remember me

di _kari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** it's the last time just like the first time ***
Capitolo 3: *** bullshit ***
Capitolo 4: *** hating ***
Capitolo 5: *** forever? ***
Capitolo 6: *** also best friends ***
Capitolo 7: *** red and fish ***
Capitolo 8: *** hot love ***
Capitolo 9: *** " it's you " ***
Capitolo 10: *** the solution ***
Capitolo 11: *** kisses ***
Capitolo 12: *** arguement ***
Capitolo 13: *** help ***
Capitolo 14: *** changes ***
Capitolo 15: *** Mirrors ***
Capitolo 16: *** a story of bad stories ***
Capitolo 17: *** who? ***
Capitolo 18: *** Everything has changed ***
Capitolo 19: *** reverenge ***



Capitolo 1
*** Prologue ***





1.Prologue


Le lacrime scorrevano calde e salate sulle mie guancie mentre imploravo e piangevo a dirotto.
Anne e Des si guardarono per l' ennesina volta, indecisi sul da farsi,prima di afferare i giubbotti ed uscire dalla porta.
-State quì e non aprite a nessuno,noi torniamo subito.
Il rimbombo di un tuono si sparse per tutta la casa mentre fuori il temporale aumentaa la sua intensità.
Avevo sempre avuto paura dei temporali e di sicuro pensare i miei genitori a piedi sotto l'acqua non mi calmava affatto.
Ad un certo puntò la luce venne a mancare e i miei singhiozzi aumentarono.
Harry mi strinse forte la mano e ci sedemmo sulle scale abbracciati.
-Va tutto bene- mi continuava a sussurrare -adesso arrivano.
Harry aveva dieci anni e io sette, era il mio miglior amico e vicino di casa dalla nascita,quasi un fratello per me.
Non seppi bene quanto tempo passai fra le sue braccia,quando ad un certo punto sentimmo bussare alla porta.
Ci avevano detto di non aprire a nessuno e non lo avremmo fatto,ma Harry andò a vedere all' occhiello riconoscendo suo zio.
Aprì la porta ed entrò suo zio accompagnato da un poliziotto.
Lo zio sparì in cucina,non ci avevo mai parlato e gli stavo antipatica.
Il pliziotto invece si fermò davanti a noi e ci fece qualche carezza per poi guardarci negli occhi in modo rassicurante,prima di dire quelle fatidiche parole:
 -I vostri genitori hanno avuto un incidente..non ce l'hanno fatta.
 
Rividi Harry per la prima volta dopo la terribile notizia al funerale.
Quattro bare erano capoerte da fiori profumati ed io ero ancora troppo piccola per capire fino in fondo ma abbastanza grande per piangere ed accorgermi che non avrei mai più rivisto nè i miei genitori nè Des e Anne.
In tanti mi abbracciavano e mi dicevano parole di conforto ma era come non sentirle.
non avevo altri parenti oltre ai miei genitori. Ero stata per quei giorni in un orfanotrofio dove sbagliavano continamente il mio nome e non ero ancora stata registrata.
Ed ora mi ritrovavo davanti ad Harry,l' unica persona che avevo. Gli strinsi un braccio ma lui allontanò la mano con violenza.
- è colpa tua-  sussurrò con lo sguardo basso.
-cosa?
-sei stata tu! Se non avessi fatto i capricci non sarebbe successo niente! 
-Harry...
Lui alzò la testa e mi guardò dritto negli occhi: -I miei genitori e i tuoi sono morti per colpa TUA!
-Non è vero harry,smettila! Tu sei mio amico...
-NO! Io ERO tuo amico! è colpa tua! Io ti odio! Non ti voglio più rivedere o parlare,lo giuro sulla testa dei miei genitori che TU hai ucciso! 
Lo guardai negli occhi. Erano scuri e carichi di odio,di disprezzo. Non l' avevo mai visto così.
-VATTENE!
Mi girai e cominciai a correre,e a correre e a correre.
Raggiungi casa mia ma non la degnai di uno sguardo. Corsi nell' orto fino alla casetta degli attrezzi dove dietro era custodita la valigetta con tutti i nostri ricordi.
 
Aprii gli occhi si scatto tappandomi la bocca.
Ancora quel sogno. Ormai avevo imparato a non urlare più per non svegliare Bonnie quindi non uscì nessun suono dalla mia bocca nonostante nella mia testa stessi gridando dal dolore dei ricordi.
Da undici anni quell' incubo mi perseguitava. Da quando Bonnie mi aveva trovata coi principi di congelamento vicino alla ferrovia nella città vicina e mi aveva adottato in casa sua.
Da quel giorno l' alluce del piede sinistro non si muoveva più  e ci era mancato poco che lo perdessi.
Lei viveva in una casetta rustica che ormai consideravo casa mia.
Ora che avevo 18 anni e che dovevo iniziare l' ultimo anno di scuola superiore,volevo approfittare dell' estate per tornare dopo tanto tempo ai miei luoghi di infanzia.
Mi sentivo pronta  e forte abbastanza per reggere un carico emotivo così grande.
Invece una volta arrivata lì non avevo avuto il coraggio di superare il bosco dietro alle case  e mi ero fermata.
Mi ero seduta per terra e in poco tempo mi ero addormentata e il solito incubo aveva preso la mia mente.
In quel momento però capii che cosa mi aveva svegliato.
Una voce maschile.
La più bella voce che avevo mai sentito.
Era una voce leggermente roca ma fantastica. Chiusi gli occhi e mi concentrai ad assaporare meglio quelle note. Da lì di sicuro il ragazzo non mi poteva vedere.
 
I'm broken
do you hear me?
I'm blinded
cause you are everything I see
I'm dancing alone
I'm praying
That your heart will just turn around
 
 
Quando il ragazzo finì di cantare mi accorsi di avere la pelle d'oca. Poco dopo se ne andò.
Tornai nei giorni seguenti e mi sedetti nello stesso posto. 
Il ragazzo tornava puntualmente e mi scioglieva ogni proccupazione e ogni paura solo con il sublime suono della sua voce. 
Solo sentendolo cantare mi sentivo veramente felice. Ogni volta che se ne andava mi sentivo vuota,come se mi mancasse un pezzo di anima e in ogni momento della giornata finivo per pensare solo a lui,alla sua voce,che di sicuro doveva appartenere ad un ragazzo stupendo. Con quella voce sarebbe stato stupendo qualunque aspetto avesse.
Era la prima volta che mi capitava ma pensavo di essermi innamorata.
Innamorata di una voce,di una persona che non conoscevo ma che mi sembrava di conoscere da sempre, di una voce che era la mia salvezza,l'unica cosa che mi poteva convincere a non incidere più le mie logore braccia.
 
Nons o quanti giorni erano passati dalla scoperta della mia salvezza,quante volte ero andata in quel posto per sentire quella voce e sperare che mi desse la forza per andare avanti e tornare al luogo della mia infanzia,per affrontare il dolore.
Aspettavo il ragazzo da più di un'ore ma lui non si faceva vedere. Non potevo andarmene senza averlo ascoltato,ne avevo bisogno.
Nell' attesa mi ero addormentata e di nuovo quell' incubo si era appropriato della mia mente.
Mi svegliai di soprassalto senza però riuscire a non rilasciare un leggero urlo.
Mi bloccai. Il ragazzo era lì,lo sapevo. E non poteva non avermi sentita. Mi aveva scoperta.
Mi girai pian piano e lo vidi a avvicinarsi.
Finalmente potevo vederlo,sapere com'era fatto il ragazzo perfetto.
Ero emozionata e impaurita della sua reazione nel sapere che una sconosciuta lo stava osservando.
Ma non era una sconosciuto.
Pian piano la sua figura entrò nel mio campo visivo.
Quei ricci ribelli tanto morbidi che le mie mani si ricordavano bene.
il ragazzo sorrise e due inconfondibili fossette gli si formarono attorno alla bocca e gli si illuminarono gli occhi.
Un tempo ero io il motivo di quel sorriso e di quegli occhi felici.
ora non più,aveva un' altra vita, e l' ultima occhiata che mi aveva lanciato era stata di puro odio,occhi tanto chiari e dolci me li sarei potuti solo sognare.
Non avevo dubbi,il ragazzo davanti a me era harry



SPAZIO AUTRICE
holaass pipools c:
lo so lo so che palle sono ancora purtroppo quì a rompervi con la terza ff lalala
allora questa ff parla di harry --> you don't say
harry non è famoso quì,però ama lo stesso cantare se non si era capito!
beh,mi interesserebbe sapere cosa ne pensate dei prologo,non siate troppo crudeli vi prego!
un parere anche negativo va bene!
Un bacio notte a tuttee e buona pasquaaaa xx

 

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Capitolo 2
*** it's the last time just like the first time ***





2.it's the last time,just like the first time

-Ehy,cosa ci fai lì?
Ci misi qualche secondo per capire se Harry si stesse rivolgendo proprio a me.
Lo guardai come se non ci credessi, e in effetti non ci credevo che davanti a me avevo Harry.
I suoi tratti da bambino che ricordavo erano fondamentalmente gli stessi,solo non più con forme così rotondeggianti caratteristiche dell' infanzia. Era quasi un uomo ormai.
Mi sventolò piano la mano davanti alla faccia -yuhuu ci sei?
Quando sbattei le ciglia e lo guardai confusa ridacchiò prendendosi il labbro inferiore con i denti e facendo nascere le fossette.
Proprio come ricordavo.
Aprii la bocca per parlare ma mi uscì un rantolo e  il suo diventò un vero  e proprio sorriso.
Dio mio quanto era bello.
-Cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua? Qual'è il tuo nome?
-J..Juliet- riuscii a dire.
-Io sono Harry- a quelle parole la mia mente entrò ancor più in confusione.
Come se prima potesse essere solo una somiglianza, un' illusione,ora ero più che sicura che si trattava di Harry: il mio ex migliore amico,il bambino che aveva detto di odiarmi e di non volermi mai più vedere,la voce di cui mi ero innamorata e che era la mia forza.
E ora era davanti a me con sguardo divertito, come se non fosse successo niente, come se questi undici anni di sofforenza, ricordi e lamette non fossero mai passati.
Poteva benissimo essere un pomeriggio di molto tempo prima,lo immaginavo benissimo: il sole alto nel cielo, l' aria fresca, gli uccelli che cinguettavano e gli alberi in fiore. 
Noi due in cima alla salita-non lontano da dove ci trovavamo adesso-sulle biciclette.
" il primo che arriva ai sassi vince".
sentii gli occhi pizzicarmi e il cuore sembrava spronfondare nel petto dalla malinconia,le vene mi pulsavano sull' avambraccio e gli occhi di Harry mi guardavano curiosi.
Mi aveva riconosciuta?
Subito un senso di angoscia percorse il mio corpo. Magari era tutta una finta, un modo per farmi ricredere e poi cacciarmi in modo peggiore.
Ma d' altronde cosa avevo da perderci? Ero cambiata in quegli anni al contrario di lui.
I capelli da castani erano diventati biondi,mi erano spuntate le lentiggini e mi ero addirittura rotta il naso,che era inevitabilemente leggermente cambiato.
Poteva benissimo non aver capito chi fossi, anche perchè da piccola tutti mi chiamavano "Julia", nessuno conosceva il mio vero nome,neanche Harry.
Vidi una mano davanti al mio viso e guardai nella direzione del riccio, socchiudendo gli occhi per il sole.
- Vuoi restare a terra per sempre o mi dai l' onore di aiutarti a metterti in piedi?- scherzò lui e sorrisi inevitabilmente mentre afferravo la sua mano.
In poco tempo mi ritrovai in piedi di fronte a lui. Era alto. Non molto più alto di me però,una decina di centimetri...
-Come sei vestita strana!- esclamò guardando il mio abbigliamento.
Sorrisi rispondendo -Perchè?
-Non ho mai visto qualcuno che si vestisse così...non voglio dire che ti vesti male. alzò le mani in segno di resa -semplicemente in modo singolare. Mi piace.
-Beh...grazie
-Bene..Juliet- sillabò il mio nome,ed io ebbi un sussulto. avevo paura che fosse ironico,che mi prendesse in giro, ma dal suo viso si sarebbe detto il contrario. -Riesci a dirmi cosa ci facevi per terra?
Ebbi un blocco mentale improvviso.
Avevo già fatto un sequel infinito di filmini mentali degni di oscar sul mio incontro col ragazzo misterioso,con la voce che mi aveva fatto andare avanti.
Gli avrei detto che la sua voce era la cosa più bella che mi fosse mai capitata e che venivo lì ogni giorno per poterne sentire un po' e assaporare quel mondo perfetto che non era il mio.
Ma ora che sapevo di chi era la voce-e ironia del destino,era di Harry-non sapevo che dirgli.
Forse dovevo trattarlo come se fosse stato un estraneo,per quanto estranea potesse essere una persona che ti riesce a toccare nel profondo e che è l' unica che riesce ad aiutarti.
Harry era la mia medicina contro Harry,buffo.
-Io..è un po' lungo da spiegare..
-Ho tempo- sorrise incoraggiante e io distaccai lo sguardo dai suoi lineamenti angelici per poter parlare senza sentirmi in imbarazzo,anche se non cambiava molto.
-Beh un giorno ero a fare un giro e mi sono ritrovata quì...e ti ho sentito cantare... la tua voce mi è piaciuta così tanto che ogni giorno da lì sono tornata quì per sentirti cantare...-
Mi girai per vedere la sua reazione.
Si era messo le mani in tasca e guardava verso terra, qualche boccolo che gli copriva gli occhi ma non il suo sguardo cupo.
Non valeva,nel mio film doveva essere felice, ci baciavamo e lui diceva che mi aveva sempre amato anche senza sapere chi fossi,ci sposavamo e vivevamo felici e contenti con tanti bambini.
-Che c'è?- gli chiesi, ripassando mentalmente le parole che avevo usato, colta dal panico al pensiero di aver detto qualcosa di troppo.
Scosse la testa -Niente...
-No,non niente.. io ti ho detto perchè ero quì...voglio sapere perchè ora tu hai reagito così!- forse avevo alzato un po' troppo la voce e il mio tono era forse stato un po' troppo duro.
Alzò la testa e aggrottò le sopracciglia e la fronte:
-Perchè mi parli così?! sono fatti miei che di sicuro non ho voglia di raccontare alla prima svampita che passa,ad una sconosciuta!- si girò di spalle e fece qualche  passo verso l' uscita del bosco.
"non sono una sconosciuta!" avrei voluto urlargli.
Lo raggiunsi e mi misi davanti a lui. Non volevo perderlo ancora,ora che forse potevo riaverlo.
-scusa! Scusa scusa scusa! Perdonami ti prego!- Esitante gli presi una mano.
Era incredibilmente calda e grande, solo il suo tocco ebbe il potere di rilassare ogni muscolo del mio corpo.
-Hai ragione, sono fatti tuoi personali, io non ho nessun diritto di pretendere che tu me li dica. sono stata una sciocca,scusami.- lasciai andare la mano
Lui scosse la testa e sorrise. -Ti andrebbe di tornare quì domani? magari andiamo a prederci un gelato..
 
 
Sbattei la porta di casa dietro di me e corsi in cucina senza neanche togliermi le scarpe.
Bonnie era seduta sulla sedia a dondolo a cucire,mentre da varie pentole e padelle sul fornello proveniva un' odore incantevole,che subito aprì una buca nel mio stomaco ricordandomi da quante ore non mangiavo.
-Bonnie!-esclamai, ancora col fiatone dopo la corsa fra i boschi.
Non ero mai riuscita a chiamarla mamma,e lei di sicuro non me ne faceva una colpa. Era la persona che mi aveva evitato morte certa e le dovevo tutto,le volevo bene come ne volevo a mia madre,ma non riuscivo a chiamarla così.
Lei si tolse gli occhiali e mi sorrise -Eccoti cara! Ti vedo affaticata! è successo qualcosa di nuovo?
Bonnie sapeva tutto,era al corrente di ciò che volevo fare,cioè tornare nei luoghi della mia infanzia per poter così affrontare la mia più grande paura e insicurezza:il passato.
Era d'accordo con me, era un passo che giunto questo momento dovevo compiere,  e forse avrei vissuto più in pace con me stessa.
-Si!Non puoi neanche immaginare...
-Hai incontrato il ragazzo dalla voce meravigliosa?
-Si!-chiusi gli occhi per scandire meglio le parole,non riuscivo ancora a capacitarmi di una tale cosa -e non indovinerai mai..il ragazzo..è..è.. Harry
-Harry?!- si era alzata in piedi e io avevo annuito -O mio dio tesoro! E lui ti ha vista?
-Oh si, abbiamo anche parlato! E domani devo tornare per prendere un gelato con lui...
-Tesoro- Bonnie mi afferrò le braccia e mi guardò affetuosamente -Sei sicura di volerlo fare? Non ti ha ancora riconosciuta ma potrebbe ancora farlo, e potresti pentirti di quello che potresti scoprire..
sospirai -è un rischio che sono disposta a correre.- feci una pausa - d' altronde non era questo il motivo per cui sono andata là? affrontare il mio passato..e cosa è più arduo e passato di Harry?
Bonnie mi guardò negli occhi e io potei notare che i suoi erano lucidi -tesoro- mi sorrise -sono così orgogliosa di te!-
Ci abbandonammo in un lungo abbraccio,prima che lei mi sussurrasse nell' orecchio:
-Dai, vai a farti una bella doccia che ti rilassi,poi è pronta la cena. Vai a dormire presto così domani saprai bene cosa fare.
Forse aveva ragione, una doccia rilassante era ciò che ci voleva per farmi mettere i pensieri a posto.



SPAZIO AUTRICE
siaaalve c:
dfndfhvnfhn cioè sono senza parole siete fantasticii** ben 10 recensioni e più di 100 visite!

MA IO VI AMO!
e volevo scusarmi se dovevo leggere la ff di qualcuna di voi e non l'ho anora fatto,devo leggermi più di 100 pagine del libro di merda che ho da leggere per scuola .-. e quindi devo scappare <3<3 ma lo farò appena possibile giuro!

la storia è ambientata nel paese dove abita mia nonna dove da piccola giocavo coi miei cugini proprio come harry e juliet** quindi ha un significato particolare per me ogni cosa che vedrete nei prossimi capitoli che appartiene al passato dei due appartiene anche al mio dyuhbfvyu
per chiunque abiti in quella zona o no,non importa,è un paesino di 6000 abitanti che si chiama 

"Ceriano Laghetto" ed è in provincia di Monza e Brianza e si trova fra saronno,solaro,cogliate e cesano maderno c: 
ok non ve ne fotte un cazzo lol
ho finito non vi rompo più i coglioni un bacio xx

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Capitolo 3
*** bullshit ***





3.Bullshit

lo sentii arrivare ancora prima di vederlo.
Per raggiungermi sarebbe dovuto per forza passare per la stradina,davanti alle nostre case.
Sorrisi al rumore metallico e un po' arruginito della sbarra quando era stata urtata da harry.
Proprio come da piccoli. 
Mi ricordavo benissimo (beh ,più o meno) quando l' avevano messa. Avrò avuto 5-6 anni.
Prima si poteva raggiungere la stradina  dai due lati e improvvisamente un giorno, dopo tanto rumore, era spuntato quel gigante di metallo,che in realtà tanto gigante non era...
Mi nascosi meglio fra le foglie del bosco, ora che sentivo che Harry stava arrivando l' ansia aveva cominciato a mangiarmi la pancia e volevo scappare...
Era un giorno intero che mi tormentavo con quel dubbio:perchè aveva voluto uscire con me?
Forse aveva capito tutto e voleva solo farmi capire cosa voleva dire essere presi in giro,per poi insulatmi pesantemente..o forse voleva solo usarmi..si, di sicuro era quella ipotesi... voleva portarmi a letto e basta..in fondo non lo conoscevo,potevo dire quello che volevo,le solite storie,ma non avevo idea di che vita facesse adesso.
Fissai la piazzola cinque metri davanti a me. Se solo mi fossi posizionata lì, avrei potuto vedere tutto con una sola occhiata.
avrei visto la stradina ricoperta di piccoli sassolini di ghiaia che scendeva giù per circa 300 metri. Sulla sinistra la casa di alcuni conoscenti,poi il passaggio che portava sulla ferrovia,un giardino privato e il campo di pannocchie,così alte e dorate nei primi mesi autunnali.La casa dell' anziana signora che ci lanciava sempre già dal balcone delle merendine,dicendo di stare attenti al suo cane che altrimenti se le mangiava lui.
sulla destra invece il retro della casa di mocho,quel grosso cane peloso che mi spaventava tanto ogni volta che gli passavo davanti,poi la casa di altri conoscenti e il retro del giardino della ragazza che abitava dietro la nostra casa,mary.
La casa di Rian,che lasciava sempre i cancelli aperti e noi ci divertivamo a entrare senza essere scoperti.
Poi,perpendicolare,la nostra stradina,molto più piccola,una cinquantina di metri si e no.
Sulla destra la casa di Rian,la mia e quella di harry,sulla sinistra il campo dei nostri genitori,dove io ed Harry passavamo la paggior parte del tempo, poi la casa di oliver e quella dei Greene.
Proseguendo sulla stradina "principale",superato il campo,c'era la casa di un' altra ragazza che aveva due cani che mi spaventavano sempre,un altro giardino con un altro cane e poi i sassi.
I sassi erano un piccolo cortiletto che un tempo doveva essere stato il vialetto d' ingresso di una casa,che ora non c'era più ma al suo posto c'era solo erba.
Io ed Harry andavamo lì molto spesso per giocare con i sassi.
Mi ricordavo tutto perfettamente ma non avevo coraggio di sbirciare,avevo paura che tutto fosse rimasto come prima, e paura che tutto fosse cambiato.
Pian piano una massa di ricci entrò nella mia visuale.
-Ehy,ciao- mi salutò. sfoderò un sorriso un po' storto, tendente alla sinistra.
Il mio cuore manco di un battito. Non me lo ricordavo così bello, così perfetto.
Sentii l' ansia espandersi dalla pancia a tutto il corpo e cercai di ricordarmi di respirare.
-Ehy allora?- mi sorrise ancora -andiamo a prendero sto gelato?
Io annuii,ancora incapace di dire qualcosa di sensato e non compromettente.
Appena lo vidi girare le spalle,però,la mia bocca e le mie corde vocali funzionarono da sole
-HARRY!- gridai disperatamente nella speranza di farlo girare. Non potevamo passare dalla stradina e dalle nostre case,non ero pronta,non adesso.
Lui si girò di scatto con la fronte aggrottata e uno sguardo scuro e preoccupato.
-Cos'è successo?- rispose con foga
-Niente..ehm..volevo dirti se ti andava di passare dai boschi..?
-Oh- la sua fronte si distese e le sue labbra tornarono a dischiudersi in un sorriso.
Amavo il suo sorriso. Era semplice, puro e spontaneo,senza allusiono o doppi sensi.
-Mi avevi fatto preoccupare- subito sentii una vampata di calore percorrermi la schiena e arrivarmi alle guance. Si era davvero preoccupato che mi fosse successo qualcosa..che fossi caduta,ad esempio? Davvero gli importava di me?
Probabilmente no. Insomma..si chiama instinto umano o morale,o una cosa del genere no?
Come quando vedi una persona che cade dal motorino davanti a te, ti preoccupi se si sia fatta male o cosa, ma non vuol dire che tieni a cuore quella persona.
Proseguimmo fra i sentieri del bosco,e la mia mente si stava preparando a quando fossimo usciti dall' intrico di alberi per andare paese. Il mio cuore avrebbe retto? 
l' ansia nella mia pancia mi stava divorando.
proseguimmo per il sentiero in silenzio calciando i sassi. Di solito cercavo sempre di riempire questi momenti, avevo sempre avuto paura che fossero dovuti a me, alla mia noiosità e inutilità,ma con Harry non mi sentivo così,non mi sentivo imbarazzata, come due amici che si conoscono da sempre.. e in fondo non era forse così?
-Da dove hai detto che vieni?- improvvisò Harry come se stessimo parlamndo da ore quando in realtà nessuno aveva ancora aperto bocca. Solo al cuono della sua voce sentii una fitta nella pancia.
-Dall' altra parte del bosco,ma casa mia è un po' isolata, in campagna...
-Davvero? Anche la mia è verso la campagna! Infatti non è lontana da dove ci siamo incontrati...
Fece un gesto vago verso la sua sinistra e io abbassai lo sguardo per non tradirmi. Cercai di cambiare argomento.
- Sembra strano, ma non sono mai stata nel tuo paese...- come no
-Beh- rise e lo guardai con la coda nell' occhio.  abbassò la testa per sistemarsi i capelli mentre mi rivolgeva la fossetta nata dal suo sorriso storto. i suoi denti erano semplicemente perfetti e gli occhi verdi erano socchiusi. -non ti sei persa niente!
-sono convinta che non sia così,invece
-va bene va bene,come vuoi tu...- alzò gli occhi al cielo -ti farò da guida- scoppiammo a ridere entrambi,e non sapevo se la mia era più una risata di gioia,di nervosismo o di ansia.
Non appena uscimmo dal manto boschivo la realtà mi colpi come uno schiaffo: riconobbi subito dove eravamo. Diedi uno sguardo veloce alla mia sinistra,dove vidi la strada che portava più in giù,alle nostre case. Quindi discostai subito lo sguardo e ricordai che dietro di me verso destra c'era il cimitero.
I miei genitori, e quelli di harry, erano sepolti lì. 
ebbi un brivido al solo pensiero che cercai di scacciare.
-Ehy, hai freddo?- mi girai e notai harry che mi guardava preoccupato.
Come potevo avere freddo d'estate?
-Nono- dissi sorridendogli 
lui scosse la testa - si è rannuvolato e c'è un po' di vento, hai freddo- cercai di ribattere ma mi fermai non appena lui passò velocemente le dita sui bottoni della sua camicia per sfilarsela.
Rise al mio sguardo preoccupato,mordendosi il labbro inferiore.
-Ehy non ti preoccupare,ho la maglietta sotto!
-ma non pensavo a quello!- mentii sentendo il sangue scorrermi nelle guance  e scuotendo la testa mentre ridevo.
Mi porse la camicia e la indossai. Subito mi sentii avvolgere dal suo odore. 
L' ansia nella mia pancia si calmò anche se di poco e mi sentii protetta. 
Gli rivolsi un sorriso smagliante -Grazie
Lui alzò le spalle. 
Solo in quel momento notai i numerosi braccialetti che portava sulle braccia, erano molto belli.
Intanto avevamo attraversato la rotonda e preso la strada per la gelateria.
-Questo è l' oratorio- mi disse mentre passavamo davanti all' edificio.
Attraverso la recinzione argentea osservai l' enorme campo da calcio,che un tempo era di terra,ora di erba sintetica,gli alberi e gli altoparlanti. Il campo da basket,molto più piccolo a confronto, e scorsi gli scivoli e le altalene. Vidi anche il porticato che rasentava per metà il campo da calcio,e dove si affacciavano i bar, la sala giochi e le scale.
Io ed Harry da piccoli passavamo molto tempo all' oratorio, ma a noi non piaceva,così scappavamo sempre il pomeriggio per andare nel bosco a giocare.
Passammo davanti all' entrata e poi di fianco alla chiesa color mattone.
eravamo praticamente arrivati in gelateria.
Salimmo i gradini familiari ed entrammo. La gestione era cambiata e mi fece piacere.
Mi piaceva questa full imersion nel passato, ma le mie emozioioni erano troppo forti, avevo bisogno di qualcosa che mi aiutasse a staccarmi.
Quel locale bianco e completamente rimodernato mi aiutò.
Prendemmo due coni e uscimmo andodoci a sedere sul muretto, rivolti verso il sagrato della chiesa.
Guardai quelle lunghe gradinate dove spesso io ed Harry ci sfidavamo a corsa e salto e il parcheggio dove passavamo sempre per accorciare la strada per andare e tornare dalla messa.
-Ehy ti sei incantata? Cosa hai visto?
-mmh niente- mi girai verso di lui -pensavo al tuo gelato:che gusti hai preso?
-cocco e nutella-
-me lo fai assaggiare?- 
-certo- mi allungò un pezzo di cialda con su del gelato e ne assaggiai un po'
-è  buonissimo!
-ora però tocca a me, tu cos'hai preso?
-menta e fondente
prese la cialda e lo osservai mentre chiudeva leggermente le sue labbra attorno al biscotto,chiudendo gli occhi e le lunghe ciglia.
-Buonissimo- rise e in una mossa repentina me ne portò via metà  con il resto della cialda
-Non valee- scoppiammo a ridere assieme, lui con la bocca piena.
In quel momento arrivò un gruppo di ragazzi e non mi accorsi che ce l' avevano con noi finchè non ci raggiunsero.
non mi preoccupavano più di tanto,dovevano essere amici di harry, anche se erano così diversi da lui.
-Toh,va chi si vede, il canterino
-Cantaci una bella canzone ti va?
-no lui si vergogna- fece con la voce in falsetto un' altro.
Quello che sembrava il capo, il primo ad aver parlato, si avvicinò a noi e gli prese il gelato dalle mani
-Cos'hai qui? Cocco e nutella?- fece una faccia schifata
-Oh brutto coglione!-intervenne un altro - te l' abbiamo detto quali sono i gusti del capo,fiordilatte e arancia!
-Adesso prendi questo bel culo e mi prendi il mio gelato ok?
-Io... non ho più soldi- disse Harry con un filo di voce
-Come hai detto brutto stronzo? Ti faccio vedere io se non hai soldi!
Lo spinse e lo fece cadere di schiena,per fortuna non era neanche un mentro di altezza, quindi gli prese i capelli fra le mani e li tirò forte.
-Urla ,avanti!
-Ma che urla! Vogliam sentirti gemere di dolore cantando, capito frocio?
-Dai facci sentire la tua bella voce- scoppiarono tutti a ridere.
Il capo sputò verso Harry mancando però  il bersaglio
-Ringrazia che al mio sputo fa schifo toccarti,ti disinfetterebbe!-scoppiarono di nuovo a ridere.
Si avvicinarono due, e uno tirò fuori di tasca un paio di forbici.
-Oh ma che bei capelli finocchietto, che ne dici di una bella tagliata?
fece per avvicinarsi con le lame ai ricci di Harry, quando questo con un grugnito cercò di divincolarsi.
-Cerca di scappare- scoppiò a ridere il ragazzo con le forbici, mentre l' altro gli tirò un calciò nei fianchi, e vidi il dolore passare negli occhi del mio amico.
In quel momento mi svegliai -LASCIATELO IN PACE!-  gridai alzandomi in piedi
-Oh va chi c'è, una tua amichetta
-è una canterina anche lei?
-o l' hai chiamata per difenderti eh?
-ho detto lasciatelo stare!
-Non fare così bellezza, ti meriti di meglio...- si avvicinò uno , ma lo spinsi via e corsi da Harry.
Non so dove trovai la forza e il coraggio, forse dagli occhi imploranti del riccio o forse da qualche parte nascosta della mia personalità: tirai un calcio nelle parti basse e quello che lo tirava per i capelli e agli altri due buttai il gelato in faccia.
Mi girai e presi Harry per mano prima di scendere per i gradini e correre via, con le urla dei ragazza dietro di noi
-Quella lì picchia più forte di te!
-Frocio!
-Coglione!
 
Harry era qualche passo davanti a me, presso l' imoccatura del bosco da dove eravamo usciti.
non osavo avvicinarmi,ma ero curiosa e preoccupata.
perchè quei ragazzi ce l' avevano con lui? Perchè lo avevano picchiato?
Lui si girò, aveva gli occhi gonfi e rossi. Si tolse un pezzo di carta dalla tasca e me lo porse.
-Nel caso vuoi contattarmi. Scusami,ora devo andare- si rigirò e corse giù per la discesa che portava aa casa sua.
 
 
Richiamai per l' ennesima volta. 
avevo una moltitudine di domande che giravano nella mia testa.
Innanzitutto,perchè harry aveva un foglietto col suo numero in tasca. L' aveva preparato prima? Forse voleva dire che ci teneva a me.
E poi perchè quei ragazzi lo trattavano così?
Mi rispose,finalmente -HARRY!- quasi urlai nel telefono, sentii la sua risata, più debole del solito, riecheggiarmi nelle orecchie, e subito sentii la pancia in sobbuglio.
Ci fu una pausa di silenzio. Era ovvio che dovevamo parlare di quel pomeriggio,ma nessuno voleva farlo o ne aveva il coraggio.
-Ehm.. come va?- gli chiesi esitante, entrambi capimmo a cosa mi riferivo
-bene bene- la sua voce rauca era triste -volevo..ehm..chiederti se ti andava di uscire ancora domani..
il mio cuore accellerò e presi il telefono con l' altra mano, tanto era sudata dall' ansia la prima.
Non volevo tornare in paese,non quei ragazzi...
-nel bosco, al fiume, a pescare...
-Oh, io..- mi bloccai prima di dire che da piccola andavo a pescare, dato che ci andavo con Harry, mio padre e suo padre -io..io non so pescare
Ridacchiò -Ti insegnerò io..è da quando ero piccolo che pesco,mi piace un sacco..fidati, ti piacerà.




