Japan

di allsecrets
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°freddo ***
Capitolo 2: *** 2° conflitti ***
Capitolo 3: *** 3° sotto la luna ***
Capitolo 4: *** 4° fiori di ciliegio ***
Capitolo 5: *** 5° Narutos past- le regole del gioco ***
Capitolo 6: *** 6° Narutos past - ragione d'esistenza ***
Capitolo 7: *** 7° marchio ***
Capitolo 8: *** 8° follia ***
Capitolo 9: *** 9° fight for freedom ***
Capitolo 10: *** 10° kizuna- eien ni ***
Capitolo 11: *** 11° owari ***



Capitolo 1
*** 1°freddo ***


JAPAN

JAPAN

1° freddo

 

 

Il sangue ha un odore alquanto fastidioso, sa di ferro, sa di morte. Ma Sasuke Uchiha rimane lo stesso li, ad osservare il campo di battaglia dove poco prima con i suoi uomini aveva combattuto per la vittoria, combattuto contro gli Hyuuga, e avevano vinto, Sasuke era orgoglioso di quella vittoria, aveva combattuto con i suoi guerrieri e aveva vinto, ma sapeva anche che quella era solo una battaglia, una battaglia in una guerra tra clan.

 

Si perchè gli Uchiha, gli Hyuga, gli Inuzuka, gli Akamichi e gli Aburame, cioè tutti i clan più potenti, erano sul piede di guerra, l’unico clan che aveva tenuto uno stato di neutralità era stato il clan dei Kutoshi e  tutti tentavano di tenerselo buono, i Kutoshi avevano una forza militare imponente, i loro ninja erano i migliori e i Kutoshi stessi conoscevano tecniche che molti agognavano a conoscere.

 

Il lord sospirò, chiuse gli occhi, aveva vinto, lui il più giovane lord nella storia del clan, aveva vinto una battaglia contro gli Hyuga, aveva dimostrato quanto valeva.

“Non dovresti essere così felice.” Disse una voce dietro di lui, Kakashi, il suo sensei.

“Bentornato sensei, come è andata la supervisione?”

Gli occhi di Kakashi si intristirono e rispose: “Va a riposarti Sasuke-kun, poi parleremo.”

Il lord guardò il suo sensei e annuì, si diresse verso l’accampamento ed entrò nella sua tenda, era giá stato preparato un bagno caldo.

 

Si tolse gli abiti da battaglia appogiando l’haburame vicino al letto, poi entrò nell’acqua calda facendosi cullare dal calore e dal buonissimo odore di oli profumati. Chiuse gli occhi, davanti ai suoi occhi si presentò di nuovo la battaglia. Sangue, dolore, morte, lui stesso aveva combattuto come un leone, aveva dato fondo a tutto il suo chakra, si ricordava ancora il lord della famiglia Hyuga, Hyuga Hiashi, sgaurdo fiero, pieno di disprezzo, vicino a lui Neji Hyuga il futuro lord, lo sguardo del ragazzo della stessa età di Sasuke era diverso, impassibile, neutrale, non provava niente.

Il moro sospirò, sapeva che questa guerra o l’avrebbe vinta o sarebbe stato travolto dai suoi nemici come un fiume in piena, era troppo giovane per essere accettato come lord, lo sapeva.

 

Sentì le tende scansarsi leggermente e una ragazza dai capelli rosa (orribili, orribilissimi!nda) disse: “I generali e il sensei la stanno aspettando mio lord.”

“Bene, puoi andare Sakura.”

La figura femminile se ne andò.

Uscì dal bagno, si spalmò dei oli profumati sulla pelle e poi indossò un kimono nero con il segno degli Uchiha sulla schiena, prese l’haburame e si diresse verso la tenda dove lo stavano aspettando i suoi generali e il sensei insieme a due uomini vestiti di verde con il segno dei Kutoshi sui cappelli, si inchinarono profondamente.

Sasuke li guardò e poi si fece scivolare a terra: “Cosa posso fare per i Kutoshi?”

 

I messaggeri si guardarono e poi uno dei due allungò una pergamena e l’altro parlò: “Il lord Kutoshi ha accettato di mettere a disposizione le sue camere per un incontro tra i clan in guerra tra di loro, le chiediamo di accettare l’invito e di recarsi a Konoha tra una settimana esatta.”

Sasuke annuì, prese il rotolo e disse: “Dite al lord che verrò sicuramente e ringraziatelo immensamente per l’invito.”

I due messaggeri s’inchinarono di nuovo ed uscirono dalla tenda, Sasuke guardò i suoi generali e il suo sensei e disse: “Avete qualcosa da dirmi?”

“E se fosse una trappola?” chiese Kakashi preoccupato.

“Verrete con me con un decimo del esercito, dovrebbe bastare.”

Kakashi annuì pensieroso: “Sono curioso cosa ha convinto Kutoshi a fare da intermediario tra i clan l’ultima volta aveva detto che non ci pensava nemmeno e che non voleva avere a che fare niente con le battaglie tra i clan.”

I generali si guardarono pensierosi, anche Sasuke si accigliò, poteva essere veramente una trappola, ma non poteva fare altrimenti che andarci.

“Datemi il resoconto della battaglia e la situazione.”

Il primo generale incominciò a parlare: “Abbiamo perso un centesimo dell’esercito, perdite minime, pochi feriti, siamo stati fortunati.”

 

Continuò il secondo generale: “Gli Hyuga non danno segni di voler fare altro, si stanno leccando le ferite perciò la situazione con loro è in stallo.”

Sasuke annuì, per fortuna, un’altra battaglia contro di loro sarebbe potuta diventare difficoltosa a così poco tempo di distanza.

Infine parlò il terzo e ultimo generale: “C’è stata una battaglia tra gli Akimichi e gli Inuzuka che si è risolta con la vittoria da parte degli Inuzuka e tra gli Aburame e gli Inuzuka c’é una specie di pace provvisoria a seguito della battaglia che era finita in parità.”

 

Sasuke annuì e poi congedò i suoi generali lasciando li solo Kakashi: “Cosa mi consigli sensei?”

L’uomo con i capelli argentei sospirò e rispose: “Sasuke, tu devi essere forte, non farti piegare, mai dimostra loro che per quanto tu sia giovane non sei incapace. Ricordati che sei un Uchiha, ci sarò sempre io al tuo fianco.”

Il moro annuì e poi Kakashi se ne andò, Sasuke tornò nella sua tenda trovando Ino con in mano un thè, lei s’inchinò e disse: “Le ho portato il thè.”

Sasuke annuì, prese la tazza e disse: “Puoi andare.”

 

La ragazza lo guardò delusa e poi s’inchinò ed uscì dalla tenda. Sasuke si sedette sul futon e sussurrò: “Quanto sangue dovrò spargere prima di poter essere riconosciuto come il degno discendente degli Uchiha?”

Bevette il thè in cerca di calore, ma non bastava certo una bevanda a riscaldare il freddo che provava dentro.

 

La sua famiglia era morta, uccisa dal fratello maggiore che lo aveva lasciato in vita per caso, Sasuke era in ritardo cosa che non era mai quando vide il fratello sgusciare via coperto di sangue.

 

Certo c’era sempre Kakashi con lui, ma non era la stessa cosa. Si sentiva solo, tremendamente solo, voleva qualcuno da abbracciare, qualcuno che lo coccolasse. Avrebbe potuto chiamare Ino o Sakura ma non era la stessa cosa, lui voleva qualcuno che amava...

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2° conflitti ***


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Heading 2

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Il settimo giorno dopo l’invito Sasuke si trovò con il cavallo nelle vicinanze della magione dei Kutoshi, presso Konoha, cavalcava un imponente cavallo nero che poteva essere scambiato per la notte in persona e il suo cavaliere per la luna, pelle diafana occhi profondi come pozzi e capelli neri come pece, talmente bello che poteva essere facilmente scambiato per un dio.

 

Vicino a lui cavalcava il suo maestro: “Allora Sasuke, come ti senti?”

“Ho paura sensei, e se non fossi all’altezza?”

L’insegnante annuisce pensieroso e poi dice: “Sei all’altezza di tenere testa a un gruppo di vecchi, il tuo vero problema sarà lord Kutoshi, avrà qualche piano malefico.”

 

“Cosa vorrebbero ottenere secondo voi Kakashi-sensei?”

“Non saprei, hanno giá molto potere militare, possiedono molta terra, conoscono molte tecniche... anche se posso dire che niente di tutto questo è mai abbastanza, forse vogliono acrescere ultriormente il loro potere. Si sarebbe tipico da parte di lord Orochimaru Kutoshi.”

 

Sasuke annuì pensieroso, aveva visto una sola volta il lord e gli faceva venire la pelle d’oca solo a pensarci.

“Cambiando discorso...” disse il sensei allegro: “Quando avete intenzione di sposarvi?”

 

Sasuke guardò da un altra parte e disse: “Forse sarebbe ora di cambiare sensei...”

L’uomo dai capelli argentei e dalla faccia mezza fasciata sospirò, te pareva, Sasuke non aveva nessuna intenzione di sposarsi ora, prima doveva assicurarsi il potere e poi, forse...

 

“Lo sai che i matrimoni possono essere ottimi modi per raggiungere il potere? Legarti a una famiglia...”

“Ti prego Kakashi...”

Rimasero in silenzio, lentamente il grande portone s’avvicinava sempre di più, Sasuke speronò il cavallo e lo fece partire al galoppo verso la porta, si fermò davanti alle mura ed urlò: “Sono lord Sasuke Uchiha, sono stato invitato dal grandissimo lord Orochimaru Kutoshi, chiedo dunque di poter passare.”

 

Ci volle un pò, poi il portone si aprì e Sasuke passò con i suoi uomini. Doveva dire che quella magione era proprio gigantesca, enorme e molto bella, gli vennero incontro una serie di servitori e verso di lui e del suo sensei arrivò un uomo dai capelli marroni, s’inchinò e disse: “Io sono Iruka, il grande lord Orochimaru mi ha ordinato di portarvi alle vostre camere lord Uchiha, insieme al vostro meastro.”

 

Sasuke si fece scivolare a terra con eleganza, e guardò Iruka negli occhi, che si inchinò ancora più profondamente, aveva sentito che l’ultimo discendente del clan Uchiha fosse freddo ed imperturbabile ma quello sguardo era peggio di una secchiata di ghiaccio.

Li accompagnò in una camera insieme a tutte le loro “valigie”.

 

Sasuke si fece scivolare sul letto, chiuse gli occhi e s’addormentò.

 

Venne svegliato dal suo sensei, che gli disse: “Sasuke, è ora di incominciare a prepararsi... tra un’ora c’è la cena.”

Sasuke alzò lo sguardo, mezzo addormentato ma riesce ad annuire, il maestro uscì dalla stanza e Sasuke rimase sdraiato, chiuse di nuovo gli occhi, inspirò profondamente e poi con uno scatto si alzò.

Prense un kimono estremamente elegante e raffinato, colore blu scuro, e se lo mise, poi appena ha finito un servo entrò nella camera e disse: “Mio lord? La cena è servita, si richiede la vostra presenza.”

 

Sasuke annuì e seguì il servo attraverso gli infiniti corridoi di quella magione fino ad addentrarsi in una enorme sala da pranzo dove i grandi lord erano giá tutti seduti.

Tutti guardarono il giovane lord con disprezzo, sguardi che però a Sasuke non toccavano minimamente, sapeva a cosa andava incontro quando insieme a Kakashi aveva deciso di essere il lord del suo clan, anche senza essersi sposato oppure senza aver raggiunto la maggiore età.

 

Orochimaru era seduto a capotavola e appena vide il ragazzo sorrise e disse: “Benvenuto lord Uchiha, si sieda, ci faccia compagnia.”

 

Sasuke gli lanciò uno sguardo pieno di disprezzo, come se avesse qualche scelta, si sedette vicino al suo maestro. Subito vennero i servi che visto che i lord erano tutti presenti incominciarono a servire il cibo e da bere.

Dopo un pò Orochimaru richiamò su di se l’attenzione.

 

“Allora, ho accettato di essere l’intermediario in queste situazioni...”

“Una domanda lord, come mai ha deciso di esserlo dopo che ha rifiutato ben due volte?” chiese lord Aburame.

Orochimaru lo guardò e disse: “I miei consiglieri mi hanno convinto... Allora stavo dicendo, ora vorrei avere delle delucidazioni sulla guerra.”

 

Lord Hyuga inspirò e parlò per primo: “Lord Sasuke Uchiha non ha il diritto di essere lord, deve raggiungere la maggiore età e sposarsi! È un’antica tradizione che va rispettata!”

Sasuke sorrise e disse: “Allora la colpa sarebbe mia? E poi sono il figlio del vecchio lord è mio diritto essere lord, cosa crede?”

Akimichi disse: “Gli Hyuga hanno rotto l’antico patto, gli abbiamo avvertiti più di una volta di deguirlo sennò sarebbe stata guerra e loro non hanno voluto fare niente, è stata una loro scelta.”

 

Certo e se gli Hyuga erano in guerra allora gli Inuzuka gli avrebbero seguito a ruota, seguiti dagli Aburame, la voglia di potere era un circolo vizioso.

Incominciarono le discussioni, i litigi, poi lord Hyuga stava litigando animatamente con Sasuke sulla sua discendenza, il lord era così alterato che estrasse dei kunai e si lanciò verso il lord, ma prima che ci potesse essere una battaglia intervenì Orochimaru.

 

Dei serpenti bloccarono i due lord, Orochimaru era estremamente alterato, i suoi capelli avevano incominciato a galleggiare e i suoi occhi erano diventati rossi: “COME OSATE COMBATTERE NELLA MIA CASA!”

Stava per scagliarsi verso i due lord quando una porta si aprì e una voce dolce e sensuale disse: “Mio lord, la vostra rabbia ha fondamenti validi, ma deve essere tenuta a freno.”

