altri che mangiano.
«Si.» risposi sorridendogli.
Notai che Zayn stava saettando lo sguardo da me a lui, con la mascella contratta e le mani strette in un pugno, tanto da far diventare le nocche bianche.
«Per me una con i peperoni, per te Elise?» disse duro interrompendo i nostri sguardi. (?)
«Per me una margherita.»
«Da bere cosa vi porto?» ci richiese il ragazzo.
«Due birre.» rispose il moro.
Il cameriere segnò tutto in un foglietto e se ne andò, non prima di averi sorriso e avermi fatto l’occhiolino.
Mi girai verso Zayn e vidi che mi stava guardando con uno sguardo duro.
Era forse geloso?
Però, ora che guardavo Zayn, quel ragazzo in confronto a lui era brutto.
«Perché lo guardavi così?» mi chiese.
«Così come?» gli sbattendo più volte le palpebre e piegando gli angoli della bocca, così da formare un sorrisino innocente.
«Lo sai benissimo.»
«Non sarai mica geloso, vero?» gli chiesi con un sorrisino strafottente e lo vidi deglutire.
«Ma chi io?» disse scoppiando in una risata isterica.
Lasciai perder l’argomento, quando la scena di lui e la Benson stamattina mi ritornò in mente.
«Cosa voleva stamattina Post-it?»
«Mi ha chiesto se volevo scopare, ma ho rifiutato.» disse facendo spallucce.
«Ah…»
Lei le aveva chiesto di scopare. Lo stesso senso di rabbia che mi aveva travolta stamattina mi ritornò.
«Non sarai mica gelosa?» mi chiese con lo stesso tono strafottente che avevo assunto io.
«si, sono terribilmente gelosa.»
«No, perché?» gli sorrisi angelica, anche se dentro stavo morendo di rabbia.
«Perché stai torturando quel povero fazzoletto che non ti ha fatto niente.» disse ridacchiando, e alludendo al fazzoletto che avevo tra le mani.
Non mi ero neanche accorta che lo stavo torturando.
Improvvisamente lo lasciai e tossicchiai facendo finta di niente, scatenando la risata di lui.
Il cameriere, non quello di prima per la fortuna di Zayn, ci portò le pizze e incominciammo a mangiare.
«Raccontami di te.» dissi senza pensarci due volte.
«Mmh, vediamo….Mi chiamo Zayn Jawaad Malik-»
«Jawache?» lo interruppi.
«Jawaad.» disse scandendo le parole.
«Aaah, che secondo nome strano che hai.» ammisi.
«E’ arabo, perché mio padre è pakistano.»
«Figo.» esultai.
«Comunque, siccome non riesco a pronunciarlo, per me sarai Jawacoso» continuai sorridendo, e lui scoppiò in una risata che contagiò anche me.
«Ho 18 anni, vengo da Bradford, sono mezzo pakistano e sono musulmano.» concluse il discorso.
«Ora raccontami di te.» continuò.
«Mi chiamo Elise Destiny Styles, ho 16 anni e vengo da Holmes Chapel. La mia vita non è interessante come la tua, non è giusto.» dissi facendo comparire un broncio finto sul mio viso, facendo sorridere Zayn.
«No dai. Comunque hai un bellissimo secondo nome, a differenza del mio.» disse facendo una smorfia. Stavola fui io a ridere.
Una delle tante cose belle di Zayn era che riusciva a farmi ridere sempre, in qualsiasi momento, essendo se stesso.
Arrivammo sotto casa sua, dato che il giorno prima, che ero a casa sua con i ragazzi, mi ero dimenticata il cavo per ricaricare l’iPhone a casa sua.
Dopo averlo preso, socchiudemmo la porta e ci fermammo fuori.
«Sei sicura che non vuoi che ti accompagni? E’ buio e fa freddo.» mi chiese.
«No, te l’ho detto, devo fare due passi, non scomodarti.» gli sorrisi.
«Come vuoi.»
Lui si stava avvicinando, e fissava le mie labbra, come io le sue.
Le nostre labbra si incontrarono, dando vita a un bacio casto.
Le solite emozioni di ripresentarono.
Lui mi sfiorò con la lingua mi sfiorò le labbra, come per chiederne l’accesso, che io non gli negai.
Approfondimmo il bacio e lui spostò le mani nei miei fianchi per avvicinarmi di più a lui, facendo combaciare i nostri corpi, mentre le mie stavano accarezzando dolcemente i suoi capelli morbidi.
«Io l’ho detto che eravate fidanzati!» urlò una voce stridula ai nostri piedi.
Entrambi ci girammo, colti di sorpresa, e vedemmo che c’era Safaa che si fissava con un sorriso furbo stampato in volto.
Io sentii le guance prendermi fuoco, e spostai lo sguardo in basso, per poi rispostarlo su Zayn che mi fissava che lui imbarazzato, mentre con una mano si grattava la testa.