SPAZIO AIUTRICE
holaaa eccomi finalmente *nevica* *non ve ne frega un cazzo*
iallora (come dice la mia prof di scienze lol) vi voglio ringraziare per le 200+ visite al prologo hvbgrhb e le 18 recensioni totali! wow siete fantasticii**
allora, come vedete,harry non è come juliet se lo aspettava...come mai viene picchiato e insultato dai ragazzi? cosa succederà? riconoscerà juliet?
lo scopriremo nella prossima puntata ewe
okay no AHAHAH ma voi ,perfavore,recensite e ditemi cosa ne pensate,per me è molto importante!
e sopratutto non abbandonatemi (occhi dolci)
poi vi volevo chiedere un consiglio: sono molto indecisa, se presentare alcuni luoghi del paese cambiati,totalmente o parzialmente rispetto a come juliet se li ricordava, oppure tenerli come nei suoi ricordi...per voi cosa sarebbe meglio?
un bacio e buon weekand, vi amoo

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Capitolo 4
*** hating ***


*IMMAGINATE IL BANNER*
ho avuto dei prblemi coi computer vari eadesso
non posso matterlo ma provvederò ssubbito c:

 
 

4.hating
appoggiai il cestello con le esche per terra e mi allontanai schifata.
-Bleh..ma non potevano mangiare qualcosa di più decente sti pesci? tipo non so, nutella o...
Harry,di fianco a me, scoppiò in una fragorosa risata.
mi girai per guardarlo.
Aveva gli occhi socchiusi e le fossette sulle guance arrossate dal caldo e dalle risate.
si passò automaticamente una mano nei capelli lascinadoli poi ricadere morbidi sulla nuca.
Dio quanto amavo quel gesto.
seguii con lo sguardo i movimenti dei suoi muscoli del petto e della schiena mentre il suono melodioso della sua voce mi inebriava la mente.
Un involontario sorriso mi spuntò sulle labbra.
Poi cadde un improvviso  silenzio, mentre Harry era chino a sistemare esche e canne da pesca,ed io lo osservavo lavorare, guardando ancora come i suoi dorsali lavorassero sotto la maglietta blu elettrico e come i ricci si muovessero sospinti dalla leggera brezza.
-Ehy,perchè mi fissi?- mi chiese dal basso guardandomi
Un altro sorriso mi illuminò lo sguardo -sei così bello
mi chiusi immediatamente la bocca con la mano.
Dannazione,che stupida! Ora non mi avrebbe più voluto vedere!
Lui sorrise e scosse la testa -non credo proprio, ma sei gentile ad aver detto una cosa simile.
Aprii la bocca per ribattere ma la chiusi immediatamente.
Meglio evitare danni ulteriori.
Si sedette sul bordo del torrente a gambe incrociate e mi fece segno di sedermi di fianco  a lui.
Una volta posizionati mi mise la canna da pesca in mano e avvolse le mie fra le sue, dicendomi cosa dovevo fare.
per fortuna sapevo già come si pescasse, perchè col tocco delle sua morbide mani ,il suo alito caldo e la voce roca nelle orecchie non avevo ascoltato una singola parola, se non il fantastico suono della sua voce e il mio corpo che mi chiedeva ben altro di un' esca.
-Capito?
-certo- sorrisi, mettendo in pratica ciò che già sapevo fare.
 
-Juliet?
-Dimmi- aprii gli occhi e mi voltai verso di lui.
Eravamo sdraiati col rumore del torrente di sottofondo.  Non avevamo pescato neanche un' alga ma in compenso ci eravamo divertiti,ora era pomeriggio inoltrato e le cicale fremivano fra le fronde e i lunghi fili di erba e grano.
-Prima hai detto che secondo te ero bellissimo...
-Tu SEI bellissimo- mi feci sfuggire di nuovo. 
cazzo cazzo cazzo.
Ridacchiò mordendosi il labbro inferiore -perchè?
-come perchè?
-cosa c'è di bello in me?
-Harry stai scherzando vero?
-assolutamente. vorrei saperlo.
mi girai con tutto il corpo verso di lui.
-Beh...cominciando dalla cosa più semplice, i tuoi capelli- afferrai un boccolo e lo rigirai sul dito -sono così morbidi e fantastici- slegai il boccolo e lasciai che il mio dio dito scendesse sulla fronte del ragazzo - i tuoi occhi..non so se li hai mai guardati bene, sono così profondi..mai nessun' altro ragazzo,o ragazza, era riuscito a trasmettermi così tanto solo con lo sguardo.. quando sei felice diventano luminosi, quando sei triste o arrabbiato si scuriscono. Le tue ciglia sono fantastiche,tra l' altro- lui ridacchiò e feci scendere ulteriormente il dito -oh e come scordarle -passai quello nella sua fossetta destra facendogli il solletico e facendolo agitare su se stesso -queste fossette sono irresistibili,potrei passare ore a osservare come la tua guancia si piega ad ogni tuo sorriso. Il sorriso ovviamente, quello si che andrebbe contemplato,ma non per ore,per giorni... ore non basterebbero. è il sorriso migliore che io abbia mai visto.. è sincero,dolce, divertente..quando vuoi essere dolce tu mordi il labbro inferiore, quando vuoi essere divertente mostri quasi tutti i denti- scoppiò a ridere,facendo nascere le fossette sotto il mio dito -ecco,proprio questo intendo... invece c'è anche il sorriso storto,quello..oh si quello è dannatamente sexy!-
ridemmo assieme e sdraiai di nuovo stando però ancora vicino a lui -non hai idea di quanto sia belle e fini le tue labbra..e ciò che ne esce. la tua voce harry,la tua dannatissima voce. è la cosa migliore che mi sia mai capitata,sopravviverei solo con quella-
lo vidi agitarsi e abbassò gli occhi a quelle mie parole,come il primo giorno al nostro incontro.
-cantami qualcosa- esordii e mi guardò interrogativo fancendo nascere delle rughe d'espressione sulla fronte
-ti prego Harry, fallo per me.
Sospirò e si girò guardando il cielo -va bene-
chiusi gli occhi e mi preparai a precipitare nel vortice che la sua voce creava in me, a quell' effetto di inebriamento, quasi di sogno.
 
Oh ,I saw a girl 
Brought to life. 
She was warm , she came around 
and she was dignified. 
She showed me what 
it was to cry. 
Well, you couldn't be that 
girl I adored. 
You don't seem to know 
seem to care 
what your heart is for. 
But I don't know her anymore. 
There's nothing left 
I used to cry 
My conversation has run dry 
that's what's going on. 
Nothing's fine I'm torn. 
I'm all out of faith 
This is how I feel 
I'm cold and I am shamed 
lying naked on the floor. 
Illusion never changed 
into something real 
I'm wide awake and I can see 
The perfect sky is torn 
You're a little late 
and I'm already torn 
I'm already torn 
here's nothing left, 
I used to cry 
My inspiration has run dry. 
That's what's going on. 
Nothing fine, I'm torn 
You're a little late 
I'm already torn 
I'm already, I'm already torn
 
Quando riaprii gli occhi e lo guardai attraverso i fili d'erba, era anche lui con le palpebre abbassate e la fronte corrugata.
Passai una mano sul mio braccio ricoperto di pelle d'oca.
-Harry...non so perchè ti ostini a dire il contrario. La tua voce è così fantastica...
-Non è vero, è una cosa ridicola!
-Harry smettila! Non dire così!Perchè sostieni queste cose?
-ancora? ma basta! non..sono fatti tuoi...- soffiò in un sussurro
-si che lo sono! harry mi importa di te!- gli afferrai un braccio 
-lasciami!- gridò ,cercando di alzarsi.
No. Non ancora.
-Harry harry harry harry-  balzai in piedì velocemente e cercai di rincorrerlo,però inciampando nei miei piedi e cadendo a terra trascinandolo dietro.
Scoppiammo a ridere assieme
-Sei un disastro
-Ehy non è vero!
facemmo passare dei minuti cercando di calmarci,il cinguettio degli uccelli copriva il nostro silenzio.
-Scusami, Juliet...per il mio comportamente due giorni fa ed oggi...non ti meriti tutto ciò. Tu ti preoccupi  per me e questo è il mio ringraziamento-
non mi diede il tempo di rispondere -ma non pensavo che potesse esserci qualcuno che aprezzasse la mia voce e la mia passione per il canto,è così strano per me...è una sensazione nuova, quella di poter condividere tutto questo con un' altra persona...
-Dici.. dici sul serio,Harry?- riuscii a sussurrare preda dell' incredulità
Lui annuì  -io..io vengo sempre a cantare quì in questa parte del bosco vicino a casa mia, dove non c'è niente e so che nessuno può sentirmi,dove so che nessuno può sapere che io canto ancora,nonostante tutto...
Aveva la testa poggiata fra le ginocchia,leggermente divaricate
-Nonostante tutto cosa,Harry?- chiesi preoccupata,non lo avrei mai immaginato.
CI fu un attimo di silenzio,rotto da un sospiro di harry,o forse un singhiozzo del pianto.
-Harry- gli sussurrai vicino all' orecchio accarezzandogli i morbidi ricci -lasciati andare,con me puoi farlo...dimmi tutto,ti prego...
-Nonostante...
-C' entrano i ragazzi di ieri?- solo il ricordo mi portò una forte nausea. Harry doveva per forza avere dei lividi sui fianchi. Oh dio, il mio Harry.
Lui annuì -Io..ho iniziato a cantare...non mi ricordo bene quanti anni avevo, ma mi ricordo che mi sentivo vuoto da ogni problema,sentivo di poter andare in capo al mondo solo col microfono, o con un bastoncino,dipende dalle occasioni,in mano... forse andavo alle medie: frequentavo tutti i corsi di canto e le ragazze si raggruppavano attorno a me, ma io...non so perchè... non riuscivo a esserne felice,non volevo tutte quelle attenzioni, volevo solo starmene da solo col mio amico Louis,o a cantare. 
Avevano cominciato ad insultarmi,non so come mai..Louis dice che erano solo gelosi,gelosi che io avessi tanto successo con le ragazze senza mettermi in mostra o pavoneggiarmi,gelosi che io sapessi cantare... avevano cominciato a darmi dell' omosessuale perchè rifiutavo le ragazze e stavo solo con Louis..ma non è assolutamente vero,cioè...- sospirò -ma non siamo quì per parlare della mia sessualità- riuscì a dire ridendo leggermente prima di proseguire.
-Poi pian piano dagli insulti erano passati alle maniere forti: mi rubavano merenda,soldi,dovevo fare loro i compiti e se non facevo così mi picchiavano..molte volte ero tornato a casa col naso rotto o col labbro spaccato dicendo a mio zio che ero caduto...
Poi finalmente era finita la scuola e potevo non frequentare quellla gente ma vedermi con Louis e cantare liberamente... ma nonostante questo,come hai potuto vedere,non mi lasceranno mai in pace..loro si divertono così...-
Quando Harry finì di parlare e si lasciò sfuggire un altro singhiozzo chiusi le palpebre per il secondo necessario alle lacrime di scendere,calde e salate, lungo le mie guancie.
-Dio,Harry!- senza pensare alle conseguenze delle mie azioni,spostai Harry dalla sua posizione fetale per poterlo abbracciare.
Lo strinsi più forte che potei e dopo un attimo di esitazione lo sentii ricambiare.
In quel momento mi sentii vicina al paradiso,ma nell' inferno nello stesso istante.
Inalai il profumo di Harry per non dimerticamelo mai più e gli accarezzai le scapole,per fargli capire che io ci sarei sempre stata.
NOn parlammo,le parole non erano necessarie,sarebbero solo state goffe e imbarazzanti.
-Grazie Juliet...sei..fantastica.. sei la prima persona dopo Lou che viene a sapere queste cose...sono riuscito a dirti tutto..non so come mai,è come se ci fosse una sintonia,come se io ti conoscessi da sempre e tu lo stesso con me, mi sono fidato di te dal primo momento in cui ti ho vista nel prato con quello sguardo spaesato
sorrisi scuotendo la testa -sai che io ci sarò sempre per te vero harry?
-Grazie ancora- si staccò e guardò l' orologio, o almeno fece finta poichè il suo polso era pieno di braccialetti ma di un orologio neanche l' ombra.
-Ora scusa davvero, devo andare... ti va se ci vediamo anche domani?
-e me lo domandio pure?
Lui rise -okay solita ora, sempre al torrente.. ah, e portati i vestiti di ricambio!
Prima di girarsi mi stampò un bacio sulla guancia.
Sentii le sue morbide labbra sfiorarmi la pelle ed ebbi un fremito e un colpo di calore nello stesso tempo.
Mi toccai la parte "lesa" con la mano e ripensai a tutto ciò che era successo.
Harry era una persona totalmente diversa da ciò  mi ero immaginata.




IT'S BRITNEY BITCH
okay no, ma sono troppo in fissa con sta roba rendiamo contoo .-.
ahha va beh guys finalmente ho aggiornato (non gliene frega a nessuno lol) ma scusate sti giorni sono stai un po' movimentati, fra conor ,le little mix (dovevo andare da entrambi e non sono andata da nessuno,good) e il concorso di radio kisskiss non hjo avuto molto tempo aahah
allora,parliamo del capitolo: awww non sono dolciosissimo juliet ed harry?**
harry ha finalmente raccontato una parte del suo passato e sopratutto il motivo del bullismo subito! è totalmente diverso dacome juliet credeva che fosse... ma non è tutto (lol)!
nel prossimo capitolo ci saranno ben 2/3 colpi di scena quindi RIMANETE SINTONIZZATI (ok no, è l' 1.40 di mattina non sto molto bene ahah)
va beh insomma restate con me e scoprirete nfjgvnghvb
detto questo fatemi sapere che ne pensate, un bacio a tutteeee xx

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Capitolo 5
*** forever? ***


 





5.Forever?
-Mi vuoi spiegare perchè ho dovuto portare dei vestiti di ricam...- provai a chiedere per l' ennesima volta aspettandomi un' ennesimo sorrisino e un' ennesima risatina da Harry,ma non feci invece in tempo a finire la frase poichè mi trovai in un attimo in aria e poco dopo la mia pelle ebbe il brusco impatto con l' acqua gelata del torrente.
Quando riemersi vidi Harry piegato in due dalle risate a accasciato con le ginocchia al terreno mentre si teneva la pancia.
-Ah si...adesso mi vendico!-  
arrancai fino a raggiungere il punto della riva più vicino a lui e lo afferrai per le caviglie per farlo cadere in acqua.
I suoi riccioli, ora lisci per l' acqua,spuntarono poco dopo insieme ad una sua faccia contrariata -Come hai osato?!
scoppiai a ridere cercando di scappare da Harry che mi inseguiva- sei uno stronzo Harry!
Quando riuscì ad afferrarmi cominciò a farmi il solletico cercando di infilarmi ancora sott'acqua.
-okay okay, hai vinto tu!- mi arresi con le mani in alto, stremata.
Harry scoppiò a ridere tirandosi indietro i capelli che gli ricadevano davanti agli occhi.
 
-Ma Harry come faccio..è scivoloso!
-Che pappamolla che sei- disse ridendo mentre tentavo di uscire dal torrende passando da un sasso pieno di muschio. -Dai che ti aiuto-
Mi porse le mani che afferrai cercando di tirarmi su senza farlo cadere.
-Eh cosa faresti senza di me- scherzò ancora 
-Sei tu che hai voluto salire di quì..a me andava benissimo da qualsiasi altra parte.
Lo vidi sorridere mordendosi il labbro inferiore, leggermente arrossato per via dell' acqua fredda. Dio, adoravo quel sorriso.
Feci involontariamente scorrere lo sguardo più in basso sul suo corpo.
Senza accorgemi mi ritrovai a seguire le linee dei suoi ampi pettorali ,così delicate e precise.
Non avevo mai notato quanto il suo fisico fosse perfetto.
La maglietta bianca bagnata aderiva perfettamente con le sue forme marmoree lasciando ben poco all' immaginazione.
Scendendo più in giù  percorsi con gli occhi il torace e la V della zona inguinale, assolutamente la parte più sensuale di un ragazzo.
In quel momento mi accorsi dell' evidente escrescenza frenata ma evidenziata dai suoi jeans aderenti.
Oh mio dio. Alzai subito lo sguardo sentendomi colta in flagrante e il sangue mi confluì nelle guance quando incrociai lo sguardo di Harry mentre lussurioso percorreva il mio corpo,avvolto nei vestiti bagnati, nello stesso modo in cui io stavo osservando il suo.
Mi guardò negli occhi per un lunghissimo  secondo,prima che io mi girassi per prendere un' asciugamano portato da lui e asciugarmi i capelli.
-Ehy- sentii la suo voce pronfonda molto vicina -non ti preoccupure
Un attimo dopo delle forti braccia mi circondarono il bacino mentre con mano tremante lascai andare l' asciugamano.
Harry appoggiò il suo corpo al mio e mi sussurrò con un soffio all' orecchio 
-sai,è una reazione normale per i ragazzi...non hai fatto il corso di sessualità a scuola?
Avrei volentiermente riso per quella battuta se la sua voce non avesse riempito il mio corpo di brividi e il suo,appoggiato sul mio,non mi mandasse su un altro pianeta.
MI schiacciai ancor di più su di lui per aumentare l' intensità del contatto e le sue braccia e mani,che fino a quel momento erano rimaste inermi, iniziarono a salire lungo il mio corpo.
La sua bocca ,che si lasciava sfuggire dei leggeri sospiri,era a pochi centimetri dalla mia,vicino al mio orecchio,se solo mi fossi girata...
Stavo per compiere quel gesto nel momento in cui Harry aveva avvicinato le mani ai miei seni,quando lo sguardo mi cadde sulle sue braccia, dove un braccialetto si era leggermente allargato permettendomi di vedere la pelle sottostante.
Subito il mio corpo uscì dall' anestesia che il contatto con Harry aveva causato e le mie mani afferrarono il suo braccio.
-Cosa cono questi?- gli chiesi, senza girarmi ancora.
Li riconoscevo bene,come avrei fatto altrimenti? profondi tagli ormai ridotti ad una cicatrice rosa chiaro,altri quasi nascosti da una recente abbronzatura.
-Harry, ti ho chiesto di dirmi cosa sono!
Mi girai senza mollare la presa del suo braccio e mi ritrovai a doverlo guardare negli occhi.
Lui abbassò lo sguardo permettendo a qualche riccio di nasconderlo dal mio.
Le mie mani,involontariamente tremanti, cominciarono a staccare quel bracciale,per poi fare lo stesso con tutti quelli in cui le sue braccia erano avvolti.
Individuai i tagli più recenti con molta velocità e abitudine e ci passai leggermente una mano, sentendo Harry gemere a quel tocco. Non erano ancora del tutto cicatrizzati,ma non erano molto recenti per fortuna.
Continuai facendo passare le dita su ogni taglio delle sue braccia, finchè Harry con uno strattone si allontanò da me di qualche passo.
-Avanti, fai pure, fai come tutti gli altri! Giudica,commenta,insulta! Ormai..ormai ci sono abituato! Credevo di aver trovato finalmente una persona diversa,pensavo di poter essere me stesso con te..invece...
-Harry..- riuscii a sussurrare sentendo gli occhi bruciare e riempirsi di lacrime.
Mi avvicinai e gli tirai su il mento.
-Harry tu non puoi farti questo!
Lui cercò di aprire bocca ma non lo lasciai iniziare -Non posso sopportare neanche l' IDEA che una di quelle lamette si conficchi nella tua pelle perfetta fino ad intaccare il tuo sangue,non posso sopportare l' idea del tuo dolore, Harry..non puoi farlo,non puoi!
-Tu non puoi capire...
-Si invece! Harry io non ti giudicherò MAI ,anzi ti capisco, sarò sempre quì per te!
-E come mi capiresti sentiamo?! la tua vita deve essere così perfetta..sei bella, simpatica... non puoi sapere cos'è il dolore che provo io!
-Dici?- gli urlai in faccia con rabbia, prima di strappare ogni singolo bracciale che portavo sulle mie braccia per rivelare i segni del mio dolore,del ricordo di un passato che non mi apparteneva più,del rifiuto e della derisione dei nuovi "amici",della solitudine.
Harry non reagì per qualche secondo ma poi finalmente mi guardò negli occhi..oh, e quegli occhi non erano gli stessi di qualche minuto prima,vidi i miei stessi sentimenti riversati in quegli occhi, in quel verde smeraldo più scuro che mai.
-Perchè?- mi sussurrò in un soffio quasi impercettibile -perchè ti fai del male.. tu..tu non te lo meriti,non hai fatto niente,non devi patire della cattiveria altrui...
-Oh Harry-  avvolsi le mie braccia attorno al suo torace facendo scorrere le lacrime calde sulle mie guance e sulla sua spalla,mentre lui ricambiava l' abbraccio.
-Harry..una volta una persona mi ha detto che l' unico modo per superare le proprie paure è affrontarle..
-Cosa vuoi dire con questo?
-C'entrano quei ragazzi con tutto ciò?- gli chiesi senza rispondere alla sua domanda. Lui annuì impercettibilmente.
-Ora io e te andremo in paese,senza braccialetti..e ci sdraieremo in un parco,e se qualcuno vuole dire qualcosa,che la dica..
Lui rimase a bocca aperta -J..Juliet,io non riuscirò a farcela,non posso...
-Non sei più solo- gli disse intrecciando le sue dita fra le mie e guardandolo negli occhi -hai me
-ma io...
-Harry, ti fidi di me?
mi sorrise debolmente -mi fido di te.
 
Con i vestiti asciutti,io ed Harry uscimmo dal folto intrico del bosco-fortunatamente eravamo lontani da casa sua e ci eravamo dovuti passare davanti.
Strinsi più forte la mano ad Harry mentre avanzavamo giù per la discesa che portava in paese.
Raggiungemmo la gelateria e girammo a destra,proseguendo per almeno trecento metri prima di arrivare in piazza.
La piazza era esattamente come la ricordavo. Le fontane,le luci,il bianco pungente della pavimentazione... ma stranamente non mi sentivo oppressa e impaurita,con la mia mano in quella di Harry,con lui accanto sapevo di poter andare ovunque e fare qualunque cosa.
your hand fits in mine like is made just for me
Eccoli, appolaiati su una panchina,con la musica a palla e le sigarette alla bocca,di sicuro non di tabacco.
In quel momento mi resi conto perchè Harry apprezzava il mio modo di vestire, così strano per lui... viveva a contatto con gente come quella appostata su quella panchina, tutta con gli stessi vestiti, gli stessi modi di fare, senza una propria identità.
Harry,al loro confronto e fra di loro, brillava come una stella solitaria nella notte,così diverso ma così perfetto...la sua bellezza sia interiore sia esteriore veniva aumentata se visto vicino alla classe media e decelebrata come quei ragazzi.
-Hey va chi si vede di nuovo- disse uno facendo uscire parecchio fumo dalla bocca. harry strinse la mia mano di più emi avvicinai a lui per farci capire che non doveva avere paura,che io c'ero.
Tirammo dritto senza dare retta al ragazzo che si avvicinava a noi.
-Oh Styles che cazzo fai? Snobbi? ma chi ti credi di essere eh?
Un altro si alzò in piedi -Oh brutto coglione non hai neanche il coraggio di rispondere eh?
-Scappa scappa
-fatti difendere dalla tua amichetta
-Scusa- mi sussurrò harry prima di girarsi e rispondere a quei ragazzi -mi dispiace,vorrei davvero parlare con voi, ma non trovo nulla da dirvi e di abbassarmi al vostro livello non ne ho voglia
-Oh guardate Styles!- urlò uno che era rimasto seduto ad osservarci -cos'ha sulle braccia?
L' altro scoppiò a ridere -O cazzo,non dirmi che sono tagli?! di quelli con la lametta!
Harry,che aveva ripreso a camminare,si fermò di colpo e sentii in suo avambraccio irrigidirsi.
-Calma- sussurrai e poco dopo i suoi muscoli si rilassarono e gli permisero di rispondere mantenendo la calma.
-Si problemi? Scusate se non sono perfetto come voi,non ci trovo nulla di vergognoso, io almeno ho qualcosa per cui provare nostalgia e dolore, non come voi che siete così disperati e soli da farvi compagnia a vicenda, finendo per essere più soli e inutili che mai!
Si girò e con passo veloce uscì dalla piazza entrando nel porticato che faceva accedere alla piazza vecchia,con me al seguito.
Insieme girammo a destra e riconobbi i giradinoni, dove da piccoli andavamo spesso a giocare dopo la messa.
Harry mi accompagnò in un angolo isolato ma io insistetti per posizionarmi vicino ad una quercia vecchia,me la ricordavo benissimo.
"guarda cosa ho portato" harry aprì la bocca in un sorriso sdentato,tirando fuori dalla tasca un coltellino.
"Haz ma sei pazzo?e se le mamme ci scoprono..."
"non lo scopriranno! volevo incidere una cosa sull' albero"
"che cosa?"
"i nostri nomi,perchè noi rimarremo amici per sempre,Julia"
"per sempre?"
"all' infinito"
"io lo so come si fa il segno dell' infinto, posso?"
Harry mi passl il coltellino aperto e con meni tremolanti lo ficcai nella corteccia, trascinandolo fino a formare una sottospecie di otto rovesciato.
"ora scrivi J in una parte del simbolo, nell' altra io scriverò H"
guardai la corteccia e il segno era ancora lì. un otto rovesciato e due iniziali dentro.
sentii un groppo in gola, mentre mi sdraiavo sull' erba di fianco ad Harry.
Ma alla fine eravamo ancora lì', io e lui, lui ed io,solo che lui non sapeva veramente chi fossi.
-Sei stato perfetto Harry- sentenziai
lui scosse la testa -no,no e no-
-invece si, hai affrontato le tue paure,hai risposto bene a quei ragazzi, vedi che ti sentirai meglio
Passarono un paio di minuti prima che Harry riprendesse parola.
-Domani tocca a te affrontare le tue paura ok?
-harry non credo sia il caso...
Si girò di scatto verso di me -si invece! Juliet tu..mi hai aiutato,davvero tanto. Devo farti una confessione ma prometti di non giudicarmi-
-Ancora hai dei dubbi su questo?
scosse la testa -assolutamente no- si schiarì la voce prima di continuare -io..è..è da quando ti ho incontrata che non mi taglio più. Il giorno che siamo usciti in paese e c'erano quei ragazzi..io... sono corso in bagno e ho afferrato una lametta ma sono rimasto dieci minuti con la lama vicina alla pelle,alle altre cicatrici, senza mai avere il coraggio di ferire il mio povero braccio. Pensavo a te, al tuo sorriso, alle tue parole, alla tua risata, e pensavo che finalmente mi era capitato qualcosa di bello, che finalmente avevo un motivo per andare avanti,non volevo farti questo torto e...non riuscivo,perchè stare con te mi dava molta più forza di quanta le lamette me ne dessero, e in più era piacevole, mi sentivo una bella persona con te a fianco...
-H..harry non so cosa dire... non credevo neanche che tu fossi arrivato al punto di farti del male e io non posso permettere questo,sono felice che io ti sia di aiuto,davvero...-
Chiusi gli occhi permettendo alle lacrime di scendere sulle mie guance
-sono io che non posso permettere che TU ti faccia del male...
sorrisi -è buffo... la stessa cosa che è successa a te è successa a me
-che intendi?
-Beh... io dal giorno che mi sono risvegliata nei boschi con la tua voce non mi sono mai tagliata. ascoltare le note che uscivano dalla tua bocca,il tono profondo e rauco del tuo canto,mi dava forza, anche io avevo trovato qualcosa che mi potesse salvare, qualcosa per cui valeva la pena andare avanti. Mi ero completamente innamorata di quella voce e sopratutto del ragazzoa lla quela apparteneva,senza sapere chi fosse. dal momento in cui ti ho incontrato sei diventato indispensabile...credimi-
le sue calde mani si posarono ai lati del mio viso, raccogliendo le lacrime che scendevano dai miei occhi. abbassò velocemente le ciglia e anche il suo viso si rigò, ma i suoi occhi  brillavano e non c'era niente di più bello per me.
-Oh,Juliet- si avvicinò a me-...sei così perfetta
scossi la testa sorridendo -magari lo fossi
-sei perfetta per me.
Si avvicinò ulteriormente,e in pochi secondi trovai le sue morbide e sottili labbra posate sulle mie,prima leggermente,quasi avessero paura,poi sempre più velocemente senza mai superare la castità e la delicatezza.
La sua lingua si fece spazio nella mia bocca,mentre la mia la cercava freneticamente.
Infilai le mani nei suoi ricci e assaporai meglio le sue labbra.
Quando sentii mancarmi in fiato mi staccai,non senza prima dargli un morbido bacio a stampo.
-Non sai da quanto tempo desideravo questo momento,Juliet
 
Harry, un batuffolo pieno di ricci, diede un ultimo sorso alla sua cioccolata mentre il DVD di winnie pooh alla ricerca di christopher robin andava avanti.
Juliet al suo fianco guardava assorta la televisione, nell' atmosfera scaldata dal camino,mentre fuori la neve imbiancava tutto.
"Pooh,c'è qualcosa che-che devo dirti"
"è qualche cosa di carino?"
"beh,non esattamente..."
"allora può aspettare"
"ah si? e quanto può aspettare?"
"che importa?noi staremo insieme per sempre"
"adesso e sempre quanto tempo sarà Pooh?"
"per sempre non è poi assai,insieme a te.so che ti chiamerò,per sempre. e mi risponderai, per sempre. Non ci sarà un addio,per sempre tu ed io..adesso e sempre"
"voglio restar con te,per sempre. e questa è una promessa,per sempre.tu fidati di me,io resterò con te... adesso e sempre. Adesso,e sempre quanto tempo sarà,Pooh?"
"per sempre non è poi assai, Christopher, insieme a te... voglio vederti quì per sempre. ti voglio proprio quì accanto,per sempre."
"quando crescerò, accanto a te sarò.. saremo sempre insieme! Adesso e sempre"



SPAZIO AUTRICE
ciauuuu amorii sono riuscita ad aggiornareee kfjgbfgb
allora c'è tanto da dire su sto capitolo quindi andiamo con calma... alcune di voi già se lo asprttavano che harry fosse un autolesionista (:c) e del bacio,invece, ve lo aspettavate?
poi,volevo dirvi, il cartone che ho citato in fondo aww l' avete visto? è in assoluto uno dei miei preferitiii** e guardate in pezzo con la canzone che ho messo (dovete sentirlo assolutamente!) è questo----------------->                              
 
 http://www.youtube.com/watch?v=trC28YZpVPc
bueno c: alluura, volevo dirvi una cosa molto importante: questo pendo che fino ad ora sia ilcapitolo che mi sia uscito meglio, ma magari non è vero... comunque ci ho messo tantissimo impegno e davvero molkto di me stessa quindi vorrei che in molti me lo recensiste per diremi cosa ne pensate..davvero sarebbe molto importante.
ora, alla prossima... casasuccederà? juliet si rivelerà? ed harry come la prenderà?
buon sabato a tutte io vado a vedermi winnie pooh alla ricerca di christopher robin AHAHAHAHAHAHH

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Capitolo 6
*** also best friends ***