Orochimaru si bloccò e i lord si voltarono verso la voce vedendo un ragazzino dai capelli color oro e occhi blu cielo, il viso angelico, il sorriso dolce, indossava un kimono rosso fuoco femminile che faceva risaltare la bellezza surreale del ragazzo con un corpo molto snello. Accanto al ragazzo si trovava una volpe che gli arrivava ai fianchi con nove code.

 

Orochimaru si placò vedendo quella creatura e fece ritirare i serpenti: “Naruto, scusa se ti ho svegliato...”

Il ragazzino s’inchinò e disse: “Mio compito è stare accanto al mio signore, avrebbe dovuto svegliarmi.”

Poi camminò verso l’uomo, passi piccoli, delicati, il kimono si muoveva a ritmo, si sedette vicino ad Orochimaru, movimenti inconsapevolmente sensuali e sorrise a tutti incatenando i lord e i loro consiglieri su di lui.

C’erano i lord che potevano giurare di adorare le donne ma che si snetivano attratti da quel ragazzino così dolce.

 

Naruto s’inchinò profondamente e disse: “Sono Naruto Uzumaki, sono il protetto di Orochimaru-sama. Vi prego di contenervi finchè sarete qui, è un onore per voi poter stare qui senza correre alcun pericolo. In caso voi voleste combattere uno contro l’altro il lord Kutoshi, sarà sicuramente pronto a lasciarvi la piazza di sangue nel bosco. Ho ragione mio lord?”

Orochimaru annuì e disse: “Mi hai tolto le parole di bocca Naruto.”

 

Sasuke rimase incantato da quel ragazzino così fragile, sentì Kakashi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrare: “Sasuke, guarda il vero signore del clan Kutoshi.”

 

Sasuke osservò Naruto e sussurrò: “Come?”

“Si, ogni mossa fatta da Orochimaru è controllata da lui da ormai sei anni, si dice che sia il suo protetto, ma in verità è il suo amante.”

“Il suo amante...”

 

Sasuke fremeva al pensiero di quel ragazzino così fragile sotto le grinfie di quel uomo, sembrava così giovane.

“Ma quanti anni ha?”

Kakshi sospirò e disse: “Sedici.”

Sasuke rimase scioccato da quella rivelazione, come era possibile che quel ragazzino potesse tenere il controllo di un uomo come Orochimaru a soli dieci anni?

 

Naruto stava seduto mentre gli altri parlavano, acarezzava la sua volpe dolcemente, s’accorse dello sguardo curioso del moro, avevano circa la stessa età.

Il biondo sorrise dolcemente al moro salutandolo con la mano sinistra di nascosto, come se non volesse farsi vedere da Orochimaru vicino a lui. Sasuke arrossì violentemente e poi rispose con un leggero scuotere di mano.

 

Naruto volse di nuovo l’attenzione verso il dialogo tra gli Inuzuka e gli Aburame, interagendo. Sasuke rimase in silenzio ad osservarlo, cosa spingeva quel ragazzino a stare con uno come Orochimaru? E sopratutto, come era possibile che Orochimaru si facesse abbindolare da un moccioso di dieci anni?

 

Domande che presto avrebbero trovato risposta.  

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Finalmente sono riusicta a finire un nuovo capitolo, abbiate pazienza sto scrivendo contemporaneamente "your smile" e "japan" più un ideuzza che mi è venuta leggendo un nuovo manga....che però vi posterò solo più tardi.

Spero che questo chappy vi piaccia!

 

E ora rispondo ai commenti!

 

ryanforever: Grazie mille, spero di non deluderti! Su Naruto come lord c'avevo fatto un pensierino, ma mi smebrava troppo scontato! Spero che non ti dispiaccia questa versione! Baci e continua a commentare

giulietta 117: Sono felice che ti interessi, infatti ho preso l'idea da una triologia si chiama "la triologia degli Otori" anche se ho preso solo l'idea del ragazzo che vuole essere riconosciuto come erede e la guerra tra clan! Continua a seguire ed a commentare!!!baci

Darcy: Figurati se la mollo a metà strada, odio mollare le storie a metà strada e nei momenti di ispirazione zero mi metterò a leggere qualche libro sull'antico giappone per tirare fuori idee, ecco come farò! Spero di riuscire a prenderti e a non deludere le tue aspettative!

nana89: grazie 1000 per tutti i complimenti!!!!!!! Figurarsi se facevo andare Sasuke a letto con SAKURA o INO se mai scrivessi qualcosa del genere sappi che qualcuno ha sabotato il mio computer perchè un pensiero del genere non mi verrebbe neanche nell'anticamera del cervello! In ogni caso Naruto non è il lord del clan Kutoshi, però quasi! baci i tuoi commenti mi fanno un enorme piacere continua per favore!!!!!!!!

Maryella: Grazie spero di non deluderti!!!!!

krikka86: Allora? Ti piace come si sono conosciuti Naruto e Sasuke? In ogni caso vedrai che aprofondiranno la loro conoscenza nel proximo capitolo!!!!!!!

 

Garzie a tutti per i commenti!!!! Vi voglio un mondo di bene. Tra alcuni giorni dovrei postare il proximo capitolo, ma non senza aver postato il quarto capitolo di "your smile"! Mi dispiace ma se non mi mette un ritmo non ne finisco neanche una di fiction!!!!!!! COMMENTATE accetto anche volentieri consigli!!!!!!!! UN BACIONE A TUTTI!

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Capitolo 3
*** 3° sotto la luna ***


3° sotto la luna

 

Silenzio, un silenzio quasi inverosimile c’era in quella reggia, Sasuke era sdraiato nel suo futon, si agitava nel sonno, nei suoi incubi i suoi genitori chiedevano vendetta, lo perseguitavano, lo incolpavano di non essere stato abbastanza forte da proteggerli.

 

Si svegliò di soprassalto, sudato ed ansimante, si guardò in giro, come per assicurarsi che nessun fantasma l’avesse seguito nella realtà e poi si fece di nuovo cadere sul futon.

Rimase ad occhi aperti a fissare il soffitto, aveva provato di tutto, persino sonniferi, eppure continuava a svegliarsi in mezzo alla notte e spesso non riusicva piú ad addormentarsi.

 

S’alzò ed indossò un kimono bianco per poter fare una passeggiata.

Camminò per i corridoi fino a raggiungere il corridoio che faceva il giro attorno alla casa, osservava il giardino dei ciliegi della famiglia Kutoshi quando sentì passi veloci, una porta che si aprì di scatto e una figura che si piegò oltre la sponda del corridoio per vomitare nel giardino.

 

Sasuke riuscì a notare dei bellissimi occhi azzurri e capelli come oro. La figura non avendo evidentemente notato la presenza di Sasuke mormorò: “Non c’è la faccio più, quel bastardo non mi fa neanche dormire.” Poi vomitò di nuovo, alzò lo sguardo e i suoi occhi blu incontrarono quelli di Sasuke.

Rimasero un attimo a fissarsi e poi Naruto si ricompose subito, s’inchinò profondamente e disse: “Mi dispiace di aver disturbato in qualsiasi modo il grande lord Uchiha, chiedo umilmente perdono.”

 

Sasuke si sedette e disse: “Non mi hai disturbato, anzi. Mi faresti compagnia?”

Naruto alzò le ciglia incerto ma poi annuì: “Se questo è il suo volere.”

Sasuke ridacchiò e dopo essersi seduto disse: “Abbiamo entrambi sedici anni, possiamo darci anche del tu.”

“...come desideri, Sasuke.” Un sorriso apparve sul volto del biondo: “È un piacere incontrare qualcuno della mia età con cui parlare dopo tanto tempo.” La volpe si accucciò tra Sasuke e Naruto come per proteggerlo, lui la acarezzò e la strinse a se come un peluche, la volpe non fece niente per evitarlo, anzi chiuse gli occhi e fece le fusa.

“Posso farti una domanda?”

Naruto s’accigliò.

“È molto personale, non ci conosciamo bene...anzi per niente ma...”

“Sasuke, fammi questa domanda.”

 

Il moro sospirò e chiese: “Vai a letto con lord Orochimaru?”

Naruto alzò lo sguardo, i suoi occhi erano pieni di furia, poi il suo sguardo si raddolcì, lo sguardo di Sasuke lo faceva sentire calmo: “Si, diciamo di si.”

“Perchè?” chiese Sasuke scioccato.

Naruto sorrise triste e disse: “Un giorno, forse te lo dirò, ma ora è troppo presto...”

Sasuke annuì, capendo.

 

“È stata tua l’idea dell’intermediario vero?” chiese, tentando di portarlo su altri pensieri.

Naruto ridacchiò e disse: “Si, come l’idea della neutralità.”

Sasuke sgranò gli occhi sorpreso: “Come fai a convincere il lord a fare quello che vuoi tu?”

 

Lo sguardo allegro di Naruto si rattristì e la volpe incominciò a leccargli la guancia e Sasuke capì.

“Scusa...”

Naruto tornò a sorridere: “No, fa niente, infondo non cambia se le cose le nascondo. Andandoci a letto, semplicemente andandoci a letto, tutte le notti...” una lacrima scesa dagli occhi giù per le sue guancie perfetto. Sasuke non riuscì a pensare a nient’altro che a quella lacrima, allungò la mano e la raccolse, dolcemente, con delicatezza. Naruto si fece acarezzare.

 

Di colpo Sasuke si rese conto di quello che stava facendo e tentò di allontanare la mano ma venne fermato da Naruto che la strinse la ma alla propria guancia e con occhi chiusi disse: “Hai una pelle così dolce...”

Sasuke arrossì di botto ma rimase fermo, quanta dolcezza che trasudava quel essere simile ad un angelo...

 

Naruto portò la mano di Sasuke verso la sua bocca e la baciò delicatamente: “Sento che hai provato molto dolore in passato...”

Sasuke si sorprende a quell’affermazione, poi come preso da un incantesimo lanciato da quelle morbide labbra che si muovono ritmicamente e da quella voce bella e sensuale si avvicina al viso di Naruto. Sente il suo respiro, il suo sguardo su di se, sente un odore che gli ricorda le arancie, le loro labbra si sfiorano e poi Sasuke le fa combaciare perfettamente, un bacio casto, dolce, sensuale, durò poco. I loro visi si scostarono, rimasero a guardarsi, blu nel nero nero nel blu, Sasuke riesce a formulare una sola frase: “Ho freddo...”

 

Naruto sorride, allunga le braccia, la volpe salta giù dalle sue coscie, e abbraccia Sasuke, lo portò al suo petto e lo accarezzò, giocò con i suoi capelli, con dolcezza.

 

Sasuke sentiva caldo, tanto caldo, finalmente.

Poi sentì la sua voce dire: “Se hai freddo, io ti riscalderò...” Naruto arrossì a quelle parole, non riusciva a credere di dire queste cose di sua spontanea volontà, eppure sentendo quel ragazzo tra le sue braccia a cercare calore si sentiva felice.

 

Sasuke non avrebbe voluto staccarsi da quel abbraccio, ma sentì Naruto sbadigliare e con un sospiro si staccò: “Dovresti dormire...”

Naruto sorrise ed annuì, si alzò e Sasuke lo accompagnò nella sua camera, si tennero per mano, si concoscevano da poco eppure il pensiero di staccarsi faceva male...

 

Arrivarono alla stanza di Naruto e dovettero separare a malavoglia il loro contatto. Naruto aprì la porta e fece entrare la volpe, si voltò verso Sasuke e gli sorrise, poi porta le sue mani dietro la testa del ragazzo e fa combaciare le loro labra per un nuovo dolcissimo bacio, questa volta più passionale.

Infine si staccarono, Naruto entrò nella sua stanza senza voltarsi, s’inchinò e fece scivolare la porta davanti a se.

Sasuke sorrise se si diresse verso camera sua, quella notte non avrebbe avuto sicuramente incubi.

 

***

 

Naruto era entrato in camera, nel buio si tolse lo yukata, non aveva bisogno di accendere candele, la luce della luna illuminava la stanza, indossò una specie di camicia da notte ad incrocio bianca con una striscia di seta rossa che la chiudeva. Poi quando ebbe finito sospirò e chiese: “Ti è piaciuto lo spettacolo? Eh, Sai?”

Un ragazzo uscì dall’ombra, accese una candela e sussurrò: “Mi ha dato fastidio la parte in cui vi siete baciati.”

Naruto alzò le ciglia: “Smettila Sai.”

“Di fare cosa.”

“Di guardarmi in quel modo.”

“Ti ho appena visto nudo, non puoi chiedermi tanto.”

Naruto sospirò e poi chiese: “Cosa vuoi?”

Sai aprì la bocca ma Naruto lo interruppe: “Non la solita risposta, ti prego, sono stanco.”

Il ragazzo sospirò e disse: “Mi ha mandato tua madre, ti vuole vedere, adesso.”

 

Attraversarono i corridei della casa, scesero numerose scale finchè non raggiunsero una porta sigillata da un enorme segno color oro con pietre rosse. Sai si fece da parte, solo Naruto ed Orochimaru erano in grado di attraversare quella porta senza essere uccisi, gli ordini venivano impartiti di norma al diretto interessato mentalmente.

Il biondo alzò le mani, il sigillo s’illuminò, la porta s’aprì e Naruto l’attraversò seguito dalla sua volpe.

 

La stanza era buia, solo una luce arancione, una enorme volpe a nove code era li imprigionata da centinaia di catene, il suo sguardo era pura rabbia ma quando vide il ragazzo si raddolcì: “Naruto, eccoti finalmente. Ero preoccupata.”

“Scusatemi madre per l’attesa, il padrone mi ha tenuto più occupato del solito.”

La volpe guardò doclemente suo figlio e disse: “Sei bravo, continua così e il potere sarà tuo, vedrai.”

“Madre...io non desidero il potere, vi prego lasciatemi nadare...”