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Io non so con che coraggio sto qui ad aggiornare, giuro.
Sono passati tre mesi, cazzo, TRE MESI. Sentitevi liberissime di odiarmi, vi capirei.
Ho avuto alcuni problemi con pc, avevo internet lentissimo, e word ha avuto la geniale idea di non funzionare più e stavo per perdere TUTTI i capitoli scritti. Non potete immaginare il mio stato d’animo in quel momento.
In più, come se non bastasse, mi hanno rimandata in due materie: biologia ed educazione fisica (si, non fate domande) e devo studiare, quindi non sto molto al pc.
Boh, fatto sta che sono qui ad aggiornare e mi sento davvero in colpissima! Tra l’altro una ragazza, un po’ di tempo fa, mi aveva chiesto su ask quando avrei aggiornato e io le risposi ‘stasera massimo domani’. Si, stasera una cippa perché nel frattempo è passato un mese e mezzo.
Non so davvero come farmi perdonare. Come se non bastasse il capitolo è una merda, e non mi piace per niente.
Giuro che cercherò di essere più presente e di aggiornare prima.
Ho notato che nell’ultimo capitolo ho raggiunto le 11 recensioni (GRAZIE MILLE!) e io come vi ringrazio? Non aggiornando per tre mesi. Faccio schifo.
Scusatemi ancora!
Non ho tempo di parlare del capitolo o di postarvi gif perché sono di fretta e sto per partire, l’unica cosa che vi dico è che la sorella di Zayn ha scoperto che ‘stanno insieme’, e l’ultima parte del capitolo la trovo tenera. (?)
Una cosa per un'altra, stop lavorando a un nuovo banner, e cambierò la ragazza, Kristen non mi piace più lel. Però, l'identità della misteriosa ragazza la scoprirete nella prossima puntata, stay tuned. (?)
Aggiornerò a 10 recensioni! (ma potrei anche farlo se non le raggiungiamo, visto l’enorme ritardo, mmh)
Ciao ragazze, buone vacanze! :D
-TheNefia.


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Dato che mi piace Glee, mi sembra giusto ricordare Cory, anche se è passato quasi un mese dalla scomparsa. 

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Capitolo 19
*** Eighteen. ***


Si, lo so che vi rompo le balls, ma cagatemi lo spazio autrice, pls cwc
            
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Capitolo 18. 

They don’t know about the things we do.
They don’t know about the I love you’s.
But I bet you If they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I’ve waited all my life
Just to find a love that fells this right
Baby they don’t know about,
They don’t know about us.
One Direction – They don’t know about us.