6. Also best friends

Sentii nuovamente il rumore metallico della sbarra e cominciai ad agitarmi ulteriormente.
I miei sentimenti non erano qualcosa di statico, anzi continuavano a mutarsi, a scambiarsi fra loro,dandomi sensazioni che non mi credevo capace di provare.
Da una parte non vedevo l'ora di vedere Harry:il suo sorriso, la sua risata, i suoi occhi, i suoi capelli... ogni parte di lui era stata creata per farmi sentire bene e nel posto giusto nel mondo, ma dall' altra avevo ansia per quell' incontro,un' ansia che mi stava facendo salire il pranzo dallo stomaco per ben due motivi: Harry aveva detto che toccava a me affontare le mie paure,ma se le mie paure erano lui e il mio passato come avreo fatto ad affontarle senza fargli capire chi fossi? 
E inoltre cosa c'era fra me ed Harry? Mi piaceva pensare a noi due come due personaggi di un film, quelli in cui dopo il bacio due persone sono automaticamente insieme. 
Magari per Harry non contava nulla. 
Spuntò fra le fronde degli alberi e appena lo vidi le mie labbra si piegarono involontariamente in un sorriso,e anche le sue si schiusero mostrando i denti perfetti e le dolci fossette.
-Hey amore- mi salutò dolcemente prendendomi la vita con una mano,quindi annullò velocemente le distanze fra noi fino a farci unire in un dolce bacio.
Le sue labbra erano mille volte meglio di come ricordassi,morbide e dolci,la sua abilità nel baciare era sublime, dovevo fargli schifo da quanto non fossi brava in suo confronto.
Gli accarezzai i ricci e sentii mancarmi l' aria,forse perchè avevo bisogno di respirare o forse perchè quel bacio era stato troppo bello.
Si staccò da me per poi sorridere mordendosi leggermente il labbro inferiore in modo irresistibile. gli accarezzai la guancia:
-Mi sei mancato tantissimo- rivelai arrossendo e provocando la sua roca risata.
-Anche tu- mi lasciò un ultimo veloce bacio  per poi prendermi la mano e guardarmi incoraggiante negli occhi -ora è il tuo turno per affrontare le tue paure
-Come faccio ad affrontarle se non sai neanche quali sono?
mi sorrise dolcemente -infatti,vieni con me
Mi accompagnò giù per la discesa,era tutto esattamente come ricordavo.
Il mio primo istitnto fu quello di retrocedere,di scappare e di non affrontare i ricordi, ma poi mi trattenni:avevo promesso ad Harry che l' avrei fatto,econ lui a fianco di cosa potevo avere paura?
riguardai quelle strade ricoperte di ghiaia sottile e terra che da piccoli percorrevamo di corsa o in bicicletta,mi girai  verso il campo di pannocchie,anzora piccole e vedri pronte a maturare verso i primi di settembre. Dietro esso si poteva scorgere la ferrovia in abbandono,dove andavaomo spesso a rifugiargi a nascondino o che percorrevamo per giungere nei boschi,incontrando la locomotiva rotta,ferma sempre in un punto,sempre uguale,statica. Chissà se c'era ancora.
Harry mi fece entrare nel campo facendosi largo fra i girasoli e le piante di pomodori. Non alzai lo sguardo finchè non fui sicura che da quel punto casa mia ,o almeno la vecchia casa mia,non fosse visibile.
Harry raggiunse l' angolo del campo, di fianco alla ex casetta degli attrezzi, e si sedette sotto il pesco.
Alzai gli occhi di fronte a tanto splendore.
Era cresciuto. 
Lo avevamo piantato io ed Harry quando io non andavo ancora a scuola.
Un giorno ero uscita in giardino da sola con la racchetta da tennis,perchè Harry doveva fare i compiti e avevo trovato il giardino pieno di nòccioli. 
Subito li avevo raccolti e portati da mia mamma,volevo sapere cosa fossero. Nessuno lo sapeva con certezza e così mia nonna disse che potevamo piantarlo nell' orto e,se annffiato e curato, sarebbe cresciuto un albero e avremmo scoperto che frutto fosse qaundo questi sarebbero nati.
Così lo avevo detto ad Harry ed eravamo corsi a piantarlo. 
io me ne ero andata si e no due anni dopo, ai tempi l' albero era ancora alto un metro e non dava ancora frutti,solo foglie e gemme.
Era cresciuto,come era cresciuto Harry,come ero  cresiuta io,come era passato il tempo. Anche se in quel momento mi sembrava di tornare a quanlche anno prima, il tempo era passato e non si poteva cambiare il corso degli eventi.
Staccò due frutti dall' albero e li sciaquò col rubinetto dell' acqua.
Me ne porse uno e aspettò che mi sedetti,forse per darmi il tempo di riordinare le idee.
Sobbalzai e sorrisi all' abbaiare di un cane dietro di noi.
Harry ridacchiò e morse la pesca prima di offrirne un pezzo all' animale -Buono rudy!
Accarezzai pian piano le orecchie a Rudy: quando me ne ero andata Rudy non c'era,nel cortile dietro all'orto c'erano due cani,non sapevo i nomi, ma mi avevano sempre spaventata.
Mangiai lentamente la mia pesca ed Harry non mi mise fretta. Quando mi decisi a parlare,luì lo capì e fece intrecciare le nostre dita facendo dei piccoli cerchi col pollice sul dorso della mia mano.
-Bonnie non è in realtà la mia vera madre- iniziai -Bonnie è solo una dolce donna che si è presa cura di me e mi ha salvato la vita... perchè i miei genitori sono morti quando io ero veramente molto piccola- mentii sull' età per non fargli venire dei sospetti,ma non volevo raccontargli troppe bugie,solo messe verità,come lui aveva fatto con me,dato che non aveva menzionato la morte dei suoi genitori - avrò avuto 3 o 4 anni...non mi ricordo cosa era succcesso prima di quel giorno, i medici dicono che per lo shock ho totalmente rimosso la memoria,e bonnie mi ha ritrovata fra i boschi e mi ha accolto a casa sua.
Fin dalle elementari questa cosa mi ha fatto soffrire,perchè non mi ricordavo il mio passato e non avevo i genitori. Facevo fatica a fidarmi di chiunque. Infatti anche adesso non riesco ad avere un amico, una persona sulla quale contare e di cui io mi possa fidare...mi sono sempre sentita male per questo...-
Era vero in fin dei conti, dopo Harry non ero riuscita più a fidarmi di nessuno,era più forte di me.
Harry si femò con le sue composizioni circolari sulla mia mano ed alzò lo sguardo,i suoi occhi erano arrossati almeno quanto i miei,forse perchè gli avevo fatto ricordare la morte dei suoi-dei nostri-genitori.
-J...juliet..è una cosa terribile...ma sai che di me ti puoi fidare vero? Sai che non ti abbandonerò mai? Sei indispensabile,sei la cosa più bella che mi sia capitata- si avvicinò e avvolse le sue possenti braccia attorno al mio bacino e io ricambiai,stringendomi il più possibile a lui,per sentirne il calore,la sicurezza,la vicinanza. Sapevo che lui c'era,in fondo c'era sempre stato.
-Lo so Harry, ci sei sempre stato,e nella tua voce ho trovato l' aiuto che cercavo ancor prima di conoscerti,non potrei mai pensarmi senza di te-
-Vedi,ora che anche tu come mai hai parlato dei tuoi problemi,ti sentirai meglio,libera da un peso... voglio che tu stia bene,Juliet, eanche se non ci riuscirò,voglio essere IO a farti star bene-
Mi sorrise leggermente prima di scontrarsi con le sue labbra sulle mie abbastanza violentemente.
Potevo sentire il suo dolore e la sua frustazione,la sua voglia di farmi sentire bene,la sua rabbia per il mio dolore.
Mi mise una mano dietro la nuca e fece peso col corpo finchè non ci trovammo sdraiati per terra,sull'erba. 
Passai per l' ennesima volta una mano nei suoi capelli,era un gesto che adoravo fare,come adoravo ogni singola parte di lui.
Ci staccammo per riprendere fiato e ad entrambi nacque un involontario sorriso.
Ci sdraiammo sulla schiena cercando di decifrare le immagini racchiuse nelle nuvole,senza accorgersi del tempo che passava.
-Sai cosìè una cosa che ho sempre adorato fare?- mi chiese cercando di sopprimere una leggera risata.
-Che cosa?
Non mi rispose ma si alzò ed entrò nella casetta degli attrezzi,non lo seguii.
Ne uscì poco dopo con un bastone abbastanza solido e una cesta con qualche patata,cipolla e un' arancia.
-Cosa ci vuoi fare con quelle?
-Sai giocare a baseball?- chiese sorridendo 
Scoppiai a ridere contagiando anche lui -Harry ma tu sei completamente rincoglionito! Come si fa a giocare a baseball con...
Lui scoppiò a ridere ancor più fragorosamente -Dai,guarda e impara..lanciami la patata!-
Colsi il doppio senso e afferrai il tubero lanciandoglielo addosso il più forte che potei,cercando di rimanere seria.
-Heyy ti ho detto di lanciarla ma verso il bastone non contro di me! Sai,hai presente,c'è una cosa cosa chiamata b a t t u t a che..
-fai poco il saputello Styles e passa quel basto..insomma passalo!
Mi allungò il pezzo di legno e afferrò un' arancia: - questa è la più difficile,scommetto che non riesci nenache a sfiorarla- disse con aria di sfida.
 
Dopo aver fatto fuori una quantità copiosa di frutti e vegetali vari Harry mi propose un agar di corsa fino al letto del fiume che passava per il paesino,fiume che ormai non esisteva più-ma questo ormai da anni,me lo ricordavo bene. Arrivati sul luogo mi fece scavalcare il parapetto e camminare lungo gli argini a qualche metro da terra.
Ritornammo sulla strada solo dopo esserci accorti che era ora di cena e ora che io tornassi a casa:Harry si propose di accompagnarmi fino all' ingresso dei boschi.
-Sai- iniziò a parlare calciando un sassolino -tu,oltre che ad essere la persona più bella del mondo,la mia ragazza e l' unica che mi fa sentire libero e a mio agio,sei anche la mia migliore amica
A quelle parole sentii un groppo in gola,non potevo credere di poter avere il ragazzo più dolce del mondo,l' unico in grado di dire e pensare cose simili. Era perfetto.
-Oh,Harry..
-Ma ti devo dire una cosa,ma non te la prendere-
-dimmi pure-
-da piccolo ho avuto un' altra migliore amica...so che dirai che tutti abbiamo avuto il nostro migliore amico da piccoli, ma con lei era diverso,l'ho sempre avuta al mio fianco,era come una sorella....- sorrise debolmente -ho sempre creduto che avremmo finito per sposarci,sai? mi sembrava inevitabile
Sentii un brivido risalirmi lungo la colonna vertebrale e la bocca come sotto anestesia dentistica,la testa staccata dal corpo e il cuore a mille.
Parlava di me? "ho sempre creduto che avremmo finito per sposarci,sembrava inevitabile". lo aveva pensato davvero?
-E..come mai non siete più amici?- riuscii a dire con voce tremolante,trattenendo le lacrime che stavano per fuoriuscirmi dagli occhi
Lui scosse la testa -Oh,niente di importante,come tutti gli amici che hai quando sei piccolo,ci siamo persi di vista- poco dopo riprese -te l'ho detto perchè volevo che tu lo sapessi,volevo che tu fossi a conoscenza del fatto che sei importante anche più di lei,tu e lei siete le uniche due vere amicizie che ho mai avuto...certo,ho un amico adesso, si chiama Louis,ma non è niente in confonto al bene che voglio a te,Juliet,e nessuno potrà mai essere paragonato a te-
A quel punto,pur con tutta la buona volontà del mondo,non riuscii a frenare le lacrime. Un po' per la rivelazione della migliore amica, del fatto che si ricordava ancora di me,del fatto che mi consideri importante,delle sue parole dolci...
-Sono la ragazza più fortunata di questo mondo cazzo- sussurrai prima di salutarlo con un ennesimo,dolce e lungo bacio.




ANGOLO AUTRICE
saaalveee
innanzitutto vorrei davvero scusarmi per questa lunghissima attesa, tra la scuola di merda e che sono stata 3 giorni a rimini,tra che sono mezza depressa perchè fra (sigh) dieci giorni ci sarà il concerto e io non potrò vedere i ragazzi, non sono riuscita a mettere già nulla di buono neanche col bazuka :c inoltre lo pubblico ora perchè domani non ne avrei il tempo e non mi va di farmi aspettaro 2 settimane per un capitolo!
Quindi come vedete questo capitolo è corto,di passaggio e fa pure caghare per i motivi scritti prima+ blocco dello scrittore (? lol) insomma na merda proprio ma cagatemelo plis!
vi prometto che dal prossimo/quello dopo la storia diventerà bellas movimentata!
nulla da dire,parlare voi, un bacio amori xx

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Capitolo 7
*** red and fish ***






7.red and fish
Harry spense il motore e tolse la chiave dal quadro,prima che scendessimo entrambi.
In una frazione del paese vicino c'era la classica fiera,c'era sempre stata,mi ricordavo che da piccoli ci andavamo e io volevo sempre prendere un pesce, di quelli che compravi se facevi centro con una pallina nella boccia, e te li mettevano in un sacchettino.
Non ero mai stata abbastanza brava da centrare la boccia così Harry mi aveva sempre aiutato e alla fine mi regalava il pesce, che puntualmente dopo pochi giorni moriva.
-Eccoci tesoro- annunciò Harry prendendomi per mano e sorridendo,mentre ci avviavamo verso il viale principale,che poi si snodava in altre strade per dare accesso alle varie giostre.
-Da piccolo venivo molto spesso quì- esordì -mi divertivo molto con ..ehm..la mia amica..ma era da tanto che non ci tornavo-
-Ah si? E come mai?
-Non lo so..anzi forse si:di sicuro per la paura di incontrare i ragazzi del mio paese, paura che mi prendessero in giro o mi maltratassero come sempre...ma anche perchè questo posto è molto legato al mio passato..e..ehm..non mi piace ricordarmi del mio passato.
Stavo ancora pensando alle ultime parole di Harry quando arrivammo alla prima giostra:davvero aveva paura di ricordarsi del passato? come mai? c' entravano solo i suoi genitori o...?
La calca cominciò a spingere per salire e io posai il biglietto in mano al ragazzo prima di entrare.
Da piccola avevo sempre visto quella giostra come qualcosa di mitico,per i grandi,la classica giostra dove la mamma ti diceva di non salire,dove i grandi si riunivano e se ti avvicinavi eri riempiti di occhiate sprezzanti.
Si componeva di una piattafroma rotonda in pendenza con dei posti per sedersi che girava e ti faceva saltare in aria, non cadere era difficilissimo e solo chi era più bravo stava in piedi nel centro.
Ci sedemmo e la giostra si mise in funzione prima girando velocemente e poi pian piano saltando,nessuno era ancora caduto.
-Dai vieni- sentti dirmi dalla voce di Harry. Mi giarai e lo ritrovai in piedi che mi porgeva la mano -andiamo in centro in piedi!
-Ma sei impazzito?! Harry ti voglio ricordare che io sono caduta da seduta non riuscirò mai a stare in piedì..lì!
-Dai che ti costa- sporse il labbro inferiore all' infuori e io scoppiai a ridere mentre mi aggrappavo alla mano che mi aveva teso.
-Se mi rompo qualcosa colpa tua
-Ricevuto capo- rise facendomi l' occhiolino
"Ecco i primi due coraggiosi del giro" la voce del propietario dell' attrazzione rimbombò attorno a noi mentre tutti i gruppetti intorno ci guardavano curiosi "li facciamo cadere? io dico che lei non sta in piedi!" fermò il giro e cominciò a farla saltare,Harry mi afferrò saldamente per la vita e per la mano proprio nelmomento in cui stavo per scivolare.
"Eh no ragazzino così non vale!" la giostra riprese a fgirare e dopo poco,nonostante fossi nelle mani di Harry, il mio equilibrio assai precario si spezzò del tutto,tanto che cadetti in avanti fino a rotolare vicino ai sedili portandomi ancheHarry dietro.
la voce nell' altoparlante esultava mentre io ed Harry ci reggevao la pancia dalle risate mentre ci muovevamo col sedere da una parte all' altra della giostra quando quella girava,sbattendo di tutto e di più.
 
-Che ti avevo detto?- gli ricordai una volta scesi,per fortuna integri.
-Hai ragione- alzò le mani in segno di resa -ma non puoi dire che non ti sei divertita!
-Hai ragione anche tu- gli sorrisi per poi dargli un bacio sulla guaccia facendolo ridacchiare dal solletico -Daai smettila- passò un braccio attorno alla mia vita e ci dirigemmo vero un' altra giostra.
Salimmo sulla casa del terrore,rubando il posto a dei bambini e rischiando di essere cacciati perchè le gambe di Harry non ci stavano tanto che si dovette rannicchiare in posizone fetale.
Passammo tutto il tempo a ridere davanti ai "mostri" che da piccoli ci spaventavano tanto,e che popolavano i nostri sogni.
Adesso i miei sogni erano popolati da Harry e dalla sua voce.
Andammo anche nel labirinto di specchi dove Harry,nel tentativo di dimostrarmi la sua superiorità,non solo si perse ma sbattè la faccia su un vetro lasciandoci quasi il naso,tanto che la propietaria andò a prenderlo e lo riportò fuori dall' entrata. 
Non l' avevo mai visto così in imbarazzo,forse.
Salimmo su varie montagne russe dove ci stringevamo forte a vicenda e infine sull' atlantide, da dove ne uscimmo completamente zuppi.
Era da tantissimo tempo che non mi divertivo così tanto.
Harry comprò due frittelle e le mangiammo mentre ci digerevamo alla macchina.
Eravamo quasi arrivati quando scorsi sulla mia destra i colori vavaci del baracchino.
 Giallo chiaro e verde acqua.
Le mi gambe si erano bloccate involontariamente, e sentivo che Harry stava seguendo il mio sguardo.
-Harry ti prego- mi girai e lo guardai negli occhi, cercando di non svenire per la purezza di quello sguardo -posso comprare un pesciolino?
Lui scoppiò a ridere, abbassando la testa e aggiustandosi i capelli, mentre due profonde fossette gli segnavano le guance.
-Sei incredibile- mi trovai la sua mano dietro la nuca e poco dopo mi stampò un leggero bacio sulle labbra,leggero ma incredibilmente morbido -andiamo
Mi prese la mano e ci dirigemmo verso il baracchino,era proprio come lo ricordavo.
Una folla di bambini lo accerchiava,tutti con una manciata di palline in mano mentre cercavano di fare centro nell' acqua.
-Ci dà cinque palline?- chiese Harry a Edmond,il proprietario. Era sempre uguale,anche se i segni della vecchiaia gli segnavano la fronte e gli occhi erano contornati da piccole zampe di gallina.
Egli con un gesto meccanico allungò la mano nella cesta delle palline e ce ne  passò una manciata,continuando a tenere sotto controllo i bambini,con la paura che combinassero qualche guaio.
Harry mi mise in mano la prima pallina,che lanciai verso una boccia un pesce bellissimo,mancanadola però per parecchi metri.
Impassibile Harry mi diede la seconda, e stavolta prima di lanciarla presi la mira,ma questa per terra poco dietro la boccia prescelta.
Con la coda dell' occhio notai Harry che si sforzava di trattenere una risata con un sorriso forzato.
-Riprova,sarai più fortunata- mi sussurò mentre prendevo la seconda pallina.
Per la terza volta lalanciai sperando di fare centro,dopo aver calibrato bene le mie forse,ma quando questa finì in testa ad un bambino Harry non riuscì a trattenere le risate.
-Dai harry..- cercai di farlo smettere dandogli dei leggeri pugni sullo stomaco,prima di farmi trasportare dal timbo dolce e  traballante della sua risata.
-Sei proprio un danno,Juliet- scosse la testa sorridendo per l' ennesima volta. 
Dio,quanto era bello.
-Ti faccio vedere io come si fa..non è difficile- dopo essersi posto dietro di me prese le mie mani fra le sue e mi accompagnò nel lancio della pallina,che finì perfettamente nella boccia con un suono sordo.
I suoi ricci mi pizzicavano le guance,dato il suo viso appoggiato sulla mia spalla,e mi sentivo totalmente protetta,mi sembrava di essere tornata a qualche anno prima, quando tutto era semplice,non c'erano complicazioni.
Girai lentamente la testa fino a far scontrare i nostri nasi. Harry sembrò leggermente sorpreso ,ma sorrise prima che le nostre labbra si toccassero e le nostre lingue si unissero una all'altra avidamente.
-ehm...scusate..- ci staccammo all' improvviso,ricordandoci di essere in luogo pubblico sotto gli occhi di tutti.
Infatti era stato Edmond a richiamarci,le guance completamente arrossate per l' imbarazzo,tanto quanto il nostro.
-Ehm ci scusi...- intervenne Harry senza però togliersi il sorriso leggermente storto dalla bocca.
Era bellissimo da osservare,non aveva un solo difetto.
-Tranquillo Harry- glie fece l' occhilino -era da tanto che non ti facevi vivo da queste parti eh? ora capisco,avevi altro da fare
-Ehm...già..- cercai di non ridere vedendo harry che torturava un riccio dall' imbarazzo.
Edmond posò il pesce sul bancone -sono cinque euro.
Harry tirò fuori il portafoglio  dalla tasca e ci frugò dentro alla ricerca dei soldi.
Intanto non avevo notato Edmond che mi fissava con aria perplessa.
-Ehy ma tu sei di quì? ti ho già vista da qualche parte...
mi girai di scatto -parla con me?
-Sisi,ne sono sicuro ma non mi ricordo quando... anzi! Harry! Non è forse quella bambina che era tua amica quando eravate piccoli..Ju..Julia?
Il mio corpo era ancora abbastanza vicino a quello di Harry per poterlo sentire irrigidirsia quelle parole.
-Non so chi che parla- concluse secco
-Ma sì! Quella bambina che..oh no..è impossibile perchè...
-davvero,edomond. Ti stai confondendo.- posò con violenza la banconota sul bancone facendo tremare tutto -Grazie per il pesce.-
Mi prese la mano e mi tirò dietro sè -andiamo Juliet.
 
Per tutto il tragitto in macchina rimanemmo in silenzio:Harry tremava leggermente e i suoi occhi erano lucidi,distanti.
Arrivati vicino a casa sua spense il motore e si lasciò andare sul sedile.
-Oddio,Juliet..scusami,scusami tanto per il mio comportamento poco prima,io...
-Harry- gli presi le mani -so che ne hai avuto motivo,non ce l'ho con te,non potrei mai..
scosse leggermente la testa -oh,grazie al cielo,grazie- gli passai le mani attorno alle spalle e lui fece lo stesso con me.
Restammo stretti in un abbraccio per qualche minuto.
-Grazie di tutto,sei unica Juliet-
-Oh,grazie a te..senza di te la mia vita non sarebbe la stessa-
Mi lasciò un umido bacio sulla guancia.
-Vuoi venire a casa mia?
mi discostai leggermente,stupita.
non solo avevo corso il rischio più grande della mia vita,ovvero farmi quasi scoprire da harry,ora dovevo pure andare in casa sua,riaffrontare i ricordi della mia infanzia e della perdita dei miei genitori.
-Ehy? non ti mangio eh- ridendo si avvicinò al mio collo e mi lasciò un leggero morso,che ebbe il potere di farmi venire la pelle d'oca su tutto il corpo.
sorrisi -dai harry! 
-E allora andiamo...
-si ma....io devo andare a casa fra poco,devo accompagnare Bonnie a una visita..sai com'è ...
le sue labbra si schiusero in un sorriso radioso -capisco,beh allora solo un attimo,ti devo far conoscere qualcuno!
Annuii e aprii la portiera.
Trovai davanti a me la casa di Harry,uguale a come la ricordavo.
Le pareti giallo crema,quasi bianche,il lungo balcone delle camere.Gli alberi erano un po' cresciuti,compreso quello davanti al balcone,dove co arrampicavamo spesso prima che i genitori tornassero dal lavoro,dove avevamo piantato dei chiodo e che usavamo come passaggio veloce per salire alle camere.
Harry prese le chiavi dalla tasca ed aprì il cancello per auto,quindi mi guidò lungo il perimetro della casa passando da sinistra,di fianco alle finestre del bagno della taverna e della taverna stessa.
Passammo sotto una veranda,che non mi ricordavo ed Harry aprì la porta in legno scheggiato,sempre uguale a quella di un tempo.
-Prego- mi fece cenno di entrare e fui avvolta e completamente sopraffatta dai ricordi.
L'odore della casa era leggermente cambiato,forse perchè non c'erano più i genitori di harry,ma era sostanzialmente uguale.
Il mobile a pianco dell' ingresso secondario,dove stavamo entrando noi,era sempre uguale:sopra vi erano appoggiati nun computer,un paio di cuffie,alcune penne e dei fogli,delle carte da gioco e lo zampirone per le zanzare,cibo per pescie che harry afferrò velocemente.
La porta che portava al primo piano era chiusa,come quella della cantina,ed Harry mi disse di scendere in taverna.
Le pareti erano più vivaci di come le ricordassi,forse erano state riverniciate,il divano era nella stessa posizione ,come il tavolo e la tv.
Era tutto così uguale ai miei ricordi,era cambiato così poco che da un momento all' altro mi aspettavo di veder scendere Anne a dirci che era ora di far merenda.
Notai qualcosa di nuovo:un acquario per pesci.Un acquario neanche tanto grande ma pieno di decorazioni:alghe ,coralli,conchiglie,pietre e sassolini.Sembrava quello di alla ricerca di nemo,peccato che vi ci fosse solo un pesce.
-Non sapevo avessi un pesce-
-è lui che ti volevo far conoscere,si chiama red
All' improvviso ebbi un flashback,una cosa che avevo totalmente rimosso dalla memoria.

Harry afferrò il sacchetto col pesce appena vinto:" speriamo che non muoia subito come gli altri..guarda è anche ceco da un occhio"
"come fai a capirlo?"
"non lo riesce ad aprire...non lo voglio"
"lo tengo io a casa mia" risposi "però scegli tu il nome"
"ti piace red?"
 
Era red,il suo occhio era ancora chiuso,era più grande,ed era sopravissuto.
Solo che era in casa mia prima che io me ne andassi,non ci credevo che Harry lo avesse tenuto,perchè lo aveva fatto?
-Cos'ha all' occhio?
-Non lo so...era già così quando lo avevamo comprato...
-Avevamo?
Harry fece passare qualche secondo prima di rispondere.Come ogni risposta su quell'argomento-noi in realtà- fu freddo e sintetico,come se avesse paura di ammetterlo a sè stesso,ma forse era solo paura di ricordare...o peggio,pura indifferenza.
-Si,avevamo. Io e la mia migliore amica,quella di cui ti parlavo,quando eravamo piccoli... lo aveva tenuto lei in casa,ma quando...se ne ra dovuta andare-deglutì abbastanza rumorosamente -mi ricordai di lui e andai a prenderlo. è ancora vivo,non mi sembra vero.mi ricorda lei,è uno dei pochi frammenti del passato che ho,che riesco ad affrontare...
Si era ancora irrigidito,le unghie inficcate nei palmi delle mani.
-No harry- mi avvicinai e lasciai che sciogliesse i pugni -non ti fare del male
mi sorrise -con te vicino non riuscirei
-mi è venuta un' idea,se ti va ovvio
mi fece segno di continuare,i ricci ondeggiarono un po'.
-ti andrebbe se mettessimo il nostro pesce insieme a red?
Gli si illuminò il volto. -oddio che bella idea! certo! però decidi tu il nome
-ci avevo già pensato,fish è perfetto..
-un premio a miss fantasia dell' anno!
-E dai Harry!- scoppiammo a ridere assieme ,prima che harry travasasse Fish nell' acquario,mischiando due acque e due vite nuove,sconosciute fino a quel momento.
Rimasi un po' a fissare i due pesci che facevano conoscenza,curiosi,prima di ricordavi che-in teoria-avrei dovuto accompagnare Bonnie ad una visita.
-Oddio Harry è tardissimo! devo scappare!
-Uff,va bene ti accompagno al cancello
Quando mi girai per saluarlo lo trovai che mi fissava intensamente
-Hey come mai quello sguardo?- chiesi passandogli una mano fra i ricci
-Ti aspetterò quì,fino a quando non ci rivedremo...
scoppiai a ridere -allora,ai boschi come al solito?
-ai boschi come al solito.
Gli concessi  un ultimo bacio,lento e dolce,prima di avviarmi verso casa.
In quel momento squillò il telefono,un messaggio.

"prima o poi mi dirai perchè non vuoi entrare in casa mia. un bacio,H xx"



SPAZIO AUTRICE
o miodio scusate scusate scusateeeee non ho aggiornato per anni,ma all' inizio non avevo abbastanza recensioni e poi sono successe un mucchio di cose,ma ve le dirò dopo,prima parliamo del capitolo.
non so quante di voi si ricordino persino dell' ESISTENZA di questa storia ma ebbene sì,esiste e mi piacerebbe se qualcuno la cagasse anche se la vedo dura :c ma dai raga è quasi finita la scuola,poi sarò tutta vostra (mi dispiace D:).
Allora,Juliet sava per essere sgamata da hazza lol..per il resto non c'è molto da dire, a parte che la fine è scritta da cani perchè è mezzanotte e mezza e domani ho scuola ma se no non aggiornavo più lol e che la casa di Harry è quella dei miei cugini ,ma non frega a nessuno ahahah
nel prossimo capitolo ci sarà un bel "colpo di scena" diciamo hgbvhbv
datemi un parere.

ora vi racconti cosa mi è successo nell' ultimo periodo.
beh ecco...non ci credo ancora ma ho realizzato il mio sogno SI CAZZO SONO FELICISSIMA
tipo a -5 dal concerto ad assago una mia amica mi ha detto che una amica di una sua amica (?) vendeva un biglietto e sono riuscita a prenderlo,settore c23, a 165 euro ma sono spesi benissimo fino all' ultimo.... è stata la giornata più bella della mia vita,anche perchè fuori dal forum abbiamo visto zayn tipo 5 volte,liam,niall ed harry ** erano vicinissimi a noi,ancora non mi sembra vero,dio.
chiunque sia andato al concerto lo sa poi,che una volta che è tutto finito si sta da cani,so che sembra impossibile ma si è depressi,io piango appena sento una canonze tipo anche lwwy,non mi immaginate con moments.
poi durante il concerto ,durante moments,i ragazzi erano sul palco in aria e niall si guardava in giro,io e le mie amiche lo abbiamo salutato e lui ci ha viste e ci ha mandato un bacio,cazzo come sono felice.
vi lascio con una foto di hazza ad assago,che ho fatto io è bellissima...se volete altre foto (non le metto per chi non è andato,non è una bella cosa lo so benissimo cazzo) le trovate sul mio facebook,ecco il mio profilo------------------------->
 https://www.facebook.com/arianna.tamberi.97?ref=tn_tnmn

 
ecco la foto di hazza:



notte a tutte,vi amo,sul serio xx

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Capitolo 8
*** hot love ***




8. hot love


 
Lanciai un sasso il più lontano possibile mentre ridevo assieme ad Harry.
Mi stava raccontando del giorno prima,quando era uscito con Louis.
Louis era il suo migliore amico,l' unica persona con la quale notavo stesse a proprio agio, a parte me.
Forse perchè erano proprio gli antipodi,ma anche si assomigliavano per molti versi: entrambi erano molto espansivi,ridevano facilmente ed erano completamente rincoglioniti ma louis,al contrario di Harry,era capace di affrontare le difficoltà abbastanza facilmente.
La prendeva tutto sul ridere,anche se dentro cio stava male,non lo dava a vedere,così che anche a lui il problema sembrasse meno grosso.
Ma Harry rispetto a Louis era più riflessivo,era capace di valutare per inifinito tempo le azioni prima di compierle mentre Louis era impulsivo,faceva quello che voleva,non pensava alle conseguenze.
Insieme stavano benissimo,ognuno prendeva ciò che gli mancava dall' altro,facevano cazzate su cazzate,come quella che Harry mi stava raccontando in quel momento: avevano trovato una bicicletta abbandonata vicino al cimitero e louis aveva suggerito di prenderla,nonstante entrambi sapessero fosse di una signora anziana del paese,con l' intento di farci un giro e riportargliela.
La signora aveva però chiamato un gruppetto di gente  perchè la aiutassero a ricercarla così loro due l' avevano dipinta di nero e legata al garage di Louis.
La signora l' aveva vista,riconosciuta ed era riuscita a rompere la catena e a riprendersela.
Dopodichè aveva raccontanto tutto a Louis,dicendogli che se non l' avesse trovata avrebbe potuto chiedergli di aiutarla,lui che era così un bravo ragazzo.
Solo con Louis Harry riusciva ad essere totalmente spensierato,ed ero geosa di questo.
Louis era il suo migliore amico,lo conoscevo ed era simpaticissimo.
-E avesse scoperto che eravate stati voi che cosa avrebbe detto? e voi?
Harry scoppiò a ridere nuovamente -Oddio non lo so,probabilmente avremmo detto che l' avevamo trovata in giro già tinta di nero....non abbiamo fatto nulla di male,volevamo solo fare un giro gelil' avremmo riportata!
Stavo per rispondergi quando una goccia mi colpì forte sulla nuca.
Poi due,tre e via andando.
Aumentavano vertiginosamente e sui sassi bianchi lasciavano machcie grigiastre che si univano fra loro.
-Oddio Harry,sta piovendo!
-Ecco miss perspicacia- disse ironico alzandosi.
Io seguii il suo esempio mentre l' acqua diventava sempre più e sempre più forte,in un attimo ci ritrovammo completamente bganati.
Harry si tolse la maglietta e avvicinandosi a me ,la pose sopra le nostre teste,come se potesse essere un riparo adatto.
-Corri,vieni con me!- cominciammo a risalire dai sassi verso casa,io cercavo di essere il più veloce possibile nonostante la presenza di harry senza maglietta a fianco a me fosse abbastanza di distrazione.
Passammo attraverso il campo e davanti a quella che era stata casa mia,prima di fermarci sotto la tettoia comune alle due case.
Harry tolse la maglietta da sopra le nostre teste e la strizzò. 
Vi cadde tantissima acqua e entrambi ridemmo leggermente.
-Ottimo riparo,haz
-meglio che niente- cercò di giustificarsi mentre cercava le chiavi.
Intanto che harry apriva il cancellino, guardai per bene casa mia,o quella che era stata casa mia.
I colori, rosa salmone e bianco,erano più sbiaditi di come ricordavo e i muri erano a pezzi srostati ,a pezzi ancora integri.
Le scale che portavano sul balconcino dell' entrata erano annerite ela tapparella della cucina leggermente sfondata ma non più di tanto.
La facciata principale era ancora integra,il giardino era perfettamente curato.
Non mi ci volle molto per capire che non era una cosa normale: se era disabitata,perchè il giardino era curato?
Perchè era disabitata,vero?
-Dai,corri sulle scale d' ingresso!entra,la porta è aperta!- mi spinse Harry e feci l' ultimo passaggio sotto la pioggia prima di salire definitivamente sul balcone.
Esitai un attimo prima di spingere la porta di legno,aprire la seconda porta,e trovarmi infine nell' ingresso di casa Styles.
Lo stesso ingresso dove,undici anni prima,avevo appreso della morte dei miei genitori,lo stesso ingresso dove io ed Harry eravamo stati abbracciati per ore mentre fuori il temporale scuoteva tutto,lo stesso ingresso dove da piccoli giocavamo a saltare dalle scale e a rincorrerci.
La luce offuscata,proveniente dalla cucine e dalla sala,illuminava solo leggermente la stanza,che rimaneva in penombra.
Feci qualche passo in avanti fino a raggiungere il salotto.
Anche quì le tende bianche e le persiane socchiuse permettevano solo a pochi raggi di  luce di passare.
I divani erano nelle stesse posizioni,come la tv e il caminetto.
Nell' angolo dove prima c'era stato un tavolo però c'era una cosa del tutto inaspettata:un pianoforte.
Mi avvicinai lentamente e con un dito schiacciai un tasto,permettendo al dolce suono di rimbombare in tutta la casa.
Sentii dei passi dietro di me.
-Ah sei quì- mi girai, ovviamente era Harry.
-Non sapevo sapessi suonare...
Il suo viso mutò colore improvvisamente,cominciò a torturarsi un riccio -Beh si non è che sono questo gran musicista...
-Mi fai sentire qualcosa?
Si bloccò improvvisamente ,fece uno scatto repentino e chiuse il pianoforte:
-Era meglio che non sapessi niente di tutto ciò
Lo fermai con una mano: -Harry,sai che di me ti puoi fidare....
Rtriasse le mani e prese le mie -Hai..hai ragione...solo che sembra così difficile potersi finalmente fidare di qualcuno...non sono abituato...
-Dai,Harry,perfavore...
Sospirò e mi sorrise -certo..amo suonare,mi fa sentire libero tanto quanto cantare,o stare assieme a te..i miei problemi svaniscono..ora che posos fare tutte e tre le cose assieme sto perdendo l' occasione..che stupido che sono..
-Non sei per niente stupido..azi forse un po' si!- scoppiammo a ridere leggermente -se tiva,suonami qualcosa.
Si sedette davanti al piano e si scrocchiò le dita,fece un lungo respiro prima che le sue dita affusolate cominciassero a muoversi velocemente sui tasti,con movimenti automatici quanto passionali.
 