Lo sguardo di Kyubi divenne duro: “NARUTO! Ricordati che la mia vita dipende da te, se Orochimaru decide di distruggere il mio cuore io morirò! E poi è meglio per te, credimi. Continua a concederti a quel uomo, vedrai non te ne pentirai, avrai una bella vita.”

“Ma madre! Vi prego! È da quando ho dieci anni che mi concedo ogni notte, non ce la faccio più!”

 

Silenzio, un silenzio fatto di sguardi, il demone dalle nove code che combatte tra la propria esistenza e i desideri del figlio.

 

“Continuerai a vivere sotto la sua protezione Naruto, non voglio discussioni da parte tua, sono tua madre, non osare contradirmi.”

Naruto tremò, abassò lo sguardo e tratenne le lacrime, uno della stirpe dei Yoko non piangeva mai, mai! Si voltò ed uscì dicendo: “Come desiderate madre.”

 

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Allora che ne pensate? Spero che vi piaccia.

GRAZIE a tutti quelli che hanno commentato e a chi mi ha messo tra i preferiti! E naturalmente un GRAZIE anche a chi legge soltanto!

Un enorme BACIO!

 

P.S. Scusate se non rispondo ai commenti ma proprio non ho tempo! Facciamo la proxima volta okay? VI ADORO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4° fiori di ciliegio ***


Il giorno dopo fu strano, Sasuke era seduto nella sala da thè, ascoltava distrattamente  gli altri lord che discutevano su di lui, stava li fermo, thè in mano a pensare alla notte prima.

Non riusciva a fare altro, stare li e pensare a Naruto, ai suoi capelli biondi, ai suoi due cieli che aveva al posto degli occhi, alle sue labbra che avevano un buonissimo sapore e al suo odore, così dolce ed invitante.

Sulle sue labbra si formò un sorriso, chissà se oggi l’avrebbe visto?

 

La porta s’aprì ed entrò Orochimaru, seguito da una rgazzo dai capelli neri e occhi che sembravano pozzi, dietro a lui c’era Naruto, bello come al solito, aveva il suo solito aspetto candido anche se Sasuke notò che c’era qualcosa ad affliggerlo.

Orochimaru si sedette e disse: “Vi presento mio nipote Sai.”

Si inchinarono davanti al ragazzo che sorrise, un sorriso falso che andava sui nervi, o almeno a Sasuke.

Lo conosceva da neanche cinque minuti e già gli faceva saltare i nervi, quel Sai, vedeva come guardava Naruto, come toccava apparentamente per caso il corpo del ragazzo...già lo odiava.

 

Dopo la discussione a cui non aveva partecipato se non in minima parte Orochimaru fece portare del cibo: “Signori, sono sicuro che avete fame, servitevi.”

I lord annuirono ed incominciarono a mangiare finchè Sai non disse: “Mio signore, non crede che sarebbe una buona idea far divertire i lord?”

L’uomo annuì e chiese: “Cosa proponi Sai?”

Il ragazzo sorrise malizioso e sussurrò: “Una danza.”

Naruto lo fulminò con lo sguardo, avrebbe voluto volentieri ucciderlo in quel momento.

“Buona idea Sai, Naruto, facci vedere di cosa sei capace.”

Il biondo sorrise e disse: “Ma mio signore, sono sicuro che i loro signori siano molto più lieti a vedere danzare delle donne.”

“Ma io no. Naruto, danza, è un ordine.”

 

Il ragazzo sospirò, s’alzò, prese due ventagli, si mise al centro della sala, sentiva tutti gli sguardi su di se, inspirò profondamente e di colpo aprì i ventagli iniziando una dolce e sensuale danza che imprigionò la attenzione di tutti i presenti.

Finì lanciando in aria i ventagli, girando su se stesso e riprendendoli al volo chiudendoli di scatto ed inchinandosi profondamente.

I lord rimasero un attimo in silenzio poi scoppiarono in un applauso d’approvazione, Naruto sorrise e si diresse di nuovo al suo posto dove, notò Sasuke, fece mordere il piede del ragazzo da parte della volpe.

 

Quando tutti furono congedati Sasuke passeggiò per i corridoi, era stanco e voleva riposarsi, ma tornare in quella stanza vuota l’avrebbe fatto solo cadere maggiormente in depressione. Di colpo vide una piccola volpe spuntare da dietro l’angolo, la riconobbe subito come quella di Naruto (ma va? Quante altri volpi ci sono che hanno nove code? Nda me)(zitta tu nda sasu), la volpe si strusciò contro il ragazzo che si piegò acarezzandola: “Dove è il tuo padrone?” chiese sorridendo.

 

La volpe prese in bocca un pezzo dello yukata ed incominciò a tirare, Sasuke alzò le ciglia e sussurrò: “D’accordo, vengo...”

Raggiunsero il giardino di ciliegi che in quel periodo fioriva, era bellissimo, maginifico, uno spettacolo da mozzare il fiato. Mai quanto il ragazzo che stava camminando tranquillamente su un ponte del giardino, indossava un yukata color crema decorato con tanti bei ricami rossi.

Sasuke si avvicinò a lui e sussurrò: “Naruto?”

Il biondo si voltò e vide Sasuke.

 

Sorrise, Sasuke sembrava proprio una divinità vestito in quel modo, aveva un aspetto che faceva capire a chiunque che era forte, setosi capelli neri e profondi occhi blu scuro, non come Sai, Sasuke era molto più dolce.

“Sasuke...”

Il moro s’avvicinò a Naruto, apoggiò una mano sulla sua guancia e lo baciò sulle labbra, gli passò la lingua sulle labbra chiedendo il permesso di entrare, Naruto schiuse le labbra e fece entrare la lingua del suo amato nella sua labbra, fu un dolce bacio pieno di amore e passione che durò svariati minuti, poi si staccarono in cerca di ossigeno.

Sasuke abracciò Naruto dolcemente e sussurrò: “Mi faresti di nuovo compagnia?”

Naruto ridacchiò e rispose: “Se lo desideri.”

 

Sasuke sorrise e portò Naruto sotto un ciliegio, Naruto si sedette e fece sdraiare Sasuke portando la sua testa sulle sue ginocchia: “Come stai oggi Sasuke?”

“Come posso sentirmi dopo aver passato tutte quelle ore ad ascoltare un gruppo di vecchi dire cose noiose? L’unico momento lieto è stato quando hai ballato.”

Naruto sospirò sconsolato: “Io un giorno o l’altro Sai lo uccido, seriamente.”

“Ma no, è stato bello.”

Non che avesse qualcosa contro la morte di Sai, anzi, sarebbe in prima fila sopratutto quando toccava e si mangiava Naruto con gli occhi.

Il figlio di Kyubi si mise ad acarezzare dolcemente la pelle diafana dell’altro e disse: “Hai una pelle molto morbida.”

Sasuke arrossì furiosamente e sussurró qualcosa come: “Grazie...”

Naruto rise, quanto gli piaceva stare con Sasuke, avrebbe passato tutta la vita insieme a lui...

 

Sasuke rimase ad osservare Naruto e poi in un sussurro disse: “Vorrei che tu venissi con me, che te ne andassi da Orochimaru e venissi con me.”

La kitsune sospirò triste e disse: “Lo vorrei anch’io, tanto...”

Sasuke s’alzò di scatto e disse: “Allora fallo! Vieni via con me!”

“Non posso...Orochimaru non mi lascerebbe andare.”

“L’imperatore ha proibito la schiavitù anni fa...”

“Ad Orochimaru non servono catene per tenermi qui, mi obbliga mia madre.”

Sasuke lo guardò sconvolto, quale madre potrebbe mai obbligare il figlio a vivere in un inferno come quello che viveva Naruto?

“Come mai?”

“Dice che è l’unico modo per continuare a vivere una vita come la vivo io e poi...”

“Poi?”

Naruto lo guardò incerto, Sasuke gli acarezzò la guancia e sussurrò: “A me lo puoi dire.”

E allora Naruto raccontò, di come Orochimaru avesse sconfitto sua madre Kyubi non Yoko in combattimento, di come le avesse tolto il cuore dal petto e in cambio all’integrità di quel oggetto chiedesse lui e il potere di Kyubi.

Sasuke sorrise per tranquillizzare il ragazzo, che aveva un espressione triste e depressa.

 

“Nel caso tu riuscissi a liberarti di Orochimaru, ricordati che potrai sempre venire con me...”

****************************************************************

 

Risposte alle recensioni:

Maryella: Grazie mille! Sono felice che ti incoriusisca! BACI

 

Giulietta 117: E si la vita è dura, sono una strega a far trattare così il mio narutino ma dovevo pur trovare un motivo per cui faceva certe cose no? BACI

 

Ryanforever: Sono favorevole alla tua proposta, spero che la punizione che ho in mente ti piaccia.....BACI

 

Tsukikochan: Sei troppo gentile! Spero di aggiornare abbastanza rapidamente!

 

Krikka89: Tra Sai e Orochimaru chi è il peggio? Vedrai, vedrai... BACI

 

Yumi Uchiha: Si lo so, quella madre è porprio una strega, in ogni caso vedrai che a ogni domanda ci sarà risposta...BACI

 

Nana89: Tesoooooro adoro i tuoi commenti mi fanno divertire un sacco, non farti uccidere da Sai per favore. In ogni caso sono felice che ti piaccia la mia fiction! BACI

 

Gaaralover: Wow, non credevo che ti piacesse così tanto! Si Naruto è proprio puccioso o io l’adoro. Con orecchie e nove code? MMMMh non ci avevo pensato, beh sinceramente l’avevo pensato un pò più umano senza accenni che fosse figlio di un demone o che ne so io ma tu immaginalo come vuoi! BACI

 

GRAZIE A TUTTI! AGGIORNERÓ IL PRIMA POSSIBILE!

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Capitolo 5
*** 5° Narutos past- le regole del gioco ***


Bruciava, fumo, cenere, macerie, un intero villaggio era distrutto e bruciava inglobato da quella immensa luce di morte, uno spettacolo da cui sarebbe stato sicuramente affascinato se non stesse camminando fiacco per le vie distrutte, in mano una katana ricoperta  di sangue e accanto a lui la sua piccola volpe a nove code lo accompagnava, eterna compagna.

Era molto giovane, aveva circa dieci anni, ma di innocenza non ne aveva neanche l’ombra, aveva ucciso tanto gente, troppa, i ninja del lord di Konoha, gli aveva uccisi tutti, senza pietà...

 

Si trascinò verso la piazza dove sua madre, Kyubi no Yoko e il suo nemico, lord Orochimaru Kutoshi si fronteggiavano. Kyubi aveva l’aspetto di un avvenente donna di mezza età dai lunghi capelli rossi ed indossava un kimono dello stesso colore, in mano teneva una specie di lancia d’orata mentre Orochimaru tra le mani teneva una katana d’argento.

 

Naruto si fece cadere a terra appena raggiunse il luogo e disse: “Madre, ho ucciso tutti i ninja.”

La donna sorrise e rispose: “Complimenti Naruto, sei proprio un mio degno discendente. Ora riposati, mi occuperò io di lui.”

Orochimaru aveva lanciato uno sguardo di disprezzo e sorpresa verso il bambino che era riuscito a sconfiggere i suoi ninja, ne aveva sentito parlare, uno Yoko mezzo umano.

 

I due si lanciarono uno contro l’altro, la battaglia durò poco, entrambi erano veloci, scattanti rapidi, conoscevano tencniche antiche e potenti, finalmente venne l’ultimo colpo, il più potente di tutti. Si alzò un fortissimo polverone e Naruto si rimise in piedi, allungò la katana, non sapeva chi sarebbe uscito sconfitto o vinto da quella battaglia, ma sapeva che non poteva permettersi di esitare nel caso Orochimaru sarebbe sopravissuto.

 

La polvere si diradò e rimase una enorme volpe sdraiata a terra e Orochimaru sulla sua testa con in mano una sfera nera, il cuore di Kyubi no Yoko.

Naruto si mosse senza esitazione, si lanciò verso il vincitore, Orochimaru bloccò il suo colpo, Naruto tentò di colpirlo più volte ma era stanco e troppo inesperto, venne scaraventato lontano.

 

Kayubi grugnì e chiese: “Cosa vuoi in cambio della mia vita Orochimaru?”

“Tutto quello che voglio me lo son appena preso, il tuo regno ora è mio.”

 

Poi l’uomo si avvicinò a lui con l’arma tesa e un sorriso sadico: “Naruto Uzumaki no Yoko.”

La volpe si mise tra lui e Naruto ringhiando ma venne subito tenuta ferma da dei serpenti.

 

Orochimaru puntò la spada verso la gola di Naruto e disse: “Il tuo snague sarà un vanto sul mio nome.”

Naruto strinse i pugni: “Allora uccidimi, porta lustro al tuo nome uccidendo un bambino di dieci anni.”

Orochimaru sembrò sorpreso da quella risposta e poi continuò sorridendo: “Non temi la morte mio piccolo cucciolo di demone?”

“La morte è solo un’altra grande avventura. Se mi vuoi uccidere fallo subito.”

Il bambino rimase in silenzio a guardare negli occhi l’uomo che aveva nelle sue mani la sua vita, l’uomo alzò la spada, Naruto chiuse gli occhi e sentì l’arma conficcarsi a terra vicino alla sua guancia.

Il biondo aprì gli occhi sorpreso trovandosi il volto di Orochimaru a due centimetri dal suo e la sua voce disse: “Kayubi no Yoko? In cambio della tua vita cosa mi daresti?”

“Qualunque.”

“Qualsiasi cosa?”

“Qualsiasi cosa.”

L’uomo dai lunghi capelli neri sorrise sodisfatto e disse: “Desidero tu figlio, Naruto Uzumaki Namikaze no Yoko.”

 

*

 

Naruto si stava dirigendo verso le stanze di Orochimaru, indossava un elegante kimono nero con  ricamato sopra tanti fiori rossi, era rimasto ore sotto le mani esperte di molte ragazze ad essere acconciato per quella sera.

