Silenzio.

di Sax_oned
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


X-Factor,
Primavera 2010.
 

I rami della quercia picchiettarono sui vetri della finestra, mossi dal vento, e furono l'unico suono che si udì in quel silenzio innaturale. Il tempo sembrava essersi fermato in quella camera dalle pareti bianche e i mobili di mogano.

Nessuno da fuori avrebbe pensato che lì dentro vi erano due ragazzi, che nella loro mente e nel loro cuore urlavano. Uno era appoggiato al muro mentre l'altro gli stava davanti, a pochi centimetri di distanza. I loro petti già si sfioravano e potevano sentire l'uno il respiro dell'altro.
- Va tutto b-bene? - balbettò quello con la schiena al muro.
L'altro non rispose, si limitò a prendergli la testa tra le mani, guardandolo fisso negli occhi.

Passarono interminabili secondi di silenzio, quasi come se gli sguardi bastassero a fare capire tutto.
- Harry, che succede? - fece di nuovo lui, ma l'altro lo zittì passandogli il pollice sulle labbra. Gli si avvicino lentamente e appoggiò il mento sulla sua spalla. Fece un respiro profondo, accostando le sue labbra all'orecchio dell'altro. Le mani gli tremarono, le gambe cedettero e sentì il cuore battergli a mille.

- Io... - cominciò, ma dovette fermarsi perché anche la voce gli veniva a mancare. - Io... Io ti amo – sussurrò.
Sotto i palmi sentì i muscoli dell'altro irrigidirsi. - Io ti amo, Louis – ripeté, scandendo bene le parole.

Ancora una volta, silenzio. Quel silenzio che fa male alle orecchie e che fa crescere l'angoscia. Quel silenzio che ha mille significati.

Harry chiuse gli occhi per non fare uscire le lacrime e arricciò le labbra. - Ti prego, di qualcosa – implorò.
Louis non disse nulla. In compenso gli portò le braccia intorno ai fianchi e lo strinse forte a sé. Harry fece lo stesso e si appoggiò a lui. Le gambe avevano perso qualsiasi sensibilità e gli pareva di essere sospeso da terra. Louis affondò il naso tra i ricci dell'amico e aspirò a fondo. Aveva lo stesso buonissimo profumo che gli faceva sempre girare la testa.
Il petto di Harry cominciò a essere scosso da alcuni singhiozzi. Louis lo staccò da sé, controvoglia, e lo guardò. L'altro aveva lo sguardo basso e piangeva a dirotto.
- Non piangere – disse piano. Con due dita gli tirò su il mento, in modo da poterlo guardare negli occhi. Harry deglutì e lo fissò.
Louis avvicinò il suo viso a quello dell'altro, sempre guardandolo negli occhi.
- Anch'io – sussurrò. Harry si illuminò, aprì la bocca ma non riuscì a dire nulla, un po' per l'emozione e un po' per la gola in fiamme, per via delle lacrime.
- Non dire nulla – Louis sorrise. Ancor più lentamente di prima, gli si avvicinò, finché non sfiorò le sue labbra. Respirò a fondo, ma non ebbe il tempo di agire per primo: Harry lo aveva spinto verso di lui, mettendogli le mani dietro la schiena, e aveva premuto le sue labbra contro quelle di Louis. Ora si sentiva come libero da un peso, come se tutto potesse andare bene, come se finalmente il suo cuore fosse in pace. Lo sentivano entrambi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Casa Stylinson,
Estate 2010.

Le note di Heroes in quell'afoso caldo estivo creavano un'atmosfera davvero particolare.
Con la finestra aperta si potevano sentire ancora più chiaramente gli uccellini cantare e le voci di due bambini, che probabilmente giocavano in giardino. Le pareti riflettevano i raggi del sole e la stanza risplendeva di luce.
Louis affondò la testa nel suo cuscino. Stava sognando qualcosa di bellissimo, anche se come sempre non si ricordava bene cosa, e la musica lo aveva destato dal sonno. - Ancora con questa mania della musica la mattina? - mormorò con voce assonnata. Prese i lati del cuscino e se li premette sulle orecchie.
- Smettila, è rilassante – fece Harry, appoggiato al muro dalla parte opposta della stanza. Osservò Louis, disteso sul letto con i capelli tutti arruffati e sorrise. Ogni volta che lo guardava sembrava che si trovasse difronte al tesoro più inestimabile. Louis allungò un braccio verso la parte del letto di Harry e trovandola vuota capì che non era affianco a lui.