Shut the door, turn the light off 
I wanna be with you, I wanna feel your love 
I wanna lay beside you, I cannot hide this 
Even though I try 
 
Heart beats harder, time escapes me 
Trembling hands touch skin 
It makes this hard, girl 
And the tears stream down my face 
 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time, you know I'll be 
 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 
 
Close the door, throw the key 
Don't wanna be reminded, don't wanna be seen 
Don't wanna be without you, my judgement's clouded 
Like tonight's sky 
 
Undecided voice is numb 
Try to scream out my lungs 
It makes this harder 
And the tears stream down my face 
 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time, you know I'll be 
 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 
 
Flashes left in my mind 
Going back to the time 
Playing games in the street 
Kicking balls with my feet 
 
Dancing on with my toes 
Standing close to the edge 
There's a pile of my clothes 
At the end of your bed 
 
As I feel myself fall 
Make a joke of....
 
La sua voce andava pian piano incrinandosi,ad un certo punto si bloccò.
-Oddio scusa..n-non ce la faccio- sentivo il peso del magone nella sua voce,che venne presto rotta da un debole singhiozzo.
-Harry,harry,harry- mi piazzai davanti a lui e intrecciai le sue mani nelle mie obbligandolo a guardarmi negli occhi. Guando aprì i suoi, questi erano lucidi,e delle piccole lacrime tremolavano al confine con la pelle,precarie,col rischio di scivolare lungo quella guancia ormai scavata dalle lacrime stesse.
Gli asciugai gli occhi elo abbracciai semplicemente,lui contraccambiò e mi parlò a bassa voce in un orecchio:
-Davvero Juliet,non so come ringraziarti..tu mi devi solo scusare,non meriti tutto questo...solo che,sono un coglione, quella canzone l' avevo scritta per..una persona speciale..per la quale sto male,non riesco a farne a meno e non voglio che tu mi veda in queste condizioni per un' altra persona,tu che sei la persona più  importante per me che possa esistere,non voglio che ti senta messa in secondo piano....
-Harry- gli presi il viso e gli diedi un leggero bacio a stampo -non potrei mai sentirmi messa in secondo piano,non hai idea quanto tu mi faccia sentire bene,sentire accettate finalmente....
-Anche se..
-Si,anche se quello. Una cosa vorrei sapere- deglutii il nodo in gola,sperando in una sua risposta negativa -è sempre per quella ragazza che dicevi...
Lui abbassò lo sguardo,qualche riccio mi impedì di guardarlo bene,ma capii subito la risposta.
Aveva composto quella canzone per me. O meglio,per Julia. Lo aveva fatto davvero? Perchè? Erano le parole più belle che avessi mai sentito,non potevano davvero essere indirizzate ad una come me,una che dall' inizio aveva mentito all' unico ragazzo con cui si sentiva bene e sopratutto all' unico ragazzo che si sentiva bene con lei,che fondava le sue sicurezze su di lei.
Come si sarebbe sentito Harry una volta scoperto che la sua sicurezza era in realtà la sua più grande debolezza.
Indietreggiai impaurita,immagini imprecise e dolorose si intrecciavano nella mia mente.
-Scusami Harry,devo andare...
 
-Juliet!- mi girai,Harry aveva una faccia sconvolta,peggiore della mia.
Gli avrei scritto poco dopo,non era la prima volta che uno dei due se ne andava così,all'improvviso senza dare spiegazioni,quindi non mi aspettavo questa resistenza da Harry.
Ero quasi giunta al cancello,pochi passi e sarei fuggita da lì,da quel posto claustrofobico dove la mente mi aveva rinchiusa.
-Juliet dove vai?
-Te l'ho detto,devo andare...
-Va bene..- sorrise. Non riuscii ad interpretare quel sorriso:cosa voleva dire? 
-Harry,mi stai fissando in modo strano ,di nuovo.
Notai che cercava di stare composto ed evitare di ridere
-Perchè non vuoi stare a casa mia?- chiese,coinciso.
-Beh..- iniziai a balbettare -non è vero
-bene- non me ne ero accorta ma si era avvicinato a me con passi lenti e ora mi era di fronte.
Si avvicinò e lentamente posò la sua fronte sulla mia,mentre la mia testa era appoggiata alla colonna del cancello,senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
-..allora non andare- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
-harry...
-shh-disse a voce ancora più bassa,producendo un suono quasi gutturale con le corde vocali, quel suono della voce che era capace di farmi svenire e farmi sentire in paradiso nello stesso momento.
Coi denti prese leggermente il mio labbro inferiore,ma lo rilasciò prima di parlare nuovamente.
-ti prego,non andartene- sussurò per l' ennesima volta, questa volta sfiorando e toccando leggermente le mie labbra con le sue nell' operazione del parlare.
-fanculo- fu l' unica cosa che riuscii a dire prima di afferrarlo per la nuca,affondando la mia mano nei ricci morbidi, facendo combaciare finalmente le nostre labbra e lasciandomi andare con foga in un bacio.
Harry chiuse con un piede il cancello che avevo aperto e in qualche modo,ricordandoci di respirare ogni tanto, riuscimmo a ritornare in casa.
Feci per dirigermi verso le camere da letto-menomale Harry non si chiese come facevo a sapere dove si trovassero-ma lui mi tirò il braccio.
-No,non riesco ad aspettare,perfavore
Mi portò nel salotto e mi fece distendere sul divano e lui si mise sopra di me immediatamente,sentivo tutta la possenza del suo corpo gravitare sul mio.
Mi distaccai ,i respiri di entrambi erano affannati.
Mi ero appena resa conto che Harry era ancora a dorso nudo,leggermente bagnato per la pioggia presa.
-Sai che i corpi bagnati sono il mio punto debole?
-Sai che tu sei il mio punto debole?- ribattè.
Lo guardai per un secondo lungo un secolo negli occhi, di quel colore singolare e fantastico,occhi pieni di desiderio in quell' esatto momento.
-Oh Harry...- tornai a cercare le sue labbra ma i nostri corpi chiedevano di più.
Con le mani cercai la fibbia della sua cintura e la slacciai,non senza fatica. 
Harry si staccò da me e lo sentii ridere leggermente -quanta fretta
-ha parlato quello che non riesce ad aspettare
sorrise nuovamente -e va bene 
Mi permise di slacciargli i pantaloni  e dopodichè si tirò su per toglierseli.
Prima che potessi fare altro era di nuovo su di me, che intanto ero seduta e cominciò a baciare lentamente il mio collo,mentre io gli stringevo le braccia attorno.
Abbastanza facilmente si disfò di maglietta e reggiseno,quindi si spostò e si sedette vicino a me,facendomi il segno di mettermi sulle sue ginocchia.
Ne approfittai per togliermi i pantaloni e mi posizionai,per forza a gambe aperte,sulle sue.
Un sorrisò affiorò sulle sue labbra mentre mi chinavo per baciarlo,le sue mani accarezzavano e stuzzicavano i seni,facendomi rabbrividire dal piacere.
La sua eccitazione cresceva sempre più,la sentivo sotto la mia intimità,mentre cercavo più contatto stusciandomi leggermente ma con forze sulla sua erezione,ancora contenuta dai boxer.
-Cazzo Harry- imprecai col fiato corto prima di infilare la mano nei boxer-di cui lui si difò prontamente- e prendere in mano il suo membro.
Cominciai a eseguire un movimento lungo tutta la sua lunghezza con la mano,quando sfioravo la zona più sensibile Harry mugolava leggermente.
Decisi di spingermi più in là di quanto avessi mai fatto,non mi ero mai sentita pronta o all' altezza diciamo ma con Harry,con lui ero sicura che fosse il momento giusto. 
Volevo farlo star bene,in tutti i sensi,o almeno volevo provarci.
Mi chinai leggermente fino a circondare con la bocca la sua erezione,Harry mostrò la sua sorpresa ma dopo si lasciò andare,spingendo in avanti l' inguine alla ricerca di maggior contatto e lasciandosi sfuggire dei mugolii o dei sospiri,infine mise la sua mano sulla mia nuca.
Quando entrambo capimmo che era arrivato il momento mi riposizionai sulle sue gambe-dopo essermi disfata dei miei slip,l'ultimo indumento che ci divideva-la su erezione pulsava sotto di me ed Harry ridacchiò nel vedermi impaziente,mentre faceva di tutto per farmi impazzire.
-Harry,ti prego
Sorrise e nel mezzo di un lungo bacio si staccò per parlare:
-non immagini da quanto tempo aspettavo questo momento
-me l' avevi già detto,per quante cose aspetti da tanto tempo?
sfoggiò il suo sorriso storto,uno dei miei preferiti,poco prima di entrare definitivamente nel mio corpo: -meglio che tu non lo sappia.




SPAZIO AUTRICE
ciaoo belle :33 come previsto lo scorso capitolo ha avuto poche recensioni,solo 7 :( però ha avuto un sacco di visite,100 tipo in due giorni! **
spero che questo capitolo vi piaccia di più,scrivetemi sempre che ne pensate per me è molto importante,una critica è anche più costruttiva se ne avete!
passando al capitolo..mlmlml..ok no ahahah era questa la novità :3
come andrà avanti ora? Harry ha addirittura composto una canzone per Juliet!
nel prossimo capitolo ci sarà il momento "clue" della storia lol
ora vi lascia,daai che mencano 7 giorni alla fine della scuolaaaaaaaaaaa

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Capitolo 9
*** " it's you " ***







9. "it's you"

"Juliet,ti devo parlare".
Me lo aveva scritto per messaggio subito dopo che avevamo finito di parlare al telefono,e quelle quattro parole avevano cominciato a girarmi in testa,asfissianti e confuse quanto un carillon. 
Avevo sempre odiato i carillon,quella musichetta mi inquietava e la giostra girevole mi faceva venire mal di testa.
Il mio stomaco si contorceva dall' ansia. Cosa mi voleva dire?
Se mi aveva avvertito per messaggio significava che non era nulla di così poi importante.
O forse semplicemente che non aveva il coraggio di dirmelo "in faccia",anche se si trattava in ogni caso di avvertirmi attraverso le onde meccaniche del cellulare.
Ma il coraggio per parlare lo aveva..e quindi?
Mi misi le mani alla testa,sarei presto impazzita.
Ero terribilmente preoccupata:io ed Harry stavamo assieme da poco più di un mese,ero dipendende da lui,ogni tanto gli chiedevo di cantarmi qualcosa,la sua voce lo rendeva ancor più perfetto di quanto già fosse.
Non potevamo lasciaci,non in quel momento. Inoltre erano un po' di giorni che pensavo e ripensavo che avrei dovuto dirgli la verità. Meritava di saperla.
Solo non trovavo il momento giusto..ma esisteva forse "il momento giusto"? 
In lontananza scorsi una chioma riccia,non potei aspettare e corsi giù per discesi fino a raggiungerlo.
Inciampai rischiando di cadere addosso ad Harry,ma lui mi prese in tempo ,ridendo.
-ehy- mi sorrise e senza darmi il tempo di rispondere  mi ritrovai con le labbra incollate alle sue.  Quando ci dividemmo riuscii a salutarlo.
-come mai così tanta furia?- parlò cercando di trattenere un sorriso,ma non riuscendo ad impedire che si formassero le fossette.
-mi dovevi parlare..- risposi vaga.
La sua espressione mutò improvvisamente,le guance tornarono ad essere lisce e la fronte si corrugò leggermente,come quando gli avevo parlato di quanto amassi la sua voce,tempo prima.
Sembrava essere passato un secolo,ma lo ricordavo come se in realtà fossero passati due giorni.
Si creò un silenzio carico di ansia e aspettative,rotto solo dal lieve rumore delle cicale.
La cicale frinivano,e frinivano anche il giorno in cui avevo incontrato Harry,come frinivano undici anni prima.
-Promettimi che non ti arrabbierai,nonstante io ti deluderò,promettimi che non lo farai.
Sgranai leggermente gli occhi: io? arrabbiarmi? con Harry?
Come poteva deludermi LUI?
Con tutto quello che gli avevo tenuto nascosto,non potevo fare la difficile.
Forse dovevo cogliere l'occasione e dire "Semmai non ti arrabbiare tu Harry,perchè in verità io sono..."
-Te lo prometto- risposi stringendogli le mani.
Quindi ci incamminammo,guidati da Harry,verso casa sua.
-Non sono stato del tutto sincero con te..anzi
-Anzi?
fece una breve paura prima di parlare nuovamente -ti ho tenuto nascosto un grandissimo segreto.
Lo vidi frugare in tasca alla ricerca delle chiavi e mi accorsi con mio grande orrore che non stava aprendo il cancello di casa sua, bensì quelli di casa mia, o quella che era casa mia.
Guardai allarmata le chiavi che stringeva in mano e riconobbi immediatamente lo stivaletto di cuoio,ormai annerito dal tempo,che fungeva da portachiavi.
Harry aprì il cancello con un cigolio metallico e mi fece cenno di entrare.
Feci qualche passo e salii sul marciapiede bianco,ma non imboccai le scale senza che Harry mi avesse raggiunto.
Mi guardai in giro,era tutto come lo ricordavo,sembrava impossibile.
Guardai timorosa il balcone d' entrata, come se mi potesse fare del male,e forse era così.
Entrare in quella casa era il fulcro delle mie paure.
Harry salì pian piano i gradini,gli stessi gradini dove,nelle mattine estive o primaverili,ci sedevamo per giocare,disegnare o fare puzzle. Camminò sullo stesso balcone che anni prima  avevamo allagato,per poi sdraiarci cercando di fare il bagno e correre poi mezzi nudi per il giardino nell' intento di far asciugare le mutande.
Inserì la chiave nella porta di legno laccato,ormai quasi del tutto scheggiato,la quale con una leggera spinta si aprì.
Harry aprì anche la seconda porta,dopodichè un' ondata di naftalina,lo stesso odore che aveva aleggiato per casa mia per anni, e di chiuso mi avvolsero.
Lasciai che la mia vista si abituazze al buio e scrutai il corridoio.
Sulla sinstra la porta che dava sulla cucina, il mobiletto vintage contentente gli elenchi telefonici con uno specchio del tutto rovinato. L porta della cantina, l' enorme quadro sulle facce della luna  e un pezzo buio che rappresentava la base della "L" che era il corridoio,dove si trovavano la camera mtrimoniale e il bagno.
Alla sinistra la porta del salone,il telefono,la porta dello studio e davanti a me quella di camera mia.
I quadri, quelli dipinti da mio padre, e vari oggetti e soprammobili erano ancora presenti.
Le mattonelle composte da varie pietre erano ancora visibili nonostante lo strato di polvere che le ricopriva,come del resto ricopriva ogni cosa.
-Vieni, ti devo raccontare una storia-
Mi prese per mano e si inoltrò nel corridoio,lasciando orme indelebili nella polvere.
Da quanto tempo nessuno entrava lì dentro?
Qualcuno ci era entrato dopo il funerale,erano riconoscibili dei punti dove la polvere era minore, corrispondenti alle impronte di altri piedi.
Harry posò la mano sulla miniglia della cantina e con un po' di forza  riuscì a spalancarla,permettendomi di vedere le scale ripide e le spoglie mura bianche che portavano giù.
Scendemmo pian piano. Anche senza accendere la luce,che di sicuro non funzionava,era abbastanza visibile.
Svoltammo a destra una volta giunti in fondo e oltre la spalla di Harry scrutai ciò che mi circondava.
I muri e il pavimento erano sempre i soliti ,forse un po' più inpolverati. Sui mobiletti a sinistra non c'erano più,ovviamente,le scorte di cibo,e molti fogli e documenti che erano messi nella libreria più avanti erano spariti.
Avevano buttato i sacchetti della carta straccia che mettevemo in cantina in attesa che fosse il giorno della raccolta differenziata,ma la mia bici di quando ero piccola era ancora appesa al chiodo,assieme a quella dei miei genitori.
Harry si girò e mi sorrise leggermente:
-C'era una volta,anzi c'erano una volta due bambini: non c'è un termine per descrivere il loro rapporto.Non era amicizia. Non era fratellanza. Era qualcosa di più,come una simbiosi,uno non esisteva senza l' altro, facevano tutto assieme,erano inseparabili.
Fece qualche passo e sfiorò il mobiletto a sinistra,ora pieno di polvere e spoglio di quasi tutto,tranne qualche sacchetto sia pieno che vuoto e qalche cassetta della frutta vuota.
-Ad esempio,si divertivano a prendere i mandarini che i loro genitori coltivavano e a correre in giro per la casa lasciandoseli- scosse la testa e fece una leggera risata,quasi malinconica -una volta un mandarino si era spiaccicato sul muro del corridoio lasciando una macchia arancione...- andò avanti a camminare e io lo seguii,girò a sinistra andando verso l' armadio.
-Si divertivano a correre in bicicletta, a fare gare..spesso cadevano ma si rialzavano subito,non potevano rinunciare al divertimento. Amavano giocare ai più svariati giochi,a partire da nascondino,strega comanda color,lupo mangia frutta...combinavano un sacco di guai,ma si divertivano. Spesso giocavano nella cantina di lei,perchè sua madre lavorava in casa e li poteva ospitare,così quando non potevano uscire stavano lì. Curiosavano nei cassetti,le vecchie foto,vecchi ricorditornavano a galla.
Una volta giocarono a nascondino e lui si nascose fra le zucche coltivate dal padre di lei, però sfondò una scatola e si fece subito trovare-
Alzai la testa di scatto. Oddio,me lo ricordavo. Guardai oltre Harry ed eccola,la scatola che lui stesso aveva sfondato,era sempre lì,anche Harry era sempre lì,anche io ero sempre lì.
Harry aprì l' armadio e ne tirò fuori una busta per abiti.
-una volta,frugando in giro, trovarono un abito da sposa. Era bellissimo,lei se lo provò ma le andava grande. Così lo rimisero a posto.-
Aprì con delicatezza la cerniera del portaabiti e ne fuoriuscì del raso bianco.
Il vestito.
Non eravamo riusciti a capire di chi fosse,ma era bellissimo.
Allungai la mano,tremava,e sfiorai il tessuto.
Mi sembrava di essere tornata la bambina curiosa,tutto era uguale a quel giorno.
-Ma- continuò Harry- il fulcro dei loro giochi era racchiuso in una stanzetta.
Aprendo la piccola porta bianca con lo specchio, mi condusse nella stanzetta dei giochi.
Mi guardai attorno e sentii la testa girarmi leggermente. Gli armadi di tessuto a fiori,uno bucato perchè ci ero caduta dentro,erano ancora lì. Il lungo tavolo,i puzzle, i giochi in scatola. Teddie,l' enorme orsacchiotto di Peluche.
Harry mi propose di sederci per terra davanti ad una cassa e ne approfittai per evitare di svenire o vomitare. 
Aprì la cassa e ne tirò fuori una busca bianca,quasi ingiallita. 
La aprì e con delicatezza ne estrasse la prima foto.
Eravamo io ed harry da piccoli,ma piccoli piccoli,forse al battesimo,che ci squadravamo.
-Erano cresciuti assieme..guarda...condividevano i giochi:quì ad esempio- prese una foto dove eravamo seduti sul mio balcone con delle bambole- giocavano a mamma e figlia,dove però erano entrambi genitori e i figli erano i bambolotti. Oppure quì lottavano coi cuscini- mi fece vedere una sequenza di foto. Una sequenza di momenti che ero riuscita a reprimere, a sotterrare nella mia mente. Momenti che ora ritornavano a galla ma facevano male,come coltellate al cuore,come una fiamma sulla pelle. 
Un dolore vivo, ardente,una ferita che portava alla morte.
Ad un certo punto,mentre Harry era ancora nel mezzo del suo discorso,la sua voce si ruppè e la foto che teneva fra le mani si sfocò leggermente sotto delle gocce che la bagnarono.
Guardai Harry. I suoi occhi erano rossi e lucidi,le lacrime gli scorrevano sul volto.
Subito sbattei le palpebre e sentii anche le mie gote bagnate,volevo vomitare ,ma non potevo vedere Harry così.
-H..harry... quei due bambini eravate tu e la tua amica,vero?
Lui annuì piano. Forse in quel momento mi resi conto che Harry ci stava peggio di me,magari. Non se ne era mai dimenticato,magari.
-I..io...
-Harry,cosa mi devi dire?
-Juliet,io ho ucciso una persona.
 
 
-Harry,non dire cavolate..come hai ucciso una persona?- immediatamente pensai che non c' entrasse nulla la mia storia con ciò che mi voleva dire. 
Lui annuì -sono una persona orribile- riuscì a dire prima di scoppiare in un singhiozzo.
-Oddio Harry...- gli scostai qualche riccio dalla fronte ma lui non mi volle guardare negli occhi.
-Vuoi raccontarlo?
Lui annuì.
-Ho ucciso la mia migliore amica,quando avevo dieci anni- quelle parole mi colpirono come una secchiata d'acqua nel sonno,come un fulmine in un cielo sereno.
Involontariamente le mie mani presero a tremare, e tuttò cominciò a girare vorticosamente.
-I miei genitori e i suoi erano morti nell' incidente,erano morti quando lei era a casa mia e... Juliet ero troppo piccolo,non sapevo cosa fosse la realtà,la verità,volevo trovare un capro espiatorio..e lo trovai in lei. Le..le dissi delle parole orribili..le dissi che era tutta colpa sua,che non la volevo più vedere,di andarsene. Lei se ne andò,l' ultima volta che la vidi le potei leggere la delusione e la paura negli occhi. Non si trovò più,proseguirono le ricerche per un po' ma poi nessuno volle più saperne nulla.
Una persona non sparisce nel nulla,Juliet. La mia migliore amica era morta,e solo per colpa mia. Doveva essersi persa e poi non era sopravvissuta. 
Io..io ero piccolo cazzo,troppo piccolo..non volevo tutto questo,non è certamente colpa sua,è tutta colpa mia,io ho ucciso una persona,non lei...incubi mi perseguitano la notte,non sono più lo stesso da quel momento...sei la prima che sa tutto questo,a parte Louis...ma a Louis lo aveva detto mio zio,tu sei la prima che lo sa da me,sei l'unica di cui io mi fidi...ora ti capisco se tu te ne andrai,sono una persona orribile,solo un mostro può uccidere la propria migliore amica,la propria sorella...
-Harry!- riuscii a dire nonostante le lacrime e il nodo in gola me lo impedissero.
Ero shoccata,totalemente e completamente shoccata.
Avevo sempre dato per scontato che Harry non mi venisse a cercare per puro menefreghismo, non avevo mai ipotizzato tutto ciò.
Solo allora mi resi conto di quanto doveva essere stato difficile per lui.
Almeno io sapevo che era vivo,sapevo dove cercarlo se volevo.
Lui no,credeva che fossi morta,non ne aveva più saputo nulla e tutto per delle stupide parole dette all' età di dieci anni.
-..io..sono sicura che non è stat colpa tua...io..
lui scosse la testa  e non proferì parole.
In quel momento tutto diventò nero per qualche intenso secondo,e sentii il mio corpo sbattere contro la cassa con violenza. 
Quando aprii gli occhi poco dopo capii di aver perso i sensi,ma al contrario di ciò che mi sarei aspettata,Harry non si stava preoccupando per me.
Guardava accigliato qualcosa per terra,col il baccio teso nel sorreggersi.
Sbirciai anche io e poco ci mancò che svenissi nuovamente.
Un paio di foto,quelle poche che ero riuscita a portarmi dietro quando ero fuggita,che avevo messo in borsa un mese e passa prima e che mi ero dimenticata di avere..quelle foto erano sparse sul pavimento,scivolate fuori dalla mia borsa quando ero svenuta.
Foto di me ed Harry da piccoli,che solo io,solo Julia poteva avere.
cercai di aprire bocca ma volevo solo sprofondare,essere lontana da lì.
Harry alzò lentamente la testa e mi puntò uno sguardo gelido negli occhi.
Riconobbi quello sguardo,era lo stesso del giorno del funerale.
Freddezza,rabbia e profondo dolore. Aveva perso ogni fiducia in me,e lo potevo capire da come mi guardava.
-Sei tu..- sussurrò.
 io non reagii . Quindi Harry si alzò in piedi e con furia sferrò un calcio alla cassa facendola spostare
-sei tu porca puttana,sei tu! come avevo fatto a non capirlo prima! - si passò una mano fra i capelli e abbassò di nuovo il tono della voce.
-E io che mi ero fidato..io che... che stupido...- chiuse gli occhi lasciando che nuove lacrime gli percorressero le guance.
-Non ci credo- pronunciò a fior di labbra,prima di spalancare la porta della stanza rischiando di romperla e camminare con rabbia verso le scale.
Mi alzai improvvisamente gli arrancai dietro.
Quando raggiunsi le scale,lui era già in cima.
-ASPETTA!- urlai reggendomi al muro.Senza accorgemene avevo ricominciato a piangere,intensamente,molto intensamente.
Harry si girò e rispose con un sorrisetto sarcastico ed esasperato,forse.
-E perchè dovrei,sentiamo Julia.
Aprii la bocca e le parole mi volarono via senza che ci pensassi.
-Perchè ti amo
Scosse leggermente la testa,prima di girarsi e chiudersi la porta della cantina alle spalle con forza.



SPAZIO AUTRICE
heeey belle pimpe ouo (?)
allora,innanzitutto vi deov ringraziare,mio dio** avete fatto un sacco di recensioni per l' ultimo capitolo,tipo 11/12..omg  GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE e il primo capitolo sta raggiungendo le 1000 visite mentre la storia è a quasi  90 recensioni...io davvero non ho parole per espirmere quanto vi sono riconoscente se non dirvi  A MASSIVE THANK YOU.
ora parliamo del capitolo...eee si finalmente Harry è venuto a conoscenza di chi è in realtà Juliet..in molte di voi continuavano ad aspettare sto momento *illudiamoci lol*...ve lo aspettavate così? cioè,vi aspettavate che Harry reagisse così?
sono successe un sacco di cose importanti,facciamo il punto:

1-Harry ha scoperto la verità
2-Juliet ha scoperto che Harry non si era dimenticato di nulla
3- Juliet ha detto ad Harry che lo ama
wowowo quante cose (?) mi aspetto tante recensioni *come no* dai ditemi la vostra :)
 ciao a tutte mie care
CRAZY MOFOS AHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH

PS: passate da queste due ff: 
-
 http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1146867 (nothing's gonna change di itsraining)
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1632097 ( the first and the least star of my heart di  xproudofmyidols
mi piacciono troppo**
un bacio xx

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Capitolo 10
*** the solution ***







10.the solution
-Guarda dove vai la prossima volta,ragazzina- imprecò il ragazzo contro cui ero andata a sbattere.
Non gli diedi neanche retta,avevo altro a cui pensare.
ad esempio,non avevo nemmeno bene idea di quanti giorni fossero passati, dal momento in cui Harry mi aveva guardata in quel modo,lo stesso identico modo in cui mi aveva guardata al funerale, dal giorno in cui lo avevo nuovamente deluso e in cui gli avevo confessato involontariamente i miei sentimenti,non avevo fatto altro che cercarlo.
Avevo bisogno di lui,di parlargli,di chiarire le cose.
Non si era fatto vivo,non rispondeva al telefono nè al citofono.
Ero appena stata a bussare alla porta di casa di Harry per l' ennesima volta e  come risposta avevo ricevuto l' ennesimo silenzio,così ero andata a fare un giro nella speranza che fosse fuori,anche se sapevo fin troppo bene che era impossibile.
All' improvviso arrestai la mia camminata.
Quella voce mi era familiare,non ci avevo fatto caso.
-Louis?!- gridai,sperando di non aver sbagliato persona.
il ragazzo si girò e stringendo un po' gli occhi per la messa a fuoco,aprì il viso in un gran sorriso.
-Juliet!- esclamò mentre correvo verso di lui.
Era da moltissimo tempo che non lo vedevo, ma ero stata così occupata da Harry e dai nostri problemi che mi ero quasi dimenticata di Louis.
Solo in quel momento mi stavo rendendo conto di quanto mi fosse realmente mancato.
Era il miglior amico di Harry ed era diventato anche molto importante per me.
Mi avvolse fra le sue braccia e ricambiai.
-Mi sei mancato- confessai e lui sorrise
-anche tu-
Improvvisamente calò un profondo silenzio.
Il motivo per il quale ci conoscevamo aveva un nome:Harry.
Era ovvio che dovevamo parlare di lui, ma non sapevamo come tirare fuori il discorso.
-Ti va di andare a prendere qualcosa al bar?
-certo-acconsentii un po' più rilassata.
 
Entrammo nel bar dove andavamo spesso anche con Harry. Louis chiese una birra ed io una coca cola,avevo troppo caldo per un alcolico.
Ci sedemmo al bar e nessuno dei due parlò finchè il cameriere non ci portò da bere.
Lou stappò agilmente la bottiglia e ne bevve un lungo sorso,io lo imitai con la mia bibita.
-Inutile che ci giriamo attorno,entrambi vogliamo perlare in primis di Harry- esordì -e io sono l'unico che può farlo..ovvero... so com'è andata la cosa,so tutto,magari non nei dettagli e ti devo confessare una cosa che probabilmente Harry non ti avrà detto-
annuii come per incitarlo a proseguire -Il suo passato,la morte dei suoi e la scomparsa della sua migliore amica,erano un chiodo fisso di Harry. è caduto nll' autolesionismo per questo,lo trovavo molto spesso nella tua vecchia casa con delle foto davanti e una lametta sporca di fianco. Harry non voleva parlarne con me,non voleva parlarne con nessuno....sei la prima alla quale lo ha detto,si fidava cecament di te...-
-..e ovviamente l'ho deluso. Posso solo immaginare come si senta ora
Louis scosse la testa  e mi guardò negli occhi per un secondo infinito -forse è meglio di no,Juliet.
-Cosa vuoi dire?-mi allarmai
-Beh...ti posso solo dire che ci sta davvero male. Aveva trovato la persona giusta,la sua roccia e ora si ritrova a cadere a picco in un burrone,ma in un burrone senza fondo,senza fine-
Abbassai lo sguardo e fissai le gambe del tavolo. 
Non potevo crederci,ed era tutta colpa mia,ero stata una stupida,una codarda e ora Harry ne pagava le conseguenze,molto più di me.
Mi passai una mano fra i capelli a la usai pr appoggiarci il viso.
-Louis,cosa posso fare?- chiesi implorante -qualsiasi cosa.
Lou esitò un attimo prima di rispondermi: -qualsiasi cosa?
Alzai lo sguardo sospettosa -cos'hai in mente?
-So come far tornare Harry a parlarti,per adesso miriamo a quello,in modo che possiate chiarire,no?
-sarebbe già tanto- risposi debolmente
lui annuì -l' unico modo è farlo ingelosire. Nonostante adesso come adesso non vi parliate più ovviamente Harry prova per te le stesse cose di prima,nonostante non voglia sapere nulla di te,non ti vuole vedere con un altro ragazzo.
-e quindi?
-conosco una persona,si chiama Jake,che sarebbe disposto a fingere di uscire con te,in modo tale che Harry si ingelosisca.
Spalancai gli occhi: -C..cioè... tu vuoi che io finga di avere una relazione con questo..Jake..e dici che così Harry tornerebbe a parlarmi?
Lui annuì - Fidati,lo conosco bene, è l' unico modo.
Scossi la testa, per nulla convinta: -No louis- risposi fermamente -non credo che sia l' unico modo. Ho già mentito troppo ad Harry,se torneremo quelli di prima,sarà grazie alla verità e non basandoci su altre palle!
-Harry non lo saprà mai! è l' unico modo,Juliet!
-No! Basta Louis! Speravo mi fossi utile!
Quella semplice chiacchierata stava diventando più che una discussione,tutti attorno guardavano incuriositi.
-Va bene allora, fai come vuoi,arrangiati, poi non ti almentare se ti dirò "te l' avevo detto"!
-Non ci provare!
Lui scosse la testa. -Sto perdendo la pazienza,tò,pagati ste cose e se hai bisogno,hai il mio numero. Sul serio,ripensaci. è sia per te che per lui.
 