 

Raggiunse la porta che lo separava dalla stanza di Orochimaru, sospirò, non avrebbe voluto essere li, si sentiva smarrito ed impaurito.

Devi farlo Naruto.-rimbombò una voce nella sua mente, sua madre.

“Ma madre...” rispose lui supplichevole.

Vuoi che tua madre viva giusto?

“Si ma...”

Allora va e fa quello che ti ho detto di fare.

 

Naruto sospirò per farsi coraggio, poi dopo essere riuscito ad eliminare ogni segno delle lacrime bussò ed aprì la porta. Orochimaru lo guardò irritato ma subito il suo divenne un sorriso: “Ah, sei tu Naruto, entra.”

 

Il biondo s’avvicinò all’uomo e dopo aver ottenuto il permesso si sedette, Orochimaru si voltò mostrandogli la schiena: “Fammi un massaggio.”

“Si, mio signore.”

Prese degli olii al gelsomino e dopo che Orochimaru ebbe abbassato lo yukata dalle sue spalle incominciò a massaggiralo con delicatezza.

 

Più tardi, Orochimaru si voltò, fece sdraiare Naruto sotto di se, lo liberò dallo kimono e se lo telse a sua volta.

Naruto arrossì vistosamente, alzò los guardo verso il soffitto.

“Lo so che è la tua prima volta, perciò lascia fare tutto a me.”

Naruto annuì quasi impercettibilmente, chiuse gli occhi quando sentì le labbra del uomo più grande su di se ed urlò di dolore quando lo prese.

Si mosse senza pietà, non gli importava se Naruto si sentiva spaccarsi in due dal dolore, Orochimaru lo prese più volte, finchè, sfinito non cadde vicino al bambino che prese lo yukata e si trascinò fuori, verso la prigione di sua madre.

 

Si appoggiò sulle ginocchia della madre e lei lo abbracciò per consolarlo.

“Vi prego amdre, lasciatemi andare.”

“Non se ne parla neanche Naruto.” Rispose lei tranquillamente.

“Vi prego, sono vostro figlio.”

“E io sono tua madre, decido io quello che fai.”

“E perchè dovrei? E?”

La donna incominciò a sprigionare una leggera luce rossa: “Perchè sono più potente di te! Ed Orochimaru é più forte di me, di conseguenza commanda lui! Nel nostro mondo funziona così, il più forte commanda e il più debole esegue! Sono queste le regole del gioco Naruto-chan.

 

Okay spero che vi piaccia, avevo deciso di scrivere due capitoli sul passato di Naruto per spiegare megli quello che è successo, giusto per informarvi il motivo per cui il mio pucciosissimo Narutino debba stare sotto le grinfie di quel mostro!

Scusate ma non sono proprio risucita ascrivere la lemon tra Naruto ed Orochimaru, mis entivo male solo a pensarla, mi farò perdonare con quella con Sasu!

Anche se in effetti manca un pò.... si lo so, lo so, vi faccio penare, ma la storia deve proseguire!

 

Per chi sta seguendo anche l’altra ff, cioè “your smile”, abbiate pazienza, sto assimilando le idee perciò ci vorrà un pò prima del prossimo capitolo! BACI

 

E ora, risposte ai commenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

LadyKokatorimon: Si, lo so lo so, spero che questo capitolo ti chiarisca le idee, il fatto era che visto che la storia di Naruto era parecchio lunga avevo deciso di scrivere due capitoli (come avevo acennato prima) non volevo far diventare la storia troppo sintetica e così ho acennato leggermente la storia nel capitolo precedente ed ecco qui la storia integrale! Spero che ti piaccia! BACI

 

Nana89: Come al solito i tuoi commenti sono esilaranti! (È un complimento, non uccidermi!) Grazie, aggiungere il tuo contatto appena il mio stupido computer incomincerà di nuovo a funzionare decentemente! BACI       P.S. Mi ritengo estremamente fortunata! Grazie mille per l’appoggio! ;-*

 

Tsukikochan:Amore, hai appena esaudito uno dei miei sogni segreti! Sai è proprio un rompipalle! Non ti preoccupare, nel caso avessi bisogno di aiuto te lo direi subito! BACI

P.S. Ma dove le hai prese tutte quelle bombe? ;-*

 

Maryella: Che felice che sono che ti piaccia! Ho fatto del mio meglio per farla sembrare il più romantico possibile! BACI ;-*

 

Krikka86: La tua paura di scoprire chi tra Sai e Orochimaru è il peggiore è più che giustificata, spero di poter rispondere velocemente a questa domanda! BACI ;-*

 

Gaaralover: Hehe! Felice che ti piaccia il duo! BACI ;-*

 

Ryanforever: La punizione sarà più che terribile! Vedrai! Mwahahahaha! BACI ;-* (mi faccio paura da sola)

 

Yumi uchiha: Non ti preoccupare li farò soffrire io! Spero che la vendetta che ho in mente sia più che accettabile. BACI ;-*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6° Narutos past - ragione d'esistenza ***


Odio, paura, ormai era da un mese che Naruto passava tutte le notti insieme a quel essere a farsi torturare in modo disumano...Molti ormai lo chiamavano il suo “amante” ma Naruto non sapeva se lo si poteva definire così il loro rapporto, infondo essere il suo amante vorrebbe dire farlo volontariamente e non era quello che lui faceva.

 

Cioè, non che lui nn facesse niente, aveva tentato piú di una volta di fuggire, ma sua madre lo aveva rintracciato più di una volta e per quanto lui fosse veloce non poteva certo competere con sua madre che aveva oltre cinquemila anni d’esperienza alle sue spalle!

 

Ormai aveva completamente perso la speranza, sopportava tutto quello che succedeva con passività, spesso beveva per sopportare il dolore e quando sua madre gli diceva che era troppo giovane per bere lui le ricordava che era anche troppo giovane per fare la puttana.

 

Per distrarsi passava giornate intere a suonare, leggere, imparare a ballare, per distrarsi dai suoi pensieri, che gli ricordavano che la sua vita stava diventando vuota e fredda, senza gioia, sneza felicità, senza alcuno scopo se non quello di ritrovarsi tutte le notti sotto quel maledetto sporco pedofilo a farsi prendere senza pietà contro la sua volontà.

 

C’era un’altra via che Naruto aveva tentato di prendere. Il suicidio.

 

Quella notte era entrato in camera sua, aveva preso una katana e se l’era posizionata sulla gola. Stava piangendo, aveva bevuto molto per farsi coraggio, un taglio netto e sarebbe tutto finito, niente più notti insonni, niente più “doveri”, solo un riposo eterno. Prospettiva molto allettante.

 

Chiuse gli occhi deciso di farla finita. Posò la lama sulla pelle, chiuse gli occhi. 1-2-3! Con un colpo scaraventò via l’arma, dio non ci riusciva... frose era meglio provare con il veleneo, sarebbe stato più facile, il veleno faceva sembrare la cosa naturale, non c’era ne il freddo della lama, ne il fatto che dovessi essere tu a dare lo stopo definitivo alla tua vita, era come dire più pulito.

 

Certo, sarebbe stato meglio usare il veleno, ma doveva essere un veleno potente, uno Yoko non poteva venire ucciso da un veleno qualunque, doveva essere talmente potente da uccidere almeno una mandria d’elefanti. Per esempio un litro di veleno del cobra reale. Ma non poteva bere un litro intero di un veleno, ci voleva troppo tempo, in quel poco tempo che passava avrebbe potuto avere un attacco di panico oppure il suo ridicolo istinto di sopravivenza poteva avere la meglio, non doveva trovare qualcosa di rapido.

 

Andò da sua madre.

 

“Ditemi madre, quanti modi esistono per uccidere uno Yoko?”

“Per quale motivo lo vuoi sapere Naruto-chan?”

“Semplice, voglio diventare più forte e uccidervi, per poi uccidere Orochimaru, per essere libero.”

La volpe guardò il ragazzo dall’alto con quegli occhi di fiamme che avrebbero fatto rabbrividire chiunque altro, ma non Naruto, che rimase impassibile.

“Bene, ti dirò quello che vuoi sapere.”

 

Il veleno del cobra nero delle lande di cristallo era l’unico veleno in grado di uccidere in giro di pochi minuti uno Yoko, perfetto, ora l’unico problema era trovare il veleno che era maledettamente raro ed estremamente costoso.

 

Trovò un ottimo alleato in Sai il nipote del lord Kutoshi, si comportava in modo estremamente gentile con lui, certo non si illudeva che volesse semplice amicizia, non era così stupido da non notare i suoi sguardi, i suoi tocchi falsamente innocenti e Naruto sapeva benissimo che avrebbe potuto usarlo, certo si sentiva una merda, ma decise che per una volta doveva pensare un pò a quello che voleva lui.

 

Aveva solo dieci anni e giá pensava e ragionava come molti adulti non erano in grado di fare e certi pensieri avrebbero fatto rabbrividire anche l’adulto più maturo.

 

*

 

Un giorno Orochimaru portò Naruto a fare una passeggiata al di fuori delle mura del palazzo. Passeggiata così per dire, vennero trasportati per tutto il tempo su una portatina.

Orochimaru parlava e parlava, parlava della bellezza dei paesaggi, dei monumenti, dei templi, il biondo non ascoltò niente, più che altro si concentrò sulla popolazione.

 

Vide molta gente povera, affamata, ammalata, bambini sporchi, vestiti di soli stracci, magri fino all’inverosimile, infortunati. Troppa gente che aveva conosciuto glis tenti di una vita piena di privazioni, troppi bambini che sarebbero cresciuti conoscendo sollo quella...

Vide sguardi di disprezzo, verso di lui, che era ricco, ma sopratutto verso il lord, che regnava con prepotenza, nella ricchezza e nel lusso, senza interessarsi per i bisogni di chi non fosse lui stesso.

Naruto capì inoltre che l’unico motivo per cui continuava a regnare era la sua forza.

 

Era ancora immerso nei suoi pensieri quando un bambino giocando cadde davanti ai cavalli, bloccando così il loro cammino.

Il lord si arrabbiò molto per quella piccola interruzione, ordinò di trattenere il bambino, Naruto incominciò a capire cosa Orochimaru volesse fare quando prese il bastone di una delle sue guardie e scese dalla portantina, il biondo lo seguì: “Mi signore, non vedo motivo per cui dovremmo perdere tempo con un moccioso come lui.” Tentò di fermarlo.

 

L’uomo si fermò davanti al bambino, non si curava delle suppliche della madre che chiedeva pietà, ne dello sguardo spaventato del bambino che avrebbe fatto impietosire persino la madre di Naruto, famosa per la sua crudeltà.

“Così imparerai mocciosetto a guardare dove metti i piedi.” Alzò il bastone, pronto a colpire e Naruto reagì senza pensare.

 

Si mise davanti al bambino, guardò il suo signore negli occhi, poi cadde sulle ginocchia e si inchinò profondamente, toccando con la fronte il terreno: “La supplico, lo perdoni, è solo uno stupido bambino, non l’ha fatto apposta. Sii clemente.” Poi alzò lo sguardo tentando di far sembrare il suo sguardo il più irresistibile possibile.

Orochimaru sbuffò e disse: “Va bene, vattene mocciosetto, ma non farti più vedere.”

 

I due si diressero di nuovo verso al portatina.

Una ragazzina corse verso Naruto, in mano teneva un piccolo tulipano bianco. Il ragazzo prese il fiore e vedendo il sorriso sulle labbra della bambina non potè fare a meno di ricambiarlo.

 

*

 

Era notte fonda, era appena tornato dalla sua solita serata con Orochimaru, indossava uno semplice yukata bianco, era seduto sulla soglia della porta e stava osservando il paesaggio quando sentì dei passi e una voce: “Ciao Naachan.”

“Ciao Sai-chan.”

 

Il moro sorrise e disse: “Ho quello che volevi.” Infilò la mano nel suo yukata nero ed estrasse una pillola.

Naruto sorrise, allungò le mani e ringraziando Sai la prese appoggiandola davanti a se: “Sei stato molto gentile.”

Sai annuì e si sedette vicino a lui: “Posso sapere per cosa ti serve?”

“Cosa?” chiese fingendosi ingenuo Naruto.

“Il veleno. Non vorrai mica uccidere mio zio!”

Naruto fissò un attimo Sai e poi sorrise: “No, non ti preoccupare, non oserei mai ucciderlo prima che ti abbia confermato l’eredità.”

Sai arrossì leggermente, colto sul fatto: “Okay, ma me lo puoi dire no? Te l’ho procurato quel veleno infondo. Mi devi qualcosa.”

 

Il figlio di Kyubi alzò le ciglia, Sai non era proprio così stupido come credeva, doveva trovare il modo per distrarlo. S’avvicinò a lui, gli appoggiò la mano sulla guancia e disse: “Sai, sei sicuro di volerlo sapere?”

Il moro spalancò gli occhi, non riuscì a dire niente.

“Sono sicuro che tu non lo voglia sapere.” Continuò Naruto.

Sai fece segno di non con la testa.

“Bene, visto? Ora sono stanco, potresti andare? Ci vediamo domani.”

Il moro s’alzò deluso e se ne andò.

 

Naruto sospirò, prese dell’acqua, alzò la pastiglia e se la portò alle labbra, quando i suoi occhi caddero sul tulipano bianco appoggiato sul tavolo, che gli aveva regalato la bambina in cittá. Pensò a tutta quella gente povera a tutto il loro dolore e come lui avrebbe potuto aiutarla, abbassò la pastiglia, andò verso la sua scatola dei gioielli e ci mise dentro la pastiglia. Non non l’avrebbe fatta finita. Avrebbe continuato ad esistere, per aiutare quella gente, certo, alla prima occasione se ne sarebbe andato, ma finchè aveva solo la scelta tra Orochimaru e la morte, avrebbe scelto Orochimaru per poter aiutare tutta quella gente.