Harry prese la tazza che stava sul tavolino affianco a lui e bevve un sorso di caffè, senza togliere gli occhi da Louis. - Hai sete? Vuoi qualcosa da mangiare? - gli chiese, tranquillamente.
- Non ora – fu la risposta soffocata di Louis, ancora immerso nel cuscino.
- Allora sarà meglio che vada – disse Harry, non spostandosi di un centimetro e sorridendo di nuovo. Louis ebbe un sussulto, si rigirò e si diede una stropicciata agli occhi, infastidito dalla luce del sole. Dopo alcuni secondi si sedette al bordo del letto e guardò Harry. Eccolo lì, il suo Styles, il suo grande amore, la sua salvezza. Alzandosi si diresse verso di lui e lo abbracciò forte. - Buongiorno amore – sussurrò. - Buongiorno tesoro – rispose l'altro, usando lo stesso dolcissimo tono. Avere il proprio mondo tra le braccia non era un privilegio concesso a tutti. Si ritenevano entrambi i più fortunati: in una vita intera si rischia di non trovare mai la vera anima gemella, ma per loro non era andata così.
Louis si stacco da lui e lo baciò, chiudendo gli occhi. Le labbra di Harry erano soffici come piume e avevano un intenso gusto di fragole.
Harry gli premette le mani al petto, spingendolo verso la parete, baciandolo più intensamente. La schiena del compagno si scontrò con la parete. Il dolce profumo di Louis lo inondò. Gli mise le mani sui fianchi e premette il corpo contro il suo. La forza che si trasmettevano tramite un semplice bacio era indescrivibile. Entrambi si sentivano scossi dai brividi e la mente lascia spazio al cuore. La parola giusta per descrivere tutto ciò era chiara: amore.

Louis si staccò e prese fiato. - Torniamo a letto? - propose, sentendo ancora il peso delle ore di sonno perdute in quelle notti trascorse con Harry. - Come vuoi – fece Harry, sorridendo. Si sdraiarono e le braccia di Lou accolsero Harry. Lo stinse forte a se e appoggiò il mento sulla sua testa. - Che programmi hai oggi? - chiese. Harry si massaggiò il mento e con tono sarcastico disse – Non saprei... Vediamo... Baciarti, abbracciarti, baciarti, seguirti ovunque, baciarti, accarezzarti... Ho già detto baciarti? -.
Louis rise. - E va bene, posso adattarmi a queste condizioni – fece.
E rimasero lì, l'uno abbracciato all'altro. Harry ricadde nel sonno e Louis lo guardò. Gli sguardi che gli rivolgeva sfioravano sempre l'amore e la dolcezza di quelli che una madre rivolge al figlio. Harry era l'unica cosa di cui aveva bisogno e l'unica che amava veramente. Prima di incontrarlo non aveva mai capito a pieno cosa fosse il vero amore. Erano la stessa cosa che per molto tempo era stata divisa a metà. Ora si erano trovati e non sarebbero mai più rimasti soli.

Anche Louis si assopì, e si risvegliò da quel dormiveglia per la voce debole di Harry. - Louis? Louis? Lou? Boo? - mormorava. - Dimmi Harry -. Si passò una mano sulla faccia e lo guardò.
- Tu non mi lascerai mai vero? - chiese. Louis sgranò gli occhi e scosse la testa. - No, ma cosa dici Harry! -. Lui gli appoggiò la testa sul petto. - Scusa, è che l'ho sognato sta notte e dovevo dirtelo – mormorò piano.
- No, Harry – disse Louis – Non ti lascerò mai. -.

Harry si addormentò un'altra volta e Louis appoggiò la testa allo schienale del letto, mentre gli accarezzava i morbidi ricci.

Probabilmente passo mezz'ora e Harry cominciò a farfugliare qualcosa. Louis lo guardò e capì che parlava nel sonno. Come sempre. Sorrise e gli si avvicinò, allungando il collo. Le uniche parole sensate che riuscì a capire furono direction, ti amo e non lasciarmi. Poi, con una scrollatina, si rimise comodo attaccato a Lou e tacque. Louis lo strinse ancora più forte a sé e mormorò – Non accadrà, mai -.