Non era la mia mente ad avere la meglio,ma le mie gambe. 
Senza neanche pensarci mi ero ritrovata  a scavalcare il cancello dalla mia ex casa,non sapevo perchè,ma sentivo il bisogno di entrarci e ritornare nel passato per l' ennessima volta.
Salii lentamente le scale e spinsi la porta d' ingresso, non mi stupii nel trovarla accostata,io non l' avevo chiusa quando ero uscita,e dubitavo che qualcun' altro avesse messo piede in quel posto.
Presi un grosso respiro e feci qualche passo incerto. Volevo visitare tutte le stanze,una per una.
Subito sulla sinistra c'era la porta che dava accesso alla cucina, abbassai la maniglia e la aprii con un cigolo.
L'aria era pesante, sapeva di chiuso e di muffa, era scuro ma non del tutto buio dato che qualche raggio passava attraverso la tapparella rotta.
Mi faceva impressione vedere la mia cucina ridotta in quello stato,l' ultima volta che ci ero stata era luminosa,fresca,con odori di soffritto e il rumore della tv e dell' olio che scoppiettava in padella.
Il Tavolo era nella stessa posizione di sempre,ma la tovaglia non c'era più,era stata tolta,gli scaffali erano semivuoti,quel poco che ci era appoggiato era coperto da un telo grigio,le sedie erano tutte ammassate in un angolo.
Era tutto ricoperto da uno spesso strato di polvere che limitava i colori, e ragnatele erano ben visibili quasi ovunque.
Era questo che era stato fatto alla mia vita,era stata ricoperta e soppressa dalla polvere.
Uscii velocemente dalla stanza e proseguii lungo il corridoio,aprendo di getto la prima porta che trovai,ovvero quella che dava accesso alla mia stanza.
Il letto era vuoto,senza materasso,e la maggiorparte deimobili,oltre che dalla polvere,erano coperti da un telo grigio.
Entrai a fare un giro, la camare era sicuramente messa meglio rispettoalla cucina.
Improvvisamente mi accorsi di qualcosa di scuro,seminascosto dai materassi,in un angolino.
Il cuore triplicò i battiti al secondo,e una scarica di adrenalina percorse tutto il mio corpo.
Cos'era? 
Pensai subito al peggio,mi preoccupai di non aver fatto rumore e i miei arti si bloccarono dalla paura. 
Guardai meglio la massa nera giacente nella stanza: aveva qualcosa di familiare,di conosciuto.
Un' improvviso lume aprì le mie idee: i ricci. Quei ricci li avrei riconosciuti fra mille,quello sdraiato per terra era Harry.
Ma cos ci faceva lì?
Mi avvicinai lentamente:era addormentato,il suo petto si alzava  e si abbassava lentamente,fra le braccia stringeva Teddie,il nostro rosacchiotto di peluche.
Mi adagiai accaanto a lui,rincuorata nel poterlo finalmente vedere,era semplicemente perfetto.
Qualche boccolo gli ricadeva sul viso angelico,le bocca semichiusa,le guance arrossate.
Senza pensarci lasciai che la mia mano sfiorasse la sua guancia,e lui sussultò sotto il mio tocco.
Lo avevo svegliato. Non ritrassi la mano,anzi,la lasciai dov'era,sulla sua guancia.
Harry aprì lentamente gli occhi ,dandomi libero accesso ai suoi sentimenti attraverso quello smeraldo puro. Erano gonfi,come se avesse da poco pianto,ma forse mi sbagliavo.
-Juliet?- sussurrò lui,con la voce ancora impastata dal sonno.
Non mi mossi e non dissi nulla,mi preparai invece psicologicamente al suo rifiuto.
Invece Harry mi stupì.
Senza che io me ne accorgessi la sua mano raggiunse la mi sulla sua guancia e la distaccò un pochettino,il necessario per far combaciare le nostre dita.
Sentivo il mio cuore popmpare più sangue di secondo in secondo,mentre Harry mosse la testa in avanti per coprire quella poca distanza che ci divideva.
In un attimo mi ritrovai con le labbra sulle sue,in un bacio lento e casto,dolce e protettivo.
Ne sentivo il bisogno.
Un sapore salato e caldo si mischiò con le nostre bocche,si insinuò fra di noi,e capii che Harry stava piangendo. Sommessamente e con poche lacrime,ma i suoi occhi mi dicevano tutto.
Mi staccai e feci,per abitudine,scendere le mie dita lungo il suo braccio ma non icontrai ciò che mi sarei aspettata.
Guardai con attenzione e riuscii a scorgere criste di nuovi tagli,cicatrici,ferite da poco aperte.
-Oddio,Harry- riuscii  dire,prima di tornare a guardarlo negli occhi.
Lui si ritrasse subito -Non mi toccare!- poi scosse la testa -Finchè sei Juliet non è un problema,neanche finchè sei Julia è un problema,anzi,sono felice che tu sia viva ma...quando tu sei entrambe le persone,ecco,io non resisto...non ce la faccio,non posso credere che tu mi abbia mentito su questa cosa,ero convinto di riuscire a superarla grazie a te,ma in realtà ci sono cduto dentro più che mai.
-Harry...
-Non dovevo darti quel bacio, avrei dovuto resistere, ma...- scosse la testa -perfavore,esci- ordinò con voce fredda e irriconoscibile.
Andai in panico nel sentire quel tono di voce,così scattai subito in piedi e indietreggiai fino alla porta,quindi corsi praticamente fuori, cercando il cellulare nelle tasche.
Una volta preso feci partire la chiamata. 
Louis.
Harry così non avrebbe mai ragionato,forse dovevo seguire altre piste.
 
"pronto?"
"ehy lou...dicevi,di questo jake?"



SPAZIO AUTRICE
due cose:
1- SCUSATE SCUSATE SCUSATE per questa attesa,davvero,sono sucita spessissimo dato che finalmenteeee è finita la scuolaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ,e quando avevo l'occasione di scrivere non mettevo giàù nulla di buono,infatti sto capitolo faa shcifo e vi sarete persino dimenticati della storia :c
2- A MASSIVE THANK YOU! sul serio,mi avete fatto superare le 100 recensioni e ci sono un sacco di visite,non so come ringraziarvi...
Allora,questo è un capitolo di passaggio,non succede nulla ma serve per introdurrei i prossimi,che sarnno moolto più movimentati risptto a questi primi 9.
Inizialmente volevo far fare a Zayn in personaggio di Jake ma poi boh,ho cambiato idea :o
Per ringraziarvi,se vete una ff e volete che io la legga,recensite e ditemelo nella recensione dai c:
beeeh io vado dato che è tardissimo a presto cicce,scusate los chifo di sto capitolo  *canta don't let me go e piange* xx

 

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Capitolo 11
*** kisses ***




11. kisses
Posai il borsone con i vestiti davanti a casa di Louis,avremmo sistemato tutto in seguito, eravamo già in ritardo per l' incontro con Jake.
Io e Lou eravamo giunti ad un compromesso: io avrei finto con questo Jake solo se lui-louis- mi avesse ospitato con sè in casa sua.
Suonava buffo e non era neanche bello che una ragazza vivesse con un ragazzo,ma se dovevo fingere e mentire davanti ad Harry avevo bisogno di Louis più di quanto lui ritenesse necessario. Era un mio grandissimo amico,non sarebbe mai successo niente,figuriamoci in quel momento.
Salimmo sulla moto e mi strinsi a lui,in pochi minuti arrivammo ai margini dei boschi,dove  scendemmo per procedere a piedi sul luogo dell' incontro.
-Pronta?- mi sorrise Lou.
Abbassai la testa -Non credo,Lou. Mi hai descritto fin troppo bene che tipo è Jake,è tutto il contrario del "ragazzo ideale" per me,ho paura di lui,non mi fido per niente...
-Ehy- mi fece passare una mano attorno alla vita, e io mi strinsi a lui. Mi sentivo totalmente protetta e al sicuro,con Louis a fianco sarei riuscita a fare tutto,ma non potevo sempre portarmelo dietro.  -Non ti fidi di me?
-Certo che mi fido di te,pirla!
Lui scoppiò a ridere -E allora non ti preoccupare,Jake non ti farà nulla e tutto questo piano funzionerà alla grande,so come si comporta Harry in questi casi!-
Non gli avevo ancora raccontato nulla della sera prima,del bacio con Harry e delle sue parole agghiaccianti.Non sapevo quando avevo intenzione di farlo,non trovavo il momento.
Fra i rami degli alberi scorsi un ragazzo, e allora mi distaccai prontamente da Louis.
-Ehy Jake- lo salutò il mio amico.
-bella Tomlinson- gli fece un cenno col capo,e poi guardò me. -sarebbe lei?-
Louis annuì -la prima uscita è stasera,al cinema, e poi portala fuori nei tuoi posti.
Lou parlava in modo determinato, di sicuro in un passato speravo molto lontano usciva con Jake e la sua compagnia.
Jake ridacchiò -Vedrò cosa posso fare...come ti chiami?-si rivolse poi a me.
-Juliet- risposi squadrandolo bene.
Non era per niente brutto, aveva i capelli neanche troppo corti castani e occhi scuri,gran parte delle due braccia e gambe erano ricoperte di tatuaggi e sul lobo destro un dilatatore deformava l' orecchio.
-Bene,Juliet...ti passo a prendere da Tomlinson alle 7... Tommo,i soldi?
-Te li darò giorno per giorno,comincia stasera a fare quello che devi e ti pagherò quanto meriti.
-Si ma se lei non stà al gioco non ci posso fare nulla..- fece qualche passo verso di me e mi prese il mento fra le dita -ricorda che tu dovrai fare ciò che dico io,chiaro piccola?
Mi divincolai dalla sua presa e avvertii i braccio di Lou opporsi al ragazzo. 
Jake mi incuteva ansia,mi chiedevo come avrei  fatto a passarci la serata.
-Ehy jake,vacci piano,se no niente paga
-Provaci,provaci soltanto Tomlinson- Jake sorrise maliziosamente a quelle parole.
-Bene allora, a sta sera- disse Lou,prendendomi  per il gomito  portandomi verso il motorino.
Salutai Lou con un bacio sulla guancia e lui mi strinse la spalla incoraggiante.
-Sono convinto che andrà tutto benissimo. Ricorda che non sarai mai sola,troverai me ed Harry all' entrata e nella tua stessa sala...casualmente-
sorrisi -perfetto Lou..a dopo allora...casualmente!
Mi chiusi la porta alle spalle e procedetti nel vialetto per poi entrare nel SUV enorme di Jake,che mi aspettava fuori dal cancello.
Salii e mi allacciai la cintura di sicurezza,senza neanche salutarlo.
-Ehy bellezza,non si saluta?-
Girai lo sguardo verso il finestrino cercando di mantenermi il più lontana possibile da lui.
-Come siamo scortesi...fose vuoi che entri un po' più nel ruolo?-
Sentii la sua mano posarsi sulla mia coscia e di scatto l' allontanai: -Lasciami stare!
Jake stette un attimo in silenzio,calibrando la rabbia con un profondo respiro,e poi parlò in modo inquetantemente lento:
-Senti cara mia,forse non ci siamo capiti. Sei la prima che oppone tanta resistenza. Io e te dovremmo,se non stare insieme, almeno uscire,e se è questo il tuo comportamento quando esci,beh,buon per te.- fece passare qualche minuto -Il tuo amico Tomlinson mi deve pagare, e se non mi darà qunto voglio perchè non è soddisfatto per colpa tua,non gliela farò passare liscia, è chiaro?
Un brivido percorse la mia spina dorsale. Quel ragazzo mi metteva paurae solo l' idea che mettesse le mani addosso a Louis o peggio mi faceva sentire male.
-Va bene,hai ragione- acconsentii -farò tutto quello che mi dici,è per questo che sono quì.
-brava ragazza- rispose sorridendo -va che siamo arrivati.
Alzai lo sguardo e scorsi subito la figura di Louis e la chioma riccia di Harry.
Il mio stomaco si strinse in una morsa mentre ammiravo quanto fosse bellissimo,anche da dietro. Aveva un fisico perfetto,i pantaloncini mi permettevano di poter ammirare le sue gambe,di sicuro migliori delle mie. Ogni volta mi stupivo di quanta perfezione potesse esserci in un solo ragazzo.
Scesi dalla macchina, Jake passò un braccio sulle mie spalle e io attorno alla sua vita.
-Vedo che ci siamo capiti- mi sussurrò all' orecchio.
Camminammo assieme verso l' ingresso,senza volerlo,forse con gesto automatico,alzai lo sguardo per trovare Harry che si era girato verso di noi e poi nuovamente verso Louis.
-Juliet!- chiamò Louis e io fui costretta a girarmi verso di loro.
Vidi Harry dare un pugno al fianco dell' amico,prima che noi li raggiungessimo .
-Ciao Louis,Ciao Harry- salutai allegra. Jake fece un gesto con la mano.
Era Louis a tenere il discorso,ma era giusto così,era lui il giocoliere e noi le sue marionette,era tutta una messa in scena con lui come regista.
-Lui chi sarebbe?- chiese Lou.
-Jake,piacere- rispose l' altro -per adesso,non sono nessuno.
-Per adesso?- chiese Lou maliziosamente.
Era un bravissimo attore,e mi stupii di quanto fossi capace anche io.
-Si- alzai le spalle - stiamo uscendo,dobbiamo ancora conoscerci bene.
Harry non aveva ancora spiaccicato parola. Lo osservai,nella speranza che non se ne accorgesse.
Fissava costantemente Jake,mentre questo parlava con Louis.
All' improvviso girò la testa di scatto,e in un frazione di secondo-troppo poco perchè potessi rimediare-mi trovai il suo sguardo puntato negli occhi.
Non erano dl solito verde,erano molto più scuri,tendenti al grigio e mi trasmettevano qualcosa di strano:estraneità,forse. Freddezza. Lo sentivo lontano anni luce.
-Bene,che film guardate?- chiesi all' improvviso,per spezzare quella sottospecie di legame creatosi fra me ed Harry.
-Non ricordo il titolo,comunque è un horror!- rispose Lou 
-Davvero? Anche noi!- 
per la prima volta quella sera sentii Harry parlare: -che bello! Allora ci vediamo in sala!- la sua voce suonava falsissima.
-A dopo- salutammo dirigendoci verso la biglietteria.
Sentivo lo sguardo di Harry puntato addosso,ma forse mi sbagliavo.
 
 
Il braccio di Jake si insinuò nuovamente fra le mie spalle e il sedile e la sua testa si appoggiò contro la mia,e questa volta non potevo respingerlo,non più almeno,se volevo che Harry credesse alla nostra versione.
-Fai finta di vere paura- sentii sussurrare da Jake,e prima ancora di capire cosa stessi facendo,mi circondò le spalle e fui costretta ad aggrapparmi a lui per non cadere.
Cominciò ad accarezzarmi delicatamente la testa,e forse stavo pensando di essermi fatta un' idea totalemente cattiva sul suo conto,che non era poi così rude come credevo.
Invece la mia ipotesi fu prontamente smentita quando sentii la sua testa girarsi e le sue labbra farsi estremamente vicine alle mie.
Senza aspettare un mio consenso o una mia pressochè preparazione psicologica,si fiondò sulle mie labbra e la sua lingua si fece spazio nella mia bocca.
Il mio primo intento fu quello di andarmene e pulirmi la bocca,non che Jake fosse un brutto ragazzo,anzi in altre occasioni non ne sarei stata dispiaciuta, ma ero davanti ad Harry,gli stavo "raccontando" l' ennesima palla,e mi ritrovavo con la saliva mischiata a quella di Jake,il ragazzo più insopportabile che conoscessi.
Non era esattamente una situazioen favorevole...
Mi trovai però a pensare razionalmente e a contraccambiare il bacio. 
Sentti le labbra di Jake aprirsi in un sorriso quando feci scorrere una mano fra i suoi capelli,e prese questo come un totale gesto di libertà:infatti la sua mano,dal collo dove si trovava,scese lentamente già lungo il mio corpo,un po' troppo passionalmente.
Mi distaccai all' improvviso,totalemten schifata, e Jake scoppiò in una grossa risata,prima che l' uomo davanti a noi si girasse: -Certe cose,fatele da un' altra parte!
 
Il film era finalmente finito,l' aria fresca della sera mi dava una sensazione di pace senza uguali: finalmente la mia sarata  con Jake era finita.
Come se mi leggesse nella mente,strinsde più forte la presa attorno alla mia vita.
-Se credevi che fosse già tutto finito,beh,è stato un grosso sbaglio.
-basta Jake,Harry ora andrà a casa,non c'è bisogno di continuare questa farsa oltre.
Lui sbuffò e mi prese il viso con la mano: -E chi ha detto che deve essere una farsa?
Lo allontanai con violenza: -Mi fai schifo.
Lui sorrise,e io lo seguii,ma per un motivo completamente differente.
Harry era appena uscito dalle porte del cinema,Louis al fianco che si accendeva una sigaretta.
-In teoria- sottolineò Jake alla mie spalle -dovresti sorridere guardando me.
-oops,me ne ero dimenticata- alzai gli occhi al cielo.
All' improvviso Harry alzò la testa verso di noi e parlò a Louis. Anche Jake lo vide,tanto che mi prese e mi portò con sè per un intrico di vialetti,senza proferir parola.
Non che mi importasse alcunchè,anzi,la mia mente era totalmente occupata da Harry.
La sua reazione quell sera, la sua bellezza mozzafiato,e uno strano sguardo di un fuoco vivo,che avevo notato nell' ultimo sguardo che ci eravamo concessi fuori dal multisala.
Gelosia? Determinazione? Determinazione a fare che?
Non mi accorsi neanche dove mi aveva portato il mio "ragazzo".
Eravamo seduti ad un pub,una birra davanti a ciscuno.
La afferrai senza pensarci un attimo e Jake sorrise,permettendosi di mettermi una mano sul ginocchio.
-Allora dolcezza, sicura che non vuoi continuare anche senza Harry? Sai...per abituarti,entrare di più nel ruolo...
Alzai nuovamente gli occhi al cielo: -no, grazie,Jake. Rigiuto questo tuo sacrificio e questa tua immensa magnaniminità,davvero,non ti preoccupare.
Sorrise nuovamente, quel sorriso quasi diabolico che mi metteva i brividi e la voglia di scappare su tutti gli arti del mio corpo.
Fece salire la mano ancora un po',e potei notare che i bicchieri di birra davanti a sè erano già diventati tre.
-Sarebbe divertente..
-Jake!- urlai quasi -Non sono una delle tue stramaledette puttane! Non avrai l' ennesima scopata PAGATA,sai benissimo perchè sono quì!
Mi alzai rossa di vergogna e uscii dal locale denso di fumo, ma poco dopo una mano mi afferrò il braccio con prepotenza.
-Non ci siamo capiti!- mi sentii ulrare a pochi centimentri dalla faccia, il volto di Jake e il collo gonfio dalle vene. Si stava arrabbiando,brutto affare.
-Tu fai quello che dico io,chiaro?! Se Louis non mi paga quanto voglio io ,se la passerà brutta! E io posso volere prezzi molto alti,se mi fai arrabbiare!
Andai nel panico. Non potevo pensare a Louis nel tentativo di difendersi, e di difendermi. 
Dovevo stare attenta con Jake. 
-E va bene..- sospirai.
Jake si rilassò improvvisamente e mi afferrò per il mento,facendo scontrare le nostre lebbra. 
Sentii la sua lingua sulla mia e il sapore della sua saliva -alchool,fumo- mischiarsi con la mia.
Dovetti lottare con me stessa per non andarmente di nuovo,pensai ad Harry,al fatto che-paradossalmente-stavo facendo tutto questo per lui.
Le mani di Jake scesero lungo il mio corpo,una si sitemò sul fondoschiera e l' altra si fece spazio sotto la maglietta.
-Cos'è,mi fai fare tutto da solo?- mi rimproverò, e tremante affondai una mano nei suoi capelli e cercai di non essere troppo riluttante nel far scendere l'altra.
Jake abbandonò le mie labbra  e si dedicò al collo.
Sembrava che mi dovessi arrendere,quando lo vidi.
Un movimento,una cosa bianca nel buio.
Anche Jake la vide,perchè si staccò e avanzò sicuro nel buio.
Mi mossi dietro di lui,e raggiunsi la strada principale in tempo per vedere un riccio in maglietta bianca correre via.
Harry.



SPAZIO AUTRICE
ciaoooooooo amoriiii 
ho un sacco di cose darvi,ed ecco il mio solito elenco puntato (scusatemi ma io faccio tipo shcemi mentali e programmi per tutto lol)
1. SCUSATE che ho aggiornato tardi,ero già quasi alla fine quando mi sono imbattut nella fan fiction "a kind of..brothers?" e ne sono diventata totalemente dipendente,tanto da non poter fare nulla finchè non sono arrivata all' ultimo capitolo aggionrato,il 32 lol.
2. Vi starete chiedendo (se come no) se sono una larry shipper e io voglio dirverlo che in effetti è da un po' che ho dei dubbi e epenso di essere definitivamente diventata larry shipper. 
Quesnto non vuol dire nulla, continuerò a scrivere questa ff e ltre in cui i due sono follemente etero lol, ma volevo dorvelo,così se qualcuna volesse lasciare la storia solo perchè io sono larry shipper, beh, che sappia che è una grande stronza. Spero davvero che nessuno "se ne vada" per questo dettagli totalmente inutile.
3. ora passimo a dirvi  GRAZIE, GRAZIE,G R A Z I E E E E E E E E  E
mi avete reso la persona più felice al mondo,cioè dopo neanche 12 ore tra cui c'era di messo la notte, la storia avevaa più di 100 visite, e sono arrivata a 17 recensioni per lo scorso capitolo.
Dico, DICIASSETTE,come il prologo! mi viene da paingere giuro,dirvi che vi amo è riduttivo,siete fantasrtiche,vi sono grata tantissimo,spero di essermi espressa bene,non vorrei sembrare una freddona (?)

ora,che ne pensate del capitolo? io boh,lascio a voi la parola,spero che abbia successo come il precedente *-*
come andrà a finire con hazza? e ricordiamoci che Juliet vive da Lou,ora... 
vi lascio con un' anteprima di jake:

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Capitolo 12
*** arguement ***


 


12. arguement
La mia mente divenne cosciente  prima che io aprissi gli occhi,e pian piano tutto il mio corpo seguì il suo esempio.
Un braccio mi pesava sulla spalla,avvolgendomi completamente. Un respiro denso ma fresco sul collo.
Mi girai lentamente e aprii gli occhi con un mugolio.
Fra le tante persone con cui mi sarei aspettata di svegliarmi-Jake,Harry- Louis non era mai stato contemplato,eppure eccomi lì,abbracciata al mio migliore amico.
Non mi spaventi perchè subito la consapovelozza di non aver fatto nulla mi tranquillizzò.
Infatti mi tornò in mente la sera precedente.
 
Varcai la porta di casa di Louis con respiro corto,Jake al seguito,dopo un' estenuante corsa.
-Juliet!- Louis si alzò dal divano,un paio di occhiali neri adagiati sul naso.
Nonostante la situazione non potei fare a meno di notare quanto stesse maledettamente bene anche così.
-Louis!- adesso era la voce di Jake a parlare -mi dovrai almeno 20 sterline in più per questo extra,l' attività fisica, o meglio, QUESTO tipo di attività fisica -sorrise malizioso -non era compreso.
-oh,piantala Jake!- lo ammonì Lou tirando fuori una banconota da 50 -questo per l' ottimo lavoro svolto,se no te le sognavi.
-Contaci Tomlinson-sogghignò questo per poi uscire di scena.
Mi voltai di scatto verso il mio amico: -OTTIMO lavoro?!  Louis siamo nella merda!
-Il sorriso sulla faccia non gli sparì -Ma stai scherzando? è perfetto! Harry è venuto a parlarti,no?
-Peccato che abbia visto me e Jake in condizioni..insomma...
Lou rise -Ho capito, ho capito,ma meglio no? così capisce che se non si dà una mossa,ti può perdere!
Mi lasciai andare sul divano,sfinita ,e affondai il viso fra le mani.
Lou divenne improvvisamente serio e mi si avvicinò: -Perchè era questo che volevamo,no?
Scossi la testa -Non lo so Lou...non sono più sicura di nulla...
Calò un silenzio devastante nella stanza ,scandito dal ritmico scoccare delle lancette.
Avevo sonno, e le palpebre pesanti,e voglia di piangere.
-Credo che andrò a letto- sussurrai alzandomi e dirigendomi verso il bagno per farmi una doccia.
Volevo lavarmi di tutto,della paura di perdere Harry,delle preoccupazioni,dell' ansia,di Jake,delle sue mani sul mio corpo,del suo odore,di qulla situazione di merda e di tutta la tristezza in corpo.
Sfregai forte con la spugna sulla mia pelle,sperando di poter davvero lasciar scorrere tutti i miei problemi nel tubo di scarico.
Invece quando uscii mi sentii solo più spossata e stanca di prima, così mi vestii e  andai in camera mia di filata.
Ad aspettarmi sul letto,c'era Louis,che si rigirava fra le mani una foto mia e di Harry da piccoli ,che avevo incorniciato e messo sul comodino. Puro atto di masochismo.
-Che ci fai quì?- gli chiesi stupita.
Lui mi rispose con un sorriso stentato - è casa mia se non sbaglio no?
Sorrisi anche io,nonostante tutto Louis riusciva ancora a farmi ridere.
Mi sdraiai e lui accanto a me.
-Vuoi lasciar perdere tutta questa storia? Con Jake,intendo?
-Non lo so,alla fine non ho più speranze,se è davvero  l' ultimo asso disponibile,mi conviene giocare il tutto per tutto. O la va o la spacca.
-non è la tua ultima possibilità- sentenziò facendo scorrere la sua mano verso la mia e intrecciando le nostre dita. Con quel semplice gesto mi sentivo al sicuro,protetta,e piena di forza. -Se non verrà Harry a parlare con te, andrai tu da lui. Basta che vi parliate e tutto si sistemerà,e credo proprio che domani Harry verrà da te.
Sospirai - Credi male ,Lou. Anche perchè...- mi bloccai improvvisamente.
Dovevo raccontargli o no del bacio con Harry e di ciò che mi aveva detto?
Decisi di si. Era il mio migliore amico,e il migliore amico di Harry. Doveva sapere tutto.
-Anche perchè..?- chiese lui per farmin continuare.
-Anche perchè...- deglutii -... pochi giorni fa,per puro caso,ho incontrato Harry addormentato nella mia vecchia stanza. Nella mia vecchia casa,intendo...-
Louis si girò verso di me improvvisamente. -E..?-
-Ci siamo baciati...io volevo scusarmi,volevo parlare,ma non me ne ha dato il tempo,mi ha fatto intendere che  aveva bisogno di tempo. E ora mi ripresento con un ragazzo, con il quale APPARENTEMENTE ho scopato alla prima uscita. Chissà cosa penserà Harry di me,ora,sopratutto dopo quel "ti amo"...
Non mi ero accorta che i miei occhi si erano rimpiti di lacrime. Chiusi le palpebre per permettere ce si ripulissero,e lunghe scie calde si allungarono sulle mie guance.
Louis mi prese delicatamente il viso, cercando di asciugare quel che poteva.
-Ehy ehy ehy,non piangere. Non c'è motivo!
-Si,Louis! Ho rovinato tutto! Ero riuscita a creare un legame col mio passato e a trovare il ragazzo perfetto,ad innamorarmi dopo tempo, e ho rovinato tutto. Come se non bastasse,ho fatto pure la figura della troia bastarda... Io..io non sono così ,Louis. Voglio che Harry lo sappia-
In una frazione di secondo mi trovai fra le braccia di lou,le lacrime che scendevano sul mio volto,libere dopo ore.
-Si risolverà tutto,Juliet,te lo prometto,ora dormi- mi sussurrò dandomi un bacio sulla fronte.
In quel momento,sfogando la mia tristezza e rabbia, avvolta fra le braccia del mio migliore amico,mi addormentai sapendo di non essere sola,di essere al sicuro.
 
Non volevo svegliare Lou,ma,mentre pensavo ad un modo per uscire dalla sua presa senza infastidirlo,fu svegliato da un lungo suonare al campanello.
Lou aprì gli occhi e biascicò qualcosa,per poi,finalmente,togliermi il braccio di dosso e girarsi dall' altra parte.
Mi alzai e andai verso il citofono per rispondere,ma per fortuna prima guardai nel teleschermo.
La figura di Harry,assorto a guardare qualcosa alla sua destra,occupava l' intera scermata.
Il suo profilo perfetto,i ricci scompigliati.
All' improvviso mi resi conto della situazione. Harry non poteva trovarmi lì,non in quel momento e in quell' apparente situazione.
-Louis!- gridai,correndo verso la camera da letto. Lo scossi leggermente per una spalla,e in quel momento il campanello suonò ancora,un po' più a lungo.
Solo allora Lou riuscì a svegliarsi: -Ma chi è che rompe a quest'ora? ho sonno!
Sorrisi,malgrado la situazione,ma tornai seria subito,raccando le mie cose sparse in giro per la stanza e buttando tutto in un armadio.
-Lou,c'è Harry!
-Harry?
-Si Harry,il tuo migliore amico,ricordi? che non mi deve trovare quì!
Si alzò in piedi,diventando pian piano sempre più lucido.
-Oh cazzo!- il campanello suonò nuovamente, e Lou si girò a guardarmi:ero completamente nel panico,correvo da una stanza all' altra,senz sapere esattamente cosa fare.
-Okay,calma! Chiuditi quà dentro! Ad Harry ci penso io, andrà tutto bene!
Annuii e lo guardai uscire mentre si chiudeva la porta alle spalle.
Avevo il cuore a mille,e se Harry avesse scoperto tutto? Poi,cosa c'era da scoprire? Cioè,io e Louis non avevamo fatto nulla..ma ci avrebbe creduto?
Feci per girare la chiave nella serratura e solo allora mi accorsi dell' assenza di questa.
Dove cavolo era? Feci per uscire e prenderne un' altra,quando fui bloccata dall' avvicinarsi di due voci.
-Rispiegami bene,Haz,che non ho capito nulla! Perchè sei corso via ieri sera?
Una piccola pausa precedette la voce roca di Harry :- Ho visto Juliet e Jake,Lou, e sembravano molto più che "due che si stanno conoscendo",anzi,si stavano conoscendo fin troppo bene per i miei gusti!
-Geloso amico?
Harry ridacciò istericamente -Ero andato da lei solo per quello! Volevo scusarmi,o almeno chiarire e riprendere i contatti,perchè vederla nelle braccia di un altro...è stato orribile Lou,per tutta la sera mi sono dovuto trattenere dall' alzarmi e portarla via da quel tipo..lui non la merita,lei merita di essere amata,non un tizio del genre,una botta e via...non..non ce la posso fare...è una ragazza così fragile...
-Harry-la voce decisa Lou calmò anche me,dall' altra parte del muro -Se davvero pensi tutto questo,perchè non vai da lei e glielo dici?!
-Ci ho provato! -urlò lui -Ma era troppo tardi,era già fra le braccia,o fra le gambe meglio dire,di quel Jake! L' ho persa, sono un cazzo di coglione!
-Non è vero! Saglio o ti ha detto che ti ama? Non sono parole buttate al vento Harry,se ti ama vuol dire che..
Harry non lo lasciò finire -E tu come fai a saperlo?
Mi sentii avvampare e il cuore mancò di un battito.
Non ci potevo credere. Lou si era tradito da solo,eravamo nella merda. Solo io potevo averglielo detto e questo significava una cosa sola.
In quel momento tutto precipitò all' improvviso.
Una terribile sensazione di paura mi nacque sul fondo dello stomaco,come quando fai qualcosa di illegale e vieni scoperto,come quando da piccolo rubavi le caramelle di nascosto.
Una borsa che avevo poggiato male sul letto cadde per terra e il tonfo da essa prodotto sembrò amplificarsi in tutta la casa.
Sentii la voce di Lou,piena da panico,cercare di trattenere Harry,molto lontana,come se facessi parte di un altro universo,dove tutto quello non stava succedendo.
-Harry,non è nulla,davvero,vieni e parliamo
La porta si spalancò all' istante ,senza darmi il tempo di ragionare o nascondermi, e lo sguardo sprezzante di Harry si posò su di me,e quel momento sembrò infinito.
Lo guardai negli occhi per l' ultima disperata volta,pregando di perdonarmi , ma dal suo sguardo capii che con quell ' ultima delusione,lo avevo perso del tutto.
-Lo sapevo - sospirò,girandosi per uscire dalla stanza.
Si sontrò con Lou,le braccia protese a fermare l' amico.
-Ti prego Harry- sussurrò,prima che questo lo scostasse con un gesto brusco.
-E tu zitto,che sei peggio di tutti! Fai la bella faccia e poi? la ospiti in casa tua e le dai consigli. Pensare che mi fidavo di te,mi fidavo di VOI. Invece siete due bestie infime,non sapete fare altro che ingannare e mentire! E adesso cosa uscirà fuori? Che Jake è una montatura?-
La sua voce tremò, e il lucciciò delle lacrime nei suoi occhi mi ruppe qualcosa dentro.
Non sapevo bene cosa, ma sentivo che la solidità che mi ero costruita,il mio mondo,tutto ciò che ero si stava sgretolando,lasciando in piedi solo quella copertura che era il corpo.
Il corpo però non avrebbe mai potuto stare in piedi senza un riempimento,qualcosa che gli permettesse di vivere e lo sostenesse,qualcosa che in quel momento mancò.
Lo sguardo complice e preoccupato che mi gettò Louis e che non ricambiai solo per il momento di totale devasto che stavo vivendo,parlò l nostro posto.
Sie,rano tutte palle,dalla prima all' ultima,ed Harry lo capì.
Infatti scosse la testa, e aprì la porta di casa di Louis
-Mi sembrava troppo bello,non esistono amici in questo mondo- sussurrò prima di chiudersela alle spalle e proseguire sul vialetto sterrato.