 

Aveva trovato la sua ragione d’esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** 7° marchio ***


Naruto era seduto nella stanza di orochimaru, indossava un magnifico yukata, quel giorno era piú splendido del solito, la sua bellezza etera era accentuata dai diversi gioielli che gli pendevano giù dalle orecchie e suonava  con diligenza la cetra (ora non so che instrumenti si usavano in giappone...) Orchimaru indossava un kimono verde e osservava il suo dolce angelo.

“Sai Naruto, qualche volta mi chiedo come un essere come Kyubi abbia potuto creare un angelo perfetto come te...” sussurrò il lord avvicinandosi al viso del biondo e acarezzando dolcemente la sua guancia.

 

“Io, ecco, beh...mio padre è metà umano...” era arrossito fortemente si imbarazzava ogni volta quando riceveva dei complimenti come quelli.

Orochimaru prese la cetra dalle mani di Naruto e incominciò a slegare il kimono tirandolo a se e baciando dolcemente la pelle ambrata lasciando piccoli segni rossi.

Naruto non riuscì a trattenere una smorfia di disgusto a tante attenzione non richieste, fino ad ora non mia veva mai disgustato, cioè lo odiava perchè gli faceva male ma ora gli faceva assolutamente schifo, ora che aveva conosciuto Sasuke, ora che poteva amarlo, ora che poteva stare con lui...se non fosse stato per lui.

 

Orochimaru lo fece sdraiare sotto di lui e incominciò a seviziarli il collo ma venne fermato da Naruto: “Lord Orochimaru?”

L’uomo alzò lo sguardo irritato per l’interruzzione: “Che c’è?”

Il biondo mandò giù il groppo che aveva in gola, ce la doveva fare, l’aveva promesso, promesso a Sasuke...

 

*inizio flashback*

 

Naruto e Sasuke erano seduti sotto un albero di ciliegi, il moro appoggiato sui fianchi di Naruto e il biondo che acarezzava dolcemente il volto dell’amato.

 

“Sai Naruto? Ti amo tanto.” Sussurrò l’Uchiha con un tono di voce dolcissimo.

Naruto sorrise, si piegò verso l’amato e gli stampò un tenero bacio sulle labbra: “Anch’io, sono felice che ci siamo incontrati.”

“Si, anch’io.”

“Sono proprio stato fortunato.”

“Ma io di più.”

“A si e come mai tutta questa sicurezza?” chiese Naruto alzando le ciglia in modo teatrale.

“Be, perchè ho una cosa che tu non potrai mai avere.”

Ora il biondo era visibilmente irritato: “E cosa sarebbe sentiamo?”

“Un dolce angelo biondo come te.”

Naruto arrossì di botto e ridacchiò: “Stupido.”

 

“Mi fai una promessa?”

“Certo. Cosa?”

“Chiederai a Orochimaru di lasciarti andare.”

Ci fu un silenzio perplesso e poi Naruto sorrise: “Sai che non mi lascerà andare lo stesso vero?”

“Tu chiediglielo intanto.”

“Ma...”

“Promettimelo.”

“D’accordo, te lo prometto.”

Sasuke sorrise s’alzò e baciò Naruto con trasporto, felice del suo amore.

 

*fine flashback*

 

“Volevo chiederle se poteva donarmi la libertà.” Lo disse tutto ad un fiato, chiudendo gli occhi e sperando fortemente in una risposta positiva.

 

Orochimaru dal canto suo era rimasto scioccato dalla richiesta dal suo dolce amante e dopo un pò scoppiò in una fragorosa risata: “E cosa vorresti fare una volta fuori di qui?”

Naruto si morse il labbro, non poteva raccontargli di Sasuke, l’avrebbe ucciso: “Vorrei andare in cerca di mio padre.”

Di colpo gli occhi del uomo fecero trasudare tutta la furia che provava, con un forte pugno colpì Naruto allo stomaco facendo urlare il ragazzo, gli strappò il kimono e lo penetrò con un sol colpo. Il figlio di Kyubi no Yoko urlò come un dannato, no, non voleva, non di nuovo!

 

“Ti prego...no!”

“STA ZITTO!”

 

Il sangue incominciò ad uscire dall’apertura del giovane che si dibatteva tentando di liberarsi dal suo aguzzino ma la tortura finì soltanto quando il piacere di Orochimaru si liberò dentro a Naruto, facendolo sentire sporco.

 

Orochimaru uscì dal biondo ed indossò di nuovo lo yukata: “Ricordati, tu sei solo mio, ti ho marchiato quando eri piccolo e non ti lascerò più andare.”

 

Naruto alzò lo sguardo verso l’uomo, uno sguardo pieno di odio e disgusto, prese il kimono e corse in camera senza voltarsi e senza dare ascolto alle urla di Orochimaru che gli ordinavano di tornare da lui.

Corse verso la camera di Sasuke, la aprì di colpo e si gettò tra le braccia di un Sasuke sorpreso e spaventato: “Naruto?”

Il biondo si mise a piangere disperatamente: “Io, io gliel’ho chiesto e-e lui mi-mi ha detto di no e poi...mi ha violentato.”

Sasuke sentì una forte gelosia e rabbia dentro di se, sarebbe volentieri andato da Orochimaru ad ucciderlo ma sentì che in quel momento Naruto aveva bisogno di essere consolato....

 

Lo so, lo so, vi ho fatto penare e mi dispiace, giuro! Però non sapevo bene come continuare, cioè nella mia mente bacata avevo già ideato la storia a grandi linee, però non sapevo come scriverla...spero vi sia piaciuto questo chappy, perchè a me sinceramente non soddisfa per niente! BACI e COMMENTATE!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** 8° follia ***


 

 

Naruto stava seduto sotto un albero di ciliegi, osservava il paesaggio e di tanto in tanto il suo sguardo ricadeva sui lord che si erano radunati all’aperto per bere il thè e discutere della guerra fra clan. Lentamente si riusciva ad arrivare a dei compromessi.

Notò che Sasuke era visibilmente annoiato di tutto questo e quando i loro sguardi si incontrarono si sorridevano dolcemente. Naruto passò la mano sulla collana che teneva al collo e sorrise dolcemente, Sasuke gliel’aveva regalata quella mattina, era il gioiello matrimoniale della famiglia Uchiha.

 

“Come mai sei felice Naru-chan?”

Il biondo alzò lo sguardo verso la provenienza della voce e il suo sorriso svanì: “Sai.”

Il ragazzo si sedette vicino a lui e chiese: “Come va?”

“Bene, cosa vuoi?”

“Beh, potrei risponderti sinceramente dicendoti che ti voglio sotto di me mentre urli di piacere, ma visto che non mi dirai di si, ti voglio chiedere come mai hai quel sorriso felice, cosa è successo?”

 

Naruto arrossì leggermente e rispose: “Niente.”

“Raccontalo a qualcun’altro, ti conosco fin troppo bene.”

La kitsune si morse un labbro e poi e poi disse: “Non sono fatti tuoi Sai, la mia vita, non ti riguarda.”

 

Il moro lo guardò con il suo solito sorriso falso ed irritante, lanciò uno sguardo verso la direzione in cui prima stava guardando Naruto e quando vi scorse Sasuke nei suoi occhi si svegliò la gelosia, fece tornare gli occhi su Naruto e sulla collana che portava al collo che il biondo aveva scordato di nascondere sotto il kimono e il suo sguardo divenne rabbia.

“E così il tuo lord ti ha chiesto di sposarlo!” il tono di voce era furioso ma il nipote del lord Kutoshi aveva abbastanza buon senso  da non alzare la voce in modo che i lord non lo sentissero.

 

Naruto rimase in silenzio, ma quel silenzio diede una risposta più che eloquente.

Sai lo prese per le spalle e lo strinse con rabbia: “Cosa ha lui che io non ho?”

Il figlio di Kyubi no Yoko, sorrise e rispose: “Lui mi fa sorridere, vicino a lui mi sento bene, al sicuro, lui mi fa sentire libero. Poi sento il cuore battermi forte e arrossisco. Credo che questo si chiami amore.”

“Amore?”

“Si Sai, amore, un sentimento per cui non esistono spiegazioni! Lo amo e basta.”

 

Sai gli portò la mano dietro la testa e lo baciò con violenza, Naruto sis taccò quasi subito da quel bacio e gli tirò uno schiaffo potente sulla guancia: “Adesso basta Sai! Smettila, lasciami in pace, arrenditi e non perseguitarmi più!”

Sai strinse i pugni, s’alzò e se ne andò con gli occhi rigondanti di rabbia.

 

Naruto sospirò sollevato per l’allontanamento del ragazzo e volse lo sguardo di nuovo verso i lord, incontrando gli occhi furiosi e pieni di gelosia dell’Uchiha, il biondo gli sorrise per tranquillizzarlo e formulò con le labbra le due parole: “Ti amo.” E Sasuke Uchiha rispose sorridendo a sua volta.

Si lo amava tantissimo...

 

*

 

Sasuke dal canto suo mentre aveva osservato quella scena l’unico pensiero che gli albeggiava nella mente era: -UCCIDERE SAI- ma poi quando Naruto gli aveva sorriso si calmò subito.

 

Alla fine dell’incontro s’alzò e si diresse verso la sua camera, seguito da Kakashi, si sedettero per terra e sorseggiando ancora thè incominciarono a parlare.

“Lo so Sasuke che non ti piace l’argomento, ma devi sposarti il prima possibile.”

“Kakashi...”

“Puoi sposare sia una donna...che un uomo, è completamente irrilevante.”

L’Uchiha alzò un ciglio, che avesse capito...

“Si Sasuke, ho visto gli sguardi che lanci all’amante di Orochimaru e sopratutto ho notato che il gioiello matrimoniale non si trova più al suo posto.”

Un attimo di silenzio e poi un sospiro da parte di Sasuke che portò a confermare i sospetti del uomo con i capelli grigi.

“Brutta scelta, bruttissima scelta Sasuke, sarà difficile portarlo via da lui...”

 

Ma no davvero, non c’ero arrivato da solo, e io credevo che sarebbe stata una passeggiata.

 

“Lo so Kakashi, ma non ci posso fare niente! Io mi sento bene quando sto vicino a lui, adoro il suo profumo, i suoi baci, il modo in cui sorride, il modo in cui arrossisce tutto, e sto impazzendo al solo pensiero che quel mostro di orochimaru se lo prende tutte le notti, proprio ora che so che anche lui prova lo stesso per me. Capisci cosa intendo?”

Il sensei dell’Uchiha annuì: “Lo so Sasuke, ma sai in che cosa ti stai cacciando, vero?”

“Si, lo so, ma ne ho bisogno Kakashi-sensei, ne ho un tremendo, maledetto bisogno. Farò qualsiasi cosa per averlo con me, qualsiasi.

 

*

 

“Lo uccido quel essere di quinta categoria!”

“Dai Sasuke, calmati...”

“Ma...ma ti ha baciato!”

“Si, ma io amo solo te...”

 

A quella frase Sasuke non potè fare a meno di scogliersi, quando Naruto gli diceva che lo amva era una cosa fantastica, era come rinascere. Lo abbracciò forte e gli diede un dolce bacio sulle labbra: “Però lo odio lo stesso.”

“Non mi aspettavo altro.”

 

I due erano nascosti in un angolo, lontani da sguardi troppo curiosi.

 

Un bacio, poi un altro, più passionale, le mani di Sasuke scivolano giù per le guancie verso il collo, lo acarezzano dolcemente, scendono verso il petto, Naruto ha portato le sue braccia attorno al collo del amante.

L’Uchiha porta le sue labbra sulla gola della kitsune, la bacia dolcemente e a Naruto scappa un gemito, Sasuke sorrise furbescamente e continua, gli lambisce il petto, schiude le sue labbra su cuei bottoncini marroni facendo sfuggire a Naruto gemiti, tanti gemiti.

Scende sempre di più passando la lingue su quella strana voglia che ha sulla pancia e il biondo ridacchia. Con le mani lentamente gli apre la cintura e fa scivolare ai lati i lembi dello yukata, porta la sua mano verso il membro semi risvegliato ma viene bloccato dalla mano di Naruto.

 

“Sei impazzito? E se ci vedono?”

Sasuke prese le mani di Naruto e le allontanò: “Non m’importa, voglio sentire il tuo sapore...”

“M-ma...”

Sasuke portò la sua bocca sul membro ormai turgido di Naruto alitandoci sopra bloccando la voce di Naruto, poi portò una mano verso il membro e gli diede un bacio sulla punta e incominciò a leccarlo e quando vide che il biondo era al limite lo prese in bocca pompando sempre più velocemente.

 

Naruto aveva passato le mani tra i capelli dell’amato, ansimando senza ritegno ma quando l’orgasmo lo colse portò le sue mani alla bocca per soffocare l’urlo che non riuscì a trattenere e che avrebbe sicuramente richiamato l’attenzione di chiunque nel palazzo.

 

Sasuke accolse ogni stilla del liquido del ragazzo e quando l’ebbe ingoiato tutto si porse verso di lui per baciarlo sulla bocca.

 

“Tu sei mentalmente instabile...” disse Naruto ansimando.

“Non dirmi che non ti è piaciuto...”

“Mpf...non è questo, solo che se ci avrebbero visti ti avrebbero ucciso...”

In quel momento a Sasuke tornò in mente che loro erano solo amanti, non potevano amarsi alla luce del sole e questo fece aumentare ancora di più la sua voglia di uccidere Orochimaru...

    

Vedendo il velo di tristezza che era apparso sugli occhi di Sasuke Naruto lo abbracciò forte, portando il proprio viso sul quello dell’amato, baciandolo dolcemente sulle labbra: “Non pensarci...”

 

Vennero interrotti di colpo da una voce: “Uzumaki-sama!”

Naruto si staccò istantaneamente dal corpo dell’altro ragazzo, si richiuse lo yukata, appoggiò l’indice sulla fronte di Sasuke per sussurrare: “Invisibile.” Poi si sporse verso di lui e continuò: “Ora sarai invisibile per mezz’ora, vattene.”