A Londra quella mattina faceva particolarmente freddo, nonostante non fosse ancora inverno. Quando parlavo si formava sempre la condensa, le macchine erano ricoperte da un lieve strato di ghiaccio, così come i tetti delle case.
Era quasi dicembre, e nella città si poteva già percepire l’aria natalizia, grazie alle vetrine dei negozi, già ricche di addobbi di ogni genere.
Faceva davvero freddo, e forse avrei dovuto accettare il passaggio che mi era stato offerto da mio fratello, in macchina.
Ma, dato che la sera avevamo litigato, da buona orgogliosa quale sono, avevo rifiutato, dicendo che non avevo bisogno del suo fottuto passaggio, perché ero sicura che fuori non ci sarebbe stato un ghiacciaio. Mio fratello se n’era andato ridacchiando e borbottando un ‘convinta tu’.
E aveva ragione, fuori si gelava.
Ma, ovviamente, questo non glielo avrei mai detto, non gli avrei mai dato quella soddisfazione.
Arrivai fuori dal cortile della scuola, ormai già colmo di gente che attendeva il suono della campanella per entrare dentro l’edificio e riscaldarsi.
Cercai con lo sguardo i miei amici, finché non notai una mano che svolazzava nell’aria, cercando di attirare la mia attenzione.
Emily.
Mi avvicinai al gruppo e salutai tutti, e mi unii alla conversazione.
«Oh, avanti, si vedeva da lontano un miglio che quella partita era truccata. » sbraitò Niall a Louis.
«Ma che dici? Il Chelsea si meritava di vincere, ha giocato benissimo.» rispose a tono Tomlinson.
«Ha giocato bene? Questo è buono. Addirittura un goal era in fuorigioco e l’arbitro gliel’ha passato comunque.»
«Non è per niente vero, non era in fuorigioco.»
Rimasi spiazzata da quella conversazione, la mia testa si muoveva a destra e a sinistra, come in un partita di tennis.
«Per cosa stanno discutendo?» chiesi a Liam che si trovava alla mia destra.
«Ieri c’era Chelsea-Manchester, e ovviamente ha vinto il Chelsea, e Niall, da buon tifoso del Manchester, si è incazzato perché secondo lui la partita è stata comprata.»
«Ah…» risposi.
Era necessario fare tutto quel casino per una partita? okay che anche io ero tifosa, ma di certo non facevo quella sceneggiata per una semplice partita persa.
«Elise, diglielo anche tu che quella partita era comprata.» disse Niall, cercando il mio appoggio.
«Scusa, Niall, ma io tifo Chelsea! E comunque la partita non era comprata, e quel goal non era in fuorigioco.» risposi.
«Tifi Chelsea? Traditrice.»
Io ridacchiai.
Sentii due forti braccia avvolgermi la vita, e all’inizio pensavo fosse Liam, ma quando mi girai vidi al mio fianco un Zayn sorridente.
Eravamo usciti già un paio di volte, e con lui stavo molo bene, mi sentivo a mio agio e con lui potevo essere me stessa.
Aveva sempre la battuta pronta e riusciva sempre a strapparmi un sorriso, anche quando non ne avevo voglia o ero di malumore.
Non so cosa eravamo. Non eravamo fidanzati, era eccessivo definirci ‘fidanzati’. E non eravamo nemmeno amici, eravamo qualcosa di più.
Ormai uscivamo insieme da due settimane, e ci baciavamo spesso, molto spesso, ed eravamo sempre attaccati.
Forse agli occhi della gente sembravamo una coppia di fidanzati.
Ricambiai il sorriso, prima che la campanella dell’entrata di divise.

Fissai incredula il numero scritto in rosso sul foglio che tenevo tra le mani.
Un 8.
Quello era forse il voto più alto che avevo mai preso in matematica.
No, senza forse, quello era il voto più alto che avevo preso in matematica.
Tutto grazie alle ripetizioni di Zayn.
Mi girai verso di lui e gli mostrai il foglio, e lui mi fece uno dei suoi magnifici sorrisi, capace di sciogliere il polo nord.
Okay, forse stavo diventando troppo sdolcinata.