SPAZIO AUTRICE
heeey eccomi c: come al solito i miei orari sono molto azzeccati,infatti sono le 2.13  di mattina esatte lol
bene,sono tanto in ritardo? :o
va beh,vi devo ringraziare as always idfbdgthb siete bellissimi, mi date sempre tante recensioni e io vi ripago con capitoli come questo che dovrebbero essere epici perchè costituiscono svolte essenziali per la storia ma che io e la mia mancata aspirazione facciamo uscire una merda yuhuu
sul serio,perdonatemi,anche perchè oltre che essere scritto da cani,è anche molto corto :'(
comunque ditemi cosa ne pensate, e se recensite e mi lasciate la vostra ff in una recensione sarò più che felice di passare da voi per ringraziarvi fgikfghb
ah una cosa,passate da lei,che oggi (o domani? help) aggiorna la sua faaantastica ff,ecco il link della storia:


http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1464960


 
noootte a tutti, e non sclerate troppo per best son ever e per il trailer fvndfbhv piangerò tutto il tempo in sala,dio come sono orgogliosa di loro hhbdghbhvhb
un bacio xx

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Capitolo 13
*** help ***





13. help
Lanciai il più lontano possibile il freesbee,imprimendo tutta la forza che avevo in corpo in quel tiro.
-Vedi che questo non lo prendi!- esclamai prima di vedere il disco colorato infrangersi fra le fronde di un albero.
Louis scoppiò in una risata sonora,poggiandosi sulle ginocchia per non cadere.
-E ci credo! Dimmi come avrei fatto con un tiro così di merda!
Mi avvicinai di corsa e gli tirai un leggero pugno sul fianco.
-Louis!- cercai di sgridarlo prima di essere contagiata dal suono cristallino della sua risata.
Quando finalmente sembrò esserci pacato,si avvicinò a grandi passi all' albero incriminato.
-Comunque,neanche a farlo apposta sarebbe uscito peggiore!- ridacchiò ancora.
-Non è perchè tu sei bravo in questo..coso..mi devo sfottere eh! Ti voglio vedere quando ti batterai contro di me in...qualsiasi cosa in cui sono più brava di te!
-Pff-  rispose mentre cercava di arrampicarsi fra i rami -sono bravissimo in tutto,ammettilo!
-Contaci- sussurrai con un sorriso.
Socchiusi gli occhi per il sole e guardai verso il mio amico,intendo a recuperare il disco giallo.
-Guarda che per me quel coso può benissimo rimanere dov'è,me ne farò una ragione.
Lui scoppiò ancora a ridere: -E secondo te mi perderei l'occasione per smerdarti di nuovo?
Sorrisi scuotendo la testa e cambiai prontamente argomento.
-Ehy, Loueh, te l'hanno mai detto che hai un fondoschiena perfetto?
Lui ridacchiò scendendo con un balzo dai rami. Atterrò con unt onfo sordo,misto alla sua limpida voce.
-In molti, a dir la verità.
Mi passò a fianco e gli diedi una leggera pacca sul sedere,che tra l' altro,era davvero sodo.
-Posso ricambiare?
-Scordatelo- scoppiammo a ridere assieme,prima che lui fosse interrotto da uno squillo del suo telefono.
Lesse velocemente e iniziò a rispondere,prima di rivolgermi la parola.
-è Amy,una mia amica...- iniziò schiarendosi la voce -Hai presente quella festa in piscina che ti dicevo tempo,quella specie di pool party?
Annuii sospettosa,non capendo a che punto volesse arrivare.
-Bene, Amy,che gestisce una lista di invintati,mi ha detto che ci sarà anche Harry!
Spalancai gli occhi incredula. -Stai scherzando?
-Per niente!- Lou sorrise nel vedere la reazione che questa notizia aveva mi aveva causato                        -Allora le dico che ci siamo anche noi?
-E me lo chiedi pure?!
Louis finì di rispondere al messaggio e poi corse ad abbracciarmi.
Mi strinsi forte fra le sue braccia, snetendomi al sicuro avvolta dal profumo fresco ma delicato, ormai a me molto familiare.
-Harry sarà lì con dei suoi ex compagni di liceo,mi pare...-iniziò Lou -Non si è mai trovato a proprio agio con loro,verrà da noi PER FORZA!
-Dici Lou?
-Ne sono sicuro!- mi sorrise nuovamente -Però la piscina aprirà a mezzanotte,prima bisogna presentarsi con un vestito
Feci una smorfia -Se mi accompagni da Bonnie dovrei averne qualcuno che...
Lui scosse la testa -No no no! Non se ne parla! Adesso io e te usciamo e ne compriamo uno nuovo!
Lo guardai,per la seconda volta, ad occhi spalancati.
-Davvero Lou? Fresti questo per me?!
-Che domande! Sei o non sei la mia migliore amica?
 
Diedi un ultimo morso al mio hot dog e mi ripulii le mani nel tovagliolo di carta datomi dal fast food.
-Allora- rubai una patatina a Lou -Sono le due e mezza,siamo in giro da ore e non ne abbiamo ricavato nulla.
-Stai scherzando?- rispose Lou,davanti a me -guarda quanta roba abbiamo comprato!
-Certo Lou! Peccato che siano tutti tuoi acquisti, e noi siamo venuti quà per ME
Lui sorrise compiaciuto: -Dettagli su!
Presi con una mano i cinque sacchetti strapieni e li posai sul tavolo,cominciando a guardare per bene quello che il mio migliore amico aveva comprato.
Non avevo mai visto un ragazzo così fissato per lo shopping: ogni volta che vedeva una maglietta o un abito che lo prendesse, non poteva resistere e gli si illuminavano gli occhi.
Sorrisi al pensiero di vederlo tanto felice solo con cinque sacchetti in mano, era fantastico, solo lui poteva essere così.
C'erano almeno quattro magliette,due pantaloni-uno al ginocchio e uno lungo- e un cappello estivo.
-Dai- disse, alzandosi -ora giuro che non compro più nulla e ci soffermiamo solo su di te!
-non ci credo che ci riuscirai!
-Scommettiamo?- scoppiai a ridere e lui scosse la testa,prima di prendermi per la vita.
-Ti voglio bene, Lou- confessai,guardandolo negli occhi.
-Ehy,come mai tutta questa tenerezza?
Alzai le spalle e lui ridacchiò,per poi posarmi un bacio sulla fronte: -Anche io piccola.
Entrammo in almeno altri cinque negozi,ma ogni vestito che provavo o era troppo semplice, o troppo elabarato, o troppo elegante, o non adatto per quel tipo di festa, o non mi stava bene.
Pensai di arrendermi,quando,nell' ennisimo negozio,Lou mi ricorse con in mano un appendino.
-Juliet Juliet Juliet Juliet!- mi girai divertita: -Che c'è?
-Guarda!- alzò le mani per mostrarmi il vestito che vi era appeso: era stupendo.
Una via di mezzo fra un copricostume e un vestito,lungo fino a poco sopra la coscia,sbracciato e con la scollatura " a reggiseno". La gonna era larga, stretta in vita da un nastro,tutto della stessa fantasia: rosa chiaro e fiorellato.
-Devi provarlo per forza! Appena l'ho visto sembrava urlasse il tuo nome, è quello giusto, me lo sento!
-Io invece sento tutte le cagate abnormi che stai dicendo!
Lou scoppiò a ridere mentre mi infilavo nel camerino.
-Louis- lo chiamai stringendomi il vestito sui fianchi per non faro cadere -Mi aiuteresti a chiudere la cerniera?
Una mano sottile scostò la tenda e lou apparve dentro il cemerino,cercando di chiudere il vestito.
Quando finalmente lasciai andare le mani,mi guardai bene nello specchio.
In effetti,forse Lou aveva ragione: mi stava proprio bene e inoltre era semplicemente stupendo. Seguendo il profilo del mio corpo nello specchio,mi scontrai con lo sguardo riflesso di Lou,sul quale volto era spuntato un sorriso,una mano posta sulla mia vita.
-Non..non ho parole...sei davvero stupenda! Se Harry non verrà da te,lo farò io!
-Pirla- ridacchiai dandogli una gomitata in pancia .
Lui rispose alla risata prima di ricomporsi. -Allora che fai? lo prendiamo?
Annuii: -Sisi, ma ora esci che mi devo cambiare!
-Agli ordini!- acconsentì alzando le mani a mo' di resa.
 
Lou parcheggiò il motorino e io scesi e gli porsi il casco.
Avevamo giusto il tempo per mangiare, farci una doccia e prepararci che sarebbe iniziata la festa.
Quando mi trovai davanti a casa-ormai abitavo da Lou,almeno per l' estate-coi piedi per terra e la consapolezza che da lì a poche ore avrei rivisto Harry,che avremmo potuto chiarire tutto e che mi sarei dovuta impegnare dando il meglio di me stessa per farmi perdonare, sentii un improvviso senso di nausea.
La pancia mi si strinse in una morsa d' ansia implacabile, e le immagini di Harry, dei suoi occhi pieni di delusione e risentimento, e delle sue parole taglienti mi colpirono in pieno.
Sospirai e mi girai alla ricerca della mano di Louis.
Solo quando lui me la strinse forte,capendo che ero entrata in uno dei miei sempre più frequenti sbalzi d'umore,mi sentii un po' più forte.
Era dal giorno in cui avevamo litigato-nuovamente-con Harry,che passavo da momenti di felicità e spensieratezza a cupi oblii, in cui vedevo ogni tentativo di riavvicinarmi ad Harry vano, e se pensavo al motivo per cui lo avevo incontrato, ovvero affrontare il mio passato e i suoi fantasmi, mi sentivo semplicemente male.
Ed era da quel giorno che Louis,da gesti semplici come una stretta di mano fino agli abbracci, mi infondeva sicurezza, ricordandomi che tutto si può aggiustare.
Senza rendermene conto,stavo diventando sempre più dipendende dalla presenza fissa del mio migliore amico nella mia vita, e non avrei saputo giudicare se fosse una cosa negativa o positiva.
Girammo l' angolo, e quel poco malessere che mi era passato riaffiorò in un colpo alla vista di un ragazzo appoggiato lla colonna di casa di Lou.
Jake.
Ci fermammo all' improvviso e Jake alzò la testa alle parole di Lou.
-Che ci fai quì?- lo apostrofò il mio amico.
Questo si alzò e si avvicinò a noi con una falcata , feci appena in tempo a vederlo buttarsi addosso a Lou,prima che questo se lo levasse di dosso in modo brusco.
- Ma che cazzo vuoi? Levati! Cos'è ti sei svegliato male?!
- Piantala Tomlinson, non mi avete più fatto spere nulla, figli di puttana!
- Evidentemente non avevamo più bisogno di te-
-Ma IO- si avvicinò nuovamente a Louis -Non avevo finito!
- ovvero? cos'è, hai i programmi prefissati?
Jake si distaccò leggermente - Non lascio MAI un programma a metà,come lo chiami tu- sorrise malizioso ammiccando verso di me - Non è finita quì, sappilo bella
Mi diede un buffetto sulla guancia che non riuscii ad evitare e se andò  velocemente.
Lou mi abbracciò prontamente e io affondai il viso nella sua spalla.
-Lou, cosa pensi che mi farà?
Una leggera risata fece vibrare il suo torace, ma riuscii a percepirne una nota amara all' interno, anche lui era preoccupato e non era un buon segno.
-Quelle di Jake sono tutte minacce. Tesoro fidati, non ti farà nulla! E poi, hai me a proteggerti!
Mi sorrise ed entrammo in casa,  anche se quel sentimento di sospetto e preoccupazione non mi avrebbe certo aiutato durante la festa.




SPAZIO AUTRICE
ciaaaao belle! volevo dirvi, as always alcune cose con i soliti punti,quindi:
1. OGGI è IL MIO COMPLEANNO! JHBGBDH esaato faccio 16 anni ,mi sento vecchia cc però sono realizzata perchè lo youtuber matt (di matt gabbo e bise, li conoscete? io li amo!) mi hafatto gli auguri in twitcam awww
2.SCUSATE se posto così in ritardo ma non è colpa mia: 3 giorni fa il capitolo era pronto,poi sono dovuta andare di fretta e furia da una mia amica e sono tornata ieri sera tardi. torno e ...non so perchè o per come ma si era tutto eliminato! volevo piangere giuro! così ho riscritto al meglio che ho potuto ma ovviamente la seconda volta non è come la prima e mi era pure passata la voglia di fare tutto da capo e quindi il capitolo fa schifo lo so,scusate :( il prossimo però sarà bellissimo,giuro!
3. GRAZIE GRAZIE GRAZIEE  insomma 17 recensioni ,oddio, sono TANTISSIME io non so come amarvi...sul serio oddio  piango fkgjbfnghb
4. ora passiamoalle oned news (?) ahahah avete visto lou che ha fatto il medio? per me ha fatto più che bene,insomma, si sa come è fatto e quelle esgeravano madò.. e wmyb ha raggiunto 400 milioni di visualizzazione su youtube..non potrei essere più orgogliosa dei miei ragazzi**
5. ecco una foto del vestito di Juliet: cosa succederà alla festa?


 

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Capitolo 14
*** changes ***




14.  changes
Sentivo la testa lontana anni luce dal mio corpo, che procedeva seguendo Louis, diretto al suo gruppo di amici, pronto per presentarmi.
Quei due drink avevano cominciato a fare effetto,e non era neanche mezzanotte.
Ne avevo un altro il mano e non ero nello stato adatto per fronteggiare Harry,che ancora non avevo intravisto fra quella marea di gente.
-Juliet- sentii un gomito piantarsi nel mio fianco e mi girai stizzita verso Louis, che aveva interrotto la mia ricerca di una testa riccia.
-Loro sono Micheal, Chris e Joshua, i miei amici di cui ti parlavo- mi introdusse.
Salutai con un gesto della mano, e uno dei tre-credo Joshua-allungò la sua verso due ragazze ridacchianti appostate dietro di lui.
Parlò con voce roca,forse leggermente alterata dall' alchool.
-Loro sono due amiche,  Megan e Fancy- ammiccò leggermente alla parola "amiche" e subito notai come una di queste allungò lo sguardo su Louis, facendogli la radiografia completa.
Sentii il fondo del mio stomaco bruciarmi come a contatto con un fuoco vivo, e le fiamme aumentarono non appena Lou fece scontrare-per sbaglio o volutamente,non ricordo- il suo sguardo con quello della ragazza.
Stavo per stringermi a lui in qualche modo, per ribadire che fosse il mio migliore amico, per ribadire quel MIO, quando  un braccio picchiettò leggermente sulla mia spalla.
-Juliet- disse una voce sottile, e mi girai per vedere a chi appartenesse. -Sono Chris, se te lo fossi già dimenticato- mi fece l' occhiolino prima di passarmi una mano attorno alla vita.
-Permettimi di offrirti un altro drink- fece un gesto evasivo con il capo verso il mio bicchiere,ormai quasi vuoto, che mi affrettai a finire.
 
Era forse il terzo drink che mi offriva Chris, nel disperato tentativo di farmi ubriacare per poi portarmi a letto, suppongo.
Portai la cannuccia alle labbra e in poco tempo un sorso di liquido rovente mi discese lungo l' esofago, e sentii un gran bisogno di vomitare.
Capii quindi che era il caso di smettere di bere, e posai il bicchiere  per terra, calciandolo via.
Chris interpretò questo gesto come un "io e il mio corpo siamo pronti", tanto che si avvicinò a me e cominciò a giocherellare coi miei capelli.
-Bevuto abbastanza, piccola?- sussurrò nel mio orecchio.
Nonostante l' alcool già arrivato al cervello, non risposi alla avances di Chris, men che meno quando intravidi un viso familiare fra la folla.
Dove lo avevo già visto? 
D' improvviso mi illuminai e ricordai chi era l' unico ragazzo con cui avrei voluto succedesse qualcosa quella sera: moribidi ricci castani, viso dolce e attraente, naso definito, labbra sottili ma piene e occhi profondi e color smeraldo.
Non c'erano dubbi, era Harry il ragazzo che avevo visto.
Scostai Chris con un gesto brusco e mi infilai fra quei corpi accaldati verso dove Harry era sparito.
Mi ritrovai al bordo della piscina, guardandomi intorno confusa: non c'era traccia del riccio.
Delusa stavo per tornare da Chris-l'unico che aveva mostrato un po' di interessamento per me- quando notai Louis seduto sulle scale della piscina, in costume,con i capelli bagnati portati all' indietro e leggermente sdraiato, appoggiato al bordo piscina.
Parlava con la ragazza di prima, che se lo stava totalmente divorando con gli occhi.
Nonostante la situazione non potei non far caso a quanto perfetto fosse il suo corpo, leggermente illuminato dalle luci soffuse.
Subito la sensazione di poche ore prima si riappropriò del mio corpo,creando una morsa profonda nel  mio stomaco.
Ma cosa mi stava succedendo? Perchè mi importava con chi Lou si divertisse? Perchè mi dava fastidio la mano di quella sgualdrina appoggiata sulle spalle perfette del mio migliore amico, accennando a volere di più che delle semplici spalle?
Respirai profondamente e feci per andarmene, quando Lou mi notò e incrociò il mio sguardo.
Sorrise e mi salutò con la mano, poi disse qualcosa alla ragazza e si alzò per venire da me.
Non potei fare a meno di sorridere, vittoriosa e sollevata.
-Ehy-mi raggiunse e mi abbracciò per la vita -menomale che sei arrivata tu- sorrise nuovamente.
-Come mai?- chiesi reclinando leggermente la testa,non potendo nascondere un' inclinazione infastidita nella mia voce -Non ti stavi divertendo con la tua AMICHETTA?
Scoppiò a ridere, e la sua risata ebbe, come sempre, un potere calmante sul mio corpo. Infatti senza volerlo-o forse volendolo?- gli posai una mano sul fianco, avvicinandomi sempre più a lui.
-Cos'è, sei gelosa?- ridacchiò arrotolandosi una ciocca dei miei capelli attorno al dito.
Il suo respiro affannato, troppo vicino al mio viso, mi fece rabbrividire nonostante il caldo provocato dalla folla, e il mio cuore cominciò ad aumentare il battito improvvisamente.
Niente era più sotto controllo, che cosa stava succedendo? Non c'era questo nei programmi, assolutamente no.
-No, è che stai benissimo in costume. Hai un corpo bellissimo- cercai di giustificarmi,senza successo. Che razza di frase era quella? Non aveva un senso compiuto!
Solo in seguito mi resi conto ESATTAMENTE di ciò che avevo detto,come mi resi conto di essere anche io in costume-avevo fatto un bagno con Chris- e quella vicinanza divenne soffocante,ogni centimetro di pelle attaccata alla sua sembrò scottare.
Louis rise ancora e puntai lo sguardo nel suo, leggendovi qualcosa di strano e assolutamente SBAGLIATO.
-Anche tu non sei niente male, sai?-  sussurrò mentre abbandonava il mio sguardo, raggiungendo il mio collo e cominciando a baciarlo lentamente.
Le sue labbra erano estrammente morbide, molto di più di quanto avevo immaginato -un momento,quando mai le avevo IMMAGINATE?- e sentii l' improvviso bisogno di sentirle sulle mie, di poterlo assaporare.
Mi strinsi di più a lui,cercando maggior contatto  e lui tirò su la testa e la sua bocca si aprì in un sorriso mozzafiato.
-Scherzavo, sei fantastica- sussurrò nuovamente prima di coprire la piccola distanza che ci separava e far combaciare le nostre labbra.
Strinsi i suoi capelli nella mia mano, mentre sentivo la mia lingua unirsi con la sua, il sapore delle nostre salire mischiarsi con un leggero retrogusto di alcool.
Quando, finalmente, sentii quelle labbra sottili, bollenti ma allo stesso tempo fredde, come i suoi occhi, capii quanto le avessi desiderate, quella sera più che mai.
Quanto avessi desiderato lui, poichè il mio corpo chiedeva già di più.
-Se vuoi- sospirò a fiato corto -dovrebbero esserci delle stanza vicino a...
-Andiamo a casa- ordinai dolcemente e Louis sorrise malizioso, prima di prendermi la mano e guidarmi fuori da quell' ammasso di corpi, calore, alcool, per guidarmi nelle tranquille strade apparentemente silenziose.
In realtà non mi sembrava ci fosse stato più rumore fra quelle case, in quel momento potevo sentire distintamente il battito del mio cuore, la voce sottile di lou parlare e ridere, ogni secondo scorrere con estrema lentezza.
Nonostante la lentezza mi ritrovai davanti alla porta di casa, con Louis con le mani tremanti dall' alcool che cercava di inserire la chiave nella toppa scoppiando a ridere per ogni singola cosa.
Ebbi a malapena il tempo di pensare "ma cosa sto facendo?" che Lou chiuse la porta e mi ritrovai schiacciata contro di essa,a baciare passionalmente il mio migliore amico.
Ma non poteva essere un migliore amico, quelle non erano cose da migliori amici, giusto?
 
 
-Ma porca troia! è un vizio quello di svegliarmi presto, una cospirazione,non so!- mi svegliai con al voce acuta e parecchio nervosa di Lou negli orecchi.
Cercai di aprire gli occhi e mi rigirai nel letto, mentre il campanello suonava incessantemente. Da quanto tempo andava avanti così?
-Arrivo!- brontolò Lou prima di inciampare contro qualcosa andando a sbattere contro il muro: -Ahia, cazzo!- imprecò nuovamente, facendomi scoppiare a ridere, mentre il suono del campanello non accennava a interrompersi.
Lou stizzito mirò diretto alla porta, che spalancò-nonostante fosse in boxer- per urlare in faccia al povero malcapitato: - BASTA! LA GENTE DORME, QUì!
La fragorosa risata che uscì dall' altra parte della soglia mi stupì-con una simile accoglienza mi sarei aspettata un po' di indignazione.
- Lou, sei sempre il solito, datti una calmata!- Non so se fu più riconoscere a chi appartenesse quella voce o il tono amichevole e tranquillo, al quale non ero più abituata, a farmi quasi cadere dal letto a risvegliarmi dal torpore post sbronza.
Ero nuda, dopo aver fatto sesso col mio migliore amico, nel suo letto.
E fuori dalla porta c'era Harry.
Mi alzai e mi fiondai il bagno chiudendomi con tre mandate, come se potessero isolarmi non solo dalla vista degli altri ma anche da tutta quella situazione di merda.
Mi feci una doccia veloce e mi passai un filo di trucco, per rendermi più accettabile.
Dopodichè, ancora coi capelli bagnati, mi rivestii e timidamente raggiunsi la cucina, da dove provenivano voci che conoscevo a memoria, con ogni singola sfaccettatura del timbro.
Il Primo a notarmi fu Harry, che mi sorrise dolcemente, facendomi un cenno con la mano.
Poi si girò Louis che mi dedicò un sorriso raggiante.
C'era qualcosa di strano in quei due, ma cosa si erano fumati?
-Ehy tesoro- mi richiamò lou -vieni quì,ti abbiamo preparato il caffè!
Li guardai ancora qualche secondo, troppo scioccata per decidere di muovermi, passando lo sguardo dall' uno all' altro e improvvisamente rendendomi conto di ciò che avevo fatto.
Nel  vederlì, l' uno accanto all' altro, mi sentii girare la testa, e non era certo la sbornia.
Ero consapevole di dover fare una scelta, ma l' unica cosa che mi sentivo in potere di fare era fuggire.
Non fuggire da Harry o da Lou: entrambi sembravano essersi riappacificati, non sembravano esserci altre complicazioni in agguato.
Volevo semplicemente scappare da me stessa, dalla mia mente.
Da pensieri irrazionali che spingevano-forse per inerzia?- a non lasciar andare Harry, a riprovarci per l' ennesima volta, perchè non poteva essere tutto finito.
E da quelli razionali che mi dicevano che era solo un' autoconvinzione, un' ancoramento eccessivo da cui dovevo staccarmi, una cecità assoluta.
Ma se Harry era tutto ciò che vedevo? Se era lui la mia cecità?
Forse avrei dovuto ampliare gli orizzonti, guardare oltre quella barriera mentale e capire che, mentre la mia mente era totalemnte occupata daHarry, Lou era riuscito a farsi spazio nel mio cuore? Forse c'era sempre stato, e non me ero mai accorta? 
Forse era lui quello giusto, quello con cui provare?
Quando mi sedetti accanto a Lou, questo mi prese la mano e mi sorrise nuovamente.
-Non hai ancora spiaccicato parola...cosa c'è? Stai male?- chiese apprensivo.
Scossi la testa: -è.. che non capisco... tu... Harry...
Harry rise sommessamente. Dio, quanto mi era ,mancata la sua risata.
- Juliet, l'ho già spiegato a Lou,io...- si schiarì la voce prima di continuare -..ieri ero venuto a cercarvi perchè volevo tornare ai vecchi rapporti,e, beh, vi ho visto in una situazione...DECISAMENTE  superiore all' amicizia...
Arrossii improvvisamente e sentii un profondo fastidio in fondo alle viscere: senso di colpa.
-.. e oggi sono venuto a dirvi che, insomma, ormai penso che la nostra storia sia passata, e voi due me ne avete dato conferma... non dovete preoccuparvi... se volete stare assieme, io non ve lo impedirò di certo, anzi, ne sarò solo felice... basta che torniamo ad essere il trio di una volta.



SPAZIO AUTRICE
dooon't let me, dooon't let me, doon't let me goo, cause i'm tired of feeling alone (?)
hola pipol c: scusate ma sto infissa, infatti inserirò don't let me go nel prossimo capitolo uu *spoiler* e sto anche in fissa con everything has changed, che ci sta/starà anche copn la storiaae inserirò anche quello ma a voi non interessa!
incominciamo con l' elenco puntato?

1.graaazie ancora a tutti! per le recensioni e tutti i bei commenti, oddio, siete dolcissimi! siamo a 166 recensioni in 13 capitoli!  abbiamo superato l' altra storia, che era a 137 in 17 capitoli! VI AMO
2. già che parliamo di capitoli, vi avviso che cercherò di raggiungere il 20esimo, dato che mi criticano sempre dicendo che le mie ff sono troppo corte cc
3. beeene ora parliamo di quello che è successo! molte di voi se lo aspettavano! omg era così ovvio?!
 cosa ne pensate della scletaa di harry? e chi shippate? mandate un messaggio al 36088con:
A se shippate juliet/harry
B se shippate juliet/louis
okay la pianto di dire cazzate ahahah io personalmente preferisco juliet ed hazza vjhnfjgbfh 
mi raccomando, fatemi sapere!§

4. stavo pensando, faccio o no una POV di harry per i prossimi capitoli? ci starebbe un casino ma sono in dubbio..cosa mi consigliate? fatemi sapere anche questo!
5. volevo dirvi che ho in mente ,purtroppo per voi, una nuova ff, che penso di pubblicare una volta finita questa. è su liam, interamente dal suo punto di vista! chi di voi la seguirebbe, o almeno leggerà il prologo?:3
6. e ultima cosa: vi lascio il mio tumblr, vero che chi ce l'ha mi segue? ricambio! http://xfinnsgap.tumblr.com
ah e lascio anche twitter, se mi cercate, sono lì!-------------->   https://twitter.com/lovepatos



un bacio a tutti <3

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Capitolo 15
*** Mirrors ***





15. Mirrors

Harry's POV
*se vi va,leggete ascoltando "mirrors" di justin timberlake*
Un rumore secco-quello della porta del camper che si apriva- annunciò il risveglio di juliet.
Mi girai e la salutai lentamente con una mano e un sorriso storto e stentato, dalla mia posizione accanto alle ceneri del fuoco della sera prima.
Lei ricambiò, ancora intontita dal sonno,prima di essere raggiunta da Louis.
-Buongiorno tesoro, dormito bene?- si diedero un veloce bacio a stampo e osservai le dita di lou infilarsi fra quelle sottili di lei, tornando verso il fornellino.
Distolsi lo sguardo, perdendomi a guardare le onde  grigiastre infrangersi sugli scogli e sulla sabbia, ancora intatta data l'ora.
Ogni volta che toccavano il suolo formavano una schiuma bianca e fresca,per poi essere risucchiata dalla corrente e lasciare spazio a dell' altra acqua.
Lou aveva preso alla lettera le mie parole, "basta che torniamo ad essere il trio di una volta" e così dopo poco avevamo preso il camper dei suoi genitori ed eravamo partiti per trascorrere un week and al mare.
Quello che Louis e Juliet non sapevano era quanto mi costasse tutto ciò, quanto, nonostate me lo fossi autoimposto, vedere Louis e Juliet tenersi per mano, darsi teneri baci o trattenersi causa la mia presenza facesse male e quanto il mio stomaco si stringesse e bruciasse di gelosia.
Volevo essere io al posto di Louis, ero convinto che la forma delle mie mani fosse molto più adatta ad incastrarsi fra quelle di Juliet,come lo erano le mie labbra, e come i nostri occhi si fondevano perfettamente.
Quelli di Louis erano troppo freddi, proprio come quel mare alle nove e mezza di mattina.
Però sapevo che era giusto così, che io e Juliet non potevamo stare assieme, nonostante lo desiderassi, nonostante tutti i nonostante.
Louis l' avrebbe di sicuro resa più felice, io non ne ero capace.
Louis l' avrebbe distratta, io non ne ero capace.
Dovevo solo dimenticarmi di lei, come lei si era dimenticata di me.
Certo, lei aveva Louis, io non avevo nessuno. Ma poco importava, dovevo farlo.
Ogni tanto mi sfiorava l' idea che magari Juliet non avesse mai voluto una relazione con Louis, che quelle mie parole a casa del mio migliore amico lei le abbia vissute come un mio rifiuto o una costrinzione, non come un via libera, una richiesta di tregua e tranquillità.
Volevo solo essere felice, e pensavo di riuscirci in quel modo, ma forse mi stavo solo sbagliando. 
-Hey Haz, siamo quì- la mano del mio migliore amico comparve nel mio campo visivo e sorrisi divertito mentre Louis continuava a parlare - ho preparato la colazione!
Mi passò un piattino di plastica con della poltiglia marroncino chiaro.
-Cos'èsta roba?- chiesi scettico
Louis fece la finta faccia offesa -Ma ti sei sentito?! "Sta roba"! è pura arte culinaria! Tu scherzi...
-No, non scherzo affatto- ridacchiai, prendendo con la mano un pezzo di crepe.
-Se muoriamo è colpa tua- affermò Juliet e Louis alzò gli occhi al cielo
- Se aveste cucinato voi saremmo tutti al pronto soccorso!
-Ma sentilo!- risi con la bocca piena tirandogli un pezzo di cibo -Se avevo fatto dei biscotti che erano buonissimi!- 
Louis rise prima che il pezzo da me lanciato gli finisse nel' occhio, e scoppiammo tutti a ridere nuovamente.
-è meglio come arma, però non è male , LouLou, bravo!- lui alzò gli occhi al cielo nuovamentee finimmo di mangiare in poco tempo.
Aspettando che la spiaggia si riempisse andammo a fare una passeggiata lungo la spiaggia, fino al molo.
-Aspettate un attimo- affermò Juliet una volta arrivati, e la vidi sparire fra le barche pittoresche dei pescatori.
Si girò e mi lanciò uno sguardo che mi fece capire le sue intenzioni.
La raggiunsi sorridendole, mentre contrattava per compare tre pezzi di pesce.
-Ti ricordi?-mi sorrise voltandosi verso di me, e io annuii:quando eravamo piccoli eravamo soliti andare in vacanza al mare assieme, e la mattina presto le nostre mamme passeggiavano sul lungomare e compravano il pesce fresco dai pescatori che costeggiavano il molo con le loro barche.
Sorrisi dolcemente e la guardai negli occhi: potevo vedere che anche lei stava pensando a quei momenti,e in quell' istante, perso nel suo sguardo, potevamo benissimo essere quei bambini inseparabili di un tempo,al mare, con le mani sempre infilate nella sabbia o nell'acqua a schizzarzi a vicenda.
Speravo che anche lei, come me, si fosse persa cercando di leggermi negli occhi, perchè avrebbe visto il suo riflesso. Perchè era lei, era lei tutto ciò che vedevo.
Poteva sembrare esageratamente romatico o sdolcinato, ma Juliet poteva essere considerata come un raggiodi luce dopo una tenebra nottata, colei che portava allegriadove in me c'era tristezza, un qualcosa di indispensabile per andare avanti, che può fare mel, può dare fastidio, può bruciare,ma senza il quale non ci sarebbe vita.
Mi vennero in mente le parole dell' ultima canzone di Justin Timberlake:
 
Girl you’re my reflection, all I see is you
My reflection, in everything I do
You’re my reflection and all I see is you
My reflection, in everything I do
 
Avevo un' inspiegabile-o spiegabilissima?- voglia di stringerla a me, per sentirla vicina, presente e lasciarle un leggero bacio sulla tempia  perchè capisse che sarei sempre stato lì, per lei, ogni volta che aveva bisogno.
Improvvisamente ogni mia illusione mentale,la mia mano immaginata fino a quel momento adgiata sul suo fianco fu improvvisamente rimpiazzata da quella affusolata di lou, scacciando le mie speranze e i miei sentimenti, omeglio dire SCHIACCIANDO.
-Che avete preso?-chiese storcendo il naso -Cos'è sta puzza di pesce?-
Juliet scoppiò a ridere, i capelli scompigliati dalvento ,e io mi incantai nel guardarla: era bellissima, in ogni minimo particolare
-Abbiamo comprato il pranzo,come da piccoli.
 
 
Juliet's POV
Allungai nuovamente un mashmellow sul fuoco, mentre attraverso le fiamme potevo vedere l'infinit oscurità dell'oceano.
Mi aveva sempre affascinato, aveva qualcosa di speciale, quasi mistico: sembrava avere una fine ed essere infinito nello stesso tempo, quasi come se varcare la linea immaginaria dell'orizzonte permettesse l'accesso ad altri mondi.
Ma l'orizzonte non esisteva, si potrebbe andare avanti per anni e non trovarlo,non c'era una fine, solo una pura e semplice continuità.
Doveva essere terrorizzante ritrovarsi da soliin mezzo all'oceano, ma anche un'esperienza fantastica.
Solo tu e i tuoi pensieri, il buio e l'acqua che ti culla dolcemente, senza meta, senza provenienza, con un senso di abbandono, di solitudine senza uguali, spaventosamente stupendo.
Ed era così che mi sentivo in quel momento: sperduta, alla continua ricerca di un punto di approdo, di un orizzonte, una certezza, che sembrava non arrivare mai.
La provenienza,Harry, o la meta, Louis? E se la meta fosse la provenienza stessa?Dove dovevo andare?
-Harry, cantaci qualcosa!-lo incoraggiò Louis, dato che aveva preso la chitarra e stava pizzicando leggermente le corde.
-Va bene...vediamo se riconoscete la canzone- sorrise leggermente prima di cominciare a suonare le forti note di una canzone che conoscevo benissimo.
-é Mirrors, di Justin Timberlake-sussurrai e Louis annuì, prima che Harry cominciasse ad intonare le prime note.
Un brivido percorse la mia schiena. Adoravo quella canzone,ed era da tanto, troppo tempo che non sentivo la voce di Harry.
Quel tono roco, basso e sensuale che alla prima strofa ebbe il potere di tranquillizzare ogni singola particella del mio corpo, fin da farmi chiudere gli occhi e farmi cullare dalla bellezza di quella voce e dalla purezza del significato della canzone.
 