Sasuke volle dire qualcosa ma Naruto lo spinse via: “VAI!” e l’uchiha seguì l’ordine del biondo tornando nella sua stanza, sperando che tutto andasse bene.

 

*

 

Iruka raggiunse il biondo che era seduto apparentemente noncurante al muro: “Uzumaki-sama...”

“Cosa è successo Iruka-sensei?”

“Orochimaru-sama...il lord Kutoshi è...” respirò profondamente e continuò: “il lord è stato avvelenato...è morto.”

 

Ora i sentimenti che in quel momento Naruto provava erano così immensi da non poter neppure essere esternati, anzi sapendo che non doveva portare i sospetti su di lui trasformò il suo voltò in una maschera di spavento e incredulità: “M...ma...come è possibile? Chi, avrebbe mai potuto volere Orochimaru-sama...morto?”

 

“Beh tu per esempio” gli disse una vocina nella sua mente.

 

Iruka scuotè la testa: “Purtroppo non sappiamo ancora niente, ma il nuovo lord Kutoshi, Sai-sama, desidera vederla.”

Sai... chissà cosa voleva da lui quel rompipalle patentato, gli sembrava di essere stato abbastanza chiaro con lui sulla loro relazione che non avrebbe mai esistito, non credeva mica che ora che era un lord le cose sarebbero cambiate?

 

*

 

Raggiunsero la stanza dove Sai era seduto, a gambe incrociate, aspettando l’arrivo del giovane biondo, appena Naruto entrò nella stanza i due si guardarono negli occhi e poi Sai disse: “Siediti.”  

Ordine che venne subito eseguito.

 

“Come vedi ora sono uno dei lord più potenti di tutto il Giappone.”

Ancora silenzio.

“Ti lascerò uscire da palazzo ogni volta che vuoi, ti farò sorvegliare, per tenerti al sicuro, ti comprerò qualunque cosa tu voglia avere.”

Un attimo di silenzio e poi un sussurro: “Sei stato tu ad uccidere Orochimaru...”

“Non ho dteto questo. Allora avrai qualsiasi cosa, farò cercare tuo padre, libererò tua madre. Chiedi e otterrai.”

Naruto alzò le ciglia e chiese: “E in cambio di questa tua immensa gentilezza dovrei venire a letto con te, giusto?”

“E darmi un figlio.”

Naruto guardò Sai negli occhi e poi sospirò, ma perchè non capiva?

“Sai, non verrò mai a letto con te, mia madre è molto più potente di te e io stesso sono più forte di te. Non hai la minima idea come si distrugge il cuore di un demone perciò anche se hai tra le mani il cuore di Kyubi no Yoko non te ne puoi fare assolutamente nulla...me ne andrò.”

 

Gli occhi inespressivi del giovane lord si riempirono di una furia incontrollabile, si gettò addosso a Naruto bloccandolo a terra e spaventandolo a morte: “PERCHÉ? Perchè non vuoi amarmi? Ti offrò la libertà! Potrai uscire da palazzo quando vuoi! Se vuoi ti posso tenere al sicuro da chiunque! IL TUO CUORE NON BATTE FORTE ORA?”

“SI, MA TU ME LO FAI BATTERE FORTE DALLA PAURA!” gli rispose Naruto, non voleva fargli del male, infondo era un bravo ragazzo, ma se continuava con questa ossessione per lui non avrebbe potuto fare altro.

 

Ma contro tutte le aspettative Sai s’allontanò da lui, lo sguardo vuoto, portò la sua mano nello yukata ed estrasse un kunai. Il figlio di Kyubi no Yoko si posizionò per proteggersi da qualunque attacco, un attacco che non venne mai.

 

Sai portò il kunai alla sua gola e sussurrò: “Paura...” prima di recidersi la carotide.

 

Il sangue schizzò ovunque anche sul volto scioccato del biondo.

 

Sangue, per sciaquare via l’ossessione che ho per te...

 

 

 

 

Okay, spero che questo chappy sia migliore dell’altro, beh, l’altro era più che altro un prologetto per quelloc he doveva succedere in questo chappy. Spero di non avervi deluso...

 

Per favore commentate! Anche solo per dire: “che schifo...” ma se lo dite per favore con motivazione, ok? Così posso migliorare! Vi amo tutti! BACI

 

P.S. questo chappy lo dedico a tutti quelli che hanno commentato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** 9° fight for freedom ***


Sembrava quasi surreale, ora ripensandoci, stentava ancora a crederci, era finita, Orochimaru era morto, ucciso da Sai per poter avere Naruto, Sai che si era ucciso perchè faceva paura a Naruto. E ora era qui, sdraiato tra le braccia di Sasuke e anche se sentiva che doveva essere triste per la morte di Sai, non potè fare a meno di sorridere, accoccolarsi ancora di più al corpo caldo dell’amante.

 

Era così felice di poter passare del tempo con Sasuke senza temere di essere scoperto da quel viscido serpente.

 

 

Ma aveva un’ultima cosa da fare. Sua madre era ancora imprigionata, doveva decidere cosa fare, lasciarla andare vorrebbe dire mettersi di nuovo al suo servizio, probabilmente non sarebbe più potuto rimanere insieme a Sasuke...ma era sempre sua madre, doveva trovare una soluzione e il prima possibile.

 

La mattina dopo si svegliò presto, indossò uno yukata bianco, ed andò verso la camera di Orochimaru, quando arrivò davanti alla porta due guardie lo bloccarono, ma quando notarono chi fosse lo lasciarono passare. Si Naruto Uzumaki no Yoko era il nuovo signore di Konoha, Orochimaru aveva firmato un documento in cui li dava tutte le sue terre e i suoi possedimenti in caso Sai venisse a mancare.

 

Quando un’ora dopo la morte di Sai Iruka aveva ufficializzato il tutto Naruto era diventato il nuovo uomo più potente di tutto il Giappone dopo l’imperatore.

 

Entrò nella stanza, andò verso un dipinto appeso sul muro e lo spostò, dietro al dipinto vi trovò un buco con dentro una piccola scatola d’argento, per quanto ne sapeva Naruto la dentro si trovava il cuore di sua madre, il demone più potente di tutti.

 

Aprì la scatola con dolcezza e prese tra le mani la pietra che brillava di nero (si brillava di nero nda), il concentrato più puro dell’odio.

 

Bravo bambino, portalo da mamma ora... la voce di Kyuubi continuava a rimbombarli nelle orecchie.

 

Poteva veramente uccidere sua madre non ridandole il cuore? No, non poteva ucciderla, lo sapeva, ma poteva veramente rinunciare a Sasuke? Alla sua libertà appena ottenuta? Per tornare a essere un nulla? Una bambola maneggiata tra le mani di una pazza che sarebbe stata in grado di uccidere anche interi paesi se solo non li andassero a genio?

 

Naruto cosa stai aspettando, vieni da me, portami il mio cuore. Ancora, la voce che non lo lascerà mai stare, che lo perseguiterà per sempre.

 

Cosa fare? Uccidere la tua stessa madre o sacrificare la tua intera esistenza?

 

Naruto s’alzò, il cuore ancora tra le mani ed uscì dalla stanza, attraversò i corridoi e giunse fino al luogo in cui era imprigionata sua madre. Davanti all’enorme porta d’oro si trovava Sasuke, braccia incrociate, sguardo duro, vicino a lui c’era la volpetta  nove code.

 

“Cosa vuoi fare Naruto?”

“Devo parlare con mia madre.”

“Hai intenzione di ridarle il suo cuore.”

 

Il biondo strinse la mano con il cuore al suo petto, non era stata una domanda, ma una constatazione, una costatazione che lo colpevolizzava.

 

“Sasuke...”

“PERCHÉ? ORA, PROPRIO ORA CHE TUTTO STAVA ANDANDO BENE! Ora che finalmente potevamo stare insieme....” gli occhi erano rossi e una rabbia incontrollata lo stava corrodendo, una rabbia mista a tristezza.

“Sasu...”

Lo abbracciò forte, stringendolo a se, cercando di farli capire che non poteva vivere senza di lui, facendoli intuire che se non fosse stato Sai ad uccidere Orochimaru l’avrebbe fatto lui, tutto per lui, qualuncue cosa per averlo al suo fianco.

 

“Ti amo così tanto Naruto. Il solo pensiero che tu non starai con me mi fa male, ti prego, non farlo, non devi.”

“È mia madre Sasuke, sangue è sangue, le nostre vite sono collegate, da sempre.”

La stretta s’intensificò, poi un bacio sulle labbra, dettato dalla disperazione: “Non lasciarmi...”

“Non lo farò. Fidati di me Sasuke.”

 

Fidati di me... è una delle peggiori trappole che un’amante possa adoperare, non puoi dirgli di no...

 

“Verrò con te.”

“Non ho niente in contrario.”

 

Un dolce bacio e poi Naruto andò verso la porta, con un semplice tocco aprì la porta, vicino a lui sentì il moro stringerli la mano ed entrarono insieme, affrontando colei che vorrà impedire loro di amarsi...

 

Sasuke rimase sorpreso dall’aspetto meravigliosamente imponente che aveva, una volpe enorme dalle nove code, la pelliccia magnifica, occhi rosso sangue che brillavano di furia e un’aura di potere risplendeva attorno a lei spaventando ed attirando.

 

“Finalemnte sei venuto Naruto-chan. Vieni qui e dammi il mio cuore, liberami dalle mie catene.”

Naruto andò verso di lei e allungò il cuore verso di lei.

 

Accadde tutto in un secondo, un flash di luce e le catene si spezzarono, il cuore svanì tornando nel corpo a cui appartiene e la enorme volpe diventa di nuovo donna.

“Naru-chan, finalmente sono libera, ora potremo finalmente regnare su questo regno insieme e sono sicura che il tuo futuro mate ti starà già aspettando.”

 

Alle parole “futuro mate” Sasuke si spaventò.

 

“Kyubi...richiedo un combattimento.”

Kyubi sbattè le ciglia sorpresa: “Per quale motivo?”

“Ho sedici anni Kyubi e la legge prevede che d’ora in poi se riesco a liberarmi dalla forza impositoria dei genitori posso vivere da solo.”

“Non hai alcuna possibilità di vincere, non hai combattuto da quando avevi dieci anni.”

“Lo so, eppure non voglio più stare con te, sei la mia genitrice Kyubi, ma non sei più mia madre, non ti considero più tale.”

 

Uno sguardo triste apparve sul volto del demone volpe e poi annuì: “Se è questo ciò che desideri te lo concederò. Un solo combattimento.”

“Non chiedo altro.”

 

*

 

Erano sulla piazza di sangue nel bosco.

 

Naruto indossava una tuta da combattimento (come quella degli anbu), al fianco teneva una katana di fronte a lui stava sua madre con sguardo triste e severo e sopratutto nel suo sguardo si leggeva qualcosa come l’incredulità, nei suoi occhi si leggeva “non c’è la farai mai, sei troppo debole.”

 

Sasuke aveva chiesto un millione di volte a Naruto se era sicuro, se voleva veramente fare questo, era preoccupato seriamente per la vita di Naruto e il biondo non aveva combattuto da quando aveva dieci anni, come poteva anche solo pensare di battere uno dei demoni più potenti in assoluto?

 

Naruto estrasse la katana, segno che era ora di iniziare il combattimento.

 

Kyubi si gettò verso il figlio, attacco che venne facilmente evitato, naruto saltò in alto, sfidando le leggi della fisica, unì le mani e una serie si serpenti si lanciarono verso Kyubi che gli bruciò tutti, non aspettandosi niente del genere.

 Si lanciò di nuovo verso il figlio, tra le mani teneva due spade, si scontrarono, entrambi avevano una forza d’attacco micidiale, il risultato fu che le katane si ruppero ed entrambi vennero scaraventati lontani.

 

I due rimasero a guardarsi negli occhi e poi Kyubi parlò: “Dove hai imparato a combattere in questo modo?”

“Credi veramente che abbia passato el mie giornate a suonare stupidi instrumenti musicali ed ad imparare a ballare? Mi allenavo per liberarmi di te.”

“E lo hai fatto senza che nessuno se ne accorgesse?”

“Ho applicato una barriera per tagliarmi fuori dal resto del mondo.”

“Sei proprio figlio di tuo padre.”

 

Intanto Kakashi e Sasuke stavano osservando il tutto con lo sharingan, sembravano mosse da niente, ma usavano un enorme quantità di chakra, anche solo il colpo di prima aveva distrutto katane antiche che avevano resistito secoli.

 

Kyubi esprigionò dell’enorme chakra rosso e  mutò, per tornare all’enorme volpe che era prima: “Sei potente Naruto Uzumaki no Yoko, ma non sarai mai al mio livello.”

Il giovane mezzodemone osservò la madre con sguardo insicuro, poi unì le mani e fece sucire il chakra dal suo corpo, c’era riuscito una sola volta ma s enon funzionava ora, allora non avrebbe funzionato mai...

 

Due volpi si stavano fronteggiando una grande, maestosa e l’altra giovane quasi graziosa si attaccarono, una contro l’altra.

 

Naruto giovane.

 

Kyubi vecchia.

 

Uno aveva appena incominciato a conoscere la sua forza.

 

L’altra la conosceva fin troppo bene.

 

Uno all’inizio.

 

L’altro al declino

 

Madre e figlio che combattono, uno per la libertà, l’altra per tenersi stretto il figlio che, dopotutto, ama, come solo una madre può fare.

 

*

 

È finita, il sangue scende giù per il corpo del ragazzo, entrambi erano tornati in forma umana, la donna è affaticata, stanca, ma il figlio ha una mano munita d’artigli nel petto, aveva attraversato il cuore, distruggendolo, distruggendo l’essenza di ogni demone, senza cuore, un demone non vive.

 

Un sorriso di vittoria si staglia sul volto di Kyubi per un secondo e poi di colpo svanisce, ricordandosi chi aveva appena ucciso e il suo viso divenne puro shock.