Finalmente la campanella segnò la fine delle lezioni e interruppe la noiosa spiegazione di storia.
Mi affrettai a raccogliere tutte le mia cose e ad uscire da quella classe dall’odore stantio.
Riposi i libri nel mio armadietto, e Zayn mi raggiunse.
«Ehi, che ne dici di venire a casa mia stasera? Non c’è nessuno e possiamo guardarci un film.» mi propose.
«Si, perché no.» sorrisi.
«Grazie, per le ripetizioni, mi sono servite davvero» lo ringraziai.
«Di niente. Come è stato smerdare il troll con un otto?»
«Appagante. Sicuramente non se l’aspettava. Mi ha persino fatto i complimenti.»
«Tutto merito mio.» disse con superiorità.
«E della mia incommensurabile intelligenza.» esclamai, provocando la risata del moro.
«Questa è bella.» disse tra una risata e l’altra.
«Cosa vorresti dire, scusa? Che non sono intelligente?»
«Forse…»
Spalancai la bocca e iniziai ridere e a dargli pugni sul petto, che non lo scalfirono nemmeno un po’.
Raggiungemmo gli altri, che si trovavano già in cortile ad aspettarci per uscire, e ci guardavano con un’espressione dubbiosa, specialmente Emily.
Era la prima volta che ci comportavamo così davanti agli altri. Di solito eravamo molto distaccati, e ci guardavamo solo quando gli altri erano distratti.
Appena notammo che gli altri ci stavano fissando, smettemmo subito di ridere, ci staccammo, e ci avvicinammo.
«Ehi ragazzi.» li salutò Zayn, facendo finta di niente.
Ma loro non risposero e continuarono a fissarci nello stesso modo.
«Cosa c’è tra voi due?» ci domandò Louis.
Ma i cazzi tuoi?!
Io strabuzzai gli occhi e abbassai lo sguardo, sentendomi le guance andare a fuoco.
«Niente, perché?» rispose Zayn con tutta la naturalezza possibile.
«Stavate ridendo. Insieme.»
«Da oggi è vietato ridere? Stavamo solo festeggiando per il mio otto in matematica.» risposi a Liam.
I ragazzi lasciarono perdere l’argomento ‘Me e Zayn’ per concentrarsi su quello che aveva appena detto, che a quanto pare li stupiva molto di più.
«Hai preso otto in matematica?» quasi urlò Harry.
«Si, perché?» risposi, fiera di me stessa.
«Tu, Elise Styles, frana in matematica, hai preso un otto? Come cazzo hai fatto?!» Mi chiese Niall.
«E’ tutto merito mio.» intervenne Zayn.
«Perché?» gli domandò.
«Le ho fatto ripetizioni.»
Quasi mi strozzai con la saliva. Sapevo che quella frase non avrebbe portato nulla di buono.
Diedi una gomitata a Malik, il quale imprecò, e abbassai la testa, sentendo tutti gli sguardi dei miei amici puntati addosso.
«Avete fatto ripetizioni? Insieme?» ci domandò Emily con la bocca spalancata.
«Si, adesso basta con questo discorso. Siamo amici, stop.»
«Si certo.» preferii non rispondere alla provocazione di Louis, per non prolungare la conversazione.
Noi non eravamo solo amici, e lo sapevamo entrambi.
«ragazzi, che ne dite di andare al cinema stasera?» ci propose Niall.
Io e Malik rifiutammo, e di nuovo tutti ci guardarono con sguardi inquisitori.
Stavano sospettando di noi e stavano capendo fin troppe cose. Specialmente Emily.
Per fortuna mia e di Malik, non ci fecero alcun tipo di domande.


Arrivai a casa Malik alle sette e mezza.
Indossavo un paio di pantaloni neri, un maglione largo, le Dr. Martens, e un cappotto nero.
Suonai il campanello e venne ad aprirmi un Malik che indossava dei pantaloni della tuta, una felpa nera. Aveva i capelli bagnati e delle piccole goccioline d’acqua gli ricadevano sul collo.
Lui mi salutò e mi posò un legger bacio sulle labbra.
Entrammo in casa, e mentre lui si asciugava i capelli io mi sedetti nel divano, scegliendo il film che poi avremmo dovuto guardare.
Optai per Man In Black.
Zayn uscì dal bagno, e per la prima volta lo vidi con il ciuffo tirato in basso.
Sentimmo il campanello suonare, segno che le pizze che Malik aveva ordinato precedentemente erano arrivate.
Lui, le prese e le posò sul piccolo tavolo di vetro che si trovava in cucina, su cui io avevo messo due birre.
Iniziammo a mangiare e a parlare del più e del meno.
«Che musica ascolti?» gli domandai.
«Tendenzialmente rock, però sono molto flessibile sulla musica.»
«Mmmh, bene…Pink Floyd?»
«Certo.» disse con tono ovvio.
«AC/DC?»
«C’è da chiedere?»
«Led Zeppelin?»
«Che domande.»
«Ti piace il pop?» gli chiesi, addentando una fetta di pizza con le patatine.
«Si, specialmente Chris Brown!»
«Io ho il cd autografato di Chris Brown!»
«Mi prendi per il culo? Dammelo, te lo pago bene.» quasi mi supplicò.
«Eeeh no, caro.»
Lui sbuffò e riprese a mangiare la sua pizza.