Aren’t you somethin’ to admire, cause your shine is somethin’ like a mirror
And I can’t help but notice, you reflect in this heart of mine
 
Al ritornello aprii gli occhi, guardando Harry, che in quel momento, come una stregoneria, come uno specchio, alzò i suoi dalal chitarra per guardarmi, come volermi dire qualcosa.. ma cosa? Cosa voleva dirmi?
 
Cause I don’t wanna lose you now
I’m lookin’ right at the other half of me
The biggest ? in my heart
There’s a space, but now you’re home
Show me how to fight for now
And I’ll tell you baby, it was easy
Comin’ back into you once I figured it out
You were right here all along
It’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me
I couldn’t get any bigger
With anyone else beside of me
And now it’s clear as this promise
That we’re making two reflections into one
Cause it’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me, staring back at me
 
 
Sentii la mano di Lou afferrare la mia e mi girai, per vederlo sorriderei dolcemente.
Ricambiai e mi strinsi a lui, nonostante la mia mente vagasse ancora alla ricerca del significato del suo sguardo.
Perchè mi aveva guardato in quel momento, proprio quello?
Harry finì la canzone ad occhi chiusi, perso nel suo mondo.
Era bellissimo,la fronte leggermente aggrottata per la concentrazione, i ricci sugli occhi, labocca semiaperta.
Quando finì cadde un improvviso silenzio, che riuscii a rompere dopo qualche minuto, con un sussurro appena accenato.
-Cavolo... sei bravissimo... ho i brividi
Louis annuì -Indescrivibile, e bravo Hazza!
In quel momento mi resi conto che, oltre che i brivi, avevo anche gli occhi lucidi.
 
*ora sempre se vi va, leggete ascoltando "don't let me go"*
Mi alzai e controllai l'ora: le tre del mattino.
Erano due ore che cercavo di dormire, senza riuscirci, causa la mente impegnata a ricordarsi dello sguardo e delle parole, della voce di Harry.
Mi stupii nel trovare la porta del camper aperta e mi affacciai, cercando di capire chi fosse uscito.
Solo in quel momento riuscii a distinguere una leggere melodia suonata a chitarra e una voce, fin troppo conosciuta, intonare una canzone lenta.
Uscii e con passo felpato seguii il suono.
Camminai lungo il bagnasciuga per qualche minuto prima di trovarmi su una cresta rocciosa dove, sotto il bagliore della luna, riuscii a distinguere Harry seduto.
-Hey,anche tu non riesci a dormire?- gli chiesi raggiungendolo 
-Oh dio mi hai spaventato!- scoppiammo a ridere assieme-Non mi aspettavo qualcuno a quest'ora!
-Non hai ancora risposto alla mia domanda- sottolinei sorridendogli, la luna che lo illuminava leggermente, rendendolo ancora più bello, meglio dire perfetto.
-Si, non riuscivo a dormire...tu?
-Anche io-alzai le spalle, nonostante entrambi sapessimo benissimo il motivo di quell' insonnia -Perchè sei venuto quì?
Lui allungò una mano per mostrarmi il mare silenzioso, davanti a sè.
-Perchè è stupendo. Siamo solo io, la chitarra, la mia voce e l' oscurità del mare. Sembra un' altro mondo. Mi fa pensare-
-Stavi suonando?
Lui ridacchiò dolcemente -Ehm..si..una canzone scritta e composta da..me..
Era una mia impressione o sembrava... imbarazzato?
-Posso sentirla?-azzardai, sperando non me lo negasse.
Lui annuì leggermente, e avrei voluto che ci fosse la luce diurna per poter vedere se le sue guance si fossero davvero arrossate o se fosse solo una mia stupida impressione.
Non mi diede il tempo di pensarci, perchè le note della chitarra, leggere e dolci, si insinuarono subito nella mia mente, prima che cominciasse a cantare.
 
Now you were standing there right in front of me
I hold on scared and harder to breath
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be
 
La canzone mi stupì. Era stupenda, le note, le parole, la sua voce. I soliti brividi ricomparvero sulla mia pelle sottoforma di pelle d'oca,mentre una leggera brezza disperdeva la voce di Harry lungo la spiaggia.
 
 
I saw in the corner there is a photograph
No doubt in my mind it’s a picture of you
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two
 
I’ll keep my eyes wide open
I’ll keep my arms wide open
 
Lo guardai a lungo, mentre pronunciava le ultime strofe, la chitarra quasi assente, la fronte corrugata in uno sforzo estremo, la bocca dischiusa e leggermente stortata, concentrato e perso in ciò che cantare gli provocava.
Era bellissimo, e sentii di nuovo gli occhi divenire umidi e un sorriso mi spuntò sul volto.
Doveva essere il paradiso, era l' unica spiegazione, c'era troppa perfezione in quel momento.
 
 
Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
 
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
 
 
In quel momento aprì gli occhi eli puntò nei miei, senza mezzi termini, e di nuovo la sensazione di quella sera si impadronì di me: che mi volesse dire qualcosa?
Ripensai alle parole di Mirrors,mentre Harry cantava,senza staccare lo sguardo dal mio, come sotto un' incantesimo, come fossimo uno lo specchio dell' altro, come due riflessi, inseparabili.
"Perchè non voglio perderti ora, Sto giusto cercando l’altra parte di me,La più grande è qui nel mio cuore, C’è uno spazio, ma ora tu sei a casa, Mostrami come combattere per adesso, E dirò tesoro, era facile, Tornando in te una volta realizzato, Sei sempre stata qui, E’ come se fossi il mio specchio, Il mio specchio che mi fissa, Non riuscivo a diventare più grande con qualcun’altra vicino a me, E ora tutto è chiaro come questa promessa, che stiamo facendo, due riflessioni in una, Perchè è come se fossi il mio specchio,Il mio specchio che mi fissa, mi fissa"
Questo diceva la canzone che mi aveva cantato quel pomeriggio.
"è come se fossi il mio specchio"
Io ero il suo specchio? Lui era il mio specchio.
Venni colpita da un pensiero impertinente e vanitoso, ma che  non potè che passarmi per la testa.
Forse l' aveva dedicata a me la canzone che aveva scritto,ero io la ragazza citata?
 
 
Don't let me
Don't let me go
Cause I'm tired of sleeping alone
 
 
All' improvviso capii. Capii cosa voleva dirmi Harry in quel momento, quella sera,con quello sguardo.
Era come una richiesta d'aiuto, un urlo.
Non lasciarmi, non lasciarmi andare.














SPAZIO AIUTRICE
scusate scusate scusate SCUSATEEE
so di essere in un ritardo clamoroso e vi prego di perdonarmi!
sono stata da mianonna tre giorni e sono riuscita ad aggiornare solo ora, contando che devo leggere/recensire 573847 storie ma ok.
Però il capitolo non è male,mi piace,ma contiamo che di solito quando una cosa piace a me non piace a voi lol quindi meglio che sto zitta uu.
Allora, avete visto il POV di hazza? è un capitolo molto sentimentale, spero di non avervi annoiato:( se si, fatemelo sapere.
Ci ho messo don't let me go, come promesso, e anche mirrors, la  mia nuova fissazione, che ci sta un botto.
In reatàè statotipo un colpo di genio (?)dell'ultimo secondo ma ok ahah
in ogni caso, io vi devo ringraziare, cioè, non immaginate... VENTITRè RECENSIONI!
CAZZO! SONO STANTISSIME! IO VI AMO! GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
chiedetemi qualunque cosa, non so come ringraziarvi abbastanza!

Passerò da ognugno di voi che me lo chiederà e farò pubblicità alle tre ff più belle!
è il minimo! ancora GRAZIE!

fatemi sapere cosa ne pensate e fatemi sapere se volete che legga qualche vostra ff  c:

PS: se scrivo qualche parola attaccata, è la barra spaziatrice che si è tipo rotta lol .-. solo a me ste sfighe ma ok!
GRAZIE ANCORA UN BACIO, VI AMO!
-Arianna ( eh si èquesto il mio nome, fa schifo i know lol)

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Capitolo 16
*** a story of bad stories ***






16. a story of bad stories
Louis mi lasciò  la mano solo quando giungemmo al tavolo per due prenotato da lui. 
Mi sedetti e mi guardai attorno circospetta, studiando ogni minimo particolare di quel locale così nuovo e inusuale.
Doveva essergli costato l'ira di Dio, e un po' mi dispiaceva che spendesse così tanto per me, nonstante il posto fosse stupendo, così come lui  quella sera e l' appuntamento in generale.
Lo sapevo perchè ci teneva tanto che fosse tutto perfetto, speciale.
Era da un po' di giorni che il nostro rapporto non era più quello di prima, forse era colpa mia che avevo la mente altrove, ma da quel giorno al mare non ero riuscita a togliermi dalla testa quegli occhi imploranti di Harry, chiedendomi cosa potessero significare.
Louis lo sapeva che c'era qualcosa che non andava ed era da molto tempo che non uscivamo noi due, come una vera coppia.
Gli sorrisi, non potevo essere più felice o più grata, o forse si.
-Lou...è tutto così...perfetto! Non dovevi!
Lui scosse la testa prendendomi la mano: -Certo che dovevo, devo questo e molto altro... voglio che tu capisca quanto sei importante per me...
-Non c'è bisogno di.. tutto questo..lo capisco dai piccoli gesti...
Vidi il suo sguardo spegnersi leggermente: -Non ti piace? Vuoi che ce ne andiamo?
Rimediai subito al danno che stavo per creare: -NO! Voglio dire...AMO questo posto! è perfetto, Lou! Non potrei immaginare nulla di migliore dall' essere quì... ma qualunque posto sarebbe bellissimo insieme a te
Lui sorrise dolcemente e ritrovai nei suoi occhi quel profondo azzurro che avevo imparato ad amare, quel guizzo di vitalità che tanto mi rallegrava e mi face venire voglia di alzarmi e abbracciarlo. 
Invece strinsi solo la mano e allungai le gambe, fino ad incontrare le sue, cercando un maggior contatto.
-Beh..- continuò lui - Avevo solo pensato..che..se mai tu avessi creduto che a me non importasse di te...non è così, ecco, sei importantissima, Juliet.
Sorrisi e continuammo a parlare ed ordinammo, mentre la mia mente cercava di autoriordinarsi.
Non potevo certo dire di amare Louis, quello che ci legava non era un sentimento così profondo, ma era comunque qualcosa di importante, una specie di silenzioso accordo, gli volevo bene e mi trovavo bene con lui, magari sarebbe riuscito a rattoppare le ferite del mio cuore,che non mi ero che causata da sola.
Però.
C' era sempre un però.
Non sapevo di cosa si trattasse, era un' emozione in fondo alla stomaco. Strana,nessuno dei due sapeva dire cosa fosse ma la percepivamo fra noi.
Finito di mangiare ci incamminammo per le strade del paese, girando per i negozi.
Ormai mi ero abituata a vivere lì, a girare per quelle stesse strade dove, anni prima, avevo messo i miei piccoli piedi, ma la sensazione era sempre la stessa, come un' estranea in casa prorpia, colta da un' improvvisa nostalgia.
Mi strinsi di più a Louis e lo feci fermare, scontrando le mie labbra con le sue.
Lo vidi sorridere prima di ricambiare castamente il bacio e passarmi una mano sulla vita.
Era da tempo che non ci davamo un bacio così sincero, in quelle poche ore tutti i problemi che sembrava ci fossero erano stati, se non annullati, occultati perfettamente.
C'eravamo solo io e Louis, almeno era così, finchè non sentii delle voci grosse ridere, proveniendo dalla piazza confinante.
Dove le avevo già sentite?
Mi irrigidii  e mi staccai da Louis non appena, aprendo gli occhi, riconobbi i ragazzi che avevano picchiato Harry quel giorno in gelateria, gli stessi ragazzi davanti ai quali lui aveva tirato dritto e cui aveva risposto a modo, con me a finaco, quel giorno che era stato anche quello del nostro primo bacio.
Rimasi incantata nel vederli, e un vortice di ricordi mi avvolse.
Sembravano essere passati secoli da quel giorno, e un po' era così...
-Hey, Juliet, che hai?- mi chiese Louis scuotendomi leggermente.
Non feci in tempo a rispondere, lo fecero quei ragazzi al mio posto.
-Oh men, quella non è l' amichetta del finocchio che sta sù vicino all' oratorio?
tutti si girarono verso di  noi e Louis mi strinse la mano.
lo ringraziai mentalmente, prima di girarmi verso di lui e notare qualcosa di estramente nuovo e strano sul suo viso.
La mascella era contratta e gli occhi gliaciali che puntavano sul gruppetto come a volerli ammazzare uno ad uno.
-è vero, e va chi c'è con lei? Tomlinson! Chi non muore si rivede!
-O meglio dire chi non viene messo al fresco si rivede?
I ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata e sentii Lou irrigidirsi, se era possibile, maggiormente.
-Chiudi quella tua cazzo di bocca Ash- lo ammonì con una voce fredda, distante. 
Non mi sembrava più Louis, e quell' atmosfera calda e piacevole si era appena mutata in qualcosa di mai visto e inaspettato, almeno per me.
Cosa c'entrava il carcere con Louis? Cosa ne sapevano e chi erano quei ragazzi?
Non feci domande e sperai che la situazione si risolvesse da sola ma capii quanto le mie speranze fossero vane quando il ragazzo a cui si era rivolto, Ash, lo canzonò liberamente.
-Perchè se no cosa mi fai, Tomlinson? Ti ricordo che è meglio che non ci ritorno in questura..sai..con precedenti penali...
La situazione andò completamente fuori controllo. Louis sussurrò un "sei morto, Ash" e scattò in avanti con tutta la forza che aveva in corpo, stringendomi la mano per la rabbia  e rischiando di portare anche me nella rissa.
Quando riuscii a liberarmi della sua possente stretta alzai lo sguardo e lo vidi sopra Ash, il quale era appeso al muro da una mano di Louis stretta sulla sua maglietta.
Gli altri ragazzi erano subito corsi in suo aiuto, alcuni cercando di allontare Lou ma la maggiorparte cercando di frapporsi ai due ed evitando prontamente un contatto fisico diretto con Louis.
-Ash, sei coglione?!
-Louis lascialo!
-Basta!
Le urla di quei ragazzi cominciarono a mischiarsi nella mia testa, a sovrapporsi una all' altra, a tentare di nascondere qualcosa che io non sapevo e forse era meglio non sapessi.
Ad un certo punto i muscoli delle spalle di Lou si rilassarono quasi all' improvviso, il ragazzo cadde con un tonfo a terra dato che Louis aveva mollato la presa e non perse tempo alzandosi a terra e correndo dagli amici per poi darsela a gambe.
Incontrai il suo sguardo quasi subito, era stupito, forse non tanto, ma di sicuro mi stava implorando di perdonarlo.
Infatti fu quello che fece.
-Juliet..io...non so cosa..scusami...
Mi avvicinai e lo abbracciai, cercando di fargli capire che gli ero vicina, qualunque cosa fosse successa, che non me ne sarei mai andata o mai mi sarei arrabbiata con lui.
Ricambiò l' abbraccio e allora presi il coraggio per porre quella fatidica domanda.
-Ma...di cosa stavano parlando..che diamine...
Non mi lasciò finire. -Ti va di sentire una storia?
Annuii leggermente e mi porto a sedere in un posto un po' appartanto, lontano da sguardi indiscreti.
-Però ti avviso. è una brutta storia, non ti piacerà.
-Parla di te, mi piacerà di sicuro. E poi mi piacciono le brutte storie.
Lui sorrise dolcemente intrecciando le mie dita e le sue, quindi rivolse lo sguardo altrove e cominciò a parlare dopo forse un minuto di silenzio, lo sguardo vuoto, perso chissà dove, forse a ricordare.
-Tutto è cominciato quando avevo 14 anni. Mi ero appena trasferito quì ,non conoscevo nessuno ancora, o almeno nessuno che sapesse chi era chi in questo paese. Si sa che prima di scegliersi le amicizie bisogna sapere quali sono i vari gruppi, ma è anche vero che chi primo arriva, meglio alloggia.
Ero in ritardo perfino il primo giorno di scuola, ero arrivato alle 8.15, così avevo dovuto aspettare il suono della campanella per poter accedere alla seconda ora.
Decisi di fare un giro per ambientarmi nella scuola. L' unico ragazzo che il primo giorno di scuola alla prima ora, oltre a me, non era in classe, era uno dell' ultimo anno.
Era seduto in cortile e si fumava qualche canna quando lo vidi, e lui mi vide. Io abbassai lo sguardo ma lui mi chiamò e ci presentammo.
Mi fece conoscere la sua compagnia, tutti più grandi ma che non parevano far caso alla mia età.
Cominciarono a portarmi fuori con loro, feste, sesso, alcool e infine droga. 
Finchè si tratta di un po' d'erba, nulla di che. A soli 16 anni avevo fatto le mie prime esperienze con pastiglie, cocaina e quant' altro.
Non sopportavo l'effetto delle droge, le detestavo, stavo solo male, ma ad ogni festa mi offrivano qualcosa di nuovo, qualcosa in più, con la solita frase "Eh dai Tommo, non sarai mica uno di quegli sfigati!" e così la paura di essere scartato, isolato, etichettato mi portavano ad assumere tutto ciò che mi davano, solo per compiacerli e tenermeli buoni.
Quando fui io dell' ultimo anno e quando fui io ad avere degli amici più piccoli con i quali formare una compagnia, avere un gruppo dove io ero il capostipite, smisi di assumerli e mi sentii subito meglio. Non rischiavo di rimanere da solo, avevo il mio branco di "scagnozzi" dietro, che mi consideravano un idolo. Erano gli stessi ragazzi che hai visto prima.
Finita la scuola avevo trovato un lavoro, il mio primo lavoro, commesso al negozio di CD, lo stesso dove lavora Harry, anche se non è più un semplice commesso.
Ma i soldi non bastavano, volevo comprarmi un appartamento tutto per me, così, riprendendo i contatti con i miei amici più grandi, riaprii con le droghe.
Non assumendole, come ho detto odiavo farlo, ma cominciai a spacciare.
Prima cose semplici con erba, poi i ragazzi, quelli più grandi, cominciarono ad usarmi.
Non ero neanche un 20enne, insospettabile, e se fossi andato in giro col mio branco di scagnozzi nessuno avrebbe pensato che potessi essere io  a trafficare con pillole o sostanze.
Mi arricchivo. Una buona parte la davo agli altri, ma mi bastò per comprarmi una casettina,la stessa che ho ora.
Ero convinto di aver trovato la vera amicizia, che loro non mi avrebbero mai tradito.
In realtà non spaevo quanto fossi usato, da tutti.
I più grandi per non farsi beccare, i più piccoli per trasgredire alle regole, per poter assumere qualcosa ogni tanto, per sentiri "grandi".
Un giorno, anzi una notte, eravamo in mezzo ai boschi, io e i piccoli che facevano la guardia.
Avevo appena venduto la merce e spartito i soldi fra gli altri, quando una luce e l' eco delle sirene della polizia era arrivato alle nostre orecchie.
Ho vissuto il momento peggiore della mai vita, lo giuro, ogni tanto lo sogno ancora di notte.
I piccoli avevano preso la mazzetta dei soldi e in un lampo, presi dal panico, erano fuggiti nel bosco mentre io non potevo fare nulla, ero lì, con la mia macchina, vedevo tutto a rallentatore, l' ansia peggiore della mia vita, i piedi piantati a terra, come di piombo, il cuore a mille.
I poliziotti arrivarono e quando mi ammonirono capii che gli "amici" se ne erano andati, ero da solo e rischiavo grosso. Così non so come alzai le gambe e provai a scapapre ma subitop mi afferrarono. Mi divincolai e senza volerlo delle lacrime scesero dai miei occhi mente, totalmente schiavo del panico, non vedevo altro che luci blu, non sentivo altro che voci e sirene, non pensavo altro che a quei cinque ragazzi scappati nel bosco abbandonandomi al mio destino.
Mi riempii di rabbia, improvvisamente, e così scacciai un po' di panico.
Ne ero accecato, i poliziotti faticarono a mettermi nell' auto e a portarmi in questura.
Quando mi calmai procedettero con l' interrogatorio. Avevo paura, ma ero anche infuriato, volevo fargliela pagare, ma in ogni caso ci sarei andato io di mezzo.
Riuscii a cavarmela per qualche volere divino, non so.
Ero pulito, non avevo sostanze nè soldi, ero solo nel bosco. Mi lasciarono ma mi tennero sotto osservazione.
Non serve dire che non spacciai più, come non rivolsi più la parola a nessuno dei miei "amici"-
Sospirò pesantemente mentre, in una pausa del racconto, mi permise di rendemri conto di ciò che aveva appena detto.
Louis, il ragazzo di fianco a me, quello perfetto, dalla battuta pronta, sempre disponibile ad aiutare gli amici, era entrato a far parte del mondo dei narcotrafficanti, e tutto solo per essere accetatto. Era stato tradito da coloro per i quali era quasi finito in carcere, facendo cose contro la propria volontà.
-Che stronzi- mi uscì in un soffio e lui annuì leggermente prima di riprendere.
-Andai dalla psicologa, da quel momento in poi avevo incubi di notte e mi svegliavo con la sensazione che mi aveva invaso il corpo quella notte, quella rabbia profonda, radicata, voglia di vendetta. La psicologa  mi disse che era normale, che ero stato tradito dagli "amici" per i quali mi ero trovato in una situazione che non era classica del mio comportamento. Ero cambiato per farmi accettare e loro mi avevano lasciato solo ugualmente.
Mi prescrisse un percorso contro gli attacchi di rabbai e in un anno o due pian piano la mai vita tornò ad essere normale, ma veramente normale.
Il problema è che..- sia arrestò, prima di stringermi la mano e sorridermi leggermente -che  quelle crisi non sono del tutto passate, ogni tanto,a cneh adesso che sono passati quasi cinque anni, quando mi sembra di rivivere quella situazione, quando mi sento tradito oq uando,come prima, entro in contatto con quei ragaziz... le crisi tornano. Non sono me stesso,sono un' altra persona.- 
Sospirò. -Juliet, mi dispiace che tu abbia assistito a questo me, che tu abbia ascoltato la mia storia, che tu sia rimasta delusa da me..io...
-Ehy ehy ehy- gli presi il viso fra le mani e lo guardai negli occhi.
-Tu sei perfetto, proprio così come sei. Con il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro. E se vuoi, io ti aiuterò quando avrai bisogno, io ci sarò. Gli erroru servono per imparare, e tu hai imparato che è meglio essere sè stessi piuttosto che rischiare troppo per nulla, io ti stimo per il tuo coraggio Lou, l' importante è chi sei ora.
Certo non posso non ammettere che ne sia rimasta un po' scioccata,però...-
Ridacchiò dolcemente e unimmo el nsotre labbra dolcemente. Potevo sentire le sue emozioni  in quel bacio ed ebbi l' improvvisa voglia di poter contare qualcosa per qualcuno, di poter aiutare qualcuno, non di essere distruttiva, inutile, come lo ero stata per Harry.
Con Louis doveva essere diverso.
Si staccò e continuò a pararmi, ma guardandomi negli occhi quella volta, con sguardo sereno e un sorriso accennato.
Bellissimo.
-E sai qual'è la bella cosa, Juliet? Che nel periodo dopo ..tutto ciò..quando tutti i miei " amici" mi avevano abbandonato, una sola persona mi è stata vicina...è stato harry. Harry lavorava con me al negozio di CD, ci avevo parlato si e no qualche volta, eppure in quel brutto periodo passava quanto più tempo gli fosse possibile in mia compagnia.-
Sorrise involontariamente -è il miglior amico che avessi mai potuto desiderare. Voi due siete la cosa migliore che avessi mai potuto desiderare- rettificò posando leggermente le mie labbra sulle sue.
Si era fatto tardi,anche lui se ne accorse.
-Andiamo a casa?- chiese con un guizzo malizioso negli occhi.
Sorrisi e mi strinsi a lui mentre ci incamminavamo,  tentando di non cercare occhi verdi in quelli azzurri che mi trovavo davanti, fossette in quel viso liscio che avevo appena baciato.
Non dovevo pensare ad Harry, farmi domande, ma solo a Louis, a tutta quella storia che mi aveva un po' scossa, al fatto che dovevo, volevo stargli vicino, perchè se lo meritava, perchè me lo meritavo.
E per farlo, Harry non doveva intromettersi nei miei pensieri.
















AND WE DANCED ALL NIGHT TO THE BEST SONG EVAAAAAH
okay son poco presa bene, ma capitemi.. best songe vere, record visualizzazione, i ragazzi felici, i tre anni, e zayn che si diementica la password AHAHAHAHA quanto cazzo posso amare quei ragazzi? in più i miei larry che.... lasciam perdere ahahah
aaaalloooraaa
 SCU SA TE  (stile leeroy che dice "liam you are per-fect" lol ) per questo enoooorme ritardo! mi sonos cervellata perchè volevo fare un capitolo di passaggio e solo ieri sono arrivata a questa soluzione uu
non è proprio di passaggio,cioè, lou racconta la sua storia a Juliet,che decide di dedicarsi a lui e dimenticare Harry e la notte al amre..ma ci riuscirà? 
Che ne pensate della storia di Lou? E del capitolo? fatemi sapere!
nel prossimo, che giuro arriverà presto, succederà una cosa che cambierà di nuovo l' andamente delle cose uu ma non spoilero nulla...vi giuro che non ve l' aspetterete ahahah
poi vi devo dire GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE
cioè.. 25 recensioni? scherzate?! vi AMO! e grazie a tutti quelli hanno messo nei preferiti/ricordati/seguiti vi amo uno per uno!
Riguardo alle storie che volevo leggere, le pubblicizzerò nel prossimo capitolo che hoa vuto poco tempo perdonatemi! ma non smettete di seguirmi!
vado, un bacio, vi adoro x
ps: me l' avete chiestpo in molti, ecco il mio twitter e se volete tumblr:


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Capitolo 17
*** who? ***





17. Who?
Sentii la porta di casa sbattere e capii che Lou era arrivato.
-Ehy tesoro- lo raggiunsi all' entrata e lui mi circondò la vita con una mano prima di lasciarmi un veloce bacio a stampo sulle labbra.
-Tutto bene al lavoro?-
Lui annuì annoiato. -D' estate un sacco di ragazzini vogliono fare la patente e il patentino e mi tocca lavorare di più. Che palle!
Scoppiai a ridere e lui si unì a me, prima di abbassarsi a coccolare il gatto, Garfield, che aveva preso a strusciarsi contro le sue gambe.
Pensai a quanto quella scena fosse dolce, sembravamo quasi una coppia sposata, con tanto di animale domestico.
Feci una smorfia prima che i miei pensieri fossero interrotti da Lou.
-Vado a farmi una doccia, arrivo subito
Annuii e mi sedetti sul divano.
Ritornò una ventina di minuti dopo, solo un asciugamano attorno alla vita,i capelli ancora bagnati e il corpo umido e rinfrescato dalla doccia.
Era bellissimo.
Si sedette di fianco a me passandomi un braccio attorno alle spalle, prima di far scontrare le nostre labbra con un leggero bacio a stampo.
-Ti va se usciamo domani? Potremmo andare al cinema!
Annuii - Guarda che film ci sono- gli indicai il giornale poco distante da lui.
Sia allungò per prenderlo, e io sbirciai dal suo fianco alla ricerca di qualche film invitante.
Louis sbuffò prima di buttare il giornale per terra.
- Che noia, non c'è nulla di interessante!
-Lou!- scoppiai a ridere alzandomi e raccogliendo il giornale -Sei peggio di un bambino di sei anni!
-Ah si?!- rispose. Sentii qualcosa di pressochè minaccioso ed eccitante nella sua voce, prima che mi prendesse per i fianchi e mi trasnacce in braccio a lui.
-Vediamo se un bambino di sei anni ti farebbe  questo- mi sussurrò all' orecchio provocandomi piacevoli brividi alla schiena.
Sorrisi mentre baciava delicatamente il mio collo, facendomi girare ad avvicinandomi a lui.
Le sue labbra passarono poi sulle mie e le mie mani si intrufolarono fra i suoi capelli, prima di scendere gradualmente sul suo corpo perfetto, per raggiungere l' asciugamano stretto in vita.
Quando sentii la presenza della sua eccitazione, un riflesso inspiegabile mi fece balenare in mente gli occhi di Harry, quella palese richiesta di aiuto, le canzone che mi aveva dedicato.
Mi staccai improvvisamente da Lou e lui colse questo mio cambiamento d' umore.
-Ehy che c'è?- mi sussurrò riprendendo a baciarmi il mento
-L..Lou..- cercai di trovare qualche scusa sensata, ma mi uscì solo un balbettìo scostante.
La verità era che non me la sentivo, non col pensiero di Harry addosso, con la sensazione di fare qualcosa di sbagliato.
Non era la prima volta che finiva così, e Louis lo sapeva, infatti capì subito in qualche modo il motivo del mio allontamaneto.
Si alzò cambiando umore improvvisamente.
-Lo so io che c'è!- disse o quasi urlò, prima di appoggiarsi al piano cottura e stringerlo un po' troppo forte. -è che non sono Harry, vero?!
Piombò un inquitante silenzio, favorito dal mio stupore.
Non sapevo cosa dire.
Nel mio profondo sapevo quanto avesse ragione ma non volevo ammetterlo.
Non potevo dirgli che in realtà tenevo ad Harry più del dovuto, non dopo che lui si era lasciato andare con me a quel modo, raccontandomi la sua vita.
Volevo amarlo, ma non ci stavo riuscendo.
-Rispondimi!- urlò nuovamente, girandosi.
Non riuscii a guardarlo negli occhi.
-C..cosa dici Lou?! Cosa c'entra Harry?- sussurrai
-Credi che io sia scemo? Che non l' abbia capito? Non credo che tutte le volte sia qualcosa di diverso, se ci fosse stato Harry al mio posto saresti già sotto le coperte, vero?!
-Lou smettila di dire cazzate! Sai che fra me ed Harry...- provai a scusarmi, più a me stessa che a lui. O forse ad entrambi.
-Che fra te ed Harry è tutto finito? Grazie al cazzo! Lo vedo anche io! Ma sai meglio di me che non l'hai dimenticato! E lo vedo ogni cazzo di volta che mi respingi articolando una scusa più insensata dell'altra! Lo vedo che pensi a lui! Ma non è solo una questione di sesso! No cazzo!-
Non l' avevo mai visto così fuori di se, almeno non nei miei confronti.
Non riuscii a spiaccicare parola. Aveva ragione. Doveva arrabbiarsi con me ,ero solo stata una stronza.
-All' inizio mi usavi per rimetterti con lui, e ok, la storia di Jake era una mia proposta no? Ma poi? Mi hai sempre usato Juliet! Hai provato a dimenticarti di lui attraverso ME, non curandoti che forse anche io ho dei sentimenti!
Sospirò profondamente e le sua voce, da alta ed irritata, divenne improvvisamente greve, e questo mi spaventò tremendamente.
Ma la cosa che mi fece più paura furono gli occhi.
I suoi dannati occhi, abituati a gioire, brillare, ora erano velati dalla nebbia, meschini.
Me li ricordavo così solo una volta in vita mia, ed era quando si era arrabbiato con i ragazzi in paese.
-Io ti ho rivelato parti di me importanti, pensavo di potermi fidare di te,invece sei come tutti gli altri! Vattene Juliet...perfavore... Ho bisogno di riflettere.
-Lou..-provai a scusarmi ancora per qualcosa che effettivamente non avevo commesso ma della quale, nel mio profondo, sapevo di essere colpevole.
Avevo usato Louis. Amavo ancora Harry.
Non era vero. Io volevo bene a Louis, ero felice con lui...ma c'era sempre un ma.
-Ho detto, vattene- sussurrò abbastanza udibilmente perchè io potessi sentire il tono minaccioso della sua voce, che mi fece salire le lacrime agli occhi.
Quelle furono le ultime parole che gli sentii pronunciare prima che, indietreggiando, uscissi di casa, con la gola chiusa.
Pensai alle sue parole di giorni prima.
"Il problema è che...quelle crisi non sono del tutto passate, ogni tanto, anche adesso che sono passati quasi cinque anni, quando mi sembra di rivivere quella situazione, quando mi sento tradito le crisi tornano. Non sono me stesso,sono un' altra persona"
Oh dio.
Mi misi improvvisamente una mano davanti alla bocca prima di scoppiare in un singhiozzo e chiudere gli occhi, per permettere alle lacrime, roventi, di colarmi sulle guance.
Cosa gli avevo fatto?
Negli occhi avevo potuto leggergli la stessa apatia e rabbia ,avvolta da un velo di nebbia, che vi avevo trovato quando si era avventato contro Ash.
Lo avevo fatto sentire tradito, e questo mi fece male, peggio di una coltellata dritta al cuore.
Una lama fine, sottile, che penetra la pelle millimetro per millimetro, con una lentezza estenuante e un dolore insopportabile e affilato.
Uscii di corsa dal vialetto e mi ritrovai a percorrere quella strada in salita, familiare, che portava alla casa della persona che avrei voluto ma non dovuto vedere.
-Harry!- urlai ancora prima di schiacciare con tutta la forza possibile il campanello.
Sentii il suono fin dalla mia posizione, ma nessuno rispose.
Riprovai qualche volta, la visuale distorta dal pianto, prima di rendermi conto che potesse essere al lavoro, al negozio di cd.
Lo stesso dove aveva conosciuto Louis.
Mi buttai a terra ,la schiena contro il cancello e la testa fra le ginocchia, a quel pensiero.
 