 

Kakashi stava trattenendo Sasuke che si era messo a piangere ed urlare alla vista del proprio amato trafitto in quel modo orribile.

 

La donna prese il volto del figlio tra le mani, era ancora vivo, a malapena respirava ma era ancora vivo, portò la sua mano al proprio petto, estrasse il suo cuore e con un movimento lento, lo diede a naruto. Sacrificando la sua vita, per suo figlio.

 

Per cancellare tutto ciò che aveva fatto.

Perchè sapeva di essere stata egoista.

Perchè sapeva che una che vendeva il proprio figlio non meritava di essere chiamata madre.

 

 

Perchè alla fin fine, ti ho amato come solo una madre può fare...

 

Okay spero che questo chappy non sia troppo banale! Vi avverto che tra pochi chappy qst fiction dovrebbe finire...In caso di errori di battitura avvertitemi! BACI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** 10° kizuna- eien ni ***


Okay, prima di incominciare ho due cose da dire:

 

1° questo è il penultimo chappy! Ebbene si siamo quasi alla fine!

 

2° ringrazio tutti quelli che hanno commentato, messo tra i preferiti o solo letto: vi amo

 

Solo per chiarire.

 

Bene, ora: Buona lettura!!!!!!!!!!!

 

 

10° kizuna- eien ni (legame- per sempre)

 

Erano seduti uno vicino all’altro, indossavano entrambi un kimono molto bello, Sasuke blu scuro con il segno degli Uchiha sopra, emanava un aura di regalità e minacciosità, mentre Naruto indossava un kimono arancione con sopra il segno di Kyubi, una spirale, il biondo emanava un un insieme di dolcezza e sicurezza che poteva avere solo lui, mezzo angelo, mezzo demone...

 

I due osservavano con sguardo attento gli invitati, erano tutti li davanti a loro, i otto demoni lord che lo osservavano, colui che aveva sconfitto Kyubi, il loro nuovo signore e non poterono fare a meno che rabbrividire. La dolcezza di Naruto scompriva davanti all’enorme potere di cui disponeva e nel esatto momento in cui lo guardarono negli occhi seppero, che non avrebbero avuto scampo, il loro signore era stato scelto e loro non avevano la minima possibilità di sconfiggerlo, non con il cuore di Kyubi.

 

Il primo a parlare fu Shukaku, aveva uno sguardo indignato, offeso, anche se non avrebbe mai vinto, niente gli impediva di provarci, no?

“Cosa vorebbe dire che ti sposerai con questo umano Naruto Uzumaki no Yoko?”

“Shukaku-san, se analizza attentamente la frase troverà un verbo che sarebbe sposare il che vuol dire quando due si uniscono in un unione dissolubile solo dalla morte, continuando con l’analisi troverà un soggetto, che sarei io e un complemento di termine...”  

“QUESTO L’HO CAPITO....” urlò in preda alla rabbia per via della risposta ironica del mezzo demone volpe ma si bloccò quasi subito, accorgendosi delle luce che si era accesa negli occhi di Naruto e si ricordò che per quanto assomigliasse a suo padre, gli occhi, si gli occhi erano quelli della madre, possedeva lo stesso fuoco.

 

“Intendo dire, questo l’ho capito, ma se non mi ricordo male io e tua madre avevamo un accordo...”

“Mia madre è morta Shukaku-san e insieme a lei tutto quello che aveva a che fare con lei.” Un tono duro, freddo, che non era di Naruto, persino Sasuke lanciò un’occhiata al suo amato, sorpreso ma contento che aveva messo in chiaro le cose.

“Ma Naruto-sama è stata una decisione presa anni fa...”

“Non ha sentito cosa ha detto il mio futuro mate Shukaku-san? L’accordo svanisce con la morte della persona con cui era stato fatto. Lui sposerà me e non suo figlio, Gaara.” Non avrebbe permesso a nessuno di prendergli via Naruto, non dopo che finalmente erano a un passo dall’unirsi.

 

Il ragazzo dai capelli rossi ignorava completamente tutta la faccenda ma si sentì chiamato in causa dalla voce di Naruto: “Allora Gaara-kun, che dici?”

Il rosso alzò lo sguardo e poi le spalle: “Fate quello che volete, io non ho nessun bisogno di sposarti.”

“Capisco...” rispose Shukaku freddo: “Bene, allora avete la mia...benedizione...”

Sasuke si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo, come se avessero avuto bisogno del loro permesso.

 

Gli otto demoni-lord, uno dietro l’altro, s’inchinarono giurando fedeltà al loro nuovo signore col sangue in modo che solo con la morte, avrebbero potuto disubbidirgli.

 

Naruto sorrideva, sorrideva a Sasuke, perchè ora si sarebbero finalmente uniti, per sempre.

 

*

 

Sasuke e Naruto stavano discutendo insieme ad Iruka e Kakashi le “condizioni” del matrimonio.

 

“Essendo entrambi uomini credo che prenderete il nome della famiglia più importante, gli Uzumaki.” Disse Iruka.

“Ma gli Uchiha hanno una storia molto più lunga e profonda.” Difese Kakashi.

“Ma Naruto-sama è il più potente tra i due!”

 

“Iruka-sensei, Kakashi-sensei? Prenderò il nome degli Uchiha.” Disse il biondo pacatamente.

“M-ma Naruto-sama!”

“Il mio nome non ha mai avuto alcun significato per me, ma per Sasuke significa tutto, posso rinunciare a un nome senza importanza.”

 

Ci fu un attimo di silenzio e poi Iruka sospirò: “Va bene.”

“Come facciamo con i discendenti?” chiese Kakashi come se la cosa gli fosse venuta in mente solo ora: “Siete entrambi uomini, introduciamo le concubine?”

Naruto si mise a ridere alla faccia disgustata che si era formata sul volto di Sasuke, andare a letto con qualcuno che non fosse il suo Naru-chan? Non ci voleva nemmeno pensare, era un pensiero troppo disgustoso: “Scordatelo Kakashi.”

“Ma la ripopolazione del clan Uchiha...”

Naruto stava ridendo come un matto interrompendo il sensei dai capelli grigi: “Hahahaha, kakashi-sensei, lei è fantastico! Divertentissimo!”

Iruka si schiarì la voce e disse: “Naruto-sama, forse Kakashi-san non è a conoscenza del tuo essere.”

 

Il biondo si riprese e disse: “Oh, beh, si immagino che probabilmente sia così. Io sono Naruto Uzumaki no Yoko, un demone uomo nato da una demone donna, submissivo per natura, i demoni non hanno “uomini che combattono” e “donne che fanno i figli” ma hanno “demoni dominanti” che sono quelli che combattono e “demoni submissivi” che sono quelli che portano dentro di loro i figli io combatto anche ma la mia natura mi ha predisposto per fare figli, devo solo essere, ehm fertilizzato.”

 

Ci fu un attimo di silenzio terribile e Sasuke dopo un pò chiese: “E tu e Orochimaru...”

“NO!” scuotè la testa freneticamente: “Non ho mai tenuto un figlio di quel mostro dentro di me, grazie a una pozione riuscivo ad impedire che venisse impiantato un seme.”

 

Ci fu un sospiro di sollievo generale.

 

“Allora non c’è più nient’altro da fare se non organizzare le nozze.” Disse Kakashi con uno strano luccichio negli occhi, finalmente il suo desiderio diveniva realtà Sasuke si sposava! E con il lord più potente del regno! Ora il suo diritto sul nome Uchiha non poteva essere più messo in dubbio! Ma la cosa per cui era più felice era quel sorriso che lentamente stava spuntando sulle labbra del suo protetto, un sorriso che non vedeva da quando era piccolo.

 

*

 

Era la più grande festa matrimoniale degli ultimi secoli, tutti i lord del Giappone erano presenti, persino l’imperatore era venuto per dare il suo appoggio all’unione tra l’Uchiha e l’Uzumaki, per risanare la grande stirpe degli Uchiha rinvigorendola di nuovo potere e di più prestigio.

 

Sasuke indossava un magnifico kimono finemente lavorato con fili d’argento che rappresnetavano paesaggi bellissimi

 

Si avvicinò alla famiglia imperiale inchinandosi profondamente: “Siamo onorati che abbiate voluto venire a un matrimonio di così marginale importanza.”

“È un onore per noi poter conoscere il futuro lord dei possedimenti degli Uchiha e dei Kutoshi.” Rispose l’imperatore pacatamente, era un uomo di una certa età, Sarutobi. Vicino a lui stava una donna bionda con un seno molto prosperoso, Tsunade, la nipote di Sarutobi e probabile discendente della casata: “Ma è dunque vero? Il vostro mate ha deciso di abbandonare il suo nome per prendere il vostro?”

“Naruto-kun è stato così buono da accettare il mio desiderio di continuare il mio clan, accettando anche di dare il mio nome ai nostri discendenti.”

I due sembravano sorpresi, di solito si prendeva il nome dalla casata più potente e Naruto era il più potente dopo l’imperatore avendo dalla sua parte anche i demoni.

 

“Ma dove si trova il vostro giovane sposo?” chiese la donna e Sasuke si lanciò uno sguardo attorno e poi rispose: “Lo vedrete solo all’inizio della cerimonia ha detto che doveva mettersi a posto i vestiti.”

“Mmmh, capisco. Sono impaziente, si dice che abbia un’incomparabile bellezza.”

“Per me sua altezza, al sua bellezza è completamente fuori dal mondo.” Rispose l’Uchiha con una grande sicurezza negli occhi.

 

Quando il sacerdote prese posto nel naos del tempio tutti i presenti caddero in un terribile silenzio, Sasuke si posizionò vicino al sacerdote, era abbastanza nervoso ma non l’avrebbe fatto notare a nessuno.

 

Le porte si aprirono di scatto e apparve un Naruto meraviglioso, indossava un bellissimo kimono rosso fuoco impreziosito da fili dorati, diamanti, rubini, smeraldi, opali. Indossava una collana con sopra una enorme pietra rossa con al centro una piccola volpe dorata il tesoro degli Yoko unico nella sua bellezza e nella sua rarità. Vicino a lui camminava la volpe conferendo allo spettacolo che si presentava a tutti i presenti qualcosa di incredibile e magnifico.

 

Raggiunse il sacerdote e Sasuke che lo osservava con desiderio: “Sei bellissimo.”

“Anche tu.”

Poi la cerimonia incominciò e i due si promisero eterno amore ed eterna fedeltà.

 

*

 

Quando tutti gli ospiti si erano ritirati nelle loro camere Sasuke raggiunse la propria, o meglio detto quella di lui e Naruto, lui se ne era andato prima dalla festa perchè non ce la faceva più a stare tra tutta quella gente che gli facevano i complimenti dicendo: “Che si era preso proprio un bel “bottino”...”

 

Aprì la porta vedendo Naruto che acarezzava la sua volpe, indossava uno yukata bianco, con il segno degli Uchiha e solo vedere quel segno addosso a Naruto lo faceva sentire bene ed...eccitato.

 

Si portò verso di lui baciandolo sulle labbra: “Come stai?”

“Bene...sono felice.”

Un sorriso sincero: “Anch’io, tanto.”

 

Poi si baciarono, più a fondo, con più forza e più desiderio, la volpe uscì dalla stanza usando le code per chiudere le porte dietro di se.

 

Sasuke portó la sua bocca verso gli zigomi, baciandolo dolcemente e lasciando piccoli segni rossi del suo baciando, facendolo sospirare, aprì lo yukata, portò la sua bocca verso il petto, sentiva il corpo caldo sotto di se, schiuse le labbra su un capezzolo facendo sfuggire un gemito delizioso dalle labbra.

 

Assaggiò quella pelle che aveva desiderato per così a lungo con così tanta intensità, inspirò il profumo delizioso che possedeva soltanto il suo amante, ascoltando cuei gemiti che erano musica per le sue orecchie, il migliore suono che avesse mai sentito, guardava quegli occhi blu appannati dal piacere che lui gli stava donando e dal desiderio, amando ogni parte di esso.

 

“Sa..sasuke...” l’Uchiha pregò Kami che non lo facesse venire soltando sentendo il suo nome detto in quel modo da quelle labbra dolci e carnose che avrebbe baciato e morso per sempre...

 

Quando lo prese fu la più bella sensazione di tutta la sua vita, finalmente l’aveva tra le sue braccia, non Orochimaru, non Sai, non Gaara, lui e per quanto fosse furioso al pensiero che il suo angelo biondo era stato violato da altri oltre che da lui, ma il pensiero che lui lo amava, non era obbligato, lo amava e questo gli bastava per rimanere sano di mente.

 

E quando raggiunsero insieme l’apice del piacere fu la sensazione migliore di tutta la sua vita. Si lasciò cadere su Naruto, esausto, infondo per lui era stata la prima volta, uscì dal suo corpo ansimando e sdraiandosi vicino a lui, stringendolo a se, baciandolo ancora, per poi cadere nel sonno più profondo.

 

Quando la giovane kitsune fu certa che Sasuke si era addormentato s’alzò e richiamó a se la sua volpe, si piegò verso di lei e sussurrò: “Tu cosa ne pensi?”

Dopo un attimo di silenzio sorrise e annuì: “Si, come pensavo. Sarà un maschietto.”

 

Poi tornò a sdraiarsi vicino a colui che amava con tutto il cuore e l’unico a cui avrebbe mai donato un discendente.

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Capitolo 11
*** 11° owari ***


11° owari

Naruto si stava guardando allo specchio, era già al sesto mese e la pancia ormai si vedeva  benissimo perciò era obbligato ad indossare yukata molto larghi.

Acarezzò il ventre e sorrise pensando alla reazione che aveva avuto Sasuke quando si era messo a vomitare il suo adorato ramen che mangiava a colazione.