 

Il campanello suonò per la seconda volta e rimbombò per tutta la casa. Di nuovo silenzio. Poi finalmente la porta della camera da letto si aprì e dei passi risuonarono cupi, mentre scendevano le scale. Louis si gettó sulla porta e la aprì, con il fiatone. Liam era lì davanti a lui, con il cappuccio della felpa in testa nonostante fosse estate e il caldo fosse tremendo. - Muoviti, fammi entrare! - esclamó. Louis subito si scostò e fece passare l'amico, poi richiuse la porta.
- Liam, perchè sei qua? - domandò Louis, girandosi, con le mani sui fianchi. - E perchè sei così... In incognito? -. Liam andò in salotto come se fosse stata casa sua e si sedette sul divano. - Mi stavano dietro fin da quando sono uscito di casa - rispose, sorridendo. Louis all'inizio non capì e lo guardò storto, ma poi si illuminò. - Oh, sì le fans, capisco - anche lui sorrise.

Liam si guardò un po' intorno. - Harry? - chiese. Solo la pronuncia di quel nome fece venire la pelle d'oca a Louis. - Ehm... è di sopra... Al momento non presentabile - sogghignò. - Sapevo che vi avrei trovati così - rise Liam. Louis divenne un po' rosso per l'imbarazzo. Quando avevano annunciato ai ragazzi che lui e Harry stavano insieme, nessuno aveva fatto una piega, tutto normale, però ogni tanto rimuginava su cosa potessero davvero pensare di loro.
- Vedo che tu comunque sei già pronto, quindi aspettiamo Harry e poi andiamo, mio padre ci aspetta in macchina - disse Liam. Louis lo guardò, sollevando le sopracciglia. - Pronto per cosa? - chiese. Liam si prese la testa tra le mani, scuotendola, e poi la lasciò ricadere all'indietro. - Sempre i soliti! - esclamò. Louis continuava a non capire. - Oggi dobbiamo firmare il contratto con la casa discografica, e ho pensato bene di venirvi a prendere per andarci insieme - scosse di nuovo la testa e guardò Louis. - Se non ci fossi io - fece poi, ridendo. Giusto! Il contratto!

Louis si catapultò su dalle scale e entrò in camera da letto. Harry era ancora disteso tra le lenzuola, addormentato. Lo guardò con dolcezza e quasi gli sembrava un peccato svegliarlo, talmente era bello quando riposava. Sembrava un angelo.
Gli si sedette affianco e con una mano lo picchiettò un po' sulla spalla. - Harry svegliati - disse piano - sotto c'è Liam. È venuto a prenderci: dobbiamo andare a firmare il contratto discografico, ricordi? -. Harry gli rivolse uno sguardo, assopito ma poi rigetto la testa in giù. - Ancora cinque minuti - farfugliò. Louis lo accarezzò sul fianco. - Harry, dai, è importante - sussurrò dolcemente. Harry sbuffò per poi sollevarsi. - Lo faccio solo perchè lo dici tu - disse, toccando il petto di Louis con l'indice. Louis sorrise, gli diede un forte bacio sulla fronte e uscì di nuovo dalla stanza. Prima di scendere le scale si fermò un attimo e guardò in dietro, verso la porta della camera. Sorrise. Tutto stava andando cosi bene: aveva tre fantastici amici, un contratto discografico, centinaia di fans e soprattutto aveva trovato il ragazzo che amava. Scese le scale saltando qualche gradino e tornò da Liam. - Allora? - chiese quello, alzando la testa per guardarlo. - Appena si sarà vestito – affermò Louis. Liam scosse ancora la testa e poi rise. Anche Lou lo fece. - Vuoi qualcosa da mangiare, o da bere? - domandò. - No, figurati rispose Liam – mi basta che Harry si muova -.

Cominciarono a chiaccherare. Louis chiese all'amico di Niall e Zayn e di lui. Erano ormai quasi due settimane che non si sentivano. Da quando avevano finito X-Factor, e lui e Harry avevano comprato casa, si erano sentiti solo ogni tanto, per telefono, ma mai più di dieci minuti. Ormai avevano già così tanto successo che erano sempre di qua o di là.

Quindici minuti dopo si sentirono passi affrettati provenire da sopra e Harry fu in salotto in meno di mezzo secondo. - Eccomi! - si annunciò, respirando irregolarmente. Liam si alzò e gli andò incontro, abbracciandolo. Finalmente erano tutti pronti.

Liam aprì la porta e dopo aver dato un'occhiata fuori, uscì, diretto alla macchina. Harry e Louis lo seguirono. Appena uscito Lou si voltò e chiuse la porta a chiave. Quando fece per girarsi andò a sbattere contro Harry. - Ops, scusa – fece Louis. Harry gli diede un bacio sulla guancia e sorrise, per poi raggiungere Liam. Louis rise piano. Se non era lui l'uomo più fortunato del mondo con al suo fianco Harry, allora si sarebbe accontento anche del secondo posto.

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