Si dice che una volta che si inizia a piangere per qualcosa si piange per ogni cosa sbagliata che c'è nella propria vita.
Non c'era affermazione più azzeccata e veritiera di quella.
Piangevo per Louis, per la litigata, per quel suo "ho bisogno di riflettere" che non prometteva nulla di buono, per il fatto di averlo deluso.
Ma piangevo anche per la situazione di merda in cui mi trovavo, stretta fra due fuochi, i sentimenti incerti, la relazione con Harry troncata senza parlarne e tutto ciò che era successo nella mia vita.
Si dice anche che quando una relazione finisce, se nessuno soffre non è mai iniziata, se uno solo soffre è terminata, e che quando entrambi soffrono non è mai finita.
Piansi anche per quello, perchè entrambe le mie relazioni, le più importanti della mia vita e quasi le uniche, erano finite o meglio non erano finite.
Con Harry, entrambi avevamo sofferto, e non avevamo effettivamente chiarito.
Con Louis, entrambi stavamo soffrendo.
Mi restava da capire quale delle due relazioni fosse iniziata e quale finita,o meglio quale ci fosse ancora.
Fu in quelle condizioni che mi trovò Harry, tornato dal lavoro, quando ormai la luce  soffocante di un pomeriggio estivo stava calando lanciando lunghe ombre su tutto ciò su cui si posava.
-Juliet!- esclamò sorpreso, prima che io alzassi lo sguardo.
Incrociai i suoi occhi e mi ci aggrappai, come fece lui al mare sotto le note di quella sua canzone.
Subito vi lessi preoccupazione, che si sfogò nel suo corpo stretto in una presa quasi mortale dalla tanta forza, attorno al mio.
-Oddio, Juliet! Che è successo?
Avevo appena smesso di piangere e non avevo intenzione di ricominciare, ma il nodo alla gola era troppo grande per riuscire a parlare.
Harry,per fortuna, capì.
-Vieni in casa con me, ti preparo della camomilla.
Sorrisi, o almeno ci provai, al pensiero che Harry se ne ricordasse ancora.
La camomilla era la cosa che più riusciva a tranquillizzarmi, fin da quando ero piccola.
Mi prese in braccio, e non badai, persa nei miei pensieri e nell' incavo del suo collo profumato, al fatto se pesassi o meno.
In quel momento mi sentivo protetta, come se tutto quel casino appartenesse ad un' altra persona.
Aprì la porta e mi posò sul divano- su QUEL divano- e al ricordo della nostra prima volta le lacrime riempirono di nuovo i miei occhi, ma con sforzo riuscii ad impormi su esse affinchè non scendessero.
Non volevo che Harry pensasse che stavo esagerando, perchè era quasi un riflesso automatico. Sentivo il bisogno di piangere e sfogarmi.
Arrivò con la bevanda in un tempo che mi apparve infinito e veloce contemporaneamente, e non appena il caldo sapore si insinuò nelle mie narici e il liquido scese fino nel mio stomaco, mi sentii improvvisamente più rilassata.
Presi a giocare con i capelli di Harry, prima di parlare.
-Ho litigato con Louis- ammisi.
Harry non fece domande, capì che ciò che avrei voluto dire l' avrei detto da sola.
-Probabilmente non stiamo più assieme. Ma il problema è che l' ho deluso.
-Non ne puoi essere sicu..- mi interruppe lui con voce dolce, che mi fece venr voglia di stringerlo fra le braccia.
-Ho visto quello sgaurdo Harry. Mi ha raccontato tutto.
Mi persi nelle sue profonde iridi azzurre e senza ulteriori spiegazioni capì al volo, tanto che mi accarezzò il viso dolcemente.
L' effetto della bevanda misto a quello delle sue mani soffici su di me, la sua pelle sulla mia, mi fecero improvvisamente sentire meglio, la stanchezza della litigata mi piombò addosso e mi addormentai, stringendo la mano di Harry.
 
Quando mi svegliai, anche Harry stava dormendo, ma la cosa che mi stupì fu che non aveva lasciato la mia mano.
Le nostre dita erano sempre lì, intrecciate, ma non mi potei beare di quel contatto perchè mi ricordai il motivo della mia presenza in quella casa.
-harry-  sussurrai piano svegliandolo.
Aprì gli occhi borbottando qualcosa, e mi sembrò tanto un cucciolo smarrito, cosa che mi fece sorridere. Era così bello stare lì, rannicchiati su quel divano, con harry di fianco.
Ma non era la cosa giusta, e lo sapevamo entrambi.
-Harry io...devo tornare da Lou- gli dissi mentre si stiracchiava e stropicciava gli occhi.
Non potei fare a meno di osservare come i muscoli del suo corpo si distendessero pian piano svegliandosi con lui.
Sospirai, per trattenere le mie azioni e i miei pensieri su quanto fosse bello e su quanto avessi desiderato quel contatto con Harry, quella vicinanza di cui avevo bisogno come ossigeno.
-Sei sicura?- chiese con voce assurdamente roca e io annuii, anche se sapevo fosse una cosa passeggera.
Harry mi porse la mano ed uscimmo di casa.
Fuori era buio, guardai l'ora sul cellulare: mezzanotte e mezza.
Era tardi, Louis si sarebbe arrabbiato ancora di più.
Realizzai che non ne avrebbe avuto l'occasione quando, ritrovandomi di fronte a casa sua-casa nostra?-vidi l' ombra scura di borsoni e valigie.
Mi sentii mancare il fiato, tanto da cercare di inalare aria il più possibile.
Louis non mi voelva più. Fra noi era ufficialmente finita.
Harry mi strinse maggiormente la mano, che non aveva lasciato un secondo, prima di avvolgermi in un abbraccio, l' unica cosa di cui avessi bisogno.
-Juliet,io...- iniziò, ma non gli diedi il tempo di finire.
-Harry, ce la posso fare.  Mi devi solo aiutare e portare le valigie da Bonnie, torno a casa.
-Juliet davvero...
-Davvero lo dico io. è tutto a posto Harry- cercai di mentire.
Avevo bisogno dei miei spazi, volevo riflettere.
Sorrise dolcemente e mi posò un leggero bacio in fronte, prima di prendermi il viso con una mano.
-Se hai bisogno, sai che ci sarò, sempre. Basta uno squillo.







SPAZIO AUTRICE
ciao belle c:
allora, con lo scorso capitolo molte mi hanno fatto notare che c'erano molti errori di battitura, quindi ho capito e questo capitolo l'ho riletto due volte,spero di averli eliminati tutti cc
ci ho messo quindi il triplo dell' impegno e poi, contando che è un capitolo importante, vorre DAVVERO che mi diceste cosa ne pensate.
le recensioni si sono letteralmente dimezzate ma non è la cifra numerica delle recensioni che mi importa ma il perchè...sarà che era un capitolo di passaggio, sarà che è scritto male o che (spero) siete tutti in vacanza..in ogni caso vorrei che mi diciate perchè avete recensito in così pochi, cosa non vi è piaciuto, è davvero importante, non potrò mai migliorarmi altrimenti!
passando al capitolo, abbiamo un Louis deluso e una Juliet ancora sotto shock e il FORSE ritorno di harry..come andrà a finire?
fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando! 
un bacio e buon agosto (cc)

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Capitolo 18
*** Everything has changed ***







18. Everything has changed

L' ultima volta che Harry mi aveva detto di volermi parlare non era finita propriamente bene, diciamo.
Pensare a quel pomeriggio mi provocava ancora una fitta al cuore e un malessere alla bocca dello stomaco.
Harry aveva scoperto chi fossi, avevamo litigato, era rimasto per l' ennesima volta deluso da me e gli avevo confessato il mio amore.
Perchè si, amavo Harry,e forse l' avevo sempre amato.
Fin da quando giocavamo a rincorrerci a quando stavo con Louis.
Tutti l' avevano capito, tranne me.
Raggiunsi casa sua e suonai il campanello, pensando a come poco tempo prima avessi timore di ritrovarmi in quel luogo, a fare i conti col mio passato che stava inevitabilmente diventando futuro.
Grazie ad Harry avevo superato tutto questo.
Sfiorai i miei polsi, dove i tagli più vecchi, coperti dall' abbronzatura, erano praticamente invisibili e dove c'erano le cicatrici di quelli più recenti.
Grazie ad Harry avevo trovato la forza in me stessa, forza che stavo già trovando.
Infatti ancor prima di incontrarlo stavo uscendo dal buio tunner dell' autolesionismo, e aiutarlo a seguire i miei passi mi aveva dato un coraggio inaudito.
Dopo Harry c'era stato Louis, che non appena aveva saputo che avevo ricomprato i rasoi in seguito alla rottura con Harry, si era impegnato a buttarli e a controllarmi di continuo.
Vidi una familiare chioma riccia sbucare dalla porta d' ingresso e un sorriso mi comparve spontaneo sul volto.
Era così bello poter finalmente tornare quasi come ai vecchi tempi, quando uscivamo per stare insieme come due amici, ignari di ciò che sarebbe successo.
-Hey- mi salutò e ricambiai, felice di vederlo.
Mi era mancato così tanto e non me ne ero neanche resa conto.
Mi prese la mano con una naturalezza che non seppi spiegare, finchè non mi pose la fatidica domanda, con voce sottile, come se non volesse farsi sentire.
-Con Louis?
Aprii la bocca per parlare ma non inalai abbastanza ossigeno, mentre lo sconforto prendeva possesso di ogni parte del mio corpo.
-Lo sapevo, non dovevo chiedertelo..- sussurrò dolcemente.
-No Harry, mi stai aiutando e se ti interessa devi saperlo..solo che... - scossi la testa, mentre ci avviavamo verso una destinzione messa a punto da Harry. -...Non risponde alle chiamate o ai messaggi. Mi ha detto che voleva riflettere,ma preferirei essere coinvolta nelle sue riflessioni...
-Ha bisogno dei suoi spazi, Juliet, cerca di capirlo...
Annuii, cercando di non pensarci. Dovevo concentrarmi su Harry.
In quei giorni ci eravamo visti spesso, lui mi tirava su di morale, mi faceva sentire bene, spensierata, come se non fosse successo nulla.
Sentivo che mi stavo legando troppo a lui, e sentivo le parole di Lou rimbombarmi in testa, cercando di capire se avesse ragione.
Io provavo qualcosa per Louis, questo era certo. Ma provavo qualcosa anche per Harry, e se mi avessero chiesto di scegliere...forse era meglio che Lou non sapesse la risposta.
Detestavo ammetterlo ma fare a meno di Harry era come fare a meno dell' ossigeno per vivere, della forza per sorridere. 
E la canzone scritta da Harry faceva da sottofondo a tutti i miei pensieri. 
Da quel giorno più nulla era stato uguale. Da quel giorno forse avevo iniziato a capire che Harry non era solo un amico, non più.
-Vieni- mi portò a sedere nell' inizio del bosco, dove ci eravamo incontrati.
-Venivo sempre quì a cantare, sai? E ci vengo ancora.è un posto magico.
Il pensiero di Harry, occhi chiusi e rughe di concentrazione sul volto, seduto fra l' erba o sotto un albero, la voce roca intenta a intonare le migliori note, mi fece rabbrividire e innestò un moto di nostalgia dentro me.
-Ti ricordi, è quì che ci siamo riincontrati..- dissi guardandomi attorno. Non sembrava essere passato tanto tempo da quel giorno, forse per quello Harry diceva che quel prato era un posto magico.
Sentii la sua mano posarsi attenta sulla mia, il calore di ogni dito penetrarmi nel sangue e infine nel cuore, per farlo battere, solo per lui.
Il mio cuore batteva per Harry, a causa di Harry, per mezzo di Harry.
Mi trovai a fissare, a perdermi nei suoi meravigliosi occhi verdi, le sue labbra intente a formulare un frase, leggermente stortate verso destra.
Così sottili ma così piene. Mi morsi il labbro inferiore rendendomi conto di quanto mi mancassero, di quanto la sicurezza dei suoi baci non donasse la forza necessaria.
Avevo bisogno di lui, lo desideravo, me ne resi conto solo in quel momento.
-E come potrei dimenticarlo?- sussurrò, e allora si, tutto divenne magico.
Non sapevo cosa fare, e per fortuna fu Harry ad interrompere quell' incantesimo.
Aprì uno zainetto che non mi ero accorta tenesse sulla spalla e mi guardò sorridente.
Pensai di poter morire alla vista di così tanta bellezza.
-Sai, da quando ho scoperto che tu sei..tu, non abbiamo ancora ripercorso la nostra infanzia, non ci hai pensato?
In effetti no, non ci avevo pensato, ero presa da fin troppi pensieri.
Ma con quelle parole capii quanto volessi che succedesse, quanto mi sarebbe piaciuto rivedere noi da piccoli, ridere per i casini combinati..tutto quello che si fa di solito con i propri amici.
Aprì un quaderno che non avevo mai visto, era rosso e rilegato, doveva essergli costato tantissimo.
All' interno però non vi erano pagine, o almeno non solo: assomigliava di più ad un raccoglitore.
-L'ho diciamo creato quando ero in terza media, ci ho messo dentro tutti i nostri ricordi, con la speranza che un giorno potessi sfogliarlo senza sentirmi in colpa o senza dolore
Non risposi, ero troppo stupita. Aveva davvero fatto quel quaderno solo PER NOI? Con l'idea che io fossi morta? e io che in tutto quel tempo avevo sempre creduto che lui mi avesse dimenticata, che non gli importasse più nulla.
-Harry,io non so cosa dire..
-Non devi dire nulla- sorrise accondiscente -Dai, guardiamolo assieme.
Nella prima busta c'era un foglio che riconobbi subito.
Ero all' asilo quando avevo fatto quel disegno.
-Ti ricordi?- mi chiese.
Io annuii, persa in quei lontani giorni.
-Certo. Avevo litigato con un bambino e la maestra mi aveva detto di diseganare per farmi stare buona-
Lo guardai, ripercorrendo con lo sguardo ogni linea fatta in precedenza col pennarello, ormai impressa nella carta da anni.
Eravamo io ed Harry che giocavamo in giardino.
In realtà il disegno era molto confusionario, ma era lo stesos stupendo.
Fu il turno di un biglietto di auguri che un tempo era bianco ed ora era leggermente ingiallito.
-Tu non sapevi ancora leggere e io andavo in prima elementare, e per questo mi ero alzato in piedi sulla sedia, alla tua festa e lo avevo letto ad alta voce.
Guardai il pezzo di carta, le lettere proporzionate e quasi incapibili.
"auguri Juliet, la miglior amica del mondo. Con affetto, tuo Harry " recitava. 
Sorrisi a quel ricordo.
-E poi mi avevi regalato quella bambola a cui si potevano tingere i capelli con dei colori artificiali...
-è vero! Solo che poi li abbiamo usati per colorare i nostri, di capelli!
Scoppiammo a ridere assieme: -Oddio! Ti ricordi le facce dei nostri genitori?
Harry annuì, cercando di smettere di ridere.
Percorremmo tutto il quaderno, ricordando momenti essenziali della nostra vita, perdendoci in chiacchere.
-Come quando giocavamo a correre per il corridoio di casa mia lanciando in aria i teletubbies pupazzo e tu ti sei schiantato nella porta a vetri!
Rise assieme a me facendo poi una smorfia. -Si ma che male, solo a pensarci...
Mi ricordai di mia mamma che lo medicava in bagno emntre io, spaventatissima, piangevo in cucina.
-Uno dei traumi peggiori delle nostre vite- scherzai, ben sapendo quali fossero i veri traumi delle nostre vite.
Lui si portò una mano sulla fronte, per scostare i boccoli e indicare un piccolo punto più chiaro.
-Dovrei avere ancora la cicatrice..
Mi avvicinai e la individuai e quindi ripresi a ridere.
-Lo chiamavano Harry Potter!
-Beh dai il nome lo hanno azzeccato!- 
Sorrisi prima che mi venisse in mentre un' idea.
-Harry,per favore, cantami qualcosa
Mi guardò perplesso, ma potei vedere quanto fosse felice a quella richiesta.
-Va bene, dimmi se la riconosci.
 
All I knew this morning when I woke 
Is I know something now, know something now I didn't before 
And all I've seen since 18 hours ago is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel right 
I just want to know you better know you better know you better now 
 
Spalancai gli occhi nel sentire le familiari note di una delle mei canzoni preferite.
Taylor Swift ed Ed Sheeran, Everything has changed.
Subito pensai che non potesse essere un caso, che Harry aveva scelto appositamente quella canzone per noi due.
 
 
Cause all I know is we said hello 
And your eyes look like coming home 
All I know is a simple name, everything has changed 
All I know is we held the door 
You'll be mine and i'll be yours 
All I know since yesterday is everything has changed
 
Assaporai ogni parola mentro lo osservavo.
Dio, quanto era bello.
Ogni particolare del suo viso era perfetto.
Mi sentii il cuore a mille, ogni battito riecheggiava dentro di me creando una melodia senza uguali.
 
All I know is we said hello 
So dust off your highest hopes 
All I know is pouring rain 
And everything has changed 
All I know is a newfound brightness 
All my days, i'll know your face 
All I know since yesterday is everything has changed
 
Finì di cantare, prolungando l' ultima nota, la voce più roca che mai, facendomi venire la pelle d'oca. Era così perfetta. lui era perfetto.
Mi guardò per un' istante che sembrò infinito,prima di farmi segno di raggiungerlo.
Mi accoccolai sotto un suo braccio mentre sorridendomi disse ciò che mi aspettavo.
-L'ho cantata apposta per noi due,sai... Molte cose sono cambiate dai giorni in cui correvamo spensierati...ma noi ci siamo ancora.
All' improvviso mi resi conto dalla nostra distanza ridotta, forse troppo poca, e la percepì anche lui, tanto che mi ritrovai ancora riflessa nei suoi occhi che sembravano brillare.
-Sai Juliet, è stato bello riassaporare quei momenti...
-Dovremmo farlo più spesso- sorrisi e lui seguì il mio esempio, facendomi di nuovo cadere lo sguardo sulle sue labbra rosee.
Ora erano vicine, forse troppo, e la tentazione era forte.
Infatti mi avvicinai ulteriormente,fino a posare delicatamente le mie labbra sulle sue.
Solo a quel contatto mi sembrò di avere mille fuochi d'artificio nello stomaco. la freschezza delle sua labbra e la loro mobidezza erano mille volte migliori che nei miei ricordi, e quel momento mi sembrò perfetto.
Perfetto finchè Harry non mi posò leggermente le mani sul petto pe allontanarmi.
Cercai i suoi occhi, ma lui mi sfuggì.
Si alzò e, con i ricci a coprirlo, farfugliò qualcosa prima di andare via.
-S..scusa,non è giusto.
 
Arrivata a casa, Bonnie mi accolse entusiasta.
-Allora, che ti ha detto Harry?
La guardai e provai a parlare, ma un' improvviso nodo alla gola me lo impedì.
Riuscii a mugolare qualcosa di simile a "Devo andare in bagno" e mi rinchiusi nella stanza in questione.
Mi buttai a terra, la testa contro la porta, ripensando a come Harry mi aveva respinto, a tutte le mie illusioni.
Non mi aveva mai amato, erano stati tutti miei film mentali.
Quindì mi arrivò un messaggio.
Lo aprii nella speranza che fosse Harry con delle scuse, ma il messaggio veniva da qualcun' altro.
"Lou <3".mi morsi il labbro alla vista di quel cuore che non avevo ancora tolto di mezzo.
Forse avrei dovuto farlo. Buttarlo via assieme al mio, due cuori inutili, difettosi.
"Ho riflettuto, se ne vuoi parlare con me, uno di questi giorni passa da casa mia. Come ospite"
La durezza di quelle parole mi colpì. Quel "come ospite" mi fece capire che non mi avrebbe portato buone notizie.
E lì l' improvvisa consapevolezza di essere sola.
Avevo per Lou, e avevo perso Harry.
Ero io l' unico sbaglio, era tutta colpa mia.
Ero una persona inutile, orribile.
Chiusi gli occhi permettendo alle lacrime di scendere sulle guance e in quel momento vidi ciò che non avrei voluto vedere.
Un pacco di rasoi ancora chiuso.
Sembrava mi chiamasse. "Usaci Juliet, il tuo dolore diminuirà".
All' improvviso, senza ragionare, la parte irrazionale di me afferrò la scatola di plastica e la aprì con foga, facendo cadere tutto per terra.
Presi la prima lametta che mi trovai davanti e cercai le cicatrici sul mio polso.
Ero stata una stupida se avevo pensato di essere riuscita a superare l' autolesionismo.
è un problema che non si può superare. Non ero stata capace neanche di quello.















SPAZIO AUTRICE
ciao belle!
sono di fretta quindi sarò breve uu
allora: uno grazie mille perchè le recensioni sono aumentate, siete dolcissime risponderò presto a tutte!
due, parliamo del capitolo: mi è uscito tutto sto pomeriggio, così, d' impatto, avevo ispirazione. infatti boh, non so come è uscito ditemi voi ;)
vediamo il ritorno di Juliet ed Harry aww anche se non finisce molto bene! 
E anche il capitolo fince male purtroppo!
Nel prossimo succederà una cosa molto importante, quindi non abbandonatemi!
Contando che io io 10 parto, penso che aggiornerò in vacanze se riesco, tanto ho il computer..altrimenti dopo il 24. scusate!
ditemi che te pensate del capitolo PER FAVORE con una recensione!
ah, ecco, due cose:

- su twitter ora mi chiami:
@xfinnsgap , se mai qualcuno volesse aggiungermi lol

-ho iniziato una ff larry quindi se c'è qualche larry shipper, ma non credo, ecco il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2025737&i=1


un bacio a tutteee x
 

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Capitolo 19
*** reverenge ***





19. reverenge
"come ospite"
Quelle semplici parole, che in molti casi sarebbero risultate innocue, perfino piacevoli, a me sembravano più affilate di un coltello, dolorose come una pallottola conficcata nel cuore.
Un dolore lieve, sottile, che ti devasta, che si insinua dentro di te fino a distruggerti del tutto.
E il bruciore ai polsi ne risaltava gli effetti.
E il bello era che in quel casino mi ci ero infilata da sola, con le mie mani.
Se avessi detto subito la verità ad Harry...se non avessi mentito a Lou..o semplicemente se non fossi piombata nelle loro vite come una mina vagante, a distruggere sicurezze create e a disfare amicizie.
Sarei andata da Lou per parlare e poi sarei tornata a casa mia, senza avere mai più a che fare con entrambi.
Non volevo essere di ulteriore danno, nè per me stessa nè per loro. 
Sarebbe stato doloroso, difficile, ma ce l' avrei fatta. Come avevo superato fin troppe cose nella mia vita, avrei superato anche quella. I rasoi mi sarebbero purtroppo stati d' aiuto.
Svoltai l' ultima via prima di quella della casa di Lou, e scorsi un motorino e una voce.
Abbassai lo sguardo a terra, non ero dell' umore giusto per incrociare lo sguardo-e il giudizio-di qualcuno. Mi interessava solo arrivare alla mia meta.
Ma non fu nessuno sguardo ad arrestarmi, bensì il clic di un telefono che chiude una chiamata  e una voce familiare ma lontana, che non avrei mai pensato e sopratutto sperato di riincontrare. 
Il mio nome pronunciato con quelle note soffici e quel timbo duro, che graffia.
Che graffiava anche me.
-Juliet-
Mi girai e riconobbi quel volto dolce ma duro, quei tatuaggi che sembravano segnare il corpo, dipingere una storia, quel lobo dilatato e quegli occhi castani che potevano sembrare dolci ma che sapevo essere pericolosi.
-Jake- sussurrai con tono fermo, a mascherare paura e stupore.
-Allora, è da un po' che non si ci vede...
Annuii -Già
-Sai, non mi pare di aver finito con te...- sorrise o meglio sogghingò.
All' improvviso tutti i miei senti schizzarono all' erta, non mi piaceva quel suo sguardo, quelle sue allusioni.
-Cosa vuoi dire?- chiesi diretta.
Alzò le spalle avvicinandosi: -Semplice: che quando inizio un lavoro lo porto a termine nelle mie condizioni, non in quelle di un Tomlinson qualunque.. e si dia il caso che tu mi sei piombata quà...sembra quasi un invito scritto.
Feci una smorfia: -Non sapevo di essere un lavoro, una specie di oggetto..
Lui rise : -E chi non lo è? Togliti ste idee da puritane dalla testa piccola...- disse avvicinandosi e allungando la mano verso il mio fianco -... o almeno lascia che te le tolga io.
-Mi fai schifo!- quasi urlai spostando la sua mano con uno shciafo, troppo in ritardo per potermi accorgere di ciò che avevo fatto.
Troppo tardi per accorgermi di essere in pericolo.
Ma non troppo tardi per prendere il telefono e, le mani tremanti e gli occhi che schizzavano all' impazzata dallo schermo a Jake, cercare il primo contatto possibile e schiacciare il tasto di chiamata.
Non so come feci, ma in pochi secondi aprii le chiamate recenti e il nome "Harry" lampeggià sullo schermo, prima che con una manata jake lo facesse cadere a terra.
-Questo non ci servirà, e non pensare di chiamare qualcuno perchè hai capito male baby, ci siamo solo io e te.
-Levati!- urlai cercando di spingerlo via, ma ormai il suo corpo mi aveva fatto indietreggiare fin quasi al muro.
Vidi come un lampo, una vampata di fuoco nei suoi occhi scuri prima che mi afferrasse con forza i polsi.
-Ancora che fai l' arrogante, eh?! Ma forse non hai capito chi comanda qui,vero?- soffiò le ultime parole sulle mie labbra, mentre con la testa e il corpo cercavo di divincolarmi, ma la sua presa era troppo forte e lui era in una posizione troppo favorevole.
In un altimo sforzo prima di arrendermi cercai di reagire, alzai un ginocchioma la sua mano fu veloce e dal mio polso bloccò la gambe, stringendo la presa sull' altra mano.
La circolazione al di sotto del polso che ancora era imprigionato cominciò a risentirne mentre la mia mente entrò nel panico, offuscandosi e non permettondomi più di poter ragionare, la parte razionale di me, che mi diceva di mantenere la calma e guadagnarmi la sua fiducia in qualche modo, fuggì da me lasciandomi da sola il torpore, la paura e Jake.
Così, non so come, la mia testa scattò in avanti fino a scontrarsi con la sua, producendo un sono TOC e facendolo indietreggiare, una mano sulla fronte, e la mia bocca si aprì per gridare le parole che avrebbero segnato la mia fine.
-Non mi farai niente, stronzo!
Un secondo di paralisi per permettere a jake, a me, al mondo circostante di assorbire il colpo e ogni parola ebbe più peso, capii cosa avevo fatto e detto, ma realizzai che non sarebbe finita bene solo quando mi trovai a terra, spinta da una forza troppo grande per me, che era Jake arrabbiato.
-Tu non fai così con me, troia! Hai capito?!- si avvicinò e mi prese per i capelli tirando forte finchè non mi sembrò di poter sanguinare dalla testa, gli occhi pieni di lacrime. Mi fece alzare la testa affinchè potessi guardarlo, prima di tirarmi un pugno sul viso.
Mi sentii la mascella quasi a pezzi, un bruciore intenso e un dolore opprimente e schiacciante prima che il mio viso fosse rigato e la visuale offuscata dal pianto.
Ero così concentrata a cercare di riprendermi che mi ero dimenticata di Jake.
Dov'era finito?
Cercai di mettere a fuoco, tenendomi la guancia, finchè non vidi una corporatura esile e familiare in piedi e il corpo di Jake sotto il suo piede, prima che Louis gli sferrasse un calcio nel fianco.
Proprio mentre pensavo che ce la saremmo cavata, Jake afferrò il piede di Louis facendolo cadere a terra e cercando di immobilizzarlo.
Lou si girò verso di me e poi fece schizzare lo sguardo alle mie spalle prima di gridare.
-Harry cazzo muoviti! Fa' qualcosa, portala a casa, e alla svel..ta.
Le ultime parole gli uscirono un rantolo, per via delle mani di Jake sul suo collo.
Avevo paura, molta paura. In quel momento capii il significato delle parole di Louis e mi girai, in tempo per vedere una chioma riccia avvicinarsi a me e prendermi in braccio. Cercai di protestare.
-Harry,no! Lasciami quà, vai a salvare Louis, ti prego!
Harry non rispose per almeno un minuto. Lo fece solo una volta arrivati davanti a casa sua-casa di Lou non era sicura,forse,o forse sapeva che Lou non avrebbe gradito la mia presenza.
-Se la caverà- sussurrò intento ad aprire il cancello.
Salimmo le scale ed entrammo in casa, sempre io in braccio a lui, finchè non salì in camera sua e non mi poggiò sul letto.
-H..harry...- sussurrai stringendogli il braccio -Harry vai ad aiutare Louis, ho paura, Jake gli farà del male, è più forte di lui..e...
-Shh- rispose lui, posando delicato un dito sulle mie labbra tremanti. -Louis sta bene, lo so. Ora calmati, Juliet...- allungò una mano per farmi una carezza, ma nell' esatto istante in cui la sua mano sfiorò la botta che Jake mi aveva lasciato sentii un dolore concentrato, vicino allo zigomo.
Harry si accorse della mia reazione e così staccò subito la mano,prima di osservare attento il mio viso. Il suo sguardo bruciava su ogni centimetro libero di pelle, e nonostante la situazione, non potei fare a meno di constatare quanto fosse bello, intento a studiarmi alla ricerca di qualche livido o taglio.
All' improvviso sospirò e scosse la testa: -Fra tutti i ragazzi che ci sono a questo mondo, proprio quel coglione dovevate andare a cercare...guarda come ti ha ridotta...solo un essere come lui potrebbe picchiare una ragazza,per lo più bella come te..
Dovetti distogliere lo sguardo, nonotante tutto i complimenti di Harry mi facevano ancora un certo effetto, contando poi qual' erano state le ultime nostre parole...
Sospirai cercando di regolarizzare la respirazione. 
-N..non riesco a calmarmi Harry... io...- le mie parole furono interrotte da un singhiozzo trattenuto, che però non fece impedire alle lacrime di uscire e bagnarmi nuovamente le guance.
Un peso sul letto mi fece capire che Harry si era sdraiato accanto a me, così mi girai, e subito un suo braccio mi circondò la schiena.
Senza pensarci affondai il viso sul suo ventre e lo abbracciai con un braccio, scoppiando a piangere.
Le sue dita di muovevano rassicuranti fra i miei capelli, e il suo odore mi faceva sentire protetta.
Solo minuti dopo, quando riuscii a frenare le lacrime, lo guardai negli occhi nuovamente.
-Grazie Harry, se non ci fossi tu...
Lui distolse lo sguardo e si alzò prontamente; -Ora non dire cazzate, sei stanca, devi dormire..arrivo subito.
Lo guardai uscire dalla stanza, le spalle larghe ondeggiare lentamente, mentre, il panico ancora in corpo, cercavo di capire il motivo di quel suo cambiamento d'umore.
Avevo fatto, o detto qualcosa di male?
Perchè era diventato così freddo improvvisamente?
Stavo ancora rimuginando quando rientrò in stanza con una tazza di camomilla e del ghiccio avvolto in un panno.
-bevi, ti farà sentire più tranquilla... e poi metti questo sullo zigomo, è parecchio conciato male. Quindi cerca di dormire, ne hai bisogno...ci vediamo dopo.
Prima che uscisse lo chiamai.
-Harry!
-Che c'è?- chiese sorridendo. Non riconobbi quel sorriso nel repertorio dei suoi sentimenti. Era tirato. Forzato. Come se non dovesse esserci.
-Non rimani quì?
Lui sospirò. -Vorrei, ma devo andare, a dopo Juliet...
Mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia prima di chiudere definitivamente la porta e lasciarmi lì, su un letto che sapeva di lui, nella sua stanza, dove ero stata un sacco di volte, un impacco ghiacciato e una camomilla in mano.
E mille pensieri in testa.
















SPAZIO AUTRICE
Ok. Odiatemi. Uccidetemi. Crocefiggetemi. Imprecatemi dietro in tutte le lingue del mondo. O molto probabilmente non mi cgerete più, dato che è più di un mese che non aggiorno e MI DISPIACE DA MATTI LO GIURO.
Perdonatemi vi prego. Ho le motivazioni!
Come sapete sono partita per il mare il 10 agosto (cazzo mi sembra ieri, ma è esattamente un mese fa. Ok mo' mi deprimo cc) e sono tornata il 24. Al contrario di ciò che pensavo là non ho avuto nè internet nè un minuto che fosse uno per scrivere, mi sono divertita un sacoc e ok. 
Sono tornata e ho avuto quei quattro-cinque giorni per riprendersi sia dal fatto di non aver avuto internet per 15 giorni quindi ho passato tantissimo tempo su facebook e twitter tipo trascurando tantissimo efp anche in storie da leggere! poi il 29, dopo averlo saputo la sera prima, sono partita e son tornata l'1, e poi nulla non ho quasi avuto un po' di tempo libero per poter riprendere la storia...so eccomi quì, non uccidetemi anche perchè LO GIURO il prossimo capitolo ci sarà presto!
Parlando di questo, ecco il "colpo di scena": rientra in gioco Jake, ma Lou lo affronta ed Harry si prende cura di Juliet...ma ricordiamoci che entrambi l'hanno rifiutata e che Juliet è in uno stato talmente confusionale che è ricaduta nell' autolesionismo...
Nel prossimo capitolo scopriremo, se ancora mi cagherete dopo sto mese cc, perchè Harry si comporta così e i nostri tre del' ave maria chiariranno un po' di cose uu quindi non abbandonatemi!
Anche perchèèè..mi dispiace dirvelo semmai vi interessasse... fra tipo un capitolo/due + epilogo la storia è fiinta!
Mi dispiace dirvelo ora ma me ne sono resa conto da poco anche io lol
Ora vi lascio e purtroppo quando vi scriverò ancora la scuola sarà iniziata.
Oddio sto male, dopo tutta sta estate mi sembra strano, non voglio cc
Addio, buona scuola alias morte a tutti cc xx

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