 

Era completamente impazzito, aveva chiamato dottori su dottori come se non bastasse che solo uno dicesse che era incinto, poi aveva incominciato a trattarlo come una bambola di porcellana, non doveva muoversi troppo, una dieta sana ed equilibrata, cosa che escludeva ovviamente il suo adorato ramen, a quella notizia Naruto si era disperato, incolpando il rospetto che teneva dentro di se per quella sfortuna, ma poi aveva incominciato ad amare incondizionatamente quella creatura che lentamente stava crescendo dentro di lui.

 

“Ci creerai un bel pò di problemi eh cucciolotto? Spero che tu abbia preso da me almeno nel carattere e non da quel teme di tuo padre che fa tanto il controllato e poi gli viene un’infarto ogni volta che sto un pò male e si scoglie ogni volta che ti muovi.” Sussurrò il biondo con un sorriso.

“Stai di nuovo parlando male di me ad Akai?”

Naruto si voltò e vide il grande lord degli Uchiha guardarlo pieno di amore e con un sorriso che mostrava solo e solamente a lui.

 

“Hai già scelto un nome?”

“Hai, ti piace?”

“Molto, ma per il prossimo lo scelgo io.”

Sasuke andò verso il suo amore e lo abbracciò, portando poi una mano verso la pancia rotonda acarezzandola dolcemente, sorridendo baciandolo delicatamente sulla nuca: “Il prossimo?”

“Ehi, abbiamo un intero clan da ripopolare, credi che un solo figlio maschio basterà? Baka, avremo bisogno anche di femminuccie.”

“Mmmh.” Gli diede un piccolo bacio a fior di labbra e sussurrò: “Come vuoi amore.”

“Sasuke?”

“Si?”

“Secondo te saremo dei buoni genitori?”

 

Il moro sospirò, ultimamente sua “moglie” continuava a chiederglielo: “Certo dobe, nessuno dei due ha mai avuto una grande esperienza con buoni genitori ma almeno sappiamo cosa non dobbiamo fare.”

“Per esempio?”

“Beh ci sarebbe il fatto di non far crescere il primogenito completamente pazzo, oppure far prostituire il proprio figlio...”

“Pfff, baka.” Poi Naruto si voltò e baciò Sasuke sulla bocca, lasciando entrare la lingua nella sua bocca per poi sussurrare: “Ti amo.”

“Anch’io, più della mia stessa vita”

 

Di colpo sentirono la porta aprirsi e videro una volpe entrare, osservandoli con sguardo severo.

 

“Senti Naruto, ma chi é questa volpe? Cioè, perchè è sempre con te e sopratutto perchè ha quello sguardo come se capisse tutto quello che diciamo?”

“Forse perchè capisce quello che diciamo? E poi lui è il mio nii-san.”

Un attimo di silenzio.

“COME?”

“Beh, cioè più che altro il mio fratellastro.”

“Ah! No aspetta, non lo capisco lostesso.”

“Mia madre ha avuto lui alcuni anni prima di me, insieme a un’altro demone volpe, era una tradizione per mantenere il sangue reale puro, cioè, erano fratello e sorella...in ogni caso per via del fatto che erano imparentati è nato come soltanto volpe, rigettando la parte demoniaca, però è molto intelligente. Quando ebbi dodici anni Kyubi me lo disse e io chiesi a Orochimaru di prenderlo con me, mascherando il fatto che fossimo imparentati, dissi che avevo sentito di una volpe di rara bellezza e che la volevo.” La kitsune sorrise e si piegò leggermente verso il suo fratellastro: “Allora sei felice? Il tuo nipotino si chiamerà Akai.”

La volpe fece vibbrare le code, si voltò e Naruto scoppiò a ridere.

 

“Cosa ha detto?”

“Testuali parole: Deve essere stato quell’idiota di tuo marito a scegliere un nome così femminile per un uomo.”

Sasuke alzò un soppraciglio e sospirò: “Kami, è terribile avere un cognato.”

“Hahaha, dai Sasuke, è una brava volpe.”

“Non so se riuscirò mai a capacitarmi che ho un cognato che è una volpe.”

“Ti ci dovrai abituare, infondo siamo sposati e non ti libererai così presto di nessuno dei due.”

Il moro prese il viso di Naruto tra le mani e sussurrò: “Non lascerò che nessuno ti porti via da me, mai.”

La kitsune sorrise: “Ti amo, e ti amerò per sempre.”

 

E la loro promessa venne sigillata con un bacio.

 

*

 

“Vieni Yuusuke, solo un pò di più!” urlò Naruto, piegato in avanti allungando le braccia verso un bambino biondo che stava barcollando verso di lui con le braccia tese, tentando di raggiungerlo e quando questo accadde l’adulto lo prese in braccio sorridendogli amabilmente: “Bravo, sei stato bravissimo, vedrai quando otousan ti vedrà...” non riuscì a continuare perché un rumore di un vaso frantumato si sentì fino in giardino. Voltò il proprio sguardo verso la casa e sospirò: “Stanno litigando di nuovo...” poi chiamò suo fratello dandogli Yuusuke affinchè lo portasse via.

 

Aprì la porta con uno scatto e vi trovò Sasuke, ormai cresciuto, freddo, seduto per terra con il thé in mano e un ragazzo infuriato, dalla pelle candia, lunghi capelli neri chiusi in una coda e bellissimi occhi blu ed infine una ragazzina triste, la pelle abbronzata, lunghi capelli biondi e occhi neri arrossati dalle lacrime.   

 

Tutti e tre si voltarono all’entrata in scena di Naruto.

 

“Cosa sta succedendo quì? Akai? Toriko? Sasuke?”

Akai andò verso il padre biondo e disse con rabbia soppressa: “Otou-san vuole obbligare Toriko a sposare Neji del clan degli Hyuga!”

Il biondo spalancò gli occhi scioccato e guardò Sasuke che non mostrò alcun sentimento.

 

“Daccordo Akai, prendi Toriko e portala via, fatti portare del thé calmante e tranquillizzala, di a Miki e a Mune di non entrare, non ti proccupare, di Sasuke me ne occupo io.”

Akai annuì, prese in braccio la sorella ed uscì sussurrando un: “Arigatou gozaimasu chichiue.” 

 

Il lord dei demoni gli sorrise di rimando, Akai era proprio diventato un ragazzo responsabile, per poi trasformare quel dolce sorriso in un espressione dura piena di rimprovero appena la porta si chiudette, rivolgendosi a Sasuke: “È vero Sasuke? Vuoi far sposare Toriko, una ragazzina di quindici anni, con Neji che ha la tua stessa età?”

“Anche noi ci siamo sposati attorno a quell’età.”

“Il nostro era amore, non un matrimonio per mettere sotto torchio nostra figlia.”

“È la cosa più giusta da fare amore, Toriko-chan sarà al sicuro insieme a Neji.”

“Conosco Neji, il suo sguardo è probabilmente peggiore di quello di Orochimaru, non lascerò che mia figlia finisca tra le grinfie di uno che assomiglia anche lontanamente a quel mostro e sopratutto non la lascerò con qualcuno che non la ama genuinamente.”

La maschera fredda di Sasuke cadde al pronunciare del nome di Orochimaru: “Ma...”

L’Uchiha biondo abbracciò l’amato con amore: “So che lo fai perchè credi che in questo modo Toriko abbia garantita una vita bella e piena di privilegi, cosa che secondo te sarebbe molto più difficile quì visto che è la secondogenita e deve sottostare al fratello. Ma Akai ama moltissimo Toriko, il loro rapporto non é come il tuo e quello di Itachi, lui la aiuterà e la guiderà.”

Sasuke ricambiò l’abbraccio portando poi le proprie labbra su quelle di Naruto: “Volevo solo fare quello che era meglio per lei.”

“Ti ricordi cosa secondo mia madre era la cosa migliore per me?”

Lo sguardo di Sasuke si indurì.

“Ti stai comportando alla stesso modo Sasuke, guarda Toriko con gli occhi di un padre, non con quelli del capostipite degli Uchiha.”

Ci furono alcuni attimi di silenzio e poi Sasuke sospirò: “Hai ragione, vado a parlare con Toriko.”

 

Raggiunsero la stanza dove la ragazza bionda stava piangendo contro il petto di Akai e lui le acarezzava dolcemente le spalle tentando di calmarla. Quando il primogenito degli Uchiha vide il padre gli lanciò un’occhiataccia aprendo la bocca per dire qualcosa di cattivo, bocca che richiuse subito appena vide il suo chichiue fargli segno di restare in silenzio e di uscire dalla stanza, ordine che venne subito eseguito.

 

“Non devi preoccuparti Akai-chan, otousan ha cambiato idea.”

Il ragazzo sospirò sollevato: “Per fortuna.”

“Ti chiedo qualcosa Akai. Non odiare tuo padre.”

Suo figlio gli lanciò subito uno sguardo incredulo: “Come non potrei odiarlo? Se non fosse stato per te ora Tori-chan sarebbe sposata con un vecchiaccio!”

Naruto soppresse una risata: “Akai non esagerare io e Neji abbiamo la stessa età.”

“Fa lostesso.”

La kitsune sospirò: “Devi capire Akai che otousan ha avuto un’infanzia molto difficile, il fratello gli ha sterminato la famiglia quando aveva solo otto anni e ha dovuto combattere e uccidere per ottenere il posto tra i lord.”

“Ma sposando te ha risolto tutto!”

Il biondo scuotè la testa: “È stato più difficile di quello che credi, c’erano degli, impedimenti molto forti. In ogni caso, volevo dire che Sasuke cerca solo di fare il suo meglio come padre, non ha mai avuto un buon esempio da seguire, il fratello è impazzito sotto le pressioni del clan uccidendo tutti lasciandolo in vita e suicidandosi di fronte a lui. Temeva che il tuo rapporto con Toriko potesse diventare come il suo con Itachi, lui lo adorava, ma alla fine Itachi lo ha tradito.”

 

Akai rimase in silenzio pensieroso e dopo un pò chiese: “Tu ami otousan chichiue?”

A Naruto apparve un’espressione  sorpresa sul viso e poi sorrise dolcemente: “Più della mia stessa vita.”

“E sei triste quando noi due litighiamo?”

“Tantissimo.”

Il ragazzo dalla chioma corvina sospirò e poi sorrise: “Allora mi sforzerò a non odiare otousan ed a capirlo.”

Il padre abbracciò il figlio: “Grazie Akai, ti voglio bene.”

“Anch’io.”  

 

*

 

Un ragazzo giovane biondo era seduto su un letto su cui era sdraiato un uomo vecchio morente, gli occhi ormai spenti.

“Non ho mai capito, Nacchan, perchè non mi hai mai lasciato, anche se diventavo sempre più vecchio e rinsecchito.”

Lo sguardo del biondo traboccava di amore e tristezza: “Perchè ti amo teme, più della mia stessa vita, ora e per sempre, e poi come uomo maturo hai il tuo fascino.”

“Dobe, sto morendo, non sono maturo, sono vecchio.”

“Sei bellissimo anche ora.”

Un leggero sorriso apparve sulle labbra di Sasuke: “Cosa ho fatto per meritarmi te? Sei così bello angelo mio, mio unico amore.”

Il biondo si chinò verso l’amato e gli diede un delicato e dolce bacio sulle labbra: “Non affaticarti.”

“Lascia perdere Naruto, ormai è finita.”

 

Come demone Naruto non invecchiava, rimaneva bellissimo e giovane per millenni interi, quando Sasuke incominciò ad invecchiare temeva che il suo sposo lo lasciasse, cercandosi un amante più bello e in forze e più capace di soddisfare i bisogni della kitsune.

 

Il biondo non sapeva cosa fare se non dirgli che non aveva nessuna intenzione di cercarsi un amante, a quale scopo? Aveva un marito che amava più della sua stessa vita, il suo corpo avrebbe reagito soltanto a lui, aveva donato a lui più di un erede e per quanto stesse invecchiando nei suoi occhi era ancora bellissimo.

 

I figli erano nel tempio a pregare kami affinchè risparmiasse il padre, solo Akai era rimasto a fare compagnia al suo chichiue mentre l’amore della sua vita moriva. Naruto si piegò di nuovo in giù baciando nuovamente l’uomo che amava e Sasuke sussurrò un’ultima cosa sulle labbra del suo amato: “Ti amo Naruto, piú di qualsiasi cosa.” E poì spirò, chiudendo gli occhi.

 

La kitsune si morse il labbro e poi si mise a piangere, Akai rimase un pò lì, ad osservare Naruto sussurrando poi: “Senza di lui non é vita giusto?”

Il ragazzo biondo annuì e Akai si voltò sussurrando: “Addio chichiue.” Uscendo poi dalla stanza.

 

Naruto si avvicinò allora specchio, prese una scatola di gioielli, la aprì e vi estrasse una piccola pillola, la stessa pillola che gli aveva portato Sai anni fa, non credeva che ne avrebbe avuto bisogno dopo aver conosciuto Sasuke, almeno finchè non seppe che i demoni vivevano per millenni, ora l’avrebbe usata per il suo scopo originale.

 

Prese un bicchiere d’acqua, si mise la pillola sulla lingua e la mandò giù con una serie di sorsate, fece cadere a terra il bicchiere per poi andare verso il corpo di Sasuke.

 

Si sdraiò vicino a lui, acarezzandogli i capelli, baciandogli un’ultima volta le labbra, sentiva il veleno fare effetto, il cuore rallentare, Naruto abbracciò l’amato forte, cullandosi nel suo corpo ancora caldo, poteva immaginare che stesse solo dormendo e che lui lo avrebbe raggiunto nel mondo dei sogni, per sempre.

 

Perchè senza di lui non era vita.

 

Rinuncerei a mille vite per viverne una con te, come mortale.

        

 

Fine

 

  Lo so, lo so sono in un ritardo catalettico, ma voi non avete la minima idea di cosa mi é capitato, il mio computer ha avuto la magnifica idea di prendersi un centinaio di virus e...vabbé, ecco qui l’ultimo chappy! Spero vi piaccia.

 

BACI

 

P.S. Ho finito la mia prima long-fiction! Festeggiamo!

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