«Mmh, Man In Black, ottima scelta.»
«Lo so.»
Inserii il dvd e ci sedemmo nel divano davanti alla tv.
Lui mi strinse a se, e io mi accoccolai al suo petto.
In questo momento sembravamo una perfetta coppia di fidanzati.
Abbracciati l’uno a l’altro, intenti a guardare un film d’azione.
Cosa eravamo noi?
Questa era la domanda che mi tormentava da un paio di giorni.
Non ero in grado di darmi una risposta.
«Zayn, cosa siamo noi?» gli chiesi di punto in bianco, spostandomi dal suo petto per guardarlo meglio negli occhi.
«Due esseri umani?»
Simpatico.
«Non intendo quello idiota. Cosa siamo noi due insieme?»
«Tu cosa vuoi che siamo?»
«Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda.»
«Okay, non so bene cosa siamo…forse una coppia, non lo so.» mi disse facendo spallucce, ma potevo percepire il suo imbarazzo.
«Una coppia?» gli chiesi per accertarmi di non aver sentito male.
«Si, insomma. Vuoi essere la mia ragazza?»
Me l’aveva chiesto davvero?
Zayn Malik, puttaniere della scuola, mi aveva appena chiesto di essere la sua ragazza?
Lui mi fissava, in attesa di una risposta.
Presi coraggio, gli presi il viso tra le mani, e per la prima volta feci io il primo passo e lo baciai.
«Questo è un ‘si’?» mi chiese una volta che ci fummo staccati.
Annuii e lui fece riscontrare le nostre labbra, in un bacio passionale.
Il mio cuore batteva all’impazzata, e nel mio stomaco c’era un vortice di emozioni che nemmeno io riuscivo a spiegare.
Sorrisi nel bacio.
Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei messa con Zayn Malik.
E pensare che neanche tre mesi fa io e lui ci odiavamo, e adesso?
Adesso io e lui eravamo abbracciati, da soli, sul divano di casa sua intenti a ‘guardare’ un film e ogni tanto a scambiarci baci.
Ero felice, forse come non lo ero mai stata.
Lui mi faceva stare bene, con lui mi sentivo completa.
Non sapevo quanto sarebbe durata questa relazione, o dove ci avrebbe portati, ma finché sarebbe durata, io mi sarei goduta ogni singolo attimo.

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HOLA!
Allora, so che è passato un mese da quando ho aggiornato e vi avevo promesso che avrei aggiornato regolarmente. Ma, avevo gli esami il sei settembre e dovevo studiare, quinsi il pc non l'ho usato praticamente nulla. Per fortuna gli esami sono finiti e mi sono andati bene, peeerò, tra una settimana ricominqio la scuola, andrò il terza superiore, e per me lo studio aumenterà, quindi non vi prometto niente. Cercate di capirmi e abbiate un po' di pazienza, ma mi devo concentrare sullo studio! Io vi ho avvisate e.e 
Sorvolando, nel complesso questo capitolo mi piace, e spero piaccia anche a voi, perché ci ho messo l'anima a scriverlo. Volevo uscisse bene :)
RULLO DI TAMBUUUURI: ZAYN ED ELISE SI SONO MESSI INSIEMEEE YEEEEEE! (Da quanto aspettavate questo momento? eh eh?)
Comunque, sto per terminare i capitoli scritti e ho appena notatoi che mi sta venendo il "blocco dello scrittore", ma adesso che ho un po' di tempo provo a vedere cose ne esce fuori con un po' di musica. Anche perché sta per arrivare il capitolo fghjkl della FF, e voglio scriverlo beeene.
Ma....AVETE VISTO THIS IS US? fghjkl mi è piaciuto un sacco, nonostante sia durato poco (sigh!) e nonostante non avesse un senso compiuto lol
Ah, tra un po' devo andare a rivederlo :D
Ho meso il nuovo banner, e ho cambito la protagonista, e ho messo, niente po po di meno che, la bellissima Dianna Agron! <3 Spero vi piaccia, magari ditemi cosa ne pensate in una recensione! c:
Un'ultima cosa, ho notato un calo di recensioni, ma penso sia per il fatto che non aggiornavo da tre mesi [...] e perché eravate tutte in vacanze, molto probabilmente. 
Aggiornerò a 10 recensioni!
Io vi lascio, ciao bellezze, alla prossima! <3
-TheNefia

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